296 vite spezzate - Il Giornale del Lazio

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296 vite spezzate - Il Giornale del Lazio
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COPIA
OMAGGIO
Anno XXXII N.16
8 - 22 SETTEMBRE 2016
296 VITE SPEZZATE
SERVIZIO A PAG. 3-4-5-6
IL GIORNALE DEL LAZIO
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8 - 22 SETTEMBRE 2016
Una cerimonia laica molto partecipata nonostante il periodo feriale e il caldo opprimente di agosto
IN MEMORIA DI MENOTTI GARIBALDI
Per la prima volta la cerimonia si è tenuta all’esterno del Casale Garibaldi. C’è chi si ostina a celebrare in data diversa dalla morte
Ricordata la figura della signora Maria Stefania Ravizza Garibaldi, pronipote di Menotti, scomparsa lo scorso 5 novembre
Non sono mancate le polemiche sul rischio di cementificazione del centro di valore storico nazionale
a cura di*
In occasione della ricorrenza del
113esimo anniversario dalla
morte di Menotti Garibaldi,
lunedì 22 agosto 2016, a Carano
Garibaldi si è tenuta la consueta
commemorazione, così come
avviene da venti anni; e nonostante il periodo feriale e il
caldo opprimente di agosto c’è
stata una grande partecipazione.
Una cerimonia laica, come
avrebbe voluto Menotti Garibaldi. La cerimonia si è tenuta in
uno spazio adiacente messo a
disposizione dai titolare del Bar
Enoteca Carano Garibaldi,
imbandierato per l’occasione.
Come negli ultimi anni l’evento
è stato organizzato dal consigliere comunale Carmen Porcelli e
dal giornalista e presidente del
Comitato del gemellaggio Aprilia – Mostardas, Gianfranco
Compagno, in collaborazione
con l’associazione Vaso di Pandora. Dopo un breve saluto da
parte degli organizzatori, in
onore di Menotti e della città
gemellata Mostardas sono stati
intonati gli inni nazionali italiano
e brasiliano e reso omaggio alla
figura di Menotti, da tutti ingenerosamente ricordato solo come il
figlio dell’Eroe dei Due Mondi,
ma egli stesso personaggio di
grande levatura in tutti i campi
nei quali si è cimentato. “L’e-
sempio che l’uomo ci ha lasciato
– sono state le parole del consigliere comunale Porcelli - è la
difesa e la trasformazione del
territorio, nel pieno rispetto della
natura e delle esigenze di chi la
abita. L’opera di Menotti,che ha
anticipato la bonifica del regime
fascista, rappresenta un valore
nel quale tutti i cittadini di Aprilia, dovrebbero identificarci nella
ricerca di comuni radici. Oggi
purtroppo dobbiamo registrare
un cammino a ritroso della
nostra civiltà: se Menotti aveva
cercato di strappare la terra
all’acqua e alla malaria, noi stiamo condannando le future generazioni a vivere in un ambiente
inospitale, perché impoverito
nella sua essenza, e malato, e che
pertanto costituisce una minaccia
reale alla nostra salute”. Il consigliere Carmen Porcelli e il giornalista Gianfranco Compagno
hanno infatti ribadito come, nonostante alcuni tentativi per far
ritenere tramontata l’ipotesi di
realizzare duecento villette
all’interno della proprietà della
Famiglia Garibaldi, il rischio di
veder stravolto il paesaggio di
Carano è ancora reale. Come
reali sono i pericoli di vedere
deturpato, dopo i danni irreparabili provocati dall’abusivismo
edilizio e dalla contaminazione
del territorio disseminato da
insieme al sindaco Antonio
Terra, siamo stati obbligati a
svolgerla fuori dal casale e a
deporre la corona, al termine
della cerimonia, al Monumento
ai caduti di Piazza della Repubblica ad Aprilia”. Il giornalista e
presidente del Comitato del
Gemellaggio Aprilia Mostardas,
Gianfranco Compagno, ha
commemorato la signora Maria
Stefania Ravizza Garibaldi,
scomparsa il 5 novembre del
della città di Aprilia e in particolare da Gianfranco Compagno,
Giornalista e storico, ma soprattutto amico…), copia della quale
conservo tra le mie cose più care.
Tanta era la stima ricambiata con
la signora Ravizza Garibaldi
che per lunghi anni ho rappresentato, e ancora oggi rappresento agli occhi degli amministratori del piccolo centro brasiliano
che ha dato i natali a Menotti. Le
cose sono però mutate negli ultimi anni, per ragioni incomprensibili le amministrazioni che si
sono succedute nel tempo hanno
omesso di mantenere rapporti
con Mostardas e la famiglia a
non volere rapporti né con il
borgo, né con le associazioni che
in questi anni hanno tenuto vivo
il ricorso di Menotti. É un vero
Menotti Garibaldi
D’Annunzio, infine una serenata
siciliana “E vuidurmiti ancora”.
Un ringraziamento particolare va
a tutti coloro che hanno partecipato e coloro che hanno curato,
insieme agli organizzatori l’evento:Gabriele Falcone e
Carmen Porcelli e Gianfranco Compagno
numerose discariche abusive, di
vedere distrutta un’altra bellissima porzione di territorio, Casalazzara, dove l’amministrazione
comunale vorrebbe realizzare a
pochi metri di una sorgente storica, la sorgente Reggia di Turno,
un depuratore.“Nessuno ha mai
avuto l’arroganza di imporre alla
famiglia alcuna scelta - hanno
detto i due organizzatori dell’evento - se alla fine la speculazione edilizia avrà luogo, i responsabili di questo scempio se ne
faranno carico moralmente e
politicamente. Carano Garibaldi è un simbolo, anche se le porte
sono chiuse ai cittadini ma non ai
potenti; è un punto di arrivo e di
partenza, di memoria e riflessione. Sarebbe bello se da qui potesse scriversi un manifesto per
tracciare il futuro dello sviluppo
e della crescita di Aprilia, non
più piegato alla speculazione ma
ad una crescita armoniosa per
portare servizi e luoghi di aiuto
alla crescita sociale. Pertanto
nella giornata di oggi ci erano
stati imposti pesanti diktat, a partire dagli invitati, per finire
all’oggetto degli interventi:
abbiamo ritenuto questa una
scortesia grave, una caduta di
stile che non potevamo accettare,
perché lesive della nostra dignità, integrità morale ed intellettuale”. “La cerimonia, in ragione di
questo muro di polemiche e pretestuosità innalzato dai discendenti della Famiglia Garibaldi
2015, la prima ed unica discendete di Menotti ad aver stretto un
rapporto con le istituzioni politiche e civili, tutte, perché si consolidasse il legame culturale tra
la figura dell’illustre antenato ed
il borgo di Carano.“Il prossimo
dicembre – ricorda Compagno -
G. Falcone e M. A. DʼAntona
ricorreranno i 20 anni dalla visita ufficiale della delegazione
apriliana (unica) a Mostardas,
dove nacque Menotti. Nella cerimonia solenne (13.12.1996) ho
avuto l’onore di rappresentare la
signora Maria Stefani Ravizza
Garibaldi, che mi consegnò una
lettera per il sindaco di Mostardas, Daltro Martins Saraiva
(“Roma 2 dicembre 1996 – Sono
molto onorata per opportunità
offertami dal Signor Sindaco
MOSTARDAS: “SEMANA FARROUPILHA” IN ONORE DI MENOTTI GARIBALDI
A Mostardas, città del Rio Grande Do Sul (Brasile) gemellata con Aprilia nel nome di Menotti Garibaldi
(26.4.1996), si stanno preparando a celebrare la “Semana Farroupilha”
a cavallo della ricorrenza della nascita di Menotti Garibaldi avvenuta in
São Simao (oggi comune di Mostardas) il 16 settembre 1840. Come
ogni anno la settimana si svolge dal 13 al 20 settembre, data dell’inizio
della guerra dei “Farrapos” (20.9.1835). Il 16 settembre 1836 i rivoluzionari vincono sugli imperiali e proclamano l’indipendenza della
repubblica riograndense. Protagonisti della guerra dei Farrapos furono
Giuseppe e Anita Garibaldi. Durante la rivoluzione nacque Menotti
Garibaldi. Venerdì 16 settembre alle 13.30 si terrà il 10° Forum su
Menotti Garibaldi e un convegno sul gemellaggio Mostardas - Aprilia
(15.30) a cura della scrittrice Elma Sant’Ana e del giornalista apriliano
Mauro Gavillucci autore del libro: “Seguindo Os Caminhos de Garibaldi”. Le celebrazioni si concluderanno alla ore 24 di martedì 20 settembre 2016. G.C.
Nella foto Elma Sant’Ana
peccato anche perché, scomparsa
la signora Maria Stefania, per la
prima volta in venti anni questa
cerimonia non si è svolta nei
pressi della Tomba”. Apprezzati
dal pubblico sono stati gli intermezzi musicali realizzati da
Gabriele Falcone e Maria Ausilia D’Antona, rispettivamente
Presidente e Direttore artistico
dell’associazione Vaso di Pandora. I due artisti si sono esibiti in
una accurata scelta di interventi
musicali: “Addio, mio bella
addio”, “La palummeddajanca;
“Brigante se more” per raccontare anche la reazione dei contadini, “‘A vucchella” brano scritto
da un grande amico di Menotti
Garibaldi, il poeta Gabriele
Maria Ausilia D’Antona, il presidente del Comitato di quartiere
di Carano, Roberto Miliucci; gli
sponsor Fantini – Zanettini e la
Fonte San Vincenzo, Tiziana e
FabrizioDomenichini
della
Trattoria Enoteca Carano
Garibaldi, Stefania Ciotti del
Comitato di quartiere Carano;
Giulietta Emiliani (Italia
Nostra), Gianni Battistuzzi
(Comitato Aprilia Città degli
Alberi), il consigliere comunale
Roberto Boi, Iary Clazzer
(Fonte San Vincenzo) e Luciano
Spataro (Grillini Apriliani).
Foto di Giorgia Ferrari
*Pagina a cura di Carmen
Porcelli Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL
LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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La frazione del Comune di Accumoli completamente rasa al suolo dal terremoto che ha devastato il centro Italia
UNA GIORNATA AD ILLICA DOVE
OPERANO I VOLONTARI DI APRILIA
Mercoledì 31 agosto siamo stati nel campo attrezzato dalla Protezione
Civile dove operano volontari dell’Alfa di Aprilia. Il racconto
SERVIZIO A CURA DI RICCARDO
TOFFOLI E GIUSEPPE GARSIA
Ad Illica, piccola frazione del
Comune di Accumoli, la vita si è
fermata al 24 agosto. Nel campo
allestito dalla Protezione Civile
sotto la piazzetta principale, di
fronte al museo civico che,
pieno di crepe, ancora resta in
piedi, operano i volontari dell’Alfa di Aprilia. Siamo stati con
loro mercoledì 31 agosto, ad una
settimana dal sisma che ha devastato il centro Italia e che ha cau-
sato 296 morti e 2 dispersi. Nella
sola frazione di Illica ne sono
morti 5, di cui una ragazza spagnola di 27 anni e una coppia
appena tornata dall’estero. La
casa, vicino al piccolo parco giochi che ha funzionato come
primo campo di soccorso, gli è
crollata addosso. Si raggiunge
Illica dalla Salaria. Pochi chilometri più in avanti di Amatrice,
in direzione di Ascoli Piceno.
Una strada di montagna, molto
stretta e sconnessa, porta al piccolo borgo che è abitato da circa
60 persone. L’economia ruota
intorno ad un allevamento di
mucche che ancora è operativo e
dà lavoro a diverse persone
alloggiate nel campo. La stalla,
infatti, è l’unico edificio ad essere rimasto intatto dallo sciame
sismico. Tutto il resto è zona
rossa, ossia è crollato o quello
che si regge, è a rischio crollo. Il
museo civico era stato da poco
restaurato. E’ ad un piano, ma le
crepe dappertutto fanno pensare
che anch’esso non sarà agibile.
Sulla destra della strada si
incontra una casa a due piani a
blocchetti. Una parte della facciata si è staccata ma rimane
ancora in piedi. Le tegole rendono l’idea di cos’è stato il terremoto. Le ha sbriciolate lasciando i segni dell’onda. Nella zona
rossa si entra solo se si è accompagnati dai vigili del fuoco, con
un casco protettivo. Quando
siamo arrivati mercoledì, i vigili
del fuoco accompagnavano già
le persone scampate a recuperare degli oggetti personali. Ci
portano alla piazzetta. In mezzo
una stupenda fontana, forse del
1700. La stessa data impressa
dell’arco di pietra del portone
della casa centrale. Questa è
rimasta in piedi, ma i due piani
superiori in cemento aggiunti
successivamente, hanno gravato
pesantemente sulla base in pietra
che è crepata. I Vigili pensano
che sia inagibile, ma saranno poi
le perizie tecniche di ingegneri e
architetti, già programmate nei
prossimi giorni, a decretare ciò
che è recuperabile. La piazza è
un fantasma di edifici. Quasi
tutti crollati. Il tempo tra una
scossa e l’altra ha dato la possibilità ai residenti di mettersi in
fuga. La prima scossa è durata
140 secondi. Secondi vitali per
fuggire. Le scosse successive
hanno fatto il resto. Persino mercoledì, una scossa di lieve entità
ha provocato la caduta di altri
mattoni. Nelle macerie, emergono indumenti, pigiami, maglie
da donna e da uomo. Nelle parti
rimaste in piedi si possono
immaginare scene delle vita
quotidiana: angoli cucina, frigoriferi, camere da letto, privacy
violata da quegli sguardi ma violentata dal terremoto. L’Alfa di
Aprilia opera nel campo di Illica
dal primo giorno. Volontari
eccezionali che hanno fatto il
possibile per ricreare un clima di
“normalità” in una popolazione
ancora in stato di choc. Roberto
Cotterli è stato il capo campo
della prima settimana. Sabato 27
ha ricevuto la visita del presidente della Regione Lazio
Nicola Zingaretti che ha salutato personalmente le persone
ospitate nel campo e si è voluto
accertare delle necessità. Quando arriviamo il capo campo è
Nicola Guardati. Ci accolgono i
nostri apriliani Marco Moroni
e Andrea Magrin della Protezione Civile Alfa di Aprilia.
“Noi siamo stati attivati la mattina del 24 agosto alle ore 4 come
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coordinamento Fepivol, federazione pronto intervento del
Lazio. – ci spiega Moroni - La
primissima squadra di 4 volontari con i primi mezzi di soccorso
è partita immediatamente, in
direzione Amatrice. Poi siamo
stati dirottati ad Accumoli perché ad Amatrice si era già concentrata una gran massa di soccorritori. Il terremoto ha colpito
71 frazioni composte da 10 o 15
case. Ad Accumoli, un mezzo è
servito per estrarre i corpi di chi
non ce l’ha fatta, l’altro è venuto
qui ad Illica e contemporanea-
continua a raccontare Marco
Moroni- abbiamo trovato persone seminude concentrate nel
parco giochi. Si erano raccolte
tutte lì in attesa dei soccorsi. Gli
altri colleghi dell’associazione
R2 di Cisterna e della Federazione italiana cuochi hanno fatto un
piatto di penne al pomodoro e un
panino con la pochetta. Nel frattempo dai magazzini di Frosinone sono partite le tende che
abbiamo allestito. Difficoltà
nelle difficoltà, essendo Comuni
piccoli non avevano a disposizione aree per la protezione civi-
re sul terreno per evitare gli allagamenti in caso di pioggia. A
seguire sono arrivati tutti gli altri
mezzi logistici: il nostro tendone, ad esempio, dove adesso ci si
riunisce e si mangia e dove
domenica scorsa è stata celebrata la prima messa per dare un
segnale di normalità”. Quando la
prima scossa ha colpito Illica,
chi ha potuto, è uscito dalla propria casa ed è rimasto sulla strada. Poi le scosse successive,
hanno continuato a far crollare
le case e anche la strada non era
più sicura. Le auto sono rimaste
schiacciate dalla caduta delle
pietre e l’unica area protetta è
sembrata quel piccolo parco
esterno di fronte al museo civico, completamente compromesso. Un parco giochi dove c’è uno
scivolo, un’altalena e un biliardino. Qui si sono ricoverate le
persone in attesa dei soccorsi e
qui è stato allestito il primo
campo in attesa che il terreno
vicino potesse essere pronto per
accoglierli. “Solo il terzo giorno
– ci continua Moroni - sono arrivati i Sebac, ossia i bagni chimici e solo il quinto giorno sono
arrivati i moduli delle docce.
Non avevamo neanche l’acqua.
Per cinque giorni nessuno si è
mente a mezzogiorno del 25
agosto è partita tutta la logistica.
Le difficoltà sono state enormi.
La salaria ha avuto grossissimi
problemi da Antrodoco ad Amitrice. E’ calata di circa 20 cm,
solo adesso è stata messa in
sicurezza dall’Anas. La difficoltà dei primi soccorsi è stata
tanta, di notte su strade che non
conosci, con una dissesto importante. Inoltre i mezzi più grossi
dei soccorsi non posso accedere
alle stradine della frazione. I
Sebac ossia i bagni chimici e i
moduli docce sono stati scaricati
sulla Salaria e i mezzi più piccoli li hanno trasportati qui. Da
quando siamo arrivati non abbiamo riposato mai”. Quando
Marco Moroni racconta la loro
impresa, bisogna sentirsi orgogliosi del lavoro che stanno
facendo i volontari di Aprilia ad
Illica. Le foto non rendono né si
può immaginare, dal benessere
che tutti noi viviamo giornalmente, le difficoltà che si incontrano nel dover allestire nel più
breve tempo possibile un piccolo campo per la notte dove
manca tutto: acqua potabile,
luce, telefono, tende. “Noi appena siamo arrivati ad Illica –ci
le. Questo campo era un pascolo, che fa parte della cooperativa
di allevamento delle mucche. Lo
abbiamo spianato e livellato,
abbiamo tolto l’erba, abbiamo
fatto il drenaggio con la breccia.
Abbiamo montato le tende e le
brandine. Le brandine non sono
arrivate per tutti e all’inizio,
ovviamente, abbiamo dato precedenza alla popolazione. Noi
volontari abbiamo dormito sui
mezzi o per terra col sacco a
pelo. Quindi, dopo aver messo la
breccia, abbiamo fatto le struttu-
potuto lavare. I primi giorni, si
andava al bagno nella natura. Poi
è arrivata la cucina”. Anche se il
quinto giorno le docce hanno
permesso alle persone di darsi
una rinfrescata, i panni di ricambio per molti non c’erano e le
lavatrici sono arrivate dopo. Le
associazioni che operano nel
campo di Illica sono: Alfa di
Aprilia, R2 di Cisterna, Vva di
Latina, il gruppo comunale di
Mentana, di Genzano, di Albano, di Ariccia, di Castel Gandolfo, di Minturno, di Piglio, il Ver
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di Formia, il gruppo comunale di
Frosinone e di Ceprano. All’intervento iniziale, il 24 e il 25
agosto, hanno operato circa 110
soccorritori. La Cb Rondine di
Aprilia è stata attivata come
Anpas con l’unità cinofila nei
primi giorni e poi è stata fatta
rientrare. “Noi siamo qui sotto il
coordinamento della Regione
Lazio. – riprende Moroni- Il
capo campo fino a domenica è
stato Roberto Cotterli con decreto della Regione e da lunedì è
Nicola Guardati, fino a domenica quando sarà sostituito. Il capo
campo ha una funzione fondamentale, di raccordo con il sindaco che sta nella confusione
più totale, ed è anche comprensibile. Qui ad Illica abita il vicesindaco che è un allevatore”. Nel
Comune di Accumoli vivono
circa 660 abitanti spalmati in 15
piccole frazioni. Anche nel centro di Accumoli è crollato praticamente tutto. Il parroco non si è
sentito di celebrare messa la
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domenica, il campanile è venuto
giù e le emozioni sono troppo
forti. La scuola è inagibile e il 15
settembre i ragazzi riprenderanno regolarmente gli studi nel
campo centrale, in una tenda
allestita appositamente. “I primi
tre giorni – dice Moroni- non
abbiamo avuto la disponibilità
delle stufe. Qui non c’è un clima
mite. Nei primi giorni c’era uno
sbalzo termico di circa 28 gradi.
Il giorno faceva 35 gradi e la
sera faceva sette. In una situazione di disagio, il freddo anche
diventa un problema. Abbiamo
tantissime piccole frazioni.
Come intensità e rapporto danni
vittime è stato sicuramente più
doloroso: 294 e 4 dispersi. L’intensità della scossa è stata superiore e l’epicentro più superficiale ha causato danni maggiori.
“Dell’Alfa – continua a spiegarci Moroni- siamo intervenuti il
primo giorno in 13 soccorritori.
La direzione regionale della protezione civile, ha inviato immediatamente i soccorsi ma dopo
48 ore ha diminuito il numero
dei soccorritori per impegnarli
in un’altra emergenza del Lazio,
avuto difficoltà nello smaltimento dei rifiuti. Adesso da un punto
di vista delle derrate alimentari
siamo abbondantemente oltre le
nostre necessità. Oggi ho fatto
una riunione della Dicomac,
ossia della direzione di comando
e controllo della Protezione
Civile, e si è stabilito di fare un
magazzino per le derrate alimentari a Fiano Romano proprio
perché gli aiuti sono molto superiori alle necessità”. Rispetto al
terremoto de L’Aquila, questo è
sicuramente più drammatico. Ad
oggi le popolazioni assistite
sono 3 mila 500, molto di meno
di allora ma questo terremoto ha
colpito un’area vastissima, con
ossia quella degli incendi
boschivi. Il 23 notte, ossia la
sera del terremoto, tutte le nostre
squadre erano state inviate a
Roma che stava bruciando.
Rientrati i mezzi, siamo stati
subito svegliati alle 4 per l’emergenza terremoto. In questo
momento c’è l’emergenza allagamenti. E’ chiaro che ci dobbiamo dividere. Ora dell’Alfa
siamo tre persone fisse, di cui
uno addetto alla guida dei mezzi
speciali”. È veramente un lavoro
encomiabile per dei volontari.
Mercoledì, ossia ad una settimana dal terremoto, il campo era
del tutto operativo e si avviava
alla “normalità”. Le tende mon-
tate sono migliori de L’Aquila,
sono autogonfiabili ma serve un
compressore. “All’inizio abbiamo provveduto con i nostri gruppi elettrogeni, l’Enel è arrivata
dopo. – chiarisce Moroni- invece, le tende usate a L’Aquila
erano a struttura, come quelle
del campeggio. Quindi in ogni
cosa nuova, ci sono vantaggi e
svantaggi. Le difficoltà sono le
prime ore, quando hai bisogno di
tutto e i mezzi non ci sono”. Nel
campo sono ospitate 22 persone,
2 anziani e un bimbo di 8 anni.
La coppia di anziani ha più di 80
anni. Nel tendone dell’Alfa,
hanno un posto speciale. Hanno
un tavolino proprio davanti
all’ingresso che è il più vicino
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alla televisione, donata dal
comune di Formia. Questa coppia di anziani sarà trasferita presto nelle strutture alberghiere del
litorale perché a settembre il
clima diventa più rigido e le condizioni di vita peggiorano con il
freddo. “In realtà ne assistiamo
di più – ci dice Moroni- perché
si fermano a pranzo molti cittadini. Alcuni vanno a Roma a
dormire da qualche parente
oppure vengono a vedere la
situazione delle seconde abitazioni. Serviamo circa 250 pasti a
pranzo perché il giorno ci sono
cena. Ci sono otto persone fisse,
tra cuochi e assistenti, della
Federazione Nazionale Cuochi
che cucinano per le persone
ospitate e mettono tanta allegria.
Come tutti i volontari, hanno
energia da donare ai chi è
sopravvissuto. Sono l’anima
pulsante del campo. “Ogni giorno – ci dicono- facciamo un
menù di primo, secondo e contorno e dentro il tendone mettiamo i dolci. Recuperiamo le derrate alimentari arrivate dalle
donazioni, dalla solidarietà e dai
nostri partner”. A pranzo di mer-
anche i pasti dei soccorritori e
delle forze dell’ordine, dei
Vigili del Fuoco oltre ai volontari che sono 53 nel campo”. La
vita nel campo durerà per un
paio di mesi. Il sindaco di
Accumoli preferisce le casette
in legno ai container, ma questo
costringe di stare in tenda un
mese in più. In questi giorni si
sta cercando un’area da attrezzare dove poter costruire le
prime case di legno. Con l’ordinanza della protezione civile si
deroga a tutti gli strumenti
urbanistici per l’emergenza. Il
freddo inizia dopo Ferragosto,
ma già da settembre si avvia
l’inverno. Nel tendone vengono
serviti la colazione, il pranzo e
coledì c’era una squisita pasta di
funghi e piselli e frittata con le
zucchine. I volontari poi, provvedono ogni due ore alla pulizia
dei bagni e dei moduli docce,
alla gestione del magazzino e
dei mezzi speciali. Il farmacista
di Accumoli, una farmacia
anch’essa crollata, viene nel
campo a prendere le necessità
degli assistiti e poi i volontari
provvedono a portare i medicinali. C’è la guardia medica territoriale ma l’Ares ha attivato un
punto di 118 sulla Salaria. Il
campo di Illica dipenda dal Coc,
ossia dal centro operativo, di
Accumoli. Al coc di Accumoli i
volontari devono scrivere per
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ottenere qualsiasi cosa: dalle
semplici prese per la corrente ai
mezzi di soccorso. Per questo è
allestita una sorta di segreteria
del campo, che mantiene sotto
controllo la situazione, invia le
richieste, provvede alle pratiche
burocratiche. Anche solo per un
documento d’identità, ci vuole
un’impresa. Quasi tutti gli ospi-
tati hanno abbandonato le loro
case senza portare nulla con sé,
di fretta per non essere sommersi dalle macerie. Nessuno aveva
i documenti personali. Sono serviti testimoni alla protezione
civile per fornire le prime carte,
utili anche per dormire nel
campo. E ora si è attivato l’ufficio di stato civile per provvedere
come può. Per alcuni giorni, non
sei più nessuno: tolta la casa,
qualcuno anche la propria famiglia, la propria identità. Ora il
campo ha più o meno tutto. Ma
il tutto è proporzionale all’emergenza. I bagni sono quelli chimici, quelli per intenderci, che vengono piazzati nelle strade durante le feste di paese. Per farsi una
doccia, ci sono i turni. Le tende
ospitano otto posti letto. Le
brandine sono movibili, non
hanno materassi. All’inizio
hanno dormito casualmente, ora
la protezione civile sta cercando
di ricostruire il nucleo familiare.
Ricostruire l’identità delle persone. C’è chi, a pranzo, guarda
fisso nel vuoto. Chi pensa. Chi ,
i più giovani, chiacchierano per
deviare la paura costante di quella notte e il senso di vuoto misto
all’impotenza. Una tenda è stata
adibita al lavaggio della biancheria e dei vestiti. Ci sono due
lavatrici e un lavandino. Questa
è la migliore “normalità” che la
protezione civile ha potuto dare
ed è stato veramente tanto, un
grande lavoro di volontari in
pochissimo tempo. E in queste
condizioni vivranno per due
mesi, almeno fino a che non
saranno pronte le casette di
legno. Due giorni prima della
scossa, ad Illica si era tenuta una
sagra a cui hanno partecipato
350 persone. Due giorni prima,
la scossa sarebbe stata la tragedia nella tragedia. Rispetto al
terremoto de L’Aquila, la protezione civile ha affinato il lavoro.
“L’attivazione dei soccorsi è
arrivata con messaggio whatsapp. –continua Moroni- questo
per dire come tutto si è evoluto e
si è perfezionato. Gli scavi delle
macerie partiranno a giorni, va
individuato un punto di stoccaggio dove portare però, i resti. I
vigili del fuoco dovranno liberare la viabilità. Poi architetti e
ingegneri dovranno valutare gli
edifici agibili, parzialmente agibili e non agibili”. I sopravvissuti al terremoto hanno sentimenti
contrastanti. Qualcuno vuole
rimanere, continuare a vivere lì.
Chi è scappato, non vuole tornarci. Troppo forte ancora il
trauma di quella notte. Ma la
vita va avanti e deve andare
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avanti. Per chi resta,
ma soprattutto per
chi verrà. E toccherà
lottare per ricostruire con metodi più
sicuri di prima, ma
solo così si potrà
riaccendere la speranza e con orgoglio
varcare, con nuova
vita, quel portone
del 1700.
LA TANTA SOLIDARIETÀ DI
APRILIA
Ad Aprilia, come in
tante località, si è
vissuto il terremoto
con amarezza e
tanta solidarietà. Per
cordoglio e vicinanza alle famiglie colpite, giovedì 25 non
si sono tenute le attività artistiche dello
shopping day previste, non si è dato
seguito alla programmazione del
cinema al parco dei
Mille, ma si sono
raccolti i fondi e le
derrate alimentari
per l’emergenza. Il
sindaco Antonio Terra nei giorni
scorsi, ha incontrato ben due
volte, le associazioni della Protezione Civile di Aprilia e, insieme, stanno valutando la possibilità di concentrare gli sforzi economici su un obiettivo in particolare. Il gestore del teatro Europa di Aprilia sta programmando
uno spettacolo di beneficienza il
cui incasso sarà interamente
devoluto ai terremotati per il 24
settembre con artisti famosi
dello spettacolo e la partecipazione e collaborazione delle
associazioni
Kammermusik,
Archè e della sezione ad indirizzo musicale dell’Ic Matteotti di
Aprilia.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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Una fatalità lo ha strappato via all’età di appena 15 anni, nel pieno delle sue passioni. Il ricordo
ANDREA DI GIOIA: IL RAGAZZO
DELL’ETERNO SORRISO
Musicista, sportivo, attore: le tante facce di un ragazzo unico, promettente per Aprilia ed esempio per tanti giovani
Se si chiede ai tantissimi amici, parenti e
familiari, chi era Andrea, tutti risponderebbero con la stessa frase: “era il ragazzo del sorriso”. Non c’era momento in
cui Andrea non trovava il modo di farsi
vedere sorridente. Nell’intensità delle
sue giornate, tra le tantissime passioni
che Andrea coltivava con successo, sicuramente qualche momento di tristezza
sarà passato nella sua mente di adolescente. Eppure quel sorriso c’era sempre; era un dono che lui dava a tutti, per
metterti a tuo agio nella bellezza e nella
pienezza della vita. Vita che alla fine gli
giovani e promettenti apriliani, ricco di
talento, di passioni, di amore per la vita.
Ma non si spegne il suo sorriso che vive
nei tanti, tantissimi che gli vogliono
bene. Nella sua casa di via Carano, dove
viveva insieme ai genitori e alla sorella
Laura, quel leggio aperto sulla fantasia
per flauto che stava studiando, rimane
così, come se il tempo si fosse fermato,
come se la sua melodia riempisse ancora
e per sempre il silenzio della sua assenza. Andrea era forse il figlio che tutti
vorrebbero avere. E’ nato il 6 marzo del
2001 a Roma da mamma Patrizia e da
papà Nicola. Sua sorella Laura è di
dicembre, il giorno dell’Immacolata, ha
fu fatale. Andrea Di Gioia, 15 anni,
appena terminato con successo il primo
anno al liceo musicale Manzoni di Latina, aveva l’estate davanti e la sua bellissima primavera di uomo. Quel 13 di agosto aveva tagliato l’erba del giardino e
aveva detto alla mamma che doveva
uscire e che sarebbe tornato presto. Piatto di pasta in tavola per lui già pronto,
ore 12.30 la chiamata che nessun genitore vorrebbe sentire. Si spegneva così
Andrea all’incrocio fra la provinciale
Cisterna-Campoleone e via di Torre Lazzaria, in sella alla sua ultima passione
ereditata dal padre: il motocross. In
cerca forse, di nuovi campi da dominare.
Su quella sella si è spento uno dei più
22 anni e si sta laureando in scienze
infermieristiche. Ha iniziato gli studi con
suor Speranza a 3 anni, nell’asilo delle
suore pallottine di via Marconi. Poi ha
proseguito a Grazia Deledda con le maestre Enza e Gina. L’amore per lo studio,
il desiderio di conoscere e di scoprire, gli
si sono manifestati fin da subito. Poi un
giorno, la maestra Enza propone alla
classe un progetto sulla coralità. E’ per
lui un’illuminazione. Da allora Andrea
fa della musica la sua principale passione. Inizia a studiare flauto traverso con
Sabrina Ingegno, si prepara per gli esami
di ammissione alla classe ad indirizzo
musicale della Gramsci, viene scelto.
Passa tre anni alla Gramsci bellissimi,
di Riccardo Toffoli
ricchi di esperienza e floridi
di amicizie. La preside della
Gramsci Maria Nostro, la
vicepreside Elena Ciriaco, la
sua professoressa di flauto
traverso Roberta Barbera
sono stati presenti al funerale, venerdì 19 agosto in
segno di vicinanza. L’istituto
ha comunicato di dedicare il
concerto di Natale ad
Andrea mentre allievi, ex
allievi e genitori hanno raccolto dei fondi che serviranno a sovvenzionare una
borsa di studio per i ragazzi
che vogliono studiare la
musica ma che non possono
economicamente. Durante la
terza media, tenta gli esami
di ammissione al liceo musicale di Anzio e al liceo musicale di Latina. In entrambi si
classifica al primo posto.
Sceglie di studiare al Manzoni di Latina ed entra nella
classe del professor Gianfranco Cellacchi. “Cellacchi
lo stimava moltissimo –ci
dice la mamma Patrizia- era
al settimo cielo quando, tornato dall’esame, ci disse che
il professore aveva suonato
con lui. Per Andrea era una
grande soddisfazione”. E i
risultati non si sono fatti
attendere. Secondo classificato al concorso nazionale
Città di Latina come flautista solista con una sonata di
Vivaldi, e primo premio per l’ensemble
di flauti di cui faceva parte. Insieme a lui
l’amica Aurora che ha suonato insieme
al gruppo e a Cellacchi il 19 agosto
durante la cerimonia funebre a San
Michele. E’ lei a scrivere un post commovente: “Appena il parroco ci ha concesso di posizionarci per suonare ho
guardato tua madre e ho ricordato le
parole che mi ha detto quando sono
andata a casa tua “suona bene. Fallo per
lui” e io l’ho promesso. Quello era il
momento di mantenere la promessa. Ho
preso un respiro profondo e mi sono
asciugata gli occhi. Poi mi sono concentrata, e quando ho cominciato a suonare
Persian Bleu ho guardato alla mia destra,
dove solitamente c’eri tu. Oggi c’era la
tua bara, la tua foto e il tuo flauto, ma io
ti ho sentito, proprio all’inizio del pezzo,
quando iniziavate solo te e il professore.
C’eri anche te lì con tutti noi”. Insieme
al flauto, aveva avviato lo studio del pianoforte, dell’armonia e delle teorie musicali presso l’associazione Kammermusik
di Aprilia. Un bel talento che si aggiun-
IL GIORNALE DEL LAZIO
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ge ad uno studio ragionato e
assiduo. Sulla targa che i suoi
compagni di scuola hanno voluto donargli per l’ultimo saluto e
posta vicino alla bara bianca a
San Michele, c’era una foto, lui
col flauto con la divisa del laboratorio musicale Gramsci, portato avanti dal professor Stefano
Catena con cui collaborava.
Come collaborava con l’associazione Filarmonica di Ardea,
che lo ha voluto accompagnare
fino al suo ultimo viaggio. Con
la banda ha registrato ad Aprile
2015, Airone, un bellissimo cd
dei loro più apprezzati lavori. Lì
c’è una parte del cuore di
Andrea. Per lui un messaggio
commovente del sindaco di
Ardea Luca Di Fiori: “Andrea
era una delle promesse della
Filarmonica Città di Ardea. E’
giusto che la città lo possa
ricordare perché è la testimonianza di come i nostri giovani
siano capaci di trovare stimoli
meravigliosi dalla musica e dall’arte. La passione di Andrea
non può concludersi qui e deve
continuare come esempio per i
ragazzi”. A trasmettergli la passione per la musica, è stata sicuramente la madre che ha cantato nella corale San Michele,
comunità parrocchiale di cui
faceva parte dal 2011 come
chierichetto dell’allora parroco
Don Giovanni Cassata. Come
una passione musicale, fu la
salsa che ha alimentato per
almeno tre anni. È sempre la
madre a trasmettergli l’impegno
della Passione Vivente. Da tre
anni, ha fatto parte attiva del
gruppo che ogni venerdì santo
ha ricostruito la storia della passione di Cristo. Ha sempre
vestito i panni dell’apostolo
Giovanni, il prediletto. “Quest’anno con il gruppo –ci rac-
conta la mamma Patriziaabbiamo partecipato alla cerimonia di ricorrenza del Natale
di Roma. E allora ha visto tante
turiste farsi le foto con chi si era
vestito da soldato romano. Mi
ha detto scherzando: mamma il
prossimo anno voglio fare
anche io il soldato romano, ma
in particolare le sue passioni,
sembrano respirare le ambizioni
dei suoi genitori. E la cosa bella
è che questo non gli fu mai un
peso! Anzi! Trovava nelle passioni dei genitori, il suo stesso
senso di vita e le ricercava con
uno spiccato e innato istinto di
curiosità, per farle proprie. Né
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era un’altra faccia importante di
Andrea. Prima provò la piscina,
poi si dedicò al calcio. Nel
ruolo di centrocampista, era
chiamato “bomber” dai suoi
compagni perché segnava. Giocava con il Città di Aprilia nei
campionati e ultimamente a
Campo di Carne. La passione
Nella foto Andrea nei panni dellʼApostolo Giovanni nel “Venerdi Santo ad Aprilia”
solo quando andiamo a era spirito docile. Contestava per il calcio gli venne invece in
Roma!”. Era solare Andrea, ciò che per lui non era giusto, eredità dal padre. Come tramite
scherzava con tutti, e si faceva con la stessa grinta che riversa- il padre, gli venne trasmessa la
volere bene. Il rapporto con i va nei suoi credi e nei suoi idea- passione per le moto. Quel
genitori era unico. Viveva prati- li. Sempre puri. “Quest’estate rumore assordante, misto alle
camente in simbiosi con la –ci dice papà Nicola- mi aveva note della banda musicale, che
madre con la quale si sentiva confidato il desiderio di lasciare motociclisti venuti da tutte le
sicuro e protetto ma che, ulti- il pallone per la musica. Gli ho parti hanno voluto offrirgli il
mamente, crescendo, sentiva di detto: fai quello che senti. Tu giorno del suo funerale, in una
proteggere. La vita di Andrea e devi fare la scelta”. Il pallone piazza arida dal sole, ma traboc-
cante di gente che voleva ricambiare l’affetto che Andrea gli ha
dato in vita. Corone di rose
bianche hanno definito il cammino del sagrato che il feretro
ha percorso per entrare alle
15.30 di venerdì 19 agosto nella
chiesa di San Michele Arcangelo. A dare il tempo di marcia, la
filarmonica di Ardea. La Passione Vivente ha consumato il
picchetto per tutta la durata
della cerimonia, officiata da
don Faustino Cancel. Vicino al
suo corpo, la sua vita: il flauto,
la targa dei suoi compagni di
scuola, la veste che indossava
per interpretare il ruolo dell’apostolo Giovanni, il pallone.
Don Faustino non poteva
meglio dipingere nell’omelia i
tratti di Andrea. “Ha vissuto la
vita intensamente –ha detto- ci
sono oggi molti uomini anziani,
di 70 e più anni, che non sanno
ancora ciò che devono fare, che
si annoiano, che non vivono”.
Poi rivolto alla mamma: “Anche
Maria ha visto il figlio nel pieno
del suo successo, osannato il
giorno delle Palme, per poi trovarsi ai piedi della sua croce
una settimana dopo”. Un’omelia sentita che gli fa dire:
“Andrea sia un esempio per i
giovani, per vivere la vita con
passione”. In tanti hanno voluto
rendere l’ultimo saluto. I suoi
compagni di flauto che hanno
suonato insieme agli insegnanti
Gianni e Gianfranco Cellacchi,
la sua prima insegnante di flauto Sabrina Ingegno, la corale
San Michele, l’associazione
Passione Vivente. I genitori
hanno letto una preghiera per
Andrea, stremati dal dolore ma
sostenuti dall’affetto di tantissimi. La cerimonia è terminata
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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alle 17.30, un abbraccio di persone si è avvolto intorno alla
famiglia, al suono della banda e
all’assordante rumore di moltissimi motociclisti provenienti da
ogni dove. Si è formato un corteo che ha accompagnato
Andrea all’ultima sua dimora.
Una foto scattata ai primi di
luglio insieme al suo amico
Giovanni e la sua famiglia
durante una bellissima vacanza
in barca, lo ritrae così, immerso
nell’acqua mentre accenna con
la testa il suo bellissimo sorriso.
È la foto che rimarrà sempre
impressa sulla sua tomba. Da
quella foto, continuerà a donare
il suo sorriso che terrà in vita,
per sempre, il suo ricordo.
I RINGRAZIAMENTI
DELLA FAMIGLIA
La famiglia tiene a ringraziare
le amministrazioni comunali di
Aprilia e di Ardea, le forze dell’ordine, la Croce Rossa e la
Protezione Civile, l’Orchestra
Filarmonica di Ardea, il gruppo
catecumenato cresimale “Dio
Genesis”, l’Associazione Passione Vivente e un particolare
ringraziamento a Nicola, Mina,
Valentina e Franco Vuturo “per
la loro continua disponibilità ed
affetto da sempre dimostrati”, il
Gruppo Storico Romano, l’Istituto Comprensivo Gramsci, il
Liceo Manzoni di Latina, le
Suore Pallottine, le suore Missionarie di San Giovanni Batti-
sta, l’Azione Cattolica, il gruppo corale San Michele e in particolare “al carissimo Ilvo Silvi
per il suo generoso interessamento in questo momento così
drammatico per la nostra famiglia”, tutti i gruppi di motociclisti intervenuti e in particolare
Geni e tutti coloro che hanno
dimostrato vicinanza e affetto.
LA LETTERA DEL
GRUPPO “DIO GENESIS”
Caro Andrea,
Ci siamo incontrati per la prima
volta,solo un anno fa,ma alla
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fine della catechesi abbiamo
imparato a conoscerti. Sei un
ragazzo semplice, spensierato,
timido anche se cerchi di
nasconderlo e felice,questo è
l’aggettivo che ti rappresenta di
più. Di sorrisi ne abbiamo visti
molti nella vita e molti ancora
ne vedremo,ma quel tuo sorriso
ha lasciato un timbro nei nostri
cuori che non dimenticheremo
MAI! Oggi,siamo tutti qui a
dirti Grazie... Grazie,per averci
regalato una parte del tuo cuore;
Grazie,al destino per averci
fatto incontrare; Grazie,per
ogni giorno della tua vita che ci
hai regalato. Sarai sempre nei
Nostri Cuori.
LE PREGHIERA DI PAPÀ
NICOLA E MAMMA
PATRIZIA
O Signore, a volte ho tanta rabbia nel cuore, per quel disegno
di morte che ha portato via mio
figlio!
Così chiudo le mani innanzi al
Tuo sguardo, in segno di protesta!
Ma poi una lacrima mi riga il
viso
E cerco nella preghiera un dialogo con Te!
Perché è la tua parola che
voglio ascoltare...
...il Tuo sguardo che voglio trovare...
...il Tuo abbraccio che voglio
sentire!
Tu che sei amore e tenerezza!
Tu che sei speranza di ogni
madre e di ogni padre!
Tu che conosci e comprendi la
ferita di un cuore che perde un
pezzo di sè!
Tu che sei nel profondo dell’anima, il mio conforto più grande!
Tu che non mi hai mai lasciato
sola...
Mi hai tenuto per mano e mi sei
stato accanto anche quando il
dolore mi ha fatto voltare le
spalle alla vita...a te!
Hai preso fra le dita mio figlio il
mio delicato fiore, quando un
vento terribile ne ha spezzato lo
stelo!
Lascia Signore che i suoi petali
si schiudano tra le tue mani,
al tepore dei tuoi raggi di sole!
Affido a te la bellezza di un
bocciolo che stava crescendo!
E confido in te quando la tristezza più profonda si riflette in
una lacrima e il cuore non trattiene i singhiozzi!
Dammi la forza di porgere sempre a te il mio dolore,
perché in ogni istante possa
sentire la tua carezza!
Fa che, nella tua presenza al
mio fianco, io possa sempre
percepire la bellezza di un
misteroche parla del mio angelo..
Le sue ali sono diventate forti e
ha
spiccato
il
volo
Si che dopo una corsa fra le stell
e Si è tuffato tra le tue braccia!
È ora in te come battito del mio
cuore....
...vive con me attraverso la tua
voce!
Ascolta quel battito Signore
Per infondere nella mia anima il
conforto di saperti accanto!
Fa Signore che la tua voce desti
sempre la mia attenzione,
perché io non possa mai dimenticareche il mio germoglio ora
cresce sicuro e forte fra le tue
mani,teneramente abbandonato
al soffio gentile del tuo infinito
amore!
Amen
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Chi può fare cosa e come farlo. Un punto con l’associazione geometri di Aprilia e l’associazione Architetti ed ingegneri di Aprilia
APRILIA - PROBLEMA
SCARICHI? SENZA SOLUZIONE
Il nuovo regolamento aggiunge diverse ombre ad una situazione già difficile
di Riccardo Toffoli
Il Consiglio comunale ha
approvato il nuovo regolamento
sugli scarichi. Novità che è passata in sordina ma che apporta
diversi cambiamenti per i residenti delle periferie. Abbiamo
fatto un servizio molto approfondito sugli scarichi con Alessandra Scaraggi presidente dell’associazione Geometri di
Aprilia, Roberto Nuti presidente dell’Assinarch (associazione
ingegneri e architetti di Aprilia)
e l’architetto Michele Magliocchetti sempre dell’Assinarch.
Ne sono emersi molti paradossi,
per un problema che è di difficile soluzione. Non tanto perché
servono i soldi per mettere a
norma gli impianti, ma perché
tutta la nuova normativa è finalizzata alla tutela dell’ambiente
e alla prevenzione dei fenomeni
di inquinamento, ma nessuno
dei nuovi sistemi permette di
avere la sicurezza di non inquinare il territorio. Adesso quasi
tutte le abitazioni di campagna,
dei nuclei spontanei e le case
sparse, non forniti da pubblica
fognatura, hanno utilizzato le
fosse Imhoff. Fosse che prendono il nome dal suo ideatore e
dove confluiscono gli scarichi
di tutto: dalla cucina al bagno.
Queste fosse, dalla nuova normativa nazionale e regionale,
non sono più legali e da dicembre 2015, ossia dall’entrata in
vigore dei nuovi regolamenti,
presidente dell’Aga Alessandra
Scaraggi- non è cambiato molto
da quello approvato nel 2014. È
stato fatto un miglioramento
nelle specifiche, è stato ampliato, è più chiara la lettura e l’in-
al centro Alessandra Scaraggi presidente dell’associazione Geometri di
Aprilia, a dx Roberto Nuti presidente dell’Assinarch (associazione ingegneri e architetti di Aprilia) a sin. e l’architetto Michele Magliocchetti
sempre dell’Assinarch.
chi non ha una regolare autorizzazione agli scarichi rischia il
penale e una pesante sanzione.
Ma partiamo dal nuovo regolamento approvato dal Comune di
Aprilia. “In realtà –ci dice il
terpretazione della normativa
nazionale e regionale. Oggi c’è
più chiarezza. È cambiato il discorso delle procedure. C’è la
possibilità di chi vuole accelerare la pratica, pagando 200
euro in più. L’autorizzazione
allo scarico è valida 4 anni. 6
mesi prima il cittadino è obbligato a chiedere il rinnovo. Chi
Comune. Chi ne paga invece,
250 ha un trattamento diverso
e il tempo per il parere si
restringerà. “Un’altra sempli-
se ne dimentica, o non lo fa nei
tempi previsti, può chiedere la
procedura d’urgenza e chiedere
il rinnovo, pagando 200 euro in
più”. Insomma si prevede una
corsia di precedenza, in base a
quanto si paga. Se si pagano
di diritti istruttori appena 50
euro, l’iter è il solito e le pratiche urbanistiche possono
rimanere ferme per parecchi
mesi sul tavolo degli uffici del
ficazione sta nell’iter. –ci spiega
sempre Scaraggi- Prima veniva
richiesto un nulla osta preventivo sul progetto, una volta rilasciato venivano fatti i lavori e,
alla fine, dopo una relazione
finale, veniva rilasciata l’autorizzazione allo scarico dell’impianto. Oggi si può presentare
una Cila, comunicazione inizio
lavori asseverata, nella quale si
Segue a pag. 12-13
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 12
Segue da pag. 11
va a dire che si fanno i lavori
per la realizzazione dell’impianto. Con la Cila, finiti i lavori, possiamo chiedere l’autorizzazione dello scarico. Viene
meno, in pratica, il controllo
preventivo che il comune faceva
sul controllo del tecnico”. Ma
una domanda sorge spontanea.
Che succede se il progetto è
fatto male? O meglio che succede se il Comune una volta finiti
i lavori, decide che l’impianto
così com’è stato realizzato non
è idoneo? “Il tecnico –continua
il presidente dell’Assinarch
Roberto Nuti- equiparandosi a
pubblico ufficiale, assevera la
regolarità urbanistica dell’intorno e il tipo di intervento che si
va a realizzare. Faccio un esempio simile. Per fare delle modifiche interne ad un appartamento, se faccio lavori che non
hanno bisogno di essere descritti sull’aspetto grafico, non c’è
bisogno di un progetto. In questo caso, invece, vado a fare un
impianto e questo deve essere
progettato perché ha un aspetto
di calcolo dovuto all’entità
dello scarico e lo devo disegnare perché il progetto serve alla
realizzazione dell’opera. Ora
viene concessa al tecnico la
capacità di progettare un
impianto senza la supervisione
del Comune. Sarebbe auspicabile, almeno per gli impianti più
complessi, avere un visto comunale sulla Cila, come si faceva
del resto a Roma, di modo da
assicurare che le spese per l’impianto vadano a buon fine e non
siano state inutili. A fine lavori,
si fa una relazione al Comune
che rilascia l’autorizzazione
definitiva allo scarico”. Per fare
tutto questo un tecnico è libero
di chiedere un compenso che si
aggira di media sui mille euro.
“Due sono le procedure che
segue il tecnico –continua l’architetto Nuti- una urbanistica
che è la Cila che porta alla realizzazione dell’impianto e poi
c’è la procedura di richiesta
all’autorizzazione dell’impian-
permeabile). L’impianto va
dimensionato in base agli abitanti equivalenti, con dei calcoli
molto precisi. Inoltre ci sono
dei vincoli di distanza, almeno a
30 metri dei pozzi, con falda
superiore al metro di profondità. “Questi –riprende Nuti- sono
il Nuovo depuratore di La Gogna
to con la relazione finale dei
lavori. Diffiderei di un tecnico
che prende una cifra molto inferiore a questa media. Ci sarebbe
qualcosa che non funziona”.
Ma che tipo di impianti si possono fare? Il più semplice e
maggiormente usato è quello
della subirrigazione. “L’impianto di subirrigazione è il
più semplice e il più economico. Gli scarichi vanno a finire
nella fossa Imhoff, una fossa di
decantazione per i solidi mentre
i liquidi vanno a dispersione nel
terreno con tubazione disperdente”. Però, per realizzare questo tipo di impianto ci sono una
serie di condizioni da rispettare
che sono vincolanti. Si deve
valutare la vulnerabilità del terreno (cioè se è compromesso o
meno) e il tipo (cioè quanto è
tutti passi che vanno fatti prima
della presentazione della Cila.
Nella norma un impianto del
genere è molto semplice. Quando gli impianti sono più complessi, entra la capacità tecnica.
Se c’è un impianto che presenta
dei dubbi autorizzativi, è normale che il tecnico vada all’ufficio comunale per farglielo
visionare. Questo sta nella
serietà del tecnico”. Inoltre
l’impianto di subirrigazione si
può fare solo su edifici esistenti. “A monte –ci spiega Scaraggi- c’è uno studio della vulnerabilità dei suoli. Sono state classificate le aree di Aprilia in base
alla vulnerabilità del suolo. Se
l’impianto che andiamo a realizzare, ricade in una zona di
alta ed elevata vulnerabilità ad
esempio non si può fare un
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impianto di subirrigazione, a
meno che il geologo attesti che
gli scarichi non vadano ad inficiare la falda. Con questo nuovo
regolamento è stata tolta la relazione obbligatoria del geologo
per i terreni di media e bassa
vulnerabilità”. Un impianto di
subirrigazione costa circa 4
mila euro, quello più semplice
ed economico. “L’impianto di
subirrigazione –chiarisce Nutirichiede tra l’altro, meno manutenzione, va fatto solo lo svuotamento della fossa Imhoff,
quindi dei solidi, almeno una
volta l’anno. Per maggiore precauzione, si può mettere un
pozzetto alla fine della condotta
per verificare che non ci siano
intoppi”. Chi invece può farsi
fare una perizia giurata sulla
fossa già esistente? E qua si
apre uno scenario ancora più
complesso. L’assessore all’urbanistica Franco Gabriele ci
aveva detto che era possibile
mettersi in regola, facendo fare
ad un tecnico una perizia giurata sulla fossa già esistente. La
perizia deve garantire che la
fossa non perda e, quindi, non
inquini. Una possibilità per
carità, prevista nel regolamento,
ma non adatta a tutti. “Va
aggiunto –spiega l’architetto
Magliocchetti- che presentare il
contratto con l’autospurgo non
esiste da nessuna parte, neanche
sul regolamento comunale. Per
avere l’autorizzazione con la
sola fossa Imhoff, è necessario
che l’area interessata debba
rientrare all’interno della
progettazione di fogne del
triennale delle opere pubbliche. Un’altra condizione è che
non ci sia inquinamento delle
falde. Queste due condizioni
sono fondamentali per il rilascio dell’autorizzazione agli
scarichi con i vecchi sistemi.
Un impianto non in regola che
non inquini, è solo una fossa a
perfetta tenuta stagna. Questa
per quanto voglia essere grande,
in una famiglia di quattro persone, si riempie nel giro di due o
tre settimane. Ossia la famiglia
deve spendere 150 euro per
l’autospurgo ogni settimana.
Quanto si spende alla fine? Se
poi devo aspettare tre anni
prima che il Comune faccia le
fogne e il mio scarico possa
essere allacciato alla fognatura,
forse mi conviene fare un
impianto”. La vecchia fossa
Imhoff infatti era pensata per
mantenere tutto: dai liquidi ai
solidi e si riempie con facilità.
Mentre il sistema di subirrigazione,utilizza la fossa solo per i
solidi, mentre i liquidi vengono
dispersi sul terreno. La perdita
delle fosse è il dramma dell’inquinamento delle falde. Oggi
quasi tutte le falde superficiali
sono inquinate da batteri fecali,
dovuti appunto agli scarichi non
regolari. E’ l’acqua che serve
per innaffiare e, alle volte,
anche per bere. La perdita della
fossa, porta i nostri reflui direttamente nelle falde. Per questo
vengono considerate inquinanti.
“La condizione principale di
mantenere la fossa Imhoff
–continua Nuti- è che la zona
entri nel piano triennale delle
opere pubbliche, ossia che il
Comune certifichi che entro tre
anni quella zona sarà servita da
impianto fognario e depuratore
pubblico. Altra condizione che
non ci sia inquinamento delle
falde. In tal caso si prevede che
tecnico abilitato faccia una perizia giurata”. Attualmente in
base al piano triennale delle
opere pubbliche del Comune
di Aprilia, possono utilizzare
IL GIORNALE DEL LAZIO
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questa soluzione solo i residenti di La Gogna, Fossignano 5, Le Salzare, Crati, e
qualcosa di Selciatella. Il resto
del territorio non è interessato a
questo ragionamento. Ma, come
abbiamo visto, non solo non è
conveniente per le famiglie, non
è neanche sicuro che non inquini. “Un tecnico –dice Nuti- che
fa una perizia giurata, va in tribunale e pena di commettere un
falso ideologico, deve dire la
verità su quello che ha visto.
Quando viene da me un cliente
e mi dice che ha una fossa a
tenuta fatta bene e alla domanda
di quante volte la pulisca, mi
risponde se va bene, che lo fa
ogni 4 o 5 mesi, mi viene da
pensare. Poi parlando, esce
fuori che c’è uno sfioro o una
perdita. Una fossa che oltre a
mantenere i solidi, deve tenere
anche i liquidi, si riempie subito, pensiamo agli scarichi della
cucina. Sfido a vedere quante
fosse ci sono in giro che sono a
perfetta tenuta stagna. Un tecnico non può andare a fare una
perizia giurata, pena commettere un reato, e dire che la fosse è
a tenuta. E’ una questione di
deontologia professionale”. “La
procedura –prosegue Magliocchetti- non è neanche chiara con
il nuovo regolamento. Il vecchio regolamento recitava che a
monte dell’autorizzazione, ci
deve essere una perizia giurata
di un tecnico e di un geologo e
tutte e due devono essere allegate al progetto. Oggi si fa riferimento alle linee guida dell’allegato h che dice tutto, non è
specificato in che consiste la
perizia giurata. E non si sa se
devo fare una progetto alla perizia giurata”. Posto, comunque,
che si riesce ad avere una perizia giurata, se poi ci sono i con-
trolli e ci si accorge che perde
che succede? “Accertare che la
fossa non perda, non è semplicissimo. –ci risponde ScaraggiBisogna prima pulire la fossa e
poi farla riempire. Se l’acqua va
via, significa o che è palese che
la fossa è bucata o può andar via
per evaporazione. Bisognerebbe
allora scavare intorno. Ma
quanto costerebbe?” “Non puoi
sfidare il tecnico a commettere
un reato, invitandoci come fa
impianto ammesso è quello ad
evapotraspirazione. “Si tratta
di un impianto parzialmente a
ricircolo. –ci spiega ScaraggiUna vasca in calcestruzzo dove
arrivano gli scarichi, si riempie
di terra e le piante, poste all’interno, assorbono i liquami.
Questa vasca non perde nel terreno perché è impermeabilizzata. Bisogna mettere un pozzetto
all’uscita della vasca che permette di rigettare l’acqua all’in-
il Nuovo depuratore di La Gogna
l’assessore, a seguire il cliente
ed accontentarlo con le perizie.
Non è una polemica ma un dato
di fatto” –tuona Nuti. “Si gioca
sempre sul fatto che non ci sono
controlli. –riprende Magliocchetti- Anche chi fa la perizia
giurata, per quanto rischia? Per
tre anni?” “Il tecnico –aggiunge
Scaraggi- può dire: io ho fatto
la perizia ed era a tenuta. Quindi si sarà rotta dopo. Non è possibile verificare”. “E’ necessario –ancora Nuti- che il tecnico sia competente e abbia un
comportamento deontologico
nel rispetto di tutti. Noi puoi
andare a dire al cliente che
con 400 o 500 euro gli risolvi il
problema. Non è così”. Altro
terno della vasca in un circuito
chiuso”. Ma anche questo sistema ha degli inconvenienti. Se
piove che succede? “C’è il troppo pieno. –ci rispondono- Ossia
un altro pozzetto più profondo e
comunque, alla fine deve andare a dispersione”. Si tratta di
un impianto costoso che può
arrivare fino a 12 mila euro.
“Solo nella regione Lazio purtroppo –afferma Nuti- si richiede il cemento per la vasca.
Nelle altre regioni si utilizza la
geomembrana, che è molto
meno costosa. Con la geomembrana, un impianto del genere
può costare circa 7 mila euro”.
Infine c’è il depuratore vero e
proprio. Il depuratore è l’estre-
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ma possibilità prevista e si può
realizzare solo se non sono fattibili gli altri impianti. Questo
perché la regione vuole evitare
di compromettere ancora di più
assetto idrogeologico del territorio. “L’impianto di depurazione costa di meno. –ci spiega
Magliocchetti- ma ci deve essere un adeguato uso e soprattutto
deve essere sempre funzionante. Gli scarichi vanno in un
sistema di depurazione che scarica dei reflui non potabili.
Bisogna mandarli a dispersione
oppure convogliarli nel fosso
con una pratica molto complicata. Il depuratore funziona a
corrente, consuma. Ha bisogno
di analisi periodiche. Si prevede
che vanno fatte 4 analisi l’anno
per un costo di circa 600 euro e
tenerle a disposizione delle
autorità competenti”. Per tutti
gli impianti, c’è l’obbligo del
rinnovo
dell’autorizzazione
ogni 4 anni. “Ci si è accorti
–dichiara Nuti- che chi ha
costruito una casa in campagna
per risparmiare, ora gli costa di
più di chi vive al centro”. Un
capitolo a parte, invece, va fatto
per i consorzi. L’amministrazione comunale ha puntato molto
sulla costituzione dei consorzi
per affrontare il problema degli
scarichi. Ma molti sono i problemi. “Bisogna innanzitutto
vedere –spiega Nuti- se il consorzio è ufficialmente costituito
o è costituito secondo i criteri
della legge”. “Una volta definito il perimetro, -prosegue
Magliocchetti- e i proprietari
hanno firmato dal notaio una
convenzione, bisogna redigere
un progetto dell’impianto di
scarico che colleghi tutta la
comunità. Il progetto deve,
quindi, contemplare le fognature e il depuratore. Se il consor-
zio supera i 50 abitanti equivalenti, ossia circa 10 abitazioni,
non è il Comune che esamina i
progetti, ma la provincia”.
Insomma i consorzi devono
essere costituiti ufficialmente e
devono avere un progetto per le
fognature. Questi progetti
saranno valutati dalla provincia
e il Comune può finanziarli, ma
non con le opere a scomputo.
Ora quanto costa un impianto
consortile? “Costa molto di
più dell’impianto singolo.
–risponde Magliocchetti- E
soprattutto chi lo gestisce?
Acqualatina ha fatto sapere
che non prenderà in carico
impianti che servono piccole
comunità. Al singolo, non
costa meno di un impianto
proprio. Non costa meno di 5
mila euro a famiglia. L’unico
vantaggio è la possibilità di
ottenere dalle banche agevolazioni sul mutuo o tentare qualche finanziamento pubblico.
Nel frattempo che realizzi tutto
quello che devi realizzare, sei
comunque, fuori norma e sei
passibile di un controllo e di
una denuncia penale e la sanzione”. “I consorzi –riprende
Nuti- sarebbero dovuti essere
costituiti entro il 22 dicembre
2015. Ora è un tentativo, per
carità umano e comprensibile,
di nascondersi in un mucchio
di persone per bypassare il
problema. L’impianto, comunque, dovresti farlo”. Ad aggiungersi, il problema del pozzo.
L’acqua deve essere potabile, lo
prevede la legge che obbliga
inoltre, i cittadini a fare analisi
periodiche sulla potabilità dell’acqua utilizzata. Un impianto
di clorazione dell’acqua, che
serve ad eliminare i colibatteri
dovuti agli scarichi nella falda,
può costare fino ad 800 euro.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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8 - 22 SETTEMBRE 2016
Intervista in esclusiva a Vincenzo Giovannini riconfermato vicesegretario provinciale del Pd
“UNA PROVINCIA CHE HA CAMBIATO ROTTA”
Tanti argomenti trattati: discarica, parcheggio di Campoleone, acqua, rifiuti e scuola
di Riccardo Toffoli
Vincenzo Giovannini sempre
più proiettato nella politica provinciale. Capogruppo del Pd nel
Consiglio comunale di Aprilia,
consigliere provinciale e quindi
delegato al bilancio, alla cultura
e agli affari generali, ora con la
nuova nomina di Salvatore La
Penna ha avuto il secondo mandato di vicesegretario provinciale. Una carica importante per
Giovannini in un esecutivo
completamente rinnovato. Lo
abbiamo intervistato pochi giorni dopo la nomina.
Di nuovo vicesegretario. Il Pd
provinciale le ha confermato
fiducia.
“Nei giorni scorsi il segretario
provinciale del Pd Salvatore La
Penna ha ricomposto l’esecutivo provinciale e mi ha riconfermato vicesegretario. Per me è
una conferma molto importante
che dimostra come il Pd dia
fiducia alla mia persona. La
ricomposizione dell’esecutivo
nasceva dagli esiti della tornata
elettorale. Una tornata elettorale che ci ha soddisfatto a metà.
Da 3 Comuni, oggi governiamo
13 Comuni della Provincia di
Latina, purtroppo però, abbiamo perso la sfida di Latina che
potevamo assolutamente vincere. A Latina si è verificato quanto successo ad Aprilia con D’Alessio sindaco. Quindi nel
dibattito assembleare che si è
tenuto a seguito della tornata
elettorale, è emersa la volontà
di ricostituire l’esecutivo.
All’interno dell’attuale esecutivo ci sono nomi di spessore
politico e soprattutto è stata
data fiducia ai nuovi sindaci. Ci
sono infatti, Sandro Bartolomeo, Tommaso Conti, Andrea
Campoli e Gerardo Stefanelli.
Un’altra novità è che oltre alla
mia persona, c’è anche un altro
ingresso di Aprilia nell’esecutivo provinciale. Si tratta di Giorgio Cardella a cui è stato affidato il settore dei servizi pubblici
per aver seguito con costanza e
professionalità, la vicenda dell’acqua e dei rifiuti”.
Lei in questi ultimi due mesi è
stato bersagliato un po’ da
tutti per il suo impegno politico nel contrastare il progetto
di discarica a La Gogna. Persino l’opposizione interna al
Pd non le ha risparmiato critiche. Pensa di rispondere?
“Per quanto riguarda la minoranza interna del Pd di Aprilia
che fa capo a Monica Laurenzi
e Omar Ruberti, trovo l’intervento fatto senza senso. Se
avessero letto bene le carte del
piano provinciale dei rifiuti, trovavano chiaramente che era
preclusa ogni possibilità di realizzare la discarica lì. Per quanto attiene le critiche rivolte alla
mia capacità politica, non sono
io a dover parlare ma i fatti.
Anche la fiducia riposta da tutto
il Pd provinciale nello svolgere
il ruolo di vicesegretario, dimostra che c’è stima in quello che
faccio. Poi per carità, le critiche
ci sono se si lavora. L’importante è lavorare sul territorio. Io
non ho mai polemizzato con la
minoranza interna, ma li invito
a dare un contributo più fattivo
al partito”.
E la maggioranza Terra? Non
sono stati molto teneri.
“All’inizio forse. Adesso però
l’atteggiamento è molto cambiato. Stiamo lavorando insieme per contrastare questo progetto di discarica. Rispetterò
l’impegno assunto in Consiglio
comunale. A breve avrò un
incontro con l’assessore all’am-
biente Mauro Buschini e posso
assicurare che non la faremo
realizzare. Il piano provinciale
dei rifiuti è molto chiaro in
merito: niente discariche e niente inceneritori. Su questa posizione di contrarietà alla discarica, assicuro tutta la popolazione, è anche il nostro consigliere
regionale Enrico Forte”.
Lei è stato criticato anche da
qualche imprenditore. Ma ha
chiesto o non ha chiesto i soldi
a Rida Ambiente?
ì“Innanzitutto va detto che il
politico fa il politico e l’imprenditore fa l’imprenditore. Il politico non fa l’interesse dell’imprenditore ma della collettività.
Per questo, ritengo di avere la
coscienza pulita. La mia posizione è chiara: da Borgo Mon-
IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
tello ad Aprilia il territorio ha
già dato e ha dato pure troppo,
quindi ritengo che non ci siano
possibilità di ulteriori nuovi
impianti. Per risponderle alla
seconda domanda. Io non ho
avuto o tanto meno chiesto,
alcun contributo a Rida
Ambiente. Ci tengo a precisare,
perché alcune mie dichiarazioni
non sono state riportate nella
giusta maniera da qualche giornale locale. Rida Ambiente nel
tempo ha destinato investimenti
per la collettività, ma io non ho
chiesto nulla, figuriamoci se
potevo farlo per la mia campagna elettorale”.
A livello comunale, l’8 settembre ci sarà una nuova seduta
della commissione ambiente
per le osservazioni al progetto. A livello provinciale, invece, cosa pensate di fare?
“L’ufficio provinciale all’ambiente ha la delega della Regione Lazio e sta studiando le varie
situazioni del progetto. Stanno
emergendo diverse criticità su
quel terreno e, personalmente,
sto cercando di lavorare in
sinergia con gli uffici comunali.
Il parere della provincia, dai
dati che stanno emergendo, sarà
negativo e sarà molto articolato
e puntuale. Il Piano Provinciale
dei rifiuti che già lo indica come
non possibile, sarà chiuso ad
ottobre e non prevede sul territorio impianti di discarica o di
inceneritore. La provincia punterà sulla differenziata. Verrà
predisposto un bando per concedere finanziamenti ai quei
Comuni che potenzieranno la
raccolta differenziata, così
come ha finanziato Aprilia l’anno scorso per 500 mila euro”.
Quanto l’emergenza rifiuti a
Roma inciderà sulle sorti del
progetto della discarica?
“Questo non bisogna negarlo,
può incidere. Roma ha un problema serio che adesso è
aumentato. Il nuovo sindaco
Raggi, però, forse per inesperienza politica, non può pensare
di risolverlo scaricandolo agli
altri. La discarica di La Gogna è
vicina a Roma e potrebbe essere un’occasione per risolvere
parzialmente il problema rifiuti
di Roma. Ma attenzione. Il territorio della discarica fa parte di
un altro Ato. La Gogna fa parte
dell’Ato di Latina e l’Ato di
Latina ha già deciso cosa deve
fare sul suo territorio e qual è il
piano dei rifiuti. Per questo,
penso che alla fine l’emergenza
Roma non potrà coinvolgere il
territorio apriliano”.
Dopo la nota dei grillini, sembra risolto anche il problema
del parcheggio di Campoleone, posto alla rotonda.
“Beh guardi, non sono stati i
grillini. Le cose stanno diversamente. Se avessero letto le
carte, avrebbero capito che
abbiamo dato all’impresa 30
giorni in più per ultimare i lavori. La proroga era dovuta ad un
incremento della spesa di 20
mila euro. Tra l’altro, i lavori
sono terminati con anticipo
rispetto alle scadenze. Lunedì
(mentre noi stiamo andando in
stampa, ndr) verrà predisposta
la convenzione con il Comune
di Aprilia. La provincia infatti,
ha deciso di far gestire al
Comune il nuovo parcheggio di
35 posti. Ho sentito l’assessore
Mauro Fioratti Spallacci e l’amministrazione pensava di regolarlo con disco orario, di modo
da salvaguardarne l’obiettivo. Il
parcheggio infatti, è destinato
agli utenti della banca, della
posta e delle attività commerciali. Non si possono lasciare le
macchine lì tutta la giornata”.
Il 15 settembre iniziano le
scuole. Le strutture delle
superiori come stanno? Dobbiamo aspettarci nuovi scioperi e manifestazioni dagli
studenti dei professionali?
“Guardi, noi possiamo fare gli
interventi in base alle disponibilità economiche. Con il contributo di solidarietà, quest’anno
abbiamo dato 35 milioni di euro
al governo. Ne sono rimasti 16
milioni di euro annui per pagare
tutto, ossia gli stipendi dei
dipendenti e il mantenimento
della macchina amministrativa.
Possiamo fare affidamento quest’anno su 5 milioni di euro
annui che devono servire alla
viabilità provinciale e all’edilizia scolastica. Nonostante tutto
quest’anno aprirà nuovamente i
battenti lo storico edificio di
Latina, Vittorio Veneto, oggetto
di finanziamento provinciale
per 600 mila euro. Quello che
possiamo fare, lo facciamo”.
Parliamo di acqua. Lunedì 5
settembre mentre siamo in
stampa, la conferenza dei sindaci è chiamata a votare il
bilancio di Acqualatina. Qual
è la strategia?
“Da quando in provincia amministra il Pd e molti comuni sono
in mano al Pd, c’è stato un cambio di rotta nella gestione di
molti settori, in particolare dell’acqua. Il Pd ha inteso promuovere delle riunioni con i suoi
sindaci per arrivare nella conferenza con una linea comune e
questo si è visto già nelle precedenti riunioni. Il nostro obiettivo è quello di arrivare alla
gestione pubblica dell’acqua,
attraverso l’acquisizione delle
quote del privato. Abbiamo promosso una proposta di delibera
da far votare all’interno dei con-
pagina 15
sigli comunali con l’obiettivo di
far riprendere le quote cedute.
Per quanto riguarda le lettere
della Depfa Bank a quei Comuni che hanno sottoscritto il
pegno delle quote in cambio del
mutuo, riteniamo che non ci sia
alcun problema. La banca non
può sostituirsi al pubblico nella
gestione dell’acqua, soprattutto
se le rate si stanno pagando. La
posizione comune dei sindaci
del Pd al bilancio è il voto contrario. E spero che questa sia la
posizione della maggioranza
dell’assise”.
AL VIA LA FESTA
DELL’UNITÀ
Dal 15 al 18 settembre si terrà
anche
quest’anno la festa
dell’Unità al
Parco Friuli di
Aprilia promossa dal Pd.
Quest’anno la
festa ruoterà
intorno al referendum costituzionale di
ottobre,
ma
porterà nomi
importanti del
governo e del
Pd nazionale
come Cesare
Damiano
e
forse il ministro alla pubblica amministrazione
Marianna
Madia.
Per
quanto riguarda la musica:
giovedì
15
dalle ore 21 il
duo “Insieme
Noi” composto
da ComeZero
Io cover Renato Zero e AIEros
cover Eros Ramazzotti; venerdì
16 il concerto del reggae italiano Brusco; sabato 17 la scuola
di musica Let’s Dance di Giorgia Foschini mentre domenica
18 il duo Luana e Daniele. Il
venerdì sarà anche la volta di un
grande torneo di burraco, con
degustazione di vini e stuzzichini offerta ai partecipanti. Il burraco è in collaborazione Burraco Aprilia e ha un costo di partecipazione a persona di 10
euro. Per prenotazioni si può
contattare il numero di Luciana
3384172083,
Marco
3391677845
o
Giovanna
3281590552
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 16
8 - 22 SETTEMBRE 2016
La denuncia dei Grillini Apriliani
APRILIA - UN CIMITERO MALFUNZIONANTE
Nel mirino l’illuminazione votiva e alcune fuoriuscite
di Riccardo Toffoli
Non c’è pace per i morti. Le
difficoltà del cimitero dovute
ad una programmazione che
negli anni non c’è stata per una
città in ampliamento, in estate
sono aumentate. Zanzare
ovunque, ma quello che
denunciano i Grillini Apriliani,
è la carenza delle luci. “Come
al solito, ci risiamo, -tuonano i
Grillini Apriliani- con le luci
che non funzionano in più settori ed in alcuni di essi addirittura da più di un anno. Fra
poco
le
giornate
si
accorceranno, l’ora legale
verrà tolta e forse è il caso di
fare un po’ di manutenzione
dove serve. Aggiungiamo,
inoltre, a questa ennesima
segnalazione, le fontanelle,
ostruite e i settori, dove c’è un
odore nauseante e dove chi va
a trovare un suo caro non può
stare più di due minuti perché
da alcune bare si sono verificate delle fuoriuscite di liquidi
con il conseguente cattivo
odore facilmente immaginabile (settore E, primo piano). Il
cittadino fa quello che può
lavando la tomba del proprio
caro, ma non e’ cosi che si
risolve il problema e quando
un cittadino va a chiedere
informazioni non si può sentire rispondere che chi se ne
occupa e’ in ferie. Il cimitero è
un luogo dove ogni cittadino
deve poter andare e permanere in serena tranquillità e
raccoglimento e non andare ad affrontare 1000 problemi”. Molte sono le
segnalazioni che ci sono
arrivate anche alla redazione del Giornale del Lazio
sul funzionamento delle
illuminazioni votive. Si
paga un canone, per un servizio che alle volte non
funziona. “Ci rispondono
–ci dicono i cittadini- che
presto funzioneranno, ma i
giorni e i mesi passano e
non funzionano. Non è
possibile questa situazione. Paghiamo il servizio e
non ce l’abbiamo”.
APRILIA - CREPE
SUL PALAZZO DI
VETRO
Non è stato ancora inaugurato e già si vedono
le prime crepe. Com’è possibile?
Tutti a parlare del nuovo colore del Palazzo di Vetro di
piazza Bersaglieri. O meglio ex Vetro. Eppure pochi si
sono accorti che, nonostante sia stato ristrutturato da
pochi mesi con i fondi del Plus, sulla facciata, già si
iniziano a vedere le prime crepe. Com’è possibile?
Qualche tecnico ci dice che è un problema superficiale a cui, però, va posto rimedio subito, per evitare che
le crepe diventino più numerose e più radicate. Il
Palazzo di Vetro ancora non è stato inaugurato. E tra
l’altro, non è stato neppure perfezionato il trasloco dei
dipendenti comunali nella rinata struttura. Si possono
spendere ora altri soldi per questo? Saranno definitivi
o dovremmo vedere un palazzo colorato pieno di
crepe?
R.T.
IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
pagina 17
Il 15 settembre suona la campanella per gli studenti apriliani. A colloquio con l’assessore alla pubblica istruzione Francesca Barbaliscia
“UNA SCUOLA PER FARE COMUNITÀ”
Le nuove attività promosse dall’assessorato e gli obiettivi di una scuola che sta cambiando
di Riccardo Toffoli
“Il mio obiettivo non è lavorare a
spot, ma creare progetti a medio e
lungo termine che possano rimanere nella nostra comunità. Non
perché si ricordi il mio nome o
per mettere lo stampino di chi
l’ha ideati, ma per far crescere la
nostra comunità e darle idee e
fondamenta su cui meglio esprimersi”. Siamo all’inizio del
nuovo anno scolastico, il 15 settembre, piccoli, bimbi e ragazzi
entreranno nuovamente a scuola e
l’assessore alla pubblica istruzione Francesca Barbaliscia è già
pronta con le sue iniziative per
costruire un senso di identità
comunitaria nel segno dell’aprilianità. La sua stanza, a piazza dei
Bersaglieri, sembra la vetrina di
un bellissimo museo di civiltà. Ci
sono manufatti, disegni, esperimenti artistici e scientifici tutti
creati dai ragazzi delle scuole ed
omaggiati a lei che è, praticamente, sempre presente ad ogni evento scolastico. Quei regali che per
lei “dimostrano l’affetto che tutti i
bambini mi mostrano e che cerco
di mantenere con molto impegno
nei miei limiti”, sono lì nella sua
stanza e sono il cuore pulsante
dell’assessorato. Forse un monito
anche a fare meglio e sempre per
i ragazzi. Anche quest’anno l’assessore Barbaliscia cercherà di
essere presente in tutti gli istituti
per l’apertura del nuovo anno
scolastico e già dalla prossima
settimana inizierà a scrivere il
messaggio di augurio per un bellissimo anno, come lo sono stati i
precedenti.
Come inizierà l’anno scolastico?
“Come sempre, cercherò di essere presente soprattutto per accogliere le classi prime, quelle che
hanno bisogno di maggiore incoraggiamento ad affrontare il
nuovo anno scolastico. Già dalla
settimana entrante, farò una
riunione con tutti i presidi per
capire le nuove esigenze logistiche e didattiche. Rispetto all’anno
scorso, sono stati nominati due
nuovi dirigenti scolastici. Mi riferisco a Ferdinando Mazza che
reggerà l’istituto comprensivo
Matteotti e Laura De Angelis che
reggerà invece, il liceo Meucci.
Due nuove figure, importanti, che
conoscerò presto. Il resto non è
cambiato. Giorgio Giusfredi reggerà anche la scuola di zona
Leda. Sempre nella settimana
entrante, scriverò il messaggio di
augurio a tutti i miei ragazzi.
Spero che sia un anno per tutti
bello e ricco di esperienza formativa”.
Ci sono delle richieste logistiche? E’ tutto pronto per il
suono della prima campanella?
“Assolutamente sì. Ci sono state
delle richieste di materiale, come
banchi o sedie. Stiamo dando in
questi giorni ciò che ci è stato
richiesto”.
Per quanto riguarda le strutture, è finito il tempo dell’emergenza?
“Questo è un punto a cui tengo
particolarmente e ci tiene tutta la
giunta, in particolare il mio collega assessore ai lavori pubblici
Mauro Fioratti Spallacci. In questi anni abbiamo programmato
una serie di interventi sulle strutture scolastiche, anche quest’estate abbiamo programmato i lavori
sull’aula della presidenza dell’Istituto Menotti Garibaldi che soffriva di infiltrazioni di acqua.
Penso che quest’anno, le scuole
sono più sicure, sono state rinnovate e non siamo più nell’emergenza. Certo dobbiamo programmare gli interventi di manutenzione ordinaria che ci servono per
non arrivare appunto nuovamente
all’emergenza”.
Quali attività l’assessorato ha
programmato per il prossimo
anno?
“Riproporrò, su impulso dei presidi a cui è piaciuto molto, il concorso letterario “cari nonni e poi”
i cui dettagli non posso svelare,
ma sarà sullo stesso modello dell’anno scorso. Siamo inoltre fiduciosi che la Regione voglia finanziarci il progetto “Io Leggo”. Si
tratta di un progetto di lettura che
è destinato ai bambini da zero a
sei anni e rientra nel programma
nazionale Nati per Leggere. L’obiettivo è che il bambino viva il
libro come elemento della sua
vita, coinvolgendo la famiglia.
Dobbiamo far apprezzare la cultura del libro e della lettura come
gioco in famiglia. Questo, secondo me, è il miglior modo di promuovere la cultura. Con il bando
regaleremo ad ogni bimbo nato
nel 2016, un libricino. Ecco questa iniziativa vorrei che diventasse una tradizione apriliana. Gli
assessori vanno e vengono, ma se
si lasciano delle cose buone e dei
progetti a lungo termine, questi
rimarranno e il lavoro svolto non
sarà buttato. Tra 10 anni, quelle
famiglie ricorderanno che il
Comune aveva regalato un libricino, lo conserveranno come ricordo e con affetto. Un altro progetto che porteremo avanti sicuramente, è Aprilia Scuola Inclusività rivolto ai bambini sotto i 5 anni
per valutare elementi da sottolineare in fase pediatrica per il controllo e la prevenzione”.
Negli ultimi anni si è persa la
rete scolastica, ossia il tavolo
permanente di coordinamento
di tutte le scuole con l’obiettivo
di risolvere insieme le varie
problematiche. Lei pensa che ci
sono oggi i presupposti per
riproporla?
“Guardi in questi anni ho instaurato con le scuole e con i presidi
un rapporto molto positivo. In
qualche modo abbiamo fatto rete,
anche se questa nei fatti non c’è
più. Non si possono calare dall’alto imposizioni che magari non
sono condivise e per questo vissute male. Ci deve essere la maturità, o meglio il sentire comune, da
tutte le parti coinvolte, che la rete
possa essere utile. Io sono fiduciosa”.
Pensa che si possa tentare quest’anno di portare nuovi indirizzi liceali? Penso ad esempio
al liceo musicale, artistico o
anche allo sportivo?
“Guardi tutto è positivo. Noi raccogliamo le richieste del territorio, se queste ci sono, saremo i
primi a portarle avanti anche
sapendo che ottenere certi indirizzi è difficile soprattutto per le
realtà che già esistono a Latina”.
Una novità assoluta è che per la
prima volta quest’anno parte
l’asilo
nido
comunale.
“Ecco questo è un orgoglio per
noi. Dall’8 settembre i bambini
entreranno nella struttura di via
Giustiniano. E’ tutto pronto,
abbiamo stilato la graduatoria e
l’asilo è praticamente pieno. Sono
49 i bambini seguiti dall’asilo
nido comunale. Come sa, la struttura è in gestione alla Baby &
Jobs che si occuperà di tutto, ma
la formazione della graduatoria è
in capo ai nostri uffici”.
Per quanto riguarda mensa e
trasporto non cambierà nulla?
“Assolutamente tutto come
prima. I genitori dovranno recarsi
nell’ufficio tributi per aggiornare
i dati al nuovo anno scolastico”.
Ha destato qualche polemica il
fatto di aver inviato gli accertamenti per chi non aveva pagato.
Ma se si tratta di famiglie in difficoltà?
“Guardi il regolamento è molto
chiaro e tutela assolutamente chi
è in difficoltà. E’ proprio scritto
nel regolamento che il servizio
sociale e i nostri uffici si faranno
carico dei pagamenti di chi è in
difficoltà. Quindi sono due le
questioni, o si deve parlare di più
con gli uffici o ci sono i furbetti.
E allora un’amministrazione,
anche per tutelare chi è in difficoltà e avere più risorse per loro,
non può far passare il messaggio
che chi è più furbo non paga”.
Ass.re Francesca Barbaliscia
10 MILA 653 STUDENTI ENTRERANNO A SCUOLA IL 15 SETTEMBRE
UN AUMENTO DEL 1,2% RISPETTO ALL’ANNO SCORSO
Anche quest’anno la popolazione scolastica di Aprilia è in aumento. Entreranno a scuola il 15 settembre 10 mila 653 studenti, 1,2% in più rispetto all’anno scorso che erano 10 mila 526. Anche l’anno
scorso, seppur con una leggerissima percentuale, il numero totale era cresciuto dello 0.71% rispetto
all’anno precedente. E’ trend che è così da moltissimi anni, segno che Aprilia è una città giovane in
continua espansione. In leggera inflessione l’infanzia, ma di pochissime unità. La prima passa dai
3mila 661 (già un +3,7% dell’anno scorso) agli attuali 3 mila 719. In calo, di poco, anche la secondaria di primo grado che passa dai 2mila 164 (+0,74% rispetto all’anno precedente) ai 2mila 106 e le
superiori 2mila 821 (+2,8% rispetto all’anno precedente) agli attuali 2973. Primaria e istituti superiori sono quelli che hanno portato il dato generale della popolazione scolastica, in positivo rispetto
all’anno scorso.
P.S. Si ringrazia l’ufficio pubblica istruzione per l’elaborazione dei dati, in particolare Luisa
Pisano. Un ringraziamento a cui associa un plauso anche l’assessore Francesca Barbaliscia per
l’ottimo lavoro svolto.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Pubblichiamo una nota pervenutaci da borgatenews.blogspot.com lo scorso 31 agosto 2016
LA GOGNA “CHI DIFENDE IL COMITATO DI QUARTIERE ABUSIVO?”
Il mandato del presidente Claudio Merli è ormai scaduto da ottobre 2015
Di questa anomalia tollerata dall’Amministrazione comunale ce ne siamo occupati più volte
A cura*
“Sul blog borgatenews.blogspot.com è postato un comunicato di rappresentanti di quel
gruppo di cittadini che hanno
operato nel corso di quest’anno per ottenere la convocazione delle elezioni per il rinnovo degli organismi dirigenti
del Comitato di Quartiere. Si
tratta di un obbligo che l’ormai ex presidente si rifiuta di
rispettare violando quanto
stabilito dallo Statuto e dalle
norme emanate dall’Amministrazione Comunale per il
riconoscimento di questi organismi rappresentativi dei cittadini, mandando a dire a
quanti lo richiedono, “che si
facciano un proprio Comitato
di Quartiere”. Gli stessi cittadini invitano gli amministratori, cui compete garantire il
rispetto delle norme da essi
stessi emanate, a assumere
decisioni che pongano porre
fine al comportamento del soggetto che esercita ormai abusivamente il ruolo di Presidente
del Comitato di Quartiere.
TESTO: Sono passati ormai
dieci mesi dall’Ottobre 2015
quando, scaduto il suo mandato,
il Presidente del Comitato di
Quartiere La Gogna avrebbe
dovuto convocare le elezioni
per rinnovo degli organismi
dirigenti. Nello scorso mese di
Maggio, nonostante le sue tenaci resistenze, un gruppo di cittadini era riuscito a imporgli la
convocazione delle elezioni ma
poi, di fronte al rischio concreto
dato dal misero bilancio della
sua gestione - di perderle metteva in atto una serie di iniziative, che non stiamo a ricordare perché più volte denunciate alla cittadinanza, che impedi-
sidente ignorato fino al punto di
dichiarare che il Comitato di
Quartiere da lui diretto marciava
a gonfie vele con soddisfazione
di tutto il suo gruppo dirigente e
7/3/2016
5/9/2009
Claudio Merli, presidente comitato, Silvano de Paolis,
presidente Consorzio La Gogna, Giovanni D’Arpino, membro
direttivo dimissionario
vano di arrivare alle votazioni. dei cittadini e quindi a chi non
Ogni ulteriore tentativo fatto nei gli stava bene poteva farsi un
mesi successivi dei rappresen- altro Comitato di Quartiere.
tanti della lista che si era presen- Tutta questa vicenda, nel corso
tata per le votazioni, perché si di questi dieci mesi è stata più
riavviassero le procedure eletto- volte portata all’attenzione delrali, veniva dall’ormai ex- pre- l’Amministrazione Comunale
fino al suo vertice: dal dirigente
del settore Sport e Servizi
Sociali, Dottor Vincenzo Cucciardi, all’Assessora ai Servizi
Sociali, Dottoressa Eva Torselli,
al Sindaco Antonio Terra. Il funzionario e l’Assessora hanno in
qualche modo manifestato la
loro impotenza rispetto la posizione dell’ex presidente e un
tentativo dell’Assessora di parlarci per avere spiegazioni presumiamo sia andato a vuoto,
perché dalla stessa non abbiamo
avuto alcuna notizia. Il Sindaco
l’anno scorso ci invitò a pazien-
“IL TECNICO ASSEVERANTE”
Apprendiamo da una intervista rilasciata al ns. giornale che il Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica Franco Gabriele se la prende con i tecnici di Aprilia che si rifiutano di asseverare la regolarità
delle fosse biologiche dei cittadini delle borgate. Afferma l’Assessore che ci sarebbe solo un tecnico
che assevera con grande continuità, dal quale dovrebbero prendere esempio.Ci dica per favore l’Assessore il nome di questo tecnico, potrebbe servirci e ci potrebbe anche aiutare a capire tante cose
(ovviamente in materia di fosse biologiche). p. Gruppo promotore rinnovo C.d.Q. - Giuseppina
Betti – Salvatore Cutello – Paola Solitario. Aprilia, 25/08/16
Gruppo dissidenti
tare fino alla scadenza del mandato e alla convocazione di
nuove elezioni, scadenza ormai
abbondantemente
superata.
Abbiamo perciò anche recentemente rinnovato la richiesta di
un suo intervento per conoscere
quale
iniziativa
intendesse assumere a fronte
della palese violazione delle
regole sulla costituzione e il funzionamento dei Comitati di
Quartiere, senza avere fino a
oggi risposta. Al gruppo di cittadini che sta portando avanti
questa iniziativa, non rimane ora
che chiedere al Segretario
Comunale la conformità di questi comportamenti rispetto le
disposizioni che regolano i rapporti fra l’Amministrazione e i
Comitati di Quartiere. blog borgatenews.blogspot.com
*Pagina e foto a cura di
Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
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8 - 22 SETTEMBRE 2016
Dopo le dimissioni del direttore generale dottor Michele Caporossi, nominato direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
IL NUOVO VERTICE DELL’AZIENDA SANITARIA (ASL) DI LATINA
Nominati: Luciano Cifaldi, direttore sanitario e Bruno Riccardi, direttore amministrativo
Con due decreti del dottor Giorgio Casati, Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Locale di Latina
di Gianfranco Compagno
È stato ricomposto il Vertice
amministrativo dell’Azienda
sanitaria provinciale, dopo le
dimissioni inaspettate del
direttore generale Michele
Caporossi che ha lasciato
Latina lo scorso 31 gennaio
2016, per assumere il prestigioso incarico di direttore
generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Dopo la
rinuncia del direttore sanitario
dottor Alfredo Cordoni, l’incarico di direttore generale ff è
stato assegnato al direttore
amministrativo dottor Giorgio
Casati, 55 anni, lombardo di
nascita, laurea in economia e
commercio (vecchio ordinamento), direttore amministrativo della ASL di latina dal 16
dicembre 2015, già direttore
amministrativo della Fondazione “A.Gemelli” di Roma.
Con le dimissioni del direttore
sanitario Cordoni (5.4.2016)
emergeva così tutta la criticità
nell’azienda sanitaria provinciale. Con il decreto del 6
maggio 2016 il presidente
della Regione Lazio Nicola
Zingaretti nominava lo stesso
dottor Casati commissario
straordinario, dopo aver dato
le dimissioni da direttore
amministrativo, con decorrenza 9 maggio 2016. L’incarico
di commissario straordinario è
di natura fiduciaria e non può
essere un dipendente dell’Azienda. Il neo commissario
straordinario Casati si è
messo immediatamente al
lavoro per individuare le due
figure apicali carenti. Con
delibera 245 del 21 giugno
2016 nominava il dottor
Luciano Cifaldi, 57 anni,
pugliese di origine, con decorrenza 1° luglio. Con successivo decreto 296 del 5 luglio
nominava il dottor Bruno Riccardi, 61 anni, piemontese,
direttore amministrativo della
ASL Latina con decorrenza 11
luglio. Il nuovo Vertice della
Asl di Latina si è presentato
alla stampa mercoledì 13
luglio 2016 presso la Direzio-
dr. Luciano Cifaldi - Dr. Giorgio Casati - dr. Bruno Riccardi
(Ph.www.asl.latina.it/)
ne Generale (Centro direzionale Latina Fiori Torre 2 G). Con
la nomina dei due dirigenti
viene completata la squadra
del vertice aziendale per lo
sviluppo delle nuove strategie
organizzative e delle attività
volte al miglioramento della
qualità della sanità pontina.
Dopo il periodo di commissa-
dr. Giorgio Casati, Commissario
Straordinario ASL di Latina
riamento, con tutta probabilità
il dottor Giorgio Casati sarà
nominato direttore generale.
Foto di Gianfranco Compagno
L’IMPORTANZA DELLA VACCINAZIONE PER RIDURRE IL RISCHIO DI MALATTIE
L’OFFERTA ATTIVA DEI SERVIZI DELLA ASL DI LATINA
I vaccini sono una preziosa opportunità di prevenzione, per ridurre al minimo la comparsa di
numerose malattie, spesso invalidanti o letali. Oggi, purtroppo, si assiste ad una diminuzione della
copertura vaccinale, derivante da una profonda crisi fra razionalità medica e da quanto l’opinione pubblica può apprendere da Internet. È necessario in tal senso che, a fronte dei dubbi dei cittadini, gli
operatori siano in grado di far comprendere che la mancata vaccinazione crea un rischio enormemente più alto rispetto a quello temuto di eventuali effetti collaterali. La ASL di Latina, oltre alle
indagini epidemiologiche e campagne vaccinali ordinarie e straordinarie, è impegnata, secondo il
Piano Nazionale e quello Regionale Vaccini, nella più ampia offerta vaccinale possibile per la prevenzione di numerose patologie infettive e diffusive, sia in età pediatrica presso i servizi materno
infantili, sia presso i servizi distrettuali di Prevenzione delle Malattie infettive e il Servizio Vaccinazioni, distribuiti in tutta la provincia. Nel calendario vaccinale sono stati inseriti anche il vaccino anti Meningococco B e il vaccino
anti Meningococco tetravalente coniugato, per prevenire attivamente il rischio di Meningite e per i quali è prevista la compartecipazione alla
spesa da parte del cittadino. Al pari di altri vaccini è offerto alla popolazione sin dai primi mesi di vita dei bambini e a tutte le categorie a rischio.
L’indice di adesione alla vaccinazione nella nostra provincia ha, negli ultimi anni, registrato un trend in crescita ( anno 2015 il 96,27 % per la
difterite, l’epatite B, le infezioni da Haemophilus Influenzae tipo B, la pertosse, la poliomielite, il tetano, e il 93,60 % per morbillo – parotite rosolia) che nel I trimestre del 2016 è ulteriormente aumentato. Ciò nonostante, la Asl di Latina sta progettando una campagna di comunicazione per sensibilizzare la popolazione sul tema dei vaccini, per raggiungere una più ampia adesione. L’informazione sarà fornita in diverse lingue per raggiungere il maggior numero di utenti, compresi quelli delle diverse etnie presenti sul territorio provinciale. http://www.asl.latina.it/index.php/psv-vaccinazioni.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Lo scorso 8 luglio è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Dipartimento (DPC) e Distretti italiani del Rotary
ROTARY CLUB DI APRILIA-CISTERNA IN FAVORE DEI TERREMOTATI
I soci del Club oltre a mettere a disposizione una somma in denaro, si sono impegnati in una raccolta
straordinaria di beni di prima necessità, sabato e domenica 27 e 28 agosto
di Noemi Reali
Il Rotary club di Aprilia-Cisterna
si è mobilitato immediatamente
in favore delle persone colpite
dal sisma del 24 agosto scorso .
Innanzitutto mettendo a disposizione una somma in denaro raccolta tra i soci e in secondo luogo
raccogliendo beni di prima
necessità. Ancora una volta i cittadini di Aprilia hanno dimostrato una grande sensibilità e solidarietà nei confronti dei terremotati. Come ha tenuto a sottolinea il
presidente Paolo Puccini, anche
persone poco abbienti e di colore
hanno offerto ciò che hanno
potuto. Sabato e domenica 27 e
28 agosto la raccolta è avvenuta
presso la Coop di via Mascagni.
Qui sono stati raccolti generi di
prima necessità in favore delle
popolazioni colpite dal sisma del
24 agosto. L’iniziativa non è
estemporanea. “Il Rotary, attraverso l’Unità Rotary Protezione
Civile del Distretto 2080, il cui
responsabile è il colonnello pilota Alessandro Sestili, già presidente e attuale vicepresidente del
Rotary Club Aprilia Cisterna, si è
mosso fin dalle prime ore dall’evento catastrofico in coordinamento con la Protezione Civile
ed ha operato su indicazione di
questa. La ragione di ciò si rinviene nel protocollo di accordo
firmato appena un mese fa, l’8
luglio 2016”; spiega il presidente
del Rotary Club di ApriliaCisterna, Paolo Puccini. Il protocollo dell’8 luglio è stato siglato
a Roma con un accordo fra
Dipartimento della Protezione
Civile e Distretti italiani del
Rotary International: questi ulti-
mi si impegnano a collaborare
alle attività di comunicazione e
informazione di protezione civile
a favore della popolazione e in
ambito scolastico, mentre il DPC
favorirà la partecipazione attiva
dei soci Rotary anche attraverso
iniziative formative dedicate.
Promuovere la conoscenza dei
za. In particolare, potranno collaborare alle attività di comunicazione e di informazione a favore
della popolazione e all’opera di
diffusione delle conoscenze di
protezione civile in ambito scolastico. Secondo il Capo del dipartimento Fabrizio Curcio “Con la
firma del protocollo di oggi si
Il presidente Paolo Puccini
Il colonnello Alessandro Monti (in primo piano)
rischi e, più in generale, dei temi
di protezione civile e collaborare
con le Istituzioni alle attività di
formazione e informazione di cittadini e operatori. In base all’accordo, siglato dal Capo Dipartimento Fabrizio Curcio e, per i
Distretti italiani del Rotary, dal
Governatore del Distretto 2041 Milano Area metropolitana Pier
Marco Romagnoli, il Rotary si
impegna a istituire, in ogni
Distretto, “Unità Rotary di Protezione civile”. Queste Unità assicureranno – in raccordo con
Regioni e Comuni - supporto alla
protezione civile nei diversi
ambiti professionali, sia in
“tempo di pace” sia in emergen-
concretizza ancora di più il motto
del Rotary Servire al di sopra di
ogni interesse personale, un
obiettivo che coincide con il fine
primario del Servizio nazionale
della protezione civile. L’impegno di promuovere ai diversi
livelli territoriali la diffusione di
una cultura della prevenzione, la
formazione dei soci, la conoscenza dei rischi è il segno di una
società che davvero vuole fare un
salto culturale e contribuire alla
costruzione di comunità resilienti”. Il centro raccolta ad Aprilia è
stato l’Enea Hotel sede ormai
storica del Club. Le operazioni
logistiche sotto la supervisione
del Presidente, sono state curate
G.Fincato, A.Vecchi, A.Cianciosi, P.Puccini, M.Gentili ph.Rotary
dal colonnello Alessandro Monti,
responsabile protezione civile del
Club. Il materiale raccolto è stato
portato presso la sede della protezione civile di Campoleone
Lanuvio, quest’ultimi hanno pensato a recarsi con il loro mezzi
sui luoghi del sisma. Questo non
è un caso. Il sindaco di Lanuvio
Luigi Galieti è socio onorario del
Rotary di Aprilia-Cisterna, il
vicesindaco Maurizio Santoro è
membro del direttivo e l’avvocato Antonio Vecchi, di Lanuvio, è
il past presidente. Il Rotary di
Aprilia-Cisterna attraverso il suo
Presidente vuole ringraziare pubblicamente la Coop di via
Mascagni per lo spazio concesso
per la raccolta e tutti i cittadini
che hanno contribuito con ogni
tipo di bene primario.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Si è tenuta dal 24 al 28 agosto a Campoleone Lanuvio a cura della sezione Antonio Gramsci
FESTA DEL PCI“ UN FUTURO GRANDE COME LA STORIA. LANOSTRA”
Il tradizionale “Comizio” finale lo ha tenuto il neo segretario nazionale Mauro Alboresi
di Nicola Gilardi
Tornano a sventolare le bandiere
del PCI, sciolto nel 1991, con lo
storico simbolo, in occasione
della festa del Partito Comunista
Italiano, che si è tenuta dal 24 al
28 agosto presso l’area tra via
Turati e via Fratelli Rosselli a
Campoleone – Lanuvio, a cura
della sezione locale Antonio
Gramsci. Il tradizionale comizio
finale lo ha tenuto il neo segretario nazionale Mauro Alboresi,
introdotto Domenico Brancozzi,
segretario della sezione di Campoleone, presenti Giovannino
Sanna, segretario federazione
dei Castelli Romani PCI, Andrea
Sonaglioni (consigliere comunale di Ariccia) e Edoardo Tomei
componente del Direttivo sezione Campoleone. Faceva da quinta un grande manifesto con lo
slogan: “ UN FUTURO GRANDE COME LA STORIA. LANOSTRA”. Inoltre campeggiavano i
volti di quattro segretari storici:
Antonio Gramsci 1924-1927,
Palmiro Togliatti (1927-1934 1938-1964) Luigi Longo (1964 -
1972)) e Enrico Berlinguer
(1972-1984) e il vecchio simbolo
del PCI. La quinta era sormontata da quattro bandiere rosse. Il
programma ha visto molti
momenti di dibattito e confronto.
Saltato il dibattito “Ricostruire il
PCI”, a causa dell’assenza di
Luca Battisti (responsabile
delle politiche istituzionali e
riforma dello Stato), originario
delle zone colpite dal terremoto.
Giovedì 25 al centro della discus-
sione c’è stata la politica locale
con il dibattito “Amministrazione e future forze alleate”. Venerdì 26 sono state discusse “ Le
ragione del no alla riforma culturale”. Dopo un sabato all’insegna
della musica e della gastronomia,
domenica si è svolto il comizio
finale che ha visto la presenza di
molti personaggi al vertice del
partito, sia nazionale che locale.
«SCIOGLIMENTO DEL PCI
UNA SCIAGURA» - Il segretario Alboresi ha ripercorso a grandi linee il passato recente del Partito Comunista Italiano, sopratutto analizzandone la fine: «Lo
scioglimento del PCI è stata una
sciagura, in relazione a quello
che è accaduto successivamente ha detto Alboresi -. In questi anni
si è potuto affermare senza alcun
ostacolo questo modello capitalista e sociale». Il tema principale
è stato quello delle politiche
poste in essere dal governo
Renzi, a partire dalla legge elettorale: «Siamo convinti di una
democrazia partecipata - attacca
Alboresi -. L’Italicum ci da una
democrazia sempre più delegata
e semplificata». Criticata anche
la riforma del Senato e delle Provincie, che secondo il segretario,
«toglie ai cittadini di eleggere
coloro che saranno al Senato.
Siamo di fronte ad una profonda
restrizione degli spazi di democrazia».
INTERVISTA AL SEGRETARIO ALBORESI - Per approfondire le sue parole, abbiamo
intervistato il segretario nazionale Mauro Alboresi, classe 1955
eletto nello giugno scorso al vertice del partito. «La mia è una
presenza convinta - dice il segretario -. Le feste del nostro partito
sono un’occasione importante
per stare insieme e capire la
situazione con la quale siamo
chiamati a confrontarci». Il
segretario ha dato grande importanza al tema della ricostruzione:
«La nostra non è un’operazione
nostalgica. Oggi è necessario
ricostruire un’identità comunista.
Questa convinzione la traiamo da
quello che è successo dal crollo
del Muro di Berlino ad oggi, con
il campo libero alle politiche
capitaliste e liberiste. Questo si è
tradotto in una riduzione delle
tutele e dei diritti per le masse ed
il
mondo
del
lavoro».
IL FRONTE DELLA SINISTRA - Storica la balcanizzazione dei partiti comunisti in Italia, secondo Alboresi, però, si
può creare un fronte unitario, non
un unico partito, che possa rappresentare i cittadini: «Mi preme
sottolineare che con questo soggetto politico intendiamo creare
le condizioni per ricostruire un
partito nel quale si possano ritrovare tutti i comunisti. Bisogna
avere chiaro che tipo di unità si
può concretizzare a sinistra.
Bisogna tutelare le identità di ciascuno. Proporremo un fronte
della
sinistra».
GOVERNO RENZI E OBIETTIVI - Secondo il segretario il
governo Renzi non sarebbe affatto un governo di destra: «Sei di
sinistra se tuteli il welfare, non se
attui il job act o la riforma Fornero. Lavoreremo per radicarci e
riproporci con i nostri simboli
alle prossimi elezioni elettorali.
Serve un partito comunista capace di tenere assieme la critica a
questo sistema capitalista, prospettando un’alternativa di sistema, ma anche di riorganizzare le
masse e del mondo del lavoro.
Oggi non c’è un partito che li
rappresenti».
SOTTOSCRIZIONE PREMI:
NUMERI VINCENTI: 1° N°
874 - 2° N° 301 - 3° N° 871 - 4°
N° 82- 5° N° 583 - 6° N° 701 - 7°
N° 850 - 8° N° 234 - 9° N° 319 10° N° 416 - 11° N° 914.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
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È stato presentato dal segretario di federazione Salvatore La Penna in una conferenza stampa
NUOVO ESECUTIVO PROVINCIALE DEL PD
Gli apriliani: Govannini confermato vice presidente, a Cardella la delega all’Economia e Servizi Pubblici Locali
Piano rifiuti: “Il PD ha parlato di questa questione, ma la delibera è stata approvata all’unanimità, anche da quella parte politica interna che oggi ci critica”
di Nicola Gilardi
Il Partito Democratico della provincia di Latina presenta il suo
nuovo esecutivo. Sabato 6 agosto,
alle ore 11.30 presso la sede provinciale in via Romagnoli a Latina
si è tenuta la conferenza stampa
nella quale sono stati resi noti i
Salvatore La Penna, segretario
di federazione PD
componenti del nuovo esecutivo.
Fra nomi nuovi e vecchie conferme la città di Aprilia ha visto una
presenza importante. A presentare
la squadra è stato il segretario provinciale, Salvatore La Penna, che
ha presentato i nomi dei nuovi
componenti e delle relative deleghe con le quali i nuovi membri si
dovranno cimentare. Il segretario,
inoltre, ha tracciato una panoramica delle recenti competizioni elettorali che il partito si è trovato ad
affrontare. L’ultimo periodo, infatti, ha visto il PD mettersi in gioco
in numerosi territori. «Viviamo
una fase inedita della storia del PD
- ha detto La Penna -, guidiamo
13 comuni, guidiamo la provincia,
ma viviamo una sconfitta importante come quella di Latina».
LA SQUADRA - A motivare la
scelta del nuovo esecutivo da parte
di Salvatore La Penna è stata la
voglia di mettere insieme la spinta
innovativa della nuova classe dirigente che sta emergendo e il passato politico di coloro che dentro
alla politica hanno saputo già dire
qualcosa: «Nella scelta di questo
esecutivo - sostiene il segretario si è voluto coniugare due aspetti:
la valorizzazione delle nuove
risorse del territorio e al contempo
la valorizzazione dell’esperienza
di molti sindaci. Ho composto un
organismo senza tavoli di discussione interna. La volontà è quella
di tenere insieme il nuovo quadro
emergente e l’esperienza di alcuni
modelli
positivi».
CARDELLA E GIOVANNINI
DI APRILIA - Fra i nomi elencati spicca quello di Giorgio Cardella, commericalista apriliano, che
per la prima volta assume un ruolo
di visibilità politica: «È un professionista serio. Sono convinto che
la sua capacità sui servizi pubblici
locali sia una grande risorsa» ha
IL NUOVO ESECUTIVO:
Salvatore La Penna segretario di federazione, Vincenzo Giovannini - Vice segretario provinciale, Sandro Bartolomeo (sindaco di Formia) – responsabile consulta amministratori, Giorgio
Cardella – Economia e servizi pubblici locali, Gennaro Ciaramella – Responsabile organizzazione, Gerardo Stefanelli (sindaco Minturno) – Economia del mare e Rifiuti, Andrea Campoli
(sindaco di Sezze) – Enti locali, Tommaso Conti (sindaco di Cori)
– Programmazione territoriale e sviluppo sostenibile , Franca
Rieti – Università e Ricerca, Luigi Di Mambro – Legalità Giustizia, Caterina Corvo – Politiche per il turismo, Cinzia Romano – Politiche scolastiche e Cultura, Paola Serangeli – ambiente
ed ecologia, Mauro Visari – Welfare, Carmela Cassetta – Pari
opportunità e associazionismo e politiche giovanili, Enrica Onorati – Attività produttive, Rosaria Alfinito – Immigrazione e politiche per l’integrazione
E.Onorati - C.Corvo - P.Serangeli - C.Romano - F.Rieti
detto La Penna. Altro apriliano
inserito nell’elenco è quello di
Vincenzo Giovannini, che mantiene la carica di vice presidente provinciale che già aveva assunti
nello scorso direttivo.
DELEGHE VACANTI - All’appello mancano ancora tre deleghe
importanti: Sanità, Trasporti e Formazione. Il segretario ha assicurato che la decisione su queste cariche verrà presa entro settembre.
Le “consultazioni” infatti hanno
coinvolto personalità che ancora
non hanno deciso il loro destino,
cioè se assumere o meno una delle
deleghe ancora mancanti. La
Penna ha comunque sottolineato
come se non dovessero entrare
nuove figure le deleghe saranno
assegnate a componenti interni.
«Questo è l’esecutivo che si riunirà sempre. Ogni settore ha pari
dignità rispetto agli altri. Non ci
sono compartimenti stagni, ma ci
sono competenze trasversali» ha
detto La Penna. Facendo un quadro generale della provincia di
Latina, il segretario La Penna ha
ribadito il potenziale del territorio,
che purtroppo spesso non viene
espresso in pieno: «Questa provincia è ricca di potenzialità, in ogni
settore e credo che debba conoscere uno sviluppo maggiore».
PIANO RIFIUTI - Sollecitato
dalle domande sulla questione
rifiuti, cioè se il piano che prevede
la realizzazione della discarica di
La Gogna sia effettivo oppure no,
il segretario ha detto: «Il PD ha
parlato di questa questione, ma la
delibera è stata approvata all’unanimità, anche da quella parte politica interna che oggi ci critica. La
provincia non è il PD, ma opera
certamente secondo una linea
guida che detta il PD, ma attuare le
politiche spetta agli amministratori».
Foto di Gianfranco Compagno
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Piazza Roma dal 9 all’11 settembre sarà invasa da circa 30 apette e furgoncini colorati che
faranno assaggiare piatti gustosi e tra i più diversi
AD APRILIA IL FESTIVAL DELLO STREET FOOD
È la terza tappa. Le altre due edizioni si sono tenute a Frosinone e Colleferro
di Piergiuseppe Jorillo
Grande fermento per la terza tappa tutta apriliana del festival dello street food e dell’artigianato. Una bella opportunità per Aprilia che vedrà dal 9 all’11 settembre tantissimi street-chef (circa 30) in piazza Roma a preparare ricette tra le più originali e gustose. Le prime due tappe si sono svolte a Colleferro e a Frosinone e hanno riscosso un
grande successo. Le ricette verranno preparate a bordo di apette, camioncini e stand molto colorati. Ci saranno
anche artigiani che proporranno le loro idee creative e prodotti tipici. La piazza centrale, piazza Roma, accoglierà
gli chef-street. La larghezza della piazza, permetterà di vivere un momento veramente unico di comunità nel centro
storico. Insieme agli stand gastronomici, ci saranno tantissimi spettacoli: il 9 settembre dalle ore 21:30 direttamente da Area51 e Zelig lo show comico di Fabrizio Gaetani; Sabato 10 settembre dalle ore 21:30 si esibiranno i Triviani Swing Band che con le loro sonorità creeranno un’atmosfera gioviale ed esuberante; Domenica 11 settembre
dalle ore 21:30 si terrà il concerto degli Original Pulp Project come in una pellicola di Quentin Tarantino, il moderno ed il vintage si fondono creando un’atmosfera unica ed accattivante. Per tutte le tre serate dopo lo spettacolo
entrano in scena i Lucci Brothers con il loro dj-set anni 60/70, evergreen ed i grandi successi del momento. L’ingresso è ovviamente per tutti gratuito. L’evento viene promosso dall’amministrazione comunale di Aprilia e dal
Comitato Grandi Eventi in collaborazione con l’associazione Ominart. Sulla pagina face Typical Truck Street Food
è possibile già assaporare qualche anticipazione di questo particolare evento. Dalle patatine fresche, agli arrosticini, dal panino con il salmone fresco, alle succulenti ricette con la mozzarella di bufala. Specialità siciliane, come le
cassatine, i cannoli, le granite di gelsi, le panelle e la pasta di mandorle si mescoleranno agli arancini, le olive ascolane, il pesce fresco e le tagliate. Non mancano gli assaggi abruzzesi con i loro gustosissimi affettati, i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento pontini, le delizie di Norcia e moltissime originalità ideate dai vari chef: la patata
al cartoccio ripiena, il doblone di formaggio fritto e tanto altro. Per gli amanti della pizza, ci sarà un forno a legna
tutto particolare, montato su due ruote. Tutti piatti serviti
in una cornice unica, quale appunto quella delle api e dei
truck. Saranno presenti cose molto particolari, come la
miglior chef street del Lazio Emanuela Crescenzi che presenterà tra l’altro, il suo libro “chef in tacco 12”. Non
mancheranno i dolci, il waffle caldo, le fontane di cioccolato e il gelato. Da bere, tante cose e una particolarissima
birra “romana” doc. “E’ un’occasione unica per Aprilia
per vivrà una tre giorni particolarissima e molto colorata
–ha detto il presidente del Comitato Grandi Eventi Adriano Lemma- inoltre sarà possibile assaporare gusti mai
assaggiati per tutti i palati. E’ stata un’occasione che l’amministrazione comunale non si è voluta far scappare anche
se non era nelle programmazioni dell’anno. La particolarità e la serietà dell’organizzazione si vedono dalla progettualità dell’evento che ha richiesto persino un architetto per disegnare la piazza. Sarà una tre giorni molto bella
per tutti gli apriliani”.
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La presentazione dell’evento è stato curato dall’associazione Anima Latina
“ GIARDINO E VILLA DI FOGLIANO - I LUOGHI DEL CUORE”
Il sindaco Coletta: «Ho accettato l’iniziativa subito, di getto, da cittadino prima che da Sindaco di questa città”
vota online: http://iluoghidelcuore.it/luoghi/latina/giardino-e-villa-di-fogliano/6145
di Veronica Alessandrini
«Il borgo di Villa Fogliano è il nostro
luogo del cuore. Qui abbiamo trascorso
tanti momenti e, tuttora, ne trascorriamo», con queste parole l’architetto
Maurizio Guercio, presidente dell’Associazione “Anima Latina”, ha aperto la
presentazione del progetto “I LUOGHI
DEL CUORE - GIARDINO E VILLA
DI FOGLIANO”, che si è svolta lo scorso venerdì 9 agosto proprio presso il
meraviglioso Borgo in provincia di Latina. Il FAI (Fondo Ambiente Italiano),
infatti, ha accolto la proposta dell’Associazione “Anima Latina”, riguardante
l’inserimento del Giardino e di Villa
Fogliano nel censimento dei luoghi più
Cuore”, non è solo un’iniziativa
per decretare i luoghi più belli del
nostro Paese. È anche un’iniziativa che prevede contributi per
avviare progetti di risanamento,
conservazione e miglioramento
degli stessi, come ha spiegato
Carollo del FAI: «Il primo classificato otterrà un contributo di
50.000,00 euro, il secondo
40.000,00
euro,
30.000,00 euro il terzo
classificato. Quest’anno sono state introdotti anche altri piccoli
contributi: 7.000,00
euro per coloro che
avranno più di 100.000 voti e
4.000,00 per coloro che
avranno più di 50.000 voti».
«Quando il sociale incontra
l’istituzionale si viene a creare la formula migliore per
conseguire risultati condivisi
a livello territoriale, per valorizzare questo luogo» ha
esclamato Palmieri del
Corpo Forestale dello Stato,
seguito da Cassola, che ha
sottolineato come il Parco
del Circeo abbia avuto un
ruolo fondamentale, insieme
al Corpo Forestale, nel salvataggio di Villa Fogliano.
Essa, infatti, dopo essere
stata per secoli possedimento
per gentile concessione
della famiglia Caetani, è
Giacomo Sottoriva della Fondazione divenuta per decenni bersaglio della
Roffredo Caetani, il dirigente Superiore speculazione edilizia, finché il Ministedelegato dell’Ufficio per la Biodiversità ro delle Politiche agricole non è intervedel Corpo Forestale dello Stato dottor nuto con un esproprio lampo inserendoNazario Palmieri e il capoufficio del- la nei confini del Parco. «Come Fondal’Ufficio per la biodiversità di Villa zione Caetani siamo particolarmente
Fogliano commissario capo Adriano lieti di quest’iniziativa del FAI» ha detto
Bruni. Il censimento de “I Luoghi del Sottoriva, riassumendo poi brevemente
belli d’Italia, “I Luoghi del Cuore”, iniziativa ormai giunta alla sua ottava edizione. All’evento di presentazione
hanno partecipato, oltre al presidente
Guercio: il sindaco di Latina Damiano
Coletta, l’assessore alle Attività produttive, Agricoltura, Commercio e Turismo
Felice Costanti, il direttore del Parco
del Circeo Paolo Cassola, Rita Carollo
capodelegazione FAI Gaeta Latina, Pier
Il Tavolo dei relatori
la storia del Borgo, possedimento della
famiglia Caetani fino agli anni ’20, con
il bellissimo giardino esotico creato
dalla duchessa Ada Bootle Wilbraham,
moglie di Onorato Caetani, che vi riunì
specie di piante provenienti da tutto il
mondo. È poi intervenuto l’assessore
Costanti, che ha sottolineato come il
Comune di Latina abbia sempre trascurato il turismo e la valorizzazione del
territorio e, per questo, sia divenuta
necessaria un’inversione di tendenza. In
conclusione ha preso la parola il sindaco
Coletta: «Ho accettato l’iniziativa subito, di getto, da cittadino prima che da
Sindaco di questa città. Il nostro territorio ha moltissime potenzialità inespresse». A votare Villa Fogliano come
“Luogo del Cuore” dovranno essere i
cittadini, che potranno esprimere la loro
preferenza fino al 30 novembre, con
varie modalità: sul sito www.iluoghidelcuore.it, con l’App del FAI, presso i
banchetti di raccolta firme che verranno
allestiti a Latina, o nelle filiali del Gruppo Intesa San Paolo.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
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La cerimonia si è tenuta in forma ridotta e “silenziosa”, per il lutto nazionale a segiuto del sisma del 24 Agosto
IL COLONNELLO VINCENZO FALZARANO È IL NUOVO COMANDANTE DELLA 4ª BRIGATA TELECOMUNICAZIONI E
SISTEMI PER LA DIFESA AEREA E L’ASSISTENZA AL VOLO DI BORGO PIAVE
È subentrato al Generale di Brigata Aerea Giuseppe Sgamba, che andrà presso lo Stato Maggiore Difesa di Roma
di Gianfranco Compagno
Il colonnello Vincenzo Falzarano, 55 anni, nato a Latina, sposato, due figli, ha assunto il
comando della 4ª Brigata Telecomunicazioni e Sistemi per la
Difesa Aerea e l’Assistenza al
Volo di stanza a Borgo Piave
(Latina) lo scorso giovedì 25
agosto. Succede al generale di
brigata aerea Giuseppe Sgamba,
52 anni, romano, che andrà ad
assumere l’incarico di Vice
Capo Reparto Informazioni e
Sicurezza presso lo Stato Maggiore Difesa di Roma. La cerimonia è stata presieduta dal
Generale di Brigata Aerea Giuseppe Gimondo, comandante la
3ª Divisione del Comando Logistico. Una cerimonia tenuta in
una giornata caldissima di agosto, ma soprattutto in una giornata di lutto nazionale a causa
del terremoto di Amatrice e dintorni del 24 agosto 2016. Una
cerimonia in forma ridotta e con
le bandiere a mezz’asta in segno.
Molte le autorità intervenute tra
queste: il prefetto di Latina
Luigi Faloni, il sindaco di Latina
Damiano Coletta, don Anselmo
Mazzer, vicario foraneo di Latina, in rappresentanza del vescovo monsignor Mariano Crociata,
il colonnello Gianluca Gaetano
Piccolomini, comandante il 70°
Stormo, ospitato presso l’aeroporto E.Comani di Latina, il col.
Eduardo Calvi, comandante provinciale dei carabinieri, il col.
Giovanni Reccia, comandante
provinciale della Guardia di
Finanza, il dottor Giuseppe
Persi, comandante provinciale
del Corpo Forestale e la dottoressa Nadia Fontana, direttore
della casa circondariale di Latina. Il comando dello schieramento è stato assunto dal vice-
portarsi sulla tribuna per presiedere alla cerimonia. Dal podio il
generale Sgamba nel discorso di
congedo ha rivolto il primo pensiero alle vittime del terremoto,
poi ha rivolto al col. Falzarano
gen. G. Sgamba - gen. G. Gimondo - col. V. Falzarano
Comandante col. Vincenzo Falzarano
comandante col. Giacomo Ghiglierio, che ha accolto all’ingresso della piazza d’armi il comandante uscente gen. Giuseppe
Sgamba a cui ha ceduto il
comando. Hanno fatto ingresso
per completare lo schieramento i
labari delle associazioni combattentistiche e d’arma. A sua volta
il gen. Sgamba ha accolto generale di Brigata Aerea Giuseppe
Gimondo, comandante la 3ª
Divisione del Comando Logistico, e il comandante subentrante
col. Vincenzo Falzarano. Il
generale Gimondo, accompagnato dai comandanti uscente e
subentrante, ha passato in rassegna lo schieramento, per poi
un sincero augurio per il nuovo e
prestigioso incarico assunto, e
dopo aver pronunciato la rituale
formula per il passaggio consegne, ha definitivamente ceduto il
Comando della 4ª Brigata. Ha
così assunto il comando dello
schieramento il col. Vincenzo
Falzarano, comandante entrante,
pronunciando il discorso d’insediamento. È stata la volta del
generale Gisondo a pronunciare
il discorso conclusivo. Dopo
aver salutato il neo comandante i
generali Gisondo e Sgamba
lasciano lo schieramento. Si è
conclusa così la cerimonia di
avvicendamento con tra il gen.
Giusepe Sgamba e il col. Vin-
cenzo Falzarano. Il neo comandante come si era impegnato nel
suo intervento “a mantenere gli
ottimi rapporti instaurati dal suo
predecessore con la cittadinanza
di Latina e con la istituzioni”, ha
rilasciato la sua prima breve
dichiarazione alla stampa: “sicuramente è un onore assumere un
comando di prestigio come la 4^
Brigata, ma altrettanto è un
grande onere, le responsabilità
sono tante. Il sentimento è più
forte, sono nato a Latina, cresciuto in agro pontino, risiedo a
Nettuno, rispetto ad altri comandi c’è anche un attaccamento
territoriale. Oggi c’è una certa
tristezza in questa cerimonia,
funestata dai lutti del sisma, ma
sapremo dare il massimo supporto come sempre alle popolazioni terremotate”.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Campoleone il parco della discordia
Riceviamo e pubblichiamo quanto ricevuto da un gruppo di persone impegnate nel quartiere di
Campoleone in merito ad un precedente intervento del sig. Bruno
Di Tomassi sul Parco di Sant’Anna
Gentile Redazione,
abbiamo letto con sgomento l’articolo di Toffoli de Il Giornale del
Lazio, n. 12 – 23 giugno / 7 luglio
2016 che riportava un lungo intervento del sig. Di Tomassi sul
Parco di Sant’Anna che si trova a
Campoleone, nella zona della Stazione. Il nostro piccolo ma orgoglioso Parco è stato descritto come
un luogo ostile ai bambini e mal
gestito. Che dolore!
Se da un lato non si può negare
che sarebbe bello attrezzare il
parco con un canestro per i bambini (ma quante cose si potrebbero
fare oltre a ciò!), abbiamo trovato
triste additare un gruppo (piuttosto
esiguo peraltro) di persone che per
il mese mariano usano ritrovarsi
30 minuti al giorno a pregare
insieme e per 5 giorni la settimana.
L’edicola dedicata a Sant’Anna,
cui è intitolato il parco, occupa
ben poco spazio e rappresenta una
delle anime del parco stesso: non
solo i giochi per i bimbi, ma anche
la devozione a una Santa, un luogo
dove lasciare che i bimbi vadano a
Lui, ma anche dove gli adulti possano sedersi per scambiare due
chiacchiere e, perché no, pregare.
Al Parco c’è una targa per Franceschina, una ragazza meravigliosa
che ci ha lasciato qualche anno fa,
che tutti amavano e che amava il
Parco, e anche questo rappresenta
il Parco di Sant’Anna: un luogo
dove fermarsi a ricordare una cara
amica scomparsa, con un piccolo
sorriso e una lacrimuccia.
Il Parco ha una storia breve eppure
tormentata: ha difeso i suoi confini da un vicino che voleva allargare il proprio giardino, combatte
una quotidiana guerra contro le
erbacce e contro gli escrementi di
cane che i padroni non tolgono,
viene sistematicamente pulito,
ordinato e mantenuto da uno sparutissimo gruppo di volontari che,
peraltro, non sono nemmeno proprio dei baldi giovani, e che quindi alle volte ci rimettono la salute
della schiena.
E come dimenticare il sig. Dome-
nico, o Minguccio come lo chiamano affettuosamente gli abitanti
del quartiere, che è sempre pronto
ad allestire il parco per ogni
richiesta, e che ogni anno ci regala
un bellissimo presepe, grande e
illuminato, di cui si prende personale e quotidiana cura?
Il Parco è il punto di ritrovo della
festa di Halloween, dove si radunano le centinaia di bambini che
hanno fatto il giro di dolcetto e
scherzetto, il Parco è il posto dove
è stata montata la slitta di Babbo
Natale e proprio lui (si! Babbo
Natale in persona!) ha incontrato,
insieme ai suoi elfi, i bambini e ha
raccolto le loro letterine.
Tutto questo senza che a nessuno
degli abitanti sia stato imposto un
dazio o una tassa, senza alcun
aiuto o sovvenzione dal Comune.
Il Parco di Sant’Anna è un miracolo del volontariato, è l’espressione
massima di come una Comunità
possa scegliere un posto un po’
infelice (in pendenza, in mezzo a
edifici) e renderlo un luogo di
tutti, e per tutti.
Al sig. Bruno Di Tomassi diciamo
quello che diciamo a tutti: il Parco
è aperto, vieni a lavorare con noi,
stare fuori a criticare non lo rende-
rà migliore, entrare per darsi da
fare
invece
si.
E a tutti quelli che passano di li,
anche solo per andare alla stazio-
ne, diciamo di entrare e fermarsi.
Sedetevi su una panchina e guardatevi intorno: tutto quello che
vedete è stato messo su con i soldi
e il lavoro dei volontari. I fiori, gli
alberi, le aiuole, il palco, le panchine, l’edicola, il presepe a Natale. Pensate a quante ore di lavoro e
quanti sacrifici ci sono voluti. E
tutto questo è li per voi, per tutti
voi, adulti e bambini, persone
dedite alla preghiera o laici convinti. E se vedete all’opera un
signore non proprio altissimo e
non proprio giovanissimo, ma
sempre sempre sempre sorridente,
vorrà dire che avrete avuto la fortuna di incontrare il sig. Minguccio. Firmato da una lunga lista di
abitanti del quartiere (Alessandro,
Sara, Jessica, Rita, Christian,
Claudio, Sara, Valeria, Cinzia,
Domenico, Marino, Franco, Giuseppe, Mimmo, Pina, Enza, Enzo,
Bruna e tanti tanti altri)
PELLEGRINAGGIO ALLA PICCOLA LOURDES
Santuario dell’amore misericordioso Collevalenza (Pg)
Sabato 24 settembre
Ore 6.30 – partenza dal palazzo di vetro
Ore 9.00 – arrivo a Collevalenza al Santuario dell’Amore
Misericordioso
Ore 10.30 – inizio in chiesa delle liturgie delle acque
Ore 12.00 – Santa Messa del Pellegrino
Ore 13.00 – Pranzo libero (non incluso nel prezzo)
Ore 16.30 – Partenza per il rientro ad Aprilia
Quota euro 25 a persona
La quota comprende: Bus GT A/R
Per prenotazioni chiamare al numero 324/9024173
sig. Maurizio
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IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
È SCOMPARSO DOMENICO FUSCO INTERNATO MILITARE NEI LAGER NAZISTI
NEGLI ULTIMI ANNI AVEVA PARTECIPATO ALL’ATTIVITÀ DIVULGATIVA DELL’ASSOCIAZIONE “UN RICORDO PER LA PACE”
di Elisa Bonacini
unricordoperlapace.blogspot.it
[email protected]
Ci ha lasciato nel pomeriggio di sabato 27
agosto Domenico Fusco, classe 1920, cittadino di Aprilia, ma originario di Cescheto di
Sessa Aurunca, internato militare durante la
seconda guerra mondiale nello Stammlager
IV B di Zeithain in Germania .
(I.M.I) rifiutarono di aderire al nazismo;
solo una piccolissima percentuale, spinta
dagli stenti, optò nei lager a favore della
Germania, ricavandone qualche piccolo
vantaggio, soprattutto nell’alimentazione. A
costo della propria vita gli I.M.I tennero
fede al giuramento fatto alla Patria, allora
Regno d’Italia. La loro è considerata una
delle prime forme di “resistenza” al nazismo: che sarebbe stato dell’Italia se i milita-
invano di trovarlo ancora in vita. Molto
emozionante il nostro primo incontro; nelle
sue parole avevo ritrovato molto di quanto
mio padre aveva lasciato scritto nel suo
“diario di guerra e prigionia”, scritto in
diretta in quei momenti drammatici e custodito tutta la vita con grande riservatezza,
tale che avevo potuto leggerlo solo alla sua
morte.Il povero Domenico portava ancora
sul corpo le conseguenze delle bastonate dei
crazia. La pace e la libertà sono un bene prezioso da salvaguardare con grande cura,
affinché tutto ciò che è accaduto non abbia
mai più a ripetersi.
L’Associazione “Un ricordo per la pace” e
la redazione tutta del Giornale del Lazio
esprimono le più sentite condoglianze alla
figlia adorata Pierina, alla nipote Chiari
Alessia ed ai parenti ed amici tutti.
COME OTTENERE LA MEDAGLIA
D’ONORE
Nel 2014 era stato insignito della Medaglia
d’Onore IMI, l’Onorificenza concessa dal
Governo Italiano a tutti i cittadini italiani –
civili e militari – ed agli eredi di coloro che,
dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943,
non aderirono alla collaborazione con la
Germania nazista e pertanto furono catturati dai tedeschi, deportati nei lager e obbligati a lavorare per l’economia di guerra della
Germania.
Si stimano circa 616.000 i militari internati
nei campi di concentramento: tra questi
almeno 50.000 non sopravvissero e migliaia
ne morirono al rientro in Italia a causa delle
gravi malattie contratte. Considerati “traditori” furono obbligati a svolgere lavori particolarmente pesanti e pericolosi, esposti al
rischio dei frequenti bombardamenti, con
turni massacranti che spesso superavano le
12 ore ed una scarsissima alimentazione
giornaliera. Gli Internati Militari Italiani
ri italiani avessero aderito in blocco alla
Repubblica Sociale o alle SS ?
Al rientro in Italia, ebbero però “il benservito”. La loro posizione non fu subito chiara:
in Germania avevano lavorato per i nazisti
(seppure costretti), e ciò fece sì che per
qualche tempo rimanesse su loro un alone di
sospetto. I soldati italiani che rientrarono
preferirono quindi per lo più tacere su quanto avevano vissuto, cercando di dimenticare,
considerando quel triste periodo un accessorio inevitabile della guerra.
Domenico Fusco era stato internato nello
stesso campo di mio padre Ernesto, il IV B
di Zeithain, a circa 50 Km da Dresda. Si
rammaricava di non averlo mai conosciuto,
né nel campo di concentramento né ad Aprilia. Era stato proprio lui, dopo avere letto un
mio articolo a cercare un contatto con la
redazione del Giornale del Lazio, sperando
nazisti, e viveva quotidianamente le sofferenze per tanta cattiveria subita. Come
Associazione ci eravamo impegnati affinché
ottenesse la Medaglia d’Onore IMI, Onorificenza di cui era molto orgoglioso.
Una persona semplice e dolcissima che non
covava alcun risentimento per le angherie
subite in Germania. Negli ultimi anni aveva
partecipato con entusiasmo ad alcune nostre
conferenze negli Istituti di Istruzione Superiore di Aprilia per confrontarsi con le giovani generazioni.
Con l’inevitabile venir meno degli ultimi
testimoni dell’orrore delle guerre mondiali
sta a noi il futuro della loro memoria.
Occorre l’impegno di tutti noi e delle Istituzioni affinché non cadano nell’oblio le sofferenze subite dalle generazioni che ci
hanno preceduto e che hanno contribuito
con sacrificio alla nascita della nostra demo-
La Medaglia d’Onore è l’Onorificenza concessa a titolo di risarcimento morale dal
Governo Italiano, a partire dal 2007, a tutti i
cittadini italiani – civili e militari - e ove
deceduti ai familiari di coloro che, dopo
l’armistizio dell’ 8 settembre 1943, non vollero continuare la collaborazione con l’ex
alleata Germania e perciò furono catturati
dai tedeschi e deportati nei lager nazisti
quali lavoratori coatti. Per ottenere il conferimento della Medaglia d’Onore, anche in
qualità di erede, è necessario compilare e
spedire (tramite raccomandata all’indirizzo
indicato) una modulistica scaricabile dal
sito internet del Governo Italiano - Medaglia d’Onore IMI, allegando le documentazioni di cui si è in possesso: foglio matricolare e/o lettere dal lager, etc... che testimonino l’internamento nei campi di concentramento nazisti dopo l’8 settembre 1943.
Grazie all’attività dell’Associazione “Un
ricordo per la pace” che dal 2011 sta portando avanti il progetto “MEMORIA AGLI
IMI” (Internati Militari italiani) ad oggi
sono ben 12 le medaglie conferite a cittadini di Aprilia, un bell’orgoglio per la nostra
Città.
Gli insigniti apriliani in ordine di consegna
della medaglia sono: Ernesto Bonacini,
Alfio Fiorini, Aldo Boccabella, Gino Forconi, Amedeo Luciani, Giuseppe Raggi, Alfredo Federici, Giuseppe Romani, Domenico
Fusco, Sante Tantari, Guido Vitali, Aldemiro Casoni; tra questi viventi Aldo Boccabella e Gino Forconi.
Gli interessati possono rivolgersi per ulteriori informazioni alla e-mail [email protected] oppure al 328075187 .
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METTICI il CUORE
Spazio di riflessione sulle
PROFESSIONI di AIUTO
Fabio Tizzano
di Cinzia De Angelis
Fabio ha tre anni. La mamma gli tiene
la mano, è piccola come i suoi anni. Lo
accompagna negli spogliatoi. La piscina dove la mamma e il papà lo hanno
iscritto ha un corridoio lungo e buio.
Fabio stringe la mano della mamma un
po’ più forte. Intorno a lui, i bambini
chiacchierano e ridono mentre indossano la cuffia prima di tuffarsi. Lui non
ha voglia di ridere neppure un po’. Lui
vorrebbe andare via. Tornare a casa tra
i suoi giochi. Alza lo sguardo verso la
mamma. Gli viene da piangere e lo fa.
La mamma di Fabio ha paura dell’acqua: non sa nuotare per questo motivo
lo ha iscritto a nuoto e insiste un po’,
solo un altro po’. Gli passerà, pensa. In
fondo lo fa per il suo bene. Ma Fabio
non vuole saperne di andare in piscina.
Piange, ha mal di pancia ogni volta che
deve andare lì, in un posto dove gli
allenatori urlano se sbagli e non si
accorgono se sei triste. Fabio non è
pronto per iniziare un corso di nuoto. E
lascia.
Oggi Fabio non ha più tre anni. Si è
laureato in ingegneria. E ha smesso
di avere paura.
La mamma ha saputo aspettare, rispettare i suoi tempi. Gli ha cambiato piscina ed allenatore. E finalmente si è tuffato in acqua: ha messo la cuffia e gli
occhialetti e ha iniziato a raccogliere
medaglie.
Il nuoto è uno sport faticoso. L’acqua
è fredda alle sei di mattina. Gli allenamenti sono impegnativi. Rinunciare
alle feste con gli amici costa. Eppure
ogni giorno Fabio è lì. Pronto a misurarsi con se stesso. Puntando un nuovo
obiettivo da raggiungere. Perché il
nuoto non lo scegli: ti sceglie. E quando lo fa sei in trappola. L’acqua diventa la tua compagna preferita e la piscina la tua nuova casa.
Fabio nuota per prepararsi alle gare di
I gesti del nuoto sono i più simili al volo. Il mare dà alle braccia
quella che l’aria offre alle ali.” E. de Luca
giorno. Trangugia pagine di fisica e di
matematica di notte. Si siede di fronte
alla commissione e sul podio contemporaneamente con un impegno e una
disciplina incrollabili. E in pochi anni
si ritrova ad allenare la più grande
squadra di Brescia e a portare a casa
una sudatissima laurea.
I primi anni da allenatore sono diffici-
migliare e non a quelli che lui ha
incontrato quando era piccolo.
E Fabio finalmente inizia. Al principio
i suoi “atleti” sono piccini. Ci vuole
delicatezza e riguardo. Poi gli atleti
“grandi” dove, invece, sarà necessaria
la disciplina e il rispetto. Non è semplice ma ci prova. Tutti i giorni avanti
e indietro, come quando nuotava da
li. È il più giovane e deve imparare alla
svelta. Ha una maestra. Un’allenatrice
più grande di lui. Una donna che non
solo lo istruisce sulle tecniche giuste
ma gli insegna soprattutto come ci si
relaziona ai ragazzi. Fabio ascolta e
impara, ha sete di apprendere. La sua
collega è un esempio importante per
lui. Continuerà ad essere la sua guida
anche quando andrà via e lo lascerà
solo ad allenare una squadra. Quando
diventerà allenatore, quando avrà una
squadra tutta sua è a lei che vorrà asso-
solo nelle corsie vuote per raggiungere
un risultato solo suo. Il nuoto è questo
in fondo: un andare avanti e poi indietro incessantemente misurando il
tempo, gareggiando con lui. Non vinci
sempre ma impari che sei forte, che
puoi farcela se ti impegni. La sabbia
della clessidra che velocemente scorre
misura la sua tenacia. L’acqua scolpisce il corpo. Il nuoto non è il calcio:
non offre sogni di gloria facili, compensi da capogiro. All’inizio è qualco-
sa che ha a che fare solo con te stesso e
con la voglia di riuscire. Poi lentamente l’allenatore diventa un punto di riferimento fondamentale, il gruppo la tua
famiglia e improvvisamente il nuoto è
la tua vita.
Fabio diventa così uno degli allenatori più preparati e apprezzati di
Brescia. Allena, educa, sprona i suoi
ragazzi a fare di più, a fare meglio,
sia in piscina che fuori, nella scuola,
nella vita. A prefiggersi obiettivi realistici, a raggiungerli. Ad accettare fragilità e limiti. Lui può dirlo. È credibile
agli occhi dei suoi ragazzi che lo
seguono contenti e fieri di raggiungerlo;
Con il cronometro in mano e la passione negli occhi Fabio arriva a Rio come
allenatore e di nuovo è uno dei più giovani. Il Villaggio Olimpico è fuori da
ogni aspettativa. Di fronte a tanta
imponenza gli tremano le gambe. Le
Olimpiadi non le aveva considerate tra
i suoi sogni da bambino, almeno non
così presto. Ma Fabio è così. Arriva
prima. In tutto. Con una semplicità
tipica di chi ha talento.
È l’allenatore che ogni genitore vorrebbe per i propri figli: serio, preparato,
affidale. Una persona che ama questo
lavoro e che sorride. Eggià Fabio sorride anche con gli occhi. È un ragazzo
soddisfatto e felice. Non può che fare
bene. Sono certa che molto presto,
insieme alla sua squadra, porterà il
nome di Aprilia lontano. Lui intanto è
qui. Pronto e carico per affrontare questa nuova ed entusiasmante sfida. Lui,
un bambino che temeva l’acqua e
odiava il cloro è diventato Fabio Tizzano. Aveva sei anni quando ha lasciato la mano sicura della mamma e si è
buttato giù nell’acqua azzurra di una
piscina nuova. Avrei voluto vederlo:
chissà com’è il primo tuffo di un campione!
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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Ripartono i corsi musicali alla Matteotti
IL MARCHIO MUSICALE DELLA KAMMERMUSIK
Una bella realtà apriliana che è riuscita a coinvolgere nella musica tanti giovani in importanti e apprezzati eventi culturali
Ripartono i corsi di musica alla scuola
media Matteotti di Aprilia. L’associazione culturale Kammermusik che da anni
lavora con impegno e risultato nella diffusione della musica tra i giovani e nella
produzione di eventi culturali e musicali,
ha riaperto i corsi di musica che si terranno nella scuola Matteotti di via Respighi.
Una bellissima realtà che fa avvicinare i
ragazzi alla musica, li stimola allo studio
di uno strumento e molti proseguono gli
studi musicali nei conservatori o nei licei
musicali. I corsi del 2015/2016 partiranno
da ottobre. La struttura è divisa in due
dipartimenti: la musica classica che ha in
attivo i corsi di propedeutica musicale per
i più piccoli, canto lirico e canto corale,
teoria e solfeggio e dettato musicale, cultura ed estetica musicale (armonia), storia
della musica, armonia e composizione,
flauto dolce, flauto traverso e ottavino,
clarinetto, tromba e trombone, sassofono,
violino, viola e violoncello, chitarra classica, pianoforte complementare e pianoforte principale e percussioni. Il dipartimento di musica moderna ha al suo attivo
i corsi di batteria e basso elettrico, chitarra elettrica e ritmica, canto pop, rock, jazz
e blues, piano moderno e tastiera, musica
jazz, laboratorio rock, computer music e
creazione di basi musicali. Inoltre sono
stati attivati i corsi di lingue straniere con
la certificazione internazionale di inglese,
francese, spagnolo, tedesco e inglese
commerciale e turistico. Molta la soddisfazione del presidente dell’associazione
il maestro Francesco Capodilupo e del
direttore artistico dei corsi il maestro
Gabriella Vescovi per il livello artistico
raggiunto da questi corsi che sono ormai
una consolidata attività non solo scolastica, ma anche apriliana. L’anno scorso è
stato un pieno di successi. Il pianista
Patrizio Malloni ha vinto il primo premio
al concorso internazionale di Fiumicino e
il secondo premio al concorso di Ventone.
Tantissime anche le iniziative musicali
che la Kammer ha proposto in collaborazione con l’Ic Matteotti e con la sezione
ad indirizzo musicale. Inoltre ha promosso il Rossini Delirium, un evento unico
per Aprilia, che ha aperto i festeggiamenti del 80esimo anniversario della fondazione di Aprilia. L’Associazione Culturale “Kammermusik”, nata dalla volontà
di un gruppo di docenti, ha come scopo
primario la promozione della formazione
culturale degli associati attraverso la
migliore utilizzazione del tempo libero, la
promozione e la conoscenza delle diverse tradizioni musicali e soprattutto offrire
l’opportunità a giovani talenti di esprimere la propria sensibilità musicale attraverso esibizioni pubbliche. Ha partecipato a
numerose manifestazioni sia di carattere
comunale che regionale e attualmente
collabora con varie associazioni culturali
locali e nazionali. Dalla sua nascita, ogni
anno organizza spettacoli finalizzati alla
donazione dei ricavi ad Associazioni ed
Enti i cui principi sono altamente sociali.
Fra i gruppi strumentali dell’Associazione un posto di particolare importanza
occupano l’Orchestra di Chitarre, il
Trio Kammermusik e l’Ensamble, formato dai diversi strumenti che si studiano
nei corsi pomeridiani, in modo da realizzare da subito le finalità dell’associazione
che sono quelle di far suonare e di vivere
insieme la musica, come fatto socializzante per eccellenza.
La segreteria è aperta dalle ore 17 alle ore
18.30 lunedì e giovedì. Per info: tel.
340.8937014. email:
[email protected], [email protected]
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 34
LA PSICOLOGA RISPONDE
Dott.ssa Anna De Santis
(Psicologa - Psicoterapeuta)
CHE COS’E’
LA SUPERSTIZIONE?
Gentile Dottoressa, sono
molti giorni che non sono più
tranquilla, perché una mia
amica mi ha detto che una
persona molto invidiosa di
me mi ha fatto una fattura.
Io non credevo a queste cose,
ma da quando me l’ha detto
mi stanno capitando tante
brutte esperienze. La notte
non riesco a riposare bene e
temo per i miei figli e per mio
marito. E’ diventato un chiodo fisso, e non so proprio
come fare. Ho pensato di
andare da una fattucchiera e
farmi togliere la fattura, ma
non ne conosco. Però mi sto
informando con l’aiuto di
questa mia amica e forse ne
ha trovata una. Volevo
domandarle se faccio bene
ad andarci, o se sono solo mie
suggestioni.
GIOVANNA
La sua amica avrebbe fatto
bene a non dirle nulla, anche
perché lei non ci crede. La suggestione, però, l’ha indotta ad
auto-crearsi brutte situazioni e
brutte esperienze. Quando ci
aspettiamo cose negative,
senza rendercene conto, le
creiamo, per poi imputarle a
forze esterne. La forza della
suggestione ci spinge ad avere
comportamenti che poi fanno
accadere i fatti temuti. Qui di
seguite le esporrò alcune delle
superstizioni più conosciute
con le relative spiegazioni, per
farle comprendere che fa parte
del genere umano creare spiegazioni per cose incomprensibili al momento. Ma nel frattempo si rilassi e dica a se stessa: Qualunque cosa negativa
gli altri tenteranno di fare su di
me, tornerà indietro in modo
quantuplicato. Se questa frase
la farà sentire più serena, la
dica, ma si ricordi che sono
sempre e solo le nostre suggestioni!
ROMPERE UNO SPECCHIO – Causa sette anni di
sfortuna. Quando eravamo
bambini, ci si diceva che questa superstizione derivava dal
fatto che nel medioevo comprare uno specchio sarebbe
costato a una persona media
sette anni di lavoro. I romani
furono i primi a creare specchi
fatti di vetro. Credevano inoltre che la loro invenzione avesse il potere di rubare un soffio
d’anima alla persona che l’avrebbe usata. Se il riflesso di
una persona fosse apparso distorto, allora la sua anima
sarebbe stata corrotta e intrappolata. Fortunatamente, i
Romani credevano anche che
l’anima potesse essere rinnovata, dopo sette anni.
GATTI NERI – Mentre la
maggior parte delle culture
occidentali considerano i gatti
neri portatori di cattiva sorte,
molte aree del Regno Unito li
considerano animali fortunati.
Infatti, sembra che i gruppi
pagani di queste zone li considerassero portatori di fortuna
da così tanto tempo che i primi
Cristiani cominciarono a diffondere storie sul fatto che fossero malvagi. In particolare,
questo genere di storie legavano i gatti alle streghe, il che è
molto coerente visto che i Cristiani accusavano i Pagani di
essere streghe.
CAMMINARE SOTTO LE
SCALE – Questa è sempre
sembrata, in effetti, la più
razionale delle superstizioni
comuni. Dopotutto, se cammini sotto una scala, hai abbastanza possibilità che qualcosa
ti cada sulla testa dalla cima.
8 - 22 SETTEMBRE 2016
ma in effetti, non c’è alcuna
ragione per considerare la cosa
in sé come sfortunata. Pare che
gli antichi Cristiani considerassero la forma triangolare
come il sacro segno della Trinità. Quando una scala era
spinta contro un edificio, formava l’immagine di un triangolo, e quindi, camminandoci
sotto, stavi di fatto spezzando
il triangolo. Per questo, chi
passava sotto una scala veniva
etichettato come vicino a Satana.
LANCIARE IL SALE – Dietro le spalle. La maggior parte
delle persone sa che storicamente versare il sale porta
sfortuna, soprattutto perché si
è ritenuto così importante in
tempi antichi. C’è anche una
storia che dice che Giuda
avrebbe versato del sale durante l’Ultima Cena, rendendo
l’atto ancora più sfortunato.
Detto questo, sembra strano
che per rimediare alla sfortuna
si debba gettare il prezioso sale
dietro la spalla sinistra. C’è
una ragione per questo. Nei
tempi antichi, è stato spesso
detto che il diavolo è sempre
seduto proprio dietro la spalla
sinistra. Quando hai sprecato
qualcosa di prezioso come il
sale, è per tenerlo a bada gettando sale nei suoi occhi o per
placarlo dandogli un’offerta di
sale. Che si stia cercando di
ferire il diavolo o comprarne i
favori, sembra che gettare il
sale nella sua direzione sia un
buon modo di scongiurarne
l’influsso malefico.
IL PIEDE DI CONIGLIO –
Se hai sempre pensato che
fosse un pò raccapricciante da
portare in giro un piede di
coniglio per attrarre la fortuna,
considera il fatto che alcune
culture dicono che il piede del
coniglio sarebbe in realtà il
piede di una strega morta,
uccisa mentre era in forma di
famiglio. È interessante notare
che i piedi di coniglio sono
stati un simbolo di buona fortuna almeno dal 600 aC, quando la gente celtica in Inghilterra, avrebbe ucciso i conigli in
possesso di determinati attributi che erano visti come benefici per il portatore di portafortuna. Mentre non vi sono prove
documentate di come questa
tradizione sia nata, alcuni folkloristi sostengono che abbia
origine dalla cultura pre-celtica, nella quale i clan cacciatori
mandavano i giovani maschi a
caccia chiedendogli di portare
indietro un coniglio. Al loro
primo tentativo riuscito, una
delle zampe posteriori del
coniglio gli spettava come
segno del passaggio all’età
adulta.
scrivi a- Dott.ssa Anna De
Santis ad Aprilia in via
Mozart 1 (di fronte Conforama)
tel. 393.6465283 o
inviare una
e-mail al
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IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
pagina 35
Madre Teresa: la Santa dei nostri giorni
Una grande mostra di Guadagnuolo la celebra in occasione
della Canonizzazione nel Giubileo della Misericordia
Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace nel 1979,
proclamata Beata il 19 ottobre
2003 da Papa Giovanni Paolo II,
Papa Francesco è stata proclamata Santa il 4 settembre 2016 nel
Giubileo straordinario della
Misericordia, il giorno precedente la ricorrenza del 19° anniversario del trapasso della Madre il
5 settembre 1997.
Tra i tanti appuntamenti, organizzati dalle Missionarie della
Carità, è stata programmata
un’importante Mostra del M°
Francesco Guadagnuolo in occasione della Canonizzazione di
Madre Teresa. La personale dell’artista si potrà visitare nella
Chiesa di San Gregorio Magno,
Piazza San Gregorio, 1 - Roma,
(tra il Circo Massimo e il Colosseo) dal 7 all’8 settembre 2016
con orario continuato dalle ore
9,00 alle ore 18,00; in quei giorni si potrà avere la possibilità di
visitare anche la Reliquia con il
sangue della fondatrice delle
Missionarie della Carità e la
stanza, situata nel convento di
San Gregorio, dove la Suora
dimorava durante la sua permanenza a Roma.
Madre Teresa, nata il 20 agosto
1910 a Skopje, capitale dell’attuale Macedonia, a quel tempo
era una città dell’Albania. L’Ordine religioso da lei fondato, era
inizialmente una minima Congregazione invece oggi è diventata almeno con cinquemila
suore che professano in 130
Paesi del mondo, con 700 case
offerte all’assistenza degli umili.
Tutta la vita di Madre Teresa è
stata fondata sulla misericordia.
Scriveva Mons. Sante Montanaro: “…una coraggiosa religiosa
della quale erano ben note l’eccezionale semplicità, la grande
dolcezza, e l’esemplare adattamento alla sofferenza, certamente, frutto del suo profondo amore
per Cristo. Preso dall’ammirazione per questa Suora, nel cui
corpo minuto albergava un’eccezionale forza interiore, Guadagnuolo ha eseguito una serie
di ritratti che testimoniano le
opere straordinarie di carità
compiute dalla Beata, le sue preghiere, le sue parole colme di
speranza cristiana”.
«…Grazie moltissimo per la sua
lettera, i suoi bellissimi acquerelli della nostra Madre scrive Suor M. Nirmala, M.C., dei Missionari della Carità da Calcutta
(l’erede di Madre Teresa) - e grazie per averci informato riguardo la proposta del suo lavoro
artistico. Noi ringraziamo Dio
per l’ispirazione che avete ricevuto e che ci avete così ben
descritto… chiediamo a Dio di
benedirla. Possa la sua contemplazione e arte portare il messaggio dell’amore della Madre
per Gesù in quell’amore che ha
condotto Gesù al sacrificio della
croce e che ciò possa dissetare
coloro che osservano i suoi
dipinti…» (Calcutta, India, 1
marzo 2005).
Cosi pure Il Card. Pio Laghi:
«…Devo dirle che, non solo ho
apprezzato le sue opere, ma ho
visto con ammirazione che lei ha
saputo ritrarre, in due atteggiamenti diversi ed in maniera
molto espressiva, i lineamenti
fisici e spirituali della Madre,
che io ebbi il privilegio di conoscere da vicino e di ricevere da
Essa dimostrazione di materno
affetto…» (Roma, 24 marzo
2005).
Abbiamo incontrato a Roma l’artista Francesco Guadagnuolo che
per l’occasione ci ha rilasciato
un’intervista sulle sue riflessioni
e suggestioni nella realizzazione
dei ritratti su Madre Teresa che
verranno esposti in questo grande evento mondiale. Il M° si è
espresso così: «Rivisitare un
lungo periodo, con la forza dell’immagine per un artista è sempre un’emozione particolare specialmente quando egli ha davanti
Personaggi di Chiesa che hanno
lasciato il segno nel popolo di
Dio e non solo. I ritratti che ho
realizzato tengono presente la
felicità di vita di Madre Teresa di
Calcutta ed ho pensato che essi
dovevano comunicare forza
espressiva ed un’energia che
questa umile e piccola donna
possedeva. Non è stata però trascurata oltre la semplicità, la dolcezza ed infine la sofferenza frutto del grande amore del Cristo
crocifisso. Mi vengono in mente
le parole di Giovanni Paolo II:
“Questa Suora universalmente
riconosciuta come madre dei
poveri lascia un esempio eloquente per tutti, credenti e non
credenti… Ci lascia la testimonianza della contemplazione che
diventa amore e dell’amore che
diventa
contemplazione…”.
Realizzando questi ritratti ho
compiuto un itinerario mistico
attraverso le parole, le testimonianze e le preghiere di Madre
Teresa. Nel silenzio della contemplazione Ella sentiva il grido
di Gesù sulla croce: “Ho sete”.
Questo grido la spingeva sulle
strade di Calcutta alla ricerca di
Gesù nel povero, nell’abbandonato, nel moribondo. Ho cercato
in queste opere una forza evocativa, cercando di tirar fuori quel
segreto, quel silenzio di cui era
avvolta la Missionaria della
Carità, lei diceva: “Oh benedetto
silenzio che dà tanta pace all’anima”. Questi ritratti sono una successione di suggestioni che non
possono essere espressi ma solo
vissuti con un personale rapporto
spirituale. Le opere grafico-pittoriche scoprono l’aspetto di una
nuova iconografia e di un cromatismo moderno, che scandiscono
la vita ed i tempi della Suora di
Calcutta cercando di esprimere
quella forza espressiva di questa
piccola grande donna per un’interpretazione di una figura così
poliedrica qual è Madre Teresa,
ecco perché la identifico come la
Santa dei nostri giorni. In queste
opere ho cercato di fare risaltare
tre realtà dell’Apostola dell’amore: la gioia, la sofferenza e la
preghiera. Spero che questa
mostra possa far ritrovare almeno una piccola parte benevola di
noi stessi».
IL GIORNALE DEL LAZIO
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8 - 22 SETTEMBRE 2016
S OS CRE S CITA
E DU CA ZIONE FA MIGL IA e S CU OL A
Il Cielo è degli Angeli
Dott.ssa Cinzia De Angelis
Per porre domande alla
dott.ssa Cinzia De Angelis
inviare una e-mail al seguente
indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
“Guardate attentamente questo
paesaggio per essere sicuri di
riconoscerlo se un giorno farete
un viaggio in Africa, nel deserto.
E se vi capita di passare di là, vi
supplico, non vi affrettate, fermatevi
un
momento!
E se un bambino vi viene incontro, se ride, se ha i capelli d’oro,
se non risponde quando lo si
interroga, voi indovinerete certo
chi è. Ebbene, siate gentili !
Non lasciatemi così triste: scrivetemi subito che è ritornato.”
A. de S. Expery
È difficile ricominciare come se
tutto fosse uguale a ieri, quando ci siamo lasciati augurandoci buone vacanze.
Non posso e non voglio farlo. Il
terremoto del 24 Agosto scorso
ha sepolto famiglie intere, ucciso persone nel fiore degli anni.
Donne e bambini. Ha distrutto
vite e progetti. Tutto in una
notte. Tutto in un istante. I genitori certamente sapranno trovare
le parole giuste per spiegare ai
loro bambini cosa è accaduto in
quei paesi che ci sembrano così
lontani.
Sapranno abbracciarli e proteggerli quando i loro occhi grandi
si chiederanno il perché di tanta
sofferenza. Sapranno accorrere
alle loro culle e ai loro lettini per
addolcire gli incubi di una notte
troppo buia.
Ma i grandi … I grandi sanno
che se le case si sbriciolano non
è colpa soltanto di una “natura
matrigna” ma della mano di
alcuni uomini irresponsabili che
nel profitto hanno cancellato la
loro anima; di chi in maniera
furba fa la cresta sulla sicurezza
della povera gente e sulla pelle
dei bambini.
Questo è uno spazio riservato
all’infanzia. Ma c’è uno spazio
riservato all’infanzia nel cuore
di chi costruisce scuole e case e
luoghi per gli studenti che cadono giù come i mattoncini della
Lego?
Un uomo degno di abitare questa
terra protegge i suoi figli. Li
mette in sicurezza. Costruisce
case solide e non case di paglia.
Ponti che si tengono. Muri che
non crollano. Quello che invece
è sotto ai nostri occhi è esattamente il contrario.
Ho scelto di mettere l’immagine che si trova sul libro del Piccolo Principe di A.de S.
Expery perché rappresenta il
luogo dove il pilota ha visto
per l’ultima volta il suo ometto
dai capelli dorati.
Il piccolo principe non tornerà
mai più sulla terra, come tanti
bambini non torneranno più
abbiamo visto in televisione, nei
visi della gente disperata, non
resta che alzare la guardia e vigilare sui nostri figli, nostro patrimonio più caro. Toglierli in
mano agli sciacalli del denaro
facile e condannare ogni giorno
qualsiasi gesto di furbizia. Iniziare a pretendere che si investa
davvero sull’infanzia: non solo
ni e cemento. E se crolla, se non
riesce ad attutire i colpi bassi
della terra, allora significa che è
stata costruita male, come male
sono state educate le coscienze
di certi uomini.
I bambini hanno il diritto di sentirsi al sicuro. Le loro case,
come la loro anime, messe in
nelle loro case: troverà la sua
stella, su nel cielo, forse, come
loro.
I genitori che hanno perso i figli
lo sanno e a loro, purtroppo, non
resterà che cercare quella stella
per sempre.
E noi tutti che il terremoto lo
sulla carta ma nella vita vera.
Quando si edifica una scuola si
sta realizzando una piccola
comunità, un villaggio nel quale
si raccoglieranno famiglie e vite
intere. Costruire una scuola racchiude un significato simbolico
che va oltre un insieme di matto-
salvo. Loro non possono farlo,
noi adulti sì. È questa la mia
preghiera oggi: non lasciamo
soli i bambini. Costruiamo loro
una società più seria e responsabile. Da oggi, visto che il passato non sempre insegna e domani
è troppo lontano.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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pagina 37
“APRILIA SI…CURA”
IMMIGRAZIONE - PARI OPPORTUNITÀ E TUTELA DEI DIRITTI
Libertà in ogni sua forma e rispetto per le persone, le culture e le diversità in genere
a cura di Sihem Zrelli
Libertà e rispetto. Libertà in
ogni sua forma e rispetto per le
persone, le culture e le diversità in genere. Ancora una volta
ci sentiamo di lanciare questo
tipo di messaggio. Un messaggio di pace contro ogni tipo di
divisione e muro, un messaggio
di integrazione e di convivenza
civile l’unica formula, secondo
noi, che permette lo sviluppo e
la realizzazione degli essere
umani in armonia tra loro.
Come associazione La Palma
del Sud operiamo da diversi
anni seguendo questi principi
fondamentali che rappresentano le fondamenta per affrontare
ogni aspetto della vita: anche la
spiaggia. Parliamo della spiaggia in relazione alle recenti
polemiche a seguito del divieto
di alcuni sindaci francesi relativamente al vestiario da mare.
La spiaggia, luogo dedicato al
relax ed al divertimento, è
diventato così teatro di una
imposizione , di divisione e di
discriminazione priva di senso.
Non credo sia questa la strada
da intraprendere, non credo che
calpestando le libertà personali
si generi una società adeguata
per i nostri figli. Bisogna combattere le imposizioni ad ogni
latitudine e vivere in libertà .
La donna non è e non deve
essere obbligata e non è e non
deve essere sottomessa in nessun luogo del mondo. La donna
musulmana , ci tengo a sottolinearlo, è libera di scegliere. Di
scegliere il titolo di studio, il
lavoro, il marito. Nessuna
donna è sottomessa riguardo
allo Hijab. E’ un fatto religioso: se te la senti lo fai, altrimenti no. Io rispetto qualsiasi
persona che lo indossa, a prescindere dal fatto che io non me
la sento. Appoggio la libertà
personale nel mondo a prescindere dalla religione, dal colore,
dai gusti e tutto il resto. La
nostra associazione La Palma
del Sud è da tempo promotrice
della campagna di sensibilizzazione “Oltre il Hijab”, una iniziativa che intende sconfiggere
il pregiudizio verso il velo
indossato dalle donne musulmane ed avviare un cambiamento culturale in rapporto al
diritto di cittadinanza e all’esercizio di libertà fondamentali
per le minoranze culturali e
religiose. Le mie conterranee
soffrono molto per i pregiudizi
riguardanti lo Hijab. Molte di
noi sono avvocati, dottori, piloti, io stessa sono una imprenditrice, siamo donne forti e con
carattere, ci siamo ‘fatte da
sole’ e nessuno ci ha aiutato ma
molti non riescono a vedere
oltre il hijab, oltre il velo.
Siamo stanche di essere definite sottomesse. Ecco perché fa
ridere che oggi, 2016, la Francia si ricordi che i musulmani si
vestono in questo modo. Mi
chiedo a chi fa comodo questo
tipo di imposizione? A chi
giova mettere in campo politiche di imposizioni che hanno lo
scopo di dividere e mettere in
Giorni Felici
Ivo Bordoni e Annunziata Ottaviani
13/08/2016
NOZZE DI DIAMANTE
Auguroni dai figli,
genero, nuora e nipoti.
grandi difficoltà le persone che
le subiscono ? Sono contraria
alla violenza e favorevole alla
libertà. Se una donna decide di
indossare un determinato indumento, va rispettato. Io sono
musulmana ma sono libera di
indossare ciò che voglio, anche
nei paesi arabi. Vietare il burkini nei paesi Occidentali non ha
senso: è esattamente come se
da noi ci fosse una multa per
chi porta il bikini. Questo tipo
di imposizioni offende la libertà personale e costringe le
donne che indossano lo hijab e
il burkini a non andare al mare.
Se non voglio far vedere il mio
corpo, devo essere libera di
nasconderlo. Lo hijab è diverso
dal burqa: il nostro viso è scoperto. Io sono contraria ad
ogni forma di razzismo e vio-
lenza, ma in questo caso non si
parla di terrorismo ma di libertà personale. Il burkini non è
neppure nato su ispirazione del
burqa. È nato nel 2004 in
Australlia ad opera di una
donna, Aheda Zanetti fashion
designer per musulmani ed
ebrei con l’obiettivo di permettere alle donne musulmane di
poter praticare le attività sportive. Si, il desiderio del burkini è
quello della ricerca della libertà
della donna musulmana di
poter praticare le attività sportive e andare al mare o in piscina
ideato da una donna musulmana di origini libanesi e nata in
Australia, una donna imprenditrice che registrò a il marchio
“burkini” a suo nome. L’Islam, ribadisco ancora una
volta, non è terrorismo. Asso-
lutamente non è violenza.
Abbiamo fatto anche tante cose
positive. Non cadiamo in questa logica perversa. Difendiamo la libertà ad ogni livello.
Sosteniamo le politiche democratiche e moderate che nascono e provengono dal mondo
arabo. Difendiamo la libertà in
ogni paese. Sosteniamo chi ha
bisogno, diamo voce ai più
deboli. La nostra attività dell’associazione La Palma del
Sud dimostra l’importanza dell’integrazione e della mediazione culturale. Con le giuste politiche si può vivere in serenità e
pace. Senza divisioni. Senza
imposizioni. Solo un mondo
libero è un mondo civile. Solo
la libertà potrà sconfiggere la
violenza che va isolata.
Per festeggiare qualsiasi ricorrenza scrivi o invia un e-mail
al GIORNALE DEL LAZIOVia E. Fermi, 18 - 04011 APRILIA
e-mail: [email protected]
(gli auguri con foto verranno pubblicati gratuitamente)
Tanti auguri al ns piccolo
grande Alessio che compie 10 anni,
da mamma, papà e la sorella Letizia.
Tanti auguri di Buon Compleanno
a Riccardo che il 29 Agosto ha
compiuto gli anni. Ti vogliamo bene...
Dalila e Luca
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 38
8 - 22 SETTEMBRE 2016
Il bello di Lorenzo è..... che quando ti colpisce non senti dolore
di Salvatore Lonoce
Per presentare il nuovo cd di
Lorenzo Zecchin faccio quello
che so fare, cioè costruire pensiero, articolare riflessioni, così
inizio col chiedermi perché
Lorenzo Zecchin fa musica.
Perché da un essere biologicamente determinato come Lorenzo è nata l’esigenza, è sorto il
desiderio, di fare qualcosa di
così biologico e di così determinato come la musica?!
Per rispondere a questa domanda è utile sapere da dove viene il
termine “musica” e perché l’arte
del suono si chiami proprio così,
musica, in moltissime lingue del
mondo.
Cari amici, il termine musica
viene da Muse, le divinità greche figlie di Zeus e di Mnemosune, cioè del Dio principale e
della Dea della memoria.
Delle nove Muse quella che presiede la musica si chiama Euterpe, “colei che rallegra”. Ma tra
tutte le arti a cui le 9 Muse presiedono, solo la musica ha meritato il nome che viene direttamente da loro.
Io penso che sia per il fatto che,
più di ogni altra espressione
dello spirito umano, la musica
sia totalizzante; cari amici come
prende la musica, come conqui-
sta, come unisce e come può
anche devastare nessun’altra tra
le arti lo può fare. La musica è
l’espressione più alta dello spirito umano, e per questo ha un
potere enorme sull’uomo e sulla
sua libertà.
Non a caso gli antichi, che conoscevano bene questo potere della
musica, ne custodivano gelosamente i segreti.
Una cosa comunque a mio avviso è sicura e da non perdere: il
concerto del 25 Settembre presso la sede del Comitato Aprilia
Nord di Lorenzo Zecchin che
facendo musica dimostra che
così si può giungere a essere
liberi dalle necessità biologiche
e sociali.
Cari amici la sua musica mostra
che lui nella sua parte più alta sia
libero, sia atto, creazione, spontaneità. Il fare musica, per
Lorenzo, è un modo supremo
per sentirsi libero, in lui agisco-
no le Muse, cioè l’unione del
principio divino che dà forma al
mondo con la sua memoria, con
la sua anima spirituale.
A quanto pare Lorenzo Zecchin
è ben consapevole degli effetti
della musica nell’aiutarci a tirare
fuori le emozioni, ma allo stesso
tempo a calmare le nostre sofferenze cittadine.
Cari amici, chi di noi non associa un brano di musica ad un
periodo della sua vita, ad un
amico, ad un famigliare, ad una
storia d’amore?! La musica, può
essere allegra, o malinconica,
ma poche note possono riportarci alla mente ricordi e sensazioni
parcheggiate in punti nascosti
della nostra mente.
Questo concerto è stato da
Lorenzo progettato in un
momento di profonda tristezza,
la mancanza di mamma Marcella; questa cosa che l’ha lacerato
dentro, facendoli chiedere più
volte chi è senza di lei. Infatti in
questo concerto è racchiusa la
sua vita legata alla mamma.
Una donna dolcissima e forte, il
suo ricordo lo riempie di tristez-
" Il linguaggio universale della Pace"
La figura del Pedagogista Clinico nelle istituzioni, non solo scolastiche, di seguito una bella
immagine scattata in occasione
del seminario dal titolo: " Il linguaggio universale della Pace",
tenutosi il 30 agosto 2016 presso
l'istituto penitenziario di Regina
Coeli, Roma.
Da sinistra, l'organizzatrice dell'evento Maria Falcone, insegnante del penitenziario, Sr.
Visione di un documentario
sugli aspetti salienti della vita di
Madre Teresa di Calcutta,
approfondite riflessioni sui valori universali di solidarietà. e partecipazione e condivisione che
Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace nel 1979,
ha esteso all’umanità intera.
L’iniziativa ha rappresentato un
momento di incontro e di confronto con i detenuti le Suore di
Cyrene, latrice della reliquia del
sangue di Madre Teresa, e il
direttore regionale ANPEC
Lazio dott.ssa prof.ssa Stefania
Salvaggio responsabile del Centro Specialistico Aprilia: la
Pedagogia Clinica in aiuto alle
persone di tutte le età.
www.pedagogiaclinica.net
Image courtesy of Daniel Ibanez photographer
C'è stata molta solidarietà, partecipazione e condivisione.
Madre Teresa, gli operatori penitenziari e scolastici, i volontari.
Il dialogo sui temi della Pace,
dell’accoglienza e della condivisione.
Sintesi della riflessione del
direttore regionale ANPEC sull'educare nella pace, l'accento si
pone su una precisa formazione
interiore, la maturazione di alcune qualità: capacità di sacrificio,
assoluta onestà, la ricerca disinteressata della verità, ed il
rispetto verso chi la pensa in
modo diverso da noi. Tutto ciò
diviene un percorso educativo di
autoformazione per non farsi
tentare dalla violenza, dove i
rapporti con l'altro sono simmetrici vitali, reciprocamente
fecondanti e profondamente
comunicanti. Fare esperienza
significativa verso se stessi,
za e dolcezza; sentimenti contrastanti
e presenti nei suoi
brani ma sempre
con
il
sorriso
davanti al suo
volto. “Il suo universo,
mamma
Marcella” e un CD
dedicato a lei per
ricordare ai suoi
figli, a tutti i figli di
Aprilia, che di
mamma c’è ne una
sola e quando la
perdi, perdi un
mondo.
Lorenzo vorrebbe
che tutte, tutti gli
apriliani che lo
ascolteranno nel
concerto del 25 Settembre, si possano
ricordare di lei.
Vorrebbe ricordare
a tutti i figli, di non
aspettare che li
venga a mancare un
genitore per dire ti volevo bene,
fatelo quando sono in vita perchè dopo sarà tardi.
La sua fortuna è stata che a
mamma Marcella glielo ha
sempre detto senza mai vergognarsi.
Cari amici, Lorenzo è talento
puro! padroneggia la sua chitarra in maniera creativa, un artista
completo che riesce a comunicare nella forma che più lo interessa, “semplicemente” sceglie
cosa raccontare con le sue musiche e come. E’ dotato di una
“forza” particolare, il suo tocco
sulle corde della chitarra risulta
energico e preciso.
verso l'altro, verso il mondo e
tutto ciò rientra in un atto educativo.
All’incontro hanno partecipano
oltre ai detenuti, il Postulatore,
la Madre Generale di Calcutta,
le suore Missionarie della Carità, la Direzione e l’Area Educativa del Penitenziario, il Cappellano di Regina Coeli, i volontari,
i rappresentanti delle Istituzioni,
la curatrice dell’iniziativa,
Maria Falcone, docente della
Osservando le mani di Lorenzo
ho trovato i segni dello “studio”
e mentre ascolto la sua arte che
si espande nell’aria, lo vedo
steso sulla sua chitarra classica a
realizzare il suo amore per la
mamma; a volte con un unico
gesto, a volte con una maestria
unica.
Cari amici, Lorenzo scolpisce le
note con questo suo amore,
quasi incidendo la chitarra, segni
che acquistano un carattere ben
preciso, quello di sua mamma,
nel suo CD riesce a raccontare il
carattere del suo amore e questo
anche grazie agli schizzi di Drisaldi un altro artista e figlio.
scuola in carcere, Franco Ciccioli assessore della Tuscia, la lettrice Tiziana Bagatella e altri. La
finalità dell’iniziativa è stata
quella di comprendere il valore
della Pace, in un momento significativo per il mondo intero, sia
quella di anticipare con accoglienza la giornata della Santificazione di Madre Teresa di Calcutta, avvenuta il giorno 4 settembre 2016.
IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
pagina 39
L’AVVOCATO RISPONDE
IL CONTRATTO DI LOCAZIONE STIPULATO DALL’USUFRUTTUARIO
Per porre domande scrivere e-mail: [email protected]
Avv. Margherita Corneli
Gentile Avvocato,
approfitto della sua disponibilità sulle pagine de “Il Giornale del Lazio” per chiederle un
chiarimento.
Con la mia compagna stiamo
pianificando una convivenza e,
proprio per questo, siamo in
cerca di un appartamento da
prendere in affitto.
Ne abbiamo visti molti ma, uno
in particolare, sito al centro
della nostra cittadina, ci piace
molto e vorremmo fosse quella
la nostra futura casa.
Siamo però frenati dal fatto
che la persona con la quale
dovremmo stipulare il contratto non è la proprietaria della
casa ma solo l’usufruttuaria e
ci domandiamo se un tale contratto sarebbe valido e se, una
volta venuta a mancare la
signora usufruttuaria (è peraltro piuttosto anziana), il nostro
contratto potrebbe continuare
con il proprietario o se, viceversa,
potremmo
essere
costretti a rilasciare subito
l’immobile.
Grazie. Alessio
La questione posta dal nostro
lettore Alessio è interessante e
piuttosto comune da riscontrare nella pratica proprio per la
diffusione che l’istituto dell’usufrutto conosce.
Diciamo subito, per completezza espositiva che l’usufrutto, disciplinato dagli artt. 978 e
seguenti c.c., rientra nella categoria dei diritti reali, essendo
in particolare un diritto reale di
godimento su cosa altrui, limitato soltanto dal vincolo di
durata e da quello della destinazione economica (secondo la
definizione del Prof. Bianca), e
quindi la la nuda proprietà è la
condizione del proprietario del
bene gravato da usufrutto, al
quale è sottratto il potere di
usare il bene e di farne propri i
frutti.
Essendo quindi l’usufrutto un
diritto reale di godimento, l’usufruttuario può utilizzare
l’immobile come gli aggrada ,
ivi compreso concederlo in
locazione, con il solo limite di
non venderlo, non modificarlo sostanzialmente e non
cambiarne la destinazione.
Uno dei tratti caratteristici dell’usufrutto, tale da diversificarlo dagli altri diritti reali, è la
sua necessaria temporaneità,
secondo quanto stabilito dall’art. 979 c.c. che dispone al
primo comma: “la durata dell’usufrutto non può eccedere la
vita dell’usufruttuario”, mentre nel caso in cui l’usufrutto
sia costituito a favore di persona giuridica non potrà superare
i trent’anni. La dottrina evidenzia che la causa principale
della temporaneità dell’istituto
è dovuta dall’alternativa inac-
cettabile di uno svuotamento
del contenuto del diritto di proprietà che deriverebbe da una
protrazione senza limiti dell’usufrutto stesso. Ciò sarebbe in
contrasto con la funzione
sociale della proprietà stabilità
in linea di principio generale
dall’art. 42 della Costituzione.
L’usufrutto non è trasmissibile
agli eredi, né è possibile il
legato di usufrutto successivo,
con cui sia disposto che alla
morte del legatario usufruttuario, l’usufrutto passi ad altri
soggetti. Neppure il donante
può riservare l’usufrutto di
beni donati a suo vantaggio ad
altri soggetti.
Dobbiamo quindi rispondere
affermativamente alla prima
domanda posta dal nostro lettore rassicurandolo sull’assoluta
regolarità di un contratto di
locazione stipulato con l’usufruttuario, posto che, come
detto, il concedere in locazione
il bene rientra nei poteri attribuitigli dalla legge che disciplina questo tipo di locazioni
all’art. 999 c.c., così disponendo: “Le locazioni concluse dall’usufruttuario, in corso al
tempo della cessazione dell’usufrutto, purché constino da
atto pubblico da scrittura privata di data certa anteriore,
continuano per la durata stabilita, ma non oltre il quinquennio dalla cessazione dell’usufrutto (comma 1). Se la cessazione dell’usufrutto avviene
per la scadenza del termine
stabilito, le locazioni non durano in ogni caso se non per l’anno, e, trattandosi di fondi rustici dei quali il principale raccolto è biennale o triennale, se
non per il biennio o triennio
che si trova in corso al tempo
in cui cessa l’usufrutto (comma
2)”.
Le locazioni immobiliari stipulate dall’usufruttuario sono
opponibili, quindi, per tutta la
loro residua durata che comunque non può protrarsi oltre il
quinquennio dalla cessazione
dell’usufrutto, al pieno proprietario che consolidi la propria titolarità dominicale in
conseguenza della cessazione
dell’usufrutto, solamente qualora esse constino da atto pubblico ovvero da scrittura privata avente data certa anteriore.
Dopo la cessazione dell’usufrutto, la locazione stipulata
dall’usufruttuario, ove opponibile al nudo proprietario ricorrendone le condizioni richieste
dall’art. 999 c.c., continua
esclusivamente con i suoi patti
fra proprietario e conduttore;
diventa così titolare del rapporto il nuovo avente diritto al
godimento, verificandosi un
fenomeno di cessione ex lege
del contratto, per l’operatività
della quale non occorre il consenso e l’adesione del conduttore. Conseguentemente la
comunicazione al conduttore
dell’evento modificativo della
titolarità del rapporto ha il solo
scopo di porlo in grado di
adempiere ai propri doveri nei
confronti del soggetto subentrato ex lege nella posizione di
locatore (Cass. 11 aprile 1983,
n. 2558).
Poichè ai sensi dell’art. 999
cod. civ., il contratto di locazione stipulato dall’usufruttuario è opponibile allo stesso proprietario solo se risulti da scrittura avente data certa anteriore
all’estinzione dell’usufrutto
per consolidazione, ne consegue che non è opponibile al
proprietario la locazione stipulata verbalmente. Perché il
contratto possa essere opposto
dal conduttore al nudo proprietario deve risultare da un atto
scritto comunque idoneo a fornire la prova del contratto di
locazione tra le parti.
A tale proposito, la Corte di
Cassazione Civile con sentenza
25 febbraio 1999 n. 1643, in
contrasto con il precedente
orientamento che riteneva sufficiente la ricevuta del canone
contenente un preciso riferimento al rapporto in corso
(Corte Cassazione Civile Sez.
III, 14 febbraio 1994 n. 1455),
ha escluso che i requisiti prescritti dall’articolo 999 cod.
civ. fossero soddisfatti dalle
lettere a firma dell’usufruttuario spedite al convenuto, nelle
quali si faceva espresso riferimento al contratto di locazione
e dalle ricevute di pagamento
del canone a firma dello stesso
usufruttuario.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 40
8 - 22 SETTEMBRE 2016
“TERZO SETTORE ED INNOVAZIONE SOCIALE”
Focus su associazionismo, volontariato, cooperazione sociale e responsabilità sociale di impresa
“IL VERO VALORE STA NEL POTENZIALE DELLE PERSONE”
INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL COMITATO “VALORE PERSONA” – LA PRIMA RETE DI MUTUO
AIUTO DELLE DONNE PER LE DONNE: “Ogni persona deve trovare in se stesso il proprio potenziale, amarsi
e amare ciò che fa … questo è il segreto dello star bene con se stessi e con gli altri.”
A cura della Dr.ssa Emilia Ciorra
Esperta di politiche e progettazione
sociale. Per scrivermi:
[email protected]
Cari lettori e lettrici,
proseguendo nel nostro viaggio di
conoscenza nel variegato mondo
del No Profit del nostro territorio,
vi presento il “Comitato Valore
Persona”, la prima rete di mutuo
aiuto delle donne per le donne, che
nasce dall’impegno concreto di un
gruppo di donne del territorio che
si sono riunite con lo scopo di
favorire ed attivare occasioni di
incontro, di formazione, di scambio e servizi tra donne di tutte le
fasce di età, etnie, credenze religiose e stato sociale.
Ecco l’intervista che ho realizzato
per Voi, alla Coordinatrice del
Comitato Valore Persona, Stefania
Munari.
Come è nata Valore Persona?
Valore persona, è nata da un mio
percorso di vita personale, da
esperienze fatte, prima come sportiva, poi come mamma, ma soprattutto come donna nel mondo, testimoniando in modo diretto le mie
esperienze, e mettendomi in relazione con gli altri. Ho fatto un
lungo cammino personale, scegliendo una strada, che al primo
posto mette la persona e la sua bellezza, scoprendo il mio e l’altrui
potenziale, che troppo spesso è
ingannato e nascosto, da una cultura e modelli di vita falsati.
Ho ascoltato testimonianze dirette
di persone, con tutte le sofferenze
che si portano addosso, ho ascoltato, chi più di me e prima di me,
ha fatto questa esperienza, con
molta umiltà e fede, credendo che,
anche io, avrei potuto cambiare,
ciò che della mia vita non mi piaceva. Ho riscoperto cosi il mio
valore di persona, con tutti i sui
difetti e pregi, ma con tutto un
potenziale, che chiedeva di esplodere fuori, trasformando la mia
vita in movimento continuo per me
stessa, ma non dimenticando gli
altri.
Da dove nasce la vostra missione?
Oggi, un certo modo di interpretare e creare i nostri nuovi bisogni,
ci ha distrutto nella persona, la
società in cui ci obbligano a vivere
è quella del benessere, delle comodità, del consumo. Siamo ingannati da secoli e ci siamo adattati a
questo! Gli oggetti hanno preso il
posto delle persone, ed ecco che
gli anziani ed i bambini, i disabili
e le persone più fragili sono diventati “oggetti” su cui alimentare i
propri commerci. Per questo siamo
nati, per proporre un’alternativa a
tutto questo, per scollocarci
socialmente mantenendo un contatto con l’umanità vera e piena,
dove la persona è il centro di tutto,
dove l’amore è rispetto e scambio
di rispetto, e sono la base per una
sana relazione con l’altro. Ovviamente tutto questo è possibile,
avendo come base una strada
antropologica vera, una nuova cultura di vita, che sostiene e non
sostituisce, che rispetta e non usa,
che valorizza e non sfrutta. Io ho
trovato questa strada, e Vi dirò
qual è e come si percorre, nel prossimo articolo.
Cosa spinge le donne e le famiglie
a far parte di Valore Persona? È
molto semplice, dopo averci conosciuto, se è scattato il “valore persona” come lo chiamo io, una voce
interiore ti chiama (io potenziale)
e ti suggerisce di incontrarsi, di
scoprirsi, di aiutarsi, correggersi,
fino a ritrovarsi nel nostro gruppo
di mutuo aiuto, e avere la forza e il
coraggio di fare un cammino serio,
forte e profondo, sulla propria persona.
Quale è l’obiettivo di Valore persona? Il nostro obiettivo è intraprendere un percorso di crescita in
termini di sviluppo della consapevolezza del proprio Io. Ci incontriamo in comunità, per sostenerci
nel recuperare quelle personali
esigenze messe spesso nei cassetti,
per scoprire nuovi percorsi e indirizzare la nostra vita verso la rotta
desiderata, sia personale che professionale. A partire dalla nostra
vita … per poi arrivare all’altro.
Valore Persona ti rimette in gioco,
ti sostiene a “vedere per poi risolvere”, ti porta a fare un lavoro
interiore che porta alla rinascita,
ma solo se lo si vuole, perché nessuno piò sostituire nessuno, in questo percorso, che poi è la vita vera
stessa.
“Qualsiasi opera, azione, impegno
verso una persona, che porta alla
sua sostituzione, è per quella persona, la sua distruzione stessa.”
P.Angelo Benolli – Fondatore e
Presidente di Italia Solidale
Vosmin – Onlus.
Qual è la metodologia di Valore
Persona? Riunirsi e condividere.
Ci riuniamo per recuperare la
forza, l’identità, l’integrità. Ci
conosciamo per imparare a valorizzarci, creando una rete che sia
un’efficace risposta allo sgretolamento circostante di modelli, istituzioni, relazioni... per rafforzare il
nostro ruolo di donne, madri,
padri, lavoratori, persone nel
mondo. Vogliamo farlo riconquistando valori umani attraverso gli
strumenti più semplici ed efficaci
di contatto e comunicazione
come la condivisione e lo scambio,
il sostegno solidale, la cooperazione, il gioco, la creatività, il movimento, lo sport, la cura della persona, il confronto e la crescita spirituale. Tutto questo, su una base
antropologica molto forte e valida,
che ha salvato già, migliaia di vite
e che ha fatto il giro del mondo.
Mettiamo le nostre capacità e
potenzialità, a disposizione di altre
persone, perché loro possano prendere dalla nostra testimonianza
reale, il meglio, e fare altrettanto,
ciascuna secondo le proprie possibilità, nel proprio essere, nella
propria famiglia, comunità. Fino a
ritrovare il nostro ESSERE nella
forza che contraddistingue spesso
le nostre iniziative, nell’impulso
all’azione concreta e risolutiva,
nella determinazione e nella
volontà ferrea, che caratterizza le
nostre battaglie personali. È la
voglia di scoprire e valorizzare
questo “Essere” che ci spinge
verso la ricerca dell’Anima, e dell’Amore Vero, rinnovando e alimentando le sue qualità, la sua
forza, la sua saggezza la sua fermezza. Vogliamo ritrovare un
pieno e salutare contatto con le
persone che dimora nelle viscere
perché è da questa Energia Primordiale della Vita che vogliamo
attingere. Noi siamo pronte a muovere i primi passi verso una rivolu-
zione copernicana nell’universo
femminile, in cui ogni donna sarà
il centro della propria vita, per il
suo bene e per quello dei suoi cari.
Puoi spiegare la novità dei servizi
di Valore Persona? Si tratta di servizi innovativi, in particolare per
le persone più fragili e da sostenere, troppo spesso dimenticati da
una società che non ammette fragilità e che va troppo di fretta.
Vogliamo dare dei servizi, che sono
in grado di partire dalla persona,
dai bisogni quotidiani, dalle famiglie, risolvere, ove possibile, problematiche pratiche e relazionali,
con uno spirito di mutuo aiuto e
collaborazione reciproca. Un dare
e un avere, un incontro fra domanda ed offerta, che crea posti di
lavoro, e risoluzione ai problemi di
tutti i giorni.
Già questo è stato sviluppato nell’iniziativa del “Campus diversamente apriliano” che abbiamo
realizzato per tutta l’estate, in
diverse realtà di Aprilia, grazie
alla collaborazione di AGPHA
ONLUS - Comunità Raggio di
Sole, Piscina Primavera e Agriturismo Piana dell’Erika con tanto
di collaborazione con alcune tra le
storiche società sportive del territorio apriliano (ASD Virtus Basket
Aprilia, ASD Pallavolando a tutto
tondo, ASD Calcio Città di Aprilia), senza dimenticare la bellissima esperienza avviata con il progetto de “I Bambini del Parco
Europa” presso la sede del Comitato di quartiere Toscanini.
Ora è pronto il progetto dei nostri
“Laboratori Educativi Sportivi e
Artistici integrati” per l’anno che
arriverà per i bambini (anche con
ADHD e DSA) e le famiglie apriliane, con un servizio specifico di
sostegno alla genitorialità, mentre
per le famiglie del Quartiere
Toscanini abbiamo pronto un progetto di Centro Socio Educativo
per minori e Spazio Famiglia.
… Tanto lavoro ci aspetta, ma
credo fortemente, che tutto andrà a
buon fine, perché quando si sta
nella verità e amore, per se stessi e
gli altri, non può che non essere
cosi.
Mi auguro anche che il Comune di
Aprilia, ma ancor prima le famiglie di Aprilia, ci sostengano in
questo cammino, che gioverà a
tutti coloro che avranno la voglia e
la gioia di farne parte.
Un grazie speciale a tutti quelli
che hanno collaborato con noi,
uno speciale ringraziamento a
Roberto Lupelli e Claudio Curzola, Giulio Ciuferri, Carmine De
Angioletti, Pasquale Spagnolo,
Primo Moretti, Gino Federici,
Franco Caruso, Emanuele Pungelli e tutti i nostri straordinari volontari e operatori. Ognuno di loro,
con la propria personalità, creatività, diversità, ha contribuito a dar
vita al nostro progetto unico nel
suo genere, perché vero e condiviso da tante forze buone e positive
della comunità apriliana e dedicato al nostro futuro, ai nostri bambini.
Perché ricordiamoci, che i migliori
educatori di vita, sono proprio i
bambini, perché con la loro purezza e integrità, vedono e sentono,
molto più di noi e ci aiutano ad
essere persone migliori.
“Solo i bambini non vogliono che
altri bambini muoiano”. P.Angelo
Benolli – Fondatore e Presidente
di Italia Solidale Vosmin – Onlus.
Ritroviamo il nostro bambino interiore, e solo così potremmo salvare i nostri bambini!
IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
pagina 41
dalla
Regione
di Bruno Jorillo
SCUOLE: ECCO TUTTI I PONTI E LE 'MAXI' FESTIVITÀ
DEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO
Con gli ultimi sgoccioli di estate e con le vacanze che volgono al termine, è già tempo
per pensare all'inizio della scuola. Sarà un anno ricco di “ponti” strategici – previste
maxi vacanze natalizie – e di festività che si legheranno facilmente al weekend. Ma
andiamo con ordine.
La Regione Lazio ha stabilito che le lezioni in ogni istituto scolastico, dall'infanzia alle
superiori passando per la primaria e le scuole medie, dovranno partire il 15 settembre
e terminare l'8 giugno 2017. Le scuole hanno la facoltà di anticipare l'inizio dell'anno
scolastico ma non di posticiparlo. In totale ogni scuola dovrà garantire 206 giorni di
lezione (per chi va a scuola anche il sabato) o 171 giorni (per le scuole aperte dal lunedì al venerdì).
La Regione ha anche abolito la sospensione delle lezioni il 2 novembre, decisa lo scorso anno perché il 1° novembre capitava di domenica.
Il calendario scolastico osserverà queste chiusure:
martedì 1° novembre: festa di tutti i Santi;
giovedì 8 dicembre: Immacolata Concezione;
Dal 23 dicembre 2016 all'8 gennaio 2017: feste natalizie
Da giovedì 13 a martedì 18 aprile: feste di Pasqua
martedì 25 Aprile: Anniversario della Liberazione;
lunedì 1 maggio: Festa del Lavoro;
venerdì 2 giugno: Festa nazionale della Repubblica;
Festa del Santo Patrono (che varia di città in città).
Ogni famiglia dovrà informarsi presso il proprio istituto scolastico sulla data esatta di
inizio delle lezioni.
LAVORO: AL VIA IL CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE PER LE
MAMME CON FIGLI MINORI
La Regione dalla parte delle mamme con figli minori che cercano un lavoro: al via il
contratto di ricollocazione, uno strumento nuovo pensato per creare opportunità di
lavoro vere e concrete per le donne disoccupate e che hanno un figlio minore.
Un provvedimento che lega le esigenze occupazionali a un'azione per favorire le pari
opportunità. Le donne che aderiranno al Contratto di ricollocazione verranno prese in
carico dagli enti accreditati e insieme a loro costruiranno un percorso personalizzato
per il reinserimento lavorativo, sia autonomo sia subordinato, con il supporto di un
nuovo sistema di servizi per il lavoro incentrato sulla cooperazione tra operatori pubblici e soggetti privati accreditati.
Come funziona il contratto di ricollocazione? Si tratta di uno strumento di politica atti-
va per il lavoro già sperimentato dalla Regione Lazio e che per la prima volta si concentra solo sulle donne con figli minori: l’obiettivo principale è quello di facilitare l’incontro tra chi cerca e chi offre un lavoro a partire dalle competenze e dal percorso delle
persone e del fabbisogno delle imprese. Tra le altre cose il contratto di ricollocazione
prevede anche un bonus di conciliazione per favorire la partecipazione attiva alle attività previste dal percorso di Ricollocazione.
Le adesioni potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 26 settembre 2016 fino
alle ore 12 del 20 dicembre 2016. La candidatura dovrà essere effettuata in modalità
telematica utilizzando la procedura prevista sul sito della Regione Lazio canale tematico. Qui tutte le info.
Per tutte le info o le richieste di informazioni e chiarimenti è possibile scrivere all’indirizzo di posta: [email protected] fino a tre giorni lavorativi
prima della scadenza dell’avviso.
"Per agevolare le mamme la misura, finanziata con 6 milioni di euro, prevede un bonus
occupazionale per le aziende e un bonus di conciliazione per le mamme durante tutto
il periodo della durata del contratto di ricollocazione –lo ha detto Lucia Valente, assessore al lavoro, pari opportunità e personale, che ha aggiunto: serviranno per l'acquisto
di servizi per l'infanzia: nido, babysitting, tagesmutter, ludoteca. Con questo bando
vogliamo favorire l'inserimento delle mamme nel mercato del lavoro. Abbiamo pensato a questo target perché le donne in corrispondenza di una gravidanza o dopo la nascita di un figlio sono particolarmente vulnerabili e hanno bisogno di essere supportate
nella ricerca attiva di una occupazione”- ha detto ancora Valente.
GARANZIA GIOVANI: OLTRE 9MILA CONTRATTI,
E 67MILA GIOVANI PRESI IN CARICO
Secondo gli ultimi dati del monitoraggio mensile sono 67.436 al 1° agosto i giovani
presi in carico dai servizi per i lavori pubblici e privati nell’ambito del programma
Garanzia Giovani Lazio.
Vanno avanti le misure di politica attiva per i giovani del Lazio. Tramite il programma
Garanzia Giovani, che offre ben nove misure di politica attiva ai ragazzi che si affacciano per la prima volta nel mercato del lavoro, la Regione è riuscita ad intercettare i
cosiddetti Neet che ora sanno di avere un pacchetto di misure dedicato soltanto a loro.
Un altro importante traguardo è il raggiungimento dell’Arretrato Zero per quanto
riguarda il pagamento dei servizi resi dagli enti accreditati. Tramite l’istituzione di una
task force abbiamo portato a casa un risultato importante per gli enti che non devono
più aspettare mesi, o peggio anni, per essere pagati come succedeva in passato”.
“Il dato più interessante è quello che riguarda i contratti attivati finora – è il commento di Lucia Valente, assessore al lavoro, che ha aggiunto: sono, infatti, 9.176 i giovani
che hanno sottoscritto un contratto di lavoro in seguito alla partecipazione ad una delle
misure di Garanzia Giovani. L’85% ha firmato un contratto a tempo indeterminato, di
cui il 37% in apprendistato, e il 15% un contratto a tempo determinato”- ha detto ancora Valente.
CULTURA: 1,8 MLN PER MUSEI, BIBLIOTECHE E ARCHIVI
Un nuovo bando per promuovere e sostenere lo sviluppo dei sistemi e dei servizi culturali e le attività di divulgazione culturale. La Regione mette a disposizione 1,8 milioni di euro per i musei di archeologia, storia, arte, tradizioni popolari, scienza e natura,
per le biblioteche e gli archivi storici del Lazio. Le risorse riguardano il biennio
2016/2017.
A chi è rivolto il bando? La Regione si rivolge alle realtà già esistenti come i 148
musei, sei sistemi museali territoriali, 4 reti museali urbane e 4 sistemi museali tematici che fanno parte dell’organizzazione museale regionale (O.M.R.) e alle 256 biblioteche, 2 biblioteche regionali, e 10 sistemi bibliotecari che compongono l’organizza-
zione bibliotecaria regionale (O.B.R.). Il bando è aperto anche ai sette poli archivistici
del Lazio che hanno lavorato in modo continuativo.
Possono accedere alla domanda di contributo anche nuovi sistemi che si riferiscano a
unioni e consorzi di Comuni e a nuove aggregazioni di Enti locali di cui facciano parte
almeno 10 servizi culturali accreditati in OMR e OBR. Possono essere partner del progetto altri servizi culturali non accreditati, istituti universitari e altri enti di ricerca, fondazioni, organismi statali come le soprintendenze, parchi e agenzie regionali, imprese
del comparto cultura e turismo e produttori locali, istituti culturali, sponsor privati,
associazioni culturali, istituti scolastici.
I contributi concessi variano da 30.000 a 300.000 Euro. Il bando scade venerdì 16 settembre ed è disponibile qui.
“L’impegno della Regione è volto ad aumentare il numero degli utenti dei servizi culturali e migliorare l’accessibilità dei servizi stessi – lo ha detto Lidia Ravera, assessore alla cultura e politiche giovanili, che ha aggiunto: bisogna valorizzare i sistemi di
servizi culturali già accreditati e incoraggiare le strategie di sistema anche in aree del
Lazio dove ancora non esistono. È importante sottolineare il ruolo di musei, biblioteche e archivi storici come servizi essenziali di un territorio, ed è strategico utilizzare
spazi e luoghi non tradizionali per le attività di divulgazione culturale e coinvolgere le
associazioni e i gruppi di cittadini nella programmazione delle attività culturali”- ha
detto ancora Ravera.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 42
CISTERNA
Sono iniziati lunedi 5 settembre
i lavori di manutenzione delle
aree verdi di tutte le scuole di
Cisterna che competono al
Comune.
Sedici i plessi interessati per un
primo stralcio di interventi che si
protrarrà fino alle giornate
immediatamente precedenti al
rientro in classe.
Gli operai della ditta “Luna
Rossa”, aggiudicatrice della gara
pubblica bandita dall’Ente,
hanno cominciato dalle scuole
del centro per arrivare ad intervenire nei plessi periferici in
tempo per l’inizio delle attività
scolastiche.
La procedura di selezione è
avvenuta mediante richiesta di
offerta (R.d.O.) presso il MEPA
(Mercato Elettronico della Pub-
SCUOLA, PARTITI I LAVORI DI MANUTENZIONE
NELLE AREE VERDI DEI PLESSI COMUNALI
blica Amministrazione), è stata
aperta a tutte le imprese abilitate
al bando Facility Management
Urbano.
L’importo a base d’asta è stato
fissato a 16.336,59 euro (IVA e
oneri per la sicurezza compresi),
con l’esclusione automatica
delle offerte che presentino una
percentuale di ribasso pari o
superiore alla soglia di anomalia
individuata dalla piattaforma
MEPA ai sensi di Legge.
La ditta che si è aggiudicata
l’affidamento del servizio ha
risposto con una percentuale di
ribasso del 22% (al netto delle
somme per la sicurezza e l’IVA),
la prima in graduatoria delle
sedici partecipanti la cui offerta
non è stata giudicata anomala
dal sistema MEPA.
La procedura di gara elettronica
infatti, in caso di una partecipazione superiore a dieci ditte,
provvede automaticamente a
calcolare la soglia di anomalia e
ad indicare le offerte anormalmente basse rispetto alla base
d’asta.
L’appalto aggiudicato prevede
tre diversi interventi da parte
della ditta sulle scuole di Cisterna, che copriranno la manutenzione del verde nelle aree di pertinenza dei plessi fino al 31
marzo del prossimo anno.
“Partiamo oggi – ha commentato il Sindaco, Eleonora Della
Penna - in maniera programmatica, puntuale e trasparente, con
la manutenzione del verde nelle
scuole affinché i nostri bambini
ed i nostri ragazzi possano rien-
CISTERNA FILM FESTIVAL: IL DOCUFILM “MY ENEMY, MY
BROTHER” È IL VINCITORE ASSOLUTO
La seconda edizione del
Cisterna Film Festival – Festival Internazionale del Cortometraggio si è conclusa domenica 21 agosto dopo tre speciali serate di proiezione che
hanno visto decretare il vincitore.
Quest’anno ad essere premiato
dalla giuria di tecnici ed esperti del mondo cinematografico è
stato “My enemy, my brother”
di Ann Shin, un docufilm sulla
vera storia tra due soldati
nemici della guerra tra Iran e
Iraq che si incontrano dopo
anni in Canada, scoprendo che
il loro rapporto può diventare
tanto stretto quanto quello fraterno, e andare al di là delle
divisioni che i governi impongono alle popolazioni, tema
sempre attuale.
I giurati Emanuele Rauco,
Lorenzo Berghella, Michele
Degirolamo e Rino Piccolo,
congratulandosi per l’eccellente qualità generale dei film in
concorso, hanno così motivato
la loro decisione: “Per il coraggio e l’unicità della storia raccontata, per la capacità di utilizzare più linguaggi riuscendo
così a toccare più strati emotivi, per l’eleganza formale e la
semplicità nel raccontare personaggi complessi che da una
situazione limite portano alla
luce la loro umanità andando
oltre qualsiasi tipo di condizionamento ideologico”.
Una storia che ha toccato nel
profondo anche gli spettatori,
che hanno deciso di assegnare
allo stesso film anche il Premio del Pubblico. Bis quindi
8 - 22 SETTEMBRE 2016
trare in classe nella massima
sicurezza e nel pieno decoro
degli spazi verdi di pertinenza
degli istituti. Altri interventi
sulle scuole sono previsti per i
prossimi mesi segno che gli studenti sono per questa amministrazione comunale una priorità
assoluta”.
TORNA IL MERCATINO
DEL LIBRO USATO
A Palazzo Caetani dal 9 al 14 settembre la vendita
o il baratto dei testi per le scuole superiori di
Cisterna. Iscrizioni entro l’8 settembre
per “My enemy, my brother”,
seguito nelle preferenze della
platea rispettivamente da “La
nuit, tous les chats sont roses”
di Guillame Renusson e dal
solo film d’animazione quest’anno in selezione, il candidato agli Oscar “We can’t live
without cosmos” del russo
Konstantin Bronzit. Le preferenze sono state dettate da una
partecipazione sempre crescente del pubblico, che ha
raggiunto un picco di spettatori nel finale, e che in totale
nelle tre serate dell’evento ha
superato i 600 spettatori: dato
in crescita rispetto allo scorso
anno, che dimostra come il
Cisterna Film Festival sia un
fenomeno sempre più seguito.
Apprezzamento confermato
anche dai numerosi privati che
hanno deciso di investire nella
manifestazione.
Altri due i premi assegnati nel
corso della serata. Il primo è
stato quello della sezione Next
Generation, dedicata ai ragazzi
che hanno votato il corto olandese “All there is” di Jeroen
Mourmans, e quello di MOBilitazioni Artistiche. I membri
dell’Associazione Culturale di
base a Cisterna hanno deciso
di premiare il Miglior Interprete della manifestazione, ossia
Lars Mikkelsen, protagonista
del corto “Void”.
Assegnate anche tre menzioni
speciali: una per la regia di
Kamal Parnak nel film iraniano “Hasti”, una per il film
“Bellissima” di Alessandro
Capitani e infine un’altra per la
fotografia di “Lost Village”, ad
opera di Gorka Gomez
Andreu.
Proiettato in anteprima anche
il teaser del film americano,
tuttora in corso di realizzazione, “Uma”, ambientato tra
Firenze, Cisterna, Latina, Sermoneta e Gaeta, e tenuto un
collegamento in diretta Skype
con il regista Alain Maiki.
Hanno ulteriormente arricchito
la proposta artistica delle tre
giornate la mostra fotografica
di Paola Acciarino e quella
della Latina Film Commission
con scatti “rubati” dal backstage dei film girati in provincia
di Latina.
Ricordiamo che quest’anno il
Cisterna Film Festival, con la
direzione artistica di Cristian
Scardigno e organizzato dall’Associazione MOBilitazioni
Artistiche di Marianna Cozzuto, ha ottenuto non solo il
patrocinio del Comune di
Cisterna e della Provincia di
Latina, ma anche quello della
Regione Lazio.
Torna il mercatino del libro usato per
le scuole superiori, l’iniziativa giunta
ormai alla sua terza edizione, promossa dall’amministrazione comunale di
Cisterna con il patrocinio della Provincia di Latina.
L’obiettivo è quello di far risparmiare
le famiglie nell’acquisto dei libri di
testo, una voce di spesa sempre più
rilevante nel bilancio di tanti nuclei
composti da uno o più studenti che
frequentano la scuola secondaria di
primo e secondo grado.
Gli alunni degli istituti superiori o i
loro familiari possono partecipare
commercializzando o barattando,
attraverso una trattativa privata, i libri
di proprietà personale e utilizzati nei precedenti anni scolastici, purché in buone condizioni.
Il tutto sarà possibile dal 9 al 14 settembre nelle fasce orarie 9.30 –
13.00 e 16.00 – 19.00 presso il cortile di Palazzo Caetani, Cisterna di
Latina.Per iscriversi e partecipare al mercatino è possibile rivolgersi
all’indirizzo email: [email protected] oppure
tel. 06.96834351.
I moduli per l’iscrizione e il regolamento per partecipare sono scaricabili dal sito internet www.comune.cisterna.latina.it .
Il termine ultimo per l’iscrizione è fissato al giorno 8 settembre
2016.
Le trattative per lo scambio dei libri resteranno assolutamente riservate tra i ragazzi o i loro familiari.
I partecipanti avranno a disposizione uno spazio gratuito messo a disposizione in cui potranno gestire le trattative per lo scambio dei libri.
Il prezzo di vendita dei libri non dovrà essere superiore al 50% di
quello originale di copertina e le parti potranno accordarsi fra loro
privatamente anche per un eventuale scambio di libri di testo.
Prima di effettuare l’acquisto, l’acquirente è tenuto a controllare l’integrità dei libri, per evitare richieste di restituzione e o cambio successivi.
Lotteria “Cisterna Estate 2016”
tutti i numeri estratti
Sul palco di Piazza XIX Marzo, si
è tenuta l’estrazione dei numeri
della Lotteria di “Cisterna Estate
2016”.
L’associazione Pro Loco comunica i 13 numeri estratti:
Primo premio, buono spesa da
50 euro (biglietto serie B numero 444);
secondo premio, coppia di pappagalli “inseparabili Faccia
rossa” con gabbia (serie H numero 488);
terzo premio, borsa da donna
(C – 334);
quarto premio, cena per 4 persone (L – 482);
quinto premio, bracciale Swarovski Stardust (B57);
sesto, 5 massaggi tensioriflessogeni (D – 56);
settimo, bracciale acciaio uomo
(H – 388);
ottavo, orologio unisex (I – 304);
nono, orecchini cammeo e corallo in argento (H – 348);
decimo premio, bici “Via Veneto” (E – 353);
undicesimo estratto, pendente in
oro bianco 18 kt con brillante e
perla (N – 258);
dodicesimo, orologio da donna e
orologio da uomo Bulova/Seiko
(F – 14);
tredicesimo ed ultimo premio,
Renault Twingo 5 porte (L –
242).
Per il ritiro dei premi contattare i
numeri della Pro Loco 333
8217180 – 334 9095718.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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pagina 43
Vite spezzate e la città piange i suoi morti tra le macerie
POMEZIA Terremoto in Sabina, dolore per le vittime di Pomezia
Una fresca notte di pieno agosto con le stelle che occhieggiano nel cielo. Nessuno
avrebbe potuto immaginare
che di lì a poco la quiete propria delle zone del reatino e
delle Marche sarebbero state
sconquassate da crolli seminando la morte. Zone dove
tipicamente si va in vacanza
nella stagione estiva e dove si
respira aria buona immersi
nella gioiosa tranquillità dei
paesini diventati all’improvviso sudari. Anche Pomezia
piange le sue vittime.
Chi scrive queste righe prima
dell’alba era già in piedi e
aveva appena acceso la televisione per le ultime notizie. Sul
video una scritta che avvisava
del disastro. Le informazioni
erano ancora frammentarie e
non si sapeva ancora quale
fosse mai stata l’entità del
sisma, seppur fortissimo.
Poi il collega giornalista ha
annunciato che c’era notizia di
una prima vittima, poi di una
seconda, poi di una terza. Da lì
è stato un susseguirsi e l’elenco si allungava di minuto in
minuto.
Era mattina presto, e un cronista ha raccolto la testimonianza di un padre che tra speranza
e dignitosa disperazione stava
lì, davanti ad un cumulo
immenso di macerie. Ha spiegato al microfono il perché
stesse lì: appena saputo quello
che era successo si era precipitato sul posto dove stava trascorrendo gli ultimi spensierati giorni prima di tornare a
Andrea Cossu
Anna Masciarelli
Elisa Cafini
scuola sua figlia, una 14enne
di Pomezia.
Ultimi giorni. Pomezia. Una
tragedia che sarebbe potuta
risultare distante seppur non
molto geograficamente all’improvviso era entrata a casa
mia, attraverso l’audio di un
asettico televisore.
Pomezia, la città che tanto
bene conosco e il fatto che il
volto di quell’uomo non fosse
familiare a noi che guardavamo ce lo ha fatto diventare una
persona virtualmente da
abbracciare per potergli tra-
CRONACHE POMETINE
(a cura di Fosca Colli)
24ENNE ACCOLTELLATO SULLA SPIAGGIA, 2 FERMI
I carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto due cittadini
marocchini responsabili di aver rapinato la notte del 23 agosto scorso, sull’arenile di Torvaianica, un
ragazzo di anni 24 di Pomezia, dopo averlo ferito più volte al torace con un coltello. Per le ferite riportate la vittima è stata trasportata immediatamente all’Ospedale “G.B. Grassi” di Ostia dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico in quanto era stato ferito dell’emitorace sinistro, in un punto
vicinissimo al polmone. Le indagini avviate dai Carabinieri della Compagnia di Pomezia, con l’ausilio
dei colleghi della Compagnia di Ostia, dopo aver acquisito ad elementi utili per risalire agli autori del
fatto e con prolungate osservazioni lungo le dune del litorale romano, hanno consentito di individuare e
localizzare, lo scorso, 24 agosto, un marocchino 33enne, che nascondeva nelle tasche sia della sostanza
stupefacente sia una collanina d’oro riconosciuta poi dalla vittima come uno dei beni che gli era stato
rubato. Per l’extracomunitario è così scattato il fermo quale indiziato di delitto. Ulteriori indagini nel
tratto Torvaianica-Capocotta hanno poi permesso di individuare e localizzare, nella serata del 25 agosto,
il presunto complice 26enne anch’egli marocchino che, nonostante il tentativo di fuga tra i bagnanti
veniva bloccato e fermato dai carabinieri. I 2 extracomunitari devono rispondere di rapina e tentato omicidio.
ASS. TYRRHENUM, APPUNTAMENTO DI FINE ESTATE
Il Gruppo Storico “Lavinium” dell’Associazione Tyrrhenum presenta la III edizione del “Villaggio Eneide”. Domenica 11 settembre, dalle ore 16.30, i Giardini Petrucci (in Piazza Indipendenza) faranno da
scenario per una giornata in un’altra epoca. Immersi nel parco cittadino, infatti, il pubblico potrà vivere alcuni mestieri e momenti di vita quotidiana dell’antico Lazio e potrà conoscere “in carne ed ossa”
quei personaggi dell’Eneide tanto importanti per la storia del nostro territorio. L’evento è gratuito, è
organizzato in collaborazione con il Comune di Pomezia e rientra nell’ambito di “Estate 2016”.
AGGREDITA AGENTE DELLA POLIZIA LOCALE, UN ARRESTO
In manette una italiana di 36 anni che aveva aggredito un’agente di Polizia Locale intervenuta in pattuglia dopo la segnalazione di un commerciante di via Roma. La donna, con noti problemi di alcolismo e
tossicodipendenza, manifestava infatti atteggiamenti aggressivi nei pressi dell’attività commerciale e,
dopo l’intervento della Polizia Locale, ha aggredito fisicamente una delle agenti intervenute, che ha
riportato 15 giorni di prognosi. La 36enne è stata arrestata sul posto dalla Polizia Locale e, nella giornata di oggi, il Tribunale di Velletri, considerata la pericolosità sociale del soggetto, ha disposto a suo
carico la misura di custodia cautelare in carcere.
NUOVA AIUOLA IN LOCALITÀ
CINQUE PODERI
Sarà pur piccola, ma in questo caso il piccolo si
rivela fondamentale per abbellire uno spicchio cittadino. Si tratta della nuova aiuola inaugurata in
località Cinque Poderi, in corrispondenza della
fermata degli autobus in via Pontina Vecchia,
dove è stata installata una nuova bacheca comunale e una nuova fontanella dell’acqua. Un lavoro
che ha la sua importanza per il decoro del quartiere e anche per la salute pubblica, visto che negli
ultimi anni era diventata una sorta di discarica
abusiva.
smettere la forza per affrontare
quella che sembrava - cosa che
poi è stata - lo spezzare
improvviso di una vita nel
fiore degli anni.
Le cronache con il passare
delle ore e dei giorni ha riversato come un fiume lancinante
di lava i nomi delle vittime di
Pomezia: i cuginetti Gabriele
Pratesi (di 8 anni) ed Elisa
Cafini (14), con le nonne Irma
Cafini (81 anni) e Rita Colaceci (72 anni); Arianna Masciarelli (15 anni), Andrea Cossu
(47 anni). Ma c’è anche Emma
Piciacchia, nata del 1966.
Le esequie si sono svolte nella
Chiesa di San Benedetto e nel
giorno del funerale è stato proclamato il lutto cittadino. Sono
state officiate dal Vescovo di
Albano, monsignor Marcello
Semeraro: “Tutti questi nomi,
che già solo pronunciare è
doloroso – ha sottolineato -,
per i loro parenti superstiti
sono molto di più; sono indice
di affetti, di speranze, di storie
che nel loro animo hanno risonanze per tutti noi indescrivibili”. Poi ha aggiunto: “Un
antico testo che ci giunge dall’ebraismo – ha ricordato –
recita che <se qualcuno salva
una sola anima le Scritture gli
riconoscono il merito di avere
salvato il mondo intero>. Ed
ecco che noi siamo davvero
riconoscenti verso tutte quelle
persone che, in forma ufficiale
o volontaria, uomini e donne
conosciuti ma anche anonimi e
improvvisati samaritani nelle
forme più varie si stanno prendendo cura delle vittime. Vorremmo essere tutti loro. Per
questo ci impegniamo a sostenere il loro intervento in tutte
le forme che ci sono possibili”.
Fosca Colli
[email protected]
Piano di lottizzazione Santa Procula – via delle
Vittorie, ceduta al Comune un’area per un parco
pubblico attrezzato, nuovi parcheggi e sito
archeologico
Il Sindaco e la Giunta hanno approvato in via definitiva il progetto di Piano di Lottizzazione Santa Procula – via delle Vittorie,
approvato in Consiglio comunale il 6 ottobre 2010 e successivamente modificato e integrato dall’attuale Amministrazione comunale.
Il Piano appena approvato prevede la realizzazione, a totale spesa
dei privati, di un parco pubblico attrezzato di 2530 mq tra via
delle Vittorie e via Laurentina, nuovi parcheggi, aree gioco per
bambini e valorizzazione del sito archeologico presente.
“Continua l’attività dell’Amministrazione comunale di analisi e
revisione dei piani urbanistici ereditati – spiega l’Assessore Giuliano Piccotti – Anche questo Piano di Lottizzazione del 2010 che
interessa il quartiere di Santa Procula, è stato modificato e integrato per ristabilire il giusto equilibrio tra l’interesse dei privati e
il benessere collettivo. Con il nuovo progetto il comune acquisirà
una nuova area pubblica da restituire ai residenti del quartiere e
all’intera cittadinanza”.
“Un ulteriore successo per la nostra Amministrazione e una grande soddisfazione per i cittadini di Santa Procula – aggiunge il Sindaco Fabio Fucci – Il nostro obiettivo è da sempre difendere il
bene comune e garantire ai cittadini, anche nelle zone più periferiche della Città, servizi essenziali e opere di urbanizzazione. Con
il nuovo Piano approvato in Giunta il quartiere avrà finalmente
uno spazio verde attrezzato e nuovi parcheggi a servizio della
scuola e della Chiesa, senza perdere le proprie caratteristiche storico-paesaggistiche”.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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8 - 22 SETTEMBRE 2016
ARDEA Amatriciana sulla millenaria piazza del popolo rutulo.
Un piatto che avrebbe gradito anche Charlie Hebdo
Mezze maniche all’amatriciana sull’antica rocca di Ardea, il
ricavato all’associazione Pro
Loco di Amatrice. Ad organizzare la cena un gruppo di
uomini e donne che spontaneamente si sono associate per
questa occasione. Nessun
colore politico, se pur come
semplici cittadini hanno partecipato diversi consiglieri
comunali ed assessori. Una
fiumara di persone ha atteso
quasi un ora per ritirare il tipico piatto Amatriciano, trasformato un pò alle esigenze dell’occasione che da “bucatini
all’amatriciana” sono diventate per motivi tecnici e praticità
di cottura “mezze maniche”.
Nell’attesa un complessino
accompagnava le canzoni di un
cantante locale. Mai si era
vista una valanga di persone
che hanno letteralmente invaso
la piazza, le auto parcheggiate
nell’ampio spazio delle scuole
sulla via Laurentina e lungo
tutta la via fino alla rocca. Tre
euro un abbondante piatto di
“mezze maniche” ed un bicchiere di vino. A rifornire la
cucina i commercianti di tutte
le zone di Ardea, a lavorare i
soci di varie associazione e
volontari occasionali. Raggiunta la cifra di circa 7.500,00
euro che verrà consegnata ad
Amatrice, nelle mani del presi-
dente della Pro Loco e dell’assessore alla cultura sport, turismo e spettacolo. Verranno
consegnati anche i restanti scatoli di pasta, pomodoro e quant’altro è servito ad organizzare
un ottimo piatto italiana, che
forse, se avessero l’opportunità
di gustarlo “vignettisti” francesi di Charlie Hebdo autori
delle infelici vignette sul terremoto che ha colpito le tre
regioni italiane sicuramente si
ricrederebbero. Va fatto notare
come tavolini e sedie sono
stati prestati per l’occasione
da un noto consorzio, dove gli
intervenuti hanno gustato il
tipico piatto italiano. Seduti ai
tavoli c’erano anche gruppo di
cittadini di diverse nazionalità.
A vigilare con discrezione, i
soci dell’associazione delle
Guardie Ambientali.
Romito, quando una persona
che esercita la funzione di presidente di uno dei consorzi più
importanti del territorio
dovrebbe sapere che l’unico
vero e primario potere che un
sindaco ha è di intervenire per
garantire la salute pubblica”.
Ardea, Colle Romito: Il consorzio perde il ricorso al Consiglio di Stato
Ecco l’elenco delle irregolarità
”Su Colle Romito noi rispettiamo T.A.R e Consiglio di
Stato”. E’ la risposta del sindaco Di Fiori all’articolo apparso la settimana scorsa dal titolo: “Ardea, a Colle Romito
fortemente contestato il Sindaco Di Fiori” nel quale il Presidente Catini dichiarava che nel
suo consorzio era stato
“messo in crisi uno dei servizi meglio funzionanti messo
in atto dall’amministrazione
consortile, la raccolta differenziata, unitamente allo sfalcio del verde”. Sempre Catini
contestava la scelta dell’amministrazione comunale di
aver affidato al Geom. Luigi
Centore la direzione dei lavori
per la raccolta dei rifiuti,
valente tecnico che ha sollevato le irregolarità trovate
nel consorzio nel comprensorio in merito alla raccolta dei
rifiuti, relazionando come era
suo dovere al dirigente che
c’erano delle infrazioni
ambientali all’interno del
consorzio.
Tanto che successivamente la
squadra ambiente della polizia
municipale al comando del
Cap. Aldo Secci a seguito di
una verifica poneva sotto
sequestro giudiziario un sito
gestito dal consorzio che fungeva da discarica di rifiuti
anche pericolosi, sequestro
avallato dal magistrato di Velletri ed ancora in essere.
E sempre a seguito delle
segnalazioni del tecnico incaricato dal comune il sindaco
emetteva l’ordinanza sindacale che vietava il deposito in
terra ed all’interno dei piazzuole di rifiuti di ogni genere.
Ordinanza avallata dal T.A.R.
Lazio e successivamente dal
Consiglio di Stato che ha
messo la parola fine, stabilendo nei fatti che ad Ardea la
raccolta dei rifiuti può almeno fino al 3 gennaio 2017 giorno della scadenza dell’appalto,
effettuarla soltanto l’igiene
urbana.
“Nei giorni scorsi – afferma il
sindaco – sono intervenuto
nell’assemblea del Consorzio
di Colle Romito, come richiesto ufficialmente da parte del
presidente Romano Catini. Mi
permetto di sottolineare che
Catini fa un po’ di confusione
tra me e il mio predecessore.
Infatti, non ho mai autorizzato né partecipato a inaugurazioni di piazzole, dossi, né
all’allargamento dell’isoletta
di stazionamento del verde.
Questa venne realizzata con
l’impegno dell’allora assessore Tullio Valeri per il semplice
stazionamento momentaneo
degli sfalci e non per metterci
ingombranti.
E’ stata criticata la mia ordinanza sullo stazionamento dei
rifiuti nelle piazzole di Colle
direttore Bruno Jorillo
IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
ARDEA
Un successo la lunga Estate
Ardeatina per asd Equilibrio e
per i propri soci, che ha avuto
inizio il 13 giugno il Centro
Estivo con svariate attività sportive: yoseikan budo, mini volley,
basket e atletica, svolte ogni
settimana dai ragazzi che si sono
esibiti un uno spettacolino teatrale fra cui gli Aristogatti, il Re
Leone e il Talent show . Il 28
giugno è andata in scena la rappresentazione
“Artegiando”
sullo splendido palco del Teatro
Europa di Aprilia, i giovani del
1° corso di teatro hanno interpretato Anastasia. Mentre “In
side Out” è stato recitato dai
ragazzi del 2° corso con un po’
più di esperienza. I ragazzi del
corso di Musical hanno portato
in scena “Mamma Mia” accompagnati dai maestri Luca Celico, Alessandro ed Enrico Magistri dei Ghost, i cui interpreti
hanno riscosso applausi a scena
aperta incantato il folto pubblico. A seguire diretti da Matteo
Scaramuzza e Simone l’ottima
prestazione dei ragazzi che si
sono esibiti in “Hip Hop e
Break Dance” al ritmo dello battere delle mani da parte del pubblico presente. Chiusura della
serata è stata affidata Patrizia
Clementi Maestra di Danza, laureata alla Accademia di danza
che ha presentato uno spettacolo
ispirato alla “Divina Commedia:
Purgatorio Inferno e Paradiso”
alternando sul palco giovani ballerine dei corsi di propedeutica
di Danza classica e contemporanea. Il 14 luglio Master class
pagina 45
Associazione Equilibrio ha partecipato con successo con i suoi
campioni all’estate ardeatina riscuotendo grande successo
nella sede di Largo Roma per il
piacere dei nostri associati
amanti del fitness con lezione
di Zumba con le istruttrici Emily
Frisicaro e Giorgia Simonaro.
Mentre in spiaggia con Stefania
italiana, salita sullo scanno più
alto del podio facendo suonare
l’Inno Nazionale nelle gare che
si sono disputate a Langhirano
(PR). E guadagnandosi il 2°
posto per il combattimento a
Genghini per gli amanti delle
attività olistiche, si riunivano al
tramonto i partecipanti alle
lezioni di Yoga. Entusiasmante
serata sabato 23 luglio alla
“Grande Festa sulla Rocca di
Ardea” ad intrattenere la fiumara di pubblico, i presenter dell’associazione Equilibrio di
Zumba fitness. I giovani cantanti del corso di Musical accompagnati da Alex ed Enrico Magistri. Sul palco si sono esibiti i
giovani atleti dello Yoseikan
Budo, arte Marziale giapponese
guidati dal Maestro Alessio Cappellano, già Campione Europeo.
Fra i giovani atleti dell’associazione “Equilibrio” Serena Centore classe 2004, Campionessa
coppia con il fratello Stefano. Il
1 Agosto ad presso il “consorzio
lido di Lollia” a intrattenere il
pubblico del rinomato stabilimento “Roma”
dei fratelli
Cavola, i ballerini di Break
Dance, che avevano uno sfondo
naturale come quello del mare di
Ardea. Gli artisti, sportivi e simpatizzanti dell’associazine Equilibrio, hanno chiuso la stagione
estiva 2016 il 20 ed il 21 agosto
i ragazzi del corso di Musical
che hanno duettato con i propri
maestri al Ghost & Friend, serata emozionante per i nostri giovanissimi cantanti che hanno
calcato un palcoscenico importante. Domenica la rappresentazione dei ragazzi che entusiasti
hanno avuto piacere di cantare
“si può fare di più” insieme al
grande artista “Paolo Vallesi”.
Dopo una splendida Estate 2016
Associazione “Equilbrio asd”, i
soci, i maestri e maestre tutti,
insieme alla direttrice Tiziana
De Angelis, attende tutti per la
prossima stagione sportiva.
Mentre, nei vari teatri dei paesi
limitrofi continueranno ad essere rappresentati nuovi spettacoli,
cosi come i vari corsi proseguiranno nella sede dell’associazione stessa, Largo Roma ang. Via
Rieti alla Nuova Florida.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 46
ANZIO - NETTUNO
Lo Stefano7baseballmeeting
centra un altro obiettivo e promette di donare parte del ricavato della quinta edizione per
un’azione concreta nelle zone
colpite dal terremoto.
Sono stati consegnati il 5 Settembre , al termine di una giornata di sport e solidarietà nuovamente riuscita nel modo
migliore, i bus per disabili
destinati ai Comuni di Anzio e
Nettuno. Anche quest’anno il
Comitato che ricorda Stefano
Pineschi è riuscito nel suo
intento. Lo ha fatto grazie alla
preziosa collaborazione dell’azienda di trasporto Gioia Bus
che ha fornito la manutenzione
dei veicoli acquistati dall’Amtab di Bari.
“Adesso – ha detto ai rappresentanti dei Comuni di Anzio e
Nettuno la presidente, Maura
Garofalo, consegnando le
chiavi – fateli funzionare nel
migliore dei modi”. E’ stato
poi annunciato un intervento
per le popolazioni colpite dal
sisma, dopo che nel corso della
giornata è stato osservato un
minuto di raccoglimento:
“Com’è nello spirito del nostro
comitato vogliamo realizzare
8 - 22 SETTEMBRE 2016
UN ALTRO OBIETTIVO CENTRATO:
Consegnati i bus per disabili ai Comuni di Anzio e Nettuno. Un impegno anche per i terremotati
qualcosa di concreto. Chiuderemo i conti, sappiamo già che
qualcosa è avanzato grazie alla
grande generosità di sponsor e
cittadini comuni, ci impegniamo per un sostegno fattivo nei
difficili mesi che attendono i
terremotati”
LA GIORNATA
Partite tra Ragazzi ed Esordienti, la gabbia di battuta in
funzione per ore con grandi e
piccoli a provare, gli stand di
Mc Donald’s e quelli di attività legate al baseball, i pranzi
insieme prima di tornare in
campo certamente per provare
a vincere, ma soprattutto per
divertirsi. Dopo il raccoglimento per le vittime del terremoto – che ha visto tra i dece-
duti anche persone di Anzio e
Nettuno, l’inno nazionale e poi
la premiazione delle squadre
partecipanti: Academy Nettuno, Dolphins Anzio, Nettuno
2, Nuova Roma, San Giacomo
e Teramo.
Il Comitato ha donato poi una
targa alla signora Maria Antonietta Bambara, moglie dell’indimenticabile ricevitore del
Nettuno Tonino Marcucci,
come simbolo delle donne che
sono dietro ai grandi campioni
e comunque che consentono a
chi lo sceglie di praticare questo sport, quindi allo storico
dirigente anziate Fiorenzo
Capomaggi. Ringraziamenti,
premiazioni
e un lungo
applauso all’ingresso in campo
dei due Mercedes 311 CDI K
attrezzati per la salita e il trasporto disabili, con il logo dell’edizione 2016 dello Stefano7baseballmeeting e di Gioia
Bus.
Nei prossimi giorni sarà formalizzata la donazione, i due
bus saranno a disposizione dei
Comuni già dall’inizio del
nuovo anno scolastico.
LE DICHIARAZIONI
“Per me questo è ormai un
appuntamento fisso – ha detto
il vicepresidente Fibs, Massimo Fochi – abbiamo avuto la
fortuna di conoscerci da ragazzi grazie a questo sport, ci
siamo sfidati e rispettati, oggi
siamo qui per questo grande
momento. Sono orgoglioso, la
Federazione è orgogliosa di
quello che fate”.
Marco Montani, consigliere
comunale di Nettuno che rappresentava il sindaco Angelo
Istituita la Stazione Unica Appaltante a
Anzio e Ardea
Il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini ed il Sindaco di Ardea, Luca Di Fiori,
(nella foto) hanno firmato, a Villa Sarsina, l’atto di costituzione della Stazione
Unica Appaltante (Sua) che consentirà di dare seguito all’azione amministrativa
dei due Comuni e di espletare, sinergicamente, le procedure per le gare d’appalto.
Il Comune di Anzio ha approvato l’accordo consortile con deliberazione consiliare n. 37 del 5 novembre 2015 mentre il Comune di Ardea ha approvato l’atto con
deliberazione n. 69 del 21 luglio 2016. I due Sindaci hanno stabilito che la Stazione Appaltante, nella prima fase, sarà diretta dall’Ufficio Gare del Comune di
Ardea.I due Comuni hanno dato seguito all’accordo procedendo all’iscrizione
all’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (Ausa), presso l’Autorità Nazionale
Anticorruzione (Anac).
Casto ha detto: “Non conoscevo fino a oggi l’evento e Stefano, ma ho avuto la fortuna di
parlare un po’ con i familiari e
posso dire che sono persone
stupende, mi onoro di averle
conosciute. Grazie da parte del
Comune di Nettuno per questo
dono e spero che le città collaborino ancora come hanno
fatto per questa occasione”.
Roberta Cafà, assessore ai
servizi sociali del Comune di
Anzio, in rappresentanza del
sindaco Luciano Bruschini:
“Fatemi dire un immenso grazie anzitutto al Comitato Stefano7 e ai familiari di Stefano
per quello che fanno sul territorio. Grazie per questo bus, ne
avevamo bisogno, lo utilizzeremo di sicuro nel migliore dei
modi per le esigenze dei disabili e delle persone con fragilità sociali”.
Non poteva mancare il saluto
di Umberto Pineschi, papà di
Stefano, che ha stretto a sé il
nipote (Umberto junior) ringraziando “tutti i ragazzi ormai
di 45-50 anni che portano
avanti questo programma e
senza i quali sinceramente non
saremmo mai riusciti a fare
una cosa del genere, sarà che
invecchio ma mi commuovo
ogni anno di più”.
GLI SPONSOR E CHI HA
CONTRIBUITO A FAR
CIRCOLARE LE MAGLIE
Abbvie, Bcc Nettuno, “Cose
Buone” Buccolini, Eurosnack
Forno Damiani, Coop pescatori La concordia, Comitato
Tre Cancelli, Giannoli Sergio
tipografia, Poron Italiana sud,
Todis, - Mc Donald’s, Gioia
bus,
Ristorante Grecale,
Ristorante Turcotto, Fortitudo
Bologna, Padova Bc, Nettuno
Bc, Claudio Vecchi, del Modena Bc e dello staff della Nazionale italiana, Fraietta Autolavaggio, Rizzaro trasporti,
Evergreen, Ferramenta Flavia,
Cooperativa Gabbiano blu,
Lumar Petroli distributore
Agip Anzio, Le Leccornie Del
Gatto, De Cupis Daniele Alluminio, Cepi icurezza sul lavoro, Straccale Gomme, Sena
assicurazioni, Bellosi Antonio
studio commercialista, Autofficina Augusto Tomassini,
Gisa pescheria, Ats allestimenti veicoli per disabili, Latina
IL GIORNALE DEL LAZIO
8 - 22 SETTEMBRE 2016
SPORT
APRILIA 0-RACINCLUB 3
APRILIA (4-3-3): Caruso;
Montella, Mancini, Sossai,
Bencivenga; Maola, Blasi (16’
s.t. Fortunato), Cioè; Gamboni, Castro (33’ s.t. Benvenuti);
Casimirri. A disp.: Ceraldi;
Tassinari, Veroni, Lucidi, Fofi.
All.: Venturi
RACING CLUB (4-3-3):
Cojucaru; Oliva, Ugolini,
Caratelli, Brignone; Pratelli,
Buonocore, Priori; Riitano
(22’ s.t. Sammarco), Bianchini
(44’ s.t. Recupero D.), De
Renzi (38’ s.t. Paolucci). A
disp.: Teresi, Gammella, Salvatori, Recupero A. All.: Selvaggio
Arbitro: Di Biasio di Formia
Marcatori: 3’ s.t. Caratelli,
32’ s.t. Priori, 34’ s.t. Sammarco
Note: Spettatori: 200. Espulsi:
nessuno. Ammoniti: Casimirri;
Brignone, Bianchini, Oliva,
Priori, Ugolini. Angoli: 10 - 1.
Recuperi: 0’ p.t.; 3’ s.t.
Esordio amaro per l’Aprilia
nel campionato di Eccellenza.
Dopo un primo tempo dominato ma concluso senza reti, i
ragazzi di mister Venturi hanno
subìto tre reti nella ripresa,
sugli unici tre tiri concessi agli
avversari.
Ma nella prima frazione di
gara c’è stata una sola squadra
in campo: l’Aprilia. Maola,
due volte Casimirri, Castro
altre due volte, Montella e
Gamboni hanno avuto sui
piedi, o sulla testa nel caso di
Maola, le occasioni per sbloccare il match. Invece la palla è
sempre finita fuori dallo specchio della porta, anche se
pochi centimetri. Il controllo
territoriale non è parso mai in
discussione, il Racing Club
non ha mai avuto l’opportunità
di presentarsi in maniera pericolosa davanti a Caruso. Eppure si è andati al riposo sullo 0 a
0.
Nella ripresa era legittimo
attendersi un gol da parte dei
padroni di casa, naturale evoluzione del primo tempo dominato. E invece sono stati gli
ospiti a passare dopo soli 3
minuti. Su un calcio di punizione la difesa pontina ha sbagliato il rinvio, consentendo a
Caratelli di trovarsi tutto solo
pagina 47
Esordio amaro per l’Aprilia nel campionato di Eccellenza
davanti al portiere avversario,
battuto con un destro rasoterra.
Le rondinelle non si sono perse
d’animo, hanno ricominciato a
macinare gioco ed hanno prodotto altre quattro occasioni da
gol. Prima su calcio d’angolo,
quando nessuno è riuscito a
deviare sotto porta il cross di
Gamboni; poi sugli sviluppi di
un calcio di punizione (sempre
di Gamboni) Mancini ha
costretto Cojucaru a rifugiarsi
in angolo. In seguito il subentrato Fortunato non ha controllato un buon pallone da due
passi e Casimirri ha visto sfilare a lato la sua conclusione dal
limite.
mister Venturi e all’Aprilia.
Ma il tempo per rifarsi non
manca di certo. Domenica
prossima a Colleferro tutti si
aspettano un altro epilogo.
Arrivati alla mezz’ora sembrava che il pari fosse nell’aria.
Ma dopo l’ennesimo spreco
apriliano, stavolta con Castro,
è arrivato il micidiale uno-due
del Racing. Priori ha raddoppiato con un destro dal limite e
poi, due minuti dopo, Sammarco ha fissato il risultato sullo 0
- 3. Prima dello scadere Gamboni ci ha provato di nuovo su
punizione, ma la palla ha col-
bene la prestazione del primo
tempo, siamo stati ottimi.
Anche se è mancato il gol.
Dobbiamo ripartire da lì per
preparare al meglio la prossima gara».
Giuseppe Selvaggio (All.
Racing Club): «Nel primo
tempo abbiamo subìto la
voglia di fare bene in casa dell’Aprilia, società blasonata che
davanti al suo pubblico difficilmente sbaglia la partita.
Sono convinto, però che il loro
sia stato più un dominio territoriale, perché non gli abbiamo
concesso occasioni limpide.
Nella ripresa siamo riusciti a
colpirli subito, per poi giocare
con molto equilibrio. Dopo il
secondo gol è stato tutto più
semplice. Se fosse finita 0 a 0
ma avessimo giocato allo stesso modo sarei stato comunque
soddisfatto. Non nascondo che
i tre punti ci danno grande soddisfazione, anche perché arrivati in casa dell’Aprilia e con
tre gol a nostro favore. In
pochi ci riusciranno quest’anno. Sono felice per i ragazzi:
sono un gruppo dai valori
umani davvero forti».
Mister Mauro Venturi
pito l’esterno della rete.
Prestazione di spessore ma
risultato deludente. È questa la
sensazione che lascia la prima
giornata di campionato a
Mauro Venturi (All. Aprilia): «Sono molto, molto
amareggiato. Nel primo
tempo abbiamo creato
molto, abbiamo avuto tante
palle gol ma non siamo
riusciti a sfruttarle. Se non
segni è poi giusto che tu
venga punito. Peccato, perché abbiamo concesso solo
tre occasioni ai nostri avversari, che sono stati bravi a
sfruttarle al meglio. Molto
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 48
SPORT
La Pallavolando riparte per
la nuova stagione. Sono
varie le discipline che si
potranno svolgere in questa
stagione ormai alle porte.
Femminucce e maschietti si
divertiranno con l’Attività
Motoria di base e il Minivolley. Le più grandicelle
potranno entrare a far parte
delle squadre che giocheranno i campionati di pallavolo femminile Under 13 e
Under 16. La voglia di pallavolo dei più grandi verrà
soddisfatta con la partecipazione al campionato Misto.
C’è poi il Sitting Volley,
attività rivolta ai ragazzi
con difficoltà, che ha reso
famosa la Pallavolando in
8 - 22 SETTEMBRE 2016
PALLAVOLANDO A TUTTO TONDO
tutta Italia. Tutte le specialità sportive della Pallavolando, pur essendo curate da
istruttori ISEF di indubbie
capacità, non sono improntate dall’ “assillo” del risultato a tutti i costi. L’Associazione di via delle Palme
presta particolare attenzione al rispetto delle regole,
alla buona preparazione
fisica e tecnica di tutti gli
atleti, senza trascurare il
lato ricreativo. Non si tenterà di creare campioni o
campionesse di serie A e, se
qualche atleta riterrà opportuno fare un percorso diverso da quello che è la pallavolo di livello medio, potrà
avere il nullaosta per andare
in altre società sportive.
La segreteria aprirà i battenti, presso la palestra dell’Istituto “Giovanni Pascoli”,
il 5 settembre alle ore 17,30
nei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì. Le attività
sportive inizieranno, presso
la stessa sede, il 12 settembre dalle ore 16,30 in poi e
proseguiranno nei giorni di
lunedì, mercoledì e venerdì.
Nella foto vediamo Giulio
Ciuferri, responsabile della
Pallavolando insieme ad
Andrea Lucchetta, amico di
vecchia data della società
apriliana.
Gianni Iaci
nella foto Giulio Ciuferri
e Andrea Lucchetta
Al via la preparazione dell'Axed Group Latina Calcio a 5
in vista della prossima stagione in serie A
Alla presenza di tutto lo staff
societario, con in testa il presidente Gianluca La Starza, il vice Giuseppe La Starza e il direttore sportivo, Luca Corbucci, nel pomeriggio di lunedi 5 settembre ha preso
il via la preparazione dell'Axed
Group Latina Calcio a 5 in vista
della prossima stagione in serie A
che, per i colori nerazzurri, inizierà venerdì 7 ottobre con la prima
partita in casa contro la Luparense.
La squadra si è radunata alle ore
15 per la prima riunione tecnica e
per il saluto di presidente e direttore sportivo. “Siamo pronti a disputare un'altra stagione da prota-
gonisti – queste le prime parole
del presidente La Starza – Siamo
convinti di aver allestito una squadra competitiva, pronta a dire la
sua nel prossimo campionato. Lo
dobbiamo a noi stessi ma, soprattutto, al nostro grandissimo pubblico che ci ha seguito sempre in
massa, riempiendo il PalaBianchini. Noi siamo qui per ogni cosa,
per risolvere ogni singolo problema – le parole del massimo dirigente con la squadra in religioso
silenzio ad acoltarlo – E' nostra
intenzione non farvi mancare
nulla, in cambio vogliamo soltanto
grande impegno perchè, lo ripeto,
siamo convinti di poter essere
all'altezza della situazione”. Oltre
al tecnico Basile, elettrizzato, è il
caso di dirlo, per questa sua terza
avventura in nerazzurro, erano
presenti il preparatore atletico,
Omar Berti e Claudio Tartaglia
che lo affiancherà nel lavoro sicuramente più importante in questa
prima fase della preparazione.
All'appello mancavano solo
Gerardo Battistoni, con la Nazionale argentina, Sebastian Corso e
Douglas Barn, meglio conosciuto
come “Pica Pau”, che arriveranno
la prossima settimana. Ecco la
rosa a disposizione del tecnico
Basile:Portieri: Simone Chinchio,
Cristiano Compagni, Maurizio
Landucci Giocatori: Jacopo
Amoedo, Luciano Avellino,
Gerardo Battistoni (con la Nazionale argentina ai Mondiali), Hugo
Bernardez, Davide Caracini, Sebastian Corso (arriverà la prossima
settimana), Lucas Maina, Matteo
Martena, Maicol Montagna, Pica
Pau (arriverà la prossima settimana), Enrico Rosati.
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