libretto uso 2014.pages - Ceramiche Castellamonte

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libretto uso 2014.pages - Ceramiche Castellamonte
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Modello Corinna
Installazione , Uso e Manutenzione
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Ceramiche Castellamonte
via Ghione 11 - 10081 Castellamonte -To
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Introduzione
Gentili Signori,
nel ringraziarVi per la preferenza accordataci,
con la presente vogliamo aiutarVi nella prima gestione della stufa che, come sapete,
si differenzia da una qualsiasi altra Stufa a legna ed ai camini in genere.
Per cui,se non avete esperienze precedenti o avete esperienze riferite a stufe
“normali” o a camini queste righe Vi saranno utili e di riferimento.
Le nostre Stufe, e più in generale “le stufe di castellamonte”sono stufe che hanno
nella loro caratteristica storica principale il funzionamento “a fiamma lenta”; partendo infatti
dal presupposto che la fiamma generi molto calore ,ma che questo si disperda molto
velocemente,ciò che si deve creare nel focolare della stufa è un’abbondante brace che possa
mantenersi accesa per lungo tempo e possa garantire alla ceramica di rimanere in
temperatura continuando a generare il ciclo convettivo che caratterizza le nostre stufe . Nel
focolare infatti si genererà un” letto”adatto ricevere nuova legna , che andrà a rigenerare il
letto di brace stessa. Non è quindi una stufa che funzioni a fuoco vivo (è questo invece il caso
dei camini),ma anzi una stufa che utilizza la brace come principale fonte di alimentazione del
riscaldamento.
Gli unici regolatori presenti sono le due valvole a rosetta poste sulle due portine
rispettivamente poste all’ingresso del focolare e a servizio del vano cenere, ed il loro scopo è
quello di aiutare il tiraggio naturale nel momento in cui sia necessario aumentare l’ingresso
d’aria (è il caso quindi del momento dell’accensione e della ri-alimentazione della stufa o in
caso di legna con percentuale d’acqua superiore al 18%),e di restare chiuse in tutti gli altri
casi.
Per quanto riguarda il dimensionamento della canna fumaria eventualmente da noi indicato
la formula che viene da noi utilizzata è la formula data dalla legge 615/66 alla quale dobbiamo
purtoppo attenerci.La suddetta formula infatti si applica a qualsiasi tipologia di stufa o camino
a legna; va da sé che se il stiamo parlando di un camino, si una stufa a legna o di una cucina
economica le cose cambiamo di molto. La nostra richiesta ideale in gradi pascal è di 8/12
ovvero 0,08/0,12 mbar.
Sappiamo quindi, che la depressione della canna fumaria la cui dimensione abbiamo
ricavato dalla formula della legge 615/66 è spesso eccedente la nostra richiesta presunta,ma
solitamente tale eccedenza si assesta con una maggiorazione del 10 % circa; tale
maggiorazione ritorna utile però nel caso in cui la casa nella quale la canna viene inserita
sia posta in una zona geografica che riceva correnti d’aria discendenti (che sono sempre
peggiorative del tiraggio ),ed allora il margine ci dà la ragionevole sicurezza di un buon
funzionamento ;
L’eccedenza di tiraggio del 10% circa, spesso si riesce a risolvere inserendo un
regolatore nel tubo in metallo,e soprattutto facendo in modo che la stufa abbia sempre a
disposizione cenere e brace in abbondanza.
C’è anche da dire che, prima che una stufa nuova (o una stufa completamente
ripulita a fine stagione)riesca a lavorare in maniera normale bisogna che possa crearsi le
condizioni favorevoli
e ciò comporta una decina di giorni di lavoro continuativo,durante i
quali si potrà progressivamente formare nel focolare il letto di brace e cenere utile.
Per agevolare una conduzione ottimale è importante bruciare legna stagionata ma
non secchissima,in quanto per poter ardere in maniera ideale la legna deve ancora contenere
un 10/15% di acqua(altrimenti si genera un “effetto carta”),è meglio fare una carica completa
al massimo della capacità del focolare in modo da diminuire la presenza di aria all’interno la
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quale , come si sa, agevola ulteriormente lo svilupparsi della fiamma.
Ed ora passo dopo passo accendiamo la stufa:
valvole aperte degli sportelli( e nel caso di farfalla nel tubo completamente aperta anche
quella),
fascine o similari,piccoli quarti spaccati,un pezzo tipo mezzo ciocco,il tutto posto a castelletto e
fuoco dal basso.
Chiusura dello sportello del focolare.
La stufa si avvia (e probabilmente lo fa rombando…) dopo circa 6/10 minuti dai fori posti nella
parte superiore della corona convettiva incomincia l’emissione in ambiente della prima aria
riscaldata, e ,a questo punto, tutta la canna fumaria dovrebbe essersi sufficientemente
riscaldata così da permettere la riapertura dello sportello senza sbuffi di fumo all’esterno.
Riapriamo lo sportello ed effettuiamo realmente la carica cercando di utilizzare il maggior
spazio disponibile
.Richiudiamo lo sportello , attendiamo altri 5/10 minuti e chiudiamo completamente le valvole a
rosetta ,e se presente la farfalla anche quella per il 60/70%.
(Il tempo di apertura delle valvole è utile ed indispensabile per permettere all’acqua presente
nella legna di evaporare - seppur “secca”… tenete presente che un umidità solo del 13%
presuppone che ogni kilogrammo di legna contenga 130 grammi d’acqua! Ma di questo ne
riparleremo più avanti….
Ora è da questo momento a quando la stufa sarà sul punto di spegnersi (perché il solo
momento opportuno per procedere nuovamente all’alimentazione è al limite dello
spegnimento anche se sarà ancora calda esternamente ) che si determina l’autonomia di
carica ,e se volete monitorizzare il Vostro intervallo, è questo il tempo che dovrete
considerare; attendete però che la stufa abbia potuto avere il tempo di crearsi il letto di brace
adatto,altrimenti non avrete un dato obiettivo.
Certamente, se aprirete la stufa (accesa) in un qualsiasi altro momento, probabilmente sarete
presi dalla tentazione di “mettere ancora un pezzo”; ovviamente non crea alcun problema alla
stufa ma Voi consumerete semplicemente “un pezzo in più”.
La massa di brace che si viene a creare dopo il primo e vero caricamento è tale che,
pur non avendo più la fisicità della legna inserita, permetterà una lenta consumazione della
legna stessa;il ciclo convettivo rimarrà attivo in quanto il metallo dello scambiatore di calore
riceverà comunque sufficiente temperatura per continuare a riscaldare l’aria che gli circola
all’interno e la ceramica refrattaria di cui è composta la stufa essendosi scaldata permetterà
sia di cedere calore all’esterno per irraggiamento e sia di conservare internamente la
temperatura adatta al compiersi del ciclo convettivo stesso.
In ultimo ribadiamo che anche la legna utilizzata concorre ad aumentare o diminuire
le autonomie di carico,legna troppo stagionata o troppo verde,legna dolce o legna dura
daranno nella stessa stufa e nelle stesse condizioni di utilizzo risultati fra loro molto differenti.
Esiste comunque la possibilità che si verifichi un eccesso di tiraggio superiore a
quanto prima dichiarato, e questo avviene quando la posizione della casa e quindi del torrino
finale riceve l’agevolazione delle correnti d’aria con caratteristiche ascensionali le quali
migliorano sempre i tiraggi;in questi casi le soluzioni sono solo due : la prima, non invasiva,
consiste nel creare un “peggioramento” del tiraggio allontanando la stufa dall’imbocco della
canna fumaria,interponendo tratti sub-orizzontali ,infatti si va a compensare l’altezza e la
sezione diminuendo di conseguenza la depressione della canna stessa ,vale a dire il
tiraggio,la seconda consiste nell’ inserire un tubo di diametro minore all’interno del condotto
fumario. Concludendo,ora avete tutte le informazioni necessarie alla prima di una lunga serie
di accensioni e presto potrete godere del calore unico che solo una Stufa in ceramica di
Castellamonte da secoli sa offrire …………
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Quindi nel rinnovare il nostro ringraziamento ,Le chiediamo di leggere
attentamente questa scheda, prima di utilizzare la stufa, al fine di poterne
sfruttare al meglio e in totale sicurezza tutte le caratteristiche.
Per ulteriori chiarimenti o necessità ci contatti o visiti il sito internet
www.ceramichecastellamonte.it.
Installazioni scorrette, manutenzioni non correttamente effettuate, uso
improprio del prodotto sollevano l’azienda produttrice da ogni eventuale danno
derivante dall’uso della stufa.
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Indice:
-informazioni per la sicurezza
-installazione
-istruzioni di montaggio
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-descrizione e funzionamento
-accensione ,conduzione
-scaricamento cenere
-pulizia del focolare
-pulizia del tubo
-pulizia esterna
-pulizia canna fumaria
-manutenzione
-nozioni fumisteria
-legna da ardere
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Informazioni Sicurezza
La stufa Corinna è progettata per scaldare il locale per convezione e irraggiamento
grazie alla combustione di legna che brucia nel focolare.
La superficie ceramica ha il pregio di riscaldarsi senza mai arroventarsi, anche se in
alcuni momenti la temperatura superficiale arriva a 60°C dando la sensazione di
scottare. Tuttavia gli sportelli, essendo in fusione d’ottone e quindi metallici,
assumono specialmente nella prima fase di lavoro della stufa temperature oltre gli
80°C .
E’ quindi consigliabile e necessario prendere precauzioni necessarie affinché
bambini , animali domestici o persone inabili non si avvicinino allo sportello del
focolare quando la stufa è accesa.
La combustione deve avvenire a porta chiusa.
Si raccomanda di bruciarvi solo legna in quantità non superiore alla raccomandata di
1-1,5 Kg/h.
Non usare assolutamente carbone e non bruciare rifiuti.
Nel locale deve essere presente una presa d’ aria ( almeno 200 cm2 ) che ripristini l’
aria consumata per la combustione. Non ostruire mai lo scarico fumi.
Non impiegare alcol o altro materiale improprio per accendere o ravvivare la fiamma.
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Installazione
- Prima del posizionamento della stufa, bisogna controllare che la canna fumaria sia
idonea all’evacuazione dei fumi. Il buon funzionamento dell’eventuale vecchia cucina
o stufa collegata alla stessa canna fumaria, non sottintende il buon funzionamento
della nuova.
- Nell’installare la stufa, dovrà essere tenuta presente la posizione della canna
fumaria; le dimensioni della canna fumaria dovranno essere conformi a quanto
indicato nella presente scheda tecnica. E’ indispensabile l’uso di canne fumarie
coibentate in refrattario o in acciaio inox di sezione circolare, con pareti interne a
superficie liscia.
La sezione della canna fumaria dovrà mantenersi costante per tutta la sua altezza (si
consiglia una altezza minima di 3,5 ÷ 4 m). E’ opportuno prevedere, alla base della
canna fumaria, una camera di raccolta per materiali solidi ed eventuali condense.
Canne fumarie fatiscenti, costruite con materiale non idoneo (amianto, acciaio
zincato, acciaio corrugato, ecc... con superficie interna ruvida e porosa) sono
fuorilegge e pregiudicano il buon funzionamento della stufa.
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- Per reintegrare l’ossigeno bruciato e per assicurare un adeguato flusso di aria di
combustione è necessario che il locale d’installazione della stufa sia dotato di idonea
presa d’aria esterna con una superficie passante di almeno 200 cm2.
- Posizionare la stufa lontano da materiali ed oggetti infiammabili; tenere una
distanza sui lati di 50 cm da mobili ed almeno 5 cm dal muro. Queste distanze sono
relative a mobili o pareti di tipo incombustibile o di caratteristiche tali da poter
sostenere un innalzamento della temperatura ambiente pari a 80°, senza provocare
surriscaldamento che potrebbe causare un principio d’incendio. Il ricircolo dell’aria
che si formerà, grazie a queste distanze, attorno alla stufa, garantirà un’efficiente
ventilazione e migliorerà il rendimento termico.
-La base rialzata della stufa è sempre a temperatura ambiente, in ogni caso se
l’installazione avviene su pavimento di materiale infiammabile e/o combustibile, è
consigliabile posizionare la stufa su piastra in materiale infiammabile per evitare
accidentali cadute di braci durante le operazioni di caricamento.
- Un perfetto tiraggio è dato soprattutto da una canna fumaria libera da ostacoli quali:
strozzature, percorsi orizzontali, spigoli; eventuali spostamenti di asse dovranno
avere un percorso inclinato con angolazione massima di 45° rispetto alla verticale,
meglio ancora se di soli 30°.
- Il comignolo deve essere del tipo antivento con sezione interna equivalente a
quella della canna fumaria e sezione di passaggio dei fumi in uscita almeno doppia
di quella interna della canna fumaria.
- Secondo la normativa vigente, per evitare inconvenienti nel tiraggio, ogni stufa
dovrà avere una propria canna fumaria indipendente. Nel caso di presenza di più
canne fumarie sul tetto è opportuno che si trovino almeno a 2 metri di distanza tra
loro e che il comignolo della stufa sovrasti gli altri di almeno 40 cm. Vedi norme UNI
10683 relative alle distanze e al posizionamento dei comignoli.
-E’ possibile installare sul canale da fumo (tratto di collegamento tra stufa e canna
fumaria) una serranda.
La serranda deve essere facilmente manovrabile e la sua posizione deve potersi
distinguere dall’ esterno, dalla manopola di regolazione. Le aperture della valvola
della serranda non devono essere inferiori al 3 % della superficie della sezione.
- Qualora la canna fumaria che si vuole utilizzare per l’installazione fosse
precedentemente collegata ad altre stufe o caminetti, è necessario provvedere ad
una accurata pulizia per evitare anomali funzionamenti e per scongiurare il pericolo
di incendio degli incombusti depositati sulle pareti interne della canna fumaria.
In condizioni di normale funzionamento la pulizia della canna fumaria deve essere
effettuata almeno una volta all’anno.
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- Il tiraggio della canna fumaria per un ottimale funzionamento dovrà creare una
depressione variabile da 0,08 a 0,12 mbar. Valori inferiori possono originare una
fastidiosa fuoriuscita di fumo all’atto del caricamento della legna e produrre eccessivi depositi carboniosi; valori superiori provocherebbero una combustione troppo
veloce con una diminuzione del rendimento termico. Per rientrare in questi valori è
sufficiente attenersi alla tabella UNI 10683/2005.
N.B. Si declina ogni responsabilità per un’installazione non conforme alle leggi in
vigore e un uso non appropriato della stufa.
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Istruzioni montaggio
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1)posizionare la base con il focolare nel luogo prescelto
2)regolare i piedi fino a determinare il piano in bolla rispetto al pavimento
3)posizionare una minima parte della pasta legante da noi fornita e quindi
collocare l'elemento successivo
(idem per tutti gli elementi
intermedi)
4)collocare il girofumi nella sede
predisposta verificare che sia
perfettamente centrato (in caso
contrario si andrà a predisporre la
rottura del coperchio)
5)sigillare internamente con la
pasta legante da noi fornita la
sede di appoggio del girofumi
(passando dal focolare)
6)posizionare la corona
convettiva secondo lo stesso
procedimento al punto 3
7)posizionare il coperchio finale
evitando assolutamente di
sigillarlo alla corona
convettiva(non solo lo
condannereste a rompersi,ma
oltretutto sarebbe impossibile
ispezionare la parte interna della
stufa.
8)effettuare il collegamento della
stufa alla canna fumaria; Se avete il tubo in ceramica sigillatelo secondo le
istruzioni al punto 3 posizionate i tubi di raccordo metallico in maniera da
avere sempre una pendenza ascendente nei confronti della imboccatura a
muro.
Fate attenzione a non sforzare la posizione in maniera da non fare leva sul
girofumi ,il quale potrebbe spostarsi dalla posizione n cui l’avete collocato in
quanto provocherebbe la sicura rottura del coperchio. Ora potete effettuare la
prima accensione !
Le prime volte affinché la pasta legante si essicchi lentamente vi consigliamo
di procedere con minime cariche di legna .
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Descrizione e Funzionamento
CARATTERISTICHE DELLA STUFA
- Porta focolaio in fusione piena di ottone con frangifiamma interno sportello in
acciaio inox 2mm
- Attenzione: quando il fuoco è acceso, la porta focolare raggiunge temperature
elevate. In fase di carica della legna, l’apertura della porta va eseguita in due fasi,
dapprima lentamente e parzialmente (3 o 4 cm), per permettere ai fumi del focolare di essere aspirati dalla canna fumaria; poi completamente, evitando così
fuoriuscite di fumo.
- Focolaio con camicia esterna in lamiera di 2 mm e rivestimento interno in cls
refrattario . Griglia in ghisa. Cassettino cenere inox
La regolazione dell’ aria primaria di combustione si ottiene agendo sulla rosetta
centrale della porcina del ceneraria (ruotando in senso antiorario si apre - per
chiuderla ruotare in senso orario)
- L’aria secondaria arriva al focolaio attraverso la rosetta della porta del focolare e si
riscalda nell’intercapedine del frangifiamma. L’aria secondaria, consente la
combustione di quei gas che si possono sviluppare dalla non completa combustione
della legna, riducendo così le immissioni in ambiente di gas pericolosi.Verificherete
la sua efficienza nel constatare che la parete interna dello sportello sarà sempre
pulita.
- Cassetto portacenere che si trova all’ interno della portina inferiore.
Per estrarlo bisogna sollevarlo leggermente .
- Girofumi in acciaio 15/10 con tronchi di cono concentrici saldati internamente.
la forma agevola il passaggio dei fumi e permette ai depositi di non ostruire i
passaggi rendendo il girofumi stesso autopulente.
- Scocca in ceramica refrattaria maiolicata con tenore di argilla plastica non
superiore al 25% spessore 30mm
- Alta resistenza shoc termico (≤ 300°C)
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DATI TECNICI CORINNA A0XX
POTENZA TERMICA NOM. RESA
KW 10,5
CONSUMO ORARIO LEGNA
Minimo/Massimo
DIAMETRO USCITA FUMI
120 mm
VOLUME RISCALDABILE (isol
L10/91)
270/330 m3
PESO
210 kg
DIMENSIONI BASE
max 660 mm diametro
ALTEZZA
a1300/1345
POSIZIONE USCITA FUMI
centrale
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1/3Kg
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Consigli ed Istruzioni PER L’USO :
L’utilizzo di una Stufa comporta inevitabilmente alcuni accorgimenti e alcune
operazioni specifiche ogniqualvolta la si utilizzi,la si ricarichi,la si accenda o la
si pulisca.
Attenzione: quando il fuoco è acceso alcune parti ( tubi e sportello focolare)
raggiungono temperature per le quali è necessario fare attenzione . Tenete
sotto controllo i bambini ed evitate di appoggiare sulla stufa oggetti sensibili
alla temperatura ( parti in plastica, accendini, ecc) .
Sono regole semplici e per niente faticose,ma che se applicate Vi daranno
maggior soddisfazione, manterranno sempre la Vostra Stufa in perfetta
efficienza e Vi permetteranno di godere appieno del meraviglioso calore che
solo una Stufa in ceramica può offrire.
Attenzione
Di seguito percorreremo quindi tutte le fasi di un corretto utilizzo della Stufa:
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PRIMA ACCENSIONE: Eventuali odori sgradevoli o fumi sono causati
dall’evaporazione di alcuni materiali utilizzati nei processi di lavorazione ( per
esempio il metallo del girofumi ); è un fenomeno assolutamente normale e
solitamente si risolve completamente nel giro di un paio di accensioni.
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Accensione
Si può procedere all’accensione della Stufa sia nel metodo classico e sia
avvalendosi di accenditori comunemente in commercio,comunque sia
riportiamo qui le operazioni necessarie
ATTENZIONE NON UTILIZZARE MAI - E NON FATE UTILIZZARE A
NESSUNO- ALCOOL, BENZINA , KEROSENE O ALTRI COMBUSTIBILI
LIQUIDI NE’ PER L’ACCENSIONE NE’ PER RAVVIVARE IL FUOCO. E’ UNA
PRASSI DAVVERO MOLTO PERICOLOSA IN QUANTO UN RITORNO DI
FIAMMA POTREBBE PROCURAVI USTIONI ANCHE MORTALI.
1) Aprire lo sportello del focolare e la valvola di regolazione dell’aria
secondaria posta sullo stesso.
2)aprire completamente anche la valvola dell’aria primaria presente sullo
sportello del cenerario,o, più semplicemente aprire la portina del vano
cenerario (queste operazioni serviranno a facilitare il tiraggio fino a che la
canna fumaria non si sarà riscaldata)
3)spostare eventuali residui della precedente combustione dalla griglia in
ghisa
4)posizionare piccoli rametti secchi , piccoli pezzi spaccati a listarelle e un
paio di pezzi leggermente più grandi
5)dare avvio all’accensione e chiudere lo sportello del vano focolare
6) attendere pazientemente almeno 5/8 minuti prima di verificare lo stato
dell’accensione; (aprendo lo sportello prima di questo tempo,provocherete un
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fastidioso sbuffo di fumo nell’ambiente! non essendo la canna fumaria ancora
abbastanza calda)
7)verificate lo stato della combustione,se il fuoco è ben avviato procedete ad
aggiungere una piccola quantità di legna di dimensioni maggiori,badando di
non soffocare eccessivamente la fiamma; altrimenti aggiungete solamente
altri piccoli pezzi per invogliare la combustione
8)quando la combustione è ben avviata e comincia a crearsi un fondo di brace
riempite abbondantemente il focolare,chiudete la porta e lasciate per 8/12
minuti che la combustione si alzi;in questo lasso di tempo si permette
l’immediata evaporazione dell’acqua ancora presente nella legna.
-NB:anche la legna ben essiccata contiene ancora il 13/18 % di acqua : vale a
dire che ogni kilogrammo di legna contiene nella migliore delle ipotesi di
stagionatura 1,3 /1,8 ettogrammi di acqua l’equivalente quindi di un bicchiere
da tavola!! Se non completamente eliminata provoca facilmente episodi di
condensa oltre a non permettere una buona combustione-).
9) trascorso il tempo necessario chiudete entrambi i regolatori dell’aria(e la
portina del cenerario se l’avevate aperta),la combustione si assesterà e
trascorreranno alcune ore prima che sia necessario rialimentare la stufa.
Nel caso in cui desideriate aprire lo sportello del focolare prima della consueta
ricarica dovete procurarVi un guanto per ripararVi dalla temperatura dello
sportello che - subendo ancora il riverbero della temperatura nel focolarepotrebbe scottarvi le dita.
Come fare a capire se la combustione è ottimale? osservate la legna che sta
ardendo... in una buona combustione il ciocco di legna è completamente
infuocato,con colorazioni che vanno dal rosso scuro al bianco e con un lieve
strato di cenere finissima che lo ricopre,inoltre si consuma con uniformità e
sempre perifericamente . Il residuo di cenere che si otterrà sarà impalpabile e
di volume molto contenuto. Un ciocco di legna acceso solamente nella parte
centrale e che mantiene integrità agli estremi non ha eliminato l’acqua
presente al suo interno e ciò ne comporta la cattiva combustione.
Conduzione :Tenete presente che la Stufa non riceve maggiori benefici
se continuamente alimentata;trascorso il momento iniziale di alta combustione
, questa ultima si assesterà continuando a bruciare completamente la legna
ed il riscaldamento continuerà anche se nel vano focolare non sarà rimasto
altro che un’abbondante brace incandescente;per non consentire alla stufa di
spegnersi però,sarà necessaria ri-alimentarla. I tempi di ri-alimentazione sono
molto influenzati sia dal tipo di legna che si sta utilizzando che dalla forza che
produce la depressione della canna fumaria nel vano del focolare. Canne
fumarie troppo potenti e legname dolce possono accorciare notevolmente i
tempi d’ autonomia della stufa,oltre a generare un eccessivo maggior
consumo di combustibile ed una precoce usura dei componenti interni, posti a
continue maggiori sollecitazioni.Oltre ai moderatori di tiraggio (farfalle) che si
possono inserire nei raccordi di tubo metallici e utili quando la potenza della
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canna fumaria non supera del 20%la richiesta, esistono in commercio
numerose soluzioni per ridurre i condotti fumari senza dover intervenire sulla
struttura della casa.Quando sia ora di rialimentare la stufa aprite nuovamente
entrambi i regolatori e lasciate che per qualche minuto la canna fumaria liberi
il proprio condotto da ogni residuo di fumo “ rallentato “
sgombrate
sommariamente la griglia affinché non sia ostruita ed inserite quindi la legna,
chiudete la porta del focolare e attendete nuovamente per 8/12 minuti che la
combustione si alzi così da eliminare acqua e idrocarburi,(ricordate di
effettuare sempre questa operazione indispensabile per un corretto
funzionamento della stufa)quindi chiudete i regolatori secondo le Vostre
necessità.
-N.B. l’apertura dei regolatori dell’aria prima della ricarica è
un’operazione indispensabile in quanto i fumi meno caldi e quindi meno
rarefatti impedirebbero la libera evacuazione dei gas generati dalla nuova
combustione i quali potrebbero infiammarsi nel tratto di collegamento con la
canna fumaria e quindi soprattutto nei casi di stufe con tubo in
ceramica,provocare l’espulsione del tappo di ispezione della scatola fumi,con
conseguente fuoriuscita “a pioggia” della fuliggine presente nel tubo . I tubi in
metallo possono deformarsi, spostarsi dalla loro sede,permettere fuoriuscite
dalle giunzioni non più allineate
compromettendo comunque la normale
evacuazione dei fumi
Scaricamento cenere
Il cassettino della cenere va svuotato periodicamente e solamente quando il
volume dei residui è tale da rendere necessaria l’operazione.
Avere sempre il cassettino della cenere sgombro crea una maggior
ossigenazione dal basso verso l’alto del focolare con conseguente
accelerazione della combustione.
La cenere prodotta è un ottimo fertilizzante per tutte le acidofile ed un ottimo
disinfestante per proteggere orti e giardini dall’azione distruttiva delle
lumache.
Pulizia del focolare
Effettuate una pulizia totale del focolare solamente a fine stagione; come fin
qui detto la combustione delle nostre stufe trova maggior vantaggio se può
utilizzare un letto di brace e cenere.Solamente ricaricando la stufa(se la stufa
viene condotta a fuoco continuo) ,o al momento dell’ accensione fate in modo
che la cenere completamente combusta possa ricadere nel cassettino
sottostante liberando così la griglia in ghisa posta sul fondo del focolare.E’
assolutamente sconsigliabile effettuare pulizie giornaliere della camera di
combustione (come invece si è soliti fare prima dell’accensione di un
camino),oltre a creare una maggior quantità di ossigeno nel focolare con
conseguente rapidità di combustione,si concorre alla maggiore usura del
focolare e dei girofumi.
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Pulizia dei tubi
La pulizia dei tubi di collegamento alla canna fumaria avviene in maniera
direttamente proporzionale sia dell’utilizzo della stufa stessa che della qualità
della legna in uso. Legnami resinosi lasciano residui abbondanti,mentre legna
a fibra dura( faggio, frassino,carpino...) hanno una produzione di fuliggine
limitata. Se possedete una stufa corredata del tubo in ceramica potete
monitorare la necessità di pulizia semplicemente ispezionandolo attraverso
l’apposita apertura sigillata dal tappo metallico presente sulla scatola
terminale.
Altrimenti sarà opportuno prevedere di smontare il tubo in metallo almeno una
volta l’anno,dopo sarà la vostra esperienza in base al tipo di legname che
avete utilizzato a suggerirvi il miglior comportamento in merito.
Fate molta attenzione nel riposizionare i tubi,facendo attenzione che siano
perfettamente centrati rispetto l’apertura del coperchio,al fine di evitare la
rottura di quest’ultimo una volta ricominciata la stagione ed onde evitare
fuoriuscite di fumo.
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Pulizia della canna fumaria
Come per i tubi interni anche per la canna fumaria vale il discorso della
proporzione in relazione all’uso. Affidatevi sempre a mani esperte per la
pulizia della vostra canna fumaria;i professionisti del settore oramai sono
facilmente reperibili e modernamente attrezzati! Oltre ad evitarvi disagi di
varia natura,(dalla fuliggine in casa ai coppi rotti sul tetto),sono in grado di
effettuare videoispezioni,risanamenti ed offrire tutti i consigli necessari al
mantenimento efficiente della vostra canna fumaria.
Se avete la necessità di realizzare una canna fumaria nuova o apportare
modifiche a quella esistente rivolgetevi preferibilmente ad un professionista
del settore . La norma di riferimento alla quale attenersi è la UNI 10683.
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Pulizia esterna
Usate uno straccio umido con detergenti comunemente adatti alle superfici
ceramiche senza alcun problema.E’ preferibile la pulizia quando la stufa non è
calda soprattutto per le stufe a colori chiari,in quanto la cavillatura tipica della
nostra ceramica dilatandosi durante il riscaldamento permette all’acqua ad
alla polvere umida di penetrare nel “ cavillo” rendendolo quindi più evidente.
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Manutenzione
Non occorre effettuare manutenzione di pulizia interna dei girofumi essendo
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tutte le nostre stufe provviste di un accorgimento che permette lo scarico della
fuliggine e dei residui impalpabili di cenere contestualmente all’utilizzo della
stufa stessa. Anzi ,Vi sconsigliamo vivamente di spostare il girofumi se non
indispensabile, in quanto se non fosse rimesso in posizione corretta potrebbe
causare la rottura del tappo in ceramica superiore disassando il tubo di
connessione per il raccordo alla canna fumaria. Non vi allarmate se dopo
qualche tempo che utilizzate la stufa vedrete comparire delle apparenti crepe
all’interno del focolare,esse evidenziano esclusivamente il posizionamento dei
giunti di dilatazione presenti nel focolare stesso. Solitamente la vita media di
un focolare non sottoposto a particolari sollecitazioni a causa di tiraggi troppo
forti è di 20 anni. Se, invece, siete consapevoli che la vostra conduzione della
combustione non sia delle più moderate , probabilmente una verifica a tempi
intermedi sarebbe consigliabile.
Lo stesso consiglio vale anche per i particolari metallici i quali risentono anche
maggiormente di sollecitazioni ad opera della fiamma libera e della legna
molto resinosa.
!
!
Attenzione !!!
!
!
!La stufa non può e non deve essere utilizzata come un
!
!
inceneritore domestico.
!
!
!Evitate quindi ogni tipo di combustibile diverso dalla
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legna da ardere o dai tronchetti presenti in
!
! commercio. Non bruciate legni trattati con lacche,
!
! vernici,legni impiallacciati contenenti colle di nessun
!
! tipo,legni con laminati plastici,carte patinate, carte e
!
!
! cartoni plastificati. Oltre a creare fumi tossici per
!
!l’ambiente danneggereste la stufa e la canna fumaria
!
!
con un uso improprio..
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CHE LEGNA USARE?
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l legno da bruciare nella stufa dovrà prima di tutto essere ben stagionato.
Non tutte le specie di legno sono reperibili ovunque.
Legno dolce o legno duro
Tutto il legno si può suddividere in due categorie, "duro" o "dolce", a
seconda della provenienza. Il legno “duro” proviene dalle latifoglie,
usualmente alberi decidui, ad esempio rovere, faggio, noce.
Il legno “dolce” proviene dalle conifere, o sempreverdi, come pino, abete,
larice. Relativamente al peso, tutti i legni hanno più o meno lo stesso potere
calorifico, ma poiché il legno duro è più denso, produce maggior calore in
rapporto al volume.
!
Capacità di combustione a parte, i tipi di legno, all’interno delle due
categorie, hanno delle specifiche caratteristiche che meritano di essere
considerate. Per esempio, legni a fibra lunga e liscia, come il faggio ed il
rovere rosso, sono più facili da spaccare di legni con fibre corte e contorte.
Alcuni legni, compresi alcuni legni dolci, producono grandi quantità di fumo;
altri contengono sacche di umidità che provocano scoppiettii durante la
combustione, producendo faville e spargendo scintille. Molti alberi da frutto,
come il melo, emanano una gradevole fragranza mentre bruciano.
I legni duri sono generalmente più densi e meno resinosi dei legni dolci;
perciò bruciano più lentamente, producendo un calore più durevole. I legni
dolci bruciano più rapidamente producendo un calore più forte, rendendoli
ottimi per avviare il fuoco; usarli però, come combustibile principale significa
dover ricaricare la stufa più spesso. I legni dolci producono anche maggiore
creosoto, il che significa dover pulire più spesso il camino. Per ottenere un
fuoco caldo e durevole la miglior cosa è mescolare un 20 per cento di legno
dolce con un 80 per cento di legno duro. Chi nella vostra zona ha già
esperienza di combustione a legna potrà informarvi sulle qualità di
combustione dei legni disponibili.
Stagionatura della legna
Uno dei più frequenti errori che si commettono nel bruciare legna, è di
bruciare legna verde, non stagionata. Più della metà del peso della legna
appena tagliata è costituito dall’acqua. Ci vogliono al minimo 9 mesi per
stagionare il legno, ed è meglio consentirgli di stagionare per almeno 2 anni ,
se possibile. Il legno stagionato perde oltre il 60 per cento della sua umidità e
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perciò fornirà molto più calore e sarà molto più facile accenderlo. Sarà anche
molto più leggero da maneggiare.
La legna verde può contenere sino al 75% di umidità rispetto alla sua massa
(750 grammi d’acqua ogni kg di legna!!!)
Il legno è considerato secco quando contiene il 15/20% di umidità (circa
18-24 mesi di stagionatura ). La percentuale di umidità incide notevolmente
sul potere calorico del legno, poiché una parte del calore sprigionato serve a
far evaporare l’acqua in esso contenuta e viene disperso in canna fumaria
insieme al vapore prodotto.
Il faggio secco ( 15% di umidità ), rispetto allo stesso legno con il 30% di
umidità, sprigiona il 25% in più di calore, ed il suo potere calorico si riduce alla
metà quando l’umidità è del 50%.
Si tenga presente che legna vecchia non significa di per sé legna secca:
l'essiccazione della legna è funzione del tempo, ma anche della giusta
collocazione e conservazione durante la stagionatura. Legna conservata
molto a lungo senza protezione, od in ambienti umidi e mal ventilati, sarà più
probabilmente marcia che secca.
La tabella seguente mostra i tempi medi di essiccazione da rispettare per
ottenere buona legna da ardere.
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Umidità media del legno in percentuale
Legna lasciata
all’aria aperta
Legna messa al riparo
3 mesi dopo il taglio
Tempo di essiccazione
Ciocchi
Tronchi
Ciocchi
Tronchi
0 ( legna verde)
75
78
75
78
3 mesi
48
62
44
61
6 mesi
37
46
29
35
9 mesi
33
38
26
28
12 mesi
26
35
25
27
18 mesi
18
27
17
17
24 mesi
16
24
16
14
30 mesi
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24
15
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