Sant`Anna 2014 - Grignano Vive
Transcript
Sant`Anna 2014 - Grignano Vive
E M E I S N I À T I N U M O C GRIGNA NO SANT’A NNA 2014 NUMERO XV S O M M A R I O COMUNITÀ INSIEME Periodico della comunità di Grignano SANT’ANNA 2014 Redazione: Don Roberto Plebani Albani Silvio Bonetalli Veronica Carminati Gennaro Carminati Lorenzo Cornelli Emanuela Gambirasio Petra Monzani Sara Morra Marcello Paganelli Elena Plati Emily Editoriale ----------------------------------------------------Grignano Vive --------------------------Angelo ci scrive dal Brasile --------------------------Il gruppo “ADO” --------------------------Il Binge Drinkin’ --------------------------Esperienze alpine “ADUNATA” --------------------------Esperienze alpine “GITA CON GLI ALPINI” ----------------------------------------------------Sant’Anna --------------------------I Falconieri del Grifone --------------------------Recensione opera in copertina --------------------------Battesimi, Confessioni, Comunioni, Cresime --------------------------Mostra di pittura --------------------------CRE 2014 ----------------------------------------------------Recensione libro --------------------------L’angolo della ricetta www.grignano.bg.it Impaginato e stampato da GRAFFIDEA - www.graffidea.it In copertina: Le baignade o L’Asniéres Georges Seurat - 1883-1884. Olio su tela, 201x302 cm. London, national Gallery. Via Roma - Grignano - 8.30/12.30 - 16.00/19.30 Tel. 331-2514.248 CONSULENZA GRAFICA & IMMAGINE CORSI E WORKSHOP GRAFICI DIGITAL PUBLISHING & WEB STAMPA DIGITALE e OFFSET - DECO AUTO E VETRINE MADONE - Via Mattei, 1/b T. 035 4939062 - [email protected] - www.graffidea.it GIANFRANCO PAGANELLI Pieffe Cell. +39 335.5238193 Tel e Fax +39 02.90929457 Mail: [email protected] srl Prodotti per gelaterie e pasticcerie Sede Magazzino: Via Dell’Artigianato, 34 24042 Capriate S.G.(Bg) C.F. e P.IVA: 03016110169 Alessandro Carrara Allianz Bank Financial Advisors S.p.A. T. 035 226 200 Via Camozzi, 81 - 24121 Bergamo 4 5 6 8 9 10 11 12 14 16 18 20 21 22 23 EDITORIALE RINNOVO CONSIGLIO PASTORALE “Non possiamo andare avanti con metodi scontati, con improvvisazioni pastorali, con ritmi di puro contenimento, con procedure di facile conservazione. È necessario mettersi in ascolto del futuro”. (Tonino Bello, omelie Quaresima 1983) A settembre, quando riprendono tutte le attività della Parrocchia, dobbiamo rinnovare e qualificare il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Fino a qualche anno fa, la maggioranza delle persone si riconosceva nella comunità parrocchiale. Oggi la presenza di altre religioni, la diminuzione della frequenza alle liturgie e alle iniziative pastorali, ci spinge a ripensare il ruolo della parrocchia. Il Concilio di Trento (1545 – 1563) aveva determinato la fisionomia della Chiesa centrandola sul prete e l’appartenenza alla Chiesa era soprattutto il legame con il sacerdote. Oggi dopo il Concilio Vaticano II (1962 – 1965), l’attenzione è sul legame e sulla responsabilità delle persone. Dopo il Concilio, le nostre comunità parrocchiali hanno subìto e affrontato profondi cambiamenti per rendersi più adatte alle esigenze di una nuova evangelizzazione. I mutamenti che hanno caratterizzato la nostra società hanno spinto i cristiani a ripensare al proprio modo di predicare, di celebrare, di 4 riunirsi, in base alle esigenze del vangelo e alla mentalità della gente. Questo cammino, sicuramente faticoso, non è più solo del prete, ma è della comunità cristiana. Papa Francesco ha scritto nell’Evangelii Gaudium: “I laici sono l’immensa maggioranza del popolo di Dio. Al loro servizio c’è una minoranza: i ministri ordinati. È cresciuta la coscienza dell’identità e della missione del laico nella Chiesa. Disponiamo di un numeroso laicato, benché non sufficiente, con un radicato senso comunitario e una grande fedeltà all’impegno della carità, della catechesi, della celebrazione della fede”. Anche il nostro Sinodo diocesano ha ribadito l’urgenza di dar vita a organismi di comunione vivi ed efficaci. Ecco che cosa afferma il Sinodo al n. 37: “Il primato dello stile comunionale trova una sua significativa espressione negli organismi di partecipazione, in primo luogo nel consiglio pastorale parrocchiale. Il consiglio pastorale parrocchiale va inteso come luogo di riflessione pastorale e di coordinamento delle attività e delle varie realtà che danno forma e forza alla vita parrocchiale”. Il consiglio pastorale è come un consiglio di famiglia, dove proviamo a parlarci e a prendere insieme le decisioni di cui la vita familiare ha bisogno. Il buon esito di un consiglio pastorale dipende dal clima che s’instaura tra le persone, da quanto uno si affeziona al cammino degli altri suoi fratelli, dalla disponibilità dei gruppi parrocchiali a pensare e a camminare insieme. Se questo accade è certamente utile al di là delle attività e delle iniziative che il consiglio riesce e promuovere. Don Roberto Partecipando al Consiglio Comunale aperto sul tema della Pedemontana, tenutosi a Grignano presso l’atrio delle scuole elementari alcuni mesi fa, era evidente lo scopo delle diverse forze politiche-amministrative presenti in Consiglio: giustificare la loro impotenza di fronte alla problematica emergente. Tutti, a loro dire, avevano fatto e brigato con un risultato uguale a ZERO: la Pedemontana passerà con tanti benefici, verde attrezzato, piste ciclabili ecc, in località in cui questa non transiterà, mentre a Grignano … rimarranno solo problemi? Quindi oltre al costatare che tutti questi cercavano di “giustificarsi” di fronte all’impotenza nel rapportarsi ad altri Enti, si costatava anche che queste persone, nostre rappresentanti, una volta elette venivano poi lasciate sole. Un po’ perché queste difficilmente si rapportano con la cittadinanza, molto perché la cittadinanza parla molto al bar o in piazza, ma difficilmente poi supporta concretamente chi ha votato. Sia chiaro che questo modo di fare ed essere non è assolutamente imputabile solo all’ultimo quinquennio ma bensì da sempre. Qualcuno pensa: è ora che Grignano si svegli! Come? Ricette miracolose non esistono, rimane il pensiero di unire gente che non solo critichi ma che possa aiutare e stimolare chi ci rappresenta. Un COMITATO locale? Passano i mesi e con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative comunali alcune persone interpellate per candidarsi nella tornata elettorale non danno questa disponibilità ma si rendono consci che è ora di fare qualcosa per la nostra Frazione. Prende corpo l’idea di un comitato che possa essere di pungolo e di sostegno ai nostri rappresentanti nel Consiglio Comunale e/o agisca anche in proprio per altre iniziative. Ribellandosi all’idea che Grignano è solo un dormitorio, in vari incontri queste persone fondano questo comitato con tanto di statuto, che sicuramente non sarà esaustivo e magari andrà corretto e integrato, ma è un PUNTO da cui PARTIRE, quindi ... è stato costituito “GRIGNANO VIVE”, un comitato civico spontaneo, libero, apartitico, democratico e di volontariato, che nasce per affrontare tematiche e problematiche emergenti sul territorio di Grignano. GRIGNANO VIVE Le finalità del Comitato sono quelle di ascoltare, promuovere e sostenere le istanze, di interesse comune, dei cittadini verso Enti Pubblici e Associazioni presenti sul territorio, nell’ottica di collaborare con gli stessi per migliorare il servizio al cittadino. In particolare, il Comitato promuove ogni iniziativa idonea a rendere effettiva la partecipazione democratica dei cittadini alla vita civile, politica, sociale, culturale ed amministrativa della comunità locale, svolgendo attività di informazione, approfondimento e proposte sulle tematiche che riguardano gli interessi della comunità. Il Comitato si propone di essere un “ponte” tra la comunità grignanese e le istituzioni attraverso tre azioni fondamentali: 1. INFORMARE: sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni di interesse comune 2. COMUNICARE: è necessaria la comunicazione tra cittadini e istituzioni per sviluppare idee inerenti ai temi di interesse comune 3. PROPORRE: elaborare proposte di soluzione alle problematiche che riguardano il territorio, ma anche stimolare la partecipazione alla vita sociale, culturale e amministrativa della nostra comunità. Crediamo fortemente che la partecipazione civica, sensibilizzata e stimolata attraverso il confronto d’opinione tra abitanti che condividono necessità ma anche idee ed iniziative positive, possa apportare benefici nella vita di Grignano. Mentre si scrive questa nota è in corso la registrazione dei documenti costitutivi e statutari di “GRIGNANO VIVE”; a seguire, il tutto sarà opportunamente pubblicizzato, incluse le modalità di adesione allo stesso Comitato. Il Comitato, “Grignano Vive” 5 ANGELO CI SCRIVE DAL BRASILE BRASIL 2014 COPA (16 jun) x ELEIÇÕES (05 out) (un contributo per capire l’attuale congiuntura politica brasiliana) Carissimo don Roberto, Da un paio di giorni mi sto macchinando in testa l’articolo che mi hai chiesto di scrivere per il bollettino parrocchiale, in occasione delle ferie... e della “Coppa del Mondo 2014” in Brasile. Tanto per incominciare ti dico che sto leggendo e accompagnando vari punti di vista, perché all’entusiasmo iniziale di tutto il Brasile per la Coppa, aggiudicata nel 2007, è subentrata una feroce critica politica contra il governo Dilma (successore di Lula), in vista delle elezioni politiche del 5 di ottobre a livello ‘Nazionale’ (il Brasile è uno Stato di 27 Stati confederati, con un governo presidenzialista: 1 Presidente; 81 Senatori; 513 Deputati Federali) e Statali (27 governatori; e oltre una quarantina de Deputati Statali in ogni Stato). L’opposizione politica conservatrice (che ha la maggioranza nell’élite nazionale: 90% della stampa; 70% degli impresari; 80% del Giudiziario; 60% del Legislativo, che “scivola democraticamente” sempre dalla parte di chi 6 sta nel Potere Esecutivo) pensava che avrebbe facilmente ripreso il potere nel 2006 o nel 2010. Ma, col passare degli anni, i vecchi partiti - eredi delle élite economiche delle multinazionali, degli impresari, industriali, grandi commercianti, etc. e i partiti dell’estrema sinistra ideologica, hanno visto e vissuto l’angoscia politica della rielezione di Lula (al quale è subentrata Dilma nel 2010, indicata dal PT come candidata), appoggiato dalla maggioranza degli elettori, rieletto in base al successo della sua politica economica e sociale in favore dei lavoratori, che continua tutt’oggi (nonostante le varie crisi economiche e finanziarie mondiali, tra cui quella del 2008) e della maggior parte della popolazione, tradizionalmente esclusa dai benefici della società del benessere. Con Lula e Dilma la qualità di vita del Brasile è aumentata considerevolmente sia a livello familiare sia nazionale. Il Brasile è oggi la 7ª potenza del mondo, in produzione economica. É anche modello mondiale di distribuzione e socializzazione dei benefici dello sviluppo nazionale, con innovatrici Politiche Sociali in favore della popolazione: oltre 30 milioni di persone hanno superato lo stato d’indigenza, con aiuti dello Stato (Borsa Famiglia per i più poveri); sono stati aperti oltre 18 milioni di nuovi posti di lavoro; sono stati creati 240 Istituti di Formazione Tecnica; 12 nuove Università; condizioni di studio per centinaia di migliaia di figli di lavoratori del campo e della città (cosa impensabile fino a 10 anni fa). I progressi sociali ed economici sono molti. Ma c’è ancora molta strada da fare e molti problemi sociali da risolvere per una popolazione ormai vicino ai 200 milioni di abitanti, con un peso storico di oltre 350 anni di colonialismo e schiavitù; di 100 anni di politica rurale e industriale, e di esclusione sociale. Negli ultimi 4 anni, il gruppo dei “neo-liberali” (padroni del potere economico: impresari, banchieri, grandi proprietari di terra) - che costituiscono il 10% della popolazione e possiedono il 90% della ricchezza nazionale (scesa al 75% con Lula e Dilma) - ha cominciato una campagna di denunce – alcune reali e altre inventate - contro il governo federale per cercare di riprendersi il potere, usando la forza dei mass media con le strategie e tattiche politiche e giornalistiche di scandali e sensazionalismo. La campagna contro la “Coppa del Mondo” è da capire in questa situazione socio-politica. Si grida che non abbiamo scuole e ospedali, ed è vero. Ma la COPPA del 2014 e le OLIMPIADI del 2016 sono opportunità per investire in progetti d’infrastrutture pubbliche: qualità di servizi sociali, aeroporti, trasporto pubblico, alberghi, sicurezza pubblica, turismo internazionale, sport per giovani e meno giovani, etc. che da sempre non sono mai stati aspetti sociali d’investimenti pubblici. Non è vero che lo Stato investe un mucchio di soldi solo nella costruzione degli stadi, che non serviranno dopo gli eventi sportivi. Lo Stato investe molto nella realizzazione di nuove opere pubbliche indispensabili e attualmente quasi inesistenti o insufficienti. Gli attuali stadi sportivi non presentavano condizioni per la realizzazione di eventi mondiali. Le nuove strutture - oltre il 50% degli investimenti sono di origine privata - non si limitano al pallone e all’atletica, ma prevedono l’uso per attività sportive, culturali e sociali per la popolazione, tradizionalmente esclusa dagli impianti sportivi e senza spazi per eventi culturali. Gli interessi dell’opposizione politica riguardano la possibilità di vincere le elezioni di ottobre. Infatti, storicamente questi partiti e i loro rappresentanti non si sono mai interessati né furono modelli di etica politica, né innovatori di Politiche Sociali (Educazione, Salute, Pensione, Lavoro, Strade, Casa, Luce, Acqua, Sport, Cultura, etc.) per la popolazione. Anzi, non si sono mai impegnati in progetti per garantire la qualità di vita (almeno Salute, Trasporto e Educazione scolastica) della popolazione delle periferie delle città e dei comuni dell’hinterland. Tipico il presidente F.H.Cardoso (1994-2002, del PSDB), famoso sociologo, riconosciuto in campo internazionale per la ‘Teoria della Dipendenza” dei paesi del (ex) 3º Mondo dai Paesi del (ex) 1ºMondo. Il suo governo fu esplicito: Educazione e Salute sono spese pubbliche. Al contrario di LULA e DILMA per i quali tutte le politiche sociali sono INVESTIMENTI, perché la ricchezza del Brasile è la sua gente, non le sue ricchezze calcolate in base al valore venale di produzione e commercio. Angelo Paganelli 7 “ADO” IL GRUPPO ADOLESCENTI “Anche l’Io è un Tu per gli altri”. Il gruppo Ado si è incontrato anche quest’anno una volta la settimana in oratorio. Il cammino che abbiamo intrapreso si è concentrato sul TU: il riconoscimento del prossimo come persona con gli stessi desideri e bisogni. Abbiamo iniziato con un’attività manuale: la costruzione di una maschera di gesso per ciascun componente del gruppo, sì perché le maschere (i ruoli) che assumiamo nel rapportarci agli altri hanno una duplice valenza: da una parte rischiano di non lasciar trasparire chi siamo veramente, dall’altra ci fanno sentire sufficientemente tutelati, così da mettere in gioco nella relazione con gli altri soltanto qualcosa di noi stessi. Dopo alcuni incontri fatti di gioco, lavoro personale e confronto abbiamo capito che è importante vincere la necessità di nasconderci dietro a un’immagine diversa da sé, e questo passo di maturazione, che arriva col tempo, per divenire possibile, ha bisogno di sapere che trasformare le maschere in “possibilità di relazione”, permette di fare il primo passo avviandosi a lasciarle cadere: senza fretta ma con decisione. Nei nostri incontri abbiamo ascoltato gli altri raccontare di noi, e scoperto che da fuori è possibile vedere molte cose su noi stessi e ci siamo raccontati a volto scoperto. Per comunicare sinceramente noi stessi però abbiamo bisogno di avere la sensazione che non verremo traditi, la fiducia cresce attraverso il coraggio di rischiare e attraverso la conoscenza dell’altro con il quale s’instaura un legame. Nel periodo d’Avvento e di Quaresima abbiamo fatto un incontro con un Tu speciale: Gesù, un Figlio che ha intrapreso un lungo cammino sulle strade della Palestina per incontrare ogni uomo, per incontrare a distanza di 2000 anni anche noi. In Avvento inoltre abbiamo deciso di preparare uno spettacolo teatrale per i ragazzi del catechismo, abbiamo indossato le maschere delle stelle del firmamento e della stella cometa per annunciare la nascita di Gesù. Anche questa seppur nuova e con le sue difficoltà è stata una bella esperienza ed è stata anche l’occasione per dedicarci agli altri. Abbiamo poi parlato di volontariato, siamo partiti da quello che pensavamo per poi incontrare alcune realtà presenti nella nostra comunità: gli Alpini, la Caritas, L’Avis e l’Aido, Il Mato Grosso, il Sermig e il gruppo Afa, e abbiamo conosciuto molte persone che spendono il loro tempo per gli altri. 8 Oggi la gratuità sembra una questione fuori moda e fuori dalla possibilità di ciascuno ma queste persone si prendono cura degli altri e sono tutte felici di farlo, quasi che fare del bene prima di tutto faccia bene anche a loro. Abbiamo anche scoperto che quello che pensavamo facessero come volontariato è solo una piccola cosa di quello che fanno in realtà, per esempio gli Alpini oltre ad occuparsi delle salamelle e del far festa o spalare la neve e aiutare a Grignano, fanno parte della protezione civile e qualcuno di loro a volte parte per andare in zone terremotate o alluvionate a dare una mano; ci sono ragazzi come nel Mato Grosso o nel Sermig che trascorrono il sabato e la domenica ad aiutare gli altri facendo fatica, mentre noi passiamo il tempo a giocare a calcio o a divertirci; ci sono famiglie che aiutano i ragazzi in comunità o in affido, e altre famiglie anche a Grignano che vengono aiutate da quei viveri che ogni tanto raccogliamo suonando il campanello durante le raccolte Caritas. Anche nella nostra piccola comunità ci sono tante persone bisognose di aiuto, ma anche tante che s’impegnano a renderla migliore. L’ultimo incontro si è tenuto in compagnia dei nostri genitori e di alcune persone che hanno voluto partecipare, abbiamo incontrato il gruppo Acat di Terno d’Isola. In questo incontro ci hanno parlato delle dipendenze soprattutto dall’alcol; interrogandoci a vicenda volontari, genitori e figli, abbiamo capito che le dipendenze nascono spesso dalla mancanza di comunicazione, proprio a partire dalle nostre case e abbiamo concluso l’incontro promettendoci un po’ più di ascolto reciproco! Per quest’anno il nostro cammino è finito, o meglio la teoria è finita perché già ora stiamo preparando il Cre e finita la scuola partiremo per Torino, all’Arsenale della Pace per mettere in pratica quello che abbiamo imparato in questi incontri! Con queste righe cogliamo l’occasione per ringraziare prima di tutto i ragazzi che hanno partecipato con impegno senza mai mancare agli incontri, i genitori che sono sempre stati disponibili a incontrarci e ad accettare le proposte effettuate e i gruppi di volontariato che ci hanno dato una mano a parlare di loro con impegno e passione ai ragazzi. Speriamo che anche a Ottobre possiamo continuare quest’avventura con i ragazzi che hanno partecipato e i nuovi che vorranno partecipare. Grazie ancora per la strada trascorsa insieme e buona avventura per l’estate che vi aspetta! Francesca e Lara Il binge drinking consiste nel bere smodato di drink con alto contenuto alcolico ripetutamente ed in un tempo breve. È una pratica che si sta diffondendo tra i giovanissimi: avviene soprattutto al sabato sera e viene fatta per raggiungere “lo sballo” attraverso i meccanismi disinibitori dell’alcool. Inoltre, se fatto in concomitanza con l’assunzione di sostanze psicoattive (droghe ed altro), ha il risultato di potenziarne il loro effetto, provocando danni talvolta irreversibili sulla salute. Il 28 Aprile scorso l’associazione di volontari ACAT (Associazione Club Alcologici Territoriali) dell’Isola bergamasca, ha tenuto un incontro presso l’oratorio con ragazzi e genitori sul tema dei problemi legati all’abuso di bevande alcoliche. L’incontro ha posto in evidenza il modo in cui molte “credenze” diffuse nella nostra società ed alcuni “comportamenti” verso il bere rappresentano un rischio che sarebbe opportuno conoscere per evitare. Il presupposto dal quale è partita la discussione è quello secondo cui, grazie alla conoscenza delle cose, una persona fa le scelte giuste per sè, per la sua salute e per le persone che lo circondano. IL BINGE DRINKING L’incontro del 28 Aprile presso l’Oratorio Il consumo di bevande alcoliche tra i giovani è un fenomeno in forte aumento in Italia ed in tutti i paesi occidentali, generando forti preoccupazioni negli educatori, genitori e scuola, nel mondo del lavoro e tra gli addetti alla sanità. I giovani di età compresa tra i 13 ed i 29 anni rappresentano la fascia di popolazione particolarmente esposta ai rischi legati al consumo eccessivo di bevande alcoliche. Questi rischi sono assunti inconsapevolmente. Infatti, a differenza di altre sostanze, generalmente l’alcool gode dell’accettazione sociale e familiare. La sua popolarità deriva dalla cultura del bere, soprattutto quella italiana, che considera il vino come componente imprescindibile della buona tavola mediterranea, sottacendo i rischi che derivano dagli eccessi, se si fa eccezione per una blanda raccomandazione al bere moderato. Al contrario, verso i giovani il bere è influenzato da “pressioni ambientali”, siano esse mediatiche, pubblicitarie o, addirittura, familiari. I giovani usano la bevanda alcolica (non la consumano) perché è trendy, ovvero alla moda: la usano per essere più loquaci ed apparire brillanti, per sentirsi sicuri e facilitare le relazioni interpersonali (via la timidezza!!!). Bevono per sentirsi emancipati, accettati ed integrati nel gruppo con gli amici. Usano bere per acquisire un ruolo di leadership tra i compagni, mentre è vero proprio il contrario! L’incontro del 28 Aprile, condotto in modo conversazionale, è risultato piacevole, oltre che interessante, a tutti i partecipanti. La discussione ha evidenziato una volta in più come la conoscenza dell’alcool, dei suoi effetti e del modo di consumare bevande alcoliche permetta di acquisire la consapevolezza del proprio comportamento verso questa sostanza, favorendo la correzione di atteggiamenti sbagliati o inopportuni e portando le persona a fare scelte responsabili. 9 ESPERIENZE ALPINE GITA CON GLI ALPINI Cima del Grappa ADUNATA Pordenone “La Prima” STATUA IN BRONZO DI SUA SANTITÀ PAPA GIOVANNI PAOLO II° Perché, “La Prima”? Perché, Pordenone, ospita per la prima volta la 87^ Adunata Nazionale Alpini. * Come di consueto, l’Adunata inizia il giorno in cui il Consiglio Nazionale decide la destinazione quando iniziano i primi sopraluoghi per definire in ogni dettaglio lo svolgimento del Programma, ma entra nel cuore e nel vivo della festa l’anno successivo, nel mese di Maggio. Il Gruppo di Grignano ha seguito un iter quasi simile: una volta conosciuta la città, ci siamo messi in contatto con persone del luogo che fanno il possibile per trovarci una destinazione ove poter piazzare il nostro attendamento e poi ci si reca sul posto per prendere visione dell’area destinata. Come sempre, noi, formati da 22 Soci, siamo fortunati: l’area si trova presso una Comunità Missionaria, “Villaregia”, alle porte della città. Dopo aver piazzato il nostro campo, di venerdì, ci rechiamo verso il centro per poter visitare la cittadina di Pordenone. Tricolore e balconi imbandierati ovunque, al primo impatto dà subito un’impressione di buona accoglienza, anche la gente è contenta nel vedere una simile moltitudine di Alpini. Si visita il Duomo, il Comune del sec. XII° e le zone circostanti. Sul tardo pomeriggio, si attende con impazienza la “BANDIERA DI GUERRA” del 7° Alpini che, seguendo un percorso definito, raggiunge la piazza comunale, preceduta dalla Fanfara Alpina Tridentina ed a seguire i Confaloni Comunali della Provincia e il Labaro Nazionale dell’A.N.A. con i Gagliardetti Alpini. Dopo gli Onori, la Bandiera viene deposta nella Sala Comunale sino al termine dell’Adunata di Domenica Sera. Sabato, libera uscita per tutti, ognuno va dove meglio crede, nel pomeriggio la rituale Santa Messa che si tiene nel Palazzetto dello Sport, assiepato come non mai. Presiede la Celebrazione l’Ordinario Militare d’Italia, il Vescovo di Pordenone, alla presenza delle Autorità Civili e Militari. Domenica mattina, libera, mentre nel primo pomeriggio, ci spostiamo verso l’area di ammassamento destinata a 10 SFILATA Bergamo. L’Adunata ha avuto inizio alle ore 08,30 del mattino, ma il turno degli Alpini di Bergamo arriva verso le ore 16,30, il gruppo sfila compatto all’ormai indimenticabile grido del: “BERGHEM… BERGHEM” * Mi preme ricordare e ringraziare tutti i Soci Alpini del Gruppo, che hanno dimostrato serietà, compattezza nei tre giorni trascorsi insieme. Non dimentico anche i Soci Aggregati che hanno dato il meglio delle capacità nell’impegno congiunto e per ultimo il nostro infaticabile Cuoco Cristiano Agazzi, coadiuvato da Claudio Cornelli che ad ogni pranzo e cena ci preparavano dei piatti gustosi e … leggeri … vedi: brasato con polenta ecc… Prima tappa della giornata: Romano d’Ezzelino, dove ad attenderci c’era la nostra guida, il sottotenente Giovanni Idrio (responsabile Centro Studi della Sezione di Bassano), che ci ha guidati sino a Cima del Grappa (m. 1770) ove, in questo luogo e nei dintorni, si svolsero i tragici eventi della Grande Guerra del 15/18. Arrivati sulla Cima, ci trovammo davanti ad un muro di 3 m di neve che copriva ampiamente il Sacrario: si vedeva spuntare la cupola e due bandiere quella Italiana e Austriaca. La prima indicava il Cimitero Italiano con i suoi 12.000 Caduti; la seconda il Cimitero Austriaco con i suoi 10.000 Caduti. Dopo una pausa al Rifugio, ci recammo presso un’altra struttura, gestita dai Militari in Armi, dove le due scolaresche si sono divise: mentre l’una entrava al Museo, l’altra in un’apposita sala seguiva un breve filmato sugli eventi bellici di quel periodo. Visitata la galleria con le sue bocche di fuoco, linea difensiva italiana, abbiamo consumato il nostro pranzo al sacco, nella Sede della Protezione Civile, ex caserma. Anche questa Adunata è stata presa di mira da un temporale verso sera; chi ancora doveva sfilare, e per ultimi gli Alpini della città di Pordenone, sono stati inzuppati, ma contenti di aver visto realizzare il proprio sogno, di avere la loro prima Adunata. Il mattino del lunedì si smonta il campo per far ritorno ciascuno al proprio paese, alla propria casa, augurandosi di poter realizzare la prossima Adunata 2015 nella città Alpina dell’Aquila terremotata. Il Gruppo Alpini ha organizzato Mercoledì 2 Aprile una Giornata Culturale per le scolaresche del Plesso Scolastico di Grignano 4^ e 5^ in località Bassano del Grappa. Prima di lasciare il posto, ringraziando per l’ospitalità, il Capogruppo Romolo Pagnoncelli ha consegnato il Gagliardetto del Gruppo. ** Raggiunto, poi, Bassano del Grappa, siamo entrati sul Ponte Vecchio detto anche “Ponte degli Alpini” e abbiamo visitato la Sezione Alpini di Bassano e il Museo. Qui, ad aspettarci c’era il Vice Presidente A.N.A. Sezionale Giuseppe Rugolo, che ha tenuto con un gruppo una lezione di Storia Alpina ed Associativa e del Ponte degli Alpini. Al termine, dopo i dovuti ringraziamenti per l’ospitalità ricevuta, di nuovo il Capogrupppo Romolo, attorniato dai ragazzi, insegnanti e Alpini, sul Ponte, con una foto ricordo, ha consegnato al Vice Presidente il proprio Gagliardetto. Infine, ringrazio i Soci che, non potendo partecipare all’Adunata, si sono adoperati alla vendita di fiori, in paese: il ricavato, sarà devoluto ai nostri missionari grignanesi. Gruppo Alpini Grignano ** *CIMA DEL GRAPPA ** PONTE DEGLI ALPINI 11 S O L E N N I TA’ D I SANT’ANNA PROGRAMMA SAGRA DI S. ANNA P A R R O C C H I A D I G R I G N A N O Venerdì 18 luglio: ore 20.30 messa al santuario Giovedì 17 luglio: spettacolo del c.r.e. Sabato 19 luglio: ore 18.00 messa in parrocchia Venerdì 18 luglio: orchestra Le voci del cuore. Domenica 20 luglio: ore 08.00 messa in parrocchia Sabato 19 luglio: orchestra Barry Band ore 10.30 messa in parrocchia: Domenica 20 luglio: band 32esimo tributo ai nomadi e anniversari di matrimonio premiazione concorso fotografico Lunedì 21 luglio: ore 20.30 messa al santuario Lunedì 21 luglio: complesso Angelo e Valeria Martedì 22 luglio: ore 20.30 messa al santuario Martedì 22 luglio: complesso Luca e Anna Mercoledì 23 luglio: ore 20.30 messa al santuario Mercoledì 23 luglio: complesso Non solo liscio Giovedì 24 luglio: ore 20.30 messa al santuario Giovedì 24 luglio: complesso Acustic Dream Venerdì 25 luglio: ore 20.30 messa al santuario Venerdì 25 luglio: orchestra Bruno e la Blue Band Sabato 26 luglio: spettacolo pirotecnico S A B AT O 2 6 L U G L I O F E S TA D I S . A N N A Messe al Santuario Domenica 27 luglio: La Band dei preti T u t t e l e s e r e b a r, r i s t o r a n t e , p i z z e r i a , t o m bolate, musica e allegra compagnia. Tr e s e r a t e p a r t i c o l a r i : Venerdì 18 luglio: serata valtellinese Mercoledì 23 luglio: fagiolata Ore 08.30 Celebrata dalla parrocchia di Marne e Brembate Venerdì 25 luglio: serata di pesce (prenotazione obbliga- Ore 10.30 Celebrata dalla parrocchia di Grignano toria) Messe nella chiesa parrocchiale Ore 15:30: S. Messa in parrocchia per gli ammalati Ore 18.00: S. Messa solenne presieduta dal vescovo di di Grignano. Al termine, processione per le vie del paese con la statua della Santa. Accompagna il corpo Bandistico di Brembate. Layout -> Petra Bergamo Beschi mons. Francesco, accompagana il coro I FALCONIERI DEL GRIFONE l’utilizzo dei rapaci diurni per l’allontanamento di specie aviarie infestanti e dannose come piccioni, gabbiani e gazze. La falconeria alternativa viene applicata nelle scuole ed istituti con didattica e con l’esposizione al pubblico di alcune specie e trova applicazione nel socio culturale presso centri di accoglienza di persone diversamente abili (pet terapy). Ognuno di noi ha ben riposto nel cassetto un sogno, un ideale, un desiderio che aspetta di essere realizzato. Ogni epoca è caratterizzata da una serie di eventi storici o si arricchisce di innovazioni tecnologiche e scientifiche destinate a lasciare un’impronta di rilevante importanza nei secoli a seguire. L’uomo da sempre ha ricercato nel regno animale una forma di collaborazione o di amichevole complicità. Rapporti che hanno generato nei secoli sport, dove l’uomo e l’animale si uniscono in un perfetto sincronismo. La falconeria è sicuramente un evento storico, una scienza, un’arte, un’espressione di vita rimasta inalterata e in grado di resistere a secoli di storia o mutamenti ideologici, accorciando i confini fra la leggenda e la realtà, ma per esporre su ampia scala la storia di questa nobile arte, non basterebbe un articolo, ma bensì una stesura indefinita di testi. Da sempre la nobile arte della falconeria è rimasta legata alla caccia e considerata un sport esclusivo per nobili e potenti famiglie. Oggi la falconeria pur mantenendo le sue origini e le sue tradizioni, ha allargato i suoi orizzonti prendendo il nome di falconeria alternativa e trova applicazione negli interventi di bonifica negli aeroporti, nelle aziende o nei centri urbani con 14 Io e Lucia da sempre amanti di animali abbiamo iniziato il nostro percorso dedicando le nostre attenzioni a diverse specie di pappagalli con diverse caratteristiche e dimensioni, anche se la falconeria rappresentava quel sogno nel cassetto che attendeva di essere realizzato, ma bloccato dalla nostra ignoranza in materia e perché convinti che queste specie animali non fossero di facile reperibilità o gestione. emozioni e nuove esperienze. Quel sogno ormai realizzato si è tramutato in una realtà quotidiana che, ci vede impegnati non solo nelle manifestazioni storiche, ma che ci ha regalato la possibilità di interagire con i nostri animali, su set cinematografici, negli studi fotografici, su palcoscenici teatrali quali il Donizzetti di Bergamo, facendo conoscere la nostra immagine oltre oceano. Siamo presenti negli interventi di bonifica nelle aziende, con didattica nelle scuole e nei musei e operiamo spesso nel socio culturale mettendo la nostra conoscenza e i nostri rapaci in aiuto di persone diversamente abili con problematiche psichiche e motorie. Ricordate però che questo sogno prevede anche una convivenza e una collaborazione con animali che dipendono dalle vostre scelte e dalle vostre decisioni. Prima di affrontare questa avventura dovrete acquisire quelle nozioni e le basi necessarie per garantire ai vostri amici un’esistenza piacevole e priva di inutili sofferenze. Dopo qualche anno abbiamo appreso che i rapaci si potevano acquistare e detenere, ovviamente se accompagnati da regolare documento di provenienza. I rapaci sono animali affascinanti, misteriosi, nobili che si prestano alla convivenza con l’uomo, ma come tutti gli animali non devono essere un capriccio. Valutando i pro e i contro e raggiunta una decisione, abbiamo aperto quel cassetto per realizzare il nostro sogno. Toppetti Giovanni - I Falconieri del Grifone Prima di avventurarci in questo magnifico e fantastico mondo a noi completamente sconosciuto, ci siamo iscritti presso un’Associazione di cacciatori, che proponeva corsi di falconeria. Su richiesta di un’insegnate di lettere, abbiamo esposto nozioni di falconeria legata al medioevo a ragazzi immuno depressi e terminali, presso la nuova struttura ospedaliera di Bergamo. Con il traguardo del primo attestato e le prime nozioni per la gestione e l’addestramento dei rapaci, sono giunti i primi due esemplari di Poiana di Harris (Trilly e Hook) e uno stupendo esemplare di Poiana Coda Rossa (Vlady ). Un passo per noi importante, ma sicuramente devastante a livello emotivo. Il sapere a mio avviso non è mai sufficiente e in comune accordo io e Lucia, ci siamo iscritti ad un secondo corso. Un percorso molto più professionale ed approfondito che ci ha dato le basi necessarie per affrontare un ripido percorso. Con sacrificio e costanza giunsero le prime manifestazioni e i primi successi a premio dell’impegno con cui affrontavamo ogni singolo evento. I nuovi arrivi (barbagianni, gufi, civette e un numero di rapaci diurni), ci hanno aiutato a crescere professionalmente regalandoci nuove la consapevolezza che questa nobile arte è fatta di sacrifici, di ostacoli, di delusioni, ma più alto sarà il sacrificio, maggiore saranno i risultati del successo. Il nostro sogno ha preso sempre più consistenza. Oggi siamo una famiglia, un gruppo di amici, un nucleo di persone semplici legate da un’unica passione e dall’amore verso i rapaci diurni e notturni. Un impegno costante che ci vede impegnati nella continua ricerca scientifica, nell’apprendere nuove tecniche o ad abbracciare nuove tesi che ci aiutino ad accrescere il nostro sapere, a migliorare la nostra immagine, ma cosa importantissima a garantire ai nostri amici alati un crescente miglioramento di vita in stato di cattività. A chi come noi volesse realizzare questo sogno, gli consigliamo di affrontare questa avventura con 15 RECENSIONE OPERA IN COPERTINA L’ASNIÈRES L’opera raffigura dei bambini e degli uomini della classe operaia, che si godono una giornata di riposo ad Asnières-sur-Seine, sobborgo periferico nell’Île-de-France. Sullo sfondo le fabbriche del padre di Seurat; esse sono inattive, con le ciminiere spente, essendo domenica, mentre il fumo che si vede proviene dallo sbuffo di un treno che sta attraversando il ponte sul fiume. GEORGES SEURAT Le baignade o L’Asniéres Fondamentale è capire la diversità tra un movimento e una corrente, in molti libri i due termini vengono usati indistintamente. Nato a Parigi nel 1859 da un’importante famiglia di industriali. Si appassionò e studiò l’arte sin da ragazzo in particolare gli impressionisti. La svolta fu nel 1886 quando all’ultima mostra impressionista tutta l’attenzione venne rivolta verso di lui ed un suo quadro, “Un dimanche aprés-midi à l’ile de la grande jatte”. Un movimento è un gruppo come quello degli impressionisti, tutti vivono a Parigi, tutti conducono la stessa vita, tutti si conoscono e si incontrano spesso, tutti ragionano sul concetto base dell’impressione momentanea della realtà sulle persone. Molti risero davanti a quella gente ricoperta d’insetti. Una corrente, come un fiume, va in una direzione ben precisa, non si ferma, ognuno va per la sua strada, in comune c’è solo un sentimento iniziale che per i postimpressionisti e Seurat è quello di andare oltre l’impressionismo, oltre quello che esiste già. Il giovane critico Felix Fenon coniò in riferimento al quadro il termine di neoimpressionismo poi diventato postimpressionismo. Seurat ormai non si accontentava più di cogliere la natura en plain air (all’aria aperta) ma voleva dare un fondamento scientifico alla sua arte. L’unico che capì e diede spazio a Seurat e ai suoi sconosciuti colleghi fu Père Tanguy gallerista di fama; la cosa fece arrabbiare non poco il gruppo impressionista che ahimè aveva ormai dato tutto. Il termine più diffuso per descrivere la sua pittura fu quello di pointillism, che descrive il metodo a puntini attraverso il quale l’artista componeva la tela, coperta da piccolissime macchie di colore, destinate a descrivere la scomposizione fisica e reale della luce e la sua ricomposizione percettiva nella retina oculare dell’osservatore; ne è un esempio il celebre quadro L’Asnières. Insomma Seurat aveva acceso la miccia che avrebbe fatto esplodere: Cézanne, Gauguin, Van Gogh e molti altri. Nessun personaggio interagisce. Al centro un ragazzo si è tolto la camicia e il cappello, sparsi dietro di lui, e immerge le gambe nell’acqua da seduto. Davanti a lui un ragazzino si è immerso e soffia nelle mani; poco più in là un altro bagnante sta immerso stringendosi nelle spalle per il freddo dell’acqua. Non vi è segno di conversazione o divertimento tra i personaggi e ciò simboleggia l’alienazione della classe operaia costretta a farsi un bagno e a riposare in una zona inquinata, al contrario della ricca e festosa borghesia parigina. Petra 16 17 O BATTESIM ERICO SCO FED FRANCE ERNESTO COMU NION E NE ESSIO F CON 18 CRESIM A 19 Lilliput, Brobdingnag, Laputa, il mondo degli Huyhnhnms...tranquilli, non sono parolacce! Sono solo i nomi delle città che visiterà Gulliver, il personaggio protagonista del Cre di quest’anno. Durante il suo viaggio incontrerà personaggi stranissimi, vedrà mondi incredibili e il suo compito sarà adattarsi alle strane abitudini di queste città e abitare insieme ai personaggi che incontrerà man mano nella storia. FEMMINILITÀ GEOMETRICA L’ABITARE dunque è il tema scelto per il Cre 2014, dal titolo “Piano Terra”. Questo tema invita le persone, i bambini, gli animatori ad aprire la porta per andare incontro all’altro, in modo che nessuno si senta straniero ma destinatario di attenzioni e cure amorevoli. MOSTRA DI PITTURA Monica DAMINELLI PIANO TERRA CRE 2014 Quattro saranno le parole chiave di “Piano Terra”: Durante la Sagra di Sant’Anna, nei giorni di venerdì, sabato, e domenica dalle ore 08,30 alle 23,00 - Entrare: inizia il Cre, per alcuni è la prima volta, per altri è un appuntamento estivo già conosciuto, in ogni caso ogni anno viene proposto qualcosa di nuovo e di speciale, che suscita nei bambini quel pizzico di mistero e di fascino. Ogni entrata, ogni ingresso, si gioca tra il timore e l’entusiasmo per ciò che è sconosciuto. Monica nasce a Bergamo il 6 gennaio 1968 e frequenta l’istituto d’Arte Andrea Fantoni di Bergamo. - Custodire: una volta entrati, abitiamo l’esperienza del Cre! Il “custodire” nasce dallo stupore per ciò che si è ricevuto: siamo riconoscenti e per questo ci prendiamo cura delle nostre case, del nostro Cre e dei nostri ragazzi. Nel corso degli anni si appassiona alla realizzazione di quadri dando valore alla figura umana accentuando sempre più l’espressività del volto soprattutto degli occhi e della bocca. Inizia la sua attività di pittrice partecipando al primo concorso di pittura all’età di 14 anni ed ottiene il primo premio. Per diversi anni espone in numerose rassegne ottenendo molte medaglie di merito. Nel 1992 partecipa alla Mostra Internazionale presso la Galleria la Sfinge di Novara (classificandosi 3a tra i MAGNIFICI DIECI); nel 1993 conquista la targa di Riconoscimento di Merito e nello stesso anno viene premiata tra le prime tre nel Concorso Primavera a Milano presso la Galleria Eustachi. 20 Dopo diversi anni di inattività artistica ritorna con una nuova tecnica personale di pittura nella quale l’intensità dei volti è messa in luce da colori accesi e figure geometriche. Nella primavera del 2011 espone a Osio Sotto presso il “Bar Vecchio Tram” e in luglio dello stesso anno a Sarnico nella “Torretta Civica” con il Patrocinio della Pro Loco della stessa località lacustre, esperienza che viene ripetuta nel 2012. Dal 2013 partecipa a vari concorsi - mostre nella bergamasca fra cui alla nostra sagra di Sant’Anna. Esperienza significativa è la partecipazione al TROFEO BA-ROCCO di Milano. Opere dell’artista si possono ammirare a Verdello presso la Banca Popolare di Bergamo-UBI e al Centro Sportivo di via Oratorio a Brembate. - Costruire: ciò che riceviamo non è intoccabile e stabile, anzi, possiamo e dobbiamo renderlo migliore, con il nostro lavoro. Lo scopo del Cre e degli animatori non è “far passare il tempo” ai ragazzi, ma “costruire il loro tempo” e trasformarlo in qualcosa di educativo e divertente per ogni bambino, sperando che lasci un ricordo positivo in ognuno. - Uscire: Le esperienze che abbiamo fatto non sono uno scrigno dei ricordi da chiudere e mettere via, ma sono un bagaglio che ci consente di intraprendere nuovi viaggi, nuove avventure, nuove amicizie e di progettare un futuro ricco di valori e di insegnamenti. Non ci resta che augurare a tutti i bambini di passare un mese pieno di divertimento e di belle esperienze insieme a Don Roberto e a tutti gli animatori! Inoltre aspettiamo tutti i genitori, nonni, zii, amici (e chi più ne ha più ne metta) alla festa finale del Cre che si terrà Giovedì 17 Luglio davanti al tendone della festa di S. Anna. Sara 21 Mississipi Mud Pie (chiamata anche “torta di fango del Mississipi”), una torta statunitense al cioccolato, molto golosa e facilissima da fare. RECENSIONE LIBRO Tempo preparazione: 40 min. + 7 ore circa. L’ANGOLO DELLA RICETTA Ingredienti per la base: • 400 gr di frollini al cacao (devono essere semplici biscotti al cacao al massimo possono contenere scaglie di cioccolato). MARKUS ZUSAK • 150 gr di burro • 1 cucchiaio di zucchero Ingredienti per la crema: Storia di una ladra di libri • 120 gr di zucchero • 40 gr di amido di mais (maizena) • 30 gr di cacao meglio se amaro • sale “Trascorse un notevole lasso di tempo tra il primo libro che rubò e il secondo. Un altro elemento degno di nota è il fatto che il primo venne sottratto alla neve, il secondo al fuoco. Senza trascurare che ricevette anche altri libri. In tutto ne possedeva forse quindici o sedici, ma riteneva che la sua storia si basasse prevalentemente su una decina. Di quei dieci, sei erano rubati, uno lo trovò sul tavolo della cucina, due furono scritti per lei da un ebreo nascosto e uno lo portò un pomeriggio morbido, vestito di giallo. Quando si dedicò a scrivere la propria storia, si domandò quando esattamente i libri e le parole avessero incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto”. Ambientata nella Germania nazista, la storia di Liesel inizia su un treno diretto a Molching, vicino a Monaco, dove ad attendere lei e il fratellino ci sono gli Hubermann, la loro futura famiglia adottiva. Purtroppo, però, il fratellino della bambina muore durante il viaggio e viene sepolto in un cimitero pieno di neve. È in questo luogo che la ragazzina ruba il suo primo libro, caduto dalle tasche di un giovane becchino. Ma per Liesel, che non sa leggere bene, quelle parole sono un mistero, che gli viene svelato dal suo padre adottivo. È proprio nello scantinato di casa Hubermann che la ragazzina impara a leggere; quello che prima era un mistero, ora è evasione dalla dura realtà del regime nazista, è ribellione del pensiero all’ideologia hitleriana, è salvezza del pensiero dalla manipolazione della propaganda. La storia di una ladra di libri è uno di quei libri, che, nonostante la commercializzazione mediatica che ha subìto per esser venduto, si merita tutta la pubblicità. Una bella storia, una di quelle che davvero – per usare una frase cara ai critici – ti cambia la vita. Elena 22 • 4 tuorli • 700 ml di latte • 30 gr di burro 1 • 70 gr di cioccolato fondente (extra-fondente per i più temerari) Procedimento: Tritare i biscotti al mixer, unire il burro fuso e un cucchiaio di zucchero e frullare ancora per amalgamare il tutto. Armatevi di un po’ di pazienza e riempite una tortiera ad anello con questo composto fino a formare un guscio compatto di spessore costante sia per la base che per le pareti. Preriscaldate il forno a 180° e fate cuocere per 8 minuti. Estrarre la base e lasciarla raffreddare a temperatura ambiente (se appena estratta vi sembra soffice nessun problema una volta raffreddata avrà la consistenza del biscotto). Per la crema unire in un pentolino fuori dal fuoco lo zucchero, amido di mais, cacao, sale, i 4 tuorli, il latte e mischiare bene bene bene. Mettete tutto sul fuoco e fate addensare continuando a mescolare con una frusta a mano (dovrà avere l’aspetto un budino molto denso). Fuori fuoco unite alla crema i 30 gr di burro ed i 170 gr di cioccolato che avrete prima fatto sciogliere nel microonde, amalgamate bene il tutto e lasciate raffreddare per un paio d’ore. Riempire il guscio di biscotto con la crema (non curate più di tanto l’aspetto che comunque deve sembrare una torta di fango…) e poi riporre la torta in frigo per minimo 5 ore (meglio se per tutta la notte). A piacere aggiungere panna montata 23