Locandina 13 aprile_tris.pub

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Locandina 13 aprile_tris.pub
CORO ALPINO OROBICA
www.coroalpinoorobica.eu
La storia del coro inizia nel 1979 con il primo coro alpino sotto le
armi il “Coro Brigata Alpina Orobica”, per iniziativa di don
Bruno Pontalto, Cappellano militare a Merano.
Nel 1987 il Coro viene rifondato in veste civile, riunendo i
coristi congedati per tenere viva quell’indimenticabile
esperienza musicale ed umana. Da allora nel gruppo si
sono avvicendati molti componenti, riuscendo però a mantenere la
continuità di quello spirito di corpo che tutti gli Alpini hanno.
Siamo stati, siamo ancora e saremo sempre Alpini.
Durante la sua ormai lunga vita il Coro ha inciso diversi CD, tiene una
quindicina di concerti all’anno, partecipa alle Adunate, a molte rassegne
e concorsi; senza tralasciare la presenza nelle scuole, nelle Case di riposo e
nelle feste di paese, soprattutto in quelle dove c’è uno scopo benefico;
i nostri canti infatti toccano il cuore e muovono a gesti di solidarietà.
Nel Coro ognuno deve fare la sua
parte: baritoni e bassi reggono
l’armonia, i tenori fanno la melodia, i “primi” fan volare alte le
note, e il Maestro li dirige……ma
fondamentale è anche la parte
del pubblico, che sempre partecipa come sezione aggiunta ai concerti.
La musica riesce ad unire le persone e il nostro repertorio tradizionale,
anche se riproposto con arrangiamenti moderni, lo conoscono tutti.
Il canto alpino è un unicum italiano, che non ha paragoni nemmeno nelle
altre nazioni vicine, ed è tuttora un elemento di unità nazionale.
www.coroalpinoorobica.eu
PROGRAMMA
PROGRAMMA
TRENTATRÈ Armonizzato da Brupon
MONTE CANINO Armonizzato da G. Malatesta
Inno degli Alpini. “33” sta a indicare la velocità della musica sui passi, appunto
33 per minuto, perché la camminata in montagna deve essere lenta e costante.
Montagna in provincia di Udine, teatro durante la prima guerra mondiale di aspri
combattimenti tra l'esercito italiano e quello austriaco.
ALPINI IN LIBIA Armonizzato da Flaminio Gervasi
IL GOLICO di Bepi De Marzi
Questo canto nacque tra le truppe durante la guerra di Libia (1911-1912) ove gli
Alpini, tolti dalle montagne native e gettati in un deserto oltremare, inflissero una
dura sconfitta all'emiro Enver Bey.
Ricorda il sacrificio delle truppe alpine della Brigata Julia nella seconda guerra
mondiale. In particolare la battaglia del monte Golico nell’odierna Slovenia in cui
gli alpini subirono pesanti perdite da parte dell’artiglieria nemica. Nel testo ricorre
il tema della “preghiera prima di morire” che si ritrova in numerosi classici della
tradizione del canto degli alpini.
IL TESTAMENTO DEL CAPITANO Armonizzato da G. Malatesta
L’origine del più classico fra i canti degli alpini è nel cinquecentesco testamento
spirituale del Marchese di Saluzzo, capitano delle armi francesi nel regno di
Napoli. Nel canto degli alpini emerge il duro realismo dei soldati che avvezzi all’ubbidienza ed alla sofferenza, giungono per raccogliere le ultime volontà dell’ufficiale, il riferimento è al capitano Giuseppe Grandi della Tridentina
Medaglia
d’Oro al Valor Militare nella ritirata di Russia
SANMATIO di Bepi De Marzi
Il brano narra la leggenda della regina cattiva di San Matìo che s'innamora del
capitano della città di Giano, ma una volta scoperto che il capitano ama una contadina, lo mette in difficoltà, costringendolo a portarle l'acqua limpida e chiara che
sgorga nella pericolosa fonte. La prova è difficile ma alla fine
LA SAGRA di Bepi De Marzi
LE VOCI DI NIKOLAJEWKA
Le feste di paese sono la formula antica e sempre valida di condividere gioie e dolori con tutta la comunità. La bella Maria ha infranto molti cuori e rivede un vecchio amore... .
Mentre le divisioni della fanteria si stavano ritirando, il Corpo d'Armata Alpino ricevette l'ordine di rimanere sulle posizioni a difesa del Don. Il 13 gennaio 1943 i Russi
partirono per la terza fase della loro grande offensiva invernale e, senza spezzare il
fronte tenuto dagli alpini, ma infrangendo contemporaneamente quello degli Ungheresi a Nord e quello dei Tedeschi a Sud, con una manovra a tenaglia, riuscirono a
racchiudere il Corpo d'Armata Alpino in una vasta e profonda sacca.
BALLA MARIETTA di Bepi De Marzi
La canzone si concentra sul senso del ritmo e di spensieratezza che caratterizza le
feste e i momenti di ritrovo, in campagna e nelle stalle, dopo una giornata di lavoro nei campi.
SUL CAPPELLO - QUEL MAZZOLIN DI FIORI Armonizzato da Brupon
Il simbolo di riconoscimento degli Alpini è il cappello, sul quale si trovano: la penna nera, il fregio (un'aquila), la nappina (fiocco di lana di vari colori a seconda
del
battaglione) e il grado “...ma poi gli stessi uomini prima rudi e duri montanari, riescono a porgere un mazzolino di quei fiori colti sulle alte cime..". .
FRATELLO SOLE SORELLA LUNA di Ortolani - Pietropoli
BENIA CALASTORIA di Bepi De Marzi
Beniamino aveva una gran bella storia da raccontare. Emigrato per necessità ha
conosciuto la dura esperienza del minatore, Ora che è ritornato a casa è convinto di
riuscire a raccontare le sue avventure alla gente, ma il paese si è spopolato e nessuno lo riconosce o non ha tempo di fermarsi ad ascoltare. Non gli rimane che andare
da solo alla disperata ricerca di ricordi cancellati dal tempo e urlare il suo essere
ritornato nella sua valle.