Dossier WWF Le scimmie antropomorfe
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Dossier WWF Le scimmie antropomorfe
WWF Svizzera P.Indipendenza 6, cp 6501 Bellinzona 091/8206000 Dossier WWF Offerte: CP 80-470-3 Identikit Le scimmie antropomorfe Il gibbone L’altezza complessiva (dalla testa ai piedi in posizione eretta) di un gibbone può raggiungere 1 metro. Le braccia sono due volte più lunghe del corpo. Per questo vengono chiamati “scimmie dalle braccia lunghe”. Un gibbone adulto può pesare fino a 7 kg. I gibboni vivono nel continente asiatico, tra l’India e il sud della Cina. Sono presenti anche nelle isole di Sumatra, Borneo e nella parte occidentale di Giava. Conducono una vita prevalentemente arboricola, essi vivono infatti nella parte superiore della volta arborea della foresta vergine pluviale. Una comunità di gibboni ha bisogno di un territorio di circa 50 ettari di foresta pluviale. I gibboni sono prevalentemente vegetariani: si nutrono di frutti che crescono nella foresta vergine, germogli, fiori e tenere foglie. Di tanto in tanto mangiano però anche insetti, o addirittura saccheggiano il nido di un uccello. Neppure per bere i gibboni abbandonano la loro dimora arborea: soddisfano il loro fabbisogno di acqua leccando le foglie bagnate dalla pioggia. Oppure introducono un braccio nelle cavità di tronchi in cui si raccoglie l’acqua piovana e succhiano poi la pelliccia del loro braccio impregnata d’acqua. Tra i gibboni la gravidanza dura circa 220 giorni. Di solito i gibboni partoriscono un unico cucciolo. Le femmine si riproducono solo una volta ogni due o tre anni. I gibboni vivono in famiglie composte da una coppia di esemplari adulti che rimangono uniti per tutta la vita. Con loro si trattengono di solito solo i due piccoli nati per ultimi, perché i giovani gibboni devono lasciare la loro famiglia ad un’età di circa 6 anni. Un gruppo di gibboni è quindi composto da un massimo di 4-5 animali. I gibboni possono vivere per circa 25 anni. Le famiglie di gibboni difendono il proprio territorio: essi marcano infatti l’area rivendicata cantando in coro – un po’ come gli uccelli – poco prima del sorgere del sole, segnalando così quale area considerano di loro proprietà. I gibboni si spostano da un albero all’altro servendosi delle lunghe braccia: nessun altro mammifero riesce a muoversi così velocemente nella foresta vergine. A volte i gibboni abbandonano addirittura la presa con un braccio, prima ancora che l’altro abbia raggiunto il ramo successivo. In questo modo sembra proprio che essi volino sopra la volta della foresta: sono già stati osservati voli per una distanza di ben 15 metri. Le scimmie antropomorfe– così come anche gli uomini – appartengono all’ordine dei primati. I primati comprendono anche le scimmie catarrine, o del vecchio mondo, le scimmie platirrine, o del nuovo mondo, e le proscimmie (come per esempio i lemuri). Si distinguono piccole scimmie antropomorfe (gibbone) e grandi scimmie antropomorfe, (scimpanzé, bonobo, gorilla e orango). Entrambe non hanno la coda e le loro braccia sono più lunghe delle gambe. L’uomo non discende da scimmie attualmente viventi. Le scimmie antropomorfe e gli esseri umani hanno tuttavia antenati comuni, anche se le linee evolutive si sono separate già 10-20 milioni di anni fa. Le scimmie antropomorfe e l’uomo si sono quindi sviluppati parallelamente. L’uomo è simile alle scimmie antropomorfe. L’uomo e lo scimpanzé hanno un patrimonio genetico comune per il 98%. Lo scimpanzé e l’uomo sono parenti più stretti di quanto non siano, ad esempio, lo scimpanzé e il gorilla. L’orangutan I maschi di orangutan sono alti (dalla testa ai piedi in posizione eretta) fino a 150 cm e possono raggiungere un peso di 90 kg. Le femmine sono di circa 20 cm più piccole e pesano circa la metà. Gli orangutan vivono nelle foreste del nord di Sumatra e nei bassopiani coperti da foreste pluviali del Borneo. Gli oranghi sembrano fatti apposta per vivere nella foresta tropicale e trascorrono quasi tutta la loro vita sugli alberi, sui quali costruiscono nidi sia per il giorno che per la notte. Un orangutan ha bisogno di un territorio di diversi chilometri quadrati, anche se i territori degli orangutan si intersecano nelle loro aree marginali. Gli orangutan si nutrono principalmente di frutti. Essi conoscono perfettamente gli alberi del proprio territorio e passano regolarmente a controllare se i frutti sono maturi. Gli orangutan sono animali solitari. Si incontrano solo durante il periodo dell’accoppiamento. La gravidanza dura circa 260 giorni. Una femmina di orangutan di solito mette al mondo un solo piccolo ogni 5-10 anni. Raramente gli orangutan in libertà vivono più di 40 anni. Nonostante il loro peso notevole, gli orangutan sono perfettamente in grado di spostarsi tra i rami della volta arborea. Essi afferrano i rami e li tirano a sé per arrampicarsi, oppure si lanciano da un albero all’altro appesi ad una liana. I maschi sono famosi per il loro «long call», un tipico richiamo simile ad un profondo ruggito, un suono prolungato che risuona a grande distanza nella foresta, con l’obiettivo di mettere in guardia gli altri maschi e di attirare le femmine disponibili all’accoppiamento. Il gorilla I gorilla sono alti (dalla testa ai piedi in posizione eretta) fino a 170 cm. I gorilla maschio possono pesare fino a 200 kg, le femmine circa la metà. I gorilla vivono esclusivamente nella giungla dell’Africa centrale e occidentale, i gorilla di montagna addirittura solo in due zone forestali di montagna dell’Africa orientale. Sono animali che vivono a terra, quasi tutta la loro vita si svolge infatti sul suolo della foresta vergine. Solo la notte i gorilla salgono sugli alberi e dormono nelle tane che si sono costruiti. Una famiglia di gorilla abita un territorio di circa 20 km2. I gorilla sono vegetariani puri: si nutrono di erbe, foglie, germogli e frutti. Dopo una gravidanza di 265 giorni le femmine di gorilla mettono al mondo un piccolo, più raramente una coppia di gemelli. Si riproducono solo una volta ogni 4-6 anni. I gorilla in libertà possono vivere circa 40 anni. I gorilla sono animali assolutamente pacifici. Vivono in grandi famiglie composte da circa 50 esemplari. Più spesso tuttavia i gruppi sono composti da 5-10 membri. Il capobranco è un cosiddetto “silverback” (schiena d’argento), un maschio adulto, responsabile della sicurezza della famiglia. È lui che guida il branco perché è esperto, prudente e astuto, non solo per la sua forza. Se qualcuno dei membri non si trova più bene all’interno della famiglia, può andarsene e unirsi ad un altro gruppo. Il gibbone e l’uomo Il gibbone è un animale altamente specializzato per la vita nella foresta. Esso può vivere solo tra i rami che compongono la volta della foresta vergine tropicale. Ma nella regione abitata dai gibboni, la foresta vergine sta diminuendo a vista d’occhio perché gli uomini avanzano disboscando sempre di più la foresta – e senza foresta vergine i gibboni non possono sopravvivere! I gibboni sono i primati più minacciati dall’estinzione. Orangutan e uomo Gli orangutan sono animali perfettamente adattati alla vita nella foresta: il loro nome in lingua malese significa «uomo della foresta». Nelle regioni di diffusione degli orangutan vengono abbattuti sempre più alberi, perciò lo spazio vitale di questi splendidi animali si riduce ogni giorno di più. Se il loro habitat viene distrutto, gli orangutan abbandonano il sicuro mondo delle chiome degli alberi e sono costretti a cercare il cibo necessario nei campi e negli orti degli uomini. Qui vengono spesso uccisi (per paura) e se hanno con sé dei piccoli, vengono catturati e venduti come «animaletti di peluche» viventi. Gorilla e uomo Soprattutto i gorilla di montagna sono fortemente minacciati, ne sono rimasti solo circa 700 esemplari. Nell’Africa centrale i gorilla vengono cacciati per la loro carne e il loro spazio vitale viene progressivamente distrutto. Lo scimpanzé L’altezza degli scimpanzé (dalla testa ai piedi in posizione eretta) può raggiungere i 170 cm. I maschi pesano fino a 70 kg, le femmine fino a 50 kg. Gli scimpanzé vivono nell’Africa occidentale, centrale e orientale. alcuni vivono nella savana, altri nella giungla. Trascorrono la maggior parte del tempo al suolo, ma si arrampicano anche sugli alberi per la ricercare di cibo e per dormire. Essi costruiscono delle tane per il giorno e altre per la notte. Gli scimpanzé sono onnivori, si nutrono di frutti, foglie e germogli, ma danno anche la caccia a scimmie e altri piccoli animali. Sono in grado di utilizzare con abilità semplici attrezzi, ad esempio “pescano” le termiti infilando lunghi fili d’erba nei fori d’ingresso dei termitai, oppure utilizzano pietre per aprire le noci. La gravidanza dura circa 230 giorni, dopodiché la femmina di scimpanzé partorisce di solito un solo piccolo. In libertà gli scimpanzé possono raggiungere i 50 anni di età. Gli scimpanzé vivono in gruppi variabili che possono raggiungere gli 80 esemplari. All’interno di questo grande gruppo ci sono sottogruppi composti da 3-10 animali. La gerarchia interna al gruppo non viene determinata tanto da violente lotte per il potere, quanto piuttosto dal grado di parentela tra i diversi esemplari. I figli di genitori di rango elevato (più esperti) godono perciò di una particolare posizione. Il bonobo I bonobo sono stati scoperti solo nel 1929 e sono ancora relativamente poco studiati. Sono parenti stretti degli scimpanzé, ma sono di temperamento più pacifico e hanno una testa più piccola e arrotondata. Pesano da 33 a 45 kg e sono i nostri parenti più prossimi. I bonobo vivono esclusivamente nel bacino del Congo, al centro dell’Africa. Vivono principalmente sugli alberi dove costruiscono nidi per il giorno e per la notte. Si spostano attraverso la foresta tropicale in grandi gruppi che contano fino a 120 individui. Si nutrono principalmente di frutta, ma mangiano anche altri vegetali e talvolta qualche piccolo mammifero. Tuttavia non sono mai stati osservati durante la caccia. I bonobo sono dei veri maestri nella gesticolazione: sono in grado di scambiare veri e propri discorsi con espressioni del volto e movimenti del corpo. I conflitti vengono superati attraverso una comunicazione gestuale prolungata e intensa e, aspetto tipico dei bonobo, attraverso il sesso: molte tensioni che possono verificarsi tra due bonobo vengono allentate attraverso contatti sessuali. Il nucleo di una famiglia bonobo è sempre composto da una femmina e dai suoi figli, che rimangono presso la madre per tutta la vita. Le figlie abbandonano il gruppo verso i 12 anni, a questo punto si uniscono ad un altro gruppo e possono a loro volta avere figli. Scimpanzé e uomo Il codice genetico (patrimonio genetico che determina come si sviluppa un essere vivente) degli scimpanzé è per il 98% identico a quello dell’uomo. Gli scimpanzé sono minacciati principalmente a causa della distruzione del loro habitat da parte degli uomini. In alcune regioni vengono anche cacciati per la loro carne. Il bonobo e l’uomo Non vi è alcuna stima attendibile del numero di bonobo. Le cifre vanno dai 5000 ai 60000 bonobo. Diverse sono le cause: Nella Rapubblica democratica del Congo vengono cacciati, da una parte per cibarsi della loro carnee, dall’altra perché si attribuiscono loro energie magiche o terapeutiche; essi sono anche vittime della guerra che da anni affligge la Repubblica Democratica del Congo; la più grave minaccia è però rappresentata dalla distruzione della foresta tropicale. Scimmie antropomorfe e WWF Nella sua battaglia per la sopravvivenza delle scimmie antropomorfe il WWF si orienta alla «Strategia globale per la protezione dei primati», un documento che è stato elaborato da ricercatori ed esperti e che si pone i seguenti obiettivi: creare parchi nazionali e riserve, in particolare nelle aree in cui la foresta tropicale è ancora intatta; istituire speciali aree protette per specie particolarmente minacciate; sviluppare e promuovere metodi di utilizzazione forestale che siano compatibili con l’ambiente naturale a lungo termine; promuovere la consapevolezza della popolazione sulle questioni di protezione della natura; bloccare il commercio illegale di piante e animali. Materiali del WWF WWF (1996). Rivista Panda 2/96: Scimmie antropomorfe. Nell’ombra dell’uomo. Fr. 3.-, n. d’ordine 3296 WWF Panda Club 3/2001 Airone Numero 244, Agosto 2001, Scimpanzè; Numero 256 Agosto 2002, Gorilla; Airone 238 Febbraio 2001, Orangutan WWF Panda Club 02/2009 Libri Seigneur, Bosc (1991). Gualtiero il gorilla. Arnoldo mondadori editore. Schmidt A. & Ch.(1990): Menschenaffen. Luzern, Kinderbuchverlag. Pott, E.(1997): Ravensburger Tierlexikon von A-Z. Ravensburg: Ravensburger Buchverlag Internet http://www.faunaprotetta.com http://www.animalieanimali.it/enciclopedia/scimmia.pdf http://ospitiweb.indire.it/~mitd0022/nascita_uomo/primati.htm http://www-1.unipv.it/webbio/cismu/prim/mostra2.htm www.primatis.de www.4apes.com/de www.primate.wisc.edu/pin www.gorilla.org Il WWF si impegna per uno sviluppo sostenibile della Terra e rende possibile a uomini e donne di prestare il loro contributo in tal senso. Questo dossier è stato realizzato grazie al contributo finanziario del Quale partner attivo all’interno della rete mondiale del WWF, il WWF Svizzera intende conservare la varietà di esseri viventi e di ecosistemi promuovere l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali arginare l’inquinamento e lo spreco di materie prime WWF Svizzera Giovani e ambiente Hohlstrasse 110 8010 Zurigo Telefono 01 297 21 21 Fax 01 297 21 00 E-mail: [email protected] www.wwf.ch Marzo 2009