Dossier WWF Le scimmie antropomorfe

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Dossier WWF Le scimmie antropomorfe
WWF Svizzera
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Dossier WWF
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Le scimmie antropomorfe
Il gibbone
L’altezza complessiva (dalla testa ai piedi in posizione eretta) di
un gibbone può raggiungere 1 metro. Le braccia sono due volte
più lunghe del corpo. Per questo vengono chiamati “scimmie
dalle braccia lunghe”. Un gibbone adulto può pesare fino a 7 kg.
I gibboni vivono nel continente asiatico, tra l’India e il sud della
Cina. Sono presenti anche nelle isole di Sumatra, Borneo e nella
parte occidentale di Giava. Conducono una vita prevalentemente
arboricola, essi vivono infatti nella parte superiore della volta
arborea della foresta vergine pluviale. Una comunità di gibboni ha
bisogno di un territorio di circa 50 ettari di foresta pluviale.
I gibboni sono prevalentemente vegetariani: si nutrono di frutti
che crescono nella foresta vergine, germogli, fiori e tenere foglie.
Di tanto in tanto mangiano però anche insetti, o addirittura
saccheggiano il nido di un uccello. Neppure per bere i gibboni
abbandonano la loro dimora arborea: soddisfano il loro
fabbisogno di acqua leccando le foglie bagnate dalla pioggia.
Oppure introducono un braccio nelle cavità di tronchi in cui si
raccoglie l’acqua piovana e succhiano poi la pelliccia del loro
braccio impregnata d’acqua.
Tra i gibboni la gravidanza dura circa 220 giorni. Di solito i
gibboni partoriscono un unico cucciolo. Le femmine si
riproducono solo una volta ogni due o tre anni. I gibboni vivono in
famiglie composte da una coppia di esemplari adulti che
rimangono uniti per tutta la vita. Con loro si trattengono di solito
solo i due piccoli nati per ultimi, perché i giovani gibboni devono
lasciare la loro famiglia ad un’età di circa 6 anni. Un gruppo di
gibboni è quindi composto da un massimo di 4-5 animali.
I gibboni possono vivere per circa 25 anni.
Le famiglie di gibboni difendono il proprio territorio: essi marcano
infatti l’area rivendicata cantando in coro – un po’ come gli uccelli
– poco prima del sorgere del sole, segnalando così quale area
considerano di loro proprietà.
I gibboni si spostano da un albero all’altro servendosi delle
lunghe braccia: nessun altro mammifero riesce a muoversi così
velocemente nella foresta vergine. A volte i gibboni abbandonano
addirittura la presa con un braccio, prima ancora che l’altro abbia
raggiunto il ramo successivo. In questo modo sembra proprio che
essi volino sopra la volta della foresta: sono già stati osservati voli
per una distanza di ben 15 metri.
Le scimmie antropomorfe–
così come anche gli uomini –
appartengono all’ordine dei
primati. I primati comprendono
anche le scimmie catarrine, o
del vecchio mondo, le scimmie
platirrine, o del nuovo mondo,
e le proscimmie (come per
esempio i lemuri).
Si distinguono piccole scimmie
antropomorfe
(gibbone)
e
grandi scimmie antropomorfe,
(scimpanzé, bonobo, gorilla e
orango). Entrambe non hanno
la coda e le loro braccia sono
più lunghe delle gambe.
L’uomo non discende da
scimmie attualmente viventi.
Le scimmie antropomorfe e gli
esseri umani hanno tuttavia
antenati comuni, anche se le
linee
evolutive
si
sono
separate già 10-20 milioni di
anni
fa.
Le
scimmie
antropomorfe e l’uomo si sono
quindi
sviluppati
parallelamente.
L’uomo è simile alle scimmie
antropomorfe. L’uomo e lo
scimpanzé
hanno
un
patrimonio genetico comune
per il 98%. Lo scimpanzé e
l’uomo sono parenti più stretti
di quanto non siano, ad
esempio, lo scimpanzé e il
gorilla.
L’orangutan
I maschi di orangutan sono alti (dalla testa ai piedi in posizione
eretta) fino a 150 cm e possono raggiungere un peso di 90 kg. Le
femmine sono di circa 20 cm più piccole e pesano circa la metà.
Gli orangutan vivono nelle foreste del nord di Sumatra e nei
bassopiani coperti da foreste pluviali del Borneo. Gli oranghi
sembrano fatti apposta per vivere nella foresta tropicale e
trascorrono quasi tutta la loro vita sugli alberi, sui quali
costruiscono nidi sia per il giorno che per la notte. Un orangutan
ha bisogno di un territorio di diversi chilometri quadrati, anche se i
territori degli orangutan si intersecano nelle loro aree marginali.
Gli orangutan si nutrono principalmente di frutti. Essi conoscono
perfettamente gli alberi del proprio territorio e passano
regolarmente a controllare se i frutti sono maturi.
Gli orangutan sono animali solitari. Si incontrano solo durante il
periodo dell’accoppiamento. La gravidanza dura circa 260 giorni.
Una femmina di orangutan di solito mette al mondo un solo
piccolo ogni 5-10 anni. Raramente gli orangutan in libertà vivono
più di 40 anni.
Nonostante il loro peso notevole, gli orangutan sono
perfettamente in grado di spostarsi tra i rami della volta arborea.
Essi afferrano i rami e li tirano a sé per arrampicarsi, oppure si
lanciano da un albero all’altro appesi ad una liana.
I maschi sono famosi per il loro «long call», un tipico richiamo
simile ad un profondo ruggito, un suono prolungato che risuona a
grande distanza nella foresta, con l’obiettivo di mettere in guardia
gli altri maschi e di attirare le femmine disponibili
all’accoppiamento.
Il gorilla
I gorilla sono alti (dalla testa ai piedi in posizione eretta) fino a
170 cm. I gorilla maschio possono pesare fino a 200 kg, le
femmine circa la metà.
I gorilla vivono esclusivamente nella giungla dell’Africa centrale e
occidentale, i gorilla di montagna addirittura solo in due zone
forestali di montagna dell’Africa orientale. Sono animali che
vivono a terra, quasi tutta la loro vita si svolge infatti sul suolo
della foresta vergine. Solo la notte i gorilla salgono sugli alberi e
dormono nelle tane che si sono costruiti. Una famiglia di gorilla
abita un territorio di circa 20 km2.
I gorilla sono vegetariani puri: si nutrono di erbe, foglie, germogli
e frutti.
Dopo una gravidanza di 265 giorni le femmine di gorilla mettono
al mondo un piccolo, più raramente una coppia di gemelli. Si
riproducono solo una volta ogni 4-6 anni. I gorilla in libertà
possono vivere circa 40 anni.
I gorilla sono animali assolutamente pacifici. Vivono in grandi
famiglie composte da circa 50 esemplari. Più spesso tuttavia i
gruppi sono composti da 5-10 membri. Il capobranco è un
cosiddetto “silverback” (schiena d’argento), un maschio adulto,
responsabile della sicurezza della famiglia. È lui che guida il
branco perché è esperto, prudente e astuto, non solo per la sua
forza. Se qualcuno dei membri non si trova più bene all’interno
della famiglia, può andarsene e unirsi ad un altro gruppo.
Il gibbone e l’uomo
Il gibbone è un animale altamente
specializzato per la vita nella
foresta. Esso può vivere solo tra i
rami che compongono la volta
della foresta vergine tropicale. Ma
nella regione abitata dai gibboni,
la foresta vergine sta diminuendo
a vista d’occhio perché gli uomini
avanzano disboscando sempre di
più la foresta – e senza foresta
vergine i gibboni non possono
sopravvivere! I gibboni sono i
primati
più
minacciati
dall’estinzione.
Orangutan e uomo
Gli orangutan sono animali
perfettamente adattati alla vita
nella foresta: il loro nome in
lingua malese significa «uomo
della foresta». Nelle regioni di
diffusione
degli
orangutan
vengono abbattuti sempre più
alberi, perciò lo spazio vitale di
questi splendidi animali si riduce
ogni giorno di più.
Se il loro habitat viene distrutto,
gli orangutan abbandonano il
sicuro mondo delle chiome degli
alberi e sono costretti a cercare il
cibo necessario nei campi e negli
orti degli uomini. Qui vengono
spesso uccisi (per paura) e se
hanno con sé dei piccoli, vengono
catturati
e
venduti
come
«animaletti di peluche» viventi.
Gorilla e uomo
Soprattutto i gorilla di montagna
sono fortemente minacciati, ne
sono rimasti solo circa 700
esemplari. Nell’Africa centrale i
gorilla vengono cacciati per la loro
carne e il loro spazio vitale viene
progressivamente distrutto.
Lo scimpanzé
L’altezza degli scimpanzé (dalla testa ai piedi in posizione eretta)
può raggiungere i 170 cm. I maschi pesano fino a 70 kg, le
femmine fino a 50 kg.
Gli scimpanzé vivono nell’Africa occidentale, centrale e orientale.
alcuni vivono nella savana, altri nella giungla. Trascorrono la
maggior parte del tempo al suolo, ma si arrampicano anche sugli
alberi per la ricercare di cibo e per dormire. Essi costruiscono
delle tane per il giorno e altre per la notte.
Gli scimpanzé sono onnivori, si nutrono di frutti, foglie e germogli,
ma danno anche la caccia a scimmie e altri piccoli animali. Sono
in grado di utilizzare con abilità semplici attrezzi, ad esempio
“pescano” le termiti infilando lunghi fili d’erba nei fori d’ingresso
dei termitai, oppure utilizzano pietre per aprire le noci.
La gravidanza dura circa 230 giorni, dopodiché la femmina di
scimpanzé partorisce di solito un solo piccolo. In libertà gli
scimpanzé possono raggiungere i 50 anni di età. Gli scimpanzé
vivono in gruppi variabili che possono raggiungere gli 80
esemplari. All’interno di questo grande gruppo ci sono sottogruppi
composti da 3-10 animali.
La gerarchia interna al gruppo non viene determinata tanto da
violente lotte per il potere, quanto piuttosto dal grado di parentela
tra i diversi esemplari. I figli di genitori di rango elevato (più
esperti) godono perciò di una particolare posizione.
Il bonobo
I bonobo sono stati scoperti solo nel 1929 e sono ancora
relativamente poco studiati.
Sono parenti stretti degli scimpanzé, ma sono di temperamento
più pacifico e hanno una testa più piccola e arrotondata. Pesano
da 33 a 45 kg e sono i nostri parenti più prossimi.
I bonobo vivono esclusivamente nel bacino del Congo, al centro
dell’Africa. Vivono principalmente sugli alberi dove costruiscono
nidi per il giorno e per la notte. Si spostano attraverso la foresta
tropicale in grandi gruppi che contano fino a 120 individui. Si
nutrono principalmente di frutta, ma mangiano anche altri vegetali
e talvolta qualche piccolo mammifero. Tuttavia non sono mai stati
osservati durante la caccia.
I bonobo sono dei veri maestri nella gesticolazione: sono in grado
di scambiare veri e propri discorsi con espressioni del volto e
movimenti del corpo.
I conflitti vengono superati attraverso una comunicazione
gestuale prolungata e intensa e, aspetto tipico dei bonobo,
attraverso il sesso: molte tensioni che possono verificarsi tra due
bonobo vengono allentate attraverso contatti sessuali.
Il nucleo di una famiglia bonobo è sempre composto da una
femmina e dai suoi figli, che rimangono presso la madre per tutta
la vita. Le figlie abbandonano il gruppo verso i 12 anni, a questo
punto si uniscono ad un altro gruppo e possono a loro volta avere
figli.
Scimpanzé e uomo
Il codice genetico (patrimonio
genetico che determina come si
sviluppa un essere vivente) degli
scimpanzé è per il 98% identico a
quello dell’uomo.
Gli scimpanzé sono minacciati
principalmente a causa della
distruzione del loro habitat da
parte degli uomini. In alcune
regioni vengono anche cacciati
per la loro carne.
Il bonobo e l’uomo
Non vi è alcuna stima attendibile del
numero di bonobo. Le cifre vanno
dai 5000 ai 60000 bonobo. Diverse
sono le cause:
Nella Rapubblica democratica del
Congo vengono cacciati, da una
parte per cibarsi della loro carnee,
dall’altra perché si attribuiscono
loro
energie
magiche
o
terapeutiche;
essi sono anche vittime della
guerra che da anni affligge la
Repubblica
Democratica
del
Congo;
la più grave minaccia è però
rappresentata dalla distruzione
della foresta tropicale.
Scimmie antropomorfe e WWF
Nella
sua
battaglia
per
la
sopravvivenza
delle
scimmie
antropomorfe il WWF si orienta alla
«Strategia globale per la protezione
dei primati», un documento che è
stato elaborato da ricercatori ed
esperti e che si pone i seguenti
obiettivi:
creare parchi nazionali e riserve,
in particolare nelle aree in cui la
foresta tropicale è ancora intatta;
istituire speciali aree protette per
specie
particolarmente
minacciate;
sviluppare e promuovere metodi
di utilizzazione forestale che
siano compatibili con l’ambiente
naturale a lungo termine;
promuovere la consapevolezza
della popolazione sulle questioni
di protezione della natura;
bloccare il commercio illegale di
piante e animali.
Materiali del WWF
WWF (1996). Rivista Panda 2/96: Scimmie antropomorfe. Nell’ombra dell’uomo. Fr. 3.-, n. d’ordine 3296
WWF Panda Club 3/2001
Airone Numero 244, Agosto 2001, Scimpanzè; Numero 256 Agosto 2002, Gorilla; Airone 238 Febbraio 2001,
Orangutan
WWF Panda Club 02/2009
Libri
Seigneur, Bosc (1991). Gualtiero il gorilla. Arnoldo mondadori editore.
Schmidt A. & Ch.(1990): Menschenaffen. Luzern, Kinderbuchverlag.
Pott, E.(1997): Ravensburger Tierlexikon von A-Z. Ravensburg: Ravensburger Buchverlag
Internet
http://www.faunaprotetta.com
http://www.animalieanimali.it/enciclopedia/scimmia.pdf
http://ospitiweb.indire.it/~mitd0022/nascita_uomo/primati.htm
http://www-1.unipv.it/webbio/cismu/prim/mostra2.htm
www.primatis.de
www.4apes.com/de
www.primate.wisc.edu/pin
www.gorilla.org
Il WWF si impegna per uno sviluppo sostenibile della Terra e rende
possibile a uomini e donne di prestare il loro contributo in tal senso.
Questo dossier è stato
realizzato grazie al contributo
finanziario del
Quale partner attivo all’interno della rete mondiale del WWF, il WWF
Svizzera intende
conservare la varietà di esseri viventi e di ecosistemi
promuovere l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali
arginare l’inquinamento e lo spreco di materie prime
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Giovani e ambiente
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Marzo 2009