Export Fvg col vento in poppa grazie a navi da crociera e
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Export Fvg col vento in poppa grazie a navi da crociera e
Copia di b3c92adf6ae54cfa5c12b895e1c4bb58 18 Economia MESSAGGERO VENETO SABATO 12 DICEMBRE 2015 le strade della ripresa Export Fvg col vento in poppa grazie a navi da crociera e mobili In Friuli Venezia Giulia Esportazioni per regione (milioni di euro correnti), I-III trimestre 2014-2015 I-III I-III Variazione assoluta trimestre 2014 trimestre 2015 FVG FVG 8.729,0 Trentino-Alto Adige 9.253,0 Veneto Emilia-Romagna Trentino-Alto Adige 5.400,5 5.721,6 Nordest Italia 40.417,1 Veneto 42.741,2 Variazione % 39.526,4 Emilia-Romagna FVG 41.054,0 Trentino-Alto Adige 94.073,0 Veneto Nordest 98.769,9 Emilia-Romagna Nordest 294.968,3 Italia Italia 307.278,0 524,0 321,1 2.324,1 1.527,6 Gorizia 4.696,9 12.309,7 6,0 5,9 5,8 3,9 5,0 4,2 Pordenone Variazione assoluta Udine Variazione % Trieste 420,8 35,5 Gorizia 63,2 5,4 Pordenone 46,9 1,8 Udine -6,9 -0,2 Fonte: elaborazioni IRES FVG su dati Istat te all’estero di macchinari e apparecchiature, degli articoli in gomma e in plastica, il legno, la siderurgia. Va bene, invece, il mobile, che pare aver agganciato in maniera decisa la ripresa. Trieste 3.759,8 LE CIFRE 3.766,7 Nei primi nove mesi dell’anno vendite in crescita del 6 per cento: si attestano a 9,2 miliardi di euro Arretrano macchinari, plastica e siderurgia. La provincia di Udine è l’unica con il segno meno 2.617,3 2.664,1 Le esportazioni continuano a rappresentare un punto di forza per le imprese del Friuli Venezia Giulia. Soprattutto per quelle che vendono prodotti finiti, fortemente internazionalizzate, e anche per chi sta loro dietro, ovvero le relative filiere. Ma... c’è un ma. Se il Fvg chiude i primi nove mesi dell’anno con un importante segno più, ovvero una crescita delle vendite all’estero di circa 524 milioni di euro, in termini assoluti, +6 per cento come trend percentuale, passando dagli 8 miliardi e 729 milioni dei primi 9 mesi del 2014, ai 9 miliardi e 253 milioni dello stesso periodo di quest’anno, lo deve soprattutto alla cantieristica. Il settore, particolarmente importante per questo territorio, si caratterizza però per fasi temporalmente lunghe, che iniziano con l’acquisizione dell’ordine e si concludono con la consegna e la fatturazione della nave che può avvenire anche dopo un anno. Una transazione conclusa o meno, fa oscillare di molto il valore medio regionale, in più o in meno. L’analisi puntuale deve ovviamente tenere conto anche di questi fenomeni, ma per valutare il trend di crescita è più efficace osservare i settori tradizionali, meccanica, mobile, chimica e gomma plastica. E nei settori più tradizionali, il Fvg denota una qualche sofferenza. Flettono infatti le vendi- 1.160,8 1.224,0 ◗ UDINE 1.184,2 1.605,0 di Elena Del Giudice CROMASIA Sulle esportazioni dei primi nove mesi dell’anno, si è soffermato l’Ires Fvg che rimarca «l’andamento positivo della cantieristica e quindi il contributo delle province di Gorizia, +5,4 per cento, e di Trieste, +35,5 per cento» alla buona perfomance delle esportazioni regionali. Positiva ma più modesta la crescita di Pordenone, +1,8 per cento, mentre Udine cede lo 0,2 per cento «a causa spiega il ricercatore dell’Ires, Alessandro Russo - delle dinamiche negative del comparto siderurgico e delle produzioni in metallo». Al netto della cantieristica «la crescita dell’export del Fvg prosegue Russo - sarebbe stata decisamente più contenuta, +1,4 per cento, e inferiore alla media nazionale (+4,2), e ovviamente anche di quella del Nordest (+5 per cento), a causa soprattutto dell’andamento di un comparto fondamentale per l’economia regionale come quello della meccanica (che chiude il periodo a -1,5 per cento) ma anche di quello della gomma-plastica». In merito alle destinazioni delle merci del Fvg, sono in crescita del 35 per il cento gli Usa, la Francia del 15,3, la Turchia sale del 75,5%, merito di macchinari e apparecchiature, apparecchi elettrici, prodotti della siderurgia. Flette invece la Germania del 3,8, ma rimane il principale mercato di sbocco con 1,2 miliardi di euro; la Cina cede il 16 per cento e la Russia ha un saldo a -9,3%. ©RIPRODUZIONERISERVATA