Anno V Giugno 2012 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via
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Anno V Giugno 2012 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via
Anno V Giugno 2012 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via G. Di Vittorio, 25 - 51035 Lamporecchio (PT) “POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB PISTOIA” L’EDITORIALE DEL DIRETTORE MASSIMO MANCINI: C Associazione Culturale Orizzonti Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008 Direttore Responsabile: Massimo Mancini Redazione: V.D. Stefano Ferrali Mara Fadanelli Michela Cammilli Spartaco Capaccioli Maddalena Mirandi Tommaso Rubino Sandro Bonaccorsi Paolo Nucci i sono due notizie, una culturale e l’altra sportiva, che in questo mese meritano la ribalta. Sono la manifestazione culturale, denominata “Lamporecchio incontra la Versiliana” organizzata magistralmente dall’assessore alla cultura Chiara Francesconi e la promozione calcistica nel campionato di Eccellenza da parte della Larcianese. Ma andiamo per ordine. Nella slendida cornice del Parco Rospigliosi, reso ancora più bello dalla presenza di sculture in bronzo, realizzate dalla Fonderia d’arte Massimo del Chiaro di Pietrasanta, si sono tenuti due interessanti incontri, con protagonisti della cultura nazionale. Nelle pagine interne del mensile diamo ampia cronaca dell’evento. Un’iniziativa resa possibile grazie ala fattiva collaborazione con gli organizzatori della Versiliana, nota manifestazione culturale che si tiene in Estate a Marina Pietrasanta.Valorizzare il parco Rospigliosi è un dovere dell’amministrazione comunale di Lamporecchio e questa iniziava va nella giusta direzione. Sport. Ho seguito personalmente la trionfante stagione della Larcianese. Ha vinto la Coppa Italia e superato due equilibrati e difficili spareggi, giocati sui campi neutri di Calenzano e Castelfranco di Sotto. Alla fine è stato un trionfo con la meritata promozione in Pubblicità: Fabrizio Gheser Eccellenza. Una dimostrazione di competenza ed efficienza di una società, che è riusciFotografie: ta perfettamente a conciliare il bilancio economico sobrio con i successi sportivi. Nella “Foto Nucci”- Lamporecchio prossima stagione potremo assistere al “derbyssimo” tra Lampo e Larcianese. Per chi è “Foto Immagini”appassionato di calcio locale, sa benissimo quanto sia importante questa partita e quanta Lamporecchio storia, tradizione e ricordi emana. Un derby che verrà giocato nella massima categoria “Foto Alex” - Larciano dei dilettanti (la serie A) e per il nostro territorio è motivo di grande orgoglio e segno di Sede Via G. Di Vittorio, 25 vitalità. - Lamporecchio (PT) Voglio parlare del torneo dei Rioni di Lamporecchio. Siamo alla seconda edizione. È un Tel./Fax 0573/803029 evento da studiare considerato l’incredibile affluenza di pubblico (numerosi giovani) che e.mail : assiste in modo attivo alle partite. [email protected] A tale proposito Orizzonti sta lavorando alla realizzazione di un libro fotografico che Stampa e Grafica: metterà in risalto i protagonisti (giocatori, tifoserie, dirigenti), di questo torneo. Uno sforLineagrafica S.n.c. zo organizzativo importante, ma riteniamo che sia significativo per il nostro giornale dare Via M. Bercilli, 61 ampio risalto a un avvenimento sportivo così centrale per la nostra comunità. Stabbia/Cerreto Guidi (FI) Concludo, invitando i lettori al partecipare al Concorso, denominato “Crea un logo per Tel. 0571/586744 la comunità solidale di Lamporecchio”. Troverete tutte le indicazioni per partecipare Anno V nell’articolo della rubrica “L’angolo della solidarietà”. Giugno 2012 Orizzonti è visibile su internet sul sito: www.valdinievoleoggi.com 2 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 PARLIAMO DI... UN CAFFÈ NEL PARCO L Il Comune di Lamporecchio incontra “La Versiliana” a Versiliana è un progetto realizzato quest’anno in collaborazione tra il Comune di Lamporecchio e quello di Pietrasanta. Il primo incontro è avvenuto venerdì 1 giugno ed ha avuto come protagonista l’on. Dario Franceschini (capogruppo PD alla camera), nell’inedita veste di romanziere per la presentazione del suo libro “Daccapo” edito da Bompiani. Il secondo incontro ha visto invece come protagonista, il Dott. Giuseppe Nicolosi, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze, che ha parlato di contrasto alla mafia in relazione al 19° anniversario della strage avvenuta a Firenze in via dei Georgofili su cui, insieme al procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi e al collega Alessandro Crini, è titolare d’indagine. Vogliamo sottolineare l’importanza di un evento come questo, che mette Lamporecchio e tutto il nostro territorio al centro di un progetto culturale di primissima fascia. Un grazie alla gente che ha partecipato attivamente e un plauso all’assessore alla cultura Chiara Francesconi che ha creduto senza esitazioni nella fattibilità di questa iniziativa. Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 3 PARLIAMO DI... U CON ALICE, NEL PARCO di Michela Cammilli na passeggiata mattutina nel parco. Un parco che ha quasi sempre fatto parte della mia quotidianità. Un inatteso e meraviglioso colpo d’occhio sulle sculture bronzee di Pietrasanta. E una statua di Alice, proprio come Tenniel l’aveva immaginata, compagna inconsapevole delle mie avventure in questi ultimi anni. Le coincidenze che sorprendono. Raramente ho seguito l’istinto di condividere in un articolo per il nostro giornale impressioni e sensazioni personali, ma questo mese una piacevole coincidenza mi ha portata a fare un’eccezione. Una mattina di fine maggio, arrivando nel Parco Rospigliosi per una delle solite passeggiate, mi ha sorpresa la sensazione di non essere sola. Al di là del ponte, nel percorso prima delle vasca, ecco infatti materializzarsi quattro inattesi compagni di viaggio, arrivati lì dall’affollato universo dei personaggi che animano i volumi di storia dell’arte, protagonisti della tradizione classica e della mitologia: l’atleta dell’antica Grecia che lancia il disco, le dee Venere e Minerva, il personaggio biblico David. Andandogli incontro, sono rimasta soprattutto colpita dal trovarmi alla loro altezza; il fatto che le statue fossero state collocate né su un alto piedistallo né ai lati del percorso pedonale, come solitamente accade in parchi e giardini, azzerava la distanza tra l’opera d’arte e chi l’osservava. È stato possibile girar loro intorno, poterne leggere i volumi da ogni angolazione, soffermarsi sui dettagli che solitamente una visione frontale cela. La luce, filtrata dalla vegetazione che faceva da cornice, si appoggiava sulle forme di bronzo, donando loro una calda plasticità. Un po’ distante da questo particolare “corteo” si trovava, prossimo al bordo della vasca, un altro gruppo scultoreo, costituito da due personaggi. Figurativamente e stilisticamente ben lontani dagli altri, erano anche meno riconoscibili e probabilmente, senza leggere il loro nome, ai più non avrebbero detto molto... È invece bastato un attimo per riconoscervi una immagine familiare, un disegno che da una pagina in bianco e nero aveva preso forma e vo- 1 2 3 con Dea Party RENDI UNICO IL TUO EVENTO lume: una delle meravigliose avventure di Alice. Ritrovare lì, nel parco che è stato testimone di tanti momenti miei, l’immagine di uno dei miei libri-simbolo (per tutta una serie di coincidenze e rimandi), ha reso quella mattina e quella mostra un po’ speciali. *** Le cinque sculture in bronzo ospitate nel Parco Storico Rospigliosi sono state realizzate nella Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro di Pietrasanta, una delle più prestigiose realtà artigianali italiane al servizio dell’arte contemporanea. L’azienda collabora con i maggiori artisti della scena internazionale e nel tempo ha perfezionato le antiche tecniche di fusione in bronzo a cera persa, attraverso una continua sperimentazione e la messa a punto di speciali soluzioni tecniche. L’allestimento della mostra rientra nel circuito espositivo “Del Chiaro Art Connection”, una rete di luoghi pubblici e privati che propongono magistrali opere scultoree firmate da artisti contemporanei o riproduzioni dalla tradizione classica. E’ un museo diffuso sul territorio, fatto di piazze, di parchi, di ritrovi alla moda e, soprattutto, aperto al grande pubblico. La mostra allestita a Lamporecchio, “Le età del bronzo: un percorso dal classico al contemporaneo”, sarà visitabile fino al 30 settembre. L’originale greco del Discobolo (figura 1), realizzato in bronzo intorno al 455 a. C. dall’ateniese Mirone e andato perduto, è potuto arrivare fino a noi grazie ad alcune copie romane; tra queste la più completa è quella detta “Lancinotti”, un tempo collocata a Villa Palombara sul colle Esquilino e che oggi si trova nel Palazzo Massimo alle Terme. L’atleta, colto nell’esatto momento in cui sta per lanciare il disco, è raffigurato nelle sembianze (immaginarie) del fanciullo Giacinto, amato dal dio Apollo. Mirone focalizza la sua attenzione sulla rappresentazione del movimento del corpo proiettato nello spazio, puntando più sugli effetti disegnativi che Affidati all’esperienza di DEA PARTY per l’organizzazione di banchetti nuziali, cocktail party, comunioni, colazioni di lavoro e cene di gala presso il Vostro domicilio o in locations appositamente scelte. 4 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 PARLIAMO DI... plastici, evidenti nel perfetto schema lineare definito dagli arti. 4 La storia della Venere Italica (figura 2), realizzata da Antonio Canova tra il 1804 e il 1812, è legata a quella della Venere Medici, originale greco in marmo conservato agli Uffizi dalla fine del 1600. Nel 1803 l’esemplare greco fu trafugato dai commissari francesi del Direttorio e il nonno di Napoleone (Ludovico I di Borbone) ne commissionò una copia a Canova, destinata a essere collocata al posto dell’originale. In realtà quella che lo scultore realizzò fu una creazione con una propria “personalità”, nella sua deliziosa pudicizia. La Venere Italica è conservata a Firenze, nella Galleria 5 Palatina di Palazzo Pitti. La dea della guerra Minerva (figura 3), che nacque dalla testa di Giove completamente armata, era considerata la protettrice della ragione e della scienza. Nell’esemplare qui esposto, quello degli Horti Liciniani in Roma, Minerva è accompagnata da un serpente, annodato alla sua destra. É proprio quest’ultimo che la connota come protettrice sulle scienze mediche, facendo riferimento alla simbologia del serpente associato alla medicina. Si pensa che la figura del serpente rappresentasse in origine un verme, un parassita, la cui presenza nel corpo umano provocava una malattia infettiva piuttosto diffusa. In antichità questo verme veniva estratto avvolgendolo lentamente attorno a un bastoncino; da qui l’immagine del bastone di Asclepio, simbolo del soccorso medico. Il David (figura 4), divenuto nei secoli l’emblema internazionale dell’arte plastica, ha avuto destino comune ad altre immagini (quali la Gioconda) che hanno l’onore ma anche l’onere di essere tra le opere d’arte più conosciute, riprodotte e sfruttate nel mondo, tanto da chiedersi se oggi siano oggetto di ammirazione più o meno consapevole. Nata da un blocco di marmo passato nelle mani di altri due scultori fiorentini prima di Michelangelo (troppo alto, stretto e fragile), la statua del David ha impegnato il Buonarroti dal 1501 al 1504. La figura è colta nel momento in cui nulla dell’azione è ancora in atto, tutto è in potenza latente. L’accumulo massimo delle energie è concentrato nella sommità della statua, nei fasci muscolari del collo che imprimono al volto una violenta, anche se contenuta, tensione. L’espressione del viso è tesa, lo sguardo concentrato verso il nemico ancora lontano, pieno di sfida e fiducia nelle proprie capacità, come colui che sa di essere dalla parte della ragione. Proprio nel volto di David sono manifestate tutte le sue energie fisiche e mentali. Alice e la regina rossa (figura 5) Lo scultore statunitense Harry Marinsky (nato a Londra nel 1909 e deceduto a Lido di Camaiore nel 2008) realizzò tra il 1992 e il 1996 otto gruppi scultorei ispirati ai due romanzi “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”e “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, di Lewis Carroll. Le prime edizioni, pubblicate rispettivamente nel 1865 e nel 1871, furono entrambe illustrate da John Tenniel. Le vicende di “Attraverso lo specchio” sono strutturate secondo una partita a scacchi e ogni incontro di Alice, ogni spostamento, ogni capitolo vedono una sua mossa, fino al momento in cui diverrà lei stessa regina. Nel secondo capitolo, dal titolo “Il Giardino dei Fiori Parlanti”, si trova l’immagine di Alice che viene trascinata da un’accigliata Regina Rossa in una corsa talmente veloce da sembrare un volo: è questa la prima mossa della partita. «[...] Correvano tenendosi per mano e la Regina andava così veloce che per starle dietro doveva mettercela tutta, ma la Regina continuava a gridare “Più svelta! Più svelta!” e Alice non poteva andare più forte di così, perché non le restava nemmeno il fiato per dirglielo. L’aspetto più curioso della faccenda era che gli alberi e tutte le altre cose attorno restavano sempre fermi allo stesso posto [...]. E andavano così forte che alla fine sembrava che fendessero l’aria quasi senza toccare il suolo coi piedi, finché d’improvviso, proprio quando Alice era ormai del tutto esausta, si fermarono [...]. Alice si guardò attorno sbalordita. “Ehi, ma siamo rimaste per tutto il tempo sotto quest’albero! È tutto esattamente com’era prima!”. “Certo” rispose la Regina. “Che cosa ti aspettavi?”. “Be’, nel nostro paese” disse Alice, ancora un po’ trafelata, “di solito si arriva da qualche altra parte quando si corre per tutto il tempo che abbiamo corso noi”. “Ma che paese lento!” esclamò la Regina. “Qui, invece, ti tocca correre più forte che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte, devi correre almeno due volte più forte”[...]». Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 5 PARLIAMO DI... 6 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 PARLIAMO DI... I VAB SEZIONE DI LARCIANO: intervento a San Possidonio (MO) n questi giorni l’avvenimento vizi esche ha catalizzato l’attenziosenziali, ne dei Mass-Media e di tutti quali digli italiani è stato senza dubbio stribuzioil terremoto che ha sconvolto ne pasti, pulizia servizi igienici, l’Emilia, con tutte le sue tragiche sorveglianza notturna, fornitura conseguenze: perdite di vite umadi beni di prima utilità non appene, danni incalcolabili all’econona disponibili. mia e al patrimonio artistico e in Non ci limitavamo solo ad esplepiù una prospettiva di ritorno alla tare mansioni pratiche ma, forti normalità che si annuncia lontadi un innato “spiritaccio toscana nel tempo. no”, cercavamo di alleggerire Il gruppo dei volontari Naturalmente, come purtropl’atmosfera con momenti di spipo succede in questi casi, non è rito conviviale e sdrammatizzanmancato il solito florilegio di opite insieme ai residenti del campo, nioni e sentenze non richieste da soprattutto per i bambini. parte di esperti e presunti tali, dieLa nostra esperienza è durata 4 trologie d’accatto e polemiche più giorni, pochi ma più che sufficieno meno strumentali. ti a lasciare dentro di noi un’imSu una cosa però tutti si sono pressione fortissima e dei ricordi trovati d’accordo (salvo qualche indelebili. La forte scossa (di maipocrita distinguo): nel riconoscegnitudo 5.8) alle ore 9:00 del 29 re il tempestivo e il professionale Maggio quando eravamo appena intervento della Protezione Civile arrivati ci ha lasciato letteralmente e soprattutto nell’elogiare l’opera sconvolti: in quei pochi ma interimmediata e preziosa dei volonminabili secondi abbiamo vissuto Un’azienda inagibile tari che hanno risposto con encopersonalmente questo imponente miabile slancio arrivando da ogni fenomeno naturale del quale ci parte d’Italia sui luoghi del sisma. si rende conto soltanto vivendolo Il volontariato è un fiore all’ocsulla propria pelle. E quanto sembrava poter rienchiello del nostro Paese, porta trare presto nella normalità è ripiombato nell’emeraiuto, conforto, disponibilità togenza più totale: nuove vittime, nuovi crolli, altre tale e soprattutto porta il cuore, persone ferite e sfollate in arrivo al campo base. nel più genuino e sincero disinteAbbiamo respirato palpabilmente la paura e il disoresse. La Toscana è stata una delle rientamento della popolazione e constatato l’estreregioni più sollecite nel mobilitarma dignità con cui gli Emiliani hanno affrontato una si, fornendo mezzi ed attrezzature situazione tanto tragica. adeguati e inviando sul posto un La nostra associazione sta predisponendo nuovi gran numero di volontari aderenti gruppi di volontari da inviare per le prossime settialle varie associazioni. mane e noi di Larciano ci stiamo già organizzando Anche a Larciano, nel nostro picper coprire uno o più dei turni settimanali al campo, Quello che resta della Chiesa colo, abbiamo fatto la noancora più convinti nel dare il nostro sostedi San Possidonio stra parte e tre soci della gno morale e materiale alle popolazioni collocale sezione VAB (Fabripite dal sisma e per ritrovare persone con le zio, Licia e Alessia) hanno quali abbiamo stretto un particolare legame raggiunto la mattina del 29 di simpatia. Maggio, insieme ad altri soci operativi di altre sezioni, il campo base della regione Toscana allestito nel comune di San Possidonio in provincia di Modena. È un comune di circa Le tende dove la gente ha trovato rifugio tremila abitanti, ubicato fra le più note località di Mirandola e Cavezzo, dove è stato allestito il campo che a tutt’oggi conta ben 37 tende che ospitano circa 300 sfollati (fra cui ben 70 bambini), assistiti da 50 volontari di varie associazioni (VAB, Misericordie, Pubbliche Assistenze, Croce Rossa, ecc…) L’ emergenza scossasismica del 29 maggio I nostri compiti erano quelli di garantire giornalmente ser- Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 7 PARLIAMO DI... CALCIO: LA LARCIANESE IN ECCELLENZA!! Fase play-off: in semifinale supera la Sangiustinese ai calci di rigore In finale: batte il Seravezza per 1 - 0 con rete di Cellai UN TRIONFO VIOLA! di Massimo Mancini Semifinale: domenica 03/06/2012 Calenzano(FI) Larcianese 0 Sangiustinese 0 Dopo i calci di rigore 4-3 Larcianese: Lorenzetti, Coduti, Ciampi, Pinocchi (78 Zaccanti), Pinto, Boldrini, Aliberto (78’ Biserni), Cellai, Bicci (65’ Lazzeretti), Landolina, Citera. All. Paolo Tognarelli. A disposizione Bini, Vezzosi, Ndoca, Mori. Sangiustinese: Marzi, Nocentini, Righi, Nicola Marzi, Benfatti, Tenti, Borghesi, Villi, (al 8’ Casini) Benedetto, Sammartano, Liburdi. All. Laurenzi Arbitro: Pelagatti della sezione di Livorno I rigori della Larcianese sono stati realizzati in ordine da Landolina Boldrini, Lazzeretti, Zaccanti. Il rigore sbagliato è stato di Citera. Finale: domenica 10/06/2012 Castelfranco di Sotto (PI) LARCIANESE 1 SERAVEZZA 0 Larcianese: Lorenzetti, Coduti, Ciampi, Pinochi, Pinto, Biserni (83’ Aliberto), Zaccanti, Cellai, Lazzeretti (81’Vezzosi), Landolina, Citera. All. Paolo Tognarelli. A disposizione Bini, Ndoca, Pasqualini, Romani, Bicci. Seravezza: Nicodemi, Barsotti, Cantoni, Puccetti, Bucci, Inglese, Pagni, D’Antongiovanni, Pellegrinetti ( 59 Fiorentino), Manfredi, Maestrelli. All. Bertocchi. A disposizione Ussi, Ambrosi, Segnani, Capitani. Arbitro- Calvi della sezione di Carrara Marcatore: al 71’ Cellai Note- espulsi al 86’ Inglese, 92’ Cantoni Il portiere viola Lorenzetti, determinante nella finale Landolina si appresta a trasformare il rigore decisivo nella semifinale Dopo la vittoria in semifinale, la squadra esulta insieme ai tifosi larcianesi Cellai, autore del gol nella finale, festeggia a contatto con i tifosi 8 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 Uno dei due presidenti della Larcianese: Giancarlo Carbone PARLIAMO DI... I giocatori viola esultano dopo la conquista della promozione D L’allenatore della Larcianese Paolo Tognarelli si concede “un cenno di esultanza” opo la Coppa Italia di promozione, un nuovo trionfo per la Larcianese che è tornata in Eccellenza. La vittoria per 1-0 sul neutro di Castelfranco di Sotto, con i versiliesi del Seravezza, ha consentito ai viola di tornare nel torneo più importante a livello regionale. A decidere la sfida è stato al 71’ un eurogol di Cellai che da trenta metri ha prima stoppato la palla e poi lasciato andare un tiro forte e potente che si è infilato alle spalle dell’ incolpevole portiere avversario. Il finale è stato al cardiopalmo e sull’ultima azione è stato davvero monumentale il numero uno viola Cristiano Lorenzetti che ha respinto in rapida successione tre tiri da distanza ravvicinata. La squadra di Mr. Tognarelli raggiunge in Eccellenza il PesciaUzzanese e i “cugini” della Lampo, il prossimo anno i tifosi viola e non solo... potranno tornare a gustare il sapore speciale del derby! Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 9 PARLIAMO DI... 10 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 PARLIAMO DI... In questo numero, vista la grande quantità di pagine presenti (ben 56!!), non è stato possibile inserire il sommario completo. Per non lasciare i lettori senza punti di riferimento abbiamo pubblicato un estratto di quanto potete leggere su Orizzonti n. 41: L’AGENDA DI ORIZZONTI Manila Vallarano: prima il diploma e poi il compleanno! Lamporecchio - Manila Vallarano, l’11 aprile scorso ha conseguito il diploma di estetista presso la scuola “Armony” di Sovigliana (Vinci - FI). Pochi giorni dopo, il 30 aprile, ha compiuto 18 anni, due eventi importanti che meritavano una grande festa... è così è stato a Rimini, sulla riviera romagnola!! Un augurio speciale dalla mamma Sabrina con Maurizio, dalle nonne Silvana e Maura con Aladino, dal nonno Giordano e dal fidanzato Pavel. Tanti auguri anche dalla Redazione di Orizzonti. sono presenti articoli dei seguenti autori: “Parliamo di...” comprende le pagine che vanno dalla 1 fino alla 23 ►Redazionale sulla “Versiliana” - Michela Cammilli - VAB Larciano - Massimo Mancini, che parla della splendida vittoria della Larcianese Calcio che ha conquistato meritatamente la promozione in “Eccellenza” - Melania Ferrali - Valerio Bonfanti - Sandro Bonaccorsi - Tommaso Rubino - Dario Bechini (Agraria Montalbano) - Lucia Micheletti- Agrisan - Alessandro Fagni - Desiderio Desideri “Lamporecchio” comprende le pagine che vanno dalla 24 fino alla 39 ►Mara Fadanelli - Valentina Biondi (La Trottola) - Ferruccio Ubaldi - “La Posta” - Comune di Lamporecchio - Scuola dell’infanzia di Mastromarco - Scuola Primaria di Lamporecchio - Valentina Fiorineschi - Daniela Monti, per la scuola dell’infanzia di San Baronto - Gruppo consiliare Obiettivo Comune - Ivano Bechini per “Sinistra per Lamporecchio” - Museo della civiltà contadina - Palamidessi Giancarlo per AVIS Lamporecchio - Luca Gori - Sandra Palandri per Centro destra per Lamporecchio “Lamporecchio-Larciano” comprende le pagine che vanno dalla 40 fino alla 43 ►Ivana Gamenoni e Serena Gozzi - Jenny Innocenti “Larciano” comprende le pagine che vanno dalla 44 fino alla 47: ►Franca Capecchi - Alternativa per Larciano - PDL Larciano - Comune Larciano “Sport” comprende le pagine che vanno dalla 48 fino alla 55: ►Torneo Rioni Larciano - Stefano Ferrali (Volley) - Le Ribelli (calcio femminile) - Redazionale sull’ incontro di Thai box di Federico Pacini che si svolgerà il prossimo 30 giugno- Andrea Volpi (ciclismo) I PRIMI 50 ANNI DI ADRIANO CAPPELLI Lamporecchio - Martedì 12 Giugno, Adriano Cappelli ha festeggiato i suoi primi cinquant’anni di vita. Tanti auguri di compleanno da parte di Barbara, Rossano, Gemma e Giada e da tutta la Redazione di Orizzonti. 50 anni di matrimonio!! Lamporecchio - Lunedì 28 maggio, Lida e Osvaldo Venturini hanno festeggiato le Nozze D’oro! Tantissimi auguri dai figli Luciana e Paolo con Leonardo e Sandra. Dai nipoti Niccolò, Ylenia, Vittoria e Virginia, dai parenti, nipoti, parenti e amici. Tanti auguri anche da tutta la Redazione di Orizzonti. Buon compleanno a Vittoria Vezzosi Il Giorno 22 Maggio, Vittoria Vezzosi è stata festeggiata per il suo secondo compleanno dalla bisnonna Fiorella; dai nonni Stefania, Oneglia, Giulio e Giovanni; dai genitori Pamela e Marco; dagli zii e amici tutti. Un augurio speciale dallo zio Riccardo sperando tu possa continuare a crescere sempre così vivace e felice e che il nostro saluto rimanga sempre: “FORZA INTER”. Tanti auguri anche dalla Redazione di Orizzonti 6 candeline per Niccolò Ficuccio Lamporecchio - Venerdì 15 giugno 2012. Niccolò Ficuccio ha festeggiato il suo sesto compleanno. Tantissimi auguri dai nonni Angelo e Angela, Paola e Balto. Dal babbo Manuele e dalla mamma Stefania. Il messaggio è chiaro: “Tanti auguri per il tuo compleanno, ti vogliamo tanto.... tanto bene!”. Tanti auguri anche da tutta la Redazione di Orizzonti. Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 11 PARLIAMO DI... LA FIGLIA MARIARITA RICORDA I SUOI GENITORI ANTONIO VOLPI E COSETTA TUCCI Larciano - Nel ricordo della loro scomparsa voglio ricordare la figura dei miei genitori anche per tutti coloro che li hanno conosciuti, con l’affetto e l’amore che mi hanno dato e che io ho dato a loro. Nonostante, ancora oggi, stia vivendo con un profondo vuoto interiore, tutto questo amore che ho ricevuto mi da tanta forza.... quasi come se li avessi sempre vicino. Voglio ricordarli così, come in questa foto: ancora insieme, felici ! Voglio ringraziare tutte quelle persone amiche che mi sono accanto aiutandomi a non farmi sentire troppo sola! La figlia Mariarita UN GRAVE LUTTO HA COLPITO LA NOSTRA COMUNITÀ: CI HA LASCIATO GIORGIO ALBERTO TORRIGIANI Nella notte di martedì 5 giugno, dopo pochissimi giorni di degenza ospedaliera, è mancato Giorgio Torrigiani, aveva 76 anni. Giorgio era una colonna portante del paese di Porciano, socio fondatore della Proloco ed attuale vicepresidente della stessa, era membro del consiglio del circolo Arci ed era stato eletto dai fedeli quale componente del consiglio pastorale del parrocchia di Porciano. Una vita dedicata al sociale ed ai problemi del paese al quale non fece mai mancare il suo aiuto e apporto, incoraggiando in ogni maniera anche le giovani generazioni ad interessarsi delle attività pubbliche e culturali della nostra comunità. Questa repentina ed improvvisa scomparsa lascia un vuoto difficilmente colmabile in tutti noi. L’associazione Proloco, la Parrocchia, il circolo Arci, l’A.S.D. Gare Podistiche di Porciano e tutta la comunità si stringono attorno alla famiglia per la perdita del loro Caro Giorgio. Un grazie per quello che avevi fatto per la comunità intera. Anche la Redazione di Orizzonti si stringe attorno alla famiglia Torrigiani, in particolar modo nelle persone della moglie Silvana, dei figli Corrado ed Elena, della nuora Anita, del genero Marco, dei nipoti Federica, Andrea e Ginevra... porgendo le proprie più sentite condoglianze. ----------------------------------La comunità di Porciano si associa nelle condoglianze alla famiglia Torrigiani, per la prematura scomparsa del caro Giorgio, e coglie l’occasione per ricordare altre due persone che recentemente ci hanno lasciato, due persone che erano proficuamente attive nella vita del paese di Porciano in particolare durante le feste d’estate, si tratta di Aldo Bruni e Nadia Minucci. In queste due foto, alcuni momenti felici della vita di Giorgio Torrigiani Porciano anni 60 Silvana Pierattoni e Giorgio Torrigiani propr. Famiglia Torrigiani 12 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 Claudio Ciattini Porciano anni 70 da sin Giorgio Torrigiani - Silvana Pierattoni Corrado, Augusto, Aristide Torrigiani e Arduina Chiappini propr. Famiglia Torrigiani PARLIAMO DI... ciak therapies THERAPIES N° 6 - “Il velo dipinto” - 2006 Rubrica Cinematografica CAST Regia JOHN CURRAN Sceneggiatura RON NYSWANER Montaggio ALEXANDRE DE FRANCESCHI Fotografia STUART DRYBURGH Musica ALEXANDRE DESPLAT -------------------Kitty Fane NAOMI WATTS Walter Fane EDWARD NORTON Charlie Townsend LIEV SCHREIBER Waddington TOBY JONES a cura di Melania Ferrali ► CONSIGLIATO A… Coloro che hanno perso la speranza nella coppia; coloro che non sanno cogliere le sfumature, che vedono bianco o nero e che pensano che la Vita sia troppo scontata, per stupirli. Per tutti coloro che dubitano che l’Amore possa anche essere parzialmente meritocratico. ► DA VEDERE CON… Col fidanzato/a, con il marito/moglie, con un amica o più di una, stile cineclub fai da te al femminile con tanti barattoli di gelato (lo so che questo tipo di cose fanno molto “America”, ma basta abituarsi). In famiglia, anche con bambini (non ci sono né grandi scene di violenza, né di sesso sfrenato, il tutto è concepito in modo e maniera da non offendere mai gli occhi di chi guarda). ► DOVE… A casa naturalmente! Seduti… “Ma daiiiii, o dove?” direte! Ma fino a prova contraria un film si può vedere anche stando in piedi, per cui mi tocca di specificare! Questa volta vi consiglierei di accompagnare la visione con un bel liquore (solo se siete maggiorenni) e una sigaretta, ma solo se vi piace fumare ogni tanto (i fumatori incalliti posino pacchetto e accendino per due ore invece! Tregua!). ► QUANDO… Dopo cena, o in un pomeriggio di domenica, magari quando è tutto nuvoloso o sta per piovere… C’è meno entusiasmo verso l’ambiente esterno, quando fuori il tempo è incerto e ci si concentra più facilmente su attività quali il Cinema, ma anche la lettura, la scrittura, le faccende domestiche, e altre che non si possono dire pubblicamente o Orizzonti mi censuraaaaaa! ► LA TRAMA IN POCHE PAROLE… Londra, anni ’20. Kitty Garstin, come molte donne nella storia del Mondo e soprattutto in certi determinati periodi storici, è una donna che per scappare dalla famiglia, sposa un batteriologo, Walter Fane, che al contrario è realmente innamorato di lei. Come ogni matrimonio che parte col piede sbagliato, anche questo cade velocemente in un vortice di abitudine e noia che spingeranno uno dei due sposi (non vi svelo chi, anche se il trailer in rete è fin troppo esplicito) ad intraprendere una relazione extraconiugale; quando questa viene scoperta, la coppia intraprenderà un viaggio che li condurrà ad una grande esperienza di Vita. E qui mi fermo. ► CONSIDERAZIONI PERSONALISSIME… Com’è bello l’Amore a prima vista, che ti conquista immediatamente, come una canzone; è bello, entusiasmante, disarmante, ma anche facilmente ingannevole ed esauribile. Poi c’è un altro tipo d’Amore, quello che si nasconde dietro un bel “Velo Dipinto”, quello che cresce, invece che diminuire. Quello che vuole pazienza, sacrificio e costante attenzione per attecchire davvero e continuare nel tempo. “The painted veil”, altro non è che una riflessione sulle sfumature dell’Innamoramento e dell’Amore, sulla vita di coppia, e sulla vita in generale, il tutto accompagnato da una fotografia spettacolare diretta da Stuart Dryburgh, e dall’ottima interpretazione della bellissima coppia attoriale Naomi Watts/ Edward Norton. Personalmente l’ho trovato bellissimo, delicato, come un bel quadro che non è solo un bel quadro; la narrazione è scorrevole, non ci sono mai momenti di noia, seppure il film non sia frenetico né nella regia, né nel montaggio. Un film che vedrei e rivedrei, anche una volta a settimana: non sono riuscita a non affezionarmi a questa coppia che lotta per il proprio Amore e la propria Vita insieme, a volte obbligandosi a farlo, altre in modo più naturale, ma pur sempre con sacrificio e impegno. Che la forza sia con voi! PREMI: Miglior colonna sonora originale ai Golden Globe Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 13 PARLIAMO DI... “RACCONTI DI UN CONTADINO” pubblicato nel 1999 dalla Casa Editrice CRT (Casa Reinserimento Il Tempio), di Pistoia. di Valerio Bonfanti L ido Romanelli aveva conservato nel corso della sua vita un numero impressionante di quaderni di appunti, taccuini, agende ed una grande mole di documenti vari ed eterogenei (relazioni, articoli di giornali, documenti e risoluzioni del Partito, del Sindacato, delle Associazioni di cui ha fatto parte…), che sono stati un po’ la base di partenza concreta, la “piattaforma materiale” di questo imponente lavoro, oltre naturalmente, ai suoi ricordi vivissimi, alla sua memoria lucida e alla grande passione, che gli hanno permesso di scrivere questo libro, mettendo insieme, oltre al materiale raccolto nel corso di una vita, tanti ricordi e tante testimonianze di episodi direttamente vissuti o che comunque l’hanno visto coinvolto. Ha così composto un libro denso e corposo, pieno di fatti e di avvenimenti precisi e circostanziati creato soprattutto, a mio modo di vedere, per non disperdere un vero e proprio patrimonio di conoscenze, di storie, di momenti molto spesso di grande significato e rilievo che sono andati a comporre un quadro complessivo articolato, un affresco mosso e gremito di tante persone, una moltitudine che compone una sorta di libro corale, collettivo, con tanti personaggi. Davvero moltissime, infatti, sono le persone rammentate, anche a più riprese, e spesso con “ruoli” di grande spessore. Sono soprattutto persone dei nostri paesi, quindi di Lamporecchio e Larciano, gente spesso povera o di modeste condizioni, da sempre abituata a lavorar sodo con il desiderio di migliorare le proprie condizioni e quelle dei propri figli e più complessivamente, della propria comunità. E insieme alle loro vicende, Lido tratteggia anche, in pagine di grande interesse, le caratteristiche specifiche, a livello sociale e storico, delle nostre realtà locali in quel periodo. Se andiamo, ad esempio, alle pagine 34 e 35, possiamo leggere una descrizione decisamente interessante, desunta da fonti orali e quindi dalla memoria storica di chi ha ascoltato con attenzione, di alcuni tratti caratteristici del comportamento del Podestà Catolfi e di Idalberto Targioni, poeta estemporaneo e uomo politico di temperamento, diventato anche Sindaco di Lamporecchio. Sempre a pagina 35 ed in quelle successive, Lido si sofferma poi sulla festa del 1° maggio a San Baronto, festa religiosa, ma anche festa politica, in cui convergevano i socialisti di tutta la zona, compresi quella dell’Empolese, da cui provenivano anche le cosiddette “maggiaiole”, che cantavano storie, spesso allegre e con riferimenti scherzosi, inventate appositamente per la giornata. 14 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 Relativamente ad un periodo più tardo, di poco precedente le elezioni amministrative del 1951, Lido riporta, ad esempio, un passo tratto da “La Voce”, settimanale della Federazione provinciale del Partito Comunista, del 19 maggio 1951, il cui giornalista era stato inviato a Lamporecchio per scrivere un articolo sul paese, e ne descrive i molteplici lavori svolti dall’Amministrazione comunale, la pulizia, il decoro nella semplicità, ma soprattutto l’affabilità del Sindaco ed il buon rapporto, rispettoso ma anche amichevole, tra il Sindaco ed i cittadini. Ma il raggio d’azione di Lido non si fermava certo solo a Lamporecchio o a Larciano, occupandosi anche, per il tipo di lavoro che andava svolgendo, di persone, cittadini e famiglie di Pistoia, delle sue frazioni e dei paesi vicini (San Felice, Sarripoli, Sant’Alessio, Chiesina Montalese, Quarrata), della Montagna pistoiese (ricordiamo almeno il racconto della riunione tenutasi con i contadini del Melo, nelle vicinanze di Cutigliano), e della Valdinievole (i paesi di Monsummano Terme, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Chiesina Uzzanese sono rammentati molto spesso, quest’ultimi due per la grande miseria in cui versava buona parte della loro cittadinanza) e anche oltre, con sconfinamenti addirittura in altre regioni: persone descritte nel lungo periodo che va dal periodo fascista fin quasi alla fine del secolo scorso (si arriva infatti oltre il 1991). Lido racconta la sua vita, ma anche – indirettamente – la vita – e la fatica, e le tribolazioni, e le ingiustizie patite di tanti cittadini in quel lungo arco di tempo. Ma racconta, come già dicevo prima, anche la loro volontà di riscatto e di emancipazione, le lotte individuali - ma più spesso collettive - per un presente ed un futuro migliore. È per questo che il libro di Lido si può definire come un lungo racconto polifonico di una vita interamente consacrata all’impegno: sindacale, politico, cooperativistico, umano. Quante riunioni, quanti incontri, quanti scontri e difficoltà vissute da Lido nel corso di questa sua esistenza voltata all’impegno e al dovere politico e sindacale, a favore dei cittadini e dei lavoratori più umili e meno garantiti e protetti! Quanta, infatti, la povertà di quegli anni! Basta rileggere le pagine scritte da Lido in cui ricorda le condizioni di disagio in cui vivevano i contadini, con le loro famiglie, nelle fattorie locali, ad esempio in quella di PARLIAMO DI... Spicchio, o quelle vissute dalle mezzadre pistoiesi, descritte attraverso le parole di una donna di 44 anni, Angela Bellucci, intervenuta a un convegno delle mezzadre, presso il Saloncino Manzoni di Pistoia e che assieme alla sua famiglia coltivava un podere sulle colline pistoiesi dell’estensione di 8 coltre di terreno… E naturalmente, in quel periodo, associate alla miseria, alla diseguaglianza e alle ingiustizie, erano ben presenti, nella quotidianità del vivere, le tensioni ed i conflitti sociali. Per dare un’idea della conflittualità sociale del tempo, è qui sufficiente ricordare – subito dopo il 1945 - le ostilità del padronato latifondista, dei proprietari e dei fattori delle grandi aziende agrarie, ma anche i conflitti con talune organizzazioni sindacali e di categoria collocate su altri fronti, rispetto all’area marcatamente di sinistra e a favore del popolo (i contadini e gli operai, in primo luogo) in cui si è collocato, per tutta la vita, con coerenza e costanza, l’impegno incessante di Lido. Sono numerosi i racconti che riguardano le lotte sindacali, soprattutto nell’immediato secondo dopoguerra, con trattative estenuanti, riunioni lunghissime e accalorate, scontri con il mondo padronale e, talvolta, anche con le Forze dell’Ordine. Una cosa che, infatti, oggi colpisce molto, in questi racconti, è il ruolo avuto, nel passato, con una certa frequenza, dalle Forze dell’Ordine, che hanno spesso sostenuto un ordine costituito rigido, pronto allo scontro frontale, voluto così dal potere politico di allora, più granitico, meno disposto alla tolleranza e al confronto, e sostanziato dagli interessi economici delle potenti famiglie locali. Del resto, ricordiamolo, eravamo nel periodo della Guerra Fredda, della più forte contrapposizione politica, in cui spirava ed era quasi palpabile un clima di tensione. Come scrive Lido “ Il ministro dell’Interno per un lungo periodo fu Mario Scelba, che introdusse in tutto il Paese un sistema di terrore, consentendo alle forze di polizia di sparare sui lavoratori quando questi facevano delle pubbliche manifestazioni, come avvenne alla Fabbrica Orsi di Modena e come avvenne durante l’occupazione delle terre a Montestignoso e a Portella della Ginestra, con l’uccisione del mezzadro Meattini a Siena e del compagno Schiano a Pistoia. In quel periodo venimmo cacciati dalle case del popolo, venivamo perseguitati anche alle manifestazioni alle quali partecipavamo con la bandiera della pace, e quando i giovani tornavano da queste riunioni, sentivi sempre cantare: Mario Scelba ministro dell’Interno, prima ha sparato al popolo poi prega il padreterno…”. Le Forze dell’Ordine, come più volte ci racconta l’autore nel libro, reagivano spesso alle manifestazioni sindacali con un atteggiamento di palese e manifesta ostilità, intervenendo spesso a suon di manganellate o con denunce, in cui è incappato anche lo stesso Lido (per un comizio a Quarrata, tenutosi il 25 agosto 1947 in Piazza del Risorgimento, di fronte ad una gran folla di contadini, in cui aveva parlato delle Forze di polizia che, dal Prefetto di Pisa, erano state invitate a perquisire i contadini per l’applicazione della legge sull’ammasso dei cereali, Lido ebbe la sua prima denuncia. Un’altra, nel 1952, gli fu fatta dal maresciallo dei Carabinieri di Montecatini Terme, a conclusione di una riunione sulla diversa ripartizione delle uve tra proprietari e mezzadri, in cui Lido aveva sostenuto la necessità di una ripartizione più favorevole della merce per i mezzadri). Ricordiamo in estrema sintesi, e solo per titoli, alcuni episodi particolarmente significativi delle turbolenze sociali del periodo: o le lotte nelle Aziende Talini e Ancillotti, a Mastromarco, nel 1946; o lo sciopero alla Del Magro di Pescia, agli inizi del 1948; o lo “sciopero al rovescio” effettuato nella Fattoria di Spicchio; o la marcia della fame, nell’ottobre del 1948, a Pistoia, organizzata per manifestare contro i licenziamenti avvenuti un po’ in tutta la montagna pistoiese, con particolare riferimento alla SMI di Campotizzoro, in cui venne ucciso Ugo Schiano ed in cui molti manifestanti, Lido compreso, furono pesantemente picchiati con i manganelli; o le tensioni nella Fattoria Comparini, a Castelmartini di Larciano, con i carabinieri che intervennero Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 15 PARLIAMO DI... o o o bloccando l’accesso alle aie in cui veniva svolta la trebbiatura, respingendo chiunque non fosse addetto al lavoro a spintoni e a calci di fucile; gli scioperi e le manifestazioni contro i licenziamenti di Boccaccini, Mati, Canziani; la manifestazione contro lo sfratto della famiglia di Ilio Monti a Bufignano, a Lamporecchio, nel podere di proprietà dell’avvocato Antenore Minghetti… il comizio di Ledo Tremolanti, indetto dai mezzadri della Valdinievole, e tenutosi a Larciano, nell’aprile del 1954, in cui i carabinieri si scagliarono contro la presenza, alla testa del corteo, di una bandiera della pace le lotte mezzadrili e le rappresaglie padronali – con l’arresto di ben 12 contadini – nella fattoria Poggi – Banchieri di Larciano, il 28.07.1954… campagna, ma di sostenere, ammodernare e rafforzare ancor più la rete delle importanti realtà cooperative - strutture di servizio - già presenti nella nostra zona, che rivelarono da subito la loro grande utilità ed il loro valore sociale. Nel 1954 era stato inaugurato il Frantoio Sociale, un oleificio cooperativo tra i più moderni della Regione, in quel periodo, e la cui attività, con 220 produttori associati, “… andò a turbare gli equilibri tradizionali e i vecchi rapporti sociali: così si spiegano le due ispezioni che il Ministero del lavoro volle che fossero effettuate nel giro di un mese dall’apertura dello stabilimento”. (Marco Francini) . Nel 1962 fu costituita la Cooperativa G. Di Vittorio, e a partire dai primi anni Sessanta le comunità di Lamporecchio e Larciano si mossero fattivamente per la costruo zione di una cantina sociale nel Comune di Larciano, che venne realizzata alcuni anni più tardi, a causa di vari dinieghi espressi a più riprese, a livello ministeriale, più per motivi pretestuosi e pregiudiziali che non per la presenza di cause ostative fondate. Naturalmente, ci sono pagine anLa cantina sociale fu molto apche dall’andamento più tranquillo, Lido Romanelli quando, in data 22 novembre prezzata, ebbe un grande successo 1991, ricevette la Laurea honoris causa in che sono quelle, ad esempio, in cui Scienze Agrarie dall’Università di Costantino, ed uno sviluppo progressivo, tanLido descrive la vita privata, le con(Città di Cranston, Stato di Rhode Island) to da venir ampliata nel 1981. negli Stati Uniti d’America suetudini, lo stile di vita improntato Dieci anni dopo, nel 1991 venne alla massima sobrietà e semplicità conferito a Lido il titolo di “Dotdei mezzadri. tore in Scienze Agrarie a causa dell’onore” da una prestiE poi, soprattutto a partire dalla fine degli anni Cinquanta e giosa università americana, a coronamento dell’appassiodai primi anni Sessanta, il mondo che cambia, con lo spo- nato impegno di una vita e che tutti noi abbiamo visto e polamento delle campagne, il progressivo inurbamento, la vissuto come un “doveroso” riconoscimento a un uomo, ricerca di posti di lavoro – soprattutto da parte dei giovani – un compagno, un dirigente serio, competente, impegnato non più nelle campagne, bensì nelle fabbriche, fossero esse e determinato, pronto al dialogo ma anche fermo nelle sue i calzaturifici delle nostre zone e di Monsummano Terme, convinzioni profondamente sentite e vissute con grande le fabbriche di materiali in plastica e di prodotti per la casa costanza e coerenza. di Larciano, le concerie di Santa Croce sull’Arno. Decisamente, un uomo di grande stoffa, di forte temperamento e tenacia, al quale dobbiamo ancora i nostri più vivi E Lido, che da contadino divenne in progressione Segre- e forti ringraziamenti per un lavoro davvero incessante, tario Provinciale Federmezzadri, Consigliere comunale a senza sosta, svolto a favore della comunità, con serietà, imLamporecchio, Consigliere Provinciale, Assessore Provin- pegno e dedizione, per tutta la sua vita. ciale all’Agricoltura, figura di spicco del PCI provinciale, Davvero, ancor oggi, un grande esempio per tutti noi. capì che era il momento non di abbandonare le terre e la 16 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 PARLIAMO DI... LUOGO COMUNE L di Sandro Bonaccorsi a modernizzazione del sistema distributivo e lo svi- mente le esigenze della vita moderna, luppo di nuove grandi polarità extraurbane hanno capace di vitalità e flessibilità. evidenziato la necessità di una riflessione sul ruolo Il centro storico dovrà essere infatti in che i centri urbani e il settore del commercio possono svol- grado di recuperare quella elasticità che gere nel processo di valorizzazione di un’area territoriale, ha sempre avuto per rinnovarsi e stimolare le attività economiche e sociali dei privati, al fine di renderla più attraente, nonché il restauro, il recupero migliorandone le qualità. ed il riuso di intere aree seNegli ultimi anni, infatti, a caucondo modelli compatibili di sa del trasferimento dei nego“conservazione attiva”. zi al dettaglio nei centri comIl nostro centro ha bisogno di merciali situati all’esterno delle recuperare i “luoghi di tutcittà, si è registrata la chiusura ti” e cioè gli spazi comuni che di molti esercizi commerciadevono tornare a svolgere il li tradizionali, con la consecompito per il quale sono antiguente perdita di attrazione camente nati. Mi riferisco alle delle aree centrali anche per piazze, ai percorsi, al verde l’operatore commerciale. attrezzato. Questi spazi se Da luoghi di socializzazione, recuperati e legati da percorvita ed economia i centri urbani si continui, sicuri e funzionali si stanno in alcuni casi progrescontribuirebbero a rafforzare sivamente svuotando di molti la cultura del bene comune di quegli elementi che ne facee del senso di appartenenza, vano un ruolo di attrattiva. È necessario contrastare questo Il progetto virtuale di riqualificazione di Piazza permetterebbero l’integrazioSan Giuseppe ad Agrigento (da favaraweb.it) ne tra persone e diventerebfenomeno, sostenendo progetbero le piazze dello scambio. ti integrati di rivitalizzazione Luoghi dove sostare, scambiare che favoriscano la permanenza o merci e informazioni. Luoghi sil’insediamento di attività che ridicuri per i cittadini perché presidiati segnano l’immagine stessa delle da cittadini appartenenti alla stessa nostre città. comunità. Luoghi comuni dove far Valorizzare il centro storico ed giocare i bambini in serenità e siurbano significa favorire la ricurezza. qualificazione e la riutilizzazione del sistema distributivo, produttiPrima di qualsiasi altro investimenvo e dei servizi allocati nei centri to, per il bene della nostra comunità, storici; significa riqualificare gli immobili adibiti ad uso commer- L’esterno del mega-centro commerciale dobbiamo recuperare le piazze come luoghi di socialità dove poter diciale attraverso il ripristino delle “I Gigli” a Campi Bisenzio scutere delle future scelte utili al facciate e l’adeguamento delle vepaese. Senza di questo il rischio è trine e delle insegne; significa incentivare forme di associazionismo fra imprese al fine di quello di sostenere progetti costosi, anacronistici o sbaaumentare l’attrattività del centro storico e la competitività gliati, che in periodi di difficoltà come questo ricadrebbero totalmente a discapito del cittadino. delle imprese presenti. La naturale vocazione commerciale dei centri storici si pone Arch. Sandro Bonaccorsi infatti come un contenitore in grado di soddisfare piena- Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 17 PARLIAMO DI... R LAPALISSIANO di Tommaso Rubino ecentemente è venuta a trovarmi, dalla Grecia, la mia amica può avere significato avverbiale di tempo se metto Angela che fa il cardiologo a Patrasso. l’accento sulla u (sùbito) mentre indica il passato Prima, come ai vecchi tempi, abbiamo parlato un po’ per te- del verbo subire - al participio - se metto l’accento lefono e poi, quando ci siamo incontrati, a voce. Il suo italiano, pur sulla i (subìto), analogamente il termine la è artiessendosi laureata in Italia ed avendo vissuto nel nostro paese circa colo femminile senza l’accento oppure particella 4 anni (i primi due anni di università li ha fatti in Romania, dove ha avverbiale di luogo con l’accento (là) dato l’esame di anatomia in quella lingua e direttamente sul cadave- E le parole con molteplice significato. re…), non è più fluido come un tempo e se parlo troppo veloce, spe- Ad esempio la parola bacino può intendere il piccolo bacio, oppure cie per telefono, dice di non comprendere completamente quello che l’insieme delle ossa che racchiudono la parte inferiore dell’addome dico: un po’ come il mio inglese che non è più quello di un tempo oppure - ancora - può indicare un invaso di acqua… il bacino idrico, quando, da ragazzo, vendevo le mozzarelle, le salsicce e il vino falso appunto. Oppure ci possono essere frasi che assumono significato a Londra (tanto sapevano una sega gli inglesi del vino…) ed avevo diverso a seconda del contesto: diverso è se dico la frase fare ecoa che fare con i furbi commercianti di quella città e con l’IVA inglese nomia se la intendo nel senso di risparmiare oppure se nel contesto che si chiama VAT (value added tax, imposta sul valore aggiunto). della frase voglio significare il concetto di studiare materie econoE poi è anche normale che l’italiano sia così difficile con tutte le sue miche; ancora il termine corretto può avere significato di giusto varianti lessicali e dialettali che costituiscono un ostacolo culturale e preciso, oppure può essere il participio passato di correggere… anche fra italiani stessi a seconda della provenienza e del ceto so- anche nel senso che si può correggere un caffé con il rum o con la ciale: immaginatevi, ad esempio, il semplice verbo andare - to go, grappa… (…col retto invece vuol dire altro…). in inglese - loro dicono semplicemente e sempre la radice go- con il Oppure le parole che pronunciamo di pronome personale I, YOU, HE, SHE cui non conosciamo l’origine… ecc. a seconda della persona che va… Ad esempio merenda e mutanda (queste (…nella terza persona singolare ci me le ha dette mia figlia)… entrambe sono mettono la s) noi invece spesso il proparole latine, la prima deriva da mereor nome personale non lo mettiamo ma che vuol dire meritare perché la merenda usiamo 2 radici la radice vad-, se sono è un premio che deve essere meritato… Il io che vado, e la radice and-, se siamo significato della seconda è abbastanza innoi che andiamo… tuitivo perché le mutande devono essere Ci sono i modi di dire e gli aneddomutate - vale a dire cambiate… ti come parole o frasi del calibro di… E poi ci sono quelli che non vogliono essere lapalissiano, cogliere in castafarsi capire… gna, essere come l’uovo di Colombo, Ad esempio alle scuole medie mi insecavarsela per il rotto della cuffia, gnavano che Giulio Cesare quando, la avere voce in capitolo o fare una lasera fra l’11 ed il 12 gennaio del 49 A.C. vata di testa. (doveva fare un freddo boia - ma cosa poi c’entra il freddo con il Oppure ci sono le frasi fatte che ad esempio ho sentito sciorinare boia - ed i Romani erano a gambe ignude…), decise di attraversare alla radio (…Vi piace sciorinare? E sapete cosa significa? ) nella quel fiumiciattolo della Romagna vicino a Rimini, che si chiamava trasmissione “IL COMUNICATTIVO”, in onda su radio uno, nella ed ancora si chiama Rubicone, avesse pronunciato le parole “Alea quale venivano citate, a man bassa, esempi di parole quali: silenzio iacta est” che a me, che facevo le scuole medie nei primi degli anni glaciale, ciliegina sulla torta, ironia sottile, analisi spietata, tuffo nel ’70, insegnavano dovesse tradursi con la famosa frase, riportata su passato, scapolone incallito, zitella acida, evasione rocambolesca, tutti i libri di storia, come “Il dado è tratto”… ora giuro me che ho attualità scottante, attesa spasmodica, miseria squallida, faccenda dovuto aspettare da grande per capire che cavolo volesse dire quella sporca, note dolenti, patata bollente, dito nella piaga, margine riparola “tratto” ed ancora oggi mi chiedo chi sia quel bischero che sicato, proporzioni bibliche, intervento mirato, questione annosa o abbia potuto fare una traduzione del genere: iacta in latino vuol dire giro pesco. gettata (perché in quella parlata i dadi sono parola femminile e non Ci sono le pronunce e gli accenti. maschile come in italiano…), molto più semplice, per non arrovelCome ad esempio cambia di significato se pronuncio pèsca (il frutto) lare (parola che deriva da rovello che significa stizza) il cervello di o pésca (nel senso di pescare), oppure se dico le bòtte oppure la bot- un bimbo delle medie, sarebbe stato quindi tradurre la frase come te… Così come alcune parole cambiano di significato a seconda di “il dado è stato ormai gettato”, nel senso che ormai Cesare aveva dove metto l’accento: se ad esempio pronuncio la parola subito essa iniziato la guerra civile e non poteva più tornare indietro… 18 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 La stessa parola bischero, che vuol dire stupido, richiama però come leggo sul sito della storica Accademia della Crusca - un accostamento al membro virile cioè al pisello, un po’ come pirolo - che lo dicono a Pistoia - o pirla in milanese. Poi c’è invece gente che non lo credereste mai… Lo sapete ad esempio che Barincia sa dire parole quali: “con l’ausilio… oppure all’uopo… oppure nell’apposito” o ancora “deteriorato”? Vi giuro, le ho sentite pronunciare personalmente da lui, anche se era incerto se l’apposito si scrivesse così oppure lapposito, tutto attaccato… E MI HA DATO ANCHE IL PERMESSO DI PUBBLICARLO. A parte gli scherzi Barincia è veramente bravo nelle particolarità della nostra lingua… E poi ci sono i dialetti che sono alle volte un vero ostacolo alla integrazione… Ci sono cioè varianti quali ad esempio l’altro giorno che mio figlio per dirmi la frase: ”peggio di così non si può” ha detto: “peggio di ‘osì un si pole” - figuriamoci cosa possa capire uno straniero alle prese con la nostra lingua. Oppure la Cammilli Mila un giorno ha chiamato la su’ sorella Maila che chiacchierava un monte, con il termine di gramola che - come ho visto su internet - vuol dire macina, perché così ella fa con le parole… Anche usare il termine un monte per dire tanto ha un’accezione figurativa… Oppure ci sono parole strane quali incignare - come dicono a Pisa che equivale al nostro smarrimettere: la prima indica che una cosa che si comincia ad usare - e quindi si rinnova - prende la piega (dal latino cinnus - ricciolo o cosa piegata), la seconda deriva da manrimettere cioè prendere in mano una cosa nuova per usarla. E dunque per quanto riguarda i termini dialettali… provate ad esempio a tradurre questa novella dal brindisino: Stava dandu na principessa ca nu ggiornu, mentre ca durmia cu llu zitu, quando si svegliau vidi ca tinia tutti li punticcie sobbra la pelli: pinsava che era cchiappatu la maladia di li pianti, la lu ggiurnu prima eranu sciuti cu rrascanu a li canni vicino a la pozza mbucata. No era maladia di li pianti…, era nautra, ca era pesciu, ca iddu tinia lu pus a ogni vanda, speci a la panza, ca solamenti cu llu vidi ti vinia cu vomiti e no si nni scia mancu cu lli cannunati. Nisciunu dottori lu curau, ca era nnu casinu, ca forsi cci vulia nu bbonu dermatologu di quiddi ca no usano assai pomati, ma subbito te dannu na puntura di cavaddu ca ci nno mueri subbitu si beddu vivu guaritu … ca poi, ci li punticce continuavano, mancu si maritavano. Zicca e mena l’è cunvintu cu vannu addo Rrubbinu, ma mancu iddu cce capitu nu cazzu, anzi cci dissi ca era megghiu cu facìa lu bbagnu intra all’acqua di Lurdese, ca iddu è nu strunzu. Allora la principessa zicca lu porta addo lu magu, di quiddi ca gguariscunu cu lu segnu di la croci, addoni no se po diri… (amberu addo si vendi lu pani…). ma mancu 5 minuti doppu lu zitu era sobbra la pelli tuttu sanatu e accussì bellu ca ci pigghiau la voglia, a tutti doi, cu fannu l’imbuca- PARLIAMO DI... rie, alla fine si cotulavano tantu ca tuttu si muvia attorno pi li ucculi. …E VISSERO FELICI E CONTENTI Morale: quarchi vota, quando è nu casinu, ci voli li maghu cu la croci, ma nno ssempre basta mancu quiddu!!! In dialetto toscano, io che sono bilingue (di babbo terrone e mamma pisana), forse è più facile…. (si tratta di un misto fra pisano e lamporecchiano) Novella toscana da un brindisino C’era una vorta una principessa che un giorno, mentre dormiva cor su’ ganzo, al risveglio, lo vide tutto mpallinato sulla pelle: pensò che avesse preso la gatta porcina, visto che il giorno prima erano andati a fa le ‘osacce dietro al canniccio vicino alla forra motosa. Ma un era gatta porcina, gliera un artro sfogo maligno, tutto pieno di pusse, specie ar ventre, che solo a vedello facea venì il vortastomao e un andaa via neanche colle ‘annonate. Nessun dottore lo volle curà da quanto gliera un casino e forse ci volea un dermatologo bono, di velli che un fanno tanti discorsi colle pumatine ma ti schioccano subito dei punturoni da cavallo che o mòri o ti fanno rinvivì all’istante…e poi se continuavano tutti quei pippoli un si potevano neanche sposà. A forza di lavorallo alle lonze lo ‘onvinse a andà da Rubino, ma neanche lui ci ‘apì una sega nulla anzi, stronzo com’è, gli disse di fa er bagno nell’acqua di Lurdesse che era meglio. Allora la principessa portò er sù omo a fassi fa la segnatura da chi un si po’ dì… (dalle parti di dove si vende er pane…). Neanche a dillo dopo 5 menuti er su ganzo gliera tutto bello-vergine sulla pelle, tanto bello che li venne voglia a tutt’e due di fa subito le ‘ose da un dissi e quindi ci fu un monte di avviluppìo che dall’urli si moveva tutto all’intorno. …E VISSERO FELICI E CONTENTI Morale: a vorte, quanto è un casino ci vole solo la segnatura , ma a vorte un basta neanche vella!!! Meglio vero? Non c’è niente da fare… il linguaggio è un vero ostacolo verso l’integrazione culturale e sociale e quindi, come si dice… il morto è sulla bara (bella anche quest’accezione fraseologica …- però anche usare i termini accezione e fraseologica non è male vero???) ”CHI SA …SA… E CHI NON SA SU’ DANNO!!” FAMOSO MOTTO GALILEIANO. P.S. Vi propongo infine un quiz sulla lingua italiana chiedendovi da cosa deriva il termine “FARE IL BUCATO”…??? Non date retta a internet che parla del buco per defluire l’acqua dal fondo del pentolone dove si lavavano i panni: la parola è di origine franco-tedesca e - per la parte francese - ha qualcosa in comune - forse - con il termine… bucaniere… a Voi la risposta… (da un incontro casuale a tavola, questo ultimo primo maggio, accanto ad una vecchiaccia che ha per hobby quello di ricercare l’etimologia delle parole… e che a me - che mi facevo sapientone - ha fatto fare una figuretta…). Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 19 A AGRARIA MONTALBANO DOVE PUOI COLTIVARE LA TUA PASSIONE “ARRIVA IL SOLE: DISSETIAMOLE!” vere un giardino, per quanto piccolo, in ordine e sempre a posto anche con i colori, è un obiettivo importante per tutti coloro che hanno uno spazio verde intorno a casa. E tra le varie funzioni da svolgere c’è anche quella dell’irrigazione; che fa nascere spesso dubbi: quanto e come bagnare? Quando e in quali ore? Proviamo a vedere insieme le risposte. Premesso che ogni pianta ha le sue esigenze idriche, ci sono alcune regole generali da seguire. L’acqua dovrebbe essere somministrata a temperatura ambiente e l’ora nella quale si somministra dovrebbe coincidere con temperature più miti: in pratica, durante l’estate è meglio irrigare nelle ore serali, in modo che le piante durante le ore notturne possano giovarsi degli apporti idrici; naturalmente durante le altre stagioni vale la regola contraria. Ma per le piante esposte in pieno sole nel periodo estivo si procede con due irrigazioni, una al mattino presto ed una serale, ovviamente con minori quantità d’acqua per volta. Sono da evitare sempre le irrigazioni effettuate nelle ore più calde della giornata perché procurano shock termici alle piante così come bisogna fare attenzione alla presenza del cloro nell’acqua (soprattutto per ch non ha un pozzo). L’acqua può essere data con un innaffiatoio direttamente su terreno o su foglie, dipende dalle specie. Mentre è diverso l’approccio per le piante posizionate in luogo fresco o posizionate su strato ricco di terricci. E’ il caso dei terricci che potete acquistare presso l’AGRARIA MONTALBANO, ricchi di sostanza organica e in grado di mantenersi umidi per lunghi periodi; in questo caso le irrigazioni dovrebbero essere valutate a seconda dell’umidità del terreno stesso, magari tastandolo con un dito. Nel caso di piante posizionate in luogo fresco, può bastare una sola irrigazione a settimana; per capire se basta quest’apporto si osservi se la pianta appare appassita o le foglie perdono colore e turgidità. Mentre chi ha pochi metri o il solo balcone può usare semplicemente un innaffiatoio e pochi strumenti manuali, per chi ha la possibilità di qualche decina di metri o più da dedicare al giardino con piante diverse, può ricorrere ai vari sistemi di irrigazione automatici e/o semiautomatici di cui abbiamo diffusamente trattato in questa pagina di ORIZZONTI nei mesi scorsi. Dario Bechini - Perito Agrario - Da ricordare Giugno/Luglio 2012 LUNA CALANTE *Nell’orto SI semina: in pieno campo: bietole, carota, cavolfiore, cavoli verza, cavoli rapa, finocchio, indivia, lattughe, radicchio di Chioggia, porro, radicchio, sedano da coste; SI TRAPIANTA: in pieno campo: barbabietola, bietola da coste, bietola da taglio, cavolfiore, cavoli verza, cavoli rapa, finocchio, indivia, sedano da coste; si cimano cocomeri e meloni, si rincalzano fagioli, melanzane, patate, peperoni, piselli; si ombreggiano i semenzai; SI RACCOGLIE: in pieno campo e/o in serra: fragole, zucchine, cetrioli, rucola, lattughe, cavoli, basilico, cipolline fresche, ravanelli, asparagi, carciofi, radicchi, albicocche, pomodori, sedano. *In Giardino: Si recidono alla base i getti dei rampicanti invadenti; si tagliano le foglie secche dei bulbi che hanno terminato la fioritura; si sfoltiscono e ripiantano quelli delle specie rustiche e si conservano quelli delle specie non rustiche. I bulbilli nuovi possono essere messi a ingrossare in terreno adatto. Si potano e si cimano i ricacci delle siepi per mantenerne le geometrie. *Nel frutteto: si potano drupacee e si spollona il castagno; si diradano i grappoli della vite. *Nel prato: si taglia il prato tenendo la lama bassa, si tagliano le infestanti prima che fioriscano e si propaghino. LUNA CRESCENTE *Nell’orto SI semina: in pieno campo: basilico, cavolfiore, fagiolo e fagiolino, prezzemolo, zucchine; SI TRAPIANTA: in pieno campo: cavolo cappuccio autunnale, cardo, cetriolo, lattughe, melone, pomodoro, porro, sedano, zucca; si riproducono, per talea rosmarino e salvia e per stolone le fragole; SI RACCOGLIE: in pieno campo: asparagi, aglio, barbabietola, bietole da taglio e da costa, basilico, carote, cavoli cappuccio e rapa, cipolla, fagioli, fagiolini, finocchi, piselli, lattughe e indivie, porri, ciliegie, nespole, susine, fragole, pesche, albicocche; *In giardino: si seminano all’aperto: garofani, primule, campanule, digitale, violacciocca; si eseguono talee, margotte e propaggini di piante semilegnose e legnose; si cimano le siepi spoglianti, si trapiantano gerani in piena terra, erbacee annuali e perenni a fioritura autunnale; *Nel frutteto: si trapianta l’actinidia (kiwi), si verificano le infestazioni di funghi e parassiti vegetali ed animali *Nel prato: per i nuovi impianti, si trapianta il tappeto erboso in rotoli IL PROVERBIO DEL MESE: “L’acqua fa male e il vino fa cantare ”. Naturalmente, per le esigenze di ognuno, siamo a disposizione per sopralluoghi in azienda e per consulenze personalizzate presso la nostra sede in via P. Togliatti, n. 334 Mastromarco, Lamporecchio (PT) 20 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 PARLIAMO DI... RIFORMA DEL LAVORO: NON SOLO ART. 18 T di Lucia Micheletti ra le numerose riforme messe in minato (si va da cantiere dall’Esecutivo Monti, 10 a 60 giorni e la riforma del mercato del lavoda 20 a 90 giorni ro è senza dubbio quella che prometrispettivamente te di avere il maggiore impatto sulla per i contratti di vita di tutti noi. Sui media si è pardurata inferiore lato approfonditamente delle previste o superiore ai 6 modifiche all’articolo 18 L. 300/70 in mesi), l’estensione del periodo durante materia di reintegrazione nel posto di il quale il contratto a termine può prolavoro del dipendente licenziato senseguire oltre la scadenza per esigenze za giusta causa o giustificato motivo, organizzative del datore di lavoro (si va mentre le altre novità sono rimaste da 20 a 30 giorni e da 30 a 50 giorni materia di discussione per soli addetrispettivamente per i contratti di durata ti ai lavori. Senza la pretesa di essere inferiore o superiore ai 6 mesi) l’ampienamente esaustivi e senza esprimepliamento del termine entro il quale è re alcun giudizio politico, vorremmo possibile impugnare il contratto (si va riflettere insieme sulla notevole porda 60 a 120 giorni dal giorno della cestata della riforma in cantiere. sazione). La riforma nel suo complesso è baInfine, la norma conferma le procedure Fornero, dal 16 novemsata su quattro pilastri: revisione Elsa e l’ammontare delle indennità risarcitobre 2011, è stata nominata delle tutele dell’impiego (così detta ministro del Lavoro e delle rie oggi in vigore, per quanto concerne flessibilità in uscita), riforma degli Politiche Sociali con delega i casi d’illegittimità di apposizione del ammortizzatori sociali (Assicuratermine e stabilisce che nel periodo di alle Pari Opportunità zione per l’Impiego, modifiche alla massima durata del contratto (36 mesi) del governo Monti Cassa integrazione ecc.), stabilizzadevono includersi anche i periodi di zione dei rapporti di lavoro (flessilavoro somministrato intercorsi tra gli bilità in entrata), contrasto ai comportamenti elusivi stessi soggetti (ex lavoro interinale). degli obblighi contributivi e fiscali. Le reazioni delle parti sociali riflettono gli interessi conNel primo intervento ci soffermeremo sulle principali trapposti tutelati, se Confindustria critica costi e scarsa modifiche previste per il più diffuso strumento di flessiflessibilità, CGIL critica la possibilità di non giustificare bilità in ingresso: il contratto a termine. il primo contratto a termine. Il contratto a termine viene ridisegnato prevedendo due Pertanto, anche nella nuova disciplina del contratto a ternovità assolute ed alcune modifiche alla disciplina atmine, emerge il filo conduttore della riforma, maggiore tuale. Nuova è la previsione che il primo contratto a terflessibilità contro maggiori vincoli, quale sia il giusto mine stipulato tra datore e lavoratore, qualora abbia una equilibrio e se lo stesso sia stato raggiunto, non sta a noi durata complessiva inferiore a 12 mesi, non debba essegiudicare. re motivato da ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, come attualmente previsto. Nuova è anche l’introduzione di un onere contributivo aggiuntivo a carico del datore di lavoro, parzialmente rimborsabile in caso di stabilizzazione del rapporto di lavoro. Le modifiche riguardano l’ampliamento del periodo che deve intercorrere tra due contratti a tempo deter- Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 21 PARLIAMO DI... A grisan nasce all’inizio degli anni ottanta, come centro promotore per le pratiche di coltivazione biologica. Il credo del suo fondatore Luigi Pellegrini, è sempre stato quello di dimostrare che era possibile ottenere frutta e verdura, giardini e parchi, belli e sani, senza per questo dover avvelenare la natura. Oggi Agrisan è punto di riferimento di tutta Italia per le metodiche biologiche, dove, sia la grande azienda, che il piccolo consumatore, possono trovare il consiglio, la competenza e la qualità dei mezzi tecnici, per ottenere cibi buoni, belli e in quantità. Grazie al grande amore verso la natura, Agri-San nel corso degli anni ha ampliato gli orizzonti verso altri settori, che abbracciano ancor più individualmente l’uomo. Un percorso nel benessere della persona, nella formulazione erboristica, che nasce oltre 15 anni fa, e che vede come principale innovazione la messa a punto del Lisosan. Lisosan è particolarissimo e originale prodotto: è un lisato di grano o cereali vari, che contribuisce al mantenimento del benessere del nostro corpo. E dove agisce in particolare? Fegato, reni, sistema immunitario, digestione. Ricco di omega 3-6-9, di tocoferoli e vitamine, è utile in ogni fascia d’età. Può essere assunto da solo, o in combinazione a classiche miscele della tradizione erboristica, al fine di agire su specifiche esigenze. Lisosan inoltre possiede un grande potere antiossidante, ed è grazie a quest’ultima spiccata proprietà che viene inserito di diritto, anche nella preparazione della cosmesi vegetale, ultimo lustro, in ordine di tempo, della Ditta Agri-San. Questa cosmesi, eudermica-nutritiva è frutto delle più innovative conoscenze nel settore della formulazione cosmetica. Gli ingredienti vegetali sono accuratamente selezionati, al fine di consegnare all’utilizzatore finale, un cosmetico di alta qualità. Ma Agri-San è anche Centro Discipline Bio Naturali, dove operatori qualificati svolgono attività di consulenza naturopatica, e una vasta gamma di trattamenti personalizzati, per l’Equilibrio Energetico della persona. Possiamo proprio dire che Agri-San è un “piccolo mondo” dove chi ha voglia di natura, può rivolgersi, anche solo per un consiglio. Un “piccolo mondo” che vanta collaborazioni illustri, fra cui il CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche, e vari laboratori di analisi, perché la qualità e la serietà sono i baluardi che hanno sempre contraddistinto Agri-San. Tutti i nostri prodotti sono fabbricati utilizzando Energia pulita, l’Energia Solare, con pannelli fotovoltaici di ultima generazione. Agri-San, “dalla natura, con la natura, per la natura”. Siamo disponibili a consigli e consulenze, veniteci a trovare in via Matteotti n. 1950 a Larciano! Tel. 0573 / 83203 Buono sconto del 10% Su prodotti di Erboristeria, Cosmesi e Trattamenti Naturopatici. Non cumulabile, valido su un acquisto di qualunque importo. 22- Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 PARLIAMO DI... I CONSIGLI DELL’AVVOCATO - RUBRICA A CURA DELLO STUDIO LEGALE “NICOLIN-FAGNI” Separazione dei coniugi (2): l’affidamento dei figli a cura dell’Avvocato Alessandro Fagni I l principale nodo da sciogliere nelle separazioni tra coniugi in caso di presenza di figli minori è appunto l’affidamento di questi ad uno o a entrambi i coniugi. La modifica normativa del 2006 ha reso l’affidamento condiviso dei figli ad entrambi i coniugi la regola, rispetto all’eccezione rappresentata dall’affidamento esclusivo, quando quest’ultimo è stato per molto tempo, praticamente, l’unica forma applicata di affidamento dei minori. L’affidamento condiviso ha, in estrema sintesi, due significati. L’uno è quello relativo alle decisioni che i genitori devono prendere per conto dei figli minori, nel senso che, con l’affidamento condiviso, ogni decisione – sia quelle più importanti (quale ad esempio, la scuola da frequentare o se sottoporsi ad un certo intervento chirurgico), che quelle quotidiane – devono essere in teoria prese sull’accordo di entrambi i genitori, con la possibilità di ricorrere al giudice quando quest’accordo venga meno. L’altro significato è quello relativo alla permanenza dei figli presso l’abitazione dei due genitori, nel senso che, indipen- S L’AVVOCATO dentemente da una dimora prevalente ALESSANDRO FAGNI che andrà comunque fissata, i genitori potranno tendenzialmente tenere con sé i figli per un tempo quanto più possibile paritario, ovviamente nel rispetto degli impegni scolastici e ludici dei figli. Con la conseguenza, certo, che il bilanciamento dei tempi di permanenza dei figli presso i genitori andrà tenuto in considerazione anche per l’entità del mantenimento mensile che uno dovrà versare all’altro per i figli stessi. Accanto all’affidamento condiviso rimane comunque, quello esclusivo che, tuttavia, andrà riservato ai casi maggiormente problematici e solo dove l’affidamento condiviso non sia possibile (come nel caso di genitori residenti in nazioni diverse) o deleterio per i figli, come nel caso di violenze di un genitore verso i figli. In tali casi, i figli resteranno affidati ad uno solo dei genitori con la possibilità dell’altro di esercitare il diritto di visita nei modi e tempi che verranno concordati o decisi dal giudice. TUTTO INIZIÒ COSÌ… ono un pensionato di Lamporecchio e voglio raccontare a voi lettori un’esperienza che mi ha cambiato la vita. Da 8 anni circa mi son preso l’impegno con il sindacato di tenere aperto l’ufficio nel comune di Lamporecchio in via Gramsci 75 (CISL)… inoltre, iscritto da molto all’ANTEAS, mi son voluto prendere l’incarico di delegato per i comuni di Larciano e Lamporecchio, per riempire il mio tempo con attività socialmente utili. Beh, un giorno per caso, sono venuto a conoscenza dell’esistenza di alcune famiglie disagiate, al punto da non avere neppure il minimo indispensabile per vivere. Questo mi ha fatto pensare: in quale modo posso rendermi utile? In quale modo posso aiutare concretamente queste persone? Dalla mia riflessione è nato il pensiero di sentire la croce rossa di Monsummano per avere un aiuto. Tramite l’associazione ho espletato le varie pratiche e ho iniziato così, una volta al mese, ad andare a prendere il pacco alimentare dell’unione europea per consegnarlo a queste famiglie. Con il passare del tempo, la mia macchina non era più sufficiente a trasportare i “pacchi”… era diventata piccola per trasportarli tutti. All’inizio erano solo 6 famiglie, poi sono diventate 26 e così ho chiesto aiuto alla croce verde di Lamporecchio, i cui volontari si son subito resi disponibili. Poi nel tempo, mi son rivolto ai panifici che ancora oggi mi consegnano il pane e da poco tempo ho chiesto aiuto anche ai bar e alle pasticcerie. Il martedì sera, infatti, è ormai abitudine che mi consegnino le paste invendute, così che il mercoledì pomeriggio possa distribuirle, insieme al pane e alla pasta che una persona... una grande persona, mi porta tutte le settimane. Vi dico, che è veramente commuovente vedere gli occhi dei bambini davanti ai dolci, vedere la loro gioia di fronte a ciò che per noi è scontato. Per loro, come per le loro famiglie, il mercoledì è una sera speciale perché ricevono cose, ricevono un gesto di accoglienza che li solleva un po’ dalla sofferenza di ogni giorno. Questa mia storia l’ho voluta raccontare per mostrare quanto da un’idea, da una volontà, da una collaborazione possano nascere grandi momenti di altruismo. Per questo voglio ringraziare coloro che hanno e che tuttora contribuiscono alla continuazione di questo “progetto di solidarietà”. Grazie di cuore a tutti quelli che uniti a me rendono possibile questo gesto d’amore. Panificio Nencioni, Panificio Bartolozzi “Di pane in pane”. Bar e pasticcerie: Sandro Vero, La Fenice, Bar Masetto, PasticceriaVerdi, Pasticceria Carli.... ed infine un ringraziamento speciale alla Croce Verde di Lamporecchio e alla croce rossa di Monsummano. Desiderio Desideri (meglio conosciuto come Dero) Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 23 LAMPORECCHIO L’ANGOLO DELLA SOLIDARIETà a cura di Mara Fadanelli I LA COMUNITÀ SOLIDALE DI LAMPORECCHIO SI STA STRUTTURANDO l primo martedì di ogni mese alle ore 21,15, la comunità solidale di Lamporecchio (CSL) si riunisce nei locali dell’ex asilo della Parrocchia di Lamporecchio. CSL sta portando avanti dei progetti e potete vedere il loro stato di avanzamento sul sito http://www.comunitasolidalelamporecchio.it che vi invito a visitare. I progetti sono i seguenti: modo particolare per realizzare questo progetto, STIAMO CERCANDO DEI COLLABORATORI. Se hai un po’ di tempo libero per aiutare il prossimo, anche se poco, vieni con noi. L’unione fa la forza. Puoi dare la tua adesione, fornendo nome, cognome, indirizzo e recapiti telefonici e indirizzo e.mail rivolgendoti a: CROCE VERDE Nicoletta Giancarli o Daniele Tronci, ai MEDICI DI FAMIGLIA dott. Rubino Tommaso o dott.ssa Anna Trassi, PARROCCHIA DI LAMPORECCHIO/CARITAS don Andrea Mati, ASSIOCIAZIONE CULTURALE ORIZZONTI Mara Fadanelli o Massimo Mancini, COMUNE DI LAMPORECCHIO assessore Chiara Francesconi. • CENTRO DI ASCOLTO: la Caritas di Lamporecchio, insieme alle altre parrocchie si sta organizzando per attivare nel nostro comune UN CENTRO D’ASCOLTO ZONALE, per questo i volontari stanno frequentando un corso tenuto dalla Caritas di Pistoia. La COMUNITÀ SOLIDALE è un organismo volontario e apartitico, appartiene a tutti gli uomini di buona volontà. • UN QUESTIONARIO PER RILEVARE I DISAGI SOCIALI: in questo periodo vi arriverà a casa un questionario, inviato dalla Croce Verde, che è stato costruito dai componenti della Comunità Solidale (di cui anche la Croce Verde fa parte). Lo scopo del questionario è quello di fare una fotografia delle necessità presenti sul territorio di Lamporecchio al fine di migliorare i servizi che le varie Associazioni possono erogare. Vi invitiamo a compilarlo, è un modo per fornire informazioni utili alle associazioni, è anonimo, può essere compilato o cartaceo o on-line (nella lettera che vi arriverà troverete le indicazioni) • DISTRIBUZIONE DI ALIMENTI: All’ex-asilo già da tempo è possibile ricevere indumenti usati. Attualmente dei pacchi alimentari vengono assegnati Attraverso l’Associazione Culturale Orizzonti, alla Cisl. Ci stiamo attivando per dare aiuti alimenta- indice un CONCORSO intitolato: CREA UN ri in misura più continuativa e consistente in partico- LOGO PER LA COMUNITÀ SOLIDALE DI lare aderendo al progetto Buon fine della Coop, che LAMPORECCHIO. Tutti coloro che intendono consente il recupero di prodotti buoni non più vendibili partecipare devono inviare il LOGO al seguente (per difetti nella confezione o perché vicini alla scaden- indirizzo e.mail: [email protected] entro e za); vedi la pagina http://www.coopfirenze.it/pagine/ non oltre il 30 AGOSTO 2012. buonfine. C’è naturalmente l’intenzione e la possibilità di collaborare non soltanto con la Coop, ma anche con TI ASPETTIAMO martedì 3 luglio alle ore 21,15. altri negozi di alimentari e bar. Per tutti i progetti, e in Diventare socio di Orizzonti conviene.... con soli 20€ l’anno potrai ricevere la rivista comodamente a casa tua contatta la Redazione allo 0573 803029 oppure manda una mail a [email protected] 24- Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LAMPORECCHIO SABATO 14 LUGLIO A “LA TAVERNA” ORE 17 incontro dedicato all’Asilo Nido “La Trottola, dialoghi e confronti” I di Valentina Biondi l tema dei servizi per la prima infanzia trova sempre spazio in ogni dibattito che coinvolga la famiglia, i bambini, l’educazione ed il futuro in generale. Come mamma, educatrice e responsabile di un servizio educativo che opera nel comune di Lamporecchio, ho partecipato al XVII Convegno Nazionale dei Servizi Educativi per l’infanzia, svolto nelle giornate del 29, 30 e 31 Marzo a Montecatini Terme, in un clima di fermento e di tensione generale. Il titolo del Convegno “Dalla parte del futuro” - risignificare parole e pratica nei luoghi dell’infanzia - ci porta ad una riflessione ampia che coinvolge molti aspetti problematici della nostra attività. Pensare al futuro, nella Sala dei Congressi di Montecatini, ha significato per circa un migliaio di persone tra politici, amministratori, educatori ed i maggiori esponenti della pedagogia italiana, mettere ancora una volta in discussione le pratiche educative, amministrative e legislative in relazione ai nuovi problemi, nati soprattutto nell’ultimo anno a fronte di una crisi economica che minaccia il buon funzionamento di servizi educativi. Come già sappiamo regioni come la nostra, affiancate dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia, sono un faro in materia di infanzia. Eppure nonostante questo, l’obiettivo che ci chiede l’Europa è di portare il numero dei bambini frequentanti l’Asilo Nido al 33% (in Toscana), molto distante dalla Danimarca, in cui il 45% dei bambini è inserito in un Nido. Se poi pensiamo che proprio in Danimarca i comuni hanno l’obbligo di contribuire fino al 90% a coprire i costi totali dell’Asilo Nido, capiamo quanto la situazione italiana sia drammatica. Gran parte della drammaticità scaturisce da una centralizzazione legislativa completamente slegata dall’autonomia conferita alle regioni, senza dimenticare il patto di stabilità che finisce per strozzare gli enti locali. Statisticamente siamo uno dei paesi in cui si fanno meno bambini e contemporaneamente il paese in cui la mole di lavoro quotidiana ricade per lo più sulle donne. Secondo Heckman, premio nobel per l’economia nel 2000 esiste un forte nesso tra BAMBINI – CRESCITA DEL PAESE- RISORSE PER IL WELFARE. In poche parole la povertà si eredita, investire sul domani non pensando che i figli siano una spesa, permetterebbe ai bambini di avere le risorse culturali necessarie ad affrontare anche in un momento critico la ricerca di un lavoro oppure avere le basi per crearne uno in proprio. Vi sono periodi sensibili, afferma Heckman, per lo sviluppo delle abilità cognitive. Le ricerche in ambito psicologico hanno dimostrato che le abilità cognitive si acquisiscono principalmente nella prima infanzia mentre quelle non cognitive nell’adolescenza. La teoria sul capitale umano di Heckman rappresenta una delle alternative di crescita possibili per il futuro. Ed è proprio lì che l’Europa ci chiede di investire dal momento che siamo al penultimo posto nella spesa per i bambini. Non solo, l’articolo 117 della Costituzione afferma che è compito dello Stato, fornire le norme generali sull’istruzione…organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione… La realtà è che molti dei servizi per la prima infanzia rischiano la chiusura, le risorse messe a disposizione sono poche e sempre più spesso legate alle esigenze di bilancio annuali di Regione e Comune. Il livello di qualità dei servizi rischia di abbassarsi così come la possibilità di molti di potervi accedere a causa dei costi elevati. Esiste un enorme divario, come dimostrato, tra l’attenzione culturale, cioè quello che è giusto fare e le risposte istituzionali e giuridiche, ovvero quello che è possibile. QUELLO CHE CHIEDIAMO NON È IL GIUSTO (sarebbe già troppo) E NEMMENO IL POSSIBILE (sarebbe troppo poco) MA IL NECESSARIO. Prendersi cura di bambini così piccoli è senza dubbio un grande privilegio ma allo stesso tempo un lavoro difficilissimo nel quale la preparazione delle educatrici deve essere integrata ad un ambiente stimolante accuratamente studiato per ospitare i piccoli. Heidegger ci insegna che la cura è il presupposto per far nascere la vita. In questa prospettiva non è possibile ignorare una necessità che coinvolge così tanti soggetti, non è possibile che nel 2012 non esista una legge nazionale che porti la competenza del bilancio sotto il Ministero della Pubblica Istruzione. Come molto spesso accade i buoni consigli provengono dal nostro passato ed in particolare mi riferisco a Don Milani il quale quarant’anni fa disse: “... Il nostro paese ha alcuni problemi, sortirne da soli è egoismo, sortirne insieme è la politica”. Il congresso ha fatto emergere la necessità di condividere la nostra esperienza con tutta la cittadinanza per rendere visibile la realtà che quotidianamente viviamo. Per questo motivo, invitiamo chiunque sia interessato a partecipare SABATO 14 LUGLIO A “LA TAVERNA” ALLE ORE 17:00 ad un incontro dedicato all’Asilo Nido “La Trottola, dialoghi e confronti”. Durante l’incontro, nel quale sarà allestita una mostra fotografica con la documentazione relativa agli ultimi anni educativi, interverranno le educatrici e la coordinatrice pedagogica. Sono stati invitati a partecipare anche rappresentanti dell’amministrazione comunale che si sono dimostrati interessati al destino dell’Asilo. INVITIAMO A PARTECIPARE ANCHE TUTTI COLORO CHE NEGLI ANNI HANNO USUFRUITO DEL SERVIZIO. La serata servirà a far conoscere il servizio a chi è interessato o a chi semplicemente è sensibile al tema, a far conoscere l’operato di tanti anni, per far nascere una cultura del nido, in cui il sostegno alla genitorialità si integra con le finalità educative. Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 25 LAMPORECCHIO VIA DELLA CHIESA E GLI ARTIGIANI DI UNA VOLTA L a cura di Ferruccio Ubaldi a via della Chiesa, oggi via Vitoni, era una volta una “Divertentissima farsa”, interpretata per molto importante e ferveva di attività, quindi per lo più da Vittoria Aguzzi, che aveva veracomprendere la differenza fra ieri ed oggi, descrive- mente delle autentiche qualità comiche e rirò le botteghe e gli artigiani che vi abitavano. scuoteva sempre un grande successo. Era la Cominciando da sinistra, ancora in piazza del Comune, figlia del messo comunale facente funzione anche di vigile c’era la bottega di “Gigiola”, alimentari con mescita, poi e accalappiacani. un orto fino alla fontana pubblica che ancora esiste, ma La parte destra cominciava col Bar di Marino di Bibi (Moadesso inattiva. Veniva poi la bottega di Eugenia Meozzi relli), frequentato principalmente da appassionati cacciatori, che vendeva principalmente le grascie, ossia cereali per poi c’era un arco che dava in un cortile dove si trovava il animali, come l’orzo, l’avena, il granturco, la semola ecc.; forno di Gino Paganelli e il deposito di Adolfino del Moro quindi scendendo, si trovava la spelonca di Gino Ginanni, (Ferradini), carbonaio e gelataio d’estate. Oltre a rifornire le un fabbro un po’ burbero ma bravissimo. Gino era capace famiglie di carbone e brace, nella stagione calda produceva di eseguire un artistico cancello in ferro battuto e produce- due tipi di gelato: crema e cioccolato che vendeva per tutva attrezzi agricoli, inoltre assottigliava e affilava vanghe, to il paese con il carrettino caratteristico dei gelatai di quei zappe, pennati, scuri, vangheggi per i coltri e naturalmente giorni, una specie di barchetta bianca con ruote da bicicletta, falci di ogni tipo. Era proprio davanti a casa mia e aimè, sormontato da un vistoso coperchio conico cromato. Un gecominciava alle cinque della mattina a battere le vanghe e lato costava poche lire, ma le porzioni erano molto modeste una vanga martellata ha un suono squillante che penetra più e veniva distribuito in minuscoli coni e schiacce. Nel cortidi qualsiasi gong. Più le abitava anche Ovidio avanti si trovava Morelli, barrocciaio. il macello e poi il Dopo il cortile, il marfrantoio dei Morosi, ciapiede era in parte ocappena dopo il poncupato dalle conche, i te, il mulino del mio vasi e le sedie impagliate nonno, mentre sotto, del negozio di casalinghi quasi al livello del di Savina Meozzi, dove rio c’era il lavatoio si poteva trovare un po’ comunale. Dopo il di tutto e scendendo inponte comincia la sacontravamo il Dazio, lita e incontravamo gestito da Carlino Lassi; la falegnameria di più in giù abitavano al Menotti Giunti (vedi primo piano con le loro foto) e salendo ancofamiglie (Lassi), Gino ra aveva il suo labodi Righino e Dino di ratorio e l’abitazione Dai che accomodavano Stefano Venturini, il le macchine per cucire gazosaio. Più avane in basso c’erano tre ti ancora c’erano le botteghe. La prima era Suore Mantellate, la sartoria del Ciattini, che gestivano l’asilo poi veniva il negozio di questa foto del 1946 di proprietà della famiglia Giunti, possiamo vedere e la prima elemen- In l’entrata dell’omonima falegnameria. Da sin. in alto: Menotti Giunti, Elda Fellino, Raffaello Motare, inoltre c’era Monti ed Evelina Pasquini (mamma dei Giunti). Sotto da sin. Giorgio Cioli, relli, bravo e scrupoloso un teatrino, dove le Franco Cappelli, Lorenzo Giunti, un ragazzo sconosciuto e Giuliano Ven- elettricista e operatore (detto Boccio). Dietro di loro, appoggiati alla parete di destra uno reverende sorelle turini sconosciuto accanto a Giuseppe Giunti. Seduti una coppia di Novi Ligure cinematografico di cabimettevano in scena (parenti dei Giunti) e un piccolo Vincenzo Fagni. Si noti sulla parete retro- na, che fu anche il primo ingenui drammi edi- stante il simbolo del “Fronte Democratico Popolare”, propaganda eletto- Sindaco dopo la Liberadel 1946. Chiunque riconoscesse i due “sconosciuti”, lo ficanti, seguiti poi da rale per le elezioni zione. Ancora un passo preghiamo di contattare la Redazione di Orizzonti. 26- Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LAMPORECCHIO ed eravamo davanti al modesto esercizio gegnoso ed abile in molti lavori, di barbiere dell’ineffabile Giulio Giraldi, produceva secchi e corbelli in ladetto il “Pecchione”, uomo ingegnosissimiera per brigidinai, accomodava le mo che sapeva fare anche i piedi ai gatti, brocche, le macchine per ramare e oltre a conoscere l’arte del barbitonsore. qualunque tipo di pentola e inoltre Dopo la barberia c’era (e c’è tuttora) un faceva anche il trombaio. Suo ficancello che chiudeva un cortile dove il glio, Don Siro, sarebbe diventato un Dott. Lassi, veterinario condotto, aveva il grande uomo e un grande Prete, che suo ambulatorio, accanto la stalla di “Stelha onorato il nostro Paese con la sua lino”, il suo sparuto, decrepito ronzino, e vita e le sue azioni. una piccola rimessa per il calesse. Scendendo ancora c’era la rimessa Nel cortile abitavano ancora due famidi Gennaro, altro anziano barrocglie, Pietro e Mario Morosi, abili muraciaio e quindi nell’ultima casa pritori, che con l’aiuto di qualche manovale ma del ponte Silvio Tesi, anche lui formavano una piccola azienda edile a un tipo particolare. Era parente di conduzione familiare. Per ultimo, ma non Cencio, ma non si parlavano. Lui il il meno importante, abitava Giulio Giralcavallo lo usava in vari modi: nella di, detto il “Pecchione” che quando non sua rimessa c’era non solo il clastagliava i capelli o radeva i clienti, sbrisico barroccio, ma anche una diligava le più disparate attività. Con attrezzi genza e un carro funebre ed usava rudimentali, per lo più autocostruiti, proquesti veicoli secondo le circostanduceva gabbie per uccelli, tende contro le ze. Il carro funebre, alto e nero con mosche su misura per porte e finestre, di dorature era naturalmente usato per canne o di tappi a corona piegati in due i funerali, il barroccio per qualche e soprattutto faceva pallini da schioppo trasporto occasionale ma soprattutto versando il piombo fuso attraverso un Silvio aveva passione alla diligenza uomo dal fisico asciutto, ma robusto, col colino dalla finestra del primo piano e Un che oltre al trasporto di persone, gli fazzoletto al collo e lo sguardo fiero, buon bevitore, pronto ad affrontare situazioni di facendo cadere le gocce del metallo in emergenza permetteva di svolgere i suoi traffie imprevisti, profondo conoscitore una conca piena d’acqua. Era anche un di cavalli e animali, un uomo da avere a fianco ci. Il mercoledì e il sabato si recava momenti di pericolo, un avventuriero della apprezzato erborista, conosceva le pian- nei strada..... a Pistoia per il mercato e oltre a cariecco chi era “Il Barrocciaio” da «Passato nostro, Pacini Editore. 2007» te officinali e raccoglieva di tutto, dalla care occasionali passeggeri, faceva camomilla allo strofanto, dalla malva al anche il procaccia per piccoli colli, timo e così via. Forse per questo l’avevano soprannominato vendeva uova, conigli e pollame e perfino i “santantoni”, il Pecchione, perché come le pecchie (le api) girava la cam- polli grulli o conigli sospetti di malattia che acquistava per pagna per la sua raccolta. pochi soldi dalle massaie e rivendeva in città ad un macelDopo il cancello c’è casa mia e poi un altro cancello che laio suo cliente fisso. Oltre a questo procurava certificati peproteggeva l’entrata ad un altro cortile con una rimessa che nali ed altri documenti che venivano rilasciati solo nel capoconteneva due barrocci ed una stalla con un cavallo curati luogo e chissà di quanti altri affari si occupava. Affrontando da Paolino Cappelli per il mulino. Superato anche quel can- la salita, naturalmente i passeggeri dovevano smontare agli cello, abitava uno dei personaggi più caratteristici della stra- alberghi e risalire dopo avere scollinato San Baronto. da: Cencio Tesi il decano dei barrocciai, che vestiva estate Dopo il ponte c’era la Piazza attualmente “La Marmora” e e inverno ancora all’antica, pantaloni e farsetto di velluto a poco più in su il peso pubblico e la cabina elettrica. coste, camicia bianca chiusa da un grande foulard rosso che Adesso Via Vitoni non vanta più tante e disparate attività, portava avvolto al collo. I pantaloni erano tenuti su da una non risuona più dei giochi di tanti bambini, una volta non “fusciacca” rossa lunghissima che serrava con molti giri la era asfaltata e passavano solo qualche barroccio e qualche vita dell’uomo; il suo abbigliamento era completato da un camioncino di brigidinai, ottenuto segando venerande aucappello di forma simile a quello di Garibaldi, anche questo tomobili e riducendoli a furgoncini. Ora è asfaltata, a senso di velluto marrone chiaro, come il vestito. unico e continuamente percorsa da veicoli, ma è abitata per Dopo la rimessa di Cencio e di suo figlio Otello, c’era il lo più da persone anziane ed ha perso quasi tutta l’importanlaboratorio dello stagnino, Galliano Butelli, anche lui in- za che aveva. Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 27 LAMPORECCHIO LA posta di orizzonti 1) NUMERI CIVICI IN CERAMICA - “Buongiorno, vorrei proporre tramite questo giornale una nuova targa di numero civico che potremmo usare nel nostro comune. Ovviamente l’immagine è creata al computer, necessita di alcuni ritocchi ma serve comunque a rendere l’idea. La targa in ceramica oltre a essere esteticamente migliore, ci ricorda la tradizione toscana nella lavorazione di questo materiale. Lo stemma comunale rappresenta l’unità del territorio che all’occorrenza, può essere accompagnato dal testo indicante la frazione (Lamporecchio, San Baronto etc..). P.s. Non dimentichiamo che il bianco e il blu sono i colori della Lampo!” - Un lettore di Orizzonti - 2) UN SEMAFORO FATISCENTE : “Salve, vorrei segnalare lo stato di usura in cui si trova l’impianto semaforico tra Via Verdi, via Boccaccio e Piazza Berni. Pur apprezzando la recente sistemazione dei cartelli stradali è da far notare (a chi di competenza) che alcune lanterne sono danneggiate da molto tempo e dovrebbero essere sostituite. Nuove lanterne con lampade a led aumenterebbero l’efficienza, la visibilità, la sicurezza e i relativi costi di mantenimento. I pali di sostegno dovrebbero essere quanto meno riverniciati e/o sostituiti. Questi componenti fatiscenti danno una cattiva impressione poiché rimangono sempre in vista per chi transita da Lamporecchio ed inoltre l’incrocio si trova proprio all’ingresso del paese e in prossimità della piazza del Comune. Non è proprio un bel vedere... In seguito non si capisce la logica dell’attraversamento pedonale per accedere all’isola spartitraffico centrale lato piazza Berni. Sarebbe opportuno o completare l’attraversamento fino al parcheggio a pagamento o rimuovere la parte esistente attualmente inutile. Un esempio di installazione ben fatta da poter seguire è il nuovo semaforo posto tra Viale Europa e Via Torino nella vicina Quarrata. Ringraziando per l’attenzione.” - Dario Francesconi 3) LE CONSIDERAZIONI FINALI DI MARZIO VENTURINI : “Caro Direttore, un breve spazio per veloci ma importanti considerazioni. Un ricordo sincero per l’amico Gualtiero Martini, Dottore di Lamporecchio per Lamporecchio. Personaggio silenzioso e schivo ma sempre pronto per gli altri, per i suoi compaesani, con la cura e l’affetto che ha sempre nutrito per i suoi assistiti e non solo. Mi ricordo con nostalgia quando, con i nostri figli piccoli, mi trascinava alle gare di pesca ai Laghi Primavera a Pistoia. La pesca era la sua grande passione insieme alla Lampo. Era lo sprone continuo ed incessante per quelli che giocavano dalla parte della tribuna. Una persona impagabile sul piano umano e professionale che ha sempre anteposto gli altri a se stesso. Quando sono andato per l’ultimo saluto ho visto con profondo dispiacere che la morte non è stata con lui né giusta né generosa, lui che portava sul suo corpo i segni di una grande sofferenza. Ciao Gualtiero. Un pensiero anche sulla Compagnia della Mezzanotte al suo terzo trionfo, una piacevole parentesi in questa situazione di confusione generale, con la scena del manicomio che sembra lo specchio della società attuale. Bravo Mario Favilla e tutti gli amici attori e arrivederci a presto perché... la quarta vien da sé!! SINDROME SCHETTINO CONCORDIA Un ultimo e definitivo pensiero all’ASD LAMPO. Ci sarà, mi auguro, l’Assemblea dei Soci a fine Giugno, per discutere di certi argomenti. Per il momento mi limito a ricordare ancora che altre sono le bandiere che rispetto, che il vento e SOLO lui muove, e che i volontari sono quelle persone che svolgono il loro ruolo senza nessun interesse o tornaconto personale. Le poche volte che uso la testa, di questo mi si accusa, tengo precisare che adopero più quel briciolo di cervello che contiene che non le corna. A Carlo Panati dico che imbarazzante è la mancanza di ironia comprensibile per altro perchè lo spirito presuppone intelligenza. Nonostante abbia io ammirato la sua prosa, devo, di nuovo, prendere atto delle sue mancanze in matematica. I documenti ufficiali confermano i 19.800 € spesi per rinforzare la squadra Juniores, e per documenti ufficiali intendo ASSEGNI. Ciao Marco Giannoni neo Presidente, certe considerazioni a doppia faccia ad uso delfini, rispetto a quelle fatte trascritte e controfirmate dal Sindaco in occasione dell’Assemblea che decretò la tua elezione tenutasi nella sala Consiliare, così come i tuoi interventi televisivi, denotano, oltre alla mancanza di rispetto, un tentativo poco efficace di parare una situazione non brillante. Certo è comprensibile che una seconda scelta non possa avere l’esperienza ed il rispetto che avrebbe avuto il designato ufficiale. Condivido la dotta citazione sull’erba pur essendo io allergico sia a quella fresca tagliata sia a quella confezionata e fumata. La mia polemica finisce qui, se ci saranno gli estremi potrete continuare nelle sedi opportune. In bocca al lupo!!” - Marzio Venturini - 28 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LAMPORECCHIO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE informa: EMERGENZA IDRICA Negli ultimi mesi si è molto parlato di emergenza idrica ed abbiamo visto i principali invasi, tra i quali quello di Bilancino, semivuoti dal momento che le precipitazioni atmosferiche, nell’anno 2011 sono risultate nettamente inferiori rispetto alla media degli ultimi 15 anni per gran parte del territorio regionale, con valori inferiori anche del 50%. Sono altresì risultati carenti di apporti meteorici anche i primi mesi dell’anno 2012, tanto che nel mese di febbraio il deficit delle precipitazioni ha superato il 75% rispetto alla media dei precedenti 15 anni, come rilevato dal Centro Funzionale del Servizio Idrologico della Regione Toscana. Le piogge di questi ultimi giorni hanno ridotto, parzialmente, i rischi di un prolungato stato di emergenza idrica, ma la situazione, come sottolineano recenti rapporti Arpat, è critica e dal 1° Luglio anche il nostro comune, come molti altri comuni hanno già fatto anche su invito della Regione, emanerà un’ordinanza per la limitazione degli usi domestici d’acqua. Sarà predisposto che l’utilizzo dell’acqua fornita dal pubblico acquedotto avvenga esclusivamente per gli usi alimentari ed igienico-sanitari, vietandone l’utilizzo per il lavaggio di cortili e piazzali, lavaggio domestico di veicoli, innaffiamento di giardini e prati, il riempimento di vasche o fontane ornamentali ecc, usi che vanno comunque sempre limitati avendo presente che si utilizza acqua pubblica. Per affrontare la difficile situazione idrica serve quindi l’impegno e il coinvolgimento del gestore del servizio idrico, dell’amministrazione comunale, ma anche di tutti i cittadini. È utile a tal proposito ricordare anche alcune buone pratiche con si può contribuire tutti al risparmio idrico e sottolineare che tali accorgimenti comportano, oltre ad un sensibile positivo impatto di tipo ambientale e civico, anche un non trascurabile risparmio economico per ognuno di noi. • IL RISPARMIO NASCE DAL RUBINETTO: applica ai rubinetti i “frangigetto” e gli “erogatori a basso flusso” alle docce. Un sistema semplice ed economico che ti farà risparmiare diverse migliaia di litri d’acqua (fino al 50%). • MANUTENZIONE PREZIOSA: OCCHIO ALLA GOCCIA!: un rubinetto che gocciola, non solo rende nervosi, ma è anche causa di uno spreco non indifferente: una goccia dopo l’altra e, alla fine della giornata, possono perdersi decine di litri! 90 gocce al minuto sprecano 4000 litri d’acqua l’anno! • CONSUMI SOSPETTI: OCCHIO AL CONTATORE!: se il contatore gira con i rubinetti chiusi, si è verificata una perdita nell’impianto idrico. In tal caso contatta un tecnico specializzato. • LO SCARICO PESA SUI CONSUMI: oltre il 30% dei consumi idrici domestici sono imputabili allo sciac- quone: ogni volta che si preme il pulsante si consumano 10 litri d’acqua. Basterebbe evitare il completo scarico dello sciacquone dotando quest’ultimo dei moderni sistemi di scarico che erogano diverse quantità di acqua a seconda dell’esigenza (si risparmia fino al 60% di acqua) o attraverso l’utilizzo di un pulsante dotato di “Stop”. • MEGLIO LA DOCCIA!: un bel bagno rilassa ma consuma 150 litri d’acqua: più del triplo del consumo di una doccia (dai 30 ai 50 litri). • LAVA I DENTI NON IL LAVANDINO!: tieni aperto il rubinetto solo per il tempo necessario mentre ti lavi le mani o i denti o quando ti radi la barba. Chiudi sempre il rubinetto quando l’acqua non serve. Risparmierai fino a 14 litri. • NO ALL’ACQUA CORRENTE: USALA SOLO QUANDO SERVE!: quando lavi i piatti oppure fai lo shampoo, non è indispensabile usare l’acqua corrente: raccoglila in una bacinella o nel lavello ed avrai un risparmio. Nella preparazione dei pasti vengono sporcate più stoviglie del necessario: raccogli anche l’acqua quando scoli la pasta asciutta, possiede un notevole potere sgrassante. Usala per il primo lavaggio di piatti, posate e pentole e risparmi oltre 100 litri d’acqua in un anno! • FRUTTA E VERDURA... A BAGNO: è una cattiva abitudine quella di lasciare la frutta e la verdura sotto l’acqua corrente: per lavarla bene basta tenerla a bagno in una vaschetta con un pizzico di bicarbonato e fregala con le mani per rimuovere i residui di terra. • IL RISPARMIO HA SCOPERTO... L’ACQUA CALDA: i rubinetti sono spesso lontani dalla caldaia che produce l’acqua calda. Bisogna far scorrere un bel po’ di acqua prima che arrivi l’acqua attesa. Raccogli quest’acqua “inutile” in un recipiente e utilizzala al posto di un “tiro” di sciacquone o per lavare i pavimenti. • AL FRIGO IL PROPRIO COMPITO: per ottenere l’acqua fredda, non far scorrere l’acqua corrente per ore, ma semplicemente metti in frigo qualche bottiglia in più. • ELETTRODOMESTICI: UN RISPARMIO A PIENO CARICO: la lavatrice e la lavastoviglie consumano acqua per ogni ciclo (80100 litri per la prima; 4050 litri per la seconda), indipendentemente dal carico di panni e stoviglie: per risparmiare acqua ed energia, utilizza questi elettrodomestici solo a carico pieno, diminuendo la frequenza dei lavaggi. • UNA MANO ALL’AMBIENTE: riduci il consumo di detersivi: l’eccessivo uso di sostanze chimiche per la pulizia delle stoviglie e della casa provoca inquinamento e aumenta il consumo di acqua per la pulizia delle superfici insaponate. L’Assessore all’Ambiente Silvia Torrigiani Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 29 LAMPORECCHIO ISTITUTO COMPRENSIVO DI LAMPORECCHIO: L EDUCAZIONE ALLA SALUTE: “CROCE VERDE, UN VOLONTARIO COME AMICO…” a cura delle insegnanti della scuola dell’infanzia di Mastromarco a promozione della salute è considerata un in condizione di temere un evento inatteso quale un’emerobiettivo prioritario dall’Organizzazione Mondiale genza, ma sapranno che, con la calma e un minimo di della Sanità e la scuola può rappresentare, in tal addestramento, sarà possibile fronteggiarla e contenere i senso, un luogo privilegiato per instaurare un dialogo danni fino all’arrivo dei soccorsi qualificati. sulla salute e sui possibili stili di vita da adottare. In Il gioco nell’infanzia riveste un ruolo fondamentale per la linea con questi principi, l’Istituto Comprensivo di crescita del bambino. Giocando il bambino impara a conoLamporecchio, insieme all’APA Croce Verde del nostro scere e dominare la realtà, a valutare le sue risorse, elabopaese, ha individuato come prioritario rando piani d’azione che gli permettono l’impegno alla sensibilizzazione nei di risolvere ciò che vive come problemariguardi dell’educazione alla salute e tico. Il bambino molto spesso proietta alla prevenzione primaria su temi di nell’attività ludica tutti i propri vissuti, rilevanza sociale. ripetendo nel gioco quello che nella vita reale ha suscitato in lui una significativa L’idea di realizzare un progetto in colrilevanza. Il gioco riveste quindi una nolaborazione con l’APA Croce Verde di tevole importanza nell’aiutare ad esterLamporecchio nasce dall’esigenza della nare ed a gestire tutte quelle paure ed Scuola di fornire ai “cittadini di domani” insicurezze che un evento inaspettato, delle corrette informazioni e un’adeguacome un’emergenza, una malattia o un ta conoscenza dei servizi del territorio. ricovero possono provocare. È con tale Il progetto si è posto come obiettivo metodologia che si è scelto di affronquello di promuovere nei bambini attegtare il progetto in questione, secondo giamenti consapevoli e responsabili nei modalità ludiche adatte all’età evolutiva confronti degli operatori della Pubblica del gruppo di alunni, e con l’utilizzo di Assistenza; i bambini, per la loro stragiochi, attività di gruppo, discussioni, Un piccolo volontario: ordinaria capacità di apprendimento e Damiano Mancini vignette e sussidi didattici a disposiziola loro innata curiosità sono in grado di ne. Il Progetto di Educazione alla salute: recepire quelle che sono le informazioni essenziali per una corretta attivazione dei servizi di emer- “Croce Verde, un volontario come amico..” è stato condotgenza e che un evento inatteso può essere gestito e con- to dai volontari dell’APA Croce Verde di Lamporecchio ed tenuto fino all’arrivo dei soccorsi qualificati. Numerosi ha visto coinvolti tutti i bambini della Scuola dell’Infanstudi confermano gli effetti positivi di un’informazione e zia di Mastromarco. L’iniziativa ha previsto un incontro una preparazione psicologica dei bambini al fine di evitare preventivo tra gli operatori responsabili del progetto e le condizioni di stress eccessivo derivato da un intervento di insegnanti del plesso per la stesura e l’implementazione emergenza a cui non si era stati preparati. La non cono- delle azioni previste e per la programmazione degli inscenza e l’imprevedibilità possono generare ansie e paure; contri tra bambini e operatori; i successivi sette incontri la non comprensione di certi interventi possono determi- sono stati dedicati all’attività in sezione con i bambini. La nare comportamenti oppositivi, reattivi, vivendo l’emer- scelta di lavorare con gruppi omogenei di età ha permesso genza come un’aggressione, se non addirittura come un un maggiore adattamento dei contenuti in base all’età dei “intervento punitivo”. La conoscenza sostiene il senso di bambini e il rispetto dei tempi di attenzione e apprendisicurezza e protezione nei bambini anche quando sono mento del gruppo. I bambini hanno incontrato operatori presenti segnali di pericolo. Pertanto non si troveranno più 30 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LAMPORECCHIO e volontari della Croce Verde che hanno illustrato il loro mondo psichico del bambino, soprattutto in casi di emerruolo, il significato della divisa indossata e le attività che genza; progetti di tale portata si pongono anche nell’ottica sono chiamati a svolgere, per imparare a riconoscere chi di ridurre lo stato di disagio del bambino durante l’evenporta una divisa ed a fidarci di lui. I bambini sono stati tualità di un intervento di soccorso o di un trasporto in aminvitati ad indossare a loro volta la divisa da soccorrito- bulanza. A seconda dell’età il bambino, infatti, è in grado re, a sperimentare corrette modalità di effettuazione di una di percepire e comprendere cosa sta accadendo intorno a chiamata di soccorso, attraverso drammatizzazioni e simu- lui, anche in relazione al modo in cui gli adulti lo accompalazioni di una chiamata di emergenza, apportando nozioni gnano a collocarsi all’interno di quella specifica situazione relative all’organizzazione e alla gestione di situazioni di di emergenza. Un’ultima riflessione, dunque, sulla rilevanemergenza/urgenza. Considerata l’importanza di ridurre i za che può avere la malattia o una sofferenza fisica. tempi d’intervento sanitario si sottolinea come sia neces- Ogni bambino ha vissuti diversi del dolore e della malattia, sario educare sin da piccoli ad una corretta gestione della che è frutto di numerose variabili (personalità stessa del chiamata di emergenza. I bambini hanno avuto, inoltre, la bambino, storia familiare, clinica, educazione, sensibilità possibilità di visitare un’unità mobile allestita per il soc- al dolore) e come la salute, va considerata e trattata come corso pediatrico, conoscere le varie strumentazioni neces- una situazione tipicamente evolutiva. In età prescolare è sarie a prestare un primo intervento, imparare gli elementi difficile comprendere il beneficio di un’iniezione che proessenziali di pronto soccorso. voca un dolore fisico, tanto più quando il bambino, come I volontari intervenuti si sono dimostrati molto disponibili, nel caso di una vaccinazione, si trova in uno stato psicofisico sano; in questo stadio hanno risposto alle mille evolutivo il bambino ha domande e curiosità dei raggiunto una discreta perbambini, hanno presentato cezione del proprio corpo loro schede da colorare per e comincia a comprendere rinforzare l’apprendimento in maniera più adeguata le delle informazioni fornite, spiegazioni che gli vengocon l’ausilio di una simno fornite. Risulta imporpatica storia illustrata e di tante, dunque, fornire al sussidi ludico-didattici. bambino spiegazioni semLe insegnanti, nelle singoplici e chiare, con un linle sezioni, hanno poi alleguaggio adeguato all’età, stito un cartellone inerente spiegare quello che sta alle tematiche trattate (i succedendo e il perché di pericoli a casa, il manuacerti interventi sanitari, anle del piccolo soccorritoche se dolorosi, evitando re, chiamate e numeri di di minacciare il bambino emergenza), per rendere i di ricorrere ad iniezioni o bambini capaci di riconoal medico per far cessaI volontari della Croce Verde di Lamporecchio..... scere i rischi che possono del presente e del futuro! re un capriccio. È sempre esserci all’interno di una preferibile evitare di ricorcasa ed insegnare loro rere al ricatto educativo e comunque non utilizzare mezzi come comportarsi correttamente (es. comporre il numero ed interventi di tipo sanitario come punizioni a comportadell’emergenza sanitaria). Il progetto ha suscitato l’entumenti non corretti del bambino. Tali errori educativi possiasmo dei bambini e dei genitori che si sono trovati somsono creare inutili ansie e preoccupazioni e comprometmersi da domande sul loro stato di salute da parte dei loro figli (“mamma stai bene, altrimenti chiamo il 118!”). tere la fiducia negli operatori sanitari e, più in generale, L’efficacia dell’intervento si è rilevata nella partecipazio- negli adulti. È importante, invece, conquistare la fiducia ne attiva dei bambini, nelle loro richieste d’informazioni, dei bambini, consentendo loro la possibilità di confidare le nelle loro espressioni verbali, emotive e comportamentali. proprie paure ed ansie e rispondendo alle loro domande in modo semplice ed adeguato all’età. È nostro dovere, come insegnanti e genitori, sostenere il CONSEGNA SACCHI AZZURRI raccolta imballaggi multimateriale Il Comune di Lamporecchio informa che la consegna dei sacchi azzurri, che dovranno essere preventivamente prenotati tramite numero verde 800.980.800 URP del proprio comune, avverrà martedì 26 giugno e martedì 3 luglio dalle ore 17:00 alle ore 20:00 Dal 4 luglio, sempre a seguito di prenotazione, potranno essere ritirati presso l’Ufficio Anagrafe o Protocollo, negli orari di apertura. Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 31 LAMPORECCHIO ISTITUTO COMPRENSIVO DI LAMPORECCHIO: MERENDIAMO? A a cura delle insegnanti della scuola Primaria di Lamporecchio nche in quest’anno scolastico la Scuola Primaria di Lamporecchio ha aderito al Progetto “MERENDIAMO” con le tre classi prime e le tre classi seconde, che già dall’anno precedente hanno avviato questo percorso di educazione alimentare. Questa iniziativa dell’Unità Funzionale di Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’ASL 3, rivolta alla scuola e alle famiglie, ha come obiettivo quello di favorire la scelta di merende più salutari ma anche quello di rivalutare la prima colazione come pasto fondamentale per iniziare la giornata. La realizzazione di questo progetto ha visto coinvolti, insieme ai rappresentanti dell’ASL e agli insegnanti, anche i rappresentanti dei genitori e della grande distribuzione (Coop e Conad); ai bambini è stato proposto di fare tutti insieme la stessa merenda (1 giorno alla settimana per le classi prime e 2 giorni per le classi seconde). Le merende che si sono alternate nel corso dell’anno sco- lastico sono state: pane e Nutella, pane e pomodoro, pane e olio, biscotti, schiacciata, pizza, dolce casalingo, frutta, cracker. Il progetto si è concluso la mattina del 1 giugno presso la Scuola Primaria con il “FRUTTA DAY”, una merenda a base di frutta, fragole - ciliegie – albicocche, e crostate. Le insegnanti ringraziano i genitori che con la loro presenza hanno contribuito alla buona riuscita del progetto. Un ringraziamento particolare alla Coop e alla Conad che hanno reso possibile la festa finale offrendo la merenda per tutti e inoltre hanno esposto presso i loro punti vendita del Cintolese e successivamente di Lamporecchio i cartelloni realizzati a Scuola relativi al Progetto stesso. Considerato l’entusiasmo dimostrato dai bambini, ci auguriamo che tale esperienza possa ripetersi anche il prossimo anno scolastico. Le insegnanti delle classi 1ª e 2ª IL GIOCO COME ATTITUDINE ALLA VITA U n mio alunno un giorno mi ha portato una fotografia di sua madre che la ritraeva bambina, giocando a campana. Mi sono ricordata di quando da piccola coi miei cugini Marco e Marta, giocavamo sul terrazzo di mia nonna a quel gioco così semplice ma tanto gioioso e divertente. Bastava un gessetto e un buon equilibrio e quei numeri scritti sull’asfalto, inseriti in caselle sbilenche, erano per noi traguardi felici. È l’infanzia il serbatoio più vero delle nostre emozioni, è lì che sta il nostro Io più profondo e la dimensione del gioco è un momento e uno stato in cui siamo noi stessi con le nostre capacità ed emozioni. Tante volte mi sdraio 32 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 di Valentina Fiorineschi sul tappeto insieme a mia figlia e, se devo dire la verità, è proprio lei a chiedermi di stare seduta per terra, credo sia modo per farmi sentire partecipe, in quel momento, di un qualcosa di magico ed unico. Il gioco ci rivela le nostre pulsioni elementari, ritorniamo bambini, riscoprendoci. Poi io ed i miei cugini sudati, con le manine sporche, ci sedevamo intorno ad un tavolino di marmo: era mia nonna Vannina a prepararci il pane “strusciato col pomodoro” e se chiudo gli occhi, sento di nuovo quel sapore lontano nel tempo, ma vicino nel cuore. Rivivo questi momenti con una struggente nostalgia che poi diventa tenerezza e gioia. Compriamo un gessetto e disegniamo “una campana”, chissà che non raggiungiamo il traguardo tanto sognato! Finalmente. LAMPORECCHIO SIAMO GIÀ ARRIVATI A GIUGNO?!? a cura di Daniela Monti per la Scuola dell’Infanzia di San Baronto S embra soltanto ieri che iniziava un nuovo anno scolastico, con l’emozione di accogliere tanti piccoli cuoricini rossi (3 anni), che tra una lacrima e l’altra, un litigio e una spinta per un gioco desiderato da “troppi” e un aiutino a tavola per far assaggiare tutte le prelibatezze della cuoca Laura, sono ormai diventati indipendenti ed autonomi…”grandi” se si vuol dire! Poi i cuori gialli, incrementati da tre nuovi arrivi: così tanti da non sapere dove stare e come muoversi nelle stanze della scuola, ma sempre partecipi ed interessati ai racconti, alle letture ed a qualsiasi attività proposta da noi insegnanti. Ed infine i cuori blu…come erano cambiati a settembre! E adesso ancora di più…sempre più grandi e responsabili, consapevoli della loro crescita e del loro futuro passaggio alla scuola Primaria…che soddisfazione vederli così, adesso! Siamo alla fine ma non abbiamo finito: tante iniziative abbiamo portato avanti durante l’anno e tante altre ci attendono ancora. Ricordiamo il Corso di Acquaticità nei mesi di Marzo e Aprile; le varie azioni di Continuità dei bambini di 5 anni; il laboratorio Musicale con la Professoressa Maccioni; il progetto Intercultura che ci ha fatto “viaggiare” tra i 5 continenti scoprendo tante cose interessanti; le talee fatte a settembre che si sono trasformate in vere e proprie piantine vendute alla Fierucola del 1° Maggio a San Baronto e alla Notte Bianca a Lamporecchio; le bellissime pitture fatte con la maestra Silvana; l’educazione stradale ed i percorsi fatti con “Gina la macchinina” e la maestra Michela; parlare delle stagioni e del loro susseguirsi con la maestra Daniela e poi vedere dalla finestra che fuori il tempo non è proprio quello che doveva essere e capire che può nevicare anche a Primavera (il polline che svolazza nell’aria proprio come fanno i fiocchi di neve); l’educazione religiosa della maestra Valentina presentata come un’educazione alla pace e all’amicizia, due valori molto importanti e sentiti dai bambini…e poi? Non vi bastano?! Infatti ce ne sono stati altri, ed il più recente è stato proprio la gita a Peccioli, al Parco Preistorico: giovedì 24 maggio i bambini hanno finalmente visto la vera dimensione di quegli animaloni visti sui libri che la maestra Mila portava a scuola per parlar loro della storia dei dinosauri. Oltre a tutto questo, ci sono state interessanti inziative, come quando il 1° giugno tutti i cuoricini sono andati a fare un bel pic nic in Fraschetta. Il giorno 8 giugno, invece, le insegnanti della Primaria delle future classi prime, sono venute a gustare un buon pranzetto alla nostra scuola; il 14 ed il 18 giugno le “Lezioni Aperte”, rispettivamente dei cuori gialli e dei cuori blu, a conclusione del progetto del Laboratorio Musicale “Insieme in Armonia”; il 25 giugno ci sarà la Festa di Fine Anno a Porciano all’Area Verde, per augurare Buone Vacanze a tutti, per conoscere i nuovi arrivi del prossimo anno e consegnare il loro futuro contrassegno e, ovviamente, per salutare i GRANDI che se ne vanno con un diploma ed un bacio sulla fronte… È stato un altro anno scolastico pieno di cose da fare e progetti da portare avanti, tanti impegni da assolvere e tempo da spendere, ma tanta gioia ed amore da dare e da lasciare a tutti i bambini che hanno frequentato, frequentano, frequenteranno il nostro plesso che da due anni accoglie anche la sezione voluta dalla Regione Toscana, grande opportunità data alle famiglie. L’impegno è grande ma il risultato lo è ancora di più: un grazie a tutti i genitori che confidano in noi e giornalmente ci sostengono e dimostrano la loro gratitudine, soddisfazione e felicità di ciò che facciamo per i loro figli…GRAZIE! Le insegnanti di San Baronto Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 33 LAMPORECCHIO UNIRE L’INUTILE AL DILETTEVOLE S i…., proprio così! Questo vecchio modo di dire, ovviamente rivisitato per l’occasione, può essere rispolverato per ciò che riguarda quanto sta per prendere corpo a Lamporecchio in merito alla prossima realizzazione di alcune opere pubbliche. Infatti la giunta comunale (organo amministrativo formato da sindaco e assessori, per chi non lo sapesse), alla fine dello scorso anno, ha approvato il progetto preliminare che prevede la realizzazione di alcune aree di parcheggio pubblico e così conseguentemente ha dato corso all’iter burocratico che porterà, con la tempistica di rito, all’esproprio dei terreni interessati dalle opere. Fin qui niente da dire in quanto da molto tempo ormai un po’ tutti e a più riprese, hanno fatto presente agli amministratori la carenza di posti auto nelle zone centrali del paese e soprattutto lungo il tracciato delle vie Martiri del Padule, Antonio Gramsci e Giuseppe Verdi. Come ampiamente previsto infatti la deprecabile idea di collocare le sedi della Casa della Salute e della Croce Verde in Piazza IV Novembre sta iniziando velocemente a dare i frutti creando notevoli disagi soprattutto ai commercianti che si vedono letteralmente “vampirizzare” quotidianamente una trentina di posti auto tra mezzi di soccorso, degli addetti sia volontari che professionali e degli involontari utenti dei servizi ivi prestati. A tal riguardo più volte il sindaco Giuseppe Chiaramonte ha ribadito la sua posizione in merito all’annoso problema: “…in Piazza Salvo D’Acquisto (quella davanti alla stazione di comando dei Carabinieri) di posti auto ce ne sono anche troppi…”, ma poi anche lui sembra aver ceduto alle pressioni e allora….ovvia si parte! Così chi si lamentava non ne avrà più motivo. 34 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 Allora andiamo a vedere dove saranno localizzate le nuove aree di parcheggio ma soprattutto a chi saranno veramente utili e funzionali. Capoluogo in Via Verdi-Via Santa Brigida I posti auto saranno realizzati espropriando l’area libera da costruzioni stante tra il ristorante Il Mestolo e la Banca di Credito Cooperativo di Vignole. Si prevede che l’area, data l’esiguità, consenta la realizzazione di circa 12 stalli dai quali dovranno essere necessariamente distratti quelli privati che competono agli appartamenti ubicati nel palazzo dove, al piano terreno, si trova l’ambulatorio medico del dott. Massimo Verdiani. A conti fatti i posteggi pubblici effettivamente ricavati non dovrebbero essere più di 6 o al massimo 7 e quindi non sono ovviamente risolutivi della carenza sopra evidenziata. Località Papone di fronte al Circolo Ricreativo (foto a lato) I posti auto saranno realizzati espropriando il terreno posto appunto, ma guarda strano il caso, davanti al circolo e sul quale da molto tempo ormai venivano fatte posteggiare le vetture degli avventori dell’attività ivi svolta. Detto terreno veniva concesso per questo particolare uso in via bonaria dal proprietario, ai gestori del circolo ricreativo che si sono alternati nel tempo, e ciò per spirito di collaborazione in quanto è evidente l’utilità sociale dell’attività svolta. Ma purtroppo ultimamente detto spirito di collaborazione accennava a venir meno e quindi…..zacchete! E’ arrivata l’ora di garantire, e senza perdere ulteriore tempo, la fruibilità e quindi il futuro del circolo, oltre che ovviamente la tranquillità economica dei suoi attuali e futuri gestori. In effetti in quella zona i parcheggi pubblici servono davvero……solo di sabato sera però, quando vengono organizzate dai gestori del circolo cene e serate danzanti a pa- gamento. Dal lunedì al sabato dopo……….niente, si e no 4 gatti da mattina a sera! Con questo non vogliamo dire che il parcheggio non fosse utile, ma ci chiediamo perché tanta urgenza. Ma poi vedendo chi è l’attuale gestore, e quindi chi ha effettivo interesse per un buon risultato economico dell’attività del circolo, crediamo di aver definitivamente capito. Località Cerbaia di fronte al piccolo Centro Comerciale I posti auto saranno realizzati espropriando il terreno, ma riguarda strano il caso, posto a margine della via Cerbaia di fronte appunto a quella piazzetta dov’è collocata la botteghina di generi alimentari (che con tutto il rispetto non è certamente la Coop o l’Eurospin) ed anche il piccolo distributore di benzina. E qui invece ci chiediamo perché, sia per quanto riguarda la realizzazione dell’opera pubblica in assoluto (i parcheggi pubblici lì non sono necessari), sia per l’urgenza che è stata data all’esecuzione delle opere. Ma poi vedendo chi abita a non più di 30 metri dalla botteghina e considerato che costui nell’area privata di casa propria non ha spazio sufficiente per il comodo posteggio delle vetture, crediamo ancora una volta di aver capito. Per assurdo, di questo passo, c’è pure da aspettarsi che, in un futuro molto prossimo, un’area a parcheggio pubblico venga realizzata urgentemente anche a Mastromarco espropriando, e poi demolendo, la Casa del Popolo al fine di allargare ed aumentare il numero dei posti auto di piazza Guido Rossa, proprio di fronte al negozio di parrucchiere, così avremo finalmente finito di capire! Comunque, sarcasmo a parte, noi abbiamo a sostenere che con i soldi che saranno spesi per porre in essere le opere pubbliche sopra descritte, più dilettevoli per qualcuno che effettivamente utili e necessarie per tutti, fosse arrivata giustamente l’ora d’intervenire quantomeno a riguardo di queste emergenze: - Ultimare la realizzazione dei marciapiedi da via Antonio Gramsci fino all’ex ristorante Santa Brigida - Demolire piazza IV Novembre e restituirla a parcheggio d’interesse veramente pubblico Per questo ospitiamo volentieri un paio di domande che ci LAMPORECCHIO sono state rivolte da cittadini e che giriamo ai due assessori di competenza: Alberto Tellini (Assessore al commercio e attività produttive) «Noi commercianti lamentiamo da tempo e giustificatamente la mancanza di parcheggi veramente fruibili e soprattutto centrali rispetto alle varie attività commerciali del paese; cosa aspettate ad attuare uno studio di modifica di piazza IV Novembre che potrebbe restituire circa 30 posti auto?». Chiara Francesconi (Assessore alla cultura) «Ma Lei a quale tipo di cultura si rifà quando al mattino alzandosi dal letto e affacciandosi dalla finestra con vista sul suo bel giardino curato con tanto di palme, scorge un po’ più in là verso la piazza IV Novembre, uno spazio pubblico in stato di schifoso degrado con pavimentazione da pattinaggio su ghiaccio (le piastrelle sono tutte staccate) e aiuole dove al posto dell’erba trovano dimora escrementi di cani e terra assodata? Un alto obiettivo culturale a Lamporecchio, oltre alla stagione teatrale che Le sta tanto a cuore, non può essere perseguito anche prefiggendosi in primis il rispetto dei diritti dei cittadini che anche e soprattutto Lei rappresenta?». Quella piazza (foto a lato) e le strade ad essa contermini sono il cuore del nostro paese e rappresentano, oltre ad un pezzo importante della nostra storia, un centro di aggregazione sociale e quindi culturale. Il degrado sta colpendo mortalmente il nostro centro, il cuore pulsante del paese, ciò che ci rappresenta alle persone che vengono a visitarci, i nostri ospiti sia quelli attesi che quelli occasionali. Lamporecchio non è, e non vogliamo che lo diventi mai, un luogo decadente e degradato paragonabile ad una specie di Tirana dell’epoca post-dittatoriale. Ma…..un attimo….., non facciamoci prendere dall’attaccamento che abbiamo per le nostre origini, non sopravvalutiamoci troppo; potrebbe darsi che già adesso proprio a Tirana stiano già dicendo che non vogliono diventare come Lamporecchio….. Gruppo Consiliare Obiettivo Comune Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 35 LAMPORECCHIO G NON SOLO FESTA ià lo scorso anno ORIZZONTI ospitò un intervento con cui si annunciava la festa di Liberazione di Lamporecchio. E in mezzo a dozzine di feste di tutti i tipi, facevamo notare che in questa festa si provava anche a far riflettere le persone, a ricostruire connessione tra i comunisti e il popolo di sinistra sempre più perplesso di fronte alla tragicomica mancanza di capacità unitaria delle forze di sinistra ma, anche, sempre più provato da una crisi economica che sta massacrando tutti anche nella nostra comunità e rischia di far esplodere rabbia che, se incanalata male, potrebbe regalare una generazione intera alla destra reazionaria. Non a caso, avevamo chiesto all’ANPI di presenziare ad una specifica serata dedicata alla Resistenza e al significato di fascismo e antifascismo oggi. Come non a caso abbiamo insistito perché ci fosse un incontro pubblico con l’assessore regionale alla sicurezza sociale, il nostro compagno Allocca. Poi ci fu il contest rock e le serate di ballo e i piatti speciali e altro ancora che riempiva le serate della festa in tanti modi. E ora è passato un anno, abbiamo perso il quotidiano Liberazione, siamo inferociti dallo scippo dei risultati del referendum sull’acqua (di cui il PD in Toscana è tra i principali protagonisti politici), la crisi si è fatta più dura ed è diventata anche sociale, sembra non ci siano più prospettive di liberazione collettiva e l’ansia per il futuro ormai ha preso tutti o quasi. Ma, ma ci sono anche diversi ma. Intanto, è nata da poche settimane una storia che si chiama Comunità Solidale di Lamporecchio dove persone di diverse culture e percorsi, stanno provando a “fare rete” per dare risposte “dal basso” e molto concrete ai bisogni di una parte sempre più consistente di concittadini; c’è da ricordare che nel nostro territorio sono nate diverse aggregazioni che tentano una risposta non banale ma fattiva a esigenze che sono sotto gli occhi di tutti. Siamo arrivati alla terza edizione della festa di Liberazione che si terrà presso il Circolo ARCI “Tamburini” di Cerbaia dal 11 al 22 luglio. Insistiamo con questo titolo perché vogliamo che il nostro giornale ritorni nelle edicole quanto prima ed è quello che chiederemo al direttore Dino Greco la sera dell’apertura. Abbiamo ampliato le iniziative all’interno della Festa con l’introduzione del teatro e due giornate dedicate allo sport (ciclismo e podismo). Ma soprattutto vogliamo confrontarci con le realtà esistenti del volontariato a partire dalla Comunità Solidale di Lamporecchio, alla quale abbiamo dedicato la seconda serata della festa, e alla solidarietà attiva costruita intorno alle nostre proposte, dai Gruppi di Acquisto Popolare, alle Brigate di solidarietà attiva, fino all’associazione Diritti e società. Di nuovo ci confronteremo con l’ANPI, finalmente ricostituita anche nelle nostre zone e proveremo a riaprire un confronto sereno sul governo del territorio tra gli amministratori locali delle sinistre e del PD. Il tutto insieme ai momenti di intrattenimento classici di ogni festa popolare. Non è solo una festa……… costruiamola insieme! IVANO BECHINI CAPOGRUPPO SINISTRA PER LAMPORECCHIO PROGRAMMA FESTA LIBERAZIONE LAMPORECHIO Mercoledì 11 luglio: ore 21,00 apertura della Festa. Ospiti D. Greco, direttore di “Liberazione” e S. Cristiano segretario regionale PRC ore 22,00 I Malerbi: “Una squillo per il pizzicagnolo Beppe”. Piatto del giorno: Trippa. Giovedì 12 luglio: ore 21,30 musica rock con “I Graffiti”, il rock italiano - Dibattito: “Il Comune tra il dire e il fare” bilancio di metà legislatura con amministartori comunali della Fed. della Sinistra e del PD, con Alessandra Visani Fed. prov.le PRC - - Piatto del giorno: Baccalà alla livornese Venerdì 13 luglio: serata danzante con l’orchestra “New Tradition” - Piatto del giorno: Cacciucco Sabato 14 luglio: ore 21,30 serata di ballo con l’orchestra “I Fuggiaschi” - Piatto del giorno: Capriolo e fusilli al capriolo Domenica 15 luglio: ore 21,30 Serata danzante con l’orchestra “Coriandoli del tempo” - Piatto del giorno: Cinghiale e pappardelle al cinghiale Lunedì 16 luglio: ore 20,30 Pallavolo femminile con “Volley Lamporecchio” - ore 21,30 dibattito “Qualcosa di sinistra, le pratiche della solidarietà attiva” con F. Piobbichi (PRC), Roberto Cappellini (Ass. diritti e società), Danielle Vangieri (campagna no Isee). Funzionerà il Ristorante e la Pizzeria Martedì 17 luglio: serata ANPI “Senza memoria non c’è futuro” con E. Monti pres. Anpi sez. Larciano/Lamporecchio e segr. prov.le ANPI Pistoia. Piatto del giorno: Papero, penne e fusilli al papero e collo ripieno Mercoledì 18 luglio: spettacolo di cabaret Piatto del giorno: Trippa Giovedì 19 luglio: ore 17,00 gara ciclistica amatoriale - ore 21,30 musica Rock con “I giardini del mago - Mattia’s group” - Dibattito “La comunità solidale... le idee e le azioni su e per Lamporecchio al tempo della crisi”- con i rappresentanti della comunità solidale di Lamporecchio. Venerdì 20 luglio: ore 20,00 Gara podistica percorso campestre - ore 20,30 esibizione di danza a cura di “Serena Dance Studio” diretta dai maestri Luciano, Serena, e Anna Gabrielli Piatto del giorno: Cacciucco Sabato 21 luglio: ore 21,30 Serata danzante con l’orchestra “I fuggiaschi”. Piatto del giorno: Pecora Domenica 22 luglio: ore 17,00 raduno auto e moto d’epoca - ore 21,00 intervento di chiusura del compagno Simone Oggionni coord. Naz. Giovani Comunisti. Ore 22,00 concerto di chiusura con il gruppo”Diaresis”. Funzionerà il Ristorante e la Pizzeria Per tutta la durata della Festa, in caso di pioggia, il Ristorante e la Pizzeria, funzioneranno all’interno della Casa del Popolo. 36 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LAMPORECCHIO L’Associazione culturale Casa Dei desidera ringraziare per la sensibilità e l’interesse verso il Museo della Civiltà Contadina Casa Dei le maestre e i bambini: • dell’asilo di Mastromarco, “pionere” delle visite al museo; • delle classi 2°A – B - C della scuola primaria G.Dei di Lamporecchio, che hanno definito la giornata trascorsa insieme come “UN TUFFO NEL PASSATO E UN’IMMERSIONE NELLA NATURA”; • le classi 5° della scuola primaria di Larciano. V Inoltre un caloroso grazie va anche agli operatori del Paese di Oz di Larciano nonchè ai genitori per la disponibilità dimostrata con l’autorizzazione a questa uscita. L’Associazione rinnova l’invito ad altre classi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado e alle famiglie a prendere contatto per visitare il Museo e trascorrere delle ore di una giornata all’aria aperta scoprendo questa interessante realtà. AVIS LAMPORECCHIO 25 ANNI D’IMPEGNO AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ enticinque anni di impegno continuo perché la struttura sociale dell’associazione donatori Avis si radicasse nel tessuto del Comune di Lamporecchio, con questo spirito, con questo sentimento, con periodi e risultati più o meno brillanti, ma sempre con l’intento di creare e dare un aiuto con la donazione del sangue. La donazione del sangue è ancora oggi un atto indispensabile per salvare la vita di molte persone, infatti il fabbisogno di emoderivati negli Ospedali è in continuo aumento ed il suo utilizzo è quotidiano e non solo limitato a situazioni di emergenza, basti pensare che le trasfusioni sono indispensabili e molte volte risolutive per la cura di malattie gravi e sempre più diffuse, come le leucemie e i tumori e consentono di eseguire interventi chirurgici complessi come i trapianti di organi, dove la Toscana con la sua sanità di eccellenza si distingue per numeri e qualità. Perciò è importante che sempre più persone, soprattutto giovani, si accostino alla donazione del sangue perche gli Ospedali possano garantire, a chiunque ne abbia bisogno, la terapia trasfusionale più adeguata, perché, «ricevere il sangue nel momento del bisogno è un diritto di tutti, è altresì un dovere di chi è in buona salute donarlo». Per questo è fondamentale l’azione di informazione e sensibilizzazione, che le associazioni Avis come la nostra compiono sulla popolazione, con il nostro e il vostro impegno, riusciremo a dare una speranza a chi è malato. Il Presidente Palamidessi Giancarlo P.S. Per informazioni contattare la sede Avis: Piazza IV Novembre ( Casa della Salute ) Lamporecchio - Tel. Cell 334.29.62.758 e.mail: [email protected] Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 37 LAMPORECCHIO UNA PETIZIONE CHE HA MESSO LAMPORECCHIO DAVANTI ALLO SPECCHIO C di Luca Gori arissimi compaesani amici miei, perché io così vi considero tutti anche se qualche volta con qualcuno di voi posso avere avuto degli screzi o nutrito antipatia, anche ricambiata perché no……siamo sinceri, prendo questo spazio per puntualizzare qualcosa a riguardo delle polemiche sorte dopo la mia petizione popolare chiamata “DIAMO UN CALCIO AL TERREMOTO – IL TORNEO DEI RIONI CON GLI AMICI DELL’EMILIA” improntata alla raccolta di firme per devolvere i proventi degli incassi, appunto del Torneo dei Rioni di Lamporecchio, ai popoli terremotati dell’Emilia Romagna, dopodichè pregherei venisse messa definitivamente una pietra sopra all’argomento in tutti i casi si risolva questa “querelle”. Inizialmente è stata solamente un’idea che mi è scaturita quando ho visto che si stavano allestendo i preparativi al più atteso evento estivo paesano, e con ciò intendo addobbi sulle strade, vendita di vari gadgets, preparazione di striscioni da appendere al campo sportivo, organizzazione di cene rionali con massiccia partecipazione popolare, e chi più ne ha più ne metta. In tutto quell’”indaffarìo” comprensibile, ed encomiabile visti poi i risultati, al quale io purtroppo anche se facente parte della dirigenza del Rione Centro non ho potuto prendere parte per sopravvenuti problemi personali, “qualcuno o meglio tutti” si stavano dimenticando che, a veramente poca distanza da noi stavolta, un’altra catastrofe italiana sopravvenuta per calamità naturale era in pieno corso, e che tra l’altro è durata per molti giorni di seguito con un’intensità forse mai vista prima in Italia e che, oltre ai danni materiali, metterà a serio rischio l’economia emiliana a causa della stimata perdita di circa 10.000 posti di lavoro. Qualche giorno è poi passato ancora senza nessuno, che aveva autorità per farlo, prendesse posizione in merito ad alcuna iniziativa di sostegno eventualmente da organizzare, o almeno io non ne avevo avuto sentore o notizia. A quel punto autonomamente ho deciso, potendolo legalmente fare come comune cittadino italiano, di espormi in prima persona con la tanta discussa petizione della quale trattasi. Ho chiesto infatti al sindaco Giuseppe Chiaramonte di potersi attivare per verificare la fattibilità di un progetto di ricostruzione nelle zone terremotate dell’Emilia Romagna da finanziarsi con il monte proventi del torneo. Tratto dalla serie “VISTO CHE NESSUNO PENSA A QUALCOSA, ALLORA IO PENSO A TUTTO”, anche provocatoriamente ho inserito nella petizione la frase TOTALITÀ DEGLI INCASSI, nella speranza che qualcosa si muovesse in tal senso. E 38 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 infatti qualcosa si è mosso eccome, da quel momento in poi…….il CAOS… ….e se ne sono viste veramente di tutti i colori e anche in bianco e nero, direi. Infatti alcuni cittadini si sono resi artefici di pregiati pezzi da collezione quali… …..«la beneficenza la farà chi la vuole fare e se no falla tu con i tuoi beni e anche con quelli di tua moglie»……… ……«consiglieri comunali-tifose che si sono dette CONTRARISSIME alla petizione» (a proposito, complimenti per la bella figura)…………………«chi propone e firma questa cosa è una persona non felice»………..«questa cosa è una pagliacciata»…………«questo è soltanto uno slogan pubblicitario» (e di cosa, del terremoto forse??)… …………....«poi si sono viste persone che ne incitavano altre a non firmare»…………«e poi ancora altre persone che volevano strappare i modelli con le firme negli esercizi commerciali dove erano affissi»………………….«alcuni esercizi commerciali che per paura di ritorsioni non hanno accettato di esporre i modelli per le firme», e poi… ……………e poi basta perché non ho più voluto sentire e vedere altro. Ciò che mi è sembrato veramente strano ed imbarazzante è che tutto ciò è avvenuto alla luce del sole e purtroppo senza che le istituzioni, che ancora voglio credere mi debbano legittimamente garantire, rappresentare e tutelare, prendessero alcuna posizione in merito alla vicenda; anzi…... Subito dopo sono stato tacciato di essere contro la ASD Lampo e contro i Rioni. Allora voglio ricordare a tutti questi signori e signore, che senza dubbio lo saranno di fatto ma che non ne meritano il titolo, che personalmente ho giocato nella vecchia U.S. Lampo per tutto il percorso del settore giovanile dagli Esordienti all’Under 18 e poi nella prima squadra dagli anni della promozione fino a quelli della seconda categoria ed a riguardo del torneo dei rioni ricordo di aver disputato, insieme a tanti amici, tutte le edizioni nel Rione Centro prima da giocatore e capitano e poi da allenatore vincendone tre. Inoltre voglio sottolineare, e con uno spunto d’orgoglio stavolta, che sia io che i miei genitori ed i miei nonni (tutti) siamo NATI A LAMPORECCHIO ED IVI RESIDENTI (qualcuno ora al cimitero, purtroppo), ed in più la mia famiglia io l’ho voluta insediare provate un po’ a dire dove???..............A LAMPORECCHIO. Posso dunque, anche per coerenza, essere CONTRO???? La verità è che io sono stato, come attualmente lo sono, A FAVORE di tutto e nel contempo però ho chiesto alla gente, ricordate solamente chiesto, di LAMPORECCHIO potersi liberamente esprimere a favore o meno ad un contributo alle persone colpite dal sisma dell’Emilia Romagna. Bene, se incautamente nel mio incedere avessi colpito pesantemente, come poi mi sono reso conto di aver fatto, gli interessi privati delle parti in causa me ne dolgo sinceramente, ma quello non era certamente il mio obiettivo; io casomai mi adopero perché le associazioni locali esistano e, anzi, progrediscano e si sviluppino in tutti i sensi. Il vero scopo dell’iniziativa era quello, come ho riferito poi anche al sindaco Giuseppe Chiaramonte, di poter dimostrare anche a livello provinciale l’eccellenza del Torneo dei Rioni di Lamporecchio nel campo della SOLIDARIETÀ POPOLARE PARTECIPATA e ciò certamente in misura da ritenersi congrua (ma la misura del “congruo” non la posso stabilire certamente io) ad una manifestazione a cui, a conti fatti, interverranno in totale nelle varie serate circa 10.000 spettatori paganti. Il mio augurio era poi certamente quello che anche altri paesi contermini potessero fare altrettanto nello loro realtà locali, perché credo che lo spirito di solidarietà sia contagioso. E per quanto sopra narrato ritengo di aver definitivamente chiarito che, se nella petizione formulata è stata inserita la frase TOTALITÀ DEGLI INCASSI, ciò è stato fatto a causa dell’ovvia impossibilità da parte mia di poter determinare l’ammontare percentuale della quota che effettivamente fosse possibile destinare allo scopo benefico dell’operazione da parte degli organizzatori, in caso vi fosse la volontà di farlo. Nel mio intento il nostro paese, LAMPORECCHIO, avrebbe dovuto essere un ESEMPIO SERIO DI SOLIDARIETÀ, come un tempo peraltro conosco che lo sia stato. Temo invece, che per incomprensioni, divisioni, litigi, interessi, ripicche, capricci ed in ultimo, ma non per grado d’importanza, scarsa attenzione da parte delle istituzioni locali finiremo per essere un ESEMPIO LAMPANTE DI COME NON SI DOVREBBE FARE. Mio malgrado ritengo che questa petizione che mi sono assunto l’onere e l’onore, e voglio RIBADIRE ONORE, di proporre si sia trasformata in uno SPECCHIO dove il paese intero, ed ognuno di noi, si è potuto riflettere ed ammirare. Ci siamo piaciuti?? Ai posteri l’ardua sentenza!! Da parte mia continuo a sostenere che sarebbe motivo d’orgoglio paesano che la petizione fosse firmata da tutti e con ciò anche dalle parti direttamente interessate dall’aspetto economico della vicenda ed ulteriormente poi ripresa dall’Amministrazione Comunale con ciò “istituzionandosela pubblicamente”, dopodiché scatterebbe l’ora di stabilire un congruo “quantum”, che ripeto non spetta certamente al sottoscritto stabilire in quanto non ne ho competenza. La mia personale aspirazione a questo punto è quella che, al placarsi delle polemiche innescate, la nostra comunità possa rivedere un’alba di una nuova era……..veramente libera e democratica però. Firmato: Luca Gori, cittadino comune di Lamporecchio LA NUOVA GESTIONE C ome araba fenice, dalle ceneri del vecchio consiglio di Obiettivo Comune, in parte dimissionario, è rinato con ritrovato entusiasmo un gruppo di persone che vogliono continuare ad impegnarsi per costruire un’alternativa credibile alla sinistra dominante nel nostro territorio. Non si riparte da capo, ma quasi, consapevoli che nelle realtà piccole come la nostra solo l’unione delle forze a disposizione può creare il nucleo capace di aggregare soggetti anche diversi tra loro. La democrazia del resto è fatta di confronto, a volte di scontro, tra persone che esprimono idee diverse, a cui però deve seguire anche il momento della sintesi e della condivisione di scelte comuni. Non sempre questi passaggi sono automatici, lo sa bene il PD che in varie realtà (Siena, Pistoia, ...) è incapace di gestire lo strappo dei rottamatori o contestatori aperti del partito. A Lamporecchio abbiamo pensato di creare un unico gruppo di lavoro con Larciano, perché i due comuni hanno molte affinità, spesso presentano gli stessi problemi, a volte propongono soluzioni diverse, accogliendo l’esperienza di Claudia Masi e Giuseppe Capitanio, i quali affiancheranno il gruppo storico guidato da Luciano Venturini. Perciò, al di là di un sano campanilismo superabile se si tratta di un fine superiore, l’analisi e il confronto di due amministrazioni apparentemente simili ma di fatto diverse, non può che arricchire la nostra conoscenza generale e le nostre capacità di proporci come alternativa politica. La nostra sede di Lamporecchio dunque rimane aperta e speriamo di poterla utilizzare in futuro, com’era nelle nostre intenzioni iniziali, sempre più come centro di servizi informativi e luogo di discussioni politico-culturali. Sandra Palandri Capogruppo Centrodestra Per Lamporecchio Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 39 LAMPORECCHIO E LARCIANO “MANGIARE MEGLIO PER VIVERE MEGLIO”: UN’ESPERIENZA CHE CI AVVICINA di Ivana Gamenoni e Serena Gozzi I l Circolo Valdinievole di Legam- nell’anziano, infatti, è stata spesso biente, in collaborazione con sottovalutata, interpretata come “norl’Auser e la Coop di Larciano ha male” condizione della persona in età organizzato un ciclo d’incontri, con- matura. La patologia depressiva si Ivana Serena dotti da Serena Gozzi, dietista, e da manifesta con tono dell’umore basIvana Gamenoni, psicologa, che hanno offerto ai par- so, tendenza a rimuginare, marcata diminuzione d’intecipanti la possibilità di confrontarsi sulla necessità e teressi, visione negativa di sé, del mondo e del futuro l’importanza di una consapevole, sana e corretta alimen- (Beck, 1970), che conduce l’individuo a non intraprendere determinate attività, anticipando un suo probabile tazione. fallimento. Per distanziarsi dal Obiettivo primario di tale inizmomento presente, in cui si è iativa è stato quello di promuoinvasi da rimuginazioni e idee vere una cultura alimentare atnegative, è possibile concentrartraverso un approccio integrato, si su una determinata attività, attento non soltanto ai prodotti esplorandola nei suoi dettagli. e ai consumatori, ma anche e Nel caso specifico è stato chiesto soprattutto alle relazioni che li ai partecipanti di assaporare un legano tra loro. Durante il prifrutto concentrandosi pienamenmo incontro sono stati presi in te sulle sensazioni provate (guesame gli alimenti e i principi sto, odore, consistenza, struttunutritivi in essi contenuti, inra..). L’esercizio ha mostrato la vitando i partecipanti ad interdifferenza tra questa esperienza venire in forma interattiva. Sono e ciò che normalmente accade stati analizzati i principi nutritivi quando mangiamo senza predegli alimenti riflettendo sulla La dietista Serena Gozzi e la psicologa Ivana Gamenoni con un gruppo di starvi attenzione. Può accadeloro funzione: fornire energia partecipanti re, infatti, che durante i pasti si necessaria per le attività dell’ormanifestino pensieri automatici ganismo, apportare i materiali necessari per la costruzione e il mantenimento dei tessuti e preoccupazioni che distolgono la nostra attenzione corporei, fornire le sostanze capaci di garantire lo svolgi- dalle percezioni fisiche e corporee del nutrirsi. È immento delle funzioni metaboliche. Sono stati compilati, portante, inoltre, non dimenticare di curare l’aspetto lusotto forma di cartelloni e lavori di gruppo, alcuni diari dico-ricreativo della nutrizione. Si raccomanda spesso alimentari, che hanno stimolato la discussione sui prin- di curare la stessa presentazione dei piatti e della tavola, cipali errori alimentari e sulla corretta ripartizione dei in modo tale da trarre adeguata soddisfazione dal pasto. È in tal senso che la disegnatrice Paola Algeri ha messo pasti durante le nostre giornate. Una corretta alimentazione non può prescindere dal a disposizione la sua creatività per mostrare alcune delbenessere psicologico del singolo individuo. La rifles- le possibili realizzazioni di sione sulla psicologia del ciclo di vita e sui passaggi piatti, a forma di coccinella critici che ognuno di noi è chiamato a fronteggiare ha (N.d.R. foto a lato), fungo, permesso di approfondire la discussione sull’età adulta bruco, pavone di frutta, etc. e sulla condizione anziana, con i relativi fattori di ri- I partecipanti sono stati poi schio che essa comporta (depressione, malnutrizione, invitati a sperimentarsi credisagi psicologici, isolamento, apatia..). La depressione ando divertenti figure con 40 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LAMPORECCHIO E LARCIANO il cibo, saziando in tal modo anche la vista, oltre che il forma di comunicazione e marketing. Ogni pubblicità, o gusto. per lo meno ogni pubblicità che “funzioni”, deve essere Nel secondo appuntamento del 10 maggio è stata affronin grado di costruire una comunicazione efficace rispetto tata la tematica della lettura e decodifica delle etichette al prodotto e ancor più rispetto al target dei potenziali dei prodotti alimentari. Da diversi anni, infatti, è coclienti. Ivana Gamenoni ha illustrato alcune tecniche e stante l’attenzione dell’Unione Europea verso i problestrategie che favoriscono la vendita e la persuasione demi dei consumatori nella lettura e interpretazione delle gli acquirenti e le modalità più efficaci per difenderci da etichette dei prodotti alimentari, recepite in Italia con esse. diverse direttive in merito alla questione, che comporIl terzo incontro, svoltosi presso la Coop di Larciano, tano l’obbligo per i produttori dell’indicazione in etiha previsto una simulazione di una spesa guidata; i parchetta di ingredienti e sostanze derivate. Dal 1982 per tecipanti, suddivisi in piccoli gruppi, avevano il compito legge l’etichetta deve riportare di preparare pasti equilibrati l’elenco degli ingredienti con da un punto di vista nutrizionome specifico leggibile. Il nale, adeguati ai vari momengoverno ha poi emanato il D ti della giornata (colazione, lgs 27/01/92 n. 109 che è il pranzo, cena). Al termine testo vigente secondo il quadella spesa è seguito un conle devono essere riportate le fronto sulle scelte effettuate seguenti indicazioni: nome dai consumatori e, come per del prodotto, elenco degli inogni altro appuntamento, una gredienti, quantitativo (peso salutare merenda offerta dalla netto/peso sgocciolato), terCoop di Larciano. I partecimini di scadenza, azienda panti sono stati inoltre invitati produttrice, codice a barre, a presentare delle loro ricette materiale della confezione. da condividere con gli altri. I partecipanti, guidati da SereL’importanza di una sana alina Gozzi, hanno analizzato le mentazione basata su cibi naUn momento della spesa guidata alla COOP etichette di vari prodotti aliturali, completi dal punto di di Larciano mentari attraverso cartelloni e vista nutritivo e correttamente varie confezioni di alimenti ed associati, risulta evidente per hanno avuto la possibilità di realizzare un esperimento un’efficace prevenzione e mantenimento del benessere sensoriale (assaggio di uno stesso prodotto alimentare psicofisico. con e senza additivi) e verificare come durante la deA conclusione del percorso effettuato è stato rinnovagustazione vengano utilizzati tutti i cinque sensi (vista, to un ulteriore appuntamento in cui alcuni referenti del olfatto, udito, gusto, tatto) nella percezione del prodotGruppo di Acquisto Solidale (G.A.S.) di Lamporecto. Tale esperienza ha introdotto il tema degli additivi chio, sono stati invitati a raccontare la loro esperienza di alimentari, sostanze che vengono aggiunte al cibo per consumo critico agli interessati. migliorarne alcune caratteristiche (tempo di conservaL’idea di sostenibilità, direttamente legata all’impatto zione, aspetto o colore, sapore), ma che non hanno alcun che le produzioni agroalimentari hanno sull’ambiente e valore nutrizionale. L’impiego degli additivi alimentari sull’organizzazione sociale, oltre agli aspetti etici della è regolamentato a livello nazionale e comunitario e sulle produzione e del consumo, rappresentano i valori che etichette vengono spesso indicati con la lettera E seguici hanno spinto a sostenere questa esperienza di forta da un numero. mazione. La crescente attenzione verso un consumo Nella lettura delle etichette è stata offerta particolare atche privilegi cibi sani, eticamente connotati, legati al tenzione al packing, ossia al confezionamento e alla preterritorio e al suo rispetto, la tracciabilità di filiera, sentazione del prodotto. Il packaging non rappresenta un sicurezza e sostenibilità ambientale, dovranno trovare semplice involucro il cui compito si esaurisce nella prosempre più spazio nelle abitudini e nei valori socio-cultezione del prodotto, ma oggi è diventato un’essenziale turali del moderno e attento consumatore. Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 41 LAMPORECCHIO E LARCIANO I BRIGIDINI... NELLA TERRA DEL DRAGONE Viaggio di lavoro a Pechino A a cura dell’Arch. Jenny innocenti pprofitto di questo spazio per descrivere un viaggio La Cina rappresenta oggi una realtà divertente e molto interessante che ho fatto in Cina, in parte non amata, perché vista come a Pechino e di cui sono stati partecipi... i nostri im- una delle cause della nostra crisi ecomancabili BRIGIDINI. nomica: grande quantità di manodoVoglio raccontare la mia personale esperienza perché possa pera a prezzi molto bassi ed un’abilità essere un input per tutti coloro che sono interessati ad af- nel copiare impressionante. facciarsi su un mercato, come quello cinese, articolato, ma Tuttavia può rappresentare adesso un grandissimo mercato veramente interessante e promettente. in cui il MADE IN ITALY è decisamente apprezzato e riIn qualità di Architetto, sono stata chiamata a progettare uno chiesto da una quantità impressionante di ricchi, stimati in una “nicchia” di 220 milioni di show room all’interno di un noto persone... sì il numero è corretto... centro commerciale di Pechino: il e d’altra parte va considerato su un Jing Mao Jian Cai Building, dove totale di 1 miliardo e mezzo circa vengono venduti esclusivamente censiti. rivestimenti per la casa. Mi è stato detto che, solo a PechiLo spazio da me progettato serno, nel 2011 sono state costruive per la vendita di pavimenti e te 3000 ville, per non parlare dei rivestimenti in pelle, prodotti da grattacieli che vengono tirati su un’azienda di Ponte a Egola. continuamente, a dispetto... ahiSi tratta di un articolo particolare, mè... di una Pechino storica, ormai esclusivo, che ha colpito l’immapraticamente distrutta e assoggetginario di questi signori Cinesi. tata ad una crescita esponenziale, Lo show room è stato inauguradove l’estetica non ha ragion d’esto a Maggio e, come progettista, sere. sono stata invitata a partecipare I brigidini, un nostro biglietto da visita su tutte le Città non bellissima, ma considepiazze della toscana... e non solo! all’evento tenuto in grande stirati i 20 milioni di abitanti, con un le, alla presenza del Consigliere traffico non molto diverso da queldell’Ambasciata Italiana, il raplo fiorentino e dove è stato deciso di piantare 5 mq di alberi presentante dell’Ice, il capo degli Architetti di Pechino e per ogni abitante... così da non soffocare dallo smog... cappa varie altre personalità locali: fotografi, stampa, designers, che rende il cielo perennemente grigio, ed il sole, un miragarchitetti e potenziali clienti. gio... ma loro amano la pelle bianchissima: così mi diceva Per l’occasione avevo impacchettato, insieme ad Osvaldo l’interprete quando si arrabbiava contro quell’unico raggio Rinati, un sacchetto di Brigidini, che ho infilato in valigia, di sole, che io invece guardavo con sollievo. e che, sono arrivati sufficientemente integri, da essere presentati quasi come “OSPITI D’ONORE” nel curatissimo Le biciclette ormai fanno parte solo dell’immaginario colletbuffet e a giudicare da come sono scomparsi a fine ricevi- tivo o di chi c’è stato una decina di anni fa. Il loro PIL è impressionante, tanto che sono stati istituiti dei mento, direi che hanno riscontrato un notevole successo. Nell’occasione ho avuto modo di parlare con il consigliere giorni di ferie in più per contenerlo. dell’Ambasciata e soprattutto con il responsabile dell’ICE Tuttavia il governo sta finanziando in maniera massiccia lo (Istituto nazionale per il Commercio Estero), il quale ci ha sviluppo delle energie rinnovabili, per far fronte alla crefatto un quadro molto completo dell’attuale mercato cine- scente domanda di energia e per ridurre l’inquinamento. se. È una realtà frenetica, difficile per cultura, anche se si sono 42 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LAMPORECCHIO E LARCIANO Bisogna muoversi con criterio semolto occidentalizzati, e lingua... guendo alcuni passi fondamentali, non tutti parlano inglese, per cui è primo fra tutti, la registrazione del necessario l’interprete, soprattutto marchio, perché riescono a copiarse si va per lavoro, ma è una realtà lo in men che non si dica, e per le che in questo momento è pronta e imprese più piccole è consigliabile desiderosa di prodotti di qualità, riunirsi in gruppi in modo da limifatti a mano, artigianali, ecologitare i costi delle presentazioni. ci, che esprimano la tradizione e la storia di chi li ha saputi manteTemo che non vedremo grossi aiunere e migliorare nel tempo. ti finanziari, sarebbe troppo logico, e la logica non appartiene alla noLa mia esperienza ne è l’esempio: stra politica o forse non è del noin 4 mesi, ma solo perché hanno stro DNA, probabilmente logica e avuto un intoppo di percorso, alcreatività non possono convivere, trimenti i mesi erano due, hanno ma la seconda non ci manca ed io realizzato uno showroom, istituiinvito per lo meno ad informarsi, to una società con 10 ragazzi, reaperché là, vogliono l’HANDMAlizzato brochure e siti internet, per DE, ed una volta che il prodotto è la vendita di un prodotto di cui si stato comunicato bene, il prezzo sono innamorati. passa totalmente in secondo piaL’inaugurazione aveva dei panno! nelli enormi con su scritto “THE Per l’Italia in questo momento LEGEND OF HANDMADE”, possono rappresentare una grande tanto per dire l’importanza che risorsa: I ricchi vogliono distindanno al “fatto a mano”: tutto guersi non solo per tenore di vita quello che le aziende italiane poslegato all’estetica ma soprattutsiedono e che loro invece hanno to per QUALITÀ di vita, ovvero deciso di sacrificare ad una cremangiare cibi genuini, vestire e scita veloce e sregolata. circondarsi di prodotti belli e sani, È chiaro che i grandi marchi I brigidini a Pechino perché l’ambiente in cui vivono sono già presenti con i loro negoadesso è altamente inquinato, e la zi, ma come sottolineava anche il cosa che chiedono sono le CERTIresponsabile dell’ICE, la famosa nicchia, e anche gli altri FICAZIONI di qualità, atossicità, etc. ma che noi abbiamo milioni un po’ meno ricchi rappresentano un mercato ecgià e se si convincono che il prodotto risponde a questi recezionale per tutte le medie imprese italiane, con prodotti quisiti sono disposti a spendere veramente tanto. di altissima qualità e artigianato, che vogliono provare ad Personalmente avendo avuto in questi mesi contatti quasi entrare in questo mercato. Le strade per muoversi possono essere le più svariate, quotidiani con il titolare di questa società cinese, si è creato ma se non si ha una particolare conoscenza della Cina o un clima di fiducia, e il loro intento è quello di fornire una nessun contatto affidabile il mio consiglio è di informarsi progettazione MADE IN ITALY, che mi hanno chiesto di seguire e nel tempo vorrebbero ampliare le categorie merpresso gli enti preposti quali ICE e Toscana Promozione. ceologiche da proporre. Siamo agli inizi ma spero davvero Al mio rientro ho avuto una lunga conversazione con un che l’operazione parta e che altre aziende possano seguire responsabile di Toscana Promozione, il quale mi ha illuquesta scia. strato alcune loro iniziative e le difficoltà riscontrate. È chiaro che la strada non è tutta in discesa, un po’ di rischio va messo in conto, non tutti sono affidabili, del resto Per finire voglio ringraziare la Ditta Rinati per l’entusiasmo nemmeno noi lo siamo, ma stando là pensavo: ma cosa con cui si sono prodigati per permettermi di portare il nostro fiore all’occhiello: I BRIGIDINI in Cina. stiamo aspettando? Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 43 LARCIANO Cooperativa vinicola Chianti Montalbano Una festa per celebrare 50 anni di storia, una storia che è quella del nostro territorio e della nostra gente È di Franca Capecchi sono sfidati al tiro con l’arco. Semstata una festa nella festa quelpre per restare in tema celebrativo la che è andata in scena domedei cinquanta anni di vita della cannica 17 giugno nel piazzale tina, alle 17,30 è andata in scena la antistante alla Cooperativa vinicola dimostrazione d’aratura con i trattori Chianti Montalbano. Si sono festegd’epoca. Poi tutti a ballare sull’aia con giati 50 anni di storia contadina, di l’orchestra “Giuliano e i Fuggiaschi” lotte, speranze, progetti, sogni, cone a curiosare fra gli stands del mercaquiste fondamentali per il movimento tino di prodotti agricoli e artigianali operaio e democratico che ha caratteallestito di fronte alla cantina. rizzato gli anni ‘60, quando, ad opera «La Cantina di Larciano - afferma di un gruppo di uomini di valore, forl’attuale presidente Euro Giraldi - è temente attaccati agli ideali di libertà importante sottolinearlo, soprattutto L’uva viene portata alla cantina... e giustizia sociale, fondarono nel 1962 alle nuove generazioni che magari a Larciano la “Cooperativa vinicola lo ignorano, è nata con i sacrifici di Chianti Montalbano”. Un punto di ritanti contadini, con il contributo dello Stato ferimento fondamentale, nel mondo agricolo pied è senza fini di lucro. Realizzata cinquanta stoiese, in grado di offrire ai mezzadri, ai piccoli anni or sono, nonostante mille contrasti e difproprietari e ai contadini quell’autonomia che ficoltà di ogni genere, per aiutare i viticoltori consentisse loro di sfuggire ai ricatti dei grandi nella vendita del loro vino e i consumatori per proprietari terrieri, fino a quel momento ancoil consumo di un prodotto di alta qualità, a firati ai loro privilegi. Con la nascita nei comuliera corta si direbbe oggi, soprattutto quello ni di Lamporecchio e di Larciano di una rete di a denominazione controllata e garantita, qual strutture cooperative (Oleificio sociale, Cooperativa di Vittorio, Cantina sociale) per migliaia Il Presidente Euro Giraldi è il “Chianti Montalbano” e quello di origine controllata come il “Bianco della Valdinievodi contadini della provincia di Pistoia e zone limitrofe si aprì un futuro di crescita economica e socia- le” e il “Bianco Empolese”, uva prodotta dai soci del comule, i cui risultati sono ancora oggi presenti nel territorio. ne di Vinci, Cerreto Guidi e Fucecchio. Il personale addetto Domenica scorsa questi legami profondi con il mondo ru- è tutto specializzato e lavora con passione e dedizione». rale sono stati rivendicati orgogliosamente con una bella e gioiosa festa popolare dedicata a “Bacco e pan coll’olio”. E L’atto costitutivo della cantina. non poteva essere altrimenti, visti gli eventi che hanno ar- Dopo innumerevoli ostacoli finalmente il 10 luglio 1962, ricchito tutta la giornata celebrativa. Alle 10 con l’apertu- alla Casa del Popolo di Lamporecchio i soci fondatori, che ra ufficiale della festa gli invitati hanno potuto assistere alla mai si erano dati per vinti, passarono risolutamente dalle passerella dei trattori d’epoca: «Come grandi “dinosauri” parole ai fatti, approvando lo Statuto e l’atto costitutivo delappartenenti ad un mondo quasi arcaico, questi grossi “be- la cantina sociale, alla presenza del notaio Marchitelli Rafstioni” di ferro hanno suscitato curiosità e ammirazione so- faele e altre trenta persone. In quell’occasione venne letto prattutto nei ragazzini» - hanno affermato gli organizzatori e approvato lo Statuto ed eletto il primo consiglio di ammidella sfilata che ha preceduto di poco il raduno di auto e nistrazione così composto: Panelli Angelo, Pierangeli Ricmoto d’epoca del club Montalbano. Le performances pro- cardo, Larini Ugo, Alderotti Gisberto, Innocenti Quirino, dotte dalle vecchie berline e dalle moto d’epoca sul palco- Calugi Gettulio, Del Pasqua Angelo, Magrini Mario, Boscenico del piazzale della cantina hanno acceso l’entusiasmo trini Alberto, Bruni Luigi, Ferroni Gino, Ferradini Remo, dei presenti, richiamati dall’atmosfera gioiosa della festa e Cei Smeraldo, Maccioni Torello, Niccolini Giovacchino. dall’esibizione degli arcieri del gruppo storico “ALA” che si Presidente Calugi Gettulio. 44 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LARCIANO I NONOSTANTE IL REFERENDUM, IL SINDACO INSISTE CON LA PRIVATIZZAZIONE l Sindaco di Larciano ha tradito il voto referendario sull’Acqua Pubblica. Sono bastati pochi mesi e il Sindaco PD di Larciano ha svelato l’indirizzo suo e della sua amministrazione sull’acqua pubblica. A dicembre, infatti, si è riunito con i sindaci dell’ATO2 ed ha votato a favore al prolungamento di ulteriori 5 anni, dal 2020 al 2025, alla concessione del servizio idrico ad Acque Spa che sarebbe scaduta fra 8 anni, approvando inoltre le tariffe per i prossimi anni che comprendono il profitto dei privati abrogato dal referendum. È stata così allontanata dai sindaci dell’ATO la possibilità di ripubblicizzare il servizio idrico che, grazie al referendum popolare di giugno 2011, era considerata vicina e doverosa alla scadenza naturale della concessione, cioè nel 2020. Il Sindaco ha così tradito i cittadini del proprio comune per ben due volte: la prima perché ha votato a favore dell’allungamento della concessione, dimenticandosi del referendum di giugno in cui il 98% dei cittadini di Larciano avevano votato a favore della gestione pubblica dell’acqua e per l’eliminazione della previsione che i privati abbiano il 7% di profitti sulla gestione del servizio (oltretutto si è scoperto che tale profitto non è del 7% bensì del 18%!). La seconda - ancor più grave - perché ha votato senza nemmeno sentire il parere del consiglio comunale che più volte si era espresso a favore della ripubblicizzazione. Addirittura, dopo che lo stesso consiglio, pochi mesi fa, aveva deliberato una modifica dello Statuto Comunale in cui si prevedeva che la gestione dell’acqua fosse un servizio pubblico essenziale privo di rilevanza economica e dunque non potesse essere consegnato nelle mani dei privati e delle S.p.A. Un voto scandaloso soprattutto se paragonato con quello espresso dal sindaco del Comune di Lamporecchio Chiaramonte che si è rifiutato di votare a favore perché, appunto, non aveva un mandato del consiglio. Il voto di ieri fa capire chiaramente da che parte sta Pappalardo: dalla parte di chi non vuole la gestione pubblica dell’acqua e contro i suoi stessi cittadini. Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 45 LARCIANO PDL LARCIANO: PAOLO PUCCI, NUOVO CONSIGLIERE A LARCIANO P aolo Pucci è il nuovo consigliere comunale di centrodestra del Consiglio Comunale di Larciano, è subentrato a Patrizio Storai, che ha dato le dimissioni. Paolo Pucci, di professione operaio elettricista, segue da tempo la vita politica ed ha fatto una scelta di campo ben determinata, spesso in contrasto con quella di molti suoi amici. Incontriamo Paolo mentre sta entrando nel Palazzo Comunale per partecipare alla sua prima seduta consiliare e la prima domanda è quasi d’obbligo: Paolo, oggi è il tuo primo Consiglio, rappresenti l’opposizione di centrodestra, qual è il tuo stato d’animo? Sono emozionato, come penso sia naturale esserlo, in quanto in questa piazza sono nato e cresciuto, ma entrare in questo Palazzo con questo nuovo incarico mi onora e mi gratifica e per prima cosa voglio ringraziare Patrizio Storai che mi ha preceduto e soprattutto voglio ringraziare tutti quei cittadini che hanno dato il voto alla mia lista ed a me in particolare. Farò di tutto per non deluderli nelle loro aspettative. Ricordiamo che la lista di centrodestra rappresenta il 16% della popolazione in un comune storicamente orientato a sinistra e gli chiediamo che tipo di opposizione si propone di fare. “Rappresento una lista ovviamente di opposizione, ciò nonostante non parto con alcun pregiudizio, mi propongo di valutare ogni singolo provvedimento e di dare il mio voto di conseguenza. Penso che in un comune così piccolo come il nostro, la gente si aspetti dalla politica risposte concrete e queste vanno al di là di quanto fanno i partiti a livello nazionale.” Vuoi dire quindi che se la Giunta farà proposte condivisibili le appoggerai, pur stando all’opposizione? Certo, ti faccio un esempio, se la maggioranza proponesse di costruire uno stabile da destinare a case popolari, è chiaro che la voterei, se però poi le norme di assegnazione, vengono fatte in modo da privilegiare gli extracomunitari e vedessi che il primo nome italiano in lista è all’ultimo posto, non posso non manifestare la 46 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 mia contrarietà. Quali sono i temi sui quali pensi di portare l’attenzione del Consiglio? Sicuramente il lavoro, il tema del lavoro è veramente un problema, questo gioco di parole per sottolineare che alla difficoltà di trovare lavoro sono veramente molto sensibile, anche per averlo vissuto fino a poco tempo fa in prima persona. È chiaro che non può essere il Comune a dare lavoro, ma penso però che l’istituzione comunale dovrebbe creare le condizioni perchè le imprese di Larciano ed anche di fuori comune vengano ad investire a Larciano. Attualmente lavoro nel settore delle energie rinnovabili e penso che possa essere un settore da cui attingere idee e favorirne la concretizzazione anche sul nostro territorio. Si otterrebbe una duplice funzione, creare posti di lavoro ed energia di cui l’Italia ha tanto bisogno. Non mi dimentico poi del problema abitativo ed in questo caso il Comune non deve avere un ruolo repressivo, ma partecipare con i cittadini alla ricerca delle soluzioni. Qual è quindi la tua visione del Comune? Il nostro compito è quello di colmare quel gap che si è venuto a creare fra la gente e le Istituzioni. Spesso l’antipolitica cavalca questo malcontento. Vedo infatti le Istituzioni come espressione della collettività e non una entità astratta non connessa con la realtà. Qual è la tua aspettativa? Larciano ed i Larcianesi devono fare un passo avanti…. Diciamo un salto di qualità! Larciano deve diventare un paese frizzante; vediamo se prossimamente con il torneo dei Rioni, i Larcianesi si faranno prendere dalla paura o prevarrà la linfa collaborativa, è dalle piccole cose che si vede il Cambiamento! - Coordinamento comunale PDL Larciano - LARCIANO Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 47 SPORT 16 luglio lunedì: Spareggio 2ª - 3ª cl. 19 luglio giovedì: Finale 1° e 2° posto 48 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 49 50 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 SPORT GIOVANILE SPORT PAGINA REALIZZATA DALLA DITTA FABO - Via Cecinese, 84 - Larciano - PT Nastri adesivi e biadesivi VOLLEY LAMPORECCHIO: CRESCERE INSIEME CON LO SPORT E IL GIOCO I l 30 maggio scorso, le classi 3ª-4ª-5ª della scuola primaria di Lamporecchio, circa 180 bambini, si sono riuniti nei giardini pubblici, accompagnati dalle loro insegnanti e dalla Prof.ssa di ed. fisica (...o motoria) Sandra Alderotti, per la Festa Di Fine Anno a chiusura del progetto “Sport A Scuola, avviamento alla pallavolo”. L’iniziativa, promossa da diversi anni dalla società Volley Lamporecchio ha riscosso un grande successo. Grazie alla generosità del presidente Vescovi Roberto, la società pallavolistica ha provveduto a fornire a tutti i bambini, una maglietta, in occasione della manifestazione. Una marea di bambini che insieme alle loro maestre si sono divertiti a giocare a pallavolo. Un momento importante non solo per il divertimento, ma anche per vivere questa opportunità unica di mettere insieme un anno intero di apprendimento specifico svolto durante le lezioni di educazione fisica. Che bello vederli tutti insieme! Che bello vederli così uniti e affiatati! Sono proprio cresciuti... cresciuti insieme! La società Volley Lamporecchio è composta di diversi gruppi di mini-atleti che vanno dal Mini e Super Mini Volley fino alla Palla Rilanciata (nata quest’anno con i bambini di 5 anni che come gli altri hanno partecipato ai concentramenti organizzati dalla federazione). Le squadre u.12 e u.14 (foto 1), da ottobre a maggio hanno partecipato ai campionati federali con impegno, tanto entusiasmo e soprattutto lealtà, riportando risultati brillanti specialmente nella seconda parte dell’anno. Domenica 17 giugno si è tenuta l’11° festa della pallavolo ai giardini di Piazza Falcone. Hanno partecipato diverse società della provincia di Pistoia e Firenze. Le società che hanno partecipato sono, Mazzoni, Volley 97, Milleluci, Montagna pistoiese, Cerretese, Fucecchio, Cascine Volley, Pontebuggianese..... Sandra Alderotti ha voluto ringraziare le collaboratrici a tempo pieno per la pallavolo Sara e Silvia Alderighi e Ilaria Parlanti, istruttrice del corso adulti, per il loro fondamentale apporto di competenza ed entusiasmo. L’ASD Volley Lamporecchio aspetta tutti i lettori di Orizzonti il prossimo settembre... presso la palestra di Lamporecchio. di Stefano Ferrali 1 Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 51 52 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 LE RIBELLI.... P SPORT un mito dei nostri giorni! oggio alla Cavalla, Casato Sostegni, Luglio 2011, la signorina Valeria Sostegni durante la sua pennichella pomeridiana sogna una Fantasmagorica squadra di calcetto. Tutto ad un tratto, di soprassalto si sveglia e decide di chiamare le sue ex compagne di pallavolo (Giada Arinci, Gloria Angelillo, Claudia Sostegni, Martina Bonelli, Silvia Marino e Giulia Bercini), che traendole tutte in inganno, abboccano......... Ritrovo, per una riunione straordinaria al BAR LA PERLA DEL BOSCO in un caldo pomeriggio di metà luglio.... Valeria per realizzare il suo sogno propone alle presenti di creare una squadra di calcetto per un torneo estivo, vista la crisi sono molte le ragazze a non andare in ferie e ad accettare di conseguenza la proposta, E QUI CI CASCÒ L’ASINO!!! Passarono pochi giorni e trovammo i primi coraggiosi che decisero di appoggiarci in questa avventura, il mister Massimo Giraldi (che subito dopo la prima partitella esclamò; pensavo peggio), il presidente Marco Bartolozzi, il vicepresidente Alberico Rossi e il vice allenatore Marco Pratesi (detto Bananix).E a questo punto il fatto è veramente serio!!! Arrivano i primi sponsor e i primi acquisti della squadra (Laura Santini, Paola Baldinotti, Giulia Tesi e Simona Bertoncini). Inizia così l’ avventura: fine agosto inizio di una lunga, faticosa e dubbiosa preparazione, ma già la prima amichevole ci invoglia a proseguire. Certamente non pretendiamo di diventare calciatrici dall’oggi al domani, ma come dice sempre Valeria “Roma non fu fatta in un giorno” quindi abbiate pazienza che noi ci metteremo tutto l’impegno e la grinta possibile! Per essere una vera squadra manca solo un piccolo dettaglio: il nome!! Dopo una serie di proposte la più gettonata è LE RIBELLI. Ora possiamo partire !!!!! Ad ottobre inizia il campionato e dopo alcuni mesi, possiamo dire che tra sconfitte e vittorie questo è il nostro risultato: ► La nostra differenza reti (calcolando i goal di tutte le 26 partite) è di 40 goal fatti e 40 goal subiti, quindi 0 e così ci aggiudichiamo la seconda miglior difesa del campionato! Insomma gente…se s’impara a fare goal NON CE N’È PER NESSUNO!! Inoltre ci siamo aggiudicate per ben 6 volte il MIGLIORE IN CAMPO: 2 assegnati a Valeria Sostegni, 1 Gloria Angelillo, 1 Giulia Bercini ed uno per il portiere Laura Santini. Per rendervi conto di cosa significa che l’unione e la forza usando gli ingredienti giusti, vi invitiamo a partecipare numerosi alla nostra festa di fine stagione calcistica che si terrà Sabato 22 Giugno presso il circolo Tamburini Cerbaia. Un ringraziamento speciale a tutti i nostri sponsor e sostenitori che ci hanno seguito fino ad ora... nella speranza che il prossimo anno possiamo raggiungere risultati migliori. Le Ribelli e la Società Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 53 SPORT L’evento è organizzato dalla Pro Loco di Lamporecchio in collaborazione con A.S.D. Grifa Gym e con il patrocinio del Comune di Lamporecchio LAMPORECCHIO, PIAZZA SALVO D’ACQUISTO SABATO 30 GIUGNO, ORE 20.30: “PACINI IS BACK!” S abato 30 Giugno, Lamporecchio si trasformerà in una piccola Las Vegas! In piazza Salvo D’Aquisto, davanti alla stazione dei Carabinieri, alle ore 20,30 saranno di scena gli atleti del “Grifa Gym Fight Team” di Montecatini, ben tre per le selezioni di Oktagon, dopo che Imane ha già passato il turno, adesso tocca al nostro Federico Pacini nei 65 kg, Lazzeretti nei 70 kg e Solhi nei 105 kg. Sicuramente non sarà facile, ma, come ci ha detto l’allenatore Alessandro Grifa, i tre alfieri sono davvero ben preparati e venderanno cara la pelle. Oltre ad i sopra citati, combatterà anche Federico Spitaletto (N.d.R. figlio del nostro sponsor”Spitaletto costruzioni” di Pieve a Nievole) in un super fight di K1 nella categoria 77 kg. Inoltre durante la serata, si daranno battaglia i finalisti delle selezioni Oktagon Glory, il circuito dillettantistico che darà diritto ai vincitori di entrare di diritto nel mondo dei Pro, proprio nelle selezioni di Oktagon 2012. Infine altri due atleti dilettanti del Team ASD Grifa Gym si metteranno in gioco durante la spettacolare riunione, sono Russo Domenico 57 kg nella Muay Thai e Pellegrini Luca 67 kg junior sempre nella Muay Thai. Il “nostro” Federico Pacini combatterà contro Domenico Colucci. Un incontro durissimo, è il match clou della serata! Non sarà facile per il nostro Pacio, ma siamo certi che ce la metterà tutta davanti ai suoi amici e parenti. Forza e onore Fede.... siamo tutti con te! PREZZO UNICO - INGRESSO 8 € Per ogni biglietto venduto, saranno devoluti 2 euro in favore della popolazione colpita dal recente terremoto in Emilia-Romagna. Venite numerosi!! AsdGrifaGymFightTeam - © 2011 Real Fitness Club & Asd Grifagym – [email protected] Via G. Merlini, 1 51016 Montecatini Terme (PT) – tel. 0572 771840 - FAX 0572 912267 54 - Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012 GIRO D’ITALIA 2012 A LARCIANO: INCREDIBILE MA VERO!! di Andrea Volpi 16 maggio 2012: molti appassionati larcianesi di ciclismo si ricorderanno a lungo questa data, non potranno dimenticare gli emozionanti e trepidanti momenti in cui la fantastica carovana del Giro d’Italia transitava proprio sulle nostre strade! Che spettacolo, che gioia e quanti appassionati ai bordi delle strade ad incitare i propri beniamini, ad applaudire questi atleti amati e in certi casi idolatrati dagli innamorati di questo popolarissimo sport. E chi se ne frega delle polemiche, del doping, degli scandali, delle squalifiche! Questo è uno sport popolare che ha sempre affascinato e coinvolto milioni d’italiani, affollati sulle strade ad incitare, con il bello e con il cattivo tempo, la star di turno, ad incoraggiare il proprio idolo e magari ad aiutarlo con una spinta. E chi se ne frega se per un giorno Larciano ha avuto qualche disagio di viabilità ed è stato, per molti, difficile muoversi nel tragitto di tutti i giorni. Signore e signori, un evento è sempre un evento, avere sua maestà “Il giro d’Italia” sulle nostre strade non può che onorare e inorgoglire non solo gli sfegatati di ciclismo ma anche tutti coloro che di questo sport non gli importa proprio un bel niente! Un evento sportivo e mediatico così capita poche volte nella storia ed averlo avuto sulle nostre strade, dentro il nostro comune, è stato solo e soltanto bellissimo, emozionante, unico. L’atmosfera era frizzante e si respirava un’aria a festa già alcuni giorni prima del fatidico giorno, bastava osservare ciò che i nostri concittadini avevano preparato: addobbi di tutti i tipi, bandiere tricolori, palloncini rosa (come il colore della maglia del leader della corsa) dappertutto, scritte ovunque disseminate per tutto il percorso dalla carovana e ganzissimi striscioni. Già, gli striscioni, quanti simpatici e variopinti striscioni SPORT sparsi su tutto il percorso! Tra i tanti mi piace ricordarne qualcuno che mi ha colpito in modo particolare. Dopo aver attraversato in lungo ed in largo il comune di Lamporecchio (megagalattico lo striscione appeso alla Neri Sottoli «Grazie Giro» [N.d.R. spazio in fondo alla pagina]), provenendo dalla nuova zona industriale di Cerbaia, subito dopo la rotonda ed entrando in via Francesco Ferrucci, si poteva leggere il primo striscione larcianese, che citava: «Scinto Alé Alé», in omaggio al direttore sportivo del team Fernese Vini-Selle Italia-Neri Sottoli. Usciti dalla via Francesco Ferrucci ed entrati in via Marconi in direzione del centro di Larciano, dopo aver attraversato le piazze Vittorio Veneto e IV Martiri, in via Giacomo Matteotti all’altezza della frazione di Biccimurri aleggiava un altro mitico striscione con la scritta «Biccimurri centro del mondo!» e da buon biccimurrese di origine non posso che confermare. Come spesso accade nel mondo dello sport, sua maestà il Giro, con il suo tragitto, ha onorato la memoria di un giovane campione scomparso prematuramente, il compianto Antony Orsani, passando in via Bartolini proprio davanti l’abitazione dove risiedeva e vivono tuttoggi i suoi genitori: chapeau al giro che ha onorato la memoria di un giovane che, prima del tragico incidente costatogli la vita, era accreditato a grandi e strepitosi successi. Ed era proprio in via Bartolini, entrati nella frazione di Castelmartini, che un’altra maestosa e imperiosa scritta a caratteri cubitali ideata dagli amici del ciclismo di Castelmartini, invisibile dalla strada ma inquadrata a lungo dalla telecamera posta sull’elicottero, citava: «Larciano saluta il Giro!» (N.d.R. foto sopra). Arrivederci Giro, l’augurio è di riaverti da noi nel 2013, non possiamo e non vogliamo perdere il ricordo di così tanta gioia, così tanti colori, così tanta gente entusiasta. Torna presto a trovarci, ti aspettiamo! Giugno 2012 - n. 41 - Orizzonti - 55 www.sel-electric.com SEL s.p.a. - Via Amendola 51035 Lamporecchio (PT) Tel. 0573 80051 Fax 0573 803110 Orizzonti - n. 41 - Giugno 2012