Barco Mediceo - Associazione Culturale Orizzonti

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Barco Mediceo - Associazione Culturale Orizzonti
DIRETTORE RESPONSABILE MASSIMO MANCINI
Orizzonti-associazione culturale
MENSILE DI LAMPORECCHIO E LARCIANO
ASSOCIAZIONE
CULTURALE
In copertina:
le mura del
Barco Mediceo
servizio a pag. 4
NUMERO 22
OTTOBRE
2010
Anno III n°9
- Ottobre 2010 mensile
“Poste Italiane
S.p.A. Spedizione in
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appositamente scelte.
L’ editoriale del Direttore:
“DA QUESTO NUMERO, ORIZZONTI ARRIVA ANCHE A LARCIANO”
n saluto ai nuovi lettori di Larciano. Come annunciato dal mese di ottobre il mensile
U
Orizzonti sbarca sul territorio del comune di Larciano. La nostra Associazione Culturale, di
cui il mensile Orizzonti è lo strumento divulgativo delle nostre idee, ha avuto fin dalla nascita
l’obiettivo di dare alle notizie un respiro territoriale ampio. I contenuti di Orizzonti rimarranno gli stessi.
Attenzione alle storie delle persone. Approfondimenti storici ed artistici del nostro territorio e spazio agli
amministratori, con i quali, attraverso le lettere al mensile, si potrà instaurare un rapporto diretto.
La nuova struttura di Orizzonti: ci sarà una prima parte riservata ad articoli di carattere generale. Si segue
con pagine, bene evidenziate con scritto in alto il nome di Lamporecchio che parleranno chiaramente
di questo comune ed altre riservate al territorio di Larciano. Per concludere lo sport, con particolare
riguardo alle due società calcistiche maggiormente rappresentative Lampo e Larcianese. Un’altra novità
sarà l’Agenda, una pagina dove saranno pubblicati indirizzi e numeri telefonici utili al cittadino e daremo
spazio ai momenti di festa , come agli anniversari di matrimonio, lauree e compleanni.
Per concludere, spero che questa nuova organizzazione di pagine piaccia al lettore e che il mensile
Orizzonti possa anche a Larciano, avere lo stesso successo d’interesse che ha riscosso a Lamporecchio.
Chiaramente siamo disponibili ad accettare qualsiasi vostro consiglio, critica anche cattiva, tesi a migliorare
il Mensile Orizzonti, che deve diventare nel tempo, (non nascondiamo di essere ambiziosi) un patrimonio
della nostra comunità.
Massimo Mancini
IL SALUTO DEL SINDACO DI LARCIANO
a nascita di un nuovo strumento di informazione o una sua maggiore difL
fusione, come in questo caso con l’arrivo anche a Larciano del periodico
Orizzonti, è sempre una bella notizia per la Democrazia, in particolare in questo
non facile momento. Poter accedere a piu’ voci, ampliare le fonti di informazione messe a disposizione dei cittadini consente di accrescerne il senso civico, la
partecipazione e la consapevolezza. Orizzonti si propone inoltre di dar voce anche alle comunità, alle persone ed a tutti coloro che hanno a cuore
il proprio territorio con spirito pluralista e di servizio. Per questo accolgo con grande favore l’arrivo anche a Larciano di questo periodico
di informazione ringraziando e augurando ogni bene al suo Direttore
ed a tutti i suoi collaboratori.
Il Sindaco di Larciano
Antonio Pappalardo
Associazione Culturale Orizzonti - Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008 # Direttore Responsabile: Massimo Mancini Redazione : Massimo Mancini, Stefano Ferrali - Pubblicità: Stefano Ferrali - Sede Via G. Di Vittorio, 25 - Lamporecchio (PT) Tel/Fax 0573/803029 - e.mail : [email protected] - Stampa e Grafica: Nuova Tipografia Romani - Monsummano Terme (PT)Fotografie: M. Mancini, S. Ferrali, V. Ciurli, R.Vezzosi, M. Leone, “Foto Alex”, “Foto Maurizio” e “Foto Nucci” *Anno 3 n. 9 Ottobre 2010*
Pag. 2 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
I
TOSCANA 2013...
IL MONDIALE IN CASA NOSTRA!
medaglia d’oro mondial 29 settembre scorle era senz’altro portare
so,
Il
congresso
a buon fine la candidadell’UCI ha assegnato
tura di “Firenze 2013”.
all’Italia, e specificataCome organizzatore e
mente alla Toscana, il
tecnico, ho disegnato il
Mondiale di ciclismo del
percorso iridato affinché
2013. La corsa si svolquesto Campionato del
gerà da Lucca a Firenze e attraverserà la ValdiMondo potesse passare nelle nostre strade, quinnievole toccando Montecatini, Monsummano,
di il 29 di settembre, quando il Presidente dell’UCI
Larciano e Lamporecchio, per salire sul San
Pat McQuaid ha dato il responso finale, trasforBaronto e proseguire per Firenze via Quarrata
mando la nostra candidatura in assegnazione,
e Poggio a Caiano. Una notizia bellissima per
posso senz’altro dire di aver toccato il cielo con
tutti gli appassionati di ciclismo, ma anche una
un dito. Sono molto orgoglioso di questo, so che
grande opportunità per il nostro territorio. La priin questi tre anni sarà molto dura e tanti saranma cosa che mi viene da dire è: “Era ora!”. Non
Andrea
Tafi
no gli impegni da assolvere, però se saremo tutti
poteva essere più accettato, se non come un’asuniti,
sono
sicuro che riusciremo a realizzare veramente
surdità sportiva, il fatto che mai fosse stato organizzato un
un
evento
memorabile.
Abbiamo la forza per farlo, la pasCampionato del Mondo nella regione dove il ciclismo vanta,
da sempre, il maggior numero di praticanti e appassiona- sione della nostra gente ci aiuterà. Sarà anche un evento
ti, dove sono nati campionissimi (non ne cito per non far che avrà importanti risvolti sociali e turistici, un’occasione
torti a nessuno) che hanno fatto la storia di questo sport. da sfruttare con unità d’intenti e intelligenza, perché in
Credo che la federazione internazionale non abbia fatto al- grado di dare una grande spinta a tutto il nostro territorio
tro che riconoscere, oserei dire, un nostro diritto di veder verso un futuro migliore. Questo è il nostro vero obiettitransitare la sfida iridata sulle strade di casa nostra. Qui vo, ed oggi sono orgoglioso di poter dire che dopo il Giro
in Toscana esiste un fiorire di società ciclistiche che non ha d’Italia del 2005, tutta la Valdinievole, ma in particolare
uguali sul territorio nazionale (e forse internazionale), che gli abitanti di Lamporecchio e Larciano, avranno un nuovo
coprono tutte le categorie agonistiche, dai giovanissimi fino e importantissimo avvenimento storico da vivere tutti inai professionisti. Società che hanno saputo valorizzare an- sieme, un evento unico nel suo genere, visto che mai nel
che campioni stranieri che hanno scelto questa zona come passato, sono arrivati in Toscana i Campionati del Mondo
base logistica della loro attività sportiva (e in qualche caso di Ciclismo! Invito tutti a farne tesoro e chiedo a tutta la
anche dopo). Pensiamo a campioni del recente passato popolazione di stare unita e coesa con noi organizzatori, in
come Rolf Sorensen, o del presente come Jaroslav Popo- modo che questo evento possa veramente far conoscere
vic, Cadel Evans e Mark Cavendish. Vale la pena ricordare le eccellenze del nostro territorio in tutto il mondo”.
che anche Pistoia sarà giustamente coinvolta come sede Ringraziamo Andrea Tafi per il suo impegno e per la sua dispodi partenza di diverse gare a cronometro, poiché, per chi nibilità, è un argomento importante, e nei prossimi mesi
non lo sapesse, proprio la Firenze-Pistoia, disputata addi- avremo modo di parlarne in maniera più approfonS.F.
rittura nel 1870, fu la prima corsa contro il tempo dispu- dita.
tata nel mondo intero. Abbiamo intervistato
Andrea Tafi, membro del comitato organizzatore, e indimenticato campione nostrano. Andrea era presente in Australia, quando
l’UCI ha finalmente preso la decisione giusta:
“Il mio rientro dall’Australia, è stato particolarmente ricco di soddisfazione. Gli obiettivi
erano molteplici.., è vero che sarebbe stato il
massimo veder vincere un italiano nel mondiale su strada, nella nostra zona abbiamo grandi campioni che avrebbero potuto farlo; devo
dire però, che per quanto riguarda me direttamente e i cittadini di Lamporecchio (N.d.R.
Andrea è assessore allo sport), la mia vera
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NERI SRL - Via Cerbaia, 327 Lamporecchio (PT)
tel. 0573 82918 - fax 0573 82879
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 - Pag. 3
Sui sentieri del Montalbano 2^ parte: scopriamo il
di Stefano Ferrali
“BARCO REALE MEDICEO”
el mese scorso abbiamo
N
parlato delle piacevoli
sorprese che possiamo tro-
compito di tutelare il patrimonio faunistico e
boschivo della
varci di fronte percorrendo i
tenuta. Era presentieri del Montalbano, la
vista una rigida salvaguarstoria della nostra terra ha
dia degli alberi (querce,
radici importanti nella “zona
cerri, castagni, gelsi, pini,
alta” e credo valga la pena
lecci, abeti, olmi, noci, cidi riscoprirle, proteggerle
pressi, ecc.) e del sottoboed apprezzarle. Chi, supesco (scope, ginepri, mirto,
rato il ristorante “Casa di
marruca, ecc.), mentre
monte” (tra Porciano e San
molto curato era il manteBaronto), decidesse di pernimento delle mura. La
correre il sentiero, segnato
selvaggina nobile come
dal CAI con il n. 00 e poi
cinghiali, lepri, fagiani,
300, (N.d.R. che porta fino
oche e daini era riservata
a S. Alluccio, per proseguire
alle cacce del Granduca,
fino a Poggio alla Malva),
per la cui tutela fu ufficialdopo pochi passi, noterà
Porciano: l’inizio del sentiero dopo il “Madonnino” (nel riquadro)
mente emesso un bando
che il bosco è diviso in due
Foto sotto: la porta di “Poggio alla Malva” a Carmignano
granducale il 7 maggio
da un muro che sicuramen1626, che dettava regole ben precise di
te non è di recente costruziocaccia e prevedeva pene severissime per i
ne: questi sono i resti del
trasgressori. Il Barco però, era popolato da
“Barco Reale Mediceo” (da
tante altre specie meno pregiate che rapcui ha preso il nome il bel
presentavano una grande fonte di approvcampeggio che si trova sopra
vigionamento alimentare, per i contadini
San Baronto). Nel lontano
che abitavano nelle fattorie all’interno del1624, la potentissima famiglia
la bandita. In tempi difficili come quelli,
Medici fece realizzare questa
anche nel nostro paese non mancarono
imponente costruzione che
bracconieri, le cui gesta sono entrate
delimitava un’immensa risernelle leggende popolari, che sfidavano il
va di caccia (o bandita), i lacontrollo delle guardie medicee pur di imvori terminarono nel maggio
del 1626 sotto il regno di Ferdinando I. Gli obiettivi erano possessarsi di carni pregiate da rivendere al mercato
quelli di impedire agli animali di disperdersi e di protegge- nero. Il rischio era comunque molto grosso: i “Birri”
re l’area dai bracconieri, salvaguardando razze pregiate di erano autorizzati a tagliare a tutti i cacciatori di
selvaggina come fagiani, lepri, starne…ecc., tutto questo frodo la mano destra, la prima volta, ed il piede
per avere un ambiente sempre disponibile per le battute destro in caso di ripetuta caccia abusiva. Come indi caccia, che era l’hobby preferito dei signori fiorentini. dicato prima, il muro aveva la lunghezza di circa 55 km,
Per far questo era necessario realizzare un ambiente otti- partiva da Poggio alla Malva, dove ancora oggi possiamale per la vita e la riproduzione degli animali: le robuste mo ammirare la famosa porta d’accesso, costruita cirmura del Barco e i numerosi guardiacaccia al cui interno ca mezzo secolo prima del Barco Reale. Attraverso queoperavano, avevano questo scopo. Lungo il percorso del sta, era possibile accedere al “Barchetto della Pineta”, un
muro (degli originari 55 km ne restano tracce per circa primo esperimento di riserva di caccia esclusiva delimita30), erano presenti circa sessantacinque punti d’accesso. ta da solide mura. In questo “progenitore del Barco”, si
All’interno della riserva si trovavano numerose fattorie allevavano i daini bianchi e come questo, molti altri “recome quella di Ginestre, di Artimino e molte case abitate cinti” e “uccelliere” erano presenti sul Montalbano prima
dai Birri [La parola birro è una storpiatura della dispre- della realizzazione del progetto definitivo. Quando fu ulgiativa parola sbirro, proviene dal termine latino “birrum”, timato, il muro raggiungeva Vitolini, Mignana, Faltoche significa casacca o mantello rosso con i quali spesso gnano, Papiano, sfiorava San Baronto, aggirava il
erano vestiti i sergenti della corte o gli agenti di sicurezza. Montalbano spingendosi sul lato nord oltre il Colle di
Ancora oggi, le persone anziane del ns. paese, spesso Montefiore, arrivava a Montemagno (dove nei pressi
definiscono il fante del gioco delle carte con la parola del cimitero, è possibile visitare ancora una delle case
“birro”] (da vedere il Casino dei Birri sul monte Pietrama- delle guardie del Barco), sfiorava Campiglio e Villa la
rina dove le guardie del Granduca di Toscana avevano la Magia, risaliva subito sopra le case di Lucciano, Monloro “base logistica”). I sorveglianti del Barco avevano il torio e Buriano, raggiungeva Spazzavento, oltrepas-
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riscopriamo la “riserva di caccia dei Medici”
sava a nord il borgo di Bacchereto,
segno evidente che le maestranze
superava Santa Cristina a Mezzagranducali stavano già da tempo lavona e, infine, si ricongiungeva con
rando in quel periodo alla costruzione
Artimino, dove si trova la grande
del muro. Del resto, anche il bando d’
villa La Ferdinanda (più conosciuta
istituzione della riserva del 7 maggio
come “Villa dei Cento Camini”
1626 presenta quest’opera come già
per la caratteristica serie di camini
ultimata: si dice infatti che la circonfedalle varie forme che svettano sul
renza del “recinto di muro [...] come
tetto), che era la residenza di caccia
benissimo apparente, non ha bisogno
dei Medici. A questo punto, mi semdi altra confinazione per notizia di nesbra utile sottolineare quanto Ferdisuno”. La cappella del Barco dunque
nando I amasse il Montalbano e
venne eretta nel 1624 e benedetta dal
Artimino in particolare.
parroco di Faltognano Don DesiNon solo per la caccia, ma
derio Cinelli; nel vicino bosco della
anche per il suo clima mite,
Porciglia sono visibili le vestigia del
sopra: particolare delle mura del Barco,
come scrisse in una delle
muro del Barco, in molti tratti ben consotto: scene di caccia al tempo dei
sue lettere alla moglie Criservato. Con l’avvento dei Lorena nel
Medici
stina di Lorena, il 3 gen1738, la gestione diretta delle fattorie
naio 1596: “Mia Altezza
granducali fu affidata agli affittuari,
Reale, oggi ero ad Artimiche avevano il compito di anticipare la rendita al prono e credetemi, è stato
prietario. Sempre ai Lorena si deve la suddivisione del
come se avessi ritrovato la
Barco in dieci parti, chiamate decimi, per la rotazione
primavera”. Un giorno che
dei tagli degli alberi. Questa dettagliata organizzaFerdinando I. era in cima
zione fa capire che nella metà del Settecento l’interesalla collina, chiamò l’archise per il Barco era esclusivamente legato al commercio
tetto Bernardo Buontadel legname: dopo la seconda metà del XVIII secolo,
lenti e disse: “Esattamenper vari motivi, ma soprattutto per i costosi lavori di
te qui intorno, dove mi
manutenzione necessari, il Barco venne dimenticato.
potete vedere ora, mi piaSuccessivamente, il granduca Pietro Leopoldo, tentò di
cerebbe avere un palazzo
ripristinare il Barco, ma venne fermato nelle sue intengrande abbastanza per me
zioni dalle ingenti spese che si sarebbero dovute afe la mia intera corte; vi
frontare: così il 13 luglio 1772 giunse inevitabile la
chiedo di prendervi cura di questo, ma muovetevi”. Nel sbandita del Barco Reale, che decretò anche la vendi1594, il Granduca con la sua corte faceva il suo ingresso ta delle fattorie in esso contenute e la demolizione di ala “Villa la Ferdinanda”. Facendo ricerche per compila- cuni tratti delle mura. Una delle sezioni meglio conservare quest’articolo, mi è piaciuto immaginarmi come fosse te è sicuramente quella che possiamo vedere nel
il nostro territorio quando i Medici effettuavano le loro territorio di Lamporecchio, esattamente pochi mebattute di caccia. Ma non soltanto all’interno del Barco: tri sulla destra dopo aver superato il “Madonnino
non dimentichiamoci, infatti, che la nobile famiglia fio- del Montefiore”. Il problema dello smantellamento del
rentina si era fatta costruire diverse ville in zona.. del muro ebbe il suo momento peggiore nell’ottocento, quanresto le strade erano poche, insidiose e polverose, cosa do le pietre del Barco vennero usate per delimitare
c’era di meglio per chi aveva una tale potenza economi- poderi e terreni privati, ed anche oggi purtroppo, è
ca, se non il costruirsi una bella dimora dietro tutti gli divenuto per persone senza scrupoli, una sorta di cava
angoli? Da tutto questo è venuta fuori un’immagine mol- per reperire agevolmente pietre da costruzione. Per porto suggestiva, che rappresenta un mondo dove credo re fine a questo scempio, come Orizzonti, ma anche e
fosse facile incrociare gruppi di cavalieri con i cani da soprattutto come cittadini, chiediamo alle autorità di porcaccia al seguito, frotte di servitori sgambettanti e falco- re maggiore attenzione sulla tutela di un bene artistico
nieri con i loro grossi guanti, dove il rapace stava “appol- che fa parte della storia del nostro territorio, i resti del
laiato”. Quando poi passavano il signore e i suoi nobili muro sono un “bene culturale” che va salvaguardato e
amici, con i loro mantelli e i cappelli piumati, credo che valorizzato per poter consentire, anche alle generazioni
dovesse essere veramente un bello spettacolo. Ma tor- future, di poter comprendere quanto sia grande il legame
niamo al Barco, il termine racchiude il significato stesso tra la famiglia Medici e il nostro territorio.
dell’ambiente che fu creato, infatti Barco significa “recinStefano Ferrali
to per animali selvatici da caccia”. L’opera fu realizzata in Testi e siti web consultati:
due anni, i muri furono costruiti con pietre di arenaria Lassi e Pisacreta “Il Barco Reale Mediceo. una riserva granducale sul
e di arenaria macigno (a grana medio-grossa) legate Montalbano” - Firenze, Consorzio interprovinciale per il Montalbano
con calce, le mura erano mediamente alte circa 2 metri e Comune di Quarrata, 1985”
ed era dotato di cancelli, piccoli ponti per il passaggio Sito web Regione Toscana - turismointoscana.it
delle acque e un complesso sistema fognario per il de- Valerio Bonfanti “Percorsi nella storia e nell’arte di un paese del
flusso delle stesse, ma, mentre i cancelli sono del tutto Montalbano: Lamporecchio” C.R.T. 1997
scomparsi, restano ancora piccole tracce dei ponti e cateratte. Il Barco Reale può essere considerato una costruzione unica per il suo tempo, non solo per la gestione
faunistica ma anche dal punto di vista della flora. Infatti,
nelle fattorie comprese nel Barco venivano coltivate piante rare, anche provenienti da luoghi lontani, una tradizione medicea già in uso ai tempi di Lorenzo il Magnifico.
Nella zona di Faltognano, dove era presente una porta di
accesso, possiamo trovare la denominata “Cappella del
Barco”, questa piccola chiesetta è molto importante
perché in relazione ad essa, nel 1624, possiamo avere la
prima notizia sulla “grande muraglia” del Montalbano: è
il “ricordo”, scritto il 6 ottobre di quell’anno dal parroco
della chiesa di Santa Maria a Faltognano, della benedizione data il giorno stesso a un “tabernacolo”, la cui “muraglia [...] la fece la fabrica del Bargo di Sua Maestà
Granduca Ferdinando secondo Granduca di Toscana”:
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 - Pag. 5
Il cinese morto
F
a parte delle leggende metropolitane che nessuno
dei cinesi da noi immigrati possa mai morire perché nessuno avrebbe mai visto un funerale riguardante un membro di questa comunità.
Riporto da internet: “La considerazione da cui si parte
è sempre la stessa: perché non si vede mai un funerale cinese? Che fine fanno i corpi dei defunti? C’è chi
pensa che vengano i cadaveri vengano sciolti nell’acido, altri che sono sicuri di averli mangiati dentro un
involtino primavera (per altro veramente buoni anche
se un po’ pesanti come antipasto); c’è chi invece crede all’opera di cosche mafiose che operano scambi di
documenti” per motivi di malaffare rimandando i cadaveri congelati in patria oppure seppellendoli clandestinamente. La realtà è molto più prosaica dal momento che la popolazione cinese immigrata in Italia è
molto giovane, l’età media è di 29 anni per le donne
e di 31 per gli uomini, solo il 6% supera i 50 anni;
non c’è popolazione anziana, la mortalità risulta
pertanto bassissima, legata per lo più ad incidenti ed infortuni e la stessa mortalità infantile
è bassa perché i bambini vengono rimandati in
patria appena nati per tornare all’età di 9-10
anni. L’immigrazione cinese nel nostro paese risale all’inizio degli anni ottanta ed i 20enni di
allora adesso hanno cinquant’anni, classe di età
per la quale la mortalità non è ancora troppo
elevata. Ad abbassare l’indice di mortalità di
questa popolazione contribuiscono inoltre fattori come
l’usanza di andarsi a curare in patria per malattie gravi (i cinesi credono molto alla loro medicina anche se
alternativa) e l’usanza, in voga fino a poco tempo fa,
di tornare in patria dopo i 50 anni avendo accumulato
con il duro lavoro di che vivere in modo decoroso (un
po’ come negli anni ottanta i nostri emigrati del sud
tornavano a casa con la pensione svizzera o tedesca);
quest’ultimo costume-usanza è venuto diminuendo
negli ultimi anni da quando i cinesi di I generazione
preferiscono rimanere accanto a figli e nipoti nati e
cresciuti qui. In Cina il funerale è una cosa seria, molto
solenne ed invasivo fatto da lunghe preghiere, marce
su strada con bande musicali e frastuono, poco compatibili con le nostre usanze, per cui spesso la salma
del caro estinto cinese viene rimandata in patria né più
né meno di come avviene per un connazionale italiano
morto all’estero; tuttavia a ben guardare nei cimiteri
di Prato e di Milano le tombe dei cinesi risultano in
appropriata percentuale rispetto alle tombe delle altre
nazionalità estere ed in percentuale congrua rispetto a
quelle degli italiani. Il problema non riguarda tuttavia
solamente i cinesi ma tutte le nazionalità di stranieri presenti: avete mai sentito parlare di un albanese
morto? O di un senegalese piuttosto che un marocchino, un rumeno o un egiziano? Di questi non si parla,
mentre del cinese proprio perché diverso da noi, e la
cura del Dr. Tommaso Rubino
diversità fa mistero, se ne fa un caso
degno di cronaca e pettegolezzo; il cinese appare molto più strano ai nostri
occhi dei marocchini che se vogliano
sono molto affini a noi meridionali…,
per questo un tempo dicevano che, viste le mie origini, potevo essere considerato mezzo africano, nonostante gli occhi verdi ed
i capelli fluenti e biondi - si fa per dire naturalmente
-, posso pertanto dire che aver perso i capelli ed avere ormai, ahimè, la barba bianca e non più il cespio
(detto alla maniera dei pisani) di capelli ricci e boccoluti ha contribuito a salvarmi. Aneddoto per aneddoto
posso anche dire che al tempo in cui andava di moda
Mal dei Primitives (quello di Furia cavallo del west per
intendersi) che aveva il caschetto di capelli liscissimi,
le ragazze, avendo io i capelli quasi da negro (so che
non mi ci credete, ma vi giuro che è vero..), non mi si
filavano neanche di striscio, poi fortunatamente
arrivò Battisti con i suoi meravigliosi cincinni e
mi sono salvato!!!Tornando comunque al nostro
argomento principale c’è da dire che in Italia
muoiono circa 4000 stranieri all’anno, per lo più
extracomunitari, uno ogni 15.000 abitanti, il
50% in Emilia Romagna dove le politiche di accoglienza hanno favorito una forte immigrazione
ed integrazione (Parma - come leggo da un recente articolo su La Stampa - è una delle città
dove l’integrazione è meglio riuscita) ed il rimpatrio di
queste salme è spesso molto costoso (circa 6.5€ per kg
di peso, con una media di 120 kg per la preparazione
della bara per essere trasportata in maniera congrua,
più il costo del funerale e le spese di spedizione
del pacco - scusate il termine poco riverente ma non
ne ho trovato altri - contenete il defunto. La famiglia
preferisce pertanto far intraprendere al congiunto il
viaggio di ritorno quando ancora in vita e le condizioni
non sono ancora molto precarie, come è successo ad
una mia paziente di nazionalità albanese i cui parenti
la hanno accompagnata in aereo verso casa qualche
settimana prima della dipartita. E’ molto bello infine
quello che si verifica, specie fra le comunità nord africane, che al momento del decesso di uno di loro, si
fanno delle bellissime feste per poter con una colletta
fra i partecipanti aiutare la famiglia a sostenere le spese del rimpatrio. Morale…. anche se si dice che ce l’ho
con gli albanesi perché non stanno mai alle regole,
saltano sempre le fila, sono lamentoni e fanno casino
e vengono sempre alla fine dell’ambulatorio, spesso
senza appuntamento, (è vero caro Cesare-Qazim Tafa
da Lamporecchio…?), benvenuti a voi extracomunitari,
se no a me chi me la paga un giorno la pensione?
Dr. Tommaso Rubino
Via Antonio Gramsci, 93
51035 Lamporecchio (PT)
Tel./Fax 0573 82380
Pag. 6 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
I CONSIGLI DELL’AVVOCATO - RUBRICA A CURA
DELLO STUDIO LEGALE “NICOLIN-FAGNI”
Chi ha ragione nel caso di investimento del pedone ?
a cura dell’Avvocato Alessandro Fagni
nche nell’attività professionale, accade spesso
A
di trovarsi di fronte al caso dell’investimento
di un pedone da parte di un veicolo a motore.
Non sempre, però, si riesce immediatamente a
stabilire quali siano le responsabilità dei protagonisti della vicenda, ovvero del pedone stesso o
del conducente. E’ utile quindi ripercorrere brevemente i casi in cui possa escludersi o ridursi grandemente la responsabilità del
conducente. Nel caso di investimento
del pedone opera, innanzitutto, una
presunzione a favore di quest’ultimo
sancita dall’art. 2054, comma 1 del
codice civile che prevede che, qualora l’investimento produca un danno
al pedone, il conducente del veicolo
sarà obbligato al risarcimento se non
prova di aver fatto tutto il possibile
per evitare l’evento. Ciò, nella pratica, può accadere generalmente nel
caso in cui sia il pedone a tenere una condotta
contraria ai doveri di diligenza previsti dalla legge.
Un caso emblematico che è interessante riportare, è stato affrontato dal una recente sentenza
della Cassazione (sez. penale, n.27740/07) sul
caso di attraversamento improvviso di un pedo-
ne. La Corte ha stabilito
che il conducente è sempre tenuto a vigilare al
fine di avvistare il pedone
per prevenire situazioni
di pericolo. Grava quindi
sul conducente l’obbligo
di “ispezionare continuamente la strada che sta per
L’AVVOCATO
impegnare, ALESSANDRO FAGNI
mantenendo
un costante
controllo del veicolo in rapporto alle
condizioni della strada stessa e del
traffico”. Al fine di escludere la responsabilità del conducente è, perciò, necessario che lo stesso si sia
trovato, per motivi estranei ad ogni
suo obbligo di diligenza, nella oggettiva impossibilità di avvistare il pedone e di
osservarne i movimenti, attuati in modo rapido
ed inatteso. Occorre, inoltre che nessuna infrazione alle norme della circolazione stradale ed a
quelle di comune prudenza sia riscontrabile nel
suo comportamento.
Obbligazioni CIRIO: tante le vittorie di Confconsumatori
onostante siano passati alcuni anni, sono anN
cora molti i risparmiatori che si rivolgono alla
Confconsumatori perchè truffati con la vendita
dei titoli Cirio e la conseguente perdita dei propri
risparmi. In provincia di Pistoia, le pratiche aperte
sono decine, così come sono molte le sentenze
già emesse in favore dei risparmiatori. Da tempo
è al lavoro uno specifico servizio
della Confconsumatori di Pistoia
per poter consigliare ed assistere al meglio i cittadini truffati.
I casi più frequenti sono quelli
che coinvolgono le banche che,
tra il 2001 ed il 2002, cedettero
titoli Cirio senza precisare che
l’azienda stava fallendo e che
quindi le obbligazioni vendute
erano ormai “titoli spazzatura” che non potevano essere
ceduti a piccoli risparmiatori.
Ci sono anche casi i cui i titoli
furono ceduti da alcuni promotori finanziari legati ad assicurazioni del nord che piazzavano
i titoli direttamente a casa dei
risparmiatori. La Confconsuma-
tori può vantare però una serie di successi, non
solo sul fronte bond Argentina, ma anche Cirio
con numerose sentenze dei Tribunali che hanno permesso ai cittadini di rientrare in possesso
dei soldi perduti. L’autorità giudiziaria ha infatti
sancito che i titoli erano così speculativi, che non
potevano essere venduti a semplici risparmiatori, che le banche sapevano
della situazione debitoria della
Cirio e che spesso, tali vendite
avvenivano addirittura senza la
consegna dei documenti sui rischi dell’investimento. “Abbiamo un pool di legali - precisa
il neo presidente provinciale
Stefano Ragionieri - che ha
acquisito sul campo una vasta
esperienza e che può fornire
una completa consulenza sul
caso dei bond Cirio. C’è ancora
tempo per ottenere giustizia”.
A breve ci saranno altre sentenze del Tribunale di Pistoia e
la Confconsumatori si aspetta
altri successi.
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 - Pag. 7
L’AGENDA DI ORIZZONTI
Domenica 19 Settembre u.s. abbiamo festeggiato i nostri 50 anni di matrimonio.
E’ stato bellissimo e sentiamo l’obbligo di
ringraziare; Il Sindaco che ha messo a nostra disposizione la sala consiliare, il suo
tempo e quello di tutta la gente coinvolta, la redazione di <ORIZZONTI> per gli
auguri e la gentilezza dimostrata. E’ stato
bellissimo risposarsi in Comune.
GRAZIE GRAZIE A TUTTI
Il 18 ottobre 2010
Sandra Slitti e Gery Bisoli hanno
festeggiato i loro 30 anni di matrimonio. Per loro un augurio speciale
dai genitori, dalle sorelle, dai cognati
e da tutti i nipoti...e dalla redazione
di Orizzonti.
13 Ottobre 2010
NOZZE D’ORO. 8 settembre 2010
Marisa e Romano Frullini
Bonfanti Nello e Fanciullacci Bruna
hanno festeggiato i loro 50 anni di
matrimonio. Tanti auguri... i figli Paolo
e Roberto, le nuore Stefania e Reana, i
nipoti Ambra, Andrea e Chiara...e dalla
redazione di Orizzonti.
Guido Giannoni e Anna Paola
Grani hanno festeggiato i cinquanta
anni di matrimonio. Alla felice coppia
tanti auguri da parte dei figli Mario e
Antonella, il genero Riccardo, la nuora
Paola, i nipoti Nicola e Giorgia, dai
parenti, gli amici e la Redazione di
Orizzonti.
Ferruccio
e Anna Ubaldi
50 ANNI DI
MATRIMONIO.
Il 15 dello scorso mese
ho celebrato con mia moglie Anna Bettaccini le
nozze d’oro in chiesa con
a fianco i nostri quattro
figli. E’ stata una cerimonia molto importante per
noi ed è stata celebrata
con pochi intimi. Poi naturalmente abbiamo tutti
insieme festeggiato a tavola con nuore, generi e
nipoti con tanta gioia e allegria. Devo tutta la mia
riconoscenza a mia moglie Anna, che mi accompagnato per tutti questi
anni condividendo gioie
e dolori, sostenendomi
quando ne avevo bisogno
e sopportando talvolta i
miei malumori. Mi ha regalato quattro figli, li ha
allattati e accuditi, li abbiamo cresciuti insieme e
li ha sempre mandati ben
vestiti e “lavati e stirati”
con ogni cura. Tutto questo svolgendo il suo lavoro d’insegnante con professionalità e con amore.
Mi ha dato tanto ed ha
riempito la mia vita; è
stata e sarà sempre il mio
Amore. Ora conto di celebrare con lei fra 25 anni le
nozze di diamante, io non
ho fretta, aspetto con calma…
Ferruccio Ubaldi
Auguri dalla
redazione
di Orizzonti
Pag. 8 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
AGENDA
NOZZE D’OROAlessandro Secchioni e
Paola Giannoni, titolari
della nota Oreficeria, hanno
festeggiato i cinquanta anni
di matrimonio.
Il giorno 6 ottobre del 1960
si unirono in matrimonio.
Mezzo secolo dopo hanno
festeggiato
insieme
agli
amici e parenti, prima con
la celebrazione della Messa
e poi grande festa alla Villa
Rospigliosi. Alla felice coppia
tanti auguri e complimenti
dal figlio Luca, dai parenti, gli
amici e da tutta la Redazione
di Orizzonti.
Inviateci le Vostre foto e
dediche, le pubblicheremo
sul nostro giornale.
NOTIZIE UTILI E RICORRENZE
Auguri a Matteo Rosselli, dallo zio Andrea.
Lo zio Andrea Palamidessi, augura al nipotino
MATTEO ROSSELLI al compimento del quarto
anno, il 19 Ottobre 2010, cento di questi giorni
felici. Altrettanti auguri dai genitori, nonni e
bisnonni, che tutti insieme lo festeggeranno
all’Agriturismo Sommavilla, di Orbignano
Lamporecchio.
AGGIORNAMENTO SERVIZI OFFERTI DALLA CASA DELLA SALUTE
•
TUTTI I SERVIZI DELLA CROCE VERDE, compresa la guardia medica e i servizi del 118 (ambulanze) dal 4 di ottobre si sono trasferiti all’interno
dei locali della Casa della Salute. I numeri telefonici sono rimasti invariati.
•
L’OCULISTA non presta più servizio presso il poliambulatorio di Spicchio ma dal 20 di ottobre è presente all’interno della Casa della Salute sempre
il lunedì dalle 7.30 alle 12.30. Si ricorda che per prenotare ci si deve rivolge
al CUP tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 12.00 presso la Casa della Salute
oppure di può prenotare tramite il telecup componendo il seguente numero:
848800709
•
ECOGRAFIE: le ecografie offerte all’interno dei locali della Casa della
Salute di Lamporecchio sono di 2° livello, questo significa che si potranno
fare quelle ecografie che servono a chiarire dei dubbi diagnostici o per un
follow-up, quindi sarà il medico di famiglia a indicare al cittadino se l’ecografia
che il cittadino deve fare può effettuarla a Lamporecchio. Una volta al mese
l’ecografia sarà dedicata solo alla tiroide e le altre due volte saranno effettuate
per gli altri organi.
•
UROLOGO: le sedute per le visite urologiche saranno raddoppiate per
qualche mese per accogliere i cittadini di Monsummano perché il loro ambulatorio è in fase di ristrutturazione
•
PEDIATRA: la dottoressa Galvao Priene, ha vinto il concorso per cui è
lei la nuova pediatra di Lamporecchio. Per avere lei come pediatra è necessario fare la scelta a Monsummano o a Larciano, il passaggio dei pazienti
non è automatico. La pediatra precedente era un sostituto e non un vincitore
di bando è per questo che seguiva tutti i pazienti del dott. Vettori.
Si ricorda che le visite ambulatoriali vanno prenotate telefonando allo
0572/463426 dalle ore 8 alle ore 10. I giorni in cui riceve sono: LUNEDI’MERCOLEDI’-VENERDI’ dalle ore 10 alle ore 13, MARTEDI’ e GIOVEDI’
dalle ore 15 alle ore 18. Reperibilità telefonica: tel. 3201798052, può essere richiesta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle ore 10 e durante l’orario
degli ambulatori solo per le urgenze. Per le consulenze telefoniche possono
essere richieste il LUNEDI’-MERCOLEDI’-VENERDI’ dalle ore 15 alle ore
10 e il MARTEDI’ e GIOVEDI’ dalle ore 12 alle ore 14 e i PRE-FESTIVI E
I SABATI dalle ore 8.30 alle ore 10
Le richieste per le visite domiciliari, vanno fatte sempre telefonando a:
3201798052 entro le ore 10, per i casi in cui il bambino non può essere
trasportato e su valutazione del pediatra.
««Martedì 2 novembre 2010 alle ore 21 presso la sede della P.A.
Croce Verde di Lamporecchio p.zza IV novembre INIZIANO I NUOVI
CORSI PER SOCCORRITORE. I corsi sono gratuiti e si terranno di
martedì e giovedì. È il momento buono per avvicinarsi
al mondo del volontariato»»
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 - Pag. 9
UNA SCENA DA WESTERN TUTTA ITALIANA
degli articoli che ho scritto per questo mensiItenlediuno
ho narrato la vita e le idee di un mio avo da parMadre, adesso voglio raccontare la straordinaria
avventura vissuta da un mio antenato da parte di Padre. Devo premettere alcune notizie sulla mia famiglia.
La famiglia Ubaldi è di lontana origine lucchese, ma il
ramo principale si è estinto. Come tutte le famiglie di
una certa rilevanza adottava il “Maggiorasco”, ossia
una legge che imponeva che solo il primogenito maschio fosse l’erede universale, mentre ai fratelli toccavano le briciole. Normalmente per qualcuna delle figlie veniva stabilita una dote e potevano accasarsi,
ma spesso il destino di molte ragazze era il convento
non potendo i genitori mettere insieme tanto denaro
per diverse doti all’altezza del prestigio della famiglia.
Ai maschi, ossia ai cadetti erano aperte tre strade, la carriera militare, quella ecclesiastica oppure,
se ne erano capaci, lo studio e quindi una professione liberale come il medico, lo speziale o l’avvocato.
Nel 500 un cadetto di casa Ubaldi, tale Balduccio, aveva
studiato giurisprudenza e lavorava a Lucca presso un famoso Notaio che si occupava degli affari delle famiglie più
importanti della Toscana ed anche di fuori del Granducato. Capitò così che una ricca famiglia di Gubbio si rivolse
allo Studio per non so che affari ed il Notaio e quindi anche Balduccio fecero conoscenza e parteciparono a feste
e pranzi invitati dalla famiglia umbra composta di padre,
madre ed una figlia, nel periodo che passavano le acque
in una stazione termale vicina. In breve Balduccio e la ragazza s’innamorarono e dopo circa un anno si sposarono.
Fu così che Ser Balduccio degli Ubaldi (il Ser gli spettava come Notaio) si trasferì a Gubbio nello Stato
Pontificio e la famiglia prosperò per diverse generazioni. Verso gli anni 30 del 1800 due fratelli Ubaldi, Enrico e Alessandro, entrambi medici – Cerusici
ottennero una condotta nel Lazio, in piena Ciociaria
vicino a Frosinone. Occorre ricordare che in quell’epoca l’Umbria e il Lazio facevano parte dello Stato Pontificio e quindi i due fratelli non ebbero difficoltà a trasferirsi, Enrico a Ceccano e Alessandro a Guarcino.
Ad Alessandro, il nonno di mio Padre, toccò la condotta più disagevole e più povera, molto grande perché
comprendeva un’intera montagna che arrivava a più di
millecento metri, con straducce disagevoli e mulattiere e per di più infestata dai briganti. Il Dottore presto
si fece una clientela, e riscosse la stima dei suoi concittadini e appena poté si costruì una casetta e prese moglie. La sua vita era assai dura, allora un medico
doveva visitare i pazienti nei posti più sperduti e ricucire ferite, ridurre e ingessare le fratture, togliere le
tonsille, i denti, intervenire nei parti difficili e talvolta
operare con mezzi eroici su di un tavolo di cucina senza altra assistenza dei parenti e senza altra anestesia
che una bottiglia di grappa e qualche pallina d’oppio.
Per poter raggiungere i suoi pazienti si era munito di
di Ferruccio Ubaldi
due mezzi: un calessino molto piccolo
e robusto con un cavallino per le strade
praticabili ed una mula da cavalcare per i
viottoli quasi impossibili della montagna.
Un giorno, mentre percorreva col suo
calesse la strada più alta accessibile si vide fermare
da due ceffi col cappello a cono, giacconi di pecora e
soprattutto due tromboni, che non erano strumenti musicali, ma bensì due fucili con la canna che finiva a tromba e che caricati a pallettoni erano forse più
devastanti di un odierno fucile d’assalto. Uno dei briganti teneva la cavezza del cavallo e subito parlò:
“Non vi spaventate Dottore, non vogliamo farvi alcun male,
ma dovete lasciare al mio compare il calesse, io vi benderò gli occhi e vi porterò da un amico ferito. Voi lo curerete
e non vi ruberemo niente, anzi vi daremo il vostro avere.
Non cercate di ribellarvi, ne andrebbe della vostra vita…”
Il mio bisnonno dovette fare di necessità virtù e seguì docilmente il brigante che spesso lo prendeva
per mano per fargli superare qualche tratto difficile. Alessandro sentiva contro gli stivali la vegetazione
del sottobosco e dopo un cammino lungo e disagevole gli fu tolta la benda in una grotta piena di briganti.
Il Dottore riconobbe subito l’anfratto che gli aveva dato
ricetto da un temporale durante una battuta di caccia
all’orso, ma non lo fece capire. Sdraiato su di un pagliericcio c’era un pezzo d’uomo privo di sensi e tutto insanguinato e lui lo riconobbe subito, era il famosissimo,
anzi il famigerato brigante Gasbaroni, conosciuto
e passato alla storia come “Gasperone”. Il ferito, durante una sparatoria con i Bersaglieri Pontifici, che era
un corpo formato per lo più da ex banditi in funzione anti
briganti, si era buscato una palla in pieno petto ed ora
era febbricitante e col respiro corto. I poveri contadini e
paesani odiavano i Bersaglieri Pontifici che erano prepotenti e sfruttatori quasi come quelli cui davano la caccia.
Il medico si accorse immediatamente della gravità del ferito ed in un primo momento somministrò al paziente un
antipiretico sciolto in una tazza e raccomandò di tenergli
sulla fronte panni bagnati con acqua gelida e questo era
possibile data la presenza lì vicino di un’acqua che veniva
dalla roccia e così ghiaccia da non poterci tener le mani.
Pulì come meglio poté la ferita, la disinfettò con la grappa mentre quattro briganti tenevano fermo il loro capo.
“Per adesso non posso fare altro, domattina presto verrò
con i ferri chirurgici e le medicine necessarie, fatemi trovare dei lenzuoli fini e bolliti e cercherò di guarirlo, ma vi
avverto che non sarà facile”.
Il capo di quella masnada lo avvisò: “Voi curatelo e
guaritelo, voi siete un bravo chirurgo, ma dovete fare
più del possibile, dalla salute di Gasperone dipende anche la vostra e della vostra famiglia”.
Il mio avo assicurò che ci avrebbe messo tutto il suo
talento e rese noto che aveva riconosciuto la grotta e
quindi sarebbe stato inutile bendarlo ancora. L’indoma-
Pag. 10 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
ni sarebbe venuto con la mula ed avrebbe avuto l’oc- Io sono propenso a credere alla borsa piena d’oro, è una
corrente per l’operazione. I Briganti lo lasciarono an- fine così romanzesca!
dare, fidandosi della sua parola
La storia è autentica, ho un quad’onore: sarebbe tornato e non
dro dove il pittore ha ritratto il Dott.
ne avrebbe fiatato con nessuno.
Alessandro Ubaldi in marsina, molto
Il giorno dopo all’alba il dottore
somigliante a mio Padre che si chiapartì a cavallo della mula, equimava come lui, e con uno strano
paggiato della borsa che portaferro chirurgico in mano, forse prova sempre con sé e di una casprio quello per estrarre le pallottole.
setta contenete i ferri chirurgici.
Il mio figlio maggiore è a sua
Raggiunse la grotta e trovò il fevolta
un
Alessandro
Ubaldi.
rito sveglio e quasi sfebbrato. Lo
Nel 1949 mio Padre mi portò a
avvertì che gli avrebbe fatto
Roma e poi a Guarcino, perché il
molto male, ma era necessario
Comune gli richiedeva decenni di
togliere la palla dal torace. Propitasse arretrate su una sessantinò al brigante una mezza bottina di ettari siti nel Comune stesso.
glia di grappa e tre palline di opQuando arrivammo nel paese fumpio, dopodiché lo fece reggere da
mo ospiti di un cugino di mio Padre
cinque compari, due alle braccia,
e parlando col Sindaco sapemmo
due alle gambe e uno alla testa.
che c’era una eredità mai rivendicaDopo aver ripulito la ferita provò a
ta che spettava al Cav. Alessandro
cercare con le dita la palla ma doUbaldi, che poteva rifiutarla ed allora
vette usare il bisturi per avere più
sarebbe stata assegnata allo Stato.
posto, infine adoprò una strana
Si trattava di mezza montagna, tutta
pinza fatta a forbice con in cima
roccia e pezzi di bosco spelacchiato,
due anelli, atti ad afferrare una
praticamente di nessun valore, ma il
sfera. I calibri dei fucili d’allora ad
Sindaco pregò mio Padre di accettaavancarica erano spaventosi, la
re il bene per poi donarlo a Guarcino
Il Dr. Alessandro Ubaldi, nelle sue mani
palla era circa di 50 grammi e pur
che ne aveva bisogno per farci passi può notare l’attrezzo che gli consentì di
salvare la vita al brigante Gasperone
non avendo leso alcun organo vitasare una strada, naturalmente le
le, aveva forato un polmone e si era
tasse pregresse sarebbero state anfermata contro la scapola incrinannullate e le spese di trasferimento a
dola. Il mio bisnonno riuscì a estrarre il proiettile mentre carico del Comune. Quella proprietà era stata comprata
il disgraziato urlava come un ossesso e meno male che dal Dottore come zona di caccia e poi era stata dimentii suoi più robusti amici lo tennero durante l’operazione cata; mio Padre acconsentì alla donazione e ci tratteneme quando il chirurgo cauterizzò la ferita con un ferro ro- mo una quindicina di giorni in paese che adesso è una
vente. Non lo ricucì subito nel timore d’infezione e final- cittadina turistica. A cena lo zio Igino, il nostro ospite,
mente il disgraziato a causa dell’oppio si addormentò. ci offriva immancabilmente qualche sottile fetta di proI briganti ripulirono svelti il rozzo tavolo che era servito da sciutto d’orso che aveva avuto da un pastore, era un cibo
lettino operatorio, misero una tovaglia e offrirono al dottore prezioso perché ormai gli orsi erano molto rari. Il sapore
la colazione: cacio, ricotta, prosciutto d’orso, dal delicatis- di quel salume era indescrivibile, non ho assaggiato mai
simo sapore di nocciola, pane e latte caprino. Come cono- più un prosciutto tanto squisito. A quei giorni l’orso marsco il sapore del prosciutto d’orso? Lo spiegherò più avanti. sicano non era protetto, anzi era considerato un nocivo
Il medico per una ventina di giorni assisté il suo ec- e i pastori gli sparavano in difesa delle loro pecore ma
cezionale paziente, lo ricucì e poi lo giudicò fuori pe- anche per la pelliccia e le carni molto apprezzate dell’aniricolo. Forse fu l’arte medica, forse la forte fibra del male. Sta di fatto che sui monti della Ciociaria l’orso purbrigante, fatto sta che guarì perfettamente, tan- troppo è estinto da più di cinquant’anni. Anche questa
to che continuò a far danni per diversi anni ancora. è storia, minima, ma spero che vi abbia interessato.
Gasperone donò al medico un bellissimo orologio d’oro
con una pesante catena ed una pelliccia d’orso per ripararsi le gambe d’inverno sul calesse. Gli assicurò
-----------------------solennemente che avrebbe goduto per sempre delSegue breve storia del brigante Gasperone:
la la sua protezione e che nessuno mai si sarebbe potuto permettere di mancargli di rispetto… Da “Senatus Populus Que Romanus”, il sito della
Dice… si dice… il paese mormorò a lungo di una grossa Roma Papale: «Antonio Gasbaroni da Sonnino, in arte
somma che il mio avo avrebbe ricevuto in regalo dal bri- brigante Gasperone “il lupo di Sonnino”, di megante, si favoleggiò di una borsa piena di monete d’oro… stiere vaccaro, a 22 anni era, come si legge in un
Sarà vero? Sarà una favola? Chissà! I maligni sostennero
che il dottore subito dopo l’avventura ingrandì la casa… rapporto della polizia, “di statura alta, corporatura
Ferruccio Ubaldi
snella, viso ovale, bocca naso e mento regolari,
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 11
segue il brigante Gasperone
poco vaiolato, barba nascente color castagno, capelli simili legati a codino, avente agli orecchi gli orecchini d’oro a
navicella, vestito con pezze e ciocie, calzoni corti, corpetto
e giacchetta di velluto blu, cappello di feltro negro, tondo a
cupolone.” Il suo primo omicidio avvenne in un duello per la
conquista di una ragazza di nome Maria, nel quale uccise
il suo rivale di nome Claudio. Il cugino di questi lo accusò del delitto e Antonio uccise anche lui e un certo “Giggi”.
Datosi alla macchia, visse felicemente per qualche tempo
con Maria ma quando questa gli confessò di averlo tradito
prima con Claudio, ammazzò anche lei. Negli anni seguenti
si macchiò di moltissimi delitti, fra i quali il massacro di quattro carabinieri “infiltrati” che egli scoperse; uccisi i poveretti,
ne mozzò le orecchie e le mandò al delegato di Frosinone.
Quando il Rettore del Seminario di Terracina volle indurlo
al pentimento, egli finse di convincersi e bussò alla porta
del convento insieme ad un compagno per esservi accolto.
Una volta dentro, nottetempo aprì le porte ai compagni che
presero tutti i seminaristi, li condussero nelle campagne e
chiesero il riscatto. Una volta sequestrò due ufficiali austriaci e dopo averli depredati di tutto, chiese un riscatto di ventimila scudi. Il comandante delle forze austriache rispose
che invece che ventimila scudi avrebbe mandato ventimila
uomini; infatti le guarnigioni austriache si mossero verso la
zona e strinsero la banda di Gasperone in una morsa, ma
questi, con la sui solita abilità, riuscì a sfuggire all’accerchiamento. Dopo altre imprese brigantesche cominciò a sentirsi
lusingato della fama conquistata e si atteggiò a protettore del
popolo sfidando spesso le autorità e abbandonando sempre
più spesso la vita di macchia per concedersi a feste e balli.
Ma era pur sempre il brigante più ricercato e perciò il suo
rifugio restavano sempre le foreste e le paludi, una vita che,
malgrado avesse solo una trentina d’anni, lo aveva logorato fisicamente. Stanco della vita disagiata, malgrado avesse
giurato di non arrendersi mai, decise di costituirsi e lo fece
con l’intercessione di un sacerdote, don Pietro Pellegrino.
Dopo varie destinazioni, Gasperone fu rinchiuso nel carcere di Civitavecchia dove ricevette, oltre molta
corrispondenza, anche la visita di
A. Dumas. Da lì fu trasferito a Spoleto e a Civitacastellana. Nel 1870,
con la presa di Roma, Gasperone
venne graziato dopo 46 anni di prigione, ed andò ad abitare a Roma
al Vicolo del Piede dove si manteneva lavorando a maglia. Morì a 90
anni nell’Ospizio di Abbiategrasso»
UNA PASSEGGIATA TRA NATURA E POESIA -
na Domenica di settembre in una giornata che, col
U
vento leggero e un cielo nuvoloso a tratti, preannuncia l’arrivo dell’autunno. Insieme a mia figlia ho deciso
di visitare il Parco della Villa Rospigliosi: mi sembrava
proprio il giorno adatto. Voglia di natura, ma anche di
una vena poetica che solo alberi dai fusti leggeri e possenti e cespugli di fiori colorati ti possono dare. Mentre
camminavo spiegavo alla mia bambina dove ci stavamo
dirigendo, per farle sentire la mia voce ma anche perché
abituare i bambini al suono delle parole dicono faccia abbia effetti positivi. Dopo essere entrati dall’arco, la camminata anticipa già un bellissimo percorso: il ponte dà un
certo brivido; è il fascino dell’altezza, ma è soprattutto la
visione che si apre davanti agli occhi. Chi mi conosce sa
che sono un’inguaribile romantica, e, vedere di fronte a
me quel collage di verde e petali dai mille colori, è un tuffo al cuore. Le piante che assecondano il cammino incorniciano il viale che, alla luce del tramonto, ricorda i quadri
di Monet. E’ difficile riprodurre in parole ciò che la vibrazione della luce conferisce alla natura. Le rose, che timide si affacciano tra le foglie e le spine, i cespugli di calle
che hanno perso il loro fiore di calice, ma che rigogliosi
ostentano un verde smeraldo. E poi altri cespugli che si
intrecciano tra loro per ridare a quel famoso viale, l’antichità, il fascino di un luogo che conserva la sua storia. Il
gioiello che rende questo giardino una perla dei sensi è
la fontana: amo l’acqua come elemento, ma ancor di più
impazzisco per le fontane, che a seconda del riflettere
della luce, diventano specchi magici, ove le increspature
dell’acqua sembrano lame d’argento e diamante. Il leone
fiero ed immobile sta lì a guardia e custode di un getto
di Valentina Fiorineschi
d’acqua, che incessante, ci fa pensare alla
ciclicità della vita, a tutti i suoi attimi, alcuni dei quali non tornano più. D’un tratto lo
sguardo abbraccia circolare il giardino con
al centro il fortino; non una semplice costruzione di mattoncini ma baluardo di una storia. La vista si ammorbidisce e si posa sugli altri cespugli
che incorniciano il prato verde e il fortino sta lì, a ricordarci
il passato. E’ bello che si sia conservato intatto, come testimone di un tempo che fu ma che ancora è: noi siamo
quello che siamo stati. Il nostro piacevole iter no è ancora
giunto a conclusione: le sculture che campeggiano or qua
or là sul prato di erba verde e lucida, sembrano sagome di
uomini. Sono i visitatori virtuali, sono le vestali che custodiscono tutta quella bellezza verde, sono semplicemente
immagini della nostra mente, che incarnano ciò che vogliamo noi. Il sole si era abbassato, il vento era ormai troppo
pungente: era arrivato il momento di rientrare. Alle spalle
ho lasciato quel giardino che per quasi un’ora era diventato il giardino dei miei sogni tra le vibrazioni sonore e lo
scintillio della luce; quel giardino era stato la proiezione
di un posto segreto dell’anima, che tutti noi abbiamo, ma
che a volte, fa fatica a venire fuori. Per l’ennesima volta ho
capito che i luoghi, anche i più comuni, hanno una magia
speciale, se solo lo vogliamo; diventano fantastiche realtà
che ci possono dare momenti di poesia e verità. Un giorno,
quando mia figlia sarà più grande, spero di raccontarle di
questa passeggiata, di una domenica come tutte le altre,
ma che invece è stata preludio di serenità e vita.
Pag. 12 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
Valentina Fiorineschi
L’AZIENDA NEL PASSAGGIO GENERAZIONALE -Iª parte-
il fisco spiegato dal Dott. Spartaco Capaccioli
l tessuto economico-imprenditoriale della nostra
Imicro
zona è caratterizzato dalla massiccia presenza di
e piccole imprese, caratteristica che si rispec-
chia pienamente nell’intero territorio italiano. In effetti secondo un recente studio a carattere nazionale
la quota di imprese con meno di 10 addetti è pari al
95% del totale; le società di capitali rappresentano
solamente il 9% del totale delle realtà imprenditoriali.
Il 43% degli imprenditori ha più di 60 anni ed una
buona fetta di essi dovrà affrontare entro i prossimi
10 anni il delicato momento del passaggio generazionale,
visto dai più come un problema piuttosto che un’opportunità. Questo perché, trattandosi di imprenditori che hanno costruito sulla propria pelle ogni passo della crescita
dell’azienda, sono spesso gli unici depositari del knowhow, delle conoscenza dirette dei clienti, dei fornitori,
dei metodi di lavorazione e quant’altro. Trattandosi quasi
sempre di aziende familiari, la famiglia stessa si occupa anche della gestione operativa e non di rado presta
la propria opera lavorativa all’interno del processo produttivo e non è affatto disposta a rinunciarvi a favore di
soggetti estranei all’ambito familiare. Questo significa che
non esistono (o sono molto scarse) figure professionali
di management esterne al nucleo familiare che possano
aiutare i parenti dell’imprenditore nel momento del passaggio del testimone o in un periodo immediatamente
successivo; inoltre, eventuali figure manageriali esterne,
inserite nel contesto dell’azienda familiare, accettano, più
o meno esplicitamente e consapevolmente, il fatto che la
propria attività risulti condizionata in modo determinante
dalla famiglia proprietaria; il tutto a discapito della validità
della scelte strategiche aziendali che risultano, in ultima
analisi, sempre e comunque sottoposte al parere ultimo e
vincolante dell’imprenditore e della sua famiglia. Questo
aspetto, aggiunto ad una lenta reazione ai cambiamenti
imposti dalle dinamiche di mercato, porta al risultato che
statisticamente meno di un terzo delle imprese sopravvive alla seconda generazione e di queste un ulteriore 50%
scompare tra la seconda e la terza generazione.
Occorre essere sempre consapevoli che, quando si parla
di destinazione dell’azienda, l’elemento dominante non è
la razionalità bensì l’emotività che coinvolge tutti i soggetti interessati e che prevale su qualsiasi considerazione tecnica. Tuttavia questa fase dell’azienda rappresenta
una eccellente occasione per “alleggerire” la struttura di
tutto ciò che non è utile, coerente e funzionale.
In effetti la dote dell’imprenditorialità non è, per sua natura, ereditaria e spesso l’imprenditore preferisce trasmettere la proprietà e la direzione dell’impresa ai propri figli
senza considerarne le attitudini, i desideri e le vocazioni.
Su queste basi dobbiamo porsi la domanda di quando sia
il “momento giusto” per iniziare a pensare al passaggio
generazionale. La risposta è quel momento in cui sono
maggiori le possibilità di realizzare una operazione
efficace, con il minore sforzo per le persone coin-
volte ed i minori costi.
Tale momento si verifica normalmente quando:
1. l’azienda ha raggiunto un significativo grado di maturità strutturale e di mercato, tale da consentire di analizzare le dinamiche interne e le prospettive future con
un certo grado di affidabilità;
2. la struttura della famiglia si è assestata, sia sotto il
profilo del numero dei componenti che della definizione
delle aspirazioni esistenziali, della preparazione professionale e delle attitudini lavorative;
3. l’ipotesi della successione è ancora lontana, del tutto
astratta e teorica.
È risaputo che la “visione” del futuro è una prerogativa tipica degli imprenditori, e come il successo imprenditoriale sia legato alla capacità di interrogarsi sulle conseguenze delle proprie scelte e sugli scenari che
verranno. Impostare il passaggio generazionale richiede
esattamente lo stesso approccio: guardare alla realtà di
oggi cercando di prefigurare come potranno svilupparsi
i vari fenomeni ed i comportamenti delle parti in gioco
rispetto ad un determinato obiettivo. Si parte quindi a
riflettere sui punti di forza e di debolezza che l’azienda ha maturato al suo interno. Nelle piccole imprese il
valore non è rappresentato tanto dai documenti contabili
quanto dai profili distintivi, da caratteristiche qualitative spesso individuabili nella figura stessa dell’imprenditore. La principale criticità associata alla successione
è proprio quella di destabilizzare tali equilibri consolidati, aumentando il numero di soggetti coinvolti e
modificando i “pesi relativi” di ciascuno di essi, sia per
quanto riguarda i poteri decisionali che per la partecipazione agli utili dell’attività. Tra l’altro, tali “pesi relativi”
si basano molto spesso su situazioni di fatto, quali la
competenza specifica o l’impegno lavorativo, che hanno poco a che vedere con la quota di partecipazione
sociale o con gli incarichi formali (presidente, amministratore delegato), sui quali invece tende normalmente
a concentrarsi maggiormente l’attenzione dei soggetti
sopravvenuti con l’avvicendamento successorio.
Dott. Spartaco Capaccioli
segue nel prossimo numero
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 - Pag.13
L’intervista del mese a cura del Direttore Massimo Mancini
PAOLO NUCCI, sono passati davanti alla sua macchina fotografica,
i più importanti eventi sportivi del mondo negli ultimi 16 anni
al 1994 segue, con la
D
sua macchina fotografica, i principali avvenimenti
macchine fotografiche. Nel 1985, iniziando l’attività di
fotografo, ho capito
subito che questo
sarebbe stato il mio lavoro
Nel 1987 ho aperto il negozio
a Lamporecchio e da allora,
grazie alla collaborazione di
mia moglie Katiuscia, tutto è
andato bene”.
sportivi mondiali. Iniziò con
il campionato mondiale di calcio negli Stati Uniti, quando la
nazionale italiana era allenata
da Arrigo Sacchi e perse la finalissima ai rigori contro il Brasile. L’ultimo mondiale è stato
quello disputato in Sud Africa,
dove l’Italia ha avuto un risulCi racconti la tua prima
tato, diciamo meno fortunato.
esperienza internazionale
Si tratta del fotografo Paolo
da fotografo?
Nucci. Ha uno studio fotograPaolo Nucci allo stadio di Stoccarda,
fico in via Verdi, a Lampodurante i mondiali di calcio del 2006
“Era l’anno 1994, l’Agenzia
recchio, che gestisce insieme
Olimpia m’incaricò di seguire
alla moglie Katiuscia, ma lui
i mondiali di calcio negli Stati
per diversi periodi dell’anno è
Uniti.
Avevo
28
anni
e senza tanto pensarci partii
in giro per il mondo a immortalare con la sua preziosissima macchina fotografica i fatti, i personaggi per questa nuova avventura. Fu un’esperienza belpiù importanti sulla scena mondiale. E’inserito in la e molto faticosa. Ai quei tempi non esisteva anuna lista di circa venti fotografici a livello nazio- cora il digitale, pertanto dovevamo inviare in Italia
nale, che sono stati sempre presenti alle principali i rullini, tramite il volo aereo. Mi ricordo la finalissimanifestazioni internazionali. Come abbiamo det- ma di Los Angeles. Alle 5 di mattina eravamo già in
to, iniziò la sua esperienza internazionale nel 1994 fila allo stadio per entrare a bordo del campo. Alle
ore 12.00, orario d’inizio
con i mondiali degli Stati
della gara, la temperatuUniti, ma aveva già avura era di 40 gradi. Finita
to un’esperienza nel 1990
la partita, con i rullini di
con i mondiali che si sono
foto fatte, corsi all’aedisputati in Italia. Ha proroporto. Un’ora di macseguito nel 1998 in Franchina, nel traffico di una
cia, nel 2002 in Corea e
grande città, e arrivato
Giappone, nel 2006 in
allo scalo, li consegnai a
Germania e infine e paruna persona, che salito a
liamo di questa estate in
bordo dell’aereo, li portò
Sud Africa. Nel frattempo
a Fiumicino dove c’era
è stato presente alle Olimun addetto ad aspettapiadi di Atene nel 2004
re. Sarebbe bastato un
e a quelle di Pechino nel
piccolo ritardo o qualche
2008 e ha detto che ci sarà
problema imprevisto e
sicuramente alle Olimpiadi
tutto sarebbe saltato.
di Londra del 2012. Un
Oggi tutto è cambiapersonaggio, un professionista di grande valore che Yokohama (Giappone) 2002: Ronaldo immortalato to. Posso inviare la foto
direttamente dal mio
lavora a Lamporecchio, mi
da Paolo Nucci, dopo il 2° gol segnato alla Germacomputer, dallo stadio,
nia nella finale del campionato del mondo. Sullo
ha destato molta curiosità
sfondo
si
nota
un
giovane
Ronaldinho.
all’indirizzo che desidero.
e stimolato domande che
noi gli abbiamo posto. Durante l’intervista ho avuto
la possibilità di vedere il suo archivio fotografico. Una ricchezza
d’immagini, di fatti storici legati
allo sport, un archivio davvero
straordinario. Paolo Nucci ha un
patrimonio di ricordi fotografici,
MODA GIOVANE
di cui deve andare fiero e custodirlo con estrema gelosia.
Quando ti è iniziata questa
grande passione per la fotografia?
“Fin da ragazzino mi piaceva molto fotografare. I miei primi stipendi li ho usati per comprarmi delle
Pag. 14 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
Paolo Nucci: con il suo obbiettivo, ha immortalato i più grandi eventi sportivi
Tecnicamente lavoriamo con
più facilità, anche se c’è molta
più concorrenza e meno protezione economica da parte delle
Agenzie fotografiche”.
rire nelle prime pagine dei loro giornali
sportivi. Facevano da contorno ad una
scrittura per me indecifrabile, ma davano l’idea precisa dell’evento. La foto
che racconta. Davvero molto bello”.
In questi anni a giro per il
mondo mi racconti l’esperienza più bella?
Ti sei stancato di girare il mondo?
“La vittoria dell’Italia, ai
mondiali tedeschi, fu un’emozione unica. Fummo contagiati
dall’euforia di tutto l’ambiente
azzurro e vissi quel momento
di gioia in simbiosi con la squadra azzurra”.
Quanti personaggi famosi
hai fotografato?
“Assolutamente no. Ogni volta che parto e prendo l’aereo, l’emozione è sempre la stessa. Il desiderio di conoscere nuovi posti e persone, immortalarli
con la mia macchina fotografica. Dopo
tutti questi anni di lavoro, posso dire
con estrema sincerità, che sono molto
contento delle scelte che ho fatto. Ringrazio molto mia moglie Katiuscia, una
donna meravigliosa, che riesce mandare avanti il negozio spesso da sola e
spero che mia figlia Francesca, al suo
primo anno di scuola superiore, prenda
la mia stessa strada e si appassioni alla
fotografia. Nei sarei molto contento”.
“Tantissimi. Molte mie foto
sono apparse su più importati
Berlino 2006 : Gigi Buffon a
giornali a livello nazionale ed
braccia alzate dopo la vittoria
anche internazionale. La foto
Massimo Mancini
del mondiale 2006. Una delle
di Buffon seduto,
foto di Paolo più conosciute e
pubblicate sui giornali di tutto
ma a braccia alil mondo
zate, dopo la vittoria del mondiale in Germania è
apparsa su molte riviste. Un’altra foto è stata utilizzata per fare la
copertina al libro
scritto da Marcello Lippi sulla vittoria al Mondiale,
senza dimenticare
i flash su Roberto
Baggio,
Zidane,
Ronaldo,
Maradona o le vittorie
internazionali dei
club italiani. Ricordo con piacere, ai
mondiali di calcio in
Giappone e Corea,
Berlino 2006 : l’Italia è CAMPIONE DEL MONDO! Questa foto
quando viaggiavo
scattata
da Paolo Nucci è famosissima essendo stata utilizzata anche
sul “Metro”, vedevo
dall’
ex
C.T. azzurro Marcello Lippi, come copertina del suo libro
le mie foto compa“La squadra” (Conversazione con Rosa Alberoni) - 2006 Rizzoli -
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 15
Lamporecchio
9 NOVEMBRE 2010 ORE 21,00.
Presso la sala della Croce Verde, dislocata nella Casa della
Salute, presentazione del libro del Dr. Rubino : “Le droghe
incolori”. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Potete trovare il libro in tutte le edicole del nostro territorio o presso la
nostra Redazione a Lamporecchio, Via G. Di Vittorio n. 25
ommaso Rubino è un nostro assiduo colT
laboratore. Una delle firme di punta del
mensile Orizzonti. Lo stimo molto sia come
persona che come professionista e in qualità di Redazione abbiamo sempre dato, e
lo faremo per il futuro, ampio spazio ai suoi
scritti. Tommaso è un personaggio assai
conosciuto del nostro paese. Ha la capacità
di parlare di argomenti interessanti da una
visione medica. Ma lo fa in modo scanzonato, alternando battute simpatiche a verità
e informazioni scientifiche. Ne ho avuto la
conferma, dopo un’indagine eseguita fra i
lettori: il suo modo di scrivere arriva direttamente alla gente, alle persone comuni.
Dietro la facciata di uomo burlone e simpatico, troviamo un grande professionista,
che cura con passione il suo lavoro, meritando la piena fiducia. Quando, conversando mi ha proposto, a conclusione della
tetralogia sui vizi degli uomini (vino, donne,
caffè e fumo), che avrebbe voluto affrontare
il tema delle droghe, in maniera approfondita ed esauriente, da un
suo punto di vista, ho pensato subito alla pubblicazione di questo
inserto. Gli abbiamo dedicato tutto lo spazio che voleva, senza
porgli limiti. Non ci proponiamo, e su questo Tommaso è d’accordo, grandi obiettivi scientifici. Abbiamo fatto leggere il lavoro ai
responsabili del Sert, per non incorrere in inesattezze. Tommaso
desidera soltanto, e su questo sono pienamente d’accordo, arrivare, grazie al suo linguaggio diretto, a più persone possibili. Dare
informazioni, consigli su un argomento così difficile e delicato, lo
ritengo molto utile a tutti: giovani e meno giovani. Ringrazio Tommaso Rubino per l’ottimo lavoro svolto e per la collaborazione che
tiene con il nostro mensile. Auspico che questa pubblicazione sia
letta dal maggiore numero di persone e che si dimostri un utile
strumento d’informazione e di sensibilizzazione su questo delicato
argomento.
Massimo Mancini
Orizzonti ringrazia il personale del Ser.T di
Montecatini Terme e le Aziende e le Associazioni
che hanno contribuito alla realizzazione del libro:
• ML Masi - Lamporecchio • Autodemolizioni Leporatti Mario e
• AVIS - sezione Lamporecchio
• Pubblica Assistenza “Croce Verde” Lamporecchio
Roberto SNC - Lamporecchio • Autocarrozzeria “La Nuova” - Larciano
Pag. 16 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
Lamporecchio
Alla ricerca di un rifugio
per animali abbandonati
a quinta mostra del bastardino, tenutasi ai Giardini
L
Pubblici di Lamporecchio il 19 settembre 2010, inaugura, assieme all’autunno, la nuova stagione dell’asso-
di Maddalena Mirandi
tesa di un eventuale affidamento ed i
gatti malati o traumatizzati che hanno necessità di cure costanti, fino,
come già specificato, ad un massimo di 60 giorni.
Questa localizzazione del canile, posto strategicamente
vicino all’ambulatorio veterinario del Dott. Giannetti, dovrebbe rappresentare un luogo dove portare l’animale
dopo che è stato curato, dal momento che la struttura
veterinaria ASL è insufficiente a coprire il reale fabbisogno territoriale. Dalla sua nascita ad oggi l’associazione
ha effettuato circa 180 interventi su animali curati e poi
affidati; da maggio a settembre 2010 una media di 10-15
gatti sono stati curati, svezzati e poi adottati mentre, per
i cani, si parla di circa 20 cani salvati dal 2006 ad oggi. Il
lavoro dell’associazione, infatti, mira ad eliminare i randagi, aumentando il numero degli animali
domestici. Purtroppo, come specifica la
presidente “è stato fatto molto sul campo, per gli animali, ma poca informazione a livello territoriale e, su questo punto
vogliamo lavorare, poiché il volontariato
ed il tesseramento rappresentano l’unica
alternativa possibile per i nostri amici a
quattro zampe”. Ad oggi, la disponibilità
sul C/C postale dell’associazione è di circa 7.500 euro, oltre al denaro investito
in assistenza agli animali e nella prima
costituzione del canile sanitario, mentre
il ricavato della Mostra del Bastardino è
stato di 1.170 euro. Chi chiamare se
trovate un animale randagio o ferito? I contatti del Rifugio Onlus sono:
346 8784366 per emergenze; 327
7522912 per informazioni o su
facebook “Il Rifugio”.
L’Associazione, inoltre, ringrazia sentitamente tutto il suo staff per l’attività
svolta, il Dott. Gianni Giannetti per
l’assistenza veterinaria che ha prestato e presterà in futuro, i negozianti di
Lamporecchio che hanno contribuito alla realizzazione della Mostra del
Bastardino, gli sponsor, i partecipanti
e tutti i tesserati che ancora oggi sostengono il suo operato e… vi aspetta
per realizzare un vero rifugio per i nostri amici animali!
ciazione S. O. S. quattro zampe, passata allo stato di
Onlus come Associazione Il Rifugio.
La presidente dell’associazione Luana Morelli inaugura
con queste parole l’apertura della mostra, che ha visto
la partecipazione di ben 38 meticci e 27 cani di razza
(nonostante le condizioni climatiche non proprio favorevoli): “(…)la nostra associazione ha tenuto la propria
assemblea pochi giorni fa e vogliamo rilanciare la nostra
attività: più informazione e più formazione, dei volontari
ma anche di voi, proprietari di cani e gatti, per essere
sempre più pronti a capirne i bisogni; inoltre vogliamo ripartire per la realizzazione del rifugio per gli animali, randagi ed abbandonati (…)”. Queste poche e chiare parole
sintetizzano gli intenti
dell’associazione, nata
a luglio 2006 dalla passione di persone come
Luana Morelli, Silvia
Parini, il Dott. Gianni
Giannetti e altri, sensibili alle problematiche
– come il randagismo,
l’incuria, il maltrattamento e l’abbandono –
dei nostri amici a quattro zampe, cani o gatti.
L’obiettivo dell’associazione è la realizzazione di una struttura
di prima accoglienza
(e non di un canile o di
un gattile, n. d. r.) dove
gli animali possano restare fino a
un massimo di 60 giorni, il tempo
necessario per essere curati e per
trovare un padrone o, viceveversa, per prendere la strada per il
canile o il gattile. Il terreno adibito
a questo progetto è l’area posta
dietro il depuratore di Via Volta a Lamporecchio, concessa in
comodato d’uso all’associazione,
che è riuscita ad ottenere l’approvazione del progetto per un canile
sanitario, che avrà la forma di una
struttura architettonica flessibile
e leggera costituita da due box
“Chi non ha mai posseduto un
dove verranno posti i cani o i gatcane, non può sapere cosa signiti. Il preventivo per ogni box è di 6300 euro. Che tipo di fichi essere amato” (Shopenauer)
prestazioni sanitarie verranno effettuate nel rifugio? Nel
Maddalena Mirandi
rifugio verrà posto il cane in convalescenza in at-
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 - Pag. 17
Lamporecchio
omenica 10 ottobre 2010, nella ChieD
sa di S. Stefano, si è insediato il nuovo parroco delle parrocchie di Lampo-
Due nuovi personaggi di spicco sono
entrati a far parte della nostra comunità:
il nuovo parroco Don Andrea Mati
e il nuovo Dirigente Scolastico
Prof.ssa Daniela Mancini
recchio e Orbignano, Don
Andrea Mati. È stata
una bellissima giornata di
festa per tutta la comunità di Lamporecchio, la
S. Messa delle 11 è stata
celebrata dal Vescovo di
Pistoia S.E. Mons. Mansueto Bianchi ed erano
presenti le autorità civili
e le associazioni di volontariato, con in testa il
sindaco Giuseppe Chiaramonte. Molte anche
le presenze di comuni
cittadini provenienti dalla Ferruccia(dove Don
Andrea ha esercitato le
sue prime esperienze di
sacerdozio in aiuto al locale parroco Don Enrico
Petrelli), a testimonianza
dell’affetto che il giovane
prete in poco tempo si è
saputo meritare. Durante
la celebrazione, Don Andrea ha chiesto la collaborazione dei parrocchiani ed ha sottolineato la sua disponibilità all’ascolto. La solenne cerimonia è stata seguita da una festa, alla quale ha partecipato tutta la cittadinanaza. Come primo
gesto, Don Andrea ha detto di voler subito andare a visitare gli ammalati del paese per far sentire il conforto della fede attraverso la sua presenza. Ci sembra doveroso ringraziare Padre Oscar che in questi mesi
di “vacatio” ha ben interpretato il suo ruolo di guida spirituale. A questo punto, come “Orizzonti”, non ci resta che accogliere il nuovo parroco con un caloroso benvenuto
L’Istituto Comprensivo di
e fargli i nostri più sinceri auguri
Lamporecchio ha un nuovo
di buona permanenza a Lampodirigente scolastico.
recchio.
Si tratta della professoressa Daniela
Mancini. Una preside a metà servizio,
in quanto impegnata con altre scuole
medie superiori di Empoli.
A Lamporecchio sarà presente due
giorni la settimana (sempre il lunedì
e qualche mercoledì) e sarà possibile incontrarla, prendendo un appuntamento attraverso la segreteria della scuola.
La professoressa Daniela Mancini, che
conosce bene la realtà di Lamporecchio,
essendo nativa di Cerreto Guidi, ha detto che intende promuovere tutti quei
progetti scolastici che valorizzano l’ambiente circostante e ringrazia il sindaco
Giuseppe Chiaramonte e la Giunta comunale per la disponibilità dimostrata.
COMPRAVENDITA
AFFITTASI
CESSIONI AZIENDALI
Pag. 18 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
AGRARIA MONTALBANO
DOVE PUOI COLTIVARE LA TUA PASSIONE
S
“NON SARÀ SOLO UN’AVVENTURA”
ono 3 anni proprio in questi giorni che abbiamo avviato l’esperienza della
Agraria Montalbano. Andando controcorrente e sfidando luoghi comuni e
tante sicurezze, possiamo affermare ormai di essere un’impresa consolidata nel panorama locale. Certo, abbiamo voglia di mettere in discussione certezze
acquisite provando ad ampliare i settori di intervento, entrando in contatto con
nuove realtà e il nostro dinamismo ci fa esplorare nuove strade. Ma rimaniamo
con piedi e testa ancorati alla terra, la nostra terra e i nostri agricoltori che dobbiamo ringraziare ancora una volta per la grande fiducia che ci accordano e che ci
ha permesso di superare tante difficoltà. Sappiamo cos’è l’economia di mercato
e come e quanto siano cambiati i tempi e di come anche in un settore tradizionalista come l’agricoltura ormai occorra sempre di più capacità organizzativa,
competenza tecnica e onestà intellettuale per essere all’altezza della situazione.
Forse è proprio per questo che questa azienda continua la propria crescita. Della serie ”tranquilli, siamo piccoli ma cresceremo”. E intanto una delle più
grandi gioie è entrata anche nei nostri locali: il 3 ottobre è nato Gabriele e con il
suo arrivo è cresciuto di numero il gruppo dei sostenitori dell’Agraria Montalbano
e a dire il vero già questa notizia basterebbe a darci una grande soddisfazione
ma tornando allo scopo principale di questa pagina, vogliamo segnalare i buoni
risultati dei numerosi vignaioli che, sfidando un’estate capricciosa e abitudini
consolidate, si sono confrontati con le nostre proposte tecniche e hanno realizzato una buona vendemmia con risultati che solo due mesi prima dubitavano
di raggiungere. La particolare attenzione a ricercare nuovi prodotti tecnici ci ha
permesso di dare un contributo vero alla buona riuscita di questa vendemmia.
Negli oliveti le prospettive di raccolto, nonostante i massicci attacchi di mosca
olearia che hanno colpito numerose zone del nostro comprensorio, sono buone;
dai nostri sopralluoghi sono emersi anche attacchi tardivi di tignola oltre ad un
numero ben superiore rispetto agli anni passati di attacchi di mosca olearia. A
tal proposito il consiglio che possiamo dare è quello di anticipare il raccolto, naturalmente stando sempre attenti ai limiti di carenza dei prodotti antiparassitari
usati (che – lo vogliamo ricordare ancora – per i più comuni insetticidi sono di
30 giorni).
Dario Bechini
Da ricordare
SI SEMINA:
in serra:
da fine agosto: lattuga da
serra, ravanelli, bietola, rucola,
valeriana.
in pieno campo:
bietola, carote, cavolo rapa,
cicoria di Treviso, ravanelli,
fagiolini, spinaci estivi, radicchio
da taglio, cipolle bianche; da fine
agosto, si semina la cipolla di
Tropea.
SI TRAPIANTA:
in pieno campo:
porri, cavolo fiore, verza, scarole,
indivie, cicorie, cavolo Bruxelles,
finocchi, fragole frigoconservate.
SI RACCOGLIE:
in pieno campo:
pomodori, melanzane, peperoni,
lattughe, cipolle, patate, agli,
fagioli da sgranare, zucchine,
cetrioli, ravanelli, fagiolini,
barberosse, radicchi, meloni,
cocomeri; da fine agosto: rucola,
cardi, radicchi, zucche.
IN GIARDINO:
si eliminano le erbe infestanti e
si apporta adeguata irrigazione
e, da fine agosto, si procede alle
potature verdi e alle cimature
delle piante sempreverdi.
NEL PRATO:
godetevelo. Ma alla fine di
agosto, se volete o dovete
effettuare un taglio dell’erba
e siamo in presenza di siccità,
alzate il taglio a 4,5 – 5 cm.
Fiocco azzurro in casa da Dario e Martina. Il giorno tre ottobre è nato
Gabriele. Al neonato ed ai genitori, ( nostri carissimi amici), tanti
auguri e congratulazioni per il felice evento da tutta la Redazione di
Orizzonti.
NEL FRUTTETO:
anche nel frutteto si passa alle
varie raccolte: susine, pesche,
pere, mele estive; da fine agosto:
uva da tavola, fichi, melograne.
IL PROVERBIO DEL MESE:
“Se piove tra luglio e agosto,
piove miele, olio e mosto”.
Naturalmente, per le
esigenze di ognuno,
siamo a disposizione
per sopralluoghi in
azienda e per consulenze
personalizzate presso la
nostra sede in
Via P. Togliatti, 334
a Lamporecchio
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 19
LA POSTA DI “ORIZZONTI”
Dalle tante segnalazioni arrivate in redazione, a nome dei cittadini di Lamporecchio, portiamo
all’attenzione degli amministratori e della società civile alcuni problemi:
1) Cani e controlli: “Mi capita spesso di attraversare i giardini che si
trovano tra le scuole elementari e la COOP, Vi chiedo perché la gente
porta a spasso i cani impunemente (a volte anche sciolti!) anche se
ci sono cartelli ben evidenti che lo vietano? Vigili fategli una bella
multa!” Giuseppe
2) Complimenti e attenzione alla nostra storia: “Ciao Massimo.
Complimenti a Michela Cammili per l’articolo su Pistoia sotterranea. Troppo spesso trascuriamo le cose interessanti, che forse, sbagliando, ci sembrano meno interessanti perché troppo
vicine. Saluti”. Marco Ravagli
3) Cimitero inaccessibile per i disabili: “Spett.le Direttore di Orizzonti, le scrivo per segnalare che sono anni
che i cittadini chiedono uno scivolo per consentire l’accesso ai disabili nel cimitero di Lamporecchio. Visto che fino
ad oggi nessuno ha fatto niente...speriamo ci riesca Orizzonti!” Fabrizio
4) Bambini e Pediatri: “Gentile Redazione di Orizzonti, vorrei fare un appunto su una cosa molto importante.
Sono mamma di due bambini in età pediatrica e avendo un’attività al pubblico, parlo spesso con altre mamme.
Una mia cliente mi ha informato che, essendo arrivata la pediatra definitiva, alla Casa della Salute le hanno detto
che siamo obbligati ad andare alla USL della Vergine dei Pini o a Larciano al pubblico soccorso, per la scelta di questa. Nessuno ci ha informato, o meglio chi lo doveva fare non lo ha fatto! E poi chiedo..quando ci viene rifiutato un
appuntamento perché non ce ne sono più o magari un bimbo si sente male dopo l’orario di prenotazione, un genitore che cosa deve fare? Forse un pediatra solo, in questo paese, può non bastare a soddisfare tutte le necessità ,
visto che i bambini sono tanti e saranno presto ancora di più, visto che tanti ne hanno le persone che sono venute
recentemente ad abitare qui da altri paesi. P.S. Comunque ben arrivata alla nuova pediatra.
Grazie - Una mamma - Lettera firmata.
N.d.R. > su questo argomento, sono state date ampie informazioni in questo numero a pag. 22.
5) Le auto in centro vanno troppo veloci: “Perché in Via Gramsci le auto possono passare come fossero ad
una gara di Formula 1? Pochi giorni fa, un furgone della TNT è passato ad una tale velocità che faceva paura, meno
male che nessuno stava attraversando la strada. Chiediamo maggiore attenzione”.
Una negoziante - Lettera Firmata
6)I problemi di Via Santa Brigida: “Spett.le Direttore, già era ed è difficile
convivere con il problema piccioni che nessuno sembra abbia la minima volontà di risolvere. Adesso dal retro del mio negozio, cioè in Via Santa Brigida, anche
lei può venire ad ammirare un bel transito di ratti, pantegane e simili. Inoltre,
da alcuni giorni si è aperto un vecchio portone (chi è il proprietario??) dove
è emersa una scala ripida che porta in un seminterrato dove c’è ogni tipo di rifiuto. Uno spettacolo indecente al quale credo l’amministrazione comunale, l’ASL
o chi di dovere, debba porre rimedio con la massima urgenza, anche perché
quella scala è pericolosa e potrebbe caderci un bambino o qualcuno che passa
casualmente di li. Grazie”
Lettera firmata e sollecitazione a risolvere il problema, comunicata
anche da altri 2 negozianti.
8)Via Giusti, radice molto pericolosa: Ci è stata segnalata la presenza di
7) Ex cinema Berni:
una radice affiorante molto pericolosa in
“SIAMO IN GUERRA?”
Via Giusti (nella foto) nei pressi del Bar
.... attendiamo risposte.
“La Perla”. Alcuni cittadini hanno chiesto
la rimozione immediata perchè potrebbe
causare rovinose cadute soprattutto a chi
transita con
Via S. Brigida e il portone
un motofantasma
rino. «Per
q u e s t o
problema abbiamo interpellato direttamente
l’amministrazione comunale, che ci ha comunicato che tale strada è di competenza
“provinciale” e più volte è stato sollecitato un
intervento. Sarà cura del comune richiedere
nuovamente alla Provincia di provvedere con
urgenza»
VUOI RICEVERE ORIZZONTI DIRETTAMENTE A CASA TUA? DIVENTA SOCIO E
LA RIVISTA TI ARRIVERÀ COMODAMENTE PER POSTA
contatta la Redazione allo 0573 803029
“DITELO ALLA REDAZIONE”
Invitiamo i lettori a contattare, tramite posta o e.mail, la redazione di “Orizzonti” per segnalare problematiche,
proposte o suggerimenti, daremo voce alle vostre idee ed alle vostre segnalazioni che saranno pubblicate in
forma anonima nel totale rispetto della privacy - LE LETTERE DEVONO COMUNQUE ESSERE FIRMATE,
ALTRIMENTI NON POTRANNO ESSERE PUBBLICATE - tel./fax 0573-803029 - e.mail: [email protected] -
Pag. 20 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
Lamporecchio
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE rIsponde:
1) Orizzonti n. 21.... un chiosco all’interno dei
“giardinetti”? - Risponde l’Assessore ai lavori pubblici e patrimonio artistico Simone Martini: “L’idea di un
chiosco nel Parco dei Giardinetti merita certamente di
essere approfondita. Le problematiche d’inserimento
però non sono di facile soluzione, viste le norme di
tutela che gravano sui giardini storici che limitano non
solo le realizzazioni di manufatti, ma anche la destinazione d’uso degli stessi, nel rispetto e compatibilità
dei luoghi tutelati. L’amministrazione si impegnerà a
valutare comunque tale possibilità, anche attraverso
l’inserimento di strutture temporanee a basso impatto
e completamente reversibili che necessitino di minime
infrastrutture fisse.”
2) Orizzonti n. 21.... disponibilità e richiesta contenitori per rifiuti speciali : “Ricordando che i cittadini possono recarsi negli appositi Uffici o rivolgersi
all’Amministrazione per porre le loro domande senza
dover passare attraverso un giornale, rispondiamo al
quesito posto dalla consigliera Palandri e dalla signora Monica Manganelli.
1) Per ciò che riguarda il contenitore dei medicinali
scaduti, risulta a questa Amministrazione che la Farmacia di San Baronto è stata dotata di tale contenitore
da diversi anni
2) Per quanto riguarda i contenitori dei rifiuti speciali
Publiambiente ricorda che:
• aghi prodotti da utenze domestiche in caso di malattia cronica: se le cure vengono prestate da personale
USL, tale personale è TENUTO a portare via tutto
(aghi, garze, prodotti usati per medicazioni, ecc…). Se
il paziente si fa le iniezioni da solo si consiglia fortemente di mettere in sicurezza gli aghi utilizzando un
barattolo in vetro (es. marmellata) o plastica rigida
(es. sapone per mani) e conferirlo nel contenitore
grigio quando è pieno. Sporadicamente è possibile
conferire tale materiale anche nel cassonetto (presso
il comune) dei pannolini dei bambini e dopo al Centro
di Raccolta (quando sarà aperto). Chi ha il contenitore
speciale per i pannolini può conferire tali aghi (sempre
ben chiusi nel barattolo) tramite quello. Non è possibile effettuare punti di accumulo sul territorio tramite
contenitori speciali perché sono rifiuti urbani per i quali
la normativa non prevede sistemi separati di raccolta.
In caso di utilizzo occasionale di siringhe (influenza)
preoccuparsi incappucciare correttamente l’ago e conferirlo nel contenitore grigio.
• La raccolta dei toner usati è in fase transitoria perché
Publiambiente sta sostituendo la ditta che effettuava
questo servizio con un’altra. Nel prossimo numero daremo informazioni puntuali e dettagliate.”
3) Orizzonti n. 21.... Fiera Lamporecchio, perché
chiudere il traffico al mattino? - Risponde l’Assessore alle attività produttive, Polizia municipale, commercio... Alberto Tellini: “Scusandoci per il disagio
creato in occasione della Corsa Ciclistica durante la
Fiera annuale cercheremo, per il prossimo anno, di ritardare il più possibile la chiusura delle vie centrali, pur
dovendo tener conto dei problemi organizzativi che richiede tale manifestazione.”
E’ stata completata un’opera che
permetterà a circa 60 utenze di
usufruire di un servizio fortemente
atteso.
Il matrimonio
in teatro?
A Lamporecchio
si può!!
Sposarsi in un luogo particolare e
scenografico è desiderio di molti: quale
miglior posto allora di un teatro carico
di storia e velluti? A Lamporecchio è
possibile celebrare matrimoni civili al
Teatro Comunale!
Se il matrimonio è il giorno che deve
essere vissuto da protagonisti, quale
luogo migliore di un palcoscenico,
un ambiente suggestivo in grado di
lasciare un ricordo indimenticabile del
giorno più bello della vita. Forse non
tutti sanno che è possibile noleggiare
il ristrutturato Teatro Comunale di
Lamporecchio per tale scopo, la
richiesta deve essere fatta almeno
15 gg prima dell’evento. Il soggetto
richiedente, dopo aver verificato
con il Comune la disponibilità della
struttura per la data scelta, compilerà
una richiesta scritta che verrà
protocollata. Gli addobbi saranno
predisposti dagli sposi a proprie spese
e successivamente dovranno essere
rimossi. Il Comune di Lamporecchio,
con delibera di Giunta n. 130 del 6
Novembre 2009, ha disposto che per
la Celebrazione dei matrimoni presso
il Teatro Comunale venga pagata una
tariffa di € 300 + IVA tot. € 360,
necessaria per rimborso spese.
-----------------------------------------------------------COMUNICAZIONI
Venerdì scorso è stata attivata la rete di metanizzazione recentemente realizzata in via Matteotti,
via Minghetti e località Spicchio. Un progetto che
rientra nella programmazione pluriennale di estensione della rete di metanizzazione che negli ultimi anni ha
visto la positiva e fattiva collaborazione tra il Comune
di Lamporecchio e l’Azienda Toscana Energia Spa.
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 21
Lamporecchio
Q
“IL PAESE DI OZ”
un progetto educativo rivolto a
uesto progetto nasce dalla collaborazione fra Scuola - Amministrazio- ragazzi e famiglie
ne Comunale - Operatori di associazioni
ASSESSORATO ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE
collegate all’ASL 3-zona Valdinievole e la
DEL COMUNE DI LAMPORECCHIO
Società della Salute. “Il Paese di Oz” è la realizzazione di un bisogno educativo condiviso da molte
SONO APERTE LE ISCRIZIONI AL PROGETTO
famiglie del nostro comune: un luogo che posEDUCATIVO “IL PAESE DI OZ” a.s. 2010-11
sa accogliere i ragazzi durante il pomeriggio,
VI ASPETTIAMO NUMEROSI
dove si possono fare esperienze educative culturali e sportive, dove vi siano amici per condividere
l’esperienza. Tutto questo è “Il Paese di Oz”: un SEDE: le attività si svolgono presso l’Istituto Comprencentro di attività pomeridiana extrascolastica dove sivo di Lamporecchio (il momento del pranzo presso la
i ragazzi tra i 6 ed i 14 anni, guidati da due educa- sala mensa della scuola Primaria e le attività presso la
tori, svolgono i compiti e seguono attività di labo- scuola Secondaria)
ratori creativi e sportivi. Le attività creative spesso
s’intrecciano con quelle proposte in orario scolastico ORARI: il lunedì e il mercoledì dalle 12,40 alle 17,30 - il
martedì e il giovedì dalle 12,40 fino alle 17,00
così da realizzare percorsi condivisi nei quali i ragazzi sperimentano il loro essere protagonisti attivi e LA FREQUENZA: dovrà essere di minimo due giorni
costruttori del loro apprendere ad essere e a saper settimanali
fare. Tutte le attività proposte tendono a favorire la
comunicazione interpersonale, l’aggregazione ed il ATTIVITÀ E LABORATORI: ogni giorno sono presenti
confronto con gli altri. Negli anni questa realtà edu- due educatori che seguiranno il gruppo dei ragazzi in tutcativa è divenuta un esempio costruttivo della con- te le attività previste: un primo spazio dedicato ai comvivenza tra individui diversi per cultura, religione ed piti e l’altro a giochi strutturati e laboratori creativi e/o
abilità: “Il Paese di Oz” si è caratterizzato come il sportivi. Le attività creative svolte durante l’anno sono
luogo dove l’incontro di queste diversità si trasfor- essenzialmente finalizzate alla realizzazione di un progetto allargato a tutto l’Istituto Comprensivo di Lampoma nella meravigliosa e semplice magia del cresce- recchio.
re serenamente insieme, giocando e confrontandosi
sulle attività che di volta in volta vengono proposte. DURATA: le attività inizieranno indicativamente il 15 noLe attività de “Il Paese di Oz” che si svolgono presso vembre 2010 e termineranno il 26 maggio 2011
l’Istituto Comprensivo di Lamporecchio inizieranno
indicativamente il 15 novembre 2010 e termine- SERVIZI: per permettere la partecipazione al progetto
ranno il 26 maggio 2011. Ilo progetto è comple- è possibile usufruire del servizio di mensa e trasporto
tamente gratuito, eccetto il costo del pasto che scolastico, come già precedentemente richiesti
è a carico delle famiglie. Come tutte le cose belle
anche “Il Paese di Oz” ha una piccola spina: può ISCRIZIONI: le iscrizioni sono già aperte e scadono l’11 novembre 2010 (termine tassativo) presso
accogliere solo 50 bambini che si alterneranno dal l’U.R.P. (Ufficio relazioni con il pubblico) del Comune di
lunedì al giovedì.
Lamporecchio dal lunedì al venerdì dalle ore 09,00 alle
13,00. Il sabato dalle 09,00 alle 12,00
ESAME DOMANDE: una commissione esaminerà le richieste pervenute tenendo conto delle esigenze didattiche, familiari, di particolari problematiche sociali e di
quant’altro necessario al raggiungimento degli obiettivi
del progetto
AMMISSIONE AL PROGETTO: l’ammissione o meno al
progetto, nonché la data d’inizio, saranno comunicati a
cura del competente Ufficio in forma scritta direttamente
alla famiglia.
COSTO: il progetto è completamente gratuito, eccet-
Studio e divertimen- to l’eventuale costo del pasto che è a carico delle famito al “Paese di OZ” glie.
Pag. 22 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
Larciano
“STRAGIOCHIAMO” una importante iniziativa
che ha coinvolto i nostri ragazzi
a cura dell’Assesore ai servizi sociali Fabrizio Falasca
l giorno 26/09/2010 si è conclusa
ire economicamente alla
l’iniziativa“STRAGIOCHIAMO”. Un
trasferta, hanno supgruppo di bimbi di Larciano, accomportato i loro figli con la
pagnati dai genitori e dall’Assessore
loro presenza discreta ai
Fabrizio Falasca, hanno disputato le fimargini dei campi spornali dell’iniziativa sportiva “STRAGIOtivi, istaurando con loro
CHIAMO” nel Comune di Marrubio in
un legame affettivo profondo. È stato un
provincia di Oristano in Sardegna.
trionfo e una valorizzazione della faSi ricorda che la prima tappa di “stramiglia, dello sport e delle istituzioni che
giochiamo” si è svolta qui a Larciano
con la presenza e l’accompagnamento
dove ha visto la partecipazione spordell’Assessore ha dimostrato la vicinantiva di circa 200 bimbi
za e l’amicizia che l’istituzione
frequentanti le scuole
“ COMUNE “ ha verso i propri
dell’infanzia, primarie
cittadini. Un ringraziamento da
e secondarie di Larparte di questa Amministraziociano. Il premio per i
ne, oltre che ai bambini e fafinalisti è stato quello
miglie, va all’Amministrazione
di poter partecipare
di Marrubiu nella persona del
alle finali in SardeSindaco e dall’Assessore allo
gna.
Sport e Pubblica Istruzione. La
La squadra di Larsperanza è che questa bellissiciano anche se non
ma esperienza di vita si possa
vincitrice delle finali
ripetere anche l’anno prossimo
si è ben classificaperché e un evento bellissita è ha dimostrato di
mo che merita di svilupparsi
aver capito lo spirito
ancor di più nel nostro terdell’iniziativa: lealtà,
ritorio. La conclusione dell’inisolidarietà e comziativa è stata riportata nella
petitività. Difatti il
seduta del Consiglio Comunale
loro comportamendi Martedi 28 u.s. Dove ha visto
to nelle varie attività
l’intervento del Sindaco Antonio
sportive è stato soliPappalardo, dell’Assessore alle politiche
dale tra i componenti
Sociali il quale testualmente ha detto «È
del gruppo sportivo, si
stata un’esperienza di Vita per i ragazzi
è sviluppato un gioco
e anche per i genitori, oltre a servire a
collettivo e non inloro a formargli una cultura ed etica spordividuale, rispettantiva che tanto manca nella nostra società.
do l’avversario, non
Non ho parole per ringraziare tutti, Fadimenticando che si
miglie, ragazzi, funzionari del comune e
trattava di un gioco e
sopratutto il Comune di Marrubiu che
non di una battaglia,
tanto ha fatto per ospitarci. Niente di più
come spesso avviene
bello poteva essere fatto, oggi come mai
in generale in altre
servono queste iniziative, per formare le
gare sportive. Indigenerazioni future in grado di trasferire i
spensabile è stato
principi e valori fondamentali per vita» e
l’aiuto e la partecipadi un genitore che a nome di tutti gli altri
zione dei genitori,
ha espresso i loro ringraziamenti e la
che oltre ha contribusoddisfazione dell’iniziativa.
I
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 23
Larciano Storia e presente di un concorso di pittura:
A
“Il Cinghiale” - (I PARTE)
nche questo settembre, per il XII anno,
si è tenuta nel periodo della Fiera di Larciano la riedizione del Concorso di pittura “Il Cinghiale”.
La manifestazione, nata nel 1967, fu promossa da un comitato organizzatore composto da Romolo Bagnoli, Roberto Balducci,
Giuseppe Blaugero, Fortunato Ciattini, Andrea
Dami, Giulio Fedi, Graziano Mazzei, Mario Silla
Monti e Giuseppe Spinelli. Come scriveva nella presentazione alla prima edizione il dottore
farmacista Atto Monti, la mostra-concorso
si proponeva di “portare la pittura incontro al
popolo, stimolarne la curiosità per sollecitarne
il godimento”. “Quanta gente”, continuava il
presidente di giuria, “specie fra le popolazioni rurali, non s’è mai fermata davanti ad una
tela o ad un affresco, non ha mai goduto la
gioia della comunione col pensiero di un artista, che è anche fruttuosissimo arricchimento
dell’animo”. Le parole del Monti si inserivano
all’interno di una riflessione più generale su un
paese di provincia, ricco di attività produttive
già affermate (gli scopifici), che già in quegli
anni vivevano un primo rallentamento della
produzione dovuto a “ragioni di concorrenza e
altre ancora” e di altre nascenti in ascesa (calzifici, fabbriche di scarpe, ciabatte e stracci). La
scelta del nome da dare al concorso cadde
sull’antico simbolo del castello di Larciano: il
cinghiale. Lo stemma è tutt’ora visibile all’interno della pieve di S.Silvestro a Larciano
Castello: un esempio marmoreo si trova
sul fonte battesimale (1532), a sinistra dello
stemma mediceo; l’altro è dipinto su una semicolonna alla sinistra dell’altare maggiore e,
nonostante sia parzialmente nascosto dall’effige di San Giovanni di Dio, è possibile leggere il motto riportato al di sotto della figura.
La formula (“Patronatus Cumunitatis
Larciani”) testimonia la sua antica origine;
il latino usato, infatti, è un latino decaduto
risalente indicativamente all’alto medioevo
(il termine in latino corretto sarebbe stato
“comunitatis”). Probabilmente fu proprio il
parroco di Larciano a stilare il motto, poiché
il vocabolo “patronatus” sembra appartenere al diritto canonico. Per quanto riguarda la
scelta del simbolo del cinghiale si sostengono più ipotesi. La più accreditata vuole che
di Michela Cammilli
le pendici del colle di Larciano,
così come tutto il Montalbano,
fossero anticamente disabitate,
coperte da fitti boscaglie e affollate da branchi di cinghiali,
al punto di identificare il colle
di Larciano come “il colle del cinghiale”. Con
l’aumento della popolazione e lo sviluppo della
coltura dell’olivo, a discapito della boscaglia, la
presenza del cinghiale diminuì sensibilmente.
Alternativamente, l’iconografia del cinghiale
potrebbe avere valenza simbolica; questo animale, infatti, è rinomato per la sua spietata e
istintiva avversione nei confronti dei rettili, che
caccia, dilania e mangia con estrema ferocia.
Il fonte battesiNon è da escludere, quindi, che l’emblema vomale nella pieve
di S. Silvestro
lesse richiamarsi a questa particolare attitudi(Larciano
ne nei confronti del serpente, atavico simbolo
Castello)
di ogni male e peccato. La prima edizione del
premio era definita “estemporanea” perché i pittori avrebbero dovuto rappresentare,
nell’arco di due giornate (sabato e domenica)
scorci o scene di vita del territorio larcianese.
Il regolamento prevedeva che i partecipanti si
presentassero nei giorni stabiliti presso la segreteria del comitato organizzatore per timbrare i supporti bianchi e che li riconsegnassero nel
tardo pomeriggio della domenica; era concessa qualsiasi tecnica (olio, tempera, acquerello,
disegno e incisione), così come la timbratura di
Lo stemma con il
più supporti, anche se una sola opera sarebbe
cinghiale sul fonte
stata destinata alla mostra. Nel caso in cui le
battesimale (pieve
di S. Silvestro,
condizioni atmosferiche non avessero consenLarciano Castello)
tito di dipingere all’aria aperta, il concorso
sarebbe stato rinviato al sabato e alla domenica successivi. Potevano partecipare al
concorso tutti gli artisti italiani e stranieri
residenti in Italia, anche se la prima edizione del premio vide la partecipazione di
pittori provenienti in prevalenza dalla Toscana. L’opera vincitrice fu quella di
Donatello Bertocci, raffigurante la rocca di
Larciano che campeggiava sui rilievi sottostanti coperti di olivi, il tutto soffuso dalla nebbia mattutina. La giuria, composta
da sei membri e presieduta da Atto Monti,
assegnò sette premi in denaro; i primi tre
furono finanziati dal Comune di Larciano e
gli altri dagli sponsor. Trattandosi di premiStemma di Larciano Castelacquisto, ogni dipinto diventava proprietà
lo e simbolo del concorso
dello sponsor che aveva offerto la quota
Pag. 24 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
Segue:
“Il Cinghiale” un fiore all’occhiello per il comune di Larciano
relativa ai premi in successione.
Il regolamento ha sempre previsto che il primo premio fosse
offerto dal Comune di Larciano,
con lo scopo di riunire tutte le
opere vincitrici delle varie edizioni all’interno dell’edificio comunale, andando a creare una
sorta di mostra permanente per
la collettività. La novità della seconda edizione (1968) fu che
ogni artista presentasse anche
un’opera di studio a chiarimento del suo lavoro estemporaneo, anche se alla gara erano
ammesse soltanto le opere ex
Lo stemma (parzialmente
tempore. Vi parteciparono nomi
nascosto) all’interno della
conosciuti della pittura contempieve di San Silvestro
poranea provenienti da
numerose regioni, delineando così il carattere
nazionale del concorso.
Dal 1969 (III edizione)
si iniziarono al premiare sia le opere di studio
che quelle estemporanee e ogni pittore poteva partecipare indistintamente a uno o ad
ambedue i concorsi.
In quell’anno fu pubblicato l’unico cata‘Il tavolo rosa’ di Pier Luigi Allelogo completo relativo
grini, vincitore sezione ‘Opere di
alla rassegna; oltre alla
studio’ del 1969
storia de “Il Cinghiale”
e del suo logo, vi erano
riportati i nomi di tutti i partecipanti e dei vincitori, con le
immagini bianco e nero dei dipinti premiati. Una curiosità
relativa all’edizione del 1969 è la presenza di un giovanissimo espositore, Ugo Nardelli, di appena sei anni; tra
l’altro, la sua opera si mise in evidenza e gli fu assegnata
una delle medaglie d’argento. Nel regolamento del 1971
comparve per la prima volta la richiesta di una quota
di partecipazione al concorso; anche attualmente la
manifestazione si autofinanzia con le iscrizioni dei singoli
artisti. Al momento della compilazione della scheda di
adesione l’autore doveva indicare, oltre che le proprie
generalità, anche il prezzo per un eventuale acquisto
delle sue opere. Nell’invito del 1978 si diceva, addirittura, che “dal comitato organizzatore è stata svolta opera
di sensibilizzazione verso varie famiglie del comune al
fine di indurle ad acquistare opere esposte in mo-
stra” e si presumeva
che vi sarebbero stati
molti probabili acquirenti. Anche adesso,
nelle sere della mostra
e nei giorni successivi, non è raro che si
presentino
persone
interessate alle opere
esposte. Le speranze
dei primi promotori de
“Il Cinghiale” sembra
che non siano state affatto deluse. Nel 1971
la galleria d’arte
“Art Gallery 70”, situata a Pistoia in via
Porta al Borgo, offriva
ai primi cinque vincitori della sezione “Opere
di studio” la possibilità
di una mostra collettiPrima brochure del concorso,
va della durata di due
1967
settimane, allestita nel
mese seguente. Negli
anni compresi tra il 1973 e il 1977 o forse proprio nel
1978 fu introdotta l’ultima sostanziale modifica al concorso, ovvero l’ammissione di sole opere di studio.
Le motivazioni di tale scelta credo vadano cercate sia
nel maggiore impegno organizzativo richiesto da un
concorso estemporaneo, sia nella necessità di un budget adeguato per sostenere due sezioni di gara distinte. Non nego che sarebbe stimolante vedere il paese di
San Rocco, la campagna dei dintorni e il colle di Larciano ospitare di nuovo artisti impegnati a trasporre sulla
tela il loro “sentire Larciano”, in stili e metodi tanto
eterogenei quanto lo sarebbero le loro personalità.
-FINE PRIMA PARTE- segue il prossimo mese
• Per le ipotesi sullo stemma di Larciano Castello cfr. Atto
Monti, “Il Cinghiale” in “3° Concorso di pittura-Premio
Comune di Larciano”, La Toscografica, Empoli, 1969.
• Ringrazio Don Agostino Cecchin, parroco della pieve
di San Silvestro di Larciano Castello.
• Un sincero ringraziamento a Valter Viti, presidente
della manifestazione, che ha messo a mia disposizione
la sua personale raccolta di inviti relativi alle prime
edizioni del concorso di pittura.
Michela Cammilli
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
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Pag. 26 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
Larciano
I
PADULE DI FUCECCHIO
«Lungo le rotte migratorie» in lizza per il Panda d’oro
Il WWF seleziona il progetto per l’oscar della biodiversità
l
Padule
candidato
all’oscar della biodiversità. La riserva del Padule di
Fucecchio è stata selezionata tra i sette candidati per
il Panda d’oro 2010, premio
nazionale conferito dal Wwf
alle migliori iniziative sulla biodiversità. Per essere
più corretti, a concorrere
per il prestigioso premio è
il progetto “Lungo le rotte migratorie”, realizzato in Padule dalla provincia
con il contributo scientifico
del Centro di ricerca e documentazione del Padule.
La candidatura rappresenta
un motivo di orgoglio e una
cassa di risonanza per l’area, che nell’arco di circa dieci anni è stata restituita all’equilibrio della natura grazie
alla sinergia dei numerosi enti coinvolti. Tra questi, oltre
la provincia ed il Centro, anche la Regione Toscana (cofinanziatore del progetto), il Consorzio di Bonifica, enti
locali e privati. Ricordiamo che il prestigioso riconoscimento sarà assegnato il 29 ottobre anche sulla base di
un voto popolare, che è possibile inviare all’associazione
attraverso il sito www.wwf.it (N.d.R. quando Orizzonti
uscirà non sarà più possibile votare, perché la scadenza
ha la data del 18 ottobre). Entusiasmo per la notizia da
parte del presidente del centro di ricerca, Luigi Turini,
e dell’assessore provinciale all’ambiente Rino Fragai.
Larciano
“Il Padule è una realtà importante che sta finalmente
emergendo a livello nazionale, - il commento dell’assessore Fragai - grazie a questa candidatura spero in un
grande ritorno d’immagine
per tutta l’area”. Proiettato
nel futuro pure il presidente Turini: “Abbiamo lavorato e combattuto tanto per
la protezione di quest’area.
Adesso il nostro prossimo
obiettivo è quello di realizzare presto il nuovo centro
visite, progetto elaborato in
sinergia tra pubblico e privato, con il fondamentale
contributo della famiglia Alfano, che ha donato i terreni. Il Panda d’oro è un premio
prestigioso, ma il Padule in passato ha ricevuto anche un
altro premio, di grande valore affettivo, direttamente da
Indro Montanelli”. Ricordiamo che il progetto selezionato
ha coinvolto le aree umide della Toscana settentrionale
con importanti interventi di ripristino dell’habitat palustri.
L’obiettivo è quello di rendere naturale l’area protetta,
idonea ad ospitare numerose specie vegetale e animali,
in particolare l’avifauna. L’area protetta pistoiese è stata
caratterizzata fin dall’inizio da una gestione molto attiva
finalizzata a promuovere la conservazione della diversità
biologica, la ricerca scientifica e la fruizione da parte del
pubblico.
: presentato il libro “Il Padule era la nostra fabbrica”
All’interno dei locali del Centro Visite di Castelmartini è stato presentato il libro
intitolato “Il Padule era la nostra fabbrica. Economia e ambiente del Padule di Fucecchio nel primo novecento” Sono intervenuti il sindaco di Larciano Antonio Pappalardo, il presidente del Centro RDP del Padule di Fucecchio,
Luigi Turini, il professore ordinario di Geografia Storica all’Università di Firenze,
Leonardo Rombai e l’autore del libro Valerio Santini. L’iniziativa è stata
promossa dell’assessorato alla cultura del comune di Larciano e dal Centro di
Documentazione e promozione del Padule d Fucecchio. Questo nell’ambito della
campagna promossa dalla Regione Toscana denominata “Tipi da biblioteca”
che aderisce a quella nazionale, organizzata dal Ministero per i beni culturali
“Ottobre piovono i libri”. L’autore Valerio Santini, nato a Empoli nel 1983, si
è laureato in Storia e Civiltà all’Università di Pisa. Nell’anno 2010 ha concluso il
master in Sviluppo sostenibile e gestione dei sistemi ambientali presso l’Università di Bologna. Nella copertina del libro l’autore spiega molto bene il contenuto
dell’elaborato la natura del Padule di Fucecchio, la più estesa area umida interna
italiana, assume tratti spesso “diversi” ma suggestivi e misteriosi, i confini tra
acqua e terra sono labili e indefiniti. A questo caratteristico assetto naturale si
dovevano l’originalità e la particolarità dell’economia locale, fondata su attività
secolari quali la navigazione interna, la caccia, la pesca e infine la raccolta e la
lavorazione delle erbe palustri. Di tali attività si legge nel volume presentato, attraverso fonti bibliografiche, archiviste e iconografiche, ma soprattutto grazie alle
interviste rilasciate da uomini e donne nati nella prima metà del secolo
scorso, ultimi testimoni dell’economia “paludana”.
Massimo Mancini
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 27
Larciano
: “PULIAMO IL MONDO” - una iniziativa dell’Assessore
all’ambiente del Comune di Larciano, Sandro Magrini
l Comune di Larciano,
Identi,
come negli anni preceha dedicato un’atten-
zione particolare a “Puliamo il mondo”, organizzata
nell’ambito dell’iniziativa di
Legambiente su scala nazionale. Gli alunni di tutte
le scuole del Comune sono
stati coinvolti nelle attività di pulizia e conoscenza
dell’ambiente che li circonda, con un programma articolato su due giorni, 25 e
26 settembre, dalla scuola
materna alle elementari fino
alle medie, con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo Francesco Ferrucci.
Il Comune, con la collaborazione dell’Oleificio Cooperativo Montalbano, di Publiambiente e della Coop.
Vinicola Chianti Montalbano, ha fornito a tutti i ragazzi l’attrezzatura per raccogliere i rifiuti.
Le attività sono state organizzate tenendo conto
dell’età dei ragazzi: le scuole materne hanno “lavorato” nei giardini intorno all’istituto, quelli più grandi
invece hanno intrapreso attività sempre più impe-
Larciano
gnative, fino alle ultime classi che hanno operato sul Percorso Salute. Come sempre, i ragazzi
si sono buttati in queste attività con grandissimo
entusiasmo, cogliendo l’opportunità molto seriamente. Anche quest’anno è stato raccolto molto
materiale abbandonato per la nostra inciviltà, ma
è stato rilevato che questi abbandoni sono in lenta
diminuzione. Speriamo che la sensibilizzazione, a
partire dai ragazzi a scuola fino a tutte le famiglie
(anche tramite i nuovi metodi di raccolta dei rifiuti), porti ad un aumento costante della coscienza
civica e della cura dell’ambiente, diminuendo il
materiale abbandonato.
Questa iniziativa rientra infatti nel programma
che l’Amministrazione Comunale e l’Istituto Comprensivo stanno portando avanti per la sensibilizzazione dei ragazzi sulle tematiche della protezione dell’ambiente e della corretta gestione dei
rifiuti. In questo ambito sono stati organizzati corsi
di istruzione ed altri se ne terranno durante l’anno scolastico in corso. Per incrementare l’utilizzo
dell’acqua pubblica e diminuire la produzione di rifiuti, è stata installata una fontanella all’interno
dell’istituto scolastico, dove i ragazzi possono riempire le borracce (igieniche e lavabili) che verranno
fornite loro.
:“Inaugurata la nuova mensa scolastica” - parla
l’Assesore alla Pubblica Istruzione Fabrizio Gabbanini
on una semplice cerimonia di inaugurazione il 25
C
settembre scorso il Sindaco del Comune di Larciano Antonio Pappalardo, accompagnato dall’Assessore
alla Pubbilca Istruzione Fabrizio Gabbanini e dal Preside dell’Istituto Comprensivo F. Ferrucci Prof. Andrea
Faini, ha tagliato nastro tricolore per la nuova mensa
scolastica allestita presso la scuola primaria dell’Istituto
Comprensivo F. Ferrucci. Una struttura nuova, moderna, comoda, scrupolosamente idonea alle esigenze degli alunni e dei propri insegnanti, che oltre ad
essere un luogo in cui consumare un pranzo è un spazio
accogliente che può favorire la funzione di educazione
alimentare che le mense scolastiche dovrebbero avere.
I pasti saranno debitamente preparati e confezionati dai
Cuochi della cucina comunale di Biccimurri, e saranno trasportati in contenitori isotermici e con un autovettura dedicata unicamente a tale funzione in modo da
garantire l’igiene e la qualità del menu. L’Amministrazione Comunale e in particolare l’Assessore alla P. Istruzione
Gabbanini hanno fortemente lavorato e fortemente voluto questa nuova struttura e grazie della collaborazione di
tutti, a partire dalla scuola: il Preside Dott. Andrea Faini e
Responsabile Amministrativo della scuola Rita Desideri
in prima fila, ma anche le insegnanti il personale ATA sempre disponibili per migliorare i servizi scolastici, è stato
possibile realizzare la nuova mensa scolastica. In un momento in cui su più fronti gli enti locali devono quotidianamente
confrontarsi con continui e indiscriminati
tagli alle risorse pubbliche in particolare al
mondo della scuola, il Comune di Larciano
ha destinato importanti risorse economiche e umane
per
poter
raggiungere
il
risultato
credendo
sull’importanza di una
scuola pubblica all’altezza della
missione assegnata.
Pag. 28 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
Nella foto, il taglio del nastro da parte del Sindaco
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ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 29
Larciano ALTERNATIVA PER LARCIANO:
LE NOSTRE IDEE
Fontane di acqua gratuita
mitero, fino al miglioramento di via
anche a Larciano
Balzo ed alla pavimentazione della
A settembre, Alternativa ha proposto che, come a piazza centrale. Idee accolte dalla Giunta anche se
Lamporecchio, anche a Larciano fossero installa- finora niente è stato ancora fatto.
te le fontane per l’erogazione gratuita di acqua ad
alta qualità nella piazza del paese, magari al posto
Referendum sull’acqua pubblica: successo
dell’inutile chiosco dell’ex Casa del Fanella raccolta di firme a Larciano
scio. Proposta già avanzata circa 2 anni
Come in ogni comune, anche a Larfa ma bocciata dalla precedente ammiciano, da aprile a luglio sono state
nistrazione. I benefici sarebbero molti:
raccolte le firme per chiedere il referiduzione dei rifiuti (bottiglie di plastirendum che ripubblicizzerà l’acqua,
ca), risparmio di denaro per le famiglie
togliendola ai privati. Alternativa per
(a Lamporecchio il risparmio è arrivato
Larciano – da sempre per l’acqua puba 120mila euro), miglioramento della
blica - si è impegnata molto per tale
qualità dell’acqua e sensibilizzazione
iniziativa, raccogliendo oltre 400 firme
sul valore dell’acqua. Infine, l’installadi cittadini. Un piccolo comune come il
zione di fontane pubbliche nella piazza
nostro ha così superato comuni molto
del paese potrebbe contribuire a rivipiù grandi come Montecatini, Montatalizzarla, incrementando il numero di
le, Serravalle, Pieve, Lamporecchio e
persone che quotidianamente accedoMonsummano.
no a negozi e bar e dando finalmente un senso all’inutile chiosco. In ConPrimi interventi su via Cecinese:
siglio, la Giunta ha bocciato la nostra
merito della petizione
“L’inutile chiosco”
proposta ma ha dovuto cambiare idea
A dicembre, abbiamo promosso una
quando si è venuti a sapere che in tutti
vasta raccolta di firme per presentare
gli altri comuni della Valdinievole – Larin Provincia una petizione dei cittadini
ciano escluso - la Provincia aveva previsto la realiz- che chiedesse lavori di miglioramento di via Cecizazione delle fontanelle.
nese. E’ stato un enorme successo con più di 300
firme raccolte. Dopo averla depositata, la ProvinAbolire i Consorzi di Bonifica,
cia ha realizzato già due interventi per allargare la
ma la Giunta dice NO
strada in punti pericolosi, anche se continueremo a
Su proposta della Lega, si è discusso in Consiglio vigilare perché si realizzino altri interventi di migliodella proposta – già avanzata anni fa da Alternati- ramento.
va – di chiedere l’abolizione dei Consorzi di Bonifica
per dare l’ennesimo contributo a diminuire gli inutili
Tariffa sulla raccolta dei rifiuti:
costi della politica. Oltretutto, abbiamo sostenuto
aumenti del 40%
come i Consorzi svolgono compiti importanti senza In attesa della nuova tariffazione legata al sistema
che i suoi membri siano eletti democraticamente di raccolta “porta a porta” (per il quale ci battiamo
dai cittadini. Purtroppo, l’attuale amministrazione da 3 anni), l’ultima spedizione delle bollette della
ha difeso i Consorzi, bocciando ancora questa giu- tariffa dei rifiuti, ha fatto registrare un aumento di
sta proposta.
circa il 40% rispetto al 2009. Il calcolo dell’aumento
è evidente se guardiamo due dati: 1) l’incremento
Idee concrete per migliorare la vita
della quota fissa che da 0,48 euro del 2009 è pasdegli abitanti del Castello
sato a 0,78 euro del 2010, prendendo come rifePer mantenere gli impegni presi in campagna eletto- rimento un nucleo familiare di 1 componente; 2)
rale, i nostri consiglieri hanno avanzato in Consiglio l’esempio di alcune famiglie che per tutto il 2009
una lunga serie di proposte concrete per migliorare hanno pagato 160 euro, mentre con la sola bolletta
l’abitato di Larciano Castello, dalla più assidua e mi- semestrale del 2010 hanno già dovuto pagare oltre
gliore manutenzione e pulizia di strade, piazze e ci- 130 euro.
Pag.30 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
CALCIO GIOVANILE
PAGINA REALIZZATA DALLA DITTA FABO - Via Cecinese, 84 - Larciano - PT Nastri adesivi e biadesivi.
Squadra Giovanissimi B classe 1997
Accompagnatori Picchi Luca e Bindi Roberto
Allenatore Saccoccio Mauro
L
di Massimo Mancini
a squadra dei giovanissimi 97 guidata dal
mister Saccoccio Mauro, uomo di grande esperienza calcistica, che ha militato
in squadre professionistiche come il Napoli
e l’Empoli, ha dato dimostrazione di grande
crescita e nelle prime partite di campionato ha
brillato su tutte le avversarie, eccetto lo scontro con il Margine Coperta (ma questo non fa
testo). Una squadra forte, dinamica, con all’interno alcuni interessanti giovani. Sicuramente
di brillante avvenire. Una delle migliori gare di
questo inizio stagione, la formazione Giovanissimi B del Montalbano, l’ha disputata contro la
squadra pistoiese Breda. Nel primo tempo i
ragazzi di mister Saccoccio hanno messo a segno tre reti. Il primo ad opera di Lucchesi
con un tiro dal limite; a seguire due goal del
Brittoli: il primo su passaggio filtrante di Panelli, il secondo su lancio in profondità di Bindi. Nel secondo tempo l’andamento della gara
non è cambiato. La squadra del Montalbano
ha giocato perennemente nell’area avversaria
mettendo a segno una rete di Niccolai con
tiro da fuori area, e per finire il Panelli ha
messo la ciliegina sulla torta andando in goal
con un’azione personale. Un cinque a zero
meritato a dimostrazione della grande forza di
questa squadra.
Accompagnatori: Picchi Luca e Bindi Roberto
Allenatore: Saccoccio Mauro.
Calciatori: Tarabusi Matteo, Dodaj Anduel, Panelli Gabriele,
Brittoli Giovanni, Matteini Samuel, Giorgi Lorenzo, Benassai
Gregorio, Impellizzeri Samuele, Siciliano Samuele, Picchi
Fabio, Cau Niccolò, Bindi Davide, Madonia Antonino, Niccolai
Leonardo, Biscardi Riccardo, Lumeri Marco, Luongo Fabio.
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 31
Vincenzo Nibali, il trionfo nella Vuelta di Spagna nel racconto
di Stefano Ferrali
di chi è andato a vederlo di persona
l 18 settembre, alle 3 del mattino, Raniero Bindi mette in moto la sua
ra il 18 settembre scorIparte
auto, con lui ci sono Carlo Franceschi e Carlo Alberto Malucchi. Si Eso, la “Vuelta” di Spagna
in direzione di Bergamo per prendere l’aereo delle 8.30, destina- non era ancora ufficialmen-
zione Madrid! Oggi è il gran giorno, è la tappa decisiva della “Vuelta di
Spagna”, Vincenzo ha bisogno di sostegno, e gli “amici” del Fan Club non
possono mancare. Arrivati a Madrid, prendono un’ auto a noleggio e dopo
80/90 km arrivano a destinazione: davanti a loro c’è “La Bola del mundo”, una montagna strana, quasi irreale, con pendenze che vanno fino al
20%. Salire in cima non è facile, decidono di posizionarsi in maniera strategica, formano una “staffetta” che consenta di seguire e incitare Vincenzo
nei momenti più difficili e pericolosi, perché “bisogna portare a casa la
Maglia Roja”. Carlo Franceschi si dispone a 3.500 mt. dal traguardo, Carlo
Alberto Malucchi a 2.700 e poco dopo Raniero Bindi, quello più resistente,
per dare l’incitamento finale. “Eravamo in 3 contro 100.000 - ci racconta
Raniero - la montagna era una bolgia, sembrava di essere al Bernabeu.
Tutti incitavano Mosquera che stava effettuando il massimo sforzo e guadagnava secondi (N.d.R. a quel punto il vantaggio dello spagnolo era di 18
sec.), in quel momento tutta la montagna, meno noi 3, credeva che fosse
fatta. Carlo Alberto, dando il cambio a Carlo, ha iniziato a correre vicino a
Nibali gridando e facendogli coraggio, io l’ho atteso poco più avanti e ho
inseguito e incitato Vincenzo fino all’estremo delle mie forze. Da lì in poi il
distacco è cominciato a scendere progressivamente, mi ricordo bene che
gli ho detto: «Vai..è lì! Si piglia...si mangia..!». - Più tardi Nibali, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha dichiarato di aver pensato, che in quel
momento a Raniero, poteva venirgli un infarto! - Man mano che Vincenzo
recuperava metri e secondi, la montagna si ammutoliva, noi eravamo stremati, ci siamo rannicchiati allora
vicino alle rocce e con il cellulare ci
siamo collegati con Meri Malucchi
in Italia, che ci dava i dati esatti
della corsa. A quel punto abbiamo
capito che era fatta, ci siamo messi
a urlare e piangere come bambini,
tanto che i tifosi spagnoli guardavano noi invece dei corridori che
stavano arrivando! Siamo andati
all’arrivo e ci siamo raggruppati
insieme ai dirigenti della Liquigas
Doimo sotto il palco, Vincenzo è
uscito e prima di andare sul podio per la premiazione è venuto
ad abbracciarci: una gioia immensa, indescrivibile. Abbiamo esultato insieme, forse nemmeno lui
aveva ancora capito la grandezza
della sua impresa. Siamo scesi a
piedi da quella montagna che ora
era diventata nostra amica, tutti si
complimentavano con noi, ci davano il cinque alla maniera degli
americani e ci dicevano “Nibali
..muy bien!!”, una grande prova
I “Cannibali” alla Vuelta:
di sportività per loro, una gioia inRaniero Bindi (stremato ma felice) e
dimenticabile per noi.
Carlo Alberto Malucchi
Pag. 32 - ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010
te finita, ma il grande Marco Pastonesi sulla Gazzetta dell Sport
scriveva: “È nata una stella! Vent’anni
dopo Marco Giovannetti, il Giro di Spagna torna un dominio italiano. E Nibali
è la nuova faccia del ciclismo italiano..”.
In quel giorno, Vincenzo aveva compiuto un’impresa memorabile, una di quelle che passano alla storia e rimangono
impresse per sempre nella memoria
degli appassionati di questo sport. Era
stato protagonista di una sfida 1 contro
1, di quelle che fanno del ciclismo uno
sport unico e meraviglioso. In questi
casi lo scenario può essere uno solo:
la montagna! Ma non poteva essere
una qualsiasi, già il nome impressiona
a pronunciarlo: “Bola del mundo”! Gli
spagnoli la chiamano così (palla del
mondo) perché in cima è totalmente
priva di vegetazione, ma forse era più
giusto chiamarla “fine del mondo”, visto che per tornar giù qualcuno ha dovuto prendere la seggiovia. È una salita innaturale, una colata di cemento di
3 km e 300 mt, in inverno è una stazione sciistica, mentre sulla vetta c’è
un ripetitore della tv. Ed è proprio sulla
strada utilizzata dai fuoristrada per salire a fare manutenzione alla vecchia
stazione televisiva che Vincenzo Nibali
e il suo rivale (idolo di casa) Ezequiel
Mosquera si sono sfidati a duello: in
palio c’era la maglia rossa di leader ed
il conseguente trionfo a Madrid il giorno
dopo. Sul traguardo Mosquera è transitato per primo ma la Vuelta l’ha vinta
Vincenzo Nibali che ha compiuto un
vero e proprio capolavoro, resistendo
agli attacchi dello spagnolo sulla terribile salita finale. Proprio sul traguardo, Nibali ha raggiunto Mosquera, che
aveva avuto un vantaggio massimo di
16” sul corridore della Liquigas. è parso
evidente a tutti che Nibali ha lasciato la
tappa allo spagnolo, senza sprintare.
È Nibali il Re di Spagna...da Re il suo ritorno a Mastromarco!
Il “fondamentale” incitamento di Raniero Bindi sulla Bola del Mundo
da sin. Marco Giovannetti (fino a
pochi giorni fa ultimo vincitore
Il bagno di folla all’aeroporto di Firenze italiano della Vuelta), il sindaco
Chiaramonte, Vincenzo Nibali e
Andrea Tafi
L’arrivo del pulman in centro
Enzino sul balcone del Municipio di Lamporecchio
Un gesto di grande classe e signorilità, confermato
dallo stesso Nibali, al quale abbiamo chiesto al ritorno in Italia lumi su quell’episodio: “Ho fatto vincere la
tappa a Mosquera...se la meritava. Ero già arrivato
due volte secondo..non c’è due senza tre! -ci ha detto
ridendo- Quello che mi interessava veramente era la
maglia rossa. Inoltre penso che sia meglio avere crediti che debiti!”. Vincenzo ci ha raccontato anche, che
è stato felice di ricevere un sms di congratulazioni
dai “rivali” Giovanni Visconti e Luca Scinto: “Mi
ha fatto piacere, se s’invertiranno le parti ricambierò”
. Vincenzo è un ragazzo fantastico, la sua gente gli
ha tributato un’accoglienza memorabile al ritorno dalla Spagna, riportiamo ancora alcune parole di Marco
Pastonesi dalla Gazzetta dello Sport: “....Vincenzo
Nibali atterra alle 15.34, la valigia appare alle 16.02,
la porta si spalanca alle 16.06 fra cori da curva sud e
gradinata nord... bandiere e striscioni azzurri del Fan
Club Cannibali, sciarpe e coccarde rosse come la
Vuelta. Due pullman forniti gratis da Ancillotti più qualche macchina privata. Clacson. Nel corteo Enzino è
rapito, inghiottito, divorato: sopravvive più a stento
che non sulla Bola del Mundo. E a metà viaggio, per
accontentare tutti, scende da un pullman e sale sull’
altro. Più ci si avvicina a casa, più il corteo s’ ingrossa.
Mastromarco è rossa. «Per una scenografia come si
deve, domenica abbiamo fatto riaprire le fabbriche racconta Meri Malucchi, anima dei Cannibali -. Quattro chilometri di tessuto rosso, largo un metro e mezzo». Rossi balconi e finestre, rosse vie e piazza, rossi
bar e profumerie, rossa perfino la chiesa. Si sa, don
Francesco, il priore, è un autentico Cannibale: l’ altro
giorno, per il trionfo alla Vuelta, ha acceso il motorino
e le campane sono andate avanti un’ ora, instancabili. A Lamporecchio, Nibali entra in municipio, sale al
primo piano, si affaccia alla finestra e ringrazia tutti.
Accanto a lui, a incoronarlo (striscione: «Onore
al re di Spagna»), Marco Giovannetti e Andrea
Tafi. Giovannetti: «Vent’ anni dopo la mia vittoria, felice che sia stato proprio Vincenzo. Non
mi sento cancellato, semmai sostituito, o meglio
rappresentato». E per terra, ma su un tappeto
rosso lungo 100 metri, finalmente Enzino entra
in casa per mangiare un boccone, fare la valigia e precipitarsi in macchina al raduno della
Nazionale a Busto Arsizio. «Non me l’ aspettavo
proprio, stavolta si è esagerato, ho i brividi dappertutto ». Questo è Vicenzo Nibali, la stampa
spagnola ha scritto: «Il miglior vincitore» «Nibali
è il miglior vincitore possibile per la Vuelta 2010.
E’ giovane e ha un grande futuro davanti». Per
finire Marca: «Colossale!». Stefano Ferrali
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 33
Larcianese
TANTA VOGLIA DI
RISALIRE ...
di Luca Pieri
25 maggio 1998:
La grande cavalcata che ha portato
partiamo da questo giorno, data ”storica” in cui la la viola fino alle soglie del professioLarcianese battendo lo Squinzano si aggiudicò la nismo è iniziata verso la metà deCoppa Italia Dilettanti, ossia l’apice della lunga sto- gli anni ottanta e proseguita poi nei
ria del sodalizio viola che racchiude momenti im- primi anni novanta, a suon di gol e di vittorie la
Larcianese è arrivata fino alla
portanti e campionati prestiSerie D (dove ha disputato
giosi.
un totale di sei campionati)
Larcianese e Larciano sono
e Larciano si è fatta conosceandati avanti sempre parallere in gran parte d’Italia e ha
lamente, infatti è sempre staaccostato il suo nome a città
to forte il legame tra il paese
e a squadre sicuramente più
e la propria squadra di calcio
importanti. L’economia della
fin dalle origini: una vecchia
Società si è sempre basata,
fotografia del 1922, tutt’ora
giustamente, sulla realtà del
presente nella sede di via
paese, facendosi sempre dare
Ferrucci, ne è la testimonianl’appellativo di “Società seria”,
za lampante in quanto i soci
dove il passo non è mai stato
fondatori presenti nella foto
fatto più lungo della gamba.
erano tutti di Larciano e svenLe recenti delusioni, ovvero la
tolavano una bandiera con la
retrocessione dal campionato
stella a otto punte, stemma
di Eccellenza, vanno calcolate
del Comune.
come incidenti di percorso e
Dicevamo della conquista
non come segnali di resa, la
della Coppa Italia, un successo che rimarrà per sempre L’esultanza di Matteo Mangoni dopo il primo voglia di far bene c’è ora come
lo è sempre stata, lo spirito è
indelebile nella mente di tutgol stagionale in campionato segnato alla
ti i tifosi viola, la squadra dei prima giornata con la Cuoiopelli (l’altro nella quello giusto e la speranza è
foto è la giovane promessa Pietro Citera)
di poter tornare il prima pospresidenti Alderotti e Niccolai,
sibile più in alto.
di mister Melani e di capitan
Dopo la sconfitta nei play off
“Banana” Bartolomei che allo stadio Cei
dello scorso torneo anche quest’anno
alzò il trofeo vinto ai calci di rigore conla Società ha come sogno nel cassetto
tro lo Squinzano (compagine pugliese)
quello di provare a disputare un came che permise alla Larcianese di dispupionato da protagonista, purtroppo i ritare, l’anno successivo, il campionasultati iniziali non sono stati troppo into di Interregionale per la prima volta
coraggianti ma la strada è ancora lunga
nella sua storia. Questo trionfo cancellò
e c’è il tempo necessario per risalire la
in parte una delle più grandi delusioni
china. Se osserviamo i quadri sia sociepatite da tutta la Larciano sportiva: la
tari che tecnici ci accorgiamo, ancora
sconfitta contro il Banco di Roma, proIl “capitano” della
una volta, che gli organigrammi sono
prio in finale di Coppa Italia, allo stadio
Larcianese, Simone
composti interamente da larcianesi,
Olimpico nel 1975.
Fagni premiato
questo sta proprio a dimostrare che
Il vecchio stadio comunale venne codurante la serata dei
siamo di fronte alla squadra del “pastruito nel 1934, prima di allora qual“Top 11”
ese”. Una novità è rappresentata dalla
che partita veniva disputata addirittura
presenza di due co-presidenti: Gianin piazza!!!, ed è stato teatro di tante
carlo
Carbone
ha affiancato Sandro Beneforti, già in
battaglie e testimone di altrettante vittorie fino al
1996, anno in cui ha passato il testimone al nuovo carica ormai da otto anni, e orientato per il futuro
impianto intitolato a Idilio Cei, larcianese d.o.c. e ad un progetto importante basato sui giovani.
con una lunga militanza come portiere della Lazio
in serie A.
Luca Pieri
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Lampo
Montecatini Terme
14/10/10:
La Lampo è stata la società
che ha ricevuto il numero
maggiore di premi durante
la manifestazione, denominata Top 11, organizzata
dal quotidiano La Nazione, per quanto riguarda i
protagonisti della passata
stagione. Un’annata esaltante che ha visto la formazione azzurra operare
una grande rimonta e alla
fine vincere i play off, che le
hanno dato il lasciapassare
per accedere al campionato di Eccellenza. Una giuria
di giornalisti della Valdinievole, in base ai voti dati
ai giocatori nell’arco della
stagione, ha determinato
le classifiche. Il direttore
tecnico Carlo Panati ha
ricevuto il premio a nome
della società Lampo per la
grande stagione disputata,
che ha visto il passaggio di
Il “capitano” Daniele Ciattini
categoria. Poi si è passato
ai giocatori. Ben quattro atleti della Lampo hanno vinto il Top 11 per ruolo. Si tratta della punta Palazzolo (vincitore anche della classifica dei
cannonieri), dei centrocampisti Sorini e Fabiani e del difensore Ciattini.
Per chiudere la serata è stato premiato anche Andrea Petroni, riconosciuto
come il migliore allenatore della Valdinievole. Tutti i protagonisti hanno avuto parole di ringraziamento per l’organizzazione, promettendo di fare
bene anche in questa stagione. Molto soddisfatto il commento dell’attuale
presidente della Lampo Marzio Venturini, il quale si è detto orgoglioso per
i riconoscimenti ricevuti, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto.
TOP 11: a Montecatini, presso il ristorante
“Z-Point”, la Lampo fa “cappotto” di premi,
a conclusione di una stagione trionfale
di Massimo Mancini
Il Direttore tecnico
Carlo Panati ritira il premio
per la società Lampo
Massimiliano Fabiani
L’allenatore della Lampo,
Andrea Petroni
Matteo Sorini
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010 -
Pag. 35
www.sel-electric.com
SEL s.p.a. - Via Amendola 51035 Lamporecchio (PT) Tel. 0573 80051 Fax 0573 803110
ORIZZONTI - ANNO 3 - N. 22 OTTOBRE 2010

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