30 ottobre 2015 - Il Comune di Gatteo

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30 ottobre 2015 - Il Comune di Gatteo
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
Venerdì, 30 ottobre 2015
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
Venerdì, 30 ottobre 2015
Comune di Gatteo
30/10/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 20
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Federica Moroni, una Grande Mela nel cuore
30/10/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24
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Torna domani la tradizionale Festa d' Autunno di San Mauro
30/10/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 43
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Marchio giapponese sbarca sul portale web
Comune di Savignano
30/10/2015 Il Resto del Carlino Pagina 16
ERMANNO PASOLINI
Rubata la lapide dell' anarchico Buda L' uomo che fece saltare Wall Street
30/10/2015 Il Resto del Carlino Pagina 16
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TERRA DI RIBELLI
30/10/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
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GIOVANNI GUIDUCCI
E' cominciata la avventura del Cesena versione rosa
30/10/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 42
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I ladri di notte all' asilo nido
30/10/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 42
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Orari farmaci
Comune di San Mauro
30/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 25
ERMANNO PASOLINI
La sensualità delle parole Dalla narrativa alla fotografia
30/10/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 20
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Falco in cerca di conferme nella tana del Rubicone
30/10/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 19
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Bonaccini promette soldi per finire l' ex Gil
30/10/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24
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Torna domani la tradizionale Festa d' Autunno di San
30/10/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24
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Ultimo weekend per ammirare le opere di Eugenio Barbieri
30/10/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 44
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Falco piega il Riviera Volley
Pubblica Amministrazione
30/10/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 12
ANDREA BIONDI
Catania: «No al taglio della spesa It nella Pa»
30/10/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 12
MARCO ROGARI
Manovra: si tratta su Sud, Caf e Province
30/10/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 49
ANTONIO IORIO
La Gdf vigila sui fondi pubblici
30/10/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 52
GIANNI TROVATI
Gestioni associate verso lo stop
30/10/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 52
DANIELE CIRIOLI
Case sfitte rivalutate nell' Isee
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 47
FRANCESCO CERISANO
Associazionismo forzoso flop
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 47
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 48
SERGIO TROVATO
Beni d' impresa con finti sgravi
GIUSEPPE FERRARI
Lo Scaffale degli Enti Locali
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 48
Regioni a statuto speciale, niente pareggio per 3 anni
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 49
Manca protocollo legalità, esclusione non automatica
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 49
Blindare le linee guida di Anac
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 49
Dopo l' offerta, rien ne va plus
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 50
Scuole digitali, in arrivo dal Miur 140 milioni di euro
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 50
agevolazioni in pillole
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Il trattamento accessorio ancorato ai soldi del 2015
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 48
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Dagli enti 78 mila segnalazioni
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 48
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Sulla salute il «flop» del federalismo
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 43
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MATTEO BARBERO
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30/10/2015 Italia Oggi Pagina 50
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Dall' Inail 3 mln per la sicurezza sui luoghi di lavoro
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 50
L' art­bonus diventerà stabile
30/10/2015 Italia Oggi Pagina 51
Dieci consiglieri bastano
ROBERTO LENZI
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
Podismo. La portacolori del Golden Club Rimini correrà domenica la sua prima "New York City
Marathon"
Federica Moroni, una Grande Mela nel cuore
«Voglio godermela a 360 gradi da turista, ma mi sono preparata per non far brutta
figura»
NEW YORK. Con gli occhi entusiasti di una
bambina, gli stessi che ritrova ogni giorno a
scuola in veste d' insegnante, Federica Moroni
affronterà domenica mattina la sua prima New
York City Marathon. «Non mi pongo
aspettative ­ attacca decisa la 43enne
tesserata Golden Club ­ perché voglio
godermi questa trasferta a 360 gradi da
turista, ma mi sono preparata per non far
brutta figura. Il jet lag, il clima, l' inesperienza
ed al contempo l' eccessivo entusiasmo
potrebbero in effetti crearmi difficoltà, ma in
questi pochi tre anni nei quali mi sono tuffata
nel running, ho conosciuto lati del mio
carattere ed una predisposizione per le lunghe
distanze, persino inattese. Il mio tecnico,
Gionni Schiaratura, al contrario, ha sempre
scommesso sulla mia crescita, e lo testimonia
la cura maniacale con cui ha preparato le
tabelle di avvicinamento alla gara e la
moltitudine di consigli che mi ha dato. Sono
invidiosa del modo in cui gli americani
affrontano lo sport, e riescono ad allestire
manifestazioni a livello planetario, come
questa della Grande Mela, che ha registrato
50.000 adesioni, delle quali 2.200 italiane.
Ma ad onor del vero anche in Romagna siamo
bravi in questo, fatte le dovute proporzioni.
Resteremo negli States una settimana e spero di vivere un' esperienza full immersion, nella speranza
comunque di poterci tornare, magari in altri luoghi, come Boston o Chicago».
La riminese sui 42 km ha partecipato solo alle prime due edizioni dell' evento di casa, conquistando
quest' anno il successo a suon di personale in 3h04'20 ", e a quella di Firenze, ma è molto migliorata
anche sulla mezza distanza (1h25'21" alla StraRimini) e sui 10.000 (38'35" a S.Angelo di Gatteo), base
indispensabile per puntare all' assalto della fatidica barriera delle 3 ore.
Del gruppo riminese che alle 16 (ora italiana) domenica scatterà allo sparo dei cannoni sul Ponte di
Verrazzano fa parte anche il morcianese Marco Oppioli, a sua volta da poco tempo frequentatore delle
42 km, dove vanta però un personale di 2.42'09". In tutto dalla nostra terra dovrebbero (usiamo il
condizionale perché la legge sulla privacy riduce molto il reperimento d' informazioni) partire in una
cinquantina, compreso un gruppo da San Patrignano.
Danny Frisoni.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Gatteo
Torna domani la tradizionale Festa d' Autunno di
San Mauro
Nel pomeriggio letture da brivido in biblioteca e in serata corteo in maschera per le vie
del centro tra sbandieratori e figuranti
Ricollegandosi a un' antica tradizione
romagnola, ritorna domani la Festa d' Autunno
per le vie e piazze del centro di San Mauro
Pascoli. Dalle ore 16,30 nella biblioteca
comunale Pascoli, "letture da brivido", storie di
mostri, streghe e fantasmi, a cura dei lettori
volontari. Dalle ore 20 il centro sarà animato
dalle magiche atmosfere delle "favole", tra
mangiafuoco, truccabimbi, saltimbanchi,
figuranti, musicisti e danzatori scatenati. A
organizzare l' appuntamento per l' 11° anno
consecutivo è il Comune di San Mauro in
collaborazione con l' associazione dei
commercianti di Made in San Mauro Pascoli. Il
programma di quest' anno comprende: ore
20,30 partenza del corteo e sfilata per le vie
del centro. Apriranno la kermesse i
componenti della Power Marching Band di
Bertinoro. A seguire i figuranti medievali delle
Compagnie S. Michele di Gatteo, Brunoro di
Forlimpopoli e la Corte di Giovedia di San
Mauro Pascoli, che si alterneranno in
combattimenti tra il suono dei tamburi e gli
sbandieratori.
Ritornano anche gli allievi della scuola di
danza D&D. La manifestazione gratuita sarà
animata da circa 60 artisti.
Nel corso della festa, Made in San Mauro
proporrà un menù a base di piada, piadipizza, pizzette, pop corn, zucchero filato, castagne, bibite e vin
brulè. Durante la manifestazione saranno vietati petardi, botti e simili.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
GATTEO MARE
Marchio giapponese sbarca sul portale web
GATTEO M A R E . U n n u o v o m a r c h i o
giapponese commercializzato in Italia da un
sito internet realizzato da Fm Commerce di
Gatteo Mare. I prodotti di Stream Trail sono
sulla piattaforma web vulp.it. Si tratta di borse
e zaini, articoli sportivi e per la vita quotidiana,
realizzati con materiali di qualità che si
rivolgono soprattutto agli amanti dello sport e a
chi conduce una vita attiva.
In Italia, il marchio è stato recentemente
importato dalla Sea Dweller srl di Rimini. Oltre
che nel negozio Dive Planet a Rimini, in viale
Ortigara 59 ora sono presenti anche in una
"boutique virtuale" sulla piattaforma Vulp.it.
Vulp.it, realizzato da un gruppo giovane e
creativo di operatori della moda con sede a
Gatteo Mare, è un "armadio virtuale" dedicato
al fashion, a cui ognuno può "appendere" i
propri abiti con la speranza di trovare
qualcuno interessato proprio a quel capo di
abbigliamento.
Un sito pensato con l' idea di far incontrare
direttamente venditore e acquirente.
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Il Resto del Carlino
Comune di Savignano
Rubata la lapide dell' anarchico Buda L' uomo che
fece saltare Wall Street
Il Bin Laden del 1920: strage con l' esplosivo nel cuore di New York
Ermanno Pasolini SAVIGNANO (Cesena)
BOLLATO di volta in volta come 'Bin Laden
romagnolo' e 'bombarolo', Mario Buda è stato
a suo modo un personaggio: l' anarchico
senza macchia e senza paura, idealista e
sanguinario insieme, icona dei rivoluzionari
dell' inizio del secolo passato. Ma la sua
piccola fama non si è evidentemente spenta,
se qualcuno ­ non si sa per esaltazione o
collezionismo ­ ne ha addirittura rubato la
lapide dal cimitero di Savignano, in provincia
di Forlì­Cesena. Del furto si è accorto il
pronipote avvocato Marco Marconi che,
andando come fa ogni settimana, a fare visita
alle tombe dei propri defunti, ha visto che
mancava la lapide con la foto del prozio Mario
Buda. L' episodio, denunciato ai carabinieri,
sarebbe stato rubricato sotto il probabile gesto
di un vandalo se il nome del defunto non
avesse riportato alla memoria l' epoca d' oro
del terrorismo anarchico.
MARIO BUDA, o 'Mike Boda' come era
conosciuto in America dove era emigrato nel
1907, fu il principale sospettato della strage di
Wall Street avvenuta il 16 settembre 1920, alle 12, quando l' esplosione di un carretto trainato da un
cavallo uccise 38 persone e ne ferì altre duecento. L' esplosivo fu azionato con un comando a distanza e
lo scoppio scaricò una pioggia di chiodi sui passanti: quasi un' anticipazione della tecnica delle
autobombe nel Medio Oriente. L' attentato scatenò negli Stati Uniti un' ondata di paura e isteria simile a
quella scaturita dall' attacco alle Torri Gemelle.
La repressione verso gli anarchici, subito sospettati, fu durissima.
Buda, già implicato in attentati e cospirazioni, finì nel mirino della polizia. All' epoca un fabbro ferraio
dichiarò che fu Mario Buda ad affittare il cavallo poi usato per trainare il carro esplosivo. L' FBI però non
riuscì a individuare il responsabile della strage e lo stesso Buda, nel frattempo fuggito in Messico, ha
negato fino alla morte la propria colpevolezza in merito. L' anarchico romagnolo fu sospettato del fatto
anche perché era grande amico di Sacco e Vanzetti e loro compagno di avventure. Il gesto fu
interpretato come una vendetta anarchica per l' incriminazione degli stessi che si trovavano già in
carcere per una rapina e poi furono condannati ingiustamente alla sedia elettrica. Nel novembre 1920
Mario Buda rientrò in Italia e naturalmente non tornò più in America. Continuò a professare idee
anarchiche anche in epoca fascista e per questo finì al confino più volte. Nel 1932 fu però liberato e
secondo molte fonti (tra le quali lo stesso movimento anarchico) divenne un informatore dell' Ovra (la
polizia segreta fascista), svolgendo addirittura missioni all' estero. Morì nel 1963 a ottant' anni.
I PRONIPOTI Dea e Federico, che lo conobbero quando erano ragazzini, lo descrivono basso di
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Il Resto del Carlino
Comune di Savignano
statura, magro, naso molto pronunciato, classico dei Buda. «Lo chiamavano 'E gnaf' per prenderlo in
giro per il suo nasone ­ raccontano ­. Viveva a Savignano in una casina ai piedi del colle di
Castelvecchio con la moglie Sara Randi e la mamma Clarice Bertozzi. Era una persona molto sveglia,
furbo, intelligente e colto. Era un bravo calzolaio. Quando tornò dall' esperienza americana, aprì una
bottega e vendeva le pantofole alte con la cerniera e le 'galosce' che si usavano allora per proteggere le
scarpe dalla pioggia». I nipoti hanno sempre sostenuto che non fosse un bombarolo. «Mario aveva un
carattere burbero ­ continuano ­ Affiggeva sempre il giornale degli anarchici Umanità Nova sotto i portici
di via Vendemini a Savignano. Un suo nipote gestiva il Bar Commercio e lui era spesso lì, seduto, gli
occhiali sul naso. Non aveva paura di nessuno. Lo fermavano per strada, lo provocavano, ma lui non
reagiva e proseguiva a testa alta».
ERMANNO PASOLINI
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Il Resto del Carlino
Comune di Savignano
IL COMMENTO
TERRA DI RIBELLI
APPARE misteriosa la sparizione dal cimitero
di Savignano, in Romagna, della lapide di
Mario Buda, morto nel 1963, l' anarchico
sodale di Sacco e Vanzetti in America, per l'
FBI responsabile della strage di Wall Street, il
16 settembre 1920. Ma il fatto ci induce a
rievocare i sopiti fermenti di una terra dal
carattere sanguigno, sempre ribelle all'
autorità.
Romagna nell' immaginario storico significa
Cesare Borgia che ne doma la ribellione
grazie alla spietatezza del suo ministro
Remirro de Orco, salvo poi farlo trovare
squartato in piazza, a Cesena, per non
incorrere nell' odio suscitato dal servitore.
Ma la Romagna è anche il Passator cortese, il
brigante vagamente associato a Robin Hood.
Né si può tacere di Andrea Costa, l' anarchico
che si mette in luce dopo il congresso degli
anarchici a Rimini nel 1872. Dalla Romagna di
quell' anno il movimento riprende energia e
programmi, reagendo al sonnecchiare di
Garibaldi a Caprera, alla lontananza di
Bakunin, al chiudersi di Mazzini in un
conservatorismo sempre più ostile al marxismo.
SONO gli anni 1872­74 che vedono armarsi il movimento anarchico, sotto la guida di Enrico Malatesta a
Bologna. Il giovane Pascoli aderirà ai moti e sarà arrestato. Ma che cosa si cela nel dna dei romagnoli a
favorire una visione sempre così rapida ad accendersi contro il potere ? Mussolini stesso è nato in
questo ambiente, da questa terra ha tratto la forza dell' ideologia giovanile, repubblicana e socialista,
che gli armò la mano contro lo Stato e lo fece andare in galera, prima di fondare i Fasci di
Combattimento e convertirsi all' interventismo e al nazionalismo. È la fucina della ideologia che arrivò a
ispirare Bresci uccidendo con tre colpi di pistola re Umberto I, e Luigi Lucheni ferendo a morte l'
imperatrice Elisabetta. La Romagna appare nel tempo un costante e naturale alveo di rivendicazioni
assolute e laiche.
Non è terra di santi, davvero rari «su la marina ove il po' discende / per aver pace coi seguaci sui», per
ricordare un' altra figura di ribelle, sia pure per amore, Francesca da Rimini. E forse più di trecento anni
di malgoverno pontificio hanno immesso in questo sangue così caldo, il deciso anticlericalismo di cui
non sono immemori le parole del cardinale Biffi su Bologna, «sazia e disperata».
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
E' cominciata la avventura del Cesena versione rosa
CESENA. Sono oltre 1.200 le abbonate al
Cesena a testimoniare l' interesse del mondo
femminile verso il gioco del calcio. Un
interesse che la Federcalcio vuole tradurre in
una crescita del movimento rosa e per questo
dalla stagione in corso ha disposto che le
società professionistiche di serie A e B
tesserino giovani calciatrici. Il Cesena si è
subito attivato e da settembre una ventina di
ragazzine si allena già al Manuzzi. Per
reclutarne altre ancora sono stati organizzati
nove incontri aperti a tutte le bambine Under
12 (nate dal 2003 al 2007) che vorranno
provare a giocare. L' appuntamento è ogni
lunedì dalle 15.30 alle 17 allo stadio. Il primo
incontro si svolgerà eccezionalmente martedì
3 novembre. A presentazione di questa nuova
attività il presidente del settore giovanile del
Cesena, Lorenzo Lelli, ha rimarcato la
collaborazione col Castelvecchio di Savignano
che in questa fase di avviamento ha messo a
disposizione le proprie allenatrici, le sorelle
Francesca e Cristina Lanotte.
Ha poi spiegato che dalla prossima primavera
si conta di partecipare ai primi tornei, mentre
dalla stagione 2017­18 si partirà col
campionato nazionale Giovanissimi e da
quella successiva con quello Allievi. Il
responsabile del settore giovanile Luigi Piangerelli ha assicurato che il Cesena metterà a disposizione
tutta la sua esperienza anche per cercare di superare i pregiudizi che in Italia ci sono ancora sul calcio
femminile.
Giovanni Guiducci.
GIOVANNI GUIDUCCI
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
Savignano sul Rubicone. Per entrare alla struttura "La Coccinella" hanno spaccato il vetro di
una finestra
I ladri di notte all' asilo nido
Portati via un pc, una macchina fotografica e un fondo cassa
SAVIGNANO. O r m a i r u b a n o p r o p r i o
dappertutto, e non riescono a salvarsi neppure
gli spazi destinati ai bambini.
Nella notte tra mercoledì e giovedì, ignoti sono
riusciti ad entrare all' asilo nido "La Coccinella"
di Savignano, nella zona del quartiere Cesare,
in via Barbaro. E hanno arraffato quello che
hanno potuto.
Per entrare hanno rotto una finestra, che ieri
mattina ha dovuto essere sostituita
immediatamente per consentire di accogliere i
bambini che frequentano le aule della struttura
savignanese. Una volta entrati i ladri hanno
preso tutto quello che c' era: computer,
macchine fotografiche, qualche soldo tenuto
per le esigenze scolastiche e i telefonini ­ non
certo di ultimo modello ­ in dotazione alle
cuoche.
Ieri mattina, all' apertura dell' asilo nido, l'
amara sorpresa e l' allarme immediatamente
dato. Ma non si è potuto far altro che rendere
perfettamente agibile la scuola con un
intervento d' urgenza.
Un asilo nido che sembra essere
particolarmente preso di mira dalla
microcriminalità, visto che il giorno ­ mercoledì
mattina intorno a mezzogiorno ­ prima una
mamma che era andata a ritirare la figlia al
nido, quando è uscita si è trovata il vetro dell' auto fracassato e la borsa sparita. In questo caso è stato
molto più elevato il danno che il bottino, ma è diventata un' esperienza indelebile per la mamma che
aveva lasciato la borsa in auto per pochi minuti e che quindi era stata probabilmente tenuta d' occhio. E
che oltre ai soldi che aveva nel portafogli si è vista anche sparire i documenti e ora dovrà perdere
tempo e denaro per rifarli. E pensare che proprio ieri l' amministrazione comunale aveva evidenziato il
proprio impegno per l' asilo nido La Coccinella, dove è appena stata completata l' installazione di nuovi
giochi per 15mila euro e la piantumazione di erba per il giardino, come richiesto nei mesi scorsi dai
genitori.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
SAVIGNANO
Orari farmaci
Da martedì scorso ha aperto il punto erogativo
della distribuzione dei farmaci dell' ospedale
di comunità Santa Colomba. Il servizio è
operativo nei nuovi locali situati lungo il
corridoio principale del piano terra della
struttura sanitaria di corso Perticari 117. Il
servizio è aperto il lunedì, il mercoledì e il
giovedì dalle ore 8.30 alle ore 13,00 e il sabato
dalle ore 8.30 alle ore 12.30.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di San Mauro
SAN MAURO PASCOLI
La sensualità delle parole Dalla narrativa alla
fotografia
IL GRUPPO 77 in 'Poeros ­ La sensualità nelle
parole poetiche', con musica, danza e lettura
di poesie; laboratori di filosofia, le opere di
Eugenio Barbieri, artista forlivese scomparso
lo scorso mese di agosto. Il Cantiere Artistico,
a cura di Marco Bianchi, torna domani e
domenica nello spazio ex Mir Mar, in via Roma
27 a San Mauro Pascoli dalle 17.30 alle 23.30.
Due pomeriggi per scoprire i maestri del
contemporaneo Eugenio Barbieri, Ilario
Fioravanti (con i due bronzi inediti Prometeo e
Pensatore), Vanni Spazzoli (con le
gigantografie), ma anche le voci emergenti di
Marco Cingolani, Marta Mancini, Diego Peri,
Gilda Sancisi, Roberto Vandi. Un programma
variegato dalla musica al teatro, dalla danza al
visual. Due momenti speciali in programma:
Gianfranco Miro Gori e Romina Guidori
apriranno il pomeriggio con 'Dialogo:
laboratorio di filosofia' dalle 18 alle 19.30. A
seguire il Gruppo 77.
Domenica ancora un momento dedicato alla
letteratura, alle 18.30 la presentazione del libro
di Francesca Vignali Albergotti 'Nonostante
tutto', un romanzo in racconti pubblicato per Fazi Editore, lanciato lo scorso autunno al Women' s
Fiction Festival di Matera. Condurrà la giornalista Mariaelena Forti. Alle 21 Federica Franchini in 'Abito?
Performance tra movimento, fissità e interazione con il pubblico'. Il Cantiere Artistico dedica inoltre la
'Residenza del dialogo' alla fotografia, con una collettiva a cura di Denis Bartoli (da segnalare, tra gli
altri, i CollAze, collage su Polaroid di Cinzia Aze) e un progetto sulla fotografia della calzatura di lusso
d i San Mauro Pascoli a cura di Maria Cristina Savani e del Cercal, la scuola internazionale della
calzatura. Ingresso unico: 3 euro.
Ermanno Pasolini.
ERMANNO PASOLINI
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
Volley C. Ostacolo Flamigni per l' Olimpia Master
Falco in cerca di conferme nella tana del Rubicone
RIMINI. Il campionato di C parte domani, con
un paio di settimane di ritardo rispetto al resto
dei campionati, visto che si tratta di un torneo
a undici squadre, e dopo l' antipasto della
scorsa settimana che ha visto la Falco Servizi
prevalere al tie­break sul Riviera Rimini nell'
anticipo della seconda giornata.
Da un derby all' altro, la Falco Servizi San
Giovanni in Marignano, che è fra le squadre
più accreditate per il salto di categoria, va a far
visita al rinnovato Rubicone Involley che ha
cambiato la guida tecnica. Si gioca a San
Mauro Pascoli alle 18. Derby romagnolo molto
interessante a Faenza (Pala Ex Bubani, 17.30)
dove la Spem vuole festeggiare al meglio i
suoi primi 50 anni ospitando la quotata Titan
Services San Marino di Stefano Mascetti.
Voglia di riscatto per la Riviera Rimini che
ospita alle 17 alla Palestra Rodari l' Atletico
Venturoli Bologna, formazione che può dire la
sua anche a buon livello, mentre il Villafranca
che punta a fare un buon campionato, sarà di
scena alle 18 a Budrio contro i ripescati
bolognesi che hanno cambiato pochissimo
rispetto allo scorso anno.
Completa il quadro la sfida di Bologna (Elcos
Sport City, ore 19) tra Zinella ed un' altra
protagonista annunciata del campionato come
il Portomaggiore.
C donne. Fari puntati sulla Palestra Montanari di Ravenna nella terza giornata del campionato di serie C
femminile che si disputa tutta domani senza alcun anticipo.
La capolista imbattuta Olimpia Master Ravenna ospita alle 18 la neopromosso Flamigni Kelematica
Sammartinese (reduce dal primo successo stagionale) con l' obiettivo di conquistare il terzo successo a
fila. Impresa che potrebbe riuscire anche all' Ozzano che ospita uno Studio Montevecchi Imola double
face fino a questo momento (inizio alle 20.30). Caccia al tris anche per il Progresso Castelmaggiore che
affronta tra le mura amiche (19) il Pontevecchio Bologna e per il Triumvirato Venturoli Bologna che
ospita alle 19.30 (Palestra Moro) un Gut Chemical Bellaria fin qui piuttosto deludente contro avversari di
alto rango.
Tre i derby romagnoli: a Serravalle la Banca San Marino, reduce dalla batosta di sette giorni fa a
Castelmaggiore, ospita alle 18 a Serravalle un Faenza gasato dal primo successo interno di sabato
scorso. Caccia alla prima vittoria a Riccione (ore 18) tra le padrone di casa e l' Alfonsine, entrambe
ancora ferme al palo in questo avvio di stagione. La Si Computer Ravenna, infine, prova a concedere il
bis casalingo ospitando alle 21 al PalaCosta una Riviera Rimini molto inesperta ma destinata a crescere
nel tempo.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di San Mauro
Bonaccini promette soldi per finire l' ex Gil
GIUNTA A FORLÌ No ai rifiuti speciali nell' inceneritore, nuova bretella fino all' E 45 e
risarcimenti ai privati per l' alluvione
Investimenti per milioni di euro destinati a
infrastrutture, difesa del suolo, scuole, sanità;
ma anche im portanti novità per lo scalo merci
d i Villa Selva, il recupero dell' Ex Gil e gli
inceneritori. Poi l' avvio della sperimentazione
in Romagna dell' Area Vasta. Sono stati i temi
illustrati dal presidente della Regione Stefano
Bonaccini ieri a Forlì dove in Municipio si e
svolta la riunione della Giunta regionale, subito
dopo la visita all' ex asilo Santarelli e all' ex Gil,
prima di andare di Cesena per poi terminare la
giornata a Casa Artusi.
Bonaccini ha assicurato che la Regione
metterà a disposizione fondi regionali per
completare l' importante intervento di recupero
dell' ex Gil. Su questo ­ ha detto ­ chiederemo
anche un incontro al presidente del Coni".
Bonaccini ha poi annunciato l' avvio di una
sperimentazione a breve sul tema dell' Area
vasta Romagna, che potrà fungere da modello
a livello nazionale. Ad accogliere la Giunta, il
sindaco d i F o r l ì D a v i d e D r e i , c h e h a
sottolineato l' importanza dell' incontro: "I
sindaci hanno bisogno di questa vicinanza,
perché e sempre più consistente il carico che
hanno nel percorso di trasformazione del
Paese e nel rapporto diretto con la
cittadinanza. Siamo i registi del riordino
istituzionale, che non e solo una necessità, ma anche una grande opportunità per la nostra regione.
Giusto puntare sulle Aree vaste: per la Romagna sarà un' occasione unica per valorizzare le enormi
potenzialità e fare rete". A illustrare le decisioni prese per il territorio ci hanno pensato gli assessori.
Infrastrutture Accordo per il potenziamento dello scalo merci di Villa Selva, riqualificazione della E 45,
completamento del terzo lotto della tangenziale di Forlì, realizzazione di una bretella di aggancio veloce
tra Forlì e la E45, velocizzazione della linea ferroviaria adriatica sono stati i principali investimenti
presentati dall' assessore Raffaele Doni ni. L' assessore ha ricordato che nelle prossime settimane la
Regione sottoporrà al Governo la proposta di Intesa generale quadro sulle infrastrutture, approvata in
Giunta lunedì scorso, che per la provincia di Forlì ­Cesena prevede numerosi interventi. "La priorità
delle priorità ­ ha spiegato Donini ­ e la riqualifi cazione completa della E45, per cui abbiamo presentato
ad Anas un piano di interventi per 300 milioni di euro su viadotti, pavimentazioni, gallerie. Prioritario e
anche il completamento del terzo lotto della tangenziale: a inizio anno firmeremo la convenzione per l'
avvio dei lavori". Nel Programma di infrastrutture strategiche e stata inoltre inserita, per 60 milioni di
euro, la realizzazione di un aggancio veloce tra Forlì e la E45, accogliendo le richieste del territorio.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di San Mauro
Difesa del suolo Ieri mattina l' assessore Paola Gazzolo ha effettuato un sopralluogo a Villafranca e ha
annunciato che nell' arco di una settimana il Consorzio di Bonifica della Romagna completerà la pulizia
dei sifoni che attraversano il Cer. Inoltre l' intervento strutturale su Villafranca, per 6 milioni di euro, e
stato inserito nel Piano nazionale contro il dissesto.
"Per la provincia di Forlì ­Cesena la Regione ha inserito nel Piano 60 interventi, per oltre 65 milioni di
euro, per l' adeguamento e la riqualificazione dei corsi d' acqua romagnoli, il consolidamento dei
versanti e degli abitati a rischio, la manutenzione straordinaria. Abbiamo poi portato da 16 a 17,5 milioni
gli stanziamenti per interventi in corso. Nella legge di stabilità è stata inserita una norma che abbiamo
fortemente voluto, che prevede per la prima volta lo stanziamento a livello nazionale di 1,5 miliardi per il
risarcimento a cittadini e imprese danneggiati durante calamità naturali che abbiano avuto il
riconoscimento dello stato d' emergenza. Queste risorse serviranno a coprire i 5 stati di emergenza
nazionale che dal 2013 a oggi hanno interessato il nostro territorio".
Inceneritori Gazzoli ha annunciato che a breve sarà firmato un accordo territoriale, nell' ambito di quello
regionale sottoscritto con Hera, su tre punti: il termovalorizzatore di Forlì manterrà la ca pacità massima
di trattamento attualmente autorizzata di120mila tonnellate annue; tratterà solo rifiuti urbani; infine,
considerando la specificità unica del territorio, dove sorgono due inceneritori contigui, il
termovalorizzatore non sarà coinvolto dalla Regione nella gestione di emergenze straordinarie di
accoglimento rifiuti per periodi limitati da altre regioni.
"In futuro ­ ha aggiunto Gazzolo ­ avvieremo anche una riflessione di sostenibilità rispetto alla
compresenza di due termovalorizzatori, con l' obiettivo di arrivare a uno solo". Se ne parla dopo il 2020.
euro destinati per il 2015 a sette interventi di messa in sicurezza e alla costruzione di nuovi plessi
scolastici. Il provvedimento e stato illustrato dall' assessore alla Scuola Patrizio Bianchi. Si tratta della
messa in sicurezza degli immobili di proprietà della Provincia e di opere da realizzare nelle scuole dei
comuni di Bertinoro, Cesena, San Mauro Pascoli, Galeata e Meldola. "Altro tema centrale e quello della
formazione e del lavoro: per il territorio di Forlì ­Cesena abbiamo già stanziato per il 2015 sul Fondo
sociale europeo 11 milioni di euro per l' istruzione, la formazione professionale, l' Its, l' avviamento al
lavoro e l' inclusione sociale".
la protagonista della sperimentazione sul tema dell' Area Vasta, che partirà a breve. Ad annunciarlo l'
assessore al Riordino istituzionale Emma Pettiti.
"Si tratta di una sfida importante, che vedrà questo territorio motore del progetto di riordino istituzionale
avviato con l' approvazione della legge 13 da parte dell' Assemblea legislativa. Siamo in fase di
attuazione, entro l' anno partiremo con i progetti di sperimentazione, che per la Romagna saranno una
grande opportunità, a partire dall' ambito turistico. Semplificare e riorganizzare i servizi sono gli
elementi fondamentali della legge, e questo territorio ha già dato prova di saperlo fare. L' obiettivo e
creare efficienza ed economia all' interno del percorso di riforma. Mi auguro che questa
sperimentazione possa diventare un laboratorio a livello nazionale".
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di San Mauro
Torna domani la tradizionale Festa d' Autunno di
San Mauro
Nel pomeriggio letture da brivido in biblioteca e in serata corteo in maschera per le vie
del centro tra sbandieratori e figuranti
Ricollegandosi a un' antica tradizione
romagnola, ritorna domani la Festa d' Autunno
per le vie e piazze del centro di San Mauro
Pascoli. Dalle ore 16,30 nella biblioteca
comunale Pascoli, "letture da brivido", storie di
mostri, streghe e fantasmi, a cura dei lettori
volontari. Dalle ore 20 il centro sarà animato
dalle magiche atmosfere delle "favole", tra
mangiafuoco, truccabimbi, saltimbanchi,
figuranti, musicisti e danzatori scatenati. A
organizzare l' appuntamento per l' 11° anno
consecutivo è il Comune di San Mauro i n
collaborazione con l' associazione dei
commercianti di Made in San Mauro Pascoli. Il
programma di quest' anno comprende: ore
20,30 partenza del corteo e sfilata per le vie
del centro. Apriranno la kermesse i
componenti della Power Marching Band di
Bertinoro. A seguire i figuranti medievali delle
Compagnie S. Michele di Gatteo, Brunoro di
Forlimpopoli e la Corte di Giovedia di San
Mauro P a s c o l i , c h e s i a l t e r n e r a n n o i n
combattimenti tra il suono dei tamburi e gli
sbandieratori.
Ritornano anche gli allievi della scuola di
danza D&D. La manifestazione gratuita sarà
animata da circa 60 artisti.
Nel corso della festa, Made in San Mauro
proporrà un menù a base di piada, piadipizza, pizzette, pop corn, zucchero filato, castagne, bibite e vin
brulè. Durante la manifestazione saranno vietati petardi, botti e simili.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di San Mauro
Gli Amici di Casa Insieme ospiti in Municipio a Sarsina
Ultimo weekend per ammirare le opere di Eugenio
Barbieri
SAN MAURO Dopo la recente scomparsa è la prima occasione di rivedere le opere di
una delle firme del neorealismo europeo
Ancora un weekend per ammirare le opere di
Eugenio Barbieri, artista forlivese morto lo
scorso agosto. La preziosa occasione, la
prima dopo la recente scomparsa, di rivedere
le opere di una delle firme del nuovo realismo
europeo, è offerta dal Cantiere Artistico 2015
che torna per il secondo ed ultimo fine
settimana dedicato all' arte contemporanea sul
tema "Dialogo". La rassegna, a cura di Marco
Bianchi e dell' Associazione "Il Cantiere
Artistico", torna domani e domenica allo spazio
ex Mir Mar, in via Roma a San Mauro Pascoli
dalle ore 17.30 alle 23.30. Due pomeriggi per
scoprire i maestri del contemporaneo Eugenio
Barbieri, Ilario Fioravanti (con i due bronzi
inediti Prometeo e Pensatore), Vanni Spazzoli
(con le gigantografie), ma anche le voci
emergenti di Marco Cingolani, Marta Mancini,
Diego Peri, Gilda Sancisi, Roberto Vandi e
tanti altri. In tutto 42 firme rappresentative della
sensibilità artistica contempora nea che sarà
protagonista sia di tradizionali itinerari
espositivi che attraverso proposte sperimentali
e performance.
Il programma di domani si arricchisce di due
momenti speciali: Gianfranco Miro Gori e
Romina Guidori apriranno il pomeriggio con
"Dialogo: laboratorio di filosofia" (ore 18­
19.30). A seguire il bolognese Gruppo 77 darà vita ad una performance dal titolo "Poerosla sensualità
nelle parole della poesia" (ore 19.45).
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di San Mauro
SERIE C MASCHILE
Falco piega il Riviera Volley
Infoalberghi Rimini 2 (23­25; 25­15; 25­20; 16­
25; 15­13) FALCO SERVIZI: Lombardi (P) 9,
Ercoles (C) 3, Fallace (S) 1, Mair (S) 26, Santi
(O) 12, Bianchi (S) 3, Piovano (C) 12, Magi
(L), Costantino, Pagnoni, Silvestri, Silvagni,
All. Gramaccioni.
INFOALBERGHI RIMINI: Fosci (L1), Muccioli
4, Benedetti 16, Mondaini 12, Arcangeli, Rossi,
Soglia 13, Oliva 8, Sarti (K) 14, ne: Di Michele,
Costanzi (L2), Frisoni, Fabbri. All. Ricci SAN
GIOVANNI IN MARIGNANO Nell' anticipo
della seconda giornata di campionato di serie
C msachile vittoria al tie break per la Falco,
destinata a recitare un ruolo da protagonista.
Una bella partita giocata a tratti con un'
inensità altissima da entrambe le parti della
rete, per i padroni di casa solo il rammarico di
non essere riusciti conquistare tutti e tre i punti
in palio contro un ostico Rimini. La squadra di
Ricci ha sempre creduto nelle proprie capacità
e non ha mai mollato la presa a parte il
secondo set in cui è calato di tensione,
attenzione ed efficacia ma che, a differenza di
quanto talvolta succedeva nella scorsa
stagione, non è abbattuto rimettendosi
rapidamente in carreggiata e rimanendo bene
in partita in tutti i restanti tre parziali.
PRIMA GIORNATA (oggi): Volley Spem
Faenza ­Titan Services San Marino (ore 17.30); Riviera Volley Rimini Atletico Venturoli Bologna (ore
17); Rubicone San Mauro Pascoli ­Falco San Giovanni Marignano (ore 18); Zinella Vip Bologna ­Sama
Portomaggiore (ore 19), Budrio­Villafranca (ore 18). Riposa: Elettrocentro2 Bellaria.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Confindustria digitale. «Svanirebbero efficienza e risparmi»
Catania: «No al taglio della spesa It nella Pa»
Vorrebbe essere "polite", ma più si va avanti
nella conversazione e più Elio Catania,
presidente di Confindustria Digitale, non riesce
a fare a meno di infervorarsi. E sulla possibilità
che il comma 3 dell' articolo 29 della legge di
Stabilità vada in porto è tranchant: «Vorrei non
dovermi occupare di questo argomento».
Il tema è il taglio del 50% della spesa in It della
Pa in Italia. Una misura inattesa dalle
associazioni di settore e comparsa nella legge
d i Stabilità. Nel dettaglio del comma 3 dell'
articolo 29 si legge che «La procedura di cui ai
commi 1 e 2 ha un obiettivo di risparmio di
spesa annuale, a decorrere dall' anno 2016,
del 50% rispetto alla spesa annuale media del
triennio 2013­2015 nel settore informatico». Il
che, stando agli attuali valori di spesa,
potrebbe valere dai 2,5 ai 3 miliardi di euro di
risparmi visto che fra Pa centrale e locale nel
2014 la spesa è stata di poco inferiore ai 5,1
miliardi, in discesa rispetto ai 5,7 del 2012 e ai
5,191 del 2013 (fonte Assinform­
Netconsulting).
Ma per il numero uno di Confindustria Digitale
l' eventualità che l' intervento possa arrivare a
destinazione va scartata con decisione.
«È una misura inconcepibile, incomprensibile. Noi non ce lo meritiamo; il Paese non lo merita». L'
incredulità poggia innanzitutto sul confronto con gli altri Paesi che ­ sempre secondo le rilevazioni
Assinform­Netconsulting ­ vedono una spesa pro capite di 85 euro in Italia contro i 186 della Francia, i
207,2 della Germania e i 323 in Uk. E anche la misurazione della spesa sul Pil nel 2014 vede l' Italia allo
0,003%, come la Spagna, ma al di sotto dello 0,005% di Francia e Germania e soprattutto dello 0,009%
in Uk. L' allarme, comunque, va oltre i numeri. «Quello che sorprenderebbe ­ dice Catania ­ se la misura
restasse così com' è, e uso volutamente il condizionale, è che si andrebbe a intaccare l' unico,
strumento in grado di assicurare una spending review strutturale nella Pa. L' uso dell' Ict consente
efficienze e quindi risparmi». Certo, Catania non si sottrae all' idea che nella Pa possano esserci
margini di risparmio sul fronte It: «Siamo i primi ­ dice ­ a condividere la necessità di razionalizzare.
Esistono migliaia di centri di calcolo che potrebbero essere ridotti con il cloud. Poi c' è tutto il problema
dell' interoperabilità delle banche dati. Ma sono questioni che vanno affrontate con metodo, e soprattutto
senza vanificare tutta la parte di sviluppo messa in campo dal Governo».
È su questo specifico punto poi che Catania da una parte vede nerissimo per il futuro di progetti
strategici e dall' altra mostra le maggiori difficoltà a capire la ratio dell' intervento. «Vogliamo per caso
bloccare i progetti sulla Sanità digitale, l' Anagrafe unica, la semplificazione burocratica, la giustizia
digitale?», si chiede quindi Catania. E allo stesso tempo, sulle ragioni di base dell' intervento «abbiamo
notato un' accelerazione da parte del Governo sulle tematiche legate al digitale. Cito i 2,2 miliardi di
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
euro già allocati per la banda ultralarga, il progetto sulla scuola digitale, ma anche il summit previsto a
novembre alla Reggia di Venaria». Insomma, «nel momento in cui certi processi hanno preso l' abbrivio,
una battuta d' arresto come questa sarebbe devastante».
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ANDREA BIONDI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Manovra: si tratta su Sud, Caf e Province
Ok del Senato alle coperture ­ Grasso apre la sessione di Bilancio: solo uno stralcio
ROMA Da Palazzo Madama arriva l' ok allo
schema di coperture della "stabilità" e i l
presidente del Senato, Piero Grasso, apre
formalmente la sessione di Bilancio. Con un
solo stralcio: a saltare è la norma sullo
spostamento a Palazzo Chigi dell'
Osservatorio sui servizi pubblici locali perché
considerata di carattere "ordinamentale". E
intanto entra subito nel vivo la partita sui
ritocchi da apportare al testo. Ieri a Palazzo
Madama c' è stata una prima riunione tra
Governo e maggioranza alla quale hanno
partecipato, oltre alle relatrici Magda Zanoni
(Pd) e Federica Chiavaroli (Ap), il viceministro
all' Economia, Enrico Morando, e i
sottosegretari Pier Paolo Baretta, Enrico
Zanetti e Paola De Micheli. Tre i capitoli già
individuati per possibili ritocchi: Sud, nodo
Province, ovvero la salvaguardia dei servizi di
area vasta (v.Il Sole 24 Ore di ieri), e la
riduzione del taglio della dote per i Caf.
Tra i nodi che sarebbero stati affrontati anche
quello delle pensioni ma la strada per l'
eventuale inserimento del prestito
previdenziale nella manovra appare tutta in
salita. Anche se continua il pressing della
minoranza Pd che chiede anche correzioni sull' innalzamento della soglia del contante.
Ma anche Ap preme per migliorare il testo: Maurizio Sacconi chiede di riportare a 6mila euro il plafond
per la detassazione del premio di produttività (contratti aziendali) e di unificare le norme per
accompagnare il lavoratore negli ultimi anni che precedono la pensione con un rapporto part time. Ap
insiste anche per potenziare il pacchetto Sud e quello sulla famiglia. Il quadro sarà più chiaro la
prossima settimana dopo l' incontro di Matteo Renzi con tutti i parlamentari Pd sulla manovra, in
programma martedì, che sarà seguito mercoledì da una riunione dei soli senatori democratici.
Gli emendamenti dei gruppi parlamentari dovranno essere presentati in commissione Bilancio entro il 7
settembre. Al di là dell' esito del confronto tra Governo e maggioranza, se Bruxelles darà l' ok all' utilizzo
della clausola migranti, e quindi di altri 3,3 miliardi di flessibilità, la manovra dovrà inglobare il taglio
dell' Ires già dal 2016 e una dote per l' edilizia scolastica. A questo proposito ieri il ministro Pier Carlo
Padoan ha incontrato a Roma l' Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini.
Tornando alla formalizzazione dell' avvio della sessione di bilancio a Palazzo Madama, la commissione
Bilancio nel suo parere preventivo aveva anzitutto dichiarato «conforme» la copertura della "stabilità" e
aveva espresso alcuni dubbi su più di una misura. A partire da quelle per garantire una via transitoria
tra il superamento del patto di stabilità interno per gli enti locali e l' entrata in vigore del pareggio di
bilancio. Qualche perplessità anche sulla ragionevole durata del processo e sulla proroga degli
interventi per la messa in sicurezza degli uffici giudiziari di Palermo. Alla fine Grasso ha deciso per un
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
unico stralcio, quello sull' Osservatorio dei servizi pubblici locali, non senza qualche polemica in Aula
per la ripetuta mancanza del numero legale.
Intanto sul rinnovo del contratto dei ministeri la protesta si allarga dal Mef agli altri ministeri dove i
sindacati hanno indetto assemblee dal 5 al 13 novembre.
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MARCO ROGARI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
L' altro fronte. Direttiva della Guardia di finanza
La Gdf vigila sui fondi pubblici
Il Nucleo speciale spesa pubblica della
Guardia di finanza e i Reparti della Guardia di
finanza specificamente delegati potranno
accedere e consultare l' anagrafe dei conti e
più in generale esercitare tutti i poteri previsti
dalla normativa antiriciclaggio, per l'
esecuzione di analisi, ispezioni e controlli sull'
impiego delle risorse del bilancio dello Stato,
delle regioni, degli enti locali e dell' Unione
europea.
Dopo la norma prevista l' anno scorso dalla
legge comunitaria sono ora intervenute le
direttive operative del Comando Generale
della Gdf con una direttiva del 27 ottobre per il
puntuale e corretto svolgimento di queste
attività.
Il documento trae origine dalla normativa in
vigore già da qualche anno (Dl 83/12) in base
alla quale il Nucleo della Gdf può utilizzare le
potestà previste per il contrasto al riciclaggio
del decreto legislativo 231/2007, anche ai fini
di indagini e vigilanza sul corretto utilizzo di
specifiche erogazioni pubbliche.
Questa normativa è stata integrata lo scorso
anno dalla legge 161/2014 (legge europea
2013 bis) mediante il conferimento al Reparto
speciale del Corpo di questi penetranti poteri anche per le analisi, le ispezioni e i controlli sull' impiego
delle risorse del bilancio dello Stato, delle regioni, degli enti locali e dell' Unione europea.
Si tratta della possibilità di accedere anche per queste investigazioni ai dati e i contenuti dell' Archivio
dei rapporti finanziari ove sono custodite tutte le informazioni relative ai rapporti tra contribuenti e
intermediari finanziari e di esercitare i poteri previsti dalla normativa valutaria.
È il caso della richiesta di informazioni agli intermediari, finanziari e bancari per l' acquisizione di
documentazione relativa ai rapporti con i contribuenti interessati, dell' esibizione di documentazione
contabile, dell' assunzione delle dichiarazioni dalle persone sottoposte a controllo, dell' esecuzione di
accessi, ispezioni, ricerche e verifiche presso esercizi pubblici e locali aziendali o commerciali.
È possibile ricorrere, più in generale, a tutte le potestà attribuite alla Gdf dalle norme tributarie. A questo
proposito il Comando generale fornisce le direttive operative per l' accesso alle banche dati. Viene così
disposto che l' accesso all' archivio dei rapporti finanziari costituisce una facoltà del Nucleo speciale che
non può essere delegata ai Reparti.
Questo accesso, tuttavia, deve essere sempre subordinato alla sussistenza di concrete esigenze di
approfondimento in merito a potenziali ipotesi di illegalità.
La direttiva è finalizzata a evitare utilizzi indiscriminati e ingiustificati dell' archivio che contiene dati
particolarmente sensibili: per questa ragione non sono consentiti accessi volti esclusivamente alla
ricerca preventiva e generica di possibili indizi di irregolarità.
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30 ottobre 2015
Pagina 49
Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
L' attività di vigilanza sui flussi di spesa pubblica con l' esercizio dei poteri in questione può essere
svolta anche dagli altri Reparti del Corpo in ben individuate ipotesi che esulano dalla semplice analisi
dei fenomeni essendo tale attività di esclusiva competenza del ripetuto Nucleo speciale.
Sotto il profilo procedurale, i Reparti esterni possono essere attivati sia autonomamente dal Nucleo
speciale, sia in relazione ad autonome esigenze ispettive da loro manifestate e, in quest' ultimo caso,
dovranno chiedere una delega ad hoc al Nucleo.
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ANTONIO IORIO
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30 ottobre 2015
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
L' assemblea dell' Anci. Comuni fino a 5mila abitanti: il Governo apre alla sospensione degli
obblighi previsti dal 1° gennaio 2016
Gestioni associate verso lo stop
Nei correttivi incentivi reali e la cancellazione delle rigidità del meccanismo
Torino Dal governo arriva, all' assemblea dell'
Anci, u n s o s t a n z i a l e v i a l i b e r a a l l a
sospensione degli obblighi di gestione
associata per i quasi 6mila piccoli Comuni,
che dovrebbe partire dal 1° gennaio senza che
però siano stati affrontati i problemi alla base
della pioggia di proroghe di questi anni.
«Avviamo subito il confronto con i sindaci sulla
via da imboccare ­ apre il sottosegretario di
Palazzo Chigi, Claudio De Vincenti, che segue
i dossier della manovra sugli enti locali ­
tenendo fisso l' obiettivo di una crescita
d i m e n s i o n a l e d e l l e amministrazioni p e r
aumentare la capacità di garantire servizi». L'
obiettivo, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, è
condiviso, ma finora gli obblighi di gestione
associata hanno prodotto più rinvii che
riorganizzazioni amministrative per gestire
insieme servizi sociali, sicurezza, asili nido,
protezione civile e così via. La storia di questi
obblighi data infatti dal 2010, e prevedeva un
calendario progressivo con l' associazione di
tre funzioni fondamentali all' anno: il fallimento
di queste tappe ha portato al termine unico del
1° gennaio prossimo, ma le indagini avviate
nelle scorse settimane dal Viminale hanno
certificato che la situazione è ferma. Di qui l' idea della nuova sospensione, che potrebbe arrivare con
gli emendamenti alla manovra o in un altro provvedimento se sarà considerata misura troppo
"ordinamentale" per finire nella legge di stabilità.
Gli ostacoli lamentati dai Comuni sono due: l' assenza di incentivi reali alle associazioni e soprattutto l'
eccessiva rigidità del meccanismo, che impone a tutti i Comuni sotto i 5mila abitanti (3mila in
montagna) di costruire associazioni che amministrino almeno 10mila abitanti. Densità demografiche e
articolazioni dei servizi cambiano però da territorio a territorio, e lo stesso target di 10mila abitanti può
rivelarsi facilissimo da raggiungere in alcune aree e praticamente impossibile in altre. Le Regioni
avrebbero potuto ritoccare questi parametri, ma poche l' hanno fatto a conferma di una scarsa
attenzione collettiva sulla traduzione degli obblighi in realtà.
Una nuova sospensione non basterebbe ovviamente a risolvere i problemi, ma l' idea è di utilizzare il
nuovo tempo supplementare per ripensare integralmente le regole.
«Bisogna cancellare il criterio legato al numero di abitanti ­ rilancia Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e
vicepresidente Anci ­ e cominciare a ragionare per bacini omogenei di aggregazione, dentro cui
sviluppare unioni decise dagli stessi Comuni. In sei mesi si può fare».
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Pagina 52
Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
Nell' agenda dei piccoli Comuni c' è però anche un' altra scadenza, ancora più ravvicinata e intricata
nella gestione. Dal 1° novembre i sindaci fino a 10mila abitanti non potranno più ottenere il via libera per
nessun acquisto che non passi dalle centrali uniche, mentre la manovra ridisegna tutto il sistema dal 1°
gennaio prossimo, estendendo ai piccoli Comuni la deroga per i mini­acquisti (fino a 40mila euro) già
prevista per gli altri. Senza un intervento, si rischia un blocco bimestrale degli appalti provocato da una
norma che di fatto è stata accantonata dallo stesso governo: per rimediare, però, è indispensabile un
correttivo da far entrare in vigore subito. La sede potrebbe essere il decreto con il salva­Regioni che nel
prossimo Consiglio dei ministri fisserà le regole per consentire il ripiano in 30 anni dei disavanzi creati
dall' errata gestione delle anticipazioni di liquidità prodotte dai provvedimenti del 2013 che hanno
sbloccato i pagamenti alle imprese. In discussione, in vista di quel provvedimento, c' è anche l' ipotesi
di sanatoria per le delibere con gli aumenti fiscali approvate dai Comuni dopo il termine per i bilanci
preventivi scaduto il 30 luglio scorso (il problema non riguarda la Sicilia, dov' era arrivata la proroga fino
al 30 settembre). Il problema riguarda circa mille Comuni, molto spesso per la revisione dei parametri
della Tari (la tariffa rifiuti era stata oggetto di sanatoria ex post anche nel 2014), la pressione per un
intervento è forte ma si scontra con la contrarietà di Palazzo Chigi (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), perché
permettere di applicare le aliquote approvate fino al 30 settembre significherebbe nei fatti annullare l'
effetto più importante del «no» a nuove proroghe dei preventivi imposto a luglio dal Governo. Non solo:
l' annuncio dell' addio alla Tasi sull' abitazione principale è stato dato dal premier Matteo Renzi il 18
luglio, e c' è il timore di possibili aumenti "strumentali" con il solo obiettivo di far crescere i rimborsi per il
mancato gettito dei prossimi anni (come accaduto sulla mini­Imu due anni fa). Intanto l' Economia, che
nelle settimane scorse aveva invitato i sindaci ad annullare le delibere in autotutela, ha avviato i ricorsi
contro i Comuni che stanno provando ad applicarle comunque, chiedendo al Tar la sospensione per
evitare problemi nel saldo di dicembre.
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GIANNI TROVATI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Sanità. Rapporto del Crea del Policlinico «Tor Vergata»
Sulla salute il «flop» del federalismo
Il paradosso delle regioni in rosso che fanno
pagare i ticket e le addizionali Irpef e Irap più
pesanti ai loro cittadini, ma che intanto curano
meno e meno bene.
La spesa sanitaria che riduce i disavanzi ma
che, tra continui tagli per tamponare i conti
pubblici nell' emergenza finanziaria, precipita
fino a ­28,7% rispetto alla media Ue del ­14.
La prevenzione finanziata metà rispetto alla
Svezia e un terzo rispetto alla Germania. I
farmaci che arrivano sul mercato con il 30% in
meno dei maggiori partner Ue. E una fuga
dalle cure degli italiani più poveri che si
traduce in 2,7 milioni di famiglie che scansano
medici e ospedali perché non possono
permetterselo. Gli esperti del Crea di Tor
Vergata lo definiscono «universalismo
imperfetto».
Potremmo ribattezzarla la maionese impazzita
della sanità pubblica. Quella di un federalismo
con troppi guasti, frutto amaro di tagli lineari e
di uno Stato che non ce l' ha fatta a governare
con equità il diritto alla salute universale
sancito dalla Costituzione.
È ricco di spunti, riflessioni, casi e analisi l' XI
«Rapporto Sanità» presentato ieri dal Crea del
Policlinico romano «Tor Vergata». Un rapporto che non può non lasciare con l' amaro in bocca: per il
troppo tempo perso nella faticosa transizione federalista, per gli errori compiuti in tante sedi sia locali
che nazionali, anche per gli slogan che non raramente circondano le diagnosi del "malato Ssn", come
delle terapie impiegate con enfasi ragionieristica non raramente eccessiva. E naturalmente non poteva
mancare un riferimento ai tagli alla sanità pubblica, quelli che anche quest' anno riserva la manovra
2016 e che dagli anni della tempesta finanziaria hanno fatto recedere pesantemente il finanziamento del
Ssn.
«Le promesse sul finanziamento, da ultimo nel Patto della Salute, anno dopo anno sono state smentite
dai fatti, come anche quelle di non toccare i settori che più sono stati oggetto di interventi, prima di tutto
il farmaceutico», ha dichiarato il curatore del rapporto, Federico Spandonaro. Ma «questo approccio
non sembra essere più sostenibile. Quello sin qui realizzato è un universalismo crescentemente
diseguale». Per girare definitivamente pagina.
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I chiarimenti di ministero del lavoro e Inps. Non va indicato il riscatto del fondo pensione
Case sfitte rivalutate nell' Isee
Per la dichiarazione sostitutiva valgono le regole fiscali
Vanno seguite le regole fiscali per la
dichiarazione ai fini Isee dei redditi fondiari dei
beni non locati. Quindi, deve essere indicata la
rendita rivalutata (5% per i fabbricati e 5 %
oppure 15% per i terreni) ed, eventualmente,
anche la maggiorazione di un terzo qualora l'
immobile sia a disposizione.
È quanto precisano, tra l' altro, ministero del
lavoro e Inps, correggendo le «istruzioni per la
compilazione» della dichiarazione sostitutiva
unica (Dsu), in risposta a un quesito sul nuovo
Isee.
Regole fiscali. I quesiti completi di risposte
sono stati pubblicati ieri sul sito del ministero
del lavoro dove, peraltro, vengono
periodicamente aggiornate le Faq dell' Inps
raccolte dai Caf.
Uno dei quesiti concerne i redditi fondiari di
beni non locati soggetti alla disciplina dell' Imu
caso per il quale, viene fatto notare, nelle
istruzioni (pag. 15 punto 6.4) non si tiene conto
della rivalutazione del 15% (o 5% coltivatori
diretti) prevista per i redditi 2013. Pertanto, si
chiede se nel calcolo si debbano seguire le
regole fiscali o le istruzioni (FC4_16). La
risposta spiega che vanno seguite le regole
fiscali «onde evitare disparità di trattamento».
In particolare, vanno copiati i dati dalla
dichiarazione dei redditi o vanno calcolati se si è esonerati dalla presentazione di tale dichiarazione. Va
inserita, dunque, la rendita rivalutata (5% per i fabbricati e 5 o 15% per i terreni) oltre alla
maggiorazione di 1/3 nel caso in cui il fabbricato sia a disposizione.
Il riscatto del fondo pensione. Altro quesito riguarda il reddito derivante dal riscatto anticipato del fondo
pensione (FC2_20). È stato chiesto di sapere se tale riscatto rientri nei redditi da dichiarare nella Dsu.
La risposta è negativa. In quanto assimilati al trattamento di fine rapporto lavoro (Tfr), questi redditi non
rilevano ai fini Isee.
Il c/c del professionista.
Libero professionista utilizza un solo conto corrente, sia per fini personali sia professionali. Si è chiesto
di sapere se il conto corrente sia da considerare parte del patrimonio mobiliare personale del soggetto
e, se sì, in quale misura (FC2_21). La risposta è affermativa: il conto corrente va considerato ai fini Isee
e per l' intero valore. In particolare, poiché non si è in grado di distinguere il conto corrente intestato alla
persona fisica da quello intestato al professionista (perché coincidenti nella stessa persona, cosiddetti
«conti promiscui»), va compilato il quadro FC2 della Dsu. Pertanto, andrà assunto il valore del saldo
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Pubblica Amministrazione
contabile attivo, al lordo degli interessi, al 31 dicembre dell' anno precedente a quello di presentazione
della Dsu, ovvero, se superiore, il valore della consistenza media annua riferita allo stesso anno.
Gli interessi bancari.
Altra Faq precisa che gli interessi su conti correnti e depositi bancari vanno inseriti, ai fini Isee, nelle
sezioni relative al patrimonio mobiliare laddove è previsto che il valore da indicare è quello del saldo
contabile attivo «al lordo degli interessi». Invece, gli interessi su altri tipi di reddito non vanno dichiarati,
in quanto rientrano nel «calcolo fittizio» (reddito figurativo delle attività finanziarie), basato su quanto
dichiarato nel quadro (F5) del patrimonio mobiliare.
Un nuovo Isee. Se il partner viene licenziato si può aggiornare l' Isee. Infatti, a chi ha chiesto se sia
possibile richiedere l' Isee corrente nel caso in cui il coniuge del «dichiarante» sia stato licenziato in data
30 giugno 2015, è stato risposto affermativamente, ma a patto che, al contempo, si verifichi pure una
variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto a
quella dell' Isee ordinario.
DANIELE CIRIOLI
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ASSEMBLEA ANCI/ La tesi dei comuni piace al governo. L' obbligo verso il rinvio
Associazionismo forzoso flop
Meglio forme di aggregazione spontanee e omogenee
L' associazionismo comunale forzoso è fallito.
L' obbligo per i piccoli comuni di mettere
insieme le funzioni su base demografica,
imposto dal decreto legge n. 78/2010, va
messo definitivamente da parte, per ripartire
invece da forme di aggregazione spontanea,
dal basso, sulla base di bacini omogenei per
territorio. Ecco perché l' appuntamento con l'
obbligo di gestione associata delle funzioni,
previsto per il 1° gennaio 2016, va
nuovamente spostato in avanti. Ma questa
volta non dovrà trattarsi di una semplice
proroga, bensì di un ripensamento globale di
un modello che «ha fallito» (come certificato
anche dal ministero dell' interno e dalla Corte
dei conti, si veda ItaliaOggi del 4/9/2015). Lo
chiedono i comuni e lo pensa anche il governo
che su questo punto ha promesso «non il
solito emendamento di proroga per risolvere
una situazione emergenziale, ma un intervento
di ampio respiro per realizzare processi
aggregativi senza forzature».
Il sottosegretario al ministero dell' interno,
Gianpiero Bocci, intervenendo a Torino all'
assemblea dell' Anci, ha risposto così alle
sollecitazioni dei sindaci dei piccoli comuni, i
primi interessati a uscire da una situazione di
stallo che sta penalizzando anche le unioni.
«L' obbligatorietà delle funzioni sta creando un clima di sfiducia», ha osservato Dimitri Tasso,
coordinatore della Conferenza nazionale Unioni di comuni e associazionismo dell' Anci, «perché la
normativa non chiarisce bene quali siano le funzioni da mettere insieme, mentre invece associare i
servizi non crea alcun problema. Ecco perché occorre una sospensiva, per riscrivere velocemente le
regole. Sei mesi potrebbero bastare per individuare i bacini omogenei».
Parole che suonano come musica per le orecchie di chi come Franca Biglio, presidente dell' Anpci, l'
associazione nazionale dei piccoli comuni, si è sempre pervicacemente opposto all' associazionismo
calato dall' alto, propugnando invece un modello di aggregazione basato sulla condivisione dei servizi.
«Finalmente l' Anci ha capito quello che noi diciamo da sempre: l' associazionismo forzoso avrebbe
distrutto i piccoli comuni e il paese». «Ora però», ha messo in guardia il sindaco di Marsaglia (Cn),
«non vorremmo che si cadesse dalla padella alla brace. I bacini ottimali devono essere decisi dal
basso, ma non dalle province, come invece sostiene l' Anci (lo ha ribadito ieri in assemblea il sindaco di
Pesaro Matteo Ricci ndr) perché questo significherebbe far prevalere nuovamente le decisioni dei
grandi comuni favoriti dal meccanismo del voto ponderato».
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I piccoli comuni saranno dunque al centro delle interlocuzione tra sindaci e governo nei prossimi mesi.
E per questo la platea dell' Anci ha accolto con favore l' annuncio del ministro dell' interno, Angelino
Alfano, di dedicare una delle prossime riunioni della Conferenza stato­città esclusivamente alle
problematiche dei mini enti che spesso lamentano di essere dimenticati dal governo nonostante
costituiscano il 70% dei municipi italiani e il 54% del territorio.
«I piccoli comuni rappresentano solo l' 1% della spesa pubblica ma in questi anni sono stati colpiti da
politiche restrittive che ne hanno solo incrementato la crisi e lo spopolamento», precisa Massimo
Castelli, sindaco di Cerignale (Pc) e coordinatore nazionale Anci piccoli comuni, «bisogna quanto prima
invertire la rotta favorendone il ripopolamento con incentivi e semplificazioni».
La legge di stabilità, tuttavia, nella parte in cui riduce il turnover al 25%, rendendo di fatto impossibile
rimpiazzare il personale cessato nei mini enti, sembra andare in direzione opposta.
Il tema delle riforme si lega, infatti, a doppio filo al cantiere della manovra che in linea di massima piace
all' Anci. I sindaci apprezzano il superamento del patto di stabilità, sostituito con il pareggio di bilancio
light (entrate finali e spese finali di competenza), lo sblocco degli avanzi di amministrazione p e r
realizzare gli investimenti (anche se sul punto, a causa anche della scarsa chiarezza del ddl,
permangono forti dubbi, come ha osservato Pier Sandro Scano, sindaco di Villamar (Vs) e presidente di
Anci Sardegna), la maggiore spinta su fabbisogni standard e capacità fiscale per l' attribuzione delle
risorse e la compensazione integrale del gettito Imu­Tasi mancante dopo l' abolizione delle tasse sulla
prima casa. Ma ci sono ancora alcuni importanti nodi da sciogliere. In primis i 500 milioni di tagli alle
province che renderebbero impossibile agli enti di area vasta la gestione delle funzioni fondamentali.
Sul punto, però, è arrivata un' apertura dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Claudio De
Vincenti che ha promesso alle province l' impegno del governo a «garantire le risorse necessarie a
svolgere la loro missione istituzionale in attesa che si compia il processo di riforma». Un impegno
apprezzato dal presidente dell' Upi e sindaco di Vicenza, Achille Variati. «È un segnale positivo che va
nella direzione giusta, per arrivare a modificare il taglio agli enti di area vasta, partendo da dati certi»,
ha commentato. De Vincenti, infine, ha difeso il contestato tetto del turnover, precisando come non sia in
contraddizione col decreto Madia del 2014, ma vada invece inquadrato proprio nell' ottica della riforma
della p.a. recentemente approvata dal parlamento (legge n.
124/2015). Il tetto in ogni caso non impatterà negativamente sul ricollocamento del personale
provinciale.
FRANCESCO CERISANO
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
evasione fiscale
Dagli enti 78 mila segnalazioni
Aveva 41 appartamenti affittati «in nero» agli
studenti e grazie alla segnalazione del comune
la Guardia di finanza ha recuperato 21 milioni
d i e u r o d i tributi evasi. È questo uno dei
risultati della sinergia tra comuni, Anci, Ifel,
Guardia di finanza e Agenzia delle entrate nel
campo dell' accertamento dei tributi, nata da
un protocollo d' intesa, i cui risultati sono stati
illustrati ieri al Lingotto durante l' assemblea
dell' Anci. Risultati che sono di primo piano, ha
spiegato il responsabile per la finanza locale
dell' Ifel, Andrea Ferri. Più di 78.000
segnalazioni dei comuni d i f e n o m e n i d '
evasione di tributi erariali. Trecento milioni di
maggiore imposta accertata, di cui il 50% già
riconosciuto da parte dei contribuenti. E 22
milioni di euro distribuiti tra 600 comuni, come
frutto del lavoro svolto per l' accertamento dei
tributi erariali. L ' i n c o n t r o è s t a t o a n c h e
occasione per presentare i risultati dei comuni
che, più di altri, si sono distinti nell' impegno,
previsto dal protocollo, di segnalare a Gdf e
Agenzia i casi «sospetti» per favorire l'
emersione di fenomeni di evasione ed
elusione nelle città. A fronte di questo
impegno, ai comuni stessi viene riconosciuta
una parte delle somme recuperate: a guidare
la classifica delle regioni che incassano di più
è la Lombardia (8,66 milioni pari al 39,5% sul totale), seguita dall' Emilia Romagna (5,9 milioni, 27%),
dalla Liguria e dal Piemonte (entrambe al 6,7%), dalla Toscana, dal Veneto, dalle Marche e dal Lazio.
Se però si rapporta il tutto alla popolazione residente la questione cambia, ed è in testa l' Emilia
Romagna (1,3 euro per abitante) seguita dai 93 centesimi per abitante della Liguria e dagli 87 della
Lombardia. Se poi l' analisi si sposta sui singoli comuni i numeri si fanno ancora più interessanti, specie
per quelli meno grandi. Per ciascuno dei suoi 4.204 residenti, Palau riscuote più di 77 euro. Undici euro
per ogni cittadino sono spettati invece a Desenzano del Garda. A ogni cittadino di Milano, dove l'
anagrafe conta più di 1 milione e 300 mila soggetti, corrispondono invece 1 euro e mezzo circa di
maggiori introiti riscossi dal comune grazie alla collaborazione con Gdf e Agenzia delle entrate. Anche
le segnalazioni si fanno di più in alcuni territori e meno in altri: i numeri percentuali del 2015, in linea l'
anno precedente, dicono che il 30% circa delle segnalazioni le fanno i comuni in Emilia Romagna, il
19% in Lombardia, il 10,5% in Piemonte e il 10% in Toscana.
In Sicilia una segnalazione ha generato, nel 2014, 11.266 euro di imposta accertata, in Lombardia quasi
7.500.
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Il trattamento accessorio ancorato ai soldi del 2015
MATTEO BARBERO ­ Dal 2016, l'ammontare
delle risorse destinate annualmente al
trattamento accessorio del personale pubblico
non potrà superare l' importo del 2015 e dovrà
essere progressivamente ridotto in
proporzione alle cessazioni dal servizio. Il ddl
di stabilità 2016 torna all' antico e, dopo la
breve pausa del 2015, rimette la sordina alla
contrattazione decentrata. È solo da quest'
anno, infatti, che è venuto meno il tetto previsto
dall' art.
9, c. 2­bis, del dl 78/2010, che fino al 2014
prevedeva un meccanismo analogo di
contenimento, calibrato però sul 2010 come
anno di riferimento. La nuova norma, peraltro,
presenta una formulazione leggermente
diversa da quella contenuta nelle prime bozze.
Da un lato, il limite viene esplicitamente
previsto solo «nelle more dell' adozione dei
decreti legislativi attuativi degli articoli 11 e
17» della Legge Madia. Dall' altro lato, fermo
restando che il tetto al fondo è rappresentato,
come detto, dall' importo del 2015, non si
prevede più che esso debba essere
«determinato ( ) ai sensi dell' art. 9, c. 2­bis
secondo periodo» del dl 78/2010. Tale inciso
sembrava implicare che eventuali incrementi,
pur possibili nel 2015, dovessero essere
recuperati dal 2016. Inoltre, a differenza di quanto accadeva in passato, è stato inserito un nuovo
riferimento al «personale assumibile» per calcolare l' entità del taglio. Restano comunque possibili le
progressioni economiche orizzontali. Ovviamente, come evidenzia la relazione al testo, a essere
cambiato è soprattutto il contesto generale, in quanto si è riattivato il meccanismo degli scatti stipendiali.
In questo contesto, è chiaro che gli enti hanno ora convenienza ad aumentare il più possibile il fondo
2015, sia per ripararsi dai futuri tagli, sia per incrementare il proprio monte salari in vista di un eventuale
ulteriore incremento del contratto collettivo nazionale. Di regola, infatti, la quota di incremento del Ccnl
legato alla produttività, e dunque attribuito al fondo, è espresso come una percentuale del monte salari
di ciascun ente. Sui contratti, c' è da notare che i 300 milioni valgono lo 0,3% dato dall' inflazione
prevista nel 2015. Non si parla più dell' indice Ipca che in base alla riforma Brunetta doveva sostituire il
vecchio sistema proprio da questa tornata contrattuale e che è molto superiore: 1,5 nel 2015.
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LEGGE DI STABILITÀ 2016/ Le misure previste per gli immobili invenduti e non locati
Beni d' impresa con finti sgravi
L' aliquota Tasi dell' 1 per mille può salire fino al 2,5
Un finto sgravio Tasi p e r i beni merci delle
imprese. Questi immobili, infatti, anche il
prossimo anno saranno soggetti all' imposta
sui servizi, con l' aliquota, questa volta, dell' 1
p e r m i l l e . S a l v o c h e i comuni potranno
aumentarla fino al 2,5 per mille. Lo prevede il
testo del ddl Stabilità 2016, all' esame del
Parlamento, che fa finta di concedere un
trattamento agevolato a questi immobili,
invenduti e non locati, che per loro natura non
dovrebbero rientrare nel presupposto
impositivo, non potendo fruire dei servizi
comunali.
In realtà, si tratta di un' agevolazione
gattopardesca, perché non cambia nulla
rispetto all' attuale disciplina, nonostante la
norma preveda la riduzione dell' aliquota.
A i comuni v i e n e a t t r i b u i t o i l p o t e r e d i
aumentare l' aliquota, ridotta all' 1 per mille,
fino al 2,5 per mille. Quindi, di fatto,
assoggetta gli immobili delle imprese edilizie
allo stesso trattamento degli altri fabbricati. La
norma del ddl di Stabilità integra l' articolo 1,
comma 678, della legge 147/2013, stabilendo
che per i fabbricati costruiti e destinati dall'
impresa alla vendita, fintanto che permanga
tale destinazione e non siano in ogni caso
locati, l' aliquota è ridotta all' 1 per mille. I
comuni possono modificare la suddetta aliquota, in aumento, sino al 2,5 per mille o, in diminuzione, fino
all' azzeramento.
È peraltro illogico che gli stessi immobili siano esentati dall' Imu, che è un' imposta patrimoniale, e siano
assoggettati alla Tasi, che è un' imposta sui servizi, dei quali per la loro condizione di immobili invenduti
e non locati non possono fruire.
A normativa vigente non c' è alcuno dubbio che l' esenzione Imu non possa essere estesa all' imposta
sui servizi in assenza di una disposizione di legge ad hoc. Le disposizioni che prevedono benefici fiscali
sono di stretta interpretazione. L' articolo 2 del dl 102/2013 ha stabilito che i beni merce delle imprese
non pagano l' Imu dal 2014. L' agevolazione è condizionata dal fatto che gli immobili non siano locati.
Se dati in affitto anche per un breve periodo perdono lo status imposto dalla norma di legge e sono
soggetti all' imposta municipale. Il mancato riconoscimento della stessa agevolazione per la Tasi fa
emergere, se mai ce ne fosse bisogno, una totale mancanza di strategia del nostro legislatore. Se gli
immobili invenduti e non locati devono essere esclusi dal prelievo, e se proprio l' agevolazione deve
essere limitata a un solo tributo, è più corretto che l' esonero si applichi alla Tasi che all' Imu. La
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condizione di immobili inutilizzati dovrebbe escludere l' assoggettamento a un' imposta la cui finalità è
quella di finanziare i servizi indivisibili (trasporto locale, illuminazione, manutenzione stradale, verde
pubblico e così via). Peraltro, l' esenzione Tasi si applica in molti casi in cui il beneficio spetta per l' Imu.
Sono esonerati gli immobili posseduti da stato, regioni, province, comuni, comunità montane, consorzi
fra detti enti, ove non soppressi, dagli enti d e l servizio sanitario nazionale, purché destinati
esclusivamente ai compiti istituzionali. Le agevolazioni si estendono poi agli immobili adibiti al culto,
nonché a quelli utilizzati dagli enti non commerciali.
Tuttavia, nulla impedisce ai comuni d i deliberare con regolamento eventuali agevolazioni. Le
amministrazioni locali possono stabilire riduzioni senza un tetto massimo e esenzioni anche per la Tasi.
È opportuno che, con regolamento comunale, i beni merci delle imprese vengano esonerati dal
pagamento dell' imposta sui servizi.
SERGIO TROVATO
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Lo Scaffale degli Enti Locali
Autore ­ Franco Giuseppe Ferrari e Rosario
Ferrara Titolo ­ Commentario breve alle leggi
in materia di urbanistica ed edilizia C a s a
editrice ­ Cedam, Milano, 2015, pp. 1178
Prezzo ­ 120 euro Argomento ­ Le norme
statali in tema di urbanistica ed edilizia sono
state coinvolte in faticosi processi di
semplificazione, di spending review e di
riorganizzazione per enti e la giurisprudenza si
è potuta consolidare solo sulle norme non
modificate. Non è mancato su questi temi un
vivace contenzioso costituzionale che ha
contribuito a demarcare le linee di divisione
delle competenze tracciate dalla revisione
costituzionale del 2001. A distanza di cinque
anni dalla prima edizione, il Commentario
breve edito dalla Cedam è stato oggetto di una
sostanziosa revisione nelle norme e nei
commenti da parte degli autori, docenti e
professionisti esperti della materia, i quali
sono riusciti a coniugare il riferimento ai
p r i n c i p i g e n e r a l i e a l l ' impostazione
sistematica con il taglio operativo necessario
agli operatori pubblici e privati del settore,
compenetrando l' interpretazione del diritto
statale e del diritto regionale ed evidenziando
anche la varietà degli sviluppi giurisprudenziali
su base territoriale. Secondo lo stile proprio
dei codici commentati, l' analisi sintetica, dottrinale e giurisprudenziale, che segue il testo della norma,
mira a fornire all' operatore un quadro tendenzialmente completo di tutti i problemi concernenti l'
interpretazione della norma. Il commento viene sapientemente organizzato in paragrafi, a loro volta
suddivisi in comode unità logiche di analisi, con pochi termini importanti in neretto, per agevolare la
consultazione da parte del lettore. Chiudono l' opera un' appendice normativa con le discipline
regolamentari e tecniche di corredo, un dettagliato indice sommario, con la rubrica dell' articolo e il
rinvio alla pagina in cui l' argomento è trattato, un indice analitico, unitario per tutte le norme
commentate, che consente all' operatore rapidi collegamenti tra argomenti affini.
GIUSEPPE FERRARI
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Regioni a statuto speciale, niente pareggio per 3
anni
Niente pareggio di bilancio per le regioni a
statuto speciale, almeno fino al 2018. Lo
prevede il disegno di legge di stabilità 2016,
confermando il regime peculiare di tali enti
territoriali, cui non si applicano neppure i
fabbisogni standard. Il prossimo sarà l' anno
dell' addio al Patto e del debutto del nuovo
meccanismo di controllo dei conti regionali e
locali basato sull' obbligo di pareggio dei
bilanci.
Rispetto al più rigoroso regime previsto dalla l
243/2012, il ddl stabilità 2016 si limita a
imporre il conseguimento di un saldo non
negativo fra entrate e spese finali in termini di
competenza. Fanno eccezione, però, in base
all' art. 35, comma 20, le autonome speciali,
esclusa la regione Sardegna. Ad esse, infatti,
continuerà ad applicarsi la disciplina del Patto
dettata dall' art. 1, comma 454 e seguenti,
della l 228/2012, come attuata dagli accordi
sottoscritti con lo Stato. Pertanto, per gli anni
2016 e 2017, la normativa sul pareggio si
a p p l i c h e r à a i p r e d e t t i enti s o l o a f i n i
conoscitivi. Si conferma, ancora una volta, la
resistenza della specialità ai tentativi di riforma
di matrice statale.
Basti pensare che le autonomie differenziate
sono esentate dall' applicazione dei fabbisogni
standard, che invece assumono una rilevanza crescente per gli altri enti territoriali. Discorso in parte
analogo vale per l' armonizzazione contabile, che inizierà ad applicarsi in via sperimentale solo dal
prossimo anno. Per le regioni ordinarie, invece, l' avvento del pareggio di sola competenza è
sicuramente migliorativo rispetto al 2015, visto che quest' anno quello dei governatori è stato l' unico
comparto a sperimentare l' applicazione piena della l 243, con il quadruplo obiettivo di saldo (corrente e
finale, di cassa e di competenza).
MATTEO BARBERO
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Corte di giustizia europea sulla legge Severino nelle gare d' appalto
Manca protocollo legalità, esclusione non automatica
L' esclusione da un appalto per il mancato
rispetto dei protocolli di legalità della legge
Severino è legittima, ma non può essere
automatica. È quanto ha affermato la Corte di
giustizia europea, decima sezione, con la
pronuncia del 22 ottobre 2015 n. C­425/14
rispetto alla compatibilità con il diritto dell'
Unione europea di una disposizione nazionale
che consente l' esclusione delle imprese
partecipanti a una gara nell' ipotesi di mancato
deposito della dichiarazione degli impegni
contenuti nei cosiddetti protocolli di legalità. La
questione si era posta in rapporto all' articolo
1, comma 17, della legge del 6 novembre
2012, n.190, recante disposizioni per la
prevenzione e la repressione della corruzione
e dell' illegalità nella pubblica amministrazione
(la cosiddetta legge Severino) che prevede
che «le stazioni appaltanti possono prevedere
negli avvisi, bandi di gara o lettere di invito che
il mancato rispetto delle clausole contenute nei
protocolli di legalità o nei patti di integrità
costituisce causa di esclusione dalla gara».
Nel caso specifico, due imprese partecipanti
alla gara non avevano depositato, unitamente
alla loro offerta, la dichiarazione di
accettazione delle clausole contenute nel
protocollo di legalità. Il Tar della regione Sicilia
aveva rinviato la questione pregiudiziale al giudice europeo sul presupposto che l' articolo 45 della
direttiva 2004/18, nell' elencare tassativamente le cause di esclusione, non contiene disposizioni
analoghe. Pur prendendo atto che l' appalto era di importo inferiore alla soglia di applicazione delle
norme europee, il Tar fa presente che la norma della legge Severino prevedrebbe una deroga alla
tassatività delle cause di esclusione per esigenze imperative di interesse generale, quali quelle
connesse con l' ordine pubblico e con la prevenzione del crimine, che sarebbe comunque ammissibile.
La sentenza europea, dopo avere rilevato l' inapplicabilità della direttive 18/2004 e dopo avere precisato
che comunque agli appalti sotto soglia si applicano le norme fondamentali e i principi generali del
Trattato Fue «purché tali appalti presentino un interesse transfrontaliero certo» (provato dal fatto che le
ricorrenti sono straniere), ritiene compatibile con il diritto comunitario la norma italiana.
Per i giudici infatti la previsione della legge Severino non risulta in contrasto con le norme fondamentali
e i principi generali del Trattato, (principi di parità di trattamento e di non discriminazione nonché con l'
obbligo di trasparenza ad essi connesso), tuttavia, nei limiti in cui il protocollo preveda dichiarazioni
secondo le quali il candidato o l' offerente non si trovi in situazioni di controllo o di collegamento con altri
candidati o offerenti, non si sia accordato e non si accorderà con altri partecipanti alla gara e non
subappalterà lavorazioni di alcun tipo ad altre imprese partecipanti alla medesima procedura, l' assenza
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di siffatte dichiarazioni non può comportare l' esclusione automatica del candidato o dell' offerente da
detta procedura.
L' esclusione automatica, infatti, esclude la possibilità per tali candidati o offerenti di dimostrare l'
indipendenza delle loro offerte ed è quindi in contrasto con l' interesse dell' Unione europea a che sia
garantita la partecipazione più ampia possibile di offerenti a una gara d' appalto.
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Aggiornamento sull' iter del disegno di legge delega sugli appalti pubblici all' esame della
camera
Blindare le linee guida di Anac
Il governo vuole allargare le maglie sulle deroghe al codice
PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI ­
Sospendere la disciplina del performance
bond; blindare la soft law per renderla
vincolante e delimitare l' ambito delle deroghe
per le calamità naturali.
Sono questi i temi principali sui quali si sta
concentrando l' attenzione di governo e
parlamento relativamente all' esame del
disegno di legge delega sugli appalti pubblici.
Il testo, dopo l' approvazione da parte della
commissione ambiente di Montecitorio (relatori
Raffaella Mariani e Angelo Cera), è all' esame
dell' aula di Montecitorio ma anche questa
settimana, dopo la scorsa, non è stato
possibile iniziare i lavori a causa di uno
slittamento dovuto al perfezionamento di
alcune parti del testo da parte del governo che
vorrebbe evitare ulteriori allungamenti dei
tempi, chiudendo la partita direttamente alla
camera ed evitare ulteriori modifiche al senato.
Il lavoro in aula non è infatti privo di insidie
perché dopo le modifiche apportate in
commissione, i parlamentari hanno presentato
più di trecento emendamenti che, soltanto
dopo la riunione dei nove capigruppo sono
stati ridotti a un centinaio. Di questi
emendamenti, poi, alcuni sono stati di fatto
bocciati dalle commissioni competenti.
In particolare, la commissione affari costituzionali ha avuto a che ridire sull' impostazione varata in
commissione sulla cosiddetta soft law affidata all' Autorità nazionale anticorruzione di intesa con il
ministero delle infrastrutture, mentre la commissione bilancio ha eccepito sugli emendamenti in tema di
garanzia globale di esecuzione.
Per quel che riguarda le linee guida Anac che dovranno sostituire il regolamento del codice dei contratti
pubblici (l' attuale Dpr 207/2010), il parere della commissione affari costituzionali ha criticato la natura
giuridica delle linee guida dell' Autorità che determinerebbero problemi sotto il profilo «dell'
applicazione dei rimedi giurisdizionali», oltre al fatto che rappresenterebbero una anomalia stante la
«intesa» fra Anac e ministero, cioè fra organi che non appartengono allo stesso ente, come si legge nel
parere della commissione.
La soluzione che si sta percorrendo dovrebbe essere quella di fare passare un emendamento del Pd
che prevede che le linee guida siano «proposte dall' Anac e approvate con decreto del ministero delle
infrastrutture e trasporti» così da superare le eccezioni di forma giuridica e di effettiva vincolatività.
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C' è poi il tema del performance bond che da diversi gruppi parlamentari si vorrebbe sospendere per
evitare i problemi che sono insorti nelle gare di appalto oltre i 100 milioni per le quali le stazioni
appaltanti hanno fino ad oggi ricevuto poche offerte a causa delle difficoltà che incontrano le imprese
nel trovare le garanzie da parte delle compagnie assicuratrici.
La soluzione sarebbe contenuta in un altro emendamento Pd con il quale si stabilisce che a decorrere
dalla data di entrata in vigore del nuovo codice le disposizioni in materia di garanzia globale saranno
abrogate, mentre dopo l' approvazione della legge delega e fino alla data di entrata in vigore del nuovo
codice la disciplina del performance bond verrà sospesa. In questo periodo, però, non si applicherà il
meccanismo di svincolo automatico delle cauzioni in ragione dell' avanzamento dei lavori.
Questa disciplina di sospensione si dovrebbe applicare anche alle procedure i cui bandi siano stati
pubblicati anteriormente al varo della legge delega prevedendo comunque la riapertura dei termini per
la presentazione delle offerte e purché non sia già intervenuta l' aggiudicazione provvisoria.
Infine, dovrà essere esaminata con attenzione la soluzione sul divieto di deroga alle procedure del
codice, oggi limitata alle ipotesi di calamità naturali ma che si vorrebbe riportare su più generiche
«situazioni emergenziali».
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Limiti delle commissioni giudicatrici
Dopo l' offerta, rien ne va plus
I n u n a g a r a d i appalto pubblico l a
commissione giudicatrice può soltanto chiarire
o specificare criteri fissati dal bando di gara,
ma mai scomporre il punteggio in ulteriori
parametri valutativi. Lo ha affermato il
Consiglio d i s t a t o , s e z i o n e t e r z a , n e l l a
pronuncia del 21 ottobre 2015 n. 4812 rispetto
a una gara in cui prima il responsabile unico
del procedimento aveva fornito dei chiarimenti
e, dopo, la commissione giudicatrice aveva
introdotto nuovi parametri di valutazione
scaduto il termine per presentare offerta.
La sentenza precisa innanzitutto il quadro
delle prerogative della stazione appaltante e
della commissione che rispondono all'
esigenza di limitare la discrezionalità: compete
alla stazione appaltante fissare nel bando i
criteri e sottocriteri di valutazione qualitativa
delle offerte; spetta invece alla commissione di
fissare, prima dell' apertura delle buste
contenenti le offerte tecniche, «i criteri
motivazionali» cui si atterrà per attribuire a
ciascun criterio e subcriterio di valutazione il
punteggio tra il minimo e il massimo
prestabiliti dal bando. Anche il regolamento
attuativo del codice chiarisce (art. 283) che è
la stazione appaltante e non la commissione a
dovere scegliere una delle metodologie
indicate, peraltro non tassativamente, dall' allegato P; mentre la giurisprudenza non esclude la
possibilità per le commissioni di fissare mere specificazioni o chiarimenti dei criteri già fissati dal bando.
Nel caso specifico esaminato dai giudici, però, la commissione giudicatrice ha posto in essere una
integrazione sostanziale del bando e non una mera specificazione motivazionali: avendo rilevato che il
disciplinare di gara non prevedeva alcuna metodologia per l' attribuzione del punteggio e non essendo
sufficiente il mero rinvio all' art. 83 del codice dei contratti pubblici, in assenza di una specifica scelta sul
metodo concretamente applicabile tra quelli previsti a titolo esemplificativo nel regolamento di
esecuzione al codice dei contratti pubblici (art. 283, allegato P del dpr 207/2010), la commissione ha
scomposto il punteggio indicato per ogni sub criterio in due sottoparametri valutativi, relativi agli aspetti
qualitativi definendo così il metodo di calcolo per l' attribuzione del corrispondente punteggio numerico.
E questo non poteva essere fatto; dice la sentenza: «È evidente che la commissione ha operato una
scelta metodologica che competeva, invece, alla stazione appaltante».
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scadenza 30/11
Scuole digitali, in arrivo dal Miur 140 milioni di euro
Le scuole del I e II ciclo avranno tempo fino al
prossimo 30 novembre per accedere allo
stanziamento di 140 mln per incrementare il
livello di digitalizzazione degli ambienti
scolastici. Lo stanziamento è previsto dal
nuovo avviso pubblicato nell' ambito del Pon ­
Programma operativo nazionale (Fse­Fesr)
2014­2020. Sono finanziabili progetti per spazi
alternativi per l' apprendimento. Questi
consistono in ambienti in genere più grandi
delle aule. Spazi idonei per accogliere attività
diversificate, più classi, gruppi di classi, in
plenaria, con possibilità di creare piccoli
gruppi. Devono essere dotati di arredi e
tecnologie per la fruizione individuale e
collettiva, che permettano la rimodulazione
continua degli spazi in coerenza con l' attività
didattica prescelta. Uno spazio simile può
essere finalizzato anche alla formazione dei
docenti, interna alla scuola o sul territorio.
Sono finanziabili laboratori mobili, che
attraverso dispositivi e strumenti mobili (per
varie discipline, esperienze laboratoriali,
scientifiche, umanistiche, linguistiche, digitali e
non) come carrelli e box mobili vengono messi
a disposizione di tutta la scuola, in modo che
possono trasformare un' aula «normale» in
uno spazio multimediale e di interazione. Sono
finanziabili le aule aumentate dalla tecnologia, arricchite con dotazioni per la fruizione collettiva e
individuale del web e di contenuti, in collegamento wired o wireless, per un' integrazione quotidiana del
digitale nella didattica. Il finanziamento massimo è di 20 mila euro per scuole fino a 1.200 alunni e di 24
mila euro per istituti più grandi.
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agevolazioni in pillole
Smart city, arriva la task force ­ È stata
costituita presso il ministero dello sviluppo
economico la task force per il coordinamento
delle misure di politica industriale per
promuovere città e comuni intelligenti (Smart
city). La task force assicurerà lo studio delle
misure orientate a favorire la diffusione di reti
elettriche intelligenti e connesse (Smart grid).
Si occuperà inoltre della promozione di attività
di ricerca e sviluppo nel campo dei servizi per
Smart city, del rafforzamento della
competitività della struttura industriale e della
diffusione delle aree urbane con zero
emissioni di anidride carbonica.
Ue, contributi all' 80% per proteggere il mare ­
La Commissione europea ha pubblicato il
bando Easme/Emff/2015/1.2.1.7 che può
contare su un budget di 569 mila euro e
finanzia progetti nel quadro della politica
marittima integrata nel mar Nero e/o nelle
regioni del mar Mediterraneo. In particolare,
sostiene progetti per la creazione di lavoro e di
impresa nell' ambito dell' economia marittima.
Il contributo copre fino all' 80% delle spese
ammissibili e la scadenza del bando è fissata
al 26 novembre 2015.
Toscana, arrivano i fondi per anticipazioni di
bilancio ­ La regione Toscana ha fissato al 4
novembre 2015 il termine per la presentazione delle domande per la concessione di anticipazione a
valere sul fondo di anticipazione per temporanee esigenze di bilancio.
I fondi sono erogati in applicazione dell' articolo 45 della legge regionale 27 dicembre 2011, n. 68 e
possono contare su un ammontare di risorse superiore a 500 mila euro. I fondi sono riservati alle unioni
di comuni.
Finanziamenti comunitari, seminari a Bari e Nuoro ­ Il dipartimento politiche europee presso la
presidenza del consiglio dei ministri ha messo in programma due eventi per far conoscere i fondi
comunitari a gestione diretta a enti locali, a l t r i enti pubblici, cittadinanza, imprese, università e
organizzazioni non governative. I seminari si terranno il 12 e 13 novembre 2015 a Bari e il 19 e 20
novembre 2015 a Nuoro. Il programma è disponibile sul sito internet www.finanziamentidiretti.eu.
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resi noti i criteri
Dall' Inail 3 mln per la sicurezza sui luoghi di lavoro
L'Inail ha reso noti i criteri e le modalità per la
realizzazione di progetti finalizzati allo
sviluppo dell' azione prevenzionale in materia
di salute e sicurezza sul lavoro, validi per l'
anno 2015. Il bando stanzia in particolare fondi
per lo sviluppo delle politiche di prevenzione,
finalizzate a valorizzare le azioni di «sistema»
e a consolidare la rete di rapporti sia a livello
centrale che territoriale. Queste si devono
basare sull' interazione con le istituzioni e sulla
sinergia con le parti sociali. Possono proporre
la realizzazione di progetti prevenzionali anche
a titolo oneroso a valenza nazionale, in regime
di compartecipazione, da formalizzare
mediante accordi di collaborazione.
Possono partecipare soggetti quali enti e
organismi pubblici e privati, gli enti locali, le
università, le istituzioni scolastiche, gli enti non
profit, le associazioni di categoria, le
organizzazioni sindacali. L' Inail compartecipa,
professionalmente e/o economicamente, con
altri soggetti, pubblici o privati, alla
progettazione e realizzazione delle attività
prevenzionali, nella misura tendenzialmente
p r o s s i m a a l 5 0 % d e g l i oneri
complessivamente considerati relativi alle
risorse economiche, professionali, strumentali.
L' entità delle risorse messe a disposizione è
pari complessivamente a 3 milioni di euro. I soggetti proponenti possono presentare progetti
prevenzionali per un importo massimo pari a 500 mila euro, del quale non oltre il 50% a carico dell' Inail.
Le manifestazioni di interesse andranno trasmesse via Pec all'indirizzo [email protected]
entro e non oltre la data del 30 novembre 2015.
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Il disegno di legge di stabilità per il 2016 libera l' agevolazione dalla scadenza
L' art­bonus diventerà stabile
Campagna ad hoc per accrescere i comuni beneficiari
L' art­bonus diventa stabile nella misura del
65%, anche per il 2016 gli enti locali potranno
utilizzare la detrazione fiscale per recuperare
risorse dai privati. Lo prevede il disegno di
legge di stabilità per il 2016 che all' articolo 21
elimina i passaggi che rendevano l' art­bonus
una misura provvisoria. Il provvedimento
stanzia anche allo scopo risorse per 1,8 milioni
di euro per l' anno 2017, 3,9 milioni di euro per
l' anno 2018, 11,7 milioni di euro per l' anno
2019 e 17,8 milioni di euro a decorrere dall'
anno 2020. Una campagna promozionale
rilancerà lo strumento allo scopo di
incrementare i comuni beneficiari, che ad oggi
sono 134 con un monte donazioni medio di
circa 80 mila euro per ente locale.
Art­bonus stabilizzato L' art­bonus è un regime
fiscale agevolato di natura temporanea,
utilizzabile, sotto forma di credito di imposta,
nella misura del 65% delle erogazioni liberali
effettuate. La prima versione dell' incentivo
prevedeva una piena operatività solo nel 2014
e nel 2015. Dal 1° gennaio 2016 l'
agevolazione sarebbe dovuta scendere al
50%. Il bonus può essere concesso in favore
delle persone fisiche e giuridiche che
effettuano erogazioni liberali in denaro, per
interventi a favore della cultura e dello
spettacolo. La donazione può sostenere interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni
culturali pubblici. Inoltre, può finanziare il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di
appartenenza pubblica. Può anche essere rivolta alla realizzazione di nuove strutture, restauro e
potenziamento di quelle esistenti, delle fondazioni lirico­sinfoniche o di enti o istituzioni pubbliche che,
senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
Incentivo sotto forma di credito d' imposta L' incentivo consiste in un credito d' imposta, che spetta nella
misura del 65% delle erogazioni liberali in denaro.
Alle persone fisiche e agli enti che non svolgono attività commerciale, il credito d' imposta è riconosciuto
nei limiti del 15% del reddito imponibile, mentre ai titolari di reddito d' impresa il credito d' imposta
spetta nel limite del 5 per mille dei ricavi.
Strada aperta anche per le fondazioni bancarie L' Agenzia delle entrate ha recentemente fornito un
importante chiarimento in merito all' art­bonus che ha di fatto aperto al suo utilizzo da parte delle
fondazioni bancarie. La risoluzione 87/E della stessa Agenzia ha stabilito che anche le fondazioni
bancarie, il cui statuto prevede espressamente l' intervento nel territorio di riferimento attraverso l'
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erogazione di contributi e la promozione di iniziative, e che hanno prescelto il settore d' intervento dell'
arte, attività e beni culturali, possono accedere al regime fiscale dell' art­bonus pur non trasferendo
direttamente somme di denaro, ma a condizione che si facciano comunque carico esclusivo dell'
esecuzione di progetti di restauro e valorizzazione di beni culturali, inclusi i relativi oneri finanziari e
organizzativi, sulla base di protocolli d' intesa ad hoc stipulati con gli enti pubblici territoriali.
Primo step da 10,8 milioni di euro per gli enti locali Il ministero dei beni e delle attività culturali ha diffuso
i primi numeri di attuazione dell' art­bonus, che rappresentano i risultati del primo anno e poco più di
operatività. I dati parlano di quasi 34 milioni di euro per il patrimonio a enti locali e altri enti, arrivati in
donazione liberale da oltre 770 mecenati che hanno quindi beneficiato dell' art­bonus. Grazie a questo
strumento, secondo lo stesso ministero, le donazioni per il patrimonio sono cresciute del 20%. Il
ministero ha anche annunciato il lancio di una campagna promozionale, con uno spot tv diffuso dalle
prime settimane di novembre, messaggi in radio e sul web, affissioni nei comuni, che dovrebbe
mobilitare ulteriori risorse. Altro dato è che sono 134 i comuni che hanno ricevuto donazioni agevolate,
con oltre 10,8 milioni di euro di fondi raccolti grazie ai mecenati.
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ROBERTO LENZI
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Italia Oggi
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La prima convocazione in un comune con oltre 10 mila abitanti
Dieci consiglieri bastano
Quorum necessario per validare la seduta
Quesito Qual è il quorum strutturale
necessario per la validità delle sedute del
consiglio comunale?
Risposta L' art. 38, c. 2 del Tuoel n.
267/2000 demanda al regolamento comunale,
«nel quadro dei principi stabiliti dallo statuto»,
la determinazione del «numero dei consiglieri
necessario per la validità delle sedute», con il
limite che tale numero non può, in ogni caso,
scendere sotto la soglia del «terzo dei
consiglieri assegnati per legge all' ente, senza
computare a tale fine il sindaco e il presidente
della provincia»; quest' ultimo assunto deve
essere inteso nel senso che, limitatamente al
computo del «terzo» dei consiglieri, il sindaco
deve essere escluso.
Nella fattispecie in esame, il regolamento per il
funzionamento del consiglio dispone che: «Il
consiglio comunale in prima convocazione non
può deliberare se non interviene almeno la
m e t à d e i consiglieri assegnati al comune
senza computare il sindaco».
Considerato che il consiglio del comune,
rinnovato a seguito delle elezioni
amministrative in conformità con la normativa
al tempo vigente, risulta composto, avendo
una popolazione superiore ai 10 mila abitanti,
dal sindaco e da venti consiglieri, ai sensi
della citata norma regolamentare, il numero di componenti l' organo, necessario al fine della validità
della seduta in prima convocazione, è di dieci consiglieri.
PRESA VISIONE DELL' ODG Quesito Quali sono i limiti temporali entro cui depositare la
documentazione correlata agli argomenti all' ordine del giorno del consiglio comunale perché
la stessa possa essere visionata dai partecipanti all' adunanza?
Risposta In linea generale, le disposizioni regolamentari che, in sede locale, disciplinano tale materia
attengono al diritto di accesso dei consiglieri comunali che viene esercitato nell' ambito del più ampio
diritto all' informazione e alla trasparenza.
Infatti, «occorre... ricordare che la disponibilità dei documenti relativi agli argomenti da discutere in
consiglio comunale, costituendo una formalità d' adempiere d' ufficio, da parte dell' apparato
municipale, non coincide con lo speciale diritto d' accesso previsto da ultimo dall' articolo 43, secondo
comma, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, che ha contenuto più ampio, comprendendo
«tutte le notizie e le informazioni in... possesso» degli uffici, utili all' espletamento del proprio mandato,
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ottenibili a seguito di un atto d' iniziativa del singolo consigliere comunale» (cfr. Tar Puglia, sent. n. 351
del 18.02.2009).
Nel caso di specie, la prassi invalsa presso il comune di depositare la documentazione, in assenza di
specifico regolamento, a partire dalla mattina precedente la seduta del consiglio sembra ispirarsi «al
previgente articolo 292 del testo unico delle leggi comunali e provinciali approvato dal regio decreto 4
febbraio 1915, n. 148, per il quale nessuna proposta può, nelle tornate periodiche ordinarie, essere
sottoposta a deliberazione definitiva se non viene 24 ore prima depositata nella sala delle adunanze con
tutti i documenti necessari per poter essere esaminata» (cfr. la già citata sentenza Tar Puglia).
In merito, fermo restando che il termine temporale di cui al soppresso art. 292 del T.U.
n. 148/1915 non potrebbe essere più ritenuto quale parametro adeguato per la corretta informazione dei
consiglieri, appare comunque necessaria l' adozione di specifica normativa regolamentare ai sensi dell'
articolo 38, comma 2 del decreto legislativo n. 267/00, che scandisca puntualmente i tempi di deposito
della documentazione correlata alla discussione e all' approvazione delle questioni sottoposte al
consiglio comunale. Tale normativa, così come rilevato dal Tribunale regionale di giustizia
amministrativa di Trento con sentenza n. 00326/2012 «assolve a quel fondamentale diritto di adeguata e
tempestiva informazione sugli argomenti da discutere che connota il funzionamento di tutti gli organi
collegiali privati (es.
: art. 2366 cod. civ. inerente le formalità di convocazione delle assemblee societarie) e pubblici».
Pertanto, in carenza di specifica disposizioni regolamentari e nelle more della loro adozione, il deposito
della documentazione per la presa visione dei consiglieri, deve avvenire contestualmente alla notifica
dell' avviso di convocazione.
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