L`Agricoltura Mantovana n° 8 del 22 aprile 2014

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L`Agricoltura Mantovana n° 8 del 22 aprile 2014
Periodico della Confagricoltura di
Mantova in abbonamento postale
chiuso in tipografia il 17 aprile 2014
Anno LXV - N. 8 - 22 aprile 2014
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Luca Fancelli, 4 - Mantova
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- Spedizione in Abbonamento
Postale - D.L. 353/2003 (conv.
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,
comma 1, DCB MANTOVA
CONFAGRICOLTURA RICONFERMA GUIDI:
«AVANTI COL CAMBIAMENTO,
LA STRADA È SEGNATA».
Q
uell’attitudine al cambiamento,
che è un po’ il tratto distintivo
della sua leadership, piace. Perché
una cosa è certa: con Mario Guidi l’organizzazione è mutata profondamente. Un
rinnovamento indubbiamente apprezzato visto che l’assemblea di Confagricoltura lo ha riconfermato alla presidenza per
il prossimo triennio, con 497 voti su 509.
Del resto, quella che Guidi ha presentato
all’assemblea dopo tre anni di mandato è
una Confagricoltura che ha rivoluzionato
il suo modo di intendere il sindacato e che
oggi è pronta a raccogliere la sfida che i
tempi e il nuovo governo del Paese lanciano al sistema dei corpi intermedi nel suo
complesso.
«Dal 2011 ad oggi – ha detto il presidente nazionale - sono avvenuti cambiamenti
profondi e irreversibili, a livello nazionale ed internazionale, ed è ormai chiaro
L’ASSESSORE FAVA VISITA
CONFAGRICOLTURA MANTOVA.
PAG. 2
che niente potrà tornare come prima. La
direzione è segnata: uno Stato più “magro”, un welfare più efficiente, mercati
meno ingessati, regole meno asfissianti;
attraverso riforme strutturali, la riduzione della spesa pubblica e delle partecipazioni dirette. In questo contesto anche le
organizzazioni intermedie dello Stato, da
quelle di rappresentanza alle istituzioni,
comprese le Province, i piccoli Comuni, le
Camere di Commercio, sono in discussione
al pari della dirigenza pubblica».
Confagricoltura ha colto questi segnali da
tempo ed ha avviato un processo di riorganizzazione interna basato sull’innovazione mentale, sociale, associativa, sindacale e organizzativa.
«Questo lavoro – ha proseguito Guidi – ci
ha permesso di ottenere importanti risultati anche sul fronte normativo, di vincere
la doppia battaglia sull’Imu, di chiudere la
BRUCIATURA DEI RESIDUI VEGETALI,
PER CONFAGRICOLTURA
NON È REATO.
PAG. 2
confagricolturamantova.it
vicenda della Tasi in modo soddisfacente,
di ripristinare la fiscalità agevolata per le
società agricole. Provvedimenti che hanno
generato un risparmio significativo per le
imprese, che potrà aumentare ancora se
verranno accolte le nostre proposte sulla
semplificazione. Ma che, soprattutto, ci
ha consentito di raggiungere gli obiettivi che l’assemblea mi aveva affidato tre
anni fa, al momento della mia elezione.
L’affermazione di una leadership nel settore, la promozione dello sviluppo delle
imprese agricole, l’innovazione della nostra forma di rappresentanza. Ora – ha
concluso il presidente di Confagricoltura
– siamo alla revisione di medio termine di
un programma ambizioso, di una rivoluzione fin qui silenziosa, che vogliamo cominciare a comunicare. Siamo pronti per
una fase nuova, quella di un sindacato
continua nella seconda pagina.
SALASSO SUI POZZI,
LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE
SCRIVONO ALLA PROVINCIA.
PAG. 6
ATTUALITÀ
continua dalla prima pagina.
che ritrova le proprie ragioni non solo
nella tradizione e nella continuità,
ma anche in una profonda rivisitazione del proprio modo di funzionare a favore delle imprese associate e
nell’interesse generale del Paese. Non
è un ragionamento solo organizzativo, ma soprattutto politico-sindacale.
Perché su questa base si costruiscono
le linee portanti dell’azione di rappresentanza, a partire dai prossimi
appuntamenti, dalle elezioni europee
alle decisioni sulla Pac e la stesura dei
PSR, dalla legislazione fiscale e del lavoro alla proposta economica o giovanile, fino a Expo 2015, che sarà la
vera occasione di confronto sull’idea
di agricoltura che vogliamo sostenere
ed affermare».
Grande soddisfazione per il Guidi –
bis è stata espressa dal numero uno
di Confagricoltura Mantova, Matteo
Lasagna: «La profonda fiducia che ri-
conosciamo al nostro
presidente nazionale
non è certo un mistero. Come ho detto
più volte, Mario Guidi
è l’uomo giusto per
un’organizzazione
che vuole continuare a
porre gli interessi degli imprenditori agricoli, e non i propri, in primo
piano. Guidi ha già dimostrato grande credibilità in un momento cruciale come quello attuale, in cui le scelte decisionali condizioneranno il
futuro del settore. A lui e alla sua squadra vanno i migliori auguri di buon lavoro e un sincero
ringraziamento per l’impegno profuso finora».
Per la prima volta, la giunta di Confagricoltura,
eletta insieme al presidente Guidi, parla lombardo. Sono infatti due, Antonio Piva di Cremona e Antonio Boselli di Milano, i componenti dell’organo esecutivo confederale.
Riconfermato
alla presidenza
per il prossimo
triennio, con
497 voti su 509.
Mario Guidi, chi è.
Mario Guidi è nato a Codigoro (Ferrara) il 10
ottobre 1961, è sposato ed ha una figlia. Dopo
gli studi superiori e la laurea in Scienze agrarie all’università di Bologna, ha prestato servi-
zio militare come tenente degli alpini, per poi
dedicarsi all’azienda agricola di famiglia (600
ettari a prevalente indirizzo cerealicolo e risicolo, a cui si aggiungono coltivazioni orticole
e frutticole).
Impegnato con passione nella vita organizzativa ed amministrativa del settore agricolo, ha
ricoperto numerosi incarichi in ambito associativo, cooperativo e consortile. Nel 1998 è stato
eletto presidente del Consorzio di Bonifica del
1° circondario - Polesine di Ferrara. Vicepresidente dell’A.N.G.A. (Associazione nazionale
dei giovani agricoltori di Confagricoltura), nel
2001 si è aggiudicato la guida dell’Unione provinciale Agricoltori di Ferrara, carica ricoperta
per due mandati. Nel 2007 è entrato a far parte
della giunta esecutiva nazionale. Il 31 marzo
2011 è diventato presidente nazionale di Confagricoltura.
È stato presidente dell’Associazione Nazionale
Bieticoltori (A.N.B.) e ha ricoperto ruoli importanti in istituti finanziari e creditizi. Dal febbraio 2014 è socio corrispondente dell’accademia
nazionale di Agricoltura. Da marzo 2014 è coordinatore di Agrinsieme, la sigla che riunisce
Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari.
L’ASSESSORE FAVA VISITA CONFAGRICOLTURA.
LASAGNA: «CI SONO I PRESUPPOSTI PER RISULTATI CONCRETI».
U
na visita ufficiale per fare il punto sui
temi cruciali del settore, all’indomani
dell’elezione di Matteo Lasagna alla
presidenza di Confagricoltura Lombardia. Incarico, quest’ultimo, che va ad aggiungersi
alla guida della sede mantovana dell’organizzazione. Protagonista l’assessore regionale
all’Agricoltura, Gianni Fava, che si è trattenuto
nell’ufficio del neoeletto per un paio di ore.
Pac, Piano di sviluppo rurale e direttiva nitrati:
questi i temi approfonditi. «Per quanto riguarda la riforma della Politica agricola comune –
ha spiegato Lasagna – c’è grande intesa con
l’assessore sui premi accoppiati che privilegiano zootecnia, risicoltura e pomodoro. E, per le
regioni del Sud, l’olio. Come noi, anche Fava
è d’accordo sul riconoscimento del ruolo di
agricoltore attivo a quanti operano nelle zone
montane. Relativamente al Psr, invece, abbiamo espresso apprezzamento all’assessore per
aver aperto la misura 121, favorendo l’ammodernamento delle aziende agricole anche in
vista di Expo 2015. L’assessore ci ha rassicurato
sul fronte sburocratizzazione. A nome di Confagricoltura, ho garantito massima collaborazione anche nella risoluzione dei problemi
legati alla nostra suinicoltura. Inoltre, in materia di direttiva nitrati, abbiamo evidenziato
alcune impellenze legate ai calendari per lo
spandimento. Certo è che lo stop agli spandimenti non può essere continuativo e deve
prevedere intervalli per permettere agli operatori del settore di lavorare serenamente».
Un incontro indubbiamente costruttivo, che
rappresenta il punto di partenza di una collaborazione già in essere e che, d’ora in poi, avrà
un respiro più ampio. «Mi fido di Fava – ha
concluso Lasagna – gli riconosco senso pratico
e competenza nel settore agricolo. Abbiamo
la fortuna di poterci confrontare con un assessore pragmatico ed esperto, presupposti che
lasciano sperare in risultati concreti».
BRUCIATURA DEI RESIDUI VEGETALI,
PER CONFAGRICOLTURA NON È REATO.
I
2
l Decreto legislativo n. 152/2006 introduceva il reato penale relativo alla combustione
illecita dei rifiuti abbandonati che si applica
“al soggetto che appicca il fuoco a rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate”, eccezion fatta per
la combustione illecita di rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi
e aree cimiteriali di, per la quale si applicano
sanzioni amministrative pecuniarie da trecento euro a tremila euro, con l’aumento al doppio se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi.
Con il varo del recente Decreto legislativo n.
136/2013, di cui abbiamo dato ampia notizia su
questo periodico, invece, il problema relativo
alla combustione sul campo dei residui vegetali
derivanti da attività agricole e forestali, fino ad
ora tenuto sotto controllo a livello regionale e
comunale, si è riproposto in modo preoccupante in tutto il territorio nazionale.
In tale contesto numerose sono state le iniziative di Confagricoltura, sia livello parlamentare
che ministeriale, per ribadire la differenza sostanziale che sussiste tra la combustione controllata sul campo di residui vegetali derivanti
da attività agricole e forestali (i cui materiali in
partenza non sono considerati rifiuti) e la combustione illecita di rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata.
Il dibattito che si è sviluppato sull’argomento ha
portato a prevedere in un disegno di legge in
materia ambientale in discussione alla Camera
dei Deputati, una norma che consente, a determinate condizioni, la possibilità di effettuare la
combustione controllata dei residui vegetali di
origine agricola. Fra l’altro, si segnala che alcu-
ne Regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia), con
proprie recenti leggi regionali, sulla falsa riga
di quanto sopra indicato, hanno previsto la possibilità di effettuare la combustione controllata
sul luogo di produzione di materiale vegetale
residuale naturale derivante da attività agricole
o da attività di manutenzione di orti o giardini. Su tale aspetto, Confagricoltura Lombardia
si sta apprestando a chiedere alla Regione di
adottare un analogo provvedimento.
Pertanto, in un contesto normativo di riferimento in evoluzione, che dovrebbe portare in
un prossimo futuro ad una depenalizzazione
del reato di combustione di residui agricoli, si
ritiene comunque opportuno evitare ogni bruciatura all’aperto di materiale vegetale. Ciò in
attesa che la norma proposta da Confagricoltura diventi operativa.
NUOVA PAC, ECCO LA PRIMA PROPOSTA
DEL MINISTERO PER I PREMI ACCOPPIATI.
I
capo per i vitelli allevati per almeno 7 mesi; +50
euro/capo per i nati in Italia).
n questi giorni, il Mipaaf sta definendo le prime
ipotesi per l’utilizzo delle risorse dei pagamenti
diretti assegnati all’Italia con la riforma della PAC
“verso il 2020”, che potranno essere utilizzati dal
2015 in poi per la concessione di pagamenti accoppiati a particolari settori in difficoltà e di importanza
socio-economica-ambientale. Appare ormai chiaro
che il Ministero sia intenzionato ad applicare nella
misura massima del 15% del budget nazionale lo
stanziamento per i premi accoppiati. Il Ministero ha
però allo stato attuale diffuso solo una tabella di ripartizione delle risorse che individua i comparti che
beneficerebbero delle misure e che assegna i relativi
importi. La descrizione delle misure è stata illustrata
solo verbalmente alle organizzazioni professionali
e agli assessori regionali. Anche per tale motivo, i
dettagli delle misure sono solo indicativi e i premi
indicati di seguito ancora molto ipotetici.
In ogni caso si ritiene opportuno illustrare di seguito
le misure ipotizzate dal Mipaaf, distinte per comparto e con accanto un’ipotesi di importo unitario che
potrebbe essere concesso per ettaro e per capo.
Seminativi
(oleoproteaginose, proteolaginose e riso):
- 64,3 milioni di euro per la soia se inserita in
ordinamento colturale aziendale per non più
del 40% della SAU nelle sole regioni del Nord
(Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna), con un importo
per ettaro stimato pari a 155 euro/ettaro;
- 123 milioni di euro circa (45 alle regioni centrali e 78 alle regioni meridionali) per incentivare le semine di oleoproteaginose (al Centro)
e proteolaginose (al Sud).
- 40 milioni di euro circa per il riso concedendo
un pagamento che dovrebbe aggirarsi intorno
ai 170 euro/ettaro, vincolato all’adesione alla
misura prevista dalle regioni interessate dalla
coltivazione nei rispettivi Piani di Sviluppo Rurale che dovrebbe essere prevista dalle Regioni
vocate.
Bovini da carne e da latte:
- 88,8 milioni per i vitelli ottenuti da vacche di razza da latte inseminate strumentalmente con seme
sessato (da carne ma anche da latte), concedendo
un premio a vitello di 55 euro/capo;
- 16,5 milioni di maggiorazione per il premio di cui
sopra per i vitelli in montagna (consentirebbe di
aggiungere ulteriori 55 euro/vitello);
- 68,8 milioni di euro per la linea vacca vitello (vacche di età superiore a 24 mesi);
- 70,9 milioni di euro per i capi da carne destinati
alla macellazione (ipotesi premi unitari: 50 euro/
Olio:
- Pagamento ad ettaro solo nelle regioni dove
la superficie ad oliveto è pari almeno del 25%
della Sau complessiva (dovrebbe trattarsi unicamente solo di Liguria, Puglia e Calabria) prevedendo un plafond di 98,6 milioni di euro di
cui:
o 87,3 milioni per concedere un pagamento
di base ipotizzabile in circa 130 euro/ettaro;
o 11,3 milioni per concedere un pagamento
aggiuntivo di 60 euro/ettaro per gli oliveti in
zone declivi.
ATTUALITÀ
Il Mipaaf sta definendo le prime
ipotesi per l’utilizzo delle risorse
dei pagamenti diretti assegnati
all’Italia con la riforma della PAC
“verso il 2020”.
Secondo le intenzioni del Ministero, rimarrebbero esclusi i seguenti settori: ortofrutta, compresi pomodoro da industria, frutta ed agrumi
trasformati, così come anche frutta in guscio
ed ovicaprini. Tra i seminativi si segnala l’esclusione della barbabietola da zucchero e grano
duro, al quale si ipotizza di dedicare misure
dei piani di sviluppo rurale legate ai progetti
integrati di filiera. L’ortofrutta sarebbe esclusa
in quanto si presuppone che il comparto usufruisca già delle risorse dell’Ocm di settore (es.
programmi operativi delle OP). Sottolineando
nuovamente che gli importi unitari indicati
sono da ritenersi solo puramente orientativi,
è necessario comunque specificare che la proposta ministeriale appare ancora poco dettagliata e purtroppo, per una corretta valutazione, occorrerebbero maggiori elementi. In ogni
caso, Confagricoltura ha già fatto rilevare gli
aspetti fortemente negativi relativi all’esclusione netta di molti comparti strategici ed aree
produttive, come anche la poco chiarezza che
caratterizzerebbe il comparto del latte bovino.
Torneremo sull’argomento, non appena il
Mipaaf organizzerà un nuovo incontro con
maggiori dettagli applicativi.
UE, BENE LE PRIME STIME SULLA PRODUZIONE CEREALICOLA E OLEAGINOSA.
C
ereali.
Le colture sono in buono stato,
grazie a un inverno mite e alle
buone condizioni di semina di cereali vernini. Malgrado delle incertezze
circa la coltivazione di mais, le superfici dovrebbero rimanere complessivamente stabili, mentre la produzione
di cereali di tutta l’UE dovrebbe aumentare dell’1,5% rispetto all’anno
scorso. Le superfici investite a frumento dovrebbero registrare un leggero
aumento. Anche nel Regno Unito la
situazione è positiva nonostante le
recenti forti inondazioni. Tuttavia, in
alcuni Paesi, come la Spagna, è ancora troppo presto per fare un bilancio
e anche per il resto dell’UE i dati sono
forniti con una certa cautela.
Desta qualche preoccupazione la diminuzione delle semine di frumento
duro malgrado le buone condizioni
climatiche registrate in queste regioni.
Dal canto loro, gli Stati baltici devono
fare i conti con un elevatissimo tasso di
perdite (circa l’80%) determinate dai
rigori dell’inverno e per questo stanno
cercando varietà di sementi primaverili disponibili. Al fine di garantire in futuro la disponibilità di sementi, CopaCogeca ha chiesto la predisposizione
di un bilancio delle sementi di cereali,
oleaginose e proteolaginose.
Semi oleosi.
Le stime relative ai semi oleosi nell’UE
per la campagna di commercializzazione 2014/2015 indicano buone prospetti-
Le superfici
dovrebbero rimanere
complessivamente stabili.
ve di mercato e buone condizioni delle
semine invernali. Anche se la stagione
di crescita è ancora agli inizi, le colture
sembrano essere in ottime condizioni
e si prevede un buon raccolto. In particolare, si prevede che la produzione
di colza rimanga ad un livello elevato:
circa 21 milioni di tonnellate con un aumento delle superfici dell’1,7% rispetto
allo scorso anno. I produttori europei
dovrebbero quindi fornire un buon raccolto, riducendo così l’impatto di eventuali riduzioni produttive in altri continenti. Rispetto allo scorso anno, nell’UE
si prevede un aumento del 2,2% della
superficie totale di semi oleosi. Lo strumento di monitoraggio per le colture
proteiche e vegetali che Copa - Cogeca
sta attuando si sta dunque rivelando
di grande utilità, visto che consente
di avere una visione sempre più chiara
sul comparto, sulla dipendenza dell’UE
dalle importazioni e di capire meglio il
mercato. Questo strumento può anche
essere utilizzato per valutare l’impatto
diretto o indiretto delle politiche europee - come la politica sui biocarburanti
- sulla produzione agricola dell’UE.
Le prime stime di produzione possono
essere scaricate da:
www.copa-cogeca.be/Crops.aspx
3
ENERGIE RINNOVABILI
IL CONTO TERMICO,
NUOVA OPPORTUNITÀ PER LE
AZIENDE AGRICOLE MANTOVANE.
I
l GSE (Gestore dei Servizi Energetici) sta
preparando le procedure per la richiesta
degli incentivi definiti dal DM 28/12/2012
rivolti a coloro che intendono investire nel
risparmio energetico e nella produzione di
energia termica da fonti rinnovabili.
Per i privati gli interventi incentivabili si
riferiscono al miglioramento energetico
degli edifici (coibentazione delle pareti
e delle coperture, sostituzione dei serramenti e installazione di schermature solari) e alla sostituzione di impianti di riscaldamento con impianti a fonti rinnovabili
(pompe di calore, caldaie, stufe e camini
a biomassa, impianti solari termici, ecc.). Il
decreto introduce anche incentivi specifici
per la diagnosi energetica e la certificazione energetica, se abbinate,a certe condizioni, agli interventi sopra citati.
Le aziende agricole, oltre alle possibilità
suddette, possono attingere ai contributi anche per i nuovi impianti a biomassa
(non di sostituzione) e per il riscaldamento, oltre che dei locali, anche delle serre.
In particolare, le tipologie per cui è possibile richiedere il contributo sono:
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti
di climatizzazione invernale dotati di
pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica (intervento 2A);
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento
(per le sole aziende agricole anche senza
sostituzione) delle serre e dei fabbricati
rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore
di calore alimentato da biomassa (caldaie a biomassa, stufe e termocamini a
pellet o a legna (intervento 2B);
- l’installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (intervento 2C);
- la sostituzione di scaldacqua elettrici
con scaldacqua a pompa di calore (intervento 2D).
Le aziende
agricole possono
attingere
ai contributi
anche per
i nuovi impianti
e per il
riscaldamento
delle serre.
L’incentivo è un contributo alle spese sostenute e sarà erogato
in rate annuali per una durata variabile tra 2 e 5 anni in funzione degli interventi realizzati.
Il suo valore è in funzione di alcuni parametri.
Ecco alcuni esempi:
Tipologia
Potenza
Contributo
Annuo (Euro)
N°
anni
Contributo
totale (Euro)
10 kW (8.600 kcal/h)
695
2
1.390
50 kW (43.000 kcal/h)
1.138
5
5.688
30 kW (25.800 kcal/h)
2.295
2
4.590
300 kW
(258.000 kcal/h)
10.200
5
51.000
Termocamino o stufa
a legna o a pellet
20 kW (17.200 kcal/h)
682
2
1.364
Collettori solari piani
40 mq (circa 20 kW)
6.800
2
13.600
Collettori solari piani
80 mq (circa 40 kW
4.400
5
22.000
Pompa di calore
elettrica aria/aria
Caldaia a biomassa
La durata degli incentivi dipenderà dalla richiesta, perché il DM 28/12/2012 ha previsto che questi
cesseranno 60 giorni dopo il raggiungimento del
budget stabilito in 700 milioni di euro. La richiesta dell’incentivo viene presentata al GSE a seguito
della conclusione dei lavori. E’ quindi molto importante, al momento dell’acquisto, verificare lo stato
di avanzamento del bando e la disponibilità residua del fondo.
Gli uffici di Confagricoltura Mantova sono disponibili per maggiori informazioni e, per quanto riguarda il conto termico, sono in grado di dare la
necessaria consulenza nella richiesta dell’incentivo
(Andrea Zampolli – 0376/330733 – [email protected]. Gli interessati sono pregati
di contattare prima di effettuare l’investimento al
fine di verificare che le caratteristiche siano in linea
con i parametri minimi richiesti dal conto termico.
GSE E PRODOTTI BIOLOGICI NEGLI IMPIANTI A BIOGAS,
CONFAGRICOLTURA SCRIVE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE.
S
i segnala un grave problema che sta interessando diverse aziende agricole che hanno realizzato impianti a biogas a seguito
dell’ammissione alla graduatoria del GSE relativa al Registro FER - Bando 2013 (propedeutica
all’accesso sulla produzione elettrica del DM 6
luglio 2012) ed alle quali il GSE ha inviato delle lettere di preavviso di rigetto della domanda
d’incentivo contestando la veridicità di alcune
dichiarazioni. Si tratta, in particolare, di aziende
con impianti a biogas di potenza superiore ai 100
kW, alimentati con sottoprodotti e prodotti, con
una percentuale di quest’ultimi non superiore al
30%. Tali aziende, in sede di iscrizione al registro telematico, relativamente alla tipologia di
4
biomassa utilizzata per la produzione di biogas
hanno dichiarato la “tipologia sottoprodotti”
(la normativa vigente riconosce agli impianti il
cui titolo autorizzativo prevede l’uso di prodotti
biologici nella misura massima del 30% e di sottoprodotti, il medesimo incentivo degli impianti
alimentati integralmente con sottoprodotti). Il
GSE contesta tale dichiarazione ritenendo che
dovesse essere comunque indicata la tipologia
“prodotti biologici” e che pertanto le aziende
abbiano beneficiato indebitamente di una priorità per l’accesso in graduatoria.
In relazione a ciò, al fine di sostenere la correttezza di dette dichiarazioni, sono stati fatti da
Confagricoltura diversi tentativi di confronto, sul
piano tecnico, con il GSE che non hanno però dato
i risultati auspicati. Si è ritenuto pertanto necessario procedere con delle richieste scritte indirizzate
al presidente del GSE, Nando Pasquali, al ministro
dell’Ambiente, Gian Luca Galletti ed al vice ministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti. In relazione a quanto detto e vista la prossima
apertura del nuovo registro relativo al contingente 2015 (28 aprile 2014), si raccomanda di prestare
la massima attenzione alle Procedure Applicative
del DM 6/7/2012, redatte dal GSE, come indicato
nella nostra circolare n.14656 del 10 aprile scorso.
Per maggiori informazioni, è possibile contattare
l’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova, telefono 0376/330733.
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura
http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm
MULTE LATTE,
LA REGIONE INVITA
A PAGARE LA DECIMA RATA.
TECNICO-ECONOMICO
MISURA 214, LA DOMANDA
SI PRESENTA ENTRO IL 15 MAGGIO.
L
I
n questi giorni, la Regione
Lombardia ha fornito un Il mancato
elenco di produttori di latpagamento
te per cui AGEA non ha ancora
riscontrato l’avvenuto paga- della rata determina
mento della decima rata della l’esclusione
rateizzazione dei debiti latte ai
dall’anticipo
sensi della Legge n. 119/03 in
scadenza lo scorso 31 dicembre. regionale della PAC
Gli stessi uffici regionali ci hanno previsto per il mese
inoltre comunicato che il mancato pagamento della rata deter- di luglio.
mina l’esclusione dall’anticipo
regionale della PAC previsto per il mese di luglio, sempre che
il versamento non venga effettuato entro e non oltre la data
del 31 maggio prossimo. Inoltre, come già avvenuto negli anni
precedenti, nel momento in cui AGEA darà comunicazione
formale alle amministrazioni regionali dell’elenco dei produttori inadempienti, Regione Lombardia procederà ad inviare le
relative intimazioni di versamento comprensive degli interessi
maturati dal 1° gennaio alla data dell’intimazione stessa.
VENDITE DIRETTE DEL LATTE,
LA DICHIARAZIONE
ANNUALE SCADE
IL 14 MAGGIO.
S
i ricorda che le aziende che vendono direttamente latte
bovino al consumatore o effettuano la trasformazione
del latte bovino, quindi in possesso di quote latte vendita
diretta, devono presentare entro il 14 maggio 2014 la dichiarazione vendite dirette 2013/2014. A tal fine, la Regione Lombardia evidenzia quanto segue:
- è possibile effettuare l’invio cartaceo della dichiarazione vendite dirette utilizzando una fotocopia del modello appositamente predisposto, evitando quindi di recarsi in provincia per
generare i modelli con specifico codice a barre. La dichiarazione
va inviata ad AGEA e alla competente Provincia.
- Gli uffici regionali/provinciali non svolgeranno attività di inserimento telematico delle dichiarazioni vendite dirette 2013/2014
ma, previo appuntamento e secondo modalità da concordare
con ciascuna singola amministrazione, potranno rendere disponibile una postazione web per i singoli produttori.
- In alternativa al modello cartaceo, l’invio può essere effettuato
sia tramite il CAA, che direttamente dalla singola azienda, previa
registrazione nel sistema informatico di Agea, denominato SIAN.
- La dichiarazione dovrà essere presentata anche da parte dei
soggetti che, pur essendo titolari di quota nella campagna
2013/2014, non hanno realizzato alcuna produzione/commercializzazione.
- Il mancato invio della dichiarazione comporta sanzioni amministrative.
Per approfondimenti, è possibile rivolgersi all’ufficio tecnico di
Confagricoltura Mantova.
a Regione Lombardia ha
aperto la possibilità di presentare le domande di conferma impegni per l’anno 2014,
per la Misura 214 del Programma
di sviluppo rurale 2007-2013. E’
bene precisare che per i produttori che hanno aderito all’Azione
A “Avvicendamento”, Azione B
“Agricoltura integrata”, Azione C
“Prati stabili”, Azione E “Agricoltura biologica” negli anni 2008 e
2009, che quindi hanno già rispettato gli impegni rispettivamente
per 6 e 5 anni, gli impegni stessi
sono decaduti e non potranno
presentare domanda di contributo nel corso del 2014.
Anche per i beneficiari che aveva-
I produttori che hanno già rispettato
gli impegni rispettivamente per 6 e 5 anni
non potranno presentare domanda di contributo
nel corso del 2014.
no aderito nel 2008 o 2009 all’Azione B, sottoazione ortofrutta e
poi hanno aderito nel 2011 all’Azione B, sottoazione mais o riso,
l’azione B è terminata per entrambe le sottoazioni, in quanto
si considera l’Azione B, fini della
determinazione della fine impegni, nella sua enterezza.
Di fatto, nel 2014 dovranno presentare domanda di aiuto le imprese agricole ricadenti nelle seguenti casistiche.
Azione A “Avvicendamento”
(adesione minima 5 anni) per le
adesioni avvenute dal 2010.
Azione B “Ortofrutta oppure mais
o riso” (adesione minima 5 anni)
per le adesioni avvenute dal 2010,
anche se l’Azione A è decaduta.
Azione C “Prati stabili” (adesione
minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010.
Azione E “Agricoltura biologica”
(adesione minima 5 anni) per le
adesioni avvenute dal 2010.
Azione F “Siepi e filari” (adesione
minima 10 anni), per la quale tut-
te le domande hanno ancora gli
impegni in corso.
Azione I “Conservazione della
biodiversità nelle risaie” (adesione minima 5 anni), che essendo
inziata nel 2010 è tutt’ora in corso
per tutti i beneficiari. La Regione
ha specificato che non è possibile
chiedere un aumento di premio rispetto al premio determinato nel
2013.
Azione M “Agricoltura Blu” (adesione minima 5 anni). Iniziata nel
2011, gli impegni sono tutt’ora in
corso.
Si precisa, infine, che particolare attenzione dovrà essere posta
al rispetto dell’impegno relativo
alla certificazione funzionale delle macchine operatrici, previsto
dall’azione B “Produzioni agricole
integrate”, in considerazione del
fatto che tale certificazione va ripetuta ogni 5 anni. Inoltre, si ricorda che i terreni oggetto di domanda di aiuto nel 2014 devono
essere disponibili dal 1° gennaio
al 31 dicembre 2014.
5
VITA SINDACALE
SALASSO SUI POZZI,
LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE
SCRIVONO ALLA PROVINCIA.
L
a Provincia di Mantova sta inviando centinaia di comunicazioni ai possessori di pozzi (irrigui
o zootecnici), relative alle richieste di
rinnovo – concessione degli stessi. In
particolare, via Principe Amedeo sta
informando gli utenti circa il pagamento di un contributo idrografico di
150 euro da destinare alla Regione e
una cauzione di 250 da versare proprio
alla Provincia. Nel caso in cui i pozzi
attingano da profondità riconosciute come risorse idriche qualificate, il
canone annuo è triplicato, salendo a
quota 399 euro. A tanto ammonta anche la cauzione. Confagricoltura, insieme alle altre principali organizzazioni
agricole, Coldiretti e Cia, ha scritto
all’assessore provinciale all’Ambiente,
Alberto Grandi, per sollecitare l’immediata revisione di procedure trop-
Confagricoltura
sollecita l’immediata
revisione di procedure
troppo penalizzanti per
gli imprenditori agricoli.
po penalizzanti per gli imprenditori
agricoli. Queste le richieste avanzate
alla Provincia dalle organizzazioni di
categoria: nel caso in cui un utente
possegga più pozzi, considerarli come
unica utenza; eliminare il meccanismo
della triplicazione per le acque qualificate, visto che per agricoltori sono una
necessità; rivedere l’entità della cauzione, portandola a metà dell’importo annuale del canone, come previsto
dalla norma nazionale di riferimento.
CREDITO DI FUNZIONAMENTO PER LE IMPRESE AGRICOLE LOMBARDE.
L
a Regione Lombardia ha aperto un
nuovo bando del Credito di funzionamento, ovvero il fondo regionale
specifico per il finanziamento alle imprese agricole, mediante l’abbattimento dei
tassi d’interesse, che si prefigge di fornire
la liquidità necessaria alle imprese per il
loro funzionamento.
Possono accedere all’agevolazione le imprese agricole con sede in Lombardia che
accendono presso un istituto bancario un
finanziamento dell’importo compreso fra
20mila e 100mila euro della durata massima di 60 mesi. La Regione interviene con
un contributo pari al 2% degli interessi,
liquidabili in un’unica soluzione, in via
anticipata.
L’aiuto, che rientra nel regime del “de
minimis”, verrà erogato fino ad esaurimento delle risorse e verrà concesso in via
prioritaria alle aziende agricole mantova-
L’aiuto verrà concesso
in via prioritaria alle aziende
agricole mantovane ricadenti
nei comuni colpiti dal sisma
del 2012.
PSR, LE SCADENZE PER I PROSSIMI MESI.
P
SR mis. 221 “Imboschimento dei terreni
agricoli”. Domanda annuale.
I beneficiari titolari di impegni con Misura 221 tipologie A e B debbono entro il 15
maggio 2014 presentare domanda alla provincia competente per confermare gli impegni
assunti e per ottenere la liquidazione di premi
mancato reddito e manutenzione.
PSR Misura 214 “Impegni agroambientali”.
Domanda annuale.
I beneficiari titolari di impegni in atto con la
Misura 214 debbono presentare domanda
entro il 15 maggio 2014 alla provincia competente per confermare gli impegni assunti e per
ottenere la liquidazione del premio annuale.
6
PSR Misura 112 “Insediamento giovani agricoltori”.
E’ attivo il bando della Regione Lombardia,
nell’ambito del PSR 2006-2013, per richiedere
l’aiuto per l’insediamento di giovani agricoltori.
Le domande di premio potranno essere presentate fino al 30 settembre 2014, tenendo
presente che il giovane dovrà essersi insediato dopo maggio 2013 per avere i requisiti di
ammissibilità. Il premio sarà erogato in conto
capitale come premio unico da 10mila euro.
PSR Misura 121 “Ammodernamento delle
aziende agricole”.
La Regione Lombardia ha pubblicato un
nuovo bando del PSR 2006-2013, Misura
121, “Ammodernamento delle aziende
agricole”, utilizzando l’impianto normativo della passata programmazione, attingendo però 25milioni di euro di fondi dal
prossimo PSR 2014-2020.
Il bando finanzia gli investimenti strutturali in azienda ed è simile ai precedenti. L’attivazione del bando sarà molto breve, con
chiusura dello stesso e quindi del periodo
di presentazione delle domande entro il 31
maggio 2014.
ne ricadenti nei comuni colpiti dal sisma
del 2012. Per presentare la domanda di finanziamento presso gli istituti di credito
convenzionati con la Regione Lombardia.
MANTOVA
Listino n. 16
Giovedì 17 aprile 2014
FRUMENTO TENERO:
Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a
Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250)
- (p.s. non inferiore a Kg. 81/hl; c.e. 1% massimo;
umidità massima 14%; prot. 13% min.) alla ton. €
230,00 – 234,00
Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl;
u. max. 14%; prot. 12% min.) - (p.s. non inferiore a
Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%;
prot. 12% min.) alla ton. € 205,00 – 209,00
Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max.
14%; prot. 11% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/
hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot.
11% min.) alla ton. € 209,00 – 213,00
Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1%
max.; u. max. 14%) - (p.s. non inferiore a Kg. 78/hl;
c.e. 1% massimo; umidità massima 14%) alla ton.
€ 204,00 – 208,00
Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u.
max. 14%) - Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 75/hl; c.e.
3% max.; umidità max. 14%) alla ton. € non quotato
Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non
quotato
Tendenza: stazionario
FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord)
(Mercato di Bologna 10 aprile 2014 €/ton.)
Fino (ps 79/80, ce 1+1%,b.30/35%,v.10%,P.12,5%)
285,00 – 290,00
Buono mercantile (ps 76/77, ce 1,5 + 1,5%, b.
50/60%, v.12%) 263,00 – 267,00
Mercantile (ps 74/75, ce 2+2%, v. 12%) non quotato
Tendenza: invariato
PAGLIA di frumento pressata
da mietitrebbia in campo (rotoballe) alla ton. €
non quotato
da mietitrebbia in cascina (rotoballe) alla ton. €
85,00 – 90,00
Tendenza: pressochè stazionario
FORAGGIO SECCO
Maggengo di 1° taglio 2013 – in campo alla ton.
€ non quotato
Maggengo di 1° taglio 2013 – in cascina alla ton.
€ non quotato
Fieno di 2° taglio 2013 – in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 2° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non
quotato
Fieno di 3° taglio2013 – in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 3° taglio2013 – in cascina alla ton. € non
quotato
Fieno di 4° taglio 2013 in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 4° taglio 2013 in cascina alla ton. € non
quotato
Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in campo
alla ton. € non quotato
Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in cascina
alla ton. € non quotato
Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013–
in campo alla ton. € non quotato
Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013–
in cascina alla ton. € non quotato
Tendenza: non quotato
IL MERCATO DELLA SETTIMANA
COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/
ton.) 424,00
http://commodities.euronext.if5.com/Commodities.aspx
GRANOTURCO:
Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari
(u. max. 14%) alla ton. € 190.00 – 193,00
Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da
fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. €
196,00 – 199,00
Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) –
comunitario alla ton. € 202,00 – 205,00
Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) –
non comunitario alla ton. € 207,00 – 210,00
Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non
quotato
trinciati di mais 1° raccolto non quotato
Tendenza: calmo per il nazionale - buono per l’estero
SEMI OLEOSI:
Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2%
max) alla ton. € 465,00 – 470,00
Semi di soia esteri (franco arrivo)
Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato
Tendenza: pressochè stazionario
CEREALI MINORI
Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 214,00 – 217,00
Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del compratore) alla ton. € 219,00 – 222,00
Tendenza: stazionario
RISONE
(prezzo al netto dei diritti spettanti all’E.N.R.):
Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 900,00 –
950,00
Arborio (resa 52 – 57) alla ton. € 710,00 – 730,00
Tendenza: calmo per il Carnaroli
RISO:
Vialone nano alla ton. € 1.980,00 – 2.060,00
Arborio alla ton. € 1.530,00 – 1.580,00
Tendenza: calmo per il Carnaroli
FORMAGGIO GRANA PADANO
Stagionatura di 10 mesi (per merce venduta con
pesatura e ritiro a 10 dieci) mesi dalla produzione
al kg € 6,900 – 7,150
Stagionatura da 14 a 16 mesi al kg € 7,750 – 8,000
Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 8,250 – 8,500
GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana
Padano – Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori
sale al Kg € 5,550 – 5,800
Tendenza: calmo
FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO
Stagionatura di 12 mesi (per merce venduta con
pesatura e ritiro a 12 dodici) mesi dalla produzione
al kg € 8,600 – 8,850
Stagionatura fino a 18 mesi al kg € 9,400 – 9,650
Stagionatura fino a 24 mesi e oltre al kg € 10,050
– 10,250
Tendenza: calmo
Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga:
da 46 a 55 kg. al kg. € 3,800 – 4,300
da 56 a 70 kg. al kg. € 4,200 – 4,700
Tendenza: buono
Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi)
BURRO:
Zangolato di creme fresche per la burrificazione al
kg. € 2,200
Burro mantovano pastorizzato al kg. € 2,400
Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg.
€ 3,300
Tendenza: calmo
VACCHE da macello (a peso morto):
Razze da carne oltre 340 kg. € 2,420 – 2,520
Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,240 – 2,340
Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,370 – 2,470
Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,030 – 2,130
Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,210 – 2,310
Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,900 – 2,000
Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 1,950 – 2,050
Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,400 – 1,550
Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,540 – 1,640
Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,640 – 1,740
Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati
SUINI (a peso vivo) da allevamento del peso :
di 7 Kg al capo € 48,200
di 15 kg. al kg. € 4,390
di 25 kg. al kg. € 3,300
di 30 kg. al kg. € 2,960
di 40 kg. al kg. € 2,440
di 50 kg. al kg. € 2,080
di 65 kg. al kg. € 1,760
di 80 kg. al kg. € 1,550
di 100 kg. al kg. € 1,500
Tendenza: calmo per i lattonzoli - buono per i magroni
SUINI da macello:
oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato
oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotato
oltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato
oltre 180 kg. al kg. € non quotato
Tendenza: non quotato
VACCHE da macello (a peso vivo):
vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,960
– 1,060
vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,730 – 0,830
vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,500 – 0,600
Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati
VITELLONI da macello (a peso vivo):
Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga al kg.
€ 2,090 – 2,210
Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine,
charolaise e piemontese) al kg. € 1,920 – 2,020
Vitelloni limousine al kg. € 2,680 – 2,830
Vitelloni charolaise al kg. € 2,470 – 2,560
Tendenza: calmo
Vitelli maschi pezzati neri:
da 40 a 45 kg. al kg. € 0,800 – 1,100
da 46 a 55 kg. al kg. € 2,000 – 2,200
da 56 a 70 kg. al kg. € 2,000 – 2,200
Tendenza: buono
Vitelli femmine pezzate nere (a parità di peso e
categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in
meno al Kg. dei maschi)
Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise
e piemontese:
da 46 a 55 kg. al kg. € 2,600 – 2,800
da 56 a 70 kg. al kg. € 2,600 – 2,800
Tendenza: buono
Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di
peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30
in meno al Kg dei maschi)
VITELLONI da macello (a peso morto):
Limousine
da 350 a 380 kg. al kg. € 4,500 – 4,650
da 381 a 400 kg. al kg. € 4,410 – 4,510
da 401 kg. e oltre al kg. € 4,280 – 4,380
Charolaise o incr. francesi
da 380 a 420 kg. al kg. € 4,170 – 4,250
da 421 a 450 kg. al kg. € 4,180 – 4,230
da 451 kg. e oltre al kg. € 4,100 – 4,180
Tendenza: calmo
SCOTTONE da macello (a peso morto):
Limousine
da 230 a 270 kg. al kg. € 4,900 – 5,000
da 271 a 300 kg. al kg. € 4,790 – 4,890
da 301 kg. e oltre al kg. € 4,740 – 4,800
Charolaise o incr. francesi
da 260 a 300 kg. al kg. € 4,500 – 4,600
da 301 a 340 kg. al kg. € 4,460 – 4,560
da 341 kg. e oltre al kg. € 4,440 – 4,540
Tendenza: leggermente calmo
Uova Naz. fresche guscio colorato natura (€/Kg)
Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati
del 14/04/2014
Uova nat. S - meno di 53 gr.(Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,8400 - 0,8800
Uova nat. M - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,9900 - 1,0300
Uova nat. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,9900 - 1,0300
Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz)
Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati
del 14/04/2014
Uova sel. S. - meno di 53 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 10,6500 - 10,8500
Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 12,6500 - 12,8500
Uova sel. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 13,2500 - 13,4500
Uova sel. Xl - da 73 gr. e più (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 15,0500 - 15,2500
GASOLIO AGRICOLO
Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 31 marzo 2014
- Fino a litri 1.000 €/Lt 1,022
- da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 1,016
- da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,997
- da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,984
- oltre litri 10.000 €/Lt. 0,978
Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova
ANNUNCI ECONOMICI
VENDO TERRENI AGRICOLI
Vendo terreni agricoli della superficie di
18 biolche mantovane circa in comune di
Curtatone, libere, a seminativo irriguo.
Per informazioni telefonare al n. 335-5433652.
VENDO CORTE AGRICOLA
Vendo corte agricola perfettamente
ristrutturata, suscettibile di attivazione di
agriturismo, alle porte di Mantova. Possibilità
di acquisto anche di 6 biolche mantovane.
Per informazioni telefonare al n. 333-7144850.
UNIPEG SOC. COOP. AGRICOLA
Sede Legale - Reggio Emilia
Via Due Canali 13
Tel 0522 2371
Sede Operativa - Pegognaga (Mn)
Strada Chiaviche 36
Tel 0376 5541
Fax 0376 554200
www.unipeg.it
ANDAMENTO - PREZZI DEI BOVINI - PESO MORTO
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Autorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949
Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001
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CONFAGRICOLTURA
MANTOVA
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