L`Agricoltura Mantovana n° 7 del 7 aprile 2014

Transcript

L`Agricoltura Mantovana n° 7 del 7 aprile 2014
Periodico della Confagricoltura di
Mantova in abbonamento postale
chiuso in tipografia il 4 aprile 2014
Anno LXV - N. 7 - 7 aprile 2014
L’EXPORT SOTTO LA LENTE
DI CONFAGRICOLTURA. GUIDI:
«VOGLIAMO IMPRENDITORI LIBERI».
Il materiale non pubblicato
non si restituisce - Direz.,
Redaz. e Amministraz. Via
Luca Fancelli, 4 - Mantova
- Tel. 0376.330711 Tariffa
R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a.
- Spedizione in Abbonamento
Postale - D.L. 353/2003 (conv.
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,
comma 1, DCB MANTOVA
MATTEO LASAGNA
È IL NUOVO PRESIDENTE
DI CONFAGRICOLTURA
LOMBARDIA
G
L’
a quota associativa è stabile da otto
anni. Invariate, da sei, anche le tariffe dei servizi erogati. È il ritratto di
un’organizzazione robusta quello emerso
dall’assemblea annuale di Confagricoltura Mantova: quattro milioni di fatturato,
un avanzo di gestione di 47.328 euro, 64
nuove aziende che vanno ad aggiungersi alle oltre 3800 già associate (+2%) per
un totale di 263 ettari in più di superficie.
Questi i dati esposti al folto pubblico del
teatro Bibiena dal presidente Matteo Lasagna, prima di entrare nel vivo di un dibattito acceso da subito. «Vogliamo agricoltori liberi, non succubi di un’organizzazione che mette i propri interessi al di
sopra di quelli dei suoi iscritti. Gli imprenditori agricoli non sono dei panda, tanto
più se si spaccia per protezione quella che
in realtà è una forma di sudditanza, una
schiavitù». Parole dure quelle che hanno
LE RETI D’IMPRESA,
VANTAGGI E OPPORTUNITÀ
DEL NETWORK IN AGRICOLTURA.
PAG. 4
Mario Guidi, presidente di Confagricoltura.
aperto la parte pubblica dell’assemblea.
A pronunciarle, fra gli applausi scoscianti
di una platea gremita, il presidente nazionale dell’organizzazione, Mario Guidi,
in risposta a una provocazione relativa
ai rapporti con la Coldiretti lanciata dal
giornalista Stefano Barisoni, vicedirettore di Radio 24 e moderatore del dibattito.
«Rapporti – ha sottolineato Guidi – che
al momento è impossibile ricucire, viste
le profonde divergenze di pensiero che
continua nella seconda pagina.
PRODUZIONI LATTE IN RIPRESA,
MA ANCORA SOTTO IL LIVELLO
DELL’ANNO SCORSO.
confagricolturamantova.it
PAG. 5
iovane, ma con esperienza. Matteo
Lasagna, 40 anni, è il nuovo presidente di Confagricoltura Lombardia,
eletto all’unanimità per acclamazione. Carica che va ad aggiungersi alla presidenza
della sede di Mantova. Vanta un curriculum degno di nota: cinque anni alla guida
dell’Anga regionale e due mandati da vicepresidente di Confagricoltura Mantova,
prima con Sergio Cattelan e poi con Andrea
Pagliari. Porta avanti un’impresa agricola in
cui alleva vacche da latte col padre Rodolfo.
Fin dal primo giorno di insediamento alla
guida di Confagricoltura Mantova, ha garantito continuità con la linea tracciata da
Sergio Cattelan, suo predecessore e maestro
di vita. Durante il suo mandato, l’organizzazione di via Fancelli ha recuperato una comunione di intenti e un senso di condivisione che mancava da tempo. Da qui il rafforzamento di un’azione sindacale che è diventata, negli ultimi anni, sempre più incisiva.
«La fiducia conferitami con l’elezione a
presidente della confederazione lombarda
mi gratifica ed emoziona – ha commentato Lasagna – L’agricoltura italiana vive un
momento cruciale e garantisco massimo
impegno e oculatezza nel contribuire alle
scelte decisionali che condizioneranno il futuro del nostro settore. Un sentito ringraziamento per l’operato svolto va al presidente
uscente Antonio Boselli, che rimarrà all’interno del consiglio. I migliori auguri di buon
lavoro anche a tutti i presidenti delle sedi
provinciali dell’organizzazione».
MISURA 214,
ECCO CHI DEVE PRESENTARE
DOMANDA NEL 2014.
PAG. 8
ATTUALITÀ
continua dalla prima pagina.
ci sono su tante, troppe questioni.
Pensiamo ad Agrinsieme – ha aggiunto Guidi – coordinamento nato
dalla volontà di superare vecchie
divisioni per il bene della categoria.
Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane hanno scelto
la strada della collaborazione. E la
Coldiretti? No».
L’attenzione si è poi spostata sui
temi cruciali dell’incontro: programma di sviluppo rurale, difficoltà nella distribuzione dei nostri
prodotti in alcuni Paesi, intoppi burocratici, concorrenza sleale, italian
sounding. Questioni bollenti in un
contesto in cui guardare oltrefrontiera è d’obbligo. «Lunedì il ministro delle Politiche agricole è venuto a trovarmi – ha detto l’assessore
regionale all’Agricoltura Gianni
Fava – Un gesto intelligente, a testimonianza del fatto che anche lui
riconosce il peso che la Lombardia
riveste in agricoltura. Lo dicono i
numeri: produciamo il 42% del latte italiano, il 40% della carne suina, il 45% del riso. Siamo la prima
regione agricola d’Italia e il mondo conosce il nostro primato». Non
solo, perché la nostra Regione è
stata prima anche nella definizione del Psr 2015 - 2020. «Un programma più inclusivo, che cambia
sostanzialmente il rapporto con l’agricoltore eliminando ogni forma
di discriminazione. E con una forte
attenzione alla zootecnia, vero pilastro del nostro agroalimentare».
Che il made in Italy sia sinonimo
di eccellenza è cosa nota. «Ci sono
clienti importanti che aspettano
solo le nostre eccellenze – ha detto
Il Teatro Scientifico del Bibiena, cornice suggestiva per l’Assemblea di Confagricoltura Mantova.
Nicola Levoni, presidente dell’Istituto salumi
italiani tutelati – Prodotti che il più delle volte non arrivano a causa di problemi politici
mascherati da vincoli sanitari, soprattutto nei
Paesi emergenti». Dello stesso avviso Guido
Zanetti, vicepresidente di Assolatte, che ha
sottolineato la necessità di norme europee
comuni per competere ad armi pari nei Paesi Ue. «Ma a mio avviso – ha aggiunto Guidi
– l’Italia deve ancora decidere cosa fare della sua agricoltura. È vero che la richiesta di
made in Italy è alta, ma è altrettanto vero che
non siamo ancora in grado di fronteggiarla.
Serve un maggior coinvolgimento della grande distribuzione, perché quello che manca è
proprio una politica della distribuzione». E
sull’argomento è intervenuto anche Pietro
Angeli, presidente dei giovani di Confagricoltura: «La lotta alla contraffazione è cosa
ormai nota, ma non basta più. Dobbiamo
prendere esempio da quei Paesi che ci inondano di prodotti che non vantano la nostra
qualità. E competere insieme».
Expo? Una partita tutta da giocare. «Un momento prima di tutto politico – ha rimarcato
Fava – Quale occasione migliore per la prima
Regione agricola d’Italia? Ma se le aziende
mantovane vogliono dar prova di un sistema
che tiene, devono presentarsi a questo appuntamento unite».
Assente per impegni istituzionali il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, mittente di un messaggio di solidarietà
indirizzato a Confagricoltura Mantova. In
collegamento da Bruxelles il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento
europeo, Paolo De Castro, che ha ribadito
l’importanza dell’export come unica strada
da seguire per il rilancio del sistema agroalimentare. Da Bruxelles anche un riferimento
al tema della sostenibilità ambientale «che
non può non essere abbinata a quella economica e sociale – ha sottolineato De Castro
– perché se saltano le imprese, salta tutto».
A FRANCO MANTOVANI IL PREMIO ‘L’AGRICOLTURA MANTOVANA’.
L
2
a sua è una storia che parla
da sé. Giornalista professionista e avvocato, attualmente
consulente dell’organizzazione e
punto di riferimento imprescindibile per tutti gli associati. In Confagricoltura dal 1965: prima addetto
alla direzione sindacale della sede
di Roma; poi, per vent’anni, direttore di Confagricoltura Ferrara. Tra
i molti incarichi ricoperti, anche la
direzione del noto settimanale di
settore ‘Terra e vita’. È stato anche
consulente di Anb, l’associazione
nazionale bieticoltori, e commissario di Confagricoltura Siena. Dal
2007 in via Fancelli, prima porta a
destra. Settantatré anni e un’anima giovane, come riconosciuto dal
presidente nazionale Mario Guidi che gli
ha consegnato il meritato premio.
Franco Mantovani riceve il premio da Mario Guidi.
CONTRIBUTI TRIMESTRALI MANODOPERA
DIPENDENTE, ECCO LE SCADENZE.
T
utte le aziende agricole che assumono
operai a tempo determinato e indeterminato sono tenute a versare trimestralmente all’INPS i contributi previdenziali. Le
scadenze programmate per il loro versamento
sono le seguenti:
16 settembre per i contributi relativi al 1° trimestre dell’anno in corso (gennaio – febbraio
– marzo);
16 dicembre per i contributi relativi al 2° trimestre dell’anno in corso (aprile – maggio – giugno);
16 marzo dell’anno successivo per i contributi
relativi al 3° trimestre dell’anno in corso (luglio
– agosto – settembre);
16 giugno dell’anno successivo per i contributi
relativi al 4° trimestre dell’anno in corso (ottobre – novembre – dicembre).
Le scadenze sopra menzionate rivestono particolare importanza perché il mancato versamento della quota contributiva a carico dei lavoratori (trattenuta mensilmente sul cedolino
paga) entro il termine stabilito rappresenta un
illecito omissivo istantaneo che si consuma nel
momento stesso in cui scade tale termine.
Il reato di appropriazione indebita viene sanzionato con una pena detentiva e una multa
sostituite da una pena pecuniaria di notevole
entità. Questo illecito si perfeziona quando
l’INPS comunica alla procura della Repubblica il
mancato pagamento, entro i 90 giorni dalla
ricezione da parte dell’azienda, della diffida
con la quale viene richiesta la quota contributiva a carico dipendente.
La pena pecuniaria evidenziata nel decreto
penale di condanna emesso dal tribunale è
solitamente pari ad alcune migliaia di euro;
si tenga conto che a questa si aggiunge poi
la segnalazione sulla fedina penale del titolare aziendale. Il pagamento della diffida
entro i 90 giorni previsti risulta indispensabile per la non applicabilità della sanzione sostitutiva della pena detentiva e della
multa, ma non evita purtroppo il discorso
penale. Ragion per cui è fondamentale tenere bene a mente le scadenze trimestrali
dei versamenti contributivi della manodopera (16 marzo, 16 giugno, 16 settembre e
16 dicembre).
Attualmente l’istituto anticipa alle aziende
con tempistiche diverse e variabili da trimestre a trimestre un prospetto riepilogativo
in cui vengono indicate, nel dettaglio, le
voci contributive e i relativi importi. Purtroppo questa comunicazione viene spedita
con posta ordinaria e non lascia quindi alcuna traccia sul momento dell’effettivo ricevimento da parte dell’azienda. È quindi essenziale che poco prima della scadenza, in caso
di mancato ricevimento, venga comunicato
PREVIDENZA
tempestivamente ai nostri uffici di zona
o all’ufficio paghe di Mantova di attivarsi
per recuperare il modello F24 necessario
all’azienda per il versamento dei contributi direttamente presso la propria banca oppure tramite home banking.
Al fine di evitare le pesanti conseguenze sopra citate (sanzione pecuniaria e
segnalazione penale), ricordiamo che i
pagamenti devono essere effettuati entro i termini previsti. In caso di manifesta difficoltà economica che impedisca
il pagamento dell’intero ammontare richiesto, si consiglia di procedere almeno
al versamento della quota contributiva a
carico dipendente rilevabile al punto 5)
del prospetto riepilogativo.
CRISI UCRAINA, PERICOLI PER L’EXPORT
MANTOVANO DI FORMAGGI.
P
reoccupa non poco il settore
lattiero-caseario nazionale
la battaglia diplomatica fra
Russia e Paesi occidentali, che si
sta giocando a suon di embarghi
commerciali per la crisi internazionale ucraina. Le esportazioni italiane verso la Russia nel corso del
2013, secondo i dati forniti da Clal,
hanno superato le 10mila tonnellate di formaggi, di cui quasi 2mila
tonnellate sono rappresentate dai
formaggi Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Ebbene, con gli
embarghi in atto, Confagricoltura Mantova ha provato a stimare
le ripercussioni economiche sul
settore provinciale. A Mantova,
nel corso del 2013, si è prodotto
il 30% del Grana Padano (circa
500mila forme) che ha varcato i
confini verso i Paesi esteri e poco
meno del 12% del Parmigiano
Reggiano (quasi 133mila forme)
destinato all’export. Secondo Confagricoltura Mantova, il 20% delle
Dei due formaggi DOP,
ben 400 tonnellate
sono di provenienza
mantovana.
2mila tonnellate dei due formaggi
Dop esportate in Russia quindi ben
400tonnellate sono di provenienza mantovana. «Un dato questo
– afferma Matteo Lasagna, presidente dell’organizzazione agricola di via Luca Fancelli, che rischia di
tramutarsi in un danno economico
di non poco conto per il sistema
lattiero-caseario mantovano, considerando anche – aggiunge Lasagna – che l’export verso la Russia
era fino a pochi giorni fa decisamente in crescita, con un più 31%
rispetto l’anno precedente. L’auspicio – conclude il presidente di
Confagricoltura Mantova – è che il
buon senso prevalga al più presto,
sia sul piano diplomatico, che su
quello commerciale».
3
AGGREGAZIONE IMPRESE
LE RETI D’IMPRESA,
VANTAGGI E OPPORTUNITÀ
DEL NETWORK IN AGRICOLTURA.
C
ostituire una rete d’imprese
nasce da un’opportunità da cogliere insieme ad altri, oppure
da una necessità da affrontare meglio
in gruppo. L’obiettivo di questo modello di aggregazione di imprese, è
quello di aumentare la competitività
sul mercato e la capacità innovativa
delle singole imprese.
Questa forma di aggregazione è definita e regolamentata dal “contratto
di rete” (Legge n. 33/2009, di conversione del Decreto legge n.5/2009),
che ha rappresentato un passaggio
legislativo, economico, culturale di
grande importanza per l’economia
italiana, consentendo alle imprese di
sviluppare collaborazioni e strategie
comuni senza perdere in autonomia
e indipendenza: innovazione, competitività, collaborazione sono le parole
chiave. Ecco i primi passi che un’impresa agricola deve compiere per passare
dal progetto alla pratica della rete di
imprese?
Il primo passo per valutare l’ipotesi di
aggregazione è l’analisi della capacità competitiva della propria impresa,
finalizzata all’individuazione di specifici fattori di debolezza da migliorare.
Un esempio di fattore di debolezza
potrebbe essere la necessità di incrementare la forza contrattuale nei confronti dei fornitori.
Il passo seguente è l’individuazione
delle attività che consentono la crescita imprenditoriale e la conseguente
valutazione di una possibile condivisione con altre imprese, siano esse
dello stesso settore, o di settori diversi.
Una volta verificato l’interesse alla
costituzione di una rete, inizia la fase
della trattativa nella quale verranno
concordati i contenuti del contratto di
rete, cominciando dall’identificazione
degli obiettivi, che dovranno essere
comuni a tutte le imprese della rete
e funzionali al miglioramento della
competitività. L’ulteriore passo è l’individuazione del soggetto esecutore,
la cui presenza facoltativa, dovrà essere valutata in relazione all’idea di
business della rete. A questo punto,
si giunge al momento di scrivere la
bozza del contratto di rete, seguita
4
L’obiettivo è quello
di aumentare la
competitività sul mercato
e la capacità innovativa
delle singole imprese.
dall’approvazione da parte di ciascun
partecipante, dalla firma del contratto e dal suo deposito nel registro Imprese.
Nel percorso delineato si è voluto evidenziare come la costruzione di una
rete di imprese non si risolve nella
semplice redazione di un contratto.
I contratti di rete devono essere progettati e costruiti ad hoc per le imprese, rispecchiando le loro caratteristiche ed i loro obiettivi.
Caratteristiche delle reti d’impresa.
Chi può aderire.
I contraenti sono gli imprenditori (imprese iscritte nelle camere di commercio italiane).
Rete contratto e rete soggetto.
La normativa prevede due figure diverse di rete:
Rete contratto: le imprese che hanno
sottoscritto il contratto di rete non
hanno dato vita ad un nuovo soggetto giuridico; pertanto c’è l’esistenza di
un contratto che regola i rapporti giuridici interni alla rete. I rapporti con
l’esterno vengono gestiti direttamente dalle imprese collegate tra loro con
il contratto di rete.
Se viene nominato un Organo comune, sarà questo a gestire i rapporti con
l’esterno ma sempre in rappresentanza delle imprese facenti parte della
rete. Può essere anche istituito un fondo patrimoniale.
Rete soggetto: le imprese che hanno
sottoscritto il contratto di rete danno
vita ad un nuovo soggetto giuridico
quando hanno indicato nel contratto:
Sede, Fondo patrimoniale, Organo comune (potrebbe anche non esserci).
La discriminante tra rete-contratto
e rete-soggetto è l’indicazione della
sede.
Costituzione e pubblicità.
Per la nascita della rete la forma con-
trattuale è quella dell’atto pubblico o scrittura privata
autenticata. Per il contratto di rete di imprese agricole
il contratto può essere stipulato con l’assistenza delle organizzazioni professionali agricole (di cui fa parte anche
Confagricoltura).
Per la rete-contratto la forma di pubblicità avviene attraverso l’iscrizione in Camera di commercio sulle singole
posizioni delle imprese sottoscrittrici della presenza del
contratto di rete.
Per la rete-soggetto la forma di pubblicità avviene attraverso l’iscrizione nella Camera di commercio dove è stata
indicata la sede della rete.
Ogni rete ha una attribuzione di un codice fiscale. La partita iva viene attribuita solo alla rete-soggetto che è l’unica ad avere personalità giuridica.
Aspetti giuridici.
La rete di imprese sia rete-contratto sia rete-soggetto
può stabilire nel contratto quanto segue:
- Denominazione, logo e sede (solo per la rete-soggetto)
- Durata
- Obiettivi strategici e programma; la rete deve avere
un programma da realizzare e portare avanti; questo
deve essere ben dettagliato con l’indicazione degli
obiettivi da raggiungere
- Obblighi e diritti delle imprese aderenti
- Fondo patrimoniale (non è obbligatorio)
- Organi della rete: organo collegiale e organo comune
- Disposizioni relative all’ingresso di nuove imprese, al
trasferimento degli effetti del contratto di rete nei casi
di cessione di azienda o cessione di ramo di azienda,
alla possibilità di recedere dal contratto di rete, alla
esclusione di una impresa, allo scioglimento, alla liquidazione del fondo patrimoniale e alla gestione delle
controversie.
La rete-soggetto deve redigere un bilancio annuale che
va depositato in camera di commercio, dove ha la sede,
entro il 28/02 di ogni anno.
Aspetti fiscali.
Ai fini fiscali ogni rete ha l’attribuzione di un codice fiscale.
La partita iva può essere attribuita solo alla rete-soggetto.
Con la rete-contratto per le operazioni di acquisto e vendita la gestione può essere fatta come segue:
- Ogni impresa opera in completa autonomia, quindi
acquista e vende utilizzando la propria partita iva
- Una impresa della rete (solitamente quelle con l’organizzazione migliore) fa da capofila e compie le operazioni di acquisto e/o vendita anche per le altre imprese; poi
provvede a ribaltare i costi o i ricavi alle altre imprese.
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura
http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm
continua nella sesta pagina.
TECNICO-ECONOMICO
PRODUZIONI LATTE IN RIPRESA,
MA ANCORA SOTTO IL LIVELLO
DELL’ANNO SCORSO.
DEROGA DIVIETO
MONOSUCCESSIONE
DEI CEREALI, NON BASTA
DIRE DIGESTATO.
C
ome noto, lo standard
della
Condizionalità
2.2. “Avvicendamento
delle colture”, allo scopo di
evitare l’impoverimento di
sostanza organica del suolo,
stabilisce che non è possibile
coltivare sullo stesso terreno
per più di cinque anni il medesimo cereale. Fra le varie
deroghe previste, vi è la possibilità di apportare un quantitativo di azoto organico di origine zootecnica pari ad almeno 165 kg per ettaro e per anno di azoto al campo per il
mais e ad almeno 150 kg per ettaro e per anno di azoto al
campo per altre colture (es. orzo, frumento, triticale, ecc.)
distribuito con le modalità e nei periodi consentiti dalla normativa vigente. Il tutto dimostrabile dalla presentazione del
piano annuale nitrati (POA/PUA o PUAS).
La Regione Lombardia ha chiarito, su richiesta di Confagricoltura Mantova, che non tutti i digestati possono essere
considerati prodotti assimilabili agli effluenti di allevamento. Infatti, non si possono utilizzare i digestati che contengono esclusivamente o in forma prevalente biomasse di origine vegetale o che contengono tra le matrici rifiuti urbani
organici. I digestati devono perciò essere composti da derivati zootecnici per almeno il 51% della loro composizione.
I digestati devono
essere composti da
derivati zootecnici
per almeno
il 51% della loro
composizione.
L
e produzioni di latte dell’annata in corso a gennaio 2014
risultano ancora sotto i livelli
dello stesso periodo dell’anno precedente. I dati resi noti da Agea in
questi giorni mettono in evidenza
che al 31 gennaio 2014 le produzioni rettificate a livello nazionale
sono pari a 8.850.544 tonnellate,
contro le 8.957.699 tonnellate
di gennaio 2013. Pertanto, per
la campagna 2013-2014, a due
mesi dal termine della stessa, si
registra un calo delle produzioni dell’1,19%. Considerando che
a dicembre il calo era dell’1,4%,
si evidenzia un progressivo recupero delle produzioni, iniziato lo
scorso ottobre, che dovrebbe portare, di questo passo, ad una produzione inferiore alla campagna
precedente del 0,8-0,9%.
Bisognerà attendere il prossimo
mese di maggio per conoscere
i dati definitivi della campagna
Agrinsieme ha inviato
una lettera al ministro
Martina per chiedere
la sospensione
del prelievo
supplementare.
2013-2014.
Intanto, lo scorso 19 marzo,
Agrinsieme ha inviato una lettera
al ministro Martina per chiedere
la sospensione del prelievo supplementare previsto dalla Legge
n. 119 del 30 maggio 2003, relativo al mese di marzo. Tale istanza,
utile ad alleggerire le incombenze
e gli impegni finanziari degli operatori del settore, è stata richiesta
in base al ragionevole margine di
certezza sul non splafonamento,
anche per quest’anno, della quota nazionale.
AZIENDE BIO, PAP
PROROGATO AL 15 MAGGIO.
L
a Regione Lombardia, visti i problemi informatici
per la compilazione del
programma annuale di
produzione (PAP) attraverso il sistema informativo agricolo regionale (SIARL), ha prorogato la data di compilazione dal 31 marzo, al 15 maggio 2014.
Al termine del procedimento di presentazione, una copia firmata dovrà essere inoltrata all’ente di controllo
mediante raccomandata con avviso di ritorno o tramite
PEC, mentre un’altra copia rimarrà presso l’azienda del
produttore, in caso di controlli ispettivi.
Per maggiori informazioni e per la presentazione del
PAP è necessario rivolgersi al più presto, predisponendo
i dati necessari alla compilazione del PAP, a Confagricoltura Mantova, sia presso gli uffici di zona, che della
sede.
RICONOSCIMENTO
DELLE QUOTE FORMAGGIO
PARMIGIANO-REGGIANO,
IL TERMINE È IL 30 APRILE.
I
l Consorzio del Formaggio
Parmigiano-Reggiano comunica che il termine ultimo entro
cui presentare le richieste di riconoscimento della quota storica non prodotta o per il rientro
delle quote formaggio (Quantità
Forme – QFF) generate in base ad
un contratto d’affitto quote latte
nel 2010 è il prossimo 30 aprile.
Entro tale data, infatti, dovranno
essere consegnate all’ufficio Piani Produttivi della sede consortile
di Reggio Emilia i relativi modelli
di richiesta, con la necessaria documentazione da allegare che,
nel caso del rientro delle quote latte affittate nel corso della
campagna 2009-2010, è la copia
del contratto d’affitto registrata.
I modelli predisposti, scaricabili
dal sito internet del Consorzio,
dovranno essere firmati anche
dal legale rappresentante del
caseificio che acquisisce le quote
formaggio.
5
VITA SINDACALE
continua dalla terza pagina.
Agevolazioni: gli utili delle singole imprese investiti nel contratto di rete hanno una sospensione
dalle imposte dirette (IRPEF e IRES) fino a quando
la rete non ha terminato il proprio programma o
l’impresa cessa di far parte della rete.
Gestione del personale all’interno della rete.
Il decreto legge 76/2013 ha introdotto il comma 4
ter dell’art.30 del Decreto legislativo 276/2003 e ha
disciplinato il distacco del personale nell’ambito di
un contratto di rete.
Sarà il contratto di rete a stabilire le regole di gestione del personale dipendente delle singole imprese qualora il programma della rete necessiti
delle prestazioni di lavoro dipendente tra le varie
aziende (orario di lavoro, percentuale di retribuzione e di contributi per singola azienda, da gestire
internamente alla rete) . Il potere direttivo potrà
essere esercitato da ciascun imprenditore. Per le responsabilità penali, civili e
amministrative si farà sempre riferimento
al contratto di rete e non ci sarà una solidarietà tra tutti i componenti della rete,
ma la responsabilità sarà dell’impresa che
in quel momento gestiva il dipendente.
Le Reti d’impresa in agricoltura.
Le imprese agricole potrebbero creare
una rete con i seguenti programmi:
• Poter vendere le proprie produzioni,
magari variegate, ai supermercati e alla
grande distribuzione (la rete contratta
in blocco con il supermercato garantendo le forniture);
• Rivolgersi ad un agente di commercio
che si faccia promotore dell’intera produzione delle imprese in rete verso la
grande distribuzione;
• Poter acquistare prodotti necessari
alla propria produzione (mangimi, concimi, seminativi, cereali) come gruppo
di acquisto con prezzi uguali per tutti
i contraenti della rete (indipendentemente dalla quantità acquistata);
• Acquistare/noleggiare macchinari costosi che possano essere utilizzati da
tutte le imprese in base alle regole stabilite nella rete;
• Fare un contratto di rete con imprese
commerciali per creare relazioni imprenditoriali rivolte a politiche commerciali,
realizzazione di marchi e brevetti, superamento dell’ostacolo attività secondarie, innovazioni tecnologiche;
• Certificazione di qualità: se le aziende
sono molte e seguono procedure definite possono ottenere una certificazione di
qualità che, se richiesta in gruppo, potrebbe essere singolarmente poco costosa.
Per approfondimenti, è possibile contattare Massimo Battisti e Roberto Biondo
della sede di Mantova di Confagricoltura
(telefoni 0376/330724 e 0376/330722).
POLLI DA CARNE E BENESSERE ANIMALE,
CONTINUA L’IMPEGNO DI CONFAGRICOLTURA.
P
rosegue l’impegno di Confagricoltura
Mantova sul piano del benessere animale. Ventisette i certificati di formazione
distribuiti durante il corso per gli allevatori di
polli da carne appena concluso, organizzato in
collaborazione con l’Asl e rivolto a tutti gli operatori del settore avicolo. Certificati – ricordano dall’organizzazione – necessari per allevare
polli da carne come previsto dal Decreto legge
181 del 12 aprile 2013. «Grazie alla collaborazione dei veterinari Asl – spiega Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura – abbiamo
avuto modo di illustrare e approfondire le disposizioni normative e operative previste dalla
normativa sul benessere dei broiler a un pubblico decisamente attento. Quello avicolo – continua – è un settore importante per la nostra
zootecnia, ma soffre pesantemente della concorrenza sempre più agguerrita non solo del
resto del mondo ma anche di Paesi comunitari
a noi vicini. Servono quindi regole chiare e precise che tutelino le nostre imprese nazionali, fermo
restando che l’82% del comparto è concentrato
in quattro regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte
ed Emilia Romagna». Un settore strutturalmente
strategico, dunque, per Confagricoltura che ha
recentemente promosso un salto di qualità con la
costituzione del primo distretto avicolo, proprio
in Lombardia. I corsi rientrano nel nuovo piano
formativo varato dall’Ue e servono da “aggiornamento” per gli operatori del settore. «Un passo
importante dal punto di vista organizzativo – conclude Lasagna – che permetterà di tutelare meglio
tutte le imprese. È infatti indispensabile rafforzare
la competitività della filiera per permetterle di misurarsi ad armi pari con la sempre più agguerrita
concorrenza europea».
Il certificato rilasciato dall’Asl ha valore su tutto il
territorio italiano e il nominativo di chi ha superato il corso verrà inserito in un elenco nazionale.
SMA MEDFOOD 2014,
LA VETRINA DELL’AGRICOLTURA
DEL MEDITERRANEO.
D
6
al 21 al 24 maggio 2014 si terrà a
Sfax (Tunisia) il Salone Mediterraneo
dell’Agricoltura e delle Industrie Alimentari (SMA MedFfood), uno degli eventi
di maggior rilievo su scala internazionale
nel settore agricolo ed attività connesse.
Le aziende italiane, tra cui quelle agricole,
possono manifestare il proprio interesse al
fine di poter partecipare con uno spazio
espositivo nello stand all’interno del Padiglione Italia.
A tal proposito, la Camera Tuniso - Italiana
di Commercio e Industria si rende disponibile ad offrire ulteriori informazioni in merito,
tramite Skypecall (ctici.tunisi) e ad assicurare
tutta l’assistenza tecnica nel coordinamento
delle attività legate all’evento.
Tale iniziativa intende rappresentare un’oc-
casione straordinaria per costruire rapporti
fra
investitori
internazionali e
produttori locali finalizzata a
favorire accordi
economici.
L’ultima data utile per aderire all’evento
SMA MedFood è stata fissata al 15 aprile
2014.
Per maggiori informazioni, è possibile
contattare Confagricoltura Mantova, al
n. 0376/330724, oppure inviare una mail
a: [email protected]
Ventisette i certificati
di formazione distribuiti
durante il corso
per gli allevatori.
IL MERCATO DELLA SETTIMANA
MANTOVA
Listino n. 14
Giovedì 3 aprile 2014
FRUMENTO TENERO:
Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a
Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250)
- (p.s. non inferiore a Kg. 81/hl; c.e. 1% massimo;
umidità massima 14%; prot. 13% min.) alla ton. €
233,00 – 237,00
Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl;
u. max. 14%; prot. 12% min.) - (p.s. non inferiore a
Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%;
prot. 12% min.) alla ton. € 209,00 – 213,00
Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max.
14%; prot. 11% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/
hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot.
11% min.) alla ton. € 213,00 – 217,00
Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1%
max.; u. max. 14%) - (p.s. non inferiore a Kg. 78/hl;
c.e. 1% massimo; umidità massima 14%) alla ton.
€ 210,00 – 214,00
Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u.
max. 14%) - Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 75/hl; c.e.
3% max.; umidità max. 14%) alla ton. € non quotato
Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non
quotato
Tendenza:calmo
FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord)
(Mercato di Bologna, 27 marzo 2014 €/ton.)
Fino (ps 79/80, ce 1+1%,b.30/35%,v.10%,P.12,5%)
285,00 – 290,00
Buono mercantile (ps 76/77, ce 1,5 + 1,5%, b. 50/60%,
v.12%) 263,00 – 267,00
Mercantile (ps 74/75, ce 2+2%, v. 12%) non quotato
Tendenza: invariato
PAGLIA di frumento pressata
da mietitrebbia in campo (rotoballe) alla ton. €
non quotato
da mietitrebbia in cascina (rotoballe) alla ton. €
85,00 – 90,00
Tendenza: stazionario
FORAGGIO SECCO
Maggengo di 1° taglio 2013 – in campo alla ton.
€ non quotato
Maggengo di 1° taglio 2013 – in cascina alla ton.
€ non quotato
Fieno di 2° taglio 2013 – in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 2° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non
quotato
Fieno di 3° taglio2013 – in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 3° taglio2013 – in cascina alla ton. € non
quotato
Fieno di 4° taglio 2013 in campo alla ton. € non
quotato
Fieno di 4° taglio 2013 in cascina alla ton. € non
quotato
Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in campo
alla ton. € non quotato
Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in cascina
alla ton. € non quotato
Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013–
in campo alla ton. € non quotato
Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013–
in cascina alla ton. € non quotato
Tendenza: non quotato
COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/
ton.) 410,15
http://commodities.euronext.if5.com/Commodities.aspx
GRANOTURCO:
Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari
(u. max. 14%) alla ton. € 195,00 – 198,00
Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da
fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. €
201,00 – 204,00
Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) –
comunitario alla ton. € 203,00 – 206,00
Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) –
non comunitario alla ton. € 211,00 – 214,00
Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non
quotato
trinciati di mais 1° raccolto non quotato
Tendenza:calmo
SEMI OLEOSI:
Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2%
max) alla ton. € 460,00 – 463,00
Semi di soia esteri (franco arrivo) 469,00 – 475,00
Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato
Tendenza: stazionario
CEREALI MINORI
Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70
(umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato
Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 217,00 – 220,00
Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del compratore) alla ton. € 222,00 – 225,00
Tendenza: calmo
RISONE
(prezzo al netto dei diritti spettanti all’E.N.R.):
Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 900,00 –
950,00
Arborio (resa 52 – 57) alla ton. € 710,00 – 730,00
Tendenza: stazionario
RISO:
Vialone nano alla ton. € 1.980,00 – 2.060,00
Arborio alla ton. € 1.530,00 – 1.580,00
Tendenza: stazionario
FORMAGGIO GRANA PADANO
Stagionatura di 10 mesi (per merce venduta con
pesatura e ritiro a 10 dieci) mesi dalla produzione
al kg € 7,000 – 7,300
Stagionatura da 14 a 16 mesi al kg € 7,850 – 8,150
Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 8,350 – 8,650
GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana
Padano – Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori
sale al Kg € 5,650 – 5,950
Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati
FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO
Stagionatura di 12 mesi (per merce venduta con
pesatura e ritiro a 12 dodici) mesi dalla produzione
al kg € 8,650 8,950
Stagionatura fino a 18 mesi al kg € 9,550 – 9,800
Stagionatura fino a 24 mesi e oltre al kg € 10,200
– 10,400
Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati
Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga:
da 46 a 55 kg. al kg. € 3,700 – 4,200
da 56 a 70 kg. al kg. € 4,100 – 4,600
Tendenza: buono
Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga ( a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi)
BURRO:
Zangolato di creme fresche per la burrificazione al
kg. € 2,350
Burro mantovano pastorizzato al kg. € 2,550
Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg.
€ 3,450
Tendenza: stazionario
VACCHE da macello (a peso morto):
Razze da carne oltre 340 kg. € 2,420 – 2,520
Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,240 – 2,340
Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,370 – 2,470
Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,030 – 2,130
Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,210 – 2,310
Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,900 – 2,000
Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 1,950 – 2,050
Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,400 – 1,550
Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,540 – 1,640
Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,640 – 1,740
Tendenza: calmo con prezzi invariati
SUINI (a peso vivo) da allevamento del peso :
di 7 Kg al capo € 50,00
di 15 kg. al kg. € 4,420
di 25 kg. al kg. € 3,310
di 30 kg. al kg. € 2,960
di 40 kg. al kg. € 2,440
di 50 kg. al kg. € 2,080
di 65 kg. al kg. € 1,720
di 80 kg. al kg. € 1,530
di 100 kg. al kg. € 1,500
Tendenza: calmo per i lattonzoli – pressochè stazionario per i magroni
SUINI da macello:
oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato
oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotato
oltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato
oltre 180 kg. al kg. € non quotato
Tendenza: non quotato
VACCHE da macello (a peso vivo):
vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,960
– 1,060
vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,730 – 0,830
vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,500 – 0,600
Tendenza: calmo con prezzi prezzi invariati
VITELLONI da macello (a peso vivo):
Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga al kg.
€ 2,150 – 2,270
Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine,
charolaise e piemontese) al kg. € 1,980 2,080
Vitelloni limousine al kg. € 2,720 – 2,870
Vitelloni charolaise al kg. € 2,530 – 2,620
Tendenza: calmo
Vitelli maschi pezzati neri:
da 40 a 45 kg. al kg. € 0,700 – 1,000
da 46 a 55 kg. al kg. € 1,850 – 2,050
da 56 a 70 kg. al kg. € 1,850 – 2,050
Tendenza: buono
Vitelli femmine pezzate nere ( a parità di peso e
categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in
meno al Kg. dei maschi)
Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise
e piemontese:
da 46 a 55 kg. al kg. € 2,500 – 2,700
da 56 a 70 kg. al kg. € 2,500 – 2,700
Tendenza: buono
Vitelli femmine incroci con tori da carne ( a parità
di peso e razza le femmine vengono valutate €
0,30 in meno al Kg dei maschi)
VITELLONI da macello (a peso morto):
Limousine
da 350 a 380 kg. al kg. € 4,530 – 4,680
da 381 a 400 kg. al kg. € 4,470 – 4,570
da 401 kg. e oltre al kg. € 4,320 – 4,420
Charolaise o incr. francesi
da 380 a 420 kg. al kg. € 4,290 – 4,370
da 421 a 450 kg. al kg. € 4,300 – 4,350
da 451 kg. e oltre al kg. € 4,220 – 4,300
Tendenza: calmo
SCOTTONE da macello (a peso morto):
Limousine
da 230 a 270 kg. al kg. € 4,900 – 5,000
da 271 a 300 kg. al kg. € 4,790 – 4,890
da 301 kg. e oltre al kg. € 4,740 – 4,800
Charolaise o incr. francesi
da 260 a 300 kg. al kg. € 4,520 – 4,620
da 301 a 340 kg. al kg. € 4,480 – 4,580
da 341 kg. e oltre al kg. € 4,460 – 4,560
Tendenza: pressochè stazionario
Uova Naz. fresche guscio colorato natura (€/Kg)
Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati
del 31/03/2014
Uova nat. S - meno di 53 gr.(Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,9300 - 0,9700
Uova nat. M - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,1100 - 1,1500
Uova nat. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,1100 - 1,1500
Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz)
Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati
del 31/03/2014
Uova sel. S. - meno di 53 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 11,4000 - 11,6000
Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 13,4000 - 13,6000
Uova sel. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 14,0000 - 14,2000
Uova sel. Xl - da 73 gr. e più (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 15,8000 - 16,0000
GASOLIO AGRICOLO
Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 15 marzo 2014
- Fino a litri 1.000 €/Lt 1,012
- da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 1,005
- da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,986
- da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,976
- oltre litri 10.000 €/Lt. 0,971
Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova.
ANNUNCI ECONOMICI
VENDO TERRENI AGRICOLI
Vendo terreni agricoli della superficie di
18 biolche mantovane circa in comune di
Curtatone, libere, a seminativo irriguo.
Per informazioni telefonare al n. 335-5433652.
VENDO CORTE AGRICOLA
Vendo corte agricola perfettamente
ristrutturata, suscettibile di attivazione di
agriturismo, alle porte di Mantova. Possibilità
di acquisto anche di 6 biolche mantovane.
Per informazioni telefonare al n. 333-7144850.
UNIPEG SOC. COOP. AGRICOLA
Sede Legale - Reggio Emilia
Via Due Canali 13
Tel 0522 2371
Sede Operativa - Pegognaga (Mn)
Strada Chiaviche 36
Tel 0376 5541
Fax 0376 554200
www.unipeg.it
ANDAMENTO - PREZZI DEI BOVINI - PESO MORTO
Direttore Responsabile: Daniele Sfulcini
Design: fachiro.com
Stampa: Publi Paolini
Autorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949
Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001
7
FINANZIAMENTI
L
a Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia ha emesso una
circolare esplicativa inerente le modalità di presentazione delle domande di conferma impegni per l’anno 2014, per la Misura 214 del Programma di sviluppo rurale
2007-2013. Oramai chiarito che per i nuovi
impegni del PSR 2014-2020 sarà necessario
attendere il 2015, è bene precisare che per
i beneficiari che hanno aderito all’Azione A
“Avvicendamento”, Azione B “Agricoltura
integrata”, Azione C “Prati stabili”, Azione
E “Agricoltura biologica” negli anni 2008
e 2009, che quindi hanno già espletato gli
impegni rispettivamente per 6 e 5 anni, gli
impegni stessi sono decaduti e non potranno presentare domanda di contributo nel
corso del 2014.
Anche per i beneficiari che avevano aderito
nel 2008 o 2009 all’Azione B, sottoazione
ortofrutta e poi hanno aderito nel 2011
all’Azione B, sottoazione mais o riso, l’azione B è terminata per entrambe le sottoazioni, in quanto si considera l’Azione B, fini
della determinazione della fine impegni,
nella sua enterezza.
Di fatto, nel 2014 dovranno presentare domanda di aiuto le imprese agricole ricadenti nelle seguenti casistiche.
MISURA 214, ECCO CHI DEVE PRESENTARE
DOMANDA NEL 2014.
Azione C “Prati stabili” (adesione minima 5
anni) per le adesioni avvenute dal 2010.
Azione E “Agricoltura biologica” (adesione
minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal
2010.
Azione F “Siepi e filari” (adesione minima
10 anni), per la quale tutte le domande
hanno ancora gli impegni in corso.
Azione I “Conservazione della biodiversità nelle risaie” (adesione minima 5 anni),
che essendo inziata nel 2010 è tutt’ora in
corso per tutti i beneficiari. La Regione ha
specificato che non è possibile chiedere un
aumento di premio rispetto al premio determinato nel 2013.
Azione M “Agricoltura Blu” (adesione mi-
Azione A “Avvicendamento” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010.
Azione B “Ortofrutta oppure mais o riso”
(adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010, anche se l’Azione A è decaduta.
PSR, LE SCADENZE
PER I PROSSIMI MESI.
P
SR mis. 221 “Imboschimento
dei terreni agricoli”. Domanda annuale.
I beneficiari titolari di impegni
con Misura 221 tipologie A e B
debbono entro il 15 maggio 2014
presentare domanda alla provincia competente per confermare
gli impegni assunti e per ottenere
la liquidazione di premi mancato
reddito e manutenzione.
Forestazione, Reg. Ce 2080/92 e
PSR misura H.
Le domande di conferma impegni
per avere diritto ai premi annuali
di mancato reddito devono essere
presentate entro il 30 giugno 2014
alla provincia competente per territorio. Con tale domanda il beneficiario si impegna a rispettare gli
obblighi assunti, confermando la
superficie oggetto di impegno.
8
PSR Misura 214 “Impegni agroambientali”. Domanda annuale.
I beneficiari titolari di impegni
con Misura 214 di tutte le azioni
debbono presentare domanda entro il 15 maggio 2014 alla provincia competente per confermare gli
impegni assunti e per ottenere la
liquidazione del premio annuale.
PSR Misura 112 “Insediamento
giovani agricoltori”.
E’ attivo il bando della Regione
Lombardia, nell’ambito del PSR
2006-2013, per richiedere l’aiuto per l’insediamento di giovani
agricoltori. Le domande di premio
potranno essere presentate fino al
30 settembre 2014, tenendo presente che il giovane dovrà essersi
insediato dopo maggio 2013 per
avere i requisiti di ammissibilità. Il
premio sarà erogato in conto capitale come premio unico da 10mila
euro.
I beneficiari che hanno già
espletato gli impegni per 6 e 5
anni non potranno presentare
domanda di contributo.
nima 5 anni). Iniziata nel 2011, gli impegni
sono tutt’ora in corso.
Si precisa, infine, che particolare attenzione
dovrà essere posta al rispetto dell’impegno
relativo alla certificazione funzionale delle
macchine operatrici, previsto dall’azione B
“Produzioni agricole integrate”, in considerazione del fatto che tale certificazione
va ripetuta ogni 5 anni. Inoltre, si ricorda
che i terreni oggetto di domanda di aiuto
nel 2014 devono essere disponibili dal 1°
gennaio al 31 dicembre 2014.