L`Agricoltura Mantovana n° 7 del 7 aprile 2014
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L`Agricoltura Mantovana n° 7 del 7 aprile 2014
Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale chiuso in tipografia il 4 aprile 2014 Anno LXV - N. 7 - 7 aprile 2014 L’EXPORT SOTTO LA LENTE DI CONFAGRICOLTURA. GUIDI: «VOGLIAMO IMPRENDITORI LIBERI». Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVA MATTEO LASAGNA È IL NUOVO PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA LOMBARDIA G L’ a quota associativa è stabile da otto anni. Invariate, da sei, anche le tariffe dei servizi erogati. È il ritratto di un’organizzazione robusta quello emerso dall’assemblea annuale di Confagricoltura Mantova: quattro milioni di fatturato, un avanzo di gestione di 47.328 euro, 64 nuove aziende che vanno ad aggiungersi alle oltre 3800 già associate (+2%) per un totale di 263 ettari in più di superficie. Questi i dati esposti al folto pubblico del teatro Bibiena dal presidente Matteo Lasagna, prima di entrare nel vivo di un dibattito acceso da subito. «Vogliamo agricoltori liberi, non succubi di un’organizzazione che mette i propri interessi al di sopra di quelli dei suoi iscritti. Gli imprenditori agricoli non sono dei panda, tanto più se si spaccia per protezione quella che in realtà è una forma di sudditanza, una schiavitù». Parole dure quelle che hanno LE RETI D’IMPRESA, VANTAGGI E OPPORTUNITÀ DEL NETWORK IN AGRICOLTURA. PAG. 4 Mario Guidi, presidente di Confagricoltura. aperto la parte pubblica dell’assemblea. A pronunciarle, fra gli applausi scoscianti di una platea gremita, il presidente nazionale dell’organizzazione, Mario Guidi, in risposta a una provocazione relativa ai rapporti con la Coldiretti lanciata dal giornalista Stefano Barisoni, vicedirettore di Radio 24 e moderatore del dibattito. «Rapporti – ha sottolineato Guidi – che al momento è impossibile ricucire, viste le profonde divergenze di pensiero che continua nella seconda pagina. PRODUZIONI LATTE IN RIPRESA, MA ANCORA SOTTO IL LIVELLO DELL’ANNO SCORSO. confagricolturamantova.it PAG. 5 iovane, ma con esperienza. Matteo Lasagna, 40 anni, è il nuovo presidente di Confagricoltura Lombardia, eletto all’unanimità per acclamazione. Carica che va ad aggiungersi alla presidenza della sede di Mantova. Vanta un curriculum degno di nota: cinque anni alla guida dell’Anga regionale e due mandati da vicepresidente di Confagricoltura Mantova, prima con Sergio Cattelan e poi con Andrea Pagliari. Porta avanti un’impresa agricola in cui alleva vacche da latte col padre Rodolfo. Fin dal primo giorno di insediamento alla guida di Confagricoltura Mantova, ha garantito continuità con la linea tracciata da Sergio Cattelan, suo predecessore e maestro di vita. Durante il suo mandato, l’organizzazione di via Fancelli ha recuperato una comunione di intenti e un senso di condivisione che mancava da tempo. Da qui il rafforzamento di un’azione sindacale che è diventata, negli ultimi anni, sempre più incisiva. «La fiducia conferitami con l’elezione a presidente della confederazione lombarda mi gratifica ed emoziona – ha commentato Lasagna – L’agricoltura italiana vive un momento cruciale e garantisco massimo impegno e oculatezza nel contribuire alle scelte decisionali che condizioneranno il futuro del nostro settore. Un sentito ringraziamento per l’operato svolto va al presidente uscente Antonio Boselli, che rimarrà all’interno del consiglio. I migliori auguri di buon lavoro anche a tutti i presidenti delle sedi provinciali dell’organizzazione». MISURA 214, ECCO CHI DEVE PRESENTARE DOMANDA NEL 2014. PAG. 8 ATTUALITÀ continua dalla prima pagina. ci sono su tante, troppe questioni. Pensiamo ad Agrinsieme – ha aggiunto Guidi – coordinamento nato dalla volontà di superare vecchie divisioni per il bene della categoria. Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane hanno scelto la strada della collaborazione. E la Coldiretti? No». L’attenzione si è poi spostata sui temi cruciali dell’incontro: programma di sviluppo rurale, difficoltà nella distribuzione dei nostri prodotti in alcuni Paesi, intoppi burocratici, concorrenza sleale, italian sounding. Questioni bollenti in un contesto in cui guardare oltrefrontiera è d’obbligo. «Lunedì il ministro delle Politiche agricole è venuto a trovarmi – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava – Un gesto intelligente, a testimonianza del fatto che anche lui riconosce il peso che la Lombardia riveste in agricoltura. Lo dicono i numeri: produciamo il 42% del latte italiano, il 40% della carne suina, il 45% del riso. Siamo la prima regione agricola d’Italia e il mondo conosce il nostro primato». Non solo, perché la nostra Regione è stata prima anche nella definizione del Psr 2015 - 2020. «Un programma più inclusivo, che cambia sostanzialmente il rapporto con l’agricoltore eliminando ogni forma di discriminazione. E con una forte attenzione alla zootecnia, vero pilastro del nostro agroalimentare». Che il made in Italy sia sinonimo di eccellenza è cosa nota. «Ci sono clienti importanti che aspettano solo le nostre eccellenze – ha detto Il Teatro Scientifico del Bibiena, cornice suggestiva per l’Assemblea di Confagricoltura Mantova. Nicola Levoni, presidente dell’Istituto salumi italiani tutelati – Prodotti che il più delle volte non arrivano a causa di problemi politici mascherati da vincoli sanitari, soprattutto nei Paesi emergenti». Dello stesso avviso Guido Zanetti, vicepresidente di Assolatte, che ha sottolineato la necessità di norme europee comuni per competere ad armi pari nei Paesi Ue. «Ma a mio avviso – ha aggiunto Guidi – l’Italia deve ancora decidere cosa fare della sua agricoltura. È vero che la richiesta di made in Italy è alta, ma è altrettanto vero che non siamo ancora in grado di fronteggiarla. Serve un maggior coinvolgimento della grande distribuzione, perché quello che manca è proprio una politica della distribuzione». E sull’argomento è intervenuto anche Pietro Angeli, presidente dei giovani di Confagricoltura: «La lotta alla contraffazione è cosa ormai nota, ma non basta più. Dobbiamo prendere esempio da quei Paesi che ci inondano di prodotti che non vantano la nostra qualità. E competere insieme». Expo? Una partita tutta da giocare. «Un momento prima di tutto politico – ha rimarcato Fava – Quale occasione migliore per la prima Regione agricola d’Italia? Ma se le aziende mantovane vogliono dar prova di un sistema che tiene, devono presentarsi a questo appuntamento unite». Assente per impegni istituzionali il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, mittente di un messaggio di solidarietà indirizzato a Confagricoltura Mantova. In collegamento da Bruxelles il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, che ha ribadito l’importanza dell’export come unica strada da seguire per il rilancio del sistema agroalimentare. Da Bruxelles anche un riferimento al tema della sostenibilità ambientale «che non può non essere abbinata a quella economica e sociale – ha sottolineato De Castro – perché se saltano le imprese, salta tutto». A FRANCO MANTOVANI IL PREMIO ‘L’AGRICOLTURA MANTOVANA’. L 2 a sua è una storia che parla da sé. Giornalista professionista e avvocato, attualmente consulente dell’organizzazione e punto di riferimento imprescindibile per tutti gli associati. In Confagricoltura dal 1965: prima addetto alla direzione sindacale della sede di Roma; poi, per vent’anni, direttore di Confagricoltura Ferrara. Tra i molti incarichi ricoperti, anche la direzione del noto settimanale di settore ‘Terra e vita’. È stato anche consulente di Anb, l’associazione nazionale bieticoltori, e commissario di Confagricoltura Siena. Dal 2007 in via Fancelli, prima porta a destra. Settantatré anni e un’anima giovane, come riconosciuto dal presidente nazionale Mario Guidi che gli ha consegnato il meritato premio. Franco Mantovani riceve il premio da Mario Guidi. CONTRIBUTI TRIMESTRALI MANODOPERA DIPENDENTE, ECCO LE SCADENZE. T utte le aziende agricole che assumono operai a tempo determinato e indeterminato sono tenute a versare trimestralmente all’INPS i contributi previdenziali. Le scadenze programmate per il loro versamento sono le seguenti: 16 settembre per i contributi relativi al 1° trimestre dell’anno in corso (gennaio – febbraio – marzo); 16 dicembre per i contributi relativi al 2° trimestre dell’anno in corso (aprile – maggio – giugno); 16 marzo dell’anno successivo per i contributi relativi al 3° trimestre dell’anno in corso (luglio – agosto – settembre); 16 giugno dell’anno successivo per i contributi relativi al 4° trimestre dell’anno in corso (ottobre – novembre – dicembre). Le scadenze sopra menzionate rivestono particolare importanza perché il mancato versamento della quota contributiva a carico dei lavoratori (trattenuta mensilmente sul cedolino paga) entro il termine stabilito rappresenta un illecito omissivo istantaneo che si consuma nel momento stesso in cui scade tale termine. Il reato di appropriazione indebita viene sanzionato con una pena detentiva e una multa sostituite da una pena pecuniaria di notevole entità. Questo illecito si perfeziona quando l’INPS comunica alla procura della Repubblica il mancato pagamento, entro i 90 giorni dalla ricezione da parte dell’azienda, della diffida con la quale viene richiesta la quota contributiva a carico dipendente. La pena pecuniaria evidenziata nel decreto penale di condanna emesso dal tribunale è solitamente pari ad alcune migliaia di euro; si tenga conto che a questa si aggiunge poi la segnalazione sulla fedina penale del titolare aziendale. Il pagamento della diffida entro i 90 giorni previsti risulta indispensabile per la non applicabilità della sanzione sostitutiva della pena detentiva e della multa, ma non evita purtroppo il discorso penale. Ragion per cui è fondamentale tenere bene a mente le scadenze trimestrali dei versamenti contributivi della manodopera (16 marzo, 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre). Attualmente l’istituto anticipa alle aziende con tempistiche diverse e variabili da trimestre a trimestre un prospetto riepilogativo in cui vengono indicate, nel dettaglio, le voci contributive e i relativi importi. Purtroppo questa comunicazione viene spedita con posta ordinaria e non lascia quindi alcuna traccia sul momento dell’effettivo ricevimento da parte dell’azienda. È quindi essenziale che poco prima della scadenza, in caso di mancato ricevimento, venga comunicato PREVIDENZA tempestivamente ai nostri uffici di zona o all’ufficio paghe di Mantova di attivarsi per recuperare il modello F24 necessario all’azienda per il versamento dei contributi direttamente presso la propria banca oppure tramite home banking. Al fine di evitare le pesanti conseguenze sopra citate (sanzione pecuniaria e segnalazione penale), ricordiamo che i pagamenti devono essere effettuati entro i termini previsti. In caso di manifesta difficoltà economica che impedisca il pagamento dell’intero ammontare richiesto, si consiglia di procedere almeno al versamento della quota contributiva a carico dipendente rilevabile al punto 5) del prospetto riepilogativo. CRISI UCRAINA, PERICOLI PER L’EXPORT MANTOVANO DI FORMAGGI. P reoccupa non poco il settore lattiero-caseario nazionale la battaglia diplomatica fra Russia e Paesi occidentali, che si sta giocando a suon di embarghi commerciali per la crisi internazionale ucraina. Le esportazioni italiane verso la Russia nel corso del 2013, secondo i dati forniti da Clal, hanno superato le 10mila tonnellate di formaggi, di cui quasi 2mila tonnellate sono rappresentate dai formaggi Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Ebbene, con gli embarghi in atto, Confagricoltura Mantova ha provato a stimare le ripercussioni economiche sul settore provinciale. A Mantova, nel corso del 2013, si è prodotto il 30% del Grana Padano (circa 500mila forme) che ha varcato i confini verso i Paesi esteri e poco meno del 12% del Parmigiano Reggiano (quasi 133mila forme) destinato all’export. Secondo Confagricoltura Mantova, il 20% delle Dei due formaggi DOP, ben 400 tonnellate sono di provenienza mantovana. 2mila tonnellate dei due formaggi Dop esportate in Russia quindi ben 400tonnellate sono di provenienza mantovana. «Un dato questo – afferma Matteo Lasagna, presidente dell’organizzazione agricola di via Luca Fancelli, che rischia di tramutarsi in un danno economico di non poco conto per il sistema lattiero-caseario mantovano, considerando anche – aggiunge Lasagna – che l’export verso la Russia era fino a pochi giorni fa decisamente in crescita, con un più 31% rispetto l’anno precedente. L’auspicio – conclude il presidente di Confagricoltura Mantova – è che il buon senso prevalga al più presto, sia sul piano diplomatico, che su quello commerciale». 3 AGGREGAZIONE IMPRESE LE RETI D’IMPRESA, VANTAGGI E OPPORTUNITÀ DEL NETWORK IN AGRICOLTURA. C ostituire una rete d’imprese nasce da un’opportunità da cogliere insieme ad altri, oppure da una necessità da affrontare meglio in gruppo. L’obiettivo di questo modello di aggregazione di imprese, è quello di aumentare la competitività sul mercato e la capacità innovativa delle singole imprese. Questa forma di aggregazione è definita e regolamentata dal “contratto di rete” (Legge n. 33/2009, di conversione del Decreto legge n.5/2009), che ha rappresentato un passaggio legislativo, economico, culturale di grande importanza per l’economia italiana, consentendo alle imprese di sviluppare collaborazioni e strategie comuni senza perdere in autonomia e indipendenza: innovazione, competitività, collaborazione sono le parole chiave. Ecco i primi passi che un’impresa agricola deve compiere per passare dal progetto alla pratica della rete di imprese? Il primo passo per valutare l’ipotesi di aggregazione è l’analisi della capacità competitiva della propria impresa, finalizzata all’individuazione di specifici fattori di debolezza da migliorare. Un esempio di fattore di debolezza potrebbe essere la necessità di incrementare la forza contrattuale nei confronti dei fornitori. Il passo seguente è l’individuazione delle attività che consentono la crescita imprenditoriale e la conseguente valutazione di una possibile condivisione con altre imprese, siano esse dello stesso settore, o di settori diversi. Una volta verificato l’interesse alla costituzione di una rete, inizia la fase della trattativa nella quale verranno concordati i contenuti del contratto di rete, cominciando dall’identificazione degli obiettivi, che dovranno essere comuni a tutte le imprese della rete e funzionali al miglioramento della competitività. L’ulteriore passo è l’individuazione del soggetto esecutore, la cui presenza facoltativa, dovrà essere valutata in relazione all’idea di business della rete. A questo punto, si giunge al momento di scrivere la bozza del contratto di rete, seguita 4 L’obiettivo è quello di aumentare la competitività sul mercato e la capacità innovativa delle singole imprese. dall’approvazione da parte di ciascun partecipante, dalla firma del contratto e dal suo deposito nel registro Imprese. Nel percorso delineato si è voluto evidenziare come la costruzione di una rete di imprese non si risolve nella semplice redazione di un contratto. I contratti di rete devono essere progettati e costruiti ad hoc per le imprese, rispecchiando le loro caratteristiche ed i loro obiettivi. Caratteristiche delle reti d’impresa. Chi può aderire. I contraenti sono gli imprenditori (imprese iscritte nelle camere di commercio italiane). Rete contratto e rete soggetto. La normativa prevede due figure diverse di rete: Rete contratto: le imprese che hanno sottoscritto il contratto di rete non hanno dato vita ad un nuovo soggetto giuridico; pertanto c’è l’esistenza di un contratto che regola i rapporti giuridici interni alla rete. I rapporti con l’esterno vengono gestiti direttamente dalle imprese collegate tra loro con il contratto di rete. Se viene nominato un Organo comune, sarà questo a gestire i rapporti con l’esterno ma sempre in rappresentanza delle imprese facenti parte della rete. Può essere anche istituito un fondo patrimoniale. Rete soggetto: le imprese che hanno sottoscritto il contratto di rete danno vita ad un nuovo soggetto giuridico quando hanno indicato nel contratto: Sede, Fondo patrimoniale, Organo comune (potrebbe anche non esserci). La discriminante tra rete-contratto e rete-soggetto è l’indicazione della sede. Costituzione e pubblicità. Per la nascita della rete la forma con- trattuale è quella dell’atto pubblico o scrittura privata autenticata. Per il contratto di rete di imprese agricole il contratto può essere stipulato con l’assistenza delle organizzazioni professionali agricole (di cui fa parte anche Confagricoltura). Per la rete-contratto la forma di pubblicità avviene attraverso l’iscrizione in Camera di commercio sulle singole posizioni delle imprese sottoscrittrici della presenza del contratto di rete. Per la rete-soggetto la forma di pubblicità avviene attraverso l’iscrizione nella Camera di commercio dove è stata indicata la sede della rete. Ogni rete ha una attribuzione di un codice fiscale. La partita iva viene attribuita solo alla rete-soggetto che è l’unica ad avere personalità giuridica. Aspetti giuridici. La rete di imprese sia rete-contratto sia rete-soggetto può stabilire nel contratto quanto segue: - Denominazione, logo e sede (solo per la rete-soggetto) - Durata - Obiettivi strategici e programma; la rete deve avere un programma da realizzare e portare avanti; questo deve essere ben dettagliato con l’indicazione degli obiettivi da raggiungere - Obblighi e diritti delle imprese aderenti - Fondo patrimoniale (non è obbligatorio) - Organi della rete: organo collegiale e organo comune - Disposizioni relative all’ingresso di nuove imprese, al trasferimento degli effetti del contratto di rete nei casi di cessione di azienda o cessione di ramo di azienda, alla possibilità di recedere dal contratto di rete, alla esclusione di una impresa, allo scioglimento, alla liquidazione del fondo patrimoniale e alla gestione delle controversie. La rete-soggetto deve redigere un bilancio annuale che va depositato in camera di commercio, dove ha la sede, entro il 28/02 di ogni anno. Aspetti fiscali. Ai fini fiscali ogni rete ha l’attribuzione di un codice fiscale. La partita iva può essere attribuita solo alla rete-soggetto. Con la rete-contratto per le operazioni di acquisto e vendita la gestione può essere fatta come segue: - Ogni impresa opera in completa autonomia, quindi acquista e vende utilizzando la propria partita iva - Una impresa della rete (solitamente quelle con l’organizzazione migliore) fa da capofila e compie le operazioni di acquisto e/o vendita anche per le altre imprese; poi provvede a ribaltare i costi o i ricavi alle altre imprese. Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm continua nella sesta pagina. TECNICO-ECONOMICO PRODUZIONI LATTE IN RIPRESA, MA ANCORA SOTTO IL LIVELLO DELL’ANNO SCORSO. DEROGA DIVIETO MONOSUCCESSIONE DEI CEREALI, NON BASTA DIRE DIGESTATO. C ome noto, lo standard della Condizionalità 2.2. “Avvicendamento delle colture”, allo scopo di evitare l’impoverimento di sostanza organica del suolo, stabilisce che non è possibile coltivare sullo stesso terreno per più di cinque anni il medesimo cereale. Fra le varie deroghe previste, vi è la possibilità di apportare un quantitativo di azoto organico di origine zootecnica pari ad almeno 165 kg per ettaro e per anno di azoto al campo per il mais e ad almeno 150 kg per ettaro e per anno di azoto al campo per altre colture (es. orzo, frumento, triticale, ecc.) distribuito con le modalità e nei periodi consentiti dalla normativa vigente. Il tutto dimostrabile dalla presentazione del piano annuale nitrati (POA/PUA o PUAS). La Regione Lombardia ha chiarito, su richiesta di Confagricoltura Mantova, che non tutti i digestati possono essere considerati prodotti assimilabili agli effluenti di allevamento. Infatti, non si possono utilizzare i digestati che contengono esclusivamente o in forma prevalente biomasse di origine vegetale o che contengono tra le matrici rifiuti urbani organici. I digestati devono perciò essere composti da derivati zootecnici per almeno il 51% della loro composizione. I digestati devono essere composti da derivati zootecnici per almeno il 51% della loro composizione. L e produzioni di latte dell’annata in corso a gennaio 2014 risultano ancora sotto i livelli dello stesso periodo dell’anno precedente. I dati resi noti da Agea in questi giorni mettono in evidenza che al 31 gennaio 2014 le produzioni rettificate a livello nazionale sono pari a 8.850.544 tonnellate, contro le 8.957.699 tonnellate di gennaio 2013. Pertanto, per la campagna 2013-2014, a due mesi dal termine della stessa, si registra un calo delle produzioni dell’1,19%. Considerando che a dicembre il calo era dell’1,4%, si evidenzia un progressivo recupero delle produzioni, iniziato lo scorso ottobre, che dovrebbe portare, di questo passo, ad una produzione inferiore alla campagna precedente del 0,8-0,9%. Bisognerà attendere il prossimo mese di maggio per conoscere i dati definitivi della campagna Agrinsieme ha inviato una lettera al ministro Martina per chiedere la sospensione del prelievo supplementare. 2013-2014. Intanto, lo scorso 19 marzo, Agrinsieme ha inviato una lettera al ministro Martina per chiedere la sospensione del prelievo supplementare previsto dalla Legge n. 119 del 30 maggio 2003, relativo al mese di marzo. Tale istanza, utile ad alleggerire le incombenze e gli impegni finanziari degli operatori del settore, è stata richiesta in base al ragionevole margine di certezza sul non splafonamento, anche per quest’anno, della quota nazionale. AZIENDE BIO, PAP PROROGATO AL 15 MAGGIO. L a Regione Lombardia, visti i problemi informatici per la compilazione del programma annuale di produzione (PAP) attraverso il sistema informativo agricolo regionale (SIARL), ha prorogato la data di compilazione dal 31 marzo, al 15 maggio 2014. Al termine del procedimento di presentazione, una copia firmata dovrà essere inoltrata all’ente di controllo mediante raccomandata con avviso di ritorno o tramite PEC, mentre un’altra copia rimarrà presso l’azienda del produttore, in caso di controlli ispettivi. Per maggiori informazioni e per la presentazione del PAP è necessario rivolgersi al più presto, predisponendo i dati necessari alla compilazione del PAP, a Confagricoltura Mantova, sia presso gli uffici di zona, che della sede. RICONOSCIMENTO DELLE QUOTE FORMAGGIO PARMIGIANO-REGGIANO, IL TERMINE È IL 30 APRILE. I l Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano comunica che il termine ultimo entro cui presentare le richieste di riconoscimento della quota storica non prodotta o per il rientro delle quote formaggio (Quantità Forme – QFF) generate in base ad un contratto d’affitto quote latte nel 2010 è il prossimo 30 aprile. Entro tale data, infatti, dovranno essere consegnate all’ufficio Piani Produttivi della sede consortile di Reggio Emilia i relativi modelli di richiesta, con la necessaria documentazione da allegare che, nel caso del rientro delle quote latte affittate nel corso della campagna 2009-2010, è la copia del contratto d’affitto registrata. I modelli predisposti, scaricabili dal sito internet del Consorzio, dovranno essere firmati anche dal legale rappresentante del caseificio che acquisisce le quote formaggio. 5 VITA SINDACALE continua dalla terza pagina. Agevolazioni: gli utili delle singole imprese investiti nel contratto di rete hanno una sospensione dalle imposte dirette (IRPEF e IRES) fino a quando la rete non ha terminato il proprio programma o l’impresa cessa di far parte della rete. Gestione del personale all’interno della rete. Il decreto legge 76/2013 ha introdotto il comma 4 ter dell’art.30 del Decreto legislativo 276/2003 e ha disciplinato il distacco del personale nell’ambito di un contratto di rete. Sarà il contratto di rete a stabilire le regole di gestione del personale dipendente delle singole imprese qualora il programma della rete necessiti delle prestazioni di lavoro dipendente tra le varie aziende (orario di lavoro, percentuale di retribuzione e di contributi per singola azienda, da gestire internamente alla rete) . Il potere direttivo potrà essere esercitato da ciascun imprenditore. Per le responsabilità penali, civili e amministrative si farà sempre riferimento al contratto di rete e non ci sarà una solidarietà tra tutti i componenti della rete, ma la responsabilità sarà dell’impresa che in quel momento gestiva il dipendente. Le Reti d’impresa in agricoltura. Le imprese agricole potrebbero creare una rete con i seguenti programmi: • Poter vendere le proprie produzioni, magari variegate, ai supermercati e alla grande distribuzione (la rete contratta in blocco con il supermercato garantendo le forniture); • Rivolgersi ad un agente di commercio che si faccia promotore dell’intera produzione delle imprese in rete verso la grande distribuzione; • Poter acquistare prodotti necessari alla propria produzione (mangimi, concimi, seminativi, cereali) come gruppo di acquisto con prezzi uguali per tutti i contraenti della rete (indipendentemente dalla quantità acquistata); • Acquistare/noleggiare macchinari costosi che possano essere utilizzati da tutte le imprese in base alle regole stabilite nella rete; • Fare un contratto di rete con imprese commerciali per creare relazioni imprenditoriali rivolte a politiche commerciali, realizzazione di marchi e brevetti, superamento dell’ostacolo attività secondarie, innovazioni tecnologiche; • Certificazione di qualità: se le aziende sono molte e seguono procedure definite possono ottenere una certificazione di qualità che, se richiesta in gruppo, potrebbe essere singolarmente poco costosa. Per approfondimenti, è possibile contattare Massimo Battisti e Roberto Biondo della sede di Mantova di Confagricoltura (telefoni 0376/330724 e 0376/330722). POLLI DA CARNE E BENESSERE ANIMALE, CONTINUA L’IMPEGNO DI CONFAGRICOLTURA. P rosegue l’impegno di Confagricoltura Mantova sul piano del benessere animale. Ventisette i certificati di formazione distribuiti durante il corso per gli allevatori di polli da carne appena concluso, organizzato in collaborazione con l’Asl e rivolto a tutti gli operatori del settore avicolo. Certificati – ricordano dall’organizzazione – necessari per allevare polli da carne come previsto dal Decreto legge 181 del 12 aprile 2013. «Grazie alla collaborazione dei veterinari Asl – spiega Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura – abbiamo avuto modo di illustrare e approfondire le disposizioni normative e operative previste dalla normativa sul benessere dei broiler a un pubblico decisamente attento. Quello avicolo – continua – è un settore importante per la nostra zootecnia, ma soffre pesantemente della concorrenza sempre più agguerrita non solo del resto del mondo ma anche di Paesi comunitari a noi vicini. Servono quindi regole chiare e precise che tutelino le nostre imprese nazionali, fermo restando che l’82% del comparto è concentrato in quattro regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna». Un settore strutturalmente strategico, dunque, per Confagricoltura che ha recentemente promosso un salto di qualità con la costituzione del primo distretto avicolo, proprio in Lombardia. I corsi rientrano nel nuovo piano formativo varato dall’Ue e servono da “aggiornamento” per gli operatori del settore. «Un passo importante dal punto di vista organizzativo – conclude Lasagna – che permetterà di tutelare meglio tutte le imprese. È infatti indispensabile rafforzare la competitività della filiera per permetterle di misurarsi ad armi pari con la sempre più agguerrita concorrenza europea». Il certificato rilasciato dall’Asl ha valore su tutto il territorio italiano e il nominativo di chi ha superato il corso verrà inserito in un elenco nazionale. SMA MEDFOOD 2014, LA VETRINA DELL’AGRICOLTURA DEL MEDITERRANEO. D 6 al 21 al 24 maggio 2014 si terrà a Sfax (Tunisia) il Salone Mediterraneo dell’Agricoltura e delle Industrie Alimentari (SMA MedFfood), uno degli eventi di maggior rilievo su scala internazionale nel settore agricolo ed attività connesse. Le aziende italiane, tra cui quelle agricole, possono manifestare il proprio interesse al fine di poter partecipare con uno spazio espositivo nello stand all’interno del Padiglione Italia. A tal proposito, la Camera Tuniso - Italiana di Commercio e Industria si rende disponibile ad offrire ulteriori informazioni in merito, tramite Skypecall (ctici.tunisi) e ad assicurare tutta l’assistenza tecnica nel coordinamento delle attività legate all’evento. Tale iniziativa intende rappresentare un’oc- casione straordinaria per costruire rapporti fra investitori internazionali e produttori locali finalizzata a favorire accordi economici. L’ultima data utile per aderire all’evento SMA MedFood è stata fissata al 15 aprile 2014. Per maggiori informazioni, è possibile contattare Confagricoltura Mantova, al n. 0376/330724, oppure inviare una mail a: [email protected] Ventisette i certificati di formazione distribuiti durante il corso per gli allevatori. IL MERCATO DELLA SETTIMANA MANTOVA Listino n. 14 Giovedì 3 aprile 2014 FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) - (p.s. non inferiore a Kg. 81/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 13% min.) alla ton. € 233,00 – 237,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 209,00 – 213,00 Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/ hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 11% min.) alla ton. € 213,00 – 217,00 Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) - (p.s. non inferiore a Kg. 78/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%) alla ton. € 210,00 – 214,00 Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) - Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 75/hl; c.e. 3% max.; umidità max. 14%) alla ton. € non quotato Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non quotato Tendenza:calmo FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna, 27 marzo 2014 €/ton.) Fino (ps 79/80, ce 1+1%,b.30/35%,v.10%,P.12,5%) 285,00 – 290,00 Buono mercantile (ps 76/77, ce 1,5 + 1,5%, b. 50/60%, v.12%) 263,00 – 267,00 Mercantile (ps 74/75, ce 2+2%, v. 12%) non quotato Tendenza: invariato PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (rotoballe) alla ton. € non quotato da mietitrebbia in cascina (rotoballe) alla ton. € 85,00 – 90,00 Tendenza: stazionario FORAGGIO SECCO Maggengo di 1° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotato Maggengo di 1° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio2013 – in campo alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2013 in campo alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2013 in cascina alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in cascina alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in cascina alla ton. € non quotato Tendenza: non quotato COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/ ton.) 410,15 http://commodities.euronext.if5.com/Commodities.aspx GRANOTURCO: Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari (u. max. 14%) alla ton. € 195,00 – 198,00 Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. € 201,00 – 204,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) – comunitario alla ton. € 203,00 – 206,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) – non comunitario alla ton. € 211,00 – 214,00 Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non quotato trinciati di mais 1° raccolto non quotato Tendenza:calmo SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. € 460,00 – 463,00 Semi di soia esteri (franco arrivo) 469,00 – 475,00 Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato Tendenza: stazionario CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 217,00 – 220,00 Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del compratore) alla ton. € 222,00 – 225,00 Tendenza: calmo RISONE (prezzo al netto dei diritti spettanti all’E.N.R.): Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 900,00 – 950,00 Arborio (resa 52 – 57) alla ton. € 710,00 – 730,00 Tendenza: stazionario RISO: Vialone nano alla ton. € 1.980,00 – 2.060,00 Arborio alla ton. € 1.530,00 – 1.580,00 Tendenza: stazionario FORMAGGIO GRANA PADANO Stagionatura di 10 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 10 dieci) mesi dalla produzione al kg € 7,000 – 7,300 Stagionatura da 14 a 16 mesi al kg € 7,850 – 8,150 Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 8,350 – 8,650 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano – Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg € 5,650 – 5,950 Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO Stagionatura di 12 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 12 dodici) mesi dalla produzione al kg € 8,650 8,950 Stagionatura fino a 18 mesi al kg € 9,550 – 9,800 Stagionatura fino a 24 mesi e oltre al kg € 10,200 – 10,400 Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. € 3,700 – 4,200 da 56 a 70 kg. al kg. € 4,100 – 4,600 Tendenza: buono Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga ( a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi) BURRO: Zangolato di creme fresche per la burrificazione al kg. € 2,350 Burro mantovano pastorizzato al kg. € 2,550 Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg. € 3,450 Tendenza: stazionario VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne oltre 340 kg. € 2,420 – 2,520 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,240 – 2,340 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,370 – 2,470 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,030 – 2,130 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,210 – 2,310 Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,900 – 2,000 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 1,950 – 2,050 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,400 – 1,550 Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,540 – 1,640 Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,640 – 1,740 Tendenza: calmo con prezzi invariati SUINI (a peso vivo) da allevamento del peso : di 7 Kg al capo € 50,00 di 15 kg. al kg. € 4,420 di 25 kg. al kg. € 3,310 di 30 kg. al kg. € 2,960 di 40 kg. al kg. € 2,440 di 50 kg. al kg. € 2,080 di 65 kg. al kg. € 1,720 di 80 kg. al kg. € 1,530 di 100 kg. al kg. € 1,500 Tendenza: calmo per i lattonzoli – pressochè stazionario per i magroni SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotato oltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato oltre 180 kg. al kg. € non quotato Tendenza: non quotato VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,960 – 1,060 vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,730 – 0,830 vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,500 – 0,600 Tendenza: calmo con prezzi prezzi invariati VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga al kg. € 2,150 – 2,270 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) al kg. € 1,980 2,080 Vitelloni limousine al kg. € 2,720 – 2,870 Vitelloni charolaise al kg. € 2,530 – 2,620 Tendenza: calmo Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. € 0,700 – 1,000 da 46 a 55 kg. al kg. € 1,850 – 2,050 da 56 a 70 kg. al kg. € 1,850 – 2,050 Tendenza: buono Vitelli femmine pezzate nere ( a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg. dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese: da 46 a 55 kg. al kg. € 2,500 – 2,700 da 56 a 70 kg. al kg. € 2,500 – 2,700 Tendenza: buono Vitelli femmine incroci con tori da carne ( a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg dei maschi) VITELLONI da macello (a peso morto): Limousine da 350 a 380 kg. al kg. € 4,530 – 4,680 da 381 a 400 kg. al kg. € 4,470 – 4,570 da 401 kg. e oltre al kg. € 4,320 – 4,420 Charolaise o incr. francesi da 380 a 420 kg. al kg. € 4,290 – 4,370 da 421 a 450 kg. al kg. € 4,300 – 4,350 da 451 kg. e oltre al kg. € 4,220 – 4,300 Tendenza: calmo SCOTTONE da macello (a peso morto): Limousine da 230 a 270 kg. al kg. € 4,900 – 5,000 da 271 a 300 kg. al kg. € 4,790 – 4,890 da 301 kg. e oltre al kg. € 4,740 – 4,800 Charolaise o incr. francesi da 260 a 300 kg. al kg. € 4,520 – 4,620 da 301 a 340 kg. al kg. € 4,480 – 4,580 da 341 kg. e oltre al kg. € 4,460 – 4,560 Tendenza: pressochè stazionario Uova Naz. fresche guscio colorato natura (€/Kg) Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 31/03/2014 Uova nat. S - meno di 53 gr.(Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,9300 - 0,9700 Uova nat. M - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,1100 - 1,1500 Uova nat. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,1100 - 1,1500 Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz) Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 31/03/2014 Uova sel. S. - meno di 53 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 11,4000 - 11,6000 Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 13,4000 - 13,6000 Uova sel. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 14,0000 - 14,2000 Uova sel. Xl - da 73 gr. e più (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 15,8000 - 16,0000 GASOLIO AGRICOLO Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 15 marzo 2014 - Fino a litri 1.000 €/Lt 1,012 - da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 1,005 - da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,986 - da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,976 - oltre litri 10.000 €/Lt. 0,971 Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova. ANNUNCI ECONOMICI VENDO TERRENI AGRICOLI Vendo terreni agricoli della superficie di 18 biolche mantovane circa in comune di Curtatone, libere, a seminativo irriguo. Per informazioni telefonare al n. 335-5433652. VENDO CORTE AGRICOLA Vendo corte agricola perfettamente ristrutturata, suscettibile di attivazione di agriturismo, alle porte di Mantova. Possibilità di acquisto anche di 6 biolche mantovane. Per informazioni telefonare al n. 333-7144850. UNIPEG SOC. COOP. AGRICOLA Sede Legale - Reggio Emilia Via Due Canali 13 Tel 0522 2371 Sede Operativa - Pegognaga (Mn) Strada Chiaviche 36 Tel 0376 5541 Fax 0376 554200 www.unipeg.it ANDAMENTO - PREZZI DEI BOVINI - PESO MORTO Direttore Responsabile: Daniele Sfulcini Design: fachiro.com Stampa: Publi Paolini Autorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949 Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001 7 FINANZIAMENTI L a Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia ha emesso una circolare esplicativa inerente le modalità di presentazione delle domande di conferma impegni per l’anno 2014, per la Misura 214 del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. Oramai chiarito che per i nuovi impegni del PSR 2014-2020 sarà necessario attendere il 2015, è bene precisare che per i beneficiari che hanno aderito all’Azione A “Avvicendamento”, Azione B “Agricoltura integrata”, Azione C “Prati stabili”, Azione E “Agricoltura biologica” negli anni 2008 e 2009, che quindi hanno già espletato gli impegni rispettivamente per 6 e 5 anni, gli impegni stessi sono decaduti e non potranno presentare domanda di contributo nel corso del 2014. Anche per i beneficiari che avevano aderito nel 2008 o 2009 all’Azione B, sottoazione ortofrutta e poi hanno aderito nel 2011 all’Azione B, sottoazione mais o riso, l’azione B è terminata per entrambe le sottoazioni, in quanto si considera l’Azione B, fini della determinazione della fine impegni, nella sua enterezza. Di fatto, nel 2014 dovranno presentare domanda di aiuto le imprese agricole ricadenti nelle seguenti casistiche. MISURA 214, ECCO CHI DEVE PRESENTARE DOMANDA NEL 2014. Azione C “Prati stabili” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010. Azione E “Agricoltura biologica” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010. Azione F “Siepi e filari” (adesione minima 10 anni), per la quale tutte le domande hanno ancora gli impegni in corso. Azione I “Conservazione della biodiversità nelle risaie” (adesione minima 5 anni), che essendo inziata nel 2010 è tutt’ora in corso per tutti i beneficiari. La Regione ha specificato che non è possibile chiedere un aumento di premio rispetto al premio determinato nel 2013. Azione M “Agricoltura Blu” (adesione mi- Azione A “Avvicendamento” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010. Azione B “Ortofrutta oppure mais o riso” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010, anche se l’Azione A è decaduta. PSR, LE SCADENZE PER I PROSSIMI MESI. P SR mis. 221 “Imboschimento dei terreni agricoli”. Domanda annuale. I beneficiari titolari di impegni con Misura 221 tipologie A e B debbono entro il 15 maggio 2014 presentare domanda alla provincia competente per confermare gli impegni assunti e per ottenere la liquidazione di premi mancato reddito e manutenzione. Forestazione, Reg. Ce 2080/92 e PSR misura H. Le domande di conferma impegni per avere diritto ai premi annuali di mancato reddito devono essere presentate entro il 30 giugno 2014 alla provincia competente per territorio. Con tale domanda il beneficiario si impegna a rispettare gli obblighi assunti, confermando la superficie oggetto di impegno. 8 PSR Misura 214 “Impegni agroambientali”. Domanda annuale. I beneficiari titolari di impegni con Misura 214 di tutte le azioni debbono presentare domanda entro il 15 maggio 2014 alla provincia competente per confermare gli impegni assunti e per ottenere la liquidazione del premio annuale. PSR Misura 112 “Insediamento giovani agricoltori”. E’ attivo il bando della Regione Lombardia, nell’ambito del PSR 2006-2013, per richiedere l’aiuto per l’insediamento di giovani agricoltori. Le domande di premio potranno essere presentate fino al 30 settembre 2014, tenendo presente che il giovane dovrà essersi insediato dopo maggio 2013 per avere i requisiti di ammissibilità. Il premio sarà erogato in conto capitale come premio unico da 10mila euro. I beneficiari che hanno già espletato gli impegni per 6 e 5 anni non potranno presentare domanda di contributo. nima 5 anni). Iniziata nel 2011, gli impegni sono tutt’ora in corso. Si precisa, infine, che particolare attenzione dovrà essere posta al rispetto dell’impegno relativo alla certificazione funzionale delle macchine operatrici, previsto dall’azione B “Produzioni agricole integrate”, in considerazione del fatto che tale certificazione va ripetuta ogni 5 anni. Inoltre, si ricorda che i terreni oggetto di domanda di aiuto nel 2014 devono essere disponibili dal 1° gennaio al 31 dicembre 2014.