INDICE SEZIONE A
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INDICE SEZIONE A 1 1.1 LA FORMAZIONE TECNICO - PROFESSIONALE IN FRANCIA 6 Scenario e tipologia dell’offerta formativa 6 1.1.1 Percorsi superiori non universitari o integrati 1.1.2 Il sistema formativo francese primario e secondario 10 1.1.3 Il quadro giuridico 14 1.1.4 L’offerta formativa disponibile per rispondere alla richiesta di Knowledge Workers: BTS o DUT? 19 1.1.5 Orientamento 1.2 Attori del sistema formativo 6 22 24 1.2.1 L’Amministrazione a livello nazionale 25 1.2.2 Le Regioni 25 1.2.3 I Dipartimenti 25 1.2.4 I Comuni 26 1.2.5 Coordinamento tra i diversi organismi 26 1.2.6 Sotto organismi del sistema formativo 27 1.2.7 Agenzie formative (accreditamento e valutazione) 28 1.3 Analisi incontro domanda-offerta 30 1.3.1 Modalità di aggiornamento e adattamento del sistema formativo per sviluppare nuovi profili professionali-KW 30 1.3.2 Istituzioni responsabili delle strategie generali per la formazione professionale avanzata 30 1.4 Integrazione formazione-lavoro 32 1.4.1 Modalità di integrazione tra lavoro e formazione 32 1.4.2 Lo stage 32 1.5 Finanziamento 35 1.5.1 Sistemi di erogazione 35 1.5.2 Resoconti finanziari 35 1.5.3 Contributo finanziario delle imprese a sostegno della formazione 37 IRSO sezione A.doc – settembre 2000 2 2 2.1 LA FORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE IN GERMANIA 38 Scenario e tipologia dell'offerta formativa 38 2.1.1 I canali della formazione superiore non universitaria o integrata 38 2.1.2 Il sistema professionale duale (Lehre) 42 2.1.3 Il sistema formativo tedesco primario e secondario 44 2.1.4 Il quadro giuridico 46 2.1.5 Gli scenari dell’offerta formativa specifica per i lavoratori della conoscenza 51 2.1.6 L’orientamento 2.2 Attori del sistema formativo 54 57 2.2.1 Le autorità amministrative responsabili 57 2.2.2 Gli organi consultivi 57 2.2.3 Il Land 58 2.2.4 Coordinamento Land-Bund 58 2.2.5 Il ruolo delle parti sociali 59 2.2.6 L’accreditamento delle agenzie formative e la valutazione 59 2.2.7 Standard di accreditamento 61 2.3 Analisi incontro domanda-offerta 62 2.3.1 Scenario di riferimento 2.3.2 Le istituzioni preposte alla definizione di strategie per la formazione professionale 64 2.3.3 Le azioni per il rilevamento della domanda e per la definizione degli standard 66 2.4 Integrazione formazione-lavoro 62 69 2.4.1 Gli stage 2.4.2 Rapporto con il mercato del lavoro e valorizzazione dei key-skill 70 2.5 Finanziamento 69 71 2.5.1 Le fonti del finanziamento 71 2.5.2 Bund e Land 71 2.5.3 Modalità del finanziamento 71 2.5.4 Autofinanziamento e partecipazione delle imprese 72 IRSO sezione A.doc – settembre 2000 3 3 3.1 LA FORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE IN SPAGNA 73 Scenario e tipologia dell'offerta formativa 73 3.1.1 La formazione professionale e il sistema educativo 73 3.1.2 Fonti giuridiche 77 3.1.3 Orientamento professionale 82 Attori del sistema formativo 85 3.2 3.2.1 Il processo di decentramento amministrativo 85 3.2.2 Il Nivel Central 86 3.2.3 Il Nivel Autonomico 89 3.2.4 Le Autoridades Locales 90 3.2.5 Il coordinamento tra i diversi organismi 90 3.2.6 I centri per la educazione scolastica e professionale 90 3.3 Analisi incontro domanda-offerta 3.3.1 Dati statistici economici ed occupazionali 3.3.2 Dati statistici sul scolarizzazione 3.3.3 3.4 sistema educativo 92 92 e tassi Il Sistema Nacional de Cualificaciones Profesionales Integrazione formazione-lavoro di 93 94 96 3.4.1 Collaborazione tra scuola e impresa 96 3.4.2 Modalità di realizzazione dei corsi 96 3.5 Finanziamento 4 LA FORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE NEGLI USA 100 Scenario e tipologia dell’offerta formativa 100 4.1 98 4.1.1 Percorsi superiori non universitari integrati: la Vocational and Technical Education 100 4.1.2 Offerta formativa disponibile per rispondere alla richiesta di Knowledge Workers 104 4.1.3 Criteri di valutazione dei corsi: un esempio di eccellenza 106 4.1.4 Fonti giuridiche 107 4.1.5 Orientamento 109 IRSO sezione A.doc – settembre 2000 4 4.2 Attori del sistema formativo 111 4.2.1 Le istituzioni federali per l’istruzione: il Department of Education 111 4.2.2 Le istituzioni statali per l’istruzione 112 4.2.3 Coordinamento 117 4.2.4 Le istituzioni responsabili delle strategie generali per la formazione professionale avanzata 117 4.2.5 L’accreditamento della formazione post-secondaria 121 4.2.6 Il ruolo federale nell’accreditamento: standards and measures 124 4.3 Performance Analisi incontro domanda-offerta 127 4.3.1 L’evoluzione della domanda di lavoro negli Stati Uniti 4.3.2 Modalità di aggiornamento e adattamento del sistema formativo per offrire nuovi profili professionali di Knowledge Workers 129 4.3.3 Istituzioni adibite alla definizione classificazione professionale 4.3.4 4.4 del sistema 127 di 130 Procedure istituzionali per la definizione e classificazione di nuovi profili professionali 131 Integrazione formazione-lavoro 135 4.4.1 Il rilievo dell’integrazione tra lavoro e formazione 4.4.2 I contenuti dello School-to-Work Act: i criteri per un’integrazione formazione-lavoro 135 4.4.3 Le modalità operative: la “local partnership” 4.4.4 Il rinnovamento formazione 4.5 dell’impegno Finanziamento all’integrazione 135 137 lavoro137 139 4.5.1 Sistemi di erogazione 4.5.2 Piani finanziari federali per la formazione tecnicoprofessionale 139 5 OSSERVAZIONI CONCLUSIVE IRSO sezione A.doc – settembre 2000 139 141 5 1 La Formazione Tecnico - Professionale in Francia 1.1 Scenario e tipologia dell’offerta formativa 1.1.1 Percorsi superiori non universitari o integrati Teorico o pratico, selettivo o meno, l’insegnamento superiore è ripartito in grandi filiere: i corsi brevi (come ad esempio i BTS e i DUT), e la formazione lunga erogata nelle Grandi Scuole o all’Università. Le sezioni tecnico superiori (STS), che portano alla preparazione del brevetto di tecnico superiore (BTS) nonché gli Istituti Universitari di Tecnologia (IUT) che rilasciano invece un diploma universitario di tecnologia (DUT), sono percorsi di formazione in due anni che comportano una parte rilevante di stage. Il loro obiettivo è creare sbocchi verso l’attività lavorativa. Questi diplomi sono solitamente associati tra loro per durata della formazione, ritmo di lavoro e successivo inserimento professionale. Il BTS è però molto più specialistico del DUT. Il BTS fornisce infatti allo studente un attestato di qualificazione professionale per ottenere un impiego come “tecnico specializzato” nei settori dell’industria, delle arti applicate, del commercio o nel terziario. Figura 1: L'insegnamento superiore IRSO sezione A.doc – settembre 2000 6 Figura 2: L'insegnamento superiore in dettaglio IRSO sezione A.doc – settembre 2000 7 Per preparare i giovani all’ingresso sul mercato del lavoro i DUT e i BTS cercano di assicurare agli studenti uno stretto legame tra formazione e imprese. L’inserimento delle persone con BTS e DUT è in genere rapida ed efficace: il 72% dei diplomati trovano impiego subito dopo la fine del corso, il 90% entro il primo anno. Secondo una ricerca dell’Aprile 1999 il tasso di disoccupazione per le persone che possiedono un certificato di BTS o di DUT è sensibilmente diminuito negli ultimi anni. Questa filiera, grazie alla tipologia di insegnamento, sia teorico che pratica che sul campo, gode infatti di un’ottima reputazione. L’unico inconveniente è che le imprese, soprattutto le PMI, ricercano tecnici non solo in grado di apportare innovazione, ma anche capaci di adattarsi alla ciclicità del mercato che, in alcune fasi, può richiedere competenze più operative. Una recente ricerca del Centro Studi e Ricerche sulle Qualificazioni (CEREQ) ha rilevato che questi percorsi, pur garantendo la piena occupazione, conducono sempre più spesso ad attività impiegatizie piuttosto che tecnico/specialistiche. BTS I BTS prevedono 1/3 di insegnamenti su materie generali e 2/3 di formazione professionale; sono diplomi che consentono agli studenti di acquisire rapidamente metodi e tecniche relativi al settore professionale scelto. Nell’anno accademico 1998/1999, 203.500 studenti si sono iscritti alle Sezioni di Tecnico Superiore (STS) all’interno dei circa 2000 istituti pubblici e privati abilitati. Le Sezioni STS erogano la propria formazione all’interno dei licei tecnici e gli insegnamenti specialistici si suddividono in 3 macro-aree: industriale, terziario e servizi. I programmi formativi vengono stabiliti a livello nazionale dalle Commissions Professionnelles Consultatives – CPC – (cfr.par. dedicato) che hanno l’obiettivo di formulare proposte sull’adeguamento della formazione in base alle professioni e agli impieghi esistenti e alle loro prospettive di sviluppo. Il BTS si può preparare, oltre ché all’interno di un STS, anche con l’apprendistato, la formazione professionale continua o i corsi a distanza. Per i candidati che decidono di formarsi lavorando sono previsti contratti di lavoro per l’inserimento in apprendistato e contratti di qualificazione rivolti a giovani tra i 16 e i 25 anni. In ogni caso, per potersi iscrivere è necessario che il candidato abbia già firmato un contratto con un’impresa. Questa formula è attualmente molto apprezzata sia dalle aziende che dagli studenti che possono così immergersi nel mercato del lavoro e valorizzare il proprio curriculum vitae già nel periodo di studio. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 8 Un BTS può inoltre essere preparato, grazie a corsi serali o durante la giornata lavorativa, in un quadro di formazione continua. Questa possibilità è aperta ai dipendenti che, all’interno di un’impresa, beneficiano di un piano di formazione o del “congedo individuale di formazione”. Secondo l’art.8 del decreto 95-665 la durata della formazione in apprendistato deve essere almeno pari a 1500 ore; per la formazione professionale continua si va da un minimo di 600 ore fino a 1500 ore. Per quanto concerne infine l’insegnamento a distanza, il Centro Nazionale di Insegnamento a Distanza (CNED), istituto pubblico dipendente dal Ministero dell’Educazione, offre la possibilità di preparare alcuni BTS per corrispondenza. Questa soluzione di insegnamento riguarda tutti gli adulti che non hanno la possibilità di seguire gli insegnamenti in un luogo di formazione. I candidati che desiderano preparare le prove teoriche di BTS a distanza devono comunque definire le condizioni di accesso alla formazione proprie della modalità scelta: scolastica, in apprendistato, in formazione continua. L’accesso al BTS richiede, per coloro che non risultano essere titolari di baccalauréat, tre anni di esperienza professionale. La struttura generale del diploma, sulla base del primo titolo del Decreto n°95-665 del 9 Maggio 1995, è identica per tutti i candidati, sia che preparino il diploma in formazione iniziale che in formazione continua. L’accesso alla preparazione di un BTS è aperto a tutti i titolari di baccalauréat o con diploma o titolo equipollente. Nelle intenzioni del legislatore (art. 6 e 11), il BTS dovrebbe però rappresentare uno sbocco prioritario per i possessori di baccalauréat tecnologico. In formazione iniziale, l’accesso alla preparazione di BTS è aperto anche a studenti in possesso di un diploma ottenuto all’estero, ma la decisione d’ammissione dipende dal Rettore, su consultazione di un'équipe pedagogica che può richiedere interviste al potenziale candidato. Per la formazione professionale continua l’accesso non è subordinato a nessuna condizione di titolo o di diploma. Le modalità di accesso alla formazione a distanza si rifanno alla tipologia di formazione scelta (scolastica, in apprendistato, professionale continua). L’ammissione nelle Sezioni di Tecnico Superiore viene convalidata, sotto l’autorità del Rettore, dal Capo di Istituto a seguito dell’analisi della candidatura da parte di una commissione formata dagli insegnanti della Sezione a cui perviene la richiesta. Il Rettore può decidere, sulla base della valutazione dei diplomi e degli studi effettuati, di consentire l’accesso all’esame di diploma anche di un candidato che abbia frequentato almeno un anno di corso in BTS. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 9 DUT I DUT suddividono esattamente a metà la formazione generalistica e quella specialistica. Il DUT è finalizzato a funzioni lavorative meno specifiche di quelle previste dai BTS. In particolare tende a sviluppare competenze di progettazione, analisi e studio all’interno del campo scelto. Queste caratteristiche consentono ai possessori del DUT una maggiore flessibilità di impiego dentro le imprese o nell’ambito delle professioni. Il DUT viene preparato all’interno degli Istituti Universitari di Tecnologia (cfr. par. dedicato) e ha durata di due anni, con la possibilità di frequentare un terzo anno per “affinare” la specializzazione scelta. Attualmente esistono 24 specializzazioni di cui 15 nel settore secondario e 9 nel terziario. In alcuni Istituti Universitari di Tecnologia (IUT) possono essere inoltre preparati i Diplomi Nazionali di Tecnologia Specializzata - diplôme national de technologie spécialisée (DNTS) – che, creati nel 1994, hanno come finalità di formare gli studenti secondo il principio dell’alternanza Università-Impresa e di rispondere a richieste specifiche dei settori professionali. I DNTS presentano una scelta tra 24 specializzazioni di cui 10 del settore industriale e 14 del terziario. DEUST Il DEUST (diploma di studio universitario scientifico e tecnico) si propone come alternativa di tipo universitario al BTS e al DUT. Il DEUST si pone l’obiettivo di assicurare l’apprendimento di una qualifica professionale in due anni. Creato per accogliere gli studenti che non intendono seguire studi superiori teorici di lunga durata, il DEUST, a differenza delle due precedenti filiere, permette però il proseguimento degli studi del 2° ciclo universitario. 1.1.2 Il sistema formativo francese primario e secondario In Francia la scolarità è obbligatoria e gratuita a partire dai 6 fino ai 16 anni. L’insegnamento elementare dura almeno fino agli 11 anni e la scuola comprende 5 classi ripartite in due cicli: il ciclo dell’apprendimento fondamentale, corso preparatorio e corso elementare 1°anno, e il ciclo di approfondimento, corso elementare 2° anno, corso medio 1° anno, corso medio 2° anno. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 10 L’insegnamento secondario si suddivide in: • collegio • liceo d’insegnamento generale e tecnologico • liceo professionale Il collegio è l’istituzione che accoglie gli allievi usciti dalla scuola elementare ed ha durata quadriennale (6 a, 5 a, 4 a e 3a classe). Il collegio è organizzato in tre cicli pedagogici: il ciclo di adattamento, il ciclo centrale e il ciclo di orientamento, quest’ultimo corrispondente alla 3a classe e con l’obiettivo specifico di completare l’acquisizione delle conoscenze degli studenti e di orientare la loro scelta verso una formazione che può essere generale, tecnologica o professionale. Figura 3: Primo ciclo scolastico - il collegio Il liceo di insegnamento generale e tecnologico ha l’obiettivo di preparare lo studente in tre anni (classe seconda, prima e terminale) ai certificati successivi: • Baccalauréat generale • Baccalauréat tecnologico • Brevetto di tecnico Le classi preparatorie per l’accesso alle grandi scuole (CPGE) e le sezioni di tecnico-superiore (STS) inserite all’interno dei licei erogano la formazione post-baccalauréat. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 11 Il baccalauréat costituisce la principale chiave di accesso agli studi superiori. Gli allievi che hanno sostenuto positivamente le prove di esame ottengono un certificato di fine studi secondari o un certificato di fine studi professionali secondari. Figura 4: Secondo ciclo scolastico - il liceo IRSO sezione A.doc – settembre 2000 12 Il liceo professionale si suddivide infine in: • Certificato di attitudine professionale (CAP) • Brevetto di studio professionale (BEP) Figura 5: Il ciclo scolastico professionale Il certificato di attitudine professionale (CAP) ha l’obiettivo di qualificare lo studente per l’esercizio di un mestiere e prevede insegnamenti generali, insegnamenti tecnologici e professionali ed un periodo di formazione in azienda. Il numero di persone che preparano un CAP è in netta regressione; viene infatti preparato solo da uno studente su 10 di quelli che scelgono la via scolastica professionale. Nel 1996 gli studenti erano circa 320.000. Solitamente i suddetti studi portano verso corsi di formazione che preparano a un BTS o a un DUT. Il brevetto di studio professionale (BEP) conferisce la qualificazione professionale di operaio o di impiegato qualificato e offre una formazione più ampia del CAP in termini di aree professionali che lo studente ha la possibilità di approfondire. Gli studenti che provengono dalla 3° classe del collegio possono ottenere il BEP in un minimo di due anni. Dopo aver ottenuto il BEP è possibile accedere direttamente al mercato del lavoro oppure proseguire gli studi per la preparazione di un baccalauréat professionale o tecnologico che richiede altri due anni. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 13 A differenza del baccalauréat generale o tecnologico, il baccalauréat professionale è prima di tutto un diploma per l’inserimento professionale che conduce direttamente all’esercizio di una professione, permettendo però anche il proseguimento degli studi universitari. Si tratta quindi di formazione di qualificazione applicata ad una specifica professione, definita all’interno di 40 specializzazioni. Il baccalauréat professionale prevede un periodo significativo (da 16 a 20 settimane distribuite nell’arco di due anni) di stage in azienda. Più di 700.000 giovani dei licei professionali effettuano ogni anno periodi di stage in azienda. I licei professionali sono responsabili dell’organizzazione, della formazione e della scelta dell’azienda. Dal punto di vista normativo le leggi sul decentramento del 1982 e 1983 hanno accresciuto il ruolo delle collettività territoriali. Le Regioni hanno in particolare la responsabilità della costruzione, mantenimento e funzionamento dei licei. 1.1.3 Il quadro giuridico La politica generale sul sistema educativo è principalmente definita dalla legge sull’orientamento per l’educazione del 1989. La normativa sull’educazione, quest’ultima considerata priorità nazionale, è stata completata dalla legge quinquennale del 1993 relativa al “lavoro, impiego e formazione professionale” riportata nelle sue linee fondamentali di seguito. Il Ministero dell’Educazione ha la responsabilità diretta della formazione professionale iniziale, ovvero della formazione per persone non ancora inserite nel mercato del lavoro. La legislazione francese, con la legge quinquennale del 20 dicembre 1993, riconosce al Ministero stesso la responsabilità dell’inserimento professionale dei giovani ed in particolare l’art. 54 sancisce che tutti i giovani, prima del loro inserimento, devono avere la possibilità di frequentare corsi di formazione professionale. La legge n° 84-52 del 26 gennaio 1984 delinea le direttive fondamentali sull’insegnamento superiore in Francia. L’insegnamento superiore è un pubblico servizio che deve raggruppare in sé l’insieme delle tipologie formative post-secondarie dei diversi dipartimenti ministeriali (art.1). La sua missione è di contribuire a sviluppare la ricerca (indicata come supporto necessario alla formazione da erogare) e ad elevare il livello scientifico, culturale e professionale della nazione e degli individui che la compongono. Il servizio si propone inoltre di dare un contributo nell’eliminazione delle disuguaglianze sociali e culturali e nella realizzazione di una politica IRSO sezione A.doc – settembre 2000 14 del lavoro che possa tenere conto degli attuali bisogni e della loro potenziale evoluzione. Gli obiettivi del servizio pubblico dell’insegnamento superiore sono quindi: • la formazione iniziale e continua • la ricerca scientifica e tecnologica nonché la valorizzazione dei risultati da questa ottenuti • la diffusione della cultura e dell’informazione scientifica e tecnica • la cooperazione internazionale Il servizio pubblico dell’insegnamento superiore offre una pluralità di interventi formativi: scientifici, culturali e professionali. Per ottemperare a questi obiettivi il servizio si propone di concorrere all’orientamento e all’accoglimento degli studenti, di dispensare la formazione iniziale, di partecipare alla formazione continua ed infine di assicurare la formazione dei formatori. L’articolo 13 descrive lo sviluppo degli studi superiori, organizzati in cicli. Il numero, la natura e la durata dei cicli possono variare in funzione degli studi dispensati. Ogni ciclo porta al riconoscimento di un diploma nazionale o al riconoscimento delle conoscenze, competenze e/o elementi di qualificazione professionale acquisiti. Il primo ciclo, aperto a tutte le persone titolari del diploma di licenza superiore (baccalauréat) o in possesso di titolo equipollente, permette allo studente: • l’acquisizione, l’approfondimento e la diversificazione delle conoscenze nelle discipline fondamentali • la valutazione delle proprie capacità di assimilazione delle basi scientifiche richieste per ogni livello e tipo di formazione • l’acquisizione degli elementi sufficienti a fare una scelta professionale • l’orientamento, nel rispetto della sua libertà di scelta, sia per la formazione che si propone di seguire nel secondo ciclo, sia per l’entrata nella “vita attiva” dopo l’acquisizione di una qualificazione (cfr. art. 13) Il secondo ciclo raggruppa tutti i programmi formativi che comprendono, a diversi livelli, sia la formazione generale che la formazione professionale. Questa formazione, organizzata in funzione di una professione o di un insieme di professioni, permette agli studenti di completare le loro conoscenze, d’approfondire la loro cultura e di avviarli verso la corrispondente ricerca scientifica. (cfr. art. 15) IRSO sezione A.doc – settembre 2000 15 Il terzo ciclo forma alla ricerca. Allo studente è richiesto di realizzare, individualmente o insieme ad altri, un lavoro scientifico originale. Il terzo ciclo comprende anche i percorsi di formazione professionale di alto livello che integrano le innovazioni scientifiche e tecniche. Il titolo di dottore può essere conferito a seguito di presentazione di tesi o di un insieme di lavori scientifici originali. L’insegnamento superiore in Francia si caratterizza per l’estrema varietà delle strutture scolastiche, sia in termini di organizzazione che di condizioni di ammissione, che di finalità. Esistono infatti: § le università § le scuole, pubbliche o private, che sotto la tutela dei diversi Ministeri assicurano un insegnamento superiore con finalità professionali. Le università sono strutture pubbliche che accolgono, senza effettuare selezione se non nelle discipline mediche, farmaceutiche, odontoiatriche e nello IUT (Institute Universitaire de Technologie), i possessori di baccalauréat o di titolo equivalente (DAEU: diplôme d’accès aux études universitaires) che intendono iscriversi a corsi di studio brevi (bac+2) o lunghi (bac+3 o più). Le università offrono tipologie formative estremamente diversificate che comprendono insegnamenti fondamentali e insegnamenti pratici. La legge del 26 gennaio 1984 sancisce inoltre la pluridisciplinarietà delle università: ognuna è composta da unità di formazione e di ricerca disciplinari con obiettivi comuni. Possono al loro interno raggruppare degli istituti e delle scuole create con decreto, dei laboratori, dipartimenti e centri di ricerca creati con delibera del Consiglio d’Amministrazione dell’Università. La normativa sull’insegnamento tecnico-professionale La storia normativa della formazione tecnico-professionale inizia negli anni Cinquanta con la creazione delle Ecole Nationale Professionnelle. Il Decreto n°59-57 del 6 Gennaio 1959 aveva come oggetto la formazione di Tecnici Superiori, formati in Scuole o Sezioni Speciali, dove programmi e durata di studi dipendeva integralmente dalla specializzazione insegnata. Dalla fine degli anni Sessanta, a seguito della creazione nel 1967 del Baccalauréat Tecnico, la formazione in BTS ha iniziato ad assumere contorni più definiti fino ad arrivare agli anni Ottanta in cui lo sviluppo di questi corsi ha subito una forte accelerazione. Il Regolamento Generale sui BTS risale al 1995. Il Decreto n°95-665 del 9 Maggio 1995 attesta infatti che il Brevetto di Tecnico Superiore è un Diploma Nazionale (art.1). Il decreto è peraltro il risultato delle disposizioni della legge concernente la certificazione delle competenze professionali del 20 Luglio 1992 e dell’Art. 54 della legge quinquennale IRSO sezione A.doc – settembre 2000 16 del 20 Dicembre 1993 sul lavoro, l’impiego e la formazione professionale. La successiva disposizione del 20 Marzo 1997 delinea il regolamento applicativo della suddetta legge, con le principali disposizioni ed innovazioni, articolate in 5 parti principali: • Struttura generale del Diploma • Ammissione alla formazione • Corso di Studi • Gestione del Corso • Condizioni per il rilascio del diploma L’oggetto generale della normativa sui BTS va individuato principalmente nella volontà di incrementare i rapporti tra la formazione ed il mondo professionale. Con la “Note de Service” del 18 Marzo 1997, in base al decreto già citato n° 95-665, viene infatti messo in evidenza il legame fondamentale formazione - impresa che il BTS vuole promuovere. La certificazione delle competenze acquisite durante la durata del BTS, non è unicamente legata ad un contesto di aula, ma può aver luogo anche in fase di stage. Nel decreto, e nei suoi regolamenti applicativi, viene inoltre messa in evidenza l’importanza della Certificazione in corso di Formazione (CCF) e dunque durante tutte le fasi di sviluppo del Diploma stesso. Per quanto concerne la seconda tipologia di formazione tecnico professionale - i DUT - la principale normativa regolante gli Istituti Universitari di Tecnologia è rinvenibile nel Decreto n° 84-1004 del 12 novembre 1984. L’art. 2 sancisce l’erogazione da parte degli Istituti Universitari di Tecnologia di formazione iniziale e continua per le funzioni tecniche e professionali nei settori della produzione, della ricerca applicata e dei servizi. Con la successiva delibera del 20 Aprile 1994, il Ministro per l’insegnamento superiore e la ricerca ha stabilito le condizioni per l’ammissione (Titre 1er), l’organizzazione degli insegnamenti (Titre II), la certificazione delle conoscenze e delle attitudini ed infine le disposizioni transitorie e finali sul riconoscimento di crediti formativi ottenuti dagli studenti che non hanno ottenuto il diploma. Con la delibera del 20 Maggio del 1998 vengono infine stabilite le norme sulle materie oggetto di insegnamento, sul controllo continuo e regolare delle conoscenze acquisite, sull’esame finale, sulle modalità di accesso al secondo anno di studi ed infine sulle modalità di valutazione dello stage in azienda. Tra le altre fonti normative ricordiamo le seguenti leggi: • Loi 01/12/1992 portant: 1. création d'un établissement public pour le développement de la formation professionnelle continue et 2. fixation des cadres du personnel des Centres de formation professionnelle continue IRSO sezione A.doc – settembre 2000 17 • Loi 28/04/1992 portant modification des conditions d'admission à la formation des instituteurs et des conditions d'admission à la fonction d'instituteur • Loi 17/06/1963 ayant pour d’enseignement supérieur • Loi 10/08/1912 (dernier amendement 28/06/1994) concernant l’organisation de l’enseignement primaire, loi modifiée le 5 août 1963; 20 janvier 1971; 18 août 1973; 6 septembre 1983; 2 décembre 1987; 10 août 1991; 28 avril 1992; 9 août 1993; 28 juin 1994. • Loi 02/07/1935 portant réglementation des conditions d'obtention du titre et du brevet de maîtrise dans l'exercice des métiers • Loi 14/03/1973 (dernier amendement 25/06/1994) portant création d’instituts et de services d’éducation différenciée, loi modifiée le10 janvier 1989;9 juin 1989;25 juin 1994 • Loi 07/10/1993 portant création du Service de Coordination de la Recherche et de l’Innovation Pédagogiques et Technologiques (SCRIPT) • Loi 01/04/1987portant organisation du centre de psychologie et d’orientation scolaires • Loi 11/08/1996 (1996, l’enseignement supérieur • Loi 13/03/1992 portant modification de la Loi du 08/12/77 concernant l'aide financière de l'État pour études supérieures • Loi 05/01/1929 (dernier amendement 08/10/1945) portant sur l'apprentissage • Loi 04/09/1990 (dernier amendement 11/01/1995) portant réforme de l'enseignement secondaire technique et de la formation professionnelle continue, modifiée le3 juin 1994; 11 janvier 1995 • Loi 18/06/1969 (dernier amendement 20/04/1970) portant sur l’enseignement supérieur et l’homologation des titres et des grades étrangers de l’enseignement supérieur, loi modifiée le 20 avril 1970 • Loi 21/05/1979 (dernier amendement 03/07/1982) création d'un Institut supérieur de technologie IRSO sezione A.doc – settembre 2000 A, objet P. de 2005) protéger les titres portant réforme de portant 18 • Loi 28/12/1988: 1. réglementant l'accès aux professions d'artisan, de commerçant, d'industriel ainsi qu'à certaines professions libérales; 2. Modifiant l'article 4 de la Loi du 22/07/35 portant réglementation des conditions d'obtention du titre et du brevet de maîtrise dans l'exercice des métiers • Loi portant sur la reconnaissance des diplômes. Loi 13/08/1992 (1992, A-67, P. 2151) portant: a) transposition de la directive du Conseil (89/48/CEE) relative à un système général de reconnaissance des diplômes d'enseignement supérieur qui sanctionnent des formations professionnelles d'une durée minimale de trois ans; b) création d'un service de coordination pour la reconnaissance de diplômes à des fins professionnelles • Loi 03/06/1994 portant création du régime préparatoire de l’enseignement secondaire technique • Règlement grand-ducal 23/09/1964 (dernier amendement 02/09/1992) concernant la création obligatoire de jardins d’enfants, règlement grand-ducal modifié le22 octobre 1976;2 septembre 1992 • Loi 31/07/1995 (1995,A,P.1556) relative à l’emploi et à la formation professionnelle • Règlement grand-ducal 28/09/1992 portant modification du règlement grand-ducal du 08/06/83 concernant l'organisation des études à l'Institut supérieur de technologie, les conditions d'admission aux différentes années d'études ainsi que les modalités et programmes des examens 1.1.4 L’offerta formativa disponibile per rispondere alla richiesta di Knowledge Workers: BTS o DUT? Come accennato precedentemente, i possessori di BTS e DUT riescono a trovare un lavoro in meno di 6 mesi. Si tratta però, nella maggior parte dei casi, di un lavoro non corrispondente alla qualificazione raggiunta. Quasi una persona su due occupa infatti un posto di impiegato o di operaio con un salario dell’ordine dei 7000 franchi lordi al mese. Nel 1997 il 30% delle persone con BTS e DUT hanno avuto un impiego temporaneo, contro il 22% degli universitari con secondo o terzo ciclo e il 10% degli ex-studenti delle grandi Scuole. Ma non tutti i settori della formazione breve si equivalgono: i diplomi nei settori industriali permettono l’accesso a lavori migliori rispetto a quelli orientati al terziario (escluso il commercio). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 19 I salari non differiscono però molto tra i vari percorsi intrapresi: 7300 franchi in media per i BTS e i DUT industriali, 6700 per i BTS e i DUT del terziario. Nell’industria i settori a più elevato tasso occupazionale sono l’elettronica e l’automazione, nel terziario i trasporti, la ristorazione e il giardinaggio. Dopo il DEUG (Diploma di Studi Universitari Generali), con 314.000 studenti nel 1998-1999 i BTS e i DUT rappresentano la seconda filiera di entrata dei liceali al termine della scuola secondaria. I BTS si possono preparare all’interno delle Sezioni Tecnico Superiori (STS) dei circa 2000 istituti abilitati, tra cui licei pubblici e centri privati. Per quanto concerne il sistema di valutazione, alla fine dei due o tre anni di corso, a seconda della specializzazione, gli studenti devono sostenere obbligatoriamente un esame. Anche il passaggio dal primo al secondo anno avviene a seguito di valutazione e non prevede un automatismo. In caso di bocciatura lo studente, oltre ad avere eventualmente la possibilità di appellarsi al Rettore con un ricorso, può comunque ripetere l’anno. La ripetizione è accordata comunque solo una volta e, in ogni caso, si tratta di una casistica molto limitata. Sotto il profilo delle specializzazioni, esistono 86 differenti BTS che assicurano il ventaglio di attività industriali, commerciali, di servizio e di arti applicative di cui 56 specializzazioni coprono il settore industriale e 30 il terziario. L’elevato numero di tipologie di corsi conferma il carattere di estrema specializzazione dei BTS. Dal punto di vista formativo tutti i BTS sono concepiti in termini di “unità di certificazione”. La struttura del diploma è la stessa per tutti i candidati sia che preparino un diploma in formazione iniziale (scolastico, apprendistato), che in formazione continua. Alcune unità di certificazione possono essere comuni a più specializzazioni di BTS, permettendo così con maggiore facilità l’eventuale passaggio da un corso ad un altro. Ad esempio in tutti i BTS industriali gli studenti hanno l’obbligo di seguire corsi di francese, una lingua straniera e matematica, anche se l’ammontare di ore settimanali per materia dipende dalla specializzazione scelta. Per quanto concerne l’insegnamento di indirizzo, le materie variano molto a secondo della specializzazione. Se prendiamo, ad esempio, il BTS in geologia applicata, oltre ai suddetti insegnamenti generali, gli studenti devono seguire corsi di Informatica, Economia, Management, Topografia, Disegno delle costruzioni, Geologia, Tecniche di ispezione (Technologie Sondage) e ricerca sul campo. Dal punto di vista del clima di lavoro è molto simile a quello che si può trovare in un liceo: da trenta a quaranta ore settimanali, presenza obbligatoria ai corsi, classi di circa trenta studenti ed una stretta relazione con gli insegnanti. I numerosi stage effettuati durante il BTS IRSO sezione A.doc – settembre 2000 20 (da 6 a 8 all’anno) e le valutazioni cadenzate impongono agli studenti un ritmo di lavoro regolare. Per l’anno scolastico 1998 è interessante rilevare l’iscrizione di 122.342 allieve, numero che rappresenta quasi la metà degli iscritti nelle sezioni BTS. In realtà la presenza femminile dipende molto dalle specializzazioni: particolarmente numerosa nei servizi, rappresentano i ¾ delle iscrizioni in “comunicazione e informazione” e nei “servizi alle persone” (Sanità, Insegnamento e Turismo). In generale le opzioni che appartengono all’area tecnico-professionale dei servizi, da qualche anno attirano circa 6 studenti su 10. Il DUT è erogato dagli Istituti Universitari di Tecnologia (IUT) dove l’ambiente si avvicina maggiormente a quello universitario. Nei DUT c’è un sistema di valutazione continuativo: gli studenti devono avere una media generale di 10/20 ed il passaggio al secondo anno di IUT è estremamente selettivo. I contenuti di studio coprono un più ampio dominio di materie e gli insegnamenti generali rivestono una maggiore importanza rispetto ai BTS. All’interno dei DUT esistono 24 specializzazioni che comprendono una ventina di opzioni; ad un DUT possono infatti corrispondere molteplici BTS. Ad esempio nella filiera “commercio” esiste un solo DUT (tecniche di commercializzazione) a fronte di tre BTS: forza vendita, azioni commerciali e commercio internazionale. Un ampio numero di DUT può essere preparato negli IUT nel quadro della formazione continua. La preparazione richiede più anni a seconda del livello iniziale o dell’esperienza professionale; le modalità possono essere differenziate tra tempo pieno e tempo parziale (corsi serali, di sabato, insegnamento concentrato in uno o due giorni alla settimana) e possono variare a seconda del livello di studio iniziale e dello status del candidato (disoccupato, salariato). L’ammissione avviene a seguito di selezione di curriculum da parte di una commissione composta da insegnanti e rappresentanti delle professioni. Solitamente al potenziale studente viene richiesta un’esperienza professionale di circa tre anni. Per quanto concerne la riuscita negli studi post-secondari, i risultati sono migliori per i corsi DUT che per i BTS: 75% contro il 67%. Molto spesso a seguito di un DUT le persone proseguono gli studi (circa il 69%) intraprendendo, oltre ai normali studi universitari, anche corsi erogati dalle università (DU) o da scuole private. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 21 1.1.5 Orientamento I servizi di orientamento scolastico sono costituiti da centri di informazione che collaborano a stretto contatto con istituti, équipe educative e pedagogiche. La storia dell’orientamento in Francia è legata a due principali elementi: da un lato i profondi mutamenti sociali, economici e tecnici che hanno fortemente accresciuto la domanda sociale educativa e di orientamento, dall’altro l’evoluzione dei modelli teorici psicologici e sociologici. In quasi un secolo si è passati da un modello più meccanicistico (dove si cercava un compromesso tra le esigenze determinate dalle professioni e le attitudini individuali misurate a fine percorso scolastico) ad un modello educativo (dove si cercano di sviluppare le capacità degli individui verso l’autonomia, la creatività e la scelta). Le principali tappe di questo sviluppo si possono ritrovare nel susseguirsi dei cambiamenti giuridici che lo hanno regolato: • Legge Astier del 1919, carta dell’insegnamento tecnico che organizza l’apprendistato • Decreto del 1922 che definisce l’orientamento professionale come “l’insieme delle operazioni dell’insegnamento tecnico che precedono il placement dei giovani nel commercio e nell’industria e hanno per obiettivo di rilevare le loro attitudini fisiche, morali e intellettuali • 1928 apertura dell’Istituto Nazionale dell’Orientamento Professionale (INOP) per la formazione dei consiglieri e la ricerca sull’orientamento • 1970, Decreto del 19 Marzo sulla creazione dell’Onisep • 1971, Decreto del 7 Luglio per la creazione del CIO • Legge del 1989 che inserisce “il diritto all’orientamento” all’interno della formazione • Legge quinquennale del 1993 sull’impiego • 1998: a partire dal 1996 sono state messe in atto una serie di sezioni sull’educazione all’orientamento, prima nei collegi e poi nei licei e nei licei professionali (1998) Oggi “orientamento” significa mettere in relazione i profili degli studenti con i posti di lavoro che corrispondono ad esigenze specifiche ed alla formazione ricevuta. Esistono due servizi di informazione aperti a tutte le persone qualunque sia il livello scolastico. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 22 Il primo centro è l’Office nationale d’information sur les enseignement et les professions (ONISEP), istituto pubblico tutelato dal Ministero dell’Educazione Nazionale e sotto il controllo tecnico del Ministero del Lavoro. Organizzativamente l’Onisep è gestito da un direttore e da un consiglio di 53 membri composto da rappresentanti dei diversi ministeri, delle organizzazioni professionali (impiegati e salariati) e del mondo scolastico (studenti, genitori degli allievi, insegnanti). In collaborazione con le Università, le amministrazioni e gli organismi professionali, l’Onisep si prefigge di elaborare e mettere a disposizione degli utilizzatori la documentazione per l’orientamento e per una maggiore conoscenza del sistema educativo e delle attività professionali. La documentazione Onisep può essere consultata nei suoi centri o nei CIO (Centre d’Information et d’Orientation). Questa supporta i giovani nella scelta di una filiera scolastica, di una formazione universitaria, di un settore di attività o di una professione. Il secondo centro è il già citato Centre d’Information et d’Orientation (CIO), centro che dipende direttamente dal Ministero dell’Educazione Nazionale. Offre a studenti e non (soprattutto coloro che cercano lavoro) differenti servizi: • documentazione • informazione • colloqui individuali con “consiglieri per l’orientamento”. All’interno delle Università esistono infine centri per l’orientamento e l’inserimento professionale degli studenti (SCUOI), gestiti da professori universitari che, con il supporto di un gruppo di documentalisti, consiglieri per l’orientamento e “Ingenieurs d’étude”, offrono servizi che vanno dalla semplice ricerca di documentazione, a consigli personalizzati, ad azioni per favorire l’inserimento della persona nel mondo universitario. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 23 1.2 Attori del sistema formativo Dal punto di vista politico/amministrativo, la Francia è suddivisa in 22 regioni che comprendono da 2 a 8 dipartimenti ciascuna. E’ articolata quindi in 96 dipartimenti metropolitani, 4 dipartimenti d’Oltre Mare, 2 collettività territoriali (Mayotte, Saint-Pierre-et-Miquelon) e 3 territori d’Oltre Mare (Polinesia, Nuova Caledonia, Wallis e Futuna). La legge del 1972 e le leggi sul decentramento del 1982 e del 1983 hanno accresciuto significativamente il ruolo delle collettività territoriali. Lo Stato ha tuttavia conservato per sé un ruolo importante: resta infatti garante del buon funzionamento del servizio pubblico e della coerenza dell’insegnamento. E’ lo Stato che definisce gli orientamenti pedagogici e i programmi di insegnamento, assicura le selezione, la formazione e la gestione del personale, fissa gli statuti e le regole di funzionamento degli Istituti e attribuisce a questi il numero necessario di posti per insegnanti e personale amministrativo. E’ dello Stato, e del Rettore in qualità di Responsabile di tutti i livelli dell’insegnamento, la responsabilità del buon funzionamento dei BTS. Il Rettore, rappresentante del Ministro, decide per delega di questo (cfr. par. dedicato alla normativa, Regolamento del 20 Marzo 1987), l’apertura, l’eliminazione o la trasformazione delle sezioni di BTS. Questi lavora in accordo con il Presidente della Regione che prevede i finanziamenti necessari per l’acquisto delle dotazioni didattiche. Il corretto funzionamento del sistema BTS, con particolare attenzione agli insegnamenti di specializzazione, è inoltre assicurato dalla Inspection Pédagogique Régionale che nelle accademie (cfr. par. dedicato) controllano l’organizzazione e la gestione degli esami, i soggetti d’esame e l’organizzazione della commissione esaminativa. Dal punto di vista gestionale la responsabilità delle strutture fisiche dei licei, e quindi anche la garanzia del buono stato e funzionamento degli istituti in cui sono presenti le sezioni di STS, è delegata alla Regione. A livello centrale l’IGEN, Inspection générale de l’Education nationale (cfr.par. dedicato), è responsabile del funzionamento didattico dei BTS, delle specializzazioni, dei campi disciplinari individuati ed infine della validazione delle materie di esame, prima che il Rettore apponga la propria firma. I programmi formativi, come già accennato, vengono stabiliti a livello nazionale dalle Commissions Professionnelles consultatives – CPC – (cfr. par. dedicato) che hanno l’obiettivo di formulare proposte sull’adeguamento della formazione in base alle professioni e agli impieghi esistenti e alle loro prospettive di sviluppo. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 24 Il francese è la lingua ufficiale dell’insegnamento in tutti i territori sopra indicati e l’insegnamento è laico (Legge n° 84-52 del 26 gennaio 1984 sull’insegnamento superiore, art. 3). 1.2.1 L’Amministrazione a livello nazionale Il Sistema scolastico francese ha una struttura di tipo gerarchicofunzionale. A capo di questo si trova il Ministero dell’Educazione Nazionale, della Ricerca e della Tecnologia. Il Ministero è strutturato per competenze in dipartimenti. Non esiste una struttura che coordina la politica delle differenti direzioni. Ognuna assicura le funzioni di progettazione, di previsione e di regolamentazione. 1.2.2 Le Regioni La legge del 2 Marzo 1982 attribuisce alla Regione lo statuto di collettività territoriale, statuto comparabile a quello dei dipartimenti e dei comuni. Dal 1986 la Regione dispone di un’assemblea eletta a suffragio universale, chiamata “consiglio regionale”, con ampi poteri. E’ infatti della Regione la competenza di promuovere lo sviluppo economico, sociale, culturale e scientifico, nonché del territorio. Dal 1982 è inoltre responsabile della costruzione e del mantenimento dei licei e degli istituti specializzati nonché si è vista attribuire importanti competenze in materia di formazione professionale. L’Amministrazione del sistema scolastico a livello regionale è chiamata amministrazione accademica o rettorato. L’accademia è gestita da un Rettore, alto funzionario scelto tra le università. Il Rettore è nominato dal Presidente della Repubblica, sulla base di un decreto del Consiglio dei Ministri. Esercita i suoi poteri a tutti i livelli dell’insegnamento (primario, secondario, superiore). Il ruolo dell’amministrazione accademica o rettorato nell’insegnamento superiore è legato alle attribuzioni del rettore: da una parte rappresentante del Ministero incaricato per l’Insegnamento Superiore, dall’altro cancelliere delle Università. Il rettore esercita funzioni gerarchiche e amministrative di direzione, gestione e animazione presso gli istituti. 1.2.3 I Dipartimenti Come già anticipato la Francia è composta da 96 dipartimenti metropolitani e da 5 dipartimenti d’oltre mare. Il dipartimento è allo stesso tempo una collettività territoriale decentrata dotata di un’assemblea eletta dalla popolazione, “il consiglio generale”, e una circoscrizione amministrativa dello Stato, diretta da un funzionario nominato dal Governo, il Prefetto. Tra le competenze loro riconosciute IRSO sezione A.doc – settembre 2000 25 rientrano i trasporti “scolastici”, la costruzione e il mantenimento dei collegi. 1.2.4 I Comuni Il Comune è una collettività locale, composta di un territorio e di una popolazione. E’ amministrata dal “Consiglio Municipale”, organo eletto a suffragio diretto. Il consiglio municipale assicura il mantenimento ed il controllo amministrativo delle scuole pre-elementari ed elementari con potere decisionale sulla costruzione e sui loro budget. Per rendere effettiva la decisione sulla creazione di una scuola o di una classe, è comunque necessario l’accordo con il prefetto del dipartimento. Per quanto concerne la formazione superiore il comune non ha nessun potere. 1.2.5 Coordinamento tra i diversi organismi Molteplici sono gli organismi del sistema educativo in Francia: Il Consiglio Superiore per l’Educazione (CSE), presieduto dal Ministro per l’Educazione, è composto da 85 membri di cui 48 rappresentanti del personale dell’insegnamento pubblico, 19 tra studenti, alunni e genitori degli alunni, 28 tra collettività territoriali e movimenti di interesse educativo. Il consiglio viene consultato su tutte le questioni di interesse nazionale che riguardano gli istituti di insegnamento primario, secondario e tecnico, gli statuti che interessano il personale degli istituti, i programmi, gli esami e il rilascio dei diplomi, e la scolarità. Il Consiglio Nazionale dei Programmi (CNP) è composto da 22 membri scelti per le loro competenze dai relativi ministri. Esercita le proprie attribuzioni sull’insegnamento scolastico e superiore. Controlla e monitora la continuità educativa tra sistema scolastico e quello superiore, concorrendo inoltre all’armonizzazione della formazione. Le Commissioni professionali consultive (CPC) sono competenti per le questioni relative all’insegnamento professionale e sono formate da rappresentanti dei poteri pubblici, degli impiegati e degli artigiani, dei dipendenti e di personalità scelte in base alle loro competenze. Le CPC, attualmente 20, rappresentano ognuna un grande settore di attività. Hanno la missione di formulare proposte per l’adattamento della formazione alle professioni e agli impieghi esistenti e le loro prospettive di sviluppo, nonché i programmi formativi ed i relativi regolamenti d’esame. Il coordinamento delle attività delle commissioni è assicurato dal Comitato interprofessionale Consultivo (CIC) presieduto dal Ministro che periodicamente si riunisce con i presidenti e i vice presidenti delle 20 commissioni. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 26 Il Consiglio Nazionale per l’Insegnamento Superiore e la Ricerca (CNESER) è composto da 61 membri di cui 29 rappresentanti del personale, 11 studenti, nonché 21 rappresentanti dei “grandi interessi nazionali, educativi, culturali, scientifici, economici e sociali”. Il Consiglio ha l’obiettivo di fornire i principali orientamenti sull’educazione nazionale: progetti di riforma, architettura della formazione, ripartizione delle dotazione tra gli istituti, etc. Il Consiglio Accademico dell’Educazione Nazionale è un organismo a livello regionale ed è presieduto, a seconda della natura delle questioni esaminate, dal prefetto della Regione o dal presidente del Consiglio Regionale. Ha competenze sull’insegnamento scolastico e superiore ed in particolare fornisce pareri sul funzionamento del servizio pubblico nelle Accademie, sullo schema previsionale per la formazione e sugli orientamenti del programma accademico della formazione degli adulti. Il Consiglio Accademico consultivo per la formazione continua, presieduto dal Rettore, è composto da rappresentanti del Ministero dell’Educazione Nazionale e dalle organizzazioni sindacali rappresentative del Ministero dell’Educazione Nazionale. Ha come oggetto la funzione di favorire la formazione continua degli adulti. 1.2.6 Sotto organismi del sistema formativo A seguito delle disposizioni della legge sull’orientamento del 10 Luglio 1989 i collegi ed i licei del sistema scolastico nazionale sono stati organizzati in gruppi di istituti (GRETA) in modo da ottimizzare la loro missione di formare gli adulti. Pochi istituti del primo ciclo organizzano azioni di formazione continua. Questi istituti possono essere collegi, licei per l’insegnamento generale e tecnologico, o licei professionali. Per il Secondo Ciclo attualmente si contano 305 raggruppamenti GRETA, che “gestiscono” 5.900 istituti di formazione e dispongono di 43.000 formatori. E’ nei GRETA che le persone interessate possono incontrare i consiglieri sulla formazione continua (CFC) che le orientano nella loro ricerca sulla formazione da seguire. Questi hanno inoltre la responsabilità di programmare le sessioni di formazione, in accordo con i bisogni delle imprese. E’ all’interno dei GRETA che un adulto può conseguire un diploma professionale, imparare una lingua straniera, aumentare il proprio livello di qualificazione, riconvertire la propria professionalità, elaborare un progetto professionale o adattarsi alle evoluzioni tecnologiche. Collocato sotto la tutela del Ministère de l’Emploi e de la Solidarieté, l’associazione nazionale per la formazione degli adulti (AFPA) è un organismo pubblico di formazione professionale qualificante. Questa risponde a bisogni di formazione professionale, d’inserimento qualificante per la formazione dei dipendenti, delle imprese, di coloro che cercano un impiego e delle collettività territoriali. Gestisce azioni di IRSO sezione A.doc – settembre 2000 27 valutazione e orientamento, audit e ingegneria pedagogica nelle imprese o nelle collettività territoriali, nonché azioni diversificate di formazione. I suoi 203 siti di formazione beneficiano dell’appoggio di 7 centri pedagogici e tecnici. Le imprese con più di 9 dipendenti sono una parte attiva e importante nella formazione degli adulti, non solo per il loro obbligo legale di investire l’1,5% della massa salariale in formazione (essenzialmente professionale), ma anche come intermediarie attraverso i “comitati d’impresa”: le aziende finanziano numerose attività culturali, sportive, di promozione sociale, di sviluppo personale. 1.2.7 Agenzie formative (accreditamento e valutazione) La legge del 16 luglio 1971 ha portato alla creazione di una amministrazione della formazione professionale, istituita sotto la direzione di un delegato interministeriale dipendente dal Primo Ministro. Nel 1981 quest’organo è diventato Ministero della Formazione Professionale e nel 1984 è stato assorbito dal Ministero del Lavoro e della Solidarietà. Per mettere in atto la politica di formazione professionale il Ministero dispone della Délégation Général à l’emploi et à la formation professionelle (DGEFP), creata nel 1997. Questa opera un’azione di tutela su l’ANPE, l’AFPA il centro INFFO e, con il Ministère de l’Education Nationale, esercita una co-tutela sul CEREQ. All’interno dell’Amministrazione scolastica francese, diversi istituti presiedono alla funzione di valutare e “animare” il sistema educativo. L’inspection générale de l’Education nationale (IGEN) partecipa al controllo del personale d’ispezione, di direzione, d’insegnamento, d’educazione e d’orientamento, nonché prende parte alla formazione ed al reclutamento del personale stesso e alla valutazione dell’insieme del Sistema educativo. Questa valutazione riguarda prioritariamente gli istituti scolastici, le tipologie di corsi di formazione, i contenuti dell’insegnamento, i programmi, i metodi pedagogici utilizzati, i budget usati ed i risultati raggiunti. Questo istituto ispettivo ha inoltre la missione di comunicare le novità, soprattutto in materia pedagogica, pubblicando annualmente un rapporto sullo stato dell’Educazione. Sempre all’interno dello stesso sistema, l’inspection générale de l’administration l’Education nationale (IGAEN) fornisce pareri e proposte al Ministro dell’Educazione Nazionale. La sua missione è infatti esaminare, e quindi fornire una valutazione, sulle strutture della rete scolastica, i bisogni formativi, i piani di sviluppo, la gestione delle disponibilità finanziarie ripartite tra i ministeri. Per quanto concerne la valutazione dell’insegnamento Superiore la legge del 26 Gennaio 1984 ha portato alla creazione del Comité national d’evaluation (CNE). Questo costituisce una autorità amministrativa indipendente con autonomia finanziaria. Il CNE IRSO sezione A.doc – settembre 2000 28 esamina e valuta l’insieme delle attività delle Università, delle Scuole e degli Istituti sotto la tutela del Ministero. La sua attività riguarda gli istituti e non il personale; la valutazione verte infatti sulla qualità della ricerca e dell’insegnamento, sulla formazione continua, sull’orientamento degli studenti e l’inserimento. Lo stesso Comitato ha infine identificato e stabilito una lista di indicatori di funzionamento ed ogni anno invia al Presidente della Repubblica un rapporto sull’attività svolta e sullo stato dell’insegnamento superiore e della ricerca. L’Agence National pour l’Emploi (ANPE), creata nel 1967, oltre ad avere funzioni di placement per i disoccupati o i giovani in cerca di prima occupazione, esercita azioni di formazione professionale destinate a queste categorie. L’ANPE gestisce dei fondi pubblici per queste finalità ed ha 25 delegazioni regionali e 103 dipartimentali. L’Associazione per la formazione professionale degli adulti (AFPA) è un importante organismo di formazione che si propone, come missione, l’orientamento verso le categorie più sfavorite (giovani, disoccupati di lunga durata, dipendenti minacciati di licenziamento). Con l’applicazione della legge quinquennale sul lavoro, l’impiego e la formazione professionale del 20 dicembre 1993 le Regioni possono organizzare azioni di formazione professionale continua destinata a giovani con meno di 26 anni in vista di fornirgli una qualificazione. Il centro per lo sviluppo dell’informazione permanente (Centre INFFO) ha l’obiettivo di mettere a disposizione dei formatori gli strumenti di informazione (documentazione, servizi telematici, pubblicazioni, etc). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 29 1.3 Analisi incontro domanda-offerta 1.3.1 Modalità di aggiornamento e adattamento del sistema formativo per sviluppare nuovi profili professionali-KW In Francia, attualmente, tre tendenze principali stanno caratterizzando il cambiamento in atto del sistema formativo professionale: • La carenza di tecnici superiori va affrontata con lo sviluppo e la diversificazione dei dipartimenti degli Istituti Universitari di Tecnologia. • La ripartizione del flusso di studenti tra DEUG, BTS, IUT e classi preparatorie alle grandi scuole (CPGE) deve essere fatta in maniera più coerente. • Lo sviluppo, peraltro necessario, delle filiere professionali deve essere compatibile con le tradizionali filiere universitarie. Queste ultime devono professionalizzarsi e devono sempre più considerare elementi formativi che preparino a sbocchi professionali chiaramente identificabili. Il Bulletin Officiel del 9 Marzo 2000 denuncia la carenza di manodopera qualificata nei settori dell’edilizia, della meccanica e della ristorazione. Il 29 e 30 Settembre 1999 si è svolta a Lille una tavola rotonda, presieduta dal Rettore William Marois e che riuniva le organizzazioni professionali di impiegati e dipendenti, i rappresentanti degli insegnanti degli studenti e dei genitori, per promuovere la Carta dell’Insegnamento Professionale. L’insegnamento professionale integrato deve partire dalla scuola secondaria per poi abbracciare quella superiore. A tal fine, per riuscire a costruire una visione prospettica su queste questioni, con decreto n°2000-216 del 16 Marzo 2000, è stato creato un Alto Comitato educazione-economia-lavoro che associa i partner sociali ed economici dell’Educazione Nazionale. Il Comitato è incaricato di portare avanti un dialogo tra educazione nazionale e partner economici per assicurare l’elaborazione continua dei legami tra sistema educativo, economia e lavoro. 1.3.2 Istituzioni responsabili delle strategie generali per la formazione professionale avanzata In un sistema ancora piuttosto accentrato quale quello francese, il Ministero dell’Educazione riveste un posto di primo attore per le decisioni relative alle azioni sulla formazione continua e sulla promozione sociale. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 30 A livello dell’amministrazione centrale le sotto direzioni per la formazione professionale istituite presso la Direzione per l’Insegnamento Scolastico (DESCO) e la Direzione per l’insegnamento Superiore (DES) animano, regolamentano e coadiuvano il Ministero per lo sviluppo della formazione continua degli adulti e per le tematiche che riguardano gli Istituti scolastici del Secondo Ciclo e degli studi Superiori. Per quanto riguarda l’Insegnamento Superiore le attività di formazione continua, sotto impulso del DES, sono assicurate dagli Istituti per l’insegnamento Superiore, nel quadro della loro autonomia. A livello universitario, ogni delegazione accademica per la formazione continua (DAFCO) dispone di un centro accademico di formazione continua (CAFCO) che contribuisce alla formazione dei formatori adulti e sviluppa competenze in materia di “ingegneria della formazione”. Sotto la supervisione del Rettore, la DAFCO è responsabile: • delle attività di formazione continua • della definizione di una strategia di sviluppo per la rete accademica della formazione per gli adulti • della concertazione con le parti regionali ed in particolare con i servizi decentralizzati del Ministère de l’Emploi et de la Solidarieté • delle relazioni con le grandi imprese • del coordinamento dell’attività del GRETA nell’Università. Come già detto, le Commissioni professionali Consultive (CPC) sono competenti per le questioni relative all’insegnamento professionale così come rimangono istituzioni responsabili per la formazione professionale il CNESER, il Consiglio Accademico per l’Educazione Nazionale e il Consiglio Accademico Consultivo sulla Formazione Continua. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 31 1.4 Integrazione formazione-lavoro 1.4.1 Modalità di integrazione tra lavoro e formazione L’integrazione tra formazione e lavoro, come già anticipato, è prevalentemente portata avanti da tre istituzioni: • Le Commissioni professionali consultive (CPC), attualmente 20, ognuna rappresentante di un grande settore di attività, con la missione di formulare proposte per l’adattamento della formazione alle professioni e agli impieghi esistenti. • I GRETA (gruppi di Istituti, licei e collegi) con la missione di assicurare la formazione per ottenere un certificato di BTS, e con la responsabilità di programmare le sessioni di formazione in accordo con i bisogni delle imprese. • Le Camere di Commercio e dell’Industria, che gestiscono centri di formazione continua, e che propongono corsi per la preparazione di diplomi nazionali (in particolare BTS), totalmente autonome nella scelta dei percorsi formativi proposti, spesso legati ai bisogni regionali. Il sistema francese di formazione professionale è caratterizzato infatti dal ruolo chiave giocato dalle parti sociali (nell’elaborazione delle regole), dallo Stato (che legifera, finanzia e controlla) e dalle singole imprese (che hanno l’obbligo di contribuire al finanziamento della formazione professionale dei dipendenti). Nel quadro di apertura delle frontiere, è stato deciso di sviluppare uno stage per studenti delle filiere tecnologiche e professionali nelle imprese dei paesi dell’Unione Europea. Sono state erogate, per gli allievi dei BTS nelle aree terziario e industriale, 1.240 borse di studio di 3.000 franchi ognuna per svolgere stage nelle imprese dei paesi dell’Unione Europea. L’obiettivo è di incrementare le conoscenze dei giovani, facendoli familiarizzare con la vita professionale e con il mercato del lavoro in Europa, sviluppando le loro attitudini a praticare una lingua straniera anche nel posto di lavoro, ed infine pubblicizzando all’interno dei Paesi CEE la formazione professionale ed i BTS, nonché il livello di competenza che il diploma porta ad avere. 1.4.2 Lo stage Quale sia la filiera di studio prescelta la formazione professionale si struttura generalmente in insegnamento generale, insegnamento tecnologico e stage pratico in azienda. Anche se cambiano i rapporti tra le tre componenti, lo stage in azienda è comunque una fase obbligatoria per gli studenti che preparano un BTS o un DUT. Infatti IRSO sezione A.doc – settembre 2000 32 l’art. 7 della legge sull’orientamento del 10 Luglio 1989 recita: “Qualunque modalità formativa che conduca ad un diploma tecnico o professionale deve prevedere uno stage obbligatorio in azienda”. Il regolamento di esame per i BTS prevede anche una prova professionale che permetta di valutare, nella maggior parte dei casi, lo stage svolto dallo studente, talvolta la realizzazione di un progetto. E’ possibile realizzare un progetto in azienda a partire o da una relazione diretta con l’azienda o da una richiesta dell'équipe pedagogica. In genere la durata obbligatoria degli stage è più o meno la stessa nelle due filiere (Da 8 a 12 settimane per BTS, da 10 a 16 per i DUT a seconda della specializzazione). La variabilità del tempo, delle modalità di valutazione e dei progetti realizzati dipendono dal partenariato formazione-impresa. Questa stretta collaborazione produce un duplice vantaggio: le aziende hanno un aiuto nello sviluppo dei progetti, gli studenti hanno la possibilità di mettere in pratica le conoscenze acquisite. I periodi di formazione in stage variano specializzazioni scelte dagli studenti. In generale: CAP BEP Bac. Prof. Insegnamento Generale 14H30/16H 14H/22H 12H/14H Insegnamento Tecnologico 12H/17H 16H/20H 16H/18H a seconda delle Stage 12 Settimane 8 Settimane 16/20 Settimane Esistono inoltre due metodi di formazione ai diplomi professionali: la formazione con statuto scolastico e la formazione in apprendistato. La formazione con statuto scolastico è principalmente dispensata negli istituti scolastici; benché ci sia un periodo di apprendistato obbligatorio in azienda, la parte di insegnamento teorico e pratico in laboratorio (all’interno dei licei) è molto più rilevante. La formazione professionale, sotto forma di apprendistato, è erogata nei centri di formazione per l’apprendistato e segue un metodo speculare rispetto al precedente; la parte fondamentale della formazione avviene in impresa, a cui si aggiungono poi le ore di insegnamento obbligatorio. Gli apprendisti non sono più studenti, ma sono reclutati dall’azienda, con contratto di lavoro retribuito. In Francia sono presenti circa 600 Centri per la formazione in apprendistato (CFA) dei quali 450 permettono di avere un Diploma di studi riconosciuto dal Ministero dell’Educazione Nazionale e 150 dal Settore Agricolo. I CFA sono gestiti da organizzazioni private, Camere di Commercio e dell’Industria, Ordini Professionali, Istituti scolastici Pubblici o collettività territoriali. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 33 La Formazione alternata Università-Impresa permette di preparare un diploma lavorando. E’ indirizzata a giovani tra i 16 e i 26 anni ed è riposta su 2 tipologie di contratto di lavoro: • Il contratto di Qualificazione • Il contratto di Apprendistato Il contratto di qualificazione si indirizza a giovani tra i 16 e i 26 anni, senza qualificazione professionale o con qualificazione inadatta. Questa formula si sviluppa prioritariamente nelle grandi aziende. In questo contratto la formazione occupa al minimo ¼ della durata dello stesso. Permette inoltre di preparare un diploma: BTS, DUT, etc. Il contratto di Apprendistato è il più comune. Si propone di fornire ai giovani, nel quadro di un contratto di lavoro, una formazione professionale completa, teorica e pratica, in vista dell’ottenimento della qualificazione professionale. La formazione è assicurata per una parte da un centro di formazione per l’apprendistato, per l’altra da un’azienda. Per quanto concerne la formazione continua universitaria, questa è assicurata da istituti di insegnamento superiori (università, scuole d’ingegneria, CNAM). Tali istituti propongono tre tipologie formative: • Stage brevi per imprese e amministrazioni. • Stage lunghi che possono portare al rilascio di un diploma universitario. • Formazione che porta a diplomi nazionali a carattere professionale (DUT, DEUST, DESS). Esistono infine altre tre tipologie di stage: • Stage di accesso all’impresa (SAE). • Stage per l’inserimento e la formazione all’impiego collettivi (SIFE). • Stage per l’inserimento e la formazione all’impiego individuale. Lo stage di accesso all’impresa ha l’obiettivo di colmare il differenziale tra le competenze possedute da chi cerca lavoro e le competenze necessarie a ricoprire il ruolo. Lo stage per l’inserimento e la formazione all’impiego collettivi (SIFE) o individuale è una formazione destinata a favorire il reinserimento professionale. Lo stagiaire è remunerato o dallo Stato o dall’UNEDIC (Unione nazionale interprofessionale per l’occupazione dell’industria e del commercio). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 34 1.5 Finanziamento 1.5.1 Sistemi di erogazione Nel quadro di ripartizione delle competenze tra Stato e collettività territoriali, come già detto, il Comune ha in carico la scuola materna e elementare, i Dipartimenti i collegi e le Regioni i licei. Le collettività territoriali assicurano, con proprio budget, la costruzione, l’estensione, le riparazioni, il funzionamento e la fornitura di materiale scolastico per gli istituti di propria competenza. Sono a carico dello Stato le spese pedagogiche e le spese per il personale, per esempio selezione, gestione e remunerazione. (Decreto 19/03/1970; Decreto 06/02/1986). Lo Stato finanzia circa l’80% dei costi di formazione con due milioni di franchi l’anno per sezione, le Regioni stanziano i budget per il funzionamento degli istituti e per le prime dotazioni didattiche (da cinquecentomila a due milioni di franchi). 1.5.2 Resoconti finanziari Dal 1995 al 1998, il budget del Ministère de l'Education Nationale, de la Recherche et de la Technologie all’interno dei conti generali dello Stato è passato dal 20,5% al 21%. Il budget di questo Ministero in rapporto al Prodotto Interno Lordo, nello stesso arco temporale, si è stabilizzato intorno al 4%. Nel 1997, la spesa interna per l’educazione ha rappresentato il 7,3% del Pil: • 48.800F per uno studente del livello scolastico superiore, • 45.500F per uno studente della scuola secondaria, • 25.000F per uno studente del primo ciclo. Lo Stato assicura gran parte dei finanziamenti necessari al sistema scolastico. Le collettività territoriali, dopo le leggi sul decentramento del 1983 e 1985, hanno assunto un ruolo di co-finanziatori. Nel 1997, la partecipazione dello Stato è stata pari al 60,9%, quella delle collettività territoriali del 21,8%, quelle dei cittadini del 10,8%. Le imprese hanno partecipato con il 5,8% e infine le altre amministrazioni pubbliche con lo 0,7%. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 35 Evoluzione del Budget del Ministère de l'Education Nationale, de la Recherche et de la Technologie Anno % del Budget rispetto a quello dello Stato 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 19.7 20.1 20.1 20.5 20.5 20.9 21.0 Ripartizione del budget (spese %) per livello di insegnamento (1997) Livello elementare Scuola secondaria Studi superiori Formazione professionale continua 26,7 43,6 16,7 8,8 Figura 6: Finanziamento delle spese in formazione (valore in miliardi – Fonte DARES) Per quanto concerne la formazione professionale continua, questa è assicurata finanziariamente dallo Stato con un contributo pari al 38,3%, dalle collettività territoriali con il 10,9%, dai cittadini con l’1,0%. Il primo finanziatore dello Stato è il Ministero del Lavoro e della Solidarietà che interviene direttamente sui finanziamenti per la formazione delle persone in cerca di occupazione. Il Ministère de l'Education Nationale, IRSO sezione A.doc – settembre 2000 36 de la Recherche et de la Technologie produce una parte importante della formazione continua stessa, ma economicamente partecipa debolmente con una quota pari al 4,3%. Le Regioni, in qualità di finanziatori, partecipano alla formazione professionale e assicurano il 10,9% dei contributi (nel 1983 erano il 5,2%). 1.5.3 Contributo finanziario delle imprese a sostegno della formazione Come già ricordato, nel 1997 le imprese hanno partecipato al budget nazionale dell’educazione con un contributo pari al 5,8%. Le aziende devono infatti per legge dedicare alla formazione una percentuale delle retribuzioni versate. Esse possono assegnare direttamente questo importo alla formazione dei loro dipendenti o versarlo in parte ad un ente di raccolta dei fondi. Le aziende che scelgono di formare i loro dipendenti gestiscono le loro azioni nell’ambito di un programma annuale o pluriennale. In tal caso la formazione è in linea di massima di competenza del datore di lavoro che deve comunque consultare i rappresentanti del personale. Peraltro, la formazione è considerata come obbligo professionale e in linea di massima il dipendente non può sottrarvisi. Per quanto concerne la formazione professionale continua, questa è assicurata finanziariamente dalle Aziende con un contributo pari al 49,8%; lo Stato vi partecipa con una quota pari al 38,3%. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 37 2 La Formazione Germania Tecnico-Professionale in 2.1 Scenario e tipologia dell'offerta formativa 2.1.1 I canali della formazione superiore non universitaria o integrata I percorsi formativi che preparano quadri professionali intermedi altamente specializzati con capacità gestionali e di amministrazione delle risorse sono collocati in Germania soprattutto nell’area del sistema terziario: • nella formazione superiore non universitaria delle Fachhochschule (che insieme alla università costituisce la Hochschule, educazione superiore); • a un livello post-secondario riconosciuto come parte integrante del terziario dal 1995 (ma non ancora Hochschule): le Berufsakademie; • nelle Fachschule (annoverate nel terziario con il nuovo sistema ISCED del 1997 dell‘UNESCO), che continuano il percorso professionale secondario della Lehre (istruzione duale o in alternanza) e vengono utilizzate anche come canale di formazione continua. Fachhochschule (FH) E’ un sistema strutturato di formazione terziaria tecnico-professionale che garantisce con relativa facilità l‘inserimento nel mondo delle professioni. Consiste in un corso di studi per lo più quadriennale (otto semestri, inclusi due di stage in impresa) con autonomia curricolare1. Le caratteristiche per cui le Fachhochschule sono considerate un valido supporto formativo da più del 23% dei giovani tedeschi sono il continuo aggiornamento scientifico, l’attività di ricerca indirizzata alla prassi applicativa, e soprattutto il forte orientamento verso il mercato del lavoro. Le aziende hanno sempre sostenuto la necessità di un sistema formativo terziario differenziato dall'università e con una capillare presenza territoriale, basata sulla realtà delle economie e dei mercati locali dei singoli Länder. La FH prevede infatti stage nelle imprese, 1 Nella elaborazione del programma di studio le FH si devono attenere agli standard generali stabiliti dalla legge del singolo Land che regolamenta l‘educazione superiore, nel rispetto degli standard minimi stabiliti dalla legge federale in ambito formativo superiore (Hochschulrahmengesetz, cfr. par. dedicato). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 38 stipula con gli imprenditori contratti per la sperimentazione di macchinari e la progettazione, e rileva insieme a loro i bisogni del mercato regionale per anticipare le nuove tendenze produttive e per arricchire l'offerta formativa, sia con l’introduzione di nuovi profili, sempre in raccordo con l’industria locale, sia aggiornando i piani di studio con elementi e competenze professionali più recenti. Le famiglie professionali rappresentate nelle FH sono la ingegneristica con gli indirizzi di architettura, architettura di interni, ing. edile, meccanica, tecnica dei processi/ing. chimica, tecnica dell’approvvigionamento, dei media, della stampa, d’impresa, della trasformazione, tecniche fisiche, microtecnica, elettrotecnica, biotecnologia, tecnica dei trasporti e della mobilità/del rilevamento, agraria/scienze forestali/arch. giardini, tecnologia alimentare; l’economia, soprattutto l’economia d’impresa; l’amministrazione e le scienze giuridiche; l’assistenza sociale con il lavoro sociale e la pedagogia sociale; la sanità con pedagogia curativa, terapia musicale, artistica e tecniche dell’assistenza; la religione; la matematica; l’informatica; le scienze della comunicazione e dell’informazione con archivistica, biblioteconomia, documentazione, traduzione, interpretariato, beni museali; le scienze della nutrizione; l’arte, il design ed il restauro. Il modello delle Fachhochschule (così come quello universitario) è però in questi anni sottoposto a revisione per l’impostazione a tratti molto specialistica e poco flessibile rispetto alle competenze trasversali richieste dal mercato del lavoro. In questa prospettiva sono state incrementate negli anni novanta le Dual-Fachhochschule, che coprono allo stato odierno l’8% dell’offerta formativa delle FH (Fonte: BmBF), e prevedono una maggiore permanenza in azienda come avviene nel modello dell’istruzione professionale in alternanza, organizzata per un buon 50% dalle stesse aziende2. 2 Un buon esempio per questo nuovo orientamento è la Fachochschule duale ”Nordakademie” di Elmshorn nello Schleswig-Holstein, di tipo privato, organizzata dalla Norddeutsche Metallindustrie (Industria Metallurgica della Germania del Nord). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 39 Prognosi per gli studi superiori 2000 2005 2010 Immatricolati 293.100 306.600 315.000 Università % Fachhochschule % 203.900 69,6 89.200 30,4 213.300 69,6 93.300 30,4 218.700 69,4 96.300 30,6 Studenti iscritti 1.810.400 1.927.400 2.014.000 Università % Fachhochschule % 1.380.900 76,3 429.500 23,7 1.464.900 76,0 462.500 24,0 1.527.700 75,9 486.300 24,1 Diplomati 209.300 210.800 224.400 Università % Fachhochschule % 141.000 67,4 68.300 32,6 138.300 65,6 72.500 34,4 148.700 66,3 75.700 33,7 (Fonte: KMK-Kultusministerkonferenz, 2000) Berufsakademie (Ba) Già nel 1974 è stato proposto un modello parallelo alle FH, costituito dalle Berufsakademie, istituzioni formative terziarie non universitarie riconosciute come percorso di livello terziario, anche se non comprese nella Hochschule (università e Fachhochschule). Il sistema è diffuso solo in alcuni Länder (Baden-Württemberg, Berlino e Sassonia in forma pubblica, Bassa Sassonia e Schleswig-Holstein in forma privata). Le Berufsakademie sono impostate secondo la logica del sistema duale e durano sei semestri, a differenza delle FH, potenziando l'aspetto pratico della formazione (50% di apprendimento teorico e 50% di applicato). Lo studente viene messo subito a contatto con il mondo del lavoro tramite contratti stipulati con l'industria, il commercio e le professioni (la loro stipula è preliminare per l’ammissione alla Berufsakademie), alternando periodi di studio teorico con la formazione sul campo: le due sezioni dell'apprendimento, teorica e pratica, sono stabilite dai piani di studio e di lavoro concertati dalle Berufsakademie con le istituzioni e gli imprenditori partecipanti e con i servizi sociali. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 40 Durante il corso lo studente può spostarsi in diverse aziende, ampliando così la sua formazione; insieme a una preparazione specialistica acquisisce conoscenze e abilità di base in diversi settori, a garanzia dell'elasticità necessaria per affrontare eventuali nuove richieste del mercato del lavoro. L’offerta di corsi si concentra in tre settori: § assistenza sociale (lavoro con gli anziani, con i portatori di handicap, con i malati di mente e i tossicodipendenti, con i detenuti, con i bambini e i giovani, servizi sociali, servizi sociali nel settore medico, economia sociale, management sociale); § tecnica (economia edile, elettrotecnica, engineering e management tecnico, tecnica del legno, dell’informazione, manutenzione e management dei servizi, costruzioni, meccatronica - sistemi automatizzati, tecnica medica, metallurgia, tecnica di produzione, protezione ambientale, tecniche ambientali e dell’approvvigionamento, ingegneria economica - economia d’impresa tecnica); § economia (economia automobilistica, bancaria, immobiliare, edile, turistica, d’impresa, dei media e della comunicazione, management e marketing dei servizi, management di fiere e congressi, servizi finanziari, sanità e istituti sociali, commercio, artigianato, industria, amministrazione finanziaria, marketing internazionale, logistica dei trasporti - spedizioni, economia pubblica, assicurazioni, amministrazione e organizzazione, navigazione, informatica economica - management dell’informazione). Fachschule (Fs) Un altro settore in cui si trovano percorsi professionali che possono interessare per l’evoluzione degli IFTS italiani è quello delle Fachschule, di livello post-secondario, dal 1997 annoverate nel terziario, a un livello intermedio tra il diploma finale di apprendistato, la Lehre, e i titoli di tipo superiore3. L’accesso a questo percorso richiede il compimento con esame finale di una Lehre (apprendistato) e una comprovata esperienza. Questo itinerario, offerto a tempo pieno e anche a tempo parziale, consente di raggiungere skill approfonditi e prepara i quadri professionali intermedi, in grado di assumere alcune responsabilità di gestione di impresa, di formare altro personale, o di impegnarsi nel lavoro professionale autonomo. 3 Dalle Fachschule è consentito l’accesso alla Fachhochschule (superiore non universitario) limitatamente all’indirizzo professionale specifico del candidato e al superamento di un esame integrativo. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 41 La Fachschule si divide in: 1) Technikerschule - due anni a tempo pieno, e quattro anni a tempo parziale- che comprende curricoli come tecnica edile, biotecnica, tecnica chimica, tecniche di stampa, elettrotecnica, tecniche di colorazione e laccatura, tecnica di macelleria, tecniche galvaniche, tecnica del vetro, tecniche vetrarie, tecnica di riscaldamentoventilazione-climatizzazione, tecniche del legno, tecniche della ceramica, tecniche delle materie sintetiche, tecniche di trasformazione alimentare, tecniche meccaniche, tecniche metallurgiche, tecniche cartarie, tecniche sanitarie, tecniche della pietra, tecniche tessili, tecniche ambientali. Con la certificazione finale si diventa Staatlich geprüfter Techniker (tecnico con esame di stato) in un determinato indirizzo professionale. 2) Meisterschule (di tipo artigianale) per es. falegname, muratore, installatore elettrico, pittura di ambienti e laccatura, legatore, orafo e argentiere. La frequenza varia da sei mesi a due anni a tempo pieno. L’esame finale è il Meisterprüfung (esame di mastro) che si tiene presso le Camere dell’artigianato, o di commercio o dell’industria. 3) Kaufmannische Fachschule (per impiegati nel settore commerciale), per es. in economia aziendale, o elaborazione dei dati. Dura due anni a tempo pieno, e termina con lo Staatliche Prüfung (esame di stato) e il titolo di Betriebswirt staatlich geprüft (economo d’azienda con esame di stato). 4) Hauswirtschaftliche und sozialpflegerische Fachschule (economia domestica e assistenza sociale), specializzata nei settori dell’assistenza geriatrica, assistenza familiare, economia domestica, rieducazione terapeutica. Dura uno - tre anni, con lo Staatliche Prüfung (esame di stato). 5) Land-und forestali); forstwirtschaftliche Fachschule (scuole agrarie e 6) Fachschule speciali, come per es. quella alberghiera, della ristorazione, dell’arte floreale, della lavorazione artistica del vetro, della lavorazione della porcellana; si concludono con lo Staatliche Prüfung (esame di stato). 2.1.2 Il sistema professionale duale (Lehre) In Germania l’istruzione professionale in alternanza costituisce per i due terzi dei giovani il percorso formativo privilegiato dopo la scuola dell’obbligo, rispetto agli itinerari professionali del secondario. Pur non appartenendo alla fascia della formazione terziaria, l’apprendistato è scelto dal 15% degli studenti in possesso del diploma di maturità (Abitur), i quali entrano nella Lehre per imparare una professione. Per questi apprendisti il percorso professionale è abbreviato di un anno. Sostenuto l’esame finale, acquisendo il titolo di IRSO sezione A.doc – settembre 2000 42 Geselle, si iscrivono alle Fachhochschule o all’università e si diplomano, con il vantaggio di avere già appreso una professione. Le aziende li accolgono nel duale, pur sapendo che seguiranno gli studi superiori, e mantengono i contatti con loro con l’idea di assumerli alla fine della formazione. Il sistema duale si distingue dall’istruzione scolastica a tempo pieno per due motivi fondamentali: 1) l’apprendimento avviene in larga parte non a scuola, ma sul luogo di produzione; il giovane Lehrling (apprendista) compie un’esperienza lavorativa in azienda, in uno studio professionale, negli uffici pubblici o nei laboratori artigianali per 3-4 giorni alla settimana; 2) il giovane è tenuto a frequentare part-time la Berufsschule (scuola professionale) per 1-2 giorni alla settimana. I soggetti formativi sono dunque l’azienda e la scuola: la prima finanzia in toto il training lavorativo del giovane, attenendosi per la pratica formativa alla legge federale (il BBiG-Berufsbildungsgesetz: Legge federale per la formazione professionale); la seconda dipende dal Land da cui viene finanziata, ed è sottoposta alle sua legislazione scolastica. Al termine dei due/tre anni previsti, attraverso un esame finale si ottiene il titolo di Geselle (assistente). A questo punto vi sono due opzioni: - si frequenta per un solo anno (quello teorico) la FOSFachoberschule (cfr. par. dedicato), arrivando così al Fachhochschulreife, con diritto di accesso alla FH; - si continua nella vita professionale e dopo 5 anni si può sostenere l'esame di Meister-Techniker nella Fachschule. Con questo bagaglio di esperienza professionale, anche senza aver conseguito l'Abitur o il Fachhochschulreife si può tentare di accedere per vie alternative alla FH. Knowledge workers, tecnici superiori e duale: verso una struttura a “valenza aperta” L’istruzione in alternanza è tradizionalmente indirizzata ad un mestiere specifico. L’introduzione delle nuove professioni ha contribuito però alla sperimentazione di modelli per l’apprendistato più flessibili, con percorsi che comprendono in nuce alcune skill di base e competenze trasversali per il futuro lavoratore della conoscenza. Per es. nei profili professionali di tecnica informatica e di grafica informatica lo spettro delle future qualificazioni è stato trasformato in “corridoi ad orientamento specialistico”. In questo modo viene ampliato il concetto di qualificazione di base e di qualificazioni specialistiche, che sono a loro volta distinte (questa è la novità) in unità obbligatorie e unità di qualificazione a scelta. Le unità di qualificazione facoltative possono essere scelte in un pool di indirizzi specialistici (“mattoni” formativi), a IRSO sezione A.doc – settembre 2000 43 seconda dei bisogni particolari dell’azienda. Oltre alle possibilità di variazione d’indirizzi garantita da questa struttura “a valenza aperta”, è prevista anche l’opportunità di inserire delle qualificazioni integrative durante o alla fine del tragitto professionale dell’apprendistato, agevolando in questa maniera il passaggio alla formazione continua, o l’acquisizione con vantaggio per l’azienda di abilità molteplici sia nell’attività professionale specifica, sia in quelle ad essa complementari. 2.1.3 Il sistema formativo tedesco primario e secondario L‘obbligo scolastico termina in Germania a 15-16 anni, dopo il nono o il decimo anno di corso (varia a seconda del Land). Dopo quattro anni di istruzione primaria (Grundschule) si entra nel Gymnasium con insegnamenti di tipo generale o nella Realschule come istruzione basica secondaria, che prepara alla scuola professionale secondaria superiore (in alcuni Länder si frequentano due anni di orientamento per poi frequentare la Realschule, che in questo caso dura quattro anni). Altrimenti si frequenta la Hauptschule, dal quinto al decimo anno, con insegnamenti basici generali e di orientamento professionale, che preparano il giovane ai percorsi del sistema duale, in cui rimarrà per 23 anni, fino ai 17-18 (scatta cioè una forma di "obbligo" formativoprofessionale). Sono tre i canali principali degli studi secondari che portano al terziario e al superiore: Gymnasium Comprende tre aree di studi: umanistica, scientifico-sociale e scientifico-tecnologica (corrisponde al nostro liceo); può anche avere caratteristiche di tipo professionale, come nel Berufliches Gymnasium (o Fachgymnasium), di durata triennale, a cui si accede dalla Realschule (di tipo tecnico e dalla durata generalmente quadriennale, fino ai 16 anni). L‘Abitur, la maturità che dà accesso al terziario (università, FH, FA), si sostiene dopo 13 anni di studio complessivi. Fachoberschule (FOS) Sono 2 anni di studio secondario professionale (dai 16 ai 18), uno teorico e uno pratico, a cui si accede dalla Realschule. Termina con esame e certificazione di Fachhochschulreife, che permette l'accesso solo alle FH, dopo 12 anni di studio complessivo (1 in meno dei Gymnasium). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 44 Berufsoberschule (BOS) Anche in questo caso si tratta di due anni di studio (il XII e il XIII anno del percorso scolastico). L’accesso per chi è invece dotato di mittlerer Schulabschluß, titolo conseguito nella Berufsschule e conduce al titolo di Fachhochschulreife. La frequenza di un primo anno di formazione è consigliata anche a chi proviene dal mondo delle professioni, per rinfrescare le proprie conoscenze, anche se è facoltativa. Essa può iniziare pure durante il periodo di formazione professionale, o parallelamente al lavoro: il corso occupa solo sei ore settimanali. Figura 7: I tre i canali principali degli studi secondari. (Fonte Eurydice) IRSO sezione A.doc – settembre 2000 45 2.1.4 Il quadro giuridico Regolamentazione delle Fachhochschule Le FH sono state create nel 1970-71 in seguito ad un accordo stipulato tra i Länder, seguito alla dichiarazione concordataria dei Ministerpräsident dei Länder per la fondazione di FH del 5 luglio 1968, ripresa il 31 ottobre dello stesso anno nell'accordo tra i Länder per uniformare la materia delle FH (Abkommen zwischen den Ländern... zur Vereinheitlichung auf dem Gebiet des Fachhochschulwesens). Tale principio si ritrova nel Hochschulbauförderunggesetz (legge per l'espansione dell'educazione superiore) del 1969, ispirata agli articoli 91a e 91b del Grundgesetz (Costituzione) federale, in cui si determina la crescita delle strutture formative del terziario. Il Bund (governo federale) ha poi elaborato nel 1976 un Hochschulrahmengesetz (legge quadro per la formazione superiore), che include i parametri generali riguardanti lo studio, il corpo-docenti, la ricerca, l'organizzazione e l'amministrazione del terziario superiore (università e Fachhochschule). La Hochschulrahmengesetz (HRG) è una legge-quadro del governo federale, il Bund, che stabilisce i principi generali cui si devono riferire i Länder per elaborare le leggi regionali di istituzione, organizzazione e finanziamento della formazione di livello terziario. La legge è stata parzialmente emendata nel 1985 e nel 1993. Il gabinetto Schröder sta preparando insieme al Bundesrat, la Camera dei Länder, una sua ulteriore revisione 4. Regolamentazione delle Hochschulrahmengesetz (HRG) La nuova legge-quadro entrata in vigore nel 1998. Realizza i contenuti di un accordo tra i Länder e il Ministro federale per la formazione, scienza, ricerca e tecnologia (Bundesminister für Bildung, Wissenschaft, Forschung und Technologie) Jürgen Rüttger, del gabinetto Kohl, siglato il 24 settembre 1997. In dettaglio la nuova legge-quadro prevede: • introduzione di un sistema di finanziamento che incentivi la qualità del servizio; • valutazione della ricerca e della didattica, per la seconda con la partecipazione degli studenti; • ridefinizione della durata degli studi; • insegnamento multimediale • ampliamento dell'obbligo di orientamento dello studente; 4 La legge-quadro 1998 è stata rimessa in discussione dal governo Schröder per quanto riguarda la retribuzione dei docenti, che dovrebbe avvenire per prestazioni e con incentivi. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 46 • • • • • introduzione di un esame intermedio in tutti i corsi di studio che durano almeno 4 anni; introduzione di un sistema di crediti formativi; possibile assegnazione di titoli di bachelor e master per l'università; idoneità pedagogica come condizione imprescindibile per l'insegnamento universitario; reclutamento dei docenti in possesso di abilitazione (Habilitation) o di titoli equipollenti, anche maturati nel mondo professionale. La legge garantisce maggiore autonomia alle agenzie del settore formativo terziario; in futuro non vi saranno più prescrizioni dettagliate per quanto riguarda: • ordinamenti istituzionali • ampliamento dei piani di studio • prescrizioni generali per le modalità d'esame • piani di studio • offerta dei curricoli • ricerca • regole sulla composizione delle commissioni, sullo svolgimento delle elezioni, etc. • organizzazione e amministrazione delle istituzioni di istruzione superiore, riguardo a diverse materie. • regole sul concorso delle istituzioni superiori all’autogestione Schema riassuntivo della HRG Nella sua versione attuale, stabilita con la legge di modifica del 20 agosto 1998 (BGBI S. 2190) la HRG è suddivisa in sette capitoli: Primo capitolo (§1-§26). Tratta dei compiti della formazione superiore: § sezione 1: orientamenti generali § sezione 2: il sistema organizzativo degli studi, per es. esami, corsi, orientamento e titoli di uscita § sezione 3: la ricerca, i suoi sistemi di coordinamento, la pubblicazione dei risultati, la ricerca mezzo terzi. Secondo capitolo (§27-35). Si esaminano le modalità di accesso allo studio superiore, con direttive sulla distribuzione dei posti nei vari istituti (attraverso agenzie predisposte dai Länder) e la garanzia della libera circolazione a scopo formativo nel Paese. Terzo capitolo (§36-57f). Si occupa soprattutto dello stato giuridico e dell’inquadramento nella pubblica amministrazione del personale scientifico e artistico, del suo reclutamento, dei compiti dei docenti, le chiamate in servizio, del ruolo degli assistenti, di altri collaboratori e IRSO sezione A.doc – settembre 2000 47 incaricati, dei contratti di lavoro e dei loro termini di rinnovo e scadenza; e inoltre delle organizzazioni degli studenti. Quarto capitolo (§58-69). Qui sono definite la posizione giuridica delle agenzie di formazione superiore, le forme legali, di autonomia amministrativa, e di controllo. Quinto capitolo (§70-71). Si concentra sul riconoscimento statale degli istituti. Sesto capitolo (§72-76a). Si preoccupa dell’adeguamento legislativo dei Länder; in particolare dei termini di esecuzione (massimo tre anni dalla sua approvazione) con cui i Länder devono adattare la loro legislazione agli standard richiesti dalla legge, e ne codifica le eccezioni. Settimo capitolo (§77-83). Procedure di modifica della legge. Accordo tra i Länder per gli standard minimi nei percorsi formativi e per la valutazione finale nella Fachhochschule Alla stesura dei criteri generali partecipa la Hochschulrektorenkonferenz (Conferenza dei Rettori) insieme alla Ständige Konferenz der Kultusminister der Länder (Conferenza permanente dei ministri della formazione dei Länder, abbreviata in KMK-Kultusministerkonferenz). L’ultimo aggiornamento risale al 17 febbraio 1998 e prevede: durata degli studi, durata e modalità dello stage, sistema di valutazione, termini dell’esame di diploma, ammissione all’esame di diploma, prestazioni richieste, prove orali, esami scritti, griglia di valutazione e votazione delle prove, ritiri e abbandoni, promossi e respinti, ripetizione dell’esame di singole discipline, calcolo dei tempi di studio, di prestazione e di esame, commissione d’esame, esaminatori e membri della commissione, competenze, obiettivi e procedura del pre-esame e dell’esame di diploma, svolgimento, consegna, valutazione e ripetizione del lavoro di diploma, diploma, invalidamento del pre-esame e dell’esame di diploma, controllo della documentazione d’esame. Nella seconda sezione dell’accordo vengono definite l’articolazione dello studio e delle ore, le condizioni preliminari al sostenimento del pre-esame e dell’esame di diploma, le modalità del pre-esame e dell’esame di diploma, l’elaborazione del lavoro pratico di diploma, la ripartizione dei voti, il tipo di diploma. Legislazione del Land e l’Hochschulrahmengesetz All'interno della Hochschulrahmengesetz i singoli Länder hanno regolato in dettaglio il processo educativo terziario con leggi-quadro del Land, a cui le FH, nella loro autonomia, si sono riferite nell'organizzazione di massima delle loro strutture formative. È quindi necessario per seguire in modo completo l’iter normativo sulla formazione superiore descrivere gli interventi legislativi compiuti nella fattispecie dai singoli Länder. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 48 Prendiamo come esempio il funzionamento della Bayerisches Hochschulgesetz che nel Land Baviera, il più ricco e industrializzato tra i Länder, traduce localmente gli standard del Bund. Si fornisce un breve compendio della sua riforma del 2 ottobre 1998, mediante la quale è stata potenziata l’autonomia delle istituzioni formative superiori. La legge consta di dieci capitoli in cui sono tradotti in maniera applicativa gli standard del Bund. Primo capitolo (§1-16). Principi generali inerenti il diritto alla formazione superiore, inquadramento giuridico delle agenzie formative, modalità di finanziamento, coordinamento della ricerca etc. Secondo capitolo (§17-18). Partecipazione alla formazione superiore, diritti e doveri. Terzo capitolo (§19-44). Sul piano generale si determinano i principi di gestione del livello educativo superiore, come il consiglio direttivo, il senato accademico, il rettore, le commissioni permanenti, le commissioni specifiche, la distribuzione degli incarichi; sul piano dell’indirizzo disciplinare: gli organi, la commissione di area disciplinare, il portavoce, il decano degli studi, istituzioni scientifiche, commissioni. Sul piano amministrativo: materia generale e cancelliere. Segue una sezione dove sono elencate le prescrizioni per gli organi collegiali e le commissioni, come la loro composizione, la procedura elettiva etc.; si passa quindi a prescrizioni specifiche, riguardanti l’università, le accademie d’arte e le Fachhochschule e il coordinamento tra tutte le istituzioni formative superiori 5. Quarto capitolo (§56-57). Reclutamento del personale docente. Quinto capitolo (§58-69). Immatricolazione e abbandono degli studenti. Sesto capitolo (§70-85). Studio e sistemi di valutazione, per es. durata, piani di studio, procedure di valutazione, esami. Settimo capitolo (§86-92). Gradi accademici. Ottavo capitolo (§93-94). Ordinamenti. Nono capitolo (§95-98). Facoltà dei vari organismi. Decimo capitolo (§99-107). Opera universitaria. Seguono le norme per gli istituti non statali. I Länder si sono poi accordati nella KMK-Kultusministerkonferenz (Conferenza permanente dei ministri della formazione dei Länder) sulle modalità generali dell’esame di diploma (riviste il 18 settembre 1998). 5 L’articolo §54 dedicato alle Fachhochschule regola per es. la possibilità di suddividere la Fachhochschule in diverse sezioni formative, o la partecipazione di tipo consultivo dei professori delle singole discipline nel Fachbereichstag. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 49 La legislazione sulle Berufsakademie Le prime Berufsakademie sono sorte nel 1974 nel BadenWürttemberg. Con la risoluzione della Kultusministerkonferenz del 29/09/95, il modello adottato nel Baden-Württemberg, che prevede sei semestri di studio e di stage, è stato riconosciuto all’interno dell'educazione terziaria, rientrando nelle direttive UE sulle qualifiche. Il Consiglio delle Scienze (Wissenschaftsrat), dal canto suo, ha stabilito l'equipollenza delle Berufsakademie con le Fachhochschule per cui i diplomati delle Berufsakademie devono essere considerati nel mercato del lavoro allo stesso livello delle FH, nonostante l'ordine degli studi delle prime comprenda una preparazione teorica meno impegnativa delle seconde. La legislazione sulla Lehre e la Fachschule Per quanto riguarda la formazione professionale, iniziale e post–duale (Fachschule) è in vigore il Berufsbildunggesetz, introdotto nel 1969 e riformato nel 1994. Primo capitolo (§1-2). Definizione generale di istruzione professionale. Secondo capitolo (§3-19). Rapporto giuridico di formazione professionale, contratto aziendale, diritti e doveri del contraente e del formatore. Terzo capitolo (§20-49). Ordinamento della formazione professionale, requisiti aziendali per l’assunzione e la formazione, durata della formazione, sistema di esame, regolamentazione e controllo dell’istruzione professionale, perfezionamento professionale, riqualificazione professionale. Quarto capitolo (§50-59). Commissioni del Land e delle istituzioni formative per la istruzione professionale. Si continua con la prescrizioni specifiche per alcuni indirizzi economici e professionali quali artigianato, agricoltura, grafica, pubblici servizi, studi legali, notarili, commerciali e medici etc. La definizione degli standard per le Fachschule Per la definizione degli standard che devono regolare le procedure organizzative della Fachschule vale l’accordo tra i Länder stipulato dalla KMK-Kultusministerkonferenz (Conferenza permanente dei ministri della formazione dei Länder) del 12.06.1992, aggiornata per i corsi di due anni il 22.10.1999. A un veloce esame dell’accordo, sono da evidenziare: • punto I.1 (Istituzione e gestione di Fachschule pubbliche e private). L‘istituzione avviene secondo le particolari richieste del Land, e deve essere saldamente ancorata alla realtà economica locale; gli insegnanti provengono dal mondo del lavoro o dalla formazione superiore, ma con anni di esperienza professionale. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 50 • Punto I.2 (Articolazione formativa). E’ specificata la lista degli indirizzi e degli insegnamenti; per l‘introduzione di nuovi i Länder si devono accordare nella KMK. • Punto II (Iter formativo). Vengono stabiliti: − gli obiettivi della Fachschule (per es. incrementare la formazione continua e la preparazione di lavoratori con qualifiche medie, e la possibilità di continuare in altri canali formativi); l’articolazione del curricolo in un’area obbligatoria e una facoltativa; è prevista anche la possibilità di frequenza di un solo settore specialistico o di un modulo che fornisce un attestato di studio (che non è diploma finale); − la durata (a tempo pieno, due anni per almeno 2400 ore per quanto riguarda gli insegnamenti obbligatori); oppure la durata aggiuntiva (un anno a tempo pieno per chi con diploma di Fachschule necessita di ulteriori qualificazioni); − i canali formativi comuni del percorso obbligatorio: 1) Comunicazione/Società; 2) Tecnologia/Organizzazione, che creano le premesse per abilità conoscitive e gestionali, orientate sull’indirizzo specifico di studio, propedeutiche a 3) Produzione/Economia/Creazione, che costituiscono i nuclei della formazione specialistica; − le modalità di accesso. • Punto III (valutazione finale). Vengono stabiliti: − gli obiettivi dell’esame finale; − la composizione della commissione; − le modalità di valutazione; − i risultati finali − i diplomi e gli attestati professionali; − gli esami dei privatisti − l‘esame finale per gli utenti della formazione a distanza. 2.1.5 Gli scenari dell’offerta formativa specifica per i lavoratori della conoscenza Il panorama del terziario, sia di tipo superiore (Università e FH) sia di tipo intermedio (Ba, Fs), offre un largo spettro di percorsi formativi riconducibili alle figura di ”lavoratori della conoscenza”, tecnici a media e alta qualificazione, e gestori/integratori di competenze nelle imprese industriali e nei servizi. - Ha dato un contributo in questo senso lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione, che hanno richiesto nuove professionalità: nelle FH sono indirizzi ormai diffusi il management dell’informazione, IRSO sezione A.doc – settembre 2000 51 l’informatica ingegneristica e meccanica, il geo-rilevamento, l'informatica per medicina e biologia, il design dei media. - Sempre maggiore è la richiesta per l’informatica applicata al management, alla consulenza e alla vendita, con un intreccio tra conoscenze mediologiche, competenze nella gestione-cliente e nella comunicazione, e qualificazioni di management aziendale e commerciale. Non a caso molti itinerari formativi di questo tipo sono stati organizzati nel settore economico, dove Fachhochschule e Berufsakademie hanno creato negli ultimi anni svariati corsi a competenza incrociata; largo sviluppo hanno avuto soprattutto: a) l’informatica applicata all’economia (Wirtschaftsinformatik), con particolare riguardo all’E-commerce; b) i sistemi on line di gestione d’impresa, produzione e management di servizi e consulenza; c) lo studio allargato dei sistemi di comunicazione applicato al marketing o ai media e alla comunicazione. - Sempre in indirizzo economico è diffusa la Wirtschaftsingenieurwesen (Ingegneria economica) che abbina i saperi tecnici (meccanica, scienze dell’informazione, logistica, management della qualità e dell’ambiente) con quelli economici (project management, system-engineering, operations-research, controlling) per una migliore pianificazione e valutazione dei processi tecnici secondo criteri di economia del servizio e di qualità del rapporto con il cliente, con possibilità di applicazione nella logistica dei sistemi e nel settore dei trasporti e dello spostamentomerci, della biomedicina. Nell’ambito della logistica e del trasporto anche la Fachschule organizza corsi con abilità affini, anche se a livello professionale di tecnico o operatore. - Ancora nel settore delle scienze economiche si osserva inoltre il potenziamento dell’indirizzo: management, sviluppo e controllo dei processi (facility management) e marketing a livello superiore (FH) con applicazioni trasversali ai beni culturali, al turismo, alla comunicazione, alla finanza e dei servizi sociali 6. - In ambito ingegneristico questo indirizzo è integrato nel nuovo percorso di Engineering, offerto dalle FH e Ba, dove si insiste sulla combinazione interdisciplinare di abilità tecnologiche e gestionali, che vanno dalla pianificazione, progettazione, organizzazione dei servizi tecnici, al rapporto con il cliente e all’economia gestionale. Anche in questo caso le applicazioni sono molteplici: edilizia infrastrutturale, economia distributiva, trasporto e smistamentomerci su rotaia, e management tecnico (con particolare riguardo ai 6 Interessante è anche l’introduzione della Wirtschaftspädagogik (Pedagogia economica, livello universitario), che studia come base l’economia d’impresa, ma si concentra in particolare sugli elementi psico-pedagogici delle varie discipline, preparando alla esposizione didattica dei contenuti scientifico-economici, concepita per le scuole professionali e i centri di formazione aziendali. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 52 sistemi di produzione e qualità e la loro gestione, comunicazione, ed economia d’impresa), meccatronica e automazione (che a sua volta combina meccanica, informatica ed elettronica), informazione. - Nel settore dell’istruzione professionale secondaria duale (Lehre), i profili riguardanti le nuove tecnologie dell’informazione, pur essendo di tipo iniziale, formano in nuce alcune abilità tipiche dei knowledge workers. Riportiamo come esempio l’articolazione di un profilo formativo e professionale, definito con decreto del 4 maggio 1998 (BGBI. I, p. 875): a) Denominazione Esperto di Media digitali e editoriali b) Durata della formazione 3 anni. La formazione avviene in istituto formativo e in azienda e prevede un terzo del tempo la frequenza di uno dei seguenti indirizzi specialistici: - Media-consulting - Media-design - Media-operating - Tecnica dei media c) Campo lavorativo Si elencano i possibili sbocchi di lavoro, per es. imprese di trattamento delle informazioni, del media-design, case editrici, etc. Seguono le caratteristiche della professione: per es. l’ambito lavorativo prevede la consulenza al cliente riferita al prodotto, la produzione e il trattamento dei dati, la loro rielaborazione per realizzare un prodotto multimediale. d) Qualificazioni professionali Seguono le qualificazioni richieste per i diversi indirizzi specialistici: − Mediaconsulting: gestione di progetto per prodotti mediali in forma autonoma e in team/consulenza al cliente; elaborazione di compiti parziali del management di progetto, come per es. pianificazione e controllo dei costi e scadenze, pianificazione delle risorse umane etc; presentazione del progetto; gestione della rielaborazione dati connessi al progetto. − Mediadesign: sviluppo di un concept creativo in forma autonoma e in team; creazione con supporto informatico di testo, immagine, grafica per produzione a stampa; creazione multimediale di testo, immagine, grafica, film e audio per produzione multimediale e digitale; consulenza al cliente riguardo la produzione in media secondo gli aspetti tecnici, produttivi ed economici; produzione e assetto di prodotti a IRSO sezione A.doc – settembre 2000 53 stampa secondo aspetti redazionali e tecnici; sviluppo dell’immagine secondo i bisogni del cliente guardando agli aspetti tecnici ed economici; gestione di diversi tipi di archivi-immagini per prodotti-media e loro preparazione per differenti media. − Mediaoperating: pianificazione del corso produttivo in forma autonoma e in team; assunzione, trasferimento e conversione di dati multimediali; combinazione di dati testoimmagine-grafica-film-audio per prodotto multimediale applicato a differenti media; consulenza al cliente per la produzione di dati multimediali. − Tecnica dei media: pianificazione del corso produttivo in forma autonoma e in team; gestione dell’assunzione tecnica dei dati e immissione di dati differenziati; combinazione di dati per differenti destinazioni mediali; elaborazione dei dati in diversi prodotti mediali, specialmente in reprografia, micrografia e nella stampa digitale; realizzazione unica e seriale di un prodotto finito; controllo, ottimizzazione e documentazione del processo di produzione. 2.1.6 L’orientamento Un sistema formativo articolato e integrato come quello tedesco richiede un solido apparato di informazione e orientamento professionale, che consenta al giovane (e all’adulto) di coniugare le proprie inclinazioni e abilità con le esigenze del mercato del lavoro. A questo programma collaborano la scuola, l’Istituto federale per il lavoro (BA-Bundesanstalt für Arbeit) e gli organismi economici. Le informazioni riguardano il mondo del lavoro e le pratiche della formazione professionale; i vantaggi e i rischi dei percorsi formativi scelti; le chance occupazionali e il salario corrisposto; le possibilità di carriera e di formazione continua 7. L’organo che in Germania coordina l’orientamento dalla scuola alla formazione continua è il Deutscher Bildungsrat (Consiglio tedesco della formazione), sorto all’inizio degli anni ‘70. Molte sono state le iniziative in questo campo prese dalle istituzioni con progetti-pilota, fino all’affermarsi negli anni ‘80 di banche dati nei singoli Länder: oltre alla sistematica registrazione dei dati su supporto informatico, le agenzie impegnate nella consulenza e nell’orientamento hanno coordinato le informazioni in una rete specializzata in analisi dei bisogni di mercato, nei consigli all’utenza sui corsi e nella pianificazione per il richiedente 7 Il governo federale incoraggia la collaborazione tra scuola, ufficio del lavoro, imprenditori e sindacati, come con istituzioni private, nella creazione di una rete coordinata. Inoltre fra i percorsi degli studi superiori non universitari (Fachhochschule) è presente un diploma in scienze dell’orientamento. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 54 del programma più adatto di formazione professionale. Le banche dati, molto utilizzate, hanno diffusione anche sovraregionale per un migliore coordinamento degli interventi. Le più visitate sono www.Studienwahl.de, con informazioni dettagliate sugli istituti di educazione terziaria e superiore, i curricoli, l’accesso etc; www.hochschulkompass.hrk.de, organizzato dalla Conferenza dei Rettori; e www.arbeitsamt.de, a cura dell’Ufficio del lavoro (KURS, v. sotto). Accanto alle informazioni on-line, sono disponibili numerose pubblicazioni, come: Studienangebot deutscher Hochschulen (Offerta di studio della formazione terziaria); Blätter für Berufskunde, che illustrano tutti i percorsi professionali e forniscono schede di approfondimento su curricoli e discipline; Beruf Aktuell, con la lista di professioni e mestieri del duale e del post-secondario. Si notano due tendenze nella organizzazione dei centri di orientamento: la prima prevede strutture informative decentrate, di immediata consultazione da parte del cittadino e in rapporto funzionale tra loro, l’altra invece è di tipo centralizzato, per una città o una regione. In entrambi i casi la sede operativa può essere anche diversa, o dislocata presso uffici autonomi di orientamento o collegata a sportelli informativi nei locali delle Volkshochschule8. Un’ampia diffusione hanno i centri di orientamento comunali, presenti nelle grandi città tedesche. Essi sono collegati alle Kammer (Camera di commercio, dell’industria etc.), all’amministrazione del lavoro e ad altri istituti. Le loro competenze vanno dall’informazione e consiglio, alla pubblicità, alla cooperazione tra soggetti, all’individuazione del bisogno formativo sino ai contatti con le autorità del lavoro e il coordinamento del sistema generale della formazione continua. La consulenza svolta riguarda programmi di sviluppo (a favore delle donne, per disabili e disoccupati di lunga durata) e programmi di qualifica nel settore professionale, con orientamento di soggetti ed imprese che possono ricevere consiglio individualmente (sulle proprie qualificazioni) e su sistemi specifici (per es. introduzione di nuove tecnologie). Determinante a livello del Bund è il contributo dell'agenzia federale BABundesanstalt für Arbeit (Istituto federale per il lavoro, con sede a Norimberga), responsabile delle iniziative per i giovani in formazione, i disoccupati e i lavoratori a rischio. L’Istituto, che interviene tramite l'aggiornamento, la riqualificazione e l'avviamento alla professione, dispone di una rete di uffici per l’orientamento di carattere generale, che include le conferenze nelle scuole, i centri informativi BIZ (anche per informazione autogestita) fissi e mobili, l‘offerta di materiale sulle singole professioni e sulle skill richieste, l‘orientamento individuale per una formazione professionale personalizzata, e l‘assistenza nella 8 Istituzione per la formazione generale continua, molto diffusa in Germania. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 55 ricerca di un posto in azienda per svolgere il programma formativo. Nei BIZ è possibile consultare gratis video, film, programmi radiofonici, pubblicazioni e opuscoli inerenti alle singole professioni, ed usufruire dell’accesso alla banca dati KURS, in cui sono descritti tutti i percorsi della formazione terziaria. Negli uffici di collocamento sono predisposti centri di orientamento professionale (Berufsberatung) che offrono la possibilità, di ricevere informazioni dettagliate sui vari tipi di lavoro e sul genere di apprendistato (Lehre), di frequentare corsi di lezione preparatori alla professione, seminari e workshop. Le consulenze possono essere svolte collettivamente (per es. per un istituto scolastico) o individualmente con un programma personalizzato di intervento. Il servizio di assistenza psicologica consente di sostenere test, o di discutere con il giovane i vantaggi o le difficoltà di una determinata scelta professionale rispetto alle sue attitudini. È in funzione anche un servizio speciale per maturandi e studenti impegnati nell’educazione terziaria, disponibile anche telefonicamente per l’orientamento alla scelta del percorso professionale e le informazioni sulle tendenze del mercato del lavoro9. Un’altra rete informativa sulle professioni è coordinata dalle Kammer attraverso il WIS-Weiterbildung-Informations-System (Sistema informativo sulla formazione continua). 9 Per il reperimento di un posto di formazione professionale in azienda, la mediazione dell’Ufficio del lavoro gioca un ruolo attivo nel 40% dei casi. La maggioranza degli studenti si muove autonomamente. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 56 2.2 Attori del sistema formativo 2.2.1 Le autorità amministrative responsabili Organismo di riferimento sul territorio federale per l’educazione superiore (Fachhochschule e università) è il Bundesministerium für Bildung und Förschung (Ministero federale per la formazione e la ricerca) con sede a Bonn e rappresentanza a Berlino, responsabile degli orientamenti generali in ambito formativo. Per il settore professionale iniziale e la Lehre sono responsabili i Kultusministerium (Ministero della formazione) dei singoli Länder che in sede di KMK Kultusministerkonferenz (Conferenza permanente dei ministri della formazione dei Länder) mediano le posizioni specifiche in quadro di intervento comune. 2.2.2 Gli organi consultivi Il Bundesministerium für Bildung und Förschung (Ministero Federale per la Formazione e la Ricerca) si avvale di: • WR -Wissenschaftsrat, il Consiglio delle Scienze, impegnato nella messa a punto di politiche di sviluppo della formazione e della ricerca scientifica, suggerisce la percentuale di investimento in strutture e attrezzature e attua la validazione degli istituti di ricerca e attualmente del livello terziario superiore. Consta di una Wissenschaftliche Kommission (commissione scientifica) di trentadue componenti (scienziati, personalità dell‘imprenditoria e del sindacato, esponenti di importanti fondazioni e istituti di ricerca –per es. il Max Plank Institut- e due rappresentanti delle Fachhochschule); e di una Verwaltungskommission (commissione amministrativa) con i sedici rappresentanti dei Länder e cinque del Bund, il voto dei quali vale sedici, per garantire una certa parità decisionale. Il WR ha potere consultivo e può intraprendere solo studi e ricerche sia per il governo federale che per quelli dei Länder, che sono tenuti a rivolgersi al WR anche per consulenze specifiche. • BIBB- Bundesinstitut für Berufsbildung, struttura inerente al ministero, ma pienamente autonoma. Si tratta di un istituto di ricerca responsabile della sola formazione professionale con propria commissione di ricerca formata da esperti, ricercatori e dalle parti sociali (sindacati e imprenditoria con numero pari di rappresentanti). Esso analizza le tendenze di mercato e della conseguente domanda formativa, valuta gli orientamenti e i contenuti della formazione professionale e delega a commissioni di esperti la valutazione dei nuovi curricoli da introdurre e organizzare. Stabilisce inoltre a livello federale il curriculum IRSO sezione A.doc – settembre 2000 57 professionale della Lehre (apprendistato), definendo famiglie e profili professionali. 2.2.3 Il Land Il sistema tedesco nel settore della formazione prevede di fatto un totale decentramento. Fachhochschule, Berufsakademie e Fachschule dipendono per l‘organizzazione dai finanziamenti dei Kultusministerium (Ministeri della Formazione) dei diversi Länder o, se separati nelle funzioni, dal Ministeriun für Wissenschaft (Ministeri della Scienza) e Senatorat per i Länder di Berlino e delle città anseatiche di Brema e Amburgo. Il Land è a sua volta libero di regolare l'amministrazione e l'organizzazione dell‘educazione superiore e del postsecondario in dettaglio e nel suo sistema operativo (Leggi dell'educazione superiore dei Länder: L11,-L115,-L117,-L125,-L127,-L134,-L136,-L140,-L141) con una propria legge - quadro, che non si discosti dai principi ispiratori di quella del Bund (v. supra). 2.2.4 Coordinamento Land-Bund • Le aree disciplinari, la durata dei corsi, l'equipollenza dei titoli, la regolamentazione degli esami tra i vari Länder vengono definiti a livello nazionale dalla Kultusministerkonferenz che comprende i rappresentanti dei singoli Kultusministerium dei Länder e Senatorat per i Länder di Berlino e delle città anseatiche Brema e Amburgo (v. sopra), e non dal Bundesministerium. Per es.: l'ordinamento degli esami (Prüfungsordnungen) del terziario e terziario-superiore è certificato dal Ministero della Ricerca o dal Ministero della Formazione del Land. Il Land ne richiede poi l'approvazione alla Kultusministerkonferenz per il raggiungimento di parametri comuni concordati con gli altri Länder. L‘organismo prescrive anche per le FH le "Disposizioni generali per la regolamentazione degli esami di Diploma” (Allgemeine Bestimmungen für Diplomprüfunsordnungen). La Kultusministeriumkonferenz lavora insieme alla Conferenza dei Rettori (HRK-Hochschulrektorenkonferenz) come "Commissione congiunta per il coordinamento degli studi e il regolamento degli esami". In quella sede si decidono tutti i parametri di riferimento per i corsi di studio, il periodo standard di studio (Regelstudienzeit), il numero delle ore di lezioni delle materie obbligatorie e facoltative, il numero di certificati richiesti per essere ammessi all'esame (Leistungnachweise), lo svolgimento degli esami, il tempo concesso per preparare la tesi. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 58 • La BLK -Bundesländerkommission für Bildungsplan und Forschungförderung- è una conferenza governativa che riunisce i rappresentanti dei Länder e i ministri legati alla formazione terziaria, occupandosi della pianificazione in campo formativo e dello sviluppo della ricerca. Ha valore consultivo e di orientamento delle scelte del governo federale. La linea comune si decide con almeno il 75% dei consensi. La BLK discute al suo interno le proposte fatte dal Wissenschaftsrat. 2.2.5 Il ruolo delle parti sociali Nella sede nazionale di definizione dei curricoli (Kultusministerkonferenz) vengono interpellate le parti sociali (per l'industria: la BDI - Bundesverband der deutschen Industrie, la Bundesvereinigung der deutschen Arbeitsgeberverbände, le Camere dell‘economia -Wirtschaftskammer, gli ordini professionali, e le organizzazioni sindacali), per l'esame delle disponibilità e delle tendenze del mercato interno e per decidere l'eventuale ampliamento dell'offerta di formazione professionale. Tali istituzioni possono proporre nuovi profili professionali, e stabilirne gli standard necessari. 2.2.6 L’accreditamento delle agenzie formative e la valutazione Le istituzioni formative superiori e postsecondarie, conformandosi nel loro assetto e gestione alle linee generali stabilite dalla legge-quadro del Land, possono muoversi in piena autonomia. Sempre il Land approva loro gli statuti fondamentali (Grundordnungen). Per istituire un nuovo istituto formativo superiore, la proposta deve essere portata al vaglio del Kultusministerium del Land; questo ha tempo entro il 15 marzo di ogni anno per presentare la richiesta all’esame finale del Wissenschaftsrat (Consiglio delle Scienze, v. infra). La pianificazione per la costruzione e l‘istituzione di nuove agenzie formative viene compiuta da Land e Wissenschaftsrat per un periodo di quattro anni, per es. 1997-2001. Per il controllo degli standard qualitativi, alcuni Länder hanno istituito degli organismi di valutazione delle prestazioni erogate. Per es. nel Nordrhein-Westfalen la Conferenza dei Rettori del Land ha introdotto un ufficio-valutazione delle FH, con sede nella FH di Gelsenkirchen. In collaborazione con la stessa Conferenza dei Rettori e il Ministero competente del Land è stato composto un gruppo di lavoro sui sistemi di valutazione, che ha proposto una griglia applicativa per la didattica e la ricerca (disponibile all’indirizzo internet: www.fhgelsenkirchen.de/evaluation-fh-geschaeftsstelle-nrw. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 59 Le funzioni previste riguardano: • consulenza e informazione per la preparazione di materiali di valutazione (per es. questionari) e per l’implementazione delle procedure di valutazione; • invio di moderatori ed operatori per l’attuazione delle valutazione interna ed esterna dell’istituto formativo; • organizzazione delle manifestazioni e scambio delle esperienze, raccolta e comparazione dei risultati valutativi; • reclutamento, operatori; • elaborazione di metodi per l’attuazione della valutazione, e di progetti con tema il miglioramento delle pratiche di insegnamento; • impegno per continui aggiornamenti, revisioni e miglioramenti delle procedure di valutazione. formazione, riqualificazione dei moderatori ed Nella modifica dell‘Hochsculrahmengesetz approvata nel 1998 è stato introdotto lo Akkreditierungsrat (Consiglio di accreditamento), poi istituito con delibera del 3 dicembre 1998 dalla KMKKultusministerkonferenz (in collaborazione con la Conferenza dei Rettori, la Hochschulrektorenkonferenz) per l’introduzione del Bachelor (che può essere erogato dalle stesse FH) e del Master. La KMK, con l’ausilio dei partner sociali, docenti, esperti e studenti, ha definito gli standard minimi di qualità cui devono rifarsi le agenzie di accreditamento, operanti in un Land o in gruppi di Länder, per essere a loro volta accreditate a compiere valutazione delle strutture e dei curricoli formativi a livello locale. Le aspiranti agenzie devono: • essere indipendenti dagli istituti di formazione superiore, da associazioni economiche e professionali; • essere società no profit con propria sede e personale; • possedere competenze nazionali e internazionali sulla formazione ed essere in grado di accreditare indirizzi di studio e singole discipline. Queste competenze sono da comprovare mediante i criteri e gli standard di valutazione da essi elaborati; • garantire, per la trasparenza della pratica valutativa, misure di valutazione interne alla stessa agenzia e fornire una documentazione dettagliata. Queste agenzie sono sottoposte, anche dopo l’accreditamento, all’Akkreditierungsrat, dato che devono informarlo sulle validazioni di nuovi corsi di studio e fornirgli un resoconto annuale delle attività svolte. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 60 2.2.7 Standard di accreditamento Per la validazione di un nuovo corso di studi gli standard minimi che la agenzia di accreditamento deve rispettare riguardano: i motivi dell’introduzione del nuovo corso; gli obiettivi e il profilo degli studi; il riferimento al mercato del lavoro e all’attività di ricerca; le qualificazioni professionali che ne derivano. Nello specifico l’accreditamento del corso deve validare: • le competenze disciplinari, sociali, di metodo e di apprendimento; • le unità didattiche preparatorie alla professione; • la struttura e la durata degli studi; • le modalità di accesso e passaggio ad altri corsi di studio; • la modularizzazione del corso e le possibilità di incrocio con altre discipline e qualificazioni specialistiche; • le procedure di esame, il controllo delle prestazioni e i metodi per la loro quantificazione; • i sistemi didattici e di apprendimento previsti; • le forme di frequenza full-time, part-time, nel fine-settimana e altro, comprese alternative di studio guidato, a distanza e con i nuovi media; • le possibilità di integrazione con altri itinerari affini di educazione superiore; • gli accordi di ricerca con altri istituti di formazione superiore; l‘inserimento dell’attività di ricerca nell’indirizzo di studio; • gli stage, le esperienze professionali e le applicazioni pratiche degli studi; • la collaborazione con istituti possibilità di studio all’estero. di formazione internazionali e Sono inoltre previsti standard riguardanti: • il reclutamento del personale, • le attrezzature • i criteri di qualità nella gestione (per l’orientamento e l’assistenza personalizzata: tutorato, consulenza, colloqui, informazione per es. via Internet); per la valutazione interna/esterna durante i corsi; per la valutazione dei risultati, per es. con questionari tra gli studenti; sulla durata effettiva degli studi, per la analisi degli sbocchi professionali). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 61 2.3 Analisi incontro domanda-offerta 2.3.1 Scenario di riferimento In Germania al centro della discussione odierna sono naturalmente i fattori di cambiamento nella società dell’informazione e della telecomunicazione e il loro riflettersi sulle istituzioni formative. Il fabbisogno del settore delle Information and Communication Technologies (ICTs) ammonta per il 2000 a 75.000 nuovi esperti, ma ne saranno disponibili a livello superiore soltanto 45.00010. Per ovviare a questa carenza è stata istituita da imprenditori e governo la Green Card per esperti informatici, con l’impegno da parte dell’industria di sostenere la formazione in questo settore, raddoppiando i 30.000 posti messi finora a disposizione dalle imprese per i praticanti e stagisti. E si accresce la richiesta di knowledge workers da parte degli imprenditori: è sintomatico che alcune aziende assumano informatici privi della laurea o del diploma FH (ovviamente per abbattere i costi), purché dotati di competenze trasversali, per organizzare i sistemi di informazione in specifici settori. Anche elettrotecnica e ingegneria meccanica sono aree formative con evidente mancanza di risorse, tanto che vi sono diverse proposte di estendere la Green Card a queste branche. Altro settore in sviluppo è la bioinformatica, in cui si intrecciano la biologia molecolare e le tecniche informatiche, dove si è particolarmente indietro: la Baviera ha per es. stanziato 13 milioni di marchi con una vera e propria offensiva nel settore11. In questa prospettiva la Germania intende superare il ritardo nella formazione superiore, progettando ulteriori curricoli a skill incrociate, anche per favorire la tendenza degli imprenditori ad incrementare le assunzioni di giovani molto qualificati. Nel settore informatico, dove i curricoli del livello superiore sono aggiornati troppo lentamente rispetto alla velocità di internet, si nota la tendenza da parte degli studenti ad interrompere gli studi superiori (il fenomeno riguarda quasi il 50% degli 10 Nella UE la previsione per i prossimi tre anni è di un gap di 1. 700.000 di esperti nelle tecnologie della informazione. Non bisogna però dimenticare che le professioni legate alla programmazione cominciano a declinare: si prevede che i programmatori di grossi calcolatori e programmi applicati saranno sostituiti sia con SoftwareStandard già pronti sul mercato, sia con l’impiego di esperti del Terzo mondo a basso costo con trasmissione-dati via Internet (Fonte: Institut für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung-BA, Dr. Werner Dostal, 3/2000). È in aumento invece l’imprenditoria start up, simile alle esperienze USA, con il learning-by-doing delle tecnologie, intrapresa soprattutto da giovani sotto i trenta anni di età, anche senza certificazione di studi superiori. 11 Cfr. l’articolo Im Schweinenzyk lus in «Der Spiegel», 13/2000, pp. 50 – 59. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 62 iscritti) perché possono impiegarsi facilmente in aziende multimediali con notevoli guadagni. Secondo uno studio di Heinz Klinkhammer (Berufsbildung im WandelnDie Bedeutung des Berufskonzept12) gli inserimenti dell’immediato futuro saranno sempre più nel campo della tecnica della comunicazione, dell’economia mediatica e delle professioni di laboratorio. In campo economico la richiesta professionale si concentrerà sulla famiglia del marketing, del management - soprattutto process-management e knowledge-managemente del 13 calcolo/ragioneria . Per questo, si ritiene che occorre cambiare il percorso lineare della formazione professionale (formazione di baseformazione specialistica), integrandovi qualificazioni-base da abbinare con le qualificazioni specialistiche. Inoltre, i curricoli delle nuove professioni devono comprendere valenze utili ad affrontare il continuo adattamento delle conoscenze alla rapidità di cambiamento. Secondo il prof. Dieter Hannemann, presidente del settore formativo informatico, si dovrebbe abbreviare lo studio nelle FH di due semestri (riducendolo a sei semestri, anche in osservanza al nuovo regime del bachelor), e integrarlo con la formazione continua, che favorisce l’inserimento costante di nuovi elementi nel curricolo sostenuto, secondo i cambiamenti di mercato 14. La ricerca di una maggiore integrazione di qualificazioni diverse a livello superiore non universitario ha investito in Germania anche il settore professionale secondario, riguardo al quale sono state individuate soluzioni di riforma coerenti con le tendenze in atto nel sistema di istruzione e formazione superiore. Un ”Modello satellitare” di riforma della Lehre (apprendistato) è stato elaborato in uno studio condotto dal DIHT-Deutsche Industrie-und Handelstag (Comitato di industria e di commercio), presentato il 3 maggio 1999 con il titolo Leitlinien Ausbildungsreform - Wege zu einer modernen Beruflichkeit (Linee-guida della riforma formativa - Percorsi verso una moderna professionalità). Esso propone: a) la modifica dell’organizzazione del lavoro, da una struttura irrigidita in professioni circoscritte a un modello professionale più variabile nel tempo e nelle prestazioni; b) lo sviluppo di un settore sempre più ampio di formazione iniziale e continua nel settore dell’economia come alternativa agli studi tradizionali. I primi interventi devono riguardare i curricoli, costituiti di norma dagli standard che caratterizzano ogni profilo professionale. Questi dovrebbero divenire ”elementi modulari” di un percorso obbligatorio, da completare con altri ”elementi modulari” facoltativi. In 12 Lo studio è accluso ai «Beiträge des IW zur Gesellschafts-und Bildungspolitik», n. 236, 1999. 13 Intervista con il prof. Rolf Franken, Business administration-Management, FH Colonia, 13-4-2000. 14 Intervista al prof. Dieter Hannemann, Fachhochschule di GelsenkirchenInformatica, 14/4/2000. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 63 previsione dell’assottigliamento delle differenze specifiche fra molti degli attuali curricoli, gli ordinamenti dovranno specificare nell’ambito dei profili se i contenuti formativi vengono completati da elementi modulari obbligatori, e regolarne il numero e le possibilità di scelta. Il problema è che la Lehre viene tuttora organizzata per sezioni, e non per moduli. Per aumentarne la duttilità è stato suggerito dagli esperti di differenziare i tre anni di training aziendale, prevedendo due anni di formazione professionale di base, seguiti da moduli a scelta, strutturati per fornire competenze specialistiche. Il modello proposto dagli imprenditori è dunque una struttura ”a satellite”, con un gruppo di insegnamenti-nucleo, a cui vengono abbinate due discipline specialistiche obbligatorie, e due facoltative. Queste ultime possono essere anche di altre aree professionali, dato che le competenze ”miste” facilitano una certa trasversalità della formazione e l’ampliamento delle conoscenze anche ad altri campi professionali, come garanzia di una maggiore flessibilità sul mercato del lavoro. Figura 8 (Fonte IAB-Institut für Arbeitsmarkt- und Berufsförschung, 2000) 2.3.2 Le istituzioni preposte alla definizione di strategie per la formazione professionale L’istituto di ricerca adibito alla rilevazione dei fabbisogni professionali e la relativa determinazione di strategie formative è lo IAB - Institut für Arbeitsmarkt-und Berufsforschung (Istituto di ricerca sul mercato del lavoro e le professioni), un organismo sorto nel 1967 nell’ambito del BA - Bundesanstalt für Arbeit (Ufficio Federale del Lavoro), con sede a Norimberga. Lo IAB osserva l’andamento di mercato professionale in Germania a livello nazionale e regionale, elabora proiezioni e previsioni IRSO sezione A.doc – settembre 2000 64 sui bisogni professionali e formativi, raccoglie e rielabora i dati statistici sulle professioni, e soprattutto si occupa dello sviluppo della domanda professionale e delle qualificazioni, come delle trasformazioni nell’organizzazione del lavoro. Il suo staff si articola in dieci sezioni: previsioni a lunga scadenza e analisi internazionali, analisi a breve scadenza degli immediati bisogni del mercato e sulla flessibilità dell’orario di lavoro; ricerche di sociologia del lavoro; ricerca sulle professioni e le qualificazioni; ricerca sulla innovazione aziendale; analisi statistiche-occupazione regionale; documentazione; pubblicistica e organizzazione generale; elaborazione delle informazioni; ricerca scientifica. Lo IAB collabora nell’elaborazione della griglia dei fabbisogni con un’altra istituzione federale, il BIBB - Bundesinstitut für Berufsbildung (cfr. infra), che è un’agenzia del Ministero Federale per la Formazione e la Ricerca con sede a Bonn. Diretto da un Generalsekretär (Segretario generale), l’organismo è formato da un egual numero di rappresentanti degli imprenditori, dei sindacati, dei Länder e del Bund, e collabora allo sviluppo coordinato della formazione professionale iniziale a livello nazionale e internazionale. Ai BIBB sono assegnate tre funzioni decisive: 1) preparare in sede istruttoria gli ordinamenti professionali, i decretilegge e il rapporto annuale sulla formazione professionale; 2) consigliare il governo federale sulle questioni giuridiche inerenti la formazione professionale; 3) sperimentare e sostenere nuovi modelli formativi attraverso progetti-pilota, con relativa verifica dei risultati. Gli organi decisionali del BIBB sono lo Hauptausschuß (Comitato Generale) e, in alcuni casi specifici regolati per legge, anche lo Ständiger Ausschuß (Comitato Permanente). Nello Hauptausschuß siedono in egual misura i rappresentanti dei sindacati, delle organizzazioni imprenditoriali, dei Länder e del Governo Federale, che danno indicazioni sugli sviluppi futuri della formazione professionale e decidono il programma di lavoro dell’Istituto. Allo Hauptausschuß (Comitato Generale) fanno riferimento i Länderausschuß (Comitati Permanenti dei singoli Land), che assicurano la coerenza fra gli ordinamenti professionali e i programmi-quadro regionali per la formazione nei campi di competenza del BIBB. Quando un nuovo ordinamento viene sollecitato dai partner sociali, sulla base delle richieste del mercato del lavoro, il BIBB assume l’incarico di prepararne i contenuti. Se necessario, le conoscenze e gli obiettivi del nuovo indirizzo professionale sono oggetto di un vero e proprio progetto di ricerca. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 65 Un altro osservatorio dei fabbisogni professionali è il DIHT - Deutsche Industrie und Handelstag (Consiglio dell’Industria e del Commercio Tedesco). Oltre a coordinare le iniziative economiche e formative da parte aziendale con le diverse Kammer (industria, commercio etc.) e con gli ordini professionali, il DIHT provvede al monitoraggio dei bisogni professionali tra gli imprenditori e i lavoratori autonomi. Collabora con il Kuratorium der Deutschen Wirtschaft für Berufsbildung (Consiglio dell’Economia Tedesca per la Formazione Professionale), che rappresenta gli imprenditori nella concertazione, e partecipa alle consultazioni con il BIBB per l’introduzione e l’aggiornamento a livello federale dei profili professionali nella formazione iniziale. Anche istituti di ricerca come l’Institut der Deutschen Wirtschaft (Istituto Economico Tedesco) di Colonia, e soprattutto il Fraunhofer Institut di Monaco di Baviera sono inoltre consultati dalle istituzioni rappresentative degli imprenditori per attuare rilevamenti nel mercato del lavoro e studi di caso sulle tendenze professionali. 2.3.3 Le azioni per il rilevamento della domanda e per la definizione degli standard In altra sezione del rapporto verranno riportati in dettaglio i sistemi di previsione di skill e qualificazioni professionali da parte degli organismi sopra citati. In linea generale si possono osservare procedure comuni. La base è una ricorrente attività di consultazione degli imprenditori attraverso interviste, questionari, incontri periodici, per avere in tempo reale il quadro dei cambiamenti. Ad essa si aggiunge la raccolta dei dati sulla crescita/decrescita demografica e le curve di sviluppo macroeconomico, sulle richieste in ambito professionale da parte degli imprenditori, e sui metodi di aggiornamento curricolare delle agenzie formative. Tuttavia va sottolineato che questo tipo di quantificazione dei bisogni supportata da un modello di previsione è stato organizzato in Germania soprattutto per l’istruzione professionale secondaria e per la formazione continua (dalla Fachschule ai corsi di aggiornamento e riqualificazione per adulti). Per il terziario rappresentato dalle Berufsakademie e per il livello superiore delle Fachhochschule non sono stati elaborati nello specifico modelli di previsione. Vengono tenute in considerazione le proiezioni generali dello IAB sull’andamento delle professioni o i progetti di ricerca delle fondazioni o delle rappresentanze imprenditoriali. A questo livello, come già si è accennato, i cambiamenti vengono decisi soprattutto dalle agenzie formative, mediante lo stretto contatto che intrattengono con le aziende, che segnalano i loro fabbisogni collaborando di fatto alla progettazione, concertano le iniziative a livello regionale, e spesso co- IRSO sezione A.doc – settembre 2000 66 gestiscono come partner professionali il percorso di formazione e il tirocinio, come accade per alcune Berufsakademie15. Nonostante le FH siano “mirate” sulle esigenze dell'industria, l'imprenditoria non ha alcuna influenza diretta sull'elaborazione dei curricoli; le aziende segnalano tuttavia le eventuali lacune e i nuovi fabbisogni e tendenze; mentre spetta su questa base alle FH apportare modifiche ai piani di studio e alla didattica. La FH studia a sua volta gli scenari del mercato del lavoro ed elabora proposte di nuovi profili professionali, necessari all’economia locale. In sostanza, il sistema di rilevamento sul campo dei fabbisogni è bottom up. La Planungskommission (commissione di piano) di ogni FH, formata dai professori e da rappresentanti degli imprenditori, decide di introdurre un nuovo ordinamento didattico per nuovi profili professionali, e presenta la proposta al Land per l’approvazione. Nel testo presentato al Ministero della Formazione del Land la FH deve dimostrare di possedere le infrastrutture per accogliere un nuovo corso e deve allegare un'accurata analisi di mercato che ne giustifichi la richiesta, anche perché sarà il Ministero locale a pagare i docenti. Esperti designati dal Land possono apportare delle variazioni, sempre in collaborazione con la Planungskommission16. I curricoli devono rispettare alcuni standard nazionali definiti nelle loro linee generali dalla KMK-Kultusministerkonferenz che comprende i rappresentanti dei singoli Kultusministerium dei Länder (Ministero della Formazione). In pratica, attraverso la KMK, dal livello dei Länder i curricoli vengono uniformati per tutto il territorio nazionale. In seno alla conferenza si decidono: a) i Rahmenordnungen per FH e università (gli ordinamenti dei singoli profili professionali; per es. le discipline indispensabili per un elettrotecnico, e l'impianto generale dell'esame finale di diploma, l’Abschlußprüfung); b) l'equipollenza dei titoli nei vari Länder; c) gli scenari di riferimento riguardo alle tendenze e alle richieste del mercato del lavoro, per meglio calibrare l'introduzione di nuovi profili professionali. 15 L’esigenza di dotarsi da parte delle Fachhochschule di sistemi teorico-statistici di previsione è molto recente, ed è vivace la discussione su modelli di sviluppo elaborati sul territorio da una o più Fachhochschule. 16 La Baviera possiede per es. una Commissione per gli orientamenti disciplinari (Fachrichtungkommission), di tipo consultivo, espressione dei docenti delle FH bavaresi di un determinato indirizzo (per es. elettrotecnica), degli imprenditori interessati e dei rappresentanti del Ministero competente del Land. La Commissione esamina anche le proposte che vengono direttamente dall'industria per l'introduzione di nuove discipline. I rappresentanti degli imprenditori siedono inoltre nelle Kommissionen für Rahmenstudienordnungen, dove si elaborano gli standard tipici di un corso di studi (per es. la Kommission für Rahmenstudienordnungen für Maschinenbau, per ingegneria meccanica). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 67 Ad elaborare le decisioni contribuisce anche la HRKHochschulrektorenkonferenz, la Conferenza dei Rettori che riunisce i Rettori delle università e delle FH. Insieme alla Kultusministeriumskonferenz, essa forma una commissione permanente, la Studienreformkommission (commissione di riforma degli studi), che si avvale di esperti e consiglieri, dei suggerimenti delle Fachverbände (associazioni di categoria), dei Fakultätentag (associazione che riunisce tutti i laureati di un certo indirizzo) e soprattutto dei Fachbereichstag, le commissioni che raccolgono a livello nazionale le diverse aree disciplinari delle FH (architettura, ingegneria meccanica, ingegneria chimica, ingegneria edile, elettrotecnica, pedagogia, informatica, tecnologia alimentare, matematica, servizi sociali, tecnologia dei processi industriali, rilievi e cartografia, scienze economiche, ingegneria economica, pubblica amministrazione). Ogni nuovo indirizzo di studio approvato dal Land è valido per tutta la Germania solo se può rientrare nel Rahmenplan (solitamente molto generale ed elastico) deciso da tutti i Länder nella Kultusministeriumskonferenz. Le singole FH possono organizzare autonomamente i curricoli previa autorizzazione del ministero del Land, rimettendosi alle linee e agli indirizzi generali, come alle metodiche di valutazione finale nazionali. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 68 2.4 Integrazione formazione-lavoro 2.4.1 Gli stage Nella formazione professionale terziaria superiore, i rapporti con il mondo imprenditoriale sono molto stretti, anzi ci si attende dalle Fachhochschule una continua collaborazione con l’imprenditoria locale. Questa si genera attraverso: • il corpo docente, che viene selezionato per statuto in base alle qualifiche e all’esperienza professionale maturata. All’insegnante è richiesto di impostare i problemi in modo applicativo, e di sfruttare le sue precedenti esperienze professionali e i suoi rapporti con il mondo imprenditoriale per migliorare la qualità della ricerca e la didattica. E’ anche permesso di prendere dei semestri sabbatici per attualizzare le conoscenze di settore; • i curricoli, che sono costantemente aggiornati a seconda delle esigenze del mercato del lavoro, e riflettono i bisogni degli imprenditori locali; • la cooperazione con il mondo industriale nell’ambito della ricerca applicata e nella sperimentazione dei macchinari; • gli stage da svolgere nelle aziende, che mettono a disposizione posti di formazione in accordo con gli istituti Il piano di studi della FH prevede 1-2 semestri di Praktikum, ognuno di 18 settimane, che incidono per un 25% sullo studio complessivo. Se nel corso degli studi è prevista un'intensa e adeguata formazione professionale, il periodo di stage può ridursi ad un semestre. Il primo semestre di Praktikum (di solito il 5°, ma può variare a seconda del corso di studi) è più mirato all'apprendimento generale delle pratiche di lavoro, mentre il secondo (solitamente il 7°) comprende un progetto dello studente da realizzare in azienda, legato al tema del suo lavoro di diploma, a volte sollecitato dallo stesso imprenditore. La retribuzione, secondo il contratto stipulato tra lo studente 17, l’istituto formativo e l’azienda, oscilla da un minimo di 620 DM mensili a un massimo di 1200 (alcune aziende non contemplano retribuzione per gli stagisti). Nella Berufsakademie ogni semestre di studio comprende invece una sezione teorica di 12 settimane e una di pratica professionale della stessa durata, intrecciate per contenuti e organizzazione. Lo stage copre dunque il 50% della frequenza ed è strettamente connesso con le sezioni didattiche. 17 Il contratto è stilato secondo genere, materia, tempi e obiettivi della formazione professionale. Viene specificata la data di inizio del Praktikum, la durata dello stage e del lavoro giornaliero, del tempo di prova, delle ferie. Seguono quindi le modalità di pagamento e l' ammontare del salario, con clausole sull'assicurazione antiinfortuni e la eventuale rescissione del contratto. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 69 2.4.2 Rapporto con il mercato del lavoro e valorizzazione dei key-skill Da una ricerca svolta dalla IW –Institut für deutsche Wirtschaft tra gli imprenditori della Bassa Sassonia (su un campione di 200 imprese intervistate) risulta una complessiva soddisfazione per la preparazione specialistica dei giovani tecnici ed esperti formati a livello superiore (80%). D’altro canto è invece sempre più forte da parte dei datori di lavoro la richiesta di key-skill, qualificazioni chiave, che risultano del tutto insufficienti; nel 68% dei casi per i tecnici e nel 55% per le professionalità nel settore economico vengono notate serie lacune, da riscontrare soprattutto su un piano extra-specialistico: ad es. nel rapporto con il cliente e nelle abilità socio-comunicative. Il 60% ca. degli imprenditori ha osservato carenze in cultura generale. Il 40% poi non è soddisfatto delle attitudini personali dei giovani, soprattutto nella volontà di prestazioni, nella capacità di apprendimento e nell’impegno lavorativo. Altre qualificazioni-chiave particolarmente richieste dagli imprenditori sono la capacità decisionale e di collegamento, e l’autonomia nel lavoro. Si segnala sotto questi aspetti una effettiva deficienza del sistema formativo superiore, molto concentrato sull’apprendimento di conoscenze, poco sull’apprendimento di abilità e per nulla sullo sviluppo di comportamenti/qualità professionali. Si nota una mancanza di occasioni di apprendimento vicini alla prassi (scambio dei ruoli, esercizi di gruppo, progettazione e piani di sviluppo)18. 18 Fonte: Institut für Deutsche Wirtschaft, Colonia, Presseinfo 3 aprile 2000, n. 11, An. 26. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 70 2.5 Finanziamento 2.5.1 Le fonti del finanziamento Il contributo di Bund e Länder per la formazione superiore è stato nel 1997 di 49,3 miliardi di marchi. Per le scuole professionali secondarie, la formazione nel sistema duale e le Fachschule, l’importo complessivo è stato di 11,23 miliardi di marchi. Per la formazione continua di 4,9. L‘investimento generale pubblico in formazione ammonta a 193 miliardi di marchi, equivalenti al 4,7% del prodotto nazionale lordo.19 2.5.2 Bund e Land Responsabile per il finanziamento del terziario è il Bundesministerium für Bildung und Forschung (Ministero Federale per la Formazione e la Ricerca), che ha quattro competenze fondamentali: - il finanziamento delle opere di costruzione, manutenzione e restauro degli edifici che ospitano FH e Università (per un massimo del 50% dell'importo totale); - l’erogazione di finanziamenti a cui possono accedere le FH o i docenti di FH con progetti di ricerca di durata annuale o biennale; - il finanziamento di corsi di studi superiori internazionali; - l’assegnazione di borse di studio per studenti meno abbienti. Il Ministero competente del Land finanzia il 50% dei lavori di manutenzione e restauro degli edifici, stanzia fondi per la ricerca e sovvenziona per il 100% del fondo di gestione ordinario le FH. Generalmente ciò avviene con un Globalbudget, che comprende l'erogazione da parte del Land di un contributo finanziario che la FH può amministrare a seconda delle sue specifiche necessità; a volte con un budget rigidamente differenziato per prestazioni (per es. postostudente, biblioteca, ricerca etc.). 2.5.3 Modalità del finanziamento La FH presenta al Land le sue richieste finanziarie da inserire nel budget del ministero interessato come bilancio di previsione. Il ministro competente, in accordo con gli altri ministri responsabili, definisce la destinazione particolareggiata e la ripartizione dell’intero budget, che viene quindi incluso nella finanziaria da presentare al Parlamento del Land per l’approvazione. 19 Fonte: Berufsbildungsbericht-BiBB, 1999, 3.5.3, p. 117. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 71 Un 75-80% della spesa di ogni FH, sotto la sorveglianza del Land, viene destinato alle spese di personale e amministrazione, la rimanente cifra agli investimenti per il rinnovo delle tecnologie e dei macchinari. Il Land, nelle sue ripartizioni amministrative locali come per es. il Kommune (che corrisponde all’area urbana e agli immediati dintorni, di 120.000 abitanti) o il Landkreis (simile alla provincia), sostiene inoltre le spese della Berufsschule (istruzione professionale iniziale) e delle Fachschule, e cofinanzia le Berufsakademie, se queste sono organizzate da un’azienda. 2.5.4 Autofinanziamento e partecipazione delle imprese Incide dall’1-2% al 10 % delle entrate delle FH il ritorno finanziario di contratti stipulati da professori delle FH con l'imprenditoria per la ricerca scientifica applicata o per sviluppare le caratteristiche di un prodotto, attività a cui partecipano gli studenti. Per un 80% queste entrate vanno nel fondo-spese comuni e per un 20% vengono impiegate in materiale librario e macchinari per l'istituto. La legge prevede anche il Drittmittel, un finanziamento erogato da terzi per la promozione della ricerca (di solito si tratta di fondazioni di ricerca, per es. la Deutsche Forschungsgemeinschaft). Vi sono poi contributi finanziari di istituti e banche locali sotto forma di regalie e borse di studio o di macchinari forniti dall'industria. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 72 3 La Formazione Spagna Tecnico-Professionale in 3.1 Scenario e tipologia dell'offerta formativa In Spagna, sui temi della formazione professionale, sono da anni impegnati in modo congiunto istituzioni pubbliche dello Stato e delle Comunità Autonome (Comunidades Autonomas, CC.AA.), organizzazioni di impresa e organizzazioni sindacali. Preceduta da vari accordi tra questi attori sociali, già nel 1986 è stata varata una legge per la nascita del Consejo General de la Formacion Profesional (Ley 1/1986 de 7 de enero), al quale è spettato il compito di stendere il Primer Programa Nacional de Formacion Profesional (1993-1996). Nel tempo sono state varate altre leggi, ed attualmente è in corso di realizzazione un nuovo, corposo e articolato, Programa Nacional de Formacion Profesional (1997-2002). Grazie a questa attività legislativa è stato redatto un Catalogo de Titulos Profesionales (cfr. allegato), predisposto dall'Amministrazione Generale ma realizzato da ogni Comunità Autonoma. All'interno delle professioni individuate e disegnate nel Catalogo de Titulos Profesionales viene operata una distinzione tra quelle di grado medio e quelle di grado superiore ed è tra queste ultime che è possibile individuare alcune tipologie di knowledge worker. Ciò che però sembra evidenziarsi è la concentrazione delle iniziative istituzionali ad un livello pre-universitario, anche se non mancano programmi di formazione continua. La Spagna, in altre parole, pur in presenza di una legislazione che indica percorsi di formazione per knowledge worker, fino ad ora sembra avere riservato i progetti di punta più all'offerta di formazione professionale per l'accesso alla professione (di grado medio o superiore) e meno all'offerta di specializzazione professionale per chi esercita già una professione di grado superiore. 3.1.1 La formazione professionale e il sistema educativo La riforma del sistema educativo e della formazione professionale si è completata in Spagna nel giro di tre anni: nel 1990 è stata varata la LOGSE - Ley de Ordenación General del Sistema Educativo (http://www.mec.es/inf/comoinfo/e-1-4.htm), mentre nel 1993 è stato redatto il Primer Programa Nacional de Formacion Profesional (Real Decreto 631/1993, de 3 de mayo, http://www.mtas.es/empleo/FORMACION/indi.htm). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 73 In base a queste due leggi, la formazione professionale e il sistema scolastico in tutti i suoi livelli risultano fortemente integrati, soprattutto per due aspetti: • la predisposizione di un sistema formale di convalida che disegna percorsi di scambio tra la scuola e la formazione al lavoro; • la presenza della formazione professionale (di grado medio o superiore) anche nei curricula formativi scolastici. Nella legislazione spagnola, la formación profesional è distinta in una tipologia composta da tre sub-sistemi integrati: 1. Formacion Profesional reglada/inicial 2. Formacion Ocupacional 3. Formacion Continua 1. La Formacion Profesional reglada/inicial è regolata dalla LOGSE ed è di competenza dell'amministrazione per l'educazione (generale o della Comunità Autonoma). Comprende la formacion profesional de base, integrata nella formacion general (Educación Secundaria Obligatoria e Bachillerato), la formacion profesional especifica (strettamente professionale, distinta in formacion profesional de grado medio e formacion profesional de grado superiore), i programmi di garantia social per le categorie svantaggiate e per coloro che non riescono a terminare la educacion secundaria obligatoria. 2. La Formacion Ocupacional è di competenza delle amministrazioni per il lavoro a livello generale, mentre la esecuzione dei programmi annuali spetta sia alla amministrazione generale sia a quella autonoma, secondo le modalità di trasferimento regolate per legge. Come politica attiva dell'impiego, è suo obiettivo potenziare l'inserimento o reinserimento lavorativo di coloro che sono in cerca di occupazione, attraverso la qualificazione o riqualificazione professionale. L'offerta di questo tipo di formazione è integrata nel sistema di orientamento e informazione dei Servizi pubblici per l'impiego dell'Instituto Nacional de Empleo (INEM). 3. La Formacion Continua è attribuita alle autorità lavorative competenti sulla base di accordi. È l'insieme delle attività formative dirette a migliorare le competenze e la qualificazione professionale, come la riqualificazione dei lavoratori occupati, per permettere una maggiore competitività alle imprese attraverso la promozione sociale, professionale e personale dei lavoratori. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 74 Lo schema che segue, tratto dal sito del Pais Vasco (http://www.euskadi.net/lanbidez/fp/organigrama_c.htm), descrive i cinque livelli del sistema educativo spagnolo regolati dai 67 articoli della LOGSE, ed evidenzia la stretta relazione esistente tra formazione scolastica e formazione professionale. Figura 9: Il sistema educativo spagnolo secondo la LOGSE IRSO sezione A.doc – settembre 2000 75 Il sistema educativo spagnolo così rappresentato è stato regolato, in primo luogo, dalla Ley Orgánica 8/1985, de 3 de julio reguladora del Derecho de Educación (LODE), che ha stabilito il diritto alla educazione. In questa legge vengono previsti come diritti di base: • il pieno sviluppo della personalità dell'alunno • la formazione nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali • l’acquisizione di capacità intellettuali e tecniche finalizzate al lavoro, con conoscenze scientifiche, tecniche, umanistiche, storiche ed estetiche • la capacità di svolgere attività professionali • la formazione e il rispetto della pluralità linguistica e culturale spagnola • la preparazione necessaria per partecipare attivamente alla vita sociale e culturale • la formazione alla pace, la cooperazione e la solidarietà tra i popoli In base alla LOGSE, nei cinque livelli sono ripartiti insegnamenti in regime generale e insegnamenti in regime speciale. Sono insegnamenti in regime generale i seguenti: a. Educación infantil (volontaria), 1° e 2° ciclo, dai 0 ai 6 anni. b. Educación primaria, 1°, 2° e 3° ciclo, dai 6 ai 12 anni. La finalità di questo livello educativo è fornire a tutti i bambini e bambine una educazione comune, sugli elementi culturali di base, l'apprendimento della espressione orale, la lettura, la scrittura e il calcolo aritmetico. c. Educación secundaria obligatoria, 1° e 2° ciclo, dai 12 ai 16 anni. Ha la finalità di trasmettere a tutti gli alunni e alunne gli elementi di base della cultura, la formazione per assumere i propri diritti e doveri e preparare all'inserimento nella vita attiva o per accedere alla formación profesional de grado medio o al bachillerato. d. Programas de Iniciacion profesional, 1 o 2 corsi a seconda del profilo professionale. Sono programmi di formazione rivolti a coloro che non hanno superato i corsi della Educación secundaria obligatoria e che hanno compiuto i 16 anni. Al termine del ciclo si ottiene una Certificacion indispensabile per entrare con maggiori possibilità di riuscita nel mercato del lavoro. e. Formación profesional de grado medio, dai 16 ai 18 anni. Viene impartita tramite un numero di ore che oscilla dalle 1.300 alle 2.000, per lo svolgimento di cinque trimestri o due corsi, a seconda del profilo professionale. Per questo ciclo formativo di grado medio si può scegliere nel Catalogo tra 61 profili professionali ed ottenere al termine il Titulo de Tecnico. Con questo titolo, si possono IRSO sezione A.doc – settembre 2000 76 continuare gli studi con la convalida di alcune materie e frequentare il Bachillerato, oppure continuare la formazione professionale e conseguire un titolo superiore, ma si può anche già entrare nel mondo del lavoro. f. Bachillerato, 16-18 anni, con corsi di 1° e 2° ciclo, realizzati con modalità differenti, che permettono una preparazione specializzata degli alunni e alunne per proseguire gli studi successivi o per l'inserimento nella vita attiva. Possono accedere al Bachillerato gli alunni e alunne che hanno il possesso del titolo di Graduado en Educación Secundaria. Il Bachillerato persegue il raggiungimento di una maturità intellettuale ed umana, come la conoscenza e le abilità indispensabili per vivere con responsabilità e competenza nel sistema sociale, necessarie anche per accedere direttamente alla Formación profesional de grado superior o agli Estudios universitarios tramite una selezione. Il Bachillerato si organizza in materie comuni e materie proprie e optative, a partire dalle seguenti: • Artes • Ciencias de la Naturaleza y de la Salud • Humanidades y Ciencias Sociales • Tecnología g. Formación profesional de grado superior, dai 18 anni compiuti, impartita tramite 1.300-2.000 ore in cinque trimestri o due corsi, a seconda del profilo professionale. È possibile scegliere trai 74 profili del Catalogo ed al termine si consegue il Titulo de Tecnico Superior. Con questo titolo, se non si vuole ancora entrare nel mondo del lavoro, si può accedere direttamente all'Università verso le carreras afines, oppure verso altri corsi dopo aver superato una selezione. h. Educación Universitaria (riformata dalla LEY ORGÁNICA 11/1983, de 25 de agosto, de Reforma Universitaria, LRU), dai 18 anni, vi si accede con prove di selezione al termine del Bachillerato o della Formación profesional de grado superior. Sono invece insegnamenti in regime speciale i seguenti: a. Las enseñanzas artísticas (insegnamento artistico) b. Las enseñanzas de idiomas (l'insegnamento linguistico) 3.1.2 Fonti giuridiche La legislazione che orienta il sistema educativo spagnolo è regolata dalla Constitución (1978) e da quattro leggi organiche nelle quali sono stati sviluppati i diritti in essa sanciti: • Ley Orgánica 11/1983 de Reforma Universitaria (LRU) IRSO sezione A.doc – settembre 2000 77 • Ley Orgánica 8/1985 reguladora del Derecho de Educación (LODE) • Ley Orgánica 1/1990 de Ordenación General del Sistema Educativo (LOGSE) • Ley Orgánica 9/1995 de la Participación, la Evaluación y el Gobierno de los Centros Docentes (LOPEG) Con la approvazione della LOGSE è stata derogata la Ley General de Educación (LGE) del 1970. Lo schema seguente mostra le relazioni tra le leggi, la loro distribuzione temporale e il campo di applicazione. Figura 10: Relazioni tra le leggi che regolano il sistema educativo IRSO sezione A.doc – settembre 2000 78 Come già detto, l'assetto attuale per l'offerta di formazione professionale in Spagna è poi regolata sulla base di un Programa Nacional de Formacion Profesional (1997-2002), che ha fatto seguito al Primer Programa Nacional de Formacion Profesional (1993-1996) 20. Il Nuevo Programa de Formacion Profesional è nato dall'approvazione della Ley 19/1997 de 7 de junio, che ha modificato parzialmente la composizione del Consejo General de la Formacion Profesional, permettendo la partecipazione delle Comunidades Autonomas y las Ciudades de Ceuta y Melilla, precedentemente escluse. Questa nuova composizione ha permesso al Consiglio una maggiore articolazione nella programmazione della formazione professionale, proprio grazie al contributo delle amministrazioni competenti in materia. Questi gli elementi significativi presenti nel nuovo programma: • la considerazione della formazione investimento in capitale umano • l’integrazione della Formazione professionale con la politica attiva dell'impiego in chiave anche comunitaria • la partecipazione della Amministrazione Generale dello Stato, degli agenti sociali e delle Comunidades Autonomas nel Consejo General de la Formacion Profesional • la creazione del Sistema Nacional de Cualificaciones. professionale come un Altri elementi caratterizzanti il nuovo programma sono: • la preoccupazione per la qualità dell'offerta formativa • il riconoscimento della rilevanza della dimensione europea • la realizzazione del Catalogo de Titulos Profesionales (cfr. allegato) • la costituzione di un Instituto Nacional de las Cualificaciones (cfr. par. relativo) 20 Il Primer Programa è stato progettato per realizzare alcune attività sulla formazione integrata durante il triennio 1993-96 e oggi concluse. L'obiettivo era quello di adeguare l'offerta formativa ai ritmi di cambiamento tecnologico e organizzativo nelle imprese, anche per incidere positivamente sull'alto divello di disoccupazione di carattere strutturale, dovuto in parte anche ad una carente qualificazione e professionalità. Nel 1986 questo impegno si è concretizzato nella nascita del Consejo General de la Formacion Profesional (Ley 1/1986 de 7 de enero), al quale è stato assegnato il compito della stesura del primo programma nazionale (1993-96) da sottoporre all'approvazione del Governo. Durante questo periodo, è stato redatto il Catalogo de Titulos y del Repertorio de Certificados de Profesionalidad, in riferimento alle necessità delle qualifiche indispensabili per il sistema produttivo spagnolo. Per la sua stesura, rilevante è stato l'apporto delle Comunidades Autonomas, che risultavano però escluse dal Consejo General de la Formacion Profesional. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 79 • la realizzazione del Repertorio de Certificados de Profesionalidad • l’esplicitazione degli elementi operativi per la realizzazione della formazione nei Centros de trabajo (FCT) • la connessione tra scuola e impresa • la realizzazione della formazione a distanza • la programmazione flessibile di formazione per categorie speciali • il potenziamento di piani e azioni di garanzia sociale • il potenziamento della formazione che facilita l'impiego autonomo, lo sviluppo dell'economia sociale, la conservazione dell'ambiente • il potenziamento dell'Observatorios Profesionales Poiché questo nuovo programma copre un arco di tempo ampio, dal 1998 fino al 2002, è stato previsto per il 1999 un momento di verifica e valutazione. Le fonti normative non si limitano ai due programmi descritti e alle succitate leggi organiche. A sostegno della formazione professionale sono state promulgate in Spagna numerose leggi, decreti e realizzati accordi. Al fine di consentire eventuali approfondimenti, di seguito si riporta l'elenco della normativa vigente. Formacion Occupacional • LEY 1/1986, de 7 de enero (B.O.E. 10-01-1986), por la que se crea el Consejo General de Formación Profesional. • REAL DECRETO 631/1993, de 3 de mayo (B.O.E. 4-05-1993), por el que se regula el Plan Nacional de Formación e Inserción Profesional. • ORDEN de 13 de abril de 1994 (B.O.E. 28-04-1994), por la que se dictan normas de desarrollo del Real Decrero 631/1993, de 3 de mayo, por el que se regula el Plan Nacional de Formación e Inserción Profesional. • REAL DECRETO 797/1995, de 19 de mayo (B.O.E. 10-06-1995), por el que se establece directrices sobre los certificados de profesionalidad y los correspondientes contenidos mínimos de formación profesional ocupacional. • ORDEN de 20 de septiembre de 1995 (B.O.E. 14-10-1995), por la que se modifica la de 13 de abril de 1994, por la que se desarrolla el Real Decreto 631/1993, regulador del Plan Nacional de Formación e Inserción Profesional. • RESOLUCIÓN de 20 de marzo de 1996 (B.O.E. 11-04-1996), del Instituto Nacional de Empleo, sobre el procedimiento de reintegro de subvenciones y ayudas concedidas por el organismo, percibidas indebidamente por sus beneficiarios. • LEY 19/1997, de 9 de junio (B.O.E. 10-06-1997), por la que se modifica la ley 1/1986 de 2 de enero, por la que se crea el Consejo General de Formación Profesional. • RESOLUCIÓN de 15 de octubre de 1997 (B.O.E. 7-11-1997), del Instituto Nacional de Empleo, por la que se convoca la participación de entidades y centros colaboradores de dicho Instituto en la programación anual de cursos del Plan Nacional de Formación e Inserción Profesional, correspondiente al año 1998. • REAL DECRETO 1684/1997, de 7 de noviembre (B.O.E. 18-11-1997), por el que se aprueba el Reglamento de Funcionamiento del Consejo General de Formación Profesional. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 80 • ORDEN de 14 de octubre de 1998 (B.O.E 26-10-1998), por la que se modifica la de 13 de abril de 1994, por la que se desarrolla el Real Decreto 631/1993, de 3 de mayo, por el que se regula el Plan Nacional de Formación e Inserción Profesional. • REAL DECRETO 375/1999, de 5 de marzo (B.O.E. 16-03-1999), por el que se crea el Instituto Nacional de las Cualificaciones. • RESOLUCIÓN de 28 de octubre de 1999 (B.O.E. 29-11-1999), del Instituto Nacional de Empleo, por la que se convoca la participación de entidades y centros colaboradores de dicho Instituto en la programación anual de cursos del Plan Nacional de Formación e Inserción Profesional, correspondiente al año 2000. Formacion Continua • RESOLUCIÓN de 14 de enero de 1997 (B.O.E. 1-02-1997), de la Dirección General de Trabajo y Migraciones, por la que se dispone la inscripción el en Registro y posterior publicación del texto del II Acuerdo Nacional de Formación Continua. • RESOLUCIÓN de 28 de abril de 1997 (B.O.E. 16-05-1997),de la Subsecretaría,por la que se da publicidad al Acuerdo Tripartito sobre Formación Continua. • ORDEN de 7 de mayo (B.O.E. 16-05-1997), por la que se establecen las bases reguladoras y los criterios para la concesión de ayudas de formación continua, con cargo a la financiación prevista en el II Acuerdo Tripartito de Formación Continua. • RESOLUCIÓN de 18 de febrero de 1998 (B.O.E. 20-02-1998), de la Dirección General del Instituto Nacional de Empleo, por la que se aprueba la convocatoria de ayudas de formación continua para los ejercicios de 1998,1999 y 2000. • RESOLUCIÓN de 14 de abril de 1998 (B.O.E. 21-04-1998), de la Dirección General del Instituto Nacional de Empleo, por la que se aprueba la convocatoria para la concesión de ayudas al desarrollo de acciones complementarias y de acompañamiento a la formación 1998,1999 y 2000. • RESOLUCIÓN de 29 de septiembre de 1998 (B.O.E. 22-10-1998), de la Dirección General del Instituto Nacional de Empleo, por la que se modifica la de 18 de febrero de 1998, que aprueba la convocatoria de ayudas de Formación Continua para los ejercicios de 1998, 1999 y 2000. • RESOLUCIÓN de 18 de noviembre de 1998 (B.O.E. 10-12-1998), del Instituto Nacional de Empleo, por la que se aprueba la Guía para la presentación de la documentación de seguimiento y certificación de las acciones acogidas a la convocatoria de ayudas para el desarrollo de acciones complementarias y de acompañamiento a la formación. Convocatoria 1998. • RESOLUCIÓN de 22 de enero de 1999 (B.O.E. 9-02-1999), de la Dirección General del Instituto Nacional de Empleo, por la que se modifica la de 14 de abril de 1998 que aprueba la convocatoria para la concesión de ayudas al desarrollo de acciones complementarias y de acompañamiento a la formación 1998, 1999 y 2000. • RESOLUCIÓN de 22 de julio de 1999 (B.O.E. 13-08-1999), de la Dirección General del Instituto Nacional de Empleo, por la que se aprueba la convocatoria de financiación de permisos individuales de formación para los cursos 1999-2000 y 2000-2001. • RESOLUCIÓN de 22 de julio de 1999 (B.O.E. 2-09-1999), de la Dirección General del Instituto Nacional de Empleo, por la que se modifica la de 18 de febrero de 1998, que aprueba la convocatoria de ayudas de formación continua para los ejercicios de 1998, 1999 y 2000. • RESOLUCIÓN de 2 de septiembre de 1999 (B.O.E. 11-10-1999), de la Dirección General del Instituto Nacional de Empleo, por la que se amplía el plazo establecido para la ejecución de acciones complementarias y de acompañamiento a la formación correspondientes a la convocatoria de 1999. • RESOLUCIÓN de 30 de diciembre de 1999, (B.O.E. núm. 14 de 17-01-2000), del Instituto Nacional de Empleo, por la que se aprueba la guía para la presentación de la documentación de certificación y justificación de costes para la concesión de ayudas al desarrollo de acciones complementarias y de acompañamiento a la formación para el año 1999. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 81 3.1.3 Orientamento professionale All'interno del Ministerio de Educación y Cultura opera la Direccion General de Formacion Profesional y Promocion Educativa. Dentro questa direzione si trova la Subdireccion General de Promocion y Orientacion Profesional, all'interno della quale è stato creato il Centro Nacional de Recursos de Orientación Profesional (CNROP) per fornire il Servicio de Orientación Profesional (http://www.mec.es/cnrop/introduccion.htm). Gli obiettivi del CNROP sono i seguenti: • L'utilizzazione ottimale delle risorse umane • La garanzia di uguaglianza sociale nell'accesso alle opportunità professionali e formative • Il tentativo di ridurre l'evasione scolastica • Il miglioramento della relazione tra domanda e offerta lavorativa • L'aumento della motivazione di studenti e lavoratori L'orientamento professionale viene visto da tre prospettive: 1. persona 2. mercato del lavoro 3. Amministrazione Rispetto alla persona, gli obiettivi principali dell'orientamento sono: • Identificare e valutare le attitudini, gli interessi, le capacità e la personalità • Informare riguardo l'offerta formativa e la domanda di lavoro attuale e prevedibile per il futuro • Aiutare a prendere la migliore decisione possibile sul percorso formativo • Formare gli alunni sulle relazioni con il mondo del lavoro, come l'igiene, la sicurezza nel lavoro, le relazioni lavorative, i problemi legali, ecc. • Orientare e valutare nel processo di inserimento nel mondo del lavoro Rispetto al mercato del lavoro, l'orientamento professionale deve porre attenzione al fatto che l'offerta formativa si coniughi con la domanda del mercato del lavoro. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 82 Rispetto al punto di vista della Amministrazione, l'orientamento professionale deve avere per meta non solo gli interessi personali, ma anche la utilizzazione più conveniente delle risorse sociali, economiche e lavorative in una zona geografica determinata e cercare di coordinare la solidarietà con le regole del libero mercato della Unione Europea. Il Centro Nacional de Recursos de Orientación Profesional partecipa ad una rete europea di centri per l'orientamento professionale (che ricevono fondi dalle proprie amministrazioni statali), sostenendo servizi per la internazionalizzazione dell'educazione, come il Programma Leonardo da Vinci che ha come obiettivo la promozione della mobilità educativa e professionale in Europa. In questa prospettiva europea, il CNROP ha come obiettivi: • La promozione della formazione professionale in Spagna e nei paesi europei • L'informazione lavorativo • L'incentivazione della partecipazione degli agenti sociali per rafforzare la cooperazione tra sistema educativo e sistema lavorativo • Il sostegno alla partecipazione degli agentes sociales per rafforzare la cooperazione tra formazione e lavoro • L’informazione ai cittadini spagnoli che desiderino lavorare in altri paesi europei e, viceversa, a cittadini europei che desiderino lavorare in Spagna • Lo scambio delle informazioni e delle esperienze valide con gli altri centri della rete sull'orientamento professionale e l'inserimento Sempre in questa prospettiva europea, il CNROP ha le seguenti funzioni: • Cercare, mantenere, classificare la documentazione formazione professionale in Spagna e negli altri paesi europei • Produrre, aggiornare e diffondere i dati e le informazioni sulla formazione professionale • Promuovere la formazione professionale • Cooperare con altre istituzioni e agentes sociales implicati nella formazione professionale • Cooperare con gli altri centri della rete per lo scambio delle informazioni IRSO sezione A.doc – settembre 2000 sulla 83 • Organizzare programmi di formazione nell'orientamento professionale che aiutino i responsabili dell'orientamento a migliorare la qualità delle prestazioni del loro lavoro • Valutare il lavoro dello stesso centro IRSO sezione A.doc – settembre 2000 84 3.2 Attori del sistema formativo 3.2.1 Il processo di decentramento amministrativo Come anticipato, molti sono gli attori che concorrono alla realizzazione del sistema formativo spagnolo, nel livello generale e in quello delle CC.AA. La Costitucion del 1978 sta trasformando radicalmente il sistema amministrativo spagnolo, che sta evolvendo verso un modello decentrato. Questo processo sta portando alla assunzione, da parte delle diciassette CC.AA. della piena autonomia in materia di educazione; Ad oggi tutte le CC.AA. esercitano una ampia autonomia, ad eccezione del territorio di Ceuta y Melilla, definito per questo «territorio de gestión del Ministerio de Educación y Cultura». Nella figura seguente, viene riportata una sintesi della distribuzione delle competenze e delle responsabilità in questa fase di completamento del processo di decentramento delle competenze in materia educativa. Figura 11: Sintesi della distribuzione delle competenze e delle responsabilità in materia educativa IRSO sezione A.doc – settembre 2000 85 In particolare, la realizzazione della formazione professionale è interamente assegnata alle CC.AA., che la impartiscono secondo le indicazioni fornite a livello generale (titoli, famiglia, modularità dei corsi, durata, contenuto formativo, metodologie, prove di accesso e di convalida, selezione finale, ecc.). Sul Web il MEC fornisce gli indirizzi di ogni centro per la formazione, distinto per CC.AA.; in aggiunta a questi, alcune Comunità hanno messo in rete pagine dedicate alla formazione professionale per fornire informazioni al cittadino. Tra le CC.AA. più attive al riguardo è possibile citare: • Andalusia (http://www.cec.junta-andalucia.es/dgpee/logse/logse_8.html) • Aragona (http://www.aragob.es/educa/index.htm) • Canarias (http://www.fp.rcanaria.es/index.html) • Castilla (http://www.gencat.es/ense/) • Navarra (http://www.pnte.cfnavarra.es/publicaciones/clavesfp.htm) • Pais Vasco (http://www.euskadi.net/lanbidez/fp/indice_c.htm) 3.2.2 Il Nivel Central Lo Stato spagnolo ha riservato l'esercizio esclusivo delle competenze per la salvaguardia della omogeneità e unità del sistema educativo, secondo quanto stabilito dalla Costitucion. Il Ministerio de Educacion y Cultura (http://www.mec.es/) è l'organo della amministrazione centrale con maggiori competenze, al quale spetta: • stabilire i criteri di base dell'ordinamento generale del sistema educativo • determinare i requisiti minimi dei Centros de ensenanza • regolare i titoli accademici e professionali validi su tutto il territorio nazionale • garantire il diritto alla conoscenza e all'insegnamento della lengua castellana • la Alta inspeccion del sistema come strumento di supervisione e controllo • la politica di sostegno economico a carico dello Stato • la titolarità e amministrazione dei centri di educazione all'estero e il regime giuridico dei centri stranieri in Spagna • la titolarità e l'amministrazione del Centro para la innovacion y el Desarrollo de la Educacion a Distancia (CIDEAD) IRSO sezione A.doc – settembre 2000 86 • la cooperazione educativa internazionale Gli organi superiori attraverso i quali il MEC esercita le sue funzioni sono: • la Secretaría de Estado de Universidades, Investigación y Desarrollo, che ha il coordinamento e la supervisione delle attività di ordinamento, programmazione e gestione della ensegnanza superior, la supervisione dei programmi di ricerca scientifica e tecnica, le attività relative al Plan Nacional de Investigación Científica y Desarrollo Tecnológico le relazioni internazionali; da questa segreteria dipendono la Dirección General de Enseñanza Superior e la Dirección General de Investigación y Desarrollo; gli organi della segreteria sono la Agencia Nacional de Evaluación y Prospectiva, il Consejo Superior de Investigaciones Científicas, il Gabinete de asistencia inmediata al Secretario de Estado • la Secretaría de Estado de Cultura, alla quale sono assegnate le funzioni di promozione, protezione e diffusione del patrimonio storico e artistico spagnolo • la Secretaría General de Educación y Formación Profesional, che ha il compito di svolgere funzioni di coordinamento e impulso, valutazione e innovazione dell'insegnamento non universitario, la formazione e l'aggiornamento dei professori, l'innovazione e ricerca sull'educazione, l'indicazione degli standard dei centri per la formazione, il coordinamento delle relazioni tra le CC.AA., l'alta ispezione del sistema educativo; da questa segreteria dipendono la Dirección General de Centros Educativos, la Dirección General de Formación Profesional y Promoción Educativa e la Dirección General de Coordinación y de la Alta Inspección, il Gabinete Técnico, la Subdirección General de Formación del Profesorado, il Centro de Investigación y Documentación Educativa (CIDE) e l'Instituto Nacional de Calidad y Evaluación (INCE), che verranno descritti successivamente; • la Subsecretaría de Educación y Cultura, che ha funzioni di coordinamento ed elaborazione su educazione e cultura, la razionalizzazione dei servizi, la produzione statistica, l'informazione e documentazione amministrativa, le relazioni con la Unione Europea, le relazioni con le autorità locali, le relazioni con i Collegi professionali, la direzione ispettiva sui servizi; da questa segreteria dipendono la Secretaría General Técnica, la Dirección General de Programación Económica y Control Presupuestario, la Dirección General de Personal y Servicios, il Gabinete Técnico, la Inspección General de Servicios del Departamento, il Servicio Jurídico del Departamento, la Intervención Delegada de la Intervención General de la Administración del Estado e il Consejo Escolar del Estado. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 87 Nel mese di maggio 2000, questo Ministero ha aperto sul Web un portale sulla formazione professionale, nel quale si possono trovare i siti sia dell'amministrazione generale sia delle CC.AA. (http://www.mec.es/fp/web/index.html). Rispetto al catalogo dei titoli (cfr. allegato), per ognuna delle famiglie professionali, il MEC fornisce l'elenco dei centri dove viene impartita la formazione professionale nei suoi cicli e moduli integrati, distinti per Comunità Autonoma. Inoltre, il MEC fornisce alle CC.AA. indicazioni vincolanti riguardo: • il profilo professionale e le competenze • i moduli della formazione professionale necessaria • le leggi di riferimento sulla qualifica professionale, nazionali ed europee Inoltre, sono organi consultivi del MEC: • Il Consejo Escolar del Estado • Il Consejo de Universidades • Il Consejo General de la Formacion Profesional che esercita un ruolo centrale di indirizzo, programmazione e coordinamento; in esso sono rappresentati soggetti pubblici e privati e la sua composizione è stata modificata nel passaggio dal primo al secondo programma, con l'entrata dei rappresentanti delle CC.AA.; nel consiglio sono presenti anche le organizzazioni sindacali e delle imprese più rappresentative. Come preannunciato, alcune delle strutture amministrative del MEC meritano un approfondimento per le funzioni che svolgono anche in materia di formazione professionale. Il Centro de Investigacion y Documentacion Educativa (CIDE, http://www.mec.es/cide/) ha il compito di contribuire al miglioramento della qualità dell'insegnamento, coordinandosi con altre strutture del MEC, altre Administraciones educativas, organizzazioni governative e non, nazionali e internazionali. Al CIDE sono assegnate le seguenti funzioni: • L'innovazione, la sperimentazione e lo sviluppo degli insegnamenti • La elaborazione e diffusione dei curricula e di altri documenti utili per il lavoro degli insegnanti • Il disegno e lo sviluppo dell'orientamento educativo, psicopedagogico e professionale nella educación infantil, nella educación obligatoria, nel bachillerato e nella formación profesional IRSO sezione A.doc – settembre 2000 88 • Lo sviluppo e la diffusione degli orientamenti educativi nella educación especial • La realizzazione di studi e la raccolta di informazioni sul sistema educativo • La programmazione, il coordinamento, la valutazione e la realizzazione della investigación educativa, così come la diffusione dei suoi risultati • L'organizzazione e il funzionamento dell'attività di documentazione sull'educazione, della biblioteca e dell'archivio del MEC Nell'articolo 62 della LOGSE si affronta il tema della valutazione del sistema educativo, da conferire all'Instituto Nacional de Calidad y Evaluación (INCE, http://www.ince.mec.es/), le cui funzioni, composizione, attribuzione e organizzazione sono state regolate nel 1993 con il Real Decreto 928/1993. Altro attore istituzionale a livello generale è il Ministerio de Trabajo y Asuntos Sociales (http://www.mtas.es/) che cura, tra l'altro, le modalità di incontro tra domanda e offerta con l'INEM (Instituto Nacional de Empleo, http://www.inem.es/). Sempre 'lINEM, tramite la Subdirección General de Gestión de Formación Ocupacional, ha il compito di mettere a punto il Plan para la Ordenación de la Formación Profesional Ocupacional y la elaboración del Repertorio de Certificados de Profesionalidad, per adempiere a quanto previsto nel Programa Nacional de Formación Profesional. 3.2.3 Il Nivel Autonomico Alle CC.AA. spettano le competenze normative, lo sviluppo delle norme statali, la regolazione degli aspetti ed elementi non di base del sistema educativo, l'amministrazione e gestione nel proprio territorio. Come già detto, vi sono CC.AA. per le quali il processo di decentramento è pienamente realizzato, altre per le quali questo è ancora in corso. Le CC.AA. con pieno esercizio delle proprie competenze hanno una amministrazione propria, in alcuni casi hanno istituito un departamento, in altri una consejeria per l'educazione; ad esse spettano: • tutte le funzioni altrimenti tenute dalla direzione provinciale del MEC • i servizi per gli alunni • l'amministrazione dei centri per l'educazione • l'amministrazione del personale • i progetti di riforma IRSO sezione A.doc – settembre 2000 89 • la sperimentazione pedagogica • la gestione del sostegno economico per l'educazione • la regolazione e funzione del Consejo Escolar, che esiste in ogni CC.AA. Le CC.AA. senza pieno esercizio delle proprie competenze hanno sul proprio territorio le direcciones provinciales del MEC, alle quali spettano tutte le funzioni in materia di educazione scolastica e professionale. 3.2.4 Le Autoridades Locales Tra le autorità locali si comprendono soprattutto i municipios, che assumono competenze sulla costruzione dei nuovi edifici scolastici, la manutenzione del patrimonio immobiliare, la vigilanza sull'adempimento degli obblighi scolastici. Altre autorità locali sono le corporaciones locales, che partecipano ai consigli scolastici municipali. 3.2.5 Il coordinamento tra i diversi organismi Il necessario coordinamento tra il livello centrale e quello locale dello Stato spagnolo, in materia educativa, è affidato alla Conferencia de Consejeros Titulares de Educación, composta dai consiglieri del governo delle CC.AA. e dal MEC. Il suo compito è favorire il coordinamento amministrativo e lo scambio di informazioni; ha carattere consultivo. Il coordinamento è anche svolto attraverso convenzioni di collaborazione tra singole CC.AA., per obiettivi di promozione, adeguamento di programmi e attività. 3.2.6 I centri per la educazione scolastica e professionale Le leggi organiche sul sistema educativo hanno dotato di piena autonomia i centri scolastici, che possono definire così il proprio modello di gestione organizzativa e pedagogica. Esistono centri pubblici e privati, che impartiscono insegnamenti di uno o più livelli. I centri privati sono soggetti alla autorizzazione amministrativa per la loro apertura e funzionamento. La LOPEG regola l'organizzazione e la gestione di ogni tipo di centro. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 90 Organi di governo dei centri sono il Consejo Escolar e il Claustro de profesores, il Director, il Jefe de estudios, il Secretario o Administrador. Per la formacion profesional ocupacional esistono anche i centri collaboratori. Un Centro Colaborador è un centro di formazione la cui capacità di impartire formazione è stata riconosciuta dall'INEM o dalle Comunidades Autónomas. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 91 3.3 Analisi incontro domanda-offerta 3.3.1 Dati statistici economici ed occupazionali Nel sito del Ministerio de Economia y Hacienda (http://www.meh.es/) viene fornita una dettagliata analisi sulla economia spagnola nel quale è riportata la seguente figura sull'andamento del mercato del lavoro (http://www.meh.es/sgpc/textos/infs/tse/tse.pdf.) Figura 12: Andamento del mercato del lavoro Nel sito dell'Instituto Nacional de Estadistica (INE, http://www.ine.es/) sono invece fornite alcune tabelle sul lavoro e l'occupazione. Dalla loro analisi si ricavano alcuni risultati sull'educazione e sulla qualificazione, ovvero: • La popolazione attiva è in crescita costante • Le donne rappresentano circa il 40% della popolazione attiva • La percentuale di coloro che sono in possesso di un titolo medio o superiore è salita dal 51,9% del 1990 al 67,04% del 1997 • La popolazione occupata risulta impiegata per il 61,70% nei servizi (dato del 1997) IRSO sezione A.doc – settembre 2000 92 3.3.2 Dati statistici scolarizzazione sul sistema educativo e tassi di Sempre nel sito dell'INE vengono fornite alcune tabelle sul sistema educativo e sulla scolarizzazione, dalle quali si ricavano i seguenti dati: • Tra coloro che hanno 16 o più anni, il numero degli analfabeti è del 3,7% nel 1997, mentre il 13,4% non ha alcun titolo di studio (anno 1997) • Sempre nel 1997, il 31,1% ha terminato la educacion primaria, il 37,1% la educacion secundaria, il 14,6% la educacion superior Il CIDE riporta un dettagliato studio sul sistema educativo spagnolo 21 dal quale è tratta la seguente figura. Figura 13: Distribuzione statistica degli studenti nel sistema scolastico spagnolo 21 Murillo, F.J.; Arrimadas, I. y Calzón, J. (1997): Sistemas educativos nacionales. España. 1997. Madrid. OEI (http://www.oei.org.co/quipu/espana/index.html) IRSO sezione A.doc – settembre 2000 93 3.3.3 Il Sistema Nacional de Cualificaciones Profesionales Nel nuovo programma nazionale è stato disegnato il Sistema Nacional de Cualificaciones Profesionales, con il quale si intende realizzare un sistema integrato capace di conseguire il trattamento globale, coordinato, coerente e ottimizzato dei problemi della qualificazione professionale. Gli elementi di integrazione del sistema sono dati in particolare da tre dimensioni: • lo sviluppo dell’integrazione delle qualifiche professionali (la formazione professionale deve avere un riferimento comune di competenza che, a partire dalla realtà del sistema produttivo, può definirsi settoriale o intersettoriale quando le competenze esaminate sono indispensabili a più di un settore); • la promozione dell'integrazione di diverse forme di acquisizione della competenze professionali; • il conseguimento dell’integrazione dell'offerta formativa, adatta alle necessità dei diversi soggetti collettivi; questa terza dimensione di integrazione si concretizza tramite a) un catalogo integrato modulare associato al sistema di qualificazione professionale, b) una rete di centri formativi che offrono questo catalogo, organizzato in parti modulari appropriate alle necessità della popolazione attiva e della popolazione scolastica. La missione principale del sistema consiste pertanto nel dare una risposta alla necessità di stabilire i livelli, l'estensione e le caratteristiche della competenza professionale per i diversi campi dell’attività produttiva, cercando il giusto equilibrio tra motivazione professionale e adattabilità del lavoratore a differenti situazioni lavorative ed una adeguata specializzazione per garantire la qualità della prestazione lavorativa. Strumento operativo del Sistema Nacional de Cualificaciones Profesionales è l'Instituto Nacional de Cualificaciones, che agisce in diretta dipendenza del Consejo General de la Formacion Profesional. Sono funzioni di questo istituto: • proporre la progettazione e la gestione del Sistema Nacional de cualificaciones Profesionales; • stabilire criteri per definire i requisiti e le caratteristiche che devono avere le qualifiche per appartenere al Sistema Nacional de cualificaciones Profesionales; • stabilire una metodologia di base per identificare le competenze professionali e definire il modello che deve adottare una qualifica professionale per essere incorporata nel Sistema Nacional de cualificaciones Profesionales; IRSO sezione A.doc – settembre 2000 94 • proporre un professionale; • stabilire il procedimento che permette di corresponsabilizzare Agenzie o Istituti della qualificazione che potranno nascere localmente nelle comunità autonome; • stabilire i criteri di base per la valutazione della competenza e per il procedimento di convalidazione presso le autorità competenti; • proporre procedimenti per stabilire modalità di accreditamento delle competenze e il loro adeguamento; • sviluppare attività di tipo tecnico di formazione professionale; • facilitare le interrelazioni funzionali dentro le attività formative dei differenti sotto sistemi; • realizzare studi, raccolta di informazioni, analisi comparative, ricerche bibliografiche, seminari scientifici, etc. sistema di accreditamento e riconoscimento Nell'istituto opera un Osservatorios Profesionales, progettato per seguire l'evoluzione della domanda e dell’offerta delle professioni e delle occupazioni. Un'altra serie nutrita di attività (e di supervisione delle attività date in convenzione) spetta al Ministerio de Trabajo y Asuntos Sociales, che cura le modalità di incontro tra domanda e offerta con l'INEM (Instituto Nacional de Empleo). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 95 3.4 Integrazione formazione-lavoro 3.4.1 Collaborazione tra scuola e impresa Un aspetto importante del programma professionale spagnolo è la collaborazione tra scuola e impresa, tra formazione e lavoro, per adeguare l'azione formativa al mercato e alle sue necessità. A questo scopo vengono realizzate una serie di azioni: • vengono sottoscritti accordi e convenzioni di collaborazione tra le amministrazioni del mondo della scuola e organizzazioni di impresa, sindacali, corporazioni, sulla base della Ley 3/1993 de 22 de marzo. Tali accordi orientano gli aspetti riguardanti la gestione della formazione pratica nei centri di lavoro (formacion en centros de trabajo, FCT), inclusa la formacion profesional inicial/reglada y ocupacional, specialmente per quanto riguarda la selezione e la omologazione dei Centros de trabajo e la designazione di Tutores degli alunni e il controllo del compimento del programma formativo; • vengono programmate azioni formative destinate ai Tutores delle imprese e dei centri formativi nei moduli professionali della FCT; • vengono regolate le condizioni per l'insegnamento di pratiche lavorative, al fine di garantire lo sviluppo di un processo formativo adeguato e individuati i meccanismi per la sua valutazione; • vengono realizzati contratti per la formazione; • viene presentata annualmente al Consejo General de la Formacion Profesional una relazione sulla gestione dei contratti per la formazione; • sono incentivati gli scambi e le comunicazioni tra le persone nella scuola e nell'impresa (inserimento di specialisti dell'impresa nell'insegnamento nei moduli professionali dei centri formativi e pratica di impresa per il personale docente; partecipazione di professori nelle attività formative organizzate dall'impresa; promozione di vincoli stabili e costanti con l'impresa per adattare l’offerta formativa, ecc.). 3.4.2 Modalità di realizzazione dei corsi I corsi di formazione professionale possono essere di tipo residenziale o a distanza, e devono includere una parte pratica, uno stage, da realizzare in laboratorio nell'impresa. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 96 Lo stage non presuppone una relazione lavorativa tra alunni e impresa, e, nel caso in cui ciò avvenga, l’impresa deve darne notizia ai rappresentanti sindacali. Le imprese percepiscono un compenso economico per alunno e ora di stage, incluso il costo di una polizza sugli infortuni. Gestori della formazione nell'impresa sono l'INEM o le Comunità Autonome, ma possono collaborare previo contratto anche altri soggetti: • i Centros Colaboradores, per impartire le specializzazioni formative; • le Organizaciones empresariales o sindicales; • gli Organismos paritarios de formación de ámbito sectorial estatal e le Organizaciones representativas de la Economía Social; • le Entidades Públicas o privadas de formación o le imprese che hanno sottoscritto una convenzione di collaborazione, sempre sotto l'autorizzazione dei Centros Colaboradores autorizzati. Il Ministerio de Trabajo y Asuntos Sociales determina le specializzazioni che possono essere impartite con la modalità a distanza. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 97 3.5 Finanziamento Il finanziamento delle attività di insegnamento in Spagna viene fornito sia da fondi pubblici sia da fondi di istituzione privata, sia dai singoli cittadini (in allegato vengono riportate le tabelle relative agli anni 199298). Uno studio dell'INCE (Sistema estatal de indicadires de la educacion, 2000), riporta che il finanziamento totale in educazione, per il 1996, ha superato il 6,2% del prodotto interno lordo. In dettaglio, la percentuale rispetto al PIL per l'Amministrazione Generale è stata del 1,7%, per le CC.AA. del 2,9%, del 0,2% per le Amministrazioni locali, come mostra il grafico seguente. Figura 14: Il finanziamento per l'educazione spagnola IRSO sezione A.doc – settembre 2000 98 Il grafico seguente mostra invece la ripartizione dei fondi pubblici tra i diversi livelli del sistema educativo. Figura 15: La ripartizione dei fondi pubblici I fondi pubblici non sono esclusivamente rivolti ai centri educativi pubblici, ma sovvenzionano anche centri privati, che ricevono inoltre quote di pagamento dalle famiglie e, in minima parte, da istituzioni di carattere privato. I centri pubblici, oltre alla quota dei fondi privati, ricevono in piccola parte finanziamenti da donazioni o derivanti da prestazioni o servizi realizzati per le famiglie (servizi complementari come trasporti, attività extrascolastiche, etc.). I centri dispongono di autonomia nella gestione dei propri fondi economici, ma sono tenuti a fornire annualmente un piano di previsione di spesa. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 99 4 La formazione USA tecnico-professionale negli 4.1 Scenario e tipologia dell’offerta formativa Prima di descrivere il sistema attuale di formazione tecnicoprofessionale negli Stati Uniti d’America, è opportuno premettere alcune riflessioni che possano consentire al lettore una corretta contestualizzazione. Il sistema formativo statunitense presenta infatti una profonda differenza rispetto al sistema italiano, che ne rende la comprensione complessa. La differenza risiede nell’organizzazione fortemente decentrata dell’intero sistema: ciascuno Stato americano gode di ampia autonomia legislativa ed esecutiva nel campo educativo e ha discrezionalità di intervento in merito a programmi, curricula, finanziamenti, sistemi di classificazione e valutazione. Questo riguarda naturalmente anche la formazione tecnico-professionale. Il presente lavoro, pur proponendo – laddove giudicato di interesse - uno sguardo alle realtà dei singoli Stati, si limita ad analizzare i programmi e le azioni del governo federale statunitense. 4.1.1 Percorsi superiori non universitari integrati: la Vocational and Technical Education Storicamente, l’istruzione tecnico-professionale negli Stati Uniti Vocational and Technical Education - ha avuto lo scopo di preparare al lavoro individui con titoli di studio inferiori al diploma di High school. Negli ultimi 15-20 anni, questa missione è gradualmente mutata e la formazione professionale ha cominciato a porsi obiettivi più ampi. Oggi la politica nella formazione professionale ha il fondamentale obiettivo di incoraggiare gli studenti della High school a continuare i loro studi verso il livello di istruzione successivo (post secondary education), e di incoraggiare gli studenti che frequentano i due anni di college (2-year postsecondary education) a proseguire frequentando un corso di laurea (4-year postsecondary education)22. 22 La legge federale definisce la formazione professionale come una preparazione per occupazioni che richiedono un titolo di studio inferiore o pari al diploma di scuola secondaria e, più genericamente, ogni forma di istruzione finalizzata ad un lavoro e, quindi, non indirizzata agli studenti che aspirano a frequentare il college o un corso di laurea di 4 anni. Le più recenti normative pur mantenendo questa definizione, aggiungono che la formazione professionale è fatta di attività di istruzione organizzate che che “offrono una serie di corsi che danno agli studenti le competenze e la conoscenze tecniche e accademiche oggi necessarie per continuare gli studi o intraprendere carriere professionali (quelle per cui non è richiesta una laurea, un master o un dottorato di ricerca) nei settori occupazionali emergenti”, Proposed 1998 Vocational Education Act, Title I, Sec. 3 (29)(A). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 100 Il sistema scolastico americano prevede, fino al livello secondario, un’articolazione dei gradi scolastici in 12 livelli (“grades”), non molto differente rispetto a quella italiana. I primi 5 livelli corrispondo alla Elementary School o Lower school; i successivi 3 livelli corrispondono alla Middle School o Secondary School, frequentata – come nel sistema italiano – da studenti tra gli 11 e i 14 anni; infine la High school o Upper School, conduce alla acquisizione del diploma, prevedendo tuttavia 4 livelli-anni scolastici e non cinque, come normalmente avviene per le scuole superiori italiane. Il sistema è rappresentabile come nel seguente schema: 1° 2° 3° 4° 5° Elementary School 6° 7° 8° Middle School 9° 10° 11° 12° High School Figura 16: Articolazione dei gradi scolastici nel sistema scolastico americano Le High school presentano una offerta formativa articolata per “corsi” (e non per indirizzi: liceo piuttosto che scuola superiore professionale), iscrivendosi ai quali lo studente americano può acquisire crediti formativi (“credits”) per passare a un corso di studi postsecondario. Con crediti formativi 23 sufficientemente alti potrà direttamente iscriversi ad un corso di laurea di 4 anni (4-years post secondary education), in caso contrario gli è data l’opportunità di svolgere un periodo “intermedio” di studi di due anni, il cosiddetto college (2-year post secondary education) al termine del quale conseguirà un titolo e potrà accedere a un corso di laurea regolare di quattro anni per conseguire il Bachelor’s degree. AI fini di una maggiore chiarezza e semplificazione dei possibili percorsi di studio di uno studente americano dalla High school in poi (High school graduated), è possibile classificare tali percorsi in base al titolo finale cui danno accesso: 23 Gli studenti High School graduated raggiungono una preparazione sufficiente per l’iscrizione al college (college preparatory) con i seguenti credits: 4.0 credits in inglese, 3.0 credits in algebra e matematica, 2.0 credits in biologia e fisica, 2.0 credits in studi sociali, 1.0 in storia americana, 2.0 credits in una lingua straniera. Oltre al riconoscimento di un livello di crediti formativi sufficientemente alto, l’ammissione a un corso universitario di quattro anni può seguire solo al superamento di un test di verifica. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 101 1. High school graduated: diploma di istruzione secondaria riconosciuto a chi completa con successo i 12 gradi di istruzione previsti nell’ordinamento scolastico americano. 2. Certificate: è un diploma di certificazione professionale di livello post-secondario riconosciuto a chi svolge un programma di studi inferiore a 4 anni presso un college universitario o un’istituzione educativa equivalente. Questo titolo comporta un riconoscimento in uno specifico campo professionale e può essere parzialmente equivalente a un corso per l’acquisizione dell’associate’s, ma esclude la preparazione generale di base che caratterizza invece l’associete. 3. Associate’s degree: diploma di istruzione post-secondaria riconosciuto a chi completa con successo un corso di studi full-time di almeno 2 anni (ma meno di quattro) presso un college universitario. Questo include un diploma riconosciuto in ambiti professionali ed accademici. 4. Bachelor’s degree: diploma di laurea riconosciuto a chi frequenta con successo un corso di laurea, il quale preveda almeno quattro anni di studio full-time presso un college universitario. 5. Master’s degree: diploma, successivo al Bachelor, che si ottiene dopo un corso di studi full-time di uno o due anni, di livello universitario. 6. Education specialist: grado di istruzione o certificazione riconosciuti a chi, dopo avere conseguito il master, svolge un’esperienza di lavoro di almeno un anno in uno specifico campo professionale. 7. Doctorate: è il grado di istruzione che fa acquisire il titolo di Doctor. In alcuni settori accademici e professionali è richiesto il master come prerequisito. 8. First professional degree: grado di istruzione riconosciuto a coloro che hanno sia completato il percorso accademico necessario per lo svolgimento di una professione, sia dimostrato di possedere un livello di competenza professionale superiore a quello normalmente richiesto con il bachelor. Il riconoscimento di questo grado si basa su un programma di almeno 2 anni accademici di esperienza professionale prima dell’ingresso e un totale di 6 anni accademici di lavoro per completare il programma. E’ possibile individuare due grandi filoni della formazione professionale negli Stati Uniti: la Secondary Vocational Education, indirizzata ai giovani studenti della High school (9-12 grades), e la Post-secondary Vocational Education, indirizzata ai diplomati della High school. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 102 In generale le più importanti caratteristiche del sistema di formazione tecnico-professionale negli Stati Uniti sono le seguenti: • Non è un sistema strutturato, ma una "collezione di pratiche" che si è evoluta organicamente in modo non pianificato centralmente e che presenta una serie di differenze tra i diversi Stati. • Ha l’obiettivo di fornire a giovani e adulti conoscenze e competenze sia tecniche sia accademiche, per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro o avvantaggiarli (conferendo anche crediti formativi) in eventuali percorsi formativi post-secondari. • È un sistema guidato dal mercato del lavoro e determinato a livello locale, in quanto è costruito sulla base della domanda e offerta di lavoro all'interno di ogni singolo Stato. In questo contesto, il controllo federale avviene secondo modalità di "reazione a ciò che si è fatto" e non di "impostazione delle cose da fare" e consiste in gran parte nel fornire incentivi alle azioni locali. • In pratica negli Stati Uniti la formazione tecnico-professionale è erogata nella forma di corsi organizzati nell’ambito di programmi curriculari più ampi. In pochissimi casi allo studente viene richiesta una iscrizione formale ad un programma di formazione professionale. A limite gli è richiesto, nell’atto di iscriversi presso un’istituzione post-secondaria, di dichiarare la disciplina professionale in cui vuole specializzarsi. Sarà poi lo studente stesso a decidere se seguire un programma di corsi completo per acquisire un degree o un certificate, o se seguire alcuni corsi mirati senza certificazione. E’ comunque possibile affermare che un corso di formazione tecnicoprofessionale di livello post-secondario per l’acquisizione di competenze specifiche in un settore professionale si conclude generalmente con l’acquisizione di un certificate. Secondo le statistiche fornite dall’American Asscociation of Community College, tra il 1996 e il 1997 il numero di certificates rilasciati dai primi 10 Commnuties College nelle principali discipline di formazione tecnico-professionale sono: Certificate Health professions & related sciences Business management & admin. Services Mechanics and repairers Protective services Precision production trades Vocational home economics Personal and miscellaneous services Engineering-related technologies Construction trades Transportation & material moving workers IRSO sezione A.doc – settembre 2000 Awarded 56,659 24,176 14,888 13,507 9,486 7,595 6,744 6,203 5,544 4,935 103 4.1.2 Offerta formativa disponibile per rispondere alla richiesta di Knowledge Workers Negli Stati Uniti i percorsi curriculari prevedono, sia a livello secondario, sia post-secondario, l’integrazione della formazione accademica (Academic) e della formazione professionale (Vocational). La formazione professionale si è storicamente organizzata su sette grandi aree, alle quali si sono aggiunti oggi i più recenti programmi sulle nuove tecnologie informatiche (Technology Education). L’elenco delle aree è fornito dalla American Vocational Association: • Agricoltural Education; • Business Education; • Family & Consumer Sciences Education; • Health Occupations Education; • Marketing Education; • Technical Education; • Trade & Industrial Education. Guardando in particolare al livello post-secondario24, le “aree di studio” della formazione negli Stati Uniti, suddivise in Academic e Vocational, sono quelle rappresentate nella seguente figura: 24 La formazione professionale di livello secondario è organizzata sulle seguenti “aree di studio”: Agriculture and renewable resources, Business, Marketing and distribution, Health care, Public and protective services, Trade and industry, Technology and communications, Personal and other services, Food service and hospitality, Child care and education. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 104 Figura 17: Le aree di studio al livello post-secondario Secondo una ricerca condotta dal National Center for Education Statistics, la maggior parte (circa il 90%) delle istituzioni formative di livello post-secondario che erogano corsi di formazione tecnicoprofessionale della durata inferiore a quattro anni offrono più di un programma che prepara gli studenti per professioni specifiche; circa la metà di queste istituzioni offre da 1 a 5 programmi specialistici, il 15% offre da 6 a 10 programmi, e circa il 13% offre più di 10 programmi (vedi Tabella sotto). Institutions Less-than-4-year postsecondary institution 2-year Less-than-2-year 0 10 12 9 Numero di programmi offerti 1-5 6-10 52 11 30 81 15 5 Più di 10 27 43 5 La struttura dei corsi si è evoluta in oltre settanta anni di storia25 ma, alla luce dei recenti cambiamenti socio-economici e tecnologici, si è posta l’esigenza di una revisione, specie in rapporto alle nuove 25 Basti pensare che a livello federale l’area Home economics è stata parte della frmazione professionale fin dal 1917, con lo Smith-Hughes Act. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 105 competenze che sono richieste ai lavoratori della new economy. Questo punto verrà affrontato approfonditamente più avanti. In ogni caso è importante sottolineare – sempre sulla base dei dati del National Center for Education Statistics - che quasi l’80% delle istituzioni post-secondarie ha adottato o prodotto “liste” di competenze professionali per lo sviluppo dei curricula di formazione professionale. Gli studi promossi nel corso degli anni Novanta dal Department of Education non offrono tuttavia un quadro particolarmente positivo. Le statistiche dicono che, nel 1996, circa la metà degli studenti americani ha seguito programmi di formazione professionale. Ma l’andamento è in decrescita. Riguardo al tipo di corsi professionali scelti dagli studenti, il National Center for Education Statistics (Department of Education) ha reso noti questi dati: • i corsi più seguiti nell’Anno Accademico 1994-95 sono stati Business, Health e Ingegneria/scienze tecnologiche. L’istruzione di tipo tecnico, nell’insieme, ha immesso sul mercato del lavoro il 12% dei corsisti. • la percentuale di studenti frequentanti corsi di formazione in business, marketing, informatica e scienze/ingegneria tecnologica è scesa significativamente tra il 1990 e il 1996. • nella scelta dei corsi la differenza tra uomini e donne rimane netta: gli uomini sono la maggioranza nei corsi di economia e commercio, servizi di sicurezza, informatica e scienze/ingegneria tecnologiche; le donne prevalgono nei corsi di Business, Health e altri. Emerge un dato estremamente preoccupante: mentre la maggior parte (4 su 5) degli studenti che seguono corsi di formazione postsecondaria ha già un lavoro, l’esperienza professionale connessa al tipo di corso frequentato è invece molto rara. 4.1.3 Criteri di valutazione dei corsi: un esempio di eccellenza Le istituzioni formative americane hanno un grande margine di libertà nel definire i curricula dei corsi di formazione, così che non risulta semplice individuare e descrivere un corso che sia sufficientemente rappresentativo e che si distingua qualitativamente. Annualmente L’Office of Vocational and Adult Education seleziona e premia in base a criteri precisi i migliori corsi di formazione professionale. I criteri scelti sono: • Solido collegamento tra formazione secondaria, post-secondaria e continua e forti legami con il mondo produttivo, degli affari e l’intera comunità; • Sforzi riformistici per migliorare l’intero sistema, attraverso il coordinamento con le politiche locali per l’occupazione e IRSO sezione A.doc – settembre 2000 106 l’allineamento con le leggi federali (Perkins Act, Goals 2000: Educate America Act, e the School-to-Work Opportunities Act); • Sequenze di corsi, curricula e/o programmi che combinino assieme competenze accademiche, professionali e apprendimento contestuale; • Uso di indicatori di performance per valutare la qualità dei programmi; • Esperienze di lavoro reali nel settore industriale di riferimento; • Partecipazione di membri di categorie “speciali” e azioni per promuovere la parità tra i sessi; • Strategie e azioni ripetibili in edizioni successive; Tra gli Stati premiati nel corso degli ultimi anni c’è l’Alaska. Tra i programmi promossi da questo Stato si distingue quello in Business & Office Technology, finalizzato al riconoscimento dei seguenti certificate level: • Administrative Assistant with specialization in Information • Processing, Legal Information, or Medical Information • Accounting Clerk • Administrative Assistant • General Business/Office Assistant • Business/Office Clerk Il curriculum di base prevede le seguenti discipline: • Computer operations and software applications • Keyboarding and document processing • Proofreading and editing • Office procedures and office machines • Machine transcription • Accounting and Recordkeeping • Business English and mathematics • Job and interview preparation • Internship training Il corso dura 35 settimane, per un totale di 1225 ore. 4.1.4 Fonti giuridiche Di fronte ai limiti precedentemente ricordati, il governo americano è intervenuto, a partire soprattutto dalla seconda metà degli anni ’90, attraverso un’azione normativa volta a facilitare l’integrazione formazione-lavoro. Di seguito si riportano le leggi più significative. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 107 Il Carl D. Perkins Vocational Applied Technology Education Act del 1990 Questa legge (Perkins Act) fornisce una definizione della formazione tecnico-professionale negli Stati Uniti: programmi organizzati di istruzione che offrono serie di corsi direttamente finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro, con un titolo diverso dal diploma o da una laurea. La legge prevede che i fondi federali stanziati dal Perkins Act – amministrati dall’Office of Vocational and Adult Education (OVAE) – siano resi disponibili presso le agenzie dell’istruzione dei vari Stati americani o direttamente presso le istituzioni educative postsecondarie. Il Perkins Act prevede che lo Stato ricevente i fondi debba sviluppare e implementare un ampio sistema di standard e indicatori delle performance. La legge definisce l’impegno del governo federale a fornire agli Stati uno schema di riferimento per la costruzione di un sistema di indicatori di qualità dei programmi tecnico-professionali. Naturalmente, uno Stato può decidere se realizzare il sistema ponendosi obiettivi più ampi rispetto a quelli indicati dalla legge e se apportare delle modifiche allo schema federale di riferimento, ritenendole necessarie rispetto alle caratteristiche economiche, geografiche, demografiche del territorio. Lo School-to-Work Act del 199426 Il 4 maggio 1994 il presidente Clinton ha firmato, rendendola legge effettiva, lo School-to-Work Opportunity Act. La legge prevede lo stanziamento di fondi federali per la realizzazione di un sistema di "School-to-Work" all'interno degli Stati americani. Lo School-to-Work Act si pone un nuovo, fondamentale obiettivo da perseguire attraverso nuovi strumenti: non più solo lo studio di testi scolastici e la memorizzazione di nozioni e fatti, ma corsi in aula uniti a concrete esperienze di lavoro che siano occasione di formazione e apprendimento. Il Workforce Investment Act del 1998 Questa legge (WIA) riforma l’intero sistema di Vocational and Adult Education, per dare vita ad un “one-stop” system di investimenti nella forza-lavoro e di attività di formazione per giovani e adulti. Il WIA fornisce un framework per la costruzione di un unico sistema nazionale per la formazione e l’occupazione. Un framework disegnato per andare incontro alle esigenze del mercato del lavoro e il cui obiettivo è fare 26 Questa legge ha dato avvio a un “nuovo corso” nella formazione tecnicoprofessionale statunitense, puntando in particolare sulla integrazione formazionelavoro. A questo tema sarà dedicato ampio spazio in un successivo paragrafo. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 108 incontrare i bisogni (in termini di skills richieste) dei datori di lavoro con i bisogni (di formazione, istruzione, esperienza professionale) degli utenti dei corsi di formazione. Carl D. Perkins Vocational and Technical Education Act del 1998 Approvata nell’ottobre 1998, questa legge (Perkins III) definisce la visione del governo americano sull’istruzione tecnico-professionale per il 21° secolo. Perkins III promuove una riforma e un continuo miglioramento dell’istruzione tecnico-professionale in maniera che ai giovani venga garantita l’acquisizione di quelle competenze e conoscenze richieste - alla luce anche del nuovo contesto della neweconomy - dal mercato del lavoro e necessarie a prepararli per un corso di istruzione di livello universitario, per un apprendimento ulteriore, per una carriera a più alto livello di specializzazione e retribuzione. In questo senso la legge va vista come un completamento del WIA. 4.1.5 Orientamento Per venire incontro alla domanda di orientamento sulla formazione professionale, L’Office of Vocational and Technical Education ha elaborato il “Career Guidance and Counselling Programs”. Sono programmi di orientamento e consulenza disegnati per assistere gli individui nella scelta dei percorsi formativi e professionali da intraprendere. Hanno l’obiettivo di aumentare la capacità degli individui di conoscere se stessi, di comprendere le competenze di cui hanno bisogno, di pianificare la loro carriera. Per far questo i programmi puntano a sviluppare i seguenti aspetti: • rendere noti i complessi cambiamenti nel mercato del lavoro; • ampliare conoscenze, competenze e abilità; • migliorare le capacità decisionali; • incrementare la motivazione e l’autostima; • costruire le relazioni interpersonali; • massimizzare le opportunità di carriera; • aumentare le opportunità di occupazione; • promuovere un collocamento professionale efficace; • stringere le relazioni tra datori di lavoro. I programmi di orientamento e consulenza possono essere promossi da tutte le istituzioni formative e di orientamento al lavoro: scuole elementari, medie e superiori, istituti tecnici, Community college, Università, centri di orientamento professionale, uffici per il lavoro e così via. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 109 Nel 1998, il Workforce Investment Act ha sottolineato l’importanza dell’orientamento, prevedendo che - attraverso la creazione di centri di orientamento e formazione locali- gli utenti abbiano diritto a: • ricevere una valutazione preliminare delle competenze, abilità, attitudini, necessità; • ottenere un’ampia e completa informazione sui servizi all’occupazione e sulle opportunità di formazione professionale presenti sul territorio locale; • essere informati sulle opportunità di finanziamento dei programmi educativi; • essere continuamente assistiti e ricevere consulenza durante il percorso formativo e durante la ricerca di lavoro; • avere accesso alle più aggiornate informazioni sull’evoluzione del mercato del lavoro, la domanda, le skills richieste. Oltre ai contenuti dei programmi, grande importanza è data al ruolo dei “counselors”, i quali devono: • aiutare gli individui, giovani e adulti, ad acquisire conoscenze, abilità ed esperienze necessarie a scoprire i propri interessi e le proprie possibilità; • lavorare insieme a insegnanti e formatori, genitori, datori di lavoro e l’intera comunità per influenzare lo sviluppo educativo e professionale individuale; • aiutare gli individui a definire una connessione tra quello che stanno imparando e le opportunità di carriera. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 110 4.2 Attori del sistema formativo Negli Stati Uniti l’istruzione è tra i servizi pubblici gestiti localmente da ciascuno Stato. Sono gli Stati e le comunità locali, così come le organizzazioni pubbliche e private di ogni tipo, che istituiscono scuole e collegi, sviluppano i curricula e stabiliscono i criteri di iscrizione e di attribuzione dei gradi di istruzione. I dati che seguono riescono a dare un’idea abbastanza reale della “portata” del sistema educativo in USA. Vi sono: • oltre 117.000 istituzioni educative, di cui: – oltre 106.000 di livello primario e secondario; – oltre 7.500 scuole professionali di livello post-secondario che offrono programmi di formazione a livello non universitario (che non rilasciano, cioè, un degree) – oltre 3.500 istituzioni che offrono programmi di istruzione superiore di livello universitario (che rilasciano un degree) • Oltre 51 milioni di studenti frequentano corsi di istruzione primaria e secondaria, mentre oltre 14 milioni si iscrivono annualmente in corsi di livello post-secondario (in tutte le loro tipologie). • Esiste un numero non precisato di programmi di formazione offerti da associazioni professionali, organizzazioni di lavoratori, fornitori indipendenti, che ogni anno, secondo alcune stime, erogano servizi formativi a circa 76 milioni di adulti. Pur essendo caratterizzato da una grande autonomia a tutti i livelli, un sistema così complesso e articolato richiede alcune forme di coordinamento, integrazione e controllo di tipo accentrato. 4.2.1 Le istituzioni federali per l’istruzione: il Department of Education A livello centrale il principale organo in campo educativo e il Department of Education (www.ed.gov). Nato nel 1867 come istituzione di pubblica informazione sul sistema educativo, conserva ancora oggi la missione originaria: assicurare a tutti i cittadini americani un libero accesso all’istruzione e promuovere la qualità di tutto il sistema. Tuttavia, il DE ha nel corso dei decenni acquisito un ruolo sempre più forte da un punto di vista legislativo. Oggi gli Stati americani, pur mantenendo una totale autonomia decisionale, tengono fortemente in considerazione gli orientamenti dettati dalle leggi federali, specie in tema di formazione professionale e parità scolastica. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 111 Come risulta evidente nello schema, la struttura del DE è fortemente articolata e i programmi sono gestiti da “offices”. Tra questi ricopre un ruolo primario, nell’area della formazione tecnico-professionale, l’Office of Vocational and Adult Education, mentre l’Office of Postsecondary Education si occupa dei programmi di assistenza finanziaria per gli studenti High school graduated. Figura 18: La struttura del Department of Education Il DE si articola localmente in 10 uffici regionali, operanti su 10 aree del Paese. Questi uffici rappresentano e gestiscono i più importanti programmi federali sull’istruzione a livello locale. 4.2.2 Le istituzioni statali per l’istruzione Ciascuno Stato americano ha al suo interno un proprio sistema di organizzazioni per l’istruzione non legato all’amministrazione centrale (DE).Tali organismi operano in piena autonomia sia sul piano legislativo, sia su quello esecutivo e sono raggruppabili in tre categorie: State Education Agency, responsabile dei 12 gradi di istruzione elementare e secondaria, State Higher Education Agency, per l’istruzione di livello post-secondario, e State Guaranty Agency, corporazioni private no-profit designate ad amministrare il Family Education Loan Program (FFELP). La tabella seguente riporta l’elenco completo delle agenzie per ciascuno Stato. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 112 State Education Agency Alabama Alaska Arizona Arkansas Alabama Department Education http://www.alsde.edu of Alaska Department of Education and Early Development http://www.eed.state.ak.us Arizona Department of Education http://www.ade.state.az.us/ Arkansas Department of Education http://arkedu.state.ar.us/ State Higher Education Agency Alabama Commission on Higher Education [email protected] u Kentucky Higher Education Assistance Authority http://www.kheaa.com Alaska Commission on Postsecondary Education http://www.state.ak.us/acp e/home.html Arizona Commission for Postsecondary Education http://www.acpe.asu.edu/ Arkansas Department of Higher Education http://www.adhe.arknet.ed u California Department of California Student Aid Education Commission California http://www.cde.ca.gov/iasa http://www.csac.ca.gov / Colorado Commission on Colorado Department of Higher Education Education Colorado http://www.state.co.us/cch http://www.cde.state.co.us/ e_dir/hecche.html Connecticut Department of Connecticut Department of Connecticu Education Higher Education t http://www.state.ct.us/sde/ http://ctdhe.commnet.edu Delaware Higher Delaware Department of Education Commission Delaware Education http://www.doe.state.de.us http://www.doe.state.de.us /high-ed/ District of Columbia District of Columbia Public Department of Human District of Schools Services Columbia http://www.k12.dc.us http://dhs.washington.dc.u s/ Florida Department of Education Florida http://www.firn.edu/doe/ind ex.html Georgia Department of Georgia Student Finance Georgia Education Authority http://www.doe.k12.ga.us http://www.gsfc.org Hawaii State Hawaii Department of Postsecondary Education Hawaii Education Commission http://www.k12.hi.us/ http://www.hern.hawaii.edu /hern/ Idaho Department of Idaho State Board of Education Education Idaho http://www.sde.state.id.us/ http://www.sde.state.id.us/ Dept/ Dept/ IRSO sezione A.doc – settembre 2000 State Guaranty Agency Kentucky Higher Education Assistance Authority http://www.kheaa.com USA Group http://www.usagroup.com USA Group http://www.usagroup.com/ Student Loan Guarantee Foundation of Arkansas http://www.slgfa.org California Student Aid Commission http://www.csac.ca.gov Colorado Student Program http://www.cslp.org Loan Connecticut Student Loan Foundation http://www.cslf.com Pennsylvania Higher Education Assistance Agency http://www.pheaa.org American Student Assistance http://www.amsa.com Office of Student Financial Assistance (Florida) http://www.firn.edu/doe/bin 00065/home0065.htm Georgia Student Finance Commission http://www.gsfc.org USA Group http://www.usagroup.com/ Northwest Education Loan Association http://www.nela.net 113 State Education Agency Illinois Indiana Iowa Kansas Kentuchy Louisiana Maine Maryland Massachus set Michigan Minnesota Missisipi Missouri State Higher Education Agency Illinois State Board of Illinois Student Assistance Education Commission http://www.isbe.state.il.us http://www.isac-online.org Indiana Department of State Student Assistance Education Commission of Indiana http://www.doe.state.in.us [email protected] Iowa Department of Iowa College Student Aid Education Commission http://www.state.ia.us/educ http://www.state.ia.us/colle ate/ geaid/ Kansas Department of Kansas Board of Regents Education http://www.kansasregents. http://www.ksbe.state.ks.u org/ s Kentucky Higher Kentucky Department of Education Assistance Education Authority http://www.kde.state.ky.us http://www.kheaa.com Louisiana Department of Louisiana Office of Student Education Financial Assistance http://www.doe.state.la.us/ http://www.osfa.state.la.us/ Maine Department of Maine Education Education Assistance Division http://janus.state.me.us/ed http://www.famemaine.com ucation/homepage.htm Maryland Department of Maryland Higher Education Education Commission http://www.msde.state.md. http://www.mhec.state.md. us us/ Massachusetts Board of Higher Education Massachusetts http://www.mass.edu/ Department of Education Massachusetts Higher http://www.doe.mass.edu Education Information Center http://www.heic.org/ Michigan Department of Michigan Higher Education Education Assistance Authority http://www.mde.state.mi.us Minnesota Higher Minnesota Department of Education Services Office Children, Families, and http://www.mheso.state.m Learning n.us/ http://cfl.state.mn.us Mississippi Postsecondary Mississippi State Education Financial Department of Education Assistance Board http://www.mde.k12.ms.us/ http://www.ihl.state.ms.us Missouri Department of Missouri Department of Elementary and Higher Education Secondary Education http://www.mocbhe.gov/ http://www.dese.state.mo. us IRSO sezione A.doc – settembre 2000 State Guaranty Agency Illinois Student Assistance Commission http://www.isac-online.org USA Group http://www.usagroup.com/ Iowa College Student Aid Commission http://www.state.ia.us/colle geaid/ USA Group http://www.usagroup.com Kentucky Higher Education Assistance Authority http://www.kheaa.com Louisiana Office of Student Financial Assistance http://www.osfa.state.la.us Maine Education Assistance Division http://www.famemaine.com USA Group http://www.usagroup.com/ American Student Assistance http://www.amsa.com Michigan Higher Education Assistance Authority [email protected] Great Lakes Higher Education Corporation http://www.glhec.org USA Group http://www.usagroup.com/ Missouri Student Assistance Resource Services http://www.mocbhe.gov 114 State Education Agency Montana Nebraska Nevada New Hampshire New Jersey New Mexico New York North Carolina North Dakota Ohio Oklahoma Oregon Pensylvani a State Higher Education Agency Montana Office of Public Montana University Instruction System http://www.metnet.state.mt http://www.montana.edu/w .us/MAIN.html wwoch Nebraska Coordinating Nebraska Department of Commission for Education Postsecondary Education http://www.nde.state.ne.us http://www.nol.org/NEpost secondaryed/ Nevada State Department of Education http://www.nsn.k12.nv.us/n vdoe/ New Hampshire New Hampshire Postsecondary Education Department of Education Commission http://www.state.nh.us/doe http://www.state.nh.us/post / secondary/ New Jersey Department of Education http://www.state.nj.us/educ ation Higher Education Student Assistance Authority (New Jersey) http://www.state.nj.us/treas ury/osa New Mexico State New Mexico Commission Department of Education on Higher Education http://sde.state.nm.us http://www.nmche.org/ New York State Higher New York Education Education Services Department Corporation http://www.nysed.gov http://www.hesc.com North Carolina State North Carolina Department Education Assistance of Public Instruction Authority http://www.dpi.state.nc.us http://www.ncseaa.edu State Guaranty Agency Montana Guaranteed Student Loan Program http://www.mgslp.state.mt. us Nebraska Student Program http://www.nslp.org Loan USA Group http://www.usagroup.com/ New Hampshire Higher Education Assistance Foundation http://www.nhheaf.org/ New Jersey Office of Student Assistance http://www.state.nj.us/treas ury/osa New Mexico Student Loan Program New York State Higher Education Services Corporation http://www.hesc.com North Carolina State Education Assistance Authority http://www.ncseaa.edu Student Loans of North North Dakota Department North Dakota University Dakota—Guarantor of Public Instruction System http://www.banknd.com/sln http://www.dpi.state.nd.us/ http://www.nodak.edu/ d/index.html Ohio Department of Ohio Board of Regents Great Lakes Higher Education http://www.regents.state.o Education Corporation http://www.ode.state.oh.us h.us/sgs/ http://www.glhec.org / Oklahoma State Oklahoma State Regents Oklahoma State Regents Department of Education for Higher Education for Higher Education http://sde.state.ok.us http://www.osrhe.edu/ http://www.ogslp.org Oregon Student Oregon Student Oregon Department of Assistance Commission Assistance Commission Education http://www.ossc.state.or.us http://www.osac.state.or.us http://www.ode.state.or.us Oregon University System / http://www.ous.edu/ Pennsylvania Higher Pennsylvania Higher Pennsylvania Department Education Assistance Education Assistance of Education Agency Agency http://www.pde.psu.edu/ http://www.pheaa.org http://www.pheaa.org IRSO sezione A.doc – settembre 2000 115 State Education Agency Rhode Island South Carolina South Dakota Tennessee Texas Utah Vermont Virginia Washingto n West Virginia Wisconsin Wyoming State Higher Education Agency Rhode Island Office of Higher Education Rhode Island Department http://www.uri.edu/ribog/rio of Elementary and he.htm Secondary Education Rhode Island Higher http://instruct.ride.ri.net Education Assistance Authority South Carolina Higher South Carolina Education Tuition Grants Department of Education Commission http://www.state.sc.us/sde http://www.state.sc.us/tuiti ongrants South Dakota Department of Education and Cultural South Dakota Board of Affairs Regents http://www.state.sd.us/dec http://www.ris.sdbor.edu/ a/ Tennessee State Tennessee Higher Department of Education Education Commission http://www.state.tn.us/educ http://www.state.tn.us/thec/ ation/ index.htm Texas Higher Education Texas Education Agency Coordinating Board http://www.tea.state.tx.us http://www.thecb.state.tx.u s Utah State Office of Utah State Board of Education Regents http://www.usoe.k12.ut.us http://www.utahsbr.edu Vermont Department of Vermont Student Education Assistance Corporation http://www.state.vt.us/educ http://www.vsac.org/ Virginia Department of State Council of Higher Education Education for Virginia http://www.pen.k12.va.us/g http://www.schev.edu o/VDOE Washington State Higher Office of Superintendent of Education Coordinating Public Instruction Board (Washington) http://www.hecb.wa.gov http://www.k12.wa.us State College and West Virginia Department University Systems of of Education West Virginia http://wvde.state.wv.us http://www.scusco.wvnet.e du Wisconsin Department of Wisconsin Higher Public Instruction Educational Aids Board http://www.dpi.state.wi.us http://heab.state.wi.us Wyoming Department of Wyoming Community Education http://www.k12.wy.us/wde College Commission home.html IRSO sezione A.doc – settembre 2000 State Guaranty Agency Rhode Island Higher Education Assistance Authority http://www.riheaa.org South Carolina Student Loan Corporation http://www.slc.sc.edu/ Education Assistance Corporation (South Dakota) [email protected] Tennessee Student Assistance Corporation Texas Guaranteed Student Loan Corporation http://www.tgslc.org Utah Higher Education Assistance Authority http://www.uheaa.org Vermont Student Assistance Corporation http://www.vsac.org Educational Credit Management Corporation (Virginia) http://www.ecmc.org Northwest Education Loan Association http://www.nela.net Pennsylvania Higher Education Assistance Agency http://www.pheaa.org Great Lakes Higher Education Corporation http://www.glhec.org USA Group http://www.usagroup.com 116 4.2.3 Coordinamento Nonostante la grande autonomia delle istituzioni statali, al DE sono collegate – specie da un punto di vista finanziario - numerose agenzie e servizi per l’istruzione operanti all’interno degli Stati. Questi svolgono anche una fondamentale funzione di “raccordo” e coordinamento tra le direttive federali e gli orientamenti statali. • Regional Office • Comprehensive Regional Assistance Center • Regional Educational Laboratory • Eisenhower Regional Math/Science Consortium • Regional Technology in Education Consortium (RTEC) • Parent Resource Center • State Director of Adult Education • State Literacy Resource Center • State Tech Prep Coordinator • State Director for Vocational-Technical Education • State Director of Special Education • Regional Resource Center for Special Education • Equity Assistance Center • ERIC Resource Collections in <nome dello stato> 4.2.4 Le istituzioni responsabili delle strategie generali per la formazione professionale avanzata Le agenzie federali e statali per la formazione professionale A livello centrale il DE ha istituito l’OVAE, l’Office of Vocational and Adult Education, che ha il compito di promuovere e sviluppare, insieme al Division of National Programs (DNP), i programmi federali per la formazione professionale e continua. L’OVAE amministra i fondi stanziati dal Carl D. Perkins Vocational and Applied Technology Education Act (Perkins Act) per i programmi tecnico-professionali offerti dalle istituzioni formative secondarie e post-secondarie. Anche a livello statale esistono uffici o dipartimenti, legati al sistema delle State Education Agency, esclusivamente preposti alla gestione dei programmi di formazione tecnico-professionale. A questi uffici è affidato il compito di gestione e distribuzione dei fondi federali e statali per l’istruzione. La seguente tabella riporta l’elenco completo per ciascuno Stato americano. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 117 Offices of Vocational and Adult Education Alabama Alabama Office of Career Technical Education http://www.alsde.edu/ Alaska Alaska Vocational Technical Center http://www.eed.state.ak.us/AVTEC/Home.htm Arizona Vocational-Technical Education (Arizona) http://www.ade.state.az.us Arkansas Arkansas Department of Workforce Education http://www.worked.state.ar.us/ California Office of Career Development (California) http://www.cde.ca.gov/cdwp/ocd/temp_index.htm Colorado Colorado Community College and Occupational Education System http://www.cccoes.edu/ Connecticut Connecticut Vocational-Technical Schools Delaware Vocational-Technical Education (Delaware) http://www.doe.state.de.us/ District of Vocational Education Office (District of Columbia) Columbia http://www.k12.dc.us/ Florida Division of Workforce Development (Florida) http://www.firn.edu/doe/ Georgia Technology/Career Education (Georgia) Hawaii Office of the State Director for Career and Technical Education (Hawaii) http://www.hawaii.edu/vocational/voc.html Idaho Idaho State Division of Vocational Education Illinois Illinois State Board of Education--Partnerships Center http://www.isbe.state.il.us/ Indiana Indiana Department of Workforce Development Iowa Bureau of Technical and Vocational Education (Iowa) http://www.state.ia.us/educate/programs/tech_voc/index.html Kansas Vocational Education Administration (Kansas) Kentuchy Department for Technical Education (Kentucky) Louisiana Office of Vocational-Technical Education (Louisiana) Maine Office of Vocational-Technical Education (Maine) Maryland Division of Career Technology (Maryland) Vocational Education Office (District of Columbia) http://www.k12.dc.us/ Massachuss Office of School to Career (Massachusetts) et http://www.doe.mass.edu/stw/ Michigan Office of Career and Technical Preparation (Michigan) Minnesota Minnesota State Colleges and Universities Missisipi Office of Vocational and Technical Education (Mississippi) http://www.mde.k12.ms.us/ovte/ Missouri Division of Vocational and Adult Education (Missouri) Montana Office of Vocational-Technical Education (Montana) Workforce Development http://www.montana.edu/wwwoche/ Nebraska Vocational-Technical Education Office (Nebraska) http://www.nde.state.ne.us/ Nevada Workforce Education (Nevada) New New Hampshire School-to-Work Initiative Hampshire http://www.state.nh.us/doe/Sch-To-Wk.htm New Jersey Office of School-To-Career and College Initiatives (New Jersey) New Mexico Vocational-Technical and Adult Education (New Mexico) New York Office of Workforce Preparation and Continuing Education (New York) http://www.nysed.gov/workforce/work.html North Workforce Development Education (North Carolina) Carolina North State Board for Vocational-Technical Education (North Dakota) Dakota http://www.voteched.state.nd.us Ohio Career-Technical and Adult Education (Ohio) IRSO sezione A.doc – settembre 2000 118 Oklahoma Oregon Pensylvania Rhode Island South Carolina South Dakota Tennessee Texas Utah Vermont Virginia Washington West Virginia Wisconsin Wyoming Offices of Vocational and Adult Education http://www.ode.state.oh.us/ctae/default.htm Department of Vocational-Technical Education (Oklahoma) http://www.okvotech.org/ Office of Professional Technical Education (Oregon) http://www.ode.state.or.us/opte/ Office of Vocational-Technical Education (Pennsylvania) http://www.pde.psu.edu/voced/index.html Office of Career and Technical Education (Rhode Island) Office of Career and Technology Education (South Carolina) http://www.state.sc.us/sde/statedep/sdindex.htm Division of Workforce and Career Preparation (South Dakota) http://www.state.sd.us/state/executive/deca/workforc/tech_ed.htm Division of Vocational-Technical Education (Tennessee) www.state.tn.us/education/vehompg.htm Office of Vocational-Technical Education (Texas) Utah Adult Education Services Office of Vocational Education (Vermont) Office of Vocational and Adult Education Services (Virginia) Vocational Education Office (District of Columbia) http://www.k12.dc.us/ Washington State Workforce Training and Education Coordinating Board http://www.wa.gov/wtb Office of Vocational-Technical Education (West Virginia) http://wvde.state.wv.us/ Wisconsin Technical College System Board http://www.board.tec.wi.us/ Office of Vocational Education (Wyoming) http://www.k12.wy.us Gli Stati, come già detto, non regolano di solito l’istruzione postsecondaria nella maniera in cui avviene con la elementare e la secondaria. Il loro ruolo, oltre che di stanziamento di fondi, è quello di svolgere un “governo di massima” sulle istituzioni post-secondarie, di definire le politiche generali, di monitorare la rendicontazione istituzionale per la gestione dei fondi. Questi compiti sono di solito affidati a commissioni o comitati speciali all’interno delle agenzie. Si segnalano tra questi: The State Higher Education Executive Officer Network (SHEEO) E’ un network nazionale di commissioni statali, responsabili di supervisionare un largo numero di istituzioni accademiche, specie quelle che riconoscono elevate qualifiche (dal bachelor in poi). L’elenco è disponibile in: http://www.ed.gov/offices/OPE/agencies.html. The Association of Community College Trustees (ACCT) E’ un’associazione nazionale che rappresenta speciali commissioni per la supervisione dei community college e dei programmi di formazione professionale della durata d due anni. L’elenco è disponibile all’indirizzo: http://users.erols.com/acct/. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 119 National Association of State Directors of Vocational/Technical Education Consortium (NASDVTEC) E’ l’associazione nazionale dei membri delle commissioni per l’amministrazione dei programmi di formazione professionale, di cui molti di livello post-secondario. Il sito ufficiale è http://www.iris.org/~nasdvtec/main.html Le istituzioni locali che offrono corsi di formazione tecnicoprofessionale Al contrario della formazione professionale secondaria, svolta prevalentemente da istituzioni pubbliche, le istituzioni che svolgono attività di formazione tecnico-professionale post-secondaria negli Stati Uniti appartengono sia al settore pubblico sia al settore privato e possono essere classificate come segue: • Public 4-year institutions: istituzioni universitarie pubbliche che rilasciano il bachelor’s degree o titoli di livello superiore. • Public 2-to 3-year institutions: istituzioni pubbliche che rilasciano l’associate degree o “subbacalaureate certificates”, certificazioni relative a corsi della durata inferiore a 4 anni (ma superiore a 2). Sono anche chiamate Community college. • Public less-than-2-year institutions: sono istituzioni pubbliche che non rilasciano titoli di livello universitario ma riconoscono subbacalaureate certificates acquisiti in meno di due anni. Sono anche chiamate Vocational-technical institutes. • Private not-for-profit 4-year institutions: istituzioni universitarie private – non a scopo di lucro - che rilasciano il bachelor’s degree o titoli di livello superiore. • Private not-for-profit 2 to 3-year institutions: istituzioni private – non a scopo di lucro - che rilasciano l’associate degree o “subbacalaureate certificates”, certificazioni relative a corsi della durata inferiore a 4 anni (ma superiore a 2). In questo gruppo sono compresi tutti gli istituti privati che offrono corsi di durata inferiore a 4 anni. • Private for profit institutions: istituzioni private che offrono, a scopo di lucro, sia certificates che titoli di laurea. Sono spesso chiamate Private proprietary institutions. Tra queste istituzioni, i Community college sono tra i più diffusi: ne esistono circa 1.100, molti di piccole dimensioni, con meno di 5.000 studenti, ma alcuni ne ospitano oltre 40.000. Questi collegi offrono, oltre alla formazione accademica e professionale finalizzata al riconoscimento di una qualifica specifica e/o di crediti formativi, altri due importanti servizi di formazione: • formazione personalizzata per il settore privato; • appalti col settore pubblico, di solito col sussidio del governo federale. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 120 Accanto ai Community college, tra le istituzioni che erogano formazione professionale, vi sono le cosiddette “Proprietary schools”, cresciute in questi ultimi anni per via dei finanziamenti federali, ma spesso accusate di offrire corsi di scarsa qualità. 4.2.5 L’accreditamento della formazione post-secondaria Tutte le istituzioni formative private e la maggioranza delle istituzioni pubbliche di livello post-secondario27 sono legalmente indipendenti e totalmente autoregolate in merito a questioni di natura accademica, amministrativa, di gestione delle risorse e delle relazioni istituzionali. Dunque, negli Stati Uniti non esiste un Ministero o un’altra autorità federale che svolga un controllo o una verifica sui servizi formativi offerti nei singoli Stati. I singoli Stati assumono, a seconda dell’orientamento interno, gradi variabili di controllo ma, in generale, le istituzioni di istruzione superiore operano con totale autonomia. Di conseguenza, tra i soggetti erogatori di formazione post-secondaria, può esservi una notevole differenza nel contenuto e nella qualità dei programmi. In un contesto così deregolamentato, le pratiche di accreditamento sono cresciute e hanno assunto un significato importante, anche perché una istituzione o un programma di istruzione post-secondaria deve comunque essere accreditato presso un’agenzia riconosciuta dal Department of Education per far sì che i propri studenti rientrino nel piano federale di aiuti finanziari. L’Office of Postsecondary Education indica le principali finalità della procedura di accreditamento: • certificare che una istituzione o un programma garantisca standard di qualità stabiliti; • assistere gli studenti a scegliere i giusti indirizzi; • assistere le istituzioni nel determinare i criteri di trasferibilità dei crediti formativi; • aiutare a individuare quelle istituzioni e programmi cui è opportuno riconoscere finanziamenti pubblici o privati; • proteggere le istituzioni contro pressioni negative, interne e esterne; • definire obiettivi per il miglioramento dei programmi e per stimolare una crescita generale degli standard di qualità; • coinvolgere il corpo docente e lo staff nella valutazione e pianificazione dei programmi; 27 Le scuole elementari e secondarie pubbliche hanno una autonomia limitata e da un punto di vista amministrativo sono controllate dai Distretti scolastici cui appartengono. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 121 • stabilire criteri per la certificazione professionale, riconoscimento dei titoli e per il miglioramento dei corsi; • creare le condizioni per ottenere l’assistenza federale. per il Esistono due tipi di accreditamento, uno definito “istituzionale” e un altro “specialistico” o “programmatico”. Il primo è normalmente riconosciuto ad una istituzione nella sua globalità, il secondo è riconosciuto a singoli programmi, corsi, dipartimenti che sono parte di un’istituzione più ampia (ad esempio, un college all’interno di un’Università o un percorso curriculare nell’ambito di una disciplina accademica). La procedura di accreditamento consiste in successive fasi: Fase 1: l’agenzia di accreditamento, in collaborazione con le istituzioni educative, stabilisce gli standard; Fase 2: l’istituzione o il programma che richiede l’accreditamento elabora un’autocertificazione che misura le sue performance a fronte degli standard fissati dall’agenzia di accreditamento; Fase 3: una commissione istituita dall’agenzia di accreditamento svolge una verifica diretta per accertare gli standard; Fase 4: una volta verificati gli standard, l’istituzione e il programma viene ufficialmente inserito tra i soggetti accreditati; Fase 5: l’agenzia di accreditamento svolge periodicamente delle verifiche per accertare che gli standard garantiti siano di livello adeguato. Il DE rende disponibile una lista delle agenzie e delle associazioni autorizzate ad accreditare e certificare i programmi di istruzione superiore. Esse sono classificabili nei seguenti gruppi: Nationally Recognized Accrediting Agencies • Middle States Association of Colleges and Schools, Commission on Higher Education • Middle States Association of Colleges and Schools, Commission on Secondary Schools • New England Association of Schools and Colleges, Commission on Institutions of Higher Education • New England Association of Schools and Colleges, Commission on Technical and Career Institutions • North Central Association of Colleges and Schools, Commission on Institutions of Higher Education • North Central Association of Colleges and Schools, Commission on Schools • Northwest Association of Schools and Colleges, Commission on Colleges IRSO sezione A.doc – settembre 2000 122 • • • • Southern Association of Colleges and Schools, Commission on Colleges Western Association of Schools and Colleges, Accrediting Commission for Community and Junior Colleges Western Association of Schools and Colleges, Accrediting Commission for Schools Western Association of Schools and Colleges, Accrediting Commission for Senior Colleges and Universities National Institutional and Specialized Accrediting Bodies • Accreditation Commission for Acupuncture and Oriental Medicine (acupuncture and oriental medicine) • Accrediting Bureau of Health Education School (Health) • National Association of Schools of Art and Design, Commission on Accreditation (Art & design) • Accrediting Association of Bible Colleges, Commission on Accreditation (Bible education) • Accrediting Council for Independent Colleges and Schools (Business) • The Council on Chiropractic Education, Commission on Accreditation (Chiropractic) • Transnational Association of Christian Colleges and Schools, Accrediting Commission (Christian education) • National Accrediting Agency for Clinical Laboratory Sciences (Clinical laboratory sciences) • Accrediting Council for Continuing Education and Training (Continuing education) • National Accrediting Commission of Cosmetology Arts and Sciences (Cosmetology) • National Association of Schools of Dance, Commission on Accreditation (Dance) • American Dental Association, Commission on Dental Accreditation (Dental programs) • The American Dietetic Association, Commission on Accreditation/Approval for Dietetics Education (Dietetics) • Distance Education and Training Council, Accrediting Commission (Distance education) • Accreditation Board for Engineering and Technology, Inc. (Engineering) • National Environmental Health Science and Protection Accreditation Council (Environment) • American Board of Funeral Service Education, Committee on Accreditation (Funeral service education) IRSO sezione A.doc – settembre 2000 123 • Accrediting Commission on Education for Administration (Health service administration) Health Services Accrediting Agencies Recognized for their Preaccreditation Categories Accrediting Agencies Recognized for Title IV Purposes 4.2.6 Il ruolo federale nell’accreditamento: standards and measures28 Performance Una delle questioni più urgenti negli USA è definire il ruolo del governo federale e del settore privato nello sviluppo e nell’implementazione degli skill standards. Nel corso degli anni ‘90 le soluzioni proposte sul tema sono state tante. Le proposte sono venute sia dal governo federale, sia dai singoli Stati. Nel 1992 il governo, attraverso l’Higher Education Act (Public Law 102325), ha tentato di dettare una certa uniformità alle agenzie di accreditamento attraverso specifiche regolamentazioni e di stabilire delle responsabilità a livello statale per la definizione degli standard. In applicazione a questa legge molte agenzie e Stati hanno rivisto le proprie procedure. La legge del 1992 ha anche portato alla costituzione del National Advisory Committee on Institutional Quality and Integrity. Composto da 15 rappresentanti del settore della formazione, la commissione è responsabile di informare la Segreteria di Stato sulle operazioni di rafforzamento degli standard nelle agenzie di accreditamento; fornisce una guida su come le agenzie di accreditamento possano essere riconosciute; fornisce degli input per la preparazione di una lista di agenzie di accreditamento riconosciute; fornisce soluzioni e consigli sui criteri per stabilire gli standard. I Performance standards and measures, così come dettato nel Carl D. Perkins Vocational and Applied Technology Act (Section 115) del 1990 (Perkins Act), sono gli unici indicatori di performance prodotti per la creazione di un sistema di valutazione dei corsi tecnico-professionali negli Stati americani. Ogni Stato che riceve fondi attraverso il Perkins Act deve sviluppare e implementare un sistema statale di standard e indicatori delle performance dei programmi di formazione professionale. Lo Stato può decidere se utilizzare poi il sistema concepito per attività che abbiano finalità più estese rispetto a quelle stabilite dal Perkins Act. Uno Stato può anche dettare delle modifiche rispetto allo schema proposto 28 Per un approfondimento su Performance standard and measures si veda anche allegato. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 124 centralmente, quando queste siano giustificate da caratteristiche economiche, geografiche, demografiche del territorio locale. Nell’ambito di questo sistema di misure e standard, il ruolo svolto dallo US Department of Education (Office of Vocational and Adult Education - OVAE) consiste in tre funzioni: 1. fornire un’assistenza tecnica continua agli stati per o sviluppo e l’implementazione dei performance standards and measures; 2. condurre ricerche e documentare lo stato e l’utilità dei performance standard per migliorare la qualità dei programmi; 3. monitorare l’operato degli Stati in rapporto alle linee-guida dettate centralmente. Gli indicatori Il Perkins Act a l scia grande discrezionalità agli Stati nella definizione degli indicatori e degli standard sui corsi tecnico-professionali. La legge dice soltanto che un sistema di certificazione deve includere indicatori dei risultati accademici, indicatori dei risultati in termini occupazionali e indicatori dei risultati degli studenti in merito sia alle competenze acquisite, sia al percorso formativo e/o occupazionale che è seguito al corso di formazione. Questi possono essere fatti rientrare in sette categorie: • Academic Skill Measures • Occupational Skill Measures • Placement Measures • Retention, Completion, or Graduation Measures • General Employability Skills • Enrollment, Equity, and Access Measures • "Other" Measures Gli standard Mentre un indicatore è la descrizione di un risultato, lo standard indica il livello o il grado al quale ci si attende che uno studente o un programma raggiunga un determinato risultato. Rispetto allo sviluppo degli indicatori, gli Stati hanno mostrato una maggiore creatività nel definire gli standard. Essi hanno fissato i seguenti tipi di standard: • Absolute Standards • Value-added Standards • Broad Guidelines • No State Standards IRSO sezione A.doc – settembre 2000 125 Implementazione del sistema di certificazione L’implementazione dei sistemi di performance standards and Measures si è sviluppata in due fasi: (1) Una valutazione annuale degli studenti, dei programmi, delle istituzioni formative a fronte degli standard posti dallo Stato; (2) un processo pianificato di miglioramento dei programmi. Il Perkins Act richiede che ogni anno gli Stati misurino l’efficacia dei sistemi realizzati. In generale, gli Stati coinvolti nel progetto hanno adottato tre modalità di misurazione: 1. lo Stato raccoglie i dati su ogni indicatore attraverso le Education Agencies operanti a livello locale, li analizza e “informa” l’agenzia attraverso un “report card” su come gli standard nazionali siano o non siano stati raggiunti; 2. lo Stato supporta la Education agency locale con strumenti di valutazione, modalità per la raccolta di informazioni e guide per condurre la valutazione locale; 3. le Education Agencies sviluppano procedure proprie di valutazione e le applicano rispetto agli standard così come lo ritengono idoneo. Figura 19: distribuzione tra i diversi Stati degli approcci alla valutazione IRSO sezione A.doc – settembre 2000 126 4.3 Analisi incontro domanda-offerta 4.3.1 L’evoluzione della domanda di lavoro negli Stati Uniti Il livello di istruzione degli americani negli ultimi anni è certamente cresciuto. Tra il 1992 e il 1996 il numero di adulti con un titolo inferiore al diploma di High school è diminuito del 5% (circa 2 milioni di persone). In direzione opposta, la percentuale di adulti con una istruzione di livello post-secondario è aumentata del 10% (circa 3 milioni di persone) e quella di coloro che ottengono una laurea è aumentata del 14%29. Tuttavia, a questa evoluzione sul piano dell’istruzione si è affiancata, nel corso degli anni ’90, una rapida evoluzione sul piano economico e occupazionale che pone – agli Stati americani come al resto del mondo – un’esigenza di “riforma dell’offerta formativa”. Workforce 2000 ha stimato che più della metà delle occupazioni nate tra il 1984 e il 2000 richiede un livello di istruzione che va oltre la high school e che un terzo richiede almeno il bachelor’s degree. Ricerche più recenti svelano che la crescita riguarda soprattutto professioni per cui è richiesto almeno l’Associate’s degree. In particolare, tra le 10 figure professionali con più alto tasso di crescita tra il 1996 e il 2006 prevalgono quelle per le quali è richiesta una formazione postsecondaria. Gli innumerevoli cambiamenti nelle pratiche e modalità di lavoro hanno inoltre condotto alla crescita della domanda di una formazione dei lavoratori sempre più elevata e specialistica30. I trend economici Nel corso degli anni ‘90 gli Stati Uniti sono passati da un’economia di tipo “manifatturiero” ad un’economia che si fonda largamente sul settore dei servizi e, più in generale, sulle attività legate al trattamento delle informazioni. Tradizionalmente i sistemi di classificazione dei settori produttivi hanno distinto, anche dal punto di vista occupazionale, due settori: le industrie produttrici di servizi – Service producing industry - (trasporti, comunicazioni, finanza, assicurazioni, servizi di pubblica utilità, ecc.) e le industrie produttrici di beni materiali – Goods producing industries - (agricoltura, costruzioni, manifatture in genere, ecc.). Nel 1997, il 74,4% della popolazione statunitense occupata lavorava nelle Service-producing industries. Il 35,8% si concentrava in un settore più ristretto ma ancora in più forte crescita, quello delle 29 Naturalmente questi dati statistici vanno considerati in termini relativi, visto che la popolazione statunitense è aumentata nello stesso periodo del 4%. 30 Per esempio, si prevede un aumento delle figure professionali destinate al frontline, cui sono richieste, oltre che la capacità di utilizzo di strumenti informatici, caratteristiche quali la flessibilità, la responsabilità, il problem solving, l’attenzione alle esigenze del cliente, la comunicazione. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 127 imprese di servizi (Service industry31). Il Bureau of Labor Statistics prevede che tra il 1996 e il 2006 tutte le nuove professioni si inseriranno nel settore Service-producing, con almeno due terzi di queste professioni nelle imprese di servizi (Service industry)32. I trend occupazionali Il Department of Labor’s Bureau of Labor Statistics (BLS) pubblica periodicamente rapporti 33 sullo stato e lo sviluppo delle professioni, sia quelle con una più rapida crescita (fastest-growing occupations) sia quelle con una più ampia presenza (largest job growth)34. Un rapporto pubblicato nel 1997 contiene le previsioni per il periodo 1996-2006: • in rapporto alle famiglie professionali, le occupazioni ad elevata specializzazione professionale (professional specialty) sono destinata a crescere più ampiamente e più velocemente delle altre; la famiglia dei technicians e delle professioni di supporto al lavoro dei technicians crescerà velocemente, anche se con un peso sul totale della popolazione occupata destinato a rimanere basso; infine cresceranno le professioni nei servizi, le quali, assieme ai professionals, costituiranno circa la metà dei nuovi lavori tra il 1996 e il 2006. • In rapporto alle figure professionali, le 10 professioni con un più alto tasso di crescita sono tutte occupate nel settore Service-producing, prevalentemente nei due settori dell’ICT e della tutela della salute. Comunque, queste professioni ad alto tasso di crescita costituiranno nel 1996 solo il 3% del totale della popolazione occupata. 31 Le Service Industries includono una grande varietà di attività: cura della salute, pubblicità, servizi informatici e di elaborazione dati, istruzione privata, servizi sociali, servizi legali, management e pubbliche relazioni, servizi di ingegneria e architettura. In quest’area sono comprese aziende molte diverse tra loro, come la Microsoft e la 24 hour fitness. 32 18 J.C. Franklin, “Industry Output and Employment Projections to 2006,” Monthly Labor Review (November 1997): 39–57. 33 Tra i rapporti di maggiore rilievo si segnalano quelli periodoci dell’Office of Employment Projections e il rapporto dell’U.S. Department of Labor “20 Million Jobs: January 1993 – November 1999”. 34 Le prime hanno tassi di crescita elevatissimi in periodi ristretti, anche se il loro peso sul totale della popolazione occupata può essere basso, le seconde possono avere tassi di crescita inferiori, ma partono comunque da una più ampia richiesta del mercato. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 128 4.3.2 Modalità di aggiornamento e adattamento del sistema formativo per offrire nuovi profili professionali di Knowledge Workers Gli studiosi e gli uomini d’azienda sono concordi nell’evidenziare il ruolo giocato dall’innovazione tecnologica in questa crescita del settore dei servizi e nella nascita di nuove professionalità. Lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (da qui in poi ICT, Information Communication Technology) ha cambiato la struttura dell’economia americana e mondiale. Il risultato è che le economie mondiali, e prima fra tutte quella statunitense, stanno diventando “knowledge-based”: economie, cioè, in cui la creazione, distribuzione e l’uso di informazione e conoscenza – incluso il capitale tecnologico e umano – sono di enorme e crescente importanza. Di fronte a queste nuove istanze, la tradizionale struttura dei programmi di formazione professionale (presentata in un precedente paragrafo) è apparsa insufficiente. Le osservazioni raccolte sono numerose: • appare anacronistico mantenere un’area separata per la Technical Education, quando tutti i settori dell’economia stanno diventando sempre più tecnici; • i settori economici di maggiore sviluppo, come la formazione, le comunicazioni, i trasporti, i servizi di accoglienza, non trovano una facile collocazione nella struttura; • l’area Home Economics è poco definita: nata per formare su attività domestiche non retribuite, accoglie oggi corsi per nutrizionisti, assistenti all’infanzia, etc. • l’area Trade & Industrial è troppo ampia e non rispecchia la rapida crescita delle industrie knowledge-based. La risposta governativa a questa serie di cambiamenti economici, tecnologici, sociali e congiunturali si è sviluppata, e continua ancora oggi a svilupparsi, su due piani: quello formativo e quello della definizione e classificazione delle competenze professionali. • Su piano formativo vi è stato un cambiamento negli orientamenti formativi "culturalmente rivoluzionario": il sistema educativo e professionale americano – in maniera non diversa da quello europeo - ha tradizionalmente basato le sue azioni sulla dicotomia che distingue formazione cognitiva e formazione manuale. Adesso questa dicotomia ha perso la sua validità e il nuovo corso della formazione vede nell'apprendimento in aula unito a quello sul lavoro la giusta strategia per formare i lavoratori della new-economy, i knowledge workers (questo tema dell’integrazione formazionelavoro verrà approfondito in un successivo paragrafo). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 129 • Sul piano delle definizione e classificazione delle skills si è avviato un processo di riforma del sistema americano di certificazione delle competenze, lo Skills standards movement. L'atto principale di questo nuovo corso è stata la promulgazione di Goals 2000: l'Educate American Act (1994), che ha dato il via all’emanazione dello School-to-Work Act ed alla costituzione del National Skills Standard Board (NSSB). 4.3.3 Istituzioni adibite alla definizione classificazione professionale del sistema di I soggetti e le istituzioni coinvolti nei processi di riforma del sistema di classificazione e definizione delle professioni sono molteplici e di diversa natura. Nella maggioranza dei casi, i progetti di più grande rilievo sul tema sono sviluppati da “consorzi” di attori locali, statali e federali, per un migliore “raccordo” fra le diverse realtà del territorio statunitense e, soprattutto, per garantire un contributo forte da tutte le parti interessate: istituzioni federali, centri di ricerca e documentazione statistica (universitari, privati, pubblici), organizzazioni legate al mondo imprenditoriale. Il breve elenco che segue intende fornire alcuni esempi e non pretende di essere esaustivo: Department of Education http://www.ed.gov Department of Labor http://www.dol.gov/ National Skill Standards Board (NSSB): commissione costituita dalla sezione V di Goals 2000: Educate America Act, conosciuta anche come il National Skill Standards Act). http://www.nssb.org/ National Occupational Information Coordinating Committee: commissione federale per il miglioramento e il coordinamento del sistema informativo sul lavoro. School-to-Work Office: ufficio che supporta il programma omonimo di finanziamento federale. http://www.stw.ed.gov/ National Center for Research in Vocational Education (University of California): il più grande centro nazionale per la ricerca e lo sviluppo per la formazione legata al lavoro. http://vocserve.berkeley.edu/ Institute For Educational Leadership's (IEL) Center for Workforce Development: centro di ricerca attento allo sviluppo degli Skills standards. The Johns Hopkins University Institute for Policy Studies, SCANS 2000 Program: gruppo di ricerca interdisciplinare che cura lo sviluppo di SCANS. http://www.jhu.edu:80/~ips/scans/ National Center on Education and the Economy's (NCEE) Workforce Skills Program: programma per la costruzione di un sistema di investimento per le risorse umane. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 130 ALMIS:Istituto Americano di Statistica del Mercato del Lavoro. http://www.lmi-net.org/ National Alliance of Business (NAB): organizzazione non-profit attenta alla costruzione di sistemi di classificazione e definizione degli skills che rispondano alle esigenze dei datori dsi lavoro. America’s Job Bank: vastissima banca dati su richieste e offerte di lavoro, ha inglobato lo strumento O*NET. http://www.ajb.dni.us America’s Career InfoNet: servizio di informazione sul sistema occupazionale http://www.acinet.org 4.3.4 Procedure istituzionali per la definizione e classificazione di nuovi profili professionali La definizione delle figure professionali in base a competenze e conoscenze: DOT e O*NET La velocità e frequenza con cui le occupazioni e i requisiti professionali richiesti nella new economy variano, rendono difficilissimo definire e classificare professioni e competenze. Attualmente sono in atto negli Stati Uniti tentativi di stabilire schemi e classificazioni. Ci si riferisce in particolare al sistema O*NET e alla versione elettronica del nuovo Dizionario dei Titoli Professionali (Dictionary of Occupational Titles). Alcuni di questi tentativi sono progetti interconnessi. O*NET è stato avviato con il coordinamento generale dell'America's Labour Market Information System (ALMIS) e dello US Department of Labour (DOL) e sviluppato grazie al contributo di numerosi partners pubblici e privati. Identificando e descrivendo le componenti chiave dell’occupazione attuale, esso si propone come lo strumento più avanzato per rispondere sincronicamente alle variazioni del mercato e alle sue esigenze mutabili. Attorno ai due sistemi citati (DOT e O*NET) c'è un largo consenso, che fa presagire ampi finanziamenti per il loro sviluppo. D'altronde la base di entrambi è la stessa: la tipologia di competenze definita da SCANS (Secretary's Commission on Achieving Necessary Skills). Nel 1990 la Secretary of Labor ha costituito la Secretary's Commission on Achieving Necessary Skills (SCANS) per determinare gli skills necessari per svolgere una professione. La tipologia SCANS ha allargato la concezione delle competenze professionali, segnalando il bisogno di indicare anche skills di tipo generico necessari sul lavoro. Ha suddiviso le skills in tre categorie: 1. competenze di base (basic skills) 2. competenze concettuali (thinking skills) 3. caratteristiche personali (personal qualities). IRSO sezione A.doc – settembre 2000 131 Ha poi articolato le abilità in cinque gruppi: abilità nell'allocare le risorse; abilità interpersonali; abilità nell'acquisire, valutare e gestire l'informazione; comprensione del sistema; uso, selezione e comprensione della tecnologia. In questo modo l'insieme di competenze professionali non riguarda solo la capacità di svolgere un mestiere (le singole mansioni), ma anche le modalità attraverso cui si ricopre un ruolo (compiti, relazioni, obiettivi/responsabilità) La ricerca SCANS ha inoltre documentato un positivo ritorno dell’attenzione del mercato del lavoro e dei datori di lavoro sul tema della formazione. Nel 1996, il 39% degli adulti che non avevano completato la High school aveva un’occupazione, mentre questa percentuale saliva al 70% per coloro che avevano frequentato almeno il college o avevano ottenuto una certificazione di formazione professionale post-secondaria. La classificazione delle figure professionali in base ai gruppi industriali: National Skills Standard Board (NSSB) Negli Stati Uniti è stato rilevato uno scarso collegamento tra le esigenze di competenze professionali manifestate dai datori di lavoro e le istituzioni formative. Manca un framework condiviso di classificazione e definizione delle competenze professionali. Una risposta del governo federale americano a tale esigenza è stata la promulgazione, nel 1994, del National Skills Standard Act, che ha a sua volta istituito il National Skills Standard Board (NSSB). Il gruppo di lavoro è formato da 27 membri tra rappresentanti di organizzazioni industriali, formative, governative, organizzazioni per il lavoro e per la difesa dei diritti civili. NSSB ha adottato un framework di 15 gruppi settoriali (Industry and career clusters) in riferimento ai quali sviluppare delle skill standard di riferimento: • Agricolture, forestry & fishing; • Business & Administrative Services; • Constructions Operations; • Education & Training; • Finance & Insurance; • Health & Human Services • Restaurants, Lodging, Hospitality & Tourism & Amusement & Recreation; • Manifacturing, Installation & Repair; • Mining & Extraction; • Public Administration, Legal & Protective Services; • Transportation; IRSO sezione A.doc – settembre 2000 132 • Scientific & Technical Services; • Telecommunications, Computers, Arts & Entertainment; • Utilities & Environmental & Waste Management; • Wholesale/Retail Trade, Real Estate & Personale Services. La maggior parte degli Stati americani (38 stati su 47 analizzati 35) ha inoltre sviluppato un proprio sistema di clusters, spesso distante da quelli proposti “centralmente” perché più aderente al contesto socioeconomico locale. La seguente figura segnala, rispetto alla struttura NSSB, la presenza o meno dei cluster per ciascuno Stato. NSSB Clusters Alabama Alaska Arizona Arkansas California Colorado Connecticut Delaware Florida Georgia Hawaii Idaho Illinois Indiana Iowa Kansas Kentuchy Louisiana Maine Maryland Massachusset Michigan Minnesota Missisipi Missouri Montana Nebraska Nevada New Hampshire New Jersy New Mexico New York North Carolina North Dakota Ohio Oklahoma Oregon Pensylvania Rhode Island South Carolina South Dakota Tennessee Texas Utah Vermont Virginia Washington West Virginia Wisconsin Wyoming TOTAL Agricoltura, caccia e pesca Servizi amministrati vi e di business X X X X X X X X X X X X NO CLUSTERS Costruzioni Istruzione e formazione Finanza e assicurazio ne X X X X X X X X X NO X X NO NO X X X NO X X X X X X X NO X X X X X NO X X NO 35 X X X CLUSTERS X X CLUSTERS CLUSTERS X X X CLUSTERS X X X X X X X CLUSTERS X X X X X X CLUSTERS X X X CLUSTERS 36 Manifattura, installazioni e riparazioni X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X(14) X 12 7 38 X X X X X X X(2) X X X X X X X X X X X X X X X X X X X(2) X(2) X X X X X X X X X X X X X X X X 38 X X X X X X(2) X X X X X X X X X X X X 2 9 11 X X X X(12) X(3) X X X X X X X(3) X X X X X X X X X X 15 35 5 26 133 X(6) X(3) X(7) X(9,10,11 X X X X X X X X Dati della ricerca commissionata dall’US Department of Education “Toward a New Framework of Industry Programs for Vocational Education”. X(3) X(3) X(4) X(5) X(4) X X(13) 35 X(1) X X X X Figura 20: Presenza di cluster nei diversi Stati americani Altro X X X X (1) Trade & Industrial Education; (2) Biosciences/biotechnology; (3) Human Resources; (4) Human & family services; (5) Mechanical repair & precision craft; (6) Sports & phisical performances; (7) Human commerce; (8) Child & adult care; (9) Visual imaging technology; (10) Electro mechanical; (11) Drafting/design; (12) Electronics; (13) Consumer services; (14) Human development, management & service. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 9 X Commercio all’ingrosso e al dettaglio, servizi immobiliari e personali X X X X X X X 16 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Servizi scientifici e tecnici Gestione dei servizi pubblici, ambientali e di X X X X(8) Trasporti Telecomuni cazioni, informatica, Arti e spettacolo X X X X X Miniera ed estrazioni Servizi di pubblica amministraz ione, legali e di sicurezza X X X X X X X NO CLUSTERS X X X X X X X X X X NO CLUSTERS X X Salute e servizi alla persona Ristorazion e, alberghiero, accoglienza e turismo, divertimento e intrattenime nto Anche per cercare di porre rimedio a questa eccessiva frammentazione, il NSSB, in partnership con il Department of Education's Office of Vocational and Adult Education e lo School-toWork Opportunities Office, ha recentemente avviato un progetto definito "Building Linkages." Questa iniziativa, che ha come presupposto il coinvolgimento di attori istituzionali, produttivi, educativi a livello locale e statale, si pone l’obiettivo di individuare modalità di integrazione dei sistemi riconosciuti a livello di singoli Stati per realizzare un sistema di carriera unico, che consenta anche di avere certificazioni delle competenze ugualmente valide in tutti gli Stati. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 134 4.4 Integrazione formazione-lavoro Tre quarti dei Community college americani offrono ai propri studenti l’opportunità di seguire programmi con stage (Work experience36) o programmi di Cooperative Education37. In controtendenza, solo circa la metà dei Vocation-technical Institutes e delle scuole di formazione professionale offre questo tipo di programmi. Questi preoccupanti dati, relativi all’anno accademico 1991-92, sono probabilmente alla base dell’intensa attività legislativa a favore dell’integrazione formazionelavoro che ha visto protagonista il governo federale negli anni Novanta. 4.4.1 Il rilievo dell’integrazione tra lavoro e formazione Gli Stati Uniti hanno avviato un processo di cambiamento della Vocational Education che vede proprio nell’integrazione tra la formazione e l’esperienza professionale un punto di primaria importanza. L’atto più significativo in questa direzione è stata la promulgazione dello School-to-Work Act, nel 1994. La legge non costituisce un nuovo programma educativo. Essa vuole offrire agli Stati americani e alle organizzazioni presenti al loro interno l'opportunità di costruire un sistema di Vocational Education – a livello secondario e post-secondario - che prepari i giovani a carriere professionali di elevato profilo, in termini sia di competenze sia di retribuzione, e di prepararli a lavorare nella nuova economia globale. Un obiettivo importante, da perseguire attraverso nuovi strumenti: non più solo formazione in aula, ma corsi uniti a concrete esperienze di lavoro che siano occasione di formazione e apprendimento. 4.4.2 I contenuti dello School-to-Work un’integrazione formazione-lavoro Act: i criteri per La legge prevede che ciascuno Stato sviluppi - con il contributo di una molteplicità di organizzazioni che hanno interesse di formare risorse giovani e altamente specializzate (istituzioni educative governative, imprenditori, datori di lavoro, organizzazioni professionali e altre organizzazioni comunitarie) - uno "School-to-Work Program" che abbia maggiore senso e aderenza rispetto alle particolari esigenze locali. Non esiste un unico modello imposto per tutti. Esistono ovviamente delle direttrici programmatiche comuni nella progettazione del sistema: 36 Programmi che consentono agli studenti di guadagnare crediti formativi attraverso una concreta esperienza professionale – retribuita o meno – non connessa a uno specifico programma di formazione professionale. 37 Programmi che consentono agli studenti di guadagnare crediti formativi attraverso una esperienza professionale – retribuita o meno – relativo a uno specifico programma di formazione professionale. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 135 • Relevant Education – permettere cioè ai giovani studenti di conoscere quali opportunità professionali ci siano e che tipo di competenze e abilità sono richieste all'interno di una realtà produttiva e professionale locale; • Skills – fornire agli studenti le competenze, conoscenze, abilità attraverso corsi di formazione ben strutturati e momenti di apprendimento sul lavoro, inclusi le specifiche skills richieste per intraprendere una carriera professionale individuata; • Valued Credentials – stabilire degli standard e metterli a confronto, sia in merito alla formazione e al tirocinio professionale sia in merito alle esigenze dei diversi reparti produttivi e professionali, in maniera da assicurare che per ciascuna carriera sia data una adeguata preparazione. La legge detta alle istituzioni educative alcuni requisiti generali che gli “School-to-Work program” devono avere ma, anziché imporre in fase di progettazione degli standard minimi, si riserva la possibilità di approvare successivamente il programma, valutarne l’efficacia ed erogare eventualmente ulteriori finanziamenti per la sua attuazione. I requisiti generali proposti possono essere riassunti nei seguenti punti:38 • apprendimento basato sul lavoro: i datori di lavoro con cui i programmi di formazione sono concertati devono offrire esperienze di lavoro - work experience o stage - finalizzate all'apprendimento e sviluppo di skills specialistiche. Questi momenti di formazione danno al giovane l'opportunità di vivere la complessità, i problemi, le esigenze di un reale ambiente di lavoro; • apprendimento basato sulla formazione: nell'ambito dello School-to-Work, i programmi di formazione in classe devono adattarsi alle concrete applicazioni professionali. I formatori realizzano i curricula e i moduli formativi insieme ai datori di lavoro, in modo tale che essi estendano e approfondiscano le stesse problematiche che i giovani affrontano durante lo stage. La formazione deve soprattutto basarsi sullo sviluppo di progetti e lavori in team, con modalità più vicine possibili a quelle adottate nei reali ambienti di lavoro; • attività connesse: alle attività di formazione in aula e sul posto di lavoro si affiancano azioni che ne assicurano il coordinamento e l’integrazione. Tra le attività previste ci sono momenti di incontro e confronto degli studenti e organizzazioni di servizio che possono aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro, con gli stessi datori di lavoro, con consulenti ed esperti. Queste attività sono anche l'occasione per focalizzarsi sui problemi di inserimento 38 Il lungo testo di legge dello School-to-Work Act of 1994 (www.stw.ed.gov/factsht/act.htm) è strutturato in maniera molto analitica: numerose Sezioni spiegano chiaramente problematiche, intenti, criticità, criteri di applicazione della norma. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 136 professionale di categorie "speciali", quali i disabili, le donne e gli appartenenti a minoranze etniche. 4.4.3 Le modalità operative: la “local partnership” Date queste direttive generali, la legislazione americana prevede che ciascuno Stato definisca da sé programmi, curricula, concrete azioni per l’integrazione. Lo School-to-Work Act si spinge tuttavia oltre, suggerendo agli Stati uno strumento di azione: la “local partnership”. Questa non si concretizza semplicemente in “patti” o accordi occasionali per la formazione professionale, ma nella costituzione di un’entità responsabile dei programmi School-to-Work locali che: • si impegni a pianificare un sistema che favorisca l’integrazione della formazione in aula con l’esperienza professionale concreta; • sia formata da datori di lavoro, rappresentanti delle agenzie educative locali e delle istituzioni per la formazione post-secondaria (inclusi i rappresentanti delle scuole di formazione professionale), educatori e formatori locali, rappresentanti delle organizzazioni del lavoro e dei lavoratori, e infine dagli stessi studenti; • possa includere altri soggetti come le organizzazioni datoriali, associazioni commerciali, agenzie di collocamento, enti di formazione, associazioni dei genitori e dei professori, etc. 4.4.4 Il rinnovamento formazione dell’impegno all’integrazione lavoro- Le due successive leggi federali, Il Workforce Investment Act e il Perkins Vocational and Technical Education Act (Perkins III) del 1998, hanno rinforzato questa tendenza di integrazione formazione-lavoro. Il Workforce Investment Act afferma che: • i programmi di formazione e occupazione debbano essere pianificati e gestiti a livello locale, dove i bisogni dell’economia e del mondo produttivo possono essere meglio compresi; • il mondo produttivo debba essere coinvolto nell’organizzazione, erogazione e valutazione dell’attività formativa. Il Perkins III propone che gli investimenti federali in formazione tecnico-professionale siano orientati verso programmi ad elevata qualità, che: • integrino l’istruzione accademica e professionale; • promuovano il raggiungimento di standard minimi da parte degli studenti; IRSO sezione A.doc – settembre 2000 137 • supportino la formazione degli studenti con esperienze concrete e casi aziendali; • individuino e indirizzino le esigenze di studenti appartenenti a categorie speciali; • coinvolgano genitori e datori di lavoro; • garantiscano una forte connessione con l’istruzione secondaria, favorendo la continuazione degli studi; • sviluppino, migliorino e aumentino l’uso delle tecnologie. post- La legge sviluppa inoltre i seguenti tre punti: 1. Flessibilità: una serie di vincoli e restrizioni presenti nel Perkins 1990 sono stati eliminati per garantire alle istituzioni locali di adattare meglio possibile i programmi al contesto locale. 2. Rendicontazione: per garantire un continuo miglioramento dei programmi. Perkins III ha creato uno State performance accountability system, un sistema annuale di indicatori centrali definiti dagli Stati e dalla segreteria centrale (cfr. precedenti paragrafi). 3. Tech-prep: Perkins III promuove le forme di apprendimento sul lavoro e attraverso l’uso delle tecnologie ed incoraggia partnership con imprese, organizzazioni, istituzioni per l’istruzione postsecondaria. Sulla base di queste direttive, le istituzioni statali e le agenzie federali operanti localmente erogano i fondi alle istituzioni scolastiche e formative locali (Community college, Vocational-technical Education, etc.), monitorando e assicurando che i programmi formativi da esse promossi prevedano la creazione di un network con il mondo produttivo locale. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 138 4.5 Finanziamento 4.5.1 Sistemi di erogazione Gli Stati americani godono anche da un punto di vista finanziario ampia autonomia nella gestione dei fondi del bilancio statale da destinare all’istruzione, nei suoi diversificati rami. Degli oltre 600 miliardi di dollari spesi nella nazione per l’istruzione a tutti i livelli, il 91% viene dalle casse statali, locali o private. Questo vuol dire che ciascuno stato decide autonomamente quale parte del proprio bilancio direzionare verso l’education. I finanziamenti provenienti dalle istituzioni centrali (DE) – tramite i suoi numerosi uffici e agenzie – sono comunque ingenti, specie in ambito di formazione professionale. Il DE prevede un budget di circa 38 miliardi di dollari annui, con il quale finanzia circa 180 programmi che toccano ogni settore del sistema di istruzione. A livello di scuola elementare e secondaria sono annualmente finanziati 15.000 distretti scolastici, oltre 85.000 scuole pubbliche e più di 26.000 scuole private. I programmi del Dipartimento prevedono inoltre sovvenzioni, finanziamenti e assistenza a più di 8 milioni di studenti che continuano i loro studi dopo la High school. 4.5.2 Piani finanziari professionale federali per la formazione tecnico- L’Office of Vocational and Adult Education si occupa dello stanziamento dei fondi per la formazione tecnico-professionale, attraverso il Carl D. Perkins Vocational-Technical Education Act Amendments del 1998. Una larga maggioranza dei fondi viene elargita ogni anno alle State Education Agencies. Questi finanziamenti sono stabiliti in base ai programmi di ciascuno Stato e, soprattutto, in base all’ampiezza della popolazione in determinate fasce di età e al reddito procapite. La distribuzione dei fondi all’interno degli Stati è realizzata sulla base di una valutazione di quali siano i bisogni principali e di una pianificazione annuale. I destinatari finali di questi finanziamenti possono essere agenzie locali per la formazione, istituzioni post-secondarie o anche consorzi tra questi. L’intensa attività legislativa degli ultimi anni è coincisa con l’avvio di un piano di finanziamento molto ampio a favore della Vocational Education. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 139 Lo School-to-Work Act del 1994, promosso congiuntamente dal Department of Education e dal Department of Labor, ha previsto lo stanziamento di fondi per gli Stati e per le comunità interessati a sviluppare un programma School-to-Work, così come descritto nella legge. I fondi sono stati distribuiti attraverso il National School-to-Work Office (NSTWO). Il programma di finanziamenti è stato attivo per un periodo di cinque anni. Il Perkins Vocational and Technical Education Act stanzia fondi per il pagamento dei programmi di formazione sia a livello secondario sia post-secondario. I fondi federali possono essere stanziati in accordo con i piani di sviluppo statali per il finanziamento di attività che vanno dall’organizzazione di corsi di pre-orientamento per gli studenti di High school, alla formazione continua per adulti. Il Perkins III inoltre conferma la stretta connessione che la normativa americana pone tra finanziamento e valutazione in campo educativo. Come era già esplicitato nel Perkins Act del 1990, ogni Stato che richiede l’erogazione dei fondi del Perkins è obbligato a sviluppare un sistema di standard e indicatori di performance del suo sistema di formazione professionale: • indicatori di misurazione dell’apprendimento e delle competenze; • uno o più indicatori di performance del tipo: conseguimento delle competenze; conseguimento di skills professionali; collocamento (verso più alti gradi scolastici o attività professionali); • incentivi e programmi svantaggiate di studenti; • procedure individuate per utilizzare risorse e metodi già presenti in altri programmi federali per il professional training. speciali per determinate categorie I programmi locali vengono valutati annualmente. Se un programma non riceve una valutazione positiva, l’istituzione che ha ricevuto i fondi si deve impegnare a presentarne uno valido per l’anno successivo. In caso di un nuovo giudizio negativo le istituzioni federali si impegnano a formulare un piano di miglioramento congiuntamente alla istituzione locale in questione. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 140 5 Osservazioni conclusive Le condizioni e le linee di evoluzione della formazione professionale nei paesi campione inducono a riflettere su alcune tendenze-guida che sembrano presentarsi in contesti nazionali tanto differenti. Risulta per esempio evidente un vero e proprio cambio di vocazione per la formazione tecnico-professionale che, se era rivolta storicamente a studenti con titolo inferiore alla maturità, tende ora a orientarsi verso forme di educazione professionale della durata di due/quattro anni dopo il diploma secondario, articolati in canali prevalentemente nonuniversitari: si pensi alle Fachhochschule, Berufsakademie e Fachschule tedesche, ai BTS e ai DUT francesi, alla formazione di livello superiore spagnola o agli Associated statunitensi; i corsi professionali italiani nell’ambito dell’IFTS, in questo quadro, rimangono ancora allineati verso il basso, mentre in futuro una quota significativa dei nuovi titoli superiori 3+2 (Bachelor+Master) acquisteranno progressivamente caratteri tecnico-professionali. L’impegno dei governi, sia legislativo che organizzativo, resta quindi decisivo, anche in un quadro di progressiva omogeneizzazione della domanda e dei sistemi. Lo spostamento verso il terziario della formazione è effetto di una dinamica interna al mercato del lavoro, che richiede in maniera crescente competenze avanzate, soprattutto per le famiglie professionali ad alta specializzazione e nel settore dei servizi, rivolte al trattamento e alla gestione dei saperi e delle informazioni: negli USA l‘esplosione dei fabbisogni occupazionali di questo tipo richiede già a livello di Associated e di soluzioni sub-bachelor (2-3 anni) una cospicua preparazione post-diploma sia teorica che pratico-specialistica. Il contesto europeo e statunitense mostra chiaramente la necessità di percorsi di durata adeguata, pur tenendo conto - per l’Italia - della estensione attualmente più lunga del ciclo formativo scolastico (che la riforma dei cicli abbasserà con l’esame di diploma a 18 anni) o dell’obbligo formativo. Non bisogna poi trascurare la presenza nelle esperienze estere di altri fattori che favoriscono lo sviluppo di questo tipo di formazione professionale: l’aumento degli investimenti nel settore, l’ampliamento della rete di percorsi, il veloce mutamento della domanda di lavoratori della conoscenza, e la sua varietà, dovuta alle diverse realtà economiche locali; e soprattutto la crescente richiesta di formazione degli adulti, con itinerari di aggiornamento e riqualificazione, che sta portando i governi a riconfigurare l‘educazione professionale in un sistema integrato iniziale e continuo. Alla luce di queste indicazioni emerge la necessità di: IRSO sezione A.doc – settembre 2000 141 • organizzare un sistema di certificazioni trasparente, in cui vengano riportati i crediti di tipo teorico-generali, e quelli inerenti la formazione professionale specialistica, i key-skill, i crediti maturati nella professione sia come stage, sia come comprovata attività professionale. Maggiore è l‘articolazione del quadro formativo, più forte è la richiesta di una certificazione che renda conto della formazione globale con un meccanismo articolato, per esempio in quattro- cinque categorie di crediti; • impiegare modelli modulari, che consentano: 1) percorsi strutturati, full-time o part-time pluriennali; 2) percorsi aperti, con accumulo di crediti, da frequentare in parte a tempo pieno o parziale, in parte on-line, medianti i quali si possano tracciare itinerari formativi individuali; 3) percorsi duali, con metà tempo dedicato allo studio e metà trascorso in azienda. La modularizzazione permette non solo la gestione di queste tre opzioni formative, ma anche la loro convivenza o integrazione in un apparato di formazione continua e orientata su un target formativo differenziato e personalizzato: giovani in educazione iniziale o disoccupati, occupati adulti e giovani, giovani con contratto di apprendistato; • rafforzare le strutture di orientamento, capillarmente presenti nei paesi esaminati. In questa prospettiva sorgono alcune domande cruciali per le evoluzioni della formazione professionale. Quale deve essere il ruolo dello Stato in sistemi sempre più decentrati sul territorio, o perché federalisti o perché comunque decentrati agli Enti Locali? Nell‘analisi comparata si va dal polo statunitense, in cui lo Stato centrale non ricopre un ruolo attivo, ma si occupa di incentivare e crossfertilizzare i progetti formativi connessi ai mercati locali, alla versione europea nel modello federale tedesco (dove spetta ai Länder - fatti salvi i profili professionali del duale decisi dal Bund - governare il sistema), per arrivare a modelli programmati, che si basano sull’individuazione da parte dello Stato nazionale dei settori da incrementare, e richiedono politiche mirate per zone e indirizzi specifici. A questa prima questione si affianca un secondo tema, riguardo all’opportunità di definire a livello europeo le grandi famiglie professionali per poter comparare e avvicinare i curricoli e i differenti livelli formativi; e questo a prescindere dal ruolo scelto dallo Stato e dalle conseguenti modalità di finanziamento. Ne deriva il problema delle modalità di progettazione degli stessi curricola in sistemi che prevedano una forte flessibilità e un notevole grado di autonomia per le agenzie formative. Esempi interessanti ci vengono dagli USA e dalla Germania, in cui generalmente l’elaborazione della parte teorica del IRSO sezione A.doc – settembre 2000 142 curricolo deve essere concordata con gli imprenditori, mentre l’aspetto specialistico-professionale, attuato nella formazione sul lavoro, è progettato dalle imprese e da esperti a stretto contatto con la produzione. Questo discorso vale a livello della singola agenzia formativa e ha guidato la tendenza generale osservata in USA e in Europa di favorire le partnership locali, sia di tipo organizzativogestionale, sia a livello di comitati locali. Questo primo consuntivo sulle tendenze generali della formazione professionale costituisce una base di riferimento generale che verrà sviluppato nella seconda sezione del rapporto con l’indagine sui modelli di rilevamento dei fabbisogni formativi sperimentata nei vari paesi. IRSO sezione A.doc – settembre 2000 143