Il Giornale di Monza 31 maggio 2016 Il Cittadino 2 giugno 2016

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Il Giornale di Monza 31 maggio 2016 Il Cittadino 2 giugno 2016
I GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2016 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 33
CRONACA
L’INTERVISTA Ospite speciale al liceo l’attrice di serie tv e film, che si racconta al Cittadino CONVEGNO
Francesca Cavallin
promuove
gli “scenografi”
delle Preziosine
di Alessandra Sala
«La scenografia è parte integrante per un attore». Così dice
Francesca Cavallin, attrice in molte serie televisive e pellicole cinematografiche, monzese d’adozione da qualche anno, dopo aver osservato i lavori degli studenti dell’indirizzo scenografia del Liceo
Preziosissimo Sangue, ne è ancora
più convinta. Il suo percorso artistico, iniziato nel 2004, l’ha vista
entrare nelle case delle famiglie
italiane con diverse serie televisive, tra le ultime “Adriano Olivetti.
La forza di un sogno” e per tre stagioni anche in “Un medico in famiglia”. Vedere i ragazzi del liceo
monzese mettersi all’opera nel realizzare lavori unici per una performance che ha coinvolto la città
l’ha emozionata molto. La figlia del
marito frequenta l’istituto monzese, questo le permette di essere a
contatto con i giovani, capire il loro punto di vista e, vedere che la
scuola è in grado di prepararli al
meglio per il futuro è un grande
vantaggio.
Per un attore quanto conta la scenografia che lo circonda su un set?
Regalano spunti. Anche dal punto
di vista fisico, creare una coesione
tra i due mondi è importante e non
sempre possibile. In questa scuola
hanno attivato un percorso teatrale che coinvolge proprio gli alunni
di scenografia e questo è unico.
Perché l’hanno tanto colpita i lavori dei
ragazzi del corso di scenografia del liceo Preziosissimo Sangue?
Mi hanno stupita. Non mi aspettavo tanta creatività dai giovani. Le
ragazze hanno lavorato nella realizzazione di una scenografia tratta da “Il carro a sei ruote” con un
contaminazione multimediale
dando vita a delle scatole che creavano suggestioni visive. Ogni ragazza ha sviluppato in maniera
autonoma il tema, realizzando anche dei costumi anche molto interessanti.
Cosa l’ha più colpita?
Un abito con spalline sottili quasi
sospeso in aria. Semplice ma denso di poesia. Ma questo è solo uno
dei tanti lavori ognuno davvero
speciale.
Cosa pensa della performance che ha
coinvolto i ragazzi?
Hanno elaborato il testo in chiave
circense non banale. Una sorta di
ibrido tra il circo e il mimo, e questo grazie al sapiente lavoro dei
docenti. Un percorso realizzato in
maniera ragionata, non banale, in
cui le ragazze raccontavano una
storia. Non mi aspettavo tanta
Alcune delle partecipanti
Al Belvedere
Equal pay day
con Fidapa
Modoetia
bravura da parte loro e quel che
sono stati in grado di fare è stato
stupefacente.
L’arte cos’è?
Mi deve stupire. Deve far scaturire
emozioni vere. Mi piace vivere la
scuola, un liceo artistico mi offre
la possibilità di vedere, da un punto di vista diverso, come i giovani
si approcciano a questa realtà. I ragazzi hanno la capacità di rappresentare con semplicità delle cose
molto interessanti e questo mi piace.
Quando la rivedremo sullo schermo?
Ho finito di girare due serie per la
televisione e sto lavorando per il
cinema. È un periodo molto intenso, ho la fortuna di fare un bellissimo lavoro e spero che anche i giovani possano essere così fortunati.
Certo quelli della mia generazione
stanno vivendo una fase di transizione, nel futuro non so cosa li
aspetterà, di certo dovranno essere in grado di inventarsi una professione e reinventarsi spesso. Il
mito del posto fisso ormai è tra-
«
L’attrice Francesca Cavallin abita a Monza da alcuni anni
«Sono davvero colpita,
non mi aspettavo tanta
creatività nei ragazzi:
l’arte deve stupire,
creare emozioni vere»
montato. Ogni volto che li osservo
mi chiedo chissà cosa faranno da
grandi però credo che sia fondamentale sostenerli e osservarli
sempre, avere uno sguardo su di
loro è importante. Spero che anche
i cittadini di Muggiò, dove i ragazzi
porteranno questa performance
nei prossimo giorni, restino colpiti
e stupiti come è capitato a me.
IL PROGETTO Dall’iniziativa della Casa della poesia con la San Pietro
I Poeti fuori strada diventano libro
Ecco i versi che aiutano a guarire
Complice anche
Giuseppe Masera:
«Vogliamo documentare
scientificamente l’efficacia
terapeutica dei versi»
di Sarah Valtolina
È diventato un libro di fotografie e di parole, di emozioni e
sguardi, il progetto Poeti fuori
strada, promosso dalla Casa della
poesia di Monza, realizzato con
alcuni degli ospiti della residenza
San Pietro. Un’iniziativa già sperimentata con successo tra i
bambini ricoverati all’ospedale
San Gerardo, nata per volontà di
Giuseppe Masera, pediatra emato
– oncologo, e che si collega al lavoro rivoluzionario intrapreso in
Nicaragua da Ernesto Cardenal,
prete poeta del Governo sandinista, che diede il via alla creazione
di laboratori di poesia nei primi
anni Ottanta. «Per Cardenal in
ciascun essere umano esiste un
poeta potenziale in grado di
esprimersi servendosi del verso
libero – spiega Antonetta Carrabs, presidente della Casa della
poesia – e la poesia concorre alla
La presentazione del volume nato dal progetto
resilienza. Questo lo abbiamo
sperimentato settimanalmente
con i poeti fuori strada della residenza San Pietro, ospiti che si sono messi in gioco, poeti che hanno dagli 80 ai 90 anni, che hanno
saputo raccontare le proprie
emozioni, ansie e paure attraverso la poesia, superando così grazie ai versi liberi, la solitudine
che cresce in questo che definisco luogo d’attesa».
Tra i poeti facilitatori, artisti
che hanno affiancato gli anziani
durante il laboratori di poesia,
c’erano l’attrice Paola Perfetti, Iride Enza Funari, poetessa e scrit-
trice e Antonetta Carrabs. A immortalare con eleganza e bellezza gli incontri è stata Francesca
Ripamonti, autrice della mostra
fotografica con i ritratti dei poeti
fuori strada, allestita negli spazi
della San Pietro. «Quello che abbiamo fatto qui con questi anziani può diventare un’esperienza
esportabile in altri contesti – ha
aggiunto Masera -. Io sono convinto dell’efficacia terapeutica
della poesia, capace di promuovere il benessere delle persone.
Ed è nostra intenzione documentare scientificamente questi risultati». 1
Serve ancora, oggi più che
mai, una giornata come quella
promossa dalla sezione Modoetia Corona ferrea della Fidapa
Bpw Italy, dedicata al divario retributivo che caratterizza i compensi dei lavoratori e delle lavoratrici. Un momento di riflessione, un convegno che si è svolto
nei giorni scorsi negli spazi
esclusivi del Belvedere della Villa reale, dal titolo “Empowerment femminile e sviluppo sostenibile”.
Un’iniziativa che parte da
lontano e che arriva dagli Stati
Uniti dove già nel 1988 le americane della Business and professional women hanno dato vita
alla “Campagna delle borse rosse”, per portare all’attenzione
dei media e dell’opinione pubblica l’evidente e vergognoso divario salariare tra uomo e donna
impegnati nelle medesime mansioni lavorative. Una campagna
di sensibilizzazione che vent’anni dopo è arrivata anche in Europa, prima in Germania e poi negli altri paesi dell’Unione europea. E proprio nel 2008 è nato
l’Equal pay day, un movimento
d’opinione nato per colmare il
divario retributivo tra i sessi e
che, se applicato, avrebbe ricadute positive sull’intera produttività.
«Colmare questo divario retributivo tra i generi rende l’economia più redditizia nel suo
complesso e contribuisce a creare una società più equa dove le
donne, valorizzando le loro competenze, vedono migliorare la
loro indipendenza economica»,
hanno spiegato gli durante gli
interventi del convegno. Ricco e
nutrito il tavolo dei relatori: da
Mina Pirovano, presidente del
Comitato imprenditoriale femminile della Camera di commercio di Monza a Elena Centemero,
presidente della Commissione
per la parità, da Laura Cesana,
responsabile dell’Ufficio studi di
Assolombarda a Rita Pinzani
presidente dell’ordine degli avvocati di Monza, oltre ai vertici
nazionali di Fidapa. Un’iniziativa patrocinata da Camera e Senato, con l’alto patronato del
presidente della Regione con il
Comune di Monza, Assolombarda, Camera di commercio e l’orS.Val.
dine degli avvocati. 1