la citta` dei diritti umani

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la citta` dei diritti umani
LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI
Centro Ashoka
Comitato per l’educazione
alla Pace e ai Diritti Umani
Via Mariti, 2
50100 Firenze
La mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI è un’esperienza
educativa multimediale, un percorso che porta a comprendere le esigenze e le emergenze che hanno motivato la necessità di formulare una base comune di diritti
a tutti gli esseri umani.
Una comprensione che deriva dall’interazione dei visitatori con la realtà di violazione dei diritti umani via via
presentate in modo da far “vivere” loro la mostra in
prima persona. Una comprensione utile a far nascere la
consapevolezza che anche il singolo può essere protagonista del cambiamento e suscitare così il desiderio e
la decisione di “fare qualcosa”.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del “piano d’azione
per l’educazione ai Diritti Umani e alla democrazia”
adottato nel 1993 dall’UNESCO e del Decennio dell’ONU
per l’educazione ai diritti umani (1995/2004), adottato
anche dal Governo italiano nell’ambito di un Piano
d’Azione Nazionale.
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DESTINATARI
I principali destinatari della mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI sono gli studenti delle scuole medie inferiori e
superiori e più in generale i giovani, le generazioni alle
quali è naturalmente affidato il compito di costruire un
futuro di rispetto per i diritti umani e la dignità della
vita.
Adolescenti e preadolescenti potranno approfondire
ogni aspetto della mostra e comprenderne tutti i livelli di lettura e di fruizione. Anche i bambini, soprattutto le classi del secondo ciclo della scuola elementare,
non troveranno nulla che possa turbarli o che sia per
loro difficile capire.
Il pubblico adulto troverà nella mostra LA CITTA’ DEI
DIRITTI UMANI ampi motivi di interesse e di coinvolgimento.
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COMITATO SCIENTIFICO
Il progetto, i testi, l’organizzazione delle singole sezioni e dei
singoli pannelli sono stati sottoposti al parere di un gruppo
multidisciplinare di esperti di fama internazionale che si
rende garante del rigore scientifico e metodologico e dell’attualità dei contenuti della mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI.
Philip ALSTON
Professore di Diritto Internazionale
Istituto Universitario Europeo di Firenze
Università di New York
Piero BERTOLINI
Professore ordinario di Pedagogia Generale
Università di Bologna
Giuseppe CATALDI
Professore straordinario di Organizzazione Internazionale
Direttore dell’Istituto per lo studio comparato sulle garanzie dei diritti fondamentali
Istituto Universitario Orientale di Napoli
Giorgio GALLO
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Professore ordinario di informatica
Direttore del Centro Interdipartimentale Scienze per la Pace (CISP)
Università di Pisa
Maria Immacolata MACIOTI
Professore associato di Istituzioni di sociologia e sociologia delle
religioni
Direttore del corso di perfezionamento in “Movimenti e istanze religiose”
Università di Roma “La Sapienza”
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Maurizio MORI
Docente di Bioetica
Socio fondatore e Segretario della Consulta di Bioetica di Milano
Università di Pisa
Antonio PAPISCA
Professore ordinario di Relazioni internazionali
Direttore del
Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi sui diritti della persona e dei popoli
Università di Padova
Giuliano PONTARA
Professore emerito di Filosofia Pratica
Presidente del comitato scientifico Università internazionale delle istituzioni dei popoli
per la pace
Università di Stoccolma
Università della Pace di Rovereto
Giovanni SALIO
Presidente Centro Studi Domenico Sereno Regis di Torino
Maria Rita SAULLE
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Professore ordinario di Diritto Internazionale
Rappresentante italiana all’UNESCO nel settore diritti umani e
comunicazione
Università di Roma “La Sapienza”
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IMPOSTAZIONE METODOLOGICA
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La mostra segue una logica di tipo ipertestuale in cui i contenuti emergono dalla narrazione di biografie.
Partire dal singolo, dall’esperienza, in particolare dalle vicende di persone comuni, costituisce un approccio alternativo
alla nozione di diritti umani coerente con il paradigma scientifico contemporaneo e con l’impostazione educativa della
Soka Gakkai.
L’impianto metodologico della mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI
UMANI intende rovesciare quelle visioni didattico/didascaliche
che presentano una nozione astratta di diritto, strutturata
secondo una logica ipotetico-deduttiva, dove a dimostrazione di una tesi vengono applicati volta a volta esempi, immagini di contorno e dati statistici. La dimensione della narrazione e la sua portata didattica diventano invece un punto
cardine per introdurre ogni diritto o insieme di diritti e mettere in luce la lotta di persone comuni che hanno realizzato
grandi cambiamenti.
Questo elemento narrativo e interattivo viene poi arricchito
dalla presenza di animatori che hanno frequentato un corso
apposito di formazione alla mostra e che assistono la visita
di ogni gruppo-classe così come di ogni visitatore che lo
desideri.
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LA METAFORA DELLA CITTA’
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I temi sono sviluppati in sei aree tematiche più una sezione
introduttiva e una conclusiva, collocate all’interno di uno
sfondo narrativo comune, una metafora che consente al visitatore di costruire i collegamenti e i nessi fra i vari temi.
La metafora è una città fantastica e senza tempo: è il luogo
della comunità, il luogo in cui i singoli, le famiglie, i gruppi
umani interagiscono, si scontrano, si danno regole, è l’unità
di base in cui si riflette la società globale e da cui può emergere una civiltà umana. La città è così il cantiere in cui i diritti umani possono essere osservati nelle loro applicazioni quotidiane e non nella loro formulazione astratta. Le aree tematiche corrispondono ai luoghi fisici della città immersa in
un’atmosfera irreale dove prendono corpo le sensazioni, le
emozioni, le suggestioni evocative e simboliche. L’accesso
alla mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI avviene attraverso
un’immaginaria frontiera che conduce all’area Rifugiati dove
ogni visitatore diventa idealmente un ‘profugo’. La visita prosegue poi secondo percorsi liberi. Comune a tutti è l’uscita
attraverso la sezione Municipio dove vengono lanciate le
nuove sfide per i diritti umani del XXI secolo e dove, traendo
l’esempio da una galleria di famosi promotori dei diritti umani
e da persone comuni impegnate su questi temi, si stimola il
visitatore, soprattutto le nuove generazioni, a un’azione in
prima persona.
L’esperienza della visita alla mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI
UMANI, che mette in scena gli aspetti positivi e quelli negativi, gli abusi e le realizzazioni, costituisce un viaggio educativo che porta alla presa di coscienza dell’importanza non
solo di capire ma anche di fare.
LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI non è la città dell’utopia dei diritti irrealizzati, ma i suoi edifici e le sue strade sono le tappe di
un percorso formativo per conoscere e vivere i diritti di tutti.
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AREE TEMATICHE
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Ogni area tematica è contraddistinta da un problema, un
bisogno, un’emergenza e, per converso, dal diritto o gruppo di diritti che risponde a quel bisogno negato:
I RIFUGIATI (La frontiera)
Chi sono e quanti sono i rifugiati nel mondo, quali sono i
loro diritti e le difficoltà che incontrano nell’applicarli.
Come si “smette” di essere rifugiati. Chi si impegna per
loro.
GUERRA (La casa bombardata)
Guerre vecchie e nuove e i loro devastanti effetti sulla
popolazione e sull’ambiente. Il contributo della scienza e
della tecnologia alla guerra e alla pace. I percorsi possibili di educazione alla pace e di gestione del conflitto.
PENA DI MORTE (Il carcere)
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La pena di morte come espressione massima della soppressione del diritto alla vita ma anche la tortura e le inumane
condizioni carcerarie.
POVERTA’ (La bidonville)
Cos’è la povertà, dov’è e come si combatte. Lo sviluppo
economico e sociale come diritto e le diseguaglianze fra
il nord e il sud del mondo. Lavoro, disoccupazione e diritti.
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DISCRIMINAZIONE (Il porto)
La necessità del dialogo interculturale come sintesi del
diritto all’uguaglianza e del diritto alla differenza (a tutte
le differenze) attraverso storie di marginalità, discriminazione, omologazione.
INFANZIA (La strada)
La convenzione sui diritti dell’infanzia come chiave di lettura per le emergenze dell’infanzia nel mondo: il lavoro
minorile, gli effetti della guerra, i bambini di strada,
effetti dell’AIDS. Ma anche come risorsa per garantire il
diritto a vivere, crescere, partecipare.
CONCLUSIONI (Il Municipio)
Le nuove sfide dell’umanità globale, lo sviluppo sostenibile nell’ambiente, nell’economia, nello sviluppo umano.
La Carta della Terra come prospettiva concreta e la necessità di diventare costruttori di pace.
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ORGANIZZAZIONE
DELLE AREE TEMATICHE
Multimedialità
La mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI utilizza in ogni
sezione diversi supporti mediali:
• Il testo
• La scenografia
• Le immagini
• Le luci
• I video
• La voce
• I suoni
I linguaggi
Questi differenti supporti sono integrati in modo
coerente lungo tutto l’arco della visita. Le stimolazioni
generate si ricompongono, suscitando complessivamente una sensazione di disagio, una di partecipazione, una
di aspettativa, una di desiderio di contribuire allo sviluppo dei diritti umani.
Gli animatori
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La visita della mostra può essere assistita con il contributo di volontari formati. La presenza degli animatori
costituisce uno degli elementi caratterizzanti del viaggio nella città dei diritti. In loro si troverà l’elemento
umano imprescindibile per moltiplicare le suggestioni e
dare maggiore forza evocativa agli elementi testuali,
grafici e strutturali.
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La scenografia
L’organizzazione dello spazio scenografico è affidata principalmente alla capacità suggestiva della luce che illumina in
maniera differente le varie zone della città enfatizzando di
volta in volta gli elementi che caratterizzano il luogo scelto
a simbolo di quel nucleo tematico.
Per rafforzare alcuni concetti si usano anche altri elementi scenografici come per esempio un gioco di luci e specchi nell’area conclusiva per simboleggiare l’identificazione
tra i promotori dei diritti umani e i visitatori.
Il progetto grafico
Il progetto e la realizzazione grafica dei pannelli mettono
in evidenza le diverse valenze dei testi che possono essere più evocativi o più informativi, la scelta cromatica di
prevalente bianco e nero per trasmettere un elemento di
drammaticità e per dare lo stesso peso alle diverse violazioni dei diritti, con una identificazione cromatica caratterizzante per ogni sezione.
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L’allestimento
La mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI consiste di circa ottanta pannelli autoportanti di formato 120 x 240 cm, più sei
totem trifacciali che introducono ciascuna sezione e che
includono anche un monitor con un filmato di una storia
vissuta, emblematica per la rappresentazione della lotta
per il diritto violato.
La mostra LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI ha anche un carattere
di modularità che permette di adattarne le dimensioni in
base a diverse tipologie di spazio espositivo.
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GLI ORGANIZZATORI
L'istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, con
sede a Firenze e riconosciuto come ente religioso, è, insieme all’UBI (Unione buddhista
italiana), una delle due grandi organizzazioni
buddiste presenti nel nostro Paese. L’Istituto
svolge la sua attività sociale soprattutto nella
promozione dei diritti umani. In qualità di
organizzazione non-governativa partecipa in
via continuativa alle riunioni tra le ONG operanti nel campo dei diritti umani e la
Commissione per i Diritti Umani della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Partecipa alle
periodiche riunioni tra le altre ONG organizzate dal Comitato interministeriale per i Diritti
Umani del Ministero degli Affari.
L'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai aderisce alla Soka Gakkai Internazionale che, nel
1981, è entrata a far parte dell'ONU come organizzazione non governativa (ONG) con potere
consultivo presso l'Ecosoc. Inoltre fa parte
della Federazione Mondiale delle Associazioni
delle Nazioni Unite (Wfuna), in qualità di
"membro associato internazionale". Attivo fin
dal 1946 il Wfuna conta 77 associazioni membro, non-governative, attive sul fronte dell'applicazione dei princìpi della "Carta" delle
Nazioni Unite e della sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle attività dell'ONU e delle
Agenzie collegate.
La Soka Gakkai Internazionale, presieduta da
Daisaku Ikeda (di cui alleghiamo un breve profilo biografico), basa tutte le sue attività su
tre obiettivi fondamentali: pace, cultura e
educazione.
In linea con questi tre obiettivi, L’Istituto
Buddista Italiano Soka Gakkai si occupa dello
sviluppo e dell’organizzazione di iniziative con
carattere educativo come la mostra sui diritti
umani e il Forum di discussione sulla Carta
della Terra.
Tra le iniziative più recenti sono da ricordare:
• Mostra Verso un secolo di Umanità: I diritti
umani nel mondo contemporaneo allestita in
dieci città italiane con oltre 170.000 visitatori, di cui il 70% giovani in età scolare. La
mostra è stata l’occasione per un proficuo
scambio con le scuole e gli enti locali proseguito poi in diverse attività collaterali organizzate dall’Istituto: cicli di conferenze,
incontri, dibattiti, laboratori con i ragazzi e
soprattutto forum di discussione preparati in
classe con il supporto di insegnanti-animatori
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e sviluppati in incontri pubblici di discussione
aperta sulla Carta della Terra e altri temi di
attualità legati alla pace e ai diritti umani,
con la collaborazione del Centro Psico-pedagogico per la Pace di Piacenza.
• Partecipazione alla moratoria della Pena di
morte promossa dalla Comunità di Sant’Egidio
con l’organizzazione di conferenze sul tema e
la raccolta in Italia di 700.000 firme (cifra
relativa al luglio 2001).
• Organizzazione del Festival culturale dei giovani per la pace (Milano, teatro Lirico, giugno
1994), il cui incasso è stato devoluto a sostegno delle attività del CIR (Consiglio italiano
per i rifugiati).
• Nell’ambito delle iniziative volte a sostenere il decennio dedicato dalle Nazioni Unite
all’educazione ai diritti umani, l’Istituto ha
promosso e sponsorizzato presso le principali
università italiane una serie di conferenze
intitolate La geopolitica del XXI secolo: il lavoro per la pace di Johan Galtung (fondatore
dell’Istituto di ricerca sulla pace di Oslo).
• Ciclo di conferenze sui diritti umani, in collaborazione con università italiane. I testi
sono stati raccolti nel libro Educare alla pace
(Esperia Edizioni, Milano, 1998).
• Organizzazione di manifestazioni pubbliche
in occasione della celebrazione del 50esimo
anniversario della "Dichiarazione Universale
dei diritti umani" a Milano (in collaborazione
con Amnesty International e Unicef, tra le
altre), a Bologna (in collaborazione con la
Regione Emilia Romagna per la consegna del
passaporto europeo contro il razzismo) e a
Torino (in collaborazione con l’Associazione
Italia-Tibet).
• Ciclo di conferenze nel Centro culturale di
Firenze dal titolo: I valori umani nella città del
terzo millennio, con il patrocinio del Comune.
• Elaborazione, promozione, raccolta di firme,
presentazione e approvazione in Campania
della Legge regionale di iniziativa popolare (7
aprile 2000 n°12) per la “Promozione e diffusione di una cultura dell’educazione alla pace
e ai diritti umani”.
Il Centro Ashoka: L’Istituto ha promosso la formazione di un Comitato (il Centro Ashoka) a cui
affidare l’organizzazione materiale di tutte le
iniziative a favore dell’educazione alla pace e ai
diritti umani. Ashoka, il nome del Comitato,
deriva da quello di un grande re indiano (268232 a.C.) della dinastia Maurya che rifiutò la
guerra e stabilì un regno basato sulla pace e il
rispetto di tutti gli esseri viventi.
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Daisaku Ikeda – filosofo e saggista – è un nel 1975, la Soka Gakkai Internazionale.
uomo di pace che pratica da oltre 50 anni il
Buddismo di Nichiren Daishonin.
N. Radhakrishnan, il Presidente della Gandhi
Smriti, lo ha definito il “Gandhi vivente”. Da
41 anni è alla guida della Soka Gakkai
Internazionale, una delle più grandi e attive
organizzazioni buddiste del mondo (più di 12
milioni di aderenti in 177 paesi del mondo).
Nato a Tokyo il 2 gennaio 1928, sperimentò e
testimoniò personalmente gli orrori di una
nazione in guerra e della devastazione atomica. La consapevolezza maturata durante il
conflitto mondiale, lo portò a scegliere il pacifismo prima e il Buddismo poi come elementi
fondamentali per la realizzazione di una società armoniosa e senza guerre. Nel 1947 divenne membro della Soka Gakkai (lett. Società per
la creazione di valore), un’organizzazione buddista fondata dal pedagogista Tsunesaburo
Makiguchi che si oppose fermamente al governo militarista giapponese.
Makiguchi fu arrestato per le sue idee pacifiste e morì in carcere. Il suo discepolo – Josei
Toda – sopravvisse e ricostruì la Soka Gakkai
nell’immediato dopoguerra. Ne divenne anche
il secondo presidente.
Dopo la scomparsa di Toda, nel 1960 la presidenza fu assunta da Daisaku Ikeda che fondò,
Le sue attività per la Pace
La pace, nella concezione di Ikeda, non è la
semplice assenza di guerra: è una condizione
nella quale la dignità e i diritti fondamentali
di tutti gli esseri viventi sono rispettati e
nella quale ognuno ha l’opportunità di manifestare pienamente le sue qualità uniche e
irripetibili.
Nel 1957 Josei Toda – durante una grande
riunione di giovani – considerato che l’olocausto nucleare di Hiroshima e Nagasaki non
aveva insegnato nulla all’umanità, denunciò
duramente la presenza e l’uso delle armi
nucleari e chiese ai giovani di tutto il mondo
di portare avanti questa battaglia nel futuro.
Da quel momento in poi Ikeda si è impegnato
nella creazione di un mondo libero dalla
minaccia del nucleare, della guerra e di ogni
altro tipo di violenza. Questo è il messaggio
fondamentale che egli ha portato e sta portando avanti nel mondo a nome del suo maestro Toda.
Nel 1968 Ikeda propose la normalizzazione
delle relazioni diplomatiche fra Giappone e
Cina nel quadro di un processo di pacificazione del continente asiatico. Nel 1974 incontrò
Zhou Enlai iniziando così un’epoca di collabo13
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razione e scambi tra Soka Gakkai e Istituti
artistici, culturali ed educativi cinesi. La sua
attività di ambasciatore di pace si allargò al
sud-est asiatico: Corea, Cambogia, Thailandia,
Filippine, paesi – questi – dove i giapponesi
avevano perpetrato massacri durante la seconda guerra mondiale. È stato il primo giapponese a ricevere onorificenze da quelle nazioni.
Dagli anni ’70 iniziò a creare ponti di amicizia
con il mondo comunista per cercare di porre
un freno agli armamenti nucleari e alla guerra
fredda. La sua amicizia e collaborazione con il
premio Nobel per la Pace Michail Gorbaciov è
testimoniata nel libro Le nostre vie si incontrano all’orizzonte (Sperling&Kupfer editore).
Nel corso dei suoi viaggi Ikeda ha incontrato
molti degli intellettuali, dei politici, degli
accademici e dei “costruttori di pace” più
importanti del mondo. Tra questi André
Malraux, Norman Cousins, Nelson Mandela,
Linus Pauling, Rosa Parks, Johan Galtung,
Michail Gorbaciov, il brasiliano Austregésilo de
Athayde, uno dei promotori della Dichia-razione Universale dei Diritti Umani; Aurelio
Peccei, il fondatore del Club di Roma; lo scrittore Chingiz Aitmatov, René Huyghe – storico
dell’arte dell’Accademia di Francia – Karan
Singh, John Kenneth Galbraith, Vaclav Havel.
Ma i suoi incontri non si limitano agli opinion
leaders, egli cerca sempre un’occasione per
dialogare anche con i cittadini dei paesi che
visita. Le sue azioni infatti nascono dalla fede
nella capacità delle persone di costruire legami di amicizia e fiducia attraverso culture e
tradizioni, dal rispetto e dalla valorizzazione
della differenza e dalla ferma convinzione che
questo sforzo farà muovere l’ago della bilancia
verso la pace. Per realizzare i suoi scopi, Ikeda
ha fondato istituzioni culturali, scuole, centri
di ricerca per la pace. Tra queste: la Soka
University, L’Istituto di Filosofia Orientale, il
Centro di Ricerca di Boston per il ventunesimo
secolo, l’Istituto Toda per la Pace e la Politica,
il Museo Fuji, l’Associazione musicale Min-on.
Fiducioso nella potenzialità dell’ONU di realizzare gli scopi di pace, di sviluppo e di diritti
umani che si è preposto, Ikeda sta sostenendo
le Nazioni Unite da più di 30 anni. Come
Organizzazione non-governativa (ONG) riconosciuta dall’ONU, la Soka Gakkai ha portato
avanti molte iniziative per i rifugiati e un
ampio programma d’informazione pubblica ed
educazione su temi quali il disarmo, la pace,
l’ambiente, lo sviluppo e i diritti umani. Nel
1983 – come riconoscimento di questi sforzi –
Ikeda ha ricevuto il Premio per la Pace delle
Nazioni Unite.
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ALTRI SUPPORTI ALLA MOSTRA
Sito Internet
Propone la mappa virtuale della mostra LA CITTA’ DEI
DIRITTI UMANI. Si tratta di un sito di servizio al pubblico
con la possibilità di includere informazioni sulle varie
sedi della mostra anche suggerite dalle stesse
Amministrazioni o Enti. Contiene inoltre vari link a siti
di interesse sulle tematiche dei diritti umani.
CD-Rom
Il CD-Rom riprende la mappa virtuale de LA CITTA’ DEI
DIRITTI UMANI e ne propone una visita con molti approfondimenti e rimandi ad altri materiali. Si tratta di un
piano essenziale e complementare alla mostra per prolungarne idealmente la visita soprattutto a scuola.
IL CD-Rom verrà consegnato a ogni insegnante e contiene testi di approfondimento (oltre 600 pagine originali scritte da gruppi di lavoro), documenti, bibliografie
ragionate, materiali didattici e un vero e proprio catalogo della mostra ricostruito in maniera virtuale.
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Passaporto
Consegnato a tutti i visitatori nella sezione Municipio, il
passaporto de LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI è un simbolico
lasciapassare, per ricordare che ognuno può essere protagonista del cambiamento a favore della dignità
umana.
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Catalogo
A tutti i partecipanti sarà consegnato un fascicolo rivolto agli adolescenti (con parti dedicate anche ai più piccoli) che riprende l’organizzazione tematica della mostra
LA CITTA’ DEI DIRITTI UMANI arricchendone gli argomenti
con testimonianze originali scritte da esperti a livello
mondiale. Si tratta di un prezioso volume, giovanile
nella forma e rigoroso nei contenuti che fornisce ulteriori documentazioni, materiali integrativi, riferimenti
alla letteratura e alle biografie dei grandi promotori dei
diritti umani.
Attività collaterali
In prossimità della mostra, sarà possibile organizzare
alcune attività collaterali come forum, seminari, laboratori, tavole rotonde...
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