Italia Oggi - Regione Abruzzo

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Italia Oggi - Regione Abruzzo
GERMANIA
Volkswagen sta stretta
alla cinese Saic
Galli a pag.
Una penna d’oro
calamita i lettori
13
Giardina a pag.
12
A LIONE
Naufraga il progetto
del quartiere di lusso
Galli a pag.
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QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO
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Indagini senza frontiere
Semeta a ItaliaOggi: l’Ue vuole scambi automatici di informazioni
contro centri offshore, segreto bancario ed elusione internazionale
Giornale dei
professionisti
IL
*
*
*
Punto e virgola
Novanta
secondi
per mettere
a fuoco
l’evento
politico
del giorno
Patente auto - Rinno
novi a ostacoli per
cchi ha problemi
d
di vista e diabette. In Gazzetta il
d
decreto del minist
stero dei trasporti
Santi a pag. 28
S
Agenzia delle entrate - Pianificazione delle spese al via.
Come evitare redditometro e
indagini finanziarie
Tozzi a pag. 31
Scambio automatico di informazioni
sia all’interno che all’esterno dell’Europa. È la ricetta per combattere l’evasione
internazionale secondo il commissario
Ue al Fisco, Algirdas Semeta. Al termine di un anno impegnativo nella lotta
ai centri offshore, al segreto bancario
e all’elusione transnazionale, Semeta
indica a ItaliaOggi le direttive dell’azione futura della Commissione Ue per le
politiche fiscali necessarie, oggi più che
mai, a sostenere una spesa pubblica crescente. Con un occhio sempre aperto su
Svizzera e San Marino.
ELEZIONI COMUNALI
Montezemolo scende
in campo e per
Bologna sponsorizza
Luigi Marino
Pierre de Nolac a pagina 2
Russo a pag. 6
Il lavoratore potrà ricevere la propria attestazione solo
l se d
dispone d
di posta elettronica
l
certificata
f
La malattia viaggia via e-mail
I cittadini lavoratori, pubblici e privati, possono ricevere anche
per posta elettronica certificata (Pec) la propria attestazione di
malattia inviata all’Inps dal medico curante. Il nuovo servizio
è disponibile sul sito internet dell’istituto di previdenza (www.
inps.it) che, nella circolare n. 164 di ieri, spiega le istruzioni operative (allegato alla nota anche un manuale). Per l’attivazione del
nuovo servizio, però, l’Inps riconosce come validi esclusivamente
gli indirizzi di Pec attivati tramite il sito governativo www.postacertificata.gov.it.
Cirioli a pag. 36
Documenti/1 - Il contratto
collettivo per i dipendenti
degli enti previdenziali
Do
Documenti/2 - L’audizzione di Sacconi sulle
casse
www.italiaoggi.it
Troppa pressione sul Campidoglio, per colpa del caso delle
singolari (ma multiple) assunzioni Atac. E troppa voglia da
parte del sindaco di Roma Gianni Alemanno di abbandonare la
politica locale per tornare a occupare un ruolo nazionale, nel
governo di Silvio Berlusconi.
Senza contare che c’è una «riserva della repubblica», Guido
Bertolaso, mandato in pensione troppo presto, da candidare
come successore di Alemanno:
l’ex capo della protezione civile
viene ritenuto l’amministratore
in grado di mettere d’accordo il
Pdl, l’Api di Francesco Rutelli e
l’Udc di Pier Ferdinando Casini.
Tenendo fuori Gianfranco Fini
e Fli, spaccando il terzo polo.
Frontoni a pagina 27
Previdenza - Per l’Adepp
non c’è alcun rischio di commissariamento delle casse.
Anche se alcune non hanno
la sostenibilità chiesta dalla
legge
Marino a pag. 35
Documenti/3 - La
ssentenza della Cassazione sulle aggressioni verbali
Bertolaso si prepara a fare il sindaco di
Roma. Alemanno a entrare nel governo
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l’enciclopedia
delle sneakers
di Foot Locker
Antonio Polito
A
lascia
la direzione
d
del Riformista
Odini a pag. 15
Capisani a pag. 17
DIRITTO
& ROVESCIO
Enrico Rossi, Pd, presidente della Toscana, di fronte al
blocco del traffico causato dalla
neve, se l’è presa con i presidenti
della società Autostrade e delle
Ferrovie dicendo che, se «questo
blocco fosse successo nella Francia di Sarkozy, sarebbero finiti
dal capo del governo che avrebbe
d
cchiesto la loro testa» (Il Riformissta 21-12-10). Rossi non conosce la
Francia, perché se la conoscesse,
F
ssaprebbe che domenica 19 dicembre, siccome cadevano due fiocchi
b
di neve che non restavano a terd
rra, i taxi parigini non sono usciti
dal loro garage. E al De Gaulle,
d
AirFrance, a chi doveva partire
A
domenica sera, garantiva, entro
d
giovedì mattina, il volo di rientro
g
in Italia.
e in più IL SETTIMANALE DEI PROFESSIONISTI DELL’EDILIZIA
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d
da
pag.
p
21
2
2
Mercoledì 29 Dicembre 2010
I COMMENTI
IL CASO DEL GIORNO
LA NOTA POLITICA
Alemanno si prepara a lasciare Roma
per il governo. Bertolaso in Campidoglio
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DI
PIERRE DE NOLAC
Troppa pressione sul Campidoglio, per colpa del caso
delle singolari (ma multiple) assunzioni Atac. E
troppa voglia da parte del
sindaco di Roma Gianni
Alemanno di abbandonare la politica locale per tornare a occupare un ruolo
nazionale, nel governo di
Silvio Berlusconi. Senza
contare che c’è una «riserva della repubblica», Guido
Bertolaso, mandato in pensione troppo presto, pronto
a combattere una nuova
battaglia. Il puzzle capitolino è pronto: Alemanno
chiamato repentinamente
da Berlusconi, con un ministero di prestigio (c’è chi
individua per il primo cittadino la poltrona del dicastero per i beni e le attività
culturali di via del Collegio
Romano occupata da Sandro Bondi), con un’immediata fuga dal colle capitolino. Lo stesso Alemanno
si rende conto della lenta
agonia che sta mettendo
in crisi la sua giunta, con
gli assessori quotidiana-
mente messi al muro dalla
stampa, e non vuole essere
trascinato al fondo del gorgo. E il ragionamento che è
stato fatto nelle stanze del
Pdl è questo: meglio andare
Guido Bertolaso
alle elezioni comunali anticipate, a Roma, piuttosto
che vedere lo sgretolamento
di una giunta guidata da
un uomo come Alemanno
che, tra l’altro, ha lasciato
il presidente della Camera
dei deputati Gianfranco
Fini al suo destino, senza
seguirlo nell’avventura di
Futuro e libertà. Il candidato per la sedia di primo cittadino, poi, c’è già:
Bertolaso, precocemente
mandato ai giardinetti,
viene ritenuto come l’amministratore in grado di
mettere d’accordo il Pdl,
l’Api di Francesco Rutelli
e l’Udc di Pier Ferdinando
Casini. Tenendo fuori proprio Fini, con l’obiettivo di
spaccare il cosiddetto terzo
polo. E ottenendo il plauso
del Vaticano, per la sua
esperienza maturata con
il giubileo del 2000. Una
scelta lungimirante, secondo i berluscones, anche
per le olimpiadi del 2020, e
pure a breve perché Roma
deve rapidamente gestire
che cosa fare dopo la chiusura della discarica di
Malagrotta, per evitare di
ripetere le scene viste nelle
strade di Napoli, otturate
da cumuli di spazzatura.
E Bertolaso alla protezione civile ne ha viste di tutti
i colori…
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Il Cav è sotto assedio
dei suoi e della Consulta
DI
MARCO BERTONCINI
La linea del governo non si
può dire unitaria e chiara.
Il presidente del Consiglio
ostenta una sicurezza che
sconcerta, almeno privatamente, perfino suoi ministri,
oltre che diretti collaboratori.
Questi famosi nuovi «responsabili» molti li vorrebbero
vedere subito, temendo che
si tratti di una sparata propagandistica, di una speranza, di una pressione senza
possibili esiti. Allora, occorre
rivolgersi ad altre fonti di
approvvigionamento parlamentare.
Poiché non si può pensare
a un accordo di grande coalizione, bisogna guardare al
terzo polo. Berlusconi vorrebbe trattare col solo Casini,
ignorando Fini e omettendo
di citare Rutelli e Lombardo: i moschettieri, però, sono
quattro. A danneggiare ogni
(teorica) ipotesi di trattativa
coi finiani giungono gli assalti
alla baionetta dell’accoppiata
Libero+Giornale. A chiudere
le possibili intese con Casini
arrivano i dinieghi di Frattini
e di ex diccì confluiti nel Pdl,
come Pionati, sempre ostili a
riallacciare discorsi con chi
hanno abbandonato.
Ancora, ecco la Lega. Ai
leghisti non importano né
il governo né Berlusconi né
il centro-destra: importa la
Lega. Punto. Di qui, la voglia
di rastrellare seggi su seggi
con nuove elezioni. Di qui,
l’opposizione ad accordi con
l’Udc. Di qui, ancora, le offerte scarsamente appetibili
rivolte da Calderoli al terzo
polo.
Siamo in un coacervo di
posizioni distinte, se non opposte, acuite da insofferenze
politico-personali, come quelle che hanno segnato i botti
di ben due ministre a poche
settimane di distanza. Mentre
governo e maggioranza avrebbero bisogno di robusta unità
interna, sia fra gli uomini, sia
fra i partiti, la forza dominante pare quella centrifuga. Lo
stesso Berlusconi sembra in
difficoltà. Lo dipingono forte,
ma le sue stesse dichiarazioni
paiono celare preoccupazioni.
Sennò, perché mai avrebbe
sparato a zero, anticipatamente, sui giudici costituzionali?
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L’ANALISI
IL PUNTO
Sono i giornali a dettare
l’agenda della politica
Inutile fare pronostici
per la politica del 2011
P
uò darsi che la
ne sia l’intervista conDI MASSIMO TOSTI
Premiata ditta
cessa dal direttore del
abbia voluto sotSecolo, Flavia Perina,
tolineare la nuova condizione
all’Unità. Uno sproposito: nessuno
di assoluta indipendenza conquistata
avrebbe mai ipotizzato che potesse acinsieme con il pacchetto azionario di
cadere qualcosa del genere ai tempi in
minoranza (ma con il controllo pieno
cui Mario Alicata o Maurizio Ferrara (ai
del prodotto) di Libero. Certo è che nel
tempi di Togliatti e Longo) dirigevano il
Popolo della libertà lo scoop di Mauriquotidiano del Partito comunista, e Cezio Belpietro ha avuto lo stesso indice
sco Giulio Baghino, Giorgio Almirante e
di gradimento della campagna 2009
Arturo Michelini si avvicendavano alla
di Repubblica contro il premier per le
direzione del Secolo.
notti calienti di palazzo Grazioli. La doUna spiegazione di quel che sta acmanda che i berlusconiani si pongono è
cadendo risiede anche nel peso enorme
quella tradizionale degli esperti in dieche i media in generale (la Tv, internet,
trologia: Cui prodest? A chi giova aver
ma anche i giornali) hanno acquisito in
riportato alla ribalta
questi ultimi anni, come
ccompensazione della
l’avversario Gianfranco
d
Fini nel momento in cui
debolezza della politica.
Feltri-Belpietro
D
la sua posizione appare
Da Porta a porta ad Anriaprono
le
danze
n
molto fragile? Che senso
nozero, da Feltri a Ezio
su
Fini
M
ha pubblicare notizie priMauro (ma Repubblica
d
ve del dovuto riscontro? I
dai tempi di Scalfari si
eera conquistata un ruolo
finiani si sono affrettati a
politico di guid
evocare il «metodo Boffo», che tuttavia
guida della sinistra), sono i
prese le mosse da un atto giudiziario,
mezzi di comunicazione a dettare spesso
mentre in questo caso l’intervento delle
l’agenda del Palazzo. Un fenomeno che
procure è successivo alle voci raccolte
si verifica da tempi remotissimi negli
dal direttore di Libero. Ben diverso fu
Stati Uniti, dove il giornalismo ricopre
anche il profilo della campagna estiva
ufficialmente il ruolo di quarto potere,
di Feltri sulla casa d Montecarlo. Lì
perché il parlamento non ha i poteri
c’erano foto, testimonianze, documenti.
ispettivi delle nostre camere, mancanQui, almeno fino ad ora, c’è parecchio
do lo strumento delle interrogazioni e
fumo e neppure l’odore dell’arrosto. Le
delle mozioni. Non solo: Oltreoceano
accuse senza il sostegno di una pronon esiste l’ordine dei giornalisti, e la
va, o di un indizio rilevante, finiscono
magistratura raramente si intromette
inevitabilmente per aiutare la vittima
nella politica. Gli unici giudici, negli
designata, creando un clima di sponStates, sono gli elettori e i lettori.
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tanea solidarietà in suo favore. Prova
L’
avvenimento
potrà fare solo col conDI SERGIO SOAVE
politico italiano
senso del centro-destra,
più rilevante
che mantiene un’impodell’anno è stata, senza dubstazione bipolare. Se si arriverà alle
bio, la rottura tra Silvio Berlusconi e
elezioni amministrative di primaveGianfranco Fini, avvenuta all’indomani
ra, con l’elezione dei sindaci di molte
di un successo elettorale ottenuto dal
grandi città, da Milano a Napoli a ToriPopolo della libertà nelle consultazioni
no a Bologna con un quadro di governo
regionali, nonostante le difficoltà cauimmutato, lì ci sarà una prima verifica
sate da una serie di pasticci che aveeffettiva dei rapporti di forza tra le covano caratterizzato la presentazione
alizioni e al loro interno, dalla quale
delle candidature. A causa di questa
si potrà trarre qualche indicazione
lacerazione la legislatura, che sembraper l’evoluzione politica successiva.
va avviata a una seconda parte senza
Vale anche in questo caso l’esigenza
scosse, si è invece avviata per un sentiedi non trarre conclusioni affrettate,
ro arduo che rischia di condurre a una
come quella che aveva portato tutti,
conclusione anticipata.
compreso chi scrive, a
p
Da questa clamorosa
pronosticare una fase
d
spaccatura di una fordi stabilità dopo la vitNel
2010
smentite
ttoria del centro-destra
mazione politica recente
tutte
le
previsioni
a
ma di successo (oltre che
alle amministrative
più ragionevoli
d
dalle difficoltà di amalgadella scorsa primaverra. Peraltro la vicenda
ma perduranti nell’altro
p
partito di raccolta, il Pd)
politica non si esauriclusione che
sce nelle relazioni
relazi
molti hanno tratto la conclusione
tra i partiti. Avvel’assetto bipolare del sistema politico
nimenti importanti, come ad esempio
italiano ha ormai esaurito il suo percorla conclusione della vicenda Fiat o il
so. Si tratta di una ipotesi ragionevole
modo in cui si uscirà dalla fase di crisi
ma solo di un’ipotesi. Il centro-destra
finanziaria internazionale, influenzeha retto alla sfida di mozioni di sfiducia
ranno la politica, creando fronti che
possono passare anche all’interno del
che erano annunciate come maggioriperimetro delle forze politiche. Il protarie alla Camera, il che consente alla
maggioranza, seppure ridottissima, di
nostico per l’anno nuovo, dunque, è che
non si possono fare pronostici, il che
provare a reggere oppure di provocare
naturalmente può apparire deludenuna verifica elettorale, che in forza del
te, ma è sempre meglio che affidarsi
meccanismo elettorale, continuerà a
a previsioni infondate che sono solo la
mantenere una configurazione bipotraduzione di aspirazioni o di timori.
lare. Il che significa che un’eventua© Riproduzione riservata
le correzione della legge elettorale si
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Dicem
Mercoledì 29 Dicembre
2010
PRIMO PIANO
3
La smentita di Cassese e le precisazioni di Capotosti rafforzano le anticipazioni sulla sentenza
Legittimo impedimento, è bagarre
Di Pietro: se verrà rigettato dalla Consulta sarà referendum
DI
FRANCO ADRIANO
n attesa della riunione della
Consulta per decidere sul legittimo impedimento, decisione che potrebbe determinare la
sorte della legislatura in relazione
ai processi del premier, si è già scatenata la bagarre. Le indicrezioni
pubblicate nei giorni scorsi, infatti, dicono che si starebbe andando
verso una sentenza interpretativa
di rigetto del ricorso della corte
d’appello di Milano (che contesta
le modalità con le quali Silvio
Berlusconi si sarebbe sottratto
alle udienze del processo Mills).
Di conseguenza a Palazzo Chigi
si sarebbe già pronti a rispondere sollevando davanti ai
tribunali il conflitto tra
poteri dello Stato. Ad
accendere gli animi
in particolare è stata
l’anticipazione del
quotidiano La Stampa, che dava per ormai
presa la decisione del
relatore della causa,
Sabino Cassese, che
addirittura avrebbe già
inviato ad ognuno dei giudici supremi la bozza via
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I
e-mail con le sue determinazioni.
Una circostanza smentita da Cassese che invierà la memoria dopo
il 3 gennaio. Tuttavia, a rafforzare
l’ipotesi che la Corte costituzionale adotterà la via di una sentenza
interpretativa di rigetto sul legittimo impedimento è intervenuto
direttamente il presidente emerito della Consulta, Piero Alberto
Capotosti.
«Verrebbe a
dichiarare
che la norma non
sarebbe
incostituzionale in
Silvio Berlusconi
quanto il testo della legge potrebbe
consentire, a determinate condizioni, la possibilità per il giudice di
merito di valutare l’impedimento
sollevato». Caso per caso, dunque.
Così «l’ultima parola spetterebbe
al giudice che dovrebbe valutare
se il presidente del consiglio oppure se un ministro abbia un impedimento di carattere assoluto,
tale da non consentirgli di essere
presente al processo. Il giudice»,
ha spiegato Capotosti, «potrebbe valutare discrezionalmente
quanto il tipo di impedimento
possa impedire la partecipazione
al dibattito oppure no». Si tratta
di «un sentiero molto stretto», ha
concluso il presidente emerito della Corte costituzionale, «perchè la
Corte non può discostarsi dal testo
della legge. La sua interpretazione
in senso restrittivo o estensivo resta indissolubilmente legata alle
finalità, al contesto e alle parole
usate dal legislatore». Nel caso
del legittimo impedimento l’interpretazione ruoterebbe tutta
attorno ad un verbo, laddove è
scritto che «il giudice sospende
il procedimento in corso». Oggi
significa che lo deve fare automaticamente. Dopo la sentenza
Vignetta di Claudio Cadei
potrebbe essere letto come un
«può sospendere il processo» in
presenza di determinate circostanze valutate dal giudice. La
prova del nove sull’orientamento
della Consulta viene dal comunicato ufficiale dell’Italia dei valori. «Se la sentenza fosse quella
annunciata in questi giorni dai
giornali, chiederemo direttamente ai cittadini di esprimersi
attraverso il referendum abroga-
tivo, che abbiamo promosso raccogliendo oltre mezzo milione di
firme», ha spiegato il portavoce
del movimento di Antonio Di
Pietro, Leoluca Orlando. «In
uno Stato democratico e di diritto», ha continuato, «la Corte costituzionale giudica la legittimità
formale e sostanziale delle leggi
e i cittadini giudicano le leggi e i
legislatori».
© Riproduzione riservata
BELPIETRO & CO PREFERISCONO IL VEROSIMILE ALLA VERITÀ
Cicchitto, Gasparri e Quagliarello (per tutti) si sfilano
Finti attentati e prostitute
non fanno ancora una notizia
Il Pdl non ha gradito
l’attacco al leader Fli
DI
ISHMAEL
Come Charles De Gaulle nell’omonimo
romanzo di Frederick Forsyth, anche
Gianfranco Fini, secondo il direttore
di Libero Maurizio Belpietro,
avrebbe dovuto
avere il suo giorno dello sciacallo.
Non nel centro
di Parigi, dove il
killer assoldato
dall’Oas (militari
di destra con l’idée
fixe dell’Algeria
francese ou la
Maurizio Belpietro
mort) tentava di
colpire il generale.
Fini, più modestamente, doveva essere
colpito ad Andria, Puglia, provincia di
«Bat» (Barletta, Andria e Trani). È lì
che il presidente della camera, si legge
sempre su Libero, avrebbe dovuto recarsi in visita nei prossimi giorni (ma i
futuristi smentiscono indignati una tale
visita, come se Belpietro, oltre a mentire
sull’attentato, cioè sulla storia, mentisse
anche sulla geografia e Andria dunque
neppure esistesse, come Paperopoli e
Sghangri-La). Obiettivo dell’attentato
non doveva essere Fini, spiega Libero,
ma il suo mortale nemico Silvio Berlusconi, sul quale sarebbe stata fatta
ricadere, attraverso insinuazioni e campagne di stampa pilotate, la colpa d’averlo organizzato reclutando il killer tra i
malavitosi locali. Non si capisce nemmeno se l’attentato avrebbe dovuto essere
soltanto dimostrativo («un ferimento»,
minimizza Libero, come i poliziotti dei
telefilm quando dicono a labbra stirate
d’essere stati colpiti «solo di striscio») o
se Fini avrebbe dovuto invece vedersela
brutta se non bruttissima. Sempre in
Francia, ma nella realtà, ci fu un attentato, nel 1959, anche a François
Mitterrand, futuro leader socialista.
Attribuito anch’esso all’Oas, pare che
a organizzarlo fosse stato invece lo
stesso Mitterand per guadagnarsi l’attenzione della stampa. Libero nega di
voler insinuare che anche
Fini, sparito
dalle prime
pagine dopo il
disastro del 14
dicembre, volesse ricorrere
a un espediente analogo, ma
la sensazione è
che Belpietro
Gianfranco Fini
ci abbia fatto
un pensierino.
Stiamo comunque assistendo a una
tempesta su un fatto mai accaduto.
Ormai è la regola per il giornalismo
politico italiano: avere più rispetto e
interesse per il verosimile che per la
verità. Ah, c’è un secondo fattoide: il leader futurista, sempre secondo Libero,
si sarebbe trastullato con una prostituta
modenese pagandola ben 1000 euro. È
una colpa? Non saprei. Bisognerebbe
chiederlo a sua moglie, Elisabetta
Tulliani. Quanto alla prostituta, che
prezzi, signora!
© Riproduzione riservata
DI
G
GIOVANNI GALLI
uai a prestare il fianco alle
polemiche sorte su Libero
dopo l’editoriale del direttore
Maurizio Belpietro sull’ipotetico attentato al presidente della Camera, Gianfranco Fini. I capigruppo
del Pdl di Camera e Senato si sfilano
platealmente dall’attacco del quotidiano dando così la linea ufficiale del
partito. Nascondono la mano dopo aver
lanciato il sasso come lasciano intuire
i finiani? O davvero non hanno gradito quest’operazione? A giudicare dalle
loro parole la bilancia sembrerebbe
pendere verso quest’ultima ipotesi.
«Premesso che il Fli non può dare lezioni di nessun tipo perché ricordiamo
come è stato cavalcato il caso Ruby e altre vicende di gossip, va detto in modo
netto che il dibattito deve rimanere sul
piano politico e non riguardare vicende
personali, siano esse vere o meno, di alcun tipo», ha detto Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. Sì,
perché, è andato oltre Gaetano Quagliariello, vice capogruppo del Pdl al
Senato, «un conto è la polemica politica,
altra cosa le questioni mediatiche e il Pdl
non può pronunciarsi su una rivelazione
giornalistica nella quale non è citata la
fonte. Per questo la vicenda va tenuta
fuori dal dibattito politico».
Intanto, il presidente del gruppo Pdl
al Senato, Maurizio Gasparri, dimostrava che che Fini va piuttosto incalzato politicamente: «Le lettere sono
interessanti, ma contano di più i fatti»,
ha dichiarato a commento della lettera
di alcuni parlamentari finiani al Corriere della Sera che definiscono Fli un
partito laico e non laicista. «La Camera
si pronunci finalmente sul testamento
biologico dopo una interminabile attesa
che tradisce l’impegno del Senato», ha
continuato, «e chi si professa cattolico,
firmando scritti, sconfessi le posizioni di
Fini, che ha boicottato in ogni modo e in
ogni fase il nostro impegno per la vita».
Ma tornando al caso politico sorto
sull’editoriale di Libero, ieri la Procura
Distrettuale di Bari ha aperto un fascicolo sull’ipotetico attentato al presidente della camera nel corso di una
sua futura visita ad Andria. L’ipotesi
di reato alla base dell’inchiesta barese
sarebbe quella di «attentato per finalità terroristiche o di eversione» (art.
280 c.p.), in questo caso si tratterebbe
di «eversione all’ordine democratico» essendo il bersaglio un’alta carica dello
Stato e per questo motivo di competenza
della Procura Distrettuale che in questo caso diventa Antiterrorismo e non
Antimafia.
Va comunque sottolineato che al momento non risulta in programma nessuna visita istituzionale o politica del
presidente Fini nella sesta provincia
pugliese. Secondo quanto trapelato il
procuratore di Bari, Antonio Laudati,
sta lavorando in stretto collegamento
con il procuratore aggiunto di Milano
Armando Spataro il quale ha già sentito Belpietro ed ha trasmesso il verbale
relativo a Bari.
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4
Mercoledì 29 Dicembre 2010
PRIMO PIANO
Il premier offre con una mano ministeri e con l’altra tenta di sottrarre deputati a Casini
Due forni per bruciare Pierferdy
Berlusconi vuole l’Udc nella maggioranza, ma anche no
DI
ANTONIO CALITRI
el gioco del doppio forno
di Silvio Berlusconi
all’allargamento della
maggioranza, tra l’ingresso ufficiale dell’Udc e quello di singoli deputati, rischia
di scottarsi Pier Ferdinando
Casini. Che ora ha capito il gioco e temendo di restare con il
cerino in mano prepara le barricate subito dopo capodanno.
Quello del parallelismo che
sembrava prerogativa del leader centrista, adesso la sta
adottando il premier cercando
di logorare proprio Casini, che
dopo le ultime vicende politiche
di dicembre appare agli occhi
degli elettori tra i più credibili e vincenti della compagnia.
Quasi un padre della patria.
E aspira apertamente a succedere a Berlusconi alla guida
del centrodestra o meglio ancora, a distruggere il giochetto
del bipolarismo e a riportare
le lancette politiche a prima
dell’uragano Tangentopoli. Per
questo Berlusconi ha deciso di
logorarlo. Con la stessa strategia del doppio forno tanto che
avrebbe pure pronunciato ai
suoi una frase del tipo, «chi di
doppio forno ferisce, di doppio
forno perisce».
Fatto sta che dal giorno dopo
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N
del fallito tentativo di Giantrebbe soffiare il posto a tutti
franco Fini di sfiduciare il goe tre e anche al premier se si
verno, Casini si è elevato a leamuove al momento giusto.
der quasi super partes, cercato
Così, seppure abbia assoluto
da destra e sinistra. E lui fermo
bisogno dell’apparentamento e
lì senza cedere un passo mendel puntellamento della magtre da Pier Luigi Bersani al
gioranza, è costretto a giocare
premier fanno anticamera per
su due tavoli. Da una parte
sentirlo. Anche in questi giorni
manda emissari e lui stesso
che si è concesso una piccola
insiste perché l’Udc entri nella
vacanza.
maggioranza. E per questo è diMentre tutti lo cercano e
sposto a convincere Umberto
mentre nel centrosinistra il
Bossi, a offrirgli ministeri di
segretario dei democratici ha
prim’ordine e a far
fatto chiarezza dicendo di voler
passare il quopuntare proprio al matrimonio
ziente famicon il centrista e che Nichi
liare che coVendola e Antonio Di Pietro
stituirebbe la
si adeguino o vadano via, nel
vera vittoria
centrodestra il gioco è complepolitica del
tamente diverso e mira a concentrista.
fondere gli elettori e a logorare
Dall’altra
la credibilità di Casini; o per lo
però insiste
meno a ridimensionarsempre
ne la portata.
diAnche perché il
premier è convinto che, al di là dei
tre candidati che
ha lanciato alla
sua successione (Franco
Frattini,
Mariastella Gelmini
e Angelino
Alfano),
Pier Ferdinando Casini
Casini po-
rettamente o attraversi indiscrezioni, o meglio ancora attraverso i suoi fedelissimi e la
stampa amica, a respingere Casini e ha puntare singolarmente
sui singoli deputati.
A partire dallo stesso Frattini che ieri proprio sul Giornale
ha detto che sarebbe un errore
imbarcare l’Udc, «non dobbiamo offrire loro posti di governo».
Qualcuno ha pensato che teme
un avvicinamento del centrista
a Berlusconi ai suoi danni. Di
fatto il gioco è concordato e visto
che dai centristi non dovrebbe
arrivare nessun’altro singolarmente e senza l’assenso del loro
capo, il discorso è quello di creare un’immagine di Casini che
entra si nella maggioranza quasi con il cappello in mano, per
non farsi svuotare il partito.
E se non entra e si va alle elezioni anticipate, allora l’immagine serve ad attribuire la colpa
all’ostinazione di Casini.
Insomma, una strategia per
lasciargli il cerino in mano. Casini però sembra averlo capito e
sta già preparando una nuova
mossa per l’inizio di gennaio,
per smascherare la strategia
del doppio forno. Strategia
che conosce bene.
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Polverini tifa
Panariello
C’era anche il presidente
della regione Lazio Renata Polverini alla prima di
Giorgio Panariello, l’altra
sera nel romano Auditorium Conciliazione. E
vicino all’ex sindacalista
dell’Ugl è apparso Renato Zero: il cantante, improvvisatosi paparazzo,
ha voluto immortalare il
comico toscano capace,
durante «Panariello non
esiste», di produrre una
divertente imitazione di
Renatino. Ma c’è una cosa
che lega Zero e Panariello alla Polverini: sia le
serate di piazza di Siena
per il cantante che quelle del comico sono state
arricchite dagli spot della
regione Lazio. Si tratta
di «campagne di comunicazione sociale» dedicate
alla sicurezza stradale e
alla prevenzione femminile, che, per merito del
presidente, sono state
utilissime per realizzare
gli eventi artistici.
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LA PRETESA CHE SALLUSTI ATTRIBUISCE A BERLUSCONI, QUELLA DI SCEGLIERE TRA I SUOI FEDELISSIMI, È ECCESSIVA
I leader li nominano gli elettori, non i politici. Neanche il Cav
Il premier ha un bell’indicare Alfano, Frattini o Gelmini come successori. Quei tre non ce la faranno
DI
DIEGO GABUTTI
fatto).
una bella pretesa quella che
Ma essere nominati leader d’un vaAlessandro Sallusti, diretsto schieramento sociale e politico qual
tore unico del Giornale dopo
è il centrodestra italiano è decisamenil ritorno a Libero di Vittote un’altra partita. Berlusconi, che perrio Feltri, attribuisce al Cavaliere:
sonalmente, sotto elezioni, può contarre su milionate e
scegliere il proprio
m
successore tra i
milionate di voti,
Nessuno,
nemmeno
Berluiin realtà non ne
suoi fedelissimi.
sconi con tutti i suoi soldi,
d
Tre di numero:
dispone affatto:
possiede l’arcano potere di
n
Mariastella Gelnon sono voti suoi.
S
mini, Angelino
Sono voti d’opiniotrasformare in divi i suoi
n
Alfano e Franco
ne, almeno in laryesman e le sue yeswomen.
g
Frattini. Nessuga maggioranza,
Francamente è difficile, con
e alimentano le
no glielo impedibuona pace del direttore
ffortune politiche
sce, naturalmente:
unico del Giornale, che mezd
mica viviamo in
dell’opinione che
za Italia possa seriamente
lui incarna. E
Urss, e nemmeno
riconoscersi nella leadership
n
nella Russia di Punon basta condiv
tin, come si diceva
videre l’opinione
di Gelmini, Alfano e Frattini
d
una volta, e siamo
della metà e passsa dell’elettorato,
tutti perfettamencome ha fatto il Cava
te liberi di fare quel che ci pare e piace.
Cavaliere negli ultimi
Possiamo, volendo, anche nominare i
sedici anni, per diventarne l’incarnanostri successori. Ma la pretesa rimane
zione mistica (cioè una specie di tulku,
eccessiva: le leadership, che ai tempi
o lama incarnato: il Bodhisattva, didella prima repubblica s’ereditavano,
ciamo così, del centrodestra italiano).
oggi si conquistano, o ciccia.
A conferire l’ambito mandato mistico
Si può essere nominati direttori
sono in primo, secondo, terzo, quarto
d’un giornale, com’è capitato persino
e quinto luogo le simpatie che per vie
a Sallusti. Si può essere scritturati
ignote ma infallibili riesce a guadanel cast d’un cinepanettone natalizio
gnarsi il politico (quando ci riesce).
(capita alle attricette più negate per
Deve guadagnarsi la fiducia degli
la recitazione) oppure essere invitati
elettori, che non riconoscono a nessuad Annozero nella parte della vittima
no, nemmeno al Dalai Lama defunto o
sacrificale (sei masochista e il gioco è
pensionato, il diritto di trasmettere il
È
anche loro, siamo stati tutti ragazzi,
carisma ai fedelissimi. Nessuno, nemma ve li vedete passarsi uno spinello
meno Berlusconi con tutti i suoi denti
o partecipare a un corteo dietro lo strie tutti i suoi soldi, possiede l’arcano
scione «PS=SS»?
potere di trasformare in divi i suoi yeSono tre perle: le mamme li vorrebsman e le sue yeswomen.
bero come figli, i coetanei come fratelli,
Sono gli elettori, sulla base di conle zie suore come
siderazioni imn
nipotini.
Ma la
perscrutabili, a
Sul
piano
delle
emozioni
fors
sera
del concerto
decidere da chi si
ti, lì dove si gioca il destino
t
tutti
(anche le zie
sentono rappredei leader e il futuro delle
s
suore)
preferiscosentanti, e francan David Bowie
no
mente è difficile,
nazioni, non sono nemmeno
o Mick Jagger.
con buona pace
in gara. Sì, le mamme li vorFunzionava bedel direttore unico
rebbero come fi gli, i coetanei
n
nissimo
anche la
del Giornale, che
come fratelli, le zie suore
p
prima
repubblica,
mezza Italia possa
come
nipotini.
Ma
la
sera
q
quando
l’apparteseriamente riconodel concerto tutti (anche le
n
nenza
ideologica,
scersi nella leaderzie suore) preferiscono David
a
all’epoca
follemenship di Mariastella
t detta «l’ideale»,
te
Gelmini, Angelino
Bowie o Mick Jagger
v
veniva
prima delAlfano e Franco
la bella faccia dei
Frattini. Senza oflle emozioni forti,
leader oggi detti sconsideratamente
sco
fesa, ma sul piano delle
«carismatici». Anzi, la vecchia republì dove si gioca il destino dei leader e
blica, col suo teatrino della politica,
il futuro delle nazioni, non sono nemfunzionava meglio di quella nuova,
meno in gara. Ottime persone, niente
col suo teatrino dell’antipolitica. Ma
da dire, e forse persino bravi ministri.
quei tempi sono definitivamente traIn piedi fino alle ore piccole. Sempre in
scorsi e ai «fedelissimi» non resta che
trincea a cantar le lodi del Cavaliere,
rassegnarsi al destino che li terrà per
un’ospitata televisiva dopo l’altra. Mai
sempre in terza (nemmeno in seconda)
beccati ad assumere parenti nei minifila. Così come nessuno, elettori a parsteri di competenza. Vero, verissimo.
te, ha nominato Berlusconi, nessuno
Ma le rock star della politica hanno
nominerà il suo successore, elettori
tutto un altro appeal. Frattini, Gelmini
sempre a parte.
e Alfano hanno un’aria rassicurante,
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da perfettini. Forse l’avranno fatto
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Dicem
Mercoledì 29 Dicembre
2010
PRIMO PIANO
5
I guai dei due ministri fanno felice il premier. Che potrà offrire all’Udc altre due poltrone
Meglio se vanno via uno alla volta
Con Bondi e Brambilla fuori, più spazio per le manovre del Cav
DI
ANTONIO CALITRI
guai di Sandro Bondi
e di Michela Vittoria
Brambilla fanno doppiamente felice il premier.
Che, trovandosi nella necessità di liberare importanti
poltrone di governo da poter
offrire all’Udc o a chi si farà
avanti per il sostegno della
maggioranza e porterà almeno
una decina di deputati dalla
sua parte, ha bisogno di quei
posti.
Posti che grazie alle dimissioni volontarie e non collegate all’allargamento, gli
permetterebbero di
scansare anche una
crisi parlamentare,
seppur pilotata,
come vorrebbe il
Quirinale in caso
di cambio della
maggioranza o di
copioso rimpasto.
E poi, sia il ministro della cultura che quello del
turismo oggi sarebbero più utili
al premier nella
riorganizzazione del partito e
della macchina
elettorale da tenere pronta per le
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I
Rifiuti, ci pensa
Palazzo Chigi
Palazzo Chigi oggi metterà
in campo le nuove azioni
per far rientrare la crisi dei
rifiuti in Campania. Obiettivo, un accordo tra il sottosegretario Gianni Letta,
il governatore della regione
Campania Stefano Caldoro
e gli altri presidenti delle
province campane, anche
grazie alla presenza di rappresentanti del ministero
dell’Economia. Oltre che
del Capo della Protezione
civile Franco Gabrielli, a
cui risponde l’Unità operativa della struttura stralcio che in teoria dovrebbe
rimanere in Campania per
appena altri due giorni, fino
al 31 dicembre, a meno che
la regione non chieda che
i militari, che nelle ultime ore sono intervenuti a
sgombrare per quanto possibile le strade, prolunghino la loro permanenza. Alla
ripresa dei lavori parlamentari ci sarà poi da definire
la questione del decreto
rifiuti ora all’analisi del
Senato dopo il via libera
da parte di Montecitorio.
Il provvedimento scade
il prossimo 25 gennaio e
non sembrano sussistere i
tempi tecnici per modifiche
dell’ultima ora..
Bartolomeo Scappi
elezioni, nell’eventualità mai
scomparsa che la situazione
possa precipitare. A maggior
ragione, fino a quando incombe la sentenza della Corte Costituzionale sul
legittimo impedimento.
Colpo di
fortuna di
Berlusconi che ha
trovato un
mese di
dicembre
dav-
Sandro Bondi
vero amico e sta riuscendo a guadagnare anche
da quelli che sembrano
inciampi. Qualche osservatore arriva a dire che
i guai dei due ministri,
potrebbero essere partite proprio da qualche
velina uscita da Palazzo
Chigi in direzione della
stampa di opposizione
che ha abboccato.
Certo, le feste dei due
fedelissimi del premier
sono state rovinate ma
anche senza arrivare
a credere a tanta malignità, sicuramente
Berlusconi ha tutta l’intenzione di prendere al
balzo l’occasione piovutagli. Chiedere a Bondi
e Brambilla di fare un passo
indietro per evitare di indebolire il governo, in questa
situazione è molto più facile
di qualche giorno fa. Prima
degli scandali infatti sarebbe
sembrata una bocciatura del
loro operato.
Adesso invece da una parte
serve per il governo e per loro
stessi così che il tutto si dissolva come bolle di sapone.
E poi loro due non verranno
lasciati in mezzo alla strada
ma avranno nuovi compiti
importanti. Tanto che an-
Michela Vittoria Brambilla
che all’opposizione, soprattutto dalle parti di Futuro e
libertà, sembrano aver capito
il gioco e suggeriscono al loro
capo nonché presidente della
camera, Gianfranco Fini di
rallentare la discussione della
mozione di fiducia su Bondi,
proprio per non avvantaggiare
il premier. Già perché a quel
punto Berlusconi potrebbe accelerare le cose e chiedere subito le dimissioni del ministro
per non mettere in difficoltà il
resto del governo.
In questo modo, Berlusconi
si troverebbe subito
una, probabilmente
due poltrone per poter iniziare a ricompensare gli arrivi più
importanti e forse
proprio l’Udc, senza essere costretto a
passare per la crisi.
Cosa che vorrebbero sia i centristi, con
l’obiettivo di entrare
nella maggioranza,
sia il presidente della repubblica Giorgio
Napolitano che nel
breve colloquio post
sfiducia mancata del
14 dicembre, avrebbe
ventilato al premier
quando questi gli ha
parlato dell’intenzione di allargare il suo schieramento. Un rimpasto con la sostituzione di due, tre ministri
più diversi sottosegretari e
una diversa maggioranza, dovrebbe quindi passare per una
nuova fiducia. Ma è risaputo
che Berlusconi non vuole assolutamente questa eventualità.
Meglio andare alla spicciolata
e sostituire i ministri che si
dimettono per cause personali, a uno a uno, limitandosi al
giuramento davanti al presidente della Repubblica.
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La mozione su Pompei vuole solo inguaiare Pdl e Lega. Ma l’immagine di Bondi non aiuta
Sandrino, il poeta sfiduciato perché
succube del cavalier Berlusconi
DI
MARCO BERTONCINI
N
ulla è ancora certo del
destino di Sandro
Bondi, come ministro
per i Beni culturali. Le
previsioni maggioritarie, diremmo anzi largamente maggioritarie, lo danno per dimissionario,
così da evitare lo sgradito appuntamento con la mozione di
sfiducia. Lasciando da parte le
considerazioni numeriche sulla
possibilità che la mozione passi
(con i voti scontati di Pd e di Idv,
ma pure con l’intero terzo polo:
l’esito dipenderebbe da cani sciolti e minoranze linguistiche), cerchiamo di chiederci perché Bondi
patisca una disistima tale da aver
causato la mozione a lui ostile,
strumento non di uso quotidiano.La risposta reale è semplice:
Bondi è un pretesto per inguaiare la maggioranza. Ovviamente
la vicenda pompeiana non ha
rilievo alcuno: non v’è chi non si
renda conto dell’impossibilità di
ragionevolmente addebitare a
un ministro eventuali crolli in
un qualsiasi monumento italiano. In passato crollò il Campanile di Venezia, crollò una torre
medievale a Pavia, perfino si
ipotizzò la tenuta del Cupolone
fiorentino del Brunelleschi, ma a
nessuno venne in mente di tirare
in ballo responsabilità di un ministro in carica. Quel che importa, a Bersani come a Di Pietro, è
sputtanare il governo e umiliare
in prima persona Silvio Berlusconi, del quale Bondi appare
uno dei più fedeli collaboratori,
oltre che numero due dopo di
lui, sia pure in condominio, nel
partito. A Casini, Fini, Rutelli e Lombardo, del pari, poco
importa di Bondi: vogliono segnalare il proprio peso, facendo
rimarcare che senza i loro voti la
maggioranza andrebbe sotto.
Tale, almeno, è la loro speranza. A detrimento di Bondi
giungono, poi, considerazioni non più politiche, bensì
amministrative e personali. La sua conduzione del
ministero è criticata da
molti: si lamenta, essenzialmente, l’abbandono
di responsabilità in favore di vertici burocratici. Basterebbe leggersi i
comunicati del sindacato
Uil dei Beni culturali per
annoverare una lunga serie di attacchi sul piano
schiettamente interno. Si aggiunga l’immagine, magari solo
in parte vera, ma diffusa, del ministro preda dei tagli tremontiani, incapace di difendere gli stanziamenti al proprio
dicastero.Non
andrebbe neppure ignorato
che a molti
Bondi appare come
una sorta di
macchietta:
poeta,
Silvio
Berlusconi
schieratissimo a dar ragione al
Cav, capace di far eleggere la convivente in Parlamento, oggetto
di dileggio in un libro letto con
ghiotta voracità negli ambulacri
dei palazzi romani del potere, «Il
pesce rosso non abita più qui». Si
tratta di una storia d’amore di
una donna innamorata di un politico d’alto bordo, il quale nelle
pagine ricche di riferimenti di
quel libello non fa una figura
bella (il povero Bondi tra l’altro dovette sorbirsi irrisioni e
battutine). Conta poco, si dirà,
l’immagine personale di un politico quando si tratta di un voto
parlamentare. È vero fino a un
certo punto. Vi sono personaggi che, soprattutto per la loro
tracotanza, sollevano antipatie
in vasti strati di parlamentari,
soprattutto peones, i quali di solito si vendicano in occasione di
voti concernenti richieste della
magistratura: Bettino Craxi e
Francesco de Lorenzo ne furono
esempi di tutto rilievo. Bondi
non solleva antipatie perché
strafottente, certo, semmai è il
caso opposto. Ma appare come
un succubo del Cav: e questo basta a molti per affossarlo.
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6
Mercoledì 29 Dicembre 2010
PRIMO PIANO
Cordero di Montezemolo lancia la candidatura a sindaco del presidente di Confcooperative
Bologna, è Marino la carta di Luca
Fini, Casini e Rutelli potrebbero convergere, poi verrà Napoli
DI
CARLO RUSSO
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L
uca Cordero di Montezemolo rompe gli indugi nella “sua” Bologna.
Boccia i candidati sindaci
(la città è commissariata, si voterà in primavera) che finora si
sono profilati e detta la sua ricetta: «il sindaco ideale sarebbe
Luigi Marino». Cioè colui che
era suo vice-presidente quando
Montezemolo era a capo di Bolognafiere, e da sempre nel mondo
della cooperazione bianca. «Né di
destra né di sinistra», dice Luca
Cordero. E aggiunge che se ci saranno le condizioni e Marino si
presenterà avrà l’appoggio della
sua fondazione Italia Futura. Le
condizioni sono due: che Pier
Ferdinando Casini accetti l’indicazione di Montezemolo (ma i
due forse ne hanno già parlato)
e sponsorizzi la lista civica con
cui Marino dovrebbe presentarsi (convincendo a ritirarsi Gian
Luca Galletti, il deputato Udc
bolognese che si stava preparando in panchina per la campagna
elettorale, ma l’impresa è assai
facile poiché Galletti è Casinidipendente) e, seconda condizione,
che convergano anche i finiani
e i rutelliani. La candidatura di
Marino (presidente nazionale
di Confcooperative dal 1991 e
di Confcooperative-Bologna dal
1983, è l’uomo più potente della
cooperazione bianca e membro
del Cnel, il Consiglio nazionale
dell´economia e del lavoro) è vi-
sta con preoccupazione sia dal
centrosinistra che dal centrodestra. Il primo schieramento
si troverebbe di fronte un concorrente del mondo cooperativo,
cattolico, aperto al sociale e in
grado di erodere voti nel proprio
elettorato tradizionale come fece
Giorgio Guazzaloca quando riuscì a strappare la città al centrosinistra. Il secondo schieramento
dovrebbe vedersela con un reale
candidato in grado di competere alla pari col centrosinistra e
quindi in grado di coagulare i
voti di chi si oppone al Pd. La
sortita di Montezemolo ha quindi rovinato le vacanze natalizie
ai politici, bolognesi e non solo,
poiché Bologna è considerata
una delle città-clou delle prossime amministrative. Tra l’altro la
discesa in campo a Bologna del
presidente della Ferrari insieme
ai centristi potrebbe rappresentare un esperimento destinato
ad avere in futuro una valenza
ben diversa, potrebbe insomma
incominciare a prendere corpo
quel blocco centrista capeggiato
da Montezemolo in grado di dare
l’ultima spallata (quando sarà il
momento) all’era-Berlusconi.
Luigi Marino sta alla finestra e aspetta gli eventi.
Per prima cosa ha sterzato verso un embrasson
nous con gli ex-rivali
di Legacoop. «Basta
con la distinzione
tra coop bianche e
rosse», sostiene da
qualche settimana. «La federazione unitaria del movimento
cooperativo è indubbiamente un
passo avanti». Poi è intervenuto
con vigore a difesa delle coop di
consumo, polmone finanziario di
Legacoop: «Il governo deve impegnarsi in modo pieno e assoluto
a difesa della cooperazione italiana rispetto al ricorso presentato a Bruxelles sulla presunta
posizione di vantaggio della cooperazione di consumo. Se Bruxelles accogliesse il ricorso sarebbe
il tracollo per la cooperazione
italiana, se ne annullerebbe l’unica specificità rimasta
lasciando in
essere solo i
vincoli di una
riforma che
però è stata
realizzata
in modo
bipartisan
da un parlamento sovrano, mentre a
Bruxelles decide
solo una tec-
Luigi Marino
ad essi dobbiamo far fronte».
nocrazia influenzata dalle forti
Ma qual è per Luigi Marino la
pressioni delle lobbies economico
priorità cui il governo dovrebbe
finanziarie con il rischio di comfar fronte ? «La ripresa lenta e il
promettere il passato, il presente
controllo dei conti pubblici sono
e il futuro di un settore che indue motivi per accelerare la ricide per oltre il 7% sul Pil e dà
forma fiscale. Accanto
lavoro a oltre un mialla lotta all’evasione
lione di persone». Più
serve una semplifiin generale sui temi
cazione, la riforma è
economici, questo è il
utile se consente di
Marini-pensiero: «Ci
portare l’evasione a
confrontiamo con il
livelli fisiologici. Da
capitalismo comunitempo auspichiamo
sta cinese, con quell’autofinanziamento
lo oligarchico russo,
delle imprese attracon quello anarchico
verso la detassazione
indiano, con quello
degli utili reinvestiti,
monopolistico di
che consentirebbe di
chi detiene le
Luca Cordero
liberare risorse frematerie prime
di Montezemolo
sche da destinare a
e con quello
investimenti per rendere le improtezionistico degli Usa.
prese sempre più competitive sui
Ognuno ha la sua linea. E
mercati». Montezemolo-Marino:
noi ? Illusi dal mercatismo,
ce n’est que un debut. Oltre Botra Antitrust e norme rilogna, Napoli. Nel capoluogo
gidissime, e un pensare
campano il tandem potrebbe essempre come singoli Stati.
sere Montezemolo-Lettieri (exAllora il problema non è l’eupresidente della Confindustria
ro, che è una moneta orfana
napoletana, che sta lavorando
della politica. I suoi limiti non
a una lista civica da terzo polo).
sono monetari ma economiIn attesa che Gianni Lettieri
ci e politici. E
sciolga la riserva, Montezemolo
dice: «Non entro in cose che non
mi riguardano, e che poi vengono sempre strumentalizzate. Ma
posso dire che Napoli sta vivendo un momento difficile ed ha
bisogno del massimo supporto
di tutti coloro che hanno a cuore
questa città».
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Il blogger Diego Bianchi, sul Venerdì di Repubblica, ha messo alla berlina Walter per la candidatura di Calearo
Il vero nemico di Veltroni è Zoro, non D’Alema
fare le sei del mattino quando c’era da
discutere la mozione per l’elezione del
o, il peggior nemico di Walter
segretario di zona. Uno che ha studiato
Veltroni non è mica Massima non rinnega l’aspetto da borgataro
mo D’Alema: si chiache sarebbe piaciuto tanto a Pier Pama Diego Bianolo Pasolini, uno che ha le idee
chi, ed è conosciuto con
chiare sul Partito democratico,
il nome d’arte di Zoro.
Zoro: «Il Pd, tra i tanti, ha il
È questo blogger il
problema congenito della
grande cruccio dell’ex
scarsa visibilità e della sua
sindaco di Roma, uno
continua ma spesso vana
che pensa di conoscericerca. Per un motivo o
re e interpretare alla
per l’altro, distinguersi gli
perfezione il ruolo
riesce sempre in maniera
di amico dei giovani
un po’ goffa, soprattutto
(superato in questo
quando distinguersi da chi
solo da Giovanall’opposizione la pensa più
na Melandri) e
o meno come te non è poi
che con Zoro si
così necessario».
ritrova invece
Ospitato anche nel saa combattere
lotto televisivo di Serena
una battaglia
Dandini, su Raitre, Zoro
già persa in
ha anche uno spazio sul
partenza.
Venerdì di Repubblica:
Si tratta
nell’ultimo numero (nesdel classisuno deve avergli anticipaco ragazzo
to l’articolessa domenicale
che una
di Eugenio Scalfari, dove
volta veniWalter è risorto) Bianchi
va definiha legnato senza alcun
to «tutta
timore Veltroni, con un
casa e
affondo intitolato «Ma si
sezione»,
scuserà mai chi ha candiDiego Bianchi, in arte Zoro
capace di
dato Massimo Calearo?».
DI
N
PIERRE DE NOLAC
Capace di fare più danni scrivendo
duemila battute se confrontato con
il minorenne romano armato di pala
durante la manifestazione parastudentesca, Zoro la mette giù dura fi n
dall’inizio: «Che il Pd veltroniano fosse
cosa troppo diversa da ciò che si poteva nostalgicamente ritenere un partito
mediamente organizzato, lo si capì il
giorno in cui arrivarono alla stampa le
bozze di quella che sarebbero diventate
liste elettorali». La prova della «lottizzazione correntizia, rafforzata dal potere concesso dalla legge ‘porcata’, ebbe
pubblico riscontro nella casella riempita da Donna Margherita, che erano
nome e cognome di una valida candidata rutelliana, ma le caratteristiche che
una candidata avrebbe dovuto avere
per riempire quella casella».
Sistemata la questione procedurale,
Zoro arriva ai contenuti: «Dalla bozza
alla lista il passo fu breve, e grazie a
Veltroni il mondo conobbe Calearo, imprenditore e in quanto tale capolista Pd
in Veneto». E qui Bianchi si diverte: «La
sua prima apparizione televisiva spaccò.
La buona fede degli autori di Ballarò lo
sistemò sulle poltrone antiberlusconiane,
da dove riuscì nell’impossibile impresa di
esaltare Mastella come miglior ministro
del governo Prodi e schifare Visco come
peggiore. Dall’altra parte dello studio i
principali rappresentanti dello schiera-
mento a lui avverso facevano la ola; il
reality veltroniano cominciava da subito
a scappare di mano al suo autore».
Ecco così arrivare la nota più dolente
per Walter: «Come ogni elettore del Pd
ben sa, per i danni irreparabili di quel
casting, a nessuno come a lui vengono
chieste così spesso e boriosamente le
ragioni del voto. Più che una motivazione si esige un alibi». E alla fine del
fondo, Zoro ha messo un’altra spina nel
fianco di Veltroni, attaccando il governatore della Puglia, Nichi Vendola,
come e meglio di quanto abbia mai saputo fare un superman della politica
che risponde al cognome D’Alema, uno
che contro l’attuale presidente della
regione combatte un duello rusticano
da quasi quarant’anni: «Ecco perché,
quando anche uno come Nichi Vendola
ipotizza per un suo ipotetico governo
di dare un ministero ad una precaria
della ricerca (che su una bozza di lista
finirebbe col triplice requisito di Donna
Ricerca Precaria), temo che il 14 dicembre sia servito a poco. Perché per
quanto donna, precaria e ricercatrice,
un ministro, se così selezionato, può
essere anche e soprattutto dannoso».
Facendo riflettere il lettore sulla fortuna che ha avuto l’Italia a non avere un
governo Veltroni, dopo la scelta di quei
candidati messi in cima alle liste.
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Dicem
Mercoledì 29 Dicembre
2010
PRIMO PIANO
7
Il prelievo massimo sui depositi bancari e postali dei più ricchi raggiungerebbe i 150.000 €
Questa supertassa non si può fare
Tutino (ex Secit) sulla patrimoniale: stangata irrealistica
DI
LEO SOTO
rove tecniche di patrimoniale. L’idea descritta a grandi linee
dall’ex premier Giuliano Amato sta innescando
i primi studi con simulazioni
piene di numeri e di previsioni
di introiti.
Amato, in una recente intervista al Corriere della Sera ha
rilanciato quanto aveva proposto in una relazione tenuta lo
scorso 4 dicembre in un convegno promosso dalla rivista
Nuove ragioni del socialismo.
Ecco quanto disse Amato:
«L’Istat ha detto che il nostro
debito totale ammonta a circa
30.000 euro per italiano. Non
è così gigantesco. Un terzo di
questo debito abbattuto metterebbe l’Italia in una zona di
assoluta sicurezza. Potrebbe
arrivare a circa l’80 per cento del pil. Un terzo signifi ca,
probabilmente, imporre ad un
terzo degli italiani, teoricamente, di pagare un terzo dei
30mila». Si domandò retoricamente Amato: «È così spaventoso spalmare, tra chi
ha di più rispetto a chi ha
di meno, 10.000 euro per
risolvere un problema
che così grave? Nessuno, nemmeno la sinistra
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P
ha il coraggio di sostenere una
simile proposta». La risposta
implicata era positiva. Da
quella sortita dell’ex premier è
rimasto affascinato, o comunque interessato, l’ex ministro
delle Finanze, Rino Formica.
Che, secondo la ricostruzione
di Italia Oggi, si è rivolto a un
esperto del ramo, il professor
Salvatore Tutino, in passato direttore dei superispettori del Secit, e attualmente
economista del Cer (Centro
Europa Ricerche). Tutino, in
un’analisi che contiene varie
ipotesi per la modulazione
dell’imposta patrimoniale con
relative previsioni di gettito, è
arrivato però a conclusioni che
non vanno del tutto nella direzione
auspicata o
suggerita
da Amato. Ecco
quello che si legge nelle conclusioni dell’ex direttore del
Secit in un documento tecnico
che circola soltanto fra pochi
addetti ai lavori e che Italia
Oggi ha letto:« Si tratterebbe
di richiedere contributi non
indifferenti: ad esempio, con
un’aliquota massima del 12
Salvatore Tutino
Giuliano Amato
per cento (come prospettato
in una delle tre simulazioni),
l’onere che mediamente
graverebbe su una famiglia compresa nel
decile più alto di ricchezza toccherebbe i
150 mila euro. Una
somma», scrive
Tutino, «imponente anche nell’ipotesi in cui fosse prevista la
possibilità di
una rateizzazione
annuale.
Tolte le tende dalla facoltà di architettura di Roma, gettonatissima da politici e tv
Tetto addio. Più che della riforma
gli studenti hanno paura del freddo
DI
DONATO DE’ BARDI
G
li studenti hanno paura del freddo, più che
del ministro dell’Istruzione Maria Stella
Gelmini.
I ragazzi che avevano scelto
di occupare il tetto della facoltà
di architettura della Sapienza
di Roma hanno deciso di smontare le tende a causa del gelo
invernale. Quel luogo che era
stato consegnato alla golosità
dei media, oggetto delle scalate
bipartisan di numerosi personaggi della politica nazionale,
dal segretario del Partito democratico Pier Lugi Bersani al
finiano Fabio Granata, oltre al
numero uno di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, torna
nel dimenticatoio e viene riconsegnato al suo ruolo: addio dirette televisive care al direttore
del Tg3 Bianca Berlinguer, e
alle conferenze stampa en plein
air.
E così si sposta il luogo della
protesta ma resta ferma l’intenzione di «combattere» contro il
testo Gelmini sulla riforma
dell’università. I ricercatori
che da 35 giorni hanno scelto
di vivere sul tetto del palazzo
generare difficoltà nell’assicuradi piazza Fontanella Borghese
re lo svolgimento delle lezioni.
hanno deciso di sciogliere il preI presidi a quel punto sarebsidio fisso ma non di fermarsi,
bero costretti a coinvolgere i
«spostando il focus della proteprofessori associati, ma se la
sta dai tetti alle facoltà».
protesta dei ricercatori dovesse
La postazione però resta «il
allargarsi potrebbe
luogo deputato al confronto e al
non bastare.
lavoro che la Rete 29 Aprile porA quel punterà avanti nei prossimi mesi»:
to i presidi
resterà una «piazza scelta ed
dovranno
aperta alla discussione, e che
rivolgersi
è stata ribattezzata la piazza
ai rettori.
dell’università libera, pubbliA aiutare
ca e aperta». L’intenzione, da
i manifeparte dei ricercatori, è quella di
stanti ieri
bloccare la didattica anche per
mattina è aril secondo semestre: quelli
rivato anche
della Rete dicono di
il proessere in tutto 26mila
e continueranno a
spiegare a tutti gli
studenti il contenuto della riforma.
Forti del loro numero, i ricercatori
strutturati negli
atenei italiani
rappresentano
circa il 40% del
corpo docente: e
la paralisi promessa ieri matMaria Stella Gelmini
tina potrebbe
rettore della Sapienza Bartolomeo Azzaro.
E pensare che quando iniziò la
mobilitazione sul tetto dell’edificio romano, dopo aver montato tende sul tetto e srotolato
striscioni contro la Gelmini, gli
studenti avevano detto: «Occuperemo ad oltranza, chiediamo
il ritiro del disegno di legge, non
è emendabile in alcun modo».
In mezzo ci sono state le proteste di piazza, con i giovani
che hanno bloccato la capitale,
offrendo la scena di una città
messa a ferro e fuoco: particolare da sottolineare, a distanza
di due settimane dalla data del
14 dicembre, un giorno nero per
Roma, numerosi bancomat che
erano stati colpiti dalla violenza
dei manifestanti nella zona di
corso Vittorio Emanuele II sono
ancora fuori uso.
Ora gli studenti e i ricercatori hanno scelto di far sventolare la bandiera bianca: il freddo
ha vinto contro i manifestanti,
che non potevano più sopportare temperature rigide. E poi
incombe Capodanno, una festa
a cui nessuno è capace di rinunciare…
Si consideri, in proposito, che se
la stessa tipologia di famiglia
fosse chiamata ad assoggettare tutta la sua ricchezza (e non
solo la componente costituita da
depositi bancari e postali) a un
prelievo analogo a quello introdotto nel 1992 (6 per mille), la
somma da pagare non andrebbe oltre i 9 mila euro». Tutino
a corredo dell’analisi giunge a
un commento finale: «Di tutto
si può parlare, ma tra il dire e
il fare c’è di mezzo il mare della
realtà politica, sociale ed economica».
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Atac, a ruba
la mensa
Mentre infuriano in Campidoglio le polemiche riguardanti il personale
dell’Atac, l’azienda romana del trasporto pubblico,
c’è chi ha pensato di ripulire il deposito alimentare dei dipendenti. Con un
colpo grosso effettuato
nel giorno di Natale che
ha messo in ginocchio la
mensa della rimessa Atac
di Grottarossa.
Secondo quanto è stato
riferito da alcuni membri del dopolavoro agli
autisti, «ignoti» si sono
introdotti nella struttura
saccheggiando le provviste della mensa che serve
i circa 1.200 dipendenti
dell’azienda di trasporto
che fanno riferimento al
deposito situato sulla via
Flaminia.
Dal magazzino della mensa, gestita proprio dal dopolavoro, sono scomparsi
così prosciutti, provole,
forme di parmigiano e in
genere tutti gli alimenti
di maggior valore. E con
l’occasione sono stati
rubati anche i pacchi natalizi destinati ai dipendenti.
Sebastiano Luciani
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8
Mercoledì 29 Dicembre 2010
PRIMO PIANO
La presidenza della Repubblica dal 1° gennaio applica il dl 78 e sfoltisce del 5 e del 10% le retribuzioni
Napolitano fa la cura Tremonti
Tagli agli stipendi del Quirinale e stretta sulle pensioni
DI
ROBERTO MILIACCA
a stretta agli stipendi del
pubblico impiego arriva
anche al Quirinale. Ieri,
con una nota, la presidenza della Repubblica ha fatto
sapere che «il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, su proposta del segretario
generale, sentite le organizzazioni sindacali, ha adottato, ai
sensi e con le modalità previste
dal decreto-legge 31 maggio
2010, n. 78 («Misure urgenti
in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica», ndr), i decreti
attuativi nell’ordinamento
interno per il triennio 20112013 delle disposizioni
del citato decretolegge».
In soldoni,
il Quirinale
ha ricordato
che anche da
loro, dal primo gennaio,
si dovrà applicare la
disciplina
taglia-stipendi prevista dal
ministro
dell’ecoGiorgio Napolitano
nomia
L
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Giulio Tremonti per tutto il
settore pubblico, e in particolare per i redditi più alti. Che,
nel caso della presidenza della
Repubblica, non sono pochi.
Le trattenute tremontiane
del 5 e del 10% andranno infatti
ad incidere sugli stipendi superiori, rispettivamente, ai 90.000
e 150.000 euro, che, sul Colle,
riguarda diversi
alti funzionari, come per
esempio,
solo per
citarne
alcuni, il
segretario generale, Donato
Marra (che
è anche consigliere di
Stato), il
portavoce
del presidente,
Pasquale Cascella,
o
il
Consiglie-
re per gli affari militari e del
Consiglio supremo di difesa,
già comandante generale della
Guardia di finanza, Rolando
Mosca Moschini.
Oltre alla sfoltitura delle
retribuzioni, ai dipendenti del
Quirinale, si legge nella nota,
vengono bloccate anche «le progressioni automatiche di anzianità per le fasce stipendiali più
elevate ed è mantenuto il blocco
dell’adeguamento all’incremento del costo della vita di tutte le
retribuzioni e dei trattamenti
pensionistici in atto dal 2008.
È inoltre incisivamente modificata la normativa dei pensionamenti anticipati di anzianità,
fissando a regime il limite di
60 anni di età e 35 di anzianità utile al pensionamento, con
l’introduzione in via transitoria
di misure dissuasive attraverso significative riduzioni dei
trattamenti pensionistici.».
Insomma, un vero e
proprio giro di vite che
dovrebbe consentire di
tenere ferma, anche per
quest’anno, la richiesta
di dotazione a carico
del bilancio dello Stato da parte del Colle.
«I risparmi così ottenuti», si legge nella
nota del Quirinale, «si
aggiungono alle econo-
mie già realizzate dal 2006 al
2010, che hanno già consentito
di mantenere ferma la richiesta
di dotazione a carico del bilancio dello Stato per ciascun anno
del triennio 2011-2013 al livello
del 2010 di 228 mln di euro (sostanzialmente pari al livello del
2008, a seguito della riduzione
di 3.217.000 euro della dotazione per il 2009)».
Tutto perfettamente il linea, insomma, con
quanto previsto a febbraio scorso nel
bilancio di
previsione
dell’amministrazione
della Presidenza
Giulio Tremonti
della Repubblica per il 2010.
Dove veniva previsto che, per il
triennio 2010-2012, non veniva
fatto alcun adeguamento della
dotazione al tasso di inflazione
programmato. «Pertanto fino al
2012 la dotazione si manterrà
sostanzialmente al medesimo
livello del 2008, con un risparmio complessivo di circa 6 milioni e mezzo di euro rispetto
agli stanziamenti a suo tempo
stabiliti dal bilancio pluriennale dello Stato per il triennio
2009-2011».
Quanto esattamente si risparmierà dalla cura Tremonti,
la presidenza della Repubblica
non è ancora in grado di quantificarlo, ma sa già esattamente dove dovrà andranno a finire
quei soldi: a pagare gli interessi
sul debito pubblico. «L’amministrazione provvederà a
quantificare l’importo
conseguente alle misure suindicate da
versare in ciascun
anno del triennio al
bilancio dello Stato,
per essere riassegnato al fondo per
l’ammortamento dei
titoli del debito pubblico, dandone comunicazione al ministro
dell’economia».
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LE UTOPIE DEL WELFARE DATATE ANNI ‘60 HANNO DANNEGGIATO GLI UNIVERSITARI E I LAVORATORI DI OGGI
Soltanto due lampi in un anno di politica grigia
La riforma Gelmini e l’accordo Fiat-Mirafiori, due punti di partenza per svegliare un paese pigro
DI
MASSIMO TOSTI
rispetto al Carnevale degli ultimi dee per “politica” si intende il
cenni. Occorre (come spesso accade)
cosiddetto “teatrino” (vale a
risalire a una quarantina di anni fa
dire le guerre personali, i petper comprendere la benefi ca rivolutegolezzi, gli scambi di accuse,
zione alle porte. Alla fine degli anni
le urla davanti alle platee televisive,
Sessanta in tutto l’Occidente si aff
il via-vai dei parfermò
l’idea che
lamentari da un
i periodo delle
il
Marchionne
ha
avuto
v
gruppo all’altro) il
vacche
grasse si
il coraggio di parlare
s
bilancio dell’anno
sarebbe
protratcon estrema chiarezza:
t all’infinito. Gli
che si chiude non è
to
nelle condizioni attuali, la Fiat
a
negativo: è nefasto.
altri
paesi nostri
c
Se invece si dà al
concorrenti,
molnon è competitiva se continua
t prima di noi,
vocabolo il signifito
a produrre in Italia, se si
h
cato più nobile (la
hanno
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trasferisce all’estero sì. La
q
cura della Polis,
quanto
le utopie
brutalità dell’impostazione ha
d
come la intendedello
welfare e
costretto
due
sindacati
su
tre
a
d
vano i greci più
delle
pari opporriflettere sull’avvenire: il terzo,
t
di duemila anni
tunità
per tutti
la Cgil, si è autoescluso dalle
(
fa), il bilancio è in
(senza
distinzioni
d merito) fossero
chiaro-scuro. Dello
di
trattative. A questo punto della
p
scuro è persino superniciose.
E sono
partita, si riapre uno spiraglio
c
perfl uo occuparsi,
corsi
ai ripari.
importante per il futuro
tanto è evidente.
Da noi si è cont
La crisi economica
tinuato
a pensare
le non promettodel battaglie sine quella istituzionale
che le conquiste delle
no nulla di buono. I conti non tornadacali di allora (il mitico «autunno
no nelle tasche delle famiglie, e non
caldo») e delle rivolte studentesche
quadrano nei budget delle aziende. Il
fossero una strada senza ritorno,
chiaro è rappresentato da un paio di
che avrebbe condotto alla felicità per
eventi delle ultime settimane.
tutti (quella promessa dalla CostituIl primo è la riforma Gelmini, il sezione americana quasi due secoli e
condo è l’accordo per la Fiat-Mirafiori.
mezzo fa).
Al di là dei risultati specifici, tutti e
Riassunto il concetto in parole podue aprono scenari incoraggianti per
vere, gli studenti hanno maturato la
il futuro italiano, in controtendenza
convinzione (protrattasi nell’arco di
S
il futuro.
due generazioni) che il pezzo di carMaria Stella Gelmini si è mossa
ta strappato nelle università fosse il
nella stessa direzione. Ha inferto un
lasciapassare per un posto fisso da
duro colpo ai baroni delle università e
conservare fino all’età della pensione;
ai criteri con i quali sono stati improvla classe operaia e i colletti bianchi
visati corsi di studio inutili e si è persa
non hanno voluto prendere atto deld
di vista la funziola rivoluzione pron
ne fondamentale
dotta dall’aperGli
studenti
hanno
maturato
la
d
degli studi supetura dei mercati
convinzione (protrattasi nell’arco
rriori: preparare
internazionali e
di due generazioni) che il pezzo
g
gli studenti al
dalla concorrendi carta strappato nelle universim
mondo del lavoro
za spietata dei
e alle opportunità
paesi che soltantà fosse il lasciapassare per
cche esso offre.
to da pochi anni
un posto fisso da conservare fino
Due punti di
si affacciano nel
all’età della pensione; la classe
p
partenza per abparadiso del beoperaia
e
i
colletti
bianchi
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b
battere le cattive
nessere. Ciascuno
hanno voluto prendere atto della
a
abitudini di un
ha difeso i propri
rivoluzione
prodotta
dall’aperp
paese pigro, indiritti acquisiti (o
tura dei mercati internazionali e
ccapace di stare al
acquisibili), nesp
passo con i temsuno ha voluto acdalla concorrenza spietata
p
pi. I malumori (o
cettare di perdere
dei paesi che solo da pochi anni
i piagnistei) sul
il benché minimo
si affacciano al benessere
precariato che
privilegio.
n
non offre futuro
Sergio Marsi scontrano con la realtà dei paesi
chionne ha avuto il coraggio (e il
avanzati, dopo la maggior parte delmerito) di parlare con estrema chiala popolazione ha digerito la mobilirezza: nelle condizioni attuali, la
tà del lavoro, consapevole anche che
Fiat non è competitiva se continua
soltanto essa garantisce prospettive
a produrre in Italia, se si trasferisce
a chi entra in un mercato del lavoro
all’estero sì. La brutalità dell’imponon imbalsamato nella difesa di chi
stazione ha costretto due sindacati su
è improduttivo. È una legge crudele,
tre a riflettere sull’avvenire: il terzo,
forse, ma è l’unica che funziona ai
la Cgil, si è autoescluso dalle trattatempi nostri.
tive. A questo punto della partita, si
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riapre uno spiraglio importante per
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Dicem
Mercoledì 29 Dicembre
2010
PRIMO PIANO
Costata un anno fa 2,6 mln di capitale, ora sta per chiudere
Equitalia Veneto ko
La società non è mai stata operativa
DI
STEFANO SANSONETTI
ra nata circa un anno e
mezzo fa. Adesso, dopo
aver richiesto 2,6 milioni
di euro di capitale sociale
e aver speso 117 mila euro in consulenze e compensi vari, destinati
ad aumentare a fine 2010, la società sta per chiudere i battenti.
È la storia, breve, di Equitalia
Veneto, società della holding
pubblica di riscossione dei tributi che avrebbe dovuto effettuare
il servizio nella regione. Il fatto è
che Equitalia, da diverse settimane a questa parte, sta lavorando
a un piano di razionalizzazione
che lascerà in vita, entro la fine
del 2011, soltanto tre controllate:
una per il Nord, una per il Centro
e una per il Sud (vedi ItaliaOggi
del 27 ottobre scorso). Insomma,
un taglio netto rispetto alle attuali 19 società territoriali. A farne
le spese sarà anche Equitalia Veneto, con la semplice differenza
che la spa era nata il 24 giugno
2009 e da allora non è mai stata
operativa.
Eppure qualche ambizione
c’era. Capitale sociale versato
di 2,6 milioni di euro, l’obiettivo era quello che acquistare da
Equitalia Nomos e da Equitalia
Polis tutte le competenze relative
alla riscossione dei tributi nelle
province venete. A dare l’impulso, si racconta, fu anche l’allora
governatore del Veneto, e oggi
ministro dell’agricoltura, Giancarlo Galan. Peccato che, come
conferma anche il primo e unico
bilancio oggi disponibile, Equitalia Veneto di fatto non sia mai
stata operativa. Cosa che, naturalmente, non vale per le spese,
che invece hanno seguito un buon
ritmo. A fine 2009, per esempio, si
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E
Giancarlo Galan
contano 117.968 euro di soldi in
pratica spesi inutilmente, visto il
futuro che attende la società. Di
questa cifra, 12.161 euro si riferiscono a servizi professionali,
tra cui 4.150 euro di spese legali
e notarili, 3.060 euro di consulenze amministrative e fiscali e
4.951 euro di collaborazioni
a progetto e contratti
di somministrazione. Altri 64.356 mila
euro, come è scritto
a pagina 35 del bilancio, se ne sono
andati come compensi del consiglio
di amministrazione
e 20.958 euro come
emolumenti per il
collegio sindacale (e si tratta
solo di metà anno). A chiudere
il quadro, poi, ci sono 40.120
euro di spese amministrative
infragruppo.
Certo, la razionalizzazione
dell’universo Equitalia non si
completerà in un batter d’occhio.
La holding presieduta da Attilio
Befera, direttore dell’Agenzia
delle entrate, conta di portare a
termine il percorso entro la fine
del 2011. Ma è chiaro che, rebus
sic stantibus, il futuro di Equitalia Veneto è segnato. Attualmente il suo consiglio di amministrazione è presieduto da Giorgio
Tino, un tempo direttore dei
Monopoli di stato. Per fatti risalenti a quel periodo, grosso modo
2004-2007, Tino era stato coinvolto in un’inchiesta della Corte
dei conti, la cui procura aveva
rilevato un maxidanno erariale
da 98 miliardi di euro (cifra poi
notevolmente ridimensionata)
derivante dal mancato collegamento informatico delle slot
machine (vedi ItaliaOggi del 2
dicembre 2008). L’ad di Equitalia Veneto, invece, è Renato
Scognamiglio, in passato anche ad di Equitalia
Polis, società che riscuote
i tributi in Campania. E
proprio in questa veste,
tempo fa, Scognamiglio
era stato indagato dalla
procura partenopea per
abuso d’ufficio, in relazione
a episodi di «ipoteche pazze»
(vedi ItaliaOggi del 17 febbraio 2009).
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2011, Verona
sceglie Salgari
Ma quale unità d’Italia! Verona, la città che ha come
sindaco il leghista Flavio
Tosi, nel 2011 penserà a
celebrare il centenario
della morte dello scrittore Emilio Salgari (18621911), piuttosto che del
centocinquantesimo anniversario caro agli amanti
di storia patria e dell’unità della nazione. E inizierà
nel mese di gennaio, nella
sua città natale, il viaggio
letterario ideato per riscoprire Salgari: il primo
appuntamento sarà con
«Ritornano le tigri della
Malesia (Più antimperialiste che mai)», che si terrà
nella Biblioteca civica nel
pomeriggio del giorno 28,
con gli scrittori Paco Ignacio Taibo II, Luca Crovi e
Pino Cacucci, per parlare
di Sandokan, Yanez, il Corsaro Nero e le terribili tigri
di Mompracem
Sebastiano Luciani
Giorgio Tino
A CIASCUNO IL SUO
di Riccardo Ruggeri
Sui cieli di Genova un costosissimo, supertecnologico «falco drone»
è stato abbattuto da quattro gabbiani reali che, rifiutando qualsiasi
exit strategy, si sono sacrificati per difendere i diritti della loro
gente, i nidi, il territorio, che anni fa abbiamo loro sottratto per fare
un aeroporto. La direzione, causa i tagli orizzontali di Tremonti, ha
ripiegato su una vecchia panda che seguirà i decolli cercando di
spaventare gli uccelli con un clacson bitonale: un drone in meno,
tre posti di lavoro in più. Perfetta metafora del 2011 euro americano. I «maiali» (Pigs, Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna) stanno
fallendo, così i «cani» (California, Arizona, New Jersey, Illinois),
mentre quelli del Bric (Brasile, Russia, India, Cina) crescono in
modo incontenibile. Costoro hanno le materie prime, il petrolio e le
centrali nucleari, eseguono per conto nostro attività ad alto valore
aggiunto, lavorano come bestie, non rispettano i diritti sindacali,
studiano con profitto, sono meritocratici, fanno vite spartane. Da
noi comprano solo i prodotti del lusso, ma in futuro vogliono farsi
anche quelli. Fra un po’ vorranno anche farsi Goldman&Sachs.
Molti di noi si consolano con una locuzione inglese «Less is more»,
sperando che in futuro «il meno sia più». Nel frattempo, se vogliamo volare, siamo costretti a usare una panda usata con clacson
bitonale per spaventare gabbiani coraggiosi.
11
PERISCOPIO
DI
PAOLO SIEPI
Questa nostra cara penisola che, passata l’epoca
scalfariana, prodiana, ciampiana (e, per un attimo,
persino dalemiana) di una Tangentopoli concepita per fare spazio alle privatizzazioni stile Carlo
De Benedetti e alle merchant bank organiche al
famoso “Ulivo internazionale”, qualcuno vedrebbe
di buon occhio finire come la fallita Grecia. Fallita perché, per dirla in breve, negli ultimi decenni ha ospitato
governi che hanno barattato la realtà del debito e del lavoro
con il consenso delle piazza antifasciste e i vitalizi statali. La
variante italiana è che noi siamo pieni di repubulicones e di
magistrati in fregola che scorazzano per praterie abbandonate dalla rappresentanza popolare e dal decisionismo politico.
Luigi Amicone. Tempi.
Bisogna riconoscere la capacità dei progressisti di ammorbidire il linguaggio. Chi ha saputo inventare gli operatori ecologici al posto degli spazzini, i non udenti al posto dei sordi, il
diversamente abile al posto del paralitico e ha chiamato “cocco”
i disoccupati, faccia una sforzo anche verso di noi. Non potrebbe,
da domani, chiamarci “momomo”, moralmente molto moschi.
Andrea Marcenaro. Il Foglio.
Coloro che a sinistra reclamavamo massimalistiche rivoluzzioni del sistema universitario, dovrebbero confr
frontare le loro legittime aspirazioni con i risulta
tati prodotti dai governi di centrosinistra nei 7
d
degli ultimi 15 anni, durante i quali il ministero
d
dell’università e della ricerca (Muir) faceva capo
a
alla loro maggioranza. Molti dei guai che si reg
gistrano oggi nelle università derivano proprio
dai provvedim
provvedimenti emanati alla fine degli anni ’90. Non a caso
Mussi quando si insediò al Muir nel 2006, disse che l’università era «un gran bordello». Ma poi non fece in tempo a fare la
sua riforma perché il governo Prodi chiuse bottega anzitempo.
Enzo Martinelli. QN.
I greci di Calabria e di Sicilia, eredi della scienza di Archimede, hanno messo a punto un processo tecnologico che consente
di produrre direttamente i ruderi, senza attendere il lavoro
lento e noioso dei millenni. Tutta la costa jonica, da Stilo a
Rossana, dove sorgevano i resti di Sibari e le colonne mozze di
Era Lacinia, presetano ora un fitto e affascinante panorama
di rovine nuove di zecca, villette e casoni, magari senza tetto,
senza intonaco, senza strade, che hanno abrogato la costa ma
accresciuto il fascino culturale e le suggestioni classicheggianti
della regione. Saverio Vertone: “Viaggi in Italia” Rizzoli.
Stefania Prestigiacomo è nemica di troppi, nemica del clan
Casentino per ragioni di termovalorizzatore; nemica di Tremonti (e dunque di Calderoli) per ragioni di bilancio; nemica
della coppia Schifani-Alfano per ragioni di collegio elettorale.
onomia du
Memorabile fu il suo scontro con il titolare dell’Economia
durante il consiglio dei ministri dl 5 novembre scorso.
Tremonti, che aveva già tentato di sfilarle i poteri
sulle politiche energetiche, gli aveva appena negato tre miliardi per dissesto idrogeologico: lei si
impuntò («che figura facciamo con il Paese?»), lui la
prese per i fondelli («Se dopo vieni fuori, ti spiego…
»),lei si inferocì («la smetti di dire cretinate?»),lui
si indignò («Silvio, se questa non chiede scusa, me ne vado»).
cusarsi. Lei
Berlusconi, sbalordito, le chiese, con dolcezza, di scusarsi.
lo fece. Andrea Cangini. QN.
A curare noi di Striscia la notizia era arrivato Mario Maffucci: uno di quelli che, se consultano il calendario Pirelli, è solo
per guardare le date. Antonio Ricci in “Striscia la tivù”
Einaudi.
La definizione della fedeltà? Una mancanza di occasioni.
“C’est pur rire”.
La generale, feroce, ostilità al merito, unita al culto del principio della “carriera”comunque e al legalismo spietato custodito dal Tar (sono questi i tre pilastri della burocrazia statale)
si rivela un’arma efficacissima per impedire ai funzionari più
giovani e intraprendenti di scalare rapidamente gli alti gradi. dell’università, neppure a parlarne. Ernesto Galli della
Loggia. Corsera.
Ma che volete da me? Sono un uomo vigoroso. E come posso
a
accontentarmi
di una donna che, a letto, si fa il
s
segno
della croce prima di ogni abbraccio, e che,
d
dopo,
non sa dire che «Gesumaria?». Sette figli ho
a
avuto
da lei, è sapete che cosa vi dico, padre? Non
h mai visto il suo ombelico. Eh? E’ giusto questo?
ho
L chiedo a voi, padre. E’ giusto? E’ lei la peccatriLo
ce Burt Lancaster al suo confessore nel film
ce!
Il Gattopard
Gattopardo (1963).
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12
Mercoledì 29 Dicembre 2010
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Franz Josef Wagner, columnist del quotidiano tedesco Bild, tiene una rubrica di successo
Una penna d’oro calamita i lettori
Ha il dono di scrivere in anticipo ciò che penserà la gente
DA BERLINO
ROBERTO GIARDINA
crive ogni giorno appena
2 mila battute, 40 righe
in seconda pagina della Bild Zeitung, ed è il
giornalista più letto di Germania, probabilmente d’Europa.
Franz Josef Wagner, 67 anni,
il columnist, anzi il kolumnist
del popolare quotidiano della
Springer Verlag: 4,5 milioni di
copie e 14 milioni di lettori, dal
barbone a Frau Merkel.
La rubrica appare dal lunedì
al venerdì sotto il titolo «Post
von Wagner» (posta da Wagner),
indirizzata al protagonista del
giorno, nel bene e nel male.
FJW, come si firma, si rivolge a
tu per tu a Obama o alla Cancelliera, al ferroviere che sciopera o alla casalinga alle prese
con l’aumento dei prezzi. Ha il
dono di scrivere in anticipo quel
che penserà la gente senza farlo
pesare. E i lettori si troveranno
a pensare quel che pensa lui,
senza rendersene conto.
Ora FJW ha scritto un libro,
Brief an Deutschland (lettera
alla Germania), che è una sorta
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S
Franz Josef Wagner
di autobiografia: il kolumnist tedesco si identifica con il suo paese; parlare di se stesso o della
patria è, in fondo, la stessa cosa.
E, a suo modo, ha ragione.
Il libro non è una raccolta
delle 2 mila lettere che ha pubblicato a partire dal 2001, ma è
stato scritto in un anno appositamente «per spiegare se stesso ai suoi fan». Un libro breve,
come la rubrica, 196 pagine per
raccontare una vita. Al contrario di molti colleghi, Wagner sa
Banchetti aziendali nel cuore della crisi
bene che ciò che si scrive per
un quotidiano non sopravvive
per un libro.
Nato a est, nell’attuale Repubblica Ceca, seguì i genitori a
Regensburg, dove faceva parte
delle voci bianche nel coro diretto dal fratello di Papa Ratzinger. A 19 anni eccolo a Monaco, compagno di bisbocce di
Andreas Baader, che passerà
alla lotta armata, il terrorista
più temuto insieme a Ulrike
Meinhof. Lui entrerà nella re-
dazione della Bild.
Oggi Wagner vive da solo in
un appartamento di 240 metri
quadrati nel quartiere berlinese
di Charlottenburg. Esce pochissimo, e solo per recarsi al Paris
Bar, ristorante storico dei tempi
del muro, oggi decaduto. Impiega
un’ora, un pacchetto di sigarette
e cinque tazze di espresso per la
sua rubrica, che scrive al computer per contare le battute: non
una in meno, non una di troppo.
Ma poi la detta al giornale al te-
lefono, come si faceva decenni fa.
Un vezzo che la Bild tollera solo
da lui. «Leggo male», confessa,
«ma sentirmi mi fa capire dove
ho sbagliato». Chi vuol capire la
Germania non dovrebbe perdere
la posta quotidiana di Wagner,
anche se spesso è difficile essere
d’accordo con lui.
E dovrebbero leggerlo anche
coloro che cercano di scoprire
il segreto della Bild: come si fa
a creare un giornale popolare
che venda quasi quanto tutti i
giornali italiani messi insieme
per oltre mezzo secolo? La ricetta sembra semplice, ma poi è
quasi impossibile imitarla: una
ragazza seminuda in prima, sesso e sangue? Quel che contano,
invece, sono le parole: con 60
cent i lettori scoprono il mondo
e, grazie alla penna di Wagner,
scrivono ai protagonisti del nostro tempo per rimproverarli o
per ringraziarli.
Disprezzato dagli intellettuali, che fingono di non sapere chi
sia, amato dalla gente comune,
FJW è la chiave per entrare
nell’anima tedesca, nei suoi sogni, e anche negli incubi.
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È naufragato il progetto immobiliare nel quartiere di Lione
Il Giappone beve Grolée, per ora il lusso
per dimenticare
rimane una chimera
DI
MASSIMO GALLI
S
È
un rituale d’obbligo in
tutte le aziende giapponesi. Il bonenkai,
letteralmente tradotto come riunione per dimenticare l’anno, riunisce tra il 15
e il 31 dicembre, nella sede di
lavoro o al ristorante, tutti i
salariati. Si mangia, si fanno
degli sketch, si beve. Soprattutto per far scendere un po’
di oblio su quanto accaduto nei
mesi precedenti.
Dimenticare che il Giappone
sta per cedere il suo posto di
seconda economia mondiale
alla Cina. Dimenticare che la
disoccupazione tocca il 5,1%
della popolazione. Dimenticare che il surplus commerciale
del paese è crollato del 55,4% il
mese scorso. Dimenticare che
il morale degli imprenditori è
a terra. Se nulla è obbligatorio, i lavoratori sono tenuti al
nome del buon spirito d’impresa. Quest’ultima avrà speso a
fine anno, in media, 44,30 euro
per addetto, vale a dire 42 centesimi in più rispetto all’anno
scorso.
In realtà, stando a un sondaggio voluto dal gruppo di
bevande Kirin, soltanto un
terzo dei dipendenti partecipa al bonenkai con entusiasmo. Quest’anno, inoltre, non
bisognerà dimenticare soltanto il 2010 ma anche il 2011: il
governo prevede fin d’ora una
crescita dimezzata. C’è da augurarsi che almeno le tavole
siano ben imbandite.
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i è rivelato un fiasco il progetto commerciale lanciato cinque anni fa per il
quartiere Grolée di Lione. L’area, costituita da un insieme di immobili in
stile Haussmann nel centro della città, sarebbe dovuta diventare un polo del lusso: questo,
almeno, secondo i piani del senatore e sindaco
socialista Gérard Collomb.
La realtà è molto meno idilliaca. Prima di
Natale l’unico negozio di lusso che aveva deciso
di insediarsi nel quartiere è stato attaccato con
un’auto-ariete. Benoit de Valicourt, direttore
della comunicazione del marchio di moda Zilli,
è esasperato e parla di un Bronx, un quartiere
inattivo dove non succede nulla sul versante
economico. Già vittima di una rapina due anni
fa, Zilli, la cui sede centrale si trova proprio
Il quartiere è in cerca di una dificile rinascita
a Lione, ha deciso che se ne andrà da Grolée
tra due anni, una volta scaduto il contratto
lungo periodo di ristrutturazione dei magazzini
con la città.
e assicura che finora il ritardo accumulato è
Col passare del tempo hanno fatto le valigie
limitato a tre mesi. Alcune insegne potrebbeproprio tutti, specialmente dopo che la società
ro confermare il loro sbarco a Grolée l’anno
Cargill marchés financiers aveva ceduto le aree
prossimo.
commerciali all’immobiliare Docks Lyonnais e
Nel primo trimestre il gruppo Sephora apriaveva proposto la vendita degli appartamenti,
rà la sua più ampia superficie commerciale
con priorità agli inquilini, a prezzi salati: fino
dell’intera Francia. Un timido segnale di ria 4.500 euro al metro quadrato.
sveglio per una fetta di Lione che i residenti e
I negozi sono desolatamente vuoti: sono spai commercianti esasperati non esitano a parariti generi alimentari, una farmacia, un cinegonare al newyorchese Bronx. Che però, negli
ma, una libreria, un’orologeria. E pensare che
ultimi anni, è stato finalmente
i prezzi sono crollati a 2.500
risanato. Chissà se lo stesso deeuro al metro. Ciononostante
Le
due
pagine
di
«Estero
stino potrà avverarsi anche a
Docks Lyonnais è in alto mare
Le
notizie
mai
lette
in
Grolée, una piccola porzione di
nelle trattative con le maison
Italia» sono a cura di
Francia che sembra finita in un
del lusso. Catherine Camus,
Sabina Rodi
cantuccio.
responsabile del progetto,
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sostiene che è necessario un
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ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
M
Mercoledì
29 Dicembre 2010
13
Il costruttore cinese vuole emanciparsi dai tedeschi e potenzia le vendite a marchio proprio
Volkswagen sta stretta a Saic
Investiti 1,14 miliardi di euro nella fabbrica di Nanchino
DI
MASSIMO GALLI
a casa automobilistica
cinese Saic vuole far
da sé, emancipandosi da Volkswagen. La
partnership con il gruppo
tedesco comincia ad andare
un po’ stretta a quello che è
diventato il primo costruttore
cinese. Saic ha annunciato un
investimento di 1,14 miliardi
di euro per i prossimi quattro
anni nella fabbrica di Nanchino, la cui capacità produttiva
dovrebbe triplicare per raggiungere un milione di veicoli
nel 2015.
Si tratta soprattutto di automobili a marchio proprio, che
consentiranno a Saic (acronimo di Shanghai automotive
industry corp) di uscire a poco
a poco dall’ombrello protettivo dei due compagni di strada storici: General motors e,
appunto, Volkswagen. Questi
ultimi, grazie all’accordo con
Saic, sono diventati protagonisti nel mercato cinese.
L’intesa con i tedeschi è datata 1984; quella con Gm è più
recente e risale a undici anni
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L
Con i modelli Roewe
la casa cinese
fa concorrenza
ai costruttori occidentali
fa. Lo stabilimento di Nanchino, città a est del paese asiatico, ereditato dalla fusione di
tre anni fa con Nanjing au-
tomotive, per ora sforna mo-
Le enormi potenzialità dell’allevamento di maiali. Francesi pionieri
delli dei marchi Mg e Roewe.
Quest’ultimo commercializza
le Rover 75 e 25.
L’alleanza con i due costruttori occidentali ha permesso
a Saic di acquisire elevate
competenze tecnologiche. Ciò
ha aperto la strada proprio a
Mg e Roewe, che oggi appartengono al ristretto gruppo
di marchi cinesi in grado di
fare concorrenza alle aziende
straniere nel segmento delle berline, il più redditizio e
promettente, mentre gli altri
attori locali restano ancorati
alle piccole vetture. Saic è in
grado di lavorare
su una tecnologia
propria di batterie al litio per
auto elettriche.
L’azienda, di proprietà del governo di Shanghai,
spinta dalla politica centrale di
sviluppo di veicoli propri, ha presentato cinque
modelli ibridi ed
elettrici un paio
di mesi fa: essi dovrebbero ar-
rivare sul mercato nell’arco di
due anni. L’Expo è stata una
formidabile vetrina per Saic:
il costruttore ha fornito un
migliaio di piccole auto ecologiche, facendosi conoscere a
decine di milioni di visitatori
provenienti dai cinque continenti.
Le vendite conoscono ogni
anno una crescita notevole.
Quest’anno, come ha annunciato il vicepresidente della
società, Chen Zhixin, si punta a quota 160 mila veicoli a
marchio proprio, con un incremento del 77% rispetto al
2009. Numeri promettenti ma
ancora marginali rispetto alle
vendite totali, che comprendono le partnership, pari a 3,3
milioni di vetture tra gennaio e
novembre. Nel frattempo, però,
Pechino cerca di combattere il
traffico mostruoso e l’inquinamento: le autorità municipali
hanno deciso di ridurre di due
terzi il numero di immatricolazioni autorizzate per l’anno
prossimo. Una doccia fredda
soprattutto per i colossi stranieri delle quattro ruote.
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Primi risultati dello studio del genoma
Il supercacao
Dopo il gas e il petrolio,
la Russia scopre l’oro rosa presto in tavoletta
D
opo il gas e il petrolio, è l’oro rosa
(inteso come il
maiale) il business più promettente per
la Russia. Un business
nel quale i francesi hanno
deciso di lanciarsi già nel
2005.
A cinque anni di distanza e qualche milione di
euro di investimenti dopo,
si può dire che la scommessa sia stata vinta.
A Bolchaia Otrada, 400
chilometri a sudest di Mosca, un allevamento in rovina è stato trasformato da
un gruppo di imprenditori
d’Oltralpe in un’azienda moderna, che vanta
un’unità di moltiplicazione
genetica di scrofe e il cui
fatturato oscilla tra i 4 e i 5 milioni di euro
l’anno.
L’intuizione è stata dunque felice. Del resto,
con 3 milioni di tonnellate di carne di maiale consumate ogni anno, i russi sono fra i più
voraci del pianeta. Tuttavia il loro grande
paese produce appena 2 milioni di tonnellate
all’anno, e in maniera molto artigianale. Per
il 60%, infatti, i maiali russi vengono allevati
nei cortili dalle anziane di casa. Il resto viene
importato.
L’allevamento di maiali in Russia si avvantaggia anche dei prezzi relativamente bassi
dei cereali (2.100 rubli, ossia circa 52 euro, la
tonnellata di orzo per foraggio) e del prezzo
elevato della carne pagata al produttore (2,6
U
euro per chilo di carcassa).
Unica difficoltà, il personale locale: poco qualificato, ancor meno motivato e soprattutto...
molto poco sobrio. Per questo il veterinario
della fattoria di Bolchaia Otrada arriva dalla
Francia, e così anche il capo contabile e il direttore dell’allevamento.
Non contenti del successo dell’azienda, gli
imprenditori francesi hanno fondato anche
Euroslats, una fabbrica di pedane in cemento
dotate di fori per fare passare le deiezioni dei
maiali. E presto ne apriranno un’altra, non
lontana dalla prima.
Il filone dell’oro rosa sembra, almeno per il
momento, inesauribile.
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n supercacao di ottima qualità e resistente ai parassiti e
alle malattie.
Questo è uno dei risultati
che si potranno presto ottenere grazie alla decrittazione del
genoma del cacao, un’impresa
nella quale nel 2007 si sono
lanciati alcuni ricercatori.
Lunedì scorso è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Genetics la sequenza
del criollo, una
varietà di cacao
poco coltivata
(5% della produzione mondiale)
perché meno resistente di altre
alle malattie, ma
di grande qualità
e molto simile a
quella coltivata
dai Maya già duemila anni fa
Nel mondo ogni
anno sono prodotte circa 3,7 milioni di tonnellate di
cacao, ma quasi il
30% del raccolto è
distrutto da funghi e parassiti.
«Oggi tra i 28
mila geni del cacao abbiamo identificato non meno
di 554 geni di resistenza alle
malattie, 84 implicati nella sintesi dei lipidi, 153 nella produzione di aromi come i flavonoidi
e i terpeni», spiega Xavier Argout, autore dello studio.
Partendo dal genoma si potranno creare nuove varietà di
cacao con migliori e più durevoli caratteristiche.
Per la gioia di tutti i golosi.
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
ECONOMIA E POLITICA
L’Istat: nei primi dieci mesi aumento più contenuto rispetto all’analogo periodo del 2009 (+3%)
Salari in frenata nel 2010: +2,2%
Contratti, chiusi 23 accordi, di cui 15 col nuovo modello
rena la dinamica dei salari in Italia nei primi dieci
mesi del 2010.
Secondo il rapporto «Le
relazioni industriali e la recente
dinamica retributiva contrattuale», pubblicato dall’Istat, l’aumento, pari al 2,2%, è stato più contenuto rispetto allo stesso periodo
del 2009 (+3%), mentre la media
delle retribuzioni contrattuali
nell’intero 2008 aveva segnato
un +3,5%.
La decelerazione, precisa l’istituto di statistica, è avvenuta nonostante la quota di dipendenti
in attesa di rinnovo contrattuale
sia diminuita di oltre dieci punti
percentuali tra gennaio e ottobre
(scendendo al 37,7%).
A livello settoriale si registrano
situazioni molto differenziate. In
particolare, nel settore dell’industria la quota di dipendenti in attesa, già molto contenuta a inizio
anno, scende ulteriormente fino
ad arrivare a meno del 5% in ottobre e la crescita retributiva media
(2,8% nel periodo) resta più vivace rispetto agli altri settori, ma in
netta decelerazione negli ultimi
tre mesi.
Sempre nei primi dieci mesi del
2010, rileva ancora l’Istat nel suo
rapporto, si è assistito alla chiusura di 23 accordi (poco più di 3
milioni di dipendenti), che nella
maggioranza dei casi (15 su 23)
adottano il nuovo modello triennale siglato nel 2009 (senza la
firma della Cgil).
Dei restanti otto, prosegue
l’istituto di statistica, quattro si
riferiscono al secondo biennio
economico, due riguardano la
parte normativa quadriennale
(comprensiva del primo biennio
economico) e due il rinnovo del
primo e secondo biennio. I contratti rinnovati nell’industria (12)
sono stati siglati tutti secondo le
regole del nuovo modello, mentre
nei servizi di mercato solo tre dei
cinque accordi siglati appartengono a questa tipologia.
Nel settore della pubblica am-
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F
ministrazione con i rinnovi degli
accordi dei conservatori (primo e
secondo biennio), della presidenza
del consiglio dei ministri e delle
forze dell’ordine (ordinamento
militare e civile), tutti relativi
al secondo biennio, risulta quasi
esaurita la tornata contrattuale
relativa al quadriennio 20062009, rimanendo ancora in attesa
di ratifica il rinnovo per i vigili del
fuoco (biennio 2008-2009).
Nel 2009 erano stati invece
rinnovati 23 accordi a cui corrispondono poco più di 5,5 milioni di lavoratori dipendenti e un
monte retributivo pari al 43,3%
del totale.
Nel 2011 rincari per oltre 1.000 € a famiglia
Nel 2011 le famiglie italiane andranno incontro a
una stangata di oltre mille euro in media, tra aumenti per l’alimentazione, treni e trasporto pubblico locale, benzina, Rc auto, servizi bancari e
tariffe. Lo denunciano Federconsumatori e Adusbef che affermano: «Anche il 2011 si prospetta
un anno infelice: sia dal punto di vista della crisi
economica, che, se non adeguatamente affrontata, non permetterà di raggiungere nemmeno
l’1% di pil, sia dal punto di vista dei rincari in
arrivo dal 1° gennaio 2011, che contribuiranno a
ridurre ulteriormente il potere di acquisto delle
famiglie». Federconsumatori e Adusbef parlano
di previsioni «estremamente negative» per l’anno che viene con un aumento medio a famiglia
per l’alimentazione di 267 euro (+5-6%), per i
treni (anche pendolari) e il trasporto pubblico
locale di 163 euro (+25-30%), per le assicurazioni auto di 105 euro (+10-12%). A pesare anche
le tariffe: per il gas 89 euro in più (+7-8%), per
i rifiuti 32 euro (+7-8%), per l’acqua 21 euro
(+5-6%), per le autostrade 37 euro (+2%), per
l’elettricità 19 euro (+4-5%). Vola anche la spesa
per i carburanti, che costeranno in media 131
euro in più, per i servizi bancari (65 euro in più)
e infine la spesa per detersivi, plastiche e prodotti per la casa (87 euro in più in media). Per
le associazioni Adoc, Codacons, Movimento
difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori, riunite nella sigla Casper, la stangata
sarà di 902 euro: di questi ben 700 (77% del
totale) sono attribuibili a «manovre speculative e rincari arbitrari che non trovano alcuna
giustificazione economica».
Arca Vita S.p.A.
Società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.
Capitale Sociale € 90.000.000,00 interamente versato - Direzione: Via San Marco, 48 - 37138 - Verona - tel 045/8182111, fax 045/8102034
Sede Legale: Via San Marco, 48 - Impresa autorizzata all'esercizio delle assicurazioni con D.M. 18331 del 9/11/1989 - Reg. Società di Verona n. 24967
C.C.I.A.A. Verona n. 207330 - P. IVA 01947090237
PROSPETTO DELLA COMPOSIZIONE DEGLI INVESTIMENTI AL 31 OTTOBRE 2010
Gestione separata “OSCAR”
Composizione
al 31.07.10
%
Gestione separata “OSCAR 100%”
Composizione
al 31.07.10
Composizione
al 31.10.10
CATEGORIA DI ATTIVITA’
Importi in Euro
Beni Immobili
Titoli di Stato
Obbl. Quotate in Euro
Obbl. Non Quotate in Euro
Titoli Azionari Quotati in Euro
Titoli Azionari Quotati in Valuta
Warrant
Quote di OICR
1.802.836 0,66
191.867.517 70,45
59.146.121 21,72
1.005.600 0,37
2.472.910 0,91
942.704 0,35
3.542
15.080.121 5,54
Importi in Euro
1.802.836 0,67
190.373.931 70,30
59.613.540 22,01
1.005.600 0,37
2.472.910 0,91
942.704 0,35
3.542
14.593.856 5,39
%
Titoli di Stato
Obbl. Quotate in Euro
Obbl. Quotate in Valuta
Obbl. Non Quotate in Euro
Obbl. Non Quotate in Valuta
Titoli Azionari Quotati in Euro
Titoli Azionari Quotati in Valuta
Warrant
Quote di OICR
Strumenti Derivati
Liquidità
Totale Attività
272.321.351 100,00
270.808.919 100,00
Totale Attività
CATEGORIA DI ATTIVITA’
Importi in Euro
%
Gestione separata “OSCAR DUE”
Composizione
al 31.10.10
Importi in Euro
%
Composizione
al 31.07.10
CATEGORIA DI ATTIVITA’
Importi in Euro
%
Composizione
al 31.10.10
Importi in Euro
%
1.409.209.785 67,12 1.465.867.114 66,68
467.694.062 22,27
535.211.804 24,34
2.681.981 0,13
2.718.129 0,12
19.446.732 0,93
19.536.832 0,89
11.864.501 0,57
11.864.501 0,54
35.878.328 1,71
36.438.908 1,66
4.223.385 0,20
4.223.385 0,19
630
630
74.431.686 3,55
73.908.983 3,36
-204.053 -0,01
-248.429 -0,01
74.000.000 3,53
49.000.000 2,23
Titoli di Stato
87.440.086 69,32
87.319.119 69,11
Obbl. Quotate in Euro
35.860.467 28,43
36.243.686 28,68
2.099.227.037 100,00 2.198.521.857 100,00
Totale Attività
Quote di OICR
2.843.184
2,25
126.143.737 100,00
2.790.624
2,21
126.353.429 100,00
RENDICONTO RIEPILOGATIVO (Periodo 01/11/2009 - 31/10/2010)
PROVENTI ED ONERI
Proventi ordinari
Oneri di gestione
Utile della Gestione
Tasso medio di rendimento
Aliquota di retrocessione
Importi
a
b
a-b
Gestione separata “OSCAR DUE”
Gestione separata “OSCAR 100%”
Gestione separata “OSCAR”
13.828.541
25.799
13.802.742
4,96%
80,00%
PROVENTI ED ONERI
Importi
Proventi ordinari
Oneri di gestione
Utile della Gestione
a
b
a-b
Tasso medio di rendimento
70.860.297
26.648
70.833.649
3,42%
L'aliquota di retrocessione è determinata in funzione del prelievo sul rendimento
così come previsto dalla documentazione contrattuale
PROVENTI ED ONERI
Proventi ordinari
Oneri di gestione
Utile della Gestione
Importi
a
b
a-b
5.857.321
25.767
5.831.554
Tasso medio di rendimento
4,72%
L'aliquota di retrocessione è determinata in funzione del prelievo sul rendimento
così come previsto dalla documentazione contrattuale
Pubblicazione ai sensi delle circolari ISVAP n. 71 del 26 marzo 1987 e n. 336/S del 17 giugno 1998
www.arcassicura.com
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21
Edilizia
& Appalti
OGNI MESE IN EDICOLA
IL PRIMO MENSILE
MENSIL
AL SERVIZIO DELL’UOM
MO
IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Il governo, dopo tre anni di lavori, ha approvato il regolamento attuativo in vigore dal 2011
Codice appalti, 2010 anno del fare
Da risolvere la disciplina sulle opere superspecialistiche
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DI
ANDREA MASCOLINI
pprovato il nuovo regolamento del Codice
dei contratti pubblici, il
2011 vedrà il governo
impegnato nell’approvazione di
ulteriori modifiche al Codice dei
contratti pubblici, ma anche nel
tentativo di risolvere la partita
sulle opere superspecialistiche e
di introdurre il divieto di arbitrato; dovranno inoltre essere definite alcune discipline di dettaglio
come quella sui requisiti per la
validazione dei progetti.
È così che si chiude il 2010 e
si apre il 2011, con il governo che
ha finalmente portato a termine
il lungo lavoro di messa a punto
del regolamento attuativo del
Codice.
Nuovo regolamento del Codice dei contratti pubblici
È questo infatti il risultato più
importante raggiunto dopo tre
anni di iter tribolato del provvedimento. Il dpr 5 ottobre 2010, n.
207 entrerà in vigore il 9 giugno
2011, tranne le norme sulle sanzioni per le Soa entrate in vigore
in questi giorni. Il corposo testo,
che sostituirà, fra gli altri, il dpr
554/99 (regolamento della legge
Merloni) e il dpr 34/2000, ha mol-
A
te novità al suo interno fra cui il
performance bond (la garanzia
globale di esecuzione), la nuova
disciplina sulla validazione, i
nuovi requisiti di qualificazione,
la nuova disciplina sugli affidamenti di servizi di ingegneria e
architettura (con i limiti ai ribassi) e sui collaudi.
È rimasta incompiuta la disciplina sulla qualificazione per le
opere superspecialistiche e proprio questa sarà una delle possibili patate bollenti sulla scrivania
del ministro Matteoli già ad inizio
anno. Ci saranno poi da definire
le norme attuative per l’accreditamento dei soggetti valida tori
dei progetti, anche questa una
normativa particolarmente delicata.
Decreto legge Milleproroghe
Il decreto legge recante proroghe di disposizioni legislative,
approvato dal consiglio dei ministri del 22 dicembre, rappresenta un altro tassello, ancorché
«di urgenza», che si aggiunge alla
normativa ordinaria, tenendo
conto della difficile congiuntura economica che sta penalizzando oltremodo le
imprese. In quest’ottica si
prevede la proroga dal 31
dicembre 2010 al 31 dicembre
2013 dell’efficacia dell’articolo
253, comma 15 bis e comma 9-bis
del Codice dei contratti pubblici che agevolano i progettisti e le
imprese nella dimostrazione dei
requisiti di qualificazione in gara
e presso le Soa, società organismo
di attestazione.
Sarà inoltre ammessa fino al
31 dicembre 2013, la facoltà di
esclusione automatica della offerte anomale in caso di aggiudicazione con il criterio del prezzo
più basso, portando i
limiti attualmente
previsti (1 milione
per i lavori e 100
mila per servizi
e forniture) fino
alla soglia comunitaria (5,2 milio-
Altero Matteoli
ni per i lavori e 193 mila euro per
servizi e forniture).
Divieto di arbitrato
Il tentativo del governo di abolire gli arbitrati, per il momento,
è naufragato ma il colpo di mano,
nell’ambito della discussione
della legge di stabilità, era stato
quasi perfezionato se non fosse
intervenuta la commissione bilancio della camera a bocciare
l’emendamento del governo.
Peraltro la partita, nonostante
le forti rimostranze delle associazioni imprenditoriali, non
sembra affatto chiusa se è vero
che l’indomani della bocciatura dell’emendamento il ministro per la semplificazione
normativa Roberto Calderoli,
ha assicurato che «se ce ne
saranno le condizioni» le misure saranno ripresentate.
Disegno di legge
sulla semplificazione amministrativa
Fra i provvedimenti in
itinere che
attendono
di essere
conclusi c’è
senz’altro
il disegno
di legge governativo sulla semplificazione amministrativa per
il quale il governo ha presentato un emendamento all’articolo
11, una sorta di mini-correttivo
del Codice. Le proposte riguardano le false dichiarazioni e le
false documentazioni che possono essere rilevate dalle Soa
nell’ambito delle funzioni di
propria competenza; l’innalzamento da 500 mila euro a 1 milione di euro del limite massimo per l’affidamento dei lavori
con procedura negoziata senza
bando; l’aumento da 1 milione
di euro a 1,5 milioni di euro
del limite massimo di importo
per l’affidamento dei lavori con
procedura ristretta semplificata; una nuova procedura per il
project financing Per la finanza
di progetto si delinea una procedura di affidamento semplificata
per affidamenti relativi ad opere
non comprese nella programmazione triennale; previste anche
modifiche sulle cause di esclusione.
Supplemento a cura
di SIMONETTA SCARANE
[email protected]
Ance, bene la cedolare secca ma da estendere anche agli affitti delle imprese
L’approvazione della «cedolare secca»
sugli affitti, secondo l’Ance, l’associazione dei costruttori edili guidata da Paolo
Buzzetti, è positiva perchè ridurrà l’evasione fiscale e attrarrà nuovi investimenti
nel settore dell’edilizia abitativa. Anche
se, secondo l’Ance, gli effetti sulle nuove
costruzioni saranno minori rispetto alle
attese. E comunque la norma dovrà essere integrata per risolvere nodi aperti. Gli
effetti sul recupero dell’evasione sarebbero stati maggiori,
secondo l’associazione di via
Guattani, se
a t t r av e rso lo strumento del
«contrasto
d’interessi», fosse
stata prevista una
detrazione
speculare a
Paolo Buzzetti
favore degli inquilini riferita al canone
di locazione. Da tempo l’Ance sostiene che
il «contrasto di interessi», tra fornitore e
cliente, è lo strumento migliore per il recupero del sommerso. E lo testimoniano,
dicono, le esperienze in tema di detrazione per i lavori di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica degli
edifici (36% e 55%) In ogni caso l’Ance
ritiene che sia necessario rispettare il
termine del 2011 per l’entrata in vigore
della «cedolare secca». Tuttavia l’Ance
ha individuato e fatto presente alcune
criticità. Due in particolare: l’applicabilità della «cedolare secca» soltanto agli
affitti di abitazioni dei privati invece che
l’estensione anche a quelli per le attività
commerciale e la retroattività del regime
delle sanzioni.
Secondo l’Ance si dovrebbero studiare
«meccanismi agevolativi analoghi a quelli
previsti dalla «cedolare secca» per le persone fisi- che, anche con riferimento
al reddito d’impresa derivante
dalla locazione di fabbricati
in genere, e in particolare abitativi». «In periodi
di congiuntura economica
negativa come quella che
stiamo vivendo», si legge
nel documento dell’associazione dei costruttori edili, «e
che ciclicamente si ripropone, il mercato
dell’affitto, in particolare nel comparto
residenziale, rappresenta uno sbocco
alternativo alla cessione del magazzino
delle nostre imprese «beni merce» delle
imprese edili)». «In ogni caso», prosegue
la nota, «restando nell’ambito dei confini
normativi proposti nello schema di decreto, è opportuno quantomeno estendere
la cedolare secca anche alle locazioni di
abitazioni effettuate dalle imprese, per le
quali il reddito imponibile è determinato,
così come accade per i privati, mediante
il criterio della rendita catastale (art.90
del dpr. 917/1986) e cioè per gli immobili
abitativi patrimonializzati». «Per contro», si legge nel documento Ance, «per
restare alle persone fisiche cui si applica
la cedolare secca, al fine di stimolare più
incisivamente l’investimento immobiliare destinato alla successiva locazione, si
ritiene opportuno estendere tale regime
sostitutivo anche alle locazioni di fabbricati strumentali, per esempio, uffici e negozi, posseduti da privati persone fisiche,
nella convinzione che, anche in tal caso,
si avrebbero effetti positivi sul recupero
dell’evasione. Non è chiara, infatti, la ragione dell’esclusione di tali immobili dal
regime fiscale agevolato».
La seconda criticità individuata
dall’Ance riguarda l’inasprimento del
regime sanzionatorio in caso di mancata
registrazione del contratto o di registrazione a canone inferiore a quello reale e
registrazione di comodato fittizio. L’Ance
ha chiesto che venga chiarito «se il nuovo impianto sanzionatorio, che modifica
la normativa vigente, venga applicato
solo nei contratti di locazione per i quali
il locatore possa esercitare l’opzione per
la cedolare secca (locazioni di immobili
residenziali effettuate da privati), o se
valga per la generalità dei contratti di locazione, che, per contro, restando soggetti
all’ordinaria disciplina, sono esclusi dal
«premio fiscale». Inoltre, dubbi ci sono, per
l’Ance, sul fatto che le nuove sanzioni possano essere applicate solo per i contratti
stipulati a partire dalla data di entrata in
vigore del decreto legislativo (1° gennaio
2011), o anche ai contratti già esistenti.
Su questo, l’Ance ha chiesto chiarezza per
evitare contenziosi. Perplessità suscita,
per l’Ance, l’efficacia della «sanatoria»
per i contratti «registrati» entro il 31 dicembre 2010. In sostanza, «non è chiaro
se la registrazione in sanatoria di questi
contratti escluda automaticamente l’applicabilità del nuovo regime sanzionatorio, se esoneri il contribuente anche «dal
rischio di eventuali ulteriori accertamenti
fiscali relativamente ai periodi d’imposta
precedenti.».
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22
Mercoledì 29 Dicembre 2010
EDILIZIA E APPALTI
L’Osservatorio nazionale Onre di Legambiente e Cresme online nel 2011
Le città vanno in classe A
Più regolamenti edilizi per il risparmio energetico
DI
MILA SICHERA
e città vanno in classe A.
Bolzano: quartiere CasaNova, con edifici tutti di
classe A pronto nel 2012.
Torino: è in via di completamento il recupero secondo i principi dell’edilizia sostenibile di 30
edifici, con 622 alloggi di edilizia
popolare degli anni 40 nella zona
di via Arquata. Bergamo: è stato
realizzato il Villaggio del futuro,
uno dei quartieri sostenibili più
interessanti costituito da edifici
con certificato CasaClima di classe A costruiti seguendo i princìpi della bioedilizia. Brescia: due
esempi di nuovi quartieri nati
con criteri di sostenibilità ambientale si trovano nelle zone di
Sanpolino e Violino si è installato impianti di solare fotovoltaico
per la produzione di energia elettrica che permettono una produzione annua, per il solo quartiere
Sanpolino, di circa 750 kWh e un
risparmio di 165 tonnellate di
petrolio e 500 tonnellate di CO2
evitate. Ogni abitazione è dotata
di un pannello fotovoltaico da 1,3
kW. Inoltre, Casa solare, è il nuovo quartiere sostenibile inaugu-
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L
Il quartiere ecosostenibile di Sanpolino a Brescia
rato la scorsa estate nel comune
di Santa Maria Nuova, in provincia di Ancona: 12 abitazioni,
cui si aggiungeranno entro pochi
mesi altri 20 alloggi. Diciannove
milioni di italiani vivono oggi in
comuni che hanno affrontato la
questione del risparmio energetico attraverso la stesura di
regolamenti edilizi finalizzati a
limitare i consumi energetici e
le conseguenti emissioni di CO2.
Si tratta del 31% della popolazione della penisola, concentrata in
705 comuni (erano 557 nel 2009),
annoverati nella schiera virtuosa
di enti locali partecipi del rapporto Onre (Osservatorio nazionale
regolamenti edilizi per il rispar-
APPUNTAMENTI
«Le ville di Riccione», mostra fotografica dedicata alle
antiche ville della città romagnola, nata dalla ricerca di
Andrea Speziali (www.riccioneinvilla.it). Fino al 31 dicembre, presso la Biblioteca
comunale di Riccione (via Lazio 10, tel. 0541/600504).
«Housing. Nuovi modi di
abitare. Tra innovazione
e trasformazione», master,
facoltà di architettura di
Roma Tre. I temi saranno organizzati in cinque moduli
didattici: sociologia-statistica; urbanistica-finanza; innovazione progettuale e tipologica; abitare ecologico;
normative e procedure. Le lezioni, i workshop e il laboratorio di progettazione si svolgeranno da gennaio a giugno,
per 23 settimane, i venerdì e
sabato mattina. È possibile
iscriversi fino al 31 dicembre.
Informazioni: Eugenia Scrocca, tel. 06/57332949, www.
masterhousing.it.
«Le arti di Piranesi. Architetto, incisore, antiquario,
vedutista, designer»: prorogata fino al 9 gennaio, la mostra ideata da Michele De
Lucchi, prodotta dalla Fondazione Giorgio Cini e da
Factum Arte, si svolge presso
il centro espositivo Le Sale del
convitto dell’isola di San
Giorgio Maggiore (www.cini.
it), a Venezia. In esposizione
un video in 3d delle Carceri
d’invenzione, di sette oggetti
originali, ideati da Piranesi e
mio energetico) di Legambiente
e Cresme, presentato a Milano.
Attraverso l’intervento su vari
parametri dei processi costruttivi, cercano di perseguire obiettivi di efficienza energetica sul
parco edilizio già costruito oltre
che sul nuovo. «Per i nuovi edifici
sia pubblici (dal 1° gennaio del
2019) sia privati (dal 1° gennaio
2021), la strada segnata dall’Ue
è inequivocabile», ha spiegato
Edoardo Zanchini, responsabile
energia trasporti e urbanistica
di Legambiente, «l’obiettivo è
che siano tutti carbon neutral,
cioè che soddisfino interamente
il fabbisogno di energia al proprio interno o al più sopperisca-
no attraverso l’uso di fonti rinnovabili». Ma per gli edifici già
esistenti la gamma delle azioni
è molto varia e, per tale ragione,
diviene indispensabile l’azione
regolativa dei comuni, chiamati
a intervenire sugli aspetti tecnici
e procedurali riguardanti azioni
di matrice urbanistica, edilizia
ed energetica su cui si incrociano
competenze dello stato e delle regioni oltre che dei comuni.
I nuovi regolamenti edilizi con
attenzione al risparmio energetico sono aumentati dell’80% negli
ultimi tre anni (tali regolamenti
erano soltanto 66 nel 2006), dimostra l’accresciuta attenzione
da parte delle amministrazioni, che introducono parametri
sempre nuovi per raggiungere
performance energetiche più
elevate. Tuttavia, bisogna rilevare una maggiore solerzia da
parte delle amministrazioni del
Nord e del Centro Italia rispetto
a quelle del Sud. L’azione sinergica di Legambiente, Cresme,
Ance, Anima per la diffusione di
buone pratiche presenti nei vari
regolamenti, è consultabile dai
primi mesi del 2011 nel nuovo
sito Onre.
CONCORSI
ricavati dalle sue stampe ma
mai realizzati prima; 32 vedute di Roma di Gabriele
Basilico.
«Marco Ferreri. Progettarepensieri», la selezione di
lavori di design, architettura,
grafica, allestimenti, installazioni dell’allievo di Munari
prosegue fino al 6 gennaio al
Design museum della Triennale di Milano (viale Alemagna). Fino al 16 gennaio continua anche la mostra «Carlo
Contin. Interventi nella sfera
domestica», a cura di Joseph
Grima, nel ciclo dedicato al
design italiano contemporaneo (evento organizzato in
collaborazione con Klat magazine, www.klatmagazine.
com).
«Edoardo Gellner@Fabbrica», a cura di Michele Merlo,
realizzata in collaborazione
con l’archivio progetti dello
Iuav di Venezia, prosegue a
Gambettola (Forlì-Cesena)
fino al 16 gennaio, nella sede
di Fabbrica (viale Carducci
119, tel. 0547/52115, www.
angelograssi.it).
«Napoli la città e il mare»,
la mostra sulle recenti scoperte archeologiche effettuate
durante i lavori di scavo per
la realizzazione della metropolitana, è in corso fino al 10
gennaio al Mann (piazza del
Museo Nazionale 19, Napoli,
www.archeona.arti.beniculturali.it, tel. 081/440166). A
cura di Daniela Giampaola.
Riqualificazione ambientale e urbana delle piazze
Pellegrini e Matteotti a
Querceta (comune di Seravezza, provincia di Lucca,
www.comune.seravezza.lucca.
it, tel. 0584/757711), attraverso l’ideazione di elementi formali e funzionali. L’iscrizione
dovrà pervenire entro il 18
gennaio. Richieste 4 tavole in
formato A1 entro il 28 febbraio.
Primo premio: € 2.500, 2° premio: € 1.000, 3° premio: €
500.
Ristrutturazione degli spazi interni del Palazzo degli
Studi di Lugano (Svizzera).
Dal Dipartimento delle finanze e dell’economia, sezione della logistica, Bellinzona (Svizzera, tel. +41/91/8147835,
www.ti.ch), per la selezione dei
partecipanti, sono richiesti entro il 18 febbraio: relazione
metodologica su una pagina
A4; elenco delle referenze e dei
lavori eseguiti (minimo 1,
massimo 3, su fogli di dimensione massima A3 e foto); organizzazione del gruppo di
progettazione. Il palazzo, edificato nel 1904, è attualmente
occupato da un liceo e da una
scuola media; si prevede la realizzazione di 16 aule. Presumibile termine di consegna del
progetto: metà luglio 2011.
Progettazione per la Casa
della memoria a Milano,
edificio pubblico destinato a
funzioni civiche e culturali da
realizzarsi nell’ambito dell’attuazione del programma integrato di intervento Isola Lunetta e adiacenze (www.
porta-nuova.com). Il concorso
è bandito da Hines Italia sgr
in collaborazione con il comune. Per partecipare i capogruppi di progettazione devono
avere cittadinanza italiana,
età anagrafica non superiore
a 40 anni e devono avere realizzato almeno un edificio.
L’iscrizione scade il 14 gennaio. La giuria sarà presieduta
da Stefano Boeri.
Premio «Luigi Zordan»,
seconda edizione, organizzato dal dipartimento di architettura e urbanistica
dell’università dell’Aquila
(via Campo di Pile, tel.
0862/434102) e destinato a
tesi di laurea, discusse nel
biennio precedente alla data
di emissione del bando, sul
tema «Progetto e costruzione
dell’architettura» (www.univaq.it, http://dau.ing.univaq.
it). Previsto per il vincitore
uno stage di sei mesi presso lo
studio di Rotterdam di Claus
en Kaan Architecten e un premio di € 2.000. Occorre iscriversi entro il 20 gennaio e
inviare la documentazione di
tesi entro il 31 gennaio.
Le rubriche Libri, Concorsi
e Appuntamenti sono
a cura di Roberto Gamba
LIBRI
Il sistema stratificato a
secco
P. Bergamaschi,
P. Bertozzi, A. Ghini
Dario Flaccovio editore,
2010
pagine 200, € 38
L’opera offre una rassegna
sulle possibilità applicative
di una tecnologia, nuova
per l’Italia, ma ampiamente adottata in Europa, che
si distingue per l’assenza di
giunzioni a umido, la
stratificazione funzionale,
l’implementabilità
prestazionale. Nel primo
capitolo, Bergamaschi,
imprenditore edile,
inquadra la situazione del
settore edilizio ed enuncia
le modalità con cui può
svilupparsi una costruzione a secco, con riferimento
a involucro esterno,
struttura, involucro
interno. I vantaggi che si
riscontrano riguardano la
sostenibilità ambientale, la
flessibilità d’uso, la velocità
di realizzazione, la
sicurezza. Viene presentato
il progetto Esi, nato nel
2007 per promuovere
un’«edilizia sostenibile
innovativa». Il secondo
capitolo, a cura della Ghini
(docente di architettura
tecnica a Parma), passa in
rassegna diversi sistemi
che nel tempo hanno
innovato il modo di
costruire: il blockbau a
tronchi sovrapposti; il
fackwerk e il Poun de bois,
a graticci in legno e
riempimenti in argilla; tra
le strutture intelaiate, lo
stav norvegese, a montanti
continui; il timber frame, a
irrigidimenti in lastre; i
balloon e platform frame, a
irrigidimenti in tavole; il
braced frame. I successivi
tre capitoli sono quindi
dedicati alle metodologie a
secco adottate nelle nuove
architetture. Bertozzi
(docente di architettura
tecnica a Parma) ne spiega
l’impiego con elementi
bidimensionali esterni o
interclusi, posati a strati.
Emanuele Mazzadi illustra
con dettagli e confronta 40
casi studio, sistemi a secco
o ibridi, a struttura
monolitica, a montanti e
traversi, preesistenze a setti
in legno, con rivestimenti di
ogni tipo di materiale.
Liliana Canni, infine,
presenta, con foto delle fasi
di realizzazione dei
tamponamenti, una
sequenza di progetti, con
strutture in acciaio,
calcestruzzo, legno.
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
EDILIZIA E APPALTI
23
Opinione di alcuni operatori del settore a Milano sul piano di governo del territorio del comune
L’immobiliare riprenderà col Pgt
Cresceranno abitazioni e prezzi. Periferie più appetibili
DI
l piano di governo del territorio di Milano, il Pgt dell’assessore all’urbanistica Carlo Masseroli, fa discutere
gli immobiliaristi mentre sono
all’esame l’esorbitante numero
degli emendamenti presentati.
Il documento che indica le linee
di sviluppo urbanistico di Milano di qui al 2032, e introduce innovazioni come la perequazione
urbanistica e la borsa dei diritti
volumetrici. L’approvazione definitiva del Pgt è in calendario
per il 14 febbraio prossimo. Il
Pgt pone obiettivi ambiziosi alla
città che ipotizza più popolata,
fino a 2 milioni di abitanti. Nuovi arrivi che significano anche
nuovo fabbisogno di case. Quali
ricadute potrà avere il Pgt sul
mercato degli immobili secondo
gli operatori immobiliari cittadini? Giudizio positivo sul Pgt
da parte di Umberto Botti, presidente di Ubh, la holding del
gruppo immobiliare Tree che
riunisce sotto un’unica sigla tre
società immobiliari con i loro
marchi storici: Professionecasa,
Grimaldi e Gabetti. Lo sviluppo di una Milano di due milioni
di abitanti di qui al 2032 ipotizzata nel Pgt, che prevede lo
sviluppo edilizio urbano lungo
gli assi infrastrutturali e di trasporto pubblico, sembra a Botti
una strada percorribile. Una opportunità di sviluppo che finirà
con il riequilibrare l’offerta di
abitazioni, per quantità e valore, anche nell’area strettamente
urbana di Milano. Offerta ora
sbilancia verso l’hinterland e
i comuni limitrofi dove a fare
emigrare i milanesi ha giocato
la politica dei prezzi, meno cari,
delle abitazioni. La possibilità
della perequazione e gli scambi
dei diritti volumetrici previsti
dal Pgt, secondo Botti, potranno
in sostanza aprire nuove possibilità di crescita non soltanto
per le nuove costruzioni di fascia alta e di lusso ma anche per
abitazioni a prezzo calmierato
nelle operazioni di housing sociale. Ad avvantaggiarsene saranno le zone periferiche ora
penalizzate dove, secondo il
presidente di Ubh, Botti, i nuovi
insediamenti edilizi riacquisteranno appeal sul mercato delle
compravendite. E resterà deluso, secondo Botti, chi teme che
la nuova offerta di case prevista
abbasserà i prezzi, che, al contrario, secondo il numero uno di
Ubh, sono destinati a crescere
a Milano, mentre decresceranno nei comuni limitrofi, che finora hanno accolto i milanesi
migranti.
Sestilio Paletti, presidente
Filcasa, guarda al Pgt come a
una realtà possibile, e azzarda
una previsione: «Se possiamo
trasferire delle cubature dalla
parte periferica a quella centrale, i prezzi dovrebbero diminuire. Questo permetterà il rientro
delle 500 mila abitanti migrati
perché non potevano permetter-
I
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ANTONINO D’ANNA
si di comprare l’appartamento a
Milano». Certo, è tutto da vedere: «Secondo me il Pgt sarà approvato per un pugno di voti»,
ha commentato il presidente
Filcasa che guarda al mercato:
«C’è crisi», ha detto, «ma devo
dire che in questi ultimi
sei mesi c’è una ripresa. Perché credo che
oggi che il reddito del
denaro è così basso
che la gente preferisce metterli nel mattone». Con una nota:
«Soprattutto il mercato
qualificato è in ripresa,
è più in crisi quello sulle
parti periferiche
perché c’è molta offerta e c’è
meno richiesta, dovuta al fatto
che le banche finanziano solo
per il 70-80%». E l’Expo? Per
Paletti «il Pgt se verrà attuato
potrà sicuramente dare vantaggi. Ci sarà un primo impatto che
per i primi 6 mesi rallenterà il programma
di nuove edificazioni,
ma poi le costruzioni ripartiranno. E
l’Expo porterà innovazioni e vantaggi».
«Dalla metà degli anni ’60 ad oggi
Milano è stata al centro
di interventi im-
mobiliari illogici», ha sottolineato Marco Tirelli, presidente di
Tirelli & Partners, «il pgt immagina per il 2032 un incremento
di popolazione di circa 490 mila
persone, più o meno come negli
anni 70». Ma, dice, «La città ha
già vissuto, nei Settanta, con
500 mila cittadini
in più. Oggi ci
sono, questi
cittadini, ma
solo di giorno: sono i
pendolari».
«La necessità del Pgt è
dunque urgente, secondo Ti-
Sestilio Paletti
Umberto Botti
relli. «Il Pgt è adeguato», ha sostenuto, «perché tante persone
potrebbero tornare ad abitare
a Milano senza pendolarismo».
Tirelli paragona lo sviluppo milanese a quello di Manhattan:
entrambe le città hanno circa
760 mila alloggi, ma mentre
Manhattan ha visto crescere le
sue abitazioni negli ultimi anni
a un passo di circa 12-13 mila
nuovi vani per anno, Milano
si è aggirata attorno ai 2.500
soltanto. Per Tirelli insomma anche il Pgt, se riuscirà
ad essere approvato, porterà
all’abbassamento dei prezzi
e al miglioramento complessivo della qualità dell’offerta
di case. In particolare, potrà
aiutare ad abbandonare l’idea
di una Milano nella quale «il
valore degli immobili aumenta all’avvicinarsi all’angolo
tra Via Manzoni e Via Montenapoleone». Bisogna invece
ripensare l’abitazione di prestigio, non basata solo sulla
location, come è oggi, ma
soprattutto sull’usabilità,
ossia la capacità di offrire
servizi capaci di semplificare la vita dell’utente.
© Riproduzione riservata
PIANO CASA / VENETO
Ampliamenti generosi
DI
GIANFRANCO DI RAGO
Il piano casa sfonda in Veneto. Sono infatti ben 10731 le
istanze presentate ai comuni fino allo scorso mese di settembre, che hanno attivato nel settore dell’edilizia investimenti
stimabili tra 600 milioni e un miliardo di euro. Con la legge
regionale 14/2009 il Veneto ha consentito ampliamenti degli
immobili fino al 20%, purché realizzati in aderenza oppure
utilizzando un corpo edilizio contiguo già esistente, più un
ulteriore 10% nel caso di utilizzo di tecnologie con l’impiego
di fonti rinnovabili con potenza non inferiore ai 6 Kw/h. In
determinate ipotesi è stata poi ammessa la realizzazione
di un corpo edilizio separato, che comunque va considerato
accessorio e pertinenziale rispetto al fabbricato principale.
Via libera anche al recupero dei sottotetti, a eccezione di
centri storici e aree non edificabili. Le attrezzature all’aperto degli insediamenti turistici e ricettivi sono risultate ampliabili del 20%, anche se ricadenti in area demaniale. Gli
aumenti volumetrici sono stati portati fino al 40% per gli
edifi ci residenziali e produttivi costruiti prima del 1989
ed è possibile arrivare al 50% qualora gli interventi siano
oggetto di un piano attuativo. Per ottenere l’autorizzazione
gli edifi ci devono essere situati in zona territoriale propria e utilizzare tecniche sostenibili per la ricostruzione.
Il rilascio delle autorizzazioni è subordinato alla previa
presentazione della Dia e la riduzione degli oneri, fissata
al 60%, è stata resa accessibile solo per le prime case. Con
la successiva legge regionale n. 26/2009 sono quindi state
apportate correzioni e integrazioni al piano casa, nonché
chiarimenti sulla portata degli interventi di ampliamento volumetrico e riqualificazione. È stato chiarito che non
concorrono a formare cubatura aggiuntiva le pensiline e le
tettoie realizzate su abitazioni esistenti finalizzate all’impianto di pannelli solari e fotovoltaici. Pensiline e tettoie
possono poi essere realizzate anche in zona agricola dopo la
presentazione della Dia, in deroga a regolamenti comunali
e strumenti urbanistici e territoriali. Sono quindi state
riviste le disposizioni sulle ristrutturazioni, ora ammesse anche per volumi inferiori rispetto a quanto previsto
dal T.U. dell’edilizia. Attualmente nel consiglio regionale
veneto si dibatte dell’estensione del piano casa ai centri
storici, oltre che della proroga della legge n. 14/2009 fino
al 31 dicembre 2012 e dell’estensione della Dia alle nuove
costruzioni e alle ristrutturazioni urbanistiche.
PIANO CASA / VENEZIA
In laguna norme ristrette
DI
GIANFRANCO DI RAGO
Piano casa con limitazioni nel comune di Venezia. La legge
della regione Veneto n. 14 dell’8 luglio 2009, che si è proposta
il rilancio dell’attività edilizia attraverso forme di deroga
temporanea agli strumenti urbanistici comunali vigenti, è
stata meglio dettagliata dal punto di vista applicativo da una
circolare esplicativa della giunta regionale contenuta nella
delibera n. 2797 del 22 settembre 2009. La legge regionale
aveva infatti previsto che spettasse ai comuni di deliberare
se o con quali ulteriori limiti applicare le nuove disposizioni,
che trovano invece immediata applicazione per gli edifici
costituenti prima casa di abitazione. Il consiglio comunale
di Venezia, nel dare applicazione al piano casa regionale, ha
dunque approvato la deliberazione n. 135 del 9 novembre
2009, contenente specifiche disposizioni che, integrando le
norme regionali, hanno tenuto conto della particolarità morfologica del territorio, della dimensione e varietà tipologica
degli insediamenti e della complessità della strumentazione
urbanistica che ne regola le trasformazioni. In particolare,
l’amministrazione comunale veneziana ha ritenuto di dare
concreta attuazione sul proprio territorio agli articoli 2, 3 e
4 della legge n. 14/2009, specificando il carattere eccezionale
di detta disciplina, che non deroga in via definitiva al piano
regolatore generale e alle altre disposizioni urbanistiche
comunali e istituendo uno specifico registro degli ampliamenti autorizzati per meglio identificare e controllare gli
edifici che abbiano usufruito di questo particolare regime.
Nell’allegato A alla suddetta deliberazione comunale vengono quindi introdotte una serie di limitazioni alle aperture
contenute nel piano regionale, giudicate comunque tali da
non compromettere le finalità avute di mira dal legislatore
veneto. Sono infatti state fatte salve le disposizioni del prg
comunale in materia di distanze dai confini e dagli edifici e
sono state dettate disposizioni specifiche in merito all’obbligo
della fornitura di standard nel caso di ampliamenti terziari
e ricettivi la dimensione dei quali assuma carattere di rilevanza in termini di carico urbanistico aggiuntivo (per gli
ampliamenti di superficie superiori a 500 mq è ad esempio
richiesto l’adeguamento degli standard primari a parcheggio
o, in caso di impossibilità a reperirli, la loro monetizzazione).
Per gli interventi relativi alle prime case è stato quindi confermato il pagamento del contributo di costruzione ridotto
del 60% rispetto agli interventi ordinari.
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24
Mercoledì 29 Dicembre 2010
EDILIZIA E APPALTI
Il progetto dello studio Grassi ha vinto il concorso per la cittadella sportiva in Calabria
Lamezia Terme avrà i suoi Sassi
Palazzetto dello sport cangiante come le pietre del litorale
DI
ROBERTO GAMBA
amezia Terme avrà un
nuovo palazzetto dello
sport d’autore, firmato
dal progettista Vittorio
Grassi, dalla forma antropomorfa che ricorda i sassi del litorale
lametino. E al tempo capace di
cambiare continuamente aspetto grazie all’intensità delle luci e
ai materiali trasparenti con cui
sarà costruito l’edificio firmato
dal progettista Vittorio Grassi.
«Si è adottata una forma fluida e
asimmetrica», ha spiegato Grassi,
«che sia funzionale come acustica,
come visibilità, come accessibilità; una forma leggera che soddisfi
requisiti sismici e aerodinamici;
che sfrutti i venti dominanti per
la ventilazione naturale: così si è
arrivati a una forma che ricorda
un sasso del litorale lametino».
La struttura si adagia obliqua sul
terreno, tra la piazza davanti al
foyer d’ingresso, a quota del piano
di campagna e il terrapieno circostante, sollevato di 5 metri. L’ingresso a doppia altezza e l’anello
superiore sono vetrati e trasparenti per lasciare intravedere le
attività all’interno e permettere al
pubblico la vista del paesaggio. La
leggerezza della copertura è stata
ottenuta adottando una struttura
reticolare metallica, costituita da
elementi standard molto sottili e
da una tripla membrana esterna traslucida in Etfe (polimero
che contiene fluoro, un materiale plastico a alta resistenza alla
corrosione). Così l’aspetto dell’edificio cambia continuamente, sotto
l’influsso della luce diurna e della
luce notturna, durante gli eventi
serali.
Lamezia Terme in provincia
società AI Engineering, Annunziato Santoro, Pierluigi Samele
e Marco Aloisini.
Secondo il raggruppamento
formato da Domenico Conaci,
Andrea Michelini, Domenica
Pieperno, Giorgio Antonazzo,
Claudia La Spada; terzo quello
di Guendalina Salimei, Vincenzino Bernardi, Eutecne srl,
Rosario Antonio Pavia, Francesco D’Ambrosio, Alessandra De
Berardis, Francesca Contuzzi,
Società Impianti.
Il progetto del nuovo palazzetto dello sport a Lamezia Terme
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L
di Catanzaro,
è costituita da
un insieme di
insediamenti
sparsi su una
piana, affacciata sul golfo di
sant’Eufemia.
Il suo sviluppo
è legato alla
necessità di
caratterizzare
tali nuclei, di
rapportarli tra
loro e di innescare dinamiche
urbane di tipo commerciale, o di
altro tipo. La struttura qui illustrata, programmata dall’amministrazione comunale per ospitare attività che ne garantiscano
l’utilizzo continuativo per tutto
l’anno, punta a creare una nuova
centralità di livello sovracomunale e regionale. Allo scopo, è stato
bandito nella scorsa primavera
questo concorso di progettazione,
che prevede, dove già è presente
lo stadio Carlei, la realizzazione di
una «Cittadella dello sport», con
un nuovo palazzetto polifunzionale, con 4 mila-5 mila posti, da
utilizzare, oltre che per l’attività sportiva, anche per concerti,
convegni e altre manifestazioni.
Per il nuovo edificio, si è preventivato un costo di realizzazione
di 14 milioni, comprensivo delle
somme a disposizione dell’amministrazione. Il manufatto,
comprendente spazi sportivi
agonistici, spazi di esercizio e
per attività propedeutiche (pal-
lavolo, pallacanestro, pallamano, calcio a 5, judo, pesistica,
pugilato), sarà collocato in località Stretto, lungo la strada
statale dei Due mari, a quattro
chilometri dall’Aeroporto, dallo
svincolo dell’Autostrada e dalla
stazione ferroviaria.
Alla fine di novembre, è stata approvata la graduatoria dei
progetti presentati al concorso.
Sono risultati premiati i lavori
del gruppo dell’architetto Vittorio Grassi di Milano, con la
Vittorio Grassi è autore del
masterplan «Polo per la ricerca
scientifica e tecnologica Open
Zone» e del masterplan «Giardini della scienza» a Bresso,
del masterplan «Ex Feltrificio
veneto e via delle Macchine a
Venezia–Marghera», del Golf
hotel a Madonna di Campiglio,
del porto turistico di Marina di
Loano e dei masterplan «Area
Borsetto a Torino» e «Vanaprastha City of children» a Bangalore in India.
Schüco con i suoi prodotti trasforma la sede in edificio che produce energia
DI
MILA SICHERA
Schüco ha pensato la sua nuova sede di
Padova come una «biomacchina», un’icona
delle potenzialità tecnologiche dei propri
prodotti che ha trasformato in edificio intelligente, capace di produrre energia, una
vecchia costruzione energivora. La valorizzazione energetica dell’immobile obsoleto, in tempi record, ha fatto registrare
una riduzione di oltre 325 tonnellate di
Co2 emesse nell’atmosfera (equivalente
a un risparmio di 150 mila Kw), e una
produzione di 560 mila kw mediante fonti rinnovabili (solar cooling, impianto di
raffrescamento che sfrutta l’acqua calda
prodotta da collettori solari a elevata efficienza; impianto di geotermia composto da
7 sonde profonde 80 metri e supportato da
collettori solari termici; impianto fotovoltaico di ultima generazione installato sul
tetto dell’edificio). A questo va aggiunto un
elevato rendimento energetico del sistema
Schüco E2, la facciata che riesce a unire
all’involucro dell’edificio efficienti soluzioni
di aerazione con schermature solari gestite
da un sistema di building automation, in
grado di interagire con una stazione meteo
collegata a numerosi sensori, e consentire
di ottimizzare lo scambio energetico tra
l’interno e l’esterno dell’edificio, gestendo
la movimentazione sincronizzata delle
aperture e dei sistemi di ombreggiatura. La nuova sede di Schüco è tra gli 8
progetti premiati e otto segnalati su un
totale di 225 pervenuti del 2009, della
decima edizione del «Premio all’innovazione amica dell’ambiente», promosso da
Legambiente, in collaborazione con Fondazione Cariplo, Confindustria e regione
Lombardia. Il premio intitolato «Green
Life, dai territori la costruzione dell’economia del futuro», ha rivelato lo stato
attuale del mondo delle costruzioni che,
pur fra mille difficoltà, vive una stagione
segnata dall’interesse per le innovazioni
intese come strumento indispensabile a
rompere l’immobilismo del mercato.
Scardinare modelli energetici dissipativi basati sull’errata illusione di una
disponibilità infinita di energia a basso
costo, e arginare lo stato di degrado e di
inquinamento ambientale generato dalle
costruzioni edili, attraverso la reintroduzione di una cultura costruttiva attenta
a soluzioni compositive e tecnologiche
energeticamente sostenibili, sono obiettivi largamente condivisi dalle istituzioni
e associazioni che partecipano al premio
(tra cui Assimpredil Ance che ha ospitato a
Milano la cerimonia di premiazione), e che
lavorano insieme «per avviare una solida
e competitiva economia verde all’interno
della filiera delle costruzioni, con l’impo-
sizione persino di una carbon tax penalizzante nei confronti di coloro che continuano a inquinare», come ha suggerito Marco
Dettori, consigliere della commissione Ret
di Assimpredil Ance.
Entro il 2020, è fondamentale raggiungere i traguardi stabiliti dall’Unione europea, registrando per quella data il fatidico
20-20-20 anche attraverso la realizzazione
di nuovi edifici pubblici e privati interamente carbon neutral. «Ciò richiede uno
sforzo comune imponente», ha sottolineato
Andrea Poggio, vicedirettore generale di
Legambiente, «che dovrà svilupparsi su
intere aree urbane. Gli episodi eccellenti
ma isolati, premiati nell’edizione
2010, confortano sulla diffusione di una mentalità verde che
ha consentito di registrare 11
miliardi di euro di investimenti
privati in tutta Italia, attivati
mediante il meccanismo delle
detrazioni fiscali del 55%, ma
non possono bastare. Per pensare a un cambio di registro significativo, bisognerebbe ricevere
nel 2011», ha continuato Poggio,
«varie proposte di nuovi quartieri ecosostenibili, sull’esempio di
quelli diffusi in Germania, Austria, Olanda».
La mostra dei progetti premiati, in tour in varie città italiane, sarà finalizzata a disseminare le buone pratiche
sperimentate dalle imprese più lungimiranti, che sono riuscite a collocare beni in
segmenti nuovi di mercato, distinguendosi
per aver proposto innovazioni di prodotto
e di processo, o per aver prodotto cellule
abitative di elevata qualità ambientale
ed ecosostenibile oppure ancora per aver
realizzato il proprio headquarter come
manifesto della propria filosofia ambientale (camera di commercio di Lucca; 3M
Italia; Kerakoll; Studio 999; 3Ndy Studio;
Azienda Usl di Lucca e Schüco international Italia srl).
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EDILIZIA E APPALTI
Mercoledì 29 Dicembre 2010
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Allarme del presidente del Cni, Giovanni Rolando, sul dissesto idrogeologico e richieste al governo
L’ingegneria in difesa del suolo
Rolando: tavolo per pratiche innovative e fondi pubblici
DI
LOREDANA DIGLIO
l Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) lancia un grido
di allarme sul dissesto idrogeologico nazionale e afferma
l’urgenza di rimettere al centro
delle grandi priorità nazionali il
comparto acqua-suolo. «Si tratta
di una questione non più rinviabile, che richiede un serrato dibattito sulla distribuzione delle
risorse rispetto ai livelli di rischio
socialmente accettabili», ha affermato il presidente del Cni, Giovanni Rolando, all’indomani del
convegno romano organizzato sul
tema insieme al Centro nazionale studi urbanistici, al Gruppo
183 e all’Associazione idrotecnica italiana. «È necessario che le
istituzioni si avvalgano dei saperi
e delle buone pratiche, delle
responsabilità e delle
esperienze di una categoria come la nostra
che, pur tra tante difficoltà, opera moltissimo
Giovanni
nel territorio, anche a
Rolando
livello di volontariato,
ed ancor più vorrebbe
operare. Anche per
questo abbiamo pro-
I
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posto al ministero dell’Ambiente
l’istituzione di un tavolo permanente sul tema della pianificazione del territorio e della difesa del
suolo, dove mettere a disposizione
le nostre competenze e la nostra
esperienza per aiutare la politica
a compiere le giuste scelte per il
benessere del Paese». Secondo i
dati del ministero dell’Ambiente, 6.600 sono i comuni a rischio
idrogeologico,
alluvionale
e franoso e
540 i chilometri di
costa in
situazioni
di rischio
con beni
esposti a
fenomeni
distruttivi. In questo quadro, «per
risanare l’Italia dal punto di vista idrogeologico, occorrerebbero
circa 40 miliardi di euro, cui due
terzi al centro Nord e un terzo
al Sud. Una cifra enorme», ha
osservato Rolando. «Quest’anno la finanziaria stanziato 900
milioni di euro per risolvere le
situazioni a più alto rischio, ma
con 2 o 3 miliardi annui in 13
anni potremmo risanare l’intero
territorio nazionale». Secondo il
presidente degli ingegneri, nel
breve periodo un sistema di radar potrebbe vantaggiosamente,
con costi bassissimi, monitorare
i siti più delicati, ma la proposta
forte che arriva dal Cni è quella
della cosiddetta «opzione zero».
«Non occorre più consumare
nuovo territorio per espansioni
edilizie, bisogna pensare piuttosto a intervenire sull’esistente
attraverso forme di ricostruzione del paesaggio», ha spiegato il presidente Rolando. «Ci
sono tantissime
aree dal punto
di vista agricolo, ad esempio,
non più integre,
già abbondante-
mente sfruttate. Si può incidere
in queste parti di territorio valorizzandolo e riqualificandolo.
Facciamo l’esempio di un lotto
agricolo dismesso e inutilizzato,
in abbandono: basterebbe, con
opportune varianti, consentire
nuove edificazioni o recuperi
dell’esistente, anche attraverso
incentivi, a patto che il territorio circostante sia migliorato e
mantenuto. In tal modo avremmo un recupero e una messa in
sicurezza a costo zero». Gli investimenti andrebbero dunque
indirizzati verso politiche capaci
di tutelare l’ambiente, i suoli, il
paesaggio incidendo sull’esistente abbandonato o sottoutilizzato.
«La ricostruzione potrebbe concentrarsi anche su altre parti di
territorio urbano: sulla riqualificazione di complessi produttivi
dismessi e sulla rivitalizzazione
delle periferie o dei centri storici con forme progettuali ecosostenibili, non legate a singoli
interventi ma sviluppate su più
immobili o comparti. Progetti
di housing sociale o la valorizzazione dei beni demaniali
potrebbero rappresentare una
buona occasione per attuare tali
riqualificazioni».
GIURISPRUDENZA CASA
RINNOVAZIONE TACITA, QUANDO SCATTA
«Ai fini della rinnovazione tacita del contratto di locazione
occorre che dall’univoco comportamento tenuto da entrambe
le parti, dopo la scadenza del contratto medesimo, possa desumersi la loro implicita ma inequivoca volontà di mantenere in
vita il rapporto locativo. Ne consegue che detta rinnovazione
non può dedursi dal totale silenzio serbato dal conduttore dopo
la disdetta o dalla permanenza del conduttore nell’immobile
oltre la scadenza del termine contrattuale o, ancora, dall’accettazione dei canoni da parte del locatore». Lo ha stabilito
la Cassazione (sent. n. 10963/’10, inedita).
a cura dell’Ufficio legale
della Confedilizia
Costruzioni, l’isolante termico
diventa ecologico con il brevetto
Cementieri, l’Antitrust Ue
indaga sull’ipotesi di cartello
bienti interni potrebbero causare danni
alla salute. La lana di vetro, prodotta
con Ecose Tecnology, è stata segnalata
nella categoria «Abitare sostenibile» del
Premio innovazione amica dell’ambiente
di Legambiente, Confindusria, Fondazione Cariplo e regione Lombardia, che
si aggiunge a un altro riconoscimento
l’Indoor Air comfort gold
di Eurofins, pertinente
la certificazione dei prodotti a bassa emissione
di Voc (composti organici volatili) per la qualità
dell’aria interna. Si tratta di conferme a suggello
dello sforzo dell’azienda
Knauf Insulation, che ha
investito circa 25 milioni
di euro per diversificare
Merville Casa
il portafoglio prodotti, e
nel Parco a Jesolo
innovare interamente
le tecnologie produttive,
tra cui anche sostituire
la resina a base di formaldeide dosata a 6-8%
all’interno del processo
con una resina a base vegetale, capace di garantire identiche performance
con materiali di natura chimica, ma non termiche, acustiche e ignifughe di una
mancano sperimentazioni su prodotti resina tradizionale, e consentire un riche utilizzano materiali di natura orga- sparmio energetico nel ciclo produttivo
nica. Arriva dagli Stati Uniti, dopo cin- pari al 70%. L’azienda ha già all’attivo
que anni di test nei laboratori di ricerca diverse realizzazioni di importanti prodella Knauf Insulation, un brevetto che getti nei quali il prodotto è stato posainnova la composizione materica degli to, e tra questi il nuovo ospedale Borgo
isolanti in lana di vetro, introducendo Trento di Verona dello studio Altieri e,
dei leganti naturali a base di destrosio a Jesolo, il grattacielo del complesso
al posto della formaldeide, intorno alla Merville Casa nel Parco, affidato all’arquale negli Usa è in atto da tempo un chitetto portoghese Gonçalo Byrne, che
dibattito per prevederne l’eliminazione è intervenuto con il paesaggista João
dai processi produttivi, poiché concen- Ferreira Nunes, dello Studio Proap, sul
trazioni elevate di tale sostanza in am- progetto urbano di Kenzo Tange.
La Commissione europea ha avviato un procedimento antitrust contro
alcuni produttori di cemento per presunta infrazione delle regole dell’Unione
che vietano pratiche commerciali restrittive. In particolare, Bruxelles sospetta eventuali pratiche anti concorrenziali e intende appurare se ci siano
state eventuali restrizioni alle importazioni o alle esportazioni, ripartizioni
del mercato e coordinamento dei prezzi sui mercati del cemento e di prodotti
affini da parte di produttori di cemento in Italia, ama anche Austria, Belgio,
Repubblica ceca, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e
Regno Unito. Oltre al cemento, i prodotti interessati comprendono anche
i prodotti a base di cemento come il calcestruzzo pronto per l’uso e altri
materiali utilizzati per la produzione di questi prodotti (clinker, aggregati,
loppa d’altoforno, loppa granulata d’altoforno, loppa granulata d’altoforno
macinata, ceneri volanti).
La Commissione esaminerà il caso in via prioritaria, conducendo un’indagine approfondita.
Già in passato la Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza hanno analizzato i mercati del cemento e degli altri materiali di
costruzione. Nel 1994 la Commissione ha inflitto ammende ad un cartello
europeo nel settore cementifero. Le autorità garanti tedesca e
polacca hanno inflitto a loro volta ammende ad accordi di cartello nel mercato del cemento
rispettivamente nel 2003 e nel
2009. Nello stesso mercato, nel
2007, anche l’autorità garante
francese ha sanzionato pratiche
anticoncorrenziali.
La base giuridica dell’avvio
del procedimento è l’articolo 11,
paragrafo 6, del regolamento
(CE) n. 1/2003 del Consiglio e
l’articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 773/2004 della Commissione. L’articolo 11, paragrafo 6, del regolamento n. 1/2003 prevede che
l’avvio di un procedimento privi le autorità garanti della concorrenza degli
stati membri della competenza ad applicare le norme in materia di concorrenza di cui agli articoli 101 e 102 del trattato. L’articolo 16, paragrafo 1,
dello stesso regolamento prevede peraltro che le giurisdizioni nazionali non
possano prendere decisioni che siano in contrasto con la decisione adottata
dalla Commissione.
In base all’articolo 2 del regolamento n. 773/2004 la Commissione può
decidere di avviare il procedimento per l’adozione, in fase successiva, di
una decisione definitiva sul merito del caso ai sensi degli articoli da 7 a 10
del regolamento n. 1/2003.
DI
MILA SICHERA
La frontiera dell’isolamento termico e
acustico, bandito l’amianto, si è aperta
negli ultimi anni a soluzioni sempre più
innovative in virtù di un progressivo efficientamento energetico degli edifici. I
prodotti proposti sono realizzati perlopiù
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26
Mercoledì 29 Dicembre 2010
EDILIZIA E APPALTI
Operazione da 20 milioni a San Donato Milanese nell’area dismessa accanto al quartier generale
Immobiliare, Eni torna a investire
Nuovo quartiere di uffici con torre per 3.500 posti di lavoro
DI
creare 3.500 posti di lavoro che
si moltiplicheranno nell’indotto. Una scelta che rappresenta un deciso rilancio sia per
l’azienda che per la città. Significative, infatti, sono le ricadute che «Palazzo 6» offrirà alla
comunità di San Donato che,
oltre a incassare la bella cifra
di 12 milioni di euro per oneri
d’urbanizzazione, ottiene 2mila
metri quadri di verde pubblico,
1,5 milioni di euro finalizzati
alla riqualificazione del Centro
sportivo dedicato a Enrico Mattei, ai quali si aggiungeranno i
150mila metri quadri dell’area
Monticello che verrà ceduta al
comune che intende costruire
nuove residenze (housing sociale) destinate alle giovani
coppie.
«Sarà un intervento attento
anche all’impatto ambientale»,
assicurano all’Eni, «perché verrà garantita la continuità del
verde con il trapianto
delle alberature esistenti e l’impianto di
altre specie autoctone. I nuovi percorsi
ciclopedonali si integreranno con quelli
già realizzati, i nuovi
parcheggi saranno
coperti da impianti fotovoltaici per la produzione di energia pulita,
la localizzazione degli
edifici e delle vie di
transito terranno conto
dell’insolazione e della
circolazione dell’aria,
l’uso dell’abbondante
piantumazione, infine
farà da filtro e contribuirà al raffrescamento dell’aria».
CARLO ARCARI
alazzo 6»: l’Eni investe 20 milioni in
nuovi uffici a San
Donato Milanese.
Una grande piazza verde circondata da quattro gruppi di
edifici destinati a ospitare nuovi uffici. Tra questi una torre
di 12 piani, elemento «araldico»
che integrerà il nuovo quartiere terziario con lo skyline di
San Donato Milanese, lungo la
via Emilia, andando ad aggiungersi ai primi due palazzi storici dell’Eni costruiti da Enrico
Mattei negli anni 50 e 60.
Questo in sintesi il master
plan del nuovo complesso denominato «Palazzo 6» che la grande azienda energetica italiana
andrà a costruire entro il 2015,
riqualificando una vasta area
dismessa e degradata di 73.826
metri quadri, la «De Gasperi
Est», situata vicino agli altri
edifici in cui ha sede la società
petrolchimica. Un progetto per
realizzare il quale è previsto
un investimento complessivo
di 20 milioni di euro.
Il piano urbanistico dell’area
la cui realizzazione architettonica sarà messa in gara tra
breve, è stato predisposto dallo studio One Works di Milano e prevede, oltre ai quattro
gruppi di palazzi per uffici, un
attraversamento veicolare e
ciclopedonale da Nord a Sud,
nuove strade, parcheggi e nuovo verde pubblico. Il gruppo di
costruzioni che sorgeranno
nell’angolo nord-ovest dell’area
da bonificare, attualmente occupata da capannoni industriali dismessi, sarà costituito da
due nuclei di palazzi uniti da
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«P
una grande hall di ingresso
e distribuzione dei flussi. Un
altro gruppo di edifici che sorgerà a sud-ovest nell’area di
insediamento rappresenterà il
landmark del nuovo quartiere
terziario, punto focale delle
prospettive tracciate dal futuro boulevard che lo attraverserà. Annessi all’area verranno
costruiti anche 42mila metri
quadrati di parcheggi.
L’Eni, con questo progetto di espansione, torna dopo
vent’anni a investire sul suo
quartier generale di San Donato Milanese e lo fa in grande
stile con un investimento non
speculativo, ma finalizzato a
Il quartier generale dell’Eni
a San Donato Milanese.
Sopra, il progetto per il
nuovo quartiere Palazzo
6, che sorgerà nell’area
adiacente
© Riproduzione riservata
Metà abitazione e metà villaggio: nuovo concetto di residenza per gli anziani
DI
CRISTINA CIUSA
I tedeschi aumentano gli investimenti nei servizi mentre l’Italia sta guadagnando importanza ne settore terziario
e studia nuovi villaggi per la terza età.
Un mercato trainante sarà quello che
troverà soluzioni per la convivenza fra
giovani, anziani, pensionati e malati,
riscontrando un target degli over 60
cui rispondere con un nuovo modello di
edilizia che disegnerà villaggi-residenze
ad hoc, un turismo più culturale e gastronomico e prodotti alimentari dedicati health care e farmaceutici. Ancora
non ci sono concept, ma qualche primo
esempio sì. Uno per tutti: la residenza
per anziani a Como finanziata da un
investitore tedesco. Il prossimo maggio
la camera di commercio italo-germanica
organizzerà, per conto dell’assessorato
al turismo della regione Sardegna, un
convegno sul settore per la terza età,
per ampliare, destagionalizzando, la fascia di recettività con formule nuove già
applicate in Germania. Se n’è parlato
nella nuova sede milanese della camera di commercio italo-germanica, di fresca inaugurazione, il cui layout è stato
progettato dal giovane studio Emprin
Jaeger Architetti Associati che a Torino
La nuova sede
della Camera di
commercio italotedesca a Milano
ha in corso la conversione dell’ex Enel
di via Bertola.
Lo spazio di 800 mq è stato studiato
con un’ampia zona d’ingresso attrattiva con una stanza centrale dalle forme
curve e asimmetrica realizzata in legno
naturale, flessibile nelle aperture anche
laterali per più utilità, da libreria ad
interfaccia interattiva di visibilità. Un
cuore, come uno stand fieristico sofisticato, attorno a cui si sviluppano le aree
riunioni e operative, altrettanto mobili,
divise da pareti trasparenti. Luminosità
ed acustica si associano al bianco, che è
il colore dominante.
C’è molto ottimismo sul futuro dei
rapporti bilaterali fra Germania e
Italia, e la crisi politica non desta preoccupazioni, anzi si segnalano nuove
collaborazioni fra imprese, anche per
sviluppare nuovi prodotti, ad esempio
nelle biotecnologie. I primi otto mesi
del 2010 hanno registrato un bilanciato +16% dell’import e dell’export Italia
Germania, rispetto a un 12,8% export
Italia Europa. Secondo l’Istat le circa
2.342 imprese con capitale a maggioranza tedesca offrono un contributo del
1,6% al pil italiano, classificando la Germania seconda sola agli Usa per attività
in Italia. E segnalando la Lombardia,
con 651 imprese a capitale tedesco con
fatturato del 2009 di
35 mld di euro, come
fiore all’occhiello.
Deutsche Bank ha
intenzione di incrementare nel 2011 del
10% la propria rete
italiana di 300 filiali,
ritenendo i margini
delle banche retail
della penisola ancora attraenti. I settori
di più interesse nelle
relazioni fra i due Paesi sono la mobilità, la logistica, le energie rinnovabili
(fotovoltaico-biogas), l’edilizia, la sicurezza, l’alimentazione, l’invecchiamento
demografico e il nuovo orientamento ai
consumi.
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
IN
EDICOLA
27
Diritto
CON ITALIAOGGI
GUIDA
AI SERVIZ
ZI
PUBBLIC
CI
LOCALI
& Fisco
CON ITALIAOGGI
Il commissario alla iscalità ha svelato a ItaliaOggi i piani d’azione delle Commissione europea
Informazioni Ue senza frontiere
Semeta: lotta a centri off shore, segreti bancari ed elusione
paesi terzi e dei territori dipendenti e associati. Ho molta fiducambio automatico di
cia di poter contare sul sostegno
informazioni sia all’indi Tremonti nella promozione di
terno sia all’esterno
questi sforzi».
dell’Europa. È questa
D. In questo contesto, qual è il
la ricetta per combattere l’evagiudizio di Bruxelles sullo scudo
sione internazionale secondo
fiscale italiano? Si tratta di una
il commissario Ue al Fisco, Almisura in linea con i principi
girdas Semeta. Al termine di
del diritto comunitario?
uno degli anni più importanR. «La Commissione sta
ti sul versante del contrasto
ancora esaminando i termini
ai centri offshore, al segreto
dell’amnistia fiscale italiana.
bancario e all’elusione tranAl momento, quindi, non posso
snazionale, il guardiano della
dare alcuna anticipazione sul
fiscalità dell’Unione europea ha
giudizio finale che verrà espresindicato a ItaliaOggi le direttiso a breve».
ve dell’azione
D. Il 13 luglio scorso
futura della
Per i paesi della Ue
l’
Commissione
l’Agenzia delle
lo scambio automatico
eentrate ha inUe per assicuv
rare ai paesi
viato una letdi informazioni
te
membri una
tera alla Comè il modo più efficace
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maggiore effimissione Ue
per riscuotere
rrelativa alla
cacia nella reale entrate fiscali
ccompatibilità
lizzazione delle
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politiche fiscadello scudo fisscale con il
li necessarie,
i a sostenere
t
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ll’I
oggi più che mai,
versamento
dell’Iva.
Quali sono
una spesa pubblica crescente.
stati i termini delle vostre riCon un occhio sempre aperto su
chieste?
Svizzera e San Marino.
R. «La lettera dell’Agenzia
delle entrate rappresenta una
Domanda. Dopo i molteplici
risposta a una serie di questioattacchi condotti dal ministero
ni sollevate dalla Commissione.
italiano dell’economia, Giulio
Tra queste, l’aspetto più rileTremonti, il futuro dell’eurovante riguarda proprio l’Iva.
ritenuta sembra sempre più
Un fattore che è stato preso
incerto. Quali sono le strategie
in considerazione nella nostra
dell’Ue per contrastare l’evasiovalutazione del condono fiscale
ne internazionale assicurando
italiano. Le risposte fornite da
agli stati membri di stringere le
Roma andranno ad alimentare
maglie del Fisco e di mettere le
la decisione finale della Commani su quegli ingenti flussi di
missione sull’ammissibilità
capitali che si perdono oggi tra
dell’amnistia fiscale».
conti segreti e centri offshore?
D. Alla fine di ottobre, la
R. «Come l’onorevole TreGermania e il Regno Unito
monti, anch’io sono desideroso
hanno avviato i negoziati
di migliorare il funzionamento
con la Svizzera per consendella direttiva europea sul Ritire a Berna di mantenere
sparmio, così come gli accordi
il segreto bancario a fronte
sulla tassazione del risparmio
di una nuova imposta alla
da noi sottoscritti con i paesi
fonte del 30-35% sui proterzi. Mi auguro che nei mesi
fitti generati dai capitali
a venire saremo in grado di
tedeschi e inglesi inveraggiungere un’intesa su una
stiti nel paese. Come
serie di importanti elementi
giudicate questa posmigliorativi della direttiva sul
sibilità? Non temete
risparmio che possano ampliache si possa creare
re il suo campo di applicazione
un pericoloso
e colmare le lacune esistenti.
preceCome la maggior parte degli
stati membri, la Commissione
resta convinta che lo scambio
automatico di informazioni rappresenti il modo più efficace per
garantire ai paesi Ue di poter
riscuotere le entrate fiscali di
cui hanno diritto. Per questo,
continueremo a fare pressioni
per applicare lo scambio di informazioni alla più ampia base
possibile, anche da parte dei
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DI
GABRIELE FRONTONI
S
dente per altri paesi?
R. «Al momento si tratta solo
di un avvio di negoziato. Non
credo che dovremmo anticipare
o speculare su un qualsiasi accordo finale. La Commissione è
in stretto contatto con il Regno
Unito e le autorità tedesche per
quanto riguarda questi negoziati, e sono fiducioso che entrambi
i paesi saranno totalmente impegnati dai principi comunitari
di good governance in materia
di imposizione fiscale. Il governo inglese e quello tedesco sono
consapevoli dei loro obblighi derivanti dal diritto dell’Unione
europea e ho tutte le ragioni
per credere che rispetteranno
pienamente la legislazione Ue
nei negoziati bilaterali».
D. Il 14 dicembre scorso, i ministri degli esteri dell’Ue hanno
approvato un documento in cui
criticano la politica fiscale dei
cantoni svizzeri a causa della
distorsione alla concorrenza fiscale europea. Come pensa che
la Commissione
possa intervenire per risolvere
il problema?
R. «Non si
tratta di un
problema
nuovo. In
realtà, fin
dal 2007 la
Commissione
ha dichiarato
ufficialmente
che alcuni regimi
fiscali cantonali erano in
per la tassazione delle imprese,
conflitto con le disposizioni sugli
prevede che gli stati membri si
aiuti di stato ai sensi dell’accorastengano da qualsiasi nuova
do di libero scambio. La Commisura fiscale dannosa. Tratmissione è stata invitata dagli
tandosi di un paese vicino e
stati membri ad avviare colloqui
importante per l’Unione eurocon la Svizzera su questo tema,
pea, mi auspico vivamente che
e al momento sono in corso alla Svizzera accune discusccetti in futuro
sioni a tale
San Marino nella Ue
d
di applicare gli
riguardo. La
dovrà adottare tutte
sstessi principi
riforma fiscale
le regole europee in
cche regolano i
proposta dalla
p
paesi membri,
Svizzera nel
materia fiscale e dovrà
im
impegnandosi
maggio 2009
applicare il codice di
a
ad astenersi
non ci sembra
condotta per la tassad
da una concorsufficiente per
zione
delle
imprese
rrenza fiscale
affrontare i
d
dannosa per
problemi che
ttutti. Finora,
abbiamo solleti
ll
lle discussioni
di
i i sii sono svolte in
vato. Per questo motivo,
nelle
un clima positivo e costruttivo
conclusioni del Consiglio del 14
e ci sono segnali incoraggianti.
dicembre scorso abbiamo inviMa c’è ancora molto lavoro da
tato la Svizzera a sopprimere
fare nel 2011 per andare avanqueste misure considerate alla
ti in questo percorso».
stregua di aiuti di stato».
D. San Marino sta per voD. Al di là della questione letare un referendum per vagata alla tassazione cantonale,
lutare un’eventuale adesione
quali sono gli altri termini del
all’Unione europea. Come concontendere tra Berna e Brusidera la questione da un punto
xelles in tema di fiscalità?
di vista fiscale? San Marino è
R. «La Commissione
non ha ancora trovato
visto ancora dall’Europa come
un paradiso fiscale o il paese
un accordo con la Svizzera sull’applicazione
ha raggiunto gli standard midei principi del Codice
nimi di trasparenza previsti
dall’Ocse e dal Moneyval?
di condotta dell’Ue in
materia di tassazione
R. «Accolgo con favore l’impegno mostrato da San Maridelle imprese, iniziato
no a conformarsi agli standard
sotto la presidenza belOcse di trasparenza e scamga nel secondo semestre
bio di informazioni su richiedel 2010. Una concorrenza
sta. Ovviamente, se il paese
fiscale equa rappresenta
vorrà diventare un membro
uno dei tre pilastri della
dell’Unione europea, dovrà
good governance in maadottare tutte le nostre regole
teria fiscale. E il
in materia fi scale, e si dovrà
Codice di
impegnare nell’applicazione
condotta
del Codice di condotta per la
tassazione delle imprese. Questo signifi ca che San Marino
dovrà eventualmente soddisfare standard ancora più elevati
rispetto a quanto fatto fino a
oggi, impegnandosi pienamente ad applicare e promuovere
la good governance in materia
fiscale».
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Algirdas Semeta
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28
Mercoledì 29 Dicembre 2010
GIUSTIZIA E SOCIETÀ
In GU il decreto del ministero dei trasporti sui nuovi requisiti di idoneità
ALL’EX CONIUGE
Patente, rinnovi a ostacoli
Aggressioni
verbali
sono reato
Regole più severe per problemi di vista e diabete
DI
ambiano gli accertamenti medici per il rilascio e rinnovo della
patente di guida alle
persone che soffrono di deficit
visivi, diabete mellito o epilessia. Lo prevede il decreto del
ministero delle infrastrutture
e dei trasporti del 30 novembre
2010, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n. 301 del 27 dicembre 2010. Il decreto, recependo
la direttiva n. 2009/112/Ce del
25.08.2009 e modificando il dm
n. 40/T del 30 settembre 2003,
introduce parametri medici più
stringenti per l’idoneità alla
guida di autovetture e mezzi a
due ruote, mentre invece allenta le restrizioni finora previste
per chi ha o intende ottenere
una patente di categoria uguale o superiore alla C.
Patenti per la guida di
autovetture, motoveicoli e
ciclomotori. L’accertamento
delle condizioni visive del soggetto deve essere rivolto non
più solo alla verifica dell’acutezza visiva, del campo visivo,
della visione crepuscolare e
C
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ENRICO SANTI
delle malattie progressive degli occhi, ma anche alla valutazione della sensibilità all’abbagliamento e al contrasto, della
diplopia e delle funzioni visive
che possono compromettere la
guida sicura. In caso di deficit
della sensibilità all’abbagliamento e al contrasto, la commissione medica locale può autorizzare la guida solo con luce
diurna. Se sussiste una malattia progressiva degli occhi, il rilascio o il rinnovo della patente
può essere autorizzato solo con
validità temporale limitata ed
eventualmente con restrizioni
per la guida notturna. Vengono introdotte restrizioni per il
rilascio o il rinnovo della patente di guida a persone affette
da diabete mellito. Se vengono
assunti farmaci che possono indurre un’ipoglicemia grave, il
soggetto può essere dichiarato
idoneo alla guida per un periodo massimo di 5 anni. La guida
di veicoli è preclusa a chi soffre
di ipoglicemia grave e ricorrente o di un’alterazione dello stato di coscienza per ipoglicemia.
Per quanto riguarda le malattie neurologiche, mentre finora
DA VENERDÌ 31 DICEMBRE
IN EDICOLA
l’idoneità alla guida poteva essere riconosciuta alle persone
epilettiche dopo l’effettuazione
di specifici esami e controlli
medici, il dm del 30 novembre
2010 introduce un ampio spettro di restrizioni. Occorre una
lunga osservazione clinica prima di rilasciare o rinnovare la
patente a chi soffre o ha sofferto di crisi epilettiche esclusivamente durante il sonno o di
crisi che comunque non hanno
effetti sulla stato di coscienza
o sulla capacità di azione. Chi
ha avuto una crisi epilettica
iniziale o isolata o perde conoscenza deve comunque essere
dissuaso dalla guida.
Patenti di categoria uguale o superiore alla C.
Anche per le patenti di categoria pari o superiore alla
C, oltre all’acutezza visiva,
al campo visivo, alla visione
crepuscolare e alle malattie
progressive degli occhi, devono essere valutate anche la
sensibilità all’abbagliamento
e al contrasto, la diplopia e le
funzioni visive che possono
compromettere la guida sicura. Mentre fi nora la patente
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Una circolare del ministero dell’interno
Fare il buttafuori,
ecco regole precise
DI
MARILISA BOMBI
L
www.italiaoggi.it
non doveva essere rilasciata,
né rinnovata, se il candidato
o il conducente non aveva un
campo visivo binoculare normale oppure se era colpito da
diplopia, con il dm del 30 novembre 2010 le cause ostative
al rilascio e al rinnovo della
licenza di guida sono le alterazioni significative della visione
crepuscolare e della sensibilità
al contrasto e una visione non
sufficiente dopo l’abbagliamento. Se si perde la visione
da un occhio o se insorge la
diplopia, occorre un periodo
di adattamento adeguato durante il quale non è consentito
guidare. Il diabete mellito e il
trattamento con insulina non
costituiscono più motivi ostativi alla guida, purché siano
attestate e rispettate alcune
precise e dettagliate condizioni. Infine, mentre finora era
preclusa la possibilità di guidare veicoli a chi presentava
crisi di epilessia, il dm del 30
novembre 2010 consente di rilasciare e rinnovare la patente,
nel rispetto di alcune precise
condizioni.
a richiesta di iscrizione
nel registro degli addetti ai servizi di controllo,
i cosiddetti buttafuori,
non può essere presentata direttamente dagli interessati
a svolgere l’attività, ma deve
pervenire attraverso il gestore
dell’attività di trattenimento. È
quanto ha chiarito il ministero
dell’interno, dipartimento della
pubblica sicurezza, nella circolare del 17 novembre scorso
diramata alle prefetture e che
fa il punto su alcune questioni
interpretative del d.m. 6 ottobre
2009, al fine di evitare una applicazione difforme da provincia
in provincia. Tra l’altro, puntualizza innanzitutto la nota ministeriale, il decreto del ministero
dell’interno, emanato in attuazione dell’art. 3, comma 9, della
legge 94/2009 e che ha istituito
la figura dell’addetto ai servizi di controllo delle attività di
trattenimento e di pubblico spettacolo va applicato per i locali
che svolgono tale attività anche
occasionalmente, quali ad esempio per i concerti musicali negli
impianti sportivi. Sono, invece,
esclusi dagli obblighi i pubblici
esercizi in generale, dove non si
svolge ordinariamente il trattenimento o il pubblico spettacolo.
Più in particolare il ministero ri-
leva che è esclusa la possibilità
che la richiesta di iscrizione nel
registro prefettizio sia inoltrata
da agenzie del lavoro, mentre
nulla impedisce il rilascio della licenza prevista dall’art. 134
del Tulps, che consente l’attività di vigilanza privata o guardia
giurata. In quest’ultimo caso, i
requisiti saranno valutati con
riferimento specifico all’attività
che si andrà a svolgere. Se, invece, un soggetto è già in possesso
di tale licenza, dovrà chiederne
l’ampliamento dei servizi autorizzati ma il personale adibito
a buttafuori non potrà portare
armi né indossare l’uniforme approvata, mentre dovrà utilizzare il tesserino di riconoscimento
previsto dallo specifico decreto.
La circolare chiarisce anche che
può ottenere l’iscrizione nel registro prefettizio chi già svolge,
autorizzato, il servizio di stewarding negli impianti sportivi, purché sia in possesso dei
requisiti specifici previsti dal dm
del 6 ottobre 2009. Ciò in quanto la formazione professionale
richiesta non può essere considerata equivalente. Un occhio
di riguardo anche alla privacy.
In caso di diniego all’iscrizione
la comunicazione con le relative motivazioni andrà inoltrata
direttamente all’interessato e
non al gestore che ha fatto la
richiesta.
DI
DEBORA ALBERICI
Rischia una condanna per
maltrattamenti chi sottopone
l’ex a continue aggressioni verbali. Lo ha stabilito la Corte di
cassazione che, con la sentenza n. 45547 del 28/12/2010, ha
confermato la condanna nei
confronti di un ex marito che,
oltre a non versare il mantenimento per moglie e figli, durante le visite settimanali sottoponeva la donna a continue
offese rendendole «disagevole
e penosa l’esistenza».
Confermando la decisione
della Corte d’appello di Venezia (tranne che sul punto
della continuazione del reato)
la sesta sezione penale della
Suprema corte ha chiarito
che «i comportamenti abituali caratterizzati da una serie
indeterminata di aggressioni
verbali ingiuriose e offensive
possono configurare il reato di
maltrattamenti. Nella specie
tali condotte, costantemente
ripetute, hanno evidenziato
l’esistenza di un programma
criminoso diretto a ledere l’integrità morale della persona
offesa, di cui i singoli episodi,
da valutare unitariamente,
costituiscono l’espressione ed
in cui il dolo si configura come
volontà comprendente il complesso dei fatti e coincidente
con il fine di rendere disagevole e per quanto possibile penosa l’esistenza della moglie».
Ora l’uomo, oltre a dover
scontare la pena, dovrà anche
risarcire la moglie. E precisamente dovrà corrisponderle
100 mila euro di danni patrimoniali e 15 mila di danni
morali. Ma non è tutto. L’ex
potrebbe ottenere uno sconto
di pena perché la Cassazione
gli ha riconosciuto la continuazione fra i due reati per i quali è stato rinviato a giudizio: i
maltrattamenti in famiglia e
la mancata corresponsione dei
mezzi di sostentamento.
Sul punto gli Ermellini
hanno spiegato che «quando
nel capo di imputazione contenuto nel decreto di rinvio
a giudizio relativo al reato
permanente si contesti una
durata della permanenza e
precisamente individuata nel
tempo, quanto meno nel suo
momento terminale il giudice
può tener conto del successivo
protrarsi della consumazione
soltanto qualora vi sia un’ulteriore contestazione ad opera
del pubblico ministero». Infatti
la posticipazione della data finale della permanenza incide
sulla individuazione del fatto
come inizialmente contestato.
Anche la Procura generale della suprema corte, nell’udienza
svoltasi al Palazzaccio lo scorso 16 novembre, ha sollecitato
la sesta sezione penale nel senso di confermare la condanna
inflitta all’uomo dalla Corte
d’appello di Venezia.
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I M P O S T E E TA S S E
Mercoledì 29 Dicembre 2010
29
Le sezioni unite risolvano un contrasto giurisprudenziale Sperimentazione in quattro province
Iva con il favor rei
Non scatta il cumulo di sanzioni
DI
DEBORA ALBERICI
lle irregolarità sull’Iva
si applica il principio
del favor rei e cioè la
legge più favorevole al
contribuente. Infatti il cessionario
che ha acquistato senza fattura,
anche prima della riforma del ’97,
deve versare solo una sanzione
pari al 100% dell’imposta che non
può cumularsi all’imposta stessa
dovuta solo dal venditore.
Lo hanno stabilito le sezioni
unite civili della Corte di cassazione che, con la sentenza n.
26126, ha accolto il ricorso di
un’azienda
Insomma, secondo il Collegio
esteso il principio del favor rei
andrebbe applicato a tutte le irregolarità alle quali è collegata
una sanzione amministrativa.
Insomma è stata condivisa quella parte della giurisprudenza,
fra l’altro maggioritaria, secondo cui «in materia di sanzioni
amministrative per la violazione di norme tributarie, l’art. 3
del dlgs 472/97, applicabile “ai
procedimenti in corso” alla data
del 1° aprile 1998, a condizione
(nella specie sussistente) che il
provvedimento di irrogazione
della sanzione non sia divenuto
definitivo, ha sancito il principio
del “favor rei”, sicché la sanzione meno grave, più favorevole al
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A
trasgressore, ha portata retroattiva nei giudizi pendenti. Tale
normativa di carattere generale
è applicabile anche alle violazioni in materia di Iva, tenuto conto
che il nuovo regime sanzionatorio
introdotto dal dlgs 18 dicembre
1997, n. 471 ed entrato in vigore il
1° aprile 1998 prevede una sistematica repressiva meno onerosa
rispetto al precedente sistema. In
particolare, l’art. 16 ha abrogato,
fra l’altro, l’art. 41 del dpr 26 ottobre 1972, n. 633 e l’art. 6, ottavo
comma, ha determinato i margini
del “quantum” della pena pecuniaria dovuta in ipotesi di omessa autofatturazione da parte del
cessionario o del committente,
senza però riproporre, neppure
nella riformulazione contenuta
nel dlgs 5 giugno 1998, n. 203, il
pagamento dell’imposta (avente
anch’esso, nel regime dell’abrogato art. 41, natura sanzionatoria)».
La vicenda riguarda una grande
società di Castiglion Fiorentino.
Dopo un’ispezione della guardia
di finanza che aveva rintracciato nella sede legale dell’azienda
una contabilità parallela, era stata avviata un’azione penale nei
confronti dei vertici, per evasione
fiscale. Contestualmente l’ufficio
Iva aveva spiccato una avviso di
rettifica contestando all’azienda
di aver acquistato senza fattura. Per questo l’impresa aveva
Fisco discriminatorio
sotto la lente di Bruxelles
Bruxelles accende i riflettori sulle norme fiscali discriminatorie all’interno del’Ue. La Commissione ha pubblicato un
vademecum con gli impegni concreti predisposti per i prossimi due anni al fine di risolvere i numerosi problemi tributari
presenti ancora nelle operazioni transfrontaliere all’interno
dell’Unione. «Nell’andare a lavorare o a investire all’estero,
è possibile imbattersi nella doppia imposizione o in altri problemi, come la difficoltà nel reclamare un rimborso fiscale o
nell’ottenere informazioni sulle norme fiscali dell’altro paese», hanno avvertito gli esperti di Bruxelles annunciando gli
interventi in materia di redditi transfrontalieri, imposte di
successione e sui dividendi, tasse di immatricolazione di un
autoveicolo e commercio elettronico. «La fiscalità ha un ruolo
cruciale da svolgere nel rafforzamento del mercato interno e
nella ricostruzione di un’economia europea forte e sostenibile», ha spiegato Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l’unione doganale secondo cui la comunicazione
della Commissione rappresenta un ulteriore passo avanti
verso l’abbattimento degli ostacoli fiscali e la promozione
di un’equa fiscalità all’interno dell’Ue. A questo proposito,
gli esperti della Commissione hanno proposto una serie di
interventi capaci di avviare il processo di riforma della fiscalità europea. Come prima cosa, il prossimo anno Bruxelles
emanerà una comunicazione sulla doppia tassazione in cui
verrà esaminata la portata e la gravità del problema in tutta l’Ue, seguita nel 2012 da proposte legislative concrete.
Non solo. Per far fronte ai problemi riguardanti l’imposta di
successione transfrontaliera, nella seconda metà del 2011 la
Commissione presenterà alcune soluzioni capaci di mettere
fine una volta per tutte a questo genere di problemi. Allo
stesso tempo, verranno presentate misure per risolvere i
problemi di doppia imposizione che possono sorgere qualora un autoveicolo inizialmente immatricolato in uno stato
membro venga trasferito e immatricolato nuovamente in un
altro stato membro. Infine, si è deciso di estendere lo sportello
unico al commercio elettronico, per fare sì che gli obblighi di
dichiarazione diventino molto più semplici per le imprese che
offrono beni e servizi online ai consumatori stranieri.
Gabriele Frontoni
dovuto versare all’erario, oltre
alla sanzione, anche l’Iva evasa
dal fornitore, soggetto passivo di
imposta. In particolare era stata
contestata «l’autofatturazione di
operazioni imponibili, l’omessa
fatturazione di operazioni imponibili e la presentazione della dichiarazione annuale con dati non
conformi al reale volume d’affari».
Contro la misura delle sanzioni
la società ha presentato ricorso alla commissione tributaria
provinciale di Arezzo ma senza
successo. La decisione è stata poi
confermata dalla commissione
tributaria regionale. Così la contribuente ha presentato ricorso
in Cassazione e, questa volta, lo
ha vinto. Ma l’iter processuale si
è allungato dal momento che la
sezione tributaria ha rilevato un
contrasto di giurisprudenza in
materia, rimesso poi alle sezioni
unite. In diciassette pagine di motivazioni è stato spiegato che il
principio del favor rei (anche nelle liti fiscali) trova applicazione
quando alla irregolarità sull’Iva
venga collegata una sanzione. La
procura generale della Suprema
corte aveva chiesto in udienza
un esito opposto rispetto alla
posizione assunta dal Collegio
esteso. Aveva infatti sollecitato
un’inammissibilità del ricorso
presentato dalla spa.
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Catasto, atti notarili
trasmessi online
DI
FABRIZIO G. POGGIANI
al prossimo 29 dicembre, presso gli uffici
del Territorio di Bologna, Firenze, Lecce e
Palermo e in via sperimentale,
sarà possibile trasmettere in
via telematica l’intera copia
autenticata di un atto notarile,
predisposta con strumenti informatici e sottoscritta con firma digitale. È stato sottoscritto
ieri, dai direttori dell’Agenzia
del territorio e del dipartimento
per gli affari di giustizia del ministero della giustizia, il provvedimento interdirigenziale
di attivazione sperimentale e
facoltativa dell’invio degli atti
notarili al conservatore dei registri immobiliari in via telematica, di cui all’art. 3-bis, dlgs n.
463/1997, in attesa di estendere
la procedura su tutto il territorio nazionale.
Il provvedimento in commento dispone l’attivazione,
facoltativa e sperimentale, della
trasmissione in via telematica
degli atti destinati al conservatore dei registri immobiliari,
aventi gli effetti di aggiornamento indicati dall’art. 2678 c.c.
(cosiddetto «registro generale»).
La trasmissione ha per oggetto,
pertanto e come chiaramente
indicato all’articolo 2 del provvedimento, la copia autenticata
D
FISCO DEGLI ALTRI
Il governo di Pechino ha
deciso di fare marcia indietro ritirando il contributo del
10% sul valore delle auto di
cilindrata inferiore a 1,6 litri
a partire dal 2011. E questo,
perché il Paese non ha subito
la crisi finanziaria e l’economia si è ripresa in rapida
ascesa. Nel 2009 la Cina
aveva deciso di abbassare al
5% la tassa per combattere la
crisi e stimolare l’uso di macchine a migliore efficienza
energetica. Il primo gennaio
di quest’anno il balzello era
stata innalzato al 7,5%. Grazie anche all’abbassamento
di questa tassa, il mercato
delle autovetture in Cina
ha registrato una fortissima
crescita negli ultimi due
anni.
Easyjet si prepara a lasciare il Regno Unito per trasferirsi in Svizzera. Secondo alcune indiscrezioni di stampa
britannica, easyJet Holidays,
la joint venture realizzata da
EasyJet con Lowcost Travel,
sarebbe pronta a lasciare la
madrepatria per trasferirsi
ai piedi delle Alpi nel tentativo di evitare l’aggravio
fiscale legato all’aumento
dell’Iva (dal 17,5% al 20%)
che entrerà in vigore nel
Regno Unito il 3 gennaio
prossimo. Stangata in arrivo
per i cittadini di Giacarta in
possesso di più di un veicolo.
Le autorità locali hanno deciso di aumentare, a partire
dal prossimo anno, la tassa
di proprietà per contrastare
il traffico caotico che paralizza la metropoli con oltre
8 milioni di abitanti. Così,
a partire dal 3 gennaio, il
bollo auto sarà maggiorato
dell’1,5% per la seconda
vettura dello stesso proprietario, dell’1,75% per la terza
e del 4% per la quarta.
La Svizzera e la Corea
del Sud hanno firmato una
Convenzione per evitare
le doppie imposizioni che
contiene disposizioni sullo
scambio di informazioni negoziate in base agli standard
Ocse. I due governi hanno
poi convenuto che nello Stato della fonte gli interessi
versati a banche potranno
essere tassati in ragione del
5% al massimo (oggi 10%).
Non solo. In caso di società
che partecipano ad altre
società per almeno il 10%
del capitale (adesso 25%), la
distribuzione dei dividendi
nello Stato della fonte verrà
tassata al massimo al 5%
contro il 10% di oggi. Anche
i canoni saranno tassati alla
fonte con un’aliquota del 5%
al massimo.
Gabriele Frontoni
di un atto notarile predisposto
in forma integrale con strumenti informatici e sottoscritto
mediante l’utilizzo della firma
digitale, di cui all’art. 23-bis,
legge 16/02/1913 n. 89.
Confermando quanto disposto per il periodo transitorio
dal comma 3, dell’art. 7, del
provvedimento del 6/12/2006,
le formalità trasmesse integralmente in via telematica si devono intendere presentate nello
stesso giorno della trasmissione, se la stessa è avvenuta nel
corso dell’orario di apertura al
pubblico degli sportelli, ovvero
nel giorno successivo, se la citata trasmissione avviene al di
fuori degli orari di apertura al
pubblico; la procedura, al fine
di fissare l’ordine di arrivo degli
atti, assegna a tutte le formalità richieste in base al medesimo titolo l’ora di ricezione corrispondente alla scala di tempo
Utc (Ien), di cui al decreto del
ministero dell’industria, del
commercio e dell’artigianato
del 30/11/1993 n. 591.
Una volta eseguita la trasmissione telematica delle formalità, nel rispetto delle specifiche
tecniche, di cui agli allegati (1
e 2) del provvedimento in commento, viene rilasciato, tramite
il canale telematico utilizzato, il
certificato di eseguita formalità
sottoscritto dal conservatore, o
da un suo delegato, con firma
digitale che ne attesta la conformità. Nel rispetto di quanto già indicato dall’articolo 12,
del decreto interdirigenziale del
13/12/2000, preliminarmente,
si deve considerare «irregolare funzionamento» del servizio
telematico, l’interruzione dello
stesso per un periodo superiore
alle tre ore nell’arco temporale giornaliero di erogazione e,
in caso di irregolare funzionamento del servizio telematico,
l’amministrazione finanziaria
deve garantire comunque l’eseguibilità degli adempimenti,
anche mediante presentazione su supporto informatico,
all’ufficio competente in relazione alla sede dell’utente, dei
dati necessari per l’esecuzione
dell’adempimento; per tale motivo, l’articolo 5 del decreto in
commento conferma che il Territorio assicura detta eseguibilità degli adempimenti, in caso
di irregolare funzionamento del
servizio telematico, mediante la
presentazione di copia conforme del titolo su supporto cartaceo, con la restituzione nella
medesima forma del certificato
di eseguita formalità, mediante
consegna del secondo originale
della nota. Infine, l’art. 6 dispone sulle specifiche tecniche
confermando quanto già indicato nel provvedimento interdirigenziale del 30/04/2008, per
quanto concerne la registrazione, la trascrizione, l’iscrizione e
la voltura, nonché di quelle riferibili al certificato di eseguita
formalità.
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30
Mercoledì 29 Dicembre 2010
I M P O S T E E TA S S E
La legge di stabilità inanziaria ha elevato l’arco temporale, in vigore dal 1° gennaio
Case, imponibilità Iva più lunga
Da quattro a cinque anni l’applicabilità alla cessione
DI
iù spazio all’Iva nelle
vendite di abitazioni: dal
prossimo 1° gennaio le imprese immobiliari avranno un anno di tempo in più per
vendere i fabbricati abitativi con
l’applicazione dell’imposta. La legge n. 220 del 13 dicembre 2010 ha
infatti elevato da quattro a cinque
anni l’arco temporale, decorrente
dall’ultimazione dei lavori, entro
il quale la cessione è imponibile;
conseguentemente, saranno più
limitati i casi di vendite esenti
dall’Iva e sottoposte all’alternativa imposta di registro. Obiettivo
della modifica sono gli effetti favorevoli sul versante del diritto alla
detrazione dell’Iva dell’impresa
venditrice.
La norma. La novità è recata dall’art. 1, comma 86, della
citata legge n. 220/2010, che ha
modificato il n. 8-bis) dell’art. 10,
dpr 633/72 sostituendo le parole
«entro quattro anni» con «entro
cinque anni». Pertanto tale disposizione, a decorrere dal 1° gennaio 2011, prevederà che sono
esenti dall’imposta le cessioni di
fabbricati o porzioni di fabbricato
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P
La transizione
FRANCO RICCA
FINO AL 31 DICEMBRE 2010
DAL 1° GENNAIO 2011
Le cessioni di fabbricati abitativi
dall’impresa di costruzione o
ristrutturazione sono imponibili
se effettuate entro quattro anni
dall’ultimazione.
Le cessioni di fabbricati abitativi
dall’impresa di costruzione o
ristrutturazione sono imponibili
se effettuate entro cinque anni
dall’ultimazione.
a destinazione abitativa (più esat
esattamente, dei fabbricati diversi da
quelli strumentali per natura di
cui al n. 8-ter del medesimo articolo 10), escluse quelle effettuate
dalle imprese costruttrici degli
stessi o dalle imprese che vi hanno
eseguito, anche tramite imprese
appaltatrici, interventi di recupero di cui all’art. 31, lett. c), d) ed e)
della legge n. 457/78, entro cinque
anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell’intervento o
anche successivamente nel caso in
cui, entro tale termine, i fabbricati
siano stati locati per un periodo
non inferiore a quattro anni in attuazione di programmi di edilizia
residenziale convenzionata. La
modifica consiste dunque, come
anticipato, nell’innalzamento da
quattro a cinque anni dall’ultimazione del periodo di tempo entro
il quale la vendita dell’immobile
IN EDICOLA
www.italiaoggi.it
abitativo da parte dell’impresa
che lo ha costruito o ristrutturato,
anche mediante appalto, sfugge al
trattamento di esenzione previsto
in via di principio dall’art. 10, n.
8-bis). Le imprese avranno così
un po’ di tempo in più per evitare le conseguenze negative che il
trattamento di esenzione dall’Iva
comporta sul diritto alla detrazione dell’imposta «a monte» (indetraibilità, prorata, rettifica della
detrazione). Si deve sottolineare
che resta invece fissato in quattro
anni, nell’ambito della medesima
disposizione in esame, il periodo
minimo locativo in regime convenzionato, in presenza del quale la
successiva vendita dell’immobile
effettuata dall’impresa costruttrice o ristrutturatrice rimane in
ogni caso imponibile, indipendentemente dal tempo trascorso dalla
data di ultimazione dei lavori.
Va osservato, inoltre, che la
legge 220/2010 non ha apportato
analoga modifica alla disposizione
del n. 8-ter, lett. a), dell’art. 10, che
sottrae al trattamento di esenzione, assoggettandole all’imposta, le
cessioni di fabbricati strumentali
per natura poste in essere dalle
imprese costruttrici o ristrutturatrici entro quattro anni dall’ultimazione dei lavori. Di conseguenza, su questo punto, le regole per
l’imponibilità «a termine» delle
cessioni di fabbricati effettuate
dalle imprese costruttrici, finora
identiche, dal 1° gennaio 2011
verranno a divergere: cinque anni
per i fabbricati abitativi, quattro
per quelli strumentali per natura.
Ciò non rappresenta comunque
un problema sostanziale, poiché,
com’è noto, i fabbricati strumentali per natura, a differenza degli
abitativi, possono essere ceduti in
regime di imponibilità, anche dopo
il decorso del termine quadriennale, sulla base dell’opzione espressa dal cedente ai sensi della lett.
d) del n. 8-ter) dell’art. 10. È da
evidenziare, tuttavia, che, diversamente dall’imponibilità obbligatoria ex lettera a), quando l’imponibilità discende dall’esercizio
dell’opzione del cedente (in quanto
è decorso il termine quadriennale per l’imponibilità obbligatoria),
qualora l’acquirente sia un soggetto passivo nazionale, l’imposta
non viene applicata con l’ordinario
esercizio della rivalsa in fattura
da parte del venditore, ma direttamente a cura dell’acquirente
con il meccanismo dell’inversione
contabile ai sensi dell’art. 17, sesto
comma, lett. a-bis).
La decorrenza. La descritta
modifica ha effetto dal 1° gennaio 2011, data di entrata in vigore
della legge 220/2010, per cui è
da ritenere che il nuovo termine
quinquennale valga per tutte le
operazioni effettuate a partire
da tale data, comprese quelle per
le quali il nuovo termine risulta
pendente alla data stessa. In altre parole, restano governate dal
vecchio termine quadriennale le
operazioni in relazione alle quali
tale termine è scaduto alla data
del 31 dicembre 2010. Al riguardo,
l’unica incertezza parrebbe riguardare la sorte di eventuali fatture
emesse entro tale data in esenzione per decorso del quadriennio, in
relazione a cessioni divenute imponibili dal 1° gennaio 2011.
ASSISTENZA
Imposta sul valore aggiunto per il diporto
Per Civis
270 mila
richieste
Navi e marinai
pagano dazio
Oltre 270 mila richieste di assistenza via Civis in 12 mesi.
Primo compleanno col segno
più per il canale di consulenza e aiuto online che l’Agenzia delle entrate mette a disposizione di contribuenti e
professionisti per dialogare
in rete con il Fisco. Numeri
positivi per l’Agenzia che ha
fornito il bilancio dell’iniziativa, anche per il servizio di
Posta elettronica certificata,
che nello stesso periodo è
stato usato ben 14 mila volte
per inviare agli uffici e-mail
con valore legale, stabilendo
così un contatto rapido e diretto con l’Amministrazione
finanziaria.
Code agli sportelli bye bye
col feedback immediato. Un
buon metro per misurare le
performance di Civis e Pec
è il tempo di risposta degli
uffici ai quesiti e ai problemi
sollevati dai contribuenti. Più
precisamente, il feedback alla
maggior parte delle comunicazioni che passano attraverso la Posta elettronica certificata arriva entro sei ore,
mentre per quanto riguarda
Civis, oltre il 50% degli utenti
ottiene una risposta già nelle
ventiquattro ore successive
all’invio della richiesta online e, comunque, nell’arco di
quattro-cinque giorni.
DI
ROBERTO ROSATI
L
a messa a disposizione
di una nave con relativo equipaggio per fini
da diporto è imponibile a Iva, non potendo rientrare
fra le operazioni commerciali
che fruiscono dell’esenzione
prevista per i servizi internazionali. È quanto emerge
dalla sentenza pronunciata
dalla Corte di giustizia Ue
il 22 dicembre 2010 nel procedimento C-116/10, relativo
all’interpretazione dell’art. 15
della sesta direttiva Iva, che
esenta dall’imposta, tra l’altro, il noleggio e la locazione
di navi adibite alla navigazione d’alto mare e al trasporto
a pagamento di passeggeri o
usate nell’esercizio di attività
commerciali, industriali e della pesca.
La questione, sollevata dal
giudice nazionale del Lussemburgo, mirava a chiarire
se la suddetta disposizione
consenta o meno di esentare
le prestazioni rese da una società e consistenti nella messa
a disposizione di persone fisiche che navigano in alto mare
a fini di diporto, dietro pagamento, un’imbarcazione con il
relativo equipaggio.
Nella sentenza, la Corte ha
osservato che la norma in esa-
me si riferisce alle locazioni di
navi adibite alla navigazione
d’alto mare e al trasporto a
pagamento di passeggeri o
usate nell’esercizio di attività
commerciali, industriali e della pesca; pertanto, affinché la
locazione possa essere esentata, è necessario che il locatario
utilizzi la nave per esercitare
un’attività economica.
Di conseguenza, se una nave
viene data in locazione a persone che la utilizzano esclusivamente a fini di diporto e non
a scopo di lucro, al di fuori di
qualsiasi attività economica,
la prestazione di locazione non
rientra nell’esenzione prevista
dalla suddetta disposizione.
Questa interpretazione, prosegue la Corte, è suffragata
anche dall’obiettivo delle esenzioni dettate dall’art. 15 della
sesta direttiva, che, riferendosi
a operazioni all’esportazione,
a operazioni equiparate e ai
trasporti internazionali, consiste nell’osservare il principio
dell’imposizione dei beni o dei
servizi interessati nel luogo
di destinazione. Infine anche
i lavori preparatori della sesta
direttiva escludono in modo
esplicito dall’esenzione le navi
da diporto e i servizi forniti al
consumo finale che si riferiscono alle navi stesse.
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I M P O S T E E TA S S E
Mercoledì 29 Dicembre 2010
31
I contribuenti alle prese con le strategie di difesa per evitare redditometro e indagini inanziarie
Pianificazione delle spese al via
Da conservare i documenti sulla disparità del dato reddituale
DI
Redditometro e comportamenti
MAURIZIO TOZZI
redibilità e ragionevolezza in prima linea
per i contribuenti, nel
2011. La parola d’ordine è essere coerenti nelle manifestazioni di spesa in rapporto
ai redditi dichiarati e alle altre
disponibilità economiche/finanziarie. Necessario documentare
adeguatamente le situazioni di
palese «disparità» rispetto al
dato reddituale. Queste le principali indicazioni da seguire per
i contribuenti nel nuovo anno,
soprattutto se si vuole evitare
lo «spettro» del redditometro e
l’ulteriore conseguenza delle indagini finanziarie.
È noto che l’Agenzia delle
entrate punterà forte sul rinnovato redditometro, sicuramente
la tipologia di controllo, almeno
in linea di principio, più equa e
democratica in quanto ancorata
alle manifestazioni di ricchezza
dei cittadini. Il nuovo strumento di accertamento potrà contare
su una mole notevole di informazioni di spesa, riferite non solo ai
c.d. incrementi patrimoniali, ossia gli acquisti di beni immobili
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C
Necessaria la documentazione riguardante le risorse economiche
disponibili per il contribuente
o mobili registrati,
registrati ma anche alle
spese «di lusso», quali vacanze,
frequenza di club esclusivi o di
centri benessere, scuole private,
etc, alle quali bisogna aggiungere tutte le informazioni già
disponibili per il fisco, a partire
dalle utenze fino ad arrivare agli
oneri indicati nel quadro RP. E
la tracciabilità di dette uscite
monetarie diventa fondamentale nell’ottica soprattutto del
nuovo «sintetico puro», ossia
l’accertamento proprio ancorato
alle spese sostenute in un anno,
senza l’applicazione di nessun
ricalcolo parametrico.
Sul punto è bene riflettere:
sia il sintetico puro sia il redditometro ammettono un’ampia
difesa da parte del contribuente,
il quale potrà ricorrere a qualsiasi fonte documentale circa
la propria capacità economica/
finanziaria/reddituale. In ter-
Non obbligatoria la tracciabilità
delle spese correnti.
Consigliabile la documentazione
attinente le risorse impiegate
per le spese patrimoniali
mini pratici,
pratici non è soltanto il
reddito l’elemento spendibile in
fase difensiva, ma qualsiasi ulteriore occorrenza, quali risparmi legittimamente accumulati
nel tempo, fondi provenienti da
sanatorie, in primis lo scudo fiscale, vincite, eredità, donazioni,
dismissioni di altri beni, redditi
forfetari o a tassazione sostitutiva, nonché esenti. Insomma,
il contribuente deve provare
la disponibilità di risorse adeguate allo stile di vita manifestato. Atteso che non sussiste
un obbligo di «contabilità» (e ci
mancherebbe altro) delle spese
quotidiane, è evidente che onere
del contribuente è solo quello di
evidenziare le proprie capacità
economiche e la legittimità della fonte di provenienza, senza
dover illustrare come ha fatto
fronte a ogni singolo acquisto,
eccezion fatta, ovviamente, per
gli incrementi patrimoniali, anCompito del contribuente nel
corché al riguardo il problema
prossimo futuro, dunque, è di esè francamente contenuto: è evisere in linea con i redditi dichiadente, infatti, che se si procede
rati e le eventuali risorse econoall’acquisto di un immobile la
miche, essendo altresì razionale
tracciabilità del pagamento
e credibile nei propri comporta(assegni e/o bonifici), sarà automenti. In caso di spese eccedenti
matica, mentre la questione da
i redditi mensili sarà necessario
risolvere riguarderà le risorse
interrogarsi sia sulla tipologia di
impiegate e la relativa realizzaspesa che sulla risorsa utilizzata.
zione. Per esempio, se si spendoNelle ipotesi degli incrementi pano 300 mila euro per un appartatrimoniali potrebbe essere usuamento, da un lato
le l’impiego di
a
accumuli predi sicuro si avrà
ccedenti, quali
la documentazioIl tutto deve essere ini risparmi. Di
ne di pagamento,
dirizzato da un «equiliccontro, a fronma dall’altro, se
brio» complessivo, con
tte delle spese
l’accumulo delle
atteggiamenti e scelte
d
di «lusso», il
risorse non è in
n
normale comlinea con i reddi spese «razionali» e
p
portamento
diti dichiarati,
credibili, senza errori
d
del soggetto
l’Agenzia delle
palesi che denotano
««diligente»
entrate richiedeanche
scelte
economid
dovrebbe esrà la fonte ecocamente non giustifi ssere quello
nomica e sarà
cabili
d
di spendere
compito del con«surplus»,
tribuente provare
ssenza attinche la stessa, per
gere al risparmio, fermo restando
ipotesi, proviene da una preceche l’adeguata documentazione
dente dismissione o da risparmi
della «fonte» risolve ogni problepluriennali (sperando che il conto
ma. Le spese principali, quindi,
corrente non presenti movimendevono essere adeguatamente
tazioni anomale).
monitorate, per verificare se il
reddito è in linea o è necessario
documentare le ulteriori occorrenze. E probabilmente, l’interrogativo più ampio dovrà porsi
proprio in riferimento alle altre
risorse utilizzabili: è evidente,
per esempio, che le disponibilità
del conto corrente potranno essere utili allo scopo, ma se poi
sul conto dovessero risultare
versamenti in contanti di non
identificata origine si sarebServizi di pulizia e artigianabe al punto di partenza. Idem
to, arrivano i codici tributo.
per gli interventi societari e le
Con due risoluzioni di ieri
eventuali restituzioni di finanl’Agenzia delle entrate ha
ziamenti infruttiferi: le somme
istituito i codici tributi per la
ritornate ai soci rappresentano
riscossione tramite F24 per
disponibilità economiche legitil versamento dei contributi.
timamente utilizzabili in fase
Con la risoluzione 137/10 al
difensiva, ma la problematica
fine di consentire il versaconnessa è l’utilizzabilità del
mento, tramite modello F24,
conto finanziamenti infruttifedei contributi per il finanri, soprattutto laddove dovessero
ziamento a favore dell’Orgaemergere precedenti versamenti
nismo nazionale bilaterale
a favore della società che, ovviaservizi integrati (ONBSI), si
mente, rappresenterebbero delle
istituisce la seguente causale
ulteriori spese per il contribuencontributo: «ONBS» denomite. Il tutto, pertanto, deve essenata «datori di lavoro - conre indirizzato da un «equilibrio»
tributi per il finanziamento
complessivo, con atteggiamenti
dell’Ente bilaterale ONBSI».
e scelte di spese «razionali» e
Da riportate in sede di comcredibili, senza errori palesi che
pilazione F24,sezione Inps.
denotano anche scelte economiCon la seconda risoluzione,
camente non giustificabili: si
la 138/2010 è stata istituita
pensi agli amministratori e alle
la causale contributo «EBAR»
eventuali rinunce ai compensi,
per il versamento, tramite
debitamente documentate. Ebmodello F24, dei contributi
bene, se da un lato ciò può esseper il finanziamento a favore
re giustificato, per esempio alla
dell’Ente bilaterale nazionaluce della crisi dell’impresa e dei
le dell’artigianato (in breve
sacrifici complessivi, dall’altro
EBARTIGIANATO) «EBAR»
l’amministratore dovrà adeguadenominata «datori di lavotamente provvedere alle proprie
ro - contributi per il fi nanoccorrenze quotidiane, evidenziamento dell’Ente bilaterale
temente attingendo ai propri
EBAR». In sede di compilarisparmi (e non sono rari i casi
zione del modello di versadi contestazioni circa l’antiecomento «F24» la suddetta caunomicità della scelta laddove si
sale è esposta nella sezione
è constatata l’assenza di prelievi
«INPS», nel campo «causale
con conseguente supposizione di
contributo».
utilizzo di risorse a nero).
Siglato l’accordo tra Agenzia e sindacati per il triennio 2011-2013
ENTI BILATERALI
Entrate, passaggi interni
Intesa per 19,6 mln di euro
Imprese
e artigiani
codici tributo
T
DI VALERIO STROPPA
E CRISTINA BARTELLI
rovata l’intesa sui passaggi interni per
il personale dell’Agenzia delle entrate.
Nei giorni scorsi, infatti, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali
e dell’Agenzia hanno sottoscritto l’accordo di
programma relativo al triennio 2011-2013 finalizzato a valorizzare le professionalità dei dipendenti. In particolare, le parti hanno convenuto
di prevedere nel triennio il proseguimento della
procedura 2010, attraverso ulteriori passaggi di
fascia retributiva, da attuare secondo analoghi
criteri e modalità, con l’aggiornamento delle graduatorie in base alla dinamica delle situazioni
intervenuta. I passaggi d’area terranno conto
dell’esperienza di servizio e dei titoli di studio,
culturali e professionali dei dipendenti, oltre che
di una percentuale incrementale di personale
meritevole di particolare riconoscimento per le
capacità professionali espresse. Le risorse aventi
caratteri di stabilità e certezza disponibili per
la contrattazione ammontano a 19,6 milioni di
euro. L’accordo stabilisce che entro il 31 dicembre 2010 sarà attivata una procedura selettiva
per i passaggi di livello retributivo all’interno
delle aree, con la corresponsione di compensi
accessori. Complessivamente, i posti a disposizione per i passaggi sono circa 12 mila.
A siglare il protocollo sono state Cisl-Fps, UilPa e Confsal-Salfi. Non hanno firmato, invece,
Cgil-Fp, Rdb-Pi e Flp-Finanze. «Giudichiamo
negativamente l’introduzione di elementi di valutazione e selezione dei lavoratori non previsti
dall’articolo 83 del Ccnl Agenzie fiscali», spiega
in una nota Luciano Boldorini (Cgil-Fp), «si vogliono far passare per modernità e innovazione
proposte che riportano i lavoratori indietro negli
anni, limitando ogni forma di tutela collettiva».
Pollice verso anche dalla Rdb-Usb, secondo cui
«le risorse individuate come fisse e ricorrenti
potevano essere maggiori e conseguentemente poteva essere maggiore il numero dei posti.
L’accordo di programma, pur rappresentando
un elemento positivo, dovrà dare risposte ai 20
mila lavoratori che oggi non avranno una progressione economica».
Diversa, invece, la posizione della Flp-Finanze, che evidenzia come l’accordo «risponde alle
richieste poste unitariamente dal sindacato
nei mesi scorsi». Tuttavia, la sigla ritiene indispensabile consultare prima i propri iscritti
dell’Agenzia delle entrate, riservandosi di firmare l’accordo all’esito del referendum.
Contestualmente, i rappresentanti delle Entrate e dei sindacati hanno sottoscritto anche
l’accordo sul finanziamento delle funzioni direttive. Il documento ha quantificato il budget
totale per la retribuzione di posizione e quella
di risultato in 14 milioni di euro: a tale scopo,
quindi, le risorse aventi carattere di stabilità e
certezza disponibili nel Fondo relativo all’anno
2010 sono state destinate, per circa 10,6 milioni, alla copertura del predetto budget. La valutazione annuale positiva dell’incarico svolto
comporterà una maggiorazione della retribuzione di posizione del 5%, del 10% e del 20%,
laddove la valutazione risulti rispettivamente di
«adeguato», «più che adeguato» e «eccellente». A
siglare l’accordo, però, sono state solo Cisl-Fps
e Confsal-Salfi, pur non condividendo che «la
definizione dei criteri attuativi relativi anche
alla graduazione delle posizioni organizzative
e degli incarichi di responsabilità sia stata sottratta alle relazioni sindacali previste dal Ccnl
di comparto»; non hanno firmato, invece, Cgil-Fp,
Uil-Pa, Rdb-Pi e Flp.
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32
Mercoledì 29 Dicembre 2010
I M P O S T E E TA S S E
Le novità dell’Agenzia delle dogane impatteranno sull’attività di oltre 600 mila soggetti
Le accise viaggeranno on-line
Dal primo gennaio al via il sistema unico di informatizzazione
DI
on la pubblicazione sul
sito dell’Agenzia delle
dogane delle istruzioni
operative, ultima quella
del 24.12.2010, si è conclusa la
fase preparatoria di quella che
potremmo definire come una
vera e propria «rivoluzione» per
quanto riguarda la circolazione
dei prodotti soggetti ad accisa, in
regime di sospensione, che scatterà per tutti gli operatori dal 1°
gennaio 2011. Da tale data, infatti, la circolazione dei prodotti
sottoposti ad accisa in regime sospensivo avverrà esclusivamente
con il «documento amministrativo
elettronico» (e-AD). Una svolta di
tale importanza si è resa possibile
mediante l’adozione da parte di
tutti gli stati membri dell’Unione
del sistema unico di informatizzazione comunitario denominato
Emcs (Excise movement control
system), i cui adempimenti realizzativi, per quanto riguarda il
nostro paese, hanno fatto carico
all’Agenzia delle dogane.
La nuova procedura, è stato stimato, riguarderà circa 600 mila
operatori dei settori interessati,
dalle grosse compagnie petrolifere ai più piccoli produttori di bevande alcoliche e di vino, oltre a
un considerevole numero di consulenti e professionisti coinvolti
a vario titolo. L’obiettivo è stato
quello di creare, per prodotti ad
alta incidenza fiscale e che rappresentano per l’erario nazionale
la terza entrata dopo Imposte dirette e Iva, un sistema informatizzato integrato che consenta
simultaneamente la sorveglianza dei movimenti di tali prodotti
tanto nei trasferimenti all’interno di ciascuno stato membro
dell’Unione Europea quanto nella
circolazione intracomunitaria.
Per esser pienamente operativi
gli utenti si dovranno collegare al
«sistema informatico doganale»
tramite apposito sistema di accesso (Sda - Sistema di accesso
doganale), che costituisce parte
integrante del Servizio telematico doganale (Std). L’utilizzo
del citato Std è subordinato al
rilascio di un’autorizzazione da
parte dell’Agenzia delle dogane.
L’autorizzazione viene emessa,
di norma, dietro presentazione
di richiesta di abilitazione da
parte dei soggetti che hanno un
rapporto fiscale attivo con l’Agenzia stessa e che appartengono alle
categorie di operatori obbligati
alla trasmissione di dati e documenti.
La circolazione pertanto avverrà non più sulla scorta del
Documento di accompagnamento accise (Daa), previsto dal Reg.
CEE n.2719/1992 ora abrogato,
bensì attraverso l’invio al sistema informatizzato di specifici
messaggi elettronici, che, una
volta convalidati dal sistema
stesso, consentiranno una migliore e più celere «tracciabilità»
della movimentazione di prodotti
che, notoriamente, sono soggetti
a un carico fiscale considerevole
C
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La nuova procedura
ANTONIO DE CICCO
FONTI NORMATIVE
1- elimina il cartaceo
2- elimina la bollatura preventiva del DAA cartaceo;
Determi3- rende più eficaci e tempestivi i controlli;
Dir.va
nazione
Vantaggi della 4- sempliica la circolazione intracomunitaria dei prodotti soggetti ad accisa in
Reg.to CE n.
2008/118/
Agenzia
nuova procedura regime sospensivo;
684/2009
CE
dogane del
5- offre agli stati membri la possibilità di controllare in tempo reale la movimen07/12/2010
tazione dei prodotti;
6- consente una puntuale gestione della garanzia e dello svincolo della stessa
Circolazione dei La circolazione di prodotti sottoposti ad accisa in regime di sospensione dall'acprodotti soggetti cisa deve avvenire dal 1° gennaio 2011, solo con il «documento amministrativo
elettronico»: e-AD.
ad Accisa
Il «documento amministrativo elettronico» (e-AD) è conforme alla struttura e al
contenuto dei messaggi contenuti negli allegati al reg. Ce 684/2009 di seguito
sintetizzati
Allegato I, tabella 1- «formalità da espletare prima che abbia inizio la circolazione
dei prodotti sottoposti ad accisa»;
nell’Allegato I, tabella 2 - «Annullamento del documento amministrativo elettronico»;
nell’Allegato I, tabella 3 - «il cambiamento di destinazione» della circolazione di
prodotti sottoposti ad accisa,;
nell’Allegato I, tabella 4 - «Notiica di cambiamento di destinazione/Notiica di
frazionamento»
Struttura e-AD
nell’Allegato I, tabella 5 - «il frazionamento della circolazione di prodotti sottoposti
ad accisa»
nell’Allegato I, tabella 6 - «formalità da espletare alla conclusione della circolazione
dei prodotti sottoposti ad accisa» mentre:
nell’Allegato 2, sono riportati i vari «codici» da utilizzare per la compilazione dei
campi del e-AD (Documento amministrativo Eeettronico) quali: 1. CODICI DELLE
LINGUE 2. CODICE DI RIFERIMENTO AMMINISTRATIVO 3. STATI MEMBRI 4. CODICI
DEI PAESI 5. NUMERO DI RIFERIMENTO DELL’UFFICIO DOGANALE (COR) 6. CODICE
DEL TIPO DI GARANTE 7. CODICE DEL MODO DI TRASPORTO 8. CODICE DELL’UNITÀ
DI TRASPORTO 9. CODICI DEGLI IMBALLAGGI 10. CODICE DEL MOTIVO DELL’ANNULLAMENTO 11. PRODOTTO SOTTOPOSTO AD ACCISA 12. UNITÀ DI MISURA
L’invio della «bozza di documento amministrativo elettronico» (Draft)
Lo speditore crea informaticamente la «bozza di documento amministrativo elettronico» (Draft) e la invia stesso mezzo alle autorità competenti dello Stato membro
di spedizione compilando tutti i campi obbligatori previsti nell’ Allegato i al Reg.to
684/2009. In aggiunta e questi l’Italia ha previsto, a livello nazionale, obbligatoriamente l’indicazione nel Draft del:
1- Ora di spedizione;
2- numero Iva del garante
3- numero Iva di chi organizza il trasporto
4- identiicativo del primo trasportatore
5nonché
1- codice del conto garanzia (Funzione che sarà implementata nel corso del 2011)
1- tipologia della garanzia (cauzione o esonero) prestata (Funzione che sarà implementata nel corso del 2011)
1- ’importo della cauzione impegnata (Funzione che sarà implementata nel corso
del 2011)
1- codice Taric
1- codice Cadd
1- identiicativo del committente qualora diverso dal destinatario della spedizione,
limitatamente alla circolazione interna.
Obblighi dello
speditore
(Art. 21
par.1)
Allegato
I e II
Art. 21
par. 2
Adempimenti amministrativo-contabili
Lo speditore è tenuto:
1a) ad annotare giornalmente sul registro di carico e scarico l’Arc ovvero in caso
di utilizzo della cd. «procedura di riserva» nel caso di indisponibilità informatico:
il numero di riferimento locale (LRN), la data di partenza, i dati relativi al soggetto e all'impianto destinatari ovvero la dicitura «Esportazione» accompagnata
dall’indicazione del codice dell’uficio di esportazione, la qualità e la quantità di
merce spedita;
2b) a contabilizzare l'ammontare della cauzione relativa alla singola spedizione ove
prevista e a tenere in evidenza la quota di cauzione complessivamente impegnata
per le spedizioni non ancora appurate;
3c) a constatare la conclusione della circolazione, annotando nel registro di
carico e scarico, accanto agli estremi dell’e-AD, quelli della convalida della «nota
di ricevimento».
Termine presentazione Draft
La «bozza di documento amministrativo elettronico» non può essere presentata
prima di 7 giorni antecedenti la data di spedizione.
Informazioni aggiuntive da inserire nel e-AD al ine dei controlli (previste da fonte
legislativa o regolamentare)
Riguardano:
I «Contrassegni» (Gruppo 17 7campo i)
Eventuali «sigilli» apposti (art. 26 DM 210/1996) (Gruppo 18/ campo a)
La durata del tragitto, espresso in giorni (Gruppo 1/campo b)
Annotazioni varie (Gruppo 3 / campo b)
ee, come tali
tali, considerati ad alto
rischio.
Che il regime della circolazione
venga costantemente monitorato
attraverso la procedura informatica e che la movimentazione di
tali prodotti si perfezioni giungendo a buon fine, rappresenta oggi
un interesse oltre che dell’erario,
anche di chi spedisce il prodot-
to
quanto è bene ricordarlo,
ricordarlo
to, in quanto,
quest’ultimo rimane il principale
obbligato al pagamento dell’accisa gravante sulla spedizione, anche in caso di trasferimento della
proprietà della merce a terzi e,
finanche, nel caso di furto della
merce durante il trasporto.
Infatti le recenti modifiche
all’art. 4 del Testo unico delle
Art.3
par. 8
Art. 3
par. 2
Art. 3
par. 15
accise (Tua) hanno abrogato
abrogato, tra
l’altro, la previsione che per anni
ha rappresentato una sorta di
paracadute per lo speditore nel
caso di furto del prodotto. Infatti
la precedente normativa (inserita
nel Tua dall’articolo 59 della legge
21 novembre 2000 n. 342, prima e
dall’articolo 1, comma 472, della
legge 30 dicembre 2004 n. 311
successivamente), consentiva di
evitare il pagamento dell’imposta
nel caso in cui i prodotti, detenuti
o circolanti in regime sospensivo
sotto la loro responsabilità, fossero stati sottratti fraudolentemente.
D’ora in poi, i prodotti soggetti
ad accisa in sospensione d’imposta circoleranno accompagnati da
una copia stampata del documento elettronico di accompagnamento (meglio noto con l’acronimo di
e-AD) o da altro documento commerciale indicante però il «codice
di riferimento amministrativo»
(denominato Arc) attribuito dal
sistema informatizzato al momento della generazione dell’eAD, che dovrà necessariamente
anch’esso scortare il trasporto.
Sarà quindi cura dello speditore
fornire al trasportatore la copia
stampata dell’e-AD o altro documento commerciale che indichi in
modo chiaramente identificabile
l’Arc. Tale documentazione dovrà
poter essere esibita, a richiesta
alle autorità competenti, durante tutta la circolazione della
merce in regime di sospensione
dall’accisa.
Appare superfluo precisare
che, in caso di non corrispondenza
dei dati ovvero di loro divergenza,
prevarranno sempre i dati contenuti nel sistema informatizzato rispetto a quelli riportati sul
cartaceo.
La circolazione di tali prodotti
si perfeziona nel momento della
loro presa in consegna «telematica» da parte del destinatario.
Tale circostanza, a meno che
non si tratti di esportazione, è
attestata dalla «nota di ricevimento» inviata, sempre per via
informatica, dal destinatario al
mittente ed all’amministrazione
doganale, venendosi in tal modo
ad «appurarsi» regolarmente il
relativo regime (chiusura amministrativa del regime stesso).
È stata prevista anche una procedura cd. di riserva da utilizzare
nel caso di indisponibilità del sistema informatico.
Le attuali novità al sistema di
circolazione dei prodotti soggetti ad accisa si inseriscono in un
quadro normativo che, rispetto
a quello di appena qualche mese
fa, risulta ampiamente e sostanzialmente modificato da Direttive
comunitarie di recente mediante
modifiche agli articoli del Tua
(Testo unico accise dlgs 504/1995)
- si veda da ultimo la 2008/118/Ce
che ha dettato nuove disposizioni
sul regime generale e sulla circolazione delle accise - e dal Reg.
Ce 684/2009 (di attuazione della
citata Direttiva 2008/118/CE) per
quanto riguarda le procedure informatizzate relative alla circolazione di prodotti sottoposti ad
accisa in sospensione dall’accisa.
Per il solo settore dei tabacchi le
modalità di applicazione saranno
determinate con provvedimento
del Direttore Generale dell’Amministrazione Autonoma dei
Monopoli di Stato (art. 3 dlgs
48/2010)
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Merco
Mercoledì 29 Dicembre 2010
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Slitta la pubblicazione in Gazzetta del dl milleproroghe
33
Legge di stabilità: niente limite del 20%
Scuole, scope in gara Assunzioni in libertà
DI FRANCESCO
E ALESSANDRA
l milleproroghe inciampa
sulla pulizia delle scuole.
Non troverà soluzione nel
decreto legge n.225/2010,
oggi in Gazzetta Ufficiale, la spinosa problematica che riguarda
il futuro degli addetti ai servizi
di pulizia negli istituti scolastici. Un esercito di 25.000 ex Lsu
che rischiano dal 31 dicembre di
trovarsi senza posto di lavoro.
Il ministero dell’economia non
ha infatti acconsentito alla richiesta di prorogare per l’ennesima volta gli affi damenti,
ormai cristallizzati nel tempo,
ai consorzi di pulizia. Con la
conseguenza che dal prossimo anno scolastico gli appalti dovranno essere assegnati
tramite gara. Un’apertura al
mercato che non piace ai datori
di lavoro i quali già da qualche
mese hanno iniziato a spedire
le lettere di licenziamento ai
propri dipendenti. Innescando una miccia potenzialmente
esplosiva per il ministero guidato da Maurizio Sacconi che
si troverebbe a dover gestire
una montagna di procedure di
cassa integrazione.
La possibilità di inserire
all’ultimo momento nel decreto legge una proroga dei contratti in essere è tramontata
definitivamente ieri dopo l’accordo raggiunto col ministero
dell’istruzione che in pratica
si farà garante del graduale
passaggio del settore verso la concorrenza. Il dicastero di viale Trastevere
assicurerà la continuità
dei contratti di appalto
fino alla loro scadenza
naturale e la proroga
di quelli in immediata scadenza fino al
completamento delle
I
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CERISANO
RICCIARDI
procedure di gara. Che in ogni
caso dovranno essere completate per l’inizio del prossimo anno
scolastico. In cambio i datori di
lavori sospenderanno le procedure di Cig. Una promessa che
però non basta ai sindacati che
invece vorrebbero un impegno
preciso a ritirare le lettere di
licenziamento.
Nel milleproroghe troverà
invece sicuramente posto il
congelamento delle graduatorie
dei docenti voluto dal ministro
Mariastella Gelmini (si veda
ItaliaOggi del 23/12/2010) in
prospettiva della riforma del
sistema di reclutamento che
dovrebbe compiersi nel 2011. In
alcune bozze di decreto circolate
ieri la norma (che blinderà le liste per il prossimo
anno scolastico
2011-2012,
smorzando di fatto le speranze dei
circa 230
mila prof
s e n z a
cattedra di
aggiornare la
propria posizione e dunque
chiedere
anche il
Mariastella Gelmini
trasferimento nelle liste di altre
province, in particolare quelle del
Nord dove le chance di essere assunti sono molto più alte) sembrava improvvisamente sparita
dall’elenco delle proroghe non
onerose per cui il decreto legge
dispone lo slittamento automatico al 31 marzo 2011, rinviando
a successivi dpcm la possibilità
di allungare i termini fino al
31 dicembre 2011. Ma, secondo
quanto risulta a ItaliaOggi, non
ci sono dubbi sul fatto che alla
fine il blocco delle graduatorie
troverà posto nel testo definitivo
del decreto.
Un’altra proroga che sembra
svanita nel nulla ma invece sarà
confermata riguarda il finanziamento (anche per il triennio
2011-2013) da parte dell’Inail di
progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli
istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado.
Anche in questo caso, precisa la relazione d’accompagnamento al dl, si tratta di
un differimento a costo zero
perché «si limita a prevedere non l’obbligo bensì la mera
possibilità che l’Inail finanzi
progetti per l’abbattimento
delle barriere architettoniche
o l’adeguamento di strutture
alle vigenti disposizioni in
tema di sicurezza e igiene del lavoro». Ma
nell’elenco delle
proroghe non
onerose circolato ieri non
ve n’è traccia.
Non resta che
aspettare dunque il testo che
andrà stamattina sul
tavolo di
Giorgio
Napolitano.
nei piccoli comuni
DI
LUIGI OLIVERI
a legge di stabilità per il
2011 fornisce la prova definitiva che gli enti non
soggetti al patto di stabilità non incontrano il limite alle
assunzioni del 20% del costo delle
cessazioni dell’anno precedente.
Ai sensi dell’articolo 76, comma
7, novellato dalla manovra estiva
2010, della legge 133/2008 «è fatto divieto agli enti nei quali l’incidenza delle spese di personale
è pari o superiore al 40% delle
spese correnti di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi
titolo e con qualsivoglia tipologia
contrattuale; i restanti enti possono procedere ad assunzioni di
personale nel limite del 20 per
cento della spesa corrispondente alle cessazioni dell’anno precedente». Sul limite del 20 per
cento si registra una spaccatura
interpretativa, sia in letteratura, sia tra le sezioni regionali di
controllo della Corte dei conti. In
particolare, la sezione Piemonte insiste nel ritenere che tale
limite del 20% riguardi anche
gli enti non soggetti al patto. Le
sezioni Lombardia, veneto e, da
ultimo, Toscana (parere 17 novembre 2010, n. 160) affermano
il contrario.
Esistono già semplicemente a
guardare l’articolo 14 della legge
122/2010 fortissime motivazioni
tali da privare di pregio la teoria
secondo la quale gli enti non soggetti al patto sarebbero vincolati
al limite del 20% del costo delle
cessazioni. Basti evidenziare che
la norma è posta a salvaguardia
del patto di stabilità e che il legislatore ha modificato, ma non
soppresso, l’articolo 1, comma
562, della legge 296/2006, per
capire come il limite di spesa del
20% delle cessazione sia disposizione finalizzata esclusivamente
al rispetto del patto e, dunque,
L
priva di qualsiasi efficacia per gli
enti ad esso non sottoposti.
In ogni caso, l’articolo 1, comma
118, della legge 220/2010 risolve
definitivamente la questione.
Esso aggiunge alla fine del comma 7 dell’articolo 76 della legge
133/2008: «Per gli enti nei quali
l’incidenza delle spese di personale è pari o inferiore al 35 per
cento delle spese correnti sono
ammesse, in deroga al limite
del 20 per cento e comunque nel
rispetto degli obiettivi del patto
di stabilità interno e dei limiti di
contenimento complessivi delle
spese di personale, le assunzioni per turn-over che consentano
l’esercizio delle funzioni fondamentali previste dall’articolo 21,
comma 3, lettera b), della legge 5
maggio 2009, n. 42». Non vi è più
alcuna incertezza. Se la deroga
al limite del 20% è ammessa, nei
comuni, «comunque nel rispetto
degli obiettivi del patto di stabilità interno», come esplicitamente
prevede la novella legislativa, la
conclusione è una sola: detto limite del 20% vale esclusivamente per gli enti soggetti al patto.
Solo nei confronti di questi, infatti, la deroga introdotta dalla
legge di stabilità è in grado di
sortire effetti. Esclusivamente
gli enti con popolazione superiore ai 5.000 abitanti potrebbero
valutare la fattibilità della deroga alla luce del rispetto degli
obiettivi del patto; non gli enti
con popolazione inferiore.
I quali, dunque, né sono destinatari della deroga, né incontrano, per le assunzioni, il limite di
spesa del 20% delle cessazioni.
Per loro, sono previsti a partire
dall’1.1.2011 solo due vincoli:
il rispetto del tetto della spesa
di personale del 2004 e il limite all’incidenza della spesa di
personale sul totale di quella
corrente, che non potrà superare il 40%.
A buon intenditor poche parole.
I nostri clienti?
Li ascoltiamo, li capiamo e ci intendiamo subito su ciò che serve.
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Servizi di pulizia da riassegnare
34
Mercoledì 29 Dicembre 2010
LAVORO E PREVIDENZA
I minimali aggiornati del 2011 utili ai ini del versamento della contribuzione previdenziale
Costo del lavoro, crescita modesta
La retribuzione minima imponibile sale a 1.155 € mensili
DI
al mese di gennaio la
retribuzione minima
imponibile ai fini del versamento della contribuzione previdenziale sale a 1.155
euro mensili. Il valore utile per il
2011 è frutto dell’aggiornamento
Istat (stimato in un più 1,4%).
Retribuzione imponibile. La
legge n. 389/1989 dispone che la
retribuzione da assumere come
base per il calcolo dei contributi di
previdenza, non può essere inferiore all’importo delle retribuzioni stabilite da leggi, regolamenti,
contratti o accordi collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative su base
nazionale, ovvero da contratti individuali, qualora ne derivi una
retribuzione di importo superiore a quello previsto dal contratto
collettivo. La norma, come ha a
suo tempo sottolineato l’Inps, ha
portata generale e quindi vincola
anche quei datori di lavoro che
non aderiscono (neppure di fatto) ai contratti o accordi collettivi stipulati dalle organizzazioni
sindacali più rappresentative
su base nazionale. Ciò signifi-
D
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GIGI LEONARDI
ca, in altri termini, che l’obbligo
del versamento contributivo nel
rispetto dei trattamenti retributivi previsti dai contratti collettivi, sempre che la retribuzione
corrisposta non risulti di importo
superiore, investe tutti i datori di
lavoro. l’art. 2, comma 25, della
legge n. 549/1995 (provvedimento collegato alla finanziaria 1996)
ha inoltre aggiunto che in caso di
pluralità di contratti collettivi per
uno stesso settore, la retribuzione
da assumere ai fini del minimale
contributivo, è quella stabilita dal
contratto collettivo stipulato dalle
organizzazioni sindacali (datoriali e dei lavoratori) comparativamente più rappresentative nella
categoria.
I minimali. A far tempo dal 1°
gennaio 1989 (è la stessa legge n.
389/1989 a sostenerlo), il minimale giornaliero da assoggettare
a contributi non può comunque
essere inferiore al 9,5% del trattamento minimo di pensione del
fondo lavoratori dipendenti. La
misura della retribuzione minima giornaliera per l’anno prossimo sarà pertanto fissata in 44,41
euro, pari al 9,5% di 467,43 euro,
minimo di pensione di gennaio
I minimali 2011
SETTORE
Impiegato
122,85
37,11*
34,65*
ARTIGIANATO
-
39,54*
34,65*
AGRICOLTURA
98,29
51.84
39,51
COMMERCIO
122,85
34,65*
34,65*
CREDITO/ASSICURAZIONI/SERVIZI
122,85
42,02*
39,54*
* Da adeguare a 44,41 euro (legge n. 389/1989)
2011
2011. Lo stipendio minimo con
contributivo mensile (minimale giornaliero per 26) passa quindi da
1.138,54 a 1.154,66 euro. In una
circolare del gennaio 1989 l’Inps
ha inoltre precisato che i diversi
criteri circa l’individuazione del
minimale contributivo non hanno
abrogato la previgente disciplina
relativa alla determinazione della
retribuzione minima giornaliera
prevista dalla legge n. 537/1981
(i minimali che vengono aggiornati annualmente sulla base
dell’indice medio del costo della
vita calcolato dall’Istat). per cui
la retribuzione da assoggettare
a contributi deve soddisfare una
duplice condizione:
•rispetto della retribuzione
minima imponibile fissata dai
Venerdì 14 gennaio 2011 - ore 10.30 / 14.30
Segui gratuitamente la teleconferenza in diretta su
www.italiaoggi.it
canale 906 di Sky
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Coordina: Marino LONGONI, Condirettore ItaliaOggi
Introduce: Claudio SICILIOTTI, Presidente CNDCEC
I TEMI:
Il nuovo accertamento sintetico
Le novità in materia di IVA
Il regime iscale del leasing
Novità in materia di accertamento
GLI ESPERTI:
Andrea BONGI
Franco RICCA
Fabrizio Giovanni POGGIANI
Duilio LIBURDI
I DIRIGENTI DELL’AGENZIA
DELLE ENTRATE RISPONDERANNO
AI QUESITI PROPOSTI DAI LETTORI
Operaio
INDUSTRIA
LA FINANZIARIA E LE ALTRE
NOVITÀ FISCALI 2011
canale 507 di Sky
QUALIFICHE
in collaborazione con
Gli Ordini, i Collegi, le Associazioni e tutte le realtà che volessero ospitare in diretta presso
la loro sede la teleconferenza di ItaliaOggi possono inviare un’e-mail a [email protected]
Potete inviare i Vostri quesiti all’indirizzo [email protected]
contratti di lavoro;
•rispetto dei minimali di salariali giornalieri stabiliti dalla
legge 537/1981, in considerazione appunto della soglia minima
rappresentata dal 9,5% della
pensione al 1° gennaio dell’anno
interessato.
Minimale part-time. La citata legge n. 389/1989 ha peraltro
introdotto un diverso criterio da
adottare per la determinazione
del limite minimo di retribuzione
oraria applicabile ai fini contributivi per i lavoratori con contratto a tempo parziale. il minimale
utilizzato in passato era stabilito
(dall’art. 5 della legge 863/1984)
in ragione di un sesto di quello
giornaliero. Le attuali disposizioni
prevedono invece che la retribu-
BREVI
Una ricerca sul mondo delle professioni a
Milano. L’ha promossa
la Camera di commercio
industria artigianato e
agricoltura di Milano per
approfondire, sul piano
conoscitivo, l’attuale situazione delle professioni
e delle attività terziarie a
elevata qualificazione. Il
Consorzio AAster, istituto
di ricerca incaricato dello
svolgimento della ricerca,
ha predisposto quindi un
questionario online rivolto ai singoli professionisti
(www.aaster.it). Contribuirà all’iniziativa, tra
gli altri, l’ordine degli
avvocati di Milano, che ha
invitato tutti gli iscritti a
compilare il questionario, che resterà in forma
anonima.
Comunicazione, organizzazione e marketing
nelle università e nei
centri di ricerca in Italia.
È questa la cornice ideata
dall’Aicun (Associazione
italiana comunicatori
d’università) per il premio
di studio per tesi sulla
comunicazione nel suo
complesso delle organizzazioni universitarie e
di ricerca. L’iniziativa
dell’Associazione è rivolta ai laureati negli anni
2008-09. Le domande
vanno inviate entro il
31 dicembre. Il bando è
consultabile sul sito www.
aicun.it
zione minima oraria da assumere
quale base in caso di part-time,
debba determinarsi rapportando
alle giornate di lavoro settimanale a orario normale il minimo giornaliero, e dividendo l’importo così
ottenuto per il numero delle ore di
orario normale settimanale stabilito dal contratto collettivo nazionale di categoria per i lavoratori
a tempo pieno. Il procedimento di
calcolo del minimale orario si articola nelle seguenti operazioni:
a) si moltiplica il minimale
giornaliero, ossia 44,41 euro per
il numero delle giornate di lavoro settimanale a orario normale.
l’anzidetto numero, in considerazione delle disposizioni e dei
criteri vigenti in materia di minimali giornalieri, è in linea generale pari a 6, anche nei casi in cui
l’orario di lavoro sia distribuito in
cinque giorni;
b) si divide il prodotto per il numero delle ore di orario normale
settimanale previsto dal contratto
collettivo nazionale di categoria
per i lavoratori a tempo pieno.
Applicando tale criterio, considerando un orario settimanale
contrattuale di 40 ore, il minimale
orario part-time per il 2011 risulta
pari a 6,57 euro (44,41 x 6: 40).
Aliquota aggiuntiva. L’art.
3-ter legge n. 438/1992 stabilisce
che, a decorrere dal 1° gennaio
1993, in favore di tutti i regimi pensionistici che prevedono
aliquote contributive a carico
del lavoratore inferiore al 10%
(nonostante l’aumento di 0,3%
previsto dalla Finanziaria 2007,
l’aliquota a carico del dipendente si attesta a 9,19%, ossia sotto
il 10%), è dovuta una aliquota
aggiuntiva nella misura di un
punto percentuale sulle quote di
retribuzione eccedenti il limite
della prima fascia di retribuzione pensionabile (il cosiddetto
«tetto»). Per il 2011 la prima fascia di retribuzione pensionabile
sale a 42.958,00 euro). Pertanto,
l’aliquota aggiuntiva predetta
(1%), deve essere applicata sulla
quota di retribuzione eccedente
detto limite, il quale, rapportato
a 12 mesi, viene mensilizzato in
3.580,00 euro.
Mensa. Il comma 9 dell’art. 48
del Tuir, come sostituito dall’art.
3 del dlgs n. 314/1997, ha previsto che tutti gli ammontari degli importi che non concorrono
a formare il reddito di lavoro
dipendente, erogazioni liberali
fino a 258,23 euro (500 mila lire),
indennità di mensa di 5,29 euro
(10.240 lire) ecc., possono essere
rivalutati con dpcm quando la
variazione percentuale del valore medio dell’indice dei prezzi al
consumo per le famiglie di operai
e impiegati relativo al periodo di
12 mesi terminante al 31 agosto,
supera il 2% rispetto al valore
medio del medesimo indice rilevato con riferimento allo stesso
periodo dell’anno 1998. Per il
2011, in mancanza quindi del
dpcm, detti importi continuano
ad essere quelli fissati dal dlgs
n. 314/1997.
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Mercoledì 29 Dicembre
Dicem
2010
PROFESSIONI
35
Il presidente Adepp esclude il rischio commissariamento. Anche se alcuni istituti sono in sofferenza
Sulle Casse allarmismo infondato
Camporese: la sostenibilità previdenziale sempre migliorabile
PAGINA A CURA
DI IGNAZIO MARINO
a previdenza dei professionisti è una realtà complessa come
altrettanto complessa
è la valutazione della sostenibilità delle Casse. E prima di parlare di commissariamento (si
veda ItaliaOggi di ieri) bisogna
comprendere a pieno se si tratta
di difficoltà strutturali o di semplici gobbe che con il tempo si
attenuano». Andrea Camporese,
presidente dell’Adepp (l’associazione degli enti previdenziali)
butta acqua sul fuoco e pensa che,
nonostante alcune Casse (agenti
di commercio, medici, giornalisti,
ragionieri, consulenti del lavoro,
geometri, notai) abbiano presentato delle proiezioni attuariali
che rispecchiano più di qualche
difficoltà nella tenuta dei conti,
sia «del tutto fuori luogo parlare
di commissariamento».
Domanda. Presidente, però il
ministro Sacconi ha annunciato
che ai fini della verifica della stabilità trentennale della gestione
previdenziale si prenderà come
indicatore l’anno in cui il saldo
corrente, dato dalla differenza
tra le entrate totali e le uscite
totali, assumerà strutturalmente valore negativo. E in base alle
proiezioni fornite al ministero,
sette casse nel 2039 non hanno
la sostenibilità richiesta dalla
Finanziaria 2007. Questo non
espone gli enti in sofferenza a
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«L
qualche rischio?
che non richiedere contributi in
Risposta. Il concetto di sostenieccesso solo per superare una fase
bilità è complesso e va messo in
a volte transitoria e legata a curve
relazione con una serie di parademografiche.
metri, primo fra tutti quello di diD. Secondo il criterio della
savanzo economico-finanziario cisostenibilità, le casse con il metato dalla legge di privatizzazione.
todo retributivo saranno sempre
Se è corretto valutare la data in
quelle che mostreranno segni di
cui il saldo entrate-uscite diviene
debolezza rispetto a quelle nate
negativo, è altrettanto necessario
con il contributivo. Qual è la via
capire se la negatività è strutturaper un giusto equilibrio?
R. L’eventuale debolezza di una
le e quali siano i fattori a renderla
ca
cassa
non
tale. In moldi
dipende
dal
ti casi siamo
m
metodo
di
di fronte a
ca
calcolo
delle
«gobbe» nepr
prestazioni
gative cirPugno duro di Sacconi: riforme o commissariamento senza sostenibilità
dei bilanci per 30 anni. Medici, ragionieri e giornalisti a maggior rischio
(c
(contributicoscritte nel
I soldi dell’Ambiente sono finiti a Pannella
Ecco perché la Prestigiacomo s’è dimessa
vo o retributempo (e,
Punto e virgola
tiv ma dal
tivo)
pertanto, a
nsitori), superate le
livello di contribuzione sostenuto
disavanzi transitori),
dagli iscritti in connessione al liquali si evidenzia una tenuta cervello delle promesse previdenziali
ta e prospettica, magari frutto di
che la cassa garantisce. Quindi le
riforme che entrano a regime nel
cause di eventuali squilibri non demedio-lungo periodo e/o di colletvono essere ricercate nel sistema
tivi che si stabilizzano lentamente
di calcolo (contributivo o retribusul piano demografico.
tivo) delle pensioni ma in percorsi
Decontestualizzare i disavanzi
ed esperienze storiche di più amnegativi e azzerare sistematicapia portata che oggi manifestano
mente una gobba di spesa può
i loro effetti sulle casse.
significare, e alcuni bilanci atLo stesso sistema finanziario
tuariali lo evidenziano in modo
di gestione delle casse (che può
chiaro, ritrovarsi con un surplus
essere di capitalizzazione, di ridi accantonamenti nell’orizzonte
partizione o di ripartizione mista
dei cinquant’anni e con patrimoni
associato a prestazioni di tipo
(non destinati al pagamento delle
contributivo o retributivo) non è
pensioni) che crescono ben oltre il
di per sé indice di una maggiore
loro ruolo naturale di presidio e
o minore solidità.
garanzia delle prestazioni.
Ma, cosa che ritengo ancor più
In ultima analisi l’obiettivo non
importante, non basta un nome
è solo garantire agli iscritti una
per definire un sistema, serve
tenuta di lungo periodo, ma anwww.italiaoggi.it
IN EDICOLA
LA GUIDA
AI SERVIZI
PUBBLICI LOCALI
QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO
Sette casse in zona rossa
IL Giornale dei
professionisti
*
*
*
Le casse di previdenza di geometri, notai,
consulenti del lavoro, giornalisti, ragionieri, medici e agenti di commercio rischiano
di essere commissariate perché - in base
alle ultime proiezioni attuariali trasmesse
al ministero del lavoro il 30/11/2010 - non
sarebbero in grado di garantire il paga-
Se l’editoria piange, Marco
Pannella festeggia A radio
un’analisi profonda per capirlo.
Che si tratti di contributivo o retributivo, ogni sistema ha bisogno
di una quota solidaristica senza
la quale non faremmo previdenza
ma saremmo associabili a qualsiasi operatore finanziario del
risparmio. Solidarietà significa
copertura delle fasi difficili della
vita lavorativa, forme assistenziali, welfare allargato, pensioni adeguate ad una vita decente. Tutto
questo è ineludibile, tutto questo
costa. L’equilibrio, tenendo ben
presente il faro della sostenibilità economica, va trovato dentro
la storia di ciascuna Cassa, di ciascuna categoria professionale.
D. Che cosa ne pensa della
provocazione di un sistema contributivo per tutti? Si raggiungerebbe almeno l’obiettivo di
avere un sistema in equilibrio
per definizione?
R. Non spetta a me dire quale
sia il sistema giusto, sicuramente
il problema non si risolve con un
equilibrio finanziario a prescindere che porti a pensioni molto
basse che potenzialmente creano
un problema di adeguatezza. Credo che le leggi vigenti, i molteplici
controlli sui nostri patrimoni, la
presenza dei ministeri vigilanti
negli organi sociali siano sufficienti a verificare con grande
anticipo la sostenibilità di un sistema richiedendo correttivo qualora fossero necessari. Non serve
un sistema uguale per tutti ma
garanzie di tenuta e autonomia
di gestione. In questo senso chie-
diamo un chiarimento definitivo
su questo tema.
D. È possibile fare un bilancio
dei primi sei mesi del suo mandato?
R. Io credo sia positivo, anche
se molto resta da fare. L’Adepp
riunificata rappresenta un interlocutore istituzionale autorevole
e rispettato, anche se ci attendiamo molto di più dal ministero
dell’economia. Aver affrontato il
problema dei controlli sul patrimonio immobiliare attraverso
il decreto interministeriale, che
speriamo veda finalmente la
pubblicazione in Gazzetta, è stato
importante. Aver smaltito buona
parte dell’arretrato e aver avuto
garanzie sui tempi di risposta
futuri sulle delibere degli enti
ha rappresentato un passaggio
rilevante. Anche l’apertura su
una serie di tavoli tecnici che si
svilupperanno nei prossimi mesi
non va sottovalutata.
D. Quali sono i prossimi obiettivi sui quali lavorerà l’Adepp?
R. Ci aspettiamo che in occasione della conversione del decreto
Milleproroghe trovino soluzione
sia l’applicazione della «Lo Presti» sull’aumento del contributo
integrativo, sia il problema dei
versamenti previdenziali a carico
degli over 65 non previsti da molti
statuti e richiesti dall’Inps. Resta
la grande battaglia per l’esclusione del nostro sistema dall’elenco
Istat in modo da non essere continuamente ed indebitamente equiparati al contesto pubblico.
FIRMATO L’ACCORDO 2010-2013
Rinnovato il contratto collettivo per i dipendenti degli enti
Buste paga più pesanti per i lavoratori. Gli aumenti vanno da 128 a 349 euro in base alla qualifica
A
ggiornate le retribuzioni per i circa 1.500
dipendenti degli enti
Livello
previdenziali dei professionisti. Gli aumenti annuali Quadri
vanno da un minimo di 128 a un A1
massimo di 349 euro in base alla A2
qualifica dei lavoratori. Dopo una A3
lunga trattativa la parte datoria- B1
le e quella delle organizzazioni B2
B3
sindacali dei lavoratori hanno C1
firmato il 23 dicembre l’accordo C2
sul nuovo contratto collettivo di C3
lavoro 2010-2013. Le trattative, D1
infatti, hanno subito una battuta 1R1
1R2
d’arresto in funzione della legge 1R3
122/2010 che ha individuato mi- 2R1
sure straordinarie in materia di 2R2
finanza pubblica per il triennio 3R2
2011-2013, anche con riferimen’elenco
to al personale degli enti di cui all’elenco
Istat. Elenco che contempla anche le casse
di previdenza dei professionisti. Le parti
si sono non a caso impegnate ad ottenere
un chiarimento da parte del ministero
dell’economia e delle finanze e del ministero del lavoro e delle politiche sociali
circa l’ambito di applicazione dell’art. 9
al fine di escludere le casse e gli enti previdenziali privati dal blocco del rinnovo
contrattuale dei dipendenti.
Trattamento economico. Dal 1° gen-
p
pe
per i «Passaggi di area - Livello»
iin modo da valorizzare ulteriorm
mente il merito.
Tabella
T
b ll annuale
l
al 30/10/2010
Permessi. Novità in arrivo
an
anche per quanto riguarda la
47.754,54
p
parte
normativa. In aggiunta
33.328,69
al
alle ore di permesso sindacale
30.415,10
29.064,89
gi
già riconosciute è assegnato alle
27.714,69
or
organizzazioni sindacali che sia25.298,54
n
no rappresentate in almeno la
24.587,91
m
metà delle casse e degli enti alla
23.877,28
da
data del 31 dicembre, un plafond
22.669,20
22.029,64
co
composto dalla somma di 2 ore
21.390,06
e mezza per ciascun lavoratore
58.271,91
o lavoratrice delle casse o enti
47.754,54
fi
firmatari del Ccnl iscritti alle
35.247,40
m
medesime organizzazioni sinda30.912,54
ca
cali, da fruirsi entro l’anno di ri28.070,01
26.080,23
fe
ferimento. Al fine di garantire la
pu
puntuale applicazione di quanto
enti
previsto iin materia di permessi sindaenti. In ogni caso
caso, il Premio aziendale di
risultato verrà riconosciuto nella misura
cali viene costituito un Osservatorio a
minima annua del 10% della retribuzione
composizione paritetica. All’Osservatotabellare annua in vigore al 31/12/2004.
rio è assegnato il compito di seguire e
Le parti firmatarie si sono, inoltre, imverificare la puntuale applicazione della
pegnate ad aprire una apposita sessione
disciplina che regola i permessi nonché
contrattuale che, entro
quello di esaminare le
un anno dalla data di
problematiche che fosIl Ccnl
stipula del presente acsero evidenziate dalle
sul
sito
www.italiacordo, dovrà pervenire
parti nell’applicazione
alla rivisitazione e definidella medesima discioggi.it/documenti
zione di quanto previsto
plina.
Nuove tabelle dall’1/12/2010
Tabella
T
b ll mensile
il
al 30/11/2010
3.673,43
2.563,75
2.339,62
2.235,76
2.131,89
1.946,04
1.891,37
1.836,72
1.743,79
1.694,58
1.645,39
4.482,46
3.673,43
2.711,34
2.377,89
2.159,23
2.006,18
Aumento
mensile
0,60%
22,04
15,38
14,04
13,41
12,79
11,68
11,35
11,02
10,46
10,17
9,87
26,89
22,04
16,27
14,27
12,96
12,04
NUOVA TABELLA
MENSILE
DALL’1/12/2010
3.695,47
2.579,13
2.353,66
2.249,17
2.144,69
1.957,71
1.902,72
1.847,74
1.754,25
1.704,74
1.655,26
4.509,35
3.695,47
2.727,61
2.392,16
2.172,19
2.018,22
naio 2010 i minimi tabellari in atto al
31/12/2009 sono incrementati del 1,4%.
E dal primo dicembre 2010 di un ulteriore
0,6%. I vecchi importi e quelli aggiornati
sono riportati nella tabella allegata all’accordo e pubblicata in pagina. Gli arretrati
saranno corrisposti al netto di quanto già
erogato a titolo di vacanza contrattuale.
Per quanto riguarda la regolamentazione
del premio aziendale di risultato questa è
demandata alla contrattazione integrativa di secondo livello delle singole casse-
Aumento
annuale
0,60%
286,53
199,97
182,49
174,39
166,29
151,79
147,53
143,26
136,02
132,18
128,34
349,63
286,53
211,48
185,48
168,42
156,48
NUOVA TABELLA
ANNUALE
DALL’1/12/2010
48.041,07
33.528,66
30.597,59
29.239,28
27.880,98
25.450,33
24.735,44
24.020,54
22.805,21
22.161,81
21.518,40
58.621,54
48.041,07
35.458,88
31.098,02
28.238,43
26.236,71
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36
Mercoledì 29 Dicembre 2010
LAVORO E PREVIDENZA
L’Inps estende il servizio di consultazione delle attestazioni trasmesse dai medici
Certificato medico con una e-mail
I lavoratori potranno ricevere documenti con posta certificata
DI
DANIELE CIRIOLI
cittadini lavoratori, pubblici e privati, possono ricevere
anche per posta elettronica
certificata (Pec) la propria
attestazione di malattia inviata all’Inps dal medico curante. Il
nuovo servizio è disponibile sul
sito internet dell’istituto di previdenza (www.inps.it) che, nella
circolare n. 164 di ieri, spiega le
istruzioni operative (allegata
alla nota anche un manuale).
Per l’attivazione del nuovo servizio, però, l’Inps riconosce come
validi esclusivamente gli indirizzi di Pec attivati tramite il sito
governativo www.postacertificata.gov.it.
La malattia viaggia online.
A partire dal 3 aprile, a seguito
della riforma Brunetta (dlgs n.
150/2009), i medici dipendenti
del Ssn o in regime di convenzione sono obbligati a trasmettere
all’Inps, online, tramite il Sac
(sistema di accoglienza centra-
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
I
I SERVIZI ONLINE AL CITTADINO
Si ha la disponibilità di tutti i certii cati telematici rilasciati alla persona che si è
identiicata, comprensivi di diagnosi e di codice nosologico, se indicati dal medico
Tramite il codice Pin
Tramite codice iscale e
numero del certiicato
Tramite attivazione
sul sito web dell’Inps
Si ha la possibilità di ricercare e di consultare uno speciico attestato di malattia
Si ha la possibilità di ricevere le attestazioni di malattia nella casella di posta elettronica
certiicata di chi (cittadino) ne fa richiesta
le), il certificato di malattia del
lavoratore. Ricevuto il certificato, il Sac lo invia all’Inps che lo
mette a disposizione dei datori
di lavoro, privati e pubblici, e dei
lavoratori sul proprio sito internet. Con la circolare n. 60/2010
(si veda ItaliaOggi del 17 aprile
2010), l’Inps, in attuazione di
quanto previsto dalle predette
disposizioni (riforma Brunetta)
ha fornito le proprie indicazioni
in merito ai servizi messi a disposizione dei cittadini lavoratori, sia pubblici sia privati, per
la consultazione e la stampa
dei propri certificati di malattia
inviati telematicamente dal me-
dico curante. Tali servizi, utilizzabili mediante accesso al sito
dell’istituto (www.inps.it – servizi online), consentono al cittadino di avere la disponibilità dei
propri certificati telematici rilasciati a suo carico, comprensivi
di diagnosi e di codice nosologico
se indicati dal medico, nonché lo
storico di tutti i certificati a suo
carico, ricercabili e consultabili
direttamente dal sito web.
Le attestazioni per Pec. La
novità di ieri è questa. L’Inps
rilascia un ulteriore servizio, a
favore dei lavoratori, che consiste nell’invio delle attesta-
zioni di malattia direttamente
all’indirizzo di posta elettronica
certificata del cittadino che ne
faccia richiesta. In particolare,
occorre effettuare un’attivazione del nuovo servizio. A tal fine,
dopo aver scelto sul sito internet dell’Inps l’opzione «consultazione certificati di malattia»
e aver immesso il codice pin
di identificazione, viene visualizzato un pannello sul quale è
possibile scegliere di consultare
i certificati telematici rilasciati
a proprio nome e/o di gestire la
richiesta d’invio degli attestati
alla propria casella di Pec. La
scelta di questa seconda fun-
zione presenta lo stato (attivo,
disattivo) della richiesta; su tale
stato il cittadino che è interessato a ricevere le attestazioni
di malattia può intervenire per
modificare la condizione della
richiesta. Il cambiamento dello
stato iniziale da «disattivo» a
quello «attivo» determinerà la
ricerca automatica nell’indice
delle Pec del cittadino e la sua
visualizzazione; a tale indirizzo
di posta elettronica verranno
inviati gli attestati. La disattivazione del servizio si ottiene
selezionando la stessa funzione
e variando lo stato della richiesta in «disattivo». Attenzione.
Come specificato nel manuale,
per questo servizio l’Inps ritiene validi esclusivamente gli indirizzi (pec) attivati tramite il
sito www.postacertificata.gov.it.
Pertanto, chi sia sprovvisto di un
tale indirizzo Pec, non potrà fruire del nuovo servizio (non prima
di aver attivato una casella Pec
su tale sito internet).
Messaggio dell’Inps sul bonus riconosciuto alle aziende sui contratti a termine
DENUNCIA
Lavoratori in mobilità, l’assunzione
sconta i contributi previdenziali
Sicurezza,
agrotecnici
contro l’Inail
DI GIGI LEONARDI
E DANIELE CIRIOLI
azienda che assume a
tempo determinato un
lavoratore iscritto nelle
liste di mobilità, ha diritto all’agevolazione contributiva (nella misura prevista per gli
apprendisti) solo per i primi 12
mesi, anche nel caso di successive
proroghe del rapporto. Lo precisa
l’Inps nel msg 32661/2010.
Tre contratti. La legge n.
223/1991, indica la nota, ha introdotto agevolazioni per l’assunzione di soggetti iscritti nelle
liste di mobilità, distinguendo tre
diverse fattispecie di contratto di
lavoro agevolato: il contratto a
termine, il contratto che trasforma a tempo indeterminato un
rapporto a termine, il contratto
L’
ARPA Emilia Romagna
Avviso di gara
L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e
l’Ambiente dell’Emilia-Romagna indice una gara a
procedura aperta per l’affidamento suddiviso in tre
lotti della fornitura ed installazione di
strumentazione di misura del particolato
atmosferico.
Importo complessivo a base di gara Euro
512.000,00 IVA esclusa. Le offerte dovranno
essere presentate entro le ore 13,00 del
27/01/2011 ad Arpa, Via Po, 5 40139 Bologna con
le modalità indicate nel disciplinare di gara. Il
bando è stato inviato alla G.U.U.E. in data
17/12/2010. La documentazione ufficiale di gara
è disponibile in formato elettronico, sul sito
www.arpa.emr.it
Per informazioni: Area Acquisizione Beni e Servizi
di Arpa, via Po 5 40139 Bologna. Tel. 051 6223811
- fax 051 541026 – e mail: [email protected]
La Responsabile dell’Area
Acquisizioni Beni e Servizi
Dr.ssa Elena Bortolotti
a tempo indeterminato. In particolare, l’art. 8, comma 2, afferma
testualmente che «i lavoratori in
mobilità possono essere assunti
con contratto di lavoro a termine di durata non superiore a 12
mesi», con la conseguente applicazione, per il corrispondente periodo appunto non superiore a 12
mesi, delle previste agevolazioni
contributive.
L’art. 8, comma 2, secondo
l’Inps, ha una duplice valenza
normativa: da un lato introduce
nell’ordinamento italiano una
particolare deroga di carattere
soggettivo alle norme che limitano l’apposizione del termine
finale al rapporto di lavoro subordinato; dall’altro lato prevede
un’agevolazione contributiva.
Assunzione motivata. In conseguenza della suddetta duplice
valenza normativa, l’ente di previdenza ritiene quanto segue.
1) Il datore di lavoro può assumere a tempo determinato un
lavoratore iscritto nelle liste di
mobilità, anche in assenza delle
ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, che giustifichino l’apposizione
del termine in base all’art. 1 del
dlgs 368/2001. In tal caso, tuttavia, il rapporto dovrà avere una
durata massima (originaria o
attraverso proroghe successive)
di 12 mesi; analoga durata caratterizzerà l’agevolazione contributiva.
2) Può tuttavia accadere che
l’assunzione a tempo determinato di un lavoratore iscritto nelle
liste di mobilità abbia alla base
una delle ragioni di carattere
tecnico, produttivo, organizzati-
vo o sostitutivo, previste dall’art.
1 del dlgs 368/2001. In tali casi
il rapporto di lavoro potrà avere,
conformemente alla disciplina
contenuta nel decreto legislativo
citato, durata massima (originaria o attraverso proroghe successive) superiore a 12 mesi; in ogni
caso, tuttavia, l’agevolazione contributiva spetterà per il periodo
massimo di 12 mesi.
Un esempio. Nel caso in cui
si stipuli, per ragioni produttive,
un contratto di durata di 16 mesi,
spetta l’agevolazione per i primi
12 mesi; se, per ragioni produttive, si stipuli un contratto di sei
mesi e poi, ricorrendo sempre le
ragioni produttive, si proroghi il
rapporto per ulteriori dieci mesi,
spetterà l’agevolazione contributiva per i complessivi primi 12
mesi del rapporto.
Buonuscite, via libera
al contributo di solidarietà
Via libera al contributo di solidarietà sulle «buonuscita d’oro». L’importo eccedente 1,5 milioni
di euro sconta una contribuzione aggiuntiva del
15%. Lo stabilisce il decreto interministeriale
(lavoro ed economia) 29 ottobre pubblicato
sulla gazzetta ufficiale n. 300/2010. La novità è
stata introdotta dalla legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) per il triennio 2007/2009. Riguarda
i trattamenti di fine rapporto e le indennità di
buonuscita, nonché i trattamenti integrativi
dell’ago d’importo superiore a 1,5 milioni di
euro. Il dm stabilisce che, qualora siano stati erogati, a decorrere dal 1° gennaio 2007, il
contributo si applica per un periodo di 18 mesi
fino a concorrenza dell’importo dovuto e salvo
conguaglio al termine del periodo. I datori di
lavoro privati sono tenuti a informare l’ente di
previdenza cui compete l’erogazione della pensione dell’avvenuto pagamento di un tfr d’importo superiore a 1,5 milioni di euro ai fini della
trattenuta. Le somme trattenute dagli enti di
previdenza e dai datori di lavoro privati devono essere versate entro il quindicesimo giorno
dalla data di erogazione del trattamento su cui è
stata effettuata la trattenuta. Tali somme, in misura del 90%, finiranno al fondo per le politiche
relative ai diritti e alle pari opportunità.
Carla De Lellis
DI
GIOVANNI GALLI
Nel bandi Inail (60 milioni di euro) per migliorare
la sicurezza nei cantieri
un privilegio indebito per
le associazioni sindacali.
Lo denuncia l’ordine degli agrotecnici rivolgendosi all’Antitrust. Dopo
aver inviato al ministero
del lavoro apposito quesito, il presidente del
Consiglio nazionale della
categoria, Roberto Orlandi, si è dunque rivolto al
garante. Nei bandi emanati dall’Inail in ciascuna
regione, secondo lo specifico plafond disponibile,
è previsto che le domande relative ai progetti da
finanziare devono essere
registrate per via telematica sul sito dell’Inail; se
con il punteggio che viene assegnato automaticamente alla richiesta si
raggiunge la «soglia minima», sarà possibile proseguire nella compilazione della domanda on-line,
però i progetti presentati
tramite Associazioni di
categoria e/o sindacali (le cd «parti sociali»)
godono dell’aumento del
10% del punteggio, a prescindere da qualunque
elemento di merito e per
il sol fatto di essere in tal
modo inoltrati.
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DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI DI ROMA
M
Mercoledì 29 Dicembre 2010
37
L’Odcec Roma lancia un censimento per sapere quanti commercialisti si occupano della materia
Niente divisioni in materia di lavoro
L’attività di consulenza non può essere attribuita in esclusiva
DI
LORENZO DI PACE *
l Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro ha proposto
la riforma della legge 11 gennaio 1979 n.12 (Norme per
l’ordinamento della professione
di consulente del lavoro) che, con
la riscrittura dell’art.1 comma 1,
sembra voler introdurre una riserva dell’attività di consulenza del
lavoro a coloro che sono e saranno
a regime iscritti al loro albo. La
presidente del Consiglio nazionale,
Marina Calderone, afferma che i
professionisti delle altre categorie
professionali attualmente titolate
a svolgere tale attività, in futuro
dovranno iscriversi all’albo del Cdl
(così si rileva dall’editoriale del
n.6/2010 della rivista del Cncdl).
La proposta sembrerebbe potenzialmente lesiva delle prerogative
dei commercialisti, ai quali l’ordinamento riconosce attualmente
l’attività di consulenza in materia
di lavoro, ancorché non in esclusiva. La proposta è stata avanzata
dalla dottoressa Calderone, quale
presidente del Cup nell’ambito del
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
I
medesimo articolo nel quale si afferma che «le professioni, devono
mandare un messaggio forte alla
politica, dimostrando l’unità delle
professioni, pronti ad assumersi
la responsabilità di fare proposte
per il miglioramento sia del sistema professionale che dell’intero
paese». Peraltro, come si rileva
da un’intervista del 27 novembre
2010 dello stesso presidente Calderone, «se andrà in porto la riforma, commercialisti e avvocati non
potranno più condividere l’attività
dei consulenti, a meno che non si
iscrivano all’albo, naturalmente,
per quanti già esercitano è previsto un regime transitorio, che fa
salva la possibilità di iscrizione».
Insomma, l’ipotesi è che un commercialista o un avvocato debbano
iscriversi anche all’albo dei consulenti del lavoro per continuare a
esercitare un’attività che hanno
sempre svolto. È una proposta che
non convince, perché crea divisioni
e presuppone persino una doppia
iscrizione a un albo per l’esercizio
di un’attività consulenziale per
la quale, attualmente, non esiste
Scuola praticanti Sanchini
Si è svolta il 16 dicembre, presso la Facoltà di Economia e Commercio della Sapienza la cerimonia di consegna degli attestati ai praticanti che hanno frequentato più assiduamente il corso di preparazione all’esame di abilitazione nel 2010. La consegna degli attestati
è stata preceduta da un dibattito che ha coinvolto alcuni praticanti
e alcuni esponenti dell’Ordine, nel quale si è parlato di avvio dei
colleghi all’attività professionale, delle forme di aggregazione per
affrontare il mercato dei servizi consulenziali, di specializzazione
e formazione generalista, del rapporto tra dominus e praticanti,
del valore della deontologia e della formazione permanente. Alle
ansie e alle speranze dei futuri colleghi hanno risposto il direttore della Scuola, Lodovico Zocca, il Consigliere responsabile dei
praticanti, Andrea Perrone, il Presidente della Fondazione Telos,
Giovanni Castellani, il Presidente dell’Ordine, Gerardo Longobardi e il Consigliere Luigi Lucchetti. Chiuso brillantemente l’anno
2010, la Scuola Aldo Sanchini riapre le iscrizioni al corso 2011 per
la preparazione all’esame di abilitazione. Il programma formativo
e la scheda di iscrizione sono sul sito web dell’Ordine. Il Consiglio
direttivo invita gli iscritti che abbiano dei praticanti presso i loro
studi a favorirne l’iscrizione e la frequentazione dei corsi, investendo
su quanti potrebbero essere i loro futuri collaboratori.
un’esclusiva per un’unica categoria professionale. I commercialisti
già si devono rammaricare per le
occasioni perse nel passato. La nostra categoria non è stata inclusa
nel novero degli organi accreditati
per la certificazione dei contratti
di lavoro previsti dall’art.76 del
dlgs. 276/2003.
Essere accreditati per la cer-
tificazione dei contratti avrebbe
consentito, oggi, di istituire delle
Commissioni di conciliazione e
Camere arbitrali, come prevede
l’art.31, commi 12 e 13, della l.
183/2010, nota come Collegato
Lavoro.
Non sfugge a nessuno come questo aumento delle prerogative dei
Consulenti del lavoro impoverisce
la figura dei non pochi Commercialisti che si occupano della materia del lavoro, in maniera non
meno professionale e specialistica
dei Consulenti del lavoro che, come
categoria, dimostrano, invero, una
maggiore capacità di proposizione.
Chissà che, in un futuro prossimo,
non ci tocchi veramente di doverci iscrivere a un secondo albo? La
Commissione diritto del lavoro
lancerà un censimento presso gli
iscritti di Roma per quantificare
i soggetti che si occupano in via
continuativa di questa materia e
quale percentuale del loro fatturato essa rappresenta.
* Presidente Commissione Diritto del lavoro
dell’Odcec di Roma
RISARCIMENTO CIVILE E GIURISDIZIONE TRIBUTARIA
Controversie tributarie e risarcimento del danno
DI
LUIGI LUCCHETTI*
Le Commissioni tributarie hanno giurisdizione esclusivamente in materia amministrativa o possono statuire
anche in tema di risarcimento dei danni, se la natura
della controversia è tributaria?
A questo interrogativo fornisce alcuni spunti di riflessione un breve saggio dell’avvocato Alessandro Riccioni, in
via di pubblicazione sul sito internet dell’Ordine di Roma
(<http://www.odcec.roma.it/>www.odcec.roma.it).
L’argomento, quanto mai attuale in vista della concentrazione dell’accertamento con la riscossione previsto
dal dl. 78/2010 in vigore dal prossimo mese di luglio,
coinvolge una molteplicità di interessi. In primo luogo, da
un punto di vista professionale, poiché i commercialisti
hanno la rappresentanza dei contribuenti in giudizio
avanti alle Commissioni tributarie, è evidente l’allargamento di prerogative che deriverebbero alla nostra
categoria dall’affermazione di un simile principio. I giudici tributari acquisirebbero competenze che aumenterebbero l’importanza del loro ruolo, essendo, per vari
motivi, oggi ingiustamente considerata, la loro, una magistratura minore. Al proposito la Corte costituzionale
ha già statuito che il giudice amministrativo, investito
della questione del danno, ha la cognizione piena sulla materia, potendo persino avvalersi di un consulente
tecnico d’ufficio per la sua determinazione. Mutatis mutandis, si provi a pensare quali effetti questo principio
potrebbe avere nell’ambito del processo tributario nei
casi, non rari nella pratica giudiziaria, in cui si manifesti il nesso eziologico tra azione di accertamento o di
riscossione e danno. Dall’altro lato, l’Agenzia delle entrate e i Concessionari per la riscossione, sotto la spada
di Damocle di una condanna per risarcimento dei danni,
opererebbero, in situazioni più delicate, con la cautela
che le conseguenze suggeriscono. Il giusto processo è,
soprattutto, un processo rapido, nell’interesse reciproco
del fisco e del contribuente. Nel caso in cui la pretesa
tributaria ingiusta sia anche fonte di danno risarcibile,
il cittadino non dovrebbe essere costretto a iniziare un
nuovo giudizio per farsi riconoscere le proprie ragioni.
La pienezza della giurisdizione con la concentrazione su
un unico giudice di tutti gli aspetti della controversia,
incluso il risarcimento del danno, costituirebbe un passo
importante verso la realizzazione del giusto processo
anche in campo tributario, ove ancora il principio costituzionale della parità delle parti è troppo spesso calpestato,
specialmente in tema di condanna alla rifusione delle
spese del giudizio.
Molti i segnali di un cambiamento di indirizzo della giurisprudenza di legittimità, ma troppi ancora i dubbi dei
giudicanti del merito, ancorati alla tradizionale ripartizione della giurisdizione che vedeva una competenza sul
risarcimento attribuita esclusivamente al giudice civile.
Ma siamo sul terreno dei desideri e delle rivendicazioni o su quello del possibile, oggi e subito? Va ricordato
che l’art.12 della L. 48/2001 ha operato un allargamento della giurisdizione, che ha travolto il principio della tassatività degli atti impugnabili, siccome elencati
Pagina a cura dell’
Tel. 06/367211 Fax 06/36721220 - [email protected]
dall’art.19 del dlgs. 546 del 1992 (Cass. Sezioni Unite
sentenza 16778/05; Cass. Sezioni Unite 27 marzo 2007,
n. 7388). Interessanti gli spiragli che la Corte Costituzionale ha aperto allorquando, con la sentenza n.191 del
2006, i giudici della legittimità hanno ricordato che «il
potere riconosciuto al giudice amministrativo di disporre,
anche attraverso la reintegrazione in forma specifica, il
risarcimento del danno ingiusto non costituisce sotto
alcun profilo una nuova «materia» attribuita alla sua
giurisdizione, bensì uno strumento di tutela ulteriore, rispetto a quello classico demolitorio (e/o confermativo), da
utilizzare per rendere giustizia al cittadino nei confronti
della pubblica amministrazione». In dottrina una posizione di netto favore all’affermazione dell’esistenza, a
legislazione attuale, della competenza giurisdizionale del
giudice tributario in materia di risarcimento dei danni, è
stata espressa vigorosamente da Domenico Chindemi (Il
processo e le prove nel contenzioso tributario - Maggioli
- 2009). Chindemi ha sostenuto che l’attribuzione di tale
competenza al giudice tributario non creerebbe nessun
nuovo giudice aggirando il divieto previsto dall’art.103
della Costituzione. L’esigenza costituzionalizzata del
giusto processo, ha sostenuto il Chindemi, oltre alla
maggiore celerità del giudizio tributario rispetto a quello ordinario, impone di non spezzettare in più giudizi
pretese comunque azionabili in un unico contesto, senza che vengano snaturate la natura e le funzioni delle
Commissioni tributarie, trattandosi di domanda strettamente connessa con la pretesa tributaria. La stessa
Corte di cassazione a SS. UU., con la recente sentenza
n.14499 del 25/5/2010, ha confermato una sentenza della
Corte d’appello di Napoli che, a sua volta, aveva statuito
che era di competenza della Commissione tributaria la
controversia per il risarcimento del danno derivato a un
contribuente per l’ingiustificato ritardo di un rimborso
Irpef. La giurisprudenza di merito è ancora troppo
timida sul punto. Con un’isolata pronunzia la Ctr
di Bari (sent. 36/8/10 del 18/12/2009) estendendo al
processo tributario l’applicazione dell’art. 96 Cpc,
ha condannato l’Ade ed Equitalia a risarcire a un
contribuente, a titolo di danno morale, un importo
di 15 mila euro a fronte dell’ingiustificata iscrizione
di un’ipoteca immobiliare per un debito d’imposta
inesistente. Dottrina e giurisprudenza devono ancora
indagare la reale portata delle modifiche apportate all’art.96 Cpc e in che misura tale norma spiega
efficacia all’interno del processo tributario. La Fondazione Telos è stata sensibilizzata affinché produca uno studio sull’argomento e la Commissione sul
processo tributario dell’Ordine di Roma organizzerà
un convegno su un tema di così grande rilevanza per
la professione e, insieme, per la civiltà giuridica del
nostro Paese. Abbiamo inoltre creato un caso molto
preciso affinché le Sezioni Unite della Cassazione,
che saranno presto investite della questione con un
regolamento preventivo di giurisdizione, assumano una
posizione precisa e definitiva nel segno, che noi commercialisti auspichiamo, della concentrazione della giurisdizione in base al principio della natura della controversia,
senza dare autonomo rilievo al profilo risarcitorio, come
persino la Corte costituzionale sembra suggerire. Ci auguriamo che iniziative similari si diffondano su tutto il
territorio nazionale nel segno dell’obiettivo di progresso
civile e giuridico, comune a tutti gli attori del processo
tributario e del fisco stesso.
*Consigliere dell’Odcec di Roma
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38
Mercoledì 29 Dicembre 2010
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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Agenzia per i Servizi – Ufficio Gestione gare
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Avviso per estratto di gara d’appalto
Si rende noto che l’AGENZIA PER I SERVIZI –
UFFICIO GESTIONE GARE indice procedura aperta
ai sensi del D.Lgs. 163/2006, del D.P.R. 554/99
e del D.P.R. 25/01/2000, n. 34 e con il criterio del
prezzo più basso determinato mediante offerta a
prezzi unitari, ai sensi dell’art. 82 co. 3, del D.Lgs.
163/2006 per l’appalto relativo all’affidamento dei
“LAVORI DI COLLEGAMENTO AREA IMPIANTI
PRODUTTIVI DI MORI IN C.C. CASOTTE CON LA
CIRCONVALLAZIONE DI MORI” per l’importo
complessivo di Euro 6.737.716,89-.
Le imprese interessate possono presentare l’offerta
all’AGENZIA PER I SERVIZI – Ufficio Gestione Gare,
Trento Via Dogana 8, 1^ piano–stanza 101.
Il termine di presentazione delle offerte è fissato alle
ore 12.00 del giorno 24 marzo 2011. La prima seduta
di gara è fissata per il giorno 28 marzo 2011 – ore 9.00.
IL SOSTITUTO DIRIGENTE DELL’AGENZIA
- dott. Leonardo Caronna -
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GIUNTA REGIONALE - AVVISO DI
APPALTO AGGIUDICATO
1. Giunta Regionale Lombardia – Via F. Filzi,
22 – 20124 Milano; 2. Procedura aperta; 3.
Oggetto: Servizio di Assistenza Tecnica agli
Allevamenti (SATA) nel territorio regionale
della Lombardia. – Codice GE.C.A. 30/2010;
4. Data aggiudicazione 03/12/2010; 5. Offerte
ricevute: 1; 6 Aggiudicatario: Associazione
Regionale Allevatori della Lombardia (ARAL) Via
Kennedy, 30 – 26013 Crema (CR); 7. Importo
aggiudicazione: €. 6.666.400,00= (IVA esclusa);
8. Data invio avviso GUCE: 16/12/2010;
9. Avviso pubblicato su GUCE, GURI e sito
www.regione.lombardia.it al link “BANDI”.
Il Dirigente della Struttura Acquisti Contratti
e Patrimonio
Michele Colosimo
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COMUNE DI GENOVA
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,$--*+$ &!+$ $ "*)-+!--' Via Garibaldi 9, 16124 Genova
Tel.
0105572190-2292
Fax
0105572240
www.comune.genova.it - [email protected]
ESTRATTO di AVVISO di PROCEDURA APERTA
Si rende noto che il giorno 3 febbraio 2011 alle
ore 09.30 presso una sala del Comune di Genova
avrà luogo la procedura aperta per l’affidamento
dei lavori, rientranti nel Programma Operativo
Regionale (P.O.R.) Liguria -F.E.S.R. (2007-2013)
- Asse 3 “Sviluppo Urbano - Progetto Integrato
“Prà Marina”, lavori di riqualificazione di
Piazza Sciesa in Genova, da aggudicarsi ai sensi
dell’art. 83 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.
Importo dell’appalto interamente a corpo: Euro
1.120.000,00 comprensivo di Euro 17.183,94
per oneri della sicurezza. I lavori rientrano nella
Categoria OG3 (100%).
Le offerte, complete della documentazione
richiesta dal bando di gara, dovranno pervenire
entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 31
gennaio 2011.
Il bando integrale, affisso all'Albo Pretorio del
Comune, in corso di pubblicazione sulla G.U.R.I.,
è stato inviato alla G.U.C.E. ed è scaricabile
dai
siti
www.appaltiliguria.it,
www.serviziocontrattipubblici.it
e
www.comune.genova.it ed è ritirabile presso il
Settore Gare e Contratti - Ufficio Appalti.
IL DIRIGENTE
Dott. Alessio Canepa
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
IL TAGLIAMARE
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Collana fondata da Mauro Mancini
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IL TAGLIAMARE
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Collana fondata da Mauro Mancini
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Ieri i sindacati che siedono al tavolo hanno espresso ottimismo su norme e aumenti salariali
Fiat Pomigliano: oggi si chiude
Dopo una giornata di stesura tecnica del nuovo contratto
i lavorerà ancora oggi
del 15 giugno, dovrà trovare
per concludere il testo
un’intesa su salario, orario e
del nuovo contratto
scatti d’anzianità. L’obiettivo
che riguarderà gli oltre
è chiudere oggi.
4.600 operai dello stabilimento
Secondo il segretario geneFiat di Pomigliano d’Arco. Lo
rale della Uilm Campania,
hanno annunciato ieri, nel corso
Giovanni Sgambati, la tratdi alcune pause della trattativa,
tativa di ieri si è svolta con
diversi esponenti sindacali. Ma,
«molta concordia». Per Sgamdalle dichiarazioni, la strada
bati, «non siamo in alto mare,
fin qui percorsa sembra quella
anche se una valutazione pogiusta, c’è accordo su diversi
trà essere data solo quando
punti e, secondo alvedremo il testo
cuni rappresentanti
finale. Le parti
sindacali, si stanno
stanno lavorando
Per la Uilm
costruendo le basi
per trovare le soluper concreti migliozioni. Non mi pare
si lavora
ramenti normativi
ci siano manfrine
con molta
e salariali per gli
da parte di alcuno.
concordia.
operai dello stabiliNoi siano pronti a
Centrella
mento campano.
fare l’accordo».
(Ugl):
Diritti sindacali
La newco di
i
politici
e inquadramento
Pomigliano non
abbassino
sono i primi temi
entrerà in Conaffrontati da Fiat
findustria, in ati toni
e sindacati per la
tesa che il tavolo
messa a punto della
Federmeccanicanewco di Pomigliasindacati indivino d’Arco, che dovrà regolare
dui una disciplina specifica
il rapporto di lavoro.
per il settore auto. Poi toccheUna volta definito il conrà scrivere il contratto per la
tratto della newco, la Fiat
newco di Mirafiori, in seguito
darà il via alle assunzioni dal
all’accordo separato del 23 di2011. Il tavolo, cui non partecembre, che dovrà essere racipa la Fiom, perché non ha
tificato da un referendum tra
sottoscritto l’accordo separato
i lavoratori che si svolgerà a
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
S
metà gennaio.
Fiom, secondo Centrella, «poMa il clima intorno alla
trebbero agire diversamente,
trattativa non è certo idilliaco.
tornando al tavolo e dando il
Lo stato di tensione e le diproprio contributo, così come
chiarazioni di molti esponenti
sanno fare, a importantissimi
politici di Italia dei valori e Sl
progetti industriali a beneficio
non sono piaciuti a Giovanni
di città come Napoli, Torino e
Centrella, segretario generadell’intero paese, che, dal nole dell’Ugl, il quale ha detto
stro punto di vista, meriterebmolto chiaramente che «sulla
bero l’attenzione e l’impegno
trattativa in corso tra sindadi tutte le forze sociali, nescati e Fiat si sta gettando irsuna esclusa».
responsabilmente
Al di là della
benzina sul fuoco, a
querelle politica,
danno di lavoratori
comunque, il cliIn Fiom
e di interi territori.
ma, a fine giorIn questo momento
nata, era positivo
(fuori dalla
è in corso un nortra le rappresentrattativa)
t
c’è
male confronto tra
tanze sindacali
tensione. E
due controparti,
che hanno preso
in Cgil
che stanno tentanparte alla riunioRinaldini
do di individuare la
ne.
chiede
migliore delle solu«Ci sono novità
lo
sciopero
zioni nel reciproco
e miglioramenti
interesse, come è
importanti rispetgenerale
sempre avvenuto
to al contratto nadal 1950 a oggi».
zionale di lavoro
dei metalmeccaPer il sindacalinici», ha dichiarato, a fine
sta, «gli esponenti politici, che
giornata, il segretario genein questi giorni stanno contrirale della Fismic, Roberto Di
buendo ad alzare la temperaMaulo, il quale ha confermato
tura del clima, dovrebbero torla volontà di chiudere entro
nare a fare il proprio mestiere,
questa sera.
abbassando i toni della poleChi non si rassegna al cammica, per evitare gravi riperbio di rapporti tra le parti
cussioni sociali. Anche Cgil e
I russi non vogliono Sawiris in Vimpelcom
La nuova proposta avanzata
gerina Djezzy, che il governo
dalla russa Vimpelcom per
dell’Algeria punta a nazional’acquisizione di alcuni asset
lizzare per risolvere un contendella Weather di Naguib Sawizioso fiscale da 700 mln usd.
ris non prevede che il miliarInoltre, hanno affermato due
dario egiziano partecipi alla
fonti al quotidiano russo, i
gestione della nuova società e
norvegesi non hanno accettato
quindi che non ottenga due pouna serie di modifiche al patto
sti nel nuovo cda composto da
parasociale di Vimpelcom, che
11 consiglieri. Lo ha rivelato
prevede la cessione di diritti a
una fonte vicina all’azienda di
Sawiris. Pertanto, la settimatelefonia russa al quotidiano
na scorsa il cda di Vimpelcom
Vedomosti.
ha autorizzato l’a.d., AlessanL’accordo prevede che Vimdro Izosimov «a continuare i
pelcom riceva il 51,7% di
negoziati con Weather sulle
Orascom telecom holding,
condizioni dell’accordo rivesocietà egiziana che possiede
duto». L’essenza della nuova
partecipazioni in nove socieproposta prevede che le attà di telefonia mobile in Catività siano combinate alle
nada, Africa e Asia e il 100%
medesime condizioni iniziali,
dell’italiana Wind. In cambio,
ma senza la firma di un patto
Weather riceverebbe il 20%
parasociale. In questo caso,
di Vimpelcom (pari al 18,5%
Weather non parteciperà alla
delle azioni con diritto di voto)
gestione della nuova società
e 1,8 mld usd in contanti.
e non riceverà due posti nel
Contro tale accordo si è espresconsiglio di sorveglianza.
Naguib
Sawiris
so il principale azionista di
Dal canto suo, Sawiris ha afVimpelcom, la norvegese Tefermato laconicamente che
lenor, secondo cui il costo dell’operazione sa- «l’operazione sta proseguendo in modo posirebbe troppo elevato, visto che nell’affare non tivo».
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sarà coinvolto un asset chiave di Orascom, l’al-
sociali sono Fiom e Cgil. La
prima riunisce oggi in via
straordinaria il comitato
centrale per decidere la linea da tenere, anche in vista del referendum con cui a
gennaio i lavoratori di Mirafiori dovranno pronunciarsi
sull’accordo che riguarda lo
stabilimento torinese.
La seconda registra le prime tensioni tra l’ala minoritaria, che fa capo a Gianni
Rinaldini e quella maggioritaria rappresentata dal neo
segretario, Susanna Camusso. L’area programmatica
congressuale «La Cgil che
vogliamo» ha chiesto formalmente la convocazione urgente e straordinaria del direttivo nazionale con all’ordine
del giorno la vicenda Fiat.
Secondo Rinaldini, la riunione è urgente «perché la Cgil
possa fare una discussione
vera sugli effetti dell’intesa,
sulle modificazioni radicali
che introduce nel mondo del
lavoro e nel sistema di relazioni sindacali, sulla risposta
di mobilitazione da predisporre». Il sindacalista è tornato a
chiedere la proclamazione di
uno sciopero generale.
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Rendiconto riepilogativo della
Gestione Separata. Periodo dal
1° novembre 2009 al 31 ottobre 2010
In conformità alla circolare ISVAP n. 71 del 26/3/1987
Aviva Assicurazioni
Vita S.p.A.
Una società del Gruppo Aviva
Sede legale e sede sociale in Italia Viale Abruzzi 94 20131 Milano Capitale
Sociale Euro 49.721.776,00 (i.v.) R.E.A. di Milano 1254313 Iscrizione al Registro
delle Imprese di Milano, Codice Fiscale e Partita IVA 08869370158 Società
soggetta a direzione e coordinamento di Aviva Italia Holding S.p.A. Impresa
autorizzata all’esercizio delle assicurazioni con decreto del Ministero
dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato del 27/12/1988 (Gazzetta
Ufficiale n. 3 del 04/01/1989) Iscrizione all’Albo delle Imprese di Assicurazione
n. 1.00079 Iscrizione all’albo dei gruppi assicurativi n. 038.00004
Proventi ed oneri distinti per categoria di attività
Importi in Euro
PREVIFIT
I Proventi da investimenti:
A
9.289
Interessi su titoli di Stato in euro
I Utili/perdite da realizzi:
I Totale rendimenti
I Oneri di gestione
I Utile/perdita della gestione
I Giacenza media delle attività investite
9.289
B
-
A+B
9.289
C
-
A+B-C
9.289
403.625
Tasso medio di rendimento
2,30%
Aliquota di retrocessione
90%
(Con minimo trattenuto dell’1%)
Dal 1921 ci prendiamo cura degli italiani.
Aviva può contare sulla fiducia di 53 milioni
di clienti in tutto il mondo perché ha deciso di
dedicare loro la massima attenzione.
E anche per ognuno dei suoi clienti italiani crea
soluzioni integrate di assicurazioni, risparmio e
investimento su misura.
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40
Mercoledì 29 Dicembre 2010
MERCATI E FINANZA
Sospesa in borsa con teorico +15%
Reyl (Lux) Global Sicav
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Valori al 27/12/2010
Ivy Asset Strategy A1
EUR 1109,62
Japan A1
EUR
US Large Cap Value A1
EUR 1202,96
W&R Science & Technology A1
EUR 1026,08
614,23
Valori al
27/12/2010
Elite France-Europe B
Elite France-Europe F
Em Debt Opp. B($)
Em Debt Opp. C(Chf)
Em Debt Opp. E
Em Debt Opp. I($)
Em Debt Opp. M
Em Mkts Eq B($)
Em Mkts Eq F($)
Em Mkts Eq J(Chf)
Em Mkts Eq L
Europe Low Vol B
Europe Low Vol C(Chf)
Europe Low Vol F
European Equities B
European Equities C(Chf)
European Equities D($)
European Equities F
European Equities H
European Opp B
European Opp C(Chf)
European Opp D($)
European Opp F
European Opp N(Chf)
North American Eq. B($)
North American Eq. E
North American Eq. F($)
North American Eq. G
North American Eq. H($)
EUR
EUR
USD
CHF
EUR
USD
EUR
USD
USD
CHF
EUR
EUR
CHF
EUR
EUR
CHF
USD
EUR
EUR
EUR
CHF
USD
EUR
CHF
USD
EUR
USD
EUR
USD
99,24
96,69
108,25
107,42
107,77
109,07
108,49
132,18
131,92
121,06
133,47
100,29
95,85
98,93
233,19
214,27
231,63
228,82
221,15
109,71
106,95
108,92
109,02
106,38
153,12
146,50
150,99
143,47
143,86
POLAR CAPITAL FUNDS
Comparto
Classe
di Azioni
Global Technology
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SUB-FUND NAME
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GBP
USD
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BLUESKY GLOBAL STRATEGY
27/12/2010 1353,80
BOND EURO
27/12/2010 1062,59
BOND RISK
22/12/2010 1259,33
EMERGING MARKET CORPORATE
22/12/2010 1329,57
EUROPEAN EQUITY
27/12/2010
934,03
MULTIMAN. EQ. AFRICA&MIDDLE EAST 22/12/2010
85,75
Healthcare Opportunities
EUR
GBP
USD
Polar Japan Fund
USD
GBP
JPY
UK Absolute Return Class A EUR
Class A GBP
Class A USD
Class I EUR
Class I GBP
Class I USD
NAV
Valori al
13,66 23/12/2010
11,58 23/12/2010
17,84 23/12/2010
7,16
6,08
9,36
18,35
11,88
1521,69
13,08
11,11
17,16
13,21
11,22
17,33
23/12/2010
23/12/2010
23/12/2010
24/12/2010
24/12/2010
24/12/2010
24/12/2010
24/12/2010
24/12/2010
24/12/2010
24/12/2010
24/12/2010
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Sede sociale: Via Gaggia, 4 - 20139 Milano - Cap. Soc. Euro 34.178.000 i.v.
POLIZZE UNIT LINKED
Unidesio 760071
11,143
17/12/2010
Unidesio 760143
10,256
17/12/2010
Unidesio 760072
10,191
17/12/2010
Unidesio 760144
10,265
17/12/2010
Unidesio 760073
10,194
17/12/2010
Unidesio 760145
10,838
17/12/2010
Unidesio 760074
10,089
17/12/2010
Unidesio 760147
10,386
17/12/2010
Unidesio 760075
11,643
17/12/2010
Unidesio 760148
10,200
17/12/2010
Unidesio 760077
10,663
17/12/2010
Unidesio 760149
10,381
17/12/2010
Unidesio 760078
10,250
17/12/2010
Unidesio 760150
10,403
17/12/2010
Unidesio 760079
10,592
17/12/2010
Unidesio 760156
9,945
17/12/2010
Unidesio 760080
10,426
17/12/2010
Unidesio 760157
10,668
17/12/2010
Unidesio 760082
9,634
17/12/2010
Unidesio 760158
9,939
17/12/2010
Unidesio 760083
10,728
17/12/2010
Unidesio 760159
10,104
17/12/2010
Unidesio 760085
10,242
17/12/2010
Unidesio 760160
9,930
17/12/2010
Unidesio 760087
10,984
17/12/2010
Unidesio 760161
9,939
17/12/2010
Unidesio 760088
9,380
17/12/2010
Unidesio 760162
9,939
17/12/2010
Unidesio 760089
11,072
17/12/2010
Unidesio 760163
9,930
17/12/2010
Unidesio 760166
10,012
17/12/2010
Unidesio 760167
9,985
17/12/2010
Unidesio 760168
10,159
17/12/2010
Unidesio 760169
10,466
17/12/2010
Unidesio 760170
10,266
17/12/2010
Unidesio 760171
10,000
17/12/2010
Unidesio 760173
10,001
17/12/2010
Unidesio 760174
10,016
17/12/2010
Unidesio 760178
10,036
17/12/2010
Unidesio 760179
9,953
17/12/2010
Unidesio 760180
10,032
17/12/2010
Unidesio 760181
10,106
17/12/2010
Unidesio 760182
10,011
17/12/2010
Unidesio 760183
10,018
17/12/2010
Unidesio 760184
10,027
17/12/2010
Unidesio 760185
10,005
17/12/2010
17/12/2010
Unidesio 760186
9,948
17/12/2010
10,023
17/12/2010
Unidesio 760090
7,479
17/12/2010
Unidesio 760091
10,496
17/12/2010
Unidesio 760092
10,462
17/12/2010
Unidesio 760093
10,172
17/12/2010
Unidesio 760094
10,541
17/12/2010
Unidesio 760095
10,116
17/12/2010
Unidesio 760096
10,251
17/12/2010
Unidesio 760097
10,543
17/12/2010
Unidesio 760098
10,686
17/12/2010
Unidesio 760099
10,748
17/12/2010
Unidesio 760100
10,307
17/12/2010
Unidesio 760101
10,607
17/12/2010
Unidesio 760102
10,035
17/12/2010
Unidesio 760104
10,312
17/12/2010
Unidesio 760105
10,567
17/12/2010
Unidesio 760106
10,398
17/12/2010
Unidesio 760109
10,608
17/12/2010
Unidesio 760110
10,483
Unidesio 760111
10,485
17/12/2010
Unidesio 760187
Unidesio 760124
10,638
17/12/2010
Unidesio 760188
9,931
17/12/2010
Unidesio 760125
10,560
17/12/2010
Unidesio 760189
10,014
17/12/2010
9,967
17/12/2010
Unidesio 760126
9,916
17/12/2010
Unidesio 760191
Unidesio 760129
10,787
17/12/2010
Unidesio 760192
9,946
17/12/2010
Unidesio 760130
10,462
17/12/2010
Unidesio 760193
10,024
17/12/2010
9,618
17/12/2010
Unidesio 760131
10,519
17/12/2010
Unidesio 760198
Unidesio 760132
10,454
17/12/2010
Unidesio Obbligazionario Breve Termine10,000
Unidesio 760133
10,499
17/12/2010
11/11/2010
Unidesio 760134
10,406
17/12/2010
Unidesio Obbligazionario Medio Termine10,000
Unidesio 760137
10,321
17/12/2010
11/11/2010
Unidesio 760138
10,538
17/12/2010
Unidesio Azionario Area Euro
Unidesio 760139
10,692
17/12/2010
11/11/2010
Unidesio 760140
10,586
17/12/2010
Unidesio Azionario Internazionale
Unidesio 760141
10,122
17/12/2010
11/11/2010
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n. 250.
Accertamento Diffusione Stampa
certificato n. 6470 del 4/12/2008
Operazioni capitale
e Cape live vola
ape live si è confermato
ieri miglior titolo di piazza Affari ed è rimasto sospeso al rialzo
con un apprezzamento teorico
del 15,53%%, a 0,2299 euro.
A sostenere l’andamento
dell’investment company presieduta da Alberto Azario sono
state due notizie concomitanti.
La prima, riportata ieri
mattina da MF-Milano Finanza, è che il vicepresidente,
Simone Cimino, ha iniziato
a rastrellare azioni della società in vista dell’assemblea
straordinaria dell’11 febbraio.
In quell’occasione, l’organo
sarà chiamato a votare un
aumento di capitale che verrà definito nei dettagli nei
prossimi giorni da un cda.
Dalle segnalazioni di internal
dealing è emerso che il figlio
di Cimino, Alessandro, ha acquisito altre 30 mila azioni
dell’investment company, nata
per fare da volano ai fondi di
private equity che fanno capo
a Cimino&associati.
Con l’operazione di lunedì,
Alessandro Cimino detiene 200
mila titoli di Cape live. Sommando il pacchetto azionario
ai titoli presenti nel portafogli
di Cape spa e Cape live team,
sono ormai 800 mila le azioni
controllate da Cimino e dai suoi
manager: si tratta dell’1,57%
del capitale della quotata; e il
finanziere non pare intenzionato a fermarsi.
La seconda notizia che ha sostenuto i corsi di borsa ieri mattina è stata quella dell’ingresso
nell’azionariato di Atlantis capital special situation, effettuato
indirettamente attraverso il
veicolo Fenicia srl, interamente
controllato.
Lunedì, Atlantis ha comunicato di aver acquistato fuori
mercato 2.300.000 azioni ordinarie, rappresentative del
4,51% del capitale sociale di
Cape live, a un prezzo per azione
di 0,19 euro, per 437 mila euro.
Per quanto riguarda le altre
partecipazioni qualificate,
secondo quanto emerge dai
dati Consob, figurano due ulteriori realtà legate al mondo
della finanza. Il gruppo Ubi
banca, con il 2,02% di proprietà e Anima sgr, indirettamente attraverso i suoi fondi
d’investimento, con il 4,51%.
La società di gestione del risparmio è controllata, dopo il
delisting, da Popolare Milano
(75,70%), con partecipazioni
detenute anche da alcune controllate come Banca di Legnano
(20%) e Cassa di risparmio di
Alessandria (0,58%).
Al di fuori del gruppo, possiedono quote anche Bancaetruria (2,91%) e Banca Finnat
(0,81%). Nell’azionariato di
Cape live c’è poi Edoardo Rossetti, azionista unico e fondatore della Rossetti vernici e
idee, che detiene una quota
del 5,127% direttamente e indirettamente attraverso la Fin-
C
Simone Cimino
ross spa. Altri soggetti titolari
di partecipazioni superiori al
2% sono infine Franco Stefani
(3,922% attraverso Syfal spa),
Michele Bargauan (2,066%) e
Cesare Bevilacqua (2,255%).
© Riproduzione riservata
CORTE DEI CONTI
In flessione
i numeri
di Fintecna
Lo scorso anno, come nel 2007
e 2008, la gestione di Fintecna si è caratterizzata per la
contrazione di quasi tutte le
voci; sono peggiorati il valore
della produzione (-78,3%), il
saldo tra valore e costi della
produzione (-108,8%), il saldo
tra proventi e oneri finanziari.
Lo sostiene la Corte dei conti,
secondo cui anche nel 2009
è continuato il processo di
razionalizzazione societaria.
Come in passato, sono state incorporate alcune società in liquidazione, acquisite
partecipazioni (tra cui l’aumento di capitale in Fincantieri per 296,3 milioni di
euro) e/o dismesse altre; è
continuato il processo di razionalizzazione societaria.
Peculiare importanza ha assunto la complessa attività
connessa alla privatizzazione
della Tirrenia.
Positive, invece, sono risultate
le rettifiche di valore di attività finanziarie. I costi sono lievemente aumentati (+1%). Il
rapporto costi/ricavi è passato
al 129,3% a fine esercizio 2009.
L’utile dell’esercizio ha subito
un calo del 16,3%. Per questo,
la Corte raccomanda di monitorare l’entità delle riserve
residue per non esporre la società al ricorso del credito.
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
MERCATI E FINANZA
Ftse All share -0,25%, euro in calo a 1,3130, petrolio a 91,40 dollari
AZIENDE ITALIANE
Le borse tirano a campare
UniCredit,
sostegno
in Brasile
Con poche idee e scambi scarsi verso il 2011
hiusura in rosso e senza spunti di rilievo, ieri,
per le borse europee, in
una seduta caratterizzata anche dai limitati scambi,
complice il clima festivo e la
chiusura del London stock exchange. La tendenza si è già
manifestata nella seduta di lunedì e non sono pochi gli analisti che prevedono un’uguale
situazione anche nelle sedute
di oggi e di domani. Anche le
borse hanno dunque voglia di
archiviare un anno difficile e
pieno di contraddizioni, ma non
si vedono spunti incisivi che facciano aprire con più ottimismo
il 2011 borsistico.
Poche anche le indicazioni sul
fronte macroeconomico: si è segnalato il dato della fiducia dei
consumatori americani a dicembre, che si è rivelata peggiore
delle attese, visto che è scesa in
modo inaspettato a 52,5 punti.
Senza risalto il dato sui prezzi
delle case in ottobre, scesi più
del previsto, per il quarto mese
consecutivo, dell’1% (-0,6% il
consensus). Il dato non ha, infatti, mosso più di tanto i mercati.
A Milano, il Ftse Mib ha chiu-
C
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41
so a -0,32% a 20.448 punti, il
con target price rivisto a 19,5
Ftse All share a -0,25% a 21.184
euro da 17,5 euro per azione.
punti, il Ftse Mid cap a +0,02%,
Senza spunti di rilievo Telecom
il Ftse Star a +0,19%. A FranItalia (-0,15%), nonostante le
coforte il Dax ha perso lo 0,02%
indiscrezioni secondo le quali
e a Parigi il Cac-40 lo 0,09%. A
sarebbe in dirittura d’arrivo la
metà seduta, a New York, il
cessione della partecipazione deDow Jones segnava +0,07%,
tenuta in Etecsa, la compagnia
l’S&P 500 -0.03%, il Nasdaq
cubana di telecomunicazioni.
Composite -0,24%.
Deboli anche ieri i
A Milano, sul pabancari con UnicrePiazza Affari
niere principale,
dit e Intesa SanpaRitorna
è di nuovo stata
olo che hanno perso
a correre
giornata di acrispettivamente lo
il titolo Fiat
quisti per Fiat
0,68% e lo 0,95%.
(+1,53%) dopo il
In rosso anche Banpesante calo di
ca Mps (-0,69%),
lunedì e per la
Banco popolare
controllante Exor
(-1%) e Popolare
(+1,07%). Il LinMilano (-1,38%).
gotto, secondo un
Nel comparto
operatore, resta «la
d e l l e u t i l i t y, è
storia del momenrisultata deboto» a piazza Affari
le Enel (-0,46%).
con l’avvicinarsi
Ieri un portavodello spin-off di inizio anno.
ce dell’azienda in Russia ha
È stata una giornata di acquisti
confermato che l’utility ha avanche su Ansaldo Sts (+1,03%),
viato una trattativa con Inter
Buzzi Unicem (+0,94%) e CamRao per studiare la possibile
pari (+0,56%), mentre ha perso
cessione della quota del 73%
terreno Tenaris (-0,86%), penaattualmente detenuta nell’imlizzata dal downgrade di Exapianto bulgaro di Maritsa East
ne a neutral da outperform,
3. Segno più per Snam rete
Modifiche Consob a norme per quotate
gas (+0,34%) e Terna (+0,55%).
Nel resto del listino, è stata sugli scudi Cape live (+30,65%).
A sostenere il titolo è stata la
notizia che il vicepresidente
della società, Simone Cimino,
ha iniziato a rastrellare azioni
in vista dell’assemblea straordinaria del prossimo 11 febbraio
e l’ingresso nell’azionariato di
Atlantis capital special situation, effettuato indirettamente attraverso il veicolo Fenicia, interamente controllato.
Ben impostate anche Ss Lazio
(+13,64%), Olidata (+4,1%),
Enervit (+8,17%), La Doria
(+8,1%) e Aeffe (+7,71%). Lettera invece su Mediacontech
(-4,18%) e Cdc (-3,62%).
Quanto all’euro, ha chiuso in
leggero calo sul dollaro a 1,3130
dollari, contro la chiusura di lunedì a 1,3151 dollari. Dollaroyen a 82,13, ai minimi da tre
settimane. Euro-yen a 107,72.
Infine il petrolio, in leggero
aumento, con il future sul Wti,
che, a metà seduta, a New York,
passava di mano a 91,40 dollari
al barile, contro i 94,27 dollari
al barile del Brent a Londra.
© Riproduzione riservata
Abi: più debiti famiglie, ma contenuti
Assemblee, via Crescono i mutui
per la casa
al voto a distanza
I
n attuazione del decreto
legislativo che ha recepito
la direttiva in materia di
esercizio di alcuni diritti
degli azionisti di società quotate,
Consob ha approvato alcune modifiche al regolamento emittenti,
adeguando la disciplina regolamentare alle norme primarie modificate in materia di informativa
pre-assembleare, voto di lista e sollecitazione delle deleghe di voto.
Un documento pubblicato dal
sito della Consob, spiega come le
nuove disposizioni siano in corso
di pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale ed entreranno quindi
in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione.
Tra le novità introdotte, lo
statuto assembleare potrà prevedere l’utilizzo di mezzi elettronici per consentire l’esercizio del diritto di voto prima o
durante un’assemblea, senza
che sia necessario designare
un rappresentante fisicamente
presente alla stessa. Tali mezzi elettronici saranno consentiti
anche per favorire la trasmissione in tempo reale delle assemblee e per intervenire attraverso sistemi di comunicazione
in tempo reale a due vie e poter così interagire a distanza.
Consob ha poi autorizzato la
pubblicazione dei prospetti per
la raccolta delle deleghe di voto,
anche se connessi a sollecitazio-
ni concorrenti su una medesima
società. In particolare, non è più
previsto l’invio preventivo alla
Commissione di sorveglianza
del prospetto di sollecitazione
ed è sufficiente un invio contestuale alla pubblicazione.
Inoltre, è stata ammessa, a
scelta del promotore, anche
la «two-way proxy» (possibilità di accettare anche deleghe di voto non conformi alle
proposte di voto del promotore) in modo da aumentare
la capacità attrattiva, per gli
azionisti, della sollecitazione.
Sono state infine stabilite specifiche regole di correttezza
nell’ipotesi in cui sia lo stesso
emittente a farsi promotore di
una sollecitazione deleghe.
Con riguardo ai criteri di ripartizione dei costi per l’identificazione dell’azionista è stato
invece inserito un criterio che
favorisce il coordinamento delle minoranze in vista delle assemblee annuali, rinviando agli
statuti delle quotate la determinazione di ulteriori criteri di ripartizione dei costi per le successive richieste di identificazione.
Nel provvedimento post-trading,
è stato poi rivisto nel suo complesso il sistema di richiesta e
rilascio delle comunicazioni e
delle certificazioni necessarie
per l’esercizio dei diritti.
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L
e famiglie italiane si
confermano solide, nonostante la debolezza dell’economia. Lo
sostiene l’Abi nel terzo report
trimestrale su indebitamento
e vulnerabilità delle famiglie,
realizzato in collaborazione con
il ministero del lavoro. I finanziamenti per la casa, infatti,
continuano a crescere, favoriti
dai costi più accessibili delle
case e dal basso livello dei tassi
d’interesse. A giugno i prestiti per l’acquisto di abitazioni
sono cresciuti del 4,7% (+9,5%
a giugno 2009), mentre i dati
di ottobre segnalano un +8,3%.
Il livello d’indebitamento delle
famiglie, tuttavia, «rimane contenuto, anche rispetto al confronto internazionale». A giugno, secondo i dati più recenti,
il complesso delle rate assorbiva
il 5,2% del reddito di tutte le famiglie, incidenza di un punto più
alta rispetto al 2009, ma inferiore di oltre 2 punti percentuali
rispetto alla metà del 2008.
La maggiore solidità delle
famiglie, per l’Abi, «è anche il
risultato dell’attenta politica di
erogazione dei mutui» da parte
delle banche. L’incidenza del
mutuo rispetto al valore dell’immobile in Italia è pari al 65%,
mentre nella media dell’area
euro è del 79% (Germania 70%,
Irlanda 83%, Spagna 72,5%,
Francia 91%, Olanda 101%)».
UniCredit sostiene l’internazionalizzazione delle aziende
italiane anche in Brasile. È
stata infatti appena istituita
la «Italian company business
development unit» presso l’ufficio di rappresentanza di San
Paolo. L’obiettivo della nuova
struttura, la più importante
iniziativa del genere nel paese di un istituto bancario italiano, è quello di supportare
le aziende italiane che sono
attive, attraverso sussidiarie
o presenze dirette, nello stato sudamericano, ma anche
quello di accompagnare gli
imprenditori che vogliano investire in questo paese.
Il Brasile gode di un alto
tasso di crescita e di un piano
di potenziamento e modernizzazione delle infrastrutture da
oltre 160 miliardi di dollari.
La bilancia dei pagamenti tra
Italia e Brasile, infine, è positiva per l’Italia, che esporta per
oltre 3,7 miliardi di dollari.
Già oggi oltre 350 aziende
italiane operano in Brasile e
di queste oltre 230 sono già
clienti UniCredit. La struttura sarà il punto di coordinamento tra Cross border business management (Cbbm), la
struttura di UniCredit dedicata al sostegno della clientela
italiana operante nei mercati
internazionali, il network corporate nazionale e quello che
si occupa di pmi sempre in Italia, per offrire una «piattaforma completa di supporto».
La nuova unit è guidata da
Renzo Regini, da oltre venti
anni in Brasile, con una lunga esperienza bancaria.
© Riproduzione riservata
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CENTROBANCA - BANCA DI CREDITO FINANZIARIO E MOBILIARE S.p.A.
Sede in Milano - Corso Europa n. 16
Capitale sociale Euro 369.600.000 interamente versato
Codice fiscale e Registro delle Imprese di Milano n. 00714470150
Iscritta all'Albo delle Banche - Facente parte del Gruppo “Unione di Banche Italiane”
Iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari al n.3111.2
Soggetta all’attività di direzione e coordinamento di UBI Banca
Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia
Allo scopo di segnalare variazione peso titolo azionario componente del paniere sottostante del Prestito Obbligazionario
“CENTROBANCA 1998/2013 Equity Linked”
Codice ISIN IT0001278941
Informiamo – secondo le modalità previste dall'articolo 7 del
Regolamento – i signori Obbligazionisti che in data 03.01.2011
il peso del titolo Fiat S.p.A. componente del paniere sottostante dell’Obbligazione diventa:
0,32676 azioni Fiat S.p.A.
0,32676 azioni Fiat Industrial
Milano, 29 dicembre 2010
CENTROBANCA S.P.A.
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Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked
VALORI AL
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PRODOTTO
VALORE
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
RATING Z.C.B. / TITOLO
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
Adesso Index Aprile '07
88,780
MERRILL LYNCH & CO. INC.
Adesso Index Febbraio '07
96,833
B.CA POPOLARE DI VERONA NOVARA Scarl
Alba Carim Index 08/07
101,095
CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A.
EMITTENTE OPZIONE
15/12/2010
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
VALORI AL
PRODOTTO
VALORE
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
RATING Z.C.B. / TITOLO
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
EMITTENTE OPZIONE
A2 | A | A+ BANCA ALETTI & C. S.p.A.
- | A- | A-
CRESCITA SICURA SERIE IX 2006
96,840
ABN AMRO BANK NV
A2 | A- | A- * BANCA ALETTI & C. S.p.A.
- | A- | A-
Crescita Sicura Serie V 2005
99,080
SNS BANK NV
A3 | A- | A- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
CRESCITA SICURA SERIE V 2006
96,320
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
A1 | A | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
Aa2 | AA | AA-
Crescita Sicura Serie V 2007
97,340
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Aa3 | A+ | A+
- | BB | - ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Alba Carim Index 11/06
99,091
CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A.
- | BB | - BNP PARIBAS
Alti Percorsi Index 1 – 2007
99,380
BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA
A3 | - | - UBS Ltd
AltiPercorsi Index 2005
100,041
BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA
A3 | - | - BARCLAYS BANK PLC
CariChieti Index Linked 2005
102,720
SNS BANK NV
Carichieti index linked 2006
98,090
INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa2 | A+ | AA- HVB HYPO-UND EREINSBANK AG
Carichieti Index Linked 2007
98,070
INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa2 | A+ | AA- BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
Creberg altiplano marzo 07
96,026
CREDITO BERGAMASCO S.p.A.
- | A- | A- BANCA ALETTI & C. S.p.A.
- | A- | A-
A3 | A- | A- BNP PARIBAS
A1 | A | A DEUTSCHE BANK AG
CRESCITA SICURA SERIE VI 2005
98,470
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Crescita Sicura Serie VI 2007
96,920
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Aa2 | AA | AA-
CRESCITA SICURA SERIE VII 2005
98,680
BANCA DI VALLE CAMONICA S.p.A.
A1 | A | A+ *** UBS Ltd
CRESCITA SICURA SERIE VII 2006
97,660
BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
Crescita Sicura Serie VII 2007
95,300
HBOS Treasury Services Plc
Creberg Altiplano Aprile '07
87,930
BANCA ITALEASE S.p.A.
Baa3 | - | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A.
- | A- | A-
Creberg Polar Aprile '07
87,780
BANCA ITALEASE S.p.A.
Baa3 | - | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A.
- | A- | A-
Derby Index Linked Dicembre 2006
91,670
BANCA ITALEASE S.p.A.
Baa3 | - | BBB+ UNICREDIT S.p.A.
Derby Index Linked Ottobre 2006
92,260
BANCA POPOLARE DI BARI Scrl
DOMANIDEA 2 – INDEX LINKED 2007
73,320
ANGLO IRISH BANK PLC
Duomo Index Nuove Frontiere
99,310
SNS BANK NV
Duomo Index Nuove Frontiere II Serie
N/D (o)
GLITNIR BANKI HF
Aa3 | A | A ****
- | (1) | - BANCA ALETTI & C. S.p.A.
A2 | A+ | AA-
Aa3 | AA- | AAA1 | A | A+
- | A- | A-
Aa3 | A+ | AA- UNICREDIT S.p.A.
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa3 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
CRESCITA SICURA SERIE VIII 2005
98,516
BANCA DI VALLE CAMONICA S.p.A.
A1 | A | A+ *** BANCA IMI S.p.A.
CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006
97,800
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Crescita Sicura Serie VIII 2007
87,870
NIBC Bank NV
CRESCITA SICURA SERIE X 2006
97,020
BNP PARIBAS
CRESCITA SICURA SERIE XI 2006
96,620
DJ EUROSTOXX CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006 99,640
ABN AMRO BANK NV
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
15/12/2010
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
Baa2 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AAAa3 | A+ | AAAa3 | A+ | AAAa3 | A | A ****
Aa2 | AA | AA
Aa3 | A+ | A+
Aa1 | A+ | AAAa3 | A+ | AAAa1 | A+ | AA-
Aa2 | AA | AAA2 | A+ | AAA1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Aa3 | AA- | AA- BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | AA- | AA-
Ba3 | BBB | B DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Esagono Plus Nikkei Serie XXI 2006
99,850
BARCLAYS BANK PLC
A3 | A- | A- SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007
94,180
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
WR | NR | NR SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Euro dollaro Index Coupon 1,75% serie VII 5/2005
99,910
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | AA- | AA-
Aa2 | AA | AA-
EURO-DOLLARO INDEX COUPON - SERIE XVI DICEMBRE 2004 101,380
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- JP MORGAN CHASE BANK
Aa1 | AA- | AA-
Aa3 | A+ | AA-
Euro-dollaro Serie V aprile 2005
99,700
SNS BANK NV
A3 | A- | A- BNP PARIBAS
EURO-JAPAN INDEX LINKED SERIE III MARZO 2006
99,300
MERRILL LYNCH & CO. INC.
A2 | A | A+ IXIS CORP. AND INVESTMENT BANK
Duomo Index Nuove Frontiere III serie
92,090
BANCA POPOLARE DI VICENZA
Duomo Index Nuove Frontiere IV serie
94,980
INTESA SANPAOLO S.p.A.
- | BBB+ | BBB+ BANCO BILBAO SA
Aa2 | A+ | AA- DEUTSCHE BANK AG
Duomo Index Nuove Frontiere VI serie
116,250
SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Duomo Index Nuove Frontiere VII serie
73,320
ANGLO IRISH BANK PLC
Ba3 | BBB | B DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006
ExtraFrutti - Index Linked 2008
101,930
UNICREDIT S.p.A.
Aa3 | A | A **** SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
EUROSTOXX 4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006
97,660
BNP PARIBAS
Futuro Forte 1 - 2006
99,260
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
A1 | A | A+ SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006
96,840
ABN AMRO BANK NV
95,710
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A+ HVB HYPO-UND EREINSBANK AG
A1 | A | A+ COMMERZBANK AG
A1 | A | A+
Aa2 | AA | AAAa3 | A+ | A+ *****
Aa3 | A | A+
Aa2 | AA | AAA2 | A+ | AA-
Index Scatto piu' Persona Life
96,320
SOCIETÉ GENERALE
EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006
97,020
BNP PARIBAS
Index Up 1-2008
86,430
MORGAN STANLEY
A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006
96,620
ABN AMRO BANK NV
Index Up 3 - 2005
99,779
BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl
- | NR | A- SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006
97,800
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Indice Più 4 - 2004
99,985
BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl
- | NR | A- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007
97,890
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006
96,320
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006
95,587
MORGAN STANLEY
A2 | A | A BANCA IMI S.p.A.
EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007
93,030
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A COMMERZBANK AG
Aa3 | A | A+
EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006
99,640
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Everest Equity World Serie XI 2007
98,160
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Aa2 | A+ | A+
Aa2 | AA | AAA2 | A+ | AA-
A1 | A | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
Aa3 | A+ | AA-
Prima Classe 1 - 2005
102,751
BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA
A3 | - | - BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Prima Classe 2 - 2005
101,660
BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl
- | NR | A- UNICREDIT S.p.A.
Aa3 | A | A ****
Prima Classe 2005 - Edizione speciale Progetti Regionali
98,080
SNS BANK NV
A3 | A- | A- SOCIETÉ GENERALE
Prima Classe 3 - 2005
98,488
ABN AMRO BANK NV
Scelgo Index 10
98,240
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Baa3 | - | - ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
Scelgo Index 11
98,154
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Baa3 | - | - CITIBANK N.A.
Scelgo index 12
98,057
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Baa3 | - | - BANCO SANTANDER S.A.
Scelgo Index 13
97,703
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Baa3 | - | - BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | AA- | AA-
Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 91,750
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Scelgo Index 14
97,203
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Baa3 | - | - JP MORGAN CHASE BANK
Aa1 | AA- | AA-
INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV
SNS BANK NV
A3 | A- | A- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Treviso Index 2007
99,380
BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA
Aa2 | A+ | A+
A2 | A+ | AA- BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AAAa3 | A+ | AAA1 | A+ | A+
Aa2 | AA | AA
A3 | - | - UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
(o) Index con sottostante Glitnir Banki HF; si comunica che, a partire dalle quotazioni dell’ 1/10/2008, le quotazioni sono sospese come da
comunicato disponibile sulla home page del sito www.cattolica.it e www.cattolicabanche.it.
VALORI AL
PRODOTTO
VALORE
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
RATING Z.C.B. / TITOLO
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
EMITTENTE OPZIONE
2,40% S&P/Mib CRESCITA ITALIA SERIE XIV LUGLIO 2005 98,470
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- UNICREDIT S.p.A.
2,80% EURO DOLLARO SERIE XV SETT 05
BANCA REGIONALE EUROPEA
A1 | A | A+ *** UBS Ltd
98,680
15/12/2010
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
Aa3 | A | A ****
Everest Equity World Serie XII Settembre 2007
97,650
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
Everest Global Basket Serie XIII 2007
98,160
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Everest Global Basket Serie XV 2007
97,650
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX
95,870
A1 | A | A BANK OF AMERICA NA
A1 | A | A+ SOCIETÉ GENERALE
A1 | A | A BANK OF AMERICA NA
A1 | A | A+ SOCIETÉ GENERALE
95,587
MORGAN STANLEY
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V
95,710
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A+ COMMERZBANK AG
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI
96,320
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
A1 | A | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
A2 | A | A BANCA IMI S.p.A.
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X
97,660
BNP PARIBAS
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI
97,800
ABN AMRO BANK NV
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII
96,840
ABN AMRO BANK NV
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII
97,020
BNP PARIBAS
Aa3 | A+ | AA-
Aa3 | A+ | A+
Aa2 | A+ | A+
Aa3 | A+ | A+
Aa2 | A+ | A+
Aa3 | A+ | AAAa3 | A | A+
Aa3 | A+ | AA-
Aa2 | AA | AAA2 | A+ | AAA2 | A+ | AAAa2 | AA | AA-
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV
96,620
ABN AMRO BANK NV
INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V
93,030
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
INDEX "EURO/$" 2011/BSG SERIE XIII
98,680
BANCO DI SAN GIORGIO S.p.A.
A1 | A | A+ *** UBS Ltd
A2 | A+ | AA-
A2 | A+ | AA-
A1 | A | A COMMERZBANK AG
Aa3 | A | A+
Aa3 | A+ | A+
INDEX "EUROSTOXX50 - SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II
97,890
ABN AMRO BANK NV
Aa3 | A+ | A+
INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III
99,490
CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH
A3 | A- | A- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI
87,870
NIBC Bank NV
- | A+ | - BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
Aa1 | - | -
3% Cliquet Crescita Italia SERIE III - 2 2005
101,030
SNS BANK NV
3% Cliquet Crescita USA SERIE II 1/2005
100,600
MEDIOBANCA S.p.A.
Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX
96,920
3,15% GRIFO COUPON - SERIE VI MAGGIO 2004
99,161
BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA- BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII
97,340
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
3,80% S&P / Mib CRESCITA ITALIA SERIE XVII DICEMBRE 2004 100,554
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X
95,300
HBOS Treasury Services Plc
Aa3 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
4,30% International Index Serie V Marzo 2007
75,420
ANGLO IRISH BANK PLC
Ba3 | BBB | B UBS Ltd
4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007
97,340
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A DEUTSCHE BANK AG
Baa2 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa3 | A+ | A+
INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2005/2010 SERIE XVI
99,950
SNS BANK NV
A3 | A- | A- BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | A+ | AA-
Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI
95,290
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A+ ABN AMRO BANK NV
4,30% International Index Serie XV Settembre 2007
95,300
HBOS Treasury Services Plc
Aa3 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII
94,460
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
4,30% International Serie VI Aprile 2007
73,980
ANGLO IRISH BANK PLC
Ba3 | BBB | B CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Ba3 | BBB | B CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa3 | AA- | AAA2 | A+ | AAAa2 | AA | AA
INDEX BSG 2006/2011 “MAXIESAGONO” SERIE I 2006
99,600
4,30% International Serie VII Aprile 2007
74,180
ANGLO IRISH BANK PLC
Aa1 | A+ | AA-
Index Coupon Euro/Dollaro Serie IX 2005
99,080
SNS BANK NV
A3 | A- | A- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
4,30% International Serie X Giugno 2007
96,920
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
Index Coupon Euro/Dollaro Serie V 2005
99,700
SNS BANK NV
A3 | A- | A- BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006
95,615
MORGAN STANLEY
A2 | A | A UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
Index Coupon Euro/Dollaro serie XX 2005
98,516
B.CO DI BRESCIA SAN PAOLO S.p.A.
A1 | A | A+ *** BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
A1 | A | A+ *** BNP PARIBAS
Capital Index Serie II 2005
Aa2 | AA | AA-
INDEX ESAGONO MAXI SERIE II 2006
99,600
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Capital Index SERIE IV 2005
98,830
SNS BANK NV
A3 | A- | A- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Index Esagono Maxi serie XXIV 2005
99,950
SNS BANK NV
CAPITAL INDEX SERIE VI 2005
98,720
99,746
SNS BANK NV
B.CO DI BRESCIA SAN PAOLO S.p.A.
A3 | A- | A- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Index Esagono Plus Serie XIV 2006
98,410
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
Capital index serie XX 2004
99,978
B.CO DI BRESCIA SAN PAOLO S.p.A.
A1 | A | A+ *** BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
Index Euro - Dollaro 2011 BSG Serie VII
99,910
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Convergence Serie IX 2007
73,980
ANGLO IRISH BANK PLC
Ba3 | BBB | B CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Index Euro-dollaro 2011 BSG Serie VI
99,700
SNS BANK NV
Ba3 | BBB | B UBS Ltd
Convergence Serie VIII 2007
75,420
ANGLO IRISH BANK PLC
Convergence Serie XI 2007
97,340
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Convergence Serie XII 2007
96,920
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A DEUTSCHE BANK AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
A1 | A | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
A3 | A- | A- BARCLAYS BANK PLC
A1 | A | A+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa3 | A+ | AA- BARCLAYS BANK PLC
A3 | A- | A- BNP PARIBAS
Aa3 | A+ | A+
Index Euro-Dollaro 2011 BSG Serie X 2005
99,080
SNS BANK NV
Aa3 | A+ | AA-
Index Eurodollaro Bsg serie 12^ - 2004
101,380
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- JP MORGAN CHASE BANK
A1 | A | A+ *** UBS Ltd
Aa2 | AA | AA
INDEX SERIE XVI 2005 COUPON EURO/DOLLARO
98,680
B.CO DI BRESCIA SAN PAOLO S.p.A.
Convergence serie XIV 2007
95,300
HBOS Treasury Services Plc
Aa1 | A+ | AA-
Index superswing S&P 500 BSG/2011 Serie II 2005
100,600
MEDIOBANCA S.p.A.
CRESCITA ITALIA 70% SERIE XIII 2005
98,100
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Aa3 | A+ | AA- BNP PARIBAS
Aa3 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
A1 | A | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
A3 | A- | A- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
- | A+ | - BANCA IMI S.p.A.
Aa1 | A+ | AAAa3 | AA- | AAAa1 | A+ | AAAa3 | AA- | AAAa2 | AA | AAAa1 | A+ | AAAa1 | AA- | AAAa3 | A+ | A+
Aa3 | A+ | AA-
Index superswing S.&P. MIB - BSG/2011 Serie IV 2005
101,030
SNS BANK NV
CRESCITA ITALIA 80% SERIE XII LUGLIO 2005
98,130
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa2 | AA | AA-
INDEX SWING SPMIB BSG 2011 SERIE XII/2005
98,470
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- UNICREDIT S.p.A.
CRESCITA SICURA SERIE VI 2006
95,587
MORGAN STANLEY
A2 | A | A BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Japan – Euro Serie IV 2007
74,100
ANGLO IRISH BANK PLC
Ba3 | BBB | B SOCIETÉ GENERALE
Crescita Sicura Serie I 2005
100,600
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Lombarda vita 6&6
95,910
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - COMMERZBANK AG
Aa3 | A | A+
CRESCITA SICURA SERIE I 2006
99,600
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Aa1 | A+ | AA-
Lombarda vita 6&6 New
92,255
MORGAN STANLEY
A2 | A | A ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
CRESCITA SICURA SERIE I 2007
97,890
ABN AMRO BANK NV
Crescita Sicura Serie II 2005
101,030
SNS BANK NV
A3 | A- | A- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5"
81,960
NIBC Bank NV
- | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
CRESCITA SICURA SERIE II 2007
93,030
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A COMMERZBANK AG
Aa3 | A | A+
LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10”
91,010
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
CRESCITA SICURA SERIE II/2006
99,640
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Aa2 | A+ | A+
Lombarda Vita Classic Markets
95,913
CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Crescita Sicura serie III 2005
99,700
SNS BANK NV
A3 | A- | A- BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
Lombarda Vita Classic Markets New
94,930
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - BANCO BILBAO SA
CRESCITA SICURA SERIE III 2006
95,870
SNS BANK NV
A3 | A- | A- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Lombarda Vita Euro Sector
95,010
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - FORTIS BANK SA
Crescita Sicura Serie III 2007
95,290
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A+ ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Lombarda Vita Euro Sector New
91,920
BANCA IMI S.p.A.
Crescita Sicura Serie IV 2005
99,910
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | AA- | AA-
CRESCITA SICURA SERIE IV 2006
95,710
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
Crescita Sicura Serie IV 2007
94,460
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
A2 | A+ | AA-
A1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
A1 | A | A+ COMMERZBANK AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014
Aa3 | A | A+
Aa2 | AA | AA
94,990
ABN AMRO BANK NV
A3 | A- | A- DEUTSCHE BANK AG
Aa1 | A+ | AA-
A2 | A+ | AA- SOCIETÉ GENERALE
Aa3 | A+ | AAAa3 | A | A ****
Aa2 | A+ | A+
Aa2 | A+ | A+
Aa1 | A+ | AA-
Aa3 | A+ | AA- BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AAA1 | AA | A+
Aa2 | AA | AA-
Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007
87,870
NIBC Bank NV
Baa2 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Presente e Futuro Serie XVI 2007
Protezione e Valore Serie III 2007
87,870
99,490
NIBC Bank NV
CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH
Baa2 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | - | -
Aa1 | A+ | AA-
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
VALORI AL
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PRODOTTO
VALORE
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
Short Everest Global Basket Dicembre 2007
103,760
HYPO PUBLIC FINANCE BANK
Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007
97,890
ABN AMRO BANK NV
Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007
93,030
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
Baa3 | BBB | BBB+ BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | AA- | AA-
A2 | A+ | AAA1 | A | A COMMERZBANK AG
Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007
95,290
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007
94,460
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006
97,800
ABN AMRO BANK NV
Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006
97,130
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006
96,840
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006
97,020
BNP PARIBAS
Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006
96,620
ABN AMRO BANK NV
Tortona Borse Più Index - Serie XXXV 2005
100,600
MEDIOBANCA S.p.A.
TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLI - 2005
99,910
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
15/12/2010
RATING Z.C.B. / TITOLO EMITTENTE OPZIONE
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
Aa3 | A | A+
A1 | A | A+ ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
A2 | A+ | AA-
Aa2 | AA | AAA2 | A+ | AA- | A+ | - BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Aa3 | A+ | AA- BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | AA- | AA-
TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLII - 2005
99,080
SNS BANK NV
TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLIV 2005
98,470
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- UNICREDIT S.p.A.
Aa3 | A | A ****
Tortona Borse Più Index Serie XXXIII
101,380
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- JP MORGAN CHASE BANK
Aa1 | AA- | AA-
Tortona Borse Più Index Serie XXXIX 2005
99,700
SNS BANK NV
A3 | A- | A- BNP PARIBAS
Tortona Borse Più Index Serie XXXVI 2005
101,030
SNS BANK NV
A3 | A- | A- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Tortona Borse Piu' Index Serie LI 2006
96,320
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
A1 | A | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
Aa3 | A+ | AA-
Tortona Borse Piu' Index Serie LIII 2006
95,587
MORGAN STANLEY
Tortona Borse Piu' Index Serie LV 2006
97,800
ABN AMRO BANK NV
Tortona Borse Piu' Index Serie LVI 2006
96,840
ABN AMRO BANK NV
Tortona Borse Piu' Index Serie LVIi 2006
97,020
BNP PARIBAS
A3 | A- | A- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Aa2 | AA | AA-
A2 | A | A BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
A2 | A+ | AAA2 | A+ | AAAa2 | AA | AA-
Tortona Borse Piu' Index Serie XLIX 2006
95,710
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A+ COMMERZBANK AG
TORTONA BORSE PIU’ INDEX SERIE XLV 2005
99,950
SNS BANK NV
A3 | A- | A- BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | A | A+
Aa3 | AA- | AA-
VALORI AL
PRODOTTO
VALORE
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
RATING Z.C.B. / TITOLO EMITTENTE OPZIONE
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
15/12/2010
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
Carismi Più Certezza 10
103,724
C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A.
Carismi Più Certezza 11
106,860
BANCA IMI S.p.A.
- | (1) | - SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Carismi Più Certezza 2
106,796
DEXIA CREDIOP S.p.A.
A2 | A- | A UNICREDIT S.p.A.
Aa3 | A | A ****
Carismi Più Certezza 2 Private
101,290
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
Carismi Più Certezza 3
97,064
C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A.
- | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Carismi Più Certezza 4
102,040
ANGLO IRISH BANK PLC
Aa3 | A+ | AA- BANCO BILBAO SA
Aa2 | AA | AA-
Aa1 | A+ | AA-
Ba3 | BBB | B DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AAAa3 | A+ | AA-
Carismi Più Certezza 5
99,320
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- DEUTSCHE BANK AG
Carismi Più Certezza 6
104,320
BANCA ITALEASE S.p.A.
Baa3 | - | BBB+
Carismi Più Certezza 7
98,150
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
CARISMI Più Certezza 8
88,860
UNICREDIT S.p.A.
Carismi Più Certezza 9
90,260
MEDIOBANCA S.p.A.
A1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Aa3 | A | A **** SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
- | A+ | - SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
VALORI AL
VALORE
PRODOTTO
INDEX LINKED NUMERO 1
102,751
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
RATING Z.C.B. / TITOLO
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA
EMITTENTE OPZIONE
A3 | - | - BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
VALORI AL
PRODOTTO
VALORE
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
RATING Z.C.B. / TITOLO EMITTENTE OPZIONE
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
15/12/2010
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
15/12/2010
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
/$ Doppia Opportunità protezione totale
99,505
C. DI RISP. DI FABR.NO E CUPRAMONTANA
- | (1) | - BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | AA- | AA-
BCP Più index serie IV 2005
97,270
MEDIOCREDITO FRIULI VENEZIA GIULIA
- | A- | - UNICREDIT S.p.A.
Aa3 | A | A ****
CRFC INDEX LINKED SERIE XII
98,293
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
CRFC INDEX LINKED SERIE XII bis 2004
98,633
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Il valore dell'energia
98,540
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
Index Linked Bull Dividend
92,640
BARCLAYS BANK PLC
A1 | A | A+ BANCA ALETTI & C. S.p.A.
Index linked di lusso
105,900
MEDIOBANCA S.p.A.
Index Linked Select Dividend
94,270
BANCA ITALEASE S.p.A.
Index Up 1 2006
100,735
BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl
- | NR | A- DEUTSCHE BANK AG
Index Up 1 2007
99,023
BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl
- | NR | A- UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
Index Up 2 2006
96,160
MERRILL LYNCH & CO. INC.
A2 | A | A+ INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa2 | A+ | AAAa2 | A+ | AA-
Aa3 | AA- | AA- SOCIETÉ GENERALE
- | A+ | - IXIS CORP. AND INVESTMENT BANK
Baa3 | - | BBB+ BANCA IMI S.p.A.
- | A- | AAa2 | A+ | A+
Aa3 | A+ | A+ *****
Aa3 | A+ | AAAa3 | A+ | AA-
Nikkei Avenue
94,190
BANCA ITALEASE S.p.A.
Baa3 | - | BBB+ INTESA SANPAOLO S.p.A.
PROFIT +
99,510
BANCA POPOLARE DI VICENZA
- | BBB+ | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003
143,650
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie I
144,620
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie II
143,650
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie III
142,680
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie IV
141,710
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie V
143,800
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Tandem Doppia Opportunità
98,957
C. DI RISP. DI FABR.NO E CUPRAMONTANA
- | (1) | - SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Valore Assicurato
97,580
INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa2 | A+ | AA- INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa2 | A+ | AA-
* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl
*** Rating della Società Incorporante Unione di Banche Italiane ScpA
**** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.
***** Rating della Società Incorporante Natixis
(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte
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Materie prime per nuovo high tech
Terre rare, Pechino
taglia l’export ’11
a Cina ha fatto sapere
che a partire dall’anno
prossimo ridurrà di oltre il 10% le esportazioni
di «terre rare», quel gruppo di
17 elementi chimici derivanti
da alcuni minerali, che ha assunto un’importanza cruciale
per lo sviluppo delle energie
alternative e dell’elettronica,
dai telefoni cellulari, ai computer fino alle auto ibride.
La Cina vanta il 97% della
produzione globale di terre
rare (che si aggira intorno
alle 40 mila tonnellate l’anno) e molti paesi, in particolare Stati Uniti, Germania e
Giappone, temono che Pechino
apra e chiuda i rubinetti delle forniture a sua discrezione.
Per questo, i paesi occidentali
stanno completando studi per
aprire (o riaprire) impianti in
India, Sudafrica e Stati Uniti,
per ridurre, quanto possibile,
la dipendenza da Pechino.
I dati forniti dal ministero del
commercio cinese mostrano
che le quote di esportazioni
delle terre rare diminuiranno dell’11% nel 2011; la Cina
suddividerà 14.446 tonnellate
L
di terre rare tra 31 compagnie.
Inoltre, un comunicato ufficiale ha reso noto che verrà
presto istituita un’Authority
statale che raggrupperà tutte
le aziende che producono terre
rare e che quindi coordinerà la
loro produzione e commercializzazione.
La prima scoperta scientifica delle terre rare risale alla
fine del XVIII secolo, ma buona
parte di esse è stata scoperta e
isolata nel XIX secolo.
Il loro utilizzo è diventato
importante negli ultimi 60
anni e strategico negli ultimi
20 per le implicazioni tecnologiche legate a essi. Ittrio,
Scandio, Lantanio, Cerio, Praseodimio, Neodimio, Promezio,
Samario, Europio, Gadolinio,
Terbio, Disprosio, Olmio, Erbio, Tulio, Itterbio e Lutezio
sono alla base di buona parte
delle lavorazioni ad alta tecnologia, come superconduttori, magneti, catalizzatori,
componenti di veicoli ibridi,
applicazioni di optoelettronica, fibre ottiche, risonatori a
microonde.
© Riproduzione riservata
BREVI
Sainsbury. La quota di
mercato nel settore dell’abbigliamento è triplicata negli
ultimi cinque anni. Lo ha
riportato il Daily Telegraph
citando una ricerca effettuata dal Verdict research. La
quota di mercato è cresciuta
al 5,9% tra il 2005 e il 2010
(1,8% nel 2005). La quota di
Tesco, al contrario, si è ridotta al 10,3% mentre quella
di Associated british food è
cresciuta al 20,6%. In calo
anche Matalan e Wal-Mart
stores.
Pai partner. Il fondo
di private equity francese
venderà a marzo il 50% di
Yoplait. Secondo il giornale La Tribune, il fondo ha
già inviato i documenti di
pre-vendita ai potenziali
acquirenti, tra i quali Nestlé e PepsiCo. Le offerte sono
attese per metà gennaio. Il
rimanente 50% di Yoplait è
nelle mani della cooperativa francese Sodiaal, che potrebbe essere interessata a
vendere la partecipazione o
a ridurla. Il mese scorso l’offerta totalitaria da parte di
Groupe Lactalis di 1,4 mld
euro è stata rifiutata perché
ritenuta troppo bassa.
Enel. Inter Rao, una delle
maggiori società energetiche russe, partecipata dal
governo di Mosca, starebbe
mettendo a punto un accordo
con Enel per rilevare il 73%
della partecipazione italiana nell’impianto bulgaro di
Maritza East 3. Le trattative
sarebbero a buon punto ed
entro la fine di gennaio potrebbe essere ufficializzato
l’accordo di cessione. Enel,
dopo un primo no comment,
ha poi confermato la notizia, sottolineando tuttavia
che, a differenza di quanto
riportato dall’agenzia moscovita Ria Novosti, Enel
«non è interessata ad alcuno
scambio di asset, ma solo a
un pagamento in contanti».
Ternienergia ha sottoscritto un contratto preliminare per l’acquisizione del
100% della pugliese Meet
green Italia. L’acquisizione
è finalizzata allo sviluppo di
nuovi impianti fotovoltaici di
taglia industriale in Abruzzo, per una potenza installata complessiva di 11 Mwp. Il
prezzo concordato per l’acquisizione è compreso tra 2,2
e 2,64 mln di euro.
Siemens ha ricevuto un
ordine di 258 turbine eoliche
onshore dalla statunitense
MidAmerican energy. È il
maggior ordine mai ricevuto
finora dal conglomerato industriale tedesco, che fornirà gli
impianti per tre progetti nello
stato dell’Iowa dalla capacità totale di 593 Mw. Secondo
gli esperti, un megawatt di
energia eolica onshore corrisponde a 1 mln di euro per il
fornitore. Le turbine saranno
consegnate a partire dal secondo trimestre 2011 fino agli
inizi del 2012.
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A BORDO
Far crescere l’Italia è un gioco da grandi
Telecom Italia e Trenitalia portano l’accesso ad internet tramite wi-fi sui
treni Frecciarossa. Due grandi aziende, insieme per connettere il Paese.
Il servizio wi-fi sarà fornito anche da altri operatori mobili.
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