L`angolo della cucina - Mogli Marina Militare

Transcript

L`angolo della cucina - Mogli Marina Militare
CLUB TRE EMME
Mogli degli ufficiali della Marina Militare
Sede di Livorno
DIARIO DI BORDO
Marzo –Aprile 2013
2013201 201322
1
aÉà|é|tÜ|É
WxÄ VÄâu gÜx XÅÅx
TÇÇÉ kk\? `tÜéÉ ECDF
Calendario marzo/aprile ..................................................................................................................... 2
Saluto della Presidente Uscente .................................................................................................................... 3
Saluto della nuova Presidente ................................................................................................................... 4
La festa della Donna ........................................................................................................................... 5
Una donna leggendaria “Amelia Earhart” .................................................................................................. 6
L’angolo del Cinema ................................................................................................................................. 7
L’angolo delle poesie........................................................................................................................... 8
L’Alchimia e le Arti ..................................................................................................................................... 11
Palazzo Davanzati .................................................................................................................................. 15
Le tradizioni pasquali........................................................................................................................ 20
L’angolo della cucina.................................................................................................................................. 23
Convenzioni ............................................................................................................................................. 31
2
PROGRAMMA DI MARZO E APRILE
Cara amica
con la presente ti inviamo il nostro programma per i mesi di Marzo ed Aprile.
Sperando che tu possa partecipare ad alcune delle nostre attività , ti invitiamo a
passare dal Circolo Ufficiali o a telefonarci:
Mercoledì 6 Marzo alle 17
Conferenza tenuta dall’Amm. Balestra dal titolo
“La pittura come storia del mondo”
Martedì 12 Marzo alle 16,30
Assemblea delle socie
Martedì 19 Marzo alle 16
Torneo di burraco
Giovedì 21 Marzo alle 13
Pranzo delle socie. Nello stesso giorno è prevista
la visita alla “Pinacoteca Servolini” a Collesalvetti per vedere la mostra del pittore
livornese Guglielmo Micheli. La signora F. Cagianelli , gentilmente ci farà da guida.
Si partirà dal Circolo Uff. ,con auto propria, alle ore 15.
Per il mese di Aprile gli appuntamenti sono:
Martedì 9 alle 16,30
Assemblea delle socie
Giovedì 18 alle 13
Pranzo delle socie. Nello stesso giorno pensiamo
di organizzare un “ mercatino dell’usato”. Se avete degli oggetti carini da portarci
saranno graditissimi!!
Martedì 23 alle 16
Martedì 30 Aprile alle 17
letterario.
Torneo di burraco
“Tè in amicizia” probabilmente a carattere
Durante il mese di Aprile pensiamo di organizzare una gita a Firenze per visitare il
palazzo “ Davanzati”, da poco restaurato. Vi informeremo per la data e gli orari
Per comunicare con noi , telefonare a :
- Beatrice Del Nero
- Natalia Pollifrone
- Laura Di Domenicantonio
- M. Grazia De Palo( per le gite)
3
Consiglio Direttivo
Care amiche, questa mia sarebbe dovuta essere una lettera di
commiato. In realtà mi sento ancora talmente coinvolta che
preferisco semplicemente utilizzare questa pagina per
abbracciarvi tutte, ringraziandovi della vostra stima e del vostro
affetto, che ho sempre sentito in maniera netta.
Desidero ringraziare Laura, Beatrice e Natalia per il loro
impegno, il loro sostegno e la loro amicizia. A Giovanna e
Bianca un grazie speciale per avere avuto il coraggio di buttarsi
in questa avventura per la prima volta. Sono sicura che non
farete mancare loro il sostegno di cui hanno bisogno. A
Beatrice un grande “inboccallupo”. Come potete vedere, la
teiera che mi avete donato si è meritata il posto d’onore sulla
mia vetrinetta. Grazie ancora. Per l’intero mese di Marzo sarò
in Puglia, ma in Aprile sarò di nuovo a Livorno. A tutte voi,
“buona festa della Donna” e “Buona Pasqua”. E al nuovo CD,
ancora, “avanti tutta e buon lavoro”.
Affettuosamente, Francesca
4
Carissime socie,
vi scrivo due brevi righe per esprimere la mia piena volontà di portare avanti il club e
di cercare di impedirne la contrazione. Non posso esimermi dal rilevare che non è un
momento facile per la vita della nostra associazione. La mancata adesione di forze
nuove ha ingessato la sua composizione. E’ mia ferma intenzione di non farmi
condizionare dalle lamentele e dalle recriminazioni. Vi invito invece ad una più
stretta collaborazione e ad una maggiore partecipazione sia per quanto riguarda i
consueti appuntamenti sia per quanto riguarda le nuove iniziative.
Ci terrei molto alla vostra adesione per la breve gita a Collesalvetti, in occasione
della mostra del pittore “G. Micheli” e successivamente per la gita a Firenze per
visitare il “Palazzo Davanzati”, da poco restaurato. Non vi dimenticate del”
mercatino dell’usato”!!
Augurandovi una Buona e Serena Pasqua vi saluto con affetto,
Beatrice Del Nero
5
Auguri alle donne di ieri, oggi e domani
Correva l’anno 1908 quando, ai primi di marzo, 129 operaie di un’industria tessile
nella città di New York, per protesta contro le condizioni di vita in cui erano
costrette a lavorare, scioperarono per alcuni giorni. Ma l’8 marzo il proprietario
della fabbrica fece bloccare tutte le porte dello stabilimento impedendone l’uscita,
le 129 operaie, prigioniere, morirono tutte.
In seguito, tale data venne scelta da Rose Luxemburg in ricordo di quella tragedia,
quale giornata di lotta internazionale.
Negli anni successivi, partendo dagli USA, si diffusero in tutta Europa diverse
celebrazioni e contemporaneamente le donne incominciarono a prendere
coscienza dello stato di disagio in cui vivevano ed a organizzarsi in forme di lotta
per l’ affermazione dei propri diritti.
In Italia, con la fine della seconda guerra mondiale, fu celebrato l’8 marzo e
comparve come simbolo la mimosa che fiorisce nei primi giorni del mese.
Oggi tale celebrazione, per logiche commerciali , ha perso quello che era il
significato originario, per essere ridotta a occasione di profitto.
Pertanto ogni qualvolta che si riceve una mimosa ci si dovrebbe soffermare un
po’ di più nel ricordare quelle 129 operaie che nella città newyorkese persero la
vita per i propri ideali.
Guardandosi intorno, ci si rende conto che la festa delle donne è divenuta
l’ ennesima trovata commerciale e l’occasione per esaltare uno “status” che di
femminile ha poco.
Ognuno nasce libero e ogni essere umano dovrebbe conservare il rispetto e la
libertà che gli appartiene e che è alla base di ogni società civile.
Purtroppo, in Italia è emergenza omicidi perpetrati contro le donne da mariti ,
compagni e familiari ; c’è ancora tanto da fare per abolire ogni forma di violenza e
superare ogni forma di discriminazione.
Inoltre se è vero che la disoccupazione è dilagante, è pur vero che sono proprio le
donne e i giovani l’anello debole della nostra società.
6
Anche in politica le donne sono in netto svantaggio; la Thatcher affermò: “In
politica se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa
venga fatto, chiedi ad una donna .”
L’ auspicio è che la società civile recepisca l’ importanza del ruolo femminile nella
collettività.
Giovanna Casale
La Leggendaria Amelia Earhart come Robinson Crusoe.
Amelia Earhart, la leggendaria pilota che scomparve73
anni fa, quando, prima donna al mondo stava tentando la
circumnavigazione del pianeta attorno all’equatore,
potrebbe essere sopravvissuta parecchie settimane o
addirittura mesi come naufraga solitaria su una remota
isola dell’ Oceano Pacifico. Sono questi i risultati
preliminari di una spedizione durata due settimane su un
piccolo atollo corallino che si trova a sud-ovest di
Kiribati, dove si pensa che Earhart e il suo navigatore
FredNoonan siano morti dopo un atterraggio di emergenza.
Amelia è una vera e propria leggenda. Bionda, alta,
davvero molto bella e soprattutto coraggiosa. A 23 anni
scopre, durante il suo primo volo, che quella è l’unica
cosa che potrebbe dare un senso alla sua vita.E così
intraprende la strada che la porta a diventare molto
presto una pilota di grande esperienza. Diventa la prima
donna a volare non stop sull’Atlantico. E’ la prima a
volare in solitaria da Honolulu nelle Hawaii ad Oakland
in California. Si batte per dimostrare che l’ aviazione
non è una faccenda per soli uomini, ma che le donne,
lassù, ci sanno fare tanto quanti gli uomini. Diventa una
pioniera, e un’eroina.
(tratto da Repubblica. It)
7
L’Angolo del Cinema.
“AMELIA”.
La regista indiana Mira Nair tratta di un dramma biografico tradizionale
sulla donna che ha conquistato il cuore dell’America con il suo audace
sogno di volare.
La Nair afferma che la storia di Amelia è una vicenda affascinante di
tragedia e mistero.
Nella sceneggiatura è rappresentata come prima vera icona americana, il
cui nome è addirittura diventata un marchio. Amelia era una donna che
amava una cosa soltanto, volare.
Ma, dal momento che ciò era quanto mai rivoluzionario per l’epoca, la sua
figura ha iniziato ad essere vista come un emblema di molte altre cose,
inclusi i diritti delle donne.
E’ una commedia romantica e commovente, che mette alla luce le vicende
di un personaggio positivo, un simbolo per molte donne, in un’epoca in cui
se ne vedono ben pochi.
VOLVER (Tornare)
Regia di Pedro Almodovar
In questo film, dove gli uomini sono portatori di un dolore
ancestrale che trasferiscono su mogli, figlie e nipoti, le donne
sembrano bastare e bastarsi.
Sono donne alle prese con questioni pratiche e sentimentali che
lasciano il segno.
I segni passano da una generazione all’altra e il vento alzandosi
porta un po’ di follia che scuote le menti.
Un film tutto al femminile, dove il regista riunisce le donne,
chiamandole persino dall’aldilà perché accudiscano le figlie.
8
Poesie dedicate alle Donne
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe
I capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni…
Però ciò che è importante non cambia.
La tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di ogni tela di ragno.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
Insisti anche se tutti ti abbandonano
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino
rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre , cammina
veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
(Madre Teresa di Calcutta)
Buon 8 marzo a tutte le donne
A
quelle che non hanno il dono di un sorriso.
A Quelle che non hanno una carezza sulla pelle
A
quelle che non conoscono la dolcezza.
9
A quelle che in silenzio subiscono la violenza.
A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento.
Buon 8 marzo, a tutte le donne.
(tratta da internet)
10
L’Alchimia e le Arti. La Fonderia degli Uffizi: da
laboratorio a stanza delle meraviglie
a cura di M. Grazia De Palo
Il mese scorso per il ciclo "I mai visti"1 sono andata a Firenze nella Sala
delle Reali Poste a vedere la mostra “L’Alchimia e le Arti. La Fonderia degli
Uffizi: da laboratorio a stanza delle meraviglie": e devo dire che è stata una
visita piacevole e inusuale perché, oltre la mostra, ho ammirato gli spazi
degli Uffizi da nuove angolazioni.
L'esposizione racconta attraverso sessanta opere non solo la passione dei
sovrani medicei per la scienza e l’alchimia ma cerca anche di spiegarne
l'importanza tra il '500-'600 : dipinti, sculture, oggetti, incisioni, testi
illustrati ed antichi rimedi farmaceutici.
Secondo alcuni manoscritti, una delle prime testimonianze di questo
interesse fu senza dubbio la fonderia di Palazzo Vecchio creata da Cosimo I
(1517-1574) 2ma con suo figlio Francesco I il laboratorio fu trasferito nel
Casino di San Marco, dove pittori, erboristi, distillatori, artisti e alchimisti
poterono sperimentare, oltre a segreti farmaceutici, anche ricette per la
porcellana, per la fusione del cristallo, per la lavorazione del vetro, nonchè
nuovi modi di plasmare i metalli e la materia.
Nel 1586 Francesco I, che nutriva una grande passione per l'arte alchemica,
trasferì la fonderia agli Uffizi: la notizia è confermata dal racconto di
prestigiosi visitatori e riflessa in alcuni dipinti del celeberrimo Studiolo di
Palazzo Vecchio. Premetto che in questo ambiente il granduca poteva solo
catalogare i vari materiali collezionati e coltivare interessi scientifici e
magico-alchemici perché non c'era la finestra.
Nei locali degli Uffizi invece si cominciarono a fare esperimenti veri e propri
e a distillare medicinali. E pensare che oggi in quelle stesse stanze ogni
giorno migliaia di visitatori ammirano Michelangelo, Tiziano, Veronese.
Nel Seicento l’officina degli Uffizi era celeberrima per la sua produzione
farmaceutica che continuò fino a oltre la metà del XVIII secolo: i suoi rimedi
venivano donati dal granduca in preziosi cofanetti d’ebano ai nobili e ai
sovrani di tutta Europa, del Medio Oriente e persino delle Americhe. A
quell’epoca oltre ai grandi strumenti per la distillazione, a moltissimi rimedi
e innumerevoli ampolle, un’importante raccolta di rarità naturali di origine
1
Sono alcuni capolavori custoditi presso i depositi degli Uffizi e mai prima d'ora presentati al pubblico
2
Cosimo fece tradurre e diffondere prima in latino e poi in volgare il"Corpus Alchemico" di Ermete Trimegisto
11
animale e vegetale caratterizzava gli spazi della fonderia che era allestita
come una vera e propria stanza delle meraviglie. Vi si trovava anche un
ambiente interamente dedicato ai pesci e alle “cose impietrite” (fossili e
conchiglie), dove furono accolte diverse mummie egiziane, donate al
granduca nel 1643, che pure servivano per la preparazione delle medicine
Alla mostra ci sono manoscritti alchemici legati a Cosimo e Francesco I, la
testa di Cosimo I di Bernardo Buontalenti eseguito in porcellana secondo la
ricetta elaborata nella sua fonderia; l'inquietante testo a stampa
impreziosito da incisioni acquerellate di Leonhard Thurneysser, mago,
astrologo e ciarlatano: famoso per aver condotto per il cardinale Ferdinando
un celebre esperimento di trasmutazione di un chiodo di ferro di cavallo in
oro, episodio citato da tutti i visitatori stranieri della Galleria nei secoli
successivi.
Tra le curiosità un raro cofanetto di rimedi della Fonderia degli Uffizi, un
singolare codice di alchimia, alcuni animali imbalsamati provenienti dal
Museo di Storia Naturale di Firenze e il sarcofago di una delle mummie della
Fonderia degli Uffizi.
Non solo: ho visto il Pesce Palla, uno scheletro di scimmia, la farmacia
portatile della Fonderia medicea, strumenti per la distillazione e l' Allegoria
di Jacopo Ligozzi.
E' stata una splendida occasione per considerare l'arte in bilico tra fantasia,
immaginazione e fenomeni fisici e chimici. La chicca? la sezione dedicata alla
distillazione, con tante sorprese e una vera stanza delle meraviglie.
Cosimo
12
Farmacia portatile della fonderia
Allegoria della fortuna
Farmacia portatile della fonderia
Allegoria della fortuna
13
Palazzo Davanzati3
a cura di M. Grazia De Palo
Il secondo museo “minore” fiorentino di cui vi parlerò si trova in via Porta Rossa n.13
cioè nel pieno centro storico di Firenze fuori dalle solite rotte museali.
Costruito verso la metà del XIV secolo da una famiglia di ricchi mercanti fiorentini, i
Davizzi, viene acquistato nel 1578 dalla famiglia Davanzati che ne mantiene la
proprietà fino al 1838; costoro sostituiscono la merlatura di coronamento con una
altana (loggia) e pongono il loro stemma sulla facciata.
Nel 1904 l’edificio viene acquistato e restaurato dall’antiquario Elia Volpi che lo
arreda interamente e lo apre al pubblico (1910) come museo privato:“Casa
Fiorentina Antica”.
Dopo alterne vicende, che vedono la dispersione degli arredi, nel 1951 il palazzo
viene acquistato dallo stato italiano che provvede ad allestirlo e ad aprirlo al
pubblico nel 1956.
La struttura architettonica di questa antico palazzo è di notevole interesse perché
segna il passaggio tra la casa-torre del medioevo ed il palazzo rinascimentale.
Nelle varie sale, affrescate e con i soffitti in legno, sono conservati mobili intarsiati,
cassapanche, forzieri, arazzi, pitture, sculture, ceramiche e oggetti di uso quotidiano.
Alcuni dettagli ne fanno un esempio di dimora signorile: le camere da letto, per
esempio, non solo erano abbellite da una preziosa decorazione pittorica ma ogni
camera, già a metà del XIV secolo, aveva anche un servizio igienico decorato da
dipinti 4; inoltre il pozzo, grazie ad un sistema di carrucole, rendeva disponibile
l’acqua pulita a tutti i piani della casa: cosa che a quei tempi era un lusso perché la
maggior parte delle famiglie doveva attingere l’acqua a una fontana pubblica.
Queste comodità, rare a quell’epoca, rivelano un lusso non certo normale per quei
tempi
L’atrio d’ingresso ha dei piccoli fori nel soffitto a volta perché servivano a lanciare
proiettili per intrappolare visitatori non desiderati,
3
4
Noto anche come Museo della Casa Fiorentina Antica
Detto “agiamento
14
Nel cortile più interno una bella scala ad archi porta ai piani superiori dove la
disposizione degli ambienti è uguale dal primo al terzo piano: il salone
“madornale”destinato alle grandi riunioni, una sala da pranzo, uno studiolo e una
camera da letto.
Le stanze hanno tutte il pavimento in cotto e i soffitti in legno, alcuni dei quali
dipinti; le pareti di alcune sale sono decorate da affreschi tipici delle case fiorentine
del trecento: vedi la “Sala dei Pappagalli”e la “Sala dei Pavoni”camera nuziale a cui si
arriva attraverso uno stretto corridoio (al 1°piano).
Sala dei pappagalli
15
Sala dei Pavoni
Al secondo piano si trova la camera da letto con scene della leggenda della
Castellana di Vergi. Vale la pena spendere qualche riga per ricordare questa
leggenda del XIII sec.
Nel castello di Vergy (Borgogna) il cavaliere Guglielmo, vassallo del duca, ama in
segreto la castellana, nipote del duca, ed è ricambiato. Anche la duchessa è
innamorata del cavaliere ma Guglielmo la respinge.
Allora la duchessa, per vendicarsi, fa capire alla giovane di sapere del suo legame
con Guglielmo e questa, credendo di essere tradita dall’amante, muore di dolore.
Guglielmo, trovando il corpo senza vita della giovane, si suicida. Il duca, venuto a
sapere della malvagità della moglie, la uccide; quindi fa seppellire insieme i due
amanti e poi parte come crociato per la Terra Santa.
Nelle camere da letto si possono ammirare cassoni per la biancheria e culle, mentre
nel salone madornale del primo piano spiccano un raro armadio dipinto del ‘500 e
“Il desco da parto” con il gioco del civettino dipinto dallo Scheggia, fratello di
Masaccio; questo si usava nelle famiglie di ceto elevato per celebrare la nascita di un
bambino e come vassoio per portare i pasti alla nuova mamma.
Sono esposti inoltre un busto in marmo di fanciullo attribuito ad Antonio Rossellino,
ceramiche arcaiche, scaldamani a forma di scarpetta del ‘700 e l’Albero genealogico
dei Davanzati, di un pittore toscano anonimo.
Al terzo piano è situata la cucina, in modo che odori e fumo non impregnassero
l’intera casa; ha un enorme camino per cuocere i cibi, mensole per poggiare le
stoviglie, oggetti di uso domestico quotidiano e strumenti di lavoro
prevalentemente femminili come il telaio, l’orditoio e il mulinetto per filare.
16
Desco da parto
Scaldamani settecenteschi
Nel museo si conserva inoltre una pregevole collezione di merletti e ricami antichi
(dal XVII al XX sec.).
17
Nell’augurarvi una Buona Pasqua, proponiamo una fugace
panoramica sulle tradizioni pasquali con i simboli ad esse
cari
1) Le uova di Pasqua: l’uovo viene da sempre
considerato il simbolo della vita, qualcosa di sacro, e
quindi regalare un uovo significa rinnovare il dono della
vita. Inizialmente le uova che si scambiavano erano
quelle delle galline, e lo si faceva quando arrivava la
primavera a testimonianza che con il suo avvento
avrebbe portato una ventata di energia positiva alla
nostra vita, una sorta di rinascita. Una usanza già
diffusa prima del Cristianesimo. Il periodo della
Pasqua
coincide
più
o
meno
con
l’arrivo
della
primavera, e così ora ci si scambia uova di cioccolata
18
2) La Colomba.
Leggiamo nella
Bibbia, che Noè ricevette sull’Arca la visita di una
colomba con un ramoscello d’ulivo in bocca, dopo il
diluvio universale. Questo segno fu la testimonianza
della riconcializione fra Dio e il suo popolo, il popolo
prediletto. La colomba viene vista come un segno di
pace, di amore, rinascita e riconciliazione. Nel pranzo
di Pasqua non può mancare la sua presenza, e viene
servita a tutti i commensali, in segno di armonia. E’ il
simbolo dello Spirito santo.
3)
L’Agnello.
L’agnello
incarna
il
simbolo
dell’innocenza, della tenerezza, qualcosa di fragile che
va protetto, ha assunto anche connotati sacri nel
corso del tempo e per tanti popoli del mondo. Viene
associato al Signore, perché proprio come lui è docile
e si lascia sottomettere in segno di obbedienza, ed
incarna il sacrificio. Gesù morendo in croce ha salvato
il suo popolo, si è sacrificato per l’umanità. Quindi
19
sacrificando l’agnello si offre al Signore qualcosa di
prezioso, è come se si offrissimo noi stessi.
4)
Il
ramoscello
di
ulivo
viene
scambiato nella Domenica delle Palme, in ricordo
dell’ingresso
di
Gesù
in
Gerusalemme,
che
viene accolto dalla gente festante che agita, in segno
di saluto, ramoscelli di ulivo. La pianta dell’ulivo
simboleggia la pace e la vita.
( tratto da internet)
20
L’angolo della cucina
Torta Mimosa
Di certo non è il più semplice dei dolci da preparare ma è una delle torte più
famose.. e poi sicuramente la festa della donna è l'occasione più adatta per
cucinare questa Torta Mimosa, come ha fatto Benedetta Parodi.
21
Ingredienti Torta Mimosa per 4 persone:
Per il Pan di Spagna
• 6 uova
• 225 gr di zucchero
• 170 gr di farina
• 85 gr di burro
• 1 fialetta di essenza di vaniglia
Per la Crema
• ½ litro di latte
• 4 tuorli
• 150 gr di zucchero
• 50 gr di farina
• 1 bustina di vanillina
• 200 ml di panna
• sciroppo d’ananas e ananas sciroppato qb
• zucchero a velo qb
Procedimento ricetta Torta Mimosa di Benedetta Parodi
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
Montare le uova con lo zucchero e aggiungere la farina setacciata.
Unire anche burro e vanillina, mescolare bene e versare tutto in una tortiera
con carta forno.,
Cuocere a 180 gradi per 20-25 minuti.
Scaldare il latte in un pentolino.
In un altro pentolino mescolare i tuorli sul fuoco con lo zucchero.
Unire farina, vanillina e latte caldo alle uova, mescolando fino a fare
addensare, sempre sul fuoco.
Tagliare il pan di spagna con il filo, poi svuotarlo un po rompendo l'interno.
Montare la panna e unirla alla crema per fare la chantilly.
Bagnare la base del pan di spagna con il succo d'ananas e farcirla con la
chantilly e l'ananas a pezzetti, poi richiudere.
Spennellare la torta con altra crema e ricoprire con le briciole di pan di
spagna per creare l'effetto mimosa.
Completare con zucchero a velo.
22
Ovetti di cioccolato ripieni di mousse
alla pera
1 ora di raffreddamento della mousse
Per ingolosire i più piccini e stupire i grandi, ecco gli ovetti di cioccolato
ripieni di mousse alla pera! Un goloso accostamento di sicuro successo.
Procuratevi degli ovetti di cioccolato, divideteli a metà e, dopo averne
decorato i bordi con granella di nocciola, riempiteli con una deliziosa mousse
alla pera.
23
PER 8 MEZZI OVETTI
Pere 300 gr; vino moscato 150 ml; zucchero 20 gr;
Cioccolato 4 ovetti di circa 6-7 cm di altezza;
Panna fresca 120 ml;
Cioccolato fondente 50 gr; Nocciole granella 3 cucchiai;
Cannella in polvere una spoverata (facoltativo;
Colla di pesce 5 gr .
■ PREPARAZIONE
Per preparare gli ovetti di cioccolato ripieni di mousse alla pera iniziate
sbucciando le pere ed eliminando il torsolo centrale (1), tagliatele a dadi e
ponetele in un tegame in cui aggiungerete il vino moscato (2) e lo zucchero
(3). Fate quindi cuocere le pere ed evaporare il vino.
Nel frattempo mettete in ammollo per 10 minuti i fogli di colla di pesce in
abbondante acqua fredda.
Quando le pere saranno cotte, passatele al mixer ancora calde,
aggiungendo se gradite una spolverata di cannella in polvere (4). Dovrete
ottenere una purea liscia e senza grumi, se necessario passate la crema al
setaccio.
Strizzate la colla di pesce (5) e scioglietela nella purea di pera ancora calda,
poi riponete la purea in frigorifero per circa mezz'ora.
Nel frattempo dividete le uova di cioccolato a metà servendovi di un
coltellino dalla lama liscia e sottile che scalderete appena sulla fiamma e con
la quale inciderete la linea di giuntura, già esistente (6).
Fate sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria o al microonde e
24
spennellate i bordi delle uova (7) che poi intingerete nella granella di
nocciola (8) e lascerete indurire al fresco.
Ponete il restante cioccolato sciolto in una sac a poche e disegnate su carta
forno 8 sagome (fiocchetti, cuoricini, girandole), che porrete a raffreddare in
frigorifero (9).
Montate la panna e incorporatela delicatamente alla purea di pera (10)
precedentemente preparata. Ponete la mousse così ottenuta in frigorifero e
lasciatela raffreddare per almeno mezz'ora.
Con la mousse ben fredda, riempite le 8 mezze uova (11) e infine
posizionate una decorazione di cioccolato sull’estremità di ognuno di esse
(12). Servite le uova di cioccolato ripiene di mousse ben fredde.
(ricetta tratta da internet)
CASSATEDDI DI PASQUA
Per la pasta:700 gr di farina;100 gr di zucchero;70 gr di strutto; acqua; sale.
Per il ripieno:500 gr di ricotta;200 gr dizucchero;1 uovo; cannella.
Preparazione: mescolare gli ingredienti per il ripieno. Poi impastare la farina con
lo zucchero, lo strutto, il sale e un po’ d’ acqua. Far riposare per un’ora e poi tirare
la sfoglia. Ritagliare dei dischetti, al centro dei quali va messo un po’ di ripieno.
Chiudere bene i bordi, guarnire con due listerelle di pasta a forma di croce e
infornarli. Servire fredde.
25
AGNELLO DI ZUCCHERO
1Kg di farina; 1 kg di zucchero; 10 gr di chiodi di garofano.
Impastare la farina con lo zucchero e i chiodi di garofano sul fuoco con un po’ d’acqua.
Appena fondono, riporre in apposite formelle dando la forma che si vuole. Staccare i dolci
dalle formelle dopo qualche giorno, inumidire la base con acqua ed infornare in una
teglia.
( a cura di Natalia Pollifrone, tratte da un libro di ricette siciliane di giuseppina Randazzo)
26
Auguri di Buon Compleanno a tutte le socie che hanno computo gli anni
nei mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo e Aprile.
MESE DI GENNAIO
MESE DI MARZO
L. Didomenicantonio
g.16
G.R. Cristiani g. 12
L. Giorni
g.21
A. Imbornone g.28
W. Castelli Della Vinca
g.16
E. Zanca g. 20
P. Bella g.22
A, D’Agostino g.25
MESE DI FEBBRAIO
M.G.Messina Retali
g.5
C.Roffi g.7
R. Rossi g.7
M. Galigani g.11
M.Gervino g.12
MESE DI APRILE
M. T. Masullo g. 2
G. Mastroeni g.2
B. Grazi g.5
G. Casale g. 6
G. Cherici g.21
F. Rotondi g.12
27
CONVENZIONI CON IL NOSTRO CLUB
Dott. Andrea Mirandoli dentista e medico estetico, cell. 347-5944698
Riduzione del 15%
Roberto Mannocci, massaggiatore e fisioterapista, cell. 340- 0986390.
Auguri di Buon Compleanno a tutte le socie che hanno
computo gli anni nei mesi di: Gennaio, Febbraio, Marzo e
Aprile.
Responsabile di redazione Giovanna Casale
Hanno Collaborato:
Francesca Rotondi
Beatrice Del Nero
Maria Grazia De Palo
Natalia Polifrone
28