L`angolo della cucina - Mogli Marina Militare
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L`angolo della cucina - Mogli Marina Militare
CLUB TRE EMME Mogli degli ufficiali della Marina Militare Sede di Livorno DIARIO DI BORDO Marzo –Aprile 2013 2013201 201322 1 aÉà|é|tÜ|É WxÄ VÄâu gÜx XÅÅx TÇÇÉ kk\? `tÜéÉ ECDF Calendario marzo/aprile ..................................................................................................................... 2 Saluto della Presidente Uscente .................................................................................................................... 3 Saluto della nuova Presidente ................................................................................................................... 4 La festa della Donna ........................................................................................................................... 5 Una donna leggendaria “Amelia Earhart” .................................................................................................. 6 L’angolo del Cinema ................................................................................................................................. 7 L’angolo delle poesie........................................................................................................................... 8 L’Alchimia e le Arti ..................................................................................................................................... 11 Palazzo Davanzati .................................................................................................................................. 15 Le tradizioni pasquali........................................................................................................................ 20 L’angolo della cucina.................................................................................................................................. 23 Convenzioni ............................................................................................................................................. 31 2 PROGRAMMA DI MARZO E APRILE Cara amica con la presente ti inviamo il nostro programma per i mesi di Marzo ed Aprile. Sperando che tu possa partecipare ad alcune delle nostre attività , ti invitiamo a passare dal Circolo Ufficiali o a telefonarci: Mercoledì 6 Marzo alle 17 Conferenza tenuta dall’Amm. Balestra dal titolo “La pittura come storia del mondo” Martedì 12 Marzo alle 16,30 Assemblea delle socie Martedì 19 Marzo alle 16 Torneo di burraco Giovedì 21 Marzo alle 13 Pranzo delle socie. Nello stesso giorno è prevista la visita alla “Pinacoteca Servolini” a Collesalvetti per vedere la mostra del pittore livornese Guglielmo Micheli. La signora F. Cagianelli , gentilmente ci farà da guida. Si partirà dal Circolo Uff. ,con auto propria, alle ore 15. Per il mese di Aprile gli appuntamenti sono: Martedì 9 alle 16,30 Assemblea delle socie Giovedì 18 alle 13 Pranzo delle socie. Nello stesso giorno pensiamo di organizzare un “ mercatino dell’usato”. Se avete degli oggetti carini da portarci saranno graditissimi!! Martedì 23 alle 16 Martedì 30 Aprile alle 17 letterario. Torneo di burraco “Tè in amicizia” probabilmente a carattere Durante il mese di Aprile pensiamo di organizzare una gita a Firenze per visitare il palazzo “ Davanzati”, da poco restaurato. Vi informeremo per la data e gli orari Per comunicare con noi , telefonare a : - Beatrice Del Nero - Natalia Pollifrone - Laura Di Domenicantonio - M. Grazia De Palo( per le gite) 3 Consiglio Direttivo Care amiche, questa mia sarebbe dovuta essere una lettera di commiato. In realtà mi sento ancora talmente coinvolta che preferisco semplicemente utilizzare questa pagina per abbracciarvi tutte, ringraziandovi della vostra stima e del vostro affetto, che ho sempre sentito in maniera netta. Desidero ringraziare Laura, Beatrice e Natalia per il loro impegno, il loro sostegno e la loro amicizia. A Giovanna e Bianca un grazie speciale per avere avuto il coraggio di buttarsi in questa avventura per la prima volta. Sono sicura che non farete mancare loro il sostegno di cui hanno bisogno. A Beatrice un grande “inboccallupo”. Come potete vedere, la teiera che mi avete donato si è meritata il posto d’onore sulla mia vetrinetta. Grazie ancora. Per l’intero mese di Marzo sarò in Puglia, ma in Aprile sarò di nuovo a Livorno. A tutte voi, “buona festa della Donna” e “Buona Pasqua”. E al nuovo CD, ancora, “avanti tutta e buon lavoro”. Affettuosamente, Francesca 4 Carissime socie, vi scrivo due brevi righe per esprimere la mia piena volontà di portare avanti il club e di cercare di impedirne la contrazione. Non posso esimermi dal rilevare che non è un momento facile per la vita della nostra associazione. La mancata adesione di forze nuove ha ingessato la sua composizione. E’ mia ferma intenzione di non farmi condizionare dalle lamentele e dalle recriminazioni. Vi invito invece ad una più stretta collaborazione e ad una maggiore partecipazione sia per quanto riguarda i consueti appuntamenti sia per quanto riguarda le nuove iniziative. Ci terrei molto alla vostra adesione per la breve gita a Collesalvetti, in occasione della mostra del pittore “G. Micheli” e successivamente per la gita a Firenze per visitare il “Palazzo Davanzati”, da poco restaurato. Non vi dimenticate del” mercatino dell’usato”!! Augurandovi una Buona e Serena Pasqua vi saluto con affetto, Beatrice Del Nero 5 Auguri alle donne di ieri, oggi e domani Correva l’anno 1908 quando, ai primi di marzo, 129 operaie di un’industria tessile nella città di New York, per protesta contro le condizioni di vita in cui erano costrette a lavorare, scioperarono per alcuni giorni. Ma l’8 marzo il proprietario della fabbrica fece bloccare tutte le porte dello stabilimento impedendone l’uscita, le 129 operaie, prigioniere, morirono tutte. In seguito, tale data venne scelta da Rose Luxemburg in ricordo di quella tragedia, quale giornata di lotta internazionale. Negli anni successivi, partendo dagli USA, si diffusero in tutta Europa diverse celebrazioni e contemporaneamente le donne incominciarono a prendere coscienza dello stato di disagio in cui vivevano ed a organizzarsi in forme di lotta per l’ affermazione dei propri diritti. In Italia, con la fine della seconda guerra mondiale, fu celebrato l’8 marzo e comparve come simbolo la mimosa che fiorisce nei primi giorni del mese. Oggi tale celebrazione, per logiche commerciali , ha perso quello che era il significato originario, per essere ridotta a occasione di profitto. Pertanto ogni qualvolta che si riceve una mimosa ci si dovrebbe soffermare un po’ di più nel ricordare quelle 129 operaie che nella città newyorkese persero la vita per i propri ideali. Guardandosi intorno, ci si rende conto che la festa delle donne è divenuta l’ ennesima trovata commerciale e l’occasione per esaltare uno “status” che di femminile ha poco. Ognuno nasce libero e ogni essere umano dovrebbe conservare il rispetto e la libertà che gli appartiene e che è alla base di ogni società civile. Purtroppo, in Italia è emergenza omicidi perpetrati contro le donne da mariti , compagni e familiari ; c’è ancora tanto da fare per abolire ogni forma di violenza e superare ogni forma di discriminazione. Inoltre se è vero che la disoccupazione è dilagante, è pur vero che sono proprio le donne e i giovani l’anello debole della nostra società. 6 Anche in politica le donne sono in netto svantaggio; la Thatcher affermò: “In politica se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna .” L’ auspicio è che la società civile recepisca l’ importanza del ruolo femminile nella collettività. Giovanna Casale La Leggendaria Amelia Earhart come Robinson Crusoe. Amelia Earhart, la leggendaria pilota che scomparve73 anni fa, quando, prima donna al mondo stava tentando la circumnavigazione del pianeta attorno all’equatore, potrebbe essere sopravvissuta parecchie settimane o addirittura mesi come naufraga solitaria su una remota isola dell’ Oceano Pacifico. Sono questi i risultati preliminari di una spedizione durata due settimane su un piccolo atollo corallino che si trova a sud-ovest di Kiribati, dove si pensa che Earhart e il suo navigatore FredNoonan siano morti dopo un atterraggio di emergenza. Amelia è una vera e propria leggenda. Bionda, alta, davvero molto bella e soprattutto coraggiosa. A 23 anni scopre, durante il suo primo volo, che quella è l’unica cosa che potrebbe dare un senso alla sua vita.E così intraprende la strada che la porta a diventare molto presto una pilota di grande esperienza. Diventa la prima donna a volare non stop sull’Atlantico. E’ la prima a volare in solitaria da Honolulu nelle Hawaii ad Oakland in California. Si batte per dimostrare che l’ aviazione non è una faccenda per soli uomini, ma che le donne, lassù, ci sanno fare tanto quanti gli uomini. Diventa una pioniera, e un’eroina. (tratto da Repubblica. It) 7 L’Angolo del Cinema. “AMELIA”. La regista indiana Mira Nair tratta di un dramma biografico tradizionale sulla donna che ha conquistato il cuore dell’America con il suo audace sogno di volare. La Nair afferma che la storia di Amelia è una vicenda affascinante di tragedia e mistero. Nella sceneggiatura è rappresentata come prima vera icona americana, il cui nome è addirittura diventata un marchio. Amelia era una donna che amava una cosa soltanto, volare. Ma, dal momento che ciò era quanto mai rivoluzionario per l’epoca, la sua figura ha iniziato ad essere vista come un emblema di molte altre cose, inclusi i diritti delle donne. E’ una commedia romantica e commovente, che mette alla luce le vicende di un personaggio positivo, un simbolo per molte donne, in un’epoca in cui se ne vedono ben pochi. VOLVER (Tornare) Regia di Pedro Almodovar In questo film, dove gli uomini sono portatori di un dolore ancestrale che trasferiscono su mogli, figlie e nipoti, le donne sembrano bastare e bastarsi. Sono donne alle prese con questioni pratiche e sentimentali che lasciano il segno. I segni passano da una generazione all’altra e il vento alzandosi porta un po’ di follia che scuote le menti. Un film tutto al femminile, dove il regista riunisce le donne, chiamandole persino dall’aldilà perché accudiscano le figlie. 8 Poesie dedicate alle Donne Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe I capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni… Però ciò che è importante non cambia. La tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è a colla di ogni tela di ragno. Dietro ogni successo c’è un’altra delusione. Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite… Insisti anche se tutti ti abbandonano Non lasciare che si arruginisca il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre , cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare usa il bastone. Però non trattenerti mai!!! (Madre Teresa di Calcutta) Buon 8 marzo a tutte le donne A quelle che non hanno il dono di un sorriso. A Quelle che non hanno una carezza sulla pelle A quelle che non conoscono la dolcezza. 9 A quelle che in silenzio subiscono la violenza. A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento. Buon 8 marzo, a tutte le donne. (tratta da internet) 10 L’Alchimia e le Arti. La Fonderia degli Uffizi: da laboratorio a stanza delle meraviglie a cura di M. Grazia De Palo Il mese scorso per il ciclo "I mai visti"1 sono andata a Firenze nella Sala delle Reali Poste a vedere la mostra “L’Alchimia e le Arti. La Fonderia degli Uffizi: da laboratorio a stanza delle meraviglie": e devo dire che è stata una visita piacevole e inusuale perché, oltre la mostra, ho ammirato gli spazi degli Uffizi da nuove angolazioni. L'esposizione racconta attraverso sessanta opere non solo la passione dei sovrani medicei per la scienza e l’alchimia ma cerca anche di spiegarne l'importanza tra il '500-'600 : dipinti, sculture, oggetti, incisioni, testi illustrati ed antichi rimedi farmaceutici. Secondo alcuni manoscritti, una delle prime testimonianze di questo interesse fu senza dubbio la fonderia di Palazzo Vecchio creata da Cosimo I (1517-1574) 2ma con suo figlio Francesco I il laboratorio fu trasferito nel Casino di San Marco, dove pittori, erboristi, distillatori, artisti e alchimisti poterono sperimentare, oltre a segreti farmaceutici, anche ricette per la porcellana, per la fusione del cristallo, per la lavorazione del vetro, nonchè nuovi modi di plasmare i metalli e la materia. Nel 1586 Francesco I, che nutriva una grande passione per l'arte alchemica, trasferì la fonderia agli Uffizi: la notizia è confermata dal racconto di prestigiosi visitatori e riflessa in alcuni dipinti del celeberrimo Studiolo di Palazzo Vecchio. Premetto che in questo ambiente il granduca poteva solo catalogare i vari materiali collezionati e coltivare interessi scientifici e magico-alchemici perché non c'era la finestra. Nei locali degli Uffizi invece si cominciarono a fare esperimenti veri e propri e a distillare medicinali. E pensare che oggi in quelle stesse stanze ogni giorno migliaia di visitatori ammirano Michelangelo, Tiziano, Veronese. Nel Seicento l’officina degli Uffizi era celeberrima per la sua produzione farmaceutica che continuò fino a oltre la metà del XVIII secolo: i suoi rimedi venivano donati dal granduca in preziosi cofanetti d’ebano ai nobili e ai sovrani di tutta Europa, del Medio Oriente e persino delle Americhe. A quell’epoca oltre ai grandi strumenti per la distillazione, a moltissimi rimedi e innumerevoli ampolle, un’importante raccolta di rarità naturali di origine 1 Sono alcuni capolavori custoditi presso i depositi degli Uffizi e mai prima d'ora presentati al pubblico 2 Cosimo fece tradurre e diffondere prima in latino e poi in volgare il"Corpus Alchemico" di Ermete Trimegisto 11 animale e vegetale caratterizzava gli spazi della fonderia che era allestita come una vera e propria stanza delle meraviglie. Vi si trovava anche un ambiente interamente dedicato ai pesci e alle “cose impietrite” (fossili e conchiglie), dove furono accolte diverse mummie egiziane, donate al granduca nel 1643, che pure servivano per la preparazione delle medicine Alla mostra ci sono manoscritti alchemici legati a Cosimo e Francesco I, la testa di Cosimo I di Bernardo Buontalenti eseguito in porcellana secondo la ricetta elaborata nella sua fonderia; l'inquietante testo a stampa impreziosito da incisioni acquerellate di Leonhard Thurneysser, mago, astrologo e ciarlatano: famoso per aver condotto per il cardinale Ferdinando un celebre esperimento di trasmutazione di un chiodo di ferro di cavallo in oro, episodio citato da tutti i visitatori stranieri della Galleria nei secoli successivi. Tra le curiosità un raro cofanetto di rimedi della Fonderia degli Uffizi, un singolare codice di alchimia, alcuni animali imbalsamati provenienti dal Museo di Storia Naturale di Firenze e il sarcofago di una delle mummie della Fonderia degli Uffizi. Non solo: ho visto il Pesce Palla, uno scheletro di scimmia, la farmacia portatile della Fonderia medicea, strumenti per la distillazione e l' Allegoria di Jacopo Ligozzi. E' stata una splendida occasione per considerare l'arte in bilico tra fantasia, immaginazione e fenomeni fisici e chimici. La chicca? la sezione dedicata alla distillazione, con tante sorprese e una vera stanza delle meraviglie. Cosimo 12 Farmacia portatile della fonderia Allegoria della fortuna Farmacia portatile della fonderia Allegoria della fortuna 13 Palazzo Davanzati3 a cura di M. Grazia De Palo Il secondo museo “minore” fiorentino di cui vi parlerò si trova in via Porta Rossa n.13 cioè nel pieno centro storico di Firenze fuori dalle solite rotte museali. Costruito verso la metà del XIV secolo da una famiglia di ricchi mercanti fiorentini, i Davizzi, viene acquistato nel 1578 dalla famiglia Davanzati che ne mantiene la proprietà fino al 1838; costoro sostituiscono la merlatura di coronamento con una altana (loggia) e pongono il loro stemma sulla facciata. Nel 1904 l’edificio viene acquistato e restaurato dall’antiquario Elia Volpi che lo arreda interamente e lo apre al pubblico (1910) come museo privato:“Casa Fiorentina Antica”. Dopo alterne vicende, che vedono la dispersione degli arredi, nel 1951 il palazzo viene acquistato dallo stato italiano che provvede ad allestirlo e ad aprirlo al pubblico nel 1956. La struttura architettonica di questa antico palazzo è di notevole interesse perché segna il passaggio tra la casa-torre del medioevo ed il palazzo rinascimentale. Nelle varie sale, affrescate e con i soffitti in legno, sono conservati mobili intarsiati, cassapanche, forzieri, arazzi, pitture, sculture, ceramiche e oggetti di uso quotidiano. Alcuni dettagli ne fanno un esempio di dimora signorile: le camere da letto, per esempio, non solo erano abbellite da una preziosa decorazione pittorica ma ogni camera, già a metà del XIV secolo, aveva anche un servizio igienico decorato da dipinti 4; inoltre il pozzo, grazie ad un sistema di carrucole, rendeva disponibile l’acqua pulita a tutti i piani della casa: cosa che a quei tempi era un lusso perché la maggior parte delle famiglie doveva attingere l’acqua a una fontana pubblica. Queste comodità, rare a quell’epoca, rivelano un lusso non certo normale per quei tempi L’atrio d’ingresso ha dei piccoli fori nel soffitto a volta perché servivano a lanciare proiettili per intrappolare visitatori non desiderati, 3 4 Noto anche come Museo della Casa Fiorentina Antica Detto “agiamento 14 Nel cortile più interno una bella scala ad archi porta ai piani superiori dove la disposizione degli ambienti è uguale dal primo al terzo piano: il salone “madornale”destinato alle grandi riunioni, una sala da pranzo, uno studiolo e una camera da letto. Le stanze hanno tutte il pavimento in cotto e i soffitti in legno, alcuni dei quali dipinti; le pareti di alcune sale sono decorate da affreschi tipici delle case fiorentine del trecento: vedi la “Sala dei Pappagalli”e la “Sala dei Pavoni”camera nuziale a cui si arriva attraverso uno stretto corridoio (al 1°piano). Sala dei pappagalli 15 Sala dei Pavoni Al secondo piano si trova la camera da letto con scene della leggenda della Castellana di Vergi. Vale la pena spendere qualche riga per ricordare questa leggenda del XIII sec. Nel castello di Vergy (Borgogna) il cavaliere Guglielmo, vassallo del duca, ama in segreto la castellana, nipote del duca, ed è ricambiato. Anche la duchessa è innamorata del cavaliere ma Guglielmo la respinge. Allora la duchessa, per vendicarsi, fa capire alla giovane di sapere del suo legame con Guglielmo e questa, credendo di essere tradita dall’amante, muore di dolore. Guglielmo, trovando il corpo senza vita della giovane, si suicida. Il duca, venuto a sapere della malvagità della moglie, la uccide; quindi fa seppellire insieme i due amanti e poi parte come crociato per la Terra Santa. Nelle camere da letto si possono ammirare cassoni per la biancheria e culle, mentre nel salone madornale del primo piano spiccano un raro armadio dipinto del ‘500 e “Il desco da parto” con il gioco del civettino dipinto dallo Scheggia, fratello di Masaccio; questo si usava nelle famiglie di ceto elevato per celebrare la nascita di un bambino e come vassoio per portare i pasti alla nuova mamma. Sono esposti inoltre un busto in marmo di fanciullo attribuito ad Antonio Rossellino, ceramiche arcaiche, scaldamani a forma di scarpetta del ‘700 e l’Albero genealogico dei Davanzati, di un pittore toscano anonimo. Al terzo piano è situata la cucina, in modo che odori e fumo non impregnassero l’intera casa; ha un enorme camino per cuocere i cibi, mensole per poggiare le stoviglie, oggetti di uso domestico quotidiano e strumenti di lavoro prevalentemente femminili come il telaio, l’orditoio e il mulinetto per filare. 16 Desco da parto Scaldamani settecenteschi Nel museo si conserva inoltre una pregevole collezione di merletti e ricami antichi (dal XVII al XX sec.). 17 Nell’augurarvi una Buona Pasqua, proponiamo una fugace panoramica sulle tradizioni pasquali con i simboli ad esse cari 1) Le uova di Pasqua: l’uovo viene da sempre considerato il simbolo della vita, qualcosa di sacro, e quindi regalare un uovo significa rinnovare il dono della vita. Inizialmente le uova che si scambiavano erano quelle delle galline, e lo si faceva quando arrivava la primavera a testimonianza che con il suo avvento avrebbe portato una ventata di energia positiva alla nostra vita, una sorta di rinascita. Una usanza già diffusa prima del Cristianesimo. Il periodo della Pasqua coincide più o meno con l’arrivo della primavera, e così ora ci si scambia uova di cioccolata 18 2) La Colomba. Leggiamo nella Bibbia, che Noè ricevette sull’Arca la visita di una colomba con un ramoscello d’ulivo in bocca, dopo il diluvio universale. Questo segno fu la testimonianza della riconcializione fra Dio e il suo popolo, il popolo prediletto. La colomba viene vista come un segno di pace, di amore, rinascita e riconciliazione. Nel pranzo di Pasqua non può mancare la sua presenza, e viene servita a tutti i commensali, in segno di armonia. E’ il simbolo dello Spirito santo. 3) L’Agnello. L’agnello incarna il simbolo dell’innocenza, della tenerezza, qualcosa di fragile che va protetto, ha assunto anche connotati sacri nel corso del tempo e per tanti popoli del mondo. Viene associato al Signore, perché proprio come lui è docile e si lascia sottomettere in segno di obbedienza, ed incarna il sacrificio. Gesù morendo in croce ha salvato il suo popolo, si è sacrificato per l’umanità. Quindi 19 sacrificando l’agnello si offre al Signore qualcosa di prezioso, è come se si offrissimo noi stessi. 4) Il ramoscello di ulivo viene scambiato nella Domenica delle Palme, in ricordo dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, che viene accolto dalla gente festante che agita, in segno di saluto, ramoscelli di ulivo. La pianta dell’ulivo simboleggia la pace e la vita. ( tratto da internet) 20 L’angolo della cucina Torta Mimosa Di certo non è il più semplice dei dolci da preparare ma è una delle torte più famose.. e poi sicuramente la festa della donna è l'occasione più adatta per cucinare questa Torta Mimosa, come ha fatto Benedetta Parodi. 21 Ingredienti Torta Mimosa per 4 persone: Per il Pan di Spagna • 6 uova • 225 gr di zucchero • 170 gr di farina • 85 gr di burro • 1 fialetta di essenza di vaniglia Per la Crema • ½ litro di latte • 4 tuorli • 150 gr di zucchero • 50 gr di farina • 1 bustina di vanillina • 200 ml di panna • sciroppo d’ananas e ananas sciroppato qb • zucchero a velo qb Procedimento ricetta Torta Mimosa di Benedetta Parodi 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Montare le uova con lo zucchero e aggiungere la farina setacciata. Unire anche burro e vanillina, mescolare bene e versare tutto in una tortiera con carta forno., Cuocere a 180 gradi per 20-25 minuti. Scaldare il latte in un pentolino. In un altro pentolino mescolare i tuorli sul fuoco con lo zucchero. Unire farina, vanillina e latte caldo alle uova, mescolando fino a fare addensare, sempre sul fuoco. Tagliare il pan di spagna con il filo, poi svuotarlo un po rompendo l'interno. Montare la panna e unirla alla crema per fare la chantilly. Bagnare la base del pan di spagna con il succo d'ananas e farcirla con la chantilly e l'ananas a pezzetti, poi richiudere. Spennellare la torta con altra crema e ricoprire con le briciole di pan di spagna per creare l'effetto mimosa. Completare con zucchero a velo. 22 Ovetti di cioccolato ripieni di mousse alla pera 1 ora di raffreddamento della mousse Per ingolosire i più piccini e stupire i grandi, ecco gli ovetti di cioccolato ripieni di mousse alla pera! Un goloso accostamento di sicuro successo. Procuratevi degli ovetti di cioccolato, divideteli a metà e, dopo averne decorato i bordi con granella di nocciola, riempiteli con una deliziosa mousse alla pera. 23 PER 8 MEZZI OVETTI Pere 300 gr; vino moscato 150 ml; zucchero 20 gr; Cioccolato 4 ovetti di circa 6-7 cm di altezza; Panna fresca 120 ml; Cioccolato fondente 50 gr; Nocciole granella 3 cucchiai; Cannella in polvere una spoverata (facoltativo; Colla di pesce 5 gr . ■ PREPARAZIONE Per preparare gli ovetti di cioccolato ripieni di mousse alla pera iniziate sbucciando le pere ed eliminando il torsolo centrale (1), tagliatele a dadi e ponetele in un tegame in cui aggiungerete il vino moscato (2) e lo zucchero (3). Fate quindi cuocere le pere ed evaporare il vino. Nel frattempo mettete in ammollo per 10 minuti i fogli di colla di pesce in abbondante acqua fredda. Quando le pere saranno cotte, passatele al mixer ancora calde, aggiungendo se gradite una spolverata di cannella in polvere (4). Dovrete ottenere una purea liscia e senza grumi, se necessario passate la crema al setaccio. Strizzate la colla di pesce (5) e scioglietela nella purea di pera ancora calda, poi riponete la purea in frigorifero per circa mezz'ora. Nel frattempo dividete le uova di cioccolato a metà servendovi di un coltellino dalla lama liscia e sottile che scalderete appena sulla fiamma e con la quale inciderete la linea di giuntura, già esistente (6). Fate sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria o al microonde e 24 spennellate i bordi delle uova (7) che poi intingerete nella granella di nocciola (8) e lascerete indurire al fresco. Ponete il restante cioccolato sciolto in una sac a poche e disegnate su carta forno 8 sagome (fiocchetti, cuoricini, girandole), che porrete a raffreddare in frigorifero (9). Montate la panna e incorporatela delicatamente alla purea di pera (10) precedentemente preparata. Ponete la mousse così ottenuta in frigorifero e lasciatela raffreddare per almeno mezz'ora. Con la mousse ben fredda, riempite le 8 mezze uova (11) e infine posizionate una decorazione di cioccolato sull’estremità di ognuno di esse (12). Servite le uova di cioccolato ripiene di mousse ben fredde. (ricetta tratta da internet) CASSATEDDI DI PASQUA Per la pasta:700 gr di farina;100 gr di zucchero;70 gr di strutto; acqua; sale. Per il ripieno:500 gr di ricotta;200 gr dizucchero;1 uovo; cannella. Preparazione: mescolare gli ingredienti per il ripieno. Poi impastare la farina con lo zucchero, lo strutto, il sale e un po’ d’ acqua. Far riposare per un’ora e poi tirare la sfoglia. Ritagliare dei dischetti, al centro dei quali va messo un po’ di ripieno. Chiudere bene i bordi, guarnire con due listerelle di pasta a forma di croce e infornarli. Servire fredde. 25 AGNELLO DI ZUCCHERO 1Kg di farina; 1 kg di zucchero; 10 gr di chiodi di garofano. Impastare la farina con lo zucchero e i chiodi di garofano sul fuoco con un po’ d’acqua. Appena fondono, riporre in apposite formelle dando la forma che si vuole. Staccare i dolci dalle formelle dopo qualche giorno, inumidire la base con acqua ed infornare in una teglia. ( a cura di Natalia Pollifrone, tratte da un libro di ricette siciliane di giuseppina Randazzo) 26 Auguri di Buon Compleanno a tutte le socie che hanno computo gli anni nei mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo e Aprile. MESE DI GENNAIO MESE DI MARZO L. Didomenicantonio g.16 G.R. Cristiani g. 12 L. Giorni g.21 A. Imbornone g.28 W. Castelli Della Vinca g.16 E. Zanca g. 20 P. Bella g.22 A, D’Agostino g.25 MESE DI FEBBRAIO M.G.Messina Retali g.5 C.Roffi g.7 R. Rossi g.7 M. Galigani g.11 M.Gervino g.12 MESE DI APRILE M. T. Masullo g. 2 G. Mastroeni g.2 B. Grazi g.5 G. Casale g. 6 G. Cherici g.21 F. Rotondi g.12 27 CONVENZIONI CON IL NOSTRO CLUB Dott. Andrea Mirandoli dentista e medico estetico, cell. 347-5944698 Riduzione del 15% Roberto Mannocci, massaggiatore e fisioterapista, cell. 340- 0986390. Auguri di Buon Compleanno a tutte le socie che hanno computo gli anni nei mesi di: Gennaio, Febbraio, Marzo e Aprile. Responsabile di redazione Giovanna Casale Hanno Collaborato: Francesca Rotondi Beatrice Del Nero Maria Grazia De Palo Natalia Polifrone 28