giacinto menotti serrati

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giacinto menotti serrati
FONDAZIONE
ISTITUTO GRNvfSCI
Pubblicazione mensile
BIBLIOTECA
PAOLO VALERA
HIOMA D'ORO
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
m~DHJ~ MfU~JJI URRAJI
È l'acqua magica
,,.
per tingere
in biondo i capelli
INSUPERABILE -
~~
DISIN-
Direttore dell' AVANTI!
FETTANTE - RAPIDISSIMA •
IGIENICA
con autobiografia di " Pagnacca ,,
411
6
••..•..•...••..•..••...•••..•..••••................
e rivelazioni di Oddino Morgari
Al Pubblico L. 3,30 al flacone (bollo compreso)
SCONTI SIH'CIAl.I Al RIVf.NDITORI
INDUSTRIA FARMACEUTICA - TORINO
VIA ANDREA DORIA, 21
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MILANO
CASA EDr'l'HlCE " LA FOLLA ,,
Via 'fadino, N. 13
1 9~ 0
Caro Va lera,
Di un favore li prego; di questo: racconta ai luoi letlori
come è avvenuto che lu bai scritto di me (').
Avevo promesso - durante una certa polemica - di
scrivere un opuscolo: Pagnaccci. Lo feci infatti e la tipografia
dell'Avanti! lo compose anche. Ma - schivo come sono sempre
stato di clire clelle eose mie. le quali conUrno a~sai poco finii per nMnclare a earle (ruarantano,·e l'opuscolo, le bozze
e ... chi mi sollecitarn.
Un bel giorno persona a le cara, mi chiese:
- Che co::;a ba lei, Serrati, con Paolino'?
- 101 Niente. Gli Yoglio bene, come a tulli gli uomrn1
buoni e di buona fede. Se sono stato scontroso con lui, forse,
qualche volta, non l'ho fatto apposta. Glielo assicuro.
Fu così che mi indussi a cavare fuori dalla cartella clP.lle
cose morte e seppellite, la mia autobi<?grafia - che non avrei
pubblicala mai - e l'affidai a te - buon Paolino - perchè
tu ne faccia quello che li pare.
Tu l'hai aggeggiata alla tua maniera, le bai data la tua
forma ed il tuo stile. Mi hai gonfiato~ Te lo pe1·donino i tuoi
lettori - che ti auguro numerosissimi. - Dal canto mio posto che per amicizia .ho accettata la croce - non bo che
dirli grazie e salutarli di tullo cuore.
Tuo
G. ;\L
11pogrufla dol Giornale L \ I· OLLA -
l\lilnno
SERRATI.
(1) Xon ne sono imbarazza.lo. E' presto detto. C'è un giorno ùi maturazione ver tutli gli uomini pubhlici. Chi sa.le e chi scende. lJ lG novembre ha scl?nalo l'apoteosi d~ Giaci_n~o .i\le~olLi Sen_ali. l~gl_i .<We\'a
toccato lo zenit. Aveva flgurnto rn tutti 1 locali eleltot·alt come tl Lenin
italiano. La rivoluzione era stata affidala alla scheda pm lavorando pr1·
il sovietismo. AU' indomani il proletariato circola,,a. nel sole dell'a\'venire.
Le masse non si sentivano pili abbandonate ai massacri ùi ~lrada e al'l'implacabilità del regime antico.[) prologo era finito. Il dramma slava
per inco~inciare a Montecitorio. Non h<? avu~o bisogno d'a!lro. Intanto
che la tribuna parlamentare aspettava l suoi nuovi oralon io mi sono
messo ac.J. a.mbicnlare il mio p~rsonaggio nel pensiero autentico ùelfo
masse del Hl19.
GIACINTO MENOTTI SER RATI
Si 'iYe affrellalamenle. ~on (:'è tempo di ambientare gli
uomini che l'anno storia. L'uomo che biografo è diYenuto
un personaggio nazionale. Xe ...;suno ignora ormai, anche nelle
proYincie più beole, chi :-;ia il ùirettore dell'Avcwfi' Giacinto
J\Ienolti Serrati è ormai sinonimo di leninh;ino. lmpen;ona il
prolagonisla della rirnluzivne russa. Egli si è fatto nella opposizrone. E' sulla piattaforma :->ocialista da molli anni. Ne
ha ob~i 4.S. Aria eia rnndilol'e di ,·erbi all'estero. Occhiali
i:;cintilfanti del miope. Barba biondastra, fluente, che gli scende
oltre il menlo a punta. Sovente ali si·yede un soniso dolce
tra le labl>ra. Pilt spe:-;so è rigido. §oyeute è ditlidente. Qualche
volta ha un all imo cli risala strepitosa. Fuma il Yirginia. Ne
fuma parecchi. lia una vita randagia. Può ei:;sel'e parag6i1ala
a quella di ì\lassimo Gorki. \ 'agahonda, alternata di stenti,
agguantala dalle polizie. consumala nelle fetide sentine, liberata pn essere ripresa. Egli è passato per una sequela di
proces~i. Parodie, simulacri t1i processi. Dappertutto si è riYelato un alth·issimo propagandista e un ottimo organizzatore.
Negli inlen«llli ha sgohhato per l'alimentazione quotidiana.
Scaricatore ùi carbone, uomo di fatica. nei fondaci, insegnante
di partici pii. accusato polilico di tribunali, clill'usore di escandescenze proletarie, spesso alle prese con la canea anliprolelaria. Non so se prevalga in lui la rassegnazione. So che preferì sempre la difesa delle sue idee che della sua lesta. IJeggerete le sue uole a u lohiograficlle; svelle, senza alteaaiamenti letterari, s<'nza toni caLtedrallici, senza la voce g~issa
del legislatore s ul i\lonle Tabor. Scrive - anzi scrive senza
voltarsi indietro. l..io si direbbe un manzoniano che non ha
indugi, che salta la mondatura, che YiYe sollecitamente. Linaua
0
parlala, piana, st·orre' ole, capi la da tulto il suo mondo. Lo
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vi\'eva, b~Ltan o :n~ e nozioni ;rammaticali. ):el'sttn lameul<?·
cameracc1a con.P et·· ttari di Jule~ \'allf>s. aYe\a Ye<lulo Beno1t
Egli conoscera ~ r lalla Com.une a rare il canestraio in lla~ia?
Malon, ex mem rote0 e8 olto lllla g'i·agn uola di palle Yersaglies1
·
·
S · l· ~ o
essere passa
<1opo · 5 .· tta la Terza disfatta. Non s i va in • oc1a ism ,
ed avere .cu re aralo a vuotare il prnprio calice fino alla
sen~a essete
ha soffeTlo. E' passato .altr~Yc1:ti~ tutte le
feccia. H~ 1 n 'lo il martire del vilupeno. L opinione puban_gosc~~1 e. ; etaupiù di una volta nemica. Gli è an~ata aclbllca g 0 e asasperazione omicidiaria. La collul taz1011e tra
d~sso <'. a~pra lunO'a terrihile. A llerralo, e bi uso per 110\'e
lei
itamesi~ lmll·
ne cluJlllida torin~s~ eome il massimo deil <lisfaltisti
.. .
. · · ilornato alla piattaforma scritta e ora e prn ngoroso,
h~.m, e ree iù fortificato per la continuazione della _lotta.
P}ll t~~a an~li·a disce$O dal treno che già la s_ua. ".oce sql~lll'.'1''.a
ì\ond e. clell'eclificio dell'Umanitaria su migliaia e nnghaia
al· OISO. tori accorsi ad ascollarlo. Cr1spi,
· . i'l 1'e~·o.ce ))ai:tl"l
io
1
eh. '.1vtOJ·'.1ale non ha insegnalo nulla alle autonla salariate.
· · · O po 1·m1111s
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nazionali.
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Jnc eser11 pi Andrea Costa è passato rlall ammomz10ne alla.
sono
· della Camera elell1Ya.
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N on 1:11· !nerang
· rierei· <r1
vice-nrP.sidenza
vedei:e Filippo Turali p reds~cl~nte ~lel Con~1gho,t do1)o ess,e1·e
stalo galeoltizzato per e o ic~ a.nnr e _cono'.1-n~~ o a 11a sor v~lianza speciale co~e i p~ggi?n m~l ~1 Yen ~1. E ~ma malattia
fegislatiYa di tutli i paesi. L o~pos1z1011~ e cc:ins1de'.ata dell_a
delinquenza. In lì'rancia Blanqu1 ha subilo gh ~les~1 oltra.ggi.
Di più. Il comunista d'allora, <.:be aveva messo m c~rc~laz10ne
11 suo ni Dien ni m.aitre, ba scontalo quaranl'ann1 d1 sole a
~cnccbi. L'impero lo ha fallo marcire nelle prigioni. ~on parlia~1~ della Russia imperiale. E"'sa era una oflicina di demolizione
~ 1 mana. 1 più grandi ingegni sono periti nelle congiure, nella
Siberia penale, in esilio. IL superstite magg-iore cli lulte le tragedie pe~sonali è ~ielro l~ropokine, uno dei più grandi cervelli
scienl1fic1 della eta 110::.tia.
Giacinlo i.\1enotti Serrali non ha ,·oluto ascendere la scala
parlamentare. 1 collegi ernno a sua disposizione. Alla Camera avrebbe potuto essere il leader di una maggioranza
cbe non ebbe neppure Parnell alla Camera dei Comuui. Il direttore del quotidiano bolscevico di S. Damiano fu più polente
dell 'lrlandese. Durante la preparazione elettorale non ci fu
candidalo senza il suo volo di preferenza . Fu un 'elezione senza
numi. Se Filippo Turati è passato, la colpa non fu sua. Nelle
elezioni serratiane non trovate nè ricordi nè amicizie nè aratiluwne di par·tito. Non ha impPrato nella scelta che la co~ce-
7
1
a·ftitg
.
7p
1
zio ne l.iolsceYica. 11 più umile, ha a ,·uto la sua simpatia. Ha dato
calci al c:ahrinismo. Egli non ha accellalo che l'uomo integro,
il candidalo disciplinato fino alla corda del boia. L'uomo cli
fede preparalo domani a rovesciare la borghesia aYitla di privilegi e di capitali. Non più dbcussioni. Non più opinioni
personali. Concei to unico. Azione rapida, volonlà collettiva,
partilo che ag-isce come un solo uomo.
Giacinto i\fenolli Serrali a,·eya tracannala molt'aria repubblicana in America, in Francia e iu Svizzera. Gonfio d.~
lihei'là uon ha sapulo adagiarsi nei metodi dei compromessi
parlamentari e 1lellc aspetlalive ministel'iali. Egli ila '.eduto
il male. Bbogna rn :-; 'incolarsi. al"l'ischiare la carla, sp111ge~·~
le folle alla loro risun ezione sociale. L'esperienza era gra
stata falla. L«:>nin aYenl sollerato un popolo di c~nt?tta?t~
milioni. Lo avern tramutalo. A.veYa fatto pasRare 1 nccln a1
posti dei po,·eri e i poYeri ai posti dei ricchi. _riducei:<lo il
pas de clroits srws dei•oir a una formula hemplice: chi n_ou
lavora non man;.da. In altri tempi un manife~to ~osì _la_eo1~1co
a vrehbe attirato la risala uni versale. Ai no::;lri g1orn 1 e d1 venuto un'ingiunzione mondiale. Ha capornlto i cenelli. Ha
sostituito ui1 la di azione sociale a un lct di vita contrattuale
che in ufo nO'ern la criuslizia borghese. Chi non la ,·ora non
mangia~ Se~rali non t:" è i:; la lo tranquill?. Ifa reso il . terreno
fertile. Lo ha concimalo con il malenale orale e scnllo. L_o
ha seminato e 1·beminalo. La borghesia si è accorta cbe il
partito ch'es~a ~cbern iYa e 11011 YedeYa di esso che il Yentre,
aveYa la te5la. L'urna ha scatenata una rivoluzione. La cen sura non ha potuto frenarla. A giorni si riunirù la Camera:
Cenloeiuquanla deputali rossi diranno al monarca ch'e::;si
yocrliono un'Italia :-;borghesala e rivoluzionaria. Tullo questo
bo1~lez:erse111enl, scorwolgimeuto, è doYulo alla ~cheda. L_'aslen::;ionbla ha fol':::;e fìnilo di ,.i,·ere. Forse Yedremo Ernco
Malatesta all'urna. La scheda è diYenuta una siluratrice cbe
affoncla i reg-11 i. Che più ?
. .
. . .
E' <lif'fìcile paragon\.re i cliretlori dei quotid1an~ soc_iahsl1
ai direttori dei quotidiani borghesi. Sono due ambrentr. _du_e
uomini. .Nessuna rnssomiglianza fra di loro. In borghesia il
direUore che La,·ora di penna è considerato un'imbecill~. Xon
ne ha il tempo. Egli de,·e consumarsi a leggere la co1·!·1~pon­
denza, a scriYere ai personaggi, a scegliere gli uomini per
gli a1-ticoli speciali, a studiare l'orizzonle politico, a mantenersi in relazione con gli aderenti al partito. del giorn~1le, _a.
conquistare deputali, a pranzare e a fare colaz10ne con gh enunenti rlella Yila. pubblica. L'eccezione l'abbiamo avuta anche
noi: Jean .laures. Egli era UHcilo dalla conche borghese. Giornalista principe, storico eminente, primo oratore del mondo. Nes:
suna comparazione con lui. Parlo dei self-made-men. degh
uomini alla Rocheforl. Giacinto :\leuolti Serrati si è fatto da
-9-
-8sè. E' uno clei direttori di quotidiani impronisati clagli avvenimenti. Il giornalismo non ha unhersilà. Non ba protessori. Ci si meile a tavolino e si l:iCrh·e con furia, senza badare
se la prosa esce ravvivala o c:;hiaclila, pellinata o spettinata.
Taluni finiscono in un cec:;li no ma::;Racrali dagli ::-badigli,
altri ra~gi?ngono i pinm~c?li clell'i~1tellir·enza gi.or1iali~tic~.
Serrati si e messo al quot1d1ano a New ì ork. Pnma d1 ab1tuarsi al twang del yankee t'aee,·a tutto il giornale con le
sue mani. Scriveva per la risurrezione proletaria. Cronaca. traduzioni. articoli di fondo, trafiletti, corrispondenze. Egli era
una specie di Fregali di redazione. Guadagna va meno lli un
lavoratore di fatica. Lascio la rivelazione della sua Yitaccia
alle nole autobiografiche. OraYa. La c:;ua gola era sempre pronta
alle emozioni di piattaforma. Si è LroYato in una burrasca a
sua insaputa. E' Oddino )forgari ehe la racconta. :N"c pubblico
le note. IJopo tante toi'·lure mornli Serrali è stato preso dal
disgusto. E' corso al piroscat'i e ha rifallo l'Atlantico.
All'Avanti! egli è andato quanno meno se l'aspettava. Benito Mussolini. fiero e violento, applaudilo dornnque appariva:
rinvicrorilore di folle, uscilo dai bassif'oncH come tanti altri socialisti. sparpacrliatore cli rraseolof;:ia incandescente, aYeva
spinto il quotidiano di partito fuon dagli antri della miseria.
I suoi precedenti erano del ri rnluzionario internazionale. L'ho
trovato a 'J.'rento. redattore capo clel quotidiano di Cesare
Battisti. A Forlì aveva subilo la condanna rli i::ei o otto mesi
per la sua opposizione alla conqui~ta di Tripoli. Eg-li era un
tizzone ambulante. Rivoltoso nato. CoBpiratore della forza di
Blanqui. Ansioso di morire sur una barric:ata come i « briganti -. della Comune. _Un giorno, " braccetto di un compagno,
alla testa di una dimostrazione. è stato li li per aYere la testa
divisa in due dallo c:;ciaboloue di un eaYall<:>g-gero. Xon ne
parlò neancl1<>. Sulla sua infle~siùilitù :-,;ocialista avrei dato il
mio sangue. Non si sfanga, non f'i passa per il ro,·aio, non si
Jayora fe~bri~m~nte ~l spargere idee i~1surrezionali per poi
sc:endere fra l s1gnon dalla prosa ra vnala. J ules Ya llt•s non
tornava indietro. Delesduze, il delegato della guena riYoluzionaria, moriva con le braccia in aria come un hersao-llo ai nemici, olocausto del suo ideale c·om1111ardo. Basl~. Io non
scrivo . Je C?nvul!=doni cere~)rali di Benito ~lnss.olini. Non ne
ho mai cap1~a la tramuta.z10_ne. Poco tempo prima egll aveYa
eonclen~ato . 11 suo comr1.aC'1mento con queste parole: «Ho
a '~ulo il. g1or1~ale nel d1eem hre del HH ':2: me lo consegnò
G1ovan~1 Ba~c.1, al .qt~al~ .de,:e a.ndare un pensiero grato da
parte eh ~utt1 i. sociahsl1 italrnm, perchè in quei quattro mesi
che. ~egmrono 11 Coi:ii:r~·esso .di Reggio Emilia l'opera del Bacci
P.ohhca~nente e am~1111s~r~tn-amente fu pronidenziale. 11 parL1to us~1va da Reg~10 ~m1ha lacerato, quindi un po' indebolito e
non b1sognaya elargii SCO$Se trop1)0 brusche, perchè c'era il
pericolo di guai mag~iori, tanto più che resodo dei destri
esaltato da tutta la ::,lampa borghese. lieta sempre, e fa bene!
se può ma1J.festare il suo animo anlboc:ialbta, indeboliYa il
partito. L'opera. del Bacci rimarginò rapidamente le ferite e
quando il Tiri mo dicembre io assun::;i Ja direzione clell' A vanti J
il partito presentarn già una sua unità abbastanza. organica
ed omogenea. Vi confesso che accettai la direzione del giornale con una granùe lrepillazione: un giornale di pn1 tlto è
un giornale di idee, un giornale di l>ntlaglia, quindi un giornale difficile che non può essere comparato cou nessun altro
giornale». Erano pas::.ati 13 me~i. E' intenenuta la guerra.
~lussolini era direnuto più intrnnsigente. La neutralità ùi
partito era il suo cerchio cli ferro. ~on la::;ciaYa pas:-.«re nè
;wanti nè indietro. Ohimè! Tout pcisse, tout casse. tout lasse 1
La catastrofe non è circondala nè da liligi nè tla tempeste
orali. ~lussolini è uscito dimissionario da una seduta c"ì'in·z:ionale tenuta a Bologna, contento, lieto. (WtÌrone di sè. Cbe
•·os'era an·enulo? Alla mattina su::;seguente i lettori si palparano gli occhi. Che cos'era <nrenuto~ -:\e,,.suno ne :-.apera
niente. Giovanni Bacci gli era corso dietro fìno alla ~ua abitazione com into tli riu::;cire ad amman:-'atlo, i:d abbouido. Non
.u questione di aumento di stipendio. h lloìlettcc c'era e c'era
stato. La discordia era fra la sua e la loro anima. Tullo era
finito. Non C'' era più ::;lagno per rinsaldar:e. ?\on c'era più
modo di rappat lumarle.
Poco dopo egli era padrone di nn quotidiano elle e::;ahn a
da tulli i pori i furori cerebrali del suo 1tirettore. Da p;l'egurista era di Yenulo un mangiatore orribile di i-;e ste~i:-:o. A mano a
mano c:be :\f t:$Solini rinculan1 dal socialb:no per a" entarsi
nel cul- de-sac della polemica, le i1l\'eltirn in!Hlirnno. Pareva
una guerra civile in quattro. 11 proletariato. dopo respubione
ìhtgorosa, ~i era tiralo in disparte. Lasciava cbe l'uomo scendesse i suoi gradini, scaduto dalla fama cli agitatore tur1>olento. Di uomini anelati a male era piena la storia d<:>l partito.
Tomaso }lonicelli. Olindo )Jalagodi... l\esf"una nh'rn\·iglia.
C'era 8olo la violenza mussoliniana che traltenen1 i lettori.
In giornalismo non c'era esempio di tanto acciuffamento furioso se non fra la Pefite Rép11bliq11e e le Petit sou, quarnlo
i due direttori ::.i scuoiavano con caldaie d'acqua bollente.
Erano omicidi quotidiani.
L".Aua11ti' ,·enne atfidalo simultaneamente a Serrati, a
Bacci e a Lazzari. l.Jna ..:ombinazio11e giumalh;tka intollerabile. 11 pensiero unitario in tre cenelli era eon~iclernto del
maltoit1brno. Jn pochi ~domi i nuoYi direttori snreùlwro venuti ai <:alamai. .Nell'ollobre del 1014 11011 e'era pilt che Giacinto :Jlenotti Serra ti. Tempi indimenticabili! Era Yamo a \'\'iali
all~1 guena. Cadorna organizzava. La sua stella :-,;alirn. Ouni a
cln la sgretolaYa. Si ,·edern in lui un Xapole• ne. La stampa hor-
'
/~ (
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-
10 -
gllese cligrig nava i denq vers? coloro eh~ par.e\'all? pamphlels
contro la guerra . Se1rati era rn odore d~ anl1patnotta e ter~o­
rista. Si incominciaYa a esecrarlo. Lo s1 ve~eva come un ~n­
lruso che collivarn il ventre delle masse .. ~1 sarebbe pref~ritu
Treves. Più avvicinabile, più pieghevole, JHU argut?· Serrali era
un orso. AllonlanaYa, pareYa non ~tesse be!1e che m mez~o alle
moltitudini. rrra lui e la bo~ghesia non c eran? cont~tl1_. Non
accettava inrili, non parLec1p~v'!- nep~m:e a d1scuss1~m · pro­
fe::.sionnl i. Alla associazione dei g10rnahst1 non ha mai. m~sso
piede. Più tli un~ volta eg~~ ~Hl pe_n ~ato 3;d. una a~soc1~z10~<~
di penne sovYers1ve. Era g1a m ~UI il lemmsmo. Non 'ole,_a
nulla cli comune col mondo per il quale s~~Ya preparando il
suo cannone elettorale a gr_an~le porta la. \I fu ~n momento
che parve di f;onn olenza_. S1 gmnse a_l sacc~ egg10 d~lle botteghe, degli a1~ part_ai;i1ent1 e_ d_elle f~l~hr~che d_e1. le~esc.~11. Turp~
agO're~s io ne ! t,vahg 1ament1 rnfanu .. La pol1z1a s1 e1'.1 camulfat~ PalriotteO'aiava. Avern lasciato fare lutto il pomerigcrfo e tutta 17t nottata. Io trep_idavo. Io mi leneyo _la testa.
Il fatto che r imperatore de~ llllO paes~ a \'ern_ d1c!narat? la
guerra al paese che mi os p1Lanl .era. d1ven:uto i! nno cl e~1lto .
Mi s i c1 eruhava. mi si portava -v_1a _11 patnmon.10 _ch e n~1 costava r cnli. treuta, quaranta anm eh l1H'?I''? e m1 ~1 ohhllgaY <~
a fare le gambe i:;e non ,·ole,·o ess~re Y~tt1m'.1 cl~1 lurb_olent1
e dei predoni della strarla e degli_ angiporti. L A ~ant1_! era
imbavagliato. Non axeva potuto ne prorompere ne rb1amar
gente intorno al fattaccio paLriott,i~·o, tanto. bi'.'1sim~to ~~
Francia all'e::;orc1io della g uerra del 10. ,jlu ccl11 d1 roYrne. f31
rompeva lullo. Si ~c~1iar~tavano i 1~1obili._ si ro,· e~ciayauo le
merci dei rnagazzuu eh mode sui corsi da vanl1 a1 trarns
fermi e affollali di spettatori. La forza dei saccheggiatori era
enorme. Bastarnno otto bracda pl.'r un l1noro cli ,·enti uomini
in tempi normali. I banconi di sart orie. le Yetrine lungl; c'
parecchi metri , gli ampi laYoli più malageYoli veniYano ~pinti
ai balconi e scaraventati nel vuoto. :\fonlagne di guanti, colonne di stoffe, ,·etrine di pizzi, si ac·cavallaYano sulle alture
della distruzione. La s trage delle propri etù <lei tedeschi invecchiali in Milano continua\a al cospetto di folle di tulle le
condizioni , senza cbe alcuno osa~sp dire una parola. Alcuni
che non sapevano resistere davanti a tanto sciupio di roba
utile, portavano via e srnlla>ano. Si sono veduti incendi spettacolosi. Le sedie del palazzo 'l'honet sono state cliYorate dalle
fLamme. La chincaf!lieria di lu.s so dello Schubert, in galleria
Villoria Emanuele 11, era stata devastala, calpestata, bruciata
come !-.e fosse s tala della peste cittadina. ln via Durini si
sono vec~uti dei 1;egozi Yuolali, spaccali, fatti a pezzi. Nella
stessa v1a un hotel teclesco, non ancora avYiato ha subilo
la furia dJ. _Lutle _le i:i~ani. e di lul~~ i piedi. Con l~ leve sfondavano. G1u lell1, gw to1lettes, g1u armadi. 'l'ulte le finestre
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erano spalancate per i roYesci. Giù diYani, gw dormeuses_
Strappavano i panneggiamenti, face•ano in quattro le poltrone, in mille pezzi i servizi di maiolica, i catini, le hottiglie<li cris tallo, i calici del biondo Yino dei signori. Per molti la
furia popolare era una hattaglia contro il maledetto tedesco.
L'austriaco non ha avuto quartiere. Tutti i signori del ya sono
stati messi in fuga. La città era come stata abbandonata.
~essuua autorità in giro. I pochi carabinieri sbanàali a due
a due filaYano come persone educate che non a r e vano nulla
di comune con la disorganizzazione sociale. Pare cbe Salandra
a Yesse telegrafalo il rispetto ai tumultuanti. Era lo stel:is<:·
uomo che aYeYa perme::;so a V-Annunzio di suonare eampana
a martello in Campidoglio. L' bòtel )Ietropole, sull'angolo cl i
Yia Cappellari, aveva subito la stessa distruzione della pen~ione Berget, in via Durini_, sull'angol? di ~·ia Cavallo~li. Er_a
stato ridotto una carcas~a circondala d1 rovrne. A pvcb1 passi~
in via Santa :1Iargberita, avevano srnligiata la ditta d' m·<•enterie Krupp, quella che portarn il nome dei fabl>ricatori
Zu cannoni. Si parlarn tli milioni. In pochi minuti uon ci fu
più nulla. Le « ca:;e di seterie » banno subito la sle~sa sorte
sul corso Yittorio Emanuele e in via ~lanzoni. Slracciamenti inenarrabili. Se continuai:;:-;i diventerei un elenco. Alle
dieci di sera il cielo della zona centrale milanese rosseggiava
della virn luce dell' incencliariBmo. I magazzini cl "ottica ~ulla
terrazza dei portici _meridion~li del!~ galleria . \'ittorio Emanuele, erano un braciere. Le lingue d1 fuoco usc1Yano da tutle
le aperture dell'eliiticio municipale e si rincorrernno. intrecciate per l'aria. Si udirano _i ton_fì della robi~ eh~ \'enI\'a g~t.tata fuori in blocco e che s1 l'ld11antava sull acc1otlolato. Prn
di dieci mila persone assistevano alla rappre::-;entazione neroniana ~euza biasimi e senza approvazioni. 11 terrore, se c'era,
non era in piazza. Lascio allo :-.torico delle famose giornate
tli completare la narrazione della barbarie moderna. Io filo.
L'Avanti! non ba potuto scrivere che per la censura. Il
suo documento è stato cestinalo dalle mani iul'ami dei manigoldi elevati, a pagamento. a protettori della opinione
pubblica!
La rubrica più geniale del Serrati è quella degli ~ scampoli», quando c'era, s'intende. A_desso Serr~ti è ~utto nel
parlamentarismo. I suoi «scampoli» banno fatto chiasso. Se
\' Ì sono delle sciatterie non sono sue. Sono degli intrusi. A
leggerli, pare eh) egli sia stato un allievo degli_ umoristi inglesi ed americani. Brioso, pungente, salace, giocoso, buffonesco. Ha spirito e comparazioni per tutti i soggetti. Non si
precipita sugli uomini. Non provoca proce::-si. Demolisce con
le facezie. Comicizza la notizia o la storiella. Ji,erisce con l'epigramma. Il Serrali farebbe la ricchezza di un giornale.
.Mentre correggo egli ha ripreso la satira. Ve ne do un sample.
'f'
<:I •
---"
-
La fra::;e è l'uomo. Anzi, una frase può far celebre un uomo
può imlllOl Lalarlo. Un uomo però, <li regola, non deYe far~
più <li una frase . Se ne fa clue, bene. può ancora passare.
Tre, sono già troppe. E' molto se :si regge ritto. Quattro è
finito. S'ammoscia e ~'.ade come quei porcellini di gomn;_a,
ripieni ~i yento'. che i cwnelots espongono alle risate del pubblico ne1 crocena.
« Camhronne ha dello « m... » e poi non ha più parlalo.
Per questo vi,·e e parla nell'elemilù.
« l\fo Prurito Muraglini elle. a quando a quando, salta
fuori con quegli occhiacci da spa Yen lapasseri, e vi dice, ieri,
«Socialista ·rivoluzionario», poi « Chi vi spinge alla guerni
vi tradisce », poi « la lJella !J/(erra {ascinatrice », poi « socialismo uazio·uale », poi. .. «torniamo alC h1dividu.o » e Yia di
seCYuilo Prurito Muraglini, cli frasi ne fa troppe, ne fa tante.
eh~ no:i attaccano più. Jlerilerebhe clie, per pochi momenti.
torna:;se Cambronne e gli ripetesse. da uomo di carattere, la
:sua sola, unica frase, la più dec;isiva, la conclusiva: « m ... ».
Caro Prurito :\Iuraglini. .. ». N"ou so :se Carlo Marx abbia inseO'nato nforualisticamente. qualche cosa a Serrati. Certo il per~onalls·1~w. biasimato dai ,·ecchiardi della redazione. Se gli
capita un filibustiere, non lo circonda di eufemismi. Lo taglia
lo affella. JJo lascia senza vita morale,
'
Tempi di tribolazione. Duranle la guerra l'edificio del1' A vanti! era pieno di m u:soneria. Peggio! Le spie accantona le che notavano gli andirivieni, sfolla,·ano. Si aveva paura
della li::;ta poliziesca. Chi vi salirn, o era un disfattista o un
briccone che aYern rinnegala la patria. buono l'uno e l'alt!'o
per il pio1~1bo cad~roiano. J?a un po;-to cli mar~ .~ra ~i...-enulo
l'entrata tlt uu :::;etl1manale lognoso. Era una politica di agCYre::::.sioni. Agli in ,·ertili si permetteva. il pilale delle insolenze. Agli
altri era d'obbligo la bocca chiusa. La poverezza dell'..d.va11tl! è
nei nostri occhi. Era uu giornale ma:->turbato, scalpellinato imbiaucalo dalle soppressioni. Che canaglie! Era più la robd che
andava a finire al macero che le frattaglie che ottenevano il
visto P!~efettizi_o. Cado.ma noi~ dimentica\·~ u~ai il quotidiano
di yia S. D~nuan.o .. D1 tai:to rn ta~to lo ehmmava da qualche
prodncia. ::;errati, m certi momenl1, de,·e avere preferita l' America c~1e gli. aveni dat~ t~nti fastidi. Era vituperalo. Lo
avevano Iatt.o d1.ventare .ka1ser1:-5~a. I tedeschi, secondo i calunnialori, lo iori:i1vauo d1 ruarcb1 fin che voleva. La via del
IZ'.iornale era dn·enu~ la « stras:-;e ». Sovente, gli scalmanati
?assavano s~t~o le finestre sgolando ingiurie sopra ingiurie'.
Con una .1~ollzia che nou a ~eva tolleranza e benevolenza che
per l'ard1tl~mo scarcerato, c1 voleva della pazienza. Confesso
io non avrei avuto ta~ta to~leran~a. S~rei scoppiato. Non ane;
saputo sotto~etterm~ al v1tupeno. sia pure mormorato. Giacinto ~1enoll1 Senati aveva un compito. Tener vivo il gior«
-13 -
1?2 -
nale, precipitarsi sulle prop:"ie esplosioni e aspettare l'an·enire che clove\'a essere del partito. Così ba fatto.
Sfioro: Jl?menti t~·isli. l~1clividui eh~ passa rnno rasente le Yie
com~ pe~z1 eh 01:go~ho nazionale. India \'Olamenti e nefandezze
eom1z1~li. Sperg1u~·1 _che ~h~amaYa?o gli. ex compagni traditori.
Bastoi;iate, bru tallta, n{?ha1.:cher~e. p1~zate, dopo concioni
asmalicbe eh~ a Y~rnno .distrutto m ogm luogo la aioia di , i'V"ere. La re~pira~1<?ne e . venuta con l' abolizioue" della censura. :ì.h, d10, s1 _e 1·esp1rato.~ Si ern stufi di amputazioni cerebr~l~ . J carnefici del pensi.ero son? stati rimandali ai loro
~lon11c1l11 con . le sacc~rce. piene ..B?ia ! Il Yoslro vacchismo
mtell~ltual~
~ia arncclnti.. 1 une~ t_rabocchi di collera per
colest1 .a~ticnsl1 ~he ham~o mc~ustt;alizzala la penna pa::-::-ala
al seH~ZlO della v10le.nta tn:anma. ~el 1830 i cospiratori ùel\a
pr?fess1on.e •. banno 1woluz1onato la Francia per mantenerla
~ll1bal.a .. \ 01, 1)er del .denaro. o Yacconi del mesliere. l'aYete
rnsud1ciata. ScaraC'cb1 a voi!
L'Ava11ti I a mano a mano che gli avYenimenti lo scall'naYao~ dalle zone proibite allargan1 le ali. aumentava la tiratura. s1 YedeYa venùuto a rul>a. lmpotente a senire la tìuma1n
9n tl\l~so e riflusso quolidiano . I locali Yenirnno letteralmenl~
mva.si. L~ ~enle battuta, mal!rattata.• punita. voleva scal"icms1, scnvere, raccontare, venchcare vivi e morti. Si mlivano
scPne inaudite. Il quotidiano circolava carico di <lolori. "C n
informatore incoraggiaYa l'allro . I qros bowiets che a\eYano
con la loro insensibilitù, messo assi.eme Caporetlo ne a vernn~
fatte cli quelle supcrio~·i all'immaginazione. (\"~di il noi::tro
0a<!on1a). A v.evau~ affamato, .ba::;louato, punito. torturalo,
1~1cil.ato. ~a n relazione sul delitto personale di Andrea Grazrnm - il generale che <HeYa messo le mani nel sanO'ue
Jl.roletario - avenl portalo in piazza il primo atto aut~n­
t1co delle tragedie militari. Si è don1to triplicare la tiratura, senz~t riuscire a saziare l'ansia dei cittadini della penisola. ~folti .legge\'i.lllO e dubitaYtltlO. e· è Sempre qualcuno
che crede impossibile le moslruo::;ità della be::.tia umana. E'
venuta la lettera dello stesso Graziani che ribadiYa la narrazione con un concello di disciplina militare feroce. L'Avanti!
anela rn avanti. Il dispotismo militare si franlmnarn da tutte
le par~i. Le ~·otali\·e. non erano più sufficienti. Giacinto
~Ienotti Serrall non 1ttcen1 chiasso. InO'olfato nelle ri>ela. . n?n aYern tempo di dormire. Si "alzarn pallido. con
z1?rn
gh occb1 gonfi, accendeva il Yirginia e si rimetlC\'a alla lettura.
i~terellnudo,. postillando, commentando, preparando articoli
d~ tutte le d1~ensioni. Egli si era professionalmente americamzz~to: L'articolo serpe non era più suo. ~on amava le lungaggmi. Condensava. Prosa sYella. Scrittore rapido, i:;enza
<'ancellature. Polemista che fiuta l'a'V"versario e lo colpbce
nel debole. CaC'chna. ln::>eguirn i capi della reazione e darn
:·1
-
14 -
-15 loro adclosso con la fraseologia irata clell' in~orto giornalista.
Scrive più a ~asa r~1e in _r~dazione. ~l gior~1ale e' è sempre
r~sa. ~on ha qlfI<>te,. ~er~·at1 e uomo d1 sc11lli. :'.'fon col pubbll.co. Col pubbl!~o e paz1e1:t.e. ~~scolt~1 co.se inascollabili. Se
cln parla non lo intere~-.a. ~1 chmcle rn se 8tesso e aspetta la
fine, _pur· ::;apenclo cb~ I~ ~ue ore. sono l?r~ziose. Non modifica
quasi mai 11 «uo g1ud1z10 sugh uom1111. Senza cessare di
essere cortese non si lascia zuppificare più di due Yolte. J1 suo
viso assume la maschera che non in voglia il zuppificatore a
prolu!1gare .la \'isita.
::;.i invemicia. la ~occa di sarcasmo.
E' lui che m stamperia dispone degli articoli e ne sce"'lie i
titol~. _I~a ~~a ca~atte~·i$lica è la rapidità., ~on perde te~po.
Hap1dila d impaginazione, buon gusto nei titoli, senza pentimenti. Dà la pret"erenza a una magra notizia a un 'ampia pappolata della Stefani. Affettuoso coi tipografi. Non ordina. Xon
esige. Va e viene come un cospiratore di Offembach. Non informa nessuno dei suoi Yiaggi. Parte a insaputa di tutti. E.
<lomani, è dopo domani che si legge sui giornali eh' en-U è
altrove a fare discor~i o a nutrirsi di a1Tetrafi di giornali elle
ha dovuto lasC'iar passare per mancanza di tempo. Un "'iorno
~nervato, spossato, affranto dall'immane lavoro di quei ,;'iorni
8i è inYolalo. Dove era? Lo si è saputo più tardi. Sulla piatta2
forma francese. Sen·ati si rifocillava in Jt'raneia !
Ho sfumato le qualità direttoriali del S~rrati e basta. Ora
11011 aggiungo che le minuzie che completano l'uomo. Pel' e::;bcre preciso, egli è nato il 9J5 novembre 187~ a F3potorno. Suo
padre non è stato fortunato. Armatore di haslimeoli e amico
di Mazzini e di Garibaldi, non poteva che perdere terreno.
Si arrabattò più tardi façendo il negoziante, il <'<>Strultore di
caRe e .di strade i:° O.neg.Iia, e finì, a poco a poco, a soffia r::;i
s~lle dita. ~are s1.a ~·1~ahto c·?n. la. i';ll~ dii)C'!'ela. fig.liolanM.
~e eh~e, cre~o. <l1e.ci. ~fe11o~l1 1u .il pn.m~ d1 sel. S1 capisce
1l gemtore dai nomi dei ~gh. Anni~. ~u.cc10lli, ~Ianlio, Carlo,
eletto. ora dep~~ato, Cleha -:- tutti, v1:i, con la mamma, a
Onegha. I maseu1 sono dal pnmo all ultimo socialisti tesserati
~·~tre~io1~e di l\f~1.1ot~i P.er la mamma gli t~ dare so,·ente dei salti
~n !anugha; Ho gia sc101:rnata_la sua .co1~ce~1,one giornalistica. Egli
~ m~asto I .ex cong,re~s~sta ~li Reggi? Em1ha, sellZa transigenze.
Sett1mai:ia~1 e q_um~1cmah, sparsi nelle proviucie, sono tutti
della OJ?ll110l'.e dirett1v~. ~na YOll~ rappresentavano la bufera.
Erano lfi\'a~l dar tutti I cerYel!i., Adesso sono dominati dal
ocrve~lo umco .. N~s~no puo usc:1re dal hinal'io senz'essere
squahficaLo. E lui Jl capo dell orche:5Lra giornalistir·l Gli
Avanti! .sotto la sua c~o1~inazione, sono tl'e: uno a ri.~ru~,
~mo a M1la?o e uno a 'l onno. Le tre sedi non sono il suo
1de~le. E~h. n~ vor~·el.lbe . una sola con un q uolidiano di sei
pagrne, d1 diect pagine, di quante ne abbisogni il partito per
çrn
le sue manife:;tazioni. Egli anela allo ::,pazio del Tl1i.es. Può
darsi C'he il suo pro~ellu Ye, c;a modificato dallo sviluppo
del bob(·e\ ismo fra noi. 01•mai siamo tutti bol~cevichi. XesSlIBO pre,eclent i 151i 011ore' uli in poclie ore. La tiratura
ascende. rnnliuua <Hl il::-i.e!Hl~!·e. L. arretrati.:;mo meridionale
è doYulo alrassenza lleila ~.;tampa emiuentemente ::soc:ialista.
I centri eminentemente l;:\tifonùi:;ti banno bisogno di e:"~ere
messi sottu:soprn dalle peune marxbtiche. Per coloro che
non capiscouo C'he l'almo~!'ern.. tli una orga:1izzazione politica, come quella bOCialisla. è i:lllispensabile, non capirnnno
mai che il massimo dirello;·e clel massimo ~iomale cleve
essere u11a :;pet:ie di de::>pol,o. o un autocrate, o un tiranno
u insaputa ùi tutti. In reùazi0z.e :;;ociali::;la si può trascurare
la letteralurn. Non ::ii ::>ale invece che con un lemperamenlo,
una di:sciplina, una <lillatllra. Xes~uua intimità cogli estranei.
Quello che a niene nell'edificio deve rimaneni. Sulla sua
bontà direzionale ho interrogato uno dei suoi fedeli. In redazione, mi ba risposto, non ha nulla del padrone. Coi redattori è un amico. Non coruaucla. prega. Non si seute il
superiore. Se cl1ie:~e delle presi.azioni. pare chieda dei ta vori. E. in lui lo :;;pirito di corpo.
L·uscio del suo .c:cwct1on i:.> aperto a tutti, anche nei
giorni processionali. i\~n1 t:.è stato uragano che glielo abbia fatto clliudere. Anecld-0li ·?Noli c"è i.domo senza di loro. Ne ricordo
uno dei h-mpi tluri tlt->ll'o::-.~ral'i:sIDo militare, della censura
mascaìzonesca, della hanctl c'.1e cavillava o castigava il vocabolo o mutila rn l' in fvnnazhme o espelle,·a. la colonna, o
prorompeYa sulla pagina documentata con il coltello dell'assa ::;sin o.
Era giu11t.o il manil~-,to che aveva com·ulsionato i go,·emi del!' lnlesa. In esso ernno fotografati ~li orrori della
ttuerra. i laùroui cli territori, gli oppressori di popoli, la politica dei pe::;ciC'ani, l'anenire del proletario. Bbognava farlo
circolare. Come'? Le' ie clauùe::.'ine aYevano fatto il loro tempo,
come le lmrricale. In cen:-.ura e::;so era stato violentemente
condannalo a mo1le. :\le11tre le <:anaglie del giornalismo borghese ~i :-.brallavano le mani ùel delitto <li soffocazione, Serra ti fo('t' \.a passare il manite:;to dalla pagina censurata nella
secon<la \biuta e prirua dell'aurora l'.A vanti I filava per 1'1
provincie a portare il <l0cumento della terza internaziouale.J
Serrati e i re1lallori si aspetta\·ano l' inrnsione dei questurini incarkati ùi compiere gli altri delitti contro la indi~endenza i11lcllell11ale. Nulla. Non si è fatto vivo nessuno.
Salaudra 11011 ha voluto irrilare la corteccia cerebrale dei leninisti italiani.
L ·idea del c·apovolgiruento sociale russo a ve va spaventato
tutte le penne del giornali.~wo europeo. Il leninismo era una
cosa confusa. Distruggeva, nichilizzava. finiva nelle pozze di
-
t<i 17 -
sangue. A chi pareva. una ripet~zione cle1l~ ri rnluzione fran:
cesi dei Danton e cleJ Desmoullns e a d11 una Comune dei
Delescluze, dei Yermorele, <lei Raol Higault. Serrati aYe\·a
consumato parecc.hi anni iu Sdzzera. A rnYa rono::-c:iulo molli
profughi. I Lenin e i Trot ski era 110 fra i suoi amiei. Intuì la
catastrofe borghese. Vide la tine del regime parlamentare che
lasciava il proletariato in condizioni peggiori a ogni svolto
di legislaLt~ra . La scheda ~ra una Lurlupi?atura. Afforzaya e
non demoliva Ja monarchia. La monarclua che torre!!g1arn,
0 si<moreggiava ~enza il consenso nazionale. c-lie imbaYaglia~a e il?po11ern. _se~za ~on~ultare c~e se stessa .. er~ :;parita
dall'acritaz10ne. I piu 1eroc1 redeYano ll1 e:,;sa una fanugl!a parassit~ria. Il bolsce\'ismo era anelato alla radice in un balzo.
A. YeYa me~so gli imperiali all'albero delle esec:uzioni, distribuite le terre a chi le. a Ye.Ya. la :·ora te: aperte le officine
al proletariato e dato i polen a1 Sonets, c·on un !:;ovist
~entrale a )losca. Giacinto )fenotti Serrati non ,.:i è Yoltato
indietro. Anda-va sulla piattaforma orale e ritornaYa allo scrittoio. La riYoluzione russa ru sua, tutta ,;:ua. Le masse erano
ma t me. rn~~u~tate dai parlamentari. furono subi [o con lui.
Opuscoli sopra opuscoli. .. Dalla ri,·oluzione cl'otlobre al trall"tto cli pare di Brest-Litow::-.k cli Leo Trotzki» - « L'opera
cli ricostruzione dei SoYiets di ~- Lenin» - «L'opera economica politica e sociale dei Sodets cli Rns~ia » - « Spartaeus ,,,'. .. Tutta una serie cli documenti clelle RiYoluzioni che
11011 finisce mai. Egli ne ha Ja carn. Dopo dieci, Yeuti. Su cin!'euno è lo stemma della repuhhlica soeialista federale dei
i!;oYiels cli Russia, con al centro il marleJlo e Ja falce, disotto
ai quali ~ tt~tta la. _frase .niarx_i!~i~a: « Layo_ratori cli _tutti i
paesi, uu_1t~n ! ». Pm t.ard1 l.1a m1z1.ato la nnsta, .che e come
l'unh·ers1ta del bolcev1smo m Italia. Nel Comunismo sono i
più gran~i movim,enti e .av,:eJ?imenti dei l<'nini~ti a~traverso
la rivoluzione. Ali Avanti! ~i e come a :\fosca. S1 odia quetlo
che là si odia. Kautsky, Guesde: rinnegati! Alherto Thomas
e tutti i peggiori h1sultatori della RiYoluzione russa. Si adorano i Lieboecbt, le Rose Lussemburg. assassinati dai Noske.
Beviamo l'aria lJObcevica. Serrati l'ha bevuta prima di
noi. Egli si è gettalo nel bolsceYismo a capofitto. proprio
quando I~ stampa ll!oncliale . urla\'a il lerro_re borghese e i
peclantom del marxismo strilla rnno per &Il oltramri che il
leninismo commetteva c:onlro i principii rle1 maesti:'o~ Niente
paura ..Non si :a ~Il~ riYoluzione c_on. i rinculamenti. Giacinto
Menott1 Serrali i:>1 disfece del socialismo assecchilo su tutti
gli alberi europei. Il parlamentarismo che aveva cullato le
speranze ~ l?arecchie generazioni rivoluziona.rie, per lui aveva
cessalo. d1 v~ vere. con tul~e le democrazie emopee dalla comparsa d1 Lenm e di Trotski. Io non so se Serrati socrni. Se anche
in lui sia nata l'ambizione di condurre una n~zione dalla
bo1:ghesi.a ~l. ~o:·~eti:"mo . in una. notte, mentre un popolo
dor.m~. con~ ... e '" 'enuto 111 Ru:-s1a. ?Ila socrni 0 non . cr ·
eo0 11. ll'a J1 o l ] ia "on~p1_u
...
. t
•
o
::>Oolll.
o una t rnstorruazione
che nessuno
po-
teva ~u ppo1:n·. H~ rntu::;o la ::'Ua f»1le negli altri. Ha spoltrito
un P.1olelanatu cltver~uto ap;~ta daranii a tante disfatte elettorah .e pa1fornenlan .. E' lrn1ta. Xou più oppo::.izioni <li sua
maesta, n~a a.lla ma~sta. No!1 JHÙ opposizioni del capitalismo.
~a. al cap1lal.1smo. ;\uo\·a \·~ta, nuo,·i orizzonti. La riYoluzione
e, la l<?com0t~,·a della s.tona. La sentenza è di Carlo Marx
Ser.ra~t ha affreltato, ha mr.alzato.
altro direttore con taul~
lemn~s~o. nel~ ,.~~1l~e del quotid~1n.o anebbe an1to paur·a di
amn:itl.zza1 lo .. t>er ia.ti 1~~ ba m?ltrplteato le dosi. Ha fatto penetr:i1e negl~ stral~ rnu ba?sl la Repubblica dei SoYiets. I
~0~1~ts, pe~ i.nostri prol~ta~·1~ er.ano ~·oba greca. Egli li ha spieo~ll. ~u::s!1at1, margmali..d~ff~si. çh1. la rnra in Italia non parla
d alti o. ~e pari~. come ~1 istituz10m proprie. Serrati ha fra?a~sat?. tutto c10 che rntorno al marxismo incominciaYa a
111tr~c1~re. Ha sbrattalo la pialtaforrna politica di tulli gli
affin.~smi. Ha sbloccato la strada. c~e ~eYe P.er~orrere il pro~etar iato. Ha conglobato le passioni, i pens1en, le tendenze
111 un~ sola urna per il candidato unico.
.
E la prima Yolla che il socialismo italiano si è messo
m sce~a con. una sola piattaforma come in Irlanda. Nessuna
g.r auaz10ne dt colori. Tutti con una faccia. Tutti con un pensiero. Passare d~l \'ecchio al nuovo regime.
11. terrore e:::ISte. La borghesia non ride più. Anzi! ne è
te,1Tonzz.ata. Ormai si sente' Yicina alla propria decomposizione.
L t~rna. e. :-;tata uno sconquasso. Ha dissipato la nebbia che
le ~mpecln-a di ,-edere il suo disastro. Il trionfo è in marcia.
Chi i:on la \'Ora non mangia. Serrali è al dorso dei 150 deputat~ prol~la1:i ~e~za dilemma, ~enza a~te!·natirn, senza dis~u~s10ne. l.gl1 n e eon un pensiero sonetlzzato. Tutto è soneb~zato:. ne~·li ambienti operai. negli ambie:>nti degli sfruttati,
negh ambienti della gente che non riceve ancora il frutto in~egra_le ~lel suo la\'oro. Signori. la commedia degli sfruttatori
e all ull1111.a s~~n~. AYan_ti ! EPli è. così penetrato dell'opera
s;ia che h,t .p1u _ trett~ l.II Lenin d1 compiere la ri,·oluzione.
Nella gallena g10rnahst1ca della Camera. ea-li
polemica tn.
0
'
'
llila nota e l'altra. come in redazione.
.
:-:- Non Ùe\·o! ha gridalo al capitano Giulietti che orava
m d1fe$a del suo onore parlamentare.
L'accusato continua e riprende il Pet·sia.
8_errnti : - Dove hai messo i quattrini che erano sul
Persw CJ
Lo ~can.dalo continua. Io non lo riprendo. Mi basta la
punta per· l"l trn.ltare r uomo.
Siamo giunti allo svolto della storia, all'arruffamento
delle masse e ddle classi, agli Sl'ompigli cerebrali. Le molli-
un
-19 - lti -
tuòini che si erano dimezzale piene cli rancori :;tll' eso,1:dio
della rruerra, non si sono ricongiunte alla sua cessazione .. er~
f
lgro un fiume. Coloro che nYevano a.''~1to la _cap~cita rh
r~~esciare il cenello in una nolle cl i deh~·10 palnott1co a n.'vano pre~a la Yia regia ed aYeYano. s~~u.1lo ~l soHan? eh.e
rima svillaneg:giaYano eome i. m.azzin~am .e i . rept~bbhc~n!·
boloro che erano rimasti marx1sl1, ant1r.osl~tu~1onah, antim1:
litarisli, anliborghesi si erano ~on~~ntat1 . d1 1:1 m_~n~~e fe?,cl1
all' .t1 vanti f e di anòare con lui prn 1tard1. al :so'.1e ~1~tmo 1dg:
rriunto dalle rna!'se russe. Di fr?nte a part_1to s ?c1a .1s a I:on ,"~
'::: d ,ano dunqne che rinnegati e te:-:serat1. 0l 1i u~11 e g i a. t1·~
'~ :~~no in un ambiente quasi simile. a quello rl~1 Yer:-:~g-he...:1
t. li in Paricri dopo l'olocausto dei comunard1. La nta era
ne~ laaraom1a di animosità, di odii. S~ esecraYano. I~ Yer~i ­
un1rt· ) o decorato spingern r oltragg10. fino .alla d1tlaturn
pdel lismb itali"ta' Yerhale. L'anticamaleonbsmo .nmaneva trane ·11a sul
n suo stradone. L'imperturb a.b·1·
~ ' · ·t
J
•
i 1ta
11n ~n~ i· rettU<'l,
0
qEui. ·etende\'ano s'inalberavano, es1gentno. 81 fìgurcn-ano
i~s; pi · di Crom~·ell. Cromwelliani essi sle=--~i. E~·ano lnlti
ai _ emp~rdili
con e senza gesta. Si ~~pettavano le ncom.pen::;e
115
~ 0 ~ 1 ' atri a. Ì compagni, rimasti leail <:Ila. lerza 1!1terna z10na le
e er ~
al partito. si l"en1.ivano troppo f?rt1 per chsc~udere al la
e el e ~ta' ,·erb·tiola del 1>leheo cli sentina. L' avvenire era <:on
VO aari .
e
•
•
lt .
d
d"
•b Nella decompm;izione i:;oc~ale gh . a n. ere ~'~ano i :-,o1?~.0-eaai·are
di palloneg•,.ial'e, d1 aggredire, eh svall~iare, senztt
v r a n oo
.o
. e ~1·1
·he a lcuno 'osasse aprire
bocca. A
. ~·ma t•i e1i· scu~:1·1~~10
e ·b· e di coltelli e di revolvers s1 illudfiano d1 Yl rere rn
nei i
.
. a·
. .
mezzo a una soc1ela i comg1i.
. . .
E' ,·enuto il 13 aprile de HH?. I socrnhsll erano aumentali enormeme~le di nnmer?. Clu la,·oraYa andava con loro.
con l'Internazionale co~umsla.
.
,
.
La giornata cli dome1~1C'a e:a.stala. ~pl~nd~cla. L .\.rena l!lva-.a
dai eomizianti era rius~1ta p1g1ata tino !n fondo. Il pulnn.a_rl:' .
.,.remito come gli spalli presentavano m allo ~n magmhco
~ruppo d i oratori. Dal .rialzo del~'entrat_a non s1 ~edern eh~
~ 11 mare tumul~uoso eh ~este .. L orat.or1a C?n la fo~a com1:ziale era u dita m t u tto 11 recmlo. $1 sentivano gh accenti
indi()'nati contro le delittuose .e harabbe_<::,cbe C?nvnlsioni polizies~he e si cbi_u9eva la sll'epi_losa mam1eslaz1one con parolefrementi d i sed1z10ne proletu n a.
In tutto l'orhe t(>rraqueo il poliziotto è stato ridotto alla
sua funzione natu ra le d i Yigile della vita pubblica. l<"'ra gli
anglo-sassoni il poU~e111an ~ un gentiluomo. Non rompe la
tesla cbe con un ordine scntto.
e,
1
1 1
:.i'
7
i:
CENSURA
1 lavoratori, con la lesta affollata dalle apostrofi orali
d;;:-eesero dai gra1lini erbosi e andarono via a gruppi. fumanùo
~ d1iaecherando, senza voglia di accinfta1·:;i nè eoi nazionalbti
n.:. cou gli interrenlisli. ln piazza ~Iercanti parevano aspettati.
Ci fu iu tutta qudla moltitudine un atteggiamento ostile. Gli
uomini dell'ordine aYe\'ano come barricata la strada. l comizianti furono obbli~ali a una sosta. Ne nacque il subbuglio . Pigiamenti, grida, gei-;li furiosi, parole sconce e villane. \"i fu
e;ome un piegamento generale. Si udirono degli spari. Cada Yeri. 1 ferì Li si a \Yia.rono alla medicazione. Chi a YeYa prornralo, uggredito, sparato'? Nessuno. In piazza del Duomo Yi
fmono ulll'i aizzamenti. altre ::;celleraggini. Si credern che
t utlo stes~e pel' finire. 'Gn fiotto cli nazionali8li-i11ten·entisti
:-.i ~ta(·cò cta lla folla. ~i a niò per il corso, piegò per \·ia Mor ·
forte e filò rapidamente per il Xa\ iglio, in clire7.ione dell'Avanti!. sempre preceduto da un gruppo cli arditi con bandiera tricolore. Non ~i sa come esso abbia polulo an·iyare
au· entrata del quolilliano. ~ei pressi delL·lvmiti! staziouarnno più di eeuto fra soldati e carabinieri, tlbposti
in due cordoni. runo di fronte all'altro. ln un attimo gli
a~!!res::;ori furono ne!Lrnticamera a pianterreno. s,·ollarono a
de.::'tra. salirono una wnlina di gradini e irruppero per le
::.tanze della redazione. 1lell 'amminislrazione, dei magazz.ini,
della ~tamµeria al primo piano. Si capisce come le poche
persone <lllcletle al giornale abbiano presa la via del tetlo.
Non $Ì capisce 1;ome soldati e carabinieri siano l'ima~li fuori,
indift'erenli, quasi spella.tori del delitto cl1e si srnlgeya di
sopra l um ulluu ria men.le. . .
. . .
llli autori 1lella p1ralena ruuasero sconoscllll i. Si SUf.;Surrarono nomi. Si è parlato di interrnntisti ritornati al lastrico,
spostati c:ome o peggio di prim~. Si è alluso a caporioni ~e.­
mrrnrì tli una fazione capace d1 tutte le bassezze. La venta
è in aO'atrnto. Kon può stare mollo a riYelarsi. Alla prima
<·oule::;~~ i complici si uccapiglieranno. 11 delitto. ~on leg~!:
Sleaa. .A domani ! a domn11i ! Le scene che gli impotenlt
credono ::-.t•ppellite nelle fiamme con la loro dgliaccheria sono
sulla ,·ia della documenlazioue.
Giacinto :\[enotti Serrati nella triste giornata era assenle.
1 briaanti della ag•.,.re::;sione doYerano a\·ere pen:,,alo a lui. lL
suo luo•"O di Ja,gro è ~lato il teatro dei loro ecce~:si. Yi
hanno l~::;rinlo il marchio dei loro intendimenti e del loro
vandalbmo. For;-;e ues::;uno ùo' ern scampare ùallo sct>mpio
pa::;salo alla storia . Dcmolilo il giornale. dowrnno forse perire coloro che lo sniYernno. Tl'Oppo tal'di. L. indulgenza della
forza pubblica e l'ansia di coloro che aspettavano il trionfo
delravnmimenlo ~an~uinoso non giovarono cbe alla solleYazione cli tutto il proletariato accol'so con le mani piene e.li
rame per la rico~lruz.ione clel giornale che avrà le sue ore
punitrh.:i per gli ineenùiari.
1
-
~O-
-
Io ho yecluto la dern..:;l'.tzione P?c:he or~ d~po. i\Ii è parso
il lavoro di una geldra cli 1?rsennat~ c:he ~1 ~m data al~a de,. st'izione del luogo con gli za ppu:u, con il 1uoco. cou l mar-
\.lella tleYastazione per correre alla desc!'izione delle nefandez;i;e
compiute. 11 proletariato si è subito immortalato. 11 naufragio
non lo ba impensierito. Xon è più quello di una volta. Il
nostro è un proletariato sensibile. li male fatto a uno di loro
è un male tdto a tutti. L'ollrag io fallo al loro quotidiano e
~e~li • con le leve, ~on i pie.coni per sl'onclare, a~)batlPre, cl~­
·t 1 ~mere. Lo sturl!o del d!l'ellore era nna ronna . il pans retn°t0° 1·ntaYolato era tutlo sottosopra. \"i si affontlaYa nel
Il1
1 •
.
l'1, scro·riccio tLe pareli a\ernno segm• 1arg.1i.
a fj'uu11ca
1.~~ti de.moliti. C'erano le tracce nere d~ll'inc:e.nclio Jiuguet~a'to 'in tutti i sensi. Si ernno sel'\'ili !nd_uhlnarnenle. ~elle
. ale n soffitto era stato segnato a colpi <11 dara o eh ferro
srsan.le J cornicioni sembravano carlmnizzali. I locali 1lella
pe e
•
•
•
l . l
.
1
libreria pare,·a fossero slal~ percorsi..e u 1 e em.om ..ron e
f ci · che doyevano spandere il loro clelmo. Petrolio! \ i hanno
r!tto dei falò, alimeot~ti dai ~olu.mi into_nsi di ~arlo ~Jarx,
1. Encreh-: di Lenin, di Trntsk1, eh Anto1110 Lalmola, ch.Jean
'.r~urè; e ~li molle altr~ persoual~lù de~ pensiero soc~albta. I
caratteri della slnmpena erano d1 \'C'Jltll! una lJabele.L l n~ <'Ollr iolle di lettere pestate le une su!I~ altre. CasselLe cli com~~~izione roYesciate in terra ..Le tas1.1ere delle. lyno~!JPes per~·osse brutalmente eia tutti gli ame::;~ della e~1f-truz1o~e. Che
canan·lie! Gli articoli che aspetta,:ano di and~re m l?la~cb~naera­
no st~ti sbatLuti dai. c.lelinqn<.>nl1 a parecC'll~ met~·1 d.1 d1s~anza.
Le fiamme deYa~tatnc1 h~nn~ avYolto m~~tn, 1;eg1:-;ln ..6ed1e, co:
!onne di aiornall a rrel rn 11 o, 111 aspel taz1one cl csi::ere impaccai i
er Ja fe~ro\'ia. 1'Iobili i:;c:01~quassal i a o~ni passo. 1 cas~lla~·i
f.1rn racchiudevano la stona dell' "'l ocolf 1 I aYeYano s.ub1 lo il
Ùrore e lo sterminio della tur.ba. che yure~·:1 aYes~e rn t:rsca
la l.JoWglia dell'alcool per rn~1ganl1re 1 11;cencl10 ~ wat1iare le proprie gole. Quello el.1~ 1'11/~ane,:a del.iuueo Yen.1rn defenestrato e buttato n~l N•:nl1.o. la\011, sedie,. e<.llam ,11, ma<'clline da scrh·ere, sdnenali eh noce che sernn1110 da porta.
abiti o da porla ombrelli e tutto il lu~so mobilial'e di una
redazione moderna. Di fuori c'è ~tal~ un m.~:H'lo: ~in rnilra"liere. Coloro che farunno la stona eh que~ti tempi pel'Ye1~i
fro"eranno tanti cadaYeri da superare quelli cli un'\ guerra
prima del '70. ~on c·è mo\iment~,. n?n c'è tumul~o. non c'è
sciopero, non ~-è raduna~a, n.on c .e .d1s~orso publ1hto. non c·è
elezione, non ce passagg10 d1 pohz10th senza quatho, dieci
trenta cadaveri. Sembra che la guerra ahbia insegnato a uc~
f'idere. Perfino i ladri che ripugnaYano dal sangue non compiono più impre~e la?resche sc>nza <~ccoppa1:e quafc:he inquilino
0 qualc~e p rop.l'letal'lo o qt~alcbe ncco res1~tenle. Le elezioni
crenerah non Si sono romp1ule che con cmqne cac1an•ri in
~alleria, compreso il carnbiniet·e.
,., Non v 'è stata <leserizionc e~alla sull'assalto drll '.A rnnti 1
E si capi~re. Nessun cronista era presente ..\. noi 11011 otcone.
Ci bastano le impronte delle lingue rii fuoco clell'a1~ione i
Yalutamenti dei danni, le scene macabre m;cite dal materi~le
~1-
0
r
un oltraqgio l'alto a tulli loro. Le macerie erano ancora fumanti e ll clenaro proletario aftlui-ra nella cassa delrazienda
del giornale . In poche seltimane si sono accumulate per la
continuazione dell'Avanti! un milione e dnecentovenluna mila
lire. E' una cifra che non fu mai raggiunta. E" in essa l'elevazione di lutti i salariati italiani. La profezia marxistica si è
an·erata un"altra rnlta. Nell'ambascia collettirn si affratellano, si raccolgono intorno alla uuoYa Internazionale e aspettano la loro più grande giornata.
Il partilo socialista ba an1to i suoi infortuni in tutto il
mondo. :.'fon e· è paese in cui non si sia veduto uno dei migliori
tesRerati pa-.sare il ponte che ùiYide il proletariato dalla borghe~ia. Cito Uiornnni Bums. Il suo passaggio ba commosso
e indi::rnato. Egli fu il Chatham della strada. Sublime. La sua
\ oce si Jacern sentire in Hyde Park a oOO mila persone. Nes~una erudizionE' era in lui che non fosse operaia, che non congiungesse una \Ìa cenciosa con un'altra. Ho fatto con lui i
lJassil'on<li <li Li,erpool. Stupendo J•eporter. Senza smargiassate 8hn10 andati per le pozzanghere sociali a condensare
sul ?IOfr>s i tioeumenli della degenerazione horgbe::;e. La 'ila
l:-Otterranea <li LiYerpool è nella Xen· Rei:ien· . Le ridsle non
lo laseiarnno tranquillo. Egli rimaneYa parsimonioso. ln un
paese "enza proces::-i politici. egl! <neni a n1 lo r onore. col deputato Cunningbam Grahame, d1 essere proce::;sato per riot in
Trafalg .. r Squure. in una domenka pa::-sat<.1 alla ::;toria come
sanguino::-a. tloYe i due leaders aYen1u0 'oluto pro,-are, da\ auti
ni tcm.lon: t1ei policemen, se la piazza apparteue:sse al goYerno
o al popolo. J tlue accusati sono stati assolti. L"orazione cli
Gio>anui Burn::; è andata a ruba. Lo Star aperse una ::;ollo::;erizion limitata a G pence. In una settimana gli si diede
una pen::-inue per sul rnrlo dai bisogni personali. Immaginate,·i
il giorno in C'Ui si seppe che egli, l"oralore di tutti gli angoli
londine:,;i, avrehhe indossala la zimarra ministeriale per andare
a Corte a giurnre feclellù al So' rano !
è slala un· ilarità
d1ias~O.'"iU. x,rn :::i voleva credere. You are (t liar. dire\'a
l'incredulo al rrctlulone. Era uua co::;a inaudita. Le ma::;se
Yolernno impazzire. ;\fon pareva loro Yero che si buttasse \ia
il patrimonio socialista, !'alto su con tanta falica, senza rimorso. :-:enza rimpianti.
Lo :-:lpi:;~o t.· an·enulo iu Frauda. Cito un fatto internazionale. Xon C'' è uomo 'ivente che ritorcli la lunga pl'igionia
di Blcniqui come Gu:::;taYo Hené di data cornunanla. La
presenza di HcrYé irrita \'<L 1 ll'ibunali lo a Yernno massa-
e·
-
291 -
crato. Gli av>ocati di Pari~i se l'erar o me:'SO sotto i piedi
C'ome immonclizia. Lo hanno '"'!ca-nlo C'On vociferazioni iLrlemoniate. Egli è dmaslo imperturhahile. La sua agitazione non
ha cessato di essere anlipatrio~tirn . Qualunque guerra cli lor
sig'nori non awehhe mai an1to ehe il "llO disprezzo. E' venuta la conflagrazione mondiale. ll HlO cerYello si è tramutalo. Il giornalista elle a rna ro:ifìrc>11ta la bandiera nazionale
:nel letame dei caYalli di kir ~ignori, non f'u più quello. La
prigionia non lo a\'eYa reso invulne1·ahile. Pare,·a un arnese
di hoq~bel"ia irn·ecchiato nei Yiz~. Si è impadronito 1lella
G1ierra socialr, le ba dato \'ila quotidiana, e poi, "[>Cl' edtare
seccature, ba fondato la 1.Ticfofre, un quotidiano che Yiv~
aflC'(IJ'a, battendo le mani alla guerra e ai recl uc:i della
guerra.
Il caso cli Benito :\fusc::oJini è c:;tato pit\ clamoroso cli
o('l'ni i1wersione e!'.lera. L' ho riveònto ~nlla pi.:ittaf'orma
d~l Coni:rresso di Reggio Emilia. Egli na giù conoi-cinto per
la sua prosa infiammata e ce!'Selfata. La sua intransigenza era
piìt nota di lui. .Non \Olern tran:.--i~enze. Con lui la cle,iazione
di partito non do\'eYa più e..;istere. I soc:ialii--li regi er.:ino il
suo r;.1tlo. Li ve<leYa come c:canòali ambulanti o contaminazioni <li folle. Apostati, via: Li propose snbito per l'esecuzione capitale come tanti lacchè di 1·eggia. I<'ece lui da Sanson.
Sotto! Leonida Bissolati, lvanoc Bononii. Angelo Cabrini e
Guido Podrecca, gente che daYa la prosa a t ut!i i giornali
horghPSi che la pagava bene. Qnatl1·0 ~higliollinature in
un attimo . E' stata una pmificazione marxistica. Si c::arcl,be
detto che egli fosse nscito eia una famiglia pmitana. l\è untuosità nè reli~iosità. Ri~:d1lezza. SeC'onclo lui il pal'lamenlarisrno
era in grande ribasso. E leYaYa il settariRmo. PnreYa che rnle<:1se
equilibrar-:i lntti i cenelli. ~on ,·ole-ra pit: corrurione ..\lla direzione Jell'Avanti! do,·eya an.iare un ortodosso, un uomo
che non ammettesse pertugi. Il snfrragio era per lui il sa1.:eo
tl'o5sigeno .che ~r?luuga'a !a .dia nll'<1gonizzante l·orghesia.
J.,'antonom1a poht1ca era con lm un sogno pazzesco. La Sl!a concezione .era strettan:ente rna.rxh,la. O .con hl borglle~ia 0 col
p1·ole.tan~to. Per lm non. e ernno 1hmezzafme o '-'Oste. Jl
Gra'.'iacle1, fayoreYo.le al grnramento regio del deputato. diveni,·a un anacronismo umano. Nou lo si tapiva che con h
iesta nel paniere (~egli alti-i. li Podrecc?., che sbuffava e vdlev<~ sapere. la ragione della sua mozzaiurn di capo, è stato
Httbilo servito.
. -:- Per i vostri atteggiamenti nazionalisti e ,.,.uerraJonda1 !
!:'.'
La questione ~lei. Savoia. ~ra ri1;ia:--ta per un i1ezzo fuori
delle assem bl~e socrnl 1ste. I dmgen l1 non ne volen1 110 :::a.pere.
Parevano nnche per loro P<'l'~<':~e Hatic. Per colol'o c·he volevano oc·cuparsene non <Hc,·ano che spallatt>. lo tiravo Yia
senza il loro consenso (1). Ne ho riempite delle paaine. Xe ho
parlato in pubblico. I soliti dirigenti mi disaust~vano con i
loro risolini melensi. E' ,·enulo Benito ~Ius~olini e la casa
reale non fu più della sòlita piattaforma dei \Tecchini eorti~ani di profe::;sione. Con lui e con gli altri c1elegali i~1 Yista
il Congresso del lu~lio 191<! fu antimonarcLico. La meo·alomania dei Bissolali e dei Cabrini era. passata al \~aler
closet.
Gi.acinto 1-Ienotti Serrati fu trn gli antisa,·oini. Egli aYcva
partecipalo alla 8eduta burrasco~a con la parola, con l'adesione, con le interruzioni, con gli apphrnsi. lo l'ho Yednto
applaudire quando ì\1ustiolini è stato obbligato a. narrare le
ragioni dei suoi capila\'Ori umani. 11 futuro direttore del1' A 1·mtti! ha. continuato a narrare il ca:-;o d'Alba - un
muratore romano che aveYa sparato una re,oh·erata conlru
\illorio Sa\'Oia. Si spera\'a - aggiungeYa 1' Nntore - d:e
dopo 1~ anni non si ripetesse il \eramente indel:'crh·ihile
spettacolo di Camere del laYoro che esron~-.,..~ro la ban<liera
.abbrunata. di ~Iunicipi sociali~li che mandas.,.ern lelecTrarnmi di
<.::on•1o~lianza. di tutta un· Italia demorra\ica e :-;o' v~r:-;i' a c}H'
a un <lato momento ::;i pro:-.ternas,.;e di11a11zi il \rono. Difficile
scindere la questione polilic:a dulla questione dell'umanilù.
Arduo separare l'uomo dal re. Ad e,·itare equivoci pernicio~i
uno i:-;olo era il dovere dei HOc:ialisli dopo H 14 marzo: tac:ere.
Considerare e!oè il folto come un irlforlunio del mestiere del It'.
Pei sodalb.li un attentalo è un fallo cli cronaca o di storia. 1
socialisti non possono associarsi al lutto o alia dep1 ecazione o
alla restiYità monarchica. Alla Camera. q1~nntlo Giolitti h<l
dato ramrnm:io dello scampato pet·icolo, tutti scoppiurono in
un applau::;o ~iubilanle. Si propose uu corteo <limostrati, o al
Quirinale e <rlc111ti deputali ~ocialisli s' imbrantaro110 l:'enza
altro nel ii1egµ-e c:lerico-nazionali8ta-monarchico. E si è andati
al Quirinale. :Non $0 se sia ,-ero il dialogo che le cronache
';:in~o riferito. Xon c'ero, ma non è ~lato ueppure smentilo.
81 d1s~e c:he quella frai:;e oltre modo banale non t:ìia ~lata pronunciata. ~on importa. So che \i è un telegramma: ~ Pregavi t!i presentare a Sua Maestà il mio comrno:":so e riYerente
saluto .... E questo è di quello 5tesso Bissolati elle 1~ anni fa hu
gridato mol'le al re.
Bissolctti ecl altri: No, no, abbasso il re!
. ~tcssolùti. Non c'è una grande differenza tra morte e cle"'-tlluz1one. La de~tituz.ione è comuuqne la morte ciYi le.
Alla reggia Bissolati elogia il coragp;io del re che a,·en1
la carrozza chiusa e Cnhrini f..i Stìiliìl\!tti:::.ce ùurnnti I
(l}. Ho in corso cli pnbhlica1:lonl! r..;11 c111iC'11r1ti di \'ifl1J1·i11
·mre/t> I li, illustrali. Lire .i..
/:11111-
-
-25-
24 -
Mussolini ha veduto in questo pronto atto cortiofanesco
una fl)ecie di conciliazione fra monarchia e riformis~o.
Dopo, addio. Anche lui è sceso dal suo piedestallo ed ha
voltato il dorso al passato. Egli è stato, come ho detto il
più clamoros~. Ma C?me. lui che hann? passato il ponte' ve
ne sono molti. Potrei dire che non c'e redazione borCYbese
0
e~1e non ~ia nutrita da qalche ex ~ocialista. Tra gli altri
c1 Lo Guglielmo Ferrero, del Secolo; Olindo lllalagodi del' Pwito
·11e1·0 e ora direttore della T1·ib·wna ; Paolo Orano ora depulalo e prima redattore dell'Avanti!, Tomaso Mo~icelli, redattore-capo dell'Avanti!, ora patriota, incitatore di 1'7Uerre.
pesce grosso dell'Idea Nazionale: Arturo Labriola, ingendia~
tol'e di giornali socialisti, storico anlidinastico che ha viao·giato in Rus~ia per lo Stato ~ C?llaboratore del Jiessaggerg;
Angelo Cre::-;p1, del Tempo sociah::;la. passato alla giornaleria
cli tutti i colori e di tutti i padroni. ~on parlo l)Qi dei lazzaroni clv' non hanno fatto storia. Cbe sì sono limitati a fare
il mangiapane. Per costoro ci YOtTehhe una guida SaYallo.
Preferisco riprendere Giacinto Menotti Serrati.
Giacinto "JTenotti Serrati è rimasto nella mischia. Non
rha nbhandonata che per correre in Sdzzera, a Zimmerwalcl
e a Kienthal, a rifare l' Jntemazionale che la malYagilù. supponeva perita nella indifferenza proletaria. No, l' Aholitrice
delle classi non è rimasta nella connagrazione. Essa è di
nuovo in piedi. Non si confonde oon quella che si è lasciata
Lrascinare nelle fogne dagli intellettuali camaleontizzati. Xo
l'Abolilrice dello stato borghese fa. da se. Serrati l'ha lasciata il~
giro come una RiYoluzione. In Hussia è giù al la rnro. Lenin e
Trobki banno interpretato esallamente il manifesto del 1864.
Tutto a·un fiato capo,·olsero la concezione sociale. Costruirono
la. nuoYa ~oc~elà russa sul comunismo, nel qnale il libero
s,·~luppo d.i cia~cun,o dev~ ess~re la. condizione per il libero
sviluppo cl~ tutti. L orgamzztl;z1on~ fn difficile. L'applicazione
non fn facile. La terra del dispotismo era già stata abituala
al mii: - una concezione. rbe aYe\·~ rasentalo il completo
comun.1sm?· Con una magg1oranz~1 d1 contadini, gli adulti
cmanc1pat~ ~alla tu!elayater!w· s1 erano abituati a coltin1re
e ad. ai;i1nnn.1slrare il v.illa~g1? rurnle senza bisogno di inler!11edian e c~1 sfrnttator.L Gia~11:ito -"leno~ti Serrati ha seguilo
i~ealme1~te i due grandi uo~111n1. Concezione semplice e O'ran~bo~a, gnmta a un alto sviluppo dal quale non si torn~ più
indietro.
. Le nazioni. ~orghesi di vontte dal burocratismo dall'ai'fan.smo, dall'~n1v1smo non aY1:anno più cannoni co~lro i Sov1ets. I. Soviets. sono la n~agg1oranza del paese, i consicrli dei
d.epula~I operai e paesam e soldati (ros:-.;i). Sono tutta una
t'!YOlUZlOile. (l deputato del So,·iel PSCe dalla cellula Ol'O"anic·
0
1ìel ltl\'Oro. Il suo compito è limitato al :suo mandato impe~
rati~o. ~etto per. poc?i me.si,, resta in contatto permanente
con.1 suoi ~lettori. coi quah .nre. Ha tutto il com{ol'l dell' as.:::ociat.o naz10nale. CJ:ua~lagna 11. salario dell'officina o dei campi
e ~uo e~se_re desbtm~o o~m. ora. I .SoYiets rappresentano
cosi t?l.b 1 la-voralor1 . SonPt~ ~no organi deliberanti ed
;~ecuhvl. I loro. deputati non si disioteressan<;> cl~ll' applica.-
.1
z10ne de.il.e leggi. che banno rntato. Al contrano. Ne sono responsabili. Vegllano alla loro e~ecuzione.
Il po~ere dei SoYiets ì• rostiluito prima dai Soviet:::; locali.
godenti d1 una .sra_nde aut?no111ia e di nna. laq:ra indipendenza
~1elle. loro relaz1orn con gh organbmi centrali. Tutto quetilO
mc~mde _una severa subordinazione dei SoYiets comunali ai
Sov1ets. di cantone, a quelli dei dist.retli; da quelli dei di:::.tretti
a quelli .del g~H·erno: da quPlli c~el go,·erno al Congre~so panrns::;o dei Sonets della Repubblica federatiya Socialista.
. 11 Congresso panrnsso rlei So\'iets si radun<i due Yolt~
l anno. Radunato. nomina un Comitato centrale e~ecutivo cli
:!00 membri, ai quali esso delt>ga i suoi poteri.
~o roluto abbozzar~ a grnncli linee l'editicio bolscc-dco
p~r. d.1moslral'e come no1. con J' agitazione serra! iana. siamo
'·.1cmi al compimento della nostra 1iroluzione. A.Jr inau(7m·azione della Camera c'era inòul biamente un·aspettuiion~ cbe
la penna non può trndune. Le moltitudini non soO"navano
neanche la garofolata e la scena di assentarsi clalla eCamera
~er p~ura di udi_re i} cliseorso r~ale. Tut~e cose dei tempi
~mùah. Ma non til puo fare Lutto rn una giornata. Più tardi
e Yenuta una. i1Tuz~one cbe cl~':e ~Yer dato .molto ùa pen:;al'e
alla. monarcbrn e ai wonarch1ri. NenncLe a1 tempi dei Fallerom e degli lmhrinni i deputati. hanno an1to il eoranofo dei
~ostri di prorompere ne~li enirn la repulihlica soci<Wè come
e avvenuto in questi giorni. DoYe siamo·? :\folli ~e lo sono
domandato. ))oye siamo'? Fu una scena c:he in piazza o in
~m ambiente pro'letario anebbe attirato tutte le O'uardie ren"ie
m Roma. Per essere salvi ~lalle mani mereengrie bisoo~ia
essere '· onoreYoli . , .
i:. .Anche il primo tentalirn di sopprimere il bavaglio che
~.1tt1 ~1.a i!Jflitto e }n.lli~ge alla stampa p~l'fino n:lle giornate
cl_i elez10!1~ g-eneral~ e ~ta!o .::;confit~o dal.! assenteismo di partito. ~ed1c1 deputati sociahsll sono rimasti assenti con sole quattro giustificazioni. Fu crudele. L'on. A. Malatesta ba subito una
$~Ontìtta. che doYeYa essere una vittoria. Pazienza. Bisoona
c~1struggere ~li andazzi antichi. Con l'indennità di dodici ~ila
llre l'anno l'eletto deve compiere il suo do,·ere come se andasse all'offici~a ? all'1.1fficio. 11 deputato non è più indipendente. O ia.ccia il leg1!:-'latore o nn altro mestiere . l a sorte
de~ ~roletanato non puù ctipenclere dagli acciaerhi o dai eapncc1 o dalle a~senze degli onoreYoli.
E ho finito. Lascio Giacinto ·Meno! ti Sen <!ti ~pos~<'tn.
1
•
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~()
-
prostrat.o? sfii:iito al. margine della tramutazione del reirime politico m regime sociale. Negli induai e<Yli si fortifica
per l'entrata nel regno del Lavoro. L'avvertlmeg_to non è che
l~O~po~lo per dar tempo a.i pensi~ri canuti di spegnersi. In
F.rancia, .con una popolazione enunentemente immaginosa, la
~camulaz1oi;i~ non avrebbe potuto aver sosta. Il regime del '30
e andato g1u come un castello di carta. Una soffiala eollettiva
~ è sparito. Una cantata cli Marsigliese ha fatto scappare
.~n c~1-roz~a quello di Luigi Filippo. Il francese non è costante
in tirannia. Quello del '70 si è disfallo e non st è più tirato
~u. La H.epubblica non ba stesa la mano che per c-0nsegnare
il bandito imperiale al vincitore tedesco .
Noi siamo più tenaci. Ci prepariamo. Siamo sempre in
preparazion.e .. I noRlri. J?Orimenti s~ svolgono di preferenza
~el romanl1c1smo. 11 lmsmo nutre i nostri cervelli. Ci trattiene, ci culla, ci sorride. Ma sia come si sia, il 16 novembre
è pe~· il pro.l~lariato italiano un rivolgimento memorabile. E'
fa pietra nul1are della nostra storia. Si rn avanti. Si sta per
entrare nel grande pensiero del socialismo soviettato - erede
cli tutte le audacie dei proletariati dei seeoli scorsi.
Giacinto Menotli Serrati. rifocillandosi, aspetta il « Comu-·
nismo », mediante i SoYiets.
« H ParLito Socialista italiano ba scritto Serrati nPl
qtùnlo numero del Comunismo - che, durante la <Yue1:ra ha
?apnlo. compiere il proprio dovere, tanto <la averne!:' il pl~usil
m ogm dove, de\e compii>.re anche questo altro dovere ccrtamt>nte ben più difficile: quello di muovere risoluta~ent"
'er::;o le defìniliYe conquh.-te, senza facili illusioni conscio
delle Rue responsabilità. pt>sando tulle le difficoltà ~he la situazione italiana può porgli attraverso il cammino.
« Alle muc:;se che ci seguono dobbiamo tutte le nostn
ror.ze e ~u!le l.e no~tre intell~genze . Esse debbono sapere da
no~ le d1ffic~ll.i da rnconlrars1, non per trarsi in disparte uegh1.ttose e vrnle. ma per preparare assennatamente la Yittona ~ .
. Regi3'tro un av,enimento e. chiudo. Percliè come l'anardua puo c:ondurre al comumRmo così il comunismo può
c·ond nrre. all'anarchia. Non si sa <'hi dei due and1·à all'allro:
se Se~Tal1 o ·Malatesta. L'abbraccio è anenuto fra gli appia usi delle m a~se.
Erriro l'.folatesta è faccin <la piattaforma mondiale. E'
un.nome. Circola pe~· la piattaforma da mezzo secolo. Fn
amtc? e yo1.npn~no d1 Bakunine. Conosce le prigioni. e pesa
su cli lu~ più d1 una condanna a morte. Molte pubblicazioni
r~andestme i:;ono ~l suo dorso . Vii'? trovato una malL~na senza
g1?rn~le . Che c.os era a.n-enuto ~! Nient.e. Gli asS<>ciati alla pubhheaz!one lasciav~no il .~enaro noi cassello cli una. credenza
~reggia Un copam se le preso. Si tratta\"a di u"~ manata
-27 di biglielti da mille. Pazienza. Allora non e: si indugiava
sulle miserie. I capi avevano mollo C1a fare. Cercalo da tutte
le polizie egli ha giralo il mondo. Andarn e \·eniva dai confini truccalo da prete o da frate.
Egli è un superho medaglione per chi ha vissuto dell'li
stessi anenimenli. Adesso egli è direttore di un quotidiar~o.
Yediaroolo a I la ,·oro.
Ora pa::;~iamo ai tormenti di Giacinto 1Ienolli Serrati
e \ediamo quali furono gli artefici delle sue torture .
AUTOBIOGRAFIA
Ect:o dunque elle c:osa ::;ignific:a cli\-entare uomini cdPbri I
UisoO'na che io faccia il mio opuscolo. Altri, gli uomini del
;.rior Z
o. si fanno fare la biografia dall·amico clel cuore, che
rende loro un senizio e ne ricav'.1 qualche poco di quattrini.;
io, chP. non sono un uomo del giorno, che devo solo la mia
celebrit·ì. alla malta rabbia dei nemici del mio partilo, cbe
non llo ::;ervio-i da chiedere e quattrini da dare, debbo prov\·edere da m~ stesso alle faccende mie.
Me ne dispiace per la modestia che mi è stata fin qui
l'Ompagna, ma i leltol'i, in queste pocbe pagine, scritte serenamente. h'o,·eranno qualche cenno autobiografico non privo
!l'interesse socialista. Trattasi d" un « earatteraccio », cbe, da
socialista. ba saputo fare con mo<lestia il propl'io doYere, in
quarantotto anni di vita, ds~mta con allegria anche tra molti
'-lenti e non pochi dolori.
Ho amalo, ed amo, al disopra di tutto, tenacemente, sel- •
tariamente. il Socialismo ed il Partito che ne è l'espressione
nella , ita politica. Al mio Partito. ogni volta che è stato
necessario. ho sacrificato, di propo::;ito, e gaiamente, ogni libertà ed o~ni affetto. Tulle le mie passioni le ho chiuse entro
I ;\ :-t'era della politica socialista, cui ho dato, per intero, ogni
ora della mia e~islenz.a.
Que~lo amore, questa pas8ione che in allri s'affienlli8ce cogli anni - in me con gli anni si sono accentuati,
:;icchè parmi qunsi che il sociali:rn10 mi abbia dato come un
'igore di lunga ~ioYinezza, ed è per esso che non sento nè
le fatieht> fiskhe, nè le delusioni e le amarezze della lotta.
E' per il ::;ot'ialismo che - mentre scattò pronto ed improv,·iso contro ogni offesa che mi sembra fatta alla purezza del1' lrlea od alla dirittura della nostra azione - ~o per contro
- 28-
-29 -
tollerare sanam~nte le offese c~Je vengono fatte alla mia ersona. ~ compa~1sco con allegria alla meschinità dei miei pd
tratton ed .as~1sto tranquillo allo spuntarsi delle loro armINel soc~ahSJ?lO. e nel partito bo cercato di fondere com~
1~Ietame!1te 11 ~10.10, tanto che, da cinque anni eh.io dir«,.
1
J Avamti!, pocb1ss1me volte ho pubblicato il mio nome .
allor; ~~and~ ~i tr~ltò cli assumere delle responsabilità di~·:t~eo
?e ot>g1 il mio 10 rJCorre troppo spesso in questo libercolo :
e perchè _a tanlo mi hanno indotto quei tali che _ do 0 . ' s1.
tentat? d1 pu~na!are nella schiena il Partito che li ateY::e~
n~lzal1 a ~Jost1 d1 gi:andissima fiducia - oggi sperano cli c~L
J?Ire attraverso la mia persona, che è poco il socialismo che
e tutto.
'
~~n. cl~nque i~ far<? una auto~i?grafia, sproporzionata a
me. a1 fatt.1, alla s1tt~az10ne; ma d1ro :-o lo delle cose mie < u l
tanto che e necessano per mette~e a posto i miei nerni~i ee
dare a qualche bololetto Ja pedalma perchè torni a cuccia.
1°
~·
•
*
*
. . E'. st<l:to dett? che io sono un av,enturiero. Se avve t _
n.e10 s1gmfica cb1 ba avuto non poche e diverse avvent n ~
vita suél:, penso che il .qualificativo s'aUa"'lia perfettame~~~ ~~
caso mio. Ma quanti sono nel mondo coloro cù
0 1
avendo avuto. beni .d~ fortuna, ecl avendo Yoluto :~rb~ 1!
sempre I~ schiena dmtta e mostrarsi con tutti indi
1 ~
non abbiano dovuto andare ruruin"'bi cli
. pene enti
L'avventuriero che Ya attorno peJ m~ndo ctif:s~u~n paese.?
fede, d~­
sposto_<: tult~ l~ sofferenze piuttosto che ie"'are
necess1ta dell esistenza· il refrattai·i·o che P 0 b all~1 du 1e
. ·
non a ma fatto ·
.
.
fo1 tuna, m,t cbe puo "Uarclare in faccia a t tr ·
· · .
~da tutti gli ar~iccbiti~ non ba dunque il dirit~o 1cfN'J!e? 1~t.1
m seno al Partito del proletariato socialista? S 0 J0 a manzcl
che ebbero la vita intessuta di ,~ioie cl.·.. _.
~ coloro,
sara ~h~nque
permesso l'agone polilico e la p'bJitic~ s~ ~~.iaden.
1
dei fortunati e dei gaudenti?
'I '
unque pnv1legio
:U
*
**
Entrai nel Partilo socialista a Yenli
.
si fondò a Genova. Nel 1893 >r .·1 ..1 anm, nel 189~, quando
1
nazionale di Zmin-o
(·\.."osto) ees11 aP.a le a l Congresso inter0
, o
· En11lrn
..
(·settembr~) . Nello stesso
settembre z1ona
r . . 1.e. di Rea~g10
Yolta a Milano in occasione delle dL~l ai 1 ~st~to per !a prima
imosl1 az10m scioviniste
contro la Francia per i fatti di Aigues 1fortes. Ero imputato
di aver gridato « Yiva la Francia! ,. per reazione contro la
canea nazionalista e di aYere «battuto le mani ironicamente,.
ad un delegato cli P . S. Fui assolto.
Poco più tardi, ad Oneglia. fui arrestato per canto del1' inno dei lavoratori e condannato per eccitamento all'odio
fra le classi sociali. Scoppiati i moti di Sicilia e di Carrara,
fui arrestato nuo-ramente e condannato ancora per ribellione
aUa forza pubblica ùurante una dimostrazione.
Intanto Francesco Crispi forgiava le sue leggi eccezionali:
un articolo delle quali stabiliTa che potesse essere inviato a
domicilio coatto chiunque fosse stato condannato in precedenza per eccitamento all'odio fra le classi sociali. Francesco
Crispi a-ren1 dichiarato che la legge non riguarda-ra i socialisti: il segretario Galli a>eva soggiunto cbe i coatti politici
erano ... coalli comuni, pre~iudicati ecc. )la le Commissioni
ProYinciali del domicilio coatto usarono la legge come la più
rerfida arma di reazione contro tutti gli idealisti e quella di
Porto :Jlaurizio chiamò a comparire dinanzi a sè ben -rentidue
socialisti. tra i quali (}iuseppe Canepa, Francesco Rossi,
Orazio Rai111ondo, Atigio1o Caùrini, Ennio Gandolfo, A119usto
Jlomhello, Agostino Glor io. Fra11cesco Ughes e ... Paguacca .
To e Cabriui prendemmo il largo: egli riparò nella Svizzera: io in Francia, a :Marsiglia. Degli altri, tutti i peilzi
grossi, quali per un verso, quale per raltro. furono assolti:
il Gandolfo fece cento giorni di carcere. I due modesti gregari Ughes ed 4-g<?sliuo Glorio fur?no ma~dati al~e isole:
Vissi a :\[ars1gha poYeramente, facendo il guardiano dei
dock,;;, il aarzone di farmacia, lavorando a bordo di bastimenti,
:-;caricand~ il carbone dai piroscafi. E la rnrai sempre pel Partito diedi ·vila atliYa alla sezione di :J1arsiglia. allre ne fondai' nei dintorni. )fondai frequenti corrispondenze alla Lotta
Cii classe.
Poi la miseria e la nostalgia mi indussero a tornare in
Italia. Yenni a Genorn e alla Yi~~in . d.e~ maggio .. 95 fui a_rrestato e chiuso in quel carcere. u1 li tu1 tradotto ad Onegha
per ,~:5~ere interrogalo da quella Commb:;ion.e _Provinci~le .che,
in contumacia mi aYeva condannalo a d1c10tto mesi ù1 domicilio coatto. Le mie dichiarazioni furono lali e tanto recise
che i commb::.ari confermarono il primo giudizio.
Dopo due mesi fui tradotto per Genont e Pisa e Orhelello, al forte di )Jonte Filippo ed a quello della Rocca. Yi
stetti solo pochi giorni in cella ehè. aYendo _il ministro
Cri~pi, in seguito '_tl la ('<~mpa~rnl d~lla . t.lemocraz1a •. s~gm1.t~:
mente cli Carnllott1. deciso d1 abohre quelle Colome, 1 coal11
politi<:i colà rele,.,.ati. doYe\·ano e-. ere trasporlati alle i~ole.
'Taccio delle° prhazioni e dci tormenti della vlta dei
l ransiti cal'cerari. H.iconlo ~olo che fui a Roma - a S. Fran-
-
30-
-
cesco - a Caserl~ •. a Benevento, a Foggia, a Bari e fìnaln:ente, a Trem~t1, dore feci vita fraterna con Domdelli di
Aqm.la, Br<:-aa: <~1. Prato, Pel~aco di .G.enova! Damiaui di
~orna, Selvi d1 . Fnenze ed .altri a!rnrcl~1c1 e socrnlistL cacciati
su quello scoglio dalla funa reaz10narrn.
Pochi mesi d?po - per due altri processi - ero ricondotto ad Onegha per Ancona, Bologna. Piacenza Genorn
,~ltre sofferenze éd altre umiliazioni!
'
·
A ~solto in entrambi i prneessi - l'uno per eccitament
a 11' ocl 10 coaceu~alo con Lazzari, Ricci e Gcmdolfo . l' altr~
per eon Ira vve11z10ne alla legge eceezionnle - mi si 'fece riprendere, dopo breve tempo, la. via dei transiti _ iunrro
scondo, tormento~? ~·fa.ggio attraverso le più luride ~arc~d
cl~l_ regno, nelle pm 1_nlette tracl?lle cellu!ari. .Fui a GenoYa,
Ln o~no, Roma, Cassrno, Napoli - al Carnnne - e di là
',enm tra.tto, d~po oltr~ un mese di Yiaggio, alr i~ola tli
I on~a .. V1 yassai 1:ma ~-11~ lJ_l~desta, nella compagnia di Ca{~ssi eh ~!~l~no_, d1 .Bt:10tt1 c~1 Za~aro!o: di Valducci di Cesena,
eh Ve11lll11t~i d1 Cl11us1, e ~ a1tr:1 am1c1 e compagni, scrh-enc.lo
q~ialc.he ar~1~olo p~r alcllni settimanali e facenùo scuola ai
b1mb1 degli 1solam nelle .f::rarse cascine cli quella terra bella
ed abbanclonal_a. _Al Partito non chiesi mai alcun aiut~.
. Caduto qnsp1, dopo -~mln. Alagi, il grido di « YÌYa Menelicll » J~nciat? da. Leomc.la B1ssolali in Parlamento fu il
nostr~ grido, d1. noi . co~tt1 polit.ici. Menelich infatti' a veYa
scon ftl Lo Ja reaz10ne italrnna. Ruclinì, che succedette a Crispi
cloYelte da_re una larga amnistia. Noi vi eraYamo compresi.'
.'I'o~·na1 3: casa. ~el nove~1bre '9(i e nel dicembre, per alcuni d1sc?rs1. fatti m occ~s~one cl' 1.ma elezione supplettoria
nel col1eg10 d1 Porto ~Iaunz10 - fm nuovamenle arrestato
Questa vo~La a San. Remo l E per quanto il mio fosse UI~
reato ~ontmuél:to, d1p~ndenl~ d~ una sola propaganda falla in
tutto 11. colleg10 pohll~o, mi s1 fecero due distinti proce.::>;·
per eccitamento all'ocho.
··i
Avevo detto ai co.ntaclini_ che i signori considerano l'Italia
come una vacca che i poven manteno-ano e che 1· 1-1·cci11· lll
. d'i carcere. al. tribunale
"'
.
ungopo. El>b i. o tt.o mesi.
di San H.emo
e
sei a !=fUe!lo d1 On.egha ! Scontai gli otto ed ottenuta la libe 1..
pt'OY'
pert gh altn, mentre
· rd_a
. . isona
.
. oo-ià altre ]ltlrl"'sche grn
Iz1ane .s1 avven <~Y~no contro di me, riparai di lJel nuov ·
Frnncia, a Mars1gha.
o m
T.ra gli ~ltri procesr;;i in corso ve n'era uno intentat ·
per <hffamaz1one
Operaia ' infeuclat"
a·l conorni
}
. da una Società
. .
e «
•
sel'ì"il Lori, c 1e 10 avevo inv1talo ad ·1de!'1·1·e all' a,,.1·t · . ·
· ·1·10 coatto cl.te allora •si f"c'e\'" dai·'"" azione
con I ro 1·1. eJ1om1c1
· tà
·
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....
pa1·t·t·
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a_vanza l i. ~a socie · im ayern risposto che non poter ù _
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10 ,
·
· · 1
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g1orna lee
La L nna, ave\ o v10 entemente presa a partilo la viltà dei capi
Cl
:31 -
ed il cretinismo dei soci cli questa mutua. Il processo si fece
mentre ero all'estero. La Lima a•e-rn un suo gerente. Anei
potuto tacere. Preferii scrirnre al presiclente del tribunale dichiarandomi autore delral'licolo. Fui condannato in contumacia a quattordici mesi di carcere e duemila lire cli multa.
A >larsiglia ripresi l'opera di propaganda socialista. Ma
la nostra propaganda schiettamente rh-oluzionaria non poteYa
essere tollerata dall'autorità, la quale colse il pretesto di un
comizio agitato, per tentare di arrestare qualcuno di noi.
Arrestò infatti nel suo laboratorio Emilio Marzetto, scultore
in legno. Io, avvisato a tempo da un compagno, riuscii ariparare in territorio italiano, vale a dire sopra un l)astimento
con bandiera della nostra nazione. Era questo la Nowna
Adele, uno sclloo11er di circa 200 tonnellate di stazza, che
sta •a preparando~i per un lungo viaggio nel Sud-Africa. Xe
era proprietario e capitano Tolomeo Gmidolfo, fratello ùi
quell'aY•ocato Ennio, che era stato chiamato con me dinanzi
alla Commisf'ione del domicilio coatto e cbe fu poi, durante
la direzione integralista rerriana, membro della direzione del
Partito, a me legato da tanti anni cla fraterno affetto.
Salpammo da :\far:::;iglia il 4 febbraio 1898 e, dopo una
na,·igazione assai tempestosa, sopratutto al Sud di Capo cli
Buona Speranza. giungemmo a Mananzari di )fadagascar il
giorno 1 t giugno. Era con me mio fratello :Manlio. Con lui
e con altri di bordo sbarcammo dal Yeliero. Stetti in quel
paese, dove l'ammini:slrazione francese dava esempi non indegni del sistema coloniale di tutti i capitalismi emopei, lavorai alla escayazione cli nna certa collinetta, non quale negriero. ma quale operaio. Adoperai la pala sotto la 8terza
clel sole dei tropici. Tornai poscia a bordo della .Vom1a Adele
· racendo il cabotaggio su quelle coste e fra le isole di Riunione
e di )faurizio. fincbè, alcuni mesi dopo. mi imbarcai, come
marinaio, sopra un pirosC'afo. Irene di Lussin PicC'olo, capitano Zar, col quale feci alcuni scali di Oriente e tornai in
Europa Yerso la fine del '09.
:\on ho mai Yisto la leE?ione straniera neppure col binoccolo. Sbarcai dall'fre11e a )farsiglia, da do•e mi recai subilo
nella Svizzera, a Ginevra prima. poi a Losanna. dove ritroYai
gli antichi amici e compagni Cafossi e :\!arzetto. Vissi anche
qui poYeramente dando qualche lezione, facendo come il ~e­
gretario operaio della colonia, organizzando strettamente
quella sezione socialista - che ebbe allora un periodo di Yeramente confortante sviluppo - · e girando per pl'opagancla
la s,·izzera. Al Congresso cli Zurigo (maggio 1900) fui eletto
segretario dell'Unione Socialista Italiana. nella S\izzera, e a<l
essa, al suo incremento, dedicai tutta la mia attività . Ed i
miei sforzi non andarono totalmente perduti, chè il Partito
prosperò e fiorì.
-3~
-
Nel 190~ Dino Ronda.ni mi proponeva di andare negli
Stati Unili a prendere il suo po::sto di direttore del Proletario
ed io, lieto dell'occasione che mi si presentava di ,·ederè
altra gente ed altri paesi, accolsi con gioia l'invito. Non ebbi
da fare molte Yalige I
*
* *
Cedo ora la penna ad Odcli~10 .ì\forgari, il quale, anni
sono, ha raccontalo - narratagli da me - la mia Yicenda
nord-americana. Essa è esalta nei particolari, come nelle Iine~
generali ed è una pittura abbastanza interessante della no~tra
Yita coloni~le e del sovrnrsidsmo italiano all'estero. Non
sono dette m questa narrazione tutte le miserie patite tutte
le sofferenze sopportate con socialistica fierezza e con ~lleC7ro
stoicismo. Ho passalo dodici anni all'estero assistendo in ogni
modo i nostri emigranti, propagando colla parola e con la
penna le nostre idealilà e - alla fine dei dodici anni! - il
mio impiego mi fruttava centottanta franchi mensili. Perciò
secondo i miei detrattori, io sono slato sempre uno sfruttatore della massa operaia I
Altri - dopo simili espel'imenli - sarebbero tratti a
por~·e i.l ~ropri~ ingegno e la pro~ria attività a benefiicio dei
capitalisti. Io ncavo, da tanto odio e da lanla miseria maC7giore incitamento a persernrare per la mia strada. Col~i che
rimp~·overa il modesto stiI?endio all_'orgai~izzatore od al propagand1stD;, quando . non e un imserabile sparaf'ucile della
borghesia, e. l1!1 piccolo borghese dall'anima chiusa e dallo
spirito g_rettissimo ..In t~tti i paesi. c~YiJi i partiti e ' le classi
si organizzano ed. mca1:1cano ~1omm1 cli speciale fiducia e
?ompe~enz~ p~r~he s!u~mo e difenc.lano i loro interessi. Solo
m regime mcli nduahstico non sono necessari i « rappre~en­
tan~i » . Le ma~se debbono controllare oculatamente ed instancabilmente cbi lavora per loro. Lo debbono scacciare se in~legno; Io dehbono spronare se tardo; approvarlo se compie
il proprio ~o.vere.; ma, _per quella clh·isione del lavoro che è
una nece~sita dei nostn tempi, è indubitabile che tutti non
possono tare lutto.
I miei denigratori queste cose le sanno, tanto è ,·ero che
quand ~ furo!'.l:o !iel Partito, .n.on si sognarono mai di far~
nep~ui e la pm piccola oppos1z10ne a tale necessità del nostro
monmer.ito .e che - senza avere avuto al loro attivo ta t
pers~ct!z10m e tan ta attività spesa per l'opera comune_ n ~
r.;tess1 furono, come me, agli stipend i del Partito per dee es~i
U?'allra. accusa velata, tra l e righe. mi è stata m~~~i:
ho abitato circa otto anni nella S\'izzera e non ho subìt~
persecuzioni di sorla. E' verissimo. ~Ia ciò credo sia dipeso
da un mio particolare modo cli comportarmi di fronte alla
Confederazione che m·ospitarn: «.1.Yon ho mai chiesto nulla·
ho vissuto più appartato che mi è stato possibile, senza bri~
gare per avere parte qualsiasi nella s ua poliNca piccolo borghese». Intendiamoci, ciò non costituisce rimedio assoluto
contro le espulsioni: ma può esserne un antidoto di qualche
efficacia. D'altra parle. nel periodo in cui io vissi nella SYizzera. le espulsioni politiche sono state assai rare. tanto che
vi stettero con me, tranquillamente, altri ottimi compagni
nostri. anche se, per ragioni politiche, avevano da scontare
in Ilalia non pochi anni di galera, così il Dellm:alle, il Cafassi . il Barboni, il Cabrini ed altri.
Debbo aggiungere anzi che nella Confederazione, pur
avendo detto sempre il mio pensiero intransigente, fui in ogni
occasione rh::pellalo quale rappresentante del mio Partito ed
ottenni anche giustizia. Così, quando - dopo la mia intensa
campagna contro il crumiraggio bonomelliano, fui tratto da
monsignor Bonomelli dinanzi ai tribunali per diffamazione io ebbi la soddisfazione di Yedermi assolto dai giurati ticinesi.
~on credo che ciò possa costituire un titolo di demerito
per me.
L' ORIGINE DI PAGNACCA
NARRATA DALL'ON. ODDINO MORGARI
Dove si com incia con una patata
-
E gliela feci mangiare!
.
.
Cbe rosa·? domandammo, inframmeltend<;>c1 nel crocchio .
-- Quella stessa palata! .-;; rispose Serrati.
- Una patata! Ma a c:b1. ...
.
- All'anarchico che me l'aveva tirata ...
Questo bizzarro diulogo a\·e\'a .luo~~ in ~filano ~lll po.meriggio dello scorso noYembre, negli uffici .dell: Avwdt 1 do'. ~ra
appena terminata un'adunanza della Direz10r.ie del Pa1 llto
socialista in cui era stata confermata l'espulsione del Mussolini,
-
34-
-
3i) -
Prima di separar::;i uno degli intervenuti aYeva detto a
~errati:
- Corre voce che Mussolini attaccherà te plll'e nel suo
giornale a proposito di un'accusa che ti fu fatta in America.
.\Ia come andò quella faccenda"?
Serrati aYeva risposto con un racconto di cui noi aveYamo afferrato solo le ultime parole. Yolerumo udire a nostra
volta tutta la narrazione, che trovammo interessante. La riproduciamo sopra queste colonne perchè è diventala di attualità, adesso che Mussolini ba dato corpo alla minaccia ed
anche perchè penso che i lettori dell'Avanti! - tranquillati
e con vinti dalle risposte pronte, documentate, esaurienti di
Serrati e dalla fuga del suo accusatore davanti alla proposta
di un giurì - devono essere però rirqasti con la curiosità cli
~apere da quali circostanze più o meu travisate potè originare
una accusa così g:ra ve, sostenuta poi con tanto accanimento
da qualche anarchico contro il nostro compagno.
11 racconto che segue si presenta pure opportuno come
una serena, chiara e scorreYole cinematografia della Yita
dell'organizzatore ~ocialisla nei paesi di emigrazione, e di
molti fra i casi ed i proJ)lemi che si incontrano in quegli
ambienti così di ,~ersi dai nostri.
Prima conoscenza di un caratteraccio
- Sebbene sia «un caratteraccio ~, propongo Serrali a
Jirettore dell'Avanti!... - aveva detto scherzosamente un
membro della Direzione del Partilo nella riunione del ~O ottobre u. s. in Bologna.
Qualche cosa di analogo ba scritto giorni sono nel Popolo d'Italia il sarto per signora Bartoli Sigismondo il quale
ha dichiarato «di non aYer mai creduto che Serrati rosse
una Yera e propria spia», ma di ritenere che « il suo temperamento intollerante e settario cbe nella polemica lo trae
a perdere totalmente la serenità e l'obiettività, è stato certamente quello che gli ha procuralo amarissimi dispiaceri»
Il lettore, poi c.ùe poco sopra ha appreso dalla ste~sa
bocca di Serrati come questi abbia follo mangiare una patata
all'anarchico che glie l'aYeva lanciata - il lettore. dico non
può che unirsi ai giudizi suesposti e ripetere:
'
- «Non è una spia, ma senza dubbio dev'essere un caratteraccio ! ».
Dove si crea una Federazione Socialista italiana
negli Stati Uniti
. .
. f· u· F' il febbraio del 190-'2. Una cartolin:1
Serrati a sostituirlo nella chEsaminiamo. 1 a i.. ~
di Dino Rondam ba _cbJ~W!!?
York
Nel oiro
di una settimana
0
.
~
sue
cose
ed è partito.
rezione del Pro?etarw 1. i
1 er Bremerbaven,
Serrati si è deciso, ha s1stemalonna
a New
Viaagia in ter~a classe d~ ~~s~ondiiioni disastrose, orgar.o
York. Tro'a _l e?~om_adar~ S L p rSocialist Labor Pcwty,
di poche sez10m italiane . e . · d~ ~rla di cose del!' America.
sia detto sottoYoce__pe;c~.e ...i~~~·i'iazYoni ogni volta c~e può.
il lettore. de':e sen ir~I 1
rla perdere). Serrati crede..
0
gli amencafl:l n?n a' enc10 e~~ forze in una Federazione la
o"{}portuno n_umre quelle poc al S. L. P., curi la p~opa~
quale, pur nman~~do. a~~re~~ni residenti nel paese, impieghi
ganda fra i due m1h~m ~~ 1 ila
. alla nostra razza e difenda
la lingua e i metodi pm co~s~m.
one Da questa fondazione
1
!!li interessi del)a no~ra. y_n~~ al~alia~a » originano i prin:i
della << Fede~a.z1on~ oCia is a p vedono in essa una specie
dissensi. 1 dmgednt1 deld sù:~or~ente rivoluzionaria: accu~ano
di tradimento a . anno e .1 d"re che invece la Federazione
Serrati di ri!"or_n11.s1:io .. In?ti .e tu~te le tendenze. Inoltre ess~.
contiene s~c1~hsll italtan~..1dih seouire l'esempio dei tedeschi.
nel costituirsi, altr~ non ' c. ~ ;fali _ pur rimanendo adedegli irlandesi e dei r_olaccbi ~i~l'appunto organizzati in Fe0
renti al S. L. P. - si 80D: / ·ive in questo senso nel Prolederazioni nazionali. Serrati d':cl
voro per la nascente r"'edetario tutto un programma 1 a
razione.
. b. tl noi· diri!i:enti americani del
- Cosa fai '? - gh 0 ie a
~
S. L. P.
,.d
_ Espow:w un i ea.
.
- Non s1p puo' '·:·· , <> Ritorno in Europa subito, se in
- Come non s1 puo. ·
ilo che si pensa ...
vi tro\'erà molte altre pro'~
America non si può .scrivere
Segua il ~ett~re il ~·acconè
di quei carattera~ci i quall
che l'uomo d1 C?I parhamo b ~~~ per costume di dire quello
amano le situazioni nette e a
.
cbe pensano.
· tale degli Stati Unili e Yi
Serrati gira t~tta la. parte o~ien media una per giomo.
1
Hene centinaia di conte~·enze~ c ~n una lotta a coltello. con~r?
Smuove le masse, le ~ntus1as1?l ome italiano negli Stati Uniti.
il camorrismo cbe disonora i n
t
t
tcr1:
-
-
30 -
Gyazie a quesl'opera, le sezioni l·
grnngono in capo a un ann ·ì e a due o .tre che erano raCYope~ai italiani cominciano a o~1~tt~~ernJ~1d·o
Gli
1 e e d1nelquarantadu~.
ciahsta.
movimento so-
Più giornalisti di così non si puo' essere.
Da settimanale il P1·olefario diven
..
ad. una sottoscrizione che frulla 4100
quo~idiauo, 15rnzie
C?I a.·: al _car~tteraccio coriaceo di S .. o.Han e gr~zie ang10rm, SCI'l\'e il <Yiornale tutto d
. 1e1rati, che, nei primi
del mattino a mgzzanotte . t a s~. a...-orando dalle cinque
dal~'inglese che non sa, e' c~~te~nt~o~ C?l~. forbici, tr~ducendo
nal!,. la paga di un bracciant .n osi ~.10 dolla!·1 settima100 lire mensili in Italia se s·1 ~- rn Ameuca. eqmrnlente a
della vita.
'
ien conto del ditl'erente costo
td
Il barsottismo in America.
11 settimanale socialista si tra f'
.
. .
per la necessità di continuare urHts poTia .m q.uot1d1ano anche
Rondani e da Serrati e di· r· • do emica rncominciata da
. .
.
'
ispon
ere
colpo per. colpo al
0'.
l .
P 1 O[J1 ess1J .1talo-americano
·
• 110 nl 0 rna e in c ·
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. m po ete vedere pu bb1Icat1 per Yari oforni dear . .·
questo:
o
o 1 cl V\ 1Setl1 del genere d Ì
«Dottor tal dei tali _ A.hl ·
.
!azioni sul conto "t'Ostro·~.
Hamo delle Interessanti rfre. A~ un dato punto l'an·iso non si " d
..
laz10~I non com_()aiono: il dott tal d . e. e. P.Iu, ma le rfreredaz10ne. Ne è proprietario i! ca B ez. tal~ Rl e presentato in
?ra~' m:a nell'aprire sottoscrizionI· a~sotti. famos? per la sua
itaham, senza poi dare i conti . e Fe1 mo1.mmentI a grandi
mento col quale ba abbassato Ù saf.mosoi .mo_Ure,per il fallipoc~e _banche-trappole che racco!()' isce.nc
~ d1 ~a delle non
ita1rnm negli .Stati . Uniti d' Ametica.
.. ~ono 1 risparnu dei cafoni
La. POI emica SI svol<Ye viol t'1 .
S~Tati sc!1iatreggia il dir~Ltore d~ ~~roa: e nel ;orso. di essa
fornendoci UQa novella pro•a d.
'O{JI esso ne SUOI locali
ranle che gli viene rinfaccia t 0 ' l ·q!uel caratteraccio intolle~
smonclo .
e ·l sarto per si()'nora
s·lg1-·
"'
37 -
Un doveroso rimedio per gli eccessi polemici.
ln alcune località il movimento incontra la molestia deali
0
anarchici italiani con cui Serrati ha un primo incontro a
~e~ York in un. comizio cli solidarietà pei martiri di i\Iont1mch, durante il quale gli anarchici di altre nazionalità
espongono le J:>roi~rie idee. mentre quelli italiani vuotano il
sacco ~elle soble 111solenze contro i fratelli nemici socialisti.
S~rrati fra l'altro è costretto ... a difendere Turati dall'accusa
d1 essere inte:i:venuto ai funerali di Re Umberto portandoYi
una corona di fiori.
- Di' la verità - abbiamo chiesto al narratore - : non
Yi è fumo senza almeno un poco di arrosto. Quando ti attaccano \iolentemente, come rispondi·?
- Io rispondo rincarando la dose.
Ora chiunque ha qualche pratica delle colonie sovversh·e
italiane sa che es~e ::;ono infestate da gente che si chiamano
anarchici o magari socialisti, mentre sono niente. quando non
sono \agabondi o bari, ladri o spie o sfruttatori cli donne;
e cbe nei comizi di quei paesi gli anarchici pretendono il
monopolio esclusivo di un linguaggio polemico che consiste
nel qualificare i socialisti come vigliacchi. poliziotti, venduti,
traditori, ecc.
A questo punto il lettore ci permetta di aprire una pa.
rentesi per dire come nel passare. anni or sono. per New York
cbi scrive incoraggiasse Yivamente quei compagni a continuare nel sistema adottalo di soppcimere questi SI$temi polemici degli anarchici e ùei sindacalisti italiani con colpi di
bastone e di sedie: ricominciando i pacifici contraddittori solo
dopo che tale cura a nebbe portato il suo effetto.
Eppure noi passiamo per caratteracci!
Lo sciopero di Paterson.
- Polemiche degli anarchici - riprende a narrare Serr~ti - e' erano state prima del mio soggiorno in America e
c1 fmono dopo e continuano. Naturalmente divennero più virn
con~ro di me, percbè la mia presenza coincise col periodo più
fiondo e combattivo del movimento socialista italiano negli
Stati Uniti.
Nonpertanto Serrati non aspetta. di essere invitato quando
-
38 -
.:;cocca l'ora della solidarielà. Scoppia a Paterson uno sciopero
di migliaia di tintori, nel quale Serrati non si intromette fino
a quando rautorità dello Stato di New .Jersey, in cui Paterson
si trova, tenta di sopprimere la Qttestione sociale. diretta da
Luigi 9alleani, cioè i.l f~glio con cui gli anarchici cape.B·giano
il mov1menfo. Serrati s1 reca a Palerson per mettere 11 Proletwrio .'.l. disposizione degli anarchici, per la loro difesa e per
quella della libertà di sciopero. I compagni socialisti del luogo
lo dissuadono da questo passo perchè ritengono il movimento
male impostato e mal diretto, ma Serrati insiste ...
- Perchè questo fu sempre il mio torto - esclama a
questo punto del racconto - di \roler far ragionare da gente
irragionevole! ...
Avvicina gli anarchici, ma a ,·endoli trovati freddi e diffidenti, se ne ritorna a New York.
Dopo pochi giorni gli anarchici ritengono possibile di
risolvere lo sciopero colla violenza. La massa attacca le fabbriche coi sassi; ne nascono tumulli e tafferugli colla polizia,
qualche? uno va in. carc~re,. non po~hi. fuggono. }~ugge tra gli
altl'i Lmgi Galleam. Gli scioperanti riprendono il lavoro.
Uno sciopero
sconfitto a getti d'acqua.
Contemporaneamente al movimento di Pater.son t come
{;Ontraccolpo di esso, scoppia lo sciopero dei tessitori di West
Hoboken, i quali abbandonano il la \'oro per Yenire in aiuto
dei tintori di Patersoo, colla formula disculil>ile: ~ Xoi non
tessiamo affincl.Iè i fabbricanti di \\'est Hoboken non abbiano
tessuti da far tingere a Patersou •.
Accaduta la sconfìlta cli Paterson, lo sciopero di \Yest
Hobokeo, cbe avern carattere di solidarietà, si muta in isciopero per rh'endicazioni proprie; e siccome a "·est Hoboken
i socialisti hanno la prevalenza, Serrati è chiamato ad assistere gli operai. Egli interviene ai loro comizi ogni giorno.
E' uno sciopero meraviglioso e veramente internazionale
perchè comprende italiani, americani, ebrei, polacchi, canadesi, irlandesi. Dura val'io tempo. La solidarietà si mantiene
fin qu~ndo giungono da Paterson gli anarchici sconfitti. Da
questo punto si comincia a discutere sulla opportunità di
mutare quel movimento tranquillo in movimento violento.
Gli anarchici sostengono la necessità di adottare una nuova
tattica: dimostrazioni ci vogliono.
Serrati si sforza di dissuadere la. massa dall'accettare quei
-
39 -
consigli. tenuto conto che si sono cominciate le traltathe e
che i padroni danno segni di incerlezza. Però la massa, che
ro~e è stanca, crede opportu110 di aderire. e marcia contro le
fabbriche. Essa Yiene accolta dai getti d'acqua dei pompieri.
Bisogna aYer prornto l'effetto deprimente di questo metodo
di repressione, che Yi umilia, vi fa di>enire ridicoli. Gl! scioperanti, bagnati come cani in fregola. non possono resistere:
si disperdono e pel'dono lo sciopero. essendo penetrato tra cli
essi lo sconforto.
Come aYviene sempre in questi casi, si. ~c~ende ~na polemica per stabilire a chi spetta l~ res~onsab1lila del dISastro.
I socialisti si twrnoo fra due fuochi: quello del Pt·oaresso
italo-ameriwno, del cilalo Barsotli. e quello degli anarchici.
La città del granito.
Xel frattempo il Galleani .si era rifugiato a Ba~Te. nello
Stato cli Yermont fondanclon la Cronaca so1wers1va, dalle
cui col~n ne tira \'a' a palle infuocate contro ~ socialis~i.
.
Bat re, la città. del granito, è un a.mb1~nte cu~·10so. 1?.i
fondazione recente, e~sa conta-ra ~000 abitanti nel 1~80 e g1~
16.000 nel 1900 · italiani, sdzzeri, francesi, scozzesi, scunc.hna vi. canadesi, 'irlandesi, americani, dei qt~ali ~500. e~·a1:0
operai del aranilo che lavora vano con arnesi modermssum:
seghe mecc~niche' e scalpelli ad aria c~rnp.res~a, e c!J~ ne~
rnmo degli scalpellini erano in gran parte italian.1, pr<?v.em~nl~
specialmente dal Yaresolto e dal Carrarese: soc1ahsh i prum
ed anarchici i secondi.
.
I nostri compagni avernno fondato m Barr~ u!1a Casa
del Popolo, una Cooperativ~ ~i c~n~um.o .con p~~1?c10 .. ~l;lle
scuole di diseO'no e<l altre ishtuz1om d1 rn1med1a.ta ut1hfa ...
Pure essendo i~1sclitli alla li'ederro:ione italiana. essi ?Pe_ravan~
in pieno accordo col partilo. socialista loc-ale, e P?icbe. 1~1o~ti
italiani residenti in Barre s1 erano proc.urata ~~ c1tladma~1z~
americana. la loro partecipazione ~a nta pohtica della c1Lta
presentava un valore anche i:u.menco.
,
.
~
.
_
Per completare questa d11?1~tura ?ell ambiente. <lO\: .!l~
caddero i falli che diedero ongme all acci:-sa contr~ Seuat~,
diremo che i socialisti di Barre erano tutti proleta1.1, ru~nlie
tra gli anarchici, insieme ad elementi ce.rtamen,te ~1.nc~n, ,.~
ne erano di quelli che nascond~v;ir~o dietro ~. aua1 c~ 1 s.~.o l
loro interessi pen;onali, padroni <11 laborato11 e h1mu o
« baristi » .
-
40 -
Pro e contro la vendita degli alcoolici.
Il principale argomento delle battaglie elettorali nello
StaLo cli Vermont era quello della proibizione o non proibizione della Yendita puhhJica delle beYande alcooliche. Come
è noto, nei paesi anglo-sassoni molle persone presumono di
combattere efficacemente l'alcoolismo col Yietare la Yend.ita
in pubblico della birra, clel Yin o, dei liquori; misura che JH'esenla Yarì inconYenienti, il maggiore dei quali è che, eYitalo
il malanno in pubblico. esc;o dilaga in prirnto. Le botteghe
!-.Ono chiuse, ma ogni casa di\·enla uno spaccio e ogni fami,,.lia
operaia cerca cli aumentare i propri guadagni colla Ye11dita
serale e special men le rlomenicale delle beYande, per cui se
della famiglia fanno parte ragazze giornni e belle, lo spaccio
è maaaiormente frequentato, dalla qual cosòl. \engono scandali
e cli8~~1uzione dei legami familiari.
A Barre avevano avuto luogo le elezioni comunali. Fra
i socialisti italiani che propugnaYano il mantenimento del
dh·ielo di Yen dita. cl' accordo coi compagni americani, può
clarsi Ye ne fosse10 akuni mossi clall' idea di conservart3 a -..;e
Sitessi il beneficio dei detti spacci privati. Gli anarchici ifaliani - cinque dei quali erano dei piccoli padroni <li laboratori di granito e tre dei bolt.e@<li - stavano invece pel' la
libera vendita e ~ehbene astensionisti, partecipa...-ano alla
lotta elettorale contro i socialisti. spingendosi fino ad accettare che uno dei loro - certo Alhisetti - fosse portato candidalo ed eletto.
Origine dell'accusa di spionaggio.
Le elezioni, la casa socitllista, la scuola di disegno. la
costruzione cli un palco per danze campestri, nel bosco, ogni
atto, ogni azione della ,·ila di quella colonia di emigranti,
anzi che segnare armonia e collaborazione fra quei lavoratori,
di,entaYa cagione di bempre rinnonmtisi e sempre più aspl'i
dissensi.
Da ciò nuove polemiche fra il Proletario e la Cro·11aw
sovversiva, bt seguito alle quali alcuni anarchici aggrediscono
quello che suppongono essere il corrispondente del Proletarlo
da Barre, l'abruzzese Vincenzo Coscioni.
La notizia dell"ùggre::;sione viene pubblicata sul Proletario
-41-
e commentata cla Sel'l'ati nel :-;enso d1e quegli anarchici im-ece di assaltare chi ritengono senza certezza il corrispondente locale - clonebhero ricorda1·e che \"i è sempre un respon,..abile cli tutto quanto si stampa sul giornale, etl è il
direttore (come spunta fuori cla ogni parte il suo caratteraccio! )
per eui li in vita a ri rnlg-ersi a lui.
Contemporaneamente il Proletario fa appello al Galleani
- che tutti sanno essere r intellettuale, il leader degli anarchiei italiani nel Nord America - atfinchè richiami i suoi
correligionari cli Barre a una maggiore :";erietà di condotta.
Apriti cielo! bastò que~to in ,·ito al Galleani perchè Serrati fos~e chiamato da allora in poi una spia. Se ne stupisca
quanto n10le il lettore. ma la grave accusa non ha altra ba~e
che questa.
Il Galleani si faceva credere perseguitato e nascosto, sebbene molti sapessero che al>itarn in Ban·e. ove pubblicaYa la
Cronaca sov1:ersiva e Barre fosse situa.lo nel Yermont, cioè
in uno stato di,-erRo da quello di Xew Jersey, do,·e il Galleani era forse sconosciuto e fosse gratuitamente ingiurioso
supporre in Serrati r intenzione di d~nunciare il Gallean~ ~l:
l'autorità giudiziaria, e come stolido il mezzo della pubbhc1ta
che anebbe ~celto a quello scopo, e come allresì fosse assurdo
il ritenere cbe la noticina del P1·oletario - giornale che usciYa
in New York in linaua
italiana - lloveso;e cadere sotto gli
0
occhi dei ma'gistrati anglo-sassoni cli. ~aterson : i quali poi
non si arauisce
come da quella noticma avrebbero potulo
0
apprendere la residenza <lel Galleani, che non Yi era minirnamente accennala.
A questo punlo S.errali in~erro1~1pe la narrazione per abbandonarsi ad uno 8togo confidenzia~e:
. . . . ..
- lo bo coperto sempre colla mm responsab1llta i n11e1
collaboratoti. E' doveroso.
Senati ha per eonsuetudine di n<?n declinare ~a. responsabilità di tutto quanto compare nel giornale ?h~ d1~1ge, .e da
ciò risulta sempre maggiormente pron1to che e formlo d1 un
cattho carattere.
Un nuovo nemico: il Sindacalismo.
In questo frattempo anche nef!li Sta~i "Q'n!li er~no COID;in~
•iale a serpeggiare le polemiche fr~ so.c1ahst~ e smdacahst1
che tanto straziarono il nostro partito m llah~.
.
11 Proletario quotidiano si era arricchito d1 due redatto~·1
- Virgilio Tedeschi di Bologna e l'avv. G. Di. Palma Casti~
glione di Napoli - e andava diYentando un'azienda, per cm
-
4~
-
gli appetiti si de::ilavano intorno a lui. ~f~ntre .Sen:ati, per il
salario di un mano\'ale, faochinava a dirigere il giornale, a
provvederlo di mezzi ed a condurr~ la P\Opaganda lr3: le
masse, alcuni dell.a nuorn c~1T.ente srndacall~la - e pre~1sa~
mente tra ali altn quel Cam1mta e ~u~l Ra1m.ondo Faz10 i
cui nomi ricorrono l'ra gli ac:cusalon d1 S~rrall nelle colonne
,lell'organo mussoliniano - si e!·ano messi att~rno ~l P1·oletario per viverne, e in due modi cr.eavano la z1z~an~~·
.
Questi dissensi intimi amareggiarono Serrati J?lll degli
scontri con i nemici esterni, per cui non e~sendogµ ne.rpur
riuscito di portare la sua famjglia in America, dec1s~ d.1 t?rnarsene nel vecchio mondo. \ erso l 'agost? del 19~3 s1 d1m1~~
<la direttòre del Proletario, e fu sollant9 l~ se~mto alla pw
viva insistenza dei compagni cbe accetto di conservare la carica finchè gli si fosse trovato un successore.
Chi si tentò di assassinare in Barre.
I
I
Poicbè nell'ottobre Serrati dovev.a finalmente ritornare in
Europa, i compairni cli Barr.e, cbe gli a:evano se1?1pr~ vo\uto
molto bene (purtrOPI?O, cer~i car~ttera~c1. noi~ sp1acci~no .... )
desiderarono cbe, prima d1 partire, s1 1ecasse anco1 a una
volta a visitarli.
.
.
Egli i unse a Bai-re il 2 ollo~re e venne allog~p~to m casa
tli certo ~aretto piemontese, ~oc10 della Coope:~~na, m,a i~o!l
· critto a1 Partito, che Serrati non conosceva ,1ffatlo. ~0L1 il
~~ttore questo punto cli partenz~ della seco1~da ~~c':1sa conl1:0
Serrali, cbe come vedremo, è eh mandato d ~mic1d10. Il .G~­
retto iu quel mom~nlo te~e\'a una ca.mera hbera. Serrali 1u
condotto in casa dr costm a uot~ tm da.
.
La sera del 3 ottobre Serrati cloYe\·a ~enere ~n ~arre una
conferenza sui «Metodi cli lotta del Partit~ socrnhsla ~ .. (Il
lettore ricordi questa parola lotta, . che avra parte ulten?re
nel racconto). Serrati passa la g1~rnata nella. Co<;>per~tn-_a
aiutando il CTerenle a far dei pacchi ed a servire i chent1.
Verso sera, ~lle 6, è avYicinato in strada da ce~to Sassella.
uomo di condotta equivoca, sfruttatore. della m?ghe, sté~to caccialo dalle file dei socialis~i ~ contro i.I quale 11 S~rrall aveva
altra volta messo in guardia il Gall.eam, f~cendogh notare che
se gli anarchici. ricev.eya1~0 eleme~h bacati come questo, erano
inevitabili degh attriti disgustosi.
Il Galleani si era mostrato propenso a provvedere .. ma
ecco ora il Sassella Yenire addosso a Serrali con uno scalpello in pugno, accusaoool~ di_ aver messo in guardia gli
anarchici di Barre contro di lm.
-
43 -
Due passanti accorrono. Serrati si schermisce ed esce incolume da questa prima fase della battaglia di Barre.
Cena, si an·ia \erso il locale dove donà parlare, accompagn.ato. da Giovanni ~r1:sa, e dal. già detto corrispondente
Cosc10m. Scoccano le 1,fa per cui, data la stagione, è giù
notte da un pezzo.
Giunta arl un punto in cui la strada fa un gomito, la
comith-a è aggreclila da quattro uomini di cui le tenebre impediscono di distinguere i lineamenti. Coscioni e Brusa messi
sull'a ·yiso dal precedente gesto del Sassella, estragg'ono le
riYoltelle. Serrali R>i f'hina e c::i arma di un sasso. La collutazione. Yiolenta. i> "ubito sospesa perchè dai due capi della
strada acco1To110 delle persone gridanti. Da questa parte è
giunto. con il carnllo della Cooperalfra, il compagno .Angelo
Ambrosini. \'Ociando a SE'rrati di fuggire; dall'altra è arriYato
di corsa Cesare Bru:--a, fratello di Giornnni, che urla anch'egli:
- Scappate!
. ~fa .Serrati non è pratico dei luoghi. non sa. ove dirigersi,
Cosc10m lo afferra per una mano e. sempre lenendo la ri\'ollella c::pianata, lo auida Yer:::;o la sala doYe clo\·eya essere tenuta la conferenza.
Quando Senali Yi giunge. trora. giù aYYenuto il« fattaccio ».
11 " fattaccio ,, .
Per bene intendere. facciamo un passo addietro, tra<-porliamoci in quella sala al momento in cui - pochi minuti
<rrnnti la seconda agg1·e::;sionr eontro Serrati, ad ore 19 precise - !"incaricato 13crnasconi apre la porta per lasciar entrare
il pubbliro.
La sala \'iene !->Ubito inn1sa dagli anarchici, i quali da
tempo avernno dichiarato di boicottare la Cooperativa, ma
che quella sera interYengono non certo col proposito di discutere ::>erenn men le. Occupano i primi posti e cominciano a dileggia re il loc·ale, il ::;uo custode Bernasconi, i ritratti di ~larx.
FetTi. ..\le~ini elle guarnirnno le pareti, ed a lancial'e minacce
contro Serrati.
. .n custode rimhecra. nasce una disputa fra lui, gli anarch1P1 e alcuni giornni socialisti che nel frattempo sono giunli.
ll Bern::i.:;coni è colpilo grn\'emellte al capo con un corpo contundente. Brusa Ce,-,are, ferito pnre alla le:::.ta. corre incontro
a 8e_rrati per amn1onirlo cli stare in guartlia, come 'edemmo.
Altri sono feriti.
)lentre la mi~t·hia ferYe entra nella sala il Garetto fabbro cli prore~sione. un uomo aitante, furle. Yivo - che
-
44 -
- 45-
ferito a sua volta al collo da un colpo di scalpello, sembra
abbia estratta la rirnllella e sparato un colpo. Il fatto sla che
un colpo viene effettirnmente sparalo, ferendo al basso Yentre
l'ani:lrcbico Elio Corti, che muore poc:o dopo.
~ero yrocesso. ~be de,·e stabilire. la .n~tura giuridica del delitto .. 11 grad? eh colpe' olezza, e 1 entita della pena - si farà
Rolo m segmto).
Gli scabini, o giurati. quasi tutti modesti agricoltori con
in bocca delle pipe ric:aYate dalle pannocchie del crranot~nco
odono per la prima Yolta parlare di socialismo, "e nei du~
gruppi di italiani, di cui sono chiamati a giudicare la harufi"i
sono quasi tratti a Yeclere due « ~{ani nere~ in gara cH co~1~
correnza per il predominio sulla colonia italiana di Barre.
Fa da interprete una senetta d'osteria. irlande~e che
h~ imparato un poco ... di dialetto lombardo traYerso l~ sua
chentela Yaresolla.
lnYitala a tradurre il titolo della conferenza che Serrati
doYeva tenere nella Casa del Popolo - «metodi cli lotta del
Partito socialista" la serYetta traduce lotta con fig1it (si lecrcre
fait. che in inglese si~nitica combattimento, mischia, partita
di pugilato. battersi e simili).
- Siete Yenuto ad insegnare agli italiani a ballersi '?
domandano gli scabini con tanto d'occhi.
Serrati rispornle protestando contro il fatto che l'interprete di italiano sia una senetta irlandese. Il giorno dopo
gli viene acrordato un traduttore francese, traverso il quale
può dire agli scabini: - «Badate che io non mi sono recato
a Barre per insegnare· a fare i pugni ? le rivoltellate».
L'istrulloria $Ì chiude collo stabilire che Serrati non ha
aYuto alcuna parte n~i fatti. Egli ritorna ~New York riprendendo la sua opera eh propaganùa, ed avnsando sul quotidiano rhe rimarrà in America fin rlopo la discussione definitiva della causa Garetlo e coimputati.
La causa si discute nel dicembre. Nell'interrogatorio Yari
anarchici negano di essere tali. A otto anni di carcere è
condannato il Garetta, che eYila la sedia elettrica perchè ali
viene ammessa la cin:o:4anza attenuante della pr0Yocazio~1e
gra,·e.
Un preteso mandato di omicidio.
11 locale si vuota in un batter d·oc:chio . Fuggono anche
i feriti, impressionati dalla graYilà dell'accaduto, Sf'rrati. arriYanclo, troYa la sala deserta. Se fosse giunto pocùi minuti
prima anebbe !'orse potuto e,·itare reccidio (se non sarebbe
µiulloslo rimasto colpilo egli ste~so).
Mentre sta nel negozio della Cooperativa. do,·e il banconiere - Attilio Pocbetli. bresciano - gli narra i parlitolari
del fallo, giungono alcuni detecfii•es, O'Uidati da certo Luicri
Cassi, anarchico, il quale, additando Serrati, lo fa arrestar~.
Come il lettore ha visto. questi non è stato presente all'omicidio. che evidentemente non fu preordinalo da alcuno·
ma gli anarchici sostengono rhe Serrali deve essere processat~
come mandante di omicidio.
Per essi Serrali è spia ed assassino: spia per quelle pocbe righe nel Proletario; assassino percbè ha òormilo in casa
di Garetta, il quale ha ucciso. Dunque è Serrati quello che
ve lo ha spinto.
Un processo in America.
Agli Stati Unili chi nccide è ucciso. e Yiene giusliziHto
colla sedia elettrica. Serrali è tradobto nelle carceri di Barre
e .Poi di ì\Iontpellier, la capitale del Yermont. Dopo pochi
giorni è r,,,erò ril!1sciato, p1·evi!1 ranzione di 500 dollari, depo~ta
da c~r~o Zanetti, varesotto, il quale non conosce l'imputato,
ma si interessa al suo caso perchè la propria mog-lie che assi.stelle alla aggres::-ionc notturna contro Serrali, è i~ grado
cli affermare che assolutamente questi non può essere responsabile del fatto che gli imputano.
Serrati., _lih~l'O'. rin~ane rome testimone a disposizione
della nulonta g1ud1ziana - prendendo stanza iu Northfìel<l
nella easa di 4-ndre~ Bernasconi, .vare;-otto anche questo clura_n.le lullo .~l penodo, della «prima i::strulloria » (quella che
~lalull~c~ se l 1mpu.tal<? e colpeyoJe, oppure no, clel delitto
che gli e stato attnbmto. La "seconda istruttoria» - <:ioè il
'
Mesta partenza dal Mondo Nuovo.
Cogli anarchit'i naturalm ente continuano le polemiche
vi\·e, inasprite rlnl faltaccio (li Barre, ma Serrati lToYa la solidarietà di tutto il suo Partito. L'ordine del giorno contro ili
lui della sezione di Old Forge Pa - citato dal Popolo d'Italia,
unico del reslo fra tulle le quaranta e più sezioni italiane
- viene i!':piralo da un tale che con Serrati aveva della Yecchia
ruggine e ebe pii't lardi fu espulso non per ragioni politiche.
Il Proletario quotidiano apre una sottoscrizione di pro-
-
- 46 tes ta cbe raccolse migliaia di firme e di dollari a beneficio
del Garetto.
Serrati si imbarca per l'Europa esatlamente cento giorni
dopo i casi di Ba!'l'e. i\Ia siccome possiede quel carattere urlantP e che gli conosciamo, vuol dare una lezione a l già accennato gruppetto di opposizione più o meno sindacalista, formalo di persone che stanno attorno al quotidiano perchè
appetiscono l'impiego, il posto. Rifiuta lo stipendio nella parte
clrn corrisponde ai giorni tra::;corsi i11 carcere, e non accetta
i denari necessari per il suo Yiaggio di ritorno in Europa.
che si procura mediante un prestito personale ottenuto dal
compagno avvocato Di Palma Castiglione.
... E triste arrivo nel Mo ndo Antico.
Si trattiene alcuni giorni a Parigi, clO\'e alcuni compagni
i nsislono affincbè l'Asti per coslitufre la Federazione fra i socialisti italiani in Francia.
Arriva iu Svizzera. Scende a Ginevra con venti centesimi in tasca. La bibita che be,·e nella birreria che serve di
locale alla sezione socialista italiana, esaurisce i suoi mezzi.
Si trasferisce a Lausanne; dà qualche lezione di italiano ;
mette al Monte di Pietà il cappotto e una valigia di cuoio
portata dall'America. Y fre con un panino e una tazza di
birra per giorno fl cogli aiuti dei compagni di Barre, di Northfield. di Williamstown ... aiutando a sua '\Olta anche nlussolini. che si trova iu frangenti non migliori dei suoi.
Il Partilo incarica Serrali di un giro di conferenze in SYizzera. Di luogo in luogo egli incita ad organizzarsi gli operai
italiani, ciascun dei quali è un riccone in confronto dell'oratore . Collo stomaco vuoto, addita loro le vie del socialismo.
Il saluto della lon tana Ameri..::a.
Ed è in Svizzera che lo raggiungono i Yolantini pubblicati in America, contenenti quelle accuse di spia e di assassino di cui vedemmo le origini. Egli ne avver'Le il primo effetto
in Zurigo quando si presenta per parlare agli italiani che
c-rremiscono la grande sala dcl « Colosseum ». Gli anarchici vi
~i sono dati appuntamento in gran numero. Al suo apparire
Yiene fischialo, urlato, apostrofalo colle più atroci inaiurie.
I pochi socialisti intervenuti, che non conoscono i prec~clenti
47 -
della questione, rimangono sorpresi, non osano difenderlo.
Serrati deve far uso di tutta la sua energia per tener fronte
a quel linciaggio, ed è soltanto in seguito alla sua accanita
resistenza che sorge di tra la folla un romagnolo il quale
chiama incivile quella violenza contro un uomo che domanda
di difendersi e propone un gì11ru.
La proposta è accettata.
Per evitare la pazzia.
:Ma l'indomani Serrati deve parlare a Baden, presso Zurigo. Quegli stessi anarchici i quali hanno acce~tato di risol-vere la quistione con un {JllO"Y seguono Serrati a Baden. lo
urlano. lo fischiano, rinnovano le contumelie atroci. L'accusa
è tanto vi va ed insistente, il Yolantino scrilto è tanto abile
ed efficace lo sdeO'no de(Tli
anarchici sembra così terribile,
0
che i soci~listi di r-Baden, come la sera prima quelli di Zurigo,
rimangono impres::;ionati e~ inerti.
.
Serrati si troYa solo di fronte al mondo. Quella notte egli
teme cli perdere il cenello. E. iJ?-:eFno, n;i~ non ~li bas~a ~li
aprfre la fiuestl'a: è costrelto a tnz1?na~s1 il cram.o e l~ tacc.:1a
con delle manate di ne>e in un unico mtento, d1 evitare ln
follia ....
Altre vicend e in !svizzera ed in Italia.
Rimane tutto il 1904 in ques~ necessità di d.oversi h~t:
tere come una belva in difesa d1 se . stesso. Gli a1~nrcb1c1
persistono nella loro cal?p.'.'lgna .co!1 cm contrasta.~o utilme_nte
Jl terreno al Partito socialista, mfamando la pe1:sona del ::;u~
principale esponente. In quasi tutte l~ c~mferen~e cbe Serrati
tiene attraverso la S\·izzera. esce fuon 1 anarcb~co cl:e ~o costringe a difendersi, a rinnoYare il ~acconto .dei. fa~ti d1 Paterson e di Barre. Oltre ciò le colome operaie italiane sono
molto instabili, e dove Serrali ba dimostr~to una v~lta con
successo cbe l'accusa è balorda e malYagia, dopo cmque o
sei mesi de \'e ricominciare la dimostrazione. (1).
(1). Qualc:iwo cli quei;ti anarcl1ici è ora iscritto al Partito Socic1lii;tcr
ecl è stato canc/i<lalo nelle ultime cle::io11i. Così t•a il 111011do !
•
-
48 --
p lettore si è ~ià convinto che Serrati. .. ba un caratteraccio che non rifiuta la lolla e non scantona volentieri
quando. è da:ranti al pericolo. Tuttavia alcune volte eali pensa
a camlnar ana, ma dove andare'? E di che vivere nella nuova
sede ~
In Francia potrebbe rimanere solo nascostamente in
qua.nt.o espulso nel 1897 per una conferenza sulla Comu~e di
Pan~1 che dett~ luogo a inciclen Li. Se poi rientra in Italia
dovra. scontarvi quallordici .m~si ~i carcere, guadagnati i~
Oneglla su quer~la del çonsigl10 d1 una Società Operaia di
M., S._ eh~ Sen:ati attacco per aYer essa rifiutato di aderire
all agi La~L~~e mdetta dal Parli lo socialista per l'abolizione
del domicilio coatto.
Il leltor~ ~on~lala u~a Yolta di più quanto ba ragione
quel sarto S1g1smondo, la dove afferma che Serrati ha un carattere s.ettario. :Ma è forse necessario di prendere le faccende
del Partito tanto sul serio"? E, poichè siamo sull'araomento
0
aveva bis~g~o Serrat~ d~ farsi. ~o_ndannare nel 1894, precisa~
ment~ ~ d1c10tlo mesi d1 c101mc1ho coatto. 5contati nelle isole
Tremiti e Ponza?
. Pili. t~rdi il nostro compagno è chiamalo a coprire il posto
d1 a~m1mst1:at<;>re del~'Ai·venire del Lavoratore e di propagandista e b1bllotecano del Pa1'Lilo socialista italiano in SYizzera i post<;> aml_lito da un Sabbalino Laurili cbe, camuffato
d~ rivoluz10_na~·10 e seconda Lo da altri, fa comparire a mezzo
d1 uno Spanazz1 la nota accusa sulle colonne dell' .A 1Jangua·rclict
socict!ista .. L'Avanti! ba già pubblicato la lettera f'On cui il
Labno.la nconosce che la buona fede dei redattori dell' Avcinguardw fu sorpreRa.
Nel 1900 l~a ~uogo ancora un'altra ripresa degli attacchi
qua1?do Serr~t~ viene ~d urtare gli interessi di molti sedicenti anarchici - o d1 persone elle si chiama vano tali - per
la su~ caml?agu~ contro. I~ Fingervcrein, l'ignobile « Società
~el dit<? ~ d~ cm pure si e dello giorni sono nell' .Avmdi J
1 or~a111zzaz1one che addestra gli operai ilaliani uell 'arte del
t1:uJ1are .la legge sull'assicurazione contro gli infortuni, e che
da. da ~:i:er~ g~·assamen l.e <1; mol~e ~irbe le quali occupano i
101 o ozi i es1dm con ce~'l~ g1 uocln d1 carte e vendite di oroloai
catene ed altro con cui imbrogliano gli emigranti inesperti.
F ritta, non cruda, e per buon cuore !...
.Ed
ec~oci d~
n.uoYo all'episodio ... della patata, col uale
Serrati si reca a Losanna perq una
conferenza su «Socialismo e neo-malthusianismo i.. Mentre ha
abb~amo 111commc1~to:
-
49 -
già cominciato a parlare, davanti ad un pubblico di duecento
persone, entra nascostamente nella sala un operaio, un anarchico, che tratte dalle saccocce due grosse patate. le lancia
successivamente contro l'oratore.
La prima sbaglia il bersaglio, la seconda colpbce all'inguine Serrati, cbe continua a parlare.
L'anarchico 'iene tosto cacciato violentemente dalla sala.
Serrati raccoglie il proiettile che rba colpito, lo mette in tasca
e lo vorta seco a Lugano come una memoria.
Pochi mesi dopo lo stesso anarchico disoccupato è di passaggio per Lugano, e viene a batter alla porta di Serrali per
aiuti. Si presenta francamente:
- Son proprio quello! - gli dice. - Sai, i dissensi politici non hanno nulla da vedere coi rapporti personali. Sebbene agli antipodi in fatto di idee io ti ho sempre stimato.
Credo non anai difficoltà ad aiutarmi! .. .
A questo punto Serrati interrompe il racconlo per spiegare che per qualche anarchico delle colonie _i~aliane, .ll_are
delle spie ai socialisti ::-ignifìca fare dell'oppos1z1one poht1ca.
A loro uiudizio, i socialisli sono gli alleali della borghesia:
dunque poliziotti. venùuti. farabutti, ecc.
. .
.
- Sono incoscienti non sanno! Il torto e prnttosto d1
coloro che se ne rnlcro~o L.. - conclude Serrati.
Il quale rispond~ al disoccupalo che, ~ella. propria Ye~t~
cli amministratore del Partito. egli, Se~rall .. puo ~are s1~~~uh
soltanto a socialisti o ad operai org~mzzati. Se ll suo mle_rlocutore ha \·ernmeule bisogno, puo accettare un pasto m
casa sua.
E prega la propria compagna di friggere alc~me \lO.Ya e
cli preparare la laYola. Mentre impartisce questa d1spos1ztone:
apre a caso il cassetto cloYe conserrnva la famosa patata. q.11
bolena un'idea. Prende la patata e la consegna al~a mogl.1e,
che la taglia a fettine, la ra friggere e la serve all anarclnco
come contorno alle uova.
Serrati però non dice al suo indtato:
- « ~Ianai il proiettile che mi lanciasti <>; Losanna!.)>.
No eali tiene0 la sua vendetta tulta per sè. Lascia l'auarcb1~0
ma'ng'iare in pace: p, un uomo che ha fame, è un proletano
disoccupato al postutlo !
Morale .
Chi scriYe si è offerlo sponlaneamente di compilare qu_e.sla
minuta esposizione, che non è soltanto U!l rac.c?1~to d.~~l unputato, suscettibile d'essere accusato ... d1 pa1t1g1ane1i.t, ma
•
-
50 -
corrisponde alle risullauze cli rnrie inchieste ed alla conoscenza che i socialisti della \'ecchia guardia hanno del compagno Giacinto i\lenotti Se1Tali.
Chi scrive si è sobbarcalo a questo non breve compito
per un concello di giustizia distributiva, considerando che i
direllori precedenli sono salili all'alto incarico tra il fumo dei
Luriboli di un Congresso nazionale che consegna va la luccicante spada dell'Avanti I osannando alla loro illustre personalità, mentre la figura di Serra.I.i - direi.I.ore di fatlo del1' A vanti! pe1· designazione <lei suoi due colleghi nel Comitato
cli redazione, Lazzari e Dacci - si presenta oggi alla ribalta
della scena nazionale sotto la fosca luce proiellat.agli contro
dal Popolo cl' Italici. Ecco perchè era bene che i socialisti italiani fossero messi in grado di giudicare direttamente (e non
solo Lraver:so i vari lodi già emessi) che il compagno Serrati.
pur ::;enza titoli cli professore o cli aYrncalo, è all'alt.ezza del
difficile e pericoloso poslo cli battaglia cbe gli è stato affidato
«precisamente a cagione del suo caratleraccio >~.
* **
Cof;ì Oddino ,\lorgari - narratore etncace e preciso conclucle,·a nel fehbraio HH5 la cronistoria dei miei casi americani. Da allora Bono passati quasi cinque anni, durante i
quali - tranne un periodo di nove mesi passati in carcere
- io bo tenuto la direzione del nostro A vanti! Fu questo
indubbiamente il periodo più graYe che il quolidiano del Partilo abbia mai altra ,·ersalo nella propria esistenza di batlaglia.
Siamo slali i:;oli contro Lutti, mentre intorno a noi infuriaYa
Ja più grande tempesta che il mondo abbia mai visto . Mille
pericoli ci circuirnno, mille insidie, mille lusinghe. Ottimi
compagni, pei quali lio sentito sempre affetto e rispetto, suggerivano attenuazioni. Altri, meno buoni, Laluni pessimi
dei quali il Partilo s'è finalmente liberato - tenlanrno cli
imporre addirittura il cambiamento di rotta.
Qualcuno nel retroscena sorrideva di questo nuovo Yenuto, senza titoli, senza lauree, che scrive non badando
alla forma, tutto e soltanlo inteso a mantenere integra e diritta la linea politica del giornale, che non si lascia condurre
per le vie traverse, cbe non ha alcuna fiducia nelle capacilà
riformatrici della borghesia, che solo spera e crede nella forza
del proletarato organizzato. Ed io so dei sorrisi compassionevoli dei vanesii che più stimano una bella frase che un bel
rarattere; e so ancbe elle questo nostro paese è fatto piuttosto _per i traditori, cbe scrivono e parlano bene, che per i
devoti che non usano, non vogliono usare lenocini di forma.
-
51-
Dopo cinque anni io poss~ dire con orgo~lio di avere d_ato
la più chiara prova di tutto 1 affetto che m1 lega a_l Partito.
Posso soggiungere di avere prov~edul?, c_ome era mio dover~,
a difendere il nostro grande patnmomo ideale attraverso ~l
buio e violento ciclone della guerra. Posso é!-ifermare con sicurezza che allri a>rebbe potuto _superarmi per accortezza
d'ingegno e per profondità ~i studi, ne~uno per la costanza,
1, energia ' la tenacia con cmt·1ho tenuto m alto questa nostra
bandiera purissima: l'Avatii.
ell' autore:
M. Serrati, Direttore dell'Avanti/
L. 1,-igi Cadorna nei suoi disastri militari
• 1,.. 0,60
ancesco Nitti, Presidente dei Ministri
catastrofe degli Czar con I' esecuzione
del tiranno .
I ,75
terribili giornate dell' 98
"' 2,diario d'un condannato
0,50
ria, fondatore dell'Umanitaria
0,20
moribondi di Montecitorio
0,70
» 0,30
,, 1,75
0,25
'
•
~
~
))
•
Di prossima pubblicazione :
ittorio Emanuele lii alla guerra
li antenati di V. E. lii .
-
-
.... f r1 I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
L. 3, 4,-
I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I l_ I I I l I I I I . I I I I I I I I t t I t I I t I I I I I I
I I
r i m • del 18 marzo usciranno
I llUHRDI EI LORO ASSASSIMI nelle cen1ulsi1ni di Pariti dal 1111.
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