E ora allunghiamo l`estate sino a ottobre

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E ora allunghiamo l`estate sino a ottobre
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IL CAFFÈ
24 agosto 2014
economia
“E ora allunghiamo l’estate sino a ottobre”
Gli operatori turistici cercano di dribblare la meteo e sperano nell’Expo 2015
NOSTRO SERVIZIO
“Nei prossimi due
mesi occorre che gli
enti turistici
proseguano con
le promozioni”
Ti-Press
min Frizzi, vicedirettore dell’Ente turistico Lago Maggiore –
siamo ben attrezzati a ricevere
anche ospiti ritardatari e pos-
siamo recuperare. Ci sono
clienti affezionati che continuano a rinviare il loro arrivo
nella speranza che il clima mi-
L’intervista
gliori. Certo non possiamo essere contenti dei pernottamenti
registrati e dai dati di luglio non
ci aspettiamo nulla di buono.
Ma le prossime sei, otto settimane possono riservare delle
soddisfazioni”.
“Guai ad arrenderci alla
Pianezzi, Hotelleriesuisse, punta il dito sulla mancanza di alcuni eventi
“Non sono più sufficienti
panorami e centri storici”
“L’estate 2014 non sarà da incorniciare”.
Lorenzo Pianezzi, presidente di Hotelleriesuisse Ticino, guarda in faccia alla realtà: “Se
l’anno scorso abbiamo recuperato con un
+4.6% di pernottamenti a livello cantonale,
quest’anno le previsioni non saranno così
rosee”.
Oltre alla meteo avversa, cosa non ha
funzionato nell’estate 2014?
“Sono mancati gli eventi che vengono
organizzati ogni due anni. Ancora una volta
notiamo come iniziative, ludiche o di carattere congressuale, assumono una grande
importanza per generare pernottamenti. Accanto al turismo ‘leisure’ deve essere presente anche il turismo business, per ottimizzare
la vendita delle camere e generare benefici
non solo agli albergatori, ma per tutto il commercio che ruota attorno al turismo”.
Avrebbe senso una promozione turistica ‘last-minute' in settembre?
“Spesso questo tipo di promozione è basata su di un’offerta scontata. Le nostre destinazioni non necessitano di un turismo legato unicamente all’aspetto finanziario. I costi
di gestione delle strutture non permettono
di abbassare i prezzi, soprattutto se orientati
a fare promozione. È necessario, invece,
creare con un anticipo sulla stagione un calendario di eventi diversificati indirizzato al
turista e, perché no, al pubblico locale”.
L’offerta di questa estate 2014 è stata all’altezza delle aspettative ed esigenze?
“L’offerta è sempre più ricca. Siamo sulla
giusta strada per incrementare quel turismo
che cerca una ragione particolare per recarsi
in Ticino. Ormai sappiamo, però, che non sono più sufficienti un bel panorama, un lago,
un centro storico…”.
A gennaio la maggior parte degli hotel
chiudono. Intanto si avvicina Expo
2015 . L’inverno del prossimo anno sarà diverso dai precedenti?
“Expo genererà un numero importante
di pernottamenti, ma non ci saranno stravolgimenti rispetto agli anni passati. La destagionalizzazione deve diventare una realtà,
non lo è ancora. Se riuscissimo a mettere in
calendario manifestazioni o mostre di richiamo internazionale sono sicuro che riusciremmo a riempire le nostre strutture ricettive, generando indotto per tutto ciò che
ruota attorno al turismo. Una leva fondamentale per tutto il cantone nell’immediato
futuro sarà il Lac. Ma la mentalità che dobbiamo sviluppare per i prossimi anni dovrà
essere molto più globale”.
meteo – rilancia Daniele Meni,
presidente di GastroLugano -. I
risultati della stagione estiva
sono al di sotto delle aspettative, ma tra settembre ed ottobre
occorre che gli enti turistici
proseguano nelle promozioni e
nelle attività programmate”. La
carta del turismo non solo invernale o estiva, le stagioni dilatate, hanno però bisogno di
qualcosa di più del marketing.
“Servono gli eventi, che in parte
ci sono – aggiunge Frapolli – e
bisogna guardare anche ai mercati lontani, come quello arabo,
ad esempio. Tanti vacanzieri
del Golfo sono arrivati a Lugano e non li ha spaventati la
pioggia”.
Sempre che la meteo cambi
registro. “Fino alla fine di agosto avremo una instabilità piuttosto marcata – afferma Guido
Della Bruna dell’Osservatorio
Locarno Monti -. Le temperature, però, dovrebbero rialzarsi:
25° in pianura e abbastanza miti anche in montagna”. Pioggia
a parte, la stagione turistica
estiva suggerisce altri temi di
riflessione. Quando l’offerta è
mirata, di livello non c’è temporale che tenga. “Il Festival del
cinema – riprende Frizzi – è la
controprova che di fronte ad
un’offerta di alto profilo l’afflusso è garantito”.
Guardare avanti, ecco la parola d’ordine. E Meni punta il
dito su quello che molti operatori turistici dicono sottovoce:
“Siamo pronti per il 2015?”. Traduzione: si sta facendo abbastanza per entrare nel grande
circuito dell’ospitalità di Expo
2015? Al 14 luglio scorso l’organizzazione milanese ha dichiarato di aver già venduto 3 milioni di biglietti a tour operator
stranieri. A fine settembre i ticket si potranno acquistare online. E si parla di 200mila visitatori al giorno...
g.c.
“Ma siamo pronti per
entrare nel grande
circuito dell’ospitalità
dell’Esposizione
mondiale a Milano?”
La formazione
Le università rossocrociate nella top 100 dello “Shangai ranking” per il 2014 passano da quattro a cinque
Politecnico e università di Zurigo, Ginevra,
Basilea e Politecnico di Losanna tra i primi cento
atenei al mondo, e nella top 200 figurano anche le
università di Berna e Losanna. Il livello dell’istruzione made in Suisse continua a crescere a livello
internazionale al punto di figurare, unica non anglofona, tra le prime venti istituzioni universitarie
al mondo. Almeno secondo la classifica appena
stilata dall’Institute of Higher Education della
Shanghai Jiao Tong University – meglio nota come “classifica di Shanghai” - che ogni anno pubblica il ranking delle 500 migliori università del
mondo.
I parametri tengono conto di alcuni indicatori
di qualità superiore, come il numero di riconoscimenti internazionali ottenuti dallo staff accademico, quello delle pubblicazioni e delle citazioni
diffuse a livello globale e la performance accademica in relazione alle dimensioni dell’istituzione.
Fatto sta che l’edizione 2014 della classifica dell’élite degli studi riafferma la superiorità degli atenei Usa, che occupano sedici dei primi venti posti,
fascia dove le uniche università non a stelle e strisce sono le britanniche Cambridge, Oxford e University College London con il Poli di Zurigo che si
piazza al 19esimo posto, unica presenza non di
matrice anglosassone. In generale, però, il mondo
rossocrociato della formazione superiore si toglie
Brillano gli atenei svizzeri
nella graduatoria mondiale
5
8
1 1
4
1
Finlandia
3
4
4
4
Israele
Danimarca Belgio
Svezia
2
2
3
2
Canada
4
Francia
Regno Unito
Germania
SVIZZERA
Paesi Bassi
Australia
Giappone
invece sul podio Germania, Francia che nel ranking
edizione 2014 vedono solo quattro università nelle
prime cento del pianeta. E non ce n’è nemmeno una
italiana, e neppure tra le prime 150 dove, fino allo
scorso anno ne figuravano due: la Sapienza di Roma
e Pisa. La “classifica di Shanghai” viene stilata ormai
da una dozzina d’anni ed è considerata precursore
52
Norvegia
Dopo Stati Uniti e Regno Unito, la
Confederazione sul podio globale
dell’istruzione d’eccellenza
per questo genere di valutazione accademica. Il
che non ha impedito – soprattutto in Europa – di
sollevare forti obiezioni sui metodi adottati, di
impronta prettamente anglosassone.
Va sottolineato, infatti, che le graduatorie dello Shanghai ranking sono formate attribuendo
circa il 20% del punteggio considerando i premi
Nobel con cattedre o corsi nelle università esaminate. Un altro 20% individuando i ricercatori più
citati; altrettanto per gli studi e i saggi pubblicati e
sempre un 20% valgono i lavori citati in un database internazionalmente riconosciuto. Anche gli
studenti che hanno ottenuto un riconoscimento
mondiale nella loro disciplina, contribuiscono al
punteggio dell’ università. Tutti riconoscimenti, a
partire da Nobel, riviste e pubblicazioni che, effettivamente, parlano inglese.
e.r.b.
Russia
un’ulteriore soddisfazione aumentando da quattro
a cinque le università nella short list delle cento migliori al mondo, e assicurando alla Svizzera il terzo
posto del podio globale, dopo Stati Uniti (52 atenei)
e Regno Unito con otto nella Top 100. Non salgono
Stati Uniti
Fonte: Shanghai University Rankings
Oltre l’estate, oltre la pioggia. Il turismo volta pagina e
guarda all’autunno. Ma il problema di fondo resta: come si fa
ad allungare la stagione? Come
si fa a dilatare l’offerta da Pasqua ad ottobre, in modo da attutire, disinnescare i rischi del
maltempo? Nessuno ha la formula in tasca, anche se il direttore di Ticino Turismo Elia Frapolli, avverte: “L’obiettivo è la
destagionalizzazione, ma intanto bisogna sforzarsi per articolare sempre di più l’offerta. Ci
sono dei segmenti turistici, come quello congressuale o quello culturale, non legati alla meteo”. Nel frattempo albergatori e
ristoratori cercano di archiviare
luglio e agosto e guardano con
speranza ai mesi prossimi che,
tra castagnate, feste della vendemmia e rassegne gastronomiche, potrebbero far recuperare il business perduto sotto le
nuvole gonfie di pioggia.
“Sul maltempo non possiamo piangerci addosso – osserva
Luca Banfi, presidente di GastroMendrisiotto -. L’estate è
andata così. La crisi c’è. Pensare ora a misure straordinarie ha
poco senso, ma la promozione
paga sempre. Puntiamo sui
prossimi mesi”. Da settembre,
l’offerta turistica ticinese si differenzia particolarmente dal
resto della Svizzera e, proprio
per questo, come nota Gianluca Cantarelli, direttore di Bellinzona Turismo, le varie manifestazioni autunnali hanno un
notevole successo: “Perché
propongono le tipicità enogastronomiche del territorio. Da
parte nostra stiamo facendo
una forte campagna con le ferrovie proprio per promuovere i
mesi di settembre e ottobre”.
Sperando che tuoni e fulmini
mollino la presa.
“Soprattutto nella regione
del Locarnese – spiega Benja-