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PAPHOS (Pafos)
Il regno di Afrodite
L’intera città di Pafos è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Culturale dell’Umanità. È nel mare di Pafos che, secondo la leggenda,
Afrodite, la Dea greca dell’Amore e della Bellezza, sarebbe nata e fu proprio Pafos il principale centro del suo culto. La fascinosa presenza della
Dea può essere ancora avvertita in tutta l’area.
Pafos divenne anche capitale di Cipro, per un lungo periodo, nell’antichità.
Oggi è un’incantevole città della costa occidentale. Si possono ammirare numerosi siti archeologici.
La regione di Pafos è delimitata da un’incantevole costa. Nell’entroterra e nella regione montuosa sorgono meravigliosi monasteri e quieti
villaggi, dove, da tempo immemorabile, si mantengono vivi antichi usi e costumi.
La città di Pafos con il suo bel porticciolo, dove si trovano numerosi ristoranti di pesce per gustare la saporita gastronomia locale, ed il forte
medievale, combina armonicamente la vocazione turistica cosmopolita con un paesaggio rurale spettacolare e siti d’interesse storico
straordinari. La regione offre, anche al turista più esigente, mare, montagna, storia e cultura, oltre a numerose attività durante tutto l’anno.
Esistono numerose possibilità di sistemazione, dagli hotel e resort di lusso sulla spiaggia, dotati di ogni comfort, a una varietà di case
tradizionali a gestione famigliare, residence e ville turistiche. Alloggi per tutte le tasche.
Pafos è una delle destinazioni di Cipro più adatte alle famiglie. Offre, infatti, giardini zoologici, un acquario, parchi acquatici e di divertimento e
strutture alberghiere “family friendly”.
Cultura
I numerosi tesori bizantini delle chiese e dei monasteri della zona, la presenza di siti archeologici dell’epoca romana e musei ricchissimi di
reperti provenienti dalle varie epoche storiche che ha vissuto Pafos e il suo territorio, fanno della regione la destinazione cipriota più
importante per il turismo archeologico-culturale.
Per quanto riguarda le feste tradizionali il Festival dei Fiori, “Anthestiria”, viene celebrato con grande entusiasmo in tutte le città di Cipro e in
particolare nella zona di Pafos con esposizioni floreali e parate di gruppi di persone e carri ricoperti di fiori.
Mare e spiagge
Il litorale di questa regione dagli scogli bianchi a strapiombo sul mare di Petra tou Romiou, dove, secondo la leggenda, Afrodite Dea della
Bellezza emerse dalle onde, fino al villaggio di Polis sulla costa nord-occidentale, è molto variegato; incantevoli spiagge sabbiose si susseguono
a baie di ciottoli ad appartate calette contornate di rocce.
Da Pafos e dal porticciolo di Polis partono delle escursioni in barca lungo la spettacolare costa di quest’area.
Sport e divertimento
I quattro eccellenti campi da golf a 18 buche di Cipro, si trovano nell’area di Pafos. Situati in luoghi tranquilli, sono stati realizzati tra le colline e
offrono panorami mozzafiato sul Mediterraneo.
In questa regione è alquanto diffuso anche il cicloturismo grazie ai tanti percorsi ciclabili che portano alla scoperta della cultura, della storia e
dei magnifici panorami dell’isola.
Nelle acque cristalline di queste coste, prive di correnti sottomarine, si possono praticare tutti gli sport acquatici; vari e molto interessanti per
immersioni sono i siti “l’Anfiteatro”, le “Amphorae Caves” e il relitto del cargo libanese “Vera K”.
Natura
Ad Akamas, si possono fare escursioni lungo i tanti sentieri naturalistici che attraversano la penisola. Panorami straordinari si alternano a
calette deserte, rare piante endemiche punteggiano la rigogliosa vegetazione mediterranea della costa, mentre uccelli migratori si fermano a
riposare.
Nell’area di Polis, si può sperimentare il semplice stile di vita rurale, alloggiando in una delle numerose case tradizionali restaurate, situate in
paesini dove il tempo sembra essersi fermato e da dove si può partire alla scoperta dei variegati paesaggi, della natura agreste e di villaggi a
vocazione vinicola dell’entroterra.
Luoghi d'interesse turistico
Museo Archeologico del Distretto di Pafos
Ospita una collezione di reperti, rinvenuti nella regione, che vanno dal Neolitico al 1700 d.C.. Di particolare interesse un set di strumenti
chirurgici e una rara scultura di “Afrodite Guerriera”.
Museo Bizantino
Il Museo Bizantino di Pafos ha un’importante collezione di manufatti del predetto periodo, incluse alcune icone che vanno dal VII al XVIII
secolo. Oltre alle icone, la collezione include sculture in legno, oggetti ecclesiastici in metallo, paramenti sacri e ricami, manoscritti, vecchi libri
stampati ed affreschi. Il museo ospita una delle più antiche icone trovate a Cipro, quella di Agia Marina (Santa Marina), risalente al VII o
VIII secolo.
La Catacomba Cristiana di Agia Solomoni
Un piccolo complesso sotterraneo di tombe del periodo ellenistico, chiamato “la Cappella dei Sette Dormienti” o “dei Sette Maccabei”, che
nel Medio Evo era un’importante meta di pellegrinaggio. Il complesso fungeva, nel II secolo, da catacomba cristiana e, in precedenza, potrebbe
essere stato usato anche come sinagoga ebraica. Vi sono affreschi del XII secolo e tra i graffiti incisi nell’intonaco si riconoscono i nomi di
Crociati del XIII secolo. In superficie cresce un albero, che si crede possa guarire chiunque lasci un’offerta votiva sui suoi rami.
Il Forte Medievale di Pafos
In origine era un forte bizantino, il cui compito era proteggere il porto. Il Forte fu ricostruito dai Lusignano nel XIII secolo e demolito,
successivamente, dai Veneziani. Fu nuovamente ricostruito dagli Ottomani nel XVI secolo, quando questi conquistarono l’isola. Il Castello fa da
sfondo al festival lirico internazionale, il Pafos Aphrodite Festival, che si svolge ogni anno all’inizio di settembre.
Per maggiori informazioni: ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO DI CIPRO
www.turismocipro.it
Sito ufficiale per informazioni turistiche: www.visitcyprus.com
E-mail: [email protected]
Il Parco Archeologico di Kato Pafos
L’iscrizione del sito archeologico di Kato Pafos nell’elenco del Patrimonio Culturale dell’Umanità dell’UNESCO ha rappresentato il punto di
partenza per l’ideazione di un Piano Generale, il cui obiettivo è essenzialmente proteggere e conservare i resti archeologici, nonché
promuoverne la conoscenza presso il pubblico. Il Parco Archeologico di Kato Pafos vede la presenza al suo interno di siti e monumenti, risalenti
a un periodo compreso tra l’Era Preistorica e il Medio Evo, la maggior parte dei quali d’epoca romana. I meravigliosi pavimenti a mosaico
delle tre ville romane costituiscono la maggiore attrattiva del parco. Il complesso include altri importanti monumenti, quali l’Asklipeio – edificio
dedicato al Dio della medicina Asclepio -, l’Odeon, l’Agorà, la fortezza delle “Saranta Kolones” (delle Quaranta Colonne), i resti della basilica
paleocristiana della “Panagia Limeniotissa” completamente distrutta da un terremoto nel 1159 e, infine, le Tombe dei Re.
I Mosaici
Casa di Dioniso, Casa di Teseo, Casa di Aion, Casa di Orfeo.
I pavimenti a mosaico di queste ville risalgono al periodo che va dal II al V secolo d.C.. La prima Casa fu scoperta per caso da un agricoltore
nel 1962. Le ville appartenevano ad aristocratici e i mosaici erano considerati tra i più raffinati di tutto il Mediterraneo orientale. Raffigurano
scene della mitologia greca e sono dei veri e propri capolavori d’arte musiva. Alcuni mosaici della Casa di Dioniso riproducono l’effigie del Dio
del Vino, quelli della Casa di Teseo ritraggono l’eroe della mitologia greca classica mentre brandisce un randello contro il Minotauro.
L’Odeon di Pafos
L’”Odeion” di Pafos è un piccolo odeon del II secolo d.C., costruito interamente con blocchi, ben sbozzati, di pietra calcarea. Oggi è
regolarmente utilizzato per spettacoli teatrali e musicaliLa Fortezza di Saranta Kolones
La Fortezza di Saranta Kolones (“delle Quaranta Colonne”)
Il castello franco fu costruito dai Lusignano verso la fine del XIII secolo, sul luogo dove in precedenza sorgeva un castello bizantino, e fu
distrutto da un terremoto nel 1222.
Le Tombe dei Re
Le Tombe dei Re, una necropoli dell’epoca ellenistica, costituiscono una delle principali attrazioni archeologiche di Pafos. Queste monumentali
tombe sotterranee, scavate nella roccia dura, risalgono al III secolo a.C. e alcune di esse sono impreziosite da colonne doriche. In queste
tombe venivano seppelliti funzionari d’alto rango piuttosto che re, ma, data la loro magnificenza, hanno assunto questo nome altisonante.
La Basilica Paleocristiana - La Colonna di San Paolo - La Chiesa della Panagia Chrysopolitissa /Agia Kyriaki
La chiesa fu costruita nel XIII secolo, sui resti della più grande basilica paleocristiana d’epoca bizantina dell’isola. La colonna di San Paolo è
posta nel cortile della chiesa, dove, secondo la leggenda, l’Apostolo fu flagellato prima di riuscire a convertire al Cristianesimo l’allora
Governatore romano Sergius Paulus. Papa Benedetto XVI, durante la sua storica visita a Cipro nel giugno 2010, celebrò qui la messa.
Nella regione di Pafos
Monastero di Agios Neofytos (9 km da Pafos)
Uno dei più importanti monasteri dell’isola, fu fondato intorno al 1200 dall’eremita e scrittore cipriota Neofytos (Neofito). La “Enkleistra”,
unica nel suo genere a Cipro, una grotta che l’eremita scavò nelle montagne, è decorata da alcuni dei più raffinati esempi di pittura murale
bizantina, risalenti al XII ed al XV secolo. Il monastero ha anche un museo ecclesiastico degno di nota. La chiesa del monastero custodisce al
suo interno alcune delle più belle icone post-bizantine, risalenti al XVI secolo.
La Chiesa della Panagia Chryseleousa nel villaggio di Empa (3 km da Pafos)
Un complesso di due chiese, la parte orientale fu costruita nel XII secolo, probabilmente sui resti di una basilica paleocristiana, come chiesa a
forma di croce con cupola.
L’estensione ad ovest fu costruita più tardi, nel XIII secolo, con l’aggiunta di una nuova chiesa cruciforme. Nella chiesa si possono ammirare
rari dipinti murali.
Villaggio di Lempa
Scavi nel villaggio di Lempa hanno riportato alla luce un importante insediamento d’età calcolitica. Nei pressi del sito sono state riprodotte
le copie di cinque case di questo periodo, utilizzando gli stessi materiali e le stesse tecniche di costruzione del Calcolitico (3900-2500 a.C.).
La penisola di Akamas
La penisola a nordovest di Cipro, nota come Akamas, è una regione selvaggia e disabitata, con spettacolari paesaggi e spiagge, che è in
procinto di diventare “Parco Nazionale”. L’area prende il nome da “Akamantas”, eroe mitologico figlio di Teseo, che giunse a Cipro dopo la
Guerra di Troia. È un’area unica per quanto concerne la biodiversità, gli habitat e gli ecosistemi.
Qui si possono trovare quasi tutti i tipi di formazione geologica: valli strette e profonde, caverne, isolotti e gole, come quelle di Avakas, oltre a
più di 500 diversi tipi di piante.
L’area è perfetta per escursioni a piedi, in bicicletta, per le immersioni o, più semplicemente, per nuotare in acque cristalline. Le strade sono
sterrate, non esistono costruzioni di nessun tipo e la regione intorno alla penisola è poco sviluppata turisticamente.
Gli itinerari naturalistici che attraversano la penisola passano per aree incontaminate di estrema bellezza. Una serie di percorsi naturalistici,
quali quelli di “Afrodite” o “Adonis”, consentono di godere di panorami spettacolari sul Mar Mediterraneo. Hanno inizio in prossimità del livello
del mare e passano per boschetti di carrubi, lentischi ed eucalipti che a loro volta, man mano che si sale, cedono il posto a pini e ginepri.
Lungo il cammino si possono osservare rare specie botaniche endemiche, quali l’orchidea di Cipro, il tulipano ed il croco.
In primavera o in autunno si può osservare il passaggio di centinaia di uccelli migratori, dato che l’isola si trova sulla rotta migratoria di molte
specie di avifauna, tra Europa, Asia e Africa.
Spiaggia di Lara
Le spiagge sabbiose della costa occidentale della penisola di Akamas sono importanti luoghi di riproduzione per le tartarughe Caretta
caretta e le più rare Chelonia mydas (o tartarughe verdi). Dal 1978, un progetto di protezione delle tartarughe opera alla Baia di Lara sotto la
sovraintendenza del Dipartimento della Pesca. Il periodo di incubazione delle uova è vigilato, appena nate le tartarughe vengono registrate e
quindi liberate in mare aperto. Si calcola che ogni anno siano liberate, su questa spiaggia circa 4000 esemplari.
Per maggiori informazioni: ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO DI CIPRO
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Polis – Latchi
L'area a nord-est della penisola di Akamas è frequentata prevalentemente per turismo balneare e d’interesse naturalistico.
Il porticciolo di Latchi è rinomato sia per i numerosi ristoranti e taverne sul mare che servono pesce locale, sia come base di partenza per
escursioni in barca per visitare le spiagge e calette della penisola di Akamas.
L’offerta alberghiera include pochi hotel, tra cui strutture esclusive di altissimo livello affacciate sulle bellissime spiagge ma anche appartamenti
in affitto e case tradizionali situate vicino la costa.
I Bagni di Afrodite
I “Bagni di Afrodite” includono l’area della penisola compresa tra Polis e Capo Arnaouti. Essa prende il nome da una piccola grotta, all’ombra di
un vecchio albero di fico, nelle cui acque, secondo la leggenda, Afrodite era solita fare il bagno.
La leggenda narra che questo è il luogo in cui la Dea incontrava Adone, il suo amante. Secondo la mitologia greca Adone nacque grazie al
rapporto incestuoso tra Cinira, re di Cipro e sacerdote di Afrodite, e la figlia Mirra che, innamoratasi del padre, si fece passare per una delle
mogli mediante un sotterfugio. Quando il padre scoprì l’incesto in cui era caduto, Mirra fu costretta a fuggire, e gli dei per salvarla la
tramutarono in una pianta resinosa dall’amaro profumo, che da lei prese il nome. A primavera la corteccia della pianta miracolosamente si aprì
e ne uscì il piccolo Adone.
Afrodite raccolse il neonato, lo chiuse in un cofano e lo affidò, perché lo allevasse, a Persefone regina dell’Erebo, sposa di Ades il re degli
Inferi. Il bimbo crebbe rapidamente e divenne un bellissimo adolescente. Allora Afrodite si recò nell’Erebo per riprenderlo, ma Persefone non
volle restituirlo.
Zeus, per conciliare il contrasto tra le due dee, innamorate entrambe del giovane, decise che Adone avrebbe trascorso un terzo dell’anno con
Afrodite, un altro terzo con Persefone, lasciandolo libero di disporre per sé del restante tempo; che lui comunque decise di trascorrere con
Afrodite scatenando così le ire del geloso Ares, altro amante della Dea.
Durante una battuta di caccia a Idalion, nella regione di Lefkosia, Adone fu ucciso da un cinghiale inviato dal possessivo Ares.
Dal sangue del giovane morente crebbe l’Anemone e da quello della Dea, ferita tra i rovi mentre era corsa a soccorrerlo, le Rose rosse.
Il monastero di Chrysorrogiatissa (40 km da Pafos)
Circondato da un incantevole paesaggio, il monastero di Chrysorrogiatissa è dedicato alla “Nostra Signora della Melagrana d’Oro”.
Fu fondato nel 1152 dal monaco Ignazio, che ritrovò una miracolosa icona della Vergine Maria al largo della costa di Pafos. Secondo la
leggenda, l’icona fu gettata in mare in Asia Minore durante il periodo iconoclasta e trascinata dalle onde fino a Pafos.
L’attuale edificio risale al 1770. Qui, il giorno di Ferragosto, si celebra con una cerimonia solenne il giorno dell’Assunzione. L’iconoteca ospita
un’importante collezione di icone, oggetti religiosi e manufatti vari. La vecchia cantina del monastero produce alcuni dei migliori vini
d’annata dell’isola.
Il villaggio di Geroskipou (3 km da Pafos)
Il nome Geroskipou deriva dal greco antico “Hieros Kipos”, che significa “Giardino Sacro”. Si ritiene che nell’antichità fosse una vasta area
adibita a giardini meravigliosi, dedicati alla Dea Afrodite. Oggi i giardini sono stati sostituiti da un moderno villaggio, noto per i suoi
“Loukoumia”, dolci tipici di Cipro.
La Chiesa di Agia Paraskevi
Si trova nel centro del villaggio di Geroskipou ed è una delle più belle e interessanti chiese bizantine di Cipro. È una basilica del IX secolo e una
delle due sole chiese a ‘5 cupole a croce’ che esistono sull’isola, la seconda, quella della Chiesa di San Barnaba e di Sant’Ilarione si trova al
villaggio di Peristerona, nella regione di Lefkosia. I suoi affreschi datano dal IX al XV secolo.
Villaggio Kouklia - Il santuario di Afrodite e il Museo di Palaipafos
Palaipafos era una delle città-stato cipriote dell’antichità nonché uno dei più rinomati centri di pellegrinaggio nella Grecia Classica.
Qui si trovano le rovine del famoso Santuario di Afrodite, risalenti al XII secolo a.C.. Il Santuario rimase un luogo di culto fino al III o IV secolo
d.C. Il museo è ospitato all’interno di una vicina residenza dei Lusignano. Espone magnifici reperti rinvenuti nella regione, che datano dal
Calcolitico al Medio Evo. Illustra l’evoluzione del culto della Dea della Fertilità in quello di Afrodite. Gli scavi proseguono sia nell’area del
Santuario che in quella intorno alle rovine della città e della necropoli.
Fra le varie forme di consacrazione ad Afrodite, la più singolare, era la prostituzione sacra; le donne, per una volta nella loro vita, si
prostituivano nella zona del Santuario, offrendo alla Dea, come ex voto, i soldi guadagnati.
Esisteva, anche, la forma della prostituzione apotropaica, che poteva essere praticata dalle ragazze giovani, le quali, in procinto di sposarsi,
consacravano la propria verginità agli estranei per scacciare magicamente i pericoli della vita coniugale e per raccogliere la dote necessaria al
matrimonio.
Petra tou Romiou (Strada Pafos-Lemesos, a 25 km da Pafos)
Cipro è nota come l’isola di Afrodite, la Dea dell’Amore e della Bellezza. Secondo la mitologia, proprio a “Petra tou Romiou”, uno dei tratti
più belli del litorale cipriota, nacque Afrodite, emergendo dalle onde del mare. Il nome greco, “Petra tou Romiou” (“Lo Scoglio del Greco”), è
legato al mitico eroe bizantino Digenis Akritas, che, secondo la leggenda, tenne a bada i saccheggiatori saraceni (dal VII al X secolo) con la
sua prodigiosa forza. Si dice che si appoggiò con una mano sulla catena montuosa di Kyreneia, dando origine così al “Pentadattilo”, cioè “la
montagna a forma di cinque dita”, mentre con l’altra sollevò un enorme masso e lo scagliò nel mare contro i saraceni, che cercavano di
approdare. Il masso è rimasto lì da allora e dà, pertanto, il nome all’intera area.
Nella “Teogonia” Esiodo celebra la nascita di Afrodite, riconducendola alla castrazione di Urano, Dio del Cielo.
Incoraggiato dalla madre Gea, Dea della Terra, decisa a punire Urano perché teneva prigionieri i suoi figli, Crono recise i genitali del padre con
una falce e li gettò in mare. Secondo il racconto di Esiodo, essi “furono trasportati dalle onde per lungo tempo” e il seme fuoriuscito dalle
“immortali carni” si trasformarono in seguito in schiuma marina, dalla quale, infine, nacque la Dea dell’Amore e della Bellezza. Afrodite,
appunto.
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