La depurazione dell`acqua

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La depurazione dell`acqua
Ottobre 2012 - #32
Il primo portale web
dedicato agli operatori della climatizzazione www.expoclima.net
La depurazione dell'acqua
L’acqua è un elemento essenziale
per la sopravvivenza dell’uomo, ma
non solo. All’interno delle nostre
case si utilizza come acqua potabile,
come acqua calda sanitaria, ma
anche come fluido termovettore per
la maggior parte degli impianti di
riscaldamento e condizionamento.
In funzione della tipologia di
utilizzo, l’acqua deve avere delle
caratteristiche
fisico-chimiche
ben definite, non solo legate alla
potabilità o al benessere, ma anche
al funzionamento degli impianti.
In questo speciale
La depurazione dell’acqua: modalità e
tecniche per un utilizzo ottimale
pag. 2
La depurazione dell’acqua negli
impianti di riscaldamento: prodotti
e soluzioni diverse da Honeywell e
Fernox
Intervista
Fabio Mauri
Sales Manager Italia
Fernox
Andrea Arienti
Responsabile Linea Acqua
Honeywell EVC
pag. 7
PRODOTTI IN PRIMO PIANO
A cura di: Ing. Nicola Bettio resp. UTP Enerblue.
La depurazione
dell’acqua: modalità
e tecniche per un
utilizzo ottimale
La scelta del trattamento deve essere fatta in
funzione dell’utilizzo
L’acqua che sgorga dai nostri rubinetti viene
generalmente sottoposta a processi che permettono di
migliorarne la qualità, rendendola potabile, ovvero priva
di patogeni che possano rappresentare un rischio per la
salute e di altri elementi che possono essere presenti
solo in quantità minime, come ad esempio ammoniaca,
nitriti e nitrati, che generalmente provengono dai concimi
sintetici utilizzati in agricoltura. Se in piccolissime
quantità, queste sostanze non rappresentano un rischio
per la salute, ma possono essere anche letali se presenti
in quantità eccessive.
Il riferimento normativo italiano che regola i valori
massimi e gli intervalli in cui devono rientrare le
misurazioni chimico-fisiche e batteriologiche per la
potabilità dell’acqua è il D.Lgs. 31/2001, in recepimento
della Direttiva Europea 98/83/CE.
Gli elementi chimici principali che possiamo trovare
naturalmente disciolti nell’acqua sono generalmente
presenti in forma di sali o ioni e, in misura minore, come
composti organici. I principali sono: Calcio (Ca), Magnesio
2
(Mg), Sodio (Na), Cloro (Cl), Potassio (K), Fluoro (F),
Manganese (Mn) e Fosforo (P). Tutti questi elementi
sono importanti per la salute e il benessere dell’uomo:
ad esempio il calcio è indispensabile per la formazione
del tessuto osseo, così come il magnesio; il sodio regola
il bilancio idrico, il potassio regola la pressione osmotica,
il fluoro è importante per i denti.
La scelta di inserire nell’impianto domestico un sistema
di depurazione dell’acqua può essere fatta anche se
l’acqua dell’impianto è già potabile e le ragioni di questa
scelta possono essere diverse. Oltre alla presenza
eccessiva di sostanze minerali, o di composti organici,
un’altra problematica molto diffusa in Italia ha a che fare
con la durezza dell’acqua.
Per durezza dell’acqua si intende un valore che esprime
il contenuto di ioni di calcio e magnesio ed è espresso in
gradi francesi (°f), dove un grado rappresenta 10 mg di
carbonato di calcio (CaCO3) per litro d’acqua. In genere
le acque vengono classificate secondo questa tabella:
Fino a 7 °f
Molto dolci
Da 7 °f a 14 °f
Dolci
Da 14 °f a 22 °f
Mediamente dure
Da 22 °f a 32 °f
Discretamente dure
Da 32 °f a 54 °f
Dure
Oltre 54 °f
Molto dure
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LEGENDA:
Durezza
dell'acqua
nel territorio
italiano
molto dura
dura
media
dolce
Nella maggior parte delle
regioni italiane l’acqua è
mediamente dura o dura.
Fanno eccezione Friuli Venezia
Giulia, Sardegna e Umbria,
dove l’acqua è molto dolce o
dolce, l’Emilia Romagna, le
Marche e alcune zone della
Toscana, dove l’acqua è molto
dura.
«
La scelta di inserire nell’impianto
domestico un sistema di depurazione
dell’acqua può essere fatta anche se
l’acqua dell’impianto è già potabile e le
ragioni di questa scelta possono
essere diverse.
»
I processi e le tecnologie per la
depurazione dell’acqua sono molti,
ognuno con caratteristiche ben
specifiche:
•
•
•
•
•
•
•
•
Sedimentazione
Coagulazione
Filtrazione
Aerazione
Trattamento con fanghi attivi
Filtri a carbone attivo
Purificatori ad osmosi inversa
Addolcitori
La scelta della tipologia di trattamento dipende quindi
dall’utilizzo finale e dalle condizioni di partenza dell’acqua.
Ogni sistema è fatto per depurare in modo mirato.
Non bisogna quindi confondere potabilità con
depurazione. Molte aziende forniscono alcune o una
combinazione dei trattamenti sopra citati, è fondamentale
quindi conoscere l’utilizzo a cui è destinata l’acqua e le
sue caratteristiche di partenza.
La depurazione o eliminazione di sostanze indesiderate
dall’acqua non è necessaria solamente per l’utilizzo
umano. Nell’impiantistica questo aspetto è estremamente
importante per allungare la vita dell’impianto e mantenere
alte le prestazioni in termini di efficienza. Qualunque
sostanza presente nell’acqua crea inevitabilmente delle
problematiche di otturazione, con possibili riduzioni
dei coefficienti di trasmissione del calore. Sostanze
biologiche, possono crescere fino ad occludere gli alveoli
degli scambiatori a piastre presenti sia nelle caldaie che
nelle pompe di calore o nei produttori istantanei di acqua
calda sanitaria.
Le stesse tubazioni di trasporto dell’acqua risentono
molto della presenza di sostanze che ancorandosi alla
parete del tubo ne riducono la sezione di passaggio
aumentando nel tempo l’energia spesa per il pompaggio.
Da queste semplici considerazioni, è possibile associare
alla “pulizia dell’impianto” intesa come pulizia del fluido
vettore, un sinonimo di vita maggiore dell’impianto e
sicuramente di elevate performance nel tempo.
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SEDIMENTAZIONE
Questa metodologia consiste nell’introdurre l’acqua
in opportune vasche. In queste vasche, le particelle
con un diametro superiore ai 10 micron, grazie alla
forza di gravità, si depositano sul fondo. L’insieme
di queste particelle viene comunemente chiamato
‘fanghi di sedimentazione’. L’acqua che tracima
viene raccolta in condutture. Questo sistema
permette di eliminare la torbidità dall’acqua causata
dalla sospensione delle particelle.
COAGULAZIONE
FILTRAZIONE
La coagulazione dell’acqua consiste nel trattamento
con elettroliti che dissociandosi liberano ioni i quali,
combinandosi con le particelle colloidali formano
sostanze di volume e massa maggiore. Queste
sostanze precipitando assorbono altre impurità
dell’acqua.
Normalmente il trattamento di filtrazione avviene
dopo i due trattamenti sopra descritti. Serve quindi
ad eliminare le particelle ancora presenti nell’acqua.
Questo tipo di trattamento può essere “lento” o
“veloce”.
L’acqua trattata è solitamente ributtata dentro a
delle vasche di sedimentazione con minore velocità,
per favorire il processo di coagulazione. Questo
processo è realizzato per ottenere la separazione di
particelle di diametro inferiore ai 10 micron.
AERAZIONE
Il trattamento consiste nell’insufflare aria nell’acqua,
in questo modo si allontanano le sostanze aeriformi
non desiderate. L’ossigeno insuflato nell’acqua
ossida gli ioni ferrosi e manganosi che coagulano
insieme alle eventuali sostanze organiche.
L’aerazione viene quindi utilizzata per eliminare
odori non desiderati.
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Filtrazione lenta: le vasche sono di cemento con
strati di ghiaia, pietrisco e sabbia. L’acqua è inserita
in queste vasche dall’alto. E’ sicuramente il metodo
più efficace, ma anche il più lento e che richiede
maggiore manutenzione.
Filtrazione rapida: le vasche sono di acciaio con
uno strato di ghiaia ed uno di sabbia. L’acqua è
sempre introdotta dall’alto in un sistema chiuso
o sotto pressione. Con questo metodo, l’acqua
trattata è sicuramente maggiore.
FILTRI A CARBONE ATTIVO
Questi filtri hanno la capacità di adsorbire il cloro
e tutte le sostanze adsorbibili per via chimico-fisica
nei micropori del carbone stesso che può avere una
superficie specifica di anche 1000 metri quadri per
ogni grammo di carbone attivo che si presenta in
forma granulare, restituendo un’acqua esente da
tutte le particelle assorbite. I filtri a carbone non
modificano le concentrazioni di sali minerali per cui
molto spesso non eliminano sostanze indesiderate.
Esistono differenti tipologie di filtri a carboni attivi,
con differenti capacità filtranti.
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TRATTAMENTO CON FANGHI ATTIVI
Questo trattamento biologico si realizza nelle vasche,
con un sistema dinamico aerobico controllato. Qui
si riproducono in un ambiente artificiale gli stessi
meccanismi biologici che avvengono in natura per
la depurazione delle acque inquinate, soprattutto da
sostanze organiche biodegradabili.
Il trattamento con fanghi attivi mira all’eliminazione
di sostanze biologiche, nessun effetto sul clorato,
ioni ferrosi o di magnesio. Per quest’ultima serie di
composti è da utilizzare il metodo di areazione.
«
La scelta della tipologia
di trattamento dipende
quindi dall’utilizzo finale e
dalle condizioni di partenza
dell’acqua.
»
PURIFICAZIONE AD OSMOSI INVERSA
ADDOLCIMENTO
I purificatori ad osmosi inversa, sono compsti da più
stadi, che basano il proprio principio sul superamento
della pressione osmotica tra due acque con
concentrazioni di salinità diverse. L’acqua in arrivo
è trattata prima con un filtro di sedimentazione per
eliminare le particelle in sospensione, poi con un
filtro a carbone attivo per eliminare il cloro. Solo
dopo questi due pre-trattamenti, viene effettuata
l’osmosi inversa.
Gli addolcitori hanno lo scopo di rimuovere il calcare
dall’acqua. Solo il calcare. Per addolcire l’acqua,
quest’ultima è fatta passare attraverso minuscole
sferette di resine scambiatrici preventivamente
caricate con cloruro di sodio. Durante il passaggio
le sferette rilasciano sodio, assorbendo il calcio ed
il magnesio.
L’acqua è fatta passare attraverso una membrana
semipermeabile, dotata di una porosità di circa
0,0001 micron. In questo modo si riesce a far
passare quasi esclusivamente le molecole d’acqua
applicando una pressione tra i 30 e gli 80 bar. In
questo modo si riesce ad eliminare quasi totalmente
qualunque fonte di inquinamento presente.
L’osmosi inversa serve per depurare in modo
molto spinto, è inutile quindi utilizzarla prima di
un processo di filtraggio o di un trattamento con
carbone attivo.
I vantaggi di questa operazione sono elevati,
in quanto il sodio non tende a precipitare nelle
tubazioni; in questo modo si riesce ad ottenere un
funzionamento più efficiente e privo di guasti alle
condutture idriche con notevoli risparmi di energia.
L’obbiettivo
dell’addolcimento
è
solamente
eliminare il calcare, non serve per eliminare
sostanze organiche o residui di elevate dimensioni,
solitamente a valle di questo trattamento, segue un
tratatmento di osmosi inversa.
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e segui le NOVITÀ del mondo del clima
expoclima.net
La depurazione dell’acqua
negli impianti di
riscaldamento: prodotti
e soluzioni diverse da
Honeywell e Fernox
Pochi sanno che, in modo indiretto, uno
degli effetti collaterali dell’inquinamento
da CO2, oltre al più famoso fenomeno
dell’effetto serra, è l’aumento della
durezza dell’acqua, compresa quella
che quotidianamente esce dai nostri
rubinetti o circola nei nostri impianti
di riscaldamento. Il processo è molto
semplice: l’anidride carbonica, a contatto
con l’acqua piovana, si compone in
acido carbonico, una sostanza che ha
un potere altamente corrosivo su molti
tipi di rocce, tra cui ad esempio il marmo
con il quale sono costruiti molti dei
nostri monumenti, che si trasformano in
calcare, o carbonato di calcio (CaCO3),
finendo poi nelle falde e quindi nelle
nostre tubazioni domestiche. Un
aumento
dell’anidride
carbonica
nell’aria produce quindi un aumento
della durezza dell’acqua, anche se, va
detto, questo fenomeno è comunque
presente in natura e dipende in misura
molto maggiore dalle caratteristiche
geologiche del territorio.
Il calcare è normalmente presente
nell’acqua ma, ad una temperatura
elevata, può formare uno strato che
compromette la resa degli impianti, oltre
a comportare una serie di problematiche
per la salute dell’impianto stesso e di
tutti gli elettrodomestici che fanno uso
di acqua calda, come la lavatrice o la
lavastoviglie.
Ma il calcare non è l’unico “nemico”
degli impianti termici, ci sono altre
sostanze che ne minacciano la resa
e il funzionamento. Sostanze che si
formano all’interno degli impianti (come i
residui della corrosione elettrolitica, che
si formano all’interno dei tubi), sostanze
che sono naturalmente presenti
nell’acqua (come minerali e metalli)
e sostanze organiche, che possono
proliferare nelle nuove tipologie di
impianti a bassa temperatura.
Queste problematiche, ovviamente,
vanno affrontate con prodotti e approcci
diversi, a seconda del tipo di impianto,
delle caratteristiche dell’acqua e dei
generatori termici installati.
In questo speciale abbiamo provato
ad offrirvi due punti di vista diversi,
provenienti da due aziende che
affrontano il problema della depurazione
con soluzioni e approcci radicalmente
diversi.
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Intervista
La pulizia degli impianti
è fondamentale per
evitare perdite di
rendimento e guasti
Intervista a Fabio Mauri,
Sales Manager Italia Fernox
Dott. Mauri, ci spiega perché la
depurazione dell’acqua negli
impianti di riscaldamento è
importante?
«La pulizia dell’impianto è di
fondamentale importanza negli
impianti di riscaldamento per tutta
una serie di motivi. Innanzitutto la
presenza di particolato in sospensione e di residui di
corrosione elettrolitica, causati dalla presenza nel circuito
di metalli con potenziale elettrochimico differente, possono
provocare intasamenti negli scambiatori, soprattutto nelle
caldaie a condensazione dove, per raggiungere elevate
prestazioni, si sono ridotti notevolmente i passaggi
dell’acqua. In casi limite l’intasamento può avvenire
anche lungo le tubazioni, per esempio in concomitanza
di gomiti o in punti in cui l’impianto si riduce di diametro.
Un altro problema è legato senza dubbio alla presenza
di calcare che, alle normali temperature di esercizio
degli impianti di riscaldamento, precipita sulle tubazioni
incrostandole, ostruendo i passaggi e soprattutto
isolando termicamente il sistema. Si immagini un sistema
progettato per scambiare calore con l’esterno che si trova
ad avere una pellicola di isolante calcareo ad impedire il
flusso di calore! Un ulteriore problema che si è affacciato
solo ultimamente è la presenza di alghe e flora batterica
negli impianti che lavorano a basse temperature, per
esempio gli impianti a pavimento, dove le temperature in
gioco si trovano nell’intervallo tra 35-45°C. La presenza
di questi contaminanti può provocare la riduzione del
flusso o addirittura l’ostruzione di parte delle tubazioni,
causando zone “fredde”. Queste sono le motivazioni
principali per cui un’acqua trattata è di fondamentale
importanza in un impianto di riscaldamento».
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Con quale frequenza andrebbe effettuata la pulizia
dell’impianto?
«Ovviamente questo dipende sia dal tipo di trattamento
eseguito che dal tipo di prodotti utilizzati. Un impianto
deve essere pulito correttamente, rispettando le
concentrazioni dei prodotti da usare, i tempi di
esecuzione e le temperature. Inoltre, dopo un adeguato
risciacquo deve essere protetto con prodotti specifici che
potranno impedire in futuro fenomeni quali per esempio
la corrosione elettrolitica, l’infiorescenza di alghe o una
precipitazione di calcare. Un impianto trattato in questo
modo può funzionare tranquillamente anche fino a 10
anni, con un controllo minimo delle condizioni di esercizio
e della concentrazione del protettivo inserito».
Quali sono, in particolare le sostanze che non
dovrebbero essere presenti nel circuito dell’impianto
e in che modo possono essere dannose?
«Come anticipato in precedenza, il particolato solido, il
calcare, i residui di corrosione elettrolitica, solitamente
ossidi di ferro e di alluminio, le alghe e la flora batterica,
limitatamente ai circuiti che lavorano alle basse
temperature, sono tutte reali fonti di problemi di una
certa gravità. Tutte queste sostanze possono limitare i
passaggi o addirittura ostruire le condutture. Il calcare
in particolare è anche un isolante termico per cui riduce
il rendimento della caldaia. La corrosione elettrolitica,
che lascia dietro di se i residui dei quali abbiamo appena
accennato, può provocare la completa foratura di una
conduttura o di uno scambiatore di calore».
expoclima.net
Quali sono le tecnologie che
l'eliminazione di queste sostanze?
utilizzate
per
«La FERNOX ha sviluppato prodotti appositi sia per la
pulizia che per la protezione dell’impianto. In particolare
per quanto concerne la pulizia, il Cleaner F3 e il Cleaner
F5 sono prodotti estremamente efficaci per riportare in
sospensione tutte le morchie che sono presenti nelle
tubature, nelle caldaie e nelle pompe. Questi prodotti
sono totalmente neutri, il pH è compreso tra 7,5 e 7,8, non
hanno alcuna interazione con i materiali che costituiscono
l’impianto e non danno problemi di sovradosaggio.
Per la protezione, il protettivo F1 e’ un prodotto di altissima
tecnologia la cui funzione e’ quella di prevenire in futuro
ulteriori corrosioni elettrolitiche e incrostazioni da calcare.
Questo eviterà la rottura di pompe e scambiatori e la
formazione di idrogeno, che si forma come sottoprodotto
della corrosione. Anche il protettivo è neutro, pH
compreso tra 7,2 e 7,6, è totalmente compatibile con
tutti i materiali e come per i cleaners non ha problemi di
sovradosaggio. Per la protezione dalle alghe e dalla flora
batterica la FERNOX ha formulato un eccellente biocida,
l’AF-10 (che può essere tranquillamente utilizzato in
abbinamento con il protettivo F1 in quanto totalmente
compatibile).
Se l’impianto dovesse lavorare anche a basse
temperature c’è la possibilità di utilizzare l’ALPHI-11,
in sostituzione dell’F1. E’ un protettivo che contiene
la corretta concentrazione di MPG (mono propilene
glicol), un glicol atossico approvato dalla KIWA-ATA. E’
totalmente compatibile con tutti i materiali dell’impianto
e può essere tranquillamente utilizzato in abbinamento
con l’AF-10.
FERNOX inoltre ha realizzato molti altri prodotti da
utilizzare per problemi specifici come il sigilla-perdite F4
o il riduttore di rumore F2.
Quello che è di capitale importanza aggiungere è che
la FERNOX ha progettato e realizzato il vero filtro totale
TF-1. Un filtro idrociclonico-magnetico, unico nel suo
genere e brevettato in Gran Bretagna. Questo filtro
assolutamente inimitabile ha il compito di far si che la
protezione dell’impianto diventi una protezione TOTALE
dell’impianto. Il flusso idrociclonico per la separazione
dei fanghi unito ad un potente magnete di Neodimio
garantisce la filtrazione di tutti i materiali in sospensione,
siano essi magnetici e non, fino ad una dimensione di
1 micron. Il TF-1 TOTAL FILTER esiste anche in una
versione compatta, che sarà disponibile entro dicembre
2012, che adattabile a quegli impianti nei quali lo spazio
è estremamente ridotto».
Quali possono essere le conseguenze se non si
utilizzano prodotti come i vostri nell'impiantistica?
«Ci sono più livelli di conseguenze. La prima in assoluto
è la perdita di rendimento dell’impianto che si traduce in
una spesa di combustibile più alta da parte dell’utente,
senza magari che quest’ultimo se ne accorga.
Una conseguenza più grave è sicuramente il blocco
della caldaia per rottura dello scambiatore o di una
pompa. Questo perché l’intervento per la sostituzione
delle parti causa sicuramente uno sforzo economico
notevole, senza contare il disagio di un evento simile
nei mesi invernali. Infine la conseguenza forse più grave
è la rottura di una tubazione nel muro o nel pavimento
che oltre ai disagi descritti in precedenza provoca un
intervento a livello strutturale».
Quali sono i suggerimenti che darebbe a progettisti e
installatori (ma anche agli utenti finali) per allungare
la vita di un impianto?
«Ai progettisti suggerirei sicuramente di prevedere come
mandatoria, nei loro capitolati, la pulizia e la protezione
degli impianti e di legare la lunghezza o l’estensione
della garanzia proprio alla protezione dell’impianto.
Protezione che tra l’altro è prevista anche dalla legge e
precisamente dal DPR 59 del 2009.
Agli installatori e ai manutentori suggerirei di procedere
sempre all’esecuzione della pulizia e della protezione,
chiedendo loro di spiegare all’utente finale i benefici che
trarrà, in breve tempo, in termini di risparmio energetico e
di minori guasti e malfunzionamenti della caldaia.
All’utente finale, che è colui che alla fine si sobbarca
il costo di questa operazione, posso solo confermare
quanto detto in precedenza. La pulizia e la protezione
dell’impianto non sono un costo ma un investimento per
il futuro».
Fernox è stata la prima società al mondo nel settore del trattamento dell’acqua per impianti di riscaldamento. Sin dai suoi
inizi nel 1964, l’azienda ha dimostrato uno spirito pioneristico e innovativo che continua tuttora.
Oggi, Fernox è presente sui mercati mondiali con un’apprezzata gamma di prodotti e servizi d’avanguardia, e si conferma
leader mondiale.
Gli straordinari risultati ottenuti da Fernox sono il risultato di costante attenzione e notevoli investimenti per ricerca e
sviluppo, con due avanzatissimi centri di ricerca , uno a Waking (UK) e l’altro a Bangalore (India).
Questo ha portato alla creazione di prodotti innovativi che aiutano Fernox a consolidare la sua invidiabile reputazione.
La società punta anche l’attenzione sull’area, sempre più importante, delle tecnologie rinnovabili con liquidi termovettori per
impianti solari e a pompa di calore a fonte d’aria e a geoscambio.
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Intervista
Il calcare aumenta i
costi energetici: ecco
perché è importante
installare un addolcitore
Intervista ad Andrea Arienti,
Responsabile Linea Acqua Honeywell EVC
funzionamento e quindi protegge allo stesso tempo
anche tutti gli altri componenti dell’impianto».
L’installazione di questi prodotti quali vantaggi può
dare per l’utente finale?
«Il calcare aumenta i costi energetici: l’acqua con una
durezza superiore ai 15 gradi francesi compromette la
resa termica degli impianti. Pensate che un millimetro
di calcare può comportare dei consumi energetici più
alti fino al 10%. C’è anche un’altra problematica, che
riguarda più le signore ed è legata alla pelle, ai capelli
e agli indumenti: con il calcare non sono mai veramente
puliti. Infine una durezza molto elevata comporta un
consumo maggiore di detergenti».
Dott. Arienti, in alcuni casi il trattamento dell’acqua è
fondamentale per il suo utilizzo, in altri è necessario
per migliorarne la qualità. In quali casi suggerite di
installare un impianto per la depurazione e perché?
«Noi ci rifacciamo fondamentalmente a due aspetti: un
aspetto normativo e un aspetto tecnico, che è legato
all’impiantistica.
Il primo. C’è un decreto ministeriale che richiede
l’installazione di addolcitori, sia sull’acqua tecnica, quindi
in centrale termica, che sull’acqua potabile.
Il secondo. Quando la durezza dell’acqua supera i 20
gradi francesi è consigliata l’installazione di un addolcitore
e di un filtro. L’addolcitore serve a regolare la presenza
del calcare nell’acqua, il filtro protegge l’addolcitore
dalle particelle che potrebbero comprometterne il
10
Quali tecnologie ritenete migliori per il trattamento
dell’acqua in funzione dell’utilizzo?
«Come Honeywell abbiamo abbracciato una sola
tecnologia, che ci sembrava l’unica vera risposta
al trattamento del calcare: quella dell’addolcitore. A
differenza di altre aziende italiane nella nostra gamma
non sono presenti dosatori di polifosfati, perché non li
riteniamo una soluzione valida, senza contare che,
anche da un punto di vista normativo, sopra i 100kw è
previsto l’addolcimento».
Quali saranno i vostri prodotti futuri e quali tecnologie
adotterete?
«Il nostro addolcitore, Kalteksoft, che noi definiamo
“addolcitore intelligente” o “addolcitore pensante”, è
expoclima.net
già la macchina più innovativa sul mercato dal punto
di vista tecnologico. A breve andremo a lanciare un
completamento di gamma: al momento copriamo
una gamma impiantistica medio piccola, andremo ad
aggiungere altre due taglie, per coprire gli impianti
medio-grandi e grandi».
Depuratori/addolcitori/filtri o altro hanno un costo
spesso non indifferente, mediamente in quanto
tempo si recupera l’investimento?
«Abbiamo fatto uno studio in Germania, calcolando un
tempo medio di ammortamento di circa 3 anni dalla spesa
iniziale, senza contare che poi con questa tecnologia
“intelligente” risparmiamo, rispetto alle macchine delle
nostre gamme precedenti, fino ad un 40% di sale e un
50% di acqua. Quindi, calcolando che l’investimento
medio per il cliente finale è di circa 1.500 euro, tre anni è
una buona tempistica: se in più aggiungiamo dei risparmi
notevoli anche sui costi di mantenimento, ovvero sul
sale e sull’acqua necessaria al funzionamento della
macchina, possiamo dire tranquillamente che il nostro
prodotto è tra i più competitivi.
Infine, non tutti sanno che l’addolcitore rientra tra quelle
apparecchiature che beneficiano dell’incentivo fiscale, nel
momento in cui vado a cambiare anche il generatore di
calore. Perciò con gli incentivi il tempo di ammortamento
si riduce ulteriormente».
Quali suggerimenti darebbe agli utenti finali?
«Sarebbe importante che tutti gli utenti finali verificassero
il grado di durezza della propria acqua domestica.
Quando abbiamo lanciato Kaltecsoft avevamo anche
creato un kit gratuito per fare questo test, ma comunque
il kit tradizionale si trova facilmente anche in commercio
a delle cifre molto basse. Come ho già detto, se la
durezza dell’acqua supera i 15-20 gradi francesi sarebbe
opportuno prendere in considerazione l’installazione di
un addolcitore».
Ci sono delle aree in Italia dove l’acqua è più dura,
dove quindi sarebbe più importante installare questi
prodotti?
«La zona appenninica è quella dove la durezza dell’acqua
è più importante, ma anche in buona parte della Sicilia, in
alcune zone del Veneto e della Lombardia.
Al contrario le zone dove l’acqua è più dolce sono l’Alto
Adige, la Val D’Aosta, la Valtellina e generalmente le
aree dell’arco alpino.
In generale possiamo dire che l’acqua della nostra
penisola è abbastanza dura, si va quasi sempre sopra i
15 gradi francesi, con punte anche sopra i 70 in alcune
parti della Toscana».
Honeywell Environmental Control (EVC Italia) è leader nella progettazione e realizzazione di soluzioni di regolazione
automatica per il mercato residenziale.
La divisione fa parte di Honeywell International che, da oltre un secolo, si occupa di sistemi di regolazione e controllo
finalizzati al risparmio e alla sicurezza in viaggio, negli ambienti di lavoro e in casa. L’attività e il business della holding,
evoluti nel tempo, oggi riguardano i settori aerospaziale (Aerospace), materiali speciali (Specialty Materials), trasporti e
sistemi di potenza (Transportation System), automazione e controllo (Automation & Control Solutions).
All’interno di questi settori, l’offerta al mercato residenziale è affidata alla Divisione Environmental Control che realizza
prodotti e sistemi di regolazione automatica per impianti domestici e il terziario, soluzioni per la gestione del comfort e
dell’acqua potabile. Gli ambiti più rilevanti in cui Honeywell EVC Italia opera sono la contabilizzazione e la ripartizione del
calore, regolazione della temperatura, controllo di impianti a pavimento, funzionamento delle centrali termiche, adduzione,
filtrazione e salvaguardia dell’acqua.
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Prodotti in primo piano
PUBBLIREDAZIONALE
TF1 Fernox: il re dei defangatori,
ora anche in versione compact
Il TF1, dell’inglese Fernox, è uno dei filtri
per impianti di riscaldamento più venduti
al mondo, grazie ad una tecnologia
che combina l’azione di filtrazione
“idrociclonica”, con l’azione di filtrazione
magnetica.
Il filtro rimuove efficacemente sia i fanghi
che le particelle di magnetite (anche di
dimensioni submicroniche,
grazie al
magnete permanente in Neodimio a 9000
Gauss), dall’acqua che circola nell’impianto,
trattenendole in modo sicuro nel filtro
stesso. Può essere connesso direttamente
alle tubazioni da ¾ o da 1 pollice, usando le
valvole in dotazione, può essere facilmente
pulito, anche senza rimuoverlo dai tubi,
resiste a temperature fino a 125° C e a
pressioni fino a 3 bar.
L’installazione è estremamente facile, sia su
tubazioni orizzontali che verticali, anche
rasente al muro. Nella nuova versione
Compact (disponibile da Dicembre 2012)
vengono ulteriormente ridotte anche le
dimensioni, facilitando l’installazione del
filtro anche negli spazi stretti.
KaltecSoft: l’addolcitore
intelligente che auto-apprende
per ridurre i consumi
KaltecSoft è la soluzione perfetta per
risolvere il problema del calcare per l’intero
impianto idraulico: acqua potabile, acqua
calda sanitaria e acqua tecnica. Si tratta
di un addolcitore, che lavora sfruttando il
principio del processo di scambio ionico,
ovvero assorbendo gli ioni di calcio e
rilasciando ioni di sodio.
Ciò che distingue KaltecSoft dagli altri
addolcitori è la tecnica della salamoia
proporzionale: questo permette di
risparmiare notevolmente sui consumi di
sale (-50%) e di acqua (-47%) rispetto ad
un addolcitore tradizionale. KaltecSoft si
regola automaticamente sui consumi del
lungo periodo, ad è dotato di un’elettronica
di auto-apprendimento, che ottimizza il
consumo e riduce le spese.
Grazie a questa caratteristica, il
nostro addolcitore non ricorre al
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funzionamento in by-pass quando la
portata d’acqua è elevata, ne deriva che
in uscita dall’addolcitore non è necessaria
l’installazione di un dosatore di polifosfati.
I filtri Honeywell con sistema di lavaggio
in controcorrente brevettato, assicurano
un elevato grado di filtraggio per acqua
assolutamente pulita. Le particelle di
sporcizia e gli agenti esterni vengono
filtrati attraverso una fine maglia di acciaio
inossidabile. I filtri-riduttori garantiscono
la purezza dell’acqua e assicurano il
controllo della pressione dell’impianto
idrico.
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Decalux VT 2000 AD gli
addolcitori monoblocco che si
rigenerano da soli
Le incrostazioni calcaree danneggiano
gli impianti idrici, le caldaie, i bollitori,
gli elettrodomestici e la rubinetteria.
Per prevenire il problema e ridurre i
costi energetici, il consumo di detersivi
e l’impatto ambientale, è opportuno
installare a monte dell’impianto un
addolcitore che, trattenendo i sali di
calcio e magnesio e scambiandoli con
ioni di sodio, elimini la durezza in
eccesso.
GEL SpA, azienda con oltre trent’anni
di esperienza nel trattamento acqua,
realizza addolcitori a scambio ionico
per acque potabili, di processo e per
uso tecnologico. I Decalux VT 2000
AD sono addolcitori monoblocco
costituiti da un contenitore per le
resine, un contenitore per il sale ed un
sistema elettronico pilotato da un timer
a tempo, volume, volume/tempo che
effettua in automatico le operazioni di
rigenerazione, necessarie per mantenere
efficiente l’apparecchio. Il timer AD per
acque ad uso potabile, oltre a disporre
del sistema di disinfezione delle resine,
indica anche:
• Ora di rigenerazione
• Frequenza in giorni della
rigenerazione
• Durata della rigenerazione
• Quantità di acqua addolcita
consumata dall’ultima rigenerazione
• Quantità di acqua erogabile tra le
rigenerazioni
• Sale e resine esauriti
Il timer, nella versione BPA, è predisposto
per la gestione del by-pass automatico in
grado di regolare una costante durezza
in uscita.
Addolcitore Still Water E VT
BIOS con rigenerazione a
volume/tempo
Trattasi di un addolcitore per la linea
domestica (10-15-22-30 L resina), con
programma di rigenerazione a volume/
tempo. Il trattamento di addolcimento per
tale linea viene applicato per l'eliminazione
della durezza (calcare), dell'acqua, causa
di incrostazioni alle serpentine con
conseguente aumento di consumo di gas o
energia elettrica del 18% ad ogni millimetro
di calcare depositato; inoltre origine di
ostruzioni dei tubi, maggiori consumi di
detersivi, depositi calcarei su rubinetterie,
box doccia, superfici in acciaio inox, ecc.
In fine causa di conseguenze negative per
l'igiene personale e alterazioni nella cottura
dei cibi. Tutto ciò per l'obbligatorietà imposta,
a seconda dell'impianto installato, come da
DPR 59 del 24/04/2009.
Soffermandoci
sull'aspetto
strutturale
l'addolcitore risulta dotato di mixer per la
regolazione della durezza residua e di Bio
Compurity System che consente la totale
protezione contro il rischio di proliferazioni
batteriche.
La struttura risulta cabinata con bombola
esterna per facilitare la manutenzione relativa
alla pulizia del contenitore sale.
Sono infine disponibili accessori per
facilitarne l'installazione, come kit By Pass e
raccordi vari.
Il tutto nel pieno rispetto della normativa DM
25 del Febbraio 2012.
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Prodotti in primo piano
PUBBLIREDAZIONALE
Addolcitori salva spazio senza
alimentazione elettrica:
la rivoluzione MANTA.
I vantaggi sono notevoli sia per l’installatore, sia per gli
utilizzatori:
• Funzionamento idraulico, completamente automatico.
• Installazione semplificata al massimo e in situazioni di
spazio eccezionalmente esiguo, addirittura sotto lavello.
• Nessuna programmazione: basta solo impostare la durezza
dell’acqua in ingresso e l’addolcitore è pronto a funzionare.
• A parità di portata usano il 10% di sale e acqua per la
rigenerazione rispetto agli addolcitori tradizionali.
• Configurazione modulare che va dal singolo modulo
(SIMPLEX) per una famiglia, al due moduli (DUPLEX) fino a
6 appartamenti.
• Si possono installare più addolcitori in parallelo per arrivare
a soddisfare le più svariate esigenze di portate orarie e
giornaliere.
• Massima semplicità di manutenzione: non ci sono schede
elettroniche, elettrovalvole, motori elettrici, da sostituire o
riparare.
REQUISITI DI SOSTENIBILITA'
Tutela delle risorse
L'utilizzo del prodotto consente un risparmio sui consumi di
energia (l'alimentazione è idrodinamica e non necessita di
energia elettrica).
Grazie alle dimensioni ridotte (460x260x480) ed al minor
consumo di sale il prodotto
utilizza minori quantità
di materiali riducendo
l'utilizzo di risorse ed i
relativi impatti ambientali.
L'elevata
durabilità
riduce gli
interventi
di
manutenzione
o
sostituzione.
La tecnologia ad alto
rendimento realizza un
miglior rapporto costi/
resa, contribuendo ad
ottimizzare lo sfruttamento
delle risorse.
Risparmio di acqua
Il prodotto consente un risparmio di acqua e sale econtribuisce
al corretto sfruttamento delle risorse ambientali (impiega circa
1/10 della quantità di acqua per rigenerazione richiesta in
media da prodotti analoghi).
Salute delle persone
Il prodotto è a impatto acustico zero e favorisce il comfort degli
utilizzatori.
Gli addolcitori automatici
cillit-cyber con rigenerazione
proporzionale
Gli addolcitori automatici Cillit-Cyber
con
rigenerazione
proporzionale
di
Cillichemie garantiscono la precisa gestione
e monitoraggio dei cicli di rigenerazione e il
controllo dei consumi d’acqua addolcita e dei
rigeneranti necessari, con la riduzione di oltre
il 50% del consumo di rigeneranti e di oltre il
40% del consumo di acqua.
Queste riduzioni riducono inoltre i costi di
esercizio e l’impatto sull’ambiente, viste le
quantità ridotte di acque di scarico, utilizzate
per la rigenerazione degli addolcitori, e vista
la minore produzione di CO2.
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La tecnica Cillit-Cyber, oltre a ridurre i
costi e a proteggere l’ambiente, controlla
costantemente tutti i cicli operativi
dell’addolcitore contabilizzando l’acqua
addolcita che viene consumata e l’acqua per la
rigenerazione che avviene in controcorrente,
sistema che riduce notevolmente il consumo
di rigeneranti e che si riduce ulteriormente
ai valor indicati con gli addolcitori Cillit-BA
Pilot Cyber brevettati.
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Addolcitori Dayton, i vantaggi
dell’acqua dolce
Questo dispositivo per il trattamento dell’acqua è di ultima
generazione, e vanta una testa di controllo tra le più moderne
disponibili sul mercato. La qualità dell’acqua peggiora sempre
di più e, in molti casi, ciò provoca un aumento della durezza
dell’acqua. Una maggiore durezza dell’acqua si traduce nelle
incrostazioni delle tubature e nel malfunzionamento dei
dispositivi che utilizzano l’acqua. Ciò rende necessarie opere
di manutenzione più frequenti e riduce la durata dei dispositivi.
Questa situazione ci ha spinti a creare una gamma di addolcitori
concepiti appositamente allo scopo di assicurare un’erogazione
d’acqua addolcita di alta qualità L’addolcitore serie DAYTON
apporta i seguenti vantaggi: SALUTE - L’acqua DAYTON è buona
per il vostro abbigliamento e per voi. Con acqua addolcita la
vostra pelle diventerà naturale, liscia e morbida. PUREZZA L’acqua dolce ottenuta con il sistema DAYTON recupera le sue
proprietà originali ed elimina l’eccesso di calcare e le impurità
che minacciano la vostra famiglia e i vostri impianti. BELLEZZA
- Le creme e gli ammorbidenti per capelli non sono necessari
con l’acqua addolcita. La pelle e i capelli manterranno la
loro solita luminosità e morbidezza. RISPARMIO - COSTI: Si
riduce il 50% delle spese per la pulizia e i prodotti anticalcare
ENERGIA: Le prestazione dei vostri impianti acqua calda e
riscaldamento saranno più elevate. Rimarranno come nuovi
per più tempo. PULIZIA - L’addolcitore DAYTON Vi aiuta
à mantenere la casa pulita. Con un’acqua senza calcare, i
vostri rubinetti, bagni e vetri doccia rimarranno lucidi come
nuovi. PROTEZIONE - L’acqua addolcita e senza calcare non
sbianca i tessuti. Vi aiuterà a mantenere l’intensità dei colori
e la morbidezza allo stesso tempo che impedisce il loro
deterioramento. Costi di manutenzione ridotti. Funzionamento
completamente automatico. Occorre preoccuparsi solo di
aggiungere il sale nell’addolcitore. Sinergroup con il sito www.
sinergroup.net e www.sinergroup.it per tutta la gamma di filtri
Everpure, è fornitore all'ingrosso di prodotti, soluzioni e servizi
nel trattamento dell'acqua.
News dal nostro portale
Clini: "Qualità ambientale come parte
integrante della strategia delle imprese"
Il Ministero dell’Ambiente si fa promotore della sostenibilità
ambientale delle imprese italiane. A ribadire l’importanza della
qualità ambientale nella produzione made in Italy è stato il
ministro dell’Ambiente Clini in occasione del convegno “La
valutazione dell’Impronta Ambientale: un driver di competitività
per le Piccole e Medie Imprese Italiane” tenutosi a Perugia.
Le scelte in merito all’efficienza energetica e alla riduzione
delle emissioni di gas serra e CO2 si stanno confermando come
decisioni determinanti nell’ottica di soddisfare le direttive stilate
dal Pacchetto Clima-Energia, adottato quattro anni fa dall’UE, e
le politiche governative incluse nel Pacchetto di Kyoto.
Il Ministero dell’Ambiente,
per
promuovere
ed
incentivare azioni da
parte
delle
aziende
italiane, ha promosso un
programma di accordi
volontari (diretto proprio
alle aziende) ed ha finanziato un bando pubblico, rivolto a
grandi e piccole/medie imprese di diversi settori di produzione,
che incentiva gli investimenti in sostenibilità ambientale.
leggi l'articolo
completo
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News dal nostro portale
Edilizia Sostenibile: UNI e ITACA firmano
protocollo per una prassi di riferimento
nazionale
UNI e Itaca hanno firmato un accordo che delinea una “prassi
di riferimento” per la valutazione della sostenibilità ambientale
ed energetica degli edifici. Un primo passo verso la creazione di
una normativa che dovrebbe unificare, in un solo documento,
i diversi approcci nati in seno alle regioni nel corso degli anni,
producendo un parametro unico a livello nazionale.
Il protocollo, firmato dal Presidente UNI Piero Torretta e
dal Presidente ITACA Ugo Cavallera, costituisce una prassi
di riferimento, ovvero non costituisce la norma, ma indica
semplicemente un riferimento per gli operatori del settore, per
la valutazione della sostenibilità energetica ed ambientale degli
immobili, non solo quelli residenziali, con l’intento di coprire
tutte le tipologie edilizie.
Secondo Piero Torretta, Presidente UNI “C’era la necessità di
dare risposte veloci al mercato, abbiamo quindi pensato di
consolidare l’argomento in una “prassi di riferimento”, ovvero
un documento paranormativo alla cui elaborazione possono
partecipare tutti coloro che hanno interesse alla materia”.
“Oggi, in tema di sostenibilità, c´è necessità di trovare punti di
convergenza che soddisfino tutti gli stakeholder del settore –
continua Torretta - La sostenibilità edilizia comprende diversi
aspetti, da quello ambientale a quello sociale ed economico;
di questi, alcuni sono già definiti per legge, come nel caso
dell´efficienza energetica,
altri devono trovare
ancora una definizione”.
“La firma del protocollo
è il primo gradino per
l’inserimento del Protocollo ITACA nella famiglia UNI – è il
commento di Ugo Cavallera, Presidente ITACA – il protocollo
sarà un’utile riferimento per la regolamentazione dell’economia
del Paese: l’Italia ha un patrimonio edilizio diffuso, ma critico
dal punto di vista dell’efficienza energetica e della qualità. Con
l’accordo firmato oggi si arriverà velocemente anche ad una
norma UNI a tutela del ciclo produttivo e del consumatore, con
benefici per tutto il Paese”.
La prassi di riferimento UNI-ITACA, si inserisce nel solco già
tracciato dal Regolamento europeo 305/2011 sui prodotti
da costruzione, approvato nel gennaio 2011 dal Parlamento
Europeo. Il Regolamento ha applicazione immediata nei Paesi
membri, anche se alcune previsioni in esso contenute avranno
validità a partire da luglio 2013 per dare tempo ai Governi di
adeguarsi. Tra le novità di questo regolamento vi è il maggiore
impegno alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute dei
cittadini, con particolare attenzione all’uso sostenibile delle
risorse nei processi di realizzazione dei prodotti da costruzione.
Crisi del fotovoltaico e crollo
dell’occupazione, le proposte di ANIE/GIFI
Lo scenario occupazionale
legato all’industria del
fotovoltaico offre una
situazione
piuttosto
preoccupante. Il 2012 è
stato l’annus horribilis per
il settore fotovoltaico a
causa di cambi normativi, crisi economica e situazione politica
incerta che hanno messo in discussione un’industria che, solo
l’anno prima, garantiva impiego ad oltre 100mila persone (con
età media inferiore a 35 anni).
Il dato emerge da un’indagine che ANIE/GIFI, l’associazione
italiana che rappresenta le imprese del fotovoltaico, ha condotto
su 200 aziende associate: il dato occupazionale dell’industria
italiana del fotovoltaico registra un calo del 24% dei posti di
lavoro nel 2012 mentre nel 2013 le previsioni prevedono un
ulteriore calo del 7%.
A rafforzare i dati di ANIE/GIFI ci sono anche i dati ISTAT relativi
al primo semestre 2012 dell’industria elettromeccanica (settore
cui appartiene il fotovoltaico): rispetto al 2007 le ore medie di
ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni sono passate da 4,5
a 12,9 (su mille ore lavorate) con punte di 25,2 nel segmento
operai.
In termini concreti a rischiare il posto sono oltre 6mila lavoratori
altamente qualificati come tecnici ed ingegneri.
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