Nutritional Medicine Course CAPITOLO 18

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Nutritional Medicine Course CAPITOLO 18
 Nutritional Medicine Course Tratto dal libro “Come vivere 150 anni” Dr. Dimitris Tsoukalas
CAPITOLO 18 -­‐ Quanto sono sicure le
vitamine? Una delle cose che sembrano confondere di più il pubblico e gli
scienziati nel campo della salute è la sicurezza riguardo l’
assunzione di vitamine e di altri micronutrienti, inclusi minerali e
amminoacidi.
Spesso
si
ritrovano
nella
formulazione
di
integratori alimentari, ma anche nei cibi, sotto la voce “ dose
giornaliera raccomandata”.
Credo sia fondamentale rispondere alle seguenti domande per
avere un quadro preciso sulle vitamine e sugli integratori:
Qual è il significato esatto di questo termine?
Si possono eccedere queste dosi giornaliere o possono
causare un danno alla nostra salute?
C’è la costante paura di prendere le vitamine perchè si crede di
sovraccaricare qualche funzione renale o epatica?
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Nutritional Medicine Course La storia del modello alimentare La storia dell’evoluzione dei modelli alimentari è stata registrata
e pubblicata per la prima volta dalla dottoressa Isabella Leitch
in un trattato del 1942. Questa è stata la prima volta in cui
compariva il termine RDA (Recommended Daily Allowance) in
una pubblicazione scientifica. Nel 1835, è stata presa la prima
disposizione ufficiale riguardo l’alimentazione, da parte del
parlamento
inglese.
Questa
raccomandazione
prevedeva
l’aggiunta di succo di limone alla dieta dei marinai come misura
preventiva
contro
lo
scorbuto.
Ma
la
prima
vera
raccomandazione nutrizionale si è registrata durante la crisi
economica del 1862 da parte del Dr. Edward Smith, il quale era
stato chiamato dal Consiglio Reale per determinare la quantità
minima di cibo di cui ha bisogno una persona per non morire di
fame. Smith misurò la quantità di anidride carbonica espirata e
l’escrezione
di azoto
nelle
persone
che
lavoravano
al
treadwheel, una sorta di tapis roulant usato per i lavori forzati
nelle carceri, e stimò che la dose minima di cibo per un
lavoratore maschio era di 80 g di proteine e 2800 calorie al
giorno. Questa è stata la prima volta in cui è comparso un
modello alimentare basato su misurazioni scientifiche. Durante
il XIX secolo era largamente accettato che una dieta che
includesse solo l’assunzione di proteine, energia (grassi e
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arrivare fino al XX secolo perché, alla luce di nuove prove, si
arrivi finalmente a capire che questi cibi contengono elementi
essenziali che non erano ancora stati identificati. Durante la
Prima Guerra Mondiale (1914-18) furono presentate delle
proposte per la razione di cibo dei soldati. A quel tempo si
scoprì che i soldati si ammalavano a causa di carenze
nutrizionali e che c’erano cibi che potevano prevenirle, chiamati
“alimenti protettivi”. Successivamente le autorità britanniche
consigliarono l’aggiunta di latte alla dieta dei bambini e di
verdure verdi a tutte le età. Con la Grande Depressione del
1929 furono creati dei comitati speciali per raccogliere
informazioni riguardo la necessità di minerali e vitamine del
corpo umano. Nel 1933 fu descritta la prima raccomandazione
sulla dieta che includeva i valori di diverse vitamine e minerali
(Sherman- Stiebeling). Nel 1939, riguardo la precedente
raccomandazione, Sherman disse che quei minimi valori
dovevano essere aumentati del 50% per includere anche le
persone che potevano non essere coperte dagli stessi. Infine,
durante la Seconda Guerra Mondiale, furono formulate ulteriori
raccomandazioni, che includevano più minerali e vitamine per
assicurare il minimo apporto di nutrienti in condizioni di guerra.
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Nutritional Medicine Course Com’è la situazione oggi Possiamo notare che tutte queste raccomandazioni sono valori
minimi di micro e macro nutrienti che facciano evitare di morire
di fame e di soffrire di malattie da carenze nutrizionali. Questi
specifici valori furono poi usati come basi per la normativa nel
campo della nutrizione e dell’integrazione. Ma queste erano le
minime quantità richieste per mantenere un uomo in vita in
periodi in
cui c’era
carenza
di cibo. Infatti le
attuali
raccomandazioni non differiscono (talvolta hanno valori più
bassi) da quelle del 1933 (vedi tabella).
Oggi viviamo in un’era di abbondanza (almeno per una parte di
umanità) in cui il cibo è disponibile in quantità tali che l’uomo
non ha mai visto prima. Ma questi cibi sono praticamente vuoti
dal punto di vista nutrizionale: forniamo solo calorie dannose
senza neanche avvicinarci alle minime quantità necessarie.
L’esplosivo aumento dell’incidenza di problemi di salute cronici,
disordini
autoimmuni,
e
la
prostrazione
generale
della
popolazione è il risultato di queste carenze.
Qual è la dieta naturale dell’uomo?
Quali erano i livelli di nutrienti nel cibo quando l’uomo apparse
sulla terra?
La verità è che non abbiamo risposte a nessuna di queste
domande, ma sappiamo per certo che il nostro cibo è 10 volte
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Nutritional Medicine Course più povero di quello di appena trent’anni fa. È diventata ormai
una necessità l’assunzione di integratori, insieme a una buona
dieta per colmare la mancanza di nutrienti rispetto alla quantità
ideale. Secondo le nuove direttive, in riferimento alla salute
pubblica, è ora necessario assumere giornalmente un buon
multivitaminico e la vitamina D, come descritto dalla piramide
alimentare della Scuola di Salute Pubblica dell’università di
Harvard.
La sicurezza delle vitamine È facilmente possibile osservare che negli ultimi anni sono state
in costante aumento le comunicazioni scientifiche e il tipo di
informazioni circa i benefici alla nostra salute che possono
derivare dall’assunzione di vitamine e integratori (vedi vitamina
D, K, CoQ10, antiossidanti, multivitaminici).
Eppure, domande riguardo la sicurezza degli integratori
persistono ancora nella mente di molte persone.
Molte vitamine sovraccaricano il mio fegato o i miei reni?
C’è il rischio di sviluppare allergie?
Devo smettere di assumere vitamine in determinati periodi?
Il mio corpo può abituarsi alle vitamine?
Riguardo il carico epatico e renale, la preoccupazione specifica
parte dal fatto che nelle nostre menti identifichiamo le vitamine
come farmaci. Questi ultimi, infatti, spesso sovraccaricano il
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Nutritional Medicine Course fegato e i reni perché questi xeno biotici devono essere
eliminati dal corpo. Il concetto di xeno biotico si riferisce a
composti chimici che non appartengono al corpo umano, che
sono quindi estranei alla vita. Questi possono essere sia
idrosolubili che liposolubili, vale a dire che si dissolvono in
acqua o in grasso, come per esempio i colori (acquerelli/colori a
olio).
Mentre i composti idrosolubili sono escreti direttamente dai reni
senza alcun ulteriore trattamento, i composti liposolubili devono
essere convertiti a idrosolubili, e soltanto allora vengono
escreti. Questo processo avviene principalmente nel fegato ad
opera di un gruppo di 500 enzimi, i P450, ed è necessaria una
grande quantità di vitamine e minerali per realizzare questa
conversione. Si può quindi capire come le vitamine e i minerali
non solo non siano un peso per il fegato, ma sono anzi
assolutamente indispensabili per permettere a entrambi di
eliminare il carico tossico introdotto nel corpo.
Ovviamente ci sono delle vitamine liposolubili (A,D,E) che,
anche se è molto improbabile, possono accumularsi nel corpo,
e quindi la loro somministrazione deve avvenire sotto
supervisione medica quando assunti a dosi terapeutiche e con
parallele misurazioni degli stessi o di relativi indicatori che
mostrano se sono sufficienti o ancora carenti. Per quanto
riguarda la vitamina K, benché sia liposolubile non è stato
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Nutritional Medicine Course possibile identificare una dose tossica. La tossicità della
vitamina D è altamente improbabile
perché dovremmo
assumere 1000 unità (più di 50.000 UI) per osservare i primi
segni di tossicità alcuni mesi dopo! Lo stesso vale per gli
elementi e la vitamina E. La vitamina A è limitata a meno di
10.000 UI al giorno durante la gravidanza, e sembra che oltre
un certo limite riduca l’efficacia della vitamina D. Ecco perché le
più grandi aziende che producono vitamine hanno rimosso o
drammaticamente ridotto la quantità di vitamina A contenuta nei
multivitaminici.
È notevole il fatto che molte persone si sentano sicure ad
assumere farmaci, mentre hanno paura degli effetti collaterali
delle vitamine. La verità è che le morti dovute alle vitamine
sono pari a zero, anche dopo tentativo intenzionale di
avvelenamento, mentre le morti annuali dovute agli effetti
collaterali dei farmaci correttamente assunti sono 106.000 solo
negli USA nei pazienti ospedalizzati.
Quando parliamo di vitamine e micronutrienti deve essere
chiaro che questi non includono gli integratori e gli ormoni che
vengono talvolta assunti per migliorare le prestazioni atletiche.
Si tratta in quei casi di composti farmaceutici e non di
componenti che integrano la nostra dieta; questi composti infatti
sono associati a rischi per la salute.
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Nutritional Medicine Course Al contrario, secondo i dati pubblicati negli USA dal CDC, nel
2010 dopo 60 miliardi di dosi non c’è stata una singola morte; lo
stesso vale per gli ultimi 27 anni fino al 2010. Secondo il
Consiglio
per
la
Nutrizione
Responsabile
gli
integratori
nutrizionali sono sicuri, efficaci e controllati dai rispettivi
apparati statali in ogni paese.
Identificazione di carenze nutrizionali Il rapido sviluppo nel campo dei test di laboratorio ci permette di
eseguire test metabolici con un costo più basso di un normale
checkup. Le informazioni fornite dal medico hanno molteplici
utilità e ci danno i bisogni di una singola persona in quel
momento. Queste analisi ci permettono di prescrivere le
vitamine e altri micronutrienti in modo sicuro e conforme alle
diverse carenze di ognuno (medicina personalizzata).
L’applicazione di queste tecniche in scala sempre più ampia
cambierà radicalmente il modo in cui oggi vediamo la
prevenzione e il trattamento, con l’opportunità di intervenire
molto prima della comparsa dei sintomi.
Immaginate un approccio medico ampiamente orientato a
identificare le cause invece che semplicemente ad alleviare i
sintomi.
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