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dalle aziende
34 Teoria&pratica
ISTITUTO DELLE
VITAMINE:FESTA
PER I 50 ANNI
■ Nata nel 1960 come piccola realtà imprenditoriale privata a Seregno, tra i pionieri
del settore, Istituto delle Vitamine entra presto a far parte
del gruppo multinazionale
Hoffmann-La Roche, nella Divisione Vitamine e Chimica fine. Poi alcuni anni dopo, nel
2003 transita nel gruppo olandese DSM, nella Divisione
DSM Nutritional Products.
Un percorso lungo cinquant’anni che proprio quest’anno
viene festeggiato attraverso
una mostra fotografica interamente dedicata alla storia dell’azienda “50 anni di Istituto
delle Vitamine: da pionieri a
leader di mercato, la nostra avventura” nella quale sono state raccolte le immagini che testimoniano l’evoluzione dell’azienda nel corso degli anni.
Fin dalla nascita l’Istituto delle Vitamine S.p.A. si è occupato di produzione e commercializzazione di vitamine e altri ingredienti nutrizionali destinati alle industrie dei settori zootecnico, alimentare, cosmetico e farmaceutico. Oggi,
arricchisce la sua produzione
con nuovi prodotti come, ad
esempio, gli acidi grassi polinsaturi (omega-3, omega-6), i
carotenoidi, gli ingredienti nutrizionali (estratto di te verde,
coenzima Q10,...), gli enzimi,
gli eubiotici e gli acidi organici. Nella strategia aziendale,
infatti, occupa un posto chiave l’innovazione ‒ sia di prodotto che di processo ‒ così
ilFarmacista 10 | 2010
come il servizio al cliente, la
qualità e la sicurezza dei prodotti. Seguendo questo orientamento, infatti, Istituto delle
Vitamine opera con un sistema di Gestione della Qualità
ISO 9001-2008 e già nel 2005,
primo in Europa, ha ottenuto
la certificazione FAMI – QS, il
sistema HACCP dei produttori di premiscele.
In accordo con la politica del
gruppo DSM, Istituto delle Vitamine segue un sistema di gestione SHE (Safety-Health-Environment) con l’obiettivo di
garantire la sicurezza, prevenire i problemi di salute e rispettare l’ambiente. “A livello
locale è stato istituito un team
di lavoro che ha promosso iniziative di sensibilizzazione sul
corretto
comportamento
aziendale per prevenire incidenti sul lavoro: l’obiettivo è
quello di evitare infortuni, co-
l’intervista
CON LA GENETICA, CONSIGLI “SU MISURA”
■ La genetica al servizio del consumatore direttamente in farmacia: non
è fantascienza ma realtà. Ce lo spiega Daniela Petroni, presidente di
g&life, esperta nel campo della medicina molecolare e delle biotecnologie: “Dieta non significa “fare attenzione a quanto si mangia” ma a
“come si vive”, in senso lato. La dieta è uno stile di vita che passa anche per il cibo, ma non solo. E soprattutto è diversa per ognuno di noi”.
L’idea di fornire un consiglio “su
misura” è originale: come e dove nasce? E da chi?
g&life opera nel settore della nutrigenetica, disciplina che studia la genetica applicandola alle scienze della nutrizione. É nata nel 2009 all’interno di AREA Science Park di Trieste, fondata da un gruppo multidisciplinare composto da esperti in genetica, biologia, scienze della nutrizione e ingegneria. Il nostro primo
obiettivo, fin dal giugno 2008, è stato quello di interpretare e rendere
leggibili il profilo genetico di ognuno, i gusti, le abitudini alimentari e lo
stile di vita al fine di sviluppare percorsi nutrizionali e comportamentali personalizzati. Il progetto ha rice-
vuto il supporto di Innovation Factory, l’incubatore di AREA Science
Park che assiste le nuove idee imprenditoriali ad alta intensità scientifica e tecnologica. A giugno 2009,
g&life è stata selezionata tra le migliori 25 start-up del mondo, unica
italiana ammessa alla finale della prestigiosa HiT Competition a Barcellona. Oggi i nostri due prodotti, coperti da brevetto, sono distribuiti in
farmacia da Pool Pharma srl.
Sarà questa la strada della ricerca del futuro prossimo: met-
Daniela Petroni, presidente di g&life
tere a punto applicazioni da utilizzare quotidianamente?
“Certamente. Siamo riusciti a identificare un gruppo di geni in parte responsabile del metabolismo degli
zuccheri, dei grassi, dell’osso e dello stile di vita. Come tutti i geni del
nostro DNA presentano delle varianti, dette polimorfismi: alcuni favorevoli, altri no. Ed è su questi ultimi che
si modellano i suggerimenti. I nostri
ricercatori hanno lavorato anche su
due geni responsabili delle nostre
percezioni gustative. Il 30% degli italiani avverte solo lievemente il gusto
amaro; la maggior parte, invece, ha
varianti genetiche che li rendono particolarmente sensibili a questo sapore, spingendoli a non consumare
cibi come broccoli, cavoli, radicchio.
Per la loro dieta, dunque, è bene suggerire fonti alternative di vitamine e
sali minerali, ma gradevoli al palato”.
In cosa consiste il lavoro della
vostra equipe?
Il nostro scopo è proattivo: fornire
indicazioni sul rischio di sviluppare
patologie, quali diabete e obesità e
offrire una strategia per cercare di
evitarle. g&life infatti non riporta al
cliente il risultato del test genetico,
me sintetizzato nello slogan
della mascotte che identifica
il progetto” dichiara Marco
Sacchi, responsabile della produzione e SHE manager.
“Con l’esclusivo marchio Quality for Life™, Istituto delle Vitamine, e tutto il gruppo DSM,
assumono un chiaro impegno
verso il consumatore finale: garantire l’elevata qualità, l’affidabilità, la tracciabilità e la sostenibilità sia degli ingredienti e delle premiscele offerte
che dei processi produttivi impiegati” aggiunge Marco Bruni, amministratore delegato
dell’azienda. Il Quality for Life™ è un sigillo di garanzia
che rafforza ed indica l’eccellenza qualitativa dei prodotti,
un obiettivo costante dell’attività produttiva che ha caratterizzato la storia di Istituto delle Vitamine fin dalla sua costituzione.
ma la sua interpretazione, mediata
da genetisti, nutrizionisti e dietisti sull’analisi del DNA e dei fattori ambientali: dallo stile di vita alla mappatura
delle preferenze individuali su 200
alimenti, dal fumo all’attività fisica. Il
nostro procedimento utilizza un
esclusivo software che assembla le
diverse informazioni ed elabora la
dieta e i programmi comportamentali personalizzati. Tutto partendo da
un semplice test da fare a casa propria. gdiet Life Plan per il pubblico,
gprofile Nutrigenetics per i professionisti, sono facili da usare. Basta
raccogliere il campione di saliva su
un tampone, valutare la percezione
dell’amaro, rispondere al questionario e spedire tutto al centro di Trieste dove un team di esperti sarà a
disposizione per rispondere sia al telefono sia via e-mail.
Cosa possiamo ancora aspettarci?
La nuova trincea della medicina è la
prevenzione. La sua più efficace alleata è la nutrigenetica, come ha sottolineato uno studio dell’Accademia
internazionale di Nutrizione clinica
(Ainuc). Anche attraverso strumenti
scientifici alla portata di tutti. Questo ci spinge a proseguire nelle nostre ricerche: g&life, infatti, sta lavorando a test mirati per specifiche
aree d’azione, come il rischio cardiovascolare e i processi d’invecchiamento.