Accordi collusivi

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Accordi collusivi
Accordi collusivi
Cles 6090
a.a. 2009-2010
Stefano Breschi – Chiara Fumagalli © - Settembre 2009
1
Contesto e concetti
•
Finora abbiamo analizzato il funzionamento di un mercato
oligopolistico in un contesto statico.
•
Nella realtà, la competizione (di prezzo) fra imprese è un gioco
ripetuto nel tempo e a cadenza spesso frequente
– Es.: mercato all’ingrosso dell’energia elettrica.
•
Cosa cambia il fatto che le imprese interagiscano
ripetutamente?
•
Il contesto statico non spiega perchè le imprese possono avere
l’incentivo a rinunciare ad azioni che producono un beneficio nel
breve termine per assicurarsi profitti più elevati nel lungo
termine.
•
Concetti: collusione, fattore di sconto, punizione, coordinamento tacito,
guerre di prezzo
2
Competizione di prezzo
Struttura e
performance
Vincoli di capacità
Competizione di prezzo e quantità
Differenziazione prodotto
Costi di ricerca
Switching costs
Collusione
3
Tipi di accordi collusivi
• Gli accordi collusivi possono assumere diverse forme:
– Accordi sui prezzi di vendita;
– Accordi sull’allocazione della produzione, sulla segmentazione del mercato;
• Dal punto di vista geografico (Ex.: Carlsberg-Heineken)
• In base alle classi di consumatori
– Accordi sull’investimento in pubblicità, sulla qualità;
• Ex: trasporto aereo.
• Gli accordi collusivi possono essere organizzati in modi diversi:
– Cartelli;
• Ex: OPEC
– Comunicazione (segreta) per coordinare i comportamenti;
– Collusione tacita.
Elemento comune: tentativo di sopprimere la concorrenza ed
aumentare il potere di mercato delle imprese
4
Piano delle lezioni
1. Funzionamento di un accordo collusivo.
2. Fattori strutturali che facilitano la collusione:
– Concentrazione
– Barriere all’entrata
– Frequenza degli ordinativi
– Evolutione della domanda
– Simmetria ……
3. Pratiche facilitanti
– Scambi di informazione
– RPM
– Most favoured customer clause, Meeting-competition clause
….
4. Intervento anti-trust
5
Funzionamento di un accordo
collusivo
•
Esempio
•
Tentazione di deviare ineliminabile.
•
Per sostenere un accordo collusivo è cruciale:
– Punire chi devia;
(importanza dell’interazione ripetuta)
– individuare le deviazioni (rapidamente);
6
Modello di Bertrand infinitamente
ripetuto
•
Consideriamo la ripetizione infinita del gioco à la Bertrand con n
imprese (identiche) che competono sul mercato:
– Bene omogeneo
– Domanda:
–
–
–
–
⎧ D ( pi ) se pi < p j per ogni i ≠ j
⎪
⎪ D( p)
Di ( pi ) = ⎨
se pi = p j = p per ogni i, j
n
⎪
se esiste un k tale che pi > pk
⎪⎩0
Costo marginale = c
Uguale fattore di sconto = δ = 1/(1+r)
Non esistono vincoli di capacità
In ogni periodo t=1,2,……le imprese fissano simultaneamente i prezzi.
7
Equilibrio candidato
•
Il seguente profilo di strategie (trigger strategy)
⎧
⎪t = 1
⎪⎪
⎨t > 1
⎪
⎪
⎪⎩
pi = p
πi =
m
π
m
n
se p j , t −1 = p m per ogni j ,
p i ,t = p m
p j , t −1 < p m per almeno un j ,
se
p i , t = p i , t + 1 = ... = c
(dove pm è il prezzo che max I profitti totali del settore e πm i corrispondenti profitti
massimi)
costituisce un equilibrio di Nash perfetto nei sottogiochi se il payoff
che si ottiene seguendo la strategia di equilibrio è superiore al payoff
che si ottiene deviando:
πm
n
+δ
πm
n
+δ
2
πm
n
+δ
3
πm
n
+ ........ ≥ π m + δ 0 + δ 2 0 + ....
8
•
La disuguaglianza precedente può essere scritta:
m
m
m
⎛π m
⎞
⎞
⎞
⎞
2⎛ π
3⎛ π
4⎛ π
π −
< δ ⎜⎜
− 0 ⎟⎟ + δ ⎜⎜
− 0 ⎟⎟ + δ ⎜⎜
− 0 ⎟⎟ + δ ⎜⎜
− 0 ⎟⎟ + ......
n
n
n
⎝4n444
⎠ 44
⎝4
⎠442⎝4n444
⎠ 44
⎝4
1
424
3
1
4
4
44⎠44
3
guadagno
m
πm
cos to di lungo periodo della deviazione
immediato
della
deviazione
π −
m
πm
n
<δ
πm
n
[1 + δ + δ
1
δ > 1−
≡ δ
n
2
]
+ δ + ...... =
3
δ
πm
1−δ n
*
La collusione è sostenibile se i profitti futuri a cui l’impresa rinuncia deviando
sono sufficientemente elevati.
Il fattore di sconto può essere interpretato come: δ= φ(1/1+r), dove φ è la
probabilità che il mercato esista nel periodo successivo.
La collusione è più difficile in mercati in cui I prodotti diventano obsoleti molto
rapidamente, in cui il turn-over è frequente, etc.
9
Esempio di punizioni
• Il cartello dei diamanti:
– DeBeers ha una quota limitata nel settore estrattivo dei diamanti, ma controlla
la CSO (Central Selling Organization) con sede a Londra.
– La CSO funge da intermediaria tra gli estrattori e chi si occupa del taglio e della
pulizia dei diamanti, ottenendo margini molto elevati.
– La CSO controllando le scorte regola il mercato e permette di raggiungere la
stabilità dei prezzi.
– Nel 1981 il Presidente dello Zaire (il maggior produttore di diamanti a livello
mondiale) annunciò che non avrebbe più venduto i propri diamanti attraverso il
CSO.
– Due mesi dopo circa un milione di carati di diamanti industriali invase il mercato
e il prezzo per carato scese da 3 $ a meno di 1.8 $
– Nel 1983 lo Zaire ha rinnovato il contratto con CSO (a condizioni meno
favorevoli di prima).
10
Osservazioni
•
In teoria, non c’è bisogno di comunicazione tra le imprese per
sostenere un accordo collusivo (collusione tacita): risultato
semplicemente del comportamento puramente noncooperativo.
•
Molteplicità degli equilibri (Folk Theorem):
– Se δ>δ*, ogni accordo basato su un prezzo p∈[c,pm] è sostenibile
•
Ciò suggerisce una ragione per cui la comunicazione è
essenziale:
– Coordinarsi in relazione al prezzo collusivo.
Inoltre,
– Per aggiustare i prezzi in risposta a degli shock senza causare guerre di
prezzo.
11
In generale …
Sotto quale condizione la coppia di strategie (σ1,σ2) può essere un
equilibrio del gioco ripetuto un numero infinito di volte?
CO
Definiamo: π = profitto di collusione
π D = profitto di deviazione
π NC = profitto corrispondente alla punizione (equilibrio Nash)
1) Assumendo che l’impresa 2 segua σ2, qual è il payoff per l’impresa 1
seguendo σ1?
1
V1CO = π CO (1 + δ + δ 2 + .....) = π CO
1− δ
2) Assumendo che impresa 2 segua σ2, qual è il payoff per l’impresa 1 se
devia da σ1?
NC
D
D
NC
2
D δπ
V1 = π +π δ +δ +... = π +
1−δ
[
]
12
•
La strategia σ1 è risposta ottima a σ2 (e viceversa) se:
V1CO ≥ V1D
π
CO
1
δπ NC
D
≥π +
1− δ
1− δ
NC
1
D δπ
π
−π −
≥0
1−δ
1−δ
CO
π CO − (1−δ )π D −δπNC
≥0
1−δ
δ [π D −π NC] ≥ π D −π CO
cioè se:
π −π
*
δ≥ D
≡
δ
NC
π
−
π
1424
3
D
CO
<1
13
Fattori strutturali
• Numero di concorrenti
ceteris paribus, minore il numero dei concorrenti, più facile
sostenere la collusione:
δ * = 1−
1
↓ if n ↓
n
δ πm
π −
<
δ4
n
11
−2
n
1
424
3
4
3
m
πm
guadagno immediato
della deviazione↓
•
•
costo
della deviazione↑
Da questo punto di vista, maggiore la concentrazione, più facile la
collusione.
Inoltre,
– Più facile il controllo reciproco e più veloce la scoperta della deviazioni.
– Più facile coordinare il comportamento.
14
Fattori strutturali (2)
• Barriere all’entrata
la collusione non è sostenibile in assenza di barriere all’entrata ed è
più difficile più basse le barriere all’entrata.
– Costo della deviazione ↓ (Punizione meno efficace): Flusso di profitti
collusivi futuri ↓.
Levenstein e Suslow (2006) hanno studiato 19 casi di collusione e
affermano che ‘la causa più frequente di fallimento dell’accordo è
nuova entrata’.
15
Fattori strutturali (3)
•
VELOCITA’ DI REAZIONE
E’ più facile sostenere un accordo collusivo se, in caso di deviazione, la
punizione scatta rapidamente.
Quali fattori influenzano la velocità di reazione?
•
Discontinuità degli ordini
Se gli ordini sono discontinui (le vendite si verificano in modo concentrato e
per grandi lotti, invece di essere distribuite uniformemente durante l’anno),
l’interazione è meno frequente, è più difficile sostenere un accordo collusivo
–
–
Produzione di aerei.
Negli US, il governo raggruppa ordinativi ingenti per l’acquisto di vaccini per rendere meno
frequenti le gare d’appalto e più difficile la collusione.
16
Frequenza dell’interazione
•
Si immagini che gli ordinativi giungano ogni T periodi (al tempo 1, T+1,
2T+1, ….)
Tπ m T Tπ m 2T Tπ m 3T Tπ m
+δ
+δ
+δ
+ ......> Tπ m + 0
n
n
n
n
m
m
m
π
π
π
T
T
T
<δT
+ δ 2T
+ .......
Tπ m −
n
n 4424n4443
14243
144
guadagno
immediato =
•
cos to ↓
Il fattore di sconto critico ↑ se T ↑ : δ * ( T ) = ⎛⎜ 1 − 1 ⎞⎟
n⎠
⎝
1
T
17
Esempio: il mercato dei motori per TIR
•
•
•
Quattro imprese coprono il 100% delle vendite:
– Caterpillar, Detroit Diesel Corporation, Cummins Engine, Volvo/Mack.
Minaccia di entrata: non significativa.
Potere dei fornitori: limitato.
•
Nonostante questo, la profittabilità è estremamente bassa. Perché?
•
Gli acquirenti sono molto sensibili al prezzo:
– 300 grandi imprese di trasporto su strada.
– Selezionano il produttore di camion e poi specificano alcune componenti cruciali che il
camion deve possedere (tra cui il motore è la più costosa).
– Poiché la concorrenza nel mercato del trasporto su strada è molto intensa, gli
acquirenti sono molto sensibili al prezzo.
– Ciò accentua il guadagno ottenibile con una deviazione.
•
Gli ordini sono discontinui
– Gli acquirenti ordinano commesse per centinaia di motori alla volta.
– Un motore ha una vita media di 8/10 anni.
– Ciò amplifica ulteriormente l’incentivo a deviare e rende la punizione meno efficace.
18
Velocità di reazione (2)
•
Trasparenza del mercato
Più è facile osservare i prezzi fissati dai rivali, più è facile sostenere
un accordo collusivo:
– Le deviazioni sono scoperte tempestivamente e la punizione è altrettanto
tempestiva.
– Distribuzione di benzina vs. mercati di beni industriali in cui i prezzi sono
negoziati privatamente.
– Prezzi di listino ma possibilità di concedere sconti personalizzati (produttoredistributore).
– Termini di transazione complessi che rendono difficile il confronto
•
•
Es.: Bene + extra (pezzi di ricambio, accordi di manutenzione)
Caso Airtours/First Choice: pacchetti vacanze
19
Velocità di reazione (3)
•
Volatilità delle condizioni di domanda
In mercati poco trasparenti, se il livello della domanda è difficile da
prevedere, è difficile distinguere una deviazione da uno shock
negativo alla domanda, ed è più difficile sostenere un accordo
collusivo.
20
Modello di Green e Porter (1984)
IPOTESI:
– Ogni impresa osserva solamente i propri prezzi e le proprie vendite.
– In ogni periodo, con una certa probaiblità, la domanda si annulla.
• La collusione perfetta non è più possibile
– Ogni impresa avrebbe incentivo a deviare sostenendo che la domanda
si è abbassata.
• Miglior schema collusivo possibile:
– Prezzo di monopolio finchè ciascuna impresa mantiene la sua quota di
mercato.
– Non appena un’impresa non vende nulla, guerra di prezzo per T periodi
(e dopo, ritorno al prezzo di monopolio).
• T sufficientemente lungo per impedire le deviazioni.
• Poichè le guerre di prezzo sono scatenate dal caso, T non può essere troppo lungo.
21
Modello di Green e Porter (1984)
•
Le guerre di prezzo possono essere un elemento indispensabile
degli accordi collusivi.
L’osservazione di periodi di prezzi bassi non esclude l’esistenza di
accordi collusivi nel mercato.
•
Le autorità anti-trust dovrebbere prestare particolare attenzione ai
comportamenti che aiutano le imprese a monitorarsi
reciprocamente.
22
Fattori strutturali (4)
• DOMANDA IN CRESCITA
Tenendo fisso il numero di imprese operanti nel mercato, la
collusione è più facile (difficile) in mercati in crescita (in
declino)che in mercati stabili.
– Costo della deviazione maggiore (minore).
– Si immagini che la domandi vari stabilmente al tasso g:
Dt(p)=(1+g)tD(p) con t=0,1,2,3,4……
π
m
n
+δ
π
m
(1 + g )
+δ
n
– Ciò è equivalente a:
2
π
m
(1 + g ) 2
+δ
n
3
π
m
(1 + g ) 3
+ ..... > π
n
m
δ (1 + g ) π m
<
π −
n
1 − δ (1 + g ) n
1
424
3
1 442 4 43
m
πm
guadagno
immediato =
cos to della deviazione
( quando g > 0 )
↑
23
Domanda in crescita
– Il fattore di sconto critico è decrescente in g (se g positivo)
⎛
⎝
1⎞ 1
n ⎠1+ g
δ > δ * ( g ) ≡ ⎜1 − ⎟
•
N.B. Nella prassi, domanda in crescita è spesso interpretata come
un fattore che ostacola la collusione.
Perchè? L’entrata è più facile nei mercati in crescita.
Occorre distinguere l’effetto diretto e quello indiretto, e soppesarli.
24
Fattori strutturali (5)
• Simmetria
Idea generale: la simmetria facilita la collusione.
La simmetria può riguardare diverse dimensioni:
–
–
–
–
–
Quote di mercato
Capacità produttive
Costi
Fattori di sconto
….
25
a) Quote di mercato
La collusione è più difficile, più asimmetriche le quote di mercato
delle imprese.
–
•
L’impresa più piccola ha l’incentivo più forte a deviare.
Si considerino 2 imprese, una con quota di mercato pari a ¼ (l’altra
pari a ¾).
–
IC dell’impresa grande:
δ 3 m
3
− πm <
π
−
δ
4
1
4
142 43
142 43
π
–
m
guadagno
immediato
più picoolo
δ >
1
4
cos to a lungo
ter min e maggiore
IC dell’impresa piccola:
1
− πm
142443
π
m
guadagno immediato
più grande
<
δ
1 m
π
δ 443
11−42
δ >
3
4
cos to della deviazione
più grande
26
•
Gli indici di concentrazione possono essere fuorvianti
– Ex. Herfindahl Index: ↑se l’asimmetria delle quote di mercato ↑.
N.B. L’asimmetria delle quote di mercato è endogena e riflette
differenze più profonde tra le imprese.
27
b) Capacità produttive
In generale, l’esistenza di vincoli di capacità ha effetti ambigui sulla
collusione:
– Guadagno della deviazione .
– I vincoli di capacità limitano l’efficacia delle punizioni:
costo della deviazione ↓: payoff del deviante nella fase di punizione>0.
Invece, l’impatto della asimmetria nelle capacità è meno ambiguo: la
collusione è più difficile con una distribuzione più asimmetrica delle
capacità.
– L’impresa con capacità abbondante ottiene un maggiore guadagno dalla
deviazione.
– Il costo della deviazione è minore per l’impresa con capacità abbondante
(l’impresa piccola non è efficace nella punizione
– Ex: Nestlè-Perrier.
N.B.: Per indurre l’impresa con capacità abbondante ad aderire
all’accordo collusivo, può essere necessario assegnarle una quota di
mercato maggiore.
28
c) Asimmetrie nei costi
La collusione è più difficile in presenza di costi asimmetrici.
– Più difficile coordinare i comportamenti.
– Più difficile accordarsi su una regola di spartizione dei profitti collusivi.
– Inoltre, l’impresa più efficiente ha più incentivo a deviare:
• Maggior guadagno immediato.
• Minor costo della deviazione (l’impresa meno efficiente non è in grado di punire in modo
efficace).
N.B.: Per indurre l’impresa a basso costo ad aderire all’accordo
collusivo, le si possono attribuire maggiori quote di mercato.
29
•
•
Consideriamo 2 imprese:cH>cL; Domanda rigida: D se p≤v;
Quote di mercato uguali
•
IC dell’impresa ad alto costo:
(v − c H )⎛⎜ D − D ⎞⎟ < δ (v − c H ) D
•
2 ⎠
⎝
1−δ
IC dell’impresa a basso costo:
2
δ >
1
2
(v − c L )⎛⎜ D − D ⎞⎟ < δ
⎝ 4 423⎠
1442
maggior guadagno
della deviazione
δ >
1
2−γ
δ ⎡
D
D
D⎤
⎡
⎤
(
)
(
)
(
)
(
)
−
−
−
=
−
−
−
v
c
c
c
D
v
c
c
c
L
H
L
H
H
L
⎥ 1−δ ⎢
⎥
1 − δ ⎢⎣
2
2
2
⎦ 14 4⎣4 4 4
424 4 4 4 44
3⎦
min ore cos to della deviazione
dove γ =
2(c H − c L )
v − cL
30
d) Fattori di sconto
Minore il fattore di sconto, più forte l’incentvio a deviare.
– Fattore di sconto basso: difficoltà finanziarie.
– Ex: industria aerea: la causa principale delle guerre di prezzo in
questo settore sono le difficoltà finanziarie delle singole compagnie!
31
Fattori strutturali (6)
• INTERAZIONE IN DIVERSI MERCATI
E’ più facile sostenere la collusione se le stesse imprese si
fronteggiamo su diversi mercati:
- Se ciò attenua le asimmetrie presenti su ciascun mercato.
- Se ciò rende l’interazione più frequente.
– EVIDENZA EMPIRICA:
Nel trasporto aereo, il collegamento tra due diverse città può essere
visto come un particolare mercato.
Le stesse compagnie competono su diversi mercati.
Evans e Kessides (1994) ha mostrato che le tariffe sono più alte nelle
tratte in cui operano imprese che hanno contatti anche in altri mercati.
32
ESEMPIO:
•
Due imprese (1,2), due mercati (A,B), quote di mercato: α1,A = ¼; α1,B =3/4.
•
Analizziamo ciascun mercato separatamente. La collusione è sostenibile
se:
m
δ πm
3
m π
π − <
⇔ δ>
4 1−δ 4
4
m
1
δ 3π m
m 3π
π −
<
⇔ δ>
4 1−δ 4
4
Se invece teniamo in considerazione che le stesse imprese operano in
entrambi i mercati:
•
1 πm 1 3 m m m
+
π >π +π +δ(0+0) +δ 2(0+0) +....
1−δ 4 1−δ 4
1
δ m
πm <
π ⇔δ>
1−δ
2
•
Le imprese considerano i costi e benefici della deviazione in tutti i mercati in
cui sono attive: ciò le può rendere più simili e facilitare il sostenimento di un
accordo collusivo.
33
Pratiche facilitanti (1)
• Scambio di informazioni
A) su prezzi e quantità presenti o passanti
– Facilita l’individuazione delle deviazioni
• Ex.: Esperienza danese nel mercato del cemento a presa rapida.
• Ex.: Caso italiano della RCA (assicurazioni)
– Ma, anche ragioni di efficienza
• Ex. Attuazioni di schemi di incentivo basati sulle performance relativa.
Questi ultimi non richiedono dati disaggregati.
Le autorità anti-trust trattano in modo severo gli scambi di
informazioni relativi a prezzi e quantità individuali (tanto più
severamente, più sono recenti e dettagliati).
34
Mercato danese del calcestruzzo
preconfezionato
•
Insieme di oligopoli locali piuttosto concentrato.
•
Mercato poco trasparente:
– Sconti individuali di notevole entità rispetto ai prezzi di listino.
– Ciò era considerata causa della scarsa concorrenza nel settore.
•
Ottobre 1993: l’autorità antitrust danese decide si raccogliere e pubblicare con
regolarità i prezzi effettivi praticati dalle imprese in tre mercati regionali per due
particolari tipologie di calcestruzzo
– Maggiore trasparenza, concorrenza più intensa.
•
Risultato:
– La dispersione dei prezzi subì un drastico ridimensionamento.
– Il livello medio dei prezzi aumentò significativamente.
Rendere pubblici i prezzi ha facilitato il sostenimento di un accordo collusivo.
35
Il caso RCA
•
Luglio 2000: condanna della maggior parte delle compagnie di assicurazione attive
nel ramo Responsabilità Civile Auto per violazione dell’art. 2 della legge antitrust
italiana (l. 287/90), stabilendo una sanzione per 700 miliardi di lire.
•
Condanna confermata dal TAR del Lazio e dal Consiglio di Stato.
•
A seguito di verifiche ispettive presso le sedi delle compagnie indagate vennero
rinvenuti materiali e documenti che suggerivano estese pratiche di scambi di
informazioni.
•
Lo strumento operativo era una società di consulenza (RC Log) che svolgeva attività
di raccolta, elaborazione e diffusione di dati relativi ai mercati RC Auto.
•
N.B.: Il Regolamento CE n. 3932/92 stabilisce che gli scambi di informazione tra
compagnie di assicurazione possono essere esentati dal divieto di intese (art. 81.3),
ma tali scambi devono essere finalizzati alla sola raccolta di statistiche, in forma
aggregata, necessarie per le corretta stima del rischio da assicurare, ed esclude
scambio di informazioni relative ai premi commerciali.
36
Il caso RCA (2)
•
•
RC Log riceveva dati riferiti a numerose variabili dalle compagnie che avevano
sottoscritto l’abbonamento, li elaborava e diffondeva agli abbonati le informazioni
rielaborate nella forma di osservatori, tra cui:
Osservatorio RCA:
– Per ciascuna compagnia veniva riportato il premio base e i coefficienti di
personalizzazione di tutte le tariffe adottate dal momento dell’entrata
nell’osservatorio.
– I rapporti dell’osservatorio avvenivano pochi giorni dopo l’adozione di nuove
tariffe.
– All’osservatorio aderivano 39 imprese (80% della raccolta premi).
•
Osservatorio ARD (auto rischi diversi):
– Struttura simile all’RCA.
– Consentiva alle imprese di conoscere nei dettagli i premi associati a garanzie
diverse dalla responsabilità civile (incendio e furto).
•
Osservatorio Multicompagnia:
– Analisi della raccolta premi e dei sinistri delle imprese aderenti.
– Rilasci mensili, trimestrali, annuali.
37
Il caso RCA (3)
•
•
Osservatorio Multiskene:
– Raccolta delle previsioni delle imprese aderenti circa l’andamento futuro di una serie
ampia di variabili del settore (evoluzione dei premi, dei costi e dei sinistri)
Osservatorio Multigamma
– Raccolta di informazioni sulle caratteristiche dei prodotti assicurativi (struttura tecnica,
target elettivo, prezzi di vendita, strumenti di comunicazione)
•
Comitati Tecnici
– Riunioni tra le imprese abbonate per discutere e aggiornare la struttura degli osservatori
ma spesso finalizzate a discutere e confrontare i rispettivi scenari evolutivi del settore.
•
RC Log rendeva noto a ciascuna compagnia (in procinto di decidere se aderire o meno) la
lista delle compagnie già iscritte.
•
Data la ricchezza e il contenuto delle informazioni messe a disposizione e la tempestività dei
rapporti diffusi:
– Difficile credere che aiutassero a stimare in modo più preciso il rischio
– Piuttosto permettevano un monitoraggio continuo di premi finali e quote di mercato
– E consentivano un confronto circa le prospettive di evoluzione del settore.
•
Lo scambio di informazioni era chiaramente finalizzati al sostenimento di un accordo
collusivo.
38
Pratiche facilitanti (2)
B) Annunci di prezzi e quantità future
– Facilitano coordinamento su un particulare equilibrio tra tutti quelli possibili.
•
Annunci privati (diretti solo ai concorrenti): pro-collusivi e senza
ragioni di efficienza.
– Ex.: Caso ATP in US.
– Ex.: Comunicazione nelle aste simultanee ascendenti (in cui diversi oggetti
sono in vendita simultaneamente).
•
Annunci pubblici (rivolti anche ai clienti):
potentialmente pro-collusivi ma anche pro-competitivi.
– Ex.: Pubblicità sui giornali.
– Tipicamente, il secondo effetto è considerato dominante.
– (Non sempre: Caso Ethyl)
39
Il caso ATP
•
•
ATP è una società posseduta dalle maggiori compagnie aeree statunitensi.
Attraverso sistemi di prenotazione elettronica, diffonde informazioni sulle tariffe aeree
alle compagnie e agli operatori (agenzie di viaggio).
•
Tra le informazioni inserite:
– Prima e ultima data del biglietto (periodo durante il quale il biglietto può essere
venduto)
– Prima e ultima data di viaggio (periodo durante il quale è possibile viaggiare ad una
particolare tariffa).
•
Il DOJ ha sostenuto che le compagnie usavano queste informazioni per coordinarsi sugli
aumenti di prezzo (senza costose sperimentazioni sul mercato).
40
La comunicazione nelle aste
•
•
Nelle aste simultanee al rialzo i partecipanti possono usare le offerte per segnalarsi
come ripartirsi gli oggetti.
Esempi:
– US: asta per licenze telefonia mobile in diversi mercati.
– La High Plains Wireless si era comportata aggressivamente sul mercato di Lubbock
(Texas).
– La Mercury PCS fece delle offerte moderate per Lubbock che terminavano con la
cifra 013 e un’offerta molto alta per il mercato di Amarillo (Texas) – che terminava
con 264.
– 264 è il codice del mercato di Lubbock; 013 è il codice del mercato di Amarillo.
– Le offerte segnalavano ai rivali che se non fossero terminate le offerte per Lubbock
avrebbe reagito con offerte elevate per Amarillo.
Cramton e Schwartz (2001): Collusive Bidding: lessons from the FCC Spectrum
Auctions, Journal of Regulatory Economics, 17.
41
La comunicazione nelle aste (2)
•
Germania:
– 1999: asta per 10 identici blocchi di frequenze.
– Regola: offerte almeno del 10% più alte della precedente.
– Unici seri partecipanti: Mennesmann e T-Mobil.
– Mannesmann offrì 18,18 milioni di marchi al megahertz per i blocchi 1-5 e 20
milioni di marchi per i blocchi 6-10.
– T-Mobil offrì poco più di 20 milioni di marchi per il blocco 1-5.
– L’asta finì.
– Perché Mannesmann fece offerte diverse per beni identici? Stava segnalando
al rivale di aumentare la sua offerta del 10% sul blocco 1-5.
Klemperer (2002), What Really Matters in Auction Design, Journal of Economic
Perspectives, 16.
42
Il caso Ethyl
•
Quattro produttori di additivi antidetonanti per benzina annunciavano attraverso la
stampa gli aumenti di prezzi.
•
In questo settore gli acquirenti erano pochi e di notevoli dimensioni:
– Prezzi determinati da negoziazioni individuali
•
Dichiarazioni di stampa non tanto rivolte agli acquirenti ma ai rivali.
43
Pratiche facilitanti (3)
•
Most Favoured Customer Clause:
Clausola contrattuale che impegna un venditore ad applicare
ad un cliente le stesse condizioni offerte (dallo stesso
venditore) agli altri acquirenti
– Retroattiva: se verranno concessi sconti ad acquirenti futuri, l’acquirente
attuale riceverà lo stesso trattamento.
– Contemporanea: impegno ad offrire il bene allo stesso prezzo praticati agli
altri acquirenti (tipicamente nella stessa area).
•
Effetto sulla sostenibilità della collusione:
– Riduzione del guadagno immediato di una deviazione.
•
Giustificazioni di efficienza:
– Assicurazione contro i rischi che derivano dal mercato.
– Flessibilità nei contratti a lungo termine.
44
Il caso GE nel mercato dei generatori a
turbina
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Principali produttori: General Electric e Westinghouse.
Acquirenti: imprese produttrici di elettricità.
Prezzi tipicamente stabiliti attraverso trattative private.
Accordo collusivo fra le imprese operanti nel settore di produzione di macchinari elettrici
scoperto e smantellato nel 1950.
– 1959-1963 i prezzi si ridussero del 50%.
Maggio 1963: GE annuncia una nuova politica di prezzo
– Listino prezzi che conteneva regole oggettive per determinare il prezzo di ogni
generatore.
– MFC: se GE avesse venduto ad un prezzo più basso di quello indicato in listino, ogni
cliente a partire dai 6 mesi precedenti, avrebbe avuto diritto ad ottenere lo stesso
sconto.
La credibilità di questa politica fu rafforzata dalla decisione di dare incarico ad un’azienda di
revisione contabile di monitorare la conformità delle vendite a questo listino prezzi.
Entro meno di un anno anche la Westinghouse fornì un listino + clausola MFC.
I prezzi praticati dalle imprese rimasero stabili e identici fino al 1975.
Nel 1975 il DoJ decise che tali politiche di vendita rappresentavano una violazione dello
Sherman Act.
45
MFC clause e Medicaid
•
L’OBRA 90 (Omnibus Budget Reconciliation Act of 1990) conteneva una MFC clause
che si applicava ai rimborsi dei farmaci acquistati attraverso il Madicaid.
•
La clausola prescriveva che se un’impresa farmaceutica faceva pagare ad un
acquirente (HM0’s, catene di drug stores) un prezzo più del 12.5% inferiore alla
media, lo stesso prezzo doveva essere fatto pagare a tutti i clienti Medicaid.
•
La legge prescriveva anche che l’Office of Inspector General controllasse tutte le
imprese in modo che non fossero concessi sconti segreti.
•
Scott-Morton (1997) ha verificato che dopo l’applicazione della legge i prezzi di alcuni
noti farmaci cardovascolari aumentarono del 4%.
46
Pratiche facilitanti (4)
• Meeting Competition Clause:
Clausole che prevedono che, se un acquirente riceve un’offerta
di prezzo migliore da parte di un altro venditore, il venditore
corrente offrirà a sua volta quel prezzo.
•
Effetto sulla sostenibilità della collusione:
– Facilitazione del monitoraggio reciproco.
– Riduzione del guadagno immediato di una deviazione.
•
Giustificazioni di efficienza:
– Assicurazione contro i rischi che derivano dal mercato.
– Facilitano scelte di acquisto in situazioni in cui l’acquisizione
di informazioni è costosa.
47
Pratiche facilitanti (5)
• Prezzo di Rivendita Imposto
può rafforzare la stabilità dell’accordo collusivo eliminando
variabilità dei prezzi al dettaglio.
– Shock locali sui costi al dettaglio o sulla domanda finale (osservati
dai distributori ma non dai produttori).
– Se i distributori sono liberi di scegliere i prezzi al dettaglio: I prezzi si
modificano in funzione degli shock.
– Se I produttori scelgono i prezzi al dettaglio (basandosi sulla
domanda media): prezzi più stabili
• Profitti più bassi (nel breve periodo)
• Più facile monitorare il comportamento reciproco (se i prezzi all’ingrosso non sono
osservabili)
(Jullien e Rey, 2001)
48
Intervento anti-trust
• Per gli economisti la collusione è l’esito di un mercato.
– Accordi sia taciti che espliciti possono sostenere prezzi collusivi.
• Perciò, perché non dedurre dai dati di mercato l’esistenza
della collusione?
• Problemi, I: livello dei prezzi
– Disponibilità dei dati sui prezzi (prezzi di listino ≠ prezzi effettivi).
– Difficile stimare il prezzo di monopolio e il costo marginale.
– Dove collocare il limite?
Principio pericoloso: imprese colpevoli perché capaci di
fissare prezzi alti … (il potere di mercato non è un problema
per se)
49
Intervento anti-trust (2)
• Problemi, II: evoluzione dei prezzi
– Parallelismo dei prezzi: non è una prova di collusione (shock
comuni).
– Nemmeno “Parallelism plus’ convincente, a meno che non ci
siamo prove di coordinamento relativo a pratiche facilitanti (RPM,
scambio di info)
– Periodi di guerre di prezzo non sono condizioni sufficiente per la
collusione (nuova capacità, nuovi concorrenti, shock alla
domanda…)
– Es.: Caso Woodpulp
• Conclusione: C’è collusione se si hanno prove di
comunicazione sui prezzi e/o di coordinamento sulle
pratiche facilitanti:
– Elementi osservabili e verificabili dai tribunali (certezza del diritto): fax, email, telefonate, video etc.)
50
Intervento anti-trust (3)
• Troppo indulgenti nei riguardi delle imprese?
(Si permette la collusione tacita)
• Non necessariamente: forme di coordinamento sono
cruciali (nonostante teoricamente la collusione tacita sia
possibile) e lasciano tracce.
• Inoltre politiche più attive possono essere usate, ex ante
ed ex post.
51
Intervento preventivo
• Multe
• “Black list” di pratiche facilitanti : possono impedire la
collusione e liberare risorse per l’individuazione di accordi
collusivi.
–
–
–
–
Annunci privati di prezzi/quantità future.
Scambio di informazioni dettagliate presenti e passate.
MFC MC, PRI e altre clausole, se adottate attraverso un accordo.
Fusioni (joint dominance)
• Sanzioni penali?
52
THE LARGEST FINES IMPOSED BY THE EC IN COLLUSIVE CASES
BY COMPANY:
mln €
year
ThuysenKrupp
479
2007
Hoffmann-La Roche AG
462.0
2001
Siemens
396.5
2007
Eni
272.3
2006
Lafarge SA*
249.6
2002
BASF AG**
236.8
2001
Arkema*
219.1
2006
Arjo Wiggins Appleton PLC*
184.3
2006
Solvay*
167.1
2006
Shell
160.9
2006
BPB PLC*
138.6
2002
Shell
108.0
2006
* Appeal lodged before the Court of First Instance.
** Following judgment by the Court of First Instance.
53
Recent increase in fines (New Notice 2006)
Figure 1 : Average cartel fines given by the EC (1990-2007) and
(for the same cases) by the Community Courts
120
ecu/euro (m)
100
80
average fine given by the EC
60
average fine given by the
Community Courts
40
20
0
1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006
year
54
Intervento ex-post
• Ispezioni a sorpresa.
Programmi di clemenza
• Introdotti per la prima volta dal DoJ nel 1978, riformati nel
1993.
• Nell’UE, introdotti nel 1996, riformati nel Febbraio 2002, ultima
modifica Dicembre 2007.
• Principale differenza discrezionalità v. automatismo.
• Grande successo delle riforme:
– US: due casi al mese (venti volte tanto rispetto al pre-riforma)
– EU: da Febbraio 2002 a fine Dicembre 2006, 104 applications, immunità garantita
in 56.
• Ma, più casi perchè si scoprono pià cartelli o se ne creano di
più?
55