notizie economiche e commerciali
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Ma rzo 20 14 – An no XV – n ° 2 64 paesi arabi notizie economiche e commerciali paesi arabi Sommario ITALIA Crescita costante dell’export italiano verso i paesi arabi / Inizio di anno negativo per le aperture di nuove imprese / Missioni mirate per promuovere le imprese italiane all’estero / Sace prevede un aumento dell’export italiano nel 2014 / Conseguenze della crisi ucraina sul mercato energetico italiano ALGERIA I candidati alle elezioni presidenziali algerine ARABIA SAUDITA La NCB ha nominato una donna a capo del settore investimenti / Aumentano le vendite estere del distretto del mobile di Pesaro / Sace e Cariparma finanziano lo sviluppo del settore edile senese / Saudi Gulf acquista quattro Airbus / Regno saudita ed EAU fra i mercati promettenti individuati da SACE / Richiamati dal Qatar tre ambasciatori del Golfo EGITTO Al-Sisi si candida alle presidenziali / Ibrahim Mahlab è il nuovo premier / Al-Sisi promette la costruzione di 1 milione di case / L’ambasciatore egiziano non tornerà a Doha EMIRATI ARABI UNITI Autogrill entra nel mercato di Abu Dhabi / In crescita la domanda per il Dubai design district / Aumento dell'interscambio commerciale nel settore non oil / Dubai Boat show conferma la ripresa del settore nautico / Dubai pronta a lanciare un indice halal / Annunciato il progetto di una "smart city" a Dubai GIORDANIA Carenza di strutture per il trattamento dei rifiuti oleari / Al via il piano generale per il trattamento delle acque reflue / Progetto per le Pmi della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo / Intesa con Arab Saudi per l’esplorazione di petrolio non convenzionale / Accordo con l’Egitto per l’importazione di petrolio iraqeno KUWAIT Acqua e deserto nel padiglione di Expo 2015 LIBANO L’Italia si conferma secondo paese esportatore dopo la Cina / Da giugno 2014 saranno proibite le bevande energetiche con alcool / Via al governo di unità nazionale / L’Unione Europea finanzia progetti agricoli con Fao e Green Plan / Settore bancario in crescita / Azienda italiana si aggiudica il progetto per il trattamento delle acque reflue di Jbeil LIBIA Accordo con la popolazione tuareg per la riapertura del giacimento di Sharara / Distrutto l’arsenale chimico / Nuovi impianti sportivi a Tripoli e Tajura TUNISIA Accordo con l’Unione Europea per l’integrazione dei cittadini tunisini / Primo viaggio ufficiale all’estero del Premier italiano Matteo Renzi / Noureddine Zekri nominato Segretario di Stato presso il Ministero delle Finanze / Calo della produzione di olio d’oliva / Aumenta la spesa in salari pubblici / 150 milioni dalla Bei per il progetto Nawara SEGNALAZIONI Italia, Egitto e Libano uniti nel progetto GR.ENE.CO In copertina, lungomare di Dubai in occasione del Dubai International Boat Show 2 paesi arabi Italia 4C01.IT.IC Crescita costante dell’export italiano verso i paesi arabi L’interscambio commerciale fra l’Italia e i paesi arabi è stato di 62,4 miliardi di euro nel 2013. Le importazioni sono state di 31,4 miliardi, le esportazioni di 31 miliardi di dollari. Import ed export sono quindi in equilibrio nel 2013, con le prime in calo del 25% e le seconde in crescita dell’8%. L’andamento delle esportazioni italiane verso i paesi arabi è in controtendenza rispetto a quello totale e a quello verso l’Unione Europea. Fra i mercati di destinazione dei prodotti italiani, solo l’Africa registra un aumento percentuale paragonabile a quello dei paesi arabi (+7,6%). L’export verso la regione araba è cresciuto del 120% rispetto al 2004 e del 12% rispetto al 2008. L’indice di specializzazione dell’export italiano verso i paesi arabi è dell’8%, mentre è del 17% se si considera l’export italiano verso i paesi extra europei. Entrambe le quote sono in aumento negli ultimi due anni. Il calo delle importazioni, di oltre 10 miliardi di euro, è dovuto in modo prevalente al calo delle quantità acquistate di petrolio e gas, e in misura minore al calo del loro prezzo. La diminuzione dell’import è dovuta, quasi per la totalità, al calo degli acquisti di idrocarburi da Libia, Algeria e Arabia Saudita. Il saldo commerciale è negativo per l’Italia per 0,46 miliardi di dollari, dato migliore rispetto a quello degli anni precedenti, che hanno visto saldi negativi per oltre 13 miliardi di dollari nel 2006, 2008 e 2012. Oltre all’aumento dell’export, il dato rivela anche una diminuzione dei consumi interni italiani e quindi della produzione industriale. Per singoli paesi, gli aumenti più consistenti delle nostre esportazioni sono stati registrati nei confronti di Algeria, Libia, Iraq e Arabia Saudita. La graduatoria dei clienti italiani vede al primo posto gli Emirati Arabi, seguiti da Arabia Saudita, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Marocco e Libano. L’export verso gli Emirati Arabi si mantiene sui livelli pre-crisi, raggiunti nel 2012, mentre le importazioni italiane sono raddoppiate rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto all’acquisto di imbarcazioni e greggio. L’export verso l’Arabia Saudita è aumentato di circa 0,5 miliardi di euro, ed è in crescita del 36% rispetto al 2008. L’aumento delle vendite riguarda in particolare: prodotti petroliferi raffinati, macchinari, mobili, tubature e accessori in acciaio. L’export verso l’Algeria è aumentato in un anno di circa 0,5 miliardi di euro, ed è in crescita del 42% rispetto al 2008. I maggiori incrementi hanno riguardato: macchinari e metalli, gioielleria e articoli connessi, motori e generatori, autoveicoli, articoli in materie plastiche, prodotti alimentari. Anche l’export verso la Libia è aumentato di 0,5 miliardi di euro rispetto al 2012 e grazie a tale performance il paese scavalca l’Egitto al quinto posto nella graduatoria dei principali clienti italiani. L’aumento delle importazioni dall’Italia riguarda un ampio spettro di prodotti: combustibili raffinati, macchinari, veicoli a motore, attrezzature per il cablaggio, frutta e ortaggi freschi e conservati. L’Iraq scavalca il Qatar al nono posto della graduatoria dei principali clienti arabi dell’Italia, grazie a un import di 1,3 miliardi di euro, il doppio rispetto al 2012, dovuto soprattutto ai maggiori acquisti di macchinari, accessori e tubature in acciaio e in altri metalli, apparecchiature elettriche, alimentari, mobili. 3 paesi arabi Oltre ai maggiori partner commerciali arabi, è da rilevare la performance positiva del nostro export verso la Somalia e la Palestina (più che raddoppiato) e verso lo Yemen che acquista soprattutto prodotti petroliferi raffinati e macchinari italiani. In negativo è da registrare il continuo calo dell’export verso la Siria dovuto alla prolungata crisi politico-economica del paese. Il dato del 2013 è in calo del 50% rispetto al 2012 e corrisponde a 1/10 delle esportazioni italiane verso il paese nel 2011. Commercio Italia-Paesi Arabi. 2012 - 2013 (mn euro) Import 2013 Var % 656,7 11,9 Marocco 6.275,2 -30,4 Algeria 2.298,5 2,5 Tunisia 8.093,7 -37,2 Libia 1.872,5 -18,4 Egitto 15,6 3,8 Sudan 192,9 8,0 Mauritania 0,7 -53,8 Gibuti 0,5 -34,2 Somalia 0,2 -4,0 Comore 42,5 24,2 Libano 27,5 -54,8 Siria 2.950,4 -16,0 Iraq 0,7 -1,7 Palestina 42,1 -21,7 Giordania 5.501,7 -26,0 Arabia Saudita 142,0 42,8 Kuwait 146,6 -9,2 Bahrein 1.704,3 -27,8 Qatar 1.299,2 99,6 Emirati Arabi Uniti 141,1 50,4 Oman 10,9 -68,1 Yemen Totale Paesi arabi 31.415,6 -24,7 17.517,0 -29,7 -Uma 8.935,0 -17,3 -Gcc 4.963,6 -17,4 -Altri Paesi arabi 359.454,5 -5,5 Mondo 197.656,6 -1,9 Unione europea (27) 43.542,6 5,1 Altri paesi europei 26.915,4 -23,6 Africa 22.109,7 -8,8 America 66.192,6 -11,4 Asia 1.790,0 -6,0 Oceania e altri territori 29.090,2 -29,3 Opec Export 2013 1.530,0 4.267,7 3.220,2 2.849,4 2.835,3 136,1 54,6 16,6 11,2 1,7 1.294,1 125,3 1.270,1 7,9 711,2 4.502,6 796,3 158,9 1.076,0 5.511,4 435,4 146,0 30.957,8 11.921,9 12.480,6 6.555,3 389.854,2 207.278,7 50.661,5 20.434,8 44.659,4 57.364,2 7.446,9 Var % 12,0 12,8 2,0 19,7 -0,9 -14,9 -5,2 21,0 111,5 22,4 4,1 -48,3 100,6 103,0 6,6 11,4 -4,7 -18,7 5,0 -0,3 -6,3 85,3 7,7 11,0 3,2 10,9 -0,1 -1,2 -3,2 7,6 0,2 4,2 0,5 Saldo 2013 873 -2.007 922 -5.244 963 120 -138 16 11 2 1.252 98 -1.680 7 669 -999 654 12 -628 4.212 294 135 -458 -5.595 3.546 1.592 30.400 9.622 7.119 -6.481 22.550 -8.828 5.657 23.460,3 6,2 -5.630 Fonte: elaborazione Camera di Commercio Italo- Araba su dati Istat 4 paesi arabi 4C02.IT.COM Inizio di anno negativo per le aperture di nuove imprese Nei primi due mesi del 2014 le aperture nei comparti commercio, turismo e intermediazione commerciale sono state appena 11.413: il dato più basso, per quanto riguarda il primo bimestre, degli ultimi 40 anni. Il saldo tra aperture e chiusure di imprese è negativo in tutti i comparti merceologici e le tipologie d'impresa prese in esame dall'Osservatorio Confesercenti, compreso il comparto dell'e-commerce. Il peggior risultato, è stato quello del commercio al dettaglio in sede fissa dedicato al No Food: con meno di 3.000 aperture e più di 11.000 chiusure. In particolare è da rilevare la performance negativa del settore della moda: nonostante i saldi e le offerte tipiche del periodo considerato, il settore ha registrato 3.065 chiusure, a fronte di sole 723 nuove aperture. La causa principale è la riduzione della spesa degli italiani; ma sulle imprese pesano anche la pressione fiscale molto alta (per quest'anno al 66% sui profitti) e il caro-affitti. Si sconta inoltre un eccesso di concorrenza: da un lato, dell'industria della contraffazione moda, che fa perdere al settore oltre 12 miliardi di euro l'anno; dall'altro, quella dei siti di "saldi privati" online e dei Factory Outlet, che praticano promozioni per tutta la durata dell'anno. Nel 2013 il valore della spesa nell’eCommerce e nel Factory Outlet è stata di 1,8 miliardi di euro. 4C03.IT.IC Missioni mirate per promuovere le imprese italiane all’estero Intervistato durante la missione di sistema in Arabia Saudita, Paolo Zegna, Presidente del Comitato Tecnico per l’Internazionalizzazione di Confindustria, ha affermato che gli imprenditori italiani auspicano un programma più intenso di missioni mirate all'estero. Ii vertici industriali accolgono con favore la conferma di Calenda allo Sviluppo Economico ma auspicavano ulteriori misure per l’attrazione degli investimenti dall'estero e per favorire l’internazionalizzazione delle Pmi, una delle soluzioni ai problemi di un mercato stagnante. Lo strumento delle missioni andrebbe promosso e perfezionato con missioni mirate, focalizzate, più specialistiche e di sistema che contribuiscano a mantenere una presenza imprenditoriale continua nei paesi target. Nella stessa occasione il presidente dell'Ice, Riccardo Monti, ha espresso soddisfazione per la collaborazione tra Agenzia Ice, Sace e Simest nel sostegno delle imprese all'Estero e ha auspicato il potenziamento degli strumenti di export financing e la creazione rapida, anche per l’Italia, di una vera e propria export bank. 4C04.IT.EF Sace prevede un aumento dell’export italiano nel 2014 Nel documento “Evoluzione e prospettive del nuovo export italiano”, Sace prevede la crescita del 6,8% delle nostre esportazioni nel 2014, che raggiungeranno un valore di 435 miliardi di euro. La previsione di crescita media annua per il periodo 2014-2017 è del 7,3%. Per il periodo 2014-17, fra i mercati più attrattivi per le imprese c’è quello dell’Arabia Saudita, per il quale è prevista una crescita del nostro export del 9,2%. A questo si aggiungono i mercati emergenti a maggior potenziale: Cina, Russia e Brasile. Tra i settori con tassi di crescita superiori all'8%, spiccano la filiera agroalimentare (alimentari, bevande e prodotti agricoli) e quello del Made in Italy tecnologico (apparecchiature elettriche, meccanica strumentale). (ANSA). Secondo la Cia, Confederazione italiana agricoltori, l'export di prodotti agricoli e alimentari è cresciuto del 32,1% tra il 2007 e il 2012. E il trend positivo non si è arrestato neppure lo scorso anno (+5,5%), nonostante lo stop del valore complessivo delle esportazioni italia5 paesi arabi ne. L'Italia è il primo produttore europeo di riso, uva, pomodori, pesche, pere, tabacco, kiwi e tra i maggiori di olive, arance e mele. Nel 2013 i prodotti agroalimentari hanno pesato per quasi 28 miliardi di euro sulla bilancia commerciale, rappresentando l'8,5% di tutto l'export italiano. In alcuni segmenti l’export Italiano ha una rilevanza enorme, ad esempio per i prodotti da forno e farinacei ( 14% degli scambi internazionali) e per le bevande ('8,5%). Il valore delle esportazioni di zucchero ha segnato un +143% nei primi dieci mesi del 2013, il latte +43,2%, l'olio d'oliva +10,6%, le bevande +8,8%, il vino +7,1%, lo spumante +12,1% (+74,6% tra il 2007 e il 2012). 4C05.IT.IC Conseguenze della crisi ucraina sul mercato energetico italiano La crisi ucraina non dovrebbe compromettere il soddisfacimento del fabbisogno di gas dell’Italia che però diventa più dipendente dagli altri due paesi fornitori: Algeria e Libia. Le probabili conseguenze negative della crisi ucraina riguardano invece i progetti in corso d’opera relativi al gasdotto Southstream, avviato alcuni anni fa proprio per evitare il passaggio del gas russo attraverso il territorio ucraino. L’UE potrebbe non accordare a Gazprom, capofila del consorzio con Eni, Edf e Wintershall, le autorizzazioni necessarie a proseguire i lavori e inoltre è a rischio il mega-contratto ottenuto di recente dalla Saipem, controllata dell'Eni, che ha vinto un appalto da due miliardi di euro per la costruzione della prima linea del tratto offshore. Va tuttavia notato che il progetto Southstream è divenuto meno urgente vista la notevole flessione dei consumi di gas. Algeria 4C06.DZ.POL I candidati alle elezioni presidenziali algerine Il favorito delle prossime elezioni del 17 aprile è l’attuale Presidente Bouteflika, che concorrerà per il suo quarto mandato sostenuto dai maggiori partiti algerini. Restano dubbi riguardanti le condizioni di salute del Presidente che lo scorso anno è stato costretto ad una convalescenza di alcuni mesi. Il principale avversario di Bouteflika è Ali Benflis, ex premier ed ex segretario generale del partito di governo Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), già sfidante di Bouteflika alle presidenziali del 2004. Gli altri candidati, individuati dall’Osservatorio dell’Africa francofona Jeune Afrique, sono: Ahmed Benbitour, Ali Benouari, Louisa Hanoune, Fawzi Rebaine, Soufiane Djilali, Moussa Touati, Mohand Tahar Yala, Kamal Benkoussa e Rachid Nekkaz. Arabia Saudita 4C07.SA.EF La NCB ha nominato una donna a capo del settore investimenti La Banca nazionale commerciale (NCB) dell'Arabia Saudita ha nominato Sarah AlSuhaimi a capo del settore dedicato agli investimenti. Suhaimi, che era già a capo della 6 paesi arabi gestione patrimoniale e dell'ufficio degli investimenti presso Jadwa Investment, prende il posto di Tariq Linjawi. Il padre di Sarah Suhaimi, Jammaz, è stato a capo della Capital Market Authority tra il 2004 e il 2006 ed è attualmente presidente della Banca internazionale del Golfo con sede in Bahrain. 4C08.SA.COM Aumentano le vendite estere del distretto del mobile di Pesaro I dati congiunturali dell'ufficio studi dell'associazione degli industriali (ultimo trimestre del 2013) mostrano un forte miglioramento delle vendite all'estero del distretto del mobile di Pesaro, in particolare in Arabia Saudita (+70%) e negli Usa (+25%). Le vendite oltreconfine sono aumentate del 7,3%, quelle in Italia del 1,8%. La performance acquista più rilevanza in uno scenario nazionale caratterizzato da un calo della produzione del 7,7% del comparto del legno e dell'8,3% di quello del mobile. Tuttavia i dati non testimoniano una ripresa duratura del comparto vista l’assenza di misure strutturali in grado di sostenere una politica più favorevole alle imprese. 4C09.SA.EF Sace e Cariparma finanziano lo sviluppo del settore edile senese Sace e Cariparma Crédit Agricole hanno concluso un'operazione congiunta da 1 milione di euro per sostenere l'espansione in Arabia Saudita di un’azienda senese attiva nella progettazione e costruzione di macchinari per il settore edile, gruppi elettrogeni e apparecchiature per la movimentazione logistica. Il settore edile saudita è in rapida espansione, soprattutto nel comparto dell'edilizia residenziale, dove vengono investite ingenti somme di denaro per rispondere all'esplosione demografica e alla conseguente carenza di unità abitative. Sace ha previsto l'apertura di un ufficio dedicato all'area Medio Oriente e Nord Africa (Mena) con l'obiettivo di espandere il network di clienti e di sviluppare nuove opportunità di business e partnership, intensificando le già frequenti missioni nella Regione. 4C10.SA.COM Saudi Gulf acquista quattro Airbus Saudi Gulf, il nuovo vettore saudita, di proprietà di Abdul Hadi Al Qahtani Group, ha siglato con Airbus un ordine fermo per 4 aeromobili A320ceo equipaggiati con gli Sharklet, i dispositivi alari in grado di ridurre il consumo di carburante. Gli aeromobili saranno consegnati nei primi mesi del 2015 e consentiranno alla compagnia aerea di offrire servizi di alta qualità e di operare con grande flessibilità tra rotte a corto e lungo raggio. Saudi Gulf è uno dei due vettori in possesso della licenza per operare voli nazionali e internazionali dagli aeroporti sauditi. La nuova compagnia aerea inizierà le proprie operazioni nel primo trimestre del 2015 prima da Dammam e poi da Riyadh e Jeddah. Saudi Gulf contribuirà, così, a sviluppare il network di collegamenti dal Regno dell'Arabia Saudita verso le diverse destinazioni del Paese e del resto del mondo. 4C11.SA.IND Regno saudita ed EAU fra i mercati promettenti individuati da SACE Secondo l'ultimo rapporto Sace, tra i mercati più promettenti per l'export italiano nel prossimo quadriennio, oltre a quelli emergenti di Cina, Russia, Brasile e Turchia, ci sono anche Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. 7 paesi arabi Nel rapporto su ''Evoluzione e prospettive del nuovo export italiano'' Sace prevede una crescita dell’export del 6,8% nel 2014 e nel 2017 un valore di circa 539 miliardi di euro (contro i 390 miliardi del 2013), con un tasso di crescita media nel quadriennio del 7,3%. Fra i mercati di nuova generazione, verso i quali le vendite dei prodotti made in Italy non registrano ancora livelli elevati, c'è anche il Qatar. I settori più promettenti nei prossimi quattro anni saranno i comparti della filiera agroalimentare e quello ''del Made in Italy tecnologico, che registreranno tassi di crescita superiori all'8%. 4C12.SA.POL Richiamati dal Qatar tre ambasciatori del Golfo In seguito alla riunione burrascosa dei ministri degli Affari Esteri delle monarchie arabe del Golfo, l'Arabia saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein hanno deciso di richiamare i loro ambasciatori in Qatar, accusando Doha di ingerenze negli affari interni dei paesi vicini. Egitto 4C13.EG.POL Al-Sisi si candida alle presidenziali Il generale egiziano Abdel Fattah al Sisi si è candidato alle prossime elezioni presidenziali, dimettendosi dalla sua carica di ministro della Difesa e capo delle forze armate. 8 paesi arabi Il generale si è presentato per l’ultima volta in uniforme militare al Consiglio supremo delle forze armate ed ha ribadito la volontà di continuare a combattere il terrorismo e sottolineato l’importanza della legge e della giustizia per il futuro del paese. Nel frattempo i sostenitori di Morsi hanno provocato disordini nelle varie università del paese e organizzano manifestazioni di protesta in diverse città. 4C14.EG.POL Ibrahim Mahlab è il nuovo premier Con la nomina a primo ministro di Ibrahim Mahlab il Paese si prepara al sesto cambio di governo dalla caduta di Mubarak. Ibrahim Mahlab ha già ricoperto l’incarico di ministro dell’Edilizia e, in precedenza, di presidente della società di costruzioni statale Arab Contractors, una delle maggiori imprese nella regione mediorientale. Il Ministro della Difesa Al Sisi è confermato Ministro della Difesa, ma dopo pochi giorni annuncia la sua candidatura alle presidenziali. La conferma di buona parte del vecchio e contestato staff di El Beblawi desta alcune perplessità. Tuttavia uno degli obiettivi principali del governo sarà quello di garantire la sicurezza nel paese, soprattutto nel Sinai, per contribuire a rinvigorire l’economia egiziana, rilanciando il turismo e gli investimenti stranieri nel paese. Ministri confermati Ministro dell’Interno Ministro degli Esteri Ministro dell’Informazione Ministro della Giustizia Ministro del Turismo Nuovi ministri Ministro della Produzione Militare Ministro dell’Elettricità Ministro dell’Aviazione Civile Ministro delle Politiche Sociali Mohamed Ibrahim Nabil Fahmy Doria Sharaf El Din Mohamed Amin El Mahdy Hisham Zaazou Ibrahim Younes: AD dell’Organizzazione Araba dell’Industrializzazione Mohamed Shaker Hossam Kamal Ghada Wali 4C15.EG.POL Al-Sisi promette la costruzione di 1 milione di case Pochi giorni prima della notizia della sua candidatura alle elezioni presidenziali, l’ex Ministro della Difesa egiziano, Abdel-Fattah el-Sissi, ha annunciato un progetto per la costruzione di un milione di abitazioni a favore dei giovani. L’iniziativa, finanziata dagli Emirati Arabi Uniti, è considerata l’inizio della campagna elettorale per le prossime elezioni di aprile, le prime dopo la deposizione dell’ex presidente Morsi. Al-Sisi ha già assicurato un sostanzioso aiuto finanziario da parte di alcuni stati del Golfo come Arabia Saudita, Emirati Arabi e Kuwait, i quali, dalla deposizione di Morsi ad oggi, hanno immesso nell’economia egiziana 12 miliardi di dollari. 4C16.EG.POL L’ambasciatore egiziano non tornerà a Doha Il governo egiziano ha apprezzato la decisione di Arabia Saudita, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti di richiamare i loro ambasciatori dal Qatar e ha annunciato che il proprio ambasciatore non tornerà nell'emirato. 9 paesi arabi Il ritiro dei diplomatici da parte dei tre paesi è un segno di disapprovazione della politica del governo qatariota che sostiene il movimento dei Fratelli Musulmani e ospita alcuni dei suoi principali esponenti fuggiti a Doha all'indomani della destituzione del presidente islamico Morsi lo scorso 3 luglio. Emirati Arabi Uniti 4C17.AE.COM Autogrill entra nel mercato di Abu Dhabi Autogrill si è aggiudicata un nuovo contratto per la gestione delle attività di ristorazione presso l'aeroporto internazionale di Abu Dhabi, secondo scalo degli Emirati Arabi Uniti per traffico passeggeri e hub della compagnia nazionale Etihad. La società stima che, nel periodo 2014-2019, i 6 punti vendita oggetto dell'accordo genereranno ricavi complessivi pari a circa 20 milioni di euro. Nel 2013 ad Abu Dhabi sono transitati circa 17 milioni di passeggeri, con una crescita media annua del 12,6% dal 2006. Lo scalo è servito da oltre 40 compagnie aree, che collegano la capitale degli Emirati con oltre 90 destinazioni in 54 Paesi. Esso è considerato un modello d'eccellenza a livello mondiale per le soluzioni architettoniche d'avanguardia e l'alto profilo qualitativo dei suoi servizi al viaggiatore e nel 2013 ha ottenuto il riconoscimento come "Best Airport for the Middle East region" sia da parte dell'Airport Council International (ACI) che da parte dei passeggeri nella speciale classifica Skytrax. 4C18.AE.OP In crescita la domanda per il Dubai design district 10 paesi arabi Il Dubai Design District (d3) ha ricevuto oltre 500 espressioni d’interesse dalla sua indizione in Giugno 2013 e, ad oggi, sono state rilasciate decine di licenze per operare nella free zone. La prima fase dei lavori di costruzione degli uffici e delle altre strutture, di un costo di 1 miliardo di dollari, dovrebbe essere conclusa all’inizio del 2015. La seconda fase vedrà lo sviluppo del lungomare, con alberghi, negozi e aree convegni. Le offerte di immobili comprendono appartamenti, aree commerciali, negozi e strutture ricettive che saranno completate da vari spazi pubblici, arredi urbani unici, e marciapiedi ombreggiati. 4C19.AE.IC Aumento dell'interscambio commerciale nel settore non oil Nel 2013 il valore del commercio estero di Dubai non riferito agli idrocarburi è aumentato del 7,6%, grazie soprattutto alle maggiori importazioni, in crescita del 10%, mentre l’export ha fatto registrare un +4%. L’aumento dell’import è dovuto alla crescita della domanda interna e testimonia lo stato di salute dell’economia di Dubai. Al contrario, il più lieve aumento dell’export riflette la crescita economica più lenta dei principali partner commerciali asiatici ed evidenzia la vulnerabilità di Dubai agli sviluppi economici della regione. Nell’area del Golfo, l’Arabia Saudita è il primo partner commerciale di Dubai, con una quota del 4% del commercio totale. 4C20.AE.AO Dubai Boat show conferma la ripresa del settore nautico 11 paesi arabi Il Dubai International Boat Show ha registrato un ritrovato entusiasmo e potere d'acquisto grazie alla ripresa economica sostenuta degli Emirati Arabi Uniti e alla sviluppo di nuove marine e porticcioli. La vetrina nautica più importante della regione del Nord Africa e medio Oriente (Mena) ha messo in mostra oltre 430 imbarcazioni, per un valore che sfiora i 360 milioni di euro, compresi alcuni panfili da mille e una notte. Da rilevare la presenza della cantieristica locale con il 30% degli espositori provenienti dalle monarchie del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg). Il dato testimonia l’espansione del settore anche grazie a partenariati internazionali come quello tra Fincantieri e i gruppi emiratini Al-FattanShip Industries e Melara Middle East, una joint venture nei settori della cantieristica civile e militare. Secondo i dati dell'Autorità' marittima di Dubai (Dmca) il settore della nautica contribuisce per 3 miliardi di euro al Pil nazionale (33,8 miliardi di euro nel primo semestre del 2013) e impiega oltre 75,000 addetti. Per il prossimo futuro è prevista un’espansione del settore grazie all’incremento degli attuali 4.816 attracchi e 30 marine degli Emirati Arabi uniti (il 38% dell'intero Ccg). L’Italia era presente al Boat Show con 26 imprese e cantieri tra i quali Finacantieri Yacths, Azimut-Benetti, San Lorenzo e Ferretti. La Ferretti, presente con una flotta di cinque barche, ha fatto debuttare due modelli: il 'Pershing 62' e il '68' Ego Super' della Riva. Le esportazioni italiane nel comparto marittimo, dopo il rallentamento dovuto alla crisi finanziaria globale, sono riprese a ritmi sostenuti. Nei primi 11 mesi del 2013, le esportazioni italiane di navi e imbarcazioni verso gli Emirati Arabi hanno avuto una forte ripresa, mentre il comparto delle imbarcazioni da diporto e sportive hanno registrato nello stesso periodo, un forte calo. 4C21.AE.SRV Dubai pronta a lanciare un indice halal La Dubai Exports (Agenzia del Dipartimento per lo sviluppo economico), prevede la creazione di un indice online che raggruppi tutte le società emiratine che rispettano i requisiti Halal, ossia i requisiti in linea con le prescrizioni della Sharia. L’indice presenterà le informazioni rilevanti riguardo le società halal, le banche, le istituzioni finanziarie, i prodotti e i servizi islamici di Dubai. La spesa totale nei settori alimentare e dei prodotti lifestyle dei consumatori musulmani è stata di 1.620 miliardi di dollari nel 2012 ed è atteso che raggiunga i 2.470 miliardi di dollari entro il 2018. 4C22.AE.CIT Annunciato il progetto di una "smart city" a Dubai Il Governo dell’Emirato di Dubai ha annunciato un piano da oltre 200 milioni di euro per lo sviluppo di una smart city nel Silicon Oasis Technology Park di Dubai. Il Parco Tecnologico coprirà un’area di 150.000 m2, dotata di copertura internet wireless, e ospiterà uffici, case, alberghi, ristoranti e negozi. La fine dei lavori è prevista entro il 2017. I soli mezzi di trasporto ammessi nel Parco tecnologico saranno veicoli elettrici e biciclette. Gli edifici saranno costruiti con materiali non inquinanti, l’elettricità sarà prodotta da pannelli solari e le finestre saranno dotate di doppi vetri per ridurre l’assorbimento di calore. 12 paesi arabi Giordania 4C23.JO.SRV Carenza di strutture per il trattamento dei rifiuti oleari Con oltre 130.000 tonnellate di olive annue, la Giordania occupa l’ottava posizione fra i produttori di olio d’oliva. Ciononostante il paese presenta una carenza di strutture adeguate per il trattamento di rifiuti oleari. Le discariche designate alla raccolta di tali rifiuti, sono sprovviste di stagni di evaporazione e non sono dotati di misure adeguate per prevenire gli impatti ambientali del loro smaltimento. Fra le esigenze del paese vi è quindi la creazione di impianti di depurazione dell'olio e di evaporazione degli stagni. 4C24.JO.EF Al via il piano generale per il trattamento delle acque reflue È stato lanciato il primo piano generale per il trattamento delle acque reflue del Regno, grazie al finanziamento dell'Agenzia americana per lo sviluppo internazionale (USAID). Il Piano individua le esigenze di investimento e le priorità per la raccolta e il trattamento delle acque reflue in ogni governatorato per consentire al Ministero dell'Acqua e dell'Irrigazione giordano di migliorare la qualità delle risorse idriche e dirigerle verso le zone con scarsi o limitati servizi di raccolta. Il settore idrico giordano, e in particolare quello del trattamento delle acque reflue, soffre del forte aumento della popolazione a causa del conflitto siriano. 4C25.JO.EF Progetto per le Pmi della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha lanciato un progetto sostenere le piccole e medie imprese giordane. Le Pmi del regno rappresentano il 90% del numero totale delle imprese e contribuiscono per il 70% all'occupazione nazionale. Il progetto si propone di favorire l'accesso delle aziende al know-how adeguato per il settore e ha fornito finora assistenza a oltre 40 imprese. Tuttavia il settore soffre ancora per il limitato accesso al credito e alle migliore pratiche manageriali e di conseguenza per la bassa produttività che frena la creazione di posti di lavoro. 4C26.JO.ENE Intesa con Arab Saudi per l’esplorazione di petrolio non convenzionale Il governo giordano ha firmato un contratto di 2 miliardi di dollari con la compagnia Arab Saudi per l'esplorazione e la produzione di petrolio di scisti nel sud del Paese. L'intesa concede alla compagnia diritti esclusivi in un'area vicino alla città di Um al Ghadran, nel sud della Giordania. Nei primi quattro anni verranno effettuati gli studi ambientali, le stime e l'esplorazione. La compagnia godrà per 40 anni dei diritti di estrazione fino a 30.000 barili di petrolio al giorno. La Giordania, ha avviato diversi progetti per sfruttare le ingenti riserve di petrolio di scisti del sud del Paese, che secondo le stime sono le terze al mondo. 13 paesi arabi 4C27.JO.CIT Accordo con l’Egitto per l’importazione di petrolio iraqeno Il governo giordano ha siglato un accordo in campo energetico con Iraq ed Egitto per la costruzione, entro il 2018, di un oleodotto che consentirà di esportare petrolio iracheno verso i territori giordano ed egiziano. Il costo previsto dell’opera è di 10 miliardi di dollari. La Giordania riceverà tre miliardi di dollari l'anno per il passaggio attraverso il suo territorio del greggio diretto in Egitto, e beneficerà di uno sconto di 5 dollari al barile, rispetto ai prezzi del mercato internazionale, sul petrolio utilizzato. L'accordo contribuisce a limitare la vulnerabilità giordana alle fluttuazioni dei prezzi del petrolio e alle continue interruzioni di rifornimenti di gas dall'Egitto causate dalle azioni di sabotaggio di gruppi armati contro il gasdotto del Sinai. Kuwait 4C28.KW.COM Acqua e deserto nel padiglione di Expo 2015 L’Amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala 14 paesi arabi È stato svelato il progetto del padiglione del Kuwait per Expo 2015. Si tratta di un percorso lungo 1,5 km in cui i visitatori vivono un’esperienza diretta del paese del Golfo grazie all’utilizzo di avanzate apparecchiature tecnologiche. All’ingresso del percorso delle enormi vele che riproducono le tradizionali imbarcazioni kuwaitiane (il sambuco) introducono i visitatori in un sentiero desertico che fornisce un’esperienza diretta delle difficili caratteristiche climatiche del paese. Il secondo tratto fornirà una panoramica delle soluzioni tecnologiche, educative e di ricerca che stanno rimodellando l'ambiente, con particolare enfasi sui temi della desalinizzazione, del riuso dell'acqua, delle energie rinnovabili, dello sviluppo dell'agricoltura e delle risorse ittiche. Nell’ultimo tratto si avrà un'incontro con l'ospitalità e la cultura della società kuwaitiana grazie a un souk, un mercato in cui sarà possibile acquistare prodotti locali, e un ristorante che servirà pietanze della cucina tradizionale. L’obiettivo del progetto è di mostrare le asperità di una terra difficile, caratterizzata dal caldo, dal deserto e dalla mancanza d'acqua, ma anche di presentare il miracolo della vegetazione dopo la stagione della pioggia e le risorse messe in campo per dar vita a un paese abitabile e accogliente, vivace e dinamico. Libano 4C29.LB.IC L’Italia si conferma secondo paese esportatore dopo la Cina Con un valore dell’export di 1,3 miliardi nel 2013 (+4% rispetto al 2012), l'Italia si conferma il secondo paese fornitore del Libano a livello mondiale, e primo fra i paesi europei. Con una quota dell’8,4% sul totale delle importazioni libanesi, l'Italia si colloca al secondo posto dopo la Cina (quota del 10,7%) e precede: Francia (quota del 7,2%), Stati Uniti (quota del 7%), Germania (quota del 5,8%), Turchia (quota del 5,3%) e Russia (quota del 4,2%). L’Italia mantiene una posizione stabile rispetto all'anno precedente; l’export cinese è aumentato del +28%, quello francese è in leggera flessione (-0,4%) e consistenti incrementi sono stati registrati da Russia (113%) e Turchia (17,4%). La prima voce dell'interscambio con la Turchia è stata quella dei macchinari ( 24% dell'intero export, per un ammontare di 274 milioni di dollari), dato che rende tale paese un forte concorrente in un comparto significativo per l’Italia. L'Italia esporta in Libano prevalentemente prodotti petroliferi raffinati (44%), macchinari (12%), articoli d'abbigliamento (9%), prodotti chimici (8%), metalli di base e articoli in metallo (5%), alimentari (5%), articoli in plastica (5%). A livello settoriale, rispetto ai paesi concorrenti, l'Italia si pone al primo posto per i prodotti petroliferi raffinati, per i materiali da costruzione e per gli articoli di plastica e gomma; al secondo posto per il tessile e l'abbigliamento, preceduta dalla Cina; al terzo posto per macchinari, metalli di base ed articoli in metallo, preceduta da Cina e Turchia e al quinto posto per prodotti farmaceutici e per prodotti alimentari. Con riguardo ai prodotti alimentari, gli importanti risultati conseguiti dall’export italiano non si sono realizzati in Libano, probabilmente a causa dell’apprezzamento di tali prodotti e della loro penetrazione poco diffusa sul mercato libanese. 15 paesi arabi 4C30.LB.COM Da giugno 2014 saranno proibite le bevande energetiche con alcool I Ministeri dell'Economia e del Commercio e della Sanità Pubblica hanno emesso un decreto che proibisce la produzione, l'importazione e la commercializzazione di bevande energetiche mescolate con alcol, a partire da giugno 2014. Lo scorso anno era stata concordata con i Ministeri competenti la riduzione della metà della dose di caffeina e taurina contenuta nelle bibite. Il limite attuale è di 25 milligrammi per 100 millilitri. 4C31.LB.POL Via al governo di unità nazionale Dopo dieci mesi di stallo politico dovuto alle profonde divisioni tra i gruppi politici libanesi, è stato formato il nuovo esecutivo. Sono rappresentati sia il blocco 14 Marzo, che fa capo al filo-occidentale Saad Hariri, sia l'Alleanza 8 Marzo che fa capo agli sciiti radicali di Hezbollah, punto di riferimento libanese del regime di Damasco. In Libano infatti molti musulmani sciiti appoggiano il governo del presidente siriano Bashar Assad, mentre i sunniti filo-sauditi sostengono i ribelli che cercano di rovesciarlo. Nella tradizionale divisione del potere tra cristiani e musulmani, il Presidente della Repubblica è il maronita Michel Suleiman, già capo di stato maggiore delle forze armate libanesi, e il premier incaricato è il sunnita Tammam Salam. 16 pa paesi arabi a i 4C32.LB.EF L’Unione e Europea finanzia progetti p ag gricoli con n Fao e Grreen Plan Il Ministerro dell'Agricoltura lib banese ha siglato du ue accordi di cooperrazione co on la Food d and Agricculture Org ganization (FAO) e con c “Green Plan”, per p la realizzazione di d un Pro-gramma di d Sviluppo o Agricolo e Rurale. Il progetto o ha un vallore di 19 milioni m di dollari, d cui l’Unione l Europea contribuirà co on 1 milio-ne di dolla ari, e la sua a conclusio one è prevvista entro il 2015. L'accordo o con la FA AO prevede la raccolta di dati relativi alla a produzione, al cons sumo, alle e attività di mercato, ai a costi di produzione p e e alla competitività del settorre agricolo e , in par-ticolare, delle d industtrie casearria, olivicolla, avicola e degli ag grumi. L' U Unione Eurropea con-tribuirà a questo q pro ogetto, con n un 1 milio one di dolla ari. L'accordo o con “Gre een Plan” prevede la a creazion ne di otto laghi di un na capacittà di circa a 3 1.600 m di acqua e la forma azione deg gli agricolto ori sulle modalità m di gestione sostenibile s e delle risorrse idriche e. Il progettto richiede erà un fina anziamento o di circa 3 3,2 milioni di dollari, dei quali $ 2,5 milion ni saranno stanziati dall'Unione d e Europea. 4C33.LB.EF b in n crescita costante Settore bancario Il sistema a bancario continua ad a essere uno dei pilastri dell’e economia libanese. Anche nell 2013 l’attività delle banche b liba anesi a live ello globale e é risultatta in cresciita dell’8,5% % su base e annuale, raggiungen r ndo i 164,8 8 miliardi di d dollari. I depositi dei clienti hanno registrato un incremento o del 9%, il più alto d degli ultimi tre anni. Anche l’atttività di « lending » ha registra ato nel 201 13 un aumento del 9%, con nuovi prestitii erogati pa ari a circa 3,9 3 miliardii di dollari. 4C34.LB.COM Azienda italiana i si aggiudica a il progettto per il trrattamento delle ac cque reflue e di Jbeil È stato ag ggiudicato a un’azien nda italiana a l’appalto o per il tratttamento de elle acque e reflue dell Comune di d Jbeil (a Nord N del Paese), P lanciato a ma arzo 2014. Il progetto o del valore e di 38 milioni dollarii, sarà com mpletato en ntro due an nni e mezz zo e si cal-cola che ne beneficceranno più di 50.00 00 persone. Le insta allazioni saranno rea alizzate in n oub, Amchit e Blat. I collegame c ali saranno o per Jadayyel e Hasra ayel. Jbeil, Hbo nti principa Lib bia 4C35.LY.POL Accordo con la popolazione e tuareg pe er la riape ertura del giaciment g to di Shara ara Il ministro o della Dife esa libico Abdullah A al Thinni ha firmato un n accordo ccon la minoranza tu-areg per mettere m fin ne al blocco o di Shara ara, che co on una cap pacità di pro oduzione di d 350.000 0 barili al giorno, è un no dei mag ggiori pozzi petroliferi del paese e. L’intesa prevede l''istituzione e di un consiglio locale eletto e carte d'id dentità naz zionali per la comunità non-ara aba tuareg g che abita la città di Ubari, nellla regione del Fezzan. Essa prrevede inoltre la costtruzione in n tale area di d un centrro medico fornito f di un'ambulan u nza. L’impianto o petroliferro di Shara ara, cogesttito dalla spagnola Repsol, R è sstato costre etto nume-rose volte e alla chiussura a cau usa delle proteste p de ei tuareg. I maggiori siti di estrrazione ed d 17 7 paesi arabi esportazione della Cirenaica restano chiusi a causa degli scioperi delle guardie di sicurezza, in corso dalla fine di luglio 2013, che mirano ad ottenere una maggiore indipendenza dal governo di Tripoli. La produzione petrolifera ha toccato i minimi storici nel 2013, con 110.000 b/g contro gli 1,6 milioni del periodo di Gheddafi , danneggiando l'economia libica che dipende dal petrolio, il quale rappresenta circa il 95% del valore delle esportazioni. 4C36.LY.POL Distrutto l’arsenale chimico L’americana Parsons Corporation e la svedese Dynasafe hanno portato a termine lo smaltimento delle 26 tonnellate di armi chimiche possedute dal regime di Gheddafi. L’operazione, partita a novembre 2013 è durata tre mesi ed è avvenuta in pieno deserto, a oltre 600 chilometri a sud-est di Tripoli. Si trattava di gas mostarda, largamente utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale. I fondi, 45 milioni di dollari, sono stati messi a disposizione dal dipartimento della Difesa USA, che aveva già gestito la distruzione delle armi nucleari russe alla fine della Guerra Fredda. Ha partecipato anche il Canada con 6 milioni di dollari, utilizzati per la costruzione del compound che ha ospitato il personale libico, addestrato in Svezia e Germania, e i professionisti provenienti dall’estero. L’operazione fa da apripista allo smantellamento dell’arsenale chimico siriano che però ammonta a 1.300 tonnellate contro le 26 della Libia. 4C37.LY.CIT Nuovi impianti sportivi a Tripoli e Tajura A tre anni dalla rivoluzione che ha posto fine all'era di Muammar Gheddafi, le autorità libiche lavorano in vista della Coppa d'Africa del 2017. A Tajura, poco lontano dalla capitale Tripoli, sono iniziati i lavori di costruzione di uno stadio 'ultramoderno 'che ospiterà una piscina coperta. A Tripoli sono previste la ristrutturazione di un impianto di atletica e la costruzione di un complesso sportivo che include un campo da calcio. Le aspettative in Libia in vista dell'edizione 2017 della Coppa d'Africa sono alte, anche considerato che di recente la nazionale di calcio libica ha compiuto un’impresa storica trionfando all'African Nations Championship. Intanto il campione tedesco degli anni Settanta, Franz Beckenbauer, è stato nominato ''ambasciatore onorario'' del calcio nel Paese. Tunisia 4C38.TN.POL Accordo con l’Unione Europea per l’integrazione dei cittadini tunisini L’Unione Europea, i dieci paesi europei che partecipano al partenariato, fra i quali l’Italia, hanno concluso con la Tunisia un accordo sulla mobilità per agevolare il rilascio dei visti e facilitare l'integrazione dei cittadini tunisini immigrati regolarmente. Il partenariato tra UE e Tunisia mira a concludere un accordo di facilitazione del rilascio del visto, a facilitare il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali e dei titoli accademici e a migliorare l'informazione rivolta ai cittadini tunisini che hanno le qualifiche richieste per accedere alle offerte di lavoro, di studio e formazione disponibili nell'Ue. 18 paesi arabi Inoltre, Ue e Tunisia si sono impegnate ad ottimizzare l'impatto della migrazione sullo sviluppo, soprattutto promuovendo il contributo allo sviluppo del paese da parte delle comunità tunisine all'estero. 4C39.TN.POL Primo viaggio ufficiale all’estero del Premier italiano Matteo Renzi A più di tre anni dalla Rivoluzione dei Gelsomini e dopo l'approvazione della nuova Costituzione, la strada verso la realizzazione del processo di transizione democratica presenta altre sfide sociali ed economiche e per superarle la Tunisia si affida al sostegno e alla vicinanza delle istituzioni regionali e internazionali e dei Paesi amici, in particolare dell'Italia. È quanto ha affermato l'ambasciatore tunisino a Roma, Naceur Mestiri, in occasione del viaggio a Tunisi del presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi. L’ambasciatore ha aggiunto che il Paese ha saputo riprendere il cammino democratico grazie alla volontà e alla determinazione di fronteggiare il terrorismo dimostrata dal governo tunisino, dai partiti politici e dalla società civile. 4C40.TN.POL Noureddine Zekri nominato Segretario di Stato presso il Ministero delle Finanze Noureddine Zekri, presidente della FIPA e della rete d’investimenti ANIMA, parteciperà al nuovo governo come Segretario di Stato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, incaricato e della cooperazione internazionale e dello sviluppo. Di seguito la lista dei ministri del nuovo governo tunisino. Lista dei Ministri del nuovo governo tunisino Interno Affari Esteri Difesa Economia e Finanze Salute Pubblica Istruzione Infrastrutture, Pianificazione e Sviluppo Sostenibile Trasporti Industria, Energia e Miniere Agricoltura Commercio e Artigianato Turismo Affari sociali Lavoro e Formazione Professionale Giustizia e Diritti umani Istruzione Superiore, Ricerca Scientifica e Tecnologia dell’Informazione e Comunicazione Cultura Lotfi Ben Jeddou Mongi Hamed Ghazi Jeribi Hakim Ben Hammouda Mohamed Salah Ben Ammar Fethi Jarray Hedi Larbi Chiheb Ben Ahmed Kamel Bennacer Lassad Lachaal Nejla Moalla Harrouch Amel Karboul Ahmed Ammar Younbaï Hafedh Laamouri Hafedh Ben Salah Tawfik Jelassi Mourad Sakli 19 paesi arabi 4C41.TN.COM Calo della produzione di olio d’oliva La produzione di olio d’oliva è diminuita del 63% passando dalle 220 mila tonnellate dell’anno scorso alle 80 mila del 2013. L’export di olio d’oliva nei primi due mesi del 2014 è diminuito di circa l’80% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il calo è dovuto alla mancanza di pioggia e alla diffusione di malattie dell’olivo che hanno fatto calare la qualità dell’olio. Le marche tunisine sono presenti nella grande distribuzione in più di 40 mercati stranieri. 4C42.TN.EF Aumenta la spesa in salari pubblici Il premier Jomaa ha dichiarato che il ricorso all’indebitamento estero nel 2014 sarà pari a circa 8 miliardi di dollari a causa dell’aumento della spesa per i salari pubblici. Jomaa punta a consolidare la situazione economica del paese, provato da turbolenze sociali e instabilità politica, principalmente tramite la riduzione dei sussidi pubblici. Il governo intende emettere obbligazioni sui mercati internazionali per 1,8 miliardi di dollari garantiti da Stati Uniti e Giappone, e sukuk (obbligazioni conformi alla sharia) per 435 milioni di dollari. La Banca Mondiale assisterà la Tunisia con un programma di 1,2 miliardi di dollari per sostenere la transizione democratica e nel frattempo il FMI ha approvato la seconda tranche del prestito da 1,7 miliardi di dollari concesso nel 2013. 4C43.TN.ENE 150 milioni dalla Bei per il progetto Nawara La Banca Europea degli Investimenti ha dato il via libera al finanziamento di 150 milioni di euro per il progetto energetico Nawara, a sud del paese. Lo scopo è di creare una nuova infrastruttura per lo sfruttamento delle riserve di gas naturale, rifornire il mercato locale e incoraggiare altre esplorazioni di idrocarburi. Fra i risultati attesi del progetto vi sono il taglio delle emissioni di CO2, la riduzione delle fuoriuscite di gas e la creazione di posti di lavoro. Il progetto è frutto della partnership euro-mediterranea e conferma la Bei come partner di fiducia della Tunisia. Da gennaio 2011 la Banca ha erogato al paese 563 milioni di euro di finanziamenti per progetti nei settori dell'energia, delle Pmi, delle infrastrutture e degli alloggi sociali. 20 paesi arabi SEGNALAZIONI Selezione di articoli relativi ai recenti sviluppi economico-politici dei paesi arabi 4C44.IT.SGL Italia, Libano ed Egitto uniti nel progetto GR.ENE.CO La Camera di Commercio Italo-Araba, in cooperazione con imprese ed enti italiani, libanesi ed egiziani, partecipa al progetto GR.ENE.CO, Green Energy for Green Companies, del valore di circa 2 milioni di euro, finanziato dal programma europeo di cooperazione transfrontaliera ENPI CBC MED. Il progetto si rivolge principalmente alle amministrazioni pubbliche, alle aziende agricole e alle piccole e medie imprese con l’intento di favorire la riduzione dell’uso delle fonti energetiche non rinnovabili nel bacino del Mediterraneo, diffondendo e rafforzando l’uso delle energie verdi, soprattutto in campo agricolo. GR.ENE.CO consentirà l’individuazione di buone pratiche e promuoverà strumenti finanziari a sostegno delle imprese agricole che intendono adottare sistemi energetici sostenibili per l’ambiente. Nel progetto di cooperazione internazionale sono coinvolti 10 partner: il GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, con sede in Sardegna (soggetto capofila), l’Università di Alessandria d’Egitto, l’Università Araba di Beirut e il Ministero dell’Agricoltura libanese, la Camera di Commercio Italo-Araba, la Camera di Commercio di Nuoro, TecnoMarche - Parco scientifico e tecnologico delle Marche, ITABIA - Associazione italiana delle biomasse, IPSAR Istituto professionale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e l’Ente foreste della Sardegna. La riunione inaugurale del progetto si terrà il 1 aprile ad Alessandria d’Egitto. Il sito web del progetto è www.greneco-enpi.eu . 21