Vacanza a Capraia - Notizie - H2tO: Corsi Subacquei a Torino

Vacanza a Capraia - Notizie - H2tO: Corsi Subacquei a Torino
Le nostre vacanze cominciano sempre circa cosi:
"Nel ponte del 2 giugno andiamo a fare immersioni a Capraia?"
"E dove si trova Capraia?"
"In Sardegna ignorante!"
"Guarda che quella e' Caprera....Capraia e' nell'Arcipelago toscano.....vicino all'Elba".
"Ahhh boh....Va bene"
Il primo giugno ceniamo assieme in un locale e a mezzanotte si parte alla volta di Livorno.
Siamo previdenti: Il traghetto e' alle 8 della mattina successiva...ma se c'e' traffico?Risultato:
Alle 4 siamo nel porto di Livorno già in attesa davanti al nostro traghetto. Noi, i gabbiani e i
manovratori che iniziano il servizio.
Proviamo più o meno inutilmente a dormire un'oretta, ci godiamo l'alba. e poi ci prepariamo
all'imbarco: stipiamo i bagagli e le attrezzature di nove persone su un'unica auto che
imbarchiamo (denominata d'ora in poi la Maxi Valigia) e lasciamo le altre due in un parcheggio.
Tre ore di traghetto e siamo in vista dell'isola. Saliamo in coperta per vederla. L'isola e' piccola,
montuosa e verdeggiante. Poche case divise tra il porto e il paese.Ma durante le operazioni di
attracco del traghetto una cosa colpisce tutti noi:l'acqua nel porto e' cristallina. Sembra essere
un'ottima premessa per immersioni fantastiche.
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Il traghetto ci scarica a 4 metri dal "Capraia diving center". Che fortuna! Per una volta non
dobbiamo spostare tonnellate di attrezzatura. Una gentile signora arriva e ci consegna le chiavi
di casa. "Grazie ma dove sono gli alloggi?"Lei risponde come se fosse ovvio: "Al piano sopra al
diving".
Sarà la comodità estrema, sarà l'acqua cristallina che abbiamo visto dal traghetto, mettiamo
l'attrezzatura nelle ceste e due ore dopo stiamo uscendo di casa con le mute indossate.
Il diving possiede tre barche: il Lilabo, il Maggio e il Jamaica (nomi solo apparentemente
esotici...ma questo ve lo raccontiamo poi davanti a una birra). Sono tutte e tre ampie, comode e
tengono bene il mare.
Ci vestiamo e lasciamo decidere a Franco, gestore del diving e nostra guida subacquea, il sito
di immersione. Si va alla "Secca del turco". Venti minuti di navigazione e ci siamo. Rapido
briefing, facciamo le coppie e siamo in acqua. C'e' un po' di corrente e raggiungere la cima per
scendere richiede un po' di impegno. Ci siamo tutti? Tutti ok? Si scende. Guardiamo giù e
rimaniamo stupiti dalla visibilità. E' incredibile. Vediamo la cima dell'ancora scendere fino a oltre
30 metri senza mai perdersi nel blu. Solo in Mar Rosso avevamo visto qualcosa di simile.
A metà discesa Franco molla la cima e si lancia contro corrente. Lo seguiamo. Lui e' nato
sull'isola, e' figlio di pescatori e il mare lo conosce bene. Sembra conoscere bene anche la
corrente. Ci e' abituato. Noi meno. Dice sempre "Più corrente c'e' e migliore e l'immersione".
Sarà...ma seguirlo sott'acqua richiede un buon uso delle pinne e un po' di fiato. Questo,
assieme alla visibilità incredibile, sarà un denominatore comune di quasi tutte le immersioni che
faremo. La fatica e' però sempre ampiamente ripagata da quantità di pesce enormi. Le cernie
sono un po' ovunque. Le murene sono talmente tante da non essere degne di nota. Basta
guardare nel blu per vedere dentici, tonni e spesso i barracuda. Il paesaggio e' vario. In una
stessa immersione si può passare da una parete, alla poseidonia a una distesa di sabbia.
Facile rimanere letteralmente incantati, e altrettanto facile, complice la visibilità, trovarsi a 40
metri senza rendersene conto. E i tempi in curva di sicurezza diventano immediatamente molto
molto stretti rispetto a quanto ci piacerebbe stare sotto.
Fortunatamente Franco e' anche abile nel tornare a fine immersione alla cima dell'ancora a
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favore di corrente.(e questa cosa riesce bene anche a noi). Inevitabile quanto realistica la
battuta "Con questa visibilità capaci tutti a ritrovare la cima...."
Nei giorni seguenti siamo poi andati alla "secca delle formiche" due volte e una volta allo
"scoglione". Tutte immersioni ugualmente belle. Assolutamente fantastico il banco di barracuda
che e' stanziale allo "scoglione"."Basta saperli cercare" dice Franco. E in effetti verso fine
immersione in 10 metri d'acqua ci troviamo immersi in un enorme banco di grandi barracuda c
he si muovono tranquillamente attorno a noi. “Hai visto come erano tranquilli?” e qualcuno dice
"del resto....di che dovrebbero preoccuparsi?"
Insomma, stringendo stringendo: immersioni fantastiche per subacquei con un pochetto di
esperienza.
Infine: si può salire in barca e divertirsi anche senza attrezzatura. Come? Facendo il giro
dell'isola. Ovviamente sempre con Franco che sapientemente unisce gli aneddoti di uno che
l'isola la vive da sempre alla sosta nelle più belle calette dell'isola per farci fare il bagno.
Una delle esperienze più belle di quella giornata: il bagno nella grotta della foca monaca muniti
di costume,maschera e torcia. Il resto immaginatelo. Non meno bello il bagno nella cala rossa.
Ancora due parole sull'isola sopra il livello del mare. E' piccola. O meglio....e' molto piccola la
parte abitata. C'e' un'unica strada che unisce il porto al paese. Un quarto d'ora a piedi.
Superfluo ogni mezzo di trasporto. In compenso e' ricchissima di itinerari che possono essere
fatti a piedi e che si sviluppano su tutta la parte non abitata dell'isola. Non ci sono spiagge. Un
peccato? No. Forse e' il motivo per cui l'isola si salva dal turismo di massa.
E per fare un bagno? O si va in barca o ci si arma di un po' di pazienza per raggiungere le
calette più belle. A Capraia tutte le cose forse vanno un po' sudate....ma ne vale la pena.
Veniamo via a malincuore. Un'ora prima della partenza Franco ci dice "Ma voi non avete fatto
l'immersione di Cerniopoli""No" e lui "Venite, vi faccio vedere i video". E ci godiamo ancora i
video e le foto di tre cernie enormi chiamate Tina, Ugo e Gaspare che vanno a trovare tutti i
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subacquei che scendono fino a 40 metri a "Cerniopoli".
Ah si....ci sarebbe da parlare della Cernia Filippo....magari un'altra volta.
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