Sezione anagrafica - Osservatorio Nazionale Distretti Italiani
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Sezione anagrafica - Osservatorio Nazionale Distretti Italiani
Sezione anagrafica Denominazione Distretto del Cappello di Montappone e Massa Fermana Sede del Distretto Sulla sommità delle colline che dall'entroterra del Fermano fronteggiano il confine Maceratese, si stende una manciata di borghi e comuni la cui centenaria memoria storico-architettonica s'intreccia con una modernissima realtà artigianale ed industriale che nell'insieme assume la dimensione e la consistenza del distretto industriale. I Comuni principali di questo vivacissimo distretto sono cinque (Massa Fermana, Falerone, Monte Vidon Corrado, Servigliano e Montappone) ed il prodotto che vi si produce, si commercializza e si esporta in tutto il mondo è il cappello. Il core business del Distretto risiede tra le cittadine di Montappone e Massa Fermana dove lavorano oltre l’80% delle aziende. Il prodotto è prevalentemente esportato all’estero e la competenza e la professionalità degli operatori, consolidate dall’esperienza di più generazioni, hanno attirato l’attenzione di importanti stilisti e griffe internazionali Specializzazione produttiva del Distretto La attività tradizionale consiste nell'intreccio della paglia e nella successiva produzione e confezione di copricapo in paglia. Ad essa si è affiancato la confezione di cappelli e copricapi di qualsiasi forma e materiale, per uomo, donna e bambino. Tra i tipi di copricapo possiamo ricordare berretto, basco, cuffia, cilindro o tuba, bombetta, sombrero, paglietta, cappuccio, colbac, casco, fez, feluca etc.; tra i materiali utilizzati lana, cotone, feltro. Le imprese del distretto, dunque, offrono ai clienti un assortimento di prodotti molto vasto per uomo, donna e bambino, di elevata e media qualità completamente realizzati in Italia, che comprende: 1) cappelli in paglia di ogni tipo ed altre fibre sintetiche; 2) cappelli e berretti in tessuto in varie fogge uomo, donna e bambino; 3) cappelli per cerimonie ed occasioni speciali; 4) cappelli di feltro uomo-donna; 5) cuffie, sciarpe e guanti in lana, acrilico, mohair, pile, tessuto ed altre fibre sintetiche; 6) altri accessori: mantelle, stole, sciarponi, foulard, ecc. Le aziende locali si sono specializzate anche nella lavorazione di altri accessori per l'abbigliamento, tra i quali guanti, sciarpe e scialli (garantendo la massima qualità e precisione nella realizzazione degli stessi), e di articoli promozionali. Questi ultimi possono essere i tipici cappellini e sciarpette sportive, oppure ogni altro oggetto sul quale sia possibile stampare un logo o uno slogan. Come in ogni distretto sono presenti imprese che effettuano alcune fasi della lavorazione o che producono accessori, componenti e macchinari specializzati; altre imprese sono specializzate nei servizi di stampa, consulenza e assistenza, trasporto e promozione. Ambiti merceologici del Distretto del Cappello - Codici Ateco 2007 14.19.10 Confezioni varie e accessori per l'abbigliamento: fabbricazione di cappelli e berretti 16.29.3 Fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio 47.71.5 Commercio al dettaglio di cappelli, ombrelli, guanti e cravatte Ente di riferimento CCIAA di Ascoli Piceno Via L. Mercantini 23/25 63100 Ascoli Piceno Tel. +39 0736 2791 - Fax +39 0736 246406 E-mail: [email protected] Riconoscimento regionale e Normativa di riferimento Non è dato rilevare un atto ufficiale di riconoscimento del Distretto del Cappello La Regione Marche ha individuato le aree industriali a valenza distrettuale con delibera consiliare n. 259 del 29.7.99. Successivamente, con delibera di giunta n. 3260 del 20/12/99 ha affidato alle Province interessate il compito di definire la delimitazione territoriale dei distretti e di costituire a livello locale appositi “Comitati di Indirizzo e Coordinamento” dei Distretti, con funzioni di programmazione, indirizzo e controllo degli interventi distrettuali da realizzare. La Regione Marche individua 7 aree a valenza distrettuale comprendente 53 comuni della Provincia di Ascoli Piceno e 3 aree a valenza distrettuale della Provincia di Macerata facenti parte del distretto calzaturiero fermano-maceratese. Con delibera di Giunta del 29/02/2000 n. 46 la Provincia di Ascoli Piceno, nell'ambito dei 53 comuni a valenza distrettuale, delimita, per quanto di propria competenza, il territorio distrettuale a 33 comuni. La Provincia di Macerata con delibera del 11/03/2000 n. 46 delimita, per quanto di propria competenza, il territorio distrettuale a 15 Comuni; in provincia di Ascoli Piceno: Altidona, Belmonte Piceno, Campofilone, Comunanza, Falerone, Fermo, Force, Francavilla d’Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Montefiore dell’Aso, Monte Giberto, Montegiorgio, Montegranaro, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Corrado, Montottone, Offida, Pedaso, Petritoli, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano, Ripatransone, Servigliano, Sant’Elpidio a Mare, Torre San Patrizio. In provincia di Macerata: Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastra, Cessapalombo, Serrapetrona, Tolentino, San Severino Marche, Civitanova Marche, Montecosaro, Potenza Picena, Monte San Giusto, Morrovalle, Corridonia, Mogliano, Petriolo. Leggi regionali - Legge Regione Marche n.32 del 30 novembre 1999 (Assestamento del Bilancio per l'anno 1999), che disciplina il riconoscimento dei distretti industriali all’interno della regione Marche e costituisce i Comitati di Indirizzo e Coordinamento (COICO) nel distretto della calzatura del Fermano-Maceratese; nell’area Pescarese del Mobile; nell’area Fabrianese; nell’area plurisettoriale di Recanati-Osimo-Castefidardo e nell’area agro-industriale di San Benedetto del Tronto Delibere della Giunta Regionale: - - Delibera Giunta Regionale del 12 novembre 2002, n.1933 VP/ARI Delibera Giunta Regionale n. 2137 del 17/10/2000 “Riparto dei fondi per i comitati di indirizzo e di coordinamento nelle aree a valenza distrettuale (COICO)”, di cui alla D.G.R. n. 3260 del 20/12/99 ai sensi dell’art. 23 (Attuazione del Patto per lo sviluppo della Regione Marche) della L.R. n. 32/99 (Assestamento del Bilancio per l'anno 1999); Delibera Giunta Regionale del 29 febbraio 2000, n.46 - Delibera Giunta Regionale del 20 dicembre del 1999, n. n. 3260 - “Direttive per l’istituzione dei comitati di indirizzo e di coordinamento nelle aree a valenza distrettuale, ai sensi dell’art. 23 della L.R. n.32/99”, relativa all’istituzione di 5 COICO nel distretto della calzatura del Fermano-Maceratese; nell’area Pescarese del Mobile; nell’area Fabrianese; nell’area plurisettoriale di Recanati-Osimo-Castefidardo e nell’area agroindustriale di San Benedetto del Tronto - Delibera Giunta Regionale n. 3236 del 21/12/1998 “Individuazione di aree territoriali locali, distretti industriali, caratterizzate da elevata concentrazione di piccole e medie imprese in base ai dati del censimento ISTAT 1991, in attuazione dell’art. 36 della Legge 5 ottobre 1991, n. 317 e del Decreto del Ministero dell’Industria del 21 aprile 1993”. - Delibera Giunta Regionale n. 1483 del 22/6/1998 “Individuazione dei distretti industriali”, in applicazione dell’art. 36 della Legge 5 ottobre 1991, n. 317 (su dati del Censimento 1991). Delibere del Consiglio Regionale: - Delibera Consiglio Regionale n. 259 del 29/7/1999 “Individuazione di aree territoriali locali a valenza distrettuale”, relativa all’attribuzione alle Province del compito di costituire i Comitati di Indirizzo e Coordinamento (COICO), deputati alla definizione del “Programma di sviluppo delle aree a valenza distrettuale di riferimento” - Delibera Consiglio Regionale n. 210 del 30/7/1998 “Individuazione di aree territoriali locali, distretti industriali, caratterizzate da elevata concentrazione di piccole e medie imprese in base ai dati del censimento Istat 1991 in attuazione dell'articolo 36 della legge 5 ottobre 1991, n. 317 e del decreto del Ministero dell'Industria del 21 aprile 1993” - Delibera Consiglio Regionale n. 255 del 7/3/1995 “Individuazione dei distretti industriali”, in applicazione dell’art. 36 della Legge 5 ottobre 1991, n. 317 (su dati del Censimento 1981) Il Distretto aderisce alla Federazione Distretti Italiani Dati quantitativi N. Imprese (2009) N. Imprese fino a 49 addetti (2008) N. Addetti (2008) Export 2009 (Ml Euro) 441 284 (98,61%) 2.199 39 Var.% Imprese (2009/2007) +46,03 Var.% Imprese fino a 49 addetti (2008/2007) -4,70 Var.% Addetti (2008/2007) -3,76 Var.% Export 2009/2008 -22,00 Dati qualitativi Breve presentazione e descrizione del Distretto Montappone è il più importante distretto europeo della produzione di cappelli. L’antica lavorazione artigiana del cappello di paglia trae origine dai contadini dei colli fermani (sui quali era molto diffusa la coltivazione del grano), i quali iniziarono a intrecciare i gambi mietuti per trasformarli in copricapo e si è trasformata negli anni in produzione su vasta scala e Montappone, sul finire dell’Ottocento, è stato il primo centro italiano a industrializzarne la fabbricazione. Il Distretto del Cappello nasce di fatto verso la fine degli anni sessanta delineandosi come un polo monosettoriale altamente specializzato che, in breve tempo, ha permesso di allargare l’offerta produttiva anche a tutte le altre diverse tipologie di prodotto, aggiungendo alla produzione legata alla paglia anche quella di cappelli in tessuto, feltro, filato oltre ad altri accessori moda quali guanti e sciarpe. Culla europea della produzione di cappelli, il distretto oltre a produrre il 70% del prodotto destinato al mercato nazionale, esporta i propri manufatti in molti paesi, in modo particolare in Francia, Giappone, Stati Uniti d’America e in nuovi promettenti bacini europei quali la Russia e gli altri paesi dell’Europa dell’Est. Le imprese che lavorano all’interno del Distretto del Cappello sono un centinaio e danno occupazione a circa 1500 addetti con un fatturato annuo che si aggira sui 150 milioni di euro. Come molti dei settori produttivi italiani, negli anni anche il Distretto del Cappello ha dovuto confrontarsi con le produzioni provenienti dall’Est Europa e dalla Cina. Un incontro avvenuto negli anni ’70 e che si è senza indugio trasformato in una collaborazione. Una cooperazione che ha delegato alle aziende asiatiche e dell’Est Europa la produzione di cappelli in grandi quantitativi e con una bassa qualità, mentre ha lasciato che fosse il Distretto del Cappello a custodire la lavorazione di alta qualità sia nei tessuti che nei metodi di lavorazione (la confezione è, infatti, ancora legata alla lavorazione a mano e artistica degli artigiani). Se ormai anche la paglia, cui si deve l'inizio della storia dei cappelli di Montappone, si importa dall'estero, il paese mantiene salda la sua supremazia nel prodotto finito, tanto che i maestri cappellai sono andati in Ecuador ad insegnare come realizzare il panama e sono stati i primi ad intraprendere rapporti commerciali con l'Oriente. Patto per lo sviluppo del Distretto: Non è dato rilevare l’esistenza di un preciso Patto di sviluppo del Distretto; tuttavia la Delibera della Giunta Regionale delle Marche del 20/12/1999, ha fissato durata e contenuti del “Programma di sviluppo dell’area distrettuale”, che i comitati di indirizzo e di coordinamento (COICO) dovrebbero elaborare e su cui acquisire il parere della Regione. In particolare, i Programmi di sviluppo delle aree a valenza distrettuale hanno di norma durata triennale con scansione annuale e possono prevedere le seguenti tipologie d’intervento : a) promozione dei servizi esterni alle imprese ma di comune utilità per il distretto, finalizzati a migliorare l’efficienza economica del sistema produttivo, le condizioni di lavoro e il benessere sociale della comunità; b) sostegno alle attività di promozione e commercializzazione delle produzioni manifatturiere, con particolare riferimento ai mercati esteri ed agli interventi promossi dalla Regione Marche; c) promozione e assistenza alla formazione di consorzi o altre forme associative tra le piccole e medie imprese presenti nel distretto, per la gestione di servizi comuni alle aziende consorziate; la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti; l’avvio di nuove attività produttive; il trasferimento di tecnologie tra le imprese del distretto e l’acquisto di nuove tecnologie dall’esterno; d) risanamento, ripristino e riutilizzo dei siti industriali dismessi per la creazione o il recupero di strutture da destinare ad attività produttive, compresi gli incubatori per nuove iniziative; e) sviluppo del governo del mercato del lavoro e della formazione professionale; f) prevenzione e tutela ambientale e promozione della sicurezza sui posti di lavoro attraverso la prevenzione dei rischi. Organismi di rappresentanza e di governance distrettuale Il principale organismo di gestione e rappresentanza del Distretto è: CCIAA di Ascoli Piceno Via L. Mercantini 23/25 63100 Ascoli Piceno Tel. +39 0736 2791 - Fax +39 0736 246406 E-mail: [email protected] Presenza di centri servizio a supporto delle attività e delle strategie distrettuali A supportare le attività del distretto erogando servizi alle imprese concorre: Cappellodoc, un consorzio di imprenditori, costituitosi nel 1994 per favorire l'attività promozionale dei prodotti delle aziende consorziate. Nel 2002, assecondando le aumentate esigenze dei consorziati, ha ampliato il proprio campo di attività occupandosi anche dell'esportazione dei prodotti delle imprese stesse. Il Consorzio è formato dalle maggiori imprese di produzione di cappelli, sciarpe guanti ed altri accessori per l'abbigliamento che operano all'interno del distretto industriale del cappello nei comuni di Montappone, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado e Falerone. Le imprese consorziate offrono ai clienti un assortimento di prodotti molto vasto per uomo, donna e bambino, di elevata e media qualità completamente realizzati in Italia (cappelli in paglia di ogni tipo ed altre fibre sintetiche; cappelli e berretti in tessuto in varie fogge; cappelli per cerimonie ed occasioni speciali; cappelli di feltro uomo-donna; cuffie, sciarpe e guanti in lana, acrilico, mohair, pile, tessuto ed altre fibre sintetiche ed altri accessori: mantelle, stole, sciarponi, foulard, ecc) e per la realizzazione dei modelli vengono effettuate accurate indagini di mercato sia per analizzare le nuove tendenze e gusti in fatto di accessori per l'abbigliamento sia per individuare nuovi materiali adatti alla produzione. Inoltre, per queste imprese, Cappellodoc organizza incontri con clienti stranieri allo scopo di mostrare le strutture produttive delle aziende stesse e la qualità dei prodotti realizzati. Le aziende consorziate possono essere contattate sia direttamente attraverso gli indirizzi web delle stesse sia tramite il consorzio. Il consorzio Cappellodoc garantisce una maggiore facilità nell'instaurazione di relazioni commerciali con le ditte consorziate e vantaggiose offerte commerciali. CAPPELDOC Consorzio per la Promozione delle Esportazioni delle piccole e medie imprese in genere e imprese artigiane Via 8 Marzo n. 21 - 63020 Montappone (AP) Contatti: www.cappeldoc.com - [email protected] Progetti: eseguiti - in fase di realizzazione - proposti Progetti eseguiti Novembre 2008 Industriali del cappello a lezione: La Provincia di Ascoli Piceno, Assessorato alla Formazione Professionale e Politiche Attive del Lavoro, in collaborazione con il Consorzio di Sviluppo Industriale del Fermano, ha promosso e finanziato un aggiornamento rivolto agli imprenditori, addetti del settore commerciale e delle vendite, stilisti delle aziende del distretto del cappello per meglio valorizzare e promuovere le produzioni manifatturiere tessili proprie di questo settore produttivo unico su tutto il territorio nazionale e realtà importante sul mercato globale. L’iniziativa ha rappresentato anche un’importante occasione per gli operatori del distretto per conoscersi, lavorare insieme e “fare sistema” anche con le amministrazioni locali, affrontando le problematiche del mercato e adeguando la produzione ai gusti e alle tendenze della moda. Attività promozionali e Attività pubbliche del Distretto Il Museo Storico del Cappello espone oltre cento cappelli in mostra (di cui i più antichi risalgono alla fine dell’800) insieme a documenti, fotografie ed immagini storiche appartenenti anch’essi alla raccolta del Museo del Cappello di Montappone: dalla raccolta della paglia alla selezione, e da questa all'intrecciatura e alla cucitura, fino alla pressa che dà forma al cappello, tutte le fasi della lavorazione sono illustrate passo per passo da proiezioni, fotografie, pannelli e macchinari d'epoca perfettamente funzionanti posti lungo tutto il percorso della collezione. In mezzo ai centonovantasei centimentri di differenza che separano il cappello più piccolo, quello di una bambola, dall'eccentrico parasole largo due metri, nel museo trovano posto emozionanti pezzi unici come l'ultimo cappello indossato da Federico Fellini, o come la caratteristica paglietta dei primi del secolo, insieme a cappelli comuni, da lavoro, da cerimonia, bizzarri, chic, cilindri, pagliette, fez, feluche, pamele, e chepì, in un incessante riverberarsi di epoche, storie e stili diversi. Per informazioni: http://www.ilcappellodipaglia.it/pagine/museo.cfm Ogni anno nel mese di luglio nel borgo antico di Montappone (AP) torna a vivere l’antica tradizione della lavorazione della paglia di grano con la manifestazione ‘Il Cappello di paglia’, promossa da Comune di Montappone, Pro Loco Montappone e numerose aziende del distretto di cappelli più importante d'Europa. Per due giorni Montappone vive come borgo-cantiere, con una ricostruzione storica della quotidianità di una volta, di una tradizione artigiana, esponendo nelle piazze e nelle strade vecchie attrezzature per la fabbricazione del cappello di paglia; sono ricostruiti laboratori artigiani e, al contempo ci sono fabbriche aperte perché i visitatori (cittadini e commercianti) possano vedere quali sono le innovazioni che Montappone ha apportato alla produzione di cappelli. Si tratta di una vera e propria azione di marketing territoriale per le numerose implicazioni di tipo industriale, commerciale e turistico legate all’evento, che intende promuovere il territorio evidenziandone le caratteristiche, valorizzandone le eccellenze produttive, artigianali e turistiche Per informazioni: http://www.ilcappellodipaglia.it/pagine/museo.cfm Comune di Montappone - Tel. 0734 760426 - Proloco Montappone Tel. 333 8258462 La Mostra permanente di Montappone “Il Cappellaio Pazzo” espone, invece, pezzi unici contemporanei realizzati appositamente dai maestri cappellai di Montappone e da maestri di diversi paesi europei con cui le aziende del distretto di Montappone intrattengono collaborazioni e rapporti commerciali. Sono opere di grande creatività, “cappelli improbabili”, che si aggiungono a quelli già presentati a Parigi, nell’autunno 2007, alla 102ª edizione del ‘Pret-a-Porter’. Per informazioni: http://www.ilcappellodipaglia.it/pagine/cappellaioPazzo.cfm News e Informazioni: 27/03/2007 COMUNICATO STAMPA Il New York Times racconta Montappone e i suoi cappelli. Un invito autorevole a scoprire le Marche. L’importante distretto, punto di riferimento internazionale della produzione di cappelli e sede del celebre evento “Il Cappello di Paglia”, è stato oggetto di una lunga recensione a firma dell’inviato Christopher Petkanas, nell’edizione domenicale (25 marzo 2007) del prestigioso quotidiano …… Fonte: www.ilcappellodipaglia.it