non si sa come - Emilia Romagna Teatro

Transcript

non si sa come - Emilia Romagna Teatro
 NON SI SA COME
di Luigi Pirandello
regia Federico Tiezzi
con (in o.a.): Marco Brinzi, Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Pia Lanciotti, Sandro
Lombardi
drammaturgia Sandro Lombardi, Federico Tiezzi
scene Pier Paolo Bisleri
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
Compagnia Lombardi Tiezzi
Il Teatro Storchi ospita la prima assoluta della nuova produzione della Compagnia
Lombardi Tiezzi, che vede come di consueto Sandro Lombardi protagonista della
scena, e Federico Tiezzi a dirigere l’allestimento.
Dopo aver messo in scena nel 2007 I giganti della montagna, Federico Tiezzi conferma
il suo interesse per la fase estrema del drammaturgo siciliano: Non si sa come
contende ai Giganti il titolo di ultimo dramma composto dallo scrittore che si spegnerà
a Roma nell’inverno del ’36. Lo spettacolo succede all’allestimento di Un amore di
Swann, dal romanzo di Marcel Proust, e costituisce l’ideale “secondo tempo” di una
riflessione scenica sull’ebbrezza e la tortura dell’amore: un amore inteso non solo
come manifestazione emotiva, ma come lo spazio di una violenta verifica della
“tenuta” della condizione umana nel momento della sua più alta e significativa
tensione storica ed esistenziale.
Scritta a Castiglioncello nell’estate del 1934, Non si sa come è una commedia
drammatica in tre atti di Luigi Pirandello ispirata ad altre tre novelle scritte dallo
stesso nell’ultimo ventennio: Nel gorgo, La realtà del sogno, Cinci .
La messa in scena si apre su un quadretto di genere idillico, quasi stucchevole: una
mattina sul finire di settembre, sull'incantevole terrazzo della casa di Giorgio Vanzi, i
protagonisti, che appartengono evidentemente a una borghesia agiata, conducono una
vita disinvolta tra tavolini-bar e mobili da giardino. Di Giorgio Vanzi sappiamo solo che
è un militare di Marina, si presume ufficiale, mentre Nicola Respi frequenta il Circolo
della Racchetta, luogo che indulge al pettegolezzo. È proprio nella cornice di annoiati
salotti borghesi che si svolge una storia che di annoiato e convenzionale non ha nulla.
Al centro del dramma vi è il rovello di Romeo Daddi il quale, dopo aver ceduto un
momento alla passione per Ginevra, moglie dell'amico Giorgio, si rende conto di
quanto sia facile commettere un atto che forse può rivelarsi una colpa, senza averne
responsabilità, perché il fatto è accaduto non si sa come, fuori della coscienza di chi lo
ha compiuto. Ci sono dunque delitti innocenti, atti irriflessi che marchiano a fuoco le
vite umane. A tormentare Romeo sono tutti quegli atti che, non si sa come, ci portano
a fare quello che facciamo. Preso dall'irrefrenabile desiderio di scoprire negli altri
questi delitti Romeo dà inizio a una specie di seduta freudiana di gruppo. Da questa
situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti,
Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale, Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: [email protected] C.F. e P.IVA 01989060361 immergendosi, come armato di un bisturi dell'animo, nei labirinti segreti del cuore e
della psiche umani, nell'ennesimo tentativo, più che mai riuscito, di dimostrare che
«ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, una debolissima parte, di
ciò che siamo» (Giovanni Macchia). Da questa situazione di partenza Pirandello svolge
uno dei suoi drammi più feroci e strazianti. Dando alle stampe nel 1981 una raccolta
di saggi sul drammaturgo siciliano, e intitolandola Pirandello e la stanza della tortura,
il francesista Giovanni Macchia individuava una formula interpretativa ricca di sviluppi
non solo critici ma anche e soprattutto legati alla pratica scenica. La claustrofobia dei
salotti, delle camere da pranzo o da letto, delle chiacchiere mondane, dei triangoli
amorosi e quant'altro, non ci appare più solo una feroce critica a una borghesia
meridionale morente, avvelenata dai suoi stessi imperativi morali e sociali. Questa
critica, naturalmente, resta, e tuttora palpita di ragioni vitali, ma la potenza
drammaturgica di Pirandello non si esaurisce in essa. Grazie al grimaldello critico della
formula di Macchia, essa prende ad aprircisi oggi anzitutto come una nuova proposta
di spazio scenico. Lo spazio della mente, lo spazio dell'anima, lo spazio dell'inconscio,
lo spazio dell'autoanalisi e quello delle terapie impossibili. La tortura, insomma, che
ognuno di noi esercita su se stesso nello sforzo di comprendere il mondo, i propri
istinti, i desideri, e la presenza dell'altro, della donna, il mistero delle relazioni
interpersonali che sfuggono alla razionalità e su cui questa, purtuttavia, non cessa di
esercitarsi fino a ulcerazioni estreme. In quest'ottica anche il più polveroso dei salotti
o la più dimenticata plaga campestre sicula sono in grado di offrire bagliori che
rimandano a Proust, a Freud.
Compagnia Lombardi Tiezzi
Riuniti sotto il nome "Il Carrozzone", Federico Tiezzi e Sandro Lombardi debuttano nel
1972 a Firenze con La donna stanca incontra il sole, spettacolo che permette al
gruppo di affermarsi come una delle esperienze di punta dell'allora nascente "teatroimmagine" che rivendicava i diritti della visione su quelli della testualità come unico
referente del fare teatro. L'affermazione a livello europeo è segnata da due lavori sul
finire degli anni Settanta: Punto di rottura e Crollo Nervoso. Nel 1982 il gruppo
assume la sigla di "Magazzini Criminali", ispirata dalle parole di Jean Cocteau su
Giorgio de Chirico, e il forte senso di una originaria cultura di gruppo non impedisce
l'aprirsi a una fase in cui i ruoli tendono a differenziarsi: Tiezzi affianca la scrittura
drammaturgica alla regia, mentre Lombardi e Marion D'Amburgo maturano la loro
esperienza d'attori.
Con la nuova denominazione di "Compagnia Lombardi - Tiezzi", i due fondatori si sono
affermati, a partire dagli anni Ottanta, per l'equilibrio mostrato tra la volontà di
sperimentazione e ricerca e la capacità di realizzare spettacoli classicamente
all'interno della tradizione del teatro d'arte. Sono di questi anni alcuni significativi
lavori nei quali la tendenza alla connessione fra le varie arti (musica, arti visive,
danza) si intreccia a un approccio drammaturgico sempre più serrato dal punto di
vista testuale: Scene di Amleto da William Shakespeare (1998 - 2000); Cleopatràs,
Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale, Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: [email protected] C.F. e P.IVA 01989060361 1996, L'Ambleto, 2001, ed Erodiàs, 2008, di Giovanni Testori; Gli Uccelli di Aristofane,
2005; Antigone di Bertolt Brecht, 2004; I giganti della montagna di Luigi Pirandello,
2007; Passaggio in India di Santha Rama Rau e Edward M. Forster, 2009.
Contemporaneamente vengono affrontati con successo testi capitali della
drammaturgia moderna: Zio Vanja di Anton Cechov 1999, Sogno di un mattino di
primavera di Gabriele D'Annunzio, 2007, alternando con equilibrio classici come
Alessandro Manzoni (I promessi sposi alla prova. 2010) ai contemporanei: da Thomas
Bernhard a Luigi Pirandello fino all'esordiente Fabrizio Sinisi (La grande passeggiata,
2012).
Un amore di Swann, da Marcel Proust, 2012, diretto da Federico Tiezzi sulla
drammaturgia di Sandro Lombardi segna il concretizzarsi di un sogno ed è l'inizio del
lavoro sulla Ricerca del Tempo perduto.
La compagnia è stata presente, dal 1978 a oggi, nei principali festival internazionali:
Bruxelles, Liegi, Amsterdam, Colonia, Amburgo, Monaco, Vienna, Londra, Parigi,
Barcellona, Lisbona, Belgrado, Epidauro, Berlino, New York, Mosca, Tokyo.
Tra i numerosi premi, ricordiamo il Premio Mondello, 1982; parecchi Premio Ubu: al
Carrozzone come miglior gruppo sperimentale nel 1979 e nel 1980; a Magazzini
Criminali per la scenografia di Crollo nervoso nel 1982; a Genet a Tangeri come
miglior spettacolo dell'anno, 1984, e, nello stesso anno, a Federico Tiezzi per la
scrittura drammaturgica; ancora a Tiezzi per la miglior regia con Come è di Samuel
Beckett, 1987; a Sandro Lombardi come miglior attore nel 1988 per Artaud. Una
tragedia e Hamletmaschine; a Tiezzi come miglior regia per Edipus e Porcile e nel
2000 per L'apparenza inganna; di nuovo miglior attore a Lombardi nel 1994 per
Edipus e Porcile; nel 1996 per Cleopatràs e nel 2001 per L'Ambleto; agli Uccelli nel
2005 come miglior spettacolo dell'anno. Sandro Lombardi è stato inoltre insignito
dell'Arlecchino d'Oro nel 2010 e del Premio Carlo Betocchi nel 2012.
Nel corso degli anni, oltre alle già citate, si ricordano le collaborazioni con Giancarlo
Cardini, Azio Corghi, Giacomo Manzoni, Riccardo Muti, Amancio Prada, Luca Ronconi,
Salvatore Sciarrino, Virgilio Sieni, Ed Spanjard, Peter Stein, Jeffrey Tate.
Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale, Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: [email protected] C.F. e P.IVA 01989060361