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PROSA SCUOLE – STAGIONE 16/17
L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA – Luigi Pirandello
L’uomo dal fiore in bocca è un atto unico che Luigi Pirandello, Premio Nobel per la letteratura nel
1934, trasse da una novella scritta anni prima e intitolata La morte addosso, rappresentato per la
prima volta nella versione teatrale il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni.
E' il testo più breve di tutta l’opera di Pirandello. Forse la sua creazione più folgorante. Un
capolavoro.
Si sente un tuono, si apre il sipario, piove. C'è la sala d'aspetto di una stazione con un orologio che
non ha le lancette. E c'è un signore pieno di pacchi che perde il suo treno. Da lì comincia una
storia strana, dove il tempo è sospeso. E' un colloquio fra un uomo che sa di essere condannato a
morire fra breve, e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata, e un signore qualsiasi,
che vive un’esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte.
Gabriele Lavia, forse il più importante attore del teatro italiano di questi anni, continua con questo
nuovo allestimento il suo studio pirandelliano durato un’intera carriera artistica. “Il breve atto unico
– spiega l'attore e regista – è stato interpolato con pezzi di novelle che affrontano il tema (fatale per
Pirandello) del rapporto tormentato tra marito e moglie, che viene visto col distacco di un’ironia che
rende i personaggi vicinissimi a noi. Così questa “donna che passa da lontano” e che forse è il
simbolo - lei - di quella “morte” che l’uomo si porta appresso “come un’ombra”, diviene in questa
“drammaturgia” la protagonista invisibile dei “guai” grandi e piccoli, ma pur sempre “inguaribili” dei
due protagonisti.”
“L'uomo dal fiore in bocca – continua Gabriele Lavia – racconta l'incontro fra due uomini che hanno
un concetto del tempo molto diverso. Uno vive la commedia della vita, in un tempo lineare. Ha
delle scadenze, è pieno di pacchi e pacchettini, più carico di un somaro. E c'è un uomo senza
pacchetti che vive il tempo circolare. Quel tempo che parte dalla morte e riporta alla morte: ed è un
tempo eterno.”
Un uomo che ascolta ed uno che si sfoga e racconta. E che affida a questo suo sconosciuto
confidente la sua ultima, esile speranza di vita: “E mi faccia un piacere, domattina, quando arriverà
… Il primo cespuglietto d'erba su la proda. Ne conti i fili per me. Quanti fili saranno, tanti giorni
ancora io vivrò. Ma lo scelga bello grosso, mi raccomando.”
Spunti di riflessione per le scuole
Approfondimento della conoscenza del più grande scrittore di teatro italiano del Novecento e
analisi di come Pirandello abbia rivoluzionato il teatro europeo con la sua sperimentazione
continua a partire dai “Sei personaggi in cerca d’autore”, dal rapporto tra Pirandello e la filosofia
della sua epoca, alla fortuna letteraria e teatrale di questo autore che, ancora oggi, è uno degli
scrittori più letti e rappresentati sui palcoscenici del mondo intero.
Marco Bernardi
Direttore Artistico Prosa
Centro Servizi Culturali S. Chiara