CONSIGLIO REGIONALE DEL TRENTINO
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CONSIGLIO REGIONALE DEL TRENTINO
CONSIGLIO REGIONALE DEL TRENTINO - ALTO ADIGE REGIONALRAT TRENTINO - SÜDTIROL XV Legislatura - Anno 2016 Trento, 15 febbraio 2016 prot. n. 474 Cons. reg. N. 4/XV VOTO La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol Lampedusa del Nord? Come sappiamo l’Austria ha fatto scelte di un certo tipo con riferimento alle politiche migratorie decidendo di «annullare temporaneamente» le regole di Schengen sulla libera circolazione in Europa e il controllo delle persone arrivando pure a provvedere all’installazione di ostacoli e reticolati per far confluire gli attraversamenti sul proprio suolo in punti ben precisi così da poterli meglio monitorare. Quello delle politiche migratorie chiaramente non è un problema solo austriaco, anzi, essendo molto sentito in un’Europa in cui la questione dei migranti somiglia sempre più ad una bomba ad orologeria – solo pochi giorni fa la Svezia ipotizzava rimpatri per 80.000 persone – merita di essere considerato con la massima attenzione. Anche perché, a livello europeo, è chiaro come si tenti sempre più di attuare un piano a più velocità in cui le forze franco-inglesi-tedesche cercano di creare un gruppo elitario lasciando ai margini il sud del Continente, Italia in primis. Lo prova – tanto più dopo la recente decisione dell’Austria – il vero e proprio “tappo” che si sta creando al Brennero, cosa non tollerabile perché le spese di tutto questo, con ogni probabilità, finiranno con il gravare sulla Regione Trentino Alto Adige, sulla Provincia di Bolzano ma anche sulla Provincia di Trento, tenute a pagare questa grave crisi di gestione magari con situazioni di concentrazioni del tutto insostenibili di presunti profughi. Per questo, al di là delle bandiere e di interessi particolari, è chiaro come occorrano risposte immediate finalizzate a sottoporre all’attenzione del Parlamento italiano – prima che la situazione, purtroppo già molto tesa e prossima ai limiti di sopportabilità, degeneri completamente – queste problematiche dovute non solo alla concentrazione in aree ristrette di molti migranti o sedicenti tali, bensì anche a fenomeni di microcriminalità che paiono evidentemente correlati all’arrivo di immigrati. Un motivo in più, questo, per non stare a guardare ed impegnare il Parlamento ed il Governo italiano ad interventi che, per le anzidette ragioni, tutto sono oramai fuorché procrastinabili. Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale della Regione Trentino-Alto Adige, ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto di autonomia, fa voti al Parlamento e al Governo italiano, affinché istituisca una task force con al proprio interno anche rappresentanti del Consiglio della Regione Trentino-Alto Adige, affinché, con riferimento alla problematica della crescente concentrazione di profughi al Brennero, predisponga le opportune soluzioni, tenendo conto di quanto il territorio, in particolare alcune zone, hanno già dato in termini di accoglienza e, purtroppo, ottenendo spesso in cambio una crescita dei fenomeni di microcriminalità locale; intervenga secondo le modalità ritenute più consone, ma con tempestività, affinché quanto l’Austria, decidendo di “annullare temporaneamente” le regole di Schengen, sta di fatto imponendoci non divenga un reticolato che stringa il Trentino sudtirolese entro una morsa che diventerebbe presto – ed in parte sta già divenendo - insostenibile.; a garantire con un preciso accordo che nella Regione Trentino-Alto Adige non verranno né creati né finanziati centri di accoglienza tali da far diventare la Regione in tutta la sua estensione, la Lampedusa del Nord, con tutte le problematiche che ne deriverebbero anche in termini di sicurezza e di aumento della criminalità. F.to: I CONSIGLIERI REGIONALI Claudio CIVETTINI Walter VIOLA Claudio CIA Gianfranco ZANON Rodolfo BORGA CONSIGLIO REGIONALE DEL TRENTINO - ALTO ADIGE REGIONALRAT TRENTINO - SÜDTIROL XV. Legislaturperiode – 2016 Trient, 15. Februar 2016 Prot. Nr. 474 RegRat vom 15. Februar 2016 Nr. 4/XV BEGEHRENSANTRAG Wird die Region Trentino-Südtirol zum Lampedusa des Nordens? Wie bekannt hat Österreich im Hinblick auf seine Flüchtlingspolitik bestimmte Entscheidungen getroffen und beschlossen, das Schengener Abkommen über den freien Personenverkehr in Europa und die Grenzkontrollen „vorübergehend außer Kraft zu setzen“ und Hürden bzw. Grenzzäune zu errichten, um einen geordneten Zutritt in das eigene Staatsgebiet vorzusehen, so dass dieser besser kontrolliert werden kann. Das Migrationsproblem betrifft natürlich nicht nur Österreich alleine, sondern ganz Europa. Die Flüchtlingsfrage gleicht mehr und mehr einer Zeitbombe, der mit der größten Aufmerksamkeit begegnet werden muss. Erst vor ein paar Tagen hat Schweden die Möglichkeit in Erwägung gezogen, 80.000 Menschen wieder in ihre Herkunftsländer zurückzuschicken. Es zeichnet sich immer mehr ab, dass auf europäischer Ebene versucht wird, einen Plan mit verschiedenen Geschwindigkeiten umzusetzen, wobei sich Frankreich-England-Deutschland zu einer elitären Gruppe herauskristallisieren und den Süden Europas, allem voran Italien, in die Außenseiterrolle drängen. Als Beweis dafür steht – nicht zuletzt nach der letzthin getroffenen Entscheidung Österreichs – der „Flaschenhals“, der am Brenner entstehen wird. Dies ist inakzeptabel, da die Kosten dafür aller Wahrscheinlichkeit nach auf die Region Trentino-Südtirol, die Provinz Bozen, aber auch die Provinz Trient abgewälzt werden, welche die Leidtragenden dieser Art von Krisenmanagement sein und den nicht tragbaren Ansturm von angeblichen Flüchtlingen hinzunehmen haben werden. Es liegt somit auf der Hand, dass – ungeachtet der jeweiligen Ansichten oder besonderen Interessen - ein sofortiges Handeln angesagt und das italienische Parlament mit den Problemen zu befassen ist, die sich nicht nur durch den Ansturm von zahlreichen Flüchtlingen oder Personen, die sich als solche ausgeben, sondern auch durch Vorkommnisse von Mikrokriminalität ergeben, die mit der Ankunft der Migranten in Verbindung zu stehen scheinen. All dies muss geschehen, bevor die Situation, die bereits jetzt sehr angespannt ist und aus den Fugen zu geraten scheint, völlig unkontrollierbar wird. Wir dürfen daher nicht untätig bleiben und müssen das Parlament und die italienische Regierung verpflichten, Maßnahmen zu setzen, die aus den vorgenannten Gründen nicht weiter aufgeschoben werden können. Dies vorausgeschickt, richtet der Regionalrat der autonomen Region Trentino-Südtirol gemäß Artikel 35 des Autonomiestatuts den Begehrensantrag an das römische Parlament und an die italienische Regierung, auf dass: eine Einsatzgruppe (Task force), die auch Vertreter des Regionalrates der Region TrentinoSüdtirol miteinschließt, eingerichtet werde, damit im Zusammenhang mit der stetigen Zunahme von Flüchtlingen am Brenner angemessene Lösungen ausfindig gemacht werden, wobei auch zu berücksichtigen ist, was unsere Länder, allem voran einzelne Gebiete, bereits für die Aufnahme von Flüchtlingen geleistet haben und im Gegenzug dafür oft eine Zunahme der lokalen Mikrokriminalität hinnehmen mussten; diese entsprechend den für geeignet befundenen Schritten, aber umgehend, einschreiten, damit die Entscheidung Österreichs, das Schengener Abkommen vorübergehend außer Kraft zu setzen, Trentino-Südtirol nicht in eine Zwangslage bringt, die sehr bald unerträglich werden kann (und zum Teil bereits ist). mit einem entsprechenden Abkommen gewährleistet wird, dass in der Region Trentino-Südtirol keine Aufnahmezentren errichtet und finanziert werden, welche die Region in ein Lampedusa des Nordens verwandeln, mit all den sich daraus ergebenden Problemen, auch was die Sicherheit und die Zunahme der Kriminalität anbelangt. Gez.: DIE REGIONALRATSABGEORDNETEN Claudio CIVETTINI Walter VIOLA Claudio CIA Gianfranco ZANON Rodolfo BORGA