ISS Progettazione in verticale classe II A Scuola

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ISS Progettazione in verticale classe II A Scuola
PRESIDIO
Liceo Scientifico “A: Genoino”
Cava de’ Tirreni
( Salerno)
I.S.S
Insegnare Scienze Sperimentali
Progettazione in verticale
classe II A Scuola secondaria di 1° grado “Giovanni XXIII”
classe II G Liceo Scientifico “A. Genoino”
titolo
Il mago del mimetismo: l’insetto stecco
tema/problema
Allevamento di insetto stecco
senso della proposta
Si è scelto di lavorare in queste classi perché l’ esperienza
consente di sviluppare un percorso curricolare, in
particolare le unità di apprendimento ECOLOGIA ed
ETOLOGIA.
Le classi hanno familiarità con il metodo di ricerca azione, in particolare la classe II A ha lavorato sul ciclo
vitale del moscerino della frutta, nell’ambito del piano ISS;
la classe II G segue un corso sperimentale di scienze (4 h
settimanali) e frequenta regolarmente il laboratorio.
Adescamento: per una pura coincidenza, sia nella scuola
media ( dove era stato allestito da alcuni giorni un terrario)
sia al liceo, due alunni portano a scuola un insetto stecco.
Lo si osserva, ci si documenta su come allevarlo (cosa
mangia, qual è il suo habitat e come ricostruirlo...)
Qualche giorno dopo, sul fondo del barattolo nel quale è
stato sistemato uno degli insetti, si notano - tra gli
escrementi - delle sferette scure, simili a semi. Incuriositi,
si decide di osservarli al microscopio. Ci si accorge che
sono delle uova….
Da qui nasce l’idea di tracciare un percorso didattico che
abbia come oggetto di studio l’insetto stecco, realizzando
così uno dei punti forti del Piano ISS: la co-progettazione
tra docenti nell’ottica della verticalità.
Sembra che anche nei paesi anglosassoni gli insetti
stecco rappresentino degli ottimi “sussidi didattici”
nell’insegnamento delle scienze naturali.
in relazione agli allievi, alle
discipline, alla continuità didattica
L’allevamento di insetti stecco consentirà di esplorare le
seguenti tematiche nell’ambito delle bioscienze:
caratteristiche morfologiche, classificazione degli esseri
viventi e chiavi dicotomiche, mimetismo, adattamento
programmazione
all’ambiente, meccanismi evolutivi, etologia, autotomia,
con attenzione a: i collegamenti ciclo vitale, riproduzione per partenogenesi, metamorfosi
con attività precedenti, le finalità incompleta (insetti emimetaboli), fenomeno della muta.
in
funzione
del
programma
Tutor Antonella Alfano e Laura Salsano
complessivo
(ad
es.,
gli
organizzatori cognitivi a cui
tende); le previsioni sugli studenti,
la sceneggiatura /le condizioni/ le
consegne di lavoro che si pensa
di creare
[la concatenazione è evidenziata nella mappa concettuale
allegata. Sullo sfondo del percorso i seguenti organizzatori
cognitivi: sviluppo, biodiversità, relazione forma-funzione
adattamento].
La prima fase consiste nel documentarsi - attraverso
ricerche nel web - sulle abitudini dell’insetto e sulle
modalità di allevamento, per costruire un quadro teorico di
riferimento e magari stilare un protocollo.
Successivamente si contatterà un allevatore amatoriale
che ci donerà insetti in vari stadi di sviluppo (neanidi)
e almeno un esemplare maschio (a quanto pare
rarissimi), nonché indicazioni pratiche circa il suo
allevamento.
Si procederà all’osservazione sistematica dell’insetto: le
sue abitudini “sedentarie”, il tipo di alimentazione, la
capacità di mimetizzarsi, la deposizione di uova (uno alla
volta, ma a ritmo continuo), i suoi ritmi circadiani…
Come nell’esperienza didattica con gli acquari, ci si troverà
di fronte alla necessità di creare condizioni
microclimatiche ottimali - soprattutto per la schiusa
delle uova - risultato di un delicato equilibrio tra
temperatura (20 – 25 °C), tasso di umidità (70-80%),
ventilazione, illuminazione, equilibrio non facile da
raggiungere.
Si farà uso di termometri, igrometri, incubatrici,
controllando e modulando i vari parametri in modo da
mantenerli costanti.
Questa procedura abituerà i ragazzi all’uso di strumenti e
al monitoraggio costante di un ambiente artificiale. Ci si
troverà ad affrontare situazioni problematiche e imprevisti,
che saranno utilizzati dai docenti come ulteriori occasioni
di apprendimento (problem solving).
L’aspetto più coinvolgente e appassionante (ma anche il
più delicato e difficile da realizzare in ambiente controllato)
sarà il fenomeno della nascita dell’insetto, unito allo
sviluppo e al ritrovamento delle spoglie dell’esoscheletro
(esuvia).
Modalità di documentazione: foto, video, diario di bordo
con annotazione periodica degli eventi osservati.
parametri del piano ISS
(verticalità, trasversalità, attività
laboratoriali)
L’allevamento di insetto stecco si presta ad essere
studiato a vari livelli di complessità, quindi in ogni ordine di
scuola.
Collegamenti con la matematica: calcolo della percentuale
di uova schiuse (dovrebbe aggirarsi dal 50 all 80%),
grafico del numero di uova depositate (registrazione
settimanale dei dati).
Collegamenti con la lingua inglese: traduzione di
documenti tratti da siti web.
Uso di materiali e strumenti di laboratorio: incubatrice,
termometri, igrometri, microscopi,vetrini, pinzette, …
Tutor
Antonella Alfano e Laura Salsano
tempi previsti
aspetti di incertezza
fonti di informazione
disponibili o da cercare
risorse/esperienze/patrimo
nio condiviso su cui si
pensa di poter contare
Tutor
Il confronto con altri insetti allevati in laboratorio – in
particolare drosophile- consentirà di confrontare le diverse
modalità di riproduzione: sessuata/partenogenetica, che
propone il binomio variabilità genetica/clone e apre la
discussione sull’ingegneria genetica. Sarà interessante
confrontare anche diverse modalità di sviluppo:
diretto/indiretto (metamorfosi completa del moscerino della
frutta vs. metamorfosi incompleta dell’insetto stecco)
affinchè “ i ragazzi vedano il gran numero di strategie che
le diverse specie hanno adottato nello sviluppo e nella
riproduzione “(Giulia Forni).
Dati i tempi lunghi di sviluppo delle uova ( almeno 3 mesi),
si prevede di tenere il terrario in laboratorio per tutto l’anno
scolastico . In questo modo sarà anche possibile assistere
– si spera – a diverse mute delle forme giovanili.
1. Possibile calo di motivazione dei ragazzi
all’allevamento, dati i tempi lunghi del ciclo vitale e della
schiusa delle uova, dell’ immobilità e scarsa reattività
dell’insetto…
2. Difficoltà nell’allevamento: l’aspetto più delicato è la
ricostruzione
dell’ambiente
idoneo
allo
sviluppo
embrionale, che richiede condizioni ottimali di microclima,
in particolare i livelli di umidità ( un eccesso provoca
formazione di muffe, mentre bassi livelli di umidità
provocano disidratazione delle uova e mancata schiusa) .
Inoltre è necessaria una continua cura ( pulizia del terrario,
disponibilità costante di foglie fresche) e controllo dei
parametri ambientali.
- Tavola di classificazione delle uova per identificazione di
specie (dal motore di ricerca GOOGLE >> parole-chiave: phasmid
eggs >> cerca immagini)
- Consultazione dei seguenti siti:
www.phasmidsincyberspace.com/Insects.html
www.insettostecco.it
Video you tube : accoppiamento insetto stecco
Contatti con allevatore di insetti stecco
Esperienze documentate in ISS ( Maddalena Morgillo)
Museo di zoologia di Milano
Antonella Alfano e Laura Salsano