Volete osservare come mutano gli insetti? Costruite un terrario!
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Volete osservare come mutano gli insetti? Costruite un terrario!
Le pagine dei ragazzi Volete osservare come mutano gli insetti? Costruite un terrario! C ari ragazzi, e sassolini sul fondo e vi piacerebcreando con sassi e rabe vedere da vicimetti un paesaggio che no come vivono e ricordi un vero piccolo mutano alcuni inangolo del giardino. setti? Allora reaLe tarme della fariInse tto stecco na amano stare al buio: lizzate un «terra- 1 rio», cioè un conla loro collocazione tenitore in cui allevare creature in- ideale è una scatola di legno opnocue come gli insetti stecco (1) pure una vaschetta di plastica coe le camole (o tarme) della fari- me quella suggerita prima (anche na (2), che potete facilmente tro- senza coperchio, tanto questi invare nei negozi di caccia e pesca setti né si arrampicano né volaoppure in quelli di animali. Se de- no) con il fondo ricoperto da uno cidete di farlo, è Camola (o tarma) strato di 7-8 cm di cruimportante che della farina sca, sul quale va steso un vi prendiate la panno scuro di lana, pile responsabilità o stoffa pesante. di accudirli voi Vediamo ora come stessi e sopratsi presentano questi tutto che stiate insetti, quali sono le 2 attenti a non farloro abitudini e cosa li scappare per casa: teneteli sem- mangiano. pre nei loro contenitori come spieGli insetti stecco (una delle gato più avanti. specie più facilmente reperibili si nfine, procuratevi una macchi- chiama Medauroidea extradentana fotografica per «immortala- ta) non volano, né saltano, né punre» ogni loro cambiamento! gono; sono chiamati così perché il Per preparare un «terrario» loro corpo imita in maniera increnon occorre nulla di speciale: dibile un rametto secco, sia nella gli insetti stecco si possono tene- forma che nel colore (1). Amano re in una vaschetta di plastica con stare immobili aggrappati ai rami coperchio (3), reperibile in qual- durante il giorno, mentre sul far siasi negozio di articoli per anima- della sera potete vederli muoverli, entro la si lentamente, quale dovea volte con picte creare un coli scatti o onambiente il deggiamenti, più possibicome mossi dal le naturale, vento. collocando Quando naad esemscono sono picpio un sotcolissimi (luntile strato ghi circa mezzo di terriccio 3 centimetro), di I colore bianco; nel giro di tre o quattro mesi crescono cambiando molto spesso la 4 pelle (fanno la «muta»): appena fuoriusciti dalla vecchia pelle sono lisci e di colore verde brillante (4) come le pianticelle, poi a poco a poco diventano marroni e rugosi, come un rametto secco! Da adulti misurano 15-18 cm e iniziano a produrre molte uova, simili a piccolissimi semi tondi e nerastri che vedrete depositarsi sul fondo del «terrario» e che nel giro di qualche settimana si schiudono facendo nascere una nuova generazione di «stecchini». Le femmine riescono a produrre uova fertili, cioè che faranno nascere insetti neonati, anche se vivono da sole, senza la presenza del maschio: questo strano fenomeno si chiama «partenogénesi». Gli adulti, raggiunti i 10-12 mesi di età, si avviano verso la fine della loro esistenza e muoiono di vecchiaia. Come nutrire gli insetti stecco? Questi insetti si alimentano solo di foglie di rosa o di rovo che potete trovare facilmente in campagna in qualunque stagione dell’anno; i rametti con le foglie di rosa o rovo vanno semplicemente collocati nel «terrario» (facendo attenzione a non pungervi!) rinnovandoli quando sono senza foglie o quando iniziano a rinsecchirsi, altrimenti gli insetti non riescono più a masticarle… Due o tre volte alla settimana occorre anche spruzzare leggermente Il «terrario» per gli insett i 86 Le pagine dei ragazzi VITA IN CAMPAGNA 3/2012 L’intervista «impossibile» a un ghiro 5 con acqua a temperatura ambiente l’interno del «terrario» per consentire agli insetti stecco di bere. Le tarme o camole della farina allo stadio di larve (5) sono simili a bruchi sottili, con il corpo di colore bruno chiaro suddiviso in tanti anelli lisci e lucidi e tre paia di cortissime zampette che spuntano subito dietro la testa. Nel vostro «terrario» potrete in breve vedere come queste bestiole si trasformano diventando «ninfe» (lo stadio di sviluppo successivo) (6) e infine coleotteri adulti, bruno scuri o neri, lunghi poco più di 1 cm (2). Questo prodigioso siste6 ma di crescita si chiama «metamòrfosi» ed è quello che vi insegnano a scuola a proposito del bruco che diventa farfalla. Come nutrire le camole? Le camole si nutrono di vegetali, prediligendo i semi di cereali, e le vedrete divorare pian pianino lo strato di crusca che costituisce la loro lettiera riducendolo in polvere. Almeno un paio di volte alla settimana dovete sollevare il panno scuro che ricopre il vostro contenitore e aggiungere una manciata di crusca, di semi di frumento e dei pezzetti di frutta o verdura (le camole amano molto le patate!), che contengono l’acqua di cui hanno bisogno queste creature per prosperare. È una soddisfazione vedere ogni giorno come crescono, brulicano e si trasformano queste piccole creature! Daniela Perniceni VITA IN CAMPAGNA 3/2012 P asseggiando nel bosco mi sono Foto: Maurizio Bonora imbattuta in quel buffo animaletto del ghiro e non ho potuto trattenermi dal fargli qualche domanda. Ciao Ghiro! Ma è proprio vero che dormi così tanto come si dice? Certo! Adoro dormire: nei mesi più caldi passo metà della mia giornata nel mio nido, mentre di notte esco alla ricerca di cibo. Nei mesi più freddi invece dormo tutto il giorno senza svegliarmi neppure di notte. Ma come hai fatto ad andare in letargo? Quando incomincia a fare freddo la temperatura del mio corpo inizia a scendere sotto i 35 °C, comincio a sentirmi stanchissimo, mi muovo sempre di meno, anche i battiti del mio cuore rallentano, finché vinto dal sonno e dalla debolezza decido di rintanarmi nel mio nido e di chiudere gli occhi fino a quando non ritorna un po’ di calduccio. Ma come fai con il cibo nei periodi invernali? Prima di andare in letargo mangio tantissimo e ingrasso fino a pesare 200-300 grammi (solitamente peso 70-80 grammi), così da poter resistere al lungo digiuno. Mangio tante ghiande (molto nutrienti), ma anche nocciole, pinoli, castagne. A volte però non mi faccio scappare qualche insetto o chiocciola e… a dirla tutta ogni tanto non rinuncio a qualche uovo! Inoltre riempio il mio nido di ogni prelibatezza, così al mio risveglio, anche se sarò molto dimagrito e debole, potrò mangiare a volontà senza bisogno di uscire. Com’è fatto il tuo nido? Dipende, perché mi adatto facilmente! Prediligo le cavità dei vecchi alberi, in particolar modo i nidi abbandonati di picchi, ma mi piacciono anche soffitte di vecchie case, granai... oppure me lo costruisco io: tutto rotondo come una sfera e con un piccolo foro per l’entrata. Vivi da solo? No, vivo insieme alla mia famiglia: arriviamo anche a vivere in dieci o venti tutti insieme... e se scegliamo come casa un vecchio solaio è impossibile non sentirci: facciamo un gran baccano di notte! Non hai paura ad andare in giro di notte, piccolo come sei? No, perché ho un ottimo senso dell’orientamento e due grandi occhi molto sensibili, come quelli dei gatti. Certo, il pericolo di notte c’è, ma pur di mettere nello stomaco una ghianda sono disposto a tutto! Sei molto simile a un topolino... come si fa a distinguerti? Sono lungo 12-20 cm e grigio come i topolini, ma da loro mi distinguo per la grossa e lunga coda pelosa più simile a quella dello scoiattolo. Sono grigio argentato, la pancia è bianca e gli occhi sono un po’ grossi. Quanto vivi? Le femmine di ghiro partoriscono una volta all’anno fino a 5-7 piccoli alla volta. Se non ci capitano incidenti (se non finiamo nello stomaco di qualche predatore) arriviamo a vivere anche 4 anni. Adesso ti lascio andare a cercare cibo: sarai affamato dopo questo inverno! Marta Le pagine dei ragazzi 87