124 - Singapore 2012 (original)
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124 - Singapore 2012 (original)
GP SINGAPORE 2012 - Sintesi e Risultati. Classifiche Piloti, Costruttori, Vincitori GP, Pole e Best Laps. Interviste a Whitmarsh, Hamilton e Button. Ancora conferme da questo Gran Premio equatoriale nella metropoli orientale di Singapore: la prima va a ribadire ciò che avviene, in controtendenza ad... Si dice che Lewis Hamilton non se la senta di lasciare un team che da quando è arrivato lui ha vinto più gare di tutti, ma nell’insieme, in sei anni la... McLaren ‘66, Il debutto… cercando un motore. Bruce McLaren, tra il 1963 e il 1964, smette i panni del semplice pilota per vestire quelli del pilotacostruttore. Di Dario Mella Siamo delusi, ma non ci arrendiamo - Hamilton, Whitmarsh e tutto il team decisi a non arrendersi. AMMINISTRATORE Luca Tuzzolo Un guasto del tutto inaspettato - Per la McLaren nessuna correlazione tra il guasto e la ‘toccata’. REDATTORE Giorgio Andreoletti ARTICOLISTI Dario Mella Fabrizio Pasquali (L’angolo del Professor) Marina Beccuti (Febbre d’Argento) Giorgio Andreoletti Emidio Davide Santilli Riduzione dei costi? - Per i top team la tassa d’iscrizione 2013 rischia di essere una stangata. GARA 13 - GP Singapore (circuito Marina Bay) Risultati di Prove Libere, Qualifiche, Gara e cause dei ritiri. Dati e Tempi di tutti i piloti in una scheda completa con i risultati del week-end a Singapore. (MAG GT & Automotive) ©&® Questo è un prodotto gratuito, creato per i fan e senza alcun scopo di lucro. Marchi, loghi, link e immagini appartengono ai loro rispettivi proprietari. In caso di violazione dei diritti di un copyright per immagini, link, loghi, nomi o altro, per informazioni, reclami e segnalazioni: [email protected] I Tuoi articoli sulla McLaren o la Formula 1 nel MAG? [email protected] P1 La supercar secondo McLaren - In anteprima al Motor Show di Parigi il progetto della McLaren P1. La sfida è già iniziata - JetSet, la Citycar McLaren che anticipa il futuro: minimalista, ecologica e bella. Rotture, penalità e ritiri - Team Hexis estremamente deluso dai risultati delle gare al Nürburgring. Blancpain Endurance Series - Al Nurburgring la McLaren ART GP sul podio della Classe Pro-AM. Pronti per il gran Finale - Al Mugello la doppia vittoria di Biagi tiene aperto il Campionato. Col fiato sospeso… fino alla fine - Dopo il penultimo appuntamento 4 vetture in lotta per il Titolo. Una vittoria grande e storica - Lapidus Racing porta la McLaren al trionfo nella 24h di Barcellona. Finale anticipato - Il Campionato GT1 World perde l’India e anticipa la gara finale a Donington Park. Non è stato facile - Individuare la causa che ha costretto Button al ritiro è costato molto tempo. Dalla gomma all’acciaio - A Singapore sostituiti tutti i cordoli e riasfaltata la corsia esterna dei box. Ci piace essere qui - Bernie Ecclestone prolunga di altri cinque anni il contratto con il GP di Singapore. Cover: ©Sutton Images ©photo4/motorionline.com ©Sutton Images ©DR/Nextgen-Auto.com ©McLaren/Hoch Zwei ©Sutton Images ©McLaren Automotive Il week-end di Singapore JB: in Qualifica 5°, in Gara 2° LH: in Qualifica 1°, in Gara DNF PROVE LIBERE E QUALIFICHE Nelle prove libere di venerdì Hamilton ottiene un secondo ed un quinto tempo mentre Button un terzo ed un secondo tempo; nelle libere di sabato Hamilton ottiene il secondo miglior tempo ed il compagno il dodicesimo. Nelle qualifiche Hamilton ottiene nelle due fasi eliminatorie un quinto ed un primo tempo per qualificarsi in Pole; Button ottiene un nono ed un settimo tempo nella Q1 e Q2 per poi conquistare la quarta posizione nella Q3. GRAN PREMIO 1 Sebastian Vettel 2h00’24’’1 2 Jenson Button 1 Nico Hulkenberg 1’51”033 + 8”959 2 Kamui Kobayashi 1’51”690 3 Fernando Alonso + 15”227 3 Sebastian Vettel 1’52”134 4 Paul di Resta + 19”063 4 Jenson Button 1’52”625 5 Nico Rosberg + 34”784 5 Fernando Alonso 1’52”709 6 Kimi Raikkonen + 35”759 6 Mark Webber 1’52’’778 7 Romain Grosjean + 36’’698 7 Paul di Resta 1’52’’931 8 Felipe Massa + 42’’829 8 Jean Eric Vergne 1’53’’510 9 Daniel Ricciardo + 45’’820 9 Bruno Senna 1’53’’610 10 Mark Webber + 47”175 10 Sergio Perez 1’53’’726 FORMULA 1 SINGTEL SINGAPORE GP 2012 Data: 21,22,23 Settembre 2012 Meteo: Cielo poco nuvoloso, caldo Temperature: pista: 29° - ambiente: 29° Lunghezza tracciato: 5,063km GARA Al via Hamilton e Button conservano le posizioni. Al dodicesimo giro Hamilton cambia le gomme e torna in pista quarto; dopo due giri Button, risalito fino al primo posto, rientra per il pit stop ed esce terzo mentre il compagno si riprende la testa della corsa. Al ventitreesimo giro Hamilton perde l’uso del terzo rapporto del cambio ed è costretto al ritiro. Al trentatreesimo giro Button, risalito di una posizione, effettua il secondo cambio gomme, senza perdere la posizione. Al quarantaduesimo giro entra in pista la Safety Car che congela la gara per due giri; alla ripartenza Button evita all’ultimo momento Vettel. Per quest’ultimo episodio la gara viene mantenuta sub judice fino a quanto il Collegio dei Commissari Sportivi scagiona Vettel. BEST LAPS GPV (Giro piщ Veloce) Giri tot. 61 - Durata tot. 2h00’24”144 PILOTI COSTRUTTORI 1 - Fernando Alonso 194 1 - Red Bull Renault 298 2 - Sebastian Vettel 165 2 - McLaren Mercedes 261 3 - Kimi Raikkonen 149 3 - Scuderia Ferrari 245 4 - Lewis Hamilton 142 4 - Lotus Renault 231 5 - Mark Webber 133 5 - Mercedes GP 136 6 - Jenson Button 119 6 - Sauber Ferrari 100 7 - Nico Rosberg 93 7 - Force India Mercedes 75 8 - Romain Grosjean 82 8 - Williams Renault 54 9 - Sergio Perez 65 9 - Toro Rosso Ferrari 14 10 - Felipe Massa 51 11 - Paul di Resta 44 12 - Michael Schumacher 43 13 - Kamui Kobayashi 35 14 - Nico Hulkenberg 31 15 - Pastor Maldonado 29 16 - Bruno Senna 25 VITTORIE GP Lewis Hamilton (McLaren) 3 Fernando Alonso (Ferrari) 3 Jenson Button (McLaren) 2 Mark Webber (Red Bull) 2 Sebastian Vettel (Red Bull) 2 Nico Rosberg (Mercedes) 1 Pastor Maldonado (Williams) 1 Sebastian Vettel (Red Bull) 3 17 - Jean Eric Vergne 8 Kimi Raikkonen (Lotus) 2 18 - Daniel Ricciardo 4 Nico Rosberg (Mercedes) 2 Jenson Button (McLaren) 1 Lewis Hamilton (McLaren) 5 Kamui Kobayashi (Sauber) 1 Sebastian Vettel (Red Bull) 3 Romain Grosjean (Lotus) 1 Fernando Alonso (Ferrari) 2 Sergio Perez (Sauber) 1 Jenson Button (McLaren) 1 M. Schumacher (Mercedes) 1 Nico Rosberg (Mercedes) 1 Bruno Senna (Williams) 1 Pastor Maldonado (Williams) 1 Nico Hulkenberg (Force India) 1 Mark Webber (Red Bull) 1 POLE POSITION "E' straziante non essere riusciti a portare a termine la gara. Avevamo il ritmo per vincere oggi, il nostro passo è stato ottimo per tutto il weekend. Prima del ritiro stavo controllando la gara, cercavo di gestire il mio vantaggio su Sebastian. Ho iniziato ad avere qualche difficoltà con il cambio, poi ho perso la terza marcia e dopo poche curve il cambio si è fermato in folle. Sono molto deluso ma sono cose che succedono. La buona notizia che ci portiamo via anche da Singapore è che abbiamo dimostrato ancora una volta di avere una vettura molto performante, questo vuol dire che abbiamo buone possibilità di attaccare nelle prossime gare. Dopo questo ritiro sarà ancora più difficile chiudere il gap con Seb e Fernando, soprattutto se riusciranno a portare a termine tutte le restanti gare, ma una cosa non farò mai: mollare! Ci sono ancora sei gare, certo avrei bisogno di vincerle tutte, quindi lotterò fino alla fine." "Fino al momento del guasto al cambio, Lewis stava guidando verso quella che sarebbe stata una fine perfetta del weekend di gara. Un fine settimana che lo ha visto protagonista; sempre veloce e in grado di sfoderare un giro fantastico in qualifica. Con questi presupposti ritrovarsi senza i 25 punti della vittoria è molto frustrante, per Lewis e per tutta la squadra. Ma, come i telespettatori di tutto il mondo avranno già sentito nelle sue interviste post gara, Lewis è un combattente nato e come ha dichiarato non si arrenderà. La McLaren neppure. Ci sono sei Gran Premi ancora da disputare, il che equivale ad un bottino di 150 punti ancora da conquistare e non abbiamo alcun dubbio che Lewis cercherà di arrivare il più vicino possibile a quei 150 punti. Lui vuole il Titolo e noi anche. I 18 punti guadagnati oggi da Jenson ci permettono di non perdere il contatto con la Red Bull, quindi come dice Lewis, continueremo a spingere. Andiamo a Suzuka." "E' bello tornare sul podio, se poi finisco ogni gara in questa posizione o ancora meglio con la vittoria, allora posso guardare con entusiasmo alle prossime gare. Nel corso del primo stint ho anche pensato di poter avere lo spunto necessario per vincere. Sono stato in grado di andare più lungo rispetto alle vetture che avevo intorno, ma con le gomme dure non avevo la possibilità di lottare concretamente, tanto che il divario da Vettel si faceva sempre più ampio. Il secondo stint è stato abbastanza buono, ma la gomma dura non mi permetteva di spingere al massimo, soprattutto nel corso degli ultimi 10 giri. Ho ancora una piccola possibilità di vincere questo Campionato, ma non guardo ancora così lontano, cerco di godermi questi risultati importati. Credo che la nostra vettura sarà molto competitiva anche a Suzuka, la squadra ha fatto un ottimo lavoro. Il guasto che ha costretto Lewis al ritiro è molto deludente, quindi penso che questi recenti problemi di affidabilità vadano risolti al più presto. Se risolviamo questi problemi allora potremo sfruttare al meglio le potenzialità della vettura, assicurandoci di poter lottare per la vittoria in tutte e sei le gare da disputare." © Sutton Images Ancora conferme da questo Gran Premio equatoriale nella metropoli orientale di Singapore: la prima va a ribadire ciò che avviene, in controtendenza ad ogni logica tecnico-agonistica ormai inesorabilmente da alcuni anni, ovvero la scelta di circuiti metropolitani (le ragioni sono fin troppo evidenti) in cui, come è istintivamente ovvio, parte della gara avviene in regime di Safety car e quindi con parametri zero; la seconda che l’affidabilità è tornata ad essere l’arma vincente per vincere i Mondiali. M cLaren, malgrado gli importanti progressi registrati nel corso dell’anno, sembra aver perso, nelle ultime gare, quella resistenza allo sforzo necessaria per una continuità di risultati. Secondo il principio fondamentale della statistica, oggi a me, domani a te, regolarmente ed alternativamente Hamilton e Button vengono fermati da guasti, mentre il terzo gode: ecco la grande arma di Alonso, senza nulla togliere alla sua sincerità quando ammette candidamente che altre vetture sono migliori della sua. Il pilota asturiano ha vinto solo tre GP come Hamilton, ma è arrivato a punti in tutti gli altri, ad accezione di Spa ove è stato incidentato per colpa di terzi alla prima curva: questa regolarità gli permette di cavalcare (e verosimilmente vincere) la Classifica del Mondiale Piloti senza grandi rischi od impegni particolarmente gravosi. Si pensi che al terzo posto di tale Classifica c’è Raikkonen, sì ottimo pilota, ma alla guida di una vettura che non appartiene alla fascia delle prime tre. Ma a Singapore vi sono state altre conferme: quella, ad esempio, della definitiva “lessatura” di Webber e Massa (se vogliamo anche sfortunati), ma che avevano dimostrato già nelle prove i propri limiti pesanti. Sembra essere ritornato parzialmente in gara Vettel, ma anche per lui vale quel principio di affidabilità del mezzo che quest’anno non pare di casa nemmeno in Red Bull. Tutto il resto è gioco per giornali da “mercato estivo” di cui non ci siamo mai occupati in questa rubrica, mentre vengono rimpianti i circuiti storici deputati per la F1 che rimarranno probabilmente ed inesorabilmente un ricordo affidato alle pagine ed ai filmati d’epoca, testimonianza di un periodo in cui la tecnologia era la prima preoccupazione per un impresario e progettista sportivo. Ci rivediamo in Giappone ove si potrà ancora vedere una pista, sì abbastanza giovane, ma nata per le monoposto e non per i go-kart. A Suzuka Due pit-stop con difficoltà nel montare una gomma negano a Lewis un secondo posto sicuro. La squadra sbaglia il calcolo della benzina. Lewis viene retrocesso dalla Pole al fondo della griglia. La partenza ‘folle’ di Grojean mette fuori gioco Hamilton alla prima curva. Gara finita, tutto rimandato. photo© Sutton Images Partito in Pole, al 22° giro in testa alla gara, Lewis è costretto al ritiro per un guasto idraulico al cambio. Si dice che Lewis Hamilton non se la senta di lasciare un team che da quando è arrivato lui ha vinto più gare di tutti, ma nell’insieme, in sei anni la squadra di Woking ha vinto solo il Titolo Piloti nel 2008, proprio con Hamilton, mentre quello Costruttori manca in bacheca dal 1998. O gni anno la McLaren vince parecchie gare, è in lotta per il Titolo, che poi sfuma per mancanza di affidabilità, errori dei piloti, qualche sfiga di troppo, ma non arriva. Così sta andando quest’anno. Della serie la monoposto d’argento, la più bella esteticamente, come si è ancor di più evidenziato sotto la luce artificiale di Singapore, è quasi sempre la migliore del lotto, vince tante gare, ma difficilmente riesce a terminare con entrambi i piloti. Questo è un problema che a Woking devono risolvere, perché in Formula Uno non basta vincere gare, bisogna essere in grado di fare più punti possibili, prendendone ad ogni gara, anche arrivando nelle posizioni centrali. Fa rabbia vedere in testa Alonso con una Ferrari nettamente inferiore alla McLaren, ma che sa rosicchiare punti ad ogni appuntamento del Mondiale. Quest’anno poi la MP4-27 si rompe più facilmente del solito, forse perché è arrivata al limite per essere la più veloce e adattabile ad ogni tipo di circuito. Il guasto al cambio di Singapore è stata una botta tremenda, perché Lewis aveva fatto tutto alla perfezione e vederlo parcheggiare a neanche metà gara, mentre era in testa senza rivali, è frustrante, soprattutto per il pilota che è in fase di rinnovo e si sta già speculando fin troppo sul suo futuro, anche lì la McLaren rischia di far passare troppo tempo e di perdere il miglior talento che ci sia in F1. Ora è dura la lotta al Titolo, ha ragione Button, molto realista, che la battaglia è ristretta ad Alonso e Vettel, anche se Lewis ha rincuorato tutti dicendo che lui non molla. Bisognerebbe che anche i diretti concorrenti vivessero anche loro ritiri o cose simili, ma è troppo sperare nei guai altrui, anche se sotto questo punto di vista sicuramente Hamilton è a credito con la fortuna. © ToMotorsports.com Bruce McLaren, tra il 1963 e il 1964, smette i panni del semplice pilota per vestire quelli del pilota-costruttore. Inizia con le vetture Sport in collaborazione con il gruppo inglese Lambretta-Trojan, attività dalla quale egli ricava il denaro necessario a dare un futuro al team. I l momento favorevole alla Formula Uno arriva nel 1966, quando la cilindrata (per i motori aspirati) passa da 1500 a 3000 cc e questo per Bruce McLaren significa partire con maggiori probabilità di ben figurare, proprio perché tutti devono ricominciare daccapo. La nuova vettura, siglata M2B e progettata da Robin Herd e Bruce McLaren, si rivela come un eccellente esempio di inventiva e accuratezza nella realizzazione. Il telaio è una monoscocca in mallite, costruita con metodologie e materiali applicati in aeronautica. La mallite è formata da due sottili foglie di duralluminio che comprimono tra loro una foglia di legno di balsa incollata. Ne deriva una struttura rigida e leggera, sopra la quale sono rivettati i pannelli di alluminio che formano la carrozzeria. Gli attacchi per le sospensioni, per la strumentazione e il sedile sono ricavati con centine in acciaio. © AutoDiva.fr Dotata di una monoscocca in mallite, la M2B era caratterizzata da una sbalorditiva rigidità. I condotti della benzina e dell'olio passavano all'esterno della carrozzeria ed aveva un serbatoio interno. Sopra la struttura veniva rivettata la carrozzeria in alluminio. Telaio: monoscocca in mallite. Sospensioni: anteriori classiche con ammortizzatori elicoidali interni, al retrotreno un sistema a tiranti. Ffreni Girling, ruote in magnesio da 13 o 15 pollici. Motore: Traco-Ford 406, V8 di 3 litri, bialbero, 4 valvole per cilindro ad aste e bilancieri che sviluppava 304 CV a 8750 giri/min, modificato dalla Traco Engineering in California. Derivava da un modello Indy del 1964 siglato B8, di 4.2 litri. Pneumatici: Firestone La mallite, a fronte dei vantaggi che pongono la M2B in termini di rigidezza torsionale una spanna al di sopra delle altre monoposto, è fonte di alcuni problemi che ne rendono difficile l’impiego. Richiede esperienza per essere costruita e utilizzata al meglio e il telaio così realizzato pone oggettive difficoltà quando si tratta di ripararlo. © Flickr/Wright38 © Tyler Alexander Il lavoro di conversione del motore Ford di 4,2 litri in un tremila adatto alla F1 era stato inizialmente affidato al tedesco Klaus von Rucker, che aveva maturato una significativa esperienza lavorando ai motori BMW e Daimler-Benz. Dato, però, che le cose andavano per le lunghe, von Ruckler fu sollevato dall’incarico che fu conferito a Gary Knutson, il quale lo affidò alla società californiana Traco. Le prove in pista del motore furono effettuate a Riverside nel mese di febbraio. Lo scoglio da superare, tuttavia, è trovare il motore idoneo. Il cambio di Formula ha creato non pochi grattacapi alle scuderie che avevano fin lì utilizzato il V8 Climax 1500: per molti, nell’attesa di un’alternativa, la soluzione provvisoria è impiegare i vecchi Climax portati a due litri. Bruce McLaren invece la trova in un motore Ford V8 bialbero usato ad Indianapolis e alimentato con un sistema ad iniezione Hilborn. La cilindrata è di 4,2 litri, per cui è necessario modificarlo per rientrare entro i tre regolamentari che sono raggiunti riducendo la corsa a 52 mm. Ma non solo: bisogna lavorare per adattare il V8 alle esigenze di un Gran Premio, che sono diverse da quelle di una 500 Miglia che si corre in un ovale, per cui alla fine risulta quasi rifatto. Ciononostante la potenza ricavata è modesta, 305 CV a 8750 giri/min, contro gli almeno sessanta in più del V12 Ferrari e dell’H16 BRM. Inoltre il Ford è un motore pesante e ingombrante, proprio perché è nato per una cilindrata superiore e questo vanifica la pur buona erogazione di coppia motrice. Bruce aveva fatto questo calcolo: se con 4,2 litri la potenza ottenuta è di 470 CV, che comporta una potenza specifica di 112 CV/ litro, facendo le dovute proporzioni, con tre litri è ragionevole sperare di spremere all’incirca 335 CV. Che non era il massimo, ma un valore comunque accettabile. Insomma: il 1966 si apre per tutti con poche certezze e con molte squadre ancora in via di definizione tecnica. Nella foto, da sinistra Al Bartz (dal 1964 al 1966 ha lavorato alla Traco Engineering. Il suo primo progetto è datato 1966, con il motore Chevrolet destinato alla McLaren M6B Can-Am. Bruce ebbe successo con i motori di Bartz, dal quale imparò tutto il possibile sui 'trucchetti' che consentivano di avere maggiore potenza). Al centro Gary Knutson, chiamato da Bruce a sostituire von Ruckler. A destra Bruce McLaren. © Unknown Nel 1966 al volante della sua prima monoposto, la M2B, Bruce McLaren prende il via del Gran Premio di Monaco. Il nuovo Regolamento della F1 aveva alzato la cilindrata a 3000 cm³, McLaren decise così di adattare un propulsore proveniente dalla Formula Indy, puntando erroneamente su un Ford V8 da 4200 cm³ ridotto a 3000. Il propulsore si dimostrò poco affidabile e con un erogazione di poco superiore ai 300 CV, troppo pochi per pensare di poter battagliare con il Repco montato sulla Brabham, un motore con monoblocco in alluminio di derivazione Oldsmobile. A Montecarlo la locandina, dipinta a mano, è degna di un pittore vedutista. Il senso della corsa è reso da una BRM che insegue una Ferrari lungo il porticciolo affollato di imbarcazioni da diporto, sovrastato dal palazzo reale. Il debutto di una McLaren in Formula Uno avviene nel primo appuntamento in Calendario, a Montecarlo, dove risultano iscritte due monoposto: una per Bruce McLaren, l’altra per il connazionale Chris Amon. Sono dipinte di bianco con una banda centrale longitudinale verde inglese che avvolge il musetto. Il 22 Maggio la prima fila della griglia di partenza, composta da sedici monoposto, vede Jim Clark su Lotus in Pole, con a fianco la Ferrari di John Surtees. Il Campione scozzese in gara non sarà fortunato: il cedimento di una sospensione lo costringerà al ritiro mentre sta In Belgio sono i tocchi di giallo a farla da padrone: è lì per ricordare che si tratta del colore attribuito alle auto da corsa belghe. Un po’ di spirito nazionalistico in assenza di protagonisti belgi. Il secondo appuntamento è sulla pista belga di Spa-Francorchamps, il 13 Giugno. Le McLaren iscritte sono due, ma anche qui Amon deve dare forfait perché la sua vettura non ha il motore. Non va meglio neppure a Bruce McLaren, che addirittura non si schiera al via. Cosa è successo? In prova il motore Serenissima di Bruce ha ceduto (rottura di una biella) e non ve n’è un altro di scorta. Serenissima? Spieghiamo l’arcano: non era più il Traco-Ford a spingere la M2B, ma il V8 tre litri della Scuderia italiana Serenissima del Conte Giovanni Volpi di Misurata, scelto perché il © Toma Articulos lottando con Graham Hill per la terza piazza. Bruce McLaren è in quinta fila con il decimo tempo, affiancato dalla CooperMaserati di Richie Ginther. Amon, la cui monoposto è indisponibile, non si schiera. Quando Louis Chiron abbassa la bandiera monegasca, è Surtees a portarsi in testa restandoci fino al quattordicesimo giro, quando la trasmissione della sua Ferrari inizia a dare problemi che ne causano il ritiro due giri dopo. McLaren su McLaren (ebbene sì, credo che questa prima apparizione abbia avuto per V8 americano non stava dando i risultati sperati e non si vedeva alcun margine di miglioramento. A onor del vero McLaren avrebbe potuto avere a disposizione fin dall’inizio della stagione il V8 Oldsmobile in lega leggera, già utilizzato nelle proprie vetture Sport, che era l’unità modificata dalla società australiana Repco e utilizzata dalla Brabham. Era, oltretutto, un motore più leggero del Ford che poteva contare almeno su 340 CV, ma il problema stava soprattutto nel costo, al di sopra dei mezzi finanziari del team. Si sperava, inoltre, che la Ford potesse fornire un contributo allo sviluppo del proprio V8, cosa che non avvenne. L’unica McLaren che a Spa prende il via è quella dell’ex Campione del Mondo Phil Hill, che parte dall’ultima posizione. Ma non perché si sia qualificato così indietro, in realtà Phil non figura nemmeno tra gli iscritti. Ma allora, cosa ci fa lì in mezzo? È lì per esigenze...cinematografiche: la sua McLaren-Ford M3 monta infatti una cinepresa utilizzata per le riprese del Bruce un effetto tutto speciale) ha un ottimo avvio e guadagna tre posizioni, per retrocedere nei successivi giri e abbandonare al nono a causa di una perdita d’olio. Vince così Jackie Stewart su BRM, passato in testa dopo il ritiro di Surtees, davanti all’altro ferrarista Lorenzo Bandini (la cui monoposto monta, a differenza di quella del compagno, un motore di 2400 cc), a Graham Hill con la seconda BRM ufficiale e all’americano Bob Bondurant al volante di una BRM del team ChamacoCollect. Dato curioso: solo questi quattro piloti terminano la gara. film Grand Prix e Hill seguirà il plotone durante il primo giro. Le cose con il V8 Serenissima non vanno meglio, perché persiste la mancanza di potenza e, come se non bastasse, viene meno pure l’affidabilità. In realtà è un motore progettato e sviluppato per le vetture Sport ed è stato adattato alle esigenze della Formula Uno. I cavalli, qualcuno più, qualcuno meno, sono anche qui pochi, all’incirca 270, ma se non altro quest’unità è più l egger a e men o i n go mbr ant e dell’altrettanto poco affidabile Ford, ed è un peccato che un telaio efficiente come quello della M2B risulti penalizzato da unità motrici inadeguate. Al primo giro del Gran Premio una carambola causata da uno scroscio improvviso di pioggia a Masta, mette fuori gioco ben sette monoposto delle quindici in griglia: alla fine finiscono la gara in cinque. Vince Surtees su Ferrari, partito dalla Pole, davanti alla Cooper-Maserati della giovane speranza Jochen Rindt e all’altra Ferrari di Lorenzo Bandini, ancora motorizzata 2400cc. © Unknown La BRM di Stewart dopo l’incidente nel primo giro del Gran Premio del Belgio. Dentro questa monoposto il pilota scozzese restò bloccato per circa mezz'ora. Aveva una frattura alla scapola e una perdita dal serbatoio gli stava impregnando la tuta di benzina. Ad oggi sono stati fatti passi avanti significativi in tema di sicurezza, un percorso che iniziò quel giorno. In Francia l’arcobaleno sottolinea che il Gran Premio non è solo di Francia, ma anche d’Europa. Sullo sfondo della lotta ravvicinata che vede protagoniste le monoposto inglesi e italiane, qui rappresentate da una Lotus che insegue da vicino una Ferrari, si intravede un’auto di colore bleu France. È più indietro, non è coinvolta nel duello: l’automobilismo francese infatti non è ancora protagonista in Formula Uno, ma chissà, un domani.... A Reims, il 3 Luglio in Francia, assente Stewart per i postumi dell’incidente in Belgio, Bruce McLaren risulta iscritto, ma in griglia non lo si vede. L’assenza è causata dall’ indisponibilità di un motore per sostituire quello si è rotto a Spa-Francorchamps. La griglia del Gran Premio vede in Pole-position Lorenzo Bandini che ha ereditato la Ferrari tre litri da John Surtees, emigrato, dopo la vittoria a Spa, in Cooper-Maserati per le note diatribe tra lui, il direttore sportivo Dragoni e il connazionale Mike Parkes, anch’egli pilota Ferrari. Surtees, comunque, ottiene il secondo tempo in griglia precedendo l’esordiente Parkes con l’altra Ferrari tremila. Anche Clark è assente: il giovedì durante le prove è rimasto ferito al volto per aver investito...un uccello. La sua Lotus, che monta per la prima volta il motore BRM H16, è affidata a Peter Arundell. Al via è Bandini a prendere il comando e a mantenerlo saldamente per trentadue dei quarantotto giri, quando l’allentamento di un dado del cavo dell’acceleratore lo costringe a fermarsi a Thillois. Vince così Brabham che precede di 9”5 Parkes. Hulme, sull’altra Brabham-Repco, è terzo a due giri. Al termine del Gran Premio Brabham riconosce che non avrebbe mai vinto se Bandini non si fosse fermato. Stewart, uno dei piloti coinvolti nell’incidente in Belgio, constata sulla propria pelle quanto la sicurezza dei circuiti sia aleatoria e quanto vi sia da fare per garantire almeno un pronto soccorso ai piloti. Ci vuole un’eternità prima che possano estrarlo dalla monoposto che è finita in un fosso pieno d’acqua e adagiarlo su di una barella. Il pericolo è aggravato dal fatto che uno dei serbatoi sta perdendo benzina. Jackie ha una scapola rotta. Una volta trasportato nel più vicino ospedale, egli nota, con una punta d’ironia, che le infermiere si mostrano imbarazzate per la sua nudità, ma non lo sono invece altrettanto per la presenza di topi che scorrazzano allegramente nei corridoi. Da quest’incidente prenderà avvio, per iniziativa di Stewart, un’azione di sensibilizzazione verso gli organizzatori per migliorare le condizioni di sicurezza delle piste, specialmente di quelle ricavate da normali strade come, appunto, Spa -Francorchamps. L’azione sfocerà nel rafforzamento della G.P.D.A. (Grand Prix Drivers Association), organizzazione creata da Stirling Moss nel 1961, che vedrà Stewart e Hulme particolarmente attivi nel far valere le istanze dei piloti. Da sinistra, Chris Amon, Bruce McLaren, Ken Miles (inglese) e Danny Hulme © GrandPrix.com Verso la metà degli anni Sessanta, a giudicare dal loro numero, sembra che la Nuova Zelanda sia una vera e propria fabbrica di piloti. Corrono tutti e i più bravi approdano in Inghilterra, sostenuti dalla federazione sportiva neozelandese che paga loro persino le spese di viaggio. Bruce McLaren, grazie alle personali entrature in Ford, riesce a stipulare con la Firestone un contratto vantaggioso. Egli sfrutta il desiderio dei dirigenti di Akron di contrastare, sulle piste al di fuori del territorio americano, la rivale inglese Dunlop che all’epoca dominava. “Il ritorno della potenza” è il fatto nuovo che gli Inglesi evidenziano chiaramente nel Gran Premio di casa. Abbandonate le piccole monoposto di 1500 cc, l’immagine retrò delle più potenti macchine anni ’50, ricorda al pubblico che qualcosa è cambiato. Prima della partenza del Gran Premio d’Inghilterra Jack Brabham è autore di un divertente siparietto. “Nonno Jack”, soprannome affibbiatogli perché ha ormai quarant’anni d’età, si appresta a salire in macchina con tanto di barba finta e bastone, al quale si appoggia simulando la camminata incerta di un vecchietto. Passano due settimane e il “circo” si sposta in Inghilterra, a Brands-Hatch dove, assenti le Ferrari a causa delle agitazioni sindacali in fabbrica, “Old Fox” (“vecchia volpe”, così è chiamato dagli inglesi Jack Brabham) fa la Pole, segna il giro più veloce in gara e vince davanti a Hulme, autore di una spettacolare rimonta, e a Graham Hill su BRM due litri. Bruce McLaren riesce a issare la sua McLaren-Serenissima al sesto posto, dopo essere partito in quinta fila con il tredicesimo tempo. Autore di un’ottima partenza, al termine del secondo giro Bruce è settimo per retro- A Brands-Hatch Bruce McLaren indossa un casco simile, nella decorazione e nei colori, a quello di Chris Amon. Lo fa per esigenze cinematografiche: Bruce, infatti, incarna per l’occasione uno dei protagonisti nel famoso film Grand Prix del regista John Frankenheimer. La nuova formula di tre litri è evidenziata anche nella più semplice locandina del gran premio d’Olanda, neutra nel contenuto. Il Mondiale è cosa altrui, sembra dire! Il 24 Luglio a Zandvoort, in Olanda, Jim Clark piazza la sua Lotus con motore Climax due litri in prima fila, marcando il terzo tempo dopo le Brabham di Brabham e Hulme. A dispetto dei quarant’anni d’età Brabham fa suo il Gran Premio, unico pilota a pieni giri, precedendo Graham Hill di un giro e Jim Clark, terzo a due giri. Il Campione del Mondo, dopo aver lottato inizialmente con Brabham, avendo però una monoposto di 2000 cc di cilindrata contro una di 3000, passa addirittura in testa per condurre la gara fino al settantesimo dei novanta giri in programma, quando il motore Climax della sua Lotus inizia a fumare dagli scarichi e a perdere potenza. La durezza della lotta con Clark è comprovata dal fatto che “nonno cedere, man mano che la pista si asciuga (era partito con gomme da bagnato) fino all’undicesimo posto al nono giro. Poi, dopo aver superato la Brabham-Climax 2.5 di Chris Irwin, complice il ritiro di Stewart, Gurney, Spence e Surtees, risale in sesta posizione. È comunque un risultato importante perché si tratta del primo punto ottenuto da una McLaren in Formula Uno. Amon, con l’altra McLaren, motorizzata Ford, deve dare ancora forfait. In questa gara fa notizia il doppiaggio di Clark, alle prese con una LotusClimax piena di problemi. Jack” termina con le gomme sulle tele, cosa che, per uno come lui che tra tutti è quello che le gomme le sa risparmiare di più, è tutto dire. Parkes, su Ferrari, desta curiosità perché la sua monoposto è dotata di un parabrezza sperimentale registrabile studiato per ridurre la resistenza dell’aria. Si ritirerà all’undicesimo giro per un’uscita di strada causata dalla sabbia portata dal vento, un’insidia che tutti temono qui a Zandvoort e che rende questo circuito selettivo. Giornata no, in Olanda, per la McLaren che non schiera alcuna monoposto in griglia di partenza, malgrado Bruce abbia staccato un tempo di 1’31”7 (identico a quello ottenuto da Jo Bonnier su Cooper -Maserati) che lo vedrebbe inserito tra la quinta e la sesta fila. È ancora una volta il motore a guastarsi irreparabilmente in prova. Molto schematica quella del gran premio di Germania, dove si utilizza il nero delle monoposto, rese con notevole accuratezza, per completare i colori della bandiera tedesca. Il 7 Agosto si va in pista dentro all’ “inferno verde”, il temibile Nürbürgring al quale Brabham si presenta saldamente in testa al Mondiale. Ha infatti trenta punti, contro i quattordici di Graham Hill, i dodici di Stewart e gli undici di Bandini e Rindt. Non è un margine incolmabile, tenuto conto che mancano quattro gare, ma, visto che gli inseguitori si rubano punti a vicenda, la probabilità che qualcuno riesca a riempire il vuoto è assai ridotta. Qui la Scuderia McLaren non si presenta, come non si presenterà al Gran Premio d’Italia a Monza. Il motivo? Accantonato il V8 Serenissima, si torna al Ford, ma in versione riveduta e corretta che sarà pronto in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti. La cronaca ci dice che Jack Brabham, dopo aver disputato le prove in sordina, quasi a “nascondersi”, disputa invece una gara d’attacco, duellando a lungo con la CooperMaserati di John Surtees. “Old Fox” la spunta su “Big John” che al traguardo precede la Cooper-Maserati del compagno Jochen Rindt. La gara è funestata da un grave incidente: in una collisione con Ickx al primo giro, la giovane promessa John Taylor, ricoverato all’ospedale di Coblenza, muore a distanza di quattro giorni dall’incidente. Al “Ring” i partenti sono ventisette, tra i quali figurano schierati ben undici piloti al volante di monoposto di Formula Due inserite, data la lunghezza del tracciato, per rimpolpare il plotone. Partono dietro lo schieramento delle Formula Uno. Il miglior tempo tra le F2 (che hanno 1600 cc di cilindrata) è fatto segnare da un giovane belga di ventuno anni, Jacky Ickx su MatraFord, che fa meglio di Peter Arundell su Lotus-BRM 2.0 di F1, partendo a fianco di Denny Hulme. Il fondo verde della locandina e il bianco della bandiera a scacchi, sommati al rosso della monoposto stilizzata (che, ricordiamo, è il colore nazionale italiano nell’automobilismo), rappresentano il vessillo nazionale. La monoposto rossa che transita sotto la bandiera a scacchi, sembra quasi auspicare il successo dei colori italiani nel Gran Premio di casa. A Monza, il 4 Settembre, è trionfo Ferrari, per una doppietta (vittoria di Lodovico Scarfiotti, secondo posto di Mike Parkes) che passerà agli annali per essere, a tutt’oggi, l’ultimo successo di un pilota italiano a Monza su di una Ferrari. Parkes conquista la Pole-position precedendo Scarfiotti, con Clark che completa la prima fila. Bandini è in seconda fila, ma è il più lesto a partire e si porta in testa. Ci resta poco perché, al secondo giro, l’abitacolo della sua Ferrari 312 è inondato di benzina a causa della rottura del raccordo di una tubazione. La testa della gara vede, per i primi sette giri, l’alternanza tra Surtees, Parkes e Brabham. All’ottavo, complice il ritiro di Un’immagine sfumata in grigio e nero bluastro per il Gran Premio USA, con Graham Hill e la BRM protagonisti all’interno del disegno che rappresenta il tracciato di Watkins-Glen. Brabham che allaga d’olio la pista, passa in testa Parkes che per cinque giri “tira la scia” a Scarfiotti. Alla tredicesima tornata Scarfiotti si porta al comando che mantiene fino alla fine. Terzo è Denny Hulme. Tutti coloro che possono dire ancora qualcosa nella Classifica iridata, non vedono la bandiera a scacchi. Hill si ritira al primo giro (motore), Stewart al sesto (alimentazione), Surtees al trentaduesi mo (condotto benzina) e Clark (cambio) al 59° delle 68 tornate in programma. Il ritiro di Surtees consegna l’iride a Brabham, Campione del Mondo per la terza volta. Ma questa è speciale, perché Jack conquista l’iride al volante di una sua monoposto. Ci si trasferisce ora nel Nord America, precisamente a Watkins-Glen teatro, il 2 Ottobre, del Gran Premio degli Stati Uniti. Il neo-iridato parte in Pole davanti a Clark. Bandini e Surtees condividono la seconda fila, ma il terzo tempo è dell’italiano. Il rientrante Bruce McLaren, la cui monoposto monta la versione riveduta e corretta del Traco-Ford, è in undicesima posizione. Bandini scatta in testa e vi A Watkins Glen Bruce McLaren rientra dopo gli stop del Nurburgring e Monza. Per McLaren un buon quinto posto e due punti Mondiali. © diariomotorsport.com resta per nove giri, quando cede il comando a Brabham. Lo riprende però al ventesimo, per cederlo definitivamente al 35° quando il suo V12 esala l’ultimo respiro. Brabham, che era secondo, si vede servire la testa della corsa su di un piatto d’argento, ma le sue speranze durano per altri ventuno giri, fino a quando la catena di distribuzione del V8 Repco cede. Clark, che seguiva staccato di quattordici secondi, si trova così © eddiejordanshirtwatch A Monza l’americano Richie Ginther porta al debutto la nuova Honda con motore tremila. Per la casa giapponese, che ha vinto in Messico, sempre con Ginther, l’ultimo Gran Premio della vecchia Formula Uno 1500, è questo un ritorno. al comando e, con una corsa al risparmio, sfruttando il notevole margine di vantaggio sugli immediati inseguitori, riesce ad aggiudicarsi il Gran Premio. È al volante della Lotus-BRM H16 e questa è la prima vittoria per quel motore che conclude per la prima volta una corsa. Bruce McLaren all’arrivo occupa un buon quinto posto dopo le CooperMaserati di Rindt, Surtees e Siffert, che vale due punti in Classifica. A Watkins-Glen le Lotus presenti sono quattro, ma nessuna è uguale all’altra. Jim Clark ha una 43 con motore BRM H16, Pedro Rodriguez corre con una 33 motorizzata BRM due litri a 8 cilindri, Mike Spence con una 25 con motore uguale a quella di Rodriguez, mentre Peter Arundell prende il via al volante di una 33 con motore Climax duemila. In Messico spazio al tricolore, anche se, per sottolineare la centralità dell’evento, in mezzo c’è la foto (in bianco e nero per non turbare il cromatismo nazionale) della monoposto vincitrice nella precedente edizione: la Honda n° 11 di Richie Ginther. Il 23 del mese il Gran Premio del Messico a Magdalena-Mixhuca, assenti le Ferrari, consegna all’Albo d’Oro la vittoria di John Surtees su Cooper-Maserati, davanti a Jack Brabham e a Denny Hulme. A Jim Clark, che parte in prima fila, le cose in gara vanno male perché l’H16 BRM prede fuoco al nono giro e Clark riporta un’ustione a una spalla, per fortuna leggera. Bruce, che partiva dalla settima fila, questa volta è costretto al ritiro a causa del cedimento subitaneo del propulsore in una nuvola di fumo. In Coppa Costruttori la vittoria va alla BrabhamRepco che precede la Ferrari e la CooperMaserati. L’anno 1966, pur con una squadra ancora acerba, porta alla McLaren i primi punti in chiave Costruttori: sono tre in totale, tanti quanti ne ha la Honda che, tuttavia, la precede in Classifica in quanto la Federazione distingue tra telaio e motore, quindi tra McLaren-Ford e McLarenSerenissima. La prima è così al nono posto con due punti, la seconda al decimo con uno, alla pari con la Brabham-Climax. Per il 1967 una cosa è certa: occorrerà trovare un motore valido, che permetta alle qualità del telaio McLaren di emergere. Le alternative non sono molte e la scelta più probabile pare essere il BRM, che nel corso della Stagione è stato montato su parecchie monoposto. L’esperienza di questo primo anno in Formula Uno, pur privo di risultati di rilievo, è stata tutto sommato positiva, tenuto conto dell’impegno profuso dalla Scuderia nella produzione di vetture Sport per la nuova serie Can-Am che ha visto vincitore John Surtees su Lola, ma che ha evidenziato come la McLaren si sia dimostrata competitiva fino alla fine. © formulaeen.com Un altro pilota, sulla scia di Jack Brabham e Bruce McLaren, sceglie di diventare costruttore di monoposto di Formula Uno. È l’americano Dan Gurney che, nel 1966, fonda il team Anglo American Racers detto Eagle. Denny Hulme chiude il Campionato 1966 al quarto posto, dimostrando di possedere uno stile forse poco spettacolare, ma redditizio. In realtà la sua costanza è accompagnata da una notevole velocità che lo porta ad emergere, tanto che, malgrado nessuno ancora lo dia per papabile, l’”Orso” neozelandese l’anno successivo diventerà Campione del Mondo con la Brabham davanti nientemeno che al proprio caposquadra. Gran Premio Vincitore Auto posizione in griglia giro più veloce Montecarlo Jackie Stewart BRM 3° Bandini (Ferrari) Belgio John Surtees Ferrari pole Surtees Francia ed Europa Jack Brabham Brabham-Repco 4° Bandini (Ferrari) Inghilterra Jack Brabham Brabham-Repco pole Brabham Olanda Jack Brabham Brabham-Repco pole Hulme (Brabham-Repco) Germania Jack Brabham Brabham-Repco 5° Surtees (Cooper-Maserati) Italia Lodovico Scarfiotti Ferrari 2° Scarfiotti Stati Uniti Jim Clark Lotus-BRM 2° Surtees (Cooper-Maserati) Messico John Surtees Cooper-Maserati pole Ginther (Honda) Per concludere, cosa dire di Bruce McLaren in veste di pilota? Semplice: è uno che scandisce il tempo con il metronomo e guida, come si suol dire, con il regolo calcolatore (era lo strumento usato dai tecnici per fare i calcoli quando non c’erano le calcolatrici portatili, n.d.r.). È pilota intelligente, tattico, preciso, che dipinge le curve. A volte anche azzarda quando intravede una ragionevole possibilità di ricavare un concreto vantaggio, ma non ama il rischio fine a se stesso o solo per “fare il tempo”. Per la pulizia della guida, da stilista puro, mai scomposto, mai di traverso, è quello che più di tutti ricorda Stirling Moss, l’asso britannico ritenuto all’unanimità, dopo il ritiro di Fangio, come il migliore. McLaren, come Moss, corregge la macchina con movimenti delle braccia brevi, rapidi e l’efficacia del suo stile è dimostrata dai tempi sul giro che fa segnare. Pare un eterno ragazzo, Bruce, con quel viso che lo fa sembrare ancora ventenne, ma giù il cappello, signori: quest’uomo, che oltre al resto sa realizzare vetture magnifiche che fanno scuola, è davvero qualcuno! © Taringa.com Dopo il grande dispiacere per il ritiro nel Gran Premio di Singapore, Lewis si è unito a Martin Whitmarsh nel sostenere che se la squadra vuole tenere aperta la possibilità di lottare per la vittoria finale, allora non ci si può concedere nessun altro guasto tecnico da qui alla fine della Stagione. S ulla pista di Marina Bay Lewis non ha lasciato per strada solo il cambio della sua vettura, ma anche un bottino di 25 punti. Considerando l'attuale situazione della Classifica Piloti, i 25 punti persi a Singapore pesano come un macigno sulle ambizioni Mondiali di Hamilton, sceso al quarto posto della Classifica con 52 punti di distacco dalla vetta. Nonostante la grande competitività mostrata dalla McLaren nel corso degli ultimi Gran Premi, i ritiri di Button a Monza e di Lewis a Singapore stanno mettendo in evidenza i problemi che la squadra deve obbligatoriamente affrontare e risolvere. Nel corso delle interviste post gara, Lewis si è unito al pensiero di Whitmarsh nel sostenere che la squadra dovrà lavorare ancor più duramente per affidare ai propri piloti una vettura competitiva e nuovamente affidabile: "E' un requisito indispensabile. Non possiamo permetterci altri ritiri, in nessuna delle sei gare ancora da disputare" ha detto Hamilton riprendendo le parole di Martin, il quale ha aggiunto: "La copetitività della nostra vettura ha subito un sostanziale miglioramento nel corso degli ultimi mesi, ad oggi sappiamo di avere una delle monoposto più veloci, ma certo avrei preferito non vedere il ritiro di Lewis, così come quello di Jenson a Monza. Non resta molto da dire, dobbiamo risolvere questi problemi di affidabilità e dobbiamo fare in modo che i nostri piloti possano arrivare al traguardo in tutti e sei gli appuntamenti di questo finale di Stagione, solo con queste premesse sarà possibile pensare al Titolo". Alcuni giornalisti hanno fatto notare a Whitmarsh che il ritiro di Hamilton non poteva arrivare in un momento peggiore, con la lotta al Titolo sempre più serrata e con Hamilton che sembra essere ancora indeciso sul suo futuro con la squadra di Woking. Lewis non ha acennato alcuna risposta, mentre Whitmarsh ha semplicemente sottolineato il fatto che al momento il suo pilota è completamente concentrato sul lavoro e non è da lui soffermarsi su ciò che è andato storto: "Lewis guarda avanti, senza preoccuparsi di tutte le voci che lo riguardano. E' più forte che mai e questo comportamento favorise il lavoro di squadra. Siamo ovviamente delusi, ma sappiamo di essere anche molto forti. Guardiamo avanti, come abbiamo sempre fatto, frustrati da quanto accaduto a Singapore ma determinati a non arrenderci; e così farà anche Lewis: continueremo a lottare." ESPNF1.com La McLaren ha dichiarato che non esiste nessuna correlazione tra la toccata contro il muro nel corso delle Qualifiche e il guasto al cambio che ha costretto al ritiro Lewis Hamilton nel corso del ventiduesimo giro del GP di Singapore. Whitmarsh ha spiegato che Lewis non si era nemmeno accorto di aver toccato. S ulla Williams Renault di Bruno Senna è stato deciso di sostituire il cambio dopo che anche il pilota brasiliano aveva impattato contro il muretto, ma la toccata di Bruno è stata decisamente più violenta rispetto a quella di Lewis, tanto che al team aveva detto di non essersi nemmeno accorto di aver toccato il muro di recinzione. Martin Whitmarsh ha così escluso che quell'episodio possa aver influito sul guasto accusato in gara. "Se si confrontano le toccate di Senna e di pochi altri si capisce immediatamente la differenza dell’impatto rispetto a quello di Lewis. La vettura di Senna ha praticamente rimbalzato dopo l'impatto, Lewis non si è nemmeno accorto" - ha detto Whitmarsh "In fase di preparazione della gara ho parlato con i ragazzi della squadra e mi hanno detto che si è trattato di un contatto leggero, con il cerchione che presentava solo pochi centimetri di superficie leggermente graffiata, ma ancora perfettamente integro nella sua struttura. Gli ingegneri hanno eseguito un chek up approfondito di tutta la parte interessata, senza nemmeno dover agire sui valori di camber, quindi non credo che la toccata sia stata la causa del guasto. Eravamo del tutto tranquilli, il problema è stato del tutto inaspettato." Whitmarsh ha raccontato che al muretto si sono accorti che qualcosa non funzionava circa due giri prima del ritiro: "Abbiamo notato un aumento anomalo della temperatura, così come della pressione idraulica del cambio. Purtroppo abbiamo capito subito che Lewis avrebb e compiuto ancora qualche giro prima di fermarsi definitivamente". “Un momento straziante”. Così ha definito Lewis Hamilton il suo ritiro a Marina Bay. Partito dalla Pole, Lewis stava controllando bene il vantaggio sulla Red Bull di Vettel. Ma al 22° giro un guasto idraulico imposta su ‘folle’ il cambio della vettura. Hamilton è soddisfatto della competitività della MP4-27 ma, come ha sottolineato anche Jenson Button, i problemi di affidabilità devono essere risolti se si vuole continuare a lottare per il Campionato. © Sutton Images Nonostante la pesante battuta d'arresto nella corsa al Titolo di Hamilton, Whitmarsh è convinto che il suo pilota possa ritrovare presto il giusto stato d'animo che gli permetterà di crederci fino alla fine della Stagione: "Lewis si è dimostrato incredibilmente forte per tutto il fine settimana. Ho parlato con lui poco fa e posso dirvi che l'ho trovato tanto dispiaciuto quanto concentrato sulla prossima gara. Ha ringraziato tutta la squadra per gli sforzi compiuti in questi ultimi mesi, dicendosi comunque felice di poter contare su una vettura molto competitiva. Lewis è molto più forte mentalmente e questo giova sulla sua capacità di concentrazione. Attualmente è il Lewis più forte che abbia mai visto. Resta fiducioso, sa che ci sono ancora 150 punti disponibili e vuole conquistarne ESPNF1.com il più possibile." © Sutton Images Non proprio! Se da un lato la FIA chiede a gran voce la riduzione dei costi nella F1, dall'altra si allea con Ecclestone per cercare di spremere ancora più denaro alle squadre, torchiando i top team con un sistema che porterebbe ad un drammatico aumento delle tasse di iscrizione relative alla Stagione 2013. © TuttoMotoriWeb.com A ttualemnte sono in corso negoziati tra i team, Ecclestone e la Federazione, al fine di avere un quadro preciso dei contenuti del nuovo Patto della Concordia. Al momento non esiste nessun accordo ufficiale, anche se i ben informati hanno rivelato che esisterebbe la possibilità di chiedere una quota di partecipazione molto più alta, al fine di poter disporre di maggiori risorse che permetteranno di sovvenzionare e promuovere il motorsport e i programmi di sicurezza stradale. Autosport ha scritto che attualmente la base richiesta per l'iscrizione è pari a 309 mila euro, somma che s'incrementerà a seconda dei risultati ottenuti nella Stagione precedente all'iscrizione. L'idea è quella di aumentare il costo dell'iscrizione a 500 mila euro per vettura, più ulteriori 7.000 euro per ogni punto ottenuto nel Campionato precedente. Questo significa che i top team si troverebbero a dover contribuire in maniera maggiore al sostentamento del Circus, situazione che porta inevitabilmente ad un esagerato aumento dei costi. Al momento nessun team Principal ha espresso la sua opinione in merito a questo tipo di proposta, ma tutti si sono detti in attesa di chiarire la situazione con la Federazione, chiedendo informazioni sui motivi che vedono all'orizzonte un aumento dei costi decisamente esagerato. Autosport Autosport a preso a esempio i punti guadagnati dalle squadre in entrambi i Campionati della Stagione 2011. In base al totale dei punti guadagnati e adottando il nuovo sistema proposto, le tasse d'iscrizione divise per squadra sarebbero le seguenti: Red Bull (650 punti) € 5 milioni e 50 mila McLaren (497 punti) € 3.979.000 Ferrari (375 punti) € 3.125.000 Mercedes (165 punti) € 1.655.000 Lotus (73 punti) € 1.011.000 Force India (69 punti) € 983.000 Sauber (44 punti) € 808.000 Toro Rosso (41 punti) € 787.000 Williams (5 punti) € 535.000 Caterham € 500.000 Marussia € 500.000 Caterham € 500.000 P PILOTA TEAM TIME P PILOTA TEAM TIME P PILOTA TEAM TIME 1 S. Vettel Red Bull Renault 1’50’’566 1 S. Vettel Red Bull Renault 1’48’’340 1 S. Vettel Red Bull Renault 1’47’’947 2 L. Hamilton McLaren Mercedes + 0”049 2 J. Button McLaren Mercedes + 0”311 2 L. Hamilton McLaren Mercedes + 0”325 3 J. Button McLaren Mercedes + 0”893 3 F. Alonso Scuderia Ferrari + 0”556 3 F. Alonso Scuderia Ferrari + 0”676 4 F. Alonso Scuderia Ferrari + 0”959 4 M. Webber Red Bull Renault + 0”624 4 N. Hulkenberg Force India Mercedes + 0”912 + 0”918 5 P. Maldonado Williams Renault + 1”010 5 L. Hamilton McLaren Mercedes + 0”746 5 K. Raikkonen Lotus Renault 6 M. Webber Red Bull Renault + 1”089 6 P. di Resta Force India Mercedes + 0”960 6 F. Massa Scuderia Ferrari + 1”511 7 N. Hulkenberg Force India Mercedes + 1”092 7 N. Hulkenberg Force India Mercedes + 0”998 7 P. di Resta Force India Mercedes + 1”737 8 P. di Resta Force India Mercedes + 1”377 8 N. Rosberg Mercedes GP + 1”450 8 N. Rosberg Mercedes GP + 1”752 9 D. Ricciardo Toro Rosso Ferrari + 1”709 9 F. Massa Scuderia Ferrari + 1”699 9 B. Senna Williams Renault + 1”766 10 S. Perez Sauber Ferrari + 1”730 10 R. Grosjean Lotus Renault + 1”821 10 M. Schumacher Mercedes GP + 2”034 11 B. Senna Williams Renault + 2”063 11 M. Schumacher Mercedes GP + 1’923 11 M. Webber Red Bull Renault + 2”163 12 K. Raikkonen Lotus Renault + 2”150 12 K. Raikkonen Lotus Renault + 2’005 12 J. Button McLaren Mercedes + 2”577 13 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 2”273 13 P. Maldonado Williams Renault + 2’296 13 D. Ricciardo Toro Rosso Ferrari + 2”717 14 M. Schumacher Mercedes GP + 2”420 14 D. Ricciardo Toro Rosso Ferrari + 2’451 14 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 2”830 S. Perez Sauber Ferrari + 2’782 15 R. Grosjean Lotus Renault + 2”893 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 3’110 16 P. Maldonado Williams Renault + 3”065 + 3”112 15 R. Grosjean Lotus Renault + 2”462 15 16 F. Massa Scuderia Ferrari + 2”514 16 17 J.E. Vergne Toro Rosso Ferrari + 2”623 17 B. Senna Williams Renault + 3’112 17 J.E. Vergne Toro Rosso Ferrari 18 N. Rosberg Mercedes GP + 2”661 18 J.E. Vergne Toro Rosso Ferrari + 3’663 18 S. Perez Sauber Ferrari + 3”325 19 T. Glock Marussia Cosworth + 4”342 19 T. Glock Marussia Cosworth + 3’878 19 C. Pic Marussia Cosworth + 4”343 20 H. Kovalainen Caterham Renault + 4”525 20 H. Kovalainen Caterham Renault + 4’236 20 V. Petrov Caterham Renault + 5”834 21 C. Pic Marussia Cosworth + 4”769 21 C. Pic Marussia Cosworth + 4’523 21 H. Kovalainen Caterham Renault + 6”379 22 V. Petrov Caterham Renault + 5”194 22 V. Petrov Caterham Renault + 4’596 22 N. Karthikeyan Hispania Cosworth + 6”474 23 P. de la Rosa Hispania Cosworth + 6”090 23 P. de la Rosa Hispania Cosworth + 6’108 23 T. Glock Marussia Cosworth + 6’’683 24 M. Qing Hua Hispania Cosworth + 7’’487 24 N. Karthikeyan Hispania Cosworth + 6’174 24 P. de la Rosa Hispania Cosworth + 6’’928 Meteo Cielo coperto, pista umida Meteo Cielo parzialmente nuvoloso Meteo Cielo parzialmente nuvoloso Temp. in pista: 28°, ambiente: 26° Temp. in pista: 29°, ambiente: 28° Temp. in pista: 31°, ambiente: 30° TIME P McLaren Mercedes 1’46”362 1 TEAM TIME Williams Renault + 0”442 2 S. Vettel Red Bull Renault 2h00’26”1 J. Button McLaren Mercedes S. Vettel Red Bull Renault + 0”543 3 + 8”959 F. Alonso Scuderia Ferrari + 15”227 4 J. Button McLaren Mercedes + 0”577 5 F. Alonso Scuderia Ferrari + 0”854 4 P. di Resta Force India Mercedes + 19”063 5 N. Rosberg Mercedes GP + 34”784 6 P. di Resta Force India Mercedes + 0”879 6 7 M. Webber K. Raikkonen Lotus Renault + 35”759 Red Bull Renault + 1”114 7 R. Grosjean Lotus Renault + 36’’698 8 R. Grosjean Lotus Renault + 1’’426 8 F. Massa Scuderia Ferrari + 42’’829 9 M. Schumacher Mercedes GP no time 9 D. Ricciardo Toro Rosso Ferrari + 45’’820 10 N. Rosberg Mercedes GP no time 10 M. Webber Red Bull Renault + 47”175 S. Perez Sauber Ferrari + 50”619 T. Glock Marussia Cosworth + 1’31”91 P PILOTA 1 L. Hamilton 2 P. Maldonado 3 TEAM PILOTA 11 N. Hulkenberg Force India Mercedes 1’47’’943 11 12 K. Raikkonen Lotus Renault + 0”286 12 13 F. Massa Scuderia Ferrari + 0”369 13 K. Kobayashi Sauber Ferrari + 1’37”14 14 S. Perez Sauber Ferrari + 0”530 14 N. Hulkenberg Force India Mercedes + 1’39’’41 15 D. Ricciardo Toro Rosso Ferrari + 0”799 15 H. Kovalainen Caterham Renault + 1’47’’96 16 J.E. Vergne Toro Rosso Ferrari + 0”874 16 C. Pic Marussia Cosworth + 2’12’’92 17 B. Senna Williams Renault no time 17 P. de la Rosa Hispania Cosworth + 1 giro B. Senna Williams Renault + 2 giri Caterham Renault + 2 giri 18 K. Kobayashi Sauber Ferrari 1’49’’933 18 19 V. Petrov Caterham Renault + 0”913 19 V. Petrov 20 H. Kovalainen Caterham Renault + 1”204 20 M. Schumacher Mercedes GP rit. lap 38 21 T. Glock Marussia Cosworth + 1”437 21 J.E. Vergne Toro Rosso Ferrari rit. lap 38 22 C. Pic Marussia Cosworth + 1”829 22 P. Maldonado Williams Renault rit. lap 36 N. Karthikeyan Hispania Cosworth rit. lap 30 L. Hamilton McLaren Mercedes rit.lap 22 23 N. Karthikeyan Hispania Cosworth + 2”439 23 24 P. de la Rosa Hispania Cosworth + 3”422 24 Meteo Cielo poco nuvoloso, caldo Meteo Cielo poco nuvoloso, caldo Temp. in pista: 29°, ambiente: 28° Temp. in pista: 29°, ambiente: 29° F1 Stagione 2012 - Gara 14 - GP Singapore - Circuito di Marina Bay 21,22,23 Settembre Lap Lap Lap Lap Lap 22 30 36 38 38 - L. Hamilton (McLaren Mercedes) - Cambio N. Karthikeyan (Hispania Cosworth) - Incidente P. Maldonado (Williams Renault) - Prob. Idraulico J.E. Vergne (Toro Rosso Ferrari) - Incidente M. Schumacher (Mercedes GP) - Incidente © McLaren/Hoch Zwei PROVE LIBERE E QUALIFICHE © McLaren GP GIAPPONE 2011: JENSON (1°) 2011 Jenson Button McLaren 2010 Sebastian Vettel Red Bull 2009 Sebastian Vettel Red Bull 2006 Fernando Alonso Renault 2005 Kimi Raikkonen McLaren 2004 Michael Schumacher Ferrari 2003 Rubens Barrichello Ferrari 2002 Michael Schumacher Ferrari 2001 Michael Schumacher Ferrari 2000 Michael Schumacher Ferrari 1999 Mika Hakkinen McLaren 1998 Mika Hakkinen McLaren 1997 Michael Schumacher Ferrari 1996 Damon Hill Williams 1995 Michael Schumacher Benetton 1994 Damon Hill Williams 1993 Ayrton Senna McLaren 1992 Riccardo Patrese Williams 1991 Gerhard Berger McLaren 1990 Nelson Piquet Benetton 1989 Alessandro Nannini Benetton 1988 Ayrton Senna McLaren 1987 Gerhard Berger Ferrari 2008 Fernando Alonso Renault 2007 Lewis Hamilton McLaren 1977 James Hunt McLaren 1976 Mario Andretti Lotus Nelle prove libere di venerdì Hamilton ottiene un secondo ed ottavo tempo mentre Button due migliori tempi; nelle libere di sabato Button ed il compagno ottengono i migliori tempi del gruppo. Nelle qualifiche Hamilton passa le prime due fasi eliminatorie con un quarto ed un primo tempo, aggiudicandosi il terzo posto sulla griglia di partenza; Button ottiene un sesto, un terzo ed un secondo tempo finale. GARA Al via Button viene stretto da Vettel sull'erba e perde la seconda posizione a vantaggio di Hamilton. Dopo otto giri Hamilton fora, viene passato dal compagno e ritorna ai box per cambiare le gomme ritornando in pista all'undicesimo posto; dopo due giri Button effettua il primo pit stop ed esce terzo. Dopo un paio di giri Button risale al secondo posto ed Hamilton al quarto. Al ventunesimo giro Button effettua il secondo cambio gomme ed esce quarto davanti a Vettel mentre Hamilton, al giro successivo, effettua il cambio gomme ed esce settimo. Al ventiquattresimo giro entra in pista la Safety car per rimuovere i detriti del contatto tra Hamilton e Massa; Hamilton per i pit stop degli avversari risale di una posizione. Al trentaseiesimo giro, prima Hamilton e poi Button effettuano l'ultimo cambio gomme, Hamilton esce decimo ed il compagno terzo. Dopo cinque giri Hamilton, con il sorpasso ai danni di Massa e Rosberg, si porta al quinto posto dove conclude la gara; Button invece risale fino alla testa della corsa e va vincere il GP, conquistando anche il giro più veloce. © Unknown © Unknown © photo4/motori onli- M cLaren Automotive sarà presente per la prima volta al Motor Show di Parigi, in programma dal 27 Settembre. Per l'occasione la casa britannica presenterà in anteprima la nuova supercar P1, vettura ad alte prestazioni di nuova generazione ispirata dall'esperienza del reparto corse. La nuova supercar McLaren ha un solo obiettivo: essere la migliore su strada e in pista. McLaren vuole stupire ancora una volta e a Parigi mostrerà in anteprima lo studio di progettazione. La produzione avrà inizio nel 2013 e le vendite inizieranno un anno dopo. Nel frattempo il sito internet della McLaren Automotive ha messo in rete le prime immagini rendering del nuovo bolide. Ulteriori dichiarazioni saranno rilasciate a seguito della conferenza stampa organizzata dalla McLaren Automotive e prevista per le 17,45 CEST (16.45 BST), di giovedì 27 Settembre 2012. Tutte le news più aggiornate sono disponibili anche consultando la pagina ufficiale di Facebook/McLaren Automotive. Ron Dennis: "La McLaren P1 è il risultato di 50 anni di corse e racchiude in se il nostro patrimonio di conoscenze tecniche applicate nelle auto da corsa e nelle stradali. Venti anni fa con la F1 abbiamo ridefinito quelli che allora erano i concetti ispiratori delle supercar, il nostro obiettivo con la P1 è quello di ridefinire ancora una volta tali concetti. Un aggiornamento dettato dalle nuove tecnologie e dalle profonde conoscenze che il nostro reparto corse ha acquisito in fatto di resa aerodinamica." Anthony Sheriff: 'Il nostro obiettivo non è necessariamente quello di avere la macchina più veloce in assoluto, per noi la velocità massima non è una priorità, piuttosto è la conseguenza derivante dal design delle nostre vetture. Non vogliamo solo una macchina veloce, vogliamo la migliore supercar su strada e in pista, un risultato molto difficile da raggiungere, la vera prova per una supercar. Ma la P1 sarà anche la vettura più eccitante, più prestazionale e più tecnologicamente avanzata mai costruita." JetSet è un progetto che risale allo scorso anno, quando fu presentato al concorso "Autopure" organizzato dalla McLaren. Si tratta di un modello con telaio, carrozzeria e cerchi in fibra di carbonio, con un design è futuristico ma minimalista. Il motore è elettrico e il look è decisamente elegante: così la McLaren vede le sue future Citycar, ‘utilitarie’ in grado di offrire quello che un cliente McLaren esige: il bello. I l Gruppo McLaren fa sul serio, tanto che tra il 2015 e il 2020 è attesa un'intera gamma di nuovi modelli, in un progetto che mira a qualcosa di diverso (in linea con la filosofia McLaren), un qualcosa di nuovo e avveniristico, ma con un aspetto minimalista e un’anima completamente orientata all'ambiente, con trazione ibrida o elettrica, in grado di garantire prestazioni a costi sostenibili. La sfida è cominciata, con un progetto che da la priorità alla leggerezza delle proprie vetture, con una nuova prospettiva da proporre a clienti consapevoli di pagare anche il 'bello', insieme a creazioni nate da avanzati processi. Nel 2011 la McLaren ha indetto il concorso “Autopure”, che mirava a trovare una nuova estetica rivolta al futuro. Per questo si è rivolta al Royal College of Art’s di Londra e oggi è già possibile ammirare i primi straordinari risultati. La McLaren JetSet è stata disegnata da Marianna Merenmies, la qua- le ha presentato un progetto basato sulla massima efficienza aerodinamica, rivolto ad una tipologia di clienti molto elevata (in questo caso il nome JetSet è particolarmente indicativo). La vettura è una monoposto ultraleggera, dove il design si fonde con la leggerezza della fibra di carbonio per dare vita a un prodotto capace di uno sbalorditivo coefficiente di penetrazione aerodinamico pari a 0.20, simile a un caccia supersonico. Un risultato interessante, con dimensioni che ne fanno una vettura agile nella classica circolazione cittadina, con lunghezza di 370 cm e altezza di 103 cm. Lo studio presentato da Marianna Merenmies riprende nel design elementi ben riconoscibili che portano al marchio McLaren, come ad esempio il disegno del frontale, ma ciò che rende la JetSet estremamente innovativa è la scelta del motore elettrico, oltre naturalmente al prezzo, previsto in 'sole' 50.000 sterline. newsthemotor.blogspot.it (C. Bulgarelli) © 4wheelnex.com © elitegalleryz.net © supercharged.fr © HexisRacing.com Dopo i turni di Prove Libere e la Pole conquistata in Qualifica, il team francese Hexis assaporava già il gusto della vittoria nelle due gare in programma al Nurburgring, in occasione dell’ottava e penultima prova del Campionato GT1 World. Ma non avevano fatto i conti con la grande sfortuna che stava per abbattersi su entrambe le McLaren Hexis. Makowiecki e Dusseldorp nel corso della conferenza stampa al termine del weekend di gara. Volti contriti per entrambi i piloti del team Hexis, che al Nurburgring non sono riusciti a cogliere un successo quasi annunciato. Frederic Makowiecki e Stef Dusseldorp © Markus Berns/SRO N elle Qualifiche del sabato la McLaren del team Hexis ha conquistato la Pole con i piloti Fred Makowiecki e Stef Dusseldorp. Una 12C GT3 molto competitiva ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi tutte e tre le sessioni di Qualifica. Makowiecki e Dusseldorp, freschi vincitori della Championship Race a Mosca, hanno conquistato la Pole con un crono di 1'55''024. Al termine della Qualifica Fred ha detto: "Il giro non è stato perfetto, buono ma non perfetto. Naturalmente è sempre il massimo essere davanti al gruppo, soprattutto su questa pista. In partenza dovremo stare attenti alla prima curva, molto difficile quando si è in tanti". Nella Qualifying Race vittoria a sorpresa per la Lamborghini del team Reiter Engineering, che grazie ai piloti Peter Kox e Stefan Rosina, ha conquistato la prima vittoria stagionale. Una sosta perfetta e veloce la chiave della vittoria, con Rosina che dopo il pit stop ha portato la vettura alla vittoria con una guida costante e pulita. Grande sfortuna per la McLaren Hexis. Partita in Pole la McLaren #1 di Dusseldorp e Makowiecki ha mantenuto la testa del gruppo e tutto sembrava procedere nel migliore dei modi, fino all'entrata in pista della Safety car a causa di un fuoripista della Lamborghini del team Reiter. Subito dopo la ripartenza la GT3 britannica è stata afflitta dal cedimento della sospensione anteriore destra e in un clima di grande delusione da parte di tutto il team, Dusseldorp e Makowiecki hanno dovuto incassare un duro colpo alle loro ambizio- ni di poter combattere per il Titolo. Non ha brillato invece l'altra McLaren Hexis di Alvaro Parente e Gregoire Demoustier, giunti quinti al traguardo dopo una gara complicata da problemi di bilanciamento e velocità. Nella Championship Race subito fuori la 12C #2 di Demoustier/Parente, colpita da un’altra vettura all’uscita della prima curva e costretta al ritiro per la rottura della sospensione posteriore destra. Delusione ancora una volta per la McLaren # 1 di Makowiecki/Dusseldorp. Dopo un splendida rimonta che li ha visti risalire fino alla seconda posizione, a Makowiecki è stato inflitto un drive through per una manovra di sorpasso azzardata che aveva mandato in testa coda l’avversario. Per il team Hexis la penultima gara della Stagione è finita in quel momento, con Makowiecki che dopo aver pagato la penalità è sprofondato in fondo alla Classifica. Tanto sconforto all’interno della squadra, frustrazione alimentata dalla consapevolezza di avere due vetture estremamente competitive, che in questo fine settimana potevano raccogliere entrambe le vittorie al Nurburgring. In attesa dell’ultima gara a Donington Park, la Classifica Piloti vede in vetta il pilota del team All-Inkl.com, Mark Basseng, con un solo punto di vantaggio sulla coppia del team Vita4One, Bartels e Buurman. A Donington già nel prossimo fine settimana sarà una lotta serrata tra la Mercedes SLS AMG GT3 e la BMW Z4 per l’assegnazione del Titolo Piloti 2012. Già assegnato invece il Titolo Costruttori, vinto dalla Mercedes All-Inkl.com, con un ottimo margine di punti sugli inseguitori. 1 Basseng 143 2 Bartels, Buurman 142 P 3 Winkelhock 121 1 Dusseldorp, Makowiecki 110 2 102 3 4 5 Vanthoor, Ortelli PILOTA TEAM AUTO TIME P. Kox, S. Rosina Reiter Engineering Gallardo LP560-4 L. Vanthoor, S. Ortelli Belgian Audi Club WET Audi R8 LMS + 2’’525 M. Basseng, M. Winkelhock All-inkl.com Munnich Motorsport Mercedes SLS AMG GT3 + 8’’085 Y. Buurman, M. Bartels Viat4One Racing Team BMW E89 Z4 + 8’’160 1h00’53’’948 6 Pastorelli 87 4 7 Jager 86 5 G. Demoustier, A. Parente Hexis Racing McLaren MP4-12C GT3 + 8’’751 8 Salaquarda, Vilander 80 6 N. Pastorelli, T. Jager All-inkl.com Munnich Motorsport Mercedes SLS AMG GT3 + 9’’002 7 O. Jarvis, F. Stippler Belgian Audi Club Team WRT Audi R8 LMS + 9’’311 9 Stippler, Jarvis 75 10 Kox 57 11 Lauda, Mayr Melnhof 56 12 Demoustier, Parente 46 13 Parisy 38 14 Halliday 37 15 O’ Young 34 16 Ide, Castellacci 27 17 Rosina 23 8 T. Vilander, F. Salaquarda AF Corse Ferrari 458 Italia GT3 + 16’’852 9 M. Lauda, N. Mayr Melnhof Vita4One Racing Team BMW E89 Z4 + 25’’000 10 E. Ide, F. Castellacci AF Corse Ferrari 458 Italia GT3 + 28’’000 11 B. Lariche, L. Groppi Sunred Ford GT + 1’09’’000 12 F Makowiecki, S. Dusseldorp Hexis Racing McLaren MP4-12C GT3 rit. Lap 8 13 M. Parisy, J. Bleekemolen Reiter Engineering Gallardo LP560-4 © Markus Berns/SRO 1 All-inkl.com Munnich 230 2 Vita4One Racing Team 198 3 Belgian Audi Club WRT 177 4 Hexis Racing 156 5 AF Corse 107 6 Reiter Engineering 75 7 Exim Bank Team China 38 8 Sunred 5 9 Valmon Racing Russia 0 © Markus Berns/SRO © Markus Berns/SRO rit. Lap 1 © Markus Berns/SRO P PILOTA TEAM AUTO 1 T. Vilander, F. Salaquarda AF Corse Ferrari 458 Italia GT3 2 M. Basseng, M. Winkelhock All-inkl.com Munnich Motorsport Mercedes SLS AMG GT3 TIME 1h01’51’’376 + 6’’437 3 P. Kox, S. Rosina Reiter Engineering Gallardo LP560-4 + 49’’932 4 Y. Buurman, M. Winkelhock Vita4One Racing Team BMW E89 Z4 + 59’’071 5 M. Lauda, N. Mayr Melnhof Vita4One Racing Team BMW E89 Z4 + 1’22’’468 6 L. Vanthoor, S. Ortelli Belgian Audi Club WRT Audi R8 LMS +1’52’’120 7 E. Ide, F. Castellacci AF Corse Ferrari 458 Italia GT3 +2’06’’807 8 N. Pastorelli, T. Jager All Inkl.com Munnich Motorsport Mercedes SLS AMG GT3 + 1 giro 9 M. Parisy, J. Bleekemolen Reiter Engineering Gallardo LP560-4 + 5 giri 10 F. Makowiecki, S. Dusseldorp Hexis Racing McLaren MP4-12C GT3 + 7 giri 11 B. Lariche, L. Groppi Sunred Ford GT rit. lap 2 R G. Demoustier, A. Parente Hexis Racing McLaren MP4-12C GT3 rit. lap 1 Marc Hennerici, Marc Goossens e Xavier Maassen hanno portato la Porsche #75 del team Prospeed Competition sul gradino più alto del podio al Nurburgring, teatro del quinto e penultimo round del Campionato Blancpain Endurance Series. Buoni i risultati dei team clienti McLaren GT, con la MP4-12C GT3 del team ART Grand Prix sul terzo gradino de podio nella classe Pro-AM. Nell'ordine di arrivo generale McLaren ancora una volta nella Top 10 con la GT3 del team Boutsen Ginion Racing. G oossens ha portato a termine una gara caratterizzata dalla persistente sfida con la Mercedes #18 dell'olandese Jeroen Bleekemolen del team Black Falcon, secondo al traguardo con solo mezzo secondo di distacco, il margine di vantaggio più piccolo nella storia del Campionato Blancpain. Tanti i colpi di scena nelle 3 ore di gara, con il leader del Campionato Markus Palttala costretto al ritiro con la sua Z4 #3 (Marc VDS Racing), colpito dall'Audi del francese Dino Lunardi del team Sainteloc Racing. Molto dispiaciuto Palttala, che al termine della gara ha dichiarato: "Ce ne andiamo da qui con zero punti guadagnati, il che significa che ci © McLaren Automotive aspetta una dura battaglia per l'appuntamento finale a Navarra." Nella Classe Pro-AM successo per la Mercedes #19 del team Black Falcon, primi al traguardo con Sean Edwards, Oliver Morley e Steve Jans. Al secondo posto la Porsche #34 del team PRO GT by Almeras dei francesi Henry Hassid e Anthony Beltoise. Buon risultato anche per Duncan Tappy e Gregoire Demoustier, sul podio a festeggiare il terzo posto con la McLaren del team ART Grand Prix. L'uscita anticipata della Z4 del team Marc VDS tiene ancora aperta la lotta in entrambi i Campionati, a Navarra gran finale il 13 Ottobre. A destra la 12C GT3 del team ART Grand Prix, terza classificata nella Classe Pro-AM, undicesima nell’ordine d’arrivo generale. A sinistra la 12C GT3 del team Boutsen Ginion Racing, ottava classificata nella Classe PRO, decima nell’ordine d’arrivo generale. 1 Marc VDS Racing Team 99 2 Belgian Audi Club WRT 97 P PILOTA TEAM AUTO 3 Vita4One Racing Team 45 1 M. Goossens, X. Maassen, M. Hennerici Prospeed Competition Porsche 997 GT3 R 4 Audi Sport Performance 44 2 C. Cheng, M. Parisy, J. Bleekemolen Black Falcon Mercedes SLS AMG GT3 G. Franchi, M. Lauda, F. Kechele Vita4One Racing Team BMW Z4 + 18’’912 Audi R8 LMS Ultra + 34’’923 TIME 3h01’00’’965 + 0’’521 5 Prospeed Competition 43 3 6 Kessel Racing 41 4 C. Haase, C. Mies, S. Ortelli Belgian Audi Club Team WRT 7 SMG Challenge 34 5 J. Hirschi, G. Guilvert, D. Lunardi Sainteloc Racing Audi R8 LMS Ultra + 37’’506 O. Morley, S. Jans, S. Edwards Black Falcon Mercedes SLS AMG GT3 + 52’’604 8 DB Motorsport 29 6 9 KRK Racing 23 7 M. Bonanomi, E. Sandstroem, L. Vanthoor Belgian Audi Club Team WRT Audi R8 LMS Ultra + 57’’338 8 B. Longin, M. Hezemans, H. Moser Marc VDS Racing Team BMW Z4 +1’32’’379 9 H. Hassid, A. Beltoise PRO GT by Almeras Porsche 997 GT3 R +1’41’’141 10 S. Ara, N. Verdonck, M. Franchitti Boutsen Ginion Racing McLaren MP4-12C GT3 +1’49’’025 11 G. Demoustier, D. Tappy ART Grand Prix McLaren MP4-12C GT3 +1’56’’122 + 2’03’’247 10 Boutsen Ginion Racing 12 12 United Autosports 10 15 Gulf Racing UK 2 12 P. Goueslard, J.L. Beaubelique, L. Badey Sofrev ASP Ferrari 458 Italia 1 Haribo Racing Team 112 13 L. Ludwig, H. Primat, R. Rast Phoenix Racing Audi R8 LMS Ultra + 1 giro 2 AF Corse 82 14 D. Derdaele, P. van Splunteren, M. Soulet Prospeed Competition Porsche 997 GT3 R + 1 giro 3 Sofrev ASP 68 15 R. Latinne, D. Dupont, T. Verbergt GPR Racing Aston Martin Vantage V12 + 1 giro 4 Vita4One Team Italy 67 16 J. Hebets, A. Danyliw, S. Knap DB Motorsport BMW Z4 + 1 giro 5 Blancpain Reiter 50 27 E. Mondron, J. Thiry Boutsen Ginion Racing McLaren MP4-12C GT3 + 3 giri 6 Pro GT by Almeras 34 28 J. Draper, M. Draper, S. Jelley Von Ryan Racing McLaren MP4-12C GT3 + 3 giri 7 Von Ryan Racing 22 30 R. Goethe, S. Hall Gulf Racing UK McLaren MP4-12C GT3 + 4 giri 8 Prospeed, ART GP 20 31 M. Wainwright, R. Bell Gulf Racing UK McLaren MP4-12C GT3 + 4 giri 9 35 L. Price, J. Groger, R. Barff Von Ryan Racing McLaren MP4-12C GT3 + 11 gir 11 Boutsen Ginion Racing © Unknown 1 B. Leinders, M. Martin, M. Palttala 99 1 N. Hommerson, L. Machiels 68 2 S. Ortelli, C. Mies, C. Haase 84 2 A. Bertolini 67 3 A. Piccini 62 3 E. Amos, A. Bonacini, G. Petrobelli 65 4 E. Sandstrom, L. Vanthoor 51 4 H.G. Riegel, M. Stursberg 52 5 F. Stippler, R. Rast 44 5 M. A. Hayek, P. Kox 46 6 G. Franchi, F. Kechele 38 6 L. Badey, P. Goueslard, J.L. Beaubelique 42 7 S. Gattuso, D. Zampieri, D. Rigon, X. Maassen, M. Goossens, M. Hennerici 37 7 8 M. Bonanomi 33 9 H. Moser, M. Lauda, B. Longin, M. Hezemans 24 10 K. Wauters, A. Kumpen, K. Wendlinger S. Lemeret, J. Van Hooydonck, J. Den Boer 21 11 G. Ardagna, G. Ciro, D. Brown 23 12 J. Menten, A. von Thurn und Taxis 21 13 G. Demoustier, D. Tappy 18 14 R. Barff, A. Parente, R. Wills, C. Goodwin 17 A. Pier Giudi 38 8 C. Menzel 37 9 R. Berville, A. Beltoise, H. Hassid 30 10 U. Alzen 25 11 T. Kristensen, M. Fassler, A. Lotterer, A. Carroll 10 12 E. Mondron, O. Pla, P. Gache N. Verdonck, E. Clement, J. Clarke 9 13 A. Parente, D. Brabham, M. Bell 6 15 P. van Splunteren, M. Soulet, D. Derdaele 16 17 M. Wainwright, R. Bell, A. Meyrick 1 23 N. Verdonck, E. Mondron, E. van de Poele, J. Clarke 9 © Markus Berns/SRO © Markus Berns/SRO © Markus Berns/SRO © ACI Sport Italia Dopo la doppia vittoria al Mugello, Thomas Biagi e Stefano Colombo balzano nuovamente in testa alla Classifica della Classe GT3. La Z4 del team Roal Motorsport si è infatti aggiudicata entrambe le gare in programma al Mugello, penultimo appuntamento del Campionato Italiano GT Aci/Csai. I n Gara 1 Biagi e Colombo hanno tagliato il traguardo davanti alle due Audi R8 LMS di Di Benedetto/Frassineti e Sonvico/ Capello, portacolori del team Audi Sport Italia. Quarta posizione per l'altra Z4 del team Roal, in pista con la coppia di piloti Liberati/ Cerruti. Subito dietro la coppia Comandini/Fornaroli, al volante della 458 Italia del team Vita4One Team Italy. Sesto posto per la Porsche GT3R del team Antonelli Motorsport, con Malucelli/Passuti davanti all'esordiente Mercedes SLS del team GDL Racing), pilotata da De Lorenzi/Necchi. Dodicesima posizione per la McLaren MP4-12C GT3 del team Bhaitech Racing, con Chris van der Drift rallentato verso il finale da un'eccessiva usura delle gomme, che ha costretto il pilota neozelandese a diminuire il passo gara al fine di portare la vettura al traguardo. In Gara 2 ancora la coppia Biagi/ Colombo sul gradino più alto del podio, risultato che porta i due piloti del team Roal al comando della Classifica provvisoria della Classe GT3. In Gara 2 un vero e proprio trionfo per la BMW, con la doppietta conquistata grazie al secondo posto dell'altra Z4 di Liberati e Cerruti. Un weekend diffi- cile da dimenticare, conclusa con una doppietta che ha relegato l'R8 dell'Audi Sport Italia sul gradino più basso del podio. Piccoli passi avanti per la McLaren del team Bhaitech, giunta in nona posizione dopo una gara portata a termine senza particolari problemi e con un degrado gomme meno accentuato rispetto a Gara 1. Per la coppia Neri/van der Drift e per il team Bhaitech si è trattato della seconda partecipazione nell'Italiano GT e al momento la vettura è ancora in piena fase di sviluppo. La squadra sta lavorando al fine di trovare il setup corretto per avere il giusto bilanciamento della GT3 britannica senza che questo possa influire negativamente sul degrado delle gomme, mentre risulta migliorata la velocità massima, con un passo gara migliore rispetto alla prima apparizione a Imola. Nel frattempo le gare del Mugello hanno già assegnato due Titoli italiani: in GT2 i fratelli Coggiola hanno vinto con la Porsche RSRCVG S.A, mentre Vincenzo Donativi ha vinto il Titolo della 2a Divisione della GT Cup con la Porsche 997 del team Antonelli Motorsport. GTavoni on Twitter/ACISportItalia © ACI Sport Italia In Gara 2 l’equipaggio Neri/van der Drift ha potuto contare su una McLaren meglio bilanciata rispetto al set up utilizzato in Gara 1. Dopo l’esordio a Imola, la 12C GT3 del team Bhaitech Motorsport continua senza sosta lo sviluppo in gara della vettura inglese e per questo sarà presente anche nel prossimo appuntamento a Monza in programma dal 19 al 21 Ottobre, ultima gara della Stagione 2012. © ACI Sport Italia In Gara 1 la McLaren GT3 ha sofferto di un alto degrado gomme, che ha costretto Chris van der Drift a diminuire il passo gara, per assicurarsi di poter tagliare il traguardo senza rientrare nuovamente ai box. La 12C taglia il traguardo al 12° posto e la squadra acquisisce nuovi dati da interpretare per portare avanti lo sviluppo della vettura. In gara 1 Christian Engelhart e Nick Tandy hanno vinto con meno di mezzo secondo di vantaggio sugli inseguitori, Sebastian Asch e Maximilian Gotz, in una corsa combattuta dall'inizio alla fine. Ottima giornata e ottima strategia per la Porsche 911 del team Geyer & Weinig EDV Schutz Motorsport, che ha preceduto la Mercedes SLS del team Kfzteile24 MS Racing di Sebastian Asch e Maximilian Gotz. I n Gara 1 terza vittoria stagionale per Dino Lunardi e Maxime Martin al Nürburgring, in occasione del weekend di gara del Campionato Adac GT Masters. Lotta al Titolo ancora aperta con solo tre gare ancora da disputare, la prima già nella giornata di domani al Nurburgring. Nella gara del sabato il leader della Classifica Christian Engelhart (Team Geyer&Weinig EDV) ha infatti subito una significativa perdita di punti rispetto ai suoi diretti avversari, classificandosi al settimo posto. I piloti più vicini a Engelhart hanno condiviso il podio, risultato che mantiene apertissima la lotta al Titolo, con tante speranze per i vincitori di Gara 1, Maxime Martin e Dino Lunardi, che al volante dell'Alpina B6 potrebbero vincere in volata questo Campionato. Secondo posto per Diego Alessi e Daniel Keilwitz del team Callaway Competition, che con la Corvette hanno preceduto la Mercedes SLS AMG di Sebastian Asch e Maximilian Gotz, attualmente al secondo posto in Classifica. Dopo quattro gare senza segnare un solo punto, Lunardi è tornato a vincere segnando la terza vittoria della Stagione e al termine della gara del sabato ha dichiarato: "Siamo di nuovo in corsa per il Titolo, anche se non siamo riusciti a progredire nei risultati come volevamo. Sarà difficile, i nostri avversari hanno comunque conquistato un buon bottino di punti, quindi non sarà per niente sempli- ce sfidarli per il Titolo". In Gara 2 trionfa invece la Corvette della coppia Alessi/Keilwitz, risultato che a due gare dalla fine vede ancora quattro vetture in lotta per il Titolo. L'ADAC GT Masters tiene tutti con il fiato sospeso e l'interesse da parte dei media e degli appassionati inizia a farsi sentire. Presenti sulle tribune del Nurburgring circa 15.000 persone, che hanno assistito al penultimo fine settimana della stagione ADAC GT Series. Diego Alessi e Daniel Keilwitz hanno portato la Corvette del team Callaway sul gradino più alto del podio, una grande prestazione che li mette in prima fila per il Campionato. La BMW ALPINA B6 di Dino Lunardi e Maxime Martin, dopo aver trionfato nella gara del sabato hanno tagliato il traguardo in seconda posizione. Terzo posto per Sebastian Asch e Maximilian Gotz con la Mercedes SLS AMG che, come in Gara 1, sono saliti sul gradino più basso del podio. Il gruppo di testa composto dalla coppia Alessi/Keilwitz si porta in testa alla Classifica, scavalcando Engelhart, decimo al traguardo. Solo 18 punti separano i sette aspiranti al Titolo, che promettono sicuro spettacolo nel gran finale a Hockenheim dal 28 al 30 Settembre. Al termine del weekend di gara un'entusiasta Keilwitz ha detto: "Abbiamo avuto un grande inizio e poi abbiamo controllato la gara. Siamo stati grandi!". ADAC GT Masters.de © Adac GT Masters Gara 1 - In partenza è stata subito battaglia tra Alessi e Lunardi. Ad avantaggiarsi della situazione il pilota austriaco Ferdinand Stuck (Young Driver AMR) che si è portato al comando della corsa al volante dell'Aston Martin V12. © Adac GT Masters Gara 2: Fin dalla partenza la Corvette di Keilwitz si è imposta sull'Alpina di Martin, scattato dalla Pole. Per tutto il primo stint l’Alpina B6 è rimasta in scia alla Corvette, senza trovare mai l'occasione giusta per tentare il sorpasso. © Adac GT Masters Nella foto, la Corvette del team Callaway Competition ha appena passato l’Alpina B6 di Martin. Scattato dalla Pole Martin ha perso la testa della corsa dopo la prima curva. © Adac GT Masters © Adac GT Masters P PILOTA TEAM 1 M. Martin, D. Lunardi 2 D. Alessi, D. Keilwitz 3 M. Gotz, S. Asch Kfzteile24 MS Racing Team ALPINA BMW Alpina B6 GT3 1h00’31’’076 Callaway Competition Corvette Z06.R GT3 + 0’’826 Mercedes SLS AMG GT3 + 3’’199 S. Knap, J. Den Boer DB Motorsport BMW Z4 GT3 + 7’’519 5 A. Simonsen, M. Buhk Heico Junior Team Mercedes SLS AMG GT3 + 8’’282 6 F. Stoll, D. Dobitsch Kfzteile24 MS Racing Team Mercedes SLS AMG GT3 + 21’’403 7 C. Engelhart, N. Tandy Team Geyer&Weinig EDV Porche 911 GT3 R + 30’’642 8 R. Renauer, N. Armindo Frogreen CO2 neutral Porsche 911 GT3 R + 31’’030 9 C. Nygaard, K. Poulsen Young Drivers AMR Aston Martin V12 Vantage + 45’’111 10 E. Sandstrom, C. Mies Prosperia uhc Speed Audi R8 LMS Ultra + 46’’645 11 F. Lestrup. D. Roos WestCoast Racing BMW Z4 GT3 + 49’’773 15 F. Barth, R. Bell Molitor Racing MRS GT McLaren MP4-12C GT3 + 1’52’’523 D. Alessi, D. Keilwitz 151 1 Callaway Competition 165 2 C. Engelhart 144 2 Kfzteile24 MS Racing 149 3 S. Asch, M. Gotz 142 3 Geyer&Weinig EDV 147 4 D. Lunardi, M. Martin 133 4 ALPINA 137 5 N. Tandy 117 5 Schubert Motorsport 100 6 R. Renauer 92 6 Frogreen CO2 neutral 99 7 D. Schwager, C. Hurtgen 89 7 Young Driver AMR 77 8 M. Buhk, A. Simonsen 64 8 Heico Junior Team 75 9 J. Den Boer, S. Knap 63 9 DB Motorsport 71 10 J. Krohn, N. Verdonck 58 10 Heico Motorsport 63 11 N. Armindo 56 11 Lambda Performance 60 12 K. Poulsen, C. Nygaard 55 12 Farnbacher Eset Racing 56 13 Farnbacher, Kentenich 54 13 Mamerow Racing 56 31 S. Bert, C. Bruck 14 17 Gemballa Racing 17 42 C. Ott 1 20 MRS Molitor GT Racing 2 © Adac GT Masters TIME 4 1 © Adac GT Masters AUTO © Adac GT Masters P PILOTA TEAM AUTO TIME 1 D. Keilwitz, D. Alessi Callaway Competition Corvette Z06.R GT3 1h00’37’’812 2 M. Martin, D. Lunardi ALPINA BMW Alpina B6 GT3 + 2’’178 3 M. Gotz, S. Asch Kfzteile24 MS Racing Team Mercedes SLS AMG GT3 + 3’’293 4 F. Stuck, J. Stuck Young Driver AMR Aston Martin V12 Vantage + 3’’899 5 A. Simonsen, M. Buhk Heico Junior Team Mercedes SLS AMG GT3 + 20’’203 6 H. Zumbrink, H.H. Frentzen Callaway Competition Corvette Z06.R GT3 + 26’’987 7 C. Hurtgen, D. Schwager Schubert Motorsport BMW Z4 GT3 + 35’’101 8 F. Stippler, C. Mamerow Mamerow Racing Audi R8 LMS Ultra + 37’’184 9 S. Dolenc, M. Ragginger Fach Auto Tech Porche 911 GT3 R + 51’’683 10 N. Tandy, C. Engelhart Team Geyer&Weinig EDV Porsche 911 GT3 R + 52’’361 11 F. Lestrup, D. Roos WestCoast Racing BMW Z4 GT3 52’’581 18 F. Barth, R. Bell Molitor Racing MRS GT McLaren MP4-12C GT3 + 1’26’’033 Al termine della infuocata 24 Ore di Barcellona corsa sul circuito di Catalunya, non poteva esserci altro che un grande sorriso sui volti dei ragazzi del team Lapidus Racing. Hanno lottato fino alla fine e anche quando la situazione pareva precipitare non si sono mai arresi. Klaas Hummel, Adam Christodoulou, Phil Quaife e Tim Mullen hanno riportato una McLaren sul gradino più alto del podio di una 24 Ore dal 1995, quando a Le Mans l'equipaggio formato da Yannick Dalmas, J.J. Lehto e Masanori Sekiya portò al trionfo la McLaren F1. © live.24hseries.com © live.24hseries.com P er Lapidus Racing una vittoria più che meritata e una prova di grande competitività, che ha visto la 12C GT3 tagliare il traguardo davanti alla Ferrari 458 Italia GT3 del team Russian Bears Motorsport 1 (Toril, Samorukov, Rotenberg, Mediani e ZlobinToril) con ben 4 giri di vantaggio, nonostante un problema che ha costretto il team Lapidus ad una sosta tecnica ai box per sostituire una turbina, sosta costata ben 19 giri! Il guasto, avvenuto in piena notte, ha creato grande preoccupazione nei box Lapidus, ma al termine della riparazione la 12C è rientrata in pista in terza posizione, portandosi nuovamente al comando alle prime luci dell'alba. "Abbiamo dominato e siamo entusiasti di aver regalato alla McLaren una vittoria grande e storica" ha dello Adam Christodoulou al termine della gara. © live.24hseries.com © Sutton Images © Patrick Hecq © DR/Nextgen-Auto.com Il Campionato GT1 World culminerà nell'ultima gara a Donington Park alla fine di Settembre. Il Calendario GT1 cambia ancora e perde l'evento previsto in India al Buddh International Circuit. L'evento indiano, previsto per Dicembre, è stata annullato dopo che il boss della Serie, Stephane Ratel, ha comunicato l'impossibilità di garantire la presenza di tutte e diciotto le vetture in pista nell'impianto indiano. Per questo si è deciso di mantenere il Campionato con nove gare, che a Donington Park si unirà alla Serie British GT e Formula 3 per disputare l'ultima gara della Stagione, a una settimana di distanza dal penultimo evento al Nurburgring. La perdita dell'India rappresenta solo l'ultimo atto di un'ondata di modifiche che hanno interessato il Calendario 2012. Gli eventi di San Luis in Argentina, sul Circuito Internazionale Coreano, Ordos e Pechino in Cina così come Zandvoort sono stati persi nel corso di questa Stagione. Come pubblicato nel precedente numero del Mag, Ratel, capo del Gruppo SRO Motorsport, ha già annunciato che non continuerà a promuovere il GT1 World il prossimo anno, mentre verrà invece portato avanti il formato di un'ora di gara sprint in una nuova sede europea per una Serie che non prevede l'assegnazione di un Titolo FIA. Autosport Su espressa richiesta della Federazione, gli organizzatori dell'evento di Singapore hanno sostituito tutti i cordoli del circuito di Marina Bay. Lo scorso anni ci furono alcuni problemi legati ai cordoli, tanto che la prima sessione di Libere terminò con mezz'ora di anticipo proprio a causa dei cordoli che in più punti del circuito si erano staccati dalla loro base. In quel frangente alcuni furono riparati e riposizionati, altri furono invece rimossi per il resto delle sessioni e per la gara. La FIA ha ricevuto la conferma che i nuovi cordoli con sezioni in acciaio hanno sostituito i precedenti in gomma e che sono stati affrancati al suolo utilizzando robusti bulloni con un diametro di 24mm. Altri lavori hanno invece interessato la corsia esterna dei box, che è stata completamente riasfaltata. Sono stati inoltre rivisti i punti di staccata e di uscita della curva 13, sezione del tracciato che porta sul lungo ponte Esplanade. GPUpdate È quello che sostiene Bernie Ecclestone, che ha annunciato di aver siglato un nuovo accordo quinquennale con gli organizzatori del Gran Premio di Singapore. Il Circus continuerà quindi a correre a Marina Bay fino al 2017. "Singapore sarà nel Calendario nei prossimi 5 anni. Questo è un bel posto e ci piace essere qui" ha dichiarato Ecclestone nel corso di una conferenza stampa tenuta nel weekend di Singapore. Il patron della Formula 1 ha ammesso che la trattativa non è stata semplice, visto che gli organizzatori della gara hanno chiesto e ottenuto una revisione dei costi al ribasso, requisito essenziale per portare avanti la trattative. Alla richiesta di un giornalista di "Autosport" che chiedeva chiarimenti sulle cifre esatte dell'accordo, Bernie ha glissato rispondendo: "Sono convinto che queste domande non dovrebbero essere poste, un gentiluomo solitamente non parla mai di soldi o di quello che ha fatto la sera prima...", ha concluso Ecclestone, senza rivelare i termini dell'acGPUpdate.net cordo. © Press Association Il Direttore Tecnico del team McLaren, Paddy Lowe ha dichiarato che la squadra ha perso un po' di tempo per individuare l'esatta causa del guasto che ha costretto Jenson al ritiro a Monza. Lowe ha inoltre aggiunto che il ritiro è stato molto deludente e difficile da accettare. Button ha parcheggiato la vettura a bordo pista nel corso del 32° giro, mentre era in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra Hamilton: "Non è stato facile individuare le cause del problema. Siamo molto delusi, è stato veramente brutto vedere Jenson costretto al ritiro. Ci è costato molto tempo, ma abbiamo individuato l'esatta causa del guasto. Si è trattato di un problema alla pompa della benzina. I nostri ingegneri hanno già risolto, assicurandosi che non creerà ulteriori problemi nelle prossime gare”. F1GrandPrix.it © Unknown Tipo/Formula: Formula 1 Designer: Robin Herd Produzione: 1 Motore: BRM V12 Alim.: Lucas fuel injection - 370bhp Note: Telaio Telaio progettato per ospitare il motore BRM V12, interamente in alluminio e con forme più affusolate per poter ospitare un serbatoio più grande. L'abitacolo era stretto e il telaio era rigido, il motore era ancorato in due punti e posizionato subito dietro l'abitacolo. Erano previsti due serbatoi laterali ed un terzo sopra le gambe del pilota. Il portamozzo aveva la particolarità di avere le biellette dello sterzo bullonate e non in unico pezzo. I dischi dei freni di F.2 erano all'interno delle ruote da 13 pollici. Motore BRM V12 a 60°, bialbero 2 valvole per cilindro, in grado di erogare 370 CV a 9.750 giri/min. Cambio Hewland DG, manuale a 5 rapporti. Pneumatici Good Year.