numero 11 - MondoMcLaren

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numero 11 - MondoMcLaren
Il forum italiano dei tifosi McLaren
www.freccedargento.it
Numero 11
Peggio di Beautiful
L’Amministratore e la redazione
del Frecce d’argento Magazine
augurano a tutti i lettori
buone vacanze!
di Mika85
N
arrare le tappe della telenovela
in cui si è trasformato il braccio
di ferro sulla governance della F1
sarebbe, oltreché stucchevole, anche particolarmente arduo, vista la perversa
mentalità degli sceneggiatori che vi stanno dietro.
L’ultima puntata ha visto la delegazione
della FOTA andare via sbattendo la porta
da una riunione con la FIA sui regolamenti
2010. Il vassallo Whiting avrebbe infatti
informato i responsabili che le squadre
FOTA, causa la loro non ancora perfezionata iscrizione al campionato 2010, non
hanno nessun potere di proposta, né tantomeno di voto. Apriti cielo( e giustamente).
In questo turbine di amori infranti, secolari rapporti mandati in fumo, minacce di
divorzio e scappatelle con la Fia(vedi Williams e Force India), i grandi capi McLaren
hanno avuto una posizione piuttosto distaccata, come di chi stia alla finestra a
vedere che tempo fa prima di decidere se
uscire o restare in casa.
Questo comportamento ha sorpreso i più,
compreso il sottoscritto. E’ stato infatti
Dennis in persona a farsi più volte portavoce, da metà anni ’90 in poi, del desiderio di riformare gli organismi di governo
della F1, vuoi per una più equa distribuzione dei denari che girano nel Circus, vuoi
soprattutto perché da tempo le schizofrenie del duo Bernie&Max cominciavano a
diventare piuttosto ricorrenti. La gestione
Whitmarsh-Haug ha invece propeso ufficialmente per un cauto ma, bisogna ammettere, intelligente, ruolo di mediazione
tra le parti. In una situazione di equidistanza tra i litiganti, i nostri hanno sfruttato il peso politico della Ferrari per scoprire
le posizioni della Fia e non solo.
Dalle pieghe della vicenda sono infatti
venuti a galla i famosi accordi sottobanco
tra Parigi e Maranello di cui in molti sospettavano; accordi che non solo prevedevano per i rossi vantaggi commerciali,
ma soprattutto un potere di veto tecnico
Copia gratuita
Prossimo appuntamento con il Magazine a settembre
Il mio giorno fortunato
di Elio11
l rombo del suo motore d'improvviso
s'azzitti’, la vettura numero sei, attraversata la pitlane, era appena
giunta alla piazzola del suo box per il rabbocco.
Il pilota sfiorò con la sua mano destra la
visiera del casco e con un movimento
delicato l'alzò. Il suo volto era ora riconoscibile agli occhi del suo team manager,
appena avvicinatosigli. "Per me va bene, il
tempo è buono, non hai nulla di che preoccuparti". "Quanto tempo ci resta a disposizione?" - fu pressappoco quanto
distintamente pronunciò la voce da dentro l'abitacolo. "Sei minuti circa" - rispose
l'altro buttando l'occhio sul suo orologio
da polso - " Adesso mancano sei minuti a
mezzogiorno". "Sento di potercela fare,
mostrare di meglio intendo. La vettura è
ben bilanciata, è veloce, mi sento in forma. Posso migliorare la mia posizione. Io
ci provo". "Ok, fai come vuoi sei libero di
rimetterti in gioco". Via.
I
che, col senno di poi è ancor più facile
capirlo, la Ferrari ha più volte sfruttato.
Memori di tutte le volte in cui la McLaren
si è ritrovata sola a combattere contro i
mulini a vento le proprie battaglie, e magari anche scottati dall’ultimo biennio di
continue vessazioni, ai piani alti di Paragon hanno pensato bene di non sbilanciarsi.
La memoria del passato è la chiave di lettura della storia infinita che riguarda il
potere in F1. Basta tornare con la mente
Due o tre colpetti sull'acceleratore ed il
motore ricominciò a brontolare con il suo
suono cupo. Impostata la prima marcia
percorse il rettifilo che lo immise in pista,
nuovamente in competizione, non prima
di aver rivolto con la coda dell'occhio lo
sguardo agli specchietti per assicurarsi
della sicurezza della manovra. Rieccolo
passare davanti ai box, ecco il cronometro
tornare in azione dopo il giro di lancio.
Completò la prima tornata in 1’.41’’, la
seconda in 1’.56’’ per colpa di un leggero
errore che compromise il tentativo, il terzo fu quello buono, il suo personale migliore, 1'40''03. Ce ne fu un quarto appena
di tre decimi di ritardo rispetto all'ultimo,
non ce ne fu un quinto. Il suo casco bianco
con le tre bande verticali al centro, quella
gialla più ristretta rispetto a quella rossa e
celeste ai lati della prima, fermò la sua
personale corsa contro il tempo anzitempo, quella contro il minuto e quaranta
(Continua a pagina 2)
alla creazione della FISA come organo di
contrappeso alla Federazione, poi ingloriosamente fagocitata dalla Federazione
stessa.
Le linee di sviluppo della vicenda sono
essenzialmente due: o i costruttori FOTA
organizzano un campionato alternativo
con un proprio nome, proprie regole e
propri contratti con le piste, oppure ci si
mette tutti d’accordo per restare sotto
l’egida della matrigna FIA, chiedendo pe(Continua a pagina 2)
Pagina 2
Peggio di Beautiful
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(Continua da pagina 1)
rò la testa di Mosley come contraccambio per una pacifica soluzione.
La strada del nuovo campionato sembrava essere stata imboccata con serietà, salvo poi ascoltare le dichiarazioni di
Montenzemolo che, ma guarda un
po’,dopo mesi di esternazioni infuocate,
annuncia il raggiungimento di un accordo con la Federazione(che sembra saltare poi durante la famosa riunione con
Whiting).
L’opzione più credibile resta dunque
quella di un cambio al vertice della FIA.
Il sostituto dovrebbe essere un uomo
capace e autorevole, riconosciuto da
tutti e completamente svincolato dalle
squadre che faranno parte del campionato. L’unico soggetto con queste caratteristiche ad aver proposto la propria
candidatura è, al momento, il finlandese
ex-campione del mondo Rally nonché ex
-europarlamentare Ari Vatanen.
Resta però l’incognita Mosley, un uomo
capacissimo di dichiarare di non ricandidarsi e fare poi l’esatto contrario contando,
come
ha
fatto
finora,
sull’incondizionato appoggio delle federazioni dei paesi in via di sviluppo e del
terzo mondo, cui sta più a cuore il portafoglio piuttosto che un campionato di
automobilismo ben organizzato..
Dunque a noi non resta che stare alla
finestra a guardare cosa succede anche
se, in cuor nostro lo sappiamo , anche
questa volta cambierà tutto affinchè
non cambi nulla.
Alla prossima puntata(sempre che abbiate il coraggio di resistere).
(Continua da pagina 1)
secondi, quella dell'esistenza terrena.
Non sappiamo se i profondi occhi celesti
de il "Principe" ( come lo appellò un docu-
L’incidente di Francois Cevert
Il mio giorno fortunato
mentario postumo della Motors TV) si
dischiusero in quell'istante, è certo però
che smisero per sempre di scorgere con
sguardo disincantato la realtà che l'aveva
attorniato fino a quel momento. Quella
dei mondi che gli appartenevano, dell'attività agonistica, delle corse, dei motori
da una parte, dall’altra della vita edonistica, fatta di quei piccoli piaceri terreni utili
ad alleviare i dolori e le sofferenze delle
tragedie che erano allora all'ordine del
giorno nell'attività sportiva che lui aveva
scelto come professione. E tutto ciò che
di questo costituiva il semplice crudo,
scarno o ricco contorno d’improvviso
tornò a colorarsi di nero.
La voce dello speaker nel dare l'annuncio
in tv si fece greve - "Il cuore del pilota
francese Francois Cevert ha smesso di
battere pochi minuti fa. C'è stato un incidente nel corso delle prove libere del
gran premio di Watkins Glen, valido per
assegnare il titolo del GP degli Stati Uniti". Charles Goldenberg in ascolto spense
il suo televisore. Nanou Van Malderen
per tutto il pomeriggio si trovò a fissare
assieme a suo figlio le foto che teneva in
casa. La sera si sedette davanti alla televisione. Erano le nove, il telefono squillò.
Una delle sue amiche, la moglie di JeanFrancois Gerbault che aveva corso contro
Francois nell'edizione 1966 della "Shell
Scholarship" , la chiamò. "Che c'è, è successo qualcosa?"- chiese impaurita Nanou vista la tarda ora della telefonata "Perchè chiami a quest'ora?". La ragazza
incominciò a singhiozzare dall'altro cavo
dell'apparecchio. Non ci fu risposta, solo
il pianto dimesso.
"Calmati. Vuoi che venga da te a darti
conforto? Hai litigato di nuovo con Titou?". "No, non è questo il problema,
magari lo fosse. Non hai saputo ancora
dunque?". "No, sono ansiosa che tu me lo
dica, cosa è successo?" - la voce di Nanou
si fece tribolante. In cuor suo, in una remota parte di esso, si aspettava che venisse pronunciato quel nome, ma era
più l'inconscio che la spingeva a giungere a quella conclusione.
D'altronde era pur sempre un rischio
potenziale che la attanagliava costantemente. Il peso del pensiero si era
fatto con il passare del tempo meno
pressante in tal senso, ci aveva fatto
l'abitudine. Allo stesso tempo non si
sarebbe capacitata di sentirle, proprio
quelle sillabe, scandite con un tono di
voce tanto basso quanto perfettamente
comprensibile. Non cosi',no, non lo avrebbe realizzato l'accaduto attraverso
una mera fredda comunicazione telefonica. Avrebbe fatto una fatica immane, il
primo pensiero sarebbe stato irrazionale,
quello di dubitare della calda voce amica
che stava tentando di armonizzare e rendere meno duro l'arduo compito di farglielo sapere. Avrebbe voluto presenziare
il momento topico per potersene rendere
conto, solo di persona, attraverso il filtro
sensibile dei suoi occhi avrebbe potuto
farsene una idea più precisa. Il senso
dell'udito l'avrebbe voluta tradire volontariamente? E poi lei da chi lo aveva saputo? I telegiornali, la radio? No, quale
autorità avrebbero avuto loro, da che
pulpito avrebbero parlato. Una notizia
spoglia, scarna, oggettiva l'avrebbero
potuta dare o confermare (se poi fosse
stato vero!) ma non con il sentimento di
chi provava emozioni particolari ed intime come le sue verso Francois.
"Francois..."
"Non ricordo quello che segui' quegli istanti" - dirà anni dopo Nanou - "Non
ricordo con precisione, la memoria della
nettezza dei particolari mi sfugge, ci fu
una grande confusione nella mia mente,
caddi in una specie di catalessi dopo aver
urlato per il dolore". "Fu una notizia giunta improvvisa, a tradimento".
Un'altra persona stava piangendo contemporaneamente la prematura scomparsa di Francois. Il suo un rapporto professionale con il francese, ma particolare
per l'intensità con il quale fu vissuto.
Messicano di origine, una lunga storia di
corsi e ricorsi storici al quale ebbe la
sventura di abituarsi nella sua carriera
decennale nel mondo della Formula Uno.
Pedro,Francois,Elio,Ayrton.
"Durante una delle sue fermate ai box,
pochi istanti prima dell'incidente, si soffermò a parlare con me. Fu un discorso
breve, anzi a dire la verità io stetti solo ad
ascoltarlo. Mi disse - 'Presta attenzione
alla tabella dei miei tempi. Guarda, sto
guidando la Tyrrell numero "6", il telaio è
il numero "006", il numero è il "66", oggi
è il "6" Ottobre. In definitiva il mio giorno
fortunato".
Nel forum:
sezione TEAM & PILOTI
Ultimi aggiornamenti sui team
e le monoposto della stagione 2009
Pagina 3
Focus on FIA
di riccardo
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N
el 1978 la Commissione Sportiva
Internazionale della Federazione
Internazionale dell'Automobile,
che si occupava degli aspetti sportivi, fu
trasformata da Jean-Marie Balestre nella
Federazione Internazionale dello Sport
Automobilistico (FISA), con un largo grado di autonomia.
La relazione della FISA con la Formula
One Constructors Association (FOCA) fu
subito difficile, ad opera delle iniziative
del direttore della FOCA Bernie Ecclestone e del suo legale Max Mosley.
La commissione ha 26 membri, anche se
al momento solo 24 sono occupati:
* il detentore dei diritti commerciali,
Bernie Ecclestone per Formula One
Management;
* il presidente della FIA, ovvero Max
Mosley;
* 12 team - al momento solo 10 team
sono iscritti, ma il loro voto combinato a
maggioranza conta lo stesso per 12;
* 4 organizzatori di Gran Premi europei;
* 4 organizzatori di Gran Premi extraeuropei;
* 2 rappresentanti degli sponsor - attualmente Marlboro e ExxonMobil;
* 1 rappresentante fornitori pneumatici
- attualmente Bridgestone;
* 1 rappresentante fornitori motori attualmente Cosworth.
Penso che questo serva a illuminare molti
circa quello che sta succedendo e che
succederà prossimamente.
I termini del contratto, nato nel 1981,
sono in massima parte riservati, anche se
gli aspetti conosciuti riguardano l'obbligo
per i firmatari a presenziare a tutte le
gare, in modo da garantire uno spettacolo certo a chi comprasse i diritti televisivi
dei Gran Premi.
In prospettiva futura infatti la decisione
più importante fu quella di cedere la vendita di questi diritti alla FOCA e a Bernie
Ecclestone, prima pietra su cui verrà costruita la struttura della società Formula
One Management.
Come già detto , in nessuno sport i contendenti prendono meno dei bigliettai,
ma in F1 succede. Non mi sento di dare
addosso a Ecclestone; quest’uomo nel
bene o nel male, ha creato una cosa impensabile qualche anno fa: portare la F1
ad essere uno degli sport più seguiti in
assoluto, una fabbrica di soldi e soprattutto ha assicurato la sopravvivenza di
questo sport. Vero che oggi è anziano,
ma la sua mente funziona ancora bene.
Io, piuttosto, ho paura del dopo , del suo
successore, chiunque esso sia, soprattutto se sarà uno di un team.
Il tutto aggravato dall’assoluta mancanza
di personaggi validi nel contrastare le
decisioni che di sportivo non hanno nulla:
i Tyrrell , i Chapman, i Dennis, piloti con
personalità vere non se ne vedono da
anni; un Sud Africa non succederà più,
quei pochi se non sono sotto i favori o
nella scuderia giusta vengono penalizzati
e ridotti al silenzio.
C’è molta confusione sui ruoli Fia, organo
tecnico e non commerciale , ma che stà
interferendo in tutto. FOM, quella di Ecclestone detentore dei diritti, quindi il
vero artefice e responsabile del patto
della concordia.
Con la nascita della FOTA il quadro è
completo, il casino assicurato.
La lotta in atto è una lotta sul controllo
dei soldi della F1. Le gare e i team sono il
campo di battaglia e gli occasionali alleati
per l’uno o l’altro. Malgrado quello che si
vede , la conclusione è distante e non
sarà indolore per molti. Ad oggi le vittime
sono già state molte: alcuni team storici
scomparsi, spezzatini azionari dei diritti
TV, la lehman brothers che chiede
500.000.000 di dollari di danni.
Ma tutto questo ha sempre originato
dubbi sulle regolarità di alcuni mondiali,
in quanto ci sono dei passaggi di questo
patto che non sono rivelati, che conoscono solo i team, ma che grazie a bisticci e
stupidi manager stanno venendo alla
luce.
Più passa il tempo più ne sapremo: per il
momento bisogna evitare di accomunare
il regolamento tecnico con il patto della
concordia, per riuscire almeno a capire
cosa sta avvenendo.
Non è un caso che Mosley chieda di firmare prima il patto e poi l’adesione alla
Fia: avrebbe in mano una forte chiave di
ricatto .
Purtroppo è la parte più interessante e
intrigante al momento, in F1.
Recensione del film: Ferrari
di Mika84
M
aranello, anni ’80: il Drake, ormai
vecchio, è seduto alla scrivania del
suo ufficio quando riceve la visita
di un giovane giornalista desideroso di fare
un’intervista. Il ragazzo esordisce con la domanda che tutti i ferraristi vorrebbero fare:”Come ha fatto a realizzare il suo sogno, a
trasformarlo prima in mito ed infine in leggenda?”
Tutto è partito dal primo carrettino rosso di
Enzo bambino, che fa tanto slitta di Quarto
Potere, le prime gare in mezzo agli alberi,
l’incontro con Nuvolari. Poi però la musica
cambia:”Lei signor Ferrari era un uomo arrogante al quale interessavano solo le sue macchine, ha sulla coscienza le morti di tanti piloti, trascurava la sua famiglia e umiliava suo
figlio Dino, illudeva i suoi meccanici, aveva
rapporti coi nazisti, stressava i suoi piloti e le
loro fidanzate etc.”
Enzo è costernato, incredulo, è preso a pesci
in faccia da uno sconosciuto, si trova a dover
ribattere a delle accuse durissime, gli scheletri
nell’armadio che i difensori del Drake hanno
sempre negato. Ferrari va su tutte le furie e lo
caccia dal suo studio. Ma quel ragazzo ben
presto torna a trovarlo e poco alla volta lo
costringe a ricordare il suo passato.
Così comincia il racconto a bordo di una Ferrari nelle nebbie di Imola, tra le stradine di
Maranello. Il difficile rapporto con la famiglia
e la tragica morte del figlio Dino tolgono la
scena ai successi in Formula 1 degli anni ’60,
all’epoca d’oro Lauda/Forghieri. Villeneuve è
accennato appena e liquidato con una vaga
“egli fu l’ultima luce poi si spense anche quella”.
Il giovane con il quale Enzo si confida mostra
di sapere più di quello si racconta: egli in realtà è un fantasma che rappresenta la coscienza
del Drake e lo costringe a rivivere la sua vita.
Man mano che Enzo si confessa, il racconto si
carica anche di scene dal contorno sfocato,
come quella del suicidio del progettista Jano,
battute dal significato ambiguo:“Ci aspettano
tempi bui” dopo il fallito accordo con la Ford,
“Dobbiamo cambiare mentalità” al figlio Pie-
ro in riva al mare, la stessa vendita della quote
alla FIAT viene raccontata in una manciata di
secondi.
Il film si avvia così alla conclusione: il
giornalista/fantasma se ne va con il sorriso
sulle labbra, scomparendo tra le nebbie di
Maranello e lasciando Ferrari in preda ad una
sorta di pazzia euforica.
Forse lo ha perdonato a fronte del dramma
della sua vita, forse Enzo è riuscito a dare una
risposta ai suoi detrattori: nonostante tutto
quello di cui è accusato è sempre riuscito ad
essere sincero e autentico con sé stesso. Per
alcuni, i ferraristi soprattutto, questo può
bastare come giustificazione, per tutti gli altri
certamente non basta.
La sincera interpretazione di Sergio Castellitto è rovinata dall’ambiguità e dalla frettolosità con le quali il regista ha scelto di raccontare
la vita di Enzo Ferrari, esagerando volutamente i toni drammatici nella speranza di riuscire
a commuovere il pubblico.
Pagina 4
Un punto d'argento in Germania: è l'uscita dal tunnel?
di Frenkoz
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A
due anni di distanza dal trionfo
con sverniciata su Massa di Alonso su McLaren-Mercedes la
F1 ritorna al Nurburgring dove da tre settimane pioveva interrottamente e dove si
sono raggiunte temperature di11 gradi.
Per la scuderia anglo-tedesca la nona
gara del calendario è stata l'occasione
per portare il nuovo pacchetto
meccanico/aerodinamico basato sul
nuovo alettone anteriore, con bandelle
ai lati, nuovo alettone posteriore con
feritoia centrale modificato sull'origine
di quello proposto a Monaco, nuovo
diffusore (l'ottavo per la precisione ma
innovativo rispetto a precedenti) e il
nuovo fondo. Queste modifiche importanti hanno permesso a Paddy Lowe di
dire che si tratta dell'attesa versione B
della Mp4-24 che già dalle libere di venerdì ha dato i suoi frutti. In particolare
però fondo e diffusore sono arrivati
all'ultimo e disponibili solo per il telaio
del Campione del Mondo.
Nelle qualifiche di sabato, tra scrosci e
scelte di gomme varie, Heikki e Lewis
seppur con carichi di benzina e macchine diversi hanno guadagnato un' ottima terza fila che ha permesso loro grazie al KERS alla partenza di guadagnare
diverse posizioni. Addirittura Lewis alla
prima curva era riuscito a sorpassare
Webber (per lui storica prima pole
position dopo 8 anni di F1) che nel frattempo aveva chiuso con un doppio cambio di traiettoria il povero Barrichello
secondo davanti a Vettel e Button.
Purtroppo però in quel momento si è
conclusa la gara del nostro alfiere, causa
foratura del pneumatico posteriore destro, causa contatto con l'australiano.
La sua gara infatti dopo essere tornato ai
box è stata confinata all'ultima posizione.
Deciso con la squadra di continuare fino
alla fine ha spinto come al solito ma per il
danno subito ha corso per 60 giri con una
macchina danneggiata, impedendo così
a noi di vedere le reali prestazioni della
Mp4-24B.
Infatti Heikki seppur senza la totalità degli aggiornamenti, ma aiutato da un
provvidenziale KERS, ha difeso la posiNel forum:
sezione FORMULA1 DEL PASSATO
Indietro nel tempo...
zione all'inizio dagli attacchi di Button
per 14 giri e alla fine di entrambe le
Brawn per i 7 giri finali permettendo così
alla nostra scuderia di guadagnare l'arrivo a punti, (ottavo) e di interrompere così
la serie a zero punti che durava da quattro gare.
Per quanto riguarda i protagonisti principali della gara da segnalare un solido
Monaco 2008. Insomma il campionato
per il primo posto rivede accendersi la
lotta Brawn-RedBull, mentre per il terzo
posto, Williams-Toyota e Ferrari daranno
battaglia fino alla fine, con un probabile
reinserimento della McLaren che nei tre
giorni in terra tedesca, complessivamente sembra aver trovato l'uscita fuori dal
tunnel.
Webber, vincitore della sua prima gara in
carriera, che a bordo di un razzo chiamato RedBull e firmato Newey, oscura Vettel giunto infine secondo: l'australiano ha
dovuto scontare un drive-thought per
l'azione scorretta condotta alla partenza
con il quale ha tamponato il povero Barrichello giunto infine quinto alle spalle del
leader della classifica Button.
Entrambe i piloti della Brawn Gp, oggi
hanno sperimentato il primo errore del
loro Boss che ha cambiato per entrambe
la strategia da 2 a 3 pit-stop. Inoltre per
quanto riguarda i rapporti di forza tra le
varie squadre la Brawn oggi, con le basse
temperature, ha aumentato il gap in negativo dai tori austriaci, e sia Ferrari (che
con Massa e con una strategia rivelatasi
poi ottima riesce a guadagnare il podio) e
che Williams (Rosberg partito 13mo arriva 4o) vedono le loro prestazioni, almeno
in condizioni pari a quelle di oggi, avvicinarsi alla ex-Honda.
Tra gli altri Raikkonen protagonista in
negativo per la foratura al radiatore e
l'incidente che ha fatto svanire la possibilità di punti per Sutil su Force India. Per i
due siamo già al secondo incidente dopo
Resta però un campionato troppo condizionato dalle differenze enormi tra un
circuito e l'altro, e un formato di gara
che, per fortuna, l'anno prossimo non
vedremo più a partire dalle quasi due ore
di durata e con l'abolizione dei pit-stop.
Prossima tappa Ungheria.
Nel forum:
sezione TEST INVERNALI 2008/2009
Ultimi commenti sui test
della stagione 2009
Pagina 5
Uno sguardo ai prossimi Gp:
GP d’Ungheria
Budapest
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Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00
In onda su: RaiUno / Sky Sport 2
Ordine di partenza dell’edizione 2008
Ordine di arrivo dell’edizione 2008
Pagina 6
Uno sguardo ai prossimi Gp:
GP d’Europa
Valencia
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Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00
In onda su: RaiUno / Sky Sport 2
Ordine di partenza dell’edizione 2008
Ordine di arrivo dell’edizione 2008
Pagina 7
Uno sguardo ai prossimi Gp:
GP del Belgio
Spa-Francorchamps
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Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00
In onda su: RaiUno / Sky Sport 2
Ordine di partenza dell’edizione 2008
Ordine di arrivo dell’edizione 2008
Pagina 8
Uno sguardo ai prossimi Gp:
GP d’Italia
Monza
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Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00
In onda su: RaiUno / Sky Sport 2
Ordine di partenza dell’edizione 2008
Ordine di arrivo dell’edizione 2008
Pagina 9
Ultime discussioni nel forum:
Sezione Team & Piloti:
•
Mosley suggerisce Todt
•
Mercedes: motori a 3 team nel 2010
•
Hamilton: “McLaren vicina alla soluzione”
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La Brawn è costata cara
e tanto altro...
Sezione Tecnica:
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Diffusori McLaren: l’evoluzione della specie
•
Novità McLaren all’ala anteriore
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Designers McLaren dal 1990 ad oggi
e tanto altro...
Sezione Formula1 del passato:
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Damon Hill
•
James Hunt
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Ron Dennis
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Ivan Capelli
e tanto altro...
Ed inoltre, non perdere l’appuntamento con:
la sezione rosa “Le Imprese della Boss’ Angel”
La Formula Quiz; I Sondaggi di Freccedargento.it
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Redattori:
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