legainf-38-2016

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legainf-38-2016
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www.legacoop.coop
Anno II - n. 38 del 21 ottobre 2016
Primo piano
Cooperative di Comunità,
uno strumento per la rinascita delle periferie
Firmato a Roma protocollo tra Legacoop e Cittadinanzattiva per promuovere lo strumento cooperativo
a pagina 2-5
Legacoop
Territori
Imprese
Coop
Nell’elenco dei
“Campioni dell’Alternanza Scuola Lavoro”
Osservatorio SWG
Il lavoro e la società
ai tempi
dell’industria 4.0
Dal 2 all’8 ottobre esperti
della Legacoop hanno effettuato una missione a
Cipro per il rilancio del movimento cooperativo cipriota.
Cipro è stata duramente
colpita dalla crisi economica. Il crollo del settore finanziario nel 2012 ha
determinato la crisi di diverse imprese, comprese
le cooperative. Per questo
motivo, la Commissione
Europea ha incaricato la
Legacoop, in...
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il Presidente
della Regione Francesco
Pigliaru, hanno partecipato
nel pomeriggio del 19 Ottobre, al Convegno “Ricostruire il lavoro”, organizzato
dall’Associazione Nazionale
Cooperative di PL e da Legacoop Sardegna, tenutosi
a Porto Torres, nella Sala Filippo Canu.
Al centro dei lavori, l’esperienza delle Cooperative
Isolex e Turris Sleeve,
che nel corso della...
C’è anche Coop nell’elenco
dei “Campioni dell’Alternanza Scuola Lavoro” ufficializzato dal Ministero della
Pubblica Istruzione. E in
base all’accordo volontariato
stipulato le cooperative di
consumatori accoglieranno
nelle loro strutture circa
2200 studenti nei prossimi
3 anni. Per Coop il progetto
di alternanza scuola-lavoro
ha un valore particolare: si
tratta di una esperienza fondamentale che, combinata
con la preparazione...
Robotica. Nanotecnologie.
Stampa in 3D. Genetica e
biotecnologie. Internet delle
cose. È la quarta rivoluzione industriale. È il cambiamento epocale di cui si
iniziano a intravvedere i
contorni anche nel nostro
Paese. Gli analisti internazionali prevedono, per le
principali economie globali,
un impatto occupazionale
rilevante: 7 milioni di posti
persi, contro 2 milioni di
posti generati con le nuove
professioni....
Missione
A Cipro a supporto
Toscana: Roberto
Negrini confermato del movimento
cooperativo locale
presidente
Roberto Negrini è stato
confermato, sabato 15 ottobre, presidente dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane – Toscana. La conferma è arrivata durante
l’assemblea dei delegati
che ha aperto la Festa della
Cooperazione, l’appuntamento annuale organizzato
dal mondo cooperativo toscano, che quest’anno si è
tenuta a Lucca.
Nel corso della mattina è
stata illustrata anche una ricerca sulle impronte...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 20 ottobre 2016 alle ore 14.30
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Sardegna
Convegno
“Ricostruire il lavoro”,
le esperienze di wbo
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
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Registrazione del Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
Primo piano
2
Cooperative di Comunità,
uno strumento per la rinascita delle periferie
Firmato a Roma protocollo tra Legacoop e Cittadinanzattiva per promuovere lo strumento cooperativo
Legacoop e Cittadinanzattiva insieme per
promuovere le cooperative di comunità,
anche nei territori urbani e nelle periferie da
riqualificare. Le due associazioni, infatti,
hanno sottoscritto, un Protocollo d’intesa finalizzato a sostenere il diffondersi di questa
forma d’impresa capace di stimolare e valorizzare il protagonismo dei cittadini per lo
sviluppo dei territori, nel corso dell’iniziativa
RIGENERARE LE CITTÀ.
“Le prime cooperative di comunità – spiega
il presidente di Legacoop nazionale Mauro
Lusetti – sono nate in paesini a rischio di
abbandono, ma possono essere uno strumento potente anche per la rigenerazione
urbana, nelle periferie, valorizzando la cooperazione come strumenti di riscatto sociale
ed economico, grazie anche alla partnership con un soggetto impegnato da tempo
su questi temi”.
“Siamo molto soddisfatti di questo Proto-
Primo piano
ACI
collo perché crediamo che sia fondamentale costruire un futuro diverso per il nostro
Paese partendo dalla valorizzazione dei territori”, ha dichiarato Antonio Gaudioso,
segretario generale di Cittadinanzattiva, ”attraverso il rafforzamento del protagonismo
delle comunità locali, secondo un approccio
integrato che valorizzi la dimensione storico
culturale, le tradizioni, le economie locali e
la tutela dell’ambiente”.
Attraverso il Protocollo, Legacoop e Cittadinanzattiva si impegnano a individuare casi
pilota da sviluppare e seguire costituendo
gruppi di lavoro tematici; promuovere il
protagonismo e l’attivismo delle comunità,
la costruzione di processi partecipati e percorsi formativi e informativi sul modello
cooperativo; svolgere azioni congiunte
verso le istituzioni e l’opinione pubblica per
promuovere interventi di innovazione legislativa sulle tematiche indicate e realizzare
Legacoop
Settori
materiale informativo, convegni e iniziative
territoriali a carattere congiunto.
Le cooperative di comunità nascono
quando alcuni cittadini di una comunità locale si riuniscono per perseguire insieme la
creazione di posti di lavoro, la tutela ambientale, lo sviluppo di energie rinnovabili, il
recupero di produzioni e mestieri tradizionali, lo sviluppo delle economie locali attraverso la valorizzazione dei beni comuni e la
rigenerazione degli spazi abbandonati.
Attualmente le cooperative di comunità nate
nell’ambito del progetto di promozione di
Legacoop sono circa 50, diffuse in 12 regioni diverse, dalla Puglia alla Lombardia,
passando per la Liguria e l’Emilia-Romagna. Sono nate sia in paesini montani a rischio di abbandono, sia in quartieri periferici
di grandi città per riaprire una sala cinematografica e contano ad oggi, complessivamente, oltre 2.000 soci.
Territori
Imprese
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Primo piano
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“Rigenerare le Città” uno strumento
per la rinascita delle periferie
“RIGENERARE LE CITTÀ. Periferie e non solo.
Numeri, proposte e strumenti per intervenire
nelle grandi aree urbane. Creando Comunità”
è l’iniziativa organizzata da Legacoop insieme
a Legambiente, presso lo “Spazio Diamante”
a Roma il 18 ottobre, per presentare il terzo
volume della collana realizzata congiuntamente dalle due associazioni sulle cooperative di comunità e raccontate alcune
esperienze realizzare ed in corso di realizzazione. Durante l’iniziativa è stato inoltre sottoscritto da Legacoop e Cittadinanzattiva un
Protocollo d’intesa per promuovere nuove
esperienze.
“Le cooperative di comunità non sono un fenomeno da relegare ad aree interne in difficoltà o per piccoli centri, - spiega Paolo
Scaramuccia, responsabile Cooperative di
comunità di Legacoop - ma possono essere
uno strumento a disposizione anche dei cittadini delle grandi città per lo sviluppo locale.
Compito della rigenerazione deve essere
quello di ricongiungere le periferie alle città,
affinché tornino ad essere parte di essa, evitando il rischio di speculazioni e di nuove
inutili e troppo ambiziose cattedrali nel deserto o progetti poco ambiziosi, limitati e antiquati. Un progetto di rigenerazione porta
con sé cambiamento e innovazione, la cooperativa di comunità è un soggetto aperto al
mondo accogliente, “curioso”, capace di
valorizzare le proprie eccellenze senza chiudersi nel campanilismo, per questo che Legacoop crede in questo progetto, esempio
di economia civile”.
“La rigenerazione urbana è una sfida fattibile
e realizzabile. Ce lo dimostrano ogni giorno
– spiega Rossella Muroni, presidente Legambiente – i tanti cittadini che nel loro piccolo contribuiscono a cambiare le città in cui
vivono, ma anche le tante realtà urbane
straniere che stanno facendo ormai scuola
come ad esempio Siviglia dove l’introduzione del bike sharing ha portato a una crescita di venti volte della popolazione che
pedala, o a Bilbao, dove gli interventi di rigenerazione urbana sono stati realizzati
pensando esclusivamente a bus, tram e pedoni. Il segreto sta nel vedere le città con gli
Primo piano
ACI
occhi dell’ambiente, nel ripensare il centro e
le periferie, nel rivedere il modo si spostarsi,
proiettandole in un domani più pulito e giusto. Ed è quello che vogliamo raccontare
con questo terzo quaderno, realizzato insieme a Legacoop, perché siamo convinti
che la rigenerazione è fondamentale per fermare il consumo di suolo, per riportare qualità e identità dei centri urbani, e dar avvio
ad una stagione di impegno civico e di economia civile”.
“Come ridare un’opportunità ai luoghi pubblici o privati in degrado? Parola d’ordine
#cooperare – spiega Enrico Fontana, responsabile nazionale Economia civile di Legambiente -. Progetti partecipativi, reti
associative, social street, condomini green,
cooperative di comunità. Il principio è sostanzialente lo stesso, la vera sfida da vincere prima ancora del riuso degli spazi
urbani vuoti o abbandonati è quella di produrre un senso di appartenenza alla comunità”.
Qulche dato: il nostro paese è passato, nel
giro di pochi anni, da un’Italia formata da
persone senza spazi, ad una realtà di spazi
senza più persone. Con un patrimonio di
oltre sei milioni di beni inutilizzati o sottoutilizzati, tra abitazioni (5 milioni) ed altri immobili pubblici, parapubblici e privati, come
ex fabbriche e capannoni industriali dismessi, ex scuole, asili, oratori e opere ecclesiastiche chiuse, cinema e teatri vuoti,
monasteri abbandonati, spazi di proprietà
Legacoop
Settori
delle società di Mutuo soccorso e delle cooperative Case del Popolo, cantine sociali,
colonie, spazi comunali chiusi (sedi di quartiere, ospedali, scuole ed altri spazi di proprietà quali lasciti), stazioni impresenziate,
case cantoniere non utilizzate, beni confiscati alla mafia, paesi fantasma.
Scarica l’opuscolo di Rigenerare le città
al seguente link:
http://www.legacoop.coop/cooperativedico m u n i t a / w p content/uploads/sites/27/2016/08/Rigener
are-le-citt%C3%A0.pdf
La cooperativa di comunità
Postmodernissimo
Giacomo Caldarelli, Postmodernissimo
All’origine c’è la storia di una chiusura,
quella di un cinema storico di Perugia, il
Modernissimo d’essai. Una lunga stagione
di abbandono, durata ben 14 anni, che si è
felicemente interrotta grazie a un progetto
che ha visto la partecipazione attiva dei cittadini, chiamati a sostenere anche finanziariamente la riapertura della sala e a
diventare soci della cooperativa. Anonima
Impresa Sociale, questo il nome scelto dai
quattro giovani fondatori, è nata così nel
2014 e gestisce il Postmodernissimo, completamente restaurato, con tre sale per le
proiezioni, un bar-bistrot, un spazio per gallerie d’arte, la possibilità di ospitare concerti
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Imprese
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Primo piano
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di comunità, intorno al quale è rinato un intero quartiere, grazie ad altre iniziative imprenditoriali, culturali e associative.
Il progetto del Motovelodromo
di Torino
Patrizia Saroglia, OpenIncet
e performance musicali, grazie anche ad
una grande hall multifunzionale, la prossima
realizzazione di una libreria e di un negozio
dedicato al cinema. Insomma, una vera e
propria industria culturale che ha nell’assemblea dei soci – oltre 60, di cui 4 lavoratori e gli altri finanziatori, con quote da
100 a un massimo di 5.000 euro – l’azionista di riferimento. Al progetto è stata dedicata una pluralità di strumenti, tutti
all’insegna della partecipazione. Un esempio concreto è quello della campagna di
crowfunding necessaria per completare gli
allestimenti delle sale: lanciata nel 2014,
insieme alla nascita della cooperativa, ha
visto l’adesione di oltre 700 persone, con
donazioni che sono andate a 1 a 1.000
euro. Anche grazie a queste risorse, insieme a quelle investite nel capitale sociale
della cooperativa dai soci promotori, a
quelle dei soci finanziatori, ai finanziamenti
concessi da Banca Etica e dalla regione
Umbria, è stato possibile raccogliere
300mila euro per la ristrutturazione dell’immobile e l’acquisto delle nuove attrezzature, dalle poltrone ai proiettori. Un mix di
risorse pubbliche e private gestite in assoluta trasparenza, fino al punto di aprire, durante i lavori, un ufficio per il pubblico e di
lanciare, in contemporanea, un sito internet
dedicato al progetto, www.postmodernissimo.com, intorno al quale si è raccolta una
community di oltre 5.000 persone. Oggi,
con la programmazione in corso, si svolgono assemblee periodiche degli spettatori,
nelle quali soci e sostenitori possono conoscere i dati sulle attività in corso, discutere
della programmazione, in una parola vivere
il Postmodernissimo come un vero spazio
Primo piano
ACI
Comitati di cittadini e amministratori locali
hanno trovato un punto d’incontro, dopo
aver superato non poche difficoltà, nel progetto di recupero e riutilizzo dello storico
Motovelodromo di Torino, dedicato alla memoria di Fausto Coppi, e abbandonato da
anni. Dopo una lunga fase di confronto con
i cittadini e le associazioni, a cominciare dal
comitato informale Pezzi di Motovelodromo,
utile per assicurare da parte del comune il
mantenimento delle finalità sportive dell’impianto, è stato avviato un percorso di
progettazione partecipata. L’obiettivo è la
possibile nascita di una cooperativa di comunità a cui affidare la gestione della storica struttura, una volta terminati i lavori,
importanti, di ristrutturazione e messa in sicurezza. L’iniziativa è stata promossa dall’Alleanza Cooperative Italiane, con Open
Incet, il centro per l’open innovation di Torino, e la locale Società di mutuo soccorso.
Un passaggio importante, ad aprile 2016,
è stato il bando lanciato dal comune di Torino per l’assegnazione provvisoria, fino al
dicembre 2016, degli spazi del Motovelodromo già utilizzabili in particolare per attività sportive. A gestire oggi la struttura è il
coordinamento Pezzi di Motovelodromo,
nello spirito volontaristico che ha caratterizzato fin da subito il progetto (nato intorno a
una petizione on line e ad una pagina facebook). La proposta è stata accettata anche
dalla nuova amministrazione e partirà a
breve un tavolo tecnico di lavoro finalizzato
Legacoop
Settori
a individuare il bacino di utenza, la capacità
di attrazione della struttura e le esigenze in
termini di servizi, oltre che gli stakeholder
potenzialmente interessati alla futura gestione definitiva dell’impianto. È prevista
inoltre una fase di formazione ed accompagnamento finalizzata a individuare i soggetti gestori e alla sperimentazione dello
strumento della Cooperativa di Comunità
come modello di gestione condivisa.
Il progetto CantiereImpero e la
rete TorpignaLAB
Claudio Gnessi, CantiereImpero
Torpignattara, Roma. Su via Acqua Bullicante, al civico 122/124, sorge il Cinema
Impero: un enorme monosala costruita nel
1936 sulla falsa riga del cinema déco progettato dall’architetto Messina ad Asmara.
Il Cinema è chiuso dalla fine degli anni ‘70.
Il Cinema Impero è il terzo cinema più
grande di Roma, 1450 posti. Nel 2001 la
proprietà dell’immobile (Avana s.r.l. riconducibile alla famiglia Longobardi) avviò la
sua trasformazione in un multisala. La ristrutturazione fallì a causa dell’occupazione a scopo abitativo dello stabile
terminata circa 8 anni dopo. Da allora
nulla se non un pietoso stato di abbandono e la crescente fame di cultura e spazi
sociali di un quartiere in rapida trasformazione. Dopo 3 anni di lavoro, 4.000 firme
raccolte, mozioni, linee programmatiche,
assemblee e progetti di quartiere, l’iniziativa del Comitato di Quartiere Tor Pignattara “Riapriamo il Cinema Impero” ha
compiuto l’evoluzione definitiva il 29 Ottobre scorso con la presentazione “Cantie-
Territori
Imprese
Sondaggio
Primo piano
5
reImpero il laboratorio di progettazione
partecipata che intende definire le linee
guida progettuali per la riapertura dell’ex
cinema di Tor Pignattara”. Da quella data
si sono susseguiti gli incontri per riunire i
cittadini interessati a partecipare al re-design dello stabile per trasformarlo in un
Centro Culturale Polifunzionale. Le cose
che dovranno “rimpire” il centro e che il
laboratorio ha già licenziato sono: un cinema aperto 16 ore al giorno con programmazione profilata per fasce orarie,
pubblico e lingua e sede di tutti i festival
indipendenti della scena romana una casa
della arti indipendenti in cui ospitare in regime di co-working le varie realtà produttive indipendenti in ambito artistico e
culturale una casa delle associazioni in cui
offrire spazi alle innumerevoli associazioni
di volontariato presenti sul territorio una libreria commerciale uno spazio di cultura
enogastronomica tarato sui principi della
filiera corta, della multiculturalità e della
biodinamicità spazi per congressi e convegni, sale prove per artisti, teatri di posa,
laboratori di post produzione audio video.
Una configurazione del genere renderebbe
questo spazio un unicum nel panorama
italiano, capace di coniugare la produzione, la fruizione e la distribuzione della
cultura a 360°. La partecipazione dei cittadini è stata superiore alle attese, arrivando a quello istituzionale pubblici. La
proprietà privata dello stabile ha anche
essa manifestato interesse per il progetto
riconoscendo nel laboratorio un interlocutore affidabile e rigoroso. È nata quindi la
volontà di avviare una collaborazione con
Legacoop per sperimentare lo strumento
della Cooperativa di Comunità.
Primo piano
ACI
I progetti di Culturability
Walter Dondi, Fondazione Unipolis
Culturability è un progetto promosso da
Unipolis, la fondazione d’impresa del
Gruppo Unipol giunto alla terza edizione,
che realizza e sostiene progetti sostenibili
dal forte impatto sociale, in grado di generare innovazione e occupazione. In particolare il bando Culturability 3 ha avuto
l’intento di sostenere progetti culturali innovativi che rigenerano e danno nuova vita
a spazi, edifici, ex siti industriali, abbandonati o in fase di transizione. Il bando ha offerto ai partecipanti non solo un contributo
economico, 400 mila euro stanziati in totale da Unipolis, ma anche un percorso di
supporto e accompagnamento, l’avvio di
una partnership e l’inserimento in una comunità di pratiche ed esperienze. Sono stati
presentati 522 progetti, trai quali sono stati
poi selezionati i 15 finalisti che, avendo superato la prima fase di valutazione, erano
poi stati ammessi a un percorso di formazione. A conclusione del percorso, hanno
prevalso i progetti più vicini agli obiettivi indicati dal bando e che meglio hanno saputo
interpretarne lo spirito. Ciascuno dei 5 progetti ha ricevuto 50 mila euro e la possibilità di prendere parte a un ulteriore percorso
di accompagnamento e mentoring. Edifici
pubblici inutilizzati, fabbriche dimesse, caserme chiuse, cascine abbandonate, piazze
vuote che riprendono vita, rinascendo come
luoghi di cultura e spazi di comunità. È queste la sfida che raccontano i cinque progetti
selezionati. Edifici pubblici inutilizzati, fabbriche dimesse, caserme chiuse, cascine
abbandonate, piazze vuote che riprendono
vita, rinascendo come luoghi di cultura e
spazi di comunità. È queste la sfida che rac-
Legacoop
Settori
contano i cinque progetti selezionati.
CasciNet: rigenerare terra,persone, territori;
Milano, CasermArcheologica + Art Sweet
Art Sansepolcro Arezzo; Hostello delle Idee
Terni e Rieti; LAB +:Piazza gasparotto
Urban linving Lab Padova; MUFANT MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza,
Torino.
L’esperienza di Corviale
Pino Galeota, Rete Corviale Domani
Corviale è un complesso di 958 metri di
lunghezza, 200 metri di spessore, 30 metri
di altezza divisi in nove piani il tutto per un
totale di 750.000 metri cubi di cemento, su
di un’area edificabile di circa 60 ettari. Sono
1.202 appartamenti in cui vivono tra le
6mila e le 8mila persone, nato seguendo le
visioni utopiche del filosofo ed economista
francese Charles Fourier (1772-1837), che
vedeva nel falansterio, un grande edificio
destinato a una comunità autonoma e dotato di servizi indispensabili, una risposta
all’esigenza di giustizia sociale. Il mastodontico edificio fu occupato abusivamente
nel 1982 comprese le parti destinate ai servizi come circoli culturali e ricreativi, biblioteche, etc. Nonostante tutte le sue
problematiche, Corviale, cerca di trovare al
suo interno un modo per rigenerare la sua
identità. Il Coordinamento periferie di Roma
ha condiviso la volontà di sperimentare proposte che superino la visione di “periferie
uguale emergenze” per costruire iniziative
capaci promuovere coesione sociale, competenza e benessere, sicurezza e partecipazione dei cittadini attivi, economia e
lavoro.
Territori
Imprese
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6
>> Toscana
TOSCANA
Roberto Negrini
confermato presidente
>> Agroalimentare
>> Pesca
Primo piano
Roberto Negrini è stato confermato, sabato
15 ottobre, presidente dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane – Toscana. La conferma
è arrivata durante l’assemblea dei delegati
che ha aperto la Festa della Cooperazione,
l’appuntamento annuale organizzato dal
mondo cooperativo toscano, che quest’anno
si è tenuta a Lucca.
Nel corso della mattina è stata illustrata anche
una ricerca sulle impronte lasciate dalla crisi
sui comportamenti dei toscani.
In una regione che conta 1,5 milioni di famiglie, sempre più monocomponente, e che
si attesta come la terza regione più anziana
d’Italia dopo Liguria e Friuli, l’Ufficio Studi dell’Alleanza delle Cooperative Italiane della Toscana ha indagato, attraverso 400
interviste, le abitudini della popolazione relative a consumo, salute, comportamenti sociali, ambiente e il grado di fiducia nel futuro.
A livello di consumo, i toscani dopo otto anni
di crisi fanno una spesa più ragionata e frequente (il 54% degli intervistati la fa ogni
due/tre giorni) e quasi 8 su 10 scelgono la
grande distribuzione per gli orari di apertura
più lunghi e per la convenienza. Evitano lo
spreco – se ogni italiano butta via 30 euro di
cibo di ogni mese, la Toscana è sotto la media
nazionale con 28 euro – e vedono la spesa
come momento ludico.
In linea con i dati nazionali, la popolazione toscana pratica sport una o più volte a settimana nel 30% dei casi, mentre la
maggioranza dei cittadini non fa attività sportiva. La salute è una tematica che raccoglie
grande attenzione: il 60% degli intervistati ha
fatto un check-up medico negli scorsi 12
mesi. La percentuale cresce all’aumentare
dell’età.
Venendo alla socialità, i toscani si mobilitano
frequentemente per iniziative di solidarietà –
oltre la metà vi ha partecipato negli scorsi 12
mesi – mentre si riconoscono poco in associazioni e comitati: il 68% dichiara di non appartenere a nessuna organizzazione di questo
tipo. Più assidua la frequenza di luoghi di
aggregazione come circoli e parrocchia,
che riguarda il 48% dei toscani intervistati,
mentre i consumi culturali coinvolgono una
ACI
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Settori
volta al mese il 45% della popolazione. Ad
uscire una volta a settimana è solo il 6% del
campione.
I toscani sono inoltre molto attenti all’ambiente: solo il 10% del campione afferma di
non fare raccolta differenziata, mentre per
l’83% è una abitudine consolidata.
Alla domanda sulla fiducia nel breve termine, formulata come “crede ad un miglioramento della sua situazione nei prossimi 12
mesi?” l’88% del campione risponde negativamente, ma la percentuale scende al 60%
fra i giovani sotto i 35 anni.
Dalla ricerca emerge infatti che giovani under
35 si distinguono per una maggiore fiducia
nel futuro, oltre ad essere iscritti ad associazioni e comitati più degli altri gruppi di età, a
frequentare il quartiere con maggiore assiduità e ad essere molto attenti all’ambiente.
Sulla scia delle esigenze e dei bisogni evidenziati dalla ricerca, il programma della mattinata ha introdotto la presentazione di alcuni
progetti della cooperazione toscana per
le scuole, per l’arte e la conoscenza del territorio, per i valori e l’educazione, per la salute,
per la conciliazione vita-lavoro e di contrasto
all’emarginazione.
La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda sulle esperienze di sociability toscana
che ha visto intervenire i rappresentanti della
Banca di Pisa e Fornacette, della Cooperativa
Serinper, di Consorzio COESO, di Consorzio
E.Co, della Cooperativa Montagna Verde,
della Rete Umana Persone, della Cooperativa
Apuana Vagli e di Unicoop Firenze.
Nel pomeriggio lucchesi e turisti hanno affollato gli stand allestiti sotto il Loggiato di Palazzo Pretorio in piazza San Michele, dove è
stato possibile degustare i prodotti della cooperazione toscana e conoscere alcune delle
realtà del movimento cooperativo più presenti
in regione e attive sul fronte sociale, culturale
e di promozione del patrimonio storico-artistico del territorio.
Territori
Imprese
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AGROALIMENTARE
Caporalato, bene lo spirito della
norma, ma preoccupati per applicazione
Un provvedimento positivo nella parte in cui si
rafforzano le norme penali di contrasto al fenomeno del caporalato, attraverso l’introduzione di nuovi strumenti come la confisca dei
beni e l’arresto in flagranza. Ora però molta
attenzione va posta sull’applicazione delle disposizioni, su cui resta alta la nostra preoccupazione. Così l’Alleanza delle Cooperative
agroalimentari, nell’ambito di Agrinsieme,
commenta l’approvazione della legge sul caporalato.
Se da un lato l’Alleanza non può che condividere lo spirito della norma, che è quello di
mantenere alta l’attenzione sul fenomeno
dello sfruttamento del lavoro rafforzando gli
strumenti di controllo e repressione – azioni
che vanno nella direzione di salvaguardare
non solo i lavoratori, vittime di comportamenti
criminali, ma anche la maggioranza delle
aziende agricole sane che subisce un’ingiusta concorrenza sleale – dall’altro lato preoccupa molto il fatto che lo spirito della norma
non sia stato adeguatamente tradotto nel
testo.
Si è persa l’occasione di fare un provvedimento che avrebbe soddisfatto tutti –afferma
l’Alleanza delle Cooperative agroalimentariperché le preoccupazioni rimangono e non riguardano solo il settore agricolo.
Nella parte in cui si individuano gli indici di
sfruttamento del lavoro, infatti, non si è operata la dovuta distinzione tra reati gravi/gravissimi e violazioni, anche solo meramente
formali, della legislazione e sul lavoro e della
contrattazione collettiva. Ciò determinerà una
totale discrezionalità da parte di chi è deputato all’applicazione della legge, in primis gli
ispettori del lavoro e a un secondo livello la
stessa magistratura, considerata la mole importante di contenzioso che presumibilmente
si andrà a produrre.
Tali preoccupazioni, d’altra parte, sono state
espresse anche da numerosi parlamentari
durante la discussione in Aula attraverso la
presentazione di specifici Ordini del giorno finalizzati a orientare l’applicazione concreta
della norma penale a quelli che sono gli obietPrimo piano
ACI
tivi prefissati, ovvero punire situazioni oggettive di reale sfruttamento del lavoratore.
Per questo l’Alleanza si impegnerà affinché,
nella fase attuativa della legge, ci sia la giusta attenzione a questi aspetti e, qualora occorresse, coglierà le occasioni che si
presenteranno per modificare la norma.
PESCA
Rivedere sistema sanzionatorio
per sbloccare imprese
“Le imprese di pesca soffrono storicamente
il peso di una eccessiva burocrazia che regola il settore. Se a questo aggiungiamo il
giro di vite imposto con il nuovo sistema
sanzionatorio, che ha visto crescere in
modo abnorme le sanzioni per la pesca
professionale, portandole anche fino a 150
mila euro, si rischia la paralisi delle attività.
Per sbloccare il settore occorre utilizzare il
buon senso e dar vita ad un sistema di sanzioni sostenibile che non metta a rischio la
sopravvivenza delle imprese”.
Così l’Alleanza cooperative pesca nel corso
della riunione sulle sanzioni, che si è svolta
il 18 ottobre a Roma, presso la Direzione
generale della pesca del Mipaaf.
“Registriamo con favore –prosegue l’Alleanza- una apertura del ministero a rimettere in discussione la questione sanzioni.
Ora è necessario un intervento urgente da
parte del Parlamento e del Governo, per apportare le correzioni auspicate. Per evitare
in futuro l’approvazione di provvedimenti distanti dalla realtà delle imprese, ribadiamo
la necessità di ridare vita alla Commissione
consultiva centrale per la pesca, quale
luogo di confronto tra associazioni datoriali,
parti sociali e amministrazione”.
Mipaaf Rigillo per aver saputo costruire le
condizioni, prima politiche e poi tecniche,
affinché Bruxelles comprendesse l’esatta
portata del problema, la fondatezza delle
nostre richieste e definisse con il governo
italiano i passaggi legislativi e gestionali necessari per ottenere questo successo”. Così
l’Alleanza cooperative settore pesca commenta il via libera comunitario alla proposta
italiana per la nuova taglia minima commerciale della vongola, che passa da 25 a
22 millimetri, in virtù di un programma sperimentale della durata di tre anni, che dovrà
confermare la validità del provvedimento.
“Ad indirizzare le scelte europee per una
volta non è stato il principio precauzionale,
che troppi danni ha causato al settore, ma
i dati scientifici frutto di un lavoro di squadra tra università, ricerca e operatori del
settore. A fare da collante, il lavoro del Consiglio consultivo per il Mediterraneo
(Medac), che ha creato un gruppo di lavoro
ad hoc coinvolgendo anche i nostri esperti
in materia e i consorzi di gestione molluschi. Questo è il percorso previsto e questa
la procedura seguita dalle associazioni di
categoria in collaborazione con la ricerca e
il mondo politico, un lavoro serio portato
avanti per più di due anni che vuole distinguersi dalla confusione creata da messaggi
trionfalistici, sbandierati prima ancora della
conferma del via libera alla proposta. Ora è
necessario un ultimo sforzo, il pieno sostegno degli europarlamentari italiani e non
solo affinché la decisione non venga rimessa in discussione in sede di Consiglio e
Parlamento europeo. Auspichiamo, inoltre,
che lo stesso confronto costruttivo venga
aperto anche su altri temi scottanti, a cominciare dalla pesca al pesce spada”.
Soddisfazione per via libera riduzione taglia vongola
“Siamo molto soddisfatti. La riduzione della
taglia minima della vongola è una battaglia
vinta dai pescatori italiani grazie ad un rinnovato dialogo tra ricerca, associazioni di
categoria, politica nazionale e comunitaria.
Grazie al sottosegretario Castiglione e al dg
Legacoop
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>> Legacoop
>> Coopfond e Legacoop Lazio
>> Summit Internazionale
delle Cooperative
8
LEGACOOP
In missione a Cipro per supportare
il movimento cooperativo locale
>> ITINERARIA
Dal 2 all’8 ottobre esperti della Legacoop
hanno effettuato una missione a Cipro per il
rilancio del movimento cooperativo cipriota.
Cipro è stata duramente colpita dalla crisi
economica. Il crollo del settore finanziario nel
2012 ha determinato la crisi di diverse imprese, comprese le cooperative. Per questo
motivo, la Commissione Europea ha incaricato la Legacoop, in Consorzio con l’ONG Haliéus, di realizzare un progetto di assistenza
tecnica per la valutazione dello stato attuale
del movimento cooperativo di Cipro, l’elaborazione di un piano strategico per il suo rilancio e la proposta di emendamenti alla
attuale legislazione nazionale sulle cooperative.
Gli esperti che si sono recati in loco hanno
incontrato l’Autorità per le Società Cooperative (ACS) e circa 15 cooperative di diversi
settori, dalle cooperative di consumo alle
cooperative agricole, dalle cooperative di parrucchieri alla Banca centrale cooperativa. La
missione, molto impegnativa, ha permesso
però di acquisire un’approfondita conoscenza della realtà cipriota e di poter definire
le relative necessità e gli ostacoli da superare. La missione ha raggiunto pienamente
gli obiettivi prefissati, ottenendo il pieno riconoscimento delle autorità cipriote per lo
sforzo profuso.
Il lavoro che dovrà successivamente essere
portato avanti comporta un’analisi approfondita delle buone pratiche del settore cooperativo e della legislazione in altri stati membri
dell’UE, quali l’Italia e la Spagna. Ed inoltre le
seguenti attività:
Raccomandazioni sullo sviluppo del settore
cooperativo cipriota;
Raccomandazioni per la ristrutturazione del
framework normativo cipriota;
Primo piano
ACI
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Settori
Proposta e condivisione di emendamenti
puntuali alla legge del settore cooperativo;
Le attività previste saranno concluse entro
marzo 2017 e saranno completate con
un’ulteriore missione sul campo per la presentazione della proposta di emendamenti
legislativi. Gli ottimi risultati del progetto sono
frutto del lavoro congiunto, oltre che con
l’Ong Haliéus, dei diversi Uffici della Legacoop coinvolti:
Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche Europee;
Ufficio Legislativo e Fiscale;
Ufficio Politiche di Rete e Formazione.
lazioCOOPFOND E LEGACOOP LAZIO
Alla Maker Faire Rome 2016
100.000 metri quadri di esposizione, 700
maker con i loro progetti, centinaia di migliaia di visitatori: questi i numeri della
Maker Faire Rome 2016, il più grande
evento europeo sull’innovazione giunto
ormai alla sua IV edizione ed ospitato, questa volta, presso la Nuova Fiera di Roma.
In accompagnamento alla parte espositiva,
da venerdì 14 a domenica 16 ottobre si
sono svolti una serie di talk, laboratori e
conferenze sui temi dell’innovazione, del lavoro e dell’artigianato digitale. Legacoop
Lazio, insieme a Coopfond e grazie alla disponibilità della cooperativa Doc Servizi, ha
preso parte all’evento con un workshop formativo dal titolo “Coopstartup – Idee che diventano impresa”.
Il workshop ha avuto l’obiettivo di avvicinare
il mondo dei maker a quello della cooperazione, raccontando come da un’idea innovativa possa nascere un progetto d’impresa
in forma cooperativa. E, soprattutto, che si
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Legacoop
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può fare innovazione puntando sulla sostenibilità, la condivisione e le persone. Ne
sono prova tangibile le startup cooperative,
nate dai bandi Coopstartup finora attivati su
tutto il territorio italiano, presentate nel
corso del workshop.
Portare l’innovazione nel mondo della cooperazione e la cooperazione nel mondo dell’innovazione è un obiettivo ambizioso ma
sul quale è necessario lavorare, per lo sviluppo e la crescita della cooperazione presente e di quella futura. Il lavoro è solo
all’inizio ma, grazie anche ai progetti Coopstartup in cantiere, un nuovo futuro cooperativo sta già prendendo forma.
SUMMIT INTERNAZIONALE
DELLE COOPERATIVE
A Quebec City“Il potere di agire
delle cooperative : siamo noi!”
Dal 11 al 13 ottobre si è svolta a Quebec
City la terza edizione del Summit Internazionale delle Cooperative, un evento di riflessione strategica, organizzato dal gruppo
bancario cooperativo canadese Desjardins
in collaborazione con l’International Cooperative Alliance, sui grandi temi dell’agenda
internazionale .
Per tre giorni 2.950 partecipanti da 116
paesi, con la collaborazione di 235 relatori
si sono confrontati sul potere di agire delle
cooperative e delle mutue per rispondere
alle grandi sfide del ns. tempo, per assicurare una crescita equa ed uno sviluppo sostenibile e trovare nuovi approcci all’agire
cooperativo per soddisfare i bisogni dei
soci e delle loro comunità .
I lavori sono stati aperti dalla Presidente
dell’ICA Monique Leroux che ha evidenziato il peso economico assunto dalla cooperazione nel mondo, la sua capacità di
agire nelle comunità e le nuove responsabilità che ne conseguono. Con oltre 1,6
Primo piano
ACI
milioni d’imprese, 1,3 miliardi di soci e circa
il 15% dell’economia globale le imprese
cooperative sono la prima rete di imprese
a livello mondiale ad abbracciare gli obiettivi di sviluppo sostenibile, a fronteggiare le
ineguaglianze sociali ed economiche e a
rafforzare la democrazia.
Siamo entrati in una nuova era economica:
economia di condivisione, economia collaborativa, economia circolare. Il messaggio
lanciato dalla Presidente ICA e rivolto alle
istituzioni nazionali, sovranazionali ed internazionali è che le cooperative per la loro
natura intrinseca, legata alla specificità del
modello d’impresa cooperativa, sono ben
posizionate in questo nuovo paradigma di
sviluppo che sta emergendo.
“E’ arrivato dunque il momento di non essere timidi, ma di occupare lo spazio che
meritiamo - ha ribadito la Presidente ICA,
ponendo l’accento sulla necessità di identificare percorsi per promuovere ulteriormente la collaborazione intercooperativa,
sia a livello di singoli paesi, laddove l’approccio è fortemente settoriale, che a livello
globale.
Tanti i temi affrontati: dalle nuove sfide finanziarie e socioeconomiche mondiali alle
nuove opportunità di business per le cooperative, dalla capacità di agire nell’economia reale al ruolo crescente delle leadership
femminili nell’economia, dalle chiavi del
successo di alcuni gruppi finanziari e della
GDO agli dagli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, dall’economia digitale all’economia
frugale, che sono stati affrontati e declinati
nelle 6 tavole rotonde, 9 forum , 7 meeting
settoriali e 5 workshop tematici e corroborati da 14 studi presentati.
Uno dei temi centrali dibattuto nelle sessioni
plenarie e stato infatti il ruolo che la cooperazione può svolgere di fronte all’aumento
impressionante delle disuguaglianze e della
marginalizzazione di interi gruppi sociali e
di aree geografiche, leaders cooperativi e
personalità di fama internazionale come ,
Legacoop
Settori
Joseph Stiglitz, Mark Kramer, fondatore di
FSG, Jeremy Rifkin, Robert Reich, Navi Radjou; Mary Shelman, solo per citarne alcuni,
si sono confrontati su questi temi evidenziando quanto oggi più che mai ci sia bisogno di nuovi paradigmi imprenditoriali e di
sviluppo, inclusivi e sostenibili, in grado di
produrre un forte valore condiviso: quindi
grandi opportunità per la forma d’impresa
cooperativa.
Di fronte alla sfida posta dall’innovazione
tecnologica, le cooperative si stanno dimostrando in grado di combinare accesso all’innovazione e alle nuove tecnologie, esse
chiedono però una governance democratica e di lavorare insieme su questi temi
sotto l’egida dell’ICA. Per il movimento cooperativo, si presenta dunque una sfida che
comporta un’assunzione di consapevolezza
della propria forza socio-economica e della
propria capacità di agire nei contesti e negli
ambiti più diversi, incluso nelle aree post
conflitto e post disastri naturali o per accogliere, a braccia aperte, i rifugiati e migranti.
Il Summit, ha posto con forza il problema
del branding dell’identità cooperativa , della
capacità di comunicare, e dell’immagine e
della reputazione cooperativa da tutelare e
promuovere affinché un numero crescente
di persone, con particolare riferimento ai
giovani, nel mondo, valuti ,tra le varie opzioni di sviluppo ed empowerment personale e delle rispettive comunità, la forma
d’impresa cooperativa. Ciò comporta per le
imprese ed organizzazioni cooperative di
mettere ancor di più in evidenza la specificità del loro agire cooperativo, di promuovere partnership strategiche ed alleanze, di
incidere nelle sedi decisionali affinché il
contributo cooperativo ai grandi temi delle
agende nazionali ed internazionali possa
essere ancor più riconosciuto, affinché i
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governi nazionali promuovano un ambiente
favorevole allo sviluppo cooperativo .
La bozza di risoluzione del summit, che diventerà definitiva dopo aver raccolto ulteriori contributi dai movimenti cooperativi di
tutto il mondo (data di scadenza entro il 31
ottobre), ha assunto, come fondamentale
impegno, i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
I partecipanti al Summit hanno voluto così
evidenziare che, per la sua intrinseca natura, oltre che per la sua storia, le cooperative possano svolgere un ruolo di primo
piano nel raggiungimento di questi Obiettivi con un focus specifico sul ruolo dei giovani e delle donne, come attori di
cambiamento, e riconoscendo la loro centralità per raggiungere questi obiettivi che
implica il loro coinvolgimento, anche ai livelli decisionali. Nella consapevolezza degli
sforzi colossali necessari per raggiungere
gli Obiettivi ONU di Sviluppo Sostenibile il
Summit nella sua dichiarazione finale ha
identificato 5 aree in cui il potere di agire
delle cooperative può esprimersi al meglio:
Sicurezza Alimentare – Occupazione - Accesso alle Cure Sanitarie e ai Servizi Sociali
- Povertà e Inclusione Finanziaria - Cambiamenti Climatici E Sviluppo Sostenibile
Convinti dell’importanza del modello cooperativo nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, il movimento cooperativo
si è dato l’obiettivo di promuovere la propria crescita e la reputazione delle imprese
cooperative. Il Summit ritiene che entro il
2030, il movimento cooperativo possa
giungere a rappresentare:
2 miliardi di soci
4 miliardi d’imprese
Il 20% dell’economia globale
Si tratta di obiettivi che possono apparire
impressionanti, ma che sono coerenti con lo
sviluppo impetuoso della cooperazione in
quasi tutte le aree del mondo.
Secondo gli ultimi dati presentati a Quebec,
Primo piano
ACI
il movimento rappresenta circa il 10% della
finanza, il 10% dell’occupazione e il 10%
del PIL mondiale. Dobbiamo prendere atto
tuttavia di un limite di questo movimento,
limite il cui superamento è posto come una
necessità fondamentale per trasformare le
sfide presenti e future in opportunità di crescita condivisa: la parcellizzazione e la
mancanza di un adeguato livello di collaborazione tra le cooperative .Il Summit ha sottolineato che se si riuscisse a collaborare
di più a livello internazionale un movimento
di questa portata avrebbe davvero l’opportunità d’incidere su una globalizzazione
economica e sociale senza regole e senza
una governance comune di cui, invece, trarrebbero un gran beneficio tutti.
Il sogno di quei meravigliosi pazzi visionari
dei padri e della madri fondatori dei movimenti cooperativi nazionali che quasi contemporaneamente al sorgere dei rispettivi
movimenti fondarono l’International Cooperative Alliance, sembra trarre nuova linfa
: uno dei concetti più ricorrenti espresso dai
leaders cooperativi e dai vari ospiti esterni è
stato proprio quello di promuovere sedi di
confronto e collaborazione tra imprese ed
organizzazioni cooperative del mondo, di
cogliere appieno le possibilità offerte dalla
rete globale cooperativa, secondo uno dei
principio fondanti del movimento cooperativo quello dell’intercooperazione.
Rappresentanti delle organizzazioni cooperative italiane/Alleanza delle Cooperative
sono intervenuti sia negli eventi pre summit, durante il Summit e nei vari workshop
tematici e settoriali.
Per Legacoop hanno partecipato: Stefania
Marcone, che è intervenuta nella plenaria
del Gender Equality Committee, presentando le politiche europee in materia di pari
opportunità, nel workshop organizzato dall’Associazione Internazionale delle Banche
Popolari sul tema di un ecosistema colla-
Legacoop
Settori
borativo transettoriale come motore per le
strategie imprenditoriali del futuro ed ha
coordinato un workshop tematico, organizzato con il sostegno di ECHO – Commissione europea, dedicato al ruolo delle
cooperative nell’affrontare l’accoglienza dei
rifugiati in cui è stato proiettato, come
esempio positivo dell’impegno delle cooperative sociali italiane per l’integrazione dei
rifugiati, il video relativo al progetto “Nati
per Soffriggere” realizzato per l’occasione
dalla cooperativa Valdocco di Torino, Aldo
Soldi, Direttore di Coopfond che è intervenuto in due tavole rotonde (organizzate da
Cicopa) dedicate ai settori industria, servizi
ed energia una focalizzata al rafforzamento
dimensionale delle PMi cooperative e l’altra
alle sfide e alle opportunità per il futuro. Ha
partecipato ai lavori del Summit anche Roberto Sgavetta, Presidente di Coop Italian
Food.
A latere del Summit si sono tenute anche
alcune riunioni settoriali e statutarie, ad
esempio il Gender Equality Committee che
ha confermato la Presidente uscente
Maria Eugenia Perez Zea per i prossimi
4 anni ed eletto un nuovo esecutivo; l’assemblea ICA che ha svolto le elezioni a
scrutinio segreto per coprire due posti vacanti a seguito delle dimissioni di due componenti, eleggendo l’inglese Bennet Reid,
CEO della coop di consumo Midcounties
Cooperative ed il russo Dimitry Zubov, Presidente Centrosojuz.
In occasione del summit, l’ICA ha voluto
anche esprimere il proprio apprezzamento
per alcune organizzazioni cooperative che
hanno superato i 100 anni di vita, tra le
quali,ovviamente, Legacoop, con le seguenti motivazioni:
“perché queste organizzazioni sono state
capaci di superare guerre, crisi e disastri
naturali che hanno segnato la storia degli
ultimi 100 anni, esse sono la prova vivente
che il movimento cooperativo ha messo in
pratica lo sviluppo sostenibile prima che
esso venisse ufficialmente formalizzato.
Con la loro storia e la loro resilienza, queste
organizzazioni centenarie hanno dimostrato
che un altro modello socio-economico non
solo è possibile ma necessario per un
mondo migliore. In questo modo esse inviano un messaggio stimolante, realistico e
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concreto ai decisori politici, ai cittadini, alle
giovani generazioni specialmente alla luce
dei gravi problemi che il mondo si trova ad
affrontare: dalle guerre, alla fame, alla povertà, al terrorismo, dalla sicurezza energetica ai cambiamenti climatici. E’ chiaro che
ognuna di queste organizzazioni è il prodotto della propria unica esperienza storica
ma ognuna di esse è parte della memoria e
dell’identità cooperativa collettiva.”
(https://www.sommetinter.coop)
lazio
ITINERARIA
A Udine con Morando si studia
“quando il lavoro si riprende il lavoro”
“Quando il lavoro si riprende il lavoro. Ripartire in cooperativa”. Itineraria fa tappa a
Udine, all’interno della tre giorni friulana, per
approfondire il tema dei workers buyout.
Ovvero delle cooperative tra ex dipendenti
che, insieme, rilevano l’azienda in crisi per
farla ripartire. Una tavola rotonda che ha
visto la presenza, tra gli altri, del viceministro di Economia e finanze Enrico Morando.
“La crisi di un’azienda – ha spiegato il presidente regionale di Legacoop Enzo Gasparutti – è una perdita di ricchezza per
tutti. In questi casi, così frequenti in questi
anni, la delusione rischia di trasformarsi in
rassegnazione. Le esperienze dei workers
buyout raccontano che costruire nuova imprenditorialità è possibile e che insieme
possiamo riuscirci, anche nelle condizioni
più difficili”.
Queste esperienze esistono da 30 anni, ma
ultimamente si sono intensificate. La
causa? “Il Paese ha perso in 8 anni – ha
raccontato Maurizio De Santis di ANCPL
e consigliere di CFI – il 22% della propria
capacità produttiva: ci sono praterie per
provare a ripartire. Si tratta di esperienze
serie: secondo uno studio Euricse hanno
una sopravvivenza media di 17 anni contro
i 13,5 delle altre imprese. E funziona, perché riusciamo a mettere insieme ‘capitali
pazienti’, che non pretendono redditività immediata”.
Questa formula può essere utilizzata anche
in caso di mancato ricambio in azienda: “Si
Primo piano
ACI
calcola – ha proseguito De Santis – che nei
prossimi anni in Italia ci saranno 100mila
nuovi disoccupati a causa di crisi per mancato passaggio del testimone in azienda”.
E allo Stato conviene: “Ogni 1.000 euro che
vengono immessi, ad esempio come anticipo di TFR e ammortizzatori, lo Stato ne recupera 3.200, con un effetto moltiplicatore
davvero notevole”. “Per partire – ha spiegato il vicepresidente di Legacoop nazionale Luca Bernareggi – serve un gruppo
coeso e capace di leadership, il coraggio di
rischiare in proprio, un sindacato consapevole e non solo difensivista. Numericamente
si tratta di un fenomeno limitato, ma vogliamo mettere a sistema quanto realizzato
fin qui per renderli meno episodici e più
tempestivi: troppo spesso si arriva, infatti, a
valutare questa ipotesi quando ormai la situazione si è troppo deteriorata”.
Il Governo, per bocca del viceministro Enrico Morando, si è detto disponibile a sostenere la crescita dei workers buyout:
“Attraverso sia il Piano Industria 4.0 sia la
nuova finanza per le imprese – ha spiegato
il senatore – vogliamo individuare gli strumenti per convogliare risorse del risparmio
anche delle famiglie a sostegno delle esperienze d’impresa come questa. Si tratta di
casi emblematici, capaci di testimoniare sia
il valore potenziale della cooperazione per
il nostro Paese sia la capacità degli italiani
di investire e scommettere ancora sul proprio futuro”.
tare personalizzato creato tramite stampante 3D per attività fisiche potenzialmente
traumatiche); BimCO (piattaforma ICT per
l’ottimizzazione dei processi di gestione del
patrimonio edilizio); Impresa meticcia (spazio di coworking nella provincia di Catanzaro); Ippocratech (sviluppo e produzione di
un capillaroscopio per diagnosi clinica);
Lombrocoop (trattamento e la valorizzazione
della frazione organica di rifiuti solidi urbani); Reborn fibers (impianto per il recupero di cascami tessili); WEWETE
(sensibilizzazione al consumo sano e alla
prevenzione delle dipendenze).
Il premio prevede una serie di azioni di sostegno – dall’accompagnamento alla costituzione della cooperativa da parte Legacoop
Calabria all’accompagnamento post-startup per 36 mesi a prezzo convenzionato
passando per la possibilità di accesso ai
prodotti finanziari di Coopfond specificatamente previsti per le startup cooperative –
e di contributi a fondo perduto, sia da Coopfond sia dalla Regione.
Ragnacci: “Diamo ai giovani la possibilitàdiprovarci,cioèdisbagliare”
In Calabria Coopstartup lancia 7
nuove cooperative innovative
Sette cantieri. Sette progetti che potranno
diventare presto cooperative. Sono stati selezionati dal bando Coopstartup Calabria
“Ricomincio da T(r)e” e premiati il 15 ottobre a Reggio Calabria nell’ambito delle iniziative in programma per i 40 anni
dell’associazione regionale e per i 130 di
quella nazionale. “L’aspetto fondamentale
– ha commentato il direttore generale del
Fondo Aldo Soldi– sono le idee innovative
che i giovani calabresi hanno saputo mettere in campo per formare cooperative e per
crearsi una prospettiva lavorativa”.
Le aspiranti coop sono 3D-4UMAN (plan-
Legacoop
Settori
“Diamo ai giovani la possibilità di provarci,
cioè di sbagliare. Dobbiamo superare un
Paese nostalgico che sa solo guardare indietro, che non vede più il futuro”. È l’appello che Matteo Ragnacci, coordinatore
nazionale di Generazioni Legacoop, ha lanciato agli oltre 250 studenti intervenuti a
Udine all’incontro “Generazioni a confronto”, organizzato in occasione della tre
giorni per i 130 anni dell’associazione.
“La cooperazione – aveva detto aprendo la
mattinata Federico Pittoni, coordinatore
regionale di Generazioni – vuole essere al
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Legacoop
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vostro fianco nella battagli per prendervi il
vostro posto nel mondo. Voi siete la possibilità di riscatto per questo nostro Paese e
potremo riuscirci coniugando, come da 130
anni fa la cooperazione, coraggio individuale e azione collettiva”.
“Nel 2008 – ha ricordato Ragnacci – quasi
nessuno aveva previsto la portata della crisi
che stava per abbattersi sulla nostra economia. Cosa potranno mai fare di sbagliato
questi giovani se diamo loro in mano l’op-
Primo piano
ACI
portunità di mettersi alla prova?”. Favorire
questo processo è anche l’obiettivo di Generazioni: “Siamo una palestra di crescita,
per far crescere un nuovo gruppo dirigente”.
“Il guaio, come ricorda spesso il presidente
Lusetti, è che se nel dopoguerra c’erano
poche persone e molte sedie oggi ci sono
troppe persone su poche sedie, e chi è seduto spesso non ha intenzione di alzarsi.
C’è bisogno che qualcuno faccia spazio,
Legacoop
Settori
conceda opportunità”.
Rispondendo ad una domanda del moderatore, quasi la metà dei ragazzi in sala
hanno alzato la mano dicendosi disposti ad
andare a lavorare all’estero. “Dobbiamo
guardare con orgoglio – ha concluso Ragnacci – a chi ha questa disponibilità. La
sfida vera è dare loro opportunità interessanti per tornare, per mettere a frutto quella
creatività senza cui oggi il lavoro non si
trova”.
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>> Emilia Ovest
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EMILIA OVEST
EMILIA OVEST
>> Lazio e IRES
“Coop in Cloud”, convegno sulle
opportunità dell’ICT
Al via Bellacoopia per le scuole
di Reggio Emilia e l’Università
>> Sardegna
La tecnologia cloud al servizio dell’impresa
è al centro del convegno “Coop in Cloud”
organizzato martedì 25 ottobre dalle 9:30
alle 13:00 al Tecnopolo di Reggio Emilia, in
piazzale Europa 1, e promosso da Legacoop Emilia Ovest, Legacoop Emilia-Romagna, Innovacoop, Imprese Digitali e
Agenda Digitale Emilia-Romagna, con la
collaborazione di GedInfo, Soluzioni Futura
e Manta Communications.
Aprirà i lavori il saluto di Andrea Volta, presidente di Legacoop Emilia Ovest, a sottolineare la rilevanza riservata all’innovazione
quale opportunità di sviluppo ed efficienza.
Seguirà l’intervento di Stefano Mainetti,
responsabile Scientifico Osservatorio
Cloud & ICT as a Service del Politecnico di
Milano, ente di riferimento per le tematiche discusse. Dopo di lui prenderà la parola Dimitri Tartari, coordinatore Agenda
Digitale dell'Emilia-Romagna (Ader), Gabinetto del Presidente della Giunta della Regione
Emilia-Romagna, principale
elemento di programmazione della Regione e degli enti locali del territorio regionale, per favorire lo sviluppo territoriale
della società dell'informazione.
A seguire, la seconda parte della mattina
vede protagoniste le imprese, con una carrellata significativa di case-history illustrate dai rispettivi responsabili aziendali:
Luca Baccarini, direttore Sistemi informativi di CIR Food., Marco Tessarin, amministratore delegato di Smc di Treviso, e Luca
Pelati, WBSC Website head of Operations,
Ventie30.
Infine, i temi sviluppati verranno ripresi e
approfonditi da una tavola rotonda moderata da Roberto Grassi e partecipata dallo
stesso Stefano Mainetti, con Michele Colajanni, docente del Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" dell’Università degli
Studi di Modena e Reggio Emilia, Alberto
Lugetti, head of Domestic Portfolio di Bt
Italia, Fabio Ferrari della cooperativa GeDInfo e Valerio Versace della cooperativa
Soluzioni Futura.
Anche per l’anno scolastico 2016-2017
Legacoop Emilia Ovest propone alle scuole
reggiane Bellacoopia, il progetto rivolto agli
studenti con lo scopo di diffondere tra i giovani l’idea cooperativa. E’ da quindici anni
che Legacoop è impegnata con progetti
scolastici che vogliono trasmettere ai giovani i valori di socialità, mutualità, imprenditorialità, impegno civile attraverso la
conoscenza dell’esperienza cooperativa. In
tutti questi anni sono stati coinvolti nei progetti più di 4.500 studenti, tra scuole
medie, scuole superiori e università.
Il progetto Bellacoopia a Reggio Emilia è articolato in tre sezioni. “Bellacoopia Ricerca”,
si rivolge agli studenti delle scuole medie,
“Bellacoopia Impresa” agli studenti delle
scuole superiori e “Bellacoopia University”
agli studenti universitari in collaborazione
con l’Università di Modena e Reggio Emilia.
“Bellacoopia Impresa” è rivolta agli studenti
delle Scuole Superiori. Le richieste di partecipazione da parte delle scuole si chiuderanno il 31 ottobre. “Bellacoopia Impresa”
può costituire una modalità di realizzazione
di “impresa formativa simulata” quale tipologia di alternanza scuola-lavoro di cui alla
Legge 107/2015. Gli studenti dovranno
realizzare un’idea imprenditoriale progettando la costituzione di una cooperativa virtuale, con riferimento agli aspetti societari,
all’analisi di mercato, al piano economico
finanziario, al piano di comunicazione. Ogni
anno vengono ammesse al progetto mediamente 8 classi di diverse scuole (Licei,
Istituti Tecnici, Istituti Professionali), preferibilmente del terzo e quarto anno
“Bellacoopia Ricerca” quest’anno ha un
ambito tematico preciso: “Migrazioni, cittadinanza, diritti: una sfida antica e di oggi”.
Le iscrizioni si sono chiuse il 15 ottobre e
vedono la partecipazione di 9 scuole con
circa 700 alunni.
A “Bellacoopia University” possono partecipare gli studenti dei Dipartimenti di Comunicazione ed Economia, Educazione e
Scienze Umane, Scienze e Metodi dell’Ingegneria, Scienze della Vita dell’Università
degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il
>> Campania
>> Bologna
>> Bologna
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ACI
Legacoop
Settori
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Territori
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progetto prevede una parte “formativa” sul
modello d’impresa cooperativa, testimonianze da parte di manager di imprese di
rilevanza nazionale e internazionale e un
workshop con l’obiettivo di offrire spunti
concreti di attuazione del modello cooperativo mettendo in relazione il mondo accademico con quello delle imprese e con
quello della ricerca. “Bellacoopia University”
intende mostrare ai giovani una via alternativa di fare impresa, investendo le proprie
capacità personali in una struttura societaria in cui essi stessi siano i veri protagonisti
ed in cui la propria vocazione imprenditoriale sia valorizzata in un contesto stimolante
di crescita e maturazione continua. La scadenza per l’invio delle richieste di partecipazione è fissata per il 31 ottobre 2016.
Tutti i dettegli e le informazioni necessarie
per inviare le richieste di partecipazione si
trovano sul sito www.legacoopemiliaovest.coop. sezione Bellacoopia. Per ogni informazione fare riferimento alla responsabile
del progetto Bellacoopia, Daniela Cervi di
Legacoop ([email protected]).
LAZIO E IRES
Seminario “Co-progettazione
per un nuovo welfare”
La co-progettazione, nel settore del welfare,
è la strada maestra per innovare le politiche
sociali, corresponsabilizzare gli attori coinvolti e adattare i servizi ai nuovi bisogni.
Questo il concetto fondamentale che è
emerso dal seminario “Co-progettazione per
un nuovo welfare”, organizzato da Legacoop
Lazio e IRS lo scorso 12 ottobre a Roma.
Primo piano
ACI
Per Legacoop Lazio sono intervenuti il Commissario Straordinario Placido Putzolu,
che ha introdotto il tema, ed Anna Vettigli,
che ha concluso gli interventi sottolineando
il passaggio da un’ottica consultiva a forme
di partenariato tra Pubblica Amministrazione
e Terzo Settore.
L’Assessore Rita Visini, nel suo intervento,
ha ribadito quanto il tema della co-progettazione stia a cuore alla Regione Lazio e all’Assessorato alle Politiche sociali, Sport,
Sicurezza, tanto da inserirlo anche nella
nuova legge regionale sul welfare.
Come ha illustrato Ugo D’Ambrogio, Direttore IRS, la co-progettazione rappresenta
una nuova idea di partnership costituita per
sviluppare esperienze innovative attraverso
il lavoro di soggetti appartenenti ad organizzazioni diverse e prevede partecipazione,
coinvolgimento, impegno ed appartenenza
per la realizzazione di un obiettivo comune.
E’ stato invece Guido Ciceri, Direttore Sercop, ad approfondire il quadro normativo di
riferimento, che affonda le radici nella 328,
fornendo una swot analysis del processo di
co-progettazione.
“C’è differenza tra progettazione e progettualità” ha sottolineato Emilio Vergani “in un
mare di progettazione c’è scarsissima progettualità”.
Co-progettare significa infatti dar vita ad un
nuovo approccio culturale, che rende i servizi qualitativamente migliori ed economicamente sostenibili per tutti gli attori coinvolti:
pubbliche amministrazioni, società erogatrici
e utenti. Bisogna puntare sull’efficienza e la
qualità, costruendo i servizi insieme a chi
conosce il territorio e le esigenze della comunità.
La co-progettazione, in sostanza, è un nuovo
modo di pianificare e concepire le politiche
sociali. Perchè le politiche sociali non costituiscono un costo ma un investimento, che
permette lo sviluppo di benefici per la cittadinanza e migliori livelli di qualità di vita. Ne
sono prova le “buone pratiche” di alcuni servizi sociali della Lombardia e del Gal del versante Laziale , raccontate da Katja
Avanzini, consulente IRS, e Loreto Policella, Presidente Galverla.
“Nella Regione Lazio ci sono esperienze
molto diverse” sottolinea Tiziana Biolghini,
Dirigente dell’Area Sussidiarietà orizzontale,
Terzo settore e Sport della D.R. Salute e Po-
Legacoop
Settori
litiche Sociali della Regione Lazio “Riprogettare significa riesaminare i bisogni e le esigenze del territorio, misurare l’impatto
sociale. La co-progettazione è uno strumento per le politiche attive.”
Legacoop Lazio continuerà il suo lavoro di
approfondimento sul tema della co-progettazione, anche attraverso l’organizzazione di
ulteriori momenti formativi, in un percorso
parallelo a quello portato avanti dalla Regione Lazio e dall’Assessorato alle Politiche
sociali, Sport, Sicurezza.
I materiali relativi al seminario sono disponibili al seguente link:
http://www.legacooplazio.it/ciclo-diseminari-competenze-per-il-sociale/
CAMPANIA
Legacoop promuove con Libera il
progetto“Cooperareperlalegalità”
“Cooperare per la legalità, la diffusione della
cultura della cooperazione per un nuovo
modello di sviluppo”
Praticare la cooperazione per uscire dalla
crisi, costruire legami per cambiare i territori
Si chiama “Cooperare per la legalità, la diffusione della cultura della cooperazione per
un nuovo modello di sviluppo” il progetto
promosso da Libera e Legacoop Campania
realizzato con il contributo di Coopfond SpA
fondo promozione cooperative aderenti a
Legacoop. Insieme per diffondere la cultura
cooperativa in Campania e alzare un argine
contro la diffusione della mafia tra i giovani.
L’obiettivo del progetto è quello di offrire
strumenti sul riutilizzo sociale dei beni confiscati, promuovere la cultura cooperativa e
mutualistica, consolidare il rapporto tra Libera e Legacoop Campania. Tutto il progetto parte dalla convinzione che la
cooperazione rappresenti un argine alle de-
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rive dell’economia (finanziarizzazione e impresa mafiosa) capace di ricostruire solidarietà e partecipazione sociale.
Obiettivo del percorso comune è quello di
riscoprire la cultura della cooperazione, del
mutuo soccorso e della solidarietà capace
di costruire legami e coesione territoriale
come strumenti per contrastare sul piano
culturale e sociale la camorra e della corruzione.
Le linee di azione sono: conoscere la situazione beni confiscati alle mafie e loro riutilizzo sociale; educare le giovani generazioni
ad affrontare le difficoltà e i problemi insieme all’interno di una cultura della cooperazione che non esclude nessuno;
costruire relazioni sussidiarie tra enti locali,
scuole, associazioni e istituzioni per ricostruire un rapporto di fiducia tra le parti.
Grazie a questa rete saranno realizzati incontri nelle scuole; la Carovana Giovani e
innovazioni; un focus group il valore della
cooperazione, come costruire cooperative;
una pubblicazione che sintetizzi le informazioni diffuse e, infine, una Biblioteca sociale,
primo passo verso la costruzione di un centro studi.
SARDEGNA
Convegno “Ricostruire il lavoro”,
le esperienze di wbo
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il
Presidente della Regione Francesco Pigliaru, hanno partecipato nel pomeriggio del
19 Ottobre, al Convegno “Ricostruire il lavoro”, organizzato dall’Associazione Nazionale Cooperative di PL e da Legacoop
Primo piano
ACI
Sardegna, tenutosi a Porto Torres, nella Sala
Filippo Canu.
Al centro dei lavori, l’esperienza delle Cooperative Isolex e Turris Sleeve, che nel
corso della mattinata hanno ricevuto la visita
del Ministro Poletti, del Presidente Pigliaru, e
dell’Assessore dell’Industria Maria Grazia
Piras, accompagnati dal Presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori, oltre ai
massimi dirigenti di Legacoop Sardegna e ai
rappresentanti del mondo creditizio e bancario, oltre che industriale.
I lavori del pomeriggio, coordinati dal Responsabile Nazionale settore industriale
ANCPL, Maurizio De Santis, si sono aperti
con la proiezione di un video che ha presentato le due esperienze, due storie parallele di
rinascita aziendale. I dipendenti di Isolex, finita in difficoltà assieme all’intero sistema industriale ricompreso nel polo petrolchimico
del Nord Ovest Sardegna, licenziati, hanno
chiesto e ottenuto un’anticipazione sulla mobilità e l’hanno trasformata in capitale sociale. La Cooperativa oggi conta 20 soci
lavoratori, che producono sistemi isolanti innovativi, utilizzano il sughero e dal punto di
vista energetico approvvigionano gli impianti
con 9.500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici.
Turris Sleeve è una Cooperativa di quadri,
impiegati e operai fuoriusciti dal petrolchimico, che oggi si offre al mercato internazionale con la produzione di etichettature bio.
Nell’intervento di apertura del convegno, il
Presidente della Cooperativa Isolex, Antonio
Tanda, ha rimarcato l’importanza del lavoro
in rete e dell’azione congiunta, che ha permesso che il progetto si potesse realizzare.
Sono seguiti gli interventi di Camillo de
Bernardinis, Amministratore Delegato CFI,
Stefano Esposito, Consigliere Delegato
Sardaleasing, Michele Carrus, Segretario
regionale CGIL Sardegna.
“Le iniziative di cui parliamo oggi sono un
gran bell’esempio di come si può affrontare
la sfida dei processi di reindustrializzazione e
vincerla”, ha dichiarato nel suo intervento il
Presidente della RAS Pigliaru, definendo
coraggiosa l’iniziativa dei lavoratori che
hanno messo in gioco risorse e professionalità in progetti innovativi e di alta specializzazione, sviluppando un’idea imprenditoriale e
sfruttando le sinergie esistenti e le opportu-
Legacoop
Settori
nità offerte dal programma “Workers
buyout”. Pigliaru ha rimarcato che le parole
d’ordine debbano essere qualità, innovazione
e sostenibilità.
Il Ministro del Lavoro Poletti ha sottolineato
che le due aziende, partendo da una situazione problematica, sono state capaci di costruire un nuovo inizio e ottenere risultati
importanti, mettendo in luce che esistano
strumenti ed anche la volontà del governo di
individuarne di nuovi per favorire la nascita di
nuove imprese e di startup con un orientamento ambientale sempre più preciso.
“La Cooperazione rappresenta la possibilità
concreta di uscire dalla crisi” ha detto nel suo
discorso conclusivo il Presidente di Legacoop
Sardegna, Claudio Atzori, sottolineando
che salvare il proprio lavoro e rimboccarsi le
maniche per non vivere di assistenza è una
sfida importante, così come hanno fatto coraggiosamente i lavoratori di Isolex e Turris
Sleeve. Atzori ha evidenziato che la Cooperazione in Sardegna rappresenti numeri importanti, in diversi settori, e che le
Cooperative pur stando sul mercato come
tutte le altre imprese, hanno una peculiarità
rappresentata dalla responsabilità sociale
che hanno nei confronti dei lavoratori e dei
territori nei quali operano. “E’ necessario
parlare di progetti e programmazione”, ha
concluso.“Noi siamo un sistema che ha continuato e retto di fronte alla crisi e restituiamo
alla Sardegna un elevato numero di posti di
lavoro.Vogliamo continuare a farlo con innovazione”.
BOLOGNA
La finale regionale
di Bellacoopia
1444 studenti delle scuole superiori coinvolti, provenienti da diverse provincie dell’Emilia-Romagna, 71 classi partecipanti,
87 progetti per start up cooperative presentati. Questi sono i numeri per il 2016
della rete regionale Bellacoopia (il progetto
di Legacoop per sviluppare la conoscenza
della cooperazione nelle scuole.
I sette progetti finalisti proveniente dalle
scuole di Bologna, Imola, Modena, Parma,
Piacenza, Ravenna e Reggio Emilia si sono
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sfidati Sabato 8 ottobre a Bologna. La finale
a Palazzo Re Enzo si è svolta all’interno della
prestigiosa Biennale dell’Economia Cooperativa. Sono intervenuti alla finale due ospiti
d’eccezione. don Luigi Ciotti, presidente di
Libera contro le mafie, ha parlato dell’apporto
positivo della cooperazione per sconfiggere
le mafie e l’illegalità mentre Paola Gazzolo,
assessore alla Difesa del suolo e della costa,
protezione civile e politiche ambientali e della
montagna della Regione Emilia-Romagna,
ha parlato ai ragazzi di economia circolare e
futuro sostenibile per i territori.
In occasione dei 130 anni di Legacoop è
stata donata una pubblicazione a tutti gli studenti, insegnanti e cooperatori presenti alla
Biennale della Cooperazione con la storia del
progetto dalla sua fondazione a oggi.
Nella partecipata e animata finale la coordinatrice della Rete Bellacoopia Roberta Trovarelli ha concluso la giornata ringraziando
tutti i ragazzi per l’ottimo livello dei progetti
presentati quest’anno.Andiamo a conoscere
i progetti che si sono sfidati e le valutazioni
della giuria di cooperatori, le scuole sono
state premiate con stampanti 3D, droni, tavolette grafiche e videocamere Go Pro.
Primo classificato ITCS G. Salvemini di Casalecchio di Reno con la cooperativa Bo
Home che opera nel settore dei servizi abitativi turistici, offrendo alloggi temporanei e
servizi accessori in unità abitative arredate
diffuse sul territorio di Bologna. Per l’elevato
grado di sostenibilità sociale ed economica
del progetto, che valorizza il patrimonio abitativo esistente, in un contesto di turismo diffuso. La proposta, pur inserita in un mercato
maturo, è centrata su un modello di “platform cooperative”, che socializza il valore
creato con gli utenti da cui dipende. Il progetto è ben formulato con un’analisi di mer-
Primo piano
ACI
cato completa e ben focalizzata sul target.
Primo classificato a pari merito il Liceo
Scientifico G. Ulivi di Parma con Char Coop,
cooperativa che si occupa di produrre e
commercializzare Biochar, un ammendante
naturale ricavato dalla pirolisi di biomasse.
Per la completezza dell’elaborato, molto approfondito e curato in tutti gli aspetti, sia nella
simulazione della vita di un’impresa sia comunicativi. La proposta persegue in modo
chiaro l’obiettivo della sostenibilità, che trasferisce ad una intera filiera, includendo in
partnership soggetti pubblici e privati.
Secondo classificato l’Istituto Zanelli di Reggio Emilia con Forest Gump, cooperativa sociale agricola che intende svolgere attività di
educazione ambientale verso le scuole per
favorire, a partire dalle scuole materne, l’acquisizione del rispetto della natura, della protezione dell’ambiente e dell’uso responsabile
delle risorse. Per aver sviluppato una proposta di impatto sociale, che valorizza le risorse
ambientali e turistiche del territorio anche attraverso strumenti crossmediali. Il progetto è
ben formulato e ha attenzione per le partnership con soggetti pubblico-privati del territorio. Secondo classificato a pari merito
l’ITC Alighieri di Modena con la cooperativa
Near Food.Tramite il sito www.farecooperativa.it e i social network facebook, twitter e
instagram della Rete Bellacoopia è possibile
tenersi aggiornati sul progetto di Legacoop
Emilia Romagna realizzato con le Leghe territoriali.
BOLOGNA
RigenerazioneUrbana;assegnatoa
due neolaureati il premio Giacomo
Venturi
l’urbanistica sostenibile, prematuramente
scomparso due anni fa.
Il Premio è patrocinato da: Regione EmiliaRomagna, Città Metropolitana di Bologna e
Dipartimento di Architettura dell’Università di
Bologna.
La giuria ha deciso di assegnare il premio ex
aequo a Leonardo Tedeschi, per la tesi
“Centrare il margine. Rigenerare quartieri
INA-Casa, il caso studio del Villaggio Portazza
a Bologna”, e a Davide De Cecco, per la
tesi “BoOM! – Proposta per un processo di
rigenerazione urbana dell’Ex Ospedale Militare di Bologna”.Ad ognuno dei due neolaureati è stato consegnato un assegno da
1.750 euro; inoltre un estratto della loro tesi
di laurea sarà pubblicato sulla rivista Urbanistica Informazioni.
I premi sono stati consegnati nel corso di una
cerimonia pubblica, nella sede della Città
metropolitana di Bologna, alla quale hanno
partecipato: Andrea Venturi, fratello di Giacomo; Sandra Vecchietti, presidente dell’INU Emilia-Romagna; Rita Ghedini,
presidente di Legacoop Bologna.
“Giacomo è stato un uomo e un amministratore dalle qualità rare. Il Premio che porta
il suo nome non vuole essere solo celebrativo, ma deve far vivere nel concreto le sue
idee in materia di urbanistica sostenibile –
dichiara Rita Ghedini, presidente di Legacoop
Bologna – La sfida che tutti abbiamo davanti
è quella della rigenerazione urbana e le tesi
che abbiamo premiato si misurano con il
concetto di recupero e riuso degli spazi urbani. Giacomo Venturi è stato un amministratore pragmatico e concreto, il modo
migliore per rendergli omaggio è far vivere
nella realtà le sue idee. Con il premio di oggi
– conclude Ghedini - e grazie al talento dei
vincitori, si avvia un percorso in grado di ono-
E’ stato assegnato, il 18 ottobre, a due neo
laureati, con una tesi sulla rigenerazione urbana nell’area metropolitana di Bologna, il
“Premio Giacomo Venturi”. Il riconoscimento,
alla sua prima edizione, è stato promosso da
Legacoop Bologna e Istituto Nazionale di Urbanistica, per promuovere la cultura della rigenerazione urbana sostenibile e rendere
omaggio alla memoria di un amministratore
capace e da sempre impegnato sui temi del-
Legacoop
Settori
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rare nel migliore dei modi una persona della
quale sentiamo ancora forte la mancanza”.
“Queste due tesi centrano perfettamente alcuni dei temi che ci stanno molto a cuore
come Comune: la rigenerazione urbana, la
collaborazione civica, quelli che io preferisco
chiamare quartieri e non periferie – ha commentato il sindaco di Bologna, Virginio Merola - Un premio a due giovani nel nome di
Giacomo Venturi che proprio da giovane iniziò la sua carriera politica. E’ un bellissimo
modo di ricordare un amministratore che ha
fatto del ‘fare’ la sua cifra”.
“È molto significativo questo premio legato
ad una figura di grande qualità umana e amministrativa come Giacomo Venturi – ha dichiarato Raffaele Donini, assessore
regionale ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale - Particolare
apprezzamento per i progetti vincitori che
Primo piano
ACI
pongono con forza il tema della rigenerazione urbana delle nostre città a partire dalle
periferie”.
La giuria del Premio Giacomo Venturi è composta dal professor Carlo Monti, dall’ ingegnere Alessandro Delpiano e dagli architetti
Francesco Evangelisti, Roberto Gabrielli e
Sandra Vecchietti.
Motivazioni del conferimento del premio
La tesi di Leonardo Tedeschi “Centrare il
margine. Rigenerare quartieri INA-Casa, il
caso studio del Villaggio Portazza a Bologna”
sviluppa un interessante modello di rigenerazione urbana, proponendo un approccio al
tema periferie come occasione per ricentrare la città, con il particolare riferimento storico e culturale al piano Ina-Casa,
per le conseguenze che ha avuto e che può
ancora determinare in una realtà come
quella di Bologna. La commissione ha ap-
Legacoop
Settori
prezzato il rapporto tra ricerca e azione, teoria che si fa pratica, abbastanza singolare per
una tesi, indicatore di una creatività ben rapportata ai luoghi e alle persone che li abitano.
La tesi di Davide De Cecco “BoOM! – Proposta per un processo di rigenerazione urbana dell’Ex Ospedale Militare di Bologna”
mette a fuoco in maniera innovativa il tema
del riuso temporaneo di immobili dismessi come ripensamento meditato delle
trasformazioni urbane. Il punto di forza di
questo lavoro è quello della ricerca dell’innovazione del processo di rigenerazione, particolarmente interessante considerando la
natura dell’immobile e il suo contesto; il processo si costruisce in fasi successive, offrendo via via nuovi spazi alla città. E’ stato
apprezzato l’approccio che coniuga realismo
e creatività per dare una risposta a uno dei
grandi temi della rigenerazione delle città
oggi.
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Imprese
>> Coop
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COOP
COOP ALLEANZA 3.0
>> Coop Alleanza 3.0
Inserita nell’elenco dei “Campioni
dell’Alternanza Scuola Lavoro”
Sostiene Medici Senza Frontiere
per Haiti
>> Coop C.M.C. Sanremo
C’è anche Coop nell’elenco dei “Campioni
dell’Alternanza Scuola Lavoro” ufficializzato
dal Ministero della Pubblica Istruzione. E in
base all’accordo volontariato stipulato le cooperative di consumatori accoglieranno nelle
loro strutture circa 2200 studenti nei prossimi 3 anni. Per Coop il progetto di alternanza
scuola-lavoro ha un valore particolare: si tratta
di una esperienza fondamentale che, combinata con la preparazione scolastica, permette
allo studente, oltre che di auto-valutare le proprie capacità, anche di diventare consapevole
di un modo diverso di fare impresa, di farsi
un’immagine del tipo di lavoro e di organizzazione che regola le Coop. Il segno di distintività rispetto alle altre imprese che operano
sul mercato è la logica “di servizio” che guida
le scelte fondamentali di questo gruppo di
cooperative che gestisce, in Italia, una rete di
vendita leader nella distribuzione organizzata
(un fatturato di oltre 12 miliardi di euro, 1.200
strutture di vendita in 16 regioni, quasi
54.000 lavoratori di cui il 92,6% a tempo indeterminato, oltre 8,5 milioni di soci) sulla
base dei principi mutualistici e sociali dei
padri fondatori della cooperazione, tradotti ai
giorni nostri negli Statuti e nella Carta dei Valori. “Il modello economico e sociale delle nostre Cooperative – ha spiegato Stefano Bassi,
presidente di Ancc-Coop - è lo stesso in tutta
Italia, in modo che le azioni di ciascuna cooperativa, pur nelle diverse espressioni, sia
guidata dagli stessi principi e valori: i nostri
azionisti sono i nostri milioni di soci e questa
distintività sarà parte integrante del processo
di formazione dedicato agli studenti che ospiteremo nelle nostre strutture”. I concetti saranno veicolati attraverso differenti modalità:
lezioni frontali, workshop, proiezioni, simulazioni, role play, panel di esperti, oratori a invito e brainstorming, esercitazioni con
materiali. Sarà anche garantito un affiancamento all’interno delle singole cooperative sul
territorio.
Coop Alleanza 3.0,
la più grande cooperativa di consumo italiana, ha deciso di
sostenere gli sforzi di
Medici Senza Frontiere (MSF) a favore
della popolazione haitiana colpita dall’uragano Matthew. Per
questo, oggi Dino
Bomben, vicepresidente vicario di Coop
Alleanza 3.0, ha consegnato al presidente
di MSF Loris De Filippi
un assegno da 224.398 euro, donati grazie
alla generosità dei soci che hanno devoluto
in solidarietà i punti dell’ultima raccolta sulla
spesa.
L’impegno è stato preso nel solco di un supporto che dura ormai da 15 anni, sempre attraverso il meccanismo della raccolta punti:
dal 2001 ad oggi, grazie alla generosità dei
propri soci, Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense – le tre cooperative che dal 1° gennaio di quest’anno si
sono unite in Coop Alleanza 3.0 – hanno donato a MSF oltre 6,7 milioni di euro. Coop Alleanza 3.0 ha inoltre deciso di raddoppiare i
punti donati dagli oltre 50.000 soci.
I punti devoluti a MSF in questi anni hanno
contribuito, tra le altre cose, all’apertura proprio ad Haiti di un centro traumatologico da
oltre 122 posti letto dopo il terremoto del
2010. L’ospedale Nap Kenbe (“speranza” in
creolo), situato a Tabarre, nella zona est della
capitale Port-au-Prince, nel solo 2015 ha effettuato oltre 6.400 interventi chirurgici e ha
trattato 13.000 pazienti nel pronto soccorso.
L’ospedale fornisce anche servizi di fisioterapia, riabilitazione, sostegno socio-sanitario e
mentale.
Oggi MSF è nuovamente in prima linea per
soccorrere la popolazione haitiana colpita dall’uragano. Per questo motivo, Coop Alleanza
3.0 ha chiesto di poter stanziare l’ultima raccolta proprio per supportare le iniziative dell’équipe di MSF nel Paese. In queste
>> Coop Alleanza 3.0
>> CIR food
>> Consorzio Integra
>> FAI
>> I Briganti di Cerreto
>> Coop Centro Olimpo
>> Itaca
>> Coseva
>> Unicoop Firenze
>> Coop Cluster
>> Gesin Proges
>> Coop La Melagrana
>> Coop Al Kharub
>> Gruppo Gesco
>> UNICAPI
>> Camelot
>> Coop Castel Monte
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
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settimane, infatti, i medici stanno trattando le
persone per il colera, le lesioni e altri problemi
di salute, stanno fornendo supporto alle strutture sanitarie di Haiti e stanno effettuando
sorveglianza epidemiologica. MSF, presente
ad Haiti dal 1991, sta privilegiando le aree più
remote dove non sono ancora stati valutati i
bisogni reali e non sono ancora arrivati aiuti.
Le cliniche mobili di MSF hanno finora assistito centinaia di persone ed è in corso la costruzione di un centro per il trattamento del
colera da 150 posti letto a Port-à-Piment.
“Il sostegno di Coop Alleanza è da anni un
contributo importante alla nostra azione di
soccorso medico-umanitaria. I fondi raccolti
hanno finora contribuito a importanti progetti
di emergenza – dichiara Loris De Filippi,
presidente di Medici Senza Frontiere – Siamo
lieti di ricevere questo nuovo contributo proprio per Haiti, dove oggi l’attenzione mediatica
non è più alta, ma i bisogni della popolazione
sono via via crescenti e il rischio di un’emergenza sanitaria a causa del colera è reale”.
“In questi anni – afferma Dino Bomben, vicepresidente vicario di Coop Alleanza 3.0 –
abbiamo devoluto i fondi a MSF per dare una
risposta concreta e immediata alle principali
emergenze medico-umanitarie, come per
l’Ebola in Sierra Leone nel 2014 e 2015, durante le prime fasi ma anche nel post-emergenza, con un’attenzione al ripristino dei
servizi e alla ricostruzione. Vogliamo continuare a essere al fianco di MSF supportando
le loro iniziative, forti del fatto che i nostri soci,
che ringrazio per la loro generosità, sono
sempre molto reattivi quando si tratta di portare un contributo ai Paesi e alle popolazioni
in difficoltà”.
COOP ALLEANZA 3.0
Riaperta la Coop del centro commerciale Gallery di Ravenna
Elio Gasperoni e, in rappresentanza dei
soci, il presidente del Consiglio di zona Carlo
Pilotti. Dopo i saluti istituzionali, don Ugo
Salvatori della parrocchia di San Rocco ha
benedetto la struttura.
Tutti coloro che hanno fatto la spesa il giorno
dell’inaugurazione hanno avuto in omaggio
una borsa riutilizzabile targata Coop Gallery.
All’esterno del negozio, gli artisti Franco Costantini e Stefano Calvano hanno animato la
mattinata con letture e musiche; è stato servito anche un buffet per i clienti.
Dal giorno dell’inaugurazione fino al 30 novembre chi vorrà diventare socio di Coop Alleanza 3.0 nel supermercato Gallery di
Ravenna riceverà un buono del valore di 15
euro da utilizzare nello stesso punto vendita
fino al 31 dicembre.
Il supermercato Gallery di Ravenna impiega
50 lavoratori e, grazie ad alcuni nuovi servizi
e a un assortimento ancora più vasto, punta
ad essere sempre di più un punto di riferimento per la spesa settimanale, mantenendo
al tempo stesso la qualità tipica delle botteghe
di quartiere. Pur restando invariata la superficie, il supermercato è stato completamente
rinnovato sia in termini di struttura sia di servizi. Nel nuovo negozio, soci e consumatori
troveranno diverse novità, a partire dall’introduzione di un banco carni assistito, mentre il
banco gastronomia offrirà pietanze già pronte
per il consumo. Fiori all’occhiello del punto
vendita saranno i reparti freschi e freschissimi: in particolare l’ortofrutta, che valorizzerà
i prodotti di stagione legati al territorio.Anche
i prodotti salutistici e gli integratori alimentari entreranno nell’offerta della Coop. Così
come tutte le referenze a marchio Coop, dalla
Fior Fiore alla Vivi Verde, troveranno spazio tra
gli scaffali.
Tutte le attrezzature sono state completamente messe a nuovo. E il nuovo supermercato sarà anche “amico dell’ambiente”,
ACI
Legacoop
Con Fairtrade a Padova il 22 ottobre
un cash mob a favore del consumo
etico
Anche Coop Alleanza 3.0 aderisce alla campagna Fairtrade “Fai la spesa, cambia il
mondo” che sostiene gli agricoltori dei Paesi
in via di sviluppo e il consumo etico e sostenibile. Dal 15 al 30 ottobre sarà infatti possibile trovare i prodotti certificati Fairtrade in
offerta in numerosi supermercati di tutta Italia, e in alcuni punti vendita Coop selezionati
- in Veneto: Chioggia, Marghera, San Donà di
Piave, Padova,Vigonza, Schio, Conegliano - le
promoter offriranno la possibilità di scaricare
il ricettario Fairtrade, e in altri sarà possibile
“votare con il portafoglio” partecipando a un
“cash mob”.
Proprio una delle otto tappe italiane dei cash
mob sarà a Padova, presso il nuovo punto
vendita Coop di via della Pace, sabato 22 ottobre dalle ore 11 alle 12. I volontari spiegheranno ai clienti come migliorare il mondo,
rendendolo più giusto e sostenibile, attraverso
le scelte di acquisto dei prodotti certificati
Fairtrade.
Durante la giornata è possibile condividere la
spesa etica sui social media con l’hashtag
#mobetico e #spesagiusta.
Ai partecipanti sarà regalato il ricettario “A tavola con Fairtrade”.
COOP C.M.C. SANREMO
Si aggiudica la gestione del Museo
di arte contemporanea di Imperia
Ha riaperto mercoledì 19 ottobre la Coop del
centro commerciale Gallery di Ravenna (in via
Gramsci 86/84), dopo i lavori di ristrutturazione che hanno portato alla chiusura del supermercato dal 9 al 18 ottobre. Al taglio del
nastro, erano presenti il sindaco Michele De
Pascale, il vicepresidente Attività istituzionali
e governance sociale di Coop Alleanza 3.0
Primo piano
grazie all’illuminazione con luci a led e a frigo
e freezer chiusi, che consentiranno un notevole risparmio energetico così come una migliore conservazione degli alimenti.
I clienti potranno pagare la spesa in 10 casse:
6 tradizionali e 4 fai-da-te.
Il supermercato resterà aperto dal lunedì al
sabato dalle 8 alle 20 e la domenica dalle
8.30 alle 13.
Sarà la Cooperativa “Cmc” di Sanremo a gestire il Museo d’Arte Contemporanea di Imperia, subentrando all’Istituto degli Studi
Liguri. L’affidamento avrà carattere biennale,
Settori
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mento caratterizzante della nostra professionalità, elemento che riteniamo possacostituire
un valore concreto per una azione organizzativa trasversale e completa dei servizi culturali del M.A.C.I. e degli spazi di Villa Faravelli.
Punto cruciale del nostro lavoro e fine ultimo
nel raggiungimento dei nostri obiettivi, è in
breve quello di fare del M.A.C.I. un luogo in
cui l’arte e la sensibilità verso di essa trovino
spazio e nuovo valore attraverso l’intrattenimento e la formazione, divenendo punto di
incontro. ”
con possibilità di rinnovo per un anno ulteriore. Il progetto presentato dalla CMC nell’ambito del bando presentato dal Comune lo
scorso agosto, si svilupperà secondo alcuni
punti chiave quali la valorizzazione della collezione dell’ Arch. Lino Invernizzi esposta all’interno di Villa Faravelli, sede del museo, la
messa in atto di un’azione promozionale dinamica e rinnovata, l’organizzazione di laboratori didattici rivolti alle scuole, la
programmazione di eventi culturali collaterali
all’esibizione permanente, come personali di
giovani artisti, conferenze, workshop, spettacoli musicali e non solo.
Dichiara il Presidente di CMC, Angelo Giacobbe: “Il nostro interesse verso l’organizzazione dei servizi culturali del M.A.C.I. di Villa
Faravelli, è motivato dalla convinzione che
questo rappresenti una realtà di significativo
valore culturale, forte di una significativa potenzialità da sviluppare. Crediamo che una efficace attività di gestione e promozione del
M.A.C.I. rappresenti un’occasione per il rilancio della città di Imperia, per il pubblico cittadino ed in grado di sviluppare una ricaduta
positiva a livello turistico.”
Il museo manterrà gli stessi orari d’apertura
attuali. Sarà visitabile il giovedì dalle 16 alle
19, il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16
alle 19 e la domenica dalle 9.30 alle 12.30,
ma Giacobbe non esclude modifiche. “Vedremo durante le festività.Anche il prezzo del
biglietto non cambierà“.
La CMC è una realtà organizzativa con sede
a Sanremo, è attiva dal 2001 sul territorio, a
livello nazionale e anche all’estero, che da
sempre si distingue per un particolare cifra
multidisciplinare messa in atto nei progetti
realizzati e in essere.
“Il “dialogo” tra letteratura, musica, teatro e
arti figurative – continua Giacobbe – è elePrimo piano
ACI
CIR FOOD
EmilioFioraninominatodirettoredivisione ristorazione commerciale
locali di ristorazione, raddoppiando i ricavi nel
2020. Grazie anche al successo raggiunto a
Expo 2015, CIR food è pronta ora a lanciare
i propri format di ristorazione commerciale in
shopping center, aeroporti, stazioni, gallerie
all’interno di ospedali, centri urbani di grandi
dimensioni e distretti industriali. “Filo conduttore dell’offerta di CIR food nella ristorazione
commerciale è la tradizione gastronomica italiana rivisitata in chiave originale per un consumo rapido – ha dichiarato il Direttore
Fiorani – Anche chi ha tempo solo per un panino può trovare nei nostri locali un’offerta
che rispetta la cultura della qualità in tavola,
gustando ricette a base di prodotti Dop e Igp
mentre approfitta del wi-fi o ricarica cellulari
e tablet”.
CONSORZIO INTEGRA
Eseguitiilavoridicostruzionedella
iOS Developer Academy a Napoli
Dopo aver presentato in primavera il piano industriale quinquennale con cui punta a sviluppare 250 milioni di euro di fatturato nei
prossimi 5 anni raggiungendo gli 800 milioni
di euro, l’impresa di ristorazione CIR food rafforza la divisione della ristorazione commerciale con la nomina a Direttore di Emilio
Fiorani.
37 anni, sposato con due figli, laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano
e formatosi quindi presso SDA Bocconi e
LIUC-Università Cattaneo, Fiorani ha maturato diversi anni di esperienza nel settore
Food&Beverage. Dopo aver diretto l’area Logistica e Global Services di Airest SpA, negli
ultimi quattro anni ha ricoperto il ruolo di Vice
President Operation Italy della divisione F&B
di Largardere Travel Retail.
Come Direttore della divisione ristorazione
commerciale di CIR food, Emilio Fiorani lavorerà al piano di sviluppo di questo settore, che
oggi rappresenta il 12% del fatturato dell’impresa, con l’obiettivo di aprire ogni anno 15
Legacoop
Settori
Il 6 ottobre a Napoli presso l’Auditorium del
complesso San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II si è tenuta la cerimonia di
inaugurazione dell’iOS Developer Academy,
la prima accademia d’Europa che formerà
200 studenti, preparandoli a diventare sviluppatori di app e software sul sistema operativo della Mela. La scuola, frutto dell’intesa
tra Apple e l’università partenopea, sorge nell’area dell’ex Cirio e i lavori di realizzazione
dei nuovi insediamenti universitari sono stati
eseguiti dal Consorzio Integra. La cerimonia si
è aperta con i ringraziamenti di Gaetano
Manfredi, Rettore dell’Università Federico II
di Napoli, che ha sottolineato il fatto che fino
a poco più di 30 anni fa c’era una grande fabbrica che produceva cibo e il reddito del quar-
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Imprese
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tiere. Ora c’è una fabbrica del sapere che anziché costruire oggetti è in grado di forgiare le
menti dei giovani in grado di interpretare e
perpetrare il cambiamento. Questo traguardo
è importante per la città di Napoli, per essere
competitiva nel mondo.
Lisa Jackson, Vicepresidente e Responsabile delle politiche sociali e ambientali del colosso di Cupertino, ha spiegato il senso di
un’iniziativa nata in un Paese come l’Italia che
ha una lunga storia nell’innovazione e nel design: Napoli ha un grande spirito imprenditoriale, buone infrastrutture universitarie e un
ambiente favorevole agli investimenti. C’è
inoltre tanto talento che ha bisogno di una opportunità per emergere e l’Academy è un
primo passo per cambiare e migliorare il
mondo con la tecnologia. Alla presentazione
del progetto è intervenuto anche il Sindaco
partenopeo Luigi De Magistris il quale ha
insistito sull’importanza degli investimenti
nella città di Napoli e sull’obiettivo di dare ai
giovani la possibilità di rimanere nella loro
terra senza esser obbligati ad andar via. E che
l’iOS Academy sia un primo passo per rimettere in moto l’economia della città e una straordinaria occasione per tentare di rilanciare il
Paese e il Sud in un contesto di competizione
mondiale lo ha sostenuto anche il Presidente
della Regione Campania Vincenzo De Luca,
il quale durante il suo discorso ha promesso
ulteriori 30 milioni per espandere il progetto e
7 milioni per le borse di studio agli studenti
della iOS Academy. Il Ministro dell’Istruzione e
della Ricerca Stefania Giannini ha chiuso
la cerimonia affermando che il Governo ha
creduto e crede fortemente nel progetto e
nella ricerca come settore prioritario di investimento. Si è rivolta poi direttamente agli studenti: “Avete la possibilità di scegliere e di
incontrare persone di altre culture e di confrontarvi con degli specialisti del settore dell’innovazione in questi nove mesi di training.
Vi ricordo la lezione che il fondatore di Apple,
Steve Jobs, diede a Stanford: l’obiettivo di
ogni processo di formazione è tirar fuori il meglio di sé. La libertà di imparare e insegnare
in uno spazio senza confini per generare posti
di lavoro è l’obiettivo fondamentale perché il
lavoro dà dignità alla persona. Vi auguro di
essere liberi e trasformare le vostre passioni
in cose da fare al meglio”.
Primo piano
ACI
FAI
Prima cooperativa in Friuli V.G. ad
attuare il Family Audit
Le politiche di conciliazione sono presenti da
sempre nel Dna FAI. Trent’anni di lavoro sociale e di cura al femminile, oggi l’87% della
cooperativa è rappresentato da donne. La
storia di FAI si è dimostrata sempre attenta e
sensibile alle politiche di conciliazione. Tante
le attenzioni per le socie e i soci: concessioni
di part time, periodi di ferie più lunghi per i
rientri nel Paese d’origine delle socie straniere, permessi per lutto maggiori rispetto a
quelli del CCNL, turnazioni ad hoc per particolari esigenze e altre ancora. Dall’altra parte
non sono mancate prudenza e capacità di valutazione per non creare false aspettative.
Tanto c’è ancora da fare.
In questi ultimi anni, dopo l’apertura dello
sportello Family Friendly, il messaggio che si
è sempre voluto dare è che la conciliazione si
costruisce su un equilibrio delicato di dare e
avere tra la cooperativa e i suoi soci, fondato
sul rispetto e fiducia tra le due parti.
L’obiettivo è favorire il dialogo sociale dando,
laddove possibile, una soluzione alle esigenze
tra tempi di vita e lavoro.
Tenendo presente che le richieste di conciliazione sono naturalmente soggette a diverse
variabili: hanno un termine, dipendono dalla
tipologia di struttura operativa, dall’èquipe di
lavoro e dalla committenza. La conciliazione
poi non riguarda solo le donne o le neomamme ma chiunque possa trovarsi in una
situazione in cui i carichi di cura possono
cambiare.
A volte non è una strada facilmente percorribile, altre volte non attuabile ma il principio
su cui si basa è quello di voler migliorare il
benessere lavorativo e la qualità di vita, in
un’ottica in cui lavorare meglio significa far
crescere le persone e la cooperativa.
Il processo del Family Audit nasce da questa
volontà ma con la responsabilità e l’impegno
che implica una vera e propria certificazione.
Legacoop
Settori
Partecipando al secondo bando nazionale FAI
apre così la strada alla certificazione delle politiche di conciliazione nella nostra regione.
Nello specifico si può definire il Family Audit
come un processo volontario e partecipato
che permette di verificare e migliorare la politica di gestione del personale, attraverso l’individuazione di iniziative che consentono di
migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e
vita familiare.
E’ un processo di miglioramento continuo che
richiede il monitoraggio e una valutazione dell’efficacia degli obiettivi pianificati. E’ anche
uno strumento di attuazione della Responsabilità Sociale d’Impresa, che prevede il coinvolgimento attivo dei dipendenti.
Ripercorrendo da vicino le fasi che hanno riguardato FAI, possiamo dire che si è trattato
di un lavoro importante che ha richiesto molte
risorse ed impegno. Il processo, iniziato a dicembre 2015 con la somministrazione a tutte
le socie/i di un questionario che costituiva la
fase preliminare dell’indagine sui carichi di
cura e sui temi sulla conciliazione, è terminato a luglio con la conclusione della Fase I.
Questi primi sei mesi hanno visto la partecipazione attiva di due gruppi di lavoro: il
gruppo della direzione e il gruppo interno. Il
primo si è riunito in due incontri dove insieme
a Maura De Bon, Consulente Family Audit per
FAI, si sono definiti gli obiettivi del processo.
Il gruppo di lavoro è stato individuato in
quanto rappresentativo tra i diversi generi,
settori, strutture e ruoli all’interno della cooperativa, coinvolgendo anche l’ufficio del personale, progettazione e ovviamente le
politiche di conciliazione. Quest’ultimo coordinato sempre dalla consulente si è riunito in
4 incontri partecipando in maniera attiva e
propositiva all’elaborazione del Piano delle
azioni del processo. I campi di indagine hanno
riguardato: l’organizzazione del lavoro, la cultura della conciliazione, la comunicazione, benefit e servizi, il distretto famiglia e le nuove
tecnologie. Dopo l’approvazione da parte
della Direzione, si è tenuta la verifica di processo da parte della valutatrice del Family
Audit che ha sottoposto il Piano delle azioni
FAI al consiglio del FA per il rilascio del certificati- base. Il 27 luglio il Consiglio ha approvato il piano e rilasciato a FAI il certificato
base. Da oggi al prossimo triennio comincia
la fase attuativa, processo che ci auguriamo
possa mantenere la stessa partecipazione
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
22
condivisa e continuare il percorso di crescita
delle politiche di conciliazione FAI.
I BRIGANTI DI CERRETO
Dal Giappone in Appennino per il
Campionato Mondiale del fungo
E’ stato incredibile il successo del Campionato Mondiale del fungo, gara di ricerca organizzata a Cerreto Laghi dal Parco
Nazionale dell’Appennino tosco Emiliano con
la Coop I Briganti di Cerreto e Frà Ranaldo,
giunta ormai alla quarta edizione, e che ha
visto il 7 e 8 ottobre la partecipazione di oltre
500 concorrenti, 58 squadre, 7 nazionalità.
Anche l’emittente nazionale giapponese NTV
(Nippon Television www.ntv.co.jp) ha scelto il
Mondiale per realizzare una puntata del programma “Itteq: let s challenge the world”.
Questo programma va in onda ogni domenica sera alle 20:00 da circa 8 anni ed è uno
dei format tv più popolari in Giappone, seguito in media da un pubblico di ben 20 milioni di persone con uno share del 20%. Il
segreto del successo sta nella partecipazione, a turno, di una rosa di 10 famosi attori
che girano tutto il mondo, presentando di
volta in volta curiosità o attività particolari del
Paese in cui si recano. In questa occasione
il reporter sarà Daisuke Miyagawa che ha
partecipato al campionato di ricerca funghi.
Al campionato sono arrivati concorrenti provenienti da Francia, Svizzera, Romania, Albania, Spagna.
Molto soddisfatti gli organizzatori dell’evento,
in particolare il presidente del Parco Nazionale Fausto Giovanelli che dice: Il campionato mondiale del fungo di Cerreto è
diventato un evento di grande rilievo, aldilà
degli aspetti folcloristici ha aumentato in
modo considerevole l’attrattività del territorio
di tutto l’Appennino.
COOP CENTRO OLIMPO
Inaugurato mega impianto
fotovoltaico
E’ stato inaugurato il 18 ottobre l’impianto
fotovoltaico del centro Olimpo di Via delPrimo piano
ACI
l’Olimpo a Palermo. Con 560 pannelli fotovoltaici ad alta efficienza installati sul tetto
dell’edificio, l’impianto che è costato 330mila
euro, produrrà 188 kwh al giorno, 265mila
all’anno, per 141mila chili circa di anidride
carbonica non emessi in atmosfera. Il taglio
del nastro alla presenza del sindaco Leoluca
Orlando, del presidente della cooperativa
Centro Olimpo Gaetano Salpietro e del
presidente di Legacoop Palermo Filippo
Parrino.“Si tratta del primo e più grande impianto di questo tipo attivato a Palermo da
un centro commerciale –dice Gaetano Salpietro, presidente della cooperativa centro
Olimpo che gestisce il supermercato- produrrà un terzo dell’energia di cui il punto vendita ha bisogno. Due monitor all’interno del
centro commerciale consentono di vedere in
tempo reale come funzionano i pannelli”.
Sono i lavoratori ad aver riaperto le saracinesche due anni fa, unendosi in cooperativa,
ed investendo nel progetto la loro liquidazione e rilevando un’azienda della grande distribuzione allora sotto sequestro. “Un
investimento vincente che ora porta a questo
nuovo traguardo –spiega Filippo Parrino- con
un fatturato di 10 milioni di euro, il supermercato è in crescita di anno in anno del
28%”. Per il sindaco di palermo, Leoluca Orlando, “questo centro commerciale è un
punto di riferimento per la legalità e ora
anche per l’innovazione a conferma che
stiamo vivendo un momento di cambio culturale”.
Fonte
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/10/17/foto/palermo_il_centro_commerciale_olimpo_diventa_green_in
augurato_mega_impianto_fotovoltaico149976679/1/#1
ITACA
Vola a Malta per presentare all’Europa “TheVillage”
gico innovativo dall’Agenzia Nazionale Giovani e verrà presentato all’interno di un
evento, la Tool Fair, che punta a mostrare approcci di animazione giovanile innovativi per
raggiungere e sostenere i giovani a rischio di
emarginazione ed esclusione sociale, compresi NEET, giovani migranti e rifugiati. La
partecipazione alla Tool Fair di Malta potrà
aprire a Itaca la strada per una trasferibilità
ed un ulteriore sviluppo dello strumento The
Village.
L’appuntamento, che si terrà a Rabat-Mdina,
offrirà un ambiente stimolante e proattivo nel
quale i partecipanti che lavorano con e per i
giovani potranno interagire e discutere,
scambiarsi strumenti efficaci di educazione
non formale e animazione giovanile, e prassi
in un contesto transettoriale. Vi parteciperanno animatori giovanili, formatori, responsabili dei progetti, decisori politici del settore
giovanile, tutor SVE provenienti dai Paesi del
programma Erasmus+ Gioventù in Azione e
dai Paesi partner UE di Vicinato.
The Village era già stato selezionato come
strumento pedagogico con modalità di apprendimento innovative per partecipare alla
3^ edizione di TF ITALIA, Tool Fair in lingua
italiana tenutasi a Roma dal 3 al 6 ottobre, e
organizzata dall’Agenzia Nazionale Giovani
(con cui l’ufficio Formazione di Itaca collabora per i progetti SVE – Servizio di volontariato europeo) e il Centro Risorse Salto-Youth
EuroMed and Good Practices. La Tool Fair è
un evento nato per facilitare l’incontro tra
animatori giovanili, educatori e formatori che
operano nel territorio italiano ma anche formatori provenienti da altri Paesi che sono in
grado di lavorare in lingua italiana, tra cui
Francia, Austria, Slovenia, Croazia, e Fyrom,
Svizzera,Albania, Kossovo,Tunisia, Marocco.
Strumento adottato con successo nelle Academy di FAB – Faber Academy Box, l’incu-
Itaca vola a Malta per presentare all’Europa
“The Village”, il gioco sulle competenze sociali. Dal 7 al 12 novembre la Cooperativa
sociale Itaca parteciperà all’11^ edizione del
Tool Fair, incentrata su “Strumenti per la solidarietà e l’inclusione”. The Village è stato
infatti selezionato quale strumento pedago-
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
23
batore sociale d’impresa lanciato da Itaca nel
2012 in occasione del proprio Ventennale di
fondazione, The Village è non solo un gioco
per lo sviluppo delle competenze sociali, ma
soprattutto un progetto. Sia il social game
che le relative metodologie di utilizzo sono
frutto dell’elaborazione e sperimentazione
portate avanti da Cooperativa Itaca e Dof
Consulting.
“The Village è uno strumento formativo che
ha in sé il vantaggio di essere un gioco –
spiega Sergio Della Valle, vice presidente
Cooperativa sociale Itaca -. Le regole sono
semplici e le persone sono da subito invitate
ad una costruzione attiva e partecipata”. Si
tratta infatti di uno strumento che, mantenendo il contesto del gioco attorno alla metafora del villaggio e dei 15 personaggi che
lo abitano, consente a chiunque (persone e
gruppi) di entrare nel mondo delle competenze sociali in modo serio e divertente allo
stesso tempo.
“Le potenzialità sono davvero grandi – prosegue Della Valle, che è anche un formatore
di The Village -, sia in contesti organizzativi di
lavoro che di confronto e sviluppo di attività
di formazione, di supervisione, lavoro di comunità”. In buona sostanza, è uno strumento
che possiede un elevato grado di adattabilità
e non presenta svantaggi o limiti strutturali.
L’esperienza pluriennale di Itaca relativa all’utilizzo di The Village con gruppi di persone
(associazioni, team di lavoro, equipe educative mono e pluridisciplinari, classi di scuole
superiori) ha evidenziato la sua utilità in particolar modo come strumento per il confronto, la crescita, la coesione, in grado di
facilitare l’esplicitazione di idee e pensieri,
aiutando tutti i partecipanti allo sviluppo di
una capacità di ascolto attivo.
The Village invita le persone a confrontarsi in
modo concreto e piacevole, stimolando una
serie di riflessioni pratiche su tutto quello che
può servire a rendere efficace lo sviluppo
delle competenze sociali e il benessere personale e collettivo.“Utilizzare The Village durante un’attività formativa per approfondire
l’importanza delle competenze sociali e trasversali nelle professioni di aiuto – sottolinea
Della Valle -, può rappresentare una modalità inclusiva e collaborativa di apprendimento”.
Una modalità innovativa per mettere in gioco
Primo piano
ACI
le competenze sociali, di cui favorisce la conoscenza e familiarità a livello trasversale:
cognitivo (problem solving, creatività, capacità di stare nell’incertezza, organizzazione
dei processi di lavoro), relazionale (empatia,
assertività, gestione di un gruppo di lavoro,
condivisione delle conoscenze) e di autoefficacia, intesa come consapevolezza delle
proprie capacità e dei propri limiti.
COSEVA
Ottiene il Rating di Legalità con il
massimo punteggio
Coseva ha ottenuto il RATING DI LEGALITA’
da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) previsto dal D.L.
1/2012 e dalle sue successive modificazioni.
Sulla base delle dichiarazioni rese e delle successive verifiche effettuate Coseva si è vista
riconoscere il punteggio di TRE stelle, che
rappresenta il punteggio massimo ottenibile.
Coseva è stata, quindi, inserita nell’elenco nazionale delle imprese in possesso del Rating
di Legalità, consultabile sul sito AGCM, che
contribuirà ad evidenziare e certificare la correttezza della nostra cooperativa nella partecipazione alle gare d’appalto.
La procedura prevede il controllo e la verifica
di tutti gli amministratori della cooperativa,
non solo il Consiglio di Amministrazione ma
anche i Sindaci e Responsabili Tecnici, per la
rispondenza ai criteri della Legge Antimafia.
Coseva ha passato tutte le verifiche e risulta
iscritta nell’elenco White List, condizione che
permetterà il più snello rilascio delle autorizzazioni e delle verifiche nel corso delle gare
d’appalto per i settori indicati, ma non solo.
L’ottenimento dell’iscrizione rappresenta una
ulteriore conferma della serietà ed affidabilità
dei servizi svolti da Coseva.
Nei primi otto mesi del 2016, 616 imprese
hanno ottenuto il rating di legalità rilasciato
dalla Autorità Antitrust, in aumento rispetto
alle 434 attribuzioni dello stesso periodo del
2015. Sono state, inoltre, 1215 le richieste
pervenute, con un aumento del 30.1% rispetto al 2015. Bocciate, invece, 28 imprese,
ritenute non idonee, mentre soltanto a tre
aziende è stato revocato il ‘bollino’, garanzia
di comportamento virtuoso.
Legacoop
Settori
Sono alcuni dei dati del rating di legalità
2016, pubblicati sul sito di Agcm,. Il paragone
con l’anno precedente mostra, in generale,
un trend in crescita sia per le richieste
(+30,9%) che le attribuzioni (+39,’%), le conferme (+311,1%) e l’incremento del punteggio (+155%).
UNICOOP FIRENZE
A Koupela, in Burkina Faso, inaugurazione del terzo panificio pizzeria
Dopo lunghi mesi di lavoro e formazione, finalmente il prossimo 25 ottobre aprirà il panificio pizzeria di Koupela, a circa 140 km
dalla capitale Ouagadougou, realizzato dal
Movimento Shalom, Unicoop Firenze, Comunità di San Patrignano e Fondazione Il Cuore
si scioglie. Il forno pizzeria è il terzo dopo le
strutture già aperte negli anni scorsi a Loumbila e Fada N’gourma.
Nella stessa occasione sarà inaugurata anche
una scuola materna che si sosterrà con i proventi del panificio stesso e sarà aperta ai
bambini di Koupela e dei villaggi limitrofi. La
scuola necessità ancora di arredi e per trovare i fondi per questi la Fondazione Il Cuore
si scioglie lancerà prossimamente una campagna di crowdfunding.
Una novità importante di questa terza realizzazione è il coinvolgimento di un nuovo partner, la Comunità di San Patrignano che ha
collaborato per la formazione dei panettieri.
Dalla metà di aprile, due ragazzi burkinabè
sono stati ospiti per due mesi a San Patrignano per fare formazione nel laboratorio di
forneria della comunità e apprendere le principali tecniche di panificazione, grazie anche
al supporto di alcuni dipendenti volontari di
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Unicoop Firenze. In questi giorni alcuni dipendenti di Unicoop Firenze sono partiti per
ultimare la formazione dei giovani burkinabè
direttamente sul luogo e per avviare insieme
a loro il forno pizzeria. Altri gruppi partiranno
nei prossimi giorni. Resteranno a Koupela fino
al 2 novembre, il tempo di partecipare all’inaugurazione e seguire i primi giorni di avvio
del panificio.
A spiegare l’importanza del progetto e del
coinvolgimento dei ragazzi della Comunità di
San Patrignano è Irene Mangani, vicepresidente della Fondazione Il Cuore si scioglie:
“Vogliamo trasmettere il valore della solidarietà come impegno concreto e contributo di
ciascuno per un progetto comune. Qualcosa
di grande si costruisce facendo rete e spendendosi su un’idea comune. Da qui la scelta
coinvolgere la Comunità di San Patrignano
con l’obiettivo da un lato di sviluppare l’autonomia del villaggio di Koupela, dall’altro di fornire un’occasione di crescita umana a chi è in
un percorso di recupero personale”.
Integrazione e solidarietà, unite in una ricetta
che porta risultati, come afferma Luca Gemignani, direttore del Movimento Shalom:
“Questo modello funziona perché offre la
possibilità di svolgere un lavoro dignitoso rimanendo in loco e, allo stesso tempo, garantisce la sostenibilità ad alcune strutture sociali.
La partnership con la comunità di San Patrignano rappresenta un valore aggiunto perché associa una situazione di uscita dal
disagio a un’esperienza di formazione in uno
dei Paesi più poveri del mondo”.
Come ha affermato Don Andrea Cristiani,
fondatore del Movimento Shalom, nella conferenza stampa di presentazione del progetto
che si è tenuta lunedì 17 ottobre, giornata
mondiale per l’eradicazione della povertà,
nella sede Unicoop Firenze di via Santa Reparata “Esempi come questo possono essere
una strategia per fermare questa migrazione
inacettabile di popolazioni che vivono nel sottosviluppo. Dove si porta lavoro, si porta autonomia e dignità.”.
Afferma Claudio Vanni della Fondazione Il
Cuore si scioglie e responsabile delle relazioni
esterne Unicoop Firenze,“Questo ci dimostra
come la solidarietà può essere anche il motore per la crescita di un Paese”.
Nella foto da sinistra, per la Fondazione Il
Cuore siscioglie: Francesco Guasti, consiPrimo piano
ACI
gliere, Irene Mangani vicepresidente, Claudio
Vanni consigliere: per il Movimento Shalom
Don Andrea Cristiani, fondatore, Gabriele
Gronchi presidente
COOP CLUSTER
Bilancio positivo per la X edizione
del Festival del Fumetto “Le Strade
del Paesaggio”
Chiude con un bilancio oltremodo
positivo la X edizione del Festival
e fiera del fumetto Le Strade del
paesaggio.
Dal 23 al 9 ottobre, il centro storico della città di Cosenza, è stato
attraversato da un notevole flusso
di visitatori che ha partecipato
con attenzione ed estrema curiosità a tutte le attività in cartellone curate da
Cluster Società Cooperativa.
Nella prima tre giorni del Festival gli appassionati e i semplici curiosi hanno avuto la possibilità di visitare le tante mostre in
programma: dai Freak Brothers passando per
Nathan Never, da Matite Digitali a La vita segreta dei Supereroi e Comics Food, di godere
di un’ampia area editori e un ricchissimo spazio games che ha permesso ai presenti di
giocare in anteprima a Fifa 17.
Tantissimi incontri si sono succeduti con autori, sceneggiatori, disegnatori di fama nazionale e internazionale: Gilbert Shelton, Hrjoe,
Lorenza Di Sepio, Vincenzo Sparagna, Stefano Casini e le celebrazioni per i 25 anni di
Nathan Never, il live show di Lercio.it, Chiara
Rapaccini, Denise Capezza alias Marinella di
Gomorra, Alessandro Rak e il suo secondo
lungometraggio animato La gatta cenerentola, i 30 anni di Dylan Dog con la presenza
dei disegnatori Luca Raimondo e Bruno Brindisi.
Il mondo dei cosplay e le parate storiche
hanno fatto invece vivere la Terra di Mezzo,
uno spazio magico nel verde della città, popolato da figure mitologiche e personaggi del
fumetto.
Ma non finisce qui: l’attore Claudio Santamaria ha infatti presentato il nuovo progetto
che lo vedrà, per la prima volta, impegnato
nelle vesti di regista e sarà realizzato intera-
Legacoop
Settori
mente nello splendido scenario del Pollino e
sempre più importante si è rivelata per qualità e spessore dei premiati la II edizione del
Premio Pazienza.
In scena il 7-8 ottobre la satira dissacrante di
Charlie Hebdo, con la presenza della storica redattrice del settimanale francese Marika Bret, che ha tenuto un workshop con
ragazzi/e provenienti da tutta Italia sul tema
“Satira e libertà di espressione” e animato un
incontro pubblico di cocente attualità, analizzando i territori in cui si muove
oggi la battaglia fra censura e libertà di informazione.
Notevole come in ogni edizione il
coinvolgimento cittadino.
Al festival sono state dedicate infatti vetrine a tema e menù speciali, lungo l’intero comprensorio
urbano.
Presentata infine la Scuola del fumetto, che da metà ottobre aprirà i battenti
proprio al Museo del fumetto di Cosenza, con
corsi dedicati al fumetto, la sceneggiatura, la
graphic novel, il disegno, che saranno tenuti
da professionisti del settore.
Un’iniziativa dunque, che conferma il livello
delle sue edizioni precedenti superando ogni
nuova aspettativa, affermandosi come un
evento unico nel suo genere, capace di far
dialogare il mondo del fumetto e delle arti con
la narrazione delle peculiarità di un territorio,
quello calabrese, in cui il festival si svolge.
Appuntamento al 2017 per l’XI edizione del
Festival
http://www.lestradedelpaesaggio.com
GESIN PROGES
Destinazione Cina per il know how
del gruppo
La crescita e la visione globale del Gruppo
Gesin Proges non si fermano e giungono ad
un punto di svolta significativo: giovedì 13
ottobre è stato siglato un importante accordo di partnership tra il Gruppo e la società cinese di investimenti Maylink,
provider internazionale di primario rilievo,
che dal 2007 opera con oltre 80 aziende,
anche italiane, in diversi settori.
Obiettivo: la progettazione e gestione di at-
Territori
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Imprese
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COOP LA MELAGRANA
Giulia e la Fondazione diocesana Caritas Trieste onlus. Nel corso della serata sarà anche
inaugurata la nuova “Sala conviviale in pietra” .
Lancia il buono spesa
alimentare “Mangiaiuta”
COOP AL KHARUB
tività legate all’emergere di nuove esigenze
nell’ambito dei servizi alla terza età e all’infanzia in Cina, ambiti nei quali i trend demografici uniti all’inurbamento hanno
accresciuto la domanda esponenzialmente
e rapidamente.
Particolare interesse, oltre all’individuazione
delle tecnologie d’avanguardia, è stato manifestato per la formazione del personale.
In questi ultimi anni la Cina ha sostenuto
numerosi investimenti per la creazione di
strutture residenziali e semiresidenziali rivolte alla terza età; quello che manca, per
loro stessa ammissione, è un know how
avanzato per la progettazione e la gestione
dell’ospitalità.
Per quanto riguarda i servizi all’infanzia 06, è stato riportato un forte interesse per il
metodo educativo Montessori che Proges
già propone in varie strutture.
Il progetto, che è già stato posto all’attenzione del console cinese che lo relazionerà
al Ministero del Commercio del Governo di
Pechino, prevede che Proges possa fornire
un supporto concreto nella gestione e consulenza di tutti quegli aspetti inerenti il
mondo dell’assistenza agli anziani, degli
asili e scuole dell’infanzia, ma anche per
quanto concerne l’ambito riabilitativo e assistenziale per malati terminali.
La notizia del protocollo sarà pubblicata sul
sito del Ministero per dare ad esso visibilità
e attendibilità nei confronti dei possibili partner interessati ad investire nel settore.
“Il Gruppo Gesin Proges – hanno dichiarato
gli investitori cinesi - potrebbe essere quindi
la prima azienda italiana ed europea ad entrare in Cina nell’ambito dei servizi e della
cura alla persona, la terza in assoluto dopo
una americana e una australiana”.
Fonte Redazione @nelpaeseit
Primo piano
ACI
Al via corso base di cucina per
donne migranti e rifugiate
In occasione della Giornata mondiale per la
lotta alla povertà, la Cooperativa sociale La
Melagrana di Trieste presenta il progetto
“Mangiaiuta. Dare una mano non costa
nulla”, l’evento si terrà venerdì 21 ottobre alle
18 con una conferenza stampa presso il Ristorante – Bottega dei sapori “Be Happy” in
località Prosecco n. 162 a Trieste con buffet
a seguire. Saranno presenti oltre alla cooperativa La Melagrana al gran completo anche
don Mario Vatta per La Comunità di San
Martino al Campo, Paolo Parisini per la Comunità di Sant’Egidio del Friuli Venezia Giulia, don Alessandro Amodeo per la
Fondazione diocesana Caritas Trieste e Gian
Luigi Bettoli, presidente regionale di Legacoopsociali.
Ad ogni persona che dal 21 ottobre si recherà a mangiare al Ristorante Be Happy
verrà consegnato un tesserino con una mano
che dona, a cui verrà attribuito un valore variabile che sarà determinato dal controvalore
speso pranzando o cenando presso il Ristorante. Il tesserino, nel momento in cui verrà
consegnato ad una delle associazioni partner del progetto, si trasformerà in un buono
spesa alimentare con un controvalore equivalente al 10% di quanto consumato. Il
buono “Mangiaiuta” potrà essere speso dall’associazione beneficiaria in prodotti alimentari acquistabili presso la Bottega dei
Sapori “Be Happy” gestita da La Melagrana
per confezionare spese alimentari da consegnare gratuitamente alle persone in stato di
difficoltà economica.
Il progetto “Mangiaiuta” della Coop sociale
La Melagrana è frutto di una collaborazione
attiva sul territorio della provincia di Trieste
con la Comunità di San Martino al Campo,
la Comunità di Sant’Egidio del Friuli Venezia
Legacoop
Settori
E’ stato avviato il 19 ottobre il primo Corso
Base di cucina per donne migranti e rifugiate
richiedenti asilo nell’ambito del Progetto
Norah. Le prime allieve hanno frequentato la
prima lezione presso i locali del ristorante Ginger-peopl&food di Agrigento, gestito dalla
cooperativa sociale Al Kharub, promotrice
dell’iniziativa.
Le donne, provenienti da Pakistan, Etiopia,
Marocco e Colombia, hanno frequentato la
prima lezione introduttiva con aspetti generali e teorici legati al territorio e ai prodotti siciliani oltre alla storia della cultura
gastronomica isolana.
Il progetto vuole fare acquisire alle donne partecipanti conoscenze nell’ambito della cucina
regionale, oltre a valorizzare le loro rispettive
culture gastronomiche, per facilitare un loro
eventuale inserimento lavorativo.
Il primo Corso base si concluderà con una
cena preparata dalle allieve, con la collaborazione dello staff di Ginger-people&food, cui si
potrà partecipare , su prenotazione, per sostenere il Progetto.
Norah e sostenuto da Caritas Diocesana Agrigento-progetto Policoro e da Coopofond, e si
svolge in collaborazione con la condotta Slow
Food di Agrigento.
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GRUPPO GESCO
Premio Megaris
per l’Afro-Napoli United
La premiazione avverrà sabato 5 novembre
2016, alle 9.30 al Circolo Posillipo di Napoli.
“Per l’impegno che l’associazione sportiva ho
profuso nel veicolare messaggi d’accoglienza
e inclusione fornendo occasioni concrete, attraverso il gioco del calcio, per l’integrazione
di tanti giovani migranti presenti nella città di
Napoli e, allo stesso tempo, non trascurando
i risultati sportivi, da sempre eccellenti, dimostrando così i valori aggiunti di una società
multietnica”. Questa la motivazione alla base
del premio conferito all’Afro-Napoli United
dall’associazione culturale Megaris.
L’Afro-Napoli United è una cooperativa sportiva dilettantistica sociale del gruppo Gesco,
nata con l’intento di adoperare il principio secondo il quale lo sport può e deve essere veicolo per l’insegnamento di valori sociali ed
etici ed un metodo per abbattere i tabù razziali. La squadra di calcio multietnica nasce
nell’ottobre 2009, per iniziativa di Antonio
Gargiulo, attuale Presidente, e dei senegalesi Sow Hamath e Watt Samba Babaly,
con l’obiettivo di combattere la discriminazione e favorire la convivenza paritaria tra napoletani e migranti. Gli atleti provengono da:
Senegal, Costa D’Avorio, Capo Verde,
Niger,Tunisia, Paraguay. Nel 2013, per la
prima volta, in seguito alla modifica di alcune
norme che limitavano l’accesso dei migranti
ai campionati federali dilettantistici, la squadra multietnica si è iscritta al Campionato di
Terza Categoria della FIGC. Ad oggi l’associazione ha realizzato due squadre di calcio,
Primo piano
ACI
una che disputa il campionato della Figc e
l’altra che partecipa a tornei amatoriali. Sulla
base degli stessi valori, dalla stagione
2015/2016 è nata l’Afro-Napoli United Juniores che vede la partecipazione dei ragazzi
under 18 e dalla stagione 2016/2017 è dato
un rilievo significativo anche al settore giovanile. I risultati raggiunti finora possono ritenersi soddisfacenti sia dal punto di vista della
socializzazione che dal punto di vista sportivo.
Il gruppo di atleti che si è formato è, infatti,
molto affiatato ed è riuscito ad ottenere tre
promozioni consecutive in Figc. Oggi disputa
il Campionato di Promozione della Figc, LND
Campania. L’Afro-Napoli United è sempre in
primo piano ed è un punto di riferimento per
qualsiasi evento o iniziativa in cui si promuove
la lotta al razzismo e collabora costantemente
con enti ed associazioni del terzo settore che
lavorano nel campo dell’integrazione sociale
e della lotta ad ogni forma di discriminazione.
Proprio grazie a queste collaborazioni sono
organizzati stage rivolti ai migranti, in particolar modo rifugiati che vivono nella città di Napoli. I giovani vivono per una o più sere il clima
che si respira dentro e fuori gli spogliatoi,“mischiandosi” con i calciatori della squadra
multietnica. Il premio sarà consegnato nell’ambito della cerimonia di premiazione della
XXV edizione del Concorso nazionale di poesia, narrativa e riconoscimenti alla carriera,
che si terrà sabato 5 novembre alle 9.30 al
Circolo Nautico Posillipo, Napoli.“Esiste e resiste da venticinque anni il Premio Megaris –
spiega Sergio D’Angelo, presidente del
gruppo di imprese sociali Gesco – a testa alta
e con caparbietà, grazie alla straordinaria capacità di valorizzare i talenti e di incrociare le
produzioni culturali con i fenomeni sociali di
questa città. Auguriamo al Premio lunga vita
nel solco di quella vissuta finora: noi ci saremo”.
UNICAPI
il progetto alla base della riqualificazione e
ampliamento di quelle che una volta erano le
“Villette Anna Bitassi”, e che sabato 22 ottobre saranno inaugurate con il nuovo nome di
Residenze Paolo Giorgi, in ricordo del noto architetto artefice del progetto, prematuramente scomparso.
Si tratta di 6 alloggi di ERS (edilizia residenziale sociale) destinati prioritariamente ad una
utenza con disabilità motorie, realizzati da
UNICAPI in veste di partner privato del Comune di Medolla, sulla base del Bando della
Regione ER per l’attuazione del Programma
di Edilizia Residenziale Sociale. Esecutrice dei
lavori la Cooperativa Muratori di San Felice.
“Ciò che rende quest’opera speciale e ne fa
un intervento pilota per l’intero territorio comunale – spiega Filippo Molinari, Sindaco
di Medolla - è la visione che ha ispirato il progetto: creare una nuova Comunità, fra soggetti sociali diversi tra loro (persone con
disabilità varie, anziani e giovani), attivando
forme di sussidiarietà e collaborazione spontanea, anche attraverso la condivisione di
spazi comuni e la gestione di attività manutentive sulle parti condominiali. In più, è un
edificio ecosostenibile, sia dal punto di vista
energetico che di bioarchitettura, che si integra perfettamente con il “polmone verde” nel
quale si inserisce. Infine, il progetto attua una
completa riqualificazione urbanistico-edilizia
di un comparto che col tempo era andato degradandosi.”
“Tutto il complesso è costruito su forti elementi d’innovazione – aggiunge Loris Bertacchini, Presidente di UNICAPI, società
cooperativa unitaria di abitazione a proprietà
indivisa – sia perché è destinato alla residenza qualificata per un’utenza “debole”, e
quindi presenta particolari finalità sociali, sia
perché richiederà un’attiva gestione da parte
degli utenti: tanto dei soci UNICAPI assegnatari degli alloggi, per l’uso e la manutenzione
del verde, l’utilizzazione degli spazi comuni
Inaugura a Medolla “Residenze
Giorgi”, un modello per il territorio
Una condominio solidale, accessibile, ecosostenibile, sviluppato attorno ad una corte pedonale che rappresenta il cuore aggregativo
del piccolo complesso residenziale: è questo
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ecc., quanto dei cittadini che usufruiranno
degli spazi verdi in stretta integrazione con gli
insediamenti residenziali. In pratica abbiamo
immaginato la quotidianità dei futuri abitanti
delle Residenze Giorgi e del vicinato come la
traduzione pratica di quei concetti di qualità di
vita, collaborazione, sussidiarietà e comunità
che stanno alla base di una cooperativa di
abitazione a proprietà indivisa.”
La sistemazione esterna dell’area è stata infatti progettata in stretto rapporto con il contesto circostante, e la parte cortiliva è
attrezzata per la fruizione condominiale: spazi
ad uso orto e giardino, dotati anche di una
casetta porta attrezzi comune, e spazi di aggregazione, quali la corte e lo spazio di sosta
con una lunga panchina a forma di “G” nell’aiuola verde a ridosso dei posti auto coperti.
Secondo il principio della “corte solidale” tutti
gli spazi comuni sono raggiungibili e fruibili
da tutte le tipologie di utenti e in corrispondenza dell’ingresso sono stati previsti posti
auto, anche per l’accesso dei disabili. Gli alloggi sono specificatamente progettati per
un’utenza con disabilità di vario tipo, sia dal
punto di vista distributivo-funzionale, che dal
punto di vista impiantistico; è garantita la
piena accessibilità per consentire libertà di
movimento e autonomia in ogni spazio dell’intervento.
Grazie alle scelte progettuali operate, l’edificio
rientra pienamente nei parametri della classe
“A4” previsti dalla Regione Emilia-Romagna.
CAMELOT
Parkinson, ricomincia a Barco il laboratorio di musicoterapia
Da sabato 15 ottobre riprende il laboratorio
di musicoterapia rivolto a persone affette dalla
malattia di Parkinson, realizzato dalla cooperativa Camelot in collaborazione con l’associazione Gruppo Estense Parkinson, grazie al
contributo dei Rotary Club di Ferrara e Ferrara Est.
Al laboratorio partecipano persone affette da
Parkinson che il sabato mattina, da dicembre
2016 a marzo 2017, si ritroveranno presso il
Centro Diurno Sociale il Melo a Barco, Ferrara, per svolgere assieme attività legate al
canto e alla musica al fine di mantenere e
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riattivare le loro funzionalità.
Il laboratorio è un luogo di ascolto, espressione e condivisione attraverso le note e la
voce, ed è anche un luogo di cura e di riabilitazione, concepito per affiancarsi alla terapia
clinica e farmacologica.
Sotto una costante supervisione scientifica,
mira alla riabilitazione vocale, ma anche a stimolare le funzioni cognitive legate a movimento, espressione ed improvvisazione.
Durante le ore di laboratorio, i partecipanti
verranno coinvolti in esercizi mirati al rilassamento, vocalizzi ed esercizi di coordinazione
motoria applicata alla ritmica musicale, anche
con l’ausilio di strumenti musicali.
Il laboratorio di musicoterapia è nato nel 2014
e giunge quest’anno alla sua quarta edizione.
E’ sviluppato attraverso un approccio multidisciplinare in collaborazione con la Clinica
Neurologica del Dipartimento di Neuroscienze
e Riabilitazione dell’Università di Ferrara ed il
contributo di Enrico Granieri, professore di
Neurologia e Neuroscienze Cliniche e direttore della Clinica Neurologica dell’Università
di Ferrara, e Francesco Stomeo, foniatra che
collabora per la valutazione dei pazienti. Le
attività sono curate da un’équipe composta
da due musicoterapiste, un’animatrice sociale e un autista per il servizio di trasporto
per le persone non autonome.
Ad oggi, le terapie disponibili non permettono
di ottenere la guarigione da questa malattia,
la più diffusa tra le patologie neuro-degenerative dopo la malattia di Alzheimer. Nonostante i progressi in campo medico, le
persone che si ammalano, affrontano un processo cronico ed invalidante. Si calcola che in
Italia, entro il 2030 il numero di casi raddoppierà, con ripercussioni sulla qualità della vita
dei malati e dei loro familiari, a cui il laboratorio mira a dare un sollievo.
E’ sempre più diffusa, con l’avallo della letteratura scientifica, la pratica di affiancare alle
terapie oggi disponibili, approcci non-farma-
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cologici, per sostenere la persona in percorsi
riabilitativi e di cura. Per questo, dal 2013, la
musicoterapia è inserita nelle Linee Guida di
Diagnosi e Cura dell’Istituto Superiore di Sanità del Ministero della Salute, per il suo valore curativo e riabilitativo, il recupero
dell’attenzione e delle capacità relazionali, il
lavoro mirato sulla voce e la parola.
COOP CASTEL MONTE
Serata di sensibilizzazione sui temi
dell’autismo
“Interpretare la diversità” è il titolo della serata di sensibilizzazione sui temi dell’autismo,
promossa dalla cooperativa sociale Castel
Monte, in calendario per venerdì 21 ottobre
alle ore 19.30 presso villa Renata a Castelfranco Veneto (Treviso).
La coop sociale Castel Monte da venticinque
anni è impegnata in progetti di accudimento
per persone con disturbi dello spettro autistico, e a inizio anno ha inaugurato a Cavaso
del Tomba (Treviso) una residenza per persone autistiche adulte intitolata “Casa del
Campo”, in collaborazione e partenariato con
l’ULSS 8 e in collegamento con ULSS 2 della
Marca Trevigiana.
Ad affrontare nel corso della serata il delicato
argomento, il professore Lucio Moderato psicologo, psicoterapeuta e direttore scientifico
sui temi per la Castel Monte. È inoltre direttore
dei Servizi diurni e territoriali della “Fondazione Sacra Famiglia onlus” di Milano e ideatore del modello Superability, un approccio
globale alla disabilità intellettiva, ai disturbi
dello sviluppo e all’autismo.
Con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati a
iniziative mirate della Castel Monte, alle ore
20.45 una cena buffet a opera dello chef stellato Nicola Dinato del ristorante Feva di Castefranco Veneto. Sarà inoltre occasione di
dialogo e di incontro tra i partecipanti e un’opportunità per degustare prodotti del territorio,
tipici della cultura locale, e frutto del rispetto
della terra e dei suoi tempi.
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OSSERVATORIO SWG
Il lavoro e la società ai tempi
dell’industria 4.0
Robotica. Nanotecnologie. Stampa in 3D. Genetica e biotecnologie. Internet delle cose. È
la quarta rivoluzione industriale. È il cambiamento epocale di cui si iniziano a intravvedere i contorni anche nel nostro Paese. Gli
analisti internazionali prevedono, per le principali economie globali, un impatto occupazionale rilevante: 7 milioni di posti persi,
contro 2 milioni di posti generati con le nuove
professioni.
L’opinione pubblica italiana non ha ancora inquadrato nella sua complessità la portata del
fenomeno, ma già oggi s’iniziano a intravvedere paure, apprensioni e senso di pericolo.
Per l’81% delle persone la quarta rivoluzione
è un mutamento inarrestabile, che avverrà a
breve e coinvolgerà gran parte del nostro sistema produttivo. Su quest’ultimo punto lo
sguardo dell’opinione pubblica, pur tra alcune
incertezze, sembra orientarsi verso un quadro a tinte fosche. Le professioni maggiormente colpite, secondo gli italiani, saranno
operai e guidatori (43%), artigiani, il mondo
bracciantile (30%), ma anche i settori impiegatizi e le mansioni esecutive (26%), nonché
tutte le professioni non qualificate (20%).
Complessivamente il rinnovamento del sistema produttivo produrrà, secondo l’opinione pubblica, vantaggi ai soliti noti, che
vedranno lievitare i propri profitti (34%).A beneficiarne saranno, inoltre, le persone che investiranno sulla loro preparazione e sulla
creatività (27%). La società digitalizzata, dei
big data e dell’internet delle cose, affascina le
persone, ma, al contempo, le spaventa. Le
previsioni illustrano un sostanziale e generalizzato peggioramento della qualità della vita
e del lavoro; la riduzione dei livelli di benessere, degli stipendi, delle opportunità e delle
libertà, nonché la crescita dell’incertezza di
vita e relazionale.
Per affrontare tutto questo occorre ampliare il
punto focale. È necessario aggiungere al giusto punto di osservazione sull’industria 4.0,
nella consapevolezza che il processo di cambiamento in atto non può generare solo profitti per una parte, scaricando i costi sociali
sulla collettività.
NOTA INFORMATIVA: Sondaggio cati/cawi
compiuto su un campione di 1.500 italiani
maggiorenni, realizzato tra il 4 e il 5 ottobre 2016.
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