legainf-38-2016
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Visita il sito www.legacoop.coop Anno II - n. 38 del 21 ottobre 2016 Primo piano Cooperative di Comunità, uno strumento per la rinascita delle periferie Firmato a Roma protocollo tra Legacoop e Cittadinanzattiva per promuovere lo strumento cooperativo a pagina 2-5 Legacoop Territori Imprese Coop Nell’elenco dei “Campioni dell’Alternanza Scuola Lavoro” Osservatorio SWG Il lavoro e la società ai tempi dell’industria 4.0 Dal 2 all’8 ottobre esperti della Legacoop hanno effettuato una missione a Cipro per il rilancio del movimento cooperativo cipriota. Cipro è stata duramente colpita dalla crisi economica. Il crollo del settore finanziario nel 2012 ha determinato la crisi di diverse imprese, comprese le cooperative. Per questo motivo, la Commissione Europea ha incaricato la Legacoop, in... Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il Presidente della Regione Francesco Pigliaru, hanno partecipato nel pomeriggio del 19 Ottobre, al Convegno “Ricostruire il lavoro”, organizzato dall’Associazione Nazionale Cooperative di PL e da Legacoop Sardegna, tenutosi a Porto Torres, nella Sala Filippo Canu. Al centro dei lavori, l’esperienza delle Cooperative Isolex e Turris Sleeve, che nel corso della... C’è anche Coop nell’elenco dei “Campioni dell’Alternanza Scuola Lavoro” ufficializzato dal Ministero della Pubblica Istruzione. E in base all’accordo volontariato stipulato le cooperative di consumatori accoglieranno nelle loro strutture circa 2200 studenti nei prossimi 3 anni. Per Coop il progetto di alternanza scuola-lavoro ha un valore particolare: si tratta di una esperienza fondamentale che, combinata con la preparazione... Robotica. Nanotecnologie. Stampa in 3D. Genetica e biotecnologie. Internet delle cose. È la quarta rivoluzione industriale. È il cambiamento epocale di cui si iniziano a intravvedere i contorni anche nel nostro Paese. Gli analisti internazionali prevedono, per le principali economie globali, un impatto occupazionale rilevante: 7 milioni di posti persi, contro 2 milioni di posti generati con le nuove professioni.... Missione A Cipro a supporto Toscana: Roberto Negrini confermato del movimento cooperativo locale presidente Roberto Negrini è stato confermato, sabato 15 ottobre, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Toscana. La conferma è arrivata durante l’assemblea dei delegati che ha aperto la Festa della Cooperazione, l’appuntamento annuale organizzato dal mondo cooperativo toscano, che quest’anno si è tenuta a Lucca. Nel corso della mattina è stata illustrata anche una ricerca sulle impronte... Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 20 ottobre 2016 alle ore 14.30 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Sardegna Convegno “Ricostruire il lavoro”, le esperienze di wbo Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Sondaggio leggi Registrazione del Tribunale di Roma n. 109 del 22 giugno 2015 Primo piano 2 Cooperative di Comunità, uno strumento per la rinascita delle periferie Firmato a Roma protocollo tra Legacoop e Cittadinanzattiva per promuovere lo strumento cooperativo Legacoop e Cittadinanzattiva insieme per promuovere le cooperative di comunità, anche nei territori urbani e nelle periferie da riqualificare. Le due associazioni, infatti, hanno sottoscritto, un Protocollo d’intesa finalizzato a sostenere il diffondersi di questa forma d’impresa capace di stimolare e valorizzare il protagonismo dei cittadini per lo sviluppo dei territori, nel corso dell’iniziativa RIGENERARE LE CITTÀ. “Le prime cooperative di comunità – spiega il presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti – sono nate in paesini a rischio di abbandono, ma possono essere uno strumento potente anche per la rigenerazione urbana, nelle periferie, valorizzando la cooperazione come strumenti di riscatto sociale ed economico, grazie anche alla partnership con un soggetto impegnato da tempo su questi temi”. “Siamo molto soddisfatti di questo Proto- Primo piano ACI collo perché crediamo che sia fondamentale costruire un futuro diverso per il nostro Paese partendo dalla valorizzazione dei territori”, ha dichiarato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, ”attraverso il rafforzamento del protagonismo delle comunità locali, secondo un approccio integrato che valorizzi la dimensione storico culturale, le tradizioni, le economie locali e la tutela dell’ambiente”. Attraverso il Protocollo, Legacoop e Cittadinanzattiva si impegnano a individuare casi pilota da sviluppare e seguire costituendo gruppi di lavoro tematici; promuovere il protagonismo e l’attivismo delle comunità, la costruzione di processi partecipati e percorsi formativi e informativi sul modello cooperativo; svolgere azioni congiunte verso le istituzioni e l’opinione pubblica per promuovere interventi di innovazione legislativa sulle tematiche indicate e realizzare Legacoop Settori materiale informativo, convegni e iniziative territoriali a carattere congiunto. Le cooperative di comunità nascono quando alcuni cittadini di una comunità locale si riuniscono per perseguire insieme la creazione di posti di lavoro, la tutela ambientale, lo sviluppo di energie rinnovabili, il recupero di produzioni e mestieri tradizionali, lo sviluppo delle economie locali attraverso la valorizzazione dei beni comuni e la rigenerazione degli spazi abbandonati. Attualmente le cooperative di comunità nate nell’ambito del progetto di promozione di Legacoop sono circa 50, diffuse in 12 regioni diverse, dalla Puglia alla Lombardia, passando per la Liguria e l’Emilia-Romagna. Sono nate sia in paesini montani a rischio di abbandono, sia in quartieri periferici di grandi città per riaprire una sala cinematografica e contano ad oggi, complessivamente, oltre 2.000 soci. Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 “Rigenerare le Città” uno strumento per la rinascita delle periferie “RIGENERARE LE CITTÀ. Periferie e non solo. Numeri, proposte e strumenti per intervenire nelle grandi aree urbane. Creando Comunità” è l’iniziativa organizzata da Legacoop insieme a Legambiente, presso lo “Spazio Diamante” a Roma il 18 ottobre, per presentare il terzo volume della collana realizzata congiuntamente dalle due associazioni sulle cooperative di comunità e raccontate alcune esperienze realizzare ed in corso di realizzazione. Durante l’iniziativa è stato inoltre sottoscritto da Legacoop e Cittadinanzattiva un Protocollo d’intesa per promuovere nuove esperienze. “Le cooperative di comunità non sono un fenomeno da relegare ad aree interne in difficoltà o per piccoli centri, - spiega Paolo Scaramuccia, responsabile Cooperative di comunità di Legacoop - ma possono essere uno strumento a disposizione anche dei cittadini delle grandi città per lo sviluppo locale. Compito della rigenerazione deve essere quello di ricongiungere le periferie alle città, affinché tornino ad essere parte di essa, evitando il rischio di speculazioni e di nuove inutili e troppo ambiziose cattedrali nel deserto o progetti poco ambiziosi, limitati e antiquati. Un progetto di rigenerazione porta con sé cambiamento e innovazione, la cooperativa di comunità è un soggetto aperto al mondo accogliente, “curioso”, capace di valorizzare le proprie eccellenze senza chiudersi nel campanilismo, per questo che Legacoop crede in questo progetto, esempio di economia civile”. “La rigenerazione urbana è una sfida fattibile e realizzabile. Ce lo dimostrano ogni giorno – spiega Rossella Muroni, presidente Legambiente – i tanti cittadini che nel loro piccolo contribuiscono a cambiare le città in cui vivono, ma anche le tante realtà urbane straniere che stanno facendo ormai scuola come ad esempio Siviglia dove l’introduzione del bike sharing ha portato a una crescita di venti volte della popolazione che pedala, o a Bilbao, dove gli interventi di rigenerazione urbana sono stati realizzati pensando esclusivamente a bus, tram e pedoni. Il segreto sta nel vedere le città con gli Primo piano ACI occhi dell’ambiente, nel ripensare il centro e le periferie, nel rivedere il modo si spostarsi, proiettandole in un domani più pulito e giusto. Ed è quello che vogliamo raccontare con questo terzo quaderno, realizzato insieme a Legacoop, perché siamo convinti che la rigenerazione è fondamentale per fermare il consumo di suolo, per riportare qualità e identità dei centri urbani, e dar avvio ad una stagione di impegno civico e di economia civile”. “Come ridare un’opportunità ai luoghi pubblici o privati in degrado? Parola d’ordine #cooperare – spiega Enrico Fontana, responsabile nazionale Economia civile di Legambiente -. Progetti partecipativi, reti associative, social street, condomini green, cooperative di comunità. Il principio è sostanzialente lo stesso, la vera sfida da vincere prima ancora del riuso degli spazi urbani vuoti o abbandonati è quella di produrre un senso di appartenenza alla comunità”. Qulche dato: il nostro paese è passato, nel giro di pochi anni, da un’Italia formata da persone senza spazi, ad una realtà di spazi senza più persone. Con un patrimonio di oltre sei milioni di beni inutilizzati o sottoutilizzati, tra abitazioni (5 milioni) ed altri immobili pubblici, parapubblici e privati, come ex fabbriche e capannoni industriali dismessi, ex scuole, asili, oratori e opere ecclesiastiche chiuse, cinema e teatri vuoti, monasteri abbandonati, spazi di proprietà Legacoop Settori delle società di Mutuo soccorso e delle cooperative Case del Popolo, cantine sociali, colonie, spazi comunali chiusi (sedi di quartiere, ospedali, scuole ed altri spazi di proprietà quali lasciti), stazioni impresenziate, case cantoniere non utilizzate, beni confiscati alla mafia, paesi fantasma. Scarica l’opuscolo di Rigenerare le città al seguente link: http://www.legacoop.coop/cooperativedico m u n i t a / w p content/uploads/sites/27/2016/08/Rigener are-le-citt%C3%A0.pdf La cooperativa di comunità Postmodernissimo Giacomo Caldarelli, Postmodernissimo All’origine c’è la storia di una chiusura, quella di un cinema storico di Perugia, il Modernissimo d’essai. Una lunga stagione di abbandono, durata ben 14 anni, che si è felicemente interrotta grazie a un progetto che ha visto la partecipazione attiva dei cittadini, chiamati a sostenere anche finanziariamente la riapertura della sala e a diventare soci della cooperativa. Anonima Impresa Sociale, questo il nome scelto dai quattro giovani fondatori, è nata così nel 2014 e gestisce il Postmodernissimo, completamente restaurato, con tre sale per le proiezioni, un bar-bistrot, un spazio per gallerie d’arte, la possibilità di ospitare concerti Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 di comunità, intorno al quale è rinato un intero quartiere, grazie ad altre iniziative imprenditoriali, culturali e associative. Il progetto del Motovelodromo di Torino Patrizia Saroglia, OpenIncet e performance musicali, grazie anche ad una grande hall multifunzionale, la prossima realizzazione di una libreria e di un negozio dedicato al cinema. Insomma, una vera e propria industria culturale che ha nell’assemblea dei soci – oltre 60, di cui 4 lavoratori e gli altri finanziatori, con quote da 100 a un massimo di 5.000 euro – l’azionista di riferimento. Al progetto è stata dedicata una pluralità di strumenti, tutti all’insegna della partecipazione. Un esempio concreto è quello della campagna di crowfunding necessaria per completare gli allestimenti delle sale: lanciata nel 2014, insieme alla nascita della cooperativa, ha visto l’adesione di oltre 700 persone, con donazioni che sono andate a 1 a 1.000 euro. Anche grazie a queste risorse, insieme a quelle investite nel capitale sociale della cooperativa dai soci promotori, a quelle dei soci finanziatori, ai finanziamenti concessi da Banca Etica e dalla regione Umbria, è stato possibile raccogliere 300mila euro per la ristrutturazione dell’immobile e l’acquisto delle nuove attrezzature, dalle poltrone ai proiettori. Un mix di risorse pubbliche e private gestite in assoluta trasparenza, fino al punto di aprire, durante i lavori, un ufficio per il pubblico e di lanciare, in contemporanea, un sito internet dedicato al progetto, www.postmodernissimo.com, intorno al quale si è raccolta una community di oltre 5.000 persone. Oggi, con la programmazione in corso, si svolgono assemblee periodiche degli spettatori, nelle quali soci e sostenitori possono conoscere i dati sulle attività in corso, discutere della programmazione, in una parola vivere il Postmodernissimo come un vero spazio Primo piano ACI Comitati di cittadini e amministratori locali hanno trovato un punto d’incontro, dopo aver superato non poche difficoltà, nel progetto di recupero e riutilizzo dello storico Motovelodromo di Torino, dedicato alla memoria di Fausto Coppi, e abbandonato da anni. Dopo una lunga fase di confronto con i cittadini e le associazioni, a cominciare dal comitato informale Pezzi di Motovelodromo, utile per assicurare da parte del comune il mantenimento delle finalità sportive dell’impianto, è stato avviato un percorso di progettazione partecipata. L’obiettivo è la possibile nascita di una cooperativa di comunità a cui affidare la gestione della storica struttura, una volta terminati i lavori, importanti, di ristrutturazione e messa in sicurezza. L’iniziativa è stata promossa dall’Alleanza Cooperative Italiane, con Open Incet, il centro per l’open innovation di Torino, e la locale Società di mutuo soccorso. Un passaggio importante, ad aprile 2016, è stato il bando lanciato dal comune di Torino per l’assegnazione provvisoria, fino al dicembre 2016, degli spazi del Motovelodromo già utilizzabili in particolare per attività sportive. A gestire oggi la struttura è il coordinamento Pezzi di Motovelodromo, nello spirito volontaristico che ha caratterizzato fin da subito il progetto (nato intorno a una petizione on line e ad una pagina facebook). La proposta è stata accettata anche dalla nuova amministrazione e partirà a breve un tavolo tecnico di lavoro finalizzato Legacoop Settori a individuare il bacino di utenza, la capacità di attrazione della struttura e le esigenze in termini di servizi, oltre che gli stakeholder potenzialmente interessati alla futura gestione definitiva dell’impianto. È prevista inoltre una fase di formazione ed accompagnamento finalizzata a individuare i soggetti gestori e alla sperimentazione dello strumento della Cooperativa di Comunità come modello di gestione condivisa. Il progetto CantiereImpero e la rete TorpignaLAB Claudio Gnessi, CantiereImpero Torpignattara, Roma. Su via Acqua Bullicante, al civico 122/124, sorge il Cinema Impero: un enorme monosala costruita nel 1936 sulla falsa riga del cinema déco progettato dall’architetto Messina ad Asmara. Il Cinema è chiuso dalla fine degli anni ‘70. Il Cinema Impero è il terzo cinema più grande di Roma, 1450 posti. Nel 2001 la proprietà dell’immobile (Avana s.r.l. riconducibile alla famiglia Longobardi) avviò la sua trasformazione in un multisala. La ristrutturazione fallì a causa dell’occupazione a scopo abitativo dello stabile terminata circa 8 anni dopo. Da allora nulla se non un pietoso stato di abbandono e la crescente fame di cultura e spazi sociali di un quartiere in rapida trasformazione. Dopo 3 anni di lavoro, 4.000 firme raccolte, mozioni, linee programmatiche, assemblee e progetti di quartiere, l’iniziativa del Comitato di Quartiere Tor Pignattara “Riapriamo il Cinema Impero” ha compiuto l’evoluzione definitiva il 29 Ottobre scorso con la presentazione “Cantie- Territori Imprese Sondaggio Primo piano 5 reImpero il laboratorio di progettazione partecipata che intende definire le linee guida progettuali per la riapertura dell’ex cinema di Tor Pignattara”. Da quella data si sono susseguiti gli incontri per riunire i cittadini interessati a partecipare al re-design dello stabile per trasformarlo in un Centro Culturale Polifunzionale. Le cose che dovranno “rimpire” il centro e che il laboratorio ha già licenziato sono: un cinema aperto 16 ore al giorno con programmazione profilata per fasce orarie, pubblico e lingua e sede di tutti i festival indipendenti della scena romana una casa della arti indipendenti in cui ospitare in regime di co-working le varie realtà produttive indipendenti in ambito artistico e culturale una casa delle associazioni in cui offrire spazi alle innumerevoli associazioni di volontariato presenti sul territorio una libreria commerciale uno spazio di cultura enogastronomica tarato sui principi della filiera corta, della multiculturalità e della biodinamicità spazi per congressi e convegni, sale prove per artisti, teatri di posa, laboratori di post produzione audio video. Una configurazione del genere renderebbe questo spazio un unicum nel panorama italiano, capace di coniugare la produzione, la fruizione e la distribuzione della cultura a 360°. La partecipazione dei cittadini è stata superiore alle attese, arrivando a quello istituzionale pubblici. La proprietà privata dello stabile ha anche essa manifestato interesse per il progetto riconoscendo nel laboratorio un interlocutore affidabile e rigoroso. È nata quindi la volontà di avviare una collaborazione con Legacoop per sperimentare lo strumento della Cooperativa di Comunità. Primo piano ACI I progetti di Culturability Walter Dondi, Fondazione Unipolis Culturability è un progetto promosso da Unipolis, la fondazione d’impresa del Gruppo Unipol giunto alla terza edizione, che realizza e sostiene progetti sostenibili dal forte impatto sociale, in grado di generare innovazione e occupazione. In particolare il bando Culturability 3 ha avuto l’intento di sostenere progetti culturali innovativi che rigenerano e danno nuova vita a spazi, edifici, ex siti industriali, abbandonati o in fase di transizione. Il bando ha offerto ai partecipanti non solo un contributo economico, 400 mila euro stanziati in totale da Unipolis, ma anche un percorso di supporto e accompagnamento, l’avvio di una partnership e l’inserimento in una comunità di pratiche ed esperienze. Sono stati presentati 522 progetti, trai quali sono stati poi selezionati i 15 finalisti che, avendo superato la prima fase di valutazione, erano poi stati ammessi a un percorso di formazione. A conclusione del percorso, hanno prevalso i progetti più vicini agli obiettivi indicati dal bando e che meglio hanno saputo interpretarne lo spirito. Ciascuno dei 5 progetti ha ricevuto 50 mila euro e la possibilità di prendere parte a un ulteriore percorso di accompagnamento e mentoring. Edifici pubblici inutilizzati, fabbriche dimesse, caserme chiuse, cascine abbandonate, piazze vuote che riprendono vita, rinascendo come luoghi di cultura e spazi di comunità. È queste la sfida che raccontano i cinque progetti selezionati. Edifici pubblici inutilizzati, fabbriche dimesse, caserme chiuse, cascine abbandonate, piazze vuote che riprendono vita, rinascendo come luoghi di cultura e spazi di comunità. È queste la sfida che rac- Legacoop Settori contano i cinque progetti selezionati. CasciNet: rigenerare terra,persone, territori; Milano, CasermArcheologica + Art Sweet Art Sansepolcro Arezzo; Hostello delle Idee Terni e Rieti; LAB +:Piazza gasparotto Urban linving Lab Padova; MUFANT MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza, Torino. L’esperienza di Corviale Pino Galeota, Rete Corviale Domani Corviale è un complesso di 958 metri di lunghezza, 200 metri di spessore, 30 metri di altezza divisi in nove piani il tutto per un totale di 750.000 metri cubi di cemento, su di un’area edificabile di circa 60 ettari. Sono 1.202 appartamenti in cui vivono tra le 6mila e le 8mila persone, nato seguendo le visioni utopiche del filosofo ed economista francese Charles Fourier (1772-1837), che vedeva nel falansterio, un grande edificio destinato a una comunità autonoma e dotato di servizi indispensabili, una risposta all’esigenza di giustizia sociale. Il mastodontico edificio fu occupato abusivamente nel 1982 comprese le parti destinate ai servizi come circoli culturali e ricreativi, biblioteche, etc. Nonostante tutte le sue problematiche, Corviale, cerca di trovare al suo interno un modo per rigenerare la sua identità. Il Coordinamento periferie di Roma ha condiviso la volontà di sperimentare proposte che superino la visione di “periferie uguale emergenze” per costruire iniziative capaci promuovere coesione sociale, competenza e benessere, sicurezza e partecipazione dei cittadini attivi, economia e lavoro. Territori Imprese Sondaggio 6 >> Toscana TOSCANA Roberto Negrini confermato presidente >> Agroalimentare >> Pesca Primo piano Roberto Negrini è stato confermato, sabato 15 ottobre, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Toscana. La conferma è arrivata durante l’assemblea dei delegati che ha aperto la Festa della Cooperazione, l’appuntamento annuale organizzato dal mondo cooperativo toscano, che quest’anno si è tenuta a Lucca. Nel corso della mattina è stata illustrata anche una ricerca sulle impronte lasciate dalla crisi sui comportamenti dei toscani. In una regione che conta 1,5 milioni di famiglie, sempre più monocomponente, e che si attesta come la terza regione più anziana d’Italia dopo Liguria e Friuli, l’Ufficio Studi dell’Alleanza delle Cooperative Italiane della Toscana ha indagato, attraverso 400 interviste, le abitudini della popolazione relative a consumo, salute, comportamenti sociali, ambiente e il grado di fiducia nel futuro. A livello di consumo, i toscani dopo otto anni di crisi fanno una spesa più ragionata e frequente (il 54% degli intervistati la fa ogni due/tre giorni) e quasi 8 su 10 scelgono la grande distribuzione per gli orari di apertura più lunghi e per la convenienza. Evitano lo spreco – se ogni italiano butta via 30 euro di cibo di ogni mese, la Toscana è sotto la media nazionale con 28 euro – e vedono la spesa come momento ludico. In linea con i dati nazionali, la popolazione toscana pratica sport una o più volte a settimana nel 30% dei casi, mentre la maggioranza dei cittadini non fa attività sportiva. La salute è una tematica che raccoglie grande attenzione: il 60% degli intervistati ha fatto un check-up medico negli scorsi 12 mesi. La percentuale cresce all’aumentare dell’età. Venendo alla socialità, i toscani si mobilitano frequentemente per iniziative di solidarietà – oltre la metà vi ha partecipato negli scorsi 12 mesi – mentre si riconoscono poco in associazioni e comitati: il 68% dichiara di non appartenere a nessuna organizzazione di questo tipo. Più assidua la frequenza di luoghi di aggregazione come circoli e parrocchia, che riguarda il 48% dei toscani intervistati, mentre i consumi culturali coinvolgono una ACI Legacoop Settori volta al mese il 45% della popolazione. Ad uscire una volta a settimana è solo il 6% del campione. I toscani sono inoltre molto attenti all’ambiente: solo il 10% del campione afferma di non fare raccolta differenziata, mentre per l’83% è una abitudine consolidata. Alla domanda sulla fiducia nel breve termine, formulata come “crede ad un miglioramento della sua situazione nei prossimi 12 mesi?” l’88% del campione risponde negativamente, ma la percentuale scende al 60% fra i giovani sotto i 35 anni. Dalla ricerca emerge infatti che giovani under 35 si distinguono per una maggiore fiducia nel futuro, oltre ad essere iscritti ad associazioni e comitati più degli altri gruppi di età, a frequentare il quartiere con maggiore assiduità e ad essere molto attenti all’ambiente. Sulla scia delle esigenze e dei bisogni evidenziati dalla ricerca, il programma della mattinata ha introdotto la presentazione di alcuni progetti della cooperazione toscana per le scuole, per l’arte e la conoscenza del territorio, per i valori e l’educazione, per la salute, per la conciliazione vita-lavoro e di contrasto all’emarginazione. La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda sulle esperienze di sociability toscana che ha visto intervenire i rappresentanti della Banca di Pisa e Fornacette, della Cooperativa Serinper, di Consorzio COESO, di Consorzio E.Co, della Cooperativa Montagna Verde, della Rete Umana Persone, della Cooperativa Apuana Vagli e di Unicoop Firenze. Nel pomeriggio lucchesi e turisti hanno affollato gli stand allestiti sotto il Loggiato di Palazzo Pretorio in piazza San Michele, dove è stato possibile degustare i prodotti della cooperazione toscana e conoscere alcune delle realtà del movimento cooperativo più presenti in regione e attive sul fronte sociale, culturale e di promozione del patrimonio storico-artistico del territorio. Territori Imprese Sondaggio 7 AGROALIMENTARE Caporalato, bene lo spirito della norma, ma preoccupati per applicazione Un provvedimento positivo nella parte in cui si rafforzano le norme penali di contrasto al fenomeno del caporalato, attraverso l’introduzione di nuovi strumenti come la confisca dei beni e l’arresto in flagranza. Ora però molta attenzione va posta sull’applicazione delle disposizioni, su cui resta alta la nostra preoccupazione. Così l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, nell’ambito di Agrinsieme, commenta l’approvazione della legge sul caporalato. Se da un lato l’Alleanza non può che condividere lo spirito della norma, che è quello di mantenere alta l’attenzione sul fenomeno dello sfruttamento del lavoro rafforzando gli strumenti di controllo e repressione – azioni che vanno nella direzione di salvaguardare non solo i lavoratori, vittime di comportamenti criminali, ma anche la maggioranza delle aziende agricole sane che subisce un’ingiusta concorrenza sleale – dall’altro lato preoccupa molto il fatto che lo spirito della norma non sia stato adeguatamente tradotto nel testo. Si è persa l’occasione di fare un provvedimento che avrebbe soddisfatto tutti –afferma l’Alleanza delle Cooperative agroalimentariperché le preoccupazioni rimangono e non riguardano solo il settore agricolo. Nella parte in cui si individuano gli indici di sfruttamento del lavoro, infatti, non si è operata la dovuta distinzione tra reati gravi/gravissimi e violazioni, anche solo meramente formali, della legislazione e sul lavoro e della contrattazione collettiva. Ciò determinerà una totale discrezionalità da parte di chi è deputato all’applicazione della legge, in primis gli ispettori del lavoro e a un secondo livello la stessa magistratura, considerata la mole importante di contenzioso che presumibilmente si andrà a produrre. Tali preoccupazioni, d’altra parte, sono state espresse anche da numerosi parlamentari durante la discussione in Aula attraverso la presentazione di specifici Ordini del giorno finalizzati a orientare l’applicazione concreta della norma penale a quelli che sono gli obietPrimo piano ACI tivi prefissati, ovvero punire situazioni oggettive di reale sfruttamento del lavoratore. Per questo l’Alleanza si impegnerà affinché, nella fase attuativa della legge, ci sia la giusta attenzione a questi aspetti e, qualora occorresse, coglierà le occasioni che si presenteranno per modificare la norma. PESCA Rivedere sistema sanzionatorio per sbloccare imprese “Le imprese di pesca soffrono storicamente il peso di una eccessiva burocrazia che regola il settore. Se a questo aggiungiamo il giro di vite imposto con il nuovo sistema sanzionatorio, che ha visto crescere in modo abnorme le sanzioni per la pesca professionale, portandole anche fino a 150 mila euro, si rischia la paralisi delle attività. Per sbloccare il settore occorre utilizzare il buon senso e dar vita ad un sistema di sanzioni sostenibile che non metta a rischio la sopravvivenza delle imprese”. Così l’Alleanza cooperative pesca nel corso della riunione sulle sanzioni, che si è svolta il 18 ottobre a Roma, presso la Direzione generale della pesca del Mipaaf. “Registriamo con favore –prosegue l’Alleanza- una apertura del ministero a rimettere in discussione la questione sanzioni. Ora è necessario un intervento urgente da parte del Parlamento e del Governo, per apportare le correzioni auspicate. Per evitare in futuro l’approvazione di provvedimenti distanti dalla realtà delle imprese, ribadiamo la necessità di ridare vita alla Commissione consultiva centrale per la pesca, quale luogo di confronto tra associazioni datoriali, parti sociali e amministrazione”. Mipaaf Rigillo per aver saputo costruire le condizioni, prima politiche e poi tecniche, affinché Bruxelles comprendesse l’esatta portata del problema, la fondatezza delle nostre richieste e definisse con il governo italiano i passaggi legislativi e gestionali necessari per ottenere questo successo”. Così l’Alleanza cooperative settore pesca commenta il via libera comunitario alla proposta italiana per la nuova taglia minima commerciale della vongola, che passa da 25 a 22 millimetri, in virtù di un programma sperimentale della durata di tre anni, che dovrà confermare la validità del provvedimento. “Ad indirizzare le scelte europee per una volta non è stato il principio precauzionale, che troppi danni ha causato al settore, ma i dati scientifici frutto di un lavoro di squadra tra università, ricerca e operatori del settore. A fare da collante, il lavoro del Consiglio consultivo per il Mediterraneo (Medac), che ha creato un gruppo di lavoro ad hoc coinvolgendo anche i nostri esperti in materia e i consorzi di gestione molluschi. Questo è il percorso previsto e questa la procedura seguita dalle associazioni di categoria in collaborazione con la ricerca e il mondo politico, un lavoro serio portato avanti per più di due anni che vuole distinguersi dalla confusione creata da messaggi trionfalistici, sbandierati prima ancora della conferma del via libera alla proposta. Ora è necessario un ultimo sforzo, il pieno sostegno degli europarlamentari italiani e non solo affinché la decisione non venga rimessa in discussione in sede di Consiglio e Parlamento europeo. Auspichiamo, inoltre, che lo stesso confronto costruttivo venga aperto anche su altri temi scottanti, a cominciare dalla pesca al pesce spada”. Soddisfazione per via libera riduzione taglia vongola “Siamo molto soddisfatti. La riduzione della taglia minima della vongola è una battaglia vinta dai pescatori italiani grazie ad un rinnovato dialogo tra ricerca, associazioni di categoria, politica nazionale e comunitaria. Grazie al sottosegretario Castiglione e al dg Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Legacoop >> Coopfond e Legacoop Lazio >> Summit Internazionale delle Cooperative 8 LEGACOOP In missione a Cipro per supportare il movimento cooperativo locale >> ITINERARIA Dal 2 all’8 ottobre esperti della Legacoop hanno effettuato una missione a Cipro per il rilancio del movimento cooperativo cipriota. Cipro è stata duramente colpita dalla crisi economica. Il crollo del settore finanziario nel 2012 ha determinato la crisi di diverse imprese, comprese le cooperative. Per questo motivo, la Commissione Europea ha incaricato la Legacoop, in Consorzio con l’ONG Haliéus, di realizzare un progetto di assistenza tecnica per la valutazione dello stato attuale del movimento cooperativo di Cipro, l’elaborazione di un piano strategico per il suo rilancio e la proposta di emendamenti alla attuale legislazione nazionale sulle cooperative. Gli esperti che si sono recati in loco hanno incontrato l’Autorità per le Società Cooperative (ACS) e circa 15 cooperative di diversi settori, dalle cooperative di consumo alle cooperative agricole, dalle cooperative di parrucchieri alla Banca centrale cooperativa. La missione, molto impegnativa, ha permesso però di acquisire un’approfondita conoscenza della realtà cipriota e di poter definire le relative necessità e gli ostacoli da superare. La missione ha raggiunto pienamente gli obiettivi prefissati, ottenendo il pieno riconoscimento delle autorità cipriote per lo sforzo profuso. Il lavoro che dovrà successivamente essere portato avanti comporta un’analisi approfondita delle buone pratiche del settore cooperativo e della legislazione in altri stati membri dell’UE, quali l’Italia e la Spagna. Ed inoltre le seguenti attività: Raccomandazioni sullo sviluppo del settore cooperativo cipriota; Raccomandazioni per la ristrutturazione del framework normativo cipriota; Primo piano ACI Legacoop Settori Proposta e condivisione di emendamenti puntuali alla legge del settore cooperativo; Le attività previste saranno concluse entro marzo 2017 e saranno completate con un’ulteriore missione sul campo per la presentazione della proposta di emendamenti legislativi. Gli ottimi risultati del progetto sono frutto del lavoro congiunto, oltre che con l’Ong Haliéus, dei diversi Uffici della Legacoop coinvolti: Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche Europee; Ufficio Legislativo e Fiscale; Ufficio Politiche di Rete e Formazione. lazioCOOPFOND E LEGACOOP LAZIO Alla Maker Faire Rome 2016 100.000 metri quadri di esposizione, 700 maker con i loro progetti, centinaia di migliaia di visitatori: questi i numeri della Maker Faire Rome 2016, il più grande evento europeo sull’innovazione giunto ormai alla sua IV edizione ed ospitato, questa volta, presso la Nuova Fiera di Roma. In accompagnamento alla parte espositiva, da venerdì 14 a domenica 16 ottobre si sono svolti una serie di talk, laboratori e conferenze sui temi dell’innovazione, del lavoro e dell’artigianato digitale. Legacoop Lazio, insieme a Coopfond e grazie alla disponibilità della cooperativa Doc Servizi, ha preso parte all’evento con un workshop formativo dal titolo “Coopstartup – Idee che diventano impresa”. Il workshop ha avuto l’obiettivo di avvicinare il mondo dei maker a quello della cooperazione, raccontando come da un’idea innovativa possa nascere un progetto d’impresa in forma cooperativa. E, soprattutto, che si Territori Imprese Sondaggio Legacoop 9 può fare innovazione puntando sulla sostenibilità, la condivisione e le persone. Ne sono prova tangibile le startup cooperative, nate dai bandi Coopstartup finora attivati su tutto il territorio italiano, presentate nel corso del workshop. Portare l’innovazione nel mondo della cooperazione e la cooperazione nel mondo dell’innovazione è un obiettivo ambizioso ma sul quale è necessario lavorare, per lo sviluppo e la crescita della cooperazione presente e di quella futura. Il lavoro è solo all’inizio ma, grazie anche ai progetti Coopstartup in cantiere, un nuovo futuro cooperativo sta già prendendo forma. SUMMIT INTERNAZIONALE DELLE COOPERATIVE A Quebec City“Il potere di agire delle cooperative : siamo noi!” Dal 11 al 13 ottobre si è svolta a Quebec City la terza edizione del Summit Internazionale delle Cooperative, un evento di riflessione strategica, organizzato dal gruppo bancario cooperativo canadese Desjardins in collaborazione con l’International Cooperative Alliance, sui grandi temi dell’agenda internazionale . Per tre giorni 2.950 partecipanti da 116 paesi, con la collaborazione di 235 relatori si sono confrontati sul potere di agire delle cooperative e delle mutue per rispondere alle grandi sfide del ns. tempo, per assicurare una crescita equa ed uno sviluppo sostenibile e trovare nuovi approcci all’agire cooperativo per soddisfare i bisogni dei soci e delle loro comunità . I lavori sono stati aperti dalla Presidente dell’ICA Monique Leroux che ha evidenziato il peso economico assunto dalla cooperazione nel mondo, la sua capacità di agire nelle comunità e le nuove responsabilità che ne conseguono. Con oltre 1,6 Primo piano ACI milioni d’imprese, 1,3 miliardi di soci e circa il 15% dell’economia globale le imprese cooperative sono la prima rete di imprese a livello mondiale ad abbracciare gli obiettivi di sviluppo sostenibile, a fronteggiare le ineguaglianze sociali ed economiche e a rafforzare la democrazia. Siamo entrati in una nuova era economica: economia di condivisione, economia collaborativa, economia circolare. Il messaggio lanciato dalla Presidente ICA e rivolto alle istituzioni nazionali, sovranazionali ed internazionali è che le cooperative per la loro natura intrinseca, legata alla specificità del modello d’impresa cooperativa, sono ben posizionate in questo nuovo paradigma di sviluppo che sta emergendo. “E’ arrivato dunque il momento di non essere timidi, ma di occupare lo spazio che meritiamo - ha ribadito la Presidente ICA, ponendo l’accento sulla necessità di identificare percorsi per promuovere ulteriormente la collaborazione intercooperativa, sia a livello di singoli paesi, laddove l’approccio è fortemente settoriale, che a livello globale. Tanti i temi affrontati: dalle nuove sfide finanziarie e socioeconomiche mondiali alle nuove opportunità di business per le cooperative, dalla capacità di agire nell’economia reale al ruolo crescente delle leadership femminili nell’economia, dalle chiavi del successo di alcuni gruppi finanziari e della GDO agli dagli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, dall’economia digitale all’economia frugale, che sono stati affrontati e declinati nelle 6 tavole rotonde, 9 forum , 7 meeting settoriali e 5 workshop tematici e corroborati da 14 studi presentati. Uno dei temi centrali dibattuto nelle sessioni plenarie e stato infatti il ruolo che la cooperazione può svolgere di fronte all’aumento impressionante delle disuguaglianze e della marginalizzazione di interi gruppi sociali e di aree geografiche, leaders cooperativi e personalità di fama internazionale come , Legacoop Settori Joseph Stiglitz, Mark Kramer, fondatore di FSG, Jeremy Rifkin, Robert Reich, Navi Radjou; Mary Shelman, solo per citarne alcuni, si sono confrontati su questi temi evidenziando quanto oggi più che mai ci sia bisogno di nuovi paradigmi imprenditoriali e di sviluppo, inclusivi e sostenibili, in grado di produrre un forte valore condiviso: quindi grandi opportunità per la forma d’impresa cooperativa. Di fronte alla sfida posta dall’innovazione tecnologica, le cooperative si stanno dimostrando in grado di combinare accesso all’innovazione e alle nuove tecnologie, esse chiedono però una governance democratica e di lavorare insieme su questi temi sotto l’egida dell’ICA. Per il movimento cooperativo, si presenta dunque una sfida che comporta un’assunzione di consapevolezza della propria forza socio-economica e della propria capacità di agire nei contesti e negli ambiti più diversi, incluso nelle aree post conflitto e post disastri naturali o per accogliere, a braccia aperte, i rifugiati e migranti. Il Summit, ha posto con forza il problema del branding dell’identità cooperativa , della capacità di comunicare, e dell’immagine e della reputazione cooperativa da tutelare e promuovere affinché un numero crescente di persone, con particolare riferimento ai giovani, nel mondo, valuti ,tra le varie opzioni di sviluppo ed empowerment personale e delle rispettive comunità, la forma d’impresa cooperativa. Ciò comporta per le imprese ed organizzazioni cooperative di mettere ancor di più in evidenza la specificità del loro agire cooperativo, di promuovere partnership strategiche ed alleanze, di incidere nelle sedi decisionali affinché il contributo cooperativo ai grandi temi delle agende nazionali ed internazionali possa essere ancor più riconosciuto, affinché i Territori Imprese Sondaggio Legacoop 10 governi nazionali promuovano un ambiente favorevole allo sviluppo cooperativo . La bozza di risoluzione del summit, che diventerà definitiva dopo aver raccolto ulteriori contributi dai movimenti cooperativi di tutto il mondo (data di scadenza entro il 31 ottobre), ha assunto, come fondamentale impegno, i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. I partecipanti al Summit hanno voluto così evidenziare che, per la sua intrinseca natura, oltre che per la sua storia, le cooperative possano svolgere un ruolo di primo piano nel raggiungimento di questi Obiettivi con un focus specifico sul ruolo dei giovani e delle donne, come attori di cambiamento, e riconoscendo la loro centralità per raggiungere questi obiettivi che implica il loro coinvolgimento, anche ai livelli decisionali. Nella consapevolezza degli sforzi colossali necessari per raggiungere gli Obiettivi ONU di Sviluppo Sostenibile il Summit nella sua dichiarazione finale ha identificato 5 aree in cui il potere di agire delle cooperative può esprimersi al meglio: Sicurezza Alimentare – Occupazione - Accesso alle Cure Sanitarie e ai Servizi Sociali - Povertà e Inclusione Finanziaria - Cambiamenti Climatici E Sviluppo Sostenibile Convinti dell’importanza del modello cooperativo nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, il movimento cooperativo si è dato l’obiettivo di promuovere la propria crescita e la reputazione delle imprese cooperative. Il Summit ritiene che entro il 2030, il movimento cooperativo possa giungere a rappresentare: 2 miliardi di soci 4 miliardi d’imprese Il 20% dell’economia globale Si tratta di obiettivi che possono apparire impressionanti, ma che sono coerenti con lo sviluppo impetuoso della cooperazione in quasi tutte le aree del mondo. Secondo gli ultimi dati presentati a Quebec, Primo piano ACI il movimento rappresenta circa il 10% della finanza, il 10% dell’occupazione e il 10% del PIL mondiale. Dobbiamo prendere atto tuttavia di un limite di questo movimento, limite il cui superamento è posto come una necessità fondamentale per trasformare le sfide presenti e future in opportunità di crescita condivisa: la parcellizzazione e la mancanza di un adeguato livello di collaborazione tra le cooperative .Il Summit ha sottolineato che se si riuscisse a collaborare di più a livello internazionale un movimento di questa portata avrebbe davvero l’opportunità d’incidere su una globalizzazione economica e sociale senza regole e senza una governance comune di cui, invece, trarrebbero un gran beneficio tutti. Il sogno di quei meravigliosi pazzi visionari dei padri e della madri fondatori dei movimenti cooperativi nazionali che quasi contemporaneamente al sorgere dei rispettivi movimenti fondarono l’International Cooperative Alliance, sembra trarre nuova linfa : uno dei concetti più ricorrenti espresso dai leaders cooperativi e dai vari ospiti esterni è stato proprio quello di promuovere sedi di confronto e collaborazione tra imprese ed organizzazioni cooperative del mondo, di cogliere appieno le possibilità offerte dalla rete globale cooperativa, secondo uno dei principio fondanti del movimento cooperativo quello dell’intercooperazione. Rappresentanti delle organizzazioni cooperative italiane/Alleanza delle Cooperative sono intervenuti sia negli eventi pre summit, durante il Summit e nei vari workshop tematici e settoriali. Per Legacoop hanno partecipato: Stefania Marcone, che è intervenuta nella plenaria del Gender Equality Committee, presentando le politiche europee in materia di pari opportunità, nel workshop organizzato dall’Associazione Internazionale delle Banche Popolari sul tema di un ecosistema colla- Legacoop Settori borativo transettoriale come motore per le strategie imprenditoriali del futuro ed ha coordinato un workshop tematico, organizzato con il sostegno di ECHO – Commissione europea, dedicato al ruolo delle cooperative nell’affrontare l’accoglienza dei rifugiati in cui è stato proiettato, come esempio positivo dell’impegno delle cooperative sociali italiane per l’integrazione dei rifugiati, il video relativo al progetto “Nati per Soffriggere” realizzato per l’occasione dalla cooperativa Valdocco di Torino, Aldo Soldi, Direttore di Coopfond che è intervenuto in due tavole rotonde (organizzate da Cicopa) dedicate ai settori industria, servizi ed energia una focalizzata al rafforzamento dimensionale delle PMi cooperative e l’altra alle sfide e alle opportunità per il futuro. Ha partecipato ai lavori del Summit anche Roberto Sgavetta, Presidente di Coop Italian Food. A latere del Summit si sono tenute anche alcune riunioni settoriali e statutarie, ad esempio il Gender Equality Committee che ha confermato la Presidente uscente Maria Eugenia Perez Zea per i prossimi 4 anni ed eletto un nuovo esecutivo; l’assemblea ICA che ha svolto le elezioni a scrutinio segreto per coprire due posti vacanti a seguito delle dimissioni di due componenti, eleggendo l’inglese Bennet Reid, CEO della coop di consumo Midcounties Cooperative ed il russo Dimitry Zubov, Presidente Centrosojuz. In occasione del summit, l’ICA ha voluto anche esprimere il proprio apprezzamento per alcune organizzazioni cooperative che hanno superato i 100 anni di vita, tra le quali,ovviamente, Legacoop, con le seguenti motivazioni: “perché queste organizzazioni sono state capaci di superare guerre, crisi e disastri naturali che hanno segnato la storia degli ultimi 100 anni, esse sono la prova vivente che il movimento cooperativo ha messo in pratica lo sviluppo sostenibile prima che esso venisse ufficialmente formalizzato. Con la loro storia e la loro resilienza, queste organizzazioni centenarie hanno dimostrato che un altro modello socio-economico non solo è possibile ma necessario per un mondo migliore. In questo modo esse inviano un messaggio stimolante, realistico e Territori Imprese Sondaggio Legacoop 11 concreto ai decisori politici, ai cittadini, alle giovani generazioni specialmente alla luce dei gravi problemi che il mondo si trova ad affrontare: dalle guerre, alla fame, alla povertà, al terrorismo, dalla sicurezza energetica ai cambiamenti climatici. E’ chiaro che ognuna di queste organizzazioni è il prodotto della propria unica esperienza storica ma ognuna di esse è parte della memoria e dell’identità cooperativa collettiva.” (https://www.sommetinter.coop) lazio ITINERARIA A Udine con Morando si studia “quando il lavoro si riprende il lavoro” “Quando il lavoro si riprende il lavoro. Ripartire in cooperativa”. Itineraria fa tappa a Udine, all’interno della tre giorni friulana, per approfondire il tema dei workers buyout. Ovvero delle cooperative tra ex dipendenti che, insieme, rilevano l’azienda in crisi per farla ripartire. Una tavola rotonda che ha visto la presenza, tra gli altri, del viceministro di Economia e finanze Enrico Morando. “La crisi di un’azienda – ha spiegato il presidente regionale di Legacoop Enzo Gasparutti – è una perdita di ricchezza per tutti. In questi casi, così frequenti in questi anni, la delusione rischia di trasformarsi in rassegnazione. Le esperienze dei workers buyout raccontano che costruire nuova imprenditorialità è possibile e che insieme possiamo riuscirci, anche nelle condizioni più difficili”. Queste esperienze esistono da 30 anni, ma ultimamente si sono intensificate. La causa? “Il Paese ha perso in 8 anni – ha raccontato Maurizio De Santis di ANCPL e consigliere di CFI – il 22% della propria capacità produttiva: ci sono praterie per provare a ripartire. Si tratta di esperienze serie: secondo uno studio Euricse hanno una sopravvivenza media di 17 anni contro i 13,5 delle altre imprese. E funziona, perché riusciamo a mettere insieme ‘capitali pazienti’, che non pretendono redditività immediata”. Questa formula può essere utilizzata anche in caso di mancato ricambio in azienda: “Si Primo piano ACI calcola – ha proseguito De Santis – che nei prossimi anni in Italia ci saranno 100mila nuovi disoccupati a causa di crisi per mancato passaggio del testimone in azienda”. E allo Stato conviene: “Ogni 1.000 euro che vengono immessi, ad esempio come anticipo di TFR e ammortizzatori, lo Stato ne recupera 3.200, con un effetto moltiplicatore davvero notevole”. “Per partire – ha spiegato il vicepresidente di Legacoop nazionale Luca Bernareggi – serve un gruppo coeso e capace di leadership, il coraggio di rischiare in proprio, un sindacato consapevole e non solo difensivista. Numericamente si tratta di un fenomeno limitato, ma vogliamo mettere a sistema quanto realizzato fin qui per renderli meno episodici e più tempestivi: troppo spesso si arriva, infatti, a valutare questa ipotesi quando ormai la situazione si è troppo deteriorata”. Il Governo, per bocca del viceministro Enrico Morando, si è detto disponibile a sostenere la crescita dei workers buyout: “Attraverso sia il Piano Industria 4.0 sia la nuova finanza per le imprese – ha spiegato il senatore – vogliamo individuare gli strumenti per convogliare risorse del risparmio anche delle famiglie a sostegno delle esperienze d’impresa come questa. Si tratta di casi emblematici, capaci di testimoniare sia il valore potenziale della cooperazione per il nostro Paese sia la capacità degli italiani di investire e scommettere ancora sul proprio futuro”. tare personalizzato creato tramite stampante 3D per attività fisiche potenzialmente traumatiche); BimCO (piattaforma ICT per l’ottimizzazione dei processi di gestione del patrimonio edilizio); Impresa meticcia (spazio di coworking nella provincia di Catanzaro); Ippocratech (sviluppo e produzione di un capillaroscopio per diagnosi clinica); Lombrocoop (trattamento e la valorizzazione della frazione organica di rifiuti solidi urbani); Reborn fibers (impianto per il recupero di cascami tessili); WEWETE (sensibilizzazione al consumo sano e alla prevenzione delle dipendenze). Il premio prevede una serie di azioni di sostegno – dall’accompagnamento alla costituzione della cooperativa da parte Legacoop Calabria all’accompagnamento post-startup per 36 mesi a prezzo convenzionato passando per la possibilità di accesso ai prodotti finanziari di Coopfond specificatamente previsti per le startup cooperative – e di contributi a fondo perduto, sia da Coopfond sia dalla Regione. Ragnacci: “Diamo ai giovani la possibilitàdiprovarci,cioèdisbagliare” In Calabria Coopstartup lancia 7 nuove cooperative innovative Sette cantieri. Sette progetti che potranno diventare presto cooperative. Sono stati selezionati dal bando Coopstartup Calabria “Ricomincio da T(r)e” e premiati il 15 ottobre a Reggio Calabria nell’ambito delle iniziative in programma per i 40 anni dell’associazione regionale e per i 130 di quella nazionale. “L’aspetto fondamentale – ha commentato il direttore generale del Fondo Aldo Soldi– sono le idee innovative che i giovani calabresi hanno saputo mettere in campo per formare cooperative e per crearsi una prospettiva lavorativa”. Le aspiranti coop sono 3D-4UMAN (plan- Legacoop Settori “Diamo ai giovani la possibilità di provarci, cioè di sbagliare. Dobbiamo superare un Paese nostalgico che sa solo guardare indietro, che non vede più il futuro”. È l’appello che Matteo Ragnacci, coordinatore nazionale di Generazioni Legacoop, ha lanciato agli oltre 250 studenti intervenuti a Udine all’incontro “Generazioni a confronto”, organizzato in occasione della tre giorni per i 130 anni dell’associazione. “La cooperazione – aveva detto aprendo la mattinata Federico Pittoni, coordinatore regionale di Generazioni – vuole essere al Territori Imprese Sondaggio Legacoop 12 vostro fianco nella battagli per prendervi il vostro posto nel mondo. Voi siete la possibilità di riscatto per questo nostro Paese e potremo riuscirci coniugando, come da 130 anni fa la cooperazione, coraggio individuale e azione collettiva”. “Nel 2008 – ha ricordato Ragnacci – quasi nessuno aveva previsto la portata della crisi che stava per abbattersi sulla nostra economia. Cosa potranno mai fare di sbagliato questi giovani se diamo loro in mano l’op- Primo piano ACI portunità di mettersi alla prova?”. Favorire questo processo è anche l’obiettivo di Generazioni: “Siamo una palestra di crescita, per far crescere un nuovo gruppo dirigente”. “Il guaio, come ricorda spesso il presidente Lusetti, è che se nel dopoguerra c’erano poche persone e molte sedie oggi ci sono troppe persone su poche sedie, e chi è seduto spesso non ha intenzione di alzarsi. C’è bisogno che qualcuno faccia spazio, Legacoop Settori conceda opportunità”. Rispondendo ad una domanda del moderatore, quasi la metà dei ragazzi in sala hanno alzato la mano dicendosi disposti ad andare a lavorare all’estero. “Dobbiamo guardare con orgoglio – ha concluso Ragnacci – a chi ha questa disponibilità. La sfida vera è dare loro opportunità interessanti per tornare, per mettere a frutto quella creatività senza cui oggi il lavoro non si trova”. Territori Imprese Sondaggio Territori >> Emilia Ovest 13 EMILIA OVEST EMILIA OVEST >> Lazio e IRES “Coop in Cloud”, convegno sulle opportunità dell’ICT Al via Bellacoopia per le scuole di Reggio Emilia e l’Università >> Sardegna La tecnologia cloud al servizio dell’impresa è al centro del convegno “Coop in Cloud” organizzato martedì 25 ottobre dalle 9:30 alle 13:00 al Tecnopolo di Reggio Emilia, in piazzale Europa 1, e promosso da Legacoop Emilia Ovest, Legacoop Emilia-Romagna, Innovacoop, Imprese Digitali e Agenda Digitale Emilia-Romagna, con la collaborazione di GedInfo, Soluzioni Futura e Manta Communications. Aprirà i lavori il saluto di Andrea Volta, presidente di Legacoop Emilia Ovest, a sottolineare la rilevanza riservata all’innovazione quale opportunità di sviluppo ed efficienza. Seguirà l’intervento di Stefano Mainetti, responsabile Scientifico Osservatorio Cloud & ICT as a Service del Politecnico di Milano, ente di riferimento per le tematiche discusse. Dopo di lui prenderà la parola Dimitri Tartari, coordinatore Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna (Ader), Gabinetto del Presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna, principale elemento di programmazione della Regione e degli enti locali del territorio regionale, per favorire lo sviluppo territoriale della società dell'informazione. A seguire, la seconda parte della mattina vede protagoniste le imprese, con una carrellata significativa di case-history illustrate dai rispettivi responsabili aziendali: Luca Baccarini, direttore Sistemi informativi di CIR Food., Marco Tessarin, amministratore delegato di Smc di Treviso, e Luca Pelati, WBSC Website head of Operations, Ventie30. Infine, i temi sviluppati verranno ripresi e approfonditi da una tavola rotonda moderata da Roberto Grassi e partecipata dallo stesso Stefano Mainetti, con Michele Colajanni, docente del Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Alberto Lugetti, head of Domestic Portfolio di Bt Italia, Fabio Ferrari della cooperativa GeDInfo e Valerio Versace della cooperativa Soluzioni Futura. Anche per l’anno scolastico 2016-2017 Legacoop Emilia Ovest propone alle scuole reggiane Bellacoopia, il progetto rivolto agli studenti con lo scopo di diffondere tra i giovani l’idea cooperativa. E’ da quindici anni che Legacoop è impegnata con progetti scolastici che vogliono trasmettere ai giovani i valori di socialità, mutualità, imprenditorialità, impegno civile attraverso la conoscenza dell’esperienza cooperativa. In tutti questi anni sono stati coinvolti nei progetti più di 4.500 studenti, tra scuole medie, scuole superiori e università. Il progetto Bellacoopia a Reggio Emilia è articolato in tre sezioni. “Bellacoopia Ricerca”, si rivolge agli studenti delle scuole medie, “Bellacoopia Impresa” agli studenti delle scuole superiori e “Bellacoopia University” agli studenti universitari in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia. “Bellacoopia Impresa” è rivolta agli studenti delle Scuole Superiori. Le richieste di partecipazione da parte delle scuole si chiuderanno il 31 ottobre. “Bellacoopia Impresa” può costituire una modalità di realizzazione di “impresa formativa simulata” quale tipologia di alternanza scuola-lavoro di cui alla Legge 107/2015. Gli studenti dovranno realizzare un’idea imprenditoriale progettando la costituzione di una cooperativa virtuale, con riferimento agli aspetti societari, all’analisi di mercato, al piano economico finanziario, al piano di comunicazione. Ogni anno vengono ammesse al progetto mediamente 8 classi di diverse scuole (Licei, Istituti Tecnici, Istituti Professionali), preferibilmente del terzo e quarto anno “Bellacoopia Ricerca” quest’anno ha un ambito tematico preciso: “Migrazioni, cittadinanza, diritti: una sfida antica e di oggi”. Le iscrizioni si sono chiuse il 15 ottobre e vedono la partecipazione di 9 scuole con circa 700 alunni. A “Bellacoopia University” possono partecipare gli studenti dei Dipartimenti di Comunicazione ed Economia, Educazione e Scienze Umane, Scienze e Metodi dell’Ingegneria, Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il >> Campania >> Bologna >> Bologna Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 14 progetto prevede una parte “formativa” sul modello d’impresa cooperativa, testimonianze da parte di manager di imprese di rilevanza nazionale e internazionale e un workshop con l’obiettivo di offrire spunti concreti di attuazione del modello cooperativo mettendo in relazione il mondo accademico con quello delle imprese e con quello della ricerca. “Bellacoopia University” intende mostrare ai giovani una via alternativa di fare impresa, investendo le proprie capacità personali in una struttura societaria in cui essi stessi siano i veri protagonisti ed in cui la propria vocazione imprenditoriale sia valorizzata in un contesto stimolante di crescita e maturazione continua. La scadenza per l’invio delle richieste di partecipazione è fissata per il 31 ottobre 2016. Tutti i dettegli e le informazioni necessarie per inviare le richieste di partecipazione si trovano sul sito www.legacoopemiliaovest.coop. sezione Bellacoopia. Per ogni informazione fare riferimento alla responsabile del progetto Bellacoopia, Daniela Cervi di Legacoop ([email protected]). LAZIO E IRES Seminario “Co-progettazione per un nuovo welfare” La co-progettazione, nel settore del welfare, è la strada maestra per innovare le politiche sociali, corresponsabilizzare gli attori coinvolti e adattare i servizi ai nuovi bisogni. Questo il concetto fondamentale che è emerso dal seminario “Co-progettazione per un nuovo welfare”, organizzato da Legacoop Lazio e IRS lo scorso 12 ottobre a Roma. Primo piano ACI Per Legacoop Lazio sono intervenuti il Commissario Straordinario Placido Putzolu, che ha introdotto il tema, ed Anna Vettigli, che ha concluso gli interventi sottolineando il passaggio da un’ottica consultiva a forme di partenariato tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore. L’Assessore Rita Visini, nel suo intervento, ha ribadito quanto il tema della co-progettazione stia a cuore alla Regione Lazio e all’Assessorato alle Politiche sociali, Sport, Sicurezza, tanto da inserirlo anche nella nuova legge regionale sul welfare. Come ha illustrato Ugo D’Ambrogio, Direttore IRS, la co-progettazione rappresenta una nuova idea di partnership costituita per sviluppare esperienze innovative attraverso il lavoro di soggetti appartenenti ad organizzazioni diverse e prevede partecipazione, coinvolgimento, impegno ed appartenenza per la realizzazione di un obiettivo comune. E’ stato invece Guido Ciceri, Direttore Sercop, ad approfondire il quadro normativo di riferimento, che affonda le radici nella 328, fornendo una swot analysis del processo di co-progettazione. “C’è differenza tra progettazione e progettualità” ha sottolineato Emilio Vergani “in un mare di progettazione c’è scarsissima progettualità”. Co-progettare significa infatti dar vita ad un nuovo approccio culturale, che rende i servizi qualitativamente migliori ed economicamente sostenibili per tutti gli attori coinvolti: pubbliche amministrazioni, società erogatrici e utenti. Bisogna puntare sull’efficienza e la qualità, costruendo i servizi insieme a chi conosce il territorio e le esigenze della comunità. La co-progettazione, in sostanza, è un nuovo modo di pianificare e concepire le politiche sociali. Perchè le politiche sociali non costituiscono un costo ma un investimento, che permette lo sviluppo di benefici per la cittadinanza e migliori livelli di qualità di vita. Ne sono prova le “buone pratiche” di alcuni servizi sociali della Lombardia e del Gal del versante Laziale , raccontate da Katja Avanzini, consulente IRS, e Loreto Policella, Presidente Galverla. “Nella Regione Lazio ci sono esperienze molto diverse” sottolinea Tiziana Biolghini, Dirigente dell’Area Sussidiarietà orizzontale, Terzo settore e Sport della D.R. Salute e Po- Legacoop Settori litiche Sociali della Regione Lazio “Riprogettare significa riesaminare i bisogni e le esigenze del territorio, misurare l’impatto sociale. La co-progettazione è uno strumento per le politiche attive.” Legacoop Lazio continuerà il suo lavoro di approfondimento sul tema della co-progettazione, anche attraverso l’organizzazione di ulteriori momenti formativi, in un percorso parallelo a quello portato avanti dalla Regione Lazio e dall’Assessorato alle Politiche sociali, Sport, Sicurezza. I materiali relativi al seminario sono disponibili al seguente link: http://www.legacooplazio.it/ciclo-diseminari-competenze-per-il-sociale/ CAMPANIA Legacoop promuove con Libera il progetto“Cooperareperlalegalità” “Cooperare per la legalità, la diffusione della cultura della cooperazione per un nuovo modello di sviluppo” Praticare la cooperazione per uscire dalla crisi, costruire legami per cambiare i territori Si chiama “Cooperare per la legalità, la diffusione della cultura della cooperazione per un nuovo modello di sviluppo” il progetto promosso da Libera e Legacoop Campania realizzato con il contributo di Coopfond SpA fondo promozione cooperative aderenti a Legacoop. Insieme per diffondere la cultura cooperativa in Campania e alzare un argine contro la diffusione della mafia tra i giovani. L’obiettivo del progetto è quello di offrire strumenti sul riutilizzo sociale dei beni confiscati, promuovere la cultura cooperativa e mutualistica, consolidare il rapporto tra Libera e Legacoop Campania. Tutto il progetto parte dalla convinzione che la cooperazione rappresenti un argine alle de- Territori Imprese Sondaggio Territori 15 rive dell’economia (finanziarizzazione e impresa mafiosa) capace di ricostruire solidarietà e partecipazione sociale. Obiettivo del percorso comune è quello di riscoprire la cultura della cooperazione, del mutuo soccorso e della solidarietà capace di costruire legami e coesione territoriale come strumenti per contrastare sul piano culturale e sociale la camorra e della corruzione. Le linee di azione sono: conoscere la situazione beni confiscati alle mafie e loro riutilizzo sociale; educare le giovani generazioni ad affrontare le difficoltà e i problemi insieme all’interno di una cultura della cooperazione che non esclude nessuno; costruire relazioni sussidiarie tra enti locali, scuole, associazioni e istituzioni per ricostruire un rapporto di fiducia tra le parti. Grazie a questa rete saranno realizzati incontri nelle scuole; la Carovana Giovani e innovazioni; un focus group il valore della cooperazione, come costruire cooperative; una pubblicazione che sintetizzi le informazioni diffuse e, infine, una Biblioteca sociale, primo passo verso la costruzione di un centro studi. SARDEGNA Convegno “Ricostruire il lavoro”, le esperienze di wbo Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il Presidente della Regione Francesco Pigliaru, hanno partecipato nel pomeriggio del 19 Ottobre, al Convegno “Ricostruire il lavoro”, organizzato dall’Associazione Nazionale Cooperative di PL e da Legacoop Primo piano ACI Sardegna, tenutosi a Porto Torres, nella Sala Filippo Canu. Al centro dei lavori, l’esperienza delle Cooperative Isolex e Turris Sleeve, che nel corso della mattinata hanno ricevuto la visita del Ministro Poletti, del Presidente Pigliaru, e dell’Assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, accompagnati dal Presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori, oltre ai massimi dirigenti di Legacoop Sardegna e ai rappresentanti del mondo creditizio e bancario, oltre che industriale. I lavori del pomeriggio, coordinati dal Responsabile Nazionale settore industriale ANCPL, Maurizio De Santis, si sono aperti con la proiezione di un video che ha presentato le due esperienze, due storie parallele di rinascita aziendale. I dipendenti di Isolex, finita in difficoltà assieme all’intero sistema industriale ricompreso nel polo petrolchimico del Nord Ovest Sardegna, licenziati, hanno chiesto e ottenuto un’anticipazione sulla mobilità e l’hanno trasformata in capitale sociale. La Cooperativa oggi conta 20 soci lavoratori, che producono sistemi isolanti innovativi, utilizzano il sughero e dal punto di vista energetico approvvigionano gli impianti con 9.500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici. Turris Sleeve è una Cooperativa di quadri, impiegati e operai fuoriusciti dal petrolchimico, che oggi si offre al mercato internazionale con la produzione di etichettature bio. Nell’intervento di apertura del convegno, il Presidente della Cooperativa Isolex, Antonio Tanda, ha rimarcato l’importanza del lavoro in rete e dell’azione congiunta, che ha permesso che il progetto si potesse realizzare. Sono seguiti gli interventi di Camillo de Bernardinis, Amministratore Delegato CFI, Stefano Esposito, Consigliere Delegato Sardaleasing, Michele Carrus, Segretario regionale CGIL Sardegna. “Le iniziative di cui parliamo oggi sono un gran bell’esempio di come si può affrontare la sfida dei processi di reindustrializzazione e vincerla”, ha dichiarato nel suo intervento il Presidente della RAS Pigliaru, definendo coraggiosa l’iniziativa dei lavoratori che hanno messo in gioco risorse e professionalità in progetti innovativi e di alta specializzazione, sviluppando un’idea imprenditoriale e sfruttando le sinergie esistenti e le opportu- Legacoop Settori nità offerte dal programma “Workers buyout”. Pigliaru ha rimarcato che le parole d’ordine debbano essere qualità, innovazione e sostenibilità. Il Ministro del Lavoro Poletti ha sottolineato che le due aziende, partendo da una situazione problematica, sono state capaci di costruire un nuovo inizio e ottenere risultati importanti, mettendo in luce che esistano strumenti ed anche la volontà del governo di individuarne di nuovi per favorire la nascita di nuove imprese e di startup con un orientamento ambientale sempre più preciso. “La Cooperazione rappresenta la possibilità concreta di uscire dalla crisi” ha detto nel suo discorso conclusivo il Presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori, sottolineando che salvare il proprio lavoro e rimboccarsi le maniche per non vivere di assistenza è una sfida importante, così come hanno fatto coraggiosamente i lavoratori di Isolex e Turris Sleeve. Atzori ha evidenziato che la Cooperazione in Sardegna rappresenti numeri importanti, in diversi settori, e che le Cooperative pur stando sul mercato come tutte le altre imprese, hanno una peculiarità rappresentata dalla responsabilità sociale che hanno nei confronti dei lavoratori e dei territori nei quali operano. “E’ necessario parlare di progetti e programmazione”, ha concluso.“Noi siamo un sistema che ha continuato e retto di fronte alla crisi e restituiamo alla Sardegna un elevato numero di posti di lavoro.Vogliamo continuare a farlo con innovazione”. BOLOGNA La finale regionale di Bellacoopia 1444 studenti delle scuole superiori coinvolti, provenienti da diverse provincie dell’Emilia-Romagna, 71 classi partecipanti, 87 progetti per start up cooperative presentati. Questi sono i numeri per il 2016 della rete regionale Bellacoopia (il progetto di Legacoop per sviluppare la conoscenza della cooperazione nelle scuole. I sette progetti finalisti proveniente dalle scuole di Bologna, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna e Reggio Emilia si sono Territori Imprese Sondaggio Territori 16 sfidati Sabato 8 ottobre a Bologna. La finale a Palazzo Re Enzo si è svolta all’interno della prestigiosa Biennale dell’Economia Cooperativa. Sono intervenuti alla finale due ospiti d’eccezione. don Luigi Ciotti, presidente di Libera contro le mafie, ha parlato dell’apporto positivo della cooperazione per sconfiggere le mafie e l’illegalità mentre Paola Gazzolo, assessore alla Difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna della Regione Emilia-Romagna, ha parlato ai ragazzi di economia circolare e futuro sostenibile per i territori. In occasione dei 130 anni di Legacoop è stata donata una pubblicazione a tutti gli studenti, insegnanti e cooperatori presenti alla Biennale della Cooperazione con la storia del progetto dalla sua fondazione a oggi. Nella partecipata e animata finale la coordinatrice della Rete Bellacoopia Roberta Trovarelli ha concluso la giornata ringraziando tutti i ragazzi per l’ottimo livello dei progetti presentati quest’anno.Andiamo a conoscere i progetti che si sono sfidati e le valutazioni della giuria di cooperatori, le scuole sono state premiate con stampanti 3D, droni, tavolette grafiche e videocamere Go Pro. Primo classificato ITCS G. Salvemini di Casalecchio di Reno con la cooperativa Bo Home che opera nel settore dei servizi abitativi turistici, offrendo alloggi temporanei e servizi accessori in unità abitative arredate diffuse sul territorio di Bologna. Per l’elevato grado di sostenibilità sociale ed economica del progetto, che valorizza il patrimonio abitativo esistente, in un contesto di turismo diffuso. La proposta, pur inserita in un mercato maturo, è centrata su un modello di “platform cooperative”, che socializza il valore creato con gli utenti da cui dipende. Il progetto è ben formulato con un’analisi di mer- Primo piano ACI cato completa e ben focalizzata sul target. Primo classificato a pari merito il Liceo Scientifico G. Ulivi di Parma con Char Coop, cooperativa che si occupa di produrre e commercializzare Biochar, un ammendante naturale ricavato dalla pirolisi di biomasse. Per la completezza dell’elaborato, molto approfondito e curato in tutti gli aspetti, sia nella simulazione della vita di un’impresa sia comunicativi. La proposta persegue in modo chiaro l’obiettivo della sostenibilità, che trasferisce ad una intera filiera, includendo in partnership soggetti pubblici e privati. Secondo classificato l’Istituto Zanelli di Reggio Emilia con Forest Gump, cooperativa sociale agricola che intende svolgere attività di educazione ambientale verso le scuole per favorire, a partire dalle scuole materne, l’acquisizione del rispetto della natura, della protezione dell’ambiente e dell’uso responsabile delle risorse. Per aver sviluppato una proposta di impatto sociale, che valorizza le risorse ambientali e turistiche del territorio anche attraverso strumenti crossmediali. Il progetto è ben formulato e ha attenzione per le partnership con soggetti pubblico-privati del territorio. Secondo classificato a pari merito l’ITC Alighieri di Modena con la cooperativa Near Food.Tramite il sito www.farecooperativa.it e i social network facebook, twitter e instagram della Rete Bellacoopia è possibile tenersi aggiornati sul progetto di Legacoop Emilia Romagna realizzato con le Leghe territoriali. BOLOGNA RigenerazioneUrbana;assegnatoa due neolaureati il premio Giacomo Venturi l’urbanistica sostenibile, prematuramente scomparso due anni fa. Il Premio è patrocinato da: Regione EmiliaRomagna, Città Metropolitana di Bologna e Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. La giuria ha deciso di assegnare il premio ex aequo a Leonardo Tedeschi, per la tesi “Centrare il margine. Rigenerare quartieri INA-Casa, il caso studio del Villaggio Portazza a Bologna”, e a Davide De Cecco, per la tesi “BoOM! – Proposta per un processo di rigenerazione urbana dell’Ex Ospedale Militare di Bologna”.Ad ognuno dei due neolaureati è stato consegnato un assegno da 1.750 euro; inoltre un estratto della loro tesi di laurea sarà pubblicato sulla rivista Urbanistica Informazioni. I premi sono stati consegnati nel corso di una cerimonia pubblica, nella sede della Città metropolitana di Bologna, alla quale hanno partecipato: Andrea Venturi, fratello di Giacomo; Sandra Vecchietti, presidente dell’INU Emilia-Romagna; Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna. “Giacomo è stato un uomo e un amministratore dalle qualità rare. Il Premio che porta il suo nome non vuole essere solo celebrativo, ma deve far vivere nel concreto le sue idee in materia di urbanistica sostenibile – dichiara Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – La sfida che tutti abbiamo davanti è quella della rigenerazione urbana e le tesi che abbiamo premiato si misurano con il concetto di recupero e riuso degli spazi urbani. Giacomo Venturi è stato un amministratore pragmatico e concreto, il modo migliore per rendergli omaggio è far vivere nella realtà le sue idee. Con il premio di oggi – conclude Ghedini - e grazie al talento dei vincitori, si avvia un percorso in grado di ono- E’ stato assegnato, il 18 ottobre, a due neo laureati, con una tesi sulla rigenerazione urbana nell’area metropolitana di Bologna, il “Premio Giacomo Venturi”. Il riconoscimento, alla sua prima edizione, è stato promosso da Legacoop Bologna e Istituto Nazionale di Urbanistica, per promuovere la cultura della rigenerazione urbana sostenibile e rendere omaggio alla memoria di un amministratore capace e da sempre impegnato sui temi del- Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 17 rare nel migliore dei modi una persona della quale sentiamo ancora forte la mancanza”. “Queste due tesi centrano perfettamente alcuni dei temi che ci stanno molto a cuore come Comune: la rigenerazione urbana, la collaborazione civica, quelli che io preferisco chiamare quartieri e non periferie – ha commentato il sindaco di Bologna, Virginio Merola - Un premio a due giovani nel nome di Giacomo Venturi che proprio da giovane iniziò la sua carriera politica. E’ un bellissimo modo di ricordare un amministratore che ha fatto del ‘fare’ la sua cifra”. “È molto significativo questo premio legato ad una figura di grande qualità umana e amministrativa come Giacomo Venturi – ha dichiarato Raffaele Donini, assessore regionale ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale - Particolare apprezzamento per i progetti vincitori che Primo piano ACI pongono con forza il tema della rigenerazione urbana delle nostre città a partire dalle periferie”. La giuria del Premio Giacomo Venturi è composta dal professor Carlo Monti, dall’ ingegnere Alessandro Delpiano e dagli architetti Francesco Evangelisti, Roberto Gabrielli e Sandra Vecchietti. Motivazioni del conferimento del premio La tesi di Leonardo Tedeschi “Centrare il margine. Rigenerare quartieri INA-Casa, il caso studio del Villaggio Portazza a Bologna” sviluppa un interessante modello di rigenerazione urbana, proponendo un approccio al tema periferie come occasione per ricentrare la città, con il particolare riferimento storico e culturale al piano Ina-Casa, per le conseguenze che ha avuto e che può ancora determinare in una realtà come quella di Bologna. La commissione ha ap- Legacoop Settori prezzato il rapporto tra ricerca e azione, teoria che si fa pratica, abbastanza singolare per una tesi, indicatore di una creatività ben rapportata ai luoghi e alle persone che li abitano. La tesi di Davide De Cecco “BoOM! – Proposta per un processo di rigenerazione urbana dell’Ex Ospedale Militare di Bologna” mette a fuoco in maniera innovativa il tema del riuso temporaneo di immobili dismessi come ripensamento meditato delle trasformazioni urbane. Il punto di forza di questo lavoro è quello della ricerca dell’innovazione del processo di rigenerazione, particolarmente interessante considerando la natura dell’immobile e il suo contesto; il processo si costruisce in fasi successive, offrendo via via nuovi spazi alla città. E’ stato apprezzato l’approccio che coniuga realismo e creatività per dare una risposta a uno dei grandi temi della rigenerazione delle città oggi. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Coop 18 COOP COOP ALLEANZA 3.0 >> Coop Alleanza 3.0 Inserita nell’elenco dei “Campioni dell’Alternanza Scuola Lavoro” Sostiene Medici Senza Frontiere per Haiti >> Coop C.M.C. Sanremo C’è anche Coop nell’elenco dei “Campioni dell’Alternanza Scuola Lavoro” ufficializzato dal Ministero della Pubblica Istruzione. E in base all’accordo volontariato stipulato le cooperative di consumatori accoglieranno nelle loro strutture circa 2200 studenti nei prossimi 3 anni. Per Coop il progetto di alternanza scuola-lavoro ha un valore particolare: si tratta di una esperienza fondamentale che, combinata con la preparazione scolastica, permette allo studente, oltre che di auto-valutare le proprie capacità, anche di diventare consapevole di un modo diverso di fare impresa, di farsi un’immagine del tipo di lavoro e di organizzazione che regola le Coop. Il segno di distintività rispetto alle altre imprese che operano sul mercato è la logica “di servizio” che guida le scelte fondamentali di questo gruppo di cooperative che gestisce, in Italia, una rete di vendita leader nella distribuzione organizzata (un fatturato di oltre 12 miliardi di euro, 1.200 strutture di vendita in 16 regioni, quasi 54.000 lavoratori di cui il 92,6% a tempo indeterminato, oltre 8,5 milioni di soci) sulla base dei principi mutualistici e sociali dei padri fondatori della cooperazione, tradotti ai giorni nostri negli Statuti e nella Carta dei Valori. “Il modello economico e sociale delle nostre Cooperative – ha spiegato Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop - è lo stesso in tutta Italia, in modo che le azioni di ciascuna cooperativa, pur nelle diverse espressioni, sia guidata dagli stessi principi e valori: i nostri azionisti sono i nostri milioni di soci e questa distintività sarà parte integrante del processo di formazione dedicato agli studenti che ospiteremo nelle nostre strutture”. I concetti saranno veicolati attraverso differenti modalità: lezioni frontali, workshop, proiezioni, simulazioni, role play, panel di esperti, oratori a invito e brainstorming, esercitazioni con materiali. Sarà anche garantito un affiancamento all’interno delle singole cooperative sul territorio. Coop Alleanza 3.0, la più grande cooperativa di consumo italiana, ha deciso di sostenere gli sforzi di Medici Senza Frontiere (MSF) a favore della popolazione haitiana colpita dall’uragano Matthew. Per questo, oggi Dino Bomben, vicepresidente vicario di Coop Alleanza 3.0, ha consegnato al presidente di MSF Loris De Filippi un assegno da 224.398 euro, donati grazie alla generosità dei soci che hanno devoluto in solidarietà i punti dell’ultima raccolta sulla spesa. L’impegno è stato preso nel solco di un supporto che dura ormai da 15 anni, sempre attraverso il meccanismo della raccolta punti: dal 2001 ad oggi, grazie alla generosità dei propri soci, Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense – le tre cooperative che dal 1° gennaio di quest’anno si sono unite in Coop Alleanza 3.0 – hanno donato a MSF oltre 6,7 milioni di euro. Coop Alleanza 3.0 ha inoltre deciso di raddoppiare i punti donati dagli oltre 50.000 soci. I punti devoluti a MSF in questi anni hanno contribuito, tra le altre cose, all’apertura proprio ad Haiti di un centro traumatologico da oltre 122 posti letto dopo il terremoto del 2010. L’ospedale Nap Kenbe (“speranza” in creolo), situato a Tabarre, nella zona est della capitale Port-au-Prince, nel solo 2015 ha effettuato oltre 6.400 interventi chirurgici e ha trattato 13.000 pazienti nel pronto soccorso. L’ospedale fornisce anche servizi di fisioterapia, riabilitazione, sostegno socio-sanitario e mentale. Oggi MSF è nuovamente in prima linea per soccorrere la popolazione haitiana colpita dall’uragano. Per questo motivo, Coop Alleanza 3.0 ha chiesto di poter stanziare l’ultima raccolta proprio per supportare le iniziative dell’équipe di MSF nel Paese. In queste >> Coop Alleanza 3.0 >> CIR food >> Consorzio Integra >> FAI >> I Briganti di Cerreto >> Coop Centro Olimpo >> Itaca >> Coseva >> Unicoop Firenze >> Coop Cluster >> Gesin Proges >> Coop La Melagrana >> Coop Al Kharub >> Gruppo Gesco >> UNICAPI >> Camelot >> Coop Castel Monte Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 19 settimane, infatti, i medici stanno trattando le persone per il colera, le lesioni e altri problemi di salute, stanno fornendo supporto alle strutture sanitarie di Haiti e stanno effettuando sorveglianza epidemiologica. MSF, presente ad Haiti dal 1991, sta privilegiando le aree più remote dove non sono ancora stati valutati i bisogni reali e non sono ancora arrivati aiuti. Le cliniche mobili di MSF hanno finora assistito centinaia di persone ed è in corso la costruzione di un centro per il trattamento del colera da 150 posti letto a Port-à-Piment. “Il sostegno di Coop Alleanza è da anni un contributo importante alla nostra azione di soccorso medico-umanitaria. I fondi raccolti hanno finora contribuito a importanti progetti di emergenza – dichiara Loris De Filippi, presidente di Medici Senza Frontiere – Siamo lieti di ricevere questo nuovo contributo proprio per Haiti, dove oggi l’attenzione mediatica non è più alta, ma i bisogni della popolazione sono via via crescenti e il rischio di un’emergenza sanitaria a causa del colera è reale”. “In questi anni – afferma Dino Bomben, vicepresidente vicario di Coop Alleanza 3.0 – abbiamo devoluto i fondi a MSF per dare una risposta concreta e immediata alle principali emergenze medico-umanitarie, come per l’Ebola in Sierra Leone nel 2014 e 2015, durante le prime fasi ma anche nel post-emergenza, con un’attenzione al ripristino dei servizi e alla ricostruzione. Vogliamo continuare a essere al fianco di MSF supportando le loro iniziative, forti del fatto che i nostri soci, che ringrazio per la loro generosità, sono sempre molto reattivi quando si tratta di portare un contributo ai Paesi e alle popolazioni in difficoltà”. COOP ALLEANZA 3.0 Riaperta la Coop del centro commerciale Gallery di Ravenna Elio Gasperoni e, in rappresentanza dei soci, il presidente del Consiglio di zona Carlo Pilotti. Dopo i saluti istituzionali, don Ugo Salvatori della parrocchia di San Rocco ha benedetto la struttura. Tutti coloro che hanno fatto la spesa il giorno dell’inaugurazione hanno avuto in omaggio una borsa riutilizzabile targata Coop Gallery. All’esterno del negozio, gli artisti Franco Costantini e Stefano Calvano hanno animato la mattinata con letture e musiche; è stato servito anche un buffet per i clienti. Dal giorno dell’inaugurazione fino al 30 novembre chi vorrà diventare socio di Coop Alleanza 3.0 nel supermercato Gallery di Ravenna riceverà un buono del valore di 15 euro da utilizzare nello stesso punto vendita fino al 31 dicembre. Il supermercato Gallery di Ravenna impiega 50 lavoratori e, grazie ad alcuni nuovi servizi e a un assortimento ancora più vasto, punta ad essere sempre di più un punto di riferimento per la spesa settimanale, mantenendo al tempo stesso la qualità tipica delle botteghe di quartiere. Pur restando invariata la superficie, il supermercato è stato completamente rinnovato sia in termini di struttura sia di servizi. Nel nuovo negozio, soci e consumatori troveranno diverse novità, a partire dall’introduzione di un banco carni assistito, mentre il banco gastronomia offrirà pietanze già pronte per il consumo. Fiori all’occhiello del punto vendita saranno i reparti freschi e freschissimi: in particolare l’ortofrutta, che valorizzerà i prodotti di stagione legati al territorio.Anche i prodotti salutistici e gli integratori alimentari entreranno nell’offerta della Coop. Così come tutte le referenze a marchio Coop, dalla Fior Fiore alla Vivi Verde, troveranno spazio tra gli scaffali. Tutte le attrezzature sono state completamente messe a nuovo. E il nuovo supermercato sarà anche “amico dell’ambiente”, ACI Legacoop Con Fairtrade a Padova il 22 ottobre un cash mob a favore del consumo etico Anche Coop Alleanza 3.0 aderisce alla campagna Fairtrade “Fai la spesa, cambia il mondo” che sostiene gli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo e il consumo etico e sostenibile. Dal 15 al 30 ottobre sarà infatti possibile trovare i prodotti certificati Fairtrade in offerta in numerosi supermercati di tutta Italia, e in alcuni punti vendita Coop selezionati - in Veneto: Chioggia, Marghera, San Donà di Piave, Padova,Vigonza, Schio, Conegliano - le promoter offriranno la possibilità di scaricare il ricettario Fairtrade, e in altri sarà possibile “votare con il portafoglio” partecipando a un “cash mob”. Proprio una delle otto tappe italiane dei cash mob sarà a Padova, presso il nuovo punto vendita Coop di via della Pace, sabato 22 ottobre dalle ore 11 alle 12. I volontari spiegheranno ai clienti come migliorare il mondo, rendendolo più giusto e sostenibile, attraverso le scelte di acquisto dei prodotti certificati Fairtrade. Durante la giornata è possibile condividere la spesa etica sui social media con l’hashtag #mobetico e #spesagiusta. Ai partecipanti sarà regalato il ricettario “A tavola con Fairtrade”. COOP C.M.C. SANREMO Si aggiudica la gestione del Museo di arte contemporanea di Imperia Ha riaperto mercoledì 19 ottobre la Coop del centro commerciale Gallery di Ravenna (in via Gramsci 86/84), dopo i lavori di ristrutturazione che hanno portato alla chiusura del supermercato dal 9 al 18 ottobre. Al taglio del nastro, erano presenti il sindaco Michele De Pascale, il vicepresidente Attività istituzionali e governance sociale di Coop Alleanza 3.0 Primo piano grazie all’illuminazione con luci a led e a frigo e freezer chiusi, che consentiranno un notevole risparmio energetico così come una migliore conservazione degli alimenti. I clienti potranno pagare la spesa in 10 casse: 6 tradizionali e 4 fai-da-te. Il supermercato resterà aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20 e la domenica dalle 8.30 alle 13. Sarà la Cooperativa “Cmc” di Sanremo a gestire il Museo d’Arte Contemporanea di Imperia, subentrando all’Istituto degli Studi Liguri. L’affidamento avrà carattere biennale, Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 mento caratterizzante della nostra professionalità, elemento che riteniamo possacostituire un valore concreto per una azione organizzativa trasversale e completa dei servizi culturali del M.A.C.I. e degli spazi di Villa Faravelli. Punto cruciale del nostro lavoro e fine ultimo nel raggiungimento dei nostri obiettivi, è in breve quello di fare del M.A.C.I. un luogo in cui l’arte e la sensibilità verso di essa trovino spazio e nuovo valore attraverso l’intrattenimento e la formazione, divenendo punto di incontro. ” con possibilità di rinnovo per un anno ulteriore. Il progetto presentato dalla CMC nell’ambito del bando presentato dal Comune lo scorso agosto, si svilupperà secondo alcuni punti chiave quali la valorizzazione della collezione dell’ Arch. Lino Invernizzi esposta all’interno di Villa Faravelli, sede del museo, la messa in atto di un’azione promozionale dinamica e rinnovata, l’organizzazione di laboratori didattici rivolti alle scuole, la programmazione di eventi culturali collaterali all’esibizione permanente, come personali di giovani artisti, conferenze, workshop, spettacoli musicali e non solo. Dichiara il Presidente di CMC, Angelo Giacobbe: “Il nostro interesse verso l’organizzazione dei servizi culturali del M.A.C.I. di Villa Faravelli, è motivato dalla convinzione che questo rappresenti una realtà di significativo valore culturale, forte di una significativa potenzialità da sviluppare. Crediamo che una efficace attività di gestione e promozione del M.A.C.I. rappresenti un’occasione per il rilancio della città di Imperia, per il pubblico cittadino ed in grado di sviluppare una ricaduta positiva a livello turistico.” Il museo manterrà gli stessi orari d’apertura attuali. Sarà visitabile il giovedì dalle 16 alle 19, il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 9.30 alle 12.30, ma Giacobbe non esclude modifiche. “Vedremo durante le festività.Anche il prezzo del biglietto non cambierà“. La CMC è una realtà organizzativa con sede a Sanremo, è attiva dal 2001 sul territorio, a livello nazionale e anche all’estero, che da sempre si distingue per un particolare cifra multidisciplinare messa in atto nei progetti realizzati e in essere. “Il “dialogo” tra letteratura, musica, teatro e arti figurative – continua Giacobbe – è elePrimo piano ACI CIR FOOD EmilioFioraninominatodirettoredivisione ristorazione commerciale locali di ristorazione, raddoppiando i ricavi nel 2020. Grazie anche al successo raggiunto a Expo 2015, CIR food è pronta ora a lanciare i propri format di ristorazione commerciale in shopping center, aeroporti, stazioni, gallerie all’interno di ospedali, centri urbani di grandi dimensioni e distretti industriali. “Filo conduttore dell’offerta di CIR food nella ristorazione commerciale è la tradizione gastronomica italiana rivisitata in chiave originale per un consumo rapido – ha dichiarato il Direttore Fiorani – Anche chi ha tempo solo per un panino può trovare nei nostri locali un’offerta che rispetta la cultura della qualità in tavola, gustando ricette a base di prodotti Dop e Igp mentre approfitta del wi-fi o ricarica cellulari e tablet”. CONSORZIO INTEGRA Eseguitiilavoridicostruzionedella iOS Developer Academy a Napoli Dopo aver presentato in primavera il piano industriale quinquennale con cui punta a sviluppare 250 milioni di euro di fatturato nei prossimi 5 anni raggiungendo gli 800 milioni di euro, l’impresa di ristorazione CIR food rafforza la divisione della ristorazione commerciale con la nomina a Direttore di Emilio Fiorani. 37 anni, sposato con due figli, laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano e formatosi quindi presso SDA Bocconi e LIUC-Università Cattaneo, Fiorani ha maturato diversi anni di esperienza nel settore Food&Beverage. Dopo aver diretto l’area Logistica e Global Services di Airest SpA, negli ultimi quattro anni ha ricoperto il ruolo di Vice President Operation Italy della divisione F&B di Largardere Travel Retail. Come Direttore della divisione ristorazione commerciale di CIR food, Emilio Fiorani lavorerà al piano di sviluppo di questo settore, che oggi rappresenta il 12% del fatturato dell’impresa, con l’obiettivo di aprire ogni anno 15 Legacoop Settori Il 6 ottobre a Napoli presso l’Auditorium del complesso San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’iOS Developer Academy, la prima accademia d’Europa che formerà 200 studenti, preparandoli a diventare sviluppatori di app e software sul sistema operativo della Mela. La scuola, frutto dell’intesa tra Apple e l’università partenopea, sorge nell’area dell’ex Cirio e i lavori di realizzazione dei nuovi insediamenti universitari sono stati eseguiti dal Consorzio Integra. La cerimonia si è aperta con i ringraziamenti di Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università Federico II di Napoli, che ha sottolineato il fatto che fino a poco più di 30 anni fa c’era una grande fabbrica che produceva cibo e il reddito del quar- Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 tiere. Ora c’è una fabbrica del sapere che anziché costruire oggetti è in grado di forgiare le menti dei giovani in grado di interpretare e perpetrare il cambiamento. Questo traguardo è importante per la città di Napoli, per essere competitiva nel mondo. Lisa Jackson, Vicepresidente e Responsabile delle politiche sociali e ambientali del colosso di Cupertino, ha spiegato il senso di un’iniziativa nata in un Paese come l’Italia che ha una lunga storia nell’innovazione e nel design: Napoli ha un grande spirito imprenditoriale, buone infrastrutture universitarie e un ambiente favorevole agli investimenti. C’è inoltre tanto talento che ha bisogno di una opportunità per emergere e l’Academy è un primo passo per cambiare e migliorare il mondo con la tecnologia. Alla presentazione del progetto è intervenuto anche il Sindaco partenopeo Luigi De Magistris il quale ha insistito sull’importanza degli investimenti nella città di Napoli e sull’obiettivo di dare ai giovani la possibilità di rimanere nella loro terra senza esser obbligati ad andar via. E che l’iOS Academy sia un primo passo per rimettere in moto l’economia della città e una straordinaria occasione per tentare di rilanciare il Paese e il Sud in un contesto di competizione mondiale lo ha sostenuto anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il quale durante il suo discorso ha promesso ulteriori 30 milioni per espandere il progetto e 7 milioni per le borse di studio agli studenti della iOS Academy. Il Ministro dell’Istruzione e della Ricerca Stefania Giannini ha chiuso la cerimonia affermando che il Governo ha creduto e crede fortemente nel progetto e nella ricerca come settore prioritario di investimento. Si è rivolta poi direttamente agli studenti: “Avete la possibilità di scegliere e di incontrare persone di altre culture e di confrontarvi con degli specialisti del settore dell’innovazione in questi nove mesi di training. Vi ricordo la lezione che il fondatore di Apple, Steve Jobs, diede a Stanford: l’obiettivo di ogni processo di formazione è tirar fuori il meglio di sé. La libertà di imparare e insegnare in uno spazio senza confini per generare posti di lavoro è l’obiettivo fondamentale perché il lavoro dà dignità alla persona. Vi auguro di essere liberi e trasformare le vostre passioni in cose da fare al meglio”. Primo piano ACI FAI Prima cooperativa in Friuli V.G. ad attuare il Family Audit Le politiche di conciliazione sono presenti da sempre nel Dna FAI. Trent’anni di lavoro sociale e di cura al femminile, oggi l’87% della cooperativa è rappresentato da donne. La storia di FAI si è dimostrata sempre attenta e sensibile alle politiche di conciliazione. Tante le attenzioni per le socie e i soci: concessioni di part time, periodi di ferie più lunghi per i rientri nel Paese d’origine delle socie straniere, permessi per lutto maggiori rispetto a quelli del CCNL, turnazioni ad hoc per particolari esigenze e altre ancora. Dall’altra parte non sono mancate prudenza e capacità di valutazione per non creare false aspettative. Tanto c’è ancora da fare. In questi ultimi anni, dopo l’apertura dello sportello Family Friendly, il messaggio che si è sempre voluto dare è che la conciliazione si costruisce su un equilibrio delicato di dare e avere tra la cooperativa e i suoi soci, fondato sul rispetto e fiducia tra le due parti. L’obiettivo è favorire il dialogo sociale dando, laddove possibile, una soluzione alle esigenze tra tempi di vita e lavoro. Tenendo presente che le richieste di conciliazione sono naturalmente soggette a diverse variabili: hanno un termine, dipendono dalla tipologia di struttura operativa, dall’èquipe di lavoro e dalla committenza. La conciliazione poi non riguarda solo le donne o le neomamme ma chiunque possa trovarsi in una situazione in cui i carichi di cura possono cambiare. A volte non è una strada facilmente percorribile, altre volte non attuabile ma il principio su cui si basa è quello di voler migliorare il benessere lavorativo e la qualità di vita, in un’ottica in cui lavorare meglio significa far crescere le persone e la cooperativa. Il processo del Family Audit nasce da questa volontà ma con la responsabilità e l’impegno che implica una vera e propria certificazione. Legacoop Settori Partecipando al secondo bando nazionale FAI apre così la strada alla certificazione delle politiche di conciliazione nella nostra regione. Nello specifico si può definire il Family Audit come un processo volontario e partecipato che permette di verificare e migliorare la politica di gestione del personale, attraverso l’individuazione di iniziative che consentono di migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. E’ un processo di miglioramento continuo che richiede il monitoraggio e una valutazione dell’efficacia degli obiettivi pianificati. E’ anche uno strumento di attuazione della Responsabilità Sociale d’Impresa, che prevede il coinvolgimento attivo dei dipendenti. Ripercorrendo da vicino le fasi che hanno riguardato FAI, possiamo dire che si è trattato di un lavoro importante che ha richiesto molte risorse ed impegno. Il processo, iniziato a dicembre 2015 con la somministrazione a tutte le socie/i di un questionario che costituiva la fase preliminare dell’indagine sui carichi di cura e sui temi sulla conciliazione, è terminato a luglio con la conclusione della Fase I. Questi primi sei mesi hanno visto la partecipazione attiva di due gruppi di lavoro: il gruppo della direzione e il gruppo interno. Il primo si è riunito in due incontri dove insieme a Maura De Bon, Consulente Family Audit per FAI, si sono definiti gli obiettivi del processo. Il gruppo di lavoro è stato individuato in quanto rappresentativo tra i diversi generi, settori, strutture e ruoli all’interno della cooperativa, coinvolgendo anche l’ufficio del personale, progettazione e ovviamente le politiche di conciliazione. Quest’ultimo coordinato sempre dalla consulente si è riunito in 4 incontri partecipando in maniera attiva e propositiva all’elaborazione del Piano delle azioni del processo. I campi di indagine hanno riguardato: l’organizzazione del lavoro, la cultura della conciliazione, la comunicazione, benefit e servizi, il distretto famiglia e le nuove tecnologie. Dopo l’approvazione da parte della Direzione, si è tenuta la verifica di processo da parte della valutatrice del Family Audit che ha sottoposto il Piano delle azioni FAI al consiglio del FA per il rilascio del certificati- base. Il 27 luglio il Consiglio ha approvato il piano e rilasciato a FAI il certificato base. Da oggi al prossimo triennio comincia la fase attuativa, processo che ci auguriamo possa mantenere la stessa partecipazione Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 condivisa e continuare il percorso di crescita delle politiche di conciliazione FAI. I BRIGANTI DI CERRETO Dal Giappone in Appennino per il Campionato Mondiale del fungo E’ stato incredibile il successo del Campionato Mondiale del fungo, gara di ricerca organizzata a Cerreto Laghi dal Parco Nazionale dell’Appennino tosco Emiliano con la Coop I Briganti di Cerreto e Frà Ranaldo, giunta ormai alla quarta edizione, e che ha visto il 7 e 8 ottobre la partecipazione di oltre 500 concorrenti, 58 squadre, 7 nazionalità. Anche l’emittente nazionale giapponese NTV (Nippon Television www.ntv.co.jp) ha scelto il Mondiale per realizzare una puntata del programma “Itteq: let s challenge the world”. Questo programma va in onda ogni domenica sera alle 20:00 da circa 8 anni ed è uno dei format tv più popolari in Giappone, seguito in media da un pubblico di ben 20 milioni di persone con uno share del 20%. Il segreto del successo sta nella partecipazione, a turno, di una rosa di 10 famosi attori che girano tutto il mondo, presentando di volta in volta curiosità o attività particolari del Paese in cui si recano. In questa occasione il reporter sarà Daisuke Miyagawa che ha partecipato al campionato di ricerca funghi. Al campionato sono arrivati concorrenti provenienti da Francia, Svizzera, Romania, Albania, Spagna. Molto soddisfatti gli organizzatori dell’evento, in particolare il presidente del Parco Nazionale Fausto Giovanelli che dice: Il campionato mondiale del fungo di Cerreto è diventato un evento di grande rilievo, aldilà degli aspetti folcloristici ha aumentato in modo considerevole l’attrattività del territorio di tutto l’Appennino. COOP CENTRO OLIMPO Inaugurato mega impianto fotovoltaico E’ stato inaugurato il 18 ottobre l’impianto fotovoltaico del centro Olimpo di Via delPrimo piano ACI l’Olimpo a Palermo. Con 560 pannelli fotovoltaici ad alta efficienza installati sul tetto dell’edificio, l’impianto che è costato 330mila euro, produrrà 188 kwh al giorno, 265mila all’anno, per 141mila chili circa di anidride carbonica non emessi in atmosfera. Il taglio del nastro alla presenza del sindaco Leoluca Orlando, del presidente della cooperativa Centro Olimpo Gaetano Salpietro e del presidente di Legacoop Palermo Filippo Parrino.“Si tratta del primo e più grande impianto di questo tipo attivato a Palermo da un centro commerciale –dice Gaetano Salpietro, presidente della cooperativa centro Olimpo che gestisce il supermercato- produrrà un terzo dell’energia di cui il punto vendita ha bisogno. Due monitor all’interno del centro commerciale consentono di vedere in tempo reale come funzionano i pannelli”. Sono i lavoratori ad aver riaperto le saracinesche due anni fa, unendosi in cooperativa, ed investendo nel progetto la loro liquidazione e rilevando un’azienda della grande distribuzione allora sotto sequestro. “Un investimento vincente che ora porta a questo nuovo traguardo –spiega Filippo Parrino- con un fatturato di 10 milioni di euro, il supermercato è in crescita di anno in anno del 28%”. Per il sindaco di palermo, Leoluca Orlando, “questo centro commerciale è un punto di riferimento per la legalità e ora anche per l’innovazione a conferma che stiamo vivendo un momento di cambio culturale”. Fonte http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/10/17/foto/palermo_il_centro_commerciale_olimpo_diventa_green_in augurato_mega_impianto_fotovoltaico149976679/1/#1 ITACA Vola a Malta per presentare all’Europa “TheVillage” gico innovativo dall’Agenzia Nazionale Giovani e verrà presentato all’interno di un evento, la Tool Fair, che punta a mostrare approcci di animazione giovanile innovativi per raggiungere e sostenere i giovani a rischio di emarginazione ed esclusione sociale, compresi NEET, giovani migranti e rifugiati. La partecipazione alla Tool Fair di Malta potrà aprire a Itaca la strada per una trasferibilità ed un ulteriore sviluppo dello strumento The Village. L’appuntamento, che si terrà a Rabat-Mdina, offrirà un ambiente stimolante e proattivo nel quale i partecipanti che lavorano con e per i giovani potranno interagire e discutere, scambiarsi strumenti efficaci di educazione non formale e animazione giovanile, e prassi in un contesto transettoriale. Vi parteciperanno animatori giovanili, formatori, responsabili dei progetti, decisori politici del settore giovanile, tutor SVE provenienti dai Paesi del programma Erasmus+ Gioventù in Azione e dai Paesi partner UE di Vicinato. The Village era già stato selezionato come strumento pedagogico con modalità di apprendimento innovative per partecipare alla 3^ edizione di TF ITALIA, Tool Fair in lingua italiana tenutasi a Roma dal 3 al 6 ottobre, e organizzata dall’Agenzia Nazionale Giovani (con cui l’ufficio Formazione di Itaca collabora per i progetti SVE – Servizio di volontariato europeo) e il Centro Risorse Salto-Youth EuroMed and Good Practices. La Tool Fair è un evento nato per facilitare l’incontro tra animatori giovanili, educatori e formatori che operano nel territorio italiano ma anche formatori provenienti da altri Paesi che sono in grado di lavorare in lingua italiana, tra cui Francia, Austria, Slovenia, Croazia, e Fyrom, Svizzera,Albania, Kossovo,Tunisia, Marocco. Strumento adottato con successo nelle Academy di FAB – Faber Academy Box, l’incu- Itaca vola a Malta per presentare all’Europa “The Village”, il gioco sulle competenze sociali. Dal 7 al 12 novembre la Cooperativa sociale Itaca parteciperà all’11^ edizione del Tool Fair, incentrata su “Strumenti per la solidarietà e l’inclusione”. The Village è stato infatti selezionato quale strumento pedago- Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 batore sociale d’impresa lanciato da Itaca nel 2012 in occasione del proprio Ventennale di fondazione, The Village è non solo un gioco per lo sviluppo delle competenze sociali, ma soprattutto un progetto. Sia il social game che le relative metodologie di utilizzo sono frutto dell’elaborazione e sperimentazione portate avanti da Cooperativa Itaca e Dof Consulting. “The Village è uno strumento formativo che ha in sé il vantaggio di essere un gioco – spiega Sergio Della Valle, vice presidente Cooperativa sociale Itaca -. Le regole sono semplici e le persone sono da subito invitate ad una costruzione attiva e partecipata”. Si tratta infatti di uno strumento che, mantenendo il contesto del gioco attorno alla metafora del villaggio e dei 15 personaggi che lo abitano, consente a chiunque (persone e gruppi) di entrare nel mondo delle competenze sociali in modo serio e divertente allo stesso tempo. “Le potenzialità sono davvero grandi – prosegue Della Valle, che è anche un formatore di The Village -, sia in contesti organizzativi di lavoro che di confronto e sviluppo di attività di formazione, di supervisione, lavoro di comunità”. In buona sostanza, è uno strumento che possiede un elevato grado di adattabilità e non presenta svantaggi o limiti strutturali. L’esperienza pluriennale di Itaca relativa all’utilizzo di The Village con gruppi di persone (associazioni, team di lavoro, equipe educative mono e pluridisciplinari, classi di scuole superiori) ha evidenziato la sua utilità in particolar modo come strumento per il confronto, la crescita, la coesione, in grado di facilitare l’esplicitazione di idee e pensieri, aiutando tutti i partecipanti allo sviluppo di una capacità di ascolto attivo. The Village invita le persone a confrontarsi in modo concreto e piacevole, stimolando una serie di riflessioni pratiche su tutto quello che può servire a rendere efficace lo sviluppo delle competenze sociali e il benessere personale e collettivo.“Utilizzare The Village durante un’attività formativa per approfondire l’importanza delle competenze sociali e trasversali nelle professioni di aiuto – sottolinea Della Valle -, può rappresentare una modalità inclusiva e collaborativa di apprendimento”. Una modalità innovativa per mettere in gioco Primo piano ACI le competenze sociali, di cui favorisce la conoscenza e familiarità a livello trasversale: cognitivo (problem solving, creatività, capacità di stare nell’incertezza, organizzazione dei processi di lavoro), relazionale (empatia, assertività, gestione di un gruppo di lavoro, condivisione delle conoscenze) e di autoefficacia, intesa come consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. COSEVA Ottiene il Rating di Legalità con il massimo punteggio Coseva ha ottenuto il RATING DI LEGALITA’ da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) previsto dal D.L. 1/2012 e dalle sue successive modificazioni. Sulla base delle dichiarazioni rese e delle successive verifiche effettuate Coseva si è vista riconoscere il punteggio di TRE stelle, che rappresenta il punteggio massimo ottenibile. Coseva è stata, quindi, inserita nell’elenco nazionale delle imprese in possesso del Rating di Legalità, consultabile sul sito AGCM, che contribuirà ad evidenziare e certificare la correttezza della nostra cooperativa nella partecipazione alle gare d’appalto. La procedura prevede il controllo e la verifica di tutti gli amministratori della cooperativa, non solo il Consiglio di Amministrazione ma anche i Sindaci e Responsabili Tecnici, per la rispondenza ai criteri della Legge Antimafia. Coseva ha passato tutte le verifiche e risulta iscritta nell’elenco White List, condizione che permetterà il più snello rilascio delle autorizzazioni e delle verifiche nel corso delle gare d’appalto per i settori indicati, ma non solo. L’ottenimento dell’iscrizione rappresenta una ulteriore conferma della serietà ed affidabilità dei servizi svolti da Coseva. Nei primi otto mesi del 2016, 616 imprese hanno ottenuto il rating di legalità rilasciato dalla Autorità Antitrust, in aumento rispetto alle 434 attribuzioni dello stesso periodo del 2015. Sono state, inoltre, 1215 le richieste pervenute, con un aumento del 30.1% rispetto al 2015. Bocciate, invece, 28 imprese, ritenute non idonee, mentre soltanto a tre aziende è stato revocato il ‘bollino’, garanzia di comportamento virtuoso. Legacoop Settori Sono alcuni dei dati del rating di legalità 2016, pubblicati sul sito di Agcm,. Il paragone con l’anno precedente mostra, in generale, un trend in crescita sia per le richieste (+30,9%) che le attribuzioni (+39,’%), le conferme (+311,1%) e l’incremento del punteggio (+155%). UNICOOP FIRENZE A Koupela, in Burkina Faso, inaugurazione del terzo panificio pizzeria Dopo lunghi mesi di lavoro e formazione, finalmente il prossimo 25 ottobre aprirà il panificio pizzeria di Koupela, a circa 140 km dalla capitale Ouagadougou, realizzato dal Movimento Shalom, Unicoop Firenze, Comunità di San Patrignano e Fondazione Il Cuore si scioglie. Il forno pizzeria è il terzo dopo le strutture già aperte negli anni scorsi a Loumbila e Fada N’gourma. Nella stessa occasione sarà inaugurata anche una scuola materna che si sosterrà con i proventi del panificio stesso e sarà aperta ai bambini di Koupela e dei villaggi limitrofi. La scuola necessità ancora di arredi e per trovare i fondi per questi la Fondazione Il Cuore si scioglie lancerà prossimamente una campagna di crowdfunding. Una novità importante di questa terza realizzazione è il coinvolgimento di un nuovo partner, la Comunità di San Patrignano che ha collaborato per la formazione dei panettieri. Dalla metà di aprile, due ragazzi burkinabè sono stati ospiti per due mesi a San Patrignano per fare formazione nel laboratorio di forneria della comunità e apprendere le principali tecniche di panificazione, grazie anche al supporto di alcuni dipendenti volontari di Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 Unicoop Firenze. In questi giorni alcuni dipendenti di Unicoop Firenze sono partiti per ultimare la formazione dei giovani burkinabè direttamente sul luogo e per avviare insieme a loro il forno pizzeria. Altri gruppi partiranno nei prossimi giorni. Resteranno a Koupela fino al 2 novembre, il tempo di partecipare all’inaugurazione e seguire i primi giorni di avvio del panificio. A spiegare l’importanza del progetto e del coinvolgimento dei ragazzi della Comunità di San Patrignano è Irene Mangani, vicepresidente della Fondazione Il Cuore si scioglie: “Vogliamo trasmettere il valore della solidarietà come impegno concreto e contributo di ciascuno per un progetto comune. Qualcosa di grande si costruisce facendo rete e spendendosi su un’idea comune. Da qui la scelta coinvolgere la Comunità di San Patrignano con l’obiettivo da un lato di sviluppare l’autonomia del villaggio di Koupela, dall’altro di fornire un’occasione di crescita umana a chi è in un percorso di recupero personale”. Integrazione e solidarietà, unite in una ricetta che porta risultati, come afferma Luca Gemignani, direttore del Movimento Shalom: “Questo modello funziona perché offre la possibilità di svolgere un lavoro dignitoso rimanendo in loco e, allo stesso tempo, garantisce la sostenibilità ad alcune strutture sociali. La partnership con la comunità di San Patrignano rappresenta un valore aggiunto perché associa una situazione di uscita dal disagio a un’esperienza di formazione in uno dei Paesi più poveri del mondo”. Come ha affermato Don Andrea Cristiani, fondatore del Movimento Shalom, nella conferenza stampa di presentazione del progetto che si è tenuta lunedì 17 ottobre, giornata mondiale per l’eradicazione della povertà, nella sede Unicoop Firenze di via Santa Reparata “Esempi come questo possono essere una strategia per fermare questa migrazione inacettabile di popolazioni che vivono nel sottosviluppo. Dove si porta lavoro, si porta autonomia e dignità.”. Afferma Claudio Vanni della Fondazione Il Cuore si scioglie e responsabile delle relazioni esterne Unicoop Firenze,“Questo ci dimostra come la solidarietà può essere anche il motore per la crescita di un Paese”. Nella foto da sinistra, per la Fondazione Il Cuore siscioglie: Francesco Guasti, consiPrimo piano ACI gliere, Irene Mangani vicepresidente, Claudio Vanni consigliere: per il Movimento Shalom Don Andrea Cristiani, fondatore, Gabriele Gronchi presidente COOP CLUSTER Bilancio positivo per la X edizione del Festival del Fumetto “Le Strade del Paesaggio” Chiude con un bilancio oltremodo positivo la X edizione del Festival e fiera del fumetto Le Strade del paesaggio. Dal 23 al 9 ottobre, il centro storico della città di Cosenza, è stato attraversato da un notevole flusso di visitatori che ha partecipato con attenzione ed estrema curiosità a tutte le attività in cartellone curate da Cluster Società Cooperativa. Nella prima tre giorni del Festival gli appassionati e i semplici curiosi hanno avuto la possibilità di visitare le tante mostre in programma: dai Freak Brothers passando per Nathan Never, da Matite Digitali a La vita segreta dei Supereroi e Comics Food, di godere di un’ampia area editori e un ricchissimo spazio games che ha permesso ai presenti di giocare in anteprima a Fifa 17. Tantissimi incontri si sono succeduti con autori, sceneggiatori, disegnatori di fama nazionale e internazionale: Gilbert Shelton, Hrjoe, Lorenza Di Sepio, Vincenzo Sparagna, Stefano Casini e le celebrazioni per i 25 anni di Nathan Never, il live show di Lercio.it, Chiara Rapaccini, Denise Capezza alias Marinella di Gomorra, Alessandro Rak e il suo secondo lungometraggio animato La gatta cenerentola, i 30 anni di Dylan Dog con la presenza dei disegnatori Luca Raimondo e Bruno Brindisi. Il mondo dei cosplay e le parate storiche hanno fatto invece vivere la Terra di Mezzo, uno spazio magico nel verde della città, popolato da figure mitologiche e personaggi del fumetto. Ma non finisce qui: l’attore Claudio Santamaria ha infatti presentato il nuovo progetto che lo vedrà, per la prima volta, impegnato nelle vesti di regista e sarà realizzato intera- Legacoop Settori mente nello splendido scenario del Pollino e sempre più importante si è rivelata per qualità e spessore dei premiati la II edizione del Premio Pazienza. In scena il 7-8 ottobre la satira dissacrante di Charlie Hebdo, con la presenza della storica redattrice del settimanale francese Marika Bret, che ha tenuto un workshop con ragazzi/e provenienti da tutta Italia sul tema “Satira e libertà di espressione” e animato un incontro pubblico di cocente attualità, analizzando i territori in cui si muove oggi la battaglia fra censura e libertà di informazione. Notevole come in ogni edizione il coinvolgimento cittadino. Al festival sono state dedicate infatti vetrine a tema e menù speciali, lungo l’intero comprensorio urbano. Presentata infine la Scuola del fumetto, che da metà ottobre aprirà i battenti proprio al Museo del fumetto di Cosenza, con corsi dedicati al fumetto, la sceneggiatura, la graphic novel, il disegno, che saranno tenuti da professionisti del settore. Un’iniziativa dunque, che conferma il livello delle sue edizioni precedenti superando ogni nuova aspettativa, affermandosi come un evento unico nel suo genere, capace di far dialogare il mondo del fumetto e delle arti con la narrazione delle peculiarità di un territorio, quello calabrese, in cui il festival si svolge. Appuntamento al 2017 per l’XI edizione del Festival http://www.lestradedelpaesaggio.com GESIN PROGES Destinazione Cina per il know how del gruppo La crescita e la visione globale del Gruppo Gesin Proges non si fermano e giungono ad un punto di svolta significativo: giovedì 13 ottobre è stato siglato un importante accordo di partnership tra il Gruppo e la società cinese di investimenti Maylink, provider internazionale di primario rilievo, che dal 2007 opera con oltre 80 aziende, anche italiane, in diversi settori. Obiettivo: la progettazione e gestione di at- Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 COOP LA MELAGRANA Giulia e la Fondazione diocesana Caritas Trieste onlus. Nel corso della serata sarà anche inaugurata la nuova “Sala conviviale in pietra” . Lancia il buono spesa alimentare “Mangiaiuta” COOP AL KHARUB tività legate all’emergere di nuove esigenze nell’ambito dei servizi alla terza età e all’infanzia in Cina, ambiti nei quali i trend demografici uniti all’inurbamento hanno accresciuto la domanda esponenzialmente e rapidamente. Particolare interesse, oltre all’individuazione delle tecnologie d’avanguardia, è stato manifestato per la formazione del personale. In questi ultimi anni la Cina ha sostenuto numerosi investimenti per la creazione di strutture residenziali e semiresidenziali rivolte alla terza età; quello che manca, per loro stessa ammissione, è un know how avanzato per la progettazione e la gestione dell’ospitalità. Per quanto riguarda i servizi all’infanzia 06, è stato riportato un forte interesse per il metodo educativo Montessori che Proges già propone in varie strutture. Il progetto, che è già stato posto all’attenzione del console cinese che lo relazionerà al Ministero del Commercio del Governo di Pechino, prevede che Proges possa fornire un supporto concreto nella gestione e consulenza di tutti quegli aspetti inerenti il mondo dell’assistenza agli anziani, degli asili e scuole dell’infanzia, ma anche per quanto concerne l’ambito riabilitativo e assistenziale per malati terminali. La notizia del protocollo sarà pubblicata sul sito del Ministero per dare ad esso visibilità e attendibilità nei confronti dei possibili partner interessati ad investire nel settore. “Il Gruppo Gesin Proges – hanno dichiarato gli investitori cinesi - potrebbe essere quindi la prima azienda italiana ed europea ad entrare in Cina nell’ambito dei servizi e della cura alla persona, la terza in assoluto dopo una americana e una australiana”. Fonte Redazione @nelpaeseit Primo piano ACI Al via corso base di cucina per donne migranti e rifugiate In occasione della Giornata mondiale per la lotta alla povertà, la Cooperativa sociale La Melagrana di Trieste presenta il progetto “Mangiaiuta. Dare una mano non costa nulla”, l’evento si terrà venerdì 21 ottobre alle 18 con una conferenza stampa presso il Ristorante – Bottega dei sapori “Be Happy” in località Prosecco n. 162 a Trieste con buffet a seguire. Saranno presenti oltre alla cooperativa La Melagrana al gran completo anche don Mario Vatta per La Comunità di San Martino al Campo, Paolo Parisini per la Comunità di Sant’Egidio del Friuli Venezia Giulia, don Alessandro Amodeo per la Fondazione diocesana Caritas Trieste e Gian Luigi Bettoli, presidente regionale di Legacoopsociali. Ad ogni persona che dal 21 ottobre si recherà a mangiare al Ristorante Be Happy verrà consegnato un tesserino con una mano che dona, a cui verrà attribuito un valore variabile che sarà determinato dal controvalore speso pranzando o cenando presso il Ristorante. Il tesserino, nel momento in cui verrà consegnato ad una delle associazioni partner del progetto, si trasformerà in un buono spesa alimentare con un controvalore equivalente al 10% di quanto consumato. Il buono “Mangiaiuta” potrà essere speso dall’associazione beneficiaria in prodotti alimentari acquistabili presso la Bottega dei Sapori “Be Happy” gestita da La Melagrana per confezionare spese alimentari da consegnare gratuitamente alle persone in stato di difficoltà economica. Il progetto “Mangiaiuta” della Coop sociale La Melagrana è frutto di una collaborazione attiva sul territorio della provincia di Trieste con la Comunità di San Martino al Campo, la Comunità di Sant’Egidio del Friuli Venezia Legacoop Settori E’ stato avviato il 19 ottobre il primo Corso Base di cucina per donne migranti e rifugiate richiedenti asilo nell’ambito del Progetto Norah. Le prime allieve hanno frequentato la prima lezione presso i locali del ristorante Ginger-peopl&food di Agrigento, gestito dalla cooperativa sociale Al Kharub, promotrice dell’iniziativa. Le donne, provenienti da Pakistan, Etiopia, Marocco e Colombia, hanno frequentato la prima lezione introduttiva con aspetti generali e teorici legati al territorio e ai prodotti siciliani oltre alla storia della cultura gastronomica isolana. Il progetto vuole fare acquisire alle donne partecipanti conoscenze nell’ambito della cucina regionale, oltre a valorizzare le loro rispettive culture gastronomiche, per facilitare un loro eventuale inserimento lavorativo. Il primo Corso base si concluderà con una cena preparata dalle allieve, con la collaborazione dello staff di Ginger-people&food, cui si potrà partecipare , su prenotazione, per sostenere il Progetto. Norah e sostenuto da Caritas Diocesana Agrigento-progetto Policoro e da Coopofond, e si svolge in collaborazione con la condotta Slow Food di Agrigento. Territori Imprese Sondaggio Imprese 26 GRUPPO GESCO Premio Megaris per l’Afro-Napoli United La premiazione avverrà sabato 5 novembre 2016, alle 9.30 al Circolo Posillipo di Napoli. “Per l’impegno che l’associazione sportiva ho profuso nel veicolare messaggi d’accoglienza e inclusione fornendo occasioni concrete, attraverso il gioco del calcio, per l’integrazione di tanti giovani migranti presenti nella città di Napoli e, allo stesso tempo, non trascurando i risultati sportivi, da sempre eccellenti, dimostrando così i valori aggiunti di una società multietnica”. Questa la motivazione alla base del premio conferito all’Afro-Napoli United dall’associazione culturale Megaris. L’Afro-Napoli United è una cooperativa sportiva dilettantistica sociale del gruppo Gesco, nata con l’intento di adoperare il principio secondo il quale lo sport può e deve essere veicolo per l’insegnamento di valori sociali ed etici ed un metodo per abbattere i tabù razziali. La squadra di calcio multietnica nasce nell’ottobre 2009, per iniziativa di Antonio Gargiulo, attuale Presidente, e dei senegalesi Sow Hamath e Watt Samba Babaly, con l’obiettivo di combattere la discriminazione e favorire la convivenza paritaria tra napoletani e migranti. Gli atleti provengono da: Senegal, Costa D’Avorio, Capo Verde, Niger,Tunisia, Paraguay. Nel 2013, per la prima volta, in seguito alla modifica di alcune norme che limitavano l’accesso dei migranti ai campionati federali dilettantistici, la squadra multietnica si è iscritta al Campionato di Terza Categoria della FIGC. Ad oggi l’associazione ha realizzato due squadre di calcio, Primo piano ACI una che disputa il campionato della Figc e l’altra che partecipa a tornei amatoriali. Sulla base degli stessi valori, dalla stagione 2015/2016 è nata l’Afro-Napoli United Juniores che vede la partecipazione dei ragazzi under 18 e dalla stagione 2016/2017 è dato un rilievo significativo anche al settore giovanile. I risultati raggiunti finora possono ritenersi soddisfacenti sia dal punto di vista della socializzazione che dal punto di vista sportivo. Il gruppo di atleti che si è formato è, infatti, molto affiatato ed è riuscito ad ottenere tre promozioni consecutive in Figc. Oggi disputa il Campionato di Promozione della Figc, LND Campania. L’Afro-Napoli United è sempre in primo piano ed è un punto di riferimento per qualsiasi evento o iniziativa in cui si promuove la lotta al razzismo e collabora costantemente con enti ed associazioni del terzo settore che lavorano nel campo dell’integrazione sociale e della lotta ad ogni forma di discriminazione. Proprio grazie a queste collaborazioni sono organizzati stage rivolti ai migranti, in particolar modo rifugiati che vivono nella città di Napoli. I giovani vivono per una o più sere il clima che si respira dentro e fuori gli spogliatoi,“mischiandosi” con i calciatori della squadra multietnica. Il premio sarà consegnato nell’ambito della cerimonia di premiazione della XXV edizione del Concorso nazionale di poesia, narrativa e riconoscimenti alla carriera, che si terrà sabato 5 novembre alle 9.30 al Circolo Nautico Posillipo, Napoli.“Esiste e resiste da venticinque anni il Premio Megaris – spiega Sergio D’Angelo, presidente del gruppo di imprese sociali Gesco – a testa alta e con caparbietà, grazie alla straordinaria capacità di valorizzare i talenti e di incrociare le produzioni culturali con i fenomeni sociali di questa città. Auguriamo al Premio lunga vita nel solco di quella vissuta finora: noi ci saremo”. UNICAPI il progetto alla base della riqualificazione e ampliamento di quelle che una volta erano le “Villette Anna Bitassi”, e che sabato 22 ottobre saranno inaugurate con il nuovo nome di Residenze Paolo Giorgi, in ricordo del noto architetto artefice del progetto, prematuramente scomparso. Si tratta di 6 alloggi di ERS (edilizia residenziale sociale) destinati prioritariamente ad una utenza con disabilità motorie, realizzati da UNICAPI in veste di partner privato del Comune di Medolla, sulla base del Bando della Regione ER per l’attuazione del Programma di Edilizia Residenziale Sociale. Esecutrice dei lavori la Cooperativa Muratori di San Felice. “Ciò che rende quest’opera speciale e ne fa un intervento pilota per l’intero territorio comunale – spiega Filippo Molinari, Sindaco di Medolla - è la visione che ha ispirato il progetto: creare una nuova Comunità, fra soggetti sociali diversi tra loro (persone con disabilità varie, anziani e giovani), attivando forme di sussidiarietà e collaborazione spontanea, anche attraverso la condivisione di spazi comuni e la gestione di attività manutentive sulle parti condominiali. In più, è un edificio ecosostenibile, sia dal punto di vista energetico che di bioarchitettura, che si integra perfettamente con il “polmone verde” nel quale si inserisce. Infine, il progetto attua una completa riqualificazione urbanistico-edilizia di un comparto che col tempo era andato degradandosi.” “Tutto il complesso è costruito su forti elementi d’innovazione – aggiunge Loris Bertacchini, Presidente di UNICAPI, società cooperativa unitaria di abitazione a proprietà indivisa – sia perché è destinato alla residenza qualificata per un’utenza “debole”, e quindi presenta particolari finalità sociali, sia perché richiederà un’attiva gestione da parte degli utenti: tanto dei soci UNICAPI assegnatari degli alloggi, per l’uso e la manutenzione del verde, l’utilizzazione degli spazi comuni Inaugura a Medolla “Residenze Giorgi”, un modello per il territorio Una condominio solidale, accessibile, ecosostenibile, sviluppato attorno ad una corte pedonale che rappresenta il cuore aggregativo del piccolo complesso residenziale: è questo Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 27 ecc., quanto dei cittadini che usufruiranno degli spazi verdi in stretta integrazione con gli insediamenti residenziali. In pratica abbiamo immaginato la quotidianità dei futuri abitanti delle Residenze Giorgi e del vicinato come la traduzione pratica di quei concetti di qualità di vita, collaborazione, sussidiarietà e comunità che stanno alla base di una cooperativa di abitazione a proprietà indivisa.” La sistemazione esterna dell’area è stata infatti progettata in stretto rapporto con il contesto circostante, e la parte cortiliva è attrezzata per la fruizione condominiale: spazi ad uso orto e giardino, dotati anche di una casetta porta attrezzi comune, e spazi di aggregazione, quali la corte e lo spazio di sosta con una lunga panchina a forma di “G” nell’aiuola verde a ridosso dei posti auto coperti. Secondo il principio della “corte solidale” tutti gli spazi comuni sono raggiungibili e fruibili da tutte le tipologie di utenti e in corrispondenza dell’ingresso sono stati previsti posti auto, anche per l’accesso dei disabili. Gli alloggi sono specificatamente progettati per un’utenza con disabilità di vario tipo, sia dal punto di vista distributivo-funzionale, che dal punto di vista impiantistico; è garantita la piena accessibilità per consentire libertà di movimento e autonomia in ogni spazio dell’intervento. Grazie alle scelte progettuali operate, l’edificio rientra pienamente nei parametri della classe “A4” previsti dalla Regione Emilia-Romagna. CAMELOT Parkinson, ricomincia a Barco il laboratorio di musicoterapia Da sabato 15 ottobre riprende il laboratorio di musicoterapia rivolto a persone affette dalla malattia di Parkinson, realizzato dalla cooperativa Camelot in collaborazione con l’associazione Gruppo Estense Parkinson, grazie al contributo dei Rotary Club di Ferrara e Ferrara Est. Al laboratorio partecipano persone affette da Parkinson che il sabato mattina, da dicembre 2016 a marzo 2017, si ritroveranno presso il Centro Diurno Sociale il Melo a Barco, Ferrara, per svolgere assieme attività legate al canto e alla musica al fine di mantenere e Primo piano ACI riattivare le loro funzionalità. Il laboratorio è un luogo di ascolto, espressione e condivisione attraverso le note e la voce, ed è anche un luogo di cura e di riabilitazione, concepito per affiancarsi alla terapia clinica e farmacologica. Sotto una costante supervisione scientifica, mira alla riabilitazione vocale, ma anche a stimolare le funzioni cognitive legate a movimento, espressione ed improvvisazione. Durante le ore di laboratorio, i partecipanti verranno coinvolti in esercizi mirati al rilassamento, vocalizzi ed esercizi di coordinazione motoria applicata alla ritmica musicale, anche con l’ausilio di strumenti musicali. Il laboratorio di musicoterapia è nato nel 2014 e giunge quest’anno alla sua quarta edizione. E’ sviluppato attraverso un approccio multidisciplinare in collaborazione con la Clinica Neurologica del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’Università di Ferrara ed il contributo di Enrico Granieri, professore di Neurologia e Neuroscienze Cliniche e direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Ferrara, e Francesco Stomeo, foniatra che collabora per la valutazione dei pazienti. Le attività sono curate da un’équipe composta da due musicoterapiste, un’animatrice sociale e un autista per il servizio di trasporto per le persone non autonome. Ad oggi, le terapie disponibili non permettono di ottenere la guarigione da questa malattia, la più diffusa tra le patologie neuro-degenerative dopo la malattia di Alzheimer. Nonostante i progressi in campo medico, le persone che si ammalano, affrontano un processo cronico ed invalidante. Si calcola che in Italia, entro il 2030 il numero di casi raddoppierà, con ripercussioni sulla qualità della vita dei malati e dei loro familiari, a cui il laboratorio mira a dare un sollievo. E’ sempre più diffusa, con l’avallo della letteratura scientifica, la pratica di affiancare alle terapie oggi disponibili, approcci non-farma- Legacoop Settori cologici, per sostenere la persona in percorsi riabilitativi e di cura. Per questo, dal 2013, la musicoterapia è inserita nelle Linee Guida di Diagnosi e Cura dell’Istituto Superiore di Sanità del Ministero della Salute, per il suo valore curativo e riabilitativo, il recupero dell’attenzione e delle capacità relazionali, il lavoro mirato sulla voce e la parola. COOP CASTEL MONTE Serata di sensibilizzazione sui temi dell’autismo “Interpretare la diversità” è il titolo della serata di sensibilizzazione sui temi dell’autismo, promossa dalla cooperativa sociale Castel Monte, in calendario per venerdì 21 ottobre alle ore 19.30 presso villa Renata a Castelfranco Veneto (Treviso). La coop sociale Castel Monte da venticinque anni è impegnata in progetti di accudimento per persone con disturbi dello spettro autistico, e a inizio anno ha inaugurato a Cavaso del Tomba (Treviso) una residenza per persone autistiche adulte intitolata “Casa del Campo”, in collaborazione e partenariato con l’ULSS 8 e in collegamento con ULSS 2 della Marca Trevigiana. Ad affrontare nel corso della serata il delicato argomento, il professore Lucio Moderato psicologo, psicoterapeuta e direttore scientifico sui temi per la Castel Monte. È inoltre direttore dei Servizi diurni e territoriali della “Fondazione Sacra Famiglia onlus” di Milano e ideatore del modello Superability, un approccio globale alla disabilità intellettiva, ai disturbi dello sviluppo e all’autismo. Con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati a iniziative mirate della Castel Monte, alle ore 20.45 una cena buffet a opera dello chef stellato Nicola Dinato del ristorante Feva di Castefranco Veneto. Sarà inoltre occasione di dialogo e di incontro tra i partecipanti e un’opportunità per degustare prodotti del territorio, tipici della cultura locale, e frutto del rispetto della terra e dei suoi tempi. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 28 OSSERVATORIO SWG Il lavoro e la società ai tempi dell’industria 4.0 Robotica. Nanotecnologie. Stampa in 3D. Genetica e biotecnologie. Internet delle cose. È la quarta rivoluzione industriale. È il cambiamento epocale di cui si iniziano a intravvedere i contorni anche nel nostro Paese. Gli analisti internazionali prevedono, per le principali economie globali, un impatto occupazionale rilevante: 7 milioni di posti persi, contro 2 milioni di posti generati con le nuove professioni. L’opinione pubblica italiana non ha ancora inquadrato nella sua complessità la portata del fenomeno, ma già oggi s’iniziano a intravvedere paure, apprensioni e senso di pericolo. Per l’81% delle persone la quarta rivoluzione è un mutamento inarrestabile, che avverrà a breve e coinvolgerà gran parte del nostro sistema produttivo. Su quest’ultimo punto lo sguardo dell’opinione pubblica, pur tra alcune incertezze, sembra orientarsi verso un quadro a tinte fosche. Le professioni maggiormente colpite, secondo gli italiani, saranno operai e guidatori (43%), artigiani, il mondo bracciantile (30%), ma anche i settori impiegatizi e le mansioni esecutive (26%), nonché tutte le professioni non qualificate (20%). Complessivamente il rinnovamento del sistema produttivo produrrà, secondo l’opinione pubblica, vantaggi ai soliti noti, che vedranno lievitare i propri profitti (34%).A beneficiarne saranno, inoltre, le persone che investiranno sulla loro preparazione e sulla creatività (27%). La società digitalizzata, dei big data e dell’internet delle cose, affascina le persone, ma, al contempo, le spaventa. Le previsioni illustrano un sostanziale e generalizzato peggioramento della qualità della vita e del lavoro; la riduzione dei livelli di benessere, degli stipendi, delle opportunità e delle libertà, nonché la crescita dell’incertezza di vita e relazionale. Per affrontare tutto questo occorre ampliare il punto focale. È necessario aggiungere al giusto punto di osservazione sull’industria 4.0, nella consapevolezza che il processo di cambiamento in atto non può generare solo profitti per una parte, scaricando i costi sociali sulla collettività. NOTA INFORMATIVA: Sondaggio cati/cawi compiuto su un campione di 1.500 italiani maggiorenni, realizzato tra il 4 e il 5 ottobre 2016. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio