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I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO a.s. 2011/2012 - classe V- Materia: Elettronica, Telecomunicazioni ed applicazioni ---- Ponti radio terrestri e satellitari ---- alunna De Filippis Fortunata Felicia prof. Ing. Zumpano Luigi IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Ponti radio terrestri e satellitari PONTI RADIO TERRESTRI E SATELLITARI Con la denominazione di ponte radio si definisce un insieme di apparecchiature atte a stabilire un collegamento bidirezionale, in genere multicanale, tra due punti fissi,per mezzo di onde elettromagnetiche ad alta frequenza. L'uso di frequenze radio molto elevate rende questi collegamenti idonei alla trasmissione di un elevata quantità di informazioni e consente d'impiegare bassi valori della potenza a radiofrequenza dei trasmettitori. I ponti radio sono caratterizzati da una larghezza di banda di modulazione, chiamata banda base, che può essere utilizzata per realizzare canali telefonici, telegrafici,televisivi,musicali e dati. In funzione della larghezza della banda risulta definita la capacità trasmissiva del ponte radio, che viene solitamente espressa come numero di canali telefonici da esso convogliabili. Per i ponti radio analogici, cioè quelli in cui il segnale modulante è costituito dalla banda base proveniente da un multiplex FDM, le capacità più usate sono di 960-1800-2700 canali. In telecomunicazionil termine ponte radio si utilizza anche per indicare una connessione wireless a radiofrequenza tra punti fissi, realizzata a mezzo di una opportuna infrastruttura di telecomunicazioni, al fine di trasmettere a distanza dati, fonia, video e/o altre informazioni opportunamente codificate/modulate in una radiocomunicazione. Diffuso è il loro utilizzo nelle radiodiffusioni dei segnali radio-televisivi terrestri. Il concetto può essere esteso anche alle radiocomunicazioni tra punti mobili come ad esempio nelle reti radiomobili cellulari tra il terminale utente e la Stazione radio base, sia pure con le dovute differenze tecniche di radio collegamento. Un ponte radio può essere terrestre se si appoggia ad infrastrutture poste sulla superficie terrestre o anche satellitare se si appoggia sui satelliti artificiali in orbita e le relative telecomunicazioni satellitari. Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 pag 2 di 10 IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Ponti radio terrestri e satellitari I Ponti Radio quindi sono dei collegamenti radio bidirezionali fra due stazioni fisse, effettuati a mezzo di microonde, utilizzando antenne paraboliche, logaritmiche o Jagi a seconda della distanza. A seguito dell’uso di antenne molto direttive, vengono pertanto a formarsi dei fasci di onde elettromagnetiche ad alta frequenza, strettissimi e concentrati, che consentono la trasmissione di una grande quantità di informazioni che, nel caso di distanze di qualche decina di chilometri vengono trasmesse con pochi Watt di potenza. Poiché la propagazione delle onde elettromagnetiche a queste frequenze avviene in modo analogo a quella della luce, la trasmissione avviene in modo rettilineo, perciò le antenne devono essere a visibilità diretta, cioè l’una deve vedere l’altra, senza ostacoli in mezzo, che intercetterebbero il fascio di onde interrompendo la trasmissione. In alternativa Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 pag 3 di 10 IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Ponti radio terrestri e satellitari possiamo interporre un ripetitore tra i due punti che, come dice la parola stessa, ripete il segnale da un punto all'altro. Collegamento in ponte radio con ripetitore intermedio: STAZIONE TERMINALE STAZIONE RIPETITRICE STAZIONE TERMINALE T R T R R T R T ANTENNE E RIPETITORI PASSIVI Tra i tipi di antenne a riflettori frequentemente impiegate nei ponti radio, ricordiamo l'antenna a tromba-riflettore e l'antenna Cassegrain che consentono di evitare l'effetto ombra dell'illuminatore sulle onde riflesse e di ridurre i problemi relativi allo spillover. Le antenne dei ponti radio possono essere a polarizzazione orizzontale o verticale, a seconda che il vettore del campo elettrico E sia rispettivamente orizzontale o verticale. In pratica, a causa della non perfetta specularità delle superfici riflettenti e delle disuniformità di polarizzazione del segnale emesso dell'illuminatore, una piccola parte dell'energia viene irradiata con polarizzazione perpendicolare a quella nominale ; il disaccoppiamento tra le due ammonta normalmente a qualche decina di dB. In alcuni casi il problema può essere risolto più semplicemente impiegando una superficie metallica, detta ripetitore passivo o specchio, installata in un punto opportuno, in modo da riflettere le onde e.m provenienti Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 pag 4 di 10 IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Ponti radio terrestri e satellitari dall'antenna trasmittente verso quella ricevente, aggirando l'ostacolo. I ripetitori passivi, sono dei veri e propri specchi per radioonde come quella in figura: Un piano di materiale conduttore ideale, cioè perfettamente piano e con conducibilità infinita, riflette perfettamente le onde elettromagnetiche. La conducibilità dei metalli è talmente elevata da non causare apprezzabili perdite per dissipazione. Quello che influisce sulla bontà di uno specchio elettromagnetico è invece la planarità (e il grado di lavorazione della superficie) e come si vedrà l'area. La rugosità di una superficie influisce sulla bontà di uno specchio se le dimensioni delle imperfezioni sono comparabili con la lunghezza d'onda. Negli specchi ottici (lunghezze d'onda inferiori al micron) la perfezione del piano metallico è importantissima, e il metallo viene ricoperto da una lastra di vetro proprio per proteggere la superficie metallica riflettente. Per le onde radio un piano riflettente può essere costituito anche da una griglia metallica, purché gli spazi vuoti siano molto più piccoli della lunghezza d'onda λ. Alcune antenne sono costituite da griglie, si veda anche la risposta sulla gabbia di Faraday, in particolare dove viene descritta la riflessione delle onde dai mezzi metallici. EVANESCENZE E TECNICHE A DIVERSITA' Nei collegamenti in ponte radio il segnale all'ingresso dei ricevitori si presenta, istante per istante, variabile casualmente sia come ampiezza che come fase. Tali variazioni, che prendono il nome di evanescenze si traducono in una non linearità della trasmissione, causando distorsioni sul segnale modulato. Le variazioni di ampiezza vengono in parte compensate con l'introduzione di regolatori automatici di livello, mentre per quelle di fase non esistono efficaci metodi per limitarle. Per far fronte al fenomeno delle evanescenze e per assicurare ai collegamenti in ponte radio la necessità affidabilità, si ricorre ai sistemi a emissione multipla, applicando le cosiddette tecniche a diversità di frequenza o di polarizzazione. Nella diversità di frequenza sono impiegate due frequenze portanti diverse, modulate con lo stesso segnale in banda base, le quali vengono irradiate da due Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 pag 5 di 10 IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Ponti radio terrestri e satellitari trasmettitori connessi alla stessa antenna mediante filtri di disaccoppiamento; in ricezione vengono captate da un' unica antenna ,selezionate mediante filtri ed inviate a due distinti ricevitori, le cui uscite provengono ad uno scambio, che seleziona di volta in volta il fascio radio migliore scartando l'altro, oppure ad un combinatore che effettua la somma dei due segnali in banda base, restituendo in uscita un segnale avente qualità superiore al migliore di essi. Nella diversità di polarizzazione è impiegata una sola frequenza portante che viene irradiata mediante un'antenna equipaggiata con due illuminatori aventi polarizzazioni ortogonali. RUMORE NEI PONTI RADIO. PREENFASI E DEENFASI Nei ponti radio sono presenti diversi segnali di rumore di origine interna, alcuni tipici ed altri comuni a tutti gli apparati di trasmissione. – rumore di fondo – rumore da modulazione parassite – rumore di intermodulazione di prima specie – rumore di intermodulazione di seconda specie Il rumore complessivo che ne risulta può essere considerato formato da due parti : la prima si mantiene costante su tutta la banda ed è costituita dal rumore di fondo, dal rumore dovuto alla modulazione parassita di ampiezza nonché dal rumore di intermodulazione di prima specie, se si escludono le basse frequenze; la seconda ha andamento crescente con la frequenza ed è formata dal rumore di intermodulazione di seconda specie e da quello della modulazione di fase parassita. PONTI RADIO NUMERICI Il rapido diffondersi delle tecniche numeriche per la trasmissione dell'informazione ha condotto alla realizzazione di ponti radio numerici, nei quali la banda base è costituita da segnali digitali organizzati in una trama del tipo PCM. Questi apparati offrono tutti i vantaggi delle tecniche numeriche, in particolare: - quantità di trasmissione più elevata – minore sensibilità alle interferenze – manutenzione facilitata – possibilità di protezione mediante cifrature delle informazioni da trasmettere. Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 pag 6 di 10 IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Ponti radio terrestri e satellitari Nei ponti radio numerici la modulazione normalmente impiegata è quella a salto di fase anche se per ponti di piccola capacità trova applicazione la modulazione di ampiezza ON/OFF, ottenuta sopprimendo la portante in corrispondenza degli impulsi modulanti. I ponti radio numerici sono quelli in cui la banda base è costituita da segnali digitali organizzati in una trama del tipo PCM. Oggi si tende sempre più a preferire la trasmissione di dati sotto forma numerica per i numerosi vantaggi che questo tipo di modulazione ha rispetto a quella analogica e che si schematizzano di seguito: •possibilità di rigenerazione dei segnali a distanza •possibilità di individuare e correggere gli errori in ricezione •segretezza della trasmissione a seguito delle codifiche usate •capacità di utilizzare le stesse strutture per trasmettere dati di tipo diverso tra loro, cioè televisivi, telefonici, telegrafici, trasmissione dati, fax, ecc. Ponte radio numerico: Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 pag 7 di 10 IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Ponti radio terrestri e satellitari Ricevitore di una stazione terminale di ponte radio numerico. CARRIER RECOVERY PCM CONV DEM RIGEN CLOCK OL I ponti radio analogici trasmettono fasci di onde elettromagnetiche con frequenze tipicamente di 2 – 4 – 6 – 7 – 8 – 11 – 13 GHz. Le potenze in gioco vanno da 1 W a qualche decina di Watt con distanze che vanno da qualche chilometro a qualche decina di chilometri e le antenne usate sono di solito le paraboliche, le horn reflector, le cassegrain le cui forme sono schematizzate alla pagina precedente. La modulazione più usata è quella di frequenza (FM), che consente una considerevole insensibilità ai disturbi di origine elettromagnetica, e la multiplazione è la FDM Le capacità tipica è di 960 – 1800 – 2700 canali telefonici. Nei ponti radio, si usano due frequenze diverse, una per la trasmissione, e una per la ricezione, sempre per evitare il fenomeno dell’autooscillazione, oppure, in alternativa, si usa talora la stessa frequenza e due direzioni ortogonali di polarizzazione. In questo modo è possibile separare il segnale in trasmissione da quello in ricezione, senza permettere che interferiscano tra loro nonostante si trovino contemporaneamente sulla stessa antenna. Un ponte radio di tipo analogico, modulato in F.M. può essere di due tipi: a modulazione diretta, o a modulazione indiretta. Il primo, a modulazione diretta, è più semplice come schema, ma è di fatto meno usato. Il più diffuso è invece quello a modulazione indiretta, più complesso come struttura, ma tecnicamente migliore. QUALITA' DELLA TRASMISSIONE NEI PONTI RADIO NUMERICI la qualità della trasmissione è misurata dal tasso d'errore il quale, come tutti i sistemi digitali, ha un andamento a soglia, cioè il passaggio dalla situazione di normale funzionamento a condizioni inaccettabili avviene bruscamente. Le principali cause del degradamento della quantità sono dovute al rumore di fondo, all'interferenza intersimbolica e alle interferenze a radiofrequenza. Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 pag 8 di 10 IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Ponti radio terrestri e satellitari MISURE SUI PONTI RADIO I ponti radio costituiscono degli elementi fondamentali negli attuali sistemi di telecomunicazioni e devono garantire una elevata affidabilità e delle prestazioni ottimali. Per tale motivo le misure eseguite su questi apparati sono numerose e standardizzate. I principali fattori misurati sono i seguenti : -potenza trasmessa: viene misurata con il metodo bolometrico all'uscita dell'apparecchiatura trasmittente. -rumore a riposo e di intermodulazione : il primo è costituito dal rumore di fondo in uscita dell'apparecchiatura ricevente, quando in ingresso al trasmettitore non è applicato alcun segnale. -deviazione di frequenza: è una caratteristica del modulatore FM utilizzato nei ponti radio analogici. La misura viene eseguita con il metodo dell'azzeramento della portante. -sensibilità: è una caratteristica del ricevitore che descrive la variazione del rapporto S/N di uscita, in funzione dell'intensità del segnale ricevuto in ingresso. -quantità dei ponti radio numerici: la quantità di un ponte radio numerico è espressa dal tasso di errore, in funzione del rapporto S/N in ingresso al ricevitore. PONTI RADIO SATELLITARI I satelliti artificiali per telecomunicazioni consentono la realizzazione di collegamenti bidirezionali fra due o più stazioni terrestri per telefonia, telegrafia,trasmissioni di dati o immagini, fungendo da ripetitori ed amplificatori in maniera analoga alle stazioni ripetitrici dei ponti radio terrestri. In considerazione di ciò, i collegamenti via satellite vengono anche denominati ponti radio spaziali. Sono stati mandati in orbita attorno alla terra, dall’inizio degli anni 60 fino ad oggi, qualche migliaio di satelliti artificiali. Di questi, la maggior parte sono di tipo militare ed hanno lo scopo di rilevare la presenza di missili strategici avversari e di altre strutture militari disseminate sul globo. Altri sono di tipo scientifico e servono per il rilievo delle caratteristiche dell’atmosfera,del suolo,del mare,dell’ozono,o di tipo astronomico,come il telescopio orbitante Hubble o la stazione orbitante attualmente attiva. Esistono inoltre oggi anche diverse centinaia di satelliti per telecomunicazioni In orbita geostazionaria equatoriale che hanno lo scopo di fare da ripetitore fra due stazioni in ponte radio terrestri. Secondo le leggi di Keplero, l’orbita di un satellite attorno ad un corpo celeste, applicata al caso della terra, può essere o una circonferenza con la terra al centro, oppure una ellissi con la terra in uno dei due fuochi. I satelliti per telecomunicazioni si muovono in orbite circolari equatoriali, e compiendo un giro esattamente ogni 24 ore, ci appaiono come se fossero immobili nel cielo. I programmi televisivi via satellite vengono trasmessi da una stazione terrestre con grande antenna parabolica che trasmette al satellite geostazionario. Il satellite poi li irradia su una grandissima superficie terrestre, su intere nazioni che li ricevono con una semplice e piccola antenna montata sul tetto o in un balcone e puntata in un punto fisso del cielo nella fascia equatoriale e verso sud nell'emisfero boreale, verso nord in quello australe. Oggi i satelliti per telecomunicazioni portano a bordo numerosi trasponder che consentono la gestione di parecchie migliaia di canali telefonici e di qualche decina di canali televisivi. Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 pag 9 di 10 IPSIA Bocchigliero -Elettronica, Telecomunicazioni ed Applicazioni- Alunno: Defilippis F.F classe V anno scolastico 2011/2012 Ponti radio terrestri e satellitari pag 10 di 10