C.N. POSILLIPO
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C.N. POSILLIPO Martedì, 02 agosto 2016 C.N. POSILLIPO Martedì, 02 agosto 2016 C.N. POSILLIPO 02/08/2016 Corriere dello Sport (ed. Campania) Pagina 24 1 Pellegrini & Paltrinieri puntano al massimo 02/08/2016 Corriere dello Sport (ed. Campania) Pagina 24 2 La solita Italia: sempre favorita su ogni pedana 02/08/2016 Corriere dello Sport (ed. Campania) Pagina 24 3 ContiClapcich e le altre per un mare azzurro 02/08/2016 Corriere dello Sport (ed. Campania) Pagina 25 4 Uomini e donne, doppia chance per salire sul podio 02/08/2016 Corriere dello Sport (ed. Campania) Pagina 25 5 Otto barche coi ripescati la metà sono da podio 02/08/2016 Cronache di Napoli Pagina 25 6 Cosimo Sibilia: " Campania da sempre terra di campioni" 02/08/2016 Giornale di Brescia Pagina 41 8 Sport Illustrated: «All' Italia sei ori» 02/08/2016 Il Giornale Pagina 27 SERGIO ARCOBELLI Tempesti e Di Mario, i capitani lanciano l' ultimo assalto all' oro 02/08/2016 Il Giornale Pagina 27 Oscar Eleni Ma l' Italia non sa più fare squadra 02/08/2016 Il Mattino (ed. Circondario Sud) Pagina 31 Titti Esposito In sette a Rio il canottaggio parla stabiese 02/08/2016 Il Messaggero Pagina 29 ALFREDO SPALLA La rivoluzione di Rio tra la gente la città divisa tra la festa e i... 02/08/2016 Il Roma Pagina 24 ANTONIO GUARINO FranzoniNugnes, un "due senza" tutto d' oro 02/08/2016 Il Roma Pagina 24 FRANCESCA SCHITO I Giochi degli «oriundi d' Italia» 02/08/2016 La Gazzetta del Mezzogiorno Pagina 40 STEFANO ARCOBELLI Phelps: «sfido solo me stesso ho 31 anni e ho vinto tutto» 02/08/2016 La Gazzetta dello Sport Pagina 21 ANDREA BUONGIOVANNI Bolt: «cerco la tripletta l' ostacolo più duro: i 100» 02/08/2016 La Gazzetta dello Sport Pagina 31 Toti il primo paralimpico eroe della grande guerrA 02/08/2016 TuttoSport Pagina 18 Bella e cattiva Hope leader stelle&strisce 02/08/2016 TuttoSport Pagina 18 Helen&Kate, Pippo&Fede Sono pure Giochi di coppie 02/08/2016 TuttoSport Pagina 18 L' atleta più giovane è scampata al terremoto 02/08/2016 TuttoSport Pagina 18 Setterosa, il training è in... casa 16 18 20 22 C' è un Bari che festeggia e disputerà la serie A1 02/08/2016 La Gazzetta dello Sport Pagina 20 13 19 L' Acquachiara unisce la pallanuoto campana: accordo di collaborazione con... 02/08/2016 Il Tempo Pagina 21 11 15 Helen e Kate, ai Giochi la prima coppia gay sposata 02/08/2016 Il Messaggero Pagina 29 9 ALESSANDRA REDAELLI 23 25 28 30 33 35 36 2 agosto 2016 Pagina 24 Corriere dello Sport (ed. Campania) C.N. POSILLIPO Pellegrini & Paltrinieri puntano al massimo Una volta ci andavamo perché bisognava esserci, tipo a una veglia funebre. Adesso il nuoto è una riserva di pesca. Federica Pellegrini fa la portabandiera e si tuffa subito, segno che l' età porta consiglio. Gareggia in un sacco di cose, persino nei 100 dove peraltro ha il primato italiano, ma sono i 200 a darle aria e coraggio. E' una di quelle che prima di tutto partecipare, ma lo dice con le dita incrociate dietro la schiena: vuole sbranarle tutte. Poi in realtà il capofila azzurro sarebbe Greg Paltrinieri, che sta a Santos ad allenarsi con i fondisti ancora per un po', tanto gareggia in chiusura nei 1500 e basta. Per ades so è il favorito (14'43"04), in attesa che Sun Yang emerga dal suo nascondiglio. Gabriele Detti gli fa da squalo inseguitore e a differenza di Paltrinieri ha un' altra gara per non restare a mani vuote: sui 400 è campione d' Europa. Non deve neppure macerarsi il fegato perché gareggia subito e alle tre di notte tra sabato e domenica sapremo, saprà. Luca Dotto a 26 anni è nel pieno della maturità velocistica: meglio 100 e staffetta che il resto. Il fondo si fa per la prima volta in mare: è più difficile, più tattico e sia Rachele Bruni sia Simone Ruf fini sia Federico Vanelli ci si trovano bene. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 1 2 agosto 2016 Pagina 24 Corriere dello Sport (ed. Campania) C.N. POSILLIPO La solita Italia: sempre favorita su ogni pedana Ci hanno tolto il fioretto fem minile a squadre. Scherzi da sacerdoti olimpici. Ma han no lasciato, ovviamente, l'in dividuale nonostante la tri pletta azzurra di Londra. Va lentina Vezzali si è tolta da sola perché tutto ha una con clusione, persino le stelle. Restano l'oro di allora, Eli sa Di Francisca, e l'argento, Arianna Errigo. Questa pe raltro ha vinto di recente la sua quinta Coppa del Mon do, tanto per sottolineare come il mondo non finisce quando si spengono le stelle. Rossella Fiamingo nella spada arriva a Rio con due titoli mondiali consecutivi e significa qualcosa fermo restando che l'Olimpiade è una manifestazione che va oltre. Lo sa perfettamente, ad esempio, Aldo Montano che si è rimesso insieme la spal la destra in quattro mesi pur di esserci. Ad Atene smontò il mondo con la sua sciabo la e ha l'aria di volerlo fare di nuovo. I fiorettisti hanno tutte le cartucce in canna: indi viduale e squadra (campio ni uscenti, peraltro). Ci sono Avola, Baldini, Cassarà e Ga rozzo. Daniele Garozzo, fra tello di Enrico che gareggia nella spada: l'Enrico è nu mero 2 mondiale, può pen sarci da solo e anche dare una bella mano a una for mazione che punta a por tare a casa qualcosa di buo n Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 2 2 agosto 2016 Pagina 24 Corriere dello Sport (ed. Campania) C.N. POSILLIPO ContiClapcich e le altre per un mare azzurro eggeranno in acque zup pe di cartacce e buste di pla stica. Almeno lo erano fino a qualche tempo fa: hanno promesso un'accurata pu lizia. Spazzare il mare era un modo di dire, in Brasile è diventato un ordine. Giulia Conti e Francesca Clapcich veleggiano in qualcosa che si chiama 49er FX (la semplifi cazione delle denominazio ni con lo scopo di avvicina re il pubblico non è mai stata una priorità di questo sport), sono campionesse del mon do, ormai seminano timori e certezze dovunque vada no. Insomma, dipende da come tira il vento ma sono tra le favorite. L'Italia è presente quasi dappertutto: nove classi, e ci sono almeno altre tre occa sioni da cogliere oltre a quel la suddetta. Flavia Tartaglini è buona outsider nel mondo delle tavole, Francesco Mar rai ritrova il campo di regata che lo ha lanciato lo scorso anno, Vittorio Bissaro e Sil via Sicouri si sono fatti notare nella Nacra 17. La vela si pre senta in forze a Rio proprio perché ci sono diverse op portunità di podio e sareb be stato un errore limitare la partecipazione agli equipag gi più forti. Meglio arricchire la squadra con energie sup plementari e sperare in una sorpresa piuttosto che cari care i migliori di responsabi lità. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 3 2 agosto 2016 Pagina 25 Corriere dello Sport (ed. Campania) C.N. POSILLIPO Uomini e donne, doppia chance per salire sul podio Due squadre, come nel volley, e due chan ce di podio. Per la pallanuoto femmini le il difficile era arrivare a Rio e infatti c'è riuscita traforando il Canada soprattut to con Giulia Emmolo e poi stando lì in trincea a resistere. Un gol di differenza ed ecco l'Olimpiade. Adesso ci vorrà impe gno a non entrare tra le prime quattro ed ecco perché la medaglia effettivamente non è lontana. Ha sofferto anche la Nazionale ma schile. L'ha portata alla meta Pietro Fi glioli, che è proprio di Rio. Poi ha preso una coltellata passeggiando con il cane sul lungomare di Recco. In teoria il Settebello non è abbastan za bello da reggere l'urto di Serbia, Grecia e consimili, ma il ct Alessandro Campa gna è sicuro di sé. Del resto lo è sempre. Il portiere Stefano Tempesti è alla quinta Olimpiade, ha l'argento di Londra in ta sca e galleggia tranquillo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 4 2 agosto 2016 Pagina 25 Corriere dello Sport (ed. Campania) C.N. POSILLIPO Otto barche coi ripescati la metà sono da podio Una volta ci s'iscriveva e si andava, ades so bisogna passare criteri di qualifica zione che rendono tutto parecchio più instabile. Perfino nel canottaggio, che all'Italia non è mai mancato. Comunque sono stati recuperati, per via della bufe ra sulla Russia, l'otto e il doppio pesi leg geri femminile. Sono otto barche in tutto, quattro al meno da medaglia a partire dal quattro senza campione del mondo di Castaldo, Lodo, Montrone e Vicino. Rossi e Battisti formano un ottimo doppio, Miani e Mi cheletti anche ma nei pesi leggeri. Il quattro senza leggero sta lì sull'orlo del podio e magari approda. C'è uno che sembra far parte di una dinastia e invece gli manca una lettera: Giovanni Abagnale fa coppia con Marco Di Costanzo, esclu so dal quattro, e vede di arrivare alla fi nale. Ha 21 anni e se tutto va come deve almeno un'altra Olimpiade davanti a sé Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 5 2 agosto 2016 Pagina 25 Cronache di Napoli C.N. POSILLIPO RIO 2016 Un focus anche sull' aumento delle tariffe sportive Cosimo Sibilia: " Campania da sempre terra di campioni" ROMA "Dagli atleti campani impegnati a Rio mi aspetto un risultato positivo, in linea con quanto accaduto nelle precedenti olimpiadi di Londra. Siamo una terra di campioni e lo abbiamo dimostrato in tantissime occasioni. I nostri atleti non hanno eguali: hanno fame di successi, di vittorie, con sani valori e principi, proprio come insegna lo sport. Nonostante le mille difficoltà, come gli impianti sportivi, siamo sempre lì a competere a grandissimi livelli". Lo afferma il presidente regionale del Coni e commissario del Comitato regionale della Federcalcio, Cosimo Sibilia in un intervista al Corriere del mezzogiorno. "Confido molto nel pugilato dove c' è Cle mente Russo, Irma Testa, prima donna pugile alle Olimpiadi. C' è grande speranza anche nella pallavolo femminile, nel canottaggio, nella pallanuoto e nella scherma. In generale confido molto in tutti gli sport perché so che ogni atleta sogna questo momento e farà di tutto per fregiarsi di un alloro". Sibilia si sofferma poi sulla notizia di questi giorni dell' aumento del Comune delle tariffe sugli impianti sportivi e sulle Universiadi del 2019: "Già si faceva fatica prima a fare sport, a organizzare un' associazioni sportiva e quindi coinvolgere i giovani. I costi sono insostenibili e noi come Coni lo facciamo sempre presente alle istituzioni. Gli impianti sono obsoleti e co stano. Nonostante ciò, grazie alla volontà di po chi, di istruttori e atleti di grande livello riusciamo sempre a pri meggiare nelle varie competizioni sportive". "Vogliamo che gli impianti nella nostra regione rinascano. Ci sono tantissime difficoltà, ma con i Giochi universitari possiamo far sì che le strutture siano recuperate o addirittura costruite ex novo. E' un' occasione che non possiamo lasciarci sfuggire. Sono oltre 40 anni che va avanti la precarietà. Non possiamo più permetterci passi falsi. Dalla Campania tutti si aspetta no un grande risultato e grandi capacità a livello organizzativo. Il presidente del Coni Malagò mi ha chiesto di essere il garante dello sport italiano in Campania per questo evento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 6 2 agosto 2016 Pagina 25 Cronache di Napoli C.N. POSILLIPO < Segue Lo farò e sono sicuro che ne usciremo vincitori" conclude. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 7 2 agosto 2016 Pagina 41 Giornale di Brescia C.N. POSILLIPO Sport Illustrated: «All' Italia sei ori» Il gioco dei Giochi RIO DE JANEIRO. Stati Uniti dominatori con 118 medaglie, contro le 103 di Londra 2012; la Cina ancora seconda, ma inca lo. La Russia travolta dallo scandalo doping anche nel medagliere, passa da 82 a 59 podi. E poi la Gran Bretagna non più favorita dalle Olimpiadi in casa, l' Australia in risalita, l' Italia da 6, ovvero il numero di ori azzurri previsti, nel bottino complessivo di venti podi. Il conto alla rovescia per Rio 2016 è al rush finale e Sports Illustrated si è divertito a fare le proiezioni del medagliere. Pechino 2008 fu l' Olimpiade del grande sorpasso della Cina sugli Usa: 51 ori dei padroni di casa contro i 36 a stelle e strisce, e subito una lite su come si calcolasse il primo posto del medagliere. Perchè se le medaglie si contano e non si pesano, come dicono gli americani, Usa batteva Cina 110100. Inequivocabile il controsorpasso di Londra: Usa 46 ori e 103 podi totali, Cina ferma a 38 e 88. Ora, la nuova sfida tra i colossi mondiali dell' olimpismo dovrebbe ribadire il dominio a stelle e strisce, ma con un pari negli ori: 45 a testa, con 118 medaglie americane ed 85 cinesi. Secondo Sports Illustrated, gli ori azzurri arriverebbero da Gregorio Paltrinieri nei 1.500 stile, Simone Ruffini nella 10 km di nuoto di fondo, Rossella Fiammingo nella spada e Arianna Errigo nel fioretto, e ancora dal fioretto a squadre maschile e da Frank Chamizo nella lotta libera. // Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 8 2 agosto 2016 Pagina 27 Il Giornale C.N. POSILLIPO PALLANUOTO Tempesti e Di Mario, i capitani lanciano l' ultimo assalto all' oro I due leader chiuderanno a Rio. Più difficile per il Settebello Sergio Arcobelli Gli ultimi Giochi dei capitani. Quella di Rio sarà infatti l' ultima Olimpiade di Tania Di Mario e di Stefano Tempesti, entrambi classe '79, capitani e atleti più rappresentativi del Setterosa e del Settebello, pronti a recitare un ruolo da protagonisti in un' edizione dei Giochi che, va detto, non ci vede favoriti nella corsa all' oro ma che è aperta qualsiasi scenario. Più complicato il percorso per gli uomini, di recente poco spigliati quando la palla pesava, ma che sono riusciti al momento giusto, a pochissimi secondi dal termine, a siglare la rete decisiva ai fini del pass per il Brasile. A Rio, non ci arriveremo da numeri uno, ma partiamo con ambizione. «La Serbia spiega Tempesti resta la favorita. Dietro, tante squadre possono finire sul podio oppure decima o undicesima». Ogni possesso palla, ogni partita, potrebbe essere decisivo e sarà fondamentale per il Settebello, che ha pescato un girone di ferro con Croazia, Francia, Montenegro, Spagna, Stati Uniti, vincere le battaglie in acqua. Superato l' ostacolo del raggruppamento (passano le prime quattro), bisogna evitare ai quarti proprio i serbi: in tal caso, l' obiettivo degli uomini di Campagna di raggiungere la semifinale si farebbe più concreto. «I risultati della prima fase contano fino ad un certo punto. Noi quattro anni fa a Londra avevamo giocato male, eppure alla fine raggiungemmo la finale» ricorda il portiere della Pro Recco, che in realtà ha rischiato davvero di non essere presente a questi Giochi. Alla vigilia dell' appuntamento a cinque cerchi l' Albatross di Prato, secondo pallanotista italiano della storia a quota cinque Olimpiadi (« e magari arrivo a sei...»), ha dovuto affrontare un' operazione a un occhio per il distacco della retina. Ma il Settebello non poteva fare a meno del suo condottiero. «Ho un sogno dice il 37enne del Recco e non posso rinunciare». Un sogno d' oro, olimpico, che manca all' Italia al maschile da ventiquattro anni. In vasca, in quel di Barcellona, c' era l' attuale ct del Settebello, Sandro Campagna, che ha sfiorato a Londra il successo ottenuto da giocatore. Un trionfo che, a differenza degli uomini, può vantare Tania Di Mario. Lei, romana di nascita e catanese Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 9 2 agosto 2016 Pagina 27 Il Giornale C.N. POSILLIPO < Segue di adozione, è il simbolo della continuità di quel Setterosa d' oro ad Atene 2004. L' attaccante laziale è rimasta l' unica giocatrice di quell' impresa azzurra. Non a caso, le ragazze di Fabio Conti si aggrappano alla loro fuoriclasse, che disputerà a Rio la sua quarta e ultima Olimpiade prima di diventare mamma. «Il segreto della longevità e dei successi? Più che le vittorie risponde Di Mario sono state le sconfitte a farmi diventare l' atleta che sono oggi. Quello che mi ha segnato di più è stata la mancata qualificazione a Sydney 2000, perché senza quella profonda delusione non avremmo mai potuto vincere 4 anni dopo». Quest' anno, comunque, non sarà così facile ripetersi. «Ma siamo tra le cinque squadre che si giocano le medaglie». SERGIO ARCOBELLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 10 2 agosto 2016 Pagina 27 Il Giornale C.N. POSILLIPO Ma l' Italia non sa più fare squadra di S periamo davvero di non fare squadra soltanto al Costa Brava Clube, tempio del jazz e della bossa nova, ma anche di Casa Italia. Avremmo bisogno di cose speciali fuori, nei pochi sport di squadra che affronteremo come Nazionale. Niente calcio, ma qui a chi interessa inseguendo le follie per Pogba, niente basket, la grande delusione dopo lo splash del preolimpico maschile non superato nella casa di Torino dove tutto era stato fatto per favorirci. Neppure rugby a sette, ammesso per la prima volta, ma la nostra palla ovale si distingue per le litigate più che per le mete. Se cerchiamo una squadra con la scritta Italia dobbiamo andare al Maracanazinho, il tempio della pallavolo dove Julio Velasco portò al titolo mondiale nel 1990 la squadra del secolo che fu perseguitata dalla maledizione olimpica quando potevamo vincere l' oro sia a Bercellona 1992 che ad Atlanta 4 anni dopo, sempre beffati dall' Olanda. Ci sarà anche la nazionale femminile di Bonitta partita per il Brasile inseguita dalla polemica per l' esclusione di Carolina Diouf. Non sono squadre favorite, ma questo è un bene. Hanno talento. La stessa cosa si può dire per le due squadre di pallanuoto che vedremo al parco olimpico. Il problema, come diceva un pensatore americano, non sarà quello di superare i predecessori, come chiederemo a quella maschile che nuota in una storia di 3 medaglie d' oro, ma solo se stessi come vorremmo dal Setterosa che sembra da podio in questo viaggio preparato così bene. Per il resto saremo soltanto spettatori anche se, come squadra, speriamo tanto nelle farfalle della ginnastica ritmica che hanno tutto per farcela, magari anche la compiacenza dei giudici che finora ci hanno fatto arrabbiare. La vera sofferenza, però, è quella che dovrebbe tormentare un sistema sportivo così poco rappresentato negli sport di squadra dove si giudica un movimento. Cosa dire del basket che dopo l' argento ad Atene nel 2004 è sempre rimasto a casa? Bisognerebbe almeno riflettere su queste delusioni che nascono da una crisi profonda del sistema dove la base produce poco e il vertice sperpera. Non parliamo del calcio a cui sembra interessare davvero poco la sfida olimpica. Non solo da noi, per la verità, persino il Brasile padrone di casa ha fatto fatica a convincere campioni che le società non vogliono rischiare. Certo per il pallone le sfide che contano sono altre, ma forse nasce proprio da questo disinteresse per la più grande festa sportiva il malessere che ha tormentato anche la nazionale maggiore come ha denunciato Conte prima del bellissimo europeo, andando contro gli ostacoli posti dai Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 11 2 agosto 2016 Pagina 27 Il Giornale C.N. POSILLIPO < Segue grandi club. Vero che le Olimpiadi sono soprattutto nuoto e atletica, ma avere così poche squadre in campo è un tormento e un' amara verità. Oscar Eleni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 12 2 agosto 2016 Pagina 31 Il Mattino (ed. Circondario Sud) C.N. POSILLIPO Lo sport Il team partito per le Olimpiadi In sette a Rio il canottaggio parla stabiese Entusiasmo Tantissimi messaggi inviati sui social e gli auguri del sindaco Pannullo Castellammare. È cominciato il conto alla rovescia per i giochi olimpici a Rio de Janeiro. All' evento internazionale all' ombra del Cristo redentore, che coinvolgerà migliaia di atleti e centinaia di squadre a partire da sabato e fino al 21 di questo mese parteciperanno anche sette atleti del territorio stabiese. Una rappresentanza nutrita di atleti del canottaggio, che rappresenterà l' Italia nel mondo in uno degli sport più impegnativi di sempre. Entusiasti i giovani sportivi e coloro che sia virtualmente che dal vivo tiferanno per i cinque ragazzi della provincia a sud di Napoli, in attesa poi dei due protagonisti delle paralimpiadi nel 4+LTA dal 7 al 18 settembre. Un team di atleti doc che da anni partecipa a gare e sfide sempre con successo, che nel tempo è divenuto un team di eroi per i cittadini della zona. Da Mario Paonessa ed Enrico D' Aniello nell' otto maschile a Livio La Padula nel quattro senza pesi leggeri a Giovanni Abagnale nel due senza senior maschile a Luca Parlato nel ruolo di unica riserva per gli uomini senior, allenati da Antonio La Padula e Andrea Coppola. Mentre nel turno autunnale Giuseppe di Capua e Tommaso Schettino saranno i protagonisti delle Paralimpiadi. Eccellenze dello sport locale a cui augura un grosso in bocca al lupo anche il sindaco Antonio Pannullo. «Le olimpiadi in Brasile rappresentano un traguardo importante per ogni atleta e la nostra terra deve essere orgogliosa di avere questi sportivi. Auguri da parte della città tutta per la splendida avventura che li aspetta ed il compito di portare in alto i colori italiani e il nome della nostra terra scrive il primo cittadino di palazzo Farnese in bocca al lupo a questi ragazzi che onoreranno di certo lo sport tricolore e terranno alto il nome di Castellammare». Competizioni internazionali che dopo la cerimonia inaugurale(che avverrà il 6 agosto dopo la mezzanotte ora italiana) vedranno impegnati numerosi atleti e centinaia di nazioni che avranno in campo i loro migliori sportivi, dall' atletica al tiro al segno, dal ciclismo alla scherma. Un tour de force per atleti e supporters che gli stabiesi on line sperano regali emozioni con le squadre di canottieri. «Fateci sognare», scrive un amico in una bacheca del team. «Siete puliti e vincerete, il doping non vi riguarda e voi con i vostri sacrifici ed il vostro impegno sono certo sarete salirete sul podio brasiliano scrive un' altra persona». «Noi vi seguiremo fino alla fine, perchè i vostri sogni sono i nostri sogni». Il canottaggio ha sempre rappresentato la terra Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 13 2 agosto 2016 Pagina 31 < Segue Il Mattino (ed. Circondario Sud) C.N. POSILLIPO stabiese dai fratelli Abbagnale in poi, protagonisti per anni di gare di velocità e tecnica in acqua ed ancora oggi il mito dei ragazzi che prima per gioco e poi per passione si avvicinano a questo sport con duri allenamenti all' alba nelle acque del golfo partenopeo. Emozione e tensione vissuta anche dagli atleti in gara che da ieri mattina sono arrivati nella città brasiliana più famosa, e conosciuta per le sue spiagge bianche, superblindata per l' occasione. E grazie ai social ci raccontano che sono entusiasti e carichi di energia. «Siamo contenti di essere qui, è un' esperienza bellissima che vivremo dando il massimo, non possiamo che ringraziare quanti ci seguiranno e saranno a tifare davanti alle tv per la nostra perfomance». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Titti Esposito Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 14 2 agosto 2016 Pagina 29 Il Messaggero C.N. POSILLIPO Helen e Kate, ai Giochi la prima coppia gay sposata DUE CUORI E CINQUE CERCHI ANCHE NEGLI AZZURRI QUASI SEMPRE L' UNIONE È IN VASCA LA STORIA ROMA All' Olimpiade di Pechino, nel 2008, è scoccata la scintilla. A Londra, quattro anni fa, hanno vinto il bronzo. A Rio 2016, quarta ed ultima partecipazione ai Giochi, puntano all' oro e arrivano dopo i fiori d' arancio, sperando possano essere una marcia in più. Helen e Kate RichardsonWalsh, dal Regno Unito, sono la prima coppia di atlete omosessuali sposate. Sono nella squadra britannica di hockey su prato, giocano insieme da quasi vent' anni (si sono conosciute che erano adolescenti), fanno coppia da otto e sono sposate da tre. Unione non subito ben accetta in squadra. «All' inizio c' è stato qualche commento, ma da tempo ormai nessuno batte ciglio, e in realtà si respira un' atmosfera bellissima racconta Helen in questi primi giorni di Rio . Tutta la squadra è venuta al matrimonio, ed è stato un bel cambiamento, visto che in un team di 19 persone c' è una intera gamma di modi di pensare e di vivere la sessualità». A SUON DI RELAZIONI Sfortunati ai giochi, fortunati in amore? Macché. Mito sfatato già da una coppia di tiratori, lo statunitense Matt Emmons e la ceca Katerina Kurkova, che nel 2004 e nel 2008 sono riusciti ad entrare nella stretta cerchia di atleti, uniti nella vita, che hanno conquistato una medaglia nella stessa Olimpiade. A Rio ci riprovano e avranno sulla loro strada la coppia azzurra Niccolo CamprianiPetra Zublasing. Mica l' unica. Nuoto, che passione. Coppia da copertina Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Ma in vasca nuotano anche le coppie composte da Silvia Di Pietro e Simone Sabbioni, da Chiara Masini Luccetti e Federico Turrini e dal mezzofondista Gabriele Detti e la farfalla azzurra Stefania Pirozzi. Lui in vasca, lei in pedana: Rio di coppia anche per Luca Dotto e Rossella Fiamingo. Arriva da sposata una consolidata coppia dell' atletica. Ashton Eaton, statunitense, e Brianne Theisen, canadese. Dall' Università dell' Oregon, dove si sono conosciuti, all' altare, puntano entrambi alla medaglia d' oro, lui nel decathlon, lei nell' eptathlon. Due cuori e una Olimpiade. A. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 15 2 agosto 2016 Pagina 29 Il Messaggero C.N. POSILLIPO La rivoluzione di Rio tra la gente la città divisa tra la festa e i disagi COPACABANA UN MONDO A SÉ C' È CHI AFFITTA ANCHE LA CASA PER GUADAGNARCI QUALCOSA Nuova viabilità con la corsia verde per i partecipanti L' ATTESA RIO Felice o nervosa? In questi ultimi giorni, Rio de Janeiro vive a metà fra l' attesa dell' evento olimpico e l' impazienza per i disagi del quotidiano. I trasporti sono stati ormai rodati e cominciano a funzionare ufficialmente. Alcuni saranno aperti al pubblico, altri riservati solo alle persone accreditate. L' ultima inaugurazione è stata quella della Linea 4 della Metro, che collega il quartiere della Barra da Tijuca con Ipanema. Per evitare di stressare il tragitto, l' accesso non sarà consentito ai carioca. «Me ne andrei volentieri in ferie. Per le Olimpiadi Rio sarà veramente invivibile», spiega Marcio, tassista della vecchia guardia cittadina. «Noi che lavoriamo nel traffico soffriremo il doppio, ma ci siamo abituati. Gli unici che si godranno queste Olimpiadi sono i turisti», confessa un po' amareggiato. IL TRAFFICO In occasione dei Giochi, il traffico cittadino è stato stravolto. Il Comune ha tracciato delle corsie verdi dedicate alla Famiglia Olimpica per i mezzi accreditati dal Comitato, che avranno la priorità assoluta. Un totale di 164 chilometri, di cui 36 saranno condivisi con gli altri automobilisti. Intanto nella zona del Maracanã è stata intensificata la presenza degli agenti di traffico in vista della cerimonia d' apertura: altre 65 vetture e 85 moto tenteranno di non congestionare una delle arterie principali della città. «Vivo a poche fermate di treno da qui e finora mi sono mossa facilmente. Quest' evento è molto contraddittorio, ma io sono felice di poterne far parte perché avremo modo di mostrare la nostra cultura al Mondo», racconta Letícia, 31 anni. Abita nel quartiere popolare del Meier, ma negli ultimi giorni si sposta con frequenza allo stadio per partecipare alle prove della cerimonia, dato che suona in una delle scuole di samba selezionate dagli organizzatori. L' ATMOSFERA A Copacabana si respira un' atmosfera olimpica diversa. Di sera i turisti si confondono con gli ambulanti che mostrano sculture di sabbia, magliette verdeoro o panama da vendere ai cosiddetti gringos. Tanti residenti, pur benestanti, hanno deciso di affittare la loro casa per le prossime settimane. Troppo ghiotta l' occasione economica per non coglierla. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 16 2 agosto 2016 Pagina 29 Il Messaggero C.N. POSILLIPO < Segue A Rio, inoltre, sono state spostate le vacanze scolastiche per agevolare la mobilità. Una misura adottata anche in molte amministrazioni pubbliche e emulata dalle imprese private. Cristiane, 43 anni, lavora per una multinazionale e vive nel condominio Rio2, a ridosso del Parco Olimpico. Ha approfittato delle ferie per fare un giro in bicicletta e fotografare le strutture: «Ho comprato i biglietti per il nuoto sincronizzato. Prima ero pessimista come tante persone del quartiere, ma adesso l' attesa sale e Rio comincia a essere veramente coinvolta!». Alfredo Spalla © RIPRODUZIONE RISERVATA. ALFREDO SPALLA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 17 2 agosto 2016 Pagina 24 Il Roma C.N. POSILLIPO CANOTTAGGIO La coppia del Posillipo s' impone alla Coupe de la Jeunesse. Bene anche il "quattro con" dello Stabia e i campani dell' otto FranzoniNugnes, un "due senza" tutto d' oro NAPOLI. La Coupe de la Jeunesse 2016, chiusa domenica a Poznan, ha regalato importanti soddisfazioni al canottaggio campano. Sono sei, infatti, le medaglie che in tutto o in parte sono ascrivibili al movimento campano. Protagonisti assoluti della competizione sono stati Carlo Franzoni e Raffaele Nugnes, coppia dei sogni del CN Posillipo, che non si sono accontentati dell' argento ottenuto sabato nella prima finale del "due senza", conquistando una splendida medaglia d' oro nella finale di domenica, con oltre sei secondi di margine sulla Gran Bretagna. L' equipaggio rossoverde allenato da Giovanni Fittipaldi, fresco del titolo di Campione Italiano Juniores conseguito il mese scorso sul bacino di Ravenna, si è così confermato fortissimo in questa specialità. Di alto tasso tecnico agonistico, la sua prestazione è risultata anche la miglio re dell' intera spedizione italiana. Non solo Franzoni e Nugnes, però, hanno onorato il canottaggio campano: molto positiva, infatti, è stata anche la prova del "quattro con" del CN Stabia, composto da Leonardo Apuzzo, Aniello Sabbatino, Aniello Di Ruocco, Gianluca Sorrentino, timoniere Angelo Fatmir Laja (CN Stabia), capace di conquistare una doppia medaglia d' argento nelle due finali, di sabato e domenica, in entrambi i casi alle spalle dell' equipaggio britannico. E c' è gioia, infine, anche per Mario Cella (della Canottieri Napoli) e Gennaro Zenna (del RYCC Savoia). Impegnati sull' otto (insieme a Filippo Fornara, Stefano Scolari, Nicholas Kohl, Giovanni Codato, Giovanni Mammarella, Fabio Maffiola, timoniere Leonardo Macchi), i due giovani campani hanno conquistato un argento (sabato) ed un bronzo (domenica), dimostrando a loro volta di essere in grande crescita. ANTONIO GUARINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 18 2 agosto 2016 Pagina 24 Il Roma C.N. POSILLIPO L' ANNUNCIO Grazie a questa sinergia la Tortora passa al club flegreo L' Acquachiara unisce la pallanuoto campana: accordo di collaborazione con San Mauro e Sporting NAPOLI. La Carpisa Yamamay Acquachiara ha raggiunto un importante accordo di collaborazione, valido sia per il settore maschile che per quello femminile, con la San Mauro Nuoto, società che milita in serie B maschile, e con lo Sporting Club Flegreo, sodalizio che anche nella prossima stagione disputerà il campionato di A2 femminile. Tali sinergie prevedono, tra l' altro, una collaborazione tecnica e un reciproco scambio di giocatori, sia a livello assoluto sia a livello giovanile, affinchè i sodalizi interessati possano trarne particolari vantaggi sul piano tecnico e, in particolare, per quanto riguarda lo sviluppo dei rispettivi vivai. Vantaggi di cui go drà, inevitabilmente, anche l' intera pallanuoto regionale. Christian Andrè, presidente della San Mauro Nuoto, si è dichiarato entusiasta del rapporto intrapreso: «Ho trovato nell' Acquachiara finalmente un partner ideale. Un partner che, nonostante la sua posizione di avanguardia nel panorama della pallanuoto nazionale, non si pone in una posizione di preminenza in questo rapporto, ma intende lavorare su un piano paritario, rispettando in pieno le esigenze della società più piccola». Felice anche Ottorino Altieri, presidente dello Sporting Club Flegreo, che nell' ambito di questo accordo si assicura un talento del calibro di Roberta Tortora, che ri nuncia alle lusinghe del nord per approdare allo Sporting: «Questo tipo di sinergie dovrebbero essere più diffuse in Campania. Ci vorrebbe più collaborazione tra i vari club perché soltanto in questo modo si può far crescere l' intero movimento regionlale, e non mi riferisco soltanto alla pallanuoto. Entrando nel dettaglio di questo accordo il mio commento è racchiuso in una sola parola: finalmente. Con il settore femminile dello Sporting Flegreo noi puntiamo in alto, vogliamo diventare una realtà importante nel giro di due tre anni e questo per noi è un trampolino di lancio importante per le nostre ambizioni». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 19 2 agosto 2016 Pagina 21 Il Tempo C.N. POSILLIPO I Giochi degli «oriundi d' Italia» Rio 3 Sono 29 gli atleti naturalizzati della spedizione azzurra Dai cubani Grenot e Chamizo alla judoka africana Gwend Discussi nel calcio, apprezzati e benvoluti negli altri sport. La spedizione italiana a Rio de Janeiro vedrà ben 19 «oriundi», alcuni dei quali potrebbero portare in dote medaglie preziose durante i prossimi Giochi Olimpici. Il più atteso è molto probabilmente Frank Chamizo, tra i favoriti per la rincorsa all' oro nella categoria dei 65 chilogrammi della lotta libera: cubano di Matanzas, classe 1992, ha ottenuto la cittadinanza italiana nel 2015 dopo aver sposato una collega, Dalma Caneva. Nello stesso anno ha festeggiato la medaglia d' oro ai mondiali di Las Vegas e ora, forte del titolo europeo vinto a Riga nel mese di marzo, si candida come possibile medagliato azzurro. Da Cuba arriva anche Liba nia Grenot, campionessa europea in carica dei 400 metri. Figlia di un sindacalista e di una giornalista, dopo un avvio di carriera scintillante aveva deciso di ritirarsi in seguito al matrimonio. Quel matrimonio che le è valso la cittadinanza italiana e che oggi le permette di correre in azzurro: il ritorno all' attività nel 2008 l' ha vista in costante ascesa, fino all' oro europeo di Zurigo 2014 e al bis di qualche giorno fa ad Amsterdam. La colonia cubana non si ferma qui: anche Yadisleidy Pedroso (400 ostacoli) e Yusneysi Santiusti (800 metri) scenderanno in pista a Rio. L' altro cubano «di grido» è un nipote d' arte: OsmanyJuantorena, schiacciatore della nazionale di volley maschile, legato al leggendario Alberto, unico atleta della storia olimpica ad aver vinto l' oro sui 400 e sugli 800 metri piani nella stessa edizione dei Giochi (Montreal 1976). Fa parte di una squadra anche uno degli originari del Brasile della spedizione azzurra: si tratta di Pietro Figlioli, ele mento di spicco del Settebello allenato da Sandro Campagna. Per Figlioli è la terza Olimpiade dopo Pechino 2008 (con l' Australia, dove la sua famiglia si era trasferita nel 1998) e Londra 2012 (argento con l' Italia). Brasiliano di nascita ma napoletano d' adozione è Valentino Manfredonia, pugile cresciuto nel quartiere Pianura, in gara nella categoria degli 81 chilogrammi: il nativo di Recife ha chance di medaglia. Il legame tra Catherine Bertone, maratoneta nata a Bursa (Turchia), e il Brasile è di natura diversa: ha vissuto per otto anni a Belo Horizonte. Adrian Ignacio Carambula Raurich, originario dell' Uruguay con un breve passato da calciatore e pronto a far coppia con Alex Ranghieri nel beach volley, ha un record particolare: è il giocatore più basso del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 20 2 agosto 2016 Pagina 21 Il Tempo C.N. POSILLIPO < Segue circuito presente alle Olimpiadi: 183 centimetri. Sono due le atlete nate in Africa (la judoka Edwige Gwend el' ostacolista Ayomide Folorunso) mentre è più robusta la colonia europea: si va dall' Ucraina (la triplista Dariya Derkach) all' Ungheria (Viktoria Orsi Toth per il beach volley e Noemi Batki per i tuffi), passando per Russia (Oleg Antonov, pallavolo), Germania (Stefanie Horn nella canoa), Francia (Micheal Alexandre Bodegas, pallanuoto) e Svizzera (Nino Bertasio nel golf, Jeanine Cicognini nel badminton, unica rappresentante italiana). FRANCESCA SCHITO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 21 2 agosto 2016 Pagina 40 La Gazzetta del Mezzogiorno C.N. POSILLIPO CANOA POLO C' è un Bari che festeggia e disputerà la serie A1 La Marathon promossa con tanto di leadership nel raggruppamento Campania Puglia La Bari della canoa polo assapora il gusto della serie A1. Questo lo storico verdetto giunto avantieri dopo l' enne sima prova di forza della Marton Canoa Club Bari, neo promossa nel campionato di seconda divisione nazionale al termine della terza giornata quella conclusiva con tanto di leadership al cospetto delle altre nove concorrenti del raggruppamento Puglia Campania e Lazio. In avanscoperta su Posillipo Napoli e Cus Bari, i ragazzi del presidente capitano e portiere Marcello Angarano e di mister Antonio Fraddosio («Mar Ton» nasce come acronimo che combina i due nomi propri dei fondatori del sodalizio nato appena due anni fa), il team di soli baresi doc conclude la stagione cadetta al primo posto con un totale su tre giornate disputate alla Darsena Cala Ponte Marina di Polignano, Bacoli e ieri a Sabaudia vicino Latina di tredici vittorie, due sconfitte ed un pareggio: «Al nostro primo campionato nazionale in assoluto dice con orgoglio Angarano raggiungiamo già un traguardo di altissimo livello. L' an no prossimo giocheremo con due squadre. Una in A1 ed una Under 18 in B. I team saranno interscambiabili a livello di giocatori, dando più spazio ai gio vani per offrire prospettive di crescita allo spogliatoio e allo sport». Ai più «anziani» (Angarano e Adriano Carbonara) si affiancano infatti i vari Nunzio Gargano, Alberto Pasquino, Enrico Mastrandrea, Nicola Nisi e Pietro Tafuni. Tra i baby occhio a Triggiani, Scagliani, Gabrieli, Turturro e Loiodice: «Al rientro da Sabaudia conclude Angarano abbiamo festeggiato sul lungomare di Bari con l' assessore allo sport Petruzzelli. Degna cornice per l' intero staff che continuerà ad allenarsi allo Stadio del Nuoto in vista dei prossimi impegni invernali». Pier. Pat. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 22 2 agosto 2016 Pagina 20 La Gazzetta dello Sport C.N. POSILLIPO Phelps: «sfido solo me stesso ho 31 anni e ho vinto tutto» l' olimpionico più titolato è tornato : «ho cambiato idea. è vero. Ma Ora posso permettermi di gareggiare per il gusto della gara . e battere nuovi rivali» Non ci sarà un altro ritorno (non si sa mai) a 35 anni, perché Michael Phelps dice che il suo corpo non potrà più dare, come in altre edizioni di super raccolti nel segno dell' 8 (i podi di Atene o gli ori di Pechino). Ma ci sarà a Rio qualcosa di mai visto, interpretato dallo stesso fenomeno: dalla prima volta in cui era un Kid e debuttò quindicenne (e più precoce americano), a quest' ultima in cui MP è diventato il primo americano a qualificarsi in 5 Giochi. E' sincero Phelps quando dice che «devo ancora completare il lavoro non concluso a Londra» a cominciare dalla rivincita nei 200 farfalla contro il sudafricano Le Clos, è convincente quando aggiunge che «se vuoi essere il migliore devi fare cose che gli altri non riescono a fare». A Rio il più decorato di tutti gli sport punta dritto ad un doppio primato di longevità se vincerà almeno un oro individuale: quello assoluto che appartiene alla velocista olandese Inge De Bruijn che nel 2004 ad Atene dove Michael cominciò la razzìa, trionfò nei 50 sl a 30 anni e 363 giorni (lui nei giorni brasiliani avrà 31 anni e 35/42 giorni); quello di ori in staffetta (ne ha 7, uno in meno di Jenny Thompson) e con un solo titolo quello di vincitore più longevo ai Giochi nel nuoto. Ed infine, ci sarebbe il poker in una specialità mai registrato in vasca (nell' atletica l' ultima volta successe a Carl Lewis nel lungo, '8496) . Michael, solo a 15 anni non fece record... «Quand' ero a Sydney, ricordo di essermi seduto accanto a Bob (l' allenatore Bowman, ndr) e di avergli detto: "Voglio cambiare la storia di questo sport". Un po' come fece Michael Jordan nel basket: sì, ho fatto tanto ma non tutto. Anche perché in questi giorni mi sembra di essere tornato ragazzino, in mezzo a tanti rookie». A 31 anni come si sente rientrando in un' Olimpiade ancora da atleta? «Più forte che a Londra: fisicamente e mentalmente». La gara che non vorrebbe perdere? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 23 2 agosto 2016 Pagina 20 La Gazzetta dello Sport C.N. POSILLIPO < Segue «I 100 farfalla, la specialità della casa, una delle gare che ho perso pochissime volte». Cosa può fare la differenza dopo tante emozioni vissute? «La determinazione: a Rio voglio cercare il podio in ogni gara, andare il più veloce possibile perché stavolta saranno davvero le mie ultime gara in carriera, e non posso concludere la carriera da sconfitto anche se ci sono avversari più giovani di me». La sua unicità da dove deriva? «A volte mi sembra di essere un pesce, nuotare è la cosa migliore che ho saputo fare nella vita, ora c' è pure la paternità». Sembra un secolo da quella vicenda della scandalosa canna... «Già, se fossi nato in Giamaica non sarebbe finita come è successo con me. Ma anche quella esperienza mi fece crescere. Anche io ho il diritto di sbagliare, ho pagato e mi sono sempre scusato». Per la terza volta con Bolt sarà confronto a distanza... «Magari saranno ancora i Giochi di entrambi. Lui andrà di sicuro super veloce, io ci proverò. Spero sia la nostra terza estate olimpica. Ma ciò che abbiano fatto finora resterà». Tra tanti record qual è davvero il più inseguito? «Vorrei cercare di migliorare i miei record del 2009 senza super costumi». Per non lasciare la scena alla Ledecky? «Katie sta facendo cose incredibili e non ha ancora 20 anni: non ho mai visto nuotare una donna come lei». Il 4 agosto 2012 vinceva a Londra il 18° oro e disse basta: qual è la vera ragione del suo ripensamento? «E' vero, avevo detto che non avrei nuotato oltre i 30 anni senza per questo mancare di rispetto agli over 30. Ora lo faccio solo per me, per il gusto della sfida e magari per confrontarmi ancora con i miei avversari più duri, Lochte, Le Clos, Cseh, Hagino. Sono tutti a loro modo pericolosi, ma io non sono tornato per perdere, per chiedermi "e se perdo"? Semplicemente mi sono innamorato di nuovo del nuoto e questo viaggio a Rio è solo qualcosa di sorprendente. Se non mi fossi ritirato chissà se sarei qui adesso». Perché ormai ha raggiunto la felicità anche fuori dall' acqua? «Con Nicole e il piccolo Boomer viviamo un momento bellissimo della nostra vita, poter gareggiare davanti a loro è adesso il massimo per me. Un giorno il piccolo capirà». Il primato a cui è più legato? «Il muro dei 50" nei 100 farfalla, rifarlo senza body sarebbe speciale». Lei ha sempre ringraziato mamma Debbie per i cereali che le ha dato e per averle fatto conoscere Bowman il suo unico mentore, e ad ottobre la accompagnerà all' altare per le nozze. «Mamma ha fatto tanti sacrifici, da sola ha cresciuta 3 figli, ha studiato anche da grande: le sue lezioni non potrò mai dimenticarle». Un' uscita di scena alla Phelps, e poi? «Mi dedicherò ai ragazzini e a migliorare ancora il mondo del nuoto, Poi un giorno, se vorrò, magati spiegherò a mio figlio come si diventa campioni». STEFANO ARCOBELLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 24 2 agosto 2016 Pagina 21 La Gazzetta dello Sport C.N. POSILLIPO Bolt: «cerco la tripletta l' ostacolo più duro: i 100» la stella più attesa dei giochi: «negli stadi mi camuffo e a chi mi chiama dico: "non sono usain, gli assomiglio". mi piacerebbe incontrare neymar» Metti un invito a pranzo da Usain Bolt, insieme ad altri undici rappresentanti di media tra i più prestigiosi del panorama internazionale. Il menù (dalle polpettine d' agnello al curry, al pollo fritto con lo yam, la patata dei miracoli) è prettamente giamaicano. Lui, al centro del tavolo, è disinvolto come e più di sempre. La prospettiva di Rio ormai alle porte lo galvanizza: il mondo lo attende. È e resterà un vincente. Usain, è fiducioso di poter realizzare la terza tripletta d' oro? «Sto bene e la stagione non ha proposto grandi prestazioni. L' ostacolo più duro, come sempre, saranno i 100. Se dovessero andar quelli, non mi porrò limiti». Deluso dai suoi rivali? «Di solito, nell' anno olimpico, fioccano tempi da 9"69"7: arriveranno a Rio, è garantito. Le donne, invece, sono andate velocissime». In giugno, a Kingston, s' è allenato per una dozzina di giorni col sudafricano Wayde Van Niekerk, iridato dei 400 e il suo gruppo: che impressione le ha fatto? «Quel ragazzo è fortissimo: in uscita dai blocchi, tra me, Blake e Bailey era il migliore. Ha tanto talento intorno: il 9"89 di Akani Simbine nei 100 non mi ha sorpreso». Si cita sempre la sua doppia tripletta olimpica, pochi ricordano che il suo esordio a cinque cerchi risale ad Atene 2004... «Avevo 17 anni, feci il primo turno dei 200: passavano in semifinale i primi 4. Fui quinto». Era il 24 agosto, corse in 21"05 e a precederla furono il polacco Marcin Jedrusinski, il tedesco Tobias Unger, il camerunese Joseph Batangdon e l' ungherese Geza Pauer, che la eliminò per 3/100: che effetto le fa, pensarci oggi? «Ero infortunato, lì mi feci anche male a una caviglia: se avessi superato quello scoglio, mi sarei fermato dopo. Fu comunque un' esperienza importante, molto utile per quelle successive». Poi, in effetti, venne Pechino... «Il sapore della prima volta non si scorda mai: resta la mia Olimpiade più bella». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 25 2 agosto 2016 Pagina 21 La Gazzetta dello Sport C.N. POSILLIPO < Segue Sperava di fare a Rio il portabandiera come già a Londra? «Ho un enorme rispetto per ShellyAnn Fraser: è modestissima. Quando ha vinto 100 e 200 ai Mondiali di Mosca 2013, facendo la stravolta è venuta da me e mi ha chiesto: "Come fai a reggere tutto questo stress?"». Vince dai Mondiali juniores 2002: qual è il segreto? «A 15 anni ho resistito alla pressione del pubblico di Kingston, dopo è stato tutto facile». Puma è al suo fianco da allora: chi ha guadagnato di più nel rapporto? «Io ho guadagnato molto, non solo in senso economico. Ha puntato presto su di me e da allora mi asseconda in tutto». Nel consesso olimpico, dopo poco più e poco meno di un secolo, tornano golf e rugby: è favorevole? «Quando ho saputo del golf sono rimasto perplesso. Le tante rinunce erano inevitabili: per quell' ambiente i Giochi rappresentano poco o nulla». Atletica a parte, quali sport le piacerebbe seguire? «Basket, nuoto e calcio: vorrei incontrare Neymar. In passato, tramite i nostri staff, ci siamo scambiati qualche messaggio, ma nulla più». Certo non potrà entrare negli stadi come uno spettatore qualsiasi: la popolarità pesa? «A volte, ma ho escogitato qualche trucco. Quando sono in un luogo pubblico e qualcuno mi riconosce, deve chiamarmi almeno tre volte perché reagisca. Se no fingo di non essere io e al limite rispondo "Guarda che sbagli, siamo solo molto somiglianti"». Episodi esagerati? «Un' amica, in Giamaica, mi ha invitato a una festa sul posto di lavoro in una pausa pranzo. Sono arrivato non annunciato: i colleghi non mi lasciavano più, alcuni si son trattenuti con me ben oltre l' orario previsto, disinteressandosi del capo che quasi minacciava il licenziamento». Cosa le manca del suo Paese quando è via per mesi? «L' ozio di casa, la partite a domino e certi piatti». Con tutto quel che è successo nelle ultime settimane, non teme d' essere un potenziale target di atti terroristici? «Non ci penso: se cominciassi davvero a preoccuparmene entrerei in un vortice senza fine. Devo fare al meglio il mio lavoro. La gente mi aspetta: non posso deluderla». Nizza, Monaco di Baviera, per citare solo i casi drammatici più recenti: quali sensazioni prova? «La sera del 14 luglio, quella dell' attentato in Costa Azzurra, ero proprio a Monaco a curare l' ultimo acciacco: potevo essere lì, poteva esserci chiunque di noi. Sono fatalista: quando la tua ora deve arrivare, arriva. Ma non si può vivere con quel pensiero fisso. Anche se la mia reazione istintiva è di paura, non voglio essere condizionato». In attesa di Rio, quale considera il miglior risultato della sua carriera? «Vado oltre lo sport e cito la mia fondazione: il prossimo obiettivo è far sì che i trattamenti post infortunio per gli sportivi siano meno costosi». Cosa le manca nella sua vita? «Saper parlare una seconda lingua: io e NJ, l' amico che è sempre con me, per due anni abbiamo seguito un corso online di spagnolo. Ci sarebbe servito anche con le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 26 2 agosto 2016 Pagina 21 La Gazzetta dello Sport C.N. POSILLIPO < Segue ragazze. Ma siamo un disastro». ANDREA BUONGIOVANNI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 27 2 agosto 2016 Pagina 31 La Gazzetta dello Sport C.N. POSILLIPO Toti il primo paralimpico eroe della grande guerrA Il 6 agosto di 100 anni fa , durante un attacco, moriva Toti, leggenda di stampelle, biciclette E bersaglieri Il 6 agosto di 100 anni fa, attaccando Quota 85 a Monfalcone, moriva Enrico Toti. Una copertina della Domenica del Corriere, dipinta da Achille Beltrame, lo consegna alla storia mentre, ferito, lancia la sua stampella verso le postazioni nemiche. Era il terzo giorno della VI battaglia dell' Isonzo, l' ennesimo tentativo di prendere Gorizia che cadde dopo 13 giorni di offensiva, ma a prezzo di 6310 morti e 12.127 dispersi, oltre a 32.784 feriti, un terzo in più delle perdite austriache. PRECURSORE Enrico Toti non fu solo uno dei 651.000 soldati italiani caduti nella Grande Guerra, esaltato dal fascismo come eroe popolare e poi cancellato dal revisionismo postsessantottino. Toti fu il primo campione paralimpico della storia, con settanta e più anni d' anticipo sulla nascita della stessa parola "paralimpico". «Righetto» Toti nasce a Roma, nel quartiere Monti, il 20 agosto 1882.A 14 anni si arruola in Marina, ci resta sino al 1905. Torna e bazzica i fiumaroli del Tevere cimentandosi in sfide di nuoto o tuffi dai ponti. Lavora nelle ferrovie e il 2 marzo 1908 a Colleferro, per l' errore di un collega, cade sotto le ruote di una locomotiva. Gli viene amputata, molto in alto, la gamba sinistra. Nel 1908 un mutilato ha di fronte un futuro cupo. Toti modifica una bici in modo da poter pedalare solo con la gamba destra e, nel 1910, partecipa a gare con i normodotati (oggi si direbbe così) come la RomaBraccianoRoma. Vuole dimostrare che l' amputazione non lo ferma, una qualità che oggi ammiriamo nei nostri azzurri paralimpici. Riprende anche le gare di nuoto, superando lo scherno delle gente quando lo vede in costume da bagno, un fatto talmente usuale che solo alla Canottieri Aniene poteva spogliarsi senza subire lazzi. Nel 1911 arriva 30°, e ultimo, nella traversata di Roma di oltre 5 chilometri, ma è premiato ugualmente come esempio di abnegazione. In ottobre parte il suo grande sogno, fare il giro del mondo in bicicletta. Da Roma a Milano, poi in Costa Azzurra e su fino a Parigi, si mantiene vendendo cartoline e realizzando caricature per strada. Il suo libro dei controlli si riempie di timbri e attestazioni. Nell' inverno, su strade che si possono immaginare, risale il Belgio, l' Olanda, passa in Germania. Ogni tanto si accompagna a qualche globetrotter, uno lo deruberà. Da Copenaghen traghetta in Svezia. Riparte verso la Lapponia a fine aprile. Scende in nave a Helsinki e da lì raggiunge San Pietroburgo e poi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 28 2 agosto 2016 Pagina 31 La Gazzetta dello Sport C.N. POSILLIPO < Segue Mosca. L' idea è quella di attraversare l' Asia. Ma deve interrompere il viaggio dopo 8000 km perché non trova un pezzo di ricambio. Torna in treno passando da Polonia e Austria, il 12 giugno 1912 è a Roma. La sua popolarità gli consente di vivere con esibizioni ginniche in bicicletta nei teatri. Ma progetta di riprendere il giro del mondo. Insieme all' amico Guido Braconi riparte per attraversare l' Africa nel gennaio del '13. Ma a Wadi Halfa, sul confine col Sudan, gli inglesi sono irremovibili: di lì non si passa. In aprile è di nuovo a Roma. LA GUERRA Scoppia la guerra e Toti vuole arruolarsi tra i bersaglieri ciclisti, ovviamente impossibile per un mutilato. Sale in bicicletta e raggiunge il Friuli, in divisa militare presa chissà dove. Da Cervignano scrive a casa che è convinto di «essere presto a Trieste e farvi sventolare il tricolore». In realtà resta nelle retrovie con compiti non ufficiali di postino, ma è intraprendente e deciso: aiuta tutti, si fa conoscere e alla fine trova il modo di chiedere addirittura al duca d' Aosta, comandante della 3.a armata, di essere arruolato. Lo aggregano al 3° battaglione bersaglieri ciclisti, ma lontano dalla linea di fuoco. Però sono troppi i caduti nei primi due giorni della battaglia, bisogna riprendere l' attacco a quella maledetta Quota 85, un nome troppo anonimo per tanto sangue. Enrico si intrufola in trincea e striscia verso le postazioni austriache sotto un fuoco infernale. «Una pallottola gli aveva attraversato la spalla sinistra racconta nel suo diario il caporale Ulderico Piferi . Cercai di avvicinarmi, ma lui disse "No, no aiuta il tenente Botta che è ferito". Poi Toti, nel sollevarsi per tirare una bomba, prese una pallottola in petto. Lo vedo sollevarsi ancora col busto e lanciare la gruccia contro il nemico. Una terza pallottola lo aveva colpito alla fronte. Quando mi sono avvicinato, aveva la bocca poggiata sull' elmetto, mi ha dato l' impressione che lo stesse baciando». ALESSANDRA REDAELLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 29 2 agosto 2016 Pagina 18 TuttoSport C.N. POSILLIPO IL CALCIO Bella e cattiva Hope leader stelle&strisce Il torneo femminile scatta domani. Gli Usa (4 ori in 5 edizioni) puntano sul portiere che fa parlare pure per la maschera anti Zyka MIRCO MELLONI Quattro ori in cinque edizioni del torneo olimpico, e il Mondiale vinto un anno fa: trattandosi degli Stati Uniti, verrebbe immediato pensare al Dream Team del basket. E invece il curriculum appartiene alla Nazionale di calcio femminile, dominatrice e capace di offrire personaggi noti anche al grande pubblico. Come Hope Solo, celebre per l' avvenenza ma anche per il carattere eccentrico che contrassegna il ruolo del portiere. La 35enne ha fatto parlare di sé anche nei giorni scorsi, ritratta con un vistoso kit (maschera protettiva e velo anti insetti) per proteggersi dal virus Zika, una mise che in Brasile non è piaciuta. «Non volevo offendere nessuno» ha detto Hope che, effettivamente, in passato ha fatto ben di peggio, con anche un arresto per violenza domestica. Tanto che un senatore del Connecticut è arrivato a chiederne l' estromissione da Team Usa: «Una persona così violenta non deve rappresentarci». Concepita in carcere dove il padre (un reduce della guerra in Vietnam) faceva avanti e indietro per innumerevoli reati, Solo ha anche guidato la rivolta della Nazionale contro le basse retribuzioni garantite alle calciatrici. Del resto, negli Stati Uniti il calcio è lo sport più in voga tra le ragazze, e negli States l' ultima finale dei Mondiali è stata vista da 25 milioni di telespettatori. Appassionati che hanno conosciuto Carli Lloyd, che con la tripletta in finale si è guadagnata il Pallone d' Oro, e Alex Marta contro tutte Per le americane, le minacce provengono da Germania e soprattutto dal Brasile di Cristiane e Marta, fantasista con un talento da vero numero 10 carioca. Con i 400.000 dollari guadagnati in Svezia, al Rosengard, Marta è stata la giocatrice con il contratto più alto del Mondo, proporzione lontana rispetto agli uomini: chissà che un successo in casa non porti alle Canarinhas nuova celebrità. LA FORMULA Tregironi. Le primedueeledue migliori terze ai quarti, poi semifinali e finali per il 3º e 1º posto. Si gioca domani (SveziaSudAfrica, Brasile Cina, Canada Australia, Zimbabwe Germania, Stati Uniti Nuova Zelanda, Francia Colombia), sabato, martedì (prima fase), i quarti il 12, semifinali il 16, finali il 19. GIRONE E: Brasile, Cina, Svezia, Sud Africa. GIRONEF:Australia, Canada, Germania, Zimbabwe. Girone G: Colombia, Francia, Nuova Zelanda, Stati Uniti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 30 2 agosto 2016 Pagina 18 TuttoSport C.N. POSILLIPO < Segue Stavolta è davvero l' ultima. «Lo pensavo prima di ogni Olimpiade disputata, ma ho 37 anni e a Roma si dice "s' è fatta 'na certa..."». Insomma, è il momento di smettere per Tania Di Mario, l' altra Tania dell' acqua, simbolo del Setterosa: 13 scudetti, 7 Champions, l' oro olimpico 2004 da miglior marcatrice e giocatrice del torneo, il Mondiale 2001, gli Europei '99 e 2012 (al rientro in azzurro). Ma c' è ancora un sogno, nutrito dal bronzo mondiale 2015. > Tania ci dica le differenze tra questo Setterosa e quello di Atene 2004. «Questa squadra potrebbe giocarne ancora, quel gruppo sentiva di essere al dunque e non si era qualificato la volta precedente. Finire allo stesso modo sarebbe il top. Ma ogni Olimpiade è un traguardo immenso. Anche se hai 20 anni non pensi di averne una successiva, bisogna vivere l' attimo. Io che ne ho vissuti tanti col Setterosa sono molto fortunata». > Cosa ha suggerito alle debuttanti? «In realtà mi piace che ognuna scopra e viva sulla sue pelle le esperienze. L' Olimpiade è la sensazione più figa e grande di sempre. Eppoi confido nel gruppo, davvero. Devo ringraziare io tutti, ogni mia compagna quelle passare e quelle di oggi, che mi accettano. E questo tipo di rapporti, senza lo sport, non credo che sarei stata capace di costruirli». > Lei ha avuto una carriera lunga e ricca, s' è laureata in economia, è pure già dirigente. Come si fa? «Se si lavora con passione mica pesa, viene naturale. Finora ho avuto la fortuna di giocare, cosa c' è che possa piacere di più? Non lo immagino... Ma bisogna sentire quando è il momento di smettere. Continuerò nell' ambiente. da direttore sportivo nell' Orizzonte Catania, occupandomi di logistica, seguendo cioè anche quanto ho studiato e lavorando nella struttura della società». > Lei è fidanzata, lascia anche per sposarsi? «Il matrimonio non è mai stato il sogno di bambina, la maternità sì. Con Raffaele siamo d' accordo». > Ecco, però a Rio c' è il virus Zyka. Come vive la vigilia? «Sotto questo punto di vista sono sfortunata perché vor rei un figlio al più presto. Purtroppo si sa così poco. Non mi agito in anticipo, al ritorno vedremo se sarà pronto il vaccino, le cure, se si saprà quanto bisogna attendere. Vorrà dire che aspetterò, attendo di diventare mamma da così tanto tempo che qualche mese in più non cambia». > Mai così rappresentato l' universo femminile nell' azzurro dei Giochi. Da quando lei ha cominciato un bel progresso... «Io però penso sia una guerra che non smetteremo mai di combattere. Spesso per ogni passo avanti compiuto siamo costrette a 5 indietro. Non sono femminista, ma lotto, l' ho fatto da giocatrice e lo farò in futuro. Certo il progresso è evidente. E quello che abbiamo adesso, ad esempio nella pallanuoto, lo dobbiamo al lavoro delle mie precedenti compagne di squadra. Ma anche senza realizzarlo consciamente, c' è sempre tanto da fare». > Per Rio olimpica è una vigilia travagliata. «Problemi organizzativi ce ne sono spesso, ma penso che la mia prima esperienza fu così negativa sotto questo aspetto. Perciò dico che se ci tocca stare in tenda, ben venga la tenda. La vita al villaggio è un' esperienza unica, a prescindete. E ogni Olimpiade regala qualcosa. Dunque tiriamo dritte per il nostro obiettivo. Di doping invece è quasi inutile parlarne. Io non concepisco che si usi il progresso per queste storture». > Una definizione per ogni sua Olimpiade e ogni città olimpica. «Atene indimenticabile. Pechino difficile, perché dopo aver vinto tornare indietro è dura. Londra è stato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 31 2 agosto 2016 Pagina 18 TuttoSport C.N. POSILLIPO < Segue un esperiemtno, per una squadra non ancora pronta. A Rio vorrei e mi aspetto che sia la conferma. Per quanto riguarda le città, Londra è stata la più bella e fantastica. Atene avrebbe dovuto onorare meglio il proprio ruolo di madre dei Giochi. Pechino è stata difficile, ma avevamo tutte quello che volevamo. Da Rio mi attendo più calore rispetto a Londra. Non sarà perfetta, ma la sua gente la renderà grande». > Cosa le ha tolto lo sport? E cosa le ha dato? «Mi ha permesso di affrontare le difficoltà, di diventare migliore, mi ha fatto condividere tutto con compagne diventate sorelle. Sono cresciuta. Certo, ho lasciato casa a 19 anni, ho vissuto poco la famiglia che è la parte più importante e mi ha sempre appoggiata. Non ho visto crescere mio fratello. Ma ho realizzato sogni e se mi guardo indietro sono realizzata e con una vita perlomeno in equilibrio». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 32 2 agosto 2016 Pagina 18 TuttoSport C.N. POSILLIPO AMORE E SPORT Helen&Kate, Pippo&Fede Sono pure Giochi di coppie Stesso tetto, stesso podio: ci provano le prime coniugi omosessuali Un vecchio adagio dice "sfortunati al gioco, fortunati in amore", ma sono tante le 'coppie olimpiche' che a Rio 2016 cercheranno di sfatarlo, con la speranza di poter gioire insieme al proprio partner con la medaglia al collo. Un' impresa già riuscita nella storia dei Giochi due volte (2004 e 2008) alla coppia del tiro a segno formata dallo statunitense Matt Emmons e dalla moglie, la ceca Katerina Kurkova, che nel 2004 e nel 2008. A Rio ci riproveranno e sulla loro strada troveranno in una sfida di sentimenti la coppia azzurra Niccolo CamprianiPetra Zublasing. A tentare di condividere la gioia per la medaglia olimpica ci sarà anche per la prima volta una coppia di atlete sposate: si chiamano Helen e Kate Richardson Walsh e fanno parte della squadra britannica di hockey su prato, giocano insieme da quasi vent' anni, sono una coppia da otto e sono sposate da tre. Si conoscono da quando erano adolescenti, ma il colpo di fulmine è arrivato all' Olimpiade di Pechino 2008. La squadra non aveva reagito benissimo alla relazione. «All' inizio c' è stato qualche commento, ma da tempo ormai nessuno batte ciglio, e in realtà si respira un' atmosfera bellissima raccontato Helen . Tutta la squadra è venuta al matrimonio ed è stato un bel cambiamento, visto che in un team di 19 persone c' è una intera gamma di modi di pensare e di vivere la sessualità». Helen e Kate, alla quarta e ultima partecipazione ai Giochi, hanno già vinto una medaglia (bronzo a Londra 2012a), ma è la prima volta che gareggiano da sposate. Non mancano le coppie anche nella squadra italiana, con il nuoto che la fa ancora una volta da padrone, e non solo per l' unione da copertina tra Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Stile libero in vasca, cuore occupatissimo nella vita per Silvia Di Pietro e Chiara Masini Luccetti, che vivono le loro storie con Simone Sabbioni e con Federico Turrini, in maniera ben diversa. Molto social quella formata da Di Pietro Sabbioni, più discreta e al riparo dalle telecamere l' intesa tra Turrini e la Masini Luccetti. A completare il gioco delle coppie il mezzofondista Gabriele Detti e la farfallista Stefania Pirozzi. Dotto e la Fiamingo Discorso a parte per Luca Dotto. Il 26enne veneto ha ritrovato in un sol colpo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 33 2 agosto 2016 Pagina 18 TuttoSport C.N. POSILLIPO < Segue velocità, diventando il primo italiano ad abbattere il muro dei 48" sui 100 sl, e stabilità nella vita sentimentale. Da Londra a Rio, Dotto ha riannodato le fila della storia d' amore con Rossella Fiamingo. «Annoto, tocco e infilzo» aveva detto la campionessa mondiale di spada quando Dotto si era preso una lunga sbandata per la 'sincronette' Costanza Di Camillo. Poi l' ingresso mano nella mano al Quirinale, durante le celebrazioni per i 70 anni della Repubblica, ha sancito la ricostruzione del loro amore. Più duraturo quello tra i superman e wonderwoman dell' atletica: Ashton Eaton e Brianne Theisen. Statunitense li, canadese lei, cercheranno di conquistare l' oro nel decathlon e nell' eptathlon. Si sono conosciuti all' Università e sposati. Oltre al tetto vogliono condividere il podio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 34 2 agosto 2016 Pagina 18 TuttoSport C.N. POSILLIPO L' atleta più giovane è scampata al terremoto E' scampata a un terremoto che ha sollevato di un metro Katmandu provocando circa 9 mila vittime. Ha nuotato finora solo per il campionato locale della sua nuova scuola nell' Hertfordshire, in Inghilterra. Ora approda ai Giochi come la più giovane tra gli oltre 10 mila atleti di Rio 2016. Ha 13 anni e 255 giorni sul passaporto sportivo. Gareggerà per il Nepal nei 100 dorso, prima e forse unica discesa in acqua per le batterie sabato prossimo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 35 2 agosto 2016 Pagina 18 TuttoSport C.N. POSILLIPO LA PREPARAZIONE Setterosa, il training è in... casa Se le discipline di squadra certificano lo stato di salute di un movimento sportivo nazionale, ed è davvero così, ebbene l' Italia è in condizioni stabili, presente come a Londra 2012 per numeri e specialità. E dunque ci sono stati tempi migliori (ad Atene per dire ne avevamo 8). A Rio "soltanto" volley e pallanuoto, maschile e femminile ma con certezze e ambizione. Lo ammette anche il ct del Setterosa Fabio Conti, tecnico azzurro dal 2010, capace di riportare l' Italia sui podi mondiali ed europei, anche in World League. Manca soltanto l' Olimpiade... «Le sensazioni sono positive, veniamo da 45 partite ufficiali, competitive. Ed oltre a questo c' è il percorso formativo compiuto in questi anni. Insomma, voliamo bassi ma consapevoli». Soltanto pallanuoto e volley. E un motivo ci sarà per questa continuità: «Le difficoltà che vive lo sport negli ultimi anni sono evidenti eppoi tra il pass e il fallimento c' è nulla... un gol, un supplementare. Dettagli. Ma certo, oltre ad atleti e tecnici, incide l' organizzazione. Il volley con i club Italia e la pallanuoto con un progetto partito nel 2009 e con i centri federali ne hanno tratto giovamento». La pallanuoto femminile sogna il ritorno sul podio, in un torneo tostissimo, attraverso una prima fase impegnativa, che comincia il 9 agosto con il Brasile: «E bisognerà reggere l' impatto emotivo. La partita chiave può essere con l' Australia. Ma in un torneo a 8 squadre ogni partita conta. Ne sbagli una e non sei primo, ne perdi due e sei nei guai. Eppoi tutto si decide nel quarto di finale. A Londra ci toccarono gli Usa che poi vinsero. Speriamo Rio sia diversa, vogliamo giocare in quella meraviglia di impianto». Ma Rio non è un punto di arrivo per queste ragazze. «Abbiamo sei esordienti, giochiamo con un occhio al futuro, però siamo anche al termine di un quadriennio vissuto in progresso, con il bronzo mondiale 2015, quello europeo, il 2° posto in qualificazione olimpica dopo gli Usa. Abbiamo avuto pure intoppi, attraverso i quali si cresce». E Conti ha fatto tesoro della sua prima esperienza olimpica, a Londra: «Per quattro anni viviamo in alberghi, ci muoviamo in modo diverso. Vissuto il villaggio olimpico a Londra, s' è deciso di preparare questa estate in situazioni logistiche simili, ad esempio sistemandoci in case anziché negli hotel. Non solo, abbiamo anche guardato video dei Giochi passati, chiamato colleghi e colleghe perché parlassero del loro vissuto olimpico, raccontassero le esperienze. Abbiamo cercato di preparare pure l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC Continua > 36 2 agosto 2016 Pagina 18 TuttoSport C.N. POSILLIPO < Segue approccio mentale. Sono soddisfatto, abbiamo compiuto un bel percorso. Sono sereno per il lavoro svolto». Senza pensare allo scandalo doping: «La pallanuoto è pulita, del resto gli aiuti non servono. Purtroppo lo sport in generale è inquinato da tempo. E io non riesco a pensarlo perché ho scelto di lavorarci e di diffonderlo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS COLLABORAZIONE UFFICCIO STAMPA FIN CRC 37