GP BA HRA IN Fernado A lonso Felipe Massa

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GP BA HRA IN Fernado A lonso Felipe Massa
n.
77
15 marzo
2010
GP BA HRA IN
L’exploit di Vettel
primo in qualifica
ed in testa per 34 giri
non spaventa le Ferrari
che piazzano un colpo da Ko.
Fernado A lonso
vince al debutto,
Felipe Massa
torna sul podio
sette mesi dopo il suo
drammatico incidente
DESERTO
Foto Mazzi
ROSSO
Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
Direttore responsabile:
Massimo Costa
([email protected])
Redazione:
Stefano Semeraro
Marco Minghetti
Marco Cortesi
Collaborano:
Carlo Baffi
Leopoldo Canetoli
Samanta Capacini
Antonio Caruccio
Marco Cortesi
Valerio Faccini
Alfredo Filippone
Dario Lucchese
Alessio Morgese
Claudio Pilia
Guido Rancati
Francesco Satta
Produzione:
Nicola Desiderio
Marco Marelli
Fotografie:
Photo4
Actualfoto
Studio Mazzi
Photo Pellegrini
MorAle
Realizzazione:
Inpagina srl
Via Giambologna, 2
40138 Bologna
Tel. 051 6013841
Fax 051 5880321
[email protected]
2
GP
BAHRAIN
FERRARI
Massimo Costa
La doppietta Ferrari del Bahrain è stata
costruita nell’estate del 2009. In quel periodo, a Maranello si decise che la F60 era da
lasciare al suo destino e con essa i piloti che
la guidavano. Kimi Raikkonen venne lasciato al suo destino e sottoposto alle ingiuste
critiche dei media, dei fans, dello stesso presidente Luca di Montezemolo che si inventò
la storia del gemello del pilota finlandese.
Furono immolati alla causa anche Luca
Badoer e Giancarlo Fisichella, ma i due piloti italiani ci misero anche del loro per non
ben figurare. Con la dovuta calma è quindi
nata la F10. E subito è stata veloce e affidabile. Fernando Alonso l’ha elogiata dopo i
primi giri nei test invernali definendola la
miglior macchina mai guidata. Una esagerazione forse. Ma ecco che alla prima corsa,
Alonso ha saputo portarla alla vittoria battendo il compagno Felipe Massa. Una doppietta sensazionale, che dopo la qualifica era
nell’aria. In Ferrari ci speravano. Da battere,
almeno sulla carta, vi era un solo pilota, una
sola macchina: Sebastian Vettel e la Red BullRenault. Si sapeva che Vettel poteva commettere errori se messo sottoposto a pressione. Ma questo non si è verificato. Il tedesco nulla ha sbagliato informando il mondo
che la maturazione è pressoché completata.
La seconda carta da giocare era allora quella della gracilità della RB6. E questa volta è
andata bene. La Red Bull ha avuto i suoi classici problemi ed Alonso, rapace come nei
giorni migliori, ha colto l’occasione al volo.
Ma lo spagnolo si era già messo in evidenza
realizzando una serie di impressionanti giri
veloci che lo avevano riportato sotto Vettel,
salvo poi rinunciare a continuare su quei rit-
mi per non distruggere le gomme. Alonso è
stato spettacolare anche in partenza quando
ha affiancato all’esterno della prima curva a
destra il compagno Massa, mettendosi nella
migliore posizione per la successiva piega a
sinistra. Per Alonso, che a stento aveva digerito il terzo tempo in qualifica dietro al brasiliano, era necessario, indispensabile, far
vedere alla Ferrari, al mondo, che quello era
stato un incidente di percorso, figlio di due
errorini (tra l’altro ammessi con onestà)
anche comprensibili su un circuito così lungo. E allora era indispensabile mettere il proprio muso davanti a quello di Massa il più
presto possibile. Il brasiliano dal canto suo,
è parso un po’ rinunciatario nel subìre l’attacco di Alonso e nel non cercare una immediata replica. Ha accusato il colpo? Successivamente, non ha potuto fare molto perché le
temperature del motore erano sempre piuttosto alte nonostante avesse una unità nuova. La Ferrari in Bahrain ha quindi trovato
un’unica vettura rivale: la Red Bull di Vettel.
Non quella di Mark Webber, mai competitivo, non le McLaren o le Mercedes. Ma la
domanda che ci si pone è: la Ferrari avrebbe
raccolto la doppietta senza l’inconveniente
tecnico che ha guastato la grande gara di Vettel? Stefano Domenicali dice di sì, forse con
troppa fiducia, affermando che Alonso stava
gestendo le gomme per l’attacco finale. Ma
anche Vettel si era risparmiato e lo aveva
dimostrato quando il ferrarista si era avvicinato. Rimane il fatto che la F10 ha dimostrato di possedere il pacchetto che necessita per
vincere un campionato del mondo: velocità
e affidabilità. In Australia vedremo se McLaren e Mercedes entreranno a far parte dei
contendenti iridati e se la Red Bull sarà più
solida.
Se il buongiorno
si vede dal mattino...
L’uno-due di Fernando Alonso
e Felipe Massa
è sicuramente
di buon auspicio
per la squadra
di Maranello dopo
un anno molto grigio
LA SIGNORA IN
4
“
La Ferrari in Bahrain ha trovato
un’unica vettura rivale: la Red Bull di Vettel.
Non quella di Mark Webber, mai competitivo,
non le McLaren o le Mercedes.
Ma la domanda che ci si pone è:
la Ferrari avrebbe raccolto la doppietta
senza l’inconveniente tecnico che ha
guastato la grande gara di Vettel?
N ROSSO
”
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GP
BAHRAIN
FERRARI
Le doppiette Ferrari
all’apertura stagionale
Tra le dune del Bahrain, la Ferrari firma la sua 80° doppietta
in F.1. Prima di Alonso e Massa, a siglare l’uno-due all’esordio
erano stati Michael Schumacher e Rubens Barrichello, per ben
due volte, sempre in Australia: rispettivamente nel 2004 e nel
2000. Scorrendo nel tempo, dobbiamo tornare al 1953, quando Alberto Ascari e Piero Taruffi, dominarono il GP d’Argentina a Buenos Aires. L’anno prima, avevano festeggiato il nostro
Piero Taruffi e l’elvetico Rudolf Fischer con il modello 500, nel
GP di Svizzera a Bremgarten.
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Tutti i vincitori al
debutto con la Rossa
Se vincere con la Rossa, ha un sapore particolare, figuriamoci al debutto. Logica quindi l’incontenibile gioia di Fernando Alonso, vittorioso nel GP d’esordio in Bahrain. Prima del fuoriclasse iberico, solo altri sei fantini del Cavallino, sono riusciti nell’impresa. Partiamo dal lontano 1956,
quando nel GP d’Argentina, Juan Manuel Fangio sale sul
gradino più alto del podio di casa. Una vittoria però, che
deve condividere con Luigi Musso, che gli cede la monoposto al 23° passaggio. Il grande “chueco” era stato
lasciato a piedi dal motore della sua D50. Cinque anni
dopo va in scena l’acuto di Giancarlo Baghetti, sulla Ferrari 156 della Scuderia Sant’Ambroeus. Un trionfo che vale
doppio, quello del 2 luglio del ’61, perché il milanese è
pure al suo esordio in F.1. Sul tracciato di Reims, brucia
la Porsche di Dan Gurney, che gli contende la leadership
fino agli ultimi metri. Passa un decennio, ed ecco un nuovo centro al debutto. Nel GP del Sud Africa a Kyalami, la
spunta Mario Andretti. Una vittoria per alcuni versi analoga a quella di Alonso. Nella parte di Vettel c’è Denis Hulme, la cui McLaren tira le cuoia a quattro tornate dalla
fine, dando via libera alla Ferrari 312B dell’italo-americano. Pasqua felice per Nigel Mansell il 26 marzo 1989 in
Brasile. Reduce da un quadriennio targato Williams, il “leone” inglese attacca e supera di prepotenza il professor
Alain Prost, portando al successo la 640 di John Barnard;
la famosa “papera” col rivoluzionario cambio semiautomatico. Arriviamo così al recente 2007, con il primo sigillo
ferrarista di Kimi Raikkonen. Nel primo round a Melbourne, il finnico “iceman” detta legge con un fantastico “hattrick”. Il miglior viatico, in un’avventura che lo vedrà conquistare la corona iridata.
Carlo Baffi
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GP
BAHRAIN
RED BULL
Vettel disperato a fine gara
non si capacita
del guaio che lo ha stoppato
quando era in testa
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COME BRUCIA…
Massimo Costa
“
Un tempo piaceva raccontare che si perde­
vano corse per un pezzo da 1.000 lire. In
quella frase si racchiudeva il fatto che nulla
va trascurato nella preparazione di una
monoposto. La Red Bull potrebbe scrivere
dei manuali su questa materia. Quando Seba­
stian Vettel, magistrale protagonista del GP
e lanciatissimo verso una meritata vittoria,
ha improvvisamente perso cavalli dal suo
motore Renault e nelle sue orecchie arriva­
va un rombo che pareva quello di una moto
da Superbike, ha capito che la storia era sem­
pre uguale a quella del 2009. Macchina stra­
veloce, ma affidabilità di cristallo. A far scen­
dere dal podio Vettel è stata una candela, e
non uno scarico come si era inizialmente
immaginato. Una banale candela da 1.000
lire. Il pilota tedesco, nel giorno del rientro
del maestro Michael Schumacher, ha corso
proprio come il sette volte campione del
mondo. Intelligentemente, ha controllato a
proprio piacimento Fernando Alonso. Quan­
do lo spagnolo si è avvicinato, lui ha iniziato
a replicare abbassando a sua volta i tempi.
Mentre Alonso era costretto a rialzare il pie­
de per non stressare troppo le gomme. Era
una partita di poker insomma. E Vettel la sta­
va gestendo con consumata malizia. Un vero
capolavoro poi la pole. Nella prima qualifica
vera degli ultimi anni, con il medesimo cari­
co di benzina, ovvero serbatoi vuoti, Vettel
ha fatto la differenza. Qualcosa vorrà pur
dire. Ad Al Sakhir, la Red Bull­Renault ha
avuto un solo pilota. Purtroppo Mark Web­
ber nonostante avesse lo stesso missile di
Vettel, non è mai entrato in partita. Una
situazione paragonabile a quanto accaduto
in McLaren, con l’enorme differenza creata­
si tra Lewis Hamilton e Jenson Button. E’
dunque la Red Bull RB6 di Adrian Newey la
monoposto più competitiva del mondiale.
Ma deve trovare l’affidabiltà.
Ad Al Sakhir, la Red Bull-Renault ha avuto un solo pilota.
Purtroppo Mark Webber, nonostante avesse lo stesso missile
di Vettel, non è mai entrato in partita. Una situazione
paragonabile a quanto accaduto in McLaren con l’enorme
differenza creatasi tra Lewis Hamilton e Jenson Button
”
… LA CANDELA
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GP
BAHRAIN
MCLAREN
Un settimo posto.
Questo il non esaltante score
del campione del mondo in carica
Jenson Button
“
Un plauso va invece alla strategia adottata dal team nei
cambi gomme e alla bravura dei meccanici. Sia Hamilton sia Button
hanno infatti guadagnato una posizione in quel frangente.
Hamilton su Rosberg, Button su Webber
10
”
Massimo Costa
Che sia stata la bufera pre Bahrain a far perde­
re l’orientamento alla McLaren? La MP4/25 si
è trovato sotto il mirino di alcuni team che han­
no tentato di destabilizzare il paddock. Come
d’abitudine. Prima la canalizzazione dell’aria
verso l’ala posteriore, poi il diffusore, ma anche
Renault e Force India sono da rivedere, che è
parso da furbetti. In ogni caso, la FIA ha rimes­
so le cose a posto e Jean Todt ci ha messo il tim­
bro della serietà sopra. Le McLaren da paura
viste nei test di Jerez e Barcellona sono però
svanite. Se il ritmo gara di Lewis Hamilton, nel­
la parte finale quindi con serbatoi mezzi vuoti,
era eccellente, non lo si può dire per quanto
riguarda la prestazione sul giro secco a basso
carico di benzina. L’accorgimento aerodinami­
co, con l’intervento del pilota, ha permesso alla
McLaren di essere la più veloce in rettilineo, ma
ha pagato un set­up forse troppo “spinto” nella
complicata parte mista del tracciato. E’ quindi
parso di capire che le cattive prestazioni del
team di Woking rispetto a Ferrari e Red Bull sia­
no dovute dalla difficoltà di trovare il giusto
bilanciamento della monoposto. Hamilton
però, che rimpiange l’errore commesso alla
curva quattro quando è andato largo permet­
tendo a Nico Rosberg di superarlo facendogli
perdere poi un sacco di tempo, ha chiamato a
raccolta la squadra chiedendo una immediata
reazione. L’ex campione del mondo sa bene di
essere ascoltato con attenzione. Il miracolo del
2009 lo ricordiamo ancora. La MP4/24 era
assolutamente non competitiva, in pochi mesi
venne ribaltata dai tecnici e si trasformò in vet­
tura vincente. E quindi, già in Australia, tra
quindici giorni, potrebbero vedersi alcune
novità sulla MP4/25. Ha deluso Jenson Button,
ma è ancora presto per aprire un caso. L’irida­
to non ha retto il confronto con Hamilton, ha
faticato in qualifica e in gara con le gomme. But­
ton ha raccontato che nel secondo settore per­
deva Schumacher, che lo precedeva, salvo poi
riavvicinarsi nelle altre parti del circuito. Un
plauso va invece alla strategia adottata dal
team nei cambi gomme e alla bravura dei mec­
canici. Sia Hamilton sia Button hanno infatti
guadagnato una posizione in quel frangente.
Hamilton su Rosberg, Button su Webber.
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GP
BAHRAIN
IL RITORNO DI SCHUMACHER
NON FACCIO
MIRACOLI
Massimo Costa
L’osservato speciale era lui: Michael Schumacher. Fin da giovedì, tutte le telecamere erano
per il kaiser, il tritatutto, il vincitore di sette mondiali, tornato in F.1 a 41 anni per sfidare
se stesso e i nuovi talenti del mondiale. Ma man mano che il tempo trascorreva, i turni di
prove libere terminavano, le classifiche finivano nel cestino della carta straccia, l’attenzione per Schumacher diminuiva. La sua Mercedes non graffiava e lui sembrava essere un pilota normale. Era subito parso chiaro che non ci sarebbero stati titoli di testa nei telegiornali per lui. Troppo superiori la Ferrari e la Red Bull. E Schumacher non distribuisce miracoli. Non li ha mai fatti. Come tutti, se la monoposto è vincente, vince, se non lo è, si adegua.
Con franchezza inattesa, Schumacher ha ammesso che sul giro secco ancora non è veloce
come lo era prima di prendersi tre anni di pausa. Ma in gara, ha in fretta ritrovato i meccanismi necessari. La mischia della partenza non lo ha turbato, sicuramente lo ha eccitato, il
ritmo gara è stato buono, ma ha finito dietro al compagno Nico Rosberg, come in qualifica.
E’ parso più umano Schumacher, addirittura simpatico nelle sue dichiarazioni, con una strana voglia di parlare dicendo anche cose che stimolavano la fantasia dei giornalisti. Poche
banalità, insomma. Strano. Per non parlare del fluente italiano con il quale ora si esprime.
Dunque, è lecito fare una riflessione: non si capisce se la nostra lingua l’abbia appresa e perfezionata nel corso della sua lunga vacanza o se già la conosceva abbastanza bene quando
era in Ferrari, ma spiegava che il suo vocabolario era ridottissimo e quindi, avanti con l’inglese. Tornando alla gara, il suo miglior giro è stato di tre centesimi inferiore a quello di
Rosberg. Una piccola soddisfazione. Ma i passi da compiere sono ben altri. Non tanto per lui,
ma per Ross Brawn e Norbert Haug, il cui wurstel è rimasto a metà stomaco.
Gara – 6°
GPV in gara – 11° - 2’00”204
Qualifica – 7° - 1’55”524
3° turno libero – 4° - 1’54”553
2° turno libero – 3° - 1’55”903
1° turno libero – 10° - 1’57”662
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13
GP
BAHRAIN
GLI ITALIANI
OBIETTIVI R
Due punti iridati
sono il bel viatico
di Jarno Trulli
per la stagione 2010
14
RAGGIUNTI
Vitantonio Liuzzi e Jarno Trulli avevano due differenti obiettivi in questo primo weekend
del mondiale F.1. Il primo,
sognava di poter intascare fin
da subito qualche punto. Il
secondo, semplicemente di
terminare il Gran Premio. Liuzzi con la Force India-Mercedes,
benché rammaricato di non
essere entrato nel Q3 per problemi di trazione in qualifica,
ha disputato una corsa solida
che lo ha portato al nono posto
finale, l’equivalente di due
punti. Trulli, nonostante un
problema idraulico emerso
negli ultimi chilometri ha fatto
di tutto per non doversi fermare, girando anche in 2’15”, ma
ce l’ha fatta terminando 17° e
così entrambe le LotusCosworth (Heikki Kovalainen
si è piazzato 15°) hanno concluso il primo GP al quale hanno partecipato.
Ecco le loro dichiarazioni:
Vitantonio Liuzzi
Jarno Trulli
“Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo rac­
cogliendo qualche punto. E’ stata una cor­
sa difficile, per la prima volta disputavo un
Gran Premio col pieno di benzina e sono
stato molto attento a non consumare trop­
po le gomme. E poi faceva un gran caldo.
Ma tutto sommato è andata molto bene e
dobbiamo essere tutti soddisfatti del lavo­
ro svolto durante questo primo fine setti­
mana del mondiale. Sinceramente penso
che il nono posto sia il massimo che al
momento possiamo ottenere. Tutte e otto
le monoposto dei quattro top team hanno
terminato la gara ed hanno occupato le pri­
me otto posizioni, quindi non c’era proprio
la possibilità di fare meglio. In Australia,
nel prossimo appuntamento, avremo alcu­
ne novità aerodinamiche da apportare alla
VJM03 e quindi potremmo trovarci in una
posizione ancora migliore. Chissà…”.
“Ho fatto una buona partenza ed ho evitato
l’incidente alla seconda curva, ma quasi sen­
za accorgermente mi sono ritrovato nella
ghiaia così sono transitato in fondo al grup­
po. Ho iniziato a recuperare qualche posi­
zione e la macchina ha iniziato ad accusare
un notevole sottosterzo e non potevo indi­
care al team il reale bilanciamento della vet­
tura. Al pit­stop i meccanici hanno cambia­
to l’inclinazione delle ali anteriori e ho potu­
to spingere di nuovo forte facendo anche
qualche buon giro. Alla fine un problema
idraulico mi ha costretto a rallentare ed ho
pensato solo ad arrivare al traguardo. Direi
che ogni obiettivo che ci eravamo prefissati
sei mesi fa è stato raggiunto in questo pri­
mo weekend agonistico. Come dice Tony
Fernandes, un giorno la Lotus tornerà a vin­
cere una gara di F.1 e allora spero di essere
ancora qui quando questo accadrà”.
9° in gara a 53”006
12° in qualifica
17° in gara a 3 giri
20° in qualifica
15
GP
BAHRAIN
I NUOVI TEAM
Kovalainen - Lotus
PICCOLO È BE
16
ELLO
Massimo Costa
Sono arrivati nel paddock del mondiale F.1 del loro
primo Gran Premio con il timore e l’umiltà dei pic­
coli. E per un attimo è parso di essere stati proietta­
ti indietro nel tempo di dieci, venti, trent’anni. Quan­
do a fianco di Ferrari, McLaren, Williams, c’erano
AGS, Zakspeed, Fondmetal, Rial, Eurobrun, Onyx,
Osella, Minardi e via dicendo. Ovvero i team che nel
bene e nel male hanno pur sempre fatto la storia del­
la F.1 e che regolarmente in qualifica rimediavano
distacchi non inferiori ai 4”, a volte anche di 6­7”. Sta
tutto scritto negli albi d’oro. Era la regola, era la F.1.
Poi, nell’ultimo decennio, i grandi costruttori, le
Case automobilistiche, hanno preso pieno possesso
della categoria. Raggiungendo costi insostenibili e
insopportabili. Facendo strage dei piccoli team.
Cambiando le abitudini. Chi si prendeva tre secondi
in griglia di partenza era guardato storto negli ulti­
mi tempi. Un paddock snob, che in fretta ha dimen­
ticato quella che era stata la sua essenza fino a pochi
anni prima. Finché Toyota, BMW e Renault sono
ricadute su se stesse. Tanto spesero che alla fine
rimasero in bolletta. E allora, ecco il ritorno all’anti­
co. Ecco il ritorno dei piccoli team. Ecco il riaffacciar­
si di personaggi seri e meno seri. Proprio come acca­
deva un tempo. Il bello è che gli uomini non racco­
mandabili si trovavano anche nei motorhome dei
grandi costruttori, ma a fare la differenza era la
camicia che indossavano. E allora tutto andava bene.
L’abito fa sempre il monaco. Persa per strada la
USF1, estromesso Adrian Campos e la Meta 1 a favo­
re dell’ingresso di Colin Kolles e del confermato Jose
Ramon Carabante che ha dato il nome Hispania al
proprio team, accettati John Booth della Manor, che
ha venduto l’anima a Richard Branson della Virgin,
e Tony Fernandes che ha dato vita alla Lotus, lo
schieramento si è completato. A questi andrebbe poi
aggiunta la Sauber, ma non fa testo essendo compo­
sta dagli ex BMW ed avendo già pronta la monopo­
sto realizzata per la Casa di Monaco. Con una loro
monoposto si sono quindi presentati Hispania (vet­
tura costruita dalla Dallara), Lotus e Virgin. Motori:
Cosworth per tutti. Per la Hispania, il weekend del
GP è stato utilizzato come prime giornate di test
dopo le note vicissitudini. Lotus e Virgin hanno fat­
to sul serio. Il team di Fernandes non ha per nulla
demeritato. Le T127 sono state sorprendentemen­
te affidabili reggendo per quasi tutto il GP. Diciamo
quasi perché Trulli a tre giri dal termine ha dovuto
rallentare per noie idrauliche. Ma insomma, più che
bene. Virgin è ancora deboluccia, ma Glock ha otte­
nuto delle performance di rispetto. Alla fine, il diva­
rio dal top di Lotus e Virgin si è aggirato sui 5”5 con
un miglioramento netto di 4” dal primo turno libe­
ro alla fase della qualifica. Complimenti. In Austra­
lia assisteremo al proseguimento del test per la
Hispania e, considerando che si tratta di un traccia­
to cittadino, a un possibile avanzamento di Lotus e
Virgin grazie alle qualità dei suoi piloti di punta.
Le differenze in pista
1° turno libero
Force India – Sutil – 1’56”583
Virgin – Glock - 2’03”680
Lotus – Kovalainen - 2’03”848
Hispania – Senna - senza tempo
2° turno libero
Mercedes – Rosberg - 1’55”409
Lotus – Kovalainen - 2’00”873
Virgin – Glock - 2’02”037
Hispania – Senna – 2’06”968
3° turno libero
Ferrari – Alonso – 1’54”099
Virgin – Glock – 1’59”173
Lotus – Kovalainen – 1’59”789
Hispania – Senna – 2’04”001
Qualifica
Red Bull – Vettel – 1’54”101
Virgin – Glock – 1’59”728
Lotus – Trulli – 1’59”852
Hispania – Senna – 2’03”240
Chandhok - Hispania
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GP
BAHRAIN
LE PAGELLE
COSÌ
VELOCE
MA TANTO
FRAGILE
Sebastian Vettel
10
Fernando Alonso
9
Lewis Hamilton
8
Felipe Massa
7
Una pole da sballo, un Gran Premio da leader. Mai un errore in tre
giorni. Guidava però con le dita incrociate, sperando che nulla di stra­
no accadesse sulla sua Red Bull. Bella, veloce, ma tanto fragile. Le
preghiere del tedesco non sono servite ed è rimasto al buio per col­
pa di una candela. Un altro avrebbe tirato i remi in barca, non lui che
ha continuato a spingere tenendosi dietro Rosberg.
Non gli diamo il 10 per il doppio errore in qualifica. In gara, Alonso
è stato pazzesco. Ha superato con intelligenza Massa alla seconda
curva, poi ha lanciato la sfida a distanza con Vettel. Osservare sul
monitor i tempi che segnava ad ogni giro era come seguire un film
d’azione pieno di sorprese.
Le difficoltà impreviste della McLaren non lo hanno turbato. Quarto
in qualifica, in gara è partito maluccio venendo passato da Rosberg,
che pur essendo più lento, Hamilton non è riuscito a sorpassare. Se
non al pit­stop per il cambio gomme. A quel punto, il suo ritmo è
migliorato e i suoi tempi erano di tutto rispetto. Meritato il terzo
posto perché ci ha creduto fino all’ultimo metro di corsa.
Mettiamo da parte i sentimentalismi, le lacrime, i crocefissi e i san­
tini per il suo pur eccezionale ritorno. Massa si è fatto “uccellare” in
maniera quasi da pivello dal rapace Alonso, poi non è stato mai capa­
ce di avvicinarlo seriamente. Doveva reagire subito al sorpasso del­
lo spagnolo. Non lo ha fatto. Dopo si sono alzate le temperature del
motore e si è accontentato di quel che veniva.
18
Sguardo determinato
Sebastian Vettel
ha reagito alla grande
al guasto tecnico
che lo ha privato
di una vittoria
quasi certa
19
GP
BAHRAIN
LE PAGELLE
Nico Rosberg
7
Il suo primo obiettivo era quello di togliersi di dosso l’enorme dub­
bio che lo accompagnava da settimane: sarò in grado di stare davan­
ti a Schumacher? La risposta è stata affermativa e questo è già stato
un bel sollievo per Rosberg. La sua corsa è stata autoritaria, la Mer­
cedes al momento è quel che è. Ma forse con Vettel davanti al muso,
poteva essere un po’ più ficcante.
Michael Schumacher 7
Dice che non ci sono stati troppi problemi nel ritrovarsi in mezzo alla
mischia della partenza e a prendere il ritmo gara quando si è uno in
fila all’altro. Vogliamo credergli perché il suo passo è in effetti stato
all’altezza della situazione se paragonato a quello del più giovane
compagno di squadra Rosberg. Tutto sommato il suo rientro è stato
positivo e… terrestre. Una volta tanto. Buffo notare come parli bene
l’italiano ora che è alla Mercedes rispetto a quando era alla Ferrari.
Vitantonio Liuzzi
7
Rubens Barrichello
7
RAI
7
Nuovi team
7
Una bella partenza, una corsa tosta, due punti conquistati. Come ini­
zio di stagione, il pilota italiano non poteva sperare meglio. Un po’ di
rammarico per gli inconvenienti emersi in qualifica. La Force India
è per il momento il primo team dopo i quattro top.
Si è fatto proprio valere il brasiliano. Bravo, attento, veloce, ha por­
tato alla Williams il primo punto del mondiale. E per un soffio non è
entrato nel Q3. Ha anche vinto il confronto con il suo giovane com­
pagno di squadra Hulkenberg.
Un buon servizio, non c’è che dire. Tutti gli inviati non hanno fatto
rimpiangere Sky e questo è già un successo. Bello il programma pre
GP, puntuali Bortuzzo e Bruno, monumentale come sempre Giovan­
nelli, preciso Capelli, qualche svista per Mazzoni, ma reggere due ore
di diretta senza errori è quasi impossibile. Unica nota: ci è sembra­
to che Liuzzi non sia stato troppo considerato.
Lodevole l’impegno. Le due Lotus sono giunte al traguardo, le due
Virgin no, ma Glock ci ha dato dentro. La Hispania ha utilizzato il wee­
kend del Gran Premio come shake down. Non poteva fare diversa­
mente. L’impegno di tutto il team è stato estremamente professio­
nale.
Robert Kubica
6,5
Girarsi alla seconda curva non è mai consigliabile. Il contatto con Sutil
lo ha fregato. Bravo a entrare nel Q3 con una Renault che sembra
doversela giocare con Force India e Williams. Ripartito ultimo, Kubi­
ca si è prodigato in una generosa rimonta ed ha concluso alla soglia
della zona punti. Grintoso.
20
Dopo una bella sessione
di qualifica Niko Rosberg
nella prima parte del Gp
ha tenuto alle spalle
Lewis Hamilton
21
GP
BAHRAIN
LE PAGELLE
Jenson Button
6 Timo Glock
Impalpabile, inconsistente, sembra faticare ad adattarsi alla McLa­
ren. Ha rischiato seriamente di non entrare nel Q3 della qualifica, il
settimo posto finale in gara non ha convinto. Whitmarsh ha manda­
to via Kovalainen, ma si sarà chiesto se sotto il casco con i colori del­
la bandiera inglese non vi fosse il finlandese… Se non cambia, rischia
di recitare il ruolo che nel 2009 aveva il suo ex compagno Barrichel­
lo alla Brawn.
6
La Virgin è la macchina più inaffidabile del circus (assieme alla Red
Bull, in buona compagnia dunque…), Glock lo sa bene. Ma quando
può, spinge forte. In qualifica è stato il primo tra i piloti dei nuovi
team, in gara ha retto finché il cambio glielo ha consentito.
Bruno Senna
6
Pedro De La Rosa
6
Sebastien Buemi
Kamui Kobayashi
6 Nico Hulkenberg
6
5
Heikki Kovalainen
6 Mark Webber
5
Adrian Sutil
6
Una corsa rovinata subito al via per un confuso contatto con Kubica.
Non si è perso d’animo ed ha rimontato fino al 12° posto ottenendo
anche il secondo giro più veloce del GP.
Jaime Alguersuari
6
Una gara faticosa, ma ben condotta. Non è mancato il guizzo, dopo
aver montato il secondo treno di gomme, del giro più veloce del GP
mantenuto per pochi minuti. Meriterebbe un voto più alto, ma in qua­
lifica ha deluso non superando il Q1.
Bravo in qualifica, in gara si è espresso sui valori del suo compagno
di squadra in Toro Rosso. Nel finale si è dovuto ritirare. Niente acu­
ti però.
Ha portato al traguardo la Lotus nella gara del debutto, si è difeso
con onore in più di una occasione e nei primi giri era balzato al 16°
posto. Bravo. Tutto sommato un bel weekend.
Jarno Trulli
6
Teneva il passo del compagno Kovalainen, avrebbero fatto un bel­
l’arrivo in parata se un problema idraulico non lo avesse costretto a
rallentare a una manciata di chilometri dal traguardo. Lui e “Kova”
hanno dimostrato come l’esperienza possa aiutare una squadra al
debutto in F.1.
Vitaly Petrov
6
Un debutto interessante quello del russo. Chi pensava di vederlo
piroettare ripetutamente in pista si è sbagliato. Petrov ha fatto
un buon lavoro nelle libere, in qualifica e anche in gara, purtrop­
po fermato anzi tempo da un problema alla sospensione.
22
Una sufficienza di incoraggiamento per la dura avventura che sta
vivendo. Un debutto d’altri tempi, come capitava negli anni Ottanta
con piccoli team.
Qualche duello, qualche bel sorpasso, ma non si è capito, fino al riti­
ro, se poteva dare di più lui o se la Sauber è in fase di “recessione”.
Vedi sopra.
Non è stato uno di quei debutti in F.1 indimenticabili, alla Kobayashi
tanto per non andare troppo indietro nel tempo. Il campione della
GP2 viene ricordato per il testacoda a inizio GP e qualche sorpasso
alle vetture più lente dei nuovi team.
Quando si ha un compagno di squadra di talento come Vettel (o come
Hamilton nel caso di Button) ecco che un buon pilota rischia di rime­
diare figuracce. Webber nel 2009 aveva dovuto impegnarsi a fondo
per viaggiare al ritmo del tedesco. In Bahrain ha sbagliato la qualifi­
ca e in gara ha fatto la comparsa nonostante abbia un missile sotto
il sedere.
Karun Chandhok
2
Lucas Di Grassi
ng
Va bene tutto, povero Karun. Costretto a guardare tre turni di prove
libere e a percorrere sei giri di qualifica prima di affrontare il primo
GP della sua vita. Ce n’è abbastanza per non dormirci la notte. Ma caro
Chandhok, una volta che sei parte della gara, con il compito di fare pra­
ticamente un test, andare a sbattere al 2° giro, questo proprio no.
Subito out per problema idraulico alla sua Virgin.
La bella gara di Petrov
è andata in fumo per un guaio
alla sospensione
23
GP
BAHRAIN
LA CLASSIFICA
Foto Mazzi
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 14 MARZO 2010
1 - Fernando Alonso (Ferrari F10) - 49 giri 1.39'20"396.
2 - Felipe Massa (Ferrari F10) - 16"099
3 - Lewis Hamilton (McLaren MP4/25-Mercedes) - 23"182
4 - Sebastian Vettel (Red Bull RB6-Renault) - 38"713
5 - Nico Rosberg (Mercedes MGP W01) - 40"263
6 - Michael Schumacher (Mercedes MGP W01) - 44"180
7 - Jenson Button (McLaren MP4/25-Mercedes) - 45"260
8 - Mark Webber (Red Bull RB6-Renault) - 46"308.
9 - Vitantonio Liuzzi (Force India VJM03-Mercedes) - 53"089
10 - Rubens Barrichello (Williams FW32-Cosworth) - 1'02"400
11 - Robert Kubica (Renault R30) - 1'09"093
12 - Adrian Sutil (Force India VJM03-Mercedes) - 1'22"958
13 - Jaime Alguersuari (Toro Rosso STR5-Ferrari) - 1'32"656
14 - Nico Hulkenberg (Williams FW32-Cosworth) - 1 giro
15 - Heikki Kovalainen (Lotus T127-Cosworth) - 1 giro.
16 - Sebastien Buemi (Toro Rosso STR5-Ferrari) - 3 giri (ritirato)
17 - Jarno Trulli (Lotus T127-Cosworth) - 3 giri
Giro più veloce: Fernando Alonso 1'58"287
Ritirati
30° giro - Pedro De La Rosa
18° giro - Bruno Senna
17° giro - Timo Glock
14° giro - Vitaly Petrov
12° giro - Kamui Kobayashi
3° giro - Lucas Di Grassi
2° giro - Karun Chandhok.
Il campionato piloti
1.Alonso 25; 2.Massa 18; 3.Hamilton 15; 4.Vettel 12; 5.Rosberg 10;
6.Schumacher 8; 7.Button 6; 8.Webber 4; 9.Liuzzi 2; 10.Barrichello 1.
Il campionato costruttori
1.Ferrari 43; 2.McLaren-Mercedes 21; 3.Mercedes 18; 4.Red BullRenault 16; 5.Force India-Mercedes 2; 6.Williams-Cosworth.
Sopra, la festa ferrarista sul podio di Al Shakhir.
Sotto, la foto ricordo dei 24 piloti iscritti al mondiale 2010
24
INDYCAR
SAN PAOLO
L'apertura IndyCar di San Paolo
ha rappresentato una nuova
occasione sfruttata,
per Bill Power anche
grazie all'errore di Briscoe
26
POWER
SENZA LIMITI
Sembrava una impresa difficile da realizzare. Una gara
Indycar a San Paolo. E non sul tracciato permanente di
Interlagos, bensì su un tracciato cittadino non particolar­
mente accattivante e piuttosto spigoloso, con una serie di
curve ad angolo retto, appositamente realizzato per il
campionato americano. La volontà dei brasiliani e del
nuovo board della Indycar, ha permesso di dar vita a que­
sto inedito appuntamento favorevolmente accolto dal
pubblico che ha, come si dice nel gergo calcistico, gremi­
to gli spalti. Non è stata la prima volta della Indycar in
Brasile. Una quindicina di anni fa, a Rio de Janeiro, fu rea­
lizzato anche un tracciato ovale per ospitare la CART dei
tempi belli di Alex Zanardi, Juan Pablo Montoya, Greg
Moore. Ora quel circuito è in disuso. La prima stagionale
è andata a Will Power del team Penske. E’ stata una cor­
sa caratterizzata da un violento acquazzone che al 29°
giro ha costretto il direttore di gara a esporre la bandie­
ra rossa. Le scelte tattiche attuate alla ripresa delle osti­
lità (ovvero chi ha montato subito le slick e chi ha prefe­
rito continuare con le rain) ha premiato il pilota dalla con­
sumata esperienza come Ryan Hunter­Reay, in forza al
team Andretti, e il duo australiano di Penske composto da
Power e Ryan Briscoe che hanno puntato sugli pneuma­
tici da asciutto. E’ finita con Hunter­Reay che mentre
occupava la prima piazza è stato capace di reggere e di
reagire all’iniziale attacco portatogli da Briscoe, poi
incappato in un errore nel tentativo di forzare il secondo
tentativo di sorpasso. Hunter­Reay è invece crollato
quando Power, sostituitosi a Briscoe nel ruolo del guasta­
feste, ha affondato il colpo a tre giri dal termine. Un bel
pilota Power, che quest’anno potrebbe mettere in seria
discussione Briscoe all’interno del team Penske.
INDYCAR
SAN PAOLO
Mentre Helio Castroneves, l’uomo forte degli ova­
li e terzo uomo del “generale”, è apparso un po’
in ombra nella gara di casa. Hunter­Reay, dalla
carriera altalenante, ripescato nelle monoposto
dopo che aveva dirottato i propri interessi verso
i prototipi, è stato quasi perfetto a San Paolo ed
ha portato a casa un risultato pesante per il team
di Michael Andretti. Il quale ha assistito impoten­
te al naufragio del figlio Marco, che si sperava di
vedere finalmente serio protagonista, e a una
gara altalenante di Tony Kanaan. Il terzo posto è
andato a un pilota di esperienza che ha saputo
trarre profitto dalle difficoltà delle condizioni
meteo, Vitor Meira, perfettamente ristabilitosi
dall’incidente di Indianapolis del 2009. Ma pas­
siamo ora ad affrontare l’argomento “rosa”. Per­
ché San Paolo ha proposto sulla griglia di parten­
za ben quattro donne: un vero record. Le esper­
te Patrick e Milka Duno, le novizie De Silvestro e
Ana Beatriz. Ebbene, la svizzera De Silvestro è
stata a dir poco dirompente mettendo in difficol­
tà la Patrick nei primi due turni di prove libere e
addirittura in qualifica. La star Danica deve esser­
si sentita ribollire il sangue nelle vene. Il suo sta­
tus di prima donna ha vacillato pesantemente a
San Paolo. Certo, negli ovali la De Silvestro non
potrà esprimersi sui livelli eccelsi della Patrick,
ma la prima lezione è stata sicuramente pesante.
Alla fine però, con la Duno ritiratasi, la migliore è
risultata la Beatriz con De Silvestro rallentata da
un problema alla sospensione. Avanti di questo
passo, alla Indycar serviranno due classifiche
separate… Uomini e donne.
28
Sopra, il campione in
carica Franchitti solo
settimo all’arrivo.
Sotto, Castroneves
guida nel diluvio
A fianco, Ryan Briscoe
incappato in un errore
determinante.
Sotto, il podio
UP
Will Power
Continua a stupire. Sfrutta tutte le chance che capitano senza la
minima sbavatura, e si lascia definitivamente alle spalle il tremendo
botto della passata stagione.
Ryan Hunter-Reay
Con una vettura competitiva torna subito al top. E' nettamente il
più veloce della pattuglia Andretti. Sperando in nuovi sponsor per
completare la sua stagione.
Ryan Briscoe
L'errore arriva ancora in un momento cruciale per l'australiano, che
fino a quel momento era stato perfetto. C'è da sperare che non
incida sull'intera stagione.
Takuma Sato
Arriva lungo alla prima curva e si autoelimina contro due dei favoriti
per il titolo. Dalla prossima gara avrà i colori ufficiali Lotus, nella
speranza di onorarli al meglio.
DOWN
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 14 MARZO 2010
1 - Will Power - Penske - 61 giri 2.00'57"71
2 - Ryan Hunter-Reay - Andretti - 1"8581.
3 - Vitor Meira - Foyt - 9"7094
4 - Raphael Matos - LDDFR - 10"4235
5 - Dan Wheldon - Panther - 10"8883
6 - Scott Dixon - Ganassi - 11"3473
7 - Dario Franchitti - Ganassi - 12"0579.
8 - Mike Conway - Dreyer&Reinbold - 12"1654
9 - Helio Castroneves - Penske - 12"7411
10 - Tony Kanaan - Andretti - 13"4850
11 - Justin Wilson - Coyne - 13"9193
12 - Ernesto Viso - KV - 16"9039
13 - Ana Beatriz - Dreyer&Reinbold - 19"6451
14 - Ryan Briscoe - Penske - 1'14"9191.
15 - Danica Patrick - Andretti - 1 giro
16 - Simona De Silvestro - HVM - 2 giri
Giro più veloce: Will Power - 1'28"1892
Ritirati
47° giro - Mario Romancini
31° giro - Alex Lloyd.
29° giro - Alex Tagliani
28° giro - Hideki Mutoh
21° giro - Milka Duno
1° giro - Takuma Sato
1° giro - Marco Andretti
1° giro - Mario Moraes
La cronaca della gara la potete leggere al seguente indirizzo
http://www.italiaracing.net/notizia.asp?id=26590&cat=3
29
GP2
ASIA
GARE AD AL SAKHIR
IL TRIO DELLE
Massimo Costa
Tre italiani nei primi tre posti della classifica
finale della GP2 Asia. L’inno di Mameli che
rimbomba nel paddock al termine di cinque
gare su un totale di otto. Ma cosa sta accaden­
do? Ci eravamo lasciati alle spalle un 2009
piuttosto triste per il tricolore nel motorsport
internazionale. Una sola vittoria con Edoardo
30
Mortara nella GP2 Main Series, un successo di
Pasquale Di Sabatino nella World Series
Renault 3.5, un primo posto di Mirko Borto­
lotti in F.2. Un’annata fallimentare. Che per
fortuna è stata cancellata in fretta. Davide Val­
secchi, Luca Filippi e Giacomo Ricci hanno pit­
turato di bianco­rosso­verde il mini campio­
nato di preparazione alla GP2 Main Series.
Tre primi posti per Valsecchi, uno a testa tra
Filippi e Ricci. Con questi ultimi due che, con
il pilota lombardo della iSport già campione
della categoria, si sono divisi il gradino più
alto del podio nello spazio di neanche 24 ore
sul circuito di Al Sakhir, ultima prova dispu­
tata in concomitanza con l’apertura del mon­
diale F.1. L’esperienza acquisita da Valsecchi
in due anni di GP2 e due stagioni di World
Series Renault, unita a una monoposto pres­
Valsecchi, Filippi e Ricci
le facce vincenti dell’Italia da corsa
E MERAVIGLIE
soché infallibile, ha fatto la differenza nelle
gare svolte nel medio oriente. Filippi e Ricci
rappresentano la ciliegina sulla torta. Il pie­
montese del team Meritus ha salutato la GP2,
che lo vede tra gli iscritti fin dal 2006, con una
prova di grande maturità. Al volante di una
Dallara che di tanto in tanto non lo ha soste­
nuto come lui sperava, Filippi ad Al Sakhir si
è preso la pole, poi ha disputato una prima
gara di grande maturità. Subito al comando,
ha tenuto un passo costante e non si è lascia­
to prendere dall’emozione nei giri finali,
quando Valsecchi lo pungolava da vicino.
Nessun errore, nessuna disattenzione, come
di tanto in tanto gli è capitato in questi anni.
Ma una forte solidità mentale. La stessa che
ha permesso a Ricci di involarsi al comando
nella corsa sprint fin dalla partenza, brucian­
te. Dalla seconda fila si è subito portato in pri­
ma posizione e non ha permesso a nessuno di
avvicinarsi. La storia del pilota milanese
meriterebbe un romanzo. Totalmente privo
di budget, Ricci ha trovato in André Herck la
persona che gli ha sempre dato fiducia con­
cedendogli l’uso della Dallara del team DPR,
da lui rilevato un paio di stagioni fa.

31
GP2
ASIA
GARE AD AL SAKHIR
Un rapporto, quello tra Giacomo e la famiglia
Herck (il pilota Michael è il figlio del titolare)
che risale ai tempi in cui correvano in F.Junior
nel 2003. Ricci ha svolto test, gare della serie
asiatica e anche qualcuna della Main Series,
ma sempre in condizioni difficili, con una
monoposto che spesso veniva usata solo per
riempire gli schieramenti di partenza. Ma in
questi ultimissimi mesi qualcosa è cambiato.
Il personale DPR è divenuto quasi tutto italia­
no e la monoposto di Ricci si è trasformata in
una delle Dallara più veloci e affidabili del lot­
to. Ricci non si è fatto pregare due volte del­
l’occasione che gli si è presentata tra le mani.
E ha collezionato sei risultati utili consecuti­
vi (5°, 3°, 4°, 2°, 5°, 1°), culminati appunto con
la vittoria nell’ultima prova della GP2 Asia.
Questi risultati hanno permesso a Ricci di
salire velocemente nella classifica generale e
di arrivare a quota 29 punti, gli stessi di Filip­
pi. Se pensiamo che lo scorso anno Ricci era
finito nel GT Open e che per il 2010 non ave­
va prospettive mentre ora ce lo ritroviamo
davanti ai cosiddetti nuovi fenomeni della
GP2, da Jules Bianchi a Christian Vietoris,
qualcuno dovrà molto riflettere per non aver­
gli mai concesso una vera opportunità in un
programma Junior o in un team della GP2
Main Series o World Series Renault. Ad Al
Sakhir poteva esserci un po’ di gloria anche
per Edoardo Piscopo. Spettacolare in gara 1,
con una rimonta che lo ha portato dalla nona
fila all’ottavo posto finale, nella corsa sprint
si era conquistato l’accesso alla piazzola del
poleman. Ma incredibilmente, nel giro che lo
portava in griglia di partenza, gli si è staccata
una ruota. Un problema tecnico che non ha
scusanti da parte del team Dams. Piscopo
comunque, ha dimostrato una volta di più una
notevole maturazione e tanto per cambiare
ha messo di nuovo in ombra il suo compagno
Vietoris.
32
Sopra, Filippi davanti a
tutti nella prima gara
del Bahrain che andrà
poi a vincere.
A destra, Piscopo ha
perso una ruota mentre
andava a schierarsi in
prima fila in gara 2.
Ricci, sotto, vincitore in
gara 2 in Bahrain
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 13 MARZO 2010
1 - Luca Filippi - Meritus - 29 giri 1.06'15"383
2 - Davide Valsecchi - iSport - 2"058
3 - Charles Pic - Arden - 3"990
4 - Alvaro Parente - Coloni - 6"863
5 - Giacomo Ricci - DPR - 8"085
6 - Sam Bird - ART - 14"845
7 - Javier Villa - Arden - 15"305
8 - Edoardo Piscopo - Dams - 15"503
9 - Oliver Turvey - iSport - 15"684
10 - Jules Bianchi - ART - 18"498
11 - Alexander Rossi - Meritus - 22"028
12 - Vladimir Arabadzhiev - Rapax - 22"260
13 - Yelmer Buurman - Ocean - 26"137
14 - Dani Clos - Trident - 26"749
15 - Will Bratt - Coloni - 28"031
16 - Josef Kral - Super Nova - 30"208
17 - Jake Rosenzweig - Super Nova - 31"799
18 - Michael Herck - DPR - 48"097
19 - Max Chilton - Barwa Addax - 1 giro
Giro più veloce: Luca Filippi 2'09"823
Ritirati
21° giro - Christian Vietoris
20° giro - Plamen Kralev
15° giro - Rodolfo Gonzalez
1° giro - Luiz Razia
0 giri - Fabio Leimer
UP
Luca Filippi
E adesso ci proverà con la F.1. La convincente prima corsa, la bella
pole, la consistenza messa in mostra nel weekend di Al Sakhir, saranno un bel biglietto da visita.
Giacomo Ricci
E’ sempre stato un pilota borderline, te lo potevi ritrovare in GP2 come
in una garetta amatoriale. Vado dove posso correre senza spendere
ha sempre detto. Questa vittoria e la sua tenuta per tutta la GP2 Asia
dovrebbero convincere qualcuno a osare a puntare su di lui.
Alvaro Parente
Un quarto e un terzo posto col team Coloni. Il portoghese non ha bisogno di presentazioni eppure deve strappare con i denti un seggiolino.
Incerto il suo 2010.
Dams
Come si fa a permettere a una ruota di staccarsi nel giro di allineamento? Ce lo spieghino per favore.
La cronaca di gara 1 la potete leggere al seguente indirizzo
http://www.italiaracing.net/notizia.asp?id=26570&cat=4
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 14 MARZO 2010
1 - Giacomo Ricci - DPR - 20 giri 43'47"744
2 - Sam Bird - ART - 5"369
3 - Alvaro Parente - Coloni - 9"585
4 - Davide Valsecchi - iSport - 15"695
5 - Alexander Rossi - Meritus - 16"559
6 - Javier Villa - Arden - 23"280
7 - Yelmer Buurman - Ocean - 25"403
8 - Luca Filippi - Meritus - 25"949
9 - Vladimir Arabadzhiev - Rapax - 29"077
10 - Josef Kral - Super Nova - 30"780
11 - Oliver Turvey - iSport - 32"196
12 - Dani Clos - Trident - 35"035
13 - Luiz Razia - Rapax - 38"628
14 - Christian Vietoris - Dams - 45"567
15 - Max Chilton - Barwa Addax - 47"373
16 - Will Bratt - Coloni - 51"821
17 - Jake Rosenzweig - Super Nova - 53"057
18 - Plamen Kralev - Trident - 1'12"250
19 - Charles Pic - Arden - 1'44"114
Giro più veloce: Jules Bianchi 2'09"787
Kral & Leimer
Si erano presentati in GP2 Asia con risultati sorprendenti per essere
due rookie, il ceko addirittura sul podio della seconda gara del primo
appuntamento. Poi sono completamente spariti. E con loro anche i
team Ocean e Super Nova.
Jules Bianchi
Dispiace inserirlo nuovamente tra le delusioni, ma così è. C’era ad Al
Sakhir? Qualcuno lo ha visto? Il giro più veloce ottenuto non fa primavera…
DOWN
Ritirati
17° giro - Jules Bianchi
16° giro - Rodolfo Gonzalez
16° giro - Michael Herck
Non partiti
Edoardo Piscopo
Fabio Leimer
Il campionato finale
1.Valsecchi 56; 2.Filippi, Ricci 29; 4.Villa 19; 5.Pic 18; 6.Turvey 17; 7.Bird,
Parente, Rossi 12; 10.Vietoris 9; 11.Kral, Bianchi 8; 13.Herck 7; 14.Jakes 6;
15.Perez 5; 16.Piscopo, Cecotto 3; 18.Chilton 2; 19.Zaugg 1.
La cronaca di gara 2 la potete leggere al seguente indirizzo
http://www.italiaracing.net/notizia.asp?id=26579&cat=4
33
TEST
WS RENAULT
JEREZ
Vergne ha realizzato il miglior tempo assoluto
ROOKIE
AL COMANDO
La seconda tornata dei test collettivi della
World Series Renault 3.5, che si è tenuta a
Jerez, ha proposto al vertice i rookie. Jean­
Eric Vergne e Nathanael Berthon, rispettiva­
mente dei team SG Formula e Draco, sono
stati i più rapidi al termine dei quattro turni
di prove disputati. Entrambi francesi,
entrambi provenienti dalla Eurocup
F.Renault 2.0, i due debuttanti hanno già
mostrato in altre occasioni (vedi Barcellona)
il proprio valore. Vergne, tra l’altro, que­
st’anno vivrà un doppio impegno essendo
impegnato anche nella F.3 inglese, dove sta
34
facendo benissimo avendo registrato i
migliori tempi anche nei test invernali della
serie britannica. Dietro a loro, è spuntato
Stefano Coletti, un quasi debuttante avendo
disputato una sola gara WSR nel 2009, a
Monte Carlo. Il monegasco, superate le dif­
ficoltà di Barcellona (il team Comtec ha sco­
perto che le mancate prestazioni nell’ultima
sessione derivavano da un problema ad una
sospensione danneggiata), si è proposto al
vertice nonostante fosse febbricitante. Frut­
tuoso lavoro per il debuttante Daniel Zam­
pieri, buon quarto assoluto e impossibilita­
to nel scendere in pista nel quarto turno per
una noia al motore. Non è passata inosser­
vata l’assenza di Daniel Ricciardo, infortu­
natosi con la mountain bike e costretto a
non partecipare ai due giorni di Jerez. Primo
tra i piloti esperti della categoria, e quinto
assoluto, il russo Mikhail Aleshin che si è
messo alle spalle Greg Mansell e Federico
Leo. Il milanese non ha ripetuto l’exploit di
Barcellona, quando è risultato il più rapido
delle due giornate, ma è comunque rimasto
al vertice della classifica. Nei top ten anche
Nelson Panciatici, altro debuttante benché
Lo spagnolo Garcia è tra i giovani emergenti della WSR
I top ten
1 – Jean Eric Vergne – SG – 1’29”212
2 – Nathanael Berthon – Draco – 1’29”525
3 – Stefano Coletti – Comtec – 1’29”584
4 – Daniel Zampieri – Pons – 1’29”599
5 – Mikhail Aleshin – Carlin – 1’29”644
6 – Greg Mansell – Comtec – 1’29”826
7 – Federico Leo – Pons – 1’29”940
8 – Nelson Panciatici – Junior Lotus – 1’29”969
9 – William Buller – Fortec – 1’29”970
10 – Sten Pentus – Fortec – 1’30”050
possa vantare una stagione quasi completa
in GP2, e il sorprendente William Buller. Il
pilota inglese, al primo contatto con la Dal­
lara­Renault e in arrivo dalla F.BMW Euro­
pe, ha stupito il team Fortec per la velocità
con cui si è adattato ad un mezzo con 480
cavalli. Buller ha addirittura fatto meglio del
compagno di squadra Sten Pentus. Vedremo
se la squadra di Richard Dutton riuscirà a
“catturare” questo giovane talento per la
stagione 2010. Al test ha partecipato l’ex
della WSR, Julien Jousse, chiamato da Tech
1 per lavorare sulla vettura di Ricciardo. A
sorpresa si è visto Pastor Maldonado, con la
SG, che ha percorso qualche giro dopo una
lunga pausa invernale nella quale ha cerca­
to di trovare il budget per salire in F.1. Anco­
ra una volta assente la Interwetten. La squa­
dra austriaca inizia a preoccupare gli orga­
nizzatori del campionato. La maggior parte
dei team sarà in pista il 22 marzo a Magny­
Cours avendo a disposizione delle ore moto­
re. Poi il 26 e 27 marzo si sposteranno tutti
ad Alcaniz per gli ultimi test collettivi. Dopo
di che, la prima gara, proprio ad Alcaniz, il
18 aprile.
Continua il buon momento di Berthon
Niente test per Costa, infortunato a una mano dopo
l'incidente con Berthon a Barcellona
35
DRIVER
ACADEMY
SPERANZE FERRARI
Daniel Zampieri
World Series Renault
DESTINAZIONE
MARANELLO
Mirko Bortolotti
GP3
36
Jules Bianchi, Mirko Bortolotti, Daniel Zampieri, Raffaele Marciel­
lo. Sono questi i quattro piloti scelti dal Ferrari Driver Academy
per la stagione 2010. Di loro conosciamo ormai tutto, il giovanis­
simo Marciello ve lo presentiamo nella pagina successiva. La sele­
zione ha provocato qualche polemica, inevitabile in questi casi, nei
vari ambienti tricolori del motorsport. Se tutti sembrano essere
d’accordo su Bianchi, campione della F.3 Euro Series 2009, qual­
che perplessità è sorta per Bortolotti, uscito dal programma Junior
Red Bull lo scorso dicembre, e per Zampieri. La CSAI ha comun­
que fatto un ottimo lavoro riuscendo a coinvolgere nell’FDA i due
ultimi campioni della F.3 Italia. Meglio di così non si poteva. Ma
dove saranno impegnati i quattro “cavallini”? Bianchi affronterà il
campionato GP2 con il team ART, Bortolotti farà la GP3 con la
Addax, Zampieri correrà in World Series Renault 3.5 mentre Mar­
ciello debutterà nelle formule in Abarth con il JD Motorsport.
Jules Bianchi
GP2
37
F.ABARTH
RAFFAELE MARCIELLO
IL CAVALLINO
DELLA
FERRARI
38
Antonio Caruccio
Raffaele Marciello è il più giovane dei pilo­
ti entrati a fare parte del Ferrari Driver
Academy. Nato il 17 dicembre 1994 Raf­
faele è un ragazzo riservato, timido e
introverso, scaraventato in un mondo di
adulti che lo vede alle prese con respon­
sabilità forse più grandi di lui. Con gran­
de caparbietà e impegno ha però preso il
coraggio a quattro mani e non solo porta
con orgoglio la nomina che la scuderia di
Maranello gli ha affidato, ma si è anche
buttato a capofitto nella preparazione
della stagione 2010, che lo vedrà sicuro
protagonista con il team JD Motorsport
nella Formula Abarth.
Quali sono state le tappe che segnaleresti della tua carriera kartistica prima
dell'esordio in monoposto?
“Sicuramente le gare internazionali in WSK,
il campionato europeo e la finale mondiale,
in cui ho avuto la possibilità di confrontar­
mi con piloti di ogni parte del mondo e valu­
tare il mio livello di preparazione e compe­
titività”.
Nei test sino ad ora disputati con la Formula Abarth ti sei dimostrato essere il
più veloce. Come procede il tuo affiatamento con la vettura?
“Abbastanza bene, c'è ancora tanto lavoro
da fare perché si tratta di una macchina
completamente nuova, ma penso che siamo
a un buon punto”.
Come ti trovi con questa nuova monoposto?
“Posso dire che mi sono trovato molto bene
nelle prove sin qui disputate, ma devo cercare
di avere maggiore confidenza col turbo. In
alcune piste molto veloci ho iniziato a com­
prenderne il comportamento, mentre su trac­
ciati come Varano dove la velocità è bassa devo
ancora capire come perfezionare la mia gui­
da”.
Quale sarà il tuo obiettivo per la stagione
2010?
“Auspicherei arrivare nei primi tre del campio­
nato, ma aspettiamo che inizi la stagione per
capire quali saranno i valori complessivi di tut­
ti i partecipanti”.
Come è l'atmosfera all'interno del team JD?
“Mi trovo veramente molto bene con loro.
Lavorano seriamente quando è ora di impe­
gnarsi, ma passiamo insieme anche piacevoli
momenti di svago quando non stiamo propria­
mente lavorando”.
Quali sono le tue prossime tappe di avvicinamento all'inizio del campionato?
“Tra qualche giorno andrò a Fiorano, per
affrontare poi i test sul circuito del Mugello e
di Vallelunga. Inoltre disputerò una gara in
kart e il Trofeo Margutti che si disputerà sulla
pista di Castelletto in provincia di Pavia”.
Al via della nuova stagione ci saranno giovani arrembanti come te, ma anche piloti
con qualche anno di esperienza. Pensi che
riuscirai ad essere competitivo fin da subito?
“Ci sarà una macchina nuova per tutti, ma cre­
do che la mia esperienza in kart sia stata
importante e mi permetterà di giocarmela con
gli altri piloti”.
La scorsa settimana sei entrato ufficialmente
a far parte del Ferrari Driver Academy. Com­
plimenti, come ti senti dopo questo riconosci­
mento?
“E' una sensazione indescrivibile! Ho sempre
visto la Ferrari correre i GP in televisione e ne
sono sempre stato un grande tifoso, ma ades­
so è un sogno che si realizza, una grande emo­
zione che non sono in grado di descrivere.
Insieme a me sono stati selezionati dei piloti di
grande esperienza come Jules Bianchi, Mirko
Bortolotti e Daniel Zampieri che spero possa­
no aiutarmi dandomi qualche consiglio visti i
grandi risultati che hanno ottenuto nella loro
carriera”.
Come è avvenuta la scelta del tuo nome
all'interno dell'ambiente Ferrari?
“Penso che mi abbiano aiutato un po' tutte le
persone che mi sono intorno, ma credo che la
decisione finale sia stata presa dalla Ferrari e
bisognerebbe chiedere a loro il motivo di que­
sta scelta”.
Cosa fai nella tua vita oltre correre?
“Vado a scuola vista la mia giovane età, in Sviz­
zera. Qui frequento la quarta media, che sareb­
be paragonabile all'ultimo anno di scuola che
in Italia si fa prima di andare alle superiori”.
39
ALMS
ANTEPRIMA 2010
TENTATIVO DI R
Marco Cortesi
Sarà come di consueto la 12 Ore di Sebring
ad aprire le ostilità nell'American Le Mans
Series 2010. Già atipico nelle ultime edizio­
ni per la maggiore presenza di equipaggi
ufficiali, l'appuntamento della Florida si
presenterà con particolarità ancora più
accentuate che in passato. La stagione rego­
lare dell'ALMS vedrà in pista una vera equi­
valenza tra le classi LMP1 ed LMP2, che
andranno a confluire, dopo Sebring, in
un'unica lotta per il successo. A seguito del­
l'abbandono del team Fernandez, prima
beneficiaria sarà la Acura ARX01c di casa
Highcroft Racing, che tornerà alle origini
dopo l'infruttuosa esperienza della LMP1
40
del costruttore giapponese. David Brabham
e Marino Franchitti saranno i favoriti, e ten­
teranno addirittura di ripetere, insieme a
Simon Pagenaud, l'impresa assoluta delle
Porsche di Roger Penske alla 12 ore del
2008. Ad aiutarli, l'assenza dell'Audi, impos­
sibilitata a portare in pista la versione rive­
duta e corretta della R15, dopo i ritocchi
regolamentari imposti dall'ACO. Le altre
barchette di classe LMP1 non dovrebbero
rappresentare un problema in ottica cam­
pionato per l'ex squadra di Scott Sharp,
mentre gli avversari più pericolosi saranno
il Cytosport di Pickett e Graf, oltre all'unica
Lola­Mazda Dyson, con Rob Dyson affianca­
to da Guy Smith. Per la 12 ore, le due vettu­
re vedranno rispettivamente al volante
anche Sascha Maassen ed Andy Meyrick,
mentre il ritorno in pista di Emanuele Pirro
porterà interesse e competitività al Drayson
Racing. Lord Paul Drayson, ottenuta defini­
tivamente l'autorizzazione a prendere il via
su di un prototipo (nonostante la cecità da
un occhio) sembra voler fare le cose sul
serio con la sua Lola­Judd LMP1, dopo aver
confermato il pupillo Johnny Cocker. La
categoria che vedrà la bagarre più variega­
ta sarà senza dubbio la GT2. Cinque marchi
ufficiali si scontreranno in un duello di altis­
simo livello. Allo squadrone Corvette, chia­
mato a ripristinare la supremazia mostrata
in GT1, si opporranno Ferrari, con il team
Risi, Porsche, con Flying Lizard e Falken,
BMW, con le due M3 E92 di casa Rahal e
RINASCITA
Jaguar, con il Rocketsports di Paul Gentiloz­
zi che correrà in veste di rappresentante
della casa britannica. Anche la Ford GT pri­
vata di casa Robertson potrà inserirsi nel
gruppo in particolare in qualifica, grazie
all'agevolazione regolamentare rispetto alle
norme ACO. Accanto alle categorie regine ci
saranno le Porsche 997 Cup, con al via team
di primo livello come Alex Job e TRG, e le
Formula Le Mans. Quest'ultima tipologia sta
vivendo una nuova giovinezza. Tra le squa­
dre si presenteranno realtà come Level 5,
Primetime, Intersport e Genoa, mentre il
parco piloti delle Oreca motorizzate Chevro­
let comprenderà, tra gli altri, JR Hildebrand,
Andy Wallace, Christophe Bouchut, Ryan
Hunter­Reay e Joao Barbosa.
Il calendario 2010
20 marzo
17 aprile
22 maggio
11 luglio
24 luglio
7 agosto
22 agosto
29 agosto
2 ottobre
Sebring (12h)
Long Beach
Laguna Seca (6h)
Salt Lake
Lime Rock
Mid Ohio
Road America
Mosport
Road Atlanta (10h)
In casa Acura si tornerà, dopo l'insuccesso della LMP1 ARX02,
ad utilizzare il modello 01, introdotto nel 2007, con un pacchetto di aggiornamento
41
FIA
GT2
LA FINE DELLA CATEGORIA
IL FALLIMENTO DI RATEL
La cancellazione dell’Europeo FIA GT2 non ha
sorpreso nessuno; con
appena quattro team a
disputarlo, la decisione
appariva inevitabile. Ma
le ragioni addotte da Stéphane Ratel appaiono
quanto mai fuorvianti,
innanzi tutto per lui stesso, se ne è davvero convinto. A danneggiare il GT2 sarebbero stati,
secondo Ratel, il successo del Mondiale GT1, che
è tutto da verificare nei fatti e tutt’altro che scontato visto il complicato parto, e l’aumento delle
prestazioni delle GT3, argomentazione più tecnica e plausibile. Ma se è vero che il GT2 gode di ottima salute in tutti gli altri campionati che lo ospitano, le ragioni sono da cercare altrove. Sganciando il GT2 dal GT1, la SRO non ha messo la categoria nella migliore situazione per brillare e soprattutto non ha fatto granché per varare un campionato credibile in termini di calendario, copertura televisiva, eccetera. Questo non ha fatto che
accrescere l’irritazione dei potenziali partecipanti, già abbastanza scontenti dei voltafaccia e i
sogni di grandeur di Ratel. Non è un mistero che
la SRO era riuscita ad attirarsi l’ostracismo dei
due maggiori costruttori della categoria, Ferrari
e Porsche, pronti a dirottare i propri clienti verso altri lidi. La goccia che ha fatto straripare il bicchiere è stata l’intenzione di instaurare un sistema di status per i piloti (oro-argento-bronzo) e di
penalizzare gli equipaggi più competitivi con chili di zavorra. Una vera assurdità, specie in un contesto economico come quello attuale dove mettere una vettura in pista è già un’impresa. La cancellazione dell’Europeo GT2, si sente dire ora, è
grasso che cola per la Le Mans Series e il GT Open.

42
“
Sganciando il GT2 dal GT1, la SRO non ha messo
la categoria nella migliore situazione per brillare e soprattutto
non ha fatto granché per varare un campionato
credibile in termini di calendario e copertura televisiva
”
La Ferrari GT2
di Bruni-Companc-Russo
a Le Mans
43
FIA
GT2
LA FINE DELLA CATEGORIA
Se è vero che entrambe le serie non dovranno
più preoccuparsi dell’eventuale concorrente, è
anche vero che nessuna delle due aveva biso­
gno di regali. Patrick Peter, patron della LMS, ha
già da tempo fatto il pieno di GT2; anzi, la cate­
goria cadetta è probabilmente quella più com­
battuta e meglio frequentata delle quattro che
compongono la sua serie. Ma il patron della LMS
(che dietro lo schermo di rapporti cortesi, ha
filosofia e vedute completamente diverse da
Ratel, suo ex­socio nell’avventura BPR che
rilanciò le gare di ruote coperte), sa bene che
non può potenziare ulteriormente la GT2 per
non mettere a rischio l’equilibrio fra le quattro
categorie LMS e fare ombra alle sport­prototi­
pi. Il GT Open, dal suo canto, non aveva certo
bisogno dell’annullamento dell’Europeo per
raccogliere adesioni. Con concretezza, offrendo
circuiti migliori, una copertura tv più ampia,
44
costi inferiori e un’atmosfera più conviviale,
Jesús Pareja aveva già vinto il braccio di ferro a
distanza con Ratel, e fatto dell’Open la vera serie
continentale per GT2, come lo dimostrano il
numero di vetture in griglia delle due ultime
stagioni. Con l’Europeo, Ratel sperava soprat­
tutto di dinamitare la concorrenza, in partico­
lare l’Open, ma il candelotto gli è esploso fra le
mani. Farebbe bene la FIA ad accorgersene
quando la situazione della categoria GT2 verrà
rivista a fine anno, alla luce anche del nuovo
regolamento e delle nuove vetture disponibili.
Se le GT2 hanno già uno sbocco in chiave di gare
di durata (la LMS) e un vero campionato euro­
peo di categoria nei fatti esiste già (il GT Open),
è necessario inventare per forza qualcosa di
nuovo e dare l’impressione che la scena delle
GT appartenga per principio a un’organizzato­
re solo?
La F430 di Melo-Salo-Kaffer
“
Se le GT2 hanno già uno sbocco in chiave di gare
di durata (la LMS) e un vero campionato europeo di categoria
nei fatti esiste già (il GT Open), è necessario inventare per forza
qualcosa di nuovo e dare l’impressione che la scena delle GT
appartenga per principio a un’organizzatore solo?
”
45
NASCAR
IL PUNTO
46
HARVICK
DRIBBLA
JOHNSON
Jimmie Johnson
47
NASCAR
IL PUNTO
Marco Cortesi
Dopo quattro gare, è Kevin Harvick a coman­
dare la classifica della Sprint Cup 2010. La
sua leadership rispecchia in pieno il miglio­
ramento globale di tutto il team Childress,
che dopo un anno di stallo sembra aver ritro­
vato lo slancio per competere con gli altri top
team del lotto. Manca ancora la vittoria, ma i
due secondi posti di Las Vegas e Fontana fan­
no pensare ad un possibile raggiungimento
dell'obiettivo nel breve termine. Lottare per
il campionato sarà un altro paio di maniche,
in particolare contro il pacchetto capitanato
da Jimmie Johnson. Il leader del team Hen­
drick è già riuscito ad andare a segno due vol­
te, grazie alla stupefacente solidità dell'ac­
coppiata con il crew­chief Chad Kanus, e alla
coordinazione di un team "cresciuto" negli
anni con lo scopo di dominare. La stagione
ha finora dato anche un importante segnale
di varietà tecnica. Con il marchio Ford che è
riuscito a piazzare due vetture nelle prime
tre posizioni in classifica, e la Dodge di Kurt
Busch che è andata a vincere nel Nevada, solo
la Toyota sembra aver iniziato sottotono, a
coronamento di un vero periodo nero. Il
48
miglior rappresentante dei giapponesi in
graduatoria è Scott Speed, seguito da vicino
dall'ex bimbo prodigio Joey Logano. Un'ac­
coppiata inedita, scaturita dall'inizio stagio­
ne in salita di Kyle Busch e Denny Hamlin. Dal
punto di vista agonistico, lo spettacolo non è
mancato, in particolare nell'ultimo round.
Brad Keselowski, rookie fattosi pochi amici
a causa dell'irruenza, ha pagato lo scotto
maggiore, finendo ruote all'aria nell'ultimo
appuntamento. Complessivamente però, la
decisione di lasciare l'azione di gara nelle
mani dei piloti sembra, al momento, aver
pagato, scongiurando le divergenze di inter­
pretazione regolamentare che avevano crea­
to più di un guaio nel 2009. Sono piaciuti al
pubblico i cambi alla formula del finale gara,
con la possibilità di ripetere tre volte il gre­
en­white­checkered regalando quasi sempre
un arrivo in condizioni di bandiera verde.
Fortunatamente, ci sono ottime chance di
cancellare il disastro della buca di Daytona.
Disastro sportivo, non economico: grazie alle
due ore di attesa, gli sponsor della Sprint Cup
hanno potuto contare su milioni di dollari di
esposizione pubblicitaria aggiuntiva. Buona
cosa in tempi di crisi…
Montoya segue da vicino
il compagno Jamie McMurray
Al secondo anno in Sprint Cup,
Joey Logano (sotto)
è più di una promessa
Il più impressionante
Jimmie Johnson
A sentire le comunicazioni radio con il suo
ingegnere capo, sembra che ci sia un filo
invisibile a legarli. Ad aiutare il tutto, una
straordinaria capacità di adattarsi al mezzo
e alle condizioni esterne, unita alla lucidità
nel decidere le modifiche all'assetto duran­
te la gara. In più, una visione strategica
audace e, in quanto tale, spesso fortunata. Le
possibilità di lottare per un quinto titolo
sono molto concrete...
La conferma/1
Kurt Busch
E' una certezza. Quando ha lasciato il team
Roush, molti l'hanno considerato un pazzo
ma, in particolare con gli ultimi crew chief
Pat Tryson e Steve Addington, in casa Pen­
ske è sempre al top. Anche quando i compa­
gni faticano ad entrare in top­10. Forse può
essere proprio lui il rivale di Jimmie Joh­
nson.
La delusione
Dale Earnhardt Jr
Non che non abbia talento, ma l'esposizione
mediatica del figlio dell'otto volte campione
è così alta che qualunque risultato sarebbe
insufficiente a giustificarla. Tutta questa
pressione non può non avere effetto sulla
struttura di squadra, messa a dura prova
anche dal confronto con il compagno qua­
dricampione.
La conferma/2
Joey Logano
La scorsa stagione, senza test, ha affronta­
to il campionato con intelligenza, riuscen­
do però a vincere la sua prima gara in
Sprint Cup e risultando il più giovane di
sempre a centrare un successo nella serie.
Ora che ha più chilometri alle spalle si pro­
pone quasi da leader del Joe Gibbs Racing.
Non male per un ragazzo di soli 19 anni,
pur passato alla storia per avere infranto
tutti i record.
Sulla borderline
Juan Pablo Montoya
Il tricolore
Max Papis
Jamie McMurray, messo alla porta dal team
Roush, torna in casa Ganassi a fare da com­
pagno al colombiano. E vince, al primo col­
po, la 500 Miglia di Daytona. L'ex pilota Wil­
liams e McLaren sembra essersi definitiva­
mente ambientato, ed è capace di ottimi
risultati. Peccato che la vittoria su ovale tar­
di a venire. Dall'eccesso di velocità nei pit di
Indy, all'errore in ripartenza di Las Vegas,
per Montoya la situazione inizia, dal punto
di vista psicologico, a farsi pesante.
La collaborazione con il Michael Waltrip
Racing quest'anno è più vasta e si vede.
Nonostante la poca fortuna, Max sembra
aver definitivamente cancellato lo spettro
delle qualifiche, ed anche in corsa i riscontri
non sono più così lontani dalla parte alta
della classifica. Entrato nella top­35, salterà
come da programma Bristol. Un peccato.
Sarebbe bello vederlo, per una volta, con il
provisional in tasca e la possibilità dedicare
le libere alla preparazione della gara.
49
TRA
Il Ciocco
50
RE NON È
L'ORDINE DI ARRIVO
SABATO 13 MARZO 2010
A sinistra,
Luca Pedersoli
vincitore al Ciocco.
Sotto, Felice Re
e Mara Bariani
hanno pagato a
carissimo prezzo
una scelta errata
della regolazione
del boost
1. Pedersoli-Romano (Ford Focus Wrc) in 1.h29’16”6
2. Re-Bariani (Citroen Xsara WRC) a 15”7
3. Cantamessa-Capolongo (Abarth Grande Punto) a 2’21”1
4. Odlozilik-Turecek (Mitsubishi Lancer EVO IX) a 4’55”3
5. Lucchesi-Ghilardi (Abarth Grande Punto) a 5’01”7
6. Pierotti-Milli (Renault Clio R3) a 6’21”3
7. Paolinelli-Castiglioni (Renault Clio S1600) a 8’17”6
8. Vita-Girelli (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 8’47”4
9. Bettini-Acri (Renault Clio R3) a 9’24”8
10. Marchi-Parducci (Renault Clio R3) a 9’46”2
l campionato
1.Pedersoli p. 10, 2. Re 8, 3. Cantamessa 6, 4. Lucchesi 5, 5. Pierotti
4, 6. Polinelli 3, 7. Vita 2, 8. Bettini 1.
Guido Rancati
FELICE
Un occhiata alla classifica e un
pensiero al tempo perso ieri sera
nella prova­aperitivo. Manca
ancora una speciale alla fine,
quella di Bagni di Lucca, ma i gio­
chi hanno tutta l’aria di essere
fatti. Luca Perdesoli ha 17” e 5 di
vantaggio ed è (quasi) in una bot­
te di ferro. Il comasco lo sa.“Mi
sono giocato tutto ieri sera...”,
sospira. Spiega: “Il mio errore è
stato quello di partire con il mas­
simo del boost su un fondo anco­
ra molto scivoloso”. Come era
andata è noto: in un paio di tor­
nanti, per evitare guai maggiori,
ha fatto spegnere il motore della
Xsara. Lasciando una quindicina
di secondi per strada. All’alba, sul
primo dei sette impegni in pro­
gramma, ha completato la fritta­
ta perdendo altro tempo. Subito
dopo, d’orgoglio, ha accorciato le
distanze. ma il suo ritardo è rima­
sto sempre sopra i dieci secondi.
Non è... felice, Re. E neppure ras­
segnato: “C’è ancora una prova e
le temperature si abbassano...”,
butta lì fra il lusco e il brusco. Già,
si abbassano. Ma il Pede non si fa
sorprendere. Lascia meno di due
secondi al rivale e va a vincere.
“Il Ciocco mi piace”, fa il Pede a
boccie ferme. I ricordi conferma­
no: nell’alta Lucchesia debuttò
nei rally tanti anni fa. Nell’alta
Lucchesia, l’anno dopo, vinse la
manche del Trofeo Cinquencen­
to. E nell’alta Lucchesia, un anno
dopo ancora, la spuntò fra le due
ruote motrici. Al debutto con la
Focus è stato all’altezza dei suoi
precedenti. E’ stato bravo. Re lo
riconosce. Cerca comunque di
vedere il bicchiere mezzo pieno:
“Il mio obiettivo – ricorda – è il
Trofeo rally Asfalto e in quest’ot­
tica il secondo posto non è nien­
te male. Anche perché, Pedersoli
a parte, gli altri pretendenti al
titolo hanno evitato questa tra­
sferta e quindi sono ancora a
zero”.
Inavvicinabili, i due con le vuer­
recì. Per tutti. Anche per Luca
Cantamessa che va a completare
il podio. Contento di essere final­
mente riuscito a macinare chilo­
metri con l’Abarth Punto
Super2000 di D’Ambra con la
quale proverà ad essere protago­
nista nella serie maggiore.
51
Ai raggi X - VOLKSWAGEN T
52
TOUAREG 
MARCO
MARELLI
Cambia tutta la nuova Tuareg: fuori, sotto e dentro.
Dopo 500 mila esemplari venduti dal 2002,
Volkswagen mette pesantemente mano a una 4x4
che in meno di otto anni è diventata un vero e
proprio mito, complice un sistema di trazione
sofisticato (con tre differenziali e un riduttore) e
motori super potenti (come il V10 diesel e il W12).
Quattro centimetri più lunga, la nuova Touareg è
disponibile con due sistemi di trazione assai
differenti e anche in versione ibrida.
CURA DI
BELLEZZA
53
Ai raggi X -VOLKSWAGEN T
Alla ricerca della semplicità
“Abbiamo lavorato molto sulle proporzioni…” racconta Walter Da
Silva “…perché ci eravamo accorti che era un po’ troppo alta e quin­
di imponente. Il risultato è davanti ai nostri occhi: appare più filan­
te, elegante quindi meno aggressiva. Ora ben dissimula le dimensio­
ni tanto che appare più piccola di quello che in realtà è.” Scendendo
nel dettaglio colpisce il frontale con paraurti più avanzato rispetto al
gruppo mascherina/fari che sulla strada la fa apparire decisamente
più bassa e filante. Una innovazione questa che non si era mai vista
su una SUV, a conferma che Da Silva quando si impegna porta sem­
pre delle innovazioni. Lateralmente emerge chiaramente la minore
altezza ma anche il carico posto alla base della linea di cintura che
contribuisce ulteriormente a farla apparire decisamente più filante.
Sofisticazione dei volumi semplificazione dei tratti, la nuova Tuareg
conferma la strada intrapresa: quella della semplicità che nella sua
massima espressione è raffinatezza e quindi vera eleganza.
Interni - La base è rimasta, quindi tunnel centrale ampio e plancia
imponente. Il volante non è più grande a quattro razze ma piccolo e
a tre. Sulla parte alta della plancia c’è sempre il comodo cassetto. Un
po’ piccola la centralina del clima. Per il resto più affinamenti che
cambiamenti con i poggiabraccio che scorrono ma non si regolano
più in altezza.
La gamma - In consegna dai primi di maggio la Tuareg viene propo­
sta con un sei cilindri diesel da 240 cavalli, con un V8 sempre a gaso­
lio da 340 cavalli e con un V6 benzina abbinato a un sistema elettri­
co da 333 cavalli. Successivamente saranno disponibili un 3,6 litri
benzina da 280 cavalli e un 3,0 litri diesel da 204 cavalli.
I prezzi - Il listino parte da 50 mila euro per la 3.0 TDI da 240 cava­
li con cambio automatico e arriva a 73.400 euro per l’ibrida. La Die­
sel V8 costa 69.700 euro. Il pacchetto Terrain Tech costa 1880 euro.o
ma è disponibile solo per la 3.0 diesel.
Un 6 cilindri silenzioso
Più bassa ma più larga, la nuova Tuareg ha una presenza sulla stra­
da meno imponente e addirittura sembra più piccola di quello che è
nella realtà. Impressione questa che non si perde nemmeno alla gui­
da. Il volante ha una corona dal diametro davvero contenuto, il sedi­
le fascia come mai nel passato e complice il diesel a 8 cilindri sem­
bra stare sopra a una berlinetta. Si affronta così un percorso misto
con guida gagliarda ma ecco che alla prima curva si ritrova la…mas­
sa! E allora ecco che non c’è prontezza d’inserimento, bisogna lavo­
rare sul piccolo volante ma muovendolo tanto e quindi non ci si tro­
va a proprio agio. E’ come se si andasse all’opera in tuta da ginnasti­
ca o peggio si dovesse correre la maratona di New York con dei
mocassini! Così viene da guidare con più calma, con dolcezza dei
movimenti, godendosi solo sul dritto la poderosa spinta del fanta­
stico otto cilindri per poi prima della curva affondare sul pedale del
freno al fine di adeguare la velocità al tipo di veicolo su cui poggia­
no le proprie rotondità. Si prova quindi la versione diesel 3 litri. Il
sei cilindri è stato ancora migliorato e risulta più brillante e silenzio­
so. Con il cambio a otto marce automatico rende alla grande tanto
che invita a una guida esuberante che però non si sposa bene con lo
sterzo e lo schema sospensivo anteriore decisamente meno sofisti­
cato di quello della BMW X5. La versione che guidiamo ha la trazio­
ne base. La mettiamo alla prova su un fondo difficile ma non impos­
sibile. Ci incastriamo subito. E solo l’intelligenza nostra di averla pro­
vato su decisa pendenza ci consente, inserendo la retromarcia, di
ripiegare sui nostri passi ricordando a chi compra questa nuova Tua­
reg di non lesinare sulla trasmissione perché se non si prende ridut­
tore e blocco del differenziale posteriore non ha senso sceglierla.
54
OUAREG
Il listino parte da 50 mila
euro per la 3.0 TDI da
240 cavali con cambio
automatico e arriva a
73.400 euro per l’ibrida.
La Diesel V8 costa 69.700
euro. Il pacchetto Terrain
Tech costa 1880 euro.
55
IL
CALENDARIO
DELLE GARE 2010
23 gennaio
IRC a Monte Carlo
30 gennaio
Grand Am a Daytona
6 febbraio
GP2 Asia a Abu Dhabi
14 febbraio
Mondiale Rally – Svezia
Nascar a Daytona
21 febbraio
Nascar a Fontana
28 febbraio
GP2 Asia a Al Sakhir
Nascar a Las Vegas
7 marzo
WTCC a Curitiba
IRC in Brasile – Curitiba
Mondiale Rally - Messico
Grand Am a Miami
Nascar ad Atlanta
14 marzo
F.1 a Al Sakhir
GP2 Asia a Al Sakhir
Indycar a San Paolo
Trofeo Rally Asfalto - Ciocco
21 marzo
ALMS a Sebring
Super GT giapponese a Suzuka
Nascar a Bristol
IRC in Argentina (da confermare)
28 marzo
F.1 a Melbourne
Indycar a Saint Petersburg
Indy Lights a Saint Petersburg
Superstars a Monza
Challenge Ferrari a Monza
Nascar a Martinsville
56
4 aprile
F.1 a Sepang
Superleague a Silverstone
F.Renault WEC a Nogaro
Super GT giapponese a Okayama
F.3 inglese a Oulton Park
BTCC a Thruxton
F.Renault inglese a Thruxton
Mondiale Rally - Giordania
11 aprile
Indycar a Barber
Indy Lights a Barber
F.3 tedesca a Oschersleben
Clio Cup a Monza
Endurance Open a Monza
Coppa Italia a Monza
LMS a Le Castellet
F.3 Euro Series a Le Castellet
Grand Am a Birmingham
Nascar a Phoenix
Trofeo Rally Terra – Conca d’Oro
Moto GP a Losail
18 aprile
F.1 a Shanghai
Indycar a Long Beach
Indy Lights a Long Beach
ALMS a Long Beach
Nascar a Fort Worth
World Series Renault a Alcaniz
Eurocup F.Renault a Alcaniz
Megane Trophy a Alcaniz
F.Renault NEC a Hockemheim
F.Nippon a Suzuka
F.3 giapponese a Suzuka
F.2 a Silverstone
FIA GT1 ad Abu Dhabi
European F3 Open a Valencia
GT Open a Valencia
Challenge Ferrari a Imola
Superstars a Imola
2000 Light a Misano
Mondiale Rally - Turchia
Trofeo Rally Asfalto – Valle d’Aosta
25 aprile
F.3 Euro Series a Hockenheim
DTM a Hockenheim
Auto GP a Brno
F.Renault NEC a Brno
F.3 Italia a Misano
F.Abarth a Misano
GT Italia a Misano
CITE a Misano
Prototipi Italia a Misano
Coppa Italia ad Adria
F.Renault WEC a Digione
Grand Am ad Alton
Nascar a Talladega
BTCC a Rockingham
F.Renault inglese a Rockingham
Italiano Rally – 1000 Miglia
Moto GP a Motegi
2 maggio
Indycar a Kansas
Nascar a Richmond
World Series Renault a Spa
Eurocup F.Renault a Spa
Megane Trophy a Spa
DTM a Oschersleben
WTCC a Marrakech
F.2 a Marrakech
F.3 inglese a Silverstone
FIA GT1 a Silverstone
Super GT giapponese a Fuji
European F3 Open al Nurburgring
F.Renault MEC al Nurburgring
GT Open al Nurburgring
Endurance Open a Le Castellet
BTCC a Brands Hatch
F.Renault inglese a Brands Hatch
Trofeo Rally Terra – San Crispino
Moto GP a Jerez
9 maggio
F.1 a Barcellona
GP2 a Barcellona
GP3 a Barcellona
F.BMW Europe a Barcellona
F.3 tedesca a Sachsenring
LMS a Spa
GT Italia a Vallelunga
CITE a Vallelunga
Prototipi Italia a Vallelunga
Superstars a Vallelunga
Nascar a Darlington
Mondiale Rally – Nuova Zelanda
Trofeo Rally Asfalto – Targa Florio
Date ancora suscettibili di cambiamenti
16 maggio
F.1 a Monte Carlo
GP2 a Monte Carlo
World Series Renault a Monte Carlo
Superleague ad Assen
F.Renault Italia a Imola
Clio Cup a Imola
Coppa Italia a Imola
Nascar a Dover
24 Ore del Nurburgring
23 maggio
Superleague a Magny-Cours
F.3 inglese a Magny-Cours
F.3 Euro Series a Valencia
DTM a Valencia
FIA GT1 a Brno
Auto GP a Imola
European F3 Open a Imola
GT Open a Imola
2000 Light a Imola
WTCC a Monza
F.2 a Monza
F.Nippon a Motegi
F.3 giapponese a Motegi
F.Renault WEC a Pau
F.Renault MEC a Most
ALMS a Laguna Seca
Superstars a Portimao
Italiano Rally – Adriatico
Trofeo Rally Terra - Adriatico
Moto GP a Le Mans
30 maggio
F.1 a Istanbul
GP2 a Istanbul
Indycar a Indianapolis
Indy Lights a Indianapolis
F.3 inglese a Hockenheim
F.3 tedesca a Hockenheim
Grand Am a Lime Rock
Nascar a Charlotte
F.Renault Italia a Vallelunga
Clio Cup a Vallelunga
Turismo italiano di Serie a Vallelunga
Coppa Italia a Vallelunga
Mondiale Rally - Portogallo
Trofeo Rally Asfalto – Marca Trevigiana
6 giugno
Indycar a Fort Worth
Nascar a Pocono
World Series Renault a Brno
Eurocup F.Renault a Brno
Megane Trophy a Brno
DTM a Lausitzring
F.3 Masters a Zandvoort
F.BMW Europe a Zandvoort
F.Renault NEC a Zandvoort
European F3 Open a Jarama
F.Renault MEC a Spa
F.Abarth a Magione
Prototipi Italia a Magione
GT Italia a Magione
Grand Am Watkins Glen
BTCC a Oulton Park
F.Renault inglese a Oulton Park
IRC in Italia - Sardegna
Trofeo Rally Terra - Sardegna
Moto GP al Mugello
13 giugno
F.1 a Montreal
24 Ore di Le Mans
F.3 Italia a Hockenheim
Superstars International a Hockenheim
Challenge Ferrari a Hockenheim
F.3 giapponese a Fuji
Nascar a Michigan
Turismo italiano di Serie a Franciacorta
Coppa Italia a Magione
Trofeo Rally Asfalto - Lanterna
20 giugno
Indycar a Iowa
Indy Lights a Iowa
GP2 a Portimao
GP3 a Portimao
World Series Renault a Magny-Cours
Eurocup F.Renault a Magny-Cours
Megane Trophy a Magny-Cours
Superleague a Jarama
WTCC a Zolder
F.2 a Zolder
F.3 tedesca ad Assen
Grand Am a Lexington
Nascar a Sonoma
Super GT giapponese a Sepang
CITE ad Adria
Prototipi ad Adria
2000 Light a Magione
BTCC a Croft
F.Renault inglese a Croft
Italiano Rally - Salento
Moto GP a Silverstone
27 giugno
F.1 a Valencia
GP2 a Valencia
GP3 a Valencia
F.BMW Europe a Valencia
Superleague al Nurburgring
GT Open a Spa
European F3 Open a Spa
Auto GP a Spa
F.Renault WEC a Val de Vienne
Endurance Open a Monza
Nascar a Loudon
IRC in Belgio - Ypres
Trofeo Rally Asfalto – Appennino Reggiano
Moto GP ad Assen
4 luglio
Indycar a Watkins Glen
Indy Lights a Watkins Glen
World Series Renault a Budapest
Eurocup F.Renault a Budapest
Megane Trophy a Budapest
Superleague a Oschersleben
F.3 Euro Series al Norisring
DTM al Norisring
FIA GT1 a Le Castellet
WTCC a Portimao
F.2 a Portimao
F.3 Italia a Imola
F.Abarth a Imola
GT Italia a Imola
CITE a Imola
Prototipi Italia a Imola
Challenge Ferrari al Mugello
F.Renault MEC a Hockenheim
Grand Am a Daytona
Nascar a Daytona
Italiano Rally – San Marino
Trofeo Rally Terra – San Marino
Moto GP a Barcellona
11 luglio
F.1 a Silverstone
GP2 a Silverstone
GP3 a Silverstone
F.BMW Europe a Silverstone
F.Renault NEC a Oschersleben
GT Open a Magny-Cours
European F3 Open a Magny-Cours
Auto GP a Magny-Cours
ALMS a Miller
Nascar a Chicago
Mondiale Rally - Bulgaria
57
IL
CALENDARIO
DELLE GARE 2010
18 luglio
Indycar a Toronto
Indy Lights a Toronto
Superleague a Zolder
F.Nippon a Fuji
F.3 giapponese a Fuji
WTCC a Brands Hatch
F.2 a Brands Hatch
F.3 inglese a Rockingham
F.Renault Italia a Misano
Clio Cup a Misano
Endurance Open a Misano
Turismo italiano di Serie a Misano
LMS a Portimao
Grand Am a Milville
IRC in Portogallo - Açores
Trofeo Rally Asfalto – San Martino di
Castrozza
Moto GP a Sachsenring
25 luglio
F.1 a Hockenheim
GP2 a Hockenheim
GP3 a Hockenheim
F.BMW Europe a Hockenheim
Indycar a Edmonton
Indy Lights a Edmonton
F.3 tedesca al Nurburgring
GT Italia al Mugello
CITE al Mugello
Prototipi Italia al Mugello
Superstars al Mugello
2000 Light al Mugello
Super GT giapponese a Sugo
ALMS a Lime Rock
Nascar a Indianapolis
Moto GP a Laguna Seca
1 agosto
F.1 a Budapest
GP2 a Budapest
GP3 a Budapest
F.BMW Europe a Budapest
Superleague a Brands Hatch
WTCC a Brno
F.2 a Brno
F.3 Italia a Brno (?)
F.3 inglese a Spa
FIA GT1 a Spa
Nascar a Pocono
Mondiale Rally - Finlandia
58
8 agosto
Indycar a Lexington
Indy Lights a Lexington
ALMS a Lexington
F.Nippon a Motegi
F.3 giapponese a Motegi
F.3 Euro Series al Nurburgring
DTM al Nurburgring
F.3 inglese a Thruxton
F.3 tedesca ad Assen
F.Renault NEC ad Assen
F.Renault MEC a Magny-Cours
Grand Am a Watkins Glen
Nascar a Watkins Glen
BTCC a Snetterton
F.Renault inglese a Snetterton
IRC in Portogallo - Madeira
15 agosto
F.3 inglese a Silverstone
F.3 tedesca a Lausitzring
Nascar a Michigan
Moto GP a Brno
5 settembre
Indycar a Kentucky
Indy Lights a Kentucky
Nascar ad Atlanta
World Series Renault a Hockenheim
Eurocup F.Renault a Hockenheim
Megane Trophy a Hockenheim
F.3 Euro Series a Brands Hatch
DTM a Brands Hatch
WTCC a Oschersleben
F.2 a Oschersleben
Challenge Ferrari a Budapest
BTCC a Knockhill
F.3 giapponese a Okayama
F.Renault WEC ad Albi
F.Renault MEC a Hockenheim
2000 Light ad Adria
Italiano Rally – Alpi Orientali
Moto GP a Misano
12 settembre
Indycar a Sonoma
Indy Lights a Sonoma
F.3 Euro Series a Zandvoort
DTM a Zandvoort
LMS a Budapest
Super GT giapponese a Suzuka
ALMS a Elkhart Lake
Nascar a Bristol
BTCC a Silverstone
F.Renault inglese a Silverstone
Mondiale Rally - Germania
F.1 a Monza
GP2 a Monza
GP3 a Monza
F.BMW Europe a Monza
F.Renault Italia al Mugello
Clio Cup al Mugello
Endurance Open al Mugello
Turismo italiano di Serie al Mugello
Coppa Italia al Mugello
LMS a Silverstone
Super GT giapponese a Fuji
Grand Am a Tooele
Nascar a Richmond
Mondiale Rally - Giappone
IRC in Spagna - Asturias
29 agosto
19 settembre
22 agosto
F.1 a Spa
GP2 a Spa
GP3 a Spa
F.BMW Europe a Spa
Indycar a Chicago
Indy Lights a Chicago
F.3 Italia a Varano
F.Abarth a Varano
Prototipi Italia a Varano
Superstars a Varano
F.3 inglese a Snetterton
F.3 tedesca al Nurburgring
F.Renault NEC a Most
Grand Am a Montreal
ALMS a Mosport
FIA GT1 al Nurburgring
IRC in Repubblica Ceca - Barum
Trofeo Rally Asfalto - Taormina
Moto GP a Indianapolis
Indycar a Motegi
World Series Renault a Silverstone
Eurocup F.Renault a Silverstone
Megane Trophy a Silverstone
Superleague a Estoril
FIA GT1 a Portimao
DTM a Oschersleben
GT Open a Brands Hatch
F.3 Euro Series a Oschersleben
European F3 Open a Brands Hatch
WTCC a Valencia
F.2 a Valencia
Superstars a Le Castellet
BTCC a Donington
F.Renault inglese a Donington
Nascar a Loudon
Moto GP a Balatonring
Date ancora suscettibili di cambiamenti
26 settembre
F.1 a Singapore
F.Nippon a Sugo
F.3 giapponese a Sugo
F.3 Italia a Vallelunga
F.Abarth a Vallelunga
GT Italia a Vallelunga
Prototipi Italia a Vallelunga
Turismo italiano di Serie a Varano
Coppa Italia a Varano
F.3 inglese a Brands Hatch
F.Renault MEC a Monza
Nascar a Dover
IRC in Italia - Sanremo
Italiano Rally - Sanremo
3 ottobre
Indycar a Miami
Indy Lights a Miami
Superleague a Monza
GT Open a Monza
European F3 Open a Monza
Auto GP a Monza
Prototipi Italia a Monza
2000 Light a Monza
F.Renault NEC a Spa
F.3 tedesca a Oschersleben
ALMS a Road Atlanta
Nascar a Kansas
Endurance Open a Brno
Mondiale Rally - Francia
Trofeo Rally Terra - Azzano
10 ottobre
F.1 a Suzuka
World Series Renault a Barcellona
Eurocup F.Renault a Barcellona
F.Renault WEC a Barcellona
Megane Trophy a Barcellona
F.3 Euro Series a Hockenheim
DTM a Hockenheim
F.3 Italia al Mugello
F.Abarth al Mugello
CITE al Mugello
F.Renault Italia a Imola
Clio Cup a Imola
Endurance Open a Imola
Turismo italiano di Serie a Imola
Coppa Italia a Imola
Superstars a Vallelunga
Challenge Ferrari a Vallelunga
BTCC a Brands Hatch
F.Renault inglese a Brands Hatch
Nascar a Fontana
Italiano Rally – Costa Smeralda
Moto GP a Sepang
17 ottobre
F.Nippon ad Autopolis
F.3 giapponese ad Autopolis
DTM a Hockenheim
F.3 Euro Series a Magny-Cours
F.Renault WEC a Magny-Cours
F.Renault NEC al Nurburgring
Nascar a Charlotte
IRC in Scozia - RAC
Trofeo Rally Asfalto - Fabaria
Moto GP a Phillip Island
28 novembre
FIA GT1 a San Paolo
Superstars International a Kyalami
5 dicembre
FIA GT1 a San Luis
24 ottobre
F.1 a Yeongan
F.3 Italia a Monza
F.Abarth a Monza
GT Italia a Monza
CITE a Monza
Turismo Italiano a Vallelunga
Super GT giapponese a Motegi
Nascar a Martinsville
Mondiale Rally - Spagna
Italiano Rally - Como
31 ottobre
DTM a Shanghai
GT Open a Barcellona
European F3 Open a Barcellona
WTCC a Okayama
Nascar a Talladega
Moto GP a Estoril
7 novembre
F.1 a San Paolo
FIA GT1 a Durban
F.Nippon a Suzuka
Nascar a Fort Worth
IRC a Cipro - Cyprus
Moto GP a Valencia
14 novembre
F.1 a Abu Dhabi
GP2 a Abu Dhabi
Superleague a Jerez
F.Nippon a Motegi
Super GT giapponese a Fuji
Nascar a Phoenix
Mondiale Rally – Gran Bretagna
21 novembre
F.3 a Macao
WTCC a Macao
Nascar a Miami
Endurance Open a Vallelunga
59
Ipsedixit
“Nella Fia lavora gente
seria, responsabile e
professionale. Che ha
fatto le dovute indagini e
secondo me ha svolto un
buon lavoro. Dunque ho la
massima fiducia nelle
decisioni che sono state
prese”.
Jean Todt
po’ meglio. Soprattutto
nel giro singolo mi manca
un poco di routine, sono
un po’ arrugginito. Invece
il mio ritmo sulla
simulazione di gara è
identico a quello di
Rosberg”.
Michael Schumacher
dopo le prove del venerdì
portare la macchina a
casa. Non si doveva stare
troppo vicini a chi
precedeva per evitare che
il motore si scaldasse.
Impossibile provare a
sorpassare…”.
Michael Schumacher
nel dopo gara
“Dopo aver visto tante
“Shumacher? Toglie
“Il sette è un numero
gare in tv, potete capire
spazio ai giovani…”
interessante, che mi va
che razza di motivazione
bene. Spero che nel corso abbia addosso. Sono fuori
della stagione mi riesca di da otto mesi e voglio
abbassarlo. Ma in fondo dimostrare di aver
“Secondo me la
fui settimo anche nella
recuperato al 100 per
situazione non sarà facile qualifica del mio primo GP cento. Sono concentrato
per Michael Schumacher. di F.1 nel 1991”.
e desideroso di fare un
Michael Schumacher
Qui non si tratta di
buon lavoro, malgrado ci
correre un fine settimana dopo le qualifiche
aspetti un campionato
oppure fare un test: è un
difficile con tanti piloti di
impegno di lungo termine, “Mi sono divertito, la
valore”.
Felipe Massa
partenza è stata molto
che alla fine stanca”.
Jodi Scheckter
alla vigilia del GP
buona. È stata anche la
parte più interessante
“È stato emozionante,
della gara. Poi una specie “Se attaccherò Felipe alla
dopo tre anni di pausa, e di Odissea, che in fondo ci prima curva? Nooo, forse
mi sono divertito molto. si aspettava. Bisognava
non è il caso. Eppoi può
Però poteva andare un
non commettere errori e anche succedere che
60
Foto Mazzi
Alonso, Button, Schumacher e Hamilton. I quattro campioni del mondo del Circus F.1
parta male e che sia
costretto a difendere la
posizione. O magari
saremo tutti e due in
grado di scavalcare Vettel
e di dar vita a una gara
molto più rilassante…”.
Fernando Alonso
dopo le qualifiche
sino a quando non si è
verificato un problema
con le temperature”.
Felipe Massa
nel dopo gara
“Oggi è stato un giorno
veramente speciale.
Tornare alla vittoria è
sempre fantastico, ma
“Al via sono
farlo con la Ferrari, con la
semplicemente scattato
storia che la squadra ha
male, non avevo aderenza. alle spalle, è un’emozione
Ho percorso la prima
unica. Difficile da
curva all’interno ma
spiegare. È quello che un
Fernando era in una
pilota si aspetta guidando
buona posizione
una rossa. Non credo che
all’esterno e non c’era
ci possa essere un modo
nulla che potessi fare.
migliore per iniziare la
Ma a parte questo la
nostra relazione”.
Fernando Alonso
macchina è stata
semplicemente fantastica nel dopo gara
“La macchina è
fantastica. Ma potrebbe
non bastare, anzi non
basterà. Ci sono due
o tre aeree tecniche
sulle quali dobbiamo
lavorare. Bisogna portare
avanti uno sviluppo
importante per restare
davanti.
Gli avversari non
dormiranno di certo…”.
Fernando Alonso
nel dopo gara
“Adesso in Formula 1
ci sono delle piccole
squadre che non so
se riusciranno
ad andare avanti.
Il sistema è malato,
i costi sono elevatissimi
e non ci sono ritorni
per gli investimenti.
Non vedo bene
il futuro se non si
riscriveranno
le regole partendo
da un foglio bianco”.
Flavio Briatore
61
Il graffio di Baffi