SOSTEGNO 16-17 - Istituto Alberghiero Montecatini
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SOSTEGNO 16-17 - Istituto Alberghiero Montecatini
sostegno ed inclusione scolastica Istituto Professionale di Stato “ F. Martini” per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera IL SOSTEGNO Chi fa il docente di sostegno non fa ore di sostegno come le galline fanno le uova 1,2,3… 18 ma deve soprattutto rendere un servizio… Prof. Pier Angiolo Mazzei Tanto lavoro.. Negli anni si è lavorato tanto sugli aspetti dell’organizzazione, si è anche pubblicato un libro… e poi… poi ci siamo sentite soddisfatte, ma… siamo cadute in una psico-trappola… dare per scontato Dare per scontato aiuta per certi versi, fa risparmiare tempo, fatica, ci evita di pensare o di pensare troppo ma…. Occorre ritrovare la bussola Ho visto vagare per la scuola docenti nuovi che non sapevano chi erano e dove stavano andando… vivevano questo limbo con impazienza e con l’aria di sopportare l’inevitabile purgatorio prima di diventare un “vero docente”… e allora: ciao al sostegno, senza rimpianti, per diventare un insegnante, un insegnante vero… Però io mi permetto di dire… …e lo faccio con certezza assoluta, perché li ho visti con i miei occhi: i cattivi docenti di sostegno rimangono cattivi docenti anche quando arriva l’agognata cattedra sulla disciplina Chi è fedele nelle piccole cose, è fedele anche nelle grandi .. (LUCA, 16-10) Ovviamente mi sembra inutile precisare che io non ritengo piccola cosa il sostegno… ma ci sono vari punti di vista…. Occorre puntualizzare...di nuovo: Indicazioni generali sugli elementi di base: • • • • ruolo del referente PEI, verifiche, riunioni verbali esame di Stato (relazione da allegare al documento del 15 maggio, certificato delle competenze…) • IeFP • alunni assenti • materiale didattico Ma prima di entrare nel vivo una premessa …Il nostro lavoro si basa su poche semplici convinzioni: 1. 2. 3. 4. 5. 6. lo studente con disabilità è cittadino portatore di diritti e noi siamo pagati per garantirli; le difficoltà di apprendimento sono il nostro campo di lavoro ed un insegnante di sostegno che volesse occuparsi dei casi “facili” sarebbe come un medico che non volesse curare le malattie serie; la premessa per poter vivere e lavorare in un gruppo o in una comunità è che ciascun componente ne rispetti ragionevolmente le regole: primo irrinunciabile obiettivo deve essere l’educare il giovane ad un comportamento corretto dal punto di vista formale, elemento indispensabile per “l’accettazione” e per poter elaborare un programma di lavoro; i giovani che frequentano il nostro istituto hanno almeno otto anni di scuola alle spalle spesso con insegnamenti o azioni centrate sul deficit: noi riteniamo che se Beppe a quindici anni non ha ancora imparato le tabelline sarebbe stupido e violento ostinarsi a fargli fare più ore di matematica, dobbiamo invece individuare le potenzialità esistenti e su queste costruire un programma che le valorizzi trasformandole in abilità e competenze; tutti i giovani hanno il diritto dovere di essere bravi in tutto? Nossignori, per essere gratificati personalmente ed utili agli altri è sufficiente essere bravi in qualcosa; il nostro lavoro non può avere come fine “lo stare bene a scuola”, ma deve avere come obiettivo lo stare bene quando il giovane uscirà dalla scuola. Ozioso, perché non utilizzabile, sarà la memorizzazione dei numeri in tedesco fino a venti, utilissimo sarà tutto ciò che potrà essere utile agli altri, anche semplicemente sparecchiare o servire un caffè. E’ meraviglioso riuscire, e qualche volta capita, trasformare un giovane triste e scontento dalla sua posizione di “ultimo”, in un giovane che si guadagna lo stipendio svolgendo una attività lavorativa anche di modesto livello. Per fare questo si richiedono agli insegnanti di sostegno forti competenze e professionalità operative oltre ad una grande “flessibilità”. Come in tutte le cose ci vuole poi un po’ di amore. Dalla premessa del preside prof. Pier Angiolo Mazzei al Manuaule di sopravvivenza del docente di sostegno. • Rispettare le differenze • Non ignorare le differenze REFERENTE un referente per ogni alunno • • • • • Nel nostro sistema organizzativo bisogna dare forte risalto al ruolo del docente referente: tiene le fila del PEI, non si occupa solo delle sue materie ma dell’intero piano educativo tiene i contatti con le famiglie (riunioni, uscite anticipate, gite, variazioni….) si occupa dei verbali degli incontri che riguardano l’alunno tiene in ordine il fascicolo personale dei suoi studenti (verifica la presenza di tutti i documenti, la scadenza della 104…) ha diritto di voto nel Consiglio di Classe Come? Occorre: serietà, professionalità, accoglienza, ma anche certezza dei ruoli… diffido, personalmente, dagli amiconi: questi genitori e questi studenti non hanno bisogno di un amico, o per lo meno non solo, ma soprattutto di un professionista serio e competente. PEI, verifiche • • • • • • • • • • • • • utilizzare il modello di PEI dell’UST riunione approvazione PEI entro novembre parteciperanno alle riunioni del PEI: il docente sostegno referente, gli altri docenti di sostegno, il coordinatore Consiglio di Classe, psicologo e/o neuropsichiatra, se l’alunno usufruisce dell’assistenza dovrà essere invitato anche un rappresentante della Soc. Salute e l’assistente, i genitori (Gruppo H Operativo) le riunioni saranno fissate dalla scuola con l’equipe corrispondente di ciascun allievo, il calendario con l’indicazione del luogo e dell’orario sarà affisso nei rispettivi CIC il docente referente provvederà a invitare gli altri componenti del Gruppo H Operativo il PEI è il documento che esplicita l’intervento educativo e didattico globale, non tratta dunque solo dell’area del docente referente, ma di tutte le aree, anche di quelle in cui il ragazzo non è seguito dal sostegno. Il PEI lo firma infatti, non un docente di sostegno o i docenti di sostegno, ma il Consiglio di Classe, è il documento del Consiglio di classe. Il compito della sua organizzazione spetta però al docente di sostegno referente che dopo aver discusso e valutato con gli insegnanti di classe curriculari e gli altri insegnanti di sostegno stende la programmazione individualizzata armonizzando tutte le informazioni ed indicazioni, si fa carico che sia condivisa da tutto il team docenti, per i percorsi B le eventuali discipline eliminate devono essere indicate nel PEI, dopo essere state individuate e concordate con i genitori e l’equipe gli altri docenti di sostegno faranno avere al referente la parte del PEI specifica della loro area verifica finale: si riunisce ancora il Gruppo H Operativo, si utilizza il modello dell’UST. Vi ricordo che anche tale documento è del Consiglio di classe, dunque quando si parla di obiettivi raggiunti, si intendono gli obiettivi raggiunti da tutti non da un singolo docente (mi sembra inutile precisare che per tutte queste riunioni deve essere fatto il verbale e che il verbale della riunione è un documento diverso per struttura e finalità dalla verifica finale) quando si indicano gli obiettivi si deve stare attenti al verbo che si utilizza, se si indicano obiettivi raggiunti non si può esordire con: fare, svolgere i documenti non si scrivono a mano ma al computer e non si scrivono con i genitori, ma si preparano prima, si possono poi in sede di approvazione apportare delle modifiche, è bene per ciò che il docente referente arrivi alla riunione con 2 copie del documento (una per noi e una per l’equipe) ma anche con il file digitale, in modo da poter integrare e correggere il PEI deve essere firmato da tutto il consiglio, dai genitori e l’equipe la nostra copia va riposta nel fascicolo personale del ragazzo verbali • Ogni volta che ci si incontra con equipe e/o genitori si deve fare il verbale (vedi modello verbale) • Nel verbale si deve riassumere quello che è stato detto nell’incontro: il verbale deve essere esauriente • I verbali si fanno entro 3 giorni dalla riunione e si archiviano nel fascicolo personale dello studente, ordinati e divisi per anno scolastico. Consiglio di Classe • Si partecipa a tutti i Consigli di Classe ordinari e straordinari, sia per l’alunno di cui siamo referenti sia per tutti gli altri alunni. E’ necessaria la nostra presenza anche alla riunione del documento del 15 maggio. • Al termine di ogni anno scolastico, durante il Consiglio di Classe, il docente referente presenta la Relazione Finale del Consiglio di Classe che dovrà essere letta, approvata e sottoscritta da tutti i presenti. • Essendo una relazione del Consiglio di Classe, deve riguardare l’andamento didattico educativo dell’intero anno tutti gli aspetti, cognitivi, relazionali, comportamentali relativi al caso, le strategie e gli strumenti utilizzati. Quindi il referente deve preventivamente consultare tutti i colleghi per preparare un quadro generale dell’intervento sull’alunno. Gite, Uscite scolastiche una importante palestra di inclusione da non lasciarsi sfuggire… vanno altresì programmate ed organizzate con estrema cura • Nel caso di gite ed uscite è previsto un accompagnatore ogni 2 alunni certificati. • Non è obbligatorio che l’accompagnatore sia un docente di sostegno, può essere un qualunque docente del Consiglio di Classe. • Il docente referente, sia che accompagni o meno il suo alunno, dovrà comunque fare da tramite con la famiglia e la scuola affinché tutto proceda nel modo migliore. Eventuale Orario Personalizzato • In casi del tutto particolari si può personalizzare l’orario scolastico. • Non è mai la scuola a suggerire la riduzione dell’orario scolastico, ma il verificarsi di particolari situazioni es.: seguire un ciclo di terapie, particolari problemi di salute… • Il docente referente, utilizzando la modulistica, dovrà indicare la variazione oraria che sarà richiesta dai genitori e approvata dal preside. • Il docente referente dopo aver fatto protocollare il modulo, ne darà una copia al Coordinatore del C. di Classe e una copia l’archivierà nel fascicolo personale dello studente • Il docente referente farà annotare sul registro di classe la variazione dell’orario, in modo che tutti i colleghi ne siano informati. Registro • Si utilizza il registro elettronico ARGO. • Per essere accreditati bisogna rivolgersi alla segreteria didattica. • Dal Portale Argo si va su Accesso Utenti ScuolaNext, inserire nome utente (nome.cognome.SG19620) e password, cliccare nell’area a sinistra su registro, quindi classi, si accede alla classe e si sceglie il giorno di lezione (in alto a sinistra), quindi si evidenzia l’ora di lezione e si clicca su compresenza, si firma l’ora cliccando sull’icona con la spunta blu, dopo di che è possibile inserire l’argomento svolto, si inserirà nell’area non visibile. • Nel caso che il proprio studente sia assente, si firma l’ora di lezione e nell’argomento svolto si indica la classe e l’alunno con cui tale ora sarà svolta. • Anche il registro di classe è elettronico, ricordarsi di firmare digitalmente la presenza IeFP http://www.regione.toscana.it/-/repertorio-regionale-delle-figure-professionali Repertorio Regionale delle FIGURE PROFESSIONALI della Regione Toscana • ADDETTO ALL'APPROVVIGIONAMENTO DELLA CUCINA, CONSERVAZIONE E TRATTAMENTO DELLE MATERIE PRIME E ALLA PREPARAZIONE DEI PASTI • ADDETTO ALL'APPROVVIGIONAMENTO DELLA CUCINA, CONSERVAZIONE E TRATTAMENTO DELLE MATERIE PRIME E ALLA PREPARAZIONE E DISTRIBUZIONE DI PIETANZE E BEVANDE • ADDETTO AL SERVIZIO DI ACCOGLIENZA, ALL'ACQUISIZIONE DI PRENOTAZIONI, ALLA GESTIONE DEI RECLAMI ED ALL'ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI SEGRETERIA AMMINISTRATIVA Nei primi due anni i ragazzi svolgeranno la programmazione prevista per le tre figure professionali, il terzo anno solo quella prevista per la figura professionale relativa all’indirizzo scelto. Alternanza Scuola-Lavoro rappresenta per i nostri studenti una opportunità estremamente importante. • Il docente referente dovrà avere cura di registrare tutte le ore di alternanza scuola lavoro (stage aziendali, stage osservativi, work experiences infrascolastiche, incontri con esperti, HACCP, Sicurezza…) in una apposito registro inserito nel fascicolo personale. • E’ importante tenere la situazione sotto controllo perché per poter sostenere l’esame IeFP, tali ore dovranno essere non meno di 180. ALUNNO ASSENTE Se l’alunno è assente QUELLO CHE SI DEVE FARE 1. 2. 3. 4. 5. Si sostituisce un collega di sostegno assente Si segue un altro dei nostri alunni Si prende un altro ragazzo che in quel momento non ha il sostegno (come si trova? Ci sono gli orari appesi al CIC oppure si sente le colleghe) Ci si mette a disposizione della vicepresidenza per sostituzioni Nel registro: si firma come da orario e nelle attività si scrive: alunno assente intervento con … classe… argomento …. QUELLO CHE NON SI DEVE FARE 1. 2. Non si va a casa (è un reato) Non ci si imbosca al computer a fare gli affari propri, i computer non sono proprietà dei docenti ma della scuola e si usano per motivi didattici. GRUPPI DI LAVORO Parola d’ordine: flessibilità E’ bene che l’intervento di sostegno si svolga in classe o fuori della classe? Questa domanda ha tante possibili risposte • • Bisogna valutare per ciascuna attività i pro ed i contro e tenere conto che le ore del curriculum sono 1056 all’anno ed occorre perciò un giusto equilibrio: mai una sola ed esclusiva opzione, ma usare buon senso e, soprattutto, flessibilità Percorsi B: può essere opportuno svolgere alcune attività al di fuori della classe, per lavorare all’acquisizione di competenze che servano per stare poi all’interno della classe con maggiori strumenti utili ad una reale inclusione. E’ preferibile però lavorare in piccolo gruppo piuttosto che in rapporto 1:1 (meno stimolante per l’alunno) Percorsi A: anche se in questo caso l’intervento è preferibile in classe ma può essere necessario creare delle occasioni per ripetere, recuperare anche fuori della classe con un gruppo di compagni didattica Età Mentale / Età Anagrafica: Rispetto e Dignità Spesso i nostri studenti hanno una età anagrafica superiore a quella mentale, perciò occorre attenzione nella scelta del materiale didattico nel rispetto della loro dignità. Se un ragazzo di 20 anni lavora ancora con addizioni e sottrazioni non possiamo utilizzare le schede didattiche corrispondenti all’età anagrafica in cui normalmente tali contenuti sono svolti. Dobbiamo strutturare del materiale che tenga conto anche della loro età (non vanno bene schede con farfalle e papere, libri della scuola primaria…. occorrono testi elementari ma non da elementari). Cosa vale la pena di insegnare i contenuti del PEI • Prima di tutto quello che è funzionale • Funzionale a cosa? Alla vita sociale e lavorativa… • Poi anche altro… materiale didattico e compiti per casa La maggior parte delle lamentele dei genitori riguarda l’assenza dei compiti per casa. I compiti per casa rappresentano per la famiglia un elemento di normalizzazione, e, senza dubbio, sono importanti anche per favorire l’acquisizione di senso di responsabilità verso gli impegni presi. Che cosa può accadere in pratica? Sono assegnati i compiti per casa ma il ragazzo li svolge a scuola. I compiti, pur assegnati, non arrivano quasi mai a casa. Perciò è necessario fornire di materiale didattico i colleghi curricolari perché possano somministrarlo al ragazzo quando è in classe senza il sostegno. D’altra parte, anche i docenti curriculari, potranno, a loro volta, autonomamente, individuare e proporre all’alunno attività idonee in linea con il PEI. Ovviamente, la collaborazione fra docente di sostegno e docente curricolare è sempre un elemento fondamentale per il percorso di inclusione. L’attività didattica si progetta sempre non si improvvisa I’improvvisazione è nemica dell’inclusione noi vogliamo l’inclusione vera, non quella solo formale e stare in classe non significa automaticamente inclusione, senza dubbio non basta. Il docente di sostegno in classe “attaccato come un francobollo” all’alunno certificato o appoggiato al muro mentre il curriculare spiega, è la cartina di tornasole che ci indica che l’operazione non è riuscita Per concludere Insegnare non è un lavoro per chiunque 1) Prima date e poi chiedete: agli alunni date rispetto, attenzione, coerenza, comprensione. Prima voi. 2) Entrate in classe pieni di entusiasmo: l'entusiasmo è contagioso. Come la noia. 3) Ricordate che anche i ragazzi difficili sono vostri alunni: non sono maleducati, ma male educati; hanno bisogno di aiuto più degli altri. 4) Mettetevi sempre in discussione. Aggiornatevi, leggete, studiate, confrontatevi. 5) Fate sentire ai ragazzi che volete aiutarli e che vi interessano. Diteglielo. 6) Date molta importanza alle regole e rispettatele voi per primi. 7) Avere una buona autostima è essenziale: gli alunni vi vedono come vi vedete voi. Se non vi stimate non vi stimeranno neanche loro. 8) Privilegiate concetti e metodi: i puri contenuti si trovano anche nel web. 9) La lezione perfetta è quella che costruite insieme agli alunni. È un dialogo, non un monologo. Non si può apprendere senza partecipare. 10) Per essere autorevoli dovete essere preparati e guadagnarvi la fiducia e il rispetto dei ragazzi. Da “L'arte di Insegnare (Vallardi)” E’ tutto qui? No, c’è molto di più…. Tutti i giorni si verificano problemi, situazioni da risolvere, difficoltà da affrontare assolutamente impreviste ed imprevedibili: la nostra professionalità è sempre in divenire. Si impara sempre qualcosa di nuovo sia dai ragazzi che dai colleghi. Per questo collaborazione e condivisione sono molto importanti nel nostro lavoro. E poi….. Anche..