Scuola di cucina con la Signorina Euforbia: un

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Scuola di cucina con la Signorina Euforbia: un
Scuola di cucina con la Signorina Euforbia: un’idea da
copiare
Quando in un film o in un romanzo c’è un personaggio che riesce a spiegare la sua arte come se fosse una lezione di vita, il successo è
assicurato. La linea che segna il confine tra passione e filosofia diventa sempre più sottile. Chi non ricorda il maestro di Karate Kid che
usava l’arte marziale come stile di vita? Chi non ricorda i martedì con il professor Sean Connery? Se avete amato quei personaggi,
capirete perché “La Signorina Euforbia” (Luigi Ballerini, San Paolo Editore) ha vinto il Premio Andersen.
La vera protagonista di questo libro è Marta, una ragazzina di 12 anni che vive con il papà e la nonna. Un’estate dopo la fine della scuola
entra per caso nella pasticceria della Signorina Euforbia. E’ un locale molto speciale perché non vende pasticcini comuni, ma fatti ad hoc
per la necessità. C’è il pasticcino potrebbe-venirmi-una-buona-idea tanto per fare un esempio. Marta decide di iscriversi alla scuola di
pasticceria della Signorina Euforbia, presto arriverà anche un ragazzo che le piace tra gli allievi, Matteo. Peccato che arrivi anche una
triste lettera che obbliga la pasticceria a cambiare sede. Saranno i vecchi allievi della scuola a salvare la situazione.
Il segreto dei pasticcini della Signorina Euforbia è nell’interpretazione. Se devi chiedere a una ragazza di fidanzarsi con te, di che
pasticcino hai bisogno? Forse della diplomatica con le millefoglie, il motivo è la lunga attesa della degustazione in cui la ragazza avrà il
tempo di decidere se accettare oppure no. Il pasticcino ideale per chi ha trascorso una brutta estate ha una base di pan di Spagna, della
crema pasticcera e cioccolato amaro. Perché? Perché serve sempre qualcosa di morbido in cui rifugiarsi, qualcosa di dolce che aiuti
a vedere la realtà in modo migliore e qualcosa di amaro che fa parte della quotidianità.
L’idea da replicare è proprio questa: inventare un dolce adeguato alle esigenze (attenzione che sembrino filtri magici!) e interpretare gli
ingredienti con un po’ di filosofia, come dice la Signorina Euforbia, con le cose non si scherza, qualche volta si può porre rimedio
e qualche volta no: una crema impazzita né è l’esempio.
La signorina Euforbia, maestra pasticciera
Luigi Ballerini
San Paolo Edizioni
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Parliamo di videogiochi e Skylanders
Videogiochi: concederli o negarli? Arriva il momento in cui il confronto con i compagni di classe pone il problema di assecondare o meno la
richiesta di comprare i videogiochi. Da genitori poco esperti che non avevano i videogiochi nei loro progetti educativi, ci siamo lasciati
convincere dai nostri amici che non fossero molto peggio di quello che avevamo avuto noi da piccoli. E’ sempre una questione di misura
e di equilibro. Abbiamo comprato la Wii. C’è stata una euforia iniziale, ma poi i videogiochi hanno conquistato la loro fettina di spazio
dividendosi la scena con i giochi di sempre, le costruzioni, i libri e il parco. Ormai la usano da quasi due anni e la situazione non è
cambiato.
Il vero problema era la qualità dei videogiochi non i videogiochi in se stessi. Da inesperti avevamo acquistato giochi per la Wii scegliendo
un po’ a caso in base ai gusti dei bambini: macchinine e sport. Fiasco totale: non era così semplice vincere e diventavano nervosi. Morale:
tolta la Wii.
Un nostro amico, anche lui papà, è arrivato in soccorso dei bambini. “Avete sbagliato giochi, in quelli che avete voi la bravura si acquisisce
solo se uno si esercita ore e ore al giorno, ma nessun genitore se lo augura e lì nascono i problemi. Dovete cercare giochi in possano
partecipare tutti e non serva particolare destrezza. Ci hanno consigliato il bowling, le freccette e quelle collezioni di giochi molto
tradizionali che si possono fare anche con bambini piccoli.
L’ultimo arrivo in casa però mi è piaciuto particolarmente perché non solo rispecchia le indicazioni che ci hanno suggerito, ma è davvero
bello da vedere: sono gli Skylanders.
I 6 motivi per cui consiglierei gli Skylanders sono:
la grafica è stupenda e vi sfido a dirmi il contrario, ci sono delle ambientazioni che sembrano creare un mondo fantastico che non
finisce mai;
la possibilità di interagire con i personaggi è una novità divertente (si mettono sulla base e compaiono nel videogioco, memorizzano
i punti, ecc.);
i bambini più piccoli si divertono a prendere i personaggi anche dopo aver giocato (oppure mentre i grandi i giocano loro usano quelli
che non sono sulla base) e li inseriscono nei loro giochi di fantasia come vogliono;
durante il videogioco i piccoli non continuano a chiedere: “Quando tocca a me?” perché sono incantati ad ascoltare il racconto e a
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guardare il cartone animato che intervalla il gioco;
non si esaurisce in una sola partita: basta comprare un nuovo personaggio e il gioco cambia (la varietà è tanta, i costi molto contenuti
e possono essere un’idea per le tante feste di compleanno dei bambini);
tutti possono giocare stabilendo un piano in base all’età.
Se i vostri bambini amano gli Skylanders c’è una sorpresa per loro: è in arrivo Skylanders Trap Team. Skylanders Trap Team uscirà in
Italia il 10 ottobre e sarà la novità per il Natale 2014. Sono stata alla presentazione anche se non posso divulgare immagini, posso darvi
qualche anticipazione.
Cosa cambia nel nuovo Skylanders Trap Team?
Cambia la piattaforma che usavamo come base, ma i personaggi si possono utilizzare ancora.
La nuova piattaforma include il Traptanium Portal, che permette di intrappolare i cattivi e sentirli parlare.
I giocatori possono passare in modo molto veloce tra il ruolo di eroe Skylander o di un cattivo in qualsiasi momento.
Sono state inserite le Trappole, una parte del gioco che si inserisce fisicamente sulla piattaforma e che permette di catturare i cattivi
e portarli sempre con sé.
Com’è la storia del nuovo Skylanders Trap Team?
Kaos cerca ancora di imporre il suo dominio su Skylanders. Ha scoperto dove si trova la leggendaria Prigione Cloucracker, fatta di
Triptanium, dove sono rinchiusi alcuni dei famosi cattivi di Skylanders. Kaos fa esplodere la prigione e libera i cattivi, ma durante
l’esplosione frammenti di Triptanium arrivano sulla Terra sotto forma di Trappole. Serve proprio l’aiuto dei Padroni del Portale per
ricatturare tutti i cattivi utilizzando le Trappole di Tritanium e sconfiggere Kaos.
Chi sono i nuovi eroi di Skylanders Trap Team?
Ci sono i personaggi già amati della prima serie e molti nuovi eroi.
In quali versioni sarà disponibile?
Skylanders Trap Team sarà disponibile per Xbox 360 e Xbox One, per Playstation 3 e Playstation 4, per Nintendo Wii e Wii U, mentre per
Nintendo 3DS sarà disponibile un’avventura completamente unica.
Si può giocare con gli amici scambiandosi i personaggi e le trappole, creando un gioco sempre nuovo e sempre più avvincente.
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Come costruire un geopiano e come usarlo
Materie come la geometria conquistano la top ten delle più odiate dai bambini appena si inizia a studiare come si calcola il perimetro,
l’area o la temuta diagonale. Si possono trovare attività di sperimentazione e gioco per avvicinare i bambini alla geometria? Per gli amanti
di figure e rette o per chi invece non ama la geometria, ho trovato un’idea molto utile: realizzare un geopiano.
In tutta onestà questa volta il mio unico merito è di aver rovinato un tagliere da cucina (non si vede nella foto, per questo l’ho caricata con
i colori alterati). I miei bambini devono ringraziare il loro papà che con tanta pazienza ha martellato 121 chiodini. Vi spiego come si
realizza, che è molto semplice (dice quella che non ha martellato) e poi vi spiego come usarlo.
Occorrente:
una tavola di legno delle dimensioni di un foglio A4
121 chiodini con la testa tonda
righello, matita, martello
elastici di varie misure
Preparazione:
Se l’asse di legno non è perfettamente liscia passate con la carta vetro a grana fine, per evitare che i bambini si facciano male.
Misurate la vostra tavoletta, calcolando di dover disegnare nel centro un quadrato.
Su ogni lato del quadrato dovete segnare dove martellare i chiodi che sono 11 per riga (sia in verticale che in orizzontale) e a una
distanza di almeno 1,5 cm l’uno dall’altro.
Come si usa:
FASE 1: Si spiega ai bambini che questo strumento sostituisce una pagina di quaderno a quadretti. Al posto della matita, si usano gli
elastici per tracciare le linee. Se i bambini sono piccoli, spiegate bene come usare gli elastici senza che si facciano male.
FASE 2: Lasciate liberi i bambini di provare da soli a costruire figure con gli elastici. Funziona esattamente come il tangram, solo che qui
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possiamo decidere noi se tracciare un triangolo, un rombo, un quadrato o una figura inventata. Si possono costruire casette, alberi,
automobili, qualunque cosa. Chiedete sempre cosa rappresenta la figura.
FASE 3: Proviamo a spiegare e ripassare gli argomenti di geometria con il geopiano, partendo dai concetti più semplici: la simmetria, la
diagonale, fino a calcolare il perimetro usando i chiodi.
FASE 4: Non sarebbe sperimentazione se non ci fosse qualche input dato per invitare i bambini a ragionare. Lanciate delle sfide, senza
restare troppo legati ai concetti da studiare. Ad esempio:- Quanti quadrati uguali tra loro posso tracciare in un rettangolo?
- Quante figure diverse tra loro traccio nello stesso rettangolo?
- Traccia la figura con il maggior numero di lati possibile.
- Disegna la figura più vicina al cerchio possible.
Ho visto usare la stessa logica del geopiano con fogli a quadretti. Penso che un geopiano sia uno strumento in fondo divertente.
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