Settegiorni - Comune di Arese

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Settegiorni - Comune di Arese
COMUNE DI ARESE
Sabato, 22 ottobre 2016
COMUNE DI ARESE
Sabato, 22 ottobre 2016
Comune di Arese
22/10/2016 Il Giorno (ed. Metropoli) Pagina 9
ROBERTA RAMPINI
Filmati Rai al processo­amianto
22/10/2016 Il Giorno (ed. Metropoli) Pagina 18
Un viaggio tra i migliori vini del Belpaese
MARCO BRUNELLI
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22 ottobre 2016
Pagina 9
Il Giorno (ed. Metropoli)
Comune di Arese
Filmati Rai al processo­amianto
Acquisiti documentari Anni '70 sul lavoro nell' Alfa Romeo
ARESE ­ SLITTA al 18 gennaio la requisitoria
finale del pm Maurizio Ascione nel processo
per i morti d' amianto all' Alfa Romeo di Arese.
Il giudice monocratico della IX sezione penale
del Tribunale di Milano Paola Braggion ha
fissato un' altra udienza per il 9 novembre e
quindi bisognerà attendere l' anno prossimo
per conoscere le richieste del pm per Paolo
Cantarella, ex amministratore delegato della
Fiat, e di altri sei ex manager accusati di
omicidio colposo plurimo per le morte di 15
operai che sarebbero stati esposti all' amianto
negli anni Ottanta e Novanta senza le
necessarie precauzioni. Nel corso dell' ultima
udienza sono stati ascoltati due dirigenti Fiat
degli anni '70: Enrico Autieri, responsabile del
Personale, e Roberto Pianta, responsabile
Direzione e Produzione del Gruppo Fiat. Il
giudice Braggion ha anche acquisito tra le
prove alcuni video Rai consegnati dal pm e
dallo Slai Cobas, una delle parti civili al
processo, insieme ad altri sindacati e ai
famigliari delle vittime. Si tratta di tre filmati
trasmessi dalla Rai nel 1977 e 1978 che furono
girati nella fabbrica aresina tra dicembre 1976 e dicembre 1977 da una troupe che vi rimase 3 mesi. Il
pm ha chiesto al giudice di sentire come teste Renato Parascandolo, uno degli autori dei filmati.
Documentano la vita e le condizioni di lavoro in fabbrica: anche se i filmanti sono antecedenti all'
acquisto dell' Alfa Romeo da parte di Fiat avvenuto a fine '86, come dimostrato da altri documenti, con l'
arrivo della Fiat le condizioni di lavoro rimasero le stesse.
«CI FURONO allora grandi lotte per migliorare le condizioni di lavoro: in una serie di postazioni furono
messi ad esempio degli aspiratori per i fumi, ma purtroppo quasi sempre furono palliativi poco efficaci.
Ci si ammalava a migliaia e tanti sono morti ­ commenta Corrado Delle Donne, rappresentante Cobas ­.
Nel filmato si vedono anche i capannoni con le lastre di eternit a vista».
Gli avvocati dello Slai Cobas, Mirco Rizzoglio e Claudia Monreale, hanno chiesto al giudice l'
acquisizione di alcune fotografie di 15 anni fa dove si vede che il tetto in eternit dei capannoni, come ad
esempio l' assemblaggio­stampaggio, era a vista e gli operai lavoravano sotto.
ROBERTA RAMPINI
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22 ottobre 2016
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Il Giorno (ed. Metropoli)
Comune di Arese
ARESE «IL CENTRO» OSPITA LE DEGUSTAZIONI DEL PROGETTO GRANDI VIGNE
Un viaggio tra i migliori vini del Belpaese
­ ARESE ­ «GIRO d' Italia in 76 vini Grandi
Vigne» oggi e domani all' Iper di Arese. Una
passeggiata enologica lungo la promenade del
mega mall «Il Centro» che attraversa in lungo
e in largo il Belpaese. Degustazioni di buoni
vini a filiera corta e assaggi di specialità
gastronomiche selezionate per festeggiare i 10
anni di «Grandi Vigne», un progetto che
valorizza le eccellenze vitivinicole italiane
sostenendo le piccole produzioni di alta
qualità.
«In 10 anni ai 6 produttori pionieri del progetto
se ne sono aggiunti molti altri; oggi sono 34
che con 76 vini rappresentano l' eccellenza
della piccola produzione nazionale. I vini
arrivano sullo scaffale quando sono pronti, non
abbiamo fretta», spiega Fabrizio Stecca,
enologo del marchio. Etna Rosso e il Langhe
Nebbiolo doc le novità nella cantina dei
tradizionali: debutta ad Arese le Grandi Vigne
«Senza», la linea che propone vini senza solfiti
aggiunti, estensione della Grandi Vigne Bio,
linea che non poteva mancare al progetto.
Per festeggiare l' occasione oggi è attesa la
presenza del patron dell' Iper Marco Brunelli.
Mon.Gue.
MARCO BRUNELLI
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COMUNE DI ARESE
Domenica, 23 ottobre 2016
COMUNE DI ARESE
Domenica, 23 ottobre 2016
Comune di Arese
23/10/2016 Libero Pagina 19
Mattoncini Lego Dopo Arese arrivano a Milano
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Libero
Comune di Arese
NUOVO NEGOZIO
Mattoncini Lego Dopo Arese arrivano a Milano
Continua l' apertura degli store Lego. Dopo
aver inaugurato il primo negozio nel nuovo
Shopping Center di Arese, a cui sono seguite
aperture a Marcianise, Bergamo e Grugliasco,
l' insegna, gestita nel nostro Paese dal gruppo
Percassi, è in procinto di aprire un nuovo store
nel cuore di Milano. Per la precisione in Piazza
San Babila, nei locali occupati fino a pochi
mesi or sono da un noto istituto di credito. A
confermare le indiscrezioni delle ultime
settimane è stato il portale
Pambianconews.com.
L' apertura è prevista per metà novembre.
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COMUNE DI ARESE
Lunedì, 24 ottobre 2016
COMUNE DI ARESE
Lunedì, 24 ottobre 2016
Comune di Arese
24/10/2016 La Prealpina Pagina 13
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Il San Giuseppe resta solo
24/10/2016 La Prealpina Pagina 35
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La Bustese se ne va È primato solitario
24/10/2016 Affari & Finanza Pagina 57
Swarovski, orologi e retail ecco la ricetta per crescere
24/10/2016 Affari & Finanza Pagina 74
Il web e un corner all' ipermercato così si vendono le auto usate
24/10/2016 La Stampa (ed. Savona) Pagina 20
I centri commerciali fanno 90 e creano fatturato e occupazione
24/10/2016 Italia Oggi Sette Pagina 202
Web reputation, Sutti scala la classifica del consenso on line
SIBILLA DI PALMA
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La Prealpina
Comune di Arese
Il San Giuseppe resta solo
Il San Giuseppe non ha perso lo scettro del
girone B della Terza Categoria Legnano,
grazie alla vittoria per 5 a 1 ottenuta in casa
contro il Dal Pozzo: a segno Apostolo con una
bellissima tripletta, ma anche Manolio e
Parolo, che annullano la rete degli ospiti che
porta la firma di Ranieri. Quindici punti dunque
per la squadra di Arese, seguita a ruota da
Marnate Nizzolina e San Massimiliano Kolbe
entrambi a 13 punti appaiate al secondo posto.
Questo per dire che la situazione ai piani alti
della graduatoria resta comunque apertissima.
Il Marnate ha calato, ieri, il poker contro il San
Luigi Pogliano, grazie ai soliti Maffei e D'
Ascanio, signori del gol, a cui si sono aggiunti
Poli e Giannino. Il Nerviano invece, tra la mura
domestiche, ha battuto 2 a 0 la Victor Rho con
le reti di Erboli e Slongo. La partita tra le ultime
del girone, Sacro Cuore e Poglianese, va a
favore di quest' ultima che vince 3 a 0 con
Patrignani, Citati e Cozzi in rete. La
Poglianese, così, tira momentaneamente un
sospiro di sollievo salendo a 4 punti, lasciando
a 3 lunghezze, invece, il Sacro Cuore appunto
e l' Oratorio Ragazzi Lainate che è uscito
sconfitto nella partita con il San Massimiliano
Kolbe per 3 a 1: alla squadra di Lainate fatali
le reti di Chevallard, Viganò e Tucci. Infine,
vittoria di misura per la Salus contro l' Atletico 2013, finita 1 a 0 grazie alla rete di Arenare.
La prossima domenica il San Giuseppe Arese incontrerà l' Atletico 2013: riflettori dunque puntati su
questa sfida che costringerà la capolista a non prendere sottogamba un impegno comunque ostico.
S.G.
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La Prealpina
Comune di Arese
La Bustese se ne va È primato solitario
Decisive le imprese di Marnate e Cavaria
Le imprese di Marnate e Cavaria regalano il
primato solitario alla Bustese. L' Ecoabitare
(Accoto, Rossi 9, Raimondi 3, Vanoli 15,
Pavesi 7, Tesone 11, Faggiana 3, Grassi 8,
Aspesani 8). rompe il ghiaccio nel derby della
Valle Olona contro Fagnano (Brignoli,
Steccanella, Calloni, Ferioli 23, Castelli,
Montalbetti 11, Intravaia 10, Pavesi 10,
Palladini 4): l' energia di Grassi e Aspesani
vale il 30­25 del 20', la squadra di Zorzi
accende il motore nel terzo quarto (45­49 al
30') ma i padroni di casa (in panchina Simone
Corbella con Taverna assente per lavoro)
calano la saracinesca in difesa (9 punti in 15'
per l' Altrimedia) e Va noli firma il primo hurrà.
Bella impresa per la Motrix (Piazza 11, Crespi
12, Pavan 12, Tonin, Rizzo 3, Gagliardi 5,
Moroni 2, Pozzi 2, Paladini Mol gora 2, Turano
6, Colnago 4) che ferma la corsa di Corbetta
con un ultimo quarto di grande intensità: ottima
prova corale per la squadra di Davide
Viceconti che fa valere grinta e caparbietà nel
rush finale. Così la Hydrotherm (Rondena 11,
Mazza 1, Leoni 6, Azzimonti 12, Portaluppi 14,
Marghella 3, Borsani 7, Badalotti 2, Preatoni 4,
Ramazzina R. 5, Gambaro, Ferrario) prende
già il largo facendo bottino sul campo della
Traflex (Ghisi 1, Dal Sasso 4, Tabacchetti,
Marzorati 7, Favretto 14, Vanetti 2, Piatti 1, Fino 2, Castiglioni 1, Costantini 6, Zingaro). L' incompleta
squadra di Marco Della Valle regge 15' contro la corazzata di Nava, che si accende (22­33 al 20') con le
incursioni di Borsani (3/7 e 4 recuperi) e poi archivia la pratica (28­54 al 30') con Portaluppi (4/4 da 2,
6/9 ai liberi e 5 recuperi) in evidenza. Il derby tra matricole premia Clivio (Bakayou, Cassani, Sparascio,
Santelena 2, Pe detti 4, Milesi, Gavioli 6, Silvestrini 2, Magoga 6, Vanzella 14, Cantarelli 21, Didonè 17)
che vendica la finale persa lo scorso giugno contro Gavirate (Rossi, Atzori, Arione 5, Sallemi 13,
Caccetta 9, Zin, Santaterra 3, Olivetto, Xotta 4, Moretti 5, Bianco 6): le triple di Cantarelli (4/7 da 3) e
Didonè esaltano i ritmi alti della squadra di Pezzotta che dilaga dopo l' intervallo (61­39 al 20'). Nulla da
fare per il Campus (Barbieri 3, Baggio 2, Crespi 10, Armocida, Spertini 27, Vannini, Balzaretti 2,
Modesti 1, Messina, Fidanza 4, Trentini 11) a Sedriano: i ragazzi di Garbosi partono a razzo (15­30 al
10' e più 20 al 15'), ma senza l' infortunato Moretti non trovano alternative a Spertini (2/3 da 2, 6/10 da 3,
5/5 ai liberi) e si piantano nei 10' finali (ancora 43­49 al 30') contro la zona 3­2 dell' Ardens. Quarto
periodo fatale per Vergiate che incassa un decisivo 19­30 dopo il più 4 del 30'. Nel posticipo
domenicale Malnate (Mancuso 21, Bessi 3, Pigato 1, Dalle Ave 9, Moscatelli 20, Mapelli 20) espugna
con autorità il campo di Arese dominando sin dall' avvio (31­47 al 20') con una prova che legittima le
ambizioni di vertice della squadra di Coppo dopo l' assestamento iniziale per il mercato tardivo a
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La Prealpina
Comune di Arese
settembre.
RISULTATI (4° turno): Motrix Cavaria­Corbetta 59­54; Traflex Montello­Hydrotherm Bustese 38­65;
Ecoabitare Marnate­Altrimedia Fagnano 64­58 dts; Limax Clivio­La Sportiva Gavirate 72­49; Arese­
Or.Ma. Malnate 63­83; Vanzago­Vergiate 91­84; Sedriano­Campus Varese 71­60.
CLASSIFICA: Bustese punti 8; Corbetta, Fagnano, Sedriano, Vanzago e Cavaria 6; Vergiate, Clivio,
Arese e Malnate 4; Campus e Marnate 2; Ga virate e Montello 0.
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Affari & Finanza
Comune di Arese
Swarovski, orologi e retail ecco la ricetta per
crescere
LA DIVISIONE ITALIANA DELLO STORICO BRAND DI GIOIELLERIA NATO NEL 1895,
FAMOSO IN TUTTO IL MONDO PER LE SUE PRODUZIONI A BASE DI CRISTALLI,
PUNTA SULL' INNOVAZIONE E SULL' APERTURA DI 20 NUOVI PUNTI VENDITA
ENTRO I PROSSIMI DODICI MESI
Milano V enti nuovi punti vendita entro i
prossimi dodici mesi e la crescita nei segmenti
dell' orologeria e degli accessori. Senza mai
perdere di vista la gioielleria, attraverso l'
ampliamento delle collezioni. In poche parole,
innovare restando fedeli al proprio Dna. Così
Swarosvki Italia, divisione dello storico brand
fondato nel 1895 da Daniel Swarovski, punta a
proseguire sulla strada della crescita dopo
aver chiuso il 2015 a quota 240 milioni di euro
di fatturato (in aumento dell' 8% rispetto al
2014).
Confermandosi il quinto mercato a livello
globale per fatturato e tra i primi tre per pezzi
venduti.
«L' obiettivo per continuare a crescere è in
primo luogo il lancio di prodotti capaci di
combinare le due anime del brand: da una
parte, il presidio nel mondo della gioielleria più
raffinata e delle occasioni speciali, dall' altra l'
evoluzione verso un concetto più moderno e
trasversale di gioiello», spiega Michele Molon,
managing director di Swarovski Cgb
(Consumer good business) Italia. Un esempio
è Crystaldust, gamma di bracciali rigidi
lanciata di recente che risplende grazie alla
finitura Crystal Rock.
Con Swarovski Activity Tracking Jewelry, il brand sinonimo di cristalli in tutto il mondo è invece entrato
nel segmento degli smart device: si tratta, infatti, di un bracciale gioiello dotato di un cristallo centrale
che, grazie a una tecnologia di tracking all' avanguardia, è in grado di registrare l' attività fisica.
Il brand punta però anche sull' orologeria, «un segmento che è cresciuto tantissimo, vendiamo infatti un
orologio ogni otto ore, ed è arrivato a incidere per circa il 10% del fatturato aziendale». Per questo,
«abbiamo deciso di ampliare la collezione di orologeria femminile, con l' inserimento di nuovi prodotti,
anche dai prezzi più accessibili, al di sotto dei 200 euro». Sul fronte accessori, «un altro segmento in
crescita, lanceremo inoltre a breve la cover del nuovo iPhone 7». Senza scordare l' home decor con il
crystal living . «Quest' anno ricorre il 25esimo anniversario della Stella di Natale e abbiamo deciso di
festeggiarlo con un' edizione speciale, realizzata ad hoc; ci sarà poi il ritorno della Natività, una vera e
propria opera d' arte in cristallo».
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Affari & Finanza
Comune di Arese
Un' offerta sfaccettata con cui il brand punta a conquistare un target ampissimo di consumatrici, «circa
20 milioni di donne tra i 20 e i 60 anni che acquistano i nostri prodotti per se stesse o come regalo per
altre donne», spiega Molon. Come azienda, aggiunge, «dobbiamo inoltre fronteggiare non un solo
competitor ma moltissimi, dato che i nostri prodotti includono gioielli, orologi, home decor e accessori».
Novità sono attese anche sul fronte della distribuzione: il gruppo conta attualmente in Italia oltre 1000
punti vendita, di cui 250 boutique monomarca e circa 800 fra store e gioiellerie multibrand: «L' obiettivo
entro i prossimi dodici mesi è accelerare sul retail con l' apertura di 20 nuovi stores dislocati in hub
strategici nel Nord Italia, in Toscana, nelle Marche e in Puglia». Già negli scorsi mesi il brand aveva
lanciato diversi progetti in ambito retail, come l' apertura in Grandi Stazioni a Milano o il temporary store
di via Torino, sempre a Milano, oltre all' inaugurazione di un negozio presso il centro commerciale di
Arese. Centrale sarà infine il focus sull' omnicanalità.
«Vogliamo creare un' integrazione tra i diversi canali di vendita e stiamo lavorando a un progetto, che
verrà ultimato il prossimo anno, che permetterà alle consumatrici di ordinare un prodotto sul sito e poi
andarlo a ritirare in negozio o, ancora, di prenotare la prova di un prodotto presso il punto vendita e di
acquistarlo in seguito online».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SIBILLA DI PALMA
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Affari & Finanza
Comune di Arese
Il web e un corner all' ipermercato così si vendono le
auto usate
[ ALD] La progressiva familiarità degli italiani
con il canale web e la necessità di fare i conti
con budget di consumo limitati spingono il
business dell' usato relativamente agli
autoveicoli appartenuti alle flotte aziendali. Si
tratta in genere di mezzi con quattro o cinque
anni di vita e in buone condizioni, grazie alla
manutenzione continua, che possono
interessare tanto i privati, che i professionisti o
i commercianti. «Il comparto del remarketing è
strategico per il noleggio a lungo termine»,
spiega Fabrizio Ruggiero, presidente di
Aniasa.
«L' analisi delle attività di remarketing dei
veicoli a fine noleggio indica come ancora oggi
tre autovetture usate vendute su quattro
transitino attraverso i commercianti»: Pasquale
Martorano, remarketing and district sales
director di Ald, conferma la spinta del Web per
lo sviluppo del canale usato, e segnala il
contributivo che arriva dalla partnership con un
big della gdo come Iper la grande I, che
avvicina l' offerta ai consumatori. "Partiamo a
novembre da Arese, il più grande centro
commerciale italiano, con il lancio del primo
corner/negozio di mobilità e svilupperemo
anche la vendita delle nostre auto usate».
Confermando che tra i target di clientela più importanti per sviluppare il business delle flotte aziendali vi
è quello dei clienti privati. «Le nostre strategie nei prossimi mesi verteranno ancora sullo sviluppo delle
piattaforme web e su una presenza sempre più solida sul mondo retail. Quest' anno Ald raggiungerà
circa il 28 per cento delle proprie vendite nel mondo retail». (l.d.o.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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La Stampa (ed. Savona)
Comune di Arese
Una ricerca di Reno­Confimprese
I centri commerciali fanno 90 e creano fatturato e
occupazione
I centri commerciali non conoscono soste e si
confermano come le nuove piazze del futuro,
che fanno crescere vendite e occupazione. Le
aperture sono di nuovo in crescita e segnano
un +2% sul 2015 con 19 aperture nel 2016, di
cui due di grandi dimensioni per Gla (Gross
leasing area), cioè per superficie lorda
affittata, e numero di punti vendita, che sono Il
C e n t r o d i Arese e E l n ò s S h o p p i n g d i
Roncadelle Brescia.
Ma le previsioni sono ancora migliori per il
prossimo biennio: per il 2019 si prevedono in
arrivo quasi 90 shopping center. La situazione
appare più rosea rispetto al 2014, l' anno nero
che ha fatto registrare una pesante caduta
delle aperture, solo 6 contro le 8 del 2013. A
trainare la marcia è il fashion, che si conferma
un settore in crescita, sul quale i retailer sono
pronti a scommettere.
Sono le tendenze che emergono dalla ricerca
della società specializzata Reno per
Confimprese. «I dati Confimprese Lab Nielsen
sui primi 8 mesi 2016 ­ commenta Mario
Resca, presidente di Confimprese ­ mostrano
ancora un calo a valore del 2,94% rispetto allo
s t e s s o p e r i o d o d e l 2015 d e i c e n t r i
commerciali, che comunque crescono in
termini di aperture.
Il sistema ha realizzato uno sforzo particolare per dare una svolta positiva, c' è una maggiore
propensione all' azione, anche per la necessità di conquistare un consumatore sempre più digitale, che
nel 2016 ha speso 20 miliardi di euro in acquisti online».
Se si guarda alle nuove tendenze, si allarga la forbice tra i grandi centri commerciali regionali (60 mila
mq; 100 negozi; 8,5 milioni di visitatori) e locali (5­20 mila mq; 5­25 negozi; 2,5­3,5 milioni di visitatori).
«Sui centri commerciali regionali ­ spiega Gian Enrico Buso, partner Reno ­ si registra un incremento
delle dimensioni medie del centro, la riduzione del settore food, l' aumento del numero delle aree non
food. Nei centri di riferimento locale, invece, vi è una sostanziale invarianza dell' offerta commerciale e il
mantenimento delle superficie per la vendita di alimenti nonostante il calo della domanda».
Dal punto di vista delle città, appaiono buone le prospettive su Torino e Firenze, le due città analizzate
da uno studio Tecnocasa presentato a Confimprese. Torino appare come una città laboratorio, in cui
dove si registra una forte riqualificazione di spazi abbandonati e una domanda concentrata sulla
locazione e su tagli fino a 100 mq, anche se i canoni nelle vie di passaggio scendono del 2,3%. Firenze
confermandosi città a vocazione turistica rivela una tenuta dei valori sulle strade ad alto passaggio e un
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24 ottobre 2016
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La Stampa (ed. Savona)
Comune di Arese
increme nto sui luoghi più ambiti.
I canoni di locazione nelle vie di passaggio sono in aumento del 2,6%. Istruttivo il confronto su due dei
più grandi shopping center aperti nel 2016, entrambi in Lombardia, Il Centro di Arese e Elnòs Shopping
di Roncadelle Brescia.
Arese supera Roncadelle per una serie di parametri che vanno dalla Gla media, 92mila mq contro
55mila, al numero di punti vendita, 158 contro 109; dai mq non food, 33 contro 19, a quelli food, 7mila
contro 4.500; per finire ai parcheggi, 6mila contro 3.900.
Anche in termini di offerta commerciale Arese presenta 191 marchi contro i 128 di Roncadelle. [w. p.]
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
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Italia Oggi Sette
Comune di Arese
Osservatorio Reputation Manager­Be Media/Affari Legali: il legale di Dentons convince la rete
Web reputation, Sutti scala la classifica del
consenso on line
Federico Sutti, davanti a Francesco Gianni e Patrizio Messina.
La classifica dell' autunno 2016, stilata da Reputation Manager
e Be Media in esclusiva per Affari Legali ­ ItaliaOggi Sette,
indica che sono questi i tre big dell' avvocatura d' affari che
hanno la migliore reputazione sul web.
Reputation Manager e Be Media, specializzate rispettivamente
in analisi e consulenza di comunicazione sulla reputazione
online, hanno passato al setaccio tutto ciò che su Internet si
dice di 14 esponenti di punta di altrettanti studi d' affari presenti
nella penisola, parametrandoli su una scala da 1 a 10,
rappresentativa di 15 voci, racchiuse in tre macro­aree:
immagine percepita (suggest, ricerche correlate, immagini e
qualità dei link ad esse collegate, video), presenza
enciclopedica (presenza, estensione, onorificenze e lesività),
presenza Web 1.0 (presenza, aggiornamento e valutazione dei
contenuti nel motore di ricerca, presenza nei social).
«Il valore principale di questa metodologia di analisi», spiega
Andrea Barchiesi, Ceo di Reputation Manager, «consiste nell'
indicatore ideato e creato da Reputation Manager per misurare
analiticamente la reputazione online.
L' indice reputazionale prende in considerazione oltre 12
diversi parametri, per misurare in modo dinamico e scientifico i
contenuti online riferiti ai singoli professionisti.
Infatti per stilare la nostra classifica abbiamo analizzato oltre
2500 contenuti online».
Una prima considerazione che gli autori fanno dopo analizzato
i flussi delle conversazioni è relativo al differente approccio tra
gli studi italiani e quelli di matrice internazionale presenti nella
Penisola. «Come già emerso nelle rilevazioni degli scorsi anni,
vi è una sostanziale differenza nella cura dell' identità digitale»,
osserva Alberto Murer, partner di Be Media. «I primi, infatti,
sono fortemente identificati con lo studio che rappresentano,
che spesso porta il loro nome.
Mentre gli avvocati delle realtà internazionali rimangono
generalmente sullo sfondo».
Una riflessione che evidenzia come poco sia cambiato negli
ultimi anni. Il tema del legame tra fondatore e studio
professionale cominciò a essere discusso una decina di anni fa
con l' arrivo in forze delle law­firm, portatrici di un modello più
impersonale su questo fronte, ma evidentemente poco è cambiato in questo periodo tra gli italiani.
Questo nonostante una rapida evoluzione del mercato, che ha visto calare sensibilmente l' importanza
delle relazioni storiche nella conquista di un mandato, in favore di un processo di selezione più
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Italia Oggi Sette
Comune di Arese
oggettivo.
Se questa è la riflessione di carattere generale, va comunque segnalata una novità di non poco conto
rispetto al passato. Federico Sutti, che da qualche mese guida lo studio americano Dentons (dopo aver
lasciato un' altra law­firm come Dla Piper), supera tutti gli altri per reputazione sul Web.
Frutto della grande visibilità derivante al managing partner dai numerosi annunci degli ultimi mesi.
Come l' apertura della sede romana (con Michele Carpagnano, partner responsabile della practice
competition & antitrust e Luca Pocobelli, partner del dipartimento corporate m&a) e la decisione di
sponsorizzare il restauro di tre tele custodite nella Sala degli Specchi di Palazzo Arese­Litta, a Milano.
L' approccio per una crescita spinta sta caratterizzando Dentons anche in altri mercati europei, tanto da
far emergere una necessità di capitale.
Così lo studio ha deciso di aumentare la capital contribution dei soci equity europei portandola, dal
precedente 30% al 50%.
Ma Dentons ha un approccio al mercato che è unico a livello mondiale. Dopo la fusione con i cinesi di
Dacheng, che lo ha portato a diventare lo studio più grande del mondo (oggi conta 7.500 avvocati), la
law firm ha una struttura policentrica, senza un quartier generale o una cultura professionale dominante,
aspetti che a cascata lo portano a non avere un modo standardizzato di fare business.
Tornando alle riflessioni di carattere generale, Andrea Barchiesi, ceo di Reputation Manager, sottolinea
che tra i grandi avvocati degli studi italiani «resta forte la tendenza a mantenere saldi i rapporti con i
manager di riferimento delle banche e delle aziende, che possono essere fonti importanti di mandati».
Ne sono degli esempi il ruolo di Sergio Erede nel Fondo Atlante e nell' offerta di Urbano Cairo per Rcs,
l' assistenza prestata da Francesco Gianni a Telecom Italia e al ministero dell' Economia nella vicenda
relativa a Poste Italiane o, ancora, il legame tra Luigi Arturo Bianchi e Mps.
«A differenziare ulteriormente gli avvocati operanti negli studi italiani è la loro esposizione mediatica
relativa anche a vicende che poco hanno a che vedere con la loro professione», aggiunge Barchiesi.
«Basti pensare al grande volume di contenuti online relativi ai piccoli azionisti del Milan per Giuseppe
La Scala oppure alle Gran fondo e al mondo del ciclismo per Gianluca Santilli, che contribuiscono a
offrire di questi professionisti un quadro più completo, che va oltre il loro ruolo professionale».
In controtendenza va Filippo Modulo. Anche se lo studio Chiomenti si è affidato a un' agenzia di
comunicazione, la scelta è di mantenere un basso profilo, privilegiando la visibilità dello studio rispetto
ai singoli: basti pensare al rifiuto di inviare alla stampa foto dei singoli professionisti.
È proprio a causa della scarsa visibilità e della mancanza di contenuti, che Modulo finisce in fondo alla
classifica tra i 14 professionisti di altrettanti studi esaminati.
Per quanto riguarda i social, tutti gli avvocati che operano presso studi internazionali hanno un profilo
LinkedIn, mentre non si può dire la stessa cosa per tutti gli esponenti degli studi italiani.
In pochi sono attivi su altri social.
Detto di Sutti, la posizione d' onore nella classifica Be Media­Reputation Manager sull' identità digitale
va a Francesco Gianni, fondatore e numero uno di Gianni Origoni Grippo Capelli & Partners, mentre il
gradino basso del podio vede Patrizio Messina di Orrick.
Seguono Gianluca Santilli di LexJus­Sinacta, Giuseppe La Scala (studio La Scala) e Luigi Arturo Bianchi
(D' Urso Gatti Bianchi), con Sergio Erede (BonelliErede) al settimo posto.
Questa posizione può sorprendere considerato che Erede negli ultimi mesi è entrato in partite
importantissime come il salvataggio di Mps, la costituzione del Fondo Atlante, la vendita dell' Ilva di
Taranto, solo per citare alcuni casi.
Eppure, quello che probabilmente è l' avvocato che conta di più nei salotti italiani, evidentemente non
cura particolarmente la propria immagine digitale.
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COMUNE DI ARESE
Martedì, 25 ottobre 2016
COMUNE DI ARESE
Martedì, 25 ottobre 2016
Comune di Arese
25/10/2016 Il Giorno (ed. Metropoli) Pagina 15
GIULIA BONEZZI
Generazioni cementate dal mattoncino nel Lego più grande d' Italia
25/10/2016 Il Giorno (ed. Metropoli) Pagina 6
Kayak, il porto delle nebbie
25/10/2016 Reggio Tv
L' ombra della 'ndrangheta all' Expo 2015, maxi sequestro di beni a...
MONICA GUERCI
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Il Giorno (ed. Metropoli)
Comune di Arese
Generazioni cementate dal mattoncino nel Lego più
grande d' Italia
Il negozio apre l' 11 novembre in San Babila
­ MILANO ­ A IMPILARE quaranta miliardi di
mattoncini Lego s' arriverebbe sulla Luna.
Però ne bastano sei per tirar fuori 915 milioni
di combinazioni, e c' è un concorso di
creatività (dettagli sulla pagina Facebook
LEGOItalia): chi vince vedrà in anteprima il
negozio di Lego più grande d' Italia. Gli altri
basta che aspettino l' 11 novembre alle 10 del
mattino, quando aprirà a Milano, in corso
Monforte 2 angolo piazza San Babila.
Quinto store in Italia (dopo Arese, Marcianise,
Orio al Serio e Torino), e il più grosso, 270
metri quadri abbondanti con ogni meraviglia:
tavolate di mattoncini colorati per giocare, l'
assortimento di pezzi sfusi più imponente del
Paese, una grande teca di vetro dove s'
infilano i bambini a esplorare ambientazioni
fatte e finite; lo scanner su cui passar la mano
per visualizzarsi come «minifigure», un
personaggio Lego a propria immagine, e si
può comporre anche un omino da comprare,
scegliendo ogni dettaglio. Ce n' è abbastanza
per lasciare a bocca aperta i bambini, all'
anagrafe o già cresciuti giocando all'
ingegnere e al genio guastatori, in pomeriggi piovosi ingannati ad assemblare costruzioni impossibili e
poi demolirle, con gusto o per dispetto, senza pietà. Genitori, nonni: i Lego incastrano generazioni. Ha
cent' anni l' aziendina creata a Billund, seimila anime nella Danimarca del Sud, dal falegname Ole Kirk
Kristiansen. Anche se i giocattoli cominciò a costruirli solo nei primi anni Trenta, dopo che i figli gli
avevano incendiato la bottega; e forse non a caso Lego viene dal danese «leg godt», «gioca bene». I
giochi di legno, in quei tempi di ristrettezze, si vendevan male, perlopiù pagati in cibo.
Poi arrivarono i moduli componibili in plastica, nel dopoguerra; il mattoncino definitivo debuttò nel '58,
anno in cui Ole morì.
DA LÌ, quella della Lego è la storia di un' ascesa industriale e culturale: i parchi tematici, i videogiochi, i
film, le citazioni in canzoni, fumetti, romanzi. L' arte: nelle vetrine di San Babila saranno esposte
creazioni di Riccardo Zangelmi, ma non si contano gli artisti che si sono ispirati ai mattoncini. Chi li ha
dipinti, chi usati per riprodurre i campi di concentramento; lo scultore dissidente Ai Weiwei accusò l'
azienda di censura perché non gli vendeva un grosso quantitativo e la spuntò, alla faccia del governo
cinese. Arte a parte, la tentazione dei Lego è l' imitazione: sono stati utilizzati per illustrare passi della
Bibbia e teorie di sociologia, per dar corpo a icone fantasy, dai mulini a vento di Don Chisciotte alla
scuola di Harry Potter; per costruire una casa a grandezza naturale, riprodurre infiniti monumenti. Per
sfide da Guinness: l' anno scorso, alla Fabbrica del vapore, è stato battuto il record della torre più alta,
35,05 metri per 580 mila mattoncini e 18 mila volontari, in cinque giorni. C' è persino chi ha imparato a
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Il Giorno (ed. Metropoli)
Comune di Arese
far soldi, coi Lego, investendovi come fossero mattone reale per rivenderli on line ai collezionisti.
Giulia Bonezzi.
GIULIA BONEZZI
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Il Giorno (ed. Metropoli)
Comune di Arese
Kayak, il porto delle nebbie
GARBAGNATE MILANESE ­ IL
PORTICCIOLO dei Kayak di Garbagnate,
realizzato per Expo e inaugurato sei mesi
dopo la fine dell' esposizione universale, ora
rischia di restare chiuso. Sono andati infatti
deserti, uno dopo l' altro, i due bandi di gara
del Consorzio Est Ticino Villoresi per l'
affidamento in gestione della casa cantoniera
e dell' Kajak Point in via della Fametta a
Garbagnate. Le gare prevedevano la
concessione per tre anni di gestione
prorogabili.
MANCANZA d' interesse? Un progetto non
facile da mettere in campo, secondo i
garbagnatesi più attenti alla questione: il
percorso, infatti, per sola andata,
comporterebbe anche l' organizzare del rientro
al punto di partenza dei kayak, che una volta
giunti fino al porticciolo di Garbagnate
dovranno trovare anche la via del rientro. «Le
gare sono andate deserte, ma soggetti che
hanno espresso interesse non in sede di
bando perché ormai scaduto alla fine non sono
mancati ­ commenta Laura Burzilleri, direttore
generale del Consorzio Villoresi ­. Ora stiamo ragionando su come procedere per l' assegnazione,
contiamo di poter consegnare le chiavi per metà novembre».
Porta d' ingresso del Parco delle Groane, il porticciolo dei Kayak potrebbe essere un prezioso punto di
appoggio per le attività legate alla navigazione a remi sul canale Villoresi e per le attività turistiche nella
tratta tra Parabiago e Garbagnate (circa 13 chilometri).
«I fruitori e i turisti potranno godere degli scorci ambientali caratteristici del canale, in un alternarsi di
aree agricole, aree urbanizzate e dimore storiche», spiegava Alessandro Folli, presidente del Consorzio
ad aprile, in occasione del taglio del nastro del porto. Il progetto si affiancava a una serie di interventi
realizzati dal Consorzio fra i quali un ostello, una rete di musei (museo della bonifica, emeroteca e
museo delle Acque), la riapertura di conche e percorsi di navigazione e cicloturistici che puntano a
valorizzare i canali della Lombardia.
Idea che aveva affascinato anche Marco Brunelli, patron del Gruppo Finiper presente alla cerimonia
inaugurale nell' ambito dell' iniziativa «Vie d' Acqua, la natura passa in città».
Il noto imprenditore, a meno di un chilometro dal porticciolo, dieci giorni prima inaugurava «Il Centro»,
mega mall fra i più grandi d' Europa, nell' ex Alfa Romeo. Due milioni di metri quadrati d' area ex
industriale ripartita fra Arese, Lainate e Garbagnate di cui un ultimo grande tassello, compreso fra i
canali Lura e Villoresi, è in attesa di riqualificazione.
[email protected].
MONICA GUERCI
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Reggio Tv
Comune di Arese
CRONACA
L' ombra della 'ndrangheta all' Expo 2015, maxi
sequestro di beni a imprenditori contigui ai clan
Operazione "Rent" della Guardia di Finanza: colpo alle cosche Aquino­Coluccio e
Piromalli­Bellocco
Reggio Calabria. Una vasta operazione
anticrimine, condotta dagli uomini della
Guardia di Finanza del Comando Provinciale
di Reggio Calabria, è in corso nelle provincie
di Milano, Reggio Calabria, Catanzaro,
Catania, Bergamo, Bologna, Brescia e
Mantova, nei confronti di un gruppo di persone
ritenute responsabili, a vario titolo, di
associazione di tipo mafioso, riciclaggio,
e s t o r s i o n e , i n d u z i o n e a l l a prostituzione,
detenzione illecita di armi da fuoco, con l'
aggravante del metodo mafioso, operanti in
diversi comuni della Calabria, Lombardia ed
Emilia Romagna. L' indagine, condotta sotto la
direzione della D.D.A. di Reggio Calabria,
prende le mosse da un' intensa attività
investigativa volta a disarticolare un sodalizio
criminale calabrese, dedito al controllo di
diverse attività economiche fittiziamente
intestate a soggetti compiacenti
aggiudicandosi, anche con il ricorso di metodi
mafiosi, appalti e/o sub­appalti per la
realizzazione di opere importanti. Tra queste, l'
organizzazione criminale, attraverso "anonime
società del nord Italia" si è occupata della
realizzazione dei padiglioni della Cina e dell'
Ecuador, delle opere di urbanizzazione e delle
infrastrutture di base nella fiera Expò 2015, del
subappalto per la società Ferrovie del Nord, dell' ipermercato di Arese e del consorzio di Bereguardo
(PV). L' operazione, convenzionalmente denominata "Rent", ha interessato, per la specificità dell'
organizzazione indagata, sia l' ambito nazionale che quello internazionale. Proprio in ordine a tale ultimo
aspetto, nel corso dell' attività investigativa sono stati monitorati ulteriori lavori per la realizzazione di un
complesso turistico­sportivo, in località Arges Pitesti (Romania) e del resort Molivisu, per un valore
complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell' Unione Europea, nonché di un immobile in
Marocco. L' attività ha delineato, pertanto, una complessa attività criminosa posta in essere da soggetti
contigui alle cosche di 'ndrangheta e segnatamente alle cosche Aquino/Coluccio sedenti in Marina di
Gioiosa Jonica (RC) e aree limitrofe e Piromalli­Bellocco, operative in Rosarno (RC). Molti dei
componenti sono già stati destinatari del provvedimento restrittivo emesso dalla Procura di Milano ­
DDA nell' ambito dell' operazione "Underground" eseguita lo scorso 03 ottobre c.a. dalla Guardia di
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Reggio Tv
Comune di Arese
Finanza di Milano. Oltre al provvedimento di perquisizione, sono stati eseguiti i sequestri patrimoniali di
beni immobili (appartamenti e locali), mobili, mobili registrati (autoveicoli di lusso, motoveicoli e
autocarri), società, polizze assicurative e conti correnti bancari e postali, per un valore prudenzialmente
stimato in oltre 15.000.000,00 euro. L' esecuzione dei provvedimenti cautelari reali risponde ad una
precisa strategia di questa DDA, consistente nel richiedere agli uomini della Guardia di Finanza del
Gruppo di Locri lo svolgimento anche di accertamenti patrimoniali nei confronti degli indagati, al fine di
sottrarre loro le ingenti risorse economiche frutto di investimenti effettuati con proventi illeciti e colpire,
quindi, in maniera incisiva il sodalizio criminale ed i soggetti prestanome (spesso legati da vincoli di
parentela e/o affinità) utilizzati come fittizi intestatari dei beni. Francesco Chindemi
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COMUNE DI ARESE
Mercoledì, 26 ottobre 2016
COMUNE DI ARESE
Mercoledì, 26 ottobre 2016
Comune di Arese
26/10/2016 Corriere della Sera Pagina 5
CARLO MACRÌ
I clan nei padiglioni di Italia, Ecuador e Cina Sequestrati 15 milioni
26/10/2016 La Repubblica (ed. Milano) Pagina 5
SANDRO DE RICCARDIS
Con i subappalti aggirati i controlli "Sulle Vie d' acqua la tangente...
26/10/2016 La Repubblica (ed. Milano) Pagina 5
SALVATORE GARZILLO
Gli affari delle cosche nei padiglioni Expo
26/10/2016 Il Giornale Pagina 4
CRISTINA BASSI
«Padiglioni di Expo 2015 costruiti dalla 'ndrangheta»
26/10/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 19
ROBERTO GALULLO
L' ombra della 'ndrangheta su Expo e opere al Nord
26/10/2016 Avvenire Pagina 11
L' ombra delle cosche sui padiglioni, sequestrati beni per quindici milioni
26/10/2016 Corriere della Sera (ed. Brescia) Pagina 5
'Ndrangheta, a Brescia le società delle cosche
26/10/2016 Il Giorno Pagina 21
«Ci siamo presi noi il 70% di Expo» Il senso per gli affari...
26/10/2016 La Prealpina Pagina 11
Le mani della 'ndrangheta su Expo 2015
26/10/2016 Giornale di Brescia Pagina 4
Cosche, sequestrati beni per 15 milioni Si indaga su Expo
26/10/2016 Brescia Oggi Pagina 17
Nei guai « galoppini» bresciani
26/10/2016 Il Giornale d'Italia Pagina 4
Expo Milano: altre indagini sugli interessi delle cosche
26/10/2016 La Voce di Mantova Pagina 6
Operazione Rent: prequisizioni e sequestri anche a Mantova
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'Ndrangheta infiltrata nei lavori all' Expo per i padiglioni di Italia...
26/10/2016 Libero Pagina 34
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DOMENICO MARINO
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Corriere della Sera
Comune di Arese
I clan nei padiglioni di Italia, Ecuador e Cina
Sequestrati 15 milioni
Le cosche della 'ndrangheta attraverso le
società Infrasit, Viridia Società e Cooperativa
Consorziata hanno eseguito buona parte ­ il
70% dei lavori­, del sito espositivo Expo 2015,
ivi compresi i padiglioni Italia, Cina, Ecuador,
le rampe di accesso e tutta la rete fognante. Ci
sono riusciti inserendosi nei lavori attraverso
subappalti con proprie aziende in crisi di
liquidità e quindi sull' orlo del fallimento, che
hanno rilevato intestandole a prestanomi.
«Solo con la realizzazione delle piastre dei tre
padiglioni il guadagno ottenuto è di circa
600.000 euro», ha spiegato Antonio Di
Bernardo, il magistrato che ha coordinato l'
inchiesta.
Il quadro che emerge dall' inchiesta «Rent»
della Direzione distrettuale antimafia di Reggio
Calabria è eloquente su come la 'ndrangheta è
sempre più imprenditrice, orientata e coinvolta
a inserirsi in ogni grande opera pubblica del
Nord Italia, con l' ormai collaudato sistema
degli «accordi corruttivi».
L' inchiesta ha stabilito che erano due i gruppi
criminali interessati all' Expo, Aquino­Coluccio
di Marina di Gioiosa Ionica e Piromalli­
Bellocco di Gioia Tauro, clan tra i più potenti in
Calabria. Nel 2013 hanno acquisito la Infrasit,
società ormai decotta. La gestione è stata
affidata ad Antonio Stefano di Siderno, 41
anni, attualmente in carcere per associazione mafiosa, braccio operativo del boss Giuseppe Coluccio.
Era Stefano che investiva le ricchezze della cosca, frutto del narcotraffico. Trentadue gli indagati di
questa inchiesta portata a termine dalla Guardia di Finanza di Locri guidata dal tenente colonnello
Nicola Sportelli. Dodici di loro, fra imprenditori e faccendieri, finiti già al centro dell' inchiesta milanese
«Underground» che, meno di un mese fa, ha svelato un giro di tangenti che ha drogato l' assegnazione
dei lavori per Expo, Ferrovie Nord, il mega centro commerciale di Arese e l' aeroporto di Malpensa.
La galassia Infrasit era lo scudo per i due gruppi criminali calabresi. Oltre ai padiglioni dell' Expo, le
cosche avevano ottenuto, sempre in subappalto i lavori di Ferrovie Nord, il mega centro commerciale di
Arese(tra i più grandi d' Italia), l' aeroporto di Malpensa e il cantiere di Turbigo. Ma anche l' estero era
appetito delle famiglie mafiose. In Romania a Arges Pitesti stavano realizzando un villaggio turistico­
sportivo e il resort Molivisu, per un valore complessivo di 80 milioni di euro, 27 dei quali finanziati dalla
Comunità europea. E poi in Marocco dove avevano appena ultimato un albergo a cinque stelle.
Tra le persone indagate in questa nuova inchiesta ci sono l' ex amministratore unico della Infrasit
Giuseppe Colelli, il commercialista Giuseppe Tarantini, Cristina Alitei e il suo compagno Roberto
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Corriere della Sera
Comune di Arese
Pizzoni, Pierluigi Antonioli, insieme ai figli Niccolò e Jacopo e Pierino Zanga ­ quest' ultimo considerato
il referente di Stefano ­ tutti accusati di intestazione fittizia di beni, aggravata dall' aver favorito la
'ndrangheta. I finanzieri hanno perquisito uffici e abitazioni private e messo i sigilli a locali notturni, auto
di lusso, polizze assicurative, conti correnti e società, per un valore complessivo di 15 milioni di euro.
CARLO MACRÌ
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Milano)
Comune di Arese
Con i subappalti aggirati i controlli "Sulle Vie d'
acqua la tangente più grossa"
SONO rimasti per mesi invisibili nei cantieri
del nord, poi una doppia ingenuità li tradisce.
«Macrì è a Milano per Expo » risponde una
sua collaboratrice agli investigatori che si
recano all' autonoleggio di Graziano Macrì, a
Siderno, per accertamenti su un assegno. Ed
è lui stesso a dare due indirizzi che gli
investigatori scoprono essere sedi di
riferimento di una società edile, Infrasit.
Perché «un imprenditore calabrese, operante
nel settore del noleggio di autovetture,
riconducibile a Macrì Vincenzo, a sua volta
collegato a Zu 'Ntoni Macri, inteso Baruni o
"Boss dei due mondi", trascura la sua attività
in Calabria per dedicarsi ad attività edilizie in
Lombardia?» si chiedono gli uomini della
finanza di Locri.
È la domanda che parte dal discendente di
uno dei più importanti boss della storia della
'ndrangheta e porta a un' inchiesta a Milano e
una a Reggio Calabria, a un doppio sequestro
di quasi venticinque milioni, a un' indagine che
svela l' infiltrazione al nord dei clan di
'ndrangheta Aquino­Coluccio e Piromalli­
Bellocco. Arrivati con le loro società, i camion
e g l i o p e r a i , d e n t r o i l c a n t i e r e d i Expo.
«Abbiamo fatto il 70 per cento dei lavori » dice
in un' intercettazione Giuseppe Colelli, proprietario formale di Infrasit, parlando dei lavori «al padiglione
Italia, della Cina, dell' Ecuador», oltre che di quelli per altre opere accessorie come «le rampe di
accesso e tutta la rete fognaria».
Ancora Colelli, il 13 agosto 2014, «parla con un uomo dell' Expo che chiede come vanno i lavori».
«Bene, non sono mai stati indietro. Le opere si faranno tutte ­ assicura ­ tranne, forse, quelle delle Vie d'
acqua, perché là c' è stata la tangente più grande in assoluto... il 50 per cento di preventivo di quel
lavoro è una tangente». Nonostante i controlli, le aziende della 'ndrangheta riescono ugualmente a
entrare in Expo. «Tramite lo stratagemma del subappalto, infatti, le società gestite dagli indagati, pur
intestate a prestanome, neanche risultano quali esecutrici dei lavori effettuati, anche se trattasi di appalti
di notevole importanza e interesse anche mediatico ­ ricostruiscono gli uomini della Gdf ­ . Quasi tutti i
lavori edili eseguiti dagli indagati sono stati appaltati dalle società Viridia o Itinera». La prima, già citata
nell' inchiesta sulla "Cupola di Expo" per i rapporti con Primo Greganti.
La seconda, del gruppo Gavio. Le due società hanno «successivamente appaltato i lavori ad altre ditte».
Scrivono gli investigatori che queste aziende «sono state individuate solo grazie a sopralluoghi e
intercettazioni ». È così che trovano, il 15 dicembre 2014, i documenti dei lavori nella sede di Infrasit,
«sulla scrivania di Salvatore Piccoli», braccio destro di Antonio Stefano, luogotenente della cosca
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Comune di Arese
Aquino­Coluccio, entrambi coinvolti nell' inchiesta della Dda di Milano su "Nord Ing".
«Sostanzialmente ­ ha commentato ieri il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, prima
procuratore a Reggio Calabria ­ . Loro lavoravano sotto soglia, sotto i 600mila euro e quindi non c' era il
controllo o il controllo era blando». Ma i clan erano interessati anche alle attività di smantellamento di
Expo. «Ho sentito in televisione che parecchie cose andranno smantellate», s' interessa al telefono il
padre di Piccoli. È il 5 agosto 2015. «Non lo so, adesso vediamo, e m' informo» risponde il figlio. Intanto
il clan incassa il denaro per i lavori già realizzati. «Sto aspettando dei pagamenti da parte di Expo di
circa 800mila euro, e 400mila da Viridia», dice Pino Colelli al telefono.
Gli stessi uomini, con le stesse società, sono al lavoro anche nel cantiere di Arese di uno dei più grandi
centri commerciali d' Europa. Al telefono, Piccoli e Colelli parlano dello stato dei lavori e dei pagamenti
che ancora non hanno incassato. «Ad Arese ci faranno fare il secondo lotto per circa 400/500mila euro ­
dice Colelli ­ . Parcheggio, muro di sostegno, gli ingressi al centro commerciale, i cordoli. Non è una
cosa che dobbiamo perdere... se riusciamo a prendere pure un pezzo di supermercato come
costruzione, di centro commerciale...».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
SANDRO DE RICCARDIS
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'Ndrangheta infiltrata nei lavori all' Expo per i
padiglioni di Italia Cina ed Ecuador
UN lungo elenco di lavori, quasi tutti ottenuti in
subappalto, che porta ­ dopo i dieci milioni
sequestrati dalla Direzione distrettuale
antimafia di Milano all' imprenditore
bergamasco Pierino Zanga ­ a un ulteriore
sequestro di quindici milioni di euro da parte
della guardia di finanza di Locri, in una
parallela indagine della Dda di Reggio
Calabria.
Ai lavori contaminati dalla presenza della
'ndrangheta emersi con l' indagine del
procuratore dell' antimafia milanese, Ilda
Boccassini, e del pm Bruna Albertini ­ la
piastra di Expo, il centro commerciale di
Arese, il tratto della linea 5 del metrò, i lavori a
Cormano e Bereguardo, le commesse della
società di Ferrovie Nord, "Nord Ing" ­ gli
investigatori aggiungono un' altra sequela di
cantieri. Tra i più rilevanti, «i padiglioni di Cina
ed Ecuador a Expo», ma anche quelli relativi
«al Padiglione Italia, alle rampe di accesso e a
tutta la rete fognaria». Il «70% dei lavori dell'
Esposizione», dice in un' intercettazione
Giuseppe Colelli, una delle teste di legno di
Infrasit, la società controllata dai clan che ha
incassato la maggior parte dei subappalti.
Sequestrati appartamenti, locali, auto di lusso,
autocarri, società, polizze assicurative, conti correnti dalla Calabria alla Lombardia, per un valore
complessivo di quindici milioni di euro. Proventi considerati illeciti, incassati da imprenditori considerati
prestanome o comunque vicini alle cosche calabresi degli Aquino­Coluccio e Piromalli­Bellocco,
operanti anche a Milano e nell' hinterland.
Le indagini hanno evidenziato come i clan abbiano investito ingenti capitali anche nel turismo, con la
realizzazione di un complesso turistico in Romania, del valore di 80 milioni, e un immobile in Marocco.
Per i trentadue soggetti raggiunti dal provvedimento di sequestro, le accuse sono a vario titolo di
associazione mafiosa, riciclaggio, estorsione, induzione alla prostituzione, detenzione illecita di armi da
fuoco. Nelle carte dell' inchiesta emerge la fitta rete di connivenze del gruppo anche al Nord, che ha
lavorato anche in cantieri edili per la costruzione di palazzine in via Savona e via Varesine.
Agli atti rapporti con uomini delle Agenzie delle Entrate per risolvere problemi col fisco, e funzionari di
banca che rivelano gli accertamenti presso la propria banca dati.
(a. c. ­ s. d. r.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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26 ottobre 2016
Pagina 34
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Comune di Arese
Ai boss anche un subappalto del Centro di Arese
Gli affari delle cosche nei padiglioni Expo
Sequestrati 15 milioni a uomini della 'ndrangheta che avrebbero lavorato a commesse
per le strutture di Cina ed Ecuador
SALVATORE GARZILLO L' ombra del
coinvolgimento della 'ndrangheta all' Expo.
Ieri, nel giorno in cui è iniziata la demolizione
dell' Expo Gate in largo Cairoli, grazie alla
Direzione distrettuale antimafia di Reggio
Calabria le illazioni dei mesi scorsi sono
diventate ipotesi investigative che hanno
portato al sequestro di beni per oltre 15 milioni
di euro. Soldi di imprenditori del nord Italia
riconducibili agli uomini dei clan calabresi
Aquino­Coluccio e Piromalli­Bellocco che
avrebbero realizzato opere di urbanizzazione
e infrastrutturali nei padiglioni Expo della Cina
e dell' Ecuador.
Non solo, secondo i magistrati di Reggio, la
'ndrangheta ha messo le mani anche sul
s u b a p p a l t o p e r l ' I p e r m e r c a t o d i Arese
utilizzando una «testa di legno» nella società
Ferrovie Nord. L' operazione «Rent» ­ che ha
interessato Milano, Bergamo, Bologna, Brescia
e Mantova, Reggio Calabria, Catanzaro ma
anche Romania e Marocco ­ ipotizza l'
associazione di tipo mafioso, riciclaggio,
e s t o r s i o n e , i n d u z i o n e a l l a prostituzione,
detenzione illecita di armi da fuoco, con l'
aggravante del metodo mafioso. Nasce dall'
inchiesta «Underground» della GdF di Milano
che lo scorso 3 ottobre ha portato all' arresto di
14 persone accusate a vario titolo di di associazione per delinquere finalizzata «alla commissione di
reati di corruzione diretta all' acquisizione di subappalti di opere pubbliche realizzate in Lombardia».
Tale presunta associazione sarebbe stata formata da «imprenditori bergamaschi e calabresi», alcuni
dei quali «aventi contiguità a un contesto criminale di 'ndrangheta». In manette finirono anche Davide
Lonardoni (dirigente di NordIng, società del gruppo Ferrovie Nord Milano) e Pierino Zanga,
imprenditore bergamasco definito «dominus di un circuito di società aggiudicatrici dei vari subappalti
per la realizzazione di opere pubbliche» e ritenuto prestanome di Antonio Stefano. Quest' ultimo è il
luogotenente dei potentissimi fratelli Coluccio, boss che insieme agli Aquino gestiscono buona parte del
traffico di droga dall' Italia ed è considerato l' uomo che reinveste i giganteschi guadagni illeciti anche
attraverso le società che hanno costruito parte dell' Expo.
Le due indagini sono un groviglio di relazioni personali e personaggi che ­ secondo le accuse ­ trattano
affari con i boss calabresi e i vertici di società lombarde considerate oneste, tipo Ferrovie Nord. In
questo caso il cavallo di troia è la Infrasit, chiamata così pochi mesi dopo l' acquisizione del 100% delle
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26 ottobre 2016
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Libero
Comune di Arese
quote della Metal Energy da parte di Antonio Stefano Giuseppe Collelli, collaboratore di un fedelissimo
di Antonio Stefano. I magistrati scrivono che la Infrasit ha permesso ai calabresi di «inserirsi nel settore
delle grandi opere quali aggiudicatari di lavori».
La Infrasit, inoltre, poco dopo la sua costituzione diventa «destinataria di importanti lavori pubblici quali
il cantiere di Arese avente ad oggetto la costruzione del Centro Commerciale Il Centro, il cantiere per il
potenziamento della Castano­Turbigo, il cantiere di Cormano per i lavori relativi ad una nuova stazione
unificata e opere complementari, la messa in sicurezza della A7/Milano ­ Genova, i lavori per la
realizzazione della piastra Expo spa da parte del gruppo Mantovani».
riproduzione riservata
SALVATORE GARZILLO
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26 ottobre 2016
Pagina 4
Il Giornale
Comune di Arese
L' INCHIESTA
«Padiglioni di Expo 2015 costruiti dalla 'ndrangheta»
Secondo la Dda di Reggio Calabria, gli stand di Cina ed Ecuador andati a società
gestite dai clan calabresi
Cristina Bassi Expo e 'ndrangheta: non si tratta
più di un'«ombra» o di «presunte infiltrazioni».
Si tratta di cosche calabresi che, attraverso
società intestate a prestanome ma di fatto
gestite direttamente, costruiscono (tra l' altro) i
padiglioni dell' Esposizione universale.
I l m i t o d e l l ' Expo « m a f i a f r e e » , g i à
scricchiolante, crolla sotto i colpi dell' inchiesta
«Rent» della Dda di Reggio Calabria. Che si
intreccia con quella di pochi giorni fa della Dda
milanese chiamata «Underground». La
Guardia di finanza ha eseguito ieri in Calabria,
Emilia Romagna e Lombardia un decreto di
sequestro per 15 milioni di euro in
appartamenti, locali, auto di lusso, moto,
autocarri, società, polizze assicurative, conti
correnti bancari e postali. I beni sono
riconducibili ad alcuni imprenditori del Nord
che però sarebbero legati alle cosche di
'ndrangheta Aquino­Coluccio e Piromalli­
Bellocco. L' operazione della Dda di Reggio
Calabria si è concentrata sulle attività
economiche di un' organizzazione criminale
calabrese, che grazie ai prestanome lombardi
si sarebbe aggiudicata diversi appalti e
subappalti per realizzare opere importanti.
Tra queste, il padiglione della Cina e quello
dell' Ecuador a Expo 2015, il mega centro
c o m m e r c i a l e d i Arese, o p e r e d i
urbanizzazione e infrastrutture di base per l' Esposizione, lavori per Ferrovie Nord e per il consorzio di
Bereguardo, nel Pavese. Le persone citate nel decreto di sequestro sono accusate a vario titolo di
associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, induzione alla prostituzione, detenzione illecita di
armi da fuoco. La cosca faceva affari anche fuori dai confini nazionali. Sotto la lente degli inquirenti pure
i lavori per la costruzione di un complesso turistico­sportivo ad Arges Pitesti e del resort Molivisu,
entrambi in Romania, per un valore di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell' Unione europea. Infine di
un immobile in Marocco. Molte delle persone coinvolte in questa operazione sono citate nell' ordinanza
di custodia cautelare di «Underground» dello scorso 3 ottobre.
Le cosche individuate, che operano nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro, individuavano aziende in
difficoltà e si offrivano di «salvarle» con grosse somme di denaro, che però provenivano da traffici
illeciti. A quel punto le società erano intestate solo di facciata agli imprenditori puliti, ma in realtà erano
controllate dai boss. Che anche utilizzando metodi mafiosi riuscivano ad accaparrarsi gli affari migliori.
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26 ottobre 2016
Pagina 4
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Il Giornale
Comune di Arese
L' inchiesta della Dda di Milano aveva portato all' arresto tra gli altri di Antonio Stefano, considerato il
luogotenente del clan Aquino­Coluccio. E del suo referente in Lombardia, l' imprenditore Bergamasco
Pierino Zanga, anche lui finito in carcere. In passato, spiega il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri,
«avevo detto che la 'ndrangheta sarebbe arrivata all' Expo 2015. Perché per la 'ndrangheta è un fatto di
prestigio essere presente in queste grandi opere. Non è un fatto solo di guadagno».
CRISTINA BASSI
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26 ottobre 2016
Pagina 19
Il Sole 24 Ore
Comune di Arese
Criminalità organizzata. Indagine della procura di Reggio Calabria: l' organizzazione gestiva
buona parte dei lavori edili del sito espositivo, compresi i padiglioni di Italia e Cina
L' ombra della 'ndrangheta su Expo e opere al Nord
REGGIO CALABRIA «Voi non sapete con chi
avete a che fare, vi butto giù i grattacieli, i
palazzi. Noi siamo calabresi, noi bruciamo»:
non c' è che dire, erano convincenti e con
queste credenziali verbali non c' è da
sorprendersi. Chi ha profferito queste frasi è
però finito indagato, insieme ad altre 31
persone, dalla Procura di Reggio Calabria
(Pm Antonio De Bernardo e Luca Miceli) nell'
indagine Rent delegata alla Gdf provinciale
guidata da Alessandro Barbera e alla Gdf di
Locri comandata da Nicola Sportelli.
Dietro i reati contestati ­ a vario titolo
associazione di tipo mafioso, riciclaggio,
e s t o r s i o n e , i n d u z i o n e a l l a prostituzione,
detenzione illecita di armi da fuoco, con l'
aggravante del metodo mafioso ­ c' è ancora
una volta l' ombra della 'ndrangheta sulle
grandi opere e le grandi infrastrutture del nord.
Expo 2015 in primis. Gli indagati, tramite un
subappalto ottenuto da Infrasit srl, attiva dal 13
giugno 2012, con Viridia Società cooperativa
consorziata, secondo le ricostruzioni degli
investigatori delle Fiamme gialle avrebbero
eseguito buona parte dei lavori edili ­ il 70%
dirà un indagato nel corso di una
conversazione telefonica intercettata ­ del sito espositivo Expo 2015, compresi i padiglioni di Italia, Cina,
Ecuador, le rampe di accesso, piastra e tutta la rete fognaria. I documenti contabili riconducibili ai lavori
sono stati perfino fotografati dai militari che il 15 dicembre 2014 hanno riempito di "cimici" gli uffici di
uno dei protagonisti dell' indagine. Valori per milioni, così come milionario è il valore del sequestro
avvenuto ieri di beni mobili, immobili, polizze assicurative, conti correnti e postali e società a quegli
imprenditori nel nord ritenuti contigui alle cosche di 'ndrangheta Aquino­Coluccio (Gioiosa jonica) e
Piromalli­Bellocco (piana di Gioia Tauro).
Gli appetiti della presunta compagine criminale nell' area Expo erano tali da essere interessata a
intervenire anche nella fase di smantellamento delle strutture fieristiche. Di demolizioni se ne
intendevano. Per costringere un malcapitato a concludere una compravendita immobiliare, uno degli
indagati gli dirà: «Io prendo una mazza e comincio a rompere tutto; adesso comincio a rompere tutto.
Ora vediamo». Dell' Expo 2015 sapevano tutto, compreso il fatto che "volavano" tangenti fino al 50% del
preventivo dell' opera.
Gli appetiti della compagnia non potevano limitarsi ad Expo. Era talmente ben inserita che aveva
operato anche per le Ferrovie Nord con il potenziamento linea Novara­Vanzaghello nei Comuni di
Castano Primo e Turbigo, a Malpensa e ad Arese (Milano), presso il centro commerciale più grande d'
Italia, inaugurato il 14 aprile di quest' anno sui due milioni di metri quadrati degli ex stabilimenti dell' Alfa
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26 ottobre 2016
Pagina 19
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Il Sole 24 Ore
Comune di Arese
Romeo.
L' indagine è stata battezzata Rent perché il 28 maggio 2014 la polizia giudiziaria di Reggio Calabria si
è recata presso la società "Autonoleggio Supercar di Macrì Graziano & C sas, a Siderno, per notificare
un ordine di presentazione nei confronti del socio Graziano Macrì. Macrì, assente, contattato
telefonicamente, aveva risposto che era «a Milano per l' Expo», salvo correggersi dicendo che era a
Bergamo per lavoro.
La circostanza che un imprenditore calabrese, operante nel settore del noleggio delle autovetture, con
frequentazioni con pregiudicati, trascurasse la sua attività in Calabria per dedicarsi ad attività edilizie in
Lombardia, presso una ditta di cui non conosceva bene neanche l' indirizzo, ha destato i sospetti nella
polizia giudiziaria, che ha avviato gli accertamenti.
.Guardie o ladri http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA.
ROBERTO GALULLO
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26 ottobre 2016
Pagina 11
Avvenire
Comune di Arese
Expo 2015
L' ombra delle cosche sui padiglioni, sequestrati beni
per quindici milioni
REGGIO CALABRIA Le mani della
'ndrangheta sull' Expo d i M i l a n o . S e n ' è
parlato per mesi e ieri è arrivata la conferma
investigativa con l' operazione "Rent" della
procura antimafia di Reggio Calabria che ha
portato al sequestro di beni per 15 milioni di
euro riconducibili a imprenditori del nord Italia
considerati prestanome vicini alle cosche
Aquino­Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica,
nella Locride, e Piromalli­ Bellocco attiva a
Rosarno, nella piana di Gioia Tauro. Secondo
l' accusa anche la realizzazione dei padiglioni
di Cina ed Ecuador all' esposizione universale
2015 erano tra gli affari gestiti dalle imprese
controllate dai clan ieri colpiti dalla guardia di
finanza. Le stesse aziende si sarebbero
occupate pure delle opere d' urbanizzazione e
delle infrastrutture di base di Expo, d e l
subappalto per la società Ferrovie del Nord,
dell' ipermercato di Arese e del consorzio di
Bereguardo.
Non solo appalti ma pure i pericolosi
subappalti nelle cui pieghe spesso si
nascondono infiltrazioni e condizionamenti
poco puliti.
All' alba di ieri le fiamme gialle sono
intervenute nelle province di Milano, Reggio Calabria, Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna, Brescia
e Mantova, notificando il decreto di sequestro di beni mobili, immobili e societari. Nei dettagli, sono stati
apposti sigilli ad appartamenti e locali, autoveicoli di lusso, motoveicoli e autocarri, società, polizze
assicurative e conti correnti bancari e postali. Associazione mafiosa, riciclaggio, estorsione, induzione
alla prostituzione, detenzione illecita di armi da fuoco le accuse contestate a vario titolo alle persone cui
è stato notificato il sequestro che vale anche come avviso di garanzia. Le cosche interessate erano
capaci di fare business pure oltre i confini nazionali. La Dda reggina ha monitorato lavori per la
realizzazione d' un complesso turistico­sportivo in Romania, in località Arges Pitesti, e del resort Molivi,
per un valore complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell' Unione europea, nonché di un
immobile in Marocco. Molti degli indagati nei fascicoli di "Rent" sono già stati coinvolti nell' operazione
"Underground" dello scorso 3 ottobre.
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DOMENICO MARINO
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26 ottobre 2016
Pagina 5
Corriere della Sera (ed.
Brescia)
Comune di Arese
'Ndrangheta, a Brescia le società delle cosche
Cinque persone tra Ospitaletto e Desenzano risulterebbero legate alla criminalità
organizzata Aziende di comodo e intestazioni fittizie per coprire i traffici illeciti.
Sequestrati beni per 15 milioni
Si infiltravano nelle aziende da soci occulti per
accaparrarsi appalti milionari attraverso presta
nome. E non esitavano ad utilizzare violenza
fisica e atti intimidatori con chi non li
assecondava. Ma i loro affari illeciti sono stati
stroncati dalla Direzione Distrettuale Antimafia
di Reggio Calabria che, attraverso le indagini
condotte dalla Guardia di Finanza reggina, ha
ricostruito tutti gli interessi di un'
organizzazione affiliata alla 'ndrangheta, in
particolare, ritengono gli inquirenti, alle cosche
Aquino­Coluccio e Piromalli­Bellocco.
Le persone coinvolte sono state tutte
denunciate per associazione di tipo mafioso,
riciclaggio, estorsione, induzione alla
prostituzione, detenzione illecita di armi da
fuoco.
Nei guai anche cinque persone residenti nel
bresciano, Pasquale Giacobbe, nato a Gioia
Tauro, ma residente a Ospitaletto ­ tra i pilastri
dell' organizzazione, insieme ad alcuni
referenti delle cosche reggine ­ , Angelo
Giavarini, di Chiuduno, ma residente a
Palazzolo, Livio Peloso, originario di
Frosinone, ma residente a Montichiari, e due
ragazze di origine rumena , Alina Axinte e
Cristina Alitei, di casa rispettivamente a
Desenzano e Brescia.
Nel corso dell' operazione «Rent» ­ nata a
maggio 2014 quando la Finanza cercò Graziano Macrì e lui rispose: sono a Milano per Expo ­ tra la
Calabria e le provincie di Brescia, Milano, Bologna, Bergamo e Mantova, sono stati sequestrati beni per
circa 15 milioni di euro, tra quote societarie, conti correnti, immobili, auto e polizze assicurative.
Tutto frutto degli affari condotti dai singoli appartenenti all' organizzazione che nella maggior parte dei
casi avevano presentato dichiarazioni dei redditi da poche migliaia di euro. Affari che spaziavano dalla
messa in opera di alcuni padiglioni dell' Expo (quelli di Cina e Ecuador sarebbero stati realizzati da
imprese affiliate alle cosche reggine), ai lavori per i terminal di Malpensa, compiendo lavori per Ferrovie
Nord (per il potenziamento della linea Novara­Vanzaghello), per il centro commerciale di Arese, per la
costruzione di una diga e anche di un resort con impianto sciistico in Romania.
Ma gli interessi, secondo le ricostruzioni, arrivavano fino in Canada. Da dietro le quinte, le cosche
riuscivano a procacciarsi interventi edili di rilievo eludendo poi il fisco con una serie di intestazioni fittizie
di aziende e anche di rapporti di lavoro fasulli, come quelli contestati alle due giovani romene. Tutto a
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26 ottobre 2016
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Corriere della Sera (ed.
Brescia)
Comune di Arese
beneficio delle cosche che anche sotto minaccia, come documentato dalle intercettazioni, rilevavano
società in difficoltà, che rimanevano però intestate ai vecchi proprietari. Ma capitava anche che, per
ingraziarsi qualche dirigente delle aziende, venisse offerta la compagnia di qualche ragazza.
A Brescia aveva sede la Bergamo Building, una delle società controllate dall' organizzazione, attraverso
la quale, ad Angelo Giavarini era stata intestata la Infrasit srl. Socio occulto della Collimiti Costruzioni
risulta essere Livio Peloso, già finito ai domiciliari insieme a molti indagati dell' operazione «Rent» nell'
ambito di un' inchiesta parallela conclusa un paio di settimane fa, nella quale era finito in manette il
presunto faccendiere bresciano Alessandro Raineri che faceva da tramite per l' acquisizione di
subappalti per opere pubbliche in Lombardia.
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26 ottobre 2016
Pagina 21
Il Giorno
Comune di Arese
«Ci siamo presi noi il 70% di Expo» Il senso per gli
affari della 'ndrangheta
Milano, i clan all' assalto dei Padiglioni. Sequestrati beni per 15 milioni
MILANO LE MANI della 'ndrangheta su Expo
2015. Per la Dda di Reggio Calabria ora non è
più un sospetto ma un' accusa. Tre settimane
fa era toccato alla procura milanese chiedere e
ottenere gli arresti per un gruppo di 14 tra
manager e imprenditori calabro­lombardi
accusati di corruzione per vari subappalti di
lavori in Lombardia, Expo compreso. Ora per
alcuni di quegli indagati scatta anche l' accusa
di associazione mafiosa.
Stando all' informativa della Guardia di
Finanza Di Locri, con il subappalto ottenuto
dalla società Viridia coop. esecutrice di
Co.ve.co, il gruppo avrebbe «eseguito buona
parte (il 70% dirà al telefono uno dei
prestanome, Ndr) dei lavori sul sito espositivo
Expo.
Compresi i lavori dei padiglioni Italia, della
Cina, dell' Ecuador, le rampe di accesso e
tutta la rete fognante». Unico insuccesso,
quello per le "Vie d' acqua". «Le opere si
faranno tutte, tranne forse quelle per le "Vie d'
acqua" ­ diceva profetico uno degli
imprenditori al telefono ­ perché là c' è stata la
tangente più grande in assoluto...
il 50% di preventivo di quel lavoro è una tangente».
IERI LE FIAMME GIALLE hanno sequestrato loro beni mobili, immobili e societari per un valore di circa
15 milioni collegandoli direttamente alle attività delle due cosche calabresi Aquino­Coluccio di Gojosa
Ionica e Piromalli­Bellocco di Rosarno. L' indagine, coordinata dall' Antimafia calabrese, certifica di fatto
l' intervento della 'ndrangheta sulla realizzazione del padiglione della Cina e di quello dell' Ecuador ad
Expo 2015 così come nei lavori per il trenino che dovrà collegare terminal 1 e 2 dell' areoporto di
Malpensa, quelli per il grande centro commerciale di Arese e per il consorzio di Bereguardo.
Nei confronti delle persone coinvolte nell' operazione di sequestro di beni vengono ipotizzati, a vario
titolo, i reati di associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, induzione alla prostituzione,
detenzione illecita di armi da fuoco.
L' INDAGINE, che si è mossa in parallelo rispetto a quella del pm milanese Bruna Albertini coordinata
dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, punta a disarticolare un sodalizio criminale calabrese ­ ma con
propaggini lombarde ­ dedito per l' appunto al controllo di diverse attività economiche intestate a
prestanomi, grazie ai quali potersi aggiudicare appalti e subappalti per la realizzazione anche di opere
pubbliche, con il ricorso a metodi mafiosi. I beni sequestrati sono appartamenti e locali, autoveicoli di
lusso, motoveicoli e autocarri, società, polizze assicurative e conti correnti bancari e postali.
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26 ottobre 2016
Pagina 11
La Prealpina
Comune di Arese
Le mani della 'ndrangheta su Expo 2015
Sequestrati beni per 15 milioni a imprese che realizzarono alcuni padiglioni
RHO ­ La 'ndrangheta, si sa, per alimentare i
suoi affari, può arrivare dappertutto, in Italia e
all' estero. Individua gli appalti più lucrosi e
convenienti, investe una parte delle immense
risorse economiche che accumula con i traffici
internazionali di droga e realizza così i suoi
affari, che le hanno consentito di diventare l'
organizzazione criminale più potente nel
mondo. Non sorprende più di tanto, dunque,
che la Guardia di finanza abbia scoperto che
alcune imprese del nord Italia che sarebbero
state collegate con le cosche reggine avessero
messo le mani su alcuni appalti di Expo 2015.
É da questa scoperta che il comando
provinciale di Reggio Calabria delle Fiamme
gialle, in esecuzione di un provvedimento
chiesto al Gip dalla Dda reggina, ha seque
strato beni per un valore di 15 milioni di euro in
un' operazione denominata "Rent".
Una goccia nel "mare magnum" delle somme
immense che le cosche sono riuscite ad
accaparrarsi, ma sufficiente a capire quanto la
'ndrangheta riesca ad ottenere.
Dall' indagine diretta dalla Dda reggina é
emerso, in particolare, che alcune imprese
controllate dalla 'ndrangheta anche attraverso
prestanome avrebbero svolto un ruolo nella
realizzazione all' Expo di uno dei padiglioni di
una delle più grandi potenze mondiali, la Cina. Non solo: le cosche avrebbero messo le mani anche sui
lavori per la costruzione dello stand dell' Ecuador.
Le stesse imprese destinatarie del sequestro di beni si sarebbero anche occupate, secondo l' accusa,
delle opere di urbanizzazione e delle infrastrutture di base di Expo 2015, del subappalto per la società
Ferrovie del Nord, dell' ipermercato di Arese e del consorzio di Bereguardo (Pavia).
L' indagine ha avuto anche proiezioni all' estero consentendo di appurare l' ingerenza della 'ndrangheta
nei lavori per la realizzazione di un complesso turistico ­sportivo ad Arges Pitesti, in Romania, e di un
resort in Marocco per un valore complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell' Unione
Europea. A gestire tutti questi affari sarebbero stati, stando a quanto riferito dalla Guardia di finanza,
soggetti contigui alle cosche Aquino­Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica e aree limitrofe e Piromalli­
Bellocco, operative a Rosarno. Gruppi criminali che hanno sempre occupato una posizione di rilievo
nella multiforme geografia della 'ndrangheta.
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26 ottobre 2016
Pagina 4
Giornale di Brescia
Comune di Arese
Cosche, sequestrati beni per 15 milioni Si indaga su
Expo
REGGIO CALABRIA. La 'ndrangheta, si sa,
per alimentare i suoi affari, può arrivare
dappertutto, in Italia e all' estero. Non
sorprende più di tanto, dunque, che la guardia
di finanza abbia scoperto che alcune imprese
del nord Italia, collegate con le cosche
reggine, avessero messo le mani su alcuni
appalti di Expo 2015. Da qui il comando
provinciale di Reggio Calabria delle fiamme
gialle ha sequestrato beni per 15 milioni di
euro nell' operazione Rent.
Una goccia nel mare magnum delle somme
immense che le cosche sono riuscite ad
accaparrarsi, ma sufficiente a capire quanto la
'ndrangheta riesca a ottenere. Impossibile che
si lasciassero sfuggire l' occasione di sfruttare
una parte delle immense risorse messe a
disposizione per l' Expo.
Dall' indagine é emerso che alcune imprese
controllate dalla 'ndrangheta anche attraver so
prestanomi avrebbero svolto un ruolo nella
realizzazione all' Expo di uno dei padiglioni di
una delle più grandi potenze mondiali: la Cina.
E pure sullo stand dell' Ecuador.
Le stesse imprese si sarebbero anche
occupate delle opere di urbanizzazione e delle
infrastrutture di base di Expo 2015, d e l
subappalto per la società Ferrovie del Nord,
dell' ipermercato di Arese e del consorzio di Bereguardo, in provincia di Pavia. L' indagine ha avuto
anche alcune proiezioni all' estero, consentendo di appurare l' ingerenza della 'ndrangheta nei lavori per
la realizzazione di un complesso turistico ­sportivo ad Arges Pitesti, in Romania, edel resort Moliviu, per
un valore complessivo di 80 milioni di euro. A gestire tutto sarebbero stati soggetti contigui alle cosche
Aquino­Coluccio.
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26 ottobre 2016
Pagina 17
Brescia Oggi
Comune di Arese
L' INDAGINE. L' ombra della 'ndrangheta su Expo. La Finanza sequestra beni per 15 milioni di
euro
Nei guai « galoppini» bresciani
Fornivano supporto per infiltrazioni della
'ndrangheta in società del Nord Italia gravate
da difficoltà economiche con l' intento di
rilevarle e farle concorrere ad appalti e
subappalti per aggiudicarsi opere importanti,
tra cui alcuni padiglioni di Expo 2015.
Sarebbe questo il ruolo svolto dai due indagati
bresciani coinvolti nella vasta operazione
anticrimine, condotta dagli uomini della
Guardia di Finanza del comando provinciale di
Reggio Calabria, che ha interessato le
provincie di Milano, Reggio Calabria,
Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna,
Brescia e Mantova.
Si tratta di un 47enne originario di Gioia Tauro
e residente a Ospitaletto e di un 56enne nato a
Chiuduno e residente a Palazzolo sull' Oglio.
LE DENUNCE, a vario titolo, sono per
associazione di tipo mafioso, riciclaggio,
e s t o r s i o n e , i n d u z i o n e a l l a prostituzione,
detenzione illecita di armi da fuoco, con l'
aggravante del metodo mafioso. Attraverso
«anonime società del Nord Italia», l'
organizzazione si è occupata della
realizzazione dei padiglioni della Cina e dell'
Ecuador, delle opere di urbanizzazione e delle
infrastrutture di base nella fiera Expo 2015, del subappalto per la società Ferrovie del Nord, dell'
ipermercato di Arese e del consorzio di Bereguardo a Pavia.
Nel corso dell' attività investigativa sono stati monitorati ulteriori lavori per la realizzazione di un
complesso turistico­sportivo, in località Arges Pitesti (Romania) e del resort Moliviu, per un valore
complessivo di 80milioni di euro di cui 27 a carico dell' Unione Europea, nonché di un immobile in
Marocco. Oltre al provvedimento di perquisizione, sono stati eseguiti i sequestri patrimoniali di beni
immobili, mobili, autoveicoli di lusso, motoveicoli e autocarri, società, polizze assicurative e conti
correnti bancari e postali, per un valore stimato in oltre 15 milioni di euro.
Ai due bresciani ­ con disponibilità di beni in valore sproporzionato rispetto alla propria capacità
reddituale ­ sono state sequestrate le vetture (tre in totale) e i conti correnti. Nelle indagini sono coinvolti
anche una romena di 29 anni residente a Desenzano e un 57enne di Montichiari P.BUI.
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26 ottobre 2016
Pagina 4
Il Giornale d'Italia
Comune di Arese
Per realizzare i padiglioni di Ecuador e Cina
Expo Milano: altre indagini sugli interessi delle
cosche
Una vasta operazione anticrimine, condotta
dagli uomini della Guardia di Finanza del
Comando Provinciale di Reggio Calabria, è
stata portata a termine nelle province di
Milano, Reggio Calabria, Catanzaro, Catania,
Bergamo, Bologna, Brescia e Mantova, nei
confronti di un gruppo di persone ritenute
responsabili, a vario titolo, di associazione di
tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, induzione
alla prostituzione, detenzione illecita di armi da
fuoco, con l' aggravante del metodo mafioso,
operanti in diversi comuni della Calabria,
Lombardia ed Emilia Romagna.
La Guardia di Finanza fa sapere che l'
organizzazione criminale, attraverso 'anonime
società del nord Italia' si è occupata della
realizzazione dei padiglioni della Cina e dell'
Ecuador, delle opere di urbanizzazione e delle
infrastrutture di base nella fiera Expo 2015, del
subappalto per la società Ferrovie del Nord,
dell' ipermercato di Arese e del consorzio di
Bereguardo (Pavia)".
L' operazione, denominata 'Rent', ha
interessato, per la specificità dell'
organizzazione indagata, sia l' ambito
nazionale che quello internazionale. Proprio in
ordine a quest' ultimo aspetto, nel corso dell' attività investigativa sono stati monitorati ulteriori lavori per
la realizzazione di un complesso turistico ­sportivo, ad Arges Pitesti (Romania) e di un resort, per un
valore complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell' Unione Europea, nonché di un immobile
in Marocco.
Oltre al provvedimento di perquisizione, sono stati eseguiti i sequestri patrimoniali di beni immobili
(appartamenti e locali), mobili, mobili registrati (autoveicoli di lusso, motoveicoli e autocarri), società,
polizze assicurative e conti correnti bancari e postali, per un valore prudenzialmente stimato in oltre 15
milioni di euro.
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26 ottobre 2016
Pagina 6
La Voce di Mantova
Comune di Arese
Operazione Rent: prequisizioni e sequestri anche a
Mantova
MANTOVA L' ombra della 'ndrangheta all'
Expò 2015 si allunga fino a Mantova. Anche la
nostra città è stata infatti toccata dall'
operazione Rent condotta dalla Guardia di
Finanza e coordinata dalla Dda di Reggio
Calabria. Perquisizioni e sequestri di beni per
15 milioni di euro, sono stati eseguiti dalle
Fiamme Gialle oltre che a Mantova anche a
Milano, Reggio Calabria, Catanzaro, Catania,
Bergamo, Bologna e Brescia, nei confronti di
un gruppo di persone ritenute responsabili di
associazione di tipo mafioso, riciclaggio,
e s t o r s i o n e , i n d u z i o n e a l l a prostituzione,
detenzione illecita di armi da fuoco, con l'
aggravante del metodo mafioso. L' indagine
riguarda un sodalizio criminale calabrese
dedito al controllo di diverse attività
economiche fittiziamente intestate a soggetti
compiacenti aggiudicandosi, anche con il
ricorso di metodi mafiosi, appalti e subappalti
per la realizzazione di opere importanti. Tra
queste, l' organizzazione criminale, attraverso
"anonime società del Nord Italia" si è occupata
della realizzazione dei padiglioni della Cina e
dell' Ecuador, delle opere di urbanizzazione e
delle infrastrutture di base nella fiera Expò
2015, del subappalto per la società Ferrovie
del Nord, dell' ipermercato di Arese e d e l
consorzio di Bereguardo. L' operazione ha
interessato anche l' ambito internazionale, e in particolare i lavori per la realizzazione di un complesso
turistico sportivo, in località Arges Pitesti (Romania) e del resort Molivisu, per un valore complessivo di
80 milioni di euro di cui 27 a carico dell' Unione Europea, nonché di un immobile in Marocco.
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COMUNE DI ARESE
Giovedì, 27 ottobre 2016
COMUNE DI ARESE
Giovedì, 27 ottobre 2016
Comune di Arese
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MONICA GUERCI
Gli artigli dei clan sul mall di Arese «Ci fanno fare posteggio e...
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Il piano di diritto allo studio è un copia ­incolla
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Cosche a Bergamo Il nipote del boss e l' assegno sospetto
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LUCA TESTONI
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Il Giorno (ed. Metropoli)
Comune di Arese
Gli artigli dei clan sul mall di Arese «Ci fanno fare
posteggio e ingressi»
Le trame rivelate nelle conversazioni degli imprenditori arrestati
ARESE ­ « Q U A T T R O C E N T O
cinquecentomila euro, parcheggio, muro di
sostegno, gli ingressi al centro commerciale, i
cordoli». Al telefono ci sono Pino Colelli,
amministratore di Infrasit spa, e Salvatore
Piccoli. Sono fra gli imprenditori calabro­
lombardi finiti in carcere meno di un mese fa
nell' ambito dell' inchiesta milanese
«Underground» che ha svelato un giro di
tangenti nell' assegnazione dei lavori per
Expo, Ferrovie Nord, il trenino di Malpensa e il
mega mall di Arese. Ora la Dda di Reggio
accusa anche alcuni di loro di associazioni
mafiosa.
È il 18 luglio 2014 i due imprenditori al telefono
parlano proprio dell' Iper di Arese in
costruzione sull' area dell' ex Alfa Romeo. In
particolare del secondo lotto di lavori che «gli
faranno fare». Il centro commerciale fra i più
grandi d' Italia e d' Europa sarà inaugurato
quasi due anni dopo a Expo già spenta. Pochi
minuti di telefonata. Dice Colelli: «Non è una
cosa che dobbiamo perdere, se riusciamo a
prendere un pezzo di supermercato (come
lavori di costruzione), là, di centro commerciale».
Piccoli risponde: «Ma ora gli facciamo un po' di pressione a Gianluca comunque». E Colelli aggiunge:
«Un po' di pressione con Gianluca la possiamo fare ma vedi che Taverna è abbastanza disponibile con
noi, molto probabilmente perché Gianluca gliene ha parlato di noi...». Le intercettazioni arrivano dal
nuovo quadro dell' inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria «Rent», che parla
di associazione mafiosa. Svela scenari in cui la 'ndrangheta tenta e riesce in molti casi ad inserirsi in
ogni grande opera pubblica o privata del Nord Italia. Pubblica o privata.
«Leggiamo dalla stampa delle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori del Centro
commerciale e ne siamo molto preoccupati ­ commenta la sindaca di Arese Michela Palestra ­.
Stiamo cercando con tutti i mezzi disponibili di approfondire se in qualche modo il nostro Comune sia
interessato ai fatti. Non ci sono state comunicazioni di alcun tipo che in questo momento abbiamo
interessato l' amministrazione comunale, si tratta di un' area privata».
«CERTO le inchieste in corso ci fanno comunque riflettere sulle grandi trasformazioni in atto nel
territorio e che non riguardano solo l' ex Alfa Romeo ­ dice la sindaca ­, penso ad Expo, alle tante aree
industriali dismesse nel bollatese e nel rhodense in attesa di nuove destinazioni: gli interessi economici
mossi dalle trasformazioni che arriveranno sono molto rilevanti. E' alla luce di tutto questo che credo sia
oggi più che mai necessaria una riflessione che coinvolga tutti i territori d' ambito, tutti i sindaci di zona e
che possa servire a mettere in rete le amministrazioni pubbliche nell' obiettivo comune di alzare la
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Il Giorno (ed. Metropoli)
Comune di Arese
soglia di attenzione contro la criminalità organizzata e avviare controlli maggiori e più efficaci negli
appalti». Potrebbero servire allo scopo «anche iniziative di sensibilizzazione con il coinvolgimento dei
cittadini».
Ad Arese è stato applicato un protocollo antimafia sia per la realizzazione de «Il Centro», «sia per il
grande lotto residenziale in corso di realizzazione ad Arese Sud, per fare un esempio», sottolinea
Palestra.
MONICA GUERCI
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La Prealpina
Comune di Arese
Il piano di diritto allo studio è un copia ­incolla
POLEMICA Nel mirino l' assessore Viviana Bolini. Che si difende: «Un modo per
esprimere concetti chiari» «Signor sindaco, ritiene corretto questo metodo?» Chieste le
dimissioni: «È indifendibile»
OGGIONA SANTO STEFANO ­ La relazione
dell' assessore è un copia/incolla.
Lo ha scoperto e lo ha denunciato la
capogruppo di minoranza Aurora Leone,
dando verve alla seduta consiliare dell' altra
sera che doveva essere una normale e
scontata presentazione del piano per il diritto
allo studio. Era il primo importante impegno
dell' assessore Viviana Bollini che ha illustrato
il documento corroborandolo delle
affermazioni del caso, quali «la volontà di
collaborare con tutte le istituzioni scolastiche»
e «la necessità di investire in un settore
prioritario».
Un piano con tanti nobili intenti, con il richiamo
al valore dell' istruzione e dell' edu cazione
delle giovani generazioni. Fino a citare, a
supporto della sua valenza, il pensiero della
giovane pakistana Malala Yousafzai, premio
Nobel per la pace nel 2013 .
«Il documento è ricco di progetti ed interventi»,
ha affermato la tito lare all' Istruzione che ha
quindi elencato le cifre destinate ai vari ordini
delle scuole dell' obbligo per andare incontro
alle loro necessità. Tutto appariva nella norma.
Ma quando ha preso la parola Aurora Leone,
in passato assessore all' Istruzione, si è capito
che qualcosa non andava. Perché ha chiesto
di rileggere la parte introduttiva del piano e tutte le considerazioni che infarcivano il testo. Per
concludere che lo stesso, parola per parola, è nient' altro che un copia/incolla del piano per il diritto allo
studio 2015/2016 del comune di Arese. Rivolgendosi al sindaco la capogruppo di minoranza ha chiesto:
«Condivide il copia/incolla? Ritiene corretto questo metodo?».
Stefania Maffioli ha cercato di eludere la domanda, spiegando che il lavoro sulle cifre è stato fatto con i
responsabili delle scuole. Il pressing della Leone non si è arrestato ed ha voluto sapere quali progetti
sono stati finanziati.
«Quelli del Pof», ha risposto l' assessore Bollini. Ed il sindaco ha spiegato che secondo un protocollo d'
intesa il comune ha dato alle scuole 6mila euro senza entrare nel merito della didattica. «La scelta
spetta al dirigente scolastico e ai docenti».
La risposta della Leone: «Trovo inadeguato che un' amministrazione finanzi dei progetti che non sa
quali siano». L' assessore Bollini ha giustificato la sua decisione di utilizzare una relazione non farina del
suo sacco «per esprimere concetti chiari. Non può essere vista come voglia di non fare». «Dissento sul
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La Prealpina
Comune di Arese
metodo, non sul contenuto della relazione», ha replicato Leone, dura nella sua dichiarazione di voto,
definendo «deplorevole e indifendibile» l' operato dell' assessore, della quale ha chiesto le dimissioni.
G.Morr.
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L'Eco di Bergamo
Comune di Arese
Cosche a Bergamo Il nipote del boss e l' assegno
sospetto
L' inchiesta I primi dubbi degli inquirenti in Calabria durante le verifiche dei carabinieri in
un autonoleggio il cui titolare si trovava «a Gorlago per lavoro»
L' indagine nacque per un assegno sospetto. I
carabinieri di Siderno (Reggio Calabria) si
erano presentati nell' autonoleggio di Graziano
Macrì, nipote di uno storico boss
'ndranghetista di quella zona, e avevano
scoperto che era «a Milano per l' Expo», anzi
«a Gorlago per lavoro». Tuttavia, la
circostanza che il sedicente piccolo
imprenditore calabrese trascurasse la sua
attività per dedicarsi all' edilizia presso una
ditta, che si sarebbe scoperto poi essere la
Infrasit, di cui non conosceva bene neanche l'
indirizzo, destò subito sospetti.
Gli sviluppi delle indagini sfociate nell'
operazione «Rent» e condotte dalla
Distrettuale antimafia di Reggio Calabria due
giorni fa hanno portato al sequestro in via
preventiva di oltre 15 milioni di beni di 32
indagati, alcuni nati e residenti nella provincia
di Bergamo, la maggior parte dei quali ­
stando al teorema accusatorio ­ si sarebbe
prestata a ricoprire fittiziamente incarichi
societari in aziende legate all' edilizia.
Imprese, queste, che avrebbero puntato ai
subappalti delle Grandi opere del Nord (fra cui
Expo) e che sarebbero state controllate in tutto
e per tutto dagli uomini delle cosche reggine
Aquino­Coluccio. Soci occulti come Graziano
Macrì o come il boss Salvatore Piccoli,
residente a Carobbio degli Angeli, ora in carcere accusato di associazione di stampo mafioso, il quale ­
stando agli inquirenti ­ quando c' era da ottenere un pagamento in tempi rapidi non esitava a utilizzare
metodi duri. Se lo ricorderà bene un geometra della Bergamelli di Nembro, che stando alle carte dell'
inchiesta a gennaio di un anno fa si sarebbe visto minacciare da Piccoli: «Noi siamo calabresi, noi
bruciamo qua».
«Intestazioni fittizie» Il mettersi a disposizione delle società tenute in piedi con i denari provenienti dalle
attività criminali dei clan reggini da parte di «insospettabili» di Trescore così come di Albano Sant'
Alessandro, di Verdellino come di Cavernago, aveva i suoi vantaggi: altrimenti ora la Dda di Reggio
Calabria non parlerebbe di «beni in valore sproporzionato alla capacità reddituale dichiarata» e non
sarebbe stata formulata l' ipotesi di reato di «intestazioni fittizie per eludere la legge in materia di
prevenzione», con l' aggravante di aver favorito la cosca della 'ndrangheta in cerca di sponde
compiacenti al Nord. Sono stati congelati auto, moto, appartamenti, conti correnti, polizze assicurative.
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L'Eco di Bergamo
Comune di Arese
Legami e società La misura preventiva ha colpito tre componenti di un intero nucleo familiare: quello
composto da Giampiero Antonioli, in carcere (con altri due indagati ritenuti di spessore come l'
imprenditore di Chiuduno Pierino Zanga e il suo braccio destro telgatese Venturino Austoni) nell' ambito
dell' inchiesta­gemella «Underground» della Dda di Milano e identificato come presunto socio
amministratore fittizio della Collimiti Costruzioni srl di Calcinate, e dai suoi due figli, identificati dall'
Antimafia reggina come presunti soci fittizi al 12% di Infrasit, la società (prima srl, poi spa) di Salvatore
Piccoli e del reggino Antonio Stefano (in carcere), capace di eseguire lavori nel cantiere di Expo e del
«trenino» di Malpensa; all' ipermercato di Arese come nel cantiere per la Casa del Sole di Bergamo.
Presunti soci fittizi bergamaschi (indagati a piede libero) si trovano anche in altre società diretta
emanazione della Infrasit: A. C. di Carobbio, A. G.
, originario di Chiuduno, e M. G.
, di Albano Sant' Alessandro.
LUCA TESTONI
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COMUNE DI ARESE
Venerdì, 28 ottobre 2016
COMUNE DI ARESE
Venerdì, 28 ottobre 2016
Comune di Arese
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Coinvolto anche il Centro di Arese
28/10/2016 Settegiorni Pagina 8
«Il sindaco e Scarfone si astengono e la maggioranza non permette ai...
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Anche la scuola media aderisce al progetto #ioleggoperché
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«Grazie Pino per esserci stato vicino per 60 anni sempre con la...
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«Sei stato un uomo irripetibile, un marito e nonno meraviglioso: ci...
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Pericolo in centro, ciclisti contromano su via Mattei e via Caduti La...
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Test­drive in pista: qualità ed emozioni firmate Renault
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Profughi in arrivo ad Arese?
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Palestra: «Stiamo lavorando per scongiurare gli invii coatti del...
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Il Comune fa causa a Vodafone per un' area in concessione
28/10/2016 Settegiorni Pagina 41
Amatriciana solidale, superati i 10mila euro. Il Sindaco: «Oggi...
28/10/2016 Settegiorni Pagina 42
IMPARATE A RIDERE ANCORA PER COMBATTERE LO STRESS
28/10/2016 Settegiorni Pagina 42
Ambasciatrice dela risata, da 30 anni si occupa di crescita personale
28/10/2016 Settegiorni Pagina 42
Basket, 8 squadre e oltre 120 atleti: il sodalizio biancorosso si presenta
28/10/2016 Settegiorni Pagina 42
Rotary, uno spettacolo teatrale per la raccolta fondi a favore del...
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VILLETTE AL PLAN NEL MIRINO DEI LADRI: RUBATI GIOIELLI E STANZE A SOQQUADRO
28/10/2016 Settegiorni Pagina 43
«Hanno rubato la cassaforte di mio figlio, ma c' erano solo le sue...
28/10/2016 Settegiorni Pagina 43
LAVORI PUBBLICI ­ Appalti per 2 milioni di euro
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«Vogliamo la videosorveglianza»
28/10/2016 Settegiorni Pagina 64
Domenica 6 novembre a Novate si scriverà una pagina di storia:...
28/10/2016 Settegiorni Pagina 64
Centootto squadre, 601 partite: numeri record per il Campionato...
28/10/2016 Il Notiziario
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«Grande guerra», incontro insieme all' Anpi locale
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Settegiorni
Comune di Arese
Coinvolto anche il Centro di Arese
ARESE (gse) Le intercettazioni che arrivano
dal nuovo quadro dell' inchiesta della
Direzione distrettuale antimafia di Reggio
Calabria denominata «Rent», parlano di
associazione mafiosa. L' ordinanza svela
scenari in cui la 'ndrangheta tenta e riesce in
molti casi ad inserirsi in ogni grande opera
pubblica o privata del Nord Italia. Pubblica o
privata.
Nell' ordinanza si parla anche dei lavori per la
costruzione del nuovo centro commerciale di
Arese. «È il 18 luglio 2014 i due imprenditori
Pino Colelli, amministratore di Infrasit spa, e
Salvatore Piccoli parlano proprio dell' Iper di
Arese in costruzione sull' area dell' ex Alfa
Romeo. In particolare del secondo lotto di
lavori che «gli faranno fare». Dice Colelli:
«Non è una cosa che dobbiamo perdere, se
riusciamo a prendere un pezzo di
supermercato (come lavori di costruzione), là,
di centro commerciale». Piccoli risponde: «Ma
ora gli facciamo un po' di pressione a Gianluca
comunque». E Colelli aggiunge: «Un po' di
pressione con Gianluca la possiamo fare ma
vedi che Taverna è abbastanza disponibile
con noi, molto probabilmente perché Gianluca
gliene ha parlato di noi...».
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Settegiorni
Comune di Arese
La richiesta del consigliere della Lega Nord dopo la sospensione della seduta consigliere. La
proposta fatta durante la seduta dal consigliere della Lega Simone Giudici
«Il sindaco e Scarfone si astengono e la
maggioranza non permette ai genitori della Manzoni
di parlare durante il consiglio comunale»
RHO (gse) La maggioranza vieta ai genitori di
parlare. L' opposizione ha chiesto di votare la
possibilità che un genitore della media
Manzoni prendesse la parola ma la proposta
non ha incontrato il favore del centrosinistra.
Su 25 presenti in consiglio comunale, nove
hanno dato il loro assenso, mentre 14 hanno
detto no. Due le astensioni: quella del primo
cittadino Pietro Romano e quella del
consigliere di maggioranza ed ex assessore
Giuseppe Scarfone.
Dopo la sospensione del consiglio comunale
per l' intervento del consigliere Saverio
Viscomi, il consigliere della Lega Nord Simone
Giudici ha chiesto all' aula di votare affinché un
genitore dei ragazzi del la scuola Manzoni
potesse prendere la parola.
«In quest' aula ­ ha affermato Giudici ­, hanno
parlato tutti, del centro sociale Fornace agli
operai dell' Alfa Romeo d i Arese, mi sembra
giusto che possano prendere la parola anche i
genitori dei ragazzi delle Manzoni». Non
essendo scritto all' ordine del giorno, come da
r e g o l a m e n t o d e l c o n s i g l i o comunale i l
presidente Giovanni Isidoro ha fatto votare la
proposta del consigliere del Carroccio.
Proposta che è stata bocciata dai componenti
della maggioranza ad esclusione del sindaco
Romano e del consigliere Giuseppe Scarfone.
Hanno votato no sia i consiglieri del Partito Democratico sia quelli di Sel.
Tutti favorevoli alla proposta di Simone Giudici, invece, i consiglieri della minoranza. I genitori hanno
quindi ascoltato le dichiarazioni dei consiglieri comunali che sono intervenuti durante la serata.
Per quanto riguarda i genitori è giusto dire che erano veramente pochi, considerando il numero degli
alunni che frequentano la Manzoni, quelli presenti in consiglio comunale.
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Settegiorni
Comune di Arese
INIZIATIVA Fino a domenica
Anche la scuola media aderisce al progetto
#ioleggoperché
PERO (cvr) Quest' anno la scuola media ha
aderito a #ioleggoperché, un' iniziativa
nazionale di promozione della lettura,
organizzata dall' associazione Italiana Editori,
che consiste in una grande raccolta di libri a
sostegno delle biblioteche scolastiche.La
Dante Alighieriè gemellata con le seguenti
librerie: Coop Bonola (centro commerciale
Bonola); Mondadori di Arese. Il progetto è
iniziato sabato 22 ottobre e proseguirà fino a
domenica 30. «Sarà possibile acquistare ­
spiega la dirigente Giuliana Cavallo­ testi da
donare alla scuola secondaria. Non solo: gli
editori duplicheranno i volumi acquistati.
Si tratta quindi un' occasione unica per
rinnovare e aumentare il patrimonio della
biblioteca della Scuola secondaria di primo
grado».
Nell' acquisto si potrà consultare nella libreria
una lista predisposta dall' istituto o scegliere
un libro a piacere. «La selezione dei testi
consigliati ­ prosegue la preside ­ è stata
effettuata non solo dagli insegnanti, ma anche
dai ragazzi, che sono stati coinvolti nell'
iniziativa già a livello progettuale, esprimendo
le proprie preferenze in fatto di lettura. Accanto
a libri classici e recenti, che spaziano tra i vari
generi letterari, sono stati inoltre segnalati testi
sull' orientamento e didattica rivolta agli alunni Dsa e Dva a conferma della speciale attenzione riservata
dall' Istituto e dai suoi docenti a queste delicate tematiche». Nelle prossime settimane, gli alunni
contribuiranno alla creazione del social wall di #ioleggoperché, postando sul sito dell' evento citazioni
sulla lettura e passi di libri che li hanno particolarmente colpiti.
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Settegiorni
Comune di Arese
Scomparso a 70 anni venerdì 21 ottobre, per una malattia. Lascia la moglie Tiziana e i figli
Barbara e Davide. Dall' agenzia immobiliare ­ Il ricordo del fondatore di Casatua Rocco Di
Clemente e dei colleghi
«Grazie Pino per esserci stato vicino per 60 anni
sempre con la stessa umiltà, fedeltà e devozione.
Sei stato un esempio per tutti noi, nella vita e nel
lavoro»
ARESE (mly) Giuseppe Ferri (detto Pino) dagli
anni '80 ha accompagnato Rocco Di Clemente
­ fondatore dell' agenzia immobiliare Casatua
in questa nuova avventura, dove ha contribuito
al solido sviluppo dell' agenzia.
«Caro Pino, grazie per essermi stato vicino
per 60 anni sempre con la stessa umiltà,
fedeltà e devozione. Grazie anche per tutto
quello che hai saputo dare alla nostra amicizia
e al nostro lavoro. Ti penserò sempre, un
abbraccio» ­ così lo ricorda il suo grande
amico Rocco.
Ma non è il solo a ricordarlo con affetto in
agenzia: «Salve Pino! E' così che tutte le
mattine la salutavamo ed il suo "Buongiorno
signorine" ci mancherà tanto! Grazie, non solo
per quello che ci ha insegnato a livello
lavorativo, ma soprattutto per l' affetto che ci
ha sempre dimostrato. Abbiamo sempre
apprezzato ed ammirato il suo modo di
essere, disponibile, generoso, comprensivo e
sempre pronto ad aiutarci. Per lei il valore più
importante è sempre stato la famiglia ed è
proprio per questo che è riuscito a rendere
anche noi una "piccola famiglia" all' interno
dell' ufficio. Conserveremo per sempre il suo
ricordo, il suo sorriso, la sua voce, i suoi
consigli e le risate fatte assieme come un
tesoro prezioso. E' stato speciale. Un forte abbraccio dalle sue ragazze, Cristina e Valentina».
E ancora: «Un pensiero per un grande uomo.
Caro Pino, per noi sei stato un esempio sia nella vita che nel lavoro, non scorderemo mai la generosità ,
la bontà e l' umiltà che ti ha contraddistinto. Ci lasci un grande vuoto e il tuo ricordo rimarrà sempre vivo
in noi» ­ aggiungono Sergio, Giuseppe, Francesco e Carlo.
«Ci sono dei momenti nella vita di ognuno di noi in cui trovare le parole per dare l' ultimo saluto a
qualcuno, a cui si è voluto molto bene, diventa estremamente difficile. Così come è difficile, tra
incredulità e sconforto, non essere arrabbiati con questo destino tanto ingiusto.
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Settegiorni
Comune di Arese
Non ci saranno mai parole a sufficienza per dire tutto quello che Pino ha rappresentato: un lavoratore
instancabile, un capo si, ma solo sulla carta: perché nella quotidianità è sempre stato il collega
disponibile e cortese, un uomo corretto, generoso, dal grande cuore, sempre sorridente e con la battuta
pronta! Sarebbero tante le cose belle da ricordare della quotidianità in ufficio, ma preferisco conservarle
nell' archivio dei miei ricordi. Si dice che ognuno di noi lasci un' impronta del proprio passaggio terreno:
oltre che nel mio, sono certa che l' impronta di Pino rimarrà nei cuori di chi ha avuto la fortuna e il
piacere di conoscerlo. In ultimo, caro Pino, le auguro di riposare finalmente in pace. Con affetto» ­
conclude Silvia.
«Sei stato una persona importante, un modello di vita. Non potevo avere padrino migliore, con la tua
naturalezza e semplicità hai perfettamente ricoperto questa figura, insegnandomi umanamente
moltissimo. Una dolorosa separazione. Ciao Pino» ­ lo saluta Fabrizio.
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Settegiorni
Comune di Arese
«Sei stato un uomo irripetibile, un marito e nonno
meraviglioso: ci mancherai papà»
ARESE (mly) Una grande passione per il
calcio, amante della sua famiglia e del lavoro:
questo era Giuseppe (detto Pino) Ferri,
scomparso il 21 ottobre, a 70 anni (compiuti il
17 ottobre ndr).
«Papà era originario della Puglia, ma da oltre
30 anni viveva ad Arese» ­ racconta la figlia
Barbara Ferri.
«Dal sud è salito all' età di 20 anni per trovare
lavoro e una vita migliore di quella che
potesse dargli il meridione in quegli anni.
Negli anni '80 Rocco Di Clemente ha aperto l'
agenzia immobiliare Casatua e scelse mio
papà per accompagnarlo in questa nuova
avventura, dove ha contribuito al solido
sviluppo dell' agenzia. Amava fortemente il
suo lavoro; anche nei quattro mesi di ricovero
al Niguarda, infatti, la mattina voleva lavorare.
Cinque anni fa, poi, ha coinvolto in agenzia
anche mio fratello Davide».
Pino, infatti, lascia i due figli e l' amata moglie
Tiziana; oltre ai tre nipotini Martina, Federica e
Gianmarco e un bisnipote, il piccolo Edoardo,
di due anni.
«Papà stravedeva per il suo piccolino, e così
anche Edo. Era sempre buono e disponibile.
Al primo posto per lui veniva la sua famiglia;
per noi c' era sempre. Ogni volta che avevamo
bisogno, lui era lì; qualsiasi problema ci fosse, lui era con noi. Era aperto e sorridente, disponibile con
tutti; non si poteva non volergli bene.
E ne abbiamo avuto la prova il giorno del suo funerale: non pensavamo di vedere così tanta gente.
Eppure erano tutti là, per ricordarlo e salutarlo. Anche il custode del cimitero continuava a dirgli: "ciao
amico mio, ciao". Si conoscevano, papà passava di lì e facevano quattro chiacchiere.
E poi c' era il calcio, altra sua grande passione. Aveva costantemente un pallone in mano; si divertiva a
giocare a calcetto con gli amici ed era grande tifoso del Milan.
Il mio papà è stato un grande uomo irripetibile, un grande marito, un meraviglioso nonno e un papà
fantastico. Grazie papà, ci mancherai tanto!».
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Settegiorni
Comune di Arese
VIABILITA' ­ Il cittadino ha già scritto all' Amministrazione, senza avere risposta
Pericolo in centro, ciclisti contromano su via Mattei e
via Caduti La proposta di Madella: «Realizzate un
senso unico eccetto bici»
ARESE ( m l y ) « È t r a i c o m p i t i d i o g n i
amministrazione prendere in considerazione i
comportamenti non per la loro repressione, ma
come espressione di una necessità. Già nel
luglio di quest' anno ho notato e fatto notare all'
Amministrazione ­ senza avere alcuna risposta
­ i l c o m p o r t a m e n t o d i m o l t i aresini c h e
percorrono contromano in bicicletta via Mattei
e via Caduti: fra questi sia il sindaco Michela
Palestra, sia il vice sindaco Enrico Ioli» ­ così
Stefano Ma della commenta la cattiva
abitudine degli aresini.
«In questo contesto di bassa velocità non
credo costituisca un reale pericolo, ma quando
diviene consuetudine accettata c' è il rischio di
comportamenti pericolosi. Il senso unico
eccetto bici è realizzabile e sta prendendo
piede in molte realtà simili, dove lo spazio
ridotto rende impossibile le ciclabili in sede
propria, mentre lo scarso traffico e la bassa
velocità consentono, se informata, una
convivenza sicura.
La sperimentazione, e non più solo la teoria,
ha fatto molti passi avanti. In Italia vi sono
numerosi esempi e ora anche Milano porta
avanti il progetto nella centralissima via Brera,
che ha giornalmente numeri molto simili: 1.900
biciclette (di cui mille contromano), 9.500
pedoni, 900 auto e 250 moto (fonte bikeitalia.it 24 ottobre 2016 ndr). Questa raccolta di dati ­ prosegue
Madellamostra come la bicicletta sia spesso fuori dalle logiche dei trasporti, tanto che la sua necessità
si dimostra percentualmente "controcorrente".
Realizziamo, quindi, il senso unico eccetto bici, per rendere "legale" questa pratica, poterla segnalare
opportunamente, rendendola più sicura. Secondo le analisi e gli studi di Matteo Donde ­ architetto
specializzato in pianificazione della mobilità ciclistica ­ il senso unico si può applicare
indipendentemente dalla larghezza della carreggiata e con corsia ciclabile o senza, in Zone 30 dove il
traffico sia ridotto, favorendo perfino una maggior sicurezza e vivibilità della strada come spazio
pubblico. Ad oggi, però, non ho ancora avuto una risposta».
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Settegiorni
Comune di Arese
NUOVA RENAULT SCÉNIC E NUOVA RENAULT MEGANE SPORTER SOTTO AI
RIFLETTORI
Test­drive in pista: qualità ed emozioni firmate
Renault
Domenica 23 ottobre ben 180 appassionati si sono dati appuntamento sul circuito di
Arese
(afm) Domenica in pista per gli appassionati di
motori grazie a Renault: «Abbiamo
sperimentato una nuova modalità di test­drive
­ ha raccontato Renato De Filippis,
responsabile vendite veicoli nuovi e usati di
Renault Filiale di Milano ­ Dopo aver esposto
per una settimana la nuova Renault Scénic al
centro commerciale Il Centro e aver raccolto le
adesioni, domenica 23 ottobre abbiamo dato
vita a una giornata di prove sulla storica pista
d i Arese d o v e , a c c o m p a g n a t i d a p i l o t i
professionisti, tutti gli interessati hanno potuto
provare l' ebbrezza di guidarla.
Non solo, accanto alla nuova nata della casa
francese c' era anche Nuova Renault Megane
Sporter ugualmente a disposizione per i test­
drive».
L' esperienza è stata più che appagante:
«Nonostante il maltempo, abbiamo avuto oltre
180 partecipanti ­ ha precisato De Filippis ­
Tutti hanno potuto provare le vetture
sperimentandone le performance al meglio,
dopo aver seguito un vero e proprio briefing
pre­test in cui alcuni ingegneri hanno spiegato
le caratteristiche tecnologiche e meccaniche
dei due modelli: una volta al volante gli
appassionati hanno potuto cimentarsi in
slalom, prova dell' alce e tanti altri test pensati
per far apprezzare le qualità di tenuta, confort e sicurezza dei due modelli Renault. I piloti, con i loro
consigli, hanno permesso ai driver di scoprire e apprezzare i pregi delle vetture dalla spiccata
vocazione famigliare e per questo sempre comodi e sicuri in ogni condizione meteo e di fondo
stradale».
Il responsabile ha aggiunto che la formula del test­drive in pista, al posto del «solito» porte aperte, è
stata voluta per uscire dagli schemi regalando nuove esperienze di guida: «Una prova dinamica come
quella di domenica, accompagnati da piloti esperti, ha permesso veramente a tutti coloro che hanno
partecipato di apprezzare a fondo il prodotto Renault. Il gradimento è stato molto elevato, come
testimoniato dal fatto che, subito aver portato a termine la duplice prova, molti potenziali clienti si sono
recati in concessionaria per chiedere un preventivo personalizzato: chi ha aderito alla nostra iniziativa,
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Comune di Arese
si è detto fortemente interessato all' acquisto».
Dunque, un esperimento che sarà replicato in futuro? «E' stata un' esperienza molto positiva che, se
darà gli esiti sperati anche dal punto di vista delle vendite, verrà senza dubbio ripetuta, nonostante lo
sforzo economico per organizzarla sia più elevato rispetto a quello necessario per le normali iniziative di
marketing».
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Comune di Arese
Profughi in arrivo ad Arese?
Seregni: «Ordine del giorno camuffato, il sindaco si prepara ad ospitarli senza dir nulla
ai cittadini»
ARESE (mly) «Ed anche ad Arese la nostra
amministrazione del Pd vuole accogliere i
sedicenti profughi: dove, come e quando lo
scopriremo strada facendo» ­ è quanto
affermato da Massimiliano Seregni, all'
indomani della pubblicazione dell' ordine del
giorno del consiglio comunale.
«A dire il vero, però, questo è un tantino
camuffato ­ afferma Seregni ­ in quanto si
parla di chiedere i finanziamenti, senza dire
che quei finanziamenti si chiedono proprio per
gestire, tramite Sercop, strutture sprar nei
territori di competenza del piano di zona, tra
cui ovviamente Arese.» Nel citato ordine,
infatti, al punto si legge: Misure territoriali per l'
accoglienza di richiedenti asilo: Richiesta di
finanziamenti al «Fondo nazionale per le
politiche e i servizi dell' asilo» ­ I.E.
«Ed ecco che il nostro Comune, grazie al suo
Sindaco, ha deciso di aderire ­ tramite Sercop
­ ai progetti sprar (il business dei sedicenti
profughi dove le cooperative incassano 35
euro al giorno per persona ospitata, e che ha
portato, negli ultimi tre anni, quelle cooperative
a fatturare importi degni di una multinazionale!
Non avevo dubbi che il sindaco si sarebbe
prestato; del resto, il piatto è ricco e ci sono
interessi milionari che coinvolgono molte
cooperative. Immagino che qualcuna di queste sarà già pronta a fregarsi le mani facendo il semplice
calcolo matematico: 35 euro per 100 profughi sono 3.500 euro al giorno. In un mese: 105mila euro, in un
anno: 1milione e 260mila euro.
Ecco, dunque, la novità mascherata sotto forma di "richiesta di finanziamenti". Forse qualcuno non
aveva il coraggio di dire ai cittadini che intende "ospitare i sedicenti profughi sul nostro territorio?".
Abbiate almeno il coraggio di dirlo ai vostri elettori, a chi è in difficoltà e vede l' assurdità di uno stato
che pensa ad altri. Del resto (come previsto dal decreto di agosto) i comuni che con le cooperative
vogliono partecipare al "cofinanziamento" devono preparare tutto per marzo e questo per aderire al
nuovo bando del Ministero (i comuni saranno a breve ingolositi dalla legge di stabilità, per potersi
prendere i soldi che il governo darà come 4 denari ai sindaci disposti a offrire il loro territorio, per
alimentare inevitabilmente quel giro d' affari da oltre 87miliardi di euro l' anno).
Comunque la si pensi su questo argomento ­ conclude Seregni ­ forse ci voleva un consiglio comunale
aperto, invece di un mero atto di indirizzo da far approvare in fretta e furia al prossimo consiglio
comunale, senza spiegare nulla ai cittadini».
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Elisa Moro.
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Comune di Arese
Palestra: «Stiamo lavorando per scongiurare gli invii
coatti del Prefetto e garantire la sicurezza dei
cittadini»
ARESE (mly) «Una considerazione iniziale che
vorrei fare, sul tema dell' accoglienza dei
migranti, è che noi amministratori locali
dobbiamo cercare di evitare situazioni di invii
forzati da parte del Prefetto» ­ così il sindaco
Michela Palestra c o m m e n t a l a d e l i c a t a
questione.
«Durante gli incontri che abbiamo avuto sia
con il sindaco Sala che con il Prefetto, gli enti
locali (cioè i comuni ndr) sono stati richiamati
per avere una compartecipazione nella
gestione dei profughi. E' fondamentale capire
che i migranti possono essere inviati o dal
Prefetto ­ in modo coatto ­ o con una
progettualità, per un' accoglienza più morbida.
Esistono tre modalità di accoglienza: la prima
se il Comune ha a disposizione immobili vuoti,
il Prefetto può disporre di inviarli lì. Ma non è il
caso di Arese, poiché non abbiamo immobili
vuoti; tutto quello che avevamo l' abbiamo
messo a disposizione dei residenti. La
seconda modalità: se un privato ha immobili
che vuole mettere a disposizione (ad esempio
un albergo ecc...); questo partecipa ha un
bando indetto dalla Prefettura. Così facendo
avrebbe un rimorso di 36 euro al giorno per
migrante.
La terza e ultima modalità, invece, è quella che
stiamo cercando di attivare con gli altri comuni del rhodense e con Sercop. L' azienda fa una gara per
un numero contenuto di migranti (che non è ancora stato definito) e per individuare un soggetto che si
occuperà di cercare il posto dove collocarli. Con questa modalità di accoglienza chi introita i soldi (cioè
il soggetto individuato) non li intasca; ma una parte li utilizza per rimborsare l' affitto ai proprietari (che
mettono a disposizione gli immobili). Il resto vengono usati per metter in atto progetti di accoglienza
integrata».
Si tratta dello Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ndr) : gli enti locali, con il
prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di «accoglienza integrata», che
superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di
informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi
individuali di inserimento socio­economico.
«In questo modo ­ conclude il sindaco Palestra ­ cerchiamo di scongiurare gli invii forzati da parte del
Prefetto e possiamo controllare maggiormente la sicurezza dei nostri cittadini, poiché si tratterebbe di
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quantità limitate di migranti.
Con questo genere di accoglienza, poi, non arriverebbero quelli appena sbarcati, ma famiglie e persone
più gestibili».
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Comune di Arese
Il Comune fa causa a Vodafone per un' area in
concessione
La nota società continua a occupare il suolo pubblico, nonostante sia scaduto il
contratto per l' installazione di un impianto di telefonia mobile
ARESE (mly) Il Comune fa causa a Vodafone
per un' area in concessione. E' quanto
deliberato dalla giunta nel corso della seduta
dello scorso mercoledì 12 ottobre. E' stato
dato incarico, infatti, allo studio legale Menzani
per l' avvio di un' azione giudiziaria contro la
nota azienda di telefonia mobile.
L' argomento in questione è l' utilizzo di un'
area pubblica assegnata dal Comune di Arese
in concessione a Vodafone nel 2005, per l'
istallazione di un impianto di telefonia mobile.
Nonostante, però, il contratto tra le parti sia
scaduto a fine giugno 2011, Vodafone ha
continuato a utilizzare l' area, senza
riconoscere un corrispettivo a favore del
Comune di Arese ­ come da questi richiesto in
diverse occasioni ­ né chiedere la proroga
della scadenza del contratto.
Da qui la decisione dell' Amministrazione d i
procedere per vie legali, poiché «nonostante le
numerose attività, poste in essere dai
competenti Uffici comunali, per rientrare nella
piena disponibilità dell' area in questione, a
tutt' oggi la società Vodafone Italia Spa ha
ancora una situazione debitoria nei confronti
del Comune di Arese» (come si legge nella
delibera ndr).
Pertanto, quindi, «al fine di far valere i propri
diritti occorre che il Comune di Arese avvii un' azione diretta contro la Società Vodafone Italia Spa, al
fine di far riconoscere dall' autorità giudiziaria competente l' indebita condotta della convenuta consistita
nel mancato rilascio dell' area al termine di scadenza della concessione della quale la concessionaria
non aveva richiesto la proroga, pur contrattualmente prevista, e per ottenere pieno ristoro delle proprie
richieste economiche già oggetto di intimazione di pagamento da parte degli Uffici Comunali
(unitamente al rimborso delle spese legali che ha dovuto sostenere per l' avvio dell' azione legale)».
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TERREMOTO L' iniziativa, che si era svolta durante Arese in Festa, serviva a raccogliere fondi
per l' acquisto di un veicolo per il Comune di Accumoli
Amatriciana solidale, superati i 10mila euro. Il
Sindaco: «Oggi più di ieri, grazie Arese»
ARESE (bha) Continua la generosità degli
aresini; n u o v o r e c o r d p e r l ' A m a t r i c i a n a
solidale: superati i 10mila euro.
«Il 5 ottobre scorso comunicavamo la cifra
della raccolta durante Arese in festa a favore
delle popolazioni colpite dal sisma: ed era
9.947,74 euro» ­ commenta il sindaco Michela
Palestra. «Oggi possiamo dire che abbiamo
superato i 10mila euro!». La cifra raggiunta
verrà impiegata integralmente per l' acquisto
di un veicolo idoneo al trasporto socio ­
sanitario per il Comune di Accumoli. «Dopo i
tristi fatti di cui tutti siamo a conoscenza, ci è
sembrato giusto dedicare la tradizionale
giornata delle associazioni alle popolazioni
dell' Italia centrale colpite dal terremoto» ­
aveva spiegato il Sindaco.
Da qui l' iniziativa dell' Amatriciana solidale
che si era svolta durante «Arese in Festa», del
25 settembre scorso.
Anche dopo la festa, però, era stato possibile
effettuare donazioni, per chi volesse ancora
contribuire: è così che, grazie alla generosità
di tutti gli aresini, oggi la cifra raggiunta ha
superato i 10mila euro.
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YOGA DELLA RISATA ­ Bruna Ferrarese racconta com' è nata questa disciplina. E' presente
ad Arese dal 2011
IMPARATE A RIDERE ANCORA PER
COMBATTERE LO STRESS
ARESE ( m l y ) « R i d i a m o c o n l o y o g a p e r
combattere lo stress di ogni giorno».
Questo l' obiettivo principale dello «Yoga della
Risata», una disciplina olistica naturale che
integra la risata, la respirazione profonda
(pranayama) e il rilassamento guidato, che,
dallo scorso anno, è partito anche ad Arese.
Un ciclo di incontri (14 in totale) realizzato dal
Club della Risata Arese e patrocinato dal
Comune.
«E' dal 2011 che organizzo questi incontri» ­ ci
racconta Bruna Ferrarese, che coordina il
gruppo aresino.
«Prima siamo stati per due anni nella veranda
del Gran Caffé; poi all' ospedale di
Garbagnate. Infine, dallo scorso anno, il
Comune ci ha dato il patrocinio, mettendoci a
disposizione il Centro Anziani».
Yoga della Risata. Di cosa si tratta
esattamente? Come si svolge una lezione?
«La disciplina è stata ideata nel 1995 da un
medico indiano, il dottor Madan Kataria, e oggi
è presente in 72 Paesi nel mondo con migliaia
di club e numerose collaborazioni in ambito
socio ­sanitario, scolastico e aziendale.
Possono condurre le sessioni e gestire dei
club solo i trainer certificati a livello
internazionale secondo i programmi della Laughter Yoga Foundation. Si tratta di una disciplina olistica;
non si ride per gag o battute, ma riscoprendo in noi la capacità di ridere, come facevamo da bambini.
Facciamo dapprima degli esercizi di risate stimolate con una risata di benvenuto. Poi c' è la vera e
propria meditazione; in questo modo si recupera la capacità di ridere o piangere, a seconda delle
emozioni che risvegliamo.
Come dimostrato da numerose evidenze scientifiche, lo yoga della risata agisce in modo positivo a
livello psico ­fisico, apportando un senso di benessere immediato, generato soprattutto dalla
produzione di endorfine indotta dall' azione del ridere e dal contemporaneo abbattimento dei livelli di
cortisolo, l' ormone dello stress».
Qual è il bacino di utenza? Che risposta c' è stata ad Arese?
«C' è un bacino di circa 250 persone, che vengono avvisate ogni volta che c' è un incontro. Ma vi è
anche un grande turnover. Dalla città c'è stata una buona risposta; quest' anno, poi, eravamo presenti
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anche alla festa delle associazioni e questo ci ha dato più visibilità. Quelle che partecipano agli incontri
sono quasi tutte donne, ma di ogni fascia d' età: dai bambini, alle famiglie. Noi portiamo questa
disciplina anche nelle scuole e nelle aziende. Imparare di nuovo a ridere, oggi, è importante. Può
aiutare in un mondo dove regna lo stress e la fretta? Si, poiché questo è un fortissimo anti ­ stress; è un
qualcosa di immediato. Inoltre da quando l' ho imparato, posso portarlo ovunque e usarlo anche nel
quotidiano. Infine, in questo modo, c'è un rafforzamento dell' autostima:basta solo lasciarsi andare.
Quali saranno i prossimi incontri? Il 13 Novembre e 4 Dicembre per il 2016; ma sicuramente
riproporremo l' attività anche l' anno prossimo.Elisa Moro
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IL PROFILO ­ Bruna Ferrarese si è formata come insegnante di Yoga della Risata; ha all' attivo
diverse pubblicazioni
Ambasciatrice dela risata, da 30 anni si occupa di
crescita personale
ARESE (mly) Bruna Ferrarese si occupa come
consulente di formazione manageriale e
crescita personale da circa 30 anni e da
quando, cinque anni fa, si è formata come
Teacher di Yoga della Risata, oltre a gestire il
Club della Risata, ha introdotto nelle sue
proposte formative la disciplina, ideando il
catalogo «Ridere e imparare, si può!». Ha
anche pubblicato per Meridiana edizioni
«Leader della risata. Essere professionisti del
ridere» (maggio 2015) e sta coordinando il
progetto «Ridere al femminile» con il
patrocinio dell' assessorato pari opportunità
del Comune di Milano. Per il suo impegno
volontaristico a favore della divulgazione dello
Yoga della Risata è stata recentemente
nominata Laughter Ambassador dal fondatore
del movimento, dottor Kataria.
Si occupa di risorse umane da quando ha
iniziato a lavorare, prima in azienda e, dal
1987, come libera professionista. I suoi servizi
riguardano l' area comunicazione istituzionale,
l' organizzazione aziendale e gestione risorse
umane, la formazione manageriale e il
business coaching. Inoltre cura lo sviluppo
delle competenze emotive e relazionali e del
benessere della persona (personal well­
being). Con lo yoga della risata ha re ­
imparato a ridere di gusto e a vedere le situazioni difficili in una prospettiva diversa, più serena e
costruttiva. Ha «asciato andare» molte cose del passato e scoperto che la felicità dipende solo da se
stessi, perché «è un muscolo volontario».
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GRUPPO SPORTIVO ORATORIANO
Basket, 8 squadre e oltre 120 atleti: il sodalizio
biancorosso si presenta
ARESE (bha) Il settore basket del sodalizio
biancorosso è da qualche molto dinamico.
Proposta sportiva strutturata per tutte le fasce
di età compresi gli adulti, allenatori preparati,
staff di settore fantasioso e spumeggiante,
collaborazione con la prestigiosa squadra
internazionale dell' Armani Jeans ed anche
risultati sportivi di tutto rispetto.
Tutti questi ingredienti hanno rivoluzionato il
settore che da 2 squadre con 30 ragazzi è
passato in quattro anni a 8 squadre con oltre
120 atleti ­e ed uno staff di 15 allenatori
coordinati dai responsabili di settore Angelo
Pavesi (vicepresidente) e Michele Trotta
(anche responsabile della sicurezza). Esteso il
roster di settore con le squadre microbasket;
minibasket; scoiattoli; aquilotti; under 13;
allievi; over 30; over mamme.
Tra le invenzioni di questa stagione un
commovente inizio di stagione con chiamata di
tutte le squadre con relative famiglie per una
presentazione ufficiale in pompa magna per
cosi' dire all'«americana». La partecipazione
del settore giovanile del basket Gso è stata
totale. Alla festa di apertura infatti i ragazzi
chiamati uno ad uno hanno avuto il loro
momento di gioia e l' emozione ha coinvolto
anche i genitori che applaudivano
intensamente.
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Rotary, uno spettacolo teatrale per la raccolta fondi
a favore del progetto «screening uditivo per i bimbi»
ARESE (bha) Uno spettacolo teatrale per
raccogliere fondi da devolvere al progetto per
lo screening dell' udito ai bimbi delle scuole
materne di Arese e comuni vicini.
Questo l' obiettivo della serata organizzata dal
Rotary Club Garbagnate Groane martedì 25
ottobre al cinema teatro Arese. Sul palco la
compagnia teatrale «I Catanaij» di Senago con
lo spettacolo: «A l' ospizi di vegget s' è liberaa
on let».
Il progetto prevede lo screening audiologico
dei bambini delle scuole materne, con una
metodologia che consente di operare con
modalità ludiche, e senza l' intervento medico,
se non per le visite di approfondimento, al fine
di riconoscere tempestivamente eventuali
patologie uditive, separando i soggetti
potenzialmente affetti da ipoacusia, dal resto
della popolazione.
Tali patologie, quantitativamente rilevanti in
età pediatrica (circa il 15 per cento della
popolazione nella fascia di eta' 3­7 anni),
qualora non tempestivamente identificate,
possono condurre ad alterazioni permanenti
con problemi rilevanti nel campo dell'
apprendimento, della socializzazione e della
qualità della vita.
«Vogliamo ringraziare tutti i presenti per aver
sostenuto il nostro progetto ­ ha commentato l' attuale presidente del Rotary Leonardo Marone ­ e in
special modo suor Lorena (direttrice della scuola dell' infanzia Sacra Famiglia ndr) per aver invitato tutti
i genitori dei suoi bambini quando ha saputo del progetto. Inoltre salutiamo un vecchio amico, don
Galbusera, che è venuto a trovarci questa sera».
«Volevo ringraziare il Rotary Club Garbagnate Groane ­ ha aggiunto il sacerdote ­ per "l' ospedalino"
che ho ricevuto, con un laboratorio di analisi attrezzato. Da noi si paga tutto e la salute è un grosso
problema, soprattutto per i poveri. Anch' io sono stato un vecchio rotariano ­ adesso posso dirlo ­ ha
scherzato il prete ­ quando ero salesiano qui e vista la vostra grande generosità, non è escluso che
possa bussare ancora alla vostra porta».
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Tra le vittime Lucia Fossati e Francesca Chiarucci, entrambe sole e fuori a cena la sera del furto
VILLETTE AL PLAN NEL MIRINO DEI LADRI:
RUBATI GIOIELLI E STANZE A SOQQUADRO
ARESE (mly) Escalation di furti in città: in
poche ore due villette del Plan sono state
visitate dai ladri. Tra le vittime c' è anche Lucia
Fossati, che vive sola e, proprio quella sera,
era uscita per cena.
«Il tutto è successo venerdì scorso, 21 ottobre.
Sono uscita di casa verso le 20.30 per andare
a cena con i miei figli e sono tornata verso le
23. Ho fatto per disattivare l' antifurto con il
telecomando, ma quest' ultimo sembrava non
funzionare. Così ho aperto con la chiave. Ci
siamo accorti subito che mancava la luce e ho
visto, con la coda dell' occhio, che la centralina
era strappata dal muro. A quel punto abbiamo
capito subito di essere stati rapinati e siamo
entrati guardinghi, per paura che fossero
ancora in casa.
Era un disastro: avevano aperto tutto! In
cucina avevano ribaltato tutti i cassetti; in sala
spostato quadri ­ probabilmente in cerca di
una cassaforte.
Libri per terra, ante dei mobili scardinate,
talmente erano state forzate. Le camere da
letto erano sottosopra; in bagno, poi, mi hanno
staccato anche il pannello della vasca
idromassaggio. Quando sono entrati in
camera da letto hanno sentito suonare l'
allarme interno, ma non quello esterno, che
deve aver avuto un guasto».
Cosa le hanno rubato? Ha sporto denuncia?
«Mi hanno portato via principalmente oro e brillanti; in più avevo appena prelevato, lasciando in casa
150 euro; ma non mi hanno portato via l' argento e la collana in perle.
Quando mi sono accorta del furto ho chiamato immediatamente i carabinieri di Rho.
Domenica, poi, sono andata a far denuncia da quelli di Arese. Ho esposto loro le mie idee su chi
potesse aver commesso il furto. Pensavo agli zingari, perché mi hanno detto che ci sono le giostre a
Terrazzano.
Ma secondo le forze dell' ordine non agiscono così vicino a dove sono stazionati. Invece mi hanno detto
che sono state avvistate in giro per Arese delle auto Q3 o Q5, che scaricherebbero i ladri davanti alle
case da colpire, per poi aspettarli a fine rapina. Allora ho pensato che nella villetta di fronte alla mia
stanno facendo dei lavori di ristrutturazione. Forse gli operai mi hanno curato, visto che sono andati a
colpo sicuro. Non esco mai e, comunque, in genere c' è a casa di guardia il mio cane. Ma non sono l'
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unica vittima: ho sentito che hanno rubato in via Marmolada e via Mattei. E' da 40 anni che abito qui e
non mi erano mai entrati; la mia villetta è sulla strada; adesso, poi, con i nuovi lampioni a led, sono
illuminata a giorno. In ogni caso ­ conclude la signora Fossati toccato il fondo non si può che risalire. Ed
io risalirò».
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L' ALTRA VITTIMA
«Hanno rubato la cassaforte di mio figlio, ma c'
erano solo le sue letterine d' amore»
ARESE (mly) Altra vittima dei furti fatti venerdì
21 ottobre al Plan è Francesca Chiarucci.
«Anch' io vivo da sola e, proprio quella sera,
ero fuori a cena. Sono uscita verso le 19.30 e,
una volta rientrata, ho trovato la porta finestra
del giardino aperta (senza segni di scasso).
Probabilmente sono entrati usando la casetta
di legno che il mio vicino ha in giardino. Non
avevo nemmeno messo l' antifurto, perché mi
trovavo in zona.
Quando, però, mi sono accorta che erano
entrati in casa, ho avuto paura che fossero
ancora lì.
Poi, controllando con calma, ho constatato che
non sono riusciti a portar via niente; però
hanno tirato fuori tutto: svuotato armadi e
cassettiere. Hanno trovato la cassaforte, ma
non sono riusciti ad aprirla; è un modello
vecchio stile, con la chiave. Ora, però, è vuota.
Ho portato tutti i soldi i banca.
In compenso hanno portato via quella di mio
figlio; ma c' erano solo le sue letterine d'
amore. Devono aver tentato di andare anche
nel sottotetto; c' era terra e sporco in giro.
Avevo anche lasciato un computer portatile in
vista, ma non l' hanno preso. Probabilmente
cercavano solo contanti e oro» conclude la
signora Chiarucci.
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LAVORI PUBBLICI ­ Appalti per 2 milioni di euro
ARESE (mly) Aggiudicati tre importanti appalti
per opere pubbliche: a breve dovrebbero
partire i lavori. Tramite apposito bando, infatti,
è stato appaltato il lavoro per la realizzazione
del nuovo edificio «da destinarsi a sede delle
attività socio ­sanitarie», cioè del nuovo
poliambulatorio, primo in ordine di valore
economico.
Vincitrice è stata la ditta Cgm di Milano, che si
è aggiudicata la la gara, tra le quattro società
che hanno partecipato, presentando l' offerta
economicamente più vantaggiosa. Queste le
cifre della nuova struttura: 1.087.404,54 euro,
ripartiti in 966.014,66 euro per l' importo lavori,
63.768,88 euro per i costi di progettazione e
57.621,00 euro di oneri per la sicurezza.
L' offerta di Cgm è risultata vincente, con il
16,13 per cento di ribasso rispetto alla base d'
asta.
A seguire, la seconda opera che è stata
aggiudicata è quella per la realizzazione dei
nuovi archivio e magazzini comunali ad Arese.
Il nostro Comune, infatti, fino ad ora aveva i
suoi materiali archiviati a Lainate, pagando un
affitto per lo spazio. Cinque le società che
hanno risposto al bando: aggiudicataria
ancora la Cgm, con un' offerta di 610.318,70
euro, in ribasso del 13,21 per cento sulla base
d' asta. Per quest' opera si prevede 536.362,20 euro di importo lavori, 54.961,50 euro di costi di
progettazione e 18.995,00 euro di oneri per la sicurezza.
Infine, terza ed ultima opera è quella per il completamento dei lavori al Cimitero di Valera. Sei i
partecipanti al bando, tra cui si è aggiudicata l' appalto la ditta Baronchelli Costruzioni Generali di
Cormano, con un' offerta di 543.393,12 euro, in ribasso del 17,20 per cento rispetto alla base d' asta.
Così ripartite le cifre: 476.100,00 euro di importo lavori, più 37.293,12 euro di costi di progettazione e
30mila euro di oneri per la sicurezza.
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Sicurezza: le varie opinioni sulla carenza di un costante controllo in città
«Vogliamo la videosorveglianza»
Quest' anno sono stati stanziati i fondi per sistemare l' impianto, ma i lavori ancora non
sono partiti Commercianti preoccupati: il ritardo nel ripristino delle telecamere
innervosisce i titolari dei negozi
GARBAGNATE MILANESE (daf) Il chiodo
fisso dei cittadini è la sicurezza in strada e
nelle proprie case. La possibilità di poter
registrare i malviventi tramite un circuito di
telecamere cittadino pare difficile da realizzare
perché è dal 2012 che il servizio è guasto. In
tanti ritengono che la lungaggine nella
ristrutturazione dell' impianto sia una fattore
negativo.
Solo quest' anno sono stati stanziati 50 mila
euro per questo scopo ma non ancora iniziano
i lavori. Alla cartoleria «La virgola» i gestori
dicono: «Ad Arese c' è da anni e funziona
bene». Giuseppe, gestore della Gelateria del
Centro: «E' fondamentale! Non si capisce
perché ci vogliono 4 anni per l' attivazione. Qui
i teppistelli di strada non vengono puniti, ci
sono auto di neo maggiorenni che entrano nei
divieti di accesso, poi motorini senza casco
ripetutamente contromano, insultando gli
automobilisti che si lamentano del loro
comportamento, aggressioni per futili motivi,
furti. I teppisti non possono continuare a farla
franca! Garbagnate è l' unico Comune non
videosorvegliato. C' è un giro di ragazzini che
vengono da famiglie problematiche...che sono
peggio di loro. Adesso hanno stanziato i soldi?
A pochi mesi dalle lezioni?». Debora della
profumeria «Piccoli Sogni» dice: «Il vero problema è l' isolamento, quando non passa nessuno si ha
paura». Difatti la mancanza di filmati rappresenta, per le forze dell' ordine, un buco sul principale
strumento di indagine.
Alberto Pirola ex assessore al territorio (Forza Italia) dichiara: «Della sicurezza al sindaco non importa
niente, alla Polizia locale sono rimasti 9 agenti, ce n' erano 15. Ha concesso la migrazione degli agenti
verso altri Comuni senza prevedere un rientro. L' ultimo anno di mandato farà vedere che ci terrà alla
sicurezza ma solo perché si avvicinano le elezioni. Qualche mese prima del voto ci saranno telecamere
avvenieristiche, vedrete».
Salvatore Crucitti(Cambiamo in Comune) è convinto che: «L' unico modo per stanare il delinquente è la
telecamera. Dopo che ha commesso il reato da qualche parte deve andare, non è che può sotterrarsi. È
una priorità per l' utente che ha diritto di vivere in serenità. Questo sindaco ha dimostrato che non gli
interessa questo argomento. Bastava accentrare Croce Rossa, Sei, Vigili del fuoco, uno alla volta
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davanti ad un monitor in tempo reale invece che cosa ha fatto? Ha mandato via la Seo. I cittadini
preferiscono pagare qualche centesimo in più sulla Tasi ma avere un capillare servizio di sorveglianza
che funziona».
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Domenica 6 novembre a Novate si scriverà una
pagina di storia: passo avanti di PallanuotoItalia:
verrà costituita la Lega Dilettanti
NOVATE MILANESE (pmu) Il giorno della
grande svolta è finalmente arrivato. Domenica
prossima, 6 novembre, i riflettori dell' Hotel
Domina Milano Fiera si accenderanno sull'
attesissima presentazione dell' edizione 2016­
2017 del Campionato PallanuotoItalia, l' evento
clou della pallanuoto dilettantistica. Il patron
dell' iniziativa, Alessandro De Tursi e il suo
preziosissimo staff di collaboratori sono pronti
a ricevere tutti i protagonisti di una kermesse
sportiva che terrà banco sino al prossimo
mese di giugno. La giornata avrà inizio alle 14
con un momento festoso: la premiazione di
tutte le squadre che hanno vinto la scorsa
edizione che precede i riconoscimenti che
verranno attribuiti alla Rappresentativa PNI e
al miglior arbitro secondo le direttive espresse
dal GAPI. Successivamente Alessandro De
Tursi presenterà la nuova edizione del
Campionato PallanuotoItalia illustrando ogni
dettaglio in merito a svolgimento, formule
novità e quant' altro. Il momento più atteso
arriverà subito dopo: la costituzione della Lega
Dilettanti PallanuotoItalia, la naturale
evoluzione di un movimento che sta crescendo
in modo esponenziale. Il primo consiglio
direttivo che ratificherà la presidenza di
Alessandro De Tursi, sarà composto da
rappresentanti delle società, del Gruppo Arbitri, della Rappresentativa PNI, della Scuola PNI, ovvero di
tutte le componenti che stanno contribuendo al grande successo dell' iniziativa. Sono ventuno gli
esponenti di società in lizza per i sei posti da consigliere: Matteo Afker (InSport Bollate), Alessandro
Aschei (Iria PN), Marco Benedini (Pn Mantova), Eugenio Brembilla (Viribus Unitis), Riccardo Carraro
(Pn Thiene), Paolo Cerini (Sg Sport Arese), Andrea Cerulli (Polì Novate), Alessandro Foglio (Derthona
Nuoto), Marco Formenti (Pn Lecco), Natalia Inina (Bentegodi Verona), Simone Magni (Palombella
Romano), Lorenzo Montrasi (In Sport Vimercate), Pierantonio Patruno (Pn Barzanò), Vezio Pizzo (Pn
Melzo), Luca Pozzoni (Quanta Club), Giuseppe Ruta (Team Lombardia Rho), Camilla Spreafico (In
Sport Ce sano), Davide Subri (Acquarè Franciacorta), Federico Vallarino (Cn Sestri), Massimo Vanazzi
(Sporting Lodi), Marino Violini (Varese Olona Nuoto).
Sono già 33 su 50 le società che hanno garantito la presenza al momento del voto.
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PRIME SFIDE IN CALENDARIO IL 13 NOVEMBRE. OGNI CATEGORIA AVRA' SERIE A E
SERIE B. IN VASCA ANCHE DUE SQUADRE LIGURI
Centootto squadre, 601 partite: numeri record per il
Campionato PallanuotoItalia
NOVATE MILANESE (pmu) Sarà un' edizione
record, come lo è stata quella dello scorso
anno e di quello prima ancora...
Accompagnato dalla costituzione della Lega
Dilettanti, il Campionato PallanuotoItalia si
presenterà ai nastri di partenza della stagione
con numeri che «fanno paura»: ad eccezione
della Under 21, tutte le categorie avranno una
Serie A e una Serie B. Il numero delle squadre
ha sfondato il muro delle cento unità: saranno
108 quelle in campo (93 lo scorso anno) con
un ulteriore allargamento dei confini: due
società liguri, Sestri Levante e Nervi, vanno ad
aumentare la «pattuglia» che comprende
anche formazioni piemontesi, del Triveneto ed
ovviamente lombarde. Una Lombardia
«occupata» ormai per intero da
PallanuotoItalia: con l' arrivo di Lodi, Crema e
Cantù adesso manca solo Sondrio.
Aumenta di netto anche il numero delle partite:
dalle 502 del 2015­2016 si passa alle 601 di
questa edizione.
Una nota di plauso va fatta a SG Sport Arese e
Polì Novate: schiereranno nove squadre,
uniche a riuscirci tra tutte le partecipanti. La
"bandiera a scacchi" sta per abbassarsi. Il 13
novembre inizierà la lunga rincorsa alle finali
del 4 giugno: quattro campi gara ogni
domenica, ed uno spiegamento di forze da parte della Lega Dilettanti PallanuotoItalia per consentire che
ogni tassello del mosaico cada al posto giusto.
TUTTI I GIRONI In attesa dei calendari, vi proponiamo qui di seguito la composizione dei gironi di tutte
le categorie in gara nell' edizione 2016­2017 del Campionato PallanuotoItalia.
ESORDIENTI UNDER 12 SERIE A: Barzanò, Busto Red, In Sport Cesano, Melzo, Polì Novate Red, SG
Arese, Team Lombardia Rho, Varese ON, Viribus Unitis.
SERIE B: Campus Pavia, Busto Blue, Busto Green, Cantù, Crema, Lecco, Treviglio, Polì Novate Blue,
Team Lombardia B.
RAGAZZI UNDER 14 SERIE A: Barzanò A, Busto, Treviglio, Polì Novate, SG Arese, Team Lombardia
Rho, Viribus Unitis.
SERIE B: Acqua rè Franciacorta, Azzurra Buccinasco, Cus Geas Milano, Hst Varese, Varedo, Barzano
B, InSport Ce sano, In Sport Vimercate, Melzo, RN Legnano, SG Arese B, Spazio Sport One, Team
Lombardia Rho B, Vigevano.
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ALLIEVI UNDER 16 SERIE A: Albaro Nervi, Campus Team Pavia, HST Varese, Barzanò A, Busto,
Treviglio, Polì Novate Red, SG Sport A, SG Sport B, Team Lombardia Rho, Varese ON, Viribus Unitis.
SERIE B: Acquarium, Azzurra Buccinasco, La Fenice, Barzanò B, In Sport Bollate, InSport Cesano, In
Sport Vimercate, Lecco, Melzo, Quanta Club, Polì Novate Blue, Sporting Lodi.
JUNIORES UNDER 18 SERIE A: Campus Team Pavia, HST Varese, Barzanò, InSport Bollate A,
InSport Cesano, Melzo, Polì Novate, RN Legnano, SG Arese, Viribus Unitis.
SERIE B: Acquarè Franciacorta, Acquarium, Cus Geas, Derthona, In Sport Bollate B, Team Lombardia
Rho.
SENIORES UNDER 21 Futura Milano, HST Varese, Vare do, InSport Cesano, Lecco, Polì No vate, SG
Arese.
MASTER SERIE A: Azzurra Buccinasco, Campus Team Pavia, Hst#daiunaveloce, Palombella Romano,
Treviglio, SG Sport Arese, Varese ON, Vigevano.
SERIE B: Acquarè, CN Sestri, Cus Geas MWM, HST Varese Old, I Magnifici, Iria PN, La Fenice,
Derthona, InSport Bollate, Lecco, Polì Novate Blu, Polì Novate Red, SG Sport Old, Sporting Lodi.
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'ndrangheta attorno all'Expo
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Pagina 35
Oggi è l'ultimo giorno di Ztl a Bollate
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Il Notiziario
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Pagina 42
Legambiente; il circolo ha spiccato il volo
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Il Notiziario
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Pagina 49
"Lavorando con quel che c'è": giovedì tavola
rotonda tra amministratori, imprese e attori
produttivi.
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Il Notiziario
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Pagina 64
Il corso di educazione cinofila di Amici degli
animali di Cesate è un successo
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Il Notiziario
Comune di Arese
Pagina 67
Rotary: bentornati ragazzi, benvenuti ragazzi
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Il Notiziario
Comune di Arese
Pagina 68
Presto si saprà che insediamenti arriveranno
nell' ex Alfa
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Il Notiziario
Comune di Arese
Pagina 72
1) Arrestati in tutta Italia per infiltrazioni
mafiose negli appalti di grandi opere degli
ultimi anni 2) Addio alla Ztl di Bollate: si
spengono le telecamere 3) La figlia di Aldo
Moro incontra i salesiani e poi l' ex Br 4) Quella
rotonda a me piace, perché...
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28 ottobre 2016
Il Notiziario
Comune di Arese
Pagina 73
1) Arrivano profughi in città? Si, purché l'
accoglienza sia finanziata dal Fondo nazionale
per l' asilo 2) A giugno riaprirà la Caris, dopo l'
incendio: centoventi persone riavranno il loro
lavoro 3) Troppi inquilini morosi, il Comune
incarica Gesem 4) Verranno costruiti un nuovo
poliambulatorio, l' archivio comunale e
completato il cimitero di Valera 5) Vodafone
non rilascia l' area, il Comune ora ricorre al
giudice 6) Sportello mediazione, per altri due
anni sarà gestito ancora da Icaf 7) Uniter: sono
terminate le conferenze di Ottobre
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Il Notiziario
Comune di Arese
Pagina 76
Basket D/ Arese perde ma trova un gran
pubblico
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Settegiorni (ed.
Legnano)
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«Grande guerra», incontro insieme all' Anpi locale
SAN GIORGIO SU LEGNANO (pcd) L' Anpi di
San Giorgio ricorda la fine della Grande
Guerra. E lo farà venerdì 4 novembre, alle 21,
nella sala consiliare del municipio di piazza 4
novembre. Un momento significativo per il
gruppo, molto attivo sul territorio per fare
conoscere la storia dell' Italia.
A parlare durante la conferenza sulla prima
guerra mondiale ci saranno due ospiti: Oreste
Magni, dell' Ecoistituto della valle del Ticino, e
Umberto Rollino, docente di storia al liceo
artistico di Arese.
Una serata che vuole coinvolgere i cittadini per
sensibilizzarli alla storia dell' Italia durante il
novecento, un secolo difficile e che ha segnato
una svolta nella storia occidentale. La serata
anticipa anche la celebrazione che si svolgerà
a San Giorgio durante la mattinata di
domenica 6 novembre.
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