FrancoArese “Imiei31anni all`AsicsItalia”
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FrancoArese “Imiei31anni all`AsicsItalia”
T1 CV PR T2 62 .Economia Nord-Ovest STAMPA .LA MARTEDÌ 15 GENNAIO 2013 Intervista LORENZO TANACETO ERICA GIRAUDO CUNEO Ricerca e innovazione Progettiper43milioni aTorinoWireless Progetti per 43 milioni, sei e mezzo dei quali destinati a centri di ricerca e aziende piemontesi. A voler essere molto prosaici, ecco quale sarà la ricaduta per il nostro territorio dopo che il ministero dell’Istruzione ha approvato il cluster tecnologico nazionale «Tecnologie per le smart communities». Il Piemonte, attraverso Torino Wireless, coordinerà i progetti di ricerca e innovazione - sono quattro - sul team delle «comunità intelligenti», cioè le smart city. Intelligenti perché capaci di coinvolgere la popolazione nei processi di innovazione che toccano la vita di tutti i giorni sia dal punto di vista della mobilità, sia per quanto riguarda la valorizzazione dei beni culturali, dell’educazione, del risparmio energetico o ambientale. I cluster COMUNITÀ INTELLIGENTI Dal Piemonte il coordinamento di aziende e centri di ricerca di nove regioni nazionali, come quello che coordinerà Torino Wireless, sono aggregati di imprese, università, istituzioni di ricerca pubbliche e private che, insieme, aumentano la massa critica e quindi la possibilità di concorrere ai finanziamenti europei. «Tecnologie per la comunità intelligente», coordinato da Torino Wireless, coinvolge aziende e centri di ricerca di nove Regioni: Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trento, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Puglia. Come dicevamo i quattro progetti approvati dal Miur sono stati ammessi a finanziamento per un valore totale di 43 milioni. «I cluster tecnologici nazionali - spiega Laura Morgagni, direttore di Fondazione Torino Wireless - rappresentano una delle azioni principali per sostenere l’innovazione in Italia. Ad esempio, per competere sul programma Horizon 2020 che prevede investimenti per 80 miliardi nei prossimi 7 anni. Con l’approvazione del Cluster sulle Comunità Intelligenti, viene ribadito il ruolo del Distretto Torino Wireless nel fare massa critica, aggregare risorse e competenze utili per lo sviluppo del nostro territorio». ondò l’Asics Italia nel 1982, poco dopo aver smesso la carriera di atleta ed essere diventato importatore dall’Italia dei prodotti Asics-Tiger (la sede della multinazionale è in Giappone, a Kobe). Per 31 anni è stato presidente e amministratore delegato dell’azienda. Da febbraio Franco Arese lascerà la guida a Luca Bacherotti, attuale general manager di «Levi Strauss Italia», che sarà «regional director managing». Emanuele Arese, uno dei tre figli di Franco che ora lavora nella sede europea di Amsterdam, si trasferirà a Cuneo come «country manager», responsabile della linea «Life Style-Onistuka». F Che cosa le lascia questa lunga esperienza da imprenditore? «Mi ha arricchito professionalmente, ho imparato a lavorare. Da professore di Educazione fisica conoscevo poco o nulla di economia, di banche. Pian pianino ho imparato, e questo lo devo alOLIMPIADI DI TORINO 2006 «Ricordo con orgoglio la sponsorizzazione di quei Giochi invernali» l’azienda. Un apprendimento giornaliero, anche nella gestione. Fin da quando con un magazziniere e mia sorella Adriana iniziò questa avventura esaltante. Poco dopo arrivò mio fratello Piero. Poi mia moglie Vera. Due fondamentali pilastri. La prima sede fu a Tarantasca, poi nel 2000 - non mi sembrano passati così tanti anni - inaugurammo la nuova sede di Madonna dell’Olmo a Cuneo». Qualche ricordo speciale? «Tanti. Numerosi i campioni nostri “testimonial”. Abbiamo vestito Nazionali di tutti gli sport, l’altro giorno ho rinnovato per quattro anni il contratto con la Federazione volley. E poi le Olimpiadi di Torino 2006, di cui siamo stati sponsor. Un prestigio enorme, che emozione». «Io e mio fratello organizzeremo eventi sportivi e culturali» Franco Arese (a sinistra nella foto) con il fratello Piero (66 anni) nello studio presidenziale dell’Asics Italia L’avveniristica sede di Madonna dell’Olmo, alle porte di Cuneo, è stata inaugurata nel 2000 L’imprenditore-ex campione va «in pensione» Franco Arese “I miei 31 anni all’Asics Italia” “Stagioni esaltanti, lascio un’azienda solida” 68 anni Franco Arese nel 1982 divenne importatore dal Giappone dei prodotti Asics-Tiger Poco dopo fondò l’Asics Italia di cui è stato presidente e amministratore delegato L’Asics Italia oggi? «È un’azienda sana, solida, anche dal punto di vista patrimoniale. I nostri dipendenti, che ringrazio a uno a uno, hanno una garanzia di lavoro a Cuneo. Lascio un’azienda che dà sicurezza. Il 2013 sarà un anno difficile, con sfoltimento del settore. Noi, grazie all’alta tecnologia dei materiali che produciamo e distribuiamo, saremo in grado di fronteggiare il mercato. Io e mio fratello Piero per qualche tempo, fino a quando sarà necessario, affiancheremo il “regional director managing” che potrà liberamente consultarci». Franco Arese «pensionato», ma non in pantofole davanti alla tv. Giusto? «Certo, sarò pensionato solo sulla carta. In questi pochi me- si la mia vita si è rivoluzionata. Ho superato un problema di salute dopo qualche settimana di ricovero in ospedale, ho lasciato alcuni incarichi (ha conservato quello di consigliere della Federazione europea di atletica leggera, ndr), ma ho grande entusiasmo. Però, prima di tutto, mi concederò alcuni periodi di vacanza con mia moglie, non abbiamo mai fatto ferie». Qualche progetto futuro? «Con mio fratello Piero vogliamo portare a Cuneo eventi sportivi e culturali di alto livello. A Fossano con la società “Olympia” gestiamo il tennis al Villaggio sportivo Santa Lucia dove c’è una pista di atletica: potremmo organizzare lì una volta l’anno una gara sui 1500 metri con i più forti del mondo coinvolgendo i giovani». Chi è Arese con la moglie Vera Il manager n Franco Arese è sposato con la signora Vera. Hanno tre figli: Emanuele, 29 anni; Edoardo (27), Enrico (23). Anche il fratello Piero, 66 anni, ha lavorato in azienda e la lascerà. Rimarrà in Asics, la sorella Adriana. Il figlio Emanuele sarà «country manager» a Cuneo. L’atleta n Sui 1500 metri, Arese vinse le Universiadi nel 1970, una medaglia d’argento ai Giochi del Mediterraneo e il titolo di campione europeo nel 1971. Il dirigente sportivo n È stato per 10 anni pre- sidente del Cuneo Calcio riportandolo in C2; per 8 anni presidente della Federazione italiana di atletica leggera; dal 2009 era nella giunta nazionale del Coni.