Si avvicina il tempo delle recite, grande lavoro per

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Si avvicina il tempo delle recite, grande lavoro per
Si avvicina il tempo delle recite, grande lavoro per
tutti
gli
insegnanti,
grande
divertimento
(punteggiato da piccole ansie) per i bambini e
purtroppo grandi pretese e aspettative per alcuni
genitori.
Non a tutti piace esibirsi e parlare in pubblico, ma
fortunatamente, per quanto riguarda la recita
scolastica, possiamo permettere a ogni bambino di
coltivare i propri talenti anche se non coincidono
con l’essere in primo piano su un palco o al centro
della palestra.
La messa in scena di un copione teatrale è infatti
un’operazione lunga e complessa che coinvolge
moltissime
persone
e
allora
perché
non
coinvolgere, chi non se la sente di recitare in
pubblico, a partecipare a tutte le altre
indispensabili fasi della rappresentazione?
Se si tratta di assecondare il desiderio dei genitori
di riprendere i figli, per filmati che riguarderanno
casualmente dopo dieci anni, potremo con buona
pace di tutti, organizzare un’intervista ai bambini
che hanno lavorato dietro le quinte e avremo
salvato il buon umore e l’entusiasmo di bambini e
genitori!
Comunque, tornando alla nostra recita, le persone
coinvolte nella messa in scena sono:
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





Lo scenografo che crea gli ambienti in cui
si
svolgono
le
scene
scegliendo
arredamento, soprammobili, fondali.
Il regista che assegna i ruoli agli attori, li
dirige consigliandoli su come muoversi e
come recitare. Coordina il lavoro dei tecnici.
Il
costumista
che
si
occupa
dell’abbigliamento che deve sempre essere
appropriato al tempo e al luogo in cui si
svolge la vicenda.
Il fonico che si occupa dei suoni, dei rumori
e della musica, in caso ci sia.
Il tecnico delle luci che si occupa appunto
degli effetti luminosi che per esempio
possono sottolineare l’entrata in scena di un
personaggio, attirando il quel momento e in
quel luogo l’attenzione degli spettatori.
Lo staff redazionale e grafico che prepara
la locandina, il programma e gli inviti.
Infine, gli attori che interpretano i
personaggi.
In questa sede, è proprio di questi ultimi che ci
occupiamo, degli attori, sia perché molto spesso
tutti gli altri ruoli sono svolti dagli insegnanti (e
chi se no?) sia perché, anche se non tutta la
classe recita, le attività che vi proponiamo di
svolgere con i ragazzi rientrano nell’area della
competenza comunicativa ed è fuor di dubbio
che il saper parlare, muoversi ed esprimersi sia
una parte fondamentale del vivere sociale.
Spendiamo quindi qualche riga per ricordarvi che
in un atto comunicativo, il che cosa si dice ha
un’influenza pari al 7% contro il 93%
rappresentato dal come lo si dice.
È fondamentale conoscere ciò di cui si parla, in
caso contrario spesso non vi sarebbe nemmeno
bisogno di esporlo, tuttavia, il 38% della nostra
comunicazione è influenzato dagli elementi
paraverbali e passa quindi attraverso il tono, il
timbro, il volume e l'inflessione della voce, mentre
il 55% è veicolato dalla mimica, dalla gestualità
e dalla postura del nostro corpo.
Gli attori, e in verità tutti noi per comunicare con
il pubblico e quindi con chi ci ascolta, per
trasmettere emozioni e suscitare interesse
abbiamo
a
disposizione
due
strumenti
fondamentali: la voce e il corpo.
LA VOCE
La voce è uno strumento che va accordato, questo
vuol dire che l’attore deve imparare a utilizzarla in
modo che esprima sentimenti e comunichi emozioni.
Ma saper usare la propria voce è molto più difficile di
quanto si possa pensare.
Gli elementi che rendono un ascolto piacevole e
efficace sono:



Albert Mehrabian
le
parole
ben
scandite
e
facilmente
comprensibili;
l’intonazione della voce che trasmette lo stato
d’animo dei personaggi;
il ritmo che rispetta le pause della
punteggiatura e che sarà più lento quando le
frasi richiedono molta attenzione e più veloce
quando vengono espresse emozioni forti come
la rabbia o l’angoscia.
IL CORPO
Un attore che recita su un palcoscenico non è
immobile, deve muoversi, camminare, correre,
sedersi, alzarsi, insomma deve compiere tutti quei
movimenti che sono naturali e spontanei nella vita di
ogni giorno.
Tuttavia, comportarsi spontaneamente davanti a un
pubblico, muoversi e gesticolare è tutt’altro che
semplice e richiede una particolare preparazione.
Attraverso la gestualità e la mimica, il corpo permette
di sottolineare l’espressione verbale e renderla più
efficace, ma nello stesso modo un gesto può annullare
l’efficacia di una frase detta. Questo avviene
soprattutto quando non siamo sinceri.
Infatti, mentre
tutti sappiamo
dire una bugia con
le parole, mentire
con i gesti e con
l’espressione del
viso è complicato,
non sempre si
riesce a
controllarli.
Nel pdf trovate:
 esercizi per la voce
 esercizi per il corpo
 esercizi per il viso
1 Sei sintonizzato?
Invitate i bambini a pronunciare le frasi scritte di fianco
con il tono suggerito.
In seguito chiedete a ognuno di scegliere un’intonazione e
di proporla ai compagni.
Hai copiato il compito
da un compagno?
Tono
seccato,
arrabbiato,
di
deluso.
divertito,
richiesta,
Sapranno essere abbastanza espressivi da comunicare
quello che davvero vogliono?
I compagni riusciranno a indovinare?
Incitateli a mettersi alla prova.
Perché non hai cenato?
Tono stupito, di rimprovero,
freddo e scostante, triste,
divertito.
2 Bastiancontrario
Preparate un breve dialogo in cui ognuno interpreta un
ruolo assolutamente opposto a quello dell’altro: uno è
allegro, l’altro è triste; uno è calmo, l’altro è arrabbiato;
uno è giovane, l’altro vecchio ecc.
Mi fai paura!
Tono spaventato, divertito,
ironico (non mi fai paura),
irritato.
4 Una per uno
3 Playback
Chiedete
ai
bambini
lavorare a coppie.
di
Invitate i bambini a disporsi in cerchio, a turno dovranno
pronunciare una vocale: A E I O U.
Ogni coppia sceglierà una
filastrocca o una poesia che
conosce bene.
Chi sbaglia la vocale che gli tocca, ha un punto di
penalità. (non eliminate dal gioco chi sbaglia, altrimenti
non avrà l’opportunità di imparare).
Uno dei due si posizionerà
davanti alla classe, ma dovrà
solo fingere di pronunciare le
parole.
In seguito, fate svolgere lo stesso gioco utilizzando una
filastrocca e chiedendo ad ogni bambino di pronunciare
un solo verso.
A recitare sarà infatti il
compagno nascosto dietro di
lui.
Lunedì giorno rosso
faccio un salto bello grosso
5 IlMartedì
coro giorno giallo
Canto forte come un gallo
Chiedete ai bambini di disporsi a semicerchio davanti a
Mercoledì giorno arancione
voi.
cammino e ruggisco come un leone
Invitate un bambino a pronunciare un suono.
Giovedì giorno verdino
volo come
un uccellino
Ognuno,
al vostro
comando, si unirà al coro,
pronunciando e ripetendo un suono a sua scelta, alzando
Venerdì giorno marrone
o abbassando la voce secondo le vostre indicazioni.
abbaio come un cagnolone
Sabato è il giorno rosa
faccio il gatto che si riposa
Domenica è il giorno bianco
6 Chi sono
Invitate i bambini a sedersi a terra in semicerchio.
A turno, uno di loro si alzerà e si presenterà ai compagni.
Facendo un inchino, dirà:
«Amiche e amici, buon giorno. Io sono...»
Le parole devono essere pronunciate con chiarezza, senza
nervosismo e smorfie.
7 La filastrocca
8 Su su su
Sempre
seduti
in
semicerchio,
a
turno
ognuno si alzerà e reciterà
una filastrocca, uno scioglilingua, una poesia o un
breve testo che conosce a
memoria.
In una seconda fase, ripeteranno
l’esercizio: questa volta però
inizieranno con un volume molto
basso, ma udibile da tutti, e
proseguiranno aumentando via
via il volume (senza esagerare).
9 Giù giù giù
E poi il contrario:
da un volume alto
fino a un sussurro.
10 Mi senti?
A coppie i bambini reciteranno un breve dialogo
come se urlassero.
Dite loro di pensare di essere per esempio su
marciapiedi opposti di una strada.
I bambini dovranno fare attenzione a non urlare
veramente ma a dare l’impressione di farlo.
Un esempio di dialogo può
essere...
- Ehi, Elena!
- Ah, Marco…
- Come va?
- Bene, ma sono di fretta.
- Dove vai di bello?
- Sto andando a giocare da Luca?
- Posso venire anch’io?
- Dai… attraversa la strada!
In
quali
occasioni
è
necessario parlare a voce
molto alta?
C’è qualcuno che lo deve
fare per lavoro?
11 Shhh...
Come nell’esercizio precedente, i bambini lavoreranno
a coppie, ma immaginando di confidare un segreto o
comunque di essere in una situazione in cui non
possono parlare a voce alta.
Nel recitare la scenetta, dovranno tener conto che gli
spettatori devono sentire ciò che si stanno confidando.
Un esempio di dialogo può
essere...
(Al cinema)
- Non hai sete?
- No, perché?
- Perché io ho sete.
- Aspetta l’intervallo!
- Ma se ho tanta, tanta sete?
(Si gira il signore davanti)
-Ti alzi, vai fuori e mi lasci vedere il
film. Chiaro?
In
quali
occasioni
è
necessario parlare a voce
molto bassa?
C’è qualcuno che lo deve
fare per lavoro?
12 Sottofondo
13 Bla bla bla...
Invitare
i
bambini
a
lavorare a piccoli gruppi e a
preparare situazioni in cui
con la voce si riproducono
suoni
e
rumori
di
sottofondo.
Chiedete ai bambini di lavorare a coppie, di immaginare una
situazione in cui due amici litigano, un professore che
riprende un alunno, un vigile che sta dando una multa a un
automobilista, ecc.
Chiedete loro di preparare e
provare i suoni con cura e
proporre
la
scena
ai
compagni.
La classe dovrà indovinare
di che ambiente si tratta.
Chiedete loro di pensare a
una situazione come per
esempio,
una
stazione
ferroviaria, una battaglia,
un castello infestato da
fantasmi, una cucina all’ora
di pranzo ecc.
Poi invitate ogni coppia a esibirsi davanti ai compagni, ma
sostituendo le parole con dei bla bla bla.
1 Vero o falso?
3 Lo specchio
Invitate due bambini a lavorare insieme a voi e chiedete
alla classe di osservare che cosa accade.
Fate lavorare i bambini a
coppie, uno di fronte all’altro.
Rivolgetevi a uno dei bambini, dite: «Sono contento di
vederti» sorridete e dategli una pacchetta sulla spalla.
Il primo si dovrà muovere come
se
fosse
davanti
a
uno
specchio: si pettinerà, si laverà
i denti, il viso, si guarderà di
profilo ecc.
Ora ripetete la frase rivolgendovi al secondo bambino, ma
incrociate le braccia e battete un piede sul pavimento.
Invitate la classe a interpretare il vero messaggio di ciò
che avete detto. La frase era la stessa, eppure… che cosa
avete trasmesso con i diversi gesti?
2 Il mimo
È uno dei giochi di gruppo più utili per imparare a recitare.
Chiedete ai bambini di scrivere su un foglietto il nome di
un’azione, un oggetto, un animale o un mestiere.
Date loro cinque minuti per pensare a come rappresentare il
messaggio in modo da farlo capire ai compagni.
Il compagno dovrà muoversi
come se fosse l’immagine
riflessa.
4 L’attore silenzioso
6 La scenetta
Fate disporre i bambini seduti in
cerchio.
Dividete la classe in piccoli gruppi. Chiedete loro di
scegliere una situazione come ad esempio: un viaggio in
autobus, una partita di basket, una festa di
compleanno.
A turno ognuno si alzerà e si siederà
su una sedia posta al centro del
cerchio.
Ora dovrà assumere una posizione
in modo da risultare: pensoso,
assonnato, nervoso, impaziente,
annoiato.
I compagni dovranno comprendere
lo stato d’animo interpretato.
5 Che cosa sento?
L’esercizio
si
svolge
come
il
precedente, ma questa volta ognuno
dovrà mimare con un gesto una
sensazione come caldo, freddo, sete,
dolore.
I bambini dovranno muoversi e atteggiarsi come se
fossero in quella particolare situazione e il resto della
classe dovrà indovinarla.
7 La bufera
In piedi, con le gambe un po’ divaricate e gli occhi chiusi,
immaginate di essere su una nave in mezzo a una bufera e
muovetevi di conseguenza.
8 Secondo me è...
Come cammina un egoista? E un timido? E uno spaccone?
Partendo dalla postura e dal modo di camminare, può
nascere un bel progetto sui caratteri e... non solo dei
personaggi!
1 Il cartellone delle facce
3 Come sto?
Invitate i bambini a sfogliare alcune
riviste e a ritagliare visi con espressioni
diverse.
Insieme alla classe scrivete su un foglio tutte
le diverse emozioni a cui riuscite a pensare:
stupore, paura, dubbio e così via.
Realizzate insieme alla classe un
cartellone che rappresenti tutte le
espressioni possibili.
Fate sedere la classe in cerchio.
Chiedete poi ai bambini di individuare gli
elementi del viso che creano una
determinata espressione: l’inclinazione
della bocca, le sopracciglia…
A turno ogni bambino sceglierà un’emozione,
si alzerà e atteggerà il viso in modo
appropriato.
La classe dovrà indovinare di quale emozione
si tratta.
2 Smorfie e boccacce
4 Cambio d’umore
Chiedete ad un bambino alla volta di
atteggiare il viso facendo una smorfia o
assumendo un’espressione molto esagerata,
ma senza emettere suoni o versi.
Invitate ogni bambino a scegliere tre
espressioni diverse e presentatele una alla
volta ai compagni.
I compagni dovranno imitarlo.
I compagni dovranno ricordare la sequenza e
riproporla a loro volta.