Vento largo (89)
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Vento largo (89)
Vento largo (89) “Del molto che leggo prendo sempre qualcosa”. (Lucio Anneo Seneca) Buona lettura e buon ascolto! (libri) Claudio Magris, Non luogo a procedere, Garzanti "La vita vuol dire morire e la guerra le viene in aiuto; la guerra pietosa madre di tutte le cose, madre coniglia che mangia i suoi piccoli restituendoli alla felicità del buio e del niente": in quest'epoca barbarica, come dice un altro grande visionario, George Steiner, la scrittura e la lucidità di Claudio Magris restano indispensabili. (libri) Toni Morrison, Prima i bambini, Sperling & Kupfer La bambina fragile e tormentata è diventata una donna che è espressione della sua bellezza. Si chiama Bride ed è testimone del dolore di non essere accettati per il colore della pelle, e della forza che ci vuole per dimenticare, per ricordare e per guardare verso il futuro. Un romanzo breve, intenso e coraggioso per un'ispiratissima Toni Morrison. (libri) Thomas Williams, I capelli di Harold Roux, Fazi Ha detto Stephen King: “Thomas Williams era un meraviglioso, meraviglioso romanziere. Scrisse un romanzo intitolato I capelli di Harold Roux, uno dei miei libri preferiti”. Il protagonista diceva invece che scrivere un libro è come trovarsi in una pianura buia con un fragile fuoco. Poi qualcuno (i personaggi) si avvicina e la magia comincia, ancora. (libri) Amitav Ghosh, Diluvio di fuoco, Neri Pozza L'epopea della Ibis, la goletta che ha solcato un Mare di papaveri, risalendo poi Il fiume dell'oppio, si avvia alla conclusione in Diluvio di fuoco. In sé la trilogia di Amitav Ghosh è un'imponente lettura che, con il ritmo del romanzo e il gusto dell'avventura racconta un mondo così lontano nel tempo e nella geografia eppure così vicino nella sua decadenza. (libri) Friedrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia, Feltrinelli Il primo morto è Schmied, tenente della polizia di Berna. L'ultimo è quello scritto in una sentenza che sguscia fuori da un meccanismo narrativo a incastri, perfetto nel collegare Il giudice e il suo boia con una scrittura limpida eppure misteriosa e un trio di personaggi (Barlach, Tschanz, Gastmann) indimenticabili. Un classico. (libri) Svetlana Aleksievic, I ragazzi di Zinco, E/O Ancora la guerra, anche se non voleva più scriverne perché “la guerra non ha un volto di donna”, ma I ragazzi di zinco tornano dall'Afghanistan (all'epoca dell'invasione sovietica) e le sofferenze vengono diffuse nei quartieri popolari, dove è complicato anche celebrare un dignitoso funerale. Toccante, e degno del premio Nobel. (dischi) Jesse Malin, Outsiders, One Little Indian E' stato un anno considerevole per Jesse Malin: prima il notevole New York Before The War, poi a stretto giro di posta, Outsiders, più ruvido e immediato, altrettanto bello: con una versione di Stay Free dei Clash che vale il prezzo, è stato inciso fuori dalla città, con i telefoni e i computer staccati ed è pieno di chitarre e di idee. Si fa così. (dischi) Jazz At Lilcoln Center Orchestra, Live In Cuba, Blue Engine Il nome che conta è quello di Wynton Marsalis e questo doppio album celebra quelle che Jelly Roll Morton definiva le radici ispaniche del jazz: le serate al Mella Theatre all'Avana sono una spettacolare collezione di performance che mette insieme Chuco Valdez e Dizzy Gillespie, Lee Morgan e Duke Ellington e tutti i sapori delle notti cubane. (dischi) Shawn Colvin, Uncovered, Concord Già dal secondo disco, lo splendido (e uno dei suoi migliori) Fat City che Shawn Colvin si è fatta notare per la sua capacità di interprete. Allora cantava Jackson Browne e Warren Zevon, oggi Bruce Springsteen e Tom Waits, i Creedence e la Band, Stevie Wonder e Paul Simon. Come dire, cambiano gli addendi, ma la somma (notevole) resta uguale. (dischi) Amy Helm, Didn't It Rain, eOne Un pezzo dell'eredità del padre, Levon Helm, costituisce una parte importante dell'esordio solista di Amy Helm, dopo la fruttuosa esperienza con gli Ollabelle. Il suo inizio è anche l'ultima tappa del batterista della Band che ha visto ospiti, tra gli altri, anche Bill Payne dei Little Feat e John Medeski. Un ottimo debutto. (dischi) HowellDevine, Modern Sounds Of Ancient JuJu, Arhoolie Records Come dice Charlie Musselwhite nella sua generosa presentazione, gli HowellDevine non devono dimostrare niente perché suonano il blues a modo loro, ma con una tale partecipazione e un'energia da aver stupito anche musicisti di grande esperienza come Elvin Bishop e Bonnie Raitt che li ha definiti profondi e diretti alle radici. Ci associamo. (dischi) Frank Sinatra, Ultimate Sinatra, Sony Chiedete a Dylan. Chiedete a Elvis. Chiedete ai Beatles. Chiedete a chiunque, il cantante per antonomasia, il crooner per eccellenza è sempre stato lui, Frank Sinatra, e in occasione dell'anniversario secolare della nascita, ecco un riepilogo (notevole) di quattro dischi che ripercorrono gran parte della sua storia. Monumentale. (promemoria) Vi aspettiamo per l'ultimo appuntamento dello Zig Zag Social Club del 2015 con l'omaggio speciale di Fidel Fogaroli al pianista Kenny Kirkland (già con Sting) sabato 28 novembre, ma intanto vogliamo ricordare anche l'edizione in inglese di Love And Emotion. A Story About Willy DeVille di Mauro Zambellini a cui siamo orgogliosi di aver contribuito, a modo nostro. E grazie a tutti per la parteciapazione!