AVVERTENZE ONLINE ================== Quindicinale

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AVVERTENZE ONLINE ================== Quindicinale
====== AVVERTENZE ONLINE ==================
Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori.
Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti,
per combattere le arroganze di ogni tipo.
Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
Tel: 055.290606 - Fax: 055.2302452
URL: http://www.aduc.it
------------------------------------------Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF:
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newsletter/Avvertenze-2009-10.txt
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newsletter/Avvertenze-2009-10.pdf
------------------------------------------Avvertenze numero 2009-10 del 15 Maggio 2009
In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/
In questo numero:
- Editoriale. Canone Rai. Garante del Contribuente: denunceremo Rai e Sportello abbonamenti tv per truffa
aggravata
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=264
- La scheda. CAPARRA, ACCONTO E PENALE
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40790
- La pulce nell'orecchio. L'OTTO PER MILLE A DIRETTA GESTIONE STATALE 2008. OVVERO: L'INDEGNA
FARSA CONTINUA
http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=259534
- MediCare? Passioni ed amori ai tempi della peste. Mese Mariano dell'anno Darwiniano
http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php?id=259436
- Osservatorio Legale. Tutto quello che non sappiamo sul Consorzio di bonifica Padule di Fucecchio e sulla
Provincia di Pistoia
http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=259557
- MacroMicro Economia. La 'fedelizzazione' del Tg5
http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php?id=259672
- Il Condominio. Il consiglio dei condomini
http://www.aduc.it/dyn/condominio/art/singolo.php?id=259455
- Famiglia e Individuo. Procreazione assistita. La Corte Costituzionale boccia la legge 40
http://www.aduc.it/dyn/famiglia/art/singolo.php?id=259682
- Usi & consumi - News dal Mondo
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=264
KOREA SUD / Clonati cani fluorescenti
SPAGNA / Le verdure e' meglio cuocerle al microonde
GERMANIA / Nuovo studio sugli incentivi alla rottamazione: servono a poco
ITALIA / Incentivi elettrodomestici: legge inutile
MONDO / I luoghi preferiti dai turisti: Madrid batte Venezia
ITALIA / Costo della spesa quotidiana: tra Napoli e Rimini mille euro in piu'
MONDO / Influenza 'suina': la potenziale pandemia prevista gia' nel 2003
ITALIA / Fax e mail pubblicitarie non lecite, nuovo intervento del Garante della privacy
ITALIA / Burocrazia e bollette: gli italiani in coda una settimana all'anno
SPAGNA / I rumeni rimpatriati riscuoteranno il sussidio di disoccupazione spagnolo
ITALIA / La nuova Alitalia vola spesso in ritardo, la vecchia ha 23 mila creditori
ITALIA / Tanta pioggia tra novembre ed aprile: non accadeva da 200 anni
ITALIA / Aziende energetiche: l'Antitrust apre istruttorie su Italgas, Acea Distribuzione e A2A
U.E. / Europarlamento: no al taglio dell'accesso per gli utenti che scaricano illegalmente da Internet
SPAGNA / Tv pubblica senza pubblicita': il Governo ha presentato il piano
FRANCIA / Sondaggio: l'86,3% dei francesi favorevoli all'eutanasia
ITALIA / Otto per mille. Funziona bene o no? Interrogazione
ITALIA / Le tariffe locali piu' care, vince Cagliari
USA / Starnuti da allergia... acqua e sale
OLANDA / Frutta e verdura fanno bene ma non ai fumatori
USA / California: libri scolastici digitali gratis
ITALIA / Province: 43 euro a testa all'anno per mantenerle
USA / Il cervello indica cosa mangiare
ITALIA / Servizi delle Regioni ai cittadini: le pagelle
ITALIA / I sindaci non rispondono alle e-mail
ITALIA / Freccero (Rai): non togliere la pubblicita' alla tv di Stato, spot contropotere allo strapotere della
politica
ITALIA / Trasfusione obbligatoria a testimone di Geova: ospedale condannato
GERMANIA / Dubbi sulle garanzie extra per gli apparecchi elettronici
U.E. / Mai piu' sostanze cancerogene nei giocattoli: l'Europa approva
GERMANIA / La pubblicita' incide sui consumi dell'alcol
FRANCIA / Gli alimenti meno cari non sono meno buoni
FRANCIA / Pirateria su Internet. Taglio connessione a chi scarica illegalmente: e' legge
- Le iniziative
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=264
- Ecco di nuovo il ministero del Turismo: soldi buttati via solo per voglia di poltrone
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258480
- Febbre suina e sopravvivenza: il metodo si diffonde...
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258483
- Cellulite. Inutili creme e vibratori, attenzione su nuovi metodi con furosemide. Interrogazione
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258578
- Autovelox. Nasconderli per fare piu' multe e' reato: truffa a danno degli automobilisti
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258597
- Il nuovo ministero del turismo
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258601
- Class Action. Bene l'emendamento del Governo, ma occorre rendere accessibile a chiunque questo
fondamentale strumento di giustizia. Emendamenti
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258609
- Rimedi omeopatici. Grande confusione sotto il cielo. Occhio al farmacista
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258619
- Tim-Telecom Italia e' in malafede e il giudice di Bergamo la condanna: azienda non deve pagare i 2.500
euro pretesi dal gestore
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258714
- Postaprevidenza valore: pubblicita' ingannevole?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258836
- Oggi inizia la campagna per le europee, il Pil crolla, la disoccupazione aumenta, i media parlano di divorzio
tra Berlusconi e Lario
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258840
- Rottamazione: servono gli incentivi?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258869
- Incentivi
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=258984
- Sole e creme
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259090
- Pubblica amministrazione. D'accordo con Brunetta
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259326
- Indagine Agcom-Antitrust sui gestori mobili: meglio tardi che mai. A quando il codice penale?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259332
- Il grande Marchionne
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259335
- Rottamazione auto. Siamo sicuri che servono gli incentivi? Interrogazione
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259427
- Regione Lazio. Ventisei associazioni presentano un progetto per la riconversione dell'ospedale S. Giacomo
di Roma
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259439
- Tim e Vodafone per l'Antitrust ostacolano migrazione clienti verso altri gestori. Cartello anti-concorrenza?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259445
- Affittare casa per le vacanze. le regole e i consigli dell'Aduc
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259473
- Class action: continueremo a vederla nei film americani
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259554
- Domani giornata senza sale. Scegliere la qualita'. Consigli per gli acquisti
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259585
- I benefici del sale
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=264&id=259677
- Gli Articoli
- Lo straniero extracomunitario sposato con cittadino italiano, in attesa del primo rilascio di un titolo di
soggiorno
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=258587
- Firenze. Vent'anni di guerra tra personale Ataf e passeggeri
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=258723
- Internet: il mito della pericolosita' per i minori. Ricerca
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=258988
- Disabilita': autonomia o vita indipendente. L'argomentare dei politici
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=258991
- Spagna. Le banche private di cordone ombelicale conservano i campioni di 30.000 neonati
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=259253
- Gb. Eutanasia, ex presidente della Euthanasia Society accusa Philip Nitschke
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=259346
- Vaticano. 'Osservatorio Romano' tace su Obama
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=259460
- Trent'anni dalla 180 e l'altro fa ancora più paura. Ripartiamo dai matti per riportare il Paese alla normalità?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=259469
------------------------------------------LE PETIZIONI DELL'ADUC
Sono quattro, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle.
Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito.
ONU / VATICANO
La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato
non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere
consultivo.
http://www.aduc.it/dyn/holy/
PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486
La pillola che consente l'aborto farmacologico
http://www.aduc.it/dyn/ru486/
SPOT INDESIDERATI AL CINEMA
La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino
ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'.
http://www.aduc.it/dyn/cinema/
PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai
http://www.aduc.it/dyn/rai/
------------------------------------------Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche cinque settori con informazioni e consigli
quotidiani, oltre ad un sito di consulenza finanziaria, tutti editi dall'Aduc:
- Usi & Consumi
http://www.aduc.it/dyn/ucquot/
Notizie dal mondo
- Droghe
http://droghe.aduc.it
Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici,
all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti.
- Salute
http://www.aduc.it/dyn/salute/
Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo puo' disporre
della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al
dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza,
tossicodipendenza, contraccezione, sessualita', etc. Ogni settimana viene edita una newsletter.
- Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria
http://investire.aduc.it
Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo
- Telecomunicazioni
http://www.aduc.it/dyn/tlc
i diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia
------------------------------------------EDITORIALE
Canone Rai. Garante del Contribuente: denunceremo Rai e Sportello abbonamenti tv per truffa aggravata
Il Garante del Contribuente del Piemonte preannuncia una denuncia per truffa aggravata e abuso d'ufficio
nei confronti della Rai e dell'Agenzia delle Entrate (Sportello abbonamenti tv di Torino) per il loro
comportamento nei confronti dei contribuenti che non detengono il televisore o che hanno fatto regolare
disdetta. (1) Da anni, la Rai porta avanti la sua opera di intimidazione nei confronti di centinaia di migliaia di
cittadini accusati di evadere il canone anche se il canone non e' dovuto. In molti casi, nonostante le ripetute
lettere raccomandate con cui questi cittadini sono costretti a ribadire periodicamente alla Rai di non avere la
tv, lo specifico Sportello abbonamenti procede con cartelle esattoriali, fermi amministrativi di beni mobili e
addirittura ipoteche di beni immobili.
Per questo, abbiamo invitato i cittadini a denunciare il comportamento della Rai al Garante del Contribuente,
oltre che alla Procura della Repubblica di Torino e alla Corte dei Conti.
Ora il Garante ha fatto proprie le ragioni di questi cittadini. E' la prima e unica voce istituzionale che si muove
per porre fine all'indecente comportamento della Rai e del suo sceriffo di Nottingham che e' lo Sportello
abbonamenti tv.
Ma e' necessario che il maggior numero possibile di cittadini si unisca a questa battaglia per imporre alla Rai
standard di legalita' e di civilta' che da tempo ha abbandonato:
Qui come aderire alla campagna per la disdetta del canone:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40168
Qui come difendersi dalla Rai: http://www.aduc.it/dyn/rai/comu.php?id=170597
(1) Le lettere del Garante del Contribuente:
http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20090514-garante-contribuente-rai.pdf
http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20090430-agenziaentrate-canone.pdf
------------------------------------------LA SCHEDA PRATICA
CAPARRA, ACCONTO E PENALE
Nei contratti e' spesso previsto il versamento di una somma a titolo di "caparra", somma che ha precise e
diverse funzioni disciplinate dal codice civile.
CAPARRA CONFIRMATORIA E CAPARRA PENITENZIALE
La caparra confirmatoria e' quella somma (o quantita' di cose fungibili) che una parte da' all'altra al
momento della stipula di un contratto a conferma e garanzia, in un certo modo, dell'adempimento dello
stesso.
Se il contratto prosegue regolarmente la caparra confirmatoria funge da anticipo sul prezzo totale, come un
semplice acconto.
In caso di inadempimento di una delle parti, invece, la caparra puo' fungere da "rimborso del danno" per
l'altra parte.
Piu' precisamente, se a non adempiere e' la parte che ha versato la caparra (un compratore, per esempio)
l'altra puo' recedere dal contratto trattenendo la stessa, mentre se a non adempiere e' chi ha ricevuto la
caparra (il venditore, per esempio), l'altra parte puo' recedere dal contratto pretendendo come risarcimento il
doppio della caparra.
La caparra trattenuta o rimborsata (del doppio) costituisce in ambedue i casi l'unico risarcimento del danno
pretendibile.
Se invece la parte che subisce l'inadempienza decide di non trattenere o chiedere il rimborso della caparra
perche' magari vuole puntare sull'adempimento, il risarcimento del danno e' libero e puo' essere deciso
"soggettivamente" rispetto al caso specifico. Ovviamente, in questo caso e' tutto piu' difficile, sia ottenere
l'adempimento sia ottenere il danno soggettivo. E' probabile che si arrivi anche davanti ad un giudice.
La caparra penitenziale e' quella che funge da "penale" in caso di recesso anticipato di una delle parti. Il
meccanismo e' simile a quello previsto per la confirmatoria benche' a differenza di questa la penitenziale si
riferisce semplicemente ad un recesso, non motivato da inadempimenti ma, per esempio, da un
ripensamento.
Se recede la parte che ha versato la caparra questa e' persa, se recede chi l'ha ricevuta deve rimborsarla
per il doppio. Se il contratto viene regolarmente portato a termine la caparra versata funge da acconto.
Anche in questo caso la caparra penitenziale (o il suo doppio) rappresenta il massimo risarcimento ottenibile.
CAPARRA, ACCONTO, PENALE
Come gia' detto se il contratto viene adempiuto correttamente la caparra funge da acconto. In questo caso e'
indifferente che sul contratto si parli di caparra o di acconto, perche' la funzione e' la stessa.
Le cose cambiano in caso di problemi, ovvero di inadempimenti o di recessi anticipati. Se la caparra
(confirmatoria o penitenziale che sia) in questi casi ha la funzione di quantificare e quindi "limitare" il danno
risarcibile, l'acconto no.
Se nel contratto si parla di "acconto" (o "anticipo"), a fronte di un mancato rispetto dello stesso puo' quindi
essere chiesta una penale o un risarcimento del danno maggiore dello stesso acconto, variabile a seconda
del caso.
Viceversa, se si subisce l'inadempimento, si puo' chiedere il rimborso dell'acconto (non raddoppiato, questa
volta) ma per l'eventuale danno ulteriore si dovra' impostare una richiesta specifica e, forse, un'azione
legale.
Ovviamente tutto dipende dai casi, dall'entita' dell'acconto, dal momento in cui l'inadempimento si verifica e,
soprattutto, da cosa espressamente prevede il contratto.
Se il contratto non specifica a quale titolo e' stato versato l'anticipo, esso si intende come "acconto".
Attenzione all'eventuale clausola penale
Indipendentemente dalla presenza di un acconto o di una caparra, il contratto puo' prevedere che in caso di
inadempimento o ritardo nell'adempimento venga pagata una determinata cifra a titolo di penale (per
esempio: se la consegna di un bene slitta di oltre un mese rispetto alla data x, il venditore paga penale di
euro 50).
Questa clausola e' certo favorevole perche' stabilisce un patto sul quale poi poco si puo' discutere, pero'
nello stesso tempo spesso pregiudica la possibilita' di chiedere un rimborso maggiore. Cio' a meno che sul
contratto non sia prevista una specifica deroga che conceda la possibilita', in caso di danno maggiore, di
chiedere una somma integrativa.
In alternativa alla riscossione della penale prevista per inadempimento della controparte, si puo' in certi casi
pretendere l'adempimento. Ovviamente non ambedue le cose.
Di fronte ad una inadempienza molti contratti prevedono una clausola risolutiva espressa, ovvero una
clausola che porta in quei casi alla risoluzione "di diritto" (senza che debba intervenire un giudice) del
contratto.
In questo caso la parte che subisce l'inadempimento puo' semplicemente "dichiarare" (con una lettera
raccomandata a/r) alla controparte che il contratto si intende risolto in virtu' della clausola.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Codice civile art.1385 (caparra confirmatoria), art.1386 (caparra penitenziale), art. 1382 (clausola penale),
art.1456 (clausola risolutiva espressa).
LINK UTILI
- Scheda pratica L'ALIENAZIONE DEI BENI
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40718
Ha collaborato Katia Moscano
(Rita Sabelli)
------------------------------------------LA PULCE NELL'ORECCHIO
Quindicinale di riflessione per mettere il dubbio, con l'informazione, su alcune certezze
di: Annapaola Laldi
L'OTTO PER MILLE A DIRETTA GESTIONE STATALE 2008. OVVERO: L'INDEGNA FARSA CONTINUA
PREMESSA:
1. Questo resoconto dell'OPM 2008 e' strutturato in modo da tenere separata la parte informativa da quella
delle osservazioni personali; queste ultime si trovano alla lettera C): UNO SGUARDO CRITICO.
In chiusura 4 APPENDICI che riportano, fra l'altro, i dati concernenti le istanze OPM statale 2008 le tabelle di
confronto delle percentuali di assegnazione OPM statale dal 1998 al 2008 e le scelte espresse del 2008
(oltre la tabella completa del 2006).
2. Anche nel 2008 l'Otto per mille (da ora: OPM) e' stato destinato ai sette beneficiari, consueti da tempo,
vale a dire allo Stato e a sei confessioni religiose (Chiesa cattolica, Chiese Valdesi e Metodiste, Unione delle
Comunita' ebraiche italiane, Chiesa evangelica luterana in Italia, Assemblee di Dio in Italia, Unione italiana
delle Chiese cristiane avventiste del 7mo giorno).
Pur essendo probabilmente gia' noto, vale pero' la pena ricordare che la ripartizione OPM effettuata nel
2008, per 6 beneficiari su 7 riguarda l'OPM dell'IRPEF relativo alle dichiarazioni presentate nel 2005
(redditi del 2004). Solo la Chiesa cattolica, in base alla L. 222/1985 scaturita dal nuovo Concordato del 1984,
al privilegio di vedersi assegnato ogni anno (dal 1990) un congruo anticipo che poi viene conguagliato dopo
tre anni, quando sono state calcolate le percentuali delle preferenze relative all'anno in questione.
A) IL CROLLO DEI CONSENSI PER ORA PROSEGUE
Come ho annunciato nell'articolo del primo maggio u.s. (Otto per mille: alla ricerca del dato perduto:
http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=258224 ), sembra attualmente diventato impossibile
l'approvvigionamento alla fonte (Agenzia delle Entrate) dei dati concernenti le scelte espresse (gli ultimi
ricevuti riguardano il 2006) e molto precario quello della distribuzione dell'OPM per il 2008. Ma
evidentemente e' vero che, se si chiude una porta, se ne apre un'altra, e cosi' proprio oggi (e' l'11 maggio)
ho trovato sul sito della Camera una fonte ricchissima di informazioni sull'OPM 2008, non solo per
quanto riguarda l'OPM dello stato, ma anche le percentuali delle scelte espresse per ciascun beneficiario e
le somme ricevute. Tutto cio' integra quanto gia' avevo scoperto un paio di giorni fa sull'OPM statale, e cioe'
le relazioni dei presidenti della V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione) della Camera e del
Senato.
Intanto, la percentuale delle scelte espresse per lo Stato risulta essere del 7,60% (a esprimere la scelta e'
stato il 41,83% dei contribuenti). Dunque, ancora qualcosa in meno del 7,74% dell'anno precedente; cosi' si
conferma ancora una volta la tendenza alla disaffezione dei contribuenti, che prosegue senza sosta da
diversi anni. L'anno migliore fu infatti il 2000 (dichiarazioni del 1997) col 14,43% delle scelte espresse; nel
2006 (dichiarazioni del 2003) si registro' l'8,38%, nel 2007 il 7,74... Il dovere di cronaca vuole pero' che si
tenga presente quanto annunciato dall'agenzia di Stampa "Adista" nel settembre 2008
http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/ALLEGATO1-Adista.pdf
che cioe' la distribuzione del 2009 (dichiarazioni del 2006) vedrebbe un incremento delle scelte espresse per
lo Stato che supererebbe l'11% dei consensi. Staremo a vedere.
B) 2008: ANALISI DI UNA GESTIONE ANCORA MOLTO AL DI FUORI DALLA LEGGE 222/1985 e DPR
76/1998
a) Osservazioni generali
Anche quest'anno il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 19.11.2008 (pubblicato
G.U. n. 5 dell'8.1.2009) ha rispettato il termine di emanazione dettato dal DPR 76/1998
http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/ALLEGATO2-Decreto19_11_2008.pdf
Per il resto, si conferma la tendenza, iniziata nel 2004, a considerare l'OPM a diretta gestione statale un
pozzo (molto limitato, in verita'), a cui si puo' attingere la parte piu' abbondante per scopi che esulano del
tutto dallo spirito e dalla lettera della L. 225/2985 e del DPR 76/1998. Ragion per cui, dei poco meno che 90
milioni di euro che gli sono toccati (anche grazie a circa 11 milioni di euro provenienti dalle ADI e dalla
Tavola Valdese, che continuano a non usufruire della quota non espressa), il DPCM ne ha amministrati
soltanto 3 e mezzo, conferiti tutti a 7 progetti della voce "calamita' naturali".
Ma adesso vediamo tutti i passaggi di quello che io continuo a chiamare "autoscippo", prendendo come
guida, appunto, la preziosa e onestissima relazione che l'on. Gaspare Giudice (PdL) ha tenuto davanti
alla V Commissione permanente della Camera il 24 settembre 2008
http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/ALLEGATO3ResocontoSedutaVCommisisonepermanenteCamera.pdf
Anche se in essa non si trova esplicitata la cifra attribuita allo Stato in prima battuta, possiamo tuttavia
ricostruirla con sufficiente precisione, seguendo i diversi passaggi che, per comodita', elenchero' qui di
seguito:
a) riduzione di 80 milioni di euro per effetto della Finanziaria del 2007 (L. 296/2006, art. 1 comma 1233,
che conferma per il 2008 quanto previsto dalla Finanziaria del 2004);
b) riduzione di 5 milioni di euro "a copertura di disposizioni previdenziali per gli iscritti al Fondo speciale di
previdenza per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea (cosiddetto Fondo volo)" per
effetto del D.L. 249/2004;
c) rifinanziamento di 60 milioni di euro per effetto della Finanziaria 2008 (L. 244/2007, art. 3 comma3);
d) abolizione del predetto rifinanziamento di 60 milioni di euro per effetto della L. 93/2008 (art. 5, comma 1
ed elenco 1) "a parziale copertura degli oneri recati dall'abolizione dell'ICI prima casa";;
e) accantonamento di euro 804.339,54 per effetto della Legge finanziaria del 2007 (L. 296/2006, art. 1
comma 507).
Di conseguenza, sommando le tre cifre riportate in grassetto (quelle in corsivo, infatti si elidono) si ha il totale
dello scippo, cioe' euro 85.804.339,54; e questa cifra, sommata a quella amministrata dal DPCM
(3.542.043,21) fornisce quella che dovrebbe essere l'OPM originario dello stato, cioe' euro 89.346.182,75.
Che, vale la pena di ricordare ancora una volta, risulta dalla somma dell'assegnazione per effetto delle
scelte espresse su tutto l'ammontare della cifra OPM in palio per il 2008 con la somma (poco meno di
11mila euro) risultante dall'OPM per scelte non espresse non goduto dalle ADI e dai Valdesi.
In calce a questi conteggi, di nuovo ribadisco che trovo inammissibile che non ci sia piu' una fonte ufficiale
certa che fornisce l'attribuzione iniziale dell'OPM allo Stato, reclamando ancora una volta che l'Agenzia delle
Entrate torni a mettere a disposizione di cittadini e contribuenti (studiosi, giornalisti o meno) i propri dati.
b) Entrando nel merito… in compagnia delle V Commissioni permanenti di Camera e Senato
Entrando nel merito del DPCM 19 novembre 2008, non resta che prendere atto del fatto che questa esigua
somma di euro 3.542.043,21, che rappresenta appena il 3,86% dell'intero OPM statale, e' stata assegnata
esclusivamente alla voce "Calamita' naturali" e distribuita fra sette delle 59 domande considerate
valide. Vale la pena di citare dal resoconto della seduta della V Commissione permanente la parte finale: "In
conclusione (il relatore) rileva che l'ammontare delle risorse dell'otto per mille di pertinenza dello Stato da
ripartire annualmente si e' progressivamente ridotto, tanto da pervenire ad un importo di poco piu' di tre
milioni di euro,a fronte di un ammontare medio, prima degli anni piu' recenti, di 100 milioni di euro. Osserva
in proposito che i costi per la predisposizione dei progetti e per la loro valutazione risultano
probabilmente superiori all'importo distribuito. Invita pertanto a svolgere una riflessione sulla
opportunita' di rivedere o addirittura eliminare la procedura di ripartizione delle risorse in esame. Invita altresi'
la Commissione a valutare, alla luce degli elementi evidenziati nella propria relazione, l'opportunita' di
esprimere un parere sullo schema di decreto in esame".
Un'altra voce ancora piu' critica viene dal senatore Maurizio Saia (PdL), che ha fatto analoga relazione alla V
Commissione permanente del Senato il 7 ottobre 2008
http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/ALLEGATO5-ResocontosedutaVCommissioneSenato.pdf
Cosi' si legge nel resoconto: "Il relatore SAIA (PdL), dopo aver espresso l’auspicio che il Governo possa
procedere per il futuro ad un aumento delle risorse oggetto di assegnazione ai soggetti beneficiari,
propone di formulare un parere favorevole che rechi tuttavia l’osservazione riferita ai meccanismi di
funzionamento dell’otto per mille, sottolineando le esigenze di una maggiore trasparenza e coerenza
con le scelte dei cittadini".
Non solo; parole di critica all'attuale modo di gestire l'OPM dello Stato vengono anche dal sottosegretario
VEGAS, il quale, secondo il resoconto, osserva che "La normativa in materia sostanzia una sovrapposizione
dell’assegnazione dei contributi rispetto alla spesa pubblica ordinaria. In particolare, il meccanismo
concreto delle assegnazioni ha spesso registrato il finanziamento di interventi microsettoriali, in contrasto
con le finalita' della normativa originaria. Sottolinea inoltre l’esistenza di un problema informativo nei
confronti dei cittadini in relazione alla conoscibilita' delle finalita' indicate dai soggetti possibili beneficiari
del contributo, che rende opportuna una riflessione sul meccanismo di esame parlamentare. In particolare,
risulterebbe auspicabile la previa disamina da parte del Parlamento delle possibili assegnazioni e
delle relative finalita' degli enti beneficiari, rispetto al dato temporale della scelta operata dai
contribuenti; in tal modo, al momento della propria dichiarazione dei redditi, i cittadini dovrebbero poter
disporre di un dato pubblico trasparente in ordine alle possibili destinazioni del contributo".
Proseguendo la mia ricerca su Internet ho scoperto anche un'altra autorevole voce critica nei confronti
della gestione OPM dello Stato. Si tratta addirittura della Corte dei Conti che, nel suo comunicato stampa
30/2008 del 16 luglio 2008
http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/ALLEGATO4-CortedeiConti_RilievisuOPMstatalegiugno2008.pdf
elenca i rilievi formulati nella deliberazione 18/2008/G del 6 giugno 2008 sulla gestione dell'OPM statale dal
2001 al 2006.
In primo luogo la Corte rileva che dal 1 gennaio 2001 al 31 dicembre 2007 le riduzioni dell'OPM "sono
ammontate complessivamente a circa 363 milioni di euro, pari al 53% dell'importo ripartibile di 681
milioni di euro" e afferma che "tali riduzioni e diverse destinazioni contrastano con i fini sociali e culturali
tassativamente indicati dalla legge e non rispettano le scelte espresse dai contribuenti in sede di
dichiarazione annuale dei redditi".
Fra le incongruenze messe in evidenza la Corte cita, ad esempio, la "mancanza di chiari criteri di
ripartizione sia nell'abito delle quattro tipologie di intervento ammesse al contributo, sia nella distribuzione
territoriale…", e "la frammentazione degli interventi che contrasta con il carattere di straordinarieta' che, in
base all'art. 2 di tale decreto (il DPR 76/1998), li dovrebbe caratterizzare".
Musica per le mie orecchie, a cui fa seguito una serie di dati analitici circa la distribuzione delle somme
gestite fra le quattro aree di intervento e a livello di territorio (italiano o estero). Termina rilevando che "al 31
dicembre 2007 risultavano completati 535 interventi (71%), mentre 146 (20%) erano ancora in corso (ma di
questi 36 erano in fase di ultimazione) e 57 (8%) non erano stati ancora iniziati; a quattro interventi non e'
stato dato corso per rinuncia o revoca" (la relazione integrale risulta accessibile dal sito www.corteconti.it
-aprendo dalla home page la cartella: Ultimi documenti pubblicati -attivita' 2008).
E adesso ecco il
Riepilogo delle domande ammesse al finanziamento con l'OPM a diretta gestione statale per il 2008:
Domande pervenute n. 1.168 valide n. 808 (69,17%), finanziate n. 7 (di cui tre solo parzialmente) (0,86%).
Interventi finanziati: 7
FAME NEL MONDO:
Nessuno
CALAMITA' NATURALI:
interventi n. 7 per complessivi euro 3.542.043,21 (100%)
ASSISTENZA RIFUGIATI:
Nessuno
CONSERVAZIONE BENI CULTURALI:
Nessuno
Per concludere questa desolante panoramica vale la pena aggiungere, voce per voce, le cifre assolute e
percentuali relative alle richieste valide e a quelle finanziate. Si rimanda all'APPENDICE 3 per le tabelle di
confronto per le singole voci e i singoli anni di distribuzione OPM statale a partire dal 1998.
Fame nel mondo: valide n. 39 per euro
finanz. n. 0 (zero)
5.670.214,46
Calamita' naturali: valide n. 59 per euro 36.017.995,03
finanz. n. 7 per euro 3.542.043,21
Ass. rifugiati:
valide n. 16 per euro 11.441.654,47
finanz. n. 0 (zero)
Beni culturali:
valide n. 694 per euro 285.809.217,39
finanz. n. 0 (zero)
Se si calcolano le percentuali sulle voci analitiche, si hanno i seguenti risultati:
Fame nel mondo: accolte zero domande (0%);
Calamita' naturali: accolto l'11,86% delle domande per il 9,83% dell'importo complessivo;
Assist. rifugiati: accolte zero domande (0%);
Beni culturali:
accolte zero domande (0%).
C. UNO SGUARDO CRITICO
"Basta con l'ipocrisia! Lo Stato deve decidersi: o rispetta la legge istitutiva dell'OPM e lo usa per gli
scopi designati, oppure che abbia il coraggio di rivedere il Concordato e, quindi, gli articoli 47 e 48 della
L. 222/1985, la' dove si prevede la sua partecipazione alla spartizione dell'OPM e la distribuzione di tutto
l'OPM, anche della quota non espressa", scrivevo l'anno scorso riportando i dati della distribuzione dell'allora
un po' piu' pingue OPM statale.
Ovviamente, non posso che sottoscrivere quanto detto allora. Questo sostengo per due motivi:
il primo e' che la necessita' della partecipazione dello Stato alla spartizione dell'OPM e' venuta meno fin
dallo stesso 1985, quando, in sede di discussione alla Camera della L. 222/1985, fu approvato l'ordine del
giorno dei radicali, che impegnava il Governo a distribuire l'OPM anche alle confessioni che avrebbero
stipulato le intese ai sensi dell'art. 8 della Costituzione;
il secondo motivo sta nel reiterato bisogno urgente di denaro che lo Stato ha per far fronte ai suoi impegni
che sono volti, fra l'altro, ad assicurare la fruizione di una serie di diritti di base ai suoi cittadini e contribuenti.
Questo bisogno di denaro e' bene espresso da quello che io chiamo l'"autoscippo" del suo OPM. Lo Stato ha
bisogno, per le spese "normali", anche di quegli "spiccioli" del suo OPM. E se invece di 80 milioni di euro
potesse incassarne, che dico, 800? Non sarebbe meglio per tutti? Prima di fare l'elemosina alle confessioni
religiose, e in particolare alla Chiesa cattolica che da sola, adesso, incassa una somma dieci volte piu'
elevata di quella dello Stato, non e' giusto e doveroso che lo Stato garantisca direttamente il massimo di
servizi ai suoi cittadini e ai suoi ospiti? Prima di far costruire a un'associazione religiosa un rifugio per i
senzatetto, non sarebbe meglio che lo Stato desse un tetto a piu' gente possibile? E l'elenco di simili
situazioni si puo' allungare a piacere.
Come starebbero le cose allora e quanto potrebbe riprendere lo Stato, se l'OPM fosse distribuito
esclusivamente secondo la quota espressa?
Facciamo un po' di calcoli seguendo gli ultimi dati reperiti alla fonte dell'Agenzia delle Entrate che sono
ancora quelli relativi alla distribuzione OPM del 2006 (denunce redditi 2003, redditi 2002) (vedere
APPENDICE 4).
Su un totale di 40.208.003 contribuenti, le scelte espresse valide erano 15.892.337, vale a dire il 39,52%.
Se togliamo la quota attribuita allo Stato (3,31% rapportata al totale dei contribuenti), si arriva al 36,21% che
e' quanto totalizzano le sei confessioni religiose, sempre in rapporto al totale dei contribuenti.
Seguendo il modello da me proposto, questa fetta dell'OPM verrebbe distribuita ai beneficiari indicati dai
contribuenti, mentre cio' che rimane, vale a dire, il 63,79% tornerebbe allo Stato.
Tradotto in cifre assolute (fonte ministero del tesoro): ammontare OPM 2006: 963.318.103,55; il 63,79%
corrisponde a euro 614.500.6182,25. Altro che ottantacinque miserabili milionucci!!
APPENDICI
1. All'indirizzo (http://governo.it/Presidenza/DICA/ottopermille/aggiornamento/ripartizione.html)
attualmente (11 maggio 2009) e' possibile ancora scaricare il testo del DPCM 23.11.2007 e gli elenchi
relativi alle domande rigettate e valide.
2. Situazione dell'OPM statale gestito nell'anno 2008
DPCM 19.11.2008 (G.U. n. 5 dell'8 gennaio 2009)
Domande pervenute:
n. 1.168
Domande non in regola:
n. 62
Domande con par. sfav.
n. 298
Totale domande rigettate: n. 360
Domande valide:
n. 808
Domande finanziate:
n.
7
[(domande oltre i termini: n. 35; domande carenti ex art. 3 c. 1: 11; domande carenti ex art. 3., c. 2 n. 13;
escluse dall'istruttoria del Dipartimento: n. 3; totale domande non in regola n. 62); domande con parere
sfavorevole n. 298; totale generale domande rifiutate: n. 360].
3. Tabella di confronto delle percentuali di assegnazione dal 1998 al 2008
(le percentuali sono calcolate sul totale dello stanziamento OPM statale gestito con DPCM e sono desunte
dalle TABELLE OPM degli stessi anni)
(http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/RIPARTIZIONE_OPM_STATO_DPCM.doc) :
CONSERVAZIONE BENI CULTURALI:
Anno 1998: Opere civili: 48,65%; beni cattolici: 24,50%;
Anno 1999: beni cattolici: 46,35%; opere civili: 42,76%
Anno 2000: opere civili: 33,20%; beni cattolici: 29,03%; beni ebraici: 0,11%;
Anno 2001: opere civili: 43,92%; beni cattolici: 32,43%; beni ebraici: 0,60%;
beni valdesi: 1,20%;
Anno 2002: Opere civili: 36,91%; beni cattolici: 33,36%; beni ebraici: 0,29%;
Anno 2003: Beni cattolici: 36,46%; opere civili: 26,72%;
Anno 2004: Beni cattolici: 46,84%; opere civili: 20,83%
Anno 2005: Beni cattolici: 39,88%; opere civili: 26,96%
Anno 2006: Beni culturali: 0% (cosi' e') Anno 2007: Beni cattolici: 31,39%; beni ebraici: 0,59%; opere civili:
36,33%
Anno 2008: Beni culturali: 0% (cosi' e')
FAME NEL MONDO:
Anno 1998: 11,68%
Anno 1999: 0,44%
Anno 2000: 0% (cosi' fu!)
Anno 2001: 1,51%
Anno 2002: 2,62%
Anno 2003: 2,52%
Anno 2004: 4,44%
Anno 2005: 3,98%
Anno 2006: 100% Anno 2007: 1,11%
Anno 2008: 0% (cosi' e')
CALAMITA' NATURALI:
Anno 1998: 13,31%
Anno 1999: 8,05%
Anno 2000: 13,49%
Anno 2001: 11,26%
Anno 2002: 18,12%
Anno 2003: 25,7%
Anno 2004: 24,73%
Anno 2005: 23,92%
Anno 2006: 0% (cosi' e') Anno 2007: 10,22%
Anno 2008: 100%
ASSISTENZA RIFUGIATI:
Anno 1998: 1,86%
Anno 1999: 2,4%
Anno 2000: 24,17% (Tutto al Ministero dell'Interno per un "Progetto pilota")
Anno 2001: 9,08% (Tutto come sopra per seconda fase "progetto pilota")
Anno 2002: 8,70% (prosecuzione stesso progetto; gestione passata all'ANCI)
Anno 2003: 8,60%. (idem come sopra)
Anno 2004: 3,16% (tre progetti diversi rispetto agli anni 2000-2003).
Anno 2005: 5,26% Anno 2006: 0% (cosi' e').
Anno 2007: 20,36%.
Anno 2008: 0% (cosi' e')
4. Scelte espresse
Come gia' annunciato non sono in grado di fornire la tabella completa dei dati inerenti le scelte espresse per
l'anno di distribuzione OPM 2008 (denunce redditi 2005, redditi 2004), ragion per cui riproduco fra poco la
piu' recente di cui sono in possesso, cioe' quella del 2006.
Per il 2008 i dati certi sono questi (fonte Camera dei Deputati; la percentuale sul totale dei contribuenti e'
opera mia):
scelte espresse:
Stato:
Chiesa cattolica:
ADI
Avventisti:
Valdesi
Luterani
UCEI
41,83%
7,60% (3,18% sul totale dei contribuenti)
89,82% (37,57% "
"
"
"
)
0,18% (0,075% "
"
"
"
)
0,18% (0,075% "
"
"
"
)
1,60% (0,67% "
"
"
"
)
0,25% (0,104% "
"
"
"
)
0,37% (0,15% "
"
"
"
)
E infine ecco i dati completi relativi al 2006, secondo l'ultima tabella ricevuta dal Tesoro.
Anno di distribuzione 2006 (denunce redditi 2003, redditi 2002)
RIPARTIZIONE DELLE SCELTE ESPRESSE DAI CONTRIBUENTI NELLE DICHIARAZIONI PRESENTATE
NELL'ANNO 2003 PER IL 2002
ANNO DI RIFERIMENTO
2003 per 2002
TOTALE DICHIARANTI
40.208.003
- con scelta espressa
- con scelta non espressa
16.552.140 41,17%
23.655.863 58,53 %
TOTALE SCELTE ESPRESSE
16.552.140
- regolari
- con anomalie
15.892.337
659.803
96,01% (39,52% sul totale contribuenti)
3,99% (1,64% "
"
"
)
TOTALE SCELTE REGOLARI
15.892.337
(39,52% sul totale contribuenti)
- Stato
1.331.298
- Chiesa Cattolica
14.169.481
- Unione ch. cris. avv. del 7° giorno
35.046
- Assemblee di Dio in Italia
30.626
- Chiese valdesi
220.865
- Chiesa Luterana in Italia
42.533
- Un. Com. ebraiche in Italia
62.488
8,38% (3,31% sul totale contribuenti)
89,16% (35,24 sul totale contribuenti)
0,22% (0,08%
"
"
)
0,19% (0,07% "
"
"
)
1,39% (0,55% "
"
"
)
0,27% (0,11% "
"
"
)
0,39% (0,16% "
"
"
)
(a cura di Annapaola Laldi)
NOTA
Il documento prezioso della Camera dei Deputati, da cui e' possibile attingere una gran messe di
informazioni generali sull'OPM e particolari sull'OPM stato 2008, si trova a questo link:
http://documenti.camera.it/leg16/dossier/Testi/BI0026.htm
------------------------------------------MEDICARE?
Quindicinale sulle politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali
di: Giuseppe Parisi
Passioni ed amori ai tempi della peste. Mese Mariano dell'anno Darwiniano
Quando la Stampa e' libera ma poco. Il problema? Berlusconi
http://www.corriere.it/esteri/09_aprile_30/stampa_liberta_italia_ca7191e6-35c7-11de-92cb-00144f02aabc.sht
ml
Un giorno da bambino accadde che ascoltai un diacono seminarista, che sostando davanti al feretro,
recito': tu non sei morto, ma oggi, sei andato nella nuova vita. Avevo 8 o 9 anni.
Questa anima nel cielo, poi lo sguardo sul cielo, e lo si vedeva brulicare di stelle, tante, tutte sorelle del Sole.
Oggi conosciamo che il cielo, "Oh cielo!" e' straboccante di satelliti sparati in orbita, tanto che se
potessimo farci una bella passeggiata, chissa' quanti urti.
Quando bimbo, non lo dicevano, anzi non c'era, ora c'e', misterioso, non promette nulla di buono, e' il "buco"
presente da qualche parte, e la responsabilità di esso, di chi e'?
Fino a questo momento, sappiamo per certo, che il terremoto in Abruzzo, con quella violenza distruttiva, quei
morti, lo ha voluto Nostro Signore, parola di Radio Maria (1). Attendiamo, con un po' di fortuna gli
addebiteremo anche il "buco".
Accadde negli States, non molto tempo addietro, quando il senatore nero del Nevraska, Chambers Ernie,
del partito democratico espose denuncia a Dio, incolpandolo di essere il responsabile, accusandolo, fra
l'altro, di terremoti, uragani, guerre e nascite di bimbi con malformazioni... accusandolo di aver diffuso in
forma scritta (la Bibbia) documenti che servono a diffondere tra gli uomini ansia e paure.
Chambers Ernie, simpaticissimo e battagliero come ormai pochi, strapochi in via di estinzione senatori in
Italia, intendeva esporre una diffida a Dio, e la magistratura americana, ricca di laico liberismo, seppur
Cesare Beccaria e Pietro Calamandrei non fossero mai stati americani, si presto' al gioco, dovendo pero'
dichiarare irricevibile la denuncia in quanto impossibilitati a notificarla a Dio per mancanza di un indirizzo. La
qualcosa pero' aveva un doppio senso. In effetti, Dio un indirizzo lo ha, poiche' Ratzinger e' convinto di
essere il vicario di Dio (speriamo sia convinto veramente), l'indirizzo di Dio e' quello di Ratzinger.
Tuttavia, il senatore americano prese due piccioni con una fava, il non notificare l'atto di denuncia al vicario
di Dio, voleva significare che in Terra non ci fosse questo vicario.
Il bravo Woody Allen sdrammatizza: "se dobbiamo necessariamente ammettere l'esistenza di Dio, non
possiamo dire che e' malvagio, l'unica cosa che possiamo dire che, fondamentalmente, ha avuto poco
successo".
Quest'anno e' il bicentenario della nascita di Charles Darwin. Di lui si conosce molto, oggi basta andare
in Rete, acquistare un buon libro, per colmare molte lacune. Gli aspetti salienti del genio di Darwin, sono
legati all'aver compreso il principio dell'evoluzione delle specie. Darwin si rese conto che la natura
rispondeva a modificazioni che erano dettate da continui meccanismi legati alla sopravvivenza ed al continuo
adattamento delle specie viventi, microrganismi ed uomo compresi, nei confronti dell'ambiente. Tale
concetto, eccezionalmente rivoluzionario per quel periodo storico, minava alla radice il dogma cristiano della
natura umana a somiglianza di Dio. La chiesa romana tento' di fermare il genio, oscurandolo, come fece per
Copernico, che aveva modificato il dogma con la teoria esatta del sole al centro con i pianeti che ruotavano
intorno. Contrariamente al dogma della chiesa romana, Darwin sostenne, non con poca difficolta', che non
esisteva nessuna finalita' della natura.
Scientificamente, oggi si conosce che ogni processo biologico e naturale come la medesima evoluzione
umana ed animale, avviene con causalita' delle mutazioni e pressioni di ambienti in continua selezione e
trasformazione. Queste evoluzioni, insieme alle mutazioni selettive, perdurano da milioni di anni e sono
sensibili agli eventi, sovente cagionate dall'uomo medesimo, quindi possono deviare, far mutare, modificare
verso selettivita' con esiti non prevedibili.
Oggi il genio di Darwin, blasfemo per la chiesa romana, e' attualissimo.
L'attualita' della "peste suina" e' una piccola ma consistente contingenza.
I microrganismi, quali specie viventi, si adattano nella selettivita' e nelle nutazioni, con il tentativo di
trasformarsi ed attecchire l'ospite (l'organismo che infettano), ma sono adattamenti per la loro medesima
sopravvivenza.
Sono tanti gli studiosi che continuano a lanciare allarmi, circa i cambiamenti del clima, le mutuate condizioni
dei microambienti, le trasformazioni dei cicli biologici naturali, che sono cagione degli alterati comportamenti
dei microrganismi.
Avete osservato qualche quotidiano, o Tg, affrontare tale sconcertante verita', al di fuori del comune
inseguire lo scoop di numeri esigui di vittime? Rieccole le bufale, mettersi in macchina in un traffico
disordinato, o farsi ricoverare in un ospedale costruito da qualche rinomata azienda di costruzioni Italiana,
e' molto piu' pericoloso del virus, e lo facciamo ogni giorno.
Sul virus ne avevamo gia' parlato qui:
http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=258482
L'informazione e' al servizio della politica dei potenti per rimanere "nulla informazione".
Ho trovato molto esauriente, a supporto di tale tesi, la versione del mondo e delle cose del sociologo
Francesco Alberoni, nella sua rubrica sul Corriere della Sera. Era lo scorso 6 Aprile. Titolo in "pubblico e
privato" la "Storia procede per catastrofi, Saggezza e' saperle gestire", considerazioni del sociologo: le
catastrofi nella storia hanno sempre inflitto l'uomo, cagionate dalla natura matrigna (versione post moderna
Leopardiana) il tutto nella "naturalita'" delle catastrofi, e quindi tutto normale, nel destino dell'uomo...
Nemmeno una parola, e non a caso, circa le responsabilita' degli interventi umani, a cagione delle catastrofi
che la natura da sola, certamente non cagiona ne cagionerebbe se non in piccolissima parte.
Chissa' perche', provate ad immaginare voi...
Un altro esempio, ancora il Corriere della Sera.
Qui si tratta di pagine dedicate alla salute, siamo in un forum, un lettore fa sesso con una sconosciuta, da'
delle delucidazioni ben precise delle dinamiche dell'atto sessuale e chiede se il contagio con l'HIV sarebbe
stato possibile anche con il sesso orale, oltremodo quando e con che cosa controllarsi. Le risposte vengono
fornite dalla dottoressa Ida Bianchessi, gia' Responsabile Ambulatorio Generale e Sessuologia I.R.C.C.S.
Policlinico San Matteo, Pavia.
La risposta era questa: Ricordo anche che la medicina non e' una scienza esatta e che il preservativo non
da' una certezza assoluta! (data solo dalla rinuncia al rapporto a rischio). Qui siamo al proselitismo cattolico
del Santo Padre Ratzinger quando, nel suo viaggio in Africa, avveleno' il preservativo, unica fonte di
prevenzione dal consistente quantitativo di malati di HIV in quel continente.
Evitiamo di inseguire tutte le saggezze clericali , ci pensano gia' profumatamente i media, sovvenzionati
dalle nostre non felici tasche.
Il periodico The Lancet si e' distinto.
Disgustato, raccapricciato per le aberrazioni, le amenita' antiscientifiche di un clero che, nella piu' rigorosa
tradizione della chiesa romana, confonde con meticoloso interesse logicita' scientifiche con illogicita' del
credo, mantenuto per legge, insieme ai "sondini", di questo Governo.
Il preservativo e' altamente sicuro e fonte di attiva prevenzione da rischi di contagio sessuale. Nessun virus,
batterio od altro microrganismo, supera la barriera di lattice del preservativo. Rimane importante che
avvolga fino in fondo alla radice il pene, e che sia lubrificato sufficientemente da non rischiare rotture dello
stesso, unica insicurezza reale del suo uso. In ogni caso, la rottura del preservativo non e'
matematicamente legata al contagio di chi lo stava indossando, ne' il rapporto scoperto e' matematicamente
fonte di contagio da HIV.
Noi aggiungiamo che e' pura follia, proselitismo medievale, oscurantismo clericale, dogmatismo da Stato
confessionale, informare che l'unico modo per evitare il contagio e' astenersi dal sesso.
Se in Italia, ad esempio potessimo avere un buon servizio di mezzi pubblici, non da terzo e quarto mondo
quali sono, di guidare ne potremmo fare a meno, l'aria sarebbe anche piu' respirabile, le citta' sarebbero piu'
vivibili.
Ci viene da chiedere, se di sesso, anche con chi conosciamo poco, ne sapremmo fare a meno.
Chiediamo al sociologo Alberoni e alla dottoressa Ida Bianchessi, e anche al Presidente Silvio Berlusconi,
che certamente risponderebbe in francese, magari in inglese, ma non in italiano, mentre il santo padre
Ratzinger lo farebbe in latino.
Queste teorie privilegiano l'anno 1100 del Signore.
E' come dire, per non avere incidenti automobilistici, non guidare.
Statisticamente vale anche, per non morire sotto un terremoto, informarsi prima su chi ha costruito
l'ospedale.
Mi piacerebbe guardare la faccia sconvolta di Niccolo' Copernico, Galileo Galilei, Isaac Newton, Albert
Einstein, Edwin Hubble, Gregor Mendel, James Watson, Francis Crick, Marshall Nirenberg, Craig Venter,
Francis Collins e centinaia di scienziati e studiosi di oggi, di ieri e di domani.
E se la stampa italiana indietreggia in termini di liberta', la Francia di Sarkozy non va altrettanto bene.
Era lo scorso 6 Maggio, sulla rete nazionale 2 francese era in onda il Presidente Silvio Berlusconi. Un
monologo da cabaret di almeno 15 minuti, con un francese poco raffreddato dal forte sapore milanese,
raccontava la favola delle ragioni sue contro quelle di sua moglie Veronica.
Qualche hanno fa, Daniele Capezzone avrebbe aggiunto "con un francese maccheronico", reiterando
"l'inglese maccheronico" al congresso americano di qualche anno prima, ai tempi di G.W.Bush. Ma Daniele
Capezzone oggi e' il portavoce del suo "MACCHERONE".
Si tratta di "peste" che infetta invasiva il costume, la societa', la cultura, la sensibilita', l'intelligenza, la
creativita' del comune civile, in una velenosa alchimia che trasforma in un tutto incivile.
La televisione nazionale 2 Francese, ad un certo punto, zittiva il cabaret, e il giornalista molto raffreddato si
inseriva dicendo che, oltre alla ragazza di 18 anni, quella della festa di compleanno, Noemi, Silvio aveva
promosso a ministro un'altra sua fiamma, facendo il nome ed il cognome di essa.
Nel tentativo riuscito di disinformare con faccende poco utili, a noi sarebbe stato molto piu' utile conoscere
quanto uranio Sarkozy trafuga in Africa, con modalita' poco ortodosse, materiale che serve ai reattori
nucleari obsoleti di terza mano, venduti a questo Governo al prezzo di nuovi, profumatamente con i nostri
soldi.
Ci piacerebbe sapere, conoscere molto di piu', ma constatiamo infelici che il dibattito e la politica in Italia
sono spariti, non esistono piu', inghiottiti nella incivilta', nella stupidita' di veline e gossip.
Forse e' l'Italia che vogliono gli italiani, con la felicita' di Berlusconi.
Il Presidente Silvio Berlusconi e' generosissimo.
La mattina uscendo dalla sua villa di Arcore (2), in tasca ha sempre qualche diamantino e qualche coiller.
Crediamo infondato, come qualcuno sostiene, esprimere che piu' che un autorevole Presidente del Consiglio
dei Ministri, sia piu' un bravo "piazzista".
Il popolo Italiano, forse si svegliera' dall'incubo del coma profondo, cosi' approdera' alla più semplice delle
laiche verita': l'accettazione della natura umana nella sua banale, eroica confusione di forza e debolezza.
Da quel momento, tutto cambiera' laicamente in positivo, non esisteranno piu' "sondini di Stato" ne'
"preservativi avvelenati".
Tutti potremo godere, e vivremo felici e contenti.
Veronica si e' gia' liberata, presto lo faremo anche noi, e se non riusciremo nella difficile impresa, la colpa
sara' sempre di Dio, Nostro Signore.
Per approfondire:
http://www.agoravox.it/Benedetto-XVI-accusato-dalla.html
(1) http://www.youtube.com/watch?v=obKwqICewQA
(2) ne avevamo parlato il 1 Giugno 2007:
http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php?id=182233
------------------------------------------OSSERVATORIO LEGALE
Quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei
consumatori
di: Andrea Gaggelli
Tutto quello che non sappiamo sul Consorzio di bonifica Padule di Fucecchio e sulla Provincia di Pistoia
Il consorzio opera su un bacino idrografico di circa 57.000 ettari ricadente nelle Province di Pistoia, Pisa,
Lucca e Firenze (1) all'interno del quale si trovano due aree umide di particolare pregio storico-naturalistico:
il Padule di Fucecchio ed il laghetto del Sibolla. Il padule raccoglie le acque dei vari fiumi e torrenti che
provengono dall'ampio bacino imbrifero: dall'Appennino scendono Nievole, Borra, Pescia Nuova, Pescia di
Pescia e Pescia di Collodi; dal Monte Albano il Vincio, dalle Cerbaie il Fosso delle Stanghe che sbocca nel
Canale Maestro.
Vabbe.. adesso vi racconto un' altra storia...
Ogni anno ciascun proprietario di un immobile o terreno del comprensorio riceve una lettera con la quale e'
gentilmente invitato a pagare un contributo consortile per le opere svolte dal Consorzio.
Si tratta, come dicevo, di un contributo e non di una tassa e per questo devono esistere dei presupposti
fissati con leggi nazionali e regionali per poter calcolare e richiedere tale somma.
Ma entriamo nel merito..
La Regione Toscana con legge regionale n. 34 del 5 maggio 1994 e successive modifiche afferma (art.16)
che il Consorzio di bonifica stabilisca di anno in anno con apposita deliberazione la ripartizione della
contribuenza in proporzione al beneficio derivante a ciascun immobile.
A tal fine (comma 3) il consorzio elabora un piano di classifica degli immobili che individua i benefici derivanti
dalle opere di bonifica, stabilisce i parametri per la quantificazione dei medesimi e determina per ciascun
immobile l'indice di contribuenza derivante dal calcolo parametrale.
Il contributo costituisce onere reale sugli immobili ed e' esigibile ai sensi dell'art. 21 del regio decreto 13
febbraio 1933, n. 215.
Nel corso degli anni molte sono state le leggi e le sentenze della Corte di Cassazione e della Corte
Costituzionale che hanno piu' volte chiarito quale deve essere il beneficio derivante dalle opere di bonifica e
come calcolare il contributo consortile.
La Corte Costituzionale ha rigettato l'eccezione di costituzionalita' relativamente al potere impositivo previsto
dal Testo Unico (R.D. 215/33), individuando negli articoli 10, 11, 12, 17 e 59 i limiti e i criteri dell'esercizio di
detto potere, che pertanto, non si puo' esplicitare in modo discrezionale.
La Sentenza 877/84 della Corte di Cassazione Ss.Uu. Civ. introduce tre elementi:
1) afferma l'esistenza del diritto soggettivo all'esonero dell'assoggettamento alla contribuzione di bonifica in
virtu' della carenza di beneficio;
2) conferma i criteri di imposizione ravvisandoli negli articoli 10, 11, 12, 17 e 59 del R.D. 215/33;
3) esplicita il vincolo di bilancio ex D.p.r. 947/82 legando imprescindibilmente la ripartizione delle spese ex
articolo 59 del Testo Unico ai medesimi criteri di imposizione di cui agli articoli 10, 11, e 17.
La Sentenza 7322/93 della Corte di Cassazione Prima Sez. Civ. stabilisce la predeterminazione della
spesa quale presupposto della verifica della sussistenza del beneficio.
La Sentenza 7511/93 della Corte di Cassazione Prima Sez. Civ. stabilisce che il beneficio utile per il
calcolo della contribuenza deve essere direttamente incidente sull'immobile, quindi avente natura fondiaria.
Occorre, si precisa, un incremento di valore dell'immobile soggetto a contributo, in rapporto causale con le
opere di bonifica previste.
Proprio nella sentenza 7322/93 della Corte di Cassazione si esplicita quanto segue: il beneficio non puo'
essere presunto e non puo' desumersi per via indiretta per il solo fatto che altri immobili abbiano tratto il
beneficio in questione. Ancor meno puo' essere accertato in simile modo presuntivo a distanza di anni dal
compimento dell'opera e a prescindere dall'inclusione della spesa nel piano di riparto.
La sola appartenenza del bene, anche se extra agricolo, all'area di intervento dell'opera di bonifica non e'
sufficiente, quando un vantaggio specifico e diretto non sia stato accertato in relazione al singolo bene, per
legittimare l'imposizione del contributo di bonifica.
Ancor piu' nel caso di fabbricati non rurali eventualmente compresi nel perimetro di bonifica, a cui carico non
puo' essere posto un obbligo di contribuzione in base a vantaggi generali arrecati all'ambiente o alla
salubrita' dell'area, spesso proiettati anche al di fuori del comprensorio di bonifica; obbligo che assumerebbe
i connotati di un'imposta priva di base contributiva certa, che certamente la legge non ha voluto affidare
all'accertamento e alla riscossione dei consorzi di bonifica.
Voglio soffermarmi un attimo sul Beneficio.
Il beneficio che le opere di bonifica devono apportare all'immobile per poterle sottoporre a contribuzione
deve essere diretto e specifico e determinare un aumento del valore dell'immobile in rapporto causale con le
opere di bonifica.
Non puo' quindi consistere in un danno mancato o un mantenimento del valore. Mantenere non significa
aumentare. Mantenere il proprio stipendio non significa aumentarlo!
Ma vediamo nel dettaglio come viene calcolato il beneficio attraverso il Piano di Classifica del consorzio che,
tengo a precisare, risulta regolarmente approvato dal consiglio dei Delegati con deliberazione n. 6 del 5
maggio 2004 e reso esecutivo dall'Amministrazione Provinciale di Pistoia con deliberazione della Giunta
Provinciale n. 87 del 25 maggio 2004.
Esaminando attentamente il Piano di Classifica indicato, si legge come il piano individua i benefici
derivanti agli immobili del comprensorio dall'attivita' del consorzio ed elabora gli indici per la quantificazione
di tali benefici e quindi possono essere fissati i criteri di riparto della contribuenza.
Si spiega come venga individuato il beneficio che corrisponde alla diversa entita' del danno che, attraverso
l'opera del consorzio, viene evitato.
Si fissano alcuni indici attraverso cui si calcola l'indice di beneficio finale.
Tra questi indici abbiamo l'indice economico che e' determinato, si legge, dal valore catastale dell'immobile.
Abbiamo poi l'indice idraulico che deriva da un indice di comportamento, che tiene conto del diverso
potenziale di deflusso dei vari tipi di suolo in base alla loro natura e composizione, e dall'indice di rischio che
a sua volta deriva da altri due indici: indice di soggiacenza e indice di intensita'.
Tutti questi indici non prendono in considerazione eventuali benefici di natura fondiaria derivanti dalle opere
di bonifica svolte o da svolgere, quindi portate in bilancio nei vari anni in cui si va a calcolare il contributo.
Sopratutto non si spiega perche' si prendano in esame i valori catastali e i rischi connessi con il territorio in
cui l'immobile si sita.
Il perimetro consortile risulta infatti suddiviso in numerose aree con lo stesso indice di rischio idraulico.
Dal prodotto matematico dell'indice economico e idraulico si calcola poi l'indice di beneficio finale.
Il beneficio quindi rimane nel corso degli anni sempre lo stesso perche' non e' in rapporto diretto con le opere
che vengono svolte. Quindi non abbiamo la predeterminazione della spesa quale presupposto della verifica
della sussistenza del beneficio!
Altro elemento essenziale.
Ogni anno il consorzio in base alla legge regionale 34 delibera un piano di riparto della contribuenza e lo
invia alla provincia che lo approva, attraverso cui individuare le opere e quindi i relativi costi da portare a
contribuenza sulla base del bilancio preventivo gia' approvato.
e' importante segnalare, come precedentemente esposto, che la legge quadro di riferimento per la bonifica
sia la cosiddetta legge Serpieri (regio decreto n.215 del 1933).
Quindi nonostante la Regione abbia delegato nuove funzioni ai consorzi di bonifica queste devono essere
finanziate con la fiscalita' generale non potendo queste determinare il beneficio di cui prima.
Pertanto nel calcolo della ripartizione della spesa occorre verificare il tipo di opera e la natura dei
finanziamenti.
Ne deriva che facendo i dovuti conti si trova la quota da portare a contribuzione.
Per il calcolo della ripartizione annuale della spesa, il territorio del Consorzio di Bonifica Padule di Fucecchio
e' stato diviso in due centri di costo, ognuno dei quali comprende 5 macrobacini .
Si determina il fabbisogno di ogni centro di costo dato dalla somma dei costi di opere, manutenzione,
vigilanza etc. e si mette a rapporto con un indice di beneficio totale del centro di costo e si ottiene un valore
definito aliquota ( per vedere tutta la procedura completa basta consultare il piano di classifica).
Dal prodotto matematico dell'aliquota per l'indice di beneficio finale si calcola il contributo.
Non e' difficile capire come il beneficio e la spesa delle opere che appunto dovrebbero averlo generato non
sono in rapporto causale, e, come dicevo, il beneficio non e' quello che la legge ha voluto intendere.
Dalle delibere del consorzio riguardo il riparto annuale della spesa non si fa riferimento alle opere ne' ai costi
ne' se sono coperte con la fiscalita' generale oppure no.
Si indicano le aliquote.
Ma abbiamo detto che la spesa deve essere dedotta dal bilancio preventivo.
Leggendo il bilancio preventivo del 2009 troviamo un elemento importante su questo aspetto.
Si legge infatti : la contribuenza accertata per ruoli ordinari nel corso del 2008 e' stata pari ad €
5.076.100,00. Per l'esercizio 2009 e' prevista una maggiore entrata di € 374.100,00 dovuta all'iscrizione a
ruolo di partite catastali precedentemente non censite e per le quali gli uffici stanno acquisendo i dati tramite
gli uffici del territorio.
Pertanto, tenendo conto dell'opera di recupero in corso, le aliquote di contribuenza per l'anno 2009 non
subiranno aumenti.
Alla luce di quanto sopra le aliquote generali da porre a carico della contribuenza 2009, invariate rispetto
all'esercizio precedente, saranno le seguenti:
- Centro di costo A 0,340
- Centro di costo B 0,323
Ma dal bilancio preventivo non dovevano scaturire le opere da portare nel piano di riparto e determinare così
le aliquote?
Dal consorzio si fa anche sapere con grande orgoglio che dal 2004 le aliquote non sono aumentate anche se
poi si scopre che le entrate per la riscossione dei ruoli sono passate da 4.150.000,00€ del 2004 a
5.181.200,00€ del 2009.
Ma se le aliquote dipendono dal costo delle opere calcolate di anno in anno come e' possibile che in 6 anni
siano sempre le stesse? Casualita'?
Voglio sottolineare anche un altro aspetto: chi si trova in un bacino del centro di costo A che confina con un
bacino del centro di costo B qualora godesse di benefici delle opere del centro B non ne paghera' mai le
spese..
Nel piano di classifica si precisa inoltre che, nella deliberazione di riparto annuale della spesa,
l'amministrazione potra' prevedere una soglia di contribuenza minima in ragione dei benefici comunque
derivanti dall'attivita' consortile di carattere generale (monitoraggio,vigilanza, pronto intervento) che il
Consorzio assicura a tutti i propri consorziati e che mi risulta essere applicata nella somma di euro 10,33.
Qui sicuramente il beneficio non puo' essere diretto e specifico! E ancora casualmente la somma minima
corrisponde al minimo iscrivibile a ruolo!
Ma adesso viene la parte migliore.
Con recenti pronunce della Corte di Cassazione e in particolare con la sentenza della Cassazione Sez.V
Tributaria n. 4513 del 25 febbraio 2009 si specifica che quando la cartella esattoriale emessa per la
riscossione dei contributi consortili sia motivata con riferimento ad un perimetro di contribuenza approvato
dalla competente autorita' e reso pubblico con la trascrizione, e' onere del contribuente che disconosca il
debito, contestare specificamente la legittimita' del contributo ovvero il suo contenuto, mentre ove tale
perimetro non risulti approvato e trascritto e' onere del Consorzio fornire la prova che le spese compiute
hanno determinato un incremento di valore del bene immobile, non essendo sufficiente a tal fine che
l'immobile stesso sia collocato nell'ambito ove opera il consorzio.
Leggendo l'avviso bonario di pagamento che il consorzio ci invia troviamo specificato che il contributo e'
imposto ai sensi della Legge Regionale 5.5.94 n.34 e successive integrazioni, sulla base del “Piano di
Classifica degli immobili per il riparto della contribuenza ed individuazione del perimetro di contribuenza”
approvato dal Consiglio dei delegati con deliberazione n.6 del 5 maggio 2004 e reso esecutivo
dall'Amministrazione Provinciale di Pistoia con deliberazione della Giunta Provinciale n.87 del 25 maggio
2004.
Sempre in questa sentenza pero' i Giudici chiariscono anche che il perimetro di contribuenza, che e'
reso pubblico col mezzo della trascrizione (art. 10 comma 2 R.D. 215/33), non coincide con il comprensorio
di attivita' del consorzio, consistendo soltanto in quell'area, posta all'interno del comprensorio, che gode o
godra' del beneficio delle opere realizzate o realizzande e che sola potra' essere posta a contribuzione in
virtu' del vantaggio concretamente ricevuto.
La delimitazione del perimetro di contribuenza e' attivita' ulteriore rispetto a quella di classificazione dei
comprensori di bonifica. La presunzione di beneficio, con conseguente inversione dell'onere della prova, non
riveste tutti gli immobili compresi nel comprensorio di bonifica, ma soltanto quelli inclusi nel perimetro di
contribuenza. L'obbligo della trascrizione riguarda dunque gli immobili compresi nel perimetro e non l'intero
comprensorio.
Informazioni concernenti genericamente l'attivita' di bonifica svolta dal consorzio in una delle opere da esso
eseguite nell'ambito del comprensorio sono oggettivamente inidonee a provare la specificita' del beneficio
incidente sull'immobile del contribuente.
E adesso viene il bello perche' all'interno del piano di classifica troviamo la delimitazione del perimetro di
contribuenza, Tavola 9, basta osservarla e capire che non e' altro che il perimetro del comprensorio di
bonifica che la Giunta Provinciale ha pure approvato!
Quindi: tutti i proprietari di immobili del comprensorio di bonifica ricadono nel perimetro di contribuenza con
inversione dell'onere della prova!
Visto i costi per un ricorso e visto che anche in caso di vittoria le spese verranno compensate e considerato
che spetta a noi dimostrare il beneficio, e' piu' semplice e molto meno oneroso pagare il contributo. Ma in
questo modo il tutto assume i connotati di un'imposta priva di base contributiva certa, che certamente la
legge non ha voluto affidare all'accertamento e alla riscossione dei consorzi di bonifica.
E la Giunta Provinciale di Pistoia che deve verificare le delibere del consorzio secondo l'art. 29 della legge
regionale n.34 del 1994 non si e' accorta che il piano di classifica, la delimitazione del perimetro di
contribuenza e tutti i piani annuali di riparto della spesa erano come dire...non corretti??
I casi sono due: i nostri politici non conoscono le leggi o sono consenzienti e ovviamente anche le forze
politiche di opposizione peccano per le stesse ragioni!
Ma veniamo un pochino ai numeri del Bilancio preventivo del 2009:
Entrate previste dai contributi consortili 5.535.300,00€ di cui 5.181.200,00€ dai ruoli ordinari.
Spese per le opere previste:5.395.021,00€ di cui 2.574.021,00€ finanziate dalla fiscalita' generale il
rimanente 2.821.000,00€ con i contributi. Bisogna pero' dire che sono a carico dei contribuenti consorziati
anche i costi di gestione dell'ente, e comunque i contributi sono quasi il doppio dei costi delle opere non a
carico della fiscalita' generale.
(1) http://www.paduledifucecchio.it
------------------------------------------MACROMICRO ECONOMIA
Quindicinale su come macro e micro economia incidano sulle nostre tasche
di: Domenico Murrone
La 'fedelizzazione' del Tg5
E' vero, nonostante il suo impero mediatico Silvio Berlusconi ha perso due elezioni. Non e' questo il punto,
ma capire quanto incide nella vita quotidiana di tutti gli italiani una situazione oggettivamente insostenibile in
uno Stato di diritto (e infatti l'Italia non lo e'): i due principali organi di informazione sono in mano ai partiti
(Mediaset e' del premier, la Rai e' dei partiti di maggioranza, che concerta con la minoranza di turno); questo
pone seri dubbi sulla liberta' di stampa, anche perche' il duopolio fa la parte del leone rispetto alla torta degli
introiti pubblicitari (1). La cosa e' destinata ad incancrenirsi ulteriormente in quanto tale assetto non sara'
scalfito dal passaggio della televisione al digitale terrestre. Checche' ne dicano i suoi sostenitori, la riforma
Gasparri, che permettera' di ampliare il numero di canali ricevibili sui televisori, non portera' sconvolgimenti
all'attuale situazione. Anzi, Rai e Mediaset potrebbero addirittura (con l'aumento delle frequenze) bloccare lo
sviluppo di Sky.
Cosa comporta tutto cio' per gli italiani? Le notizie relativamente all'attivita' del premier e del suo Governo
sono necessariamente filtrate, sia per imposizione diretta, sia per una sorta di autocensura che il giornalista
che vive in un contesto controllato si impone. I principali tg piu' o meno hanno sostanzialmente taciuto, allo
scoppio del caso del divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Il tutto mentre nelle piazze italiane non si
parlava d'altro.
Se questi sono argomenti apparentemente frivoli e privati, pensate cosa accade quando in ballo ci sono
direttamente soldi e potere.
Vediamo dove c'e' "a rrobba".
Sky e' l'unica multinazionale dell'informazione tv con un'importante presenza in Italia, ha preso in mano due
televisioni a pagamento pressoche' fallite (Stream e Tele+), arrivando ad avere un ruolo importante nel
palinsesto degli italiani. Rai, Mediaset e Telecom Italia (LA7) hanno costituito Tivu', una nuova piattaforma
gratuita che portera' l'offerta del digitale terrestre sul satellite. Quindi, prima o poi, la piattaforma di Sky, ora
dominante, perdera' i contenuti Rai e questo ne ridurra' l'appeal. Inoltre, di recente il Governo ha deciso di
aumentare l'Iva sugli abbonamenti alla pay tv. Sono argomenti passati come notiziole sui principali tg o talk
show giornalistici. Ma come non vedere in queste mosse un interesse immediato di Berlusconi?
Grazie alla palude partitica Rai e alla liberta' che alcuni programmi hanno avuto (se non altro per motivi
commerciali), l'informazione Mediaset si e' rafforzata notevolmente.
Ora c'e' la fase della normalizzazione e l'informazione in Mediaset si e' appiattita. Emilio Fede (direttore
del Tg4) ha fatto scuola e si e' assistito da un paio d'anni alla "fedelizzazione" anche del Tg5, l'unico fino ad
allora non allineato alla linea berlusconiana. Se Mediaset avesse avuto sempre questo approccio, avrebbe
mietuto meno successo di pubblico, ora non e' piu' necessario tentare di essere attendibili.
Enrico Mentana, ex-direttore del Tg5, che speriamo non diventi un'icona in mano ai professionisti
dell'antiberlusconismo, ha scritto un libro in cui racconta la fase della normalizzazione: in occasione della
vittoria di Silvio Berlusconi alle ultime elezioni, tutti i dirigenti del settore informativo del Biscione hanno
brindato all'evento come se fosse una vittoria del Milan in campionato e non una competizione elettorale che
ha riportato il proprietario di Mediaset alla guida di una nazione. Le dimissioni/licenziamento dello stesso
Mentana sono state stimolate dal fatto che il giornalista invitava spesso un antiberlusconiano di professione
come Di Pietro, senza fargli domande incalzanti (come ha ammesso il presidente di Mediaset, Fedele
Gonfalonieri, in un'intervista alla trasmissione Report di Rai 3).
In questi ultimi mesi, le regole sulla Rai sono state sistematicamente non rispettate, ancor piu' che in
passato. Per eleggere il presidente della Commissione di vigilanza parlamentare sulla Rai si e' impiegato
piu' di un anno, un anno di vuoto come se nulla fosse, come se non esistesse il conflitto di interesse.
Purtroppo la Rai e' una partita persa, se non sara' privatizzata non cambiera', rimanendo serva del potere e
se il potere e' ancora piu' pasticcione e prepotente del passato, si adatta anche al peggio.
Per chi crede che il conflitto di interesse non abbia conseguenze dirette, ecco un paio di altri esempi.
Anni fa Telecom Italia compro' quella che oggi si chiama LA7. I capi di Telecom d'allora annunciarono grandi
investimenti per diventare il terzo polo televisivo. Nel 2001 Berlusconi vinse le elezioni e tutti i piani furono
ridimensionati e LA7 e' rimasta una tv di nicchia. Visto che Telecom Italia vive di concessioni statali e aveva
ed ha molti debiti, immaginiamo che l'entourage del capo del Governo abbia avuto gioco facile a convincere i
proprietari di Telecom a desistere dai grandi propositi.
Ancora piu' indietro. Quando Berlusconi nel 1994 scese in campo (vincendo le elezioni) le tre reti Mediaset
fecero da cassa di risonanza all'evento, con personaggi notissimi del piccolo schermo che annunciarono ad
anziani e giovani italiani il sostegno all'imprenditore di successo. Anch'io ho sognato di scendere in campo
col sostegno dell'amico barista o del barbiere, ma non e' la stessa cosa. Perche' avere tre tv, non assicura la
vittoria, ma crea una massa critica perche' si possa vincere. Un'arma in piu' che puo' essere usata per
tacitare notizie agli italiani, per oscurare gli avversari e anche contro gli alleati, destinati necessariamente a
rimanere comprimari.
(1) L'informazione non puo' fare il cane da guardia della politica, perche' i principali editori italiani sono i
partiti e Berlusconi. E allora?
http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php?id=243574
------------------------------------------IL CONDOMINIO
Quindicinale sui diritti di proprietari e inquilini
di: Alessandro Gallucci
Il consiglio dei condomini
In molti condomini alla figura dell'amministratore si affianca quella del consiglio dei condomini. Si tratta di un
"organo" con funzioni consultive e di controllo.
Nessuna disposizione di legge disciplina composizione, modalita' di elezione, durata e funzionamento
del consiglio dei condomini. Una cosa e' certa: in nessun modo, nemmeno per mezzo di una disposizione
contenuta in un regolamento condominiale contrattuale, possono essere demandati al consiglio compiti
propri dell'amministratore e/o dell'assemblea. Nonostante cio' il ruolo di questo collegio puo' risultare utile per
una gestione piu' trasparente e piu' vicina alle esigenze del condominio, soprattutto in quei complessi
immobiliari di notevoli dimensioni.
Vediamo di comprendere nel dettaglio composizione, ruolo e compiti di un consiglio dei condomini. Stante
il silenzio della legge, in primo luogo, bisogna rifarsi alle disposizioni contenute nel regolamento di
condominio; e' facile, soprattutto nei grossi condomini, che quest'atto contenga le norme che disciplinano i
vari aspetti di quest'organo. Trattandosi di disposizioni relative all'amministrazione delle cosa comune, esse
potranno essere contenute anche in un regolamento condominiale assembleare. In mancanza di disposizioni
regolamentari al riguardo, sara' l'assemblea che in ogni momento potra' decidere l'istituzione di un consiglio
dei condomini, limitandone l'esistenza in relazione ad una specifica attivita' deliberata (si pensi alle c.d.
commissioni nominate per affiancare l'amministratore nella gestione dei lavori di straordinaria manutenzione)
o prevedendo un vero e proprio organo permanente.
Il primo atto da compiere al fine di far funzionare il consiglio dei condomini e' quello della nomina dei suoi
componenti. Ogni condomino puo' essere nominato consigliere. Si tratta di una carica non remunerata,
anche se non sarebbe illegittima una clausola di regolamento che prevedesse un compenso o un gettone di
presenza per i consiglieri. I componenti possono essere nominati dall'assemblea, in tal caso la maggioranza
sufficiente dovrebbe essere quella indicata dal terzo comma dell'art. 1136 c.c. (in sostanza in prima
convocazione la maggioranza degli intervenuti e 500 millesimi, mentre in seconda convocazione 1/3 dei
condomini che rappresenti almeno 1/3 dei millesimi). Non e' da escludere che il consiglio possa essere
nominato dall'amministratore, che sceglie tra i condomini i suoi componenti. Una cosa del genere e' legittima
se e' il regolamento o l'assemblea a decidere in tal senso: cio' significa che l'amministratore non potra' mai
decidere autonomamente di istituire la figura del consiglio dei condomini. E' utile precisare che quanto detto
e' solamente il frutto di un'interpretazione delle norme condominiali, nulla di cio' e' previsto dalla legge, ne si
segnalano sentenze favorevoli o contrarie a quanto detto. Il consiglio e' convocato nei modi e nei termini
previsti dal regolamento o dalla delibera che lo istituisce. In assenza di indicazioni precise si segue la
disciplina prevista per la convocazione dell'assemblea.
Il consiglio dura in carica per il tempo necessario all'esecuzione della delibera, se e' stato istituito ad hoc
(es. fino al termine dei lavori), ovvero per il tempo stabilito nel regolamento o nella delibera che ne
regolamentano il funzionamento. In mancanza di questo elemento -trattandosi come detto sopra di organo
consultivo e di controllo dell'operato dell'amministratore- e' ragionevole sostenere che il consiglio dei
condomini resti in carica per un anno (quanto la durata dell'incarico dell'amministratore) e debba essere
rinominato con l'assemblea annuale di conferma o revoca dell'amministratore.
Si e' detto che le funzioni del consiglio sono sostanzialmente di controllo e consultive. Proviamo a fare un
esempio. Si pensi all'assemblea che decida la sostituzione del portone d'ingresso del condominio. Nella
deliberazione si stabilisce che il lavoro dovra' essere affidato facendo riferimento al preventivo che presenta
il miglior rapporto qualita'-prezzo. E' evidente che una scelta del genere comporta delle valutazioni
discrezionali, non si tratta infatti solo del preventivo piu' basso ma di quello piu' economico in relazione alla
qualita' di quanto offerto. In questo caso, il consiglio potrebbe affiancare l'amministratore nella scelta della
ditta affidataria dei lavori. Cosi', ad esempio, si puo' prevenire una scelta, non condivisa, dell'amministratore.
Occorre fare una precisazione: per quanto il consiglio possa collaborare con l'amministratore nella scelta dei
preventivi, e' a quest'ultimo che spetta l'ultima parola. Come dire che la sua decisione non e' vincolata dal
parere del consiglio. In casi del genere ogni condomino potra', ex art. 1133 c.c., fare ricorso all'assemblea
contro i provvedimenti dell'amministratore, salvo in ogni caso il ricorso all'Autorita' Giudiziaria.
------------------------------------------FAMIGLIA E INDIVIDUO
Quindicinale sui diritti dei singoli nelle famiglie tradizionali e di nuova generazione
di: Emmanuela Bertucci
Procreazione assistita. La Corte Costituzionale boccia la legge 40
La Corte Costituzionale e' intervenuta sulla legge sulla procreazione assistita, dichiarando l'illegittimita' del
limite massimo di embrioni impiantabili e del divieto, quasi assoluto, di crioconservazione. La legge 40 del
2004 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita) infatti prevedeva che nei trattamenti volti
alla procreazione medicalmente assistita, fosse possibile la formazione di un numero limitato di
embrioni, fino ad un massimo di tre, da impiantare contestualmente, consentendo, solo per grave e
documentata causa di forza maggiore relativa allo stato di salute della donna, la crioconservazione
degli embrioni stessi fino alla data del trasferimento, da realizzare non appena possibile (art. 14). La
sentenza, n. 151 dell'8 maggio 2009, si muove su due principi costituzionali violati dalla legge 40: il principio
di uguaglianza e ragionevolezza di cui all'art. 3 della Carta, e la tutela della salute della donna (art. 32), ed
evidenzia l'irragionevolezza della imposizione di un tale limite da parte del legislatore, che cosi'
facendo si sostituisce alle valutazioni che solo i medici possono effettuare.
Affinche' i trattamenti di procreazione medicalmente assistita abbiano possibilita' successo, occorre infatti
valutare caso per caso una serie di fattori, fra cui l'eta' della donna, le condizioni di salute, fattori che
influiscono grandemente sulle possibilita' di produrre embrioni idonei a svilupparsi in feto. Porre un limite
massimo di tre embrioni, ed impedire la crioconservazione di quelli in eccesso, comporta da una parte, la
possibilita' che la donna sia costretta, per insuccesso di un siffatto trattamento, a sottoporsi a nuovi interventi
di stimolazione ovarica e di prelievo chirurgico degli ovociti. Dall'altra sussiste anche il rischio opposto, cioe'
di insorgenza di una gravidanza plurigemellare, che, a sua volta, comporta rischi per la salute della donna e
del concepito.
Questi vincoli, che si traducono nella predisposizione di un unico protocollo sanitario che non tiene conto
delle singole esigenze delle pazienti, comportano inoltre una violazione dell'art. 32 della Costituzione
"Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di
legge. La legge non puo' in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". Gli
articoli impugnati, per come formulati comportavano la sottoposizione della donna a trattamento sanitario
non voluto, e il limite massimo di fecondazione di tre ormoni, in caso di insuccesso dell'impianto, costringeva
la donna a reiterare trattamenti ad alto tasso di pericolosita' per la sua salute fisica e psichica e, in quanto
invasivi e a basso tasso di efficacia, lesivi del principio di rispetto della dignita' umana.
Cosi' motiva la Corte: "il divieto di cui al comma 2 dell’art. 14 determina, con la esclusione di ogni
possibilita' di creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario ad un unico e
contemporaneo impianto, e comunque superiore a tre, la necessita' della moltiplicazione dei cicli di
fecondazione (in contrasto anche con il principio, espresso all’art. 4, comma 2, della gradualita' e della
minore invasivita' della tecnica di procreazione assistita), poiche' non sempre i tre embrioni
eventualmente prodotti risultano in grado di dare luogo ad una gravidanza. Le possibilita' di
successo variano, infatti, in relazione sia alle caratteristiche degli embrioni, sia alle condizioni
soggettive delle donne che si sottopongono alla procedura di procreazione medicalmente assistita,
sia, infine, all’eta' delle stesse, il cui progressivo avanzare riduce gradualmente le probabilita' di una
gravidanza.
Il limite legislativo in esame finisce, quindi, per un verso, per favorire -rendendo necessario il ricorso alla
reiterazione di detti cicli di stimolazione ovarica, ove il primo impianto non dia luogo ad alcun esitol’aumento dei rischi di insorgenza di patologie che a tale iperstimolazione sono collegate; per altro
verso, determina, in quelle ipotesi in cui maggiori siano le possibilita' di attecchimento, un pregiudizio di
diverso tipo alla salute della donna e del feto, in presenza di gravidanze plurime, avuto riguardo al
divieto di riduzione embrionaria selettiva di tali gravidanze di cui all’art. 14, comma 4, salvo il ricorso
all’aborto. Cio' in quanto la previsione legislativa non riconosce al medico la possibilita' di una
valutazione, sulla base delle piu' aggiornate e accreditate conoscenze tecnico-scientifiche, del singolo
caso sottoposto al trattamento, con conseguente individuazione, di volta in volta, del limite numerico di
embrioni da impiantare, ritenuto idoneo ad assicurare un serio tentativo di procreazione assistita, riducendo
al minimo ipotizzabile il rischio per la salute della donna e del feto".
Questi gli effetti della dichiarazione di illegittimita' costituzionale, secondo l'interpretazione della
Corte stessa: "L’intervento demolitorio mantiene, cosi', salvo il principio secondo cui le tecniche di
produzione non devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario,
secondo accertamenti demandati, nella fattispecie concreta, al medico, ma esclude la previsione
dell’obbligo di un unico e contemporaneo impianto e del numero massimo di embrioni da
impiantare, con ciò eliminando sia la irragionevolezza di un trattamento identico di fattispecie
diverse, sia la necessità, per la donna, di sottoporsi eventualmente ad altra stimolazione ovarica, con
possibile lesione del suo diritto alla salute. Le raggiunte conclusioni, che introducono una deroga al
principio generale di divieto di crioconservazione di cui al comma 1 dell’art. 14, quale logica
conseguenza della caducazione, nei limiti indicati, del comma 2 -che determina la necessita' del
ricorso alla tecnica di congelamento con riguardo agli embrioni prodotti ma non impiantati per scelta
medica- comportano, altresi', la declaratoria di incostituzionalita' del comma 3, nella parte in cui non
prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile, come previsto in tale
norma, debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna". Si potranno dunque
congelare gli embrioni prodotti ma non impiantati per scelta del medico (mentre sino ad oggi la
crioconservazione era consentita solo in caso di non prevedibile malattia acuta della donna).
Il prossimo organo a pronunciarsi sulla legge 40 del 2004 sara' la Commissione europea. Molti cittadini
italiani che sono dovuti ricorrere al "turismo sanitario" per sottoporsi a trattamenti di procreazione
medicalmente assistita hanno richiesto il rimborso delle spese sanitarie sostenute e, vistoselo negare, hanno
fatto ricorso alla Commissione europea affinche' valuti se l'Italia ha violato i propri obblighi comunitari.
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USI & CONSUMI
Notizie dal mondo
KOREA SUD / Clonati cani fluorescenti
Per la prima volta, dei ricercatori sudcoreani sono riusciti a clonare alcuni cani i quali, attraverso un gene
fluorescente, brillano al buio. Con questi animali transgenici, gli studiosi si ripromettono di conseguire
importanti passi avanti nella cura di persone affette da disturbi genetici.
Lee Byeong Chun, dell'Universita' statale di Seoul e responsabile del progetto, ha spiegato che una
proteina veicolata nei cani clonati provvede a illuminarli se irradiati di luce ultravioletta.
La vicenda dei beagles transgenici fluorescenti e' descritta sul numero d'aprile della rivista Genesis.
SPAGNA / Le verdure e' meglio cuocerle al microonde
Il modo migliore per cuocere le verdure preservandone il contenuto in antiossidanti dipende molto dal tipo di
vegetale, ma la cottura piu' sicura e' quella al microonde mentre la piu' 'dispersiva' e' la lessatura. A
confermarlo e' uno studio spagnolo dell'equipe di A. M. Jimenez-Monreal della University of Murcia, che
promuove anche la cottura sulla griglia, mentre boccia il bollirle o cuocerle nella pentola a pressione perche'
ne distrugge gran parte delle proprieta' antiossidanti. Ci sono a ogni modo eccezioni alla regola. "I risultati di
questo studio ci offrono informazioni sugli effetti dei diversi metodi di cottura sul potenziale antiossidante
delle verdure, ovvero la loro capacita' di neutralizzare i radicali liberi", scrivono i ricercatori sul Journal of
Food Science. Il team di esperti ha studiato come in 20 verdure diverse tre tipi di radicali liberi si
neutralizzino o preservino con i seguenti metodi di cottura: lessatura, pentola a pressione, cottura al forno,
cottura al microonde, griglia e frittura. I risultati sono stati molto diversi a seconda della verdura studiata,
precisano i ricercatori, e solo un vegetale si e' dimostrato in grado di preservare tutto il suo potere
antiossidante indipendentemente dal metodo di cottura usato: i carciofi. Alcune verdure avevano addirittura
piu' capacita' antiossidante dopo alcuni metodi di cottura: gli asparagi dopo essere stati bolliti e le melanzane
dopo essere state fritte. Per fagiolini verdi, barbabietola e aglio la maggior parte dei metodi di cottura
preservava la capacita' antiossidante. Per il sedano, tutti i metodi di cottura tranne la lessatura aumentavano
addirittura l'attivita' di distruzione dei radicali liberi. Ma in generale, la cottura al microonde e sulla griglia
senza olio sono risultati i metodi migliori per preservare l'attivita' antiossidante delle verdure, dicono
Jimenez-Monreal e colleghi. L'eccezione e' la pannocchia, che perde circa il 35% della capacita' di
neutralizzare i radicali liberi dopo il passaggio al microonde. La lessatura e la cottura in pentola a pressione
di solito causano la maggior perdita di capacita' antiossidante; la frittura e' risultata migliore, ma non quanto il
microonde e la griglia. "Come regola generale, l'acqua non e' il miglior amico delle verdure quando si tratta di
cuocerle e preservarne gli effetti antiossidanti", conclude l'equipe spagnola.
GERMANIA / Nuovo studio sugli incentivi alla rottamazione: servono a poco
Domanda: il premio alla rottamazione stimola i consumi oppure e' un guscio vuoto? Uno studio dimostra che
il successo di questa misura temporanea si basa solo sull'"effetto trascinamento", giacche' tre acquirenti su
quattro avrebbero comunque cambiato la vecchia auto entro l'anno, anche senza sussidio statale. Lo rileva
lo studio commissionato dal settimanale Welt am Sonntag all'Istituto di Ricerche economiche di Halle (IWH).
Su un totale di 2 milioni d'auto sovvenzionate che probabilmente saranno acquistate, solo 500.000 saranno
da mettere in conto al programma d'incentivi. IHW calcola che il bilancio dello Stato avra' cosi' un aggravio
di 2,6 miliardi di euro.
L'incentivo di 2.500 euro spetta a chiunque rinunci a una macchina con almeno 9 anni di vita e in suo
possesso al minimo da un anno, per comprarne una nuova, anche con contratto leasing.
ITALIA / Incentivi elettrodomestici: legge inutile
Un decreto anticrisi inutile per quanto riguarda la parte che dovrebbe incentivare l'acquisto degli
elettrodomestici, lavatrici, lavastoviglie, forni elettrici e condizionatori d'aria a basso consumo.
La denuncia arriva da Ceced Italia, l'associazione dei produttori di elettrodomestici e apparecchiature
professionali che riunisce oltre 100 aziende italiane.
La concessione dei contributi agli elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+, previsti dal
governo, infatti risulta impossibile da applicarsi, in quanto la Classe A+ e' codificata solamente per frigoriferi
e congelatori, gia' incentivati prima di questa legge. Nessun altro elettrodomestico in tutta Europa e' oggi
identificato quale Classe A+ di efficienza energetica.
MONDO / I luoghi preferiti dai turisti: Madrid batte Venezia
Andare in vacanza solo nei luoghi piu' importanti? E' possibile con la graduatoria stabilita da ricercatori Usa,
che hanno selezionato e valutato 33 milioni di foto del portale Flickr. David Crandall e i suoi colleghi della
Cornell University dello Stato di New York hanno impiegato sei mesi per visionare 60 milioni di foto di circa
490.000 tra turisti, fotoamatori e artisti dilettanti che le avevano inserite nel portale. Ne hanno considerate
33,3 milioni, e con quelle immagini, corredate dai commenti dei loro autori, hanno stabilito i luoghi, i
monumenti e gli edifici piu' "gettonati".
Alcuni risultati: in cima alla lista svetta la Tour Eiffel, seguita da Trafalgar Square. La citta' piu' popolare
e' New York, mentre Berlino e' quattordicesima. Alcune sorprese: Madrid batte Venezia, Londra batte Parigi
e Berlino batte Las Vegas. In quanto ai monumenti, l'Apple-Computer-Store a Manhattan risulta piu'
importante della Statua della Liberta'.
ITALIA / Costo della spesa quotidiana: tra Napoli e Rimini mille euro in piu'
Un'inchiesta del Sole 24 Ore ha rilevato che la spesa piu' conveniente si fa a Napoli, mentre Rimini risulta la
citta' piu' cara. Lo studio e' stato effettuato incrociando i prezzi medi di un paniere di 20 prodotti (a partire da
pane, latte e pasta) rilevati in 57 citta'. Il costo medio della spesa annua nella citta' piu' cara, Rimini, e' stato
di 4.127 euro, solo 3.043 euro a Napoli, il 25% in meno.
MONDO / Influenza 'suina': la potenziale pandemia prevista gia' nel 2003
Esistono esperti di virus influenzali, per i quali l'emergenza della nuova variante in America del Nord non ha
suscitato sorpresa. Gia' nel 2003 essi avvertirono, attraverso la rivista Science, che il cocktail di virus del
suino si sarebbe potuto trasformare in nuovo agente patogeno, suscettibile di colpire l'uomo in forme piu' o
meno gravi. "Sembra che dopo anni di stabilita', il virus della grippe del suino dell'America del Nord sia
entrato in una fase di rapida evoluzione che tutti gli anni produce nuove varianti", scrisse allora Bernice
Wuetrich, basandosi sulle testimonianze dei virologi che attribuivano, almeno in parte, la rapida evoluzione
dei microorganismi alle nuove modalita' d'allevamento dei suini in Usa ai confini con il Messico, inclusa la
pratica di vaccinare le femmine contro l'influenza suina. Dal canto suo, il virologo Christopher Olsen
dell'Universita' del Wisconsin, sostenva: "Siamo abituati a pensare che l'unica fonte importante di mutamento
genetico della grippe suina si trovi nel sudest asiatico. Invece dobbiamo guardare dietro il cortile di casa, da
dove apparira' la prossima pandemia".
ITALIA / Fax e mail pubblicitarie non lecite, nuovo intervento del Garante della privacy
Anche se i dati sono estratti dalle Pagine Gialle o dai registri pubblici, quando si usano sistemi automatizzati
è obbligatorio acquisire prima il consenso dei destinatari. Continua l’azione del Garante della privacy contro
lo spamming e il marketing disinvolto. L’Autorità ha vietato l’ulteriore trattamento illecito dei dati personali a
cinque società che inviavano pubblicità tramite fax e posta elettronica senza il preventivo consenso degli
interessati.
Il Garante è intervenuto a seguito delle segnalazioni di alcuni utenti che continuavano a ricevere e-mail e fax
indesiderati nonostante non avessero mai manifestato alcun consenso all’uso dei loro dati per questo scopo.
Lo società coinvolte (due inviavano lo spam tramite posta elettronica, tre tramite fax) in alcuni casi fornivano
l’informativa e la richiesta di consenso contestualmente all’invio del primo fax o della prima e-mail che
avevano già un contenuto di carattere commerciale.
L’Autorità ha ribadito, invece, che l’uso di sistemi automatizzati per inviare messaggi promozionali, anche
quando si tratti di dati estratti da elenchi categorici o da albi, impone la preventiva acquisizione del consenso
da parte dei destinatari. Alle cinque società è stato dunque vietato l’ulteriore trattamento illecito dei dati degli
utenti interessati, i quali non potranno dunque più essere disturbati. La mancata osservanza del divieto del
Garante espone anche a sanzioni penali.
ITALIA / Burocrazia e bollette: gli italiani in coda una settimana all'anno
Ogni italiano sta in fila circa 190 ore l’anno, che equivale a poco più di una settimana l’anno, lo ha stimato il
Patronato Inca-Cia, Confederazione nazionale agricoltori. Significa che considerando una vita media di 80
anni, alla fine dei conti quasi due anni li trascorriamo facendo la coda in qualche ufficio. E poi qualcuno si
meraviglia del malumore imperante. La ricerca, però, si è limitata a valutare solo alcuni aspetti burocratici in
cui gli italiani sarebbero impelagati: pagamenti, pratiche pensionistiche, dichiarazione dei redditi e altro
ancora. Leggi tutto
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/05/05/172890-bruciamo_coda_anni_vita.shtml
SPAGNA / I rumeni rimpatriati riscuoteranno il sussidio di disoccupazione spagnolo
I lavoratori rumeni potranno tornare a casa per cercarsi un lavoro e, nel contempo, riscuotere l'intera
indennita' di disoccupazione cui avrebbero diritto restando in Spagna. Lo ha affermato il ministro del Lavoro
e dell'Immigrazione, Celestino Corbacho, di ritorno da una visita ufficiale in Romania, da lui definita
"positiva". Come contropartita, il lavoratore rumeno s'impegnera' nella "ricerca attiva di un lavoro nel proprio
Paese". Questa, e le altre misure concordate con il suo omologo rumeno, saranno operative dopo "alcune
modifiche di tipo legale".
ITALIA / La nuova Alitalia vola spesso in ritardo, la vecchia ha 23 mila creditori
Il tasso di puntualita' della nuova Alitalia dall'avvio delle operazioni il 13 gennaio scorso e' stato pari al 70,8%
(la media di tutte le compagnie e' dell'80,9%). Qualche problema in piu', con risultati inferiori alla media
nazionale, si e' registrato sulle rotte Roma-Palermo e Roma-Catania. Il dato e' stato fornito dalla compagnia
nel corso di un incontro convocato dall'Enac "per una verifica delle cause dei recenti disservizi e per la
valutazione dei correttivi attuati dal vettore". Per quanto riguarda la regolarita' del servizio, vale a dire la
percentuale di voli realmente effettuati rispetto a quelli programmati, la media Alitalia e' stata del 98,6% con
un minimo nel mese di aprile pari al 98,1%. Anche in questo caso dati peggiori si hanno per la Sicilia che
resta comunque oltre il 90%. Il coefficiente di disguidi bagagli rientra, invece, nelle media delle maggiori
compagnie europee, con l'80% dei problemi risolto in 48 ore e il 95% entro 5 giorni.
Per quanto riguarda la vecchia Alitalia, i creditori sono 'grosso modo 23mila, e di questi 19mila sono
dipendenti'. Lo ha affermato il commissario straordinario Augusto Fantozzi.
ITALIA / Tanta pioggia tra novembre ed aprile: non accadeva da 200 anni
Record della piovosita' in Italia negli ultimi 200 anni, non il singolo mese di aprile appena trascorso, ma il
periodo che va da novembre ad aprile inclusi. "Considerando la precipitazione del periodo che va dal
novembre 2008 all'aprile 2009", spiega Teresa Nanni, responsabile del gruppo di Climatologia storica
dell'Isac-Cnr, "raggiungiamo un primato: mai, durante lo stesso periodo, era piovuto cosi' tanto in Italia negli
ultimi 200 anni. La piovosita' e' stata del 54% superiore alla media climatologica che viene
convenzionalmente assunta, quella del 1961-1990.
ITALIA / Aziende energetiche: l'Antitrust apre istruttorie su Italgas, Acea Distribuzione e A2A
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 29 aprile 2009, ha deciso di avviare
tre distinte istruttorie nei confronti di alcuni primari distributori di gas ed elettricità (Italgas, Acea Distribuzione,
A2A Reti Gas e A2A Reti Elettriche) e delle rispettive società capogruppo (ENI, ACEA e A2A), per verificare
se tali distributori abbiano abusato della loro posizione dominante nei rispettivi mercati, attraverso
comportamenti idonei ad ostacolare la capacità concorrenziale dei nuovi entranti nella vendita di gas ed
elettricità a clienti finali domestici e alle piccole imprese. I provvedimenti sono stati notificati oggi nel corso di
alcune ispezioni condotte in collaborazione con le Unità Speciali della Guardia di Finanza.
Le istruttorie sono state avviate alla luce di una serie di segnalazioni inviate dalla società Sorgenia in base
alle quali i tre gruppi, attraverso le loro società di distribuzione, avrebbero avuto un generalizzato
atteggiamento ostativo e dilatorio nelle procedure necessarie per consentire il passaggio dei clienti alle
società di vendita concorrenti delle proprie controllate operanti nella vendita di gas ed elettricità,
ostacolandone così l’ingresso nei mercati liberalizzati, e indebolendone il posizionamento competitivo e la
capacità concorrenziale. Ciò avrebbe permesso alle società di vendita dei gruppi integrati nella distribuzione
di preservare le quote di mercato storiche nei mercati locali dove operano i distributori del gruppo.
Tali comportamenti, per quanto riguarda Italgas, avrebbero avuto luogo nei comuni dove essa è distributrice
di gas (Roma, Venezia, Napoli, Palermo oltre a molti altri comuni italiani), che rappresentano circa il 26% del
gas distribuito in Italia.
Per quanto riguarda ACEA, avrebbero avuto luogo nella distribuzione di elettricità nel comune di Roma, che
da solo rappresenta il 3,6% dell’elettricità consumata in Italia.
Per quanto riguarda A2A, le condotte contestate avrebbero riguardato la distribuzione di energia elettrica e
gas a Milano, Brescia e vari comuni lombardi, nonché la distribuzione di gas in diversi comuni di Abruzzo,
Campania e Calabria, che rappresentano complessivamente il 7% circa del gas distribuito in Italia e il 4%
circa dei consumi nazionali di energia elettrica.
Secondo l’Autorità tali condotte, se confermate, oltre avrebbero inoltre l’effetto di negare o limitare la
possibilità, per i clienti finali, di scegliere il proprio fornitore ed ottenere gas e elettricità a prezzi più bassi di
quelli regolati, con danno diretto ai consumatori finali, vanificando gli obiettivi dei processi di liberalizzazione
avviati.
U.E. / Europarlamento: no al taglio dell'accesso per gli utenti che scaricano illegalmente da Internet
L'Europarlamento ha bocciato a larga maggioranza, ieri a Strasburgo, le nuove norme Ue che avrebbero
permesso alle autorità amministrative degli Stati membri di 'tagliare' l'accesso a Internet degli utenti che
scaricassero illegalmente contenuti sottoposti a copyright, cosí come prevede una legge attualmente in
discussione in Francia.
Con 407 voti a favore, 57 contrari e 171 astenuti, gli eurodeputati hanno approvato in seconda lettura un
emendamento - nell'ambito del compromesso complessivo con il Consiglio Ue sul pacchetto di riforma delle
telecomunicazioni - in cui si conferma la posizione dell'Europarlamento secondo cui l'accesso a internet puó
essere negato in caso di 'downlaod' illegale solo a seguito di un ordine del giudice, e non su semplice
decisione amministrativa.
L'approvazione dell'emendamento ha fatto cadere l'intero testo sulla riforma delle Tlc, perche' i negoziati di
compromesso con il Consiglio Ue non prevedono modifiche e sono approvati solo se l'Europarlamento li
accetta integralmente. Il pacchetto sarà ora rinviato al 'comitato di conciliazione' dove le due istituzioni
comunitarie cercheranno un nuovo accordo sulla riforma, che mira a migliorare la concorrenza e la tutela dei
consumatori sul mercato europeo delle telecomunicazioni. Quello della repressione del 'download' illegale
era ormai il solo punto controverso del pacchetto, fra l'Assemblea di Strasburgo e i governi dei Ventisette.
Sono tre le opzioni possibili per il pacchetto di riforma delle telecomunicazioni nell'Ue, dopo il no
dell'Europarlamento. Per quanto poco probabile, è sempre possibile che il Consiglio dei ministri delle
Telecomunicazioni dell'Ue decida, nella sua riunione di giugno a Lussemburgo, di accettare il testo con
l'aggiunta dell'emendamento, pur di salvare il pacchetto Telecom. Ma sarebbe una vera e propria 'resa' dei
ministri, almeno 12 dei quali (con la Francia in testa) si erano espressi contro l'emendamento quando il
Parlamento europeo l'aveva approvato in prima lettura.
Una seconda opzione, la piú probabile allo stato attuale, è che il Consiglio Ue rifiuti il diktat del Parlamento
europeo, e che la soluzione della controversia venga rimandata al 'comitato di coonciliazione' fra le due
istituzioni, che peró potrebbe riunirsi nel mese di settembre, al piú presto, dopo che saranno state formate le
commissioni parlamentari della nuova legislatura. Perche' possa essere tentata la strada del comitato di
conciliazione, tuttavia, è necessario che il nuovo Europarlamento che uscirà dalle elezioni di giugno accetti e
riconosca come proprio il risultato del voto di oggi sulla seconda lettura del pacchetto. Questa eventualità è
favorita dal fatto che i tre protagonisti principali della vicenda, la relatrice socialista francese Catherine
Trautmann, e relatori per altri aspetti della riforma delle Tlc, il conservatore britannico Malcom Harbour e la
popolare spagnola Pilar del Castillo Vera, sono tutti ricandidati 'forti' per le elezioni europee, e saranno con
tutta probabilità riconfermati. Sarà piú facile, quindi, che l'Europarlamento si affidi alla loro guida per
riprendere il cammino dal punto in cui si è interrotto.
La terza opzione significherebbe un ritardo di due-tre anni per la riforma delle Tlc: nel caso in cui il nuovo
Europarlamento non riconoscesse come proprio il lavoro fatto nell'ultima legislatura, respingendo il risultato
della seconda lettura, tutto tornerebbe al punto di partenza. La Commissione europea dovrebbe ripresentare
una sua proposta, e l'iter di co-decisione legislativa fra Parlamento e Consiglio Ue dovrebbe ricominciare da
zero.
SPAGNA / Tv pubblica senza pubblicita': il Governo ha presentato il piano
La televisione pubblica spagnola rinuncera' alla pubblicita' a partire dai prossimi mesi e il governo prevede di
compensare i minori introiti con contributi delle Tv private e dalle compagnie di telecomunicazioni.
Il nuovo modello di finanziamento illustrato negli ultimi giorni dalla vicepremier socialista Maria Teresa de la
Vega in incontri con esponenti delle Tv commerciali, delle societa' di telecom e con rappresentanti dei gruppi
politici della Camera dei Deputati prevede che le televisioni private apporteranno dai 120 ai 140 milioni di
euro. Cio' avverra' grazie a una tassa del 3% sulle loro entrate annuali. Le aziende di telecomunicazione che
offrono servizi audiovisivi (Telefonica, Vodafone, Orange e Ono) pagheranno una tassa del 0,9% che
dovrebbe fruttare circa 300 milioni di euro. Le aziende si vedranno ricompensate dalla maggior raccolta
pubblicitaria. Il nuovo sistema potrebbe entrare in vigore nel gennaio 2010.
Il premier, Jose' Luis Rodriguez Zapatero, si era impegnato il mese scorso a introdurre un taglio 'drastico'
della pubblicita' sulle due emittenti pubbliche, Tve1 e Tve2.
Lo stato apportera' circa 550 milioni come finanziamento per il servizio pubblico prestato da Rtve, mentre
altri 240 milioni arriveranno dalla tassa sull'occupazione delle frequenze che pagano radio, televisioni e
telecom. Lo stato impegnera' inoltre 100 milioni per coprire il vuoto di oltre 8 mila ore di trasmissioni lasciate
libere ogni anno dalla pubblicita'. In tutto il budget della televisione statale sara' di circa 1,3 miliardi di euro.
FRANCIA / Sondaggio: l'86,3% dei francesi favorevoli all'eutanasia
La stragrande maggioranza dei francesi e' per l'eutanasia, secondo un sondaggio effettuato dall'istituto BVA
su richiesta di Association pour le droit à mourir dans la dignité (ADMD). Il sondaggio e' stato
realizzato per telefono dal 28 al 29 aprile tra 1012 persone (metodo delle quote).
L'86,3% degli interpellati (sia donne sia uomini) si dicono favorevoli all'autorizzazione dell'eutanasia se
la persona che la chiede e' incurabile e in fase terminale. I piu' propensi sono i giovani adulti dai 25 ai 34
anni (92,5%), l'ovest della Francia (93,2%) e i senza religione (91,5%). Mentre i piu' reticenti sono gli abitanti
della regione parigina (78,4%), i cattolici praticanti (62,6%) e i fedeli di altre religioni (68,3%). Infine, la
sinistra e' un po' piu' favorevole (90,6%) della destra (83,8%).
Un' ampia maggioranza (87,5%) pensa che gli Stati generali della bioetica -dal 9 giugno prossimodovrebbero occuparsi anche del fine vita e dell'eventuale diritto all'eutanasia; il 10,1% vi si oppone.
Il sondaggio indica un "fossato tra i francesi e i dirigenti politici", giacche' le persone vicine all'UMP
(conservatori) sono piu' o meno dello stesso parere di tutti gli altri; inoltre evidenzia "uno scarto tra i credenti
e le gerarchie della Chiesa", con cifre sempre elevate tra i cattolici praticanti, specialmente tra gli occasionali
(86,2%).
Prossimamente i socialisti dovrebbero depositare una proposta di legge sul tema, e sara' nella sessione in
cui possono scegliere loro l'ordine del giorno.
ITALIA / Otto per mille. Funziona bene o no? Interrogazione
Dichiarazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, parlamentari Radicali - Partito Democratico
Visto l'approssimarsi della scadenza per la denuncia dei redditi e quindi della destinazione della quota
dell'otto per mille dell'Irpef alle confessioni religiose, è necessario sapere come la legge che l'ha istituita ha
funzionato. Questa legge (22/1985) ha previsto che ogni contribuente, indipendentemente dalla propria
volonta', deve destinare il proprio otto per mille ad una confessione religiosa o allo Stato (per interventi
straordinari per fame nel mondo, calamita' naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali).
Nel contempo la legge ha previsto una commissione paritetica per monitorarne ogni tre anni l'applicazione e
proporre eventuali modifiche. Monitoraggio di cui non siamo riusciti a trovare nulla.
Il meccanismo dell'otto per mille lascia perplessi: a fronte di meno del 50% dei contribuenti che indica la
propria scelta, i fondi vengono elargiti in considerazione del 100% dei versamenti, cioe' chi sceglie lo fa
anche per chi non fornisce nessuna indicazione. Una perplessita' che e' tale in virtu' dei dettami costituzionali
su liberta' religiosa e di pensiero.
Nell'ottica della trasparenza, dell'accesso agli atti pubblici e dell'informazione, abbiamo depositato una
interrogazione parlamentare alla Presidenza del Consiglio in cui chiediamo di sapere se c'e' intenzione di:
- rendere pubblica, anche attraverso il sito Internet del Governo, nello specifico settore dedicato all'otto per
mille, la composizione della Commissione paritetica;
- rendere pubbliche le relazioni prodotte dalla Commissione dal 1989 ad oggi;
- rendere pubbliche le valutazioni della Commissione e gli esiti a cui la Commissione è giunta;
- rendere pubbliche eventuali proposte di modifiche della Commissione.
Qui il testo integrale dell'interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=615
ITALIA / Le tariffe locali piu' care, vince Cagliari
Il ministero dello Sviluppo Economico ha condotto una indagine sui costi dei servizi locali in 14 grandi e
medie citta' delineando un nuovo indice, il "Costo di cittadinanza", somma di una serie di spese vincolate al
luogo di residenza che vale il 10% del reddito della famiglia standard.
La piu' cara e' Cagliari (4025 euro). Pi ci sono Palermo (4014), Genova (3881), Firenze (3917), Messina
(3884), Catania (3732), Torino (3798), Napoli (3821), Roma (4013), Bologna (3945), Milano (3631), Trieste
(3595), Bari (3462) e Venezia (3171)
USA / Starnuti da allergia... acqua e sale
Secondo l'Otolaryngology & Head and Neck Surgey della Mayo Clinic (Usa), che ha condotto un
esperimento su duecento pazienti, quando si manifestano starnuti da allergia, prima di passare ai farmaci
conviene provare un lavaggio del naso un paio di volte al giorno con acqua salata tiepida (un ottavo di
cucchiaio di sale in una tazza d'acqua). La soluzione lava via pollini e sostante irritanti.
OLANDA / Frutta e verdura fanno bene ma non ai fumatori
Secondo uno studio olandese condotto su 500.000 persone e pubblicato sull'American Journal for Clinical
Nutrition, mangiare tutti i giorni almeno seicento grammi di frutta e verdura diminuisce del 20-25% la
possibilita' di sviluppare il cancro al colon, rispetto a chi ne mangia meno di duecento grammi. Ma questo
non vale per i fumatori, dove l'effetto e' opposto.
USA / California: libri scolastici digitali gratis
Lo Stato della California si candida a essere uno dei primi al mondo a offrire gratis libri di testo digitali agli
alunni della scuola dell'obbligo. Il governatore Arnold Schwarzenegger ha presentato un ambizioso piano
per ridurre i costi educativi attraverso i libri digitali e gratuiti, che saranno disponibili in tutte le biblioteche
pubbliche. In tempi di crisi occorre cercare nuove forme di risparmio e miglioramento dei servizi, ha
sostenuto. "La California e' stata costruita sull'innovazione e sono orgoglioso della sua duratura
leadership in tecnologie dell'educazione". Non sara' un compito facile selezionare, ordinare, pubblicare
l'abbondante materiale presente in Internet, sia perche' la California ha una delle leggi piu' esigenti in tema
di valutazione dei contenuti dei libri di testo, sia perche' la burocrazia statale e' piuttosto intricata. Pero' e'
altrettanto vero che dispone di uno dei migliori sistemi educativi pubblici degli Usa.
ITALIA / Province: 43 euro a testa all'anno per mantenerle
La sezione autonomie della Corte dei Conti, con la delibera n.4 del 8 maggio ha analizzato la gestione
finanziaria degli enti territoriali attraverso i rendiconti 2006 e 2007. Le spese per la gestione generale
rappresentano il 30% del bilancio e comporta mediamente una spesa pro capite di 43,92 euro all'anno.
USA / Il cervello indica cosa mangiare
La scelta degli alimenti non dipende dal desiderio ma dall'autocontrollo. Cosi' uno studio del Caltech sulel
zone del cervello attivate mentre decidiamo cosa mangiare. Piu' e' attiva e piu' si prendono decisioni salutari.
Una base per meglio studiare problemi come l'obesita', la tossicodipendenza e le tendenze violente delle
persone.
ITALIA / Servizi delle Regioni ai cittadini: le pagelle
I servizi al cittadino erogati dalle Regioni, frutto di una elaborazione del quotidiano IlSole24Ore sui dati
Forum PA, vedono il Trentino Alto Adige al primo posto. Le qualita' di ambiente, giustizia, lavoro, sicurezza,
competitivita', istruzione, salute e welfare mettono all'ultimo posto la Sicilia. Dal secondo in poi: Emilia
Romagna (top per sanita' e competitivita'), Lombardia (top per sicurezza), Veneto, Friuli VG (top per
istruzione), Toscana, Umbria, Piemonte, Marche, Valle d'Aosta, Liguria, Lazio, Abruzzo, Sardegna,
Basilicata, Molise, Puglia, Campania e Calabria.
ITALIA / I sindaci non rispondono alle e-mail
Mentre il presidente Usa Barack Obama e' famoso perche' risponde a tutte le e-mail che gli vengono inviate
dai cittadini, non e' altrettanto in Italia, dove solo il Sindaco di Bolzano ha risposto ad un test fatto dal
quotidiano Il Sole24Ore. Ponendo domande sulla salubrita' di un canile, i messaggi sono stati generalmente
ignorati anche se sul sito dell'aministratizone comunale c'e' lo specifico spazio in cui si invitano i cittadini a
porre un quesito al primo cittadino. Alcune risposte burocratiche che rimandavano ad altre strutture (Milano),
risposte veloci di un dipendente (Napoli), ma per Roma, Firenze, Reggio Calabria, Torino, Salerno, Bari e
Messina, la risposta non c'e' stata.
Comunque, altrettanta mail inviata al Comune di Londra non ha avuto riscontro, mentre la risposta c'e' stata
a Parigi.
ITALIA / Freccero (Rai): non togliere la pubblicita' alla tv di Stato, spot contropotere allo strapotere della
politica
Il presidente di Raisat e direttore di Rai 4 (canale del digitale terrestre del servizio pubblico), Carlo Freccero
non sposa la linea Sarkozy, adottata ieri anche dal governo spagnolo di Zapatero, di togliere la pubblicita'
dalle televisioni di stato.
'Guai a togliere la pubblicita' dal servizio pubblico', ha affermato Freccero, durante la presentazione della sua
rete al Telefilm Festival di Milano. Per lo storico autore televisivo, gia' direttore di Raidue, la pubblicita'
costringe infatti anche la tv di stato a stare al passo con il mercato e ad essere competitiva. 'Pensate senza
pubblicita' - ha affermato ironico Freccero - chi sceglierebbero in Rai... in questo la pubblicita' rappresenta il
contropotere allo strapotere della politica'.
Dal 2008 direttore di Rai 4, Freccero si e' augurato di poter restare alla guida sulla rete del dt anche dopo le
nuove nomine attese a viale Mazzini. 'Mi sono affezionato a questa rete - ha spiegato Freccero - perche' per
la prima volta non mi sono dovuto confrontare con le tv generaliste ma ho potuto mirare a SKy, cercando di
pormi come sua alternativa'. Nel mese di aprile Rai 4, nella fascia 21-23 e' stata la terza rete per ascolti del
bouquet digitale, dopo Sky Cinema 1 e Fox Crime.
ITALIA / Trasfusione obbligatoria a testimone di Geova: ospedale condannato
L'ospedale San Carlo di Milano e' stato condannato, in sede civile, a risarcire la moglie di un uomo
sottoposto a trasfusione coatta. Il paziente, affetto da neoplasia gastrica, aveva rifiutato le cure per motivi
religiosi. Ma l'ospedale, dopo aver avuto l'approvazione della Procura per un trattamento sanitario
obbligatorio, aveva ugualmente proceduto nelle cure. Oggi pero' il Tribunale Civile ha riconosciuto, in questa
vicenda, una violazione dei diritti del paziente e ha disposto un risarcimento morale alla moglie dell'uomo,
ministro del culto per i testimoni di Geova, pari a 20 mila euro. L'uomo, nel frattempo, e' deceduto a causa
della malattia.
GERMANIA / Dubbi sulle garanzie extra per gli apparecchi elettronici
Il mercato degli elettrodomestici e dell'elettronica di consumo ha scoperto un nuovo introito. Si chiama
contratto di garanzia prolungata. Un esempio: a un televisore a schermo piatto della Grundig, venduto a 369
euro, e' abbinabile un pacchetto di garanzie di cinque anni al costo di 70 euro, cosi' alla fine si paga
un quinto in piu' del prezzo base. Domanda: conviene? e il venditore stesso risponde: dipende. Che sia
per un televisore, una lavatrice, una videocamera o un computer, la garanzia superiore a quella di legge sta
prendendo piede. In caso di guasto, mal funzionamento o furto, produttori e rivenditori s'impegnano a
intervenire al di la' di quanto imposto dalla normativa, ma le condizioni le stabiliscono loro, e spesso c'e' una
franchigia; in piu', certi elementi, come le batterie, sono esclusi dal beneficio.
Le associazioni dei consumatori storcono il naso: considerato che le condizioni sono stabilite a priori, che nel
campo dell'elettronica l'obsolescenza e' la regola e che la spesa aggiuntiva non e' irrisoria, un contratto del
genere e' utile eventualmente solo per prodotti molto costosi.
U.E. / Mai piu' sostanze cancerogene nei giocattoli: l'Europa approva
L'Unione europea ha imposto standard piu' stringenti ai costruttori di giocattoli. Il Consiglio d'Europa ha
approvato il documento che vieta l'utilizzo di sostanze considerate pericolose o riconosciute come
cancerogene per costruire giocattoli. Anche le etichette dovranno essere piu' chiare, al fine di evitare
incidenti. Ora le nuove norme dovranno essere recepite dagli Stati.
GERMANIA / La pubblicita' incide sui consumi dell'alcol
Uno studio indica che la pubblicita' influisce sul comportamento dei giovani piu' di quanto si pensi.
Promuovere vodka, tequila & C. induce gli adolescenti a bere, rileva un'indagine commissionata dalla cassa
malattia DAK all'Istituto per la Ricerca terapeutica e sanitaria di Kiel. Lo studio si e' avvalso di 3.415 ragazze
e ragazzi tra i 10 e i 17 anni, residenti nei Laender di Brandeburg, Hamburg, Schleswig-Holstein. Risultato:
l'80% degli adolescenti che non guardano la pubblicita' all'alcol non beve ne' birra ne' superalcolici.
Viceversa, oltre il 90% di chi la guarda spesso, ha esperienza di bevande alcoliche.
FRANCIA / Gli alimenti meno cari non sono meno buoni
L'associazione dei consumatori CLCV ha pubblicato un'indagine da cui emerge che i prodotti alimentari
discount mostrano caratteristiche nutrizionali equiparabili a quelle dei prodotti di marca. Per arrivare a questa
conclusione, CLCV ha confrontato i prezzi e le etichette di 303 alimenti "hard discount", col marchio dei
supermercati e grandi marche. "Le differenze che abbiamo potuto constatare tra certi prodotti "discount" e i
loro concorrenti sono limitate come numero. Affermare che i prodotti meno cari sono necessariamente di
qualita' inferiore non ci pare proprio fondato", e' la conclusione.
FRANCIA / Pirateria su Internet. Taglio connessione a chi scarica illegalmente: e' legge
Il giro di vite voluto dal presidente Nicolas Sarkozy contro la pirateria sul web ha ottenuto il definitivo via
libera dal Senato francese con una schiacciante maggioranza (189 si', contro 14 contrari). La nuova legge,
unica al mondo e molto controversa, era stata approvata ieri dalla Camera dopo una battaglia parlamentare
che ha impegnato a fondo la maggioranza di governo.
Il provvedimento, considerato il piu' restrittivo fin qui approvato in tutto il mondo, prevede la disconnessione
al servizio internet per coloro che vengono scoperti a scaricare materiale coperto da copyright illegalmente. Il
punto piu' delicato e' quello che prevede che ad emettere le sanzioni sia un'agenzia di Stato, che si
chiamera' Hadopi, a rintracciare i 'pirati', ai quali verra' mandato un primo avvertimento tramite mail, poi un
secondo attraverso una lettera personale e alla terza volta la 'squalifica' dai servizi web per almeno un anno.
In Francia, l'opposizione socialista ha gia' annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale e la legge entra in
conflitto anche con un emendamento recentemente approvato dal Parlamento europeo, nel quale si
stabilisce che la connessione a Internet e' un diritto che puo' essere revocato solo attraverso un
provvedimento della magistratura.
------------------------------------------LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA
Ecco di nuovo il ministero del Turismo: soldi buttati via solo per voglia di poltrone
Buttato fuori dalla porta principale del Palazzo grazie all'82,30% degli elettori italiani che nel 1993 votarono
si' all'abrogazione referendaria del ministero del Turismo e Spettacolo, eccolo che lo stesso ora rientra da
un'altra porta. E' il premier Silvio Berlusconi che lo ha confermato, insieme alla nomina di alcuni nuovi
viceministri: futuro ministro l'attuale sottosegretario al turismo Michela Vittoria Brambilla. Nel 1993
sostenemmo con convinzione l'abrogazione di questo ministero e, nonostante il visibile attivismo della
sottosegretaria nonche' la crisi del settore, continuiamo a non comprendere quale utilita' ne verrebbe al
Paese. In questi sedici anni di assenza del ministero, le singole Regioni si sono organizzate ed hanno fatto
promozioni continue delle loro attrazioni in Italia e all'estero; nonostante questo la crisi e' tangibile per due
motivi:
1 - essendo piu' poveri, i consumatori hanno meno soldi da spendere in una attivita' essenzialmente ludica
come il turismo;
2 - l'offerta strutturale del nostro Paese e' peggiorata e, a parte alcune isole felici (che lo erano prima e
continuano ad esserlo oggi), insieme a prezzi che non ci fanno competere con altri Paesi mediterranei e,
nonostante un patrimonio artistico invidiabile, non siamo competitivi.
In questo contesto, cosa ha fatto la sottosegretaria Brambilla per far capire che da ufficio della presidenza
del consiglio dei ministri, chi si occupa della politica del Turismo ha bisogno di un ministero?
Queste le due maggiori iniziative:
1 - Lo scorso 11 febbraio sono state varate nuove norme sulle stelle degli alberghi con il dichiarato
intento di porre una regola standard all'attuale giungla che, per esempio, fa si' che un due stelle di Rimini o
Bolzano sia paragonabile come qualita' ad un quattro stelle della Calabria che, pero' ha i prezzi di un cinque
stelle delle due localita' nordiche. Nuove norme che non hanno cambiato nulla: la nuova classificazione
non riguarda gli alberghi esistenti ma solo quelli nuovi e quelli ristrutturati (per cui se ne parla fra qualche
secolo) ed ha istituito un sistema di rating per la misurazione e la valutazione della qualita' del servizio reso
ai clienti che pero', non solo e' associato alle stelle di cui sopra ma a cui gli alberghi vi aderiscono solo su
base volontaria (1).
2 - il 6 febbraio e' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto per la fruizione dei buoni vacanza a
seguito delle generiche disposizioni della Finanziaria 2008 (2). Un contributo statale destinato alle famiglie a
basso reddito utilizzabile per le vacanze al mare, in montagna o alle terme in tutto l'arco dell'anno con
esclusione del periodo che va dalla prima settimana di Luglio all'ultima di Agosto e quello dal 20/12
al 6/1... cioe' quando la maggior parte delle famiglie a basso reddito (operai, precari etc) hanno le ferie.
Quindi non defiscalizzazione per consentire maggiori investimenti per la qualita' e calo dei prezzi al
consumo, ma contributi a pioggia di minimo e dubbio arrivo.
E per fare questo ci vuole un ministero anche contro la volonta' dell'82,30% degli elettori? Mah!
Crediamo sia piu' opportuno non confondere la voglia di poltrone con le carenze di politica esecutiva del
Governo.
(1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=250467
(2) http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/bonus_vacanza
Febbre suina e sopravvivenza: il metodo si diffonde...
Ecco la vignetta di Joshua Held
http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=258482
Cellulite. Inutili creme e vibratori, attenzione su nuovi metodi con furosemide. Interrogazione
Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito Democratico, segretaria della
Commissione Sanita'
Come rileva l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), un'indagine condotta dalla
fondazione tedesca Warentest, svela come i rimedi comunemente utilizzati contro la cellulite, creme e vibromassaggiatori, siano nella maggior parte dei casi (la totalita' degli articoli testati) di scarsa efficacia. Il test,
scrive l'associazione dei consumatori tedesca sul numero di maggio della sua rivista, ha riguardato otto
prodotti cosmetici e due apparecchi: tutti hanno ottenuto un voto "insufficiente". Dopo quattro settimane di
prova su un campione di 300 donne, nessuno di questi ha potuto conferire un miglioramento visibile, ne'
dimostrabile. Contro la cellulite, fenomeno del tutto naturale e innocuo che pero' nelle donne puo'
comportare sofferenze legate all'inestetismo, recentemente e' alla ribalta un nuovo metodo: la
crioelettroforesi, con principi medicamentosi (limogene e caffeina) associate a furosemide, che verrebbero
fatti passare al di la' dell'epidermide attraverso il freddo. Ma bisogna stare attenti, perche' la furosemide e' un
farmaco contro l'edema e puo' avere controindicazioni quali l'ipersensibilita' al prodotto, l'anuria
(soppressione della secrezione renale) iposodiemia e ipopotassiemia.
Per queste ragioni insieme al senatore Marco Perduca, ho rivolto un'interrogazione al Ministro del Lavoro,
Salute e Politiche Sociali per sapere sia al corrente di tali controindicazioni legate alla somministrazione di
questo farmaco e se conferma che siano valide anche per i trattamenti con crioelettroforesi della cellulite.
Inoltre, se il Ministero non intenda verificare la reale efficacia di tutti quei prodotti e trattamenti che
pubblicizzano effetti benefici contro gli inestetismi da cellulite.
Qui il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=258572
Autovelox. Nasconderli per fare piu' multe e' reato: truffa a danno degli automobilisti
Autovelox usati per rimpinguare le casse comunali e le tasche delle societa' che noleggiano le
apparecchiature per rilevare la velocita'. Succede anche questo nel nostro bel Paese. E' il caso di alcuni
Comuni della provincia di Cosenza: un'azienda, titolare dell'appalto per il rilevamento della velocita' delle
automobili, riceveva dai Comuni un compenso parametrato al numero di multe effettuate e aveva tutto
l'interesse a veder aumentare le multe. Il titolare della ditta aveva dunque provveduto a installare, ben
occultate, apparecchiature autovelox su varie automobili, la maggior parte di sua proprieta', che venivano
utilizzate per "incastrare" e multare gli automobilisti. Parte una indagine della Procura della Repubblica, il
titolare della ditta viene imputato per truffa e i veicoli vengono sequestrati per scongiurare ulteriori "prevedibili
esborsi illegittimi da parte degli automobilisti sulla base di un rilevamento automatico della velocita' cosi'
organizzato" (1). Ricordiamo che:
* la Corte di Cassazione ha ribadito che l'uso degli autovelox deve essere finalizzato principalmente alla
prevenzione degli incidenti e non a "batter cassa".
* L'art. 142 del Codice della strada prevede che le postazioni di controllo della velocita' siano segnalate e
ben visibili.
* La circolare del Ministero dell'Interno del 3 agosto 2007 impone la segnalazione della presenza
dell'apparecchiatura di rilevamento almeno 400 m prima del punto in cui l'apparecchio e' posizionato.
* Il Decreto Ministeriale del 15 agosto 2007 e la circolare del 8 ottobre 2007 ribadiscono l'esigenza di
segnalare le postazioni con adeguato anticipo in modo di garantirne il tempestivo avvistamento.
Brutta abitudine, questa dei nostri pubblici amministratori, di considerarci portafogli viventi per turare le falle
della loro amministrazione!
(1) Per ulteriori approfondimenti si veda:
http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=258225
Il nuovo ministero del turismo
Ecco la vignetta di Giannino
http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=258600
Class Action. Bene l'emendamento del Governo, ma occorre rendere accessibile a chiunque questo
fondamentale strumento di giustizia. Emendamenti
Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito Democratico, segretaria della
Commissione Sanita'
L'emendamento del Governo al testo della class action (1) licenziato dalla Commissione Giustizia e'
importante perche' recepisce alcune delle parti del disegno di legge che avevo presentato ad inizio
legislatura (2) e che, rifacendosi alle norme Usa, intendeva dare una risposta di fattibilita' e di uso diffuso ad
un testo che, come quello approvato a suo tempo dalla Finanziaria del 2008, creava solo i privilegi di alcune
corporazioni di avvalersi di questo strumento.
Ma non va bene in assoluto, perche' presenta una lacuna non secondaria a cui cerco di rimediare con la
presentazione di una serie di emendamenti.
La lacuna e' che l'uso di questa azione giudiziaria collettiva e' si' consentita a chiunque, ma non a chi non e'
utente e consumatore, cosi' come definito nell'attuale Codice del Consumo. Per cui, per esempio, i
consumatori potrebbero avviare una class action contro un'azienda automobilistica per un difetto diffuso su
un modello di un'automobile da loro acquistata, ma altrettanto non potrebbero fare i concessionari che
-ingannati anch'essi- hanno contribuito alla diffusione di quelle auto difettate. Si tratta, cioe', di applicare
questa forma di rivalsa giudiziaria a tutti coloro che patiscono le conseguenze di un comportamento presunto
illecito applicato su larga scala ad una parita' di soggetti, indipendentemente se questi siano consumatori o
utenti finali.
Qui gli emendamenti depositati:
Emendamenti al testo del Governo 30.0.1 ((Modifiche all'articolo 140-bis del decreto legislativo 6 settembre
2005, n. 206), art. 30 bis. (Azione di classe).
Comma 1. Cassare " consumatori e degli utenti" e sostituire con "cittadini".
-------------------Comma 2.
Punto a). Cassare "consumatori e utenti" e sostituire con "cittadini".
Punto b). Cassare "consumatori" e sostituire con "cittadini". Dopo "prodotto" aggiungere "o servizio". Dopo
"produttore" aggiungere "o fornitore".
Punto c). Cassare "consumatori e utenti" e sostituire con "cittadini". Cassare "o da comportamenti
anticoncorrenziali" e sostituire con ",da comportamenti anticoncorrenziali,da violazioni contrattuali o
extracontrattuali".
--------------------------Comma 3. Sostituire "consumatori e utenti" con "cittadini".
----------------------------------Comma 12. Sostituire "degli utenti e consumatori" con "dei cittadini"
(1) http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/bollet/frsmcdin_wai.asp?
percboll=/_dati/leg16/lavori/bollet/200901/0128/html/02/&pagpro=11n1&all=on&commis=02
(2) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=218574
Rimedi omeopatici. Grande confusione sotto il cielo. Occhio al farmacista
Grande confusione sotto il cielo dell'omeopatia o meglio dei rimedi omeopatici. Manca una legge e, quindi,
ognuno fa per se'. Spesso i pazienti omeopatici, quando escono dalla farmacia, richiamano il proprio medico
per avere una conferma che quello che hanno acquistato corrisponda alla prescrizione avuta.
Un rimedio omeopatico prescritto non sempre corrisponde a quello che si riceve dal farmacista, non
tanto per distrazione quanto per la grande confusione che regna per la mancanza di una legge sui rimedi
omeopatici.
Cerchiamo di far chiarezza distinguendo tra:
* Rimedi omeopatici: sono quelli puri, unitari, sperimentati sull'uomo sano, diluiti e dinamizzati;
* Prodotti omeopatici eterogenei, composé, creme e colliri che hanno caratteristiche fitoterapiche, venduti
per rimedi omeopatici senza esserlo.
Un esempio serve a chiarire. Il medico omeopata prescrive un collirio contenente Euphrasia Officinalis, come
rinfrescante e antinfiammatorio, ma il paziente riceve un collirio che, oltre a contenere Euphrasia Officinalis,
contiene anche Chamomilla (camomilla). Il paziente puo', pero', essere allergico alle composite (es.
Chamomilla), che e' evenienza piuttosto frequente per cui, dopo aver usato il collirio ha delle complicazioni
perche' e' allergico proprio alla Chamomilla. Una cosa e' Euphrasia Officinalis e un'altra Euphrasia Officinalis
piu' Chamomilla!
Insomma occorre far chiarezza sul variegato mondo che va sotto il nome di omeopatia. Occhio quindi a
cosa ci da' il farmacista, leggere attentamente le etichette e pretendere solo quanto richiesto.
Tim-Telecom Italia e' in malafede e il giudice di Bergamo la condanna: azienda non deve pagare i 2.500 euro
pretesi dal gestore
E' la classica storia: sottoscrivi un piano tariffario telefonico denominato "Unlimited" e poi arrivano bollette di
migliaia di euro. In questo caso la storia ha avuto un felice epilogo per l'utente, un'azienda bergamasca che
aveva un contratto 'tutto incluso' con Tim-Telecom Italia: il giudice di pace di Bergamo ha annullato la
richiesta di circa 2.500 euro che il gestore imputava a traffico wap, addebitandogli le spese legali di circa
1.500 euro.
La storia. Una piccola azienda di Grumello del Monte (Bg) attiva il contratto Unlimited con Tim-Telecom Italia
che prevede, in cambio di un pagamento mensile di 150 euro, una serie di servizi: voce, sms e traffico dati
(per collegamenti a Internet) per un massimo di 6 Gb al mese. Nulla nel contratto e' previsto sul traffico wap
(un protocollo per collegarsi alla rete, ma di vecchia generazione). Invece, navigando inconsapevolmente
l'utente incappa in un sito wap, generando addebiti pari a 2.500 euro, nelle fatture dell'aprile e giugno 2008.
Non risolvendosi bonariamente la questione, nel settembre 2008 l'azienda, assistita dall'avvocato
Pierantonio Paissoni, presenta un atto di citazione al giudice di pace di Bergamo, che emana la sentenza di
condanna per il gestore telefonico, perche' non ha rispettato il principio di buona fede contrattuale.
Si tratta di una buona dimostrazione su come, non abbassando la cresta e non assecondandosi alle
presunte ragioni regolamentari dei gestori telefonici, si possa ottenere giustizia. E' proprio sulla difficolta' e il
"fastidio" a rivolgersi alla giustizia quello su cui contano i gestori... ma questa volta hanno trovato un
cosiddetto ossoduro. Auspichiamo che sia una rondine che faccia primavera.
La sentenza integrale e' leggibile a questo link:
http://www.aduc.it/dyn/tlc/sentenzatelecomBergamo.pdf
Postaprevidenza valore: pubblicita' ingannevole?
Da molto tempo in tutti gli uffici postali si puo' trovare una brochure (1) sul piano di previdenza integrativa
delle poste denominato "postaprevidenza valore" che riporta in bella evidenza una tabella con alcuni esempi
di versamento mensile nel prodotto e rendita mensile che si prevede di ottenere a scadenza come
integrazione della pensione. Nelle note della tabella e' specificato "Elaborazione in base ipotesi ISVAP circ.
445/D, 2001".
Detta circolare (2) specifica come debbono essere costruire le elaborazioni al fine di consentire ai potenziali
clienti di effettuare una "valutazione orientativa del 'fabbisogno' di investimento previdenziale necessario ad
integrare la
pensione pubblica sia nella fase di accumulazione che in quella di percezione della pensione
complementare"; specifica che "L’elaborato presentera' i valori previdenziali maturati nel corso del rapporto
contrattuale, nonche' il valore della rendita da erogare, secondo due distinte ipotesi di redditivita' reale
media, pari all’1% e 3%, ritenute coerenti con le previsioni di redditivita' di lungo periodo. "
Gia' ad una prima occhiata si percepisce subito che nella brochure non vengono riportate due ipotesi di
rendimento ma una sola per ogni caso analizzato (UOMO e DONNA con versamenti da 65 e 85 euro
mensili). Piu' difficile, per un cliente medio, valutare se l'ipotesi di rendita mensile pubblicata nella brochure
sia attendibile o meno.
Nel caso di un uomo di 35 anni che versa 85 euro mensili e che va in pensione a 65 anni, le Poste stimano
una "Rendita mensile", secondo loro, in base alla suddetta circolare ISVAP pari a 266,69 euro.
E' realistica questa stima e, soprattutto, e' conforme alle ipotesi dell'ISVAP che si sostiene di
seguire?
No! Lo dicono i numeri.
Versando 85 euro per 30 anni, ipotizzando un rendimento del 2%, si ottiene a scadenza un capitale pari a
euro 41.881,66 (3). Secondo la tabella pubblicata a pag 7 delle Condizioni Generali di Contratto, con un
questo capitale la rendita mensile sarebbe pari a 174,89 euro. Oltre un terzo in meno di quella promessa!
Non e' questa pubblicità ingannevole? Abbiamo presentato denuncia alle autorita' competenti e
-speriamo presto- vedremo il loro parere.
(1) http://investire.aduc.it/allegati_aduc/posteprevidenza.pdf
(2) http://www.isvap.it/isvap_cms/docs/F31133/isvc0445_ult.pdf
(3) Tralasciamo per semplicita', ma non dovremmo, che su ogni versamento c'e' il 2,5% di costi, quindi il
capitale versato e' pari a 82,87 euro ed il capitale a scadenza sarebbe quindi euro 40.832,15, oltre mille euro
in meno.
Oggi inizia la campagna per le europee, il Pil crolla, la disoccupazione aumenta, i media parlano di divorzio
tra Berlusconi e Lario
Pochi se ne sono accorti ma oggi inizia la campagna per le elezioni al Parlamento europeo: quali siano i
programmi e cosa andranno a fare gli eletti non interessa piu' di tanto. Stando alle stime del Fondo
monetario internazionale il Pil, cioe' la ricchezza prodotta dal nostro Paese, nel 2009 crollera' del 4,4%, di
conseguenza aumentera' la disoccupazione che arrivera' all'8,8% e il debito sul Pil salira' al 113%. Un
quadro catastrofico che dovrebbe preoccupare tutti ma, sembra, che non interessi ai media la cui unica
"grossa" notizia e' la diatriba tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e la consorte, Veronica Lario. "Il
personale e' politico" si diceva negli anni '60 ma "il privato no", aggiungevamo. Dunque a noi del paventato
divorzio tra Berlusconi e la Lario non ce ne cala piu' di tanto. Degli eventuali pruriti apicali, nemmeno. Se la
signora Lario ha qualche notizia che interessa il codice penale puo' sempre rivolgersi ai carabinieri. Siamo,
una volta tanto, d'accordo con i vescovi, nel consigliare al presidente Berlusconi un po' di sobrieta' ma,
soprattutto, ci interessa sapere quali provvedimenti il capo del Governo intende mettere in atto per condurre
il nostro bel Paese fuori dalla crisi e cosa intende fare in sede comunitaria nei prossimi 5 anni.
Rottamazione: servono gli incentivi?
Domanda: il premio alla rottamazione stimola i consumi oppure e' un guscio vuoto? Uno studio dimostra che
il successo di questa misura temporanea si basa solo sull'"effetto trascinamento", giacche' tre acquirenti su
quattro avrebbero comunque cambiato la vecchia auto entro l'anno, anche senza sussidio statale. Lo rileva
lo studio commissionato dal settimanale tedesco "Welt am Sonntag" all'Istituto di Ricerche economiche di
Halle (IWH). Su un totale di 2 milioni d'auto sovvenzionate che probabilmente saranno acquistate, solo
500.000 saranno da mettere in conto al programma d'incentivi. IHW calcola che il bilancio dello Stato avra'
cosi' un aggravio di 2,6 miliardi di euro. L'incentivo di 2.500 euro spetta a chiunque rinunci a una macchina
con almeno 9 anni di vita e in suo possesso al minimo da un anno, per comprarne una nuova, anche con
contratto leasing. In Italia gli incentivi per il 2009, relativi alla rottamazione dei veicoli, sono stati introdotti con
il Decreto Legge 5/2009 del 10/2/2009, convertito nella legge 33/09 pubblicata sulla GU dell'11/4/2009 (1).
Analoghi provvedimenti erano stati emanati per il 2008 e, fin dal 2007, per l'acquisto di mezzi ecologici. Sulla
base dello studio tedesco sarebbe interessante sapere quali siano stati i risultati nel nostro Paese se, cioe',
le agevolazioni abbiano prodotto risultati percentualmente superiori alla normale sostituzione dei veicoli gia'
decisi dai proprietari. Insomma, il contribuente non vorrebbe pagare di tasca propria (con le tasse) incentivi
economici non congruenti con gli obiettivi prefissati. Sarebbe interessante sapere se da noi e' stato fatto uno
studio analogo a quello tedesco. E' una domanda che rivolgiamo al ministro allo Sviluppo Economico,
Claudio Scajola. Una interrogazione, in tal senso, e' stata preannunciata dalla senatrice Donatella Poretti.
(1) Per approfondimenti si veda:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=250202
Incentivi
Ecco la vignetta di Joshua Held
http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=258983
Sole e creme
Inizia la buona stagione e dopo mesi di piogge un buon "bagno di sole" e' quello che ci vuole. Attenzione,
pero', a chi tiene alla propria pelle, perche' il sole e' il responsabile, per il 70%, dell'invecchiamento della
pelle. Una avvertenza per i nostri vacanzieri che passano ore al sole: tenete presente la faccia rugosa dei
marinai e dei contadini per avere una idea degli effetti del sole sulla pelle. Ripetiamo questi consigli ogni
anno ma le "lucertole" da spiaggia sono sempre moltissime e passata la stagione si ricorre a creme o
trattamenti antirughe. Le creme sono una emulsione di grassi e acqua (tanto piu' "leggera" e' tanto piu'
acqua contiene) e l'effetto e' di protezione fisica, perche' limitano il contatto con l'esterno. Le creme non
idratano, non eliminano ne' le rughe ne' la cellulite. Ovviamente sono utili le creme con filtri solari che,
abbinati ad una appropriata esposizione, limitano i danni. Non va sottovalutato l' effetto negativo per la salute
dovuto comparsa del melanoma (tumore della pelle) legato alla quantita' cumulativa di luce solare assorbita
dalla pelle durante la vita. Infatti questi tumori sono piu' frequenti in chi lavora all'aria aperta (marinai,
agricoltori, ecc.) e in persone d'eta' avanzata. Insomma, il sole va preso ma con discernimento.
Pubblica amministrazione. D'accordo con Brunetta
Siamo sostanzialmente d'accordo con il Decreto Legislativo, di attuazione della legge 4 marzo 2009 n.15, in
materia di ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni, proposto dal ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta.
Finalmente si cominciano a fissare obiettivi e, soprattutto, controlli. Elemento fondamentale per garantire che
l'impianto del decreto funzioni e' la ridefinizione dei rapporti con i sindacati: viene meno (speriamo) la
cosiddetta concertazione, ovvero cogestione, tra Pubblica amministrazione e sindacati; un rapporto
scellerato che ha impedito il funzionamento dell'apparato pubblico a danno del cittadino utente.
Nel provvedimento rileviamo, pero', un neo: la class action contro la Pubblica amministrazione. Non e'
prevista la possibilita' di rivalsa economica. Negli Usa e nel Canada, invece, i cittadini possono rivolgersi al
giudice per una azione collettiva di rivalsa, anche economica, nei confronti dei propri amministratori. Per
esempio, a New York (Usa) e' stata avviata una class action contro la citta' per illeciti ambientali, a Toronto
(Canada) i cittadini hanno avviato la class action contro il Comune, sempre per danni ambientali, a Chicago
(Usa) ne e' stata avviata una contro gli amministratori per la scarsa qualita' delle acqua potabili, ecc.
Rimane comunque il fatto che si avvia un processo di qualificazione e controlli sull'operato dell'apparato
burocratico. Speriamo che il provvedimento non si annacqui nel percorso. Le resistenze sono molto forti,
soprattutto da parte della Cisl, che ha molto seguito tra i pubblici dipendenti; comunque, per contenere le
richieste sindacali, sarebbe utile ricordare al segretario Raffaele Bonanni cio' che disse, nel marzo 2008, in
occasione della proposta di acquisto dell'Alitalia da parte di Air France: una minestra riscaldata. Come e'
andata a finire lo sanno tutti: ai contribuenti sono stati accollati i debiti e Air France e' entrata, con rullio di
tamburi e squilli di trombe, nell'Alitalia.
Indagine Agcom-Antitrust sui gestori mobili: meglio tardi che mai. A quando il codice penale?
Ora c'e' il doppio timbro di Agcom e Antitrust: gli sms 'italiani' costano agli utenti uno sproposito, le
connessioni a Internet da cellulare sono trappole che generano bollette pazze, i servizi di loghi e suonerie
sono galline dalle uova d'oro che servono a spennare soldi agli adolescenti, trattati alla stregua di polli
d'allevamento. L'indagine conoscitiva (1) delle due autorita', ufficializzata oggi 11 maggio, in effetti
scopre l'acqua calda, sono anni che il mercato dei servizi 'collaterali' alla telefonia mobile (che si affiancano
al servizio voce) rappresentano opportunita' gradite dai consumatori, e per questo sfruttate dai quattro
operatori mobili, Tim-Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g-3 Italia, in modo poco trasparente e/o
pianificando, di fatto, tariffe comuni ad un livello artatamente alto.
Nessuna sanzione diretta e' stata comminata ai gestori, ma Agcom e Antitrust auspicano un'azione
spontanea dei gestori. Vedremo se l'invito stimolera' i nostri magnifici quattro a farsi reale concorrenza
con mezzi leciti (finora l'arma concorrenziale piu' utilizzata e' stata raccontare balle agli utenti in spot
ingannevoli).
Dell'analisi delle autorita', che conferma quanto da tempo denunciato (2), evidenziamo solo un punto
apparentemente marginale. A proposito dei contratti di accesso alla rete Agcom e Antitrust auspicano che
"Ugualmente vanno rimossi i vincoli penalizzanti al recesso da parte del cliente, spesso bloccato alle
condizioni contrattuali sottoscritte per periodi assai lunghi (anche due anni)". Le Autorita' stanno dicendo ai
gestori qualcosa tipo "fate i buoni... se potete".
Considerato che la legge Bersani dal 2007 prevede questo (disdetta senza penali con un preavviso di
almeno 30 giorni), e che sistematicamente questa legge e' stata violata, non ci sembra di essere troppo
pesanti nel credere che ci siano anche responsabilita' penali dei gestori, cioe' piani criminosi per rubare
soldi. Vedremo gli sviluppi.
1) http://www.agcm.it/AGCM_ITA/COSTAMPA/COSTAMPA.NSF/5eae098911a82b5ec125
615d003a9cb9/64a1af2b89b63670c12575b3003d8b5c?OpenDocument
(2) - http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=loghi+e+suonerie&tipo=comu
- http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=210366
Il grande Marchionne
Ecco la vignetta di Giannino
http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=259334
Rottamazione auto. Siamo sicuri che servono gli incentivi? Interrogazione
Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito Democratico, segretaria della
Commissione Sanita'
Nel mese di febbraio dello scorso anno, il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto con le misure anticrisi
che intervengono a favore di alcuni settori produttivi ritenuti strategici, con incentivi agli acquisti di prodotti
ecologici o che consentono un miglioramento dei consumi in generale. Si tratta di un pacchetto dal valore
complessivo di circa 2 miliardi di euro e tutte le misure scadono il 31 dicembre 2009. In merito a tali incentivi
statali, l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha rilevato come esistano delle ricerche
che dimostrerebbero la sostanziale incongruenza di provvedimenti come questi, che comportano comunque
ingenti esborsi di denaro pubblico. In particolare, uno studio commissionato dal settimanale tedesco "Welt
am Sonntag" all'Istituto di Ricerche economiche di Halle (Iwh) in Germania evidenzia come questo tipo di
misure temporanee si baserebbero solo su un effetto "trascinamento", giacche' in realta' tre nuovi acquirenti
su quattro avrebbero comunque cambiato la vecchia auto entro l'anno, anche senza sussidio statale.
Secondo lo studio, su un totale di 2 milioni di nuove auto sovvenzionate che probabilmente saranno
acquistate, solo 500mila saranno da mettere in conto al programma d'incentivi, tanto che Iwh calcola che il
bilancio dello Stato subira' cosi', al netto dei supposti benefici in termini di sostegno e sviluppo economico,
un aggravio di 2,6 miliardi di euro.
Per queste ragioni insieme al senatore Marco Perduca, ho rivolto un'interrogazione al Ministro dello Sviluppo
economico per sapere se e' a conoscenza della ricerca condotta dall'istituto tedesco Iwh e se non intenda
verificare, quanto gli incentivi alla sostituzione e rottamazione degli autoveicoli abbiano inciso negli ultimi
anni sui consumi. Inoltre, se il Ministro non intenda verificare la reale efficacia e bonta' di questi
provvedimenti per lo sviluppo economico del Paese.
Qui il testo dell'interrogazione:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=259424
Regione Lazio. Ventisei associazioni presentano un progetto per la riconversione dell'ospedale S. Giacomo
di Roma
Ventisei associazioni di utenti e consumatori (1) hanno presentato un progetto di riconversione dell'ospedale
S. Giacomo di Roma. In una documento inviato al presidente della Regione e Commissario ad acta per la
Sanita', Piero Marrazzo, all'assessore al Bilancio, Luigi Nieri, all'assessore alla Tutela dei Consumatori,
Vincenzo Maruccio, le associazioni hanno messo nero su bianco le loro proposte per la riconversione di un
ospedale situato in una zona centralissima di Roma, a pochi metri da piazza del Popolo, che rischia di
essere trasformato in albergo. Il progetto riguarda la realizzazione di una "rete" di servizi dedicati ai malati
affetti dalla malattia di Alzheimer (ed altre forme di demenza senile). Attualmente, nel Lazio, circa 33mila
persone sono affette da demenza degenerativa di tipo Alzheimer. I Centri diurni integrati, realizzati dal
Comune di Roma, non sono in grado di accogliere i malati di Alzheimer nella fase di gravita' della malattia,
essendo stati realizzati per i pazienti medio-lievi. Paradossalmente, quindi, quelli che avrebbero
maggiormente bisogno dell'assistenza vengono dimessi dai Centri in assenza di alternative. Nell'ospedale
dovrebbero, quindi essere previste un:
* Centro diurno sanitario.
* R.S.A (Residenza Sanitario Assistenziale).
* Servizio di assistenza domiciliare specifico.
* Centro specialistico ambulatoriale U.V.A (Unita' Valutativa Alzheimer)
L'iniziativa consentirebbe un notevole risparmio di risorse, in termini di ricoveri ospedalieri impropri ed
incongrui di pazienti assistibili altrove, la possibilita' di sanare una grave lacuna del servizio sanitario,
offrendo servizi snelli e poco onerosi a pazienti che attualmente non trovano adeguate risposte sul territorio
e il rilancio di una struttura quale era il San Giacomo.
(1) ACU – ADIPRODIT - ADUC – ADUSBEF - ALTROCONSUMO – ASSORISPARMIATORI ASSOCIAZIONE PER I DIRITTI DEL PEDONE - ASSOUTENTI – AUTEM - CASA DEL CONSUMATORE –
CODICI- CONFCONSUMATORI - COMITATO DIFESA DEL CITTADINO – CONIACUT - COMITATO DIFESA
DEL CITTADINO - CONTRIBUENTI.IT - DIDEIKON – EUROPEAN CONSUMERS – FEDERITALIA - FOCUS
- MOVIMENTO DEI CITTADINI - MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO - MOVIMENTO CONSUMATORI –
PRIMOCONSUMO - UDICON - UNUSS
Tim e Vodafone per l'Antitrust ostacolano migrazione clienti verso altri gestori. Cartello anti-concorrenza?
L'Antitrust ha in corso due distinti procedimenti (1) a carico dei principali gestori mobili, Vodafone e Tim,
'accusati' da consumatori e altri gestori mobili di rendere difficile la migrazione. La tecnica contestata e'
questa: il cliente Tim o Vodafone chiede di trasferire la propria utenza mobile ad altro gestore; Tim e
Vodafone, tramite telefonate e invio degli sms con modalita' non corrette, invitano l'utente a revocare la
richiesta di portabilita', in cambio di molto convenienti condizioni tariffarie, ma descritte in modo confuso;
promesse che poi non vengono rispettate.
In attesa della conclusione delle istruttorie, l'Antitrust ha deliberato per ambedue gli operatori la sospensione
"in via cautelativa di ogni attivita' volta ad offrire ai consumatori che abbiano avviato procedure di MNP
(portabilita' del numero), piani tariffari, promozioni e/o specifiche offerte particolari o personalizzate in
mancanza di una loro indicazione completa, esplicita e adeguatamente documentata, in modo da
consentire ai suddetti l’espressione di un consenso puntuale ed informato sulle caratteristiche e
condizioni economiche delle offerte stesse".
Le istruttorie dell'Antitrust confermano la giungla che regna nella telefonia italiana. In quest'ultimo
caso, e' emblematico che i due principali gestori mobili italiani, Tim e Vodafone, adottino analoghe modalita'
scorrette. Vedremo se questo ulteriore indizio indurra' le autorita' di controllo a 'indagare' sulla sussistenza di
accordi di cartello anti-concorrenza tra i due big, che hanno l'evidente obiettivo di mantenere le
rispettive posizioni, con tutti i mezzi o quasi.
(1) La delibera dell'Antitrust contenente i provvedimenti e' a questo link
http://www.agcm.it/agcm_ita/BOLL/BOLLETT.NSF/0ef77801432afc41c1256a6f004d522a/803c927b2872645
3c12575b300500420?OpenDocument
Affittare casa per le vacanze. le regole e i consigli dell'Aduc
In vista della stagione estiva e numerosi cittadini chiedono di sapere quali solo le regole per affittare una
casa per le vacanze. Abbiamo predisposto un piccolo promemoria che riteniamo utile per quanti si
apprestano a concludere un contratto di affitto estivo proprio per evitare di... scottarsi!
* la casa deve essere arredata, esclusa la biancheria;
* fino a trenta giorni di locazione non c'e' obbligo di registrare il contratto e di pagare la tassa di registrazione;
* fino a trenta giorni di locazione non c'e' obbligo di denuncia alla polizia (per l'affitto agli stranieri rimane
l'obbligo di denuncia entro 48 ore);
* il proprietario puo' chiedere anticipatamente una somma forfettaria per acqua, luce, telefono e gas.
* Prima di firmare il contratto:
1. controllare l'elenco dei mobili e la loro integrita';
2. verificare i consumi di luce, acqua, gas e telefono;
3. controllare il funzionamento degli elettrodomestici.
Dopo la firma del contratto farsi rilasciare la ricevuta del pagamento.
Class action: continueremo a vederla nei film americani
Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito Democratico, segretaria della
Commissione Sanita'
Dopo il voto sul disegno di legge n. 1195 la class action continueremo a vederla nei film americani.
Si potrebbe dire che tutto è iniziato da un peccato originale quando fu introdotta come emendamento del
Codice del Consumo nell'ultima finanziaria della passata legislatura, mentre la commissione della Camera
stava elaborando un testo più completo. Oggi si ripete e un emendamento del Governo interviene al Senato
mentre la Camera stava legiferando.
Ma visto che si usa questo termine americano, class action, volendo riferirci a film holliwoodiani possiamo
parlare di quello con John Travolta, "A civil action" che racconta di cittadini che muoiono dopo essersi
ammalati di tumore; ad un certo punto uno studio americano di avvocati si interessa al caso e scopre dopo
molto tempo la connessione tra la fabbrica che dava lavoro agli abitanti di quella città e le malattie.
Bene, con la class action, come la stiamo votando noi, quelli non sono né consumatori né utenti e di
conseguenza non potrebbero avvalersi dello strumento giuridico che in parte stiamo migliorando con queste
norme, ma non tanto da poter far sì che quel film americano possa ripetersi anche nelle nostre aule di
giustizia. Ecco perché avevamo presentato emendamenti per sostituire le parole "consumatori e utenti" con
"cittadini", purtroppo respinto (1)
(1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=258609
Domani giornata senza sale. Scegliere la qualita'. Consigli per gli acquisti
Domani 15 maggio all'ospedale Molinette di Torino pasti senza sale. E' un avvertimento per i circa 15 milioni
di italiani ipertesi. Ricordiamo, pero', che la maggior parte dei tessuti e dei fluidi degli esseri viventi contiene
una certa quantita' di sale (cloruro di sodio). Ad esempio gli ioni sodio sono essenziali per la trasmissione dei
segnali sensoriali e motori lungo il sistema nervoso L'importante e' non esagerare con il consumo, perche' il
sale lo troviamo aggiunto in molti altri alimenti e questo puo' creare problemi a chi soffre di pressione alta.
Come scegliere il sale che acquistiamo? Salare con il sale marino, con il sale raffinato o con salgemma? Il
sale marino e' quello che proviene dall'evaporazione di acqua di mare che, se sottoposto a "lavaggio",
diventa sale raffinato. Salgemma e' il sale delle miniere, prodotto nel corso dei secoli. Quale la differenza dal
punto di vista nutrizionale? Il salgemma e' cloruro di sodio, praticamente allo stato puro mentre il sale marino
integrale contiene una serie di elementi quali lo iodio, utile per il funzionamento della tiroide. Il sale raffinato
deriva da processi di pulitura che eliminano buona parte dei minerali aggiuntivi, compreso lo iodio, il quale
puo' essere addizionato successivamente per ottenere il sale iodato. Alcuni trovano piu' "saporito" il sale
marino integrale, altri comprano quel che trovano sullo scaffale del negozio. Infine, e' da tener presente che i
sali arricchiti o impoveriti (iposodici) costano di piu' di quelli tradizionali.
I benefici del sale
Ecco la vignetta di Joshua Held
http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=259676
------------------------------------------ARTICOLI
Lo straniero extracomunitario sposato con cittadino italiano, in attesa del primo rilascio di un titolo di
soggiorno
Elisa Fontanelli e Antonella Porfido
E' preliminare sottolineare che i maggiori dubbi si riscontrano nel caso di chi, prima del matrimonio, versasse
in condizione di clandestinita'. Con questa accezione intendiamo far riferimento sia alle ipotesi di ingresso
illegale nel territorio dello Stato italiano, sia quelle in cui lo straniero entri regolarmente (ad esempio con visto
o con un permesso di durata limitata), ma alla scadenza del titolo di ingresso non provveda ad alcun tipo di
rinnovo pur rimanendo sul territorio nazionale.
Molti dubbi nascono dal fatto che il codice civile italiano, all'art. 116 che regola il matrimonio dello straniero in
Italia, non richiede come requisito indispensabile la regolarita' della presenza sul territorio per potersi
sposare. E' possibile, infatti, convogliare a nozze pur non possedendo alcun titolo di soggiorno, ma avendo il
solo passaporto e il nulla osta al matrimonio rilasciato dalla competente autorita' del proprio Paese di origine.
Se questo e' valido sino ad oggi, si precisa pero' che proprio in questi giorni e' in discussione alla Camera un
disegno di legge (n. A.C. 2180) gia' approvato al Senato, che intende introdurre come obbligatorio il
possesso di un permesso di soggiorno per potersi sposare.
Posto, dunque, che anche il clandestino puo' sposarsi con un cittadino italiano, in questa sede vogliamo
analizzare quali sono le facolta' che la legge gli attribuisce in attesa di regolarizzare la propria condizione e
cosa debba fare a seguito del matrimonio.
Il primo passo, e' recarsi in Questura per chiedere il rilascio del titolo di soggiorno.
A questo proposito, abbiamo in passato gia' segnalato l'errata prassi di molte Questure italiane che, a
dispetto della normativa che sancisce il diritto del coniuge extracomunitario ad ottenere la carta di soggiorno
per familiare di cittadino UE dopo 3 mesi dall'ingresso in Italia (art. 10 d.lgs. 30/07), continuano a rilasciare
permessi di soggiorno per motivi familiari della durata di 5 anni che non trovano riferimento in alcun articolo
di legge (1).
Indipendentemente da questo, al momento della richiesta del titolo viene rilasciata una ricevuta e
molti dubbi riguardano cosa sia possibile fare con quest'ultima. Non si tratta della stessa "ricevuta"
delle Poste (cosiddetto "cedolino" che viene rilasciato a seguito della richiesta di ricongiungimento familiare
effettuata tramite kit postale, o di rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato
presentato allo Sportello Unico), e pertanto non attribuisce gli stessi diritti.
Al momento in cui lo straniero richiede il primo rilascio di queste due ultime tipologie di permessi, la
valutazione sul possesso dei requisiti per l'ingresso ed il soggiorno e' gia' stata effettuata, ed ha avuto esito
positivo (altrimenti lo Sportello Unico per l'immigrazione non avrebbe rilasciato il nulla osta al
ricongiungimento o all'assunzione dello straniero, e l'autorita' consolare italiana non avrebbe rilasciato alcun
visto).
Il rilascio del primo permesso di soggiorno a seguito di matrimonio, invece, non e' preceduto da alcuna
valutazione circa il possesso dei requisiti per l'ottenimento; e' la legge, infatti, che ne impone il rilascio da
parte della Questura (art. 19, comma 2 lettera C d.lgs. 286/98 e art. 28 d.p.r. 394/99).
Vediamo dunque se con la ricevuta rilasciata in quest'ultimo caso sia possibile:
a) iscriversi all'anagrafe;
b) lavorare;
c) iscriversi al servizio sanitario nazionale;
d) viaggiare.
In ordine alla lettera a) le Circolari del Ministero dell'Interno n. 16 del 2 aprile 2007 e n. 43 del 2 agosto 2007
hanno chiarito che in considerazione della necessita' di garantire allo straniero gli stessi diritti derivanti dalla
regolarita' del soggiorno, chi si trovi in attesa del primo rilascio del pds per motivi di lavoro subordinato e del
pds per ricongiungimento familiare possa iscriversi all'anagrafe e lavorare, tenuto conto del preventivo
parere di idoneita' sopra menzionato. Nulla viene detto, pero', in relazione al primo rilascio di carta di
soggiorno per familiare di cittadino UE o pds per motivi familiari in caso di matrimonio (2).
Questa omissione, se si considera la diversa procedura che sottende al rilascio del permesso di
soggiorno a seguito di matrimonio, ci porta a concludere che con la ricevuta rilasciata dalla Questura
non sia possibile ancora iscriversi all'anagrafe. Molti Comuni, tuttavia, consentono di richiedere (non
ottenere) l'iscrizione anche in attesa del rilascio di tale titolo, riservando l'iscrizione vera e propria, con effetti
retroattivi, al rilascio di quest'ultimo.
Per quanto riguarda la lettera b), se per chi attende il pds per motivi di lavoro subordinato e' possibile
comunque lavorare anche se in possesso del solo cedolino delle poste, sempre in virtu' del principio
secondo il quale il vaglio del possesso dei requisiti ha gia' avuto luogo, lo stesso non puo' dirsi per lo
straniero coniugato con cittadino italiano che sia in attesa del primo rilascio del titolo di soggiorno.
Riteniamo dunque che le due posizioni, anche in questo caso, non siano equiparabili.
Circa il punto c) , il coniuge di cittadino italiano ha diritto ad ottenere l'iscrizione al Servizio sanitario
nazionale (3).
Per quanto riguarda la possibilita' di uscire e rientrare nel territorio italiano (punto d), anche in questo caso vi
e' una sostanziale differenza tra lo straniero che si trovi in possesso della ricevuta di atteso rilascio del pds
per motivi di lavoro o del pds per motivi familiari (per ricongiungimento familiare), e quello che sia in attesa
della carta di soggiorno per familiare UE o pds per motivi familiari (per matrimonio con cittadino italiano).
Il primo, infatti, puo' recarsi in altri Paesi Schengen con visto turistico per un periodo non superiore a tre
mesi. Puo' inoltre recarsi nel proprio Paese d'origine (se extra UE) e rientrare in Italia se cio' avviene
attraverso il medesimo valico di frontiera, senza transitare in altri Paesi Schengen (4). Lo straniero
coniugato, invece, e' impossibilitato ad abbandonare il territorio dello Stato italiano.
Il quadro delineato porta a concludere che la sola ricevuta della Questura che attesta la richiesta di primo
rilascio di titolo di soggiorno giustificato con matrimonio con cittadino italiano, non garantisce allo straniero gli
stessi diritti di chi sia, invece, in attesa del rilascio di un titolo motivato dal lavoro o dal ricongiungimento
familiare.
Infatti, l'esercizio di basilari diritti e' subordinato all'effettivo possesso del titolo, e cio' comporta nei fatti che
questi soggetti rimangano per mesi cittadini fantasma, tenuto conto del mancato rispetto dei termini legali da
parte degli uffici italiani competenti nell'evasione delle procedure, come piu' volte denunciato (5).
(1) http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=233190
(2) http://www.meltingpot.org/IMG/doc/200744132938-1.doc
http://www.meltingpot.org/articolo11044.html
(3) http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=190767
(4) http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=230065
(5) http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=251990
Firenze. Vent'anni di guerra tra personale Ataf e passeggeri
Marco Bazzichi
“Oh passeggero che ti appresti a salire sul bus: domandati perché costa 1 euro e 20, il biglietto. Oh
passeggero che ti adiri perché il bus non arriva: domandati perché c'è lo sciopero.”
Il nostro vocativo potrebbe continuare, senza dare alcun risultato, perché, nel frattempo la dirigenza
dell'azienda di trasporto urbano di Firenze, ha già raggiunto il proprio obiettivo: mettere l'opinione pubblica
contro il personale ATAF. Questo ottimo esempio di quel che si può intendere come “guerra tra poveri” (chi
prende il bus e chi lo guida, o lo pulisce, o lo aggiusta) va avanti tranquillamente da più di vent'anni.
14 aprile 1987: uno sciopero di ATAF, all'epoca ancora considerata “azienda della rete tranviaria” paralizza
l'intera città di Firenze. Da allora lo scenario ideato da automobili incastrate in un torrente metallico e da
ciclisti fuori forma costretti a manovre contromano sui marciapiedi, ogni tanto si ripete. Qualcosa è cambiato
però. A leggere le cronache dell'epoca, nel 1987, non era dato sapere quale fosse il motivo del contenzioso
tra azienda e lavoratori:
“Trattative sono in corso fra i sindacati dei lavoratori dell' Ataf e la direzione dell' azienda ma in proposito non
è stata diramata né dall'una né dall'altra parte alcuna comunicazione.” (Repubblica)
Né da una parte né dall'altra arrivavano comunicati, i quali, comunque, senza i “free press”, senza
naturalmente internet e con tempi tecnologici e quindi giornalistici assai più lunghi e complessi, non
avrebbero avuto modo di diffondersi adeguatamente. Oggi è diverso: la città si informa già dal giorno
precedente e segue in tempo reale l'andamento della contestazione. Questo l'ha capito perfettamente
persino la dirigenza di Ataf la quale, contando su di un rapporto privilegiato con l'informazione locale, tramite
il gettito di denaro per le pubblicità e le relazioni politiche, utilizza i canali della comunicazione per plasmare
a proprio piacimento l'opinione pubblica, fondamentalmente con tre obiettivi: gettare fumo sulle reali
motivazioni degli scioperi, mettere gli uni contro gli altri dipendenti in sciopero e passeggeri, e far passare da
vittime, anziché da carnefici, i responsabili dell'azienda.
La mattina del 30 aprile, scendendo in bici da Coverciano verso il centro, vedevi un numero crescente di
passeggeri irosi, sempre più irosi, alle fermate dell'autobus. Pochi potevano saperlo, che non sarebbe
arrivato, innanzitutto perché non c'erano gli appositi cartellini che di solito si notano, nei giorni di sciopero, al
palo della fermata. Ma soprattutto perché tutta la stampa locale aveva titolato, con qualche ininfluente
variante stilistica: “oggi sciopero dei bus dalle 16 alle 20”. In realtà lo sciopero era di 24 ore e non è vero,
come hanno teso a giustificarsi un po' tutti, che non era chiaro. Infatti, un servizio del solitamente preciso
TGT, firmato da Vittorio Betti, in occasione del presidio dei lavoratori ATAF di un paio di settimane prima,
aveva già detto che era “confermato lo sciopero di 24 ore del 30 aprile”.
Sul sito stesso di ATAF erano presenti, nella home page, uno accanto all'altro, sia il comunicato della CGIL,
che annunciava lo sciopero dalle 16 alle 20, sia quello della rappresentanze di base e dei COBAS, che
annunciava lo sciopero di 24 ore. Il comunicato delle 24 ore, chissà perché, era immediatamente sparito
dalle tastiere dei cronisti locali, e appunto, la mattina dopo lo sciopero si era ridotto a 4 ore. La solita,
strampalata, svista dell'ANSA, fedelmente ripresa da tutte le redazioni.
Come invece era facilmente prevedibile ed ampiamente preventivato dai dipendenti di ATAF, lo sciopero
delle rappresentanze di base ha avuto un'altissima partecipazione. Complice il ponte del primo maggio,
accusano i maligni. Forse, è vero, che questi scioperi si addossino ai giorni di festa allunga la vacanza, ma
ciò non toglie le motivazioni che innescano la protesta.
Già, quali sono queste motivazioni?
Dal 1987, le occasioni di sciopero non sono mai mancate. E anche restringendo la nostra visuale agli ultimi
due anni e mezzo, tra riduzione del personale e degli stipendi e putrefazione del parco vetture, il quadro è
impietoso.
E' soltanto attraverso lo strumento dello sciopero che i cittadini di Firenze, almeno parte di essi, sono potuti
venire a conoscenza del fatto che, in un solo mese, si fermano per guasti o carenza di autisti qualcosa come
430 autobus. Oppure del fatto che, i neoassunti, per un lavoro che, forse giova ricordarlo, è assai logorante
nella mente e nel corpo, prendevano 850 euro alla fine del 2007. Questi drammatici problemi non sono
certamente stati risolti. E' solo che ogni tanto nasce un'emergenza nuova che li lascia scorrere, magari per il
momento, in secondo piano. Quello del 30 aprile è stato l'ultimo di una serie di scioperi che hanno un
antefatto inaudito e che cerchiamo di riassumere.
Il 2008-2009 è stato, ed è tutt'ora, la stagione dell'accordo di ATAF, per il passaggio, di fatto, del personale
alla società Gest. Questa società, autentica creazione di carta, ha preso forma in seno ad Ataf, per poi
uscirne, divenire al 51% francese (si tratta dei francesi di RATP che controlleranno la tranvia) e, di fatto,
obbliga ogni dipendente a ricontrattualizzare la propria posizione. Dopo 18 mesi di contrattazione e di vera e
propria opposizione, spazzato via il 13 gennaio: CISL, UIL e UGL si decidono a firmare l'accordo, cosa che
tutti gli altri ancora non hanno fatto.
Grande è l'oscurantismo e la censura che la dirigenza pone su questo accordo. Tanto che il 14 gennaio,
all'indomani della firma, il blocco tenebroso dei giornali locali, di destra centro e sinistra, da' massima
evidenza a tutt'altra notizia, che riguarda comunque ATAF: si tratta dei famigerati furti, e quindi "ladri", di
carburante al deposito di viale dei Mille.
Da maggio a settembre 2008 la direttrice di ATAF, Maria Capezzuoli, già divenuta presidente di ATAF con la
sorella Carla dirigente del personale dell'azienda, aveva fatto piazzare una telecamera sulla pompa di
carburante. Risultato: vengono arrestati e sbattuti, con nome e cognome, otto dipendenti, accusati di aver
sottratto qualche tanica di benzina. La pena del licenziamento immediato, dell'arresto e dello sbattimento in
prima pagina su tutta la cronaca locale, a fronte del furto di qualche tanica di benzina, sembra davvero un
flagello sproporzionato all'irrilevante danno subito da ATAF; la quale, se proprio pativa questi furti di benzina,
sarebbe potuta intervenire ben prima del 30 settembre. E invece ha aspettato quasi 4 mesi. Se a questo si
aggiunge che uno dei dipendenti è risultato prelevare il carburante per la macchina della pulizie, e che
quando è stato rilasciato non ha visto indicare sul giornale il proprio nome e cognome (a differenza di
quando era stato arrestato), forse non è improprio sospettare che si sia trattata di un'operazione studiata ad
arte dalla dirigenza, con la complicità delle redazioni locali, per impaurire i dipendenti restii a firmare
l'accordo del passaggio a GEST, e per inferocire ancora di più i passeggeri dei bus col personale
dell'azienda. Il fatto che l'inchiesta sia finita a settembre e che gli arresti siano scattati proprio il giorno del
raggiunto accordo, non può non che fare inorridire chi ricolleghi tutti questi avvenimenti nell'inevitabile logica.
Stipendi bassi, tagli del personale e il biglietto più caro d'Italia: un euro e venti. Quei venti centesimi in più
rispetto a quasi tutte le principali città della penisola, spiegabili forse più col maxistipendio da cento o anche
240 mila euro all'anno dei dirigenti ATAF, nonché con i buoni uscita ai dirigenti, pari a un milione di euro tra il
2001 e il 2008, oggetto di un'inchiesta della Guardia di Finanza che, sui giornali, ha avuto risalto
infinitamente inferiore a quello dei furti di carburante.
Nel 2008 il direttore generale di Ataf, Filippo Allegra, prese 250 mila euro tra compenso fisso e “premio
obiettivo”. Vediamo quanti ne prenderà la Capezzuoli per i bei risultati della sua gestione. Per ora si
accontenta di 70 mila euro di stipendio. Gente allegra, il ciel l'aiuta.
Intanto, complice la stampa che punta i riflettori sui “ladri di carburante”, la guerra va avanti tra i poveri.
Poveri sì, e deboli di capezzuola.
Internet: il mito della pericolosita' per i minori. Ricerca
Pietro Yates Moretti
La pubblicita' contro i cosiddetti "online predators" -quei predatori che utilizzano Internet per incontrare
giovani vittime- ha sollevato considerevole allarme sulla potenziale pericolosita' di Internet per i giovani. Le
vicende raccontate dai media e i messaggi di sicurezza postati su Internet fanno pensare ad un mondo
online dove il giovane ingenuo possa farsi attrarre in incontri faccia a faccia o possa lasciare informazioni
online su come farsi trovare.
Ma il pericolo posto da Internet sui minori potrebbe essere stato in gran parte esagerato, con gran
soddisfazione dei grandi sviluppatori di software di sicurezza e di quelle organizzazioni finanziate con denari
pubblici per combattere il fenomeno.
Un nuovo studio dell'istituto di ricerca sui reati contro i minori, "Crimes Agains Children Research Center"
dell'Universita' del New Hampshire (Usa), ha rivelato una crescita vertiginosa degli arresti dei cosiddetti
predatori online a seguito di molestie rivolte nei confronti di agenti di polizia e investigatori "travestiti" da
minori. Il numero degli arresti dal 2000 al 2006 e' infatti quasi quadruplicato, da 644 a 3100. Durante lo
stesso periodo, gli arresti per molestie online realmente rivolte a minori e' aumentato di un modesto 21%, da
508 nel 2000 a 615 nel 2006, nonostante l'utilizzo di Internet sia cresciuto fra i giovani dal 73% al 93%.
Questo rapporto, "Trends in Arrests of Online Predators", ammonisce genitori e legislatori contro facili
pregiudizi secondo cui l'aumento degli arresti di predatori online sia indicazione della pericolosita' di Internet
per i bambini.
"Gli arresti dei predatori online rappresentano solo l'1% degli arresti per reati a sfondo sessuale su minori. La
recente crescita degli arresti e' spiegato dal maggior numero di giovani che usano Internet, dalla migrazione
del crimine da offline a online e la crescita delle attivita' di polizia contro i crimini online", spiega Janis Wolak,
condirettore dello studio insieme al ricercatore del CCRC Kimberly Mitchell.
La crescita negli arresti coincide con una larga espansione di organizzazioni contro i crimini online finanziate
dai fondi pubblici federali, la revisione delle leggi statali per criminalizzare le molestie sessuali online, la
promozione di meccanismi semplificati di denuncia, e una maggiore e piu' diffusa consapevolezza fra i
cittadini del problema.
Il rapporto rivela come l'aumento dei predatori online arrestati sia avvenuto in un periodo in cui il numero di
reati a sfondo sessuale su minori e' diminuito.
Questi i piu' importati risultati della ricerca:
- fra il 2000 e il 2006, gli arresti per molestie online realmente rivolte a minori e' aumentato di un modesto
21%, da 508 arresti a 615. Nello stesso periodo, vi e' stato un aumento del 381% degli arresti di predatori
che hanno molestato investigatori e agenti di polizia travestiti online da minori.
- nel 2006, di coloro che sono stati arrestati per molestie online, l'87% aveva molestato investigatori e agenti
di polizia e il 13% aveva molestato minori.
- durante lo stesso periodo in cui sono cresciuti gli arresti di predatori online, i reati sessuali nei confronti dei
minori e degli adolescenti sono diminuiti.
- il numero degli arresti di predatori online nel 2006 costituisce circa l'1% degli arresti per reati sessuali su
minori.
- nonostante il numero di arresti di predatori online sia cresciuto, specialmente quelli che coinvolgono agenti
e investigatori in incognito, i dati non suggeriscono che Internet stia facilitando una epidemia di crimini a
sfondo sessuale nei confronti dei giovani. Anzi, l'aumento degli arresti riflette il maggiore uso del mezzo da
parte dei giovani, una migrazione del crimine da offline a online e la crescita delle attivita' online di polizia
contro i crimini online.
- la natura dei reati commessi dai predatori attraverso Internet per incontrare e vittimizzare i giovani non e'
cambiata molto dal 2000 al 2006, nonostante l'avvento del social networking. La gran parte dei predatori
rivela apertamente i propri intenti a sfondo sessuale nelle comunicazioni online con i minori. Solo il 5% delle
molestie online e' sfociato in atti di violenza.
- non vi e' alcuna prova che i predatori online facciano stalking o rapiscano giovani vittime basandosi su
informazioni inserite sui siti Internet di social networking.
La ricerca: http://www.unh.edu/ccrc/pdf/CV194.pdf
Disabilita': autonomia o vita indipendente. L'argomentare dei politici
Daniela De Nuzzo, Fabio Santini
Come i politici esprimono i loro contenuti, usando come pretesto, un argomento particolarmente scivoloso
per tutti, la disabilita'? Difficolta' che, in verita', riguarda anche i disabili stessi. Non basta, infatti, essere
disabili per sapere tutto sulla disabilita', anzi... questa e' una difficolta' aggiuntiva sulla strada
dell'autoconsapevolezza. Probabilmente il problema e' che padroneggiare la sfera della disabilita', non
riguarda l'essere persona disabile ma il divenire persona nonostante la disabilita'.
Quando si tratta di spiegare ai nostri rappresentanti politici quali siano le nostre necessita', le richieste non
sono precise o, peggio, sono da interpretare. Un conto e' dire "non riesco ad entrare a scuola perche' ci
sono degli scalini", altro conto e' dire che serve il montascale o lo scivolo. Ancora piu' incisivo sarebbe poter
far sapere la percentuale di pendenza della rampa e cosi' via.
Oltretutto, il sentire comune che una soluzione che va bene per uno -ad esempio un cieco- va bene per
tutta la categoria, come se tutti avessimo le stesse aspettative, la stessa personalita', le stesse esigenze, e'
anch'esso un male comune anche fra i disabili.
Di conseguenza, chi prima arriva a farsi delle esperienze e prima trova le soluzioni, sta in una posizione di
vantaggio, nel progresso delle varie categorie di disabili. Ecco perche' spesso si fa riferimento all'estero: la'
non si sta anni a decidere cosa fare, ma si prova a sperimentare senza creare contrapposizioni di forza
-cosa che da noi e' all'ordine del giorno. Quando si arriva a queste contrapposizioni, e' matematicamente
impossibile usare il buon senso richiamato da Costituzione e codici civili. Il risultato e' che le cose
vengono fatte per obbligo, controvoglia, in maniera frettolosa, applicando le norme in modo
burocratico e non umano.
Quale puo' essere la volonta' politica?
La conoscenza delle cose, anche attraverso reti di persone che approfondiscano gli argomenti col giusto
spirito critico, puo' aiutare a non fare passi falsi. Anche se certi sfondoni, non sono percepiti quasi da
nessuno, e di questo bisogna tenerne conto. E, sempre piu' frequentemente, sentiamo fare confusione di
significati da chi vorrebbe essere dalla parte delle persone disabili.
Facciamo un esempio. Marco Pannella, che e' un politico attento ai problemi della disabilita', nel suo
argomentare continua a insistere sulla parola ciecita' come se fosse un atto di volonta', quando, invece, la
ciecita' e' un dato di fatto: questo o quel personaggio non sono oggettivamente ciechi, ma fanno finta di non
vedere... che, almeno per noi, non e' la stessa cosa. Non solo, ma ci sentiamo apostrofati come portatori di
handicap, non vedenti anziche' ciechi, non udenti anziche' sordi, diversamente abili, eccetera. Eppure, sul
sito della associazione radicale "Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica" ci sono dei documenti che
spiegano chiaramente cosa sia questa "vita indipendente". Su Radio Radicale abbiamo sentito parlare di
determinati ausili che permetterebbero la vita indipendente di una persona disabile, ma si tratta di ausili che,
invece, permetterebbero alcune autonomie, semmai a quella specifica persona. Altro e' "vita indipendente".
Il linguaggio di Marco Pannella e dei radicali e' frutto di una confusione molto diffusa: la differenza fra
"vita indipendente" e "autonomia". Confusione che, tra l'altro, c'e' anche fra i disabili. Specialmente fra quelli
che, per politica o per vendere i propri prodotti, hanno bisogno di slogan sempre freschi e trattano le parole
in modo del tutto intercambiabili, senza badare ai significati. L'effetto mediatico e potenzialmente liberatorio
dell'uso di "vita indipendente" piuttosto che "autonomia" viene considerato maggiore e piu' coinvolgente, cosi'
come si sente sempre piu' spesso dire "assolutamente si'" o "assolutamente no", piuttosto che "si'" o "no",
oppure "assai soddisfatto" piuttosto che "molto soddisfatto" o "soddisfatto". Si vuole sempre stupire e dare
maggiori certezze, poco importa se la realta' e' un'altra... si vende l'illusione. E in una quotidianita'
abitualmente semplice per i piu' ma non per i disabili, non porre attenzione -o volutamente esagerare- nel
linguaggio, crea danni maggiori: l'aspettativa delusa e' peggiore di una realta' che, pur se difficile, si sa che
deve essere affrontata a denti stretti.
La "vita indipendente", o meglio "il vivere indipendente", non e' dato solo ed esclusivamente da questo o
quell'ausilio. E' una filosofia di vita del disabile, un movimento di liberazione dal giogo delle necessita'
legate alla disabilita', in cui il ruolo fondamentale e' svolto dagli assistenti personali e, conseguentemente,
dalle risorse economiche per avere questi assistenti, che lavorano per un tot di ore che necessitano al
disabile. Dopo, anche per i disabili che fanno vita indipendente, vengono gli ausili o il problema delle barriere
architettoniche e sensoriali: ma non prima ne', tantomeno, al posto degli assistenti.
Noi che siamo due ciechi, abbiamo al momento ben 56 ausili. Ma l'uso continuo di essi non fa "vita
indipendente". Ogni ausilio risolve un determinato aspetto permettendo una certa autonomia. Ma questi non
si sostituiscono all'attivita' che noi facciamo con gli assistenti personali. Per esempio, vedere se un vestito e'
macchiato, leggere le scadenze sulle etichette alimentari, compilare un bollettino postale, leggere le tante
cose ancora scritte a mano o contrassegnate con una crocetta fatta a mano, andare a votare, andare a
passeggiare in un parco fuori citta' (nel senso anche di arrivarci), visitare e raggiungere grandi aree come
fiere o mostre, andare ad una conferenza e fermare questo o quell'oratore che sta passando per comunicare
con lui le proprie impressioni, sono tutte cose che non sono possibili con un ausilio.
Allora come si fa? In molti pensano che si debba continuare a risolvere l'assistenza alla persona con l'aiuto
della mamma, del coniuge, degli obiettori (che non ci sono piu'), del servizio civile, dei volontari, della
rinuncia. Oppure, parlando dei problemi dei disabili, si pensa che si stava meglio quando si stava peggio...
relegandoci dietro alle rassicuranti cancellate dei grandi istituti di ricovero di quelli come noi. Oggi, gli istituti
non ci sono piu' ma i ghetti ci sono ancora. Sono piccole unita', difficilmente visibili, dove i disabili sono
divisi in modo che non possano fare gruppo e fare forza contro chi li gestisce. Quali diritti, quali liberta'
saranno garantite a quei disabili ricoverati in tali strutture? Che qualita' della vita potranno godere quei
disabili rinchiusi in tante piccole realta', fuori da ogni controllo?
Spesso le associazioni che si occupano di disabili sono le stesse che gestiscono la struttura per l'ente
pubblico. Si realizza cosi' una triangolazione dove l'ente pubblico che mette i soldi non si sporca le mani,
l'associazione o la cooperativa fa quello che puo' e diventano eroi, ma garantiscono a malapena la
sopravvivenza, e il disabile e' incastonato in queste pastoie. Ma piu' che sopravvivere... non puo' fare. Non
puo' pretendere null'altro dalla struttura, ne' da se' stesso. Alla fine la colpa e' sua perche' e' sua la disgrazia.
In conclusione. Invitiamo a riflettere su quanto abbiamo scritto. Si tenga conto che noi disabili stiamo
lottando per ottenere leggi regionali sulla "vita indipendente" e, troppo spesso, gli amministratori locali la
confondono con i soldi per abbattimento delle barriere, per ausili, per assistenza domiciliare o soldi per
residenze assistite ancora piu' speciali di altre.
Spagna. Le banche private di cordone ombelicale conservano i campioni di 30.000 neonati
Judith De Jorge
Analisi d'ereditarieta' genetica.
L'azienda per la conservazione di cellule staminali Secutiva effettua analisi sull'eredita' genetica dei bambini
subito dopo la loro nascita. Attraverso un'analisi particolare del sangue del cordone ombelicale, i genitori
potranno sapere se il figlio sara' portato a soffrire di alcune malattie come l'intolleranza al glutine o al
lattosio, l'emocromiatosi o la sordita' causata da medicinali. Si valuta che il tra il 19 e il 28% della
popolazione spagnola soffra d'intolleranza al lattosio, che un bambino ogni 150 sia ciliaco e uno su 12.000
soffra di sordita' indotta da alcuni farmaci. "Sono problemi che possono essere risolti con alcuni semplici test
preventivi", spiega Santiago Luengo. I risultati vengono inviati al pediatra affinche' possa adottare le misure
ed evitare problemi a lungo termine.
Pochi istanti dopo il parto, mentre il neonato riceve le prime cure mediche, uno specilista s'incarica di fornirgli
cio' che forse sara' il medicinale del futuro: il cordone ombelicale. Il tecnico preleva il sangue residuo della
placenta della partoriente con una cannula e lo disinfetta. Il campione, molto ricco di cellule staminali,
comincia cosi' un viaggio lampo che lo portera' fuori dal Paese. Dagli aeroporti di Madrid-Barajas o dal Prat
di Barcellona volera' all'estero, probabilmente in Usa o in Germania, protetto come fosse un tesoro per
essere immagazzinato al piu' presto in una banca biologica privata. L'obiettivo e' che il materiale organico
possa in futuro essere utile al bambino. Si', ma per che cosa? E qui inizia la polemica. Le aziende dedite alla
conservazione di queste cellule assicurano che saranno fondamentali nel progresso della medicina
rigenerativa in caso di diabete di tipo 1, infarto del miocardio o per produrre tessuti e organi; la compatibilita'
e' totale e non esiste il rischio di rigetto. Una parte della comunita' medica lo nega. L'Organizzazione
Nazionale dei Trapianti (ONT) sostiene che "oggi come oggi, conservare il proprio cordone ombelicale non
ha un'utilita' clinica dimostrata", nelle parole del suo coordinatore Rafael Matesanz. Dal 2005 le imprese
spagnole operanti in questo campo sono cresciute in modo esponenziale, al riparo di una legislazione piena
di lacune che permette l'estrazione delle cellule in Spagna ma proibisce d'immagazzinarle entro le frontiere
nazionali, per cui non resta che congelarle in Usa, Gran Bretagna, Bruxelles o Germania. C'e' solo una
banca privata istallata ad Alcala' de Henares: l'autorizzazione dipende dalle comunita' e Madrid a suo tempo
decise di darle il via libera.
In tutto sono quattordici aziende -la maggioranza a Madrid e Barcelona e una a Palencia-, piu' della meta'
sono state create l'anno scorso. Si tratta di un numero inusuale in Europa e negli Stati Uniti, dove operano
appena tre o quattro banche biologiche in ogni Paese. Da quando i Principi delle Asturie decisero di
conservare il cordone della loro prima figlia, l'infanta Leonor -un gesto che non fu esente da critiche-,
accedere a una banca di cellule e' divenuto molto popolare. In Spagna, oltre 30.000 famiglie hanno fatto la
stessa cosa con i loro bambini e si pensa che a fine anno siano 10.000 in piu'. Inoltre, s'e' trasformato in un
originale dono per la nascita. Al posto del classico passeggino, "i nonni hanno cominciato a regalare ai
nipotini la conservazione del cordone", ammette Santiago Luengo, direttore generale di Secuvita, una delle
principali aziende spagnole del settore. Tra i clienti delle banche biologiche ci sono "calciatori, artisti, autorita'
e anche gente umile". Il costo e' di 2.000 euro, piu' una "quota" annuale di 90 euro per la conservazione del
cordone. I genitori sono persone che si preoccupano d'assicurare la salute ai loro figli, "coppie dai 28 ai 37
anni, con un livello culturale e un potere economico medio alto".
Vale la pena spendere quei soldi? L'organizzazione dei trapianti non s'oppone alle banche private, ma mette
in dubbio la loro utilita'. ONT si batte per la donazione altruista del sangue del cordone ombelicale presso le
sette banche pubbliche esistenti in Spagna. Ritiene che il sistema privato disattenda al principio della
solidarieta' che caratterizza il sistema dei trapianti. Ad ABC.es Matesanz segnala l'assenza di prove solide
circa il loro potenziale medico. "Io non lo farei con i miei figli ne' lo raccomanderei ai miei di farlo con i loro",
assicura.
Invece Luengo non ha dubbi. "Il sangue della placenta ha solo nove mesi di vita ed e' pieno di cellule
staminali di grande qualita', quasi sempre libere da virus, batteri e cellule tumorali, che possono essere
molto utili in futuro come medicina rigenerativa". Il responsabile di Secuvitas segnala che dei saggi clinici
hanno dimostrato la loro validita' nella lotta al diabete giovanile di tipo 1 e sono in corso studi che utilizzano il
trapianto di cellule staminali contro l'infarto del miocardio e cerebrale. In particolare, la dottoressa Joanne
Kurtberg dell'Universita' di Duke a New York, in giugno presentera', in un congresso a Los Angeles, una
sessantina di casi di bambini -da pochi mesi a 16 anni-, tutti con una paralisi cerebrale, trattati con le proprie
cellule staminali con "risultati molto evidenti". I piccoli, colpiti in misura piu' o meno grave, hanno potuto
recuperare parzialmente la parola, la vista e una parte delle funzioni psicomotorie. "Possono di nuovo stare
a sedere, sorridere, non soffrono di spasmi...", descrive Luengo. I risultati appaiono alquanto incoraggianti
giacche' questa patologia e' molto severa e non ha cure, ma Matesanz resta con i piedi per terra: si tratta di
"casi isolati, che non sono stati dimostrati a livello sperimentale", puntualizza. "Il giorno in cui lo fara', a
questa dottoressa daremo il Premio Nobel", ironizza. Luengo annuncia un altro caso interessante: "A Madrid,
un bambino di due anni con una paralisi cerebrale ha potuto recuperare parte dei riflessi dopo aver ricevuto
un trapianto delle proprie cellule". L'intervento e' stato realizzato in un ospedale della Seguridad Social sei
mesi fa, e ancora non e' stato reso pubblico in attesa di conferme dell'evoluzione del bambino.
I campioni del cordone ombelicale si crioconservano a -198 gradi Celsius e passano per un contenitore di
quarantena prima d'arrivare al proprio "frigorifero" definitivo. "Durano piu' della vita di un essere umano, circa
200 anni", spiega Luengo (un altro aspetto che ONT mette in dubbio). Morto il loro proprietario, possono
essere utilizzati per i suoi discendenti. Per questo, "la conservazione dev'essere perfetta". A tal proposito,
Luego critica la proliferazione di banche del cordone. "Ci sono molti arrivisti, opportunisti che non offrono la
qualita' e che si riparano dietro la mancanza di regolamentazione", avverte. Allora perche' non accedere a
una banca pubblica? Il sistema e' differente. La donazione, sempre generosa, e' anonima, e la famiglia
perde il diritto sul cordone del proprio bambino. E' destinato a qualunque persona che possa averne bisogno
in qualunque parte del mondo, anche se puo' tenerlo nel caso ci sia un famigliare malato.
Gb. Eutanasia, ex presidente della Euthanasia Society accusa Philip Nitschke
Katia Moscano
Il dottr Michael Irwin, ex presidente del Voluntary Euthanasia Society, ha attaccato duramente il collega
australiano Philiph Nitschke, presidente di Exit, gruppo che promuove la legalizzazione dell'eutanasia
volontaria.
Anche se in passato hanno condotto uniti la battaglia per rendere legale l'autanasia per i malati terminali, ora
sembra che le strade si siano divise.
Nitschke ha recentemente condotto dei seminari in Inghilterra per promuovere la conoscenza dell'eutanasia,
ma ora Irwin lo accusa di essere "irresponsabile" per promuovere un facile accesso ai medicinali, spesso il
Nembutal, con cui praticare il suicidio o aiutare qualcuno a commetterlo. Il Nembutal, illegale nel Regno Unit,
e' facilmente recuperabile via Internet.
Irwin ha dichiarato che lo scorso anno rinuncio' ad un viaggio oltre Oceano per accompagnare dieci pazienti,
in quanto almeno due di essi non "erano adatti". Essi andarono ugualmente in Messico dove furono in grado
di acquistare una dose di Nembutal, per 65 dollari. Uno di questi era un bisessuale di circa 30 anni,
sieropositivo. "Era veramente depresso, e non potevo aiutarlo a compiere un atto cosi' drammatico", mentre
l'altro era un uomo che voleva il Nembutal per la moglie, malata di Alzheimer.
Irwin, medico generico, nel passato ha aiutato diversi malati a commettere suicidio; fu arrestato sei anni fa e
condannato a 14 anni di detenzione, e' convinto che un medico dovrebbe poter intervenire nei casi di
suicidio, ma l'assistenza dovrebbe avvenire solo per i malati terminali.
Irwin ha anche voluto dimostrare quanto sia facile procurarsi il Nembutal. Ha scritto ad un suo amico in
America appartenente al Movimento per il diritto alla morte, il quale l'ha messo in contatto con un venditore
della Costa orientale, il quale poteva riceverlo dal Messico. La scorsa settimana il medicinale e' arrivato via
posta. Sul pacco c'era l'indicazione "per uso animale", e il costo e' stato di 100 dollari.
La scorsa settimana Irwin ha partecipato ad un dibattito organizzato dall'Oxford Union. Dibattito a cui in un
primo tempo fu invitato anche Nitschke, poi ritirato per l'opposizione di alcuni gruppi partecipanti. Il medico
inglese non e' stato tra quelli che hanno rifiutato il confronto con Nitschke. "Credo nella liberta' di parola, ma
disapprovo la promozione dell'uso del Nembutal, generalmente usato per uso veterinario, che il mio collega
suggerisce agli umani", conclude.
Vaticano. 'Osservatorio Romano' tace su Obama
Red
L'universita' di Notre Dame intende assegnare una laurea ad honorem al presidente Barack Obama.
Decisione criticata da un quinto dei cardinali statunitensi. Malgrado le posizioni del presidente Obama sulle
staminali e sul diritto all'aborto una voce e' rimasta silenziosa: quella del Vaticano.
L'Osservatore Romano, solitamente attento alle notizie dagli Stati Uniti, questa volta ha ignorato
l'onorificenza, segno dell'entusiasmo che riscuote il presidente. Lo scrive il Washington Times.
Il giornale ha cosi' dimostrato di voler adottare un approccio piu' moderato sulla politicia presidenziale invece
di tenere conto delle gerarchie ecclesiastiche.
Secondo alcuni, questo approccio lascerebbe il Vaticano libero dalle risse sulla politica domestica degli Stati
Uniti, mentre per altri potrebbe riflettere i diversi giudizi sul lavoro di Obama.
Le gerarchie vaticane negli Stati Uniti e il Vaticano vogliono collaborare con la Casa Bianca sui temi comuni,
come la riduzione della poverta' e l'estensione della copertura sanitaria per tutti, ma questa unita' di intenti
non ha impedito alcuni alti prelati dall'esprimere giudizi negativi su Obama.
Francis George, cardinale di Chicago e presidente della Conferenza dei cardinali statunitensi, ha giudicato
"estremamente imbarazzante" l'invito dell'universita' di Notre Dame. Recentemente il cardinale ha incontrato
Obama, riunione definita "educata, ma chiara sulle differenze esistenti su alcuni temi quali l'aborto".
Dal Vaticano, invece, si cerca di sottolineare gli aspetti positivi, e non le differenze.
Alla nomina di Kathleen Sebelius, una cattolica, ministro per la Salute e i servizi sociali, l'Osservatorio non
ha menzionato il dato che l'arcivescovo ha negato alla donna la comunione per le sue posizioni sull'aborto.
Sul giornale e' stato anche applaudito il budget destinato alla solidarieta' sociale e alla sanita' pubblica,
malgrado l'economia non florida, segno di un nuovo approccio piu' solidale ai temi sociali.
Secondo lo storico Massimo Franco, autore di un libro sulle relazioni tra gli Stati Uniti e il Vaticano, il
Vaticano temeva che Obama sarebbe diventato la versione mondiale di Zapatero, primo ministro spagnolo
noto per le sue posizioni liberali sulla legalizzazione dei matrimonio omosessuali e l'estensione del diritto di
aborto, rivelandosi invece non un anticlericale, ma un pragmatico.
Trent'anni dalla 180 e l'altro fa ancora più paura. Ripartiamo dai matti per riportare il Paese alla normalità?
Dontella Poretti *
Era il 13 maggio del 1978 quando il presidente della Repubblica Giovanni Leone firmava la legge 180, più
nota come Basaglia. Finiva un'era, si chiudevano i manicomi. La legge manicomiale del 1904 aveva
segregato in lager persone con disagi psichici, messe dietro le sbarre, legate nei letti di contenzione e
sottoposte all'elettroshock. Dal 1962 Franco Basaglia avviò una rivoluzione. Gli internati vengono così trattati
come pazienti, eliminate le contenzioni, aperti i cancelli dei reparti, il dialogo diventa via d'uscita dal disagio
psichico. Da quel momento parte una riflessione sociopolitica sul trattamento della follia, sul rispetto della
dignità della persona e sui diritti dei malati.
Una legge rivoluzionaria, approvata dal Parlamento con tempi sospetti: il 19 aprile è varata dal Consiglio dei
Ministri, le due commissioni Igiene e Sanità approvano il testo in sede deliberante alla Camera il 2 e al
Senato il 10 maggio. Una corsa contro il tempo per evitare il referendum convocato dai radicali. E la fretta
non è mai una buona consigliera, basti ricordare l'intervento contrario di Marco Pannella nella Commissione
della Camera: la mancanza di copertura economica sviliva la legge. Era il primo monito per i problemi che si
sarebbero creati in seguito. A disconoscerla in parte fu anche lo stesso Franco Basaglia, che criticò i
trattamenti sanitari obbligatori. Il fallimento di qualsiasi terapia è l'imposizione al paziente di una cura con la
forza.
La paura di una campagna referendaria fece approvare una norma rivoluzionaria nello spirito ma senza
gambe per camminare. La fine dell'istituzionalizzazione dei matti, i folli come malati da curare, il
riconoscimento dei loro diritti, come quello di rifiutare trattamenti nel rispetto della Costituzione, non riesce
ancora oggi ad essere applicata completamente e in maniera omogenea.
Negli anni Settanta erano i malati al centro del dibattito politico, soggetti a cui restituire dignità e diritti, oggi
nelle proposte di legge depositate in Parlamento dalla maggioranza, l'attenzione è rivolta al "normale", a chi
deve difendersi dall'altro, dal diverso, dal soggetto presunto malato. Il compromesso dei trattamenti sanitari
obbligatori, dall'eccezione che erano diventano, o peggio tornano ad essere, la norma. Rischia perfino di
essere comprensibile che il disagio mentale è notizia solo quando è oggetto di cronaca nera.
Difendersi da chi ci fa paura diventa l'imperativo e si traduce in leggi disumane: il clandestino si respinge alla
frontiera, non importa se chi ci aiuta dall'altra parte è un regime totalitario, non importa se il respinto aveva
diritto all'asilo; il rom è uno stupratore da carcerazione preventiva; il matto, perché non diventi un assassino,
occorre segregarlo in casa o in un istituto, ben legato o stordito da farmaci per non turbare o disturbare.
Prima di ripetere l'imposizione di una legge al Parlamento, proviamo a capire come e dove ha funzionato la
legge 180. Conoscere dati e riferimenti precisi dal numero delle persone prese in carico ai Trattamenti
Sanitari Obbligatori, dai ricoveri alle prescrizioni di psicofarmaci.
Potrebbe sembrare velleitario parlare dell'articolo 32 della Costituzione dopo il dibattito sul testamento
biologico: per il legislatore l'individuo nella sua complessità va sempre protetto, anche da se stesso, anche
se non vuole; lo Stato lo fa in alcuni casi con il medico, in altri con le forze dell'ordine, in altri con entrambi. E'
lo Stato etico. Una scommessa: ripartiamo dai matti per riportare il Paese alla normalità?
* senatrice Radicali - Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita'
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(N.B. il carattere a sé stante è la lettera O e non la cifra zero)
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