EXTERIOR MAPA (ITALIA).ai

Transcript

EXTERIOR MAPA (ITALIA).ai
Generalitat
de Catalunya
Rinamed. Regioni e rischi
www.rinamed.net
Piemonte
Provenza-Alpi
Costa-Azzurra
LanguedocRoussillon
2
Superficie: 32.000 km
Popolazione: 6.000.000 abitanti
Capitale: Barcellona
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
L'industria è una delle basi dell'economia, anche se durante gli
ultimi anni il settore terziario, in particolare il commercio ed il
turismo, si è notevolmente sviluppato.
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
La diversità del rilievo, si alternano pianure e regioni molto
montagnose, crea una grande diversità di habitat bioclimatici.
Il perfetto adattamento dei pini alle condizioni climatiche della
Catalogna fa delle pinete il tipo di foresta predominante. Nelle
località più fresche e più umide troviamo lecci e faggi. Nella zona
dei Pirenei la vegetazione è quella di alta montagna, prevalentemente a pascoli. Occorre anche sottolineare l'importanza delle
zone dei delta.
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
Agricoltura specializzata in pianura (cereali) e in collina (vite). L'industria di automobili
e il relativo indotto riveste primaria importanza nel torinese. Altri poli industriali sono
Ivrea (elettronica), il Biellese (tessile), Novara (chimica, grafica), l'Ossola (siderurgica
e meccanica), Alessandria. In crescita il settore terziario.
2
Superficie: 31.400 km
Popolazione: 4.472.000 abitanti
Capoluogo di Regione: Marsiglia
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
Il 78% della popolazione lavora nel settore terziario, i servizi ed il
turismo. Le zone litorali presentano una grande densità di popolazione.
Superficie: 27.376 km2
Popolazione: 2.300.000 abitanti
Capoluogo di Regione: Montpellier
Catalogna
Lombardia
Superficie: 25.399 km2
Popolazione: 4.360.000 abitanti
Capoluogo di Regione: Torino
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
La regione è molto ricca di specie animali e vegetali. La Camargue,
area protetta di grande interesse ambientale, è una delle sue località
da segnalare.
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
Lo sfruttamento della campagna è in declino ed il settore
industriale è poco attivo, ma esiste un grande sviluppo del
turismo estivo. Una delle caratteristiche significative della
regione è la grande densità di popolazione attorno alle zone
urbane, spesso in zone inondabili.
RISCHI
1. Inondazioni
2. Incendi boschivi
3. Frane
4. Valanghe
5. Terremoti
RISCHI
1. Inondazioni
2. Terremoti
3. Incendi boschivi
4. Frane
5. Valanghe
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
Le pianure presentano una vegetazione mediterranea tipica
(macchia mediterranea, pinete e querceti) e le zone di
montagna sono caratterizzate da roveti, castagneti e conifere.
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
Da un punto di vista climatico la regione si divide in due parti: la settentrionale a clima
umido e la meridionale più secca.
La regione è montuosa (Alpi occidentali e gli Appennini) per quasi la metà della sua
estensione, mentre la pianura e le colline rappresentano circa un quarto ciascuna del
territorio.
Quanto alla vegetazione, è molto ricca (oltre 2800 specie): particolarmente significativa
la presenza di specie mediterranee e, all’opposto, artico-alpine. Elevato il numero di
endemismi.
Legge regionale 7/2003 "Disposizioni in materia di Protezione Civile": gli obiettivi di
questa legge riguardanti la pianificazione trovano una loro esplicitazione a livello metodologico in una serie di linee guida. Queste linee guida si propongono come strumento
tecnico per la redazione dei piani comunali di protezione civile; sono strutturate in capitoli che richiamano le sezioni principali presenti nell'articolazione del piano: analisi territoriale, scenari di rischio, organizzazione e risorse, procedure, formazione, informazione ed esercitazioni.
• I Piani di Prevenzione dei Rischi (PPR)
• I Piani ORSEC
RISCHI
1. Inondazioni
2. Incendi boschivi
3. Erosione costiera e riduzione delle spiagge
4. Frane
5. Terremoti
6. Valanghe
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
Grazie al grande sviluppo agricolo ed industriale, alla propensione
commerciale e finanziaria, al prodotto interno lordo e al tenore di vita, la
Lombardia è la regione economicamente più ricca e all’avanguardia fra
quelle italiane.
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
Dal punto di vista climatico, la regione si può suddividere in tre zone:
la zona alpina, le pianure e la zona dei laghi prealpini. Dal punto di vista
orografico, il territorio lombardo è rappresentato per il 40,7% da montagne, per il 12,4% da colline mentre le pianure ne costituiscono il
46,9%.
La diversità orografica e climatica implica quindi una grande varietà di
vegetazione.
RISCHI
1. Inondazioni
2. Frane
3. Incendi boschivi
4. Valanghe
5. Temporali
6. Terremoti
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
Superficie: 23.861 km2
Popolazione: 9.108.545 abitanti
Capoluogo di Regione: Milano
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
• Piani di emergenza provinciali predisposti a cura delle prefetture e
delle province
• Piani comunali di protezione civile
• Piano per l’Assetto Idrogeologico del fiume Po (PAI)
• Piano straordinario delle aree ad elevato rischio idrogeologico (PS 267)
Liguria
Superficie: 5.416 km2
Popolazione: 1.571.783 abitanti
Capoluogo di Regione: Genova
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
L'attività portuale, tanto per le merci che per il traffico di passeggeri
nei tre porti principali di Genova, La Spezia e Savona nonché il traffico
relativo al piccolo cabotaggio nei numerosi porti turistici, è la base
economica dello sviluppo sociale.
Non si può trascurare il comparto industriale della cantieristica, della
siderurgia ed alcuni poli di tecnologie avanzate.
Il settore turistico costituisce un'attività fiorente soprattutto nelle zone
litoranee ma ha anche nell'entroterra con l'agriturismo.
Un altro settore importante dell'economia è la floricoltura, concentrata
in particolare a Sanremo. La regione dispone anche di un'agricoltura
di qualità, specializzata nella produzione di olio e di vino.
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
Clima tipicamente mediterraneo, benché alcune regioni interne abbiano un clima continentale piuttosto temperato e che alcune zone
delle Alpi marittime presentino caratteristiche climatiche proprie
dell'alta montagna.
RISCHI
1. Inondazioni
2. Incendi boschivi
3. Frane
4. Terremoti
5. Siccità
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
I rischi naturali sono affrontati a livello normativo con Piani di prevenzione e di emergenza che consistono sia nell'analisi dei rischi che in
procedure operative
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
• I Piani di Prevenzione dei Rischi (PPR)
• I Piani ORSEC
Lombardia
RISCHI
1. Inondazioni
2. Incendi boschivi
3. Frane
4. Temporali e tempeste
5. Valanghe
6. Siccità
7. Ondate di calore e ondate di freddo
8. Terremoti
Piemonte
Liguria
Calabria
Provenza-Alpi
Costa Azzurra
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
• INFOCAT: Piano di protezione civile in caso di incendi boschivi
in Catalogna
• INUNCAT: Piano speciale di emergenza in caso di inondazione
in Catalogna
• NEUCAT: Piano speciale di emergenza in caso di valanghe in
Catalogna
• SISMICAT: Piano speciale di emergenza sismica in Catalogna
• CAMCAT: Piano speciale di emergenza in caso di inquinamento
delle acque del mare in Catalogna
LanguedocRoussillon
Catalogna
Baleari
o
ne
ra
ter
Calabria
di
Comunità
Valenciana
Me
e
r
a
Superficie: 618,33 km2
Popolazione: 333.910 abitanti
Capoluogo di Regione: Catanzaro
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
Si tratta di una regione principalmente agricola, la popolazione lavora nelle aziende agricole o nelle industrie agroalimentari di trasformazione. Il turismo, che approfitta della
situazione privilegiata della zona, è anche un importante
motore dell'economia.
M
Murcia
RISCHI
1. Inondazioni
2. Terremoti
3. Frane
Comunità Valenciana
Superficie: 23.255 km2
Popolazione: 4.326.708 abitanti
Capitale: Valencia
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
La tradizione agricola è molto forte. Le terre irrigate sono soprattutto
destinate alla coltura di agrumi, del riso e delle colture ad ortaggi; quelle
non irrigate sono invece destinate alla coltura della vite, dei mandorli,
degli ulivi e dei cereali. L'attività commerciale ha avuto un forte sviluppo
grazie alle esportazioni di prodotti agricoli ed industriali.
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
Il clima della Comunità Valenciana è caratterizzato da inverni miti ed
estati calde, da precipitazioni modeste ed irregolari concentrate di
solito in autunno e primavera. La vegetazione è tipicamente mediterranea, con boschi di querce verdi e di lecci, spesso sostituiti da conifere
(specialmente pino bianco, ma anche pino domestico e pino marittimo).
Tipica è la macchia mediterranea dove abbondano la lavanda, il rosmarino, la ginestra...
RISCHI
1. Inondazioni
2. Incendi boschivi
3. Terremoti
4. Temporali e tempeste
5. Valanghe
6. Siccità
7. Frane
8. Ondate di calore e ondate di freddo
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
• Piano speciale per gli incendi boschivi
• Piano speciale per le inondazioni
• Procedure d’ intervento in caso di valanghe
• Procedure d’ intervento in caso di rischio sismico
• Piano territoriale di emergenza della Comunità Valenciana
Andalusia
Murcia
Baleari
Superficie: 11.317 km2
Popolazione: 1.200.000 abitanti
Capitale: Murcia
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
L'agricoltura è la base dell'economia, soprattutto per la
tradizionale coltivazione di ortaggi e per la maggiore
disponibilità di terreni irrigabili. L’industria è rappresentata dai
settori chimico e navale e da altre imprese di vario genere:
alimentari, di trasformazione... Il turismo si concentra
principalmente lungo la costa, ma anche in alcune zone
dell’interno.
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
Clima temperato in inverno e caldo in estate. Il carattere
torrenziale delle precipitazioni è la caratteristica più
significativa: ha ripercussioni molto importanti sui corsi d'acqua
e sui processi d'erosione. Il deficit idrico è generalizzato,
ma è più accentuato a sud e a est della regione. Le formazioni
vegetali più comuni sono la macchia mediterranea ed i pascoli,
con una grande varietà di specie locali.
RISCHI
1. Inondazioni
2. Incendi boschivi
3. Siccità
4. Sismi
5. Ondate di calore e ondate di freddo
6. Temporali e tempeste
7. Frane
8. Valanghe
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
• PLATEMUR: Piano territoriale di protezione civile della
Regione Murcia
• INFOMUR: Piano de protezione civile di emergenza in caso
di incendi boschivi in Murcia
• Piano per le Inondazioni (in corso di stesura)
• COPLA: Piano speciale di emergenza per le spiagge
Superficie: 5.061 km2, distribuita in alcune isole come Maiorca, Minorca, Ibiza, Formentera, Cabrera e altre più piccole
Popolazione: 900.000 abitanti
Capitale: Palma di Maiorca
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
La regione è passata da una vocazione soprattutto agricola ad
un'economia basata sul turismo.
Andalusia
Superficie: 88.000 km2
Popolazione: 8.000.000 abitanti
Capitale: Siviglia
CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE
Per molto tempo il settore primario ha costituito la base dell'economia, in primo luogo l’agricoltura
convenzionale o di seccagno (senza irrigazione) e poi l’allevamento di bestiame e la pesca.
Ma da alcuni anni il settore turistico è diventato una delle risorse più importanti. Il settore dei
servizi porta alla Comunità Autonoma dell’Andalusia risorse economiche molto importanti.
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
Il clima presenta caratteristiche mediterranee, atlantiche e continentali. Subisce l'influenza
dell'Oceano Atlantico, cosa che crea una grande diversità di paesaggi e di condizioni climatiche:
dalla costa tropicale del sud di Granada o di Malaga fino al deserto di Tabernas in Almeria.
Le montagne della Sierra Morena e la cordigliera Betica circondano la valle del Guadalquivir.
RISCHI
1. Inondazioni
2. Incendi boschivi
3. Siccità
4. Ondate di calore e ondate di freddo
5. Terremoti
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
• INFOCA: Piano antincendio in Andalusia
• PACD: Piano per il controllo della desertificazione in Andalusia.
• Piano di emergenza in caso d’ inondazione in Andalusia.
• Piano territoriale di emergenza dell'Andalusia
www.rinamed.net
CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE
Clima mediterraneo puro ad eccezione della sierra di Tramuntana. Il vento
è molto importante, soprattutto il vento del nord (tramontana) in autunno
ed in primavera. La vegetazione è tipicamente mediterranea, i lecci
occupano le zone più piovose e le pinete, la macchia mediterranea le
zone più secche. Le zone più elevate di Maiorca e le rocce del litorale
presentano una grande varietà di specie endemiche.
RISCHI
1. Incendi boschivi
2. Temporali e tempeste
3. Siccità
4. Inondazioni
5. Ondate di calore e ondate di freddo
6. Frane
7. Terremoti
PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA
• EVITAELFOC (EVITA IL FUOCO)
• INFOBAL: Piano speciale di emergenza per il rischio incendi boschivi
Convivere con il rischio è possibile
Generalitat
de Catalunya
www.rinamed.net
CHE COS'E' UN RISCHIO?
Un rischio è un pericolo potenziale al
quale possono essere esposte persone
o cose.
CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI
FATTORI IMPLICATI
RISCHIO=
PERICOLOSITË
x
VULNERABILITË
Rischi collettivi e rischi localizzati
I rischi sono classificati anzitutto in rischi collettivi e rischi localizzati benché non
esista una distinzione netta fra i due tipi. In generale si parla di rischio collettivo in
caso di un fenomeno o di una emergenza che colpisca un gran numero di persone
(per esempio un’inondazione, un terremoto, un incidente industriale grave, ecc.).
Al contrario, nelle situazioni di rischio localizzato, gli incidenti colpiscono un
numero ristretto di persone (per esempio gli incidenti sul lavoro, stradali, domestici, ecc.).
RISCHI NATURALI
Meteorologici
Di origine geofisica
• Temporali
• Ondate di freddo o di caldo
• Tempeste
• Nevicate
• Uragani
• Tornadi
• Nebbie
•
•
•
•
•
•
•
Di origine mista
D’origine biologica
•
•
•
•
• Calamità per l’agricoltura o
per il bestiame
• Epidemie o pandemie
• Malattie
Inondazioni
Incendi boschivi
Siccità
Desertificazione
Probabilità che in una certa area si possa
verificare un fenomeno di una certa
estensione, intensità e durata, implicante
conseguenze negative.
Grado di perdita causato da un
fenomeno pericoloso di una data
intensità ad uno o più elementi a rischio.
Un rischio episodico è caratterizzato da effetti immediati (sismi, incendi forestali,
ecc.), ciò lo distingue da situazioni che hanno effetti a più lungo termine come
quelle associate a rischi legati al cambiamento del clima (il buco dell’ozono, ecc.).
I rischi possono inoltre divedersi in rischi naturali e rischi antropici sulla base del
luogo in cui si verificano. Sono considerati rischi naturali le inondazioni, le eruzioni
vulcaniche, le calamità per l’ agricoltura, le malattie infettive, ecc. I rischi antropici
sono quelli collegati alla convivenza di numerosi individui in società. Citiamo ad
esempio i rischi tecnologici, quelli associati al trasporto o quelli la cui origine è la
mancanza di un servizio essenziale per la popolazione, ecc.
Pericolositˆ
Vulnerabilitˆ
Rischi episodici e rischi a medio e lungo termine
Rischi naturali e rischi antropici
La nozione di rischio deve includere la frequenza e la magnitudo del fenomeno (pericolosità), come gli eventuali danni (vulnerabilità degli elementi a
rischio).
Perché la vulnerabilità è aumentata negli ultimi anni?
RISCHIO
Terremoti
Eruzioni vulcaniche
Frane
Valanghe
Maremoti
Frane costiere o erosione
Subsidenze
• Aumento dei danni a causa dell’occupazione intensiva del territorio
da parte della popolazione.
• Aumento del valore delle cose.
• Aumento del tenore di vita.
• Aumento della densità abitativa.
• Comparsa in zone a rischio di aree privilegiate dal punto di vista economico o
ludico.
• Incremento delle infrastrutture.
• Mancanza di conoscenza da parte della popolazione sulle caratteristiche naturali
dei luoghi dove abita o transita, come dei rischi ad essa associati.
• Mancanza di sensibilizzazione e di formazione sui rischi connessi ad azioni scorrette
o imprudenti.
Non si può parlare di rischio in assenza di persone o beni (materiali o ambientali) esposti al pericolo; in questo caso il rischio è nullo.
INTERVENTI PER
FRONTEGGIARE I RISCHI
Prevenzione
Questo termine comprende tutte le misure adottate in anticipo al fine di evitare o ridurre i
danni causati dal verificarsi di un fenomeno pericoloso. Si tratta di misure prese a lunga
scadenza, che prevedono una corretta pianificazione dell’assetto del territorio nonché la
programmazione di interventi strutturali e non strutturali di difesa del suolo.
Previsione
Consiste nelle attività dirette allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni
calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio
soggette ai rischi stessi.
Intervento immediato
Gestione del rischio subito dopo il manifestarsi del fenomeno.
I rischi naturali non sono mai totalmente naturali: l’uomo è divenuto
uno degli agenti che modifica questi rischi.
Azioni posteriori
Studio degli eventi passati ed elaborazione di dati storici.
Misure di recupero
Educazione comportamentale di fronte al rischio
www.rinamed.net
Incendi boschivi
Generalitat
de Catalunya
www.rinamed.net
IL FENOMENO
Incendi boschivi (it.), incendi forestal (ca.), incendio forestal (es.), incendie de forêt (fr.), forest fire (en.)
Fuoco che si propaga senza controllo su un terreno forestale coinvolgendo vegetazione che non era destinata a bruciare.
TEMPESTA
i
Il caso delle Balear
e da forti venti.
a da piogge torrenziali
Tempesta accompagnat
2001.
10 e 11 novembre
Penisola Iberica al
mediterranea della
Isole Baleari, costa
Spagna.
Sóller.
nord dell’Africa. Stato:
Alcudia, Pollença,
dell’isola di Maiorca:
massimi
colpite Comuni
ha raggiunto valori
Comuni o zone più
À Sóller la pioggia
del vento 150 km/h.
mm).
Velocità massima
di 245 l/m2 (245
porti, alloggi,
pioggia
di
interrotte),
(29 strade
e valori massimi
rimaste
Infrastrutture viarie
175.000 persone
pali elettrici divelti
Danni materiali
industrie... 2.000
di danni.
37.295.218,38 euro
senza elettricità.
feriti.
(370 ettari)
4 morti e numerosi
132.545 alberi divelti
Danni all’uomo
I danni più importanti:
Meteorologia.
di
dell’Istituto Nazionale
Danni ambientali
di guardie forestali.
Allarme emanato
Impiegate 17 squadre
Gestione della crisi
Dispositivi di controllo.
Attivazione del piano
linea telefonica speciale.
Attivazione di una
d’emergenza.
numerosi articoli
locale ha pubblicato
stampa
La
temporale e
e sui Importante.
le conseguenze del
Impatto sulla società
di aiuto.
sul fenomeno analizzando
ne
speciali sulle richieste
mezzi di comunicazio
pubblicando dei numeri
Raccolta e trattamento
persone coinvolte.
zone colpite.
Aiuti economici alle
Riforestazione delle
Gestione post-crisi
degli alberi danneggiati.
Tipo di rischio
Date dell’episodio
Regione colpita
I fattori naturali
Il fattore umano
QUAL’È L’ORIGINE NATURALE DI UN INCENDIO?
La presenza dei seguenti elementi:
• Combustibile: massa vegetale del bosco (morta o viva).
• Ossigeno: sempre presente nell’atmosfera.
• Calore: una fonte di calore intenso è necessaria (scintilla o
fiamma) all'emissione della combustione; in seguito il fuoco si
auto-alimenta.
INFLUENZA DELL’UOMO SUI BOSCHI:
TRASFORMAZIONI SOCIOECONOMICHE
• Prima: frammentazione delle superfici boscate da terreni coltivati.
Oggi: aumento della continuità delle superfici boscate.
• Diminuzione del taglio dei boschi.
• Aumento delle attività ludiche nei boschi.
• Urbanizzazione incontrollata con proliferazione di abitazioni all’interno
dei boschi. Aumento del numero di persone che abitano nelle zone
forestali.
• Diminuzione dell’allevamento estensivo di bestiame (erbivori domestici)
QUALI SONO LE CAUSE DI PROPAGAZIONE DI UN INCENDIO?
• Le condizioni meteorologiche: vento, radiazione solare, temperature
elevate e bassa umidità.
• La vegetazione: le specie presenti, la continuità orizzontale e
verticale come lo stato fisiologico dei tessuti.
• Il rilievo: il fuoco si propaga meglio del basso verso l'alto, un rilievo
accidentato rende molto più difficili le operazioni d'estinzione.
Tipologie d’incendio
nell’arco mediterraneo
• INCENDIO RADENTE (FUOCO DI SUPERFICIE)
Brucia le erbe, i cespugli, i resti vegetali e i ceppi.
E’ il caso più frequente. E’ un tipo d’incendio estremamente
aggressivo per il bosco.
dalusia
dell’An
SICCITA’ – Il caso
Siccità.
Anno 1999.
Tipo di rischio
Tutta l’Andalusia.
Sub-Betiche
Data dell’evento
compresi nelle sierre
e nel
Regione colpita
te colpite I comuni nel litorale della Costa del Sol
Occidentali,
Comuni o zone maggiormen
di Cadix.
litorale della provincia delle dighe è risultato
In alcuni casi il volumeloro capacità.
della
livello delle
a.
inferiore al 40%
Diminuzione del
derivanti dall’agricoltur
idriche
barbabietola
Diminuzione dei redditi
dighe o delle risorse
l'agricoltura (girasole,una riduzione
Gli allevamenti e
Danni materiali
stati interessati da
da zucchero) sono
Danni all’uomo
Danni ambientali
Gestione della crisi
CONSEGUENZE
• Aumento della massa boschiva.
• Aumento dei materiali combustibili nei boschi.
• Diminuzione della conoscenza dei boschi.
• Piromani, sigarette accese, scintille dai tubi di scappamento: l’uomo
responsabile degli incendi boschivi.
• Accrescimento della sensibilizzazione sociale di fronte al fenomeno.
• INCENDIO DI CHIOMA (FUOCO DI CHIOMA)
Brucia la parte superiore degli alberi. E’ necessaria una densità
vegetale sufficientemente elevata degli alberi ad alto fusto e la
presenza di un forte vento o di una forte pendenza. Molto
aggressivo per il bosco.
• INCENDIO SOTTERRANEO (FUOCO DI TERRA)
Brucia lo strato di materia organica del suolo e le radici. E’ un tipo
d’incendio poco frequente. È fatale per il bosco.
della produzione.
nel suolo,
Nessuna vittima.
disponibilità dell'acqua
Diminuzione della
fiumi.
portata di alcuni
(Lutra lutra)
diminuzione della
popolazione di lontre
Diminuzione della
all’ambiente fluviale.
e di altre specie legate
dell'acqua potabile.
Restrizioni sull’uso
PRIMA
Corso di formazione e aggiornamento per gli
Agenti Forestali nelle isole Baleari
Cartografia del rischio incendio nelle isole Baleari
Segnalazione di pericolo incendio nel Piemonte
Vigili del fuoco realizzano interventi preventivi
(incendi controllati) in Catalogna
RISCHIO
D'INCENDIO
GLI EFFETTI DELL'INCENDIO SU....
LA POPOLAZIONE
PRIMA
Mezzi terrestri in azione su un fronte nella
Comunità Autonoma di Valencia
Vigili del fuoco in azione su un fronte laterale nella
Comunità Autonoma di Valencia
Mezzi aerei nelle Baleari
Vigili del fuoco in azione sul terreno nelle isole Baleari
LA POPOLAZIONE
Morti, feriti, senza tetto...
I BENI
Distruzione totale e parziale di:
• case isolate
• centri abitati
• infrastrutture
• fabbriche
• linee elettriche e telefoniche
• aziende agricole e zootecniche
L’AMBIENTE
• Perdita della copertura vegetale,
diminuzione della popolazione animale e
delle specie vegetali presenti.
• Perdita di copertura vegetale con
conseguente aumento dell’erosione del
suolo.
• Danni sul paesaggio e sulla potenzialità
ricreativa del bosco.
I BENI
L'AMBIENTE
MISURE DI PREVENZIONE NELLE ZONE
BOSCATE URBANIZZATE (zone di campagna)
MISURE DI PREVENZIONE NELLE ZONE
BOSCATE URBANIZZATE
Eliminate i rami presenti sopra il tetto
o vicino al camino.
Eliminate la vegetazione secca o morta
presente su vie, sulle zone d’accesso e nei
fossi.
Allontanatevi dall’incendio lungo le zone
laterali in direzione delle aree meno
boscate dando le spalle al vento.
Non risalite lungo un versante se il fuoco fa
lo stesso.
Se siete in macchina non uscite. Se avete il
tempo cercate un luogo riparato e
fermatevi. Se il fronte delle fiamme
attraversa la strada restate nel veicolo,
chiudete i finestrini e accendete i fari per
segnalare la vostra presenza nel fumo. Il
rischio d’esplosione è inferiore al rischio di
essere bruciati o di asfissia dal fumo.
Evita avvalamenti e depressioni dove possa
concentrarsi il fumo.
Se possibile, scavate una buca nel suolo
dove potete rifugiarvi e coprite la testa e il
corpo con una coperta o un asciugamano
bagnato, possibilmente.
Le fiamme di un
grande incendiore
possono raggiunge
ra di
una temperatu zza di
400°C e un’alte
30 metri.
a
Si considera che
partire da una °C
260
temperatura di tali
certe specie vege ione.
bust
entrano in com
Non lasciate rifiuti nei boschi.
Oltre a sporcare possono essere all’origine
di un incendio.
Pulizia lungo i confini nelle Baleari
Non accendere fuochi nel bosco durante le gite
Dotatevi, se possibile, di attrezzi che
possono essere utili in caso
d’incendio.
Segnalate le vie, le case e le zone d’accesso
al fine di facilitare l’identificazione e la
localizzazione in caso d’ incidente.
Provate a procurarvi una pompa portatile a benzina con un condotto
d'aspirazione che permetta l'utilizzo
dell'acqua di una piscina o di uno
stagno, questo in previsione di una
possibile interruzione della rete
dell’acquedotto e dell’elettricità.
Conservate puliti un perimetro di protezione
e i lotti non costruiti.
Eliminate la vegetazione secca i/o morta che
come qualsiasi altro rifiuto può favorire la
propagazione del fuoco.
ndi sona
Il 47% degli inceigenza,
dovuti a negl
nzionali,
il 16% sono inteali e solo
il 9% accident ti a cause
il 7% sono dovu restano di
naturali. Il 24%osciuta.
origine scon
Informatevi sul piano d'autoprotezione (PAU)
in caso d'incendio boschivo. Questo piano
deve essere conosciuto e testato da tutti.
DURANTE
Telefona immediatamente al 112.
• Attivazione di piani di emergenza che prevedano la
mobilizzazione di squadre di vigili del fuoco, di gruppi
antincendio boschivo ed altre associazioni interessate.
• L’estinzione di un incendio è basata sull’eliminazione di
uno dei tre elementi necessari al fuoco (calore,
ossigeno e combustibile):
• Diminuire il calore: spruzzare dell’acqua.
• Ridurre l’ossigeno: coprire il legno con terra o
acqua.
• Ridurre il combustibile: eliminare la vegetazione,
creare delle aree tagliafuoco.
• Creare una frangia senza vegetazione: strategia
«fuoco contro fuoco».
• Una grande capacità di controllo e specifiche
condizioni meteorologiche e orografiche sono
necessarie al fine di evitare la propagazione del
fuoco.
IVI
INCENDI BOSCH
Il caso dell’Andalusia
Incendio boschivo.
2003.
e Rivera
Dal 1° al 4 agosto
della Sierra Pelada
Zona naturale protetta Stato: Spagna.
dell’Aserrador (Huelva).
Cortegana (Huelva).
la Real, Aroche e
te colpite Almonaster
in
2.600
Comuni o zone maggiormen
causato da un fulmine
incendiati
No. L’incendio è stato
si è propagato
Numero di ettari
tempesta secca e zona
occasione di una
la
Intenzionalità
est interessando
verso nord-nord-ov
protetta sopraccitata.il primo agosto 2003 ed è
L'incendio è iniziato estinto il quattro agosto.
te
o del
stato completamen danno al settore silvicolo
Durata dell’incendio
L’incendio ha arrecatodi pino), ai cinghiali e al
periodo con incendi
e
(legno di eucalipto . Una parte dell'economia dei
Danni materiali
settore dell’apicoltura su queste risorse.
si basa
comuni sinistrati dall’incendio sono poco
I comuni interessati
vittima.
popolati. Nessuna numero di nidi di avvoltoio
Danni all’uomo
del
22% di riduzione
(Aegypius monachus).
Danni ambientali
Tipo di rischio
Data dell’evento
Regione colpita
Non gettate fiammiferi, sigarette o fuochi
artificiali nei boschi o nelle vicinanze.
Non accendete dei fuochi al di fuori delle
zone autorizzate e verificate che il fuoco sia
spento prima di lasciare la zona.
Durante i periodi a rischio incendio è vietato
accendere un fuoco a una distanza inferiore
ai 500 metri da un’area boscata.
Utilizzate le aree picnic dotate di barbecue,
se volete cucinare. E’ tuttavia preferibile
consumare un pasto freddo.
Durante i periodi a massimo rischio
d’incendio informatevi sulle zone a maggior
rischio prima di entrare in un bosco.
Se voi abitate in una casa con giardino
mantenetelo pulito e non accumulate il
materiale vegetale. Pulite ed eliminate le
sterpaglie dalla vostra piazzola se siete in
zona urbana e mantenete il perimetro di
sicurezza se vi trovate in zona rurale.
Non bruciate le erbe secche o le stoppie dei
terreni senza preventiva autorizzazione.
• Cartografia del rischio potenziale d’incendio:
redazione di carte generali e quotidiane durante
tutto l’anno.
• Misure di prevenzione destinate a evitare gli
incendi: norme urbanistiche, eliminare i cespugli,
introduzione d’erbivori.
• Misure di controllo destinate ad evitare gli incendi:
regolazione e controllo delle attività pericolose,
informazione...
• Creazione di postazioni di sorveglianza.
• Realizzazione di vie tagliafuoco.
• Elaborazione di piani d’azione in caso d’incendio
boschivo.
DURANTE
QUALI SONO GLI
ELEMENTI A RISCHIO?
SI VI TROVATE ALL’INTERNO DI UNA CASA
Mettetevi dei vestiti di cotone, un
pantalone, degli stivali, una camicia a
maniche lunghe, un fazzoletto e
degli occhiali di protezione.
L’evacuazione di una casa è una misura di
prevenzione che può essere presa dalle
forze di pubblica sicurezza. Se vi chiedono
di lasciare l’abitazione dovete farlo appena
è possibile, con calma e in modo ordinato.
Serrate porte, finestre e altre aperture della
casa.
Bagnate i vostri abiti con l’acqua.
Lasciate documenti e oggetti
importanti nella macchina all’interno
del garage chiuso, nel caso siate
obbligati a fuggire.
Se non avete il tempo di abbandonare la
casa, seguite questi consigli:
Tentate di comunicare la vostra
situazione alle autorità.
Disattivate l’apertura automatica
della porta del garage.
Ritirate tutti gli oggetti facilmente
infiammabili, mobili del giardino
compresi, dai dintorni della casa.
Se avete tempo ritirate le tende dalle
finestre.
Gruppo di volontari della Catalogna
Zona residenziale in procinto di essere colpita dalle fiamme
di un grande incendio in Catalogna
un meccanismo
bosco
Gli incendi sono
ovanimento del ,
naturale di ringi
nonostante
inata
mediterraneo; ciò
di in una determ
i reiterati incenpressione attuata dalla
zona e la forte o determinare la
società, posson copertura vegetale,
ento
degradazione della
suoli e l’impoverim
l’impatto
la perdita dei
ndo
rende
dell’ecosistema, te reversibile.
difficilmen
INCENDI BOSCH
colpite
Comuni o zone più
bruciati
Numero di ettari
Chiudetevi in casa.
nel pomeriggio.
né edifici,
interessato né alloggi,
L’incendio non ha
sono stati
imprese. I danni
né proprietà e né
Danni materiali
Riempite d'acqua le vasche da
bagno, i lavandini ed altri recipienti.
Danni all’uomo
Danni ambientali
Gestione della crisi
e sui
Impatto sulla società
ne
mezzi di comunicazio
DOPO
DOPO
Piccolo incendio già spento nelle Baleari
Ceppi di alberi carbonizzati da un incendio in Catalogna
Terrazzamenti realizzati con tronchi per evitare l’erosione
del suolo nelle Baleari
Vigili del fuoco spengono fuochi residui in Catalogna
INCENDI BOSCH
• Permettere la ricrescita naturale ogni volta che è
possibile.
Recuperate il legno secondo il luogo e il
tipo di bosco.
• Se la ricrescita naturale non è possibile, è
necessario applicare delle misure per favorire la
rigenerazione nelle zone colpite dall’incendio.
Partecipate ai movimenti, alle associazioni
incaricate della riforestazione e pulizia dei
boschi, se gli organismi competenti
decidono che queste operazioni devono
essere fatte.
• Dichiarazione di calamità naturale.
• Studio delle cause del fenomeno.
Comuni o zone più
Beni immobili colpiti da un incendio in Catalogna
Incendio già spento alle porte di una zona residenziale in Catalogna
Distruzione di beni immobili in Catalogna
Ripiantumazione di alberi dopo un incendio in Catalogna
Domandate degli aiuti per la
rigenerazione, riforestazione e la semina.
• Adozione di misure di correzione.
• Revisione dei piani d’azione.
• Adozione di misure di correzione.
• Revisione dei piani d’azione.
LA SOCIETË
L'INDIVIDUO
www.rinamed.net
colpite
bruciati
Numero di ettari
Intenzionalità
o del
Durata dell’incendio
periodo degli incendi
Danni materiali
Danni all’uomo
Danni ambientali
Gestione della crisi
e sui
Impatto sulla società
ne
mezzi di comunicazio
Gestione post-crisi
soprattutto ambientali.
solo tre feriti.
valore
Nessuna vittima,
delle zone di grande
L’incendio ha interessato
e la
della Fonte di Peñamala
ecologico: la zona
in
Pini d’Aleppo, zone
località Fonte Umbría.
mediterranei.
riforestazione, arbusti
to,spegnipersone (coordinamen
Intervento di 797
unità aeree.
unità terrestri e 24
mento...) con 198
che la zona interessata
dato
Importante,
abitanti di
apprezzata dagli
dall’incendio è molto
Chiva.
IVI – Il caso della
Tipo di rischio
Date dell’episodio
Regione colpita
Immediatamente dopo l’evento aiutate a
spegnere i focolai residui.
• Ritorno alla normalità
ia
Supposta.
del 28
e iniziato nella notte
5 giorni. L’incendio
era sotto
ufficiale che l’incendio
agosto, l’annuncio
del 30 agosto
dato nel pomeriggio
controllo è stato
è avvenuta il 2 settembre,
e l’estinzione definitiva
Intenzionalità
o del
Durata dell’incendio
periodo degli incendi
Chiudete gli interruttori del gas,
gasolio, ecc.
IVI – Il caso di Valenc
Incendio boschivo.
2 settembre 2003.
Dal 28 agosto al
tra Chiva e
da canaloni scoscesi
Zona circondata
Spagna.
Buñol, Valencia. Stato:
et Buñol (550 ha).
Chiva (1.157 ha)
non
1.570 ha di superficie
1.707 ettari bruciati:
di superficie boscata.
boscata + 137 ha
Tipo di rischio
Date dell’episodio
Regione colpita
Catalogna
Incendio boschivo.
1994.
Dal 4 all’ 8 luglio
Barcelonés.
Bages, Solsonés,
Catalogna : Berguedà,
Stato: Spagna.
Sant Mateu de Bages
Montmajor (Berguedà),
Sant Quirze
Sant Miquel del Fai,
(Bages), Collbató,
del Vallés, Canyelles.
13.600 ha di bosco.
23.100 ha di cui
Cause sconosciute.
Dal 4 all’ 8 luglio.
di terreni
rurali e un centinaio
strade
Interessati: 35 case
di bestiame. Interrotte
agrari e di allevamenti
telefonici
dei servizi elettrici,
e ferrovie. Danneggiati
idrico. Danni al bosco
e d’approvvigionamento
di euro.
valutati in 8,18 milioni
evacuate.
5 morti, 6.500 persone
alcuni
bruciati, danni ad
13.600 ettari di bosco
del suolo da
dell’erosione
parchi naturali, aumento
l’autunno
verificatesi durante
parte di forti piogge
all’evento.
successivo
hanno partecipato.
Tutte le forze dell’ordine
l’incendio ha interessato,
Molto importante,
persone.
o indiretta, molte
in maniera diretta
del 7 marzo sulle
decreto 64/1995
Approvazione del
boschivi.
contro gli incendi
misure di prevenzione
Generalitat
de Catalunya
Altri rischi
nell’arco
mediterraneo
Altri rischi
Temporali e grandine
www.rinamed.net
Tempesta di vento e tornadi
Fenomeno convettivo associato a dei bruschi cambiamenti di elettricità
nell’atmosfera. I lampi e i tuoni sono spesso accompagnati da piogge
intense o da grandine.
Nelle zone molto secche è possibile che le precipitazioni evaporino
prima di arrivare al suolo, si parla allora di temporale secco.
I temporali sono talvolta associati a venti locali di forte intensità.
Quando le precipitazioni si presentano sotto forma solida si parla di grandine.
Tempesta di vento: venti estremamente forti. La velocità, superiore alla norma,
è differente a seconda dei punti.
Tornado: colonna d’aria che gira rapidamente estendendosi dalla base di una
nuvola fino al suolo. Il fenomeno ha durata limitata (da qualche minuto a più di
un’ora), ma è molto distruttivo.
PRIMA
PRIMA
PRIMA
PRIMA
• Adozione di misure di prevenzione: pulizia dei letti dei corsi d’acqua
e dei torrenti.
• Definizione di regole di protezione civile di fronte al rischio
temporale.
• Apertura delle chiuse delle dighe in previsione di forti acquazzoni.
• Fate un’adeguata manutenzione nella vostra abitazione: installate dei
parafulmini e verificate i tetti, le grondaie e le chiusure delle porte e
delle finestre.
• Ascoltate la radio e guardate la televisione per essere informati sulle
previsioni meteorologiche.
• Verificate le previsioni meteo prima di uscire. Prestate attenzione ai
segni premonitori di un cambiamento del tempo.
• Studio e definizione delle soglie d’allerta.
• Adozione di misure di prevenzione: revisione delle linee elettriche,
piantumazione di specie vegetali di grandi dimensioni che servano
da barriera, realizzazione di potature preventive.
• Fate un’adeguata manutenzione nella vostra abitazione: controllate i
tetti, le grondaie e le chiusure delle porte e delle finestre.
• Se abitate in una casa con giardino verificate lo stato degli alberi e
fate una potatura preventiva sui rami che appaiono instabili.
• Ritirate tutti gli oggetti che possono essere portati via dal vento:
tende, vasi, mobili...
DURANTE
DURANTE
• Attivazione di piani d’emergenza e messa in allerta dei differenti
soggetti di protezione civile.
• Annullamento di eventi programmati in precedenza.
DURANTE
• Rimanete all’ascolto delle trasmissioni locali della radio al fine di
ottenere informazioni meteorologiche o di protezione civile.
• Attivazione di piani d’emergenza e allertamento dei differenti attori
di protezione civile.
• Annullamento degli eventi programmati in precedenza.
SE SIETE IN CASA
DOPO
• Ritorno alla normalità.
• Aiuto ai colpiti.
• Staccate gli elettrodomestici ed il televisore.
• Non fatevi né il bagno né la doccia (l’acqua è un buon conduttore
in caso di temporale).
• Fermate porte e finestre per evitare le correnti d’aria.
• Non è consigliabile uscire.
SE SIETE IN CAMPAGNA
• Allontanatevi da alberi isolati e da strutture appuntite.
• Riparatevi in un edificio o restate nella vostra automobile.
SE SIETE IN MONTAGNA :
• Non portate piccozza, bastone o altri oggetti metallici.
• Allontanatevi dalla sommità della montagna, dalla ferrovia e dalla
zone minerarie ricche in ferro.
• Non riparatevi sotto un albero isolato o più alto degli altri.
DOPO
• Ritorno alla normalità : ripristino dell’elettricità e delle linee
telefoniche, eliminazione degli alberi caduti sulle strade, taglio
degli alberi danneggiati che possono rappresentare un pericolo
per la circolazione dei veicoli o dei pedoni.
• Ispezione dello stato delle abitazioni interessate dall’evento.
Riparazione delle strutture danneggiate che possono costituire un
pericolo per la circolazione sulle strade.
• Aiuti ai colpiti.
• Ascoltate la radio o guardate la televisione al fine di rimanere informati
delle conseguenze dell’emergenza. Non utilizzate il telefono se non in
caso d’emergenza.
• Fate delle fotografie ai danni dell’abitazione e delle strutture pertinenti
(capannoni, serre..) per le domande di rimborso alla vostra compagnia
assicurativa.
• Eliminate i rami che minacciano di cadere dagli alberi danneggiati.
• Fate attenzione ai fili elettrici e a quelli del telefono caduti a terra.
Temporale elettrico
LA SOCIETË
Ondate di freddo
L'INDIVIDUO
Ondate di calore
Fenomeno provocato dall’arrivo di una massa d’aria fredda
che causa una improvvisa diminuzione della temperatura.
• Non uscite dalla vostra abitazione.
• Ascoltate le trasmissioni radio e televisive al fine di ottenere le
informazioni meteorologiche o di protezione civile.
• Allontanatevi dalle spiagge e da altri luoghi dove l’acqua potrebbe
trascinarvi via.
• Aprite una delle porte o delle finestre del vostro alloggio, dalla parte
opposta al vento, al fine di equilibrare le pressioni.
• Non cercate di ripararvi dal vento dietro dei muri o degli alberi.
DOPO
• Soccorrete le persone ferite o sepolte sotto le macerie. Non muovere
le persone seriamente ferite a meno che non si trovino in zone
pericolose. Chiedete aiuto.
• Allontanatevi dagli edifici danneggiati.
• Fate delle fotografie ai danni occorsi alla vostra abitazione per le
domande di rimborso alla vostra compagnia assicurativa.
• Aiutate a tagliare i rami che minacciano di cadere dagli alberi
danneggiati.
• Fate attenzione ai fili elettrici e a quelli del telefono caduti a terra.
DOPO
DURANTE
Piccolo tornado
LA SOCIETË
L'INDIVIDUO
Siccità
Situazione atmosferica che produce delle temperature estremamente elevate
in rapporto alla media della stagione e che persiste per più di un giorno.
Condizione caratterizzata da mancanza di piogge, che non è propria del clima
della zona considerata e che dura sufficientemente a lungo per essere dannosa.
PRIMA
PRIMA
PRIMA
PRIMA (SE L’EPISODIO È PREVISTO)
PRIMA
PRIMA
• Studio e definizione delle soglie d’allerta per ogni regione.
• Adozione di misure di prevenzione: spargere il sale sulle strade.
• Attivazione di piani di protezione sociale: soccorrere le persone
senzatetto e portarle in centri d’accoglienza.
• Fate una riserva di alimenti, di combustibile e di bevande. Preparate una cassetta
di pronto soccorso con le medicine che potrebbero essere utili ai vari membri
della famiglia.
• Dotatevi di abiti e calzature adatte al freddo.
• Ascoltate la radio o guardate la televisione per essere informati sulle previsioni
meteorologiche.
• Verificate le previsioni del tempo prima di uscire.
• Prestate attenzione ai segni premonitori di un cambiamento del tempo.
• Controllate tutti i punti che possono lasciare entrare l’aria dall’esterno: finestre,
porte... Installate dei giunti isolanti e controllate le chiusure.
• Potenziamento dell’approvvigionamento elettrico (il consumo
aumenta a causa del maggior utilizzo degli impianti di
condizionamento dell’aria).
• Potenziamento del sistema sanitario :aumento del numero di letti
in ospedale, nelle case di riposo e nei pronto soccorso.
• Bevete molto, anche se non avete sete e scegliete delle bevande che
contengano sali minerali.
• Evitate bevande alcoliche o molto zuccherate e pasti abbondanti.
• Non vi esponente ad un calore eccessivo.
• Assistete le persone più deboli (persone anziane, malate...)
• Non fate sport.
• Studio e definizione delle soglie d’allerta.
• Campagne d’educazione e di sensibilizzazione ambientale per
una nuova cultura dell’acqua.
• Miglioramento degli impianti dell’acquedotto per ottimizzare
l’uso dell’acqua.
• Verificate lo stato delle canalizzazioni e dei rubinetti al fine di evitare le
perdite d’acqua.
• Installate delle cassette del WC a doppio comando.
• Cambiate qualche comportamento : abituatevi a chiudere il rubinetto
mentre vi lavate i denti, limitate i consumi al minimo per la pulizia della
casa e delle stoviglie, non utilizzare la lavatrice o la lavastoviglie se non
a pieno carico.
DURANTE
• Attivazione di piani d’emergenza e allertamento dei diversi soggetti
di protezione civile.
DOPO
DURANTE
• Ritorno alla normalità.
• Aiuti ai colpiti.
• Ascoltate le trasmissioni locali di radio e televisione al fine di ottenere informazioni
meteorologiche o di protezione civile.
SE SIETE IN CASA
• Consumate i viveri e i utilizzate il riscaldamento in modo razionale.
• Dotatevi di una radio a pile per restare informati sull’evoluzione del tempo.
• Dotatevi di uno stock di candele, lampade tascabili e di pile.
• Staccate ogni apparecchio elettrico non necessario.
• Lasciate un rubinetto in casa leggermente aperto al fine di evitare la rottura delle
tubazioni per congelamento dell’acqua.
• Gli anziani non dovrebbero uscire se non strettamente necessario.
DURANTE
• Assistenza delle persone che soffrono di malattie croniche,
specialmente anziani che vivono soli.
• Se l’ondata di calore persiste il rischio incendio aumenta.
E’ quindi consigliabile limitare l’accesso alle aree boscate dove il
rischio è massimo.
DOPO
• Revisione delle azioni intraprese durante l’ondata di calore e
adozione, se necessario, di misure di correzione, specialmente
nel settore sanitario.
DURANTE
DURANTE
• Evitate gli esercizi fisici che possono affaticarvi molto o favorire una
forte sudorazione.
• Se una persona presenta i primi segni di un colpo di calore (insolazione):
• Trasportatela in un luogo fresco e areato.
• Copritela a poco a poco con asciugamani o bende inzuppati di
acqua fredda, incominciando dalla testa. Se il corpo si raffredda
molto velocemente la persona può subire una commozione.
• Chiamate un medico o trasportate rapidamente la persona
all’ospedale.
• In tutti i casi la persona deve essere trasportata all’ospedale.
• Adozione di misure destinate a ridurre il consumo dell’acqua:
• Limitazione delle ore di fornitura dell’acqua.
• Utilizzazione per il consumo umano dell’acqua destinata ad
altri utilizzi.
• Durante i periodi di siccità, che è legata a un lungo periodo di stabilità
atmosferica, occorre controllare i livelli d’inquinamento atmosferico nei
centri industriali e urbani. L’inquinamento può favorire la propagazione
e/o intensificazione di malattie respiratorie.
• Controllo del livello d’inquinamento dei corsi d’acqua e del livello
dell’acqua nelle dighe.
• Intensificazione della clorazione delle piscine.
• Controllo sanitario per la prevenzione delle epidemie, tanto per la
popolazione che per il bestiame.
DOPO
• Fate un controllo medico se soffrite di una malattia cronica respiratoria,
si può aggravare.
SE SIETE ALL’APERTO
• Se dovete rimanere per molto tempo all’aperto, è preferibile vestirsi a strati
piuttosto che con un solo indumento pesante.
• Evitate di bere delle bevande alcoliche.
• Proteggete soprattutto il viso e la testa. Evitate di respirare direttamente dell’aria
fredda, copritevi il naso e la bocca con una sciarpa, un foulard...
DURANTE
• Chiudete leggermente i rubinetti del vostro alloggio al fine di diminuire il
flusso dell’acqua
• Fatevi delle scorte di acqua e di altre bevande da utilizzare in caso di
necessità.
• Riducete il consumo dell’acqua, per esempio: fatevi meno docce, non
lavate l’automobile, non innaffiate il giardino. Date la priorità al
consumo umano.
• Riutilizzate l’acqua : l’acqua utilizzata per cucinare o per lavare le
stoviglie può servire per le pulizie della casa.
• Non andate nei boschi, il rischio d’incendio è molto alto.
DOPO
• Continuare a limitare il consumo dell’acqua.
DOPO
• Continuare a limitare le ore di fornitura dell’acqua sino al ripristino
delle riserve.
• Controllo dello stato degli invasi.
• Aiuti alle aziende agricole e agli allevamenti di bestiame danneggiati
dal periodo di siccità.
• Campagne d’educazione ambientale destinate a modificare i
comportamenti della popolazione in relazione all’utilizzo dell’acqua
approfittando della maggiore sensibilità al problema causato dal
periodo di siccità.
• Raccolta di tutta la massa vegetale morta, facilmente combustibile.
SE SIETE IN AUTO
• Evitate di mettervi in viaggio da solo. Utilizzate, se possibile, i trasporti pubblici.
Cercate di procurarvi un telefono cellulare.
• Se partite per un viaggio, portate con voi una radio, una fune, una lampada
tascabile e dei vestiti caldi. Non dimenticate di portare con voi anche degli alimenti
calorici (cioccolato, frutta secca..) Evitate di guidare durante la notte quando i
pericoli sono più difficili da evitare.
• Viaggiate sempre con il serbatoio di benzina pieno.
• Se la strada è ghiacciata e l’automobile scivola: non frenate, non ruotate
bruscamente il volante e lasciate che il veicolo si fermi da solo.
DOPO
Ondata di freddo dopo un’intensa nevicata
LA SOCIETË
• Se presentate dei segni di ipotermia (congelamento) consultate un medico.
• Verificate lo stato delle tubature del gas, potrebbero scoppiare.
• Controllate lo stato delle strade anche se le temperature aumentano, le zone
ombreggiate possono essere ancora ghiacciate.
L'INDIVIDUO
Villaggio colpito da un’ondata di caldo
LA SOCIETË
L'INDIVIDUO
www.rinamed.net
LA SOCIETË
Paesaggio semidesertico in Andalusia
L'INDIVIDUO
Terremoti
Generalitat
de Catalunya
www.rinamed.net
IL FENOMENO
terremoto (it.), terratrèmol (cat.), terremoto (es.), séisme (fr.), earthquake (en.)
one
L’ 80 % delle pers
valanga
sepolte da una quando la
sono ancora vive
sta.
valanga si arresta cifra
que
Dopo un’ora . Dopo due
si riduce al 40%delle persone
ore solo il 20%
vita.
sono ancora in
Rottura improvvisa degli strati superiori della crosta terrestre, accompagnata dalla liberazione di energia sotto forma di onde elastiche che
provocano movimenti oscillatori nel suolo.
La zona d’origine di un terremoto, situata sotto la superficie terrestre, è chiamata ipocentro. L’epicentro, il punto della superficie dove il
terremoto viene percepito con maggior intensità, è situato teoricamente lungo la verticale dell’ipocentro.
Il fattore naturale
Il fattore umano
QUAL’È L’ORIGINE DI UN TERREMOTO?
L’uomo non può intervenire sull’origine di un terremoto
ma gioca un ruolo molto importante per le conseguenze
che un terremoto può avere sulla popolazione e sui beni
(per esempio i danni di un terremoto sono diversi a
seconda del tipo di edificio e delle sue misure di
sicurezza).
• Il movimento di placche litosferiche.
TIPI DI TERREMOTO NELL’ARCO MEDITERRANEO SULLA
BASE DELLA PROFONDITÀ DELL’IPOCENTRO
• Terremoti con ipocentro superficiale: ipocentro fino a 60 Km di
profondità.
• Terremoti con ipocentro intermedio: fra i 60 e
i 300 km di profondità.
• Terremoti con ipocentro profondo: a più di 300 km de profondità.
lasLe valanghe a
troni sono
70%
del
all’origine
.
degli incidenti
Il 92 % degli ati
leg
incidenti sono escate
a valanghe inn
dalle loro stesse
vittime.
LA MAGNITUDO E L’INTENSITÀ:
DUE TERMINI SPESSO CONFUSI FRA LORO.
Magnitudo: dato strumentale che corrisponde alla quantità di energia
liberata durante il terremoto. Normalmente è misurata con la scala
Richter.
Intensità: valore numerico assegnato in base alla descrizione degli
effetti del terremoto sulle persone, sulle cose, sulle costruzioni e sul
terreno. Tale valore varia in funzione della distanza dall’epicentro. La
misura dell’intensità è fatta tramite la scala MSK.
Un terremoto ha una sola magnitudo ma diverse intensità che variano
in funzione della distanza dall’epicentro e delle amplificazioni locali.
PRIMA
Struttura di un edificio antisismico
Mappa macrosismica di Provenza-Alpi-Costa Azzurra dell’11 giugno 1909
Edificio costruito seguendo la normativa sismica nella regione di Murcia
Faglie principali e associate in Provenza
benefiche
Le nevicate sono
no la
perché proteggo animale
vita
vegetazione e la
erature esdal gelo e da temp
e. Esse
rigid
tremamente anche delle
costituiscono d’acqua.
grandi riserve
DURANTE
Coordinamento e attivazione delle risorse disponibili
Forze dell’ordine in azione nella Comunità di Murcia
DI TERREMOTI
GRUPPI D’INTERVENTO
• Acquisizione dell’informazione sull’incidenza del fenomeno
sismico e sua distribuzione territoriale.
• Ricerca dei dispersi, soccorso e trasporto dei feriti nelle
zone di primo soccorso.
• Localizzazione di eventuali danni derivati e determinazione
della strategia d’intervento.
• Coordinamento dei mezzi disponibili.
• Mobilizzazione delle risorse, le più prossime alla zona colpita.
• Valutazione della situazione e rapporto al centro di comando.
caso della
TERREMOTI – Il
Tipo di rischio
Data dell’evento
Regione colpita
Comuni o zone
maggiormente colpite
Magnitudo della
scala Richter
Danni materiali
Danni all’uomo
Danni ambientali
Gestione della crisi
LA POPOLAZIONE
PRIMA
LA POPOLAZIONE
• Morti e feriti (generalmente a causa di
crolli, fughe di gas o incendi).
L’AMBIENTE
• Frane.
• Incendi provocati indirettamente.
I BENI
• Danni sulla struttura degli edifici.
• Interruzione di strade e di altre
infrastrutture (telefono, acqua, gas e
elettricità).
DOPO
Struttura di un edificio danneggiata in seguito ad un terremoto
Stato di una costruzione dopo un terremoto
Resti di una costruzione colpita dagli effetti di un terremoto
Salon-de-Provence dopo il terremoto dell’anno 1909
TERREMOTI
Azzurra
za- Alpi- Costa
Il caso della Proven
Fissate saldamente gli oggetti che
possono cadere; quadri, specchi,
lampade...
Controllate e rinforzate (se lo
giudicate necessario) la struttura del
vostro alloggio: camini, balconi...
Tenete aggiornata la lista delle
vaccinazioni di tutti i membri della
vostra famiglia.
scala Richter)
Magnitudo (valore
diretti
Danni materiali
Danni all’uomo
Tranquilla conversazione su come fronteggiare eventuali rischi
Equipaggiamento di emergenza
DURANTE
Conservate un atteggiamento sereno e
fate in modo che tutti restino calmi.
Pensate alle conseguenze dei vostri atti.
SE SIETE ALL’INTERNO DI UN EDIFICIO
Riparatevi sotto le strutture che
possono proteggervi dalla caduta di
oggetti, per esempio sotto un tavolo.
Non uscite dall’edificio se vi trovate già
in un posto sicuro.
Allontanatevi dalle finestre, dagli
specchi, dai quadri e dai camini.
Estinguete tutti i tipi di fuoco, non
accendete alcuna fiamma e, soprattutto,
chiudete il gas.
Verificate se ci sono dei feriti fra i membri
della vostra famiglia o fra i vicini.
Non muovete le persone seriamente
ferite a meno che non abbiate
conoscenze mediche o che i feriti non si
trovino in zone di grave pericolo.
Ispezionate lo stato degli impianti
dell’acqua, del gas e dell’elettricità.
Comunicate i danni alle aziende
competenti, non tentate di ripararli da
soli.
Non accendete fiammiferi, accendini,
lampade... prima di aver ben arieggiato
l’edificio, questo come misura
precauzionale in caso di fuga di gas.
Non fate un uso irresponsabile del
telefono, utilizzatelo solo per le vere
urgenze.
Rifugiatevi sotto strutture sicure
SE SIETE ALL’ESTERNO
DI UN EDIFICIO
Restate lontano dagli edifici, dai
muri, dalle linee elettriche e da tutto
ciò che può crollare. Dirigetevi verso
luoghi all’aperto. Non correte, potete
creare del panico.
Se ti trovi all’esterno, fai attenzione a cavi elettrici e telefonici
Attenzione agli oggetti che possono cadere
Se vi trovate in un luogo affollato,
mettetevi le mani davanti a voi
all’altezza dello stomaco per
garantirvi la respirazione e a
protezione della cassa toracica.
SE SIETE IN CLASSE
Ricordatevi delle informazioni
ricevute durante i corsi.
Se dovete entrare in un edificio
danneggiato, restateci il meno
possibile. Mettetevi delle calzature
solide e siate prudenti con gli oggetti
instabili.
Cercante, per quanto possibile, di
lasciare le strade libere al fine di
facilitare la circolazione dei veicoli
dei soccorsi.
Danni materiali in un’abitazione della Comunità Autonoma di Murcia nell’anno 1999
Persone al lavoro per sgomberare le macerie dopo un terremoto
Rispondete alle domande di aiuto
ma senza intralciare le operazioni
delle forze dell’ordine e dei soccorsi.
Non siate curiosi, non fareste che
disturbare e vi mettereste in
pericolo.
Preparatevi ad affrontare le eventuali
repliche. In generale sono di minor
magnitudo, ma possono provocare
dei danni.
Provenza-Alpi-Costa Azzurra nell’anno 1909
L'INDIVIDUO
www.rinamed.net
te sinistrati. Alcune
34 completamen
.
5.000 alloggi coinvolti,
a livello locale dell’elettricità
scuole chiuse. Sospensione
Un ferito.
Crolli ed un incendio.
servizi dello Stato.
con l'appoggio dei
A livello comunale,
Tipo di rischio
Date dell’episodio
Regione colpita
colpite
Comuni o zone più
DOPO
LA SOCIETË
M.S.K.)
Rafforzamento della struttura di un edificio
Aiutate i vostri compagni.
• Porre attenzione ad eventuali scosse successive
denominate «repliche».
• Valutazione dei danni provocati dal fenomeno.
• Ritorno alla normalità.
• Informazione continua alla popolazione sulle
misure da prendere in caso di nuove repliche.
4,8 (VI-VII della scala
L'AMBIENTE
Fate un piano d’azione con i vostri
familiari affinché tutti sappiano come
chiudere gli interruttori dell’elettricità,
dell’acqua e del gas e affinché tutti
conoscano i numeri di telefono dei
servizi di protezione civile, della polizia,
della Croce Rossa, ecc...
FORZE DELL’ORDINE
• Segnalazione.
• Controllo sugli accessi e regolazione del traffico sulle strade
interessate dal terremoto e in quelle più vicine.
Danni strutturali ad un edificio nella Comunità Autonoma di Murcia
I BENI
Promuovete delle tranquille
conversazioni con i vostri familiari sui
disastri naturali senza entrare in
particolari catastrofici, questo servirà
ad affrontare le situazioni d’emergenza
con più calma e maggiore conoscenza.
GLI EFF
ETTI DI UN TERREMOTO SU...
Murcia
Terremoti.
2 febbraio 1999.
Stato: Spagna.
Regione Murcia.
Mula.
Campos del Río e
Comuni di Albudeite,
Sgombero.
.
panico generalizzato
e sui Scene di
Impatto sulla società
delle persone sinistrate.
ne
Rialloggiamento
mezzi di comunicazio
Sostegno psicologico.
Gestione post-crisi
Indennizzi.
Siate lungimiranti e preparate, in un
luogo conosciuto da tutti, una cassetta
di pronto soccorso, delle lampade
tascabili, una radio e delle pile, alimenti
non deperibili e dell’acqua in bottiglia.
• Determinazione di zone a rischio sismico.
• Studi sulla sismicità del passato.
• Studio della sismicità attuale sulla base di una rete
sismica adeguata.
• Valutazione delle conseguenze degli effetti sismici.
• Informazione alla popolazione residente in zone a rischio.
• Valutazione della capacità di risposta degli edifici e costruzioni di
fronte a differenti tipi di movimento.
• Controllo del rispetto di norme sismiche nelle costruzioni.
• Definizione di un piano d’evacuazione in caso d’emergenza.
• Simulazione degli effetti di un terremoto in diverse condizioni.
• Simulazioni periodiche da parte dei servizi di emergenza.
• Creazione e sviluppo di programmi di formazione destinati sia ai
servizi pubblici che alla popolazione civile.
FASE D’EMERGENZA
• Informazione alla popolazione, specialmente
attraverso i mezzi di comunicazione previsti, con
inclusi dei consigli di autoprotezione.
• Sopralluoghi per la valutazione dell’intensità del terremoto
nelle zone colpite.
• Attivazione di tutti i dispositivi sanitari previsti.
RISCHIO
QUALI SONO GLI
ELEMENTI A RISCHIO?
Terremoto.
ore 21.
11 giugno 1909,
Azzurra. Stato: Francia.
Provenza-Alpi-Costa
Rognes, Vernègues,
Lambesc, Saint-Cannat,
vence, Le Puy-SainteVenelles, Salon-de-Pro
(Bouches-du-Rhône).
Réparade, Pélissane
M.S.K.).
6,2 (IX della scala
danneggiati.
Migliaia di alloggi
i 340 milioni di euro.
Danni fra i 230 e
46 morti e 250 feriti.
Frane
Generalitat
de Catalunya
www.rinamed.net
Il FENOMENO
frane (it.), moviments de vessants (ca.), movimientos de ladera (es.), mouvements de terrain (fr.),
slope movement (en.)
Insieme di fenomeni risultanti dalla deformazione, dalla rottura e dallo spostamento del suolo lungo un versante sotto l’azione della gravità.
Questi movimenti fanno parte dell’evoluzione naturale dei terreni, l’erosione e la gravità agiscono costantemente con il trasporto di materiale
dalle zone più elevate a quelle più depresse.
Il fattore naturale
Il fattore umano
PERCHÉ CI SONO DELLE FRANE
NELL’ARCO MEDITERRANEO?
• A causa del tipo di clima: precipitazioni intense.
• A causa dell’orografia: presenza di versanti con pendenze
elevate.
• A causa dei tipi di roccia: molto fratturate e facilmente erodibili.
• A causa della sismicità e del vulcanismo.
INFLUENZA DELL’UOMO NEI PROCESSI
NATURALI DEI MOVIMENTI FRANOSI.
• Disboscamento.
• Costruzione di strade e altre infrastrutture.
• Escavazioni, esplosioni e sovraccarichi.
• Attività minerarie.
CONSEGUENZE
• Rottura dei profili del terreno.
• Perdita di protezione del suolo.
TIPOLOGIE DI FRANA NELL’ARCO MEDITERRANEO
• Crollo: caduta improvvisa, verticale o quasi, di materiali
rocciosi.
• Scivolamento: movimento di una massa di terreno o di roccia
su una superficie preesistente, spesso lubrificata dall’acqua.
• Colata: flusso di materiali che si comportano come un fluido
viscoso a causa dell’elevato tenore d’acqua.
• Frana complessa: è caratterizzata dall’associazione di diversi
tipi di movimento.
Sottomurazione di parete rocciosa in Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Sottomurazione di parete rocciosa in Provenza-Alpi-Costa Azzurra
• Cartografia del rischio potenziale da frana:
individuazione di zone potenzialmente instabili e
classificazione dei dissesti.
• Interventi in zone franate:
• Correzione delle pendenze.
• Modifica della geometria dei versanti.
• Correzione del drenaggio.
• Aumento della resistenza mediante
ancoraggi, muri.
• Protezione superficiale mediante
spriz-beton, reti di trattenuta, inerbimento
e ripiantumazione dei suoli.
• Nelle zone che possono essere interessate da
movimenti franosi: costruzione di rilevati e valli,
divieto di costruire infrastrutture e edifici.
• Informazioni ai cittadini sui rischi a cui possono
essere esposti.
• Installazione di dispositivi di controllo dei
movimenti che interessano il versante
(monitoraggio delle frane).
• Corretta pianificazione urbanistica.
PRIMA
Squadre di soccorso in procinto di entrare in azione
I BENI
L'AMBIENTE
PRIMA
Se siete obbligati ad attraversare una
zona a rischio fatelo molto lentamente
e con estrema attenzione.
GLI EFFETTI DELLE FRANE SU...
LA POPOLAZIONE
• Morti e feriti, soprattutto in caso di
movimenti rapidi.
• Immediato intervento della Protezione
Civile.
L’AMBIENTE
• Distruzione di boschi.
• Riduzione dei litorali.
• Modifica dei sistemi di smaltimento
superficiale
LA POPOLAZIONE
In caso di forte pioggia non
camminate al piede di versanti o di
pareti rocciose.
• Attivazione di sistemi di allerta e delle
procedure di evacuazione.
Squadre di soccorso in Liguria
DI FRANE
Fornite informazioni sul rischio frana
del vostro territorio.
DURANTE
RISCHIO
QUALI SONO GLI
ELEMENTI A RISCHIO?
Ceriana, località della Liguria con episodi recenti di frana
Fai attenzione ai pendii sassosi e ai precipizi
Persona alle prese con lavori di sgombero delle macerie in Liguria
Casa completamente distrutta da una frana in Liguria
Interventi di soccorso in Liguria
Costruzione sepolta da detriti in Liguria
Colata detritica in Liguria
Ricostruzione di edifici in Liguria
Automobili danneggiate da una frana in Liguria
Lavori di ripristino dei servizi minimi per la popolazione in Liguria
DURANTE
I BENI
Distruzione totale o parziale di:
• Abitazioni isolate e/o centri abitati
(soprattutto in zone montane).
• Sorgenti d’acqua destinata al consumo
umano.
• Rete di approvvigionamento d’acqua
(condotti, canali, stazioni di
pompaggio... portati via o distrutti).
• Strade e altre infrastrutture.
Informate della situazione di emergenza
le autorità del vostro Comune.
Precisate dove vi trovate, le zone
interessate dalla frana, la dinamica del
fenomeno, il numero di persone
coinvolte e la possibilità di persone
sepolte sotto la frana.
Ascoltate le trasmissioni radio e quelle
televisive per avere informazioni sulla
situazione meteorologica e i consigli
della protezione civile.
Strada colpita da una crollo di blocchi in Liguria
DOPO
DOPO
• Dichiarazione di calamità naturale.
• Riparazione dei danni subiti dai beni e
dalle infrastrutture.
Lavori di ripristino di una scarpata in Liguria
Intervento per la rimozione di alcuni massi in Liguria
Materiali di frana depositati su una strada in Lombardia
Nucleo di case colpite da una valanga in Liguria
• Determinazione dei risarcimenti da
erogare per i danni occorsi.
• Revisione dei criteri di pericolosità e di
zonazione.
• Revisione dei progetti di nuove
infrastrutture nelle zone franate e nelle
zone esposte a rischio.
Fate attenzione al ripetersi del movimento
franoso nella stessa zona o nelle
vicinanze.
Raccogliete rapidamente gli
animali morti così che possano
essere portati via ed eliminati.
Se avete visto persone travolte dalla
frana, segnalate ai gruppi d'aiuto: il luogo
dell’accaduto , la via ed il punto dove
avete perso di vista le persone coinvolte.
Seguite scrupolosamente le
norme igenico-sanitarie, di
pulizia e di alimentazione
dettate dalle autorità.
Non fate un uso irresponsabile del
telefono, utilizzatelo solo per le vere
emergenze.
Iniziate a pulire dalle zone più
elevate.
UNA VOLTA OTTENUTA
L’AUTORIZZAZIONE A RIENTRARE A CASA
Fate una prima ispezione al fine di
assicurarvi dell’assenza di rischi di crollo.
Astenetevi dal bere l’acqua fino a quando
non vi saranno date sufficienti garanzie
dalle autorità competenti.
LA SOCIETË
Depositate sul marciapiede gli
oggetti inutili senza intralciare
la circolazione.
Partecipate ai turni di pulizia
delle strade situate vicino al
vostro alloggio.
L'INDIVIDUO
www.rinamed.net
Inondazioni
Generalitat
de Catalunya
IL FENOMENO
inondazioni (it.), inundació (cat.), inundación (es.), inondation (fr.), flood (en.)
Sommersione temporanea di terreni normalmente fuori dall’acqua, provocata da un apporto eccezionale, più o meno rapido,
di una quantità d’acqua superiore a quella che può essere drenata dal corso d’acqua. Le inondazioni sono frequenti nell’arco
mediterraneo a causa delle caratteristiche climatiche e orografiche della zona.
Il fattore naturale
Il fattore umano
PERCHÉ SI HANNO DELLE INONDAZIONI
NELL’ARCO MEDITERRANEO?
INFLUENZA DELL’UOMO NEI PROCESSI
NATURALI D’INONDAZIONE
• A causa del tipo di clima: precipitazioni improvvise (brevi e
molto intense) e delle precipitazioni prolungate (molto
intense ma di più lunga durata: 2 o 3 giorni).
• A causa della forma dei bacini idrografici.
• A causa del tipo di suolo.
• Disboscamento
• Urbanizzazione
• Agricoltura
• Vie di comunicazione
• Occupazione di aree golenali
• Creazione di barriere (ponti, scarichi nel
letto del corso d’acqua... )
• Impermeabilizzazione, canalizzazione,
copertura e deviazione dei corsi d’acqua
• Ostruzione dei corsi d’acqua
TIPI D’INONDAZIONE NELL’ARCO MEDITERRANEO
• Per precipitazioni molto intense sullo stesso terreno.
• Per straripamento di fiumi, torrenti, laghi o paludi.
• Per innalzamento del livello della falda freatica.
• Per innalzamento del livello dell’ acqua del mare (maree).
• Per ruscellamento.
CONSEGUENZE SULL’INONDAZIONE
• Aumento della velocità dell’acqua.
• Diminuzione dell’infiltrazione.
• Aumento delle sostanze disciolte nell’acqua.
• Aumento del potere distruttivo per
un’inondazione equivalente.
• Trasporto di materiali estranei nei fiumi.
• Rotture delle dighe : l’uomo è responsabile
delle inondazioni.
RISCHIO
D'INONDAZIONI
PRIMA
Previsioni meteorologiche: Meteosat
Previsioni meteorologiche: il radar
Segnalazione di aree inondabili in Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Opere di difesa: canalizzazione dell’alveo di un fiume
DURANTE
Elicottero soccorre delle persone in difficoltà
Pompieri mentre estraggono acqua durante evento alluvionale
Apertura delle chiuse nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Gruppo di soccorso in Lombardia
ATTIVAZIONE, IN TRE FASI, DEI SISTEMI
D’ALLERTA IN OGNI REGIONE
• Fase di pre-allerta: previsione.
• Fase di allerta: sorveglianza e prevenzione.
• Fase d’emergenza: organizzazione delle
misure di salvaguardia e dei soccorsi.
Una pluralità di istituzioni ed enti sono implicati:
protezione civile, vigili del fuoco, polizia, servizi
sanitari ed imprese di servizi essenziali. Inoltre
altri servizi, nazionali o regionali, aventi un
rapporto con la tematica (meteorologia,
gestione dell’acqua...).
Alveo di un torrente dopo un’inondazione
Effetti di un’inondazione in Catalogna
Interventi di ricostruzione dopo un’inondazione
IL BENI
Informatevi sul rischio d’inondazione nella
vostra zona. Il vostro sindaco vi può dare
delle notizie.
Pulite regolarmente le strade e i marciapiedi
nei pressi della vostra abitazione eliminando
le foglie morte, le sterpaglie e tutto quanto
può essere trasportato dall’acqua.
Verificate lo stato della vostra casa, in
particolare le tubazioni, in modo da evitare o
ridurre gli effetti dell’inondazione nella vostra
abitazione.
Non parcheggiate la vostra auto nel letto di
un torrente in secca: una piena improvvisa
potrebbe trasportarla via.
Non vi accampate nel letto di un torrente in
secca.
GLI EF
FETTI DELL'INONDAZIONE SU...
LA POPOLAZIONE
• Morti e dispersi.
• Feriti.
• Senza tetto.
• Impoverimento.
I BENI
Distruzione totale o parziale di:
• Abitazioni isolate e/o centri abitati.
• Strade e altre infrastrutture.
• Servizi essenziali per la popolazione.
• Centri commerciali e/o complessi industriali,
monumenti.
• Aziende agricole o allevamenti di bestiame.
L’AMBIENTE
Le inondazioni sono un fenomeno naturale che
ha delle conseguenze sia benefiche che
dannose.
Per quanto riguarda le prime citiamo:
• La fertilità dei suoli.
• La biodiversità.
• La rigenerazione delle spiagge e dei delta.
• La ricarica degli acquiferi.
Per le seconde:
• Distruzione della vegetazione lungo gli
argini.
• Mortalità dei pesci e della fauna che vive
lungo gli argini.
• Spostamento del letto del fiume.
L'AMBIENTE
Preparate un’attrezzatura d’emergenza
composta da:
• Una lampada tascabile con delle pile di
riserva
• Una corda
• Una scatola di fiammiferi
• Dei prodotti alimentari non deteriorabili
• Una cassetta di pronto soccorso
• La fotocopia della vostra carta d’identità
• Un temperino
• Una matita e un pezzo di carta
• Un fischietto
• Una radio a pile
Controlla lo stato della tua casa
Allontanati dai corsi d’acqua
DURANTE
Restate informati.
SE SIETE IN CASA
Se la casa viene invasa dall’acqua, chiudete il
gas e l’impianto elettrico e abbandonate i piani
inferiori.
Non abbandonate la casa a meno che non vi
troviate in grave pericolo o vi sia ordinato dalle
autorità.
Se necessario sigillate lo spazio tra le porte e il
suolo utilizzando dei panni o un asciugamano
al fine di evitare l’entrata dell’acqua.
Mettete in un luogo sicuro i documenti
importanti, le medicine e gli animali domestici.
Mettete gli elettrodomestici sulle credenze o ai
piani superiori.
Proteggete i prodotti tossici in modo da evitare
che si disperdano.
Se la casa è invasa dall’acqua rifugiatevi ai
piani superiori e affacciatevi alle finestre
chiedendo aiuto.
SE SIETE ALL’ESTERNO
Evitate di utilizzare l’auto.
Se siete in campagna, allontanatevi
dalle zone di drenaggio dell’acqua e
dirigetevi verso luoghi più elevati.
Fate attenzione ai cavi elettrici caduti e
ai crolli.
Non attraversare i corsi d’acqua
Piena del fiume Cardener in Catalogna
Se non potete evitare di restare
all’esterno, mettetevi delle calzature
resistenti e portate tutto quello che può
facilitare il vostro avvistamento (una
lampada tascabile, dei vestiti ben
visibili...)
Non provate ad attraversare dei ruscelli
né camminare lungo strade allagate
soprattutto se l’acqua defluisce con
velocità.
DOPO
DOPO
LA POPOLAZIONE
PRIMA
• Cartografia del rischio potenziale
d’inondazione: individuazione e zonazione
delle aree potenzialmente inondabili.
• Miglioramento dell’informazione idrologica e
meteorologica.
• Predisposizione di piani d’azione di protezione
civile legati al rischio inondazione nei Comuni.
• Informazione e sensibilizzazione preventiva dei
cittadini sul rischio inondazione.
• Limitazioni urbanistiche nelle zone che
presentano rischio inondazione, disciplina
dell’uso del suolo.
• Realizzazione di opere che possano mitigare
gli effetti delle inondazioni: argini, muri di
ritenzione, rimboschimento lungo i fiumi.
I differenti territori dispongono di piani
d’emergenza in caso d’inondazione.
Questi piani definiscono l’organizzazione delle
risorse umane e materiali al fine di gestire in
maniera corretta la crisi.
QUALI SONO GLI
ELEMENTI A RISCHIO?
UNA VOLTA OTTENUTA L’AUTORIZZAZIONE A TORNARE A CASA
• Ritorno alla normalità:
• Ripristino dei servizi essenziali per la
popolazione.
• Controllo sanitario degli alimenti e
dell’acqua.
• Controllo e sepoltura degli animali morti,
raccolta delle sterpaglie.
• Pulizia all’interno delle abitazioni, delle
strade pubbliche, delle reti fognarie, ecc.
• Consigli alla popolazione dopo la crisi.
• Controllo, realizzazione e gestione della
documentazione riguardante i danni al fine
di facilitare gli eventuali risarcimenti.
• Identificazione e stima dei danni e dei costi
legati alla gestione dell’emergenza.
Fate una prima ispezione al fine di assicurarvi
dell’assenza di rischi di crollo.
Astenetevi da bere dell’acqua se non avete
sufficienti garanzie della sua potabilità.
Raccogliete rapidamente gli animali morti perché
possano essere rapidamente portati via ed eliminati.
Seguite scrupolosamente le norme sanitarie d’igiene,
pulizia e alimentazione dettate dalle autorità.
Primi interventi di pulizia dopo un’inondazione
Effetti di un’inondazione in Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Effetti di un’inondazione in Catalogna
Iniziate a pulire dai piani superiori.
Depositate sul marciapiede gli oggetti inutili, senza
ostacolare la circolazione.
• Dichiarazione di calamità naturale.
• Studio dei danni e delle cause del fenomeno.
• Adozione di misure di correzione.
• Revisione dei piani d’azione.
Partecipate ai turni di pulizia delle strade pubbliche
adiacenti alla vostra abitazione.
Prendete contatto con le autorità per comunicare
l’entità dei danni.
LA SOCIETË
L'INDIVIDUO
www.rinamed.net