un museo per l`aeronautica
Transcript
un museo per l`aeronautica
UN MUSEO PER L’AERONAUTICA A poca distanza da Roma, proprio sulle sponde del lago di Bracciano sorge uno dei musei più particolari ed interessanti della regione, il Museo Storico dell’Aeronautica Militare. Costruito presso l’aeroporto militare di Vigna di Valle, circa a metà strada tra Anguillara e Bracciano, il museo che raccoglie interessantissimi cimeli dell’aviazione, italiana e non, fino dai primordi, vide la luce nel 1977. Fino ad allora tutto il materiale di interesse storico e scientifico legato alla storia dell’arma aerea era stato oggetto solo di frammentarie iniziative. La sede più appropriata, tra quelle provvisorie che si succedettero fu quella del Museo dell’arma del Genio presso il Lungotevere delle Vittorie a Roma nel 1939. Il museo veramente interessante ha anche una prerogativa assai rara, quello di essere completamente gratuito, e forse proprio a questo si deve qualche piccola pecca dal punto di vista espositivo, peraltro largamente compensata dal contenuto del museo stesso. Ritirato il “passi” alla porta carraia, si può lasciare la macchina nell’ampio parcheggio all’interno. Da qui ci si dirige verso i padiglioni che costituiscono le sale espositive attraverso due nutrite schiere di velivoli apparentemente in stato di abbandono ma che invece sono in attesa di restauro per la successiva collocazione all’interno. Tra questi spiccano particolarmente diversi G-91 con varie livree (di cui la più celebre, quella delle frecce tricolori si trova anche nel museo della Boeing a Seattle), due F-104 Starfighter, un Grumman S2F-1 Tracker antisommergibile, un Saab J29 svedese e soprattutto due splendidi Aermacchi MC 202 orgoglio della nostra aviazione durante la seconda guerra. Eppure è proprio all’interno che si trovano le maggiori sorprese attraversando spazi che ci portano dagli albori del volo (non poteva mancare un busto a Leonardo da Vinci e varie ricostruzioni dei progetti delle sue “macchine volanti”), alla guerra in Libia, fino a giungere al periodo eroico dell’aviazione la prima guerra mondiale, con i suoi assi del volo tra i quali spicca il nostro Francesco Baracca. Poi nel secondo padiglione si passa all’epoca delle grandi crociere aeree con i suoi idrovolanti da primato (stupendo è il Macchi M39 del 1926) ed ancora la rievocazione dei voli polari di Umberto Nobile. Poi si passa al terzo padiglione (il quarto completato è appunto in allestimento) con i velivoli della Guerra di Spagna, del secondo conflitto (notevole è il P-51 “Mustang” americano e il Savoia Marchetti S79 unico esemplare esistente al mondo) fino agli ultimi trimotori del dopoguerra. In conclusione il museo che ospita complessivamente circa 60 aerei ed altrettanti motori è interessantissimo e una visita, obbligatoria per gli amanti del settore, è consigliata a tutti coloro che vogliano passare piacevolmente 2 o 3 ore. Un confronto che viene spontaneo con l’assai più reclamizzato museo della Boeing a Seattle è doveroso e purtroppo vede il nostro un po’ inferiore dal punto di vista della cura degli spazi espositivi, cosa senz’altro migliorabile quando sarà inaugurato il quarto padiglione. Non bisogna poi dimenticare che la posizione che occupa, sulle rive del lago, ne fa un attrattiva veramente unica. Una curiosità: il pezzo più antico del museo è costituito dai resti di un pallone aerostatico lanciato nel 1804 in occasione dell’incoronazione di Napoleone a Parigi, che dopo ben 22 ore di volo cadde proprio nel lago di Bracciano dove fu recuperato e conservato prima in Vaticano e poi donato allo Stato Italiano e riportato nel luogo ove terminò il suo volo, dove ora fa bella vista di sé in un’apposita vetrina. Se non è un segno questo!