Una necessità
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Una necessità
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI La voce degli 8 Comuni l’Altopiano ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” N. 261 - ANNO XI - EURO 1,50 Nuove piste da sci? “Una necessità” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 9 FEBBRAIO 2008 SANITA’ OSTETRICIA - GINECOLOGIA 2007, un anno a gonfie vele Incremento dei parti e degli interventi L’assessore Roberto Rigoni: “Lo sci alpino alla base del turismo invernale” pagina 2 FIOCCHI DI LUCE Si ripete la magia dei fuochi, ma la nebbia penalizza la Russia pag. 3 pagina 4 PATTINAGGIO VELOCITA’ CANOVE Mondiali di Berlino Enrico al momento clou della stagione Gli alunni delle elementari senza mensa da mesi Vicina la soluzione del problema? pagina 22 pag. 23 MEZZASELVA Chiuso il Bar Sport nuovi gestori cercansi pag. 10 AZIENDE In tutto il mondo le marmellate made in Asiago pag. 6 REGOLE ROANA Una proposta di legge per il ripristino delle Vicinìe Ceciliano Martello e i suoi canarini da medaglia pag. 7 ENEGO pag. 12 Carnevale senza carri, ma con tanta allegria SOCCORSO ALPINO ALTOPIANO YOUNG Tutti gli stili dei giovani Volontari, ma super esperti sempre pronti all’intervento pag. 19 pag. 11 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 2 L’attività del 2007 del reparto di ostetricia e ginecologia ATTUALITA’ Il bene del paziente e quello dell’azienda sanitaria: coniugarli non è facile, ma a volte si riesce a farlo bene, basta saper mettere in campo passione, professionalità e innovazione. Nel reparto di ostetricia e ginecologia di Asiago sembra che il dottor Riccardo Rolli abbia ottenuto questo risultato. Lo testimoniano i numeri relativi all’anno 2007 appena concluso. L’analisi dell’attività svolta parla anzitutto di un maggior numero di nati rispetto agli anni precedenti (157 nel 2007, contro i 122 del 2006, i 117 del 2005 e i 109 registrati nell’ultimo anno della precedente gestione rispetto alla quale c’è stato un incremento del 44,04%), con un significativo decremento dei tagli cesarei che sono stati praticati quasi esclusivamente su donne già precedentemente cesarizzate. Numeri in aumento che significano una ritrovata fiducia da parte delle donne altopianesi con una conseguente riduzione della migrazione passiva. “Le residenti in Altopiano che hanno scelto di andare da un’altra parte – spiega Riccardo Rolli – sono state circa una ventina, spesso per la scelta di affrontare il parto con modalità che qui non si praticano come ad esempio il parto in epidurale, una tecnica che noi non abbiamo potuto applicare fino- Per Riccardo Rolli e il suo staff un anno di lavoro intenso Aumenta il numero dei nati ad Asiago. Incremento anche per gli interventi ginecologici grazie all’innovativa tecnica della culdotomia che richiama ad Asiago pazienti dalla pianura e da fuori regione ra a causa della mancanza di una guardia di anestesia. Gran parte di loro comunque si fa seguire qui per tutta la gravidanza”. Non ci sono però solo altopianesi che partoriscono ad Asiago: qualche partoriente è arrivata da Marostica (4), una da Molvena, una da Montebello Vicentino, due da Padova e una da Venezia. La percentuale di straniere tra albanesi, jugoslave, macedoni, rumene, cinesi, algerine, marocchine, cubane che hanno partorito ad Asiago è stata del 14,01% (per un totale di 22 donne). Interessanti i dati che riguardano le ecografie fatte ad Asiago che richiamano molte donne da fuori altopiano per la possibilità di farle più celermente soprattutto rispetto a Bassano: quelle ostetriche nel 2007 sono state 398 di cui 266 ad altopianesi (66,83%) e 132 a donne provenienti dalla pianura (33,17%); quelle ginecologiche rispettivamente 148 (55,43%) e 119 (44,57%). Sono aumentati i ricoveri ginecologici, specialmente in day surgery, grazie al notevole incremento degli interventi in culdotomia, la tecnica innovativa importata ad Asiago dal dottor Rolli e Riccardo Rolli praticata in pochissime altre parti in Italia, che consente di risolvere molti interventi prima effettuati in laparotomia o laparoscopia intervenendo per via vaginale con notevole riduzione della degenza ordinaria e un maggiore e indubbio conforto per la paziente. La pratica della culdotomia rappresenta un fiore all’occhiello del reparto di ginecologia ed ostetricia di Asiago che richiama utenti anche da fuori regione. Nel 2004 le pazienti erano in sostanza tutte dell’Altopiano, nel 2007 si è avuto un 66,66% di altopianesi, un 13,82% provenienti da fuori regione, in particolare da Trento, Mantova, Modena, Reggio Emilia, Pesaro, Ascoli Piceno, Teramo. A tutta questa attività va sommata quella ambulatoriale con 4233 prestazioni. “Numeri da struttura complessa e non da strut- Affidati gli incarichi direttivi all’Ulss3 Hanno trovato conferma ufficiale venerdì 1 febbraio, in occasione dell’incontro tra il nuovo direttore generale dell’Ulss 3 Valerio Alberti e l’esecutivo della Conferenza dei sindaci, i nomi già annunciati per le poltrone più ambite di via dei Lotti. Sarà la bassanese Cristina Beltramello a ricoprire l’incarico di direttore sanitario, succedendo a Francesco P i e t ro b o n c h i a m a t o i n Regione a guidare la Direzione veneta per i Servizi sanitari. La scelta di Alberti per il posto di direttore amministrativo, invece, è caduta su un nome nuovo e ancora poco conosciuto ai piedi del Grappa, quello di Giuseppe Cenci, che oggi riveste lo stesso incarico ad Arzignano in seno all’azienda sanitaria 5, Ovest Vicentino. E un volto nuovo sarà anche quello chiamato a guidare i Servizi sociali e a sostituire l’uscente Alessandro Pigato: il nuovo direttore di reparto sarà Mariuccia Lorenzi, in arrivo da Vicenza, dove ha guidato l’Unità organizzativa infanzia, adolescenza e famiglia dell’Azienda sanitaria n. 6. Un nome, quello della Lorenzi, che ha ricevuto con facilità anche l’avvallo della Conferen- za dei sindaci, chiamata in questo caso per voce del proprio esecutivo (composto dal presidente Giampaolo Bizzotto, e da M a n u e l a Lanzarin, Manuele Bozzetto, Andrea Giòs e Aldo Negrello) ad esprimere un parere vincolante sulla scelta. tura semplice qual è il nostro reparto” commenta Riccardo Rolli. Numeri raggiunti nonostante la cronica carenza di personale, grazie alla disponibilità e alla professionalità del dottor Rolli, dei suoi collaboratori e di tutto il personale ostetrico ed infermieristico, ottenendo per giunta un ottimo risultato sul piano della gestione economica con un risparmio di circa 20.000 euro sul budget assegnato. Stefania Longhini Vaccini finiti, sospesa la campagna antimeningite Si è verificata una momentanea carenza di vaccino anti-meningite, in Veneto e in tutta Italia. Le forniture promesse non sono state consegnate, per cui l’Ulss 3 è stata costretta a sospendere temporaneamente la vaccinazione. La Regione Veneto e il Ministero della Salute stanno concordando la ripresa della fornitura di vaccino con le ditte Farmaceutiche produttrici. Tutte le persone che sono già in appuntamento per la vaccinazione non potranno, per ora, essere vaccinate e sono pregate di richiamare dal mese di aprile in poi per concordare una nuova data, telefonando al proprio distretto. Il numero per il distretto di Asiago è 0424 - 604413. “Non c’è comunque alcuna urgenza di vaccinarsi – fanno sapere dall’Ulss 3 dato che non siamo assolutamente in situazione di emergenza: dopo i casi di meningite che si sono verificati in Provincia di Treviso (suscitando in tutta la Regione il forte allarme dei mesi di dicembre e gennaio scorsi) tutto è tornato alla normalità e attualmente in tutto il Veneto la situazione è paragonabile a quella degli anni precedenti”. 8 Sabato 9 febbraio 2008 ATTUALITA’ Impianti di risalita, vecchi e nuovi, turismo in crisi, strutture ricettive in difficoltà sono, in seguito ad una stagione invernale non certo tra le migliori, i grandi temi di dibattito in Altopiano. Ne parliamo con l’assessore al turismo del Comune di Asiago Roberto Rigoni che insiste sulla necessità della creazione di nuovi caroselli sciistici. Qual’è la situazione del turismo ad Asiago? Non ritengo si sia di fronte ad una recessione economica del nostro turismo e neppure di un calo di appetibilità della nostra offerta. Molti rimangono ancora i nostri punti di forza che sono lo splendido ambiente che ci caratterizza oltre all’incomparabile tessuto commerciale costituito dai molti negozi che qualificano la nostra immagine; va sottolineata la facile raggiungibilità del comprensorio altopianese dalla pianura. Quali ritiene siano invece i punti di debolezza dell’offerta turistica altopianese? Purtroppo, nel corso degli anni non si è stati in grado di compiere quegli investimenti necessari affinché si potesse riqualificare l’offerta. L’invecchiamento delle infrastrutture e degli impianti ha di conseguenza diminuito la nostra competitività nei confronti di altre località che, fin dagli anni settanta, vedevano Asiago come un modello di riferimento da imitare. Parlo di Folgaria che ha saputo creare un comprensorio sciistico all’avanguardia mentre noi stavamo a guardare sostenendo la nostra privilegiata vocazione per lo sci da fondo ed ovviando qualsiasi ipotesi di sviluppo dello sci alpino. Non si può nascondere la propria incapacità ad essere propositivi sul piano del rilancio dell’impiantistica invernale trincerandosi dietro lo slogan “Asiago uguale fondo” quando si sa benissimo che il 90% della popolazione sciistica vuole praticare lo sci alpino. Purtroppo non vi è stata alcuna progettualità per molti anni e ciò ha determinato un ritardo che l’Altopiano 3 “Asiago uguale fondo? No, servono impianti di risalita competitivi” L’Assessore Roberto Rigoni insiste sulla necessità di nuove piste. “Il progetto per il carosello “Verena-Larici”: sono maturi i tempi per presentarlo alla popolazione” non può non penalizzare la nostra economica. Le ultime due stagioni invernali sono state pressochè disastrose a causa della scarsità di neve, avessimo avuto anche dei superimpianti…. E’ vero, il tempo non ci ha aiutati, fortunatamente e paradossalmente, ci hanno aiutati i nostri amici di Vezzena che, già dal 26 di dicembre, potevano vantarsi di avere piste perfettamente innevate. E’ sempre una questione di investimenti e di progettualità, se ci sono le idee e queste vengono perseguite con l’appoggio delle amministrazioni pubbliche allora si possono fare grandi cose. Se l’imprenditore rimane solo diviene difficile operare quegli investimenti assolutamente gravosi di cui necessita un’offerta invernale che voglia dirsi tale. Oggi più che mai la gestione degli impianti di risalita deve allargarsi rendendo possibile la compartecipazione degli enti pubblici che solo posso accedere a rilevanti fonti di finanziamento in considerazione dell’utilità sociale ed economica riconosciuta agli impianti stessi per l’indotto che essi creano su tutto il territorio. In questo momento le amministrazioni stanno collaborando con gli impiantisti per la realizzazione di importanti programmi di sviluppo che verranno presentati alla Comunità. Ma è proponibile per l’Altopiano il paragone con Folgaria che si trova in Trentino e che ha quindi il noto vantaggio di far parte di una Provincia Autonoma? Guardi, mi viene in mente un episodio accaduto 4 o 5 anni fa, ricordo quando la Provincia di Vicenza e la Regione Veneto approvarono un finanziamento milionario per la realizzazione del carosello sciistico TonezzaFolgaria, vi fu qualche nostro sindaco che ebbe a manifestare sulla stampa il proprio disappunto in quanto nulla era stato stanziato per l’altopiano. Oggi, parte di quegli impianti all’avanguardia di Tonezza, da pochissimo ufficial- mente inaugurata, è funzionante e rappresenta esempio di lungimiranza e di tenacia nel perseguire obiettivi seri di rilancio turistico anche nelle zone “povere” del Veneto. Quali sono i vostri obiettivi futuri? Dal nostro insediamento stiamo lavorando per la creazione del carosello “Verena-Larici” in pieno accordo con le Amministrazioni di Roana, Rotzo e Lusiana, la Comunità Montana ed il Consorzio degli Usi Civici di San Pietro Valdastico e Pedescala. La Regione del Veneto ha finanziato questo progetto e lo sta impiegando quale esempio di progettualità nel settore impiantistico in tutto il Veneto. Ritengo siano maturi i tempi per presentarlo al pubblico al fine di aprire un dibattito serio sulle prospettive del nostro sviluppo. Da lì capiremo se vi sarà la volontà di andare avanti. Si tratta di progetti che richiedono grossissimi investimenti, come pensate di finanziarli? Innanzitutto v’è da dire che ci siamo resi conto, nel corso della progettazione, che l’area è gravata da vincoli che richiederanno tempo per la loro rimozione, non si può pensare che i nuovi impianti saranno realizzati nell’arco di poco tempo. Anche da ciò abbiamo compreso la differenza tra noi ed il vicino Trentino: a Vezzena e Folgaria si è assistito alla piena fattibilità dei nuovi impianti data l’assenza in tutte le zone interessate alle nuove sciovie di vincoli ZPS (Zona di Protezione Speciale) e SIC (Siti di Impor- tanza Comunitaria); da noi, al contrario, “lungimiranti” amministratori del passato non hanno saputo far altro che vincolare queste strategiche aree rendendo più complessa e gravosa la loro destinazione ai fini turistici. La forza di volontà tuttavia sussiste, abbiamo già superato enormi difficoltà nella fase di progettazione e sono convinto che, con ulteriori sforzi, raggiungeremo i nostri obiettivi. Ciò che servono sono le idee, i progetti e la forza di volontà, soltanto con questi presupposti si possono acquisire i soldi per finanziare i nuovi impianti, ne sono convinto. Anche gli alberghi lamentano la difficoltà di operare nuovi investimenti, alcuni hanno presenta- to al Comune la richiesta di svincolo della destinazione d’uso alberghiero Che la situazione dei nostri alberghi sia difficile non è una novità di questi ultimi anni, certo, non si può usare questo argomento per rappresentare una realtà in netto decadimento dipingendo scenari catastrofici o senza via d’uscita. I nostri alberghi si reggono su gestioni familiari che hanno saputo operare, in alcuni casi con grandi sforzi finanziari, importanti investimenti tesi alla riqualificazione della loro offerta di ospitalità. A mio parere c’è ancora un gran lavoro da compiere sotto questo profilo. Ad Asiago, abbiamo esempi in controtendenza rispetto alle richieste di svincolo della destinazione d’uso ed al disinteresse nei confronti della riqualificazione. Quanti sono ad oggi gli alberghi che hanno richiesto la trasformazione residenziale ad Asiago? Al momento, soltanto due alberghi, l’hotel President e l’hotel La Baita. Ovviamente, per molti imprenditori del settore, trasformare enormi volumi destinati ad albergo in appartamenti per vacanza può divenire maggiormente appetibile sotto il profilo della redditività rispetto ad investimenti milionari nella riqualificazione dei servizi. Questo accade quando l’obsolescenza della struttura richiede di operare ingenti interventi di manutenzione straordinaria. Non è infatti pensabile, al giorno d’oggi, con la presenza di una clientela sempre più esigente, che gli alberghi di montagna non siano in grado di dotarsi di servizi idonei a soddisfare l’ospite ed a garantirgli quegli standard minimi richiesti sul mercato; penso, ad esempio, a quanto sia indispensabile creare un pro- prio centro benessere e magari impreziosire gli interni con arredamenti accoglienti e funzionali. Certo, l’assenza di fonti di finanziamento agevolate incide su questo in modo rilevante. Il settore alberghiero è comunque in difficoltà. Ritengo che la crisi dell’alberghiero sia da associare alla forte crescita dell’extralberghiero avutasi negli ultimi anni. Da oltre 15 anni il nostro flusso turistico, tra alti e bassi, si presenta pressoché invariato e questo è un dato da considerare; non va sottaciuta la fidelizzazione del nostro ospite al territorio che rappresenta un elemento portante della nostra economia turistica. Non si può tuttavia negare che, se da un lato vi è stata la chiusura di alcuni alberghi nel corso degli anni, di nuovi ne sono stati aperti, altri, ancora, hanno saputo investire e riqualificarsi in un contesto in cui, le scelte urbanistiche hanno inciso non poco sul mantenimento e sulla crescita dell’offerta alberghiera: se un turista, in passato, soggiornava per le proprie vacanze in un hotel, negli anni ha potuto acquistare un appartamento privando l’albergo di un potenziale cliente. Ecco perché, oggi più che mai, con ben oltre 8500 seconde case solo ad Asiago, non può essere sottaciuta la rilevanza del settore extralberghiero per la nostra economia. Un settore verso il quale ci stiamo aprendo con grande interesse attraverso iniziative di diretto coinvolgimento dei turisti, penso, ad esempio, all’Asiago Magazine, essenziale strumento di comunicazione con tutti i proprietari delle seconde case di Asiago; al primo sistema di classificazione degli appartamenti per vacanza in Italia, da noi introdotto con grande successo in via sperimentale e penso, infine, all’Osservatorio Turistico, a noi utile per assumere importanti informazioni su ciò che richiedono i turisti che soggiornano negli appartamenti per vacanza. Stefania Longhini 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 4 La magia dei “fiocchi di luce” si ripete ASIAGO Durante i primi tre giorni di febbraio, si è tenuta all’aeroporto di Asiago la seconda edizione della manifestazione piromusicale “Asiago… Fiocchi di luce”, iniziativa volta a conferire un valore aggiunto alla nostra località turistica e che, quest’anno più dell’anno scorso, sembra aver coinvolto un grande pubblico, attratto dall’emozione dei colori dei fuochi d’artificio, sfumati in questa seconda edizione dal delicato riflesso della neve ed accompagnati da musica a tema. Lo spettacolo, organizzato anche quest’anno dal Comune di Asiago in collaborazione con la Pro Loco di Asiago e Sasso, ha avuto come concorrenti la Parente Fireworks, ditta di Rovigo vincitrice della scorsa edizione e pertanto inserita a buon diritto tra i partecipanti, la Centre of Fireworks Khan proveniente dalla lontana Kalingrad in Russia e la Fêtes et Feux, azienda della vicina Francia e vincitrice del Campionato Pirotecnico di Lisbona, nel 2005. Insomma, una gara emozionante ed estremamente competitiva, che ha visto schierarsi in campo tre delle più grandi squadre mondiali in campo piromusicale. Durante il pre spettacolo delle tre magiche serate, l’animazione e l’intrattenimento musicale sono stati affidati a Radio Company, partner ormai da qualche anno del Comune di Asiago; inoltre, è stato disponibile un servizio bar con vin brulè e cioccolate calde grazie all’impegno dei volontari del Gruppo Base di Asiago, mentre la sicurezza e la gestione del traffico sono state organizzate dalla Polizia Municipale di Asiago e dalla Protezione Civile. Il 1 Febbraio, ad aprire la kermesse è toccato ai russi. Pur essendo venerdì sera, l’affluenza di auto e di gente che, a piedi, si è recata all’interno del luogo dell’evento è stata buona e, alle ore 21, è iniziata la festa con la consegna delle prime schede di voto al pubblico; infatti, come l’anno scorso, il vincitore doveva essere decretato dai presenti. La nebbia, però, sembra essere stata la vera protagonista della serata: lo sparo dei fuochi, programmato per le 22, rischiava di essere sospeso. La squadra russa, tuttavia, non ha voluto demordere e ha iniziato ugualmente il proprio spettacolo a ritmo di ballate cosacche; del loro spettacolo, purtroppo, si è riusciti ad ammirare soltanto nebbia colorata. Il giorno seguente ha visto misurarsi nella competizione la ditta francese; un incredibile afflusso: si parla più di 40.000 di persone, senza Nonostante la nebbia abbia rovinato lo spettacolo della prima serata, la manifestazione ha riscosso un grande successo – Ex aequo per le ditte in gara contare l’interminabile colonna di fari che circondava la zona; per fortuna, l’unico personaggio non presente nella fiaba di questa notte magica era l’antagonista nebbia. Alle 22 precise, sono iniziati gli scoppi dei fuochi e l’intera zona si è illuminata di una tavolozza infinita di colori, dimostrando il raffinato gusto artistico che contraddistingue la ditta francese da più di 25 anni. Incredibile il gran finale che ha letteralmente trasformato la notte in giorno, illuminando completamente il vicino Monte Katz. A fine spettacolo, dopo un vero e proprio scroscio di applausi, la festa è durata quasi fino a mezzanotte, per una nottata all’insegna dell’emozione e del divertimento. Domenica 3 Febbraio, è stata la volta degli italiani. La neve, tanto sospirata l’anno scorso, cade quest’anno dal cielo, ma questo non ha fermato lo spettacolo: il via vai di macchine e di persone è stato quasi pari a quello di sabato e quello che inizialmente era sembrava un problema è diventato invece un fantastico decoro ai fuochi italiani. La ditta Parente ha dimostrato la stessa abilità che l’anno scorso l’ha portata alla vittoria, soprattutto nella fantasia delle sue creazioni: stupende le cascate bianche appese al centro della pista. Un successo che può far dimenticare il tempo malandrino di venerdì sera. La serata e l’iniziativa si sono concluse con l’estrazione dei numeri fortunati della lotteria, organizzata dalla Pro Loco Asiago e Sasso con la collaborazione e il supporto degli sponsor. Il tutto aspettando martedì 5, giorno in cui è stato decretato il vincitore: un ex equo quest’anno per le tre squadre protagoniste, che hanno contribuito, nonostante gli intoppi meteorologici, a rendere lo spettacolo un vero evento, non solo per noi altopianesi, ma anche per i numerosi turisti giunti appositamente dalle nostre parti. Un paio di domande all’Assessore alla Cultura e al Turismo Roberto Rigoni Riuscirebbe a tracciare un bilancio complessivo dell’iniziativa? L’evento ha avuto un riscontro di pubblico sorprendente; sono state serate magiche, vissute in uno splendido scenario innevato che ha fatto provare emozioni indimenticabili alle migliaia di turisti e cittadini intervenuti alla manifestazione. Spiace soltanto per la prima serata, rovinata, purtroppo, da un’inconsueta e fittissima nebbia. -Non sarebbe stato possibile rinviare lo spettacolo? In questo caso, non è stato possibile il rinvio per motivi di natura tecnica. L’elevato grado di umidità avrebbe compromesso l’esito dello spettacolo il giorno seguente. Ad ogni modo, a compensazione della grande delusione vissuta, la ditta italiana Parente ci ha garantito che offrirà ad Asiago uno spettacolo piromusicale di elevatissimo livello, presumibilmente nel mese di ottobre, in occasione della grande festa per le celebrazione dei cento anni del nostro turismo. -A livello di entrate ed uscite, qual è stato il bilancio finanziario dell’iniziativa? “Asiago...fiocchi di luce”, quest’anno, ha permesso alla nostra Pro Loco di introitare maggiori risorse da sponsor rispetto a quelle investite per l’intero evento. Ritengo che questo sia un risultato straordinario, che testimonia il grande lavoro che é stato svolto. In sostanza, siamo riusciti a garantire la copertura finanziaria della manifestazione, creando un evento a costo zero per il Comune, il quale si é limitato ad anticipare una somma pari a 35.000 euro in attesa di ricevere un contributo regionale di 45.000 euro, che verrà stanziato per il sostegno delle nostre manifestazioni turistiche. Soldi, questi, che vengono recepiti esclusivamente per gli investimenti nel settore turistico e che non possono essere investiti nell’asfalto o in opere pubbliche o, addirittura, in beneficenza, come sottolinea qualche sprovveduto scarsamente interessato alle sorti del nostro turismo. -Quali sono invece i risultati turistici della manifestazione? Quali i progetti per la prossima edizione? Grazie al lavoro e alla motivazione di oltre 70 persone impegnate nell’evento, molte delle quali volontarie, abbiamo avuto una straordinaria visibilità sui media nazionali ed un grande ritorno d’immagine tra le migliaia di turisti intervenuti. Voglio sottolineare i passaggi di “Asiago...fiocchi di luce” su tg1, tg2, tg3 Veneto e tg5, nonché la presenza sui quotidiani e sui settimanali nazionali, senza pensare alla risonanza sui media locali. Un evento straordinario che verrà certamente riproposto l’anno prossimo, molto probabilmente in versione ampliata. Me lo auspico, con l’aiuto di tutti i nostri operatori economici. Stiamo pensando di aggiungere una serata fuori concorso, magari coinvolgendo ancora la squadra russa. Desidero ringraziare di cuore la nostra Pro Loco, gli sponsor, la Regione Veneto, la Provincia di Vicenza, la Camera di Commercio, tutte le forze dell’ordine impegnate nel corso delle tre serate, la Protezione Civile e quanti hanno reso possibile farci rivivere quelle straordinarie emozioni sulle note di questi celebri brani musicali. Martina Rossi I numeri vincenti della lotteria ‘Asiago… Fiocchi di luce’ 1 2142 - n. 1 viaggio per due persone in una delle capitali europee 2 5296 - n. 1 spazzaneve Husquarna 4 t hp11,5 3 380 - n. 1 parure in oro 18kt e brillanti composta da orecchini e collana con pendente 4 1169 - n. 1 televisore lcd 32" Philips 5 5915 - n. 1 computer portatile Notebook Acer Extensa 5220 6 1276 - n. 1 mountain bike Giant Terrago 7 3184 - n. 1 forma di formaggio grana 8 73 - n. 1 forno microonde 9 220 - n. 1 set di valige 10 2380 - n. 1 forma di formaggio “l’Originale” 11 773 - n. 1 cesto di prodotti tipici 12 645 - n. 1 cesto di prodotti tipici 13 2757 - n. 1 cesto di prodotti tipici 14 2359 - n. 1 cesto di prodotti tipici 15 2695 - n. 1 cesto di prodotti tipici I vincitori dei premi estratti possono ritirare il premio presso l’ufficio Turismo di Asiago Piazza Carli dal lunedì al venerdì 9.00-12.30; 15.30-19.00 entro 30 gg dalla data di estrazione. Scaduto il termine,per il ritiro gli stessi rimangono in proprietà all’associazione che con verbale deciderà se trattenerli per una prossima manifestazione o se in caso di premi in scadenza, donarli a qualche associazione no/profit 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 5 “Soldi ne portiamo a casa, eccome” ATTUALITA’ “Forse è il caso che vi informiate prima di parlare”. E’ questa la risposta di Giancarlo Bortoli a quanti, a volte in maniera ingiustificatamente strafottente, criticano l’operato della Comunità Montana giudicandola un ente inutile. “Sul piano della ricerca di finanziamenti – dice il presidente della Spettabile Reggenza - ci stiamo muovendo già da un bel po’, sia a favore degli enti pubblici, sia a favore delle aziende private che desiderano fare investimenti”. A tante chiacchiere, risponde dunque elencando ciò che di fatto è stato realizzato: i soldi ricevuti e gli interventi fatti o in corso d’opera o in fase di partenza. Sono tutte informazioni già ampiamente divulgate anche sul nostro giornale, ma evidentemente non recepite da lettori forse superficiali e cittadini disattenti. Allora, attenzione alle parole di Bortoli. “Per prima cosa, sottolineo nuovamente gli interventi sul patrimonio storico della Grande Guerra per i quali siamo riusciti a far approvare una legge dallo Stato inseguito alla quale sono stati stanziati 15 miliardi a fondo perduto dei quali 12,5 sono stati assegnati alla nostra Comunità Montana che in collaborazione con la Provincia li sta spendendo sull’intero fronte vicentino. I Il presidente della Comunità Montana Giancarlo Bortoli risponde a quanti criticano l’operato della Comunità Montana definendola un ente inutile miliardi in corso di utilizzo solo per l’Altopiano sono 6,5. Scusate se è poco! E non basta perché il Governo Prodi ha, su nostra richiesta, rifinanziato la legge, cosa che consentirà di effettuare altri investimenti importanti. E’ stato creato un sito internet in tre lingue per la divulgazione del nostro patrimonio storico che intendiamo presentare a breve in una sala del Senato della Repubblica; inoltre sono state stampate migliaia di cartine con i percorsi sui luoghi della Grande Guerra (finanziate attraverso il GAL) distribuite per la maggior parte in occasione dell’Adunata nazionale degli Alpini”. La Comunità Montana, con proprio personale, si occupa di tutto questo progetto. Restando alla parte alta dell’Altopiano, anche la manutenzione delle strade silvo pastorali è in mano alla Comunità Montana su delega dei Comuni “Cosa che permette di effettuare interventi mirati e omogenei senza il pericolo di trovarsi, per la questione dei censuari, tratti di strada sistemati che si alternano a tratti disastrati”. Anche grazie ai Patti Territoriali si è riusciti ad ottenere alcune centinaia di migliaia di euro per vari progetti in diversi Comuni. “In base al bando emesso dalla Regione, la Comunità montana ha esaminato e presen- tato, seguendone tutto l’iter, un documento elaborato d’intesa con tutti i pattisti cioè Comunità Montana, Comuni dell’Altopiano, Comune di Valstagna e Associazioni di categoria contenente vari progetti. Con questo strumento abbiamo ottenuto a fondo perduto 617.500 euro per lo stadio del ghiaccio di Asiago, 580 mila euro per Campolongo di Rotzo, 633 mila euro per la sistemazione della stra- da Melette-Lozze, 582 mila euro per la realizzazione di una sala polifunzionale ad Enego (ex cinema Vittoria)”. Sempre con l’utilizzo di contributi a fondo perduto è stato lanciato il progetto di Marketing Turistico della Montagna Cimbra. “Dalla nuova programmazione economica regionale escono nuovi fondi utilizzabili dalle aziende e dagli enti – spiega Bortoli Abbiamo creato uno sportello informativo a questo scopo dove si possono avere tutte le risposte (numeri di telefono e indirizzo mail sono riportati nello spazio pubblicitario sottostante, ndr), ma anche in passato abbiamo cercato di far conoscere il più possibile i finanziamenti per le imprese. Nell’ultimo triennio sono stati ottenuti 61 finanziamenti a tasso a agevolato per le imprese per un totale di 13 milioni di euro. A tutto questo si aggiungono i tanti e apprezzabili progetti realizzati tramite il GAL, del cui consiglio fa parte anche la Comunità Montana, con fondi europei Leader”. “Non esiste ancora un unico Ufficio Piani e Programmi – conclude Bortoli - ma ci sono vari uffici con diverse competenze che lavorano già in quest’ottica e già con successo”. Stefania Longhini Costo e Fratellanza da maggio più sicure 204 mila euro per la sicurezza stradale in Altopiano. E’ quanto ha stanziato la Provincia di Vicenza per due tratti di strada particolarmente trafficati dove il manto stradale necessitava di essere sistemato. I fondi stanziati da palazzo Godi Nievo ammontano ad un totale di 2 milioni e 100 mila euro per un piano di bitumature di 18 arterie della provincia tra cui figurano la SP 72 della Fratellanza e la SP 349 del Costo. In totale si andranno a bitumare 50 mila metri di strade, ripavimentando 400 mila metri quadrati. È inoltre predisposto il trattamento antiscivolamento denominato “antiskid”. I lavori comprenderanno anche l’eventuale parziale ribanchinatura delle scarpate, la finitura delle cunette e l’esecuzione della segnaletica stradale orizzontale. «Per quanto riguarda la strada della Fratellanza – spiega Carlo Fòngaro, presidente di Vi-Abilità – interverremo su 3 tratti per un totale di 2.550 metri ed uno stanziamento di 65 mila euro mentre sulla strada del Costo asfalteremo 6 tratti per 4.700 metri complessivi e 139 mila euro di intervento». I lavori saranno coordinati da ViAbilità, braccio operativo della Provincia che stanzia i finanziamenti. Verso la seconda metà del mese di marzo sarà indetta la gara d’appalto ed entro maggio inizieranno i lavori. Tempi di attesa? «Entro 4 mesi le opere saranno ultimate – assicura Fòngaro». «Strade in buono stato – commenta l’assessore provinciale alla viabilità Costantino Toniolo - significa strade più sicure. Non solo in caso di cattive condizioni climatiche, ma anche per la normale percorribilità. Per questo il nostro ente ha sempre destinato una corposa fetta di bilancio alla manutenzione ordinaria». Assessore, Lei ha dichiarato che il risultato della cura che si riserva alla viabilità permette alle nostre strade di competere con quelle di province ben più dotate di fondi pubblici, come la vicina provincia di Trento. Non è un paragone un po’ azzardato? «Non direi. I 2 milioni e 100 mila euro del bilancio 2007 andranno a sommarsi ai 2 milioni e mezzo previsti per il 2008. Quest’anno andremo a sistemare circa 70 chilometri di strade e nel 2009 altrettanti 70 chilometri saranno riqualificati. Mi pare che lo standard sia elevato». I lavori interesseranno i mesi estivi, da giugno a settembre, in piena stagione turistica. Ciò determinerà disagi sul piano viabilistico? «Ovviamente i lavori devono essere espletati nella stagione ottimale, compatibilmente con i termini delle gare d’appalto, ma cercheremo di non coinvolgere date cruciali come ad esempio le settimane a cavallo di ferragosto». Luigi Frigo Bettinado 8 Sabato 9 febbraio 2008 ASIAGO “Le ultime novità arrivano dagli Emirati Arabi Uniti, dove abbiamo iniziato da poco a commercializzare i nostri prodotti e i primi responsi sono positivi”, spiega soddisfatto l’amministratore delegato, Andrea Rigoni. Soddisfatto perché, dopo aver chiuso il 2007 con un altro exploit (fatturato salito a 41 milioni di euro, il 21% in più rispetto al 2006, quando era stato di 33,5 euro, confermando un trend in forte crescita che dura ormai da cinque anni), la Rigoni di Asiago non solo si conferma leader delle vendite (in valore) nel mercato italiano delle marmellate, grazie al suo prodotto di punta, la confettura biologica Fiordifrutta, che nel 2007 ha totalizzato vendite per l’Altopiano La Rigoni di Asiago si conferma leader delle marmellate in Italia Il fatturato cresce ancora del 20% e dà l’assalto ai mercati esteri: i prodotti made in Altopiano si vendono anche in Cina e negli Emirati Arabi Uniti. Prossimo obiettivo, gli Stati Uniti 33 milioni e mezzo di euro, ma procede a ritmo spedito anche nell’operazione export, varata lo scorso anno. Operazione che, dopo aver coinvolto alcuni Paesi europei, si sta ora allargando a macchia d’olio per l’azienda dell’Altopiano di Asiago gestita dalla famiglia Rigoni. “Qual è il segreto del nostro successo anche all’estero? Facile, la bontà e la formula naturale di Fiordifrutta”, confessa Andrea Rigoni. La marmellata della Rigoni di Asiago, infatti, dopo aver spopolato in Italia ed essere ormai presente in tutte le insegne della grande distribuzione, sta ora catturando consensi e popola- rità anche al di fuori dei confini nazionali. A cominciare dalla Danimarca, dove per altro Fiordifrutta si è aggiudicata il prestigioso premio Børsen, assegnato dal più noto giornale economico danese a quelle specialità gastronomiche che si sono particolarmente distinte per le proprie qualità organolettiche. Selezionato tra più di 100 articoli diversi, Fiordifrutta alla fragola è risultato il miglior prodotto venduto nelle catene distributive e nel mercato danese nel 2007. Dopodiché, Fiordifrutta ha conquistato consensi e importanti fette di mercato in Germania, Francia, Grecia, Artisti di casa nostra Le coccarde di Arianna: capolavori che annunciano gioia e felicità A volte per creare dei capolavori non occorrono materiali costosi, e neppure tantissimo tempo, ma c’è un ingrediente prezioso che assolutamente non può mancare: la creatività. Con qualche foglio di carta, un po’ di colla, un paio di forbici, una cucitrice, oltre che una buona dose di fantasia e manualità, ecco che possono prendere forma degli oggetti il cui scopo è quello di comunicare gioia, dare il benvenuto, rendere più allegro e festoso un evento. Coccarde, fiocchi, ghirlande, addobbi, decorazioni per annunciare una nascita o rallegrare una cerimonia:Arianna Rodeghiero ha dato il via alle sue creazioni in occasione dell’Adunata degliAlpini di due anni fa, quando ha preparato delle originali coccarde tricolori da appendere all’esterno del suo negozio in corso 4 Novembre. Nel tripudio di bandiere e addobbi in bianco, rosso e verde di cui si è acceso ogni angolo diAsiago e dei paesi vicini, le coccarde di Arianna si sono fatte subito notare per il loro straordinario effetto, fatto di semplicità ed eleganza allo stesso tempo, tanto che nel giro di pochi giorni in molti le chiesero di confezionarne di simili. Passata quella occasione, le coccarde continuarono ad essere richieste, in questo caso di un unico colore, azzurro o rosa, per annunciare con la stessa eleganza e semplicità che era arrivato un bimbo o una bim- 6 ba. Così questi prodotti unici, all’inizio destinati ad amici e conoscenti, piano piano si sono presi uno spazio importante fra quelle che sono le offerte del negozio “Idea Regalo”. I fiocchi e le coccarde di creazione propria oggi sono disponibili anche in tulle, arricchiti da piccoli fiori e nastri, nelle misure più varie, anche giganti, e si possono scegliere tra quelli già pronti o richiedere dando delle precise indicazioni. Oltre che per le nascite, sono disponibili addobbi per matrimoni, ad esempio quelli fatti a forma di cuore che possono dare un tocco romantico in più alla casa dei familiari degli sposi, o all’ingresso della chiesa, o ancora alla sala del ristorante. L’abilità artistica di Arianna è un dono di famiglia, tra i suoi familiari più di qualcuno dipinge, lei stessa è abile con i pennelli, e lo si può vedere anche con ciò che prepara per adornare il suo negozio di giocattoli, sia in vetrina che all’interno. Va da sé che quando si hanno queste doti, le stesse vengano “sfruttate” da amici e parenti, ed ecco che nel tempo, in varie occasioni, ad Arianna è stato chiesto di preparare dei cartelloni con disegni a tema. Un hobby che oggi fa parte del suo lavoro: rivolgendosi con il necessario anticipo al negozio Idea Regalo in Corso 4 Novembre, è possibile infatti richiedere, oltre alle coccarde e agli addobbi, anche cartelloni con vignette per matrimoni, nascite o qualsiasi ricorrenza. Se lo desiderate potete, senza alcun impegno, prendere visione delle creazioni di Arianna presso il suo negozio. A proposito di idee e creatività… è in arrivo San Valentino, chissà che effetto farebbe ricevere un bel cuore di carta rossa lavorata, preparato con l’abilità delle mani di Arianna, questo lei non ce l’ha indicato, ma provate a chiederglielo, vedrete che non saprà dirvi di no! Servizio Redazionale Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica Ceca e, appunto, Emirati Arabi Uniti. “Un altro mercato che si sta dimostrando altamente ricettivo - commenta Andrea Rigoni - è quello cinese, mentre il prossimo obiettivo saranno gli Usa. Paese nel quale siamo già presenti, ma in maniera defilata. Adesso siamo quasi pronti per un’azione più massiccia. Stiamo mettendo a punto un piano di penetrazione articolato che, stando alle previsioni, do- vrebbe partire entro l’anno”. Successo di vendite, ma anche impegno etico e morale costante, manifestato pubblicamente con campagne e azioni in difesa di un ambiente che più è sano e più è in grado di offrire prodotti sani. “Collaboriamo sia col Wwf, attraverso un progetto di protezione della biodiversità nell’ambiente delle Alpi, zona nella quale la Rigoni di Asiago svolge la sua attività produttiva - conclude Andrea Rigoni , sia con Lega Ambiente, con l’iniziativa “Bioalimenta il domani”, un progetto didattico che si sta svolgendo nelle scuole secondarie di primo grado e che ci vedrà impegnati fino al 2010. Grazie a questo accordo, la Rigoni di Asiago permetterà alle scuole di approfondire gratuitamente gli argomenti dell’ambiente, dell’agricoltura e dell’alimentazione, di importanza fondamentale per il nostro futuro. I temi affrontati avranno sempre come riferimento la coltivazione biologica”. 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 7 Una legge per ripristinare le Regole ASIAGO Recentemente il presidente del Consiglio Regionale, Marino Finozzi, ha depositato una proposta di legge per la reintroduzione delle Vicinie, dette anche le Regole, sull’Altopiano. Una proposta di legge sottoscritta da numerosi consiglieri regionali, da Achille Variati e Guido Trento a Giuseppe Berlato Sella e Roberto Ciambetti. Un appoggio trasversale che fa ben sperare i regolieri. Ma cosa sono le Regole? Il comitato regoliero ha così spiegato: “Senza addentrarci troppo nella storia, la Regola, in altre parole la Vicinia, è un’istituzione che appartiene al diritto longobardo, diffusa un tempo presso tutte le popolazioni d’origine germanica come la nostra, qui sull’Altopiano. La Vicinia consiste nell’assemblea di tutti i capifamiglia di un determinato abitato che, per alzata di mano, decidono a maggioranza sulla cosa pubblica (nella lingua anglosassone, la vicinia era detta thing, termine che ad oggi, Una proposta firmata dal presidente del Consiglio Veneto Marino Finozzi e sottoscritta da numerosi consiglieri regionali - Le Vicinie: cosa sono e cosa cambierebbe con l’approvazione della legge. nell’inglese moderno, significa appunto cosa, questione). Le competenze di quest’assemblea, anticamente erano le più disperate, andando dai matrimoni, alle dispute su terreni, alla sistemazione dei villaggi, ecc…. Dette riunioni si tenevano sotto un albero posto spesso in posizione dominante. Molte volte quest’albero era un tiglio, che in tedesco si dice linte, ma che nell’antico alto tedesco e nel cimbro si traduceva in linta (si pensi anche al colle d’Asiago dove c’è proprio un albergo con questo nome). Successivamente si tennero all’ombra del campanile, quando la cristianizzazione delle popolazioni fu completata (tra l’altro è documentato come molte chiese in area alpina furono costruite nelle vicinanze degli alberi vicinali).” “Nel caso dell’Altopiano l’amministrazione regoliera aveva come oggetto la proprietà collettiva, ossia i terreni e le montagne della parte nord dell’Altopiano, poiché è l’unica attività ad oggi permessa a dette assemblee (dalla legge della Regione Veneto sulla montagna). Tali terreni sono detti impropriamente d’uso civico, poiché non possono solamente essere goduti, cioè usati dai cittadini, ma, di fatto, appartengono alla popolazione originaria del posto. La proprietà che gli originari possono esercitare non è però privata, ma bensì collettiva, altrimenti detta a mani riunite. Significa, che, dato un fondo su cui gra- va la proprietà collettiva, ciascun avente diritto è proprietario di esso assieme a tutti gli altri contitolari, senza che, come accade nel diritto latino, si possa identificare la propria quota in maniera definita. La titolarità di questo diritto deriva dal fatto d’essere originari del posto, cioè d’essere figli d’originari o aver risieduto nei luoghi per un lungo periodo”. Attualmente i beni regolieri L’Odegar verrà chiuso per lavori Dal 24 marzo al 20 giugno non si potrà accedere all’impianto sportivo. Tra gli interventi più importanti, il rifacimento tetto e miglioramenti dell’impianto del ghiaccio. Sono stati assegnati i lavori dell’impianto del ghiaccio, il rifacimento del tetto e interventi sulla sicurezza allo stadio del ghiaccio Odegar che richiederanno la chiusura dell’impianto sportivo dal 24 marzo fino al 20 giugno. In particolare, verrà fatta una revisione dei compressori e delle tubature che scorrono sotto il ghiaccio per monitorare se ci sono perdite. Inoltre verranno effettuati interventi per migliorare il microclima interno dello stadio e verranno poste delle lamiere sopra quelle già esistenti sul tetto per eliminare le infiltrazioni che vanno ad intaccare il legno che regge la copertura. Verrà leggermente aumentata la pendenza del tetto per evitare ristagni di neve e di acqua. Oltre a lavori di manutenzione, le opere che verranno realizzate permetteranno l’utilizzo dell’impianto per ospitare eventi, come ad esempio concerti, con il pubblico nella zona del ghiaccio, debitamente ricoperta per l’occasione. “Per questi lavori l’impianto dovrà rimanere chiuso per un breve periodo – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici di Asiago, Giampaolo Rigoni – Ma ho sollecitato l’impresa perché faccia di tutto per accorciare i tempi di chiusura e visto che la ditta che ha vinto l’appalto, la I Tech srl di Villa del Conte, sta già lavorando al Museo del Acqua al Kaberlaba, essa potrà spostare degli operai per un breve periodo dal Museo allo stadio in modo da accelerare i tempi”. G.R. Il Comune di Asiago informa Si avvertono i possessori dei beni posti nel territorio del Comune di Asiago che dal giorno 10.01.2008, presso l’Ufficio Urbanistica e l’Ufficio Tributi, potranno essere consultati: 1)* gli elenchi degli immobili iscritti al Catasto terreni – con i relativi identificativi catastali – per i quali sono venuti meno i requisiti per il riconoscimento della ruralità ai fini fiscali, nonché: 2)** gli elenchi dei nuovi dati censuari delle particelle catastali oggetto di aggiornamento a seguito delle dichiarazioni rese ad Agea per l’anno 2007. *1) Gli immobili che hanno perso i requisiti di ruralità devono essere dichiarati al Catasto Edilizio Urbano, a cura dei soggetti obbligati, entro 90 giorni dal 28 dicembre 2007 (entro il 26 marzo 2008). In mancanza, provvederà d’ufficio l’Agenzia del Territorio, con oneri a carico del soggetto inadempiente. **2) Il titolare di diritti reali sulle particelle interessate dall’aggiornamento può proporre ricorso ai sensi del D.Lgs. n. 546/1992 avverso la variazione dei redditi entro il termine di 120 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (quindi entro il 25 aprile 2008). Inoltre è facoltà del titolare di diritti reali sulle stesse richiedere in sede di autotutela il riesame dell’atto di accertamento. In ogni caso la richiesta di riesame in autotutela non interrompe e non sospende il termine di 120 giorni, ai fini della presentazione del ricorso alla citata Commissione Tributaria Provinciale. sono amministrati dai Comuni. Con la proposta di legge questi beni tornerebbero sotto l’amministrazione diretta delle Regole che a loro volta disporrebbero del ricavato di questi beni a favore della collettività. Inoltre i terreni sottoposti oggi ad uso civico non potrebbero più essere alienati, ovvero ceduti, nemmeno con la forma della perequazione prevista oggi dalla Regione, ovvero il cambio di destinazione del terreno in cambio di un altro terreno d’ugual o maggior misura che diverrebbe d’uso civico. A questo punto è lecito chiedersi se la Vicinia non sia un doppione amministrativo, in altre parole se non sia la solita furbata all’italiana per entrare in possesso di beni altrui raggirando la collettività. “La risposta è No - dicono i regolieri - Perché le vicinie si caratterizzano per i loro beni per legge inalienabili, indivisibili e inusucapibili. Inoltre, quando a qualcuno di essi è cambiata la destinazione d’uso (per es: da pascolo a strada, etc.) la decisione non spetta agli amministratori ma di volta in volta alla maggioranza dei capifamiglia. Questo vuol dire che le questioni fondamentali non vengono delegate, ma sono prese dai capifamiglia e fatte proprie dai delegati, che le devono eseguire! Siamo di fronte ad una democrazia diretta e non di tipo rappresentativo, come accade oggi in occidente, dove non è un caso, la gente conta e conta molto solo quando deve votare. La nascita della Vicinia dunque implica la consultazione delle famiglie per ogni questione importante per il territorio, creando così consapevolezza del proprio peso sociale e infondendo senso d’appartenenza ad una comunità”. Gerado Rigoni Le Case popolari necessitano di interventi strutturali Il terreno sotto l’edificio sta cedendo provocando fessure sul muro esterno Problemi strutturali nelle case popolari di Via San Carlo ad Asiago. Da tempo i residenti che abitano nei 10 appartamenti comunali segnalano una grossa fenditura lungo il muro esterno verso via Matteotti che si allarga lentamente. Una fessura causata dal cedimento del terreno sottostante la parte del complesso posto a nord. Molti lettori ricorderanno che lo stabile ospitava la filovia poi trasformata in caserma dei vigili del fuoco. Passato in mano al Comune, lo stabile è stato destinato alla realizzazione delle abitazioni popolari aggiungendo all’immobile già esistente un altro corpo e portando la capienza della struttura agli attuali 10 appartamenti. Come soluzione provvisoria per la vistosa crepa il Comune è intervenuto iniettando della schiuma nella fessura e poi coprendola con un rivestimento di legno, ma non sarà questo l’unico intervento che l’amministrazione intende fare. “Siamo al corrente del problema. Nei prossimi giorni effettueremo un sopralluogo con l’ingegnere dell’ufficio tecnico Luciano Rigoni per cercare una soluzione sia alla fessura che si è creata, sia per le infiltrazioni che giungono dal tetto – spiega Giampaolo Rigoni, assessore ai Lavori Pubblici – L’intervento al tetto è già stato fissato appena il tempo c’è lo permette mentre per la spaccatura nel muro dobbiamo aspettare le deduzioni dell’ufficio tecnico”. G.R. 8 Sabato 9 febbraio 2008 ASIAGO Sedici studenti universitari del Trinity College of Carmarthen – University of Wales, sono giunti ad Asiago lunedì 28 gennaio, per trascorrervi una settimana e approfondire le tematiche del turismo sull’Altopiano. Il gruppo frequenta infatti il corso di studi in “businnes and tourism” e lo scopo del viaggio è quello di mettere a confronto le diverse problematiche turistiche tra la loro terra e l’Altopiano. Un legame nato alcuni anni fa, quello tra Asiago e il college di Carmarthen, grazie ad una serie di vacanze studio che vedono periodicamente studenti asiaghesi e gallesi farsi reciprocamente visita, nell’ambito del programma “I giovani di Asiago incontrano l’Europa” promosso dall’Amministrazione l’Altopiano Universitari del Galles una settimana ad Asiago per approfondire le tematiche del turismo comunale asiaghese. “Asiago per noi è un modello molto interessante – spiega Anthony Samuel, uno degli insegnanti che accompagna i ragazzi – perchè ci permette di conoscere esempi di attività turistica diversi da quelli cui siamo abituati. In Galles, ad esempio, c’è una minore presenza pubblica nel settore turistico, e questo da un lato è positivo, ma allo stesso tempo ha prodotto un sistema di attività sparse nel territorio e poco coordinate tra loro. Uno dei compiti dei nostri studenti è quello di approfondire dei modelli alternativi”. Durante il loro soggiorno gli studenti, accompagnati da tre docenti, sono stati ricevuti in municipio dal vicesindaco e assessore a turismo e cultura, Roberto Rigoni, e dal consigliere comunale Franco Sella. Il programma della loro permanenza prevedeva la visita alle strutture turistiche locali, agli uffici Arriva la festa di San Valentino con le sue usanze vecchie e nuove E’ il giorno degli innamorati, ma anche dell’affetto fra parenti ed amici Riposti gli addobbi natalizi, le vetrine dei negozi sono state abbellite con qualche oggetto che accennava al carnevale, conclusosi quest’anno già ai primi di febbraio, ma soprattutto con creazioni e prodotti con un tema comune: tanti cuori rossi comparsi su vari oggetti, teneri e romantici. Si celebra San Valentino, patrono degli innamorati, che si festeggia il 14 febbraio. Ma succede così in tutto il mondo? Di certo in Europa occidentale, America del Nord ed Oceania e, anche se da meno tempo, pure in Europa orientale, ex Unione Sovietica, Giappone e Sud America. La festa è praticamente sconosciuta in territorio africano e nel mondo arabo, tranne che tra i giovani più benestanti delle grandi città. Ci sono luoghi dove è addirittura proibito vendere doni di San Valentino e promuovere la ricorrenza sui mass media. A distinguersi dagli altri è poi la Cina, dove i fidanzati festeggiano la loro storia d’amore a luglio. Ma tornando a casa nostra, negli ultimi anni la ricorrenza si è andata lentamente allargando, prendendo spunto da altre nazioni, dove il giorno di San Valentino viene festeggiato non solo da coppie di innamorati, ma anche da tutti coloro che si vogliono bene, siano figli e genitori, sorelle e fratelli, amici e compagni di scuola o di giochi. Negli Stati Uniti San Valentino viene festeggiato da tutti: anche i bambini si scambiano biglietti raffigu- 8 del turismo, ai centri di lavorazione del formaggio, ai luoghi suggestivi che Asiago offre sul versante del turismo montano. Naturalmente non è mancata la visita alla città di Venezia. “Ad ogni incontro – commenta l’assessore Roberto Rigoni – si rafforza il nostro legame con gli studenti di Carmarthen. Il nostro prossimo viaggio in Galles con i giovani di Asiago è in programma per maggio”. Cuori rossi e baci blu, per confermare amore e affetto “Ci sono sempre tante occasioni per testimoniare il proprio amore o il proprio affetto – dicono alla Casa della Bomboniera di Asiago - ma scegliere la giornata di San Valentino per confermare il bene che si vuole a una persona, non per forza tra innamorati, è un’usanza che si va radicando anche dalle nostre parti. In fondo basta un bigliettino romantico, un piccolo dono, anche un semplice pensiero, per offrire una gentile conferma dei propri sentimenti”. Presso il negozio di Piazza II° Risorgimento si possono trovare tante idee per S. Valentino, i motivi sono soprattutto i cuori e i baci, che si ritrovano su oggettini, tazze e tazzine, salvadanai e scatoline, ciondoli, anche in vetro di Murano. Ma sempre teneri testimoni d’affetto sono gli orsetti, i pulcini, le bambole, i pupazzi, così come il modo più dolce per dire “ti voglio bene” è quello di donare degli squisiti cioccolatini, anche questi vestiti a festa per la ricorrenza di San Valentino, la scelta è tale che ci si può sbizzarrire in mille modi, anche con confezioni minime. C’è chi prende dei piccoli cuori di cioccolato e ne fa dono singolo a familiari, amici o colleghi di lavoro, e chi sceglie un oggetto di maggior valore, perché desidera che il suo regalo resti nel tempo, confermando nel tempo l’affetto in quell’occasione dichiarato. Tante culture, un solo significato ranti i loro eroi dei cartoni animati; in Inghilterra sono gli ammiratori anonimi ad avere una lunga tradizione, con i loro biglietti romantici e i fiori che vengono inviati senza firma, ma anche qui sono partecipi i bambini, che cantano speciali canzoni e ricevono in regalo dolci o frutta. I tedeschi si concedono cene a lume di candela e si scambiano piccoli regali fra partner, come da noi. In Olanda il dono più diffuso per San Valentino è un cuore di liquirizia, mentre in Spagna, popolo per tradizione fra i più passionali, nel giorno di San Valentino vengono regalate rose rosse alla persona amata. Sono bianchi invece i fiori che molte persone in Danimarca inviano per l’occasione ai loro amici, i cosiddetti “snowdrops”, gli uomini inoltre usano spedire cartoline con poesie in rima, ma senza firmarle. In Giappone la Festa di San Valentino è più sentita tra i giovani e la tradizione prevede però che siano le ragazze a regalare una scatola di cioccolatini ai ragazzi, che ricambieranno con del cioccolato bianco il giorno del White Day, esattamente un mese dopo, il 14 marzo. La differenza è che il regalo non è necessariamente diretto a fidanzati e mariti: le ragazze possono donare cioccolatini anche al proprio datore di lavoro o collega di ufficio. Silvana Bortoli Circa 3 mila visitatori hanno visto e apprezzato la mostra dei presepi provenienti da tutto il mondo allestita in Comunità Montana per raccogliere fondi a sostegno dell’attività della San Vincenzo. Un incanto, una suggestione, una magia, un’apoteosi di natività. Sono stati davvero lusinghieri i commenti e i pensieri scritti sull’apposito registro dai visitatori della mostra di presepi da tutto il mondo aperta durante le feste natalizie nella sala della Reggenza della Comunità Montana. Una mostra organizzata dalla San Vincenzo di Asiago che presentava oltre 100 presepi, provenienti da tutti i continenti, facenti parte della collezione di un privato cittadino. Le firme sul registro sono state circa 1400 e si stima che i visitatori siano stati circa 3000 in due settimane: non solo italiani ma anche marocchini, australiani, canadesi, argentini, cubani, brasiliani, russi, rumeni, statunitensi. Un gran- de successo dunque per una iniziativa realizzata per sostenere l’attività dell’associazione di volontariato che aiuta tante famiglie in difficoltà della nostra comunità. L’ingresso alla mostra era libero, ma i visitatori potevano lasciare all’uscita un’offerta. Sono stati raccolti circa 2500 euro. 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 9 “La patente di esperto non ce l’ha nessuno” ATTUALITA’ Giovanni Lafirenze, sminatore specializzato “Le granate non vanno mai toccate, ma segnalate subito ai Carabinieri della zona” Chi è Giovanni Lafirenze Giovanni Lafirenze nasce a Bari il 5 Settembre del 1959. Compiuti i sedici anni parte come volontario alla Scuola Allievi Sottufficiali di Viterbo. Dopo la specializzazione di operatore Ponti Radio viene distaccato presso la Caserma Cadorna di Bolzano. Nel 1983 decide di offrire una poderosa svolta al suo tracciato professionale. A malincuore, si separa dalla propria divisa, da quelle mostrine da Geniere che ha sempre ammirato, e si lascia coinvolgere da un n u o v o m e s t i e re : i l c e rc a t o re d i b o m b e , a p e r m e t t e rg l i e l o è l a BO.CA.MI. di Milano, una ditta specializzata in recupero bellico, sia in terra che in mare. Dopo anni trascorsi in giro per l’Italia a bonificare i terreni dagli ordigni esplosivi, segue uno specifico corso dove consegue il brevetto di “rastrellatore da mine”. Nel 2002 Lafirenze è assistente tecnico B.C.M., nel frattempo presta la sua opera presso altre ditte, specializzate anch’esse nel recupero ordigni inesplosi, conosce altri colleghi, ma la sua vita non cambia, almeno fino al 13 Novembre del 2004 quando subisce un grave incidente, che lo costringe lontano dai cantieri per quasi un anno. In quei tragici mesi, decide di scrivere un libro “La Mia Bonifica”, che a suo giudizio deve rappres e n t a re u n m e s s a g g i o d’amore al suo ambiente, e uno strumento-vetrina che permetta ai lettori di addentrarsi in un lavoro poco considerato dall’opinione pubblica. A distanza di 12 mesi riprende a confrontarsi con la guerra sepolta e le sue bombe. Intanto “La Mia Bonifica”, ottiene discreti successi. L’autore è chiamato in diverse circostanze a sostenere conferenze su questo “nuovo” tema. Pagina a cura di Giovanni Dalle Fusine La disgrazia avvenuta domenica 20 gennaio in contrada Pennar di Asiago nella quale ha perso la vita il recuperante Antonio Pertile, ha fatto emergere numerose considerazioni ed interrogativi sul recupero di residuati bellici. Sul tema abbiamo voluto sentire una voce autorevole, lo “sminatore specializzato” Giovanni Lafirenze. Ci risiamo. La Grande Guerra sembra non aver terminato la sua missione di morte. “Ancora una volta abbiamo voluto sfidare un vecchio residuato bellico, ma in cambio riceviamo una sconfitta unta di sangue. Un uomo muore all’interno del garage della propria abitazione, mentre tenta di “ripulire” un ordigno del primo conflitto mondiale. Volendo inseguire qualche perché, difficilmente potremo ottenere risposte in grado di giustificare il ripetersi di tragedie quasi annunciate e purtroppo poco valutate”. Un tempo “il recuperante” era un vero e proprio mestiere, oggi si muore per hobby. Si è Giusto, molti nostri connazionali nel primo dopoguerra, per mezzo del recupero e la conseguente vendita dei numerosi ordigni bellici, riuscirono a soddisfare le urgenti esigenze delle proprie famiglie, e non solo. Oggi “miseria, povertà, bisogno e fame” non possono essere considerate, motivazioni adatte alla spiegazione dell’accaduto d’Asiago. Alla stessa maniera sono sicuro che tutti siano a conoscenza del pericolo, che si crea nel maneggiare residuati bellici. Nel territorio circoscritto ai Sette Comuni la necessità portò alcuni ad una competenza degna degli artificieri professionisti. “Quante volte ho ingoiato citazioni tipo: «Quell’uomo è un vero esperto». Ma mi sono sempre chiesto: come si ottiene la patente d’esperto? Ogni granata sia della Prima, che della Seconda guerra mondiale costituisce un’unica diversa minaccia, e pensare solo di maneggiarla diventa un viaggio al fianco di un pericolo incalcolabile. Proviamo per un attimo attraverso l’aiuto dell’immaginazione a seguire il percorso di un ipotetico «abile autodidatta»: lo vedremo «caricare all’interno della sua auto il residuato bellico per trasportarlo altrove». Questa manovra, ovviamente aumenterà vertiginosamente aggressive sollecitazioni, che colpiranno la granata, ma ancora peggio durante trasporto e tragitto, coinvolgerà numerose persone all’oscuro di incrociare un’automobile carica di tritolo, pronto ad esplodere in qualsiasi momento del viaggio. Ma questo per fortuna non avviene. Ora il sedicente «esperto» è giunto a destinazione. Lo notiamo scendere dall’auto e avviarsi verso il bagagliaio, custode dell’oggetto. Con cura solleva la granata e dolcemente si avvia verso il luogo da lui scelto perchè sicuro e idoneo alle sue necessità. Ovvia- mente il trasporto della granata è manuale. Il possessore della «Patente da esperto», conosce, a suo dire, benissimo l’ordigno e ha già stabilito che questo non è pericoloso. Lo trasporta evitandogli urti in ogiva o nei pressi della spoletta, che ha già pulito. Ma anche quest’ultima azione può rivelarsi un errore e spiego perché: pulire l’ogiva per riconoscere la spoletta è un’operazione drammatica in quanto si disturba un meccanismo che riconosceremo solo a fine operazione. In questa fase la vita del signor “Esperto” è soggetta al meccanismo della spoletta. Infatti se la pulisce significa che è sporca quindi è completamente all’oscuro di cosa stia sfregando, ma soprattutto ignora del tutto le condizioni chimico/meccaniche del congegno. Ma non perdiamo di vista il nostro uomo. In questo momento vediamo che ha posato l’ordigno su di un piccolo tavolo di legno e tenta di spolettare l’ordigno bellico. Ora la sua vita appartiene alla sua stessa azione sulla spoletta, che sia a tempo ad urto o entrambi i funzionamenti, non bisogna mai dimenticare che questa contiene: un detonatore primario carico d’esplosivo molto sensibile ed instabile, collegato ad un detonatore secondario inserito all’interno della carica esplodente della granata. Il seguito è cronaca, dal momento che spesso tutto termina con lutti e disperazione”. Si dovrebbe trarre insegnamento dall’ultimo tragico evento accaduto ai Pennar. “Sarebbe auspicabile. desidero terminare, quest’amaro commento destinando un piccolo pensiero, ma colmo d’amore ai famigliari della vittima ed un abbraccio a tutti i recuperanti della Città d’Asiago, ricordando Loro una volta di più, che in questo lavoro la patente d’esperto non appartiene a nessuno, (non la possiede neanche chi scrive), e che le granate non vanno mai toccate, anzi immediatamente segnalate ai Carabinieri di zona”. Operazione “Cuorephone” - Raccolta di cellulari usati “Quando smetti di chiamare non smettere di rispondere” Il telefono cellulare è ormai entrato a far parte della nostra quotidianità. Da solo o accompagnato da uno o più esemplari simili, anche se tecnologicamente differenti, quello che fino a qualche anno fa era considerato un invidiabile status symbol, oggi deve supportare quell’irrefrenabile bisogno di comunicare che sembra aver contagiato molti. Un uso a volte smodato e una pubblicità martellante sulle new entry nel mercato della telefonia, hanno accelerato il processo di abbandono di quei modelli considerati tecnologicamente più obsoleti. Così da uno studio di alcuni ricercatori dell’Università di Vienna, emerge che ogni anno si gettino circa 45 telefoni cellulari ogni mille persone, percentuale che nel nostro paese arriva a circa 2 milioni e 600 mila apparecchi dimenticati in un cassetto o, ancor peggio, gettati nei rifiuti. Proprio in conseguenza di queste silenziose sparizioni, che hanno anche un pericoloso risvolto collegato allo smaltimento dei rifiuti, è partita nei giorni scorsi dal Veneto l’operazione “CuorePhone”, promossa da Adler, azienda austriaca con una grande esperienza nel recupero di materiali usati, in collaborazione con Poste Italiane, a favore di un progetto per l’infanzia promosso da Medici senza Frontiere, la più grande associazione internazionale privata, attiva in 66 paesi nel mondo, che nel 1999 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace. Con un inequivocabile slogan che recita “Quando smetti di chiamare, non smettere di rispondere”, centinaia di migliaia di famiglie venete sono state invitate a regalare il telefono cellulare ancora funzionante ma non più utilizzato, per l’acquisto di uno speciale alimento pronto all’uso chiamato Plumpy’Doz, destinato ai bambini tra i sei mesi e i tre anni, nel distretto Guidan Roumdji a Maradi in Niger. Chi possiede uno o più telefoni cellulari, usati ma ancora funzionanti, può spedirli gratuitamente ad Adler utilizzando la busta che in molti avranno già ricevuto a casa, ma che è possibile trovare ancora in alcuni uffici postali dell’Altopiano o richiedere al numero verde 848694698. Una volta controllati e sistemati, i telefoni verranno venduti nel mercato dell’usato mondiale, a prezzi variabili in funzione del marchio e del modello. Per ciascuno di questi pezzi Medici senza Frontiere riceverà una cifra variabile da 0,50 a 3 euro. Una somma che sembra irrisoria, ma che può servire ad acquistare quel cibo iperproteico, che le madri aggiungeranno ai pasti regolari dei loro bambini, arricchendo così la loro dieta con una dose quotidiana di elementi nutritivi essenziali e 250 calorie. Se un vecchio spot pubblicitario ricordava che “una telefonata allunga la vita”, oggi un telefono cellulare inutilizzato può fare anche di più. Per informazioni www.cuorephone.it Giovanni Rattini 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 10 Scuole elementari di Canove Da mesi senza mensa scolastica ROANA Da prima della metà di dicembre senza il servizio di mensa scolastica. Un disagio che riguarda gli alunni della scuola elementare di Canove frequentata anche dai bambini di Camporovere, Cesuna e Treschè Conca. Su un totale di circa centoquaranta iscritti, ben un centinaio usufruisce della mensa nei giorni di rientro scolastico, chi una e chi due volte la settimana: il martedì le classi terza, quarta e quinta e il giovedì tutte quante. Ciò succede perché a dicembre la ditta che svolgeva il servizio ha dovuto rinunciare per seri problemi di salute del titolare, e i bambini si sono ritrovati a consumare in classe panini portati da casa. “Sembrava fosse una soluzione da adottare solo per pochi giorni – dice un gruppo di genitori – invece sono passati ormai due mesi e i nostri figli continuano a pranzare in Nelle giornate di rientro i bambini a pranzo mangiano un panino seduti sul banco Sembra però vicina una soluzione provvisoria per ovviare al problema aula, mangiando panini, seduti al banco dove fanno lezione. Dal punto di vista igienico, ma anche alimentare, non ci sembra il massimo. Tra le soluzioni prospettate quella della scelta di un altro ristorante del paese o l’allestimento di una zona mensa all’interno della scuola, ma per quanto ne sappiamo nessuna delle due ha avuto un riscontro positivo. Ci sembra che le cose stiano andando un po’ troppo per le lunghe, è una situazione che pesa, soprattutto per coloro che non abitano a Canove. Alcuni di noi avevano anche ipotizzato di tenere a casa i figli il pomeriggio per protesta, un’idea poi scartata, auspicando arrivi in fretta una risposta da chi di dovere”. La mensa scolastica, come il trasporto, è di competenza del comune e non dell’istituto scolastico, dal canto loro gli insegnanti del plesso si sono attivati portando il problema in un consiglio di interclasse, presenti i rappresentanti dei genitori e il dirigente scolastico. “Il direttore Piergiorgio Valente – dice Lucio Spagnolo, insegnante che si sta interessando della questione – ha spiegato ai genitori come si sia venuto a verificare l’attuale contesto e come sia stata chiesta al comune di Roana un’alternativa per sbloccare questa situazione di impasse. La scuola, seppur grande e in buona parte di nuova costruzione, non è stata pensata per ospitare una mensa, per cui il modo migliore per ovviare al problema si pensava fosse quello di trovare un altro locale che potesse ospitare i bambini a pranzo, invece nessuno degli interpellati in paese ha risposto in modo positivo. Le difficoltà che ci aspettavamo di trovare erano di altro genere, e Mezzaselva, chiuso il bar Sport Il Bar Sport, edicola e tabacchi di Mezzaselva, situato lungo la strada, quasi di fronte la chiesa, è momentaneamente chiuso. Rosanna Abalini, originaria di Mezzaselva, ora residente a Roana, che lo ha gestito per 3 anni e mezzo ha deciso di prendersi un periodo di riposo. Ora, dicono i coniugi Fabris, proprietari dell’esercizio pubblico, abbiamo intenzione di fare qualche piccolo intervento di sistemazione e poi intendiamo darlo nuovamente in gestione a qualcuno. Per Mezzaselva dunque viene a mancare per qualche tempo un luogo simpatico e famigliare di ritrovo, dove bere un caffè insieme, chiacchierare un pò, comprarsi il giornale o, come era solito fare un gruppo di paesani in pensione, ritrovarsi per giocare a carte (passatempo per il quale ora devono fare un po’ di strada e recarsi ad Albaredo o Rotzo). Viene purtroppo a mancare anche un punto vendita per il nostro giornale che ci auguriamo possa riaprire i battenti quanto prima. Vogliamo ringraziare Rosanna per la consueta gentilezza con la quale ci ha accolto ogni quindici giorni e per la preziosa collaborazione nel diffondere il nostro quindicinale. S.L. Rosanna Abalini (in piedi) con alcuni clienti del bar non certo questa, che ci fa anche dispiacere, considerando che siamo in una zona a vocazione turistica in cui le strutture non mancano. Lo dico comunque con il totale rispetto per le scelte di ognuno”. A spiegarci nel dettaglio il perché del protrarsi di questa situazione di stasi, è Andrea Valente dell’ufficio di turismo e cultura comunale, che si è occupato di verificare la possibilità di attuazione delle diverse soluzioni prospettate. “Di tempo ne sta passando più di quanto auspicato – ammette – ma chi non affronta direttamente i problemi non può rendersi conto dei giorni che ci vogliono per spiegare, chiedere e avere poi una risposta. Per attivare la mensa all’interno della scuola è necessario adibire una stanza a questo unico scopo, arredarla, e fornirla di quanto necessario perché sia a norma. Sono stati quindi contattati i ristoratori del paese il cui locale fosse velocemente raggiungi- bile a piedi, con la precisa indicazione da parte del dirigente scolastico che la distanza dall’edificio scolastico non fosse superiore ai cinquecento metri. Nessuno dei contattati, alla scadenza dei giorni chiesti per valutare e decidere, si è reso disponibile, quindi si sono prospettate altre soluzioni, come quelle di poter disporre, pagando un affitto, di locali a norma e adatti al servizio, dove far arrivare i pasti già pronti dalla ditta Chef Express, che attualmente fornisce i pasti alle medie di Cesuna. Anche in questi casi gli interpellati hanno chiesto un certo tempo per valutare, e dunque i giorni sono passati, senza arrivare poi a una risposta per noi positiva. Dopo questi tentativi, l’unica soluzione che sembra rimanere è quella di attivare un servizio di trasporto con il pulmino, verificando altre disponibilità di locali, anche più lontani dalla scuola”. Sentito in proposi- to, il sindaco di Roana Mario Porto, conferma che probabilmente sarà questa la soluzione che verrà adottata. “Martedì prossimo, 12 febbraio, mi incontrerò con i rappresentanti dei genitori e della scuola – spiega e spero possa in quell’occasione venire accettata la nostra proposta, quella del trasporto dei bambini con il pulmino comunale in un locale di Cesuna che si è reso disponibile a fare servizio mensa. Questo come soluzione provvisoria, con l’impegno, appena possibile, di attivare la mensa all’interno della scuola stessa. Una prospettiva che potrà avere il via probabilmente nel prossimo anno scolastico, perché esistono tutta una serie di cose da mettere a punto, sia per quanto riguarda la stanza, che l’orario scolastico, prevedendo una divisione dei rientri in più giornate, perché i bambini sono tanti e non è possibile servire il pranzo a tutti nello stesso momento”. Silvana Bortoli 8 Sabato 9 febbraio 2008 ROANA Di professione fa il parrucchiere, ma la sua vera passione è quella per gli uccelli, che, da quarant’anni, alleva con cura e dimestichezza nella sua casa a Roana. Stiamo parlando di Ceciliano Martello, un uomo dall’innata simpatia e dalla marcata sensibilità, che, sin da bambino, ha ammirato il canto degli uccelli, interessandosene a tal punto da diventare uno dei più grandi allevatori a livello provinciale, ma anche nazionale ed internazionale. Il suo interesse si è rivolto specialmente ai canarini da canto (che, l’Altopiano I canarini di Ceciliano Martello: una passione... da medaglia d’oro per razza, si dividono da quelli di posizione e da altre tipologie), chiamati Malinois (dal nome della città d’origine che si trova nel Belgio)Waterslager (cantori d’acqua) che ammirò per la prima volte in occasione di una fiera a Verona, quando il canto armonioso ed inebriante di queste piccole creature gli ha fatto intravedere la prospettiva – senz’altro ardua – di intraprendere la carriera di allevatore. Il compito non si è rivelato per nulla facile, in quanto questa particolare razza necessita di attenzioni peculiari che leghi- no l’ambiente e l’alimentazione ai fattori genetici: un impegno che richiede senz’altro molto sacrificio e, soprattutto, una rara sensibilità. Requisiti che, già a prima vista, si possono trovare nel nostro allevatore altopianese. Nonostante i numerosi sacrifici, Ceciliano mi parla del suo allevamento con un tono orgoglioso e soddisfatto, ma, soprattutto, con talmente tanto amore da catapultarmi, senza che me ne accorga, in un mondo parallelo, dove scopro che non è l’uomo l’animale intelligente per definizione; questi piccoli L’Auser di Roana unisce i campanili Il 30 gennaio scorso, il Circolo Auser di Roana, presieduto da Cesare Bolzon, ha festeggiato il carnevale nella sala comunale di Piazza San Marco a Canove, opportunamente addobbata per l’occasione. Numerosa la 11 partecipazione di iscritti e non al sodalizio di volontariato e solidarietà provenienti da tutti i sei paesi del Comune e di qualche benvenuto foraneo. La festa organizzata e diretta dal tesserato nonché vice presidente Vi t t o r i n o Panozzo ha suscitato molto entusiasmo sia tra i partecipanti sia tra i collaboratori che hanno aiutato a prepararla, in prima fila le donne che hanno dato sfogo alla loro fantasia preparando con le loro mani svariati tipi di dolce, dalle classiche frittelle ai saporiti crostoli. Le frittelle che più di altre hanno colpito per bontà e forma sono state quelle portate dalla signora Rodriguez (detta la spagnola), abitante a Cesuna che ha raccontato come pure nella sua terra d’origine, la Spagna, le frittelle rappresentino il dolce di carnevale più tipico. Ma non dimentichiamo tutte le altre dame che con abbondanza hanno stracolmato le tavole di dolci deliziosi, il tutto accompagnato con l’ottimo vino (bevuto sobriamente) della tenuta agricola di Luigi Guida (Kubelek). La festa, animata da canti e allegria, ha avuto inizio alle 15 ed è terminata alle 20 con il ripristino e il riordino della sala messa a disposizione anche per altre iniziative come il Centro Ricreativo Anziani di Canove i cui frequentatori si riuniscono due volte la settimana per il classico gioco della tombola. V.P. animaletti, apparentemente gracili ed indifesi, hanno una grande forma di intelligenza e di raffinatezza: l’anima della musicalità e del canto. I suoi canarini cantori sono allevati nella sua spaziosa casa di Roana; per quanto concerne l’alloggiamento, i MalinoisWaterslager hanno a disposizione delle voliere esterne ed interne, dove, al tempo opportuno, avviene la riproduzione. Una volta che nei canarini maschi avviene la muta della voce, essi vengono separati dagli esemplari femminili che potrebbero contaminarne la qualità della voce e portati in alloggiamenti parzialmente oscurati per perfezionare la qualità del loro canto; i canarini sono quindi inseriti all’interno di gabbiette singole in compagnia dei relativi maestri. Già: gli insegnanti non esistono soltanto nella società umana, ma anche in quella ornitologica; per i canarini il maestro più valido è un consimile con buone qualità canore! A scuola ultimata, i più promettenti talenti vengono destinati ai concorsi, mentre gli altri vengono allevati da Ceciliano ai fini della riproduzione o regalati a qualche bimbo o a qualche amante dagli animali. Dopo il sacrificio, come spesso accade, seguono le gratificazioni, che, per Ceciliano Martello, con sono tardate ad arrivare con alcune vittorie ai concorsi nazionali. Ed ecco che, nel 1994, a Udine, è arrivata la sua prima vittoria al Mondiale di Ornitologia che, ogni anno, propone un’esposizione di ben 15.000/ 16.000 uccelli provenienti da tutto il mondo, ospitato di volta in volta in diversi Paesi Europei (Italia, Belgio, Francia, Spagna, Germania). Quell’anno, l’allevatore roanese ha gareg- giato con un canarino Malinois bianco (la valutazione si è basata sulla media delle votazioni riguardanti il canto e quelle concernenti il colore dell’esemplare). Dopo quella prima medaglia d’oro, ne sono arrivate molte altre, singole e batteria (a gruppi di quattro, chiamata, nel linguaggio specialistico, anche stam) per un totale di 11 riconoscimenti: 2 medaglie di bronzo, 5 medaglie d’argento e 4 medaglie d’oro, l’ultima delle quali gli è stata conferita proprio quest’anno ad Hasselt, in Belgio. Suo compagno d’avventura, anche sta volta, è stato il canarino Malinois bianco, che, ancora una volta, è riuscito a stregare la commissione di esperti, rapiti dal suo bellissimo suono, una specie di flauto magico che esala emozioni ed attrazione; questa razza di canarini, infatti, oltre ai suoni d’acqua da cui tra l’altro prendono il nome, compongono altre note, campanelle semplici, campanelle rullate, flauti e suoni metallici: una specie di orchestra sinfonica nel petto di un piccolo uccellino. L’esemplare con cui Ceciliano ha gareggiato, oltre a questi in- numerevoli suoni, riesce a riprodurne le relative varianti, raggiungendo una gamma completa di 17 note, ampliando ulteriormente il repertorio. Ad oggi, l’allevatore altopianese fa parte dell’APOV, Associazione Provinciale di allevatori di diverse specie di canarini, e si occupa di un club di specializzazione per la diffusione e la conoscenza dei canarini MalinoisWaterslager, promuovendo nelle scuole anche alcuni interessanti incontri sulla specie volti alla diffusione e al miglioramento del canto del canarino stesso. “A livello personale la soddisfazione porta ad una volontà di continuo miglioramento rivolta al mio allevamento (composto da circa 500 esemplari, ndr) – mi confida Ceciliano Martello – anche se di certo conseguire premi come questo è davvero gratificante”. Insomma, una vera e propria passione, unita a sacrificio e sensibilità... da medaglia d’oro!!! Martina Rossi 8 l’Altopiano Sabato 9 febbraio 2008 12 Niente carri, ma grande animazione ENEGO Pagina a cura di Stefania Simi Breve ma intenso il carnevale di quest’anno, che a Enego è stato festeggiato, in modo semplice, ma riuscitissimo. All’inizio, tutti presi un po’ in contropiede per i limiti assegnati dal calendario alla festosa ricorrenza, sembrava non venisse organizzato proprio niente. I bellissimi carri che animavano il carnevale fin dagli anni 50, e che avevano fatto conoscere l’abilità degli eneghesi anche nei paesi e nelle province limitrofe, ormai da un paio d’anni non si vedono più e, per un attimo, il timore è stato quello che veramente anche l’ultima fiammella di vitalità si spegnesse. Per fortuna invece alcune tradizioni resistono, ed anzi que- In occasione del carnevale, festeggiato quest’anno in modo semplice, il paese è sembrato risvegliarsi e riunirsi st’anno hanno addirittura preso più forza. I festeggiamenti carnevaleschi sono iniziati nella giornata di giovedì grasso, con la classica cena organizzata dalle suore presso l’asilo, riservata a tutte le donne. Una tradizione ad Enego questa cena, che ha sempre rappresentato un momento di aggregazione, ritrovo e animazione, soprattutto per le signore di una certa età, ma negli ultimi due anni e soprattutto quest’anno, le giovani non sono mancate, anzi hanno animato con la loro numerosa e vivace presenza, la cena, che da sempre è movimentata da scenette organizzate da alcuni gruppi del paese. Di volta in volta, i copioni si fanno sempre più organizzati e, oltre alle caratterizzazioni di personaggi famosi del mondo dello spettacolo e della politica, ri- scuotono naturalmente un enorme successo le caratterizzazioni di personaggi paesani. L’abilità di chi pensa e scrive tali copioni, come di chi organizza il tutto con i materiali ed i costumi richiesti, lasciano increduli. Il risultato poi è ogni volta più esilarante, dietro insospettabili si celano veri e propri talenti teatrali, che lasciano basiti. Riuscire a cogliere i particolari più peculiari di una persona, del suo carattere, dei suoi gesti, dei suoi movimenti, richiede una grande attenzione, ma soprattutto una grande dose di talento, che non è cosa che si possa creare dal nulla. Lo spettacolo di quest’anno, che ha preso come temi d’ispirazione l’attualità nazionale con le immondizie di Napoli e l’attualità paesana con l’arrivo dei nuovi parroci, ha riscosso un L’addio a nonna Cicci La sua foto, con quella del marito, ancora ventenni, racchiuse in un portafoto, cimelio della prima guerra, sono comparse in alcune pubblicazioni. Anche per questo sento il bisogno di un doveroso e sentito saluto alla signora che ci ha lasciato, una signora che si è spenta ad Enego, che ho conosciuto qui, dalla figlia, alcuni anni fa, quando già la sua prestanza fisica era ormai mortificata all’immobilismo su di una sedia, quando ormai la sua mente aveva per lo più lasciato spazio all’oblio. Lucia Fracassi, che data l’età e la tenerezza che esprimeva, era ormai per tutti nonna Cicci, era nata all’inizio del secolo passato, nel 1910, in un piccolo ed arroccato paese di montagna, nella Val Trompia, Collio S. Colombano in provincia di Brescia. Una vita difficile, perché all’epoca, quei luoghi non offrivano certo opulenza, una vita fatta anche di povertà, emigrazione per sopravvivere. Era nata prima che la grande guerra sconvolgesse luoghi, persone, animi, ha conosciuto la miseria ed il dolore che questo conflitto ha provocato intorno a lei, ma purtroppo la seconda guerra mondiale la segnò ancora di più, chiedendole il sacrificio del suo compagno, provato non solo dalla guerra, ma dalla prigionia. Così, vedova ancora giovanissima, con tre creature, dovette non perder tempo disperandosi o chiedendosi perché la vita era stata così dura con lei, in quanto i bisogni quotidiani, la sopravvivenza premevano di più. Una storia che è la storia di tante giovani donne e madri di tempi che ci sembrano lontani, sembrano storie da melodramma, ma sono invece appena dietro di noi, di tanti di noi, è che ormai troppo frenetici, troppo presuntuosi, tendiamo sempre più a dimenticare. La storia della nonna Cicci è anche un po’ la storia delle mie nonne, e per questo non posso fare a meno, in questo momento di distacco, di riflettere sul tempo passato, che sembra diventare un po’ più remoto, perché se ne è andato un altro tassello, un altro testimone, ma che in realtà resta lì comunque, alla portata di chiunque voglia arricchirsi con la conoscenza della storia comune. tale successo che è stata richiesta, cosa mai avvenuta, a gran voce una replica, che si è tenuta a Stoner, nella serata di martedì grasso, di fronte al pubblico delle grandi occasioni. Un momento importante insomma, di aggregazione e animazione. Nell’ultimo venerdì di carnevale invece, si è svolto il teatrino dell’asilo, le mamme infatti, come di consuetudine, organizzano un piccolo spettacolo per divertire i bimbi più piccoli. Quest’anno è andato in scena lo Zecchino d’oro ed un classico che riscuote sempre gran successo, la fiaba di Cappuccetto Rosso. Certo questo pubblico non è fra i più esigenti, ma le mamme hanno dato il meglio, non solo nell’interpretazione, ma soprattutto nella creazione dei costumi, dimostrando un’abilità non indifferente. La rappresentazione della fiaba, bella, divertente e stata quindi resa ancora più coinvolgente dai bei costumi messi in scena, in particolare quello del lupo, che come si suol dire, ha fatto la sua bella figura. Il giorno successivo poi, nella contrada Fosse, organizzata dal comitato genitori,e con il contributo del Comune, si e svolta la festa per i ragazzi, maschere, musica, animazione, dolci, dalle 17 alle 21, quindi, a favore del pubblico adulto, il palcoscenico è stato occupato da un duo comico molto apprezzato, proveniente da Cismon : “Gli instabili”. Un copione scritto da loro, un repertorio semplice, popolare, ma mai di cattivo gusto, che ha riscosso grande successo e grande partecipazione Insomma un carnevale fatto in casa, ma comunque un carnevale ben riuscito che ha coinvolto, e siccome lo scopo di questa festa è appunto far ridere e divertire, allora si può proprio dire che il carnevale a Enego, quest’anno è decisamente riuscito! Elda e Bruno, 60° anniversario di matrimonio un traguardo che fa invidia e molta tenerezza! Il 17 gennaio scorso presso il duomo di S. Giustina, è stata celebrata una messa di ringraziamento per un importante anniversario: 60 anni di vita insieme, 60 di matrimonio! Gli sposi, Bruno Dalla Palma ed Elda Cappellaro, una coppia arzilla, ancora in gamba, ha con giusto orgoglio, festeggiato attorniata da una bella e calorosa famiglia, fatta di figli, nipoti e bisnipoti, e naturalmente dagli amici più cari. Un percorso lungo una vita, un’unione forte che ha superato anche le difficili prove che ad un certo punto il destino ha loro riservato. Insieme sempre, anche nell’affrontare il dolore per la perdita, in circostanze tragiche, folgorato da un fulmine, del figlio ventenne Giuseppe, Bepi, che anche in questo festoso giorno i genitori non hanno smesso di pensare e sentire vicino. Un’unione quella di Elda e Bruno allietata però dalla premurosa figlia Marilena, l’altro caro figlio Alberto, dal genero Nico, dalla nuora Rinella, e so- prattutto dagli adorati nipoti e dalle meravigliose ultime nate Noemi e Anna, bis nipoti. Un anniversario che è un miraggio, una speranza, un’ambita meta per tutte le coppie felici, un traguardo che ha tanti significati: amore, pazienza, costanza, forza, fantasia e, naturalmente, su tutto, anche una buona dose di fortuna. Già, perché ci vuole anche la salute per poter festeggiare, non più giovani, con il proprio compagno/a di avventura! Arrivare, così in fondo nel percorso della vita, ed arrivarci, con colui o colei che tanti anni or sono, si è scelto/a, è indubbiamente un grande dono. Non resta quindi che augurare a questi sposi, che il loro percorso insieme sia ancora lungo e permetta di festeggiare ancora tanti bei traguardi! Auguri di cuore! 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 13 Anche l’Altopiano s’illumina di meno GALLIO Per il quarto anno consecutivo Caterpillar, il noto programma radiofonico condotto da Massimo Cirri e Filippo Solibello, lancia per il prossimo 15 febbraio, vigilia dell’anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, “M’illumino di meno”, la giornata di mobilitazione internazionale per il risparmio energetico. Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest’anno semplici cittadini, ma anche aziende, istituzioni, scuole, musei, ristoranti, università e quanti abbiano a cuore il futuro del pianeta, saranno chiamati a spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili dalle ore 18, per diminuire i consumi in Con varie iniziative, alcuni comuni dell’Altopiano aderiscono alla campagna per il risparmio energetico lanciata da Caterpillar per il prossimo 15 febbraio eccesso e dimostrare come il risparmio sia la prima fonte di energia disponibile. La campagna 2008 iniziata il 15 gennaio scorso, ha dato come sempre modo di raccogliere nel sito www.caterueb.rai.it le idee e le iniziative più interessanti e innovative in Italia e all’estero, per razionalizzare i consumi d’energia e di risorse. A n c h e sull’Altopiano di Asiago sono state segnalate alcune iniziative collegate con la giornata del “silenzio energetico”. La più curiosa nel comune di Rotzo, dove grazie ad Archeidos, che gestisce il parco archeologico del Bostel, verranno spente le luci che solitamente illuminano una casetta ricostruita del villaggio e le aree adiacenti e ac- ceso un grande fuoco (usando ramaglie derivanti dalla pulizia del bosco), intorno al quale verrà distribuito vino brulé. In uno scenario così suggestivo, verrà spiegato come si viveva nel passato in armonia con la natura. Valori che sembrano perduti definitivamente e che anche il Comune di Roana, attraverso gli organizzatori dell’annuale Festival Cimbro dell’Hoga Zait, avrebbe voluto ricordare. Il contatto con gli organizzatori di Caterpillar, forse porterà ad una particolare appendice della giornata in nome del risparmio energetico, in occasione della prima serata della manifestazione estiva, quando per ricostruire l’ambientazione ideale, verrà chiesto a tutti di spegnere le luci nelle case. Anche il Comune di Asiago e quello di Gallio aderiscono all’iniziativa, il primo spegnendo come già lo scorso anno le luci del centro storico dalle 18 alle 19, il secondo lasciando al buio il Municipio e Piazza Italia dalle 18 alle 18.30 e pubblicizzando l’evento nel proprio sito, con lo stesso volantino distribuito nei negozi e affisso nelle bacheche del paese. La campagna “M’illumino di meno” è stata patrocinata anche quest’anno dal Mi- nistero dell’Ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Giovanni Rattini Le manifestazioni sull’Altopiano nel mese di febbraio In collaborazione con l’Ufficio I.A.T. Sabato 9 febbraio, ad Asiago: Escursioni guidate con l’Associazione Ciaspole Trekking Altopiano di Asiago. Itinerario: Monte Valbella-Echar e visita di Malga Val Forbice. Partenza ore 9 dal piazzale del sacrario Militare; rientro previsto per le ore 13.00. Le escursioni saranno svolte anche senza la presenza di neve e saranno di media difficoltà. Info. dettagliate e iscrizioni : 0424.463091 (Ristorante Wunderbar) – 338.2940665 (Davide) Sabato 9 e domenica 10, ad Asiago: 2° Campionato Italiani Interbancario e Assicurativo di corsa su racchette da neve.2° Trofeo Snealofen – Banca Popolare di VicenzaLoc. Golf. Arena. Domenica 10 febbraio. a Lusiana. Campionato Neve & Ghiaccio 2008. Gara di rally automobilistico su ghiaccio. Pista in località Monte Corno. La manifestazione può subire variazioni di programma dovute alle condizioni meteo. Sabato 16, a Rotzo: Uscita guidata notturna con le ciaspe con il Telemark Club 7 Comuni e l’Associazione Biketrekking. Cena al Rifugio Campolongo. Ritrovo ore 19 presso parcheggio loc. Campolongo. Prenotazione obbligatoria. Info.: 348.2904409 Domenica 17, a Gallio: Campionati Italiani di Salto e Combinata Nordica Aspiranti Gare di salto con gli sci e fondo. Loc. Pakstall ore 10. A Lusiana: Campionato Neve & Ghiaccio 2008. Gara di rally automobilistico su ghiaccio. Pista in località Monte Corno. A Rotzo, Gara promozionale di SCI-O Sci di fondo e orientamento. Centro Fondo Campolongo. Ore 13,30 ritrovo partecipanti;ore 14,30: partenza a cronometro Info./iscrizioni: [email protected] Venerdì 22, ad Asiago: Memorial Andrea Costa. Team Sprint in notturna. Golf Arena. Sabato 23, a Cesuna: Uscita guidata notturna con le ciaspe con il Telemark Club 7 Comuni e l’Associazione Biketrekking. Cena presso Rifugio Kubelek. Ritrovo ore 19 presso parcheggio di Cesuna. Prenotazione obbligatoria. Info.: 348.2904409. Domenica 24, ad Asiago: Coppa Italia. Gare sci di fondo maschile e femminile. Golf Arena. Il 26, 27 e 28 ad Asiago: Shella Marzo! Il 29/2 grande falò della “vecia” in piazza II Risorgimento. Venerdì 29, a Lusiana: “Ndemo a ciamar marzo”. Sfilata chiassosa dalle contrade alle vie del centro di giovani che trascinano file di barattoli per annunciare la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera. All’arrivo distribuzione di cioccolata calda e vin brulè. Inizio manifestazione ore 20. Anche Gallio celebra l’anniversario della nascita del grande Totò Il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità a Napoli, Anna Clemente una giovane donna nubile mise al mondo Antonio. Al figlio in un primo tempo venne dato lo stesso cognome della madre. Solo molti anni più tardi, nel 1921 Anna Clemente riuscì a sposare il marchese Giuseppe de Curtis, il padre naturale di suo figlio. Da allora e per sempre il giovane divenne il principe Antonio de Curtis, da tutti conosciuto come Totò. Un ragazzo vivace e non poteva essere diversamente, ma con poca voglia di studiare. Dalla sfortunata esperienza del collegio, il giovane non uscì con un diploma, ma con la deviazione del setto nasale, involontariamente procuratagli da un suo istitutore che tirava di boxe. Nacque proprio così la sua maschera disarticolata, che lo avrebbe reso famoso in tutto il mondo. Il varietà, la rivista, il teatro, il cinema. E poi ancora la poesia, la canzone, la televisione. Versatilità, genialità e talento, che fecero di Antonio de Curtis uno dei più grandi attori che abbiano mai calcato set e palcoscenici di casa nostra. Per ricordare il grande artista napoletano, in occasione dell’anniversario della sua nascita, venerdì 15 febbraio alle 20.15 al Cineghel di Gallio, prima della normale programmazione, verrà proiettato “Lei non sa chi è Totò”, documentario già presentato in anteprima nell’ultima edizione del Festival del Cinema Italiano Opere Prime. Un piccolo cammeo che ripercorre una vita sotto i riflettori. Giovanni Rattini 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano FACCE DA CARNEVALE Martedì 5 febbraio 2008 Foto: Davide Degiampietro 14 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 15 Gli uomini del Soccorso Alpino, uniti da un comune ideale di solidarietà. Gli specialisti della montagna Un’importante attività di volontariato volta a portare soccorso a persone in difficoltà, che richiede specifiche conoscenze e capacità di agire in luoghi impervi ed ostili. L’attività di volontariato si può prestare in molti modi, mettendo gratuitamente a disposizione il proprio tempo e le proprie personali e specifiche conoscenze in varie materie, a favore di persone in difficoltà, fornendo un contributo importante alla risoluzione di problemi altrimenti difficilmente appianabili. Può essere prestata in modo individuale o facendo parte di un’organizzazione, che dopo aver garantito la formazione dei volontari, li coordina assicurando la continuità dei servizi. E’ il caso del Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, organo tecnico del C.A.I. (Club Alpino Italiano) i cui compiti e scopi principali sono quelli di portare soccorso alle persone in difficoltà in posti impervi e ostili fra le montagne o nelle grotte, oltre che il recupero di salme, e l’impegno in occasione di eventi particolari o calamità naturali. Chissà quante volte durante un’escursione ci è capitato di dire “va a finire che dobbiamo chiamare il Soccorso Alpino!”, scherzando Ventidue operatori, ognuno con un proprio compito e responsabilità, e due aspiranti che stanno seguendo l’iter per diventare effettivi, queste sono le forze umane di cui dispone la Stazione di Soccorso Alpino dei 7 Comuni. Capo stazione è Angelo Rigoni, il suo vice Simone Pertile, segretario Daniele Zotti, responsabile sanitario è il dottor Maurizio Busa. Gli altri componenti sono Daniele Benetazzo, Fabio Biasi, Rossano D’Ambros, Giorgio Fracaro, Roberto Gianesini, Antonio Lobbia, Alberto Longhini, Denis Lunardi, Marco Pertile, Paolo Pertile, Stefano Pertile, Diego Pizzigolotto, Pierantonio Rigoni, Remigio Rigoni, Massimiliano Rossi, Maurizio Schivo, Manuel Schivo, Loris Vellar; gli aspiranti sono Johnny Baù e Diego Lunardi. Tra loro ci sono vigili del fuoco, infermieri e altre figure professionalmente già competenti in materia di emergenza e soccorso. C’è un responsabile per il magazzino e uno per gli automezzi (un fuoristrada Defender e un furgone fuoristrada), c’è chi si occupa delle due motoslitte, e chi un po’ sulla nostra o altrui difficoltà di proseguire, magari solo per stanchezza. E quante altre volte invece abbiamo sentito citare il Soccorso Alpino per i suoi interventi in situazioni drammatiche. Ma chi sono questi volontari, cosa li spinge ad offrire il loro aiuto in situazioni difficili, quando e come intervengono, come ci si mette in contatto con loro in caso di necessità, e, ancora, come si può entrare a farvi parte? Le motivazioni personali sono molteplici e diverse tra loro, ma alla base c’è una volontà comune, quella di aiutare il prossimo mettendo a disposizione la propria competenza su un territorio che si conosce molto bene. Costituito da oltre cinquant’anni, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è parte integrante della Protezione Civile, a livello nazionale è diviso in delegazioni, che a loro volta sono formate da diverse stazioni di soccorso. Del Soccorso Alpino, assieme ai volontari, fanno parte anche alcune figure retribuite, si tratta di specialisti che svolgono l’attività in modo fisso e continuativo, a disposizione ogni giorno dell’anno, come i componenti dell’equipaggio di elisoccorso, rianimatori, medici e tecnici di soccorso alpino. La Stazione di Soccorso Alpino dei 7 Comuni, che ha sede in via Aprosio ad Asiago, fa capo alla 11^ Delegazione Prealpi Venete, assieme a quelle di Arsiero, Schio, Recoaro/Valdagno, Verona e Padova. “Per diventare componente di una stazione di Soccorso Alpino – spiega Angelo Rigoni, a capo della stazione altopianese – è necessario conoscere il territorio molto bene, saper muoversi in autonomia in terreni impervi tipo pareti o altro, sia d’estate che d’inverno, conoscere le varie tecniche di arrampicata e le manovre di progressione in cordata, essere un buon sci-alpinista e quindi saper utilizzare l’Arva, l’apparecchio ricetrasmittente per ricerca in valanga. Gli aspiranti vengono presentati alla Delegazione dal capo stazione, e dopo aver superato le prove d’ingresso vengono sottoposti a una for- mazione che comprende vari moduli, per imparare le tecniche di squadra e come svolgere un recupero, affrontando numerose prove, tra cui una con l’elicottero. L’attività annuale del gruppo prevede poi regolarmente allenamenti e addestramenti, anche a livello di delegazione, per tenersi sempre pronti a gestire interventi anche complessi. Si affrontano prove in ambienti invernali ed estivi, con esercitazioni di ricerca persone in valanga, recuperi o calate di una barella, ci si esercita in salite e discese impegnative”. Il Soccorso Alpino si contatta chiamando uno dei tre numeri di cellulare di reperibilità di cui ogni stazione è dotata, ma il modo più veloce, soprattutto in casi di urgenza, è quello di contattare il 118, visto che l’attività rientra nell’emergenza sanitaria. La centrale operativa del 118 mette poi il richiedente direttamente in contatto con i volontari, organizzati in modo tale che ci sia sempre qualcuno disponibile in breve tempo, 365 giorni all’anno, a qualsiasi ora del giorno e della not- te. “Al momento della chiamata – spiega ancora Angelo Rigoni – innanzitutto è fondamentale stabilire il punto preciso in cui l’evento si è verificato, capire fino a dove si può arrivare con gli automezzi, valutare se sia necessario richiedere l’intervento dell’elicottero. In base a ciò che è accaduto ci si attiva e si agisce; tramite il ponte radio ci teniamo continuamente in contatto e, da poco, abbiamo la possibilità di dialogare anche con il Pronto Soccorso di Asiago, in modo che appena possibile tutto sia pronto anche per l’intervento dei sanitari, ma una certa preparazione in attività sanitaria ce l’abbiamo La Stazione dei 7 Comuni, operativa dal 1970 Venti gli interventi portati a termine lo scorso anno, tra le persone soccorse anche tre feriti gravi delle radio e dei ponti radio con frequenze riservate, uno dei quali, alimentato da pannelli fotovoltaici si trova sulle Melette e copre gran parte del territorio, mentre altri due devono essere installati sul Verena e sul Lisser. C’è poi chi si occupa della gestione del bivacco Stalder sul monte Zebio, ristrutturato negli anni 80 dai volontari della Stazione dell’Altopiano, a spese del Soccorso Alpino e che, su richiesta, può essere utilizzato da famiglie e gruppi. Nel corso del 2007 gli interventi sono stati venti, con 12 persone illese, otto ferite di cui tre in condizioni gravi. Durante lo scorso anno, probabilmente per la prima volta dalla costituzione nel 1970 della Stazione, non è avvenuto nessun recupero di salma. Tre sono state le uscite per soccorso animali, e le attività che maggiormente hanno richiesto l’intervento degli operatori sono state l’escursionismo e la caccia. La carenza di neve della scorsa stagione invernale ha fatto sì che le chiamate di soccorso in quel periodo siano state nulle, mentre solamente nell’agosto scorso si sono registrati sette interventi. In alcune occasioni il Soccorso Alpino ha operato in collaborazione con i Vigili del Fuoco di Asiago, i Carabinieri e i Forestali delle varie stazioni dell’Altopiano. Oltre all’attività di soccorso in occasione di infortuni e incidenti in zone impervie, e di ricerca di persone smarrite, il Soccorso Alpino si occupa di attività di trasporto in quota in occasione di alcuni eventi. Tra questi, da segnalare la collaborazione con il comune di Asiago per le cinque uscite annuali per anziani in visita alle malghe di montagna in zona nord. Ogni anno in concomitanza con la festa dell’Ortigara, su richiesta dell’A.N.A. vengono allestiti in zona dei presidi per soccorso con la presenza di un medico, lo stesso accadrà anche nel prossimo maggio in occasione dell’Adunata nazionale degli Alpini di Bassano del Grappa, visto che si prevede saranno in molti a giungere in Altopiano per far tappa anche sul monte sacro agli Alpini. Tornando agli interventi di soccorso, tra i più complessi portati a termine negli ultimi anni, quello di due anni fa, quan- pure noi, in modo da poter prestare le prime importanti cure una volta raggiunta la persona da soccorrere”. Cosa si prova quando si riesce a portare a termine con buon esito un intervento? “Soprattutto la gratificazione – risponde Rigoni – di essere riusciti a portare soccorso e quindi in salvo persone ferite o in difficoltà, risolvendo positivamente problemi, il cui esito poteva essere purtroppo ben diverso.” Chi fosse interessato a entrare a far parte del Soccorso Alpino può informarsi sulle modalità da seguire chiamando il numero telefonico 338.6061018. Silvana Bortoli do a metà febbraio fu dato l’allarme per la scomparsa di un anziano, le cui tracce portarono dopo qualche giorno a far supporre fosse caduto nello strapiombo sul retro del Forte Verena. La zona fu sorvolata due volte con l’elicottero, senza notare nulla. Allora fu calcolato il punto in cui l’anziano poteva essere precipitato cadendo, circa duecento metri più sotto dalla cima, ma furono necessarie sei uscite per portare a termine l’operazione, le prime in situazione di forte pericolo visto il luogo assai impervio, sul quale cadeva una fitta nevicata, con il rischio di valanghe che per giorni fu forte o marcato. In una delle prime uscite due operatori furono investiti proprio da una valanga, fortunatamente erano legati alle corde e non ci furono tragiche conseguenze. Quando il manto di neve si stabilizzò, gli operatori, per la prima volta, poterono scandagliare il pendio sottostante il grande salto e dopo avere identificato il corpo, poterono recuperare la salma dell’uomo che, fu poi confermato, aveva perso la vita subito, al momenS.B. to della caduta. 8 Sabato 9 febbraio 2008 LUSIANA Pagina a cura di Egidio Zampese Sono stati eseguiti dalla ditta Tescari i lavori di sistemazione della copertura delle scuole elementari e medie “Padre Mario Pozza” danneggiata dal vento delle scorse settimane. Sono stati rifatti il tetto e il sottotetto con la sostituzione delle lamiere, delle travature e delle tavolate danneggiato scardinate dal tornado che aveva prodotto un buco nella parte più a sud del tetto. I lavori sono stati eseguiti nell’arco di una settimana, ma gli studenti, lasciati a casa per precauzione la mattina successiva ai danni provocati dal vento, hanno continuato regolarmente a frequentare le lezioni essendo l’opera in fase di esecuzione nella parte più alta del- 16 Sistemati i danni provocati dal vento In una settimana è stato riparato il tetto delle scuole. Nessun disagio per gli studenti che hanno potuto frequentare regolarmente le lezioni l’edificio e attigua a locali e stanze solo di servizio. Per quanto riguarda gli altri danni provocati dal vento si è rimediato togliendo di mezzo le piante cadute come nel caso del parco giochi e sosta turistica di via Cobbaro dove un pino era finito sulle tavole e panche dell’area di sosta. In Via Lupati invece una tettoia sollevata e spostata di una cinquantina di metri, sotto alla strada che porta a Ristoro, deve essere ancora rimossa. L’intento è comunque quello di ricostruire la baracca che serviva da legnaia. Rimedio è stato posto nei casi di palizzate demolite, cassonetti spostati e auto danneggiate da vasi o altri oggetti che le hanno investite. Ricordati i dispersi di Nikolajewka La battaglia di Nikolajewka è stata ricordata al santuario della Madonna del Lazzaretto con un pensiero rivolto ai 22 lusianesi dispersi in Russia dei quali solo due corpi sono stati ritrovati in un cimitero di Tambow. Ha tenuto il discorso ufficiale il sindaco Virgilio Boscardin ponendo l’accento sull’atrocità di una pagina di guerra che ha lasciato gravi lutti. E’ seguita la deposizione di l’Altopiano una corona di alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre innalzato nel piazzale cav. Giuseppe Frezza e formato da cemento e un blocco di marmo proveniente dalla cava Pozzette di Fioravante Pizzato che ne ha fatto dono al comitato Pro Madonna del Lazzaretto. Per l’occasione ha accompagnato la messa il coro “L’Eco delle valli” e nel piazzale ha suonato la banda “Ronzani”. Nella foto, il tetto della scuola “Pozza” rimesso a nuovo. Borse di studio per laureati Sono state istituite, a cura dell’Amministrazione comunale, tre borse di studio per studenti universitari. Le prime due sono di 400 euro ciascuna, una per discipline umanistiche e una per discipline scientifiche conseguite nell’anno accademico 2007/2008 e la terza, di 700 euro, sugli aspetti economici, politici, sociali o culturali del Comune di Lusiana o sull’archivio storico comunale. Le finalità – si legge nel bando – vogliono premiare gli studenti che hanno dimostrato capacità, impegno, e dedizione allo studio conseguendo un ottimo profitto nell’anno scolastico. Per partecipare bisogna risiedere nel Comune aver riportato un punteggio non inferiore a 100/ 110 al diploma di laurea. RadioMonteKatz, tra una curva e l’altra Niente pedanti riassunti, stavolta. Il vostro Billarman ve li risparmia. Piuttosto voglio richiamare l’attenzione di chi non usa il “vu vu vu” (e quindi non legge regolarmente RMK), su un paio di post un po’ fuori dalle righe e che nessuno de l’Altopiano potrebbe citare senza compromettere la propria professionalità. Direttore, non avermene a male! Il Carnevale deve aver ribaltato gli ormoni a più di qualcuno. Scrivo di mugòlio, quel toccasana naturale che molti si fanno in casa per curare i malanni delle vie respiratorie. Qualcuno mi confonde il mugòlio col mugolìo... per carità... sono d’accordo che ha il suo perché anche come toccasana, ma l’argomento non era quello. Volevo osannare questo ritrovato della tradizione che è pure buono. Visto che siamo in argomento, vi copio ed incollo una cosa divertente scritta da telodisomì a proposito di ciuciaconchiglie, ovvero “strette tifose dell’Asiago Hockey”. Va bene come definizione senza urtare nessuno? Ed ora, bimbi a nanna, che inizia la storia. “mi è capitato di tentare di trascorrere una serata con un tizio dell’Asiago, un paio di anni fa...ahahahah!!!!l’episodio mi è rimasto impresso perchè dopo essere arrivati quasi al dunque, il marcantonio prende il rasoio e insiste per regolarmi il tupè...non i capelli, ecco...la qual cosa è stata per lui molto eccitante. troppo...quindi me ne sono andata con le classiche pive nel sacco, ma decisamente di buon umore per la spassosa occasione di raccontare sta cosa in giro! “Ho poi avuto uno scambio di battute in privato, sempre via Internet (via Facebook, per chi conosce quel bordello... e sa di cosa parlo) , con Lamù, fedelissima ascoltatrice di RMK. Il tutto è sfociato in un post “Elogio alla tetta finta”, in cui mi racconta di un divertentissimo. Cito testualmente senza cambia- re una parola di quello che mi ha scritto: “sto camminando per strada e 3 ganzi sulla quarantina mi passano accanto commentando “hella, che abbondanza!ma è tutta roba tua?”, sai, credendo che non avrei risposto, come fa il vero manzo italico. invece mi volto e...”beh, direi, con tutto quello che le ho pagate!!”. sono rimasti molto sconcertati, tra il divertito e l’imbarazzato. come rovesciare le situazioni.” Poi, mi conclude i discorsi con un sacrosanto sfogo:”insomma,tornando al discorso iniziale, con tutto quello che le ho pagate, devo far pure finta che è colpa dello sviluppo t a rd i v o d e l l e n o rdiche, come a suo tempo avanzato dalla Falchi?!” E non ha tutti i torti. C’è una nostra famosa conterranea, famosa almeno nel chiacchiericcio sommesso falso-pudico e in qualche manifestino che appare ogni tanto, che pare vantare innate doti naturali nonostante l’età non proprio verde. E tutti fingono di crederle, ovviamente, ma tant’è... qual è la differenza? Nota finale: abbiamo sfondato anche il tetto delle 70mila visite! Ancora grazie per il vostro contributo al successo. Billarman Alpini, Galvan nuovo capogruppo Il geometra Francesco Galvan è il nuovo capogruppo del gruppo alpini “Gabriele Cantele”. Le penne nere lusianesi, in occasione della festa del tesseramento, hanno scelto quindici candidati provvedendo all’elezione del Consiglio direttivo. I voti sono andati a Francesco Galvan, Fortunato Ronzani, Fabio Dall’Olio, Aurelio Conte, Silvano Ronzani, Franco Busa, Franco Sartori, Walter Maino, Remo Pernechele, Maurizio Passuello, Giacomo Scarsella, Angelo Canalia, Franco Cantele, Bortolo Tescari e Ranieri Cantele. Ma questi ultimi quattro, presenti nel consiglio precedente, hanno dato le dimissioni per cui sono state rinnovate le cariche per gli altri dieci alpini. L’incarico di capogruppo è andato a Francesco Galvan, vice Fortunato Ronzani, segretario Fabio Dall’Olio, revisori dei conti Aurelio Conte e Silvano Ronzani, consiglieri Franco Busa, Franco Sartori, Walter Maino, Remo Pernechele, Maurizio Passuello e Giacomo Scarsella. Nella prossima riunione il nuovo consiglio direttivo traccerà il programma dell’attività annuale con un particolare occhio di riguardo alla partecipazione all’adunata nazionale di maggio a Bassano. E.Z. Nella foto, il nuovo presidente Galvan E’ nata l’associazione “Opfel on pira” Nella sala riunioni del Palazzon, a cura dell’associazione naturalistica, inizierà giovedì 21 febbraio un corso di frutticoltura con insegnante il prof. Giorgio Rigoni Candida. E’ stata costituita l’associazione “Opfel on pira” che intende promuovere, oltre alla mostra “Pomo pero” autunnale, attività agricole e culturali sul territorio nei settori ortofrutticolo, erboristico e zootecnico. Presidente è il naturalista Antonio Cantele, vice Davide Pozza, segretario Carlo Frello. Il sodalizio ha già preso contatti con Venetoagricoltura per riprodurre piantine di antiche varietà di meli e peri. Il vivaio specializzato è già in grado di fornire a chi ne farà richiesta alcune piantine da mettere a dimora già l’autunno prossimo. Nella sala riunioni del Palazzon, a cura dell’associazione naturalistica, inizierà giovedì 21 febbraio un corso di frutticoltura con insegnante il prof. Giorgio Rigoni Candida. Si inizierà con la spiegazione delle caratteristiche botaniche ed aspetti fisiologici delle piante arboree da frutto. Il 28 sarà dedicato alla propagazione delle piante da frutto con vari sistemi: per seme, e per propagazione agamica (talea, margotta, innesto); il 6 marzo si parlerà di impianto del frutteto: scelte, forme di allevamento e potatura. A conclusione sarà promossa una esercitazione sul campo con la dimostrazione di tecniche di innesto e potatura. 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 17 Una mostra sui cimiteri di guerra di Conco CONCO E’ stata inaugurata sabato 2 febbraio nella biblioteca civica di Conco, proprio nel 90° anniversario della sepoltura del Capitano della Brigata Sassari Medaglia d’Oro Eugenio Niccolai, la mostra permanente sui cimiteri di guerra di Conco. Una mostra scaturita dal lavoro di ricerca e di studio fatto in alcuni anni dal dott. Luciano Cremonini e da Francesco Galvan. Un lavoro ritenuto molto interessante dall’amministrazione comunale tanto che, attraverso l’assessorato alla Cultura retto da Ornella Alberti, ha cercato l’appoggio finanziario della Comunità Montana per realizzarlo. La mostra riporta alla luce, con documenti e fotografie, la storia dei cimiteri di guerra esistenti a Conco, in particolare il cimitero italofrancese sorto nel settembre 1917 in località Pascolon ed il cimitero italia- L’esposizione permanente trova posto presso la biblioteca civica. In esposizione documenti e fotografie frutto di un lavoro di ricerca fatto da Luciano Cremonini e da Francesco Galvan no di Fontanelle. Nel cimitero militare italofrancese di Conco, intitolato alla Medaglia d’Oro Tenente Colonnello Giovanni Aprosio e alla Medaglia d’Argento Capitano Mario Colonna, furono inumati 2.424 italiani, 284 francesi e 76 austro-ungarici. Il cimitero accolse le salme dei militari caduti nella fascia sud-est dell’Altopiano, tranne quelle che erano state inumate nei cimiteri civili di San Giacomo di Lusiana e di Laverda e in quello civile e militare di Fontanelle. Caduti poi trasferiti nel sacrario militare di Asiago oppure nell’ossario di Pederobba. Nel cimitero di Fontanelle invece trovarono riposo due medaglie d’oro, entrambe della Brigata Sassari: il capitano Eugenio Niccolai ed il tenente colonnello Giovanni Aprosio. Due curiosità sono emerse durante la presentazione della mostra permanente. La Reportage dal fronte Un’altra mostra a Conco sui temi della Grande Guerra Fanti in trincea a Monte Valbella Immagini che fanno rivivere la Grande Guerra. Possono essere definite così, senza alcuna presunzione, le fotografie che da sabato 9 febbraio saranno esposte a Conco nella mostra intitolata “Reportage dal fronte” organizzata dal comune di Conco in collaborazione con la Provincia e il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza. La documentazione fotografica esposta proviene dalle raccolte storiche del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza. Molte di queste immagini sono state rac- colte dal Generale Guglielmo Pecori Giraldi, Comandante la I Armata del Pasubio e conservate negli album ora del Museo. La mostra, lontano dal voler presentare una ricostruzione storica della Grande Guerra, ha però la piccola ambizione di far vedere quella realtà, vedere come i suoi protagonisti vi si vedevano e volevano farsi vedere, con il linguaggio del rappresentare e del rappresentarsi. “All’ immagine fotografica – sottolinea lo storico Mauro Passarin - è da qualche tempo generalmente riconosciuta di- prima, fatto poco noto, è che hanno combattuto sull’Altopiano numerosi battaglioni francesi, in particolare il 50°, il 108° il 126° e il 138° battaglione di fanteria a cui si aggiungono il 63° e il 70° battaglione chasseurs alpin, più numerosi gruppi di artiglieria da montagna. Formazioni che hanno preso parte a numerose sortite contro gli austroungarici ricevendo il riconoscimento del Re gnità di documento storico e se per la Prima Guerra Mondiale l’uso dello strumento fotografico non costituisce una innovazione assoluta, è unanimemente riconosciuto che l’utilizzo della rappresentazione visiva assume un’importanza fondamentale sulle condotte militari e propagandistiche, proprio in coincidenza con la Grande Guerra. Nella tragedia della Grande Guerra, la rappresentazione dei suoi eventi, divenne con la fotografia documento spontaneo e umano, spesso capolavoro di verità e precisione. Le rappresentazioni istantanee, i panorami, i gesti, le fisionomie, sarebbero state irrimediabilmente perdute senza quella diffusione che, anche se a fini quasi esclusivamente di propaganda e di strategia militare, instaurò una nuova “cultura fotografica”, che muoveva con la ricerca di certi temi e di certe passioni, gli intendimenti di mostrare attraverso le immagini la verità di un conflitto epocale”. L’inaugurazione è fissata per le 11 di sabato 9 febbraio presso la sala mostre della biblioteca civica di Conco. La mostra rimarrà aperta in orario biblioteca dal lunedì al giovedì, il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. G.D.F. Emanuele III per l’audacia ed il coraggio dimostrato. La seconda è la storia di un pezzo del monumento tombale in memoria del Tenente Colonnello Giovanni Aprosio. Quando il cimitero militare di Conco è stato smantellato si sono perse le tracce dell’opera che riportava una stella a ricordo della medaglia d’oro assegnatagli. Opera poi ricomparsa al museo della Grande Guerra di Sasso donato dagli eredi di una signora di Conco che al tempo della guerra si era innamorata (pienamente corrisposta) dell’ufficiale della Sassari. Per oltre 70 anni la signora, scomparsa tre anni fa, aveva custodito quel cimelio a ricordo del suo amato. Gerardo Rigoni I Francesi sull’Altopiano durante il primo conflitto mondiale I cimiteri di Conco e di Fontanelle sono grandi cimiteri (quello di Conco misurava 103 metri per 68) che radunavano quasi 3000 caduti tra italiani, austroungarici e francesi. In particolare quello di Conco, intitolato alla Medaglia d’Oro Tenente Colonnello Giovanni Aprosio e alla Medaglia d’Argento Capitano Mario Colonna, raccoglieva i caduti francesi del fronte altopianese. Le fanterie francesi iniziano ad arrivare sull’Altopiano nella primavera del 1917 prendendo posizione dal Turcio verso Monte Ekar a difesa della Val Frenzela, nuovo obiettivo delle forze austroungariche per raggiungere la Val Brenta e la pianura padana. Nel gennaio 1918 le truppe francesi prendono parte alla battaglia nota come “Dei Tre Monti”, prima vittoria italiana dopo la disfatta di Caporetto riportando numerosi caduti, quasi la totalità dei 284 poi sepolti nel cimitero italo francese di Conco. Con il proseguire della guerra i francesi parteciperanno a numerose offensive con gli austroungarici rimanendo sull’Altopiano fino all’armistizio del 4 novembre. “E’ un impegno che noi amministratori dobbiamo assumere quello di incentivare la memoria degli avvenimenti storici che hanno coinvolto il nostro Altopiano – ha detto il sindaco di Conco, Roberto Trotto, presentando la mostra – Richiamare alla memoria gli orrori delle guerre passate ci fa riflettere sugli orrori delle guerre di oggi”. “Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di molte persone e con il ritrovamento del registro fatto da Antonio Girardi nel 1919 – ha spiegato Luciano Cremonini – Quel registro, redatto per scrupolo o per pietà, ci ha permesso di ritrovare i nomi e le provenienze dei caduti francesi che, nell’opera di riesumazione del 1922, sono stati spesso storpiati o scritti in modo illeggibile”. G.R. 8 l’Altopiano Sabato 9 febbraio 2008 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Caro diario… Perché tante persone usano la scrittura per parlare di sé. Molte persone, nel corso della loro vita, magari in un momento di particolare sofferenza, solitudine o grande felicità, hanno tenuto un diario. Riempire pagine di pensieri e di emozioni sembra una pratica usuale soprattutto quando le nostre emozioni prendono il sopravvento e sentiamo la necessità di confidare, ad un amico davvero fidato, le nostre sensazioni, scegliendo di proiettare su di un foglio i nostri stati d’animo. L’adolescenza, fase di vita ricca di cambiamenti e di “scostamenti” rispetto allo stile e alle modalità che precedentemente facevano parte del bambino, rappresenta senz’altro il periodo d’elezione per iniziare ad usare carta e penna. Il passaggio dalla vita spensierata (da un punto di vista emotivo) del bambino a quella tormentata dell’adolescente richiede di affrontare numerose sfide, non ultimo il bisogno di conoscersi e di capire in fondo chi si è. I tentativi goffi e maldestri per capire i propri limiti sono spesso la manifestazione più visibile della ricerca di sé nell’adolescente. Comportamenti a rischio, modelli trasgressivi e compagnie osteggiate dai genitori sono ingredienti che non mancano mai negli atteggiamenti dei ragazzi “di mezza età”. Accanto all’esplorazione comportamentale nasce un’esigenza più intima e privata, che consiste nel cercare una confidenza nuova e mai provata con l’altro. I primi amori, le prime infatuazioni sono esperienze che tutti ricordano con grande intensità e tenerezza, anche se vissute solo in modo platonico. Non è facile infatti riuscire a conoscere un’altra persona se non si è grandi esperti di se stessi. È quello che succede all’adolescente. Il suo nuovo e ricco mondo interno, frutto della crescita sia mentale, sia sentimentale, ha necessità estrema di fare esercizio prima di sperimentarsi nel mondo esterno. Chi trova una via esterna, fatta di sfide emozionanti e attività da brivido, probabilmente riesce a manifestare il proprio sentire in quelle azioni che a volte, esaurito il loro temporaneo compito evolutivo, possono diventare in età adulta passioni coltivate per il resto della vita. Altre persone, più intimiste e introspettive, sentono il bisogno di utilizzare il linguaggio per scoprire la propria identità e capire come rapportarsi all’altro. C’è chi incontra un amico o un’amica del cuore, con cui condividere i propri pensieri, anche molto intimi, e chi scopre nella scrittura del diario un viatico gratificante per compiere un profondo viaggio in se stessi. È quello il momento magico in cui molti decidono di affidare alla penna il loro mondo interno, un pò per capire, un po’ per fissare per sempre i propri stati d’animo e il proprio intimo sentire. Perché accade tutto ciò? Nella natura umana albergano da sempre due bisogni innati che non possono essere disattesi: la necessità di relazione e il bisogno di esprimersi. L’individuo dalla nascita non può esimersi dal contatto con i suoi simili, inizialmente per motivi legati alla sopravvivenza. Ciononostante, la natura sociale spinge l’individuo a un rapporto molto più complesso che prevede la condivisione di sentimenti, pensieri e azioni. Probabilmente l’utilizzo del linguaggio come mezzo espressivo rappresenta per l’uomo il momento più importante dal punto di vista evolutivo. Le parole possono rappresentare oggetti invisibili, stati interni, ricordi, emozioni; possono arricchire il patrimonio culturale collettivo permettendo un progresso della specie irraggiungibile dall’evoluzione biologica. L’istinto espressivo a ben guardare compare già prima con il disegno, e nasce come mezzo per creare rappresentazioni dell’ambiente e di sé, accrescendo l’autopercezione e il livello di coscienza. L’utilizzo di mezzi artistici, siano essi raffigurativi o linguistici, rappresenta lo sforzo umano all’autodeterminazione, la ricerca di soddisfacimento dell’innato bisogno di autoconoscenza. Ecco perché nell’adolescenza l’uso del diario è così frequente. Le pagine bianche si riempiono facil- 18 Sapor d’acqua natìa Storia di un amore a prima vista Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale – Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] mente, non giudicano, permettono pensieri proibiti, angosce incomunicabili, confidenze che nessun altro, se non il foglio, potrebbe ascoltare. Con l’andare del tempo, l’individuo cresce e il diario perde importanza. L’accresciuta fiducia in se stessi, la conoscenza di “altri significativi”, ovvero persone con cui ci si può condividere intimità, riduce progressivamente l’esigenza di deporre in un diario il proprio vissuto, che trova spazio e comprensione all’interno di un rapporto adulto fatto di ascolto reciproco. C’è invece chi continua, anche per tutta la vita. Verrebbe da pensare che sia un comportamento immaturo, alla luce di quanto detto. In realtà, la scrittura è uno strumento fantastico che molte volte ha permesso di palesare la genialità e il talento di tanti artisti. Il valore estetico dello scritto e l’esercizio stilistico della scrittura per l’espressione di sé rappresentano nell’età adulta un’attività molto importante, che numerose persone adottano come una delle principali forme d’introspezione e di comunicazione, come ad esempio nella poesia. Attualmente, accanto al diario e alle lettere, esistono nuove forme di introspezione e di comunicazione che in parte sostituiscono i mezzi “tradizionali”, offrendo agli adolescenti e agli adulti la possibilità di esprimersi attraverso la rete. Sono i cosiddetti blog, autentici spaccati di vita e pensieri che alcuni (molti a dir la verità) affidano alla comunità WEB per farsi conoscere e conoscersi. Essendo un argomento a mio parere molto interessante che permette delle riflessioni sui ragazzi d’oggi, avrà uno spazio dedicato in uno dei prossimi contributi. Ti conobbi per caso sulla riva del mare. Quella spiaggia che per me significava castelli da costruire, buche da scavare, sogni da abbozzare con le conchiglie, pensieri da smussare sotto la forza d’urto delle onde. Sullo scoglio del mio cuore si fissò il tuo volto e più non ebbi pace. Sul molo, una vecchia donna – la mia nonna catechista – mi parlò di te per la prima volta. Mi diresse verso i tuoi occhi, mi fece baciare la punta del tuo naso, mi nascose sotto il tuo mantello. Fu amore a prima vista! Un innamorato di passaggio t’avea scarabocchiato una scritta ardente: “Totus tuus”. A casa parlavo il dialetto, l’italiano era forestiero, del latino non conoscevo ne genitivo, né tantomeno il dativo o il locativo. Ma c’era poesia in quelle sillabe: lo coglievo! Cresciuto a pane, giochi e briciole di sogni… m’avvertivo sempre più geloso, sofferente nel cuore, malinconico sul volto. T’avrei voluta tutta per me! Invece, sfogliando i libri di papà, vedevo che per corteggiarti gli uomini sembravano inventarsi follie: cattedrali di marmo e chiesette di montagna, l’esagerazione di Notre Dame e la maestosità di Chartres. M’arrabbiavo quando tra i corridoi di scuola, durante la merenda, sentivo Simone che parlava di te assieme a Duccio di Buoninsegna, Cimabue, Gentile da Fabriano, Lorenzetti, Giotto e Beato Angelico. Non potevo nemmeno vedere Raffaello, Tiziano e Leonardo da Vinci: con i colori sembravano voler trafugare la mia donna. Loro con i colori: Rossini, Verdi, Perosi e Schubert sistemando delle note su di un pentagramma. Come se non bastasse, passeggiando su vecchie mulattiere con il mio nonno, sentivo che, tra compagni di guerra, si rilanciavano una frase: “Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai, su ogni balza delle Alpi ove la Provvidenza ci ha posto a baluardo fedele delle nostre contrade…”. Come se non bastassero i poeti, pensavo tra me! Anche gli alpini poggiavano gli occhi su di te. Più ti guardavo, più m’ingelosivo, più m’innamoravo. Papà mi diceva che di te provava paura il dittatore Tito, il governo ungherese, p o l a c c o e russo. Chiedevano di te i musulmani in Mozambico (tra l’altro: ogni giorno ancor oggi t’inviano “per raccomandata” la XIX sura del loro Corano). Ti volevano in Inghilterra, negli Stati Uniti d’America: i cristiani separati, gli scismatici, i protestanti. Andavo a catechismo e incontravo gente che per te avea perso il senso della misura, gente che giocava con le parole: Ambrogio di Milano, Agostino d’Ippona, B a s i l i o d i C e s a re a , Cirillo, G re g o r i o Magno, Anselmo d’Aosta, To m m a s o d’Aquino, Bonaventura da Bagnoregio! Ne controllavo uno, se ne presentavano dieci: e tu eri s e m p re p i ù b e l l a ! E r i umile e alta, eri “più che c re a t u r a ” (D. Alighieri). Un giorno t’incontrai da sola a danzare tra le pagine di un vecchio libro chiamato Scrittura S a c r a : e m e rg e v i c o m e una Venere dalle altezze del cielo, passeggiavi tra le fontane e le viuzze della tua Galilea. Colsi l’attimo. Chiesi d’entrare nel tuo cuore: sapevo che da là nessuno m’avrebbe più fatto pau r a . Tu a c c e t t a s t i . D a quell’istante tu non sei più stata tu. Non sei più stata Maria di Nazareth. Per me sei diventata la Bellezza! 150 anni t’han visto colorare il cielo di Lourdes, impreziosire i s o g n i d i B e r n a rd e t t e Soubirous. Lourdes era un pugno di case, fra p o v e re t e r re , c o l l i pirenaici, sentieri sconnessi e campi sterminati. Son passati 30 lustri ma il peso degli anni non osa incurvare le tue spalle. I capelli son quelli di s e m p re : argentea ti fece tuo Figlio. Gli aranceti profumati, gli ulivi tremolanti e le stelle parlano di Te. Sulle nude rocce o nel calore degli Inferi! Sempre e solo il tuo nome! Maria, dopo 23 anni d’attesa, oggi te lo dico: Ti Amo! 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 19 Gli stili dei giovani Parola d’ordine: essere alternativi Essere alternativi, si sa, ormai è diventata una moda. E’ il paradosso dei giorni nostri, in cui i giovani vogliono differenziarsi e alla fine sembrano tutti fatti con lo stampino che usavano loro stessi da piccoli per giocare con il pongo. Tra tutte le mode importate dall’estero ne ho selezionate alcune tra quelle che vediamo maggiormente intorno a noi...date un’occhiata per vedere se c’è anche la vostra! Gli emo kids La tendenza del momento sembra essere l’EMO, nata come corrente alternativa a metà degli anni 80 per coloro che ascoltavano il genere chiamato “emotional core” e ripresa massivamente solo negli ultimi anni. Avete presente quei ragazzi che se ne vanno in giro con i jeans attillatissimi, magliette a righe o a scacchi, Vans, matita nera e accessori dello stesso colore, tra cui l’immancabile borsa a tracolla? Ecco, loro sono gli emo boys. Quanto alle ragazze emo, le riconoscete perchè sembrano bamboline dark, e si differenziano nello stile dagli emo boys solo per il cerchietto baby in testa, numerosi accessori a stelle, teschietti e cuori spezzati, o eventuali manicotti a righe che ora vanno per la maggiore. Per tutti gli emo kids, maschi o femmine che siano, i capelli sono il loro segno distintivo: neri tinti, rossi o biondo platino tendente al bianco, con la frangetta dritta molto folta (in genere per le ragazze) o il ciuffo laterale ciclopico che sfida ogni legge della fisica finora conosciuta. Quello che dà il nome al loro stile, pare non sia soltanto il genere musicale di riferimento, bensì una abitudine poco felice dei primi emo kids, ovvero l’autolesionismo ( e quindi il termine greco che significa “sangue”): ora, però, l’emo più che un modo di vivere è diventato per la maggior parte soltanto una moda da seguire, quindi in genere i suoi attuali seguaci sono i primi a rifiutare i clichés dello stile originario. Tra i gruppi emo maggiormente quotati al momento troviamo i My Chemical Romance, i Bullet For My Valentine, Fall Out Boy, 30 Seconds To Mars e Panic!At The Disco...qualche tredicenne si ostina ancora a metterci dentro anche i Tokio Hotel o Avril Lavigne per il loro abbigliamento total black...io mi astengo dal giudizio per non offendere nessuno! :-) L’Altopiano non ha ancora visto, esteriormente, i bagliori del ritorno emo; ma sono sicura che non tarderà il momento in cui tutti noi ci volteremo esterrefatti a guardare un ragazzo truccato di nero con la borsa a tracolla e i jeans che lasciano dubitare riguardo i suoi orientamenti... La pianura è già avanti su questo: giusto l’altro giorno, a Thiene (nota per essere la capitale nazionale dei finti emo), un paio di fuseaux rossi in stile guaina dimagrante ha attirato l’attenzione della nostra compagnia, non tanto per il loro colore “s-cioco”, ma soprattutto perchè le indossava un maschietto...eh si, lo stile emo può avere effetti collaterali. I metallari In quanto cronicamente depressi e aspiranti suicidi, gli emo-kids sono perseguitati da tutti, in particolare dai METALLARI: il nostro territorio ne è pieno zeppo... Molto più degli altri generi, i metallari si dividono in numerosissimi sottogruppi che per ovvi motivi di spazio non sto a citare (visto che nel Natale 2008 sarei arrivata solo a metà)... Alcuni tra i gruppi di riferimento più noti sono gli intramontabili Iron Maiden, seguiti da B l a c k Sabbath, Nightwish, Metallica, K o r n , Megadeth... Il gruppo preferito dai metallari roanesi (ricordiamo che l’originario santo patrono di Roana, capoluogo dei metallari, era Ozzy Osbourne) sembra comunque restare quello dei Children of Bodom, che devono il loro nome al massacro ancora misterioso che nel 1960 sconvolse la Finlandia, nei pressi del lago Bodom (che sia forse per l’associazione mentale lago di Bodom-laghetto di Roana? Non so, chiedetelo a loro). Tre volte all’anno si ritrovano tutti, anche involontariamente, in un luogo ben preciso, in occasione delle varie fiere ad Asiago: il cosiddetto “banchetto delle ciavarìe”, ovvero quello dove borchie, polsini alternativi, bandiere di gruppi metal e collanine blasfeme occupano la gran parte dello spazio disponibile. Non c’è bisogno di descrivere nei particolari un metallaro: si riconosce subito. Anfibi neri, jeans strappati, t-shirt del proprio gruppo metal preferito e borchie ovunque (nella cintura, nei guanti da biker, nei lacci delle scarpe, forse negli slip, ecc...) e giubbotto rigorosamente in pelle nera. Le metallare aggiungono a questo look il trucco nero e gli accessori in tinta. I metallari sono cattivi, anzi, cattivissimi: almeno, è quello che traspare dal loro aspetto e dallo sguardo “lasciatemi-stare-che-oggi-ho-le-scatole-girate”. Molto spesso fanno parte di band (che, naturalmente, suonano metal) e si salutano tra loro con il solenne “Ave”. Sia ragazzi che ragazze portano capelli lunghi, molto utili per i live delle loro band, quando capita di dover fare “head bagging”, e cioè agitarli avanti e indietro mentre rockeggiano sul palcoscenico (o ci pogano sotto) con i loro strumenti. I truzzi L’insulto più grande per uno di loro è quello di essere chiamato con il nome dell’altro acerrimo nemico di stile: TRUZZO. I truzzi, o “fighetti” sono il loro perfetto contrario: anch’essi, come gli emo, hanno la loro origine negli anni 80 sotto il nome di “paninari” e li contraddistingue la loro ossessione per seguire la moda del momento. In pratica, quando varia il tempo, varia anche il truzzo. Questa specie indossa SEMPRE vestiti ultrafirmati da capo a piedi (quelli che Elio e Le Storie Tese chiamerebbero, “i vestiti trendy; certe volte son dei capi orrendi, che a nessuno li rivendi”); potrete riconoscere uno di loro per strada molto facilmente, perchè metterà sempre in bella vista i soldi che spende per l’abbigliamento. Un esempio di truzzo maschio tipo avrà scarpe a punta Gucci, jeans AngelDevil con cintura coordinata, felpa D&G (con scritte identificative ripetute fino allo spasmo, ndr), sciarpa Playboy, berretto Just Cavalli e boxer rigorosamente in vista per mostrare a tutto il mondo quanto belle sono le scritte “Armani” in serie sull’elastico. Dimenticavo, gli occhiali da sole Prada anche in inverno e di notte. La truzza è praticamente uguale, con la sola differenza che associa all’abbigliamento firmato anche il make-up dello stesso genere (assumendo molto spesso le sembianze di una Bratz) e i mini santini di Costantino Vitagliano e Fabrizio Corona nella borsetta. Il loro idolo? Paris Hilton, ovviamente! L’ambiente in cui potete reperire truzzi facilmente sono le discoteche, in cui gli amici dj li fanno ballare sulla loro musica preferita, e cioè tutto ciò che è house, dance, techno, lento violento e pop di largo consumo (Justin Timberlake, Britney Spears e così via). I truzzi e le truzze si salutano in tutta Italia con un “ciao bello/a zio/a”, sostituito qui in Veneto da un più confidenziale “ciao Vez” (abbreviazione che sta per “vecchio”). L’Altopiano vede in questi ultimi anni la più alta concentrazione (letale) di truzzi di tutto il territorio europeo: detiene, così il triste record mondiale di slip e boxer firmati in bella vista. I punk Particolarmente disprezzati dai truzzi (e ricambiati) sono i PUNK: il loro movimento è nato negli anni 70, si rifanno un po’ sia a metallari che emo per il genere di musica che ascoltano. Anche il loro stile si divide in varie sottoculture, ma di sicuro quella che spopola nei nostri paesi è quella degli skater: vestiti con capi falsamente casuali (con marche alternative che raggiungono tranquillamente i prezzi di quelle indossate dai truzzi, come Etnies, Vans, Billabong, e così via), li vedremo sempre accompagnati dal loro fedelissimo skate, sul quale si esibiscono in numeri da acrobati. Chiunque si trovi ad ammirare le loro evoluzioni ne resta affascinato; degli skater “da asfalto” esiste anche la variante da neve (gli snowboarder) e quella da mare (i surfer). In genere, i punk sono famosi per la loro taglientissima cresta, tenuta su da un mix di gel extrafissante e qualche strato di catrame raffinato. I b-boys Totalmente discostati dai generi sopra citati sono i B-BOYS, anche loro in via di prolificazione qui sull’Altopiano. Si tratta di coloro che ascoltano rap e hip-hop, amano Eminem, Fabri Fibra, Mondo Marcio, Snoop Dogg, 50 Cent e chi più ne ha, più ne metta. Solitamente, ognuno di loro è convinto di essere nato a Detroit. I capi che indossano sono curiosi perchè d’abitudine sono superiori di almeno 3 taglie rispetto a quella reale del b-boy interessato, e quindi pantaloni larghi con il cavallo al ginocchio, t-shirt con rete traspirante che copre ciò che i pantaloni a vita (troppo) bassa lasciano scoperto, polsini di vario genere, scarpe da ginnastica e una fascetta da tennis o un cappellino da basket a rovescio in testa. Anche loro hanno un saluto personalizzato, il classico “Yo”, seguito da “fratello” o “sorella” a seconda di coloro a cui si rivolgono. L’arte dei b-boys, oltre alle rime su una base predefinita, è sicuramente la break.dance: in qualche zona li potete trovare, il sabato sera, a darsi sfida...credetemi, ne vale la pena di fermarsi a guardare! Le “colleghe” dei b-boys maschi sono le fly-girls: se avete visto “Honey” con Jessica Alba, potete avere un’idea del loro aspetto. Anche le fly-girls si dedicano alla break-dance o alla danza hip-hop, sfoggiando in seguito i risultati in discoteca anziché per strada, per sfidare le truzze. I geek Di sicuro a queste sfide non assisteranno mai i GEEK, conosciuti anche come “nerd” o, più comunemente, “secchioni”. Secondo loro, la discoteca è un luogo insano da non frequentare mai e poi mai, poiché rischierebbe di danneggiare gravemente la loro immensa mente. L’aspetto per loro non ha importanza, in quanto ciò che conta è il loro essere incredibilmente intelligenti: li troviamo seduti ore e ore davanti al pc a formulare ipotesi riguardo l’arrivo di una navicella aliena nel giardino di casa loro, a calcolarne la data, l’ora, il minuto e il secondo esatto e a progettarne la distruzione per la salvezza degli esseri umani (solo quelli dotati di menti eccelse come loro, si intende). Infatti, la gratitudine di coloro che verranno salvati dall’imminente apocalisse extraterrestre innalzerà per sempre il nome del cyber-eroe, facendogli conquistare gloria eterna e, di conseguenza, il mondo. (Questi sono più o meno i sogni in cui un geek si perde mentre risponde a tutte le domande online di “Genius”; infatti, quando tutti gli altri, da piccoli, guardavano “Kiss Me Licia” e immaginavano di sposare Mirko- o anche Giuliano, il gatto-, i baby geek si intrattenevano invece con la salubre visione di Mike Bongiorno e la sua ciurma di superbimbi). I poser Non dimentichiamo di certo altri stili dalle radici antiche, come i GOTH (ovvero la versione più dark degli emo, più vicina al metal melodico), gli HIPPIE, i GRUNGE, gli SKINEHEAD e avanti così all’infinito...Tutti questi ragazzi e ragazze che aderiscono ai vari stili (e ho citato soltanto quelli che attualmente vanno per la maggiore, perchè ce ne sono davvero moltissimi) non potrebbero essere più diversi tra loro... Ma c’è una cosa che li accomuna tutti: l’insofferenza per i POSER. Wikipedia definisce poser “una persona che adotta il vestiario, il parlato e atteggiamenti tipici di una particolare sottocultura, generalmente allo scopo di introdurvisi all’interno per ottenere accettazione sociale. Ciò che però distingue il poser da un vero e proprio esponente di un movimento, è il fatto che il poser non ne fa parte, seppur ne sia convinto, e del suo movimento in realtà sa poco o nulla”. Non saprei spiegarlo meglio! In pratica il poser è il parassita comune di ogni stile, il finto emo, il finto metallaro, il finto punk... Ad esempio, se ascoltate da mattina a sera Gigi D’Agostino e vi definite emo, allora siete irrimediabilmente un poser. Se poi vi vestite da goth e nel vostro I-pod ci sono soltanto canzoni di Avril Lavigne, siete ancora più poser. E ci sono soltanto due modi per purificarsi da questo male: ritirarsi a vita da esule o implorare il perdono dei veri stilosi. Se rifiutate questa via, il vostro destino vi porterà dritti dritti all’inferno (ricordiamo che essere poser è l’ottavo peccato capitale). Insomma, i giovani amano riconoscersi in uno stile proprio che li distingua in base a ciò che ascoltano, a quel che pensano e a come vivono...e guai a chi vuole fingere di essere qualcuno che non è! Non è l’assenza di stile quella che in genere provoca i diverbi tra i teenagers, bensì la mancanza di PERSONALITA’ , tipica appunto dei poser che tendono ad attaccarsi al carro, per così dire...quindi, se ancora non sapete a che gruppo appartenete di preciso e non volete ritrovarvi l’esercito coalizzato di emo, truzzi, e metallari che vi accusano di “poserismo” davanti a casa, vi propongo di fare un test sullo stile che vi chiarirà le idee...lo trovate nel blog, dove io vi aspetto per avere i vostri commenti (sempre con la clausola della clemenza, mi raccomando)! Bye bye ;-) Iceskater 8 l’Altopiano Sabato 9 febbraio 2008 20 Ultima pausa in corso L’Emisfero Asiago prepara l’assalto ai playoff HOCKEY Entra nel vivo, nella sua fase cruciale, decisiva, la stagione dell’hockey su ghiaccio; mandata agli archivi la lunga regular season, la RBK Hockey Cup si appresta ora a proporre la post season, la seconda parte della stagione. Finora si è giocato, ora si dovrà fare sul serio; quattro mesi di incontri incrociati sono serviti sì a dividere le nove contendenti in due gironi. Un primo gruppo d’élite, le prime quattro della classifica, ammesse al master round che altro significato non avrà se non quello di sentenziare il pur importante ordine di accesso alla parte alta del tabellone dei play off; il Renon, fin qui indiscusso dominatore della stagione, si candida ad occupare la “pole” anche nei play off grazie ai 5 punti di vantaggio sulle altre tre concorrenti che, peraltro, partono appaiate a quota 17, cosa che rende quanto mai serrata ed interessante la sfida per le altre posizioni del ranking. Ancor più incerto ed equilibrato, se vogliamo, il Relegation Round, girone riservato alle altre cinque formazioni e che dovrà emettere sia l’ordine di iscrizione alla parte bassa del tabellone ma anche l’altro conseguente verdetto, quello dell’unica esclusa dalla fase cruciale della stagione. Il girone si preannuncia per nulla scontato ed il punteggio a scalare, ma con distacchi minimi, permette a ciascuna contendente di guardare con ottimismo al futuro; i sedici punti in palio rimettono teoricamente in gioco tutti, compreso il “nostro” Emisfero Asiago, che guarda sì (per ora) le avversarie dal basso ma confida in un recupero sicuramente possibile ed alla portata per centrare l’obbiettivo di continuare la stagione, migliorando quanto fatto lo scorso anno. Giallorossi concentrati ed al lavoro per prepararsi al meglio ed essere pronti a spararsi tutte le proprie cartucce nelle otto partite che li aspettano a partire da martedì prossimo; esiste grande consapevolezza nelle potenzialità di una squadra che, come il campo ha spesso mostrato, può giocarsi tutto con tutti a patto di riuscire ad esprimere (magari a ranghi completi) il valore dei singoli e del collettivo. Ed a proposito di infortuni ecco giungere dall’infermeria giallorossa due divergenti notizie. Partiamo con quella buona: il portiere Daniel Bellissimo, infortunatosi in allenamento (un taglio ad un dito della mano destra e conseguenti tre punti di sutura) alla Questa la classifica finale della prima fase : Renon punti Fassa “ Bolzano “ Milano “ Valpusteria “ Alleghe “ Pontebba “ Cortina “ Emisfero Asiago 44 35 35 34 32 30 29 27 22 vigilia del match di Bolzano, sta decisamente meglio ed il suo pieno recupero per la gara di Brunico appare pressoché certo. Rischia invece di veder finita la sua stagione Andrea Rodeghiero. La brutta carica di Kelly nel match col Milano ha riproposto il danno alla spalla a causa della quale aveva dovuto affrontare un lungo periodo di assenza; i sanitari gli hanno imposto almeno 20 giorni di riposo assoluto a cui seguiranno per Andrea un periodo di riabilitazione prima dell’eventuale reinserimento nei programmi di allenamento della squadra. Cesare Pivotto Mercato Numerosi i movimenti del mercato “di riparazione” (che si è chiuso lo scorso 30 gennaio) e che hanno per certi versi variato la “geografia” di alcune squadre. Nell’organico del Valpusteria non c’è più l’attaccante svedese Daniel Olson, finito al Feldkirch. A Cortina, via Merano, arriva l’attaccante finlandese Jari Suorsa, mentre torna il patria il difensore svedese Martin Wilde. Il Milano “licenzia” l’attaccante canadese Todd Simon per far arrivare dai Graz 99ers il pari ruolo Greg Day. Il Pontebba ingaggia l’attaccante ucraino Konstantin Kalmikov (proveniente dalla formazione americana del Twin City Cyclones) e, da Merano, l’altro attaccante Johan Carlsson, “scaricando” a Torre Pellice Jan Jas. Il Bolzano ha prelevato dal Merano il difensore Andreas Huber. Infine ad Alleghe, ancora dai Graz 99ers, arriva una vecchia conoscenza dell’hockey italiano, ed anche asiaghese, l’attaccante Tony Iob. Questa la composizione dei due gironi della seconda fase della stagione: master round Renon punti Fassa Bolzano Milano relegation round 22 17 17 17 Valpusteria punti Alleghe Pontebba Cortina Emisfero Asiago 16 15 14 13 11 Tony Iob Nazionale Non ci sono giallorossi fra i convocati da Mickey Goulet con la Nazionale maggiore che, dopo il raduno di Bressanone, sta dando vita alla tappa dell’Euro Ice Hockey Challenge, quadrangolare internazionale che si sta giocando a Sanok, in Polonia, e che si conclude proprio nel giorno in cui andiamo nelle edicole. Questo il calendario della manifestazione: giovedì 07/02/2008 ore 16.00 incontro Austria / ITALIA ore 19.30 incontro Estonia / Polonia venerdì 08/02/2008 ore 16.00 incontro Austria / Estonia ore 19.30 incontro Polonia / ITALIA sabato 09/02/2008 ore 14.00 incontro ITALIA / Estonia ore 17.45 incontro Polonia / Austria 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 21 HOCKEY INLINE INLINE Li avevamo lasciati al comando a punteggio pieno, alla vigilia del posticipo tv con il Milano 24 degli ex. Li ritroviamo sempre al comando, grazie al 12-2 rifilato al Modena, ma non più imbattuti ed ora incalzati da Edera Trieste (-2) e Milano 24 (-3). Per la prima volta in stagione, ma soprattutto per la prima volta da quando militano nella Serie A1 (stagione 2000/01), gli Asiago Vipers Tegola Canadese sono stati costretti alla resa sulla pista di casa. L’incredibile, e difficilmente ripetibile, striscia positiva della compagine del presidente Fabio Forte si è fermata dunque a quota 41 (39 vittorie e 2 pareggi). Ad interromperla, sul parquet del PalaBassano, il Milano 24, ambiziosa formazione, che non si è lasciata scappare l’occasione di approfittare di un avversario in emerfoto di: Marco Guariglia Asiago Vipers: stop & go Crolla il record dei campioni d’Italia e d’Europa, sconfitti in casa nella regular season per la prima volta da quando pattinano in A1. In Serie A2 Black Vipers scatenati. genza (pesanti le assenze di Sartori e Mantese e con un Ceschini a mezzo servizio) per tener vivo l’interesse per il campionato e riaprire di colpo i giochi per il primato. Sia chiaro, le assenze giustificano solo parzialmente lo stop, perché le “vipere operaie”, per una volta, non sono riuscite ad esprimersi come sanno, soffrendo più del lecito un avversario che per lunghi tratti ha dominato la sfida. Niente impresa in emergenza, come con l’Edera o nella fase finale della Coppa Italia. Non stavolta. Scarsità di soluzioni, idee e fiato per Asiago, sempre costretto ad inseguire e solo nel finale capace di mettere in difficoltà Molteni e compagni alla fine vincitori per 3-6. Troppo tardi. << Era nell’aria già da qualche settimana – ha affermato il tecnico asiaghese Cristian Rela – e contro questo Milano ci può stare benissimo di perdere. Tuttavia, sono dispiaciuto che la squadra non sia scesa in pista con il giusto approccio, riuscendo ad esprimersi come può solamente quando ormai la gara era compromessa. Mi aspettavo un atteggiamento diverso dalla “vecchia guardia” e dai giocatori di maggior qualità. Dobbiamo metterci in testa che lo scudetto che portiamo sulle maglie va difeso in ogni partita, lottando dall’inizio alla fine. Non basta essere campioni per vincere >>. E le parole dell’allenatore, unitamente alla voglia di riscatto dei giocatori, hanno fatto bene ai Vipers, che qualche giorno più tardi hanno spazzato via scorie del posticipo e Modena in un primo tempo praticamente privo di sbavature. Poi, nei restanti 20’, esperimenti e spazio per tutti, inclusi i giovani “prospects” che via via si stanno ritagliando un ruolo importante al fianco dei più esperti compagni. Alla fine il tabellone recita 12-2. Una risposta forte e chiara per le inseguitrici. Asiago c’è. << Abbiamo reagito bene – ha commentato il tecnico a fine gara – e la voglia di riscatto si è vista fin dalle prime pattinate. Modena, a onor del vero, ha opposto meno resistenza di quanto mi aspettassi, ma noi abbiamo affrontato l’impegno con la giusta determinazione, buttandoci alle spalle la sconfitta con il Milano 24. Sono soddisfatto della risposta della squadra >>. Prossima tappa (sabato 9 febbraio) Forlì. Non conosce soste, invece, la marcia, fin qui incontrastata, degli Asiago Black Vipers, assoluti protagonisti nel girone “A” della Serie A2. Ormai l’accesso alla “poule promozione” è ad un passo, o meglio ad una vittoria, che i “men in black” di coach Marobin dovrebbero facilmente conquistare nel prossimo turno (sabato 8 febbraio) contro la cenerentola Mestre. Sei partite, altrettante vitto- rie, l’ultima per 7-1 a Padova, mandando in gol sette giocatori diversi. Forza e varietà di un collettivo che sogna un posto tra le grandi dell’inline nazionale. <<Vogliamo divertirci e far divertire i nostri tifosi – dichiara un soddisfatto Marobin – combinando bel gioco e spirito di squadra. Vogliamo fortissimamente vincere e convincere tutti che siamo pronti a fare il salto di qualità. E per fare ciò non servono parole, ma solo fatti >>. Sulla stessa lunghezza d’onda il capitano Andrea Benetti. << L’epilogo della scorsa stagione brucia ancora maledettamente e stiamo lavorando tutti per cancellare quel ricordo. Contro Padova abbiamo stentato un po’ in avvio, ma poi la nostra prova è stata praticamente perfetta. Attenti e concentrati. Siamo soddisfatti, la strada è quella giusta. Ci manca un altro risultato positivo per entrare nella “poule promozione” e poi ce la giocheremo fino in fondo. Questo è sicuro >>. Le rivali sono avvisate! In Serie B, infine, proseguo- no gli alti e bassi per le compagini griffate Vipers, ma nell’ultimo turno si sono scambiate i ruoli. A sorridere, finalmente, sono stati gli Asiago Vipers “A” che con uno scatto d’orgoglio hanno lasciato sul posto i Dinos Sacile (7-2, tripletta per Carlo Rigoni), installandosi a metà classifica. Pesante battuta d’arresto (91), invece, per gli Asiago Vipers “B”, affondati a Verona contro l’imbattuta capolista, ora in fuga. Nel week-end per le asiaghesi in programma due derby: i Vipers “A” saranno di scena a Bassano; mentre i Vipers “B” ricevono i Diavoli Vicenza. Stefano Angonese La Provincia premia i Vipers Una targa in segno di riconoscenza, per rendere onore all’attività del club altopianese e per celebrare una volta ancora la conquista della Coppa dei Campioni 2007, uno dei tanti successi conseguiti dagliAsiago Vipers Tegola Canadese in questi ultimi anni. L’idea, tanto semplice quanto azzeccata (a volte basta davvero poco per far bella figura), è venuta alla Provincia di Vicenza, che martedì 29 gennaio ha pensato di invitare una delegazione dei Vipers, guidata dal presidente Fabio Forte, presso la sala del Consiglio provinciale, a Vicenza in Contrà Gazzolle. Ad accogliere i campioni d’Italia e d’Europa in carica il presidente della Provincia Attilio Schneck, assieme all’assessore allo sport Marcello Spigolon e al consigliere provinciale Francesco Gattolin. << Fa piacere – commenta Fabio Forte – ricevere riconoscimenti che esulano dal contesto puramente sportivo. Noi lavoriamo molto anche per curare la nostra immagine e questo invito-premio della Provincia ci inorgoglisce perchè le parole del presidente Schneck rendono il giusto merito ai nostri sacrifici. Siamo orgogliosi di essere in primis asiaghesi e quindi vicentini e siamo ben felici di portare le nostre origini ed il nome del nostro territorio ovunque andiamo >>. La società altopianese ha, invece, consegnato al presidente della Provincia una maglia con gli autografi di tutti i protagonisti dell’impresa europea. S.A. 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 22 Sergio e Michele, Canove e la... Juve, squadre del cuore Conosciamo un po’ meglio altri due componenti la squadra del Canove Calcio, stavolta si tratta di un giocatore e di un dirigente: Michele Mosele che gioca a mezzocampo e Sergio Martina, direttore sportivo. Nonostante i ruoli diversi, i due hanno numerose affinità, come sottolinea subito Michele “la passione per il calcio, la voglia di fare festa insieme e la stessa squadra del cuore… la Juve!”. Il nostro incontro inizia con questa battuta, la prima di una lunga serie di frasi scherzose fra i due, che rivelano un rapporto di grande amicizia. Una battuta, si diceva, perché chi conosce, anche solo superficialmente, Sergio Martina, che di professione è commercialista, sa come invece sia tifosissimo dei rossoneri: “dopo la mamma….viene il Milan!” dichiara, aggiungendo “e S. Siro è la mia casa”. E’ direttore sportivo del Canove da ben dieci anni, dopo essere stato vicepresidente dell’Asiago per quattordici stagioni e aver ricoperto il ruolo di d.s. anche a Stoccareddo, mentre il calcio giocato per lui si è fermato alle giovanili. Oltre il Milan, che va a vedere solo nelle partite casalinghe “perché è giusto che ognuno stia a casa propria”, segue il Padova, dove gioca il suo beniamino, Eder Baù “quasi un simbolo dei sacrifici che fanno i ragazzi dell’Altopiano per giocare a calcio, quello che, che nei lunghi anni da dirigente nelle varie squadre dell’altopiano, ho visto arrivare al più alto livello”. Ma veniamo a parlare del Canove e del suo ruolo nella squadra. “Quando gioca il Canove – dice Sergio – mi dimentico anche del Milan, non mi informo nemmeno dei risultati fino a quando non è terminata la nostra partita”. “Si agita talmente tanto che al ritorno sono costretto a guidare io l’auto” conferma Michele. “La squadra – con- tinua Martina – quest’anno è stata rafforzata dall’arrivo di Andrea Panozzo e dal ritorno dopo lunga assenza per infortunio di Michele Mosele e per motivi di studio di Federico Pedazzo. Già nel primo girone di Coppa Veneto si è visto come il team fosse in grado di competere con tutte le formazioni del proprio girone; poi un solo punto nelle prime quattro partite di campionato ha condizionato dal punto di vista psicologico i giocatori, ma la ripresa, anche morale, è arrivata con quattro vittorie successive consecutive, due delle quali fuori casa con le prime della classifica. “La squadra c’è – conferma Michele – ma credo che, tecnicamente sia possibile fare molto di più, spesso abbiamo raccolto poco per pressione mentale, dopo le vittorie ci rilassiamo e ci vuole poi uno scossone, come prendere un gol, per tornare a giocare nel migliore dei modi”. Michele, 26 anni, che con Stefano Santarossa forma la coppia di unici giocatori di Canove, lavora nell’albergo di famiglia, è tornato a giocare nella stagione in corso dopo un anno e mezzo di infortunio dovuta alla frattura del malleolo a causa di una caduta in moto. E’ molto sportivo, pratica lo sci, lo snow board, e ama anche l’hockey, sport che aveva iniziato a praticare da piccolino, prima di decide- re che preferiva però il calcio, giocato sempre nel Canove dai pulcini in su. E’ fidanzato con Roberta, di Padova, anche lei una buona sportiva, gioca a pallavolo in serie C, quando può segue Michele nelle partite, ma non vuole che lui faccia altrettanto, tanto che, inizialmente, gli ci è voluta la complicità di Sergio per scoprire in quale squadra giocasse. “Il calcio – dice – mi aiuta a tenermi in forma fisicamente, ma è soprattutto una grande passione, a volte dura da conciliare con il mio lavoro. Per questo ringrazio mamma Tiziana e papà Amanzio che mi danno l’opportunità di praticare questo sport”. “In squadra ci troviamo molto bene – continua Michele - siamo cresciuti quasi tutti insieme e nel gruppo si integrano perfettamente anche i nuovi arrivati. Ho imparato poi molto dall’attuale allenatore, per il quale prima del risultato viene il gioco, per questo lo apprezzo e stimo”. “La scelta di Bernardi – conferma Sergio Martina – è avvenuta semplicemente, durante una serata al bar. Aveva smesso da poco di giocare e non aveva ancora esperienza come allenatore, ma ci è piaciuto soprattutto la sua competenza teorica, la sua preparazione e serietà. Per quanto riguarda i ragazzi, voglio sottolineare il fatto molto positivo di poter contare su una squadra che si accontenta di un modesto rimborso spese, la squadra in pianura costerebbe tre volte tanto. Per contro, e questo sotto un certo aspetto è un difetto, i nostri giocatori non si rendono conto del valore della categoria in cui giocano, la stessa di squadre di grandi cittadine, che contano dai 10.000 ai 20.000 abitanti”. L’obiettivo di questa stagione, lo conosciamo ed è stato ribadito più volte dai giocatori intervistati, è quello dei play – off, sempre alla portata visto la posizione della squadra a centro classifica. “Per scaramanzia – dicono però i due – intanto pensiamo a non finire nei play out, per poter festeggiare nel migliore dei modi il ventennale della società: 15 anni consecutivi nella stessa categoria se non è un record è comunque un risultato che poche squadre possono vantare”. Per concludere Sergio Martina vuole ringraziare tutti gli sponsor della società “anche quelli dei piccoli contributi, che insieme rappresentano un aiuto importante. Ci fa poi partecipi di quello che è un suo grande sogno, da molti anni ormai “fare una squadra unica altopianese e poter tornare ai fasti dell’Asiago Taurus, anche per l’immagine del nostro territorio, con tutti giocatori locali. Il potenziale c’è, ma purtroppo credo che, per motivi di campanilismo, questa resterà una mia utopia”. Silvana Bortoli Il punto sul calcio altopianese In Prima categoria, il Frigo Tetti Canove ha dimezzato la posta nel bassanese contro il S. Eusebio. Quattro le reti segnate, tutte nel secondo tempo con i ragazzi di Bernardi in vantaggio con due centri di Pertile e Benetti e i locali agguantare il 2 a 2 con reti di Zito e Fanton. Gli altopianesi hanno 28 punti in graduatoria e domenica saranno di scena a Molvena contro il Colceresa MPM, ultimo in classifica. In Seconda categoria il Lusiana Conco ha ingranato la marcia vincente contro il Sirmec Breganze che ha steso perentoriamente con centri di Zanarella e Zanetti. I biancorossoazzurri di Sartori hanno raggiunto quota 27 punti in classifica e domenica scenderanno sul terreno del Careciupan che sovrasta gli altopianesi di una sola lunghezza in graduatoria. In Terza categoria ha riposato il Gallio che riprenderà a giocare contro il Vallonata a Nove. Sempre in terza l’Asiagoaltopiano ha battuto nettamente il Siggi Schio e rimane sempre in posizione play off. Prossimo avversario sarà il Petra Monte di Malo. E.Z. Sci alpino - Coppa Immobiliare Roana Deborah Sartori è la migliore tra tutti gli altopianesi Quattro vittorie di categoria su quattro con nove podi complessivi sui dodici disponibili: questo il ruolino di marcia imposto agli avversari dallo squadrone dello Sci Club 2000 di Mason Vicentino nella Coppa Immobiliare Roana prova del circuito provinciale Fisi, al Monte Verena. La giornata prevedeva un super-g per allievi e ragazzi sulla pista AlbiCaprioli dove i concorrenti dovevano affrontare porte larghe e dislivello di trecentocinquanta metri. La “ragazzi femminile” vedeva tornare alla vittoria Asja Zenere finita nettamente avanti a Deborah Sartori (6 Campanili) ed a Stefania Carli (Us Asiago Sci). Tripletta masonense nella corrispondente categoria maschile dove la graduatoria registra l’affermazione di Marco Zenere su Tommaso Volpato ed Alberto Spagolla. Quarto Marco Ferrari (Olympo Ski Team). Allieve regolate invece da Carlotta Biggi, altra realtà del “2000”, avanti di sei decimi nei confronti di Giulia Bucciol (Gab Ski Group) e di Anika Anna Angriman altra giovane promessa del Mason. Alle loro spalle ancora “2000” con Sara Cantele e Sara Peron. A chiudere il poker degli allievi del “2000” con il quartetto terribile Scanavin, Pernechele, Zattarin. Menegalli. R.A. 8 l’Altopiano Sabato 9 febbraio 2008 E’ la capitale tedesca dove Enrico Fabris, praticamente da sconosciuto al grande pubblico, vinse la sua prima gara di Coppa del Mondo sui 1500 metri ad ospitare da oggi sabato 9 febbraio e domani i Campionati Mondiali “all-round” edizione 2008. Un ritorno in Germania carico di ricordi incancellabili per il bicampione olimpionico che proprio dalla sua impresa del novembre 2004 assunse piena coscienza che un grande futuro poteva spalancarglisi davanti. Esattamente com’è poi avvenuto perché fra medaglie Mondiali, l’Enrico Nazionale grande protagonista a Berlino Sabato 9 e domenica 10 in Germania l’appuntamento clou di questa stagione olimpiche, titoli europei, straordinarie prestazioni nelle rassegne iridate ed in Coppa del Mondo la “freccia dei Toccoli” è diventata quel fenomeno sportivo e mediatico che tutti conosciamo. Tuttavia questi straordinari risultati agonistici fanno parte del suo palmares che, come si conviene, reclama di essere amplia- to ed arricchito di nuove conquiste. E’ la legge dello sport. “Punto molto sul “mondiale” berlinese – dichiarava il nostro a margine della recente Coppa del Mondo di Pinè azzoppata dal maltempo – perché nonostante sia stato impossibile correre i 5mila causa neve e pioggia sui 1500 (quarto in classifica, ndr) Campionati europei a squadre Tea Ravnic conquista la medaglia di bronzo Ha diciassette anni, abita a Canove, frequenta la 4° liceo scientifico ad Asiago ed ha conquistato un bronzo ai campionati europei a squadre di pattinaggio velocità. Tea Ravnic, occhi azzurri penetranti, sguardo deciso, look acqua e sapone, quando entra in pista mette le ali ai piedi. La incontro a casa sua dove vive con la mamma Andreja, insegnante di pianoforte, il papà Robert e la piccola di casa Roberta, anch’essa pattinatrice. Con disinvoltura mi racconta della sua ultima avventura: i Campionati Europei PATTINAGGIO VELOCITA’ 23 a squadre, svoltisi in Polonia il 19 e 20 gennaio scorsi. “La strada è stata tutta in salita, abbiamo gare quasi ogni week-end e ci prepariamo assiduamente con 4 allenamenti settimanali al palazzetto di Pinè che - specifica orgogliosa - è una pista lunga, cioè di 400 mt, fantastica per questa specialità. Non era sicura la mia partecipazione, ma poi si è liberato un posto e sono potuta partire. Sebbene il primo giorno non fossi al top per la specialità dei 3.000 mt (dove è arrivata nona, ndr), il secondo ero più carica ed ho partecipa- to alla competizione a squadre assieme alle mie compagne Nicole Suriani e Francesca Lollobrigida”. Tra un sorriso e l’altro mi racconta delle soddisfazioni avute e dei sacrifici che anche i suoi genitori fanno per portarla ad allenarsi quasi ogni giorno e le lego in viso la tenacia di un’atleta ormai matura e solida. Una ragazzina coi numeri giusti quindi, e con qualche sogno nel cassetto: partecipare alle Olimpiadi del 2010 nei 3.000 mt e nei 1.500 mt. Cos’altro aggiungere? Un grande in bocca al lupo Tea, continua così! Serena Frigo ho comunque raccolto ottine sensazioni sul mio stato di forma”. Come dargli torto? La dimostrazione di quanto affermato si è avuta domenica scorsa nella prova di staffetta dove, con l’asiaghese Luca Stefani ed il pinetano Matteo Anesi, è riuscito a strappare la qualifica del Blue Team ai “mondiali singole-distanze” in programmaa Nagano, in Giappone, il prossimo marzo. A Berlino intanto l’”Enrico Nazionale”, come lo definisce il sito espressamente dedicato alla manifestazione iridata, è già virtualmente presente da giorni. Tale e tanta la considerazione di cui gode anche in Germania dove si sottolinea in maniera importante il suo impegno extra-sportivo in favore di buone cause come la lotta al fumo. In pista sarà comunque tutt’altra musica perché se i padroni di casa in campo maschile non possono contare su “lame” particolarmente affilate come quelle di cui invece dispongono fra le ragazze Enrico Fabris dovrà vedersela con una muta di olandesi, col norvegese Hovard Bokko, con lo statunitense Shani Davis e con altri grossi calibri canadesi e russi. C’è poi l’incognita di Sven Kramer il suo “avversario naturale” più pericoloso non presentatosi all’appuntamento di Pinè e della cui mosse poco si sa amando il “tulipano scntroso” riservatezza e pre-tattica. Sia comne sia l’imperativo del roanese sarà quello di dare tutto perché nel campionato “all-round” ogni gara fa storia a sé ma è altrettanto vero che rimontare qualche distanza corsa non al top diventa impresa improba per tutti. Disporrà tuttavia di un assistente speciale in quanto Luca Stefani è presente in qualità di riserva. Sarà per lui un’esperienza ugualmente utile perché ai “mondiali” singole distanze di Nagano in pista ci sarà anche l’emergente asiaghese dal fisico e dalla mentalità “giusta” per farsi valere. Renato Angonese Programma: sabato 9 febbraio – dalle ore 13,30: 500 f., 500 m., 3000 f., 5000m. Domenica 10 febbraio: 1500 f., 1500m., 5000f., 10.000 m. Siti internet di riferimento: w w w. i s u . o r g , www.wmberlin2008.de. 8 l’Altopiano Sabato 9 febbraio 2008 24 Volley Cesuna VOLLEY Entusiasmante l’esito della 1^ Festa del Torneo Promozionale di Minivolley svoltasi domenica 27 al Palazzetto dello Sport di Roana (nella foto). Successo di pubblico e plausi dal direttivo della Federazione Pallavolo Vicentina per l’impeccabile organizzazione del Volley Cesuna. Ad aprire la festa la sfilata delle rappresentative di Cesuna, Cogollo, Summano (Piovene Rocchette) e Torrebelvicino; a seguire balletto a tema e scenetta introduttiva del torneo, che quest’anno ha come sfondo il cartoon “Cars”, con le comparse che hanno costantemente allietato la giornata. Grande successo anche per l’incontro genitori-U18 che lascia il segno in virtù della collaborazione con l’Associazione “Amici di Antonio Pertile” con la raccolta di contributi per l’iniziativa che prevede il soggiorno estivo in altopiano di ragazzi ucraini per limitare gli effetti venefici delle radiazioni di Chernobil. Under 12 e 13 Riguardo ai campionati che vedono impegnate le formazioni del Cesuna, un apprezzamento va speso nei confronti delle squadre U12 e Torneo promozionale Minivolley una festa di sport e solidarietà Alti e bassi nei campionati: tutti i risultati delle formazioni del Cesuna U13, guidate da Beatrice Pesavento ed impegnate nel torneo denominato “Braccio di Ferro”: in particolare l’Under 12 con il pareggio 2 a 2 (formula prevista solo per le formazioni giovanili) in trasferta contro il PGS Auxilium Volley di Schio si portano al comando nel girone “G” in attesa di recuperare la partita rinviata per la manifestazione legata al “Carnevale Roanese”; per le U13 il fattore campo si rivela di volta in volta sempre più determinante, dopo aver vinto in casa contro il S. Vito Volley per 3 a 0 devono cedere a Piovene contro l’US Summano con il medesimo risultato. Under 16 Dopo la brutta sconfitta 3 a 0, parziali 25-13, 25-10 e 2513, contro lo Sporting Alto Vicentino, candidato a raggiungere il vertice del campionato, pausa forzata per l’U16 che hanno dovuto rinviare il proprio turno per l’indisponibilità della palestra. L’occasione giunge comunque propizia per ritrovare forza e carattere sotto il diretto pungolo delle allenatrici Michela Peterlin e Giulia Forte. Prix Volley Cesuna Termina con la vittoria nella trasferta di Piovene il girone di andata nel campionato provinciale Fipav di 2^ divisione per la formazione femminile Prix Volley Cesuna: 3 a 1 all’US Summano con parziali di 21-25, 25-18, 12-25 e 1525 che consentono alle “Tigers” di consolidare il 5° posto in classifica. Avversaria definita acerba dal capitano Annamaria Spiller che spende parole di elogio per i centrali Barbara Stella, sempre a punto in ogni azione, e Anna Frigo, definita la Gioli del Cesuna, che trasforma le fast (tipico attacco di primo tempo femminile) in veri e propri capolavori. Ovviamente se l’attacco veloce funziona a dovere gran Festa sulla neve per i Lions Il Lions Club Asiago 7 Comuni organizza per sabato 16 febbraio la Festa sulla neve, con una gara di sci e la Cena dell’amicizia. Ed è proprio l’amicizia, come viene sottolineato nel volantino di presentazione della manifestazione, uno dei principali valori della vita e dell’etica lionistica: l’evento è stato organizzato nella convinzione che essa possa essere espressa, apprezzata e condivisa anche con il divertimento. Il via è programmato per le ore 14.30 al Verena con la gara di slalom gigante denominata “4° Campionato Distrettuale di Sci Lions, distretto 108 Tai” e si svolgerà sulla pista Civello. Alla gara possono partecipare i soci Lions, coniugi, figli e nipoti appartenenti ai Club del Distretto 108 TA1. Sono ammessi anche amici ospiti, per i quali verrà stilata una classifica a parte. Oltre alle premiazioni individuali, è prevista una classifica relativa ai “gruppi familiari, che verrà calcolata facendo la somma dei tre migliori tempi dei partecipanti dello stesso gruppo familiare, di cui almeno uno deve essere genitore o nonno. I partecipanti del gruppo A (non classificati FISI) saranno divisi in diverse categorie, a seconda dell’anno di nascita, mentre sono previste due categorie uniche, maschile e femminile, per il gruppo B (classificati FISI e/o Maestri di Sci). “Se non potrai gareggiare, non importa: vieni ugual- mente per incoraggiare i partecipanti e a tifare per loro.” – invita il Lions Club 7 Comuni, che aggiunge “Sta a noi, alla nostra reciproca partecipazione, volontà e disponibilità far sì che anche quest’anno questa occasione di incontro si tramuti in un ottimo successo di festa e partecipazione”. Alla sera, chi lo desidera, può partecipare alla “Cena dell’amicizia” (per Lions, familiari ed amici che abbiano o meno partecipato alla gara) alle ore 19.30 presso il Ristorante Milano di Asiago, durante la quale si terranno le premiazioni delle gare di sci. Per informazioni ed iscrizioni alla gara di slalom gigante, gli interessati si possono rivolgere a Leonardo Franco (Lions Club Asiago 7 Comuni), tel. 347 6898418, e-mail: [email protected] , o Italo Scuccato (Lions Club Bassano Host), tel. 0424-525366; fax. 0424523779, e-mail: italoscuccato@tiscali. Il termine per la presentazione delle iscrizioni è fissato entro giovedì 14 febbraio. Silvana Bortoli merito va al “sistema squadra” che consente ad Alessia Salmaso, palleggiatore, di mettere le centrali nelle condizioni migliori per far punto. Caseificio Pennar Cesuna Due sconfitte nel campionato di 2^ divisione maschile per il Caseificio Pennar Cesuna che porta a termine il girone di andata posizionandosi a 12 punti al nono posto in classifica, ancora in posizione utile per evitare una delle quattro retrocessioni previste. Gli altopianesi comunque non demordono sapendo di essere inseriti in un girone impegnativo con agguerriti avversari faranno di tutto per mantenere un’appropriata distanza con le inseguitrici. Sabato 26 era in programma il recupero del 12° turno in calendario che prevedeva la trasferta contro lo Zaitex Povolaro, prima in classifica senza sconfitte. Nulla da fare per gli altopianesi che non sono riusciti ad intaccare la striscia positiva del Povolaro che ha così continuato a conservare il primato. Risultato finale 3 a 0 con parziali 2519, 25-14 e 25-21. Partita stregata, invece, quella che si è disputata al Palazzetto di Roana mercoledì 30 contro lo Schio Sport srl: malgrado la superiorità dimostrata fino a metà del 2° set, la squadra è riuscita a portare a casa solo uno dei tre punti in palio perdendo 3 a 2 al tie-break con parziali di 25-12, 23-25, 25-19, 17-25 e 8-15 conce- dendo così agli scledensi di avvantaggiarsi in classifica proprio a danno del Cesuna. Alla mancanza di esperienza, fattore determinante per molti aspetti in questo momento, - commenta il capitano Ilario De Guio - si può far fronte solo continuando a giocare pur fra mille difficoltà, coscienti che i risultati si otterranno solo sul lungo periodo. Del resto la pallavolo maschile in altopiano sta muovendo ora i primi passi (siamo ora al secondo anno) mentre in pianura le società hanno almeno 30-40 anni di attività alle spalle. Le partite in casa I prossimi impegni casalinghi sono previsti il 09 febbraio alle 18,30 con l’incontro U13 BJ Pallavolo Cesuna U13 - US Valli. La settimana successiva grande pallavolo sabato 16 con il Prix Volley impegnato alle 16,30 contro il Volley Towers di Breganze e, a seguire alle 20,30, il Caseificio Pennar affronta l’US Castello di Arzignano. Vi aspettiamo numerosi. Immagini, risultati e classifiche aggiornate dai collegamenti sul sito www.volleycesuna.it. I Giochi invernali studenteschi per gli alunni di Lusiana Con protagonisti gli alunni dell’istituto comprensivo “Padre Mario Pozza”, si sono svolte, a Monte Corno per il fondo e a Biancoia lo sci alpino, le gare per la fase comunale dei giochi invernali scolastici che vedranno i primi in graduatoria accedere alle fasi provinciali in programma a Recoaro l’11 febbraio. Nello sci nordico maschile la classifica ha visto superare la prova Simone Bertacco, Antonio Michelon, Riccardo Marolla, Francesco Carli, Mattia Minuzzo, e Fabio Bagnara. Nel femminile al primo posto si è posizionata Alice Zampese seguita da Lisa Battaglin, Chiara Cortese, Laura Zanella e Marika Cortese. Nello sci alpino Maschile nell’ordine si sono classificati Diego Pernechele, Luca Maino, Alberto Poli, Domenico Ronzani, Nadir Rachid, Daniele Colpo, Fabio Villanova e Marcello Alberti. Nello sci alpino hanno nell’ordine conquistato i primi posti della graduatoria Sara Cantele, Chiara Dal Ponte, Chiara Crestani e Giada Busa. E.Z. Nella foto, alunni in gara a Biancoia di Conco 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 25 “Indennità al ribasso? Non è abbastanza” “Gare di sci alpino per ragazzi e allievi: Il suo giornale nei due numeri precedenti di sabato 12 gennaio e 26 gennaio ha dato notizia con una certa enfasi della riduzione delle indennità agli Amministratori della Comunità Montana del 32%, che interessa il Presidente della Giunta e ben sette Assessori, di cui uno vicepresidente con una indennità pari al 55% di quella del Presidente. La cosa di per sé potrebbe apparire apprezzabile, se riferita ai costi della politica, che a seguito di eclatanti pubblicazioni (vedi Stella LA CASTA) ha fatto insorgere l’opinione pubblica sempre più attenta, provocando una ondata di antipolitica molto preoccupante. Personalmente sono di tutt’altro avviso, poiché ritengo assai modesta questa riduzione, se rapportata all’effettiva produttività di questo ente. Il Governo ha deciso finalmente di sopprimere un numero consistente di C. M., poiché si è scoperto, specialmente al sud, che erano stato costituite C. M. che comprendevano comuni sul livello del mare. Purtroppo questo Governo, prigioniero di mille condizionamenti e compromessi, non ha deciso di andare fino in fondo, cioè sopprimerle tutte, poiché dalla legge istitutiva 1102 del ’72 si è dimostrato, fatto salva qualche eccezione, che questi enti sono dei doppioni inutili dei comuni montani, che preferiscono l’unione per la gestione di alcuni servizi, lasciando pertanto le C. M. prive di reali competenze e deleghe, nonché carenti di risorse finanziarie. Ma come sempre accade, c’è stata una levata di scudi dell’UNCEM a difesa di questi inutili centri di potere. Nel nostro caso è noto come i Comuni dell’Altopiano preferiscano gestire in proprio le funzioni di competenza, in particolar modo i comuni maggiori, Asiago, Roana, Gallio, che dispongono di risorse adeguate per gestire le funzioni proprie. Non si è nemmeno riusciti a costituire un Consorzio per la vigilanza, che sarebbe quanto mai auspicabile. Si dirà: ma quello che scrive queste note non è stato colui che ha ritardato la costituzione della C. M. e dei suoi organi, in quanto rivendicava un criterio di rotazione per la presidenza, dimettendosi poi da Sindaco di Rotzo, in quanto il criterio non è stato rispettato? Non ho nulla da smentire a riguardo, ma credo di aver fatto una legittima battaglia per il mio Comune sostenendo la pari dignità istituzionale di tutti gli otto comuni facenti parte, mentre invece si è voluto ancora per la terza volta imporre un rappresentante del Comune di Asiago. Ma la paralisi politica dell’ente è sotto gli occhi di tutti. Molto più apprezzabile invece è la decisione assunta dall’Amministrazione di Asiago di ridurre le indennità, peraltro già previste in parte dalla finanziaria, agli stagione chiusa in soli 16 giorni!” Amministratori, Sindaco e Assessori, il cui impegno non ha confronto rispetto a quello minimale della C. M., al punto da assorbire gran parte della giornata e per certi referati si tratta di un impegno a tempo pieno. Pertanto la riduzione del 32% agli Amministratori delle C. M. mi sembra molto modesta e sarebbe più equo che la riduzione fosse del 68% per le ragioni sopra esposte. Edoardo dr. Sartori Da qualche giorno cerco di capire la motivazione della decisione da parte del Comitato Provinciale di effettuare così tante gare in poco tempo. Mi riferisco in parte alla categoria Ragazzi ed Allievi. Una gara di SL messa in calendario di mercoledì sera in notturna ad Enego, così gli atleti non hanno perso la giornata di scuola. In verità il giorno seguente erano degli zombi sui banchi… ed in una settimana sono state fatte ben 3 gare delle 6 totali della nostra Circoscrizione Vicentina! Altra baggianata è aver recuperato la gara di Slalom Gigante del Broccon proprio il 04.02.2008 dopo aver fatto: il giorno 01.02.2008 prove di super G; il giorno 02.02.2008 GARA di Super G; il giorno 03.02.2008 GARA di Super G; il giorno 04.02.2008 GARA di Slalom Gigante a Broccon; neanche in Coppa del Mondo fanno più così tante gare di fila e sono ragazzi dagli 11 ai 14 anni e le domeniche 17 e 24 di febbraio cosa faranno!!!! Non si poteva diluire il programma? Per quanto riguarda la categoria dei più piccoli non ne parliamo nemmeno.. Le gare sono state programmate di sabato pomeriggio come se dovessero lasciare il posto ad altri…. Non sarà mica un fatto di sponsor come la serie B del calcio? Sono già tre o quattro fine settimana che devono uscire da scuola a metà mattina, alcuni non riescono a frequentarla neanche…. E pensare che hanno dai 7 ai 10 anni. E quando arriveranno alle superiori?? La scuola non esisterà più, o meglio non esi- steranno più le gare di sci. Se proseguiamo di questo passo.. I signori Delegati e Company hanno scordato che hanno a che fare con dei ragazzini: non esiste più il gioco ed il divertimento, bisogna lavorare!!!! La nostra circoscrizione ha battuto ogni record: stagione conclusa in soli 16 giorni, dal 20 gennaio al 04 febbraio. Complimenti!! Chi non ha raggiunto la qualificazione alle gare Regionali, d’ora in avanti avrà la FORTUNA di pensare alle vacanze estive. Che bello… Tanto le gare regionali per i ragazzi ed allievi sono dal 28.02 al 02.03.2008 e quelle dei Cuccioli e Baby l’8 e 9.03.08. Quanto tempo per girare i pollici.. Fabrizio Tescari “Diamo meno importanza alle cose materiali” In quest’ultimo periodo, si sente spesso dire su tv e giornali che molte famiglie italiane non riescono ormai più ad arrivare alla cosiddetta fine del mese. Le cause sono sotto gli occhi di tutti: tasse troppo alte, caro spesa, mutui e affitti da pagare. Niente di più vero. Succede infatti, quasi inconsapevolmente, che i cittadini (me compreso) abbiano la tendenza a lanciare il sasso contro le istituzioni e il governo; forse perché non richiede così tanto impegno scaricare tutte le responsabilità sugli altri. Circa tre vol- "Riccardo, Erika, Christian, Alex, Martina e Gabriele salutano la loro BISNONNA Antonietta del Turcio. Un grosso bacione anche dai suoi nipoti Silvia, Chiara, Eva, Davide, Elena, Valentina, Elisa, Denis e Roberta" te all’anno, ho la possibilità di recarmi in Francia, dove risiedono mia nonna e alcuni amici d’infanzia. Col tempo, quasi senza accorgermene, questo mi ha portato ad avere una visione più ampia dei problemi organizzativi dello Stato. Ho soltanto vent’anni, ma credo di poter affermare che se qualcosa non funziona all’interno del nostro paese la responsabilità sia in parte da attribuire anche a noi cittadini. A differenza di altri paesi dell’Unione Europea in cui ho avuto la fortuna di soggiornare, nella società italiana prevale il forte desiderio, quasi una necessità per alcuni, di apparire. Spesso infatti anche tra noi giovani, si ha la tendenza di “mascherarsi” dietro a un’automobile di grossa cilindrata o, peggio ancora, si cade nell’errore di voler essere giudicati per quello che si possiede materialmente piuttosto che per quello che in realtà si è. Sembra ormai diventata una sorta di competizione, in cui, se riesci a rimanere nello stesso piano degli altri allora non corri assolutamente il rischio di essere “emarginato”. Con questo non voglio essere polemico nei confronti del nostro pese, tra l’altro invidiato in quasi tutta Europa, credo soltanto che se i soldi a fine mese scarseggiano un po’ del nostro ci sia (mi riferisco a famiglie normali , che non hanno parti- colari problemi di tipo sociale). Si dovrebbe dare minore importanza alle cose materiali, cercando di spostare l’ago della bilancia verso qualcosa di più significativo altrimenti non faremo altro che continuare a lamentarci e a considerare il progetto di un mutuo e di una famiglia un’utopia astratta. Fabio Pernechele Testimoni cercansi Si cercano testimoni dell’episodio accaduto in data 11 ottobre 2005 alle ore 16 a Thiene di fronte all’Istituto scolastico delle Dorotee, che ha visto coinvolti in un lite una coppia di genitori. Chi fosse disponibile a testimoniare l’accaduto nelle sede opportuna, è pregato di chiamare il numero telefonico 0424 692062. 8 Sabato 9 febbraio 2008 Se ne è discusso soprattutto nei giorni scorsi dopo il mancato intervento del Papa all’Università La Sapienza. La rinuncia papale registra deplorazione generale: in Parlamento, sui media, nei dibattiti pubblici, nella scuola; poche, pochissime le voci fuori dal coro. La condanna però contro quella contestazione comunque la si voglia classificare per i modi o per i contenuti, quando non per piaggeria o per convenienza non appare motivata da ragioni laiche. Laici sono anzitutto i credenti cioè i non appartenenti alla gerarchia ecclesiastica e dunque il termine e la cosa hanno origini in ambito religioso. Una volta secolarizzato il termine ha significato autonomia da ogni autorità trascendente o da chi a questa si Gentile redazione, sono un lettore affezionato del Vostro giornale e da un bel po’ di tempo che ho letto l’articolo sulla pagina di Enego intitolato “Concerti natalizi ad Enego, un’atmosfera davvero di festa” uscito sul giornale del 1201-2008. Nonostante siano passati parecchi giorni, non posso fare a meno di ripensare a quell’articolo, anche perché parla del coro di cui faccio parte, nonché presidente, “LE VOCI DELLA SPE- l’Altopiano Laici e laici richiami. Dunque uscito dal circuito del dogma dell’obbedienza il laico vanta assoluta autonomia e indipendenza; non riconosce cioè nessuno al di sopra di sé, se non per sua accettazione o per consenso. Il Papa quale autorità indiscutibile in ambito religioso vincola solo i credenti; ma i non credenti o i diversamente credenti sono liberi di ascoltarlo; nessuno potrà impedirlo. Se lo facesse la sua laicità, il rispetto cioè delle posizioni anche contrarie a quelle proprie si trasformereb- be in fondamentalismo, speculare a quello religioso che si vuole contrastare. E dunque, nel caso La Sapienza, il problema non è il Papa, ma le nostre istituzioni, la nostra cultura e in definitiva la nostra debole laicità così male interpretata e peggio vissuta. Ciò va detto anche e soprattutto per coloro e sono la stragrande maggioranza che hanno espresso in vario modo riprovazione per l’accaduto, se non altro perché hanno avuto riguardo più alle ragioni dell’ossequio e della deferenza vilipesi dalla contestazione che a motivi per un laico ma per questo non meno doveroso riguardo per un personaggio autorevole e internazionale. Si è persa ancora un’occasione per mettere alla prova la nostra maturazione culturale ma meglio sarebbe dire la nostra educazione che ancora si dibatte tra gli estremi di “Grazie per l’articolo” LONCA” di Roana. Il prossimo 09-02-2008, ricorre l’undicesimo anniversario del coro e in questi anni vi sono stati alcuni articoli stampa nei nostri riguardi, sia del Vostro giornale che dei quotidiani della nostra provincia e non, però per la prima volta vi è stata una nostra descrizione alquanto profonda ed azzeccata, che ha spiegato perfettamente l’Altopiano quello che vogliamo essere e trasmettere. Per questo vogliamo rimanere con una nostra identità, diversa dai normali anche se bravi cori e soprattutto non eseguire assolutamente brani che non siano un’ancestrale e sovente pelosa accondiscendenza e la totale disistima e disprezzo senza limiti. Certo la storica convivenza sul nostro territorio dello stato pontificio, la vicenda risorgimentale, gli interventi papali nella vita pubblica e in definitiva il rapporto conflittuale fra le due sponde del Tevere non hanno giovato alla crescita di un distacco equilibrato. Il dare a Cesare si confonde ancora con il dare a Dio e anche se il nostro paese ha l’attenuante della storia non ha tuttavia ancora appreso la lezione della dialettica rispettosa ma ferma di un De Gasperi con la Santa Sede. Come non giova la politica del conformismo (per esempio quella vista in questi giorni) così non si fa un passo avanti con la contestazione rozza e cieca. Ma gli esempi, che finora non si vedono, devono provenire da altra direzione. Dobbiamo aspettare un’altra occasione? Giovanni Bertacche [email protected] di nostra creazione, un modo anche questo di fare conoscere il Nostro bellissimo Altopiano, con storie nate su questo territorio e che solo questa realtà può ispirare. Sono stato lusingato da quanto scritto da Stefania Simi, che vorrei ringraziare. Un saluto a tutta la redazione. Paolo Lora Anniversari Lunedì 11 febbraio Roberto Ambrosini e Sofia Martello festeggiano il loro 50° anniversario di Matrimonio. Un affettuoso augurio da Gianni, Anna Maria, Valentino, Alessandra, Stefano, Veronica, Valentina, Luca, Thomas e dal piccolo Nicola. Sabato 9 febbraio 2008 La sanità: un’orchestra stonata Nella sanità pubblica italiana molte decisioni alla salute del cittadino vengono prese dall’alto di poltrone politiche potentissime. La sanità burocratica è come un’orchestra musicale, ma composta solo da tromboni: il più importante è il trombone direttore che con la sua bacchetta ballerina coordina gli altri dieci, venti, cento tromboncini. Di fronte a questa orchestra si trovano i poveri ammalati che devono subire la sua musica allucinante. Ormai la sanità è burocrazia e tutti questi direttori, dirigenti, managers, si sono ridotti a rappresentare se stessi e non più la gente. Bisognerebbe che questi quaquaraqua scendessero dal traballante tronetto su cui credono di trovarsi e, ammalandosi, cadessero col culo per terra, fra la polvere che è la loro vera materia costituente! Da questa prospettiva vedrebbero com’è la realtà. Si leggono i giornali con i titoloni: l’apparato sanitario…la struttura dell a sanità…l’amministrazione e il bilancio del ministero della sanità…il management nonsocomesichiama sanitario…l’utente sanitario..; ma questa terminologia si adatta ad un’azienda prettamente commerciale, non certo ad un ordine ospedaliero. I termini più adatti dovrebbero essere aiuto umanitario, assistenza medica, assistenza psicologica, aiuto disinteressato, o in una parola, amore per chi chiede aiuto. Si parla e si discute, si palleggiano le responsabilità e le competenze, ma ci si è dimenticati dei protagonisti di tutto che non sono gli “utenti” ma le “persone”, le perone che hanno valori morali, affettivi o che sono deboli e timorose e troppo spesso sole. Ecco: sono loro la platea che è costretta ad ascoltare questa stonatissima musica. Enzo Magnabosco Una pianta officinale in tempo e luogo insoliti L’Altopiano srl - Società unipersonale Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 349 - 6548872 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese, Beppa Rigoni Scit, Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese, Stefania Simi, Cesare Rebeschini Hanno collaborato: Virginia Gianello, Aurora Carli, Salvatore Baù, Giovanni Rattini, don Marco Pozza, Billarman, Giulia Panozzo, Vittorino Panozzo, Renato Angonese, Serena Frigo Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano Foto: Foto Verona - Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 26 Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. Spettabile redazione, mi è gradito segnalare la presenza di una pianta officinale interessante in tempo e luogo insoliti. Si tratta di una bella ciocca di Tassobarbasso. La si può ammirare in questo periodo sulla parete verticale della vasca dell’acquedotto di Canove all’altezza di due metri da terra. Acquedotto sito in via Belvedere. Per il valore di questa pianta officinale e per il posto che la vede crescere, credo meriti attenzione con la pubblicazione di una foto. Per la cronaca il tassobarbasso è pianta biennale con foglie grandi di colore verde giallastro ricoperte di fitti peli come un velluto. D’estate sviluppa uno stelo lungo ricoperto di fiori gialli. Giorgio Michieletto 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 27 a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 9 a venerdì 22 febbraio Il Sole sorge alle 7,11 e tramonta alle 17,35 Il Santo del mese San Valentino: E’il tradizionale giorno in cui gli innamorati esprimono il loro amore l’uno per l’altra, regalando biglietti di San Valentino, cioccolatini o piccoli monili, usanza più comune è quella di regalare fiori. La festività è stata chiamata così in onore di 2 martiri cristiani. Il giorno ha cominciato ad essere conosciuto come la Festa degli Innamori in seguito al tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano (per la fertilità). Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo dio venivano messi in un’urna e opportunamente mischiati. Quindi un fanciullo sceglieva casualmente alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo “degli innamorati” per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. La storia inoltre sostiene che mentre il futuro santo era in prigione in attesa dell’esecuzione, sia “caduto” nell’amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d’addio: “ dal vostro Valentino, “ una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore...”. Ma la notorietà internazionale di San Valentino si deve alla leggenda, nata nei paesi anglosassoni, secondo la quale egli fosse solito donare ai giovani suoi visitatori un fiore del suo giardino. Tra due di questi giovani nacque un amore che portò ad un unione tanto felice che molte altre coppie seguirono il loro esempio, a tal punto da indurre il Santo a dedicare un giorno dell’anno ad una benedizione nuziale generale. Sabato 9 gennaio. SS. Apollonia e Rinaldo. È il 9° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 356 giorni alla fine dell’anno Domenica 10. S. Arnaldo, Ia di Quaresima. Lunedì 11. Beata Vergine di Lourdes. Martedì 12. S. Eulalia. Mercoledì 13. SS. Beatrice e Benigno. Giovedì 14. S. Valentino v.m.. Primo quarto di Luna alle ore 04,34. Venerdì 15. S. Faustino. Sabato 16. S. Giuliana vergine. Domenica 17. S. Donato, IIa di Quaresima. Lunedì 18. S. Simeone. Martedì 19. SS. Mansueto e Tullio. Mercoledì 20. SS. Silvano e Eleuterio. Giovedì 21. S. Pier Damiani. Luna piena alle ore 04,31. Venerdì 22. Cattedra di San Pietro. La Quaresima: come evidenzia l’etimologia latina, segna i giorni che passano dalla fine del Carnevale alla Pasqua dì Risurrezione. Quaranta è il numero che ricorre sistematicamente nella storia biblica e la Quaresima è dedicata dai Cristiani all’emulazione dei quaranta giorni di digiuno, passione e morte di Cristo. Sin dal Medioevo però, l’obbligo maggiormente sentito era l’astinenza dai cibi più golosi. Il popolo impersonava la Quaresima con una vecchia donna ossuta e vestita di nero, che faceva gran contrasto con la figura del grosso e rubicondo Carnevale. Per costringere ad osservare il digiuno era proibito ai macellai, salvo al sabato dopo Vespro, di vendere carne “sotto pena di multa”. Addirittura durante il regno di Carlo Magno (VIII sec.) la trasgressione di mangiare carne era punita con la pena di morte. I PROGRAMMI DI RADIO ASIAGO Sui 107.700 Mhz Da lunedì a venerdì Buongiorno Altopiano con Salvatore dalle 8,30 alle 12 ([email protected]). Da lunedì a venerdì Notiziario locale alle 12,45 e repliche alle 1618-21,30, a cura di Stefania Longhini ( [email protected]), con pagina sportiva curata da Massimo Rigoni. Il sabato, alle 12,45 e in replica alle 16 – 18- 21.30 Sabato Sport, con Massimo Rigoni. Per inviare comunicati, risultati, classifiche l’indirizzo è [email protected] Nel primo week end di febbraio prende il via “Spazio Cinema” con Alberto Rigoni (classifiche, recensioni, curiosità e programmazioni dei cinema Lux, Grillo Parlante e Cineghel), venerdì dalle 18 alle 19 e sabato dalle 10 alle 11. Dream Power con Tony Rock, tutti i giorni (anche domenica), al mattino verso le 10 e al pomeriggio alle 17,30 Il Mercatino, con Lilli Tessari, tutti i giorni, alle 8, 11, 14 e 19. Per inserire gratuitamente gli annunci scrivere a [email protected] Tutto l’hockey minuto per minuto, a cura di Massimo Rigoni, nelle serate in cui si gioca il campionato di serie A di hockey su ghiaccio, dalle 20,10 fino alle 23 circa. Quando l’Asiago gioca in casa, breve dopo partita con commenti e interviste ([email protected]) Cena per tutti gli ex collaboratori di Radio Asiago Venerdì 22 febbraio alle ore 20 ai Due Mori di Camporovere si terrà la cena di tutti coloro che nel tempo hanno fatto parte di Radio Asiago. Le adesioni si ricevono entro il 15 febbraio al negozio Chiaroscuro, in via Dante ad Asiago. Per informazioni si può telefonare al n. 338 1460517. Vendesi rustico In zona nord di Asiago vendesi rustico da ristrutturare, di 110 metri quadri abitabili, con 13.800 metri quadri di pascolo. Prezzo: 350.000 euro non trattabili. Gli interessati possono rivolgersi alla nostra redazione ARIETE Il destino vi presenta un ventaglio di occasioni. Si tratta soltanto di scegliere. In amore un incontro inaspettato potrebbe avere già dato inizio ad una nuova fase, da accettare con coraggio e ottimismo. Se invece Urano non si fosse ancora manifestato, non c’è che una intelligente e operativa attesa, tanto per spianare le novità che sono nell’aria. TORO Tra le idee originali che vi vengono in mente c’è di certo quella giusta, si tratta di riconoscerla subito, evitando una pericolosa illusione, tuttora in agguato. Nell’amore, se volete rinnovare o cambiare un rapporto, non avete che da aprirvi alle occasioni che capitano, tra le quali potreste trovare qualcosa di eccitante, da prendere in attento esame. GEMELLI Partite dai recenti sviluppi di una situazione che vi sta a cuore: potrete realizzare un progetto ambizioso, tenendo conto dei saggi consigli di qualcuno che stimate. Nei rapporti d’amore, se non siete soddisfatti di ciò che avete, è il momento di osare; non vi manca l’occasione di realizzare i vostri desideri, specie se avete appena fatto un incontro promettente. CANCRO Potete tuttora contare sul sostegno di Giove e di Marte, che non vi faranno mancare il coraggio di fare una scelta difficile, ma di sicuro successo, sia nell’amore, se sentite il bisogno di rinnovare la vita di relazione, che nel lavoro. In questo settore avrete la possibilità di beneficiare di importanti informazioni, sulle quali basare nuovi impegnativi progetti. LEONE Non mancano le occasioni di farvi valere, ma occorre saperle scegliere con attenzione per evitare il pericolo di illusioni, sempre in agguato, specie quando si tratta d’amore e di sesso. Nei rapporti di amicizia e di lavoro è meglio attendere nuovi elementi di giudizio Dalle ore 8.45 di sabato 9 alle ore 8.45 di sabato 16 febbraio ASIAGO- Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi Zuccato – Viale Matteotti Dalle ore 8.45 di sabato 16 febbraio alle ore 8.45 di sabato 23 febbraio CANOVE – Farmacia del dr. Leonardo Bosio, Via Roma 33 CONCO – Farmacia della dr.ssa Monica Federici, Piazza S.Marco, 23 Domenica 10 febbraio Conco: OMV – Via Cappellari, 12 Mezzaselva: IP – Via XXI Maggio, 149 Domenica 17 febbraio Asiago: Q8 – Località Mosele Foza: TOTAL – Via Lazzaretti, 24 Due proverbi due De gavissekot voname armen manne, de schönecot vonander hurren, un de stärchekot voname taberchar sain nicht gaschetz. (trad. La saggezza del pover’uomo, la bellezza d’una prostituta, e la fortezza dell’operaio, non vengono apprezzate). Bear übel borratesich, hat in allez sain leben ganug zu nagen.) trad. Chi male si ammoglia, ha abbastanza da rosicchiare per tutta la sua vita) prima di passare all’azione. Ma questo non deve impedirvi di iniziare a fare progetti. VERGINE Tenete conto di alcune preziose informazioni: soltanto così potrete agire con coerenza, sia nell’amore che nel settore professionale. Nei sentimenti basta seguire le ragioni del cuore, e agire con la massima spontaneità. Nei rapporti di lavoro o finanziari, invece, è meglio basarsi anche sulle precedenti esperienze e sui consigli di autorevoli personalità. BILANCIA Tenendo conto di recenti sviluppi di una situazione delicata, potete scegliere se continuare sulla strada che avete imboccato, oppure se dare una nuova impostazione all’amore o al rapporto di lavoro. Nel primo caso basta saper parlare al momento giusto, nel secondo conviene ascoltare i consigli di qualcuno che ha più esperienza. E poi seguirli senza esitare. SCORPIONE Novità d’amore e di soldi in arrivo. Quanto prima! Nell’attesa, cominciate a predisporre la vostra organizzazione domestica e di lavoro per poter sfruttare al meglio il favore del destino. Per quello che riguarda i sentimenti, iniziate con il recupero dei vostri spazi privati, per essere pronti a cogliere tempestivamente ciò che di positivo sta per entrare nella vostra vita. SAGITTARIO Siete in cerca di novità? Non avete che da guardarvi attorno, con la medesima disponibilità ai suggerimenti che il destino, sotto forma di consigli di amici fidati, vi elargisce con generosità. Non intestarditevi su convinzioni che potrebbero per una volta essere superate dai fatti. Specie nei rapporti di coppia, dove conviene essere realistici e tenere i piedi per terra. CAPRICORNO Tra le idee originali che vi frullano per la testa, potrebbe esserci quella giusta, si tratta di riconoscerla e di metterla in pratica. Nell’amore, se avete ancora qualche dubbio, non agite frettolosamente, ma concedetevi il lusso di una riflessione approfondita, prima di prendere una posizione impegnativa. Nel lavoro e nelle amicizie mantenete le vostre abitudini. ACQUARIO Se avete voglia di applicarvi, ci sono varie possibilità, sia nell’amore che nel lavoro, secondo i vostri attuali interessi. Nei sentimenti potete contare sul vostro intuito, e agire con tatto e buon gusto per favorire lo sviluppo di un rapporto esistente, se ci tenete. In caso contrario, potete liberarvi di un fardello ormai superato, dicendo semplicemente la verità. PESCI Basandovi sulle recenti esperienze, potete proseguire nella strada che avete iniziato, specie se riguarda innovazioni nello stile di vita e soprattutto nei rapporti d’amore, che possono essere rivisitati in chiave completamente diversa. Nel lavoro un maggiore impegno serve per consolidare, o realizzare, equilibrio e collaborazione. 8 Sabato 9 febbraio 2008 l’Altopiano 28