Una nuova sfida per l`investigazione
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Una nuova sfida per l`investigazione
UNIVERSITE EUROPEENNE JEAN MONNET ASSOCIATION INTERNATIONALE SANS BUT LUCRATIF BRUXELLES - BELGIQUE THESE FINALE EN “Sciences Criminologiques” Una nuova sfida per l’investigazione: la frode assicurativa Analisi del fenomeno: collocazione sociale, incidenza e prospettive Specializzando: Roberta Pilone Matr. 3192 Bruxelles, ottobre 2013 1 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Indice dei Contenuti Introduzione .......................................................................................................... pag. 4 Capitolo 1. Tratti Normativi e Caratteristiche gestionali 1.1. Il Contratto d’Assicurazione nel Codice Civile ......................................... pag. 6 1.2. L’Attività Assicurativa: peculiarità e aspetti gestionali ............................. pag. 7 Capitolo 2. L’Assicurazione RcAuto: Aspetti generali 2.1 Un po’ di storia ............................................................................................. pag. 9 2.2 La comparsa dell’RcAuto ........................................................................... pag. 10 Capitolo 3. Frodi nel settore assicurativo 3.1 Introduzione ................................................................................................ pag. 11 3.2 Lo studio KPMG ......................................................................................... pag. 17 3.3 Azioni organizzative e di processo intraprese dalle Compagnie ................ pag. 19 3.4 La legislazione e la banca dati sinistri ........................................................ pag. 21 3.5 Il fenomeno in Italia ................................................................................... pag. 23 3.6 L’Organismo anti frode .............................................................................. pag. 26 3.7 Proposte e soluzioni .................................................................................... pag. 27 3.8 Le frodi in Europa ...................................................................................... pag. 30 3.9 Le soluzioni anti frode in Europa ............................................................... pag. 31 3.10 Le conclusioni di KPMG .......................................................................... pag. 36 Capitolo 4. L’Agenzia Investigativa e la frode assicurativa 4.1 Tipologie di frodi ........................................................................................ pag. 37 4.2 L’Identikit del frodatore ............................................................................. pag. 40 4.3 I professionisti della truffa .......................................................................... pag. 42 4.4 Un cattivo primato ...................................................................................... pag. 48 4.5 Presa in carico dell’agenzia investigativa e casi pratici ............................. pag. 50 2 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Capitolo 5. Uno sguardo più ampio sul panorama delle frodi Assicurative: Approfondimenti 5.1 Quanto costa un sinistro alle compagnie e al sistema: Il caso Guido Rossi ................................................................................... pag. 61 5.2 La frode nelle Assicurazioni vita e sulla salute ........................................ pag. 63 5.3 Assicurazioni on line e truffe ................................................................... pag. 67 5.4 Truffe e Criminalità Organizzata: episodi di cronaca .............................. pag. 68 Conclusioni .......................................................................................................... pag. 70 Bibliografia .......................................................................................................... pag. 71 Sitografia ............................................................................................................. pag. 72 3 INTRODUZIONE Ogni soggetto si muove secondo un’ottica di massimizzazione della propria utilità, dei propri profitti, agendo in maniera spesso opportunistica ed egoistica. In particolar modo vediamo che gli individui ricercano condizioni e strategie a loro più convenienti in situazioni di interessi contrapposti, sfociando anche in comportamenti fraudolenti. A “favore” dei comportamenti scorretti, gioca un ruolo importante l’asimmetria informativa: la mancanza di informazioni da parte della compagnia, la difficoltà a reperirle, agevola i soggetti che dichiareranno il falso. La frode ai danni dell’assicurazione modifica il rapporto tra sinistri e premi, ne consegue la necessità, da parte della compagnia assicurativa, di applicare degli adeguamenti ai premi assicurativi aumentandoli. In Italia questo fenomeno sta assumendo quote preoccupanti con effetti che si ripercuotono, quindi, sia sulle compagnie che sugli assicurati, facendone uno dei paesi al mondo con i più alti costi di assicurazione auto. Questo comportamento crea un circolo vizioso: - Le compagnie assicurative aumentano i premi a causa degli importi dei sinistri “gonfiati”; - Ottenere un beneficio per mezzo del risarcimento viene considerato dagli individui come una giusta contropartita al premio pagato e non come una frode che comporta gravi conseguenze con implicazioni di carattere sociale. La difficoltà nel contrastare tale comportamento risiede nel fatto che le frodi sono un «fenomeno occasionale e diffuso, difficilmente riconducibile a degli schemi, quindi difficilmente controllabile in sede di assunzione del rischio»1. Quale meccanismo porta alla frode? Per una concezione comune, i premi assicurativi sono ritenuti dalla popolazione “ingiusti” alimentando la convinzione che l’assicuratore guadagni troppo. Questo si traduce in un meccanismo psicologico che, nei casi in cui non si tratti di frode “professionale” (guadagnare dichiarando sinistri mai avvenuti), porta gli assicurati a ritenere che gonfiare, anche se di poco, l’importo del danno non sia un reato grave. Lo spunto per questo lavoro nasce e si sviluppa dall’unione del mio precedente accostamento al mondo dell’investigazione privata alla mia nuova esperienza formativa presso un’agenzia assicurativa, filiale della Compagnia Groupama; così da poter osservare il fenomeno da entrambe le prospettive. La situazione dell’investigazione privata, in questi anni, conformemente allo stato attuale delle cose (crisi economico-sociale), si è modificata e con essa anche la domanda che gli si rivolge. Il tema delle frodi assicurative è di grande attualità tra tutti gli attori coinvolti: i cittadini, i consumatori, Le compagnie, l’IVASS ex ISVAP (Istituto di Sorveglianza e Vigilanza sulle Assicurazioni private), l’ANIA (Associazione Italiana Imprese assicurazione) e il Governo. Tutti questi soggetti agiscono di concerto nel tentativo di fissare un sistema di regole, organi e strumenti efficaci a prevenire e contrastare i comportamenti fraudolenti e ottenere benefici diffusi per evitare ricadute economiche dei comportamenti criminosi sul settore assicurativo e sull’intero Sistema Paese. 1 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi 20assicurative.pdf, consultato il 15 Gennaio 2013. 4 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Cercherò dunque di analizzare il fenomeno partendo dalla spiegazione dei tratti normativi e le caratteristiche gestionali; l’Assicurazione RcAuto che è il ramo preso maggiormente di mira, analizzerò il fenomeno “Frode Assicurativa” nell’accezione ampia del fenomeno, come le Compagnie Assicurative si stanno organizzando, andamento del fenomeno in Italia e negli altri Paesi dell’Unione Europea, proposte e soluzioni legislative e non. Quindi come l’Agenzia investigativa si muove per far fronte al fenomeno, infine il case history, le diverse tipologie di frodi e l’identikit del frodatore e in ultima analisi le frodi sulle assicurazioni on line. 5 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Capitolo 1 Tratti Normativi e caratteristiche gestionali 1.1 Il Contratto d’Assicurazione nel Codice Civile Come funziona un’assicurazione? In che modo viene regolamentata? Il Codice Civile può esserci d’aiuto per comprendere, almeno in questa prima e sintetica analisi, il rapporto giuridico che lega l’assicurato all’assicuratore. L'assicurazione è il contratto con il quale l'assicuratore, verso pagamento di un premio, si obbliga a rivalere l'assicurato, entro i termini convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana. «L'esercizio dell’assicurazione - in base all'articolo 1883 del codice civile - si ha quando l'impresa di assicurazione non può essere esercitata che da un istituto di diritto pubblico o da una società per azioni e con l'osservanza delle norme stabilite dalle leggi speciali.»2 «Il contratto di assicurazione è il tipico contratto aleatorio: al momento della stipulazione le parti ignorano quali delle due ne trarrà vantaggio e in che misura in quanto tutto - spesso dipende da circostanze future e incerte. L'assicurato deve fornire all'assicuratore tutte le informazioni utili a consentire la valutazione del rischio per determinare adeguatamente il premio.»3 Come tutti i contratti, al fine della sua validità devono essere presenti determinati requisiti. Primo fra tutti la prova del contratto (art. 1888 c.c.). E’ necessaria la forma scritta, ed entrambe le parti devono essere in possesso di un documento che attesti l’effettiva sottoscrizione; un semplice esempio è il tagliando che viene rilasciato per le assicurazioni RcAuto. Le informazioni in possesso dei due contraenti sono fondamentali per la definizione del contratto stesso. «Gli articoli 1892 e 1893 del Codice Civile regolano questa fattispecie evidenziando le differenze nel caso che le dichiarazioni inesatte siano state fornite con dolo o colpa grave, ovvero senza dolo o colpa grave.»4 Se le informazioni fossero tali da fuorviare la volontà dell’assicuratore, il quale non avrebbe firmato il contratto o lo avrebbe fatto a condizioni diverse, il dolo o la colpa grave rendono annullabile il contratto entro tre mesi dal giorno dell’avvenuta conoscenza dello stato reale delle cose facendo cadere l’obbligo di rimborso nel caso si verificasse l’evento dannoso. Esattamente come in tutti i contratti un altro elemento essenziale è l’oggetto, in questo caso il rischio. L’inesistenza del rischio si può tradurre con la mancanza dell’oggetto, cioè la mancanza di uno degli elementi essenziali del contratto, di conseguenza applicando le norme civilistiche (art. 1895 c. p.) siamo in presenza di un contratto nullo. Nel caso di cessazione del rischio (art. 1986), invece, il contratto si scioglie. L’assicurato ha il diritto al pagamento dei premi fino al momento della comunicazione di tale 2 www.codicecivile.it, consultato il 8 Febbraio 2013. G. Cucinotta – L. Nieri, Le Assicurazioni, Il Mulino, Bologna, 2005, pag. 38. 4 Ivi, pag. 40. 3 6 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 cessazione. In questi ultimi due casi abbiamo visto cosa succede quando il rischio, e quindi l’oggetto del contratto, non esiste o cessa di esistere. Ma cosa succede se si verifica una variazione del rischio? Si distinguono due fattispecie opposte: 1. Diminuzione del rischio. 2. Aggravamento del rischio. «Il primo caso può portare a una riduzione del premio a partire dalla rata successiva, fatta salva la possibilità da parte dell’assicuratore di recedere dal contratto entro due mesi in cui è stata data la comunicazione, recesso che avrà effetto a partire dal mese successivo alla comunicazione della volontà dell’assicuratore.»5 Nel secondo caso, invece, può comportare l’innalzamento del premio o «l’assicuratore può recedere dal contratto, dandone comunicazione per iscritto all’assicurato entro un mese dal giorno in cui ha ricevuto l’avviso o ha avuto in altro modo conoscenza all’aggravamento del rischio. Il recesso dell’assicuratore ha effetto immediato se l’aggravamento è tale che l’assicuratore non avrebbe consentito l’assicurazione, ha effetto dopo quindici giorni, se l’aggravamento del rischio è tale che per l’assicurazione sarebbe stato richiesto un premio maggiore».6 Il Codice Civile prevede delle prime misure cautelari di base in capo all’assicuratore. L’art. 1900, spiega che qualora i sinistri siano stati cagionati con dolo o colpa grave dell’assicurato, l’assicuratore è responsabile solo dei danni cagionati a terzi, ai quali l’assicurato deve rispondere. E’ obbligato altresì per i sinistri conseguenti ad atti del contraente compiuti per dovere di solidarietà umana o nella tutela degli interessi comuni dell’assicuratore. Oltre al precedente, l’art. 2043 dice che qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. 1.2 L’Attività Assicurativa: peculiarità e aspetti gestionali. Come già è stato accennato nel paragrafo precedente, l’oggetto del contratto di assicurazione consta nella “trasmissione” di un rischio da un soggetto A (assicurato) ad un soggetto B (assicurazione). Il problema consiste nella gestione del rischio. Si applica una delle basi della statistica che spiega che, per un numero elevato di osservazioni, si può prevedere che in percentuale si verificheranno determinati eventi. «Nello svolgimento delle sue funzioni, la compagnia aggrega numerosi rischi mantenendo un’omogeneità qualitativa e quantitativa della collettività assicurata. Qualitativa; gli assicurati vengono divisi per classi accomunati da un profilo di rischio affine. Quantitativa; al fine di rendere possibile la comparazione dei rischi è necessario che i valori degli assicurati, che rispecchiano gli impegni della compagnia, non devono essere eccessivamente differenti.»7 «Questo tipo di operatività, che ha carattere di tipo sociale, si basa sulla necessità di suddividere la rischiosità e il costo di un possibile evento dannoso sulla collettività 5 A. Panigada, Assicurazioni. Come, quando e perché, Libreria Universitaria, Milano, 2003, pag. 55. Articolo 1898 c.c. 7 A. Panigada, Assicurazioni. Come, quando e perché, Libreria Universitaria, Milano, 2003, pag. 60. 6 7 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 contro il pagamento di un premio periodico, che risulta essere più vantaggioso ed economico rispetto all’eventuale danno subito.»8 La particolarità delle compagnie assicurative però si riscontra in un altro elemento. L’inversione del ciclo produttivo. Qualsiasi attività d’impresa rispetta una tempistica circa il pagamento dei costi e la riscossione dei ricavi. Prima vengono sostenuti i costi per l’acquisizione degli elementi necessari alla produzione e in seguito, tramite le vendite, è possibile ottenere dei ricavi. Nelle compagnie assicurative questo non succede. «Il ciclo produttivo viene invertito grazie alla particolarità dell’attività esercitata: l’assicurato si rivolge alla compagnia per la copertura di un rischio e , dietro pagamento anticipato di un premio assicurativo, l’assicurazione si accolla il rischio e, quindi l’obbligo di sostenere i costi che hanno carattere di aleatorietà e incertezza nell’ammontare.»9 In altre parole, «il processo produttivo ha come effetto quello di trasformare costi incerti, spesso di notevole portata, in costi certi, in genere di entità contenuta, producendo positivi effetti di stabilizzazione dei redditi nel tempo.»10 8 Finetti - Emanuelli, Economia delle Assicurazioni, Unione tipografico editrice torinese, Torino, 1976, pag. 21. Ibidem. 10 Antonella Cappiello, Lineamenti normativi ed Economico-Tecnici delle imprese assicurative, F. Angeli, Milano, 2003, pag. 77. 9 8 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Capitolo 2 L’Assicurazione RcAuto: Aspetti generali 2.1 Un po’ di storia «Quello di proteggersi contro i rischi è uno dei bisogni più antichi e primari. Ne è prova che le prime e più antiche forme di assicurazione risalgono all'Antico Egitto: nel 2700 a.C. fu istituita una Cassa mutua per le spese funebri dei tagliapietre. Tra le avventure che maggiormente hanno stimolato l'esigenza di strumenti di protezione contro gli imprevisti, c'è sicuramente la navigazione. Proprio la tutela dei viaggi in mare ha raffinato nel corso dei secoli le modalità di protezione, generando qualcosa di molto simile alle moderne assicurazioni, la cui funzione principale è stata proteggere la libera iniziativa degli individui dai rischi e dall'imprevedibilità degli eventi. Spesso è stata la violenza del mare a suscitare la domanda di assicurazione, motivo per cui si può facilmente immaginare che le prime compagnie siano sorte nelle città marinare e fluviali. Così, a Firenze, sull'Arno, nel XIV nasce la figura dell'intermediario, mentre la prima società di assicurazioni nasce nella città portuale di Genova, nel 1424, e si chiama “Tam mari quam terra.” L'altro luogo chiave di questa lunga storia è Londra. La capitale inglese assiste ad un primo evento chiave quando nascono e si sviluppano i Lloyd's. Inizialmente, questo era il nome di una taverna dove erano soliti trovarsi gli intermediari londinesi, perché il proprietario, Edward Lloyd, teneva un utile bollettino sulla situazione dei viaggi in mare delle navi assicurate. Questo servizio divenne così importante ed influente da trasferirsi nella City, il quartiere degli affari, dove si trasformò in un meccanismo con cui gli assicuratori condividevano tra loro i rischi legati alle disavventure dei clienti. Il secondo evento è un terribile incendio, che nel 1666 devastò la capitale, distruggendo 13 mila case e 87 chiese, tra cui St.Paul's. Si impose, per queste tragiche circostanze, la seconda grande funzione di utilità sociale delle assicurazioni: proteggere la collettività dai rischi e dalle catastrofi. Sempre in Inghilterra nasce, nel 1762, l'assicurazione per la persona sulla vita, con la pubblicazione delle tavole di mortalità che allora stimavano la speranza di vita media in 33 anni. Le assicurazioni ramo vita vengono poi sancite per regio decreto dal Re d'Inghilterra Giorgio III, trovando quindi un'importante legittimazione istituzionale. Nel secolo successivo si diffusero poi in tutta Europa, delineando il moderno panorama del mercato assicurativo. Nello stesso periodo nascono le prime compagnie di assicurazione anche negli Stati Uniti, dove la figura centrale per lo sviluppo del sistema è quella di Benjamin Franklin, il famoso scienziato e politico, che sfruttò la sua influenza per diffondere la pratica di assicurarsi contro rischi, in particolare legati agli incendi. Nel secolo successivo, la pratica di assicurarsi si è diffusa a strati sempre più vasti della popolazione: il panorama assicurativo si è allargato, con un'offerta sempre più 9 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 articolata e complessa, ma allo stesso tempo ha avuto inizio l'attuale processo di concentrazione dei capitali.»11 2.2 La comparsa dell’RcAuto Con l’apparire dell’automobile nacquero anche una serie di problemi ad essa annessi come i danni alle cose e alle persone. A fronte di queste nuove problematiche vennero esaminate diverse possibili soluzioni: - Privilegio sull’auto a favore del danneggiato. - Cauzione da imporsi al proprietario del veicolo per poter ottenere la licenza di circolazione. - Fondo di solidarietà delle vittime dei veicoli sconosciuti. - Assicurazione sulla responsabilità civile. Una volta analizzate le varie opzioni, l’assicurazione è stata considerata la soluzione più efficiente. «I primi ad adottare l’assicurazione obbligatoria furono i Paesi Scandinavi: Finlandia nel 1925, Norvegia nel 1926, Danimarca nel 1927 e Svezia nel 1929. In Italia vennero presentati più disegni di legge a riguardo, il primo dei quali è datato nel marzo 1954. Solo nel 1967 venne accolto e discusso il disegno di legge riguardante l’assicurazione obbligatoria, che divenne ufficialmente legge il 12 giugno del 1971.»12 Con il passare del tempo e con l’aiuto della legge 39 del 1977, la copertura assicurativa ha subito notevoli miglioramenti e le tariffe sono state rese più tecniche. Il mercato assicurativo, così come quello bancario e finanziario ha avuto delle evoluzioni che non si sono limitate all’ambito territoriale, ma sono sfociate nel mercato europeo; a questo scopo risulta importante il decreto legislativo n.175 del 1995. Infine «con la legge 57 del 2001 sono stati regolati i rapporti tra assicuratori e consumatori, al fine di contenere gli aumenti incontrollati dei costi e dalla mancata risposta da parte del mercato delle aspettative circa il miglioramento dei servizi e di trasparenza dell’offerta.»13 11 La storia delle Assicurazioni, http://www.assicurazione.it/storia-delle-assicurazioni.html, consultato il 5 Febbraio 2013. 12 E. De Simone, Breve storia delle Assicurazioni, F. Angeli Editore, Milano, 2011, pag. 48. 13 Antonella Cappiello, Lineamenti normativi ed Economico-Tecnici delle imprese assicurative, F.Angeli Editore, Milano, 2003, pag. 80. 10 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Capitolo 3 Frodi nel settore assicurativo 3.1 Introduzione La frode assicurativa è considerata da molti un reato di poco conto. Questa sorprendente indulgenza nei confronti di un reato trae probabilmente origine da un malinteso piuttosto diffuso: si ritiene che la frode non sia a scapito dei clienti della compagnia. Il malinteso riguarda il principio stesso su cui si basa l’assicurazione. Evidentemente solo gli addetti ai lavori sono consapevoli che il numero e l’entità dei danni da risarcire, indipendentemente dal fatto che si tratti di danni effettivi o fraudolenti, incide direttamente sui premi che ogni singolo assicurato deve versare nel fondo comune di solidarietà. La maggior parte degli assicurati è convinta che l’assicuratore guadagni “troppo” in assenza di sinistri e che pertanto, le somme versate per la liquidazione dei sinistri non possono comunque portare a perdite, trascurando il fatto che il maggior danno richiesto e liquidato colpisce alla lunga tutti gli assicurati. Inoltre quando la frode assicurativa è associata ad altri reati, essa colpisce non solo gli assicuratori e la massa degli assicurati ma fa indirettamente altre vittime. «Una forma di frode assicurativa nel settore automobilistico è rappresentata dagli incidenti ideati a tavolino: un automobilista si ferma improvvisamente ma in modo volontario di fronte ad un’altra automobile al fine di provocare un incidente che potrebbe anche avere delle gravi conseguenze. A questo punto il guidatore che ha messo in scena l’incidente, denuncia le lesioni subite, cercando di ottenere il massimo risarcimento possibile con ricevute e certificati falsi. Non sono dunque solo gli assicuratori ad essere danneggiati dal comportamento fraudolento, bensì direttamente o indirettamente, anche altri soggetti.»14 Il comportamento fraudolento ai danni dell’assicurazione segue in genere sempre lo stesso schema: l’autore escogita un danno fittizio o ne descrive l’entità in maniera tale da indurre l’assicuratore a ritenersi in dovere di erogare una prestazione. Sotto questo punto di vista la frode assicurativa è ancor più infida di altri reati contro il patrimonio: l’autore non si impossessa direttamente del denaro, ma induce la propria vittima a metterglielo a disposizione, facendole addirittura credere che ciò sia assolutamente corretto. Il frodatore sfrutta abilmente la condizione in cui si trova il liquidatore sinistri, che può tutt’al più esaminare la verosimiglianza dei dati forniti, senza essere in grado di stabilire se essi rispondono esattamente alla verità. «Il frodatore specula proprio sul fatto che l’impiegato non può accertare la veridicità della sua denuncia e 14 R. Chianca – G. Fazzolari, Le frodi Assicurative, Editrice San Marco, Bergamo, 2012, pag. 120. 11 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 confida che il verosimile venga considerato veritiero.»15 La simulazione è lo strumento utilizzato per frodare. Il malintenzionato si inspira, per così dire, ad un sinistro realmente avvenuto, ne riduce le complesse modalità a pochi dati, che l’impiegato assocerà con un’effettiva situazione di sinistro. La simulazione in quanto tale, non dà adito a sospetti. Solo se le affermazioni sono contraddittorie, oppure non collimano con fatti che possono essere successivamente controllati, è possibile riconoscere la tentata truffa. Ma chi vuol frodare, e soprattutto chi ha fatto della frode una professione, dedica parecchia attenzione alla congruenza dei dati che fornisce ed alla plausibilità dell’evento. Quanto più tipico e normale sarà il fatto descritto, tanto maggiore sarà la probabilità che il liquidatore si lasci trarre in inganno. E’ importante distinguere tra la frode in quanto tale e gli altri reati commessi in sua concomitanza. L’incendio doloso più palese non è di per sé prova di frode assicurativa. Solo quando all’assicuratore saranno fornite informazioni false o incomplete, si potrà ritenere di essere di fronte ad un comportamento fraudolento. Ovviamente, un assicuratore si limita a scoprire la simulazione mentre è compito dell’autorità giudiziaria dimostrare la premeditazione o l’intenzionalità nell’operato del simulatore. All’origine di moltissime frodi assicurative c’è probabilmente l’eventualità piuttosto remota di essere scoperti. Le sanzioni previste per il reato di frode costituiscono di per sé un rischio, a cui però fa da contrappeso l’opportunità di conseguire un profitto. Se la probabilità di essere scoperti e puniti fosse maggiore, vale a dire, se gli sforzi per scoprire i casi di frode fossero più intensi, questo reato non sarebbe così allettante. Non bisogna però pensare che l’applicazione di sanzioni più severe possa funzionare in questo senso da freno inibitore: ad influire sul comportamento umano non sono tanto le leggi quanto piuttosto l’approvazione dell’ambiente circostante. «La frode assicurativa, pur essendo un reato, non è considerata, come qualcosa di riprovevole, tant’è vero che il frodatore può talvolta addirittura vantarsene con gli amici, mietendo consensi per la sua astuzia. L’assenza di un saldo principio morale o l’insufficiente consapevolezza di ciò che è giusto rende più probabile il ricorso alla frode ai danni dell’assicurazione. Si verifica un effetto analogo quando, pur rimanendo elevata la soglia di inibizione, la disponibilità al comportamento fraudolento aumenta, ossia quando per esempio il rischio di una sanzione è minore di un’altra minaccia incombente.»16 Quando una grave situazione economica induce alla frode, ciò non dipende solo dall’entità del debito, bensì anche dalla valutazione soggettiva della propria situazione. La decisione di ricorrere a pratiche fraudolente è dovuta anche al fatto che l’autore si sente messo alle strette, senz’altra via d’uscita. Nelle società dei paesi industrializzati è ormai talmente ovvio e naturale che le assicurazioni coprano i danni e tutelino dalle perdite, che in caso di danno risulta dunque naturale rivolgersi, in qualunque modo, all’assicuratore. L’immediata equiparazione di danno e assicurazione è un prodotto della nostra epoca. Agli inizi l’assicurazione era limitata ai rischi essenziali, come la perdita della casa a causa di un 15 16 Ivi, pag. 130. (A cura di) G. Sacerdoti, La Frode nell’Assicurazione RcAuto. Riforme legislative, esperienze Europee e politiche Aziendali per il mercato Italiano. Atti del Convegno. Giuffrè Editore, Milano, 2001, pag. 223. 12 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 incendio. Le piccole disgrazie erano sostenute dagli stessi interessati, che ricorrevano ai risparmi accantonati e si avvalevano anche della dimestichezza acquisita nell’affrontare le avversità. Con il progressivo sviluppo di queste forme di garanzia è aumentato anche l’insieme delle forme di previdenza per la vecchiaia, che non è più affidata al nucleo familiare, ma a strumenti pensionistici gestiti dagli assicuratori. In un certo senso si può affermare che il numero dei rischi trasferiti è inversamente proporzionale al senso di responsabilità per la propria persona: si risparmia sempre meno per affrontare le situazioni difficili e si perde progressivamente la capacità di affrontare le avversità della vita. Così anche un danno banale finisce col sembrare una minaccia alle basi della sussistenza. Oggigiorno il cittadino medio non è disposto a subire delle riduzioni sul fronte del proprio benessere e non è nemmeno in grado di sopportare emotivamente i contraccolpi delle avversità. Trasferendo all’assicuratore la propria responsabilità, l’assicurato, irrazionalmente, si aspetta che questi possa addirittura impedire il verificarsi dell’evento dannoso. Quando poi ciò non avviene, egli attribuisce la colpa del danno all’assicuratore. «Una volta constatato che il danno subito non è coperto dall’assicurazione, o lo è solo in parte, l’assicurato è deluso. Nel dichiarare un danno maggiore di quello effettivo egli intende rientrare in possesso di ciò pensa gli spetti. Oppure si vendica, all’occasione propizia, nei confronti dell’assicuratore, simulando un sinistro o non adottando tutte le misure atte ad evitare o a contenere il danno. Indicare nell’avidità il movente primario delle pratiche fraudolente ai danni dell’assicuratore è una soluzione piuttosto semplicistica, che trascura parecchi altri fattori, rilevabili esaminando più approfonditamente il fenomeno, come ad esempio uno scarso senso di giustizia, una grave situazione economica, la paura di perdere dei privilegi.»17 All’origine di un comportamento fraudolento ci possono poi anche essere delle aspettative irrazionali o desideri di vendetta, come pure la constatazione di come si possano mietere consensi ed ammirazione. Considerato tutto ciò, il movente di un delinquente abituale, che vede nella frode assicurativa un mezzo di lucro, risulta piuttosto semplice. Molte pratiche fraudolente sono facilitate dagli stessi assicuratori, che le assecondano offrendo prodotti facili alla frode, come la copertura del furto semplice, attuando un’insufficiente selezione dei rischi ed una scarsa verifica dell’assicurabilità, praticando un trattamento economico degli agenti che non tiene conto della qualità dei rischi assunti, ed infine ricorrendo a messaggi pubblicitari che incentivano delle aspettative errate da parte dell’utenza. Alla luce dello scarso impegno mostrato dal settore assicurativo nella lotta contro la frode, viene da chiedersi se esista veramente, da parte degli assicuratori, interesse a scoprire e a prevenire tale reato. Prodotti come la polizza casco parziale senza 17 Ivi, pag. 240. 13 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 franchigia, la polizza stimata e del valore a nuovo, servono più ad incentivare la frode che a tutelare da possibili danni, anche se rispondono a bisogni concreti e diffusi. Comunque, la maggioranza degli assicuratori si dimostra ingenua non solo nella configurazione del prodotto, ma anche nella scelta del cliente. Chi paga riceve una polizza, in altri settori si procede con maggiore cautela, ad esempio per ottenere un fido bancario bisogna fornire ampio accesso a dati personali. Nel settore assicurativo le regole sono diverse. Non è il richiedente a sforzarsi di essere ammesso nella cerchia degli assicurati, bensì la compagnia assicurativa, che cerca di acquisire un nuovo cliente. Quello che conta è la miglior offerta non l’assicurabilità. Sembra che il processo di verifica e di valutazione delle ammissioni sia ormai ridotto ad una semplice formalità, che non sbarra il passo neppure a persone con precedenti penali per frode. La scarsa attenzione prestata dagli assicuratori alla selezione dei loro futuri clienti è confermata dalle condizioni di lavoro della rete esterna: gli agenti sono pagati in base al giro d’affari. L’acquisizione di rischi “buoni” o “cattivi” non incide minimamente né sul loro trattamento economico né sulla loro carriera. L’unica cosa che conta sono le firme sui contratti, è quindi comprensibile che i collaboratori del servizio esterno siano restii a prendere atto di dettagli sul rischio da assicurare che potrebbero metterne in discussione la copertura. Anche i messaggi pubblicitari possono favorire il comportamento fraudolento: raramente si parla di comunione di interessi e di solidarietà, mentre sono quasi sempre in primo piano la consulenza individuale e la copertura globale, contro tutto ed in ogni caso, favorendo così nel cliente la nascita di aspettative che una volta disattese, generano amara delusione e desiderio di rivalsa. In ogni caso la causa primaria della frode assicurativa non sono sicuramente i prodotti suscettibili di frode, né i collaboratori della rete esterna che si preoccupano esclusivamente del fatturato, né la pubblicità e una certa tolleranza nei confronti di clienti difficili; si tratta di una prassi giustificata dalla dura lotta concorrenziale, che sembra non lasciare praticamente spazio ad altri modi di agire. Malgrado ciò, gli assicuratori devono considerare l’eventualità di diventare a loro volta oggetto di scelta: i loro clienti potrebbero un giorno scegliere il proprio assicuratore in base alla sua disponibilità a lasciarsi frodare. «Uno dei metodi più efficaci per evitare la diffusione della frode assicurativa è quello di renderne più difficile l’attuazione. Naturalmente, dato lo stretto legame tra i fattori che facilitano la frode e quelli che la ostacolano, bisogna procedere con la massima cautela, per non correre il rischio di sortire l’effetto contrario a quello voluto. Invece di cercare di sopprimere le attività fraudolente ricorrendo a misure drastiche, è consigliabile intervenire sui punti più deboli del sistema assicurativo, cercando di renderlo a poco a poco meno soggetto a questo tipo di reato.»18 Per esempio, nel caso di sinistri di modesta entità molti degli assicuratori rinunciano a 18 Ivi, pag. 270. 14 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 verificare la legittimità delle pretese risarcitorie, essendo i costi di tale verifica superiori all’importo del risarcimento. Se, visto il successo conseguito, il frodatore è spinto a perpetrare altri reati simili, il danno globale potrebbe alla fine superare di molto i costi che avrebbero dovuto essere sostenuti per la sua prevenzione. D’altro canto, la minuziosa verifica della pretesa del risarcimento potrebbe essere percepita dal cliente onesto come un accanimento ingiustificato. La verifica potrebbe diminuire la probabilità di ulteriori perdite, anche se il risparmio che si potrebbe conseguire non è facilmente misurabile, così come non si può escludere che tali controlli irritino o allontanino i clienti. Le banche dati elettroniche potrebbero invece debellare quasi del tutto certe forme di frode assicurativa “professionale”, però il loro impiego incontra molti problemi a causa della tutela dei dati personali nonché necessita di una più stretta collaborazione tra gli assicuratori. «La frode assicurativa dei professionisti non è un comportamento collettivo errato, ma un reato preparato nei dettagli e debellabile perseguendone gli autori in modo continuo e coerente. Molto spesso gli assicuratori ricercano nella denuncia e nella storia personale del contraente delle circostanze sospette, per valutare meglio la credibilità dell’assicurato o del danneggiato.»19 Anche se i primi sospetti possono essere concretizzati, deve essere lasciato il compito di dimostrare l’esistenza della frode agli specialisti, che possono essere: gli investigatori all’interno della compagnia, la polizia o, come negli Stati Uniti, un organismo costruito appositamente con questo scopo, il National Insurance Crime Bureau (NICB), un’organizzazione privata senza scopo di lucro, sostenuta e finanziata da molte compagnie di assicurazione americane. Per quanto riguarda i sinistri denunciati a più compagnie, basta che i dati di ciascun assicurato e di ciascun danneggiato siano raccolti in una banca dati centralizzata, che permette velocemente di appurare se, per esempio, una persona stipulazione più contratti per lo stesso rischio, oppure denuncia a più assicuratori lo stesso sinistro oppure rimane spesso coinvolta in incidenti sospetti. Quanti più assicuratori saranno collegati a questa rete informatica, tanto minore sarà la probabilità che questi tipi di reato non siano scoperti e restino così impuniti. 19 Ibidem. 15 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Schema di un processo liquidativo e degli operatori coinvolti in un sinistro reale20 Schema di un processo liquidativo e degli operatori coinvolti in un sinistro falso o manipolato21 20 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 18 Marzo 2013. 21 Ibidem. 16 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 3.2 Lo studio KPMG L’assicurazione obbligatoria RcAuto risulta applicata quasi ovunque, ma l’Italia risulta essere il paese con i più alti costi legati alle assicurazioni auto. Ma qual è la ragione che sta dietro a tutto a questo? Ci sono molti fattori concatenati che si ripercuotono sui premi applicati: - Rilevanza del numero di incidenti. - L’elevato peso dei sinistri che presentano lesioni ai soggetti. - La valutazione giurisprudenziale dei risarcimenti. Assieme a questi fattori si va ad aggiungere un elemento sensibilmente rilevante: le frodi ai danni delle compagnie assicurative. «Lo studio svolto da KPMG è finalizzato all’approfondimento del fenomeno e all’individuazioni delle misure preventive adottate dalle Compagnie. A questa analisi hanno partecipato i maggiori esponenti assicurativi: si tratta di 26 gruppi assicurativi che rappresentano circa il 70% della raccolta premi, di cui il 60% si tratta di gruppi domestici, mentre il restante 40% ricomprende i gruppi operanti in Italia.»22 «Com’è possibile notare dai dati forniti dalla KPMG il settore RcAuto è quello più propenso alle frodi, avvantaggiato anche dall’obbligatorietà di tale contratto e l’impossibilità da parte delle assicurazioni di rifiutare una richiesta di copertura. Ma è possibile rilevare l’incidenza delle frodi?»23 22 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 2 Aprile 2013. 17 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Secondo i dati statistici rilevati dall’Ivass (ex ISVAP), in accordo con le compagnie interpellate, l’incidenza del fenomeno sembra compreso tra lo 0% e il 3%. C’è un “però”!. «Calcolare un’incidenza puntuale sulle frodi risulta essere molto difficoltoso, con la conseguenza che quella rilevata, sia dal campione che dall’Ivass, è una sottovalutazione del valore reale. Infatti la gran parte delle compagnie ritiene che le frodi cosiddette “sommerse” si aggirino tra il 5% e il 10%. Il principale problema identificabile in relazione alla frodi assicurative riguarda il suo inserimento in un circolo vizioso difficilmente arginabile.»24 24 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 3 Aprile 2013. 18 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 «Ma perché risulta così difficile calcolare le frodi? La difficoltà sta nel fatto che la frode sembra essere un fenomeno occasionale e diffuso, non riconducibile a modelli standard anche se una rilevante percentuale delle compagnie interpellate (37%) ritiene che le frodi siano attuate ripetutamente dagli stessi soggetti. Nella maggior parte delle compagnie si pensa che il fenomeno sia riconducibile al malcostume e al contesto sociale e culturale, dove la truffa consiste nel gonfiare il reale importo del danno. Una parte residuale del campione è, invece, orientata ad una colpevolizzazione della criminalità organizzata. 3.3 Azioni organizzative e di processo intraprese dalle compagnie Ben l’85% delle compagnie facenti parte del campione esaminato si è da tempo dotata di una struttura organizzativa per il contrasto delle frodi. Di queste compagnie, il 68% ha personale dedicato che lavora a tempo pieno, il 14% ha risorse che lavorano part time oppure occasionalmente, mentre il 18% ha sia risorse full time che part time.»25 Ma quali sono le fasi critiche per l’individuazione e il contesto delle frodi? Le due fasi che si considerano critiche sono l’assunzione del rischio e la liquidazione. 25 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 5 Aprile 2013. 19 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Nella situazione attuale, la maggior parte delle compagnie si sta concentrando nella modifica dei processi di liquidazione (89%) del campione, mentre risulta nettamente minore la quota di compagnie che stanno attuando modifiche anche sui processi di assunzione del rischio (58%). Ma qual è la motivazione che si nasconde dietro a queste scelte? La fase di liquidazione risulta maggiormente dotata di efficaci sistemi di controllo. Quali soggetti sono sottoposti al controllo? Secondo le analisi effettuate all’interno del campione, si presuppone che le frodi vengano attuate da soggetti esterni quali clienti e controparti (l’85% indica le frodi esterne come le più frequenti). «Di conseguenza i clienti e le controparti vengono maggiormente monitorati con appositi software. Sembra però che anche questi sistemi non siano sufficientemente adeguati. Nonostante il 90% del campione si sia dotato di strutture organizzative e di risorse per il contrasto delle frodi, solo il 13% degli intervistati si dichiara soddisfatto dei risultati ottenuti; questo indica che, sebbene siano stati sviluppati dei complessi modelli di prevenzione, sono possibili ampi margini di miglioramento che sembrano sfociare in ulteriori investimenti sui sistemi informativi.»26 26 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 7 Aprile 2013. 20 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 3.4 La legislazione e la banca dati sinistri «Oltre alle azioni e agli investimenti che le Compagnie assicurative possono effettuare autonomamente per migliorare le fasi di assunzione del rischio e di liquidazione dei sinistri, “il 96% dei rispondenti ritiene che gli interventi legislativi siano fondamentali per permettere un adeguato contrasto del fenomeno.»27 27 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 8 Aprile 2013. 21 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 «Data la percezione delle Compagnie di non poter sempre agire liberamente nel contrasto delle frodi per vincoli e limiti legislativi esistenti, emerge l’esigenza di un intervento a livello accentrato da parte del Governo che fornisca soluzioni per arginare il fenomeno.»28 Ma vediamo quali sono gli interventi legislativi utili: innanzitutto l’obbligatorietà dell’assicurazione. La compagnia, obbligata ad accettare la richiesta di assicurazione, si vede limitata nell’assunzione dei rischi. Risulta essere per certi versi limitativa anche la legge sulla privacy: non potendo divulgare le informazioni inerenti la propria clientela, viene meno la trasparenze e lo scambio di informazioni relativamente all’accertamento delle frodi. «L’81% del campione ritiene che lo scambio di informazioni sia fondamentale per il contrasto delle frodi, dando importanza alla banca sinistri IVASS. Recentemente l’IVASS e l’ANIA hanno messo l’accento sul problema delle frodi nel settore assicurativo e nel dibattito con gli altri attori del sistema (le compagnie e il Governo) sono state avanzate possibili soluzioni per contrastare il fenomeno. Una delle proposte è l’arricchimento della banca dati sinistri IVASS con più informazioni riguardanti testimoni, periti e medici coinvolti nelle procedure di rimborso. Le Compagnie si aspettano che la banca dati dell’IVASS possa essere un importante strumento per il contrasto delle frodi; solo il 19 % del campione si mostra scettico sull’efficacia della banca dati per arginare il fenomeno. L’altra soluzione proposta nel dialogo tra istituzioni e Compagnie è la creazione di un’Agenzia anti-frode con compiti investigativi funzionali alla segnalazione di fenomeni fraudolenti all’autorità giudiziaria. Rispetto a questa soluzione, le aspettative delle Compagnie sono ancora migliori in quanto l’89% degli aderenti alla survey ritiene l’istituzione dell’Agenzia anti frode uno strumento piuttosto efficace.»29 28 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 10 Aprile 2013. 29 Ibidem. 22 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 «La maggior parte delle Compagnie ritiene che il controllo e la vigilanza sull’agenzia anti frode dovrebbero essere affidati ad un’istituzione creata ad hoc, mentre solo una percentuale minoritaria del campione ritiene che l’agenzia debba essere controllata dall’IVASS e dall’ANIA. Nella categoria “altro” alcune Compagnie suggeriscono che l’istituzione cui affidare il compito della vigilanza sull’Agenzia anti-frode dovrebbe essere la stessa autorità giudiziaria.»30 3.5 Il fenomeno in Italia «Secondo gli ultimi dati pubblicati dallʼANIA, relativi al 2006 e contenuti nella relazione 2008 sullʼassicurazione italiana, si evidenzia come lʼincidenza dei sinistri connessi con comportamenti fraudolenti o che hanno subito una speculazione sul valore del danno, è diminuita rispetto ai due anni precedenti. Sono stati riscontrati infatti 88.778 sinistri fraudolenti (pari al 2,77% di tutti quelli accaduti e denunciati nellʼanno stesso), mentre nel 2005 ne erano stati accertati 90.322 (pari al 2,81% del 30 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 15 Aprile 2013. 23 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 totale) e 93.804 nel 2004 (pari al 2,91%). LʼItalia settentrionale è la parte del paese dove si sono registrati meno sinistri connessi con episodi fraudolenti negli ultimi tre anni. Lʼincidenza dei sinistri con frode in tale area è stata nel 2006 pari a 0,93%, valore in ulteriore miglioramento rispetto ai due anni passati (era 0,97% nel 2005 e 1,06% nel 2004). In particolare solo la Liguria presenta unʼincidenza simile alla media nazionale, mentre tutte le altre regioni del Nord sono al di sotto (nessuna supera lʼ1%). La percentuale di frodi è sempre stata elevata nellʼItalia meridionale: nel 2006 risulta che lʼ8,11% dei sinistri sono connessi con comportamenti fraudolenti. Tale incidenza risulta in lieve miglioramento rispetto al passato (8,31% nel 2005 e 8,43% nel 2004). Le regioni del Sud che presentano unʼincidenza più elevata rispetto alla media nazionale sono la Campania, la Puglia e la Calabria. Nella sola Campania tale percentuale arriva quasi al 13% (valore costante nei tre anni), riconfermando questa regione come la meno “virtuosa” dʼItalia. Anche in Puglia si segnala una forte presenza di fenomeni fraudolenti, pur se in misura più contenuta (circa 7 sinistri su 100). La Calabria presenta unʼincidenza di sinistri fraudolenti pari al 4,50% nel 2006 (in leggero rialzo rispetto al 2005, ma inferiore al dato del 2004, quando era pari al 5,73%). Il resto delle regioni del Sud presenta valori inferiori rispetto alla media. Nelle regioni del Centro è il Lazio ad avere nel 2006 lʼincidenza dei sinistri con frode più elevata (1,79%), anche se tale valore è di un punto percentuale inferiore alla media nazionale. Se si esclude la Toscana dove nel triennio si è assistito a un lieve miglioramento dellʼincidenza, nelle altre regioni la percentuale dei sinistri fraudolenti è rimasta stabile. Nelle Isole la percentuale dei sinistri con frodi è leggermente più elevata della media nazionale: nel 2006 tale valore è stato pari al 3,40%, in miglioramento rispetto agli anni precedenti (nel 2004 era pari al 4,07%). In particolare è stata la Sicilia a mostrare il valore più elevato (3,75% nel 2006), mentre la Sardegna, con 2,24%, è stata una delle poche regioni italiane dove lʼindicatore è in peggioramento rispetto al passato. Secondo i dati provinciali, sono Napoli e Caserta le città con la più alta incidenza di fenomeni fraudolenti (rispettivamente 16,1% e 15,1% nel 2006). La città dove la percentuale di sinistri fraudolenti è più bassa è Aosta con appena lo 0,13%. Anche per quanto concerne il fenomeno degli importi risarciti riconducibili a frodi assicurative si nota una significativa differenza a livello territoriale: nel Sud tale percentuale arriva quasi al 7%, mentre al centro e al Nord è in media prossima all’ 1%.»31 31 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 17 Aprile 2013. 24 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 «I dati delle frodi “scoperte” aggiornati al 2009 nascondono una parte importante. Le frodi cosiddette sommerse, ossia quelle che le compagnie non sono riuscite a smascherare. E’ possibile rilevare dalla tabella sopra illustrata che sussiste una correlazione tra la frequenza dei sinistri e frequenza delle frodi; in altre parole le aree che presentano una maggior frequenza di sinistrosità sono anche quelle che presentano una maggiore propensione a frodare. Un altro elemento che sembra essere fondamentale è riconducibile all’illegalità dell’area presa in considerazione: maggiore è il tasso di illegalità e maggiori sono le frodi che vengono registrate. La stessa criminalità organizzata è presente in maniera forte e agisce spesso in maniera capillare ad esempio per quanto riguarda la contraffazione di tagliandi. Recentemente è stata sventata in Campania un’associazione criminale dedita alla vendita di tagliandi di assicurazione falsi e di polizze brevi al costo irrisorio di 40 euro. L’associazione era molto organizzata e comprendeva due esperti informatici, un call center e uomini affiliati ai più potenti clan camorristici. L’associazione non si fermava alla contraffazione del tagliando ma stipulava anche delle false polizze ai clienti. Proprio la presenza della criminalità organizzata è la paura più forte degli investigatori, perché testimonia un livello assai alto di contraffazione dei tagliandi d’assicurazione e un business dai sicuri profitti. Spesso infatti gli automobilisti, per risparmiare sull'assicurazione, sulla propria vettura mettono un tagliando falso, che comunque viene a costare meno della polizza RcAuto. Le tecniche usate sono diverse: si passa dalla semplice scannerizzazione del tagliando fino al furto della documentazione in bianco delle compagnie assicurative per riprodurre il falso contrassegno. 25 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Esibire un tagliando falso d’assicurazione significa compiere un reato, come previsto dall’articolo 485 del codice penale. Il suddetto articolo parla infatti di falsità in scrittura privata, punendo chi procura un vantaggio per sé o per gli altri tramite un uso di una scrittura privata falsa. Nei casi più gravi, come quelli appena elencati che riguardano il coinvolgimento della criminalità organizzata, si configura anche il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Dal 1 gennaio del 2013, l’organo proposto a vigilare sul comparto assicurativo è l’IVASS: a tutela dei clienti, online è disponibile l’elenco delle imprese e degli intermediari assicurativi autorizzati a rilasciare e a stipulare polizze per i contratti.»32 3.6 L’organismo anti-frode Le frodi nel settore assicurativo causano un notevole spreco di risorse economiche a favore di chi mette in atto questi reati e, in alcune aree del Paese, soprattutto a favore della criminalità organizzata. L’assicurazione, per poter svolgere pienamente il ruolo di difesa e di impulso nello sviluppo economico, deve poter contare su condizioni di esercizio non alterate da fenomeni criminosi. Occorrono dunque una svolta sul piano della tutela della legalità e un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti che a vario titolo possono determinare le decisioni per l’istituzione di validi strumenti conoscitivi e investigativi per combattere gli illeciti, sia in fase preventiva, sia in fase repressiva. L’anti frode deve essere concepito come un sistema articolato di misure che comprenda: L’organizzazione di un presidio stabile di natura pubblicistica in cui accentrare tutte le funzioni di analisi delle informazioni possibili presso archivi pubblici e privati cui affidare il potere di svolgere indagini di polizia giudiziaria mirate rispetto alle situazioni che risultano frodi sospette sulla base delle analisi condotte nelle banche dati e degli indicatori ottenuti. Il coordinamento tra le attività affidate a questo organismo pubblico e le iniziative promosse autonomamente dalle imprese. La segnalazione dei risultati delle indagini alla magistratura per procedere all’esercizio dell’azione penale. La perseguibilità d’ufficio delle frodi perpetrate nell’ambito dell’assicurazione obbligatoria RcAuto, in relazione all’interesse pubblico di tutela della collettività dei soggetti tenuti all’adempimento dell’obbligo. Il rafforzamento degli strumenti a disposizione delle imprese per l’accertamento più approfondito dei casi che si palesano come chiari tentativi di frode. L’istituzione di un sistema di controllo accentrato sull’adempimento dell’obbligo assicurativo RcAuto. La disciplina che regola l’utilizzo di informazioni a fini anti frode non dovrebbe contemplare limitazioni in ordine ai dati consultabili, ma esclusivamente rispetto alle 32 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 20 Aprile 2013. 26 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 condizioni da osservare per evitare una diffusione di dati a soggetti diversi dagli operatori del settore assicurativo e delle autorità inquirenti. Pertanto, le informazioni devono poter essere condivise al fine di consentire le necessarie azioni di coordinamento tra imprese nel contrasto delle frodi seriali. «In particolare, si evidenzia che il modello organizzativo per l’esercizio di un’efficace attività anti-frode non può prescindere da due piani di azione tra loro necessariamente interconnessi: il coordinamento delle diverse banche dati contenenti informazioni rilevanti ai fini della prevenzione dei reati in materia assicurativa e una disciplina dell’accesso alle stesse da parte delle istituzioni abilitate e delle imprese di assicurazione che risulti effettivamente funzionale all’individuazione dei comportamenti illeciti; l’istituzione di un organismo che, attraverso il pieno accesso alle citate banche dati e mediante analisi e investigazioni condotte da personale di polizia specializzato sulle informazioni presenti in questi archivi, individui casi di sospetta frode, segnalandoli alle imprese interessate e alla magistratura e predisponendo gli atti necessari per le eventuali iniziative penali. Qualsiasi intervento che prescindesse dall’accennata struttura a due livelli (accesso più ampio alle informazioni da parte delle imprese di assicurazione e organismo centralizzato di investigazione) costituirebbe una ’non soluzione’, che innescherebbe solamente aspettative destinate probabilmente ad essere disattese. L’organismo dovrebbe essere dotato di autonomia patrimoniale e gestionale e verrebbe finanziato interamente dal settore assicurativo privato mediante un contributo obbligatorio da stimarsi in relazione alle effettive risorse necessarie. L’organismo anti-frode dovrebbe avvalersi della collaborazione stabile di un nucleo speciale di polizia per effettuare ogni opportuna elaborazione dei dati acquisiti dalle banche dati, ricevere segnalazioni da parte delle imprese e scambiare informazioni con le stesse, predisporre documentazioni per iniziative giudiziarie strettamente connesse con la prevenzione dei reati di cui all’articolo 642 del Codice Penale.»33 3.7 Proposte e soluzioni Il problema delle frodi non è più procrastinabile; a sostegno di questa affermazione sono individuabili tre linee di pensiero tra loro collegate: Il costante e vertiginoso aumento dei premi assicurativi porta l’opinione pubblica a considerare il sistema come “non funzionante” e “insostenibile”. E’ bene però ricordare che la natura obbligatoria del sistema rende questo estremamente vincolato ad un ciclo che può sintetizzarsi in “opinione pubblicalegislatore - autorità di controllo”. L’aumento costante dei premi assicurativi si genera da una realtà economica in perdita e in equilibrio precario delle imprese. 33 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 22 Aprile 2013. 27 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Un efficiente impianto di strumenti e regole presenta un duplice, e contrapposto, vantaggio: da un lato comporta un alleggerimento per le compagnie da oneri eccessivi in aggiunta alla necessità di garantire la salvaguardia dei principi e dei diritti degli assicurati, dall’altro gli interessi degli azionisti che non devono essere intaccati dalla seppur necessaria riforma. In altre parole l’obiettivo è quello di raggiungere un “balancing” tra le esigenze delle varie controparti; questa ricerca di un bilanciamento è assimilabile a quello presente nel settore finanziario/bancario. Quest’ultimo settore sembra aver trovato il suo equilibrio tra le esigenze dei soggetti che si affacciano al mercato. Uno dei sistemi utilizzati al fine di perseguire un miglioramento a livello di sistema sembra essere stato l’utilizzo del SIC (Sistemi Informativi del Credito). Questi sistemi informativi consistono nella diffusione delle informazioni inerenti alla situazione creditizia dei clienti, la cui logica di fondo è simile all’idea di un data base sinistri. «La differenza sostanziale tra i due mercati si riconduce alla non obbligatorietà a contrarre nel mercato bancario e finanziario, con la conseguente selezione più accurata della clientela. Anche il fatto che il contenzioso, a differenza del settore assicurativo, sia collegato alla riscossione della somma pattuita, e non al pagamento del sinistro, da la possibilità alle imprese operanti nel settore bancario e finanziario di operare in un regime di stop loss regolando le perdite. La proposta di estendere i sistemi “previdenziali” del sistema bancario a quello assicurativo sottostà alla verifica di due presupposti: Utilizzabilità in via preventiva delle informazioni. Valenza probatoria delle risultanze in caso di sinistro ai fini della gestione del processo di liquidazione sia in via bonaria, sia in via giudiziale. Ma quali sono le specifiche aree di esplorazione su cui lavorare? La prima fase che troviamo è quella assuntiva. Questa fase è però influenzata da vincoli di legge, ossia l’obbligo a contrarre. In questo caso una banca dati potrebbe svolgere un’importante funzione mutuando la logica del price risk-adjusted. Subito dopo ci soffermiamo sulla fase di gestione del portafoglio. In questa fase sono possibili le maggiori innovazioni come, ad esempio, l’introduzione di processi e meccanismi di monitoraggio dell’andamento del portafoglio, incentrati sulla possibilità di procedere a misure cautelative, in caso di riscontri nelle banche dati successive all’assunzione dei rischi. Gli interventi promossi dalle compagnie necessitano dei seguenti punti: La creazione di unità organizzative dedicate al monitoraggio permanente del rischio frodi con studio degli effetti sulla gestione del portafoglio e dell’alimentazione del sistema. La costituzione di comitati rischi frodi che hanno il compito di monitorare e contrastare il rischio frodi. 28 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Infine troviamo la fase di gestione del sinistro. In questa fase la compagnia dovrebbe perseguire un obiettivo di miglioramento del costo-opportunità della gestione informativa. Gli strumenti con i quali è possibile raggiungere questo obiettivo sono: Rallentamento o sospensione dei processi di liquidazione in occasione delle verifiche condotte dalla compagnia. L’attivazione dei processi per il recupero delle somme liquidate ai soggetti coinvolti nella frode. La validità e la rilevanza degli esiti delle banche dati sui parametri delle tabelle economiche applicate.»34 Nella definizione dei modelli di gestione e prevenzione delle frodi bisogna porsi delle domande: quali risultati possono essere raggiunti? A quale fine si voglia utilizzare strumenti più raffinati per contrastare possibili frodi in futuro? Lo scopo principale dei metodi preventivi è quello di dissuadere gli assicurati a tenere comportamenti fraudolenti e limitare il danno economico collegabile a suddetti comportamenti. Una delle basi su cui impostare il riconoscimento delle frodi è la “storia”, ossia bisogna costruire dei modelli basati su dati storici costituendo un catalogo di conoscenza storica. Le informazioni sono quindi l’elemento fondamentale per riconoscere, prevenire e contrastare le frodi. Il mondo assicurativo può avvalersi, nella sua azione antifrode, anche del contributo del Casellario Centrale Infortuni, un organismo che raccoglie e conserva informazioni relative ai casi di infortunio e malattia, professionali e non, che comportino l'invalidità permanente o morte. Questa banca dati, che fa capo all'Inail, offre già il proprio contributo contro le frodi a danno degli Enti pubblici di assicurazione sociale e delle compagnie di assicurazione. Un contributo che risulta ancor più utile quando i dati riportati dal CCI sono incrociati con quelli di altri enti pubblici e privati e con le forze dell'ordine. «Il recente ampliamento del database è stato possibile grazie a due protocolli d'intesa firmati da Casellario Centrale Infortuni, INAIL e Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. Il sistema informativo del Casellario, già alimentato fino ad oggi dai dati relativi agli infortuni e malattie di origine lavorativa provenienti dalle banche dati del sistema pubblico di assicurazione infortuni e dal sistema assicurativo privato, è oggi integrato dalle informazioni sugli incidenti stradali denunciati alle compagnie assicuratrici che, prima di liquidare i risarcimenti conseguenti, potranno così conoscere se le stesse lesioni sono già state indennizzate da altri Istituti.»35 L'Ania ha messo a disposizione i propri sistemi informatici e si è fatta carico di convogliare tutte le informazioni relative ai sinistri stradali coperti dalla garanzia RcAuto, trasmettendoli mensilmente al Casellario Centrale con un unico flusso 34 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 24 Aprile 2013. 35 Casellario Centrale Infortuni, Aprile, http://casellario.inail.it/cci/Informazioni/Canali_tematici/Mercato_assicurativo/Indice_cronologico/2010/Aprile/i nfo791971372.jsp, consultato il 26 Aprile 2013. 29 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 informativo. La funzione antifrode del CCI è stata ribadita anche nei suoi obiettivi strategici che evidenziano la necessità di ricercare sinergie operative con Isvap e con Anagrafe Tributarie per un miglioramento quali quantitativo dei dati raccolti e per favorire la funzione antifrode del CCI. 3.8 Le Frodi in Europa Le differenze tra l’Italia e gli altri paesi europei sono ascrivibili a fattori esogeni ed endogeni. «Per le diverse abitudini lavorative e diversi stili di vita, sul territorio nazionale si riscontra una tra le più elevate concentrazioni di veicoli (606 ogni 1.000 abitanti, rispetto alla media europea che è pari a 479): l’Italia è quarta dopo l’Islanda (734), Lussemburgo (640) e Malta (636). Se a ciò si aggiunge la scarsa educazione alla guida sicura e la rete viaria spesso dissestata si comprende perché la frequenza dei sinistri automobilistici in Italia è tra le più elevate in Europa.»36 Inoltre è piuttosto comune in Italia una certa “propensione” da parte dei medici a riconoscere lesioni e microlesioni in caso di incidenti. Dall’esame delle certificazioni mediche e dei verbali di pronto soccorso si evince una notevole confusione ed inesattezza nell’inquadramento diagnostico del trauma. Spesso, infatti, si definiscono indifferentemente come “colpo di frusta” patologie diverse, senza fornire un preciso esame obiettivo che possa poi distinguere i diversi casi clinici e di conseguenza il relativo risarcimento. Nonostante non siano disponibili statistiche definitive ed omnicomprensive, si può affermare che quello delle frodi è un fenomeno che interessa molti paesi, in maniera rilevante e in tendenziale crescita soprattutto a causa della recente crisi: l’esperienza, infatti, dimostra che in periodi di instabilità economica l’incidenza delle truffe aumenta, in generale in qualsiasi settore d’attività ed in particolare in quello assicurativo. 36 (A cura di) G. Sacerdoti, La Frode nell’Assicurazione RcAuto. Riforme legislative, esperienze Europee e politiche Aziendali per il mercato Italiano. Atti del Convegno. Giuffrè Editore, Milano, 2001, pag. 273. 30 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 «Non esistono stime comparative attendibili sull’entità del fenomeno delle frodi nei singoli paesi europei ma si presume con abbastanza certezza che in Italia il fenomeno sia sottostimato.»37 3.9 Le soluzioni antifrode in Europa «In Francia il contrasto alle frodi assicurative viene attuato sia dalle pubbliche autorità che dalle strutture private. Le Compagnie di assicurazione hanno generalmente un loro ufficio antifrode.»38 «Esiste, peraltro, un organismo ALFA, che combatte la frode per conto del mercato assicurativo, avvalendosi di due associazioni: AGIRA e ARGOS. L´ALFA è un´associazione privata senza scopo di lucro che ha la missione di contrastare le frodi in tutti i rami assicurativi. Essa è partecipata dalle imprese di assicurazioni presenti sul 37 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 27 Aprile 2013. 38 (A cura di) G. Sacerdoti, La Frode nell’Assicurazione RcAuto. Riforme legislative, esperienze Europee e politiche Aziendali per il mercato Italiano. Atti del Convegno. Giuffrè Editore, Milano, 2001, pag. 280. 31 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 mercato francese, le quali sostengono i costi relativi alla sua attività con un contributo annuale. In particolare ALFA: gestisce un database per lo scambio di informazioni fra le imprese di assicurazioni su possibili sinistri sospetti; gestisce un sistema di contatto diretto fra imprese e Forze dell'ordine su casi sospetti; predispone e pubblica documentazione tecnica e statistica; pubblica un bollettino che illustra i casi di frode; gestisce un annuario di investigatori antifrode assicurativa certificati; fornisce assistenza giuridica alle imprese. ALFA stima che vengano avviate decine di migliaia di indagini all´anno, di cui metà relative all´assicurazione RcAuto. Tra gli strumenti operativi di cui ALFA si avvale vi è il FEI, un database per lo scambio di informazioni alimentato dalle imprese associate e consultabile dalle stesse, il quale contiene segnalazioni su assicurati di cui vi è un fondato sospetto che siano coinvolti in operazioni fraudolente. Le informazioni contenute riguardano sia i dati personali del soggetto, sia gli estremi della sua copertura assicurativa (tipologia di sinistro, tipologia di contratto assicurativo, numero identificativo, oggetto assicurato, ecc.). L´impresa che ha rilevato il caso fraudolento invia un file ad ALFA, che, dopo aver effettuato i dovuti controlli, può inserirlo nel database. Vi è inoltre un sistema di comunicazione riservato tramite il quale compagnie e mutue possono scambiarsi informazioni circa uno specifico sinistro. In pratica, il personale dell´ufficio antifrode di un´impresa che ritenga dubbio un sinistro, invia una richiesta di informazioni riguardanti la persona coinvolta nel sinistro ad una community di personale antifrode di altre compagnie. AGIRA è un´Associazione senza fini di lucro partecipata da compagnie di assicurazioni e suddivisa in diverse sezioni, alcune delle quali dedicate all´attività antifrode.»39 L´Associazione: amministra un database contenente tutte le informazioni relative all´attestazione di rischio per l´assicurazione RcAuto (classe di merito, sinistri degli ultimi tre anni, ecc.); amministra un database centralizzato (trans PV) che contiene tutti i processi verbali redatti dalle Autorità di polizia sugli incidenti stradali; pubblica statistiche sulla frequenza e i costi medi dei sinistri RC Auto suddivise per tipologia di costo e per variabili rilevanti dei veicoli e degli assicurati. In particolare, dal punto di vista operativo, il database relativo all´attestazione di rischio per l´assicurazione Rc Auto può essere interrogato da ogni compagnia aderente 39 Casellario Centrale Infortuni, Aprile, http://casellario.inail.it/cci/Informazioni/Canali_tematici/Mercato_assicurativo/Indice_cronologico/2010/Aprile/i nfo791971372.jsp, consultato il 28 Aprile 2013. 32 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 al momento della sottoscrizione di una copertura con un nuovo cliente. L'obiettivo è quello di verificare la veridicità delle dichiarazioni rese dal cliente stesso. «In Germania l´attività antifrode è effettuata da autorità pubbliche e organismi privati. Generalmente le compagnie hanno uffici antifrode interni ed esiste anche un organismo antifrode nell´ambito dell´Associazione Nazionale degli Assicuratori tedeschi (GDV). All´interno dell´associazione degli assicuratori (GDV) è operativo un dipartimento per il controllo dei crimini legati al riciclaggio del denaro nonché quelli connessi alle frodi in assicurazione. Il dipartimento ha due compiti principali: gestire un database relativo al crimine e alla frode assicurativa; diffondere obiettivi di prevenzione e cultura antifrode (nel personale delle imprese di assicurazione e della Polizia). Il principale strumento operativo di cui il dipartimento si avvale è UNIWAGNIS, database che consente alle imprese di mettersi in contatto e di scambiare informazioni rilevanti su assicurazioni e attività fraudolente ad esse collegate. Riguarda persone e veicoli, rubati o danneggiati, e può essere utilizzato dalle imprese in diversi modi: è possibile, ad esempio, effettuare un incrocio sistematico di qualunque transazione nonché controllare qualunque caso di sospetta frode. Il database ha una logica partecipativa, cioè possono accedervi solo coloro che lo alimentano. Il sistema è conforme alla legge tedesca sulla data protection e mantiene le informazioni per cinque anni. Esso è utilizzato soprattutto per l´assicurazione RcAuto. Il sistema è in grado di segnalare i casi di sospetta frode.»40 Nel Regno Unito l´attività di contrasto alle frodi assicurative è effettuata non soltanto dalle pubbliche autorità ma anche da strutture private. La prima linea di investigazione sulle frodi viene svolta dalle singole compagnie ma vi sono, inoltre, organismi specializzati che, nell´interesse dell´intero mercato assicurativo, sono dedicati alla lotta contro le frodi e al supporto dell´attività delle singole imprese. «Il GIAFC (General Insurance anti-fraud committee) è un comitato costituito all´interno dell´Association of British Insurers (ABI). Ogni anno il GIAFC sviluppa programmi per coordinare l´attività delle imprese finalizzati a combattere le frodi assicurative. Fra i suoi obiettivi ci sono: accrescere la capacità di investigazione dell´industria assicurativa attraverso il miglioramento dello scambio di informazioni nel mercato; valutare l´esposizione alla frode assicurativa e accertare la natura del relativo rischio; 40 Casellario Centrale Infortuni, Aprile, http://casellario.inail.it/cci/Informazioni/Canali_tematici/Mercato_assicurativo/Indice_cronologico/2010/Aprile/i nfo791971372.jsp, consultato il 29 Aprile 2013. 33 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 effettuare un benchmarking exercise per chiarire come l´industria assicurativa stia gestendo il rischio di frode. Inoltre, il Comitato è impegnato in altri compiti specifici, ad esempio sostenere iniziative normative che hanno impatto sulla frode assicurativa e migliorare il dialogo con gruppi chiave di stakeholder (quali Forze dell´ordine, fornitori di beni e di servizi) e con l´Ente pubblico regolatore del mercato. Tra gli strumenti operativi di cui si avvale il Comitato si segnalano: il Motor Insurers Anti-Fraud and Theft Register 2 (MIAFTR2), un database che contiene informazioni di dettaglio su oltre 3 milioni di sinistri auto per identificare potenziali sinistri di origine fraudolenta; il Vehicle Identity Checks (VIC), un database finanziato dalla Vehicle and Operator Services Agency (VOSA) che contiene elementi identificativi dei veicoli; l´Health Claims Register (HCR), un database che contiene informazioni relativamente a sinistri di varie coperture assicurative (p.es. malattia, infortuni, perdite pecuniarie).»41 In particolare, è stata affidata ad una importante società di servizi la gestione di un database contenente informazioni sui sinistri relativi a tutte le assicurazioni danni. Le informazioni contenute nel database riguardano, per ciascun sinistro, l´oggetto, l´entità della liquidazione (indicata per classi di valori) e le persone coinvolte (assicurato, danneggiato, perito, medico, testimone, ecc.). Il database, corredato d’idonee sicurezze a fini di privacy e di tutela industriale, è consultato dalle imprese di assicurazione inglesi sia per la liquidazione dei sinistri sia per la stipulazione dei contratti e mette a disposizione delle imprese stesse programmi di ricerca e di indagine particolarmente sofisticati. «L´Insurance Fraud Bureau (IFB) è un organismo privato che ha il compito di combattere la frode assicurativa. È guidato da un Operational Steering Group composto da dirigenti provenienti da alcune compagnie e dall´associazione degli assicuratori (ABI). Attualmente in IFB lavorano 11 persone. L´IFB analizza a campione le polizze e i sinistri delle imprese partecipanti, allo scopo di identificare punti di debolezza e attività sospette. In particolare, l´IFB coordina e supporta indagini a favore di assicuratori colpiti da sinistri fraudolenti, con l´obiettivo di recuperare pagamenti non dovuti e di assicurare i responsabili alla giustizia. Tra gli strumenti operativi di cui si avvale l´IFB va segnalata la "Cheat line", una linea telefonica riservata e gratuita che chiunque possegga informazioni su sospette frodi può chiamare. Il numero della Cheat line riceve circa 50 telefonate a settimana. La 41 Casellario Centrale Infortuni, Aprile, http://casellario.inail.it/cci/Informazioni/Canali_tematici/Mercato_assicurativo/Indice_cronologico/2010/Aprile/i nfo791971372.jsp, consultato il 2 Maggio 2013. 34 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 persona che risponde alle chiamate è in grado di accedere a diversi database per verificare le informazioni ricevute e, qualora emergano elementi utili, ne riferisce all´assicuratore interessato.»42 Tra gli altri strumenti antifrode in funzione si segnalano: "Hunter", che è un sistema informatico che consente alle compagnie di scambiarsi dati utili per la prevenzione delle frodi, e "Claims and Underwriting Exchange (CUE)", che è un database degli incidenti denunciati alle compagnie dai contraenti ai sensi delle condizioni generali di polizza. Esso conserva dette informazioni per sei anni. Informazioni relative a danni alla persona e a malattie professionali sono conservati senza limiti di tempo. In particolare, CUE Home contiene notizie su sinistri relativi ai fabbricati e al loro contenuto; CUE Motor contiene notizie su sinistri riguardanti vetture private e moto; CUE PI contiene richieste di risarcimento relative a polizze individuali e collettive e derivanti da infortuni o malattie. In Spagna il maggiore istituto che si occupa di antifrode è il "Grupo Paradell", specialista nella lotta contro la frode in grandi sinistri. Molte compagnie assicurative spagnole, tuttavia, si appoggiano direttamente a detectives privati. 42 KPMG Advisory, 2011, Frodi nel settore Assicurativo, http://www.casellario.inail.it/repository/ContentManagement/Information/N1338710629/Documento%20frodi% 20assicurative.pdf, consultato il 3 Maggio 2013. 35 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 3.10 Le Conclusioni di KPMG Per quanto il fenomeno delle frodi si stia rilevando sempre più diffuso a livello globale e influente sui bilanci delle compagnie di assicurazione, in Italia acquista una maggiore rilevanza. In tale circostanza si considerano il malcostume e il contesto sociale e culturale come le cause scatenanti i comportamenti fraudolenti. Oltre a quanto appena descritto, il fatto che questi comportamenti siano, in linea di massima, occasionali, comporta l’impossibilità di ricondurli a degli schemi standardizzati. Le autorità di vigilanza e il governo si stanno muovendo per agevolare il lavoro delle assicurazioni tramite: la formazione di un database centrale in grado di fornire le informazioni necessarie alle compagnie per contrastare questo fenomeno; l’istituzione di un organo centrale come l’agenzia anti frode. In attesa di queste misure di “protezione” ogni compagnia si è dotata di sistemi di tutela interni ad autonomi, anche se molte delle società intervistate si dichiarano non soddisfatte dei risultati. Continuano ad oggi ad essere presenti delle notevoli difficoltà nell’implementazione di sistemi efficienti, per questo si rende necessario implementare gli investimenti sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi sistemi informativi e sulle risorse umane. 36 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Capitolo 4 L’Agenzia Investigativa e la frode assicurativa 4.1 Tipologie di frodi «A seconda delle modalità, le varie forme di frode assicurativa possono essere suddivise in quattro grandi gruppi: la configurazione contrattuale fraudolenta, la simulazione di un sinistro, lo sfruttamento in mala fede di un sinistro e infine il danneggiamento intenzionale provocato per simulare un sinistro.»43 Configurazione contrattuale fraudolenta Nel caso di una configurazione contrattuale fraudolenta, la relazione tra assicurato ed assicuratore si sviluppa su presupposti fasulli. Il frodatore, per esempio, omette dei particolari nella descrizione del rischio, dichiara intenzionalmente un valore più elevato dell’oggetto assicurato, oppure si assicura con riferimento ad un danno che ha già subito. Al fine di ridurre i problemi legati all’asimmetria informativa, qualsiasi accordo contrattuale è preceduto da uno scambio di informazioni tra il richiedente e la compagnia di assicurazioni, ove l’agente funge da tramite. La natura e le circostanze del rischio sono determinanti per la formazione del consenso dell’assicuratore, sia con riguardo all’assicurabilità del rischio sia con riferimento alle condizioni contrattuali. Il contraente deve descrivere il rischio che intende assicurare in modo esatto e completo. Gli agenti, per agevolare l’adempimento di questo obbligo, sottopongono di regola al contraente un questionario. «L’inesatta o reticente descrizione del rischio può dare luogo all’annullamento (art. 1892 c.c.) o allo scioglimento (art. 1893 c.c.) del contratto, se essi hanno influito alla formazione del consenso dell’assicuratore.»44 Ma lo scambio di informazioni è comunque sottoposto al rischio di equivoci e la possibilità di dati distorti è notevole. In entrambi i casi vengono fornite informazioni errate, ma con un’unica differenza: l’errore in cui cade l’assicurato può essere accidentale oppure intenzionale. In quest’ultimo caso se la compagnia è in grado di provare che l’errore è stato provocato con intenzione e che ha influenzato in qualche modo l’assunzione del rischio, allora essa può annullare il contratto e non è tenuta a pagare il risarcimento. Se l’assicuratore viene a conoscenza delle dichiarazioni inesatte a seguito del verificarsi del sinistro può rifiutare il pagamento del risarcimento anche senza proporre l’annullamento del contratto. Il compito dell’assicuratore spesso non si rivela semplice, infatti è difficile, per esempio, stabilire se la persona, che nel sottoscrivere una copertura contro il rischio 43 A.N.I.A., Varie pubblicazioni sul trattamento della frode assicurativa da parte delle compagnie di assicurazione italiane, http:// http://www.ania.it/, consultato il 4 Maggio 2013. 44 http://www.altalex.com, consultato il 25 aprile 2013. 37 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 malattia non ha menzionato alcune delle sue malattie precedenti, lo ha fatto intenzionalmente oppure solo perché ne ha sottovalutato l’importanza. Se all’assicurato non è riconosciuto né dolo, né colpa grave, l’assicuratore può recedere dal contratto entro tre mesi dal momento della conoscenza delle inesattezze. L’assicuratore non è tenuto a pagare il risarcimento di eventuali sinistri se dimostra che non avrebbe stipulato il contratto se avesse conosciuto il reale stato del rischio; altrimenti deve pagare un’indennità ridotta in proporzione della differenza tra il premio convenuto e quello relativo al rischio effettivamente assunto. Ancora più difficile è dimostrare l’esistenza di intenzioni fraudolente nel caso di un assicurato che non ha comunicato le modifiche del rischio intervenute successivamente alla stipulazione del contratto. Per stabilire la validità di un contratto bisogna accertare solamente se l’assicuratore avrebbe rifiutato l’assunzione del rischio una volta venuto a conoscenza di fattispecie taciute o modificate, oppure se lo avrebbe accettato unicamente ad altre condizioni (1898 c.c.). «Opportunistic fraud Il secondo tipo di frode è quello che consiste nel simulare un evento assicurato. Il sinistro avviene successivamente alla conclusione del contratto ma la modalità non è inclusa nella copertura esistente. A determinare il rischio assicurato, infatti, concorrono da un lato la descrizione dell’evento e delle circostanze che devono accompagnarlo (rischi inclusi) e dall’altro l’indicazione delle circostanze la cui presenza esclude la prestazione dell’assicuratore (rischi esclusi).»45 L’assicurato può riferire in modo distorto le circostanze o le cause dell’evento al fine di soddisfare le cosiddette condizioni di assicurabilità. Ad esempio l’assicurato denuncia il furto di un oggetto anche se invece lo ha perso, per ottenere il risarcimento di un danno che ha effettivamente subito ma che non è coperto dalla polizza. Esistono anche delle situazioni molto più gravi che riguardano il settore degli infortuni, in cui si tenta di camuffare suicidi o morti naturali in infortuni mortali per beneficiare delle indennità. Si parla di frode opportunistica anche quando occasionalmente l’assicurato simula interamente un sinistro, da cui trarre profitto senza però aver alle spalle una vera e propria organizzazione criminale. «Build up fraud Il terzo tipo di azione fraudolenta, lo sfruttamento in malafede del sinistro, che è comunemente indicato come frode build up, è probabilmente il più diffuso. L’evento assicurato si realizza effettivamente ma l’entità del danno denunciato viene consapevolmente esagerata. Spesso l’assicurato agisce in questo modo per recuperare i soldi spesi a causa della sua partecipazione al risarcimento del danno, in presenza per esempio di franchigia o di scoperto, o a causa del premio ritenuto troppo oneroso. A volte, invece la maggiorazione del danno è dovuta alla mancata applicazione dell’obbligo di salvataggio (art. 1914 c.c.): ciò avviene tralasciando intenzionalmente di adottare delle misure di contenimento del danno.»46 45 A.N.I.A., Varie pubblicazioni sul trattamento della frode assicurativa da parte delle compagnie di assicurazione italiane, http:// http://www.ania.it/, consultato il 5 Maggio 2013. 46 Ibidem. 38 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 L’inosservanza dolosa dell’obbligo di salvataggio comporta la perdita del diritto all’indennità. Questi primi tre tipi di frode assicurativa avvengono per lo più in modo occasionale, quasi ricalcando il motto che l’occasione fa l’uomo ladro. Inoltre, in questi casi, il frodatore si limita a fornire informazioni false e a sottacere dei dati importanti sotto il profilo contrattuale. Il quarto tipo di comportamento fraudolento, invece, avviene sempre con premeditazione. Provocare intenzionalmente un sinistro per la realizzazione di un rischio assicurato richiede un’accurata preparazione ed un elevato intento criminale, tanto più che spesso a tale imbroglio si accompagnano altri reati. Sono esempi tipici di questo comportamento fraudolento gli incendi dolosi, l’autodistruzione e l’automutilazione, la provocazione di incidenti automobilistici o di guasti in impianti produttivi. In casi particolarmente gravi il frodatore dà per scontato che la sua azione possa causare il ferimento o la morte di persone. Naturalmente le modalità del comportamento fraudolento a danno delle compagnie di assicurazione potrebbero essere catalogate anche in base ad altri criteri, per esempio prendendo a riferimento la gravità dei reati connessi alla frode stessa. Si avrebbe in questo caso una vasta gamma di reati che può includere il raggiro, la falsificazione di documenti, il falso giuramento, le lesioni personali e l’omicidio. La tradizionale suddivisione del comportamento fraudolento in quattro tipi, è più adatta alle esigenze dell’assicuratore, in quanto le singole modalità possono essere collegate direttamente alle tipiche fasi dell’attività assicurativa: la frode relativa al contratto assicurativo riguarda soprattutto la rete agenziale ed in particolare l’ambito della sottoscrizione, la simulazione, lo sfruttamento e la provocazione intenzionale di un sinistro colpiscono invece il settore della liquidazione. Al fine di combattere questi tre ultimi tipi di frode il legislatore ha previsto l’articolo n° 642 del codice penale. FRAUDOLENTA DISTRUZIONE DELLA COSA PROPRIA E MUTILAZIONE FRAUDOLENTA DELLA PROPRIA PERSONA «Chiunque, al fine di conseguire per sé o per altri il prezzo di un’assicurazione contro infortuni, distrugge, disperde, deteriora od occulta cose di sua proprietà, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa fino a Lit. 2 milioni. Alla stessa pena soggiace chi, al fine predetto, cagiona a se stesso una lesione personale o aggrava le conseguenze della lesione personale prodotta dall’infortunio. Se il colpevole consegue l’intento, la pena è aumentata. Le disposizioni di questo articolo si applicano anche se il fatto è commesso all’estero in danno di un assicuratore italiano che eserciti la sua industria nel territorio dello Stato, ma il delitto è punibile a querela della persona offesa.»47 «Vi è stata recentemente una proposta di legge (progetto di legge n° 5861) per la 47 http://www.altalex.com, consultato il 28 aprile 2013. 39 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 modifica dell’articolo 642, per aggiornare e rendere molto più tecnica la terminologia, per inserire nuove ipotesi delittuose, ricorrenti nella pratica e particolarmente dannose ma finora escluse dall’ambito di applicazione della norma, e infine per inasprire le sanzioni rendendole più efficaci a fini preventivi. L’articolo è sostituito dal seguente: FRAUDOLENTA DISTRUZIONE DELLA COSA PROPRIA E MUTILAZIONE FRAUDOLENTA DELLA PROPRIA PERSONA Chiunque al fine di conseguire per sé o per altri il profitto derivante da una assicurazione consistente nel pagamento di un indennizzo, di un risarcimento o di una qualsiasi prestazione previdenziale, assistenziale, assicurativa, pubblica o privata, dichiara eventi non accaduti, ne descrive, dichiara o sottace mendacemente circostanze e conseguenze, ovvero distrugge, disperde, deteriora od occulta cosa di sua proprietà, ovvero esagera l’ammontare del danno, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da lire seicentomila a lire tre milioni. Alla medesima pena di cui al primo comma soggiace chi, ai fini di cui al medesimo comma, cagiona a se stesso una lesione personale o aggrava le conseguenze della lesione personale derivante dal sinistro. Se il colpevole consegue l’intento la pena è aumentata. La condanna comporta anche la pubblicazione della sentenza. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche se il fatto è commesso all’estero, in danno di un assicuratore italiano, che eserciti la sua industria nel territorio dello Stato , ma il delitto è punibile a querela della persona offesa.»48 Si sono sostituiti tutti quei termini che potevano generare dei dubbi interpretativi. Per esempio, il termine “prezzo dell’assicurazione” viene sostituito con i termini “risarcimento, indennizzo e prestazioni previdenziali” che fanno riferimento esplicito anche alle assicurazioni sulla vita, ai fondi pensione e al sistema previdenziale pubblico. Viene estesa la punibilità anche all’esagerazione dolosa del danno (la cosiddetta frode build up). Relativamente all’autolesionismo è eliminato il riferimento al termine infortunio, che porterebbe ad ipotizzare l’esistenza di una limitazione alle sole assicurazioni contro gli infortuni. Le sanzioni corrispondono a quelle previste per la frode aggravata, nonché la pubblicazione della sentenza di condanna, intendendo con questo ultimo provvedimento realizzare in modo più efficace un’importante opera di prevenzione. 4.2 L’identikit del frodatore «I manuali di criminologia non contengono una descrizione della tipologia dei frodatori di assicurazione. Sotto il profilo penale, la frode assicurativa rientra nella gamma dei reati contro il patrimonio. Per l’assicuratore comunque è più conveniente distinguere i frodatori in due grandi gruppi. Fanno parte del primo gruppo quegli assicurati che assumono un comportamento fraudolento in modo del tutto fortuito a seguito di un’occasione propizia. Questi non avevano intenzioni fraudolente quando 48 http://www.altalex.com, consultato il 30 aprile 2013. 40 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 hanno sottoscritto la polizza e non dispongono neppure di una grande inclinazione al crimine: semplificando e senza escludere che essi possano ripetere il reato, possono essere definiti come delinquenti occasionali.»49 Il secondo gruppo è costituito da delinquenti abituali e con un’elevata propensione al crimine, essi non ordiscono frodi solo se in presenza di situazioni favorevoli ma ne creano consapevolmente le premesse. Essi nutrono propositi fraudolenti fin dai primi contatti: stipulano un contratto di assicurazione con il preciso scopo di raggirare l’assicuratore oppure attuano la frode ai suoi danni in modo indiretto, facendosi danneggiare da terzi e pretendendo poi il risarcimento, come nel caso degli incidenti stradali provocati intenzionalmente. Il frodatore occasionale è una persona con un tenore di vita normale, che in genere percepisce un reddito superiore alla media e non ha precedenti penali. La frode occasionale presuppone che esistano dei valori suscettibili di danno: per questo motivo gli autori appartengono anche e soprattutto alle fasce sociali medio-alte. I prodotti assicurativi, eccezion fatta per le coperture assicurative obbligatorie, hanno maggior mercato per le persone con alto reddito in possesso di beni preziosi che hanno bisogno di protezioni contro furti e danni. L’abuso di prestazioni sociali è invece più diffuso nelle fasce sociali più povere, mentre le truffe nelle assicurazioni malattia sembrano essere comuni a tutti gli strati sociali. L’unico punto in comune che caratterizza i frodatori, siano essi delinquenti occasionali o abituali, è il possesso di una certa capacità intellettiva. Il successo delle frodi perpetrate ai danni dell’assicuratore presuppone la capacità di ideare un sinistro credibile e con una dinamica non contraddittoria. Proprio perché la frode assicurativa presuppone un certo grado di capacità intellettiva, i truffatori (occasionali e abituali) possono essere considerati dei delinquenti intellettuali, distinguendoli da coloro che ricorrono alla violenza. «Un’altra classificazione dei tipi di frodatori dovuta a Clarke (1989) che viene generalmente accettata nella letteratura tecnica li divide in: Opportunisti: che ordiscono frodi ai danni delle compagnie di assicurazioni solo se si trovano in situazioni che gli garantiscano la possibilità di trarre profitto sfruttando un evento effettivamente accaduto. Amatori che ordiscono frodi ai danni delle compagnie di assicurazioni assiduamente ma su piccola scala. Professionisti: che ordiscono frodi ai danni delle compagnie di assicurazioni con una grande organizzazione che richiede tempo, disponibilità finanziare e capacità intellettive.»50 49 La Frode Assicurativa, http://www.atenaonline.it/newsatena/La-Frode-Assicurativa-PARTE-I.html, consultato il 6 Maggio 2013. 50 Ibidem. 41 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 4.3 I Professionisti della truffa «Oltre ai soggetti sopra citati, ci sono gli operatori che intervengono nel sistema i cui comportamenti non sempre sono leciti. Di seguito una descrizione delle dinamiche che coinvolgono in prima persona avvocati, medici, carrozzieri e altri operatori che partecipano al processo di liquidazione: - Gli avvocati: Costruzione di un sinistro: Non è raro il caso in cui sia proprio l’avvocato a costruire il sinistro falso o gonfiato per il cliente, vantando di un’esperienza in materia legale ed assicurativa che gli consente di prevedere e superare tutti gli inconvenienti che potrebbero favorire la compagnia di assicurazioni consentendole di respingere il sinistro perché viziato. Ci sono avvocati specializzati in materia infortunistica che si servono di una rete di collaboratori che li aiutano in questa impresa, quali testimoni disposti a dichiarare il falso all’occorrenza, medici compiacenti che certificano postumi e traumi inesistenti o comunque gonfiati, carrozzieri che fanno preventivi maggiorati per le riparazioni di un danno al veicolo. Fanno partire la messa in mora alla compagnia assicuratrice per conto del danneggiato e richiedono il risarcimento del danno. Spesso capita che non consentano alle compagnie di visionare le autovetture danneggiate/incidentate nei prescritti giorni di tempo (ma anche qui vi sono spesso connivenze o trascuratezze colpevoli che impediscono questi doverosi controlli), pertanto tutta la pratica verrà istruita dalla Compagnia sulla base delle richieste e della documentazione di parte. L’avvocato prepara la documentazione a supporto della sua tesi in maniera impeccabile, sapendo che sarà difficile per un liquidatore della compagnia dimostrare che si trova di fronte ad un falso. Quest’ultimo infatti deve rispondere in tempi brevi, adempiendo correttamente ai suoi obblighi di risposta e pagamento entro i termini legali se non vuole incombere in sanzioni e precetti. L’avvocato che conosce bene l’iter legislativo incalza, e sfrutta a proprio vantaggio una legge che nasce per favorire chi, come l’assicurato, di fronte alla complessità della burocrazia deve essere tutelato perché in una posizione di debolezza. In questo caso però la legge stessa finisce per favorire comportamenti fraudolenti contro i quali la compagnia dovrebbe adottare controlli che necessitano tempo e risorse aggiuntive che spesso non ha. Non è un segreto per nessuno che i liquidatori sono spesso costretti a pagare sinistri ben costruiti, non avendo a disposizione elementi obiettivi per poterli respingere e intentare causa contro chi li ha denunciati. Questo perché la quasi totalità delle sentenze in materia di risarcimento finisce per dare ragione al danneggiato, a meno di più che evidenti prove a suo carico che attestino il contrario, condannando così la compagnia a sostenere un esborso che oltre al pagamento del sinistro comprende anche i costi della causa che ne raddoppiano, e a volte anche triplicano, il valore.»51 «L’avvocato percepisce una tariffa doppia: Prima dell’introduzione della legge sul risarcimento diretto, il costo dell’avvocato era a carico della compagnia di assicurazioni, la quale pagava spesso in un’unica soluzione (omnia comprensiva) 51 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomeni devianti.html, consultato il 7 Maggio 2013. 42 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 risarcimento e oneri legali, senza specificare nel dettaglio a quanto ammontassero questi ultimi. Dopo diverse lamentele, alcune compagnia hanno preferito pagare separatamente le due cose, offrendo un assegno al cliente con l’ammontare del risarcimento e uno all’avvocato con la sua tariffa concordata in fase di liquidazione. Alcuni professionisti hanno truffato i propri clienti in entrambe le situazioni, facendosi pagare un ammontare maggiore di quanto gli spettava nel caso di assegno unico, e non dicendo al cliente del pagamento separato nel secondo caso. Non era raro, infatti, il caso in cui l’avvocato, pur avendo percepito un assegno da parte della compagnia a saldo dei propri oneri, facesse pagare al cliente la stessa quota dicendogli che nell’assegno che egli aveva ricevuto per il risarcimento del danno erano compresi anche i suoi onorari. Il risarcimento diretto, introdotto appunto negli ultimi anni, ha come obiettivo quello di eliminare la mediazione legale ponendo la compagnia di assicurazioni quale referente e consulente per il proprio assicurato. Di fatto tale situazione in alcune zone quali Campania, Calabria, Puglia e altre regioni del Meridione non si è verificata. In esse al contrario il liquidatore si vede costretto in fase di trattazione, se vuole raggiungere un accordo, a riconoscere un importo maggiore che contempli tacitamente anche qualcosa per l’avvocato senza che questa somma sia sempre espressamente indicata in alcun documento. Questa prassi ovviamente non contribuirà a tutelare il cliente dai fenomeni precedentemente menzionati. - I testimoni: Il mestiere del testimone: Anche quello del testimone in un incidente stradale in favore di una delle parti coinvolte è ormai diventato un mestiere, al punto tale che ci sono persone specializzate nel fornire dichiarazioni e affrontare con “finta spontaneità” le testimonianze in sede di causa. Sono ben pagati dai danneggiati o dai loro avvocati, e sono coinvolti in più sinistri sempre con lo stesso ruolo, quello di “chi stava passando di là per caso”. Secondo quanto affermato dal quotidiano di Torino “La Stampa”, fuori al tribunale di Napoli, ma non è l’unico, è possibile trovarli ogni mattina pronti a testimoniare fuori al portone del giudice di pace di via Foria. Ognuno di loro percepisce una tariffa che varia dai 25 ai 100 Euro, in funzione dell’impegno e della difficoltà della testimonianza. Devono imparare a memoria luoghi, date, dinamica degli eventi e strade, e nessuno di loro sembra mai contraddirsi come degli attori di vecchia data. - I medici: Il medico compiacente: Non è raro, e le cronache ne hanno dimostrato l’esistenza, di incontrare medici compiacenti che, d’accordo con gli avvocati, contribuiscono alla creazione dei sinistri falsi. A volte sono gli stessi che lavorano in ospedale che, in tempi non sospetti fanno risultare l’ingresso al pronto soccorso dell’assicurato subito dopo che ha subito l’incidente e, attraverso una visita fittizia, redigono un primo referto in cui si accertano dei postumi spesso inesistenti.»52 «Successivamente il “paziente” viene visitato presso lo studio privato del medico, il quale continua a redigere certificati in cui si attesta il perdurare dei sintomi con relativi 52 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 9 Maggio 2013. 43 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 postumi. Tutti questi certificati costituiranno parte integrante della richiesta di risarcimento che l’avvocato presenta alla compagnia, e sarà difficile per il medico preposto alla verifica dimostrare che quanto ha dichiarato il suo collega è falso. Alcune patologie infatti non sono riscontrabili in maniera evidente da esami medici specifici, ma sono diagnosticabili dietro indicazione del paziente che dichiara di “sentire dolore”. Pensiamo per esempio al rachide cervicale, oggetto di approfondimento del paragrafo successivo, che è tra le patologie più abusate per la difficoltà di dimostrarne l’infondatezza ed è sempre coerente con qualsiasi incidente stradale, anche i più banali. Attribuzione di patologie pregresse al danno in corso: Un danneggiato con problemi alla colonna vertebrale (artrosi varie) o con disturbi ai denti (rotture di denti), con slogature o distorsioni agli arti causate da traumi avvenuti in circostante abbastanza comuni quali partite di calcio, tennis o anche incidenti casuali, ben si prestano a passare come vittime di incidenti stradali a cui è facile attribuire tali lesioni. In questi casi c’è sempre la figura del medico compiacente disposto a dichiarare che tali patologie sono state causate dall’incidente stradale oggetto del sinistro, e ad aggravare i postumi in modo da aumentare la richiesta di risarcimento alla compagnia. Meglio ancora se questi problemi impediscono al danneggiato, se pur per periodi limitati, di svolgere le sue attività quotidiane quali andare al lavoro. Oltre alla quantificazione del danno fisico, aggravato da giorni e giorni di fisioterapia prescritta e mai fatta dal paziente, si aggiunge il pagamento del mancato guadagno, nei casi di liberi professionisti, o di danno provocato all’azienda presso la quale lavora (rivalsa dell’inps o dell’Inail nei confronti della compagnia). - Il pronto soccorso: Quando tutto è causato da un incidente: Gli addetti al pronto soccorso sono i migliori procacciatori di clienti per gli avvocati. E’ sufficiente che qualcuno si rivolga a loro per essere curato e, se qualsivoglia lesione è compatibile con i danni causati da un ipotetico incidente stradale, offrono al paziente “il giusto consiglio”. Gli fanno dichiarare di essere vittime di un incidente e poi gli danno il numero dell’avvocato di turno che provvederà a costruire l’intero sinistro. Si accerteranno inoltre che il ”paziente” riceva una diagnosi coerente e utile allo scopo, facendolo dichiarare quasi sempre guaribile in mai meno di 4 giorni. Il resto lo faranno poi i medici compiacenti. I clienti migliori sono quelli che realmente sono stati coinvolti in un incidente stradale, ai quali si deve solo creare una diagnosi che ingigantisca le lesioni subite. Sarà l’avvocato consigliato ad occuparsi delle fasi successive.»53 - L’agente: Il mio cliente ha sempre ragione: L’agente assicurativo è colui che vende i prodotti delle compagnie di assicurazione, le polizze, e il suo fatturato è legato al numero di clienti che riesce a conquistare e a fidelizzare. Per questo motivo tutte le volte che un proprio assicurato è stato coinvolto in un incidente stradale e si rivolge all’agenzia per la denuncia del sinistro, l’agente tenderà a tutelarlo anche se per farlo dovrà modificare in tutto o in parte la dinamica dei fatti. Tale mancanza di obiettività rischia di essere controproducente per tutti gli attori coinvolti: se il liquidatore infatti nel 53 Ibidem. 44 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 gestire il sinistro riceverà una perizia che attribuisce la responsabilità all’assicurato dovrà vincere le resistenze dell’agente e dell’assicurato stesso cercando di far comprendere ad entrambi le proprie responsabilità. «Ma se, come spesso accade, la dinamica dei fatti così descritta pone dei dubbi sulla responsabilità, il liquidatore sarà costretto a gestire il sinistro in concorso di colpa e a risarcire per questo entrambi gli attori coinvolti, con un conseguente aggravio in termini di costi. I contendenti saranno in parte tutti contenti, ma il sistema paga un prezzo che finirà alla lunga per essere sostenuto dai consumatori finali come aumento delle polizze. - I carrozzieri: Il preventivo gonfiato: Il carrozziere è colui che quantifica il danno subito dal veicolo coinvolto nell’incidente stradale, fornendo una fattura in cui sono compresi tutti i pezzi di ricambio che devono essere sostituiti e il costo della manodopera per la sua riparazioni. Tale fattura costituisce la base per la richiesta di risarcimento che sarà presentata alla compagnia di assicurazioni. Il carrozziere compiacente è quello che gonfia le spese che il titolare del veicolo dovrà sostenere, allo scopo di aumentare la richiesta di risarcimento che quest’ultimo chiederà alla compagnia di assicurazioni. Può accadere a volte che il danno al veicolo sia addirittura costruito in carrozzeria, sostituendo al veicolo incidentato dei pezzi di ricambio integri con altri danneggiati prima che questo sia visionato dal perito inviato dalla compagnia. In gergo si dice che il veicolo viene ispezionato già “spogliato”, cioè completamente smontato e con i lamierati danneggiati messi da parte. - I procacciatori: I venditori di polizze disdettate: In questa categoria rientrano tutte quelle persone che, collaborando con agenzie di assicurazione o semplicemente acquistando dagli stessi assicurati gli attestati di rischio, vendono ad altri le polizze disdettate. Si tratta di quelle polizze per le quali il cliente ha chiesto alla propria compagnia la disdetta, la quale sarà effettiva alla scadenza del contratto.»54 Tutti i sinistri accaduti prima della scadenza saranno comunque pagati dalla compagnia di assicurazione, senza che questo pregiudichi alcun aggravio per il titolare della polizza che ha già comunicato di non volerla rinnovare. «E’ facile comprendere come queste polizze siano appetibili per chi vuole organizzare falsi incidenti e ottenere lauti risarcimenti. Ci sono delle vere e proprie organizzazioni che gestiscono questi tagliandi organizzando enormi truffe ai danni delle compagnie prima di essere scoperti.»55 Gli operatori della compagnia di assicurazioni: «Fino a questo momento sono state rappresentate dinamiche che coinvolgono assicurati e professionisti che hanno come controparte la compagnia di assicurazione. Ma il malcostume dilaga anche all’interno della compagnia stessa, coinvolgendo operatori la cui attività dovrebbe contribuire a scoprire e denunciare le frodi e garantire alla compagnia e all’assicurato un’equa e corretta gestione del processo liquidativo. Ecco cosa può succedere: 54 55 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 10 Maggio 2013. RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 12 Maggio 2013. 45 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 - Periti e informatori I controllori diventano parte della frode: Le cronache hanno evidenziato che in frodi ben organizzate erano coinvolti gli stessi periti della compagnia di assicurazione che, dietro compenso, si prestavano a redigere valutazioni di danni superiori al valore effettivo, o reputavano compatibili con l’accaduto dei danni che effettivamente non lo erano. Gli informatori invece si sono prestati a redigere dei rapporti che definivano veritiere informazioni relative al sinistro e alle persone coinvolte, che nella realtà non lo erano affatto. - I liquidatori Il coinvolgimento del liquidatore: Ancor più complicate da sgominare sono quelle frodi in cui ad essere coinvolti sono gli stessi liquidatori delle compagnie, che si accordano con avvocati medici e periti per concedere risarcimenti maggiorati o per pagare sinistri completamente falsi, a fronte di un compenso che gli sarà riconosciuto per il loro contributo. Sono casi estremi quelli in cui gli stessi liquidatori sono coinvolti, e si tratta di persone di dubbia moralità disposte a mettere a rischio il proprio lavoro e la propria etica professionale a fronte di guadagni facili. - Le forze dell’ordine e il sistema giudiziario: Le forze dell’ordine svolgono una duplice funzione: intervengono in caso di incidente per i rilievi e si occupano di scoprire comportamenti illeciti attraverso le indagini in materia di frodi. Ma se, nel secondo dei casi, non può essere messa in dubbio la loro attività di investigazione finalizzata alla repressione di attività illecite, può succedere che non siano sempre altrettanto irreprensibili quando intervengono per costatare gli accadimenti in caso di incidente stradale.»56 - Vigili urbani, polizia stradale e carabinieri. Alt, ci siamo noi!: Non è ben chiaro, e il codice della strada non lo specifica, se una volta richiesto l’intervento delle autorità in caso di sinistro queste siano obbligate a presenziare. Sicuramente tale intervento è previsto in caso di incidente grave o come definito dall’art 189 del CdS “sinistro con danni ingenti”, specie se oltre ai danni ai veicoli si è in presenza di lesioni alle persone di una certa entità. Gli automobilisti ne richiedono la presenza tutte le volte che non è chiara la responsabilità di chi ha causato il sinistro, in quanto le parti in causa non riescono a pervenire ad un accordo. Arrivati sul posto, vigili carabinieri o polizia stradale, se eseguono scrupolosamente il loro lavoro, e molti di loro sicuramente lo fanno, si occupano di fare i rilievi e chiarire la dinamica dell’incidente chiedendo alle persone coinvolte e a quelle terze eventualmente presenti, verificando la posizione delle autovetture, i punti d’urto sui veicoli e il punto di collisione. Una misura della velocità a cui andavano i veicoli può essere stimata in base ai segni di frenata, se presenti sulla strada, e all’entità del danno subito dai veicoli stessi. Tutto questo lavoro ovviamente viene dopo il soccorrimento dei feriti e le misure atte alla regolazione del traffico che l’incidente può aver causato. 56 Ibidem. 46 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Ad intervento concluso le autorità redigono il verbale, che sarà parte integrante del fascicolo, ed è fondamentale in fase di liquidazione del danno specie se chi lo ha redatto si è preoccupato di accertare scrupolosamente l’effettivo accadimento degli eventi. Ma vediamo cosa può succedere in questi casi: a) le autorità intervenute si limitano ad ascoltare i conducenti delle auto e registrano le loro dichiarazioni a volte evidentemente fantasiose. Constatano la presenza dei danni ai veicoli e, più spesso, la presenza quasi inevitabile delle lesioni a conducenti e passeggeri se pur in presenza di urto lieve. Non solo non scoraggiano comportamenti evidentemente scorretti e fraudolenti, ma arrivano a consigliare a quei pochi onesti che non vogliono speculare di recarsi in ospedale. A qualcuno di noi sarà capitato qualche volta di ascoltare la classica frase “signora le conviene andare al pronto soccorso e ha 24 ore per farlo, tanto lo fanno tutti”. b) Sicuramente molto più raro, ma esistente, il caso in cui la truffa sia stata organizzata e messa in atto da persone appartenenti alle forze dell’ordine stesse. E’ questo il caso dell’agente di polizia di un comune del napoletano che, insieme ad altre 14 persone anch’esse raggiunte da misura cautelare, truffavano le assicurazioni. Tra i componenti della banda anche avvocati, medici e impiegati comunali che, grazie a falsi testimoni, hanno costruito e denunciato circa 120 falsi sinistri per un giro d’affari pari a un milione di Euro. Per lo stesso motivo è finito agli arresti domiciliari un ispettore di polizia di Sturla, che simulava con la complicità di un carrozziere falsi incidenti d’auto. Lo stesso pare abbia anche sottratto circa trentamila euro dal conto corrente bancario da lui gestito, dove venivano versati i soldi dei premi assicurativi delle macchine di servizio. In questi casi non si parla più di comportamenti, ma di veri e propri atti criminali che coinvolgono alcune persone in particolare, indipendentemente dal mestiere che svolgono. Il fatto che queste stesse persone appartengano alle forze dell’ordine è, da un punto di vista morale, un aggravante che rende ancor più indegna l’azione commessa. Non è immune da tale discorso lo stesso sistema giudiziario, il cui compito dovrebbe essere quello di far rispettare la legge a tutti i cittadini senza discriminazione di sorta. Le persone coinvolte nella truffa possono essere: - il Giudice di pace: Il coinvolgimento dell’organo super partes: «L’ultimo anello delle organizzazioni criminali del settore, certamente il più doloroso per il mondo giudiziario, è rappresentato dalla corruzione dei giudici di pace. Per la maggior parte sono stati inseriti in tale delicato settore dell’ordinamento giudiziario avvocati di non elevato spessore professionale e con scarse motivazioni personali. Certamente sottopagati rispetto ai loro colleghi togati, e con un bagaglio di conoscenze personali che derivano dalla loro precedente attività (magari nello stesso settore assicurativo), questi professionisti sono particolarmente vulnerabili alle pressioni ed ai consigli di loro ex colleghi fino a giungere, per fortuna in sporadici casi, a vere e proprie complicità criminali. 47 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 - Periti e medici del tribunale: Gli accertatori del danno: Coinvolti in queste che possiamo definire attività illecite a volte sono anche i consulenti nominati dal giudice di pace in corso di causa, quali periti e medici legali. La loro valutazione relativa all’entità del danno ai veicoli e alle lesioni fisiche di conducenti e passeggeri è fondamentale ai fini di un risarcimento, per questo motivo spesso sono essi stessi a partecipare attivamente alla truffa esprimendo giudizi a sfavore delle compagnie di assicurazioni. Le valutazioni possono essere semplicemente gonfiate, tese a far aumentare il valore di un risarcimento comunque dovuto, o anche interamente costruite dove il sinistro è falso o i postumi sui passeggeri sono completamente inventati. Quando anche il controllore è dalla parte di chi commette il reato la situazione si complica ed è più difficile che si riesca a scoprire la truffa. Solo di fronte a prove evidenti si può richiedere l’intervento delle forze dell’ordine che, indagando, cercheranno di portare alla luce tali misfatti e incrimineranno le persone coinvolte.»57 4.4 Un “cattivo primato” «L’Italia detiene il primato di Campione d’Europa per la distorsione del rachide cervicale, meglio conosciuta come “colpo di frusta”, ed è la lesione che si verifica con maggiore frequenza negli incidenti stradali: ogni 100 sinistri ben 22 presentano almeno un danno alla persona che per l’80% dei casi si tratta di colpo di frusta. Tale patologia non è legata esclusivamente al conducente dell’auto, anzi in questi ultimi due anni il fenomeno si è diffuso, tra i “terzi trasportati”. Questi ultimi, infatti, a differenza del conducente, sono svincolati dalla responsabilità nella causazione del sinistro ottenendo un risarcimento nel più breve tempo possibile. Ciò rappresenta un sicuro guadagno. La percentuale di chi lamenta tale lesione risulta ogni anno in sensibile aumento, nonostante i progressi tecnologici compiuti dalle case automobilistiche per costruire auto più sicure e dotate di dispositivi di sicurezza sempre più sofisticati (ABS, Airbags, controllo elettronico di stabilità). Occorre peraltro ricordare che il corretto utilizzo di poggiatesta e cinture di sicurezza dovrebbe rilevarsi particolarmente utile proprio in riferimento ai traumi del collo.»58 Purtroppo le norme del Codice della strada che prevedono l’utilizzo obbligatorio di tali dispositivi sono spesso ignorate dagli automobilisti e sottovalutate dalle Autorità di controllo della circolazione stradale, che assumono a tal proposito atteggiamenti inspiegabilmente tolleranti. Pertanto le cause di questo primato tutto italiano vanno si individuate nei comportamenti scorretti alla guida dei veicoli, ma anche, ed in misura preponderante, nei criteri di accertamento e di misurazione di queste lesioni che agevolano la diffusione di atteggiamenti speculativi. 57 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 13 Maggio 2013. 58 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 12 Maggio 2013. 48 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 I motivi che, più di altri, hanno “favorito” la diffusione del fenomeno ed hanno consentito l’instaurarsi su di esso di vere e proprie attività criminali sono due: o la convinzione che ogni tipo di incidente stradale sia in grado di produrre traumi al collo; o la convinzione che ad ogni trauma del collo residuino postumi permanenti. Questi assunti si comprendono meglio analizzando l’iter medico-legale seguito in Italia in occasione delle verifiche dei cosiddetti “colpi di frusta”. L’accertamento (da qualsiasi parte venga svolto, perizia per danneggiato, perizia per la Compagnia di assicurazione o CTU che sia), ha inizio con l’anamnesi del paziente, il quale nella fattispecie dichiara di essere rimasto vittima di un incidente stradale a seguito del quale ha accusato una certa sintomatologia dolorosa al collo, più o meno intensa e più o meno accompagnata da altri disturbi. Le dichiarazioni del paziente sono accompagnate da una serie di referti medici, il primo dei quali spesso (ma non sempre) di un Pronto Soccorso ospedaliero, nel quale compaiono le diagnosi di ”distorsione cervicale” oppure “colpo di frusta” oppure “trauma indiretto del rachide cervicale”. Può succedere che in alcuni casi manchi addirittura la diagnosi, essendo stata riferita soltanto la presenza di dolore al collo. L’esame radiografico è quasi sempre negativo e la descrizione della obiettività clinica, quando riportata, segnala la presenza di contrattura muscolare e limitazione dei movimenti del capo. La restante documentazione attesta il protrarsi dei disturbi per un periodo di tempo più o meno prolungato, e la prescrizione (non sempre osservata) di uno o due cicli di cure fisiche. Nel momento in cui il medico legale interroga il paziente sulla sua attuale condizione, registra inevitabilmente la descrizione di episodi più o meno frequenti di male al collo associato spesso ad altri disturbi (vertigini, formicolii alle mani, nausea), in alcuni casi a vere e proprie commedie. Si passa quindi all’esame obiettivo che, nella maggioranza dei casi, si limita ad evidenziare una qualche contrattura muscolare ed una qualche limitazione (spesso determinata solo dalla riferita insorgenza di dolore) dei movimenti del capo. Raccolti questi elementi, il professionista procede alla valutazione che, mediamente, porta al riconoscimento dei postumi in oltre l’80% dei casi su scala nazionale. Tale percentuale in alcune realtà più critiche sale addirittura al 90%. Il medico dunque prende atto dell’evento riferitogli e giudica la plausibilità del nesso causale fra detto evento e la lesione attestata (colpo di frusta) solo ed esclusivamente sulla base della documentazione clinica. In sintesi il processo logico seguito può essere riassunto come segue: o esistendo una certificazione che attesta in prossimità cronologica con il sinistro la comparsa di una lesione al collo, non vi è motivo di dubitare che questo disturbo derivi dal sinistro; o ammesso dunque, sulla base di questo unico ragionamento, il nesso causale fra evento e lesione certificata, avuta conferma dal racconto del paziente che persiste ancora qualche disturbo e rilevando mediamente quei referti clinici sopra ricordati, ecco che si giunge ineluttabilmente al riconoscimento di postumi permanenti. 49 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Partendo da questo ragionamento diverse indagini svolte di recente dalle autorità hanno fatto emergere numerosi casi di documentazione sanitaria falsificata o assolutamente falsa. E’ ritenuta falsificata quella originale, cioè effettivamente emessa da una struttura sanitaria e, successivamente, falsificata in una sua parte, ad esempio nel numero di giorni di degenza, nella diagnosi (aggiungendo un termine per aggravare la patologia), nelle prescrizioni (richiedendo ulteriori costosi esami i cui esiti prodotti sono risultati falsi). E’ falsa, invece, quella documentazione che non è mai stata prodotta da una struttura sanitaria ma è radicalmente prodotta dall’organizzazione o da medici (più spesso da paramedici) compiacenti, anche attraverso la sottrazione di bollettari e moduli dalle strutture sanitarie, che producono certificati e referti ad hoc con le generalità del falso sinistrato e sottoscritti con timbri, anch’essi sottratti come i bollettari. Sono stati rinvenuti, in molti casi, presso le abitazioni di esponenti dei sodalizi criminali dediti alle truffe assicurative, moduli in bianco dei Pronto Soccorso degli ospedali. Allo stesso modo sono state rilevate false certificazioni (radiografie, tac ed altro) di Centri medici convenzionati, preventivi e ricevute di pagamento di centri odontotecnici o Case di cura mai effettivamente rilasciati da tali Enti. 4.5 Presa in carico dell’agenzia investigativa e casi pratici Considerando l’elevato numero di casi di frodi che le Compagnie Assicurative registrano ogni giorno, quest’ultime hanno deciso di rivolgersi alle agenzie investigative per tentare di sventarle, dato che non si tratta di procedure immediate e facili, ma si necessità di tempo e pazienza. Cercherò di spiegare brevemente, basandomi soprattutto sulla mia esperienza personale attinente al lavoro svolto in agenzia, come quest’ultima prenda in carico un caso come quello delle frodi assicurative. «Il protocollo prevede quattro fasi chiare, precise e imprescindibili: FASE PRELIMINARE: Consulenza preliminare durante la quale il cliente espone all’Investigatore la natura del caso e i risultati che s’intendono perseguire. Il Cliente fornirà, su indicazioni dell’Investigatore, dettagli e notizie quanto più dettagliate, utili per l’attività investigativa. Fornirà inoltre precisa descrizione degli eventuali soggetti d’interesse, dei luoghi, dei tempi e di altri eventuali dettagli noti, finalizzati all’ottimizzazione di risorse, tempi e costi dell’attività investigativa. Analizzate tutte le notizie è possibile quindi procedere nella stesura di un dettagliato progetto investigativo e relativo preventivo. FASE PRE-ESECUTIVA: Raccolte le notizie preliminari utili all’indagine, è cura dell’Investigatore procedere in un’analisi attenta, diretta e preventiva dei dettagli riferiti, dei luoghi e delle persone implicate, e di altre situazioni connesse, al fine di anticipare eventuali complicanze che possano presentarsi durante la fase esecutiva, oltre che meglio indirizzare la fase esecutiva successiva. FASE ESECUTIVA: Si dà inizio all’attività operativa vera e propria. Tutta l’attività è volta alla ricerca e raccolta delle prove utili per il raggiungimento degli 50 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 obiettivi prefissati. Il Cliente, in questo caso la Compagnia Assicurativa, è pertanto aggiornato costantemente circa gli esisti dell’attività operativa, secondo i tempi e le modalità concordate nella fase preliminare. FASE CONCLUSIVA: Stesura del rapporto investigativo dettagliato e corredato di prove testimoniali e documentali (foto, filmati, ecc). Consegna al Cliente, dossier Probatorio con rappresentazione dettagliate delle dinamiche operative, notizie rilevate ed esiti raggiunti»59. Su richiesta all’occorrenza si fornisce un’ulteriore consulenza relativa ad altre eventuali esigenze sopraggiunte e /o approfondimenti richiesti. Partendo dal principio e dalla viva consapevolezza che l’attività di investigazione privata ricopre un ruolo di pubblico interesse, socialmente rilevante ed è strumento per la serenità e tutela dei diritti delle libertà, tutte le attività sono costantemente condotte rispettando rigorosamente i principi di : trasparenza e correttezza, coerenza, riservatezza assoluta e garantita, rispetto delle normative vigenti e assistenza globale ovvero collaborazione con legali di fiducia al fine di perseguire e condividere obiettivi e strategie in materia legale. «Di seguito è rappresentato l’iter di un sinistro ben costruito, un esempio tipico che ben rappresenta il fenomeno oggetto di analisi in questo lavoro. L’assicurato Guido Rossi denuncia alla propria compagnia “Serena Assicurazioni” l’accadimento di un incidente stradale, attraverso la richiesta danni di un legale, la cui responsabilità è attribuita al conducente del veicolo assicurato con la compagnia “Libera Assicurazioni”. Tale denuncia è stata presentata sei mesi dopo l’accadimento dell’evento, dopo che Guido Rossi ha stipulato un nuovo contratto con la compagnia ”Sara Assicurazioni”. Di seguito è riportato un prototipo di denuncia di sinistro e la relativa documentazione medica allegata.»60 59 Finazon Francesco, Investigazioni Private, Greco e Greco Editori, Milano, 2004, pag. 45. RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 13 Maggio 2013. 60 51 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Imm. n. 1: «Facsimile di richiesta di risarcimento danni»61 «Dal modello di constatazione amichevole di incidente (CID) firmato da entrambi i conducenti, si evince la dinamica del sinistro. Nella fattispecie, come riportato nella richiesta di risarcimento danni, si tratta di una omessa precedenza in cui, oltre ad essere indicati i danni ai veicoli, sono state riportate le persone che hanno subito lesioni quali conducente e tre trasportate.»62 61 62 Ibidem. Ibidem. 52 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Imm. n. 2 : «Facsimile di certificato medico del pronto soccorso»63 63 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 14 Maggio 2013. 53 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Imm. N. 3: «Primo certificato medico curante»64 «Il primo certificato medico, sopra riportato (imm. N.3), conferma la diagnosi del pronto soccorso (imm. N.2) e prescrive una terapia che il paziente dovrà seguire per 20 giorni.»65 64 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 15 Maggio 2013. 65 Ibidem. 54 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Imm. n. 4: «Secondo certificato medico curante»66 «Il secondo certificato medico (imm. N.4) aggiunge, alla terapia farmacologia precedentemente prescritta, ulteriori sedute di “correnti analgesiche” localizzate nella zona cervicale.»67 66 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 16 Maggio 2013. 67 Ibidem. 55 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Imm. n. 5: “Terzo certificato medico curante”68 «Il terzo certificato medico (imm. N.5) è quello in cui si dichiara guarito il paziente, e si stabilisce l’entità del danno subito in termini di Inabilità Temporanea Totale (ITT) e Inabilità Temporanea Parziale (ITP). Si ipotizza allo stesso tempo la presenza di eventuali danni permanenti nell’ordine del 3%, la cui validità deve essere ovviamente certificata in sede medico-legale.»69 68 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 17 Maggio 2013. 69 Ibidem. 56 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Imm. n. 6: «Facsimile fattura del centro fisioterapico»70 «La ricevuta del centro fisioterapico certifica che Guido Rossi si è sottoposto alle sedute prescritte dal medico. Per semplicità è stata sopra riportata la documentazione medica relativa al solo conducente, il sig. Guido Rossi. Possiamo ipotizzare che nel fascicolo presentato alla compagnia, gli stessi certificati con il medesimo contenuto siano stati prodotti anche per ciascuno dei tre trasportati. Tale documentazione certifica i postumi invalidanti derivanti dall’urto subito, e le relative spese mediche sostenute per sedute di fisioterapia riabilitativa. Ricevuta la denuncia, il liquidatore incarica il perito per l’accertamento dei danni sul veicolo, l’accertatore per la verifica della documentazione medica allegata, e il medico legale per l’espletamento delle visite mediche. Il perito ha visionato il veicolo già riparato e, visto il tempo trascorso dall’incidente, non ha evidenziato tracce di riparazione sullo stesso. 70 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 18 Maggio 2013. 57 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 La sua stima del danno è di circa € 615,00 non coerente con quanto dichiarato nella fattura del carrozziere allegata alla richiesta di risarcimento. Secondo quest’ultimo infatti, per riparare il veicolo sarebbero necessari circa € 2.500,00, molti più soldi di quanto il veicolo stesso vale (valore commerciale € 1.200,00 riportato nella perizia riportata di seguito).»71 Imm. n. 7: «Facsimile perizia effettuata dal tecnico della compagnia sul veicolo»72 Il medico legale di compagnia visita le parti e riconosce ai pazienti la sola inabilità temporanea espressa in giorni, pari a ITT 3 giorni e ITP 10 giorni. Non riconosce invece la presenza di postumi permanenti. Quello sopra descritto è un esempio di sinistro costruito, e sono diversi gli elementi che fanno pensare si possa trattare di una truffa al fine di ottenere un risarcimento. Per esempio: 71 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 19 Maggio 2013. 72 Ibidem. 58 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 - l’assicurato che formula richiesta di risarcimento sei mesi dopo l’accadimento del sinistro e solo dopo aver cambiato compagnia, ha chiaramente intenzione di truffare la compagnia di assicurazioni che ha lasciato. Per legge avrebbe dovuto denunciare il sinistro nei tre giorni dall’accadimento; - la dinamica dell’incidente non combacia con le lesioni subite. Può un urto alla portiera destra del veicolo aver causato lesioni a tutti e quattro gli occupanti della stessa entità e alle stesse parti del corpo? La compagnia di assicurazioni può, in questa situazione con elementi se pur deboli, contestare il sinistro e inviarlo alle aree speciali. E’ anche vero però che senza evidenti prove che smentiscono la documentazione allegata andrebbe quasi sicuramente incontro ad un verdetto avverso in corso di causa. Il giudice di pace infatti la potrebbe condannare al pagamento del risarcimento e delle spese processuali, con un inevitabile aggravio di costi. La scelta di liquidarlo, riconoscendo il minimo possibile ai richiedenti, sembra essere quasi obbligata. Ripoterò qui di seguito il report da me compilato in agenzia investigativa in seguito a un caso di sospetta frode. La Compagnia Assicurativa Groupama si rivolge all’Agenzia Investigativa “Overland” chiedendo con riferimento al sinistro in oggetto la verifica della dinamica. Ci si reca presso il domicilio indicato nella documentazione fornita non risultando però nessuna traccia dell’assicurato X. (Vengono fornite a sostegno di questa tesi delle fotografie in cui si evidenzia che l’indirizzo indicato corrisponde ad un edificio pubblico). Nella documentazione in possesso dell’agenzia risultava anche un secondo domicilio, si prosegue quindi anche nella verifica di quest’ultimo. Prima però ci si reca presso il Municipio, all’ufficio anagrafe constatando che nei confronti dell’assicurato X era in corso un provvedimento di sospensione dall’archivio anagrafico poiché al primo indirizzo risultava irreperibile. Si è anche appurato, dialogando con il personale dello stesso ufficio anagrafe, che l’assicurato X era ricercato anche dalla Polizia Municipale ma non si è riusciti a sapere se ci fossero procedimenti penali in corso. Si è venuti a conoscenza però del fatto che molte persone si sono interessate all’assicurato X in quanto risultava avere pendenti aperti con molte persone e Autorità. Inoltre la via del sinistro, dopo aver effettuato dovuto sopralluogo, risulta essere inesistente nel comune interessato e che non esiste una via simile neppure nei Comuni limitrofi. Si è proceduto con una visura CCIIA sull’assicurato, da cui è emerso che lo stesso, titolare di impresa edile, risulta pluri protestato. Effettuando infine accesso al PRA, si evidenzia che il veicolo assicurato è intestato ad altra persona, probabile moglie o convivente. Sul veicolo risultano provvedimenti di fermo amministrativo iscritti dall’ESATRI. Conclusioni: L’assicurato risulta irreperibile, come anche non risulta visibile il veicolo assicurato. La località del sinistro indicata, forse anche errata, non ha permesso di effettuare ulteriori verifiche. Si nutrono forti dubbi che il sinistro sia mai avvenuto con le modalità descritte. 59 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Mi risultano inoltre nel fascicolo dedicato al caso dell’assicurato X dei referti medici, a questo punto di dubbia provenienza, in cui si richiede una prognosi di trenta giorni in seguito a contrattura della colonna cervicale e difficoltà ai movimenti articolari della spalla destra. Inoltre non risulta alcun testimone del sinistro in questione. 60 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Capitolo 5 Uno sguardo più ampio sul panorama delle frodi assicurative: Approfondimenti 5.1 Quanto costa un sinistro alle compagnie e al sistema: il caso Guido Rossi Per capire quanto costa un sinistro alle compagnie e l’impatto che questi costi hanno sull’intero sistema, prendiamo in considerazione il sinistro precedentemente citato analizzando prima gli eventi accaduti e, successivamente, aggiungendo ad essi quei comportamenti speculativi adottati al fine di far lievitare il risarcimento. Il grafico che segue è una rappresentazione di ciò che accade con le relative analisi in termini di costo Graf. n. 4: «Il costo della speculazione in un sinistro»73 73 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 20 Maggio 2013. 61 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Per semplicità di calcolo ho ipotizzato che sul veicolo che ha tamponato ci fosse solo il conducente, e che al contrario sul veicolo che è stato tamponato oltre al conducente si fossero altre tre persone. Siamo riusciti così a rappresentare la situazione classica in base alla quale in ogni incidente, oltre ai conducenti, ci sono in media 3 persone che dichiarano di subire lesioni. I comportamenti speculativi a cui si fa riferimento in questo caso sono i seguenti: a) In fase di denuncia di sinistro l’assicurato Guido Rossi non presenta personalmente alla propria compagnia la denuncia, ma si rivolge ad un legale, l’avv. Mario Bianchi. Con il risarcimento diretto il costo del legale non è più pagato dalla compagnia, almeno non formalmente, ma è comunque un costo in più che il sistema sostiene e la sua presenza quasi sempre rende più complicato nel processo liquidativo pervenire ad una transazione; b) In ogni sinistro, anche in quelli dove l’urto è stato lieve, ormai è consuetudine denunciare lesioni alle persone coinvolte, conducente e anche trasportati. L’iter medico è stato abbondantemente descritto nel paragrafo precedente e si ripete indipendentemente dalla gravità del danno al veicolo. La presenza delle lesioni personali in fase di accertamento e valutazione del danno necessita l’intervento del medico di compagnia il cui onorario per ogni visita ammonta a circa € 70,00. In base alla documentazione allegata alla denuncia le lesioni riportate non sono mai piccole, ed oltre a provocare inabilità temporanee riportano sempre anche inabilità permanenti. Il medico che redige tali certificati sa come funziona il gioco tra le parti, riferisce una patologia grave che il medico della compagnia confuterà ridimensionando di molto i postumi accertati. Sarà compito del liquidatore cercare in fase di trattativa un accordo che accontenti le parti in causa. Nel caso specifico, vista anche l’esiguità del danno al veicolo, è stato accertato che per ogni persona non ci fosse alcun danno permanente riconoscendo solo i giorni di inabilità temporanea dovuti ad un qualsiasi urto. E stato riconosciuto il danno minore possibile a ciascuno di essi (€ 400,00 per le Inabilità Temporanee), ma la sola presenza delle lesioni ha fatto aumentare i costi di € 1.600,00 circa, a cui si aggiungono le 200 € riconosciute all’avvocato se pur non dovute; «Riepilogando, i costi della fase di offerta e pagamento del danno sono così determinati: Costo danni al veicolo, come da perizia Costo lesioni (€ 400,00 per ognuna delle 4 persone coinvolte) Costo avvocato TOTALE OFFERTO € 615,00 € 1.600,00 € 200,00 € 2.415,00 c) Quando l’avidità dei richiedenti e del legale è elevata, e non è raro che succeda, l’accordo non si riesce a raggiungere in fase di trattazione e, incassati i soldi offerti dalla compagnia, il legale ricorre al giudice di pace per la differenza che ritiene debba essere riconosciuta a lui e ai propri clienti. Nel capitolo precedente è stato descritto anche l’iter giudiziario, e sull’orientamento ormai tacito che “un punto di invalidità non si nega mai a nessuno” il giudice di pace 62 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 finisce per sentenziare riconoscendo a ciascun richiedente € 700,00 oltre quello che hanno già percepito. A questo va aggiunto il costo delle eventuali CTU richieste dal giudice (per semplicità ipotizziamo il minimo tariffario, pari a 300,00 € per ogni persona coinvolta), gli onorari dell’avvocato di controparte (€ 700,00 per posizione) e quelli dell’avvocato di compagnia (per ipotesi pari a € 700,00). La quota residua di €200,00 è stata attribuita ai costi del sistema giudiziario. I costi della causa e della relativa sentenza che ha condannato la compagnia al pagamento sono così determinati: Costo ulteriore per le lesioni ( € 700,00 per ognuna delle 4 persone coinvolte) CTU medica richiesta dal giudice (€ 300,00 per ognuna delle 4 persone visitate ) Onorari avvocato di controparte (€ 700,00 per posizione * 4) Onorari avvocato di compagnia Costo sistema giudiziario COSTO TOTALE DEL RICORSO IN CAUSA € 2.800,00 € 1.200,00 € 2.800,00 € 700,00 € 200,00 € 7.700,00 Se ai costi del sinistro dopo la causa aggiungiamo quanto già offerto in fase di trattazione, vediamo come il costo totale di questo sinistro ammonta a € 10.465,00. Di conseguenza possiamo quantificare il costo della speculazione, calcolato come differenza tra il costo reale del sinistro e il costo finale dello stesso dopo la causa. Esso è elevatissimo e ammonta a circa €9.750,00, prova che la speculazione fa costare un sinistro 14 volte in più rispetto al suo costo reale. (vedi graf. N.4) Questo dispendio di risorse che le compagnie pagano in prima persona ricade necessariamente sull’intero sistema colpendo il consumatore finale che vedrà crescere a dismisura il prezzo della propria polizza. Per questo è corretto dire che il malcostume di pochi viene pagato da tutti, anche da quei cittadini onesti che inevitabilmente finiscono per essere vittime di questo sistema che non punisce i disonesti e penalizza tutti allo stesso modo.»74 5.2 La frode nelle assicurazioni vita e sulla salute La frode nelle assicurazioni dei beni, soprattutto nei rami auto ed incendio, è ormai ampiamente riconosciuta come fenomeno concreto e quindi ben visibile ed evidente. La presa di coscienza di tale fenomeno nell’assicurazione sulla vita è stata certamente più lenta, le situazioni sono, infatti, meno evidenti, e questa lentezza non è giustificata se si considera che un sinistro del ramo vita è spesso di maggiore entità di quelli dei rami danni e che ormai questo ramo assicurativo produce un volume d’affari maggiore rispetto a quello dei rami danni. 74 RCA-CARA, Comportamenti e fenomeni devianti, http://rca-cara.blogspot.it/p/3-comportamenti-e-fenomenidevianti.html, consultato il 21 Maggio 2013. 63 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Nel ramo vita i principali tipi di frode sono il cumulo delle assicurazioni, quando un assicurato sottoscrive più contratti per uno stesso rischio tacendone l’esistenza al momento delle sottoscrizioni successive, e il falso sinistro come nel caso dell’invalidità simulata o di alcune dichiarazioni di morte false. Nelle assicurazioni sulla salute la frode è agevolata nel caso di dichiarazioni di sinistri difficilmente oggettivabili, come alcune malattie neuropsichiatriche o i disturbi dolorosi o sensoriali. In caso d’invalidità, per esempio, nessuno sa qual è esattamente l’evento coperto. Vi sono invalidi gravi che lavorano mentre persone apparentemente in buona salute che affermano di esserne incapaci. Le prove mediche di un’invalidità sono spesso fragili e la valutazione delle capacità risulta spesso una cosa molto difficile. Le principali misure cautelative vanno prese a livello di predisposizione delle clausole contrattuali e della sottoscrizione. Le clausole contrattuali che definiscono la natura delle garanzie, le cause di decadenza, di annullamento o di esclusione, nonché le loro conseguenze, devono essere redatte con chiarezza al fine di eliminare qualsiasi dubbio interpretativo. L’applicazione di disposizioni limitative delle garanzie contrattuali potrebbe a volte evitare i tentativi di un uso abusivo dell’assicurazione, come nel caso delle delimitazioni causali del rischio assicurato. E’ necessario inoltre, in fase di assunzione del rischio, poter procedere ad una selezione rigorosa, soprattutto quando si tratta di contratti con ingenti capitali. Questa selezione deve essere effettuata dal punto di vista medico e finanziario facendo particolare attenzione ai rischi speciali. «Per la parte sanitaria, infatti, l’adozione di questionari incompleti, imprecisi o troppo generici nei loro termini può essere fonte di controversie. Il contenuto del questionario medico deve poter fornire le più ampie informazioni sullo stato di salute del contraente, ponendo domande precise ed evitando dubbi nelle risposte. Le domande devono riferirsi oltre che al passato ed al presente anche al futuro, per accertare che l’assicurando non dovrà sottoporsi a esami clinici o non sia in attesa di un ricovero ospedaliero. La complessità del questionario medico varia in funzione del tipo di contratto. Questo sarà maggiormente dettagliato nel settore delle polizze individuali a prevalente contenuto di rischio dove il fenomeno dell’anti-selezione è più probabile. Al contrario, in un contratto collettivo con adesione obbligatoria, dove il fenomeno di anti-selezione è più limitato, il questionario medico potrà essere formulato in maniera più sintetica oppure essere sostituito da una semplice dichiarazione del datore di lavoro.»75 Al momento della sottoscrizione, il questionario medico è l’unico documento che viene compilato dall’assicurando ed è dunque il solo documento in cui dichiara specificatamente di agire in buona fede. Il suo valore per l’esecuzione del contratto è dunque notevole. E’ necessario quindi valutare attentamente la sua affidabilità, verificando che tutte le domande abbiano una risposta e che sia riportata la data e la firma dell’assicurato. 75 Franceschielli, Nomadismo Assicurativo, 2008, Milano, pag. 157. 64 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Devono essere usati questi strumenti di selezione, tra cui può rientrare anche la visita medica, al fine di identificare i cosiddetti rischi aggravati, cioè i rischi che necessitano dell’applicazione di un caricamento sul premio in funzione di un’accertata sopramortalità. Si distinguono tre tipi di rischi aggravati: quelli dal punto di vista sanitario, che riguardano soggetti il cui stato di salute è tale da comportare un aumento della mortalità rispetto a quella rappresentata dalle basi demografiche generali, quelli dal punto di vista professionale o sportivo che riguardano soggetti che svolgono particolari attività professionali e/o sportive considerate rischiose. Al fine di ottenere una prevenzione efficace contro l’uso fraudolento del contratto assicurativo, è necessario effettuare anche un’attenta selezione finanziaria per valutare la coerenza tra i capitali garantiti e gli effettivi bisogni dell’assicurando. «La selezione finanziaria ha lo scopo di verificare l’esistenza di un interesse assicurabile. Il beneficiario o l’assicurato, tenendo conto del principio indennitario, deve subire una perdita pecuniaria in conseguenza dell’evento assicurato (decesso o uno stato d’invalidità) e questa perdita deve essere quantificabile, infatti, si ha speculazione nel momento in cui questa perdita non esiste o se vi è ricerca di un arricchimento senza motivo.»76 La prova della frode è un problema particolarmente delicato poiché in essa vi è una dissimulazione della verità spesso mascherata sotto le sembianze di una verità diversa. Per provare la frode, non bisogna solo presentare la prova di tal evento ma è necessario anche stabilire la cattiva fede dell’assicurato e l’onere di tale prova spetta all’assicuratore; nell’assicurazione vita la difficoltà è ancora maggiore perché la prova mette in causa i medici e il loro segreto professionale. Nel caso di sinistro l’assicurato deve provare: l’esistenza del contratto e la sua validità al momento del sinistro; il verificarsi dell’evento assicurato che costituisce la realizzazione del rischio; l’ammontare del danno. Dal canto suo l’assicuratore, per negare il risarcimento, deve provare: che non vi è assicurazione poiché il sinistro non rientra nel campo delle garanzie; che il contratto è nullo per falsa dichiarazione al momento della sottoscrizione; che l’evento invocato che dà luogo all’indennizzo non si è verificato; che le condizioni di assicurabilità non erano soddisfatte; che all’assicurato si può opporre la decadenza del contratto per non aver onorato ai suoi obblighi; che il danno risulta da un atto intenzionale dell’assicurato (automutilazione). 76 Ivi, pag. 160. 65 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Colui che denuncia la frode deve provarla, non spetta all’assicurato dimostrare che non ha commesso alcuna frode, infatti, la buona fede è sempre presunta, invece non c’è mai presunzione di frode. Per quanto riguarda le inesattezze nelle dichiarazioni contrattuali, l’assicurato deve rispondere con esattezza alle domande che gli vengono poste ma non si può rimproverargli di non aver dichiarato un fatto che non gli è stato espressamente richiesto. Come si è già detto nella parte introduttiva le sanzioni della frode saranno in linea di massima l’annullamento o l’esclusione e la decadenza della garanzia. In caso di frode l’azione dell’assicuratore sarà: o un rifiuto di pagare l’indennità; o un accordo amichevole; o un’azione giudiziaria civile o penale. L’assicuratore può in un primo momento rifiutare il pagamento. Esso si assume in questo caso il rischio di essere citato di fronte ad un tribunale civile. Questo rischio sarà tanto più grande quanto gli interessi in causa saranno ingenti. «Nella maggior parte dei contratti, è previsto che l’assicuratore si riservi il diritto di sottoporre l’assicurato ad un controllo medico per deliberare sulla richiesta dell’assicurato. In caso di disaccordo tra il medico curante dell’assicurato e il perito medico incaricato dall’assicuratore, è prevista dal contratto una procedura conciliatoria, che consiste nella nomina di un terzo esperto. La decisione di questo arbitro è spesso opponibile alle parti, ma questa stipula non impedisce all’assicurato di adire alle vie legali in caso di persistenza nel disaccordo.»77 Si ha spesso un accordo amichevole tra le parti per evitare le procedure giudiziali che comportano gran spreco di tempo e di risorse finanziare da entrambe le parti. Non esistono attualmente statistiche che riguardano la frode nelle assicurazioni sulla vita o sulla salute, e quindi non si è in grado nemmeno di quantificare in modo esatto il fenomeno, che coinvolge anche grosse organizzazioni criminali con il problema del riciclaggio del denaro sporco che molto spesso passa nelle compagnie di assicurazione sotto forma di contratti fraudolenti. 77 Ivi, pag. 163. 66 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 5.3 Assicurazioni on line e truffe «Negli ultimi tempi, si è registrato un grande aumento nelle vendite delle RC Auto online e per telefono, anche grazie ai tanti preventiva tori di polizze pubblicizzati anche in TV, realizzati nei siti web di Broker regolarmente autorizzati ed iscritti al RUI o in siti/blog che effettuano esclusivamente comparazione e pubblicità. Ma, come capita spesso in questi casi, l’onda del successo viene sempre “cavalcata” anche dai soliti “furbi” pronti a truffare l’automobilista ingenuo ed attratto dai prezzi più convenienti! Per contrastare questa minaccia, innanzitutto, bisogna diffidare da quei venditori non iscritti al RUI: ma, soprattutto, bisogna fare attenzione alle polizze assicurative che vengono rilasciate da società non autorizzate dall’Ivass alla vendita nel territorio italiano, oppure ai certificati e contrassegni falsi, in quanto si può incorrere in una serie rischi e pene pecuniarie. L’attività d’intermediazione assicurativa consiste nel presentare o proporre prodotti assicurativi e riassicurativi o nel prestare assistenza e consulenza finalizzate a tale attività, ma anche nella collaborazione alla gestione o all’esecuzione (specialmente in caso di sinistri) dei contratti stipulati. L’intermediario assicurativo che propone la vendita di una RCA sul proprio sito internet, dovrà riportare obbligatoriamente (Regolamento Ivass n. 5) le seguenti informazioni: dati identificativi dell’intermediario; indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo e-mail; il numero e la data d’iscrizione al Registro Unico degli Intermediari Assicurativi e riassicurativi nonché l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’IVASS.»78 L’impresa assicurativa che propone la vendita di RC Auto tramite il proprio sito internet, deve obbligatoriamente (Regolamento Ivass n. 34) immettere nel sito le seguenti informazioni: la denominazione sociale e l’indirizzo della sede legale o della sede secondaria della società; il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo e-mail; tutti i dati che riguardano l’autorizzazione all’esercizio dell’attività assicurativa; il numero di iscrizione all’albo delle compagnie assicurative tenuto dall’IVASS, con l’avvertenza che consultando tale albo sia possibile verificare l’autenticità dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività; l’indicazione che l’impresa è soggetta al controllo dell’IVASS. Se il sito Internet non è di un intermediario assicurativo o di una compagnia assicurativa, ma è semplicemente un sito o blog che fa semplicemente delle comparazioni/pubblicità di RCA, non si tratta di truffa. Tuttavia, bisognerà fare attenzione perché le polizze non possono mai essere vendute dal sito stesso. Infatti, 78 Come evitare le truffe nelle RcA Online, http://leassicurazioniauto.com/come-evitare-le-truffe-nelle-rca-online, consultato il 22 Maggio 2013. 67 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 dopo aver ottenuto il preventivo, il sito dovrà mettersi in contatto necessariamente con un intermediario e/o con la compagnia assicurativa. 5.4 Truffe e criminalità organizzata: episodi di cronaca «C'è anche Giuseppe Belfiore, primario di Radiologia presso l'ospedale Civile di Caserta tra le persone coinvolte nell'indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato a 42 misure cautelari per una serie di truffe perpetrate ai danni delle compagnie assicurative per falsi incidenti stradali. Un giro d'affari illegale, emerso solo parzialmente e valutato di circa 4 milioni di euro. Oltre 300 gli incidenti sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori e 200 le persone indagate tra cui 21 medici, 9 avvocati e due cancellieri dell'ufficio del giudice di pace di Aversa. L'operazione è stata condotta dai carabinieri delle Compagnie di Santa Maria Capua Vetere e di Caserta e dai militari del Reparto operativo di Caserta che hanno eseguito un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale sammaritano. Nove le persone condotte in carcere, 28 ai domiciliari, 5 divieti di dimora e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati contestati sono: associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla falsità in atto pubblico e altri reati contro la pubblica amministrazione. L'indagine ha avuto inizio da un controllo effettuato dai carabinieri presso l'ufficio postale di Casapulla nei confronti di una persona che, il 17 giugno 2010, si era recata a incassare una somma di denaro da un libretto postale a lui intestato fittiziamente. I documenti in suo possesso, infatti, avevano fatto sorgere dei dubbi nel personale dell'ufficio postale che aveva richiesto l'intervento di una pattuglia per accertare l'identità dell'uomo che aveva poi dichiarato di essersi recato alla Posta per riscuotere soldi provento di una truffa ai danni di una compagnia assicurativa. E' stato così individuato nel centro radiologico `Massa' di Casagiove il punto di appoggio utilizzato da persone di Casal di Principe, Aversa e Villa Literno per la realizzazione di falsi referti sanitari da presentare per ottenere risarcimenti dalle assicurazioni. I militari dell'Arma hanno monitorato una serie di persone che, con cadenza settimanale, si recavano presso il centro per ritirare gli esami clinici. Intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a riprese video registrate all'interno della stanza occupata da un tecnico radiologo e da un medico specialista in ecografie hanno consentito di accertare l'esistenza di "un consolidato sodalizio criminale" composto anche da numerosi medici, avvocati e cancellieri. Numerosi i professionisti coinvolti nella vicenda, tra le quali Giuseppe Belfiore che, oltre a essere primario di Radiologia presso l'ospedale Civile di Caserta, è gestore di fatto del Centro radiologico Massa, formalmente amministrato dalla moglie, Aida Mazzacca, risultata estranea alle indagini. Secondo quanto emerso nel corso delle investigazioni, il medico ha provveduto a stilare numerosi referti falsi, formalmente firmati dalla consorte e utilizzati dal gruppo criminale per commettere le truffe ai danni delle compagnie assicurative. Le successive perquisizioni all'interno del Centro hanno permesso di rinvenire e sequestrare alcuni biglietti, tutti indirizzati a Belfiore, con le richieste di falsi responsi medici a firma di una delle procacciatrici di sinistri che raccomandava al professore il tipo di diagnosi da prescrivere ad alcuni suoi clienti. Nei confronti del professionista la Procura anche contestato la truffa ai danni del sistema sanitario della Regione 68 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Campania perché è stato dimostrato che la redazione dei falsi esami radiologici ha costituito, nel contempo, "una modalità artificiosa per raggirare e - si legge in una nota del procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo - indurre in errore il servizio sanitario nazionale, tenuto a rimborsare il prezzo dei costosi esami diagnostici". Lo schema ricorrente prevedeva che i procacciatori, con il beneplacito di alcuni legali e un accordo con il personale sanitario, `confezionavano' falsi sinistri stradali, mai avvenuti o avvenuti in maniera del tutto diversa da quanto prospettato per poi richiedere il risarcimento alle compagnie assicurative. Un sistema illecito in grado di affrontare qualsiasi tentativo di resistenza da parte delle compagnie assicurative alle quali non restava altro che risarcire il danno, giungere a un accordo con i legali oppure rivolgendosi ai giudice di pace che, in alcuni casi, erano "addirittura intranei al sistema corrotto". L'attività investigativa ha mostrato l'esistenza di diversi gruppi criminali riconducibili ciascuno a uno specifico procacciatore collegati tra loro attraverso la conoscenza e la partecipazione consapevole di medici e consulenti delle assicurazioni. Individuati anche due cancellieri infedeli, entrambi in servizio presso la sede giudiziaria di Aversa, che dietro compenso di denaro, variabile tra i 150 e i 300 euro per ogni nomina, riuscivano a indirizzare le assegnazioni dei Ctu chiamati a valutare il danno biologico riportato dalle finte vittime di sinistri a medici collusi con gli appartenenti al gruppo criminale. A rafforzare il quadro indiziario sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Armando Martucci che ha raccontato il coinvolgimento dei giudici di pace e il ruolo rivestito da medici e avvocati di Sessa Aurunca sottolineando anche l'interesse mostrato dalla criminalità organizzata nelle truffe assicurative. Dei recenti casi di frode alle assicurazioni, uno dei casi a cui i mass media hanno dato maggiore spazio è l’Operazione Poncio, giunta di recente a conclusione di un’indagine della Procura di Brindisi su presunte frodi sulle assicurazioni: nel dettaglio, le compagnie assicurative venivano truffate mediante simulazione di falsi incidenti e di gonfiamenti dei referti in occasione di lievi sinistri. L’obiettivo dei truffatori era quello di ricevere risarcimenti più cospicui da parte delle compagnie assicurative. Ciò che sostengono i PM Milto De Nozza e Nicolangelo Ghizzardi, è che gli incidenti “erano scritti a tavolino” con tanto di prove rappresentate da referti medici fasulli, fatture false e tutta una serie d’intercettazioni telefoniche. L’indagine ebbe inizio nel 2008, a seguito di una denuncia di Allianz Assicurazioni che faceva presente come gran parte dei sinistri, in cui venivano richiesti risarcimenti, presentavano alcune stranezze: nessun intervento sul posto da parte delle forze dell’ordine, difficoltà nel riscontro dei “colpi di frusta”, firma sul referto a nome dell’ortopedico fasanese Franco Zizzi e pratiche legali seguite dagli avvocati Belillo e Scuteri. Insomma, delle anomalie in comune. Le indagini concluse dai pm riguardano al momento 221 persone, 15 delle quali furono arrestate (8 ai domiciliari e 7 in carcere). Gli indagati inizialmente erano 225: uno è però deceduto con l’inizio delle indagini e per altri tre il caso è stato archiviato. Nell’operazione Poncio riferita alle truffe assicurazioni, tocca ora agli indagati procedere alle controdeduzioni del caso. Dopodiché, dovranno decidere i pm con l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.»79 79 Tratto da www.ilMessaggero.it, consultato il 23 maggio 2013. 69 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Conclusioni Le frodi nel settore assicurativo, in particolare nel ramo dell’assicurazione auto obbligatoria, sono un fenomeno sempre più diffuso a livello globale e preoccupante per gli impatti sulla gestione e sul risultato tecnico delle compagnie. In Italia, le principali cause del fenomeno sono il contesto sociale e culturale e il malcostume diffuso e in generale si stima che l’incidenza delle frodi accertate si aggiri intorno al 3%. Rispetto a tre anni fa però, oltre alle organizzazioni criminali, anche i cittadini privati hanno iniziato ad aggirare le Compagnie assicurative e a volte riescono anche a farla franca. Dal confronto con le statistiche dei principali paesi europei si suppone che in Italia il fenomeno sia ben più vasto data l’alta incidenza delle frodi “sommerse”, cioè sospette ma non dimostrate, a causa della scarsa capacità probatoria degli strumenti a disposizione delle compagnie. Le principali difficoltà nel contrastare e prevenire le truffe stanno nel fatto che nella maggior parte dei casi le frodi sono occasionali, quindi difficilmente riconducibili a degli “schemi”. Una dinamica che alimenta il circolo vizioso, frodi - aumento dei costi di liquidazione per le imprese - aumento delle tariffe applicate agli assicurati, che si è particolarmente accentuato nell’attuale congiuntura economica. Il contesto normativo è ancora in evoluzione e proprio in questi mesi la Commissione Finanze della Camera sta lavorando ad un disegno di legge contro le frodi assicurative per il potenziamento della banca dati sinistri dell’IVASS e l’istituzione di un’ Agenzia anti-frode o di una struttura ad hoc istituita presso l’ISVAP. Per le compagnie questo intervento legislativo è fondamentale per arginare adeguatamente il fenomeno. Per potenziare l’efficacia degli strumenti a livello accentrato si potrebbe prendere lo spunto dal complesso di regole che governa il mondo bancario e finanziario per la gestione del rischio di credito, facendo ricorso, ad esempio, a strumenti equivalenti ai SIC (Sistemi Informativi Credito). In tal caso si dovrebbe prevedere anche nel settore assicurativo, ramo R.C.Auto compreso, l’utilizzabilità in via preventiva delle informazioni contenute nei database (con effetti sulla selezione della clientela) e la valenza “probatoria” degli indicatori ai fini della gestione del processo di liquidazione. In attesa di soluzioni concrete da parte dell’Autorità di Vigilanza e del Governo, le Compagnie che hanno aderito alla survey nella maggior parte dei casi si sono già dotate di strutture organizzative e risorse dedicate al monitoraggio e al contrasto delle frodi, sebbene la gran parte di esse non si dichiari ancora molto soddisfatta dei risultati ottenuti. 70 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L.BRUXELLES ROBERTA PILONE – SST IN SCIENCES CRIMINOLOGIQUES - TERZO ANNO A.A. 2012 – 2013 Bibliografia - A. Cappiello, Lineamenti Normativi ed economico-tecnici delle imprese assicurative, Franco Angeli Editore, Milano, 2003. R. Chianca – G. 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