la determinazione della durata della vita: il

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LA DETERMINAZIONE DELLA DURATA
DELLA VITA: IL METODO DELL'HYLEG E
DELL'ALCHOCODEN
di Massimiliano Gaetano
“Tra le cose che si considerano appresso alla questione della nascita, la principale è
quella della durata della vita. Sarebbe difatti ridicolo se noi giudicassimo delle abitudini
e delle azioni di un bambino che non può arrivare all’età adatta ad esplicarle” [Claudio
Tolomeo, Tetrabiblos, Liber III, Cap. XI “Della durata della vita”].
Questo passo tolemaico esprime nella sua profonda sintesi la ratio che sta alla base della
determinazione della durata della vita in Astrologia.
La tematica della morte, della fine dell’esistenza organica e dell’esperienza fisica su questo
piano materiale, è da sempre fonte di angoscia e di paura per l’uomo. Lo è particolarmente
per l’uomo moderno che, in virtù delle recentissime conquiste scientifiche (si pensi, ad
esempio, agli esperimenti di biogenetica, alla mappatura del DNA con conseguente
possibilità di sua manipolazione), si è posto in una condizione di particolare preminenza
nei confronti della natura e del creato. Eppure la morte continua a costituire per l’essere
umano di ogni tempo fonte di timore e paura in quanto costituisce uno dei limiti
insuperabili e invalicabili che mette in dubbio quel senso di onnipotenza che, a volte,
pervade l’animo dell’uomo moderno, costituendone la prova della sua limitatezza. La
morte, dunque, rimane un evento certo e ineluttabile di cui l’uomo è consapevole e del
quale cerca di rimuoverne il pensiero.
Nell’Astrologia ellenistica, il “dator vitae”, il punto che in una genitura rappresenta la vita,
il luogo dove risiede la forza vitale, veniva denominato Afeta (dal gr. Aphetês), il cui
equivalente in latino è “emissio”, inteso come “locus emittendi vim habens”. Tolomeo ne
dà la definizione quando, a proposito dei luoghi afetici, afferma che questi “sono quelli nei
quali si trova il pianeta governatore della vita” [Claudio Tolomeo, Tetrabiblos, Liber III,
Cap. XI “Della durata della vita”]. Il pianeta governatore della vita è quello da cui la vita
stessa promana (aphetês, missor, aphetikos, locus emittendi vim habens) e la cui forza è
data dalla natura e dalla condizione nella quale si trova tale pianeta. Gli astrologi arabi
chiamarono l’Afeta Hyleg che significa, appunto, “datore di vita” e sta ad indicare il
pianeta che nel tema ci domina e influenza. Indica come la persona si comporta di fronte
alla vita, come è fatta psicologicamente e che atteggiamento attua di fronte al mondo a
seconda del segno zodiacale, qualunque esso sia. Non è detto che questo pianeta sia il più
forte del tema.
In contrapposizione all’Afeta vi è l’Anareta (o Anereta) che è, appunto, il pianeta
‘uccisore’ che, unendosi per direzione (per corpo, per raggio, per declinazione, nello
zodiaco o nel mondo) all’Afeta, determina la fine della vita. Di norma l’Anareta è o
Marte o Saturno oppure, talvolta, anche il Sole. La vita termina quando l’Afeta incontra
per direzione l’Anareta, che è il punto che possiede virtù aneretica, ovvero la capacità di
‘uccidere’ l’Afeta.
Nell’arco zodiacale sono posizionati tutti i pianeti, che rappresenteranno la nostra
esperienza in quest’esistenza. Durante la vita viene percorso l’arco zodiacale toccando man
mano tutti i punti rappresentati appunto dai pianeti: l’Afeta, o punto afetico, rappresenta
il punto di inizio dell’arco celeste ed è il pianeta che si trova su di esso; l’Anareta, o punto
aneretico, rappresenta il punto di fine di tale arco. Quando si è vissuto tutte le esperienze
costituite dai pianeti, la vita dell’uomo giunge al termine.
1
Il primo che ha parlato di Afeta e Anareta è stato Ermete Trismegisto nelle Tavole
Esmeraldine. Su queste tavole aveva inciso delle Leggi, in cui affermava la regola del “ciò
che è in basso è come ciò che è in alto“. Secondo questa legge esiste una relazione tra
l’Ordine Celeste e l’Ordine Terrestre, un macrocosmo e un microcosmo che si devono
unire. Ognuno è un microcosmo in un macrocosmo e riflette esattamente, ma in piccolo,
l’universo circostante. Gli esseri umani sono legati al macrocosmo dalla durata della loro
vita, non solo singola ma di tutti gli esseri viventi, ed attraverso lo studio dell’Afeta e
dell’Anareta è possibile conoscere l’inizio e la fine della propria vita. Gli antichi astrologi
consideravano la vita di ogni uomo collegata intimamente con una particolare
configurazione astrale, una relazione “misteriosa” tra i pianeti e le loro posizioni e ciò che
ci succede nella vita, come se l’uomo fosse tirato da qualcosa che non riesce a capire. Lo si
può chiamare destino. Costituisce un lungo processo di lavoro che fa parte dell’evoluzione
di ogni essere umano.
Secondo quanto indicato da Tolomeo, per determinare l’Afeta o Hyleg bisogna
distinguere tra genitura o natività diurna e notturna. Si ricordi che la genitura è diurna
quando il Sole si trova sopra l’orizzonte (asse Ascendente-Discendente).
Afferma a tal proposito Tolomeo che “il Sole sarà preferito nelle nascite diurne, a
condizione tuttavia che si trovi nei luoghi afetici prima considerati, ma se non è tali
luoghi, dovrà essere considerata la Luna. Se non possiamo servirci neppure di questa,
considereremo il pianeta che ha maggiore potere e diritto di dominio sulla posizione del
Sole, sul novilunio precedente e sull’ascendente: prenderemo cioè il pianeta che ha il
maggior numero di quei cinque tipi di prerogative che abbiamo precedentemente
insegnato [v. Tetrabiblos, Liber III, Cap. III: “la triplicità, il domicilio, l’esaltazione, i
termini ed, infine, la configurazione”]. Nelle nascite notturne dovremo innanzitutto
considerare la Luna, in seguito il Sole, e poi i pianeti che hanno maggiori prerogative nei
confronti della Luna, della Luna piena precedente e della Parte di Fortuna. Quando ciò
non è possibile, se la precedente sigizia era una Luna nuova, dovremo accogliere
l’ascendente, mentre se era una Luna piena dovremo accogliere la Parte di Fortuna. Se
invece i due luminari ed il pianeta che li domina si trovano in luoghi afetici, dovremo
accogliere tra essi il più potente. Dovremmo invece scegliere il pianeta dominante sui due
luminari solo quando, simultaneamente, esso occupa una posizione di grandissima
dignità e presenta una posizione di dominio nei confrotni del Sole e della Luna”
[Tetrabiblos, Liber III, Cap. XI “Della durata della vita”].
Nello stesso capitolo, Tolomeo chiarisce quale luogo deve definirsi “afetico”. Egli afferma
che i “luoghi afetici sono quelli nei quali si trova il pianeta governatore della vita”, che
“considereremo, tra i più significativi di essi, l’ascendente nei suoi primi cinque gradi in
particolare, ma anche negli altri venticinque gradi seguenti; l’undicesima casa, che è
detta quella del Buon Genio […]; poi il Medio Cielo […]; inoltre la nona casa, detta Casa
di Dio […] ed infine l’Occidente […]” e che tra questi i luoghi più potenti sono, in ordine
progressivo, “innanzitutto i gradi posti al Medio Cielo, poi quelli posti all’Ascendente, in
seguito quelli nel segno che segue il Medio Cielo [ossia: la Casa XI, N.d.S.], quindi quelli
posti all’Occidente [ossia: la Casa VII, N.d.S.], ed infine quelli situati nel segno che precede
il Medio Cielo [ossia: la Casa IX, N.d.S.]”.
Sintetizzando, secondo Tolomeo, Afeta o Hyleg è:
1. in genitura o natività diurna:
•
•
il Sole, se si trova in un luogo afetico (ossia: entro 5° sopra o 25° sotto l’Ascendente,
oppure nella Casa X, XI, VII o IX);
la Luna, se il Sole non soddisfa la precedente condizione e, quindi, se non si trova in
luogo afetico (ossia: entro 5 gradi sopra o 25 gradi sotto l’Ascendente, oppure nella
Casa X, XI, VII o IX);
2
•
•
il pianeta dominatore dell’hairesis diurna [ossia: il pianeta non combusto che
governa almeno tre delle cinque dignità (domicilio, esaltazione, triplicità, confine,
fase e di queste la fase è obbligatoria) sul Sole, sulla Luna Nuova oppure
sull’Ascendente], se nessun luminare è l’Afeta (questo pianeta è il dominatore
dell’hairesis diurna ed è l’Afeta se si trova in luogo afetico) oppure se, pur essendo
entrambi i luminari in luogo afetico, tale pianeta (il dominatore dell’hairesis diurna)
è in luogo afetico più potente;
l’Ascendente, se nessun luminare è l’Afeta e il pianeta dominatore dell’hairesis
diurna non esiste oppure, pur esistendo, non è in luogo afetico;
2. in genitura o natività notturna:
•
•
•
•
la Luna, se si trova in un luogo afetico (ossia: entro 5° sopra oppure 25° sotto
l’Ascendente, oppure nella Casa X, XI, VII o IX);
il Sole, se si trova in un luogo afetico (ossia: entro 25° sotto l’Ascendente) e se la
Luna non soddisfa la precedente condizione e, quindi, non si trova in luogo afetico
(ossia: entro 5° sopra oppure 25° sotto l’Ascendente, oppure nella Casa X, XI, VII o
IX);
il pianeta dominatore dell’hairesis notturna [ossia: il pianeta non combusto che
governa almeno tre delle cinque dignità (domicilio, esaltazione, triplicità, confine,
fase e di queste la fase è obbligatoria) sulla Luna, sulla Luna Piena oppure sulla
Parte di Fortuna], se nessun luminare è l’Afeta (questo pianeta è il dominatore
dell’hairesis diurna ed è l’Afeta se si trova in luogo afetico) oppure se, pur essendo
entrambi i luminari in luogo afetico, tale pianeta (il dominatore dell’hairesis
notturna) è in luogo afetico più potente;
l’Ascendente (se la sizigia precedente la nascita è un novilunio) oppure la Parte di
Fortuna (se la sizigia precede la nascita è un plenilunio e se la Parte di Fortuna si
trova in luogo afetico, altrimenti l’Ascendente), se nessun luminare è l’Afeta e il
pianeta dominatore dell’haresis notturna non esiste oppure, pur esistendo, non è in
luogo afetico.
Secondo Guido Bonatti, famoso astrologo italiano del XIII sec., Afeta o Hyleg è
1. in caso di natività diurna (ossia: quando il Sole si colloca sopra l’orizzonte):
•
•
il Sole quando si trova nella Casa I, X o XI oppure nella Casa VII, VIII o IX e in
segno maschile;
la Luna quando si trova nella Casa I, IV, VII o X (casa angolare) oppure nella Casa
II, V, VIII o IX (casa succedente), in segno femminile e in aspetto con uno dei
dispositori del segno in cui si trova [ad esempio: Luna in Casa VIII in Capricorno in
trigono a Saturno].
2. in caso di natività notturna (ossia: quando il Sole si colloca sotto l’orizzonte):
•
•
la Luna quando si trova nella Casa I, IV, VII o X (casa angolare), o nella Casa II, V,
VIII o IX (casa succedente), in segno femminile e in aspetto con uno dei dispositori
del segno in cui si trova [ad es. Luna in Casa VIII in Capricorno in trigono a
Saturno) oppure nella Casa III;
il Sole quando si trova nella Casa IV, V o al Discendente oppure nella Casa I o II e in
segno maschile.
3. in caso di natività sia diurna che notturna, quando nessuno dei due luminari (Sole
oppure Luna) osservano le precedenti condizioni:
3
a) se la lunazione precedente la nascita era una Luna Nuova (congiunzione dei luminari):
•
•
l’Ascendente, a condizione che sia in aspetto con uno dei dispositori del segno in cui
si trova (ad es. Ascendente in Bilancia in sestile a Venere);
la Parte di Fortuna, se si colloca in Casa I, IV, VII o X (casa angolare) oppure in Casa
II, V, VIII o XI (casa succedente).
b) se la lunazione precedente la nascita era una Luna Piena (opposizione dei luminari):
•
•
•
la Parte di Fortuna, se si colloca in Casa I, IV, VII o X (casa angolare) oppure in Casa
II, V, VIII o XI (casa succedente);
l’Ascendente, a condizione che sia in aspetto con uno dei dispositori del segno in cui
si trova (ad es. Ascendente in Bilancia in sestile a Venere);
se né l’Ascendente o la Parte di Fortuna osservano le precedenti condizioni, la
lunazione (nuova oppure piena) precedente la nascita a condizione che si colloca in
Casa I, IV, VII o X (casa angolare) oppure in Casa II, V, VIII o XI (casa succedente).
Se l’Afeta o Hyleg non è identificabile, il tema natale si deve considerare come
appartenente alla Tertia Differentia e sta indicare che il nativo avrà vita corta.
L'Anareta (o Anereta) è invece il pianeta che dà delle prove e delle influenze negative. È il
pianeta che si oppone o è in quadrato all'Afeta. È chiamato il pianeta della morte, che
uccide, il distruttore, quello che, secondo alcuni autori, indica la morte. Perché un pianeta
possa essere considerato Anareta deve essere posto, in ordine di importanza:
1.
2.
3.
4.
in Casa VIII;
maestro della Casa VIII e malefico;
che affligge l'Afeta o Hyleg;
in cattivo aspetto con la cuspide della Casa VIII, o con Saturno, Marte e Urano
(soprattutto se posizionato in ottava casa).
L'Afeta o Hyleg non deve essere confuso con l'Alchocoden. Infatti, il primo è un punto
che riguarda la salute e la resistenza dei singoli, è il "datore di vita" e si riferisce alla
vitalità e forza di un individuo; il secondo, invece, si riferisce alla durata della vita stessa.
L’Alchocoden è il pianeta che forma un aspetto tolemaico (congiunzione, esagono o
sestile, triangolo o trigono, diametro o opposizione) con l’Hyleg e che ha la maggiore
dignità sul grado zodiacale nel quale si trova l’Afeta o Hyleg.
Quindi, mentre l’Afeta o Hyleh è il “Dator vitae”, l’Alchocoden è il “Dator annorum”.
William Lilly nella sua Christian Astrology (pp.530-531), a questo proposito, afferma che
“Gli Arabi osservarono inoltre quale pianeta avesse maggiore dignità essenziale nel
luogo dell’Hyleg, e con quale aspetto osservasse questo luogo. Questo pianeta lo hanno
chiamato Alcochodon, o datore di anni; ed erano del parere che il nativo potesse vivere
molti, moltissimi oppure pochissimi anni significati da questo pianeta, secondo il corso
naturale della vita […]”.
L'Alchocoden promette un'aspettativa secondo il numero degli anni (minori, medi e
massimi) del pianeta che lo costituisce in un determinato tema di natività.
Saturno
Giove
ANNI DEI PIANETI
Minori Medi Maggiori Massimi
30
43.5
57
256
12
45.5
79
426
4
Marte
Sole
Venere
Mercurio
Luna
15
19
8
20
25
40.5
69.5
45
48
66.5
66
120
82
76
108
284
1461
1151
461
520
Il numero degli anni promessi varia a seconda la casa in cui è collocato l’Alchocoden, con
la conseguenza che:
•
•
•
se si colloca in casa angolare (I,IV,VII o X), promette i suoi anni maggiori;
se si colloca in casa succedente (II, V, VIII o XI), promette i suoi anni medi;
se si colloca in casa cadente (III, VI, IX o XII), promette i suoi anni minori.
Inoltre il pianeta che forma aspetto con l’Alchocoden può aggiungere o sottrarre a questo
anni a seconda che sia benefico oppure malefico, dignificato oppure afflitto.
Infatti, il pianeta in aspetto con l’Alchocoden:
1) quando è benefico:
•
•
•
se dignificato e in aspetto benefico (sestile o trigono) o in congiunzione, aggiunge i
suoi anni minori, o i suoi anni minori + un numero di mesi pari ai suoi anni medi
oppure i suoi anni minori + un numero di giorni pari ai suoi anni maggiori;
se afflitto, aggiunge un numero di mesi pari ai suoi anni minori;
se in aspetto malefico (quadratura o opposizione), non aggiunge e non sottrae nulla;
2) quando è malefico:
•
•
•
se in aspetto malefico (quadratura o opposizione) o in congiunzione, sottrae i suoi
anni minori;
se dignificato, sottrae 1/3 dei suoi anni minori;
se in aspetto benefico (sestile o trigono), non aggiunge e non sottrae nulla;
3) quando si tratta di Mercurio:
•
•
se è collegato ai benefici, aggiunge i suoi anni minori;
se è collegato ai malefici, sottrae i suoi anni minori.
Inoltre, secondo Abu’Ali al-Khaiyat, "Se l’Alchocoden è a 12 gradi dal Nodo Nord,
aggiungere ¼ dei suoi anni, con il Nodo Sud, sottrarre ¼. Quanto più vicino sarà il
pianeta [al Nodo] migliore o peggiore sarà la sua influenza, la Luna soffre di più questo
aspetto. Se l’Alcochoden dà la vita breve e Giove e Venere sono all’Ascendente o in X,
aggiungere i loro anni minori a meno che l’Ascendente sia è impedito da una sfortunata
configurazione o Giove e Venere governano l’VIII” [Abu’Ali al-Khaiyat, "De Iudiciis
Nativitatum Albohali"].
Infine, in base ad alcune sperimentazioni con i pianeti trans-saturniani, è stato affermato
che Urano toglie 10 anni, Nettuno 4 e Plutone 5 [Gary Warren Price, L’Alchocoden e il suo
uso, in L.A. 126-411, pag. 86].
Alcuni esempi potranno chiarire l’uso del metodo dell’Alchocoden.
I° Esempio
5
Il primo tema di natività sottoposto ad esame è quello di Diana Spencer, principessa del
Galles, nata il 1 Luglio 1961 a Sandringham (GB) alle ore 17h 45m.
In questo tema si nota che, pur essendo la carta diurna, il Sole non è Hyleg, in quanto si
trova sulla cuspide della Casa VIII e in segno femminile.
Passando ad esaminare la Luna, neanche questa non può ricoprire il ruolo di Hyleg in
quanto sebbene formi opposizione con Urano (uno dei signori del segno in cui si trova) si
colloca sulla cuspide della Casa III (casa cadente) e in segno maschile (Acquario).
Pertanto, essendo la carta diurna, si passa all'analisi dell'Ascendente. Questo può essere
considerato Hyleg, in quanto si colloca nel segno e nei termini di Giove e in aspetto di
sestile o esagono con quest'ultimo. Ne consegue che Giove diventa Alchocoden del tema.
Dato che Giove si trova in Casa II (casa succedente) e peregrino (essendo nel segno
dell'Acquario), esso promette un tempo pari ai suoi anni medi (ossia: 45 anni e 6 mesi).
Giove è in congiunzione partile con Saturno (pianeta malefico) e, quindi, bisogna sottrarre
un terzo degli anni minori di quest'ultimo (ossi: 10 anni).
In sintesi, si ha:
45 anni e 6 mesi –
10 anni =
______________
35 anni e 6 mesi
Diana Spencer morì il 31 Agosto 1997 all'età di 36 anni e 2 mesi.
II° Esempio
6
Il secondo tema sottoposto ad esame è quello di John Fitzgerald Kenndy Sr., 35mo
Presidente degli Stati Uniti d’America, nato a Brookline (Massachusetts - Usa) il 29 Maggio
1917 alle ore 15h 00m.
Seguendo le regole esposte da Guido Bonatti e analizzando il tema di natività diurno, si
può notare che il Sole in Casa VIII e nel segno dei Gemelli (segno maschile) è Hyleg.
L'Alchocoden del tema è Mercurio, pianeta nel cui domicilio si colloca il Sole.
Essendo in Casa VIII (casa succedente) e in condizione mediocre (è peregrino nel segno del
Toro), Mercurio promette un tempo pari ai suoi anni medi (ossia: 48 anni). Mercurio si
trova fisicamente congiunto sia con Giove che con Marte. Ne consegue che Giove aggiunge
un tempo pari ai suoi anni minori + un numero di mesi pari ai suoi anni medi (ossia: 12
anni e 45,5 mesi) e Marte sottrae i suoi anni minori + un numero di mesi pari ai suoi anni
medi (ossia: 15 anni e 40,5 mesi).
Sintetizzando si ha:
48 anni
+
15 anni 9 mesi 15 giorni –
18 anni 4 mesi 15 giorni =
_____________________
45 anni 5 mesi
John Fitzgerald Kenndy Sr. morì a Dallas il 22 Novembre 1968 all'età di 46 anni e 5 mesi.
III° Esempio
7
Il terzo tema sottoposto ad esame è quello di Madre Teresa di Calcutta (al secolo Anjeza
Gonxhe Bojaxhiu), religiosa cattolica fondatrice della congregazione religiosa delle
Missionarie della Carità e beata, nata a Skopje (Macedonia) il 26 Agosto 1910 alle ore 14h
25m.
In questo tema si può notare che, pur essendo la carta diurna, Hyleg non è né il Sole (in
quanto si colloca in Casa VIII e in segno femminile - la Vergine) e né la Luna (infatti, pur
essendo in casa succedente - la Casa V - e in segno femminile - il Toro - non è aspettata da
Venere, suo dispositore).
Pertanto, si consideri l'Ascendente come Hyleg. Ne consegue che l'Alchocoden sarà Giove
(maestro del Sagittario, segno in cui si trova l'Ascendente), il quale essendo in posizione
angolare (a meno di 5° eclittici dalla cuspide del Medio Cielo) consente di attribuirgli il
massimo dei suoi anni (ossia: 79 anni). Inoltre. Giove riceve un sestile applicativo da
Venere (pianeta benefico) e questo permette di addizionare gli anni minori di Venere
(ossia: 8 anni).
In sintesi, si ha:
79 anni +
8 anni =
___________
87 anni
8
Madre Teresa di Calcutta morì a Calcutta (India) il 5 settembre 1997, esattamente a 87
anni e 9 giorni.
IV° Esempio
Il quarto tema sottoposto ad esame è quello di Marlon Brando, famoso attore americano,
nato a Omaha (Nebraska - Usa) il 3 Aprile 1924 alle ore 23h 00m.
In questo tema si può notare che, pur essendo notturno, Hyleg non è la Luna (in quanto
essa non è in segno femminile - l'Ariete è segno maschile - non è in quadrante femminile e
poi è "sub radiis Solis" e, quindi, combusta). Passando all'altro luminare, il Sole, si nota
che esso è particolarmente dignificato (infatti è esaltato, in triplicità e sulla cuspide della
Casa V - casa del Sole) e può assumere in sè il ruolo sia di Hyleg che di Alchocoden.
Essendo in casa succedente (ossia: in Casa V) si deve assegnargli i suoi anni medi (ossia:
69 anni e 6 mesi). Il Sole riceve un trigono da Giove dignificato nel segno del Sagittario e in
Casa I (casa angolare) e ciò consente di aggiungere agli anni del Sole gli anni minori di
Giove (ossia: 12 anni) e un numero di mesi pari agli anni medi di Giove (ossia: 45,5 mesi).
Poichè il Sole riceve una quadratura da parte di Marte nel segno del Capricorno, bisogna
sottrarre 1/3 degli anni minori di Marte (ossia: 5 anni). Infine, la congiunzione del Sole con
la Luna combusta deve far sottrarre un numero di giorni pari agli anni minori della Luna
(ossia: 25 giorni).
In sintesi si ha:
9
69 anni e 6 mesi
+
15 anni 9 mesi e 15 giorni –
5 anni
–
25 giorni =
________________________
80 anni 2 mesi e 20 giorni
Marlon Brando morì a Los Angeles (California - Usa) il 1 Luglio 2004, esattamente a 80
anni, 2 mesi e 28 giorni.
Prima di concludere è necessario ricordare e sottolineare che se si vuole cercare con
giustificabile approssimazione la durata della vita è necessario sempre considerare le
direzioni primarie dell’Ascendente, dell’Afeta e dell’Anareta. Infatti, come è possibile
notare nei suddetti esempi, il metodo dell’Alchocoden non deve essere utilizzato con lo
scopo di rinvenire la data esatta in cui il destino pone fine alla vita di un individuo. Infatti,
lo studio della durata della vita è molto più complesso e non può prescindere
dall’utilizzazione della tecnica delle direzioni primarie (in primis quelle dell’Ascendente,
dell’Afeta e dell’Anareta). In quest’ottica, gli anni ricavati con il metodo
dell’Alchocoden sono indicativi piuttosto di un periodo di pericolo o crisi che può
tradursi nella fine della vita solo in presenza di altre configurazioni concomitanti.
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