Il Garzonè n.42 - Comune di Caderzone

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Il Garzonè n.42 - Comune di Caderzone
il
Garzonè
il Garzonè
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“ il Garzonè ”
n. 42 - Dicembre 2014
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Comune di Caderzone Terme (38080 - TN - Italia)
Comune di Caderzone Terme (Tn)
Semestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in A. P. - 70% - CNS Trento - Taxe Perque
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il
Garzonè
N. 42 - Dicembre 2014
Periodico semestrale di informazione
del Comune di Caderzone Terme (Val Rendena - TN)
Delibera del Consiglio Comunale n. 42 del 7 settembre 1990
Autorizzazione del tribunale di Trento n. 686 del 20 maggio 1990
Direttore: Emilio Mosca
Direttore responsabile: Walter Facchinelli
Comitato di Redazione: Federico Polla, Alfredo Amadei, Rosanna Polla,
Francesca Boselli, Flavia Frigotto, Maria Cristina Moratelli,
Testoni Marinei Terezinha, Barbara Maria Mosca
Direzione, Redazione, Amministrazione:
Municipio, Via Regina Elena 45
38080 Caderzone Terme - Tel. 0465.804214 - Fax 0465.804848
e.mail: [email protected]
www.caderzoneterme.net
Grafica: Walter Facchinelli
Stampa: Antolini Tipografia - Tione
Spedizione in abbonamento postale art. 2 Legge 662/96
Distribuito gratuitamente a tutte le Famiglie dei Caderzoni residenti
sia nel Comune sia in altre località in Italia ed all’Estero
ed a quanti ne facciano richiesta.
il Garzonè n. 42
Finito di stampare il 15 dicembre 2014
Copertina: Conca di Garzonè. Foto: Giacomo Masè, Tione
Anni 24 - Numeri 42 – Pagg. 3714
Supplementi n. 7, pagg. 1228 – Totale pagg. 4942
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Gennaio 1991
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Luglio 1991
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Gennaio 1992
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Luglio 1992
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Gennaio 1993
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Gennaio 1994
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Gennaio 1995
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Gennaio 1996
N. 11
Luglio 1996
N. 12
Gennaio 1997
N. 13
Luglio 1997
N. 14
Gennaio 1998
N. 15
Luglio 1998
N. 16
Gennaio 1999
N. 17
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Luglio 2001
N. 21
Febbraio 2002
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Ottobre 2002
N. 23
Gennaio 2003
N. 24
Luglio 2003
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Gennaio 2004
N. 26
Luglio 2004
N. 27
Gennaio 2005
N. 28
Febbraio 2006
N. 29
Dicembre 2006
N. 30
Luglio 2007
N. 31
Febbraio 2008
N. 32
Dicembre 2008
N. 33
Settembre 2009
N. 34
Dicembre 2009
N. 35
Marzo 2011
N. 36
Dicembre 2011
N. 37
Giugno 2012
N. 38
Dicembre 2012
N. 39
Giugno 2013
N. 40
Dicembre 2013
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Luglio 2014
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ti ricordi quando...
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attualità
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speciale
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associazioni
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la nostra storia
“
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i lettori scrivono
“
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sommario
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Dalla Redazione de “il Garzonè”,
giunga a tutti Voi l’augurio di un Nuovo Anno
ricco di salute, serenità, tranquillità e vera pace
dal
municipio
Saluto del Sindaco
il
Il Comune di Caderzone Terme è uno di quei Comuni che, pur vantando uno stato patrimoniale di
tutto rispetto, non ha la fortuna di godere di grandi
entrate, essendo i terreni e gli immobili posseduti
di grande valore ambientale, economico, storico e
culturale, ma non commerciale, e non detenendo
diritti su cave o quant’altro.
La sua forza sta a mio avviso nell’olio di gomito
dei suoi abitanti ed amministratori, che negli anni
si sono impegnati a fondo per far fruttare i pochi
talenti posseduti senza sotterrarli e producendo
ciò che è sotto agli occhi di tutti.
Ebbene sì, sono fiero di essere un Caderzone e di aver partecipato con impegno ed entusiasmo allo sviluppo del paese, anche se
il percorso non è stato privo di momenti di difficoltà, arrabbiature,
scoramento.
Il carico burocratico è eccessivo, le prassi amministrative e normative richieste agli uffici comunali ormai insostenibili, scoraggiante
la spocchia o il semplice immobilismo di taluni amministratori e
dirigenti pubblici, intenti più a coprirsi le spalle ed assicurarsi un
certo tenore di vita, che a condividere un percorso o dare supporto
per il raggiungimento di uno scopo.
Ma tutto sommato l’esperienza fatta è stata costruttiva.
Alla fine di un percorso amministrativo è il caso di tirare le somme
di ciò che è stato fatto e di ciò che è rimasto un sogno nel cassetto.
Penso sia corretto farlo in quanto l’intensità dell’attività amministrativa di questi 5 anni e la necessità di acquisire pratica nella sua
gestione non ci ha permesso di condividere in maniera puntuale
con la popolazione le attività concluse e quelle solo intraprese.
Cinque anni fa l’attuale Amministrazione comunale si metteva in
gioco proponendo un programma abbastanza ambizioso, convinta
che lo sviluppo subito dal paese negli ultimi anni andasse nella direzione giusta e che fosse necessario non fermare il cammino avviato.
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Per l’Amministrazione Comunale, Emilio Mosca
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dal
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Qualcuno sosteneva che il forte indebitamento del paese
(2.128.000 euro ad inizio 2010) avrebbe paralizzato qualsiasi attività
negli anni futuri, ma così non è stato: grazie ad una gestione che
prediligeva finanziamenti delle opere con disponibilità di capitali e
senza assunzione di nuovo indebitamento e l’estinzione anticipata di
un mutuo oneroso, la quota capitale residua dei mutui a fine 2014
si attesterà su circa 250.000 euro. Il tutto continuando a fornire i
servizi essenziali ai cittadini e dando sostegno ad Associazioni ed
eventi sportivi, culturali, turistici...
Nella convinzione che la cultura sia un bene fondamentale per
tutte le età, il Comune incentiva infatti le iniziative didattiche della
nostra scuola elementare, intitolata nel 2011 al maestro Tranquillo
Giustina, della Banda Comunale, dell’asilo e della scuola media di
Spiazzo, e quelle dell’Università della 3a età, sia per quanto riguarda i corsi che il trasporto; partecipa al Piano Giovani di zona ed è
convenzionato con gli asili nido di Spiazzo e Carisolo.
Ogni anno investe notevoli risorse nella promozione turistica del
territorio, che si fregia del marchio “Bandiera arancione”, organizzando, col prezioso sostegno della Pro Loco e di diverse categorie
di cittadini ed Associazioni, serate, mostre, convegni, laboratori,
mercatini... un trasporto turistico estivo ed invernale, nonché l’immancabile annuale Festa dell’Agricoltura.
I censiti possono contare sulle convenzioni con le Terme Val
Rendena, la piscina di Spiazzo, l’impianto sciistico di Bolbeno, il
centro addestramento cani, possono giocare a golf, calcio, pallacanestro, pallavolo, possono arrampicare, pedalare, pattinare,
camminare, correre, sciare o semplicemente giocare su strutture
comunali o alla cui gestione il comune partecipa.
Annualmente si stanziano contributi per la Banda Comunale, i
Vigili del Fuoco, le Associazioni culturali e le società sportive... non
forse gran cosa, se si considera l’impegno profuso da tante persone
appassionate e volonterose, ma certo un piccolo aiuto prezioso per
la loro sopravvivenza.
Le tanto vituperate tasse comunali, che abbiamo sempre cercato di mantenere sotto le aliquote standard proposte e nei termini
strettamente necessari alla quadratura del bilancio, garantiscono
tutto questo, oltre ai servizi anagrafici, burocratici ed assistenziali,
alla pulizia di strade e parchi, allo sgombero neve, all’illuminazione
dal
il
pubblica, all’approvvigionamento idrico, allo smaltimento di rifiuti
ed acque reflue, all’asfaltatura ed al rinnovo della segnaletica, al
sostegno alle operazioni di sfalcio dei terreni montani privati...
Non è semplice far convivere idee, aspettative e sensibilità diverse,
ma, pur nelle naturali differenti visioni che a volte hanno forzatamente visto prevalere un’idea sull’altra, si è cercato di trovare la
massima condivisione nelle scelte importanti.
Ciò ha talvolta comportato tempi più lunghi, come nella redazione del P.R.G., approvato però in seconda adozione all’unanimità
dopo un importante percorso di condivisione, che ha coinvolto
esponenti di maggioranza e minoranza consiliare.
Ora il percorso dell’attuale Amministrazione Comunale sta per
concludersi, e con le limitrofe di Bocenago e Strembo, si è ritenuto
maturo chiedere ai censiti dei nostri tre paesi se si sentano pronti a
condividere un percorso comune di fusione. Si tratta di un passaggio importante, perché se è vero che se ne è cominciato a parlare
fin dall’inizio del nostro mandato, sono stati gli avvenimenti più
recenti, in particolare crisi economica con la conseguente stretta
sulle risorse e l’aumento ormai insostenibile del carico burocratico,
a dare un’accelerata decisa al processo.
Personalmente penso che non vi saranno grandi risparmi in termini economici, in quanto non ritengo uno spreco le indennità ad
amministratori che si spendono sul territorio
e si assumono carichi lavorativi e responsabilità poco confacenti con un’attività di puro
volontariato, se non col rischio di farlo per
interesse personale. Conto però in una maggior efficienza dei servizi al cittadino, grazie
alla riduzione dell’ormai insostenibile carico
sugli uffici dovuto alle prassi amministrative
comuni ai tre paesi, imposte dagli stessi
organi statali e provinciali, che dovrebbero
supportare e semplificare tale attività.
Considero che l’eccessivo grado di frammentazione amministrativo del territorio,
in particolare della Rendena, limiti molto la
capacità di collaborazione tra municipalità,
per cui considero positiva una loro riduzio-
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ne, tuttavia nemmeno vedo di buon occhio la costituzione di un
ente amministrativo unico troppo grande, in cui sindaco ed amministratori siano espressione di partiti e col rischio che divengano
più figure di rappresentanza che operative sul territorio.
Comunque nei prossimi tempi ci si incontrerà per discutere della
cosa e non mancheranno occasioni di confronto con la popolazione,
cui spetterà l’ultima parola attraverso l’espressione di voto ad un
referendum: i Consigli comunali possono infatti solo deliberarne
l’indizione.
Certo è, e di questo sono fermamente convinto, che se si decide per la fusione questa dovrebbe rappresentare un’occasione di
reale condivisione di un percorso, in cui tutti assumano le stesse
responsabilità e godano delle stesse opportunità, in cui tutti gli
abitanti del nuovo paese possano condividere lo stesso territorio.
Se si pensa di riunire tre comuni in uno per poi istituire tre associazioni separate di Uso civico per garantire gli interessi personali,
più che quelli delle singole frazioni, ed affidarli magari a chi è in
contrasto con l’Amministrazione stessa per una convinzione di
maggior tutela, allora tanto vale andare in gestione associata dei
servizi e mantenere separate le Amministrazioni.
Concludo ringraziandovi della fiducia accordataci ormai 5 anni
fa e del percorso condiviso con noi; augurandomi di aver risposto
alla vostre aspettative, vi saluto ed auguro una piacevole lettura.
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Antonella Sartori
e Christian Civettini
sposati il 31 maggio 2014
e abitanti a Caderzone Terme
Nati
Marco Comai
di Alessio e Michela Mosca nato l'1 luglio 2014
Filippo Bonapace
di Amatore e Cinzia Moser nato il 30 agosto 2014
Giada Binelli
di Patrick e Roberta Binelli nata il 3 settembre 2014
Martina Grassi
di Ivan e Rosangela Brindisi nata il 17 ottobre 2014
Hailoua Bianco Erik
di David e Elena Mosca nato il 27 novembre 2014
Complimenti dalla Redazione del Garzonè.
il
...che il 19 novembre 2014 ha conseguito con il
massimo dei voti la Laurea Magistrale in Lingue per
la Comunicazione Turistica e Commerciale presso
l’Università degli Studi di Verona con la tesi “L’impatto economico degli eventi sportivi - Il caso del
ritiro precampionato del FC Internazionale Milano
2014 in Val Rendena”.
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Congratulazioni a Martina Amadei
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Dalle Terme Val Rendena
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Lo scorso 4 e 5 ottobre si sono tenute le giornate delle “Terme
Aperte”, iniziativa svolta in collaborazione tra le Terme Val Rendena
e le Terme di Comano, rivolta ai residenti e sostenuta dalla Comunità di Valle.
Durante la giornata si è data la possibilità di effettuare un checkup comprendente un questionario sugli stili di vita, la raccolta di
vari parametri (altezza, peso, pressione, circonferenza vita) ed infine
un elettrocardiogramma. Attraverso l’analisi di tutti i dati raccolti
venivano fornite al paziente indicazioni mediche personalizzate.
Presso il nostro stabilimento sono passate ben 160 persone, in
particolare 85 hanno effettuato il check-up (59 donne e 26 uomini), le altre persone hanno usufruito della prova gratuita di alcuni
tra i servizi medici od estetici offerti dallo stabilimento: inalazioni,
trattamenti viso e mani, la riflessologia plantare. Il dato più significativo però è che ben il 50% delle persone intervenute non era
mai entrate nel centro ed
ha potuto così conoscere
tutti i servizi offerti.
Questi numeri ci mostrano quale sia il potenziale non ancora sfruttato e quante persone
potrebbero essere interessate a ciò che abbiamo da offrire, se solo lo
conoscessero. Certamente ripeteremo esperienze
di questo genere ma,
se avete una necessità
specifica o avete perso
quest’occasione per conoscere ed apprezzare i
servizi del centro e non
volete aspettare la prossima, fate una telefona-
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ta e chiedete! Saremo
contenti di conoscere le
esigenze del territorio e,
ove possibile, attrezzarci
per soddisfarle.
Le patologie curate
attraverso il nostro centro in convezione con il
servizio sanitario sono:
• cure idropiniche
(calcolosi delle vie
urinarie e sue recidive; dispepsia di
origine gastroenterica e biliare)
• cure inalatorie (rinopatia vasomotoria; tonsillite recidivante;
faringolaringiti croniche; rinite cronica; sinusiti croniche; rinite
allergica)
• cure dalla ventilazione polmonare (bronchite cronica semplice;
tracheobronchite cronica)
• cure balneoterapiche per patologie dermatologiche (psoriasi;
eczema; dermatite atopica; dermatite allergica; acne)
• cure balneoterapiche per patologie osteoarticolari (osteoartrosi; reumatismi extraarticolari; artrite reumatoide cervicoartrosi)
• cure tramite idromassaggi per vasculopatie (postumi di flebopatie di tipo cronico; insufficienza venosa cronica arti inferiori)
il
Inoltre per un benessere a 360° ci sono il centro wellness e lo
stupendo Staff del centro estetico per offrirvi massaggi tradizionali
e speciali, idromassaggi aromatizzati, trattamenti estetici viso e
corpo, ricostruzione unghie e solarium (lettino, doccia e trifacciale).
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Oltre alle cure termali, presso le terme vengono erogate, privatamente, visite mediche specialistiche svolte da una rinomata equipe
di medici composta da dermatologa, internista, otorinolaringoiatra,
chirurgo estetico, ortopedico, pediatra, psicologo, fisioterapista e
podologa.
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Festa degli anziani
Flavia Frigotto
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Il 30 novembre scorso, la nostra Amministrazione ha voluto
festeggiare tutti gli anziani... ehm... diversamente giovani... del
nostro paese.
La scelta della struttura ha trovato un consenso comune, l’hotel
Regina Elena di Caderzone Terme, rinomato per la cucina e l’accoglienza riservata ai propri ospiti, si è mostrato subito felice di
accoglierci e di aiutarci ad organizzare una domenica speciale per
tutti gli invitati.
Laura e il marito Vlajko, da ottimi padroni di casa, hanno preparato per noi un menù speciale, frutto di materie prime biologiche, sane ed equilibrate che hanno arricchito la tradizione di ogni
singola portata... dal risotto, all’arrosto fino allo squisito gelato,
tutto rigorosamente preparato da loro.
La creatività della nostra Michela Sartori, poi, ha permesso di
animare tutta la giornata, prima con l’immancabile tombola, sempre
apprezzatissima e poi con la proiezione su un mega schermo delle
foto ricordo delle precedenti feste organizzate negli anni passati.
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È sempre un piacere perdersi nei ricordi, rivedersi, scoprire un
volto che ci ha lasciato e pensare al tempo che passa. Magari è facile
abbandonarsi alla malinconia ma l’entrata in scena delle caldarroste
calde preparate da Vlajko, ha riportato la giusta allegria!
La festa si è protratta fino al tardo pomeriggio tra accenni di
valzer e improbabili mazurke quando poi, alla spicciolata, ognuno
di noi sotto la pioggia battente ha raggiunto la propria abitazione; qualcuno con il premio vinto alla tombola, alcuni con qualche
castagna nelle tasche del cappotto e ...tutti con il ricordo di una
bellissima giornata trascorsa insieme!
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e... al prossimo anno!
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Sicuramente un’edizione da ricordare ed incorniciare la Festa
dell’agricoltura 2014. Ricordiamo infatti che l’estate appena trascorsa a livello meteo non è stata favorevole, andando a influenzare
parecchie manifestazioni estive organizzate sia sul nostro territorio
che nelle località vicine. Un’edizione da ricordare anche per altri
traguardi raggiunti infatti non sembra vero ma abbiamo festeggiato
il ventennale.
Correva l’anno 1994 quando, per festeggiare e omaggiare il
lavoro che nel Comune di Caderzone Terme è ancora radicato
profondamente, si inaugurava il monumento alla vacca Rendena.
Da quella data si è proseguito fino ad oggi, tutte le estati, nella
prima domenica di agosto con Festa Agricoltura. Essa è un appuntamento fisso, dove tutti gli anni si aggiungono nuovi lavori legati
al mondo contadino e passatempi sempre diversi. Quest’anno oltre
all’edizione del ventennale, sempre in tema agricoltura al castello
Lodron Bertelli era presente la mostra dedicata all’indimenticabile
Heidi, sicuramente compagna di infanzia di molti di noi.
La localizzazione dei capannoni proprio per un’edizione straordinaria ha trovato spazio vicino al Maso Curio, dove l’imponente
struttura è stata visitata dai molti turisti presenti. Sempre nelle vicinanze del Maso hanno trovato posto anche le numerose casette,
dedicate ai mercatini. Ricordo che la settimana precedente la Festa
sembrava di essere a ottobre con pioggia e freddo, tant’è vero che
fino all’ultimo si è stati indecisi sulla riuscita della stessa. Uno spiraglio di sole nei giorni precedenti ci ha dato la possibilità di montare
i capannoni e con l’avvicinarsi dell’appuntamento i molti volontari,
che pubblicamente ringrazio per la loro partecipazione, hanno dato
il loro contributo manuale, mettendolo a disposizione di tutti.
Sicuramente l’ottima riuscita dell’evento ha premiato chi è
stato partecipe al lavoro, anche lo staff della Pro Loco, coordinato
da Diego Amadei, che ha provveduto al servizio della cucina, bar.
Vorrei ringraziare pubblicamente Nicola, che risulta un collaboratore fondamentale per tutta l’organizzazione, senza nulla togliere
al lavoro svolto da tutti i volontari.
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Festa Agricoltura
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La domenica mattina ricordo che la pioggia scendeva come non
fosse mai caduta, poi sul mezzogiorno i primi spiragli di sole hanno
dato stimoli e fiducia allo staff organizzativo e la Festa ha preso
inizio. Sicuramente anche a causa del meteo abbiamo registrato
la numerosa presenza di turisti che non hanno potuto organizzarsi
per altre uscite in montagna. A ricordo del ventennale, si è voluto
omaggiare tutti i capifamiglia residenti nel Comune di un rastrello
interamente in legno con inciso “Festa Agricoltura 1994-2014”.
La sfilata è stata sicuramente una delle più suggestive, perché è
stata accompagnata dai turisti.
Di ritorno ai capannoni si è potuto visitare i vari mercatini e,
all’antico Maso Curio, il casaro di Maso Pan ha intrattenuto il numeroso pubblico per la dimostrazione della Casarada.
Come tutti gli anni, con l’occasione della Festa, si è voluto
omaggiare con una targa-ricordo chi ha raggiunto i settant’anni
nel settore agricolo, questa la motivazione: «Per la sua dedizione
all’agricoltura di montagna. L’Amministrazione comunale».
Quest’anno l’Amministrazione, a nome di tutta la popolazione,
ha donato la targa-ricordo all’allevatore Guido Salvadei, che l’ha
ricevuta con molto orgoglio. Alla consegna era presente anche
l’assessore provinciale all’agricoltura Michele Dallapiccola, che
prendendo la parola ci ha esortato e ringraziato per l’ottima Festa
dell’ambito agricolo.
Non sono mancate le
note della banda comunale di Caderzone Terme,
affiancata dalla banda
di Cupramontana, che
ha partecipato alla nostra Festa e già da alcuni
giorni si trovava in paese.
Mentre tutti gustavano la
polenta carbonera, i Vigili
del fuoco sempre presenti
alla manifestazione con il
loro volontariato, hanno
preparato il grande falò
che, come tutti gli anni,
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conclude la Festa dell’Agricoltura. Spettacolari sono stati i giochi
d’acqua, realizzati sempre dai Vigili del fuoco nelle vicinanze del
falò. La “Ventesima edizione” si è conclusa nei migliori dei modi,
registrando sicuramente un record di presenze sia alla sfilata, sia
alla cena con polenta carbonera.
Mi permetto ora, dalle pagine del nostro notiziario il Garzonè,
visto che siamo quasi alla fine della Legislatura, di ringraziare tutte le
persone, e credetemi son tante, che durante questi anni trascorsi in
amministrazione comunale mi hanno supportato e aiutato con idee
e suggerimenti nel mandato di Assessore all’agricoltura e foreste.
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ti ricordi
quando...
La Spesa
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“I miei ricordi non vanno oltre i quarant’anni fa, mi rendo conto
che tanti di voi avranno ricordi ancora più lontani e dettagliati ma,
nonostante il periodo non sia così indietro nel tempo, vale la pena
di riflettere insieme sui cambiamenti che ha assunto il nostro modo
di “fare la spesa”.
Ai miei tempi (che bella frase, par quasi che la saggezza possa
già far parte del mio presente!) ...si usciva di casa per fare un po’ di
spesa; in tasca un foglietto di carta con il piccolo elenco di generi
alimentari da comprare e nella sporta, rigorosamente di stoffa, un
po’ consunta, con gli anelli di metallo a fungere da manico, il libricino giallo, il famoso “libretto della Cooperativa” dove la cassiera
segnava regolarmente l’importo che, aggiungendosi agli altri scritti
in precedenza, a fine mese si sarebbe provveduto a saldare.
Il tragitto da compiere non era mai eccessivo; fino ad una trentina d’anni fa, ogni paese, anche il più piccolo, disponeva di un
negozio di alimentari. Alcuni gestiti da privati e alcuni gestiti da
una Cooperativa di soci, la famosissima “Famiglia Cooperativa”.
Anche la persona più anziana del paese era in grado di provvedere
autonomamente alla spesa quotidiana e, se il peso della sporta era
eccessivo, ci si affidava volentieri al vicino di casa o al gestore del
negozietto che a mezzogiorno in punto, chiusa l’attività, avrebbe
portato la spesa direttamente a casa.
A Fisto, il mio paese d’origine, vi era una di queste Cooperative;
vi si trovava di tutto: dai generi alimentari alla merceria, ai piccoli
casalinghi... insomma, un piccolo bazar abbastanza fornito per le
esigenze dei paesani.
Allora i bisogni erano semplici e basilari; la maggior parte delle
famiglie disponeva di campi e orti coltivati, si allevavano galline
e conigli. Tanti avevano una stalla, spesso si allevavano un paio
di maiali. Quindi beni primari come uova, carne, latte, verdura e
qualche frutto erano già a disposizione belli che freschi.
Noi non avevamo una stalla ma un fiorente e sovraffollato pollaio, che forniva uova tutto l’anno, e conigli, una schiera di bestiole
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quando...
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orecchiute e ciccione, che si riproducevano a ritmi incredibili, più un
orto pieno di ogni genere di verdure e un paio di campi coltivati a
patate e fagioli. Quindi la spesa era ridotta veramente al minimo.
Ricordo la particolarità di alcuni generi alimentari in vendita a
quel tempo. Il pane era di due sole qualità, si andava a colpo sicuro.
Il latte proveniva dal caseificio di zona, era venduto a mezzo litro in
un particolare contenitore piramidale o a litro in un buffo sacchetto di plastica che obbligava all’uso di una brocca per contenerlo
data l’assurda instabilità della confezione. Ricordo che le bevande
gassate erano un lusso e per rendere più colorata l’acqua, a volte,
si compravano delle bustine di polverina che regalavano un dolce
sapore d’arancia anche all’acqua più insapore.
Ricordo che la cassiera, insieme al resto, aggiungeva un paio
di caramelle, magari un arrotondamento che faceva più piacere ai
bimbi che agli adulti.
Si comprava ciò che si sarebbe consumato e se mai qualcosa
fosse avanzato, raramente devo dire, sarebbe sicuramente servito
ad arricchire il “pastone” delle galline, alimentando la ricca produzione di uova... se mai ce ne fosse stato il bisogno!
I negozi mantenevano tutti la stessa routine: chiusi i lunedì e
i giovedì pomeriggio e chiusi tutto il giorno la domenica ed ogni
festività. Nel prefestivo era d’obbligo prenotarsi il pane doppio e
non era un dramma la chiusura così regolamentata.
E adesso? Adesso il caos regna sovrano. La spesa quotidiana è stata soppiantata dal termine più moderno “shopping”, il
consumismo si è impadronito della nostra ragione e del nostro
portafoglio e la vecchia azione del “GO DA NAR A PROVVEDER” è
stata sostituita dalla nuova azione infernale che è “DEVO ANDARE
ASSOLUTAMENTE A COMPRARE LO SVITATORE ELETTRONICO PARLANTE MULTIFUNZIONI”.
Ma cosa è successo in questo lasso di tempo? Ecco la mia umile
riflessione: ai miei tempi non esistevano le tivù commerciali (la parola stessa che proviene da commercio mi pare significativa, no?),
quindi il bombardamento mediatico e pubblicitario non aveva
ancora condizionato gli acquisti, ci si accontentava del negozietto
sotto casa, si era poco avvezzi alle mode, non si parlava ancora di
“corsa al ribasso”, di “offerte speciali” o di “tre per due”.
ti ricordi
il
Poi sono arrivati i grandi centri commerciali; bolge umane dove
è possibile trovare di tutto, dallo spillo all’automobile, dal divano
alle uova. Un concentrato di colori e suoni che invitano all’acquisto
dell’utile ma, troppo spesso, dell’inutile o del superfluo.
Ma la novità dei nostri tempi è sicuramente la pubblicità. Un
abile pubblicitario è una tra le migliori risorse di qualsiasi azienda;
la pubblicità ci persuade e orienta strategicamente i nostri bisogni:
d’altronde, chi si accontenta di un semplice telefonino quando con
soli 200 euro in più puoi averne uno di ultima generazione con gps,
meteo, fotocamera, rilevatore di pressione e tremila altre funzioni,
che alla fine non useremo mai se non per rispondere semplicemente
a delle chiamate?
La folle corsa all’acquisto del capo più “trendy”, della borsetta
più “vintage”, della borsa più “in”…e non dimentichiamoci del pane
senza additivi, ma con farina del Caucaso, del latte di lama delle
Ande, dall’acqua pura delle fonti svizzere, delle verdure biologiche
importate dal Guatemala...
Che fine hanno fatto la mia magra spesa e il mio libretto della
Cooperativa? Ora è un fiorire di tessere fedeltà con il paradosso:
“PIÙ COMPRI, PIÙ RISPARMI”, e avanti con la raccolta punti che ti
“regala” i bicchieri, gli asciugamani, i piatti... tutti oggetti di cui
le famiglie sono ovviamente già fornite... uhm, c’è qualcosa che
non mi torna...
Che fine ha fatto il pane doppio? Il riposo della domenica? La
paura dello spreco? La cultura della parsimonia? Ha senso parlare
di crisi con questi presupposti?
Riusciremo a fermare questa corsa assurda e sfrenata all’acquisto
compulsivo?
Un episodio recente mi ha fatto preoccupare: tempo fa, in fila
alla cassa di un grande supermercato, una signora faceva passare
alcune scatole di mangime per pesci sul tapis-roulant. Al chè il
marito le dice: “MA CARA! NOI NON ABBIAMO PESCI!” E lei tutta
convinta: “LO SO AMORE MIO, MA NON VEDI CHE SONO TUTTE IN
OFFERTA SPECIALE?”
Consiglio da profana, quando andate a far la spesa ricordate tre
cose molto importanti che vi aiuteranno nelle vostre scelte: lista
corretta, portafoglio e... cervello collegato.”
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quando...
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Le nostre opere pubbliche
il
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Nel corso di questi ultimi 5 anni, nonostante una congiuntura
economica non certo favorevole anche per una Provincia autonoma
qual è la nostra, non sono comunque mancati investimenti straordinari che penso sia giusto ricordare non certo per una sorta di
autocelebrazione, ma per una corretta rendicontazione ai cittadini
dell’operato svolto e dell’impiego delle risorse comuni, in modo
che ciascuno possa giudicarne la valenza.
In primo luogo è stato messo in sicurezza il Maso Curio, che
rischiava di crollare dato il suo stato ormai precario, e rifatta la
copertura.
Sono stati ultimati il Centro Wellness e l’albergo e sistemate tutte
le pertinenze esterne, opere per le quali non son mancati intoppi e
difficoltà, come il fallimento della ditta incaricata delle opere termoidrauliche, con pesanti strascichi giudiziari e la necessità di notevoli
interventi manutentivi straordinari, purtroppo ancora in essere.
La ristrutturazione con ampliamento del rifugio alpino San Giuliano sta giungendo ormai a conclusione.
La casina in località Picinele, per la cui ricostruzione hanno lavorato decine di volontari, è a disposizione dei passanti già da tempo
e sono state messe in sicurezza tutte le altre casine, danneggiate
dalle abbondanti nevicate dell’inverno scorso, in previsione di una
loro sistemazione.
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il
Si è inoltre partecipato al restauro della chiesa parrocchiale,
considerata bene di interesse pubblico, ed alla ricostruzione di
Paganica e Cavezzo in seguito ai relativi eventi sismici.
Sono stati rinnovati i parchi gioco comunali, compresi i bagni del
Crosetta, l’ormai obsoleto parco computers degli uffici comunali,
ed il parco macchine degli operai, arricchito di un pick-up usato
che permetta loro interventi agili su tutto il territorio comunale.
Dal punto di vista della sostenibilità ambientale e dello sfruttamento di risorse rinnovabili si sono realizzati un impianto solare
termico sulla copertura della casetta termale, ad integrazione del
riscaldamento dell’acqua per i bagni, e due impianti fotovoltaici,
uno da 17,5 kW sull’oratorio ed uno da 3 kW sugli spogliatoi del
campo sportivo.
Si è praticamente portato a compimento l’impianto
per l’indipendenza
energetica del rifugio San Giuliano,
basato sullo sfruttamento di una
pluralità di fonti
rinnovabili anche
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il
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innovative (fotovoltaico, idroelettrico,
idrogeno).
Si è iniziato il monitoraggio della
sorgente “poz dal Lodola” e dato
incarico per la conversione della relativa concessione al fine di un suo
sfruttamento idroelettrico.
È inoltre in previsione il sostegno
alla realizzazione di una piccola
centrale a biomassa a favore dell’intero Borgo della salute, in modo da
garantirne un approvvigionamento
energetico scevro da fonti fossili, da estendere successivamente
alle utenze municipali (Comune, Scuola e Pompieri).
Il tutto in linea con le linee guida del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile di cui il Comune si è dotato per la riduzione delle
emissioni in atmosfera, lo sfruttamento delle fonti rinnovabili e
l’incentivazione del risparmio energetico, buone pratiche che hanno
portato diversi pubblici riconoscimenti.
In quest’ottica si sono anche redatti ed approvati il Piano Regolatore di Illuminazione Pubblica (P.R.I.C.) e quello di Autocontrollo
unito al Fascicolo Integrato dell’Acquedotto, strumenti resi obbligatori per normativa, ma che hanno permesso di evidenziare una
situazione critica dal punto di vista dell’inquinamento luminoso e
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il
dell’efficacia di illuminamento da un lato, una programmazione
degli interventi di manutenzione della rete acquedottistica dall’altro.
Grazie ad un contributo a fondo perduto del B.I.M. del Sarca pari
al 75% della spesa ammessa, si prevede di intervenire sostituendo i
corpi illuminanti dello “stradone”, caratterizzati dai peggiori indici
di efficacia ed efficienza, in modo da renderli a norma e ridurne al
contempo i consumi, mentre grazie ad uno provinciale, a valere sul
Fondo Unico Territoriale, si potrà sostituire la condotta metallica
dell’acquedotto dal pozzo al serbatoio “Val”, sovente soggetta a
rotture causa correnti parassite, a rinnovare lo stesso serbatoio
ed a realizzare alcune tratte di rete; un’opera sovracomunale, da
porre in essere con Strembo, troppo a lungo rimandata a causa del
continuo procrastinare l’effettivo stanziamento del finanziamento
da parte della P.A.T..
Non meno importante è stato portare a termine la pubblicazione
del dizionario toponomastico “I nomi locali dei Comuni di Bocenago,
Caderzone Terme e Strembo”, sia per la sua alta valenza culturale e
storica che per la capacità di collaborazione delle tre municipalità
nella realizzazione dell’opera.
Se sulla strada per malga Campo si è dovuti intervenire in somma
urgenza per la sua messa in sicurezza e per quella che conduce a
Iamon si è potuto programmare un intervento con le squadre forestali, attingendo a migliorie boschive e fondi propri, pur avendo
partecipato a diversi bandi ed aver sottoscritto opportuna convenzione col Comune di Strembo, c’è rammarico per non esser riusciti
a trovare il finanziamento per il miglioramento della viabilità in
destra orografica del rio Val di Casa.
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opere pubbliche
Lavori al Rifugio
di San Giuliano
il
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Ing. Giampaolo Mosca
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Nonostante l’andamento meteorologico avverso che ha caratterizzato l’estate 2014, sono proseguiti e
giunti a buon punto i lavori di ristrutturazione del rifugio e l’installazione
degli impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili.
Ricordiamo brevemente che il progetto di ammodernamento del
rifugio comprendeva:
• adeguamento del rifugio agli standard previsti dalla normativa
provinciale sui rifugi alpini in materia di dotazioni impiantistiche-ricettive, funzionalità e confort;
• realizzazione di nuovi spazi necessari per l’attività di gestione;
• realizzazione di una centralina da 6,5 kW di potenza (situata
circa 200 m a valle del lago di S. Giuliano);
• installazione di un impianto fotovoltaico da 6 KW di potenza
nominale;
• allestimento di un sistema di accumulo dell’energia prodotta
durante le ore di scarsa richiesta e restituzione durante i periodi di maggior consumo. L’impianto si basa sull’impiego di
idrogeno prodotto sfruttando l’energia idroelettrica delle ore
notturne (energia che altrimenti andrebbe perduta) e accumulato in serbatoi ad alta pressione. Durante il giorno, quando la
richiesta di energia è elevata, l’idrogeno viene ricombinato con
l’ossigeno (all’interno della pila a combustibile) fornendo energia elettrica e liberando acqua. Le apparecchiature destinate a
stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno sono ospitate nel manufatto
seminterrato esistente, posto poco a nord del rifugio;
• realizzazione di un sistema di depurazione delle acque reflue
e allontanamento in condotta, con rilascio a valle del lago
di S. Giuliano. Queste ultime opere sono state realizzate e
ultimate nel 2009.
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Tornando ai lavori in corso, osserviamo che il 2013 si era chiuso
con il completamento degli interventi strutturali a carico del rifugio, la realizzazione delle opere edili della centralina idroelettrica
(manufatto di presa, condotta forzata e sala macchine) e l’adattamento dei vani seminterrati esistenti alla successiva installazione
dell’impianto a idrogeno.
Nel corso dell’estate-autunno 2014 sono state completate le
principali opere edili nel rifugio, compresi la copertura, dotata di
un impianto fotovoltaico da 6 kW, le tramezzature interne con
isolazione termica perimetrale, il vano scale, intonaci e massetti.
Sono in fase di completamento gli impianti idrotermosanitario
(dotato di caldaia a legna), elettrico e di telecomunicazione.
Quest’ultimo impianto risulterà di particolare importanza in
quanto, oltre a consentire la ricezione dei segnali telefonico e
televisivo, consentirà il monitoraggio continuo (da valle) dei vari
impianti che forniscono energia al rifugio.
Entro la primavera del 2015 saranno completate le finiture edili
del rifugio, gli impianti, la posa
della tettoia in legno su fronte sud
e le sistemazioni esterne.
A causa di disposizioni normative in materia di antincendio, dovrà
essere rimossa l’attuale legnaia, che
sarà riposizionata poco a monte
del rifugio.
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opere pubbliche
il
Dopo la messa in sicurezza della struttura principale con l’intervento urgente di qualche anno fa, che ha visto le imprese incaricate intervenire sulle parti più deteriorate e ricostruirne il tetto,
e la concessione di un finanziamento da parte della P.A.T. per lo
stesso tipo di opere sull’altro corpo a destinazione zootecnica del
compendio, ci si interroga sulle possibili destinazioni future di tale
patrimonio culturale del paese e dell’intera Valle.
C’è chi propone di farlo rivivere come fattoria didattica, salvo
trovare chi sia disposto a prendersi carico della sua gestione, chi
invece lo vede perfetto come realtà museale, in primis come collocazione del Museo della malga, qualcun altro lo considera ideale
per l’organizzazione di eventi mondani, quali mostre, concerti,
spettacoli, momenti di incontro e di filò...
Trattandosi di un bene di tutta la Comunità, che racchiude in sé
un valore storico ed affettivo eccezionale, sarebbe bello conoscere
l’opinione di ognuno di voi a tal riguardo, anche per poter valutare
soluzioni diverse.
A questo scopo la redazione del Garzonè invita tutti i suoi lettori
a scriverci le vostre idee, che verranno raccolte e presentate in un
prossimo numero, in modo che costituiscano un documento importante che indirizzi l’attività amministrativa futura.
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Quale destino per il Maso Curio?
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Il Piano Regolatore Generale
e il principio di deroga
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Si ritiene di pubblicare l’intervista del sindaco Emilio Mosca al
quotidiano “Trentino” sul tema del P.R.G. scaturito da un precedente
articolo giornalistico sul tema.
Recentemente Caderzone Terme è balzato agli onori della
cronaca per la concessione di una deroga da parte della Provincia per la costruzione di una stalla. Cosa ne pensa il primo
cittadino Emilio Mosca?
«Nego – dice - che l’attuale Amministrazione abbia una ridotta
sensibilità nei confronti dell’area verde della a Piana di Caderzone
Terme. Ne’ abbiamo responsabilità di vanificare anni ed anni di
salvaguardia ambientale. Anzi, questa Amministrazione è la prima
che effettivamente riduce le possibilità edificatorie.»
Permettendo la costruzione di una nuova stalla?
«Consultando il PRG in adozione, si nota una riperimetrazione
ed un abbassamento dell’indice di copertura di alcune zone preesistenti adibite a parco di campagna che ne riduce le potenzialità
edificatorie di circa 3000 mq. Dunque, anche se venisse concessa la
deroga il bilancio ambientale sarebbe comunque a favore del verde».
E perché una deroga e non una zonizzazione specifica?
«Nel PRG vigente sono previste delle zone a parco di campagna
dotate di semplice indice di copertura (50% di circa 31.000 mq)
e limitazione in altezza, ma non dei manuali tipologici o vincoli
specifici per la gestione di spazi e volumi: la deroga puntuale ci
è parsa uno strumento più stringente che
permettesse di valutare, oltre ai requisiti del
richiedente, anche la tipologia di edificio ed
il suo inserimento sul territorio.»
In conclusione?
«L’attuale Amministrazione non può
essere accusata di vanificare 40 anni di corretta tutela della Piana di Caderzone Terme
solo perché sta valutando la possibilità di
lasciarvi costruire una stalla, comprensiva
di fienile e ricovero mezzi, quando nella
opere pubbliche
stessa zona sono presenti edifici agricoli, e non solo, anche di più
grandi dimensioni.
Da sindaco sono felice di constatare che la nostra bella Piana è
finalmente considerata un patrimonio sovracomunale, e dall’altra
rivendico che la tutela del territorio comunale verde di Caderzone
Terme è parte del nostro DNA.» (w.f.)
il
Dopo l’assegnazione del Filò di San
Biagio al dottor Aldo Salvadei, a don
Celestino Lorenzi, Tranquillo Giustina,
al dottor Vigilio Sartori, a monsignor
Mario Zanchin, a Livio Polla, ai volontari di Caderzone attraverso i presidenti
delle Associazioni del paese, al dottor
Paolo Sartori e all’architetto Maurizio
Polla, quest’anno il Consiglio comunale
ha deliberato di assegnare questa pubblica onorificenza al
nostro concittadino Carlo Sartori che la riceverà nella festa di
San Biagio del 2015.
La motivazione del riconoscimento è la seguente: «Carlo
Sartori per la sua carriera sportiva, primo italiano a militare
nella Prima Divisione inglese, il solo giocatore di origine
trentina ad aver giocato in serie A. Malgrado la sua carriera prima e il suo lavoro poi lo vedano impegnato fuori
dall’Italia, egli ha mantenuto sempre forte il suo legame
con Caderzone e la sua gente».
Rammentiamo che Carlo Sartori nasce a Caderzone nel
1948 e si trasferisce da bambino, insieme alla famiglia, a
Manchester (Regno Unito), nel distretto di Collyhurst, dove il
padre esercita l’attività di arrotino. Nel 1963 entra a far parte
del Manchester United, e gioca insieme a George Best. Esordisce in prima squadra il 9 ottobre 1968, risultando il primo
non britannico a militare nei Red Devils. Conta 2 presenze in
Serie A, 39 nella First Division inglese e 180 in Serie B.
Il ricordo di Sartori è vivo nella memoria di molti Caderzoni.
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Il Filò di San Biagio 2015
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opere pubbliche
il
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Una Centrale a Biomassa per le
Terme Val Rendena …e non solo
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Il compendio termale Borgo della salute,
che ospita le Terme Val
Rendena, è una realtà importantissima per l’economia del paese e di tutta
la valle, sconta però una
poco salutare dipendenza da fonti energetiche
fossili che, oltre ad essere
poco consone ad un paese che si fregia di essere
il “cuore verde della val
Rendena”, costituiscono
una voce di spesa molto importante sulla gestione ordinaria del
complesso.
La dotazione della casetta termale di un impianto solare termico
ad integrazione del riscaldamento dell’acqua dei bagni, pur contribuendo a mitigare tale ormai insopportabile aggravio, non può
considerarsi risolutiva.
Anche in previsione della prossima apertura dell’albergo, dopo
aver vagliato diverse ipotesi, forti anche di uno studio realizzato in
occasione della redazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile
(P.A.E.S.), si è ritenuto di puntare alla realizzazione di una centrale a
Biomassa alimentata da cippato e ci si è mossi per reperire le autorizzazioni necessarie ed accedere a forme di contribuzione pubblica.
Considerata la valutazione positiva del progetto da parte
dell’Agenzia Provinciale per l’Incentivazione delle Attività Economiche ed il conseguente accesso a fondi di finanziamento europei
sullo sviluppo regionale (F.E.S.R.), dal punto di vista economico
l’intervento garantisce tempi di rientro certi, grazie ad un risparmio che, anche considerando le spese di manutenzione ordinaria
e straordinaria, si attesta attorno ai 25.000 euro annui.
Non disponendo di spazi opportuni in prossimità del Borgo, si è
Il Consiglio di Amministrazione
il
concordata con il Comune una localizzazione alternativa in prossimità del cimitero e del grande parcheggio sottostante. La volontà
è quella di realizzare un grande volume completamente interrato
che racchiuda, oltre alle caldaie a cippato, i depositi, gli accumuli
termici e le pompe per il teleriscaldamento, le due caldaie recuperate presso l’attuale compendio termale, mantenute quali sicurezza
di continuità di esercizio, nonché un locale per la realizzazione di
un sistema di cogenerazione di energia elettrica e termica, per la
definizione del quale si attende che vengano resi certi gli incentivi
statali attribuiti a tale attività.
Il posizionamento della centrale termica si presta molto bene
anche all’allaccio delle utenze pubbliche di municipio, scuola e
pompieri, garantendo in prospettiva buoni risparmi anche per le
casse pubbliche, inoltre l’utilizzo di una fonte alternativa “a km 0”,
quale il cippato, potrebbe stimolare lo sviluppo di qualche nuova
attività imprenditoriale locale, legata alla sua produzione. Nel
P.A.E.S. si evidenzia infatti come basterebbe il cascame forestale
residuo del taglio annuale dei boschi del paese per garantire tutto
il fabbisogno energetico sia del centro termale che delle principali
utenze pubbliche.
Per la somma di questi motivi il Consiglio comunale si è già
espresso positivamente sul progetto concedendo una deroga che
superasse i vincoli di salvaguardia del P.R.G. vigente (in quello in
adozione l’intervento era previsto), salvo demandare a successivo
provvedimento la definizione degli accordi tra le parti.
Se dal punto di vista della sostenibilità economica l’intervento
garantisce tempi di rientro certi, nondimeno dal punto di vista
finanziario, per sostenere il costo della quota a parte di opera non
coperta da contributo si renderà necessario un aumento di capitale
che come Consiglio d’Amministrazione avremmo intenzione di aprire
ai privati, in modo che tutti possano concorrere al consolidamento
della società, sentirsene parte ed indirizzarne l’operato dall’interno.
Si tratta di un chiaro invito che porgiamo a tutti a sottoscrivere
l’aumento di capitale della Società, per parteciparvi attivamente e
contribuire, date le finalità a cui l’aumento di capitale è finalizzato
a rendere sostenibile un servizio ed un’attrazione turistica diventati
ormai vitali, anche per l’economia dell’intera valle.
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attualità
Buon compleanno Heidi!
il
Garzonè n. 42
Roberta Bonazza
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«Cara Heidi, abbiamo guardato tutte le tue puntate io e il mio
fratellino Giulio. Anche noi come te abbiamo tanti prati in cui giocare e un cane a cui vogliamo molto bene e che non è pigro come
il tuo cane Nebbia, e non mangia le lumache. Anche noi come te
abbiamo le caprette vicino a casa e li diamo il sale e le portiamo
a pascolare. Ti mandiamo un bacione e arrivederci alla prossima
avventura. Martina e Giulio».
La piccola Heidi dalle guance rosse, cartoon del regista giapponese Isao Takahata compie 40 anni ed è il paese di Caderzone Terme
che la festeggia, alla grande. Un paese dove grandi e piccini ben
conoscono la vita dell’alpeggio. Basta guardarsi in giro, fare due
passi nel verde della piana che si allarga verso i monti per incontrare
qualche “bacan” con le sue bestie e sentire quel carattere naturale
e di sostanza che distingue il luogo. Dentro questa cornice vera,
l’inaugurazione della mostra “Buon compleanno Heidi” ha accolto
lo spirito e la forza della Festa dell’agricoltura lavorando in stretta
sinergia e sviluppando quel calore dell’insieme che il grande falò
della sera ha ben rappresentato. Si consolida un percorso felice
con il festival culturale Mistero dei monti che da tre anni propone
a Caderzone Terme il tassello importante del momento espositivo,
in una collaborazione virtuosa con il Comune, l’associazione Museo
della malga e la spontanea collaborazione di
tante persone.
La mostra, allestita
nella bellissima cornice
di Palazzo Lodron Bertelli ha festeggiato il
compleanno di Heidi:
quarant’anni ben portati se consideriamo
che la serie animata che
tutti conosciamo, nata
il
in Giappone nel gennaio del
1974, è solo una delle tante
creazioni figurative della
“bimba col viso rosso come
un papavero”, così come
scrive testualmente nel 1880
l’autrice svizzera Johanna
Spiry che ne concepì la storia
in un fortunato romanzo.
Un personaggio che ha attraversato il Novecento indenne, con un
successo planetario: 50 milioni di copie vendute in 49 Paesi, più
versioni al cinema (la più nota quella con Shirley Temple del 1937),
una colonna sonora italiana con il testo di Franco Migliacci (l’autore
di Volare) che ha venduto più di un milione di dischi, un francobollo
europeo della Posta svizzera e un film in 3D che uscirà a breve.
Il personaggio di Heidi è noto al mondo intero. Tutti conoscono
la storia della piccola orfanella cresciuta dal nonno, ma non tutti
conoscono la sua storia figurativa. Il volto e l’espressione di questa
piccola pioniera dei monti è stato interpretato di volta in volta in
base alle scelte dei tanti editori che nel mondo ne hanno pubblicato
il romanzo. E’ curioso sapere che la prima edizione del romanzo
non era illustrata e solo nell’edizione del 1881 appaiono tre incisioni
su legno del tedesco Wilhelm Pfeiffer, nelle quali Heidi appare con
i capelli ricci e scuri e il nonno in tradizionale costume bavarese. Il
romanzo scritto in tedesco dalla Spiry, venne tradotto in francese
nel 1883 e in americano nel 1885 e da allora divenne popolarissimo
in tutto il mondo proponendo di volta in volta una Heidi dai tratti
diversi: bionda con i boccoli, bruna con le trecce, rossa con i ricci.
Alcuni di questi volti “letterari” sono stati esposti in mostra in
un percorso lieve che conduceva al centro della sala dove il manifesto di Heidi cartoon sovrastava una grande torta di fieno come il
letto dove la piccola Heidi faceva bei sogni e guardava i cieli stellati
d’alta quota. è stato un onore poter fare un omaggio ad un’icona
della montagna e al grande regista Isao Takahata che, con rigore
e freschezza, crea Heidi come cartoon televisivo, quello che tutti
conosciamo e che è entrato, saltellando, nell’immaginario collettivo
e nelle case di milioni di telespettatori. D’altronde come scrive Mario
Rumor “Isao Takahata è il regista del sentimento”. Isao Takahata
Garzonè n. 42
attualità
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attualità
il
Garzonè n. 42
è uno dei registi più importanti e apprezzati del cinema d’animazione e maestro del più celebre Hayao Miyazaki, premio oscar con
il quale ha fondato a Tokyo lo studio Ghibli. A lui un omaggio in
mostra con manifesti originali della versione portata al cinema con
tre lungometraggi, il 45 giri della sigla originale, i francobolli e sullo
sfondo la proiezione delle 52 puntate.
Insieme ad una pennellata storico culturale sulla storia di Heidi
non potevamo dimenticare i bambini, tanto cari a Takahata e protagonisti dei suoi film animati. La scuola elementare di Caderzone
Terme, tutti i bambini e le bambine con i loro insegnanti, ha portato
un contributo scrivendo e disegnando un’originale idea di montagna. Di più, sapendo che nella verde piana di Caderzone ancora
pascolano le Rendene portate all’alpeggio e ben tenute come si era
soliti un tempo quando “avere una vacca” era “avere un tesoro”,
attraverso una domanda trabocchetto abbiamo trovato tre Heidi e
sei Peter che sono stati premiati il giorno dell’inaugurazione della
mostra. Un grazie va a Giulia che ha accompagnato le persone nel
percorso, a Ornella per la sua passione e presenza, a Federico per
il supporto prezioso, a Elio e Loredana per l’aiuto nell’allestimento,
al Comune, alla Pro Loco e a tutti quelli che hanno regalato un
sorriso alla piccola Heidi. Per me è sempre un’esperienza bella e
che mi porto nel cuore.
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attualità
Convegno “Progettare il futuro
del turismo nelle aree alpine”
e mostra “Paesaggio trentino
trasformato”
il
Il 29 agosto l’associazione Gruppo Donne
Rendena ha organizzato, con il patrocinio del
comune di Caderzone
Terme, un convegno rivolto ad amministratori
e ai cittadini interessati
a un turismo che valorizzi la cultura locale
e le bellezze naturali
intitolato “Progettare il
futuro del turismo nelle
aree alpine”. L’incontro si è tenuto al Palazzo Lodron Bertelli e ha
visto la partecipazione di qualificati relatori quali Mariangela Franch,
docente dell’Università di Trento nel campo dell’innovazione e del
management nel turismo, che ha trattato il tema: “La competitività
del turismo alpino nel medio termine”, l’assessore provinciale Carlo
Daldoss che ha illustrato la visione e le scelte politiche necessarie per
preservare il territorio e concentrare le risorse disponibili puntando
soprattutto sulla green economy, Luis Durnwalder, ex presidente
della provincia di Bolzano, che ha posto l’accento sul concetto
di sistema turistico-culturale indicando la componente artisticoarchitettonica come un’opportunità di completamento dell’offer
ta turistica tradizionale e Franco Marzatico, dirigente provinciale
nell’ambito archeologico, culturale e museale che ha tracciato una
panoramica sulla valorizzazione del patrimonio culturale come
elemento di valore aggiunto differenziante, lamentando però una
inutile competizione tra i musei trentini.
Garzonè n. 42
Federico Polla
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attualità
Hanno portato un contributo al dibattito anche il direttore del
Parco Naturale Adamello Brenta Roberto Zoanetti, il presidente
dell’ApT Madonna di Campiglio – Val Rendena Marco Masè, Salvatore Ferrari di Italia Nostra e Marisa Marini dell’associazione La
Miniera.
Alla fine della serata il messaggio trasmesso alle più di duecento
persone presenti è stato così sintetizzato: è finito il tempo dei grandi
investimenti, del turismo-specializzato e dei grandi numeri e si dovrà
sempre più fare appello alla sostenibilità, al rispetto ambientale e
a una fruizione del territorio più lenta e rispettosa.
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Garzonè n. 42
Apprezzato corollario del convegno è stata la mostra fotografica
“Paesaggio Trentino Trasformato” proposta da Italia Nostra per
testimoniare come anche in Trentino troppo spesso siamo passati
velocemente da un paesaggio coerente e armonioso ad un paesaggio informe, illeggibile e inguardabile, prodotto di un’urbanistica
cieca ed episodica, di un’edilizia incolta ed autoreferenziale. La consapevolezza di questo panorama frammentario del nostro territorio
oggi reclama urgentemente maggior cura del paesaggio in ogni sua
componente, maggiore attenzione alle relazioni tra insediamenti,
infrastrutture, terreni agricoli e ambiti naturali.
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attualità
La Famiglia Cooperativa
il
Vi ricordate che la Famiglia Cooperativa è Vostra?
La crisi sta mordendo l’economia reale e i consumi delle
famiglie, gli acquisti calano e ci
confermano una minor fedeltà
d’acquisto da parte dei Soci.
La nostra situazione è fragile, ma non tragica.
Provate a immaginare
un futuro senza la Famiglia
Cooperativa di Caderzone, pensate agli anziani, o a quanti di voi
dovrebbero spostarsi in automobile per fare la spesa quotidiana.
È innegabile, la nostra Cooperativa preservando il servizio di
vendita quotidiano, favorisce Voi Soci offrendo prodotti a condizioni vantaggiose, favorisce la presenza di turisti, difende il valore
immobiliare (che crollerebbe in assenza di servizi essenziali) e rende
vivibili i nostri paesi che, senza servizi, sarebbero ridotti a dormitori.
Se vogliamo garantire l’esistenza e la crescita della nostra Famiglia Cooperativa è necessario rinnovare quel patto mutualistico
di fiducia tra la Famiglia Cooperativa e Voi “Soci/Clienti”. Un patto
dove ognuno deve fare la sua parte: il Consiglio direttivo lavorerà
con più impegno per eliminare diseconomie e per difendere il vostro
potere d’acquisto; i dipendenti con impegno e attenzione al cliente; a Voi Soci chiediamo “solo” una maggior fedeltà nell’acquisto.
Guarderemo con fiducia al futuro della nostra Cooperativa, solo
se ognuno di noi, con orgoglio, senso di appartenenza e soddisfazione personale potrà dire: “Anch’io ho fatto la mia parte!”.
Le cooperative sono imprese, ma non solo. Sono, appunto,
imprese cooperative, con dentro un carico di valori che non sono
soltanto retaggio della nostra storia, ma parte viva e integrante del
nostro presente, delle decisioni che prendiamo, dei rapporti che
intratteniamo, delle scelte che facciamo.
Garzonè n. 42
Il Presidente, dott.ssa Tiziana Maturi
39
il
Garzonè n. 42
attualità
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Dobbiamo essere capaci di essere efficienti e di impiegare questa
efficienza per essere efficaci, ossia per raggiungere il proprio fine istituzionale, con una sostenibilità istituzionale, sociale ed ambientale.
Una cooperativa non ha l’obiettivo di massimizzare il valore
economico (volutamente non parlo di profitto), ma, impiegando il
margine che deriva dall’essere efficiente, cercherà di massimizzare il
vantaggio del socio, ovvero di una comunità, ad esempio erogando
servizi sociali, remunerando in modo più consistente il conferimento
di prodotti agricoli o tenendo aperto un punto vendita nel piccolo
paese di montagna.
Il legislatore, sin dalla scrittura della Carta Costituzionale, ha
ritenuto meritevole di attenzione la valenza sociale della cooperazione, che è stata fondamentale nello sviluppo dell’Italia e anche del
Trentino. Vanno infatti considerati anche tutta una serie di elementi
che, almeno sulla carta, rendono le cooperative «diverse» e quindi
meritevoli di attenzione. Innanzitutto una governance di comunità, dove tutti i soci hanno lo stesso peso, poi la non distribuibilità
degli utili portati a riserva (se un socio esce, non può vendere la
sua quota, ma ha diritto al rimborso della sola quota sottoscritta,
con una eventuale modesta rivalutazione), la conseguente assenza di un «padrone», con i soci che sono sulla carta i protagonisti
nell’elezione delle cariche sociali.
il
Garzonè n. 42
Desideravo informarVi che, da luglio 2014,
la Famiglia Cooperativa di Caderzone Terme ha
una rappresentanza costituita dalla mia persona nel Consiglio Nazionale di Federconsumo,
la Federazione di Confcooperative che rappresenta le Cooperative associate che operano
nell’ambito del consumo e della distribuzione
al dettaglio, oltre che nel settore delle utenze
quali le Cooperative elettriche e dei servizi. La
Federazione determina le linee di azione del
settore, concorrendo alla elaborazione delle
strategie politiche sindacali e alla realizzazione delle finalità generali
della Coonfcooperative, cura la promozione e il potenziamento degli
enti organizzati in relazione anche ai rispettivi settori merceologici
o di attività, li assiste sul piano tecnico ed economico, li rappresenta nella stipulazione di accordi e di contratti collettivi nazionali di
lavoro, raccoglie ed elabora notizie, elementi e
dati statistici relativi ai
settori di competenza.
Quindi forza: animiamo e valorizziamo la nostra Famiglia
Cooperativa!
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attualità
Lavori del secondo lotto
nella Chiesa Parrocchiale
il
Garzonè n. 42
Ing. Giampaolo Mosca
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Nel mese di settembre 2014 sono iniziati i lavori per la sistemazione delle pareti interne e della volta della Chiesa parrocchiale e
riguardano i lavori del secondo lotto.
L’intervento prevedeva, in sintesi, le opere seguenti:
• risanamento delle murature scrostate o danneggiate da risalite di umidità, presenti soprattutto in corrispondenza delle
entrate laterali;
• pulizia e restauro degli affreschi e delle decorazioni presenti
sulla volta della chiesa, danneggiati in più punti da infiltrazioni
di acque piovane;
•
riparazione di crepe e fessure
presenti su muri laterali e avvolti;
•
tinteggiatura delle pareti e
rifacimento dei decori su lesene e
cornicioni;
•
realizzazione, in corrispondenza dell’entrata laterale sud della
chiesa, di una rampa pedonale per
agevolare l’accesso delle persone
con ridotte capacità di movimento.
Le opere sono state eseguite in
base alle indicazioni dei Servizi provinciali competenti in materia che,
in particolare, hanno prescritto di
eseguire la sola pulizia della volta,
conservando le tinte esistenti.
Dal punto di vista contabile i
lavori sono stati finanziati grazie
a risparmi di spesa, recupero del
ribasso d’asta sui lavori del primo
lotto (sistemazione tetto e superfici
esterne) e prestazioni di volontari.
attualità
il
Garzonè n. 42
In questo modo è stato possibile sistemare l’interno della chiesa,
usufruire dell’intero contributo provinciale concesso e mantenere
l’onere finanziario a carico della Parrocchia entro l’importo previsto
in origine.
La fine dei lavori è prevista per il prossimo 20 dicembre.
Al termine delle festività natalizie si eseguirà lo spostamento della
pala di San Biagio, attualmente posizionata sopra l’ingresso della
sacrestia, nella posizione originaria, al centro dell’abside.
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attualità
Serata d’emozioni
con la Compagnia del Canto
il
Garzonè n. 42
Walter Facchinelli
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«Il nuovo CD con i brani inediti della Compagnia
del Canto». Questo il tema
dell’invito alla serata tenutasi
a Caderzone Terme lo scorso
3 dicembre, un appuntamento che si è rivelato indimenticabile.
La “Compagnia del Canto” composta da Liliana Gallazzini contralto e direttore,
Antonella Moratelli soprano e voce narrante della serata, Laura
Maestranzi soprano, Fabio Gallazzini e Rino Villi bassi, Roberto
Zulberti e Lucio Maganzini tenori, ha emozionato gli oltre duecento
amici presenti all’appuntamento.
Inizierei col grande impatto emotivo che ci hanno dato la bella
cornice di Palazzo Lodron-Bertelli e il repertorio proposto, con brani
provenienti da diversi orizzonti musicali e interpretati con personalità e grande rispetto del testo originale.
Lo spettacolo proposto ha unito la ricchezza della ricerca armonica e timbrica, alla magia delle voci, con sonorità inedite e familiari
che, ben presto, si sono diffuse, allargate, dai coristi ai presenti.
Le voci femminili di Liliana, Antonella e Laura limpide, toccanti e
ricche di sonorità, si sono magistralmente fuse con quelle maschili
di Fabio, Rino, Roberto e Lucio, eleganti, dal suono caldo e basso.
Su tutto e su tutti è emersa la precisione ritmica e la capacità di
creare dei climi musicali unici e magici.
Durante l’esibizione a Palazzo Lodron Bertelli, il Coro si è raccontato, anche con ironia, ed ha scherzato con il pubblico, illustrato
la sua storia, le vicende canore, ma soprattutto le storie di vita e
di amicizia che hanno realizzato, insieme a canzoni che racchiudono una storia, un’emozione, un ricordo. La memoria è andata
attualità
il
Garzonè n. 42
alle molte esperienze canore e d’amicizia che la Compagnia del
Canto ha vissuto in quasi vent’anni di vita, essendo nata nel 1995.
Dall’incisione del loro primo CD, alle partecipazioni in spettacoli
teatrali come supporto musicale, ai numerosi concerti in Italia e
all’Estero, tra questi le avventure canore a Firenze in Santa Maria
Novella e a Venezia davanti al teatro La Fenice, il livello d’oro al
Concorso internazionale di Riva del Garda, la trasferta di sole 24
ore in Olanda per rappresentare l’Italia e il Trentino a Floriade,
l’esposizione orticola internazionale che si tiene per sei mesi ogni
dieci anni a Venlo in Olanda. E ancora la loro partecipazione canora
in San Pietro a Roma, in occasione della consegna al Santo Padre
Karol Wojtyla dell’albero di Natale proveniente alla Val Rendena.
Era il 15 dicembre 2004.
Le canzoni proposte sono state motivo, o pretesto, per questo
simpatico dialogo con i presenti, ammaliati dalle calde e splendide
armonie e da quell’atmosfera magica che si è venuta a creare e che
ha unito, uno ad uno, tutti i presenti.
Questa è la dimostrazione che le cose quando partono dal basso
e sono organizzate a un’ora inusuale - le 19 - funzionano!
Tra le curiosità del nuovo CD, formato da 17 brani famosi e
orecchiabili, c’è il titolo «L’aura». Parola che racchiude più signifi-
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il
Garzonè n. 42
attualità
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cati, ma un solo grande concetto «ricordare Laura, moglie di Lucio,
sorridendo e cantando la vita, insieme. Perché lei, seppur non entrando a cantare nel Coro, era sempre presente e condivideva con
tutti la passione per il canto, ma soprattutto l’amicizia». Come dire
…dove il mondo finisce, parlano le canzoni.
La serata resterà impressa nei cuori dei presenti, perché questi
sette artisti, molto attivi sulla scena trentina e non solo, hanno deciso
di presentarsi agli amici, ed erano davvero tanti, per presentare le
canzoni realizzare nel nuovo CD, con l’immutata, semmai accresciuta
sonorità melodica e canora che li caratterizza.
Il CD registrato nell’ottobre 2014 nella chiesa di Verdesina,
propone un repertorio che attinge a diversi generi musicali, che
esaltano di volta in volta le voci maschili e femminili che lo compongono, dal canto popolare a quello di montagna, dal country
allo spiritual, al classico, insomma un repertorio di canzoni senza
confine e senza tempo.
Una caratteristica che non è sfuggita ai più è l’unità, direi quasi
l’intrigo, che si percepisce tra loro, frutto di una complicità rara, che
nasce dall’amicizia e dal grande eclettismo musicale che li unisce.
Per tutti il saluto di Rodolfo Chesi, a rappresentare la Federazione
dei Cori del Trentino, che ha affermato «nessuno aveva dubbio sulla
qualità della serata, voi siete andati oltre, regalandoci momenti
indimenticabili». Partecipare all’incontro è stata una bellissima esperienza, costruttiva sotto molti i punti di vista, che ci ha arricchito,
aprendoci la mente alla vita, all’amicizia ed a nuove sonorità, un
evento che tutti i presenti ricorderanno per sempre, con emozione.
Mentre scrivo ascolto la musica, e mentre penso mi viene alla
mente la poesia di Pablo Neruda «Lentamente muore», ne riporto
un breve pezzo: «Muore lentamente chi evita una passione, chi
preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio
quelle che fanno brillare gli
occhi, quelle che fanno di
uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il
cuore davanti all’errore e
ai sentimenti.» Grazie alla
Compagnia del Canto!
attualità
Antonella, Fabio, Laura, Liliana, Lucio, Rino e Roberto:
le sette voci del coro “La Compagnia del Canto”.
il
Quando musica, parole,
emozione ed amicizia si incontrano, può capitare che ci sia la
serata perfetta, quella che avevi
immaginato mentre la preparavi, quella che speravi capitasse.
Mercoledì 3 dicembre, nella splendida cornice di Palazzo Bertelli,
abbiamo avuto la gioia di presentare il nostro nuovo CD, dal suggestivo titolo L’AURA, a tutti gli amici e agli appassionati di musica
che, nei nostri quasi vent’anni di vita corale, ci hanno seguito e
accompagnato.
Alle sette della sera abbiamo metaforicamente allargato il tavolo
attorno al quale ogni settimana, nelle case di ciascuno di noi, ci
sediamo per cantare e trovare nuova linfa per la nostra fraterna
amicizia.
E, assieme a tutti, abbiamo ripercorso la nostra storia, fatta di
aneddoti, viaggi, esperienze canore indimenticabili, gite in montagna e anche momenti tristi, che ci hanno legato ancora di più.
Molte emozioni sono racchiuse nel titolo di questo nuovo CD:
la sensazione del vento leggero, l’aura appunto, che soffia e, pur
nella leggerezza, fa sentire la sua presenza costante; l’emozione
che questa presenza costante si trasformi, per un gioco di parole
e apostrofo, nel tocco dello sguardo sincero e solare di chi da un
anno non è più con noi, la nostra Laura, alla quale il CD è interamente dedicato.
Assieme ai racconti abbiamo quindi cantato le emozioni e le
melodie che più ci hanno rappresentato e che hanno trasmesso il
nostro amore per la vita. Durante la serata la parola vita è riecheggiata più volte, proprio a testimonianza della volontà delle nostre
sette voci di vincere la tristezza con la musica.
E quel tavolo metaforico, attorno al quale avevamo invitato tutti
quanti, si è trasformato alla fine in tavolo vero, imbandito con cibo
semplice, ma “nostrano”, annaffiato da un ottimo vino; abbiamo
rinnovato così la nostra amicizia e il nostro ricordo che continuerà
a vivere nella melodia delle nostre canzoni.
Garzonè n. 42
La Compagnia del Canto
presenta L’AURA
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attualità
A Caderzone Terme
le atlete della squadra veneta
“Pallavolo Tregarofani”
Ugo Stocco
il
Garzonè n. 42
L'ultima settimana di settembre nell'unico weekend di sole,
a Caderzone Terme abbiamo avuto il piacere di ospitare il ritiro
pre-campionato la squadra veneta “Pallavolo Tregarofani”, storica
società di Padova, con oltre 50 anni di attività.
Nei giorni trascorsi nel nostro paese, tra allenamenti nella palestra
dell’oratorio, relax alle Terme Val Rendena e passeggiate sui monti,
le atlete Chiara Ruggeri (capitano), Chiara Giacomazzi, Chiara Bacco, Virginia Rizzo, Francesca Guglielmi, Erika Toppao, Margherita
Tognon, Giulia Casellato, Anna Brazzarola, Angela Rizzato, hanno
preparato il fisico e lo spirito giusto per continuare il loro ottimo
campionato nella Serie D regionale.
La squadra allenata da Michela Santinon, presenza più che costante a Caderzone Terme, auspica di poter contare su di noi per
altri futuri soggiorni nel nostro splendido paese.
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scuola
Festa dei Nonni
a “Palazzo Bertelli”
La mia nonna va in palestra, lei non vuole più ingrassare.
Niente dolci né minestra perché in linea vuole stare.
il
I miei nonni sono tipi assai speciali,
i miei nonni sono tipi originali.
Si sentono più giovani
ed hanno l’energia
per giocare e divertirsi
in allegria.
Garzonè n. 42
Giovedì 30 ottobre 2014 noi bambini
della Scuola dell’Infanzia di Spiazzo, carichi di entusiasmo, abbiamo raggiunto a
piedi con le nostre maestre lungo la ciclabile, Palazzo Bertelli di Caderzone Terme.
Un sole caldo, un cielo blu, gli alberi
vestiti con i colori autunnali hanno fatto
da cornice al nostro passaggio.
Dopo aver gustato un delizioso panino
preparato dalle nostre cuoche, ci siamo
preparati a festa: papillon, lustrini, fiocchi… e finalmente ci hanno raggiunto i
nostri nonni, vestiti eleganti e felici.
Il rullo di tamburo ci ha accolto al centro
della sala e le fisarmoniche di Ervino e Vittoria hanno dato
inizio alle danze: valzer, mazurka e polka.
Attenzione nonni: ora tocca a voi!
I nonni da spettatori sono diventati i nostri compagni di
ballo e hanno mostrato le loro doti di grandi ballerini.
I nonni hanno tanto sorriso quando abbiamo cantato una
canzone dedicata a loro che diceva così:
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scuola
Poi si tinge i capelli
mette abiti eleganti; ama i fiori ed i bei gioielli
E sorride a tutti quanti.
il
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Il mio nonno è un mattacchione
Non ha voglia di invecchiare;
niente pipa né bastone
pensa ancora a lavorare.
Va a scalare le montagne, viaggia sempre in motorino,
mangia piatti di lasagne e gli
piace il bardolino!
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scuola
Scuola primaria
“Tranquillo Giustina”
Tra le tante attività programmate nei diversi momenti dell’anno
scolastico in corso è stato proposto ai ragazzi delle classi terza e
quarta della scuola primaria di Caderzone Terme un concorso letterario dal titolo “SCRITTORI DI CLASSE”.
Tale attività ha permesso ai ragazzi di avvicinarsi in modo affettivo ed emozionale sia al mondo della lettura sia a quello della
scrittura, promuovendo un atteggiamento positivo, competitivo e
collaborativo tra loro.
Il titolo del racconto è: “Il Mistero della Tela nascosta” ambientato in Val Rendena.
Buona lettura a tutti!
I bambini della classe quarta
Il Mistero della Tela nascosta
il
La notizia si è sparsa in un baleno: il silenzioso ometto che tutti
nel paese di montagna avevano
soprannominato “Il pittore della
domenica” è stato trovato morto
per il cattivo funzionamento della
caldaia del termosifone. Nessuno
lo conosceva quando qualche
tempo prima, aveva preso in
affitto una casetta ai margini del
bosco. Lo si vedeva fuori solo ogni
tanto, col cavalletto e la cassetta dei colori, a dipingere il paesaggio.
Fiamma, dieci anni, disordinata chioma rossa e carattere deciso, e
Martino, il suo amico timido e imbranato, entrambi con la fissa delle
storie misteriose, quando il pittore era arrivato in paese si erano
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Giallo e Mistero
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scuola
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convinti che avesse qualcosa da nascondere
e, sentendosi abili investigatori, avevano
cominciato a tenerlo d’occhio.
Erano riusciti anche a scambiare qualche
parola con lui, quando lo avevano visto discutere nel bosco con un misterioso signore.
- Com’è possibile che sia morto perché non
funzionava la caldaia? dice Martino a Fiamma
mentre escono da scuola - Ma se ieri ho visto
davanti al suo cancello un furgoncino con su
scritto manutenzione caldaie! - Sei sicuro di aver visto scritto proprio
così, quattrocchi? - chiede il solito Alberto con la sua aria dispettosa.
- Certo che è sicuro, lui almeno sa leggere! -, taglia corto Fiamma,
dando un’occhiataccia a quel bullo e trascinando via il suo amico.
E subito gli chiede: - Davvero hai visto il camioncino della manutenzione? - Si che l’ho visto! Per questo non ci credo che sia morto
per disgrazia… - Allora pensi che qualcuno l’abbia fatto fuori? - Non
lo sapremo mai…- Martino sai che ti dico? - Fiamma gli si pianta
battagliera davanti: - Lo scopriremo noi!
Ad un certo punto Fiamma, la più astuta della compagnia, s’improvvisa detective e all’insaputa di tutti inizia a raccogliere indizi
utili per poter scoprire qualcosa sulla sorte del povero ometto. Si
dirige nel centro storico del paese tra gli
angoli più suggestivi
e nascosti, attraversa stradine ripide e
tortuose ma niente,
non riesce a trovare
nessuna traccia.
Incontra un’anziana signora che
le racconta di conoscere bene il povero
pittore e decide di
aiutarla in questa
impresa. Lei ricorda
però che oltre a di-
il
pingere paesaggi “Il pittore della domenica” amava l’arte, consiglia
cosi alla ragazzina di raggiungere la parte alta del paese denominata “alle torri” dove sorge lo storico palazzo “Lodron Bertelli”, è
un luogo stupendo…
Arrivata a quel punto trova dietro ad un cespuglio di ortensie gli
occhiali ormai rotti e inutilizzabili del povero sfortunato.
- Allora pensa - non è vero che è morto, qualcuno l’ha sequestrato
per poter prendere i suoi dipinti e poi ricattarlo.
A quel punto Fiamma trova la porta di questo enorme palazzo
socchiusa e si insospettisce… perché è una cosa alquanto insolita,
il mistero si fa sempre più fitto.
Decide allora di entrare in quel posto così misterioso ma terribilmente affascinante, pieno di storia di ricordi e di oggetti di valore.
Si nasconde dietro le scale con il cuore in gola perché sente degli
strani rumori provenire dal piano di sopra.
Si guarda intorno e vede il cavalletto con i colori del pittore,
dove sarà? Pensa, e ripensa sul da farsi, fortunatamente ha con
sè il cellulare, decide così di chiamare in aiuto Martino che a quel
punto si convince che c’è dietro qualcosa di veramente enigmatico, e che non può abbandonare la sua amica del cuore in questo
delicato momento.
Garzonè n. 42
scuola
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il
Garzonè n. 42
scuola
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Raggiunge Fiamma ma prima, molto astutamente, pensa
di avvisare i carabinieri del luogo, che in un primo momento
non capiscono ma poi decidono
di aiutare i due amici. I ragazzi
capiscono che il povero ometto
non è morto ma qualcuno lo
tiene in ostaggio.
Bisogna trovare una strategia per liberarlo perché è
giunta l’ora di dimostrare un
po’ di affetto al povero pittore.
Fiamma cerca di distrarre i rapitori facendo cadere una vecchia
lampada ad olio.
Cosa succede allora… i sequestratori poco furbi corrono a
vedere incuriositi e ahimè scivolano… Martino allora, veloce come
una saetta corre nella stanza buia e trova il poveretto impaurito,
infreddolito e affamato ma anche molto contento perché qualcuno
per la prima volta gli dimostra affetto.
A quel punto racconta cosa è accaduto e perché si trova in quel
luogo. Lui si era recato in quell’angolo di paradiso per nascondere
uno dei suoi dipinti più belli perché una famosa galleria di Parigi
voleva sottrarglielo.
Ma il pittore era troppo legato a quel dipinto perché faceva parte
della sua vita, dei suoi ricordi e della sua infanzia. Niente e nessuno
avrebbe preso quel quadro. Intanto i carabinieri raggiunto il luogo,
prendono in consegna i due malviventi. Tornato a casa il piccolo
ometto capisce che deve ringraziare la popolazione e soprattutto
i due amici.
Decide di regalare il quadro alla piccola comunità di Caderzone
come forma di ringraziamento per quanti l’hanno aiutato.
Il sindaco organizza una grande festa con la banda del paese. I
due amici Fiamma e Martino vengono premiati con una medaglia
per la loro determinazione e il loro coraggio.
E la storia continua...
DIAGA
- dal Dario dal Candidu
disegno di Alfredo Amadei
speciale
La mia vita in… e per la Rendena
il
Garzonè n. 42
Walter Facchinelli
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«Alle generazioni di “vachèr” che hanno
speso la vita nell’allevamento bovino vivificando la “Montagna” e rendendo famose
nel mondo le vacche di Razza Rendena».
Questa la dedica del volume “La mia vita
in… e per la Rendena” che Giovanni Battista Polla dedica a se stesso raccontando la
sua vita, ma soprattutto dedica a chi, come
lui, ha un grande amore per la montagna,
per l’allevamento bovino e la conservazione del paesaggio.
Il volume, ricco di belle e significative
fotografie, si divide in tre parti. La prima
dove Battista Polla racconta la sua storia,
dalla scuola all’esperienza di arrotino, dal
turismo al matrimonio con Rachele recentemente scomparsa, dall’esperienza di vicesindaco a Caderzone
dal 1990 al 2005 a fianco di Maurizio Polla all’azienda familiare di
Maso Pan col caseificio biologico dal 2011.
Il volume prosegue con lo scritto di Mario Antolini, nel quale
Battista Polla è rappresentato come la sentinella dell’alpe, dove a
14 anni iniziò la sua vita sulle malghe della val Rendena al motto
«il pastore non conta mai i capi di bestiame ma sa dirti il nome
della vacca che manca».
Nei suoi trent’anni d’attività Battista annovera la presidenza
dell’ANARE (Unione allevatori di Razza Rendena), dal 1980 al 2013
con una pausa dal 2007 al 2010, il Premio Fedeltà alla Montagna,
riconosciutogli dall’Associazione Nazionale Alpini, la vicepresidenza del Caseificio di Pinzolo, la vicepresidenza della Federazione
provinciale Allevatori di Trento, l’attuale carica di presidente della
Federazione Europea delle razze Bovine Autoctone del Sistema
alpino che ricopre dal 2012.
Italo Gilmozzi, che ha curato la terza parte del libro, presen-
speciale
il
Garzonè n. 42
ta la Razza Rendena,
la sua origine e il suo
sviluppo per giungere al
monumento alla vacca
Rendena di Caderzone Terme e il Battista che con lui condivide
l’ANARE del quale ne è direttore.
Pagine di vita che si intrecciano alla storia personale e familiare
di Battista Polla che, a loro volta, sono parte della storia più grande
e più ampia della montagna e degli alpeggi, del malgaro e del casaro, delle vacche di Razza Rendena e della loro valorizzazione. Per
questo la presentazione del libro è stata una festa, una “prima” per
questo volume di grande formato, scritto come un diario di vita da
Battista Polla, “cucito” e scritto da Mario Antolini che ne ha curato
anche l’editing di stampa, realizzata da Antolini Tipografia di Tione.
A Caderzone Terme, nel Salone Lodron Bertelli, oltre 200 persone
hanno partecipato alla presentazione del volume, in una serata introdotta da Maurizio Polla, con Battista Polla e Mario Antolini, che
ha visto la presenza del sindaco di Caderzone Terme Emilio Mosca,
di quello di Trento Alessandro Andreatta e degli Assessori provinciali
Michele Dallapiccola e Tiziano Mellarini. Affiancati da allevatori e
gente di tutta la Val Rendena, per ringraziare e rendere omaggio
a lui: un Rendenero affezionato alla sua terra, alle sue montagne,
alla sua gente e alle vacche di Rendena.
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Omaggio al “Vachèr”
Vorìa avérghe la véna d’én gran poeta
per podér dìr tut quèl che vól dìr “vachèr”:
e tut quèl che ’l vachèr l’è come èl
e tut quèl che ’l vachèr l’à fat.
I dìss che l’è mèi ciamàrlo “él bacàn”
parchè én Rendéna i è i tanč bacàn
che i và dré ale vàche e al bestiàm;
ma, a mì, mé sà che ’ntàl dir vachér
ghé sia vargót de pù gaiàrt, de pù bèl.
Ma, pò’, nó impòrta én bèl niént:
ciamàrlo vachér o bacàn vól sempro dìr
n’òm che va dré ale vache có’ na pasión
che la ghé vègn da lontà’, adiritura da sècoi!
Nar dré ale vache vól dir far fadìga,
vól dir laoràr de dì e de nòt a tute le ore,
e tuč i dì de l’an da genèr a dizembre,
senza mai avérghe témp de polsàr.
il
Garzonè n. 42
Per quèi che va a spàss l’è bèl vedér
le vache al pàscol col so vachiröl arént
col so capèl sal cò e ’l so bastó ’n mà;
ma quante ore da piànger ’n quèl bòcia
che l’è cresù sa i cròz e sai sgrèbegn!
Al pàscol o ’ntàla stala ghé vól sempro ’l vachèr;
no ghé pól èser vàche senza vachèr
che pò’ él gà da móngerle de domà e dé sìra
có na fadìga pòrca a star sa ’l scagnél
’ntrà le gambe de le vàche e la cóa che ’nfanstidìs.
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E a quèi che va én Malga ghé piàss vardàrse ’ntórna
e dàrghe n’ociàda a le vàche sparpaiàde sa ’l gràss
a magnàr l’èrba che la deventerà lat, botér e formài
vegnùdi fò da le mà’ sacrosante dei casèr
che i è i “artisti” pù s-cèč ’ntàl mondo dei bacàn
aidàdi dai smarziröi che i è lì sempro pronti a dar na mà’.
Có sarìela la nòsa Val senza vachèr?
’Ndó sarìel tut él vért che góm ’ntórna,
tut él vért dei prè, dei gač e de le sélve?
Senza vachér non ghé sarìa né le malghe
sa le grèste pù bèle dei nòss mónč,
né le cà’ da mónt che le è le nòse perle
sparpaiàde dapertur come fiór che nó pasìss mai.
Èser vachér vól dir tastàr la tèra e i prè;
vól dir savér tór su le fóie ’ntà i gač
come le fudèsse ’n tesòro da tegnìr strèt
perché senza de èle non sé podrìa avérghe
i pré sempre pù vérč de fé’ per le vàche.
Èser vachér vól dìr èser òmi e done da l’indrìt
bóni e bóne de ciapàr la vita per i còrni
e dé mèter su famèie da fàr amó góla adèss.
E lè pròpi dai vachér che è vegnù fò la Rendena
e tute le altre nòse bèle val de le Giudicarie:
tuta gént bóna de dàrse da fàr per laoràr
e per èser bóna sempro de vegnérghen fò.
Mi penso che senza vachèr én gamba come i nòss
nó gavrìen na Rendena compagna da godér.
Senza vachèr i nòss mónč i sarìa sol sgrèbegn
i nòss prè i sarìa o deserti o sol pié de buscó’
le nòsse val sól bóne de lassàr passàr la Sarca.
il
Vachèr: na parola da no desmentegàr mai;
na parola santa da portàrne dré tuč i dì de l’an
perché la pól aidàrne a sentìrne pù òm e pù dòne
bóni e bóne de ciapàr la vita come la càpita
e vìverla come i è stadi boni per tanč sècoi
i vachèr di ieri e, amó de pù, quèi che góm amó ancó!
Garzonè n. 42
“Saór e odór de boàce”… l’è vergót che forse ancó
’l spùza ’n bóca ala gént usàda ala modèrna:
ma l’è sta ’n saór e n’odór che l’à ’mpienì
tuč i nòss paés e tute le nòsse cà’ e le nòsse vie;
’n saór e n’odor che i èra deventadi per tanč agn
él sal de tuč i dì per saorìr la polenta e sprèssa
che no l’èra mai asè per la fam de tuta la famèia.
Mario Antolini Musón
Caderzone Terme, 30 ottobre 2014.
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Attività della Banda comunale
di Caderzone Terme
Flavia Sartori
il
Garzonè n. 42
Come anticipato nella scorsa uscita del Garzonè il programma
estivo della Banda comunale di Caderzone è sempre molto ampio
e vario.
Abbiamo iniziato con la sfilata del Corpus Domini, sempre ricca
di colori e che quest’anno è stata celebrata di sera.
Importante, come sempre, è stata la giornata del 27 luglio 2014
in occasione della Sagra di San Giuliano, che ci ha visti impegnati
nella realizzazione del vaso della fortuna, nella processione per le vie
del paese, per poi concludere con il concerto in piazza. Nonostante
qualche temporale durante il pomeriggio siamo riusciti a concludere
la giornata nel migliore dei modi, con un concerto che ha riscosso
il plauso e l’apprezzamento di tutto il pubblico presente.
Poi, la bellissima e suggestiva sfilata per la Festa dell’Agricoltura
di domenica 3 agosto, della quale quest’anno sono ricorsi i 20 anni
dalla sua prima realizzazione. Dopo aver suonato per le vie del paese,
il pomeriggio si è concluso con un concerto al capannone ad allietare la cena delle numerose persone accorse per degustare l’ottima
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vita dalle
il
polenta carbonèra.
Molte sono state le
novità di quest’anno:
primo fra tutti la realizzazione del capannone nei pressi del
bellissimo Maso Curio
con i mercatini nel
piazzale antistante.
Poi la presenza della
banda di Cupramontana, nelle Marche,
che ci aveva ospitato
lo scorso autunno e
che anche attraverso le pagine del Garzonè ringraziamo per il concerto e per aver partecipato alla sfilata, non usuale per una Banda
cittadina. Il direttivo ha deciso di invitarli proprio durante questa
Festa perché rappresenta il fiore all’occhiello degli appuntamenti
estivi ed è sicuramente un vanto per il nostro paese. Il sabato alcuni
membri della nostra Banda hanno mostrato loro le bellezze di Caderzone Terme, come la Piana, il Maso Curio, il Museo della Malga.
Poi li abbiamo accompagnati a Maso Pan. Un grazie alla Pro Loco
e a tutti quelli che si sono impegnati per ospitalità della banda di
Cupramontana e per la disponibilità dataci. La domenica mattina
invece li abbiamo accompagnati ad ammirare le bellezze naturali
a noi vicine, come la Val Genova ed il lunedì prima di partire per il
rientro a casa, sono stati a vedere Malga Ritorto e dintorni. Anche
qui la mattina della domenica era iniziata nel peggiore dei modi
dal punto di vista meteorologico, ma poi nel pomeriggio, quasi per
magia, il sole ha fatto capolino pochi minuti prima dell’inizio della
Festa e ci ha permesso di sfilare rispettando il programma preparato
da tutti i volontari che ogni anno si prestano per questa giornata.
Inoltre poi abbiamo avuto l’onore di suonare per l’inaugurazione
della mostra di Heidi a palazzo Lodron Bertelli, mentre i bambini del
gruppo folk di Caderzone danzavano sulle note della nostra musica.
Importante è stato sicuramente il concerto di venerdì 8 agosto
che, causa mal tempo e soprattutto del freddo inatteso, abbiamo
dovuto eseguire nella palestra delle Scuole Elementari. Come sem-
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il
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pre, ha riscosso grande
successo la canzone «ala
moda dai Cadarciun»
arrangiata in modo straordinario dal maestro
Daniele Carnevali, amico
e a sua volta insegnante
del nostro maestro.
Attraverso le pagine
del Garzonè ringraziamo
Ugo Bazzoli per l’impegno e la passione che sempre dimostra e anche Osvaldo, che con
la sua voce accompagna le nostre note e guida il pubblico per
cantarla insieme a noi. Un grazie anche per aver partecipato alle
prove e per la disponibilità data.
Abbiamo preso parte a “Vecchia Rendena …come eravamo”
sfilando per le vie di Bocenago il 15 agosto e, domenica 17 agosto
abbiamo partecipato alla processione religiosa a Strembo in onore
della Madonna della cintura.
Infine un ultimo concerto a Caderzone Terme in collaborazione
con la Pro Loco per le premiazioni delle poesie del concorso Monsignor Zanchin. Un intermezzo sempre piacevole e ricco di cultura
che ha allietato tutto il pubblico presente.
Per concludere l’estate in modo piacevole, come ormai avviene da un paio d’anni, con la collaborazione della Sat Valgenova,
siamo stati al rifugio Brentei, per un ricco pranzo in compagnia e
poi ci siamo esibiti nella bellissima cornice delle nostre fantastiche
cime. Un grazie particolare va a Luca ed Antonella per la sempre
calorosa accoglienza e alla Sat Valgenova per l’organizzazione e la
disponibilità con un appuntamento nel 2015.
E, dopo una piccola pausa, l’autunno è proseguito con le consuete prove settimanali per prepararci al Natale ormai vicino e alla
Messa in onore della patrona della musica Santa Cecilia.
L’invito che vi facciamo è sempre quello di partecipare ai nostri
concerti, perché la banda ha senso di esistere se c’è un pubblico
che la apprezza e che accorre ad ascoltarla.
Vi aspettiamo quindi numerosi ai prossimi concerti.
vita dalle
associazioni
Dal Gruppo Folk Caderzone Terme
Il 2014 per noi è stato un anno davvero movimentato, ricco di
uscite e pieno di entrate!!!
Per raccontarvi qualcosa di più abbiamo chiesto alle ragazze più
grandi del balletto quello che era loro restato impresso e vogliamo
condividerlo con voi…
«Quest’anno abbiamo la bellezza di 31 bambini, un anno numerosissimo, il più numeroso di tutti!!! Che meraviglia i balletti, gli
spettacoli, ma......che fatica mantenere l’attenzione! C’è molto entusiasmo ed adesione da parte dei bambini di prima elementare, ce
ne sono ben 12!!! Tra i più grandi invece, l’entusiasmo va scemando
ed è un vero peccato perché stare insieme e collaborare ci rende
tutti più ricchi!!! Spero che anche tra i più grandi possa crescere la
curiosità.... collaborare e donare il nostro tempo è meraviglioso!»
Sabrina Pollai
«Quest’estate abbiamo ballato con vari tipi di bande. Alla festa
dell’Agricoltura con quella di Caderzone e di Cupra Montana, dopo
aver ballato ci hanno offerto una buonissima torta alle erbe. Siamo
andati varie volte a Pinzolo, ad esempio alla sagra di Ruina, alla festa
del paese per festeggiare San Lorenzo. Recentemente siamo andati
anche a Villa Rendena per la festa del Ringraziamento, abbiamo
fatto qualche nostro balletto con la banda di Vigo Rendena, dopo
ci hanno offerto un sacchettino
che al suo interno conteneva una
foglia di verza, una carota, e una
patata. spero che questa bella
esperienza si ripeta anche negli
anni futuri.»
il
«Ogni anno i gruppi folkloristici del Trentino si ritrovano in
un unico luogo per una grande
manifestazione, quest’anno infatti, siamo andati a San Michele,
Garzonè n. 42
Giovanna Frigo
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vita dalle
associazioni
dove ci siamo trovati per trascorrere un po’ di tempo in compagnia
facendo ognuno i propri balletti tradizionali. Per me è stata un’esperienza bellissima e credo che lo sia stato anche per tutti gli altri.»
Laura Mosca
«Per questo Natale abbiamo organizzato uno spettacolo attento
alle tematiche attuali. Il nostro spettacolo, intitolato “Un Natale da
favola”, vede i personaggi delle fiabe alle prese con la perdita del
lavoro. Cos’è successo? Purtroppo da un sondaggio risulta che i
bambini non leggono più i libri di favole perché preferiscono guardare la tv e i dvd, giocare con la playstation. È per questo che gli
editori hanno deciso di interrompere la pubblicazione licenziando
tutti i poveri personaggi delle fiabe e lasciando vuoti gli scaffali
delle librerie…proprio alla Vigilia di Natale.
Però non vi posso svelare tutto, perciò se volete sapere come va
a finire dovete venire a vederci: vi aspettiamo lunedì 05 gennaio
alle 21.00 a Palazzo Lodron Bertelli.»
Vittoria Sartori
il
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Buon Natale a Tutti!!!
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Filò da na sira d’istà
“…l’é la partenza delo mio amoreeeee…”
il
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Elisa Polla
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Il Gruppo “Le Castellane – La Cumpagnìa dal Castél” anche
quest’estate si è esibito nel “filò” in due serate, a Caderzone e a
Strembo, che hanno riscontrato un’ottima risposta di partecipazione
da parte del pubblico.
Le serate di recita sono state organizzate dal Gruppo in occasione
del primo centenario dello scoppio della Grande Guerra 1914-18; la
prima, presentata da Rosanna, si è svolta a Caderzone il 28 luglio
con una rappresentazione dal titolo: Filò da na sira d’istà - “…l’é la
partenza delo mio amore…” a ricordo dell’inizio della guerra con
i soldati trentini inviati in Galizia a combattere sul fronte orientale
contro la Russia.
I testi che di solito recitiamo nei filò sono preparati con l’obiettivo
di riportare ogni volta storie vere vissute con semplicità e umiltà dai
nostri padri e nonni e tramandate nella tradizione orale.
In questa occasione però la rappresentazione del filò, ambientato
nel periodo della guerra, è stata
solo un’introduzione all’argomento importante della serata.
La seconda parte infatti, si è
svolta in ricordo dei soldati di
Caderzone; come recita il testo:
“100 anni fa, nel 1914, a fine
luglio, mentre la vita nella famiglie si svolgeva nella più assoluta
normalità – lavoro, emigrazione,
povertà e …. filò, comincia a
trapelare la notizia della chiamata alle armi di molti dei nostri
ragazzi e padri di famiglia. Nel
giro di pochi giorni la vita si
stravolge”.
vita dalle
il
Sono stati letti diari e lettere di soldati di Caderzone e altre storie
di soldati della Rendena simboli degli anni atroci della guerra.
Emozionanti e coinvolgenti le lettere scritte da Giuliano Moratelli
alla moglie Maria, dalla triste partenza quando lascia i genitori, la
moglie con due bimbe in tenera età e in attesa di un terzo figlio,
all’angosciante e pauroso viaggio per giorni e giorni attraverso
l’Europa su un treno con migliaia di soldati stipati come bestie
senza sapere dove venivano portati. Raggiunta la Galizia, il fronte
di combattimento contro i Russi, dopo poco tempo Giuliano venne
preso prigioniero dai Russi.
Ancor più tribolata la vita da prigioniero che Giuliano racconta,
nelle brevi e frequenti lettere, con l’ansia e l’angosciante attesa di
notizie della sua famiglia; le lettere venivano sequestrate e censurate,
la posta consegnata a distanza anche di 6/8 mesi. Poi ammalato
morirà in Russia nel 1919 senza più tornare a casa. Suo figlio Giuliano
Moratelli (Ussìn), essendo nato dopo la partenza del papà non l’ha
mai conosciuto, ha conservato e custodito gelosamente, fino alla
sua morte nel 1987, le più di cento lettere che il papà aveva scritto
durante gli anni della guerra. L’effetto delle divise militari austriache, la proiezione di fotografie che riportano momenti particolari
della guerra, la lettura delle lettere e naturalmente la bravura dei
lettori hanno trasmesso una grande emozione alle numerosissime
persone presenti (la sala era strapiena).
A concludere la serata l’eccezionale esibizione di ragazze e ragazzi
di Caderzone che hanno rappresentato i “pronipoti della guerra”,
raccontando, attraverso aneddoti, le miserie e le sofferenze che
essa ha provocato ai bisnonni, rendendoli consapevoli che la guerra
Garzonè n. 42
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porta solo pene e disgrazie; hanno chiuso con la preghiera “Maria
Giusepe Gesü fi ca la guera nu la vegna mai pü”.
Un ringraziamento particolare va alla Signora Cristina Moratelli
che ci ha fornito le lettere da lei conservate dopo la morte del
marito Giuliano.
La serata è stata accompagnata dal Coro Cròz dala Strìa.
il
Garzonè n. 42
A Strembo analoga serata a ricordo della Grande Guerra si è
svolta il 16 agosto in occasione della sagra del paese.
Anche in questa serata il filò iniziale è servito ad introdurre il
ricordo della Grande Guerra.
A Strembo abbiamo ricordato Guerrino Botteri e la moglie Anselma Ongari leggendo alcune delle 1371 lettere che i coniugi si
sono scambiati con cadenza quasi giornaliera dal 1914 al 1920.
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Poi è stato ricordato Giovanni un soldato prigioniero in Russia
e infine è stato letto uno stralcio del diario di Oswald Kaufmann
soldato austriaco che ha trascorso l’ultimo periodo della guerra
nella Val Genova di Strembo.
Si sono potute così rivivere tre storie diverse nella drammaticità
comune della guerra: momenti difficili, ma anche romantici del
Botteri ufficiale; l’angoscia, la paura e la sofferenza del prigioniero
Giovanni che dopo la fine della guerra ha vagato disperato per
due anni in Asia Orientale per poi arrivare via mare in Italia e poi
in val Rendena; infine il racconto di un soldato austriaco che, dopo
i momenti tragici e drammatici vissuti al fronte, mentre si trova a
Pinzolo apprende con incredulità la notizia della fine della guerra
e manifesta la sua gioia.
Anche i bambini di Strembo hanno ricordato le miserie e le disgrazie causate dalla guerra con una preghiera finale.
La serata è stata accompagnata dal Coro Monte Iron. Ha presentato Manuel Gritti.
Il Gruppo Le Castellane – La cumpagnìa dal Castél, ringrazia le
Pro Loco e le amministrazioni comunali di Caderzone e Strembo per
l’invito e tutta la popolazione per la straordinaria partecipazione.
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Dalla Pro Loco
il
Garzonè n. 42
il Direttivo
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Bilancio molto positivo per la stagione estiva della Pro Loco.
Se le ripetute piogge e le basse temperature hanno scoraggiato
i turisti per quanto riguarda le passeggiate in montagna e i giri in
bicicletta, hanno invece riempito di un pubblico attento e partecipe
la sala Bertelli in occasione delle varie proposte presentate nella
programmazione estiva.
Come ormai da molti anni ha avuto luogo la Rassegna dei
Mercoledì Musicali, nella scelta delle serate si cerca da sempre di
valorizzare prioritariamente gli artisti locali; ecco quindi Elisa Bruti
di Pinzolo con il suo violino in coppia con la pianista Giulia Berveglieri, è stata poi la volta del pianoforte di Costanza Maestranzi a
fare da accompagnamento alla voce soprano di Laura Crescini, di
seguito i balli in costume settecentesco del Circolo Tridentum, si è
poi spaziato dalla musica del trio Barbareschi, Cipriani e Gander allo
swing proposto dai maestri della Scuola Musicale di Tione. L’ultima
settimana di agosto protagonisti sono stati i ragazzi dell’ottava
edizione del Masterclass di pianoforte organizzato dall’Associazione
musicale delle Giudicarie in collaborazione con il nostro Comune.
Non sono mancati appuntamenti con i balletti del gruppo Folk e
con i concerti della Banda Comunale di Caderzone, uno dei quali ha
anche ospitato la premiazione dell’ormai tradizionale concorso di
poesia dedicato a Monsignor Zanchin, Vescovo emerito di Fidenza.
Gli appassionati dei cori di montagna hanno potuto apprezzare
i canti eseguiti dal coro Carè Alto, dal coro Presanella e dal coro
Monte Zugna.
Presente anche il coro Croz dala Stria che ha fatto da degno
accompagnamento alla serata “1914: filò da na sira d’istà, l’é la
partenza...delo mio amore...” presentata dal gruppo “Le Castellane,
la Cumpagnia dal Castel”.
Spazio anche al teatro con la TV satirica dei Toni Marci e il Piccolo
Principe, spettacolo itinerante per grandi e piccini.
Molti i laboratori proposti dal Museo della Malga: lana cotta,
riciclo, giocattoli, rammendo...
vita dalle
associazioni
il
Garzonè n. 42
Non possiamo infine dimenticare gli appuntamenti tradizionali
con le feste: l’ultima domenica di luglio la sagra di San Giuliano e la
prima domenica di agosto la Festa dell’agricoltura che, quest’anno,
ha visto celebrare il ventesimo anniversario.
La collaborazione con la SAT per le arrampicate del giovedì sulla
parete artificiale nel piazzale delle scuole e con il PNAB per l’animazione dei bambini e la serata sulla Grande Guerra.
Grandi soddisfazioni ma anche tanto impegno. L’invito da parte del direttivo, specialmente ai giovani di Caderzone, è sempre
quello di farsi avanti perché le programmazioni sono sì ricche ed
interessanti ma richiedono tempo, energie, entusiasmo da parte
di tante persone.
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la nostra
Storia
Caderzone e la Grande Guerra
il
Garzonè n. 42
Walter Facchinelli
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Il 28 giugno 1914, a Sarajevo un gruppo di nazionalisti serbi
affiliati alla società segreta “La mano nera”, attentano alla vita
dell’erede al trono austro-ungarico l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo (1853-1914) durante una visita di Stato in BoemiaErzegovina. Vi perdono la vita l’arciduca d’Asburgo e Lorena e la
contessa boema Sofia Chotek di Hohenburg sua consorte, colpiti
dalle rivoltellate del diciottenne serbo Gavrilo Princip (1894-1918).
Il 23 luglio 1914 la Serbia, accusata «di avere favorito il regicidio»,
non accetta l’ultimatum dell’Impero austro-ungarico e il 28 luglio
Vienna dichiara guerra allo Stato balcanico.
Alle 15 del 31 luglio negli uffici postali arrivò l’ordine imperiale
della mobilitazione generale dell’esercito e della leva in massa.
Poco dopo la mezzanotte si conobbe il decreto col quale «Sua Maestà Imperiale si è degnata di ordinare la mobilitazione generale,
nonché la chiamata della intera i.r. e r.u.», che fu affisso nei luoghi
pubblici, agli albi comunali, sulle porte delle chiese e sui muri delle
abitazioni. Era la guerra!
Nel Tirolo meridionale il nucleo principale delle forze armate era
l’esercito regolare dell’imperial-regio (Kaiserlich und Königlich) e alla
leva in massa furono richiamati tutti gli uomini dai 21 ai 42 anni.
Nel novembre 1914 la leva fu anticipata a 20 anni e nel maggio del
1915, al momento dell’entrata in guerra dell’Italia, fu estesa fino
ai cinquantenni. Negli ultimi due anni di guerra furono chiamati
anche i diciottenni.
Trentini, tirolesi e ladini furono costretti ad abbandonare affetti,
case e lavoro per imbracciare il fucile e indossare la divisa imperiale,
lunghe tradotte portarono, 55.000-60.000 Trentini, a completare
i ranghi di quattro reggimenti Kaiserjäger (cacciatori, fanteria di
linea tirolese), di tre reggimenti Landsschützen (truppe alpine) e due
reggimenti di Landsturm (milizia territoriale), nel 14° reggimento
artiglieria da montagna e altre unità minori.
Tutti partirono con la convinzione che si trattasse di un evento
ineluttabile ma veloce, pericoloso ma necessario e di tornare alla
la nostra
Storia
vita di tutti i giorni e alla pace «entro
Natale», sani e salvi, dopo una velocissima campagna contro la Serbia, ma
il battesimo del fuoco del 28 agosto
tolse loro ogni illusione e li rese consapevoli di quale guerra erano chiamati
a combattere.
Per quasi tutti la destinazione era il
fronte russo, in Galizia, in Volinia e sui
Carpazi, nomi che pochi conoscevano
e che con difficoltà riuscivano perfino a
trovare sulla cartina geografica.
La Prima guerra mondiale lasciò in
tutta Europa un’eredità di milioni di
morti, in ricordo dei quali furono eretti
molti monumenti, dando forma alla
più capillare e diffusa testimonianza
di quella tragedia. L’elenco che segue,
raccolto dai registri parrocchiali, vuol
ricordare il lutto di Caderzone per le vittime al fronte – Caduti e
Dispersi – nel primo conflitto mondiale, senza dimenticare che in
ogni paese bambini, adolescenti, donne, malati e vecchi erano i
“soldati” di quel fronte interno dove regnavano la disperazione, le
privazioni, lo sconforto e la sofferenza della quotidianità.
il
Amadei Amadio, pertinente di Caderzone. Nessuna notizia.
Amadei Dante Leone Tedesco, di Ernesto e di Maria Mosca, nato
a Caderzone il 20 luglio 1887; chiamato sotto le armi nella memorabile mobilitazione generale dell’1 agosto 1914; combattente
in Galizia dal novembre 1914 al marzo 1915; fu tra gli assediati
di Przemysl, dove si ammalò di tifo. Dalla fortezza che si arrese ai
Russi fu deportato in Russia e nell’agosto del 1917 fu liberato con
altri invalidi per la mediazione del Pontefice. Ricoverato a Vienna
nell’Ospitale dei Fate Bene Fratelli, visitato dai fratelli Giovanni e
Vigilio e dalla sorella Ernesta ripetutamente, dopo infinite sofferenze
vi morì confortato da tutti i vicini carissimi. Anni 20.
Garzonè n. 42
Caduti e Dispersi di Caderzone
73
la nostra
Storia
il
Garzonè n. 42
Amadei Gino Rancél, di Francesco e di
Maria Sartori, nato a
Caderzone il 17 maggio 1895; morto nel
settore “Rajon di Lavarone” il 3 ottobre
1915. Anni 20.
Amadei Ognibene
A c h i ll e Osanna, di
Ognibene e di Caterina Osanna, nato a
Caderzone il 19 giugno 1870; morto il 30
74
luglio 1917. Anni 47.
Amadei Salvatore Silvio Blanc, di Dionigio e di Apollonia Polli, nato
a Caderzone il 7 dicembre 1885; morto a Noro di Szevvoro il 25
marzo 1917. Anni 32. Fratello di Rodolfo.
Amadei Rodolfo Blanc, di Dionigio e di Apollonia Polli, nato a
Caderzone il 17 dicembre 1888; era fratello di Salvatore; è morto
presso l’Ospitale di Spiazzo il 29 ottobre 1915 e sepolto nel cimitero
di Spiazzo. Anni 27.
Celibe, operaio. Arruolato nell’esercito come lavoratore e tornato
indisposto dalle Arche gli si aggravò qui di più il male. Ricevuti i
SS. Sacramenti a piena cognizione, preso più tardi in delirio e condotto all’ospitale a Spiazzo dove morì e fu sepolto in quel cimitero
il giorno 31/10.
Moratelli Cesare Ferdinando, (detto Bocenaga) di Giovanni e di
Maria Polla, nato a Caderzone il 15 maggio 1886; deceduto ad
anni 29.
Moratelli Giuliano Enrico, di Luigi e di Angela Salvadei, nato a
Caderzone il 30 giugno 1887; morto nel gennaio 1919. Anni 32.
Mosca Agostino Carlét, di Antonio e di Luigia, nato a Caderzone;
combattente in Galizia, in Val di Fiemme e sull’Isonzo; morto il 20
febbraio 1918.
Celibe, contadino, dimesso dal servizio militare per aver sorpassata l’età di 51 anni, alla fine di agosto 1917 rimpatriato pieno
di malori che si tirò addosso in Galizia ed in Val di Fiemme ed
la nostra
il
all’Isonzo dove malato (?)
con I.R. Lavoratore (?). Recatosi all’ospitale nel (…?)
peggiorò sempre di più
finché munito dei conforti
religiosi morto 20.2.1918.
Fu trasportato in patria e
sepolto qui il giorno 22.
Mosca Fabiano Giovanni
Carlét, di Biagio e di Lucia
Mosca, nato a Caderzone
il 4 giugno 1888. Morto
ad anni 27.
M osca G iovanni Granolin, di Giovanni e di Lucia Amadei, nato il 7 gennaio 1884; il 19
settembre 1918 sposa Lucia Polla fu Luigi Fachinét. «Arrivato da due
giorni a casa dal campo di concentramento di Ponte San Marco di
Brescia, dove aveva sofferto indicibili disagi e privazioni. Ammalato
gravemente, in capo a 36 ore muore il 6 dicembre 1918 dopo essersi
confessato e ricevuto l’olio santo e benedizione papale. Fu sepolto
nel cimitero di Caderzone con l’intervento di tutti i confratelli e
consorelle del S.S. Sacramento». Anni 34.
Mosca Ognibene, di Giovanni e di Lucia Ognibene Gramolín, nato
a Caderzone il 16 gennaio 1898; morto a Cracovia il 24 marzo
1918. Anni 20.
Mosca Fabiano Valentino Monech, di Celestino e di Cristina Polla,
nato a Caderzone il 22 gennaio 1881. Anni 34.
Polla Illuminato Piccoli, di Santo e di Maria Amadei, nato a Caderzone il 5 dicembre 1898; Celibe soldato nel II Regg. Cacciatori,
(Tiroler Kaiser Jäger Regiment N. II), morto il 24 novembre 1918
nell’Ospitale militare di Trento, fu sepolto nel Cimitero Militare al
n° 44 (cimitero maggiore). Anni 20.
Polla Vittorio Fetín, di Luigi e di Elena Mlekuz, nato a Trieste il
3 maggio 1885, giusta attestazione rilasciata dal Parroco di Santa
Maria Maggiore. Anni 30
Salvadei Fabiano Biagio Veronés, di Vincenzo e di Emilia Fantoma,
nato a Caderzone il 14 settembre 1888; si ammogliò il 29 luglio
1912.
Garzonè n. 42
Storia
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la nostra
il
Garzonè n. 42
Storia
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Salvadei Fedele Veronés. Anni 26.
Sartori Anselmo Fedele Maté, di Angelo e di Beniamina Polla, nato
a Caderzone il 3 luglio 1887. Anni 27.
Sartori Giovanni Nicolín, di Nicolò e di Virginia Fumagalli, nato a
Caderzone il 31 maggio 1875; il 5 luglio 1905 sposa Melania Dellagiacoma; combattente in Galizia, ferito, fu ricoverato nell’ospitale
da campo, dove morì. «Contadino di qui ammogliato con Melania
Dellagiacoma di qui il 5 luglio 1905 come risulta da una lettera
scritta dal Curato di Campo San Vigilio Grande al parroco Locale.
Cadde sui campi di Galizia. Ferito alla testa e trasportato nella tenda
da campo. Ricevuti gli ultimi conforti. Morto il 22.8.1914. La sua
morte fu segnalata anche dalla lista ufficiale delle Perdite x frattura
alla base della testa causata da una palla».
Sartori Nicolò Giovanni Annibale Nicolín, di Giovanni e di Virginia
Fumagalli, nato a Caderzone il 4 dicembre 1869; è morto il 29
aprile 1919. Anni 50.
Sartori Giovanni Battista Pio Castellan, di Giacomo e di Domenica
Ognibene. Anni 46.
Sartori Fortunato Mercant, di Antonio e di Giovanna Sartori, nato
a Caderzone il 14 dicembre 1881. Celibe, calzolaio di qui tornato
dal Campo di concentramento di Brescia in condizioni di salute assai
scarse in due giorni morto repentinamente (7 Dic. 1918) munito
della confessione e comunione e fu sepolto in questo cimitero la
mattina del 9 accompagnato dai Confratelli e Consorelle del SS.
Sacramento. Anni 36.
Sartori Vito Dante Giovanni Ballerín, di Bortolo e di Celeste Polla,
nato a Caderzone il 14 giugno 1876. Militarizzato nella TrägerKompagnie, Compagnia trasporti rimase sepolto sotto una lavina in Valle
Vescovo con altri 9 compagni di sventura. La salma venne trasportata
a Bondo dal Feldkurat in un cimitero improvvisato sulla cima del
Dosso al Capitello detto anche fortino la sera del 12 dicembre 1915.
Anni 39. «Träger Kamp Bondo, portatore militarizzato, soffocato da
una lavina in “Valle del Vescovo con altri 9 compagni di sventura
trasportato a Bondo dal curato militare in un cimitero improvvisato sulla cima del Sasso al Capitello detto anche Fortino la sera del
22.12.1915» (Vedi morti Bondo tomba 107 veccho elenco a lapide
marmo in comune da n° 1 al 10 – nuovo elenco Rep. Parr. Bondo).
la nostra
il
Amadei Roberto Blanc, di Vigilio e di Anna Gasperi, nato a Caderzone il 19 ottobre 1892. Disperso.
Moratelli Alfonso Martino Fortunato Ciar, di Luigi e di Angela
Salvadei, nato a Caderzone il 12 dicembre 1891. Disperso.
Mosca Giacinto Mansueto Carlét, di Biagio e di Maria Sartori, nato
a Caderzone il 7 gennaio 1884. Disperso.
Mosca Giuliano Enrico Dragon, di Felice e di Domenoca Poli,
nato a Caderzone l’1 maggio 1880; il 13 maggio 1908 sposa Maria
Amadei. Disperso.
Polla Domenico Giusto Fachinét, di Clemente e di Irene Amadei,
nato a Caderzone il 12 luglio 1890. Disperso.
Polla Giacomo Guerrino Fetìn, di Luigi e di Elena Mlekuz, nato a
Trieste il 18 luglio 1886. Disperso. Fratello del Vittorio.
Garzonè n. 42
Storia
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la nostra
Storia
il
Garzonè n. 42
Relazione sulla mostra di tori e
torelli da razza tenutasi in Tione
il 15 ottobre 1901
78
In causa dell’afta epizootica che serpeggiava su diverse
malghe del Distretto, non potè
esser tenuta in quest’anno
l’esposizione regionale di bovini che per turno toccava a Tione
e che era già stata indetta pei
giorni 16 e 17 settembre u. s.
Vista l’inopportunità per
non dire l’impossibilità assoluta di organizzare l’esposizione
regionale, il Consorzio credette
di tenere quella di tori e torelli
da razza appena fosse possibile. Dichiarato libero il Distr. il 9
spirante ottobre, furono tosto
pubblicati gli avvisi relativi pel giorno 15 ottobre.
Alle 9 ant. di detto giorno fu dichiarata aperta l’esposizione; ma
pur troppo non coll’esito degli anni scorsi..
Erano esposti 48 torelli e 10 tori, mentre pel Distretto ne occorrono da 70 a 75, e se si aggiunge al magro numero degli esposti
che anche questi in buona parte erano magri e male nutriti, bisogna
conchiudere che l’esposizione di quest’anno fu inferiore a quelle
degli anni antecedenti.
Ultimata l’enumerazione dei capi esposti, il Giurì si fece ad esaminarli e dopo accurate osservazioni, coadiuvato dai membri della
Commissione distrettuale per l’allevamento dei bovini, pronunciò
il proprio verdetto ed assunse il seguente
PROTOCOLLO
Presenti il Presidente del Consorzio agrario Distr. di Tione
G. Batta Lucchini
la nostra
Storia
Membri del Comitato per l’esposizione:
il sig. Domenico Boni
“ “ Bonazza Antonio
“ “ Bonapace Cesare
Membri del Giurì
il sig. Francesco Saletti
“ “ Polla Clemente
all’odierna mostra vennero presentati N° 48 torelli e 10 tori. Altri
capi insinuati non poterono essere esposti causa dell’afta epizootica,
che dicesi esistere ancora nei territori dei Comuni di Tione, Pelugo
e Borzago.
Passato in minuta rivista il materiale esposto, il Giurì di comune
accordo assegnò i premi previsti dall’avviso programma come segue:
Categoria torelli:
a
“
“
“
“
“
“
“
Bazzoli Giacomo di Roncone
Bazzoli Eliodoro di Roncone
Marchiori Pietro di Saone
Bazzoli Celeste di Roncone
Andreolli Emilio di Tione
Viviani Giovanni di Verdesina
Bertoni Annibale di Roncone
Salvaterra Davide di Tione
Cor.
Cor.
Cor.
Cor.
Cor.
Cor.
Cor.
Cor.
45.42.40.36.34.32.30.26.-
Garzonè n. 42
I Premio
II
“
III “
IV “
V “
VI “
VII “
VIII “
il
79
la nostra
Storia
IX
X
XI
XII
“
“
“
“
“
“
“
“
Lorenzi Sebastiano di Mortaso
Bertoni Giacomo di Roncone
Viviani Giacomo di Verdesina
Lorenzi Giovanni di Mortaso
Cor.
Cor.
Cor.
Cor.
24.22.20.16.-
Cor.
Cor.
Cor.
Cor.
50.40.30.20.-
Categoria tori:
I Premio
II
“
III “
IV “
a
“
“
“
Cantonati Battista di Verdesina
Polla Valentino di Caderzone
Stefani Angelo di Vigo Rendena
Polla Valentino di Caderzone
il
Garzonè n. 42
Fatta la scelta dei tori e torelli da razza degni di premio, la
commissione di sorveglianza per l’allevamento dei bovini passò al
licenziamento dei capi esposti, il cui esito fu:
Dei 48 torelli esposti trovò di licenziarne N° 34 e dei 10 tori ne
licenziò 8, in tutto dunque 42.
L’esito della mostra di quest’anno fu invero un po’ sconfortante; ma la causa si fu in gran parte l’afta epizootica, in causa della
quale molti torelli furono ridotti in condizioni di nutrizione tali che
i detentori non credettero opportuno di condurli alla mostra.
Letto e firmato, seguono le firme.
Ad ore 2 pom. alla presenza del sig. Capitano distrett. di Tione
Conte Arz, del Podestà di Tione sig. Bortolo Saletti e di diversi altri
signori del paese, si passò alla distribuzione dei premi consegnando
a ciascuno degli espositori premiati la metà dell’importo assegnato
ed una bandiera.
Prima della premiazione il Presidente disse brevi ma ben sentite
parole deplorando che dopo vent’anni di operosità del Consorzio
80
la nostra
il
e di generosità di sussidi da parte del Consiglio Provinciale d’Agricoltura, da buona parte degli allevatori non siasi ancora capito
che per avere buoni riproduttori è necessario di dare agli allievi
buon nutrimento tanto quando sono ancora nei primi mesi quanto
anche durante l’estate. Mali trattamenti, noncuranza e fame non
sono i fattori voluti per avere bestiame che faccia onore e rimuneri
il proprietario.
Se gli sforzi del Consorzio, largamente e generosamente sussidiato dal benemerito Consiglio Provinciale d’Agricoltura, fossero
stati assecondati dai Comuni e dagli allevatori, il miglioramento
della nostra razza bovina sarebbe certo più progredito di quello
che lo è finora.
Accenna alla necessità di conservare e migliorare i pascoli alpini;
cioè conservarli nelle estensioni come li abbiamo avuti dai nostri
maggiori, non cedendo a nessun costo a chi tentasse ridurli a minori proporzioni, di migliorarli usando di tutti quei mezzi suggeriti
dall’esperienza a dalla scienza.
Per ultimo raccomanda caldamente la Società o le società di
mutua assicurazione del bestiame bovino, di cui il Consorzio fin dal
1883, poscia nel 1889 e finalmente anche nel 1900 si è occupato
senza avere conseguito finora nessun risultato; se ne occuperà
ancora sino al raggiungimento dello scopo prefisso, sicuro con ciò
di fare opera di somma importanza e di vitale interesse per tutti;
raccomanda a tutti di occuparsene per mostrarsi decisi e pronti ad
una chiamata che su questo proposito venisse fatta in un prossimo
avvenire, anzi fra breve.
Garzonè n. 42
Storia
81
i Lettori
scrivono
il
Garzonè n. 42
Tempi di Fusioni, tempi di tagli e
incertezze finanziarie…
Tempi di crisi
82
Su queste questioni vorrei
esporre in queste righe il mio
semplice pensiero.
Partendo dalle fusioni si nota,
anche se non si è degli analisti,
che quelle esistenti, vedi caseifici, cantine sociali ecc., non
viaggiano a vele spiegate …così
penso che anche per la fusioni
dei Comuni, soprattutto per i
cittadini medi, i principali servizi,
se non a mancare, non saranno
più così scontati, perché saranno
centralizzati, burocratizzati …in
poche parole gli uffici verranno
man mano spostati nei centri
maggiori che per noi sono Tione e poi Trento …le nostre terre
diventeranno così sempre più periferiche e riguardando alle periferie cittadine (anche quella di Trento) si nota come il degrado e
l’abbandono siano già realtà, tra l’altro senza risparmio.
Nei mesi scorsi ho ascoltato l’ex Presidente della Regione Alto
Adige Louis Durnwalder che rispondendo a una domanda diceva
che il Trentino ha investito tanto nei grossi centri lasciando un po’
perdere le valli.
Un settore dove si è fatto un po’ retromarcia è l’agricoltura, non
più grandi stalle ma piccole aziende che affiancano all’allevamento
l’agriturismo e la vendita dei propri prodotti.
In contrapposizione c’è la nascita di grandi supermercati che
schiacciano le realtà locali che per ovvi motivi non possono fare
leale concorrenza; questo vale, secondo me, anche per gli artigiani,
commercianti, meccanici, ecc. che nei nostri paesi sono numerosi
e che vengono penalizzati dall’idea che andando nei grossi centri
i Lettori
scrivono
specializzati si risparmia e si compra meglio. ”Vale la pena acquistare tutto fuori zona o in internet avendo come conseguenza che
le nostre aziende, che magari hanno dipendenti, chiudano?” Noi
avremo forse risparmiato in denaro ma i nostri figli, nipoti, conoscenti dovranno andare altrove a cercare lavoro, perdendo così
non solo forza lavoro ma anche tessuto sociale che si traduce in
perdita di appartenenza alla Comunità e al volontariato (Pompieri,
Banda, Pro Loco, ecc.)
Chiudo queste poche righe sperando che le nostre Amministrazioni siano lungimiranti e sappiano salvaguardare non solo il nostro
territorio che è importantissimo ma anche e soprattutto la gente che
su questo territorio ci vive e che se incentivata e aiutata in questi
momenti di incertezza generale sa dare risposte pronte e positive.
Mosca Daniele
Anna Turri per la Rachele
il
Na man tacada a l’infiriada
i de incrusè cui fior di fèr batù
na dòna la parla a la Madona
la gà ‘n fazöl sul cò par quaciar giù
... pinsai Te
… pinsa ai mé
Quanca mè nu ghi sarò pù
Garzonè n. 42
Al Caputel
83
i Lettori
scrivono
Famiglia di Gino Mosca
Come eravamo 1938
Gino Mosca, Classe 1898 e
Barbara Polla in Mosca Classe
1898. Dal loro matrimonio nasce
Biagio (1924), Michelina (1926),
Mansueto (1929), Davide (1932),
Renzo (1934) e Mario (1936).
Nel 1938 il capofamiglia lavorava in Germania e scrisse alla
moglie di inviargli una fotografia
della famiglia.
1938 da sinistra: Mansueto, Biagio, mamma Barbara (1898/1978),
Mario, Renzo, Michelina (2013) e Davide.
Nel 1978 viene a mancare mamma Barbara, nel 1982 viene a
mancare papà Gino e nel 2013 muore la sorella Michelina, per finire,
attorniato da oltre 60 invitati tra moglie, figlia, fratelli, cognate,
nipoti e amici,il 30 agosto 2014, il fratello più vecchio, Biagio per
festeggiare il suo novantesimo compleanno ha offerto a tutti un gustoso pranzo. È stata questa l’occasione per scattare la fotografia ...
il
Garzonè n. 42
Come siamo 2014
84
2014
da sinistra: Renzo,
Davide, Mansueto
e Biagio.
il
Garzonè
N. 42 - Dicembre 2014
Periodico semestrale di informazione
del Comune di Caderzone Terme (Val Rendena - TN)
Delibera del Consiglio Comunale n. 42 del 7 settembre 1990
Autorizzazione del tribunale di Trento n. 686 del 20 maggio 1990
Direttore: Emilio Mosca
Direttore responsabile: Walter Facchinelli
Comitato di Redazione: Federico Polla, Alfredo Amadei, Rosanna Polla,
Francesca Boselli, Flavia Frigotto, Maria Cristina Moratelli,
Testoni Marinei Terezinha, Barbara Maria Mosca
Direzione, Redazione, Amministrazione:
Municipio, Via Regina Elena 45
38080 Caderzone Terme - Tel. 0465.804214 - Fax 0465.804848
e.mail: [email protected]
www.caderzoneterme.net
Grafica: Walter Facchinelli
Stampa: Antolini Tipografia - Tione
Spedizione in abbonamento postale art. 2 Legge 662/96
Distribuito gratuitamente a tutte le Famiglie dei Caderzoni residenti
sia nel Comune sia in altre località in Italia ed all’Estero
ed a quanti ne facciano richiesta.
il Garzonè n. 42
Finito di stampare il 15 dicembre 2014
Copertina: Conca di Garzonè. Foto: Giacomo Masè, Tione
Anni 24 - Numeri 42 – Pagg. 3714
Supplementi n. 7, pagg. 1228 – Totale pagg. 4942
N.
1
Gennaio 1991
N.
2
Luglio 1991
N.
3
Gennaio 1992
N.
4
Luglio 1992
N.
5
Gennaio 1993
N.
6
Luglio 1993
N.
7
Gennaio 1994
N.
8
Luglio 1994
N.
9
Gennaio 1995
N. 10
Gennaio 1996
N. 11
Luglio 1996
N. 12
Gennaio 1997
N. 13
Luglio 1997
N. 14
Gennaio 1998
N. 15
Luglio 1998
N. 16
Gennaio 1999
N. 17
Luglio 1999
N. 18
Gennaio 2000
N. 19
Gennaio 2001
N. 20
Luglio 2001
N. 21
Febbraio 2002
N. 22
Ottobre 2002
N. 23
Gennaio 2003
N. 24
Luglio 2003
N. 25
Gennaio 2004
N. 26
Luglio 2004
N. 27
Gennaio 2005
N. 28
Febbraio 2006
N. 29
Dicembre 2006
N. 30
Luglio 2007
N. 31
Febbraio 2008
N. 32
Dicembre 2008
N. 33
Settembre 2009
N. 34
Dicembre 2009
N. 35
Marzo 2011
N. 36
Dicembre 2011
N. 37
Giugno 2012
N. 38
Dicembre 2012
N. 39
Giugno 2013
N. 40
Dicembre 2013
N. 41
Luglio 2014
N. 42
Dicembre 2014
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Disponibile
Disponibile
Disponibile
Disponibile
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Disponibile
Disponibile
Disponibile
Disponibile
Disponibile
Disponibile
il Garzonè n. 42
il
Garzonè
il
Garzonè
il Garzonè
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“ il Garzonè ”
n. 42 - Dicembre 2014
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Comune di Caderzone Terme (38080 - TN - Italia)
Comune di Caderzone Terme (Tn)
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